"Il lavoro delle riforme" presentazione di una raccolta di scritti di Massimo D'Antona (Editori Riuniti) org. dalla Libreria Bibli

No non chiederò Benvenuti obiettore
Parliamo di di un libro di Massimo D'Antona il lavoro delle riforme recentemente pubblicato dagli Editori Riuniti
Sono qui per parlarle i signori la Emer Armuzzi Franco Bassanini Sergio Cofferati Nino treni
Bruno Ugolini
Buona sera
Buonasera a tutti
Avrebbe dovuto essere qui stasera con noi Sergio Zavoli
Al mio posto
Io lo sostituisco indegnamente
Ha telefonato questa mattina è stato colpito da una disposizione si scusa molto con tutti voi per non essere qui ci teneva molto
A questa serata perché aveva conosciuto letto gli scritti intanto a una seguito
Il Waldorf assassini
E ci teneva a testimoniare
Questi sul presenze
Tocca a me questa serata nel completare la voce diversi interlocutori di questo incontro particolare che dedicato come sapete la presentazione del volume negli scritti di Massimo D'Antona il lavoro delle riforme
Il lavoro delle riforme io non perdo alto tempo do subito la parola a la M Vannuzzi Muzzi che il segretario generale della Funzione pubblica CGIL che spiegherà le ragioni che hanno portato alla nascita di questo libro
Il libro che presentiamo stasera
Abbiamo deciso di farlo pochissimi giorni dopo l'assassinio di Massimo
Quando hanno sbrigato allo sbigottimento all'incredulità che ci colse in quella mattina del venti maggio novantanove mentre ci siamo riuniti
Nell'ultima giornata della nostra conferenza di programma
Nella quale massimo sarebbe dovuto intervenire quello stesso pomeriggio subentrò il dolore la rabbia
Dolore per la perdita di un amico di un grande studioso di un intellettuale che si era misurato con rigore scientifico ma anche con grandissima sensibilità politica con tante questioni importanti
E centrali per i diritti dei lavoratori e dei cittadini del nostro Paese
Rabbia per l'assurdità della sua morte e perché da subito ci fu chiaro quanto ci sarebbe mancato
Eravamo consapevoli di quanto si era stato tolto non sapevamo ancora quanto l'avremmo rimpianto
Il lavoro delle riforme raccoglie solo una piccola parte degli scritti di D'Antona
è però per noi il versante di lavoro che con lui ci ha visto interloquire ragionare e costruire un percorso di riforma che ha davvero innovato in profondità sia sul terreno del diritto sia sul terreno sociale il lavoro pubblico i saggi pubblicati in questo libro ricostruiscono una stagione politica particolarmente feconda in cui il rigore si coniugava con l'entusiasmo in cui al pensiero seguivano azioni un periodo in cui il dire di fare erano in assonanza
Certamente il clima politico era favorevole ma senza il lavoro certosino a volte senza la capacità d'ascolto e di mediazione
Senza la capacità di trovare soluzioni creative di innovative di D'Antona i risultati di quella stagione di riforme dubito che sarebbero stati così importanti
Altri stasera meglio di me sapranno ragionare sul merito dei saggi raccolti in questo libro io invece voglio mettere in evidenza brevemente in modo necessariamente sommario
L'interconnessione che c'è stata tra i suoi scritti e il divenire del cambiamento tra la teoria e l'azione politica
E anche le prime Elisa avvisaglie di difficoltà e di rischi di ritorno al passato che D'Antona se becco seppe cogliere con grande lucidità prima di chiunque altro
Massime considerato il padre di quella che è stata chiamata la seconda privatizzazione del rapporto di lavoro nel pubblico impiego la legge cinquantanove novantasette
Ed i conseguenti decreti attuativi quella che ha rivisto e corretto il decreto legislativo ventinove al quale noi non avevamo risparmiato critiche
Voglio ricordare che la rivendicazione della privatizzazione del rapporto di lavoro dei pubblici dipendenti è stata per lungo tempo una battaglia che la CGIL ha condotto in splendida solitudine
E che quando si arrivò al varo del decreto legislativo ventinove le critiche che noi mettemmo in campo non furono dettate da logiche corporative o in difesa di privilegi
Bensì dal fatto che quella prima riforma aveva scusate il bisticcio di parole troppo poco riformismo al suo interno
La preoccupazione maggiore di legislatore nel novantatré erano i vincoli distesa e in nome del risanamento economico erano stati sacrificati elementi centrali della riforma stessa
Abbondavano vincoli centralistici ed in compenso la contrattazione tra le parti era su riviste di in Gambia ed ingabbiate in norme restrittive
Sì intravedere in trasparenza in quelle norme una sorta di sfiducia nei confronti dei pubblici dipendenti e della loro e delle loro organizzazioni sindacali quasi un'ottica punitiva
Le modifiche che furono apportate con il contributo determinante di D'Antona scaturirono da un colpo da un capovolgimento d'ottica la valorizzazione del lavoro pubblico fu elemento centrale su cui si decise di puntare per accompagnare il processo di cambiamento
Non fu cosa facile oggi suonano contro lo strapotere sindacale che regna Rebbe nel pubblico impiego
In verità se si fosse intellettualmente onesti si dovrebbe rilevare che i miglioramenti e di cambiamenti sicuramente ancora insufficienti che si possono vedere nella pubblica amministrazione
Sono sicuramente anche stati determinati dalla disponibilità dei lavoratori e delle lavoratrici nei confronti dei processi di riforma che li hanno coinvolti
La contrattualizzazione del rapporto di lavoro
Così tanto la chiama amava chiamare la privatizzazione è stato un tassello fondamentale per stabilire un nesso esplicito tra il definitivo superamento della specialità del pubblico impiego e l'organica riforma amministrativa
C'è un solido impianto riformista con una grande lucidità politica che fa da filo conduttore nei provvedimenti che hanno affrontato questioni come il federalismo amministrativo la delegificazione le relazioni sindacali del pubblico impiego
La nascita della contrattazione integrativa la nuova classificazione del personale ed infine le regole sulla rappresentanza
C'è infatti una consequenzialità ed una coerenza che dovrebbe essere chiara tutti nella definizione di un nuovo modello che ripartisse rialloca le competenze e risorse dallo Stato alle Regioni e autonomie locali
E che quindi necessariamente delegificati modelli amministrativi e che altrettanto necessariamente introduce elementi di flessibilità degli istituti normativi e retributivi a livello periferico
E questo è possibile farlo solo attraverso la contrattazione integrativa ed una nuova classificazione del personale
La stagione della correlazione integrativa è quella che stiamo vivendo in questi mesi non è ancora tempo di bilanci e comunque non sarebbe questa la sede per farle
Credo però di dover dire che un articolo scritto da D'Antona il primo aprile novantanove si sta rivelando di grande attualità
Contratti nuovi contraenti vecchi è un articolo che riporta le riflessioni di massimo dopo il rinnovo dei contratti pubblici a livello nazionale
I suoi ragionamenti partivano dalla considerazione di come l'intersecarsi di legge contrattazione collettiva sintonico con gli obiettivi generali di riforma avessero retto la prova ma rilevava che sui contenuti il cuore dei nuovi contratti risiedeva negli inquadramenti
E nella retribuzione di risultato cioè a quanto demandato al secondo livello di contrattazione
L'articolo proseguiva in una lucida e puntuale analisi delle luci e ombre
E della qualità dell'innovazione che si era prodotta nei singoli accordi contrattuali mettendo in evidenza in particolare la sua capacità politica prima ancora che le sue grandi competenze giuridiche
Ed infine puntava la sua attenzione sui ritardi e le linee in elenco inadeguatezze di chi doveva gestire i nuovi contratti
Ma si evidenziava lo stallo in quel periodo particolarmente pesante che stava vivendo la fase attuativa delle riforme riforma della dirigenza in primis e manifestava tutta la sua preoccupazione per il rischio che ad applicare i nuovi contratti fosse una vecchia Amministrazione non ancora toccato dei processi di cambiamento
è un po'quello che a macchia di leopardo sta succedendo nella contrattazione integrativa
Laddove il cambiamento ha coinvolto le parti in causa dove si sta lavorando per costruire realizzare una pubblica amministrazione più efficiente e più rispondente ai bisogni dei cittadini la contrattazione integrativa si sviluppa su un terreno di innovazione e di qualità
Dove invece i contraenti sono vecchi la contrattazione perché non dirlo non è all'altezza delle aspettative
L'articolo si chiude con un allarme per l'assenza di reazione alla mancata semplificazione dei dati delle elezioni delle rappresentanze sindacali unitarie e del rischio di perdita di ruolo da subito degli organismi appena eletti
In questi ultime righe traspare un po'di amarezza ed un rimprovero anche a noi
Non aveva torto Danton i risultati delle elezioni che la legge prevedeva dovesse dovessero essere noti resi noti in tre mesi sono stati certificati a più di un anno e mezzo dalle votazioni
E forse non siamo stati determinati a sufficienza nel pretendere un po'di efficienza da parte dell'Aran anche se va detto che se abbiamo ripetutamente provato
è in parte vero che quella straordinaria esperienza che è stata elezione a suffragio universale nelle nostre categorie delle rappresentanze sindacali unitarie sia un po'depotenziata nell'impatto politico a casa di una sorta di diluizione degli effetti nel tempo
Resta però il fatto che le Rsu né in altri settori ci sono lavorano discutono e contratta
Prezioso lavoro del giurista ha reso possibile da Touabi la cinquanta anni dall'approvazione della Costituzione il punto più alto di democrazia sindacale nel nostro Paese
Il paziente lavoro di mediazione politica di massima è stato quello che ha permesso di trovare un ragionevole compromesso su opzioni politiche diverse che dividevano le organizzazioni sindacali sul peso da attribuire al sindacato degli iscritti e dal sindacato dei lavoratori
Forse nella legge sulla rappresentanza nel pubblico impiego che emergono con maggiore evidenza le caratteristica saliente di D'Antona
L'essere allo stesso tempo giurista intellettuale studioso e militante politico dalla parte dei lavoratori
Purtroppo non possiamo più chiedergli di darci una mano per provare a trovare una via d'uscita che aiuti la legge generale sulla rappresentanza ad uscire dalle secche in cui è finito in Parlamento siamo tutti più soli
è giusto però usare il lavoro che ci ha lasciato nel modo migliore nel modo più utile studiando e lavorando per portare avanti le sue idee le sue intuizioni difendendo con rigore la produzione legislativa che è scaturita dal suo impegno e cercando di realizzare la parte di lavoro che purtroppo è rimasta incompiuta
Forse con un po'di terrazza un nuovo Statuto dei diritti non resterà solo un sogno
Grazie
Al Mustica ha spiegato bene il contributo determinante dato da Massimo D'Antona al movimento sindacale
In questi anni
D'Antona come tutti noi sappiamo è stato un intellettuale raffinato un uomo dalla sinistra un uomo dalla CGIL ma anche uno come si definiva un tempo un servitore dello Stato e proprio partendo da queste da queste cose noi dovremmo chiedere l'intervento del ministro per la Funzione pubblica Franco Bassanini che delle cose di cui si occupava D'Antona si è particolarmente interessato in questi mesi in questi anni
Forse dire mi sono particolarmente interessato
Userei come dire è un
Nel femminismo e realtà
In realtà con Massimo
Con molti di quelli che sono qui
Anche tra i giovani come
Alcuni di quelli che hanno organizzato questo libro talamo Matteini
Abbiamo
Come
Sì al microfono funzioni
Si sente
Con molti che sono qui ricordavo abbiamo vissuto una stagione straordinaria
Che straordinaria proprio per la personalità di Massimo
E la gioia che ci lavora che citava lavorare
Con una persona che
Riusciva a coniugare come forse nessun altro
Competenza e rigore
Cultura
Chiarezza di idee
Con una grande passione
Civile
E politica nel senso più alto di questa parola
Che con quel
Quella tensione
Quella tensione creativa
Che è un qualità del del riformismo vero
Abbastanza raro nel nostro Paese
Nel quale molto si discute di riforme
Ma poi poco si sa per costruirle realizzarle davvero
In questa stagione
Massimo ha lasciato il segno
Perché neutrali è cambiata
Anche se resta l'interrogativo
Di quanto questo
Cambiamento sia riuscito a consolidare
E qui
I suoi assassini
Vero ma non sono sicuro
Che non abbiano in realtà raggiunto uno dei loro obiettivi
Perché grazie al suo lavoro una grande riforma è stata definita
Ma la sua attuazione
E ancora
Da completare
Le riforme sono tali diventano vita quotidiana di milioni di donne e di uomini solo quando sono state completamente inattuate
Si misura il successo delle riforme dalle leggi e dai regolamenti
Ma dalla loro traduzione in comportamenti quotidiani
Che riguardano la vita delle istituzioni i diritti delle donne e degli uomini e dei lavori delle lavoratrici e dei lavoratori
Il funzionamento delle amministrazioni
La effettiva concreta trasformazione
Della realtà
Togliendoci Massimo
Chi è amputato
Quello che poteva essere
Il
Motore
Consapevole
Coerente
Di un'azione di attuazione di questa grande trasformazione che insieme a lui in gran parte per il suo lavoro avevamo cominciato ad attuare
Restano io vorrei lo diceva già l'Aymer prima io vorrei che non si
Trascurasse quello che comunque
è cambiato ha cominciato a cambiare di queste trasformazioni profonde vorrei ricordare qualche
Qualche elemento di fondo anche perché poi il
Il dibattito un politico e anche culturale italiano e molto spesso disattento alcolisti processi di cambiamento che avvengono in profondità
Noi amo ancora uno Stato essenzialmente autoritario consentitemi di dirlo
La vecchia tradizione del diritto amministrativo italiano ed europeo è una tradizione statalista e autoritaria
Io so che nel dire questo il dissenso di molti autorevoli studiosi anche autorevolissimi a partire per esempio da Sabino Cassese
Ma io sono profondamente convinto di questa
E da molti conversazioni magari rapide
Ma intense intensissime con Massimo
Sono convinto che anche lui la pensava in questo modo
Indolori lui in primo luogo abbiamo cambiato
Il diritto del lavoro pubblico che era un diritto separato e fondamentalmente autoritaria di uno Stato che era fondamentalmente autoritario dopodiché può funzionare benissimo anche secondo regole democratiche perché i suoi la sua autorità poi alla fine deve basarsi sui principi della democrazia rappresentativa ma restano a questo
L'unificazione delle regole del mondo del lavoro tra diritto tra lavoro pubblico e lavoro prende atto
Che arriva dopo decenni di conquiste che hanno trasformato
Grazie la lotta dei lavoratori il diritto del lavoro privato a questo su questo significato
Questo significato profondo
Da questo punto di vista la contrattualizzazione mi spiace che non venga capito
La contrattualizzazione espressione vera di quello che va sotto il nome di privatizzazione la contrattualizzazione significa introdurre inevitabilmente attraverso il crollo delle organizzazioni dei lavoratori
Introdurre un principio pattizio
Che
Sottrae
I lavoratori pubblici e i loro diritti
Dalla
Discrezionalità
Dal dominio di un potere autoritaria
Che disciplinava
Diritti condizione di lavoro
In maniera non contrattata
La contrattualizzazione è un dato
è un dato che ormai si è affermato
Anche qui con
Con avanzate
Qualche passo indietro
Tuttavia io penso che
Su questo terreno si è segnato un punto forte
Perché noi ormai ne usciamo più
E così veniamo giudicati nel contesto internazionale
Un Paese dominato dal vecchi principi sta turistici del diritto amministrativo continentale europea
Abbiamo svoltato
Il grosso
Dell'organizzazione del rapporto di lavoro dell'organizzazione pubblica e progressivamente attratto
Nell'area contrattuale
E sotto questo profilo era essenziale anche sotto questo profilo era essenziale non solo per affermare una realtà concreta ed effettiva di democrazia sindacale
Ma anche per porre le premesse necessarie
Allora sviluppo al dispiegamento della contrattazione era necessario vere
Regole che assicurassero l'effettiva
Rappresentatività
Delle organizzazioni sindacali e quindi l'introduzione dico dei dei principi democratici nella rappresentanza
Dei lavoratori e delle lavoratrici pubbliche
è vero la Inner ha ragione
Anche qui ci sono stati dei problemi di applicazione
Forse non ci sarebbero stati Massimo fosse stato
Ancora
In questo anno e mezzo
Alla guida del nel dipartimento della funzione pubblica
Del delle strutture che esercitavano
Vigilanza e potere di direttiva sull'area
Tuttavia resta il fatto che
Il settore pubblico a oggi regolari
Sulla rappresentatività e rappresentanze sindacali
Che ancora non siamo riusciti ad estendere
Al mondo del lavoro privata
Oggi nel settore pubblico
Chissà
Chi rappresenta chi
E questo
Accertato sulla base del consenso
E di un consenso che misurato
Misurato indotti
Misurato indelebile
Associative verificate
Prima questo non c'era
Nel settore privato questo è ancora rimesso al scelte dei datori di lavoro
Che decidano a loro rischio e pericolo naturalmente ma chi eccome
Legittimare a chi riconoscere
Aprea
Tramite atti rappresentatività
Io ricordo di quei giorni
Lei non ricorda sicuramente Sergio Cofferati il lavoro di
Tessitura di Massimo
Che col
Uno spiraglio
Per riuscire a costruire un punto di equilibrio
Ricordava la Inner prima tra le diverse impostazioni delle grandi organizzazioni sindacali dei lavoratori
Ricordo le
Quattro cinque riunioni che facemmo con i segretari generali delle
Tre maggiori confederazioni sindacali dei lavoratori a Palazzo Vidoni qualche volta c'era con noi anche il ministro del lavoro
C'era Massimo c'ero io
Straordinariamente dimostrando che si può fare un lavoro serio anche in un Paese come il nostro
Di questi incontri non uscì una parola
Sui giornali sui mezzi d'informazione
Si incontravano due ministri e soprattutto i leaders delle tre maggiori organizzazioni sindacali
Nessuno ne seppe nulla
Prevalse
Il e fumasse ma riuscire a darci questo
Questo senso questa tensione prevalse l'idea che avremmo potuto costruire
Un
Un elemento di riforma vera
Che incideva nella sulla costruzione consentitemi di dire in qualche modo anche di un pezzo della democrazia economica del nostro Paese tra democrazia e più in generale del nostro il
Questo lavoro ebbe successo
Questo lavoro ebbe successo ma ebbe successo probabilmente
Anche per questa ragione
Credo che fu Sergio Cofferati il primo a dirlo poi qualche settimana dopo i apparse subito chiaro che poteva rappresentare anche
Il
Punto di riferimento sia pure con
Integrazione
E correzione su alcuni punti per arrivare ad una legge generale
Sulle regole della rappresentanza sindacale nel nostro Paese non ci siamo ancora arrivati
Però
Fu quell'accordo che aprì la strada ad una legge tre
E ancora all'esame del Parlamento ma che molti non solo tra noi ritengono
Rappresenterebbe comunque un elemento importante
Di chiarezza di trasparenza e di democrazia
Ricordava la Inner prima le RSU esistono ci sono lavori hanno contrattano
Ed è anche
La
Contrattazione nazionale oggi
A il l'elemento fondamentale di trasparenza e di chiarezza e che deriva dal fatto che a quel tavolo
Chiedo in organizzazioni la cui rappresentanza è sicura definita misurabile e misurata
E dunque
Il datore di lavoro pubblico lo Stato che tratta
Tramite la RAI
Sa di trattare con i rappresentanti dei lavoratori in carne ed ossa
Qualcuno abituato a mettere sul tavolo della contrattazione la spada di Brenno di chi strilla di più
Anche se rappresenta di meno
Ovviamente non ha apprezzato questa riforma
E forse
Anche questa è stata una delle regioni che hanno
Motivato se si può usare questo verbo del tutto inadeguati inadeguato la mano assassina
Nella rivendicazione delle BR c'era
Più di un cenno
Alla legge sulla rappresentanza sindacale
La legge c'è
Queste regole funzionano
Dobbiamo rendere più
Più efficaci
Più spedita più fluida la loro applicazione
Queste regole hanno consentito un passo avanti
Nel
Nell'organizzazione e nella
E nella concreta implementazione
Di un
Riorganizzazione del nostro sistema pubblico nel quale la contrattazione assume un ruolo centrale
Si deve a Massimo anche
Ed è evidente anche qui il cambio di ottica
Dal un sistema statalista e pubblicistico a un sistema nel nel quale ci si basa invece
Sulla partecipazione e sulla democrazia
Quindi sulla contrattazione tra organizzazioni rappresentative
E il Governo i datori di lavoro pubblici
Si deve a Massimo anche
La riorganizzazione del modello contrattuale il ruolo attribuito alla contrattazione integrativa
I contratti integrativi sono la grande novità di questa stagione
Nei contratti integrativi
Istituti nuovi importanti
Che rendono più flessibile l'organizzazione delle pubbliche amministrazioni e soprattutto che hanno cominciato
A introdurre elementi di valorizzazione di promozione
Della professionalità della crescita professionale
Della qualità del lavoro pubblico
E quindi
Del arricchimento
Della professionalizzazione dei lavoratori e delle lavoratrici pubblica
Anche qui inutile negarlo
La riforma se funziona
La sua gestione
Avrebbe bisogno di una
Di una guida più ferma
E di un
Forse se Massimo fosse ancora tra noi avrebbe saputo
Richiamare anche
Alla coerenza
E alla
Rilievo
Fondamentale chi le prime esperienze di contrattazione integrativa può a vere nella crescita e nella modernizzazione del nostro Paese
Lo dico nella consapevolezza che
La CGIL ha in questo non solo meno responsabilità di altri ma è anzi si è in questi mesi schierata dalla parte giusta in più di un'occasione pagando anche prezzi
Ho rischiando in termini di consenso
La contrattazione integrativa
Finalizzata a promuovere e valorizzare professionalità produttività miglioramento della qualità dei servizi e delle prestazioni richiede
Da una parte e dall'altra
Il coraggio di ancorare
Gli ulteriori miglioramenti retributivi da distribuzione delle risorse
Che è affidata alla contrattazione integrativa a criteri sostanziali
Di evitare la spinta ad una distribuzione a pioggia
Di
A riconoscere il lavoro il merito l'impegno la qualità
Non sempre questo è successo
Non sempre questo è spirato in concreto il comportamento delle organizzazioni sindacali non sempre spesso ancora meno spirato il comportamento di chi trattava dalla parte delle amministrazioni
E però questo
Strettamente collegato ad un'altra delle grandi
Idee delle grandi trasformazioni che bene o male sono state delineate e sono in corso
Sia pure anche qui non senza contraddizioni ed incertezza
Che la trasformazione del sistema delle nostre amministrazioni pubbliche d'amministrazioni che si qualificano
Appunto lo Stato autoritario
Chi si qualificano esclusivamente come amministrazioni che esercitano poteri legittimati dalla legge
E legittimi solo per il fatto che rispettano le leggi
Ad amministrazioni che nel rispetto delle leggi certamente che costituisce cornice invalicabile
Però si misurano sul terreno della qualità dei servizi e delle prestazioni che rendono ai cittadini
E quindi si misurano sulla capacità attraverso
La qualità dei servizi e delle prestazioni
Di migliorare le condizioni di vita
Dei cittadini
Di lavorare alla garanzia concreta dei loro diritto del diritti di ogni donne di ogni uomo che come sappiamo dipendono in gran parte dalla qualità dei servizi e delle prestazioni che il sistema pubblico riesce ad assicurare qualche volta gestendo direttamente servizi e prestazioni
Qualche altra volta regolando né organizzando né la produzione e gestione da parte di altri
Questo cambiamento è radicale
E importa all'introduzione dell'amministrazione di principi nuovi
La misurazione delle performances dei risultati
Della produttività delle amministrazioni nell'abolizione e la verifica di indicatori di qualità
La responsabilità dei dirigenti da responsabilizzazione dei dirigenti delle azioni ai risultati ma correlativamente l'affermazione di regole nuove
Più trasparenti e più efficaci in ordine alla distinzione tra i compiti dell'autorità politica e i compiti della dirigenza
Piaccia o non piaccia e a molti non piace
Affermando l'autonomia e la responsabilità dei dirigenti del tutto quanto attiene alla gestione
Ma anche e inevitabilmente responsabilizzando la politica per quanto riguarda
La preposizione dei dirigenti e di incarichi
E quindi superando il principio di inamovibilità
Dei dirigenti
Affermando che gli incarichi i dirigenti sono attribuiti
Per un periodo determinato
Sulla base di una trasparente e chiara indicazione degli obiettivi da raggiungere
Delle risorse ad essi attribuiti per raggiungerli
E quindi anche
Stabilendo
Che alla fine del Periodo determinato l'attività del dirigente viene valutata sulla base dei risultati
Obiettivamente conseguiti o non conseguenti
Io adesso può conseguire l'ha confermato anche attribuzione ad altro incarico o anche qua
Nasce
Il confino in un ruolo di minor responsabilità e di minore
E di minore rilievo
Tutto questo è una conseguenza dell'idea
Cioè veri delle amministrazioni pubbliche
Come strumenti importanti
Per la modernizzazione del Paese
E il miglioramento delle condizioni di vita
Di tutti i cittadini di tutte le donne degli uomini che vivono in questo Paese
E a questo punto arriva il tema finale della valorizzazione del lavoro pubblico perché alla base di questo c'è l'intuizione
Che è il primo elemento di valorizzazione del lavoro pubblico la condizione della valorizzazione del lavoro pubblico è Successo del riforme
Il lavoro dei dipendenti dei dirigenti pubblici
Ha bisogno di essere supportato dalla trasformazione reale delle amministrazioni IMI amministrazioni che rendendo ai cittadini servizi e prestazioni di alta qualità
Sono riconosciute dai cittadini come un fattore positivo per la crescita del Paese per la qualità della vita
Per lo sviluppo civile
Sono riconosciute come uno strumento essenziale per garantire a tutti i diritti fondamentali
E quindi i i lavoratori delle pubbliche amministrazioni perciò riconquistano autorità prestigio riconoscimenti
E sono legittimati anche chiedere che alla qualità delle prestazioni consegua un riconoscimento non solo morale
Pure importantissimo ma anche economico
Ma anche economico
C'è una correlazione stretta fra questo
C'è una correlazione che lega insieme
I principi fondamentali della riforma
Non si può pensare
Che a questo si arrivi senza introdurre effettivamente ed è uno dei compiti della contrattazione integrativa
Degli strumenti che incentivino
Il miglioramento della professionalità
Delle qualità delle prestazioni della produttività delle pubbliche delle pubbliche amministrazioni
Non si può pensare che a questo si arrivi davvero senza liberare
Come con la riforma abbiamo cominciato a fare le pubbliche amministrazioni da una serie di lacci di lacciuoli di vincoli
Di oppressive
Di oppressive regole
Che sottoponendoli a procedure burocratiche pesantissime
Il mattino altissime
Prescindevano totalmente dalla necessità di
Garantire alle amministrazioni come prima loro finalità
L'efficienza l'efficacia della loro azione la qualità dei servizi
Il il lavoro che abbiamo affrontato in questi anni
Da questo punto di vista è molto complesso perché i suoi vari pezzi si tengono
E se mi è consentito anche sotto questo profilo io Scientology terribilmente
La mancanza di merci compiti
Lui riuscirà con una straordinaria lucidità
A vedere come questi diversi pezzi che poi sono tutti tra loro correlati
Si potessero incastonare in un disegno complessivo
Riusciva a farlo anche quando a noi mancava nella stessa profondità e ampiezza di visione
O forse anche
E il coraggio di costruirla di immaginarlo
Oggi noi dobbiamo continuare senza di lui
Dobbiamo continuare perché
Se non lo facessimo tradiremmo
Nel suo mandato il suo lascito nella sua memoria
Dobbiamo continuarlo ma in condizioni che sono sicuramente molto più difficili spero di essere riuscito a dirvi in qualche modo perché
Sono assai meno
Ci ha spiegato come la versione di Massimo D'Antona
Anche nel progetto in corso
Oggigiorno
Approfittiamo in questo momento abbracciare salutare la vedova di Massimo per qui tra noi restasse Olga D'Antona e anche per l'assoluta
Il comma otto del libero di cui il parliamo questa sera ovvero Valerio talamo collaboratore allievo di D'Antona e Paolo Matteini anche lui collaboratore agevoli D'Antona Gigi De Vittorio coordinatore del dipartimento per le politiche pubbliche sui gli autori dei saggi Gianfranco D'Alessio Antonia Di Stasi Gaetano D'Auria Umberto Romagnoli che non ha potuto intervenire prestasse e Adalberto Perulli
Nel libro come sapete detto dagli Editori Riuniti ed è stato voluto in particolare dalla funzione pubblica si io adesso darei la parola
Non so se visto posto per me visto che con impegno improrogabile pertosse può fermarsi ha incontrato avanza
Darei la parola a un uomo che è stato assai vicino al al compianto Massimo D'Antona al dottor Nino Freni
Era capo di gabinetto prima del ministro Bassanini e poi di Antonio vanta solidi no al ministero del lavoro proprio nel Periodo dall'ultimo impegno D'Antona fino all'uccisione il venti maggio nel novantanove
A me riesce difficile parlare del libro
Perché di buona parte dei saggi che stanno nel libro io ho avuto il privilegio di averli letti in anteprima quello che voi vedete pubblicato non sono costretti al massimo ha scritto frettolosamente
Sono il frutto di un paziente lavoro
Molto spesso di un lavoro riscritto più volte
Di alcuni di questi saggi io ho visto le diverse edizioni
Quindi riesce anche difficile parlare dei saggi
Di per sé considerati
Penso che il lavoro della riforma come suggestivi
Il suggestivo titolo di questo volume sia il lavoro della riforma
Come è stato fatto da Massimo
Al di là di quello che risulta da questi scritti che in parte hanno preceduto in parte hanno seguito all'opera riformatrice
Io non conoscevo
Massimo di persone prima che Massimo
Venisse a lavorare alla funzione pubblica con Franco Bassanini
Quando Bassanini
Disse che sarebbe venuta a lavorare con noi Massimo
Io di lui ricordavo
Un volume che poi Olga D'Antona mia cortesemente omaggiata
Che è un un passaggio se non mi ricordo male del mille novecentosettantanove
Sulla integrazione nel posto di lavoro quindi sull'articolo diciotto dello Statuto perché riguarda proprio quell'aspetto che si voleva colpire
Col referendum
E che non si è riusciti a colpire
è un libro che mi aveva interessato molto anche perché in qualche misura io un contributo alla stesura dell'articolo diciotto dello Statuto dei lavoratori ai miei tempi l'avevo dato
Quindi il mio sodalizio con massima è cominciato quando nel governo Prodi quando Massimo è venuto alla funzione pubblica
E debbo dire che bene sia stato di così purtroppo breve durata
E stato di un'intensità
Mi ha dato sempre la sensazione
Di aver sempre conosciuto Massimo
Vi è essere stato sempre a lavorare con lui
Culturalmente diversi il mio primo ma esso è stato Francesco Santoro Passarelli che era più grande di me di vent'anni
Il mio secondo Mestre sta e si e un un coetaneo
Che Gino Giugni
E il mio terzo maestro è stato uno più piccolo di me di vent'anni
Poi venti possono essere anche ventuno ventidue insomma non non non è è la dimensione che è stato Massimo D'Antona
Io debbo dirvi
Che io da Massimo apprezzo molto e non lo dico perché purtroppo Massimo
Ci è stato tolto da mani assassine ve lo dico perché io ho imparato molto
Da uno come massimo che aveva e mi ha colpito che nel libro Paolo Nerozzi e Gigi Di Vittorio
Abbiamo sottolineato poi l'ha ricordato anche lie mera Armuzzi
Massimo avevo una grande qualità che io per esempio non ho poco una grande capacità di ascolto
Questo è importantissimo per un uomo di grande cultura di grande ingegno
Come massimo
Ci si sarebbe potuto aspettare di trovare uno
Sufficientemente in intollerante o insofferente delle altrui banalità
Massimo non so aveva quella che Nerozzi e diritti e due vittorie hanno definito questa capacità di ascolto
Ma aveva una capacità di ascolto e gradirei partecipe cioè quella di mettere
A suo agio l'interlocutore a me è capitato più di una volta
Nel parlare con Massimo
Di Everest posto
Qualche idea che a me stesso non sembrava
Sembrava un po'balzana cioè di quelle qui mi dicevo
E adesso sarà la volta buona che Massimo
Mi guarderà con aria come per dire va be
Può capitare
Questo mi avrebbe probabilmente mortificato moltissimo
Debbo dirvi che ho sempre riscontrato ma questo non solo nel rapporto con me che poi si era creato un rapporto affettuoso ma nel rapporto in genere con tutti
Di avere sempre riscontrato
Che Massimo tendeva a recepire alla tua banalità o la
Idea appena abborracciata appena abbozzata perché tu distali in quel momento dicendo tu lo vedevi che lui l'ha metabolizzato Van
E poco dopo telai rivendeva in termini che ti davano l'idea di essere più intelligente di quanto tu stesso non avessi pensato di essere che c'era una cosa che favoriva moltissimo
Il rapporto con Massimo e favoriva moltissimo anche questo fatto di apprendere e io lo dico io non sono uno tendenzialmente umile lo dico
Con sincera partecipazione cioè tu avevi questo piacere parlando con Massimo
Di vedere anche tu hai abbozzati ragionamenti Toni abbozzati i pensieri ritradotti e rimessi molto più lucidamente molto più freddamente rapidamente passati al setaccio quindi separando il buono dal cattivo
Ieri trovavi un un'idea molto molto pulita ordinata che tu non avevi avuto in quel modo per dare un grande grande merito e de ciò che distingue i ma è i maestri nel senso latino del magister
Dagli analfabeti di ritorno che qualche volta si fanno chiamare professori
Io voglio dire potrei ricordarvi mille episodi ma anche la la e tarda e tarda sera
Di
Che riguardano proprio il lavoro del delle riforme perché la nostra a Palazzo Vidoni nel governo Prodi è stato veramente una bella squadra nella quale siamo stati molto affiatati è inutile fare i nomi di tutti quelli che a vario titolo
Abbiamo collaborato con questa esplosiva miscela che è stata la coppia Bassanini D'Antona
Ognuno di noi ha dato il suo granello comunque tu abbiamo fatto con grande entusiasmo
E io e con questo chiuderei vi debbo dire una cosa
Io sono tra da tra quelli che della squadra di Bassanini
Io Massimo e Massimo D'Antona
Con altri ragazzi
Forse anche più giovane di Talabani Matteini siamo quelli che sono andati al ministero del lavoro con Bassolino
Ritenendo che lì potessimo completare un'opera
Ci sembrava che di qua non avremmo più avuto l'occasione di poter completare
Quindi siamo quelli che più di direttamente hanno avuto il trauma del barbaro assassinio di Massimo
Quando però Bassanini e dopo la parentesi del di Palazzo Chigi
è tornata funzione pubblica e mi ha proposto di tornare anche quelli che avevamo seguito ma che eravamo stati con Massimo al ministero del lavoro
Siamo tornati tutti con Bassanini
Credo che ciascuno di noi lo abbia fatto
Per testimoniare a Massimo
Che noi comunque
Quell'opera che lui aveva
Portato a compimento non avremmo lasciato che altri per incuria per negligenza Opel
Antagonismo
La mettessero in cantina noi credo che siamo del media Funzione pubblica con la voglia di combattere perché le riforme
Di cui Massimo è stato il grande ispiratore
Avessero un seguito
L'AIMA era ricordato prima
Che ci sono degli episodi che dimostrano come
Quando noi non ci siamo stati
La riforma qualche passo qualche frenata alla nel caso di freni va pure anche bene qualche frenata l'abbia avuta
Qualche arretramento anche
Il capitolo della dirigenza è un capitolo emblematico
Di questo e non è il solo capitolo è emblematico
Quindi lei siamo tornati con l'idea che avremmo assicurata Massimo avremmo garantita malissimo che cerca lui aveva fatto non l'avrebbe dall'aveva fatto in bagno
Grazie
Grazie otto meno frenetica del taglio del cordone D'Antona
Io adesso darei la parola
A Paolo Nerozzi segretario confederale CGIL oggi fino a qualche tempo fa segretario della funzione pubblica
Nell'epoca in cui la funzione pubblica decise di farsi promotrice proprio di questa iniziativa editoriale di questo libro
A Paolo Nerozzi io troppo è una domanda anche ascoltando le cosa avverte questa sera
Apparirà chiaro nella nelle idee nelle cose scritte debba Bump Troma
Una proposta
Innovativa
E moderna di nella ricerca di un equilibrio nuovo tra i diritti per esempio per i diritti del lavoro
Ed era anche l'esempio a me sembrava di una cultura moderna e innovativa che contrasta un po'con l'immagine che il sindacato AGEA nel Paese un'immagine come si suol dire di conservazione
Questa di brume un fuoriprogramma aperte
Io non pensavo stasera di intervenire soprattutto dopo minimo
L'olio mentre una cosa da rispondere a Gromo
Massimo D'Antona molte delle cose
Che ha poi fatto il ministero della Funzione pubblica le apprezzate in CGIL
Prima incisive per cui sindacato di categoria nell'ultimo hanno primati
Arrivare da freni Bassanini al governo
Perché
Proprio attraverso l'opera sua veri compagni verrà consunta giuridica di Umberto verso sera non c'è
Abbiamo proprio nel sindacato inviato quel processo di cambiamento
Cenni fiocco scritte
Dai concorsi cosa contrastata è il consiglio d'amministrazione
C'è
Passò attraverso la privatizzazione il rapporto di lavoro perbene
C'è Massimo Musarra
Marce noi dicevamo proprio per dare il senso della rottura
Innovazione
Poi
Questo è continuato
è continuato con tutte gli aspetti sulla legislazione legge Bassanini
Che sarebbe il continuatore dovrà continuare
Con la legge di rappresentanza
Quel fu questo il suo arresto
Sergio che era meglio di me
Ecco io vorrei però
Mettere in rilievo che più nostro cambiamento treno sulle sul mercato pubblico della CGIL
Deve molto al massimo e c'è anche l'offerta del governo
L'italiano devono molto al rinnovamento che nella CGIL
è avvenuto e nelle proposte che ha fatto per cambiare la pubblica amministrazione
Grazie a Massimo e grazie al lavoro dei compagni li converte fra altri vicino diciamo assistito in quegli anni
Grazie anche al Cavalera offre ho citato prima i nomi di sì curato autori dei saggi molti sono presente qui in sala chiedo se qualcuno di loro vuol prendere la parola
Quest'asse
Prego
Buonasera io sono Valerio Talamo
E vorrei spendere qualche parola per portare il mio ricordo di Massimo D'Antona
Massimo era un giurista completo ovvero ma soprattutto riformista nel senso nobile del termine
Era un giurista militante
Laddove il ciclista militante colui che non si limita a interpretare la norma ma quando questa va in patologia interviene per modificare la terra aggiornarla però insomma di portarla
Sulla base delle esigenze che emergono i nuovi bisogni
Vorrei evidenziare che con lui si è colpito uno stile di vita è un vero e proprio modello di relazione tra intellettuali governo e sindacato
Nella logica aberrante delle versioni riformista
Massimo era realmente riformista
E colui che disinnescando il il conflitto sociale
Evita che emergono le contraddizioni che sono propri di una società a capitalismo ha già avanzato come tutte le democrazie liberali
Io direi più che che capitalismo avanzato metteva in evidenza insomma Bassanini prima
Al capitalismo corretto perché noi assistiamo ad un di mutamento profondo del ruolo della società
Nel senso che se lo stato chiaramente non è più quello che agiva nella dimensione dell'ordine tutto giocato sulla dialettica tra autorità e libertà allo stato ottocentesco
Non è neanche semplicemente più uno Stato che produce beni e servizi uno stato invece che regola chi intermedia
Che pianifica che pone regole
Che redistribuisce il reddito insomma il frutto di una società complessa
Che non prevede un arretramento dello Stato ma semplicemente una ridefinizione delle sue funzioni
E in questa ridefinizione delle delle del funzioni non può fare a meno del ruolo importantissimo dell'intermediazione sociale determinato da quelle formazioni sociali che si situano tra individuo
è stato come ad esempio il sindacato la concertazione al quale Massimo speso gran parte della propria attività
Uno strumento importantissimo per garantire che in questa società complessa
Ci sia la possibilità che alle scelte dei governi di governanti parteciperò realmente i governati d'altronde queste sono le parole di un altro campione del riformismo anche il perito sotto il piombo assassino delle Brigate Rosse Walter Tobagi
è tutto un altro campione del riformismo non a caso è stato colpito dalle Brigate Rosse lo ricordava Ruffini Gino Giugni
Un altro riformista non a caso colpito trent'anni prima circa un altro un altro artefice di un di una grande riforma sociale come lo Statuto dei lavoratori esattamente come Massimo D'Antona è stato l'artefice della seconda privatizzazione del pubblico impiego che quella vera
Ora io e la problema che mi pongo è che cosa resta di quello che ha fatto Massimo meglio i rischi che si possono determinare adesso che Massimo non c'è più
E il primo pellicola prima paura e che il destino per esempio nell'ambito del lavoro pubblico tutte quelle corporazioni quella deriva corpo una sorta di Didier Riva corporativa
Una sorta di alleanza degli interessi favorevole la conservazione dell'esistente perché vedete la riforma del sommo lavoro pubblico una riforma vera come tutte le riforme vere toccano degli interessi consolidati
E quando si toccano interessi consolidati coloro che sono colpiti in questi interessi si alleano per insomma difendersi
E quello che per esempio può avvenire in tema di diligenza
Ne parlava Bassanini e Puglia ha parlato sereni
E quello che per esempio attiene in generale al governo dell'autonomia collettiva si pensi ad esempio come appartengono a strati profondi dal della memoria del pubblico impiego
Tutte quelle leggi nemico settoriali e corporative che sono frutto dell'istinto e delle categorie più forti che riescono ad ottenere da parte del Parlamento di privilegi di settore
Prometteva in ENI evidenza già già suo famoso studio
Queste leggi o microsettoriale corporativi che sono frutto di una società in cui s'impone il più forte
Bene e lealmente realmente eversiva quella norma confermata dal nuovo decreto legislativo anzi implementata
Attraverso la quale tutte le leggi le quali prevedono dei benefici economici per particolari categorie di lavoratori c'è stata negligenza
A far a a far data dal nuovo contratto collettivo significa dire che nella logica del conflitto sociale aperto che fa parte della un di una moderna
Società e sono industriale che si di Limonov conflitti di lavoro e si determina la logica delle retribuzioni non attraverso l'urlo del più forte
Ma io comunque voglio concludere con un altro con un altro ricordo perché non voglio spingere non è questa la sede io avevo addirittura preparato qualche cartella ma non non è il caso di leggerla
Vorrei conclude ceno perché abbiamo pensato a quest'opera
Insieme la CGIL insieme a coloro che ci hanno aiutato a farlo che c'hanno
Ci hanno chiaramente assistito
Io di insomma D'Antona come all'insomma ricordo quello che tutti hanno messo in evidenza le incredibili qualità morali lampi incredibile
Come dire limpidezza di pensiero la mitezza illuminista
L'arguzia
Ricordo soprattutto la la grandissima libertà morale dell'intellettuale la capacità di saper ascoltare ma soprattutto di vedere oltre ecco questo vi saper preconizzare gli sviluppi gli sviluppi futuri
E io l'ho conosciuto come studioso del Pubblico impiego poi quando sul sono con altri con gli altri curatori mi sono sono mi sono messo a ricostruire l'opera di Massimo D'Antona scoperto
Ho scoperto D'Antona giuslavorista
Cioè che aveva studiato il diritto del insomma lavoro privato
E che aveva capito per esempio come questo lavoro privato che articolato intorno ad uno statuto giuridico non funziona più
Perché è articolato a misura della grande fabbrica della somma modello fordista di questo lavoro tipico bianco subordinato che non accoglie tutti ma coglie solo coloro che appunto sono i dipendenti del lavoro subordinato
Che appartengono a un particolare tipo di lavoro rispetto al quale sono garantite tutte le tutele tutte le garanzie
Coloro il quale sono fuori bussano alla cittadella della protezione dei privilegi che sono garantiti solo a coloro che sono all'interno di questa cittadella fortificata del lavoro dipendente
Massimo avvertiva loro che due Taba avvertiva in questi saggi è previsto che abbisognava aggiornare lo statuto della somma lavoro insomma partendo da una considerazione fondamentale il lavoratore la persona l'individuo che cerca dal lavoro la propria identità la propria sicurezza il proprio reddito cioè i fattori costitutivi della sua vita e della sua personalità
Bisogna partire dal lavoro senza in quanto tale senza aggettivi perché oggi il conflitto non è più fra classi sociali
Ma il fatto che uno sconto fattucchiere fra generazioni fra coloro che sono inclusi
Nella circuito della produzione del reddito e coloro che invece ne sono radicalmente esclusi e questo nuovo conflitti tutto queste nella sua opera e in questo insomma ma Massimo sia detto senza polemica andava anche oltre il sindacato tradizionale cioè parlava anche al sindacato
Sì per sua insomma natura e costruito sui bisogni del insomma lavoro dipendente
Voglio dire che la sua missione va oltre questo senso degli al sindacato per dire che se il sindacato non dirige non capisce non dirigere trasformazioni perde e se perde il sindacato per la società civile
Perché ha bisogno di questi enti sociali intermedi che si pongono tra società fra Stato e individuano interpretano i bisogni profondi ecco perché abbiamo fatto quest'opera perché insomma Massimo ancora tanto da insegnarci e non abbiamo ancora tanto bisogno di ascoltare
Cavalleria usavano che appena otto ma una nuova parentesi sul lavoro e D'Antona che potrebbe aprire una discussione finita vertenze
Ci sono altri che
Che vogliono intervenire tra tra il pubblico io ne approfitto per sottolineare come nel libro
Di cui ho parlato adesso Talamo sia assai importante la presenza di una bibliografia curata dalla Biblioteca dalla Corte dei Conti
E come sia da sottolineare l'accurato lavoro redazionale di Mario Santostasi per conto della rivista qual è stato io adesso darei la parola se non ci sono altre che vogliono intervenire a Sergio Cofferati plaudente partendo da drammatico dato di cronaca che si tiene proprio oggi da Milano e che in qualche modo si collega a quel terribile attentato del cui fu vittima un anno fa Massimo D'Antona Milano oggi sono stati ritrovati dei volantini
Fabbriche milanesi e luoghi di lavoro firmati dal solito Partito Comunista Combattente che sembrano unico di quell'attentato di un anno fa una continuazione e che mi sembra che consolida non può l'allarme che a suo tempo aveva dato Sergio Cofferati su queste cose dovrei chiedergli
Persiste questo allarme
Sì il problema c'è ed è un problema serio non va sottovalutato e poi
Proverò a commentarlo brevemente però volevo dire prima del mio interesse di lettore al libro
Io ho trovato due cose importanti intanto la scelta del periodo degli scritti di Massimo Massimo ci ha lasciato un po'molto di più di quello che è contenuto nel libro
Ma l'aver concentrato l'attenzione dei curatori al periodo novantasei novantanove
Ci permette di avere uno spaccato assai eloquente del contributo che Massimo ha dato a definire un sistema di regole importante nei rapporti nelle relazioni che nella vita sociale di questo Paese
Io credo che da questa scelta per per quanto ristretta nel tempo
Non si può sapere con efficacia
L'esatta dimensione del lavoro di Massimo
Non voglio con questo sminuire il resto che nel libro non c'è
Però
Ad un lettore non non avvezzo ad affrontare le questioni che Massimo affrontano quotidianamente
Ho ad una persona che non ha conosciuto direttamente o indirettamente Massimo il libro offre una chiave interpretativa non solo esaustiva ma anche di grande interesse l'altra cosa che mi ha colpito nel lavoro dei curatori ma anche nei saggi che introducono i singoli capitoli
L'attenzione e l'amore che c'è in questi saggi non c'è niente di banale a volte capita nel costruire libri come questo lo riferisco da lettore non non non certo del delle due persone che partecipa alla costruzione
Di raccolte di trovare
Scritti
Non sufficientemente meditati un po'di circostanza ecco qui non c'è niente di dissimile c'è un un affetto per Massimo che poi traspare non soltanto dalle cose che sono iscritte nel libro ma dalle parole che gli stessi curatori hanno hanno detto questa sera e traspare anche dall'attenzione dalla dalla dall'impegno culturale che è stato messo nel descrivere i singoli capitoli
I capitoli poi sono esemplificativi di quel che è stato massimo di quello che ha lasciato dei problemi che ci ha aiutato a risolvere di quelli che ci ha indicato come temi prioritari di un lavoro ancora in larga parte da Simone
Sono state dette cose sei precise
Il creduto di potermela cavare ritornando rapidamente su alcuni di questi aspetti nono riflessioni particolare da aggiungere soltanto da da ricordare
Alcune delle circostanze alcuni dei dei particolari che sono che sono infatti
Importanti nel lavoro di massima nelle cose che insieme abbiamo fatto
Si è detto libero ne parla diffusamente D. qual è stata la funzione ruolo che Massimo ha svolto nel nell'introdurre insieme ad altri ma con un un ruolo importante
I criteri che vengono definiti di privatizzazione del rapporto di lavoro che vi erano i non usava questo termine parlava più correttamente di contrattualizzazione dei rapporti di lavoro
Il termine privatizzazione l'abbiamo sempre utilizzato noi sindacalisti in funzione polemica verso chi
Ci accusava di non voler cambiare
E l'idea di rendere il Pubblico simile al privato
Ci aiutava sul piano della pura comunicazione a dire di qual era l'importanza la profondità del processo che ci si avvia ha detto la in mare che questa battaglia
Il il termine non è improprio
Non è infatti corrisponde alla verità di di quegli anni non lontanissima neanche che parti goffamente recenti questa battaglia la Cgia nel l'affrontò in splendida solitudine
E quando si è da soli
E spesso facile svolge le funzioni di pura testimonianza è difficilissimo fare delle cose concrete
Siamo riusciti a fare delle cose concrete se è vero come è vero che oggi la riforma in stato avanzato e avrebbe bisogno se mai di essere completata molto lo si deve al massimo delle sue intuizioni al lavoro paziente ma importantissimo
Di ordine intellettuale e politico
Fare delle cose da soli in un terreno nominato come quello della trasformazione rapporti di lavoro nel settore pubblico non era facile
E ci voleva una legittimazione culturale
Che il sindacato da solo non poteva avere
E che gli poteva venire soltanto dal contributo attivo di una persona come massimo
Poi certo abbiamo fatto molta strada non siamo ancora al termine del processo di riorganizzazione e di vera
E irreversibile riforma del rapporto di lavoro le difficoltà sono state ricordate più alta che questa sera se però abbiamo la ragionevole speranza di poter arrivare in tempi non storici
A completare questo processo perché il processo è partito con tanta credibilità
Tanta e tale De credibilità da farci superare l'ostacola la difficoltà iniziale dell'isolamento e poi di permettere che con tutti contraccolpi che il processo voto però il processo cammina
Guardate che quando ci sono in campo trasformazioni come quelle che riguardano i criteri e condizioni le modalità di rapporto di definizione rapporto di lavoro di tante persone come quelle che lavorano nel settore pubblico il rischio che quando si è in mezzo al guado non si rimanga ferma si ritorni
Esattamente dalla sponda dalla quale si è partiti non è mai non è mai nel piccolo Nenni nel rilevante
Io penso che la qualità del prodotto iniziale abbia impedito che questo rischio prendesse corpo Cherie concretizzarsi
Poi Massimo si è occupato di rappresentanza
Di rappresentanza nei settori pubblici
Partendo da lì
Di rappresentanza nei settori privati
Nel settore pubblico per la legge operante abbiamo utilizzato credo con profitto quelle norme
Oggi i dipendenti pubblici hanno disposizione lo strumento democratico importante scelgono i loro rappresentanti
Sulla base dell'uso di quello strumento democratico si può attuare correttamente un rimando costituzionale cosa che ancora non è data per i dipendenti delle imprese private
Ma se anche qui abbiamo la ragionevole speranza che la legge di riforma presente in Parlamento posso arrivare
Un giorno spero non lontano al capolinea della sua approvazione perché si sono fatte le cose che conosciamo non della Repubblica
Perché si sono trovati di soluzioni ingegnosa
Ha problemi tecnici difficili
Ma soprattutto ispirazioni politiche culturali profondamente diverse come quelle che le tre confederazioni avevano Franco prima ricordato di quegli incontri di quelle discussioni riservate che per fortuna tali sono rimaste la loro pubblicità avrebbe impedito un'evoluzione positiva della discussione
Finimmo quelle discussioni
In questo modo chiede una delle ulteriori tante testimonianze di qual era la credibilità e l'autorevolezza di Massimo
Avendo ancora delle disparità di opinioni
I segretari generali delle confederazioni si impegnarono scrivere
Due cose su un foglio di carta che riguardavano le volontà
Politiche delle confederazioni
Ed erano cose relative a come utilizzare le soluzioni tecnico-politiche che il dispositivo di legge da prevedere
E a Massimo venne delegato
Con una sorta di
Rimando senza vincoli da parte di tutte e tre segreterie generali
La definizione ultimativa del testo
Laddove noi non eravamo riusciti
Per difficoltà anche soggettive
A trovare il bandolo della matassa e non era semplicemente la soluzione tecnica ma era il punto di equilibrio tra ispirazioni rispettabili
Di ordine politico culturale diverso
A lui affidammo il compito di sciogliere il nodo lo poteva fare non soltanto perché era
Un giurista bravo ma anche perché aveva conoscenza diretta
Delle differenze
Di ispirazione tra le tre confederazioni
Se guardate oggi alcune delle soluzioni tecniche adottate potreste essere indotti nell'errore di considerarle tutto sommato delle cose quasi quasi semplici
E l'uovo di Colombo
Nessuno prima era riuscito a trovare quel punto di equilibrio e soprattutto a costruirlo sulla base di un mandato e con la disponibilità e la convinzione delle tre confederazioni
Se successivamente nessuno ha trovato alcunché da obiettare a quelle soluzioni semplici che nessuno era stato in grado però di immaginare in precedenza perché si sono immediatamente dimostrate efficaci e in particolare hanno rappresentato una mediazione tra ispirazioni diverse
Una mediazione non trovata da sindacalisti ma trovata dal giurista che sapeva cos'era il sindacato e poteva
Apprezzare le differenze e cercare di Medea
Ora
Il massimo si è occupato anche di una
Aspetto delicato dei meccanismi e delle modalità di rapporto tra le parti sociali si parla spesso di concertazione qualche volta anche un po'a sproposito
Nell'accordo del mille novecentonovantatré quello che introduce la politica dei redditi e chi stabilisce per la prima volta la pratica
Della concertazione come metodo di confronto preventivo che individua obiettivi dice poi vengono realizzati con con coerenza nei comportamenti dei dei grandi soggetti di rappresentanza sociale
Come era inevitabile non tutto era definito
Nel corso degli anni successivi
L'incontrammo tutti
La difficoltà di
Assicurare una pratica ripetuta ed efficace della della concertazione
Senza che questa entrasse in collisione con prerogative e funzioni di soggetti politici o di rappresentanza istituzionale
Ci fu chi sollevò il problema non banale del rischio di una pratica neo corporativa tre grandi soggetti di rappresentanza sociale
Quel rischio è stato scongiurato a mio parere
Non solo porta una mente ma con efficacia
Sulla base di un testo
Contenuto nell'accordo
Che firmammo
Con il governo
Con il primo governo D'Alema nella qualche giorno prima
Anzi per la verità era l'antivigilia di Natale del mille novecentonovantotto
Quella parte di concertazione per meglio dire di rafforzamento della pratica concertativa rispettoso di funzioni e prerogative le funzioni le prerogative erano quelle del Governo da un lato e del Parlamento dall'alto
Sono il frutto di un lavoro paziente
Quasi di cesello
Ancora una volta di ricomposizione e di mediazione tra ispirazioni diverse
Ma avendo come soglia invalicabile quella delle prerogative e delle funzioni dei soggetti fatta da Massimo Massimo allora era assieme a Nino collaboratore
Se il ministro del lavoro Antonio Bassolino
Discutemmo quasi otto mesi intorno a quel testo breve in fondo la cartella e mezzo
E penso che ancora oggi la fase nella quale l'attenzione verso la concertazione altalenante qualche volta sembra nelle confermarsi e qualche volta sembra scendere a precipizio chili chi sia
La descrizione più efficace e più corretta delle funzioni che si possono svolgere sulla base di un metodo come quello del confronto preventivo senza entrare in conflitto e collisione con delle funzioni che sono di altri
Senza esautorare i governi e men che meno senza mettere in discussione la sovranità solo da rispettare del del Parlamento
Ancora una volta letto quel testo a posteriori la descrizione la sequenza logica sembra molto naturale
Soprattutto a chi in precedenza aveva utilizzato quelle quelle procedure magari senza rifletterci più di tanto
La costruzione non soltanto giuridica ma di funzione e di importanza politica è a suo modo geniale io credo risolutiva di tante
E troppe parole che a volte vengono spesi intorno al al tema della concertazione
Poi Massimo si è occupato
Da ultimo di due temi quello di
Dei diritti nei nuovi lavori
Lasciando delle indicazioni preziose
Ma non
Proposte compiute
E il tema dell'esercizio del diritto di sciopero nei servizi
Nel quale invece il lavoro di Massimo è stato davvero risolutivo sia per l'accordo
Che firmarono le confederazioni le categorie interessate
Il giorno dopo in quel caso esattamente alla vigilia del Natale del mille novecentonovantotto e poi per il dispositivo di legge sul segmento
Con quella soluzione siamo passati dall'autoregolazione
Alla legge ma ad una legge più efficace di quella precedente
Fini Massimo aveva fatto un'esperienza in dirette cioè
Viene poco ricordata ma se è stato per un periodo breve sottosegretario ai Trasporti
Che era il governo Dini e il ministro dei Trasporti
Che era al l'onorevole Caravale
Lo ricordo perché
Piero segretario generale CGIL da non molto tempo
E Massimo che che era
Il giurista più importante dalla Consulta
La consulta un luogo dove non ci sono incarichi formali dove non ci sono gerarchie
L'importanza
E riconosciuta dall'atteggiamento che i componenti della Consulta hanno verso gli altri
E era molto interessato dalla proposta che gli era stata fatta
Ma era anche preoccupato
Perché temeva di vedere
Interrompere il suo rapporto con la CGIL
Ne venne a parlare
Gli disse la cosa più ovvia di questo mondo via
Con un sottosegretario con la CGIL non solo avrebbe avuto un interlocutore importante in più ma avrebbe continuato a Conca collaborare anzi a chiede di collaborazione nelle forme possibili senza conflitto di competenze esattamente come era stato periodi precedenti con lui e con altri
L'esperienza sia pur breve fatta in in quel ministero poi gli ha rafforzato la convinzione su alcune soluzioni che sono state adottate nel testo
C'ha portato all'accordo e poi al al provvedimento
Come vedete sono capitoli
Poi nel libro
C'è la descrizione esatta dell'opinione anche tecnica ma facile da comprendere di Massimo su su molti dei problemi
Che aveva affrontato e risolto insieme ad altri
Come vedete sono i fondamenti di un sistema di regole
Che attraverso il leader rispetto
Delle funzioni della rappresentanza sociale delle imprese e dei lavoratori come funzioni distinte
Ha consentito
Di aiutare un processo di cambiamento di trasformazione profondo che la società italiana avviato
Non c'è semplicemente il contributo dato ai processi di risanamento economico
Che già di per sé basterebbe
C'è molto di più
C'è il contributo importante dato al mutamento dei comportamenti di massa quelli che sono difficili da valutare nel nel momento dato
E che potranno essere letti interpretati meglio a distanza di tempo da chi si occuperà delle cose che stiamo facendo nel futuro
I comportamenti di massa in tanti settori sono cambiati per effetto di queste regole
Non è scomparso il conflitto
Il conflitto ha un carattere fisiologico soprattutto tra soggetti che rappresentano interessi diverso
Però ecco il conflitto ritornato a questa dimensione fisiologica
E dovere
Permane qualche elemento di patologia e perché quelle regole non sono state utilizzate applicata
Nell'accordo del novantotto che poi diventato fondamento della revisione della legge sulla regolamentazione dei sapori duecentoquarantasei non a caso Massimo c'aveva aiutato tantissimo a superare le ritrosie le resistenze di alcuni settori delle imprese
Viene previsto nel settore dei servizi dei trasporti in particolare il recepimento dell'accordo del novantatré che lei non era mai stato applicato
E non è un caso che quello sì è uno dei settori nei quali qualche patologia sul piano del conflitto dei comportamenti rimasta
Dunque il lavoro al quale va segnalato un contributo culturale intellettuale ma anche pratico politica e sindacale molto consistente è stato quello di definire questo sistema di regole
Con all'interno il riconoscimento delle funzioni di rappresentanza e rispetto dei ruoli
Cose concrete e cose forse per qualche verso impalpabile ma che non valgono meno delle altre
Diceva prima per uno di questi volantini sono stati ritrovati
A Milano in questi giorni non solo a Milano
Sono volantini che rivendicano
L'attentato
Agli uffici di Gino Giugni
Sì qualche settimana o su
L'ufficio del Garante
Dell'applicazione dall'attuazione della legge
Sulla regolamentazione del diritto di sciopero
Sono volantini che ritornano esattamente
Sui temi di cui abbiamo parlato questa sera
E ripropongono la versione delirante
Degli assassini di Massimo
Io credo che si debba trarre non soltanto
Banalmente la conferma dell'esistenza di un pericolo
Il solo fatto che gli assassini di Massimo non siano stati ancora catturati
è la prova provata dell'esistenza di un problema serissimo
E di un pericolo ugualmente rilevante
Ma c'è una cosa in più
C'è la conferma che l'obiettivo
Di queste forze
E la messa in discussione di quel modello di relazioni di regole
Il SISDE insistenza quasi ossessiva con la quale
Ancora in questi volantini si ritorna su quei temi
Sono paradossalmente la conferma di quanto queste emissioni importante per un paese civile
Per un Paese
Democratico
E come per questa ragione
Quelli che sono oggi non semplicemente elementi funzionale di un modello di rapporti relazioni ma alcuni di quelli son diventati
Anche nell'immaginario dei valori debbono essere difesi
Io credo che il modo migliore per rispondere
A questi
Ulteriori ripetuti
Atti di provocazione
Delle forze del terrorismo sia quello di proseguire
Sulla strada del completamento delle cose intraprese e della difesa di quel modello che rapporti di relazione
Che non su un'altura nulla anzi assegna alle forze di rappresentanza sociale funzioni compiti definiti importanti
Al di là del riconoscimento che gli può essere stato dato io son convinto che sia questa la cosa più utile
Ma
Voglio pensare che sarebbe anche del
Se l'ho conosciuta un po'l'opinione l'opinione di massima
La prima volta che visto Massimo
è stato tanti anni fa
Non nel palazzo della CGIL Man
A Torino posto strano c'era un un cenacolo di lavoristi ed i sindacalisti a volte capita che per fare delle cose importanti bisogna spogliarsi del proprio errore la propria funzione trovarsi a discutere
Liberamente non rappresentando in quel momento nulla chiedo alcunché se non se stesso
E c'era un un'abitudine che un gruppo di giuslavoristi aveva
Tenuto viva nel corso nel corso del tempo
E queste discussioni
Che duravano a volte un'intera giornata
Hanno prodotto credo gli spunti sui quali poi nelle funzioni esplicite di ognuno di noi
Siamo ritornati per renderli concreti per renderli ipotesi vendicative o soluzioni o soluzioni legislative
Ognuno per la sua parte stimolando l'interlocutore che in quel momento aveva di fronte
Ecco questo lavoro di ricerca
In quella dimensione
Strana
Ma strana per il luogo per come me lo ricordo perché che era il Museo dell'Automobile di Torino
Mi aveva messo per la prima volta in contatto con Massimo la cosa che mi aveva colpito
In aggiunta come mese che per così dire al tratto della persona
Non solo il valore intellettuale
Ma la alla grande attenzione che Massimo ha sempre avuto per gli altri
E che in quel
Ragione però avesse tanto rispetto da parte degli interlocutori imprenditoriali
E questo fu
Il primo elemento di sorpresa seguirono anche alti
Però ecco fin da quel momento ho avuto la sensazione
Di
Sto a vivere in CGIL una persona
Con la quale si potevano fare delle cose molto importanti e non soltanto quelle di cui si discuteva in quella circostanza
E
Mai sensazioni fu più veritiera
Ovviamente il vuoto che ha lasciato massimo un voto
Anche per questa ragione particolarmente rilevante
Credo che ci sia
Un elemento di conforto
Che nella passione che aveva saputo stimolare e che rimane viva
Non solo nelle persone che l'hanno conosciuta
Tante persone
Io non so se il termine allievo sia
Il più esatto ma comunque tanti giovani che hanno
Avuto Massimo come insegnante o come
Semplicemente
Persona più matura che li ha aiutati in una prima parte del
La loro vita
Lì questa tratta si coglie in giro
Me ne rendo conto io che
Più di un'occasione per par
Simone in sedi diverse che vedere ragazzi giovani che lo ricordo Kissin tono come dovere morale quello di
Are per la loro quello che sono
E probabilmente per quel tanto di più che sapranno
Anche negli anni futuri nel continuare nell'insegnamento che Massimo gli ha lasciato
C'è un elemento di conforto non capita sempre
Non siamo di fronte alla figura dell'intellettuale che ha dato molto che viene considerato per quel che ha dato
Ma di un intellettuale che ha lasciato
Un segno sul quale molti vogliono ritornare si sentono anche moralmente impegnati a tornare
Non capita di frequente
E io credo che questo possa essere considerato
Più di tante altre parole l'aspetto l'elemento di conforto che
Penso però che ma voglio soprattutto
Per tutti coloro che lo hanno conosciuto e che hanno avuto la fortuna di lavorare con lui
E a tutto il contrario è stata un'occasione
Meglio sono le
Tanto ma
Anche i nostri possibilmente
Perché i bisogni diversi
Carlos Santana accademico nel momento
In gesso
Quella questione posso dire niente nel mio piccolo conoscenza mi permetto conseguire e sul metodo insomma qualcosa di più finché la discussione rimane concentrata fra pochi specialisti Monti affezionati e difficile che va avanti la questione che decolli bisognerà che questo problema venga portato a conoscenza di tale volgarizzato prima se non ci si fonda sull'idea difficile pensare il supporto per far passare la rete
Forse trovare un Micheli esperto di comunicazione visto che si parla di riforma pubblica amministrazione fondamentalmente interessa tutti i cittadini vediamo potenziando qualcuno riescano a volgari sarebbe
Forse può reperire spazi
Come l'avete ottenuto un po'tutti mi pare
E però sembra strano modo di fare i conti con la base determini sindacalismo poi non ci sono
Citare la la cittadinanza
Non sarà K bisognerà cominciare a spiegare ai cittadini
Interessare voi ad qualchedun Sordi Tesserin postula questi quattro eccetera se si riesce a farcela credo che su questo problema forse spostando
Caravà
Sul clima politico è scomparso negli anni
Ipocrite