"Il governo delle città" org. dal Comune di Bologna presso l'Aula Absidale

Non tranquillamente parlare da seduto
Piangere per dovere voglio davvero ringraziarli tanto per averlo accettato l'invito ad essere qui stasera con noi
Un invito a cui tenevo molto e che hanno accolto con grande entusiasmo
Per concludere questa giornata nella quale abbiamo sottoposto il consuntivo dell'amministrazione comunale di Bologna del periodo novantacinque novantanove ad una serie di esami
Oggi pomeriggio l'abbiamo sottoposto all'esame di personalità
E sono legate in modo particolare la nostra città e che l'hanno commentato sotto i diversi profili dei vari campi del loro interesse dalla Sociologia la cultura la politica di genere all'economia e mi pare di poter dire che esperienza è pienamente riuscita l'esperimento ha avuto successo
Era un esperimento inedito difficile perché si trattava di evitare che il sindaco e la giunta uscente dessero un giudizio su se stessi e di sperimentare invece una forma nuova di giudizio critico appunto da parte dei cittadini e degli e Sperti questo è stato fatto abbiamo raccolto fra l'altro documentazione molto molto utile per le persone che erano presenti tra potuto sentire gli interventi e più in generale per i cittadini cui noi cercheremo di far pervenire il consuntivo in molti modi no attraverso anche una sintesi sul foglio ore che il giornale dell'amministrazione comunale che viene distribuito gratuitamente delle edicole attraverso internet sarà disponibile e insomma
Oppure direttamente chi eventualmente lo vuole avere questa sera credo che sia in distribuzione quindi tutti voi potrebbe averlo materiali importante perché è un mandato amministrativo certamente non di lutti
E io ho voluto saluta
La conclusione di questo mandato amministrativo che come sapete anche la mia conclusione dell'esperienza come sindaco di questa città
Insieme agli amici sindaci con i quali ho condiviso l'esperienza di questi anni con Antonio Bassolino Enzo Bianco
Valentino Castellani Massimo Cacciari Riccardo Illy mi ha fatto molto piacere che anche altri sindaci a cui avevo chiesto hanno immediatamente aderito all'idea poi hanno avuto altri impegni ma insomma la presenza qui di questi e gli amici tale da rappresentare davvero un a grande soddisfazione per me e credo anche per tutti i tuoi
Bora naturalmente come dire la discussione che si svolgerà un pochino fra di noi ci vorrà essere anche colloquio con con voi questo sarà senz'altro possibile
Deve necessariamente intrecciare diversi piani oggi ci siamo occupati prevalentemente dell'atto bolognese e direi dell'atto delle politiche di governo delle politiche amministrative che hanno caratterizzato questo mandato evidente che questa sera invece ci vogliamo occupare dell'atto politico nazionale generale che questa esperienza nostra di Bologna nel contesto di una stagione politica che è stata fortemente caratterizzata da quello che è stato denominato il partito dei sindaci ora tutti noi diciamo abbiamo una nostra appartenenza politica che negli ultimi tempi si è anche in un qualche modo diversamente articolata attraverso la nascita del movimento di Centocittà e quindi
Dei democratici per l'Ulivo una parte dei sindaci presenti hanno aderito altri sono parte di e movimenti di partiti di formazioni politiche
Diciamo a lungo tempo esistenti altre ancora hanno una loro indipendenza valori identità diciamo autonoma rispetto ai vari soggette alle varie formazioni politiche
Che compongono lo schieramento del nostro Paese
Ma comunque credo che indipendentemente dalle scelte che ciascuno di noi ciascuno di loro
Ha compiuto resta una forte sintonia c'è una forte sintonia di orientamento di punto di vista naturalmente anche una forte sintonia di approccio al problema
Perché effettivamente questa esperienza di sindaci eletti indirettamente che a partire dal mille novecentonovantatré si è avuto in questo nostro Paese credo abbia costituito una rottura salutare positiva e come tale riconosciuta dai cittadini rispetto al vecchio sistema politico
Quindi una individuazioni identificazione più forte e più immediata
Del sindaco rispetto ai cittadini una maggiore indipendenza del sindaco rispetto anche alle formazioni politiche a cui la coalizione fa fa capo fa riferimento e una assoluta straordinaria novità
Rappresentate da sindaci che divento punti di riferimento dei loro sistemi urbani devono città ecco io credo che insomma i volti qui persone sono assolutamente conosciuti a tutti ma sarebbe difficile
Immaginare
Le realtà oggi italiane delle città italiane senza il ruolo che ciascuno di loro ha svolto personalmente identificandosi con un movimento molto forte di sviluppo delle proprie città
Qui il caso Bologna come viene dominato rappresenta secondo me una sua particolarità di grande interesse
Qui c'è una differenza tra Bologna e ciascuna delle loro città
Una differenza secondo me non negativa
Però tale da introdurre effettivamente un elemento nuove che in qualche modo rappresenta una polarità dialettica
Che
Ci induce a una riflessione
A differenza di tutte le loro città
Bologna
Tuttora caratterizzata dalla presenza di un sistema politico forte naturalmente un sistema politico che particolarmente radicato sinistra oggi democratici di sinistra ieri PDS ieri altro Partito Comunista Italiano e comunque sia insieme delle associazioni organizzazioni che fanno riferimento a questo movimento della sinistra che ha radici storico così profonde
E che costituisce un qualcosa di ormai abbastanza diverso ecco rispetto alle altre città come allora compiere e come si è compiuta un'esperienza amministrativa Q simile a quella loro sindaci eletti direttamente quale
Anch'io sono stato in una città pure fortemente caratterizzata dalla presenza di questo sistema politico ecco questo è un primo elemento tutto politico di riflessione
E credo non sia una cosa scontata perché non c'è dubbio che io usato a volte questo terminò il sindaco di New rogo che pure non credo esista neanche nelle loro città però in modo particolare qui a Bologna non esiste comunque sia la leadership come è stato detto anche recentemente in un dibattito promosso da liberale
La leadership politica di questa città e sempre stata una leadership collettiva
E quindi non c'è alcun dubbio che
L'esistenza di questa Rete politica associativa forte rappresenta un elemento di forza da risorse non certo un limite
Ora nel corso della nostra esperienza
Abbiamo
Conosciuto una fase nuova rispetto al passato
Di non piena identificazione tra l'amministrazione e il partito di riferimento del sindaco o il sistema politico di riferimento della giunta e la maggioranza ma di un'articolazione
E in questa articolazione abbiamo conosciuto anche una discussione sulle idee di città che di volta in volta venivano proposte
Che a mio modo di vedere avrebbe sicuramente dovuto essere più chiare
Io sono abbastanza convinto di passo al secondo punto che questo mandato sia stato caratterizzato da una forte tendenza verso la modernizzazione l'innovazione del sistema urbano del sistema Bologna che questa modernizzazione fosse necessari inevitabile
Ma che abbiamo dovuto confrontarci con una problematica
Che il crinale tra la conservazione e l'innovazione
E qui c'è l'altro punto di differenza e anche qui voglio mettere
I miei amici sindaci nelle condizioni di poter pienamente diciamo partecipare a questa discussione perché detta così
Probabilmente per loro città sarebbe una polarità difficilmente proponibile no ciascuno di loro ha ereditato dai mandati precedenti situazioni assolutamente difficili
E quindi non v'è dubbio che naturalmente si sono rivolti verso la modernizzazione l'innovazione e lo sviluppo
In quasi nessuna credo un po'e saranno loro di insomma della loro città questo tema si è proposto
E invece da noi si è proposta si propone continuamente
Perché non c'è dubbio che una città dalle forti tradizioni dalle forti tradizioni nei servizi sociali dalle forti tradizioni della Rete delle relazioni umane della qualità delle relazioni sociali esso per una città che è stata storicamente caratterizzata da questo e che nota in Europa e nel mondo per questo e fortemente condotta come città che ha una forte tradizione di sinistra e insomma non c'è dubbio che diciamo l'interrogativo è legittimo io lo riconosco interrogativo è legittimo cioè non ci siamo trovati l'ho detto anche oggi in un paio di occasioni ancora oggi pomeriggio presentato il consuntivo di Cappella Farnese di fronte a un bivio
Il bivio tra
Il pensare
Alla difesa al mantenimento per queste caratteristiche di qualità delle relazioni sociali
Per la nostra città quasi difendendo l'ICI quasi preservando ci dagli effetti indotti da un processo di competizione globale quindi una sorta di dorato isolamento e invece l'altro corno del piglio che era accettato diciamo la sfida della modernizzazione dell'innovazione del sistema urbano
Un interrogativo legittimo
Un interrogativo che secondo me a attraversato i vari schieramenti politici e sociali della città cioè non è proprio di questo di quello schieramento intendiamoci bene mani attraversati attraversati anche l'associazionismo economico sociale un interrogativo al quale noi abbiamo dato una risposta né verso la modernizzazione e l'innovazione del sistema urbano c'abbiamo accettato la sfida
E abbiamo secondo me agganciato in modo ormai irreversibile questo senz'altro un fatto
Che viene da tutti riconosciuto come positivo la nostra città al treno in movimento dei sistemi urbani italiani ed Europa
Una scelta del genere
è del tutto evidente che non può essere indolore soprattutto in questa città per le ragioni che ho detto prima
Si scontra con l'esistenza di posizioni si scontra con l'idea che poi tutto sommato questi di questi grandi cambiamenti fosse non c'è pure questo gran bisogno
E si scontra anche probabilmente con il formarsi di un'opinione pubblica di opinioni dei cittadini che attraversano anche quel sistema politico a sinistra di cui prima ho parlato
Che in un qualche modo siede costantemente la prova della diciamo radicamento del rapporto con la tradizione
E che propone secondo me giustamente il tema dell'identità e qui invece penso che siamo in pieno nella problematica delle altre città ed è chiaro che il tema dell'identità un tema che si propone dappertutto più volte
Ci siamo detti nei vari incontri discussioni che facciamo fra di noi che nulla sistema di competizioni globali
Occorre che ciascuna delle città riconosca e riscopre la propria identità anzi identità è ancor più necessaria quanto più si e collocati in un mondo aperto in un sistema per
Ecco il punto che anche qui fu sicuramente un punto di distinzione di diversità è che c'è
E ci sono modi DiVersi per concepire diciamo l'identità e il recupero di quello che noi chiamiamo il senso di appartenenza alla città ci sono modi diversi
Perché è un di ovviamente c'è un modo che è più legato alla iconografie diciamo ma non voglio dare nessuna valenza negativa questa parola diciamo meglio insomma l'altra dizione ecco della città
E c'è un altro modo che quello che io francamente preferisco e che lo devo dire con chiarezza ritengo l'unico produttivo che cerca di riproporre e riscoprire e rimotivare continuamente l'identità dentro a una nuova situazione e dentro una fase nuova
L'identità non è una fotografia ingiallita che si può andare a tira fuori da un cassetto la si può rispolverare la si può riguardare perché
Perché a Bologna non sarà mai più quello quella che era una volta così come ciascuna delle loro città e qui c'è il terzo punto
Che a Bologna questo discorso vale ha molto a maggior ragione io ripeto qui
Cosa che ho detto varie volte ma
Che credo abbia un suo significato anche comparativo la metafora della NATO chiedo scusa chi mangia meno sentita fare che magari si annoia però ritengo che visto che i miei colleghi amici non l'hanno ancora sentita sia utile per il dibattito
A far franare quest'
Bologna come una nave molto bella con una grande Datura una bella Carena che però è rimasta per troppo tempo chiusa in un bacino di carenaggio
A un certo punto eccetera fa il bacino di carenaggio non c'è più si apre tentare in mare aperto
All'orizzonte altre nati magari meno come dire no fornite della nostra ma più abituate a navigare ci vedono che sconosciamo incombe
Questa è una bellissima ma quello che dite voi normalmente insomma tu cosa ti lamenti divinità Bologna cosa mi dite voi quando ci troviamo cosa ti lamenti
Che viene da Bologna
è solo che c'è un problema che noi su questa nave qui che voi dalla da da lontano vedete come così bella non siamo abituati a quel po'di beccheggio di rollio che danno le onde del mare e siamo abituati a staffetta
Per cui non appena c'è questo beccheggio questo rollio
è evidente che tutto questo a noi pare una tragedia è la metafora del senso di insicurezza dalla città
Che non è solo la sicurezza urbana intendiamoci bene perché la sicurezza urbana è un problema che hanno anche loro
Immagino in misura minore o maggiore asseconda tecniche generali un certo senso di smarrimento
Che la città prova perché è per l'appunto è immersa una profondissima fase di transizione di trasformarsi
Dove un vecchio modello che è esistito che si chiama il modello Emiliano che non è esistito solo sui libri ma esistito nella realtà
è ormai diciamo così non da ora ma già da qualche tempo è come dire ha esaurito tutti i suoi margini di possibile riproduzione quelle condizioni non ci sono più
Non ci sono più le condizioni finanziarie non ci sono più le condizioni di riproducibilità indefinita del welfare per rispondere alle istanze non ci sono più come dire anche le condizioni
No di di di espansione no di un sistema fondato sull'in piccola media impresa che che comunque assicurata protezioni e lavoro ecco un solo tabacco ritardi
Negli ultimi sette otto anni un'economia pure molto forte come la nostra ha visto ridursi il numero dei posti di lavoro tradizionale
E a tenuto sul versante occupazionale Grassi e lavora oggi noi abbiamo decine di migliaia di persone che a Bologna oggi lavorano in modo atipico rispetto al passato tutto questi induce anche Turra proprio un rapporto con la propria vita molto diverso
Molto più caratterizzato dall'incertezza che non dalla sicurezza
Dalle prima versione lite rilevazioni demoscopiche
Si registra e pane incredibile ma per darvi un'idea che i bolognesi quando gli si chiede con le bolognesi quando le si chiede quali sono i promette di problemi dello lo cita al primo posto metto la sicurezza
Al secondo mettono credo il traffico adesso non vado errato al terzo mette il lavoro
è una cosa strana per tutti voi mai così
Ecco questo per dire che come io credo che questa sia stato una fase profondamente caratterizzata da diciamo una trasformazione profonda una grande mutazione nella quale ci siamo trovati immersi
E che non siamo riusciti in qualche modo ad esprimere nella sua effettiva realtà anche attraverso una più sia ed evidente
Esposizione diciamo anche ai cittadini della sfida eravamo di fronte
Qui è il punto
Adesso mi avvio rapidamente diciamo a conclusione perché questo discorso ha evidentemente lo scopo di assoluto sollecitare le le le le reazioni dei nostri amici ma voglio dire
Il punto è stato questi ecco il rammarico che io credo si debba aver per un mandato secondo me caratterizzato da risultati importanti
E che la polemica quotidiana alle piccole questioni e le cose ci hanno impedito di mettere diciamo veramente induce e al primo posto la vera sfida e la vera posta in gioco che avevamo di fronte le scelte l'abbiamo fatte
Ma le abbiamo fatte su un piano di governo di amministrazione se secondo me si può dire di una questione una questione politica
Cioè la questione di Bologna è una questione politica non la vedo come una questione amministrativo di governo non voglio assolutamente contraddire me stesso quindi non farò questa sera quello che non ho fatto per tutt'oggi e non farò fino alla fine cioè non darà un giudizio non voglio dare un volto né a me nella mia giunta nella mia amministrazione non lo lo farò
Sono riuscito a resistere alla tentazione continuano a resistere
Da lasciatemi dire che dalle parole che abbiamo sentito oggi pomeriggio bensì può riferire di altri che abbiamo chiamato appositamente a discutere sul nostro mandato somma in fondo c'erano giudizi così negativi c'era Giuzzi confortanti in qualche caso anche lusinghieri ecco
Better io credo che sul piano più strettamente politico su un piano più strettamente politico quel sistema forte di cui prima parlavo abbia subito delle incrinature
E vado avanti
Ciò che ha sconcertato molto l'opinione pubblica bolognese e anche l'opinione pubblica nazionale è stata evidentemente una discussione sulle candidature nel centrosinistra
Che era nate sviluppata in modo molto separa ecco rispetto alla confronto
Alla discussione sulle idee digitali sulle indicazioni politico-programmatico vi devo dire che ritengo con la conclusione della vicenda dal primario adesso la partecipazione importante no dei cittadini a questa in questo momento e con i discorsi che si sono fatti usa delle primarie che si possa ritenere aperta una fase nuova è finalmente proficue positiva e la alle appunto oltre ad aver definito candidature del centrosinistra per
Il sindaco di Bologna città Bartolini si possa anche
Unire appunto questo ad una discussione sulla politica con la quale ci si propone per il prossimo mandato
Le sfide sono quelle che c'ha un qualche modo abbiamo avuto di fronte in questi anni e che hanno caratterizzato insieme alla nostra esperienza no perché non c'è alcun dubbio che l'esperienza dei sindaci del governo delle città
Non potrebbe svolgersi e svilupparsi se non fosse parte
Di un rinnovamento più complessivo del sistema politico istituzionale e io vedo anche questo
Nella scelta di alcuni dei miei amici di dare vita al movimento Centocittà e di appunto contribuire alla nascita della dell'aggregazione della formazione dei democratici cioè il fatto comunque di voler
Come dire stare in campo con una proposta che spinge della direzione
Della bipolarismo delle coalizioni quello per cui ci siamo battuti per cui siamo nati come sindaci tra l'altro piccola parentesi ma importante forse sarebbe opportuno che tutti insieme prestassimo la massima attenzione al referendum perché il rischio che come dire no non si raggiunga il quorum è che ci sia disattenzione da parte la pubblica opinione e grande mentre invece il referendum può essere uno stimolo importante proprio nella direzione di un sistema definiti alla mente
Bipolare
E dicevo le sfide sono quelle anche di altre città
Ma che noi forse abbiamo vissuti in modo più intenso visto la diversità di partenza positiva certamente per noi ma con quelle problematica cui ho fatto riferimento
Innanzitutto il guado
Contrassegnato dalla politica di diciamo di riduzione delle risorse e delle finanze anche per le amministrazioni locali
E dal quale noi qui a Bologna abbiamo dovuto far passare un Welfare che è caratterizzato dalla almeno il cinquanta per cento in più immediata rispetto a tutte le loro città di service in ogni campo
Un'operazione non facile
Che in qualche modo si è riusciti a fare ma che può essere fatta in ogni città solo se si costruisce appunto un riferimento nuovo a livello generale
La sfida caratterizzata appunto dalle politiche per la sicurezza e per la vivibilità urbana e la sfida caratterizzata dalle politiche
Per la sostenibilità ambientale per rispettare i diritti di tutti alla mobilità ma nell'ambito di un sistema urbano efficiente e funzionale e rispettoso dei clienti
Questo è il quadro ecco il quadro e l'eredità e in un qualche modo noi consegniamo al prossimo mandato
Un'eredità che credo possa essere riconosciuta sicuramente può essere discussa forse può essere anche critica dell'esercizio critico al quale io invito tutti ma senz'altro non può essere disconosciuta
Un'eredità importante e comunque sia dalla quale si può partire per costruire nuovi traguardi e nuovi BTP l'ultima cosa voglio dire utilizzando il tavolo un po'come diciamo
Sede di dispone anche di incontro operativo
L'ultima volta che parlando di Bologna due mila cita europea della cultura vi ricordate tutti
Era il giugno luglio dello scorso anno quando terminavo il mio diciamo semestre di presidenza della Conferenza e dopo le dei Sindaci metropolitani
E ci dice una cosa che io credo sia
Assolutamente importante cioè considerare quest'appuntamento la cultura fra l'altro come uno dei Traini fondamentali di vivibilità urbana anche di creazione di nuove opportunità per la ricerca la formazione e il lavoro dei giovani
Utilizzare questo appuntamento per costruire legami relazioni tra le città devo dire fra l'altro in questo è una delle cose più belle sono capitati in questi anni dove non c'è mai stata
Quella competizione di una volta dove sostanzialmente ci si litigavano perderà chi arrivava prima potrei citare vari esempi
Di aiuti che mi sono stati forniti da parte di ciascuno di loro e che probabilmente in qualche modo io ho ricambiato e che ci hanno aiutato insomma tutti insieme
Fare quello che pone il nostro dovere fare che insieme siamo riusciti a fare meglio c'è promuove i nostri sistemi urbani e cercare di tradurre tutto questo in politiche generale
Si è parlato di un partito dei sindaci oggi abbiamo i sindaci che stanno in diversi partiti quindi questa può essere anche una argomenti interessanti discussioni non credo si possa parlare di sindaci di Partinico in ogni caso cioè che ubbidiscono diciamo in modo unilaterale de decisioni dei propri partiti credo che siamo fatti in modo che nessuno di noi si iscriverà mai al partito degli ex sindaci questo vale innanzitutto per me ma credo valga per tutti
Dunque vi ringrazio ecco adesso per una ragione che non non ho ben capito però si è deciso che parla subito Enzo Bianco
Io ero assente esattamente distorto e sempre gli assenti mi ero allontanato un attimo dalla discussione e naturalmente sono rimasto
A pagare le conseguenze capite bene che normalmente non è molto vantaggioso
Partire per primi
Ma guardate c'è una cosa che vorrei dire subito naturalmente
Magari la dico io non è necessario che la dicono coi i miei colleghi ovviamente
C'è da parte di tutti noi anche nel mantenere questo impegno di oggi
La piena consapevolezza comune del dramma che sta accadendo a poche centinaia di chilometri da Bologna e dalle nostre città sia nel Kosovo sia naturalmente
Il problema drammatico in questo momento dei bombardamenti nato sulla
Sulla Serbia noi naturalmente non possiamo fare molto rispetto a questo argomento noi singoli amministratori di città
Qualche
Piccola cosa forse sì perché spesso magari le città che hanno meno vincoli
Rispetto ai governi possono per esempio farsi carico di affrontare come talvolta abbiamo fatto anche nel recente passato
Alcuni problemi e drammi delle popolazioni
Io voglio ricordare splendida la gara di solidarietà per le nostre città
In qualche misura nella Bosnia ciascuno di noi ha fatto qualcosa io ricordo che Bologna ospito
La nazionale di calcio della Bosnia Catania fece la stessa cosa con la squadra di pallavolo e gioco in casa da noi ma molto più importante quello che abbiamo fatto in Albania io voglio ricordare che le aziende municipalizzate delle principali città italiane sono fatte carico di ripristinare il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani di approvvigionare di rimettere in moto l'approvvigionamento idrico delle città insomma una solidarietà tra città che non risponde alla logica notoriamente più ferrea più rigida dei governi può essere un iniziativa di qualche interesse sotto questo profilo l'associazione dei Comuni italiani sta prendendo contatto con
Le analoghe omologhe organizzazioni dei dei paesi interessati per vedere in concreto che cosa abbiamo fatto questa cosa della solidarietà tra le città è incredibilmente e incredibile straordinarie e qualche settimana fa sono stato nella zona di
Anche lei
Dell'acido della zona del del che l'anno scorso fu interessata da quella terribile
Alluvione smottamento dalla frana
E ancora ricordava perfettamente quello che il comune di Napoli
Posso dire forse il rischio di un discorso di legittimità strettissimo tradizionale con una solidarietà intensa ma poi fecero la stessa cosa anche altri comuni
Fecero in quella in quel momento allora naturalmente noi siamo qui oggi discutiamo di Bologna discutiamo di politica marcatamente un pezzo come naturale del nostro sentimento che e del nostro pensiero all'accertamento attivo di superare questo dramma è anche di adoperarci concretamente partirei anch'io dalla considerazione che Walter ha fatto incidentalmente ma che naturalmente in qualche misura legata alla vicenda della guerra
Già non vi era un rilevantissimo interesse
Della politica italiana nei confronti del referendum del diciotto aprile anzi mi pare che una parola d'ordine molto trasversale
Era in buona sostanza per fare in modo che questo passasse in qualche misura sottotono
E che memori dell'insegnamento del referendum precedenti non ci fosse nessuno che assumesse visibilmente il compito di
Dire
E di difendere il sistema elettorale attuale molto più
Intelligentemente la parola d'ordine non si parla di questa vicenda il tentativo vediamo non raggiungere il quorum
Io credo che se il referendum il diciotto di aprile anche per le vicende legate alla guerra
E per
L'attenzione che naturalmente da parte dell'opinione pubblica c'è in questo momento su questo tema
Sei diciotto riaprire il quorum non si dovesse raggiungere noi
Non solo non faremmo un passo avanti ma io lo dico subito faremo molti passi indietro quei pochi passi nel senso della democrazia del cambiamento che affatica in questi anni
Si è provato a costruire avrebbero da subire un'onda d'urto molto resa più forte dalla da questa vicenda
Io respiro già un certo ritorno
Ha una cultura politica che sembrava superata
Nel negli ultimi mesi credo che se
Questa tendenza fosse rafforzata da un insuccesso del referendum faremo molte passi in avanti per esempio nel ritorno della cultura del proporzionale
Addirittura non della cultura approvazione qualcuno si entrerebbe legittimato a riproporre un sistema elettorale che poi il ritorno al bel tempo antico quindi sappiamo che disinteressarci di questa vicenda significa per esempio cancellare larga parte esperienza che noi sindaci abbiamo vissuto in questi anni
E che viviamo oggi con difficoltà pur con il sistema per attuale
E interamente c'è un rischio in un incontro come quello che oggi voi avete percepito dalle parole di Walter dal fatto che in un momento di grandi impegni amministrativi siamo tutti qui a Bologna e anche chi non è presente Walter io un messaggio personale di Francesco Rutelli che ho visto questa mattina a Roma
Anche Luís insieme con gli altri sindaci che non sono fisicamente con noi ti manda un messaggio di particolare affetto di grande simpatia siamo stati in questi anni una squadra c'è il rischio di fare un po'di Amarcord ma consentiteci attualmente un minimo di sentimento di un'esperienza che in questi anni ci ha visto molto negativa dopo una delle cose più belle
Alla fine del nostro mandato quando saremo iscritti di diritto nel partito degli ex sindaci nostro malgrado Walter sarà il rapporto umano splendido che è nato tra ciascuno di noi e lo voglio ricordare
Voglio ricordare quell'agosto del mille novecentonovantatré
Walter era sindaco con il vecchio sistema si riteneva si riteneva sostanzialmente già in in conclusione del suo mandato alcuni Dinoi Valentino Castellani Dio eravamo già stati eletti Valentino ti ricordi la primavera del novantatré altri si accingevano essere letti Antonio Bassolino
Massimo Cacciari Riccardo Illy e appunto Francesco Rutelli
Passai da Bologna per ragioni familiari affettive che Walter conosce perfettamente il andai a fargli visita
Nacque da quella conversazione per la verità lo stimolo dell'epoca dall'alto e di idea di incontrarci e di unirci decidemmo di aspettare il turno elettorale dell'autunno
Successivamente mi pare che fosse febbraio-marzo ci incontrammo a Catania a tutti i presenti con qualcun altro da quell'esperienza nacque quello che chiamarlo il club ma poi insomma che il coordinamento dei sindaci metropolitani e poi subito dopo l'esperienza dell'ANCI rinnovata l'esperienza del movimento dei sindaci esperienza del partito dei sindaci
Che io lo dico chiaramente e vivo e forte più che mai
Il fatto che qui a questo tavolo ci siano persone che hanno mantenuto la scelta dell'appartenenza alla loro storia il loro percorso politico come Antonio Bassolino poster vitali Walter vitali il fatto che ci siano sindaci come Valentino Castellani che abbiano dichiarato di non volere fare una scelta di identità e di appartenenza ma di restare legati all'esperienza della coalizione
Il fatto che Massimo Cacciari ed io e in qualche misura anche con dichiarazioni di simpatia Riccardo Illy abbiano appoggiato l'idea di una di questo movimento prima Centocittà e poi i democratici
Per noi è stato non è un motivo di separazione anzi sui percorsi e sugli obiettivi strategici c'erano i c'è una straordinaria comunione di intenti la pensiamo allo stesso modo e voglio dire non sarà un percorso elettorale come può essere quello delle elezioni europee
Il tredici giugno a separare il nostro percorso noi tutti insieme pensiamo con grande forza
Al quattordici di giugno
Per per pensare a quattordici di giugno naturalmente lo ognuno lo fa com'è naturale con le sue scelte coi suoi percorsi
Il la mia idea è il motivo della mia scelta
Beh guardate io ritenuto che in questa esperienza delle città italiane in questi in questi anni in questi cinque anni dal novantatré al novantotto all'inizio del novantanove si siano prodotti alcuni dei più interessanti fermenti di rinnovamento della politica e della società italiana
E sono stati possibili grazie diciamolo ha mille ragioni la principale delle quali è a un sistema elettorale politico chiaro e coerente senza mediazioni
E cioè si è scelto un sistema elettorale per il sindaco con l'elezione diretta lo si è nominato indiscutibilmente capo dell'esecutivo della propria città con un periodo sufficiente per impostare un progetto con una forza che lo rendesse in qualche misura autonomo
Almeno nella sfera diciamo amministrativa dal ruolo importante decisivo che nella politica devono giocare altri soggetti a partire dai partiti ma con un rapporto di forza fortemente equilibrato
Da questo è nato il fatto che a Napoli come a Venezia come a Trieste come a Torino
Noi abbiamo in buona sostanza da sei anni e avremo ancora per tre anni per due anni e mezzo
Sindaci con un progetto di governo per loro scelta sostanzialmente con la verifica del mandato intermedio tendente a affermare questa capacità di governo della città
E devo dire nel complesso nelle nostre città
Dove il rapporto con le forze politiche e più o meno conflittuale la strada a seconda della storia della città naturalmente c'è una capacità di tenuta
Una autorevolezza una autonomia che ci consente di proseguire il nostro progetto
Io trovo francamente che negli ultimi tempi
Tanto a livello nazionale quanto a livello regionale in modo assai più marcato perché li sistema elettorale lo consente e quindi abbiamo notato a livello regionale esperienza dei ribaltoni
Abbiamo riscontrato a livello nazionale una modalità naturalmente di affrontare di gestione della crisi che naturalmente come dire condividiamo ma sappiamo tutti che un male minore evidentemente perché è successo qualcosa che naturalmente per mille ragioni e responsabilità ha costituito in qualche misura un indebolimento rispetto a un percorso politico ordinario
Ma in qualche misura guardate anche nelle città
Anche all'interno delle amministrazioni che noi vediamo io trovo riscontro io incontro sindaci evidentemente per mille ragioni ogni giorno e sento il fiato grosso diciamo delle pretese ma non dei partiti perché voglio mente io lo dico chiaramente partiti sono l'essenza della democrazia ma in un certo modo distorto di riprendere il rapporto tra amministrazione governo e partiti questo lo sento profondamente e guardate lo sento ancora più profondamente in molte amministrazioni in cui si sta tornando a governare si sta ritornando al eccetera
Casi che sono accaduti in questi ultimi mesi
Come quelli di
Perugia come quello di recente di Spoleto
Sindaci che erano stati chiamati dalla società civile o anche dalle forze politiche avevano governato con un altissimo grado di autonomia del responsabilità oggi vengono accantonati e messi da parte naturalmente senza un percorso come quello che si è sperimentato a Bologna e che certamente è utilissimo e di grande rilievo e importanza del percorso delle elezioni primarie che io stesso ho vissuto
Nella mia città a Catania quando nel mille novecentonovantatré in una ipotesi di rottura a sinistra con Claudio Fava decidemmo di andare alle elezioni primarie e anche a Catania parteciparono circa venti mila cittadini a quell'esperienza e fu un'esperienza esaltante di partecipazione che consentì
In qualche misura di legittimare un percorso questa condizione di rischio oggi di ripresa di un certo protagonismo
Noi lo io lo avverto ed è la ragione per la quale credo che ci sia una delle ragioni fondanti del movimento dei democratici
La nostra è lo dico chiaramente non l'idea di fare
Un partito ma l'idea di riprendere un percorso coerente verso un sistema bipolare
Un sistema bipolare che significa naturalmente spazio per le forze politiche ma spazio anche per i cittadini movimenti che sono al di fuori rispetto a questo il la responsabilità che c'è affidata e anche un'altra e anche quella di non fare morire quel tanto di federalismo di flessibilità che nel nostro sistema in questi anni timidamente
è spuntato fuori e che è vissuto in larga parte più che sulla gamba delle regioni larga parte sulla gamba delle città e consentitemi di dire delle grandi città
Il fatto che ci siano percorsi originali nuovi il fatto che c'è un minimo di attenzione su un tema che è stato consegnato integralmente alla lega per un certo periodo e che quando la lega l'ho abbandonato è sembrato non interessare più nessuno
Ai signori del Palazzo tradizionale naturalmente naturalmente questa la responsabilità anche questa che a noi viene consegnata
Allora questo è un percorso di grande interesse una responsabilità molto grande su questo c'è una grande unità tra di noi con i percorsi e le storie di ciascuno all'indomani del quattordici giugno queste battaglie nuove non lasceremo cade
Un'ultima cosa naturalmente su su Bologna e con questo o concludo io ho seguito con grande interesse quello che è accaduto e quello che accade accadrà a Bologna per ripeto mille ragioni per importanza la visibilità
Direi strategica per usare un'espressione abusata che Bologna a
E devo dirvi
Devo dirvi che la condizione di governo di questa città quadrate paradossalmente la trovo
Particolarmente difficile
Perché vedete non voglio dire che è più facile amministrare una città dove le condizioni di partenza sono particolarmente delicati
Sì è facile dire uno governo recita dove ci sono no da uno stallo ultimo posto dell'autore di una recita se alla fine del suo mandato fa appena appena dignitosamente guadagna dieci posizioni
E va bene se uno sta in una città considerata un esempio di vivibilità anche se fa benissimo nella migliore delle ipotesi mantiene le posizioni e quindi ogni tanto mi consolo con questo però in qualche misura è vero non siamo partiti nel governo delle città in città come Napoli come Catania da una condizione di tale disagio che naturalmente era possibile legittimo
Ottenere risultati in alcuni casi questi risultati sono stati sorprendentemente più incoraggianti ma certo c'era questa condizione il dramma la difficoltà legata a questo fattore dell'insicurezza che si percepisce Walter essere il tema dominante non mi riferisco alla sicurezza urbana al tema come tu dicevi molto più ampio di questa città e in qualche misura legato anche a un dato
Un dato di una società che rischia di
Invecchiare
Invecchiare non solo per una
Fatto anagrafico legato al fatto che si nasce di meno che c'è un invecchiamento della popolazione ma rischia di invecchiare naturalmente se c'è quel senso scusate usa un'espressione un po'dialettale ma rende l'idea del sax io di una società in qualche misura opulenta che naturalmente non ha più grado di percezione di della Felicita o della gioia dell'appagamento
Che è legato con questo con questo elemento attenzione non perché non ci sono problemi drammatici evidentemente a Bologna
Ah perché il grado di felicità con l'andar del tempo naturalmente sale nella sua soglia allora
La battaglia
Da fare naturalmente importante ritrovare pienamente un percorso che Walter a efficacemente individuato io voglio ricordare il contributo importantissimo che vitale ha dato in questi anni all'ANCI come responsabile della finanza locale
Ma anche individuare un percorso che deve tornare
In qualche misura entusiasmare questa città a dargli un orgoglio un'identità una forza per ritrovare quell'energia vitale senza la quale una città ripeto rischia di invecchiare l'augurio che io rivolgo alla alla vostra città ma anche a Walter e di avere seminato
In modo corretto una impostazione moderna per una città e che presto in qualche misura Bologna ritrovi la sua sicurezza le leve sia per affrontare questi problemi invoca Luca
Grazie Enzo ora la parola a Massimo Cacciari
Però
Io cerco di aggiungere qualche considerazione quelle finora svolte cercando appunto di non Ripetta come
Non c'è dubbio che in questi anni la città assunto cercò di svolge un discorso come dire il più possibile obiettivo cioè mettendo se mi riesce sospendendo se mi riesce il giudizio le considerazioni del nostro ruolo di sindaci del suo significato
Della nostra azione
Tutte cose che ha già ricordato penso perché non potrei che ripetere anche se volentieri insomma
Ripeto che tra di noi c'è stata in questi anni è un una solidarietà una Renato una una vera amicizia e questo e questo certamente da mettere nel nella parte positiva del conto di queste di questa faticaccia
Ma perché in questi anni la città
Ecco vogliamo chiedessero perché la città assunto questo ruolo
Soltanto perché Bassolino Rutelli eccetera
Non credo io credo che noi appunto che la crisi della politica italiana ci ha
Molti il generale ed è questa crisi questo processo che hanno posto in primo piano il ruolo dalla città
Ripeto anche al di là dei suoi protagonisti ruolo dalla c'è infatti un fatto europeo non è un fatto italiano questo con la città con il successo insomma in questi anni
Accavallando sì con altri processi se volete anche più evidenti no dalla alla fine della della contrapposizione ai blocchi la caduta dei muri eccetera insieme a tutto questo losanghe Successo
è successo che la forme organizzative tradizionali della politica sono entrato invettiva menti in crisi
Cioè tutte le forme organizzative tradizionali della politica dalla dalla dalla forma stato tradizionale alla forma partito tradizionale che magna pars dalla stessa forma-Stato tutto ciò
Si è andato sfaldando nel corso degli ultimi dieci quindici anni
Il movimento dei sindaci grazie anche al sistema elettorale eccetto ma se collocato al centro di questo processo al centro di questo ordine di queste crisi di questo processo
E la città
Che ha assunto un ruolo che ha assunto un ruolo diverso perché di fronte alla crisi delle organizzazioni politiche e statuali tradizionali
La gente si è rivolta all'opinione pubblica si è rivolta naturalmente alla città come nuovo punto di riferimento
La crisi delle amministrazioni centrali le crisi dei vecchi assetti burocratici ripeto sia statuali che di partito a inevitabilmente presentato la città l'organizzazione locale come nuovo punto di riferimento
Noi abbiamo vissuto come sì invece all'inizio mi sono reso conto un po'alla volta facendo sto lavoro di questo di questo fenomeno all'inizio non credo che ne avessimo molta consapevolezza l'abbiamo assunta via via questa consapevolezza c'abbiamo subito gli ha consapevolezza che la città diventava sempre di più il luogo dove davvero si poteva decidere della nuova forma complessiva della politica
E abbiamo via via quindi capito che per dare per riconoscere in pieno questo nuovo ruolo del locale della città occorreva inserire nella nostra azione del nostro lavoro in un in uno scenario di una prospettiva di riforme complessive
E questo è il tratto la seconda il secondo passo che abbiamo compiuto tutti no
Direi veramente all'unisono tutti i sindaci di tutti i colori cioè siamo abbiamo cercato diventare protagonisti di un processo di riforme istituzionali
Perché questo nuovo ruolo del locale o diventava leghismo
Ho diventava particolarismo o diventava campanilismo o diventava di Frisi appunto della navicella che non esce dal porto
Ho diventava motore di una riforma compì istituzionale complessiva e siamo stati tutti naturalmente riformatori
Dal sistema elettorale fino ai grandi temi del federalismo eccetera direi all'unisono
Questo è stato il punto cioè abbiamo siamo ci siamo trovati in una situazione in cui il vecchi assetti le vecchie Fo molte iniziative non tenevano più non funzionavano più la città era inevitabilmente rilanciati in primo piano
E cosa inedita nella storia politica di questo Paese ma anche in gran parte alla storia politica europea inevitabilmente rilancia raddoppiano però ne avevamo la consapevolezza che non potevamo asserragliarci nella città
Che cos'è che la città avrebbe potuto diventare davvero il luogo in cui si decidevano nuove forme della politica soltanto si vantava protagonista di un movimento generale di riforma istituzionale
E cioè soltanto se è lecito senso soltanto se avveniva una vera e propria rivoluzione anche politico culturale cioè se la città non venivano riconosciute come enti locali
Ma come centri di una rete
Questa rete quindi noi abbiamo interpretato a volte addirittura inconsapevolmente questa tra virgolette abbiamo tentato di interpretare il questa io ritengo inevitabile rivoluzione ben lungi dal realizzarsi ben lungi dal realizzarsi
Cioè li cita come elementi di una Rete policentrica dove il centro tradizionale il centro programmatori il centro direttore
Non esisteva più non ci dava più ma non frammenti dispersi mette in Rete sistemi sistemi di enorme complessità in cui le diverse città cenavamo specializzando anche questo quasi inconsapevolmente abbiamo cercato di agire tra di noi non facendoci concorrenza come ricordavo prima Walter l'uno contro l'altro
Arrampicandoci per i ministeri a caccia dei ministri amici eccetera cercando di specializzarsi con la fai tu poi quell'io potrei fare quest'altro
Noi ci siamo sforzati di interpretare questo questa transizione questo processo
Ci siamo trovati nel mezzo ci siamo trovati in questo processo
Perché ripeto questo derivava dalla crisi degli assenti burocratici centralistici organizzativi tradizionali
Che nel nostro Paese sono particolarmente pesanti da nove da noi si è rotto il meccanismo quel funzionamento il funzionamento di quegli assetti se voto compiuto in termini più catastrofici che altrove per il sì e otto di botto non è stato preparato dal nulla
E dove siamo ci oggi siamo ancora a metà non è non c'è anche il problema della del le reazioni derivano secondo me dal fatto che il processo di riforme dentro cui inevitabilmente stavamo non è proceduto a questo è il punto
Che minaccia l'esperienza
Perché in politica nulla sta fermo
O si procede nel senso delle riforme si ritorni indietro per forza fermi non si sta
Sei nuovo assetto in qualche modo prefigurato dall'esperienza dei sindaci nuovo assetto policentrico letti Sistemi Complessi federalismo non può cede inevitabilmente si torni indietro pure in qualche modo bisogna governare
Con qualche modello bisogno che governa
Oggi postali inattesa di un modello che non viene cita unito alla forza
Non è colpa di nessuno è inevitabile
O meglio è colpa di un equilibrio politico di un sistema politico che le riforme non in grado di farlo
Non è colpa della della del partito di di Perugia di Spoleto di di ancora direbbero no
è colpa di un sistema politico le riforme ancora non vedo se non si capisce se è in grado di farlo si capisce davvero non riesco a capirlo è in grado di fare un posso dire che questo Parlamento non sarà certamente in grado di fare le riforme federalisti che che sono oltre che sono l'humus nel quale l'esperienza di cimici può concludersi positivamente
Questo posso dirlo con credo con qualche realismo questo Parlamento cioè queste maggio questa maggioranza e questo Parlamento riforme istituzionali non è in grado Pd annunciarle
Però non è mi interesserebbe poco e proprio questo sistema politico è in grado di fare le riforme necessarie
Perché la nostra esperienza
Abbia senso
Cioè come dire conduca
A Terni nel suo senso luci PCT
E questo è la domanda secche
Da cui è nata anche l'esperienza dei democratici sono per quanto mi riguarda ecco io ritenuto che proprio sulla che proprio questa questa esperienza politica come nasce direttamente dall'esperienza di amministratore
Ho ritenuto che senza la presenza di un nuovo soggetto che in qualche modo coagularsi che si specializza as nel discorso delle riforme istituzionali
E in qualche modo costringesse anche gli altri gli ha righe attivarsi su questo terreno e difficilmente si poteva prevedere la ripresa del processo dopo la catastrofe della Bicamerale
Ma quello di cui sono assolutamente non so come andrà questa esperienza non so che successo potrà avere ciò di cui sono perfettamente c'era tutto è che la città nel suo significato globale
Questo nuovo locale nel suo significato globale quello che abbiamo cercato di dare al locale tutti noi qui presenti
Chi in polemica diretta e vi assicuro dura con invece un locale locale alla lega
Chi in presenza semmai più più più più assillante in contrasto più assillanti invece con vecchi assetti di potere vecchi partiti eccetera eccetera ma insomma quello che abbiamo cercato questo
Questo senso del locale non possiamo realizzare non soltanto se
Il nostro Paese nel suo insieme si riforma in senso federalistico
Questo questo è il punto
Altrimenti la nostra esperienza ci chiude
E siccome in politica nulla sta fermo sito mera a governare con i vecchi sistemi
Anche le città per forza
Non per colpa di nessuno per cattiveria di nessuno
è un processo obiettiva
Ce la facciamo qui credo che davvero lo diceva non mi ricordo più se Walter Lorenzo
Il partito tredici mila virgolette dei sindaci deve essere vivissimo deve restare vivissimo non come partito ma proprio come Rete
Di interessi politici di obiettivi politici
Che a quella sì sintonia che abbiamo scoperto tra di noi proprio by doing no proprio facendo non l'abbiamo imparata a scuola polo facendo amministrando comprendendo le difficoltà be'questa norma assolutamente smarrita
Perché ritengo che ancora oggi la Rete delle Autonomie locali così come abbiamo cercato di definirla sia necessità non non possa essere che questa Rete la protagonista di un'eventuale ripresa del processo di riforma nel nostro Paese
Ci può riattivare mi auguro che se gli attivi all'interno dei partiti potrà fare la potranno fare la la loro parte democratici altre forze politiche Massi
Il senso di di di operazione di concertazione che abbiamo creato tra di loro in questi anni dovesse spezzarsi
Io sono assolutamente certo che con gli equilibri politici dati oggi in Italia il processo non riprende non riparte
E le città e visita torneranno ad essere ONU locale locale
Oppure settori Province del generale
Cioè fu il microfono micro identità micro identità
Prospettiva leghista ma non solo per le si può declinare in tanti modi oppure oppure poteri derivati
Poteri derivati secondo il vecchio schema centralistico per cui c'è la sovranità indivisa al centro che delega che decentra
O partono le riforme o nel giro di due anni si torna a questa situazione
è bene che lo si sappia si torna questa situazione con quale prezzo attenzione con quattro c'è un prezzo in questi se se la reazione riesce
C'è un pezzo c'è un pezzo come cioè che non riusciremmo a valorizzare in pieno le nostre risorse nazionali
Perché le risorse nazionali oggi si giocano in gran parte Spagna insegna Franci insegna sulle sulle sulle sulla espressione sul riconoscimento e sulla valorizzazione delle risorse locali
Sulla forza
Del del delle aree dei distretti locali
Su quello si gioca gran parte anche delle risorse nazionali in questa fase non su Marco disegni di programmazione generale che poi si de centrale si articolano
Ma sulla capacità delle diverse aree di esprimersi fino in fondo nelle proprie risorse
Quindi con una logica completamente diversa da quella della vecchia programmazione passata del vecchio welfare
Che quinte essenzialmente prevede un centro programmato che decentra che delega che distribuisce
Tutte le risorse vengono a confluire in un centro che poi li ridistribuisce seconda superiore razionalità questo è il modello organizzativo del vecchio welfare per questo marito non funziona più
Perché necessariamente ho mai del tutto inefficiente questo sistema
In ogni impresa come a livello locale come a livello nazionale e allora il prezzo della reazione sarà prova vilmente anche un serio arresto nei meccanismi propulsivi di sviluppo delle aree del nostro Paese e in particolare delle aree meridionali
Per questo con Antonio sempre abbiamo insistito nel Genovese il federalismo è quinte essenzialmente meridionalismo oggi per questo motivo essenziale
E questo è questa dobbiamo continuare la nostra ormai dopo cinque anni siamo consapevoli ritengo tutti di questa prospettiva e quindi insieme al di là delle collocazioni
Sono certo momentanei se il processo di riforma riparte
Dobbiamo veramente lavorare continuare a lavorare insieme e tentare in tutti i modi di realizzare al più presto questo obiettivo cioè la scadenza è semplice
E da qui alla alla prossima tornata amministrare il giornale
Regionale
è un anno
O con la il dibattito per le elezioni regionali il prossimo anno assume i connotati significato il peso cui ho brevemente accennato e si formano ciechi amministrativi ceti politici
Decisi in questa direzione
O il discorso a mio avviso va a chiudersi
Ci sono tante altre variabili ma sono convinto che le scadenze ormai siano la transizione non può durare in eterno la transizione non può durare in eterno o si chiude positivamente o sì reagisce
Non c'è alcun dubbio
In politica le cose funzionano così e io mi auguro davvero che possiamo tutti insieme lavorare ancora
Come stiamo facendo perché appunto l'esito sia positivo
Grazie Massimo ora la parola a Riccardo Illy
Tutti
Qualche giorno fa Walter vitali mi ha chiamato per invitarmi a questo incontro
E pur sapendo di avere molti impegni in effetti sono reduce da di un consiglio di amministrazione della fondazione del nostro ente lirico
Che ha approvato lo statuto peraltro quindi è un atto molto importante domattina alle nove c'è un incontro in Prefettura
Per una bomba che è stata scoperta ieri proprio vicino al inceneritore del Comune quindi un problemino che mi riguarda un po'da vicino ma non potevo mancare
A questo incontro perché ricordo ancora con grande
Riconoscenza con grande affetto quando nel novembre del novantatré per Walter vitali che era già sindaco anche se letto
Dal consiglio comunale non ancora eletto direttamente dai cittadini venne a Trieste durante la la mia prima campagna elettorale
Ecco devo dire da allora
Walter vitali come sindaco in senso più ampio il Comune di Bologna costituiscono sia per me come sindaco che per la nostra amministrazione comunale di Trieste
Un modello da seguire
Ho apprezzato in Walter vitali in questi anni proprio la capacità di interpretare il ruolo di sindaco quale persona al servizio dei cittadini al servizio della sua città e con questo spirito
A mirato a organizzare l'amministrazione comunale di Bologna in modo da servire al meglio i cittadini
Anzitutto in termini organizzativi ecco appresi subito del nomina con grande anticipo da parte del comune di Bologna del direttore operativo cosa che anche noi copriamo con qualche anno di ritardo nominando
Nel novantasette del direttore generale ecco anche noi prima che una legge la legge Bassanini tra virgolette autorizzasse le amministrazioni comunali e nominare un direttore generale
Non era proibito prima e quindi si poteva fare anche senza questa autorizzazione
Ma anche moltissimi altri settori come i servizi erette la mobilità il sistema Edu educativo la cultura il sistema informativo sia interno all'amministrazione comunale che quello rivolto ai cittadini con la Rete Civica al sistema di me che anche noi abbiamo prontamente adottato a Trieste copertura tutti questi settori l'amministrazione Comunale di Bologna ha costituito veramente un modello per Trieste
Ecco devo dire che quando ha preso
Leggendo i giornali
Del fatto che veniva messa in discussione la ricandidatura di Walter vitali dopo che era stato eletto direttamente dai cittadini al primo turno con largo consenso
Nel novantacinque il fatto mi ha lasciato veramente stupito
Con sempre sentito dire anche a a casa soprattutto da mio padre che la squadra vincente non si cambia
E mi sembrava anzi sono convinto che la squadra di Bologna guidata da Walter vitali sia una squadra vincente
E mi son venute in mente anche alcuni esempi abbastanza recenti negativi in cui altre squadre vincenti avevano visto un cambiamento Piacenza per indisponibilità del sindaco uscente a Parma invece per una situazione abbastanza simile
A quella di Bologna in entrambi i casi le cose non sono andate bene come ci si aspettava
Recentemente
Proprio il presidente Scalfaro ha avviato un dibattito sul tema del limite a due mandati per i sindaci
Che sicuramente il nostro legislatore ha mutuato dalla situazione presente negli Stati Uniti dove il Presidente della Repubblica può fare solamente due mandati
E come ero sempre detto che questo limite fosse opportuno in quanto soprattutto in un Paese che ha troppe leggi circa trentasei mila dove qualunque azione amministrativa qualunque investi mento
Da parte dell'amministrazione pubblica diventa un percorso a ostacoli e quindi lunghissimo mi son detto
Importante che vi sia uno stimolo un senso dell'urgenza da parte dei sindaci
A fare molto bene più possibile nel primo mandato per avere una chance di fare il secondo e quindi di concludere tutto ciò che è possibile nel secondo mandato sapendo che una terza possibilità non viene offerta recentemente sono stato a Barcellona è una delle città europea
Più belle e meglio organizzate sotto tutti i punti di vista
E io ha preso che il suo ormai ex sindaco Pasqual Maraga al è stato sindaco per diciotto anni
Il grande cambiamento a Barcellona c'è stata con legni in piedi del novantadue ma questo grande cambiamento Congo opere che sono semplicemente straordinari che se non avete visto
Suggerisco senza altro di andare a vedere avevano richiesto quasi dieci anni di preparazione
Perfino il presidente della regione catalana Jordi Pujol e presidente da diciannove anni e quindi ha per i precedenti diciotto
Collaborato con il sindaco di Barcellona con tutto che fanno parte dei due schieramenti politici
Completamente diversi
E proprio questa continuità proprio il tempo che hanno avuto a disposizione ha consentito di realizzare a Barcellona dei cambiamenti straordinari
Ne cito solamente uno la disoccupazione
Circa quindici anni fa era intorno al ventidue per cento a Barcellona lo scorso anno ascesa intorno al quattro cinque per cento quindi a un livello fisiologico che si riscontra solamente nel nel nord Italia
Però ripeto questi risultati sono stati ottenuti
Grazie a onde tempo sufficiente e grazie al continuità dell'azione amministrativa grazie al fatto che il sindaco Maraga all'aveva potuto indicare un obiettivo molto ambizioso molto importante
Ma aveva avuto tutto il tempo a disposizione per raggiungerlo
Ecco mi son chiesto anche sentito del esito qui a a Bologna
Come mai
Nel momento in cui mi dimisi alcuni anni fa
All'inizio del novantasette
Le forze politiche che mi avevano sostenuto nel novantatré mi chiese Rondi candidare nuovamente
La risposta è abbastanza semplice io sono stato rieletto nel novantasette sostenuto da una lista dell'Ulivo da una lista civica all'opposizione sia il centrodestra che la lega che Rifondazione Comunista
In una città dove il Polo da solo rappresenta quasi il settanta per cento delle preferenze
Quindi evidentemente le forze politiche come hanno sostenuto soprattutto quelle dell'Ulivo sapevano che non avevano delle alternative sapevano che ero necessario per vincere le elezioni
Ecco evidentemente la situazione a Bologna molto diversa
E quindi si può cambiare anche se probabilmente non solo non era necessario ma probabilmente questo creerà quel discontinuità che renderà più difficile raggiungere gli obiettivi
A medio-lungo termine e quindi realizzare quel cambiamento di cui sono convinto anche Bologna abbisogna
Fra Trieste Bologna non ci sono molte similitudini anche se le troverete in alcune graduatorie molto vicine
Ma c'è un elemento che le accomuna edemi
La situazione di invecchiamento della popolazione
Bologna addirittura è al primo posto da questo punto di vista Congo
Ventisette ventotto per cento di popolazione ultra sessantacinquenne a Trieste questa percentuale di circa il venticinque per cento e siamo la seconda città per anzianità
E cos'è solo faceste delle proiezioni demografiche
Per verificare quale sarà la situazione della popolazione di Bologna fra dieci venti trenta o cinquanta anni
Di rendereste conto della assoluta necessità di portare dei cambiamenti e anche rapidamente nella vostra città
La situazione molto simile ovviamente a Trieste
Con una grande differenza però il fatto che Trieste è rimasta per re circa cinquant'anni ai margini sia dell'Italia che dell'unione europea
Senza un proprio territorio unica proprio comune e capitale
Di nel capoluogo di regione confinante con un altro Stato laddove questo confine rappresentato dalla cortina di ferro
Questa è crollata insieme al muro di Berlino nell'ottantanove ora tutti i paesi dell'Europa centrorientale sono associati all'Unione Europea e si stima che fra quattro sei anni diventeranno membri dell'unione stessa
è chiaro che questo cambiamento che avviene al di fuori della città sarà sufficiente per creare un un tale cambiamento anche all'interno delle città anche da un punto di vista demografico oltre che economico da portare in maniera quasi automatica il cambiamento che la situazione attuale richiede quindi da parte dell'amministrazione comunale di Trieste è sufficiente che questo cambiamento venga favorito accompagnato non ha bisogno di essere innescato
Non vedo a Bologna invece altrettanti stimoli esterni e quindi qui vi è il problema aggiuntivo di dover innescare dall'interno e quindi dall'amministrazione comunale un cambiamento che eviti una situazione demografica che può essere fra qualche decennio veramente pericolosa da un punto di vista sociale
I conti io volevo fare qualche considerazione sulla situazione più generale sento anch'io una tendenza al ritorno dei partiti
Credo che questo possa essere un fatto positivo sei partiti riescono a riformare il loro modo di essere il loro modo di agire un modo negativo però un fatto negativo se il ritorno dei partiti mira a ridurre il peso che le persone gli uomini hanno avuto in questi anni
E secondo me proprio con la legge elettorale
Prevista dalla riforma del novantatré per i Comuni e le Province si è realizzato un giusto equilibrio fra il potere delle persone e quello dei partiti
E con la sensazione che vi sia oggi una fortissima volontà di a rompere questo equilibrio e quindi di ridare una supremazia ai partiti
E questa sorta di controriforma che iniziato ormai da diversi mesi ha portato a una competizione fra i partiti molti sindaci alcuni dei quali hanno deciso di dar vita a un loro partito io credo proprio per cercare di impedire che questa controriforma prendesse piede
E nata quindi Centocittà
E poi i i democratici ecco devo dire che non credevo e quindi non ho aderito all'inizio al movimento Centocittà
Non mi sembrava sufficientemente ampio sufficientemente
Col vasto per poter interessare i cittadini quindi gli elettori con l'apporto di altre due persone Romano Prodi Tonino Di Pietro che entrambi con ruoli diversi anche con un carattere un modo di fare molto diverso hanno dato un grande contributo al cambiamento nel nostro Paese
Credo che il nuovo movimento abbia assunto quella dimensione quella ampiezza quella forza che potrà consentire veramente di procedere nelle riforme piuttosto che ritornare indietro
E chiaro che i sindaci che sono
Anch'io mi sento tale figli della migliore riforma che il nostro Paese è riuscito a realizzare negli ultimi anni la riforma elettorale
Per comuni e province
Siano impegnati per cercare di estendere di completare questa riforma anche a livello di Parlamento
Portando quindi a una nuova legge elettorale io spero a a doppio turno con il cento per cento di maggioritario
A una riforma della Costituzione che consenta di dare più poteri all'esecutivo il Governo italiano è uno dei governi dei paesi occidentali che ha meno poteri di tutti
E sperabilmente anche all'elezione indiretta del presidente non sto a precisare se Presidente del Consiglio o della Repubblica credo che entrambe le forme possano funzionare
Importante che venga fatta una scelta attraverso la riforma della Costituzione una scelta chiara non come quella fatta dalla commissione bicamerale che in pratica dovendo scegliere decise di prendere entrambe e quindi con villa costituzione proponeva all'elezione diretta del Presidente della Repubblica
Ma con la nuova legge elettorale con il cosiddetto doppio turno di coalizione proponeva di fatto l'elezione diretta del premier cioè del Presidente del Consiglio
Questa era la situazione peggiore perché è chiaro che avrebbe portato a una potenziale situazione di conflitto fra Presidente della Repubblica e presidente del Consiglio quindi l'importante è scegliere o l'uno o l'altro
E poi agire coerentemente
Il diciotto aprile avremo il referendum
Io penso che sarà un appuntamento importantissimo
Per due ragioni non solo per fare un ulteriore passo avanti verso la riforma della legge elettorale per il Parlamento un ulteriore passo andrà compiuto poi con l'approvazione di una vera e propria nuova legge elettorale
Ma anche per ridare ai cittadini il potere che l'articolo uno della Costituzione loro attribuisce e che in qualche modo è stato sottratto loro dal Parlamento
Ricorda infatti che i cittadini si sono già espressi nel novantatré su un referendum che proponeva l'eliminazione del sistema proporzionale
Non era scritto il settantacinque per cento era l'eliminazione del sistema proporzionale
Nonostante questo pochi mesi dopo il Parlamento approvava una legge elettorale che manteneva un venticinque per cento di proporzionale e ahimè questo non è l'unico referendum che è stato disatteso dal Parlamento posso ricordare quello sul finanziamenti ai partiti posso ricordare quello sul ministero dell'agricoltura e purtroppo la lista è ancora piuttosto lunga quindi il diciotto aprile io penso che i cittadini che da questa situazione in cui ci troviamo oggi di di bilico la possibilità di completare le riforme oppure di ritornare indietro e quindi addirittura di avviare una controriforma per le amministrazioni comunali e le province debbano impegnarsi e per andare a votare quindi anzitutto per raggiungere il quorum e poi ciascuno ovviamente voterà secondo la propria coscienza
Quello che voglio ancora aggiungere che i segnali di questa controriforma sono particolarmente forti nelle regioni a statuto speciale come il Friuli Venezia Giulia
Oggi era in discussione una modifica della legge elettorale che riguarda i comuni nel Friuli-Venezia Giulia non solo per estendere il mandato a cinque anni e questa è una tendenza presente anche a livello nazionale quindi anche nel Parlamento ma anche per ridurre i poteri del sindaco faccio solamente alcuni esempi viene proposto la discussione riprenderà domani spero non mi arrivi ai risultati negativi cui piace no ora viene proposto
Che il sindaco designi i componenti della sua Giunta l'assegno assessore ma che sia poi il consiglio comunale a votarli quindi ai leggerli
Prima modifica
L'altra che venga data la facoltà al consiglio comunale di auto attribuirsi tutti i poteri che deciderà rispetto ai poteri che oggi sono attribuiti dal sindaco stesso
Avete proprio la chiara dimostrazione della volontà di estendere questo conflitto fra i partiti che ovviamente sono rappresentati dai consiglieri comunali nel Consiglio il sindaco
Per rompere l'equilibrio che oggi esiste e che quasi perfetto forse è stato raggiunto più per caso che per una precisa volontà
Con l'attuale legge elettorale ecco io spero che
Comma
Il referendum del diciotto aprile auspicando che passi il fissi con una nuova legge elettorale
Che realizzi in pieno un sistema maggioritario possibilmente attraverso il l'introduzione del doppio turno di collegio
Le riforme in Italia possano essere completate e non si torni indietro però il pericolo veramente elevato e i cittadini devono sapere che se con il loro voto non contribuiranno al completamento delle riforme il rischio di perdere anche Luongo Averno nelle loro città rappresenta veramente un elevato livello
Concluderei
Rinnovando la la stima l'amicizia a Walter vitali auspicando che il Paese Fossa godere del sua attività del suo servizio così come il Comune di Bologna ne ha goduto in questi anni
Auspicando infine che Bologna riesca a a realizzare
Il completamento di quel cambiamento che è indispensabile anche in questa città anche se forse non è così evidente oggi e che Walter vitali ha iniziato grazie
Grazie a Riccardo ora la parola Valentino Castellani
Sì io
Io non non non vorrei apparire come la politica della politica siccome sono stato per cui vorrei parlare un po'di politica stasera non c'è niente che mi mi diciamo mi mi turba di più nella mia funzione di sindaco quando persone che incontro pensando alla mia storia personale la al professore universitario l'ingegnere mi dice per fortuna che abbiamo un sindaco che è un tecnico io rispondo non avete capito niente
Allora io vorrei no non vorrei evitare di riprendere le cose che sono state dette da altri miei colleghi invece cercare di arricchire se mi mi sarà possibile un pochino il discorso no
E commi comincerei così
Io ho tanta paura condivido l'analisi che ha fatto Massimo ottanta paura anch'io io che sono un ottimista un positivo ottanta paura anch'io che
Questa che noi abbiamo vissuto a partire dal novantatré possa essere possa diventare una parentesi
Ne vedo tanti sintomi nella mia città in né né nella cultura politica che mi circonda e beh fornai provare a dire che cosa secondo me oltre alle cose che sono state dette strutturalmente no
è chiaro che il discorso fondamentale il punto cardine di questo discorso è quello delle riforme
Io ci metto dentro e voglio solo elaborare un pochino abbiamo bisogno di strumenti nuovi anche per governare
Strumenti nuovi significa un'architettura della finanza locale che per davvero via alle comunità locali
Il anche la responsabilità del governare io io io sono disposto ad assumermi un carico di fiscalità locale molto alto e deciderlo sulla base dei risultati dell'efficienza della capacità amministrativa
A patto che questo sia sostitutivo di carichi di fiscalità generale e che si individui uno in maniera chiara e limpida quelle che sono le competenze e le decisioni che stanno del singolo ente locale oggi siamo in presenza di un sistema impazzito nel quale il decisore pubblico è un decisore diffuso
Non non si sa bene dove la decisione e è è un decisore diffuso con quelli che che i tecnici dell'organizzazione chiamano dei dei Death l OCSE cioè dei circoli chiusi viziosi dove si continua a rimpallarsi le responsabilità e nessuno arriva se non dopo estenuanti illogiche ricattatori e a prendere una decisione
Quindi noi abbiamo bisogno a abbiamo per davvero bisogno di strumenti nuovi per governare
Queste città che sono i i i nodi dei sistemi territoriali con i quali oggi come diceva Massimo si compete in questa competizione
Nella quale siamo inseriti ecco detto questo però mi fermo qui perché non voglio andare oltre perché mo'moltissime cose sono già già state dette no io io vorrei parla io sento un grande bisogno di politiche
Ma proprio grande
No e e vorrei dirvi perché io partirei da un'osservazione che ha fatto Walter Walter ha detto una frase all'inizio diceva
Parlando della transizione di Bologna insomma chi non è in transizione G. vorrei parlarvi magari qualche battuta su Torino alla faccio anche perché a Torino
In nove anni dieci anni una città che ha perso quaranta mila posti di quaranta mila posti di lavoro quindi vuol dire che quella è una città che deve ripensare se stessa
Una città che è stata al motore industriale economico di questo Paese
Deve ripensare se stessa
Quindi io Walter continua invidiare un po'Bologna me e me lo permettete no poi l'erba del vicino
Di solito è un po'sempre più verde ma voglio dire per carità con tutto il rispetto dei problemi che abbiamo ma e poi non oso pensare a che cosa c'è a Napoli cose a Catania perché è un po'l'ho visto da vicino ce lo diranno
Ce lo dirà anche Antonio ma quello che voglio dire è questo
Partendo da una frase che diceva va alterno e parlava di questa la metafora della nave questa transizione c'è tra le polemiche quotidiane
Diceva Walter tolgono visibilità ai disegni strategici
Ma Kyenge chi è che darà respiro a un'amministrazione chi è che stabilisce questo tessuto di riflessione di sfida questa visione strategica se non la politica
E chi è che fa la politica non è il sindaco che fa certo il Sindaco interpreta un disegno politico è il garante di un Progetto
Ha una sua come posso dire leadership un suo carisma c'è l'annuncio dell'Aci della dei più ce l'ha di meno ma chi è che alimenta la visione
Del cambiamento della prospettiva di una città se non la politica
E chi la fa la politica
La politica la fanno in tanti certamente ma io fin da piccolo mi hanno insegnato anche se non l'ho mai fatto vita attiva di partito che i partiti sono lì per quello
I partiti sono lì mica per andare a rompere le scatole ai sindaci quell'assessore mio quell'assessore tuo noi siamo assediati dai partiti su questa cosa non se ne può più e diciamolo forte diciamolo forte le nomine nelle aziende cui è la questo oggi il ruolo di gran parte dei partiti basta basta non se ne può più
Ma abbiamo bisogno di visione abbiamo bisogno di disegno politico
Questo sì
Allora io
Mi è capitato io sono sei anni ormai faccio sindaco quindi ora di spetterà fra due anni rispetto io son contento che il due mandati siano oltre che poi sito ci si toglie dall'imbarazzo ma o no
Non gli vengono gli scrupoli ci si toglie dall'imbarazzo ma io ho girato la mia città la conosco abbastanza è un'esperienza straordinaria fare il sindaco da questo punto di vista
Ma la cosa vi assicuro più deprimente per me è stata quando
Anche recentemente girando
In sezioni di partito che non nomino ma posso anche nominare perché sapete che non ce ne sono tante in giro più no
A parte qualche cascame ideologico che da un senso di identità si sente parlare della panchina rotta della cacca dei cani
Delle fognature che sono intasate dalle foglie eccetera l'elenco infinito sono tutte cose di cui si dovrebbe occupare il sindaco incerto etero anche quello ma chi è che alimenta il disegno politico sul quale un sindaco lavora se non i partiti
Allora è questa cultura che deve deve dare respiro
No e io credo che sia no non so forse Massimo che che in questo è più bravo di me potrebbe anche spiegarci dove sta
E io sono un un rozzo ingegnere al fondo vede però queste cose le vedo tutti i giorni
Le vedo tutti i giorni allora
Che cosa c'era secondo me di nuovo almeno quello che ho vissuto io sulla mia pelle quando sono per caso diventato sindaco nel novantatré
Nel vuoto della politica nel boom più che della politica nel vuoto
Dei ceti politici tradizionali che erano stati per caso spazzati via in quel momento che cosa c'è stato di nuovo dietro la mia esperienza ma credo le esperienze di tutti noi
Il fatto che per qualche congiunzione particolare dei casi della storia siamo riusciti a far capire alle persone alle quali andavamo a chiedere il voto che lo spazio della politica era più qui largo più grande del Palazzo
Che i partiti che pur c'erano e che io dico meno male che ci sono
Non esaurivano lo spazio della politica noi siamo riusciti in ciascun posto dove siamo ci siamo presentati siamo stati eletti siamo riusciti a mobilitare
Un po'di passione civile che è poi la stessa che ci ha portati a portato noi sulla scena un po'di passione cinese qualcosa non tanto intorno alle identità di ciascuno ma intorno a un Progetto
Un Progetto ditta
Ecco io il il un senso un po'di di di disagio che io provo ultimamente che ho l'impressione che si stia perdendo questa roba qui questa cosa qui
Perché si sta di nuovo rifacendo la somma dei voti che ogni partito potrà avvenire che ripeto un importante io non ho mai non ho mai contrapposto la società civile
Ai partiti
Preferisco andare in consiglio comunale che in un'assemblea di condominio
Perché almeno almeno in Consiglio comunale ci sono le regole
No che qualche volta sono anche pesanti perché si fa l'ostruzionismo tutto quel ma insomma ci son delle regole l'assemblea di condominio che una delle massime espressioni istituzionali della società civile non credo che nessuno di noi si trovi molto a proprio agio quindi questa contrapposizione non esiste non può esistere
Ma quello che vero per me e che oggi si sta perdendo io credo sì o si rischia di perdere questo raccordo forte
Che si era costruito di passione civile di passione politica intorno all'associazionismo a tutti coloro che non hanno bisogno di una identità di appartenenza
Per occuparsi della cosa pubblica ma che devono essere mobilitati su un Progetto sulle cose da fare il nome si diano da fare i partiti ma non per far proseliti ma per con proposte
E far crescere il livello della come dire della progettualità poi facendo proposte credibili alla fine si fanno anche proseliti io credo
Allora io penso che sia un po'questa la la la come dire la la il disagio io io l'io lo sento lo sento molto di più oggi
Di quanto non lo sentissi due anni fa quando sono stato rieletto di quanto certamente non esisteva sei anni fa quando sono stato eletto la prima e questa è una grande responsabilità che abbiamo tutti insieme
Siccome tardi infine vorrei solo fare una battuta sul sulle prossime elezioni che voi avrete no qui io non non so se posso permettermi Siemens mi permetto tanto credo nessuno mi dica niente se mi permette ricordate di ricordiamoci tutti insieme che l'avversario sta dall'altra parte
L'avversario è a destra
Ed è brutto è orrendo
Orrendo
Terribile io ho fatto una campagna elettorale tutta sull'ordine pubblico
Tutta sull'ordine pubblico e vi assicuro che repellente un confronto con chi con chi invece di includere esclude con chi tira su steccati da tutte le parti con chi fa dei discorsi beceri
E quando tutto ciò
Quando tutto ciò diventa proprio un luogo comune banalità e tremenda quella roba lì
E tremenda allora io non son mi permetto di ricordo se senza stia S guai se perdiamo Bologna e cioè io non so voglio dire andiamo tutti a casa andiamo tutti a casa
Io allora una delle tre condizioni fondamentali per non perdere a Bologna con tutti i distinguo mi van bene le primarie del tutto va tutto bene va tutto bene no
Ma è quella di sapere che il nostro avversario è dall'altra parte
E la
E io non lo so ma venivamo qui stasera io Antonio un un cronista di una televisione ha fatto una domanda che io ho lasciato rispondesse Luigi sulla sicurezza
Quindi ho l'impressione che si presenti a Bologna ma campagna elettorale sulla sicurezza quindi io Decia qui
Ecco allora questa cosa
C'è una ragione in più la voglio solo sottolineare mi scuso se sono un po'troppo lungo
Sì magari al candidato sindaco di faccia un corso no e su come non spaventarsi rispetto no e c'è una cosa no quando si cade vedete in tutte le elezioni che abbiamo visto no quando il sindaco del primo mandato è andato a al secondo mandato c'è un effetto di trascinamento è un candidato più conosciuto badate non non voglio entrare nel merito della scelta che voi avete fatto non non non conosco la situazione non so quindi non non è questo il punto no
Però non c'è dubbio che c'è un vantaggio una rendita di posizione quando si presenta un candidato per essere rieletto qualunque sia fra l'altro la sua appartenenza politica di di centrodestra dicendo di sinistra la percentuale di rito Deacon ferme e e se è stata altissima nelle ultime elezioni
E ed è naturale se uno non ha proprio fatto nefandezze insomma bene o male non lo si manda a casa
No quindi voi avete l'in un certo senso l'handicap non di un candidato che non va bene che non conosco e che quindi va benissimo no ma avete l'handicap di un candidato nuovo
Che si misura con un altro candidato nuovo
No quindi a maggior ragione è necessario e fondamentale fare squadra intorno a Lalla Bartolini che ripeto io non conosco ma io fossi qui farei squadra a questo punto intorno a lei ma ma con come dire
Così con gli occhi bendati con gli occhi bendati
Perché il rischio è alto
La mobilità del voto oggi è altissima
E altissima allora mi fermo qui però una battuta se io non parlo tanto di Walter perché sono sempre fare un necrologio allora
Ecco lo facevano io lo so mi veniva da dire Walter ci mancherai in USA ma non è vero cioè non è vero va va bene così
No perché quello che diceva qualcuno abbiamo costruito insieme un una sintonia un'amicizia una stima reciproca talmente forte che è questo ma cosa più importante che resta è questa qui
No no il proprio abbiamo anche la fortuna di di fare un pezzo di vacanza insieme quindi cosa volete di più uno va benissimo così fra l'altro poi andando via Luigi finalmente vedremo anche una donna torna sto tavolo di sindaci fatto tutto di uomini no
Adesso ripeto io
Credo che anche quello sia un segnale
Un segnale importante che la città di Bologna può dare allora io non so io fa farò un tifo tremendo
Non so se serve ma io farò un tifo tremendo perché guardate io sono quello che al primo mandato ha rincorso Novelli sì gli è passato davanti i penna Novelli non in poi ma la lega nel primo turno son passato davanti alla lega per due mila voti no nessuno ci pensava che intanto siamo arrivati lì voi abbiamo vinto
Secondo turno va bene dietro e due mila voti abbiam fatto fuori costa allora io vorrei fa portare un po'di fortuna quindi farò un tifo di quelli fortissimo
Grazie Valentino ora la parola Antonio Bassolino
è tardi
Ed essendo del tutto d'accordo con tante considerazioni già fatte vorrei fare soltanto qualche considerazione in modo molto essenziale
In primo luogo
Poi per questo che siamo qui alcuni Dinoi
Vi è stato in questi anni e vi è un rapporto molto forte tra noi
L'apporto io ne rendo conto che a volte può apparire anche singolare
Non comprensibile
Perché è stato un rapporto umano e politico al tempo stesso
E di questi tempi nei tempi dell'Italia e di questi anni
Questa caratteristica di un rapporto anche umano e indubbio è stato un fatto anche non molto usuale
Io considero questo fatto una risorsa preziosissima
Per la vicenda delle città e più in generale per
La politica italiana
Un rapporto forte tra noi c'è stato un un complesso rapporto Walter ci ha molto insistito
Tra
Bologna la vicenda di Bologna e di una vicenda più generale la vicenda nostra delle città italiana
Noi abbiamo avuto diverse fasi di questa vicenda dei sindaci più e oltre dei sindaci delle città italiane diverse fasi
Una prima fase
A mio avviso la più forte la più importante mi pare giusto parlare anche con un po'di schiettezza
E quando
L'esperienza dei sindaci e delle città
Si è svolta all'incrocio
Tra crisi della
Politica
Una crisi molto forte italiana e non solo
E forse è giusto aggiungere dei critica della politica
Noi abbiamo avuto tutti e due i fatti fenomeni
Crisi della politica
Eravamo
Primo turno è stato nella nella tarda primavera del novantatré e poi l'autunno del novantatré
Eravamo nel pieno di Tangentopoli
Di fronte ad una crisi dello Stato italiano e anche di grandi partiti di grandi forza
Se non in un momento difficile anche drammatico
Punto di crisi dello Stato delle forme tradizionali della politica italiana
E questo si accompagnava una critica soggettiva della politica italiana
Noi siamo stati in quell'impegno in quell'incrocio
E
Lei citasse i condomini sono state allora
Una
Dimensione
Dentro la quale si rivolgevano tante domande che non trovavano più risposte nei canali tradizionali
Io penso anche di più
Che le esperienze dei sindaci e delle città è stata fondamentale in quegli anni per riconciliare i milioni di cittadini italiani con la politica
Per ricostruire un rapporto lacerato
Per riprendere un cammino
Mi ha colpito nei giorni scorsi leggendo un libro di un amico di alcuni di noi che siamo qui Miglio di Massimo
E ha colpito leggendo l'ultimo libro di Mario Tronti un libro anche molto
Duro pessimistico poi anche poi con lo stile sincopato che che e tipico di via Mario
Libero poi pieno
Di uno sguardo preoccupato del mondo di oggi
Mi ha ha colpito leggere in uno come Mario Tronti una nutazione come questa e cioè Tronti che dice
Forse la
Dimensione più possibile del far politica oggi e nelle città e nei municipi
Poi è stata
L'esperienza novantatré gli anni successivi in quest'incrocio
Quando noi abbiamo cercato ognuno di noi di interpretare la peculiare anima di ogni nostro città gli ogni nostra città ma dentro quella crisi generale
E io assolvendo ad una funzione che andava ben al di là poi di municipi delle nostre città una funzione politica generale
Se è passato un po'di tempo
Ma credo che quell'esperienza
Abbia avuto una qualche influenza
Anche poi nel successo contro la destra e contro il governo di Berlusconi
Perché abbiamo potuto fare quella campagna elettorale
Sia con una giusta e più grande alleanza rispetto all'esperienza dei progressisti
Ma sia anche potendo mettere a confronto
Non solo
E qui poi
Dirò una cosa su questo c'è stato secondo me un problema di Bologna
A confronto non solo Bologna e lì migliaia e il Governo nazionale della destra ma il raffronto tra le concrete esperienze di governo della destra a Roma
E di quella nuova esperienza di tante città italiane
E anche di città dove era impensabile che ci potessero essere un governo come quello che poi si è Espresso in tutti questi anni
Io considero quella fase
Molto importante
Questa prima fase è stata anche l'esperienza
Di città delle grandi città ed i Sindaci delle grandi
Cioè Itta ed è stata allora anche l'esperienza più trasversale ed unitaria
Per questo per me anche la più importante significativa
E io ogni tanto dentro di me mi pento che non siamo stati anche un po'più radicale in quella farsa
Che non abbiamo spinto anche di più
Per un rinnovamento più forte anche della vita politica italiana dell'esperienza
In senso difforme in senso riformatore in senso federalista
Quella è stata la prima forte esperienza
Le città i sindaci i Sindaci delle grandi città sindaci di sinistra e
E e e duttili destra e della prima fase della lega anche che spingevano per un cammino deformato
Poi abbiamo d'una seconda fase possiamo chiamare la fase dell'Ulivo
E dei sindaci che hanno spinto
Per rafforzare l'Ulivo
Intendiamoci io parlo con schiettezza e adesso in una serata come come questa le tutti quanti noi anche come giusto con molta libertà
Sta ad una fase
Politicamente impegnativa
Ma già con meno forza secondo me rispetto alla prima falsa
La fase la più forte di tutte io la considero quella nella quale eravamo tutti quanti assieme come i sindaci delle città i di tutti i cittadini
Qual era il in realtà in loco il più forte
Era una vera originalità della situazione italiana che provocava Problemi ripercussioni dovunque
Ma che secondo me e ha fatto un grandissimo bene in realtà alla democrazia italiana e anche poi alle forze
Dice intro sinistra italiana
Ed io penso perfino che noi abbiamo in realtà dato di più una mano all'Ulivo
Nella prima fase che più di quanto poi abbiamo fatto i sindaci dell'Ulivo
E abbiamo spinto com'era
Come era giusto fare per rafforzarlo
Per concepirlo come coalizione non solo come un cartello elettorale
E poi ora una più complessa FAS
Con esperienze diverso se anche
Però con
Con tanti figli
Di questa nostra storia
E ora la vicenda attuale e in una transizione ancora non conclusa io sono molto d'accordo
E una transizione che ancora non non è riuscita a trovare quello che io ritengo un nuovo i necessari o equilibrio della situazione italiana
Un nuovo equilibrio tra tra due poli che ci possono essere uno
Che non c'è più e che in realtà sarebbe stato anche astratto
L'immaginare che ci potesse essere un novantatré infinito
Un novantatré che cresceva su se stesso
Poi ci sono i partiti che aspirano giustamente a riprendersi un ruolo a riavere un ruolo
Esprime c'è il mondo che cambia di continuo quindi
Era assurdo e impensabile U un novantatré infinito
E al tempo stesso non possiamo ritornare io non dico neppure completamente perché anche questo
Non c'è nella realtà
Ma non bisogna ritornare su alcuni punti delicati comunque a prima del novantatré
Questo è l'equilibrio indispensabile a quale ancora non siamo eh e che secondo me e indispensabile
Non si deve tornare a prima del novantatré io dicono e schiettezza le mio opinione non si deve ritornare a prima del novantatré nei rapporti tra sindaci e consigli comunali
Non si deve ritornare indietro a forme che poi spingono inevitabilmente al consociativismo
Non si può non si deve ritornare indietro e su questioni essenziali della esperienza italiana di questi anni anzi
Bisogna fare dei passi in avanti per esempio risolutamente sul terreno delle regioni
Io trovo inaudito
Che in Italia ancora oggi non si possa sciogliere un Consiglio regionale
E il fatto che non si possa sciogliere un Consiglio regionale
Diventa poi un alibi e perfino una giustificazione tra virgolette dei tanti dei troppi ribaltoni nelle regioni meridionali che sono essi si
Un serio ritorno ad anni lontani
Alla politica omogenea
Tra Roma e autonome il libere istituzioni
E andare avanti invece sulla strada di rinnovamento istituzionale
Delle riforme del federalismo
è essenziale proprio per aprire un nuovo e necessario equilibrio
Infine
Proprio per spingere avanti noi abbiamo l'appuntamento del referendum tutti ne comprendiamo l'importanza e poi io penso ora
Anche grazie alla meritata
Per Luís
Per il Paese
Per il governo
Designazione di Romano Prodi a Presidente della Commissione europea
Abbiamo lì poi la possibilità e le condizioni a mio avviso
Di potere
Nei prossimi mesi
Per riprendere con forza
Un cammino
Vedremo
Si chiamerà Ulivo
Si chiamerà in altro modo
Ma insomma
L'esperienza che io continuo a considerare essenziale quella fatta da partiti rinnovati
E da forse e soggetti che vanno al di là dei partiti
E vorrei concludere e comunque insiste è un attimo su questo
Non
Coalizioni tra partiti e fatti nuovo come a volte si dice
Perché io penso che alcuni grandi partiti italiani debbono avere l'ambizione di avere dentro di sé infatti nuove della società italiana
Ed è stato un limite in questi anni
Limite
Noi avremmo dovuto già la neve dentro a mio avviso grandi partiti fatti nuovi della società italiana
Ed evitare che si creasse una dialettica partiti e fatti nuovi
Che perché dovrebbero stare
Fuori dai partiti anche da grandi partiti della sinistra Italia
Poi l'affondo
Non hanno funzionato alcune cose essenziale
Ed io penso che il cammino sul quale con forza bisognerà andare avanti
E quello fatto da partiti e da forze che si rinnovano ed altri soggetti da altre forze ed altre realtà perché comunque ecco perché a prima del novantatré e comunque non si torna
Perché la politica comunque non potrà più rinchiudersi soltanto ripartiti e neppure in partiti che sanno rinnovasse portare dentro di sé
Fatti loro
Penso che la nostra esperienza possa essere utile da questo punto di vista in qualche modo la nostra esperienza generale e l'esperienza fatta a Bologna e qui io vorrei dire
Soltanto due cose una è questa
Secondo me
La vicenda amministrative di Bologna e di questi anni era in sé lo dico io sindaco di Napoli
Non so non voglio dire la più difficile ma tra le più difficili tali per tante ragioni
Compreso Walter
Il fatto
Che un conto era
Bologna i la sua amministrazione
E i sui sindaci
In un'Italia nella quale a Roma a Venezia
A Napoli
A Torino a Palermo a Catania
C'erano amministrazioni
Di un certo schieramento i sindaci con certi nomi
E un altro conto anche dal punto di vista oggettivo di ruolo del protagonismo nazionale ed internazionale
Era quando al ruolo storico di Bologna si aggiungevano e all'improvviso città simbolicamente con il peso
Che nel bene e nel male
Hanno sempre avuto
Vorrei cercare di dirlo nel modo più oggettivo perché secondo me è questo è utile importante anche per la riflessione bolognese ed è Emilia
E tra le più difficili
Proprio perché
La crisi di un modello di Welfare Arras
Diventava particolarmente acuta
Nel punto più alto dell'UE nel far italiano e vorrei dirlo io noi l'abbiamo usata poi Noè Anco boh e perfino di quelle singolare Guelfi Farr italiano chi è stato i Lower far municipale bolognese ed in Miliano
Altra cosa
Rispetto al solo quella far italiano
Un misto di diritti di cittadinanza i di clientelismo e di costruzione
Meridionale
Cui sta dunque far municipale con una spada una sua storia una sua peculiarità che entrava acuta mente in questione nel momento in cui si aprivano i problemi della crisi fiscale dello Stato e della crisi dell'uguale a farlo
Ed infine
Ed infine l'irrompere dunque
Ma anche in quelle
Che forse con un pizzico tutti quanti muoiono tutti quanti voi in Italia di provincialismo pensavamo che fossero
Un po'
Sita al riparo
E infine corre il il rom pare anche qui e poi a maggior ragione qui per i problemi che crea di temi come quelli della sicurezza i diritti incertezza urbana
Che sono grandi temi europei i mondiali
Io considero un segno di provincialismo italiano la corsa hanno gli occhi
Ai imitare
Un modello
Inapplicabile inimmaginabile in Italia
Segno del provincialismo non sapere
Che anche lei dove si corre
C'è il coprifuoco in tanti quartieri la sera
Come non c'è non a Bologna
In tante più difficili città italiana
Con un pizzico di provincialismo a volte non ci siamo resi conto e non ci rendiamo conto che a Strasburgo
Per due tre giorni alla settimana Strasburgo piccola città non grande metropoli
Nuove e moderne bande metropolitane saccheggiano il centro della città
E provano questioni delicate di incertezza e di sicurezza urbana
Questi sono i problemi anche in più e nuovi che abbiamo avuto e che naturalmente però devono spingerci io su questo non ho dubbi
Al fatto che noi come abbiamo fatto spot
Su un rigore in politica economica
Come abbiamo fatto in altri campi
Noi non possiamo lasciare in mano alla destra
Temi che dobbiamo tutti crinale
Ultimo Crati caramente il da sinistra
In modo intelligente forte giusto ma questa è la scritta
Queste la sfida sulla quale abbiamo fatto bene a Bologna in questi anni ed è a partire da questa sfida che io penso
Grazie alla novità che Bologna ha saputo mettere in campo adesso in questi giorni le primarie
Ci possono e ci debbano essere tutte le condizioni abbiamo tutti detto Valentino adesso anche in modo forte
Per continuare ed innovare l'esperienza di Walter di questi anni e una straordinaria e lunghissima esperienza Hans il metodo qui usato
Regolamentato forte di questa esperienza puoi deve diventare un metodo che noi diffondiamo in altre situazioni a tutti i livelli anch'io penso e in questo senso
Nel travaglio che vi è stato da Bologna viene una positiva spinta e da questo punto di
Di vista assieme al fortissimo apprezzamento a Walter
Al ringraziamento per l'opera svolta
E per l'attività
Che svolgerà
E che comunque avrà un rapporto e una continuità con tutti quanti noi davvero
Gli auguri di cuore a Bartolini per un forte e grande successo qui a Bologna perché questo è anche il modo migliore da parte nostra per dire e tutti quanti grazie a Walter
Ringrazio Antonio
Maderna questo punto di concludere abbiamo ascoltato una discussione di grande interesse della quale vorrei cogliere su un punto in conclusione ringraziando
Enzo Antonio Massimo Riccardo Valentino
Il punto è questo
Mi pare che si sia accolto da tutti gli interventi del rischio che è una fase di profondo e forte rinnovamento della politica italiana possa essere messa in discussione
Della necessità di
Un forte impegno perché questo non accada in questa apparente si per l'appunto non sia tale ma rimanga e si rafforzi ulteriormente
Credo che di un partito dei sindaci quindi continui ad esserci bisogno un partito inteso in senso lato
Non in senso stretto perché ciascuno di noi
Che ciascuno dei sindaci mantiene la propria appartenenze politiche un partito che diventa delle riforme del rinnovamento della politica bene allora se è così visto che e condizioni di adesione mi paiono un po'più ampia rispetto a quelle di un incarico istituzionale dire dico che io sicuramente in questo partito ci sarò vi ringrazio molto debole