"Per Enrico, per esempio" a 15 anni dalla morte di Enrico Berlinguer org. dai Democratici di Sinistra presso piazza dei Frutti

Piazza
Si svolgeva l'ultimo comizio di Enrico Berlinguer
Sono trascorsi quindici anni
Tanti
E molto è cambiato sia nella sinistra italiana
Che nel panorama politico del nostro Paese
E tuttavia vogliamo oggi
Alla presenza di personalità di notevolissimo rilievo
Sia della politica e della cultura nazionale abbiamo con noi Walter Veltroni segretario nazionale dei Democratici di sinistra
Giovanni Berlinguer
Vinicio Peluffo segretario nazionale della Sinistra giovanile
Alfredo Reichlin
Gavino Angius
Ettore Scola
Francesco De Gregori
Pietro Folena
Il sindaco di Brescia Paolo Corsini
Elena Paciotti capolista
Della nostra circoscrizione per le elezioni europee
Oltre al sindaco di Padova Flavio Zanonato
Al candidato della nostra provincia Tonino Zilio
A Massimo Carraro che è candidato per la CES per le elezioni europee del nostro partito nella nostra circoscrizione
Alla presenza di questi uomini della politica della cultura
Noi oggi vogliamo rendere omaggio
Ad un uomo grande
Uno dei maggiori dirigenti politici del nostro Paese
Che ha segnato la storia
Della sinistra
E dell'intera politica italiana
Ricordiamo ancora le immagini del malore che lo colse lo portò alla morte
L'Italia allora si fermò
Scoprimmo allora quasi con meraviglia e orgoglio
Quanto era ricco fosse Amato rispettato nel nostro Paese
Tutti non solo noi avvertimmo allora che con Enrico Berlinguer veniva a mancare un grande leader il protagonista di un'esaltante stagione politica che aveva condotto il Partito Comunista Italiano ad innovarsi profondamente ad aprirsi e a misurarsi sulla scena politica italiana
Attorno al progetto di incontro tra le grandi forze popolari e in particolare con il mondo cattolico
A ricercare sulla scena internazionale una nuova via di fronte all'esaurimento
Tragico dell'esperienza del cosiddetto socialismo reale ricordare oggi Errico Berlinguer
Consente di riflettere sull'importanza della sua figura e della sua azione
Che preparò le condizioni di quella svolta che segnò poi la nascita del partito democratico della sinistra
Certo le condizioni politiche del nostro Paese
Quadro internazionale sono mutati in modo straordinariamente rapido e profondo dalla stagione politica di cui fu protagonista Errico per lingue
E tuttavia la sua azione politica assegnato in modo profondo la formazione politica dei militanti di allora ed ha influenzato sul piano dei valori anche le generazioni successive
La lotta per la pace
La coesistenza pacifica e il superamento dei blocchi militari
La necessità della collaborazione internazionale per garantire lo sviluppo del terzo mondo la riaffermazione netta del valore della democrazia e la lotta al terrorismo
La scelta della sinistra europea occidentale
Come ambito in cui collocarsi
La battaglia
Contro la corruzione e le degenerazioni del sistema politico italiano
Sono tutti i temi che hanno scandito la storia del Partito Comunista Italiano e dell'Italia degli anni settanta e dei primi anni ottanta
E che ancora oggi devono essere considerati come momenti alti
Di una grande battaglia politica
La nostra forza sta anche nel nostro passato in quello che siamo stati e di cui possiamo essere ancora oggi orgogliosi
Riannodare i fili della memoria per noi è importante per capire cosa siamo oggi e dove andare c'è qui a Padova King in questi giorni ha pensato di polemizzare con noi
Con il sindaco di Padova Flavio Zanonato ritenendo questa manifestazione una strumentalizzazione elettorale
Arrivando a dire che non cui ma a Roma si doveva ricordare Errico Berlinguer chi ha detto questo non conosce Padova e la sua storia
Non sa che la città di Padova è stata segnata nel profondo da quell'ultimo comizio del ricco
Dalla sua agonia dalla sua morte ogni anno lo ripeto ogni anno
Noi ricordiamo in questa piazza Enrico Berlinguer
Lo facciamo
Che ci siano campagne elettorali o no
Ed è diventato un appuntamento non esclusivo dei Democratici di sinistra
Ma una grande occasione di incontro di tutto il centro sinistra i cui dirigenti padovani sono oggi qui con noi sul banco
Enrico Berlinguer ci ha dato una lezione di vita
Il suo esempio
Deve essere di stimolo a fare di più e meglio la nostra parte ad avere lo stesso rigore e la stessa forza con cui egli seppe misurarsi con le sfide del suo tempo grazie Errico
Ora la parola a Vinicio Peluffo segretario nazionale della Sinistra giovanile
Quindici anni ci separano dalla morte di Enrico Berlinguer
L'Italia è cambiata il mondo è cambiato
Abbiamo vissuto profonde trasformazioni nella politica nella società nella cultura nel costume e nel senso comune
è rimasto intatto però l'affetto per Enrico Berlinguer ancora oggi e con la stessa forza di ieri il suo ricordo suscita commozione stima anche tra i giovani che non hanno conosciuto direttamente la sua opera
E che non hanno partecipato alla sua stagione politica
Me ne accorgo nel lavoro quotidiano nella Sinistra giovanile nelle cui file sono iscritti e militano ragazzi e ragazze nati in quel mille novecentottantaquattro
Una generazione che ha conosciuto in maniera indiretta la figura di Berlinguer ne ha sentito parlare ascoltato a distanza l'eco delle sue parole
Eppure esista un legame intenso che unisce le idee l'esperienza umana le battaglie di Enrico Berlinguer
A questa nuova generazione che alle soglie del nuovo millennio sceglie l'impegno politico sceglie di schierarsi a sinistra
L'esempio di Berlinguer parla ancora i giovani per il respiro del suo pensiero per l'indomita curiosità che ha spinto la sua ricerca
Per le intuizioni coraggiose e la capacità straordinaria di aperture che ne hanno fatto una grande personalità capaci di guardare oltre il proprio tempo
Di questo respiro di questa capacità di gettare lo sguardo oltre l'orizzonte se ne sente il bisogno oggi più di ieri
Testimoni come siamo di un tempo troppo schiacciato sul presente
Che lascia poco spazio al coraggio di progettare il futuro di interrogarsi sulle per sulle terribile contraddizioni dell'oggi un male di cui si è ammalata la politica italiana prigioniera per anni di chiacchiere e di baruffe
Di Enrico Berlinguer sentiamo il vigore con cui seppe denunciare una pratica politica fatta di gestione di spartizioni di corruttele rimane la lungimiranza con cui l'Angiò la questione morale
Di Enrico Berlinguer
Enrico Berlinguer ricordiamo la forza dei suoi argomenti spaccati e profondi
Quella capacità di convinzione basata sul rispetto dell'interlocutore che tanto stride se paragonata alla carrellata quotidiana di strilli
Di insulti di scemenze che il dibattito politico continua ad offrirci in questi anni
Di Enrico Berlinguer rimane il profondo rigore morale l'onestà la modestia quel sorriso il mite che s'nascondeva una forza inaspettata
In giorni difficili come quelli che abbiamo vissuto ultimamente con il ritorno del fantasma della sì signor politico per mano terrorista ci conforta pensare che nelle nostre radici nel nostro codice genetico c'è la tradizione la storia di un partito consapevole del proprio ruolo
Vigile nella difesa dell'ordinamento democratico e che ha avuto un punto di riferimento certo nell'affermare sposa abilità del suo segretario negli anni più bui della nostra Repubblica
Ma non siamo spaventati da un possibile ritorno degli anni di piombo la democrazia e la società italiana hanno le forze e le energie per respingere questo attacco come stiamo dimostrando
La sigla delle Brigate Rosse e linguaggio di in quell'infame documento Cano condannato a morte Massimo D'Antona non appartengono più all'Italia di oggi
Siamo
Siamo preoccupati dal clima di tensione che si è creato in questi mesi
Dai continui attacchi alle sedi dei Democratici di sinistra della CGIL che nulla hanno a che spartire con il libero confronto e neppure con lo scontro politico
Per questo abbiamo apprezzato le prese di distanza di alcuni settori dei centri sociali
Esse contribuiscono a tracciare tutti insieme una linea invalicabile del conflitto politico e sociale
L'Italia non può permettersi di vedere un'altra generazione trascinate in una spera una spirale di violenza come accaduto nel recente passato
Quando nel fumo dello scontro negli anni di piombo molti si sono perduti altri sono stati spinti lontano dalla partecipazione dall'impegno nella cosa pubblica
C'è di conforto l'esempio di Berlinguer nella scelta di campo che la nostra generazione compie di isolare la violenza
E allo stesso tempo lottiamo per respingere la tentazione in momenti così difficili di ripiegarsi sui propri singoli interessi di delegare ad altri perché troppo difficile capire
Troppo faticoso assumersi l'onere di una presenza troppo impegnativo compiere una scelta di responsabilità
E di Enrico Berlinguer ci rimane soprattutto lo sguardo sul mondo sulle sue contraddizioni sulle sue ingiustizie oggi addirittura aumentati e ci rimane la suggestione del Governo mondiale
Nel mondo della globalizzazione alla ricerca di un nuovo e difficile equilibrio dopo la caduta del muro di Berlino
Servono più che mai principi regolatori regole condivise organismi sovrannazionali capaci di intervenire per prevenire i conflitti per garantire stabilità e per promuovere la tutela dei diritti umani
In queste ore stiamo sperando con tutte le nostre energie che gli sforzi diplomatici conducano finalmente ad una pace giusta nel Kosovo
Una pace giusta che fermi e per sempre la pulizia etnica
Che consente al ritorno dei profughi loro casa che ricostruisca le ragioni di una convivenza multietnica anche attraverso la repressione dei crimini e dei criminali di guerra
Siamo ad un passo da questa pace per questo bisogna sospendere i bombardamenti
Non possiamo lasciarci sfuggire
Quest'ultima occasione per ripristinare la pace e i diritti umani nell'area dei Balcani segnata per dieci anni dal nazionalismo etnico e dalle guerre
L'ingerenza umanitaria è un diritto è un dovere con cui si deve confrontare la comunità internazionale disciplinando nell'esercizio per renderla più forte è universalmente riconosciuto
Oggi più che mai all'ordine del giorno una profonda riforma delle Nazioni Unite del Consiglio di sicurezza e dei suoi meccanismi decisionali per garantirne una reale efficacia una nuova ONU che esca dalle pastoie del dopo guerra fredda e si ponga l'obiettivo di aggredire il disequilibrio crescente tra nord e sud del mondo attraverso un ripensamento del Fondo monetario internazionale
Una nuova ONU che diventa il paladino della tutela dei diritti delle persone e dei popoli in Tibet come in Germania come in Turchia per i curdi
L'Europa
Che stiamo faticosamente costruendo deve avere proprio questa ambizione essere moneta unica certi essere casa comune di quanti vivono e di quanti vengono a vivere a lavorare ai Paesi europei
Ma l'Europa deve però diventare anche e soprattutto attore globale soggetto politico capace di produrre quella profonda trasformazione degli equilibri mondiali che è sempre stato un obiettivo della sinistra
Oggi in questa piazza rinnoviamo il nostro impegno pensando ad un insegnamento di Berlinguer
Racchiuso in una frase che abbiamo scolpito su di un manifesto che da anni e appeso nella sede della nostra organizzazione giovanile
Con il passare del tempo su quel manifesto abbiamo via via appiccicato gli adesivi delle campagne politiche che stiamo conducendo
Un gesto semplice che per noi ha assunto il valore di un impegno che ogni giorno si rinnova vorrei leggervi quella frase di Berlinguer sul manifesto
Ne siamo convinti che il mondo anche questo terribile intricato mondo di oggi può essere conosciute
Interpretato messo al servizio dell'uomo del suo benessere della sua felicità la lotta per questo obiettivo è una prova che può riempire degnamente una vita con Enrico Berlinguer quindici anni dopo guardando al futuro
Grazie dall'inizio Peluffo ha ora la parola il sindaco di Padova Flavio Zanonato
Resta per me
Una grande emozione parlare in questa piazza in occasione dell'anniversario
Del malore
Che portò alla morte
Il compagno Enrico Berlinguer quindici anni fa
Successe proprio in questo punto in questo posto come tutti sanno è uno molto un'emozione che non si spegne ma si ravviva ogni anno
Perché ogni anno l'ho ricordato Giovanni Gallo poco fa
La federazione dei Democratici di sinistra Federazione intitolata ad Enrico Berlinguer organizza un momento di incontro di ricordo
Di riflessione
Qualche volta si è trattata di una manifestazione più piccola qualche centinaio di militanti ed i cittadini
Altre volte di grandi incontri come cinque anni fa col compagno Achille Occhetto
Ma sempre gli immani infestazioni unitarie mai di manifestazioni retoriche e sempre con la presenza di personaggi
Del mondo della politica o della cultura di orientamento politico diverso
Dal nostro che hanno testimoniato i loro affetto la loro stima il loro rispetta per Enrico Berlinguer
Anche questa sera questo palco
Anche se non possono tutti parlare però vede persone di fede politica diversa se il candidato come è stato ricordato per la presidenza dell'amministrazione provinciale Tonino Ziglio
Che l'anno scorso
Che l'anno scorso ricordava Enrico Berlinguer in questa piazza eravamo in vivendo ma l'abbiamo ricordato con lo stesso affetto
Pensare il senatore Paolo Giaretta che è stato sindaco di questa città
Anche lui di un altro partito è anche l'università col ricordare ogni anno il sette di giugno Enrico Berlinguer
In questa piazza e ci sono tanti altri di varie forze politiche
Io li ringrazio della loro presenza
Come ringrazio e mi commuove la presidenza di Giovanni il fratello di Enrico
La presenza di Alfredo Reichlin che oltre a un dirigente politico
Del nostro partito è stato sempre un grande raffinato intellettuale
La presenza di altri dirigenti alcuni sono stati ricordati per Pietro Folena e di Padova e gli vogliamo bene di Gavino Angius MP spiazza e che non ci sia con noi perché anziano e a qualche problema lo andremo a trovare
Alessandro Natta e a cui restiamo affezionati
A noi tutti
Piazzetta di Berlinguer
Il modo a noi tutti Democratici della sinistra
E delle altre forze politiche
Piaceva di Berlinguer il modo di intendere la vita politica una passione civile e democratica una missione alta e nobile
Nella quale ci si impegna con disinteresse personale non c'entrano gli affari personale che il consenso sacrificio
E con Berlinguer molti anche se poi tutti lo hanno ricordato con affetto dona andavano d'accordo
Ma pochi pochissimi forse nessuno metteva in discussione la sua onestà
Il suo rigore morale
La sua carica ideale
Che permeava tutta la sua attività politica e per noi democratici
Di sinistra che siamo gli eredi del Partito Comunista Italiano e che abbiamo fondato questo partito con altre forze politiche
Berlinguer ha significato molto
E molte delle sue intuizioni sono ancora attuali addirittura profeti che le ricordavano prima sia il segretario della Sinistra giovanile sia il segretario della Federazione Giovanni Gallo
La lotta costante per la pace e il disarmo nucleare ad esempio oggi di questo si parla di meno ma allora la questione degli armamenti nucleari era una grande preoccupazione eroe anche oggi
Nel nel mondo la questione morale come questione di democrazia come necessità di liberare il Paese dalla corruzione per renderlo più democratico la convenzione ecco una delle grandi cose che poi in parte anche balzato in Italia la convinzione che il cambiamento del Paese
Doveva passare necessariamente attraverso il coinvolgimento delle grandi forze
Popolari italiane e l'assillo continuo a cercare a trovare con le forze politiche cattoliche lì lei d'intesa fino a dire d'intesa DTT di governo e poi sono state dette le cose la politica del rigore dell'austerità
Del risanamento economico del Paese noi oggi siamo entrati in Europa grazie al fatto che questo è diventato un imperativo del governo
Dal governo Ciampi e poi dal governo Prodi e poi dal Governo
Di Massimo D'Alema ma Berlinguer lo aveva già detto
Era lucida la sua analisi sui Paesi dell'Est europeo nessun nessuna debolezza nei condannare ogni sopraffazione
Delle libertà e dei diritti delle persone
E poi vedeva l'Europa qui parse sono stati importanti con un nuovo orizzonte politico per i popoli del vecchio continente in grado di diventare non solo un gigante economico ma anche un gigante politico
E per le sinistre europee
è stato già detto la lotta contro il terrorismo un passaggio drammatico della vita del nostro Paese
Anche Padova ha pagato un forte contributo con la sua università a questa lotta che vorremmo davvero non riprendere
E la scienza la tecnica come grandi strumenti di liberazione dell'umanità il grande ruolo degli intellettuali
Se pensiamo al mondo e all'Europa l'Italia di oggi ritroviamo davvero attuale non le singole posizioni
Di Enrico Berlinguer ma l'impianto del suo modo di ragionare d'impianto della sua strategia la grande apertura
E possiamo anche a misurare quanto è cambiata nell'Europa e nel mondo
Quanto sono cambiate le cose nel senso auspicato da Enrico Berlinguer e anche nel senso temuto
Da Berlinguer a me come a tanti altri Berlinguer piaceva anche per un'altra caratteristica che voglio ricordare la sua straordinaria indiscussa carica ideale il senso dei grandi valori dell'umanità
La sua passione
Per la prospettiva del socialismo la sua tensione utopica
Non uccideva il senso delle cose concrete
L'esigenza di dare risposte al vivere quotidiano dell'agente
Non offuscata minimamente la percezione della necessità di trovare soluzioni di problemi di ogni giorno e di arrivarci anche attraverso un percorso difficile di mediazione anche di compromesso
Un'idealità quindi che non era mai astratta avulsa dalle cose e dalla storia degli uomini e una concretezza che non scadeva mai nel pragmatismo privo di valori ecco il bell'Odile Berlinguer le cose concrete e la prospettiva dell'Utopia
Da quando
è capitato a me
Non era certo allora nei miei pensieri
Di essere il sindaco di amministrare questa città ho cercato
Naturalmente ho cercato sono riuscito di ispirarmi a questo modo di fare e ci siamo ispirati
In questi anni
Anche noi nell'ambito del Comune a questi valori ai valori degli ideali e i valori della concretezza abbiamo cercato uso il plurale perché ha lavorato una squadra non una singola persona
Di fare cose concrete ma guardando avanti
Pensando al futuro
Senza dimenticare i valori che caratterizzano le nostre origini e le nostre radici la sinistra italiana il cattolicesimo sociale l'ambientalismo il progressismo laico
Abbiamo realizzato strade
Partito
Restaurato monumenti patto marciapiedi qualcuno ironizza su questo
Sempre pensando norma al cemento male persone alle famiglie agli anziani e ai ragazzi che ad operano poi queste cose
Abbiamo lavorato per mantenere alto il reddito di Padova delle prospettive di lavoro
Gli investimenti produttivi in questa città sempre pensando a chi ci vive a chi lavora a chi Viabilità a chi diventerà dovuto a chi è già ora anziana chi diventerà vecchio
La nostra città e ricca perché ha l'università
Perché c'è un grande polo ospedaliero che offre sanità di alta qualità anche i non padovani
Per i suoi numerosi centri di ricerca per la presenza di una grande direzionalità militare per la straordinaria presenza di attività produttive e di picco di piccole di grande dimensione e per un'attività di commercio diffuso di qualità
Ha una delle sue risorse in crescita nel turismo culturale e religioso nella convegnistica nelle attività musicali eccellenti e potrei come sapete tutti continuare
Ma a Padova e ricca soprattutto perché c'è davvero una grande ricchezza morale e spirituale
Non è un caso se siamo una delle più importanti realtà per il volontariato per tutte le attività che basano il loro l'impegno
Non
Sul profitto ma sui valori qui il terzo settore la Banca etica che è nata qui il no profit
è per questo che accanto all'impegno sui temi dell'economia e della qualità della città e dei suoi quartieri ci siamo impegnati sui temi del sociale della solidarietà
Della difesa delle categorie più deboli e in difficoltà gli anziani i portatori di handicap gli emarginati
E del resto per noi tutti
In una città è bello vivere a Padova è bello vivere se tutti hanno la possibilità di vivere bene di godere dei servizi essenziali se le persone che soffrono viene offerta la possibilità di un aiuto
Se sappiamo che l'emarginazione un male che vogliamo sconfiggere non accentuare
Sopperiamo in questa direzione ecco cari amici quindici anni fa
Dopo il malore di Berlinguer durante la sua malattia brevissima mortale
Anch'io come tanti di voi osservavo la città di Padova di Padova ebbene nella città dove Giotto
Ha raccontato la vita di Gesù come un uomo
Affrescando la Cappella degli Scrovegni
Nella Padova
Di Marsiglia e Di Pietro ad Albano in questo Palazzo della Ragione
C'è il racconto di Pietro dava la sua concezione del mondo e dell'universo estremamente moderna
Per i suoi tempi della città in cui Sant'Antonio è stato un protagonista della vita contro la tirannia e per affermare i valori di umanità
E ancora nella città dove è nata la scienza sperimentale la fisica di Galileo Galilei basata sull'osservazione della natura l'astronomia basata sull'osservazione degli astri
Dove persona anzi
Di valore assoluto come Fabrizio da Acquapendente e Morgagni hanno insegnato la medicina basata sull'osservazione del corpo umano
Nella città insomma in cui la libertà di pensiero e questo si intreccia con la storia della nostra università
Quindici anni fa durante il comizio di Berlinguer circa a quest'ora apprendemmo dell'elezione questo inciso
Del rettore Marcello che vestirlo salutammo per queste adesso sappiamo che è stato rieletto e lo salutiamo rettore della nostra università
Gianni Marchesini
Nell'attività di zero in cui la libertà di pensiero è stata forse la nostra più straordinaria caratteristica
Le autorità civili di allora il sindaco il prefetto quelle religiose il vescovo di allora Filippo Franceschi gli accademici della nostra università i medici dell'ospedale e tanta tanta tanta gente semplice partecipava con rispetto con affetto con commozione al dramma che si stava svolgendo
Tutti sapevano che stava morendo un protagonista del dopoguerra uno statista un grande italiano e tutti sapevano che la perdita era grande per il nostro Paese
Io che ha avuto anche questo straordinario onore di essere il sindaco di Padova però con gli altri commosso con tanti di voi avevo gli occhi Lucidi
Come migliaia di altri lavoratori di giovani e di donne e ho amato di più allora la mia città sono stato come sono orgoglioso di essere padovano e orgoglioso di essere di questo partito
Grazie al sindaco di Padova Flavio Zanonato ha ora la parola Giovanni Berlinguer
Voglio innanzitutto esprimere
La profonda riconoscenza a questa città
A Padova
Per la cura e l'affetto
Che mostrarono in bricolage tutti noi
In quei giorni terribili
La partecipazione popolare
Ci fu allora vi grande conforto
Così come ci sono resti della presenza giunse infatti cui dal mattino dall'otto giugno
Di un uomo onesto di un combattente antifascista del presidente Sandro Pertini
Devo puoi una spiegazione
A coloro che in questi quindici anni
Mi hanno chiesto
Di parlare io empirico in pubblico
Non l'ho mai voluto fare
Perché vengo ancora facilmente sopraffatto dall'emozione al suo ricorso
Ma soprattutto
Ma soprattutto perché la sua eredità politica e morale non appartiene a noi familiari più che ad altri
Appartiene all'Italia e al suo popolo
Appartiene a tutti i democratici a tutti i lavoratori appartiene alla sinistra italiana ed europea
Non ho voluto parlare
E neanche polemizzare
Neppure quando vi sono state delle migrazioni
Quando si è creduto che il rinnovamento
Della sinistra
Richiedesse come presso dimenticare Berlinguer
O quando
O quando no alle polemiche interne della sinistra ahimè come sempre troppo aspre le sue idee sono state stilati atte di qua e di là
E usate a favore dell'una o dell'altra tesi
Non ho polemizzato
E così si sono comportati sui figli severi e riservati come il padre
Convinto come voi tutti
Che il tempo fa giustizia
Che col tempo in anni diventano invisibili
E gli uomini veri crescono di statura e alcuni appaiono come giganti
Ho accettato ora
L'invito di Walter caro amico
Estimo per il suo coraggio per il suo equilibrio
Per la sua volontà di ricostruire in forme aggiornate naturalmente
Il partito nell'alleanza che ha portato il centro sinistra al governo dell'Italia
è questo ha portato l'Italia in Europa
Ho accettato l'invito perché egli ha voluto ricollegarsi & ricco
Non come un'icona
Non come politico è esente da critiche
Ma come esempio di quelle virtù
Onestà modestia
Prevalenze prevalenza dell'interesse nazionale sull'interesse di parte
Fantasia e lungimiranza
Quelle virtù che sono presenti più di quel che si creda
Tra donne e un uomo è netta che fanno politica in Italia
Anche se devo confessare
Che è difficile riconoscere a prima vista queste virtù
In molti dei personaggi che appaiono dei manifesti e chiedono il voto
Dai muri delle città
Ho accettato perché Walter mi ha offerto pur essendo io impegnato ora
Soprattutto nei campi della scienza e dell'etica
La possibilità di riflettere con voi su questo passaggio tempo
Oltre che di secolo su questa accelerazione della storia
Che sembra portare con sé il meglio è il peggio di quel che può accadere al mondo
Questo peraltro
Di inventare ritrasmettere il meglio e il peggio al mondo
è stato il ruolo il destino dell'Europa negli ultimi secondi
Cui è nata la libertà politica
Ho ritrovato tra le vecchie carte di Andrico
Il primo breve articolo da lui scritto il ventidue dicembre mille novecentoquarantatré
Su un quotidiano di Sassa dell'isola
Che usciva in un foglio solo di questo formato
Subito dopo la caduta del fascismo
Endemico ricordava la Magna Charta della libertà inglese
Firmata
Nel mille duecentoquindici dal re d'Inghilterra Giovanni Senza Terra
E diceva che questo era un luminoso primato
Tra i paesi civili per la conquista e la conservazione delle libertà individuali
E aggiungeva alla fine
Dell'articolo che le libertà moderne e le riforme sociali richiedevano ben altro impulso oggi
Cui in Europa il dato il movimento operaio portatore delle grandi stanze di giustizia
Che hanno prodotto dove si sono congiunte alla democrazia
Alla democrazia politica
Società come le nostre
Che conoscono ancora ricchezze sfacciate
E povertà Intel non abili
Ma che conoscono il più alto grado di diritti e di equità esistente al mondo
Cui è nata
Padovano è stata una delle culle principali
La scienza moderna
Quella rivoluzione delle conoscenze e delle tecniche e ha permesso a molta parte dell'umanità di vivere più a lungo di vivere meglio
E le cui immense possibilità rendono ancora più atroce più insopportabile le sofferenze di chi non ha cibo non acqua potabile non a Baccini e medicine per curarsi
Ma qui
è nato anche il peggio
è nato secoli fa il colonialismo
Cui è nato in Italia il fascismo
Esportato poi in Europa e nel mondo
Cui è andato il razzismo con le sue stragi e il suo razzismo
Cui il comunismo
Dopo aver creato s'speranze prodotto anche giustizia
Si è trasformato in un regime tirannico iniquo fallimentare sul piano economico
Qui sono nate nel secolo nostro due guerre mondiali
Due guerre guerreggiate
Che hanno coinvolto il mondo è una guerra fredda
Che ha assorbito immense risorse
E che ha impedito in un campo e nell'altro
Il pieno dispiegarsi dell'autonomia politica delle aspirazioni e della volontà di ogni popolo
Prevarrà il meglio e il peggio nell'Europa del futuro questa la domanda essenziale che va aldilà
Del voto del tredici giugno anche se il volto è importante qui nell'Europa
Può realizzarsi in particolare nell'Europa europea
Nell'Unione Europea
Una significativa purché sia aperta le ispirazioni di altri popoli unione di nazioni
Può realizzarsi l'embrione di quel governo mondiale lo ha ricordato Vinicio Peluffo
Enrico sogno
E propose riprendendo l'idea dalla sua passione giovanile
Per le idee filosofiche di Emanuele Cantet
E che ripropose come Energia negli ultimi anni della sua vita
Istituzione che rappresenta e non la voce di tutte le nazioni
Non di una sola superpotenza non solo dei G otto e della NATO per regolare i conflitti e Pardi vincere la pace
Ma più ancora un Governo mondiale come condizione come scopo della pace
Per trasformare in diritti reali
Tutti come diritto universale e che la nostra epoca molte volte ha soltanto proclamato
Quei diritti che al mercato
Il quale essenziale per promuovere regolare l'economia
Non può garantire senza che vi siano regole
E senza la volontà politica di affermare valori umani e morali che trascendono e condizionano il mercato
Oggi tutto sembra mercato
Le sue leggi appaiono come il doppio media una religione universale
Il fondamentalismo monetario e mercantile
Che è il più pericoloso è il più diffuso dei fondamentalismi
Si è diffuso ovunque
Domina la nostra vita quotidiana e condiziona anche le opzioni della scienza
Io voglio citare un solo esempio
Ben vengano certamente
Le ricerche per un vaccino contro l'AIDS
E sono molto intense
Contro una malattia che uccide due milioni di persone ogni anno
E che in qualche senso fortunatamente sta già regredendo
Ma c'è un
I morti
E duecento milioni di malati all'anno
E per cercare un vaccino contro la malaria si spende dieci volte di meno è l'unica ragione Eccher di malaria vogliono quasi soltanto i poveri che non potrebbero neppure acquistarlo
Così il mercato del CIPE della vita e della morte
Oggi tutto del rischia di divenire oggetto di mercato
A questo la gente comincia a ribellarsi
Le persone i sentimenti il volto la sicurezza personale
Il destino del pianeta devono essere affidati alla libertà dei singoli e ha un potere collettivo che risponda del suo operare non ha un solo Dio ma la coscienza morale all'interesse di tutti e soprattutto delle future generazioni
Una volta
Nell'unica intervista televisiva in cui Endrigo accettò di parlare anche di se stesso
Lì fu chiesto
Se ci fosse qualcosa di cui si sentisse fiero
Esito
E poi rispose sì
Di essere stato sempre fedele agli ideali della mia gioventù
Quali fossero questi ideali
Quali fossero questi ideali e come cambiano nel tempo
I modi e le forme del loro inveramento dalla loro traduzione in realtà è ormai oggetto di riflessione storica non spetta a me approfondire
Abbiamo recuperato e trascritto recentemente
In famiglia
Grazie al lavoro di un nostro carissimo Marco Sabino
Le lettere i biglietti
Che Andrigo scrisse a matita
Sul foglio di carta improvvisati
E trasmise per vie clandestine a noi all'inizio del mille novecentoquarantaquattro
Quando era nel carcere di Sassari
Accusato di aver guidato un movimento popolare
Che fu poi chiamato i moti del pane
Durante il quale il popolo saccheggiò i forni invase il palazzo del governo
In una delle lettere ci spiegava sommariamente
Di essere orientato scriveva
Verso un comunismo anarchico
Di aver acquistato un senso più concreto della libertà
E di essere
Alla ricerca di una base etica per il proprio orientamento
Questa sintesi libertà etica il comunismo
Gliela ricercata per tutta la vita
Muovendosi zigzagando e deviando
Secondo le coordinate del tempo delle occasioni politiche
E trovando negli ultimi anni della sua vita i suoi maggiori tormenti e le più alte espressioni ideali
Quando il suo percorso fu prematuramente interrotto
All'indomani di quel giorno che gli fu fatale
Uno dei pionieri dell'Europa unita Altiero Spinelli
Scrisse nel suo diario
è stato l'uomo più appropriato trasformato il Partito comunista italiano in un partito democratico autentico se lei fosse riuscito nel settantasei
Di fargli fare l'esperienza governativa avrebbe fatto del suo partito una grande forza politica una democrazia una colonna della democrazia italiana ed europea
Anche se questa forza si è un po'assottigliata per numero
E ampliata per aver assunto non assorbito
Ma integrato altre esperienze correnti di pensiero
Questa forza politica con altri partiti e oggi al governo dell'Italia
E questo governo lo guida con saggezza ed equilibrio il compagno Massimo D'Alema
L Europa
Sinistra e centrosinistra sono al governo nella maggioranza delle nazioni
Era in vita difficile e problemi complessi da affrontare
Auguro a quelle che ne hanno la responsabilità e a quelle altre che verranno nel susseguirsi di generazioni che aspirano alla giustizia la libertà alla democrazia e al socialismo di avere successo in quest'opera grazie
Grazie a Giovanni Berlinguer ha ora la parola il segretario nazionale dei Democratici di sinistra Walter Veltroni
Care compagne cari compagni che alle cittadine cari cittadini di Padova Caro Giovanni
Io ti voglio
Ringraziare veramente con particolare intensità e con particolare affetto
Quando ti ho telefonato per chiederti
Se avresti voluto partecipare con noi
A questa serata in ricordo di Enrico Berlinguer
Sapevo che ti avrei chiesto qualcosa
Di duro di difficile sapevo che ti avrei chiesto uno sforzo
Stasera tu qui
Raccontandoci ancora il dolore che inevitabilmente assale
Chi ha voluto bene Enrico Berlinguer
Cioè dato però anche una prova di solidarietà politica e umana della quale io voglio ringraziarti a nome di tutti
Io
Ho ancora negli occhi l'immagine
Di quella piazza San Giovanni a Roma il tredici giugno di quindici anni fa
Mi sento la sensazione di quella state calda
Di quel dolore grande è strano
Strano
Perché il dolore quello vero e forte
E di solito un sentimento terribilmente riservato e personale
Invece quel giorno
In quella Roma torrida
Milioni di persone vivevano improvvisamente la stessa angoscia la stessa perdita di allegria
L'Italia
Tutta l'Italia
Fu triste
Per qualche giorno
è emerso un sentimento collettivo
Un'emozione condivisa
Qualcosa che viaggiò nell'aria e unì gli italiani
Vennero a Roma
Molti con le bandiere tra loro storia
Molte solo con la voglia di condividere e così sperare di lenire un dolore davvero grande
Enrico Berlinguer era il segretario del PC
Un partito forte
Stimato
Ma anche legittimamente e aspramente combattuto
Un partito contro il quale nel corso del tempo si erano erte dighe costruiti governi e maggioranze persino talvolta alimentate trame inquietante
Non era un partito e neanche il suo segretario lo era che potesse piacere a tutti
Era quindici anni fa
Era un altro mondo diviso in blocchi ferocemente segnato da ideologia pesanti era da questo punto di vista un mondo peggiore di questo ciò che voglio dire
è che la stranezza di quel dolore
Era racchiusa proprio nel fatto che Berlinguer non era un uomo di tutti non era certo di quelli che si sottraevano alla durezza dello scontro politico di quelli che non avevano avversari
Eppure quel giorno a Roma vennero tutti
Tutti gli resero omaggio anche i suoi avversari più fieri
Ma ciò che mi colpisce ancora oggi
è il ricordo della portata di quel dolore della misura di quella tristezza
Ha scritto uno dei più grandi giornalisti italiani una persona alla quale ero molto affezionato Andrea Barbato
Che quello che si provò
In quei giorni di giugno
Era un dolore politico
Cioè la perdita repentina inattesa di qualcuno di cui si condividono non le abitudini e gli affetti ma le idee e le speranze ciò che è un sentimento orario è diverso e aggiungeva c'è nella vita di Berlinguer un'altra lezione da raccogliere
Che in questa Italia che sembra così spensierate frivola dove la politica sembra talvolta un gioco di specchi
Di gesti e di maschere
Ecco che si compone all'improvviso il ritratto scritto coralmente e avvertito dalla coscienza comune di un modo serio di fare politica rivolgendosi alla ragione degli uomini e ci si accorge
Come contrariamente a ciò che pensano gli osservatori più più utili
Questo stile sia universalmente apprezzato e condiviso e generi una stima che va molto al di là delle fazioni o delle bandiere
Sicché concludeva non c'è da disperare della sopravvivenza di Unitalia attenta
Fare vita costante
E questa Italia attenta fare vita costante che sto cercando che sto provando nel mio viaggio di queste settimane nel nostro Paese
Vedete
Il pullman dei Democratici di sinistra
Con il quale stiamo girando l'Italia ininterrottamente da venti giorni in questa bella e faticosa campagna elettorale ha toccato decine di città
Decine di piccoli paesi si è fermato in tante piazze
Ha trovato ad attenderlo tanti compagni
Ha trovato cittadini che guardano a noi con fiducia
Ha trovato e lo voglio dire anche qui questa sera a Padova guardando le bandiere della sinistra giovanile e noi abbiamo ritrovato moltissimi giovani
Ragazze e ragazzi che si avvicinano di nuovo alla politica al nostro modo di intenderla e di libertà
Ciò che speravo ciò che sognavo quando è iniziato il mio lavoro
Credo possiate stasera capire il mio stato d'animo
Per il bene
Che volevo Enrico Berlinguer
Per il fatto che come accade a molti altri
Fu grazie a lui
All'inizio degli anni settanta che scelsi il PC
Vedendo in essa non ideologia ma il luogo migliore dove impegnarsi per difendere le ragioni dei più deboli per conquistare diritti civili e di libertà per affermare valori di solidarietà e di giustizia sociale
E credo possiate immaginare
Le sensazioni provocate dal fatto di trovarmi oggi qui
Ad avere una responsabilità simile a quella che aveva allora Berlinguer dal fatto di essere stato chiamato a guidare la più grande forza della sinistra italiana e di affrontare con essa un appuntamento elettorale così importante
Quindici anni fa in momenti come questi
Enrico Berlinguer stava combattendo su questo palco con la sfida della morte
Forse molti di voi erano qui
Tutti noi
Dovunque fossimo quella notte arrivammo con le nostre mozioni fin qui
La memoria rimanda dei flash nitidi e violenti
Pertini il Presidente della Repubblica che in una giornata triste piovosa volle riportarlo a Roma sul suo aereo come disse lui come figlio del compagno
I titoli dell'unità prima quasi ufficiali
Poi via via sempre più collegate all'emozione collettiva del Paese
Berlinguer gravissimo l'Italia con il fiato sospeso Berlinguer condizioni disperate ti vogliamo bene Errico
E poi quell'edizione straordinaria che non avremmo mai voluto vedere è morto e poi ancora mancherai a tutti e addio con la foto bellissima di Berlinguer imbarca una giacca a vento sorride
Ricordo ancora
La folla muta e silenziosa via delle Botteghe Oscure
Ricordo l'arrivo il giorno dei funerali
Dei treni e delle navi la mattina presto
Ricordo
Ed Ettore Scola che qui con me lo ricorderà insieme a me Federico Fellini impettito davanti alla bara di Enrico Berlinguer
E ricordo gli operai dell'Italsider la fabbrica di Guido Rossa
Ricordo le parole che furono scritte in quei giorni
Ciò che scrisse Norberto Bobbio
Caratteristica fondamentale di Enrico Berlinguer è stata a mio avviso quella di non avere i tratti negativi che contraddistinguono tanta parte dalla politica italiana
Penso alla vanità all'esibizionismo all'arroganza al desiderio di primeggiare che purtroppo fanno spesso parte del mestiere o della professione del politico o quello che scrisse Luigi Pintor
è come se quest'uomo integro verso il quale ho provato un'istintiva amicizia che in qualche modo sentivo ricambiata fosse caduto vittima di uno sforzo troppo grande
O quello che scrisse a Roberto Benigni il dono Breve discreto che il cielo aveva dato a Berlinguer era di unire parole a Duomo IMI ora la sua voce è sparita esser vero come dice il poeta che la vita si spegne in un falò di astri in amore in questi giorni è bruciato il firmamento
Sulla Stampa di Torino
Sulla Stampa di Torino fu scritto amaramente che Berlinguer predicava rigore moralità equilibrio pazienza fatica tenacia tutte cose così fuori moda
Temo che un'affermazione di questo genere
Possa essere valida anche oggi sento
Nella crescente freddezza del rapporto tra i cittadini e la politica non solo una protesta ma anche una richiesta talvolta una disperata richiesta quella di una politica alta che sappia unire realismo e valori
Che sappia far coincidere responsabilità e onesta
è vero la politica può essere orrenda e lo è stata lo sappiamo tutti in Italia ma può essere anche la forma più alta di attività umana
Anche per questo stasera siamo qui per ragionare su Enrico Berlinguer
Per difendere un'idea intensa e alta della politica in un tempo in cui è sospesa sempre sempre spesso sembra ridotta e mortificata in una dimensione frivola e spettacolare
In cui la fredda comunicazione televisiva o pubblicitaria sostituisce l'intensità e la verità dei rapporti che legano i cittadini e chi li rappresenta
è in primo luogo questo che stasera vogliamo ricordare di Enrico Berlinguer infatti tutto è cambiato
E sarebbe improprio inopportuno lo ha detto Giovanni mettere in relazione le nostre scelte politiche di oggi con le scelte di Berlinguer
La storia anche la storia di un grande movimento come quello dalla sinistra non è fatta solo di un lineare succedersi continuo delle scelte della strategia la storia
Che fa salti anche repentini richiede discontinuità rotture innovazioni
Berlinguer aveva agli occhi degli italiani una dote rara e perciò preziosa
Quella di far sentire che credeva realmente in quello che diceva che è una virtù decisiva per chi ha responsabilità politiche
Alcuni
In proposito dicevano che era un moralista
Ma a parte il fatto che la polemica contro il moralismo ieri come oggi
Di solito viene da parti molto sospette non è di questo che si trattava
Berlinguer poneva con forza il grande tema della moralità della politica
Partiva dalla considerazione semplice dirompente al tempo stesso che l'integrità e l'interesse e l'intransigenza ideale sono i presupposti la legittimazione di qualsiasi scelta politica muoveva dalla convenzione che senza appoggiare solitamente sul terreno dei valori
La lotta politica si risolve in un puro rapporto di forza
E la politica stessa rischia di ridursi a pratica quotidiana o peggio ancora ha un'attività volta a perseguire il tornaconto individuale o di gruppo
Queste idee gli permisero di vedere senza timore prima degli altri
Quello che negli anni Ottanta stava succedendo nelle pieghe più profondo del Paese
La degenerazione de la vita pubblica la diffusione dei poteri occulti l'esorbitare del sistema dei partiti la trasformazione di alcuni di essi in puri strumenti di consenso e di potere
In pericolose consorterie e di questo che parlò quest'la sera di quindici anni fa qui a Padova nel discorso in piazza delle
Lasciatemi dire
A chi oggi sembra talvolta cavalcare in modo un po'strumentale questi temi che già allora Berlinguer pose con forza il problema della sfiducia del distacco dei cittadini dalle istituzioni
E già allora sottolineo che per evitare questo per combattere questo male occorreva che i partiti cambiassero e che facessero un passo indietro sentite cosa diceva Berlinguer
Quasi venti anni fa
I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere di clientele scarsa o misti ficcata conoscenza della vita e dei programmi della società della gente idee e ideali programmi pochi opachi
Sentimenti e passione civile zero
Gestiscono interessi più disparati più contraddittori talvolta anche Rossi comunque senza alcun rapporto con le esigenze e i bisogni umani emergenti oppure distorcendo lì senza perseguire il bene comune
E ancora sottolineando allora come proprio questo fosse il punto essenziale della crisi italiana diceva noi vogliamo che i partiti cessino di occupare lo Stato
I partiti debbono
Come dice la nostra Costituzione
Concorrere alla formazione della volontà politica della nazione
E ciò possono farlo non occupando pezzi sempre più larghi dello Stato sempre più numerosi centri di potere in ogni campo
Ma interpretando le grandi correnti di opinione organizzando le aspirazioni del popolo era questa la questione morale della quale parlava Enrico Berlinguer vent'anni fa
Per non aver affrontato alla quale l'Italia ha conosciuto la tragedia di Tangentopoli e la crisi del sistema politico
La sua
Fu una vera e propria denuncia
Perché aveva compreso che le degenerazioni erano arrivate troppo in profondità e che solo l'accento su una nuova moralità della politica poteva riscattare la reazione dei cittadini dal qualunquismo e dall'apatia
Tramutando la il fattore di ripresa della democrazia italiana dal qualunquismo badate bene
Perché alla determinazione alla nettezza con cui diceva queste cose sui partiti Berlinguer
Non accompagnò mai nulla che potesse far pensare neanche minimamente ad una critica generica e indistinta contro il ruolo e la funzione dei partiti politici italiani
Sta di fatto che allora Berlinguer
Fu praticamente inascoltato e anche criticato ma qualche anno dopo l'emergere di quel perverso intreccio tra partiti e potere che ha rischiato di portare l'Italia al collasso politico economico
Avrebbe dimostrato quanto fosse giusto sollevare in quel modo il tema della questione morale
Berlinguer fece questo con grande coraggio anticipando i temi
è chiaro
Che oggi alcune delle grandi innovazioni che Berlinguer affermò nella sinistra italiana possono apparire delle ovvietà
Ma ciascun uomo è figlio del suo tempo nel suo tempo dimostra la misura del proprio coraggio la quantità dei suoi dubbi l'Energia della sua capacità di innovazione
Ci sono scelte compiute in quegli anni da Berlinguer che oggi appaiono indubbiamente segnate dalle menti di conservatorismo specie nel campo della politica economica e sociale
E tuttavia il tratto fondamentale di Berlinguer fu quello che Vittorio Foa definisce
La sua capacità spesso geniale di cambiare idee politica quando questo gli appariva necessario per la classe operaia e per il Paese che egli si sentiva di rappresentare
Per fare questo per uscire dagli stanchi modelli ripetitivi della nostra vita politica occorreva un grande coraggio morale una ferma convinzione di essere nel giusto perché ci vuole una forza morale molto più grande
Per fare cambiare posizione accompagna amici piuttosto che per affrontare frontalmente un avversario
Il coraggio il coraggio di non arrestarsi di fronte ai conservatorismi del suo tempo talvolta anche del suo partito
Di capire a botta anticipare i cambiamenti di battersi contro le pigrizie culturali e le resistenze mutamenti che a volte caratterizzavano la stessa sinistra
Fu questa la sua più grande qualità il tratto distintivo della sua azione e di Luís
Se dovessi cercare una parola un solo aggettivo per definirlo per racchiudere la sua vita in qualche misura anche la sua morte direi che era una persona coraggioso
Il coraggio
Berlinguer
Lo dimostrò in tante occasioni
Ogni volta che trovò la forza di mettere in moto anche affrontando il peso della solitudine che in politica capita di conoscere anche con le contraddizioni legate a un'epoca ancora troppo influenzata dall'ideologia ogni volta che trovò la forza di mettere in moto i processi di innovazione che riteneva necessario certo
Per riuscire a portare con secchio al suo partito aderivo faceva riferimento poteva capitare che accompagnasse le intuizioni e le accelerazioni con affermazioni più rassicuranti
Inserite in un tempo in un contesto che non sempre lasciavano i margini desiderati
In certi momenti alcuni di noi avrebbero voluto vederlo accorciare i tempi a muovere ancora più speditamente lungo la strada del cambiamento specie della rottura con l'URSS e con la storia del cosiddetto socialismo reale
Nel rapporto con i quali il PC aveva compiuto i suoi più gravi e tragici errori
Talvolta ci aspettavamo ma era un'attesa fiduciosa Nesta inizio né ancora più ampia in tutti i campi del coraggio di cambiare di innovare
Berlinguer ebbe coraggio e capacità di cambiare quando da solo salito alla tribuna degli oratori in una gelida sala del Cremlino
Tanto grande da far sembrare ancora più minuta la sua figura andò a dire ai suoi potenti e paludati interlocutori la democrazia è un valore universale
Ebbe il coraggio Enrico Berlinguer
Quando affidò
Ad un'intervista
I Giampaolo Pansa
Parole che significavano una scelta politica profonda quando affermò in quel tempo
Di essere più tranquillo sotto l'ombrello della NATO piuttosto che sotto quello del Patto di Varsavia quando San cinque sto modo l'accettazione di fondo della collaborazione europea ed atlantica
Ebbe coraggio Enrico Berlinguer quando in televisione durante una tribuna politica disse che la spinta propulsiva dei paesi dell'est era ormai esaurita
Ed ebbe coraggio tanto coraggio quanta era la pena che provava dal punto di vista umano durante i giorni più difficili della sua esperienza politica e dell'Italia di quegli anni durante il sequestro di Aldo Moro
Contro il terrorismo
Contro le Brigate Rosse e prima ancora contro l'eversione nera per la difesa delle istituzioni democratiche Berlinguer si spese fino in fondo con ogni energia
Anche se quella vicenda segnò la fine della politica per la quale aveva dedicato i suoi sforzi
Anche se la convinzione che le istituzioni non potevano in alcun modo accedere trattare piegarsi vuole dire al tempo stesso di prendere con una generosità senza riserve
Quella democrazia e quello stato chi altri avevano ininterrottamente guidato e occupato per decenni
Sì chiusa allora
Una stagione che avrebbe dovuto aprire una fase diversa della vita politica italiana
Gli anni successivi si incaricarono di dimostrare che la violenza brigatista quella grande illusione eversiva e sanguinaria non solo non fece avanzare di un millimetro le condizioni dei lavoratori dei ceti popolari
Marra l'Antò e ostacolo il cambiamento del Paese
Il terrorismo delle Brigate Rosse non fece avanzare la dittatura del proletariato bloccò il cambiamento di questo Paese e contribuire a fare affermare nei terribili anni ottanta il Caf
Oggi
Le Brigate Rosse sono tornati in azione con lo stesso obiettivo
Fermare il cambiamento
Quando ho abbracciato Olga D'Antona il giorno dei funerali di suo marito Massimo
Lei mi ha detto che a rendere ancora più agghiacciante ciò che era successo era la totale inutilità di quell'assassinio
Lo ha ripetuto dal palco della manifestazione dei sindacati chiedendo sì in quale caverna fossero vissuti brigatisti per non essersi accorti che l'Italia è cambiato
Una cosa
Una cosa mi sento di poter dire pensando alla lezione di venti anni fa
Pensando ai quattrocento morti della guerra italiana di terrorismo
Pensando alla scia di dolore di sangue che le BR hanno lasciato dietro il loro cammino pensando a Carlo Casalegno o a Vittorio Bashere ad Aldo Moro ad Ezio Tarantelli
Pensando a quelle decine di ragazzi italiani spesso figli di operaio di contadini uccisi da figli di papà solo perché avevano addosso una divisa da poliziotto da carabiniere una cosa mi sento di dire non torneranno gli anni di piombo
Non torneranno
Perché c'è qualcosa che è molto più forte di loro
Molto più forte degli spari
Della violenza
Ha ragione Michele Serra che ha scritto sull'omicidio di massima tanto di Massimo D'Antona poche righe bellissime che io porto con me in questi giorni
Una borsa
Una di quelle borse di cuoio panciuto ellisse
Farcite di libri e di documenti che dondola hanno in mano i professori quando i professori camminano per strada
Questa era Lerma con la l'arma con la quale Massimo D'Antona partecipava alla vita pubblica e con la quale dicono abbia cercato di farsi scudo contro il piombo
Dopo che l'hanno portato via la Borsa rimasta sul selciato ripresa da tutti i TG e ritratta da centinaia di istantanee
Sui giornali di ieri
Circondata da un cerchietto di gesso quella borsa inerte aveva la solennità e l'intensità del lutto
Cadavere anch'essa inerme
Come sono inermi gli studi i ragionamenti i pensieri di fronte all'odio se i simboli contano e contano il primo assassinio brigatista dopo undici anni di repliche passerà alla storia come il duello tra una borsa e una pistola
Nell'immediato non poteva che essere un duello di straziante disparità
Marchio di vigliaccheria perché uccide gli inermi
Ma appena diradati gli spari si capisce che oggi come allora
La geometrica potenza non è quella delle armi ma quella del lavoro intellettuale dello studio della ragione politica le pistole si scaricano quella borsa rimarrà sempre carica
Care compagne
Cari compagni compiti
E le responsabilità chi oggi ricadono sulle nostre spalle sono grandi
Superiori a quelli di un tempo sono grandi quanto i cambiamenti che attraversano la nostra epoca quanto gli interrogativi e le contraddizioni che si sollevano
Di questi cambiamenti e di queste contraddizioni e dobbiamo avere coscienza
Così come Berlinguer ebbe il senso dei grandi processi dei mutamenti della struttura del mondo il suo tempo conosceva da qui nasceva ad esempio l'intuizione dell'austerità
Il suo ragionare sulla sostenibilità dello sviluppo e sull'uso equilibrato delle risorse la comprensione di come non fosse più differibile la ricerca di un modo per rendere armonici lo sviluppo economico
E l'innovazione tecnologica con la difesa dell'equità sociale e la tutela dell'ambiente
E da qui nasceva l'idea di un Governo mondiale
Qui affondava la consapevolezza dei grandi squilibri tra Nord e Sud del mondo la volontà come Vinicio Peluffo ha ricordato di affrontare l'insopportabile contraddizioni tra aree ricche e forti del pianeta
E aree deboli ed emarginati schiave del sottosviluppo della povertà
Della fame
Quei problemi non sono risolti
Si ripresentano noi oggi e ad essi semmai se ne sono aggiunti degli altri legati al fatto che ancora manca dopo la fine dei blocchi un vero sistema di relazioni globali
La nuova cartina geografica del mondo ci segnala l'insorgere di troppi localismi e particolarismi ci racconta di rivolte etniche e religiose di conflitti per il controllo delle risorse
Di perversi disegni di chi ritiene di poter disporre a piacimento delle popolazioni soggette alla sua autorità
Di chi persegue obiettivi dettati da un'azione all'ISMU nefasto e razzista assunto a cultura politica ideologia di Stato
Il compito della nostra generazione
Delle donne e degli uomini di sinistra che oggi in Europa governano tanti Paesi e allora quello di guidare il difficile passaggio tra un vecchio ordine che è finito e un nuovo assetto che ancora di là da venire
E quello di progettare e costruire il futuro di lavorare per dare contenuto politico istituzionale ai nuovi valori che dovranno essere alla base della convivenza pacifica
E quello di affermare un principio chiaro
Di farlo vivere in qualunque parte del mondo siano compiuti soprusi o violazioni dei diritti umani nei Balcani come in Kurdistan in Cina come in Birmania
è il principio che dice che mai
Mai più la comunità internazionale dovrà assistere inerte
All'azione di un governo alla Polonia di un dittatore che calpesta i più elementari diritti dell'uomo che commette crimini contro l'umanità che porta a termine assassini collettivi operazioni di pulizia etnica
Di fronte a questo
Di fronte a quello che abbiamo visto in Kosovo è stato necessario inevitabile intervenire
Potete immaginare quanto per Massimo D'Alema e per me e per tanti altri sia stato duro e difficile assumere queste decisioni
Ma è stato inevitabile intervenire
Per le sole ragioni che conosciamo perché per noi l'ingerenza umanitaria rimane l'unica finalità capace di giustificare l'uso della forza
Sarebbe stato certo più comodo
Per tutti noi
Far finta di non vedere
Fare
Come fece l'Europa della destra ai tempi della Bosnia
Rilasciare comunicati e dispensare buoni propositi mentre lì si continuava a morire o a fuggire
Sarajevo
Pochi chilometri da qui è stata mattatoio per anni le donne che uscivano a prendere l'acqua venivano centrate dai cecchini le bombe cadevano sulla gente nei mercati ci furono migliaia di morti e centinaia di migliaia di profughi
E intanto mentre quel dolore quel sangue scorrevano come una cascata la comunità internazionale versava lacrime di coccodrillo poi ci fu il necessario intervento militare
E fu firmato l'accordo di Dayton e con esso vende la pace ma lasciamo stare per un attimo da parte i Balcani
Ricordiamo l'Italia
Ricordiamo l'Europa ricordiamo il fascismo il nazismo l'Olocausto ci furono in Italia migliaia di persone che scelsero di rischiare la propria vita nella Resistenza per liberare il loro Paese
E rimarrà sempre una delle pagine più gloriose della storia nazionale italiana
Ma insieme a loro
Ci furono anche dei ragazzi
Della carovana i no del Sussex che lasciarono la loro famiglia le loro case il loro Paese e attraversarono il mare per venirci ad aiutare molti di loro oggi solo sotto le croci bianche del cimitero di Anzio molti sono caduti sulla spiaggia dalla Normandia se anche a loro avessero voltato le spalle
Se anche a loro si fossero limitati a inviare un comunicato in cui auspicavano la pace
Quella tragedia dell'Europa sarebbe durata più a lungo non dimentichiamolo mai
Vedete ci sono immagini e ricordi quelli che abbiamo richiamato poco fa che porteremo sempre nel nostro cuore
Ma ci sono immagini c'è un dolore che non possiamo ammettere si ripetano ancora
Non possiamo consentire di portare con noi e di ritrovare nel nuovo millennio ciò che da troppo tempo sta attraversando le nostre conoscenze
Lo sguardo di quelle donne di quei bambini in marcia per chilometri per fuggire all'orrore il pensiero di quei documenti di identità strappati e di quelle identità rubate
I racconti dei villaggi distrutti delle stragi delle violenze degli stupri il dolore e la distruzione che ogni guerra porta con sé basta leggere i giornali di oggi
Basta leggere dei corpi dei kosovari bruciati nei forni crematori
Per far sparire le tracce dei massacri o del giovane poeta torturato dalle milizie serbe con l'elettroshock
Per le pulizie che scriveva non è questo che vogliamo non è questo che può abolire nessuna donna e nessun uomo di sinistra nessuna persona che crede autenticamente nella pace nei diritti umani
Non è questo che sta nella nostra storia e nelle culture che oggi ci attraversano non è a questo futuro che pensiamo noi vogliamo la pace
Una pace vera
Una pace giusta in grado di assicurare il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali di ogni individuo di ogni individuo e di tutte le popolazioni di qualunque etnia e di qualunque religione questo è ciò che vogliamo ovunque nel mondo e questo è ciò che abbiamo perseguito con ostinazione per quella regione una pace
Che significa se come mi auguro che possa accadere presto
La fine del tuonare delle armi e dei bombardamenti ma anche la restituzione a centinaia di migliaia di persone del diritto di vivere nella loro terra la possibilità per tutti i bambini del Kosovo
Di tornare a studiare a giocare
Nelle loro scuole
Abbiamo perseguito questo senza avere facili certezze
Ma coltivando delle ragioni
Senza cercare riparo sotto vecchie coperture ideologiche ma evitando le concreto quanto più possibile che la logica militare schiacciasse la ragione della politica e l'iniziativa diplomatica
Abbiamo così mantenuto sempre come primo obiettivo il rientro della popolazione kosovara nelle proprie case sotto la garanzia di una forza Montinari internazionale militare internazionale
Lo abbiamo fatto sostenendo per primi la possibilità di una sospensione dei bombardamenti qualora Milosevic avesse accettato i principi fissati dal G otto
E lo abbiamo fatto facendo fino in fondo i conti con noi stessi non risparmiando uscì nulla dubbi critiche in alcuni momenti angoscia
La stessa che ci attraversa in queste ore
In cui la speranza di pace sembra conoscere improvvise inspiegabili difficoltà
Ci auguriamo davvero
Che Milosevic non faccia ancora una volta marcia indietro
E ci auguriamo davvero che la comunità internazionale resti coesa e compatta attorno alle posizioni del G otto
E che queste diventino presto posizioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite in modo tale da dischiudere davvero
La possibilità di pace per la quale abbiamo lavorato in questi mesi
Lasciatemi dire che sul piano dei valori e dei principi perché è questo che ci ha guidato e non motivi di Realpolitik la sinistra democratica andata avanti ha compiuto una sofferta e drammatica maturazione
Lasciatemi dire che abbiamo affrontato una grande prova
Nel corso della quale abbiamo dimostrato il governo guidato da Massimo D'Alema ha dimostrato la società italiana ha dimostrato serietà e generosità coerenza e coraggio
Insomma
Per capire e affrontare le tante questioni a un mondo che cambia serve coraggio serve coraggio servono molte altre cose
Serve in Italia un partito della sinistra aperto e moderno
Capace al tempo stesso di tenere con sé
Traducendo le alloggi le pagine migliori della nostra storia e capaci di aprirsi come Giovanni Berlinguer ha detto ad altre culture ad altri percorsi ad altre storie culturali serve ricordare sempre
Che è un partito senza memoria non esiste
Perché è un partito può avere dentro di sé molte memorie
Può avere molte radici ma non può esistere partito lo dico in questo tempo di frammentazione esasperata e di partiti fuggevoli che non abbia alcuna memoria che non abbia alcuna radice
Ma serve anche sapere che non ci sono ricette già pronta
Che dal passato non si possono riprendere politiche formule
Ma solo metodi atteggiamenti un modo di porsi dinanzi ai cambiamenti senza preclusioni aprendosi alle novità senza fare affidamento su soluzioni precostituite e cercando sempre di e nuove
In un'intervista Moravia pubblicata su Nuovi Argomenti Berlinguer parlava proprio di questo la politica è prassi
Movimento sviluppo
Mutamento di rapporti di potere creazione innovazione adattamento e comprensione verso i processi reali sforzo che mai si realizza compiutamente
Di padroneggiare governare forse non immobili che cambiano che vanno interpretate
Chi si imbarca nel proposito di proporre o inseguire modelli in politica e condannato agli errori piumini scusabile oltre che alle delusioni più cocenti
E non è forse vero d'altra parte che la sinistra conosciuti e momenti più fecondi in Italia quando è stata capace di innovare profondamente la propria azione quando non ha avuto timore di operare anche delle discontinuità con la sua storia
Berlinguer portò al punto più alto l'innovazione di quella tradizione lasciò un partito che aveva ancora contraddizioni e ritardi
E lascio a ciascuno di noi la possibilità e il compito di proseguire di cambiare di operare discontinuità ancora più ampio
Ecco io credo che se oggi siamo arrivati dove siamo se oggi la sinistra italiana è forza di governo
E anche perché da Berlinguer in poi non abbiamo smesso mai di immaginare ciò che avrebbe dovuto essere il nostro futuro non abbiamo mai smesso di entrare in tensione in relazione con i mutamenti dal nostro tempo
Penso ovviamente al mille novecentottantanove
Alla svolta a una sinistra con il coraggio di operare una rottura profonda di cambiare se stessa penso alla grande discussione democratica uno dei momenti più alti d'intensità politica della storia italiana che condusse alla fondazione del PDS
E ai due pilastri su cui poggiavano le ragioni dalla sua nascita
Per prima cosa la necessità di rompere la democrazia bloccata
Di innovare le istituzioni di cambiare la legge elettorale per fare incamminare l'Italia lungo la strada dell'alternanza e di un compiuto bipolarismo
In questi anni ci siamo impegnati a garantire quella profonda innovazione di cui il Paese aveva bisogno quell'innovazione che il PC non fu in grado di portare avanti in quegli anni
Ma sappiamo che il lavoro non è finito che dobbiamo completare una transizione politica istituzionale che dura da troppo tempo
Un tempo che rischia lo abbiamo visto dopo l'esito del referendum di dare spazio a chi coltiva tentazioni proporzionalisti che e magari disegni neo centristi a chi vuole riportarci agli anni Ottanta all'epoca dei veti incrociati e dell'instabilità permanente
L'idea di creare in questo Paese
Un sistema democratico di tipo europeo
Una democrazia dell'alternanza in cui sia il voto dei cittadini a decidere chi doverne sta scritta nel nostro atto di nascita
Un atto
A partire dal quale abbiamo sempre mantenuto ecco il secondo pilastro di cui parlavo la voglia di affermare una nuova idea della politica l'idea di un grande partito della sinistra
Che fosse il perno su cui costruire un'alleanza più basta
Lo strumento per far vivere e vincere valori idee programma
Noi oggi
Siamo la più grande forza della sinistra italiana siamo un partito della grande famiglia del socialismo europeo siamo una forza che sta mutando
Secca finali valori una sinistra che sente la rabbia il disagio per le troppe ingiustizie che esistono e per i troppi diritti negati
Una sinistra che vuole sentirsi parte e contribuire a costituire un nuovo internazionalismo ma siamo anche una forza aperta
Centrale nella coalizione e nell'alleanza di centrosinistra e mentre in molti sembrano afflitte da una smania proporzionalisti che in questi giorni che tende a esasperare le divisioni noi manteniamo la nostra cultura bipolare e maggioritaria e la nostra forza possiamo dirlo con certezza ora è davvero la garanzia fondamentale
Il lancio delle ragioni dell'intesa e dell'unità fra tutti i riformisti io infatti non mi rassegno e non mi rassegnerò ai rischi di distribuzione dell'Ulivo a rischio dei trasforma
Pare il centrosinistra puro Deca partiti
Questo con pazienza e determinazione ho lavorato e lavorerò per rilanciare la nostra coalizione per far nascere nuovo Ulivo non vorremmo davvero che piccolezze divisioni ed egoismi di oggi magari rivolti a strapparsi tra alleati di governo non qualche punto qualche zero virgola tre o zero virgola quattro avessero un giorno Repetto di consegnare l'Italia al popolo della libertà
Per noi
Anzi a dei riformisti rimane una scelta strategica devo dirvi che quando qualche giorno fa andando in una piazza in Italia ho sentito l'esponente di uno dei partiti hanno i alleati dire che il suo obiettivo quello di prendere un voto in più dei DS e i giornalisti mi hanno chiesto quale fosse la mia opinione ho risposto che il mio obiettivo è quello di prendere un voto in più del Polo perché io non ho avversarie tra i nostri alleati e tra coloro con i quali stiamo governando
Enrico Berlinguer
Farlo qui a Padova quasi al termine di una lunga e difficile campagna elettorale per le elezioni europee anche l'Europa è molto cambiata in questi quindici anni cioè lei euro e noi ai nostri figli lo conosciamo più le frontiere che dividono un Paese dall'altro queste elezioni europee quindici anni dopo si svolgono un qua
Lo diverso e l'obiettivo che le attraversa è uno solo fatemelo dire non certo quello di usare il voto per Bruxelles al fine di scardina
Are il Governo italiano
E di provocare un nuovo ciclo che potrebbe essere davvero devasta qui stabilità politica
Berlusconi
Ha detto agli italiani che se voteranno per lui il Paese sarà costretto alle elezioni anticipate è una minaccia impropria
E Bellei Daria credo davvero molto lontana dallo stato d'animo del Paese che credo in questo momento voglia che il governo D'Alema che ha lavorato bene e sta lavorando bene giunga alla fine di questa leggenda
è la prova
Che Berlusconi è un uomo del vecchio sistema del proporzionale al incapace persino di ricordarsi che queste elezioni si svolgono con un altro sistema elettorale da quello delle politiche che è maggioritario è la prova che Berlusconi non sta facendo nulla di diverso da
Quello che facevano i capi politici del pentapartito per i quali ogni elezioni era buona per una resa dei conti e di una crisi di governo è comunque
Care compagne cari cittadini una ragione in più per andare a votare e per rispondere alla sfida che il capo di Forza Italia ha lanciato al nostro partito al centro si
Invece dovremmo stabilire con il nostro voto come sarà composta un'istituzione che avrà sempre più peso sulla vita dei cittadini europei dovremo stabilire se al suo interno avrà più voce una destra induista ancorata vecchie inadeguate ricetta di verista oppure la sinistra democratica e riformista le forze che portano avanti politiche basate sulla solidarietà e sull'inclusione chi si batte per impedire la crescita delle diseguaglianze e l'estensione delle aree di povertà e di esclusione sociale chi vuole garantire i principali diritti di cittadinanza a ogni donne ogni uomo nato in questo continente o che in questo continente ha scelto di venire a viverci e di crescere qui i propri figli
Questa è la posta in gioco ed è per vincere questa sfida che lavoriamo insieme socialisti francesi ai laburisti inglesi
Ai socialdemocratici tedeschi perché noi possiamo dire a differenza di molti altri che la nostra collocazione è chiara
Perché pur muovendo da sensibilità diverse tutti noi abbiamo a cuore un'idea dell'Europa come un'area sempre più integrata sul piano economico politico sociale culturale ambientale della sicurezza un'Europa più politica capace di operare per garantire lavoro e stabilità in grado di aiutare i Paesi poveri del mondo e di far sentire la sua voce in difesa dei diritti umani un'Europa delle persone sempre più a tre
Pensata da sentimenti e da valori comuni sempre più attenta a favorire l'innovazione il dialogo tra le giovani generazioni e per questo
Che si vota il tredici giugno non per portare gli italiani
A nuove elezioni anticipate care compagne e cari compagni
Proprio uno dei padri dell'Europa Altiero Spinelli sottolineo poco dopo la sua morte quanto fu attenta la presenza di Berlinguer
All'interno del Parlamento europeo e quanto fu importante il suo intervento nel settembre del mille novecentottantatré a favore del nuovo progetto di Trattato sull'un europea e raccontò di quando ancora prima mentre Progetto era solo una bozza scritta da un pugno di deputati e circondata da scetticismo generale Spinelli partì da Strasburgo per andare all'Roma a chiedere a Berlinguer una tensione che in qualche modo contribuisse a dare autorevolezza quell'idea la risposta fu semplicemente è una battaglia giusta e fu seguita da una firma e significò prende è un impegno che era anch'esso un segno di innovazione per un partito che non aveva votato l'adesione allo SME fino alla fine perché all'Europa a quelle elezioni europee di quindici anni fa
Che Enrico Berlinguer dedico le sue ultime energie il suo ultimo discorso in questa piazza di Padova quel discorso che Flavio Zanonato a
Prima ricordato chi le ha viste non dimenticherà mai quelle immagini chi li ha visti non dimenticherà mai
Ma in quegli ultimi fotogrammi
Che riprendono il discorso che Berlinguer fece da questo palco chi le ha ascoltate ricorderà sempre le sue parole
La parte finale di quel discorso la lettura di quegli ultimi due fogli scritti come sempre insieme a Tonino Tatò il giorno precedente a notte
Da l'unico momento che rimaneva disponibile dopo le tante iniziative sono le ultime parole che Enrico Berlinguer ha detto e adesso di
S ci attende l'ultima fatica
Che bisogna compiere con l'impegno che sappiamo sempre dimostrare in tutti i momenti cruciali della vita politica italiana
Lavorate tutti casa per casa azienda per la
Dialogando con i cittadini
Sulla fiducia che per le battaglie che abbiamo fatto per le proposte che presentiamo
Per quello che siamo stati e siamo è possibile con chi sta
E nuovi e più vasti consensi alle nostre liste alla nostra causa che è la causa della pace della libertà della Pro
Oro del progresso della nostra Italia Berlinguer riuscì a dire queste parole come se non fosse successo nulla come
Se fosse riuscito ad arrivare alla fine del suo lavoro l'ultima fatica per Enrico Berlinguer è stata questa
è stata riuscire a lanciare a lasciarci nel cuore queste parole e negli occhi quelle
Immagini parole immagini che sono partite da questa piazza in quella sera di giugno e chi si sono moltiplicate per mille spargendo simile altre piazze adagiato si tra le nostre mozioni e nostri sentimenti Shakespeare ha scritto quando morirà prendi lo spezza lo in tante piccole stelle
Ed egli renderà la volta del cielo così bella
Che il mondo intero amerà la notte e non a durerà l'abbagliante sola
Sappiamo
Non da oggi che non esiste non deve esistere un
Mai un sole Dadorante abbiamo imparato a muoverci con gradualità passo dopo passo ma con andatura afferma nella luce che ci è data dalla realtà del giorno abbiamo continuato con Tinian a lavorare a cercare
A innovare perché sappiamo che rispetto a ieri sono cambiate tante cose
Rimane il bisogno che la politica sia innanzitutto passione coraggio e capacità di seguire strade nuove questi sono i principi e i valori che animano una politica capace di guardare non hanno e di costruire il futuro questa è la nostra idea dalla politica e la politica dei Democratici di sinistra stasera qui
Ci sono tante persone che hanno voluto beh ed Enrico Berlinguer ma tra tutti permettetemi di ricordare sono qui dietro nascosti i compagni della sua scorta che sono insieme
Che sono insieme come facevano lo
Partiti da Roma per essere qui
Vedete la vita di ciascuno di noi è segnata dai colori dalle gioie dalle speranze e dagli amori che la vita ci consente di vivere
Il dolore di quella sera di questa sera di quindici anni fa lo porto ancora con me ma per fortuna non è solo un dolore e anche la voglia il dovere di immaginare progettare proporre quell'idea alta della politica che la vita e la morte di Berlinguer hanno raccontato a tutti noi per questo siamo qui per ricordare all'Italia un grande italiano ricco per le
Tutti voi che siete stati qui questa sera con noi è stata una serata
Abbiamo bisogno però di tutti voi in questi ultimi giorni di campagna alle dobbiamo lavorare ovunque perché il nostro partito abbia il miglior risultato perché Flavio Zanonato ritorni di nuovo sindaco delle non
Perché Tonino dei
Che Allah competizione le per la provincia di
Elena Paciotti siano eletti nel Parlamento europeo
Tutti e buon lavoro
I verdi prossimo alle ore per
Lei è la conclusione della campagna elettorale della coalizione di centro sinistra di aspettiamo tutti io avevo