Meeting '99 "L'ignoto genera paura, il Mistero genera stupore" XX edizione del "Meeting per l'amicizia fra i popoli" "Educare per costruire" ciclo di incontri promosso dalla Compagnia delle Opere: "Città, Regioni, Europa: è la fine dello Stato?" presso la Sala 3 del quartiere fieristico

Se se se buona sera
Buona sera
No no ma se cominci gitanti dando la voce
Comincerei questo nostro incontro
Con le presentazioni
Io mi chiamo Mauro Mazza mio mestiere quello di giornalista
Lavoro al TG uno e il mio compito stasera è quello di introdurre un dibattito
Con dei protagonisti Della situazione politica italiana
In collaborazione con il meeting questo incontro e promosso anche dall'Unioncamere con noi il presidente Danilo Longhi
Quando si parla di rapporti tra poteri locali e potere centrale tra governi regionali e il governo di Roma
Ci son due presidenti che quando c'è da alzare la voce non si tirano indietro
E sono con noi stasera il Presidente della Regione Veneto Giancarlo Galan
Il presidente della Regione Piemonte Enzo Ghigo
Questa volta non è un modo di dire quando un presentatore non sa come presentare un ospite dice
è un personaggio che non ha bisogno di presentazioni
Beh al meeting non ha bisogno di presentazioni Roberto Formigoni
Quando tra qualche tempo
Qualche storico si incaricherà di scrivere sinteticamente quindi scegliendo gli eventi quel che è accaduto in questi mesi
Dovrà affrontare necessariamente due eventi
Il primo assolutamente previsto prevedibile annunciato e programmato
L'eclissi solare dell'undici agosto
L'altro evento assolutamente non programmabile non prevedibile eppure è avvenuto
L'elezione a sindaco di Bologna di Giorgio Guazzaloca
Signor sindaco che mi sa che c'è da fondare un altro fanclub
Il titolo del del tema del nostro dibattito e davvero molto impegnativo
Città regioni Europa è la fine dello stato c'è un bel punto interrogativo che noi manteniamo
Ci sono certamente diversi modi per affrontare un tema così impegnativi
Un modo de sempre chiedersi come possano conciliarsi come possano coordinarsi i diversi livelli di potere
I poteri locali tra di loro
I poteri locali con il potere centrale
E gli uni e gli altri assieme o separatamente con un livello di potere superiore ancora in embrione ma destinato a crescere nei prossimi anni e cioè il potere europeo
è un coordinamento difficile quello tra poteri
Anche perché manca nel nostro Paese una cornice istituzionale adeguata
Ancora di più di lei manca nel nostro Paese un'idea condivisa dello stato e quindi al suo interno della distribuzione dei poteri
All'interno dello Stato
Ci possiamo chiedere insomma ci deve fare e può fare che cosa
C'è un'altra impostazione che si può dare accanto a questi
Provare a capire insieme con i nostri ospiti
Se c'è un livello della politica
E se questo livello riguarda i sindaci delle città i presidenti delle Regioni
Un livello che consenta e un'espressione che sia molto ascoltata con diversi significati in questi giorni al Meeting
Un livello che consenta ai presidenti ai sindaci ad esempio di usare il pronome noi
Non retoricamente
Ma rappresentando nella realtà
I cittadini che li hanno eletti gli abitanti delle regioni le persone in carne e ossa che vivono in quelle città che abitano in quelle regioni
Allora da dove cominciare su quale acceleratore si può e si deve spingere
Realisticamente certe
Chiederci che cosa si può e che cosa si deve fare in questa situazione
Nel difficile situazione in cui ci troviamo
Anche la pura e semplice richiesta di federalismo
Tante volte ascoltata
Tante volte ripetuta
Rischia di diventare in questa situazione un ritornello vuoto
Una richiesta inutile perché destinata appunto a cadere nel vuoto
E allora in questa situazione e lo chiedo al presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni che cosa si può concretamente e non astrattamente fare
Ma il titolo dell'incontro di oggi comune
L'interrogativo su quattro parole
Che sono citare Gioni Europa che si chiede è la fine dello stato
Credo che il primo tentativo o almeno la prima scelta
Che si debba fare che noi abbiamo fatto è stata una scelta di tipo non ideologico non abbiamo nulla dal punto di vista della Teoria contro lo Stato conto la concezione dello Stato
è che io ho fatto la scelta credo che si debba fare la scelta
Per il primato per il protagonismo di un altro termine quello che tu Manza chiamare i cittadini o che in maniera ancora più concreta Canale vorrei dire possiamo chiamare le persone le persone in carne ed ossa gli uomini e le donne e gli anziani chi lavora chi studia chi pensa al futuro
E da questo punto di vista che si deve guardare se vogliamo rinnovare la situazione e certamente da questo punto di vista che sorgono le difficoltà
Fondamentalmente nei confronti dello Stato in particolare di quello che è lo Stato in Italia
E la forma concreta che lo stato assunto in Italia che non funziona
Che ha messo nell'angolo la persona
Che ha messo nell'angolo
I corpi sociali le formazioni sociali tentò quale dentro le quali la persona vive
Uno Stato che in Italia
è sotto gli occhi di tutti
Che tipo di non funzionamento abbia raggiunto abbiamo ricordiamolo brevemente qualche dato abbiamo il tasso di crescita economica più basso non soltanto dell'Europa dell'Europa comunitaria ma di tutti i Paesi dell'OSCE abbiamo il tasso fiscale più alto
Abbiamo un'inflazione che nonostante appaia bassa è tre quattro volte superiore a quella degli altri paesi europei abbiamo un tasso di criminalità
Che ha reso le nostre città praticamente invivibili
E nonostante gli appelli che si ripetono nonostante gli impegni che il governo assume anche qualche misura concreta che il Governo ha preso il cittadino non percepisce una crescita del proprio livello di sicurezza e quando dico cittadine quando dico sicurezza
La situazione è profondamente mutata rispetto a ieri ieri si poteva pensare o si poteva dire
Che il cittadino che sentivo un bisogno di maggiore sicurezza era cittadino agiato se non ritrovo
Oggi il cittadino che soffre di più l'insicurezza dentro la propria vita è il cittadino debole e il cittadino indigente
Sono i vecchi gli anziani che tante volte non riescono più
A a a vivere nelle vie dall'ovocita che sono oggetti di su di scippo di truffe di rapine
Abbiamo una situazione
Riguardo all'immigrazione
Che a parole sembra essere determinata da una grande attenzione solidale
Né i fatti rende impossibile la vita proprio a chi vuole dare una mano agli immigrati extracomunitari che vengono tra di noi leggevo ieri il drammatico appello di una delle figure
Forse il più
Ammirabili dal punto di vista della sua capacità di spendersi
Per aiutare i fratelli e le sorelle che vengono da ogni parte del mondo per esempio nella mia Lombardia fratel Ettore Boschini frappè letto che l'uomo che spende totalmente la propria esistenza è un uomo di settanta anni e poi ieri lanciamo un appello drammatico dicendo in queste condizioni non si può andare avanti dobbiamo decidere insieme
Qual è il numero di persone
Che vengono da altri Paesi immigrati extracomunitari dal bacino mediterraneo dei Balcani quant'altro
Che possiamo assistere perché continuare a far finta di esercitare una solidarietà trasformando lasciando i nostri confini dello stato di colabrodo in cui sono significa ingannare
I cittadini più deboli che vivono le nostre città e anche questi fratelli che vengono da fuori
Voglio dire che la critica lo stato mai come oggi è una critica non ideologica non concettuale
Neanche innanzitutto culturale ma è una critica che viene dall'esperienza dai dati di fatto
E quindi quello che si può fare è quello di riportare lo Stato nei suoi confini
Lo Stato svolga e cerchi di svolgere bene alcune opere essenziali che gli sono state affidate
La difesa
La giustizia cerchi di svolgere bene la difesa e la giustizia perché esempio non trasformando in eroici uomini o donne che si sono macchiati di crimini orrendi
Cerchi dunque lo stato di svolgere bene i pochi compiti che sono affidati ad uno Stato centrale e lasci fare e affidi tutto il resto alla libera iniziativa dei cittadini aiutando i cittadini ad organizzarsi da sé aiutando le iniziative libere spontanei che nascono dall'interno della società
Penso alla straordinaria fioritura di opere nel campo dell'educazione nel campo dalla sanità nel campo della solidarietà nel campo dell'assistenza nel campo del lavoro
Ecco perché la mia scelta non soltanto per il lavoro che faccio
Ma anche dal punto di vista del primato culturale è stata quella di impegnarmi in questi anni per la Regione
E non mi vengano a vita a dire che il triplo la Regione può ripetere gli stessi evochi dello stato certo può ripetere gli stessi errori dello Stato se non fa innanzitutto nasce
Persone delle iniziative sociali noi lombardi abbiamo cercato di fare nel campo della sanità nel campo della scuola nel campo dalla formazione professionale abbiamo cercato di valorizzare quello che la società faceva nel campo della sanità non abbiamo venduto la sanità ai privati come qualcuno da abbiamo dato ai cittadini
La possibilità di scegliere
Abbiamo dato ai cittadini la possibilità di scegliere abbiamo chiamato i medici ad essere i protagonisti della riforma sanitaria non come qualcun altro ha fatto ad essere dei semplici burocrati dei semplici passacarte nella formazione professionale
La rivoluzione che stiamo impostando è quella di consegnare attraverso un buono formativo analogo al buono scolastico consegnare alle famiglie agli studenti da una parte e dall'altra parte agli artigiani e le piccole aziende che ne hanno bisogno
Consegnare a loro la piena potestà sul percorso formativo che ognuno abbia la possibilità di farsi il percorso formativo che più ritiene opportuno e che la Regione garantisca le finanze per fare questo
E allora
Concludo con un ultimo punto sono necessariamente sintetico
La proposta che io lanciati a questo livello dobbiamo diventare più forti
Perché queste battaglie che abbiamo fatto in Lombardia in questi cinque anni che l'amico Vito l'amico Galan hanno fatto in Veneto in questi cinque anni che ci hanno portato a raggiungere una serie di novità
Dobbiamo ormai disegni interne da un attacco che viene portato avanti è giunto il momento di stabilire un patto più forte tra di noi
La mia proposta è quella di un patto di federazione tra i presidenti tra i presidenti di alcune regioni pagato dalle regioni del Nord che sono quelle vicine continuamente per territorio ma anche per condizioni simili una federazione delle regioni italiane e non italiane penso oltre che al Piemonte al Veneto e perché no anche all'Emilia Romagna se ci stesse a regioni come la Baviera al Baden Württemberg la Catalogna
Un patto federativo per essere più forti nei confronti di Roma nei confronti di Brussel per costruirci da noi un'Europa Nostra misure
Roberto Formigoni
Roberto Formigoni ha subito lanciato una proposta non so quanto concreta e praticabile ma certamente suggestiva
E sulla quale non posso non chiamare subito in causa per avere subito le prime risposte i primi riscontri gli altri due presidenti di regione che son presenti al nostro tavolo
Chiamando in causa il presidente da Regione Piemonte dico vorrei chiedere anche se come ha detto Formigoni l'esigenza è quella di rendere i presidenti di regioni più forti
Un elemento di indubbio rafforzamento potrebbe essere l'elezione diretta dei presidenti delle Regioni
Per la riforma che attualmente all'esame del Parlamento ed è in stato piuttosto avanzato potrebbe entrare in vigore alle prossime elezioni regionali nella primavera del due mila
Quindi dico la proposta Formigoni e questa elezione diretta se può rafforzare il ruolo del presidente le regioni che rappresenta
Sì prima di rispondere a queste due domande vorrei però anch'io se lei me lo permette molto brevemente
Fare due considerazioni sul tema del dell'incontro le città le regioni l'Europa e la fine dello stato ecco più che una sollecitazione io credo che questa debba essere considerata oggi un'esigenza e tento di spiegarmi meglio
Noi siamo in Europa abbiamo fatto tutti dei sacrifici per entrarci
Oggi dobbiamo rimanerci e mi sembra obiettivamente che dal punto di vista della gestione economica l'attuale governo D'Alema non faccia granché per permetterlo però dobbiamo indubbiamente per seguire in questa Strada che è stata intrapresa
La nostra organizzazione della ma della macchina amministrativa e un'organizzazione obiettivamente che oggi costa troppo
Ha un costo eccessivo se vogliamo paragonare il nostro Stato ad un'azienda
La nostra è un'azienda che oggi si trova a competere con dei diciamo interlocutori con dei competitor che sono più efficienti che riescono a produrre a costi inferiori
E di conseguenza siccome in quel mercato oggi ci siamo anche noi o noi riusciamo ad incidere su quei fattori di produzioni che ci permettano di tornare a essere competitivi perché non abbiamo più la possibilità di svalutare la lira
Per permettere ai nostri imprenditori di esportare i loro prodotti in questa possibilità all'interno del mercato comune non c'è più non abbiamo più la possibilità di aumentare a dismisura questo dico fortunatamente
Il debito pubblico per finanziare lo stato sociale no tutto e questi aspetti con l'ingresso in Europa ci sono evidentemente preclusi ebbene abbiamo un'unica e sola strada
Quella di rendere più efficiente il nostro Stato
Per rendere più efficiente l'altro Stato dobbiamo necessariamente mettere mano alla nostra Costituzione che a cinquant'anni
Voi pensate di quanto è cambiata la nostra città la società in cinquant'anni
E come comunque questa società che così cambiata e ancora regolata
Da una Costituzione che ha ormai cinquanta nessuno vuole metterne in discussione i valori fondamentali ma credo che invece si debba me there necessariamente fortemente in discussione l'organizzazione della sua del suo funzionamento del funzionamento della macchina statale
E allora in questo senso per rispondere alla domande che mi sono state fatte che cosa io penso penso che il processo di decentramento amministrativo che va sotto il nome di riforma Bassanini stia in un certo senso dimostrando
Che non è sufficiente a decentrare dal punto di vista amministrativo
Vuoi perché questo governo lo fa con estrema difficoltà perché non riesce a vincere le burocrazie romane voglio ricordare a tutti voi che il DPCM sull'agricoltura è stato approvato con ben due anni di ritardo cioè il trasferimento delle risorse finanziare per applicare il decentramento in materia di agricoltura è stato diciamo attuato con due anni di ritardo e così sembra anzi siamo certi avverrà per tutte le altre materie che fanno parte dell'argomento del decentramento amministrativo
Ebbene il decentramento amministrativo non è sufficiente io mi permetto anche di dire che e molto difficile e proprio il mente in una prima fase questo decentramento avrà anche un costo aggiuntivo a quello che oggi rappresenta al posto di gestione dello Stato allora bisogna mettere mano con forza alle riforme le riforme sono chiaramente quelle di un forte decentramento amministrativo ma anche fiscale
Attraverso il trasferimento di competenze come diceva il presidente Formigoni specifiche di gestione di programmazione alla Regione lo Stato deve mantenere quelle funzioni che sono appunto la giustizia la difesa e naturalmente la moneta quelle fondamentali che riguardano lo stato in questo senso la riforma dell'elezione diretta del presidente della Regione che come molti di voi sanno è stata approvata in prima lettura da Camera e Senato dà la possibilità ai cittadini delle regioni
A statuto ordinario alle quelle che andranno in votazione questa primavera di scegliere di retta mente il presidente della Regione nella passata legislatura ci fu una forma mista quella che passò poi alla storia sotto il nome di Mattarellum no di Tatarellum a dir la verità mattarello in un altro
Nel quale il cittadino aveva la possibilità di indicare il presidente della Regione ma poi Presidente Regione doveva essere diciamo eletto dalle assemblee regionali con un periodo di tempo che durato due anni nel quale era impossibile cambiare maggioranza avete poi visto tutti che alla scadenza di due anni in alcune regioni italiane si sono date
Sfogo alle peggiore forme di trasformismo politico attraverso la realizzazione di quei ribaltoni
Pessimo pessimo neologismo della lingua italiana
Che è diventato ormai parte integrante del vocabolario politico ebbene con l'elezione diretta questo sarà impossibile perché nel momento in cui un presidente eletto direttamente dei cittadini dovesse incontrare nell'Assemblea la sfiducia questa sfiducia si realizzerebbe immediatamente con una nuova elezione cioè la caduta del consiglio regionale del presidente eletto e una richiede uno ritorno alle urne per eleggere un nuovo presidente esattamente come succede
Con l'applicazione della centoquarantadue per quanto riguarda i sindaci e i presidenti di Provincia questo cosa significa significa che finalmente le Regioni avranno dei governi stabili dei governi che dureranno cinque anni dei governi che potranno programmare una politica concreta per la loro regione
Per rispondere alla sollecitazione del presidente Formigoni ebbe certo che la forma federativa e una forma che al suo fascino e che a priori non può che vedermi disponibile d'altro canto esistono già varie forme associative che noi con alle quali noi partecipiamo la Cottrau o i quattro motori l'Alpe Adria ma io credo che proprio da questo meeting e su questi temi
Dare e lanciare il messaggio di una volontà delle Regioni di farsi carico anche le regioni importanti come le nostre e io apprezzo che il presidente Formigoni apra evidentemente anche ad altre regioni non dello stesso segno politico come l'Emilia Romagna ebbene io sono convinto che in questo momento di latitanza
Di un governo centrale che deve comunque cambiare e che non fa nulla per cambiare non fa nulla per cambiare
Una presa di posizione delle Regioni forte del nostro Paese sia estremamente importante di conseguenza io
Sono convinto che questa iniziativa vada affrontata con le dovute riflessioni con la dovuta disponibilità è ovvio che nell'ambito di questo lo dico perché regionalismo significa anche diciamo sostegno della propria identità è ovvio che nell'ambito di questa federazione ogni Regione dovrà avere il suo spazio di identità grazie
Anche il Presidente Galan vorrei rispondesse a questa proposta di Formigoni e alquanto al punto circa l'elezione diretta dei presidenti della Regione nei giorni scorsi uno studioso di dei temi del federalismo Ilvo Diamanti ha scritto non Sole ventiquattro Ore che presidenti di Regione eletti direttamente dai cittadini
Sarebbero certamente più forti
Ma molto facilmente entrerebbero ancor più di oggi in conflitto
Con i sindaci devono regioni con i presidenti delle Province dello ragioni e con il potere centrale di Roma con il governo centrale esista questo rischio cala
Beh lasciami intanto che io ringrazio tutti i presenti che accolgono sempre soffro un pochino quando plaudito di più Formigoni questo percorso sa
Però devo anche dire che da quando ho saputo io in quel periodo là dove è stato faceva altre cose ma da quando ho saputo che Roberto ha sconfitto nell'ottantaquattro se non ricordo male
Alle elezioni europee l'allora capolista che si chiamava Oscar Luigi Scalfaro da da quel giorno
Ecco da quel gioco coperto può chiedermi tutto
Quasi
Si è un po'di di di dare una risposta sì quel pericolo quel pericolo cioè per chi lo vuole costruire quel pericolo c'è stato perché artificialmente si è costruita una contrapposizione fra Regioni e comuni le Province non lecito di fatti non sono neppure citate nella titolo del dibattito odierno è qualche motivo ci sarà pure ma non voglio polemizzare anche dopo averne vinte oltretutto due ultimamente nel Veneto non voglio polemizzare
Con gli amici c'è per chi non ha voluto artificialmente scientificamente costruire un federalismo allora possibile ancora oggi oppure possibile
Contrapponendo due enti che in realtà non hanno alcun motivo di concorrenza fra di loro hanno motivi soltanto di collaborazione hanno motivi di vedere delineate le competenze e quindi le responsabilità
Il Comune si occupa deve occuparsi in uno stato moderno di cose del tutto diverso da quelle di cui si deve occupare della regione
Questo è evidente in qualsiasi stato civile noi di solito citiamo la Catalogna altre qui forse salvata meglio il modello statunitense deve avere le sue responsabilità le sue competenze alle risorse necessarie per dare una risposta ai cittadini ecco se si parte per una volta del cittadino e dal solo soddisfazione delle sue necessità dei suoi bisogni tra la necessità di garantirgli un maggior grado di soddisfazione quindi di felicità se si parte dal cittadino allora alle risposte vengono spontanee se poi si applica per davvero quel principio di sussidiarietà che noi vediamo sempre più scomparire dai dibattiti ai quali assistiamo e soprattutto dalla prassi beh allora la risposta viene spontanea non c'è nessun motivo di contrasto perché l'hanno inventata
Perché allora si voleva anche per ingraziarsi politicamente molto potenti i sindaci dei comuni piccoli e grandi si è voluto
Ai inventare questa conta Polito il federalismo degli otto mila cento comuni si dice
Fesseria eh no colossale non esiste e non è insanabile e non è possibile più poteri più responsabilità più competenza questo sì
Questo è necessario ma il federalismo degli otto mila comuni non esisteva neppure nel Medioevo
Quindi togliamola di mezzo questa questa questa questa volontaria contraddizione questo volontario questa volontaria diatriba fra chi per chi non vuole attribuire poteri alle Regioni a chi non vuole attribuire competenze a quello che è l'unico pensabile
L'unico possibile soggetto di federalismo in un Paese come il nostro
Dico spero d'aver dato una risposta parziale ma mi accorgo che finché noi
Parliamo discutiamo di queste cose fino che noi prendiamo per esempio della nuova legge elettorale così da una risposta anche a Enzo che e Buonanno elemento positivo l'elezione diretta del presidente della regione almeno almeno dico non ci porterà a quella conseguenza oscena cui abbiamo assistito in troppe parti d'Italia
Di consiglieri regionali eletti per uno schieramento che passano dall'altra parte e modificano la volontà degli elettori almeno questo mondo assisteremo anche perché come ognuno di voi sa consiglieri regionali percepiscono uno stipendio non del tutto insoddisfacente anzi è molto alto io sono curioso dovevo dire vere la maggioranza del consigliere regionale di una regione che si dimette va a casa si ripresenta agli elettori per un qualche per un qualche motivo come questo almeno questo lo otterremo però noi dibattiamo di queste cose ma è strano
Teme ci sia un grande da fare per raccogliere firme per proporre un referendum per proporre modifiche legislative per abolire la quota proporzionale alla Camera
Dei deputati nelle elezioni del Parlamento e nessuno si occupa di abolire quell'altra quell'altra quota peggio che proporzionale che il listino bloccato alle elezioni regionali
E ancora peggio sono ancora alle segreterie di partito peggio di ricatti dei partecipanti alla consultazione elettorale che impongono i nomi deciso dalle segreterie di partito eppure per quello neanche forse un articolo di giornale neanche un fondo di giornalisti e
Guarda caso la statistica conferma che proprio quelli che non hanno dovuto neppure fare la fatica di cercarsela fra carenza
Per essere eletti sono quelli più propensi a cambiare schieramento a tradire la volontà degli elettori alla quale peraltro non si sono neppure rivolte al momento delle azioni ecco io vorrei davvero approfittare di questo di questo di questa occasione per ricordarlo qualcuno
L'idea di Roberto mi piace ovviamente poi appena detto che può chiedermi tutto per cui Mennini quando mi chiede qualcosa che che condivido che pratichiamo anche da tempo come un accordo fra le Regioni del Nord insieme ad altre Regioni forti d'Europa è qualcosa che è già scritto e qualcosa che già penso facciamo
E che è ancora di più occorre fare un
E in questo scenario di un'Europa che si appresta a guadagnare sempre più poteri responsabilità competenza togliendole allo stato ecco forse qui torniamo un po'al tema odierno si lo Stato destinato declinare strano questo secco che inizia con l'esaltazione dello Stato nazionale la riforma poi a metà del secolo dopo la guerra con le nuove costituzioni degli stati e finisce il secolo con l'interrogativo se lo Stato sia ancora utile
Intrecciato forse con l'altro grande interrogativo di questo secolo che inizia
Con l'esaltazione dell'individuo passa poi all'esaltazione delle masse e ritorna all'esaltazione allo studio dell'individuo verso l'inizio degli anni Novanta
Interessante affascinante ma proprio per questo anche con questa Europa sarà bene che le regioni che le Regioni fa altre regione che hanno qualcosa da spartire fra di loro che non è soltanto il segno politico è una tradizione una cultura una storia davvero una realtà economica e sociale abbiano a a frequentarsi maggiormente e in un'Europa
Uniforme un'Europa dettata da leggi uniformi dalla Svezia sino al sud d'Italia se non la Spagna è bene che le regioni più forti topino un loro coordinamento è bene che lo facciano anche per poter dire qualcosa nel campo internazionale
Qualcosa che abbiamo cercato già di dire con la cui ricostruzione nei Balcani ma per quale motivo
Uno Stato più forte uno Stato che mai gli assist per le sue aziende uno stato che meglio assicura il loro l'appoggio a loro all'estero come la Germania come l'Inghilterra debba a dominare la scena nella ricostruzione dei Balcani perché non lo possono fare le grandi regioni del Nord Italia perché non lo può fare
Una grande unione di regioni impotente potenti economicamente capace soprattutto di offrire qualcosa in più perché non lo possono fare Lombardia Veneto in barriera su qualcosa noi lo facciamo già
L'alterata vi è stata un'invenzione di venticinque anni fa quando addirittura c'era il Muro di Berlino che separava le nostre ragioni che a quell'accordo hanno detto
Altri accordi esistono internazionali sarà bene rinforzato io so che Roberto capace di essere la molla propulsiva per tutto questo e lui sa che io stimo capace di seguirlo
Credo anche di aggiungere un qualche cosa ecco noi parliamo di queste cose nessuno spunto lo devo fare lo ribadiamo
Di questo che lo Stato ideale di quello che sono i rapporti fra i cittadini della felicità dei cittadini futuri
E trascuriamo fosse per un attimo ci dimentichiamo della situazione del nostro Paese
Ci dimentichiamo che a questi principi quello dello sussidiarietà quello della responsabilità dell'individuo alla centralità dell'individuo le politiche attuali si contrappongono in modo più lento
Partecipando a una riunione come questa con tanti amici il mio pensiero non può non corre a un ministro in particolare non tanto per l'amore che dimostra nei confronti Mihai ieri Roberto Formigoni ministro Rosi Bindi ovviamente
Ma perché essi sono seriamente siamo credo di poterlo dire a Roberto siamo seriamente preoccupati
Per ma una concezione che quella veramente statalista centralista pure
Che quella che al al binomio paziente e medico all'apporto tra due individui sostituisce una Terna in cui c'è un dominus perché lo Stato è il ministero che la burocrazia quali sottopongono tutte bianche i medici e peggio ancora di Vassalli per davvero gli ultimi della classe i cittadini
Io vedo con terrore di questi mi preoccupo questo mi spaventa io vedo conta cosa che vi sorgeva dei tempi delle cliniche di lusso a Londra agli altri in Svizzera a Lugano per i cittadini ricchi non ci sarà mai un ricco che avrà problemi di assistenza sanitaria saranno i poveri cittadini che vanno il problema di un'assistenza sanitaria sempre più quali ti va qualitativamente appiattita e basta
Ci sarà per loro la conseguenza più grave ecco questo è il dramma che stiamo vivendo in questo momento due concezioni dello stato dei rapporti concittadini radicalmente diverso questo io non sono tenero nei con chi è al governo in questo momento in Italia che fa il suo dovere
Quella tradizione
Di quei partiti ma non sono in particolare tenero con chi fiancheggia queste politiche con chi permette che l'Italia sia governata in questo
Quando finisco mi parlano di un Paolo Costa di un Treu per rimanere a casa nostra sono moderati e fanno parte di quello schieramento ma io non sono tenero con loro perché anche e soprattutto per colpa loro
Se c'è dipinti ministro alla sanità se c'è un ministro come Diliberto alla giustizia
Violentemente conformismo conferma
A Diliberto e finisco davvero a cui vorrei ricordare la Bindi ricordo che la sanità è una materia trasferita alle Regioni e non delegata e quando si vede che ha si può dire come società avrebbe quando si trasferisce qualcosa si sta zitti e si fa il proprio dovere
A Diliberto lasciate invece che partecipi assoluto personale non ha potuto stendere personalmente il tappeto rosso a Silvia Baraldini
Che aveva
Con grande cura preparato gli ricordo due cose
Che giusto io sono concordo con il ritorno di un cittadino italiano
Sotto la competenza dello Stato italiano
Sia ben chiaro
Ah concordava e anche non posso non ricordare al nostro ministro
Che ci sono tre di quegli otto che hanno scalato il campanile di San Marco un anno e mezzo fa che sono ancora in galera
In una cella che condividono con otto persone
Meglio delle celle statunitense io penso e cioè sono decine centinaia migliaia forse di cittadini italiani che forse non hanno avuto i meriti di Silvia Baraldini
Ma che languono in carceri di tutto il mondo in particolare ne cito uno uno soltanto
Non per fatturato tutti gli altri
Quelle cittadino italiano reo d'aver acquistato dieci scatole di sigari e che Langue nelle carceri di Cuba
Cito lui per due motivi soltanto uno perché quel reato l'avrei commesso pure io
E il secondo e perché mi piace qui ricordare lo ricordo al ministro Diliberto che c'è stato qualcuno che a Cuba è andato e a Castro ha chiesto conto
Delle ingiustizie sociali di quel Paese
Quel qualcuno era il Santo Padre
Morboso chiede aveva Diliberto un comportamento di quella levatura ma almeno al ministro della giustizia della Repubblica italiana un comportamento dignitoso questo sì
Certo il desiderio di di ascoltarlo di sentirlo parlare forte credo presente in tutti
Perché dopo anni e anni di prediche sulla necessità che la politica facesse un passo indietro finalmente Giorgio Guazzaloca gliel'ha fatto fare sul serio e a quale parte politica e in quale città
E quando lui ha detto i problemi della gente non sono né di destra e di sinistra vanno risolti
In realtà è stato testimone e protagonista di una svolta in qualche modo una svolta all'insegna del realismo
Chi una volta fece dire a qualcuno se cercate visioni del mondo andate al cinema
Ci si aspetta molto anche qui da quello che ci dirà Giorgio Guazzaloca io chiedo subito
Cosa pensa
Del tema che si sta dibattendo a questo tavolo stasera al Meeting
E quali pensa che possano essere di forme possibili nella situazione data ad esempio ha cominciato a fare i conti col presidente della sua Regione col governo di Roma
Ma veramente non ho avuto tempo forza di andare a dibattiti largo ai giornalisti ho avuto poco tempo che spero di recuperare in fretta
Ringrazio comunque gli amici del meeting
Gli organizzatori gli ospiti per quest'invito
E devo dire che visto anche il titolo impegnativo io vorrei stare al tema essendo un apprendista mi sono preparato sull'argomento quando mi hanno inventato ho pensato che fosse stato una sorta di premio premio fedeltà perché io da quindici anni partecipo sempre al mitico mi avranno chiamato a parlare dopo quindici anni
Allora dicevo sto al tema ed essendo io un apprendista voglio mi sono fatto anche appunti spero quindi di non portarmi via troppo tempo e voglio dire che negli ultimi dieci anni come tutti voi sapete
Hanno portato grandi cambiamenti nelle strutture politiche amministrative dei Paesi europei e questo dato vero anche se forse più corretto ma direi anche più realistico dire che è stato tanto grandi cambiamenti perché è un percorso in atto che non è concluso e per certi versi direi che anche contraddittori
Però l'ultimo decennio ha avuto un'accelerazione del processo appunto di integrazione europea e ci sono stati dei passaggi significativi che non sono stati solo quelle di carattere economico e monetarista ecco
Per esempio basti citare la libera circolazione delle persone però è un processo che è ancora in corso ma ci sono tanti problemi che secondo me vanno risolti
E innanzitutto quello di una più precisa definizione dei poteri e dei ruoli da assegnare alle istituzioni comunitarie ed in particolare al Parlamento europeo
Poi c'è quello di una reale armonizzazione delle normative dei paesi membri
E quindi mi pare del tutto evidente che la libera circolazione di merci e di persone la tutela della concorrenza che significa però anche parità di condizione per le imprese il reciproco riconoscimento di percorsi formativi
La libertà di accesso l'accesso a concorsi ed appalti e questi sono solo alcuni casi sono difficilmente compatibili con sistemi che sono molto diversi fra di loro nei principali campi per esempio il lavoro la sanità l'istruzione la giustizia la sicurezza sociale
Però io credo che bisogna anche dire che in questi anni è maturata la consapevolezza che i problemi di una società sempre più complesse richiedono un approccio non settoria richiedono una logica da integrazione e quindi un elemento chiave diventato che cosa il territorio il territorio e il suo governo e questo credo che sia la la vera grande sostanziale novità
E quindi questo fatto l'esigenza di portare il più vicino possibile
I cittadini ai punti decisionali a oggettivamente condotto ad un profondo ripensamento del ruolo dei diversi livelli istituzionali in particolare ad una valore ad una maggiore valorizzazione degli enti locali e delle regioni e allora mi pare che in questo contesto il tema delle città anch'assunto un peso che credo che si possa dire prevalente e infatti nella città che appare evidente l'esigenza di interventi coordinati che richiedono un punto decisionale forte capace di portare a sintesi le diverse esigenze e poi nel contempo è apparso evidente il contrasto fra l'esigenza di interventi efficaci e la frammentazione di poteri e centri decisionali che anche a livello locale si manifesta un allora con questo non è che si voglia dire che non devono più esistere strutture che in molti campi pensiamo all'ordine pubblico alla mobilità non possono non avere una dimensione sopra territori hanno vorrei invece affermare l'esigenza di uno stretto raccordo funzionale con chi è responsabile del governo del territorio
Fermo restando che dove è possibile la strada maestra resta quella di riunire le competenze in campo al soggetto più a contatto con coloro che dovranno poi usufruire di un servizio e quindi i cittadini
E allora in Italia abbiamo visto svilupparsi un dibattito direi anche abbastanza vivace sul tema del federalismo che molto spesso puoi e confuso con il semplice decentramento di funzioni che però fino ad oggi
Tali principalmente alle Regioni ma anche a Province e Comuni ma quello che continua a mancare è un organico trasferimento perché quello che concerne le entrate
Il federalismo fiscale ancora un obiettivo lontano in particolare lontana la possibilità di un'effettiva trasparenza nel rapporto fra cittadini e amministrazioni sui prelievi anche sul loro uso
Anzi direi che il meccanismo delle addizionali che molto più spesso si ricorre
Sull'Energia Elettrica come sui bolli auto nonché una rigida predeterminazione a livello nazionale di altre imposte pensiamo per esempio Licci rendono sempre più difficile per il cittadino a capire
A chi paga e anche per cosa fare
E questo è un problema quello della trasparenza e della comunicazione con il cittadino che è ancora lontano dall'essere risolto con effetti negativi a cascata ecco ma per tornare al tema credo che si possa dire che una certa mentalità centralista continua ad operare attraverso un trasferimento di competenze
Condizionate quando non decise nel dettaglio da programmi dell'ente superiore che opera la delega
E allora quello che resta ai livelli decentrati sono le parti di pura gestione amministrativa
Lavoro esclusione mi pare che siano due esempi tipici e però mi sembra che anche per la sanità si stia imboccando la stessa strada
Ma io credo che un tipo di Stato che pretendesse di governare tutto è uno stato che è destinato a finire dico questo anche se non credo anche in un contesto di Europa più forte o in futuro dotata di un Parlamento con maggiori poteri di quello odierno venga meno la funzione delle estati anzi
Perché ci sono storie e culture che non solo non sarebbe possibile ma non sarebbe neppure giusto tentare di eliminare e queste differenze costituiscono una ricchezza ma anche una garanzia di confronto reale sulle sue
E allora credo che invece quello che l'Europa è destinata a mettere in crisi una concessione in un certo senso assolutista dello stato uno stato fonte di ogni diritto detentore di ogni potere potere che al massimo può essere delegato decentrato ma comunque deve sempre essere sotto controllo
E allora credo che vada detto per astratto che il rischio che l'Oropa però assuma lo stesso schema accentratore esiste semplicemente spostandolo a un livello superiore ma questo credo che non succederà
E d'altra parte neanche il federalismo costituisce di per sé una garanzia rispetto alla tentazione del centralismo un centralismo che teoricamente potrebbe essere regionale nei confronti degli enti locali o anche comunale nei confronti della società civile questo è ben credo però che a livello locale il contatto più diretto e immediato con i cittadini e con le loro aggregazioni renda oggettivamente più difficile affermare e soprattutto mantenere un controllo assoluto dell'ente pubblico sulla vita economica e sociale
Insomma mi pare che un eventuale progetto statalista a livello locale possa essere contrastata da una sorta di anticorpi naturali costituiti da una realtà fisica più vicina ai problemi ai bisogni
E naturalmente dalla presenza di tanti soggetti
Mi hanno tolto la parola no della comunità locale che operano attivamente tutti i giorni tre minuti e che tutti i giorni vivono a contatto diretto con l'istituzione locale
Nella mia esperienza mi ero trovato fino ad ora tra questi soggetti della comunità le case colpito prostituto la fluttuazione dell'imprenditore del commercio e del turismo della Provincia di Bologna
Ma proprio in questo lavoro mi sono reso conto di quanto sia necessario l'amministrazione della città che si concepisca sì al servizio dei cittadini ma senza la presunzione di sapere tutto ciò che è bene che è giusto spesso in una logica dirigistica accentrati
Un'amministrazione deve partire nel proprio agire dall'ascolto delle esigenze vere dei cittadini svolgendo poi pienamente il proprio ruolo politico amministrativo che deve collocare questi interessi particolari di carattere sociale economico e culturale come esigenza della collettività ma in un contesto più ampio e coordinato con interesse le
Generali
Dicevo leggeri visoni indirizzare verso la soluzione ma soprattutto promuovere il coinvolgimento dei soggetti interessati per poi governare i processi ed assumersi le responsabilità delle decisioni
Ma perché ciò avvenga bisogna passare da quello che io definisco l'assemblearismo sterile alla partecipazione attiva dalla discussione sui massimi sistemi alle decisioni consapevoli e condivisi negli occhi e condivisione degli obiettivi
E una lo comunità locale che impara a riacquistare responsabilità è la condizione essenziale per il governo di problemi complessi come quelli che le città di oggi devono affrontare
Ma c'è un però le amministrazioni devono anche saper creare ori creare quel circolo virtuoso con i cittadini che non è la gente con tre G che non può partire dalla credibilità che l'amministrazione locale dovrà e saprà guadagnarsi sul campo questo mi pare il tema insomma io credo che potrebbe apparire strano ma credo che questo sia il punto vero strano nel senso che si è abituati quando va bene al confronto su ride e sulla capacità di programmazione
Non che ciò non sia importante ma è un terreno che ormai esplorato dove le differenze è bene che lo diciamo sono sostanzialmente mi la vera differenza e ciò che fa la differenza sta nel potere realizzare le idee ed i progetti che la pubblica amministrazione predispone ma come dicevo l'amministrazione da sola oggi non può più pensare di rispondere a realtà complesse come quelle che abbiamo di fronte
E allora è qui che si gioca la capacità di un capillare coinvolgimento con i vari segmenti della società che come dicevo il presupposto per la realizzazione dei vari progetti quindi è evidente che esiste ed esisterà sempre di più una differenza fra le singole amministrazioni che non è immediatamente tangibile ma non è per questo meno decisiva anzi credo che sarà proprio su questo terreno che si perderà o si vincerà il confronto in Italia come in Europa
Ma perché ciò sia reso possibile c'è un presupposto serve credibilità e serve autorevolezza della classe dirigente delle amministrazioni nel loro complesso credibilità e autorevolezza che si devono però conquistare sul campo
Attraverso gli atti che si compiono tutti i giorni come succede nella vita nel lavoro e nelle professioni dobbiamo essere convinti che anche nella politica
E nelle istituzioni sono gli uomini e le loro capacità che fanno la differenza
E pertanto tutti si dovranno primo cuori rendere conto che se non si avanza su questo terreno nessuna riforma da sola ci porterà veramente in euro
In Oropa ci si va maturando
L'Europa non può essere solo un luogo fisico anche un luogo ideale e culturale è anche un luogo della cultura amministrativa e allora dovremo recuperare il tempo perduto
E il terreno perduto un terreno che dobbiamo riconquistare come singoli e come tu gruppo dirigente
E c'è ancora molto lavoro da fare
Credo però che le nostre per la dizionario di infinite risorse sapranno rientranti ci faranno capire che dobbiamo partire da noi stessi
Dai nostri comportamenti da le nostre azioni dal nostro esempio se vogliamo che la comunità in cui operiamo ci dia fiducia sia e sia d'operi affinché si possono raggiungere i risultati prefissati voluti e sperare
E per ciò che mi riguarda
Spero che la nuova amministrazione di Bologna e sono stato chiamato a guidare possa imboccare rapidamente questa strada superando le incrostazioni che in cinquant'anni si erano create e devo anche dire
E devo anche dire con rammarico e con dispiacere che negli ultimi anni si era per purtroppo perduto quel rapporto fiduciario
Che aveva tolto dal campo il dodicesimo giocatore il cittadino bolognese fiero della propria amministrazione pronto a sostenerla con i fatti e con i comportamenti
E allora è lui che noi vogliamo recuperare sono loro i cittadini che devono essere al nostro fianco
Per noi quel dodicesimo giocatore noi questo dodicesimo giocatore lo vogliamo recuperare e lo vogliamo recuperare se possibile più forte e più combattivo di grazie
Prima
Prima di dare la parola per il suo intervento al presidente
Dell'Unioncamere Danilo Longhi
Io vorrei chiedere un aiuto al sindaco Guazzaloca un aiuto a a capire io penso che anche gli amici del meeting siano interessati a capire finalmente qualcosa perché nei giorni scorsi che stavo tanto polverone tante polemiche su una proposta un progetto un'idea avanzata all'interno della sua giunta
Su numero chiuso limitazione d'ingresso un controllo più attento degli ingressi in città degli immigrati extracomunitari
E subito i suoi avversari
Perché non ci sono soltanto i Guazzaloca fanclub ci sono anche gli avversari di Guazzaloca
Ha detto che no questa proposta questo progetto questi che era impossibile impraticabile provocatorio
Come stanno le cose sindaco ci aiuta a capire
Guardi io sono molto disponibile nei suoi confronti e soprattutto nei confronti degli amici
Del meeting però non voglio venir meno ad una impostazione che mi sono dato e l'impostazione che io vado nei luoghi a parlare degli argomenti per cui sono invitata se lo promuovo io sono promuovono gli altri e quello che io ho definito il commento a margine a me non scappa il commento a marzo io credo che dobbiamo lo dico per me non voglio insegnare niente a nessuno
Ma diminuire un po'di più la politica virtuale fatta attraverso la stampa e aumentare la politica fatta tutti i giorni nelle amministra
E allora
Io credo che la mia amministrazione
Sì sarà caratterizzata dagli atti che faranno questi atti saranno giudicati se abbiamo qualcosa da dire lo diciamo io ho voluto così scherzosamente dire con alcuni amici giornalisti voi avete un'esigenza quella tutti i giorni di riempire un giornale io contribuisco per quel poco contribuire no no qualcosa da dire tutti i giorni ma forse neanche tutte le settimane
Quindi parlo quando so cosa di
Per quello
Che riguarda questo argomento appunto saranno gli atti che farà la Giunta e questi atti saranno giudicati dalla stampa anche commentati nel momento che la Giunta avrà deliberato una decisione adesso non ha preso nessuna decisione
Presidente Longhi
Dal punto di vista tra Unioncamere di un segmento così importante di quello che una volta si definiva Società Civile
Qual è il punto di interlocuzione dove si trovano sponde disposte ad ascoltare a capire a costruire qualcosa insieme più facilmente dove invece gli ostacoli i muri
Permette innanzitutto di esprimere soddisfazione
Per la consolidata ormai e costante collaborazione
Che sistema camerale italiano ha con gli amici del meeting e della Compagnia delle opere
Sui convegni aventi per tema l'economia il lavoro l'impresa lo sviluppo ma anche temi con me quello di oggi di grande respiro istituzionale appunto
Collaborazione che inizio se lo ricorda sicuramente Roberto Formigoni
Proprio quando Giorgio Guazzaloca condivideva con me come vicepresidente di N on camere la responsabilità di governo del sistema camerale italiano
Voglio qui ricordare come l'anno scorso vedendo questo convegno
Incontrai nei corridoi Giorgio basta ad hoc
Non aveva giornalisti al seguito non televisioni non aveva neanche la cravatta era un cittadino da poco aveva lasciato anche la Camera di commercio
E avendo la lunga consuetudine di amicizia ci scambiamo qualche battuta e fui facile profeta ricordando le parole che ripeteva spesso mia nonna
Quando si chiude una porta se ne apre una più grande credo che questo si sia ampiamente avverrà
Sul tema di oggi
Io credo che della caduta del muro di Berlino
Abbiamo colto alcuni aspetti quello ideologico i innanzitutto
Ma in realtà
Con la caduta del muro di Berlino si è chiusa un'epoca
Non un'epoca iniziata nel quarantacinque come qualcuno l'ho detto non nel mille novecentodiciassette
Ma chiude secondo
Profondi studiosi quanto fu il portato dell'età dei Lumi e istituzionalizzato duecento anni prima della caduta del muro di Berlino
Appunto del mille settecentottantanove con l'avvento della Rivoluzione francese
Ossia nel mille novecentottantanove
Si vede la fine dell'epoca degli Stati nazione
Lo dimostra alcuni fatti
Innanzitutto la globalizzazione dell'economia le imprese oggi hanno sì delle radici in un territorio bah lo sguardo è sul mercato ossia sul mondo
Convegno che si apre seduto qui ha messo in evidenza come oggi il impresa guardi momento locale dimensione regionale
E la dimensione europea con la dimensione mondiale
La mobilità degli esteri umani
Si stimano oggi in circa trecento milioni
I migranti
I migranti per ragioni patologica
Non di emigranti per ragioni fisiologiche
è un quarto mondo quasi
Una
Un territorio vastissimo
Trecento milioni
Che hanno lasciato la loro terra per cercare risposte altro la mobilità dei capitali la mobilità delle informazioni
Ecco tutto questo stava oggi incrinando
Quella che è la logica territoriale su cui si è fondato il concetto stesso di Stato
Concetto di Stato che aveva sempre dei confini precisi
Un corpus legislativo una lingua un esercito una politica estera una moneta
Ebbene se analizziamo tutto questo oggi non c'è più non abbiamo la moneta
Abbiamo uno Stato senza confini le leggi oramai l'ottanta per cento delle norme sono definite a Bruxelles l'esercito è insieme con altre realtà non difende più i territorio nazionale la politica estera e condivisa a livello europeo
Ma ci sono anche altre trasformazioni che caratterizzano questa fine millennio la crisi della politica è stato messo in evidenza ampiamente negli interventi precedenti
La rinascita dei fondamentalismi la rinascita dei nazionalismi che potrà Mestre contraddittoria rispetto alla fine dello stato e dal dallo Stato nasce
Nella visione nell'equazione che indipendenza è uguale a libertà
E quindi se una nazione avessi bisogno d'uno Stato per diventare una democrazia
Dov'è lo Stato in Africa
Sicuramente non esisterebbe
Allora quello che stiamo vivendo
è il tramonto
Di le grandi costruzioni istituzionali uscite proprio dalla rivoluzione francese con la soppressione delle autonomie locali
Credo che lo scarto
Tra il nostro ordine politico lo stato attuale
E la realtà di oggi è diventata talmente grande forse più grande di quella dell'epoca in cui il Re Sole poteva fermare lo Stato sono io rispetto alle istituzioni volute dalla rivoluzione francese
E allora
Anche il tentativo
Di regolare l'orologio sociale limitando il potere con il potere
Moltiplicando i poli di Potenza
Non ha portato ad alcun significato perché le leggi si son diventate delle ricette
Il diritto un metodo
Listati degli spazi giuridici
Ecco in questo seminario
Dove il gestore su ha sostituito il sovrano
Dove le regole soppianta hanno i principi
Come potranno governarsi le comunità nel loro insieme come potranno trovare costruire la loro di identità
La risposta io credo
Non può nascere che da tre lì li destinerà i principi se non addirittura dei valori
Innanzitutto il tema della sussidiarietà
Il tema della solidarietà e il tema delle autonomia
Credo che questi valori collegati in Rete reti di città di regioni proposta che abbiamo sentito oggi sicuramente va in questa direzione collegati nella sintesi europea
Quando
Fu firmato il Trattato di Roma
Con la nascita della Comunità economica europea
Solo la Germania aveva nella sua costituzione la previsione di uno Stato federale
E questo non tanto in ricordo dei principi elettori
Ma perché imposta dalla trattato di pace anzi dal diktat
Che gli alleati vincitore della guerra imposero alla Germania non solo la divisione tra l'Est e l'Ovest ma anche la costituzione dell'ente per articolare il potere ebbene oggi quattordici Paesi su quindici Paesi della comunità europea
Hanno rivisto la loro organizzazione statale valorizzando città e regioni
Valorizzando il tema delle Autonomie quello che il professor Benvenuti riserva lo Stato per funzioni
Questo era il tempo d'altra parte
Io credo che
La stessa revisione e concludo
Che è stata proposta sulla Costituzione italiana
Che pur dice che riconosce le Autonomie locali
Beh la proposta di D'Onofrio
Si rovescia il tutto
è la Repubblica che è costituita dalle autonomie locali
E questo lo Stato credo che noi guardiamo con grande interesse non lo Stato etico che riconosce le autonomie che non hanno nessun potere su questo
Allora io qui rilancio un tema che è stato oggetto di grande discussione nell'assemblea delle camere di commercio del luglio scorso
Ossia di una alleanza
Tra le regioni tra tutte le regioni italiane lecita le camere di commercio per portare un rappresentanza
Territoriale dei cittadini e delle imprese in Europa sotto questo profilo il sistema camerale italiano che collegati in rete con le mille camere di commercio europee alzato da ha da ha dato già un linea ha fatto una scelta e quella di collegarsi in rete terrestre di supporto nel mercato domestico allargato a tutte le imprese nella nuova dimensione appunto europea grazie
Io vorrei chiedere ai nostri ospiti e agli amici che sono con noi due minuti ancora perché non possiamo lasciarci sfuggire l'occasione con i tre presidenti delle regioni qui rappresentate
Di chiedere loro una conferma a pochi mesi dalle elezioni regionali della primavera del due mila
Se è vero che
Tenteranno il bis
E qualcosa di particolare ciascuno
A Galan per esempio vorrei chiedere se davvero andrà fino in fondo con quell'accordo che si profila
Tra Forza Italia
Partito di Galan
E la Liga Veneta di Comencini
In cui si parla ad esempio di sovranità del popolo veneto e se non pensa che questo non finisca per mettere a repentaglio con lo Stato nazionale con la sovranità superiore per così dire di cui abbiamo parlato oggi brevemente gran grazie
C'è ancora vero di essere brevissimo anche Segni quindi davvero dovrebbe sospesa qualche parola in più l'accordo con la Liga Veneta è qualcosa che non è un accordo elettorale
è molto di più è la naturale confluenza di quattro anni di lavoro passi quando uno ha ammenda primo posto per suo ordine del giorno e l'auto-governo l'interesse la vicinanza con chi rappresenta in questo caso il popolo veneto
E non ha in mente le ampolle o altri riti magici di questa fattezza l'accordo diventa concreto le battaglie degli elettori della lega sono state le nostre le mie battaglie
Punto letta contro uno stato quello che abbiamo descritto poco fa
E quindi a chi ha avuto il coraggio di staccarsi da quella che era la casa madre va data la massima attenzione ricordo anche che la lega nord
Era una federazione di leghe nacque prima la lega Veneta nacque poi segue la lega lombarda e nacque poi la lega in Piemonte
Quella è una federazione oggi ci troviamo di fronte a qualcosa di completamente diverso a un partito che si chiama lega nord soltanto perché poi non prende un voto al Sud ma un partito più molto più centralistico di tutti gli altri in cui c'è l'interesse di una persona di Bossi e null'altro chi ha il coraggio di staccarsi
L'alleanza e
Corale dopo una volo ai tranquillizzarvi anzi vi do due buone notizie
Questa sovranità del popolo veneto non è un qualcosa di campato Inari Autilio assolutamente astruso è qualcosa che è scritto nella Costituzione italiana
Perché è scritto nello Statuto cioè la carta costituzionale della Regione del Veneto hanno mille novecento il settantadue
Quindi
Un po'prima di questo dibattito di oggi sul federalismo l'articolo due dello Statuto della Regione del Veneto approvato con legge costituzionale dello Stato recita all'autogoverno del popolo veneto si esercita Emilia
D'altra parte respiro per davvero con la buona notizia d'altra parte se uno si legge la Costituzione della Baviera a sensazione del tutto diverso eppure nessuno di noi pensa che un bavarese non sia un cittadino della Repubblica della Federazione avvocati tedeschi chiudo con la buona notizia così una la dopo che sono stato un po'più lungo di quello che volevi però io mi ero preparato un discorso bello compiuto leggendolo nuovi leggendo romanzi venendo qui a Rimini mi sono addormentato
Allora ho detto perché dopo aver mensilità medio può infliggere una sofferenza di questo genere anche agli amici del
Contrario di Guazzaloca quando scrivo sono molto più noioso di quando parlo sembrava impossibile
Eppure così ecco lo conservo intatto per infliggendo questa volta sì a un pubblico che merita una punizione di questo genere
Anche in Piemonte c'è una presenza non sappiamo ancora quanto cospicua di gruppo politico
Da pochissimo fuoriuscito dalla lega nord di Bossi e guidato da Comino in Piemonte lei pensa che i voti presentare la sua candidatura con un accordo politico programmatico forte con questo gruppo
Ma diciamo che è ancora presto per dirlo abbiamo in questi giorni letto sui giornali che questo gruppo se costituito abbiamo potuto constatare con particolare soddisfazione che gli amministratori più qualificati
Della lega in Piemonte mi riferisco chiaramente al sindaco di Mondovì quindi al sindaco della città di Alessandria
Aderiscono a questo movimento lanciato
Dall'onorevole Comino e di conseguenza in relazione ai rapporti sempre molto stretti che in Consiglio regionale io ottenuto o è instaurato con i consiglieri d'la lega che erano all'opposizione della mia regione ci siano obiettivamente delle possibilità di avvicinamento dipenderà chiaramente da quello che sarà il programma che questo movimento rappresenterà le idee e le istanze che fino ad oggi ho potuto desumere dai contatti lei collo io con l'onorevole Tonino Comino fanno presupporre delle ottime e buone possibilità che si possa arrivare a questo accordo
L'altra cosa che volevo dire per rispondere alla sua domanda che naturalmente il candidato del Polo per le prossime elezioni regionali in Piemonte sono e sottoscritto cioè sono riconfermato e questa
Mentre invece vorrei aprire lanciare una riflessione il tempo non permette di approfondire l'argomento ma invece è interessante
Valutare e constatare quello che la sinistra sta tentando di mettere in campo o di mettere insieme un po'contro natura visto le esperienze precedenti nel tentativo di contrastare una possibile vittoria riconferma dei tre presidenti delle regioni del Nord si sta riparlando e questo l'ha fatto il ex ministro Burlando di uno un'alleanza con Rifondazione Comunista ecco credo che questa contraddizione questa esperienza già negativa nel governo Prodi sia in un certo senso che ulteriore schiaffo al popolo italiano e io mi auguro che i cittadini italiani mi auguro in maniera particolare egoistica mi scusi ma i miei colleghi e che i cittadini piemontesi sappiano capire quale tipo di trucco ancora una volta la sinistra tenta di mettere a loro disposizione
Vorrei concludere con Roberto Formigoni al quale chiedo una battuta vedersi in poche parole come se lo immagina Luís un duello per la presidenza della Regione Lombardia
Contro Mino Martinazzoli
Ma io non lo so se Mino Martinazzoli sarà veramente il mio competitor per la Presidenza Regione Lombardia
E comunque
Non mi interessa oggi polemizzare con lui anzi dico subito che ritengo Mino Martinazzoli una degna persona
Da cui mi dividono moltissime cose quasi tutte se sarà lui il mio competitore
Avremo tempo di polemizzare in campagna elettorale mi auguro in maniera corretta e anzi sono sicuro in maniera corretta
Però non sono ancora sicuro che sia l'unico io vedo delle Grandi manovre in corso e per certi aspetti delle strane manovre in corso dalle manovre sotterranee
Qualche cosa si svolge alla luce del sole molto si svolge sotto da una parte c'è questo tentativo che Enzo Ghigo ricordava
Che di tentare di nuovo il grande pateracchio contro il popolo
Un centro sinistra che dopo avere rinnegato Rifondazione comunista dopo aver rotto dopo avere subito la cottura che ha portato alla caduta del governo Prodi
Nel momento stesso in cui in Parlamento avvia il centro sinistra una dura contrapposizione con Rifondazione Comunista sulla Finanziaria
Sta cercando di costruire un'alleanza per le regionali che evidentemente un'alleanza tenuta in piedi solo da una posizione di potere o solo da una posizione alternativa rispetto al Polo per le libertà
Ma a me sembra di vedere anche qualche cosa in più per lo meno in Lombardia ma se passa in Lombardia credo passerà anche in Veneto e in Emilia in Piemonte
Ho la sensazione che stiano tentando di allargare ulteriormente il fronte contro il Polo
Di costruire la grande ammucchiata da Rifondazione comunista la lega nord
Stiamo attenti a non farci ingannare da quello che Bossi dice siamo abituati ormai dovremmo essere abituati a capire che molto spesso Bocci dice una cosa ne pensa un'altra
Tutti sono rimasti colpiti al fatto che Bossi continua a dire voglio un presidente di Regione del Nord non sono affatto sicuro che Bossi voglio presidenti di Regione del Nord
Bossi nella sua storia ha dimostrato di non soffrire le posizioni istituzionali
Da una parte perché
Teme che una grande posizione istituzionale se fallisse come ad esempio è fallita la sindacatura di Formentini a Milano porta danno al suo movimento ma forse Bossi teme ancora di più una posizione istituzionale che riuscisse bene questo significa
Crearsi nel suo movimento una numero due che potrebbe puntare a diventare numero uno
Io vedo un muoversi dentro le grandi manovre in corso da parte della sinistra i DS sono i registi dell'operazione per fare la grande ammucchiata con Rifondazione Comunista sono a un passo da fare grande pateracchio
Ma non mi sorprenderei se dentro l'ammucchiata anti Polo mettessero anche la lega Nord
Una grande coalizione è un cane del pasticcio
Dalla lega nord a Rifondazione comunista con l'unico obiettivo Dio visionare le esperienze positive che sono state portate a anche dalla Regione sia ben chiaro anche in questo caso noi lombardi a non temere mo'anzi per certi aspetti sono tentato dal dire la facciamo
Questa grande coalizione contro di noi la facciamo vendano la propria anima la posizione di potere perché se poi perdono perdono al potere pendolari e lì abbiamo sradicati per dieci anni dalle terranno
Però certo se ne riguardino soprattutto i cittadini siano i cittadini a giudicare se questa è la nuova politica che ci viene proposta
Mette in un'alleanza a tutto il contrario di tutto con l'unico obiettivo di batterci sono appassionato dalla sfida ci vedremo in campagna elettorale
Leonardo Sciascia Leonardo Sciascia scrisse una volta che c'è soltanto una cosa peggiore del fare o del nono fare una rivoluzione
E la cosa peggiore fare una rivoluzione a metà
Probabilmente in Italia siamo esattamente a questo punto siamo rimasti in mezzo bloccati a metà del guado io vorrei ringraziare particolarmente con voi tutti i nostri ospiti perché stasera c'è andato la speranza
Che si possa che si debba fare qualcosa presto e bene nonostante tutto grazie buonasera