"Assemblee legislative regionali: nuove regole, nuovi poteri" convegno nazionale organizzato dalla Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali c/o Palazzo Marini - via del Pozzetto

Unione europea dalla Spagna Belgio alla Gran Bretagna
Ecco perché qui si deve continuare ad avvertire l'eccezione
La non malìa l'irregolarità
Come qualcosa che deve essere contenuto in limiti ristretti e in qualche modo prevenuto e limitato
Noi crediamo che proprio il mutato contesto europeo dovrebbe spingerci a scommettere maggiormente
Su una elasticità ordinamentale maggiore in uno stato che intraprende un serio cammino federalista solo se riconosce a priori
Il diritto delle regioni
A darsi liberamente l'assetto di governo desse più consona certe immagini
Di autonomia costituente si sono estesi si estenderanno grazie
Anche alla legge costituzionale in corso di approvazione
Ma rimane nella penna del legislatore
Mi fa piacere dirlo a fronte di fronte al Presidente Pepe
Che proprio recentemente in una incontro bilaterale ad Aosta con il Consiglio regionale ha avuto modo di ritornare su questi argomenti è rimasta nella penna del legislatore quella norma che noi tutti abbiamo chiesto che vuole far sì che si stabilisca senza più equivoci
Che rispettivi ordinamenti speciali
Sono soggetti solo esclusivamente modificazioni concertate che formalmente concorda
Il patto si fonda sulla pari dignità
Il foedus ha bisogno di un consenso di entrambi i soggetti per cui anche le vostre riflessioni di questi giorni e le iniziative che prenderete in sede parlamentare saranno da noi guardate con la massima attenzione
Le nostre assemblee legislative e mi avvio a concludere presidente Ceruti nostre Assemblee legislative sono primogenito
Passaleva ricordava i trent'anni noi siamo già quasi al doppio
Nonostante nonostante ci sia un la situazione opposta nelle rappresentanze istituzionali in questo momento
Non sono nonostante questa Loretta lo così logo che vetuste da non cogliere il senso del cambiamento in atto
Ci prepariamo a ridiscutere il rinnovato equilibrio fra giunte e consigli con la consapevolezza che è necessario definire con certezza il nostro ruolo di assemblee elettive non contrappeso
Come freno ma bilanciamento
Non contrapposizione all'immagine di modernità ed efficienza degli esecutivi
Da parte di un archetipo di Parlamenti regionali paludati vero Bosingwa sei volte inconcludenti
Noi crediamo veramente come rappresentanze anche delle speciali ma in questo totalmente allineati con i colleghi delle ordinarie che il confronto aperto
Fra le Regioni tra di loro fra le regioni al Parlamento
Sul terreno della qualità legislativa degli strumenti di controllo di verifica di valutazione delle politiche offra oggi spazi nuovi per chi ha voglia di rimettersi in gioco
Su questo cammino
Il dialogo fra le camere e Consigli deve procedere
Crediamo che sia tempo di un confronto serio
Ma anche di collaborazione per non lasciare oscurare i principi della democrazia parlamentare rappresentativa
Con delle logiche che avvertiamo po'troppo presenti
E che portano su un binario morto anche se in carrozza di prima classe
Il dato che le rappresentanze popolari
Secondo schemi pluralisti e democratici
Se bisogna rimettersi in gioco
Lo facciamo senza panico
Senza manie di persecuzione
Ma con la tranquilla coscienza di avere come consigliere a giornali rinnovati Iovino vanti
Tutte le capacità per essere quel crocevia della Poli archivia di quella rete di poteri nella quale viviamo da cui non vogliamo essere avulsi grazie
Proseguiamo i nostri lavori dando la parola senatore Francesco D'Onofrio lui è stato ripetutamente un nostro interlocutore come conferenza dei presidenti e ricordo anche Sam
Il suo
Incarico di relatore in Bicamerale sulla forma di Stato adesso questo particolarmente da sempre attento
Presidente si ringrazio battuto la cortesia
Di farmi intervenire ora perché purtroppo
E allora devo esser via
Per prendere come al solito un Nerio per la Sicilia perché forse come gli amici sanno
Per quella sorta di vedovanza del potere amministrativo che capitan Totti come fa parte del Polo in questa legislatura è capire che sono assessore alla Provincia regionale di Agrigento
Lo dico scherzando lo dico perché oggi conto di andare Infanti conto di andare di Menzel me perché sono entrato in Commissione antimafia
E pur non essendo alcune incompatibilità giuridica formale tant'è vero che in Commissione antimafia seggono parlamentari che sono amministratori locali in varie parti d'Italia ho ritenuto che vi sia una sorta per così dire incompatibilità politica generale
Vi è capitato di essere lì
Per un insieme di circostanze che non hanno nulla a che vedere come scherzosamente dicevo prima con il mio desiderio ex amministratore locale ma per ragioni politiche che sono sorte all'inizio del novantotto devo però dire che quell'esperienza è stata molto importante
Anzi usavo già al passando i costi questa esperienza è stata ed è molto importante anche per le questioni di cui stiamo discutendo oggi
Perché nonostante si tratti di una regione a statuto speciale forse lo dico agli amici valdostani
Se ci sono immagino ci siano gli amministratori in comunità predominante dei consigli di Trento e Bolzano e del Friuli-Venezia Giulia della Sardegna si tratta ritengo per il modo con il quale fa approvato quello Statuto speciale
Forse all'inizio della sola regione che ha in instaurato con l'allora nascente le pubbliche dov'è un rapporto di tipo paritario federale
E lo dico perché prendo le considerazioni dalla coda
Per capire se noi veramente siamo orientati ad andare verso una riformulazione dell'ordinamento statuale italiano in senso federale qualunque sia la connotazione di questa parola
Oppure se invece siamo ancora sostanzialmente nella cultura di un grande decentramento amministrativo perché questa è la scelta di fondo che il Parlamento nazionale non ha fatto
Che in Bicamerale si è tentato di fare e che in qualche misura non sempre completato ma non si è completato
Lascio da parte le polemiche sulle responsabilità delle singole persone singoli partiti in Bicamerale la scelta è rimasta per anni prima del parlamento
Perché se il rapporto è un rapporto federale il minimo comun denominatore qualunque sia il significato diamo la parola e che vi sia il rapporto paritario tra le componenti istituzionali locali e il Parlamento nazionale
E dal punto di vista delle modifiche all'assetto istituzionale delle singole regioni
Quindi non possono essere immaginate modifiche degli ordinamenti costituzionali regionali se non in qualche modo l'intesa
E secondo me
Occorrerebbe anche prevedere una qualche significativa partecipazione delle assemblee legislative regionali alle modifiche costituzionali centrali
Questi sono per così dire i due punti ineliminabili il terzo è quello che ha creato ragione politica difficoltà maggiore
Deve esservi un modo attraverso il quale negli organi costituzionali centrali
Sì esprime la natura
Federale dell'ordinamento Camera federale natura federale della presidenza sistema elettorale federale di tipo diverso perché le cose sono non identiche da parte a parte del mondo ma dovunque abbiamo esempi di ordinamenti che noi riteniamo federali da tempo e una di queste istituzioni o il Parlamento nazionale o la presidenza del pubblico il governo o la Corte costituzionale o il procedimento di revisione costituzionale prevede forme di seria compartecipazione delle Regioni questo non vi era nella proposta compiutamente elaborando in Bicamerale si sperava che potesse esservi delle trame parlamentare alla Camera e Senato così non è stato e quindi quello che Seat dieci definisce ordinamento federale all'esame del Parlamento in questo scorcio di legislatura manca necessariamente di alcuni dei pilastri che consentirebbero di definire ordinamento perché dico questo
E perché preso proprio lo spunto da quello che in Parlamento si sta discutendo le modifiche degli degli ordinamenti ricovero delle regioni a statuto speciale e lo dico ai rappresentanti di Val d'Aosta Trentino-Alto Adige Friuli-Venezia Giulia
In un incontro recentissimo Ofanto con chi premeva da parte siciliana indirettamente sarda perché si approvasse al Senato
Nei termini in cui è stato approvato alla Camera la legge costituzionale che riguarda tutte le regioni a statuto speciale nonostante le obiezioni forti secondo me comprensibili ed accettabile di valdostane trentini e forse anche friulani
In ordine al modello istituzionale desumere tra il presidente io ho suggerito la Standa
Due tre giorni fa lo suggerita ora la fortuna le vertebre presente che altri colleghi parlamentari è una strada che stiamo discutendo
Che nasce proprio da questa convinzione che non vi possono essere modifiche degli ordinamenti costituzionali delle Regione seduto ospedale comunque
E in futuro anche delle regioni a statuto ordinario se non vi è un una convergenza di decisione se le due parte non si mettono d'accordo
E allora per mettere insieme come si suol dire capra e cavoli la fretta della componente siciliana che alle elezioni regionali l'anno venturo quindi non è una una stramberie è una necessità mentre le altre giura sullo speciale hanno più tempo lunghi
Poiché la Camera ha approvato un testo costituzionale come tutti sappiamo se il Senato approva lo stesso testo abbiamo la parco la la pari votazione una volta il dalle due Camere e quindi ragionevolmente c'è il tempo per farlo seconda deliberazione in questa legislatura questo anno
In entrambe le Camere in modo che la Sicilia possa procedere nel sito delle tre presidenze l'anno venturo
Quindi lo stralcio delle norme relative regione se l'ospedale
Potrebbe far correre il rischio di non approvare più nessuna revisione costituzionale io dovrebbe ripartire dal testo approvato dal Senato loro proposto secondo una modalità che fa provata qualche anno fa in riferimento al voto degli italiani all'estero ho proposto che al Senato sì voti il testo della canzone
In modo da vedere il leader in sentire delle due Camere sullo stesso testo costituzionale ma che contestualmente
Il Santo voti un'altra legge costituzionale di un solo articolo
Che dica che le modifiche degli statuti di dal grossa Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia entrano in vigore se entro dodici de se entro dodici mesi le rispettive assemblee legislative le approvano questo ritrasforma in pattizio la modifica degli statuti non rompe il testo venuto dalla Camera in diverse parti consente che il processo costituente
Sì maturi con la convinzione che senza accordo con le assemblee legislative del Regio sullo speciale non si può procedere
A modifica dell'ordinamenti e per così dire consentirebbe da un lato di essere acceleri verso le esigenze siciliana e dall'altro che essere rispettoso delle esigenze della tre giorni perché dico questo quindi ne stiamo discutendo non parlato tre quattro giorni fa è un po'una specie di coniglio dal cappello una cosa di una semplicità estrema che costituirebbe le due cose messi l'abbiamo fatto qualche anno fa a proposito del voto degli italiani all'estero quindi non è una struttura costituzionale del tutto impensabile
Non chiedo quindi che su questo sì sì sì assembleare delibere possono opinione ed essendo un pilota molto serie in questa settimana
Non c'è più collega villone la Commissione affari costituzionali del Senato ne parlerò colui con le diverse parti politiche per vedere se possiamo salvare le due esigenze la celerità da un lato e la pari e dignità costituzionale dall'altro
E detto questo per dire che occorre capire qual è lo spirito con il quale il parlamento nazionale opera in questa materia e qual è lo spirito con il quale le assemblee legislative regionali opera in questa materia perché cammelli prima ponevo un problema in ordine al la direzione di marcia la direzione di marcia probabilmente è una scelta sostanziale se la direzione di marcia è un principio
Di pari dignità costituzionale dei due momenti delle assemblee legislative questa è una direzione di marcia un po'dentro al quale possono esservi soluzione anche differenziate capisco la difficoltà amministrative
Se la soluzione differenza rapporto troncato dato ragione fortemente amministrativa un altro caso soltanto legislativa
Partendo quindi da questa considerazione
Vorrei passare non ad un altro argomento ma consequenzialmente al al tema che oggi è stato al centro dell'attenzione astrattamente più sul versante delle regioni a statuto ordinario
Ed è appunto ruolo funzioni e dei consiglieri nel contesto di questa spinta che in questi anni si è manifestata verso l'accentuazione di investitura diretta degli esecutivi comunali provinciali e ora regionali
Direi che Bicamerale prima e nel periodo lungo ormai successivo al fallimento dei lavori della Bicamerale su questa vicenda abbiamo ripetutamente discusso in varie sedi nazionali e decentrati
E sì e cercando di dire ed in questo senso l'esperienza locale agrigentina è molto importante
Che la spinta che abbiamo realizzato nel corso di questo ormai sette otto anni
Elezione diretta del sindaco presidente presidente la Provincia e ora la Regione è certamente una spinta che ha portato alla sostanziale cancellazione di ruoli politici forti dell'Assemblea
Elettive locali
E quindi occorre evitare in qualche misura se mentendo che cambi dei consigli regionali ciò che è già capitato ai consigli comunali e provinciali
E lo dico con una preoccupazione che il testo costituzionale l'articolo Regione a statuto ordinario evita in astratto ed è nelle mani delle singole maggioranza di governo regionali decidere come muovere io ho trovando per esempio straordinariamente negativa lo dico perché controtendenza quello che sto per dire
La norma che prevede negativa per il fatto di essere prevista solo quella norma non nessun correttivo la norma che prevede l'incompatibilità tra assessore comunale provinciale e consigliere comunale e provinciale
Vedete lo leggo riferimento all'esperienza siciliano dove la legge elettorale provinciale è una cosa totalmente diversa da quella del resto d'Italia
I consiglieri provinciali Sicilia sono eletti su collegi grandi con voto di preferenza singolo quindi sono persone forti dal punto di vista dalla perseveranza territoriale non sono eletti con sistema uninominale
Pro proporzionale col collegi microscopici e quindi sono sostanzialmente marginali da punto di vista dalla rappresentanza elettorale popolare sono eletti con le piccole consigliere regionale che essendo quello da regioni dove il Consiglio regionale del più antico parlamento d'Europa si chiamano deputati regionali non è un fatto lì stranezza è un fatto di storia
Ecco da questo punto di vista l'incompatibilità radicale tra i componenti delle giunte componenti dei consigli comunale e provinciale ha prodotto uno stato di tensione continua
Tre consiglieri comunali e gli assessori perché il grado di comune alla appartenenza esclusivamente quello del partito politico di appartenenza è ragionevolmente del capopartito capocorrente
Che in un contesto di grande frantumazione dei partiti come quelle che vediamo noi in questi anni significa ragionevolmente che gli assessori sono nominate dall'alto designa anti per virtù di scelte divine che prescindono totalmente dal consenso delle rispettive assemblee
E che vanno a gestire il potere amministrativo insieme a loro presidenti e sindaci nei confronti di un consiglio che si siede spezie dire sostanzialmente delegittimato
Questo fatto delle regioni va pensato seriamente
Perché e non l'ho sentito fino ad ora credo che invece i presenti lo percepiscono come grande importanza
Noi viviamo due sistemi elettorali contrapposti
I parlamentari nazionali sono eletti sulla base della naturale appartenenza di ciascuno i senatori tutti
I deputati tre quarti ma sostanzialmente anche quelli della quota proporzionale per partito sono figli della cultura del maggioritario
Come personalità che tendono all'equilibrio fra le componenti politiche Galli che segnano anche attenzione al piccolo territorio ma soprattutto ai poli di riferimento quando questi sono gli strumenti principali dell'elezione venti consiglieri regionali sono eletti sulla base di designazione dei rispettivi partiti con voto di preferenza e qualcuno con la fortuna del cosiddetto listino maggioritario cioè lo abbiamo l'Assemblea legislativa regionale
Formata da persone che hanno un territorio di riferimento normalmente coincidente con l'intera provincia
Normalmente concedente con la battaglia elettorale drammatica con un voto di preferenza forte e con un'accentuazione della identità di partito menti parlamentare nazionale hanno un elemento dell'isola molto piccolo
I deputati sono e normalmente più piccoli preterito rispetto ai Consigli regionali
Non hanno una identità di partito molto forte devono avere un'età in terra di coalizione quindi noi stiamo vivendo dal novantaquattro in poi una situazione di drammatica contrapposizione sulla natura
Della rappresentanza politica
Ci fosse il presidente Violante lo deve anche a lui lo dico a voi presenti questa drammatica contrapposizione io mi auguro che non concluda
Questa legislatura senza alcun ripensamento e che non si apposta per così dire stabilmente per il futuro del Paese perché questo sì sarebbe un'anomalia italiana che non ha riscontro in nessuna parte del mondo
I consiglieri regionali eletti con un sistema elettorale opposto a quello col quale sono eletti parlamentare nazionale e consiglieri regionali eletti sulla base territoriale molto più grande di quella sulla quale Savelletri poter senatore è veramente un controsenso
La rappresentatività dei parlamentari nazionali e della coalizione
Non del territorio che piccolo la rappresentatività dei consigli regionali e del partito del territorio grande questi due modelli rappresentativi sono in conflitto tra di loro nei comuni delle province conflitto già esploso
Attraverso gli l'uso improprio della sfiducia al sito col presidente per rifare le elezioni è un succedaneo della vecchia tendenza a rifare il giunte sindaci e giunte presidenti
Quindi stiamo assistendo ad una deviazione istituzionale rispetto agli strumenti della stabilità e io temo che questo si accentua ulteriormente
Che stiamo assistendo situazioni delle quali sindaci e presidenti eletti sulla base di una maggioranza Pro propongono essi il mutamento della maggioranza dentro le giunte dentro le loro amministrazione comunale provinciale e e quindi una sorte di di ribaltone non avvertito perché avendo avvertiamo ribaltone dei partiti che passa da una parte all'altra quando sulle cimici presidenti partito che mutano le maggioranze appartenenza non se ne accorge nessuno ma anche in questo caso vi è una divaricazione radicale rispetto alle ragioni per le quali è stato eletto qualcuno e il modo con il quale gestisce poter consolidante questi sono problemi di una transizione complicata confusa
Senza un indirizzo di fondo
Ripeto le cose dette prima da cammelli sono sacrosante ma queste che sto dicendo io sono addirittura preliminari perché molto difficile poter stabilire dove va a parare un'amministrazione comunale provinciale stretta quella regionale perché vi è una sostanziale omogeneità politica del modo di elezione dei consiglieri comunali provinciali e regionali è una disomogeneità radicale rispetto modo digressione parlamentari nazionali
Vi è una omogeneità sostanziale nell'elezione diretta del sindaco presente a Provincia e Regione vi è una disomogeneità radicale espletavo di formazione dei governi nazionali quindi noi siamo nel pieno di una transizione ad esiti multipli
Non è che ci troviamo di fronte ad una transizione a completare perché gli esiti sono già definiti siamo Del Piero la transizione ad esiti moltiplica
Tutti capiamo che se prevale il modello regionale quello dell'ultima riforma costituzionale in campo nazionale cambia radicalmente il modo con il quale deputati e o senatore saranno letti
E o perché ovviamente immagino che si giunga ad una camera di tipo territoriale in qualche qualunque sia il modo di elezione di tipo diverso dal doppio negozia rispetto alla Camera
Se invece noi andiamo verso l'omogeneizzazione in sede regionale della legge elettorale maggioritaria un turno per intenderci quella del referendum avremo consigliere regionale radicalmente diverse le quel che abbiamo oggi anche rispetto al tipo di rappresentanza politica
E questa questione non è sciolta
è rimessa nelle mani delle singole regioni
E potersi avremo regione che avranno maggioritario a un turno perversione propri consiglieri con o senza recupero proporzionale con l'ipotesi ovviamente che Regioni a maggioranza omogenea di un segno diventano monocolore dei loro consigli
Quindi lo statuto dell'opposizione non troverebbe spazio per applicarsi mica se non c'è un'opposizione la Pradella di consiglio lo saluta l'opposizione non solo che vada a potesse ancorare o invece avremmo regioni che faranno prevalere
Un un modello ancora più proporzionale e con conseguenze di diciamo di sgomita mento molto forte è stato il presidente eletto direttamente
Intendo dire
Che su queste questioni probabilmente non vi è stata per quanto mi riguarda
Chiedo scusa se non avendo partecipato molte vostre voi avete fatto questa riflessione
E non ne sono consapevole ma oggi non la vedevo per così dire emergere con forza come io la sento emergere nella vita politica istituzionale che vivo dicevo non è stata fatta una riflessione sufficiente
Istituzionale e politica allo stesso tempo su questo fatto se noi dobbiamo puntare o no io ritengo di sì
A sistemi elettorali istituzionali omogenei per regioni e Governo nel qual caso comuni province sarebbero destinatari secondo il principio di sussidiarietà della sostanza dell'amministrazione pubblica
O se dobbiamo puntare a sistemi omogenei tra Regioni Comuni e Province dove sarebbe normale che gran parte dell'amministrazione fosse nelle mani delle Regioni è soltanto quella
Seriamente locale nelle mani di Comuni e Province questa è la questione che cambia le poteva prima dove ci si muove io ritengo che la risposta la darà il tipo di sistema elettorale
Oggi non c'è dubbio che quello previsto per le Regioni va nel senso dell'omogeneità delle Regioni Comuni Province
Col Parlamento nazionale molto disomogeneo ecco la questione del referendum aperta che può portare questa disomogeneità in modo definitivo o che da portare in modo diverso non lo so questo non lo so non non è materia sulla quale in questa sede ceda da dare opinioni
Questa è la questione preliminare o il timore che noi andiamo ad un ordinamento cosiddetto federale attraverso leggi costituzionali nazionali
Nell'incertezza di fondo sulla natura della rappresentanza politica nazionale e regionale
Perché se la rappresentanza politica nazionale è prevalentemente di alleanza e parlamentare sono espressione dell'alleanza politica di territori piccoli e quelli regionali sono prevalentemente espressione i territori più grandi d'identità di partito
Noi dobbiamo prevedere un conflitto continuo fra le singole Regioni governo e Parlamento nazionale al di là delle questioni istituzionali perché sarebbero oggettivamente due modi diversi di dare rappresentanza politica
E due voti diversi da questo punto di vista non possono così coesistere a lungo perché anche da questo punto di vista non mi sembra che ci sia non dico esempi stranieri
Cosa che può essere rilevante
Ma non mi sembra che vi sia nel contesto italiano oggi una una accettazione definitiva da parte diciamo soggetti politici e istituzionali culturali sindacale su questa doppia legittimazione che noi stiamo vivendo attenzione quindi ancora di più le questioni che avete posto che sta deponendo sono tutte questioni importanti a condizione che il modello della rappresentanza si lascia sia definitivo
Questo modello dalla presidenza non è ad oggi definitivamente scelto
Occorre che in qualche misura in vista degli statuti delle regioni a statuto ordinario che dovranno potranno essere sciogliere questo nodo
Questo era quello che dovrà attendere che pareva internazionale sciolga il nodo parlamento nazionale ha dato un'indicazione dovuta anche una certa labilità le decisioni legge elettorale regionale esistente così detto Tatarellum rinforzato
Con l'elezione diretta del Presidente e rimette le singole regioni e le modalità quindi è nelle mani dei Consigli regionali prossimi un potere di scioglimento di questo nudo in un senso o nell'altro e mi sembra che questo potrebbe essere il primo punto il punto più importante che i Consigli regionali dovranno affrontare quello del sistema elettorale no
Se omogenea Comune Provincia ossia molti era quello Parlamento una sera quello nazionale sarà il sistema elettorale un po'per via referendaria un po'per via di decisione legislative ordinarie vedremo cosa succederà quest'anno
Lo dico perché dopo le immediatamente dopo le elezioni regionali e comunque due mesi non sono inutili
E anche la conclusione dell'esperienza delle regioni a straordinario non è soltanto per così dire quantificabili in termini di leggi approvate lo si diceva prima non vorrei che dopo le elezioni regionali ci si i mettesse nella confezione di statuti regionale autonomi dando per scontato il problema che invece un problema aperto
Quello della natura della rappresentanza politica e siccome questo è nelle mani delle singole regioni non è per niente banale che si cerco una strada o identica
Saldi differenziate perché da quel modello dipende anche l'idea della Regione che abbiamo in mente dal punto di vista dei rapporti con gli enti locali e con il governo centrale
Vi chiedo scusa ecco se ho introdotto un elemento forse in un certo senso più di dubbio ma l'esperienza di questi due anni che però fa dire ma anche una in un un un incitamento a volare più in alto
Perché vuol dire che è nelle mani dei consigli regionali persino la definizione di una questione normalmente ritenuta di competenza centrale la questione della natura dalla rappresentanza politica
Questo per me un fatto di estrema novità della legge costituzionale approvata l'urgenza non ha fatto seriamente riflettere
Le norme novità che comporta aveva sottratto le sedute del giorno straordinario da qualunque tipo di approvazione nazionale
E quindi aver fatto degli statuti delle giocassero ordinario di fatto delle vere e proprie assemblee costituenti
Avendo il problema della rappresentanza ancora da definire la natura sembra così bene tutti sappiamo in termini politici ed anzitutto a quelle deve finire
Chi rappresenta chi come territori come lecco idealità come identità e questa domanda non ha avuto ancora risposta della legge costituzionale e molto più nelle mani dei Consigli regionali prossimi per quelle speciali
Vedremo se della settimana in questa stima che la prossima questa idea un po'per così dire puramente giuridici Istica di far camminare due convogli distinti ma di aver lo stesso obiettivo può servire a rispondere contemporaneamente all'esigenza dell'urgenza
Dei siciliani soprattutto è l'esigenza dalla parità delle regioni a statuto speciale che sembravano in conflitto che potrebbero invece camminare insieme
Chiedo scusa se devo proprio corre perché questa volta andando più ad Agrigento per sciogliere questo nodo priva chiedo scusa squillava il telefono perché non so se la Giunta se lo dice il suo vicepresidente cioè non c'è comunque se non è oggetto ma interrigo non c'è più problema la questione
La risolvo ma ho imparato molto e cubo ne parleremo non so dare questo genere molto più di quanto non si creda perché l'amministrazione concreta e non ho mai vissuto in vita mia fa capire molto di più da assessore che cosa significa una legge nuova diversa da quelle passate
Io ho sviluppato nel corso di due anni e una grande ammirazione per i consiglieri provinciali che all'inizio ritenevo le persone otto somalo marginali come la verrà servita questo non è vero da questo punto di vista e bisogna essere molto più attenti quando delle regioni a statuto ordinario debba decidere
Sulle incompatibilità o se l'Assessore Sterne
Non è una questione soltanto di immagine è una questione di sostanza di rappresentatività
Di contenuto amministrativo di problemi che si affrontano come si affronta quelli questione molto seria ecco è molto saggio che legge costituzionale petto che si può far questo
Che non si debba fare ed è molto importante che non di regione si decida se si debba fare o no contemporaneamente alla decisione sul sistema elettorale
Buon lavoro so che dovete continuare ancora un po'
Ringrazio molto il senatore Francesco D'Onofrio per il suo intervento e do la parola all'onorevole Franco Frattini che componente della Commissione affari costituzionali alla Camera
Ringrazio anch'io la presidente Ceruti che ha organizzato quest'incontro
E credo che da quanto ho ascoltato da quanto abbiamo ascoltato a partire dalla introduzione
Del presidente Violante
Io posso trarre qualche spunto per tre brevi riflessioni che vorrei consegnare ai lavori di questa mattinata
La prima è questa
Vedete io non sono
Del tutto convinto che si possa puramente e semplicemente pensare il ruolo delle assemblee legislative regionali
Come
Luogo in qualche modo di definizione della Poli Arquilla o come il luogo di incontro di soggetti istituzionali che in più livelli si confrontano
Occorre probabilmente
Tener presente che se questo è anche vero cioè se è vero che c'è necessità di un luogo istituzionale dove i vari livelli si confrontano e si trova poi la sintesi
L'elemento
Che più viene alla luce sempre più fortemente vorrei dire e quello della rapidità delle decisioni
Io sono convinto in altri termini che sarebbe un grave rischio quello di interrogarsi a lungo su modelli statutari magari in modo ottimale
Con penetranti questi livelli istituzionali sul territorio lasciando passare tempo che aspettando e rischiando il radicarsi di prassi
In altri termini ritengo che i tempi delle decisioni la rapidità delle scelte sia quello che più conta per le collettività per i cittadini quindi io vedo questo passaggio questa fase transitoria così complicata come una sfida anzitutto per voi
Dico cose che già pensai e dissi quando in Parlamento si definiva la riforma cosiddetta Bassanini
Noi oggi stiamo assistendo ad una fase complessa di attuazione di quella riforma larghissimamente condivisa
E ci troviamo a dire che quella sfida rischia di fallire rischia di impantanarsi perché
Perché c'è sempre
Un modo quando si affronta una sfida o la sfida la si affronta essendo consapevoli che si deve arrivare fino in fondo e cogliere tutte le potenzialità che quelle regole
In qualche modo permettono ovvero se la sfida la si vuole attuare a ribasso con soluzioni minimalisti che cercando di limita di limitare i danni
TAR Pando un po'leali alle norme più innovative e noi ci accorgiamo che le riforme purtroppo si impantana non stanno in mezzo al guado e allora quella che ora è
Una fase costituente per le regioni se noi tutti quanti forze politiche e amministrazioni territoriali la raccoglieremo questa fase costituente cercando di vorrei dire
Definirla a livello minimo possibile perché essa non sia incompatibile col disegno costituzionale probabilmente avremo perso una grandissima occasione
Dico questo perché il nodo di fondo dei rapporti tra la grande riforma costituzionale e
L'attuazione di questa fase di transizione costituente regionale è fondamentale perché le riforme si impantana no a livello amministrativo e io credo si potrebbero impantana are anche a livello costituente regionale
Perché perché manca quel rapporto di pariteticità
Tra Stato e autonomie
E allora quanto
Ora diceva il senatore D'Onofrio io credo che dovrebbe trovare non tanto e non soltanto in una legge costituzionale speciale
Dedicata alle autonomia delle regioni a statuto speciale e per di più limitata ad una salvaguardia normativa di questa occasione
E noi esistono dobbiamo anche cercare di pensare se quel criterio e cioè il criterio per cui una riforma costituente a livelli lo a livello regionale
Può
Entrare in vigore da applicarsi soltanto se condivisa dall'Assemblea regionale elettiva
Se questo diventa il criterio deve diventare il criterio costituzionale ma ordinario non una
Specialità che pure le regioni a statuto speciale hanno e conservano e che forse per questa occasione potremo cogliere per le ragioni di urgenza
Ma dovremmo pensare che questa sia
Un'occasione che anticipa soltanto l'introduzione a livello costituzionale di una regola e cioè la regola per cui se ci sono modifiche di ordine costituente
Definite con legge costituzionale nazionale questa legge costituzionale non può dettare norme destinate a calare dall'alto sulle Autonomie anche delle ragioni delle regioni a statuto speciale ove non condivise dalle assemblee elettive delle regioni interessate
E mi rendo conto che è uno dei nodi che crolla bicamerale rimase rosso spesi ma credo che su questo nodo
Si può opporre uno dei pilastri del rilancio della funzione delle assemblee elettive regionali se un'Assemblea elettiva regionale
Dovesse avere soltanto non per l'oggi e per il domani ma in prospettiva
Le funzioni pure importantissime legislativa normativa e di controllo e non anche la funzione di essere lo voglio dire con una immagine certamente inappropriata
Il soggetto contraente che sigla il patto con lo Stato
Sulle regole di assetto sulla cornice in cui poi lavorano ciascuno con i suoi poteri l'Assemblea elettiva la Giunta gli organi amministrativi ma occorre che questo patto sia siglato da qualcuno e se allora un patto vi deve essere io credo che solamente l'Assemblea elettiva regionale potrebbe essere il momento in cui l'accordo che poi sostanziali principio del federalismo viene in realtà concludersi
Quindi
Pensiamo forse che
Il quadro costituzionale generale può essere a dare un impulso è un rilancio forte al ruolo delle assemblee legislative regionali e aggiungo che in questa prospettazione il ruolo delle minoranze di cui tutti hanno parlato non può essere solamente anche in quella prospettiva il ruolo di propositori o di diciamo fautori di uno Statuto che li garantisca nel funzionamento dell'attività normativa perché io sono convinto che se davvero l'Assemblea legislativa regionale diventasse il contraente con lo stato del patto costituente per l'assetto della regione
Non potrebbe essere un contratto siglato da una piccola parte maggioritaria di quell'Assemblea allora io credo che si potrebbe recuperare uno spirito di garanzia comunque delle minoranze regionali prevedendo ad esempio che quel patto quell'accordo siglato da una maggioranza consiliare regionale debba essere un accordo fondato da su una maggioranza qualificata in quel Consiglio regionale quindi noi non daremmo la possibilità che io vedrei in realtà molto pericolosa ad una magari limitata maggioranza consiliare di siglare il nome di tutta la collettività regionale addirittura il patto costituente per definire i margini dell'autonomia di una determinata regione
Questa è una prima
Questione che in questa che io chiamo una sfida per gli organi e le istituzioni regionali e anzitutto per le assemblee elettive regionali cominciamo da vere in un momento in cui diventa una elettivi pure gli organi di governo diventa elettiva la giunta quindi quanto diceva il presidente Violante è sicuramente un problema delicato ripensiamo i due livelli di rappresentanza
Tutti e due
Scelti direttamente dei chip da i cittadini in modo che non vi sia quella conflittualità e quell'antagonismo che sarebbe davvero dannoso
Questa prima riflessione si collega alla seconda
Che
Vorrebbe sforzarsi di rileggere con un pensiero che ora vi vi dico
Come la funzione normativa o legislativa
Riletta tra i compiti pur sempre essenziale delle assemblee legislative potrà rimanere in questo nuovo quadro di definizione dell'autonomia delle regioni perché
Anche qui non sono scelte che possono dipendere dal minore o maggiore
Moda LaMMa in maggiore o minore capacità di definire regole di qualità di ampliare o ridurre la potestà legislativa rispetta quella Mini stratifica regolamentare dei governi regionali
Ancora una volta tutto dipende dal quadro costituzionale
Generale dalla cornice costituzionale soltanto per fare un esempio è stato adombrata una domanda
Siamo certi che i governi regionali
Non debbano in prospettiva poter disporre di potere normativi di rango analogo a quello che si adotta con legge regionale il problema della legislazione delegata regionale o della legislazione d'urgenza regionale di competenza delle giunte è una questione
Che possiamo pensare
Rimandata a una riflessione di secondo grado regione per regione o dipende da una scelta costituzionale quadro e io credo che dipenda da una scelta costituzionale di fondo
E ancora una volta se quella scelta costituzionale di fondo è adottata da un Parlamento che può farlo senza chiedere forse magari un pareva nelle varie audizioni ma senza che quella scelta si formi come volontà condivisa dalle regioni vedete che ancora una volta noi rischiamo di non porci i problemi che sono invece problemi pregiudiziali perché le assemblee regionali elettive si troveranno con Poteri
Definiti altrove dà un quadro costituzionale che non hanno concorso né a scrivere
Ne a contrattare
Con lo Stato col Parlamento nazionale né in qualche modo ad accettare con una qualche forma cogente di compartecipazione al procedimento costituzionale che li riguarda
Così direttamente
A quel punto sarebbe e sarà forse inutile
Ho non decisivo
Discutere di quali debbano essere i rapporti tra potere di legislazione regionale e potere regolamentare delle giunte quando non si è sciolto il problema può il governo regionale essere titolare di Poteri non meramente regolamentari ma puramente formalmente normativi
E magari al alla titolarità di questi poteri corrisponda un potere forte e cogente di controllo sull'attuazione della funzione normativa delegata anche a livello regionale queste sono domande che certamente bisogna porsi a monte
Poi certo ci sono le grandi questioni di fondo dell'esistente
Come rendere la qualità della normativa regionale
Migliore di quella che è oggi non solo ridurre il numero delle leggi per carità non aumentarle ma renderle qualitativamente migliore è stato detto
L'idea che noi alla Camera dei deputati stiamo sperimentando di un comitato per la legislazione di un organismo che abbia però dei poteri concreti cioè che abbia il potere
Ove
Disattese le sue conclusioni
Di esporre direttamente all'Assemblea legislativa come avviene alla Camera dei deputati le ragioni delle proprie osservazioni e le ragioni della mancata ottemperanza alle sue osservazioni
Portiamo vorrei dire
La
Questione della qualità normativa alle all'attenzione diretta dell'Assemblea trattandosi di una questione di fondo la Potì la questione dell'impatto normativo dell'impatto applicativo di una norma è altra questione essenziale se di questo non ci si occupa nella fase di formazione del procedimento normativo evidentemente noi rischiamo di rincorrere poi dopo le incongruenze
Voglio dire che queste riflessioni portano a una
Considerazione su quella che qualcuno ha chiamato di attuazione a velocità differenziata e dei principi di autonomia e di federalismo
Io
Voglio dirvi sono d'accordo sul principio che in un ordinamento realmente federale le velocità di avanzamento dell'autonomia possano essere diverse
A due condizioni alla condizione che ci si renda conto che queste velocità di avanzamento differenziate
Debbono essere frutto diretto e preciso di scelte politiche delle assemblee degli organi istituzionali
Che sono titolari rispettivamente e cioè che non si possa pensare che qualcun altro sia pure un altro organo costituzionale
Dia le priorità le priorità derivano dalle scelte responsabili che ogni centro di autonomia prende sulla velocità che ritiene compatibile con la sua situazione che non è solo politica ma è anche ambientale economico sociale e quindi questa differenziazione delle velocità anche essa è momento espressivo di un'autonomia
E la seconda conseguenza è che questo innescherebbe quello che già sta verificando sia a livello sovranazionale ed europeo in particolare tra gli Stati
La definisco come una sorta di competizione tra sistemi norma
Tema europeo
Sono stati i più competitivi quelli che riescono prima degli altri a darsi regole che ad esempio siano maggiormente attrattive per gli investimenti per occasioni di sviluppo imprenditoriale
Saranno domani forse sistemi ordinamentali e normativi
Più competitivi quelli regionali che riusciranno prima degli altri e meglio degli altri a creare dei modelli di autonomia più avanzata
Più vorrei dire rispondente a quelle che sono realmente le ragioni e gli interessi dei cittadini
La preoccupazione è evidente che non si inneschi una gara ribasso una competizione che in qualche modo ponga tutti quanti sul filo del minimo indispensabile quindi e questo ovviamente dipende da voi dipende da chi ha una responsabilità dinanzi agli elettori ha un vincolo che in qualche modo non solo quello di realizzare un indirizzo e un programma ma anche quello di realizzare degli obiettivi di autonomia più avanzata non meno avanzata l'ultima riflessione la dedico al controllo
Controllo di controllo dico la verità io ho sentito parlare nei termini che oggi voi avete sentito in questa in questo convegno un po'di tempo fa quando in Parlamento si esaminava una momento importante della riforma delle Autonomie territoriali e locali che era proprio la il ripensamento sui sistemi di controllo relativi agli enti locali
Lì si arrivò a delle logiche conclusioni per cui i poteri di controllo esterno sono ormai poteri recessivi nell'ordinamento perché mal si conciliano con l'autonomia e con le Autonomie locali in particolare
Ma
Una parte del Parlamento dello schieramento e poi dello schieramento politico rappresentò un problema di controlli interni
Nel rapporto tra enti istituzionali di un medesimo ente e cioè in particolare tra le giunte e i consigli comunali e in quell'occasione si disse quello che voi oggi temete e cioè che sostanzialmente dallo Statuto di minore delle minoranze al controllo democratico sugli indirizzi della Giunta
Alla proposizione di strumenti di controllo se volete
Sulla qualità dei servizi alla collettività il problema delle autorità comunali che riguardano i servizi pubblici gestiti dagli enti territoriali locali
Di quello si parlò a lungo e il Parlamento con un orientamento che io non condivido
De potenziò non solo come giustamente si doveva fare i controlli esterni eterologa mi ma dei potenziò il ruolo delle assemblee elettive
Rispetto ai governi comunali
Io non credo che si possa dire siccome il sindaco il presidente della Provincia sono eletti dal popolo
Al popolo direttamente rispondono perché anche i consigli regionali provinciali e comunali sono eletti come si dice dal popolo e in qualche maniera rappresentano l'intera gamma delle forze politiche che rappresentano a loro volta i cittadini quindi io credo che un ripensamento su questa esigenza che le assemblee elettive
Diventi in un momento non conflittuale
Ma di controllo istituzionale fisiologico sull'operato dei governi cosa che non si è riuscito a fare per gli enti locali si riesca a farlo per gli enti regionali
Questo e chiudo eliminerebbe quella visione che le minoranze hanno negli organi e nelle assemblee elettive secondo cui quanto più si riduce il potere politico e conto e fisiologico vorrei dire di controllo istituzionale venti sui governi che cosa si moltiplica
Il ricorso a strumenti di conflitto Esterno è stato giustamente detto che il controllo non è conflitto e non deve essere momento espressivo di un conflitto
Ma voi vi rendete conto perfettamente che quando il controllo non si svolge non avviene nelle relazioni politiche ordinarie
Che all'interno di un'istituzione dovrebbero esserci si moltiplica il conflitto dall'esterno
Quanto più gli strumenti ordinari si indeboliscono essi depotenziano emergono gli strumenti straordinari
Emerge il ruolo di supplenza del giudice penale chiamato con esposti denunzia e quant'altro contro il comportamento di gestione ad esempio di una partecipazione pubblica quando invece faccio solo un esempio la sottoposizione ad un Consiglio comunale dello schema di contratto di servizio per un servizio locale
Potrebbe risolvere in quella sede un problema preliminare senza portare poi dopo all'anno
Proposizione di una denunzia penale quando ci si sente privi di qualsiasi altro strumento quindi anche sul controllo io credo è quanto mai opportuno un ripensamento di questa proprio rapporto tra controllato e controllante che non sono due termini da considerare in modo vorrei dire aggressivo e antagonistico ma due termini che vanno visti come la normale dialettica politica
Lo statuto delle opposizioni serve alle minoranze per controllare il comportamento dei Governi e delle maggioranze alla stessa maniera dovrebbe avvenire
Negli enti regionali e sicuramente questa è una delle missioni indefettibili delle assemblee regionali elettive grazie grazie a lei onorevole Frattini
Do la parola l'assessore Marinucci Luigi Mariuccia solo regionale
Che che sono intervenire prego
Ma io intervengo per portare a questo incontro il saluto della conferenza dei presidenti
Le risulta regionali
Un contributo di riflessione
Anche dal punto di vista dell'esperienza che come Conferenza dei presidenti
Abbiamo svolto in questi anni
Sulla materia istituzionale
Mi veniva da ricordare che al termine della scorsa legislatura
Pochi mesi prima delle elezioni del novantacinque per le regioni a statuto ordinario
Si svolse allora una iniziativa della conferenza dei presidenti delle giunte della conferenza dei presidenti dei consigli un'Assemblea nazionale dei consiglieri regionali ritenemmo al Campidoglio
Che aveva come oggetto discussioni e proposte in materia di riforma elettorale delle Regioni
Ed eravamo a tre mesi dalle elezioni regionali non conoscevamo ancora il sistema elettorale
Questa volta siamo stati leggermente più fortunati
Perché a tre mesi dalle elezioni siamo in condizioni di discutere di una
Forte innovazione politica e istituzionale che è stata introdotta con la legge costituzionale uno del due mila relativa all'elezione diretta dei presidenti di Regione
E all'autonomia statutaria delle regioni
A nel sentire prima l'intervento sempre
Siamo suggestivo e stimolante
Il professor De Rita
Che a me è venuto da ricostruire i motivi per cui a un certo momento questa cosa per molto tempo non è stata scontata
Sull'elezione diretta dei presidenti di Regione tramite modifica costituzionale e introduzione quindi di una disposizione costituzionale transitoria
A un certo momento si è determinata una grande convergenza
Delle diverse forze politiche
Per i diversi esponenti delle varie coalizioni
Io penso che questo si è verificato perché a un certo momento diciamo si sono incrociate come dire le ragioni di principio
E le ragioni di necessità pratiche
Perché in via di principio
Non è che si tratti di una moda
Sono in molti a pensare che la rilegittimazione delle istituzioni democratiche di governo in questo Paese in questa fase storica
Deve
Passati attraverso
L'attribuzione ai cittadini di un potere diretto di legittimare i governi le maggioranze di governo
E ciò che ha portato alla svolta maggioritaria e più in generale ciò che ha portato al sistema delle sue detta dei sindaci ore dei presidenti di Regione
Questa è una ragione di principio
Che in molti condividono non tutti condividono
Chi verso questo principio mantiene le se delle riserve credo che sia ceduta questa scelta per l'altro motivo
Per la Giunta Moratti
Perché quando noi assistiamo anche in questa legislatura quando abbiamo assistito anche in questa legislatura riprodursi
Indenni col diffuso
Al di là dei cosiddetti ribaltoni
Di crisi delle maggioranze di governo a livello regionale di processi di instabilità
Abbiamo potuto dette verificare che tutto questa determinato Riccardi della capacità di governo e di amministrazione delle regioni che pure in questa legislatura hanno fatto molto se pensiamo per esempio al
Notevole quantità di interventi legislativi di attuazione delle Bassanini
Quando assistiamo al fatto che in una regione che ha grandissime tradizioni di autonomia smog
E dove certo non si può dire che il regionalismo sia diciamo un'invenzione dell'ultima ora
Si vota
E dopo cinque mesi
Non c'è una Giunta un governo e una maggioranza
Nasce
Questo dubbio fatico
Punto in un'epoca nella quale ciò che si chiede alla politica l'amministrazione lo ricordava Frattini un attimo fa rapidità efficacia decisionale
Nasce il dubbio che tutto questo ha un menti la distanza tra politica e cittadini
E ci siamo arrivati per questo
A quelle innovazioni
Io penso che ora il problema sia quello di applicate bene questa innovazione
E quindi diciamo utilissimo che che già in questa fase cominci a tutto campo una riflessione
Perché poi le scelte andranno assunte
Dai nuovi Consigli regionali a partire dal ventisette di aprile
Io penso che diciamo un punto cruciale sia quello di non dare
Una
Interpretazione
Come dire
Un po'improvvisata di tipo dualistico di questa innovazione istituzionali
E che si sente dire stiamo attenti al punto
Beh che adesso anche in Italia
I cittadini eleggono direttamente i governatori
Come se noi fossimo nel vi sconsiglio o o in California no
O negli Stati Uniti dove il popolo elegge il presidente de la Repubblica che il capo dello Stato
E poi elegge in maniera del tutto separate di Rezza
Il Congresso e il Senato
Badate non è così
E sarebbe molto pericoloso proprio da quel punto di vista sistemico che fa gli altri Donofrio richiamava prima
Prendere questa strada
Perché il presidente eletto direttamente dai cittadini
Non è che è una specie di monarca solitario
No il quale poi diciamo si comporterà in maniera come dire disposti che ha nei confronti di un Consiglio regionale riottoso e minacciato di scioglimento
Né può essere all'inverso una specie di di di re Travicello ostaggio di una maggioranza che il giorno successivo alle elezioni diciamo si frantuma
Il presidente della Regione eletto direttamente in quanto responsabile di una coalizione
In quanto responsabili di una maggioranza
è vero che abbiamo due sistemi elettorali diciamo imporsi metrici ma sappiamo perché questo fa parte della transizione insomma e leggi elettorali regionali dovranno essere dai Consigli regionali coi adeguate al nuovo sistema
Ma il presidente eletto in quanto indicato come leader responsabile da parte di una coalizione di liste che si collegano che presentano un programma che chiedono ai cittadini il voto su quel programma
E la stessa maggioranza consigliare si forma in base a quel meccanismo perché l'elezione del presidente che trascina il premio di maggioranza qui a differenza dei comuni
Non ci può siamo mai essere il meccanismo il vizio dell'anatra zoppa perché addirittura la legge elettorale prevede che se non è sufficiente il premio di maggioranza costituito da listino si va in aggiunta
Allora questo che cosa significa significa
Credo che si dovrà fare un grande
Lavoro nella prossima legislatura
Certo per definire diciamo nella maniera più limpida e trasparente possibile come si dice il riparto di funzioni e di ruoli
Di l'attività di proposta legislativa amministrativa regolamentare che attiene alla giunta esercizio dell'amministrazione attiva e l'attività di approvazione legislativa ed il controllo del del Consiglio accetto questo sarà diciamo un tema sul quale bisognerà decidere con grande diciamo accortezza ma il punto vero
E se ci ragioniamo è il punto qui siamo di sfida cui l'intero sistema politico istituzionale di questo Paese chiamato è come costruire le regole del bipolarismo
Per se non vogliamo dire bipolarismo insomma le regole di un sistema in cui
Una maggioranza vince le elezioni
Assume verso i cittadini l'impegno ad attuare quel programma per tutta la durata della legislatura
E finché dura la legislatura non si cambia quella maggioranza in quel e quel governo e quindi le regole di un sistema che incardina il processo di formazione dei governi sul principio dalla responsabilità politica
In relazione al un ruolo delle della o delle forze di opposizione io non le chiamerei neppure minoranze perché poi se arriva a parlare i diritti delle minoranze come se le minoranze fossero etniche in via di sparizione no le regole del rapporto fra chi è assunto la responsabilità di governare e chi si oppone
Si prepara a governare dopo
Ed è chiaro che da questo punto di vista la questione cruciale quella dei controlli
Io qui non dico nulla perché hanno già detto molto bene cammelli e da ultimo anche fatti che se noi vogliamo seguire questo filo non è diciamo che bisogna seguire quella strada che porta qui siamo a meccanismi di possibile consociazione nel consiglio nell'assemblea al contrario
Proprio nell'assemblea nel consiglio se vogliamo elevata nel ruolo di rappresentanza politica deve essere trasparente la logica del confronto fra maggioranze io posizioni ma è sul punto del controllo che invece
Le opposizioni considero dotarsi di strumenti nuovi perché quelli che abbiamo oggi diciamo o sono obsoleti o non funziona minimamente
Quindi su questo grande lavoro attenzione però un'altra cosa
Io credo che noi siamo fin da ora questo
è utile credo anche dal punto di vista del modo in cui nel formarsi delle diverse coalizioni che completeranno le elezioni regionali diciamo cresce non si sviluppa questo tema
E non semplicemente come tema che appassiona gli addetti ai lavori
Questa fase diciamo di creazione di nuovi statuti da parte delle regioni
Io vedo somma che storiche distanze con tutte le particolarità che diceva Lupin
Si affievoliscono anzi credo che le stesse tricicli a statuto speciale oggi abbiamo bisogno di un input
Questa fase nuova fase statutaria chi chiamiamo fase costituente
Attenzione a non dargli un carattere auto di flessibilità
No come se il tema degli statuti forse solo quello di cosa fa la Giunta cosa cioè come se fosse un patto fa apparati di ceto politico
Diamogli una chiave dinamica
Ho sistemica come diceva D'Onofrio prima allora io quel punto di che
De vita evocata ancora una volta della Puglia chi eccetera io lo vedo diciamo da un altro punto di vista come fare di questa fase statutaria una
Uno strumento anche di trasformazione come dire genetica dell'istituto regionale
Punto da pensare non come ente in sé e per sé ma come una strumento di federazione dei territori e comunità locali quindi pensare di
Statuti come patti federali sul territorio e qui c'è tutto il grande campo del modo in cui è coinvolta la Società ricordiamoci che punto questi statuti o Sessa provate un punto con maggioranze possono anche andare vanno al referendum e il modo in cui partecipano gli enti locali Comuni e le
O vince alla stessa costruzione degli statuti però dal punto di vista formale perché sappiamo che questo non c'è deliberativo ma dal punto di vista del partecipazione effettiva
Secondo punto
Guardiamo al rapporto fra questi statuti
E le funzioni Poteri
Come Conferenza dei Presidenti delle Regioni abbiamo anche recentemente di sollevato un punto questa legislatura politica
Se non è in grado di mettere mano alla riforma organica del titolo quinto
Su un'altra questione
Può fare una riforma stralcio
Quella relativa alla possibilità di accedere a forme e condizioni particolari di autonomia
C'è questa idea di un federalismo progressivo no dove possono esserci velocità diverse
Supponendo tuttavia che la metta sia uguale per tutti badate che se questa cosa si riuscisse
Questa riforma potesse essere approvata dal Parlamento prima delle prossime elezioni politiche noi avremo messo nella fase neo statutarie delle regioni
Benzina in più no perché l'aver molle Gatta anche ad un processo di ridefinizione del sistema delle delle funzioni e poteri ultima questione
Attenzione per l'appunto al profilo sistemico
E cioè il rapporto dei giorni territorio è stato
Perché insomma qui punto fa qualche mese voteremo direttamente presidenti di regione
Un bar via Veneto Emilia Toscana
Già sì ricordiamo quanto l'elezione diretta dei sindaci fu un fatto diciamo no dei di spinta dei
Avremo governi e maggioranze necessariamente stabili
Che vede il governo nazionale
Cioè occorre il sistema politico elettorale la forma di governo nazionale
Vada ridefinite in relazione a questo nuovo assetto istituzionale perché cogliamo il rischio
Di asimmetriche siamo e qualcosa di più diversi metri così come dentro questa prospettiva a proposito delle direzioni di marcia di cui parlava cammelli per sono dobbiamo di pensare a quali sono gli strumenti dico Esione dello Stato nazione che va in Europa che si staglia articolando al suo interno in questo modo
E qui prima o poi non possiamo non imbattersi
Nel tema della riforma del Parlamento
Perché è vero che diciamo la crisi delle assemblee
La necessità di trasformare l'istituto a sembrare parlamentare nella logica siamo maggioritario bipolare verso la quale ci avviamo può essere superata soltanto anche qui sul piano sistemico
Noi non possiamo a vere parlamenti o assemblee regionali forti se questo normali sia una relazione con la rappresentanza politica e parlamentare cento
Quindi quello stava necessariamente un altro tema da incrociare dei prossimi anni grazie
Grazie a Mariù
Non ho avuto altre richieste di intervento quindi possiamo dare la parola all'onorevole Mario Pepe che è presidente della Commissione parlamentare per l'questo regionale soltanto un'ultima comunicazione della parola onorevole Pepe abbiamo avuto due lettere una del ministro Bianco e l'altra il presidente della conferenza i presidenti di Regioni e Province autonome Vannino Chiti che si chiedono scusa non possono però hanno potuto partecipare per sopraggiunti impegni è anche un messaggio del collega Copertino presidente della Puglia dice che in realtà la nostra conferenza che per motivi di salute non è potuto stare con noi oggi qui a Roma la parola onorevole per io vorrei ringraziare il presidente e i i colleghi
Parlamentari regionali
E nella sua interezza la Conferenza delle assemblee regionali
Perché anche se abbiamo fatto un dibattito molto stancante vorrei dire dal punto di vista fisico senza interruzioni senza pause
Comunque io ritengo che abbiamo messo a fuoco le questioni fondamentali
Che sono sul tavolo politico programmatico del regionalismo oggi
E anche le questione che dobbiamo affrontare con un regionalismo potenziato domani
Vorrei dire ai presidenti
E noi dobbiamo avere forte un'istanza di federalismo culturale se vogliamo rilanciare il regionalismo
E se vogliamo aprire in maniera intelligente la stagione di una
Sana revisione dei nostri statuti
Io concordo avendo letto molti statuti avendo visitato molte assemblee regionali
Per
Delineare anche un cammino di un Parlamento di assemblee bicamerali che vivono in maniera concreta all'esperienza del territorio
Che per me un punto forte
Autonomia e territorio
Non sono una DIA de scindibile io ritengo che sono due categorie alle quali idoneo noi dobbiamo rifarci e riferirci
Se vogliamo rilanciare un messaggio verso il basso e verso l'alto
Autonomia perché perché io ritengo che noi dobbiamo obiettivamente difendere non la indirizzi cita del Frejus
Ma la costituzionalità di un patto che lo Stato deve siglare con le Autonomie locali
Non possiamo giocare all'infinito chi e vuole mantenere la totale autonomia
Delle assemblee regionali
Io in verità mi sono convinto all'elezione diretta del presidente solo per un fatto di unicità del Governo per superare le a pulire istituzionali e le discrasie socio economiche e soprattutto per dare un indirizzo di governo fortemente ma è una diminutio
Del valore intrinseco del ruolo che gli statuti la Costituzione assegnato alle assemblee regionali oggi ci siamo
Non dobbiamo imbrigliare o disciplinare ne dobbiamo dare una chiave di vettura dualistica ma dobbiamo rivendicare pienamente al di là del sì del Presidente che non è una autocrate
Ne per iperbole il nuovo governatore delle istituzioni dobbiamo rivendicare pienamente le competenze delle assemblee regionali
Io concordo anche con l'ipotesi che veniva per ultimo del collega
Assessore dell'Emilia Romagna non possiamo immaginare di statuti come soltanto ordo e The cornetti ceo regole istituzionali
Lo Statuto per me
è un atto fondamentale con cui recuperiamo la storia dette mia le tradizioni il patrimonio vorrei dire la base di una configurazione storico-politica che si è verificata e delle nostre realtà e diamo dei profili alti delle finalità alte
Che valgono non solo per le contiguità delle nostre esperienze regionali e nazionali ma vale valgono anche per il profilo alto che noi vogliamo inseguire sul piano della Comunità europea
Quindi gli studi non devono servire soltanto a disciplinare gli interessi di bottega
Devono dare un taglio forte al regionalismo che noi vogliamo progressivamente sempre più federalista autonomista perché o oggi così ma la società non perché così va perché ritengo che la democrazia istituzionale fortemente cresciuta
E può assumere progressivamente questo taglio federalista tutto auto c'è entrato sulle etniche sul territorio quindi anche qui
Io non mi preoccuperei di trovare le cosiddette organicità hegeliana né per cui noi dobbiamo consentire che tutto vada d'accordo
Possiamo anche nelle varie realtà locali immaginare un sistema elettorale
Che è chiaro non si riduca della municipalità ma che tenga conto delle esigenze del territorio
Perché con questo Tatarellum rinforzato noi rischiamo in alcune realtà regionali in alcune realtà territoriale delle regioni che andranno rinnovo di non avere rappresentanze da parte di quei territori a meno che non siano leghisti questo il pericolo verde
Noi dobbiamo immaginare il ruolo della rappresentanza io sono d'accordo che dobbiamo rileggere questo tema ma non dobbiamo considerarlo scisso dal territorio dalle istanze e dalle esigenze che il territorio avverte
Alla fine si porrà il problema
Anche a livello parlamentare modificando meno il Titolo quinto della Costituzione al di là di tutti i marchingegni della gradualità istituzionale che lo vogliamo intenda
Il Senato che noi immaginiamo deve essere un Senato finalizzato sui tempi regionale
Si potrà anche considerare la moltiplicazione dei parlamentari
Tot capita tot sententiae nessuno di loro vuole modificare però un profilo tutto regionalista o se volete federalista noi dobbiamo darlo ad una delle Camere
Altri membri questo nostro disegno e sotto un disegno di rivendicazione locale sapendo anche come diceva il presidente Violante stamattina che noi dobbiamo recuperare il respiro sulle macro questioni però anche il presidente e la conferenza dei capigruppo non dovrebbero mettere far mettere all'ordine del giorno micro leggi che vanno all'etere nella interezza cita le competenze regionali allora diciamo manteniamo anche una coerenza non solo sulla lettura dei
Fatti storici che sono accadute nel nostro Paese ma anche delle cose concrete credo che dobbiamo fare io ritengo che queste possono essere le tappe di un regione Isma'forte per rilanciare la storia e la vita delle nostre comunità noi come commissione questione regionale perché il vostro tavole anche un tavolo di consuntivo io devo dare atto alla conferenza dei consigli e delle assemblee che è stata solidale con me il nostro impegno e con il nostro dissi desiderio di ricercare
Via metodi e fine vita nuove per bilanciare il regionalismo che può segnare veramente la svolta politica e democratica del nostro Paese vi ringrazio
Io ringrazio l'onorevole Pepe anche per le cose che diceva adesso cioè per essere stato nostro interlocutore nel corso di questi anni perché voglio ricordare conclusi pone di questa nostra questo nostro convegno che la nostra iniziativa si è sviluppata nel corso di questi cinque anni prima nella fase in cui esisteva la Bicamerale e ha lavorato alla Bicamerale abbia avuto numerosi momenti di interlocuzione con quella commissione e poi nella fase dell'iter di riforma costituzionale del novantanove che ha portato all'elezione al ma evidenzio che la legge per l'elezione diretta del presidente raggiunto voglio sottolineare che abbiamo lavorato in questi anni nella più ampia unità
Tenendo conto che a nostro intero non c'è nessuna divisione di carattere di appartenenza politica cosa che è naturale ma anche di visione di come dire ci sono salute ragione regioni a statuto ordinario a regioni a statuto speciale anche qui spesso discussione gli elementi sono stati diversi siamo stati capaci e questo va meglio tutti quanti quelli che hanno lavorato nella conferenza ai vari pari livello però titolo che tutto quando stato condotto nell'al meglio e anche questa nostro convegno questa nostra discussione di oggi che a conclusione di questo leader lo testimonia io ringrazio tutti quanti voi per la partecipazione avrete agli atti di questa conferenza da qui a pochi giorni l'appuntamento per i presidenti e il venticinque per la Conferenza qui a Roma grazie buon lavoro buona giornata
Anche per il futuro