"Carcere e società: il ruolo della cultura universitaria" Seminario del polo univeritario per studenti detenuti presso il Rettorato dell'Univerità degli studi di Torino

Persone Commissione giustizia del Senato
Prendo le mosse dalla forte emozione che ha suscitato in me
L'intervento del professor Cottino
Con un'analisi
E peraltro è nota a tutti coloro che hanno qualche dimestichezza col carcere
Il carcere è fallito
Ma è fallito come sono falliti i tribunali
Come è fallita la fiscalità come sono fallite e tante altre cose che però continuano ad essere imprescindibili
Ed è questo che mi induce a fare una premessa ovvia e banale e cioè che do per condiviso quanto sia detto qui non saremmo qui se non avessimo un humus comune
Do per condiviso ma nello stesso tempo
Ritengo necessario doma farci qualche altra domanda ulteriore appunto alla luce di questa contraddizione che io sento fortissima certa del carcere fallito come sono falliti i tribunali eccetera però anche Mario Chiavario che pure ha richiamato all'uso del carcere come estrema ratio alla pienezza dei diritti eccetera ha detto realisticamente che nome all'orizzonte la possibilità di farne a meno
E allora mi faccio e ci facciamo se permettete qualche altra domanda
La seconda ovvietà che metto subito sul piatto sapendo che è un'ovvietà è che un carcere del secondo o del terzo dell'ennesimo millennio è profondamente influenzato dal diritto penale dal diritto processuale che parallelamente vengono costruiti e questo e quello sono a loro volta profondamente influenzati dai sentimenti collettivi prevalenti
Oggi i sentimenti prevalenti
Sono
Essenzialmente quelli di una società che sente e pratica
Direi a rovescio pratica e sente la crisi della legalità
Io credo che abbia sconvolto molti cito un esempio tra la miriade ciascuno ha nella sua memoria
Quella trasmissione televisiva alle soglie del Natale quando avevano avvelenato i panettoni lo ricordate
Una signora interpellata né tante talk show del momento ebbe a dire per carità io non ho nulla contro l'illegalità però questa è un po'più inquietante io non ho nulla contro l'illegalità oggi l'illegalità è universale e non c'è giornale o rivista che non ci rammenti che non mettiamo le cinture di sicurezza e via discorrendo siamo tutti al di fuori dell'illegalità probabilmente perché
Una società complessa moltiplica i suoi precetti legali e questo crea un'insofferenza per cui diventiamo tutti complici di questo ma questo
Produce paradossalmente io non so che scioglierà il paradosso però lo sento lo vivo
Produce l'aumento del bisogno di sicurezza
Questa società vive in una usura di da illegalità e da aggressività
Non credo che siano tutti cattivi tutti banali tutti vendicativi e il modo dividere non il modello purtroppo il modo di vivere per cui la stragrande maggioranza di noi patisce questa usura da aggressività universale che sperimenta nel traffico nella ressa nel disordine nell'inaffidabilità
Che costruisce questo aumento del bisogno di sicurezza il bisogno di sicurezza oggi non è soltanto
Una forma di reattività per cui ci vuole più Caracciolo
Più o meno pretestuosa secondo delle statistiche che di qua o di là si tira in campo
è un modo di sentire se stesso che il cittadino l'uomo e la donna normale percepisce
E questo a una profonda
Influenza voi nel
Elaborare un senso di angoscia diffuso
Voi nel senso di esigere delle risposte
E un discorso direi non sociologico che non ho il taglio per farlo
è politico unicamente perché in questo momento faccio questo mestiere ma un discorso politico
Non può non farsi carico di questa forte componente
La prima domanda appunto è
Quanto influisce il modo con cui una società percepisce se stessa sul carcere del terzo millennio
Quanto influisce il modo con cui una società
Percepisce il rapporto con la sua devianza sapendo che questa devianza e dentro di se stessa perché diffuse universale
E poi c'è una seconda domanda che mi si affaccia con sempre crescente insistenza
Ed è la domanda che ventotto anni fa
Un libro probabilmente ormai dimenticato da tutti
Ricci e Saliera nel carcere in Italia rese
Evidente al grosso pubblico diffondendo e e costringendo la misurarci con quegli interrogativi che per esempio Guido Neppi
E lavorava da tempo per un pubblico di specialisti
Chi va in carcere e perché ci va
Perché anche questa una domanda importantissima alla quale non penso neppure lontanamente di dare una risposta ma voglio dire la affianco alle tante che sono state poste utilmente in questo seminario
Chi va in carcere e perché ci va
E allora la risposta di Ricci Salierno era relativamente facile perché le statistiche parlavano da sole
Novanta e passa per cento di proletariato tosto sottoproletariato con grado di istruzione bassissimo con qualificazione sociale pressoché nulla eccetera era abbastanza facile
Individuare in carcere come
Uno strumento che allora fu detto e fu detto ha ragione uno strumento classicista
Oggi io mi pongo sempre più spesso la domanda leggendo le cronache come ciascuno di voi fa non tanto su chi va in carcere nel senso di a quale classe sociale appartiene ormai c'è almeno nelle aspettative negli impegno una sorta di universalità non ci sono più zone franche o classi sociali Franca anche se talune del carcere lo sfiorano appena
Ma la domanda è perché delinque
Ecco questo credo sia un punto importante perché avrà sicuramente effetti su tutte le cose
Eccellenti che per esempio c'è sciorinato Giancarlo Caselli
Perché si delinque oggi
Molteplici è chiaro le risposte ma bisognerà tornare a fare un po'di Sociologia della popolazione carceraria da parte di chi ha gli strumenti culturali per farlo non io
Perché si delinque
Perché ormai c'è questa forma di devianza come scelta di vita
Ho tendono a scegliere altre
Anche allora era una scelta di vita ma in gran parte era determinata perché c'è questa scelta di vita
O viceversa perché non c'è ha fatto una scelta perché la devianza la criminalità micro o macro abbandoniamo
Perché la criminalità ha cessato di essere un mestiere per diventare un'improvvisazione
Perché c'è questo dilettantismo criminale di massa
Un perché ai ragazzi vanno su un ponte e gettano un sasso per vedere l'effetto che fa
Perché si brucia il barbone
Perché si stupra una donna
Perché si delinque
In una devianza cioè che essenzialmente giovanile e questo lo era già ieri
Che essenzialmente frutto di noia di tristezza esistenziale di senso di inutilità
Una devianza che nasce da un mondo che non risponde più alla domanda perché
Ma la domanda perché no
Perché non devo farlo
Visto che non opporremo ore
Né legali né morali
Questo
Appartenere a una cultura di gruppo e quindi essere schiavi di un aspetto preda Torrio del gruppo
Questa è la devianza che mi inquieta accanto a quella per carità quanto importante della tossicodipendenza dell'extracomunitario dei colletti bianchi e di quant'altro
Ecco io credo che in questa cosa che è di solito non faccio cioè a dire a me basta porre il problema e lo so che non basta porre il problema ma credo che bisogna per intanto porre il problema e recuperare quegli interrogativi
Che ieri erano dati per scontati che oggi forse lo sono ancora sulla scia ma che non lo sono più
Altrimenti sarà molto difficile costruire non dico un modello di carcere
Ma un modello di azione
Per penetrare nel carcere
E far sì che quel fallimento sia meno integrale doloroso di quanto diceva il professor Scotti
Quali effetti produce questa somma di interrogativi
Non dico sull'azione parlamentare ma lo dirò tre perché non voglio scappare all'interrogativo posto da Guido Neppi ma
Alla riflessione collettiva che incide profondamente sul modello del carcere
Il carcere per intanto è già cambiato
è già cambiato
Perché circa metà della popolazione che ha subito condanna non è in carcere
Questo
Queste importante no circa con larga approssimazione le due quantità di condannati che stanno nel carcere di condannati che non sono in carcere sono ormai più o meno omogenee è probabile che in futuro salda
Quantità dei soggetti in misure alternative o in sanzioni sostitutive o quant'altro quindi il carcere già in parte cambia
Probabilmente cambierà moltissimo
Se la società non solo quella italiana perché è assurdo
Ma se ero certa affronterà il problema droga e tra breve lo dovrà fare
Se si arriverà
Alla legalizzazione o dei criminalizzazione comunque della droga
Salterà una parte immensa di criminalità non solo qual è già dentro ma quella che fuori lucra vive e prospera e progetta sulla base del concetto del proibizionismo
Ma queste sono come dire sono futuribili anche se ritengo fondatamente a breve scadenza
Intanto queste domande credo mettano in crisi l'idea di rieducazione so che non è
Corre
Parlare di rieducazione ma ci capiamo rieducazione e reinserimento risocializzazione
Diciamo in sostanza che è profondamente cambiata la premessa
La maggior parte sono soggetti che hanno avuto le opportunità
Hanno avuto l'opportunità di integrazione
Entre era in crisi ulteriore più di quello che c'è già l'idea di misure alternative così come sono concepite
Se è vero che l'onda lunga di quanto avviene in altri Paesi si ripercuote normalmente ad Hanoi con qualche lustro di ritardo sappiamo che le misure alternative sono ormai profondamente in crisi
Mentre l'idea prevalente della funzione della pena accenna a essere quella di strumento di composizione sociale
Strumento di
Rimozione almeno minimale delle inquietudini sociali di fronte a quel senso di aggressività diffusa
E allora
Di fronte a questa esigenza del tornare ad analizzare chi delinque
Perché delinque
Non escludo che tra le forme di intervento nel carcere ve lo dico così ma come estrema su plesso portate stiamo giocando un po'ai futuribili no
è uno di quei Giancarlo probabilmente prima o poi occorrerà non soltanto potenziare queste sacro santo gli sforzi per la sanità corporale
Ma anche provare
A curare a intervenire sul piano della sanità mentale
Cercare di rimuovere il senso di inutilità esistenziale di chi aderì in quinto gratuitamente
è probabile anche se non lo vedo con favore ma è probabile
Il ritorno in auge
Dello shock esterno
Nella pena prevede
Se non altro per un motivo
Perché più si potenzia il sistema delle misure alternative e io lo caldeggio non da oggi da tempi non sospetti
Più si potenzia il sistema delle misure alternative più diventa ineluttabile un sistema sanzionatorio di chiusura perché non serve il patto penitenziario vedo che Guido Neppi cavallerescamente ricorda
E questo non può non avere un carcere di seconda battuta con tutti gli inconvenienti dei rischi che ci sono perché le fattispecie a quel punto saranno i comportamenti di inosservanza uno non andrà più dentro per aver fatto lo scippo ma era ma per aver mancato
A taluno delle prescrizioni o dei modelli di comportamento che gli sono state imposte nelle misure alternative e questo carcere sarà doverosamente breve
Probabile
Che nel consumo carcerario ed extra carcerario perché lo sappiamo bene che il carcere è come dire a un in un intorno satellitare molto ricco le misure alternative accettano probabile il nascere di un percorso composito
Di pena composito questo sì credo davvero sia importante cioè mettere finalmente in discussione e qui ovviamente parlo alla mia responsabilità di parlamentare Nerva consapevole modestia della quota che mi compete ma certamente dovremo
Mettere Allo studio una profonda e disponibile revisione degli istituti totalmente indulgenziale
Che sono quelli che sono figli dell'eccessiva pressione del sistema penale
Che nato settanta anni fa con una certa impronta che tutti sappiamo e con un certo tariffario enormemente sanzionatorio anziché produrre una revisione del sistema sanzionatorio stesso ha prodotto un galleggiamento di istituti indulgenziale sempre più alti proprio per poter galleggiare al di sopra delle sanzioni
Per cui oggi un percorso deviante incorre nell'immaturità minorile poi nel perdono giudiziale poi nella prima sospensione poi nella seconda poi nell'affidamento in prova che praticamente vuoto e soltanto a Carriero ormai consolidata e soprattutto assenso di impunità
Ormai pericolosamente introiettato solo allora apra l'impatto brutale duro retroattivo
Con l'esperienza carceraria
Noi dobbiamo fare in modo che gli istituti totalmente indulgenziale in siano estremamente ridotti
A parte quelli minorili che hanno evidentemente un'altra logica devono essere preservati noi dobbiamo avere il coraggio di intervenire su questi istituti e il Parlamento lo sta facendo
Se posso dirlo ho proposto e per una volta ho visto ha colto
L'invito a intervenire sulla struttura della sospensione condizionale
Che oggi è
Praticamente sempre
Nuda cioè disgiunta da prescrizioni da un qualche segnale recuperatorio risarcitoria eccetera ma che comunque
Non alimenti la sensazione di impunità
Se la Camera condividerà questa impostazione noi abbiamo accettato va lettura della Camera che propone di eliminare lo sta attività della pena pecuniaria quando
Di per se stessa congiungendosi alla pena detentiva porta scavalcare il tetto dei due anni e quindi rende non accoglibile la sospensione condizionale quindi avremo un maggiore accesso alla sospensione condizionale ma se condividerete questa impostazione
Un maggior rigore all'interno della stessa nel senso che oggi già la legge prevede che la sospensione condizionale possa accompagnarsi con obblighi riparatori in prima concessione e debba accompagnarci a quegli obblighi in seconda concessione
Ma siccome spesso quasi sempre questa tipologia di obblighi si accompagna all'esistenza di una parte civile che ormai il diritto penale si accinge ad espungere quasi sempre la sospensione condizionale rimane nuda
E contribuisce a costruire quelle carriere devianti che poi scontano l'impatto brutale sul carcere
Noi proponiamo che accanto alla gamma di prestazioni puramente riparatori il giudice possano imporre prestazioni
Di attività lavorative di lavoro di pubblica utilità o prescrizioni comunque utili al reinserimento cosa che evidentemente può fare a prescindere dalla presenza di una parte civile e che quindi in seconda battuta dovrà fare
E questo contribuisce ad allargare quella panoramica che con la legge sulla depenalizzazione e la legge sul giudice di pace ormai vigente la prima imminente chiusura la seconda
Produrrà la seconda grande rivoluzione per ora passata inosservata per cui un numero vastissimo di reati non saranno più sanzionati col carcere è chiaro sono i reati tra virgolette piccoli
Ma questa è veramente la rivoluzione direi del terzo Piller mio la presenza di un diritto penale mite ma effettivo
Queste io credo sia non più il modello di carcere ma il modello di un diritto penale che riduce quanto possibile il carcere
Lascia ovviamente Appel rattoppato l'impegno il discorso di umanizzazione all'interno del carcere
Io credo che
A questo punto si deve realizzare una seconda grande rivoluzione che è ancora in fase neppure embrionale se è vero che ormai il diritto penale accinge ad a vere due aree
Di cui la prima addirittura di grandezza maggiore di quella tradizionale e cioè l'area dei reati non puniti col carcere
Ma con tutta una serie di interventi extra carcerari ormai sempre di più questa materia non è più soltanto monopolio degli operatori giudiziari ma diventa
Indispensabile sinergia di operatori giudiziari operatori amministrativi
Perché ormai è legge fra pochi mesi il Governo attuerà la delega e da quel momento i tribunali condanneranno a prestazioni di pubblica utilità a lavori
Utili e ad altre cose di questo genere per cui e imprescindibile
L'attivazione dell'apparato amministrativo che finora Thatcher ed è silente ecco perché dicevo accanto a quelle domande alle quali forse apparentemente o scantonatrice do che non sia così
Occorre cominciare a mettere fortemente sul tappeto queste altrimenti il discorso sconterà quella premessa di cui dicevo all'inizio cioè la premessa di una società fortemente inquieta che come sempre scarica sul carcere le sue inquietudini
Non non è certamente il caso di impegnarsi di limitarsi a prendere atto di una situazione
La politica non può realizzare i grandi valori e non può dare sbocco alle grandi aspirazioni dell'uomo e della donna
Però se non li persegue non si realizza nemmeno come politica
Senatore fassona esordito e una serie di domande sei coinvolgenti e direi anche inquietanti
Va poi qualche prospettiva la indicata
Ed è proprio su queste prospettive
Che Andrea sintetizzare in alcuni punti e cioè
Progressivi mutamenti
E anche genetici proprio delle misure alternative
Pena carceraria credo come tendenziale strumento di contenimento sociale
Ritorno in auge
Delle pene Brevi
Come sanzione privilegiate in caso di inosservanza delle prescrizioni connesse alle pene non detentive
Revisione degli istituti totalmente indulgenziale in quelle che alimentano quel così pericoloso
Senso e sensazione di impunità diffusa sino all'ultima constatazione guardate la maggioranza dei reati e destinata a non essere più sanzionata con il carcere
Diritto penale mite ma effettivo Beccaria non ha parlato invano cifre secco destro quasi due secoli e mezzo sono allora mi sembra ringrazio tanto Fassone precari interrogativi inquietanti a tratte Rizzato un quadro di di risposte non necessariamente non inquietanti ma comunque un quadro di risposte e su queste allora ove lo vogliano io inviterei come sarà editare l'onorevole
Olivieri
Anche lì comporta cioè anche di componente anche della Commissione giustizia ma non del Senato ma dalla Camera a esprimere le sue valutazioni
Grazie prima di tutto non è la città di Torino per l'invito
E senza piaggeria dico che è stata una giornata interessante
Che per quanto mi riguarda ma penso
Per tutti i parlamentari presenti e in modo particolare collega Simeone che condivide con me
L'esperienza del comitato carcere ossia il tentativo che la Commissione giustizia della Camera
Si è data di affrontare in modo specifico questa questione ritenendo la questione carcere questione centrale
Del diritto penale e soprattutto del contesto nel quale si muove tutta
La tematica della sicurezza della risposta alla esigenza di sicurezza che ci tiene in modo continuativo forte talvolta anche in modo sicuramente non del tutto ortodosso dalla collettività dalla comunità ebbene noi abbiamo voluto fare questa esperienza
Ed ecco perché la giornata di oggi non è una giornata sprecata ma anzi molto importante
Perché riteniamo che al di là di una fotografia che poi in termini molto rapidi
Andrò a fare ma che è stata fatta ampiamente oggi in questo seminario in modo particolare dalla direttore generale della dipartimento
Vi è necessità di un intervento specifico
Su un pianeta giustamente il professore lo definiva puoi anche nella sua composizione di un qualcosa di separato dal contesto sociale che altrimenti ci esplode in mano
E da questo punto di vista voglio subito fare una precisazione
Io sono molto preoccupato
Oltre che come cittadino come legislatore
Del fatto
Che si parli in modo del tutto
Direi superficiale
Della necessità di detenzioni Breve
Allora se questa noi la interpretiamo come l'ha interpretata poc'anzi il collega senatore Fassone allora mi può anche andar bene
Ma altre menti o delle grosse perplessità o delle cose così tardi appunto vista pragmatico
E soprattutto dire concreto per chi conosce il cosiddetto pianeta carcere e molti di voi so essere operatori specifici
Non può che tremare di fronte a questa prospettiva questo non significa non reprimere le illegalità ma significa non avere Contessa di quello che la situazione nel carcere oggi noi abbiamo una situazione popolazione carceraria che oscilla tra le quarantanove mila re cinquantun mila dipende i periodi di attività giornalistica
Abbiamo per di più più della del cinquanta per cento quindi sessanta per cento di popolazione che in misure alternative
Svolge la propria attività quindi nella parte esterna del carcere
In buona sostanza senza volerlo perché perché studia perché conosce la storia del carcere italiano sa benissimo che questo non è stato voluto ma stiamo seguendo il modello americano
Che prevede che le misure alternative quindi l'aria esterna al carcere in quel modello è quattro cinque volte rispetto ai detenuti
Noi non abbiamo voluto quello ma lo stiamo facendo e a mio avviso non vi sono alternative
Allora se noi disapplicando
La legge Simeoni Saraceni dopo sicuramente il collega ne parlerà più a fondo che rispondeva a un'esigenza
Effettiva e che per chi si ricorda l'iter legislativo molto lungo più di un anno
Ha avuto due momenti di pressione esterna da un lato l'inizio la necessità di farla una pressione continua martellante dei mass media perché noi non riuscivamo a dare risposte e ad evitare che chi per reati
Con condanne inferiori ai tre anni necessariamente e Spiazzi e poi in carcere e successivamente all'approvazione pochissimo tempo dopo il grande problema della legge che svuota carceri
Voi sapete tanto quanto me che questo non è avvenuto anzi
Per alcuni aspetti la legge Simeone Saraceni è più restrittiva ha ha portato ad a un'applicazione proprio per quel clima particolare estremamente restrittivo da parte dei giudici di sorveglianza i tribunali di sorveglianza e quelle perfetto di per sé è stato negato
Ma per di più se noi non rispondiamo con attenzione quindi con cuore saldo e con un team con una rotta ben precisa ben precisa come legislatore
A questa forte esigenza di sicurezza che prima band descriveva il collega Fassone
Noi dimentichiamo che dal punto di vista statistico
La violazione delle misure alternative è quasi insignificante perché per di più del novantacinque per cento hanno esito positivo
è chiaro che nel momento in cui quella cinque per cento commette delitti di grande allarme sociale crea problemi crea inquietudini crea difficoltà
Ma se noi non abbiamo presente questa costellazione questo mondo difficilmente noi saremo dei legislatori che hanno capacità di interpretare in modo compiuto le situazioni e dare risposte compiute
Se poi e la lettera di don Ciotti ce lo richiamava non abbiamo anche ancor più attenzione alla composizione della popolazione carceraria noi non saremo in grado di dare risposte
Compiute ma saremo solo dei legislatori che seguono i momenti emozionali quindi dei pessimi legislatori perché saremo guidati dall'opinione pubblica dalla particolarità che l'opinione pubblica in quel momento persegue
E non saremo in grado invece di affrontare il problema
Io non ho dati aggiornati ad oggi ma la relazione che il Comitato carceri ha presentato alla Commissione giustizia dieci giorni fa e che ha approvato allora all'unanimità fa una fotografia molto precisa al marzo di quest'anno
Una popolazione quindi composta al marzo di quest'anno ve l'ho detto coi probabilmente se vi è stato un aumento di circa mila detenuti prevedeva vedeva circa cinquanta mila detenuti
Di cui meno di due mila donne gli stranieri in questi cinquanta mila erano nella percentuale di dodici mila cinquecento di cui solo tre centoquarantasette comunitari
Dei dodici mila è oltre extracomunitari più di sette mila di provenienza quindi sessanta per cento di origine africana
Questo cosa sta succedendo che perché fino al novantaquattro con l'uso strumentale delle amnistie sia regolato è stato lo strumento regolatore del carcere venuto meno questo strumento io dico giustamente
Allora esso si tende ad assistere a un aumento di questa popolazione
Per quanto riguarda le posizioni giuridiche
Non sono non è cosa di poco conto poi anche qui quando noi parlammo parliamo di detenuti e e di condannati bisogna poi avere la capacità di intervenire su quei dati di questi cinquanta mila circa
Reclusi di sono posizioni di circa ventitré mila condannati
E
Noi detenuti e i condannati sono ventisei mila cinquecento si è invertita quella tendenza a vedere una percentuale maggiore imputati rispetto ai condannati ora la percentuale del cinquantaquattro per cento cinquantacinque queste standard e condannate rispetto agli imputati per quanto riguarda il quarantuno bis
Noi la Camera l'abbiamo approvato poco tempo fa in prima lettura nel senso della proroga alla al Duemila riguarda cinque circa meno di quattrocento posizioni suppergiù però anche qua si pone un problema parlava prima il dottor Caselli di circuiti differenziati e di diversificazione di pena l'interno degli istituti di pena se noi riteniamo che vi sia una particolare componente di condannato di detenuti che necessitano di particolare regimi allora bisogna avere il coraggio di trasformare una misura transitoria eccezionale in una misura ordinaria
E quindi anche qua andare a coltivare quella che un aspetto molto importante in un circuito differenziato don Ciotti ci richiamava coi sull'altro aspetto che condivido profondamente
Questa composizione
Della popolazione penitenziaria dal punto di vista anche di tipi
Di reati e delle diciamo così sì dello stato di salute di questi detenuti vuole i tossicodipendenti sono il ventotto ventinove trenta per cento dei di vedi detenuti
I sieropositivi alla trenta marzo di quest'anno ammontavano a circa mille seicento di cui cento sei detenuti risultavano affetti da ai DS
Capite bene che la questione è una questione estremamente particolare e quindi probabilmente ed ecco l'impegno del Parlamento nell'intervento legislativo per quanto riguarda la sanità noi abbiamo approvato in una una delega che si è concretizzata già in decreti legislativi che riforma la medicina penitenziaria
E la riforma con una scommessa difatti in corso un esperimento in alcune regioni d'Italia che si sono dichiarati disponibili perché l'obiettivo di fare in modo che la medicina penitenziaria sia inserita nel più ampio contesto del servizio sanitario nazionale un obiettivo condivisibile però ci sono specificità peculiarità che non possono essere sotto sottese non possono essere tenute in considerazione
Ed ecco che quindi anche da questo punto di vista vi è un esperimento sta seguendo in modo particolare sia dipartimento che il sottosegretario Corleone che ha preso a cuore questa in questa fattispecie altre la tredicesima legislatura è stata una è una legislatura che ha avuto una forte attività legislativa e di produzione legislativa forse in alcuni aspetti fin troppo e per quanto riguarda di interventi sul mondo carcerario sulle questioni della detenzione direi che è stata una una legislatura positiva ricordavo prima la legge cento Santa cinque novantotto meglio conosciuto come il Simeone Saraceni che in oggetto è oggetto di studio soprattutto nell'ambito del pacchetto sicurezza soprattutto per quanto riguarda la questione ormai noto a tutti delle notifiche
Ma qualcuno vorrebbe anche intervenire in modo più approfondito su questo vi è un effettivo dibattito
Io posso garantire che in Commissione giustizia alla Camera ma sono convinto sia anche al Senato
Non si discute come sui giornali l'atteggiamento è ben diverso si guardano le cose con concretezza in modo pragmatico
Si cerca di tenero salda la bussola e il timone che ha portato a quel tipo di interventi legislativi stiamo affrontando meglio sta affrontando la commissione
Lavoro la questione proprio della del lavoro dei detenuti sia i all'interno del carcere ma soprattutto all'esterno
In con due tipi di intervento legislativo lo facciamo in seconda lettura
Il nostro intento il Senato quindi già intervenuto il nostro intento è quello di fare in modo che non subisca modifiche perché diventi legge il più presto possibile in buona sostanza se vogliamo uscire dalla retorica per entrare nel concreto
O noi facciamo interventi di defiscalizzazione degli oneri sociali affinché vi sia un'effettiva volontà disponibilità ma anche con unicità
Dell'imprenditoria interne a far lavorare all'interno del carcere ma in modo particolare poi ci vuole una una normativa di tutela e su questo la questione non è di poco conto perché viviamo in una Paese dove vi è una percentuale dodici per cento di disoccupazione quindi io vi vi è necessità di una normativa di tutela nei confronti di coloro che escono dal carcere per poter trovare coi inserimento nel mondo lavorativo
Abbiamo licenziato diventata legge la l'intervento sull'incompatibilità con il caccia e primaria per i malati di ai DS anche qui dando risposta sicuramente concrete
Conforme anche a quello che sono gli obiettivi di una maggiore attenzione alla sicurezza all'esito poi di quelle che fu l'intervento della Corte costituzionale su questa normativa
Ma vi è di più
Stiamo Fontan do in Commissione giustizia della Camera la questione che può essere di poco conto dal punto di vista dei numeri ma che è di grande valore di grande contenuto etico morale per quanto riguarda le detenute madri è una questione che riguarda qualche centinaio forse meno di detenute però penso che in una società che si accinge al terzo millennio non è pensabile che i figli nati da queste donne in detenzione svolge passino parte da loro vita in carcere quindi un intervento da questo punto di vista va fatto ma e poi chiudo la cosa forse più importante che abbiamo consegnato e sulla quale si sta il Governo sta lavorando e di cui faceva riferimento anche dottor Caselli parlando di federalismo federalismo quanto meno amministrativo quindi decentramento di di poteri e la riorganizzazione del dipartimento
Per organizzazione penitenziaria abbiamo l'abbiamo prevista con delega nell'ambito dell'esame parlamentare in corso il procedimento di riordino delle carriere diplomatiche per prefettizie e della difesa
Stiamo aspettando i decreti legislativi sulla quale le Commissioni si esprimeranno in modo in modo compiuto ecco voi capite che noi un certo tipo di risposta venendo anche allo stimolo che ci faceva Guido Neppi lo stiamo dando però penso che voglio concludere citando don Ciotti in in un suo scritto
Probabilmente tutto questo è poco se noi mutuiamo un una sua frase
E la condividiamo che diceva che il carcere è una specie di moderno lazzaretto questa secondo me è la verità per chi per chi conosce il carcere lo frequenta
E sarà quali sono i problemi
I problemi anche che riguardano l'organizzazione in sede il carcere della e di coloro che operano e non sono detenuti quindi tutto il mondo della polizia penitenziaria tutto il mondo della amministrazione
Nella delega che dicevo prima stanziamo duecentosettanta miliardi poca cosa ma meglio di niente per cercare di dare risposta
Sempre maggiore e più attenta al problema della rieducazione della risocializzazione se e fin quando il rapporto dei educatori sarà quello che abbiamo ora uno a cento uno a centoventi penso che sarà difficile poter sperimentare e in modo particolare concretizzare precetto
Legislativo costituzionale di cui all'articolo all'articolo venti ventisette perciò da questo punto di vista ovviamente abbiamo tanto percorso ancora da ancora da fare dobbiamo in modo particolare non essere qui su quelle quelle del datore che non ha chiarezza tra la concessione della pena come momento retributivo come momento emendativo come aumento di equità o di o di riassetto associare bisogna avere in modo molto chiaro
La necessità di un intervento affinché si ci abbiano risposte concrete e queste queste risposte per quanto mi riguarda non possono che essere nel solco che prima diceva il collega Fassone grazie
Grazie al Senato all'onorevole Olivieri tra l'altro per la grande precisione e e e concretezza dei dati e delle informazioni perché molto sovente e lei lo sa meglio di me si parla senza dire come base punti di riferimento prezzi risiede proprio dei dati che si può partire per andare a a proporre delle modifiche
Magari meno travolgenti di quelle che potrebbero apparire necessarie ma egualmente significative
E sempre su questi temi
Io do la parola per chiudere questa prima tornata l'onorevole Simeone Commissione giustizia della Camera come sapete tutti profondamente impegnato sul tema
Appunto
Della pena detentiva della sua esecuzione dei rapporti con le misure alternative onorevole
Grazie professore grazie all'Università di Torino
Che ha scelto un momento io di finire il topico
Per discutere di carcere perché questo convegno capita in un momento veramente particolare
Cioè usciamo da una serie di polemiche anche fin troppo roventi che hanno infiammato ma anche direi forse più precisamente hanno avvelenato
Gli ultimi gli ultimi mesi
Da giugno praticamente cominciato una campagna
Di stampa nei confronti della legge che va sotto il nome di legge Simeone lo legge Simeone Saraceni ma la quale ha contribuito anche tanto il senatore Fassone nella commissione Giustizia del Senato
Una una legge che è stata vista
Come la legge che ha causato
Tutti i guasti nel nostro ordinamento giuridico e nella nostra società perché si è fatta una grande confusione anche attraverso una una campagna di stampa veramente scandalistica al massimo ed io definirei anche non non temo certamente di essere eufemistico in questa definizione una campagna di stampa schizofrenica
Che ha cercato di vedere in quella legge
Tutte le cause
Del di una criminalità che è diventata fin troppo assediante
Verso le nostre città metropolitane Milano in testa ma a Torino in prima in prima fila anche Torino Genova
A e poi Napoli e Palermo
E quindi io solleverei primi il dito dell'accusa nei confronti proprio della stampa
Che il responsabile
Di questo allarme criminalità
Ed io definire è invece la criminalità dell'allarme perché la situazione che abbiamo oggi nel nostro Paese assolutamente non è diversa
Da quella che contrassegniamo Alitalia ieri o l'altro ieri
Ed io a tal proposito devo ricordare quanto nella passata legislatura quale componente della Commissione antimafia
Mi recai a Milano
Dove la commissione d'una serie di incontri con tutte le istituzioni locali ebbene ne venne fuori un quadro a dir poco allucinante
E certamente quel quadro
Non è peggiore di quello che oggi offre la città lombarda e offre l'intera l'Inghilterra lo un partito ma perché allora oggi il problema viene posto all'attenzione e viene esaminato a tutti i livelli perché solo oggi la stampa si interessa di una situazione di estremo degrado morale e sociale in cui la criminalità naturalmente alle sue grossissime responsabilità
E colpa allora della Simeone Saraceni
E aggiungerei come diceva targata predecessore del presidente Caselli anche Fassone e colpa del parlamento o è colpa soltanto o in campate di una società che assolutamente non ha saputo e quindi indagine sociologica penso che sia veramente necessaria anche se io non sono all'altezza colpa di una società che non ha saputo elaborare schemi schemi sociali schemi di vita ingrato di di frenare di contenere se non ti sconfiggere questa criminalità
Perché il convegni sono sempre tanti
Ma le risultanze di questi convegni spesso non non convincono fino in fondo
O le analisi sono sono troppo serie perché avesse poi si possa dare da parte del del governo da parte dello Stato in genere da parte del legislatore le risposte più adeguate
Perché è una società violenta quella che viviamo
Ma le indagini lo dico non la possiamo qui spostare soltanto su un campo e tradurla soltanto sociologicamente
Noi dobbiamo vedere da un punto di vista legislativo qual è la situazione del nostro Paese
E quali sono i possibili rimedi legislativi
E non è facile
Perché la gente ha sete di giustizia
Ma sente spesso anche di vendetta
Ma io ritengo che la la giustizia non può essere né vendicativa Mick cinica la giustizia deve essere giustizia senza aggettivazione alcuna
Ed io ritengo che un Paese si può definire civile non solo se ha ospedali che funzionano ma qui apriremo un altro discorso che ci porterebbe lontano e anche drammaticamente lontano
Un Paese civile sia strade
Che permettono una circolazione tranquilla
Un Paese e civile se la criminalità appunto e assai contenuto non esiste affatto
Ma è ancora più civile sia una giustizia che non ha quelle caratteristiche né della pena cinica né della pena indifferente
E nella stessa norma giuridica che abbiamo è una norma astratta serve proprio a disciplinare astrattamente tutte le situazioni che poi in concreto si verificano proprio perché deve essere affetti Ca'
Non può la norma tener presente le situazioni da un punto di vista emotivo e invece noi oggi vediamo che tutto ciò che si verifica nell'ottobre nel nostro Paese attraverso i mass media e dominato solo ed esclusivamente da sentire
E quando anche il legislatore
Quanto anche il politico
Quanto anche colui che dovrebbe essere estremamente freddo e distaccato si lascia condizionare dagli umori della piazza e allora sì che il risultato
Diventa scandalosamente negativo ed è quello che sta che sta succedendo nel nostro Paese
Anche perché ci sono magistrati io mi trovo con
Magistrati di grande valore qui inaugura e al e alla al banco del presidenza
Ebbene spesso alcuni magistrati hanno alimentato la polemica e l'hanno alimentata in maniera fin troppo virulenta
Penso che voi tutti avete seguito il
Fatto tecnico sia sulla sulla notifica
Ma
Le esternazioni del procuratore di Milano
Hanno poi generato la convinzione che effettivamente quel provvedimento legislativo fosse un provvedimento suo pagarci mentre svuota carceri e non lo è assolutamente
Perché dati assolutamente assolutamente reale parlano ad un anno dalla sua applicazione soltanto di ottocento settanta detenuti che hanno usufruito della legge numero centosessantacinque
E un numero veramente irrisorio perché non tutti sanno ed è veramente grave che poi si esercitino in in dibattiti ed in in sentenze che offendono veramente il comune senso del pudore giuridico giornalisti diciamo anche alcuni magistrati
I quali dicono che quelle al provvedimento ha messo in circolazione migliaia di detenuti senza mai spiegare che i detenuti sono ottocentosettanta
E che
Quelle istanze volte all'ottenimento del delle misure alternative sono state vagliate dal tribunale di sorveglianza
Che il passaggio dallo stato di detenzione ad uno stato di libertà la misura alternativa non è assolutamente automatico
Ma il tutto è sottoposto al vaglio del Tribunale di sorveglianza che assolutamente può anche non concedere la misura alternativa ed io posso parlare di casi emblematici di come poi la giustizia veramente non sia tale
E parlo di un imprenditore di Massa Carrara
Il quale si è visto rigettare un'istanza di ammissione alla misura alternativa dell'affidamento in prova al servizio sociale
Per una condanna si badi bene lo so quello che dico per una condanna
Di oltraggio a pubblico ufficiale una condanna a quindici giorni per oltraggio a pubblico ufficiale e che veniva veniva messa in esecuzione
Dopo nove anni dico dopo nove anni
Si è visto rigettare stanze si è fatto quindici giorni di reclusione nel carcere di Massa Carrara
Ho quindi quella vera Bettina di Reggio Calabria settantacinquenne che si è vista
Gettare l'istanza
Per uno per un reato di emissione di assegni a vuoto ora depenalizzata
E si è fatto tre immensi nel carcere di ragionare oppure di un altro condannato a quattro mesi come pena residua per furto aggravato che si è visto rigettare l'istanza dal tribunale di sorveglianza di Napoli perché e nella motivazione ed è veramente grave che queste motivazioni si possano poi legge perché non aveva pagato la multa di duecento mila lire conseguente alla condanna agli otto mesi complessivi di reclusione di cui quattro già scontati e si chiedeva con con quell'istanza non l'ammissione alla al beneficio dell'affidamento in prova al servizio sociale o della semilibertà ma si chiedeva la detenzione domiciliare
Questi sono sono i casi ma ne potrei anche citare citare altri ed allora quanto poi la stampa cosiddetta specializzata
Va a commentare quella legge e la vanno a commentare anche coloro che avrebbero dovuto almeno leggerla e vanno ad esprimere giudizi cosa indicativi significa che veramente non abbiamo perso completamente il senso della misura allora ecco perché io parlo di criminalità dell'allarme e non di allarme criminalità perché le responsabilità sono dei mass media sono di una società che non è in grado di contenere questo fenomeno perché poi quanto si quanto sic le responsabilità sono di tutti noi
Ma le responsabilità diventano veramente in una quanto io vado a pensare a quello che si verifica nella città di Napoli
Dove ci sono dai cinquanta agli ottanta mila ragazzi tra i dodici e i sedici anni al rischio e che cosa si fa per questi ragazzi non si fa niente
è una città che si tecnica ancora di più
Alla al crimine diciamo naturale di quella città ossia ossia lo scippo ma Napoli
Napoli viene caratterizzata dall'OSCE il poi viene rappresentato come la città dove il cittadino comune non può avventurarsi mentre gli ultimi casi ci parlano di di di morti a Milano a seguito a seguito degli scippi di quella di di una pensionata milanese testata cadendo ha battuto la il capo sulla sull'asfalto del morto ed è morto sul colpo
Da allora noi non possiamo sentire gli umori della piazza non possiamo lasciarci condizionare ma dobbiamo riflettere seriamente
Perché io dico manca ancora la coscienza di quella che la misura alternativa
Perché poi un passaggio politico e me lo consentirete diventa naturalmente necessario
Perché gli attacchi esclusivamente sono portati alla legge numero centosessantacinque più individuata come legge Simeone che come legge come legge Simeone Saraceni soltanto perché quella legge porta il nome di un uomo di destra
E l'uomo di destra non conosce barriere ideologiche né conosce steccati politici perché io dico su temi di grande respiro sociale non esistono ideologiche e non esistono steccati politici e Sister la cultura dell'uomo
Che anche la cultura del politico che porta nelle Aule parlamentari
Se non ci liberasse dico della zavorra rappresentata da preconcetti e pregiudizi ideologici molto probabilmente riusciremmo a dare il meglio di noi stessi nelle Aule parlamentari
E le critiche verso il legislatore a volte sono critiche assolutamente fantasiosa
Abbiamo avuto in commissione giustizia la settimana scorsa un incontro con il procuratore generale della corte di cassazione la Torre nell'ambito delle audizioni
Perché poi discutere del pacchetto sicurezza il perché ci è giunto dalla dal Governo e quell'incontro con il procuratore generale della Corte di Cassazione è stato un incontro che io ricorderò come la cosa più bella vinto da nel nell'abbia nella mia attività di parlamentari un incontro straordinariamente positivo perché lì non c'era né pregiudizio né pregiudiziale alcuna nei confronti del legislatore
Perché il legislatore sa al di là delle mediazioni spesso anche fuorviante e spesso penalizzanti per il provvedimento che poi va Barassi in ogni modo l'opera del legislatore veramente e veramente eccezionale
L'ho sentito giudizi poco poco lusinghieri da parte del proprio senatore persone sulle misure alternative
Ma oggi come oggi noi dobbiamo andare fino in fondo a sperimentarne queste misure alternative
Che sono state un tu ulteriormente diciamo subivate dall'ultimo provvedimento legislativo oltretutto io vorrei ricordare ma lo ricordo a lui tutti non al professore Neppi Modona perché
E persona veramente di grande caratura intellettiva intellettuali ma vorrei ricordare il discorso poi si innesta era naturalmente sulla sulla certezza della pena
Mi riferisco voglio ricordare dicevo la sentenza numero duecento e quattro mi pare del mille novecentosettantaquattro
Una sentenza della Corte costituzionale che introduceva per la prima volta del nostro ordinamento il principio della flessibilità dell'aprile non era ancora non era stata ancora varato l'ordinamento penitenziario che e dell'anno successivo del mille novecentosettantacinque non c'era stata ancora il provvedimento di depenalizzazione
Del mille novecento mille novecentottantuno
E così secondo ottantuno se non c'era stata ancora la legge Gozzini del mille novecentottantasei non c'era stata ancora la legge Simeone del mille novecento novantotto voglio dire quella sentenza veramente eccezionale ed è del mille novecentosettantaquattro
Allora quanto noi parliamo di certezza della pena
Credo che non dobbiamo dimenticare che c'è tutto una legislazione a monte
Che Baiutti crepa combaciare perfettamente con l'articolo ventisette della Costituzione
Allora se se noi andiamo a rivedete il concetto di certezza della pena
A loro dobbiamo ripetere non solo questa legislazione
Che va dal mille novecento settantaquattro contro intento naturalmente la sentenza alla Corte costituzionale vive novecentonovantotto ma dovremmo rivedere anche l'articolo ventisette della della Costituzione
Ma no io dico che oggi non è che non c'è certezza della pena io penso che questo sia un problema minore rispetto ad un altro che molto più serio che è molto più grave io dico che non c'è certezza del diritto
E quanto non c'è certezza del diritto non c'è certezza dello Stato
Lo diceva nella seconda metà del quindicesimo secolo un un giurista italiano padre padre Marianna per il cognome Maria ecco lo diceva allora non c'è certezza del diritto non c'è certezza non c'è non c'è stato
Da oggi non abbiamo anche la certezza del diritto perché lo vediamo col mutare cangiare continuamente senza soluzione di continuità ed allora ci preoccupiamo d'
La della certezza della pena quanto voi a monte dovremmo intervenire sulla certezza del diritto e la certezza della pena intanto si potrà vedere se ed in quanto noi andremo a modificare l'articolo ventisette della Costituzione che finalizza la penna alla rieducazione allora di educazione riso cd risocializzazione Massi noi dobbiamo intervenire perché una società non può come quella di oggi considerare il carcere come una discarica sociale e con tirare il processo come momento in cui si possono portare a soluzioni le conflittualità sociale perché noi oggi siamo arrivati a questo e del carcere lo possiamo considerare una discarica sociale noi doppi amo rimuovere questa concezione perché attraverso la risocializzazione alla rieducazione non so quale sia il termine migliore noi possiamo dare un contributo alla società Rent entro la migliore perché il carcere io ritengo che il direttore G. dal DAP nelle dia nelle nelle diamo atto e soltanto scura di delinquenza e università del crimine come si suol dire Dio che ho esperienza professionale abbondante posso effettivamente conferma
In un carcere inteso così dove il trattamento e soltanto presente sulla carta dove gli educatori né c'e sono due per ogni duecento ad ogni ogni duecentocinquanta detenuti dove gli assistenti sociali che dovrebbero
Contribuire a questa risocializzazione a sono a assolutamente assolutamente
Inferiori ad un numero minimo che si dovrebbe che si dovrebbe avere il dottor e d'altronde la legge se ultima da centosessantacinque del novantotto che prevedeva l'assunzione di ben settecento di settecentocinquanta assistenti sociali ancora non è assunto alcuno allora come vogliamo poi che i tribunali di sorveglianza funzionano
Che il carcere e che la pena veramente rientro assolutamente ci troviamo nella impossibilità ed allora non spariamo zero su una legge che io dico rientra tra quei provvedimenti legislativi di gravante di Durante civiltà giuridica ma spariamo sulla legge ma speriamo sulle strutture che non sono capaci di interni dire e veramente di far sì che la pena sia finalizzata sia finalizzata alla alla rieducazione e per per chiudere il discorso sulle sulle misure alternative io devo devo valutate con con il pensiero a quanto dichiarato dalla da un ex cappellano cappellano del carcere di Poggioreale uno dei carceri più brutali mi si consenta mi si consenta l'aggettivo insieme a quello di San Vito ora direttore generale della Caritas il quale dice che certi provvedimenti legislativi sono di grande civiltà però non basta perché e
Lo preoccupa dice padre padre Davoli lo preoccupa quella penitenza rimettere in discussione leggi come la Gozzini e la Simeone che prevedono benefici per i detenuti o misure altri dati dal carcere è una penitenza che riemerge ogni volta che il dibattito sulla criminalità si fa più aspro come se il problema fosse tutto lì e noi sappiamo bene che un inasprimento delle pene che la pena come deterrente assolutamente non funzioni
Noi dobbiamo creare le condizioni perché non si delinque mi son piaciute le parole del senatore sulle azioni del senatore falso su la sul su questa crisi esistenziale su questa crisi de su questa crisi del del anche la crisi io lo lo metterei tra virgolette del delitto che spesso nasce non Baldeschi e ed è ma nasce veramente dall'improvvisazione che è molto più grave perché denota che la società e mancante assolutamente di schemi validi di schermi che possano veramente era presentare il paradigma cui fare riferimento da parte delle giovanissime o giovani generazioni e da parte dell'intera comunità comunità nazionale se noi non andremo verso un campione
Di mentalità molto probabilmente il problema non riusciremmo nemmeno ad affrontarlo e quinti e le soluzioni assolutamente saranno assai lontane io chiuderei qui anche per avere la possibilità di un intervento successivo grazie
Grazie al
Al onorevole Simeone per questa difesa appassionata non solo della legge che porta il suo nome ma del sistema complessivo direi delle misure alternative
Ed era appena flessibile e quindi in ultima analisi
Per la prevenzione speciale collegata all'articolo ventisette terzo comma voglio solo dire che probabilmente non non sono poi così lontane le posizioni di chi segnala la crisi delle misure alternative in nome della certezza della pena perché in realtà in questa visione non è che le misure alternative siano destinate a sparire sono semmai destinata a trasformarsi in pene non più alternative ma pene edittali previste per la prima volta in prima battuta dal legislatore e semmai discorso della pena verrà verrà certa
E prevedibile è un discorso che va a rilevare in materia di pene di lunga durata per i reati di
Di notevole gravità questo per dire che probabilmente le distanze sono meno lontane di quello che può apparire
Ma grazie comunque per questa appello così appassionato ed è una delle poche città è una delle voci dell'attuale dibattito quello appunto verrà difesa delle misure alternative così come sono tendenzialmente strutturate permette neanche di media e lunga e lunga durata
Signori sono le sei le diciotto e ventidue minuti
Io Figo una richiesta di di intervento a cui darò spazio e e poi mi domando se vi sono altri interventi brevissimi li accogliamo e poi brevissime repliche da parte dei relatori perché c'era un'esigenza Miss sembra per alcuni
Di potere lasciare i lavori alle diciotto e trenta ho capito bene centotrenta diciamo diciotto e quaranta per esigenze di di spostamenti per chi deve raggiungere Roma in serata
Proviamo così con questo intervento e poi brevissime repliche di chi dietro questo tavolo sente il bisogno di replicare
Ho qui una richiesta dell'architetto Cesare Burdese del gruppo edilizia penitenziaria della regione Piemonte raccomando naturalmente la brevità s'accomodi
Ringrazio per la parola e mi scuso per l'invadenza io questa mattina ho accennato fugacemente alla questione delle strutture carcerarie e della i metodi in ed abbinate tristezza delle stesse rispetto alla funzione della pena nel nostro Paese
Ci terrei a lasciare la serata laddove si è parlato delle prospettive future del carcere nel nostro Paese ma più che altro di che cos'cosa potrà realizzare questo governo questo Parlamento questo direttore generale degli Istituti senza non prima di aver puntualizzato quanto segue velocissimamente
Qui si parla di cultura universitaria la cultura universitaria della progettazione in Italia non è entrata nel merito del carcere perlomeno negli ultimi decenni la cultura universitaria per quanto riguarda la progettazione mi riferisco i Politecnici alle Facoltà di Architettura salve rarissime eccezioni io rappresenta un'eccezione in quanto da anni Mia Couto presso il Politecnico di Torino e collaborò a studi e ricerche sul tema delle strutture ripeto ha considerato il carcere oggetto di studio o di lavoro per gli architetti ma non solo non è trapelato nulla del progresso della Kultur la del progetto nelle Commissioni negli uffici dove in Italia si progetto di carceri non c'è stata perlomeno dalla riforma ad oggi ma anche prima
Un momento di sperimentazione per quanto riguarda gli uffici della progettazione del ministero di grazia e giustizia tant'è che non abbiamo accumulato un patrimonio di tradizione e di cultura nell'ambito dell'amministrazione penitenziaria per quanto riguarda la progettazione questo è un dato di fatto che sarebbe molto interessante nell'ambito del gruppo della commissione carte del Comitato carcere del del Senato della Camera poter discutere con gli stessi rappresentanti del Parlamento al fine di addivenire a un'apertura delle forze culturali che si occupano di progettazioni già era lei e potrebbero confluire nella progettazione carceraria per dare dignità ha una struttura che attualmente non era ricordiamoci sempre questo lo sottolineo ampiamente il compianto Luigi daga che il carcere in Italia è stato giudicato dal Tribunale dei diritti dell'uomo del mille novecentonovantatré all'ultimo posto nella compagine europea queste sono cose che si fanno riflettere chiudo dicendo questo io mi rivolgo calorosamente all'amministrazione penitenziaria al Parlamento è al e al gruppo delle persone qui presenti ci sarebbe l'opportunità ovvero quando non sarà mai possibile artigliare finalmente una riflessione che atti allo stesso tempo ore sul piano della progettazione così come ha avuto in prestito e cenni sul piano della le civiltà giuridica per le elaborazioni delle nuove leggi nel nostro Paese ringrazio sentitamente
E discuto ancora per restauri tornato sull'argomento che abbiamo già discusso questa mattina grazie
Grazie architetto Burdese io a questo punto domanderei
Ai partecipanti alla tavola rotonda se alcuno vuole usufruire di questi non molti minuti uno più per alcune brevi repliche su quello che si è detto sinora
Il
Provare ad aggiungere più che
Repliche in sede di integrazione alcune brevissime corsa
Che riguardano una sorta di comitato dei tetti pietra al quale se qualche volta accennato
Ma con il quale si deve fare seriamente i conti e quindi RAI vocato rapidissimamente va un po'di più di quanto non si sia fatto fin qua e che la polizia penitenziaria
Svolge un compito molto difficile
In condizioni spesso terribili che sono l'interfaccia la condizione del detenuto
Compito difficile scarsamente considerato
Questa sera sarà considerazione la possiamo desumere anche
Da incrostazioni di linguaggio che stentano faticano a scomparire
Si sente ancora parlare senza virgolette di secondini di guardie di agenti di custodia mentre oggi si tratta di polizia penitenziaria con tutte le conseguenze che anch'
Dominazione comporta in fase di
Perfetto di trasformazione nella composizione del corpo
Perché la polizia penitenziaria in questi anni moltissimo cambiata
Per quanto riguarda la base socio culturale di reclutamento
Per quanto riguarda le modalità concrete effettive a termini di legge e di ordinamento impiego di utilizzo
Oltre ai servizi tradizionali compete alla polizia penitenziaria servizio traduzioni che prima spettavano i carabinieri in alcune sue articolazioni la polizia penitenziaria funzioni di polizia giudiziaria
Siamo impegnati
La fase di organizzazione avanzatissima in una missione in Kosovo
Per quanto possibile se sarà possibile la misura in cui sarà possibile vorremmo coinvolgere la polizia penitenziaria
Con i servizi sociali il collegamento con le altre forze di polizia per un'attività di al colato controllo sugli affidati in prova per trovare anche qui delle risposte che in qualche modo freni non lontani motiva l'onda
Di coinvolgimento emotivo che boh se non inquinare quantomeno alterare in una certa misura la riflessione che deve continuare ad essere nazionale pacata su temi
Di questa importanza
Per la polizia che è cambiata soprattutto
Sull'onda di questi
Nuovi fattori
Novantasei appuntamento nuove modalità di impiego e che soprattutto vuole continuare a cambiare che sente dentro di sé motivazioni nuove
Voglia dire espletare un servizio nuovo servizio moderno un servizio
Al passo coi tempi e l'amministrazione l'obbligo
Di appoggiare e sostenere canalizzare questa voglia di crescere queste motivazioni di nuove queste motivazioni nuove provvede
Do
Ad una formazione professionale adeguata una formazione ecco perché torniamo al tema che in qualche modo maggiormente coinvolga
In qualche misura almeno renderà partecipi anche gli agenti di polizia penitenziaria nel percorso ritratta mentre
Non sarà sfuggito nessuno stamattina l'appello del detenuto uno studente a che questo coinvolgimento si realizzi perché quelli che ci conoscono meglio io direi perché ci frequentano di più sicuro proprio gli uomini della polizia penitenziaria dice uno studente detenuto stamattina
Allora ecco obbligo della nostra amministrazione di essere riconoscenti per chi fa questo lavoro difficile e faticoso ma attenti perché era tira il miglioramento professionale che è necessario
è richiesta ai media temo che non ce ne sia più nessuno aveva che almeno questo sia detto perché sui problemi della corsia preferenziale ci sia un'attenzione che non sia soltanto folcloristica non sia
Bloccata ai luoghi comuni del passato perché il presente e soprattutto futuro devono essere tutt'affatto diversi
Perché tu Burdese ci ha parlato ristrutturare
E questo è un problema
Ed ovviamente fondamentale come tanti altri che abbiamo trattato oggi
Le prospettazioni aggredito Burdese meritano non è la solita clausola di stile
Accoglibile
E non posso però per ricollegarmi al suo discorso time impossibile sviluppare in questo momento più di tanto non ricordare un altro dato di fatto
Ed è che
Al sovraffollamento si fa fronte alle
Creando
In quanto possibile nuovi posti
Perché i posti significa Mino sovraffollamento quindi miglior qualità della vita e della popolazione reclusa e degli operatori interni
All'istituto penitenziario bene e qui c'è un problema
Che non è soltanto
Proiettate le ho proiettato a proiettare sul futuro ma un problema attualissimo ci sono istituti penitenziari nuovi Trinity chiavi in mano e altri che lo saranno grossi distintamente e chiavi saranno consegnati ad aprile per esempio per l'istituto di Bollate che vuol dire ottocento posti oggi come oggi siamo nell'impossibilità di far funzionare questi istituti dei quali abbiamo già le chiavi in mano dei quali avremo si visivamente le chiavi in mano perché ci manca letteralmente il personale quali problemi di polizia penitenziaria sono anche di potenziamento potenziamento che non significa rafforzamento puro e semplice di un corpo di polizia potenziamento che significa
Risolvere o quanto meno attenuare per quanto possibile ed è possibile i problemi di sovraffollamento con ricadute immediate sulla qualità la vita all'interno degli istituti e sul versante e sull'altro
Di questo io credo
Anche
La politica in tutte le sue articolazioni governativo i parlamentari dovrebbe altro presto occuparsi
Dove ne sentiamo proprio il bisogno e credo che daremo fastidio a tutti coloro che avranno il tempo e la pazienza di ascoltarci
Grazie Caselli e do la parola per una parola di ringraziamento ed illuminato da parte dell'Università di Torino al professor Gian Mario Bravo coltri chiudiamo con la nostra riunione
Anche a nome del rettore e delle facoltà che hanno organizzato questa riunione in questa sede ufficiale formale facoltà di Scienze politiche col preside Montinaro la facoltà di giurisprudenza col preside e Doria desideriamo esprime il nostro ringraziamento coloro che hanno collaborato a questa lunga giornata innanzitutto alle istituzioni alla Tribunale diversi dal precedenze tribunali di sorveglianza al Provveditorato regionale dell'amministrazione pensieri a alla direzione del carcere delle vallette i loro massimi esponenti costati tutto il giorno qui ai vari partecipanti alla riunione appartenenti alla seminario pertinenti
A diverse organizzazioni ai docenti che sono e agli studiosi che sono intervenuti alla televisione che ci ha mostrato quel ottimo servizio andato in onda qualche mese mi fa e naturalmente ai politici che hanno voluto che sono stati presenti e hanno discusso così in modo così vivace in questa in questa sede naturalmente non ringrazio il collega netti perché ero ritengo far parte dello corredano insita di Torino
Pero dobbiamo tutti essere grati all'instancabile attività e all'impegno mio sociale permettetemi una parola anche etico della collega ama Rucco che ha profuso tanta grazie
Della sua azione e della sua volontà dura volontà in questa opera i cui risultati sono stati percepiti fattivamente grazie e buona sera