"La fame nel mondo, il divario nord-sud, l'immigrazione, la fame in Italia, i radicali..." servizio di ricostruzione realizzato con materiale tratto dall'Archivio di Radio Radicale

In qualunque momento di informazione di riflessione realizzato con documenti d'archivio relativo questa volta alla presenza dei radicali nelle istituzioni
E all'iniziativa che nel partito radicale condusse oltre vent'anni fa in ogni sede nazionale e internazionale
Contro lo sterminio per fame nel mondo problema più che mai d'attualità
E all'origine delle principali cause che quotidianamente spingono migliaia di persona a lasciare le loro terre in cerca di condizioni di vita più decente in Italia e altrove
Mi riproporremo dunque
Quanto dissero al Senato e alla Camera nella settembre settantanove durante nel primo dibattito conquistato dai radicali sul tema un ex parlamentare radicale Gianfranco Spadaccia ed Emma Bonino
E al termine ancora Emma Bonino
Durante
Un dibattito nell'aprile novantotto sul problema dell'immigrazione
A parere del mondo il che significa sottosviluppo squilibrio economico
Rapporti fra paesi in via di sviluppo nei Paesi cosiddetti industrializzati
Significa il prodotto l'effetto dei meccanismi internazionali
Delle politiche di sfruttamento di spoliazione
Il neocolonialismo
Tutti i tipi di neocolonialismo nessuno escluso
Hanno prodotto hanno realizzato dopo i processi di decolonizzazione e troppo
I movimenti di liberazione dei Paesi ex coloniali del terzo mondo
Problema immenso
Che sembrerebbe per la contea di ieri ha detto
Che pone in discussione
Difficile o impossibile
Affronta
Ma ciò che ha mosso
Io penso la coscienza come cittadini e come parlamentare
Dei firmatari di questa richiesta sono le cifre ricavate dal ministro
I cinquanta milioni di morti ogni anno
I cinquanta milioni di morti questa
I trentacinque che sono morti dall'inizio dell'anno
Che le Nazioni Unite hanno voluto provare hanno del punk sullo internazionale fanciulla proprio per dedicarlo ai diciassette milioni Gary questi cinquanta
Sono
Bambini
Paragoniamo queste cifre
Paragoniamo le alle fibre dei parchi dei cinque anni della seconda guerra mondiale
O alle cifre
I morti nei campi di sterminio di vigile
è una cifra che ha già chiama in causa la nostra coscienza
Sono cifre
Che sono conosciute ormai analizzate dall'organizzazione internazionale
Le quali tentano
E hanno tentato luogo con l'anno internazionale punk sullo di richiamare l'opinione pubblica questa realtà
Sono conosciuti dai governi dalle forze politiche
Dall'opinione pubblica
Noi non siamo più
E la condizione dei tedeschi che avevano notizie frammentarie e in certi e i campi di sterminio
Dati non siamo più consentitemelo compagni comunisti nella condizione dei compagni comunisti degli anni Trenta
Che arrivano da qualche compagna dà notizia di qualche scomparso e dei campi di deportazione digitali
Siamo una società è un'opinione pubblica dei governi e delle proprie politiche
Che hanno cognizione di questo sterminio
Si svolge sotto i nostri occhi
E la concreta ai attuale contemporaneità del nostro tempo
E io credo che se vogliamo discutere che vogliamo uscire
Dall'inerzia
Che caratterizza questo problema
Dobbiamo aver presente i morti che in questo momento le morti che in questo momento si stanno verificando le altre che fine di milioni di morti
Che si divideranno probabilmente da qui a Natale
Come effetto ineluttabile
Deterministici non è che Dario obbligato del tipo di società che abbiamo costruito
C'è stato rimproverato
E l'aver preso queste iniziative nella del ricercato
Da ogni parte col dialogo
La convergenza di ogni altro parlamentare
Di carattere improvvisa carattere demagogico
Di questa richiesta
Io credo
E la ragione per la quale compagno di turno ci spiegava
Il Partito Comunista
Con una decisione che io definisco
Che Pasolini che Benedetto ostruzionistica rispetto al tentativo di rompere l'inerzia su questo problema
Definire per costruzioni
Ma improvvisato perché dall'inizio dell'anno
Cioè da quel mille novecentosettantanove
Che le Nazioni Unite hanno dedicato al fanciullo proprio per richiamare la drammaticità e la praticità di questo problema
Noi
Non abbiamo spesso un giorno di lavorare
Trovando la convergenza
Anche lì gli uomini di diverse correnti politiche e ideali ricordo senatore Conella devo ricordarvi Lombardo Radice Terracini Antonello Trombadori Salvatore Sechi
Coloro che o hanno partecipato ai nostri convegni o hanno addirittura preso l'iniziativa di costituire all'ora
Un comitato per la pace
Comitato contro la parte verificare
E l'attenzione del Partito comunista allora rispetto a questo problema
Quando mai comunità parlava quasi ogni giorno dello sciopero della fame di Marco Pannella
Quindi non improvvisate
Un tentativo costante in questo mille novecentosettantanove ricreare una convergenza politica una rottura dell'inerzia o il coinvolgimento delle conoscenze e dell'opinione pubblica di aprire un dialogo
Tutti ritualità sull'affermazione perché littori tappa no niente altri fra noi e tutti gli altri andando a ricercare questa solidarietà questa convergenza anche nei ponti
Gasperini radicale da tutti
Erano ritenuti impensabili andando a cercare in piazza San Pietro giorno di pace
In un incontro che non fosse un incontro di potere tiri potenti
Ancora una volta l'incontro concordatario ma forse un incontro sui valori
Confrontarci nelle sue dimensioni planetarie
Il problema della morte che ci
Pedagogica
E perché raccolti
Quando
Proprio su invito del compagno terrazzi
Dei compagni comunisti del comitato e allora contro la Panni per la pace per il disarmo
Quando ci si disse
Non puoi inizia a Marco Pannella non puoi riprendere lo sciopero della fame sotto elezioni
Perché indebolisce la nostra azione le nostre richieste
Perché non più sopra agli accusati strumentalismo indiretto rapirlo per una volta
A me la solo a questo problema
Rinuncia a riprendere lo sciopero della fame
E ci pensava davvero che questo fosse eterno
Un tema
Strumentale elettorali ovvia citazione
La politica agitatori e i radicali che sono le accuse
Che per anni vi sono state rivolte
Perché anche voi per anni eravate accusati di essere di condurre politiche agitatori
Ma forse la ragione di questo ostruzionismo
Io non posso credere dipenda soltanto da un patto di inimicizia ogni iniziativa radicale o cui partecipino i radicali e per target nel momento stesso
In cui c'è questa partecipazione questa presenta una iniziativa cui decretare l'ostracismo non posso credere questo nel momento in cui aspiro irreperibile strumentale il tentativo che di volta in volta di dialogo dettate con l'invito ai vostri dei papi
E realizzare con alcuni di loro
La ricerca del radicale può non la ricerca del radicale
Vuole tra l'altro le comunicazioni verso il aree proprio arrivo subito al le dichiarazioni del ministro
Vecchie porta qui ed è certo un risultato
Di questo dibattito che io spero questo in questa sede non si chiuda parti apra
Alcune cose che sull'acqua importanti nella modestia degli avvenimenti che abbia che sul che sono stati dedicati questo problema nel mondo
L'impegno assunto dalla delegazione italiana
A Ottawa
L'annuncio di un adeguamento quanto modesto
E le cifre degli aiuti italiani a quell'impegno dello da tutti disatteso tranne dalla Svezia
Sono risultati e siccome non siamo degli irresponsabili
Non giudichiamo
Negativi
Giudichiamo tra magicamente insufficienti rispetto alle cifre che lei ha risposto
Ma io credo che mi di potermi permettere di dire che la sua analisi
Non condivido signor ministro
Quando in realtà ritenta il problema della fame nel mondo contribuisce anche lei a presentare il problema della fame nel mondo
Come un problema insolubile di portata tale da riferire su alcune cifre signor ministro
Certo il problema della fame nel mondo non nasce dal caso come ha detto il compagno Berlinguer
Ma noi dedichiamo agli aiuti ai Paesi in via di sviluppo
Meno di un decimo meno del dieci per cento di quanto oggi viene impegnato ogni anno
Nella corsa agli armamenti
Della politica già va bene
Tutti i Paesi interessati ci dicono che parte libri per saltare questi cinquanta milioni
Dalla morte
E quei quattrocentocinquanta milioni di cui questi cinquanta fanno parte dalla denutrizione
Soltanto una piccola parte
Per il della produzione granaio del mondo
Soltanto una piccola parte di quei cereali che noi destiniamo al mangime
Dei nostri alle bambine
Quindi evidentemente
C'è un problema di volontà politica
C'è un problema di meccanismi internazionali che vanno rimossi
In una rivoluzione risoluzione che presenteremo
Al Senato si ci saranno altre altri progetti di risoluzione
Alla Camera se sarà necessario noi su questo riproporremo
La nostra tesi
Abbiamo proposto al governo abbiamo proposto le altre inizi forze politiche una iniziativa coraggiosa profondamente unitaria del Paese
Per approntare il nodo del problema
E affrontarlo
Con decisione e con coraggio
Ma per affrontarlo con decisione e con coraggio prima di tutto è necessario che l'Italia rispetti
Quell'impegno dell'uno per cento che proprio un Papa quello che lei ha citato nella conclusione del suo intervento che ha proposto ai Paesi industrializzati all'ONU
Come impegno per risolvere questo problema
E che per i dieci anni
Vi disimpegno italiano su questo problema
Un impegno disatteso si stanzi un altro uno per cento questa è la nostra posizione
O la polemica si è accesa
Tu impegni immediati urgenti straordinari
Che noi abbiamo chiesto si è parlato all'assistenzialismo
Ci si è detto che in realtà il problema della fame nel mondo non può essere risolto attraverso interventi straordinari e immediati
Perché questo è un modo anche questo demagogico anche questo improvvisato ad affrontare il problema
Che il problema è un problema a medio termine è un problema di negoziazioni multilaterali e certe
Certo che non ignoriamo revocati in apertura di questo intervento
Le cause di questo fenomeno
Ma che cosa
Ci affideremo per tentare di rompere l'inerzia che ci impedisce di arrivare alle cause di rimuoverle
Ci affideremo dovremo affidarci porti ai ritmi dell'Amministrazione internazionale
Ai riti Mecacci impongono gli interessi costituiti
I nostri appunto l'immensità dei problemi italiani
Che dobbiamo affrontare che sono pure gravissimi
Che cosa come potremo affrontare questi problemi e arrivare alle cause
Se non attraverso la coscienza
Che oggi proprio i programmi a medio termine quei programmi a medio termine che hanno al dito e che hanno portato perché non sono riusciti a incidere sui meccanismi internazionali che producono questo fenomeno tragico
Ha coscienza che proprio questo fallimento oggi ci impone un rovesciamento dello
Dobbiamo partire da qui pettina Chiappetti di questo sterminio che accade sotto i nostri occhi
Tentare di arrestarlo e che partiremo dal diabete
Se riusciremo a tradurre l'impegno ordinario un impegno straordinario è oggi l'unico modo ordinario ad affrontare il problema è di coglierne la sua attualità alla sua straordinarietà
E allora su questo l'invito che rivolgiamo a tutti al governo e forze politiche ai compagni comunisti
C'è anche da questo punto di vista c'è stato un progresso il dialogo funziona anche fra noi e voi
Quello che voi megawatt che oggi lo vedo ricomparire corrotti e mia Nicaragua ad altri paesi
E la vostra mozione che avete presentato alla Camera
Ebbene su questo ipnotico
Noi abbiamo con gli abiti abbiamo tutti il problema
Individuare
Alcuni interventi straordinari immediati e urgenti
Drammatica mente urgenti
Per tentare di salvare almeno una parte la parte che nelle nostre concrete possibilità che dobbiamo ricercare nei contatti con le organizzazioni internazionali Pannella chiarito
Su questo non ci sarebbe niente di scandaloso sarebbe un fatto estremamente positivo anche un incontro con lo stato de la Città del Vaticano
Col suo rappresentante che anche uno stai rappresentati busta e a tutto digiuna chi
Accolto con i paesi interessati promuovere
Alcune iniziative che esse valgano concretamente affermare
E a restare in maniera consistente
Non certamente simboli
Non si tratta qui di salvare una vita ma in maniera consistente sia pure parzialmente sia pure in un singolo Paese
Io però vogliamo dividerci nel partito del lungo e medio termine nel partito per il dell'intervento straordinario immediato
Io credo chi appunto salvo che non ci si voglia riaffidare ai ritmi dell'amministrazione
Che non ci si voglia oppure per converso non ci si voglia applicare
A quello che Franzoni diceva chiamava i movimenti di liberazione
A questi movimenti di liberazione hanno già investito gran parte del mondo ci sono questi che ci dicono
Per gli interventi a Muti a medio termine i governi che ci hanno espresso
Nell'ultima conferenza di Ottawa nella mozione tra virgolette è scritto
Interventi a lungo termine
Non impediscono nel frattempo danno da mangiare
Alle persone che stanno morendo di fame sono parole testuali signor ministro
Colleghi senatori è esattamente il contrario ciò che i Paesi in via di sviluppo ci chiedono è qualche cosa che rompa l'inerzia alla nullità degli interventi a medio termine si affida ai meccanismi internazionali attualmente in atto
Allora sì avremo interventi straordinari una politica di straordinarietà
Immediata e urgente
Per la quale abbiamo evocato la possibilità dell'uso pacifico delle forze armate
Ma io credo che come nelle nostre cattedrali del deserto così la titolati a non abbiano bisogno delle cattedrali nel deserto del mito
E oggi le piccole oasi che si formano le ore piccole oasi del verde
E dell'agricoltura fertile intorno a un deserto che cresce perché cresce nel frattempo il processo di desertificazione della
E noi viviamo in un'epoca in cui
Vivono in novanta per cento degli scienziati e dei tecnologiche sono mai esistiti su questa terra
Viviamo in un'epoca in cui abbiamo un ha acquisito conoscenze scientifiche e tecniche quante nello store le tutine vent'anni quanto ne sono state acquisite in tre mila da queste scienze questi risultati a ricerca scientifica e tecnologica
H in quale direzione
Sono sviluppa
A quale direzione sono rivolti se non proprio a quella di aumentare lo squilibrio
Rafforzando questi meccanismi internazionali
Del tra Paesi in via di sviluppati ai paesi in via di sviluppo
E allora l'appello è
A ricercare
Un momento L'Unità aprire il dibattito non la chiude
Non a pretendere dei tutor per tornare a rimuovere questa immane tragedia
L'invito è a non rinviare alla responsabilità degli organismi internazionali e poi facciamo parte perché poi gli organismi internazionali attendono non si muoveranno senza l'iniziativa di paesi terzi dei paesi membri si tratti d'acqua Comunità economica europea
Si tratti dello dello delle Nazioni Unite sia Piris diverse fedi internazionali multilaterali in cui saprà rapporti multilaterali e bilaterali che riguardano i Paesi del Terzo Mondo e del quarto mondo
Però io credo per concludere signor Presidente
Che noi ci troviamo di fronte a un problema che non possiamo rimuovere un'altra tesi una tesi superficiale
Che viene invocata
E quella
è una società come quella italiana che ha tanti squilibri
Tanti drammi tanti problemi da affrontare
Non può interessarsi degli altri
Ebbene io credo che si debba rispondere e questo vale per la nostra coscienza di cristiani o ti dai chiodi socialisti indipendentemente dalle nostre previo dalle nostre ideologie piegato in questa epoca siamo noi
E che a questi problemi va data una risposta non dell'amministrazione non dell'ideologia non dell'analisi ma la risposta della politica decorato della scelta politica politica intesa non come appare che il potere di Potenza ma politica intesa come appare grappoli di tutti di questa nuova cuori che non era città greca la città ellenica ma che è con le comunicazioni di massa
Con i problemi di interdipendenza che abbiamo il mondo intero oggi
Siamo legati tutti gli uni agli altri
Il terzo mondo l'abbiamo in casa e non affronteremo il problema del nostro terzomondista se non affronteremo il problemi planetaria nostra società i questa società
Si arriva opera questo problema della morte
Se non saprà affrontare il problema del diritto alla vita alla vita nel mondo intero
Sarà una società che vedrà crescere intorno a sé e non la speranza della vita
Ma rischia di veder crescere la morte che ci che vediamo crescere cintura
Quella per pane per miseria che tuttora esiste anche se in misura ridotta da noi
Ma quella per disperazione
Per autori istruzione
Scala autodistruzione dal ricorso all'eroina
O dal terrorismo
Perché il rimossi questi problemi che investono la coscienza civile signor ministro colleghi senatori
Sono problemi che finiscono per ritorcersi contro perché rischiamo di creare una società di morte
Era un ex parlamentare radicale Gianfranco Spadaccia al Senato il diciassette settembre mille novecentosettantanove ascoltiamo adesso quanto disse due giorni dopo a Montecitorio Emma Bonino
Ebbene non c'è mancanza di terra non c'è mancanza di di capacità tecnologica non ci sono mancante di risorsa
Su che cosa manca
Manca probabilmente la volontà politica soprattutto da parte dei Paesi industrializzati
Parleremo poi delle politica dei Paesi in via di sviluppo che anche lì molto spesso
Sono altrettanto politiche Alfa Matrix in sostanza della gente
E politica favorevole borghesi e politiche locali
O ai grandi proprietari terrieri eccetera
Ma la realtà di fondo e che quello che manca è innanzitutto la coscienza che questo è un problema
Che non è più sostenibile
Non è più trascurabile non possiamo più fare finta che non ci sia se non fosse altro in termini assolutamente egoistici
Perché io credo che se questo divario nord-sud
Se andrà intensificando io credo che arriveremo certa alle guerre alimentare di cui abbiamo avuto un primo esempio io credo in questo periodo
Nell'invasione Vietnam Corea
Ma credo soprattutto che
I paesi in via di sviluppo
Giustamente cosa che per ora non hanno fatto ossia organizzeranno sicuramente per difendere a questo punto il loro interesse
E molto spesso devo dire
Che sento spesso
Trattare così come per ricattatori Paesi dell'OPEC
Come le sette sorelle monopolio del petrolio alzati i prezzi non esiste già
Ebbene io credo che
La lettura per esempio della produzione dalla distribuzione dell'organizzazione del grano
Forse già antipartito si fa riflettere un po'di più
C'è il cartello del grande molto più rigida dal cartello del petrolio
Intatta fatto solo da quattro Paesi di cui il Nord America Canada e Stati Uniti hanno insieme l'ottantaquattro per cento dell'esportazione mondiale di grano
Con l'Australia il seguono l'Australia e l'Argentina
Ma in realtà posseggono cioè delle armi alimentari
Che ossessiona decidessero appunto di stringere la borsa o di restringere in qualche modo l'esportazione
Le morti per fame
Nel mondo e nei paesi in via di sviluppo sarebbero sicuramente superiori
A qualunque guerra in corso cessi contrabbandato in questo modo
Il potere realtà la dipendenza politica economica dei paesi in via di sviluppo da parte dei Paesi sviluppati e in particolare torneremo poi inseguito su questo problema del grano del commercio del grano e dell'accordo sul grande
Ma che cosa si può fare intanto credo che ci sono due cose in assoluto che non si possono fare
La prima è quella di accertare le cose come stanno
E questa però la condizione più semplice
è indubbio che il nostro livello di sviluppo
è sostanzialmente basato su questo tasso di mortalità più o meno voluto
Questa è la prima cosa che non si può fare accettare questa cosa come ineluttabile come inevitabile
Come un suo posto del destino perverso
La seconda cosa che non si può fare
E che pur sapendo
Che
La soluzione finale
è una diversa struttura politica economica ed economica non solo dei paesi in via di sviluppo ma anche dei paesi sviluppati
E quindi si deve arrivare ad una diversa distribuzione alle riforme di fondo eccetera
Usare
Queste al concetto di fondo che peraltro giusto come alibi per non intervenire immediatamente cioè quello di dire poi che la soluzione finale
è una diversa ristrutturazione sociale e politica del mondo intero nel nuovo ordine internazionale eccetera siccome quella è la panacea di questa male nel frattempo non si fa assolutamente nulla ecco io credo che questo è l'altro è un alibi apparentemente più serio
Basato su ragione di struttura di analisi serie politiche sociali
Ma che molto spesso a mio avviso è stata usata semplicemente come alibi per non muoversi per non muovere per nell'introdurre adesso alcune e elemento di novità
E d'altra parte
Se noi guardiamo quali sono stati in realtà anche via denti degli impegni italiani
Questo problema è un problema noto da molto tempo la risoluzione ventisei ventisei dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite è diventata in questi giorni così la citano tutti
Ma la citiamo ogni giorno soprattutto perché non l'abbiamo adempiuta mai perché probabilmente se avessero adempiuta saremmo ora in grado di porti un altro obiettivo
E d'altra parte sarà semplicemente signor ministro una situazione magari solo formale ma a volte la forma ha una sua sostanza
Questa risoluzione ventisei ventisei quella che impegna lo zero sette del prodotto nazionale lordo di tutti i Paesi per l'aiuto pubblico allo sviluppo
Seppure sostanzialmente è stata sempre accettata dall'Italia mai adempiuta ma insomma sostanzialmente accettata la votata in tutte le soluzioni possibili e immaginabili in tutte le sedi internazionali eccetera eccetera
Normalmente non è mai stata accettata
Cioè formalmente il Governo italiano non ha mai accettato questa risoluzione
Nella sostanza la replica ogni volta
E devo dire che magari potremmo cominciare a confermarla meno perché dal mille novecentosettanta quando l'abbiamo accettata ogni anno che l'abbiamo confermata siamo andati diminuendo l'aiuto allo sviluppo
Già siamo passati per esempio dallo zero dieci di due o tre anni pari allo zero virgola zero sei di oggi
Forse potremmo confermava un po'meno perché ho l'impressione che ogni volta che lo confermiamo
Poi ci troviamo la usiamo in realtà per diminuire persino i nostri pur magra aiuti allo sviluppo
E noi prendiamo atto sicuramente con fragore di queste raddoppio preannunciato dall'Italia eccetera eccetera
Beni è un piccolo passo ma comunque è un passo d'accordo
Ma questo non ci esime assolutamente dal dire che appunto avrebbero tredici zero quattordici
Siamo ancora l'ultimo Paese nella lista
Dopo la Finlandia e dopo la Nigeria
Ora d'accordo il passi venisse poi fossimo stati fermi e probabilmente era anche peggio
Ma io ritengo che dico sia stato un passo che tra l'altro ha avuto degli effetti credo diplomatici e politici notevoli in campo internazionale
Ma io credo che dobbiamo fare uno sforzo in più e signor ministro credo che proprio perché è da dieci anni non solo non è ben più ampio ma che fu siamo andati sempre scalando per io credo che sia un po'poco raggiungerlo zero trentatré per cento in tre anni
Credo effettivamente
Che lo sporco e quando si parla e si dice cioè se noi diciamo e confermiamo
Che il problema è urgente e straordinario
Io credo che non si non ci si può evidentemente fermare a delle situazioni così di principio senta poi tradurre
Ma dicevo c'è una possibilità per esempio di un altro passo diplomatico importante che è quello dell'accettazione formale di questo tasso dello zero virgola sette e c'è la possibilità di farlo per esempio in questa Assemblea generale delle Nazioni Unite
L'azienda evidentemente poi usando questa questa decisione che si prende a livello politico ufficiale usando una poi evidentemente come livello di pressione rispetto a quei Paesi che ancora non hanno accettato per esempio l'Austria per esempio l'Arbiter agli stessi Stati Uniti
E io credo che c'è una possibilità immediata di farlo ed è quella dell'assemblea generale degli Stati Uniti
E d'altra parte credo che l'Italia dopo il pasto che ha fatta notevole non si possa fermare e tra l'altro ha dimostrato in questo modo
Almeno io credo una volontà di passare da una situazione che è sempre stata e mi lasci dire
Un po'di indifferenza rispetto a questo problema negli ambiti internazionali so che lei mi ha dato una versione diversa l'Italia da sempre guarda con interesse me non risulta molto
E poi ci terremo alcuni esempi
Ma credo che per esempio l'Italia normalmente viene allineata nel nelle Nazioni Unite è tra i Paesi virgolette reazionari
Devo dire che probabilmente è anche vero ma c'è la possibilità invece invece di unirsi sempre strettamente almeno in questa tematica con l'Inghilterra e la Germania
Se c'è la possibilità invece ma già a partire da questa Assemblea nazionale degli Stati Uniti di creare un gruppo di paesi con la Danimarca quel parere con le i Paesi Bassi coi Paesi nordici
Un gruppo c'è più attivo
Un gruppo virgolette progressista
Che certi dai rapporti con i Paesi in via di sviluppo anche perché io credo
Che ne riterremmo il nostro stesso paese
Prevarrebbe dei benefici
Ma per le rotte vampata il problema del commercio
Del protezionismo
Se ha dei problemi di fondo che ci sono e che non ho
Che non sono state a mio avviso neanche accennati né dal ministro Malfatti né dalla sua esposizione di oggi
Perché
In realtà la seconda richiesta che facciamo
E che se questa è la posizione che noi invitiamo il Governo ad assumere all'assemblea delle Nazioni Unite c'è un'altra richiesta che facciamo a livello europeo
Si tratta gente la rinegoziazione della convenzione degli aiuti alimentari
Questa rinegoziazione de questa convenzione che scaduta e che da cinque e che era di quattro milioni di tonnellate di cereali sostanza
E che da cinque anni incentra trentatré Paesi di quelli che ne fanno parte ne chiedono alla rinegoziazione a dieci milioni di tonnellate
Quando si è arrivati a discutere questa rinegoziazione
Ebbene molti paesi hanno detta d'accordo siamo disponibili ma nel frattempo bisogna che vada a buon fine l'accordo sul grano
Ora è evidente o comunque non era evidente ma è successo che nella riunione a Ginevra l'accordo sul grano in termini di prezzi Dio e quantità delle riserve dello stoccaggio e di chi doveva pagare costi del dello stoccaggio
Poi fallito
è fallita e non sia trovato un accordo
E putacaso subito dopo il fallimento della riunione di Ginevra che doveva peraltro stabilire il prezzo del grano a centoventicinque dollari la tonnellata
In prezzo stabile in sostanza c'è stata una riunione in a in Italia da dei quattro grandi paesi esportatori quelli che dicevo prima i quali hanno approvato immediatamente un accordo
Tant'è vero che appena finito l'incontro in Canada il prezzo del grano è cresciuto a centoquaranta centosessanta dollari
E quindi nell'indisponibilità e invece di arrivare a definizione dei prezzi dell'ammontare delle Riserve dello stoccaggio e di chi doveva pagare i costi dello stoccaggio
L'acqua dai Paesi produttori ed esportatori l'hanno immediatamente trovato hanno aumentato il prezzo del grano diceva centoquaranta centosessanta dollari
Il piena costituito per i Paesi in via di di di sviluppo una gran rabbia nella loro bilancia dei pagamenti di due di milioni di dollari
Ora se questa è la situazione
Io credo che che
Non possiamo a questo punto anche noi continuare ad assumere questa posizione finché non si trova l'accordo sul grano non rinegoziarlo neanche la convenzione d'aiuto alimentare
D'altra parte gli Stati Uniti il Canada
Ai Paesi nordici hanno dato il vi sono disponibile a Rino rinegoziare questa convenzione degli aiuti alimentari spetta adesso alla comunità alla Comunità europea
Al Giappone all'Australia all'Argentina
Di arrivare a questa rinegoziazioni e all'interno della Comunità europea
Chiaramente chi si oppone a questa rinegoziazione non è Danimarca non i Paesi Bassi
Si oppone l'Inghilterra l'Italia la Germania
Ecco io credo che l'atteggiamento del governo italiano in questo campo debba cambiare velocemente
Ma debba cambiare non solo un dichiarazione di principio
Ma debba cambiare anche con delle pressioni politiche e diplomatiche per quanto riesce a fare se se diamo ascolto all'intervista del ministro Marcora sul bilancio della comunità europea è anche evidente che riusciamo a fare ben poco come peso politico
Ma per quanto
Siamo in grado di fare io credo che dobbiamo esercitare quel poco o quel molto di peso politico che abbiamo per portare la comunità europea ad aderire a questa rinegoziazione degli aiuti alimentari
Ma credo che è l'altro problema io volevo accennare era il problema del commercio
Del protezionismo e delle barriere tariffarie
Ora quello che è successo in questi anni la politica seguita da tutti anche dall'Italia non è che c'ha molte iniziative però segue a ruota Chinea
è stata in sostanza questi
I paesi in via di sviluppo sono stati usati come sorgente di materie prime a basso costo
Mercati proficui per gli investimenti in particolare gli investimenti privati
E come mercato di esportazione dei nostri manufatti
Ma quel nei paesi in via di sviluppo
Riescono ad avere dei manufatti
Parla per esempio del campo tessile
Normalmente i paesi sviluppati difendono lei loro industrie loro mai fatti con prezzi doganali ettari illuminato rigidissimo
E quindi in realtà queste misure protezioniste
Non solo pesa lo sono consumatore italiano e sul consumatore del Paese sviluppato che evidentemente costretto a pagare i manufatti prodotti nella comunità o in Italia o nei paesi sviluppati che evidentemente costano molto di più
Ma noi non ci rendiamo conto anche che questo è un modo non solo per i conservatori per i cittadini di pagare di più ma è anche un modo per continuare ad affamare sempre di più i paesi del terzo mondo
Dai quali estraiamo materie prime proprio come test per come chi estrae il petrolio noi traiamo materie prime
E invece blocchiamo qualunque possibilità o comunque siamo molto rigidi nel bloccare qualunque possibilità loro di asportazione dei manufatti che riescono ad aprire questo è vero soprattutto nel campo tessile
Nel campo chimico e nel campo anche siderurgico ormai
Ma la cosa
Cioè è abbastanza incredibile perché non ci rendiamo conto come noi stessi poi cittadini italiani siamo vittime di questo sistema
E anche il governo italiano siamo vittime di questo sistema che contribuiamo a tenere in piedi leggevo l'altro giorno sul Corriere un'intervista del ministro Marcora
Parlava appunto della situazione dall'Italia rispetto al bilancio del parroco della comunità europea
Siamo finalmente in in imparino anche inattivo se vogliamo ma il ministro Marcora giustamente faceva notare che siamo in attivo anche perché abbiamo avuto dalla Comunità europea dei finanziamenti credo che parli di duecentocinquanta
Milioni di unità di conto
Semplicemente per ripagarsi
Del mancato profitto
Che deriva all'Italia dalla politica protezionista e tariffaria della Comunità europea
Ostia
In realtà noi stessi nella nostra regione c'è nella Comunità europea siamo poi usati come in realtà
Vittima di questo meccanismo che contribuiamo a tenere in piedi e che sono a sua scala mondiale teniamo in piedi rispetto ai Paesi ai paesi in via di sviluppo
Ecco da questo punto di vista e peraltro
è abbastanza incredibile persino questo nostro Paese
Zero virgola zero sei gli aiuti pubblici ma uno virgola venticinque di virgolette aiuti privati
E dagli aiuti privati quando uno li chiama per nome e cognome
E allora magari cominciano a essere banche
Le multinazionali più o meno piccole più o meno grandi
Ecco ma non è che poi i quali però evidentemente sono
Non sempre anzi direi quasi mai degli alimenti degli elementi di aiuto ai Paesi in via di sviluppo sono quasi sempre
Degli elementi di aiuto neanche i paesi sviluppati magari ma da lei violente di aiuto alla singola industria alla singola multinazionale che offra
Ora sicuramente non è il caso di approfondire qui qual è stato il profitto
Delle industrie agroalimentari o comunque il perché del fallimento dell'arrivo della rivoluzione verde
Quali sono stati gli effetti disastrosi sul piano economico sociale e anche politico della rivoluzione verde
Cioè quando si è pensato che esportando tecnologia pari pari come noi la usiamo nel Monday Sting ospedalizzati
Esportando la Saint adattarlo alle condizioni reali dei paesi in via di sviluppo mai portandola pacchetti imponendo ed era in sostanza magari più o meno in buona fede chiaramente non non voglio approfondire questo aspetto in realtà in molte zone
L'effetto è stata diametralmente opposto
E anche qui io credo è stata diametralmente opposta per i Paesi in via di sviluppo accerto è stata particolarmente lucrativa
Per le industrie agroalimentari
Che si sono occupate di portare avanti la rivoluzione verde
E cioè industria degli anticrittogamici dei fertilizzanti della della distribuzione della Compart della conservazione degli elementi e degli alimenti eccetera
E questa non è stata una politica economica punto e basta è stata una scelta politica precisa
Quando c'è certa si sono mosse per prima la Fondazione Rockfeller alla Fondazione Ford e d'accordo ma il Governo per esempio degli Stati Uniti
Ha molto aiutato all'espansione di questa rivoluzione verde che ha voluto dire per esempio la crescita
Della concentrazione per ieri
Che ha voluto dire molti paesi blocco di qualunque riforma agraria
Perché è evidente che la monocultura o comunque la grande industria anche agricole alimentari abituati molta terra cacciando i piccoli contadini
Ma comunque è imposta per esempio in molti paesi la monocultura
Evidentemente tutta per l'esportazione
In cui i paesi in via di sviluppo non avevano come malmenando nessuna chiave
Per imporre i prezzi di mercato
Ma basta pensare a condizionare la banca ed è se la produzione delle aiuta
Gli abbiamo favoriti si fa per dire nella produzione dall'aiuta
E questi producono aiuta
Peccato che l'aiuta sul banco adesso sul mercato mondiale non la voglia nessuno perché siamo passati alle fibre sintetiche
E quindi questi sono produttore di juta
Che non riescono ad esportare o che magari asportano anche a Madrid preti ormai ridicoli
E quindi non riescono ad avere indietro neanche moneta pregiata con cui comprarsi gli alimenti ma questo è vero per la monocultura degli arachide nel Senegal
E questo è vero per la soglia in Brasile
Ecco questa è se vogliamo per non parlare così in termini concreti la situazione
Ebbene da questo punto di vista
è vero che io credo che quando si parla di nuovo ordine internazionale
E bisogna essere assolutamente coscienti Fante porta se ne parla perché si spera che non venga mai in sostanza perché io credo che se si che la coscienza di questo nuovo ordine internazionale significa per esempio la messa in discussione in molti settori del nostro Paese in termini industriali per intendersi
Ma forse questo è l'unico modo per uscire in realtà da una situazione di stallo piazze ormai anche nei Paesi sviluppati
Ma anche nel nostro Paese così come gli Stati Uniti si tengono in piedi delle industrie o dei settori
Che ormai non sarebbero neanche competitivi e rispetta i manufatti dei paesi dei paesi in via di sviluppo ed è proprio per questo che non si aprono evidentemente non non ci si apra al commercio con questi Paesi
E noi andiamo avanti nei Paesi sviluppati in una spirale tra protezionismo economia di sussistenza in molti settori i quali molto spesso generano soltanto altra protezionismo l'altra economia di sussistenza
Quando probabilmente per il livello tecnologico che noi abbiamo e ciò per la tecnologia
Chi ha l'Italia il nuovo ecologico che all'Italia saremmo costretti prese più in grado
Di avere quella famosa interno in tecnologia intermedia che è l'unica forse possibile nei paesi in via di sviluppo
Certo quando si è sposata si esporta tecnologia dura ad alta quota dal con spreco energetico ad alto consumo energetico evidentemente si producono prodotti ad alto apporto proprio preti spreco energetico
E poi e nei Paesi del Terzo Mondo accerta l'unica strada possibile quella della tecnologia dolce dalla tecnologia anche rudimentale diffusa
Proprio a per lo meno
Della tecnologia intermedia
E poi se l'Italia è ancora uno dei paesi che può avere uno sbocco in questo settore
O comunque per fare uno sporco da questo punto di vista
E io credo che sia doveroso immediato anche perché credo sia l'unico modo possibile a medio e lungo termine dico operazione reale con i paesi in via di sviluppo per esempio abbiamo firmato la convenzione di Lomé con queste cinquanta Paesi e andiamo in realtà molto orgogliosi tutte le volte Chiquita
Ma oltre sulla convenzione di Londra e bisognerebbe fare alcune riflessioni
Perché molte cose nella convenzione di Lomé a mio modesto avviso
Presentano dagli aspetti pure e semplici di neocolonialismo
Perché in realtà i tre punti sono rimasti tre punti di fondo
Estrazione di materie prime a basso costo
Mercati favorevoli per gli investimenti in particolare quelli privati
Esportazione di manufatti ecco queste tre clausole di fondazione ancora rimaste a cominciare da me e sono abbastanza evidente credo che da questo punto di vista bisognerà quando si farà probabilmente il Bilancio di come ha funzionato questa convenzione di non meno e ci renderemo probabilmente contro
Magari per noi ha funzionato ma per i Paesi in via di sviluppo ha funzionato probabilmente molto poco
E siccome non è il caso io credo di aspettare sempre il fallimento delle cose a meno che questa non fosse stata l'intenzione iniziale su quella di usare ancora in termini neo colonialisti paesi in via di sviluppo se questa era l'intenzione funzionerà benissimo questo è indubbio
Ma se questa non era l'intenzione io credo che non è il Cairo come come loro ha mai di aspettare il fallimento dei progetti che si fanno
E credo anche che è una ribelle visione o comunque una riflessione più immediata magari a breve termine sul funzionamento di questa convenzione
Sia doverosa e si imponga
D'altra parte a livello italiano
E tralascio tutti i paralleli tra sterminio fame sfruttamento e corsa agli armamenti credo che altri colleghi del mio gruppo interverranno su questo settore
Ma volevo per un attimo fermarmi sul sulla legge trentotto per intenderci
La quale è stata votata come io non non
Non metto in dubbio la filosofia ispiratrice eccetera
Sarà lodevolissima
Ma certo che qualunque dato di principio in un tema così enorme qualunque la filosofia ispiratrice che si concretizza con lo stanziamento di trecento miliardi in cinque anni
Di cui trentacinque miliardi il primo anno e quarantadue miliardi il secondo anno e il principio sarà pure apprezzabile sarà pure lodevolissima ma è e in realtà l'impossibilità di mettere in pratica alcunché se lo stanziamento rimane così come e d'altra parte tutti i problemi relativi al dipartimento installato io credo che vada vadano assolutamente rivisti per non rischiare di aver creato in realtà in sostanza semplicemente un altro carrozzone più o meno puro burocratico fatto sulla stampino semplicemente riproducendo l'organizzazione del ministero degli Esteri e che non è in grado
Probabilmente d'intervenire con tempestività rispetto ai problemi ai problemi che si pongono
Se questa è la situazione
E pur avendo accennato solo a brevi linee problemi che ci sono sul tappeto ma raccomandando al governo italiano
Per gli interventi che intende prendere a medio e lungo termine i temi che ci sono di fondo in particolare la rinegoziazione dell'aiuto alimentare
Un maggior spirito di iniziativa rispetta anche al al politica della Comunità europea
Il problema dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite
L'accettazione formale come data almeno di volontà politica
Detassare allo zero virgola sette
Se questi sono i punti maggiori finanziamenti
Ripetendo che è semplice raddoppio devo dire Barack a nostro avviso e il Governo dovrebbe immagino predisporre gli strumenti per aumentare questo aiuto pubblico allo sviluppo perché in questi termini abbastanza ridicolo
Positivo ma certo insufficiente e non è io credo nessuno di noi nell'ottica di fare delle elemosine perché se è questo che vogliamo fare
Allora va bene tutto
Ma allora vanno bene anche i cinque milioni di dollari al fondo al programma per lo sviluppo che le Nazioni Unite cioè se è in termini di carità che ci muoviamo sicuramente è più che sufficiente
Ma poiché mi pareva che la volontà politica espressa non solo dal governo
Ma perse nato e credo che sarà e mi auguro che sarà espressa in quest'aula altro e allora io credo che non è il caso di rispettare probabilmente l'errore fatta con la Legge trentotto che è quella di aver fatto una grande festa di elefante con dei piedi
Piccoli grande filosofia nuovi principi ispiratori cambia le la linea direttrice dalla politica italiane in tema di politica internazionale benissimo conclusione di fondo si stanziano trentacinque miliardi perché allora evidentemente siamo noi stessi credo non solo a truffare noi stessi ma evidentemente a porci nelle condizioni di poi non poter operare
Ma perché molto spesso
Io mi sento dire si certa ma è un problema di medio e lungo termine se non si risolvono le cause strutturali eccetera non ma è evidente non ne siamo assolutamente convinti
Che anche se che Pandora W tre ripetiamo all'aiuto pubblico allo sviluppo e l'assistenza pubblica a questi Paesi
è evidente che è più il governo locale e l'élite locale a una politica equa ridistribuzione
Più il nostro aiuto pubblico allo sviluppo evidentemente sarà efficace
Nella lotta contro la fame e
Contrada denutrizione questa evidente
Più invece il governo locale
è evidentemente sta dotando la politica
Della borghesia dell'élite locale
E non ostacola evidentemente tutte le altre iniziative magari di carattere privato che hanno come risultato alla display disoccupazione o il fatto che i piccoli contadini vengono cacciati dalle loro terre
Più evidentemente anche il nostro aiuto pubblico allo sviluppo avrà risultate meno efficace
Ma questo non può essere un alibi per non intervenire e anzi io credo che rispetta a la grande problema
Dal dialogo nord-sud eccetera
Io credo che per uscire da questa situazione di stallo l'unica linea possibile è quello dell'intervento immediata è straordinario che segni l'inizio di una politica diversa
Questo non vuole assolutamente dire che noi noi valutiamo
Positivamente
No non sappiamo che il problema di fondo
è evidentemente una diversa politica di distribuzione cioè prese sappiamo bene in questa cosa
Ma certo io credo che anche per iniziare un nuovo tipo di atteggiamento entrare iniziare un nuovo tipo di atteggiamento agli altri Paesi industrializzati
L'unica strada forse percorribile
In termini
Di rilievo cioè intende che abbia un senso che abbia un valore che abbia un peso è quello dell'intervento immediato e straordinaria per svegliare della gente alla vita lei accennava prima quando ha introdotto che
I popoli denutriti poi evidentemente sono anche i popoli
Che hanno meno capacità anche intellettiva queste è noto
D'accordo ma a volte a me viene un po'da pensare se non ci convenga che siano che siano intellettualmente meno capaci
Cioè voglia
Lo pongo a me stessa prima ancora che alle
Ma forse anzi troviamo in una situazione in realtà
Di comodo
Sì va bene di lasciare così
Ecco questa è una cosa a nostro avviso inaccettabile
E d'altra parte sono proprio i Paesi del Terzo Mondo anche il più progressisti
I quali pur sapendo che la soluzione finale del loro problema
E l'autosufficienza alimentare una maggiore produzione pur sapendo questa cosa
Il rifiuto dei termini caritatevole dell'assistente perché spesso hanno coperto dell'operazione di rapina molto più gravi di quanto andassero ad aiutando d'altra parte eppure sono anch'sono anche questi Paesi del Terzo Mondo che si trovano nella necessità comunque di dover chiedere degli aiuti immediati
Pur sapendo anche loro che in termini così dei bisonti ma nel finale non è questa la strada
Ma si trovano nella condizione disperata per non dover assisterà degli stermini che sicuramente comunque si traducono in un depauperamento se non altro di risorse fisiche e intellettuali Dell'Oro qua con le della loro gente
Sono ridotte a chiedere per gli aiuti di emergenza
Io credo che quando in Paesi del Terzo Mondo chiedano degli aiuti di emergenza per non veder sparire intere regioni e intere loro popolazioni
Noi non possiamo semplicemente rispondere
Che non si può perché ha un'azione caritatevole
Perché se dobbiamo rendere conto che evidentemente ogni depauperazione in termine di vite umane diventa una depauperazione in realtà politica per quel Paese
Una delle Risorse evidentemente che vanno perse la risorsa un uomo parlando in termini e cinico se vogliamo
Ma è indubbio che questi Paesi che che siano i miti per cui spesso mi sento dire ho letto sui giornali perché il problema terzo mondo il problema è che facciano meno figli
Ecco questa a mio avviso una mistificazione il più incredibile che dobbiamo assolutamente controbatte
Il problema non è che imporre ai Paesi del Terzo mondo delle politiche demografiche repressive per cui abbiano meno fino perché il problema è semmai se è quello della riduzione della popolazione mondiale io credo che dovrebbero cominciare Paese sviluppato
Perché è un termine di porto ed è meter mia di costo di persone dico io il bambino americano costa molto di più in termini energetici per per dirle semplicemente una benone il bambino attendiamo
E io credo che se il problema generale quella del dubbio e ridurre la popolazione che può anche essere va be io credo che abbiamo cominciato i paesi industrializzati a fare questa politica Santa cercare di asportarla evita o di parla a a della gente tentare di semplicemente per Lerner per le rapine che abbiamo prodotto in tutto che abbiamo volutamente prodotta in quel Paese per tutti questi anni
E d'altra parte non è anche il problema della mancanza di terra
Per esempio i Paesi Bassi o in Olanda ogni cittadino è realtà allo zero virgola zero sei ettari di terra
No e non non sono mica può non muore nessuno in Olanda ma hanno pochissima terra
Il paese in molti paesi del terzo mondo pur avendo zero quattro zero cinque ettari per ciascuno a un modello di tale quindi non è un problema di mancanza di terra o di sovrappopolazione se non in alcune aree
Ma io credo che qualunque politica democratica se imposta come infatti la stessa India dimostra
Hanno attuato la politica democratica Ferrea con incentivi alti appunto o si faceva sterilizzare giacciono da una politica che me ne ricordava alcune altre in senso inverso
Ebbene questa politica pur fatta anche in termini di pubblicità di di opinione pubblica usando tutti gli strumenti possibili compresi i doni soldi eccetera
Non era lo dice il governo indiano nonna avuto alcuni risultato alcuni e setto in termini statistici evidentemente decenti
Perché io credo che solamente un elevazione del reddito pro-capite e quindi il miglioramento delle condizioni di vita delle persone è un sistema sociale un pochino più garantito
Va be'alla gente il problema dei figli perché evidentemente anche perché non è che loro
Sono poveri perché fanno figli
Ma se semplice è l'inverso fanno Fini perché sono poveri
E questa è una situazione evidente per esempio anche nel divario Nord Sud italiano
Ma una cioè lei il una condizione che si vede a livello internazionale
Cioè proprio le zone anche nei Paesi sviluppati
Che hanno un reddito procapite inferiore
Parallelamente hanno una natalità superiore
Poi la mortalità è infantile e di nuovo superiore un'altra volta evidentemente
Ma questo del reddito pro-capite
E dalla natalità maggiore si può vedere in
Ogni Paese anche nei Paesi sviluppati a seconda della differenza di reddito pro-capite magari tra regione e regione
E c'è una statistica pubblicata dal ministero della Sanità che riguarda l'Italia
E che è evidentissima da questo punto di vista
E anche portando a dei dati successivi negli anni
è evidente che ogni aumento avverrebbe tom pro-capite ha comportato una maggiore evidenti una maggiore riflessione o non so come si chiama sul problema dei figli ma comunque una riduzione della natalità
Ebbene dicevo siamo al problema dell'emergenza
In questo momento ci sono delle richieste di emergenza in realtà quando uno poi trova questi bollettini si sente un po'agghiacciato perché questo è il bollettino del vuol pur Program programmi di emergenza
Teneva tanto incredibile perché nelle ultime pagine nei termini più al semplice possibile
Ci sono queste richieste
E così boh nota e Bangladesh dice se non arrivano subito tre milioni di dollari tra diciotto mila tonnellate già già muoiono per la siccità nei mesi agosto novembre quindi credo che ormai sia un po'tardi due milioni di persone
Che dovranno che devono far fronte a questa carestia incredibile ne saranno colpiti dodici milioni su una popolazione che è di cinquanta milioni cioè come l'Italia
Dodici milioni saranno affetti da questa carestia da agosto a novembre quindi credo che siamo quasi a metà
E se non si interviene pesantemente ma d'urgenza in questo modo la mortalità prevista di due milioni uno può andare avanti a leggere il Ciad e le richieste che fa in questo momento o con va avanti non so se il paese del Sahel che in questo momento mi pare un disastro particolare ma credo che poiché la cosa che mi sembra incredibile e che poi che questi dati
Correlati tra richiesta e morte prevista se non si dà luogo in seguito alla richiesta
Sono morti in documenti distribuiti eccetera ecco io credo che quello che non è semplicemente possibile fare è quello di non agire
Certo l'Italia da magari d'Italia unilateralmente da sola
Ma questo gesto questo atto
E io credo che questo gesto questo atto che l'Italia può e deve fare e lotteremo perché lo faccia certa a mio avviso può trascinare dietro altri paesi
Altri Paesi che magari in termini di aiuto pubblico allo sviluppo hanno già assolutamente superata da zero sette che hanno previsto penso per esempio perché no alla Svezia perché no alla Norvegia cenno esperienze quello che noi proponiamo
La realtà è che il governo
Si faccia interprete di questa esigenza politica di agire immediatamente convinta come sono che proprio questi dati che sembra no unilaterali nel senso vedi poco produttivi
Ho poco redditizi a mio avviso sono quelli che poi invece sono più redditizi non certa in termini economici
Ma certo in termini reali o di risveglio di coscienza o di un nuovo internazionalismo o di discussione o anche di un'iniezione di fiducia agli stessi Paesi in via di sviluppo il quale giustamente signor ministro lei mi racconta
E che così che hanno un po'di diffidenza perché non vogliono continuare ad assumere il ruolo subordinato e gregario che hanno assunto finora essi povera credo proprio di sì che si siano stufati diverso avere questo ruolo gregario comunque subordinato che li stiamo andati a che e gli siamo andati imponendo evidentemente in questi anni ed è evidente
Ma poiché io credo
Che nessuno o che magari o mi auguro
Che noi siamo d'accordo che i Paesi in via di sviluppo anche il governo italiano mi hanno grossi alberi d'accordo che i Paesi in via di sviluppo non possono più
Essere tenuti o continuare ad essere tenuti in questa condizione di puri sudditi
Ecco io credo che per esempio l'intervento immediato straordinario in una di queste presi possa essere il primo segno che intendiamo ormai trattarli almeno cominciamo cogliamo cominciare a trattarli da partner reali
E non è semplicemente dai mercati come mercati da sfruttare
E può anche essere un'iniezione di fiducia rispetto a questi stessi Paesi in via di sviluppo
Può essere cioè io credo per loro un segnale
Che possono contare su cui possono contare per riprendono la loro Poli
Sulla loro politica attiva certo noi li abbiamo usati dicevo prima in questo luogo ma certo non li vogliamo vista la politica che facciamo a livello di commercio internazionale come concorrenti questo è evidente vanno benissimo e in realtà l'aiuto pubblico che noi torniamo che anche i paesi del terzo mondo eri sviluppati tornano ai Paesi in via di sviluppo eh
Il ripaga mento in parte e molto molto parziale di quanto siamo andati rapinando di quanto siamo andati estremi
Non solo i dico ai paesi in via di sviluppo tutti quanti non dico solo quelli diarrea
Filoamericana o statunitense dico proprio tutti quanti se pure con strumenti e con metodi diversi ma dico proprio tutti quanti
Ebbene da questo punto di vista non c'è che l'imbarazzo della scelta sui Paesi che vogliamo agire
Ci sono elenchi dettagliati dai Paesi io sono nella situazione più disastrata non abbiamo che l'imbarazzo della scelta
E perché no per esempio allora tentare di avere dei rapporti
Tramite gli organismi multilaterali Masserano interamente mediata straordinaria magari anche a bilaterali coi governi interessati
Io sono normalmente poco propizia ai agli accordi bilaterali però credo che sia una via comunque che poi è stata eseguita e si possono trovare altra garanti
Ecco io credo che era sia mica strada percorribile perché sono se faremo questo anche a tutti i progetti a medio e lungo termine troveranno un impulso maggiore
Ecco io mi auguro che riusciremo a in brevissimo tempo ad aver coinvolto anche l'opinione pubblica in questo sforzo che che vogliamo fare o che intendiamo fare
Per non arrivare a delle storie soluzioni caritatevoli
Ma per arrivare a da un'iniziativa che dal punto di vista quantitativo e anche dal poi soprattutto e anche dal punto di vista qualitativo segni una svolta della nostra politica internazionale e ci dirà anche a quel prestigio politico che ancora non abbiamo in sede internazionale
Che possa convincere opposta darsi il peso politico necessario per convincere altri paesi a muoversi in questa strada grazie
Ringrazia
Iscritta
Il diciannove settembre mille novecentosettantanove così Emma Bonino interveniva alla Camera durante il primo dibattito parlamentare imposto dei radicali sul tema dello sterminio per fame nel mondo
L'ultima registrazione che vogliamo farvi riascoltare uno stralcio dall'intervento di Emma Bonino pronunciato durante un dibattito sull'immigrazione il diciotto aprile mille novecentonovantotto
A noi italiani non c'ha parlato nessuno nessun esercito questo è poco ma sicuro Petretto succederà credo per tutti gli altri
Che
L'ultimo elemento che vi volevo semplicemente dare per informazione in Europa vivono oggi e tredici milioni di extra comunitari il cinque per cento della popolazione
Il tredicesimo Paese membro sostanzialmente con una popolazione jack Finlandia più smette Appio Olanda più Danimarca MacIntier
Che se noi siamo rimasti un paese mono etnico e quindi con molte più difficoltà brutta realtà internazionale la dobbiamo assolutamente sapere siamo una Regione già multietnica
Beh questa è stata una porta è un contributo
Credo che guardare questo fenomeno dal punto di vista illusorio demagogico puramente repressivo non ci aiuta davvero non ci aiuta a guardare il futuro
Io mi fermo qua efficiente stavano riempiendo il vuoto
Il velocissimo quando le cose interessanti da dire
No credo che va dato atto all'Italia per esempio nel nuovo Trattato di Amsterdam
Quello che il Parlamento ratificherà nei prossimi mesi
Di aver tentato davvero tentato
Di fare dell'immigrazione una politica comunitaria
Perché questo è un fenomeno che è illusorio pensare che post adeguatamente approntare con quindici politiche nazionali
Purtroppo il Trattato di Amsterdam è stato al di sotto dell'aspettativa e come sapete la politica dell'emigrazione
Sarà comunque ha deciso all'unanimità che pone alcune difficoltà
Però certamente questo è se noi crediamo ad un'Europa che al di là di essere un organismo contabile
Voglia essere un organismo che ha un'anima
E che fa avere una visione del futuro
Senza mettere milionarie basta avere una visione beh certamente l'immigrazione è una delle politiche che secondo me è più necessario siano delle politiche europee
Credo che questo sia un dato fondamentale
Anche perché è una dimensione europea ci aiuta credo a superare porta una serie di
Il mio macro fantasmi nazionali Minio macro pregiudizi nazionali
E credo che questa battaglia che il Governo italiano ha temporaneamente dovuto accettare di essere isolato rispetto agli altri raddoppiata dal nostro ministro ricorda bene
Cioè nel pieno indispensabile come altre politiche riprende la nel prossimo trattato nella prossima configurazione dell'Europa se vogliamo appunto essere cittadini europei in questo senso
Senza troppa paura Mk anche con il busto col coraggio col dovere di rischiare
Tende a dividersi tra buonisti che razzisti
Di un ente mi pare che la dimensione del fenomeno sia davvero altra altra
Ma io credo che una dimensione comunitaria che aiuterebbe molto
A drammatizzare in termini emotivi credo ma averne una visione
Il profonda sostanzialmente più radicata
E forse se ognuno di noi le dense uscito recentemente sono molto grata questo lì libro che tennero anche nella forma
Io chiedo all'azienda mente una raccolta di lettere da una serie di
Emigrati italiani io credo che sarebbe una in altri Paesi credo che sarebbe una lettura
Utile per tutti e persino nelle scuole
Quando i nostri nonni
Quando sono andati dicevo prima per necessità lavorare fuori sono stati bollati con una serie di pregio di
Il PM
Stiamo attenti poi ne stiamo Burlando con gli stessi pregiudizi ma qua nella terza formulazione qua e della stessa espressione
Chiunque è ora insomma
Non perché questo voglia dire che si può aprire la porta no dico che aveva fatto una politica di gestione accurata dell'emigrazione senza demonizzare la perché sarebbe davvero davvero un errore solo quest'opera introduzione grazie
E con questo intervento di Emma Bonino dall'aprile novantotto termina qui l'odierno programma realizzato con documenti d'archivio