"Legge Finanziaria e federalismo fiscale" org. dalla CGIL (c/o Centro Congressi Cavour)

Spara si salta
Diamo inizio ai lavori di questo nostro convegno nazionale che abbiamo promosso come CGIL sul tema della legge finanziaria
E del federalismo fiscale come vedete alla presidenza sono già alcuni degli ospiti che interloquiranno con noi quest'oggi Giorgio Benvenuto presidente della sesta Commissione deve quella delle finanze alla canna di deputati Vincenzo Visco ministro del tesoro Valentino Castellani sindaco
Di Torino che ha inoltre la delega la finanza locale per lanci Claudio Martini presidente della regione Toscana
Il pubblico sono presenti gli altri nostri ospiti che ringraziamo tutti della loro presenza alcuni verranno nel corso della mattinata
Che i lavori si concluderanno otto dalle quattordici quattordici e trenta iniziano i nostri lavori dando la parola a Guglielmo Epifani vice segretario della CGIL
Nicolò
Alla discussione di oggi legge finanziaria il federalismo fiscale
Richiama due temi che almeno a prima vista non sembrerebbero avere una relazione diretta
Se non altro una relazione temporale diretta
Invece a ben guardare ragionando sul sul merito delle due questioni
La nostra impressione invece è che ci si possano essere una relazione non solo molto più stretta di quello che appare
Ma anche offrire questo questo rapporto un segno positivo all'azione da sviluppare nelle prossime settimane e questo perché da un lato questa legge finanziaria come abbiamo già avuto modo di dire più volte in più occasioni
Rappresenta sostanzialmente al nostro punto di vista il primo reale punto di svolta nelle politiche di bilancio del Paese dal meno oltre un decennio
Cioè in sé questa finanziaria con le sue misure con le sue indicazioni quantitative
Offre davvero un in maniera molto esplicita questo punto di passaggio
Quando affermiamo queste quando affermo questo non mi sfugge che non è che tutto sia risolto sul piano del risanamento dei conti pubblici
Non è che da un giorno all'altro diciamo tutta la complessità della processo di risanamento sia stato risolto
Ma non c'è dubbio che rispetto a una dinamica di processo di risanamento possiamo dire che il Paese sta imboccando la strada di discesa
E questa Finanziaria segni esattamente questa svolta da una fatica a crescere a un punto in cui finalmente le cose possono marciare più velocemente verso un approdo
Più
Tranquillizzante per il Paese
Questo naturalmente lo dico c'è innanzitutto i numeri contenuti nella legge finanziaria che non solo confermano
Gli elementi contenuti nel Patto di stabilità ma vanno sia per quanto riguarda il due mila sia per quanto riguarda il due mila e uno sotto gli obiettivi fissati nel patto di stabilità che prevedevano
Un rapporto tra deficit e PIL lunedì cinque nel due mila e avremo l'uno e tre all'un per cento nel due mila uno e la Finanziaria prevede invece l'obiettivo dello zero virgola otto per cento
Se dal punto di vista quantitativo quindi questa finanziaria offre l'immagine la consistenza di un punto di svolta nelle politiche di bilancio del Paese
La qualità invece contenuta nelle scelte di la finanziaria parla invece di un corretto rapporto tra le scelte la politica di risanamento
L'ingresso nella moneta unica e i risultati e la ricaduta sociale di questo processo voglio aprire qui una parentesi su questo punto non perché diciamo stia dentro in maniera coerente con l'impianto della discussione di oggi però c'è bisogno
Che questo rapporto tra le politiche di risanamento e le ricadute sociale delle scelte che si fanno in nome dell'Unione Europea vengano vissute in maniera più forte ed esplicite
Perché vedere la moneta al processo di integrazione europea solo come è un dato monetario magari condito
Da una serie di politiche volte a destare preoccupazioni sentimenti di ansia nelle popolazioni europea e senza un processo che coinvolga i cittadini può recare molti danni
Da questo punto di vista il voto danese non può essere sottovalutato
Perché è un voto che può contribuire a rafforzare quella contrapposizione tra il processo di integrazione e un'identità fondata sulla difesa del proprio localismo del proprio territorio della propria e Tania
Aggiungo
Che lo stesso processo che dovrebbe portare al vertice di Nizza alla stesura e l'approvazione della Carta dei diritti fondamentali un passaggio importante per la costruzione dell'Europa dei cittadini
Non può restare unicamente un prodotto da quarant'fatto da quarantacinque saggi e approvato da quindici governi perché deve rappresentare innanzitutto per i cittadini europei
Qualcosa che parla direttamente ai loro bisogni alle loro tutele o anche alle loro aspirazioni ideali
Dunque dicevamo che la legge finanziaria rappresenta questo punto di svolta
Si può dire la stessa cosa per quanto riguarda i processi di riforma dello Stato di cui il federalismo fiscale e un elemento essenziale
è un elemento senza il quale gran parte delle discussioni o delle polemiche che si fanno corrono il rischio di essere pura pura astrazione
Possiamo immaginare che questa legislatura che volge al termine
Si chiuda con un segno di grande rilevanza
Sul terreno del processo di risanamento e di aggiustamento dei conti e per fortuna anche della ripresa dello sviluppo e viceversa Lashio non risolto ho rimandato o peggio affrontato in maniera non organica
Quel problema annoso della riforma e del riordino della nostra forma dello Stato
E possiamo immaginare per il Paese
Un futuro fatto da un'economia è una finanza risanati e da istituzioni che perpetuano nell'assenza di un organico disegno riformatore la loro inefficienza che inevitabilmente finirebbe per coinvolgere condizionare anche lo stesso processo di risanamento
Risolvere questa contraddizione
Da qui
Alla fine della legislatura per quello che naturalmente sarà possibile di fare mi pare rappresenti quel punto di unione che lega i due titoli del nostro convegno
Quando mi riferisco alla necessità di completare nelle forme possibili questo processo parlo esplicitamente della discussione del confronto in atto in Parlamento sul Titolo quinto della Costituzione
Parlo del rapporto che l'esito di quella discussione può o meno finire per a vere
Con la preparazione degli Statuti regionali
Parlo del rapporto che quella discussione la stesura degli statuti regionali potrà o meno a vere con un processo razionale e graduato né il tempo di elementi di federalismo fiscale
Da questo punto di vista io voglio sperare che il quadro più positivo della ripresa economica
E lo stessa fase di risanamento finanziario Possa isolare battere due tendenze presenti nel dibattito sul federalismo che per la verità non ci hanno convinto prima e ci sembrano del tutto poco convincenti oggi
La prima quella di chi immagina attraverso una propria posizione
Di disarticolare lo Stato unitario nel nome di un segno secessionista e localista che è esattamente il contrario di un'idea compiuta di federalismo solidale
La seconda quella di chi pensa attraverso un'idea unica di federalismo di ridurre o mettere in discussione la carta dei diritti sociali fondamentali dei cittadini italiani e il valore di eguaglianza tra di loro da cui questi diritti discendo
Una battaglia ESPI cita quindi quella che vogliamo fare
Che reclama però e qui dobbiamo essere onesti fino in fondo da parte nostra una scelta non equivoca
In favore di un federalismo solidale democratico come grande questione riformatrice e democratica per il presente il futuro del nostro paese una riforma che poggi sostanzialmente su tre principi e su tre scelte
La prima un federalismo inteso come processo di riforma dello Stato e non come processo di dissoluzione dello Stato
Vale per l'Italia e vale io penso anche per l'euro
Secondo un federalismo che si leghi ha una funzione di governo più efficace
E ampio un responsabile funzione amministrativa negli interessi dei cittadini
Terzo
Un federalismo che per essere tale deve saper coniugare auto-governo e cooperazione e assicurare nel contempo una più grande ed efficace coesione sociale
Se valgono e per noi valgono questi principi e questa scelta è evidente che il disegno di riforma non può che essere unitario e organico
Senza strappi essenza parzialità
Perché l'unica parzialità che a me sembra utile in questo quadro può essere solo quella legata al fattore tempo e cioè quel tipo di parzialità che risponde al nome della gradualità dei processi dentro un disegno Corviale
Ma soprattutto questo processo deve tenere assieme la fase la scelta della ripartizione delle competenze legislative e amministrative e quella relativa agli strumenti e alla serie di della cooperazione codeterminazione
La redistribuzione delle competenze e cioè nuovi poteri unite all'introduzione di forme come genti di codecisione istituzionale
Anche e soprattutto nel campo delle politiche fiscali e finanziarie si deve procedere tenendo assieme il principio il valore e la scelta dell'autonomia
Con quello della responsabilità e quello della cooperazione pesano qui nel terreno fiscale e finanziario come è evidente la somma degli squilibri economici sociali e di reddito tra le diverse aree del Paese
Ma pone soprattutto un oggettivo problema di tenere assieme in un'unica e correlata responsabilità il profilo dell'autonomia del potere finanziario e quello del potere dispensa tracce entro il regioni e tra queste dell'insieme delle Autonomie locale
Il convegno quindi si propone esattamente questo
Di fare il punto su questo nodo su questa prospettiva di questo processo partendo da questa questione
Chiamando a discutere come avete visto amministratori uomini di governo studiosi parlamentari The ringraziamo per aver raccolto il nostro invitto
Noi sappiamo che la discussione in sé non è né semplice né univoca
Che ci sono punti di vista spesso anche diversi anche all'interno di forze politiche o sociali diciamo così di valori idealità comuni
Ma qui sta il cuore del problema e cui il segno della riforma federale da costruire per il Paese
Come non c'è
Un'unica idea di sviluppo e di competizione
Così noi pensiamo che non ci sia un unico rapporto un'unica idea di rapporto tra lo sviluppo la promozione dei diritti sociali i principi di coesione
Ma qui è la nostra scelta
Tenere assieme i diritti di libertà e i diritti di diritto
Lo sviluppo e la coesione l'autonomia e la responsabilità
Se il processo di risanamento finanziario quello di cui parlavo all'inizio
Ha avuto tutto sommato questo segno del nostro lavoro e se la concertazione pure tra alti e bassi e difficoltà ha prodotto comunque un risultato positivo per il Paese
Questo ci dice che si potrebbe nello stesso modo e nelle stesse modalità costruire un reale impianto di riforma federalista e solidale per il Paese
Fatto con le stesse scelte e fatto nel nome degli stessi valori mi resta infine un dubbio
Perché la polemica le attenzioni le forzature Doom su cui si parla in materia di federalismo hanno riguardato i riguardano in questi mesi prevalentemente o apparentemente altro
Distruzione
La sanità le forze di sicurezza e di polizia
E qualche volta qua e là a seconda delle convenienze della stagione Di Cicco anche gli immigrati
Perché il nodo della fiscalità
E passato sotto silenzio dopo anni invece di confronto di studio e di passione di confronto civile
Può essere avanza un'ipotesi che i primi l'istruzione la sanità le forze di polizia all'immigrazione
Si possano prestare a una lettura molto ideologica del processo federalista e perciò tale molto parziale
Mentre il tema di oggi
Comunque implica di fare i conti con un governo delle scelte equilibrato e forzatamente più responsabile
Ma anche per questo può essere utile parlare oggi di questo tema
Che naturalmente anche alla luce del valore chiediamo al risanamento finanziario può essere insieme più utile e importante per l'oggi e per il futuro del Paese
Nicola Bono
Della parte dalla fine
La discussione parlamentare degli ultimi giorni sulla riforma dell'ordinamento statuale nel nostro Paese
Ed il varo della manovra di bilancio per il due mila uno da parte del governo costituiscono come diceva anche Epifani ora di apertura le novità dell'attuale fase politica istituzionale
Per la prima volta infatti i contenuti programmatici del depresso e e perciò il disegno di legge finanziaria indicano l'assenza di manovre correttive
Si è anzi reso disponibile un surplus fiscale
Avente almeno in parte caratteristiche strutturali ed è una tendenza che Comune e diversi Paesi europei
Che essendo si è avviato a conclusione il processo di risanamento finanziario dei conti pubblici
Consente oggi di aprire un ragionamento nuovo sulla finalizzazione delle risorse sulla scelta delle priorità sulla qualità dello sviluppo
D'altro canto si sta avviando a compimento il processo di trasferimento delle risorse e delle competenze
Ai livelli decentrati delle istituzioni l'applicazione della cosiddetta Bassanini i provvedimenti legislativi sul federalismo fiscale l'applicazione della riforma dell'amministrazione finanziaria
Mentre nel paese e nelle istituzioni
è aperta la discussione sulla qualità del modello federale nell'ordinamento dello Stato italiano
Ecco è questo nuovo scenario ad interrogare il movimento sindacale su alcuni contenuti che appaiono strategici
Da un lato sul rapporto tra funzione redistributiva e funzione allocativa delle politiche fiscali che poi non è altro che ragionare del rapporto tra competitività e modello sociale
Dall'altro sul rapporto tra i diversi livelli istituzionali e dell'azione economica ossia sul rapporto tra sovranità nazionale Europa e dimensione locale
Ecco con questa iniziativa di oggi noi ci proponiamo di avviare una discussione su questi temi
Provando a contestare l'approccio culturale che oggi sembra vada per la maggiore sul senso la funzione della politica economica che invece la si vorrebbe piuttosto ne legata ad una dimensione micro tutta cioè concentrata sui costi
Provando a riaffermare il valore della tassazione non come un fatto negativo in sé Manzi come fondativo del patto tra cittadini e Stato
Al cui interno qualificare l'iniziativa pubblica indirizzandola verso obiettivi di politica economica che siano di promozioni di sviluppo e solidarietà sociale
Abbiamo chiesto per questo ad autorevoli esponenti del mondo accademico impegnati nei diversi livelli istituzionali e di governo di concorrere con il loro sapere la loro esperienza a questa nostra elaborazione
Individuando prime possibili risposte ai diversi problemi di interrogativi che oggi ci appaiono centrali in questa fase abbiamo scelto nel titolo a questo nostro convegno di sintetizzare in alcune parole chiave il significato dell'iniziativa che vi proponiamo
Equità come il parametro attraverso cui leggere la qualità dalla manovra di bilancio per il due mila uno autonomia come la rivendicazione delle diverse istanze locali a promuovere la propria iniziativa e capacità
In un'articolazione statuale organizzata per funzioni e competenze
Responsabilità Nazionale come ciò che consente al modello di funzionare rendendolo sostenibile facendo cioè dell'autonomia il motore l'esito di un processo di avanzamento per l'intero Paese
Nel confronto realizzato con il governo sulla legge finanziaria per il due mila uno la CGIL ha sostenuto che il bonus fiscale doveva essere utilizzato prevalentemente per ridurre la pressione fiscale sui redditi medio bassi da lavoro dipendente da pensione
La perdita di potere d'acquisto delle retribuzioni lorde negli ultimi dieci anni specie ai livelli medio bassi
Il contributo dato dai redditi da lavoro dipendente da pensione al risanamento del Paese la crescita della produttività del sistema che andata tutto a vantaggio dell'ultimo decennio dei profitti delle imprese
Il ripresentarsi di uno nuova questione salariale nel conflitto distributivo sono queste le ragioni che imitano a favore di una chiara scelta di priorità nell'identificare i soggetti beneficiari della restituzione fiscale
La manovra di bilancio appena varata dal governo come appena detto Epifani reca il segno delle nostre rivendicazioni sindacali mostrando un profilo di equità gli interventi fiscali proposti per lo più sono chiari nella direzione avendo per oggetto privilegiato l'aumento del reddito disponibile di lavoratrici e lavoratori e pensionati
La scelta di sostenere la domanda interna
Con la presenza di alcune misure volti a promuovere occupazione stabile ed investimenti specie nelle aree disagiate del Paese
La previsione del finanziamento di progetti di ricerca e formazione con una parte dei futuri premente proventi della gara UMTS la predisposizione di un pacchetto di provvedimenti per far fronte all'emergenza petrolio
Ecco questi provvedimenti nel loro insieme debbono poter anticipare oggi l'inversione di rotta necessaria a realizzare l'obiettivo dello sviluppo e del lavoro
Certamente restano ancora diversi problemi da risolvere specie per quanto riguarda il finanziamento di alcune importanti riforme sociali la riforma degli ammortizzatori sociali l'allargamento dei diritti per i lavoratori cosiddetti atipici
O la predisposizione ancora di politiche mirate a combattere la povertà
Come pure sarà opportuno che si prosegua in un processo di graduale riduzione della pressione fiscale a fronte di entrate aggiuntive derivanti dal recupero di gettito evaso
Specie se andrà affermandosi un modello di federalismo fiscale ossia un sistema tributario policentrico anzi proprio l'imporsi di un modello di federalismo fiscale
Renderà necessario che si faccia attenzione non più solo alla pressione fiscale in capo al cittadino contribuente determinata dal livello nazionale del prelievo ma anche al carico tributario complessivo individuale d'altronde è la caratteristica spessa dell'attuale bonus fiscale
Alle GT ma nella destinazione esso infatti non è ancora il dividendo di Maastricht
E perciò va restituito a quanti hanno maggiormente contribuito al risanamento del Paese ma in seguito se le previsioni di crescita dell'economia italiana verranno confermate
Deve essere possibile ragionare del finanziamento di progetti di coesione sociali e di politiche di Welfare del finanziamento di provvedimenti dispensa per investimenti ricerca sviluppo e capitale umano
Sul secondo invece dei due temi oggi proposte la discussione
Noi siamo consapevoli di come la nuova normativa del federalismo fiscale richiede al sindacato di costruire perché ancora non la possiede
Una propria capacità di contrattazione dei bilanci regionali e comunali anche attraverso l'individuazione di strumenti di programmazione economica e finanziaria
Tipo documenti di programmazione economica e finanziaria a livello regionale cosa che peraltro si sta sperimentando in alcune regioni la messa in rete delle diverse esperienze diffuse sul territorio nazionale realizzando una sorta di banca dati sulla contrattazione locale
Un ragionamento nuovo che dobbiamo accendere atto non l'opportunità di promuovere un'interlocuzione diretta con la stessa Conferenza Stato Regioni
La difficile discussione avviate in Parlamento sulla riforma del modello statuale in chiave federalista
E le iniziative già intraprese o ancora solo annunciate dalle regioni del Nord in merito alla cosiddetta devolution hanno riproposto il tema del federalismo all'attenzione del Paese
Ciò che maggiormente preoccupa dell'iniziativa referendaria delle regioni del Nord non è tanto come pure pare essersi contro concentrata l'attenzione una valutazione di opportunità sull'utilizzo dello strumento in sé
Quanto piuttosto la sostanza politica che vi è sottesa
E che in quanto tali si configura come oggettivamente alternativa a quella scelta con l'iter parlamentare della legge la devolution infatti nell'intenzione dei suoi proponenti è la strategia attraverso la quale si intende abrogare la funzione di unificazione nazionale di alcune politiche fondamentali invece per la coesione del Paese
Anche volendo prescindere dal clima elettorale che ha inquinato la discussione in Parlamento appare chiaro che ciò che lì si è iniziato a discutere
Non ha a che vedere con un modello astratto di ingegneria istituzionale quanto piuttosto con la costituzione materiale della cittadinanza nel nostro Paese
Avremo modo di approfondire questa riflessione e successive occasioni di dibattito tuttavia è necessario è necessario anticiparne qui già alcuni aspetti perché essi attengono direttamente al modello sociale e perciò alle modalità di finanziamento delle politiche del welfare
Quindi proponiamo a questa discussione alcuni primi problemi e interrogativi in primo luogo via il capitolo riguardante la qualità del modello federale nella sua accezione più generale e cioè prima ancora di riferirsi alla quantità di risorse e alla natura delle competenze da attribuire diversi livelli istituzionali il punto in discussione
Esse si intenda dar luogo ad un modello sostanzialmente neo centralista
In cui le regioni si sostituiscono allo Stato per funzioni competenze e risorse nei confronti delle articolazioni territoriali al loro interno o se invece si lavori ed un modello federalista in cui le regioni rappresentano lo snodo funzionale tra la dimensione globale e quella locale
Scegliere questa seconda strada come noi crediamo debba esser fatto
Presuppone la valorizzazione delle Autonomie e la costruzione di un modello democratico
Che veda protagonisti istituzioni forze politiche sociali forme di partecipazione attiva della cittadinanza nella determinazione delle scelte di governo conseguente a questa scelta e non prima
è il tema della ripartizione delle funzioni delle competenze
Ai diversi livelli istituzionali specie per quanto riguarda il discusso capitolo sulle materie oggetto di concorrenzialità tra le diverse articolazioni dello Stato appunto è stato uno dei punti in discussione
Nella nella discussione parlamentare alla Camera
Il secondo capitolo di questa riflessione si riferisce invece alla scelta del modello di federalismo adottato in Italia metà in materia fiscale che diverso dagli altri Paesi europei
Noi sappiamo che i grandi tributi propri di pertinenza dei diversi livelli locali sono rappresentati dall'IRAP per le regioni dall'ICI per i Comuni dall'imposta provinciale di trascrizione per le Province
E che ancora i Comuni possono avvalersi dell'addizionale IRPEF
Della tassa sui rifiuti solidi urbani che presto sarà trasformata in tariffa e di alcuni altri piccoli tributi minori così come pure le Province dispongono dell'addizionale sul consumo di energia elettrica
E danno una compartecipazione al cento per cento
Sull'imposta relativa ai premi assicurativi per la responsabilità civile per gli attori veicoli infine le regioni hanno come tributi propri l'addizionale IRPEF e le tasse automobilistiche ed una compartecipazione all'accisa sulla benzina
Nel mille novecentonovantanove le Regioni incassavano dallo Stato novantatré mila miliardi circa di trasferimenti
Ed incassavano settanta mila miliardi di entrate proprie dal due mila uno una parte consistente dei trasferimenti erariali in particolare il fondo sanitario nazionale
Sarà abolita con la partecipazione delle Regioni al gettito di alcune imposte erariali l'Iva l'IRPEF la accisa sulla benzina
Per quanto riguarda la sanità in particolare si andrà l'abolizione del vincolo di destinazione delle risorse regionali prevedendo il suo luogo l'adozione da parte dello Stato di indicatori quanti qualitativi e di standard di assistenza minimi
La scelta contenuta nel decreto legislativo cinquantasei del novantanove chiamato l'articolo dieci della legge centotrentatré della del novantanove si è orientata verso un modello di coesione nazionale ciò che è accaduto e che si è giunti ad un compromesso
Tra le stanze più autonomiste rappresentate dalle regioni e l'interesse nazionale rappresentato dallo Stato con l'obiettivo di realizzare un federalismo di tipo solidale per tener conto dell'esistenza di un dualismo nello sviluppo del Paese
Il modalità gli hanno di federalismo verticale infatti nello scegliere il sistema della compartecipazione delle Regioni al gettito delle imposte nazionali in sostituzione dei trasferimenti ha affermato un modello che si dice di federalismo verticale secondo cui la perequazione tra le Regioni è governata dal centro
Al contempo però è questo il punto di difficoltà di ambiguità del nostro sistema è apparsa chiara l'ambiguità di fondo rappresentata dal fatto che la principale risorsa propria delle regioni è per l'appunto l'IRAP
Che valeva nel novantanove c quattro sei mila miliardi con cui si è andate la fiscalizzazione degli oneri sale sanitari e che l'IRAP l'imposta collegata lo sviluppo del reddito locale
Ora questo non solo finisce Colin generare una qualche confusione sulle responsabilità della spesa cosa che peraltro è stata diventa nel conflitto acceso tra Regioni tesoro
Alla all'inizio dell'estate scorsa e poi risolto sì con l'accordo dei primi giorni di agosto
Ma alla lunga e questo è più preoccupante
Può autorizzare le regioni forti
A rivendicare un sistema di perequazione governato direttamente da loro come peraltro alcune già rivendicano ossia un sistema che si definisce di perequazione orizzontale ora la differenza è fondamentale tra i possibili sistemi di perequazione non è affatto formale ma è di sostanza ed è che in assenza di un luogo istituzionale di compensazione delle differenze
Tra le diverse aree del Paese e di un'azione di verifica e controllo nazionale i parlamentari la perequazione orizzontale orizzontale
Rischia di risolversi si risolverebbe anzi indù poteri di signoraggio delle regioni forti nei confronti di quelle deboli rendendo impossibile quindi l'agire di qualunque principio solidaristico e cooperativo
La risposta efficace a questo problema io non credo sia né la richiesta di rinvio dall'entrata in vigore del federalismo prevista per il due mila uno né tantomeno anche questo è stato detto può risolversi in una accelerazione della fase di transizione
Che dovrebbe terminare nel due mila e tredici anno nel quale stimato che il fondo di perequazione distribuisca al almeno risorse pari a dodici mila miliardi però è abbastanza certo
Che se non si darà luogo a politiche volti a superare il dualismo di sviluppo nel Paese
E non si definiranno degli obiettivi di efficacia e di efficienza del sistema sanitario su tutto il territorio nazionale difficilmente tale sistema potrà reggere
Ciò mette in luce come il processo di autonomia delle regioni delle regioni non possa prescindere dall'assunzione di una loro responsabilità nazionale pena il fallimento del processo medesimo e ciò vale per le regioni del sud Italia ma vale anche per quelle ricche del Centro-Nord
La discussione in Parlamento sulla cosiddetta sussidiarietà
Non è estranea questo ragionamento ciò di cui si discute infatti S la coesione sociale e l'universalità dei diritti siano ancora obiettivi nazionali oppure se lo Stato nelle sue diverse articolazioni
Debba fare da garante solo in ultima istanza limitandosi a sussidiare la manchevole iniziativa del mercato
Il terzo tema che vogliamo proporre alla nostra discussione è quello relativo allo sviluppo dei sistemi locali nel nuovo sistema di federalismo fiscale ciò chiama in causa in primo luogo e livello strutturale più vicine ai cittadini l'ente locale e la capacità dei diversi sistemi istituzionali locali di fare sistema guadagnando l'inefficienza di spesa ed in qualità dei servizi erogati alle popolazioni
Promuovendo un uso della leva fiscale ai fini dello sviluppo del lavoro e delle tutele per l'ambiente
L'intesa su cui si sta lavorando in Toscana tra Regione Province e Comuni centrata sull'ottimizzazione delle risorse disponibili
Il processo di liberalizzazione dei servizi a rete gli incentivi alla gestione in forma associata di alcuni servizi locali
La gestione dei tributi locali con l'utilizzo delle Agenzie fiscali sembra andare in questa direzione
Con l'affermarsi del modello di federalismo fiscale ne ha infatti il rischio che avanzino diversi modelli di stato sociale differenziati sull'intero territorio nazionale allora importante
Che il bilancio nazionale mantengo una sua funzione redistributiva ma è anche importante la risposta abilitazione dei diversi
Dei diversi livelli istituzionali nelle politiche di bilancio la trasparenza del prelievo locale nella sua destinazione è di pertinenza dell'ente locale la gestione dei tributi affidate alle agenzie fiscali di recente costituzione
Ciò dipenderà anche dall'ampliamento della flessibilità della leva fiscale per i Comuni come è stato previsto nel decreto legislativo trecentosessanta del novantotto che dovrebbe entrare in vigore a partire dal due mila due
Secondo cui è prevista una compartecipazione al gettito IVA per far pari almeno all'uno per cento in sostituzione del cinquanta per cento circa dei trasferimenti erariali che oggi per i comuni ammontano a ventidue mila miliardi di lire
Naturalmente si porrà anche in questo caso con la necessità di istituire un fondo perequativo che sostenga le situazioni più deboli e quindi decidere dei criteri di riparto e trattandosi di otto mila comuni invece di venti regioni
Sa apparirà non più rinviabile una politica che preveda il consorzio di più comuni come peraltro già previsto dalla Bassanini e come già è previsto che avvenga nella gestione dei servizi idrici e della raccolta dei rifiuti
Ma sarebbe anche opportuno già a partire dalle vigenti addizionali IRPEF individuare da parte dell'ente locale lo scopo del prelievo utilizzando l'ad esempio verso progetti di riqualificazione del tessuto urbano
Si apre dunque il capitolo delle tariffe dei servizi pubblici di pertinenza locale che rappresentano un costo crescente per i cittadini in tutti i comuni i servizi locali quelli sociali e quelli dei servizi a rete
Per quanto riguarda i servizi sociali di cui così poco si parla
è necessario che i Comuni rivedano la differenza oggi esistente nelle tariffe tra servizi a domanda individuale e servizi alla persona com'è nel caso degli asili nido che non rientrando ancora nell'aria di servizi educativi
Sono trattati come servizi a domanda individuale e individuale e perciò sono gravati di una tariffa collegata al reddito individuale o come ancora accade
Nel caso dei servizi aggiuntivi dell'orario della scuola elementare cosiddetto prescuola e doposcuola la cui fruizione è considerata distinta dal diritto allo studio ed è perciò trattata come diritto individuale
Per quanto invece attiene al sistema dei servizi a rete ed in particolar modo all'aria dei servizi energetici erogati dall'ex municipalizzate aree che oggi è sottoposta ad un imponente processo di liberalizzazione di accorpamento e di privatizzazione è urgente avviare una riforma del sistema delle accise che insistono su questi servizi anche cogliendo gli spazi rappresentati dalle misure contenute in finanziaria infine vogliamo esplicitare la questione che è sottesa ragionamento fin qui svolto e che è presente nel dibattito nazionale come in quello europeo
Ci riferiamo cioè alla costruzione di un modello a diverse velocità tra le Regioni che concorrono alla costruzione di uno Stato federale
Perché differenti per sviluppo e perciò con diversi possibili gradi di autonomia finanziaria
Così come peraltro la costruzione dell'Unione Europea prevedeva un gruppo di testa per la raggiunge amento dell'Obiettivo dell'Euro e prevede oggi un gruppo di testa di di paesi nel processo di allargamento
A destra
Poiché sembra difficile invertire questa tendenza ossia la costruzione di un modello federale a diverse velocità
Appare dirimente sapere allora come e se si intenda governare un simile processo
Se ciò è questo significhi l'abbandono di politiche di convergenza e solidarietà nazionali
E cosa invece si intenda proporre concretamente nella definizione dei Progetti speciali di autonomia perché la divaricazione tra aree forti e deboli del Paese o aree forti e deboli dell'Unione non risulti irreversibile
Nel concludere queste brevi note introduttive vogliamo dunque riaffermare il concetto che abbiamo cercato di esprimere tutte queste righe
Che l'affermazione di un modello federale solidaristico e cooperativo
Non è solo a beneficio delle aree del Paese più deboli ma consente un maggior vantaggio generale perché infine la libertà di ciascuno è maggiore solo se costituisce un punto di avanzamento per tutti
Allora apriamo la la discussione diamo subito la parola perché naturalmente impegni connessi alla sua funzione al ministro del Tesoro Vincenzo Visco che ringraziamo per essere stato cui tra di noi
Dunque io
Insomma penso che questa storia foto buona occasione per
Due cose un ragionamento
Collegato al fatto che è stata presentata la legge finanziaria
Che appare con caratteristiche
Fosse rimessa al passato anche se poi non è vero come
Come vedremo
E poi anche forse fare qualche considerazione di cravatte politiche
Così rigide vibra
Secondo tema invece
Ha detto Epifani che la Finanziaria segna un punto da un punto di svolta
Ecco io penso di no io penso che la finanziaria attuale e il il momento conclusivo tutti un processo che non abbiamo iniziato nel novantasei
Processo che la che la
Delineato esattamente
Nel programma elettorale
E sul guai lei c'era stato il confronto elettorale siano anche l'Inter elezioni il l'indicazione per risanamento
In tempi rapidi Europa e quindi per conseguenza di questo sviluppo e
E ripresa ripresa del Paese
Quello che è avvenuto esattamente questo cioè se c'è un punto su cui c'è stata una coerenza estrema nei governi che si sono succeduti è stato è stato precisamente questo noi
Abbiamo risanato il bilancio dello Stato dopo circa vent'anni di disordini finanziari
E da quello sono derivato una serie una serie conseguenze
E quindi la discesa dell'inflazione dice se tassi d'interesse eccetera eccetera
Poi abbiamo preso insomma questo questori risulta essere corta che più evidenti ancora se non avessimo avuto la la disgrazia di aprire la crisi russa e quella asiatica ci hanno fatto perdere tempo
Un tempo rispetto alla visibilità della ripresa se voi tenete presente che ancora a a fine luglio
In parlamento
L'opposizione sosteneva che la ripresa non c'era quando nel primo trimestre dell'anno in corso non siamo cresciuti a un ritmo che se che era il quattro e quattro per cento sostanzialmente rispetto rispetto al al passato via rendete conto
Appunto di di come
Praticata fosse una visione scettica una visione disfattista
E come latte e in parte lo sia lo sia ancora insomma anche il il ritardo con cui le forze politiche di maggioranza
A
Hanno stanno reagendo rispetto a questa sì finanziaria che no quantomeno merita se non un apprezzamento una considerazione benevola no dico anche questo e e indice di qualcosa e qualcosa che funziona che funziona poco
Però appunto questo e il processo di Etò cosa c'è e c'è e anche vedete un cambiamento culturale importante della sinistra italiana e che sarebbe gravissimo perde cioè noi abbiamo la sinistra italiana oggi che ha accusano i suoi obiettivi quello che aveva fu della destra storica italiana cioè il pareggio di bilancio
Il che può sembrare paradossale ma può sembrare paradossale però il problema è capire che su basi economiche solide si può creare sviluppo e quindi si possono creare le premesse per il una redistribuzione
Cioè chi crea una finanza pasticciata una una finanza
A abusiva no di discrezionalità
Manipolatrice e alla fine ne paga tutti i conti questo è stato la storia gli anni settanta e ottanta che noi abbiamo capito e che abbiamo con governo e centrosinistra ha cercato di chiudere e adesso abbiamo un'economia che cresce e cresce senza inflazione aumenta l'occupazione aumento eredi delle famiglie e possiamo persino ridurre ridurre le tasse cosa tra l'altro ramo ci ha fatto l'anno scorso e che ha pezzetti avevamo anche fatto continuamente in questi quattro anni perché non è affatto vero che noi non ce non abbiamo tenuto conto nonostante il risanamento delle esigenze
Dei ceti me più esposti sono alle abbiamo tutelato in tutti i modi a persino nel novantasette
Per fare sul solo esempio noi abbiamo in questa polemica sul fatto politico politiche per le famiglie cose del genere noi abbiamo quintuplicato le detrazioni fiscali per i figli a carico
No che erano cento mila lire quando abbiamo trovato e sono più di cinquecento mila lire adesso standard e e quindi quindi dico però adesso la cosa è più visibile abbiamo abbiamo più soldi e quindi proponevo fa un'altra
Una realtà aveva
Considerazione
Su un'osservazione della Brandolini cioè noi
Questa Finanziaria
Non anni da indietro con nessun dividendo di Crash
Il dividendo di Maastricht e la crescita
Questa finanziaria e in grado di essere generosa contribuenti italiani
Per un altro aspetto
E i denari chiede a Campari Annie
Vengono fuori ha avuto utilizzazioni diverse
Sono semplicemente risultato del successo dalla riforma fiscale e del successo della riorganizzazione dell'amministrazione finanziaria questi sono extra gettito
Non sono oggetti di legati alla crescita maggiore se fosse così noi non l'avremmo potuti usare infatti non li usiamo in tante che noi riduciamo gli obiettivi del Patto di stabilità
Quindi quindi e questa cosa sottile da capire che la gente dice c'è la crescita cominciamo a spendere ma neanche per sogno cioè la crescita e quindi e quindi ci sono più risorse per turchi ed eventualmente ci sono anche più risorse per il bilancio
Qui da noi siamo però invece in Italia in questi ultimi anni abbia avuto una fase eccezionale di recupero rispetto alla situazione
Va be'se non si fanno e nuovi su soprattutto se si completa la riforma l'amministrazione finanziaria così come la legge la prevede questo entrano gennaio le agenzie fiscali venir buono essere in funzione
E qui questo e ed va garantita queste agenzie autonomia
E indipendenza da cioè e responsabilità molto forte
è e allora ricordo noi abbiamo una possibilità appunto di ulteriori recuperi redistribuzione
D'altra parte
Questa
In questi giorni e anche questo è stato detto da
Da Epifani Lorini noi ci doveva fare i conti con un alto un altro problema cioè noi abbiamo investito una legislatura in tema su un processo
Di europeizzazione del Paese cioè di
Definizione
Una una volta per tutte della collocazione internazionale di questo Paese
E quindi della sua
Assimilazione ai ai Paesi del dell'Europa
Centro settentrionale
E questo dico vuol sapere tutto l'Italia non è stato mai
Scontato
E tuttavia hanno e questo ovviamente impone pone un problema duplice problema federalista problema federalismo Europa un problema federalismo imitati
E tuttavia dicevo oggi noi abbiamo delle difficoltà su questo o vanno su questo mode
Ha si parlava della Danimarca io sarei non ce l'ha fatta la Danimarca ma anche la mia la l'anima che a ben vedere il riflesso di un
Un clima sentimento o uscì curo
E inquietante che che c'è in una certa fascia dell'Europa Montanari Pedemontana da tutte e due le parti delle ali
E che sta creando in tutti i Paesi dei movimenti dei gruppi che supera anche sono guidati
Da dalla paura dalla preoccupazione preoccupazione della scena qualcosa di c'è otto per qualcosa di sicuro di paura paura dello straniero paura della globalizzazione paura di Brussel paura
E la paura genera Imhoff
Perché sulla paura che poi appunto nascono i movimenti politici
Ma populisti violenti
E allora appunto una fortuna è stato il fatto che oggi in tutta Europa in gara tutta l'Europa è in grado di dimostrare che
La moneta unica paga
Cioè la ripresa è talmente forte non la disoccupazione sta calando che almeno questa incertezza dovrebbe dovrebbe
Veniva meno però è chiaro che se l'Europa non è in grado di riprendere un cammino veloce di convergenza tra i Paesi almeno tra quelli fondamentali e sedere continuare a a subire da un lato le il disco tinti no allora nazionalisti dei singoli Stati e dall'alto il fatto che alcuni paesi che non sono nelle uno o hanno interessi diversi e non convergenti e chiede tuttavia possono porre dei veti e di
E imporre dei rallentamenti è chiaro che a quel punto la scommessa europea visto
Mischia levo e rischia e rischia appunto anche questa costruzione che è una costruzione chiaramente additate che di la moneta e è un simbolo di sovranità non è un soltanto un'unità di conto
E allora
Hans bisogna come andare più avanti sulle processi di armonizzazione no normativa istituzionali bisogna affrettare i processi di di decisione non è possibile come ho detto gli stessi commissari europei che prego attua una direttiva su cui sono d'accordo tutti ci vogliono tre anni
No
Ora non sappiamo quanto tempo ci vuole per approvare una legge nel nostro Parlamento sarebbe molto opportuno riuscire ad abitare questi temi però se aggiungiamo le lentezze parlamenti nazionali a quelle a quelle di di Brussel del Parlamento
Europeo l Europa non andrà molto lontano
D'altra parte
Questo processo di integrazione e sono spesso crea necessità di articolazione autonomistica dall'interno i singoli stati particolari quelli che non l'aveva
E quindi si arriva alla nostra discussione sul
Sul federalismo
Tale
Su cui
Sono sono si discuterà più di cinque anni e la confusione
Continua a essere la caratteristica fondamentale di questo dibattito
Allora prima cosa
Che cos'è il federalismo ma federalismo storicamente è una cosa anche l'esatto contrario di quella che dobbiamo fare in Italia cioè un processo di aggregazione nazionale di sottoinsiemi locali
E quindi all'imposizione di un potere centrale al potere periferico
Quindi questo già di per sé dice che l'operazione sta facendo non è difficile
No cioè perché e che quindi e che quindi viene fatta su una pulsione di disgregazione non una pulsione di aggregazione
E e i rischi e i rischi sono sono derivano da questo sono molto molto evidenti
Nello stesso quindi però federalismo vuol dire
Autonomia l'occhio in sede locale e responsabilità ma vuol dire un potere centrale forte
E quindi e quindi uno Stato uno Stato forte
Che non si impiccia
Ma che è in grado di tenere in piedi la baracca di presente nel ora su questo su questa confusione e totale
I governi in Italia sono debolissimo
Debolissimo e si è fatto il tutto per indebolirli ancora di più in questi anni
E questo problema queste nome io non ho visto nessun rafforzamento corretto
Sulla base del principio di sussidiarietà di poteri sostitutivi non sulla sulla base inclusiva no della prima del ideologia
Franco piemontese lettura è stata nobilissima no ma ama e che adesso si vuole superare
Per questo problema l'altro problema e che no no gli gli enti locali regge certe non si rendono conto che federalismo significa vincolo di bilancio e responsabilità
E continuano a pensare allo Stato come qualcuno che poi in ultima istanza deve deve dare risorse tagliare eccetera
Ora è una contrarissimo stato debole regioni forte governatori eletti sindaci eletti tutti che vogliono soldi e qui è una confusione cioè non non una cosa non sta in piedi no cioè no
No e non è non è che lo fa è e poi ho ho un problema logico non è un problema un problema che bisogna risparmiare e cose del genere e
Allora a ognuno il sistema Fonseca federale e che in base al principio di sussidiarietà ognuno produce i suoi beni pubblici li li finanzia
E li finanzia con le proprie imposte e con i trasferimenti che vengono all'ente subordinato modello se uno va a vedere federalismo fiscale Monte nevai Paesi poi sia federale che non federale non abbiamo esempi Paesi federali a finanziarci entrate e e nei paesi invece esempi paesi non federali con finanziariamente decentrate comunque laddove le finanze sono decentrati uno a a il fare una situazione in cui i vari enti hanno tutti entrate proprie che rappresentano fra in alcuni casi non due gruppi alcuni casi quaranta cinquanta per cento in altri casi può salire fino al sessanta settanta per cento delle spese
Delle specie
Di questo però a una parte cospicua deriva venti trenta per cento via da trasferimenti che gli vengono o dalle regioni se sono comuni o Conte eccetera o dallo stato sentito la centrale se sono vecio
E il resto sono tributi propri dopodiché non ci sono che rischi
Quelli può e chi devono avere il bilancio in pareggio ex-ante e ex-post nel durante e se no i sindaci vengono cacciati governato e vengono sostituiti e si aumento le tasse locali
Cioè questo è è il principio mentre noi abbiamo fatto la nostra è stata finora stravagante edificio in cui vincoli Bilancio c'era solo il governo centrale perché io rompo le borse no e se e e se non lo rispetta
No oppure punizioni multe
No
Diciamo anche anche Villani e cemento i pubblici eccetera eccetera
Se il presidente della regione Lombardia aumenta di mille due mila miliardi a spesa sanitari non è hanno tutti applaudono no e poi il conto arriva arriva arriva al Tesoro
Ora guardate questo è adesso vedo nero Stefana c'è un una così una un certo consenso a questa analisi però quando l'ha approvato in Parlamento in questi anni ha ammette esplicita del vincolo di bilancio c'è stata la rivolta
No
Ma che partiva dalla e e poi avviava il Parlamento su tutto su tutto allora il problema è ci sono le risorse per distribuiamo in modo onesto
E poi ciascuno fa la sua parte nella finanziaria questo è scritto
Ed è ed è anche se non è ancora completo perché non dobbiamo è un sistema soprattutto per i comuni in cui i Comuni a noi noi imposte hanno anche imposto il collo della Servedio c'erano a quota di per fare più la possibilità di aumentare merce
E poi hanno i loro trasferimenti
E quelli vanno rimodulati in base alle esigenze vanno indicizzati questo viene fatta una finanziaria
E dopodiché la somma dei di tutta questa questa roba deve essere in pareggio
E ecco punti sindaci fanno quello che vogliono
E ora e nel fare questo poi bisogna rendersi conto che noi
Abbiamo
Delle condizionamenti in più rispetto Ada Anna agli altri Paesi
Questo questo e ai ai ai ahimè un dato
Non ci porti avremo ancora molti anni appresso il peso di un passato poco virtuoso
Il differenziale di questo peso che lo più volte stimato valutato indicato in circa sessanta settanta mila miliardi che sono la differenza che c'è tra una spesa per interessi
Della tre per cento del rete nazionale come succede negli altri paesi europei che pure stanno riducendo il loro debito
E del sei sette che abbiamo noi
Va bene e questi sono eredità degli anni ottanta
Che ci accompagnerà tema almeno invece
E quindi Petrosino e ci sono meno soldi per tutti e come come se noi avessimo unire perché adesso questo un esercizio che fanno devo pubblico
Se noi avessimo Mounir per fare
La somali e per sapeva all'IRPEF ombra l'IRPEG un brandiva un ombrello sono imposte che hanno quattro punti Vialli con il meno probabilmente dei quattro punti
Su tutti gli scaglioni nel caso dell'IRPEF a due tre punti in meno e meno dell'IRPEF e qualche punto in meno dell'IVA il resto
Diciamo
Va be'
Espiazione dei peccati da altri commessi anzi o meglio da noi in quanto popolo italiano che aveva governanti che facevano quelle cose
E che non vigilava allora sui per i cibi lancio quindi questo vuol dire che settima
Noi non possiamo vivere oggi un welfare svedese organizza i danesi non se ne trarremo perché hanno paura nonché dice aumento di tasse come gli inglesi ma che gli si riducano le tasse
Perché dicevo abbiamo lì avi erano esso fu come sempre voi italiani sono
Ieri no che somme molto meno bravi noi insomma c'è c'è ci uniformano al ai loro sistemi e
Naturalmente non è a questo problema problema conosciuto
E che noi dobbiamo sapere insomma è il principio di realtà che noi dobbiamo fare nostro fino in fondo
Perché si possono fare tante cose a se se si accettano
Di dati del problemi ci si muove al loro interno cerca di forzare le situazioni
Come è stato fatto per una intera fase dalla storia della storia dell'economia occidentale devastata da sinistra particolare
Perché i disavanzi c'è un certo punto l'idea che tanto boh li pagava qualcun altro non non non esiste ed è stato anche vero questo finché c'è stata l'inflazione
Perché a quel punto le i disavanzi ripagava risparmio
E quindi pagavano ricchi poveri però non si vedeva
Era il modo più facile no per avere consenso da parte politica del consenso facendo le cose che abbiamo fatto noi cioè non è non era non era facilissimo anche se poi devo dire e venuto
Tornando tornando al problema al problema e poi più non vorrei parlare troppo
Alto al problema che ci interessa se guardiamo o come funziona all'estero questa nuova federale abbiamo visto alcuni dati sui finanziamenti la fonte dei soldi che le regioni
L'altro punto che dico che non è stato fonte di equivoci e
Quanti soldi devono andare a questa
E allora qui si scatena nord di tutto ma quelli che vivono a Roma solo le spese generali però
E naturalmente questi sono i secessionisti
In realtà tutta la posizione sottostante alle cose dicono esce la Lega è che che dicono anche alcuni di Forza Italia sono secessionisti
Tre ma non sono federalista
La ripartizione tra lento delle entrate globali Stati Uniti tra centro e periferia e due terzi al centro un terzo in periferia
Del terzo in periferia
Il
Del terzo in periferia Piper's che
Ma percentuale minore adesso mi ricordo quale by comuni Conte eccetera il il resto va agli Stati
Della dei
Dei due terzi dei due terzi di gettito che va alla alla a Washington
Metà sono contributi sociali altamente a sono tasse
Quindi in sostanza le tasse in senso stesso che sono divise a metà tra centro e periferia
Periferia penso mi pare che sia tre interventi di questa meta
Al alle regioni
A questo dietro implicito in questa ripartizione c'è anche un modello di devolution
Perché
Cindy grossomodo poiché stralcio la regolarità impressionante in tutti i Paesi
Le percentuali oscillanti che significa i servizi locali
Rispetto a quelli nazionali valgono più o meno tra
Dopo nello nello stesso tempo però e quindi noi noi almeno di questo dovremmo dovremmo tener conto
Quando poi punto uno confrontavo fissati nazionali con quelli federale si accorge di un altro problema che quello stiamo sperimentando anche noi
E che una struttura con più livelli di governo tutti legittime
Tutti con lo Poteri e con loro denari costa di più dell'arto modello
Noi stiamo facendo le per ferimenti
Ex legge Bassanini
Perché dovrei essere a parità di costo finiremo con parecchi costi in più
Ed è allora su questo bisogna stare molto attenti perciò per esempio quello self pensato fa
Le le le agenzie fiscali
Lì il il tentativo evita una duplicazione parte regioni in cui si è scritto dottor che
E all'Agenzia si farà delle convenzioni con le Regioni e saranno gli stessi gestire
A gestire tutti e due
I processi prego sono queste sono convivenze convivenze non non difficile non facili così come il problema redistributivo dietro le spinte
Federaliste Italia ne ce in verità
Anna una una spinta
C'è una rivolta sacrosanta contro il malgoverno del passato per cui le regioni del Nord diceva come noi produciamo siamo siamo bravi diciamo e a voi ciliate le tasse
E al tacciano evasione massiccia anche loro insomma
In quelle zone
E poi le ci dite che il servono per sviluppare il suddetto non succede nulla e quindi vogliamo fare conto quindi entro c'è anche una spinta una spinta butta insomma di di localismo rigorista
Eccetera però è chiaro che è più facile fare federalismo o no dove i redditi sono uguali possibili che non dove dove sono molto diverso e che ci vuole un meccanismo di perequazione meccanismo di perequazione che è stato introdotto da noi e di tipo verticale
Io non sono affatto convinto che siano il modo migliore è un perché
In più ovvia uno vorrebbe venisse immaginare come nella vecchia proposta di legge che non facevano stava all'opposizione un federalismo
Con una redistribuzione più orizzontale sia pure sulla base di parametri
E che avvicinavano automaticamente nelle regioni più povere quelle più ricche ma è evidente che perché ci fosse avesse un federalismo orizzontale ci deve essere una Camera delle Regioni su su questo su questo non altrimenti insomma i due modelli poi non è che siamo tanto diversi si possono non si può usare l'uno o l'altro tenevo e chiaro che quanto più si accentua
Situazione di a tale autonomia e decentramento tanto più si accetta
Un principio di eguaglianza come tendenze aspirazione non di eguaglianza come principio Exa
Questo secondo me è giusto solare
Perché più facile creare un meccanismo di solidarietà convinto di emulazione utile
Infine l'ultima cosa
è chiaro che non è federalismo risolve i problemi del Sud così come non la risolti lo Stato centrale come sudore risolve il Sud se è in grado no Pro se lo vuole fare
Secondo me lo sta facendo io inviterei tutti a vedere
I dati che l'Istat ha reso noti e che smentiscono clamorosamente quelli della Svimez ne abbiamo discusso in questi anni
Sull'idea sull'idea che e le distanze tra Nord e Sud aumentavano mentalmente aumenta
Viene fuori che non è vero che dal novantasette c'è un'inversione di tendenza fortissima a distanza si è ridotta di un un punto in un solo anno è sicuramente la novantotto novantanove due mila
Fare il processo sarà continuato novantasette è stato l'anno più duro
No nel del risanamento quindi
Qualcosa sta succedendo
Ed è qualcosa di potente qualcosa sta cambiando la mentalità abbiamo cambiato gli strumenti di incentivazione
Abbiamo coinvolto le classi dirigenti mettevo la partita la Petite
Ancora appena difficile
E si gioca molto vogliamo sulla qualità delle persone che vengono o scelte messe
A gestire gestire
Queste risorse comunque
Sa in un in un contesto federale c'è anche forse una possibilità in più per il sud di
Non guardare soltanto
A Roma
E al Parlamento nazionale ma anche di prendere esempio da quello che si fa nel in altre regioni
Che cede hanno avuto esperienze storiche diverso
Bene in
Ringraziamo visto
Ora io pensavo a un ordine un po'diverso ma probabilmente può essere invece utile siccome mentre parlava il ministro veniva da questa parte del tavolo qualche qualche l'espressione particolarmente colorita
Forse può essere utile invece far parlare subito il sindaco di Torino Castellani al quale do la parola che ringrazio per essere qui
Ma io voglio portare qui questa mattina
Il punto di vista dei comuni italiani su questa Finanziaria
E la mia esperienza di sindaco di una grande città mi dispiace che il ministro vada via ma i somali riferiremo anche quello che io dirò
Qualche risposta le cose che il ministro ha detto evidentemente e qualche precisazione mi pare stia necessaria comunque vorrei non cominciare da lì da quello che ha detto il ministro ma vorrei prima di tutto
Impostare il tema del federalismo fiscale dal punto di vista dei comuni
Io credo che il punto dal quale dobbiamo partire
E dal quale poi si
Sviluppano tutte le considerazioni che dobbiamo fare è sostanzialmente contenuto mi pare in uno spunto che c'è nella relazione introduttiva della Brandolini quando introducendo i comuni
Introducendo i Comuni adesso
Purtroppo subito
Mettere in evidenza Pasteur è una questione vorrei fare e comincio Coco polemizzare con il ministro mi pare che ribalti la logica delle osservazioni che ha fatto il ministro parlando qui dei comuni come se i comuni fossero dei centri di spesa irresponsabili
I comuni e i sindaci non sono una categoria corporativa che va a chiedere soldi al Governo
I comuni così come le Province e le comunità montane le regioni sono una parte del governo di questo Paese con una responsabilità precisa sul territorio
E la responsabilità che hanno i Comuni che hanno i sindaci che hanno soprattutto le grandi città e quella dello sviluppo locale
E questa responsabilità deve entrare nel sistema
Allora
Se e e guardate io sono convinto sono sette anni che faccio sino al costo per finire sono al capolinea di questa esperienza quindi posso anche guardarla con una certa con un certo distacco con una certa serenità
Sono convinto che l'organizzazione di un sistema locale
Che guardi alle coordinate dello sviluppo del territorio e l'unica risposta strutturale alla globalizzazione
Cioè le risposte la globalizzazione oggi non si governano più soltanto a livello nazionale
Le risposte più ricche più efficaci sono quelle che si è riescono a costruire sui territori dove la responsabilità del governo locale eh massima
Basta guardare le regioni forti le cosiddette regioni forti dell'Europa l'esperienza che hanno fatto per capire che questa è la strada
Quindi noi sul territorio locale non siamo dei centri di spesa siamo coloro come sistema che hanno responsabilità di governo
Allora
Se noi andiamo a guardare la finanza locale così come per esempio io lo ereditata io sono diventato sindaco nel mille novecentonovantatré ho ereditato nella città di Torino un bilancio con cento e venti miliardi di disavanzo sud circa mille settecento
Miliardi complessivi di spesa corrente quindi il sette e l'otto per cento di disavanzo che ho dovuto risanare
In un anno e mezzo
Quindi non è che noi non abbiamo dei vincoli di bilancio e mi sorprende che ministro Visco dica che noi non abbiamo dei vincoli di bilancio ma li abbiamo vincoli fare i bilanci in pareggio
E se un anno sfondiamo poi la legge ci dice e ci dà un meccanismo di rientro che in realtà è di tre anni ma insomma dobbiamo poi chissà non è che possiamo fare quello che vogliamo proprio e possiamo fare delle grandi stupidaggini ma dobbiamo fare lei dentro un equilibrio di bilancio che ci impone di fare prima durante e dopo i bilanci in pareggio
Allora qual è la situazione della finanza locale
Come è stato detto correttamente sapete che grosso modo e le entrate dei Comuni hanno tre grandi cespiti
C'è l'imposizione comunale sugli immobili Licci
Che è una delle imposte se volete più odiose meno accettate dai cittadini per ragioni che sono facili da intuire
Quindi l'imposizione comunale sugli immobili alla quale si aggiungono poi tutta una serie di tributi locali molto piccoli la tassa sul suolo pubblico le che insegna la pubblicità insomma
Che fanno sì un gruzzoletto ma che sostanzialmente più che altro danno fastidio ai cittadini
E per la loro frammentazione per la loro disorganicità qualche volta per la loro arcaicità comunque questo è il grosso cespite di entrata
L'altro sono i trasferimenti dello Stato
Che badate bene in questi ultimi sette anni da quando io sono sindaco in termini reali sono venuti diminuendo del venti per cento noi oggi in termini reali rispetto al novantatré come sistema delle Autonomie locali dei comuni abbiamo il venti per cento in meno di trasferimenti dello Stato
Il terzo sono le entrate proprie da tariffe dei servizi
Quindi queste sono le cose allora se voi analizzate soprattutto la nostra base fiscale sulla quale fra l'altro noi abbiamo fatto noi in generale come sistema poi chi più chi meno come sempre i comuni italiani sono otto mila sarebbe ora di smetterla di parlare dei comuni italiani di dare dei giudizi generalizzati perché ci sono dei comuni virtuosi altri meno virtuosi
Eccetera no
Comunque noi abbiamo fatto per esempio un un grosso abbiamo attuato un grosso impegno anche di recupero dell'evasione fiscale
Sulla tassa raccolta rifiuti sull'ICI ed è quello che in questi anni sostanzialmente ci ha salvati
I comuni italiani in questi sette anni hanno avuto una riduzione del venti per cento del proprio personale mediamente io dico se lo Stato centrale fosse dimagrito se le Regioni fossero di Magritte quanto sono di Magritte i comuni
Certo avremo risanato meglio se vogliamo
No quindi i Comuni la loro parte l'hanno fatta
Nel risanamento e lo hanno fatto responsabilmente sapendo che cosa volevano fare e cioè con il senso di responsabilità contribuire al risanamento del debito pubblico del nostro Paese anche perché i vantaggi li abbiamo avuti anche noi
No la riduzione dei tassi di interesse la riduzione dell'inflazione è un risanamento strutturale che ha risanato poi nel medio periodo anche i nostri bilanci
Ma vogliamo fare qualche considerazione su questa su questa questione la nostra base imponibile Licci è rigida
è quella lì
Non aumenta una volta recuperata l'inflazione scusate l'evasione fiscale una volta chiarita qual è la base imponibile quella non è dinamica
E tutti gli anni uguale a se stessa
Certo possiamo aumentare le aliquote ma quasi tutti siamo al massimo ormai perché io ho ereditato se il il il sette per mille al al nel novantatré quindi per cosa dovevo aumentare di più ero già al al ma ho ereditato un bilancio che aveva centoventi miliardi di disavanzo e l'aliquota dell'ICI al massimo quindi io ma molti sindaci si sono trovati in queste condizioni
Ora Licci è una base fissa rigida che non ha nessuna dinamica con lo sviluppo del territorio
Allora la domanda che mi faccio io è questa perché perché la partecipazione alla fiscalità dell'ente locale cioè del Comune non deve compartecipare il dinamismo del proprio territorio
Al quale l'azione di governo dell'amministrazione locale può anche contribuire se io contribuisco allo sviluppo del mio territorio con le politiche che la città fa che il Comune fa grande o piccolo che sia perché non devo essere anch'io come amministrazione il fruitore di una parte di quella dinamica di sviluppo perché questo e quello che ne incentiva a fare le dinamiche di sviluppo altrimenti perché lo dovrei fare
Da qui nasce la nostra richiesta di compartecipazione alla fiscalità generale
Noi abbiamo detto noi abbiamo detto che
La compartecipazione all'IRPEF
Nella misura che adesso cercherò di chiarire
è
La compartecipazione alla responsabilità di governo ed è l'incentivo a politiche locali di sviluppo se aumenta
Il prodotto interno nel mio territorio e quindi se aumenta la base imponibile per effetto dell'azione di sviluppo e una parte di queste sono frutto delle politica della città perché quella amministrazione in forza proprio del principio di responsabilità
Non deve partecipare
A questo risultato e se io sarò così inerte sarò così incapace come sindaco di non promuovere politiche di sviluppo a quel punto la colpa è mia
Per la parte di cui sono responsabili questo è il principio di responsabilità questo è applicare correttamente la sussidiarietà
Allora noi abbiamo fatto dei conti abbiamo fatto dei ragionamenti abbiamo visto che l'un per cento dell'IRPEF come diceva correttamente la Brandolini sostanzialmente oggi poco più della metà di quelli che sono i trasferimenti dello Stato i Comuni sono circa undici mila cinquecento miliardi ma la quota dell'un per cento dell'IRPEF fa questo questo importante significato che se noi lasciamo sul territorio di ogni singolo Comune l'un per cento dell'IRPEF non c'è quasi nessun comune che prende di più di quello che prende oggi i Comuni più ricchi oggi i Comuni più ricchi
Ricevono dallo Stato
Una quota di trasferimento che per i più ricchi è intorno all'un per cento dell'IRPEF quindi l'un per cento dell'IRPEF sfiora la condizione che non cambia no la situati non diamo di più a dei comuni
Con un per cento dell'IRPEF noi in realtà poi ci sono un centinaio di comuni che sforano leggermente
Perché la quota di sforamenti di equilibrio che abbiamo visto dalle simulazioni porterebbe a mettere lo zero novantasei o zero novantasette dell'IRPEF ma voi capite che non si può scrivere in una legge che si lascia ai Comuni lo zero novantasei per cento anche perché questa è un fatto dinamico che negli anni prossimi cambierà quindi partiamo da questo punto noi diciamo l'un per cento dell'IRPEF resta sul territorio comunale
Ci sono pochi Comuni che in questo modo ricevono tutto quello che fino adesso hanno ricevuto ce ne sono altri quelli che ha di dente mente hanno una capacità impositiva minore perché la disparità di produzione di reddito nel nostro Paese
E badate bene anche nel Nord e ci sono delle regioni che sono il sud del nord non dei pezzi di territorio cioè non è così
E molto a macchia di leopardo pensate alle Comunità montane pensate
A certe zone di periferia delle varie regioni quindi non è poi solo il problema del Sud questo no è il problema di una distribuzione non uniforme del reddito sul territorio nazionale
Allora noi diciamo l'altra parte dei trasferimenti che corrisponde a un altro uno e qualcosa uno e poco più per cento dell'IRPEF quella venga usata per costituire il fondo perequativo nazionale
Per rispondere alle esigenze di tutti i comuni in una logica di federalismo fiscale
E noi diciamo in più
Quel fondo perequativo nazionale venga distribuito sulla base della individuazione di parametri di virtuosità nella spesa pubblica
Cioè andiamo a dare quei soldi a Chinea
è titolare di diritti ma al tempo stesso è capace di stare dentro una logica di virtuosità della spesa cioè noi proponiamo quello che l'Europa ha proposto agli Stati nazionali
Un meccanismo di parametrazione della spesa no rispetto alla quale valutare la virtuosità dei Comuni smettiamola di dire
Scusate quello che diceva un momento fa ministro i sindaci arrivano qui a chiedere i soldi ma i sindaci svolgono funzioni sul territorio non sono gli ambulanti non sono una qualunque categoria sociale che va a replica rivendicare no
Come posso dire privilegi o diritti di una categoria sociale è un pezzo del governo del paese che pretende di governare con senso di responsabilità al proprio territorio e allora mettiamo costruiamo delle regole chiare di trasparenza
Vogliamo fare alcuni ragionamenti e poi smetto perché se no annoio
Noi certo che partecipiamo al debito pubblico
Noi tutti i Comuni sono indebitati ma c'è una differenza fondamentale fra il nostro debito pubblico e il debito pubblico dello Stato che il nostro debito pubblico non finanzia la spesa corrente noi finanziamo soltanto gli investimenti
Il Comune si indennità per fare investimenti allora io no non ho qui i dati e non sporse non sarei nemmeno capace di fare delle analisi approfondite ma fatemi fare l'esempio della città di Torino quando io ho cominciato a fare il sindaco la città di Torino investiva circa per settanta ottanta miliardi all'anno
Adesso fai investimenti per trecentocinquanta miliardi all'anno posso dire che negli anni più difficili di Torino
Il grande il grande sostenitore dell'occupazione a Torino è stata la città di Torino con questi investimenti
Allora io quando quella parte quella fetta di debito pubblico alla quale io contribuisco viene messo nel calderone della spesa pubblica io mi ribello
Perché c'è una qualità della spesa che è diversa a seconda che gli investimenti sono mirati non si mira agli investimenti oppure si finanzia la spesa corrente naturalmente poi c'è anche la qualità degli investimenti da andare a vedere è chiaro che no ci sono investimenti che sono produttivi altri che non lo sono
Ma allora quando io Coffin Anzio con le spese di investimento della mia città
I programmi europei perché a Torino si facciano due nuovi parchi tecnologici incubatori di piccole e medie aziende io dico che ho contribuito allo sviluppo della mia città e quella parte di debito pubblico le ed è ed è Spesal
Fortemente qualificata
Che si perde nel momento in cui va a finire nel calderone della spesa pubblica
Vogliamo fare un altro esempio i servizi lo Stato il Welfare ma io comincia a essere va ormai posso smettere dicevo perché ho smesso finirò di fare il sindaco il prossimo anno ma nel momento in cui parliamo di riforma dello stato sociale quando ma abbiamo messo dentro tutto ragionamento della spesa sociale il welfare municipale
Sappiamo siamo capaci abbiamo un censimento conosciamo qual è la realtà della spesa sociale dei Comuni italiani
Io credo di no
Io credo di no
Che non ci sia questa consapevolezza
Se posso dirlo con molto rispetto spesso non c'è nemmeno nel sindacato questo
Nel senso che il punto di il referente di questo argomento di questo tema di questo confronto eh quasi sempre e soltanto il Governo nazionale e i ministeri
Che sono titolari di spesa sociale
Con i Comuni si viene a discutere sulle tariffe
Ma come fanno i comuni no a rispondere mantenendo sotto controllo le tariffe che sappiamo bene che sono fattori inflattivi certamente se le entrate corrispondenti ai servizi che devono andare non sono non sono appropriate dov'è l'equilibrio perché noi dobbiamo fare i bilanci in pareggio
E quindi alla fine o da una parte o dall'altra
Allora io vi faccio alcuni esempi c'è una grande disparità di diritti reali nel nostro Paese in relazione alle politiche di welfare municipale
Ci sono molti comuni per esempio che integrano la pensione minima
Che fanno l'integrazione al minimo della pensione la città di Torino lo fa da moltissimi anni
E sapete cosa succede questa è una è un un piccolo aneddoto che voglio raccontare succede che quei comuni che fanno così sono penalizzati
Perché succede la seguente cosa che nel momento in cui io alla persona anziana della mia città alla quale integro la pensione al minimo quel contributo che gli dal comune l'anno dopo viene computato come reddito della persona da parte dell'ente
Quindi le INPS computa che quella persona abbia una certa parte di reddito più il contributo del Comune e quindi e quindi diminuisce
Il suo contributo l'INPS per cui l'anno dopo io devo continuando integrare al minimo metterne un pezzettino di più
E con questo giochino nel giro abbiam fatto il conto nel giro di dieci quindici anni i soldi glieli dà tutto il Comune
Sapete quanto costa la città di Torino questo giochino sull'integrazione tutti gli anni costa due miliardi in più
Allora questo un aneddoto certo due miliardi non sono su un bilancio di due mila non sono certamente un dramma no ma sono il segnale di una disattenzione a un problema che andrebbe affrontato in maniera diversa
A me come cittadino di questo Paese mi piacerebbe proprio tanto che stabilissimo una carta dei diritti sociali minimi
Delle persone che stanno in questo Paese
E chiarissimo chi è che li
Chi dà le risposte
Alcuni sono su alcune sono risposte locali altre saranno risposte del sistema sanitario regionale o nazionale che lo si voglia chiamare altre saranno risposte generali dello Stato
E a quel punto una volta che si fosse chiarito questo allora si capisce quali sono le risorse di cui non li abbiamo bisogno
Allora io credo no che sia necessario in questa logica di federalismo solidale e di sussidiarietà cioè di partenza dal basso sia davvero importante e si può fare ormai quello di fare una ricognizione attenta di quelle che sono le funzioni che i comuni le città devono fornire e su quelle calibrare la necessità delle risorse
Noi non siamo dei postulanti
Dalla spesa facile
Siamo delle persone responsabili chiamate a governare che rispondono di questo ai cittadini che li hanno eletti ma che devono essere messi nelle condizioni di aver le risorse per dare le risposte giuste
E di queste noi rispondiamo a chi ci ha eletto questa è la logica
Vorrei concludere con una
Con una considerazione
Io penso che
Sono solo con una impostazione come dire di questo respiro
Si fa crescere
Proprio nel tessuto locale nel tessuto
Della quotidianità perché il tessuto locale il tessuto della quotidianità si fa crescere il senso di fiducia nei confronti delle istituzioni
Perché se no se non si fa così
Sapete cosa succede succede che i Comuni sono
Dico il pezzo di Stato perché il cittadino non fa molta differenza fra il sindaco presenterà provinciali da are e hanno ragione la gente che pensa così a perfettamente ragione
Allora si va in comune senza nessuna consapevolezza che il comune e esso stesso un organismo che deve governare con equilibri finanziari e il comune e il luogo in cui si va a chiedere tutto ciò che resta tutte le domande inevase in altre in altre in altri comparti dell'amministrazione dello Stato arrivano dal sindaco
Con alimentando in questo un senso profondo di irresponsabilità del cittadino perché non è che si può chiedere senza pensare che costa e assieme a questo senso di responsabilità si alimenta il senso di sfiducia nei confronti delle istituzioni e questo è remare contro la democrazia invece dare ai comuni
Alle città le risorse adeguate per rispondere alle domande che in quella sede vengono affrontate e l'unica risposta che ha un senso in democrazia
Ed è possibile e qui rispondo anche una per un'altra parte al ministro Visco e possibile da parte dello Stato fare politiche mirate sul territorio come per esempio da molto tempo fa al governo francese ci sono dei problemi come quello
Della riqualificazione delle nostre periferie urbane
Che sono una grande sfida di civiltà perché guardate che uno gli imprenditori dicono che noi siamo poco competitivi
Io penso che uno degli elementi di poca Conti competitività del nostro sistema Paese nei confronti di altri paesi europei e proprio il rango qualitativamente basso delle nostre aree urbane
La la la capacità di competizione non sta solo nelle imprese capacità di competizione Stame rango alto dei nodi delle reti attraverso le quali territori sono organizzate in nodi di queste reti sono le città le aree urbane
E il rango qualitativamente basso l'acqua bassa qualità delle nostre aree urbane è uno dei fattori di poca competizione del nostro paese ma su questo
Su questo si possono fare delle politiche urbane che sono gestite a livello nazionale e sono cogestite dalle città su una base contrattualistica
La città mette delle proprie risorse accede a fondi europei su iniziative che su questo terreno ci sono e lo Stato fa la sua parte
E si costruisce un patto un contratto che si va a vedere a consuntivo ho fatto o non ho fatto
Quindi su alcuni obiettivi strategici
Che il nostro Paese non può non affrontare se non vuole uscire
Da un livello di competitività modesto su alcuni obiettivi strategici il Governo ha in mano le leve per fare delle politiche nazionali contrattate con le singole realtà locali
Io credo che sia questo il quadro che nei prossimi anni dobbiamo immaginare di costruire concludo dicendo che nonostante una garbata polemica con il ministro gli devo dare atto comunque che in questa finanziaria questa questo percorso di ristrutturazione della finanza locale sostanzialmente mi pare
Delinea
Grazie al sindaco Castellani ed a Torino andiamo nel Mezzogiorno dando la parola al professor Giannola
Che risiede tra l'altro la Commissione istituita dalla giunta regionale sul federalismo fiscale in campagna
Sono qui soprattutto investe così di rappresentante e portavoce
Di una
Esigenza di analisi che nella regione Campania
A prodotto questa
Prima
Espressione di interesse di approfondimento
A
La Campania non si senta ok spero che dicevo cosa che sono qui era molto come portavoce anche di una lavoro che si sta iniziando in Campania Czernin proprio in questo mese di approfondimento e di riflessione sulla evoluzione del problema e quindi delle prospettive non solo per la campagna anzi ci auguriamo che in questo senso
Di poter aprire un un dibattito e un confronto tra le regioni non solo neanche del Mezzogiorno evidentemente
Sui temi appunto del federalismo e in particolare del federalismo fiscale orale gli spunti qui sono
Molti che io volevo solo probabilmente porre in discussione alcune riflessioni di di base su alcuni concetti
Che a mio avviso sono importanti per definire una logica è una strategia condivisibile un po'e quindi sulle quali occorre discutere
Su un materia così delicata come quella del federalismo senso politicamente più ampio federalismo fiscale in un'ottica tecnicamente più preciso e ristretta
Ora partiamo tutti evidente dalla convenzione di
Lavorare per un modello di federalismo solidale come viene detto cooperativo cioè varie eccezioni
In questo senso
Sono state citate
In precedenza alcune caratteristiche che sembrano meramente tecniche che invece rimandano poi filosofie molto diverse
Quale modello di federalismo di tipo verticale e orizzontale
E
Concretamente abbiamo un primo esempio
Anche qui in cui la forma e la sostanza sono molto divaricate tra di loro che abbiamo cominciato a discutere proprio nel primi lavori della commissione l'esempio è quello del decreto legislativo numero cinquantasei del novantanove
Dove partendo da un obiettivo molto semplice cioè eliminare i trasferimenti con il quale veniva finanziato il piano sanitario nazionale passare in Ucraina un regime per così dire molto più trasparente evidente
E preciso di attribuzione di risorse attraverso quella che viene definita una compartecipazione per esempio all'IVA in aggiunta ad altre compartecipazioni degli enti in questo caso le regioni alla prelievi fiscali o tributario accise di questo ora a mio avviso quello che nel decreto un nero
Per così dire tecnicismo avevi eso è importante interessante rivelarlo considerarlo per l'implicazione politica di prospettiva che come poi ci conferma il dibattito parlamentare in corso
In qualche modo sotto sta alla anche alla definizione di quel tipo di intervento ora
Che cosa si nota come lo stesso sottosegretario Giarda nella sua audizione
Sottilmente mette in evidenza si nota una forte discrasia tra la forma del decreto e la sostanza del decreto stesso
Nella sostanza il modello di trasformazione di eliminazione dei trasferimenti agli enti locali attraverso la logica della compartecipazione in realtà con la compartecipazione ha poco o nulla a che fare rimane come anche con il ministro Visco ci ha confermato
Una definizione totalmente centrale della ripartizione delle risorse
Però ammantata di una veste formale appunto la definizione tecnicamente imprecisa di compartecipazione delli all'IVA
La quale in qualche misura dal punto di vista formale ci presenta un modello di federalismo orizzontale nel mentre sostanzialmente un modello rigidamente verticale
Vi leggo semplicemente la frase a mio avviso interessante del audizione del appunto di Giarda
In cui dice il modello le regole di attribuzione sono stati costruiti come se il modello fosse di perequazione verticale cioè lo Stato integra le risorse per il finanziamento di attività regionali formalmente il match il modello si presenta come una perequazione orizzontale risorse figurano come attribuite alle singole regioni e poi da queste ultime donate in favore delle regioni più povere
Ma si tratta di una struttura formale
I rappresentanti delle Regioni illustreranno probabilmente i motivi della loro insistenza su una soluzione del genere il governo ha ceduto a questa rappresentazione formale del problema ma nella sostanza le regioni hanno accettato tutte le regole di riparto incorporate nella quarta colonna dalla tabella due
Questo non è un una aspetto tecnico se non è un problema politico estremamente rilevante e qui vengo ad alcune considerazioni proprio prendono spunto dal valutazioni del ministro Visco
Ora
Giarda il sottosegretario Giarda il ministro Visco ci ricordano molto correttamente che federalismo significa privilegiare le diversità consentire alle diversità di esprimersi
Consentire in qualche modo di conseguire gli obiettivi che le diversità
Chiamiamo le culturali sul territorio presenti possono legittimamente manifestarsi e quindi a a valle di questo processo evidentemente anche consentire e anzi in qualche misura favorire le diseguaglianze ma ci saranno diseguaglianze di un genere in una regione di un altro genere un'altra regione così via questo è un processo se vogliamo
In cui le volontà portano alle conseguenze dille in cui le diversità si tramutano concretamente in particolare disuguaglianze
E tutto questo è perfettamente legittima anzi è positivo perché accentua la competizione l'efficienza eccetera eccetera
In questo senso il modello più puro di federalismo è il modello orizzontale
Rispetto a quello verticale in cui in qualche modo è un centro che determina alcune elementi comune estrema ricitare alcuni elementi di il governo del sistema
Ma nel solito Chirac giustamente ci ricordava che è un modello del genere si verismo implica uno stato estremamente forte
Cioè seicento deve rimanere un centro in cui ferirlo funzioni veramente in forma orizzontale implica correttamente una cioè un sistema in cui il centralismo funzioni insiste in un'ottica orizzontali implica una capacità del centro di sussidiarietà estremamente forte estremamente rilevante
E implica anche porre il problema di che cos'è la sussidiarietà quali sono i livelli e a che punto interviene appunto in questo senso sempre Visco riconosceva che l'Italia è molto peculiare rispetto a qualsiasi altro sistema federale
A qualsiasi altro sistema nazionale per esempio a livello europeo
E qui veniamo un po'a un problema rilevante che ci porta a mio avviso porterebbe anche a dover considerare con più attenzione
Parole come solidarietà o cooperazione quando le ha Canciani allora Schena automaticamente lo schema federalista
L'Italia è un sistema possiamo discutere a lungo devo semplificare un sistema dualistico in cui gli squilibri sono estremamente forte
Un modello federale
Come diceva ancora riprendo Visco in queste molto didatticamente molto utile nasce esattamente al contrario nasce per Accor è un contratto tra le parti
Per costruire un unità rispetto alle diversità che vengono riconosciute e tutelate però sentono l'esigenza di trovare un coordinamento centrale
Nel nostro caso il processo esattamente l'inverso c'è un'unità che non si riconosce in più lui faceva riferimento a un qualche pulsione
Per così dire disgregata dice occorre in qualche modo mantenere un nuovo equilibrio può trovare un nuovo equilibrio
E quindi è dal centro che si determina questa spinta alla non tanto solo all'autonomia ma appunto a un sistema che amo di più l'oggi più ampiamente federale
Ora in una modello di questo genere ci sono da una due concetti che volendo considerare la peculiarità nord Sud dualistica del sistema italiano vanno attentamente e distinti e coniugati il concetto di solidarietà e il concetto di perequazione
Perché quando si fa riferimento al vantaggio del sistema federale in termini di introdurre una competizione tra amministrazioni tra sistemi tra territori che un grande vantaggio del sistema chiamiamolo decentrata federale ci si dimentica che ne teoremi
In cui la concorrenza ha il ruolo benefico che ha
Il l'assioma fondamentale e l'uguaglianza dei punti di partenza altrimenti la concorrenza effetti perversi e noi li vediamo gli effetti perversi non solo in Italia ma in molte parti d'Europa
Di vediamo attraverso i processi di globalizzazione i processi di divaricazione non tra Stati qui non è corretto dire che gli Stati non convengono i stati convergono e all'interno degli Stati che avvengono le divergenze
E qui oserei dire starei attento sui gli ultimi dati dell'Istat perché è vero che l'Istat smentisce la Svimez ma la Svimez ha utilizzato sempre dati Istat
Quindi l'Istat sta smentendo se stesse in questo particolare mille novecentonovantasette
Un po'sorprendente ma ciononostante come dire sarebbe veramente confortante se avessimo queste inversioni di tendenza
Dal novantasette in poi però diciamo premiamo con cautela quei dati perché sono i dati che usati dalla Svimez sono esattamente i dati dell'Istat non è che la signora si è inventata i dati nel novantasette
E detto questo allora in che senso dico i due concetti perequazione e solidarietà
Be'la perequazione è un modello
Cioè è un concetto automatico
Nel nel decreto
Prima citata cinquantasei del nel mille novecentonovantanove due mila è di fatto la perequazione su cosa avviene su degli standard minimi definiti a livello collettivo centrale
Intermedi assistenza sanitaria nazionale
Nella scuola evidentemente ci sarà un altro concetto standard minimo di
E come dirette ritenuto essenziale
Probabilmente nella difesa se si va a parlare nell'ordine pubblico eccetera eccetera aura queste are
Dove si deve applicare lo standard minimo non possono essere soggetti ne ha una diciamo a un federalismo nei verticale né orizzontale sono competenze del centro
Per che automaticamente poi opererà nei diversi territori in funzione perequativa perché questo è il contratto al di fuori del quale nessuna nessun club resiste
Diciamo il collante tra le le parti forti le parti deboli scomparirebbe allora o le parti deboli sono semplicemente assunte in un club per il semplice fatto che accettano delle regole particolarmente non perequate
Oppure se c'è un minimo di contratto in cui il Garante appunto è il centro la perequazione non ha nulla a che fare né con la solidarietà né con la cooperazione poi c'è la l'altro elemento de qui entra il dualismo in senso sistematico da sempre che si sia parlasse data la Cassa del Mezzogiorno che siamo alla nuova programmazione negli anni dopo il novantotto
Si riconosce che il dualismo implica un aggiuntività di risorse per quelle aree che hanno i punti di partenza molto più svantaggiati in termini di ambiente e di altre dotazioni
Per in qualche misura essere portate non allo stesso punto di partenza ma per non è aver negato la possibilità di conseguire lo stesso punto di partenza questo non ha nulla a che fare né con l'assistenza nei con l'inefficienza
E qui allora Kelly varia della cooperazione del federalismo solidale se si ha in mente un modello diciamo di sviluppo nazionale la solidarietà è benefica per tutti perché crea lo sviluppo
Con la perequazione è un'altra cosa
Quindi quando nel federalismo solidale si mette la perequazione stiamo dimenticandoci della sostanza del dualismo e stiamo nello stesso tempo negando i diritti fondamentali perché quei diritti fondamentali verrebbero
Semplicemente garantiti grazie alla generosità delle aree forti questa è un assurdo che forse sarebbe bene soprattutto a livello diciamo in questa sede discutere distinguere sapere da che punto si parte se si vuol parlare seriamente di un discorso federale
Un ultimo elemento
Il fascino della ricetta del federalismo fiscale sembra quello della trasparenza
Cioè tutti sanno chi paga tutti sanno da dove vengono le risorse e non a caso forse questo spiega perché quella frase di Giarda le regioni hanno voluto tanto ma quali regioni stranamente sufficiente leggere su devono assenti in quei consessi o non se ne sono accorte
Perché e come dire si presenta il conto noi vi paghiamo però sia chiaro vengono le risorse e allora direi che anche in questo in questo per dico lo studio importante o anche la fantasia importante occorrerebbe capire
I trasferimenti se sono trasferimento sono prestiti a me risulta che fino adesso sono prestiti perché si paga tutto ritorno
Dal debito pubblico pagando tanto fior di interesse chi ai detentori evidentemente la ricchezza privata quei quei quel debito in parte ma solo molto piccola parte ha finanziato alcuni tipi di trasferimenti per lo sviluppo quindi non so se ne sono presto
Secondo luogo il risanamento che tipo globalmente Noè vediamo gli ottimi risultati
Ma anche qui articolando territorialmente cosa significa quel risanamento
è anche qui dovremmo andare a vedere fare il conto dei trasferimenti troverei nove c'è un trasferimento finanziario dal Sud al Nord estremamente rilevante implicito in qualsiasi politica di stabilizzazione del debito e di rientro del debito
è inevitabile questo però dovrebbe essere portato alla luce del sole
Perché così come si presenta il conto di chi finanzia certi servizi apparentemente occorrerebbe anche avere il netto rispetto a come tornano certe finanziamenti sotto forma di domanda
Di emigrazione e anche di trasferimenti di ricchezza finanziaria che non sono affatto indifferenti e non a caso questo ci spiega il divario di potenzialità dalla domanda e di sviluppo delle aree
Tutto questo per dire che cosa un invito che noi stiamo in qualche misura cercando di articolare in modo sistematico e molto tecnico e neutrale
Per dire quando si parla di un tema complesso come questo
I piani tecnici sono molto importanti non perché uno capisce meglio stringere in un altro ma perché occorre chiarirsi sui termini orizzontale e verticale perequazione solidale
Sono temi non stiamo così usando un po'disinvoltamente senza a volte pensare agli intrighi alle implicazioni di tutto questo
E poi altre cose date per scontato il risanamento della finanza pubblica che effetto ha avuto e avrà da qui al due mila tredici sui divari territoriali questi effetti sono rilevanti
Sono inevitabili ebbene esserne coscienti solo questo grazie
Salviamo la finiamo questo confronto su delle diverse azioni che i livelli istituzionali stanno fanno contiene riguardo dando la parola Claudio Martini presidente della regione Toscana
Nella relazione di Marisol Brandolini e nell'intervento
Nel saluto iniziale di Epifani
C'era questa considerazione dobbiamo risolvere la contraddizione che si determina tra un una fase economica che vede una una ripresa è una fase istituzionale
Nella quale il processo di trasformazione federalistica non non va avanti con la stessa velocità
Penso che sia un tema corretto da approfondire io vedo due passaggi essenziali che ci potrebbero aiutare in questo senso
Il primo
L'esigenza di collegare di più di rendere più vicini lo Stato centrale e le regioni gli enti locali
Sul tema delle politiche fiscali in una logica di collaborazione
Cioè io credo che ancora una fase di
Di piena circolazione delle idee di costruzioni progetti comuni non è ancora realizzato
E possiamo fare passi avanti io dico che le Regioni sono disponibili in questo senso
Per esempio la finanziaria del due mila uno mi pare
Sia positiva contenga degli spunti innovativi sicuramente apprezzabile ma su questo punto sul punto di un coinvolgimento delle regioni e degli enti locali in un quadro organico di politiche fiscali siamo appena all'avvio insomma non c'è ancora un
Un processo avanzato lo dimostra il fatto che io non ha debito al governo ma di cui mi faccio carico anche per la mia parte responsabilità come Conferenza delle Regioni
Sul progetto di finanziare non c'è stato un solo minuto di dialogo preventivo tra regioni e Governo
Dunque non c'è stato un solo momento di confronto
Quindi siamo in una fase transitoria
Che guarda a danni soprattutto a dalla finanziaria prossima del due mila due in avanti in cui questo tema si renderà più concreto
E allora penso che questo sia un passaggio che può aiutare
Il secondo tema è quello di portare a compimento la lì la la riformulo aprì Marie forma del titolo quinto della Costituzione che qui Epifani lo diceva la Brandolin ha ripreso non è ancora un disegno compiuto ma è un passo avanti indispensabile senza il quale diventa difficile persino ragionare di una nuova fase
Degli Statuti regionali
E di una fase costituente del di uno Stato che si avvicina ad un processo federalista
A questo riguardo io devo dire che forse da questo convegno potrebbe venire anche
La consapevolezza che c'è bisogno di un sostegno di tutti questa non è una partita che riguarda soltanto i parlamentari e i presidenti delle Regioni
Vi è una sostanziale assenza del dell'Italia sociale organizzata del del del movimento una questi che come se non fosse un problema importante io sottolinea apprezzo il pronunciamento lo la spinta che questo convegno ci propone però sono mi pare che dovrebbe venire anche uno stimolo al Parlamento a concrete che il rischio di non farcela
è concretissimo basta un minimo ritardo sui lavori parlamentari non ce la facciamo
Qua sarà difficile scrivere gli statuti
Quindi una linea che va verso un anche perché dai il testo che a oggi al Parlamento delinea un percorso che va verso un federalismo solidale
Per cooperazione e non per divisione federalismo per l'operazione
Ecco questi sono due passaggi essenziali che io vedo e che possono far crescere insieme autonomia e responsabilità che sono i due termini della questione una vi s insieme che non è solo decentramento ma evoluzione e modernizzazione dello Stato in questo senso io intendo il processo di trasformazione federalista
Ora da questo punto di vista io anch'io voglio dire il due brevi cose sulle osservazioni che Visco ci ha proposto in sul dibattito il federalismo
Io penso che le sue considerazioni oltre a contenere alcune preoccupazioni legittime e giuste quelle che non scompaiono funzione dello Stato
Che però non fa parte del nostro progetto
Il progetto che alla Camera non fa scomparire il ruolo dello Stato
Però oltre a questo a me paiono però sostanzialmente riduttive e per certo aspetto un po'superficiali io lo voglio dire senza animosità ma con molta nettezza
Intanto perché non è vero che solo lo Stato si pone l'obiettivo del pareggio di bilancio io l'ho sentito stamattina questo è un punto che che sta chiamando gran parte dei livelli di governo regionali e locali
A porsi la questione io potrei dire che la Toscana questo problema lo ha risolto lo sta risolvendo da tant'è che
Nell'analisi dei bilanci che Moody's fare coralmente il bilancio della Toscana è presentato con tutte le ha del caso insomma ed è un ed è un passaggio importante ma al di là di questo credo che bisogna capire che c'è stato un processo di trasformazione certo tutte le regioni non sono uguali e come tutti i ministeri non sono uguali
Come tutti i ministeri sono qua
Tutte le Regioni sono uguali e tutti i comuni non sono uguali
E non è nemmeno vero che noi andiamo al governo a chiedere più soldi io non chiedo più soldi
In questi giorni io al governo sto chiedendo soltanto i soldi che abbiamo concordato
Che fanno parte degli accordi di governo dei dei che vende degli accordi istituzionali
Dei programmi che sono stati costruiti con una firma comune del Presidente del Consiglio pro tempore chiunque sia stato in questi anni vede Presidente della Regione
E questo è un è una è un tema che è fondamentale anche per costruire un possibile lavoro comune io insisto sempre su questo tema lavoro comune lavoro comune
Persino sulla questione della sanità io voglio dire che c'è un punto siccome o sono stato assessore la salita per cinque anni prima di fare il presidente della Toscana e quindi lo conosco bene l'argomento
Io so bene che sulla sanità c'è una grande questione
Ed esiste un contenzioso che che rischia di fare ripartire una spesa non controllato e ci sono anche atteggiamenti di alcune regioni assolutamente irresponsabile
è vero però badate bene che il momento in cui noi abbiamo potuto mettere una parola che credo che che creava un discrimine responsabilità e responsabilità e quando si è detto
Fissiamo un anno zero
In cui esiste un trasferimento congruo
E mi pare che sulla incongruità di questo trasferimento nel considerare sono stati in tante pronunciarsi non vorrei che una sparissero tutti
E a quel momento con la corte lo ha fatto con Giarda ad agosto oggi ci sono le condizioni perché nessuno scappi più
Anche le regioni che fanno della sanità una bandiera o per la devolution totale
O per la impossibilità di governare il sistema sanitario
Oggi siamo tutti chiamati al pezzo noi ci siamo e credo che se terremo su questo punto ci sarà la possibilità di una evoluzione positiva
La seconda su ultima osservazione volo falso dichiarazioni sulle le considerazioni Visco Sordi calato un po'più politico
Anch'io penso che ci sono accezione del federalismo che rischiano di prendere una brutta piega ci sono orientamenti sul federalismo non positivo proprio di tipo secessionista o separatista
I referendum sono una di queste considerazioni ma non solo questo
Però io lo voglio dire qui in una sede di un'associazione de di un movimento che tanto fa per la trasformazione del Paese diciamo la verità se il federalismo o prende una brutta piega
E anche perché non c'è un un disegno chiaro
Positivo e innovativo di decentramento
Perché siamo sulla difensiva
Se c'è spazio per i referendum e perché abbiamo abbandonato in campo per troppi anni e oggi siamo a rincorrere
E non c'è un disegno forte di non soltanto di decentramento ma di trasformazione dello Stato
Ma perché su tutti gli episodi di resistenza
Alla trasformazione centralistica non c'è un movimento significativo e prevalgono considerazioni spesso di di piccolo cabotaggio
E di interessi corporativi
Dal Corpo forestale dello Stato fino alle alla alle alle sovrintendenze dei beni culturali perché non si riesce a costruire su questo un punto che non riguarda solo i presidenti delle Regioni perché sembra sia la rivendicazione corporativa
No e il senso di una trasformazione e allora siamo sulla difensiva
Siamo stati e ancora credo che lo stiamo
E quanto più ci limiteremo a sottolineare solo i limiti del federalismo secessioniste e non e a non proporre un passo avanti di un'idea generale tanto più resteremo sulla difensiva e il federalismo potrà prendere una brutta piega
Detto questo nel processo che voglio è questa la secondo ultima parte del mio intervento
Nel processo che stiamo costruendo ci sono alcuni problemi aperti seri e il dibattito gli ha già evidenziati io ne cito tre per titoli e finisco
Il primo punto il rischio della cui si degli squilibri soprattutto fra nord e sud l'intervento dei professore che mi ha preceduto ha fatto cenno a questo tema
Credo che qui sia necessario ovviamente affrontare questo tema perché serio riguarda la tenuta generale del Paese non soltanto dal versante fiscale ma dal versante di una politica complessiva
Che non c'è politica fiscale da sola che risolva questo problema
Io credo vi sia non vi sia la necessità di politiche di accompagnamento e di sviluppo specifico per il Meridione anche strumenti di perequazione che determinate situazioni sono anche necessari
Questo può non bastare
Io di questo stiamo anche parlando tra di noi io penso l'idea che me viene sulla quale si potrebbe riflettere quello di individuare all'interno delle politiche generali sia quelle fiscali o quelle di bilancio quelle per lo sviluppo
Il sostegno a progetti di trasformazione innovazione delle politiche di bilancio di sostegno ai processi di evoluzione che in determinate regioni sono più necessari che altrove anche se non è che soltanto certe regioni ne hanno bisogno
Abbiamo bisogno un po'tutti
Ma in certe situazioni e più necessario che altro cioè io credo che se noi prendiamo atto che in alcune realtà
E anche la deformazione delle politiche di bilancio che apporta che porta situazione di ingovernabilità della spesa pensiamo alla sanità
Credo che potremmo sostenere specifici progetti di trasformazione innovazioni queste politiche
Perché in ogni caso quello che io credo sarebbe sbagliato e tornare al piè di lista al pagamento a piè di lista che è una cosa che appartiene ad una fase che dobbiamo considerare chiusa della politica italiana
O allo Straw o lo o allo stravolgimento dei parametri
Fondamentali perché che regola una vita una convivenza tra di noi fossimo io penso ancora alla sanità
Siamo arrivati dopo una fatica micidiale ai a correggere la spesa capitaria pro capite con alcuni primi timidi Issey Miyake timidissimo mi correttivi che che riguardano la riguardano l'anzianità della popolazione cosa che in tutti i Paesi evoluti si fa
Questa già provocato degli squilibri nella spesa e c'è la volontà di annullare tornare indietro apra non si può procedere così
Alcuni punti vanno acquisiti e dobbiamo trovare altri strumenti
Di innovazione delle politiche che ci consentano di risolvere questo
Seconda questione il federalismo a velocità variabile
è un altro tema che
Tra l'altro il disegno di legge la riforma propone perché consente alle regioni la proposta di forme speciali di autonomia anche questo può essere lo strumento di un rischio di divaricazione
Però credo che il federalismo a velocità variabile sia un'idea connaturata al processo di riorganizzazione altrimenti diciamo che non si è fatto in non si fa nulla di nulla
E restiamo tutti inquadrati dentro lo stesso dentro dentro lo lo stesso gruppo
Io credo invece il la velocità variabile sia necessaria anche per stimolare un evoluzione in generale
Per creare dei differenti punti di esperienza nel Paese che stimola il quadro complessivo del del dell'Italia a muoversi anche qui però non in una logica di separazione
Ma la logica chiamammo la così di progetti pilota di organizzazione del dello state di alcuni pezzi della politica che possono servire per tutti che possono essere validi per tutti
La Toscana faccio un esempio può avere una particolare esperienza sul settore della formazione professionale su questo può fare un'esperienza pilota anche di di forte decentramento di attribuzioni anche oltre quelle che sono le colonne d'Ercole conosciute
Con un accompagnamento delle dei livelli istituzionali superiore e questo può servire a tutti data d'altro canto le le autonomie speciali non nasceranno per Houghton decisione
Questo lo dice chiaramente la riforma del titolo quinto
Ci sarà una legge del parlamento che produrrà questo ecco io credo che in questa legge
Posti potremmo prevedere anche forme di incentivo per esperienze di partenariato tra le Regioni
Per cui le regioni che fanno un'esperienza pilota
Lo la realizzano anche attraverso forme di partenariato con altre Regioni che vengono associate e quindi comunque è una logica di cooperazione e di integrazione e mai di separazione ma non possiamo imbrigliare tutte sono davvero di nuovo restiamo sulla difensiva ultimo accenno rapporto fra Regioni enti locali
Comuni in particolare e le province anche questo è un tema preferisco non semplice perché il rischio del neo centralismo ci può essere anche nei fatti e il rischio di una divaricazione anche nelle politiche concrete
Le regione almeno alcuni di essi noi per esempio in Toscana da da cinque anni non soltanto l'uno mettiamo più nessuna delle tasse regionali
Abbiamo già cominciato anche a a ridurre e con il nuovo bilancio andremo ulteriormente avanti in questa direzione soprattutto per sostenere lo start-up di di nuove imprese soprattutto giovanili e nei settori innovativi
Questo può creare una divaricazione con i Comuni che invece sono costretti a
Aumentare le loro tasse le loro tariffe
Come si risolve questo problema io credo che l'unico modo è quello che stiamo sperimentando in Toscana Marie solo diceva
E quello di costruire un progetto comune
Tra Regione ed enti locali per una gestione
Coordinata delle delle delle politiche fiscali e di sviluppo
Lavorando su su alcuni su alcuni temi che qui sono stati detti incentivi al all'aggregazione progetti di liberalizzazione delle gestioni che consenta anche una una innovazione nell'uso delle risorse
Sostegno a progetti che
Che valorizzano anche l'imprenditorialità che esiste all'interno delle amministrazioni comunali e soprattutto chiara netta distinzione tra funzioni regionali e funzioni comunali per cui la Regione si spoglia pienamente delle funzioni dice sto né diretta questo io credo possa essere un'esperienza ma in ogni caso a mio modo di vedere noi dobbiamo evitare che si crei una divaricazione fra livelli istituzionali perché poi appunto i cittadini non capiscono più dove sono le responsabilità
Ecco finisco per come vedete i problemi ci sono però credo che sono problemi che vanno affrontati in una logica positiva considerare la prospettiva della trasformazione federalistica non un prezzo che dobbiamo pagare
Al quadro politico perché altrimenti
Non riusciamo a stare sulla modernità della discussione ma un un elemento nostro della trasformazione
Del e della evoluzione dell'organizzazione statuale
E ripeto secondo me dobbiamo uscire dal difensiva dobbiamo considerare questo una battaglia che sta accanto a quella per lo sviluppo e per l'occupazione perché tutto sommato a mio modo di vedere ne è una componente essenziale
Forniamo sul livello nazionale dando la parola Giorgio Benvenuto presidente della sesta Commissione Finanze la Camera dei deputati
Ma io parto dalla considerazione che faceva Guglielmo Epifani
Nel senso di sottolineare che questa legge finanziaria ed è felice il collegamento con il problema delle federalismo fiscale
Rappresenta una svolta già ne avevamo avuto un'anticipazione un anno fa oggi ne abbiamo la conferma iniziamo una politica economica e una politica di sviluppo
Nella quale non ha più l'aspetto rilevante la questione della spesa
Ma dove il problema di un corretto in strada intreccio tra entrata e spesa ci permette di affrontare i problemi
In modo strutturale e qui ricordando quanto diceva Visco correggendo quella che era una classica divisione
Con il capitalismo che sapeva assicurare che sapeva
Garantire l'accumulazione ma non sapeva realizzare la distribuzione della ricchezza che accumulava e della sinistra del centrosinistra che non era capace che era capace di
Ripartire la ricchezza che invece non si produceva invece con questa finanziaria
La parte fondamentale quella del fisco la capacità di restituire di diminuire le tasse e di farlo in modo che questa operazione
Sia senz'altro legata a problemi di equità ma sia capace anche di favorire uno sviluppo di dare una continuità e io credo che questo sia importante sottolinearlo perché per anni noi abbiamo corso il rischio soprattutto negli anni Ottanta
E l'inizio degli anni Novanta quando dovevamo garantire lo stato sociale o dovevamo garantire la spesa
Abbiamo corso spesso il rischio di diventare una sorta di gabellieri che dovevano suggerirei quelle che dovevano essere le tasse per poter finanziare
Una determinata politica della spesa quindi è importante e io lo sottolineo le questioni fiscali
Diventeranno decisive lo sono già adesso ma saranno decisive nella politica che verrà portata avanti nel nostro Paese nel contesto di carattere europeo sarà il terreno sul quale si potrà fare di più
Sul quale si potrà sviluppare una maggiore capacità di intervento una maggiore capacità sensibile a quelle che sono anche le esigenze sociali e le esigenze di sviluppo voglio sottolineare questo è stato possibile questa svolta perché in questi quattro anni si sono fatte delle politiche di riforma è vero che c'è sempre una timidezza nel saper valorizzare le cose che sono state fatte
Ma sulla questione fiscale io sono convinto che si è fatta una grande riforma e se oggi ne abbiamo degli affetti e dei benefici questo è il risultato di una riforma che si completerà
Perché nella prossima legislatura noi avremo l'unificazione del ministero delle Finanze con il ministero del Tesoro e del bilancio quindi un obiettivo preciso
E perché dal primo gennaio del prossimo anno non ci sono ostacoli decisivi che impediscono questo risultato non è abbiamo la trasformazione dell'amministrazione finanziaria in agenzie
E in agenzie che lavoreranno in autonomia e anche con efficienza ed efficacia
E quindi una riforma che ha avuto una sua importanza che è stata decisiva che ha prodotto dei risultati
E che ci permette di dire che i risultati raggiunti per quanto riguarda l'azione di contrasto alla evasione fiscale la riduzione della elusione fiscale
Sono dei risultati non di carattere congiunturale ma su uno dei risultati strutturali che permettono proprio di fare questa politica che non è di breve respiro ma che è una politica a più ampio respiro
E tutto questo e accompagnato anche perché io sono convinto da questa operazione che si muove nel senso di affrontare il decentramento dello Stato
E attuare il federalismo federalismo che abbia dei che abbia la caratteristica di mantenere forte gli aspetti di solidarietà
E di un federalismo che abbiamo anche degli aspetti importanti per quanto si riferisce all'aspetto fiscale
Si è lavorato si è lavorato non si è opportunamente sottolineato ma i cambiamenti sono avvenuti e sono avvenuti per una convinzione nella quale noi abbiamo portato avanti un'azione sul federalismo che è completamente diversa of dalle misure di secessionismo che rappresentavano la bandiera di Bossi e della lega nord
Ho diversa da quella confusa e pasticciata che abbiamo visto ancora riconfermata in questi giorni nel dibattito sulle riforme di carattere costituzionale perché io debbo dire debbo sottolineare che abbiamo fatto abbiamo fatto la riforma delle regioni dei io le regioni oggi hanno maggiori poteri rispetto a ieri
Ma io sono rimasto colpito dal modo con il quale l'opposizione ha affrontato il problema del federalismo del nel dibattito che c'è stato a livello di camera gli immediatamente alla ripresa
Una posizione propagandistica come propagandistica la richiesta di fare il referendum ma una nella affermazione preoccupa
Altro e difficile di poter dire che c'era una proposta dell'opposizione
Perché quasi mai l'opposizione tutta assieme ha adottato sulle proprie richieste e sui propri emendamenti cioè abbiamo visto che c'era una divisione che ogni volta si confermava sui singoli aspetti
A un lato profondamente negativo che noi non possiamo dimenticare perché il tentativo di affermare
La sussidiarietà e di dare alla sussidiarietà una motivazione che per l'inefficienza inefficacia dello stato centrale e periferico
La bandiera diciamo così della sussidiarietà deve essere affidata al mercato e questo di dire che la sussidiarietà tiene conto solo dei valori come dire del mercato e non tiene anche conto dei valori
Tenne la perequazione
Sono legati anche a tenere conto delle diverse esigenze dei soggetti che non possono essere affrontati con una rigida logica di mercato
Ci deve far dire che certamente noi non facciamo la nostra strada sul federalismo perché vogliamo inseguire queste affermazioni contraddittorie che vengono fatte dall'opposizione che cerca di mettere insieme lo statalismo con il secessionismo
Ma noi cerchiamo di mantenere una barra diritta e divenire di andare avanti e io credo che dobbiamo rivendicare il fatto di aver dato alle regioni una soluzione con la riforma costituzionale di un di una capacità rappresentativa come è stata quella dell'elezione diretta del presidente della Regione di grande importanza e di grande importanza la carta che le regioni potranno giocare con gli statuti che dovranno essere definiti e con il ruolo crescente che avrà la Conferenza Stato Regioni nei confronti degli altri interlocutori dal punto di vista istituzionale
Cosa importante fare oggi
Noi abbiamo fatto a Costituzione vigente perché è difficile prevedere che in questa legislatura ci possono essere queste no
Modifiche come sarebbe importante come sarebbe utile queste modifiche più radicali ma a Costituzione vigente
Dei cambiamenti sono stati fatti e dei cambiamenti che vanno verso una strada prudente lenta
Nella quale si cerca di attivare fino in fondo quello di un rapporto tra chi eroga i servizi è chi deve tassare e nello stesso tempo di mantenere forte un elemento di perequazione nella realtà così diversa così differenziata del nostro sistema
Quali problemi che io pongo perché stamani abbiamo sentito degli apporti importanti e notevoli
Prima un problema a di attenzione al movimento sindacale
E fondamentale che in questo processo che vada avanti che è giusto che è fondamentale
Il sindacato sia presente quindi è fondamentale che i confronti che verranno fatti sulle grandi scelte di politica nazionale avvengono anche con questi nuovi interlocutori che acquisteranno peso il prestigio la Conferenza Stato regioni
E anche lanci e Lupi cioè di a venire una possibilità di non esaurire il confronto solo a Palazzo Chigi o con le figure istituzionali dello Stato così come lo conosciamo noi
Ma di valorizzare anche questa sede di confronto perché molte leggi che noi approviamo oggi dicono sempre sentito il parere della conferenza Stato-Regioni quindi è una realtà importante e secondo nella misura in cui questa politica di decentramento questa politica che va ad incoraggiare una capace un'autonomia forte delle Regioni dei Comuni e delle Province
Di valorizzare e di ridare forza e di importanza anche ai confronti a base regionale discutere quando sarò lo Statuto
Discutere quali saranno le linee di politica economica di politica sociale cioè bilanciare in questo discorso di decentramento che si fa
Di garantire che come dire che ci sia la partecipazione non voglio dire la parolina il problema del controllo sociale
In questo ambito poi alcune riflessioni ulteriori perché noi ragioniamo grosso modo in addizionali quote di compartecipazioni tasse e imposte proprie degli enti decentrati
è un problema questo che è stato modulato un problema che prevede dei tempi molto lunghi perché per la parte relativa alla spesa sanitaria i periodi di arrivo se non interverranno modifiche di carattere istituzionali lo tra guardano al due mila tredici o come sul problema della trasformazione della Tarsu
Lei traguardato ha completamente alla fine del due mila e otto
E qui alcune questioni vanno fatte io sono convinto che è corretto io il problema della compartecipazione ma se la compartecipazione andrà avanti come andrà avanti per esempio un problema concreto si porrà per i Comuni e le Regioni se noi andremo come andremo a una riduzione forte dell'IRPEF perché se la quota di compartecipazione dei Comuni quella che si deve istituire dell'uno per cento o quella delle regioni e ancorata all'IRPEF come oggi le stelle IRPEF diminuirà
Il problema si porrà su questa quota di compartecipazione
La seconda e quella relativa a come se verranno affrontate altre questioni le addizionali sono un terreno delicato e difficile
Perché le addizionali come quella che oggi hanno circa tre mila comuni per Licci o come quella che esiste per la Energia Elettrica e che può a vere un ulteriore aumento
Devono essere gestite con la necessaria attenzione per evitare che la diminuzione della pressione fiscale al centro possa essere poi accompagnata da un aumento della pressione fiscale
E quindi una grande attenzione un approfondimento ecco perché dico è decisivo il problema riavere il sindacato che sia presente nelle altre sedi di decisione o presa in più l'altra questione delicata è quella della Tarsu la Tarsu per tre scaglioni dovrà essere trasformata in tariffa
Se viene trasformata in tariffa e bisogna pagarci il venti per cento di IVA e quindi è un problema delicato sul quale come dire e fondamentale decisivo che il confronto questa capacità che c'è stata
Badate in quella direzione
Aggiungo poi un'ultima raccomandazione da questo punto di vista in questo scenario dove è importante lavorare sulle addizionali e le tasse proprio le imposte proprie degli enti decentrati mentre lei addizionali vanno maneggiate con altrettanto cura
Che un problema subito ce lo abbiamo ecco io faccio una raccomandazione la faccio a me stesso
E la faccio un po'a tutti noi abbiamo quest'anno l'addizionale chiamata impropriamente regionale che passa dallo zero cinque al zero nove a gennaio
Ma e un aumento teorico perché in realtà questo zero nove per cento e equivalente a un'analoga riduzione dell'IRPEF nazionale la mia preoccupazione che segnalo e che sei a gennaio sulle pensioni e sulle buste paghe c'è scritto addizionale regionale zero virgola nove è faticoso andare a spiegare il lavoratore per lavoratore pensionato per pensionato che un'operazione praticamente senza oneri esce quindi bisogna trovare un modo come scriverlo perché ad come scriverlo e sbagliato chiamarla addizionale
Ma noi in una situazione dove si fa la polemica e si fa la polemica spicciola con molta spregiudicatezza come poi dirò poche battute
Beh non ci potremmo trovare a gennaio con chi ci dice hanno diminuito l'IRPEF e poi hanno aumentato l'addizionale regionale non è così ma io la tensione la richiamo la richiamo anche per quanto riguarda il Parlamento per vedere di dare al questa addizionale il nome che esatto che è quello che la quota di compartecipazione poche battute ancora quindi stiamo andando avanti Martini ha ragione quando dice che dobbiamo essere meno timidi ed impacciati e io sottolineo
Ha ragione perché abbiamo fatto cioè non è che stiamo stiamo facendo ci stiamo muovendo nel senso di valorizzare regioni e Comuni e abbiamo impostato una logica che è completamente diversa da una non logica ha dato un assieme di posizioni che rispondono a degli umori e non ad una strategia voglio aggiungere ne ha parlato la Marisol ne ha parlato Epifani poche battute ancora su due altre questioni che sono legate alla legge finanziaria e che il completano la legge finanziaria che non sono strettamente riferite solo ad un aspetto di federalismo fiscale
La prima è che io ecco dicevo le battute questa questione che viene messa la tassa adesso
Sulla patrimoniale è un'affermazione veramente stravagante perché la tassa sui depositi bancari è stata messa nel novantadue e non esisteva l'anagrafe dei conti correnti per fare l'anagrafe dei conti correnti che esiste in tutti i Paesi a cominciare dalla Svizzera ci sono voluti otto anni è quell'anagrafe dei conti correnti non serve per mettere tasse di sopra i depositi
Serve nell'azione di contrasto alla elusione alla evasione fiscale e quindi va va corretta poi io trovo stravagante che si parli di patrimoniale noi tra poche ore
Praticamente di fatto eliminiamo la tassa di successione
Per l'ottanta per cento dei cittadini italiani quindi mi sembra singolare che si accusi qualcuno di voler rimettere la patrimoniale mentre stiamo alla vigilia di eliminare la tassa
Di successione per la gran parte poi dei cittadini italiani perché la gran parte era quella che aveva la casa
E la trasmetteva in eredità e quindi doveva pagare
Delle aliquote notevolmente alte
Ecco io mi permetto cogliendo l'occasione di essere qui di sottolineare un aspetto fondamentale per quanto riguarda la Finanziaria
Ferme restando le questioni che ho detto
è fondamentale che essendo alla vigilia dello scioglimento delle Camere della fine naturale delle Camere
Noi come siamo riusciti a mettere la tassa la revisione la modifica e la forte riduzione della tassa sulle successioni sul collegato fiscale
Ci sia la possibilità di affrontare il discorso dei fondi pensione integrativi e quindi di trovare un modo per cui
Questa proposta di legge che è bloccata a me
La Commissione lavoro della riforma del TFR possa trovare una sua soluzione c'è questo una necessità e lo so che qui sfonda una porta aperta ma questo è un problema che ha anche la Confindustria quella di completare il discorso perché l'inserimento del proposta di riforma del Trattamento di fine rapporto
Attraverso una aliquota vantaggiosa che va ridotta può rappresentare un completamente un elemento di completamento importante nella finanziaria nei suoi aspetti di riforma e questo è fondamentale che si realizzi ed è fondamentale anche che si possa realizzare
Nella valutazione e concludo fatta dalla Confindustria anche qui segnalo la necessità di un altro elemento importante
La Confindustria sempre a rivendicato la necessità di risolvere i problemi della competitività di questo fattore competitività è stato fatto anche un seminario addirittura in parlamento con la Confindustria che ci ha spiegato quali sono i motivi per i quali io
Dove arrivare alla competitività
E indubbiamente sappiamo benissimo che questo è un problema reale quello che non riusciamo a capire
E perché nel fattore competitività la Confindustria non metta anche un altro fattore decisivo che oggi in Europa la competitività anche fra ordinamenti e il problema decisivo è quello di realizzare questa riforma del diritto societario
Che è ferma al mille novecento quarantadue che impedisce con gli eccessivi vincoli di carattere burocratico alle piccole e alle medie in prese di crescere e sulle quali noi la difficoltà la stiamo discutendo in parlamento la difficoltà deriva dal fatto che questa riforma che voluta dalla gran parte delle piccole e medie imprese stenta a decollare io sono rimasto molto colpito che
Nell'audizione che abbiamo avuto della Confindustria la Confindustria che era favorevole a questa riforma adesso sembra che ci abbia ripensato e non voglia una riforma che invece è necessaria e fondamentale per chiudere di input dunque
Non siamo in una fase di leggi finanziarie che hanno aspetti contingenti ed elettorali
Ma siamo in una legge finanziaria che ha una sua continuità che ha saputo mantenere i suoi collegamenti e si si muove su una strada di riforme di riforma dello Stato e di avvio di riforma anche del rapporto tra lo stato e gli enti decentrati
Rimontare nel Parlamento non lavora macchina abbiamo altro rapporto di collaborazione richiede ormai consolidate
Io penso che
L'esordio di Epifani questa mattina
Sia stato molto giusto e lo vorrei riprendere
Un esordio per il quale egli si interrogava se
Potesse non apparire evidente quella connessione che invece intrinseca tra le questioni che sono contenute nella legge finanziaria
Il tema di questo convegno che più centrato sulle questioni del federalismo
A mio parere stamani aveva ragione a ricordarci che c'è una connessione e mi pare che il dibattito abbia già cominciato a ad evidenziarla e io vorrei insistere su questo
Insistendo anche sul fatto che la connessione emerge con più chiarezza
Se assumiamo un'altra come affermazioni
E guida diciamo nella nostra riflessione che ci guida nella riflessione un'altra delle affermazioni con cui Epifani ha esordito questa mattina e cioè che siamo di fronte a una legge finanziaria di svolta
Non siamo di fronte semplicemente elementi innovativi che su questo o quel terreno possiamo apprezzare siamo davvero di fronte a una radicale
Novità a risultati eccezionali
E questo mio parente
Non è assolutamente in contraddizione con ciò che poi ha detto Visco
Perché non è in contraddizione perché noi stiamo apprezzando quando diciamo che siamo di fronte a una finanziaria di svolta l'esito
E lo definiamo un esito eccezionale come era del resto identificato come esito atteso nelle pagine iniziali
Bene DPEF che abbiamo votato
All'inizio dell'estate dove si diceva si si diceva che si ricordava che bisogna risalire indietro di trent'anni
Per trovare esiti analoghi e se questo è purché il Documento di programmazione economica e finanziaria firmato in primo luogo dal ministro del Tesoro e paga con le finanze penso che dunque questa affermazione del ministro del Tesoro non sia assolutamente in contraddizione dunque l'esito che è straordinario
Ed è tale proprio perché c'è stata una fortissima continuità
Determinazione e coerenza nelle politiche che e i governi di centrosinistra hanno adottato in questi quattro anni e mezzo ormai quasi cinque anni
Quindi a maggior ragione non mi pare ci sia contraddizione tornerò poi su questo elemento
Ma prima di tornare su questo elemento vorrei riprendere elementi che aspetti che trattava poi Marisol nella sua relazione sviluppando quindi questo tipo di impianto
La finanziaria ci consegna una un Paese
Con me che ha realizzato dopo essere arrivato sul nulla del collasso finanziario ed economico
Esiti eccezionali insisto
In forte ripresa in una ripresa che se e venti Esterni
Assolutamente imprevedibili e non auspicabili come interventi proprio drammatici o quali potrebbero essere proprio esiti
Molto più pericolosi sul piano per esempio della gestione politica che è tutta politica della questione del dei prezzi del petrolio nel rapporto tra Paesi produttori paesi non produttori la crescita che è in atto si può trasformare addirittura in un boom ce l'hanno detto autorevoli
Autorevoli studiosi e non politica politici politicanti
Siamo di fronte anche a una forte generazione di occupazione dalle colonne del Sole ventiquattro Ore apprendiamo che al termine delle quinquennio potremmo essere addirittura oltre siamo già oltre un milione di occupati creati in questo periodo senza del dovuto usare parole roboanti per promettere tutto ciò
I temi del federalismo come si incrociano con questo tipo di questioni si incrociano secondo me col demonio con le indicazioni che ci dava Marisol nella sua redazione
Se i risultati sono questi e tornerò poi sul sull'argomentazione noi adesso abbiamo per il futuro da sviluppare
Una riflessione e adottare pratiche politiche che spingono in avanti il rapporto tra rigore finanziario ed economico che è quello che ci ha consentito di salvare il Paese sanarlo e portarci alla forte crescita di oggi e sviluppo
Economico compreso
Sviluppo lo sviluppo della questioni sociali e parliamo di sviluppo economico e sociale
E questo è un è una delle questioni fondamentali l'altra questione fondamentale questo Paese
Che e Volpe che va avanti come dire coniugare il non solo il rispetto ma la valorizzazione delle sue diversità territoriali istituzionali
E un'idea di universalità di universalità della cittadinanza e di universalità quindi di diritti
Che vuole mantenere
Ora su questi due aspetti il primo che meriterebbe
Tra
La la scrittura di di di più di un trattato ma oggi il rapporto tra rigore e sviluppo
Nell'incrocio tra questioni che dibatteremo nei prossimi alle prossime settimane per approvare la legge finanziaria e questioni che stiamo dibattendo in relazione all'ordinamento federale da dare a questo Paese io credo che l'aspetto relativo alla questione
L'aspetto relativo al problema specifico dell'equilibrio di bilancio non sia ancora stato adeguatamente risolto
E sotto questo profilo io credo che che avesse se non diciamo non non se non simpatico nel modo ma avesse ragione nella sostanza il ministro Visco ad insistere che ci sono questioni che non sono stati ancora appunto
Adeguatamente affrontate peraltro io penso che anche qui si potrebbe evitare di avere rappresentazioni diciamo così polarizzate dicotomica perché io credo che sarebbe opportuno esistono tutta la possibilità per i sindaci che hanno operato in questo modo sicuramente il sindaco della città di Torino oggi nostro ospite
Rivendicare di essersi comportati in modo da rispettare i vincoli del pareggio di bilancio e quindi aver creato tante opportunità e ulteriori di sviluppo per le loro comunità così come per il presidente delle Regioni che l'hanno fatto in questo caso il presidente della Regione Toscana Quit qui con noi
Che è meritorio anche perché questo è accaduto e accade proprio perché normativamente non è invece chiaro ancora che questo equilibrio di bilancio a quali condizioni si realizza davvero l'equilibrio di bilancio per i soggetti decentrati
E d'altro canto che le cose stiano come io sto dicendo cioè anch'siano ancora molto problematiche lo dice anche l'acceso dibattito che c'è stato alla Camera
Quando abbiamo approvato perché la Camera ha già approvato di modifiche al titolo quinto della Costituzione
Quando sono venuti in discussione
Quei commi quegli elementi che rafforzavano la necessità per i soggetti federali di non creare ragioni aggiuntive dispensa e di debito rispetto a quelle che il la comunità nazionale si dà come obiettivo nel suo insieme
E gli interventi della legga di Forza Italia Alleanza nazionale sono stati sempre fortemente soprattutto quelli della lega fortemente critici del rame
E sostenendo le l'inutilità di inopportunità di indicare perché questo tipo di vincoli ora invece ne sappiamo che in tutti i Paesi federali quelli veramente federali
Esistono meccanismi giuridico istituzionali molto fair play per mantenere gli equilibri di bilancio che è diverso dai comportamenti che poi nei fatti si perseguono i comportamenti che nei fatti si per sé non possono essere sono del tutto meritori quando vanno in questa direzione
Ma i meccanismi giuridico istituzionali sono cosa diversa
Gli USA per esempio hanno le leggi generali che riguardano gli States la Germania alla legge quadro che riguarda tutti i singoli lender e noi non abbiamo elementi di questa natura mentre viceversa a livello di Stato nazionale dal novantuno in poi cioè da quando abbiamo deciso l'accelerazione del processo di unificazione monetaria e abbiamo partecipato a questa accelerazione noi siamo tenuti a interpretazioni molto cogenti
Tali da poter rispettare i vincoli di Maastricht dell'articolo ottantuno della Costituzione come Stato centrale
L'altro aspetto diversità e universalità
Guardate che proprio se si procede nella strada che io suggerisco quella di rafforzare gli elementi che riguardano la possibilità che non si generino non ci viene nemmeno potenziali di spesa aggiuntivi non coperte finanziariamente non correttamente coperti
Proprio se si procede in questa strada
Che ciò quanto io auspico quanto più allora diventa chiaro l'equilibrio delle variabili feat l'intreccio tra variabili finanziarie e tanto più a quel punto può emergere concretamente la possibilità che nelle materie che si debbono si costruisca un assetto variabile dei diritti di cittadinanza
Paradossalmente a questa possibilità diventa ancora maggiore se sia più vigorosi sul piano che io stavo dicendo
E allora qui
C'è l'altra grande battaglia che noi dobbiamo condurre che stiamo conducendo non possiamo assolutamente accettare di far passare per assistenzialismo l'idea che esiste un dovere dello Stato di garantire diritti di cittadinanza fondamentali
Io penso che abbia ragione il Presidente Martini quando ci dice ci sollecita credo che sia una sollecitazione particolarmente orientata Oja mirata su questo uditorio a non considerare i temi del federalismo come un prezzo da pagare all'offensiva dell'avversario
Credo che sia sia assolutamente condivisibile e credo che questo questa necessità di non
Declinata in termini positivi non solo questo è il limite che non dobbiamo raggiungere ma positivamente per cosa vuol dire ecco se ci interroghiamo sul positivamente che cosa vuol dire vediamo che siamo in grande ritardo ancora ma lo siamo però voglio aggiungere anche questo perché anche perché quindi le cose sono sempre tutte molto intrecciati in questi anni abbiamo subito
Subalterna mente l'offensiva dell'avversario su questi terreni e siccome per molti federalismo ha voluto dire meno Stato meno non solo meno Stato centrale ma meno Stato tout-court
Meno Uefa meno solidarietà e più un mercato perché questo per molti ha voluto dire noi su questi terreni non abbiamo dato io credo risposte adeguate stiamo ora cominciando a darle
C'è molto lavoro ancora da fare
Dunque la visione che io rafforza LA era quella che indicavano epifanie Marisol nelle loro relazioni noi dobbiamo vedere l'occasione del federalismo come un'occasione di rafforzamento e di rinnovamento profondo di uno Stato che mantiene elementi di guida e che si rinnova profondamente name nei modi di funzionare nelle strutture e nelle stime modelli organizzativi che adotta
Dobbiamo molto più pensare a una sorta di continuo normativo tra operatori pubblico centrale continuo Mtv istituzionale molto con un'architettura molto articolata tra operatore e legislatore centrale e operatore il legislatore decentrato
Dando molto più spazio a un altro visione di negozi alita dei processi
Da questo punto di vista quindi anche ciò che diceva benvenuto che ci sia un un ruolo più con marcato delle organizzazioni sindacali non è solo una perorazione eh intrinseco a una visione che guarda sempre di più a questi processi come processi che non possono essere
Decretati dall'alto o dal basso decretati da qualcuno
E affidati poi a proclami di semplificazione per esempio che viceversa per tradursi concretamente in cambiamenti della vita delle persone hanno bisogno di soluzioni mirate soluzioni articolate soluzioni costruite sulla differenziazioni norme che si verifica per ciascun problema a ciascun livello di articolazione
E qui ritorna la congiunzione con il tema degli indirizzi strategici che se li definiscono che si definiscono a livello nazionale e dunque con il tema con la definizione oggi all'ordine del giorno che quella della finanziaria
Io credo che
L'eccezionalità del risultato su cui ho esordito
Risalta ancora di più se come Visco ci invitava a fare teniamo conto che in questi cinque anni
Sono state realizzate praticamente tutte le sono stati realizzati tutti gli impegni che il programma dell'Ulivo assume assunto nel mille novecentonovantasei
Aggiungo che dovremmo trarne le ragioni per insistere sulle discriminante di contenuto tra destra e sinistra e sulle discriminanti di programma ora che la querelle sul premier mi sembra conclusa se davvero come si fa oggi qui
Con questa riflessione che la CGIL ci offre di a cui ci offre di partecipare
Ecco se non si ha la percezione che adesso davvero questo diventa il terreno decisivo io credo che e non saremmo all'altezza di ciò che noi stessi abbiamo conseguito fin qui
Un surplus fiscale di ventotto mila miliardi per il due mila uno di cui vengono la cui restituzione viene anticipata per dodici mila miliardi nel due mila che viene redistribuito con i saldi di bilancio che migliorano siamo l'unico Paese l'unico Paese che migliora il Bilancio strutturale cioè quel bilancio al netto delle componenti cicliche
Lo diceva Visco nell'intervista di ieri
Lo possiamo ripetere qui possiamo andare un po'ovunque attestata a dire queste cose le coperture sono solite il palo fa veramente a sorridere quando dice e non si sa bene poi che cosa dica
Perché dice poi cose contraddittorie con Tremonti dice si restituiscono queste queste quattro lire però se ne fregano letteralmente l'intervista di ieri dice lo stato grazie frega altri trenta mila miliardi
Quindi in qualche modo ammette però che la restituzione stia venendo poi dice che si dovrebbe fare in un altro modo Marzano dice al contrario
Non ci sono le coperture adeguate
Chissà se le promesse potranno essere mantenute allora in primo luogo loro teniamo conto che loro esistono discutiamo anche delle delle delle cose che il Polo dice
E tentiamo di portare in evidenza
Le la contraddittorietà delle loro posizioni e spesso anche la pericolosità enorme delle loro posizioni
Io vorrei ricordarvi poiché discuteremo
Benvenuto ci ricordava che le questioni fiscali stanno diventando sono diventate est che stanno diventando sempre più discriminanti decisive determinanti e torno su questo elemento ebbene ricordiamo in questo in questo un preciso momento che portare la pressione fiscale dal quarantadue quarantatré per cento del PIL che sarà di meno con le misure che la Finanziaria poi varie pallore Barrera al trentatré per cento come tremo come Berlusconi annunciato al meeting di Rimini
Significherebbe duecentodiciassette mila miliardi all'incirca in meno sottratti all'entrante che andrebbero coperti
Perché dove sembra ha ricordato che riduce le pressioni fiscali vanno accompagnati addirittura precedute da riduzioni della spesa da tagli alla spesa
Andrebbero coperti non si sa bene come non basterebbe il licenziamento di un milione di dipendenti pubblici un milione il cui licenziamento porterebbe
Misura incisiva diciamo per usare un termine eufemistico il cui Hitchens il licenziamento porterebbe
Sessantotto mila miliardi di economie di spesa sempre per usare un'espressione Joffé mistica
La soppressione dell'intero servizio sanitario pubblico porterebbe
Cento sessantatré mila miliardi ecco non basterebbero misure di questo di questi centotrentotto mila miliardi di di economie di spesa non basterebbero misure di questo tipo per coprire questa singolare proposta
Il fatto è che però noi per il futuro ci troveremo
Così come affrontiamo oggi quindi i problemi che dicevo all'inizio il rapporto tra rigore e sviluppo il rapporto tra diversità e universalità noi ci troveremo nel futuro a dover le affrontare per dare incisività una nostra azione già molto efficace la questione di finanziamento di investimenti aggiuntivi soprattutto ricerca e sviluppo
E la questione dell'assetto del welfare
Per quanto riguarda investimenti io mi limito a dirvi che già oggi a dirmi che avvia il ministro del Tesoro che già oggi poiché il saldo della spesa pubblica corrente al netto della spesa per interessi e attivo noi stiamo finanziando investimenti con entrate noi siamo già in questa situazione
E per quanto riguarda l'assetto del guai far io credo che tutto ciò che possiamo dire Dem ancora molto sulle iniquità per quel fare italiano sulle sue disparità sul suo clientelismo sul suo assistenzialismo non ci esime dall'offrire una prospettiva di sviluppo per questo Uefa
E per quanto riguarda voglio dire solo una cosa a proposito di questo c'era questione dei fondi pensione di cui parlava benvenuto io penso che sia per la coerenza del nostro disegno riformatore una un vuoto troppo grave quello che sembra profilarsi sulla questione degli ammortizzatori sociali su cui quindi dovremmo un poco rimediare chiudo con un'osservazione di tipo generale mi piacerebbe anche fare delle notazioni sulla competitività
Era ieri Eugenio Scalfari che certamente sospettabile di essere una persona molto molto
Incisivo nel nelle sue manifestazioni non certo sospettabile di non avere un'origine liberaldemocratica che indicava
Non solo la necessità di avere una nozione di competitività
Completamente diversa da quella che corrente cioè una competitività sistemica ma che poi nell'indicare i fattori specifici di competitività nomina per esempio la propensione al rischio all'assunzione di rischi nel sistema imprenditoriale che nel sistema nella condizioni italiana nella quale ci ricorda la Commissione europea abbiamo perso esportazioni
Verso l'Europa e verso gli Stati Uniti anche nella fase di euro calante e con i profitti delle imprese che crescevano clamorosamente con questa associazione ecco io veramente
Vorrei che riflettessimo in modo un po'più lo sgombro da ideologia anche sul tema della competitività ma voglio chiudere sul tema della tassazione su questa centralità delle questioni fiscali
In relazione anche alle ipotesi di federalismo di cui stiamo discutendo io voglio segnalare come Marisol ha fatto nella sua introduzione che per la sinistra per il centro sinistra esiste un problema di legittimità della tassazione
Esistenti fatto che il liberismo che si è affermato in questi anni
Che era volto a ridurre al minimo il ruolo dello Stato e dei governi della governance in generale compreso quella decentrata quella questo liberismo avuto come perno l'idea che la tassazione sia intrinsecamente dannosa prescindere da quello che si fa con le entrate
Che una comunità decide di pagare quindi un una delegittimazione forte della Cassazione
Che ha fatto sì che non ci sia stato più negli ultimi tempi un dibattito meditato sulla tassazione che richiede una undici un dibattito sia sul suo livello ma anche sul suo profilo per esempio la progressività che fine fa la progressività ed è un grande merito della finanziaria di quest'anno
E stessi anche molto preoccupato nel mentre si riduceva la pressione fiscale di mantenere un'idea di progressività che io penso sia fondamentale per della sinistra per il centrosinistra
Ritengo ecco che sarebbe opportuno siccome in questi anni in tutta Europa i politici
Di destra di centrodestra ma anche talvolta quelli di sinistra di centro sinistra hanno parlato delle tasse soltanto quando potevano dire che ne riducevano che sia venuto il momento di parlare delle tasse anche in relazione
A
Il livello e la qualità dei servizi che le tasse consentono di finanziare dunque
Il Papa il tema della legittimità della tassazione si collega alla all'idea della società
Ovviamente una società un'idea complessa quindi comprensiva dell'economia della società nella quale Vogliamo vivere nella quale ci aspettiamo che i nostri figli possano vivere
Grazie a Laura Pennacchi procediamo alla conclusione dei nostri lavori daremo la parola ora Antonio Pedone ordinario di scienza delle finanze Università di Roma la Sapienza con il quale concludiamo
La la partecipazione dei nostri ospiti che ringraziamo di nuovo tutti e poi dopo daremo la parola Sergio Cofferati per le conclusioni
Ci scusiamo con i nostri compagni e compagne delle strutture in cui non sono in grado di dare la parola per ragioni di tempo però c'è apparso in questo caso più utile privilegiare l'apporto Esterno Antonio Pedone
Non so se in fondo si riesce a sentire perché io ho sofferto parecchio non gli ultimi interventi
Considerata l'ora tarda e considerate anche lì Diversi lunghi dettagliati e differenziati interventi precedenti
Credo che l'unico modo per avere la vostra attenzione per cinque minuti e non più è solo quello di abbandonare la lettura
Degli appunti anche di guardarli e di concentrarmi
L'argomento di questo incontro e ne perché lo ritengo importante perché ritengo sia importante
Sindacato dalla CGIL se ne occupi
Argomento della riguardare equità autonomia responsabilità nazionale
Il problema è che queste tre cose in genere non vanno assieme normalmente ecco perché il prete bello avere più autonomia più equità più responsabilità
Avete visto già da alcuni interventi dal nord al centro al sud che probabilmente qualcuno ritiene che maggiore autonomia non sempre anzi quasi mai si accompagna maggiore equità
E viceversa spesso perseguire l'equità può portare a non rispettare certi criteri responsabilità nazionale che abbiano anche a livello internazionale quindi sono
Obiettivi tutti desiderabili ma come dicono può gli economisti fra loro in competizione si può avere un po'più di equità allora forse sì almeno autonomia viceversa più autonomia
Spesso si accompagna bene la PETA si tratta di scegliere e si tratta di combattere per scegliere perché naturalmente le nostre preferenze posizioni sono diverse
La legge finanziaria è sempre stata un'occasione di scontro compito anche vivaci va bene
Non solo nei commenti in cui ci si scambia epiteti da manicomio da tutte le parti
E anche nella proprio nella relazione la legge finanziaria al processo di bilancio il processo riguarda ripartizione di risorse è inevitabile che sia confuso che sia oggetto di punto scambi di accuse ponte ovviamente esagerati ma questo è normale quando si vanno a tutelare le diverse posizioni
E però è sempre preferibile come dice grande professore di scienza delle finanze
E processo di bilancio per quanto confuso e per quanto appunto circondato da comportamenti spesso non raccomanderemo lì è preferibile alle barricate va bene perché nello e barricate Montini noi preferiscono
Processo del bilancio la legge finanziaria ogni anno con tutti i suoi tira e molla la dibattito
Le pressioni le minacce anche di azioni che possono essere prese dalle varie parti all'ebraica e mi pare che nella finanziaria di quest'anno qualcosa si sia ottenuto ricompare
I equità non sono d'accordo su tutte le singole misure non l'esenzione della prima casa non è considerata equa dei mirtilli che sono più che trentenni non possiedono una casa rispetto a me che possiede una casa che diventata molto ampia dopo il fatto che loro se ne sono andati via da casa
E naturalmente non si augurano che io muoia prima non so di quando perché finché non piena pulita l'imposta di successione quindi naturalmente di colpa ecco tutti questi temi sono temi abbastanza
Interessanti ma io adesso tornando posto un serio dico scusate non può dato il tempo che se la prende un po'in questi termini non nei termini in cui mi ero preparato accademicamente commenta non richiamare l'attenzione sul federalismo fiscale
Quali sono i punti in cui già nella relazione di vari soltanto lui si chiama
L'attenzione perché occorre una certa vigilanza cioè stare attenti seguire che succede
In materia quali sono i principali compiti da un primo punto e che le tendenze verso un qualche federalismo fiscale che io chiamo verso una maggiore autonomia finanziaria
Degli enti sub nazionali dei governi locali e regionali e una tendenza comune a tutti i paesi europei non europei e che si può spiegare in vari modi uno e federalismo cosiddetto compensativo
Monte decisioni che riguardano la nostra vita economica in particolare si spostano a livelli sovranazionali
Parlamenti e governi nazionali non possono farci nulla sull'inflazione quando questa deriva da decisioni che prenderò gli sceicchi o da decisioni che prende vicino Greenspan o Dante nelle venti teste ci piovono addosso e dobbiamo c'è un'altra parte l'abbiamo delegate
Spontaneamente a livello per esempio europeo va bene qui almeno qui torniamo in Europa qualche influenza possiamo averla però chiaramente i tassi di interesse non dipendono più da una banca nazionale non riteniamo neppure prima dal governo dal Parlamento ma comunque almeno era una banca d'Italia oggi Monte decisioni quindi non spetta c'è una esigenza di ridare un qualche interesse a decidere sulle proprie materia non sono ma perché le politiche di stabilizzazione di occupazione di crescita hanno senso effettivo e rilevante qui misura marginale rimangono anche a livello nazionale almeno a livello europeo se non a livello dei maggiori Paesi
Questo significa che diventano molto più importanti che le stiamo le politiche di all'impiego delle risorse di allocazione e lì probabilmente le fanno meglio
Gli enti decentrati capire chi è più vicino al singolo cittadino che decide e riesce a sentire avere maggiore sensibilità non solo me maggiormente soggetto al controllo
Perché può mandarlo a casa più facilmente di quanto non si possano andare a casa un responsabile di governo nazionale addirittura una responsabile a livello di Commissione europea o di altri organismi sovranazionali quindi c'è una tendenza che dobbiamo aspettarci evitabile
Dal punto di vista del federalismo compensativo cioè per compensare la perdita di peso come cittadini che abbiamo è recuperarla un livello più bassa e a livello di federalismo come impiego di risorse per impiegare meglio le risorse stando più vicini alle esigenze
Questo però solleva tutta una serie di questioni che sono elencate dalla reazione iniziale che riguardano appunto i temi dell'equità dell'autonomia e della responsabilità
Che in concreto sono alcuni degli accenni che ha fatto il sindaco Castellani o che sono stati ripresi da Giannola o dal rappresentante la Regione Toscana e che riguardano questi temi in particolare
Torino fiscale non significa una cosa sola significa cento mila cose comunque nella sostanza l'autonomia finanziaria e quindi riflessi poi che può avere sull'equità riguardano quale autonomia cioè in quali materie ma come sapete alcune regioni propongono di occuparsi di sanità distruzione poi come spiegato a che livelli comunque
Di polizia possono essere molto diverse di trasporti già certamente una competenza in parte di territorio inevitabile però già definire quali materie quali competenze nuove
Via dell'equità perché prendendo in caso di una sanità
Problema e quanta e quanta significa entro quali margini va bene non esiste autonomia piena né in materia di materia e funzioni né in materia di basi imponibili va bene tutte le basi imponibili sono a disposizione del Comune della Regione od livello diciamo del governo nazionale
E né tutta la sanità cos'è la sanità cosa sono i servizi sanitari quindi si tratta
Di guardare a quello che e il minimo livello comune essenziale garantito su tutto il territorio nazionale questo come sapete ha per la salita ancora da definire
Cioè non abbiamo fatto un decentramento il cui va ad essere definito un elemento essenziale cioè che significa quanto dallo stesso male in campo tributario
Ne ha parlato Castellani con riferimento all'ICI nonché un tema importante per i Comuni ma lo stesso diventa l'IRAP per le regioni e così via in più le modalità di finanziamento che un altro tema che ha riflessi sull'autonomia sulla responsabilità sull'equità
Come posso finanziare i servizi pubblici locali regionali comunali provinciali
Con le tasse e quindi tende a quante tasse o e dal margine di manovra che posso avere le tasse sia come base imponibile basta pensare all'ICI con tutte le differenziazioni sul prima abitazione abitazioni non occupate e così via
Sia per quanto riguarda le aliquote a posso anche finanziarle
Si debbono essere in parte finanziate se vuole rispettare un minimo di equità almeno a livello territoriale con trasferimenti perequativi e trasferimenti perequativi se ne posso inventare i tanti voti
La relazione sulla così detto federalismo fiscale all'italiana potrà verrà riguarda Libano la questo federalismo apparentemente orizzontale Emma intatto verticale come è stato ricordato prima ma insomma poi sono deve che succede dopo il due mila tredici che per me è lontanissimo ma per i giovani non lo è
Il problema è quello di decidere appunto quali sono le tra i criteri con cui si effettuano le perequazioni se ne possono inventare tanti a bisogna stare molto attenti dico come si è fatto in materia di IRPEF come sapete con bontà differenziazioni
Problema in tema delle trasferimenti perequativi e dei criteri su cui si basano non è cosa da lasciare soltanto ai tecnici va seguita molto attentamente
Terzo possono essere finanziate punto o contro si alimenta con tasse proprie oppure con tariffe
E questa è una tendenza che si ha per molti servizi pubblici soprattutto locali anche nazionali
E naturalmente anche qui esistono diverse modalità di applicare le tariffe avere tariffe differenziate avere tariffe uniformi avere tariffe condizionate alla reddito ad altre condizioni di bisogno a condizioni di capacità e così via c'è esiste Sisto e tutto
Punto quei va guardata però questo è un settore che inevitabilmente sarà oggetto di discussione e di scontro lo sarà non solo tra governi tra diversi livelli di governo tra Comuni verso regioni tra Regioni verso governo centrale o sarà all'interno delle regioni all'interno del Comune e così via
E su tutti questi temi
Bisogna stare attenti ad evitare che non ci sia un eccesso di autonomia che riduce l'equità al di sotto di certi livelli
Una eccesso di equità apparente
Che porti punto ad una riduzione di autonomia senza realizzare vera
Der equità non so se Visco io non ero presente quando ha parlato Enzo a Visco non so se ha ripetuto quello che ha scritto in questo libro sul fisco giusto
E lo dice io formalmente posso essere accusato di avere ridotto fortemente la progressività dell'IRPEF perché ha ridotto le aliquote nominali
Però ritengo di avere aumentato la progressività effettiva cioè è chiaro che l'IRPEF non si applica quasi tutti i redditi da capitale elevati Montreal crediti si applica con criteri molto differenziati quindi uno può avere anche un tentativo di di perseguire un'equità sulla carta
E poi di fatto dico ritrovarsi con una equità effettiva molto minore quindi bisogna stare molto attenti queste cose che credo che lo scopo di questo convegno che al come gli ho letto anche la relazione
Iniziale di mi pare risolvendo linee è quello di richiamare l'attenzione sul fatto che questo inevitabile conflitto fertilità autonomia e responsabilità nazionale nella fase in cui si comincia a dare avvio ad un federalismo fiscale insomma una maggiore autonomia finanziaria a livello di governi decentrati richiederà attenzione ma richiederà anche un impegno di lotta rifare finora appunto si è manifestata a livello di legge finanziaria e che dovrà essere perseguito forse anche a livello di formulazione poi attuazione del federalismo fiscale quindi scusatemi se poi sono andato oltre cinque minuti previsti ma contenuto basta
Grazie Antonio Pedone concludiamo i nostri lavori dando la parola Sergio Cofferati
Come vi è stato detto questa mattina l'intenzione dichiarata è quella di cominciare con la discussione di oggi un percorso
Questo non solo semplifica
Il mio lavoro
Di oggi
Ma impegna voi per le tappe successive
Il percorso quello che dovrebbe portarla confederazione
A dare il suo contributo ad un allargamento necessario della discussione che pure è cominciata
Sui temi che hanno fatto parte di questo convegno su altre che e sono il naturale logico corollario
è stato detto qui
Anche dalla
Presidente della Regione Toscana non si può che essere d'accordo con lui più si allarga il dibattito più vengono coinvolti soggetti istituzionali e quelli di rappresentanza sociale che poi hanno titolo
Per poter contribuire alla costruzione di alcuni modelli
Anche l'intervento istituzionale che sono formalmente fuori dalla nostra competenza non hanno ricadute sulle funzioni che svolgiamo naturalmente e quotidianamente e meglio è c'è un livello di democrazia sostanziale che non dovrebbe essere mai trascurato
è importantissima la distinzione di funzioni e di ruoli
Io credo che sia ugualmente importante
E utile che poi nell'assolvere ciascuno per la sua parte alle funzioni che gli competono ci sia un interscambio
Che amico dialettico di opinioni che aiuta alla realizzazione alla ricerca della soluzione migliore per questa ragione noi in verità non ci limiteremo nei prossimi giorni come in parte già abbiamo cominciato a non fare oggi a discutere del tema del singolo convegno l'avete visto anche volendolo non era riconducibile solo ad un'idea
Ad un approfondimento di un'ipotesi di federalismo di federalismo fiscale il dibattito di oggi
Quello che siamo chiamati a fare a guardare ai singoli processi in un quadro di riferimento più ampio
Il quale ora e contestualmente sovrannazionale e locale
Perché questi sono oggettivamente i poli delle politiche della globalizzazione se non voglio partecipare al coro di chi attribuisce la globalizzazione dell'economia ogni e qualsiasi effetto materiale che riguarda le persone da quelle mettere logici ad altri ancora che però è evidente che quando affrontiamo
Temi come quelli che definiscono l'assetto istituzionale di un Paese e con esso le dinamiche sociali ed economiche che sono sottese non si può
Non vedere come la connessione sia strettissimo
Noi non siamo in grado più aggiungo di mio per fortuna di parlare
Ditemi come quelli del dibattito odierno prescindendo da questa dimensione sovranazionale la dimensione sovranazionale prevalente per noi e quella europea
Dunque ritorneremo in specifico su alcuni argomenti ma non il raccordo tra una parte della discussione quel che succede in Europa già del tutto evidente
Basta pensare tra delle scadenze ravvicinatissimi
I Paesi dell'Unione dovranno discutere e decidere se e come estendere apprendo l'Unione alla partecipazione di altri paesi
è evidente che l'estensione
O le decisioni conseguenti
Impongono anche una qualche scelta è una qualche decisione relativa
Al profilo
Istituzionale
E con esso economica e sociale
Di un Oropa che s'allarga
E anche per noi che abbiamo sostenuto in tempi lontani non sospetti l'indispensabile approdo alla moneta unica
Nel gruppo di testa
Battendo anche opinioni contrastando opinioni diverse che pure erano presenti e che volevano nel rinvio dell'adesione dell'Italia all'Unione Europea
Per la strada della moneta il il il terreno fondamentale di di di iniziativa economica di quella di quella fase anche per noi ritorna
Per lo intendono le azioni sindacali italiane ma soprattutto quelle europee delle quali facciamo parte
Di strettissima attualità l'approfondimento sul
Profilo sociale dell'Europa che ci aspetta
Profilo sociale che non può essere mai sconnesso dalle modalità con le quali l'Europa si appresta a fissare le grandi linee di un suo modello competitivo
Nel mercato globale
La competizione avviene per modelli contrapposti il carattere di questi modelli non è rilevante
L'abbiamo detto cento volte
E non è un'insistenza astratta la nostra o i modelli hanno come fondamento un'idea pervasiva di qualità oppure si costruiscono semplicemente intorno al controllo ridimensionamento delle dinamiche di costo conclude tutto questo comporta sul sistema dell'impresa per quanto ci riguarda soprattutto sul sul lavoro e sul sugli elementi di coesione sociale che sono fondamentale per le locazioni sindacale
Ora Panizza Biarritz non si potrà che discutere di un'estensione dell'unione secondo i criteri scelti all'epoca accompagnando però questa estensione secondo noi
Dalla definizione di un modello di costituzione che da una carta dei diritti
Anche qui c'è un problema delicatissimo di coinvolgimento di milioni di cittadini che sono ad oggi sostanzialmente estranei perché esclusi dalla costruzione di queste novità che possono rappresentare novità profonde addirittura storico secolari per l'Europa assenti
Si arriverà non è cosa di poco conto
Anche perché la discussione che fin qui
è stata riservata ad un ambito ristretto di rappresentanza istituzionale in verità presenta già incongruenze ed elementi pericolosi per chi come noi è convinto che
Un modello di sviluppo rispettoso di soglie come sono quelle delle tutele dei diritti sia l'obiettivo da prefigurare la discussione sulla Carta dei diritti una discussione per nulla convincente sta prendendo corpo l'idea che si possa arrivare ad una estensione dell'unione basando la su una scrittura dei diritti dei cittadini europei abbondantemente al di sotto degli standard che erano stati formalmente riconosciuti della Carta dei diritti dell'uomo che cinquant'anni solo un'Europa che nasce così è un'Europa che rischia di introitare processi di divaricazione di rottura tra le aree più forti le aree più deboli
E che finisce con l'avere il fenomeno del dumping sociale non come fenomeno espulso combattuto che addirittura indicato ad altri aggregati sovrannazionali
O ad altri Paesi come fenomeno da temere e da da perché ed a battere ma invece come pratica corrente quotidiana nella sua nella sua parte più più più significativa è larga di di territorio
Dunque anche lì sarà indispensabile pretendere che la discussione esca da un ambito angusto ristretto nel quale fin qui si è svolta e che coinvolga gli stati membri
In modo tale che poi ognuno si assuma la responsabilità del caso nella costruzione di quel punto di riferimento che può e deve diventare il punto qualificante della della crescita e dell'estensione dell'Europa io temo non ci sia una soluzione intermedia o ciò accade
E a quel punto le dinamiche possono essere considerate dinamiche positive anche quelle dei contrasti maggiori sulla definizione poi degli assetti istituzionali
Oppure se ciò non accadrà inevitabilmente prenderanno corpo e avranno maggiore efficacia tutti gli elementi
Di sofferenza e di sospetto che già sono presenti da ultimo quelli confermati referendum danese nella nella nell'Europa che si che si è costruita fin qui ma non c'è soltanto l'esigenza di guardare all'Europa
Per avere un'idea di assetto e di regole che accompagnano un assetto fondato su una costituzione cioè sulla condivisione di valori fondamentali
Anche le politiche economiche sono politiche che hanno sempre di più un riferimento europeo
L'aveva già abbiamo discusso di era giusto farlo
Della parte di questioni che riguardano le politiche fiscali connesse Adonis ad un'idea di di Stato che abbia un un modello di federalismo sta solidale alla base
Ma
Tutto quello che se detto relativo ai rapporti tra il centro lo Stato nazionale e i suoi territori vale analogamente nel rapporto tra
Il centro attuale il Paese il Paese Italia che la dimensione sovranazionale dell'Europa
Perché
Una serie di funzioni di competenze che necessitano di meccanismi redistributivi che le giustifiche nessuno l'ha mai assegnate alla dimensione sovranazionale
Che d'altro canto per la nostra stessa idea di solidarietà
E di equità nella redistribuzione
Sia quella che riguarda più direttamente la redistribuzione negoziata dei vantaggi della crescita sia quella che riguarda più indirettamente ma non meno efficacemente la coesione sociale data dalle tutele dalle protezioni
La dimensione europea la dimensione per molti versi è risolutiva
Non si tratta di cancellarle differenza
Sarebbe solo sciocco immaginarlo ma di avere delle politiche redistributive e delle politiche di protezione che sono da qui in avanti sempre più niente uniformi in Europa
E il fondamento delle politiche redistributive sono le politiche fiscali
Dunque quel che che discutiamo tra di noi del che fare
Dallo Stato in giù analogamente deve essere accompagnato da un approfondimento del che fare dallo Stato in show dallo Stato nazionale verso la dimensione la dimensione europea ritorneremo su questo aspetto specifico
Perché l'idea di Europa che abbiamo propugnato tutte sostenuto
Ha bisogno di essere implementata proprio per evitare le secche di un inevitabile ritorno indietro verso le perplessità i dubbi timori che molti avevano L'Espresso in una fase in una fase precedente
Io credo che siamo abbastanza evidente sul come il carattere futuro dell'Europa intendo il profilo istituzionale le politiche di coesione
E i modelli di competizione che l'Europa dovrà fissare abbiano una connessione e richiedono coerenza anche con l'eventuale assetto locale
Per cui
Quali torneremo sul tema
Cogliendo
Una qualche occasione anche ravvicinata per provare ad aprire questo dibattito
Che fin qui non c'è stato
Non c'è mi pare in forma convincente
Nella rappresentanza politica
è per lo meno singolare
Il modo con il quale il Parlamento è arrivato ad affrontare temi importanti come quelli che hanno prodotto dispositivi di legge quanto ancora in itinere
Sulla modifica di una parte dell'assetto costituzionale in mancanza di un approfondimento utile e comunque tale da coinvolgere tre persone interessa
Perché poi la disputa su alcuni aspetti disputa importante perché sono aspetti risolutivi anche del futuro di tante persone come quelle che ci sono che che si è consumata nelle aule parlamentari sul tema della sussidiarietà in verità lascia del tutto estranei milioni di persone interessate
E consente che venga utilizzato in forma estensiva distorta se non addirittura strumentale il termine di sussidiarietà per
Occultare un'idea di ritiro progressivo di funzioni vitali da parte dello Stato nazionale non destinandola ad altri
Ma aprendo campi che sono risolutivi delle politiche di coesione e della qualità del vivere del vivere sociale ad una dimensione con le sue dinamiche le sue le sue logiche come quella del mercato
Dunque c'è bisogno
Per la nostra parte senza pretese particolari di
Questi approfondimenti e di fornire un'occasione di confronto io sono un molto contento la ricezione questa mattina una discussione di merito impegnativa mi chiedo
Senza conforto alcuno se esistono altre sedi altre occasioni nelle quali noi ospiti di altri si posso dire qual è la nostra opinione in materia francamente non ne vedo che questo come potete immaginare non conforto
Penso sia importante poi anche cercare di guardare come abbiam provato a fare
Alla profilo della legge finanziaria che il Governo appena consegnato alle Camere non soltanto immaginando la
Nella sua connessione con i temi del federalismo fiscale ma anche per riconfermare qui qualche elemento di valutazione e di giudizio
Sulla sull'insieme dalla della mano
Credo che sia giusto dire che il nostro giudizio positivo
Non è legato semplicemente Marisa cosa per noi è importante
Alle ricadute
Che la stessa produce
In soluzione positiva di bisogni che abbiamo prospettato lungamente
Ho agli a riconoscimento
Di questi bisogni e della lealtà
Nel processo di risanamento che questi cittadini pensionati e lavoratori dipendenti hanno avuto verso le esigenze complessive del Paese una funzione nazionale svolta dalla parte più debole del Paese sempre con grande coerenza questo è già molto importante
è un segno di attenzione ma anche un segno di orientamento politico che per noi vale vale molto ma abbiamo insistito molto settimane passate perché anche gli elementi selettivi sia delle politiche sociali
Non un riconoscimento indistinto a tutti i bisogni sono tanti che generali a questi bisogni si può rispondere progressivamente è importante però il segno l'imprinting di una di una
Scelta politica che puoi fare
Dopo che gran parte del risanamento alle tue spalle e si sono consolidati i fondamentali dell'economia che è tornata a crescere in maniera in maniera vistosa ma erano per me importante anche gli elementi selettivi insieme a quelli della coesione
Destinati a sostenere le politiche di sviluppo
è un po'curioso singolare anche questo che intorno alla selettività degli strumenti si sia pronunciato in ispecie del sindacato
Sapete che
Cioè argomento al quale la CGIL tiene molto e invece siano apparsi distratti gli imprenditori
Poi ognuno risponde delle sue opinioni e degli atteggiamenti che tiene ma come non vedere
Che il mutamento di giudizio nell'arco degli ultimi giorni di Confindustria intorno alla manovra finanziaria non sia giustificato
Dall'implementazione degli elementi di qualità e di selezione nella spesa verso l'innovazione e la ricerca OLAF Roma azione e si è invece dovuto ad un intervento non propriamente selettivo come quello del vantaggio sull'irte
Poi ho detto ognuno commenta come vuole però c'è anche lì la spia di un'idea di competizione profondamente diversa da quella che noi sistematicamente cerchiamo di stimolare di sollevare
In ogni caso gli elementi di selezione che sono stati introdotti anche se accompagnati ma era giusto che fosse così da politiche trasversali sono importanti
Portano al giudizio positivo della manovra che noi abbiamo dato appunto tale da considerarlo come fase nuova
Quella che si apre
E
Potenzialmente
Portatrice di ulteriori vantaggi sul piano della crescita che del miglioramento delle capacità competitive del Paese a patto che un orientamento diverso da quello che fin qui è stato tenuto prenda corpo anche almeno in una parte significativa del sistema delle imprese
Capisco che poi per loro quando i vantaggi sono trasversali è più facile commentare che meno contraddizioni ci sono tra le aziende che pure hanno innovato e quelle che hanno semplicemente negli anni passato lucrato i vantaggi della svalutazione competitiva però agitare sistematicamente il tema della competizione poi ricondurlo solo a delle condizioni di quadro macro economiche è un'operazione non del tutto positiva
Occorre avere il coraggio anche di introdurre elementi di valutazione che distinguano dello stesso sistema che si rappresenta i bisogni problemi degli uni dei bisogni problemi degli altri il tutto indistinto non paga mai
Io credo che nella discussione che il Parlamento farà gli elementi di qualità nella coesione sociale e nei suoi effetti potranno essere ulteriormente rafforzati così come quelli di stimolo
Alla
All'innalzamento del profilo competitivo del sistema
Produttivo italiano attraverso la destinazione d'uso più esatta Progetti delle risorse che sono state destinate ai fattori fondamentali a quelle risorse materiali
Quali sono la formazione l'innovazione e la ricerca
Avremo per questa occasione anche qui di ritornare sul tema per accompagnare una discussione parlamentare che si preannuncia non facile soprattutto perché parallela a delle tensioni politiche sono tipiche delle fasi con le quali una legislazione che finisce si avvicina alla
Alla successiva occasione elettorale
Torneremo anche su alcuni degli ospiti che sono stati approfonditi
Che il mente anche nella discussione di oggi io a questo proposito occorre limitarne a pochissime
Ulteriore considerazione abbiamo detto quali sono i nostri elementi di preoccupazione nella costruzione al modello
Di uno Stato
Che abbia come come assetto quello di un federalismo solidale
Io credo che il punto più esposto più delicato
Che dovrebbe preoccupare non soltanto norma
Anche una parte robusto dello schieramento
Politico almeno quello
Di antica e consolidata vocazione
Progressista e ad oggi la mancanza di un'idea forte tra propugnare da proporre di uniformità nazionale nei diritti
Penso ai diritti nel lavoro e prima ancora i diritti di cittadinanza
Io credo che senza questa dimensione uniforme sia difficile realizzare delle pratiche solidali
Ma anche questa uniformità
Così come manca il luogo dell'assunzione di responsabilità da parte dei soggetti che vengono investiti di competenze maggiori rispetto a quelle precedenti in un processo di decentramento
Questo personalmente convinto che ci siano un equivoco alla base di tutto ciò che la legge in discussione in Parlamento non ha al momento risolto in modo esplicito e chiaro d'altro canto non sarebbe un equivoco se la soluzione fosse lì disponibile l'equivoco sta nella legislazione concorrente
Quando questa legislazione concorrente non è accompagnata dalla definizione esatta delle soglie invalicabili
E dalle materie sulle quali poi si può esercitare finisce oggettivamente al dagli ordina la volontà dei proponenti colla colo stimolare un'idea di concorrenza
Lo dice la parola stessa indistinta che mette tutto in discussione
Io non troverei ragione per condividere un modello di assetto
Federale nel quale i diritti di cittadinanza vengono resi difformi da territorio a territorio
Figuratevi per un'organizzazione sindacale che cosa può rappresentare una diversificazione territoriale di quella parte della sfera dei diritti che ricade nel lavoro
Allo stato questo a me pare il problema più grande
Con tutte le sue conseguenze potenziali
Poi la eventuale mancata soluzione positiva di questo
Problema quello intravedono quella centrale rende ancor più problematico il rapporto successivo tra le Regioni e gli enti locali
Perché se ogni segmento di territorio diventa area nella quale si esercita una competizione quella indotta dall'idea della legislazione concorrente
Su tutta la parte di tutele
O di diritti che dovrebbero essere invece considerati i secondi inalienabili come elementi di civiltà della vita di un Paese i primi come indisponibile al di sotto di una certa soglia come elemento di di coesione sociale concreta se ciò non avviene ogni singolo segmento di territorio diventerà concorrente
Di quello più vicino
E i fenomeni di dumping
Anche in realtà che ne erano storicamente escluse si potrebbero determinare noi abbiamo piccolissime esperienze negative poi corrette devo dire addirittura per per
Rapida convenzione dell'impresa che potrebbero se esaminati nella loro dimensione micro diventare una ragione di qualche riflessione quando per un periodo pre ai contratti nazionali si sono sostituiti contratti territoriali
Come luogo alternativo dei meccanismi redistributivi
Non parlo di fenomeni antichi venerdì processi recenti
Basta andare a due o tre anni or sono se ne sono visti mediatamente le conseguenze conseguenze talmente distorsive del mercato del lavoro che hanno indotto per fortuna le stesse aziende ritornare rapidamente sui loro passi e a ripensarci
Così come dovremo coi nella fase successiva approfondire qualche ragionamento tra di noi
Giunta queste limiti che rischi potenziali
Su temi che possono produrre altri effetti non non positivi seguito qui lungamente
Di quali sono i rapporti tra i meccanismi redistributivi nazionali e le tutele che lo stato sociale è pur vero come ci ha ricordato anche il il sindaco di Torino che oggi una parte rilevante delle protezioni
A dimensione municipale
E in ogni caso quella quota di protezioni con i loro costi
Va messa incoerenza in connessione con le protezioni che vengono offerte nazionalmente
L'una e l'altra
Hanno dinamiche di costo che devono essere compensati per poterlo fare è indispensabile come per lo Stato nazionale che tutti i livelli territoriali abbiano vincoli di bilancio e che visti i vincoli siano uniformi
Per togliere anche in una prima fase soprattutto l'acqua chi sta immaginando di prospettare politiche redistributive verso le protezioni un po'disinvolte
Un po'
Troppo allegre non sempre connesse
Con il rispetto
Della qualità
Delle protezioni che vengono offerti da un lato e della compensazione dei costi delle protezioni dall'alto
Io per questa ragione ad esempio sono molto convinto che sarebbe non soltanto propedeutico per un'idea
Di rafforzamento di politiche verso la fascia debole dei cittadini ma anche di azzeramento di alcuni elementi distorsivi
Arrivare rapidamente alla cancellazione di tutta la politica dei ticket sanitari
Perché l'idea con la quale erano stati introdotti ha mostrato la corda i limiti gli aspetti selettivi
Prodotti sono in verità sufficientemente contenuti la risposta che viene dal Governo alla nostra richiesta intervenire sui ticket una risposta positiva nelle intenzioni arrivare però rapidamente ad un completamento del superamento di quella strumentazione
Sarebbe a mio parere anche utile per rimettere in materia di politica sanitaria
Le stesse regioni nella condizione di fare i conti senza distorsioni con le dinamiche Costa Rica in modo tale che a nessuno sia consentito in un futuro lontano di fare scelte che si riverberano poi sulle condizioni materiali dei cittadini
Dietro l'ombrello protettivo del fado che esistono già ad un altro ad un altro livello come quello dello Stato nazionale
Volevo infine dire una cosa a proposito del tema che è stato opportunamente Sonata che nella relazione ma risolto
E che però mi riporta pari pari a quanto vi ho detto in
In esordio
Anche nella costruzione di un modello di Stato
Fondato su un'idea di federalismo
Solidale
Le due velocità sono
In larga parte oggettive
Perché le condizioni di partenza sono diseguali
Però non sfugge a nessuno
Che la doppia velocità
Non provoca rotture se
è collocata in un quadro di riferimento che ha vincoli
Profili dei suoi dei suoi estremi ben definiti
Se ci pensate un attimo in fondo le regioni italiane più ricche che dovrebbero
Rappresentare la parte
Trainante senza pretese di esercizio della solidarietà diretto nei processi redistributivi da parte dei più ricchi verso i più poveri che porta a quella cosa Paul può ridicola si potrebbe commentare anche diversamente che abbiamo visto
Dei gemellaggi scelti in virtù dell'appartenenza politica degli apparentemente poi gli apparentamenti politici
Le regioni più ricche che possono rappresentare alcun traino sono un traino positivo se svolgono una funzione definita in un quadro gli assetti condivisi sarebbero a quel punto davvero assimilabili ai Paesi che hanno costruito la moneta in Europa
E non a paesi che senza un assetto istituzionale che senza regole ben definite
Portano se stessi in una condizione ottimale per che scaricano le loro contraddizioni che le loro diseconomie sulla parte chiude era per dire in conclusione che
Senza regole e senza soglie comuni si torna al fenomeno del dumping
Se si apre il problema del dumping fra i territori
Si arriva ad una conclusione del tutto negativa
Quella di avere formalmente in apparenza negato un processo di rotture di separazione salvo poi aver messo in moto meccanismi che ti portano lì
E quando diventi consapevole dell'effetto potenziale di questi meccanismi rischia di essere stato ecco io penso che ci sia ancora tutto lo spazio necessario per perché soprattutto attraverso una discussione che coinvolge i singoli soggetti di rappresentanza politica istituzionale che sociale questo rischio si possano Italia
Non vi nascondo che per come si sono sostanzialmente delineati le posizioni di le decisioni e soprattutto per come una parte della politica strumentalmente USA la circle Tanza data per accelerare alcuni processi di destinazione diversa delle risorse delle competenze il pericolo né pare piuttosto consistente
Ora quello che deve fare la CGIL e la sua funzione tradizionale siccome dalla definizione degli assetti istituzionali così
Come dalle dinamiche economiche che questi stimolerà hanno dipende gran parte del futuro delle persone che noi rappresentiamo non solo abbiamo titolo abbiamo anche qualche alla non è per dire come secondo noi alcuni processi andrebbero rientrate quale sarebbe il punto d'appoggio il punto d'approdo condivisibile auspicabile
Ho ringraziato ha detto di aver partecipato arrivederci
Dal