"Politica e antipolitica" org. dalla Fondazione di cultura politica "Italianieuropei" in collaborazione con la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli nell'ambito del 1° seminario romano del ciclo "La politica, "perché? Quattordici incontri sull'agire politico" (c/o la Sala del Refettorio - Via del Seminario, 76)

Intanto ringrazio tutti quelli che sono qui gli effetti tenere accettato di partecipare a questo nostro ciclo d'incontri come sapete molti altri
Avrebbero voluto farlo purtroppo abbiamo dovuto diciamo chiudere l'iscrizione con un po'di anticipo perché avevamo evidentemente sottovalutato
Ma le possibilità di questo corso ci servirà per il futuro
Due parole sull'organizzazione dei lavori avete ricevuto entrando una cartellina
Con alcuni materiali preparatori per le due prossime elezioni questo il metodo che vorremmo seguire cioè quella di dare una lettura introduttiva
Prima di ciascuna lezione
Questo metodo implode un mentre lo lo seguiremo anche per le azioni successive oggi
Dopo la lezione di Massimo D'Alema avremo uno spazio per per una discussione qui domande e risposte
In modo tale da concludere entro le diciannove trenta anni circa diciannove e quaranta
Chi volesse successivamente iscriversi a parlare è pregato di farmi un cenno di farmi avere un biglietto con il nome cognome prendo la parola Massimo D'Alema
Buona sera
Con questa io ti amerò conferenza avvertendo farò all'espressione la parola lezione mi sembra esagerato quanto mi riguarda
Anche se certamente non lo è per quanto riguarda molti degli altri autorevoli partecipanti da questo corso
Parco questa conferenza noi diamo avvio
Ad un corso di cultura politica
è stata una delle scelte
Con le quali abbiamo voluto caratterizzare il programma di lavoro della Fondazione Italianieuropei in questo caso in collaborazione con la Fondazione Feltrinelli
Io dirò subito che si tratta di una scelta significativa non casuale
E che
Noi non facciamo un corso sulla politica vogliamo fare un corso a favore della politica
Mai come in questo momento parlare in difesa della politica può apparire azzardato paradossale controcorrente
Noi viviamo un tempo caratterizzato dall'allontanamento dalla delusione quando non dal rifiuto nei confronti dell'agire politico
Testimoniato dal crescente distacco dei cittadini dei partiti dalle istituzioni
E dalla crescita dell'astensionismo
Secondo le ricerche più recenti
Le quali abbiamo anche discusso in un seminario della nostra fondazione
Le analisi ci dicono che la crescita dell'astensionismo non esprime soltanto disinteresse verso la politica
Ne è soltanto esprime dati fisiologici pure presenti invecchiamento della popolazione
Ma si manifestano anche sentimenti in modo anche a sprovvisti sfiducia e di ostilità
Segnalo a questo proposito una saggio molto interessante di Giacomo Sani sarà pubblicato sul prossimo numero del Mulino
Che è frutto di queste ricerche
E che offre un panorama certamente preoccupante degli orientamenti crescenti nell'opinione pubblica
Si tratta di un fenomeno esclusivamente italiano
Io credo certamente no
C'è un contesto più ampio di caduta della fiducia della partecipazione politica nelle società democraticamente paesi europei
I dati sulla partecipazione elettorale d'altro canto segnalano in modo abbastanza clamoroso una situazione nella quale le tendenze italiane eppure così preoccupanti deludenti
Sono piuttosto straordinaria nel senso della quantità della partecipazione
Ancora anche se i trend sono omogenei con quelli europei
Ma la stessa vicenda lezione americana nel quale assistiamo testimoniano di un crescente disinteresse di fastidio verso la politica
C'è tuttavia su questo tornerò una qualche peculiarità italiana di questo fenomeno
Che presenta aspetti a mio giudizio peculiarmente preoccupanti
Anche perché
Mentre nei Paesi saldamente democratici
Il calo della partecipazione politica pure fenomeno grave non mette in discussione la tenuta delle istituzioni democratiche in un Paese come il nostro nel quale la democrazia sia largamente fondata sulla partecipazione dei cittadini
Il nesso tra calo della partecipazione
E possibile crisi della democrazia può essere più stringe
In realtà se noi guardiamo allo scenario macro
Dobbiamo
Sumera e come nostra una valutazione
Un recente saggio di Remo Bodei
Che
Punto indagando le ragioni di della crisi della politica scrive siamo alla conclusione di un ciclo bicentenario che aveva attribuito alla politica una funzione salvifica promettendo a popoli una classe io a razze la felicità attraverso un innesto della politica nel corso della storia
Dunque l'epoca che viviamo è caratterizzata dalla fine di questo ciclo questo ciclo si è concluso nel decennio che abbiamo alle spalle all'inizio del Trecento
E noi chiediamo quindi un periodo che insieme di crisi e di ridefinizione che l'agire politico del suo spazio delle sue ragioni
Torneremo a riflettere poi su
Gli aspetti negativi
Ma anche sugli effetti liberatori di questa fase nuova
Questa fase nuova che come da più parti si dice appunto caratterizzata dalla fine dell'ideologia e dalla fine delle Utopie della fine delle grandi contrapposizioni che hanno segnato la storia europea e mondiale del dopoguerra
Io vorrei però prima tirare l'attenzione sulla vicenda Italia
Nel nostro Paese
In questo dopoguerra
L'intreccio fra Storia e utopia sotto l'egida della politica
Prendo in prestito ancora un'espressione di Remo Bodei
Ma anche aggiungo io l'intreccio fra storia e fede religiosa sotto l'egida della politica
Ha avuto una funzione molto importante
Nel senso che da una parte ci ha dato una visione della storia innervata da un fine utopico e dall'altra parte cosa che considero ancora più significativa
Una utopia afro frenata che doveva tenere conto dei vincoli e delle possibilità
Con un duplice effetto positivo
Ha tenuto a freno i rischi di un integralismo antipolitico
Insito sia nel marxismo
Fine dello stato fine della politica
Di una visione deterministica e tendenzialmente totalitaria e antipolitica
Un esito totalitario antipolitico sì
Sia dall'altra parte messo il Paese al riparo
Da un integralismo cattolico nega attore dei valori della laicità dello Stato
Anche qui per la funzione che la politica ha avuto di mediazione
Tra fedi religiose valori cattolici
E le ragioni della storia
Il secondo effetto positivo che ha avuto
Questo la capacità della politica di gestire un rapporto fra utopie storia tra fedi religiose storia
è stato quello di avere fondato un rapporto fra classi dirigenti e cittadini
Attraverso i grandi partiti di massa che sono stati gli strumenti di questa mediazione politica tra utopia e storie
Grandi masse di cittadini sono entrati sulla scena politica hanno concorso al consolidamento della democrazia
Hanno formato elementi di uno spirito pubblico
Del Paese
In un Paese che per ragioni storiche era privo di un
Di una coesione di quello che Gramsci chiamava lo spirito statale
E cioè di un solido rapporto tra grande Massa dei cittadini è stato Italia
Ora i partiti di massa hanno in parte sostituito con tutti gli affetti positivi negativi tutto questo questo processo e tuttavia hanno a mio giudizio rappresentato la struttura che ha dato corpo alla democrazia
E hanno inviato un rapporto tra grandi masse cit di cittadini istituzioni
La caduta dei partiti di massa e di quella peculiare dialettica fra utopia Historia tra fede e laicità che si era realizzata sotto l'egida della politica rischia dunque di riso spingere indietro il nostro Paese
Torno alla mente alcune note di grande uscì su quella Italia che c'era prima
Sul sulla politicismo delle masse popolari
Qualunquismo individualistico
Cui faceva da contrappunto il corporativismo delle classi dirigenti lo spirito di consorteria
L'utilitarismo Gretto delle classi dirigenti
Una separazione fra masse popolari i dirigenti
Che
Produceva un'acca una politica e cattiva
La politicismo il qualunquismo delle masse popolari è l'altra faccia di una politiche cattiva ripartiti elettoralistici maneggioni di classi dirigenti improvvisate
Sempre grandi città
Di un'antipolitica capace di produrre partiti anti partiti
Questo individualismo degli italiani questa mancanza di spirito statale questa incapacità della politica di fare leva sul popolo nazione
Sono visti da Gramsci come gli elementi di debolezza del nostro Paese nel concerto delle grandi nazioni europee
Fino a determinare
Una tendenza una nota Rella di grande suggestione
Sul apoliticità degli italiani e la tendenza a farsi sedurre da personaggi di talento
Si parla di d'Annunzio questa nota dei Quaderni
Ma
è applicabile a diversi momenti della storia nazionale
Io penso che sotto questo profilo dunque la crisi della politica
La crisi della partecipazione politica nel nostro Paese
Può assumere le forme di una vera e propria lacerazione dei principi e dei valori costitutivi di quel modello di democrazia europea di cui siamo partecipi
Dell'Italia si ripropone come un punto debole
Tra l'altro lo spirito antipolitico pure essendo a mio giudizio naturaliter di destra come
Come direbbe Bobbio aproposito della televisione diciamo
E tuttavia nel nostro Paese Germinal trasversalmente
In realtà diciamo attraversa trasversalmente i ceti e gruppi intellettuali
E
Si manifesta
Anche in quella specifica forma
Di disprezzo verso
La politica
Non soltanto come professione come professione come vocazione come ramo specialistico delle attività intellettuali
Uno specifico disprezzo che
Non ha eguali in altri Paesi democratici
La teoria secondo cui
è bene che la politica sia esercitata per i non politici
Ci sono alcune pagine molto bene di Max Weber anche qui
Ammette Max Weber non scriveva per l'Italia del Duemila riusciamo ma sono molto belle dal punto di vista culturale
Dove si affronta il tema delicato del rapporto tra il politico che vive per la politica il politico che vive della politica
Per arrivare alla conclusione che non è affatto detto che chi vive della politica non viva per la politica
E in particolare respingendo la tesi secondo cui il politico deve essere fondamentalmente un Ranchi e cioè uno in grado di mantenersi del su perché questa è la vera garanzia che egli non ricerche nella politica l'interesse individuale Max Weber rovesciando questa tesi scrive
Nulla sarebbe più ingiusto per l'uomo agiato in realtà la preoccupazione per la sicurezza economica della sua esistenza costituisce per esperienza consapevolmente o inconsapevolmente il punto cardinale di tutto il suo orientamento di vita
E come tale non è come dire antropologicamente predisposto all'idealismo politico
Proprio perché la sua condizione e la sua esperienza di vita
Lo spingono piuttosto ad avere al centro della sua preoccupazione questo sostiene Max Weber
La difesa della sua condizione
E prosegue
Di pianismo politico del tutto disinteressato incondizionato si trova se non esclusivamente abbiano certamente presso le categorie che si trovano invece in una condizione economica
Quindi definisce di nullatenenti
E comunque diciamo in ceti sociali che non ha non sono interessati in modo vitale al mantenimento della condizione economica esistente
Ma
Per tornare quindi alla
Al tema io credo programmi real dirò di un esame più generale di questo problema
Ma ho voluto mettere un accento sul quale poi tornerò sui rischi particolari che nel nostro Paese può comportare quella caduta di partecipazione politica di fiducia che pure fenomeno più genere
Fenomeno più generale perché questo ripiegamento dalla politica in forme simili o diverse
Rappresenta un tratto comune a tutte le grandi democrazie contemporanee
E certamente non solo per la rottura di quel nesso tra utopia e storie di cui abbiamo parlato che ha innervato le culture del Novecento
Ma anche per la crisi dello spazio pubblico e della dimensione della cittadinanza all'interno del quale la politica i soggetti politici si sono definiti nel secolo scorso e cioè lo Stato nazionale
La globalizzazione il dominio dell'economia sulla politica la riduzione e la frammentazione dello spazio pubblico
Il rumore confuso di una massa di informazioni che stordisce anziché generare effettiva conoscenza e coscienza critica tutto questo contribuisce a creare un senso di impotenza e di frustrazione
La società umana non esiste queste sono le parole che Lattanzio mette in bocca di Epicuro
Che nelle sue massime esorta a fuggire dal carcere degli impegni pubblici e degli onori
Le più cure Isma'lo stoicismo il cinismo hanno tematizzato la crisi della cittadina
In fondo nell'epoca
Della prima grande globalizzazione
E hanno proposto le forme di una risposta individualistica
Una reazione individualistica la crisi della cittadinanza
Può avvenire sia nella forma della separazione dello straniamento del saggio del fastidio aristocratico
Di chi sentendosi cittadino del mondo non partecipa alle beghe di una politica quotidiana
Ma anche in una forma più diffusa e più concreta
Di chi
Rinunciando a pretendere di intervenire sul corso degli eventi
Si cala nelle opportunità meno soddisfazioni materiali
Che
Soprattutto per chi vive nei grandi paesi ricchi del mondo occidentale sono quelli che
Cui dedichiamo la nostra analisi
Certamente sono enormi
In questa epoca di grandi ricchezze e di grandi opportunità
In definitiva all'individualismo propone visioni egoistiche quelle che si potrebbero definire due forme di avarizia
Usando questa bella citazione dei ragazzi di Barbiana se c'è un problema risolverlo insieme e politica risolverlo da soli avarizia
Ripeto ci sono forme diverse di avarizia
Anche lo straniamento del saggio è una forma di avarizia Clarizia spirituale che se non materiale
Dall'altra parte la politica nell'epoca della globalizzazione del dominio dell'economia si riduce a tecniche
Piccola politiche amministrazione dell'esistente
Dentro gli spazi di un pensiero unico che limita le possibilità
Di agire umano
Questa forma dell'antipolitica questa estrema subalternità
Al dominio assoluto del mercato
Questa rinuncia ad ogni forma di soggettivismo non è in contraddizione
Con il sorgere di localismi fondati sulla paura della globalizzazione e della omologazione
Anche questa è una forma di difesa ed è una forma di avarizia
Propone un'idea regressiva della comunità
Un'azione a Lismore Tano celtico
Che esprime un bisogno di sicurezza e di appartenenza
Ma anche queste forme di nazionalismo e tono scettico che sono questo momento
Fortemente risorge enti in Europa
Hanno un carattere radicalmente antipolitico dato che la politica è come scrisse magistralmente Hannah Arendt innanzitutto convivenza e comunanza di diversi anzi scrisse tratta della comunanza tra i diversi Politi
Pensare che il presupposto della comunità e il fatto che siamo eguali
E tecnicamente eguali innanzitutto e organizzati
Contro chi è diverso è una forma radicale di negazione della politica
La politica è sempre Hannah Arendt che scrive non è distruttiva dell'altro perché se distrugge l'altro distrugge se stessa
Sembrerebbe dunque che per molti aspetti
Oggi noi viviamo in un tempo in cui in gran parte la politica consista nel pregiudizio verso la politica
Eppure
La stessa amare che non era scevra da questi pregiudizi
Dal sospetto cioè che la politica fosse una trama di menzogne e di inganni
Prodotti da interessi meschini da meschini ideologie
E che oscillasse tra vuota propaganda e nuda violenza tuttavia metteva in guardia
Da pregiudizi che gettano via il bambino con l'acqua sporca
Dal rischio cioè che il rifiuto della politica generi soltanto la fuga nell'impotenza il disperato desiderio di essere esentati dalla facoltà di agire
Ma la rinuncia ad agire
Non sottrae l'individuo all'obbligo di soggiacere ai condizionamenti del potere
Di un potere tanto più in controllato in quanto il ripiegamento della dalla politica di tanti cittadini lo libera dal controllo e dalla sollecitazione critica
Io credo dunque se
La nostra convinzione
La mia convinzione è che l'antipolitica sia un male
E rappresenti in definitiva una spinta che non genera buona politica ma genera cattiva politica
Io credo tuttavia che spetti alla politica in particolare
A quella politica che non rinuncia al cambiamento
Quella politica che non rinuncia ad un intervento umano sul corso delle cose
Che non accetta per sé soltanto il ruolo di amministratore delegato di una società
Determinata dagli interessi dell'economia
Spetta alla politica rimotivare se stessa
La politica in questo senso la politica riformista
La politica vita cattiva
è sembrata oscillare in questi anni per rimpianto del passato
Cioè del tempo in cui i grandi valori grandi utopisti innervata dalla politica
E la caduta in un eccesso di realismo pragmatico
Gramsci e scrive che il troppo realismo porta un uomo di Stato ad operare nell'ambito della realtà effettuale
Senza occuparsi del dover essere
Ed egli esalta invece la funzione creatrice della politica
Non
La politica creatrice con un atto arbitrario velleitario
Non la politica che fa l'amore con le nuvole
Ma la politica capace di ricreare un nuovo equilibrio delle forze realmente esistenti ed operante
Cioè in grado di valutare i rapporti di forza i movimenti profondi della società e di costruire un nuovo i più avanzato e qui
La caduta delle utopia e dunque non sono non cancella la funzione creatrice della politica
Ma al contrario la libera da ogni vincolo deterministico
Vincolo deterministico cui lo stesso Gramsci che pure polemizzò contro il marxismo Ruggeri economicista pagò un prezzo
Dato che non riuscì ad andare oltre un'idea della libertà come coscienza della necessità
Che pure rappresenta un tentativo straordinario ritagliare uno spazio per la soggettività creatrice
Di quella politica che resta pur sempre nel marxismo una sovrastruttura
Ma chi ci dà anche il senso di una limitazione del libertà
La politica ridefinita dunque
Non rimpiange le utopie muove dalla coscienza del suo limite
La politica non pretende di creare un ricreare l'uomo con la U maiuscola si occupa degli uomini
E in particolare si occupa dello spazio fra di loro
E cioè organizza la società e la convivenza
Ma se da una parte la politica e ridefinita non pretende di occupare lo spazio della religione della filosofia dell'antropologia
Essa tuttavia rivendica una libertà non determinata dalla necessità storica
Ne dal dominio dell'economia
Se caduta la convinzione che la storia ha messo uno scopo predefinito
Tuttavia è entrato ben presto in crisi anche l'idea che la storia fosse finita
E ci troviamo
Più realisticamente
Con maggiore ragionevolezza
Alle prese con un processo storico che determina di volta in volta un campo di opportunità e di possibilità
Tra le quali spetta agli uomini scelti dire in forma organizzata e consapevole
Il senso della politica è la libertà
Cito ancora Anna
Non la libertà intesa in senso meramente individualistico come libertà da ma come libertà di intervenire sul corso delle cose
Dire terminare un nuovo inizio
In fondo Arkè in significa iniziare e significa comandare significa esercitare il potere
Per potere esercitare il potere la politica deve darsi gli strumenti
Cultura istituzioni
Oltre i confini dello Stato nazionale
Uno degli aspetti più gravi della crisi attuale della politica
è questa inadeguatezza
Nei confronti
Di un processo storico
Di fatti concreti dell'economia che condizionano la vita delle persone che si muovono in un ambito in una dimensione
Rispetto alla quale non non appare possibile esprimere né un controllo né una padronanza tanto
Se il destino della mia famiglia
Dipende
Dall'andamento di una monito AWD una borsa su cui non mio ma neppure il governo del mio paese a alcuna possibilità di influire
Le motivazioni alla partecipazione tendono a decade
E di fronte ad un mondo che appare non trasformabile e non conoscibile
Si tende a rifugiarsi in una dimensione squisitamente privata
Ora io credo quindi che la politica progressista la politica riformista
Debba occuparsi in modo ambizioso
Delle istituzioni necessarie a regolare economia mondo e i processi della globalizzazione
Debba spingersi necessariamente oltre i confini nazionali
Costruendo processi movimenti alleanze
In grado di fondare
Nuove istituzioni
L'Europa l'ideale europeistico
L'idea di una democrazia sovranazionale
Può essere non a caso e non a caso viene percepita da molti cittadini sia pure con le battute d'arresto le delusioni
Come un orizzonte ingrato in parte di rimotivare l'agire politico
Suscitare nuovi motivi di interesse e di partecipazione
La globalizzazione si presenta quindi come una sfida
E ricercare gli strumenti per governare questo cambiamento
Per fare in modo che esso generi nuove opportunità di affermazione della personalità umana
Di affermazione della libertà
Intesa come possibilità di realizzare se stessi
Le proprie propensioni le proprie qualità
Questo può costituire un nucleo di valori e di obiettivi
Che hanno una concretezza storica
Che si riferiscono ad una situazione presente reale
Contro il rischio
Di una utopia che separata dalla storia dei generi esclusivamente a letteratura
Anche a cattiva letteratura
Il rischio diciamo che
Il pragmatismo politico quotidiano si accompagni
A un po'di cattiva letteratura di tipo solidaristico e che questo sostituisca diciamo le aspirazioni di valori del passato è un rischio molto forte
Io non credo che il una cattiva letteratura sui valori e sulla solidarietà
Possano sostituire la forza motrice delle grandi utopie del secolo che abbiamo alle spalle
Non le rimpianti
Ma credo che per chi voglia cambiare occorre costruire una prospettiva che sia più realisticamente innervata sul processo in atto
Che sappia vederne in modo dialettico come si dice che è un'espressione banale i pericoli ma anche le potenzialità potenzialità di crescita di aumento della ricchezza
Di espansione della partecipazione di grandi masse umane al progresso storico
E quindi di affermazione della personalità degli uomini anche oltre i confini dei Paesi più ricchi più afferma
Insomma il disincanto e la disillusione possono accompagnarsi alla percezione del fascino di una sfida
Ragionevole
Razionale
Ma non per questo meno ambiziosa
E l'esercizio della politica
Può fornire un filo conduttore dei fatti storicamente importanti
Ed elevare al di sopra della quotidianità
Può fornire cioè innanzitutto quegli strumenti per partecipare in modo critico consapevole
Alla modernità alla contemporaneità
Che sono strumenti largamente sottratti al cittadino comune
Al punto che l'esserne privo genera quel senso di impotenza di straniamento di frustrazione che appaiono così diffusi
La politica richiede un equilibrio
Fra ideale e responsabilità
E ancora Max Weber che ci guida da questo punto di vista
L'etica della responsabilità non si contrappone cinicamente
All'etica della convinzione
In realtà esiste un limite oltre il quale un equilibrio tra ideale responsabilità non può essere spinto
Quando pure il senso di responsabilità ti pone in contrasto con le convinzioni ideali più profonde
E Max dei perché scrive
Il politico risponde io qui sto nel senso che da qui non intendo e non posso muovermi
Il problema è come costruire un equilibrio
Tra ideale e responsabilità tra convinzioni profonde e consapevolezza delle conseguenze che hanno i gesti che le scelte che vengono compiute
Le qualità della politica le qualità del politico
Sono passione responsabilità e lungimiranza
La prima resta la passione
Anche nell'epoca del disincanto
Senza una profonda un ardente passione scrive Max Weber
Non si dà impegno politico
Ma senza la capacità di dominare questa passione non si dà agire politico
è un apparente paradosso
Il politico deve sapere mantenere freddezza e distacco per valutare la situazione
Ed è un grande politico chi è in grado di mantenere distacco nonostante l'intima passione
Sta poi i cittadini sapere riconoscere passione intima non si esibisce
Se c'è in qualche modo
Agisce
In questa visione della politica
Che io ritengo mantenga una grande forza culturale grande fascino
E che rappresenti
Una visione fortemente democratica dell'agire politico ispirata ad un principio di ragionevolezza consapevole di un limite della politica ma nello stesso tempo anche del valore essenziale essa come attività organizzata come azione umana tendente a mutare il corso delle cose
Come capacità di costruire una concreta solidarietà fra gli individui come capacità di vivere meglio e far vivere meglio gli altri questa visione della politica ripeto io credo che resti
La lezione più alta
A cui ancora la politica moderna deve continuare ad ispirarsi
Concludendo il suo saggio
Max Weber
Una citazione ovviamente molto famosa diciamo
Dice
Che la politica richiede
Capacità di essere armati con saldezza del cuore per riuscire a far fronte anche al crollo di tutte le speranze
Altrimenti non si sarà in grado di raggiungere neppure ciò che è possibile oggi e soltanto chi è sicuro che non crollerà se il mondo visto dal suo punto di vista è troppo stupido troppo volgari per ciò che egli vuole offrirgli
E che egli di fronte a tutto ciò può egualmente dire nonostante tutto soltanto costui a la vocazione per la porta
La politica dunque non può essere ridotta alla ricerca del successo non può essere ridotta ad una pura tecnica elettoralistica
Come tale è destinata disgregarsi inevitabilmente
Sotto i colpi delle alterne fortune
Deve essere lo svolgimento di un Progetto
In grado di affrontare le diverse situazioni del conflitto
Di esercitare il potere
Quando le occasioni si presenti no
Di sviluppare con determinazione che senza perdersi d'animo un ruolo di opposizione
Di mantenere quel filo
Che consente appunto di elevarsi al di sopra della quotidianità e di dominare i fatti importanti della sto
Si è discusso
Se la politica sia in grado di
Produrre la felicità degli individui
Questo tema del rapporto tra politica e felicità
è un tema che ha formato oggetto di grandi illusioni e di approfonditi dibattiti
Io non credo che sia ragionevole
Promettere attraverso la politica la felicità
In fondo il fallimento dei grandi tentativi del Novecento di appunto promettere attraverso la politica la felicità dei popoli delle classi delle razze
E alle nostre spalle e noi ne misuriamo tutto l'effetto disastroso
Il campo ingombro delle macerie di questi grandi progetti
E tuttavia la mia convinzione è che la partecipazione attiva alla vita politica
Via all'individuo una forza
Una consapevolezza di sé
Generi una forma di socialità con gli altri
Che nessuna attività umana e in grado di genere
E quindi produca una elemento di soddisfazione e di affermazione della propria personalità
A cui e difficile che gli individui rinuncerà non è un caso che la crisi della partecipazione politica si è in definitiva accompagnata ad una forte crescita della partecipazione a forme di volontariato di di che costituisce secondo me in una misura notevole anche un potente sostitutivo di socialità
Certamente con una differenza essenziale
Che in quelle forme di partecipazione l'individuo misura l'effetto positivo del suo oggi
Nella politica questo rapporto tra l'impegno e l'effetto che produce sia andato smarrendo si è cioè è andato Smarra indù il senso
Ma non c'è il minimo dubbio che la spinta alla partecipazione alla socialità restano importanti per affermare realizzare la personalità
Umana e quindi se non per dare la felicità certamente per formare una personalità più salda più forte e più consapevole
Queste sono le ragioni per le quali
Io credo
Noi dobbiamo ragionare insieme lo faremo nel corso di queste quattordici conferenze
Sulle ragioni sulla crisi della politica ma anche sulla possibilità di ripercorrere un cammino in grado di restituire il senso di rimotivare la politica oggi
è un problema
Che certamente
Non si risolve le ragioni di questo corso non sono legate al congiuntura politica di queste settimane
Di questi esito dei mesi futuri
Noi abbiamo cercato e stiamo cercando di impostare un lavoro di più lungo periodo
E tuttavia è del tutto evidente che
Quello che ci preoccupa
è una perdita della capacità dei partiti
Di promuovere riflessione e dibattito e formazione
Si è discusso
Qualche settimana fa
Suo l'idea che qualcuno voglia sostituire ai partiti le fondazioni culturali
Questa sarebbe senza alcun dubbio una sciocchezza
Quello che invece ci interessa
è ripensare la Rete degli strumenti attraverso i quali si costruisce la partecipazione politica e la riflessione critica sulla politica
Una volta questi strumenti erano tutti all'interno dell'universo dei partiti
All'interno dell'universo dei partiti si compiva la formazione intesa come cultura come training come selezione della classe dirigente
Oggi queste capacità dei partiti
Di sviluppare un'economia autoreferenziale
In grado di produrre cultura e classe dirigente
Si è inesorabilmente incrinata e non è riproducibile
E anche nella ridefinizione degli strumenti della partecipazione politica
E i partiti moderni debbono sapere porsi come un nodo essenziale di una rete di strumenti di partecipazione
Di formazione critica di elaborazione culturale
In questo senso si a fianco dei partiti
Occorre che la politica ridefinita sappia cogliere la politicità dei movimenti sociali delle associazioni del volontariato
E le opportunità e le idee e le nuove relazioni che possono essere sviluppati attraverso attività culturali e di ricerca seminariali attraverso l'opera di fondazioni politiche
In questo modo vedete si allarga il campo
Si eliminano le barriere gli impedimenti che certamente sono forti
Si concorre a ricostruire le condizioni di una politica grande grande in quanto in grado di ripensare i processi di medio e di lungo periodo
In grado di rimotivare impegni se non scelte di vita
Insomma almeno impegni pluriennali
In grado di uscire dalla quotidianità
Dalla gestione quotidiana questo sforzo di elaborare pensieri più lunghi di mettere in campo progetti culturali più ambiziosi di riconnettere politica e cultura in un rapporto più dialettico
Meno organico rispetto al passato
Ma che può essere anche più ricco se la politica saprà raccogliere dalla cultura dalle competenze
Tutto quanto esse sono in grado di dare in termini anche critici di arricchimento
Di sollecitazione e di innovazione
Ecco noi ci collochiamo su questa frontiera non è fuori tema parlare anche di noi stessi del perché una fondazione culturale vuole promuovere un corso di cultura politica
Perché in qualche modo questo sforzo di riproposizione di difese rimotivazione della politica passa anche attraverso una visione innovativa degli strumenti e dei luoghi
Io penso che abbia bisogno di questo fortemente il nostro Paese
Noi abbiamo assistito nel corso di questi anni
Al tentativo faticoso e confuso di fondare un nuovo sistema politico
Che sorgeva dalla crisi
Di quella democrazia dei partiti cui si allude quando si parla della Prima Repubblica
Questo nuovo sistema politico non è sorto
Noi viviamo
In una fase ancora che viene definita di transizione espressione carica di ambiguità
E comunque in generale espressione inquietante perché
E sta ci fa soltanto capire che non ci sia sostanza
Ma non ci spiega neanche bene a che punto sia
Civici soltanto che non siamo più sulla sponda da cui siamo partiti ma non ci spiega bene a che punto siamo e quanto manca per arrivare
Io credo che abbiamo esaminato in altri momenti
Le debolezze di questa transizione dal punto di vista delle regole istituzionali
Dell'incompiutezza di un quattro
Che sia in grado di fare funzionare un nuovo sistema
Io penso tuttavia che queste in compiutezza sia fortissima anche dal punto di vista delle basi culturali di una nuova stagione politica
Le basi culturali comportano necessariamente
Uno sforzo per riconnettere il presente al passato
Per motivare i nuovi soggetti
In una relazione con la storia d Italia di questi cinquanta
Per fare i conti ciò che è vivo e ciò che è morto diciamo crociana mente con le tradizioni politiche che non possono essere rimosse
Anche perché riaffiorano
Riaffiorano con una protervia e con una forza
Inquietante
Anche questo sarà uno degli assi culturali di questo concorso
Ripensare la storia dell'Italia repubblicana
Ripercorrere i grandi filoni che l'hanno caratterizzata le grandi culture politiche cercare di capire come queste culture politiche si siano ricomposte nella nuova stagione che viviamo
Queste anche la condizione perché la politica possa generare valori comuni
Valori condivisi
Una comunità priva di valori condivisi non è una reale comunità
E senza un bagaglio di valori condivisi anche la dialettica anche il conflitto politico non sono regolabili
E generano paura in sicurezza non alternanza delle classi dirigenti
Tutti questi problemi sono ben visibili di fronte a noi
E per essere affrontati consigliano un forte impegno
Pazienza
Ma non rassegnazione
Ma anche un grande sforzo per allargare impegno
Per chiamare a ragionare e a discutere forze intellettuali
Nuove generazioni
Perché noi avvertiamo anche come il restringersi via via attraverso
I cambiamenti di questi anni
Del ceto politico
Della parte attiva non è soltanto Stato un fenomeno dannoso sotto il profilo quantitativo
Ma ha prodotto anche gravi guasti qualitativo che la politica ha perso canali di alimentazione
Capacità di selezionare dalla società idee nuove e dove lo ha fatto di più
Lo ha fatto tuttavia nel nome dell'antipolitica cioè il nome della sostituzione di una logica aziendalistica alle culture politiche certamente lì drenando dalla società
Ma
Non nel senso che deve essere proprio della politica
E cioè costruire una classe dirigente
Ma nel senso semplicemente di mutuare dalla società linguaggi tecniche valori
Io credo dunque che queste sia la sfida
Noi ad essa intendiamo contribuire con
Anche il distacco la diciamo la dimensione che deve essere propria dicono abbiamo voluto che questo avesse la dimensione proprio di un corso e tuttavia abbiamo la speranza di gettare un seme di aprire un dibattito di suscitare
La curiosità e l'interesse
Di riattivare uno spazio pubblico che non sia soltanto quello del battibecco o del confronto mediatico che pure sono necessari ma nei quali non può risolversi l'azione politica grazie
Bene
A questo punto c'è spazio per un po'di discussione l'invito a fare domande brevi osservazioni ma piuttosto domande del gruppo Erei gruppi di quattro cinque ecco per dare spazio
Risposte
C'è qualcuno che vuole intervenire
Andrea domande raggruppa in gruppi di cinque se ce ne sono cinque se non li raggruppa i gruppi di due si aggiunge un altro i sedili dai parenti da questo assoluto
Ecco intanto comincia un gruppo di Hu
Questi se c'è un radio microfono cominciamo da chi vuole allora dovete alzarvi parlare ad alta voce o quelli che qui inesorabilmente ragioni anche di registrazione
Che in intendiamo pubblicare gli atti di queste conversazioni
Buonasera a tutti
Io sono diciamo un cittadino che fino a poco fa
Era impegnato in attività istituzionali
Era un militare
Quindi non potevo partecipare all'attività politica nello stesso nel senso vero
Però
Son d'accordo con l'onorevole D'Alema
Nel notare questo continuo distacco
Della gente
E io penso soprattutto dei giovani
Dalla politica
Allora vengo alla domanda
Leggendo oggi su repubblica
L'intervista
All'onorevole
Veltroni
Che rilanciava l'idea della unità della sinistra
Allora mi chiedevo
Ma
Perché limitarsi solo ha una cosa diciamo
Meccanica un'unione dei tre partiti
Magari con un altro fiore da mettere vicino alla Margherita
E non creare invece non pensare
A un movimento a un nuovo partito che rilanci
Soprattutto l'ideologia come diceva lei che manca
Attualmente una vera ideologia che possa attirare i giovani fosse niente dare loro di nuovo un interessi stimolare verso la politica
E seconda domanda
Perché dare questa leadership
A l'onorevole Amato che attualmente impegnato in
Come presidente del Consiglio
E non a un Massimo D'Alema che invece attualmente senza impegni
Scusi l'impertinenza a
E non ha impegni strettamente istituzionali
Sì ma non istituzionali
Lei ha capito benissimo grazie
La domanda era
Distrito agenda politica
Comunque cemento
Chi vuole proseguire nelle domande può accomodarsi più alla buona sera io mi chiamo Giuseppe provato e per
I sottoporre al presidente alcune considerazioni che
Su partono dell'articolo che ha pubblicato mi sembra martedì su Repubblica il cui titolo uno lo spettro della paura si aggira per l'Europa
Ebbene questo lettura abbinata alla lettura di Opus One diciamo nella prospettiva storica mi sa che mi fa riflettere
E inquietare su una cosa fondamentale il Presidente si inquieta quando si si parla di transizione io mi inquieto quando si parla di comunità in senso generico e cerco di spiegare il perché
Questo nuovo nazionalismo io lo inquadro nel senso di un egoismo collettivo della ricchezza come riflesso delle crescenti disparità economiche dentro i continenti dentro i Paesi dentro le regioni da questo si evince una crisi del principio Wiz ogni anno e il leninista dell'autodeterminazione nazionale su base etnica o linguistica
Questo fenomeno non è nuovo perché la riluttanza delle aree ricche a sovvenzionare quelle più povere da tempo nota negli Stati Uniti basta guardare
E i quartieri ricchi insomma di New Yorker cosa fanno nei nei confronti delle periferie spade di quella stessa cita per quanto riguarda le identità di gruppo che non si definiscono esclusivamente diciamo su una base etnica
Queste identità in e Società urbanizzate che pure sono per loro definizione sostanzialmente eterogenee perché ci sono più gruppi etnici
Le politiche di di gruppo in questo senso nelle sedi delle società urbanizzate si concepiscono essenzialmente su una base contro competitiva per aggregare dei gruppi
E metterle in competizione con altri gruppi facendo leva su quella che è la fedeltà di appartenenza della classe politica al acqua qua questo gruppo medesimo naturalmente
Per quanto riguarda il termine classe politica volevo dire che Obasoan nota nel suo libro il secolo breve che questo termine classe politica appunto viene
Sì si presenta per la prima volta sulla scena diciamo in Italia agli inizi degli anni novanta
Per quanto riguarda poi le politiche di entità l'esclusività e da qui la il poi la le comunità con cui la e la comunità questo termine di quello che dicevo prima mi fa tanto inquietare
E il fatto che le identità più che definirsi su una base sulla base di valori condivisi il più delle volte tendano a definirsi sulle e diversità nei confronti degli altri è una questione che mi fa pensare riflettere grazie
Prego
Ma non c'era più non so
Senta c'è una parola che mi sembra che sia mancata molto dalla sua relazione la parola opportunità usata una volta in un altro contesto in una vita faccio il consulente quindi sono bisogna pensare quando c'è un qualche cosa di amorfo e uno a qualcosa per aggredire qualcosa di nuovo su questa se rappresenti un'opportunità
Ora
Perché lei questo questo è un pensiero che lei condividevo o pensa che parafrasando un po'Kierkegaard iscritti si cita molto se questa massa sempre una specie di malattia mortale da cui non si possa uscire grazie
Spesso
Il raccordo alla croce prego prego
Buonasera
Quel ramo specialistico dell'attività intellettuale
In base al quale è stata definita l'attività
L'attività politica richiede per essere esercitata pienamente e liberamente una sua professionalità
Per pienamente intendo dire anche appunto liberamente dal punto di vista economico con la crisi della politica nella parte chiede relazione è stato ricordato sono entrate in crisi anche le le forme specifiche di esercizio della politica
Che però avevano anche diciamo la
La
La capacità di selezionare indipendentemente dei criteri economici di partenza oggi invece sappiamo che la politica rischia di riservare la possibilità di essere esercitata professionalmente quindi la selezione di una professionalità esclusivamente a chi diciamo può agire indipendentemente dalle condizioni economiche di partenza come può essere risolto
Considerando la crisi delle forme politiche attuali questo problema particolarmente in un momento in cui la specificità della professionalità politica richiede anche un ulteriore incremento forse rispetto al passato non solo della conoscenza di elementi internazionali magari anche la frequentazioni orizzonte internazionale
Ma anche la conoscenza di strumenti economici
Specifici e anche specialistici
Buona sera mi chiamo genovese Salvatore dunque saluta la fondazione tutti tutti voi
Volevo esprimere un sentimento verso la politica un pensiero che mi sta molto a cuore
Dunque la politica come avevamo appunto accennato prima con altri componenti qui dall'assemblea
è un bene prezioso che va salvaguardate conservato al nostro paese a una tradizione molto importante dal punto di vista storico politico e il mio pensiero che sto per esprimere che mi sta molto a cuore al punto che la politica al centro si trova in questo momento c'è al centro di un processo di disaffezione
Questo lascia pensare specialmente alle generazioni più giovani
Io personalmente ho trentacinque anni e la mia esperienza professionale mi porta a lavorare con i giovanissimi diciamo di venticinque anni
Dunque mi accorgo che esiste un atteggiamento sociale verso da parte appunto di questi giovanissimi verso la politica che è un atteggiamento di sostanziale distacco di disinteresse
E appunto per questo dobbiamo cercare in qualche modo di cercare di frenare questa questa corsa di questo processo
E con vari strumenti anche quello di questa sera potrebbe essere un compito è un un atteggiamento doveroso un coinvolgimento generale avere quindi il compito di rivolgersi con decisione verso tutte quelle persone che sono sempre più annoiate che sono sempre più distratte
Verso tutti coloro che in buona sostanza non hanno neanche più la voglia di scegliere di votare
E in questi ultimi anni purtroppo il fenomeno dell'astensionismo ha caratterizzato sempre le nostre ultime elezioni dico purtroppo perché l'astensionismo non è una cosa buona per la democrazia
Quando viene meno il corpo elettorale si incomincia intravedere e si incomincia ad avere questo problema bisogna che è un po'tutte le persone in consenso rifletterà prendano coscienza di questo
Trasmettere appunto questo valore che appunto molto importante cioè quello che la politica è un dovere civile per tutti noi
E ed è un bene per il nostro per il nostro Paese
Questo processo appunto di disaffezione come dicevo prima va quindi arrestato e questa è una cosa che dobbiamo fare noi perché è una cosa seria
E lo dico con profonda convinzione
E ancora prima non dobbiamo permettere che gli altri lo faccia al posto nostro
Con i metodi e con gli strumenti che noi tutti conosciamo
Voglio cogliere quest'intervento con una speranza cioè che la Fondazione faccia molta strada ci insegni molto scusate l'emozione un po'la passione con lavora tutti
Così come finiamo
Ciò rispondo adesso così diciamo qualcosa
Adesso
No la prima domanda è Sicco depurata degli aspetti più con congiunturali diciamo
Sicuramente di grandissimo interesse
E che tocca un punto
Adesso al di là della proposta di Veltroni di una federazione di un accordo elettorale tra i partiti della sinistra che io considero interessante vada nella direzione positiva ma insomma
Punto che Mingus cui mi interessa
Riflettere
è che
Uno dei grandi problemi che emergono in questa in questa fase della vita italiana riguarda proprio quello della
Debolezza di un soggetto politico riformista del per
Ora noi sappiamo che questa debolezza
Ha un'origine antica nasce dalla dalle divisioni dal dalle speculari
Debolezze della sinistra italiana
Noi abbiamo vissuto nel nostro Paese una peculiare situazione in cui vi era un grande partito comunista che
Aveva la costituzione materiale tipica dei partiti riformisti europee senso che era un partito comunque comunista ma poi era il partito dei municipi delle cooperative delle
E
E chi ha concepito il suo ruolo molto in termini di organizzazione dal basso di una azione riformista pure tuttavia con un limite cioè c'è la sua natura di partito comunista gli altri Clouzot la possibilità di esercitare
Questo riformismo dall'alto cioè dal governo come avvenuto in tutti i Paesi scelta
E dall'altra parte un partito socialista che non è
In parte venato di radicalismi che sono est largamente invece spunti dalla tradizione delle grandi socialdemocrazie europee nel passato
E poiché non è mai stato in grado di diciamo di innervare il suo riformismo su un legame forte con il con il Paese
E questa situazione ha portato la sinistra italiana con la sconfitta parallela
Anche questo è un esito singolari perché in definitiva noi tra l'ottantanove e novanta abbiamo avuto la la fine dell'esperienza del Partito comunista travolta superato dal dalla caduta del comunismo ma contemporaneamente non la possibilità di costruire un grande partito socialista nell'alveo del Partito Socialista Italiano che quel partito
Contemporaneamente ha vissuto la la grande crisi del craxismo la crisi delle istituzioni della Prima Repubblica esplodere della questione morale cioè quindi
Una doppia crisi
Delle due forze storiche della sinistra italiana
Cui
Noi non siamo riusciti ecco io già considero molto importante che da questa vicenda così drammatica siano comunque emerse delle forze che sono stati in grado di governare il Paese di guidare il risanamento del Paese cosa che non era affatto scontata anzi lo considero
Già qualcosa che ha avuto
Un grande valore che dimostra che sia pure in una vicenda che ha avuto quell'esito drammatico tuttavia si erano formate inerzie
Cultura di governo moralità che hanno consentito di svolgeva un ruolo politico così importante tuttavia non c'è dubbio nel corso di questi anni noi non siamo venuti a capo
Che il grande problema storico italiano cioè la costruzione
Non che non è quello genericamente dell'unità della sinistra che questo è un problema senza dubbio ma sono e sappiamo la sinistra è una realtà plurale insomma vince sempre e comunque una sinistra
Mi riferisco a Rifondazione Comunista che difficilmente può convergere in un progetto di questo tipo
Problema io lo chiamerei col suo nome cioè il problema dei di un soggetto di un grande soggetto riformista l'altra una grande forza
E siamo rimasti anche sospese in una incertezza se questa forza riformista la si deve da si dovesse costruire a partire dall'esperienza dell'Ulivo e cioè comanda sorta di partito unico dei riformisti italiani
Che inevitabilmente avrebbe perduto o stemperato in un processo di questo tipo i suoi caratteri di forza del socialismo europeo
Oppure se si dovesse pensare al centrosinistra come a un campo di forza
Che pure mantenendo una loro autonomia culturale e organizzativa tuttavia poi davano luogo ad una coalizione stabilendo sia Fini cingalesi questo è stato un dibattito che ha appassionato il centrosinistra lo ha diviso che non ha avuto un esito risolutivo io penso che in partenza
Dall'incapacità di condurre questa discussione ad un esito dipendano anche in parte le debolezze del centrosinistra
Oggi tutto questo dibattito sembra essersi indirizzato verso un esito perché con la decisione di dare vita alla Margherita mi pare che
Sia pure questa decisione contrasta attaccare
Sofferta in particolare in quelle componenti diciamo del dell'area moderata del centrosinistra che erano più dichiaratamente ulivista e dice
Tuttavia l'idea d'arrivo vita la Margherita mi pare configura una in una visione della coalizione fondata su più sorge
Per un poco cosa ci riserva il futuro non lo sappiamo diciamo non è che qui vogliamo mettere le brache al mondo qui davvero cit semplicemente vogliamo organizzare il sistema politico e
Per cui noi ora ci troviamo dovere
Io io non non no come no com'è noto la mia convinzione
Non è nuova la mia convinzione che si dovesse lavorare ad una formazione politica
Fortemente legata al socialismo europeo adesso
Detto detto al congresso dei DS una frase rapida perché il discorso era lungo e quindi a questo tema ho detto per noi il legame col socialismo europeo non è accidente sostanza diciamo nel senso che non è
Un orpello ma è la sostanza della nuova identità chi assume la sinistra italiana dopo la dopo dopo la doppia sconfitta diciamo
Di cui ho parlato e che abbiamo alle spalle
Tutto quello che va in questa direzione pregiudizio fatto positivo
Mio obiezioni in verità io ho letto l'intervista non è che si propone chiamato sia il capo di tutti diciamo ma che sia ecco sia una capolista riuniti a volte i titoli hanno quel circa il chiedi enfatico diciamo io riconosco di
Ogni professione ha i suoi limiti sui trucchi
Figuriamoci della della politica anche quello del giornalismo sarò delle professioni secondo me molto apparentate oltretutto
Quindi lei in fasi del titolo ecco tradisce lo mi pare che l'intervista contenga questa proposta chiamato diventi capo di tutti diciamo ma che sia candidato capolista era una grande se come ragionevole che sia il presidente del consiglio uscente diciamo
Io badate anche qui
A me fa piacere
Siccome
Sono sempre stato convinto che si dovesse lavorare ad una riconciliazione
Nella sinistra
E che
Quindi si dovessero superare le ragioni delle divisioni del passato che pure ci hanno attraversato in modo molto forte
Io sono stato talmente convinto che fui io a nominare proporre al Capo dello Stato verità nomine Giuliano Amato come ministro della Repubblica
Fui sempre io proporrei chiamato sostituisse poi Ciampi come ministro del tesoro certo fatto che
Si affermi l'idea chiamato sia un leader su cui puntare per la ricostruzione
In Italia di una sinistra riformista non non mi coglie di sorpresa diciamo anzi mi fa anche piacere perché sinceramente quando questo recupero di chiamato inizio ma non eravamo moltissimi impegnati in questo senso per le cose cosa che ritengo giuste per quanto mi riguarda io posso sempre dare una mano a una problema queste cose non si misurano dalla quantità di tempo libero diciamo che uno ha anche perché non ne ho moltissime verità ma
Non c'è il minimo dubbio che se si avvia su un processo di questo tipo Presidente del Consiglio in carica vi avrà un ruolo del tutto particolare quindi questo lo considero normale e giusto
Sul sull'ambiguità del concetto di comunità
Sono del tutto d'accordo non c'è dubbio che
L'idea di comunità
è un'idea che può essere proposta in termini
Anche di chiusura
E di ostilità verso gli altri
Naturalmente
Diciamo o come ho scritto anche quell'articolo non è sufficiente di fronte allo spettro della paura diciamo la predicazione della società multietnica
Occorre costruire le condizioni concrete di un allargamento della Comunità
Perché il rischio che nelle nostre società convivano comunità separate e non comunicanti tra di loro perché prive di un bagaglio di di valori di principi condivisi è un rischio reale
E dalla convivenza di comunità separate non comunicanti nasce un pericolo
Nasce la Società insicure
Per questo noi o sottolineato questo dobbiamo mettere fortemente l'attenzione sulle politiche dell'inclusione cioè sulla capacità
Dei nostri paesi delle nostre società di produrre comunità più ampie ma questo lo si fa attraverso una visione che non può essere né così predicatori a e neppure soltanto economicistica del problema dell'immigrazione
Cioè non basta dire ne abbiamo bisogno perché vengono a lavorare pare un modo anche un po'meschino di porre la questione
E non basta dire vogliamo una società multietnica problema e porre una grande attenzione a quelle politiche dell'inclusione
Che sono fondamentali perché
Diciamo
L'arrivo di persone diverse da noi non generi paura ma generi con maggiori ricchezze articolazione sociale sono innanzitutto politiche della della della scuola della formazione culturale
E civile ho visto che su un grande quotidiano ci si è indignati perché la Regione Emilia-Romagna organizza corsi di lingua araba
Per i bambini che vengono dei Paesi ricchi dice dovrebbe organizzare corsi di italiano ma però non non ho il minimo dubbio che già organizzava corsi di italiano diciamo questa è la novità anche organizzati anche corsi di arabo cioè noi siamo
Trovo a volte che la passione per la polemica
Il taglio è spesso un Paese del quale prima si decide che bisogna polemizzare e poi si vede con chi con quali argomenti ci diceva
Può essere per la polemica a volte travalica
Inviti della ragionevolezza
Noi siamo un paese di emigranti che siamo orgogliosi sono stato qualche tempo fa argentina io visto che tra le il suo s'su cui si giocava la campagna elettorale per governo e Tore della provincia di Buenos Aires c'era che tutti e due i candidati
Sia quello dell'Alleanza democratica sia il candidato del partito peronista giustizialista promettevano l'istituzione di corsi di lingua italiana
Per i tanti figli di immigrati italiani che vogliono che si insegni in Italia questo un motivo per noi di orgoglio diciamo al fatto che ci sia questo rito questa volontà di mantenere un legame culturale
E diversa self service in Argentina organizzano i corsi in Italia un Paese molto più povero di Norcia Calia si possono organizzare i corsi di arabo senza scandalizzare nessun filosofo commentatori dice
Anche perché appunto l'integrazione non significa cancellazione delle radici
Dobbiamo avere un'idea del dell'inclusione dell'integrazione che non cancella le diversità se no non è inclusione e è un'altra cosa un'omologazione perdite di valore
Ma comunque penso che porre la detto questo io invece sono molto favorevole questi bambini vadano alla scuola pubblica questo sono contrario alla distruzione della scuola pubblica e alla privatizzazione del problema dell'educazione attraverso il sistema dei bonus perché questo produrrebbe un proliferare di scuole ideologiche diciamo e quindi noi invece abbiamo bisogno che i bambini siano essi musulmani cattolici e gialli se vadano tutti alla stessa scuola imparano a conoscersi
E a non avere paura gli uni degli altri
Secondo del parere che e poi come è giusto che sia una volta andati alla scuola pubblica uno avrà anche il corso di arabo se vuole mantenere i legami con la sua storia con la sua tradizione
è stato posto un problema delicato importante del rapporto tra la politica la politica professionale le risorse che sono necessarie sarà la formazione necessaria l'esercizio della politica salvo il rischio che la politica divenga un privilegio di quelli che hanno queste possibilità
Ora io credo innanzitutto che
Beh la formazione da formazione politica è un tema che
Comincia a interessare istituzione dove non abbiamo in Italia una scuola delle classi dirigenti come allena sobrio Francia o come
Certi istituti universitari in Gran Bretagna negli Stati Uniti in fondo la class che producono
Diciamo da ambienti tutto sommato abbastanza ristretti la gran parte della classe dirigente
Da noi il processo di di di di formazione della classe dirigente è avvenuto storicamente nell'ambito dei partiti
Dei partiti e dei movimenti che si raccoglievano intorno ai partiti
Classe dirigente si è formata nei sindacati nelle associazioni
Penso al ruolo che hanno avuto certe organizzazioni giovanili del mondo cattolico della sinistra prego come scuole di formazione politica della classe dirigente
Certo
Momento in cui si è interrotta questa capacità dei partiti che organizzare tutto questo il problema si pone
Ho visto che ci sono delle università che promuovono corsi
C'è un'importante università privata ha promosso un corso per la verità abbastanza costoso per consulenti politici così lo hanno chiamato
Che si si promuovono dei corsi abbastanza costosi vuol dire che c'è un mercato diciamo
Per la formazione politica
Io comunque resta io sono profondamente convinto al di là di quello che è accaduto diciamo del fatto che questo principio fortemente contestato in Italia insomma che noi dobbiamo promuovere il il finanziamento pubblico
E forme trasparenti di finanziamento privato alla politica
L'abbiamo avuto
Persino una furiosa polemica sul fatto che questa fondazione sulla base di quanto è previsto dalle leggi diciamo dispone di un patrimonio abbastanza modesto per la verità che formato da donazioni di credito
Voto una polemica furiosa abbiamo avuto articoli abbiamo avuto la denuncia del l'elenco dei finanziatori del partito di da lei
E chiaramente e l'esplosione di una barbarie provincia l'isterica diciamo che veramente abbastanza inquietante parte il fatto che avevo raccolto nessuno di quelli di quei contributi della raccolti tutti ma
Presidente della Fondazione prima di me
E si era occupato fa un resi noti ma a parte questo aspetto diciamo sul di cui si occuperà ci si occuperà in altre si dice
Però ecco questo noi dobbiamo liberarci
Forse recuperare l'esperienza di altri Paesi gli Stati Uniti per esempio
Le grandi fondazioni politiche sono un supporto
Dei grandi partiti sono finanziati dalle imprese anche con agevolazioni fiscali
Per finanziaria e sono svolgono esattamente quel ruolo di sede di ricerca e di e di formazione politica che di cui si avverte la necessità e dispongono anche di grandi mezzi da questo punto di
Anche l'esperienza tedesca vede i in termini più di partito
Diciamo le fondazioni come strumento di educazione e di formazione
Insomma io sono del del tutto convinto che
Non noi non possiamo noi abbiamo vissuto in Italia dimostrano strabismo di una forma di ipocrisia diciamo perché
Insomma s'si è in sostanza
Si ritiene che la politica sia una cosa sporca sostanzialmente di di cui non si può fare a meno diciamo ma che deve rimanere in un limbo di semi legalità
Il limbo disegni legalità io credo che questo sia sbagliato
C'è veramente un residuo qualunquisti dico ogni volta che si parla di finanziamento dei partiti io o delle retribuzioni dei sindaci
Ci sono i insurrezioni tipo qualunquisti cose Sambonet non vedere sono funzioni sono funzioni
Amministrative di grande livello di grande responsabilità diciamo però lo spirito pubblico è fatto così cioè non ci si scandalizza dello stipendio di un manager
Quale dirige un'impresa
Ma se il sindaco di una grande città guadagna
Il dieci per cento il sei per cento e questo è l'ordine di grandezza di quello che guadagna quel manager costituisce un motivo di scandalo pubblico
Questo è uno di quegli aspetti diciamo di la politicismo italiano che io considero una remora dispetto
Allo sviluppo moderno del paese
Volevo
Sporse ho pronunciato puramente poco la parola opportunità ma non perché
Forse Ancona parola molto usata in questo periodo
Due al fare delle opportunità al
L'idea di pari opportunità l'eguaglianza delle opportunità
è una parola che
è stata molto utile anche per innovare certe idee che erano venute invecchia per esempio l'idea di eguaglianza per esempio una certa visione assistenzialistica dello stato sociale
Perché i come tutte le parole utili bisogna cercare di non abusare delle
Per
Però io ritengo che è una parola importante cioè nel senso che
è un atteggiamento con il quale guardare ai processi di modernizzazione di innovazione di cambiamento
Io credo che una politica riformista vince se noi siamo in grado di prospettare ai cittadini agli individui
Lo sviluppo moderno più come fonte di opportunità che non di timori
Naturalmente perché vinca
La voglia di cogliere le opportunità rispetto alla paura del cambiamento che pure molto forte e non solo a destra ma anche a sinistra c'è una paura del cambiamento dice che molto forte
Siamo conosciute in questi anni in Europa e in Italia
Le forme di un conservatorismo di sinistra che tende a vedere la crisi del modello fordista dello stato sociale dello Stato nazionale più in termini di paura di perdita
Di qualcosa che si è conquistato che non in termini di opportunità
Se noi vogliamo invece puntare sulle opportunità io penso che è molto importante usa una brutta parola implementare le opportunità
Offrire agli individui le gli strumenti concreti per cogliere
E non c'è dubbio che da questo punto di vista il tema che appare essenziale è quello della formazione della cultura del
Per mettere a disposizione gli strumenti per dominare dell'innovazione per coglierne appunto le opportunità in termini di
Affermazione della propria personalità inediti di affermazione delle proprie possibilità di migliorare la vita ecco
Quindi il problema secondo me
Anche qui
E quello delle politiche concrete
Che consentono al numero più ampio possibile di cittadini che poi questo è il contenuto di una politica di sinistra è quello di
Sempre quello di allargare non di chiudere o di restringere le opportunità numero più ampio possibile di cittadini
Offrire effettivamente l'opportunità di affermare se stessi in relazione alle cose che cambiano anche la politica è un'opportunità
Io penso per esempio qui lo dico davvero con riconoscimento a un tecnico che
Una delle ragioni del successo di Forza Italia è stato quello di avere offerto la politica come opportunità come opportunità di partecipazione di promozione sociale anche ad un mondo
Soprattutto ad un mondo della borghesia italiana e che la novità e questo Forza Italia porta alla politica tutto un mondo di professioni di impresa di di che ne era rimasto sostanzialmente fuori che a cui loro hanno saputo offrire la politica come opportunità fortuita di affermazione personale opportunità di promozione sociale
Mentre invece le forze politiche più tradizionali legati
Sono apparsi più chiuse da questo punto di vista cioè più tese all'autoconservazione del ceto politico esistente che non in grado di offrire una opportunità di promozione politica chi ne era fuori
E da questo punto di vista questo ha determinato una maggiore capacità competitiva della destra o sul mercato politico io faccio un esempio che apparire molto tecnico
Sia l'analisi politica comporta anche degli approfondimenti tecnici
Se uno va a vedere il risultato delle recenti elezioni regionali
Si accorge chi è uno delle dei fattori che hanno concorso al risultato positivo in particolare di Forza Italia
è stato l'altissima competitività delle loro riviste
In cui questo era una caratteristica che era già propria della democrazia che rischia ma mentre nella Democrazia cristiana questo avveniva soprattutto come competizione tra correnti politiche
In Forza Italia avviene come competizione i protagonisti sociale cioè
La formazione delle liste avviene spesso attraverso l'impegno chiesto al commercialista che ha più clienti all'avvocato di Successo eccetera
In una libera competizione in cui l'opportunità del successo politico offerta anche come fatto di promozione sociale by fra il consigliere Ferrari l'assessore
Opportunità di successo a volte anche con un rapporto molto stretto tra interessi
Gli interessi sociali sì rappresentavano attraverso la mediazione politica Forza Italia è il primo partito di autorappresentazione degli interessi sociali cominciare dal suo leader diciamo ma via di ecco
Che natura cosa secondo me pericolosa e discutibile tuttavia indubbiamente ha una forza la capacità di penetrazione dotte allora
Per esempio la distribuzione delle preferenze si rende
La distanza tra il primo dei non eletti è l'ultimo degli eletti in Forza Italia e più di tre quattrocento voti cioè vede liste a fortissima competitività Ladd
Invece le forze politiche più tradizionali diciamo così hanno spesso liste che sono forma Najib somiglianza di un ceto politico costituito per cui
Privo di ripiegano quelli che devono essere letti e poi per il resto diciamo delle brave persone che stanno e che prende il voto dei loro familiari al massimo delle loro condominio
Che diciamo questo in questo modo l'offerta politica meno competitiva
La capacità soprattutto in una società in cui il voto in molto personalizzato molto voto personale il conflitto fra un la lista di dieci persone che tutte competono a vincere una lista di dieci persone di cui si sa già che due saranno eletti che otto stanno lì per figura e un competizione
Dicono che in Cato politico-elettorale che ab
Ente chi propone
E questo è tema su cui riflettere perché non è mica dei
Non vi è tutto quello che viene dagli altri debba essere scartato
Per essere studiato con una certa attenzione e poi merita di essere riflettuto
Venti perché
Dopo
Ma c'è qui anche perché i tempi sono quelli che
Ci dà
Sala del Refettorio arrivederci e grazie
No questi potere diciamo