Processo per l'omicidio del giudice Rocco Chinninci (Riina ed altri)

Con la sentenza definitiva e nell'ambito del primo maxiprocesso di Palermo è stato processualmente accertato il ruolo di Giuseppe no no come capo team capo mandamento di Porta Nuova e quindi di componente della commissione provinciale di Palermo
Proprio a seguito del riconoscimento della qualifica di capo mandamento
La Corte di Cassazione aveva annullato l'assoluzione della sentenza di secondo grado per gli omicidi del commissario Boris Giuliano per il triplice omicidio del generale Dalla Chiesa della moglie Emanuela Setti Carraro e di Domenico Russo
E ancora la Suprema Corte aveva annullato le assoluzioni
Con riferimento agli omicidi Bontade Inzerillo Pietro Marchese con riferimento alla strage della circonvallazione con riferimento al tentato omicidio di contorno oltre a confermare la sentenza nei confronti di calo per i reati associativi
Dall'intero contesto probatorio emerso il ruolo di assoluto protagonismo del calo nella gestione degli affari di competenza della Commissione è emersa la sua assoluta fedeltà Rina
La sua incontrastata permanenza nella carica assunta secondo quanto ci hanno concordemente Rfid riferito i vari collaboratori di giustizia da sempre mantenuta nonostante la lunga carcerazione iniziata nell'ottantacinque
E mai conclusasi nel corso della quale come sappiamo è stato chiamato fino al mille novecentonovantatré il Cancemi a sostituirlo nella gestione degli affari del mandamento
Calò ha sempre condiviso le scelte strategiche del vino e dell'organizzazione ha contribuito fattivamente all'attuazione delle stesse
Calò si ricorda che mostrava grande soddisfazione per la strage facendo comprenderà Cancemi come quelle due riunioni erano state finalizzate per la deliberazione della morte del giudice
Quindi non sarebbe necessario attesa la pronuncia della Corte di Cassazione
Proseguire sul ruolo di calo come capo mandamento però è in ripercorriamo lo stesso lasso e di questo mandamento attraverso le conobbe le dichiarazioni di un collaboratore
Di particolare importanza un collaboratore particolarmente titolate qualificato Salvatore Cucuzza che nei primi anni ottanta aveva ancora Muolo
Nell'ambito della famiglia di Borgo Vecchio reggeva la famiglia di Borgo Vecchio
Il collaboratore ci ha spiegato che dopo la strage dei carabinieri a Ciaculli negli anni Sessanta il mandamento che allora era retto da Angelo la Barbera era stato sciolto e la famiglia di Palermo era stata aggregata al mandamento di Santa Maria di Gesù
Quella di Porta Nuova alla noce quella di Borgo Vecchio al mandamento di Riccobono
Nel mille novecentottanta nei primi mesi le tre famiglie erano state nuovamente aggregate al mandamento di del calo
Al mandamento di Palermo centro ed era stato ricostituito questo mandamento ed era stato designato il calo come capo del mandamento
Nessuna modifica fino almeno all'anno mille novecentonovantasei ad intervenuta tanto che ecco abbiamo una conferma nel mille novecentonovantasei quando era nonostante ci fosse il quarantuno bis
Lo stesso canora riuscito a mandare all'esterno del carcere la disposizione che il Cucuzza doveva affiancare Vittorio Mangano nella reggenza del mandamento
Affidando il messaggio a Bagarella che a sua volta ne aveva affidato a Nino Madonia
Calò nella sua qualità di capo mandamento a partecipava regolarmente alle riunioni della Commissione Cucuzza aveva le chiavi di accesso della tenuta della Favara il e tutte le volte che si riuniva la Commissione aveva constatato la presenza del calo
Cucuzza era stato messo a disposizione di Pino Greco per commettere la strage della circonvallazione e ciò evidentemente secondo le regole di Cosa Nostra non poteva avvenire se non ci fosse stata l'autorizzazione del calo
Calò era stato designato per volere di Michele Greco contro il parere del capo della famiglia del borgo vecchio Leopoldo Cancelliere
Che aveva dovuto inchinarsi dinanzi al gradimento manifestato per il caro dal greco nel corso di una riunione conviviale
Dicevo che era stato designato per volere di Michele Greco al posto di nonostante il parere del capofamiglia del borgo vecchio Leopoldo Cancelliere perché mi era stato a Michele Greco a volere questa designazione
Anche contorno all'udienza del tre febbraio novantanove ha evidenziato come l'ascesa del calo fosse iniziata allorché nostra esso si era giocato l'amico Stefano Bontate
E da allora non ha potuto utilizzare i miliardi dei corleonesi e dello stesso a Bontate che investiva i suoi soldi a Roma
Allora visto partecipare più volte alle riunioni di Commissione allorché si era recato a trovare Michele Greco che era il suo padrino per portargli precario perché dagli consigli
Di Carlo ha sottolineato come la costituzione del mandamento di Palermo centro così come quella del mandamento di re Sultana con la designazione del Carlo e di Francesco Madonia fosse stato un premio alla fedeltà
Alla Libia corleonese ed ha individuato la corte l'anno di costituzione come vedete come come ci riferisce lo stanziamenti Cucuzza nel mille novecentosettantotto quindici infine fine anni settanta inizio anni ottanta
Interessante la narrazione dei fatti del collaboratore che riferisce l'abilità che ebbe Rina ad allontanare il calo da suo capo mandamento Stefano Bontate costituendo gli mandamento ed assegnandogli una poi è una circostanza assolutamente pacifica quella della costante presenza del calo in concomitanza di impegni di commissioni in Sicilia ricorderete che molto spesso il calo anche con dichiarazioni spontanee ha tenuto a fare precisare a precisare o a fare precisare che ed è di fatto non risiedeva in Sicilia e che quindi e non è che era impossibile non risiedendo in Sicilia che potesse partecipa alle riunioni di Commissione in realtà quelle che sono delle affermazioni sono state assolutamente capovolte dalle dichiarazioni univoche di tutti i vari collaboratori infatti è lo stesso Di Carlo ha detto il calo latitante stava a Roma stava Palermo saliva e scendeva
Tante volte ci incontravamo qui a Palermo
Come le ho detto dentro il castello negli uffici miei hanno avuto appuntamento con Totò Riina tante volte l'ho visto nella Commissione poi quando è diventato capo mandamento quindi lo ha visto diverse volte in Sicilia a Palermo si tante volte
Ed ancora
Come mai e per quale motivo fu attribuito il mandamento a Calò hanno fatti ma Darwin mandamento per toglierci questa forza Stefano Bontade
Il calo ha capito che era pericoloso sbagliare con Rina e si è avvicinato di più ancora e il Rina sollecitato di fare nuovi mandamenti per stringere anche a Faro Riccobono
Perché come mandamento abbracciava pure re sul pane acqua santa e tutto hanno fatto il mandamento arresto Tana e chi ci potrà andare Ciccio Madonia è Rosario dico Pippo Calò
Anselmo
I l'otto marzo mille novecentonovantanove ha riferito che il calo aveva presenziato alla riunione della Commissione del gennaio ottantatré nel corso della quale furono nominati vario capi mandamento
E già nel mille novecentottanta
Quando Lanza il ma era stato combinato il calo era capo mandamento e Poli sedendo a Roma veniva spesso a Palermo come aveva potuto constatare personalmente perché a volte l'aveva accompagnato a volte ne aveva constatato la presenza nel corso delle riunioni che e come ho detto nella udienza precedente e sveniva organizzati dalla famiglia Ganci e per consentire alla Commissione provinciale di riunirsi o nella sua interezza o a gruppetti
Ganci a anche evidenziato la attiva partecipazione del calo alla guerra la guerra di mafia sono delle medaglie al petto che i vari capi mandamento si mettevano per affiancarsi sempre di più Rina
Infatti il Calò durante la guerra di mafia mise a disposizione basi logistiche il magari il ma capita di San Lorenzo di Gaspare Bellino per perché era uomo d'onore del mandamento di Porta Nuova mise a disposizione gli uomini
Ganci conosce questo questi fatti perché prima dell'ottantatré ricorderete che il mandamento della Noce era stato aggregato
C'era stato disciolte la famiglia Della Noce la fata aggregata alla mandamento di Porta Nuova tant'è che quando fu combinato conobbe Pippo Calò e gli fu detto questo il tuo capo mandamento e lui fu combinato nel mille novecentottanta quindi nell'ottanta Carlo capo mandamento
è rilanci ebbe modo di constatare ce lo ha dichiarato la presenza di Carlo in Sicilia i continui incontri con Rina ha detto si è incontrato tante volte fino al suo arresto che fu nell'ottantacinque
Anche se devo dire che l'uno stava a Palermo assiduamente Looy era sempre fuori e quando veniva si faceva vedere
Ed è e Cancemi ha più volte evidenziato gli stretti rapporti tra il Rina e il calo
Individuandolo come facente parte della cordata corleonese
Io con questo termine addetto Cancemi intendo che erano persone di Totò Riina
La cordata queste intendo che erano persone Totò Riina e quindi in quel periodo queste persone che erano con Totò Riina come Bernardo Provenzano come Pippo Calò come Raffaele Ganci come Pippo Gambino come Ciccio Madonia come Bernardo Brusca ed altri
Ed ancora il Cancemi sulla presenza del calo a Palermo ha così affermato io accompagnavo a Pippo Calò e quindi Pippo Calò a volte quando veniva da Roma a Palermo mi incontrava mi diceva che aveva riunione di Commissione lui veniva spessissimo non è che veniva una volta tanto
Per Calò
Valgono le considerazioni che ho espresso nella parte generale per questi imputato non dovete dimenticare l'espressione di soddisfazione dopo la riuscita dell'attentato e i termini dispregiativi che utilizzò nei confronti del dottore chimici
Pertanto anche per farlo
Deve ritenersi pienamente provata la penale responsabilità a titolo di concorso morale nella parte deliberativa
Buscemi
E il mandamento di Boccadifalco
Le emergenze processuali che sono convergenti e inequivocabili evidenzia no che il mandamento di Boccadifalco all'epoca della strage aveva quale capo mandamento Salvatore Buscemi
La responsabilità dell'imputato in ordine alla deliberazione della strage è stata acclarata proprio da questa istruzione dibattimentale
Tutti i collaboratori escussi hanno concordemente riferito come il Buscemi fu designato dopo l'omicidio di Salvatore Inzerillo che avvenne il dodici maggio ottantuno
Prima come reggente e poi come capo mandamento nella famosa riunione del gennaio del mille novecentottantatré perché era stato da sempre vicino all'ala corleonese
In questo senso si è espresso Cucuzza che lo aveva avuto presentato da Giuseppe Giacomo Gambino con il quale il Buscemi aveva grandi grossi rapporti di amicizia
Non colgono nel segno le contestazioni mosse alla difesa del Buscemi che ha tentato di dimostrare come il Cucuzza abbia soltanto in un secondo momento
Attribuita al Buscemi la carica di capo mandamento mente precedentemente aveva affermato che il reggente era Michelangelo la Barbera
Innanzitutto rileggendo proprio a lungo la contestazione che è stata de dei precedenti interrogatori ed evidenzia rete con assoluta chiarezza che per quella quelle circostanze fanno riferimento non al mandamento ma alla famiglia dell'uditore
Ed inoltre Cucuzza ha dimostrato di conoscere perfettamente il Buscemi laddove ha fornito dei particolari in equivoci il fatto che possedesse una cava di pietra che dimostrano come non non ci sia stato assolutamente confusione Lecco le le risposte del Cucuzza non danno adito ad alcuna confusione
è evidente come lo stesso Cucuzza ci ha riferito che il riferimento alla Barbera è la relativo al ruolo dallo stesso assunto dopo l'arresto del Buscemi perché soltanto dopo l'arresto del Buscemi Michelangelo la Barbera divenne reggente del mandamento
E Cucuzza questo l'ha spiegato quindi le indicazioni sulla famiglia di uditore devo sono cosa diversa dal mandamento di Boccadifalco
Ma se anche ci fosse cioè il dichiarazione del Cucuzza tra l'altro sono pienamente coincidenti e concordanti con quelle di tutti gli altri collaboratori mi riferisco innanzitutto al Di Carlo
Che ANSA ha conosciuto da sempre la famiglia Buscemi addirittura dall'inizio degli anni settanta
E in particolare Salvatore Buscemi
Io e statica invitarlo che allora era perché il Di Carlo Pavia dall'Italia nel mille novecentottantadue quindi acqua ha avuto la possibilità di conoscere l'evoluzione dei vari mandamento sempre da uomo vicino a Riina ha detto che subito dopo l'omicidio di Zarrillo
Il Buscemi fu designato come reggente prima e come capo mandamento e certamente prima dell'inizio dell'anno ottantatré
Ci ha detto che Buscemi aveva meritato sul campo la promozione se si considera e ce l'ha detto anche Giovanni Brusca
Che assieme a Salvatore Montalto il Buscemi svolse il ruolo di infiltrato nel mandamento di appartenenza
Fornendo ai corleonesi decisive informazioni una delle quali il progetto di uccidere a Totò Riina e Giuseppe Calò maturato dei cosiddetti perdenti era da sola sufficiente a farci comprendere il conferimento alle ragioni del conferimento di quel mandamento
All'udienza del tre marzo del novantanove e Giovanni Brusca alla domanda diretta conoscere come mai fosse stato designato capo mandamento propri Buscemi che era un soldato semplice per volere di chi ha così risposto
Quello che si sapeva di più era Salvatore Riina ci teneva
In quanto era quello che gli aveva salvato la vita per i motivi che ho specificato dover inserire il bontà del Badalamenti gli avevano teso la trappola e quello che gli passò l'informazione a Salvatore Riina fu prima di tutto a Montalto e poi Buscemi
Buscemi d'altra parte sempre secondo quanto riferito cita Brusca aveva attivamente partecipato all'eliminazione dei perdenti nel corso della guerra di mafia mettendosi a disposizione del vino e svolgendo con grande abilità e capacità il ruolo di killer
Questa è l'udienza uno marzo del novantanove
Anselmo ha ribadito che la formale attribuzione della carica di capo mandamento al Buscemi avvenne nel gennaio ottantatré
In quel contesto
Le famiglie che componevano il mandamento di Boccadifalco erano diverse nel senso che il mandamento della Noce doveva comprendere le famiglie di noce Malaspina e uditore
Mentre su richiesta del Buscemi la famiglia di uditore fu aggregata Bocca di Falco che in cambio aveva ceduto alla noce quella di altare lo di Baida
Anselmo all'udienza del nove marzo novantanove
Riferendoci proprio del ruolo di Buscemi durante la guerra di mafia ha detto Toto Buscemi Angelo la Barbera e Montalto erano dall'ATO nostro ci mandavano le notizie e per quelli che sono i suoi ricordi rapporto e Dorina come erano buoni buoni tant'è vero che le sto dicendo che loro erano schierati con noi e ci mandava le notizie Totuccio Inzerillo
Ed ancora Calogero Ganci il quindici marzo mille novecentonovantanove ha affermato che Salvatore Buscemi apparteneva alla cerchia degli infiltrati di Riina ne mandamenti delle mani dei perdenti
Ha detto noi all'interno dei mandamenti avversari avevamo delle persone che erano fedeli arrivino ha fatto gli esempi di altri e poi con riferimento al mandamento di Boccadifalco dice lì avevamo Salvatore Buscemi
Mutolo il ventitré aprile del mille novecentonovantanove
Il mandamento di passo io li chiamo e l'altro che ha preso il posto il Montalto sono stati subito diciamo inseriti si può dire per la stessa cosa perché hanno partecipato nel tradimento di Salvatore Inzerillo insomma che Salvatore Inzerillo era un personaggio importantissimo
Insomma grazie al loro diciamo grazie ai confidenti che aveva Riina è stato subito eliminato
Cancemi all'udienza del tre maggio del novantanove
A questa eque Mutolo ancora prima dell'arresto del giugno dell'ottantadue perché io all'inizio precisato che prima come reggente poi come capo mandamento e abbiamo un'ulteriore conferma da Mutolo perché Mutolo dice che ancora prima del giugno dell'ottantadue
Il Buscemi aveva già la reggenza del mandamento di Boccadifalco
Cancemi ha dichiarato che il Buscemi aveva rapporti intimi con Riina perché appunto Rina poi ci ha fatto il mandamento perché se non è una persona di Udine non ci si poteva fare il mandamento perché poi dopo la pulizia dei vari mandamenti ci ha messo persone di grande fiducia sua
Lo diceva Rina che Totuccio Buscemi era una persona affidabile una persona onesta una persona nostra una persona la dovevamo considerare come la nostra stessa persona
Giuseppe Calone parlava benissimo di Buscemi diceva che era un galantuomo una persona di fiducia una persona che meritava la massima fiducia
E il Cancemi
A a collocato temporalmente e secondo le acquisizioni che ho già riferito il momento in cui il Buscemi diventa formalmente capo mandamento fino alla fine novantadue fine ottantadue
Il Buscemi notte era presente a entrambe le riunioni di commissione del maggio giugno ottantatré di cui ha parlato il Cancemi
Il Buscemi ricordo era stato raggiunto inserito nel rapporto dei centosessantuno e inserito tra ha raggiunto da informazione di garanzia a firma del dottore chimici
Sino all'udienza del ventuno giugno del novantanove ha riferito
Che il mandamento era stata assegnata al Buscemi che era alleato del Rina debbo dire che Riina si muoveva nel territorio di Passo di Rigano come se fosse a casa sua come per esempio Provenzano si muoveva come se fosse a casa sua a Bagheria
Durante la latitanza ha dichiarato sino a Riina era gestito dal gruppo dei Sansone che apparteneva alla famiglia dell'uditore da Salvatore Buscemi
Aveva preso con certezza
Che il Buscemi era divenuto capo mandamento subito dopo l'omicidio Inzerillo
Perché Giovanni Brusca per una fornitura di rito al mix lo aveva mandato dal Buscemi e in quell'occasione lo stesso Buscemi non sapendo che essi non era uomo d'onore negli uffici di via Catania
Aveva cominciato a parlare parole di Vizzino in maniera tranquilla di quelle che erano tutte le situazioni dicendomi che lui avevo grossi incarico dal punto di vista della responsabilità e non sapeva più come muoversi
Pertanto nei confronti del Buscemi deve essere affermata la responsabilità penale nella sua qualità di concorrente morale che ha rafforzato con il suo consenso l'intento delittuoso prospettato Bernardina
Francesco Madonia
La qualità di capo mandamento di Madonia in campo di capo mandamento di re Sultana in capo a Francesco Madonia all'epoca della strage di via Pipitone Federico
Risulta in modo certo dalle convergenti dichiarazioni di tutti i collaboratori di giustizia e anche la la sentenza del numero ottanta del mille novecentonovantadue
Che nell'annullare l'assoluzione per gli omicidi di Boris Giuliano e Giuseppe Di Cristina ha riconosciuto la qualità di capo mandamento a Francesco Madonia
Tutti i collaboratori hanno riferito sulla costruzione del mandamento di re sottana voluta da Riina per avvicinare a sé il Madonia e davvero ed è avvenuta alla fine degli anni Settanta ricorderete le parole di Di Carlo che formò il mandamento di re sottana
Nella propria fine degli anni Settanta
Da quel momento il Madonia era stato fedele del Rina e lo aveva assecondato in ogni decisione ponendo a disposizioni propri uomini tra i quali figli Antonino le basi logistiche
Ricordate come tutti i collaboratori ci hanno riferito sul qualunque sulla coinvolge sulla base logistica che poi fu utilizzata anche per la strage di via Pipitone Federico che sarebbe il baglio Galatolo
E quindi il Francesco Madonia nell'ambito della guerra di mafia fornendo uomini e mezzi diede un apporto decisivo un contributo determinante per la guerra di mafia
Tutti i collaboratori ci hanno parlato dello spessore criminale del Madonia del suo potere decisionale della sua forza all'interno e all'esterno del mandamento
Madonia tra l'altro ha partecipato direttamente attivamente alla buona riuscita dell'attentato ponendo a disposizioni figli Antonino oltre che e il Vincenzo Galatolo
Ma Daniela liberi in quel periodo quel brevissimo periodo di detenzione sofferto dal Madonia cessò nel novembre del mille novecentottantadue
Non dimenticate che la strage fu commessa in territorio di re Sultana la via Pipitone Federico secondo le le le suddivisioni territoriali che questo l'organizzazione ha fatto purtroppo della città di Palermo ricade nel territorio del mandamento di risulta
Io credo che questi motivi sinteticamente prospettati Tati debbano comportare l'affermazione della penale responsabilità del Madonia nella qualità di concorrente morale e di mandante della strada Raffaele Ganci
Le dichiarazioni di tutti i collaboratori tra i quali il figlio di Raffaele Ganci Calogero Ganci il nipote di Raffaele Ganci Francesco Paolo Anzelmo che essendo direttamente inseriti nella famiglia nel mandamento avevano diretta ancora una maggiore diretta conoscenza delle vicende di quel mandamento hanno dimostrato in maniera assolutamente certa e inequivocabile che Raffaele Ganci rivestiva all'epoca della strage il ruolo di capo mandamento
Tutti i collaboratori hanno riferito del tradimento di Raffaele Ganci ed da diede il proprio capo famiglia che era Salvatore Scaglione
Hanno riferito sui suoi Intimissimi rapporti con Salvatore Riina sulla sua attivissima partecipazione alla guerra di mafia con la messa a disposizione di uomini gli uomini più fidati e tra questi i propri figli
Sul conferimento della carica di capo mandamento quale premio per l'ottimo contributo offerto
Non ci sembra non mi sembra necessario indugiare oltre
Ciò che dobbiamo sottolineare che devo sottolineare in particolare in questa fase è che Ganci nel gennaio ottantatré era già capo era già capo mandamento
E che così come aveva già contribuito fattivamente alla buona riuscita dell'attentato
Nei confronti del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa non ha mai cessato di operare in prima persona in quelli che sono stati i delitti più gravi e più efferati degli uomini delle istituzioni in quel periodo e nei periodi successivi
Raffaele Ganci ha messo a disposizione i suoi uomini anche per l'omicidio del capitano da Leo che avviene un mese prima della strage del dottore chimici
Raffaele Ganci ha partecipato alla strage di via di viale croce rossa nella quale persero perse la vita il dottor Antonino Cassarà
Raffaele Ganci ha partecipato in prima persona alle stragi del dottore Falcone alle stragi del dottore Borsellino sempre a fianco del Rina sempre mantenendo nel tempo la sua incondizionata e totale adesione alle linee strategiche dell'organizzazione
Fedeltà immutata nel tempo
L'istruttoria dibattimentale ha poi acclarato la particolare incisività è il considerevole contributo che il Gange ha fornito per la strage del dottore Chinnici
Sia il riferimento a suo apporto nella fase esecutiva
Alla quale partecipo personalmente spostando le macchine sotto l'abitazione del dottore chimici e poi effettuando l'appostamento la mattina della strage
Sia mettendo a disposizione quelli che erano gli uomini più importanti del suo mandamento e mi riferisco a Calogero Ganci mi riferisco a Stefano Ganci mi riferisco a Francesco Paolo Anzelmo
Quindi io ritengo che il Ganci debba rispondere oltre che come esecutore materiale della strage anche come concorrente morale per avere contribuito all'ideazione alla deliberazione della strage
è ovviamente l'ho già detto per avere partecipato attivamente alla fase esecutiva
Bernardo Brusca il mandamento di San Giuseppe Jato
All'epoca della strage risulta provata la titolarità
Della carica di capo mandamento a sub sul da parte di Bernardo Brusca
Per il quale tra l'altro questa posizione di capo mandamento era stata processualmente accertata nell'ambito del maxiprocesso di Palermo
Brusca della posizione di Bernardo Brusca al di là di tutte quelle che sono state le dichiarazioni dei collaboratori io parlerò con riferimento a quella là quelle che sono le dichiarazioni più delle più rilevanti quelle che ritengo le più importanti quelle che provengono dal figlio Giovanni Brusca
Brusca Giovanni ci ha detto che il padre ha sempre condiviso le linee strategiche del Rina ha favorito la latitanza del vino ospitando negli anni ottanta
Ha messo a disposizione la propria tenuta di Contrada da Mussi per le riunioni della Commissione era sempre presente il padre durante le visite dei cugini Salvo
Anche in quella visione di cui ci ha parlato Giovanni salvo che che diede inizio alla campagna di uccisione del dottore chimici
Il Bernardo Brusca non dimenticate che partecipò direttamente alla fase esecutiva mettendo a disposizione il proprio figlio Giovanni Brusca mettendo a disposizione i mezzi l'esplosivo affinché il l'attentato avesse buona riuscita
Sulla storia di questo ma andamento
Il mandamento esisteva già negli anni settanta ed era retto da Antonino Salamone che già da diversi anni si era trasferito in Brasile rinunziando di fatto al suo ruolo di capo mandamento
Inizialmente a Bernardo Brusca aveva diretto gli affari del mandamenti in qualità di sostituto ma nel tempo e segnatamente nell'anno della strage era divenuto a tutti gli effetti capo mandamento
Vediamo cosa ci dice Giovanni Brusca all'udienza dell'uno marzo novantanove Looy era in sostituzione sia Como a capo mandamento sia come capo famiglia di Antonino Salamone nel tempo a mio padre
Partecipo anche se lui quando c'era presentiamo lo tutti e due o uno o l'altro mio padre aveva anche poteri decisionali
Poi ne divenne mio padre definitivamente capo famiglia capo mandamento a fine ottantadue inizio ottantatré
Gli abbiamo chiesto perché a questo rigore ricordo preciso perché poi in questo periodo sono stati formati altri mandamenti sono state fatte nuove famiglie sono stati sostituiti tanti capi mandamento cioè sono avvenuti tanti fatti quindi c'è stato un rinnovamento in Cosa Nostra e negli so dire se questo fatto è avvenuto a fine ottantadue o inizio ottantatré
Pertanto alla stregua dei criteri che abbiamo già indicato ritengo di dovere di chiedere che venga accertata la responsabilità di Bernardo Brusca a titolo di concorso morale per la partecipazione alla deliberazione della strage di via Pipitone Federico
Il mandamento di o Villabate Salvatore Montalto e Giuseppe Montalto Salvatore Montalto era già stato indicato dal Buscetta come inserito nella famiglia di passo forse distaccato va bene
Dicevo Salvatore Montalto era già stati indicato da Tommaso Buscetta come inserito nella famiglia di Passo di Rigano ai tempi in cui rappresentante era Salvatore Inzerillo
Il Montalto era stato fra coloro che nell'ambito di quella famiglia aveva scelto la fazione dei vincenti
Impedendo tra l'altro l'esecuzione di un attentato a sapere nei nei riguardi di Salvatore Riina e in virtù di ciò ottenendo dallo stesso Riina prima la carica di rappresentante della famiglia di Villabate
E successivamente allorché vennero riorganizzati vari mandamento di la carica di capo mandamento che prima era rivestita dal rappresentante della famiglia di Bagheria
In tale senso abbiamo convergenti dichiarazioni di numerosi e qualificati collaboratori di giustizia
Le questioni che vanno affrontate con riferimento a Salvatore e Giuseppe Montalto sono sostanzialmente tre prima di tutto la prima
Posso l'individuazione della data in cui Salvatore Montalto è diventato capo mandamento di Villabate
Quindi la prima questione la data in cui divenne capo mandamento la seconda chi sia subentrato durante la detenzione di Salvatore Montalto nella reggenza del mandamento con la qualità di sostituto tre se essendo all'epoca della strage Chinnici il Montalto Salvatori stato di detenzione sia stato posto nelle condizioni di essere preventivamente informato della decisione
Per comprendere la statura di Salvatore Montalto dobbiamo verificare le ragione del conferimento di quella carica
Il Montalto digitali o di Villabate apparteneva al mandamento di Boccadifalco Passo di Rigano e assieme al Buscemi aveva svolto il ruolo di in filtrato
Consentendo a Riina di conoscere in anticipo le mosse di Salvatore Inzerillo e di Stefano Bontade
Il Montalto l'ho già detto per Buscemi aveva di fatto salvato lì la vita Riina al Gambino e al calo
Su questo vero abbiamo delle concordi dichiarazione di Di Carlo di Cucuzza e di Anselma
Posso parlare
Sì siamo se non segue non c'è bisogna presenterà un piano
E allora diceva parte il il ruolo di infiltrato Salvatore Montalto
Ebbe di forni quelle indicazioni decisive che consentivano la riuscita dell'attentato in danno di Stefano Bontate
In buona sostanza l'ottimo lavoro di spionaggio svolto da Salvatore Montalto e del Buscemi furono determinanti per la vittoria dei corleonesi
Salvatore Montalto pertanto ottiene un primo premio che è quello di rappresentare
La famiglia di Villabate
Dopodiché ottiene il premio di del mandamento di Villabate che passa da Bagheria Villabate contorno ci ha indicato la data in cui diventa rappresentante della famiglia di Villabate è ad indicato
Il momento in cui vennero sterminati con la famosa quella non so se ricordate la strage di Natale del mille novecentottantadue i Peter lei sì e i Di Peri
Di Carlo ci ha riferito che il mandamento era stato spostato da Bagheria Villabate e che ciò si era verificato alla fine dell'ottantadue
Quindi conforme a quello che avevamo già avuto come aveva avuto modo di apprendere al proprio fratello nel mille novecentottantacinque
Brusca ha riferito che esisteva la famiglia di Bagheria con a capo Antonino Mineo sostituito per un periodo da Giovanni scaduto e che poi era stato ricomposto il mandamento che era divenuto di Villabate
E che capo mandamento era stato designato Salvatore Montalto come aveva preso da Salvatore Riina e da suo padre Bernardo Brusca e ciò si era verificato alla fine dell'ottantadue inizio ottantatré
Questo dato per la verità mentre chiaro e netto o per quanto riguarda il Di Carlo non è stato non sembrava nella prima udienza in cui abbiamo sentito Brusca altrettanto netto
Cioè l'aveva aveva dichiarato fino a tanto due ottantatré con qualche incertezza tuttavia tutti il Brusca all'udienza del tre marzo del novantanove ha ricordato che il ruolo di sostituto
I Mexica ti vitale l'ottenne con la detenzione del Montalto
Che già prima di essere arrestato era stato nominato capo mandamento quindi siccome noi sappiamo che il Montalto venne arrestato nel novembre del mille novecentottantadue il Brusca ci ha fornito indirettamente la prova che il capo manda perché messicani vitali sostituiva dal novembre ottantadue ergo dapprima del novembre ottantadue in Montalto era capo mandamento
Anselmo è stata ancora più preciso
Anselmo ci ha dato delle indicazioni
Che
Che ancorato a un ricordo di un avvenimento che noi poi abbiamo riscontrato attraverso una produzione di documentazione
Anselmo dice
Che era divenuto capo mandamento prima di noi prima dell'anno della del mandamento della Noce ma prima di noi divenne capo mandamento di Villabate io credo nell'ottantadue
Perché mi ricordo che ci fu un fatto specifico che Totò Montalto diciamo noi abbiamo fatto l'omicidio del padre di Giovanni Lo Greco e si ricorda in che anno è avvenuto questo omicidio del padre Giovanni Lo Greco nell'ottantadue
Poi Anselmo dice che monta altera vicino Buscemi e a Toto Rina ci riferisce la storia di questo mandamento
è ha dato anche Luís contezza di una contestazione che già gli era stata mossa nel processo per la strage di Capaci acque per la strage di via D'Amelio in quella sede aveva già fornito delle frodi enti spiegazioni
In questo processo per questi spiegazione nascevano dal fatto che non aveva collocato con precisione
La data in cui Montalto era divenuto capo mandamento ma il ricordo che ci ha fornito in questo processo l'uccisione del padre di Giovanna Hello greco serve proprio ad Ancona serve a dare arreca dare chiarezza perché ha fornito ulteriore chiarezza i suoi ricordi è ha fornito una data che è assolutamente certa sicuramente alla data della morte del padre di Giovanni Lo Greco
Il manto auto era capo mandamento
Perché lo ricorda Anzelmo perché in quell'occasione l'omicidio del padre di Giovanni Lo Greco fu eseguito sia da Anselmo che dallo stesso Salvatore Montalto allora libero
L'azienda aveva fatto le congratulazioni a Montalto per il conferimento del mandamento di Villabate
Vi abbiamo poi provato che il padre che Salvatore Greco appare di Giovan Nello Greco venne ucciso il tredici settembre del mille novecento ottantadue
Ancora Mutolo
Ha ricordato che il Montalto
Era diventato capomandamento dopo l'omicidio Inzerillo e prima del suo arresto avvenuto nel giugno tanta due quindi Mutolo ancora
Anticipato rispetto alle idee quindi sostanzialmente in linea con le dichiarazioni di Anselmo quindi già prima del giugno ottantadue
Quindi tra il maggio ottantuno e il giugno ottantadue Salvatore Montalto era certamente diventato capomandamento
Non solo ma Cancemi su questo mandamento ricorda un altro particolare che per noi è fondamentale Montalto diventa capo mandamento da libero queste molto importante
Cancemi ricorda che
Con assoluta certezza ci dice che nel momento in cui Montalto divenne capo mandamento era libera non dimenticata sempreché Montalto viene arrestato nel novembre del mille novecentottantadue
Gli abbiamo chiesto quindi sostanzialmente lei sta dicendo che Montalto Salvatore diviene capo mandamento in epoche in cui è ancora libero sì
Giuseppe Marchese e arrestato il quindici gennaio ottantadue c'è riferito che al momento del suo arresto quindi nel gennaio ottantadue Montalto non era ancora capo mandamento ma che certamente e lo era all'inizio dell'ottantatré
Non morire il marchese per la verità non c'ha saputo fornire la data in cui diventa capo mandamento Montalto ci dà una data in cui certamente luglio in cui lui apprende questa notizia
E la prende in un momento in cui è in transito nel carcere dell'Ucciardone perché glielo dice lo stesso Salvatore Montalto dico gli gli comunica che era diventato capomandamento
Questa data
Della del transito di Marchese nel carcere dell'Ucciardone peraltro riscontra dissi ma anche sui giorni perché Marchese dice io rimasi pochissimi giorni nel carcere Ucciardone è stata verificata
Attraverso la produzione di documenti questa comune detenzione fra Salvatore Montalto
è Marchese nel carcere dell'Ucciardone tra il diciannove febbraio il sedici marzo del mille novecentottantatré
Allora noi possiamo dire per attraverso tutte queste dichiarazioni abbiamo in ogni caso una conferma
La conferma che Montalto diviene capo mandamento sicuramente in periodo compreso fra la morte
Di Inzerillo maggio ottantuno è l'arresto di Mutolo giugno ottantadue queste una conferma che noi abbiamo quindi nel momento in cui era ancora in stato di libertà
Dopo devo anche dire per correttezza che abbiamo un'unica voce contraria che è quella di Salvatore Cucuzza che la da adattato la nomina di Montalto a capo mandamento in epoca successiva alla strage Chinnici
Tuttavia dobbiamo anche rilevare che questa è l'unica voce dissonante che proviene peraltro da un soggetto che in quel periodo eri stato di detenzione che sicuramente quindi la possiamo attribuire quest'unica voce veramente isolata
A una un'insufficienza di ricordi tale da te non consente di inficiare un quadro probatorio fortissimo perché nasce da dichiarazioni di Di Carlo di Brusca
Di Anselmo e che sono dei di di Mutolo quindi di tutti quei collaboratori che tra l'altro anno fa sono stati molto precisi nell'indicazione della data
E adesso dobbiamo verificare anche il ruolo di sostituto di Giuseppe Montalto
Sul ruolo di sostituto di Giuseppe Montalto abbiamo delle dichiarazioni che provengo innanzitutto ad Anselmo Anzelmo
Afferma per averne avuto conoscenza diretta che a reggere il mandamento nel momento in cui Salvatore Montalto diventa viene ristretto viene arrestato sono sia Pietro messicana sia messi di Pietro messi Cati vitale che Giuseppe Montalto il figlio di Salvatore Montalto
Afferma che è allorché viene ucciso Pietro messi cadi vitale rimane unico reggente del mandamento Giuseppe Montalto
Anselmo ci dice
C'era il suo Sottocapo il vitale e suo figlio Giuseppe Pietro messi Cadini tale suo figlio Giuseppe poi fu ucciso il vitale e resto Giuseppe solo ed ancora Anzelmo dice di averlo constatato personalmente quindi ha molta importanza questa dichiarazione perché a parte dice che me lo diceva Raffaele Ganci
Ma anche a livello per dire c'era qualche lavoro che io dovevo fare per dire a Villabate a Bagheria
Ganci Raffaele mi diceva o parli Krupina reggia che sarebbe vestita di vitale o parli Cooper Puccio Ciccio tanto loro due lo gestiscono dopo mandamento quindi quindi fu Raffaele Ganci a dirle che sostituirà reggere il mandamento erano Pietro messi cattività le Giuseppe Montalto sì sì e le disse se aveva né quali poteri mi disse che lo gestivano tutte e due quindi mi diceva se non troviamo uno parli con l'altro è lo stesso Ganci
Ha riferito che Giuseppe Montalto aveva sostituito il padre nella reggenza del mandamento di Villabate e che in un periodo in cui Giuseppe era latitante
Era stato Michelangelo la Barbera sostituire il ruolo di a la svolge ruoli sostituto si tratta comunque di un fatto che è successivo alla strage Chinnici
Ganci ha detto a domanda lei sa se ne è a conoscenza chi di fatto nel periodo di detenzione di Montalto Salvatore reggere il mandamento di Villabate era il figlio che reggeva il mandamento di Villabate Giuseppe
Io l'ho anche notato il figlio che è venuto in qualche appuntamento Gaspare Mutolo stessa indicazione con assoluta certezza
Attribuisce a Giuseppe Montalto in quell'epoca il ruolo di sostituto nel mandamento di Villabate la pagina novantatré dell'udienza del ventitré aprile novantanove ed ancora Salvatore Cancemi
Epoca nel periodo in cui è stato arrestato Salvatore Montalto lei è a conoscenza del sia stato nominato un sostituto e chi era il sostituto Cancemi ma poi diciamo è stato gestito dal figlio Giuseppe
Giuseppe Montalto pertanto affiancato da Pietro vestita di vitale sostituì padre la reggenza del mandamento diversamente Raffaele Ganci non avrebbe avuto alcun motivo di dare quelle indicazioni a Francesco Paolo Anzelmo
La coreggenza in cui è inoltre a parere del pm è la ragione della diversa indicazione che ci ha fornito il Brusca che ha indicato nel vestita di vitale l'unico sostituto del mandamento
Abbiamo anche riferito dei canali di comunicazione con i detenuti e sulle indicazioni riferite dal marchese allorché lo sa essere apode tenuto con il Montalto nel carcere di Trapani
Vi ricordo che Marchese diceva facevi i colloqui con il figlio Giuseppa Trapani le notizie arrivavano veniva suo figlio suo figlio era un ragazzo sveglio elusione vantava
Esaminando le informazioni che ha prodotto il PM le le nove la nota del diciotto maggio mille novecentonovantanove nella casa circondariale dell'Ucciardone trasmessa alla casa circondare lusso evidenzierà i tre come effettivamente Giuseppe Montalto si sia recato assiduamente in periodo a ridosso della strage di via Pipitone Federico a trovare il padre ha fa effetto a di colloqui con il proprio padre
Così come avendo noi un'indicazione univoca sull'assunzione da parte di Salvatore Montalto della carica di capo mandamento in epoche in cui era libero
Io ritengo che il Pubblico ministero non debba soffermarsi sulla possibilità che un capo mandamento possa divenire tale cioè è un uomo d'onore possa divenire capo mandamento in regime di detenzione
Pertanto noi riteniamo io ritengo sulla base proprio delle indicazioni fornite di quanto già affermato nel corso della mia requisitoria che Salvatore Montalto
Per debba rispondere dei reati ascrittigli a titolo di concorso morale per avere rafforzato il proposito criminale del Rina per avere concorso a la formazione della volontà di uccidere il dottore chimici
E parimenti per del reato di strage dovrà rispondere a titolo di concorso morale anche a salvare anche Giuseppe Montalto che nella sua qualità di sostituto è stato certamente contattato terrina Ganci dice lo vedevo io
E che aveva poi sempre la sua qualità trasmesso è garantito
La manifestazione di volontà del padre quali stazione di volontà ricordate che sicuramente Rina aveva già acquisito per Salvatore Montalto
Nell'estate del mille novecentottantadue quando Montalto era libero e quando secondo quelle che sono state le emergenze processuali fu adottata per la prima volta la deliberazione di morte del dottore chimici
Antonino Geraci
Antonino Geraci è già stato ritenuto con la sentenza numero ottanta del novantadue capo mandamento capo del mandamento di Partinico
Infatti la Corte di Cassazione non solo ha rigettato il ricorso dell'imputato in ordine alla condanna per reati associativi ma annullato con rinvio la soluzione pronunziata dal giudice di secondo grado con riferimento all'omicidio del dottore Boris Giuliano
Poiché con quella sentenza la corte ha rilevato il legame Delta del Geraci con la fazione corleonese
Tutte le dichiarazioni sono univoche quella di Anselmo quella di Giovanni Brusca quelle di Cancemi quelle di Cucuzza quelle di Calogero Ganci quello di Gaspare Mutolo quelle di Francesco Di Carlo
Tutti concordemente Nanni individuato in Antonino Geraci il capo del mandamento di Partinico nel periodo della strage
Hanno definito il Geraci come un capo mandamento assolutamente vicino alla fazione corleonese da sempre facente parte di quella fazione
Un capo mandamento all'epoca è stato di libertà un capo mandamento sempre presente a tutte le riunioni di Commissione a tutti i collaboratori hanno sempre rilevato la presenza di Antonino Geraci in Commissione riunioni di Commissione anche coeve a quella di interesse non dimentichiamo quanto ci ha riferito Bruschi in proposito e teniamo sempre ben presenti le famose riunioni di cui ci ha parlato Salvatore Cancemi
Antonino Francesco Di Carlo c'ha anche detto che Antonino Geraci già nel sessantanove settanta di era capo mandamento di Partinico
Ha anche riferito che dopo che era stato ucciso Stefano Bontate
Il mal mandamento di Partinico era stato aggregato i quello di Santa Maria di Gesù perché de nei Geraci era uno dei più fidati i Partini colti quelli più antichi Ernie più fidati Totò Riina maltempo di Luciano Liggio addirittura c'era un'amicizia antica Geraci era rimasto intimo alleato del Rina naturalmente anche dopo la guerra di mafia
Nell'ottantatré c'ha detto Di Carlo sono tutti intimi del Rina e se c'era prima dell'ottantadue ottantuno se c'era la vecchia commissione
Anche se all'inizio magari c'era qualcuno che poteva masticare un po'figuriamoci però poiché acconsentiva perché capivano che le cose cambiavano figuriamoci nell'ottantatré che c'erano stati uccisi capi mandamento
Anselma sottolineato Comi rapporti con Rina fossero ottimi nell'ottantatré tanto che a Gerace era stato affidato l'ho già detto poc'anzi il mandamento di Santa Maria di Gesù
E poi Nenè Geraci era uno come ho fatto l'esempio poco fa di Ciccio Madonia di Bernardo Brusca era uno pura dei pilastri Totò Riina il mandamento di Partinico
E sulla presenza di Geraci alle riunioni Anzelmo ha detto non è che ci posso dire le date però li ho visti a Nenè Geraci a Ciccio Madonia Bernardo Brusca Pippo Calò ha voglia che li ho visti Matteo moltissimo ha voglia che li ho visti
Calogero Ganci ha collocato Antonino Geraci uccisa gli appartenente alla schiera di coloro che appoggiavano incondizionatamente il Rina Gaspare Mutolo
Ha ricordato la presenza del reale della Geraci
Alle riunioni
Riferendo poi tratto sull'osservanza delle regole ha citato l'esempio delle deliberazioni adottate dalla Commissione in tema di sequestri di persone di scippi e di omicidio di uomini d'onore
Ha riferito
Riccobono Pippo Calò Stefano Bontate Michele Greco Brusca Nenè Geraci del mandamento di Partinico
Salvatore Cancemi la definito come facente parte della cordata corleonese al cento per cento e l'ha indicato come presente alle riunioni di cui ha parlato del maggio giugno ottantatré
Onorato
A evidenziato come lo vedesse sempre la tenuta della fava Renna Angelo Siino ce l'ha indicato come un personaggio di riferimento del Rina Partinico
Aggiungendo che per ogni necessità in quell'ambito territoriale gli era stato ordinato di rivolgersi esclusivamente a Nené Geraci pertanto anche per girarci va affermata la responsabilità per concorso in strage
Avendo egli partecipata la deliberazione della strage da te rafforzando la determinazione della
L'ultimo il mandamento di Pagliarelli emottisi Matteo
Anche la qualità di capo mandamento di Pagliarelli è stato univocamente accertata
In capo a Matteo motivi sia attraverso le dichiarazioni di Anselmo Brusca Cancemi Di Carlo Calogero Ganci Salvatore Cucuzza tutti liberi e inseriti in Cosa Nostra nel periodo di interesse
Tutte le dichiarazioni hanno evidenziato il protagonismo del motivi sì la sua partecipazione a più riunioni della Commissione sia in quella precedente se in quelle successive alla strage di via Pipitone Federico
Anselmo
Ci ha consentito di ricostruire l'epoca in cui il mandamento venne creato ha detto che venne creato prima dell'omicidio di Stefano Bontade
Tra l'altro anzi hanno ben conoscevi Matteo motivi si perché Cenci ha detto che si recava spesso nell'abitazione e c'ha anche indicato l'ubicazione di questa abitazione
Senta e Anselmo parlando delle riunioni della commissione ha evidenziato la costante partecipazione del motivi sia riunione di commissione del mille novecentottantatré
Ricorderete l'altra sera ho letto poco fa voglia che li ho visti mattiamo TC ha voglia che li ho visti
Le dichiarazioni del Cancemi sono in linea con quella dell'Anselmo
Il mandamento dice il Cancemi Confort per con conforta e dichiarazione non sei mai stato formato dopo la morte della Di Stefano Bontade perché precedentemente Imma tisi apparteneva al mandamento della guadagna e il mandamento di Pagliarelli fu creato
Esattamente in che periodo in cui era in vigore la nella guerra di mafia
Calogero Ganci
Ha riguardato che il mandamento venne creato sente in periodo di guerra di mafia e comunque tra fine ottantadue e inizio ottantatré come termine ultimo
Ma TC quindi uomo delinea Montisi appartenente alla cordata corleonesi Matisse al quale Pinaffo conferisce il mandamento per dargli importanza e perfette nel sarà vicina ipotizzi
Indicato da tutti i mantelli i capi mandamento come i collaboratori come capo mandamento di Pagliarelli anche per i motivi si ritengo di dovere chiedere la l'affermazione di responsabilità a titolo di concorso morale nella strage
Io dovrà iniziare la fase esecutiva presidente vado
Per me è indifferente
Di più
Siamo una pausa di tre minuti esatti presidente propone staccare la fase esecutiva per staccare era
Sì
Per me va bene presidente qualunque decisione per me va bene
Per ci sono gli occhiali vuol
Mi dica
Mi scusi Farinella Giuseppe
Metteremo a Rebibbia sano l'imputato e poi rivela Giuseppe Buscemi Salvatore che chiudere un cielo prosegue l'udienza va bene
Allora Farinella
Signor Presidente mi scusi è da Viterbo
Sì ecco le voglio comunicare che gli imputati Montalto Salvatore Montalto e Giuseppe rinuncerà al prosieguo dell'udienza la ringraziamo problema ma il praticamente tutti dicono vano loro sono Farinella Buscemi
Pirlo Montalto che hanno dichiarato di rinunciare in precedenza che aveva
Possiamo chiamare per far quadrare ammontano sembra intempestivamente
Avvocato Baldi per quando riguarda l'avvocato fabbrica notizia
Il sostituto dall'avvocato Crescimanno si è allontanato perché volevo comunicarvi che abbiamo un buon recuperato l'udienza del ventitré nel senso che la camera di consiglio che interferiva con nostro processo slitterà quindi l'avvocato Crescimanno potrebbe parlare il ventitré avvocatessa Tamburello le ritiene che l'avvocato Galasso potrebbe anticipare al ventitré il proprio intervento che era programmato per il giorno uno
Avvocato
Potrebbe compattare l'avvocato Galasso per il giorno ventitré perché non vorrei che il giorno uno salta
Che il collega impegnato in camera di consiglio quindi
Come si chiama il sostituto l'avvocato Crescimanno
Lo dico come si chiama
Greco
Sì
Ma credo che stia provvedendo l'avvocatessa Tambura
Per Galasso si
No ma c'è il sostituto lei ha modo di mettersi in contatto con l'avvocato bresciana
Spiega che io non ho scelta quindi lo inserisco senz'altro il ventitré perché giorno uno vola avrebbe voluto parlare l'uno ma
L'uno già c'è l'avvocato Galasso e spero anche l'avvocato fa
Progetti sono gente che rinunciare oppure magari non prendo gli appunti sono cose
Allora dobbiamo dare atto come si chiama il sostituto l'avvocato Crescimanno se lo ricorda
Abbiamo dato atto a verbale della
Abbiamo dare atto della rinuncia
Alla presenza
Per il prosieguo deludenti dell'udienza degli imputati Calò
Farinella
Buscemi e due Montalto
Calò Farinella Buscemi e due a Montalto
Il mio avvocato mi può ricordare il suo cognome per favore come il nome
Giuseppe di Reagan prostituzione l'avvocato Crescimanno e dicevo alla Momo alla sua collega di verificare la disponibilità dall'avvocato Crescimanno ad intervenire il giorno ventitré perché abbiamo recuperato quest'udienza
E non ho molta scelta quindi la prego a nome mio di insistere per questa data
Sì sì di mattina
Allora intanto sospendiamo l'udienza che riprenderà alle ore quindici signora questa cosa
Sospendiamo l'udienza che riprenderà alle ore quindici in punto
Va bene
No in udienza non posso
Come abbiamo udienza nel pomeriggio quindi c'è la possibilità di fin compare
Poi dall'altro però troppo categorico perché io tengo conto dalla vostra esigente ma non mi pare che avvenga anche al contrario
Non vorrei che poi salta per la camera di consiglio al collega che potrebbe slittare visto che il ventitré entrano in camera di consiglio poco e io poi mi ritrovo hanno un potere più recuperare quindi la possibilità di sfruttare il ventitré
Quando ne parliamo al pomeriggio fino allora diamo atto che riprendiamo alle ore quindici al più tardi
Amo l'udienza
Gli imputati presenti sono quelle di stamattina ad eccezione di quelli che avevano rinunciato se non ce ne sono altre anche i difensori sono gli stessi ad eccezione dall'avvocato Impellizzeri che si è allontanato aveva nominato come sostituto processuale l'avvocato Laplace
Poi per il resto e c'è l'avvocato Fabbri che oggi non c'era questa mattina non c'era
Allora il Pubblico ministero può riprendere poi del calendario ne parliamo alla fine dell'udienza
Inizia a parlare della fase esecutiva della strage abbiamo acquisito nel corso dell'istruzione dibattimentale dichiarazione degli uomini della scorta del dottore chimici ed è figlio del dottore chimici da i l'avvocato Giovanni Chinnici che si hanno evidenziato delineato a quelle che erano le abitudini di vita del giudice
Cesare calvo Alfonso Amato sentite all'udienza del diciotto gennaio novantanove entrambi i carabinieri e all'epoca in servizio presso la sezione di polizia giudiziaria di Palermo e impiegati a servizio di scorta ai magistrati
Ignazio Pecoraro maresciallo dei carabinieri all'epoca delle in servizio presso il nucleo radiomobile sono i testi che ci hanno fornito le principali notizie innanzitutto concordemente hanno riferito che il giudice era estremamente abitudinario conduceva una vita molto riservata e ogni mattina si recava al palazzo di giustizia fra le ore otto e le ore otto e dieci
Per gli spostamenti gli era stata assegnata una scorta condono autovettura blindata del ministero di grazia e giustizia che era condotta da un autista giudiziario
è una seconda macchina e poi con una scorta composta dal caposcorta il maresciallo trapassi della dalla tutela l'appuntato Bartolotta dal carabiniere calvo che guidava la seconda auto e dall'appuntato Amato
Quasi ogni mattina a richiesta del caposcorta veniva fornita anche l'ausilio di uno sei Dio nove una fetta del nucleo radiomobile che prima che il giudice uscisse di casa bloccava l'incrocio del
Via Pipitone Federico con la prima via che lo intersecava pubblicità alla portineria proprio la via Prati
Quella mattina l'equipaggio della spetterà formato dal vice brigadiere Lonigro e dal carabiniere Pecoraro
L'altra auto di scorta si poneva al centro della strada e mentre gli uomini si predisponeva no l'appuntato Bartolotta andava direttamente a prelevare il dottore chimici
La Vieri Vitone Federico era a senso unico condirezione da via Libertà verso la chiesa di San Michele
L'auto di scorta del giudice invece si posizionava nella parte a monte della via Pipitone Federico all'altezza dell'incrocio con la via Villabate Sperlinga in questo modo
Con le due macchine quella nella via Prati e quella è la via Villa Sperlinga veniva sostanzialmente bloccato il transito nel senso di marcia
E veniva controllato l'eventuale afflusso controsenso di persone mesi proprio per evitare che qualcuno potesse avvicinarsi al giudice
Non esisteva zona rimozione
E le auto erano parcate regolarmente ai lati della strada non erano ancora state adottate le misure di bonifica per cui nessun accorgimento veniva svolto sulle auto in sosta nessuna attenzione nessun esame ogni accorgimento
Che i gli uomini della scorta poté quindi essere veniva fatto soltanto perché quell'allora era l'unico tipo di attentato che si poteva prevedere soltanto per fare fronte a un eventuale conflitto a fuoco
Nel breve tragitto che il giudice percorrevo uscendo dalla portineria per entrare la macchina blindata
è evidente che chi aveva studiato le abitudini e del dottore chimici era perfettamente a conoscenza delle difficoltà che un attentato da porre in essere con armi comuni da fuoco avrebbe comportato
Noi sappiamo anche da Giovanni Brusca che la prova sul vetro blindato per potere attingere il giudice all'interno dell'autovettura mentre quindi possibilmente loto vetture di movimento ma aveva dato sufficienti garanzie
Era quindi necessario per colpire con certezza l'obiettivo designato fare uno da fare ricorso ad alte linee operative
Queste linee operative sappiamo perché è emerso dal nel processo furono prescelte personalmente da Antonino Madonia che tutti i collaboratori ci hanno indicato concordemente come il protagonista l'artefice principale l'organizzatore della strage
Non appare utile indugiare su quella che è stata la dinamica dei fatti come descritta dei testimoni però per tutti ripercorriamo quelle che sono state l'espressione del carabiniere calvo quella mattina avevano fatto una sosta al bar a circa duecento metri di distanza dall'abitazione del giudice erano le sette e cinquantacinque
Tutti i carabinieri si erano portati dopo questa sosta sotto l'abitazione del giudice dove nel frattempo era arrivata l'autovettura blindata
Dice il carabiniere la fetta praticamente ferma davanti al portone cioè dopo il marciapiede lo sportello dove salire intesa livido attore chimici aperto già
L'autista della blindati in macchina il maresciallo trapassi sul lato destro entrando davanti al portone
L'appuntato Bartolotta sulla sinistra dello stesso portone
Io vicino all'autista girato di spalle verso il portone e l'altro collega più avanti diciamo del portone verso sopra in modo da controllare che c'era un altro incrocio ed eventualmente di fermare qualche macchina
E l'aspetto ammonta per bloccare
Un altro diciamo quel passaggio che dicevo prima erano le otto e dieci questo me lo ricordo bene
Il maresciallo c'ha fatto segnale che il dottore stava per scendere allora ci siamo messi come di solito guardinghi e si sentiva mi passi della perché c'è un androne
C'è l'androne lui usciva dall'ascensore
Si sentiva mi passi magari parlare un pochettino ed io appoggiato alla macchina in modo che quando il magistrato saliva sull'auto sentivo che lui era salito allora potevo allontanarmi e finché lui non saliti in macchina io non mi allontanavo
Appena lui ha messo piede nel marciapiede fuori diciamo Lucio fuori il portone c'è stata l'esplosione
Che in un primo momento sembrava un colpo di pistola il classico colpo di pistola della novantadue che abbiamo noi in dotazione un rumore abbastanza forte
E l'istinto mi portò diciamo a chi in armi perché pensavo che ci stavano sparando vi era qualche ma subito dopo è iniziato un boato un boato fortissimo accompagnato da un forte calore di cui pensai sto bruciando
Mi sono ritrovato quasi a dieci metri dall'altra parte non riusciva a capire più nulla non si riusciva più a capire niente vedevo gente che piangeva palazzi a terra macchine bruciate vetri dappertutto
Mi guardava addosso non riusciva a capire se era colore sera sangue guardava il collega Amato che era più distante di me
E mi rendevo conto che lui era come se non ci fosse non era neanche in sé nonostante che lui era più distante e niente poi non mi ricordo più nulla
Alta testimonianza drammatica è stata quella dell'autista giudiziario Giovanni Papa Arcuri
Il cui l'ultimo ricordo prima dell'esplosione
è stato quello del dottore chimici che stavo uscendo dal portone poi ha aggiunto
Niente dell'esplosione non mi ricordo niente se non solo dei colori intensi un bianco intenso un rosso intenso niente non ho sentito né Boato e non ho sentito niente
Perché l'unica cosa belle in questi momenti è che si passa dalla vita alla morte e tu non senti niente
E poi mi sono risvegliato a terra pieno di sangue con le dita che mi prendevano ed un bel po'di cose poi sono svenuto di nuovo papà alcuni venne sbalzato fuori dall'autovettura
Io ho capito che era successo qualche cosa non so quanto tempo sia passato mi sono ritrovato appunto a terra e vedevo la macchina blindata deformata sopra di me e con i vetri rotti e poi mi sono visto pieno di sangue
Tutti gli altri testimoni sentiti in questo procedimento tutti abitanti nello stesso stabile o negli stabili adiacenti
Ci hanno riferito dell'impressione loro sensazioni danni fisici e materiali prodotti ci hanno visivamente dato l'immagine di uno scenario di morte di devastazione avvenuti in pochi secondi
Resta l'amarezza
Per l'inesperienza degli uomini che avevano notato la FIAT centoventisei regolarmente parcata dinanzi alla portineria dello stabile
E che avevano parimenti notato la presenza del camion leoncino a duecento metri di distanza circa parcheggiato sulla strada è accostato vicino al marciapiede
Cosa succede subito dopo la strage abbiamo la testimonianza del dottore Accordino del primo giugno novantanove la prima telefonata pervenne al centralino del centotredici alle ore otto e dieci del ventinove luglio ottantatré l'esplosione aveva interessato una vasta area
è alla chiamata seguiti interventi immediato di tutte le forze dell'ordine della polizia scientifica
Quale fu la prima intuizione l'esplosivo era stato collocato nel vano anteriore di una FIAT centoventisei di colore verde la parte posteriore era rimasta intatta mentre la parte anteriore era disintegrata
L'autovettura era stata proiettata a distanza di circa cinque metri dal punto dove l'esplosione aveva generato il cratere quest'ultima all'altezza del civico cinquantanove
La il il civico dove abitava il dottore Borsellino
Tutte le abitazioni circostanti erano stati interessata dallo scoppio tracce di autovetture di pezzi metallici proiettati a distanza notevole dal punto dispose Onna
Il tettuccio dell'auto bomba trovato nel pozzo di luce di una portineria di un immobile in via Villa Sperlinga proiettata dodici metri di distanza dopo avere superato il palazzo di via Pipitone Federico alto ventisei metri
L'aspetta blindata al porno a bordo della quale si trovava l'autista papà alcuni unico superstite
Presentato il tetto bombato e comunque lo stato dei luoghi e cristallizzato nei rilievi fotografici della polizia scientifica acquisiti agli atti del dibattimento così come le foto evidenzia una posizione dei cadaveri dopo l'esplosione
Il maresciallo trapassi proiettato all'interno dell'androne sul marciapiede tra il civico cinquantanove cimitero sessantuno il corpo del dottore chimici privo di abiti con il volto assicurate depezzato nel corpo
A quattro metri di distanza dal giudice il corpo dell'appuntato Salvatore Bartolotta mutilato negli arti superiori e inferiori
Il cadavere del portiere Stefano di Sacchi era stato portato dei primi soccorritori poco distante nel tentativo di dargli le prime cure
La situazione dei palazzi circostanti numerose scalfittura determinate dalle schegge metalliche sui muri l'androne dello stabile di via Federico di pitone cinquantanove completamente distrutto
Oltre all'autista giudiziario papà alcuni numerose persone erano rimaste ferite gli altri carabinieri della scorta Lonigro Amato Pecoraro
La zona fu subito transennata e i primi reperti consegnati alla polizia scientifica tutti i reperti furono sottoposti a giudiziale sequestro
I reperti più significativi apparirono subito quelli più significativi le targhe apposte sull'autobomba targata Palermo quattro due sei otto quattro sette risultata rubata nella notte tra il ventotto e il ventinove luglio dell'ottantatré
Dall'autovettura di Santonocito Salvatore che aveva sporto denuncia orale già alle sei e quarantacinque del ventinove luglio dell'ottantatré
Dal numero del telaio
Della voto del dal numero del motore si risaliva al proprietario del mezzo Andrea Ribaudo titolare di un'autoscuola che aveva presentato denuncia alla stazione carabinieri di uditore qualche ora dopo il furto avvenuto alle ore undici e trenta del ventisette luglio ottantatré
Dinanzi all'autoscuola siti in via Maggiore Magliocco quindi due giorni prima dell'attentato
Il colonnello Pellegrini all'udienza del quindici giugno novantanove ha ricostruito gli scenari della strage perché redattore del rapporto giudiziario
Ha parlato di macchine danneggiate vetrine e saracinesche danneggiate del di mura di palazzi circostanti che sembravano colpiti da bombe da colpi di mitragliatrice
E di fronte al portone dove c'era l'abitazione del dottore Chinnici c'era la strada risultava scavata c'era una fossa profonda abbastanza profonda
E quindi si vedeva chiaramente che c'era una fortissima esplosione che aveva coinvolto per alcune decine di metri tutto ciò che esisteva nella strada
Il cratere era sotto il marciapiede di fronte all'ingresso dell'abitazione le dimensioni erano queste settanta centimetri di diametro quindici centimetri di profondità
L'autobomba disintegrata nella parte anteriore e proiettata cinque metri di distanza dal cratere
La prima ipotesi di lavoro fu quell'esplosivo fosse stato collocato nel vano anteriore bagagli della FIAT centoventisei di colore verde
E che il dispositivo fosse stato azionato utilizzando un telecomando a distanza
Queste ipotesi diventarono concrete con le prime perizie affidate a un collegio di periti il tenente colonnello lombardi e l'allora capitano Di Matteo
L'indagine sulla base dell'esame del relitto della FIAT centoventisei esplosa e i luoghi dell'esplosione era finalizzata ad accertare la natura dell'esplosione
Eventuali miscele la quantità il sistema di innesco il comando dell'esplosione il numero del telaio di motore di veicolo e quant'altro utile ai fini delle indagini
La consulenza è stata acquisita come accertamento irripetibile ed è agli atti del fascicolo del dibattimento
Pertanto in questa sede in estrema sintesi ritengo utile ricordare quelli che mi sembra nei punti più salienti in quanto diretti a riscontrare le dichiarazione dei quattro collaboratori di giustizia che hanno materialmente organizzato ed eseguito l'attentato
Il raggio di azione dell'ordigno era di cento centocinquanta metri lungo la via Pipitone Federico
Tra i frammenti rinvenuti anche a notevole distanza dal punto di copione quelli della centoventisei e incastrati in questi pezzi parti metalliche che pur dimostrando lo stesso stress termico meccanico non erano riconducibili all'autobomba
Il cratere del diametro novanta cento centimetri le deformazioni del terreno
Del manto di asfalto ripiegato verso l'interno portavano alla conclusione che la carica esplosiva non era a contatto con il manto stradale ma doveva essere sopraelevata rispetto alla stessa quindi nell'autobomba
L'individuazione della FIAT centoventisei come autobomba era avvenuta sulla base della rilevanza della natura dei danni rispetto a quelli individuati sulle altre vetture che erano parcate sulla stessa via perché quelli della FIAT centoventisei erano più rilevanti la carica di esplosivo era collocata nel vano anteriore
Poiché l'auto era rimasta quasi integrale la struttura posteriore nel motore e nella parte del vano con i mozzi delle ruote posteriori il fascione posteriore dov'era allocata la targa
Tutto quanto facente parte della sutura anteriore hanno detti consulenti era assente frammentato disperso
La FIAT centoventisei per effetto dell'esplosione era stata sbalzata dal luogo dove era parcheggiata il motore dell'autobomba perfettamente conservato questo è un dato che abbiamo rinvenuto anche in via D'Amelio il motore del dell'autobomba rappresenta il formato con un materiale di ghisa resistente sicché anche il numero del motore rimane impresso nonostante
La una forte esplosione
Infatti il motore della bomba perfettamente conservata aveva consentito l'individuazione del numero a zero zero zero zero uno tre sette due due tre attraverso il quale era stato fatto l'abbigliamento col numero di telaio dell'autovettura a zero zero quattro sei uno zero sei
Così pervenendo sì all'identificazione del proprietario del mezzo
Tre far mente i frammenti repertati era stato fa l'altro rinvenuto il frammento con alcune cifre del numero del telaio così come individuata attraverso l'abbinamento con il numero di motore quindi certezza assoluta che a quel telaio corrispondeva quel motore
Quanto ai due frammenti metallici apparentemente estranea all'autovettura il primo di metallo pesante con superfici lucenti presentavo un bordo curvi Fo curvi forme allettato che ricordava la forma cilindrica
Fu ipotizzato che fosse stato parte del contenitore in quanto era sicuramente coinvolto era diretto contatto con l'esplosivo
Quelle del formazioni quelle morfologia i principi di fusione l'effetto termico subito dopo le dell'effetto metallico portavano a ritenere il frammento prossimo alla sorgente dell'esplosione
La forma di quel Pharma intorno era compatibile con quella di una bombola a gas di quelle per uso domestico
La carica esplosiva inseriti in un contenitore metallico si chiama carica intasata subiva per effetto dell'esplosione un aumento della pressione e determinava effetti più dirompenti su nell'esplosione
Sia per una completezza della reazione esotermica dell'esplosione e sia per la proiezione che poi parte del contenitore viene disintegrando sì ad esercitare quindi sono due fattori che potenziano gli affetti così ci hanno detto i consulenti
Era perfettamente visibile il colore della FIAT centoventisei verde oliva
Quanto al sistema di attivazione del congegno i consulenti sulla base della dinamica dell'evento
L'esplosione si era verificata nel momento in cui dottore chimici era uscito dalla portineria dello stabile si accingeva cingeva scendere dal marciapiede
Avevano subito ipotizzato l'impiego di un comando a distanza del tipo radiocomando di quelli adoperati per modellismo
In considerazione dell'affidabilità degli apparati del raggio di azione che può in alcuni casi giungere anche a due chilometri questo tipo di radiocomando ci hanno riferito è idoneo ad attivare la carica
Avevano ipotizzato quanto alla ricevente
O l'utilizzo di un apparato già fornito dalla casa costruttrice oppure addio comando che poteva essere costruito da una persona fornita di una media cultura di Elettronica acquisita anche attraverso la consultazione di riviste specializzate
Avevano ipotizzato fin dal loro che l'attivazione doveva essere a vista perché l'obiettivo da colpire doveva essere sotto il controllo diretto di colui che doveva attuare l'azione di radio impulso
Per predisporre il congegno non erano necessarie capacità tecniche elevate ma era sufficiente una media cultura di elettronica ed elettrotecnica
Quanto al tipo di esplosivo adoperato alla quantità e al metodo di analisi adoperato sui reperti perire perire addivenire all'identificazione del tipo di esplosivo utilizzato per la strage e alla quantità d'operata
La tecnica utilizzata dei consulenti fu quella della cromatografia su strato sottile metodo che consentiva di accertare innanzitutto se fosse stato operato un unico tipo o più tipi di esplosivo
Le analisi erano state effettuate prevalentemente sui reperti dell'autobomba che in quanto a contatto con l'esplosivo offrivano maggiori garanzie di successo tuttavia ad esempio era stata sottoposta a campionamenti a repertamento anche la Borsa professionale che il dottore clinici aveva con sé al momento dello scoppio
Il lavaggio dei reperti era stato effettuato con l'acetone e come Todorov GE quale ad esempio l'utilizzo di guanti
Che evitassero l'inquinamento manuale
Nello stesso tempo ciascun reperto veniva trattato singolarmente al fine di evitare l'inquinamento fra loro dei reperti quindi vennero adottati fin da allora tutti gli accorgimenti idonei ed impedire qualsiasi tipo di inquinamento del singolo reperto trattato
I risultati raggiunti con il metodo sopra evidenziato dietro la conferma che l'esplosiva do per auto per l'attentato Erice tritolo che come ci ha riferito il capitano Di Matteo e la versione civile dell'esplosivo di cava
Aggiungendo che in campo civile il Critone miscelato con un sale inorganico il nitrato di ammonio in percentuali diverse che dipendono dal produttore in quanto questa sostanza aumenta il potere deflagrante del tritolo
Ha aggiunto il consulente rispondendo alla domanda del pubblico ministero che in ogni caso le analisi non avrebbero potuto evidenziare la presenza del nitrato di ammonio dal momento che trattandosi di un composto dell'ammoniaca alle elevate temperature si volatilizza
Quanta le caratteristiche fisiche del tritolo questo tipo di esplosivo e polvere un lento
Tuttavia allorché viene aggiunto il nitrato di ammonio il suo aspetto diviene granuloso la struttura assume l'aspetto Salina che si apprezza scontato
Se il nitrato di ammonio al quale il titolo viene miscelato in condizione di buona purezza la colorazione della miscele bianca viceversa assume un colore giallino
In merito alla quantità dell'esplosivo adoperato per determinare quell'esplosione i consulenti hanno spiegato quali erano stati i criteri che l'avevano portati a determinare una vera valutarlo in dieci venti chilogrammi
Hanno spiegato che questa loro intuizione era in frutto devo del rapporto con lo stato dei luoghi e anche dello spazio all'interno del quale l'esplosiva era stato occultato
E però hanno precisato che quella era la quantità minima necessaria per determinare le esplosioni che si trattava di un dato di orientamento
E che doveva essere tenuto presente anche il sistema di intasamento e che la valutazione era stata effettuate in maniera estremamente approssimata
Per ampliare l'effetto deflagrante sarebbe stato consigliabile hanno detto i consulenti riempire completamente il contenitore metallico
Senza lasciare spazi dal momento che l'ossigeno viene fornito da nitrato di ammonio così come non era necessario chiudere ermeticamente il contenitore
Per addivenire a una quantificazione completa sarebbe stato necessario effettuare delle prove di scoppio
Che avrebbero consentito una determinazione più precisa prove che tuttavia non furono espletate che ricorderete che i consulenti ci hanno riferito che siccome il processo poi fu fatti in sommaria
Non riuscirono a completare tutte le indagini e quindi consegnarono la la consulenza senza effettuare propone provato a scoppio
La sintesi di questi dati che sono quelli più salienti per fornitici dai consulenti tecnici
Consentirà dopo l'esame delle dichiarazione dei principali collaboratori di questo processo di verificare e riscontrare la bontà delle affermazioni attraverso la comparazione con questi elementi tecnici acquisiti nell'immediatezza dell'evento
Le fonti di prova
Che hanno consentito di ricostruire i diversi segmenti delle condotte che contribuirono alla consumazione dei delitti attribuiti agli imputati promanano dalle dichiarazioni di Calogero Ganci
Di Francesco Paolo Anzelmo Di Giovambattista Ferrante di Giovanni Brusca
Gli imputati i predetti imputati per loro stessa ammissione hanno svolto un ruolo specifico è determinante nella perpetrazione della strage di via Pipitone Federico
Dalle loro dichiarazioni auto ed etero accusatorie sono messe diverse chiamate in correità nei confronti degli imputati Antonino Madonia Stefano Ganci Vincenzo dall'altro
Per meglio delineare gli elementi specifici di responsabilità è utile
Sintetizzare quanto hanno dichiarato i collaboratori con riferimento alla fase esecutiva della strage
Iniziamo con Calogero Ganci Calogero Ganci inserito dal mille novecentottanta nella famiglia di Cosa Nostra della Noce
Di cui il padre ed il padre Raffaele persone tra le più vicine del Rina era rappresentante capo mandamento
Ha partecipato secondo le sue confessioni ad alcuni omicidi eccellenti tra cui quello di Cassarà
L'omicidio da Leo la strage dalla chiesa la strage di Capaci
Tratti in arresto nel giugno del mille novecentonovantatré e successivamente indagato anche per la strage di Capaci il Gange è iniziata a collaborare con l'autorità giudiziaria nel giugno del mille novecentonovantasei
Maturando questa scelta soprattutto dopo l'uccisione del piccolo Di Matteo
Il valore probatorio delle dichiarazioni del Ganci si è rivelato altissimo
Si ricorda che comunque lo al collaboratore ha subito ammesso fra le altre le sue responsabilità conseguenti al suo ruolo non secondario svolto nella fase esecutiva della strage di Capaci
Il Ganci inoltre riferendo importanti circostanza relativa alla partecipazione del padre alla strage di via D'Amelio ha dimostrato fin dall'inizio della sua collaborazione di avere superato quelle radicate Ray more che spesso inducono collaboratore di sperimentata attendibilità non coinvolgere in prima persona
Soggetti che appartengono alla propria famiglia di sangue
Queste sono le notazioni varrebbero già ad evidenziare l'elevato indice di attendibilità intrinseca del Ganci le cui conoscenze
Si sono rivelate utilissime in considerazioni in particolare della lunga militanza in Cosa Nostra della sua posizione privilegiata all'interno del sodalizio criminoso
Abbiamo già parlato nella parte riguardante la commissione di tutte le conoscenze che il Ganci ci ha fornito con riferimento al funzionamento della commissione provinciale di Cosa Nostra
Abbiamo già riferito le conoscenze con riferimento alla formazione della nuova Commissione gennaio del mille novecentottantatré
Gliele li preziosi elementi di conoscenza di nuova assetti che i ganci ci ha fornito
Il ruolo attivo
Diceva è stato il Ganci a spiegarci per prima riferirci per primi il ruolo attivo che il mandamento della Noce ha avuto nella perpetrazione della strage del dottore chimici
Subito dopo le sue dichiarazioni sono state pienamente riscontrate sistematicamente riscontrate nei dati investigativi acquisiti
E anche nelle dichiarazioni che sono venute quasi coevamente mi riferisco alle da collabora alle dichiarazioni di Brusca di Anselmo e del Ferrante
Ritmi ritengo di dovere procedere all'esame comparato delle rivelazioni in un secondo momento per cui vorrei innanzitutto sintetizzare quale statista nove delle dichiarazioni di e Calogero Ganci
Non prima però di riferire quanto sia squalificare Hutter innegabile
Dell'autonomia di questa fonte probatoria i cui apporti probatorio originari sono facilmente individuabili
Quanto alla fase della condotta esecutiva di cui il Gange è stato protagonista le dichiarazioni rese dal Ganci ci consentono di fornire questa ricostruzione
Dobbiamo premettere intanto che è stato il pm nel corso dell'esame ad evidenziare come le dichiarazioni del collaboratore si siano articolati in due momenti temporalmente DiVersi
Le prime dichiarazioni vennero rese nell'immediatezza dell'inizio della collaborazione
Le altre dopo l'inizio della collaborazione di Francesco Paolo Anzelmo che aveva riferito qualche circostanza parzialmente diversa ed a seguito di contestazioni di queste divergenze da parte dell'ufficio della Procura
Non ci ha riferito di essere stati incaricato qualche settimana prima del giorno della consumazione della strage non l'ha ricordato se in unico contesto o in due diverse occasioni dal padre Raffaele e da Giuseppe Giacomo Gambino
Di mettersi a disposizione di Antonino Madonia che gli aveva poi di fatto rintracciato presso il Fondo Pipitone di pertinenza della famiglia Galatolo
E che gli aveva indicato dove si trovava l'abitazione del giudice Chinnici e aveva dato disposizioni di tenere occupato costantemente con un'autovettura pulita
Lo spazio antistante la portineria dello stabile delle di via Pipitone Federico poiché l'attentato al giudice doveva essere compiuto con un autobomba
L'invito ad andare dal Madonia gli era stato rivolto mentre si trovava nella macelleria di via lancia di Brolo ed erano presenti il fratello Stefano Ganci il fratello Domenico Ganci il cugino Francesco Paolo Anzelmo
Contestualmente o in diverse occasioni a tutti loro presenti era stato dato anche l'incarico di rubare un'autovettura di piccola cilindrata o una FIAT cinquecento o una FIAT centoventisei
E l'ordine di consegnare il veicolo ad Antonino Madonia
Ganci assieme a
Ganci è il cugino Anselmo oppure il cugino il fratello Stefano
Nel giro di pochi giorni avevano adocchiato una FIAT centoventisei idonea allo scopo che era stata rubata qualche giorno dopo mentre si trovava parcheggiata in doppia fila dinanzi a un'autoscuola nei pressi della pasticceria Oscar ricordava
Di essere egli stesso l'autore del furto ma non poteva escludere che ad eseguire materialmente il furto potesse essere stato anche il fratello Stefano atteso il gran numero di furti d'auto dammi stesse seguiti durante la guerra di mafia quel tempo da poco conclusasi
Circostanza questa che avrebbe che potrebbe che avrebbe potuto averlo indotto a confondere il ricostituito ricordi con altri episodi delittuosi dello stesso genere
E su questo particolare nella memoria che depositerò ho riportato integralmente tutte le dichiarazioni del Ganci a seguito delle contestazione del pm che proprio ha voluto in questo modo evidenziare i due momenti in cui si è articolata la narrazione dei fatti da parte del Ganci
Leggo ovviamente a qualche brano che ritengo di rilievo
Come ripeto c'ha detto ganci sono tanti tanti anni fa sono convinto di averla rubata io la macchina ma può darsi che questa mia condizione minzione sia condizionata o dal racconto di mio fratello di Paolo qualcosa del genere
Non posso essere preciso io mi ricordo che nella macchina ho fatto diciamo il fatto di levare la ruota di scorta perché già la macchina era al garage lì
D'altra parte di solito
Le auto
Rubate da utilizzare per commettere gli omicidi venivano proprio portata nel garage la disponibilità di Antonino Madonia siti una traversa di via Ammiraglio Rizzo
Locale già in precedenza utilizzato come base logistica per gravissimi delitti quali ad esempio quello del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa
E ogni qual volta era necessario utilizzare una delle autovetture rubate su ciascuna veniva apposto una targa confezionata unendo parti di targhe di due autovetture diverse o di più autovetture
Nel momento in cui Nino Madonia lo aveva condotto dinanzi alla portineria ed era presente ricorda anche l'Anzelmo
Era già posizionata questa importante un'auto dell'organizzazione è importante perché ricorderete che la prima macchina viene spostata da Raffaele Ganci e danza elmo
E che o nella mattina ci ha dichiarato il Ganci o a ora di pranzo o comunque in orari in cui la portineria era chiusa
Così come consigliato dallo stesso Antonino Madonia che aveva raccomandato di non farsi vedere dal portiere per per almeno due volte
Calogero Ganci assieme al cugino Anselmo aveva ripetuto l'operazione di occupazione del parcheggio
Cambiando sempre l'auto posteggiata con una differente al fine proprio di non destare sospetti per via della lunga permanenza di una stessa autovettura ancorché pulita nello stesso sito
L'incarico di provvedere all'occupazione del posteggio dinanzi alla portineria era stato assunto dalla famiglia Ganci e certamente lo aveva fatto ci ha detto Calogero Ganci anche il padre assieme al cugino
Oppure lo stesso Stefàno assieme al cugino Anselmo
Non era mai capitato che gli provvedesse assieme al fratello Stefano anche perché entrambi lavoravano nella stessa macelleria e non capitava che si mai che si assentassero contemporaneamente
L'autovettura FIAT centoventisei era stata portata nel magazzino di via Porretti dove erano state tolte ricordava le targhette della scuola guida e in una delle occasioni in cui si era recato in quel magazzino
Forse due giorni prima della strage aveva notato la presenza di una bombola di gas vuota e priva della manopola che ne comanda l'erogazione
Nella stessa circostanza erano presenti Giovanni Brusca Antonino Madonia probabilmente l'Anselmo
E in quell'occasione il Madonia aveva chiesto bruschi informazioni su il funzionamento di un congegno che sembravo un motorino elettrico la ricevente che i ganci c'ha descritto
Il Ganci aveva notato sempre nello scantinato che vi era anche un telecomando com'è che era che ha descritto come una cassetta di colore nero con un'antenna di quelle che si alzano
In quel magazzino erano state compiute le prove di funzionamento da parte del Brusca e del Madonia in quell'occasione nei garage non era ancora stato portato l'esplosivo ed erano state apposte le targhe col sistema solitamente adottato altra prova di funzionamento era stata assetto Ata c'è riferiti Ganci nel fondo Pipitone
Luogo dell'nella disponibilità della famiglia Galatolo uno dei componenti della famiglia Galatolo era Vincenzo Galatolo rappresentante della famiglia mafiosa dell'acqua santa appartenente al mandamento di risultano questo fondo Galatolo usualmente era adoperato come base per azioni criminali ed era il luogo di incontro con Nino Madonia
Dopo qualche giorno sempre a fondo Pipitone
Nino Madonia il padre Raffaele Ganci Giuseppe Giacomo Gambino alla presenza di Anselmo gli aveva dato appuntamento per le ore tre del la notte tra il venti e il ventuno otto cioè della notte del ventinove luglio dell'ottantatré sempre a fondo Pipitone
La sera precedente la strage
Il Ganci assieme all'Anselmo e assieme alle rispettive mogli si erano recati per una manifestazione a Mondello il canta male e subito dopo accompagnate le mogli a casa si erano recati presso un locale il Brasile sito sul Monte Pellegrino
Alle tre e quattro della notte del ventinove luglio del ventinove luglio si erano recati presso il Fondo Pipitone in una casa a piano terra di proprietà di calato lo Vincenzo che era sul posto
Nello stesso immobile erano presenti Nino Madonia Giovanni Brusca Raffaele Ganci e Giuseppe Giacomo Gambino
Il Madonia i Brusca si erano allontanati per fare rientra alle ore sei circa è gli era stato spiegato che erano andati a fare altri accorgimenti sull'autovettura
Quella da utilizzare come autobomba nella stessa mattinata le sei sei e un quarto circa tutti i presenti si erano allontanati da fondo Pipitone
Il Ganci sull'auto del cugino Anselmo Brusca Madonia e Galatolo Vincenzo su un'altra auto il padre il Gambino su una terza otto vettura e tutti si erano diretti nelle vicinanze del garage
Mentre il Garato l'aveva aperto il garage Brusca aveva prelevato l'autobomba
E si era formato un corteo di macchine con davanti quella guidata da Nino Madonia al centro l'autobomba a seguire quella dove si trovavano i ganci e l'Anselmo
Da quel momento non aveva più visto il Galatolo che presumibilmente doveva essere rientrato a fondo calato
Il corteo delle auto era così giunto in via Pipitone Federico ed era stato una sosta temporanea nella traversa prima dell'edificio
Subito dopo o egli stesso il cugino non ha saputo ricordare chi dei due avevano provveduto a spostare l'auto pulita che appunto occupava lo spazio antistante il portone d'ingresso dell'abitazione del dottore chimici
E il Brusca e aveva posteggiato l'auto bomba in posizione orizzontale rispetto al marciapiede
Curando di lasciare un pass uno spazio per consentire il passaggio di persone soffermandosi all'interno del mezzo per due tre minuti utilizzati per effettuare i collegamenti elettrici definitivi
Il Brusca uscito dall'auto aveva avuto cura di eliminare le eventuali impronte digitali dalla manica dello sportello e si era allontanato a bordo dell'autovettura del Madonia e da quel momento non l'aveva più visto
I ganci aveva poi effettuato alcuni giri nella zona che aveva notato Giuseppe Giacomo Gambino a bordo di una Renault cinque sulla quale era anche e Francesco Paolo Anzelmo
In quel frangente aveva visto posizionato ad angolo con la via Pirandello posizionato sulla via Pipitone Federico quasi in doppia fila a distanza di circa cento metri dal luogo dove era stato collocato l'autobomba
Ed in posizione orizzontale sull'atto diciamo opposto rispetto a dove era stata posizionata
Nella cabina del quale aveva preso posto Antonino Madonia che poco dopo si era spostato anzi sono dello stesso automezzo sul quale erano collocati i bidoni da duecento e altro materiale edilizio
E in tale frangente aveva visto il Madonia con in mano il telecomando che stava estraendo interamente l'antenna
Non aveva individuato chi fosse il conducente del camion
Avendo ad intuito che l'attentato era prossimo il Ganci e Francesco Paolo Anzelmo si erano posizionati nella parte più alta della gradinata della chiesa di San Michele
Distante circa centocinquanta metri dal luogo dove è avvenuta l'esplosione e filano attivi trattenuti fino al momento dell'esplosione allontanandosi subito dopo e dirigendosi verso la macelleria di via lancio di Broni
Vediamo le dichiarazione di Francesco Paolo Anzelmo e vediamo intanto chiede Francesco Paolantoni Francesco Paolo Anzelmo era dice il rappresentante della famiglia Della Noce
Nel novembre del mille novecentottantadue
Allorché si era conclusa la guerra di mafia riformando sì il mandamento della Noce era stato proprio Raffaele Ganci a volerlo come Sottocapo della famiglia
La stretta vicinanza dell'audizione del ma una delle persone che maggiormente ha contribuito all'attuazione della strategia criminale perseguita da Rina
Ha comportato il suo coinvolgimento in alcuni dei più efferati delitti di mafia quali l'omicidio del capitano dei carabinieri da Leo l'omicidio del commissario dire della Polizia di Stato Cassarà la strage della circonvallazione a Palermo
L'omicidio del generale Dalla Chiesa
In ordine a questi crimini l'Anzelmo ha fornito elementi utili per la loro ricostruzione quando ha iniziato a collaborare nel mille novecentonovantasei con l'autorità giudiziaria poco dopo che Calogero Ganci aveva iniziato la sua collaborazione
E se si la decisione del gancio di può avere anzi sicuramente ha esercitato una certa influenza sulle scelte collaborative dell'Anselmo
Che chiaramente era consapevole della conoscenza che Ganci aveva del suo ruolo criminale possiamo però non possiamo che dire che l'autonomia del contributo conoscitivo
L'autonomia dell'apporto offerto dall'Anselmo e innegabile
Perché
E lo abbiamo visto anche nel corso di queste dichiarazioni silente ma non si è mai arroccato su posizioni intese a ridurre al minimo i danni non ha mai minimizzato le proprie responsabilità ha invece confessato lealmente la valenza della sua condotta criminale
Né tanto meno può sostenersi che l'autonomia delle dichiarazioni accusatorie dell'Anselmo rispetto a quelle dei ganci sia stata compromessa dal brevissimo incontro intercorso fra i due prima che iniziasse a collaborare l'Anzelmo perché innanzitutto dobbiamo considerare l'ampiezza della collaborazione di entrambi
è in e la cella e i no e in e in secondo luogo il fatto che Anzelmo non ha scusate
E in particolare la circostanza che la Mitchell ma non ha riferito nulla sulle stragi del novantadue e quindi questo è secondo ad avviso del pm un elemento che dimostra che l'auto la perfetta autonomia fra le dichiarazioni dell'una rispetto alle dichiarazioni della
Numerose domande in controesame hanno portato a cercare di sminuire la valenza criminale dell'Anselmo nel momento in cui venne arrestato e cioè nel mille novecentonovantatré
Sul sul presupposto che Anselmo non partecipo alle stragi del novantadue
Vorrei stringere perché mi rendo conto che
La mancata conoscenza da parte dell'Amsa elmo
Di delle stragi di modelle modalità con cui avvennero le stragi deve essere valutata con riferimento a quel particolare periodo e dal fatto che siccome Anzelmo non fu direttamente chiamato e poi spiegherò
Quali posso sono le motivazioni per cui non fu direttamente chiamato e siccome vigevano allora delle regole di blindatura anche per le collaborazioni che ormai nel novantadue c'erano l'Anzelmo ben può non essere stato messo a conoscenza nonostante la sua posizione di il vice capo di Sottocapo della famiglia Della Noce di fatti così importanti questo chiaramente non sminuisce il toglie nulla l'attendibilità è un patrimonio conoscitivo di questo collaboratore
Resta il fatto che Anselmo quando uscì dal carcere nel mille novecentonovanta non partecipo più a fatti
Di sangue non partecipo ad omicidi ma non perché ci sia stato un emarginazione di questo collaboratore ma perché gli fu affidato un settore altrettanto delicate altrettanto importante Anselmo si occupava degli affari della famiglia Della Noce
Anselmo aveva i rapporti con i costruttori Anselmo gestiva il denaro del mandamento della Noce quindi un ruolo altrettanto importante di quello che aveva avuto in precedenza quando aveva commesso una serie di reati svolgendo il ruolo di killer
Un ruolo quindi di primissimo piano e di tutto rispetto
Uno un ruolo non dimenticate che svolgevano nel nome e per conto proprio ma in nome e per conto di Raffaele Ganci del quale gestiva il denaro
Un ruolo che già di per sé indicativo del fatto che Anselmo non ebbe non fu emarginato perché mi soffermo su questo punto perché se Anzelmo fosse stato emarginato potrebbe sorge un sospetto in questo caso invece ogni sospetto viene ha fugato
Che alla base delle sue dichiarazioni nei confronti del dei familiari dei componenti dell'OLAF dei soggetti del mandamento della Noce vi siano motivi di astio motivi di vendetta motivi di inimicizia non è così innanzitutto questo settore
Così delicato è affidata ad Anselmo Anzelmo gestisce il denaro della famiglia
Questa dichiarazione questa questa dichiarazione dell'antenna è stata pienamente riscontrata perché anche i ganci Calogero ha detto qual era il ruolo di Anselmo nella prima che iniziasse a collaborare
Non dobbiamo poi dimenticare
E questo è un elemento che emerge dalla nostra istruzione dibattimentale
Che Anselmo continuava a mantenere un ruolo di anche nella nella preparazione delle riunioni della Commissione provinciale di Cosa Nostra e questo la conferma di questo elemento lo abbiamo
Attraverso quella dichiarazione che si dice che il quindici gennaio mille novecentonovantatré il giorno in cui Riina venne catturato lui si trovava assieme a tutti gli altri perché quel giorno si sarebbe tenuta una riunione plenaria quindi il sette
Ganci avesse avuto sfiducia nei confronti di Anselmo certamente non avrebbe coinvolto nella organizzazione materiale organizzazione di una riunione alla quale partecipava il Gotha della organizzazione mafiosa palermitana
Persino intesi quali sono state le dichiarazioni di Anselmo in questo processo innanzitutto
Mentre si trovava in via lancia di Brolo quindici venti giorni prima della strage
Alla presenza di Calogero e Stefano Ganci
Raffaele Ganci gli ha aveva dato loro incarico di prendere un posteggio dinanzi all'abitazione del dottore chimici
E contestualmente di cominciare ha dato chiare un'autovettura di piccola cilindrata che doveva essere rubata poi quando lo avrebbe indicato lo stesso Raffaele Ganci
Ha riferito che l'incarico di prendere per la prima volta il posteggio sotto casa del dottore chimici era stato svolto curato personalmente da lui e da Raffaele Ganci
Ha riferito
Che poiché era stata estremamente difficile individuare cioè riuscire a collocare l'auto sotto la lo stabile sotto la beh dinanzi alla portineria del dottore chimici
Avevano ottenuto avevano erano riusciti ad occupare quel posto attraverso uno stratagemma che ci ha indicato
Avevano telefonato al numero indicato su un furgone di una ditta di trasporti che in quel momento occupava proprio lo spazio antistante la portineria del dottore chimici
Avevano ho chiesto che venisse trasportata un un elettrodomestico da prelevare da presso il negozio migliore
Effettivamente il furgone che occupava quello spazio si era allontanato è Raffaele Ganci aveva potuto collocare l'autovettura autovettura che
Era sempre un'autovettura particolarmente grande a quattro sportelli poi ci spiegherà Brusca perché era necessario mettere un'autovettura grande quando si sapeva già resterebbe collocato un'autovettura di piccola cilindrata
Ganci Raffaele aveva detto espressamente aveva dato espressamente questa indicazione dell'autovettura quattro sportelli dicendo in modo da occupare in maggior spazio possibile
E in modo da potere al momento della sostituzione con l'autobomba lasciare dinanzi a quest'ultimo uno spazio idoneo a consentire il passaggio del giudice
Da quel momento in poi la famiglia Della Noce aveva avuto il compito di provvedere giornalmente alla sostituzione dell'auto pulita con altra autovettura in modo da non destare Ports credo sospetti sia nel quartiere sia nella scorta regionalmente andava a prelevare a casa il dottore chimici
Queste attività
Anselmo ha dichiarato che fu curata con assoluta certezza almeno da quattro persone Raffaele Ganci Francesco Paolo Anzelmo Calogero Ganci e Stefano Ganci
Ricorderete che c'è stato un momento in cui Anselmo ha detto non ricordo se partecipo anche mio cugino Spina non ricordo se partecipo anche Domenico Ganci
Qualche giorno nel frattempo ha dichiarato Anselmo era stata adocchiata da Stefano gancio noto vettura FIAT centoventisei
Dica ed era di pertinenza di un'auto scuola e tre quattro giorni prima della strage Raffaele Ganci aveva dato l'ordine di effettuare il furto
Probabilmente in quel momento erano presenti sia Calogero che Stefano ma non riusciva ad essere più preciso
Ricevuto l'ordine assieme a Stefano Ganci si erano messi in movimento per provvedere al furto diciamo indicato e quali sono state le modalità del furto c'ha indicato che l'autovettura molta rubata fu portata in una via a fondo cieco
O senza via di uscita poco distante da un una è un'officina di elettrauto di Giuseppe Di Napoli già uomo d'onore della famiglia di Malaspina successivamente rappresentante di quella famiglia c'era indicato che di Napoli tolse lei insegna dell'autoscuola e che dopo questa operazione durata pochissimo tempo la macchina era stata portata presso
C'era Anselme Stefano Ganci erano tornati presso la macelleria e successivamente assieme a Raffaele Ganci avevano portato la macchina fondo calato lodando l'indicazione che è questo perché l'autovettura era per il dottore
Il dottore era Antonino Madonia
Anche Ilan Zemo ci ha riferito con le stesse modalità della divertimento della della manifestazione canora alla quale avevano partecipato il ventotto luglio ci ha riferito della del locale notturno ci ha riferito negli stessi termini della
Di del cioè delle dell'incontro alle ore due e tre affondo calato no
E aggiunto rispetto a ganci che in quella in quella sede in quell'occasione vi era stata una prova di telecomando spiegando in che modo si era verificata questa prova di funzionamento del telecomando riferendo che era stato il Brusca ad allontanarsi per effettuare la prova con la trasmittente e che quando era tornato aveva appreso della perfetta riuscita di questa prova di funzionamento
C'è anche riferito io a questo punto ritengo di dovere fare una sintesi perché rimane ancora molta parte tutto quello che si era verificato la mattina del ventinove luglio che affiderò ovviamente Presidente alla memoria perché preferisco a questo punto
Evidenziare soltanto quelli che possono essere gli elementi di interesse e con riferimento alle
Divergenze così possiamo chiamare tra una dichiarazione e l'altra vorrei passare a parrebbe a parlare di Giovambattista Ferrante Giovambattista Ferrante fu combinato nel mille novecentottanta assieme a biondino nella famiglia di San Lorenzo
Giovambattista Ferrante è stato sempre un uomo prima di di di Giuseppe Giacomo Gambino e poi di Salvatore Biondino
E gli atti appartiene ad una famiglia di fango e mafiosa tutti i suoi familiari padre il nonno sono uomini d'onore
E la scelta di collaborare stata dettata sostanzialmente prevalentemente dal timore che questa scelta che il fatto di rimanere in Cosa Nostra comportasse i necessari ingresso dei propri figli in questo organizzazione
Ferrante è stato il protagonista di della maggior parte dei delitti più importanti più efferati di uomini delle istituzioni che sono stati commessi da diciotto anni a questa parte a cominciare dalla strage Chinnici
A seguire con l'omicidio Cassarà con l'omicidio Lima con la strage di Capaci con la strage di via D'Amelio con l'omicidio dell'imprenditore Rainieri
In tutti questi anni nessuno aveva mai controllato l'esistenza di questi individua le prime investigazioni su Ferrante nascono dopo la strage di Capaci
Perché i Ferrante era un uomo che svolgeva regolarmente attività lavorativa e aveva una una un un'impresa di autotrasporti per conto proprio non aveva mai ha dato adito ad alcun problema con la giustizia
Ed era proprio l'individuo ideale per Cosa Nostra perché poteva agire indisturbata e senza prendere particolari precauzioni
Il il Ferrante fu arrestato nel novembre del mille novecentonovantatré per la strage di Capaci a seguito delle dichiarazioni di Di Matteo e di Gioacchino la Barbera di Cancemi
è
Iniziò a collaborare nel mille novecentonovantasei quando già buona parte dell'istruttoria dibattimentale della strage di Capaci rincorso
Tuttavia c'è da dire che nel momento in cui Ferrante inizia a collaborare
Ah offre offre degli elementi di novità nelle sue dichiarazioni a parte la sua ammissione di responsabilità sulla strage di Capaci
La l'importanza delle dichiarazioni del Ferrante balza evidente soprattutto se si considera che fornisce un nuovo segmento della strage di via Pipitone Federico dirò subito perché e fornisce elementi di conoscenza della strage di via D'Amelio su una parte di quella strage che allora era che hanno ora era ancora inesplorata
Possiamo anche dire che la scelta collaborativa del Ferrante appare priva di reticenze
Possiamo dire che
Il Ferrante ha reso dichiarazioni autonome possiamo addivenire la fonte assolutamente autonoma
Perché egli ha sempre attinto per le sue dichiarazioni a quella che è stata l'esperienza personale dei fatti ha sempre scrupolosamente evidenziato i casi in cui queste sue conoscenze non gli derivavano da notizie apprese direttamente
Tutte le ammissioni di responsabilità del Ferrante che sono state accompagnate da chiamata in correità so articolate motivate costituiscono altrettante ragioni di attendibilità intrinseca
Il Ferrante nella strage di via Pipitone Federico
Ha offerto un elemento che e di assoluta autonomia perché si potrebbe dire Gancitano già aveva già iniziato a collaborare imperante collabora prima ancora di Francesco Paolo Anzelmo eppure ricorderete bene
Che Calogero Ganci quando ha parlato del leoncino
Non aveva mai indicato chi era il conducente di questo leoncino non era stata in grado di capire chi stesse portando chi fosse il conducente del leoncino dal bordo del quale il Madonia aziono il telecomando quindi egli ha comportato in questo processo un elemento di assoluta
Novità
A ammesso la sua responsabilità quando ancora nessun elemento
C'era a suo carico nessuna aveva parlato di Ferrante fino a quando non è stato egli stesso ad ammettere la sua responsabilità
Si è voluto insinuare attraverso domande di controesame che Ferrante non avrebbe un comportamento propriamente mafioso tra virgolette perché ha sempre evidenziato la sua paura di uccidere
Si è voluto portare a conoscenza della corte
Come Ferrante non fosse portato ad uccidere soprattutto commettendo in prima persona gli omicidi circostanza questa che non è certamente consona per un uomo d'onore
Addirittura lo stesso Ferrante emerso in questo dibattimento avrebbe fatto presente questa sua riserva prima Gambino poi al biondino c'è proprio i rappresentanti di vertice del proprio mandamento
Su questo particolare
Premesso che lo stesso Ferrante non ha esitato ad ammettere questa sua non ha avuto una riserva da mettere questa sua défaillance chiamiamola così occorre però replicare con questa con le seguenti argomentazioni
Intanto Ferrante fino dalla sua appartenenza a Cosa Nostra è sicuramente ancora prima di entrare in Cosa Nostra
Ed è dal momento che era cresciuto abbiamo già detti una famiglia di sangue mafiosa avevi instaurato con il Banco ambire con il biondino rapporti che non erano soltanto collegati all'appartenenza sodalizio criminale ma erano anche amicali
Se si considerano le frequentazioni assidue tra le famiglie del Gambino del biondino e del Ferrante
Il fatto che fossero cresciuti insieme lui stesso ha detto noi siamo cresciuti insieme ci conoscevamo da bambini
Questo dimostra che esistevano rapporti tali con il biondino ai Gambino che legittimavano anche questo tipo di confidenza
Confidenze che potevano ben essere attinenti a una sfera squisitamente personale ma al di là di questa riserva che ha manifestato il Ferrante e che ha confidato come ci ha ammesso sia il biondino che al Gambino
è emerso con assoluta chiarezza che il Ferrante non si non si sottrasse mai ad hoc un tipo di operazione criminale ha mantenuto sempre il suo ruolo di fedelissimo
La sua utilizzazione per operazioni di grandissima rilevanza e la concreta dimostrazione della fiducia che i Gambino prima e il biondino poi riponeva nel luglio
Le Riserve che poi egli stesso ha espresso per l'omicidio dell'imprenditore Ranieri che pure ha compiuto sono state giustificata da motivazioni che lo stesso Ferrante ci ha riferito
Io lavoravo con i regni ieri
Mio zio Giovanni Ferrante lavorava con la la la sua Gerico
Quindi era il fatto di evitare era questo qui ma io chiaramente non potevo permettermi di dire no non lo dobbiamo fare io potevo soltanto dire evitiamo ed egli stesso partecipo all'omicidio di questa persona quindi
Anche questo fatto che si sia permesso per i rapporti di amicizia di
Presentare qualche riserva ad uccidere l'imprenditore era lì e non la e non gli ha evitato di sottoporsi a quelle che erano le regole che ben sapeva rispettare il Ferrante lo egualmente sì ha ucciso l'imprenditore Ranieri
C'è anche da dire che questo è un falso problema perché lo stesso Ferrante alla fine ha dichiarato che aveva difficoltà a sparare ma non a strangolare le persone fisiche a me pare che abbia dimostrato sul campo la sua ferocia alla sua capacità criminale che questa sua feroce capacità criminale sia
Va assolutamente provata attraverso la partecipazione a questi fatti così gravi che sono accaduti nella storia italiana negli ultimi vent'anni
Ometto le dichiarazioni che apre il contenuto delle dichiarazioni
Che
Ha preso il Ferrante
E passo a parlare della di Giovanni Brusca
Giovanni Brusca
Ci ha riferito di essere entrato a fare parte della famiglia di San Giuseppe Jato nel mille novecentosettantacinque e che il suo padrino di affiliazione era stato Salvatore Riina
Legato da forti vincoli di amicizia con il padre Bernardo che da sempre era stato suo alleato
Anche il Brusca appartiene a una famiglia di sangue mafiosa tutti i suoi fratelli sono stati ritualmente comminati
Possiamo dire che questo è un individuo da di elevato spessore criminale se si considera il suo vissuto dapprima come semplice uomo d'onore alle dirette dipendenze del Rina il padre l'aveva messa a disposizione del Rina e poi dopo l'arresto del padre
Per le funzioni di sostituto che ha rivestito
Brusca ha preso parte attivamente alla guerra di mafia ha curato personalmente i rapporti tra il Rina i cugini Salvo
Con le sue dichiarazioni ci ha consentito di conoscere dall'interno il significato della guerra di mafia e i meccanismi che hanno portato all'eliminazione degli avversari di Riina Provenzano
Brusca aveva già ammesso qualche giorno dopo la sua cattura avvenuta il ventitré maggio del mille novecentonovantasei durante colloqui investigativi la sua partecipazione alla strage Chinnici tuttavia a me avevo questa confidenza
E non era stata fatta l'autorità giudiziaria quindi che egli stesso ci ha dichiarato che si era limitata ad una generica ammissione di partecipazione al delitto è una generica ammissione di colpevolezza senza entrare nello specifico
Ho già detto che fu tratti in arresto per l'anniversario della strage di Capaci ventitré maggio del mille novecentonovantasei e pochi giorni dopo
Il Brusca a manifestò l'intenzione di collaborare con l'autorità giudiziaria spinto a ciò almeno queste sono state le sue affermazioni
Dalla volontà di assicurare al proprio figlio ancora posto piccolo una vita diversa da quella criminale alla quale listelli era stata indotta a causa dei suoi vincoli proprio di sangue
Oltre che dalla delusione
Provata per avere ha preso dalle dichiarazioni che il Cancemi aveva reso nel corso di un dibattimento
Che è il Rina che Luigi è il padre avevano da sempre fedelmente servito per e per tanti anni aveva manifestato ad altri consociati una forte disapprovazione per alcune attività che egli aveva svolto alla quale disapprovazione era seguita
La volontà divina di uccidere
Giovanni Brusca
Dall'inizio della sua collaborazione Brusca fornita agli inquirenti delle preziose informazioni che hanno consentito la cattura di pericolosi latitanti fra questi cito Pietro Aglieri
Questo ufficio aveva chiesto ed ottenuto per la strage di via Pipitone Federico l'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di della di Giovanni Brusca
La richiesta era motivata dal percorso assai tortuoso specie nelle fasi iniziali costellato da indicazioni di cui l'imputato ha poi ammesso la falsità
Fatti tutti che rendevano inopportuna una valutazione dell'atteggiamento complessivo tenuto e che non consentivano all'epoca di pervenire a un giudizio parziale di attendibilità
Alla luce di altri obiettive emergenze processuali che nel frattempo si erano verificate
Anche a voler ritenere
Che nell'ambito di questo processo
La chiamata in correità operata dal Brusca nei confronti degli altri imputati di questo processo sia intervenuta dopo l'acquisizione delle dichiarazioni di tutti gli imputati che avevano già intrapreso la collaborazione con l'autorità giudiziaria
Non possiamo in alcun modo mettere in discussione il problema dell'autonomia della fonte probatoria perché eccetto che l'imputato possiede dei fatti riferiti una conoscenza diretta
Che gli deriva dal suo protagonismo in questa vicenda saggistica
E che lo stesso assai inteso mantenere un atteggiamento tutt'altro l'avrete notato anche voi tutt'altro che improntato a un supino conformarsi alle precedenti dichiarazioni degli altri chiamati degli altri chiamanti in correità
Al contrario
Brusca non ha mancato di effettuare precisazioni rispetta quanto riferito dagli atti dichiaranti manifestando fin dall'inizio di questo dibattimento la volontà di essere quanto più possibile aderente alla realtà dei fatti
Ciò che invece costituisce un dato innegabile per ammissione dello stesso imputato e che la decisione di collaborare con l'autorità giudiziaria era quantomeno nella fase iniziale fortemente condizionata
Dal perseguimento di interessi non confessabili
Tra i quali in primo luogo
L'interesse nei confronti di Baldassare Di Maggio che egli ha continuato a ritenere suo nemico personale e della sua famiglia
Come abbiamo potuto tra l'altro costatare tutti anche a seguito del confronto che si è svolto a Roma nel novembre del mille novecentonovantanove
Quindi uno dei problemi più rilevanti a cui più il PM dovrà dare una convincente soluzione e quello di verificare se le accuse mosse al Di Maggio Riccardi guardando il coinvolgimento nello stesso nella strage di via di pitone Federico
Siano sorrette da motivazioni non ancora individuate che potrebbero condizionare continuare a condizionare le sue dichiarazione sui fatti che formano oggetto di questo giudizio o se abbia un fondamento di credibilità
Prima di affrontare proprio questo tema
Consideriamo quali possono essere i problemi che nascono dalle dichiarazioni di Brusca che poi i problemi non sono innanzitutto
Mentre Anselmo ha parlato di una prova di telecomando la notte del fondo
La notte del ventinove luglio Brusca non l'ha ricordato ma basta dire che Brusca ha così risposto non ricordo ma non lo escludo quindi questo ovviamente facendo parte di un mancato ricordo non può essere considerato un contrasto con le dichiarazioni di Anselmo
Non ha ricordato il Brusca la presenza durante il tragitto in funzione di copertura dell'auto che lo seguiva con a bordo Ganci e Anselmo non l'ha ricordata
Possiamo anche dire che siccome la macchina di ganci Anselmo seguiva quella del Brusca e poiché il Brusca era concentrato nel condurre questa autobomba
Ecco e e anche giustificabile il fatto che possono non essersi accorto della macchina che lo seguiva
Nella narrazione del Brusca
Quando parla del prelievo dell'autovettura dalla nel nel magazzino di via Ammiraglio Rizzo
Il Brusca ha riferito che erano presenti Giuseppe Giacomo Gambino e Raffaele Ganci anche se erano a una certa distanza rispetto al luogo dove si trovava il magazzino
Personaggi Giuseppe Giacomo Gambino e Raffaele Ganci che non sono stati visti danze il mo'e dal Ganci
Però anche questo che potrebbe essere un'apparente contrasto viene probabilmente superato nel momento stesso in cui lo stesso Brusca ci ha riferito che cambino agganci
Li vide a distanza di cinquanta metri e che si allontanano immediatamente evidentemente si trovavano sul posto andarono avanti per bonificare la zona si fecero poi trovare dove poi Brusca livida
Nel luogo
Divi cioè in via Pipitone Federico
Ancora il Brusca ci ha riferito che si allontanò verso la quando scesa dall'autovettura si allontanò verso la via Libertà prima a piedi
E poiché salì sull'auto del Gange dell'Anselmo che lo avevano accompagnato verso via Libertà sul posto dove c'era la FIAT Uno del Madonia
Ferrante ha riferito invece di avere visto il Brusca piedi venire verso la via Libertà e verso il camion e poi sparire in una traversa laterale
La narrazione del due con Chico incide perché Ferrante nona perché non vede Brusca che sale sull'autovettura perché Brusca ha già riferito che posizionano la FIAT Uno di Antonino Madonia proprio dietro il camion quindi quando Ferrante lo vide scendere dirigersi verso il camion
E lo vide poi girare sicuramente non poteva essere a conoscenza che l'autovettura la FIAT Uno era posizionata proprio dietro il cambiano quindi non poteva può non averla vista tranquillamente
Posso fare una pausa presidente
Sì
Che nel cancro erano sono non sono a buon punto
Diceva attraverso le dichiarazioni di Giovanni Brusca
Non possiamo che rilevare che quanto ha affermato possiede dei grossi elementi di novità rispetta quanto gli altri collaboratori c'avevano fornito
Collaboratori che già ciascuno singolarmente avevano contribuito a comporre i tasselli di questo attentato fornendo particolari diversi l'uno dall'altro
Il tenore delle dichiarazioni che ci ha reso Brusca non ci consente di affermare che il Brusca si è appiattito
Ammesso che fosse a conoscenza di quanto hanno dichiarato gli altri e non vi è prova anzi vi è prova contraria perché non dimentichiamo che Brusca viene catturata immediatamente viene isolato
Quali sono questi elementi di novità Brusca ha consentito di accertare la provenienza il tipo di esplosivo Chair riferito come ha materialmente preparato l'autobomba
Ammesso il furto delle targhe che furono apposte sull'autobomba
Ha in sostanza contribuito ad arricchire il quadro probatorio che già si era delineato è si badi bene senza volere mai minimizzare o escludere le proprie responsabilità né quelle del proprio padre
Ed allora dobbiamo rivedere la valutazione negativa che il quest'ufficio l'ufficio della procura aveva consacrato nella sua sia nella requisitoria del processo per la strage di Capaci
E sia nella stessa richiesta di misura cautelare relativa al procedimento che oggi il Praga procedimento riguardante la strage di via Pipitone Federico
Dobbiamo rivedere quella valutazione negativa sia alla luce di quelle che sono state le ulteriori dichiarazioni di Brusca sia più in generale in relazione acqua gli eventi che sono accorsi dopo la cattura di Brusca per questi reati e ci riferiamo all'arresto di Di Maggio di Di Matteo e di la Barbera
Che allora avevano avuto un peso decisivo negativo nella fase della collaborazione
Dobbiamo anche dire che non è giustificabile l'iniziale comportamento di Brusca
E per quanto non sia certamente giustificabile il comportamento di Brusca della prima parte
Perché lui stesso ha dichiarato di avere riferito alcune menzogne tendente a screditare determinati pentiti
Perché lui stesso ha ammesso che fu reticente nel cercare di salvaguardare la posizione di alcuni personaggi che erano contrapposti in quel momento al gruppo di Baldassare Di Maggio
Però oggi non possiamo non riconoscere che quelle gravi inerente in adempienze processuali derivavano dal suo habitat mentale di mafioso cioè di un soggetti imbevuto di cultura mafiosa
E da situazioni esterne che comportavano anche uno concreto rischio per l'incolumità dei propri familiari
Oggi possiamo invece dire che il contributo che Brusca fornite in questo processo è un contributo di grandissimo rilievo
Valutiamo questo contributo che ha dati merita la ricostruzione del movente dei mandanti
Questa collaborazione di brusco di Brusca e si è mostrata si è rivelata estremamente utile intanto per l'identificazione di tutti i componenti della Commissione
Per la particolare alte particolareggiati indicazione dei rispettivi ruoli
Brusca ci ha consentito di comprendere con questa testimonianza che particolarmente qualificata perché proviene dal cuore operativo di Cosa Nostra le dinamiche interne dell'organizzazione sia al all'epoca della star della guerra di mafia
Ci ha consentito di comprendere il movente di questa strage
Nel cuore e non dimentichiamo l'a questo proposito la riunione con i cugini Salvo
Con le sue testimonianze che sono state analitica e particolareggiate c'ha fotografato quella riunioni incontrata da musica
Su questo punto Brusca ha mostrato di non voler in alcun modo nascondere o attenuare le sue responsabilità
Acconsentito Brusca attraverso le sue dichiarazioni di farci comprendere quanto importante sia stato il ruolo di Antonino Madonia in questa vicenda
Ci ha consentito di conoscere il contesto politico nel quale è maturata la strage
Ha sostanzialmente ha contribuito con le sue dichiarazioni che vengono chiaramente raccordate e confrontate con altri dati processuali
Dicevo ha contribuito a farci capire che l'uccisione del dottore chimici era diventata necessaria
Perché serviva a frenare l'attività e di indagine che il dottore Chinnici portava avanti con grande determinazione
L'iniziale narrazione dei fatti
Era ancora molto lacunosa noi sappiamo ma noi vi è mai diventata altrettanto ricca a mano a mano che l'imputato che cercava di scrollarsi di dosso le proprie sovrastrutture mafiose ha compreso che per potersi guadagnare forse si è fermato
Non posso
Effettuato il Fermo polizia
Dicevo
Che
Così come l'iniziale narrazione appariva appariva lacunosa nel tempo è diventata sempre più ricca perché sempre più nel tempo
Brusca ha cercato di scrollarsi le sovrastrutture mafiosa ha cercato di guadagnarsi sul campo lo status di collaboratore
Ha reso dichiarazioni che sono assolutamente veritiere convincenti
Ed è questa la chiave di lettura che il pm offra la Corte e che consente di superare tutte le contestazioni in sede di controesame tutte dirette ad evidenziare le lacune dei primi verbali arresti
La comune che lo stesso Brusca ammesso con assoluta spontaneità e delle quali ha offerto una convincente motivazione che vorrei leggere
Io inizialmente ho avuto una fase di collaborazione molto travagliata sia per problemi interni sia per problemi di tensione e onestamente avendo i ricordi un po'offuscati
Ma mano con il tempo sia per problemi miei sia ma mano che mi andavo ricordando avevo la coscienza di avvertire chi di competenza guardo sbagliato su questo ma la situazione così
E man mano che andava affiorando io le andavo dicendo infatti signor Presidente e se questa è una colpa mi dispiace ho sbagliato però nel tempo io ho avuto la possibilità di chiarire e verificare i fatti
Andranno a anche rilette le risposte fornite dal Brusca dello stesso verbale sulle modalità di conduzione dei primissimi interrogatori resi il PM gli ha chiesto quando lei è stato interrogato la prima volta in che modo è stata interrogata è stato interrogato per argomenti che lui ha risposto di avere reso dichiarazioni contestualmente su moltissimi i fatti di sangue
Tutto uno dietro l'altro c'ha dichiarato Brusca
Non solo ma c'è anche chiarito ed è vero che la precisazione sul ruolo di Enzo calato la fece spontaneamente non gli fu fatta alcuna contestazione
Ed ancora ci ha riferito che fu lui per primo a ricordare davanti al Gip il particolare delle targhe che avevano rubato nella notte del ventinove luglio mille novecento ottantatré
Infatti ha detto io dell'ordinanza di custodia cautelare non mi ricordo di avere letto una cosa del genere ne ho parlato io di mia spontanea volontà
Già inizialmente vi era una convergenza con le dichiarazioni degli alti tre collaboratori sia sulle modalità operative sia sui soggetti che avevano fanno parte alla fase esecutiva
Il Brusca ha mostrato di non volere più trincerarsi in Bugie e reticenze da parto convincente nelle sue dichiarazioni
Come vedremo tra poco sono state poi ampiamente riscontrate resta da esaminare il contrasto alle dichiarazioni del Di Maggio a quelle del Brusca
Ci dobbiamo chiedere innanzitutto e vi dovrete chiedere quali interesse a Brusca coinvolgere il Di Maggio e quale interessa abbia a sua volta il Di Maggio a negare ogni addebito
Il Di Maggio all'inizio della sua collaborazione aveva riferito quanto era sua conoscenza sulla strage asserendo di avere raccolto uno sfogo di Bernardo Brusca
Che lamentava che il Rina dopo avere sfruttato il figlio Giovanni per i suoi scopi illeciti aveva assunto un comportamento di sfiducia e di critica
In quel contesto Bernardo Brusca aveva riferito al Di Maggio che era facile gettare tutto tutte le colpe sul figlio dimenticando quello che Giovanni Brusca aveva fatto e cioè che aveva partecipato alla strage di chimici aggiungendo Bernardo Brusca e Nino Madonia aveva premuto il telecomando
Brusca a sua volta nel coinvolgimento di Di Maggio ci ha riferito di avere chiesto al al Di Maggio di costruire una scatola metallica e perché e di tagliare la parte superiore di una bombola di gas per usi domestici per trasportare l'esplosivo
Ha ha dichiarato di avere chiesto l'aiuto del Di Maggio per trasportare l'esplosivo da San Giuseppe Jato fino al magazzino di via Porretti
Ha dichiarato che secondo i suoi ricordi di maggio era presente a Contrada da Mussi nel corso di una prova di funzionamento del telecomando
Ora pur non essendo questa la sede per evidenziare le responsabilità a carico del Di Maggio per il quale questo ufficio procede separatamente
Si deve rilevare che non è esatto dire che il Di Maggio non aveva alcun interesse a escludere la propria responsabilità su questo grave fatto in quanto dicendo ma perché egli ammesso responsabilità su altri fatti perché il collaboratore ha sempre ammesso la partecipazione ad omicidi comuni mammaria reati in danno di personaggi delle istituzioni
Non dimenticate che è di maggio ha ammesso la sua responsabilità sul danneggiamento della villa del sindaco Pucci soltanto in un secondo momento
Non dimenticate che il Di Maggio mentre collaborava si virgola si riorganizzava San Giuseppe Jato e come temono gli omicidi
Ci sono alcuni elementi che inducono a ritenere che il Brusca abbia detto la verità
Se avessi accusati ingiustamente il Di Maggio nella fase successiva evolutiva della sua di collaborazione delle sue dichiarazioni così come aveva ammesso di aver ingiustamente calunniato diversi personaggi ma avrebbe avuto motivo di non ritirare le accuse nei confronti del Di Maggio
Brusca è un personaggio furbo e conoscitore dei meccanismi processuali e consapevole che insistere ad oltranza in una determinata versione dei fatti può comportare dei rischi
In altri termini per lui sarebbe stato molto più facile dire che si era sbagliato e non mettersi in contrasto con colui che fino a quel momento cioè fino a quando non è stato scoperto il suo doppio gioco veniva considerato uno dei collaboratori più seria ed affidabili
I motivi dico di rancore nei confronti di colui che da amico fidatissimo era divenuto il suo principale rivale non giustificano l'insistere in fase di Queen false accuse
In sede di confronto tra l'altro la verità del Di Maggio
Anche se attengono a fatti diversi non è stata anche si attiene a fatti diversi non è stata tale e ci si riferisce al tentativo di coinvolgere il Brusca della strage di pizzo lungo attimo endo gli un uomo nel trasferimento dell'esplosivo nel Trapanese
Poiché l'iniziale datazione del fatto non coincideva con i dati processuali perché Brusca non avrebbe potuto nella prima dell'ottantacinque effettuare il trasporto in quanto appena scarcerata era stata immediatamente trasferito al soggiorno obbligato a Linosa
Immagini se è di confrontare Toro datato l'episodio collocando nel mese di settembre del mille novecentottantaquattro
Aggiungendo che il Brusca trasportando l'esplosiva Trapani era consapevole che quell'esplosivo doveva essere utilizzato per uccidere il dottore Carlo Palermo
Ma è stato smentito dalle carte perché la nota del CSM che è stata acquisita dalla presidenza
E che ci è stata trasmessa il dodici gennaio del Duemila a inequivocabilmente dimostrato che il dottore Palermo aveva presentato la domanda di trasferimento alla Procura della Repubblica di Trapani soltanto il due novembre mille novecentottantaquattro
Se ne deduce che nel settembre ottantaquattro all'attentato non avrebbe potuto mai essere programmato in quanto l'intendimento del giudice di trasferimenti in quella sede era di là da venire
Altri imprecisione è stata quella dell'epoca differimento della brusca all'arcata sopracciliare mentre effettua una prova da sparò con un fucile di grosso calibro
Il Di Maggio ha insistito nel collocare l'episodio prima della strage del dottore Chinnici riferendogli riferendola preparativi diretti proprio ad individuare le armi donne a uccidere il giudice
Il Brusca riferito all'episodio nell'anno mille novecentottantanove su questo punto deve rilevarsi che le indicazioni di Angelo Siino che è stato nuovamente sentito dalla corte proprio per fornire delucidazioni in merito hanno consentito di verificare positivamente quanto affermato sul punto dal Brusca
Il sino ha infatti evidenziato come quell'episodio fosse riferibile a preparativi di attentato nei confronti dei giudici Falcone Borsellino quindi l'epoca completamente diversa
La ricostruzione delle dichiarazioni rese da ganci Anzelmo Ferrante Brusca
Creato ha fornito alla Corte un quadro probatorio di sicuro rilievo
Per una corretta valutazione la corte non dovrà trascurare un dato
Fondamentale questa narrazione si riferisce al mille novecentottantatré e quindi a distanza ed di di di tredici anni dal primo momento in cui noi questi quattro collaboratori hanno fornito le prime notizie sulla strage
è pur vero che la partecipazione alla fase preparatoria ed esecutiva di un episodio delittuoso di grande rilevanza qual è stato l'assassinio con modalità terroristiche di un magistrato e delle altre persone che erano a lui vicine per ragioni di servizio di lavoro
Non può non lasciare nella memoria tracce precise difficilmente cancellabile
Però va anche ricordato che questi collaboratori sono persone che nel corso della loro lunga militanza in Cosa Nostra hanno fatto del delitto il loro sistema abituale di vita
E che in quest'ottica la ripetitività di molte condotte sostanzialmente simili quale ad esempio quella del furto delle autovetture
Perché sempre correlate a fini criminali e sanguinari può comportare talune confusioni o sovrapposizioni di ricordi
Possiamo innanzitutto affermare
Che lei afferma che le dichiarazioni dei quattro collaboratori si sono rivelate fra loro perfettamente compatibili
E di idonea a riscontrarsi reciprocamente
Fornendo un esempio classico e rilevante di convergenza del molteplice tale da integrare pienamente il criterio valutativo della prova previsto dall'articolo centonovantadue secondo comma del Codice di procedura penale
Sulla base di quella che almeno fino ad oggi e l'interpretazione della Suprema Corte
Ciò premesso
Criminale di ganci Anselmo e anche di Brusca Ferrante di Brusca e di Ferrante vede i tre accomunati dall'appartenenza allo stesso sodalizio criminoso
Numerosi dati inducono fondatamente escludere che i tre possono avere concertato le versioni dei fatti da rendere l'autorità giudiziaria
Anche se sul punto poi verranno svolto ulteriori considerazioni con riferimento alcune domande specifiche sono state poste dai difensori degli imputati
Innanzitutto dobbiamo osservare che proprio la provo la comune provenienza dei quattro collaboratori dalle cellule all'epoca
Dei fatti più operative nell'ambito delle organizzazione criminale giustifica la loro partecipazione con ruoli di primaria rilevanza all'episodio saggistico
Ma vi è un dato ancora più significativo
Tutti noi nell'ascoltare le dichiarazioni abbiamo rilevato come ciascuno dei collaboratori abbia fornito oltre naturalmente a numerose dichiarazioni che si intersecano e combaciano SEG menti di narrazione
Perfettamente autonomi e diversi per quando trattiene alle varie fasi esecutive della strage
Brusca ci ha riferito sulla deliberazione della strage sul coinvolgimento dei cugini Salvo sulla provenienza dell'esplosivo sul tipo adoperato sul furto delle targhe ha narrato le varie fasi della preparazione dell'autobomba ci ha riferito i dettagli
Ferrante ha fornito particolari sul luogo di prelevamento del camion sull'incarico in tale senso portato avanti da suo mandamento e da capo mandamento Giuseppe Giacomo Gambino
Ganci Anselmo con numerose divergenze che sono proprio la prova dell'autonomia dei ricordi hanno ricostruito la fase del furto dell'autovettura e del posteggio nei giorni precedenti la strage dell'autovettura pulita dinanzi alla lo stabile del dottor Chinnici
Tutti insieme ciascuno per la propria parte hanno consentito di ricostruire l'intera fase organizzativa ed esecutiva della strage
Sono poi le marginali e limitate differenze che rinveniamo nella narrazione
Tutte si badi bene che in nessun modo inquinano il nucleo essenziale della narrazione
Che trovano comprensibile spiegazione il lungo tempo trascorso dei fatti e nelle diverse angolazioni conseguenti ai differenti ruoli al tempo svolti in Cosa Nostra e tradotti si indifferenti forme di partecipazione alla strage
E che consentono di escludere qualsiasi ipotesi di accordo
La brevità del contesto temporale in cui sono state assunte le predette dichiarazioni tutte con lo strumento dell'interrogatorio e tutte mediante fonoregistrazione
Di soggetti che sono era nessuno rimasti per lungo tempo è stato di detenzione non consentono di pensare che i dati probatori siano stati in qualche modo manipolati dai soggetti che hanno reso le dichiarazioni anzi proprio con riferimento alle rivelazioni fornite prima dal gancio e poi dall'Anzelmo e questo dato è in possesso della corte attraverso le contestazioni che sono state mosse proprio dall'ufficio del pm a garanzia di chiarezza
La presenza di specificazioni puntualizzazione delle condotte o marginali differenze nelle versioni rese riguarda identici segmenti dell'attività esecutiva
Ha imposto la contestazione al ganci che per prima era stato interrogato sul punto di quelle circostanze che dalle successive propalazione della Anzelmo emergevano con connotazioni parzialmente diverso
In tale modo si è voluto stimolare il Ganci ad una più acuta e puntuale rievocazione dei fatti anche al fine di scongiurare quelle possibili sovrapposizioni di ricordi che come si è osservato prima per le stesse caratteristiche di questo processo costituiscono un rischio del quale deve essere tenuto conto
Prima di passare all'analisi comparata dei dati di giudizi acquisiti non possiamo non rilevare come le indicazioni dei di ganci Anselmo Ferrante Brusca
Siano perfettamente concordanti in ordine ai soggetti che insieme ad essi presero parte alla fase di condotte esecutivo oggetto delle dichiarazioni rese parliamo di Giuseppe Giacomo Gambino
Deceduto io e prima dell'inizio del dico e dell'azione penale di Raffaele Ganci alla cui responsabilità nel ruolo di componente la commissione provinciale di Cosa Nostra e si aggiunge a quella conseguente al suo ruolo operativo parliamo di Antonino Madonia
Parliamo di Vincenzo carato Rho Di Stefano Ganci di Vincenzo pulce di Giuseppe Greco Scarpa quest'ultimo uccisi dall'organizzazione già da diversi anni
Con riferimento poi alle dichiarazioni di ganci e di Anselmo dobbiamo evidenziare
Ganci nelle prime dichiarazioni rese alla procura di Caltanissetta aveva dichiarato di avere personalmente provveduto a rubare assieme al cugino Anselmo l'autovettura poi utilizzato come autobomba
Aggiungendo che dopo il furto l'aveva portata nelle immediate adiacenze di via Ammiraglio Rizzo da dove era stata poi introdotta nel garage di via Porretti
Anselmo
Ha invece fornito una formazione diversa evidenziando che il furto era stato commesso da Stefano Ganci
Successivamente il Ganci sollecitato sul punto ha fornito una giustificazione che appare utile richiamare nel espressioni più o più interessanti
Rubavamo noi quando eravamo in giro per cercare le macchine rubavamo le macchine per commettere omicidi servivano per quello
Quindi ha ribadito quanto avevo detto poc'anzi il furto dell'autovettura in quel periodo per commettere omicidi era un fatto ordinaria come quello di assumere il cibo per un qualunque mortale
Il furto delle autovetture che venivano condotte tutte quante nello stesso posto in via Ammiraglio Rizzo era un fatto abituale ed infatti Ganci dice dov'è alla domanda ma dove le portavate queste macchine che rubavate continuamente
Di solito le portavamo al garage di via Ammiraglio Rizzo che era un garage in uso ad Antonino Madonia quindi possiamo dire che numeri e voli furti venivano commessi in quel periodo e tutte le autovetture venivano portate proprio la ancora
Ganci Calogero e queste espressioni sono importanti per comprendere anche la sua volontà di collaborare con assoluta coi con completezza e di non nascondere in alcun modo responsabilità dei dei propri familiari ha dichiarato
Sono tanti anni fa c'è questo fatto è accaduto tanti anni fa
Sono convinto di averla rubata io la macchina diciamo ma può darsi che pure questa mia convinzione sia condizionata dal racconto di mio fratello o di Paolo o di qualcosa del genere
Non escludo che a rubare la macchina sia stato Paolo mio fratello l'altro mio fratello non posso essere preciso io io mi ricordo che nella macchina
Ho fatto ho fatto diciamo il fatto di levare la ruota di scorta perché già la macchina era il garage
Che io ho lavorato su quella macchina ho visto quella bombola di gas con il coperchio tolto
Ed ancora i ricordi a domanda del presidente i ricordi sono poco chiari questa macchina ci fu il tentativo di prenderla e niente di strano che l'abbiamo fatto con mio cugino Paolo
Poi niente di strano che magari si è deciso di prenderla lo stesso e che c'è il problema dei doppi comandi non mi ricordo se in effetti ho partecipato effettivamente al furto o magari sono condizionato da questi ricordi lontani ecco capisce
Sì Presidente ha detto ma mi scusi quando lei dice di aver avuto una discussione circa di rubare l'opportunità di rubare una macchina che avevi doppi comandi era semplicemente una presunzione vostra
Voi pensate pensavate che trattandosi di una macchina di Noto scuola poteva vedo più comandi avevate verificato che aveva effettivamente i doppi comandi Ganci no no e neanche lo sapevamo che avevi doppi comandi
Perché noi di solito facevamo così che quando vedevamo una macchina posteggiata in doppia fila con la macchina l'accostavamo e vedevamo che c'erano le chiavi appese
Ma non si vedono diciamo la frizione freno giù quindi niente di strano che è successo che mio cugino del modo di andare a prendere la macchina annotato questi doppi comandi e ha detto che dobbiamo fare quindi io dissi vediamo parliamone poi caso mai si viene a prendere
Poi rilevabili BA dice purtroppo su questo furto di macchina ho dei ricordi un pochettino non chiari
E ribadisce
Il fatto che tutte le macchine rubate in quel periodo venivano portati in via autonomia Siciliana
E ribadisce di essere condizionato da tutti i furti di macchine che aveva commesso in quel piede in quel determinato periodo
Però c'è un particolare che è importante evidenziare cioè quando Gangi ci dice questo non lo fa per coprire il fratello Stefano ce l'ha detto lui stesso
Perché ribadisce mio fratello Stefan in ogni caso era nella macelleria quando mio padre ci diede l'incarico di rubare la macchina
Il PM insiste dice che io volevo capire l'incarico è stato dato anche a loro a suo fratello Stefano di rubare quella macchina di piccola cilindrata Ganci sì sì perché anche loro erano lì
Ed ancora il pm dice lei sa se suo fratello ha mai ricoperto le cariche
E lui stesso non ha riserve a evidenziare qual è stato il ruolo nel tempo di Stefano
Che diventa addirittura sostituto allorché tutti i ganci vengono arrestati e poi aggiunge io non voglio apparire davanti alla Corte
Colui che vuole nascondere le responsabilità di mio fratello Ganci Stefano
Mi deve scusare negli anni Ottanta fino all'ottantasei gli oneri in macelleria di via lancia di donne ci assente vanno OMI assentavo io o si assentava mio fratello Stefano io non ho mai detto che il mio fratello non abbia delle responsabilità però io non so
Io purtroppo ripeto non voglio apparire davanti alla Corte che voglio nascondere responsabilità di mio fratello voglio chiarire questo una volta per tutte
Quindi alle risposte fornite e data evidenziare come i ganci non abbia voluto in alcun modo allontana i sospetti dal fratello
Vi è un ulteriore particolare che ci comprende ci aiuta a comprendere come appaia veritiera la giustificazione del Ganci
Sono state poste più volte al Gange anche all'Anselmo domande dirette a verificare se fra di loro i fosse avvenuto un incontro a Caltanissetta subito dopo l'inizio della collaborazione di Calogero Ganci e prima dell'inizio di quella di Anselmo
L'incontro è stato confermato da entrambi collaboratori
Allora se veramente il Ganci avesse voluto coprire le responsabilità del fratello Stefano
Sia in generale sia con riferimento al coinvolgimento nella strage Chinnici
Certamente non si sarebbe attivato per indurre l'Anzelmo alla collaborazione rischiando di essere delegittimato dal collaboratore momenti in cui le dichiarazione dell'Anselmo avessero evidenziato tette reticenza
Ed allora dobbiamo ritenere anche per logica credibili le giustificazioni fornite dai ganci che appaiono perfettamente plausibile i propri relazione alla vasta carriera criminale di questo individuo
Ed è perfettamente pro Sibilia che ciò sia accaduto se si considera che Stefano e Calogero oltre ad essere fratelli lavoravano nello stesso esercizio commerciale
Erano entrambi presenti quando Raffaele Ganci aveva dato le disposizioni di adottare l'autovettura da rubare ed erano egualmente presenti quando il padre diedero ordine di effettuare il furto perché furono due momenti diversi
I due pertanto assieme agli altri appartenenti della famiglia sicuramente avevano parlato di questa autovettura anche per la circostanza che si trattava di un mezzo con i doppi cambi e questa precisione ricordo può aver ingenerato in Calogero Ganci il convincimento di essere stata egli stesso l'autore del furto
D'altra parte la la versione dei fatti che ci ha fornito all'Anselmo ci appare molto più veritiera alla luce dei numerosi particolari forniti innanzitutto Anzelmo ha evidenziato le fasi del furto
Ha fornito indicazioni sul luogo dove l'Autore inizialmente posteggiata per potere procede alla rimozione dell'insegna dell'autoscuola
Ha fornito indicazioni sull'individuo che era svolto quest'operazione
Sul successivo trasporto del mezzo a fondo Pipitone ma soprattutto ed è questo il dato che convince sul tempo in cui venne commesso il furto
Due tre giorni prima della strage che ha trovato puntuale riscontro nella denuncia presentata da Andrea Ribaudo
Vi sono poi delle altre divergenze assolutamente marginali una di queste anche il numero delle autovetture che seguire il corteo
Si tratta di divergenze che si spiegano anche con il tempo trascorso e che comunque dovrete valutare tenendo presente questo quesito
E cioè
Quale interesse
Avrebbero avuto questi collaboratori a differenziare le loro dichiarazioni su fatti così marginali rischiando di sminuire la propria attendibilità
Queste minime divergenze che non inficiano il nucleo essenziale delle dichiarazioni dovranno essere guardate con estrema indulgenza ed anzi esaltate in quanto indice dire venatorie di genuinità e di autonomia delle dichiarazioni
Si sosterrà lo si evince dal tenore delle dichiarazioni formulati in controesame che Hansel Megan ci furono code tenuti nelle stesse strutture carcerarie nelle stesse celle e che possono avere concordato le dichiarazioni
Che inoltre per quanto riguarda i componenti del mandamento della Noce chiamati in causa
Da parte di Anselmo ci potrebbero essere maggiori di inimicizie di vendetta
Quindi da giovedì inimicizia che porterebbero Anzelmo ad accusare Stefano Ganci intanto sulla codetenzione sulla codetenzione
Entrambi collaboratori non hanno fatto mistero del fatto che furono effettivamente può detenuti e anzi hanno proprio fornito dei particolari
Anselmo si è molto soffermato sul fatto che si commentavano i processi in corso che Raffaele Ganci aveva per esempio gli aveva sempre ad esempio ha raccontato che aveva fatto un confronto con Salvatore Cancemi
Che si lamentavano del regime carcerario addirittura detto noi hanno in carcere non mancava niente dal punto di vista perché ci davano da mangiare perché però ci mancava la libertà è commentavamo che se non si fosse ucciso Stefano Bontate sicuramente non saremmo arrivati a questo punto
Però Anselmo anche precisato parlavamo dei processi in corso
Non parlavamo
Di processi che non erano in corsa ad esempio questo della della strage Chinnici
Comunque ed è questo un una una frase che dovete tenere conto presente lo stesso Zalm ha detto non posso escludere che averne parlato
Ed ancora
Lo stesso Ganci
Ha fornite quali risposte sull'argomento amplesso che c'erano stati periodico detenzione
Ha dichiarato che dopo l'uccisione dell'agente Montalto vi erano state delle restrizioni
E Howard a domanda del difensore di Ganci se dopo la collaborazione avesse avuto modo di incontrare e il cugino ha detto non l'ho più incontrato
Abbiamo anche prodotto la documentazione che attesta che furono col detenuti
Ne è stata prodotta la nota della casa circondariale del due giugno del mille novecentonovantanove
Abbiamo la prova che rimasero può detenuti nella nostra novanta sei nella stessa sezione del carcere in celle diverse e che soltanto in un brevissimo periodo dall'otto al dieci marzo del novantasei i due trascorsero insieme nella cella undici questi due giorni di detenzione
E da allora ribadisco se veramente Ganci Anselmo avessero concordato le dichiarazioni
Non avremmo rilevato attraverso la narrazione dei fatti
Quelle divergenze che proprio per questo insisto col dire sono indice di genuinità e di autonomia delle dichiarazioni che motivo avrebbe avuto Ganci di riferire cose diverse da Anselmo nel momento in cui qualcun il fondo si inizia a collaborare
La volontà è quella di offrire più possibili elementi a rotoli da giudiziarie rendersi credibili i lanci aveva tutto l'interesse a rendersi credibile il primo che iniziava a collaborare per quale motivo avrebbe dovuto
Offrire una narrazione dei fatti divergente da quella di Anselmo
Questa proprio le divergenze dovranno essere valutate lo ribadisco come indice rivelatore della genuinità e dall'assoluta autonomia dei ricordi dei due collaboratori
Ancora si è detto che all'interno della famiglia Ganci vi erano dei motivi di inimicizia che erano nati da una serie di discussioni sorte tra Domenico Ganci Raffaele Ganci per cui si erano formati due schieramenti opposti
Anche per questo
Problema c'è da dire innanzitutto che questo dissidio
Che effettivamente avvenne ma avvenne nell'epoca in cui Raffaele Ganci era detenuta agli arresti domiciliari era da tempo venuto meno dal momento in cui Ganci Raffaele
E aveva ripreso in mano il la sua posizione di capo mandamento incontrastato della Noce
Se veramente ci fossero stati dei contrasti non avremmo avuto una prova che la conferma dell'inesistenza dei contrasti Anselmo venne arrestato assieme a Domenico Ganci Anselmi offrì ospitalità a Domenico Ganci
Aspetti che attengono a parte così
è stato tra l'altro lo stesso Anzelmo a parlare di questo dissapori interni in quell'epoca che assolutamente diverso
Per cui questo dimostra che le dichiarazioni di Anselmo non sono assolutamente dettati da volontà di inimicizia o di vendetta nei confronti di Stefano Ganci
Guardate cosa ha detto Anselmo l'avevamo quando verrò latitanti nel novantatré
Non eravamo uno scantinato sotto amici a tavola poi io avevo una casa affittata che mi ero premunito subito sentendo questa notizia che Marchese collaborava
E avendoci fatto io del reati compì Nuzzo Marchese pensavo che prima o poi mi sarebbe arrivato una chiamata e quindi io mi ero affittato una casa nella località Palermi in viale Michelangelo e certe sere Luís parlando di Domenico Ganci veniva a dormire pure qua con me
Altro tema caro alla difesa della Madonia è stato quello dell'improvvida divulgazione delle prime dichiarazioni rese da Calogero Ganci sulla strage Chinnici ad opera di quotidiani nazionali
Più genericamente più dettagliatamente sul quotidiano è caduto no non penso che il Giornale di Sicilia
Sebbene la pubblicazione delle dichiarazioni alcuni addirittura virgolettate costituiscono dato obiettivo e certamente stigmatizzato vile sia nei confronti di chi le ha pubblicate sia nei confronti di chi ha fornito innanzitutto queste dichiarazioni
Non può non rilevarsi e voi avete gli atti avete i giornali agli atti del dibattimento come la lettura dei quotidiani prodotta dal Madonia non comprenda che stralci delle dichiarazioni del Ganci
E che l'episodio non può essere assolutamente strumentalizzato per giungere alla conclusione che i collaboratori che ha reso dichiarazione dopo quelle pubblicazioni
Abbiano attraverso l'eventuale lettura e tra l'altro non abbiamo prova che abbiamo letto queste dichiarazioni potuto trarne preziose informazioni per accusare falsamente gli altri imputati tra i quali lo stesso Madonia
Il compendio delle dichiarazioni da ciascuno arrese consente di fugare ogni dubbio in proposito dal momento che è ben più articolate più ricche appaiono le informazioni fornite con particolari
Tutti come vedremo in seguito a pienamente riscontrati che difficilmente potrebbero essere frutto di invenzione
Non si comprende poi ne è stata prospettata dalla difesa probabilmente lo prospetterà dopo quale ragione
Dovrebbe sottendere sostenere accuse così gravi nei confronti di Antonino Madonia con il quale fino all'inizio di ciascuna collaborazione permanevano più che ottimi rapporti
Questi sì evidenziati dalla difesa
Che attraverso le numerose domande ha voluto mettere in risalto come nel corso dei vari processi fra gli odierni imputati con laboratorio lo stesso Nino Madonia
Soprattutto nel corso di dibattimenti per processi che li vedevano imputati
Intercorressero conversazioni aventi ad oggetto anche fatti processuali quindi se poi ci fossero stati motivi di inimicizia Nino Madonia non avrebbe parlato con quelli che poi sarebbero diventati vari collaboratori ma vi è anche di più
L'attenta difesa dell'imputato non avrebbe esitato qualora fosse stato nella disponibilità di un seppure minima elementi idonea dei Edoné ad evidenziare che ci fosse che c'erano questi motivi di inimicizia
Emerge inoltre dal contesto probatorio
La sussistenza di un'amicizia più che ventennale tra il Madonia i Brusca
Rampolli nel cuore del Rina per le doti e le capacità altamente criminali da sempre utilizzati per commettere reati più efferati più rischiosi di Cosa Nostra
Con capacità manageriali che le avevano nel tempo portati ad assumere ruoli di comando all'interno dell'organizzazione in sostituzione dei rispettivi padri
Emerge altresì con riferimento ai collaboratori lancerà Anselmo il costante permanere dei contatti mafiosi con il Madonia e la comune partecipazione a numerosi delitti
Occorre poi fare una precisazione che riguarda prevalentemente il Ferrante ma anche Ganci la difesa del Madonia
Ha prodotto copia dei provvedimenti di applicazione del regime detentivo di quella curata dall'articolo quarantuno bis dell'ordinamento penitenziario applicato nei confronti di Antonino Madonia
Ha formulato domande al Ferrante e qualcosa dello stesso tenore agganci chiedendo loro se avessero preso visione del contenuto del provvedimento
La ratio risiede nel tentativo di insinuare nella corte il dubbio che le accuse nei confronti del Madonia siano state costruite a tavolino dei predetti collaboratore dopo avere preso visione del provvedimento
Che è una delle condotte attribuite al vado da mia e che avevano giustificato l'applica perché in quel provvedimento ricorderete che è scritto che una delle condotte attribuite al Manzoni erano quelle di avere partecipato alla strage Chinnici
La lettura del provvedimento consente di accertare che effettivamente nel corpo dello stesso sono contenute delle indicazioni Coni richiama le dichiarazioni di Baldassare Di Maggio
Le dichiarazioni a cui ha fatto cenno prima e mio mio dove gli è servito Giovanni per commettere la strage Ennio e Nino Madonia premuto il telecomando ma anche a voler ritenere che il Ferrante abbia letto quella scarsa dichiarazione proveniente dal Di Maggio
E contenuta nel provvedimento
Non è chi non veda come tutti i particolari forniti con estrema precisione ed elementi di dettaglio quali ad esempio lo strano abbigliamento che aver da muratore del Madonia
Particolare tra l'altro che non era riferito dai ganci quindi non poteva essere stato letto nel quotidiano il Giornale di Sicilia e quindi non era stato pubblicato
Rendono risibile ogni argomentazione diretta fare ritenere che proprio da quel provvedimento possono essere nate e costo possa essere state costruite le accuse nei confronti del Madonia
In ogni caso dobbiamo anche rilevare che il Brusca
Ha riferito negli stessi termini le modalità dell'attentato e certamente il Brusca non aveva avuto alcuna possibilità di prendere visione del contenuto del provvedimento di cui a quarantuno bis perché mai Brusca è stato detenuto assieme al Madonia
Ci sono poi alcune divergenze che trovano spiegazione alla diversa collocazione dei sicari
Anselmo ha sostenuto di avere visto per l'ultima volta in quella mattina Brusca fondo Pipitone che non l'aveva notato sul luogo dell'attentato al momento della strage Brusca
Ha riferito che aveva aspettato che il Madonia azionasse il telecomando e che dopo l'esplosione aveva seguiti scambiano fino alla traversa laterale
Aveva visto la scena dal mezzo il Madonia che era salito a bordo dell'auto guidata dal Brusca ed insieme si erano allontanati dal luogo della strage
Questa la cura dell'Anselmo si giustifica
Se si considera che il Brusca avevo detto anche poc'anzi con riferimento a Ferrante ha dichiarato di avere posteggiato l'autovettura proprio dietro il camion e quindi una posizione certamente non visibile a chi come l'Anzelmo si trovava esattamente dalla parte opposta
E non poteva vedere chi ci fosse dietro il camion leoncino
Brusca ha riferito di avere sottratto alle targhe di averle collocate Ganci ha ricordato di avere collocato due le targhe tagliando nel due di due fatti non sono incompatibili Ganci eseguì quest'operazione appunto due giorni prima dell'attentato
E e logico che il Brusca abbia provveduto correttamente secondo la mentalità criminale a rubare
Una targa che fosse intera anche perché a differenza che negli altri tipi di omicidi in questo caso la macchina doveva stazionare in una posizione davanti alla portineria ed era possibile che la scorta
Guardandosi intorno anche perché la macchina era a pochi metri di distanza dall'auto blindata potesse scorgere che si trattava di una targhetta
Formato da più pezzi quindi le due fra i due fatti non sono incompatibile è probabile che implica il Ganci ricordi bene cioè che effettivamente abbia collocato le doppiette hard ed è altrettanto veritiera la tesi del Brusca che nella notte preferisce sostituire con un'auto una targa che tra l'altro è pulita perché è una targa rubata proprio in quella notte
Perché ricorderete che si Santonocito andò cercò di fare la denuncia alle sei e quarantacinque ma gli fu detto di tornare alle dieci quindi quella targa in quel momento non era stata inserita tra le dita le targhe da ricercare nella città di Palermo
Quindi possiamo dire che tutti gli elementi riferiti
L'originale ricco contributo fornito da ciascuno degli imputati la coerenza
La costanza delle dichiarazioni rese depongono per la piena attendibilità di Giovanni Brusca Di Giovambattista Ferrante di Francesco Paolo Anzelmo e di Calogero Ganci
Pertanto fin da ora anticipo che nella prospettazione del Pubblico Ministero nel momento in cui verranno formulate le richieste
Sì riterrò di formulare alla Corte una richiesta di applicazione per tutti e quattro i collaboratori della specie all'attenuante di cui all'articolo otto della legge duecentotré del novantuno
E passo ora quasi in conclusione ad esaminare la posizione personale Distefano ganci di Antonino Madonia e di Vincenzo Galatolo
Però presidente chiedere una pausa le chiedo scusa preferisco tanto sono a quasi alla fine
Allora le dichiarazioni di Anselma di Francia e di Calogero Ganci attribuiscono un ruolo esecutivo a Stefano Ganci allora ventenne figlio di Raffaele Ganci
La condotta di Stefano Ganci abbiamo già dette consistita lì nell'individuazione del successivo furto della FIAT centoventisei destinata ad Avvenire riempita di esplosivo
Non che nell'attività espletata sotto l'abitazione del dottore chimici diretta a tenere occupato giornalmente il posto dinanzi allora portineria della via Pipitone Federico all'altezza del numero civico cinquantanove
Su tali attività che Lanze IMI attribuito a Stefano Ganci concordano sostanzialmente le dichiarazioni di Raff di Calogero Ganci
Abbiamo già riferito della difficoltà di Calogero Ganci ad enucleare un ricordo preciso in relazione al furto in esame proprie relazioni in considerazione del gran numero dei furti commessi dall'UE dei componenti della sua famiglia in quel particolare periodo storico
Abbiamo già riferito sulla base di quale ragionamento e motivazione riteniamo ritengo veritiera la narrazione dei fatti fornita da Anselmo sulle modalità e sugli autori del furto
Ma la responsabilità di Stefano Ganci non può essere circoscritta al solo furto dell'autovettura
Proprio il profondo inserimento dell'imputato nel contesto criminale direttamente impegnato nelle principali fasi esecutive della strage e di vincoli di sangue che lo legano a Raffaele Ganci
Impongono di ritenere che quand'anche Stefano Ganci avesse partecipato alla sola materia l'apprensione dell'autolettura
Egli fosse tuttavia perfettamente consapevole delle finalità per le quali il furto veniva commesso
Ed avesse piena la percezione dell'imprescindibilità di questa sua condotta nell'economia dell'intero episodio stragisti Co che di lì a poco sarebbe stato portato a segno
Innanzitutto Stefano Ganci era presente nella macelleria di via lancia di Brolo assieme all'Anselmo a Calogero Ganci in presenza di Giuseppe Giacomo Gambino
Quando a Raffaele Ganci mise al corrente informo i presenti dal progetto di uccidere il dottore chimici
Ci hanno riferito Anselmo
Io la prima volta ne sento parlare da Raffaele Ganci un quindici venti giorni prima mentre eravamo qui in macelleria in via arancia di Brolo
Lui ci mette a conoscenza di questo progetto
Vuole dire con precisione che erano presenti io Ganci Raffaele sicuro Calogero e Stefano
La presenza di Stefano Ganci la ricorda con certezza si diciamo di sì
Anche perché questa situazione l'abbiamo svolto assieme
In questa circostanza ritiene già specificato le viene già specificata che cosa doveva servire quell'attività di procurare il posteggio e chi doveva essere vittima dell'attentato Anselmo sì
A me lo ripeto in questa circostanza venni messo a conoscenza del progetto di uccidere il dottore chimici
E le ripeto che il nostro compito era quello di prendere il posteggio di passeggiare la macchina
Va ricordato che lo stesso Anselmo
Apposti luce come il compito di tenere il posteggio fosse stato demandato unicamente alla famiglia Della Noce ricordando con assoluta certezza come Stefano Ganci si occupò dello svolgimento di questo incarico
Il PM gli ha chiesto quando dice noi dovrebbe farci nomi e cognomi di chi si occupò di questa attività di continuo sostituzione della macchina
Sì no voi ce ne siamo occupati solo ed esclusivamente no Della Noce quindi io Calogero Stefano e qualche altro
Ecco io li le chiedo di indicare nominativamente i soggetti per i quali lei è sicuro al cento per cento io Calogero Stefano e Ganci Raffaele sicuro
Oltre ad avere partecipato all'incontro con il proprio padre padre che già dava Stefano la consapevolezza delle modalità con le quali doveva essere compiuto l'attentato e dell'obiettivo
Stefano Ganci aveva poi manifestato questa consapevolezza mentre per provvedeva a posteggiare le auto pulite ce lo ha riferito sempre Anselmo ha detto nel momento in cui Stefano Ganci conserva il posteggio
E nel momento in cui ruba la macchina Stefano Ganci è consapevole sì ha detto Anselmo sappiamo a cosa deve servire certo che sappiamo a cosa deve servire ha voglia
Calogero Ganci
Sul punto l'abbiamo già riferito ha detto che ed è questo l'elemento che dovete tenere presente non succedeva mai che entrambi i fratelli si allontanassero contemporaneamente
Sempre Anselmo aveva riferito che era stato proprio Stefano da toccare l'auto che l'aveva individuata perché era sempre con le chiavi inserite nel cruscotto
Stefano Ganci era stato ritualmente combinato già alla fine dell'anno ottantadue come ha ricordato il fratello Calogero
Inizio ottantadue secondo i ricordi dello Anzelmo e quindi ancora prima della strage Stefano aveva commesso omicidi e nel tempo il suo prestigio e Roma entrato se si considera che ha partecipato anche alla strage di via D'Amelio e successivamente dopo l'arresto dei suoi familiari per volere di Raffaele Ganci e diventa divenuto sostituto del mandamento della Noce
Stefano Ganci pienamente consapevole delle modalità e dell'obiettivo di quell'attentato alla buona riuscita del quale attivamente partecipato e quindi del contributo causale del veri e della alla verificazione dell'evento deve pertanto essere ritenuto responsabile di tutti i reati ascritti
Antonino Madonia
Antonino Madonia il principale protagonista della strage ed esprit con ruolo confacente alla posizione che gli deriva dall'appartenenza umore mandamenti più fedele più vicini a quello del Rina
La presenza e l'operatività del Madonia nella fase esecutiva della strage è stata pressoché continua e costante
Il ruolo che tutti concordemente i collaboratori gli hanno attribuito trova conferma in un elemento di indagine già acquisito subito dopo i fatti la presenza del Madonia all'interno dello stabile di via Pipitone Federico nel mese di dicembre del mille novecentottantadue
Già nell'immediatezza dell'attentato Edoardo Romano legato da vincoli di amicizia con la famiglia chimici aveva dichiarato alla Procura di Caltanissetta
Di aver incontrato l'imputato nel mese di dicembre ottantadue qualche giorno dopo la celebrazione del matrimonio della figlia del giudice
Lo avete incontrato nell'androne dello stabile in cui abitava il dottore chimici al quale il romano era legato da rapporti di familiarità
Proprio Antonino Madonia era conosciuto da Romano in quanto aveva frequentato la stessa classe negli ultimi anni del liceo scientifico presso l'Istituto Galileo Galilei
Le stesse dichiarazioni romano ha ribadito dinanzi alla questa Corte di Assise
Il tredici gennaio del mille novecentonovantanove il teste ha dichiarato che vi era un rapporto oltre che di lontana parentela anche di frequentazione con il dottore chimici che nasceva dagli ottimi rapporti anche con tutti i familiari
Questi rapporti si erano vi è più intensificati nel tempo
Ed è in occasione di ricorrenze e festività e romana era solito andare a trovare il Chinnici presso la sua abitazione
Ha riferito che conosceva Antonino Madonia
Erano stati compagni del liceo scientifico Galileo Galilei ricordava che nel corso dell'ultimo anno di liceo il settanta settantuno il Madonia era stato arrestato perché sospettato di avere messo delle bombe
Aveva appreso la notizia assieme ai compagni di classe al rientro dalle vacanze di Natale e tutti i compagni erano rimasti e anche il e gli stessi erano rimasti particolarmente colpiti
Qualche giorno dopo la ripresa delle lezioni i carabinieri erano andati a casa del romano avevano effettuato una perquisizione e l'aveva invitato a seguirli in caserma seguirli in caserma
Le ragioni di quell'intervento erano collegate all'arresto del Madonia poiché prima dell'inizio delle vacanze di Natale tutti i compagni della classe avevano deciso di organizzare una cena con i professori per lo scambio degli auguri
La cena avrebbe dovuto tenersi nel villino in un villino a Palermo senonché all'ultimo momento per l'indisponibilità di quell'immobile si era deciso di trasferire la scena in un immobile nella disponibilità del romano immobile che si trovava fuori Palermo in quei agibile rossa
Ed in quell'occasione era presente il Madonia che soltanto dopo pochi giorni era stato arrestato per il profondo rosso processo e poi fu chiamato bombe di Capodanno
Aveva avuto modo di chiarire ai carabinieri la propria estraneità a quei fatti
Aveva rivisto il Madonia nei viali del Policlinico dopo qualche anno e avevano avuto modo di avere una conversazione accorso della quale il Madonia gli aveva fatto presente che le vicende giudiziarie gli si erano concluse positivamente e che adesso frequentava la facoltà di medicina
Il Romano aveva sempre ritenute lo ribadita anche ora che il Madonia fosse un compagno affettuoso e disponibile con tutti
Aveva riferiva che il Madonia era solito che già allora guidava la macchina la solita compagnia di compagnia a casa
Dopo quell'episodio del Policlinico il Romano aveva divisi Madonia proprio nel dicembre del mille novecentottantadue a ricordato con precisione che era un giorno festivo la portineria era chiusa
Che era stereo avvenne qualche giorno dopo il matrimonio di una delle figlie del dottore chimici
Che dopo avere citofonato ed essere entrato nel portone di ingresso per dirigersi verso l'ascensore aveva notato una persona che aveva prestato la chiusura del portone e che gli si era avvicinata salutandolo
Era il Madonia con il quale avevano scambiato poche battute il Romano agli aveva presentato la moglie e il figlioletto
E a richiesta del Madonia gli aveva riferito che si trovava in quel luogo perché andava a trovare una persona tale romano un omonimo un suo parente omonimo
A sua volta il Madonia gli aveva rappresentato di essersi recato da amici inquilini di quello stabile per giocare a carte
Appena salito aveva riferito l'episodio al dottore chimici il quale gli era arrivata gli era sembrato visibilmente allarmato tanto che si era messo subito in contatto con diverse persone ed era intervenuto il personale di scorta che però
Avevo avevo ispezionato il palazzo con esito negativo
Il dottore chimici in quel frangente aveva manifestato timore e preoccupazione per l'incolumità del figlio Giovanni che si trovava fuori casa
Il teste dopo quel fatto non aveva più saputo nulla e dopo avere appreso la notizia dell'attentato attraverso i mezzi di informazione aveva ascoltato altre notizie che furono diffuso e quel giorno e nel corso di quella trasmissione
Aveva l'allora vicesindaco di Palermo aveva rievocato l'episodio del dicembre dell'ottantadue riferendo il nome di Romano e creandogli motivi di preoccupazione per la propria incolumità
Anche perché negli anni precedenti la famiglia Madonia come aveva avuto modo di apprendere la lettura dei giornali era rimasta coinvolta in episodi penalmente rilevanti
Il Romano non aveva dubbi sull'identità del Madonia anche perché era stato il Madonia per primo a salutarlo
Su questi episodi occorre fare alcune precisazioni
Innanzitutto il dottore Chinnici aveva notato l'episodio e ho letto all'inizio della requisitoria quale grande preoccupazione manifestasse attraverso quelle poche righe che ha scritto sul diario
Abbiamo sulla presenza del Madonia nell'androne dello stabile di via per Vitone Federico hanno riferito numerosi testi che avevano appreso del fatto ancora prima della strage
Il teste Giovanni chimici ha evidenziato la forte preoccupazione manifestata dal padre quella sera
Ha detto di averlo visto visibilmente turbato a differenza delle altre volte perché il padre cercava di mantenere sempre in famiglia un clima di assoluta tranquillità
L'episodio aveva seriamente preoccupati il dottore chimici come ci ha riferito il dottore Di Pisa
Infatti il dottore clinici negli ultimi tempi camminava armato
E aveva confidato il dottore Di Pisa quest'episodio del Madonia venti giorni prima della strage
Il teste onorati ci ha riferito di aver attivato le ricerche sul Madonia
La documentazione agli atti a testa che fu richiesto tramite l'Interpol il ventitré dicembre del mille novecentottantadue
Informazioni sul Madonia a tale richiesta non segui alcuna risposta tuttavia
In questa sede
Poi dobbiamo rilevare che anche quelli se anche avessimo avuto una risposta le indagini partirono troppo tempo dopo rispetto al momento in cui si verificò il fatto che il fatto del sei dicembre ottantadue quindi in ogni caso
Non avrebbero portato a verificare data proprio la distanza rispetto al momento in cui avvenne l'accadere avvenne questo episodio
Lascia avrebbero portato nessuna verifica sulla certezza della presenza in quel momento in Germania del Madonia
L'episodio comunque doveva aver allarmato il Madonia che se da un lato come diremo fra poco aveva rassicurato il Rina dall'altro non aveva mancato di muovere le sue pedine per sostenere fino ad allora
La tesi della sua permanenza stabile in Germania come abbiamo appreso dalla lettura dei verbali resi dal dottore borse linea del dottore Falcone
Borsellino riferì allora che subito dopo l'episodio illegale dei Madonia si era premurato di rappresentargli che il suo assistito si trovava in Germania
Circostanza questa che conferma la preoccupazione del Madonia di precostituirsi fino ad allora un alibi lo stesso che ha utilizzato in questo dibattimento
Attraverso le contestazioni si è voluti insinuare che l'ingegnere romano non abbia mai individuato completamente il Madonia perché venne sentito allora dal procuratore della Repubblica di Caltanissetta
è in questo verbale non sarebbe mai indicato il nome dell'imputato
La contestazione facilmente superabile se si considera che l'unico compagno di scuola del romano era proprio Antonino Madonia il quale pur ovviamente dell'ostinata negazione del fatto nel corso dell'esame che arreso non ha potuto negare sia la comune frequenza dello corso scolastico
Sia la frequentazione dell'ingegnere romano così come quella di altri compagni della classe per occasioni sportive per divertimenti vari tra i quali la scena Jibril rosso
La documentazione che il pm ha prodotto attesta che il Madonia e Romano frequentavano la stessa sezione negli ultimi due anni del liceo scientifico
E che il Madonia era effettivamente iscritto alla facoltà di Medicina e Chirurgia nell'anno dall'anno mille novecentosettantadue che sostenne tra esami
Quello che nel corso delle indagini appariva un frammento indiziario
Trova oggi un'ampia valorizzazione nelle acquisizioni provenienti dai collaboratori che attestano il ruolo operativo e di supporto logistico di grande importanza svolto dal Madonia
Ed in questo il ruolo in questo ruolo si scrive chiaramente la sua presenza nell'imminenza della strage proprio all'interno dello stabile in cui abitava il dottore chimici
Deve aggiungersi che secondo quanto ci hanno riferito Anselmo e Giovanni Brusca
L'episodio dell'incontro tra il Madonia il compagno di scuola fuori getto di negativa valutazione negli ambienti di Cosa Nostra ed in particolare fra lo stesso Anselmo Giuseppe Giacomo Gambino Raffaele Ganci ai figli di quest'ultimo
I quali unanimemente valutarono con una leggerezza il fatto che il Madonia si fosse recato presso l'abitazione del dottore Chinnici così esponendosi a un possibile riconoscimento come effettivamente era accaduto
Anselmo ha dichiarato che questa notizia della presenza del Madonia nello stabile era addirittura precedente la consumazione della strage nulla prese prima
Ha dichiarato
Che si parlava di questi imprudenza con Ganci Raffaele con picco Pixley Pippo Gambino prima prima della strage
Brusca ha riferito di avere appreso di questi imprudenza del Madonia
La riferita all'udienza del tre marzo del mille novecentonovantanove Antonino Madonia era andato a visionare proprio dentro la Scala dentro lo stabile non so per quale motivo dove voleva ad operare un altro sistema
E Brusca ha riferito che ne parlo sia corvina sia con
Il padre Bernardo Brusca
Il dato acquisito
E di e di grande interesse in quanto consente di escludere che la presenza di Madonia sia stata accidentale occasionale ed è al competente con la riprova del concreto al ruolo che il Madonia porto Posina essere in quella fase iniziale
Il dato acquisito
Riscontra le dichiarazioni dei collaboratori
Il dato acquisito comprende cioè consente anche di comprendere l'alibi che il Madonia voleva a tutti i costi sostenere cioè la sua assenza da Palermo da diversi anni e la sua costante presenza collegata motivi di lavori in Germania
Su questo punto tutti i collaboratori hanno fornito delle dichiarazioni Brusca ha detto Antonino Madonia andava e veniva dalla Germania aveva delle coperture dalla Germania tramite Roberto Vito Palazzolo però lui andrà
E in Germania che significa aveva delle coperture Louise puntava comunque lavorasse in Germania
Roberto Vito Palazzolo è un uomo d'onore della famiglia di Terrasini o Shimizu un grosso trafficante di droga implicato nella Pizza Connection e quello che ora si trova in Sudafrica
Brusca ha detto che pensa che gli fornisse la copertura Roberto Vito Palazzolo che faceva il gioiellino lavorava con le pietre
Gli abbiamo chiesto ma pone alla necessità che Madonia facesse aveste questa copertura all'estero e Brusca ha risposto Antonino Madonia era una copertura per tutto quello che succedeva in Sicilia oggi domani lui avrebbe potuto dire io mi trovavo là
Qui qui qui e non mi trovo in questo posto
Ma di fatto le ha avuto modo di frequentarlo nell'ottantadue ottantatré dottoressa
A cominciare dall'omicida di Stefano bontà a cominciare dall'omicidi Inzerillo a cominciare dall'omicidi Inzerillo poi Di Maggio Riccobono gli amici gli omicidi avvenuti ha dato ad Alcamo cioè lo vedeva sempre lui andava e veniva non è che aveva nessun tipo di era libero non è che aveva nessun tipo di problema in che modo si recava in Germania o in macchina o con l'aereo
Ed ancora su questo punto
Brusca ha detto capitava due tre quattro giorni non vederlo venti giorni non vederlo un Paese non vederlo poi lo rivedremo ed ancora Anzelmo
Ha riferito Nino Madonia se non ricordo male risiedeva in Svizzera Germania assieme a Vito Roberto Palazzolo avevano un tipo di società
Cose di brillanti
Lei ha detto che Nino però Nino Madonia veniva non ho capito bene però veniva sempre in Sicilia a venirmi in Sicilia non mi ricordo sì ha detto sempre sì veniva veniva perché io cioè lo vedevo c'erano così intimo e mesi impedì che lui stava qua poi certe volte partiva poi ritornata
Sicuramente aveva questa attività diciamo questa società però non è che non si poteva muovere o doveva timbrare il cartellino cioè non c'erano non era questo il discorso lei ha commesso omicidi con Nino Madonia nell'ottantatré
è prima c'è il generale Dalla Chiesa Alfio Ferlito Totuccio Inzerillo c'è Stefano Bontade ha voglia che ne ho fatti amico omicidi
Ha dichiarato di aver appreso queste informazioni da Pippo Gambino da fare infermo da Ganci Raffaele
Ha dichiarato che starà quindici venti giorni un mese poi se ne risalire
Anche Mutolo e in linea con queste dichiarazioni
C'era riferito che lì si faceva vedere a Palermo spesso
Addirittura era stato di Madonia consigliare Riccobono a fare degli investimenti propri in Germania e in
In Svizzera
Ed ancora Cancemi
Ha dichiarato che aveva rapporti all'estero
Lo sapevo anche da Raffaele Ganci da Nino Rotolo ma questi rapporti comportavano la permanenza all'estero del Madonia o lei ha avuto modo di constatare la presenza del Madonia egualmente in Sicilia attenzione ha detto Cancemi non cascate in questo errore
Antonino Madonia è stato il numero uno che ha fatto la guerra non vi fate prendere in giro attenzione il Nino Madonia si faceva un volo di un giorno due giorni per dire ed era Palermo
Se cascate in questi errori miei sacrifici vuol dire che vengono buttati a mare
Il Nino Madonia ha fatto tutta la guerra era presente quasi in tutto e per tutto Nino Madonia faceva lavori leciti di droga di cose di valute
Lei stanze svolgeva un'attività di copertura attivo qualche cosa di lavoro qualche cosa che lui domani poteva dimostrare al contrario di qualche situazione che ci capitava qualche cosa del genere
Queste le dichiarazioni più rilevanti sulla presenza del Madonia in Germania e nessuna attesta che il Madonia si trasferì definitivamente in quel Paese senza fare più ritorno a Palermo anzi tutte le deposizioni a per fare il contrario
Evidenzia una presenza del Madonia quasi costante in Sicilia alternata a periodi in cui tornava in Germania anche per gestire i suoi affari illeciti
La distanza dalla Germania non era d'altronde età d'altronde tale da non consentire anche in pochissime ore lo stesso Madonia nell'interrogatorio si è lasciato sfuggire che in tre ore poteva riuscire a raggiungere il posto dov'era
Gli spostamenti completi dall'Italia alla Germania e viceversa
Ricordo che Madonia nel mille novecentottantatré abitava Costanza che dista quaranta chilometri da Zurigo che esse vedere opposto
Vi sono poi delle considerazioni che
Ritengo utili
Fare in questa sede
I collaboratori non avevano motivo di riferenti riferire prima in particolare dei viaggi in Germania del Madonia
In quanto in questo ufficio non ed in possesso del dato e non avrebbe avuto alcun motivo di formulare domande in tale senso non solo ma il Pubblico ministero per una maggiore trasparenza
Ha sentiti i collaboratori su questo argomento soltanto dinanzi alla Corte senza sua fornire domande prima senza senza far effettuare degli interrogatori prima questo per una maggiore trasparenza e tutti concordemente i collaboratori hanno fatto riferimento alla società con Vito Roberto Palazzolo alla saltuaria permanenza in Germania
All'attività di copertura per me l'attività di copertura che tra l'altro quindi era necessaria perché se il Madonia che in quel periodo commettevo omicidi avesse avuto la necessità di precostituirsi un alibi ovviamente aveva tutti gli strumenti era avvantaggiato avrà pesato per potere fare ciò
E questo non perché ci fossero collaborazioni che allora non c'era ma secondo le regole della normale prudenza non dimentichiamo che la famiglia Madonia non era sconosciuta alle forze dell'ordine tutt'altro e non soltanto per l'episodio delle bombe di Capodanno
Già da anni la famiglia Madonia era oggetto di osservazione anche per l'omicidio del capitano Basile
E anche per le indagini che avevano condotto in carcere Francesco Madonia nel mille novecentottantadue i fratelli Salvatore e Giuseppe per reati collegati all'organizzazione mafiosa
L'attenzione su questa famiglia era già vige da tempo e i sospetti su dei suoi componenti
Non potevano che essere costanti ed in questa situazione è logico e più che logico che Antonio Madonia Antonino Madonia avendo la comodità di avere fissato la sua residenza in Germania
Avete predisposto ogni cosa per potere un domani come in effetti ha fatto in questo processo
Difendersi adducendo questo tipo di alibi
E proprio l'episodio riferito da Calogero Ganci sull'ingresso di Madonia nella casa circondariale dell'Ucciardone con l'éscamotage
Che ci ha indicato atto conferma la volontà del Madonia di non lasciare tracce della sua presenza attraverso l'annotazione nel registro dei colloqui
Abbiamo rilevato dalla documentazione che lo stesso Madonia prodotto che in quegli anni il Madonia non effettua alcun colloquio con suo padre
Quel con i suoi fratelli questo dato conferma quanto abbiamo ritenuto
E cioè dà forza alle dichiarazioni del gancio in altri termini
Considerato che negli anni ottantuno ottantadue il Madonia non aveva pendenze giudiziarie qual è il significato può darsi alla sua mancanza di colloqui con il padre se non quello di evitare di fornire egli stesso la prova della sua presenza in Sicilia
Quale necessità d'altra parte a questo punto aveva il Madonia di entrare nel carcere secondo le modalità consentite dalla legge si aveva l'opportunità di entrare in altri modi
Resta il dato su questo modo illecito di aggirare le dichiarazione del Rizzuto alle quali ho già fatto riferimento
Dell'imbarazzo del Rizzuto che ha parlato
Che ha ammesso di aver eseguiti i lavori che si è trincerato dietro il non ricordo sui padroncini così li ha chiamati ai quali affidava l'incarico di trasportare il materiale di risulta
Resta il dato processuale dell'assoluta vicinanza del vissuto ai ganci
Collegato anche al sequestro dei beni cui ho fatto riferimento stamattina
Dobbiamo anche rilevare che secondo quelle che sono le acquisizioni di questo processo le indagini di Madonia in Germania hanno inizio
Allorché viene trasmessa la nota dall'Interpol italiana siamo al trenta luglio mille novecentottantatré e la risposta viene fornita il quattro agosto mille novecentottantatré ed è probabile a questo punto che Donno quando ha dichiarato il Nino Madonia ma in quella fascia di tempo dal trenta al quattro possano essere stati fatti dei controlli purtroppo oggi abbiamo appreso che tutto è stato andato distrutto
Il Madonia e queste sono tanti sono argomentazioni che ritengo utile effettuare perché nascono da numerose domande in controesame collaboratori
O a testimoni non venne ricercato nell'immediatezza del fatto ne venderà effettuate perquisizioni sul Madonia
Perché come ci ha riferito il colonnello onorati si era già reso latitante nei primi mesi del mille novecentottantatré
In quell'occasione
Vi era stato un fermo di polizia giudiziaria
Ed era è stata effettuata una perquisizione domiciliare inviare alla resurrezione Almond a Mondello dove il Madonia risultava abitare
Il PM ha prodotto copia del rapporto giudiziario dell'otto febbraio ottantatré
Redatto congiuntamente dalla prima sezione del Nucleo operativo Carabinieri dalla squadra mobile
Che riguarda il fermo di PG nei confronti di Riccobono Rosario più trentanove per reati di associazione mafiosa ed altro in quel rapporto
Erano inclusi i personaggi di spicco
Appartenenti al Gotha mafioso è tra questi Francesco Di Trapani legato da vincoli parentali con Nino Madonia
Perché questa precisazione perché evidentemente
Madonia attraverso quel fermo di PG
Notificato a Francesco Di Trapani ebbe contezza che era ricercato
Perché questa precisazione perché questo giustifica
Quale siano state le ragioni per cui non fu effettuata alcuna perquisizione alcuna ricerca del Madonia nell'immediatezza della strage
Ricordo poiché nessun elemento di certezza su questo presunto alibi di Nino Madonia è provenuto proprio da colui che doveva portare gli elementi decisivi e cioè dal teste o fumando
Ricordo ancora che il pm ha approvato la presenza di Nino Madonia in territorio italiano attraverso i vari fermi ai vari controlli uno dei quali a bordo dia un'autovettura
Che risultava essere intestata ai nonni al nonno di Vincenzo calato no ricordo ancora che Madonia fu fermato a bordo di un'altra autovettura questa intestata alla nonna di Vincenzo Galatolo
Si trattava di una colf fuggiti e di una FIAT Uno ed erano intestate rispettivamente a Noto Pasquale da allevato Giovanna questo conferma
Che
Contrariamente a quanto ci ha dichiarato nel corso dell'esame il Madonia ben conosceva Vincenzo calato
Altro elemento che dovrete valutare e quello che è emerso proprio dall'esame del Madonia
Non esisteva in ogni caso quand'anche avesse svolto attività lavorative in Germania non timbrava il cartellino come ci ha detto non sei l'uomo ha riferito anche Luigi
Svolgeva l'attività di commerciante di preziosi attività che lo portava spesso addirittura ad entrare nel territorio italiano
Questo è implicita conferma del fatto che non stazionava s'è costantemente in Germania
Questo discorso vale anche per l'attività di agente immobiliare in ufficio senza dipendenti con la sola presenza del titolare dell'agenzia che trattato che frattanto è deceduto
L'imputato
Per questa attività non è stato assolutamente in condizione di provare
La bontà del proprio assunto e cioè la sua costante presenza in quell'ufficio secondo dei normali orari di lavoro
Lo inchiodava no tra virgolette in Germania costantemente
Dobbiamo anche valutare dovrete o anche a valutare
Quali motivi di astio e di inimicizia potrebbero governare le dichiarazioni di così tanti collaboratori che hanno univocamente riferito sulla presenza del Madonia il giorno della strage nei giorni immediatamente precedenti
Per queste considerazioni io ritengo di chiedere che venga affermata la penale responsabilità del Madonia in ordine a tutti i reati ascritti
Certamente è collegata alla posizione del Madonia e quella di Vincenzo Galatolo capo della famiglia mafiosa dell'acqua santa che ricade nel mandamento di Rho e Sultana
Il compito del Galato non è stato solamente operativo ha riguardato la predisposizione delle basi logistiche indispensabili per la preparazione dell'attentato
Il Galatolo noterete nella schede è stato detenuto per un brevissimo periodo dal sette maggio ottantatré all'uno giugno ottantatré un periodo
Minimo e fu rimesso in libertà proprio in tempo utile per potere partecipare alle fasi preparatorie ed esecutiva della strage
Il ruolo di calato no e presente nel momento in cui Raffaele Ganci e Francesco Paolo Anzelmo portano la macchina per il dottore a fondo calato no è presente a fondo Pipitone quando viene attivata la prova quando viene effettuata la prova di funzionamento del telecomando
è presente al momento del caricamento dell'auto nel magazzino di via Porretti che è di sua proprietà e si attiva per portare la traccia detto Brusca gli attrezzi o per portare le magliette per consentire il cambio perché la giornata era particolarmente calda
è presente la notte precedente la strage assieme a Madonia Abbruscato Anselma Raffaele e Calogero Ganci e appunto
Gambino
è presente la mattina perché provveda ad Apia la saracinesca fare uscire l'autobomba
Nelle prime ore della mattina presidia la zona dell'attentato a bordo di una Lancia Beta Coupé
Abbiamo avuto una conferma della partecipazione del Galatolo
Alla strage nel giorno abbia la mattina del ventinove luglio quindi alla sua matura materiale partecipazione nel luogo dell'attentato dal collaboratore Francesco Onorato
Ricorderete che Francesco Onorato ci ha riflettuto e ci ha riferito di confidenze
Che gli sono state fatte direttamente dal dall'alto in un momento in cui si trovavano entrambi code tenuti all'Ucciardone assieme a tale Angelo noto nei confronti del quale il Garato nutriva dei motivi di cioè non nutriva motivi
In particolare stima
Si sono erano insieme quando il loro lato durante l'ora d'aria ricevette queste confidenze dal Galatolo
Per spiegare per quale motivo il Galatolo fece una delle confidenze così delicate all'onorato dobbiamo anche vedere qual è il rapporto fra dorato ritarato no erano amici da tempo appartenevano alla stessa area
Mafiosa
Il dato o no
Era una persona è un soggetto chiama vantarsi delle sue azioni
Il neonato ci ha riferito che anche quando andavano a prendere qualcosa abili Gea il Garato rotta virgolette si allargava come si dice in siciliano c'è amava raccontare vantarsi delle sue azioni criminali il calato l'amava
Riferire quanto fosse vicino ai Madonia
L'onorata dei Galatolo avevano commesso omicidi insieme quindi c'era anche una comune militanza nell'esecuzione di omicidi
In quell'occasione il Garato lo riferì che mentre si trovava assieme sotto casa del dottore chimici vide passare Angelo noto è si rammaricava del fatto che Angelo noto fosse passato cinque minuti prima dell'attentato perché viceversa avrebbero preso due piccioni con una fava
In questo contesto Galatolo riferì all'onorato della sua personale partecipazione alla strage Chinnici secondo il suo costume di riferire di parlare troppo proprio per vantarsi dei suoi rapporti con i Madonia
Non ho Rato
Che nel riferire questo particolare ci ha anche detto che
Dichiarato non gli aveva mai riferito bugia diceva la verità per carità con me parlava e c'era un rapporto intimo un rapporto che mi conosce da quando eravamo bambini
Onorato riferisce che in quel contesto carato non riferì che ruolo aveva avuto ma che ma ci tenne a precisare che lui era presente quindi il Galato era presente sul luogo della strage il momento in cui si verificò la strage onorato sì
Abbiamo anche riscontrato le dichiarazione logorato verificando che effettivamente lo stesso fu code tenuto nell'ottantasette a cori Galatolo e con il noto presso l'ottava sezione dal ventiquattro luglio ottantasette al diciassette agosto del mille novecentottantasei
Ancora tutti i collaboratori escussi ci hanno fornito un quadro completo del contesto criminale in cui operava l'imputato del suo coinvolgimento i numerosissimi delitti
Ed inoltre degli Intimissimi rapporti con i Madonia
Tutti i collaboratori ci hanno riferito di come
Il Galatolo mettesse a disposizioni le basi logistiche prima d'ogni addirittura onorato ci ha detto che
Non è che è necessario che ci fosse il fondo calato lo i Madonia inalato lo mettevano a disposizione tutte le basi che il Madonia avesse richiesto per commettere le azioni criminose
Non dimenticate che sia da fondo calato lo che dal magazzino di via Porretti sono i due lo le due basi di questa strage
Partita no i gruppi di dei Killers per commettere terminati omicidi Cucuzza ci ha detto che da fondo Pipitone partirò partirono per uccidere l'onorevole Latorre
E che Brusca ci ha riferito che dà fondo Pipitone partirono per uccidere il fratello di Vincenzo Puccio quello che fu ucciso al cimitero del rotoli
Possiamo quindi dire che c'è stato ancora riferito da Calogero Ganci e dall'Anselmo che dal magazzino di via Porretti abbiamo riscontrato che effettivamente questo magazzino si apparteneva alla moglie di Vincenzo Galatolo che poi lo trasferì in epoca successiva alla strage
Dicevo da quel magazzino erano partiti per commettere la strage del dottore Cassarà
E vorrei richiamare solo questa frase per concludere la posizione dei Galatolo
Che ci ha riferito non oratori calato ma erano padroni assoluti di tutta la zona dell'acqua santa via Ammiraglio Rizzo e come si dice a Rennella
Anche se loro non erano padroni diretti ma erano i padroni di poter usufruire di qualsiasi cosa che volevano avevano garage magazzini che erano tutti a disposizione sia dei Madonia che Degas lato
Per le considerazioni esposte e sulla base degli univoci elementi di prova che sono emersi non ultima dichiarazione dell'onorato
Possiamo ritenere il pieno coinvolgimento di Vincenzo Galatolo nella strage
E di suo contributo causale del mia azione dell'evento pertanto
Ritengo che il Garato debba essere ritenuto responsabile di tutti i reati ascritti resta un'ultima parte che quella dell'attività di riscontro alle dichiarazioni dei collaboranti e che affronterò veramente in estrema sintesi
Quell'attività di riscontro che ha condotto il gruppo investigativo Falcone-Borsellino
E che ha permesso di acclarare il giorno in cui fu rubata lo do lettura abbiamo detto ventisette luglio mille novecentonovantanove ricorderete le dichiarazioni che ha reso Andrea Ribaudo
Che ha non ha escluso che le chiavi fossero inserite nell'accensione mi fermo solo sui punti che ci servono a riscontrare
Che ci ha indicato il colore dell'autovettura
Che ha effettivamente indicato che vi erano le tabelle allocate nel paraurti vi domanderei per dal momento che Ribaudo ha dichiarato che le tabelle erano facilmente amovibili quale motivo avevano Anselmo e Stefano Ganci di andarsene dal Di Napoli per chiedere che venissero rimosse
Esaminando proprio le dichiarazione di Andrea Ribaudo si comprende che vi erano dei ganci
Ai quali venivano attaccate queste tabelle ed è evidente che l'intervento del Di Napoli
Era qui diretto a rimuovere questi ganci che chiaramente posizionati né sull'autovettura Che collocati sull'autovettura posizionata davanti al leader lo stabile il dottore e chimici potevano creare dei sospetti negli e che dei carabinieri della scorta del giudice
Ancora
Longo Gaetana ci ha confermato che l'autovettura era posteggiata in doppia fila
E anche questo è un riscontro alle dichiarazioni
Santonocito ci ha confermato l'orario in cui venne sottratta membro sottratte le targhe
Ed è un orario che è perfettamente compatibile sovrapponibile con quanto ci ha dichiarato il Brusca e che riscontra chiaramente le dichiarazioni del Brusca
Abbiamo poi individuato il Francesco macero che all'epoca dei fatti era titolare di una ditta di trasporto di merci
Il teste c'è apparso visibilmente impaurito
E piuttosto restia ad ammettere i fatti però non ha potuto fare a meno di ammettere che era solito posteggiare il proprio furgone FIAT duecentoquarantuno di colore grigio a poca distanza dal civico cinquantanove in via Pipitone Federico
La circostanza comunque è stata confermata dall'avvocato Giovanni Chinnici figlio del giudice il quale a ampi ha ricordato di avere effettivamente notato il mezzo generalmente posteggiato nella via Pipitone Federico
Il macero ci ha confermato che effettivamente nel furgone era posta una una targhe in plastica che indicava il recapito telefonico della ditta
Che questo recapito telefonico era quello della casa è che effettivamente rispondeva la moglie che si metteva in contatto con lui sono tutti i particolari che noi riteniamo preziosi alla luce delle dichiarazioni dell'Anselma perché riscontrano pienamente quanto l'Anzelmo ci ha dichiarato
Ancora abbiamo individuato alla manifestazione canora canta mare avrete agli atti copia della Giornale di Sicilia che ricorda questa manifestazione canora che avvenne proprio la sera del ventotto luglio del mille novecentottantatré
Abbiamo sentito il teste dottor Fausto restano con riferimento al locale Brasile
E il teste a abbiam dato una certezza quella che il venerdì notte il locale era presto pertanto al di là del problema del rinvenimento del della documentazione fiscale
Che comunque in parte è stata rinvenuta può dirsi con assoluta certezza che il dato che il venerdì sei era il locale fosse aperto è sufficientemente provato
Abbiamo anche verificato che la via Pipitone Federico aveva a senso unico all'epoca della strage con direzione via Libertà Chiesa di San Michele
Abbiamo accertato
Attraverso le dichiarazioni della gente scelto San Filippo e attraverso i rilievi fotografici e le video registrazioni che la chiesa di San Michele permetta una visuale libera
E che consente la visibilità dell'intera strada via Pipitone Federico abbiamo anche verificato attraverso l'esame del parroco della chiesa di San Michele che effettivamente la Chiesa già alle ore sette era aperta quindi
Anche in particolare sono particolari diciamo di
Che poi nell'economia generale potrebbero anche non avere valore però beni vedete come tutto quanto è stato oggetto delle dichiarazioni dei collaboratori è stato puntualmente riscontrato
è stato anche verificato il luogo da dove il Ferrante prelevo il camion ed era effettivamente uno luogo di parcheggio
Che nel mille novecentottantuno era condotti in locazione da una società di pertinenza di Antonino Ganci primo cugino di Raffaele Ganci
Qua per quanto poi riguarda le dichiarazioni di Giovanni Brusca
A possiamo dire che l'istruzione dibattimentale acconsentito
Il riscontro di numerosissimi particolari riferiti dal collaboratore
Innanzi tutto ricordata mio già fatto cenno la certificazione del Presidente del Tribunale di Palermo con riferimento alle alle ferie che aveva goduto il giudice nel periodo in cui si recarono a Salemi
La narrazione e la descrizione della villa effettuata dal figlio del dottore chimici da Giovanni Chinnici coincide perfettamente con quanto ci ha dichiarato Giovanni Brusca
Anche con riferimento a quella stradina interpoderale con accesso libero che circondava l'abitazione del giudice
Il chimici il figlio del dottore chimici ci ha riferito che effettivamente stazionavo noto vettura della polizia nel momento in cui il padre usufruiva delle ferie
Ci ha riferito che effettivamente la l'abitazione non era mai sguarnita nel dare sotto il profilo delle forze dell'ordine in quanto i carabinieri si alternavano a turno per continuare a presidiare l'abitazione del giudice
Abbiamo ulteriore conferma anche dalle fotografie che effettivamente ai lati del palazzo della portineria erano allocati due alberi
Quegli alberi che il che il Giovanni Chinnici a tenuto a ricordare con riferimento con il posizionamento della FIAT centoventisei che egli pose molto con
Comunque creando una distanza tra la parte anteriore dell'autovettura e la macchina fosse già tra davanti per consentire proprio del giudice passasse da lì da quel posto
Ed ancora
è interessante l'indicazione fornita dai consulenti con riferimento al tipo di esplosivo che coincide con quello che ci ha dichiarato Brusca con riferimento a quel pezzo di metallo
Vicino che per l'effetto termico era certamente vicino all'autobomba è che non apparteneva all'autovettura
Credo che tutti questi elementi di riscontro
Confermino ancora di più
L'attendibilità dei quattro collaboratori mi accingo quindi a formulare le richieste
Dell'ufficio
Con riferimento alla posizione dei singoli imputati facendo uno una premessa che mi sembra doverosa
Ritengo di dovere formulare per i quattro collaboratori analoghe richieste poiché ciascuno di loro come ho più volte ribadite come tengo a ribadire alla fine di questa requisitoria ha contribuito a completare il quadro probatorio
Ciascuno di loro nei limiti delle proprio conoscenze
Ci ha fornito una ricostruzione completa di questa strage pertanto le mie richieste che già terranno conto dell'articolo otto verranno formulate con una fu comunale formulazione di pena uguale per tutti e quattro i collaboratori
Per Brusca Bernardo
Chiedo che venga affermata la responsabilità dell'imputato in teoria tutti in ordine a tutti i reati ascrittigli unificati dal vincolo della continuazione sotto il più grave delitto di strage
E chiedo che venga condannato alla pena dell'ergastolo con isolamento diurno per la durata di diciotto mensa Messi e alle conseguenti pena accessoria
Per Buscemi Salvatore chiedo che venga condannato venga affermata la sua responsabilità in ordine a tutti i reati ascrittigli unificati dal vincolo della continuazione
Sotto il più grave delitto di strage e chiedo che venga condannato alla pena alle dell'ergastolo con isolamento diurno per diciotto mesi e con le conseguenti pene accessorie
Per Carlo Giuseppe chiedo che venga affermata la penale responsabilità dell'imputato in ordine a tutti i reati ascrittigli unificati dal vincolo della continuazione sotto il più grave delitto di strage
E per l'effetto chiedo che venga condannato all'ergastolo con isolamento diurno per diciotto per la durata di diciotto mesi e con le conseguenti pene accessorie
Per Farinella Giuseppe chiedo che venga affermata la penale responsabilità dell'imputato in ordine a tutti i reati ascrittigli unificati dal vincolo della continuazione sotto il più grave delitto di strage
E per l'effetto chiedo che venga condannato alla pena dell'ergastolo con isolamento diurno per la durata di diciotto mesi
E con le conseguenti pene accessorie
Per Raffaele Ganci chiedo che venga affermata la penale responsabilità in tutto in ordine a tutti i reati ascrittigli
Unificati dal vincolo della continuazione sotto il più grave delitto di strage e per l'effetto chiedo che venga applicata al Ganci la pena dell'ergastolo con isolamento diurno per la durata di mesi diciotto e con le conseguenti pene accessorie
Per Antonino Geraci
Chiedo che venga affermata la penale responsabilità dell'imputato Into in ordine a tutti i reati contestati unificati dal vincolo della continuazione sotto il più grave delitto di strage
E per l'effetto chiedo l'applicazione della pena dell'ergastolo con isolamento diurno per la durata di mesi diciotto e con le conseguenti pena accessoria
Per Francesco Madonia chiedo che venga affermata la penale responsabilità dell'imputato in ordine a tutti i reati ascrittigli unificati dal vincolo della continuazione sotto il più grave delitto di strage
E per l'effetto chiedo che venga condannato alla pena dell'ergastolo con isolamento diurno per la durata di mesi diciotto chiedo la condanna dell'imputato alle conseguenti per legge pene accessorie rimonta alto Giuseppe
Chiedo che venga affermata la penale responsabilità dell'imputato in ordine a tutti i reati ascrittigli unificati dal vincolo della continuazione sotto il più grave delitto di strage
E per l'effetto chiedo che venga condannato alla pena dell'ergastolo con isolamento diurno per il tempo di mesi diciotto e con la condanna le conseguenti pene accessorie
Per Montalto Salvatore
Chiedo che venga affermata la penale responsabilità dell'imputato in ordine a tutti i reati ascrittigli unificati dal vincolo della continuazione sotto il più grave delitto di strage
E per l'effetto chiedo la condanna alla pena dell'ergastolo con isolamento diurno per i saturata di mesi diciotto e con le conseguenti pene accessorie
Per motivi si Matteo chiedo che venga affermata la penale responsabilità dell'imputato in ordine a tutti i reati ascrittigli unificati dal vincolo della continuazione sotto il più grave delitto di strage
E per l'effetto chiedo la condanna del moltissimi alla pena dell'ergastolo con isolamento diurno per la durata di mesi diciotto e con le conseguenti leggi e pene accessorie per legge
Bernardo Provenzano
Chiedo che venga affermata la penale responsabilità dell'imputato in ordine a tutti i reati ascrittigli unificati dal vincolo della continuazione sotto il più grave delitto di strage
E per l'effetto chiedo la condanna del Provenzano alla pena dell'ergastolo con isolamento diurno per la durata di diciotto mesi e con le penne accessorie previste dalla legge
Per Riina Salvatore chiedo che venga affermata la penale responsabilità dell'imputato in ordine a tutti i reati ascrittigli unificati dal vincolo della continuazione sotto il più grave delitto di strage
E per l'effetto chiedo che venga condannato alla pena dell'ergastolo con isolamento diurno per mesi diciotto e con le pene accessorie per previste dalla legge
Madonia Antonino
Chiedo che venga affermata la penale responsabilità dell'imputato in ordine a tutti i reati ascrittigli unificati dal vincolo della continuazione sotto il più grave delitto di strage
E per l'effetto chiedo la condanna alla pena dell'ergastolo con isolamento diurno per la durata di mesi diciotto e con le conseguenti per legge pene accessorie
Vincenzo Galatolo
Chiedo che venga affermata la penale responsabilità dell'imputato in ordine a tutti i reati ascrittigli unificati dal vincolo della continuazione sotto il più grave delitto di strage
E per l'affetto chiedo che venga condannato alla pena dell'ergastolo con isolamento diurno per la durata di mesi diciotto
Chiedo la condanna dell'imputato alla conseguente pene di legge pene accessorie previste dalla legge Stefano Ganci
Chiedo che venga affermata la penale responsabilità dell'imputato in ordine a tutti i reati ascrittigli unificati dal vincolo della continuazione sotto il più grave delitto di strage
E per l'Effetto chiedo che Stefano Ganci venga condannato alla pena dell'ergastolo con isolamento diurno per la durata di mesi diciotto
Chiedo la condanna dell'imputato alle conseguenti per legge pena accessoria
Per Brusca Giovanni
Chiedo che venga affermata la penale responsabilità dell'imputato in ordine a tutti i reati ascrittigli unificati sotto il vincolo della continuazione sotto il più grave delitto di strage
E applicata la diminuente di cui all'articolo otto della legge duecentotré novantuno dichiarata prevalente sulle aggravanti contestate chiedo che lo stesso venga condannato
Alla pena complessiva di anni sedici di reclusione così determinata anni quattordici e mesi sei di reclusione per il delitto di strage e anni uno e mesi sei di reclusione per effetto della continuazione con gli altri delitti contestati
Chiedo la condanna dell'imputato alle conseguenti per legge pene accessorie
Anselmo Francesco Paolo
Chiedo che venga affermata la penale responsabilità dell'imputato in ordine a tutti i reati ascrittigli unificati sotto il vincolo della continuazione sotto il più grave delitto di strage
E applicata la diminuente di cui all'articolo otto legge duecentotré novantuno dichiarata prevalente sulle aggravanti contestate
Condannarsi lo stesso alla pena complessiva di anni sedici di reclusione così determinata anni quattordici mesi sei di reclusione per il delitto di strage anni uno e mesi sei di reclusione per effetto della continuazione con gli altri delitti contestati
Chiedo la condanna dell'imputato alle conseguenti per legge pena accessoria
Ferrante Giovambattista
Chiedo che venga affermata la penale responsabilità dell'imputato in ordine a tutti i reati ascrittigli unificati sotto il vincolo della continuazione sotto il più grave delitto di strage
E applicata al Ferrante la diminuente di cui all'articolo otto legge duecentotré novantuno dichiarata prevalente sulle aggravanti contestate
Chiedo la condanna alla pena di anni sedici reclusione così determinata anni quattordici a mesi sei di reclusione per il delitto di strage
E anni uno e mesi sei di reclusione per effetto della continuazione con gli altri delitti contestati
Chiedo la condanna dell'imputato alle conseguenti per legge pene accessorie Calogero Ganci
Chiedo che venga affermata la penale responsabilità dell'imputato in ordine a tutti i reati ascrittigli unificati sotto il vincolo della continuazione sotto il più grave delitto di strage
E applicata la diminuente di cui all'articolo otto legge duecentotré novantuno ritenuta prevalente sulle aggravanti contestate ne chiedo la condanna alla pena di anni sedici reclusione così determinata
Anni quattordici mesi sei per il di reclusione pezzetto di strage anni uno e mesi sei di reclusione per effetto della continuazione con gli altri delitti contestati
Chiedo la condanna dell'imputato alla conseguenti per legge pene accessorie
Propone della propria requisitoria
Formule seguenti richieste
Per Brusca Giovanni Anselmo Francesco Paolo
Ganci Calogero
E Ferrando e Giovan Battista
Affermazione della loro responsabilità in ordine a tutti i delitti loro in concorso ascritti
Unificati sotto il vincolo della continuazione
Senta io avevo preparato per iscritto soltanto che ci sono due errori quindi salvo lo lo collo deposit domani sostituisco la parte che per errore stavano sintetizzo in modo molto
Con la concessione della speciale
Attenuante di cui all'articolo otto legge duecentotré barra novantuno
Da ritenersi prevalente sulle contestate aggravanti
Condannarsi ciascuno dei predetti alla pena di anni sedici di reclusione
Più le pene accessorie conseguenti per legge
Per tutti gli altri imputati
Chiede l'affermazione della loro responsabilità penale in ordine a tutti i reati loro ascritti unificati sotto il vincolo della continuazione
Condannando ciascuno la pena dell'ergastolo
Con l'isolamento diurno
Per la durata di mesi diciotto
Oppure
Alle pene accessorie conseguenti per legge
Allora avvocato Zambardi dicevo per quanto riguarda il suo intervento io avevo pensato
Di inserirlo giorno undici
Mi dica lei se per me va bene
No per me al microfono avvocato
è un problema comunque pubblico che riguarda il processo
Ma come soci
Ecco sostituto processuale queste
Lei è il sostituto processuale avvocato
Ma e che titola faccio intervenire come sostituto processuale avvocato
A che titolo la faccio intervenire sostituto processuale presuppone un impedimento
Non mi metta in situazioni di imbarazzo avvocato
Codice ha delle regole
Avvocato la Corte valuterà la sua richiesta
Sciogliendo la riserva nei nei prossimi giorni cosa vuole che le dica
Va bene valuteremo le faremo sapere
Allora signora prego
Per quanto riguarda il calendario nono non occorre che lei lo ha noti allora in sostanza per giorno diciotto è previsto sono previsti gli interventi di tutte le parti civili ad esclusione degli avvocati Crescimanno Galasso che parleranno il giorno ventitré
Il primo marzo interverrà l'avvocato Fabbri tranne che il collega non si è ancora impegnato nella camera di consiglio di altro processo nel qual caso l'intervento l'avvocato Fabrice lettera aggiorno tre
E parlerà unitamente agli avvocati Ricotti e Falzone cioè i difensori dei collaboratori
Poi il calendario prevede il giorno otto gli interventi dall'avvocato fino ai caccia per le posizioni di Gangi Raffaele Riina Salvatore e Geraci dell'avvocato Grillo per Rina dall'avvocato dal qui difensore d'ufficio di Provenzano
Giorno undici l'avvocato Micalizzi per Farinella l'avvocato Di Peri se qualche avvocato palermitano volesse essere così gentile da avvisarlo non saremmo tenuti dovrebbe esser lui a farsi parte dirigente ad ogni modo
Giorno undici l'avvocato Di Peri per calato eventualmente l'avvocato Zambardi quando avremo sciolto la riserva per Ganci Stefano
Giorno quindici abbiamo l'avvocato Mammana pre come difensore d'ufficio di Brusca Bernardo la per di fiducia per Buscemi salvato dall'avvocato Leo del foro di Palermo se avrete modo di avvisarlo per Geraci Antonino e l'avvocato danni come quindici e l'avvocato Daniele per i i due Montalto
Giorno diciassette l'avvocato Reina per motivi se l'avvocatessa Accardi per Calò i canti Stefano giorno ventidue l'avvocato Impellizzeri per i due Madonia
Francesco è Antonino l'avvocato Impellizzeri se non dovesse farcela conclude il suo intervento il ventidue e proseguirà il venticinque a seguire l'avvocato la Brasca che ha invertito l'ordine degli interventi con l'avvocato Nanni
L'avvocato quindi il l'avvocato ventinove il il giorno ventinove l'avvocato Vianello per Montalto il Farinella e l'avvocato Nanni per Buscemi poi valuteremo eventuali richieste di replica
Poi valutare la il Presidente rinvia il processo
All'udienza del otto febbraio
E di mattina signor Presidente dal sito riservato
Sì mi dica
Suo presidente c'è espurgo dopo lo scorcio avere chiedo ti devo lasciare dichiarazione spontanea prego mi dica
Signor Presidente siccome per dopodomani c'è giorno diciotto o altri impegni sempre tale udienza denuncio
Rinuncia alla nostra udienza
Sì da giallo diciotto va bene allora l'imputato Brusca Giovanni dichiara di rinunciare alla presenza per l'udienza del diciotto febbraio sia alle ore quindici sì e di pomeriggio ricordavo male
Il ventitré è di mattina avverte del rinvio al Pubblico ministero e difensori ordina per tale data la traduzione degli imputati l'udienza è tolta buonasera