"Stampa e Potere. Idee, firme e denaro nel regno dell'informazione" org. dal Circolo Culturale "La Torre" di Chiavenna, dal Comune di Madesimo e dalla Regione Lombardia nei giorni 11, 12 e 13 agosto 1999 presso il Palazzo dei Congressi

Così come ne varrà la pena domani e dopodomani non si sente niente signora così va meglio così va bene allora prima di tutto buonasera benvenuti al primo di questi tre giorni lavori è una parola vi indurrebbe a restare in albergo ma non saranno lavori saranno nelle discussioni saranno dei temi molto interessanti e vedrete che saranno anche temi che vi appassionerà stampa il potere idee firme denaro nel regno dell'informazione
Questo è il tema di questi tre giorni oggi domani e dopodomani che si svolgeranno sempre qui in questa sala convegni tre giorni di lavori organizzati dal circolo culturale la Torre di Chiavenna dal Comune di Madesimo e dalla Regione lombardi
Questa serata sarà divisa in due parti la prima parte con un intervento relazioni di Marcello Veneziani il giornalista che tutti conoscete che ringraziamo della sua partecipazione
Parlerà della memoria storica e letteraria del grande giornalismo d'Italia
La seconda parte invece sarà un seminario sarà coordinato sempre da Marcello Veneziani sui grandi giornalisti eretici del Novecento italiano i relatori saranno oltre a Venezia di Fabio Andriola Renato Besana Marco Ferrazzo Enrico ministri ringraziamo naturalmente anche loro vedrete che hanno cose molto interessanti da dire prima di tutto però vorremmo che il presidente del circolo culturale la Torre di Chiavenna un circolo che si è sempre contraddistinto per le sue iniziative di tipo culturale e di tipo politico al servizio della comunità della ma di tutta la valle in tutta la provincia di Sondrio l'avvocato Marco Del Turco ci dicesse quali sono le ragioni di questi tre giorni di convegno e quali sono soprattutto gli intendimenti dell'associazione culturale così egregiamente presto prego avvocato
Come solito come al solito non Carlo mi spiazza perché io preparato una piccola scaletta mi disse di andare a pranzo
Mi frega un po'comunque
Volevo a
Però
Mi presento richiamo Marco Del Curto sono presidente pro tempore del circolo culturale la torre di Chiavenna circolo culturale la Torre di Chiavenna è nato nel mille novecentonovantacinque a Chiavenna appunto
Per volontà di un gruppo di amici che spinti oltre che da uno spirito diciamo conviviale
Erano erano e sono accomunati dalla volontà
Di opporsi al conformismo oggi dilagante del pensiero unico dilagante dominato organizzando conferenze studi su importanti temi
E presentando all'uditorio chiavennasco una tesi Nino personaggi coraggiosi qualificati e soprattutto liberi come il nostro grandissimo manca
Sia del mondo la cultura che del mondo del giornalismo abbiamo certo novantacinque il circolo culturale di Madesimo organizzata in Chiavenna dieci convegni e a questi convegni hanno partecipato tra gli altri Raffaele Della Valle e Gianfranco Miglio Irene Pivetti Marcello Veneziani Massimo Fini Carlo Borsani Giulio Sapelli Giancarlo Pagliarini e questa primavera ultimi Paolo Mieli e Mario Cervi per il quarto anno consecutivo il circolo culturale la Torre organizza anche in Madesimo il previa Madesimo per quest'anno come già probabilmente tutti saprete
Verrà assegnato alla noto mitico grillo parlante Riccardo venne Mario Giordano
Grazie al contributo dell'assessorato alla cultura della Regione Lombardia quest'anno abbiamo organizzato come diceva partecipava mancava un vero e proprio convegno nazionale
Come avrete potuto legge noto notare leggendo il programma si articola l'appunto in tre giornate
Su un tema nevralgico e di stretta attualità ovvero il condizionamento dei piccoli grandi potentati i suoi mass media
Atteso levatura dei partecipanti del tempo a nostra disposizione che tanto tre giorni e della mina cornice che offre Madesimo e dintorni
Vorremmo offrirvi offrirci un dibattito pacato soprattutto pacato interessante approfondito senza quelle punte polemiche tipiche classiche dei dibattiti televisivi
Non vi tedierò nel dettaglio circa programmate perché prima di tutto non intendo rubare spazio agli illustri relatori e poi perché credo ci siano i dépliant in sala potrete benissimo se segnarmi tutte le varie iniziative però Miss permetto solamente velocemente lo molto velocemente segnalarvi alcune iniziative collaterali
Più dietro abbiamo una mostra la mostra allestito dal professor Guido Scala Mellini storico chiavennasco sul giornalismo eretico do sta domani mattina abbiamo la proiezione del film di Giovannino Guareschi girato nel mille novecentoquarantanove a Madesimo interessantissimo Chi l'ha visto dice molto bello quindi ti prego caldamente di di essere presenti oltre tutto previsto anche un un aperitivo in una alla genuina subito di fianco alla sala oltre al cinema la paletta prima di cedere la parola agli illustri ospiti permettetemi di ringraziare coloro che ci permettono come sempre di fare una bella figura innanzitutto la sensibilissima padrona di casa il sindaco di Madesimo Paola Barri
Alla quale mi permetterei di suggerire questo posto che ogni volta il circolo culturale arriva a Chiavenna al tempo diventa meraviglioso
L'anno prossimo ma una settimana età quindici giorni al presidente a tutti i soci onorari alloggiati presso parte amena a me Norberto Morresi Mino no rappresenta ogni volta che ci presentiamo arriva al sole
Esatto volevo ringraziare sentitamente all'assetto assessorato acuto alla regione Lombardia oggi ha presentato al dottor Maurizio Bruni consigliere regionale e componente dalla commissione Cultura della Regione
Ma
Gli amici giornalisti Marcello Veneziani
E Gigi Moncalvo
Sempre presenti ed entusiastiche Casavola oltre tutto a loro abilità anche sotto profilo logistico danno un grandissimo aiuto ci aiutano a chiudere a tappare grosse lacune segnatamente di questo presidente mi pare
Ovviamente ringrazio il Pubblico di materie Sico Madesimo che come al solito molto sensibile partecipa numeroso grazie cedo la parola agissimo calo
Visto che il presidente giovane e che aspetto moderno
Dunque adesso io dovrei dare la parola al sindaco di Madesimo però dato che io non sono mai stato un conduttore obiettivo e poco fazioso io voglio spendere due parole odi
Personale di umana solidarietà nei confronti del sindaco perché da tre sera il sindaco viene sbattuto in prima pagina nei telegiornali e nel tritacarne
Giudiziario non so di che tipo prima ancora di sapere che cosa ha fatto che cosa avrà fatto vivi il sindaco non ha ricevuto nulla fino a questo momento non ha ricevuto nessuna posta nessuna forma di comunicazione di nessun tipo se non dai telegiornali
Non so che tipo di colpe possano aveva
E se uno si lancia con il deltaplano giù dalla montagna probabilmente colpa sua se succede qua che cosa quindi io dicendo di esprimere con il proprio sentire anche un vostro applauso la solidarietà nel Sinai
Sindaco mi scusi questa digressione va mi sentivo di farla a lei la parola per un suo indirizzo di saluto
Allora io naturalmente saluto a voi più partecipate con questo primo convegno le banche di ieri inauguriamo questo polifunzionale giuristi salmonella in quattro insieme da un anno e mezzo poi di domani sera ci sarà
Indicato lui un concerto di pianoforte e lo faremo nella sala sopra così in tanti turisti avranno modo agroalimentare questo polifunzionali
Allora quattro Anita abbiamo avuto la prima edizione del Premio magrissimo quasi tutti voi eravate presenti abbiamo iniziato con quel primo premio una una proficua collaborazione con il circolo culturale l'attore e e proprio questa collaborazione ci ha portato a organizzare questo primo convegno nazionale su stampa e il portiere per la nostra località questo avvenimento è il più significativo degli appuntamenti che abbiamo preparato per voi
E a per voi anche una grande importanza questo convegno perché questo con questo medesimo continuando il suo mito turistico letterario che è iniziato con Giosuè Carducci ha proseguito poi con Luigi Barzini Giovanni Bertacchi Dino Buzzati
Fino proprio arrivare a Tocci in cui vediamo presenti a questo convegno delle eccellenti firme che per tre giorni discuteranno sul problema della libertà di stampa
Amministrazione comunale di Madesimo ha accolto con favore compiacere la proposta fatta dal circolo culturale Latorre per l'organizzazione di questo simposio
Perché noi pensiamo che la cultura rappresenti una forte componente del settore turistico in quanto il turista durante il suo soggiorno vuole conoscere te la locali la località sotto tutti i suoi aspetti le origini le tradizioni l'arte i monumenti e non disdegna però iniziative atteso collegate
Come sindaco non posso che augurare la piena riuscita anche questi tre giorni di dibattiti ringraziare il circolo culturale Latorre
Nome del suo Presidente Del Curto per aver scelto medesimo quale sede per il convegno un ringraziamento ai tutti i relatori per aver accettato l'invito e a voi turisti oggi presenti
Spero solo che possiamo tutti l'anno prossimo ritrovarci per la seconda edizione benvenuti a tutti
Grazie Sindaco e dev'esserci con noi l'assessore alla cultura della Regione Lombardia
Marzio Tremaglia
Non può esserci qualcuno che lo conosce bene forse comprenderà le ragioni noi
Abbiamo voluto invitare allora in sua rappresentanza il consigliere regionale della Lombardia Maurizio Bruni neanche un giornalista tra l'altro lasciamo a lui il compito spiegare le ragioni per cui la Regione ha inteso dare il patrocinio a questa manifestazione culturale
Grazie si ti porto i saluti dell'amico e collega Tremaglia che ha colto l'occasione anche io sono qua a Madesimo come turista e ringrazio il sindaco per l'ospitalità bellissima son contento di essere qua dopo un po'di anni che ero assente giacché ero qua Tremaglia ma detto bene allora fammi tu per cortesia l'intervento semi convegno perché io c'ho dato molto peso benissimo io sono effettivamente
Membro della Commissione cultura quindi lavoro spesso con Marzio direi non siamo dello stesso partito siamo in maggioranza insieme però i rapporti sono estremamente stretti per cui mi è stato facile anche prendere il suo posto e lo faccio con molto piacere
Il tema mi interessava anche perché io nella vita sono medico in realtà ma sono medico legale fino a che un rapporto con purtroppo con i pubblici ministeri con tutto quello che avviene in questo periodo
E che ho seguito che Madesimo potete immaginarlo ma sono tra l'altro anche pubblicista io da giovanissimo ero direttore di riviste universitarie prima ancora studentesca del liceo
E poi da allora scrivo tuttora su alcuni giornali che la bontà di accogliere quello che i che io elaborò qualche volta mi censurano capita anche anche a me ma comunque ma il tema del problema del stampa il potere in realtà è un tema estremamente grosso io lo vedrò in questo caso dal un punto di vista che non è quello del giornalista anche se poi ci rientra dentro che è quello del politico
Che ha un rapporto con la stampa molto complicato un rapporto di amore ma anche di difficoltà un rapporto
Qualcosa potrei dire di odio quasi
Stampa il potere stampa in realtà è anche potere ma c'è questa problema complicato perché il vero giornalista in realtà è quello secondo me che riesce a a non essere suddito del potere potere economico potere politico
Ecco quanti giornalisti riescono alla fine ad essere o non lo so io
Col dottor Moncalvo un rapporto da lungo tempo perché casualmente durante la sua trasmissione indiretta mi arrivò la notizia della mia elezione a consigliere regionale che era ancora incerta fu fatto concerto uno scoop fu fatta indiretta per cui poco importa molto bene io spero alle prossime elezioni di averlo ancora a un'altra trasmissione perché veramente a me sono importante però mi sono resa conto della diversità Forte che c'è tra giornalista che esercita in proprio una sua originalità espressiva certo sempre rispetto una linea meno male deve accettare o comunque su che che condivide
Ed è giornalista che finisce per diventare subito io qua un esempio immediato di uno scrittore grandissimo che e nella mostra mostra che dovete andare grazie veramente interessante come Giovannino Guareschi
Che per le sue idee andò anche in carcere hanno o solo scontrarsi Contras contro De Gasperis ma cioè che era un personaggio assolutamente il primissimo personaggio della nascente Repubblica italiana ecco Giovannino Guareschi che però riuscì a dare una dimostrazione precisa
Di quello che pensava di e di quello che lui voleva tant'è che adesso viene riscoperto i libri di don Camillo per me sono stati tra i primi libri che da adolescente lessi e riflessi
E trovavo a parte darla suo contenuto politico però la vivacità la incredibile ricchezza di quest'uomo che riusciva a esprimere un mondo in queste parole
E un mondo andando anche contro quello che nel mondo il mondo attuale
Io trovo invece dal mio punto di vista di politico non di rado che esiste una certa sudditanza verso il potere tanto che l'accesso ai media da parte di un consigliere regionale si dice peone scossone uno parlamentare scendono
Care che sono vice presidente di una commissione della della Regione ma non s'nulla di più ecco l'accesso è estremamente difficile o qualche facile ma estremamente difficile a meno di non essere nel filone giusto nella fila giusta nell'idea giusta giusta secondo alcuni almeno
Cioè io prendo mi trovavo qui l'orlo racconto come nel dotto
Ma quando ero ancora in campagna elettorale per il Consiglio regionale che i giorno i giornali di Milano io sono di Milano città tra l'altro facevano Stellino uno stelo vicino in cui i candidati esprimevano dove vanno cosa fanno e così via ecco di qualche candidato o candidata ricevono anche quando andava a mettersi la cipria
Di altri candidati riuscire ad arrivare sullo stelo girerà l'impresa assolutamente titanica sono riuscite in realtà faro del Corriere la sera ad arrivare sul Corriere della Sera addirittura in un articolo allorché mi rinfacciare uno
Di affetta affiggere i miei manifesti in spazi abusivi e uscì fuori con un epiteto ti faccia di carta che era falso per un io non ho non ho mai stampato in vita mia un manifesto
Ero sicuramente vergine del da simili contro l'unico motivo che il il Corriere riuscì a metterne sul giornale Fouquet sbagliando e in realtà si riferivano a un altro candidato e qui c'è la gravissima superficialità di un giornalista che prende un nome per un anno dico apposta per amor del cielo
Fecero certo post
Nasce come altra riflessione che queste spiega anche perché questo convegno in realtà un'importanza enorme il problema che adesso si dibatte sulla par condicio il governo è uscito con un decreto
Stato combattuto Berlusconi
Ha detto determinate cose ecco io devo dire una cosa così una una linea molto personale
Io sono del parere che questo decreto sia profondamente sbagliato e profondamente giusto
Profondamente sbagliato perché un decreto non liberale
Profondamente giusto perché non capisco perché la politica si faccia sport cioè se lei giudichiamo l'accesso sui media solamente per per gli sport Tirana politicamente di basso livello cioè io sono convinto ma veramente convinto che chi va a votare non sceglie il partito la maggioranza non scelti il candidato sulla base di uno sport lo almeno lo spero cioè io non ho mai fatto uno sport non ha mai fatto un manifesto avuto la ventura di essere eletto consigliere regionale certamente non per quello per motivi di di spot televisivi ma son convinto che non è lo sport
Altro motivo di per cui sono contrario a quello che il governo ha detto ha rinfacciato a Berlusconi ha detto tu hai soldi allora vai sulla ai fa gli spot a ma devo capire i DS non hanno più soldi cioè è un partito che notoriamente non è che venga dal nulla
Ha una storia antica ha dei rapporti precisi con elementi Q economicamente forti
La scelta di fare sport Berlusconi l'ha voluta fare è stato forse premiata fatta forse meglio la Bonino a dir la verità esatto premiata
Ma io penso che
Il ovvero il problema della par condicio è un altro cioè il problema non è che la par condicio si misura su quanti spot uno fa le televisioni voi cara RAI voi ma su quanto
Si riesce a uscire sulle televisioni sui e sui giornali cioè i giornalisti possono determinare e determina un molto la visibilità di un candidato la visibilità di un partito
Non ecco trovo molto riduttivo questo questo uscito dal Governo Prodi nello stesso tempo sono anche in dissenso con quello che hanno hanno detto cioè no eliminiamo la semplicemente andiamo avanti e fare sport cioè io o forse un giudizio posso dire
Romantico ma non esageriamo della politica ma la politica è essere credere in qualcosa impegnarsi in qualcosa lavorare da realizzare qualcosa e poi magari raccogliere io per esempio
Sono stato il consigliere che ha portato in Aula la famosa legge sulle antenne che adesso ha avuto un piccolo rinvio da parte del governo è dura riproporremo ma uscire sulla stampa con la mia legge sulle antenne era impossibile perché ci usciva sulla stampa erano normalmente altri colleghi o più carine di me
Un meglio piazzati rimedi certamente ma alla fine il relatore quello che fisicamente per ultimo la la scritta
Per ottenere dei minimi spazi dovevo fare
Venti comunicati e magari forse mezzo Conti in mezza riga micidiale
No ecco io però son convinto che questo modo di fare politica sia in modo che i premi sia il modo per cui nonostante tutto con la maggioranza dei giornalisti devo dire con pressoché con tutti ha un rapporto molto buono perché certamente Inter ci si dà una mano a vicenda certamente
è giusto che anche se vista da me che sta a volte o dell'informazione posso averle però credo che alla fine la serietà tre per questo non viene ritenuto come Regione Lombardia
Di voler appoggiare fortemente un convegno che è un po'al di fuori dei normali convegni cioè parla di un giornalismo Eretico entrando c'era una persona che ha chiosato sul termine eretico con o senza la e effettivamente siamo nelle Alpi Retiche tra l'altro per cui c'è anche questo richiamo così proprio letterario ma credo veramente che il giornalismo italiano sia un grande giornalismo che va avanti se ci sono le idee cioè le grandi firme nascono dalle loro idee il denaro conta i condizionamenti esistono
Chi ha potere continuerà a condizione di giornalisti io mi ricordo semplicemente quando andò al al Governo
Massimo D'Alema ci fu per una settimana su tutti le televisioni della della RAI su tutti i telegiornali un continuo parlare ed elogiare questo personaggio che il fatto un attimo ritornare a settanta anni indietro come come stile eccome incalzare com'è bello come buona come bravo per amor del cielo ma addirittura sentire certuni resisti fin qui vano
In entusiastiche affermazioni sulle capacità dell'uomo che per amor del cielo nessuno nega ecco però io credo che nonostante dei condizionamenti che il piccolo se la lista
Subisce ecco il grande giornalista magari ne soffre perché Moncalvo è un esempio magari ne soffre
Però alla fine alla lunga anche gli venga fuori perché alla fine quello che domina in politica e nel giornalismo sono le idee sono le persone che hanno il coraggio di portarle avanti magari controcorrente magari contro anche la volontà dominante ecco a questo punto io lascio a chi veramente deve condurre questo convegno come ho accennato prima dottor Moncalvo partecipano anche i prossimi giorni perché il tema della stampa regionalismo per me molto importante per cui sarò lieto di di intervenire ancora eventualmente concreti per prendere parte ai lavori vi ringrazio per la fra formidabile adesione ringrazio ancora circolo culturale che veramente molto vivace il sindaco di medesima ancora cui rinnovo anch'io veramente la solidarietà la tragedia che è avvenuta una tragedia che certamente non può dipendere da da sindaco siamo chiari
Bene signori esaurita questa parte protocollare entriamo nel vivo dei nostri lavori allora
Vi ricordo sommariamente in maniera che lo possiate sapere l'orario di domani del dalla proiezione del film alle dieci e quarantacinque sarà un'ottima occasione perché per chi è di Madesimo dir rivedersi sugli schermi
Cinquant'anni dopo o per chi è villeggiante di rivedere o di vedere delle persone quando avevano cinquant'anni di meno e quindi per scherzare
Su questa cosa ne grafico poi alle cinque e mezza invece ci sarà la la seconda parte dei nostri lavori alle ventuno il concerto di cui ci parlava il sindaco che ha riservato per tutti voi una poltrona di prima fila sarà tutta una prima fila
E adesso cominciamo a lavorare sul serio allora Marcello Veneziani lo conoscete tutti non ha bisogno di presentazioni egli incarna
Il prototipo diciamo così in questi tempi in cui si parla troppo di Schumacher i gallesi il prototipo di un giornalista vero il giornalista utenti Claude il giornalista che ha condotto le sue battaglie il giornalista che porta sul suo petto le cicatrici naturalmente in senso familistico per fortuna
Di una professione difficile
Svolta in un campo e in un'arena politica difficile
E sempre penalizzata ma sempre con grande serietà e grande coerenza e soprattutto con un bagaglio culturale spesso si dimentica che uno dei requisiti base del giornalista è quello di saper coniugare il correttamente il congiuntivo di aver letto alcuni libri egli mi scrive anche molti li avete letti anche voi ma è anche un giornalista scomodo
Perché perché qualche importante uomo politico ce l'ha con lui non si sa bene perché perché lui ha sempre soltanto fatto il suo mestiere forse perché non si è mai genuflesso forse perché non ha mai bussato alle porte
Chiedendo dei favori forse perché ha sempre tenuto la schiena dritta come la devono tenere i giornalisti più quindi con grande orgoglio con grande inadeguatezza
Che vi presento Marcello Veneziani che vi parlerà della memoria storica e letteraria del grande giornalista Italia
Ma io ringrazio anzitutto Gigi Moncalvo perché ha fatto una presentazione molto generosa che a me sembrava autobiografica perché sembrava che rappresentasse davvero il suo itinerario biografico e professionale perché devo dire che ma un calvo è una delle poche pennelli bere che sono in circolazione nel nostro Paese
E ringrazio voi perché avete sfidato il giorno dell'eclisse solare insomma oggi rischiavamo di vederci per l'ultima volta qui perché si parlava di giudizio universale
Quindi vi ringrazio di aver rischiato di passare l'ultimo giorno con noi insomma mi sembra un atto di fiducia di generosità nei nostri confronti che davvero straordinari
E parleremo del giornalismo Eretico del nostro secolo
Sicuramente se avessimo parlato del giornalismo erotico del nostro secolo avremmo avuto un pubblico magari più vociante e più numeroso parliamo invece delle grandi firme che hanno caratterizzato questo Novecento perché sono la premessa per poi fare il discorso che domani e dopodomani
Si innalzerà sul giornalismo e i rapporti con il potere cioè il denaro quanto conta il denaro nei giornali e così via cerchiamo di prendere la rincorsa cioè partendo da quelli che sono stati grandi riferimenti del giornalismo italiano
Riferimenti che sono cani sciolti persone irriducibili ad un partito ad un'organizzazione ad una scuderia
Gente che ha sempre voluto la propria libertà e ha sempre pagato per la propria libertà ecco noi abbiamo preso alcuni campioni di questo grande giornalismo che sono Longanesi e Prezzolini Guareschi ma la parte Pitigrilli
Giornalisti che avevano tutti una grande caratteristica cioè quella di essere non solo giornalisti ma anche scrittori
Oggi credo che sia una qualità molto rara perché il giornalista che scrive libri lo trovate dappertutto anzi trovate anche non giornalista che scrive libri trovate il comico che scrive libri
Trovate di tutto tra gli autori di libri però il giornalista scrittore come forma mentis è una rarità direi quasi filatelica del nostro tempo e quindi considerate questi Autori questi grandi personaggi come personaggi che hanno in effetti dato al nostro Paese un tenore uno spessore anche un calore di vita perché erano tutti giornalistiche ci mettevano l'anima quando scrivevano cioè non erano impiegati della penna
Non erano soltanto alla ricerca del mercato erano alla ricerca di consonanze di emozioni di affetti che potessero in qualche modo suscitare solidarietà tra il lettore chi scriveva
E proprio ho pensato di fare questa specie di carrellata dei giornalisti eretici prendendo un po'le mosse da una mostra che qui e che a sua volta prendeva le mosse da un inserto di un settimanale che decise di dedicare appunto il cuore del proprio giornale
Alle più grandi firme del nostro secolo cioè a tutti coloro i quali scrittori letterati un po'filosofi decisero di darsi al giornalismo cioè decisero di collegare l'alta cultura con la cultura diffusa con la cultura larga con la cultura appunto
Dei lettori dei quotidiani dei settimanali
E abbiamo pensato perciò di collegare questa realtà di queste grandi individualità proprio al discorso del nostro Paese alla tenuta del nostro Paese
Perché se noi andiamo a vedere queste poche menti e queste poche penne hanno descritto lo spirito la traiettoria del nostro Novecento italiano molto più che compassata e teorie più remi
Filosofico intellettuali istrici loro con pochi tratti di penna
Spesso con aforismi con brevi battute fulminanti perché tutti questi autori avevano la vocazione al linguaggio breve conciso rapido efficace riuscivano a esprimere l'humus italiano
O alle volte addirittura l'humus arci italiano c'è profondamente italiano attraverso questa consonanza spontanea attraverso la battuta di spirito attraverso il motto attraverso cioè la capacità di comunicare di contagiare
Ecco questo percorso ha caratterizzato la cultura del nostro Paese
Qualche settimana fa è uscito un libro di Alberto Asor Rosa che fa i conti con il Novecento italiano Asor Rosa un critico letterario
Qualche tempo fa si disse che era stato il grande vecchio delle Brigate Rosse comunque diciamo un critico letterario impegnato a sinistra
Beh lui ha fatto la storia diciamo della letteratura del nostro Paese e ha dovuto riconoscere che noi in Italia avevamo una caratteristica che non hanno altri Paesi cioè il nostro giornalismo non era solo un giornalismo fatto di effetti speciali e di puro come dire reportage era un giornalismo fatto di emozioni ma anche di cultura di retroterra di humus
Di letteratura letteratura che veniva versata nella vita ecco attraverso questa
Strana figura del giornalista scrittore il giornalista scrittore e colui che ha fatto in Italia la storia del giornalismo
Se noi andiamo a vedere un po'la storia del nostro secolo italiano vediamo che gran parte degli avvenimenti anche politici del nostro Paese sono stati incubate i da grandi riviste come quelle di Giuseppe Prezzolini la voce
L'acerba Leonardo riviste che hanno dato al nostro Paese
Un voglia di impegno politico
Ma che hanno anche diciamo riversato la cultura nella vita di ogni giorno infatti con le riviste di Prezzolini si parlò di idealismo militante cioè dell'idea di fare che la teoria la filosofia diventasse passi pratica politica azione ecco e queste riviste nascosti nacquero proprio agli inizi del nostro secolo
Prezzolini è un po'il personaggio che comprende diciamo questo itinerario eretico dei giornalisti scrittori perché Prezzolini è innanzitutto il più vecchio di quelli di cui parleremo questa sera
Ma è anche quello che poi è sopravvissuto a tutti quanti cioè Prezzolini e quello che era nato dieci quindici anni prima dei vari Pitigrilli e poi e poi Longanesi e poi Guareschi e così via ed è quello che quelle è morto dopo ultracentenario
E quindi è diventato una specie di sintesi di cento anni di storia del nostro Paese per lui è stato il primo a far nascere delle riviste che hanno avuto un peso enorme perché nelle riviste di Prezzolini è nato sia il fascismo che l'antifascismo e nato l'interventismo ed è nata anche diciamo quello cultura che poi assumerà tratti critici
Nei confronti dell'intervento in guerra e così via quindi è stato davvero come disse ma la parte la serra calda del fascismo e dell'antifascismo io direi la serra calda del nostro Novecento
E curioso pensare come una rivista letta da poche migliaia di persone potesse diventare il laboratorio di un secolo come è stato appunto il secolo Italia
Ecco Prezzolini ha incarnato un po'questa figura però oltre Prezzolini noi ci soffermeremo oggi soprattutto su queste altre figure irregolari che prima ho accennato vale a dire Curzio Malaparte Pitigrilli
Guareschi Longanesi ecco personaggi che hanno dato al giornalismo una caratterizzazione particolare socialismo brillante
Un giornalismo mai noioso giornalismo sempre di attacco di polemica scritto sempre in punta di penna un giornalismo fatto di battibecchi un giornalismo realmente
Polemico nel senso più pieno della parola ma anche ironico capace di divertire
Perché credo che una delle
Ricchezza del giornalismo italiano sia stato quella di riuscire anche a divertire divertimento proprio intellettuale cioè il il gusto della bella battuta il gusto del paragone straordinario del paradosso anche ma il gusto proprio di colpire in questo modo la gente
Ecco questi scrittori sono sicuramente personaggi irregolari cioè due insieme non si riescono a mettere perché litigavano perché erano piuttosto bizzosi perché erano capricciosi perché erano liberi
E quindi non riuscivano a mettere insieme
Ecco noi abbiamo tentato qui a Madesimo di fare questo esperimento in laboratorio dagli dagli effetti disastrosi di mettere insieme personaggi che erano in effetti difficilmente compatibili che magari scrivevano sulle stesse riviste
Che alle volte percorrevano insieme tratti di strada ma che poi si odiavano le volte si detestavano litigavano tra loro
Ecco però erano personaggi che tutti insieme
Esprimevano una cultura una linea italiana ecco io oggi ho cercato proprio sulle pagine culturali del giornale di rintracciare in breve alcune di queste linee che cercherò di diciamo di sintetizzare in questa breve conversazione introduttiva alla ai profili alle biografie di questi grandi personaggi ecco innanzitutto dicevamo che questi autori si caratterizzano rispetto agli altri ai via i grandi giornalisti gli altri paesi anglosassoni o di tradizione Iberica o non so tedesca proprio per questa capacità di mettere insieme letteratura
Vita impegno civile e politico e ironia
Battute
Questa capacità di mettere insieme in questo quadrilatero aspetti così diversi è una caratteristica tipica dei grandi giornalisti italiani intestata la caratteristica tipica di questi giornalisti per di questi giornalisti scrittori quindi hanno inaugurato una specie di genere c'è un genere brillante colto e al tempo stesso politicamente incisivo perché poi hanno determinato dei cambiamenti
Hanno creato delle trasformazioni hanno inventato molti slogan che sono diventati slogan di regime o slogan anti-regime hanno fatto come dire le peggiori battute che hanno fulminato il fascismo nascevano da queste menti ma anche le più forti affermazioni che caratterizzavano il regime pensate Mussolini ha sempre ragione sembra una battuta detta dall'ultimo cretino invece c'era stato Longanesi di mezzo c'era c'era mamma la parte ecco devo dire nell'eccesso
Sia di fascismo che di antifascismo loro hanno cavalcato profondamente l'humus del nostro Paese
E quindi questo è uno degli aspetti che riunisce che li lega pur nella loro diversità sono personaggi che avevano questo filo conduttore
Cioè erano personaggi che mettevano insieme letteratura richiamo alla tradizione italiana al bello scrivere alla capacità di rappresentare visivamente attraverso immagini efficaci
Ciò che noi realmente siamo come italiani scrivendo una permanente autobiografia della nazione con una capacità insieme di divertire di affondare nella realtà proprio quotidiana nella realtà di ogni giorno
Poi c'è un'altra caratteristica che mi sembra importante sottolineare noi spesso sottovalutiamo il peso che ha avuto nella storia del nostro Paese la Provincia in realtà la Provincia e una specie di ventre profondo del nostro Paese e questi autori quasi tutti per lo meno provenivano dalla Provincia
Io ho citato alcuni Autori ma potrei aggiungere anche Mino Maccari potrei aggiungere Indro Montanelli tutti personaggi che venivano dalla profonda provincia italiana
Spesso provincia toscana le volte emiliana ma comunque provincia ecco perché perché la Provincia riusciva a come dire conservare intatti alcuni umori ruspanti quindi la capacità di essere autentici di dire le cose senza mandarle a dire in modo indiretto e quindi la capacità di comunicare in modo diretto perché c'era il contatto diretto con la terra
Il contatto diretto tra persone che si guardavano in faccia e quindi c'era una maggiore capacità di di sua rizzare quasi rapporti umani con la Haute implicita di un pensiero che non veniva alterato e adulterato diciamo così dalle mode letterarie eppure questi autori hanno diciamo vissuto attraverso influssi profondi influssi francesi soprattutto ma hanno vissuto diciamo nella temperie europea di rete del loro tempo però erano profondamente radicati nella provincia
Perché dalla Provincia che nasceva la loro capacità gagliarda diciamo così di esprimere questa vivacità
Di stile al tempo stesso questa profondità di contenuti
Poi tutti si possono definire con una definizione che ha avuto successo come degli anarco conservatore ecco la definizione di anarco conservatore è una definizione che aveva dato di sé Prezzolini Prezzolini dissi io sono un conservatore anarchico
La stessa definizione in fondo aveva dato di sé anche Longanesi e ha dato di sé e poi anche Montanelli la stessa definizione si potrebbe adattare magari anche a Guareschi
E forse anche a Malaparte magari alcuni si potrebbero definire anarco monarchico conservatori perché alcuni come Guareschi o come Montanelli erano anche monarchici oltreché anarchici quindi come dire un bel guazzabuglio di idee che però davano una vivacità proprio perché quando i contrasti vengono messi insieme quando gli opposti riescono a essere ibrida atti Pessi crea un bel corto circuito che crea un fermento elettrico diciamo così nel pensare
E quindi erano anarco conservatore recentemente Umberto Eco presentando cocaina è libero di Pitigrilli lo ha definito un anarco conservatore perché in effetti anche lui rientra in questa cifra
E dei erano tutti Autori che erano da una parte e ribelli ma dall'altra profondamente legati in fondo la tradizione del nostro Paese
E tutti sono stati autori che hanno avuto percorsi vari ma che in fondo non sono mai stati negli atti alle borgate progressiste marxista ecco erano tutti anti progressisti tutti anti marxisti
Ed è oggi e curioso sottolineare questo aspetto perché quando ne parliamo di stampa intellettuali o di giornalisti la nostra immaginazione ricorre subito
Alla all'idea del giornalista impegnato di sinistra ecco questi non erano di sinistra erano tutti personaggi che con percorsi ripeto diverso irriducibili
Sono stati in fondo sempre in una parte avversa rispetto a quella del mondo progressista del mondo marxista
Erano tutti autori che in modo diverso
Coniugava non l'amore per l'Italia con un odio scorbutico per gli italiani verso gli italiani che erano un po'degli atti in poi in fin di Hardy un po'traditori
Era marci Tagliani anti italiani al tempo stesso ma riuscivano a esprimere un'anima ribelle Istica e nazional popolare che era la loro poi più profonda caratterizzazione
Quindi questa era un po'la loro cultura se vogliamo trovare una linea comune quella che io in un libro avevo definito come la rivoluzione conservatrice italiana ecco questi erano dei rivoluzionari conservatori erano personaggi legati a un'idea quasi estremistica come dire di portare agli eccessi
I contenuti
Gli stimoli e le culture del nostro Paese e anche se poi venivano letti dai moderati perché questo è uno dei paradossi di questi autori cioè questi autori avevano una grande fortuna tra i moderati quel pensate Guareschi
Quante centinaia di migliaia di lettori arriva tra i cattolici tra gli anticomunisti tra i moderati ma pensate anche a Longanesi che pubblica con l'italiano con Omnibus con il borghese un giorno i giornali che si rivolgono in fondo la borghesia italiana la borghesia moderata
Avevano come elettori moderati
Però avevano un linguaggio e un'attitudine che era un po'estremista un po'radicale
Anche se come diceva uno di loro italiani spesso sono estremisti per prudenza e quindi ma chiari si trovavano in questa posizione soltanto per così mantenere attraverso un eccesso di via del buonsenso l'idea della misura e così via
Quindi erano in effetti capaci di mettere insieme gli opposti ecco una delle loro forse maggiori sia di scrittura sia di pensiero era proprio quella la capacità di mettere insieme gli opposti
Quindi era un pensiero molto legato alla emotività
Non erano infatti portati per la lunga dialettica contorta tipica dell'intellettuale giacobino dell'intellettuale di sinistra no erano diretti erano efficace erano immediati quindi non andavano attraverso le mediazioni questo mi sembra un tratto importante
Questi autori nella loro irriducibile diversità hanno quindi rappresentato una linea comune se noi vogliamo parlare di cultura italiana del nostro secolo dobbiamo
Rintracciare le linee di questa cultura proprio attraverso questi autori anche altri naturalmente ma questi autori che hanno messo insieme
Ribellismo e amor di patria legame con le proprie origini ma al tempo stesso anche capacità eretica di ribellarsi di essere liberi e quindi sono riusciti a mettere insieme un tratto tipico della cultura italiana
Una cultura profondamente intuizionista spiritualista profondamente anti progressista questo è stato in fondo il carattere che dia gli anni ha messi insieme li ha uniti
E sono stati tutti autori che hanno avuto un'incidenza profonda nel nostro Paese voi pensate a Guareschi all'importanza che ha avuto Guareschi nel nostro Paese
Ne parlerà dopo Marco Ferrazzo però ecco Guareschi nel nostro Paese è stato il principale giornalista che ha animato la battaglia anticomunista nel quarantotto
Ed è stato qui la principale vittima del suo principale beneficiario cioè De Gasperi perché finito in galera beh lui era un personaggio che ha combattuto
Il comunismo e dire lo ha combattuto anche visivamente perché era proprio quasi omeopatica mente la rappresentazione del rovescio di Stalin assomigliava maledettamente a stare ma era proprio il personaggio che più detestava Stalin ed è stato il più efficace a rappresentare in Italia
Un'opinione che non voleva il comunismo al potere ecco Guareschi è stato efficacissimo
E ciò nonostante nei suoi libri
è riuscito a dare un'umanità ai comunisti
Attraverso la figura di Peppone e persino una simpatia una carica di simpatia umana
A questi personaggi che davvero rappresentano il tratto in grande scrittore quello di riuscire a combattere un'idea ma al tempo stesso a salvare di questa idea i rappresentanti umani più sanguigni più veri più autentici ha saputo distinguere come ha fatto un altro Giovanni
Giovanni ventitreesimo l'errore dagli erranti e come ha combattuto l'errore ma salvato gli erranti in qualche modo attraverso la figura di Peppone
Ecco questi personaggi hanno dato moltissimo il nostro Paese Longanesi ha inventato una generazione di scrittori Longanesi ha inventato il primo vero settimanale rotocalco con Omnibus
Hanno dato al nostro Paese proprio il clima la tempra d'un lo stile il gusto Longanesi era uno che è riuscito a dare come dire una visione moderna nostro giornalismo pur essendo un uomo profondamente legato all'Ottocento
Profondamente legato alle tradizioni del nostro secolo ecco queste mi sembrano caratteristiche che danno a questi giornalisti scrittori proprio il carattere di Autori che non trovano collocazione facile
A livello politico a livello di testate giornalistiche che non hanno mai trovato quiete attraverso facili rappresentazioni giornalistiche che potesse in qualche modo collocarli in un posto e basta
Loro sono stati anime inquiete hanno pagato sono stati dei chierici vaganti ma Chierici delle proprie idee e non di un clericalismo ideologico che non gli apparteneva né di destra né di sinistra né di altro
Erano profondamente destrorsa i ma in quanto destrorsa siano anche individualisti ribelli
Incapaci diciamo così a sottomettersi ad una gerarchia capaci di mantenere attraverso i loro atteggiamenti
Una di Berta di spirito che è stato in fondo il loro tratto più importanti ecco sarebbe anche bello dire e pensare cioè tutte queste grandi riviste che loro hanno fondato e che hanno fatto la cultura del nostro Paese pensate ripeto la voce Leonardo pensate la conquista dello stato di Malaparte
Oppure non so pensate a alle tre riviste di Longanesi che prima citavo Omnibus italiano il borghese pensate a Candido di Guareschi qua tante altre riviste che hanno fatto la storia letteraria e civile del nostro Paese che fine hanno fatto dove sono andati
C'è qualche cosa che deve rappresenti oggi o che riesca a rappresentare c'è il nulla ecco oggi probabilmente queste grandi firme questi grandi reti ci non troverebbe una casa troverebbero magari case in affitto cioè in cui stare per un breve periodo e poi andar via ma non riuscirebbero a trovare magari una loro collocazione perché difficile e difficile obiettivamente per il giornalismo eretico oggi trovare luoghi in cui poter come dire innescare da loro effervescenza creativa questa effervescenza creativa oggi viene penalizzata da un giornalismo che permetta su cubo delle degli imperativi categorici del mercato e quindi è importante vendere e dall'altra parte su cupo degli imperativi politici del controllo della lottizzazione dell'asservimento ai poteri dominanti e quindi in mezzo a questo Gran Canyon diciamo così poteri economici e mercato da una parte poteri politici dall'altra un giornalista eretico si sente un po'soffocante quindi probabilmente questi grandi giornalisti oggi sarebbero dei grandi disoccupati osare
Per trovare una precisa collocazione e questo ci deve far pensare e ci deve far capire perché noi stiamo rompendo il cordone ombelicale con la storia civile e culturale del nostro Paese
Noi stiamo dimenticando la storia del nostro Paese attraverso questi personaggi cioè stiamo dimenticando con i quali hanno rappresentato l'identità italiana al meglio Kotori quali hanno rappresentato l'italiano come uomo di spirito uomo di cultura uomo dipenda
Un uomo di facile anche l'ironia
Lo stiamo così mettendo da parte nel tentativo di fare un giornalismo sempre più americano sempre più neutro sempre più portato diciamo così agli effetti speciali finalizzati naturalmente alla vendita
E non con la capacità di incidere nella realtà civile sociale culturale e politica del proprio Paese
Oggi giornalismo incide poco nel Paese perché non c'è questa capacità di dare spazio alla creatività oggi il giornalista deve diventare soltanto uno specchio
Che riflette in qualche modo il grande sole rappresentato dal potere ecco invece questi giornalisti avevano inventato gli occhiali contro eclisse solare per volere essere
Come dire attuale
Cioè nel senso che erano coloro i quali riuscivano a guardare in faccia al potere senza a cercarsi riuscivano a guardare in faccia
Beh al dominio al dominio economico al dominio politico senza essere subalterni e riuscivano in questo modo a rappresentare
L'aspetto più vivo più frizzante del nostro Paese
Ecco io credo che questa carrellata che ora faremo con Enrico Nistri comma cooperazioni con Fabio Andriola con Renato Besana su quattro grandi personaggi che hanno caratterizzato il nostro giornalismo sarà sicuramente un utile base propedeutica per poter poi parlare domani e dopodomani del giornalismo di oggi cioè prendiamo davvero la rincorsa dal passato vediamo che cos'erano i giganti del passato e su quella base vediamo che cosa è venuto a mancare strada facendo
Perché oggi non c'è più l'appeal dei giornali perché oggi accade ad esempio che i lettori dei quotidiani siano gli stessi del trentotto cioè oggi ci sono quattro milioni ottocento mila lettori di quotidiani
Esattamente come nel trentotto con la differenza che nel trentotto di italiani erano quaranta milioni oggi siamo cinquantacinque milioni c'era un tasso di alfabetizzazione altissimo rispetto a quello di oggi e non c'erano le condizioni economiche di oggi
Quindi che cosa sta succedendo c'è un analfabetismo di ritorno c'è la televisione che supplisce o c'è anche l'incapacità del giornalismo di parlare diciamo profondamente alle corde degli italiani
Ecco anche questa è una bella domanda che possiamo fare proprio perché abbiamo visto il retroterra cioè che cosa ha saputo dare il grande giornalismo italiano
Quello di Malaparte quello di Maccari quello di Flaiano e di tante altre grandi firme che troverete anche in questa mostra credo ci sia anche una un pannello dedicato a Buzzati di Buzzati prima di essere un grande scrittore è stato anche un grande giornalista
Insomma ed erano tutti guardacaso giornalisti
Diciamo trasgressive conservatori al tempo stesso e qua devono questa caratteristica erano tutti i giornalisti non legati all'intellettuale organico non legati al Grande Scisma non legati all'impegno ideologico a sinistra ma erano tutti cani sciolti che però tendenzialmente
Criticavano diciamo quel tipo di dominio culturale politico che ha caratterizzato il nostro Paese per lunghi decenni
E forse una delle ragioni per le quali oggi il giornalismo non esprime molti talenti creativi nel nostro Paese e perché siamo vissuti per cinquant'anni sotto una cappa pesante
Di conformismo ideologico in cui in effetti era difficilmente compatibile la libertà dei vari personaggi che ho citato con questo tipo di organizzazione e oggi siamo passati senza colpo ferire dal conformismo ideologico al conformismo mercantile
Del giornalismo di oggi e quindi non ci troviamo più diciamo i conti con il nostro passato
Quindi staremo un po'i conti del nostro passato oggi con a quattro relazioni e che saranno relazioni sintetiche cioè che si esauriranno nell'arco di venti minuti ciascuna in modo che vi consentiranno di avere un quadro di quattro personaggi che hanno dato che hanno dato al nostro paese il come dire la voglia di leggere la voglia di polemizzare la voglia di capire ecco questo credo che sia un dato importante da trarre proprio dalla lezione di questi quattro personaggi ora io prima di quindi passare la parola ai quattro
Relatori che introdurranno diciamo così questi quattro personaggi volevo proprio sottolineare questa capacità del giornalismo italiano che non abbiamo perduto noi spesso poniamo come termine
Di riferimento sempre il paragone con gli altri Paesi cioè diciamo che italiani a dovrebbero fare come gli inglesi in questo come tedeschi in quest'altro come gli americani soprattutto in tante altre cose però una volta tanto dobbiamo dire che gli italiani dovrebbero fare come gli italiani cioè per una volta
Dobbiamo dire che i giornalisti italiani del nostro secolo hanno dato sufficienti lezioni di stile e di capacità di correttezza dell'informazione e anche di vivacità
Che ci permettono di dire che abbiamo una tradizione giornalistico culturale giornalistico letteraria davvero importante e compensati a che livello di avvilimento sono arrivati oggi le pagine culturali dei quotidiani quei ricordate la pagina culturale si chiamava un tempo terza pagina perché a pagina tre poi fu declassata a pagina cinque poi passò al centro del giornale perché c'erano altre esigenze pagine pubblicitarie e così via adesso la pagina centrare del giornale
E riservata ai dati della borsa c'è uno apre il giornale e si vede questo listone di dati noiosi brutti antiestetici ecco è una cultura scende sempre più in basso
Scende a pagina trenta tra poco passerà pagina cento cioè fuori nel nel nel nelle pagine sette sette sette sei sei se insomma per i non le genti non vedenti non in un capo in un capetti
Ecco perché stiamo arrivando proprio a questo all'estromissione graduale della cultura dal giornalismo
Il giornalismo in realtà non riesce a interpretare la realtà se non a chiavi di lettura e la cultura consente di dare una base al giornalismo
E la possibilità di radicare un discorso sull'attualità pur riuscendo a interpretarlo ecco questa continua marginalizzazione della cultura le nostre pagine e sicuramente un dato inquietante vuol dire che la cultura conta sempre di meno
Nel giornalismo italiano perché conta sempre di meno l'idea nel nostro paesaggio politico e civile contano sempre di meno le capacità di interpretare criticamente la realtà diventiamo sempre più portati a esercitare la nostra critica semplicemente attraverso lo zapping cioè noi l'unico dato critico che abbiamo il nostro possesso è quello di cambiare canale non quello di approfondire o di legge un'altra realtà cambiare canale
Stiamo entrando nella cultura dello zapping anche nel nella nel giornalismo scritto ecco per questo è importante vaccinarsi con questi forti antidoti che sono rappresentati da questi giganti del nostro giornalismo giganti di altezza diseguale cioè c'era il longilineo ma la parte c'era il nano
Nato nel secolo decimo nano appunto Longanesi c'era il gigante Montanelli e c'era l'altro brevilineo
Maccari ecco c'erano personaggi di varia statura ma tutti di grande statura giornalistica io ringrazio richiamo subito quindi
Fabio Andriola Renato Besana
Marco Parazzoli telefonista
No no mettetele
Ecco io faccio una breve presentazione delle dei giornalisti e scrittori che ho qui chiamato
Che ci parleranno di quattro grandi personaggi a cui io ho più volte accennato nella mia introduzione
Vale a dire ma Rosa razzoli che è un giornalista saggista parlerà di Giovannino Guareschi a cui sta dedicando una biografia quindi è da anni che sta studiando e affrontando questo grandissimo scrittore e giornalista italiano
Renato Besana parlerà invece di io Longanesi Renato Besana è un vicedirettore della RAI ma è anche giornalista e scrittore e parlerà di Leo Longanesi questo grande genio del giornalismo italiano Fabio Andriola che il giornalista e scrittore e a sua volta biografo della del dello scrittore di cui parlerà Pitigrilli che è stato un grandissimo scrittore dimenticato per decenni ed ora riscoperto e infine
Enrico Nistri parlerà Enrico Nistri che anche Lou giornalista scrittore conoscitore profondo delle riviste e le grandi giornalisti che ho citato e curatore insieme a Marcello Staglieno di quell'inserto dello Stato che vedrete nella mostra dello stato delle idee
E che parlerà appunto di Curzio Malaparte questo altro grande personaggio tutti personaggi va detto in extremis che soffrivano di un peccato erano tutti primedonne
Erano tutti molto vanitosi tutti molto narcisi
E infatti si odiavano anche per quello perché erano malati di protagonismo d'altra parte un giornalista vive del feticismo della firma vivesse insomma della vanità ecco e quindi bisogna anche riconoscere questo peccato veniale diciamo a questi personaggi che hanno rappresentato in modo abbastanza alto la come dire la forza il fascino e la suggestione del giornalismo letterario italiano allora vogliamo cominciare con Leo Longanesi
Allora cominciamo con Renato Besana che parlerà di Leo Longanesi
L'Italia è fatta adesso bisogna salvarla per i professori lo scrisse Leo Longanesi e potrebbe averlo scritto ieri sull'italiano del mille novecentoventotto
Bisogna trovare un fratello al milite ignoto
Sbagliando si impegnerà Mussolini ha detto che questa guerra irrimediabilmente vinta scriveva Longanesi prima del quarantacinque e nel dopoguerra
Per indisposizione del dittatore la democrazia si replica
Nessuno dei presenti è mai stato fascista
Democratico sì ma dopo di lei
Qui non c'è nulla né destra né sinistra qui si vive alla giornata fra l'acqua santa e l'acqua minerale
Quando potremo dire tutta la verità non ce ne ricorderemo
Stralunato impertinente sempre contropelo all'insegna di battute folgoranti e di epigrammi assassini Leo Longanesi fu soprattutto uno spirito libero una specie che nel nostro Paese non sembra trovi un habitat favorevole
Dopo il quarantacinque a chi gli ricordava quale titolo di benemerenza la sua fronda contro il regime rispondeva antifascista io vogliamo scherzare
Sono stato direttore dell'assalto di Bolognano fondato e diretto l'italiano ho inventato il motto Mussolini ha sempre ragione
Ai tempi del Minculpop aveva invece gridato fascista io vogliamo scherzare cacciato via come dagli azionista dall'assalto fondatore e direttore di Omnibus il foglio più sequestrato d'Italia
Consapevole di un passato con il quale era compromesso di un futuro che l'avrebbe respinto si calò sempre nel presente
Dei suoi sarcasmi arsenicali non si salvava nessuno diceva per esempio di Montanelli uno che spiega benissimo agli altri quello che non capisce e che non sa e ancora Montanelli è un misantropo che vive in mezzo agli altri per sentirsi più solo
Non salvava nemmeno se stesso si era definito per la sua piccola statura anche se era sempre innamorati non è altissimo
Nano di strappai sei carciofi non sott'odio
Era un artista di Gemina
Ha dipinto ha disegnato e inciso senza però pensare mai ad accumulare qualcosa per la prosperità
Era capace di perdere giornate in Tierra e dietro la fabbricazione di un fregio alla compilazione di un motto sperperava pomeriggi e serate al caffè per suggerire agli altri quel che avrebbe potuto fare Luís molto meglio
Eppure svolse un'enorme mole di lavoro lasciando al giornalismo all'editoria e non soltanto a quelli una lezione irripetibile Leo Longanesi nasce a Bagnacavallo in provincia di Ravenna il trenta agosto del mille novecentocinque sono un uomo inquieto uscito da una famiglia fittissima diva disse e l'inquietudine lo segnò fin dall'adolescenza
Giuseppe Prezzolini disse di lui
Della sua miracolosa piccolezza fisica scaturivano fiamme dardi ghiaccioli tutti insieme incandescenza e puntura di freddo sotto zero
Leo non aveva ancora sedici anni quando pubblico a Bologna il suo primo periodico è permesso
Un mensile dal tono goliardico accanto alla testata un suo disegno qualche anno più tardi nel ventitré diede vita al Toro una rivista quindicinale già evidente il suo stile nelle Kanza grafica animata inetti grammatica
Nel ventiquattro a Colle Val d'Elsa sopra Siena Mino Maccari comincia a pubblicare il selvaggio inizialmente vicino lo squadrismo rurale si trasforma in seguito in rivista politica letteraria
A Roma un altro toscano ma di Prato Curzio Succher programma la parte esce con un'altra rivista la conquista dello Stato
I due fogli nascono la stessa temperie culturale quella di strappare il mese e lo stesso clima politico il fascismo che si avvicina che si avviava verso la nazionalizzazione delle masse
Anche Longanesi aveva aderito al fascismo intransigente rivoluzionario e insieme conservatore un fascismo scrive senza un'idea chiara al di fuori di ridare una morale una giustizia un ordine nuovo
L'Italia
Così incontra Maccari prende a collaborare al selvaggio soprattutto comincia un lunghissimo e fruttuoso sodalizio in tre in contatto anche con Malaparte frequenta a Roma espone i suoi quadri
Nel ventisei la grande avventura animato da una guerriera innocenza come disse di lui Cardarelli diede vita l'italiano
Il primo numero uscì il quindici gennaio la redazione a casa sua in via Irnerio a Bologna nel settimanale tutto bottoni e Corsini inglesi
Longanesi trova un mirabile equilibrio tra inchiostri caratteri tra Rufy Dezza della carta delle Gancia incisioni al tratto soprattutto di Giorgio Morandi Ottone Rosai
Inizialmente l'italiano che reca come sottotitolo Rivista settimanale della gente fascista appare vicino allo squadrismo dalla seconda ondata di Roberto Farinacci
Scriveva in apertura al primo numero della rivista Longanesi e par di sentire veneziana
I popoli nordici hanno la nebbia
Che va di pari passo con la democrazia con gli occhiali col protestantesimo col Futurismo
Con l'utopia col suffragio universale con la pigra con Betlemme con la caserma prussiana col cattivo gusto cui cinque pasti e con la tisi marxista
L'Italia il sole e col sole non si può concepire che la Chiesa il classicismo Dante l'entusiasmo l'armonia la salute filosofica il fascismo l'antidemocrazia Mussolini
Questo giornale cercherà di dissipare Minetti nordiche che sono scesi in Italia per offuscare il sole che Dio ci ha dato
Sempre ortodosso longanesi nel ventisei pubblicò il vademecum del perfetto fascista coniando morti celebri quali la pazzia si serve anche facendo la sentinella un bidone di benzina o appunto il celeberrimo Mussolini ha sempre ragione
Sull'italiano cominciò a combattere gli eterni vizi nazionali la porgliela prosopopea degli imbecilli la propensione luoghi comuni e le opinioni prefabbricate l'ironia sciatta la fastidiose suddivisi erudizione
Li combatto ammette li combatte nette indo sono parole sue
Bordoni sui gagliardetti all'insegna di strapaese
Comma carie ma la parte era in polemica con stracci tutta letterariamente rappresentato dal Novecento la rivista fondata da Massimo Bontempelli nell'autunno del ventisei strapaese stracci età erano le due anime del fascismo insieme due aspetti dell'animo mussoliniano
Astra città finì per aderire seppure di soppiatto in lo stesso Longanesi inserendo nella sua rivista uno strumento stracittadina o prima aborrito ovvero la fotografia
L'Italia nei primi anni trenta si stava tracciando nell'istituzione di un regime che agli intransigenti appariva come una mezza rivoluzione un'epopea mancata
Gli antichi vizi nazionali cominciavano a riaffiorare
Il fascismo di Longanesi si fece beffardo l'italiano si trasferì a Roma con il suo direttore era cambiato anche il formato più piccolo oggi diremmo tabloid la grafica e i contenuti più cultura meno politica
Longanesi che antifascista non fu mai invento allora la fronda un modo diceva per avvenire licenza e disobbedire fingendo di credere
Gli attirò Montanelli sino al mille novecentotrentasette fascista intransigente collaboratore suo dopo esserlo stato di Berto Ricci sul universale
Come lo stesso Montanelli rievocò nel mille novecentocinquantaquattro sul Longanesi hanno borghese nell'articolo a firma Antonio Siberia vietato ai minori di quarant'anni
L'unica che ha venti aprile l'unica che sventola Ossini vent'anni sulla bandiera fascista che diserta i ma prima che cadesse e in questa battuta ceduto Montanelli
Come bugie comprese
In quel clima nacque Omnibus
Il nome della rivista l'aveva trovato Mussolini in persona
Sulla copertina del primo numero la fotografia delle ombre presidente francese del Fronte popolare con la didascalia le idee sono socialiste ma il sarto e borghese blu infatti erano un perfetto completo grigio
L'editore era Angelo Rizzoli la redazione a Roma in via del sudario omnibus a sedici pagine di grande formato al prezzo di una lira se ne vendono quaranta mila copie
E il primo rotocalco d'informazione una novità assoluta per l'Italia
Come scrive Longanesi e l'ora dell'attualità delle immagini delle dive in fotografia la gente va al cinema diamole dunque tante immagini accanto a testi ben fatti ecco un nuovo tipo di giornalismo infatti il ricorso all'immagine
Fusa la letteratura stimolava nel pubblico lettura critica del messaggio visivo soprattutto Longanesi vi esercitò il suo straordinario fiuto bello bello disse nel maggio mille novecentotrentotto a Moravia che li portava un racconto
Come fai a dirlo fece lo scrittore se non l'hai ancora letto infatti rispondere io se l'avessi letto non lo direi
E appena Moravia si riuscì furibondo gettò il manoscritto sul tavolo di Montanelli in giungendo agli porta in testa il capoverso di coda Moravia e come le stoffe inglesi il rovescio e meglio del dritto
Aveva ragione
Ma è una battuta questa che vale anche per lui Longanesi
Non sapeva che è vero che cosa volesse dire deduzione
Il suo processo era del tutto induttivo dal particolare al generale uno sguardo una parola un gesto gli bastavano però a ricostruire una persone a pronunziare su di essa giudizi spietati quanto irrevocabile
Nel mille novecentotrentotto raccontò ad Ansaldo di essere diventato antifascista in tram guardando il di dietro di un console della milizia
La rappezzata borghesia italiana dopo il quarantacinque lo mandava in bestia ma la vista d'un operaio ciondolo uni facile invocare spietate repressioni capitaliste
L'avventura di Omnibus finisce nel gennaio mille novecentotrentanove il ministero della cultura popolare chiude il giornale con un pretesto un articolo sulla morte di leopardi giudicato irriverente dal prefetto di Napoli
E la vendetta dei conformisti sull'intelligenza
Eppure la frenetica attività di Longanesi non si arresta
Nel marzo trentanove a Tripoli con la moglie Maria su invito di Italo Balbo bellissima la foto che li ritrae lui piccolissimo in calzoni corti di fronte al gigante Balbo con Barbara
Sahariana
Continua a scrivere a dipingere a illustrare nel maggio del quaranta nella collana che dirige per l'editore Rizzoli pubblica il deserto dei Tartari di Dino Buzzati edile in tanti gli inventa anche il titolo il romanzo si chiamava in realtà la fortezza
Fu Longanesi escogitare il titolo
Il deserto dei Tartari come inventare il titolo del romanzo di Giuseppe Berto il cielo è rosso con il pubblico trovandoli anche il titolo tre rifacendo gli Uniti Thing molto profondo
Giugno mille novecentoquaranta Alitalia entra in guerra Longanesi disse a Montanelli che catastrofe
Pensa quanti reduci avremo quando sarà finita
Purtroppo che era appena cominciata
Longanesi scrive su primato la rivista di Bottai redige fronte il giornale del soldato nel novembre quarantadue l'italiano cessa le pubblicazioni
In quegli anni Longanesi è sempre più attratto dal cinema che da tempo segue con interesse aveva scritto sulla rivista Cinema aveva firmato sceneggiature nel trentotto trentanove batticuore di Mario Camerini e la fine del quarantuno Fra Diavolo di Luigi Zampa
Finalmente nel quarantatré un film come regista si intitola dieci minuti di ritardo
Narra di un folle che mette una bomba in un palazzo e poi va ad avvisare gli inquilini che hanno soltanto a dieci minuti da vivere
L'armistizio sorprese Longanesi sul set nel suo film non portò a te a termine che pochi spezzoni
Dopo l'otto settembre insieme a Mario Soldati Pierre registi Steno e Riccardo Freda non l'amico di Ventura quello che poi è diventato celeberrimo per il dell'orrore Riccardo Freda
Ripara Napoli già occupata dagli anglo americani
Con qualche difficoltà ottiene un piccolo incarico a Radio Napoli scrive
Rifarsi una vita in condizioni così poco favorevoli fra stranieri maledettamente stupiti orgogliosi che giudicano tutti gli italiani ladri ruffiani non è così facile
Soprattutto a quarant'anni quando non si crede più con un'estrema forza ai grandi reali e soprattutto quando questi ideali non ci sono più
E la Napoli raccontata da Malaparte nel romanzo la pelle una retrovia dove l'Italia sembra essere sprofondato nella più sordido delle sconfitte una resa prima di tutto morale e civile
Il comma la parte Longanesi chiedere il quarantaquattro riscrizione al Partito Comunista
A una condizione una rigorosa autocritica Curzio vi si piegò e ottenne la tessera Leo per fedeltà a se stesso rifiuto
Nel luglio quarantaquattro riesce a far ritorno a Roma allestisce uno spettacolo teatrale teme di essere epurato inseguì molti progetti senza portarne a termine nessuno
Il destino che aveva cambiato cavallo lo attende a Milano
Qui nel mille novecentoquarantasei con il sostegno dell'industriale Giovanni Monti
Nacque la Longanesi e C una casa editrice capricciosa bizzarra intelligente come lui stesso lo definì
In quegli anni pubblico anche i suoi libri parliamo dell'elefante In piedi e seduti il destino cambiato cavallo un morto fra noi ci salveranno le vecchie zie
Nel romanzo per immagini una vita uscito nel mille novecentocinquanta il Longanesi Affori sta illustratore rio foco quegli anni difficili con il consueto ironico distacco non la propria vita
Ma una sorta di autobiografia degli italiani
Mentre i romani mangiavano le granite di panna cadde Mussolini
Quel giorno dopo aver sputato sulla salma di Mussolini i milanesi andarono di corsa al cinematografo
Non dimentichiamo che la prima la alla prima Longanesi dobbiamo il fatto di avere conosciuto in Italia anche grandi scrittori stranieri mai pubblicati
Fino ad allora
Da Jamie Schena a abortisse
Le quarantasei a rotta primo rotto pubblico un Canesi il sul libro che importante la Marcia di Radetzky
E tanti altri nel quarantasette Longanesi ha fondato un mensile il libraio
Interamente dedicato all'informazione culturale alle novità editoriali non soltanto quelle della casa editrice
Di collaborano tra gli altri oltre a Giovanni è un salto Moravia Elsa Morante nulla chiamava Elsa morente Comisso Irene Brin
Nel mille novecentocinquanta quando il libraio cessa le pubblicazioni nasce il borghese
Sul primo numero appaiono i nomi dei collaboratori Ansaldo Montanelli Spadolini Dillinger Sabini no Baldacci Figo sta e Prezzolini il Gotha del giornalismo italiano
Fin dalla copertina che Longanesi stesso disegnava il borghese rappresenta un capolavoro di grafica e non soltanto ideato si legge per combattere ogni forma di retorica e di soprusi politici
Non si piegò mai al conformismo vizio sempiterno della stampa italiana sempre pronta a piegarsi scrisse Longanesi alle veline via via del Minculpop delle Botteghe Oscure oppure ornate dal Biancofiore di Piazza del Gesù
Sono la stessa cosa
Sul Borghese
Longanesi da anarco conservatore qual era difese un'Italia immaginaria in nome di una borghesia che in Italia non c'era e forse non c'era mai stata ma fu lo stesso una bella battaglia come tutte quelle senza speranza
Io il primo a esserne consapevole
Basta sfogliare le illustrazioni che compongono il volume di borghesi stanchi con quel suo fondo malinconico c'è raffigurata un'Italia di vecchi squadristi
Generale in disarmo prelati carabinieri borghesi pavidi commendatori maneggioni comunisti arroganti democristiani famelici fanciulle in fiore signore pronto a tutto è vecchia zia
Nel giugno cinquantadue piccola macchia una geografia longanesi esce garofano rosso
Un quindicinale a favore dell'ENI voluto da Enrico Mattei Longanesi senza apparire lo stampe redige insieme con Giovanni Ansaldo Gaetano Afeltra e Giorgio Torelli garofano rosso uscirà fino al marzo del cinquantatré
Non ghanesi sul Borghese misure il suo estro anche con la nuova musa la pubblicità
Dove però conserva avvolgendola nuovi finì la sua vena corrosiva insieme malinconica che non di rado indulge al surreale
Come Nesi quadri spesso ammiccanti ironici al pari delle sue battute con quei personaggi in volo sopra ce li hanno volati o sospese in un tempo che non c'è più
Era probabilmente consapevole Longanesi che alle spalle non aveva nulla e che la tradizione in nome della quale aveva condotto la propria coraggiosa e disperata polemica se l'era inventata lui
Anche il fascismo per Luís sit-in TTT si identificava unicamente con un suo Mussolini con il quale aveva continuato a comunicare anche dopo il quarantacinque come Dossetti pretendeva di fare con Dio in presa diretta
Ma chi gli rimprovera di aver inventato una borghesia uno stile in costume un gusto che erano soltanto suoi
Cioè di aver regnato su un reame senza territorio senza esercitato senza nulla e di averlo fatto contare invece diminuirlo ne esalta il valore alla fine del cinquantasei lascia la casa editrice con il progetto di aprirne un'altra finanziato da Rizzoli i libri di Longanesi
Sembra persino di buon carattere il che conoscendolo che era un pessimo segna continuava a scrivere a dipingere mai sentiva forse come in uno dei suoi aforismi
E alla fine ritrovarsi soli una bandiera stinta in mano in un vicolo cieco che sarà battuto dal piano regolatore
Mille novecentocinquantasette
Il ventisette settembre venne colpito da infarto nel suo studio di via Bigli fece in tempo a dire meglio così alla svelta e qui dentro al premier Nesi non gli riuscì
Spirò qualche ora più tardi in un letto d'ospedale
Pochi mesi dopo apparve postumo il suo libro me ne vado
Nello splendido ritratto che ha fatto ora Renato Besana De Leo Longanesi
è stato evocato più volte il nome di Curzio Malaparte io ricordo una sua fotografia una foto di ma a parte che aveva Longanesi c'era la differenza di quasi un metro sembrava il suo bambino ecco ma visto che è stato evocato il nome di Curzio Malaparte
Chiedo Enrico Nistri di proseguire questa carrellata di ritratti corna Curzio Malaparte
Perfetto
Firenze autunno del mille novecentoventidue anche dei mezzi lingue civile che un comprimario di quelle vicende Alessandro Pavolini destinato a una maggior fortuna come protagonista del fascismo storico
Descriverà con queste liriche parole
La stonature che nascevano in piazza improvvise come i mulinelli della polvere nell'essere diventa canti Rosi nei rioni ostili revolverate
Vie deserte con tutte le porte le persiane serrate come per un temporale
In questa città rissosa e faziosa in cui la fazione plebea e populista del fascismo incarnata da Tullio Tamburini aveva avuto da poco il sopra il sopravvento sopra quella legalitaria
Si fa per dire visti i tempi legata al marchese Dino Perrone Compagni
Un giovane e già promettente intellettuale incomincia a fare politica
Incominciamo a fare politica da fascista entrando nel direttivo del fascio locale come responsabile dei sindacati
Alle spalle a un passato glorioso di combattente ma anche uno strano pamphlet un pamphlet Eretico
Il dissacratore intitolato diva Caporetto che pochi mesi prima i fascisti avevano fatto sparire
Dalle librerie nella maniera più semplice rompendo le vetrine che esponeva
Si chiama Curzio Succher tutt'
Il nome di Malaparte lo assumerà più tardi come uno pseudonimo suo padre è un mastro tintore tedesco calato a Prato al seguito della nascente industria tessile la madre alla quale sarà sempre moltissimo
Legato come poi egli notava ironica avrebbe notato
Ironicamente Longanesi
Italiana
E al liceo Cicognini Pellice che oggi la logica della razionalizzazione della rete scolastica
Vuole sopprimere a quel con quel collegio glorioso in che aveva studiato qualche anno prima anche D'Annunzio aveva imparato ad amare l'Italia lavarla tanto che la partito volontario a sedici anni e prima ancora che l'Italia entrasse in guerra
Nella regione
Garibaldina
Ma la parte su certe come si chiamava allora aveva aderito al fascismo ed era entrato nei sindacati come organizzatore del sindacato i fiorentini si occuperà pochissimo
Non aveva la stoffa del politico almeno del politico da parata si occuperà invece molto di sindacalismo la sua passione del sindacalismo rivoluzionaria come teorico e anche come persona che cercava attraverso il fascino
Della sua persona attraverso i propri contatti di recuperare quella là del sindacalismo rivoluzionario che era andata con d'Annunzio all'impresa fiumana senza molto successo cercano di riportare al fascismo
Alceste De Ambris che dal fascismo invece si era allontanato vedendo nello squadrismo un qualche cosa che non faceva l'interesse dei lavoratori cercava fin da allora disperatamente oserei dire
Devi fornire al fascismo nascente regime una dottrina una dottrina che un partito un movimento fondato sulla prassi
Respingeva
La prima opera ideologica in questo senso di Malaparte a parte
La rivolta dei santi maledetti nuovo titolo che assunse diva Caporetto e che aveva una sua logica in certo qual modo fuori Italia barbara Italia barbara che cosa rappresentava rappresentava l'esaltazione dello specifico italiano
E il ribaltamento di una vecchia tesi che era stata liberale che era stata massonica in base alla quale il male dell'Italia sarebbe stata di non avere avuto
Una Riforma protestante il male dell'Italia sarebbe stata la manca la controriforma secondo Malaparte invece l'Italia aveva una sua specificità
Aveva una suo fondamento il cattolicesimo che gli esaltava in chiave politica come molte altre non in chiave religiosa perché uno spirito religioso almeno in termini tradizionali egli non lette mai
E qui ci si riallaccia anche a certi temi dell'Italia della rivolta dei santi maledetti o viva Caporetto quadretti foto originali l'esaltazione
Del popolo un certo populismo che lo spingeva ad esaltare il fante
Espressione del contadino soldato espressione del re fondamento intimo della razza contro la borghesia contro gli ufficiali almeno di ufficiale di carriera gli ufficiali di stato maggiore contro gli imboscati
Qualcuno dell'antifascismo apprezzo in Malaparte un uomo che rappresentava con coerenza di idee limpidezza di stile
Meglio di molti altri quelle che avrebbero potuto essere le idee del movimento questo qualcuno si chiamava Piero Gobetti che nel mille novecentoventicinque si fece editore dell'Italia barbara
E nella prefazione una prefazione che aveva un valore storico e direi profetico vista la morte precoce del Gobetti che tutto conosce conosciamo
Lo descrisse come la più forte penna del fascismo e da settario intransigente non settario filistei si dichiarava soddisfatto di pubblicare questo libro che
Era un libero degli polemiche di ideologia se vogliamo di propaganda fascista lui Gobetti che antifascista era stato e che all'antifascismo avrebbe sacrificato la propria ma nel frattempo ma la parte
Aveva fondato nel mille novecentoventiquattro una rivista la conquista dello Stato leninista che già nel termine altisonante ambizioso rappresentava quella che era una delle grandi aspirazioni di Malaparte cioè fare sì che lo squadrismo che era stato un moto in composto una pura reazione arrivasse a passare dalla Provincia al a Roma dalla Provincia alla conquista appunto dello Stato a fornire un'ideologia nasce nel ventiquattro
E anche questa interessante nel ventiquattro
Nasce anche un'altra rivista il selvaggio il selvaggia però nasce a Colle Val d'Elsa in piena provincia toscana la conquista dello Stato nasce a Roma la temperie ideologica è la stessa c'è stato il delitto Matteotti
C'è stata l'abbandono da parte di molti esponenti o anche semplici simpatizzanti e militanti fascisti di un partito che sembrava destinato a cadere sull'onda di una rivolta morale c'è la rivolta della dello squadrismo di base nei confronti di un Mussolini che non sembra in grado di tenere più che non sembra più in grado di opporsi a coloro che ne vorrebbero la caduta una rivolta che poi culminerà con il procione un cemento dei Consoli della Milizia e poi finalmente con il discorso in cui
Mussolini getterà le basi di quello che il regina
Intorno alla conquista dello Stato che è una strana rivista e politica e culturale troviamo firme
Destinate a larga fortuna pensiamo a un Giorgio Pini futuro biografo di Mussolini direttore del Resto del Carlino ma Giuseppe Bottai gattino Alfieri allo stesso già citato Alessandro Pavolini
A una Enrico Falqui
All'UDC Volpicelli è un personaggio molto particolare
Elio Vittorini Elio Vittorini aveva veramente i calzoni corti veniva dal profondo Sud per guadagnarsi da vivere si era arruolato aveva poco più di diciassette anni voleva arruolarsi anzi in aviazione per fare l'esame per fare la selezione venne a Roma
Malaparte aveva visto Vittorini aveva conosciuto Vittorini soltanto attraverso i suoi articoli e se l'era immaginato come un professore magari barbuto e si vede questa adolescente con le gambe villoso e sotto i calzoni corti questo ricorda un po'lo stupore di Mussolini quando i dissero che quel Giovanni Spadolini che scriveva su Italia e civiltà non era un vecchio professore come lui se l'era immaginato ma era un ragazzo un liceale o poco più anche Illy dell'età pressappoco
Di Vittorini nel venti qua nel ventisei quando
Scriveva sulla rivista la conquista dello Stato come tante riviste che non hanno tanto il compito di cercare il mercato quanto di gettare dei sassi ebbe vita breve
Fino al mille novecentoventisette secondo i maligni la conquista dello Stato in realtà era la conquista del barattolo varato aveva il cognome di un deputato fascista napoletano che finanziava la rivista
Quando per vari motivi malato non dette più soldi la rivista chiuse tra l'altro ma a parte se la prese per questa insinuazione che era stata fatta e ci scappò il solito duello allora quando qualcuno si riteneva offeso da un articolo invece che mobilitare gli avvocati magari cercare dei
Scroccare qualche decina o centinaia di milioni prendeva lasciavo la prendeva la spada volte la pistola se non altro rischiava anche del suo non faceva rischiare il presunto offensori
E la conquista dello Stato ha però nel frattempo diventa una delle riviste di strappare ex che cosa strappa sette montato sotto forma di aggettivo strappa risana un termine talora offensivo che il suo sì o del riduttivo che azionava sinonimo i nazional popolare
In realtà strapaese era stato un tentativo di incarnare
Un sentimento profondo la consapevolezza che il popolo italiano aveva e qui si ritorna al discorso dell'Italia barbara che aveva fatto prima una sua specificità aveva una sua tradizione non doveva nutrire sentimenti di inferiorità
Nei confronti delle nazioni
Del nord
Era la consapevolezza che questa Italia tradizionale cattolica paesana di quella provincia profonda di cui ha parlato nella sua bella introduzione Marcello Veneziani
Aveva una sua importanza doveva essere stessa riconquistare Roma doveva riappropriarsi della politica doveva incerta qual modo stabilire finalmente avere voce in capitolo quando Mussolini fa il discorso dell'Ascensione esalta la ruralità esalta l'incremento demografico demografico
Per un certo frangente in un certo periodo gli strappa esami credono di avere vinto in realtà il regime seguiva logiche diverse guardava lo sto a Paese ma guardava anche all'intero quindi ad una forma di universalismo
Sapere se rappresento una stagione rappresentò anche un momento letter d'altra parte Malaparte era un personaggio singolare invece fu un certo don Giovanni ISMU intellettuale amava le idee
E nera per la verità a differenza di altri scrittori riamato ma dopo un po'si stancava forse pensava come quel giornalismo
Francese che se avesse detto sempre le stesse cose alla fine sarebbe venuto a noia lettore invece lui al lettore non voleva venire a noia per cui dopo avere sapere rappresentato una delle penne migliori destra paese
Dopo essersi tagliato di un sodalizio ad Ardengo Soffici che fu il prefatore di una del sulle prime opere incomincia a simpatizzare per il movimento opposto per nel Novecento che aveva avuto il massimo
Bontempelli il suo iniziatore e farsi promotore al contrario di una svecchiamento della letteratura italiana lo siccome dopo essere stata l'espressione Dello squillano in campo politico dello squadrismo opposto appunto al moderatismo incominciò a simpatizzare invece per quella campagna revisionisti che che aveva in
Un Bottai il suo più vivace più intelligente più tenace esponente
Finita la parentesi giornalistica con la conquista dello Stato
Parente si tiri delle riviste Malaparte fece il suo grande salto nel senso che arrivò al quotidiano e al quotidiano import per molti aspetti più importante d'Italia alla stampa che fin da allora era proprietà del famiglia Agnelli
Si dice di Missiroli che avesse fatto una bella discussione con degli amici sarebbe stato son delle belle idee uno di questi amici bisognerebbe
Bisognerebbe scrivere se però dice ci vorrebbe un quotidiana nel senso che Missiroli praticava non tanto la censura quanto l'autocensura Malaparte rifatte rimase a lungo alla guida del Corriere Missiroli
Fu uno storico governativo per definizione e anche un grande direttore del Corriere della Sera
Fa parte viceversa come direttore della Stampa scrisse quello che pensa
Pensate che ad esempio riuscì a conquistarsi
Un buon numero di lettori operai Ettore operai che potevano avere anche dei motivi per non avere simpatie per gli Agnelli perché nella sua rivista feci sviluppo tutto una polemica contro il metodo Beggio il sistema vedovo era un metodo di teorizzazione del lavoro cioè di sfruttamento di controllo dei tempi meccanici
In un'epoca in cui sul modello Ford Institute si introduceva in Italia alla catena di montaggio in più andò spesso inviato speciale a Mosca e mandò delle corrispondenze molto direttive che interessavano moltissimo proprio perché nel clima
Conformistico della stampa italiana per la verità non soltanto italiana nei confronti del Russia sovietica dicevano cose che proprio
Cher
Fatto si è che perse la direzione della stampa seppe farsi dare comunque una liquidazione milionaria logorio a qualche presente in sale di riuscire a ottenere dalla stessa incominciava
Un momento difficile della propria vita politica in quanto Valle occuparsi di nuovo direttamente di politica e si nemico Italo Balbo di Balbo era stato amico aveva addirittura pubblicato una vita di pizzo di fare dedicata al luogo in cui aveva avuto la sua parte
Anche Elio Vittorini all'epoca fervente fascista sia pure di un fascismo di sinistra al quale avrebbe tenuto fede almeno fino alla guerra di Spagna in realtà
Anche un pochino di più
Fatto si è che per vari motivi e non per il suo vero antifascismo ma per la sua mania di legarsi alle lotte tra gerarchi fu mandato fu arrestato in un primo tempo poi mandato al confino dapprima confino per la verità balneare
Dapprima a Lipari poi al Forte dei Marmi che non era notoriamente la Siberia deve tra l'altro riuscì ad intrecciare amori ovini nel senso che la famiglia Agnelli dopo averlo liquidato vede liquidata la virtù di una delle
Proprie pupille comunque riuscì a riconciliarsi col regime
Perché Musso Malaparte inseguita avrebbe mi sarebbe presentato come un perseguitato me realtà riuscì a farsi finanziare dalla ministero della cultura popolare la sua rivista prospettive e la quale tra l'altro svolgeva una politica culturale come si direbbe oggi opposta a quella destra paese
In quanto cercava di modernizzare la cultura italiana e polemizzano per la verità a volte non molto generosamente con coloro che erano stati i suoi primi maestri e professore protettori
Penso ad Ardengo Soffici che una volta in una rubrica annoverò fra le Muse cretine
Non so se c'era stato l'uomo che prima della guerra aveva più contribuito a svecchiare la critica artistica italiana facendo conoscere il doganiere Rousseau con gli impressionisti info visti i cubisti al pubblico italiano
Nel dopoguerra aveva conosciuto il suo Raffaella Lord si opponeva all'architettura razionale Malaparte direi che lo ricompensa male perché anche quest'aspetto di ingenerosità d'ingratitudine fa parte del suo carattere con carattere complessa
Andò poi inviato speciale in guerra come sappiamo con corrispondenze che brillano per quella tratto che anche in Montanelli è stato notato c'è un'enorme fantasia che magari li faceva rappresentare gli avvenimenti meglio ancora che se le avesse viste famosa la sua Bugia però Bugia geniale del cavallo congelato che muore come una sorta di blocco di ghiaccio
Perché la Grecia avrebbe ceduto in pochi giorni mentre invece come sappiamo le cose andarono diversamente se no anche dopo la caduta del del fascismo ma la parte ebbe un nuovo cambiamento di vite
E non soltanto passò all'antifascismo ma addirittura chiese la tessera
Del Partito Comunista come è stato ricordato prima ricordando la propria nascita proletaria ricordando le persecuzioni che avrebbe subito ricordando il proprio antisemitismo e qui aveva ragione uno dei suoi libri più fortunati
La Tecnica del colpo di Stato che pubblico
A Parigi era un sta in questi erano dei violenti attacchi contro Hitler definito se non vado errato nel citazione un tiri Oregon
Un tedesco bolso il quale era come ideale politico un Giulio Cesare in costume tirolese è uno degli appigli pratiche non vengono citati
Nel nel libero dei Andriola su Mussolini antifascista citato invece proprio a questo antitedesco sì scusate lapsus
Walter anti-nazista diciamo forse ma anche antitedesco per la verità ha detto però che quando scriveva queste cose
Fra il fascismo la Germania le tre ritmo non esisteva quella sintonia che sarebbe venuta dopo per una serie di circostanze che conosciamo
Come indico rispondente adeguare anche come ufficiale di collegamento con le forze alleate Malaparte risale la politica
Nascono così reportage che poi verranno raccolti nell'appello però direi che anche in questo momento anche quando ha chiesto si accinge a chiedere la tessera del Partito Comunista con motivazioni e poi ha fatto particolari Malaparte non riuscirà mai veramente ad identificarsi con una sola causa
Coni era un epigramma sull'otto settembre l'otto settembre memorabile il data volte le spalle alle infausta alleata
L'Italia con l'antico il suo valore alla vittoria
Guidò il vincitore questo epigramma mi piace ricordarlo perché Augusto Del Noce in uno degli ultimi anni
Nella sua vita quell'Augusto Del Noce fra i suoi tanti meriti ha avuto anche quello di chiamare a collaborare in tempi difficili al tempo il qui presente Marcello Veneziani recitò in un elzeviro sul tempo era l'ultimo Del Noce
Che era stato sì senatore democristiano che incominciava avvertire questa insoddisfazione nei confronti del chiude il conformismo antifascista che aveva per un mezzo secolo cloroformio Ytzhak la cultura italiana
Da questa esperienza uscirà un libro che si intitola la pelle libro crudele libro amaro libro urlato
Talvolta talora invece sussurrata
Libero senz'altro software libro in cui viene descritta l'aberrazione di una Napoli in cui almeno secondo la Bugia però con un fondo di verità probabilmente di Malaparte per pagare vere
E toccare una ragazza vergine si paga più che per usarne perché oramai una vergine è diventata una rarità libro in cui è descritta quella scena grande e terribile della fucilazione sul sagrato di Santa Maria Novella dei franchi tiratori
Libro in cui è descritta tutta la miseria di un'Italia che ha perso i suoi tradizionali punti di riferimento
Questa
Questo libro direi che è tutta l'anima e tutto il dolore di ma la parte più che invece in un'opera per molti aspetti eccessivi per molti aspetti falsa per molti aspetti nata da una revisione di corrispondenze che erano di tutt'altro segno
Quale invece Blackfoot
Il fatto interessante è lui che aveva seguito i liberatori ma la parte incomincerà a scrivere liberazione tra virgolette perché capì che l'Italia non era stata liberata perché soprattutto non si può essere liberati dagli altri ma bisogna essere liberati soltanto da se stessi
Tra l'altro altri fattori probabilmente indussero Malaparte a una revisione del proprio atteggiamento
Se ne possono citare due uno sulla pubblicazione dei Quaderni di Gramsci Gramsci i suoi quaderni dal carcere si cerca sempre la frase del pubblico ministero che disse e questo a questo ma dovremo impedire di pensare per almeno dieci anni e realtà
Pubblici ministeri come qualcuno sa a volte esagerano ma poi e il tribunale poi la prassi dei carceraria fascista gli consentì di scrivere di scrivere moltissime di scrivere anche bene ma la parte ripeto
Aveva dato un giudizio molto severo su Malaparte anche sulla sua rivolta dei santi maledetti e l'aveva inserito nella categoria del Brescia n-esimo letterari
Aveva cioè definito un reazionario come il padre bresciane anti risorgimentale cattolico
Del l'autore dell'ebreo
Il Verona quindi sentiva nonostante la stima personale che un Togliatti aveva dell'UI sentiva ma la parte che la cultura di sinistra quella soprattutto legata al egemonia gramsciana non lo apprezzava
E poi vi fu un altro fatto doloroso nonostante che poi avesse aderito all'antifascismo
Malaparte fu sottoposto ad un processo per in cui nel per collaborazionismo col fascismo
E si dovette discolpare dovete andare presso il Tribunale di Firenze tra l'altro si dovette rivolgere a Giacomo Debenedetti per avere una testimonianza è stata pubblicata su una rivista fiorentina questa lettera o in cui lo discolpa sa chatta su questo non gli piaceva anche perché nel periodo in cui voleva avere il passaporto per andare a Parigi e tra l'altro è curioso che quel Giacomo Debenedetti ebreo perseguitato
Che lo discolpa fosse anche quel Giacomo Debenedetti che aveva pubblicato particolare curioso un saggio encomiastico sulla prosa di Mussolini lui grande critico letterario nel mille novecentotrentasette ovvero alla vigilia della campagna bella cosiddetta difesa della razza
Va a Parigi ma la parte direi che ha per l'ICI a un'altra grande delusione e concepisce un libro che uscì postumo ma un libro che direi e forse fra i libri di Malaparte il più grande il più profetico questo sì libro che è stato raccolto da Enrico Falqui dopo la morte dello scrittore si intitola mamma Marcia e riprende tediare testimonianze giudizi sentimenti e risentimenti
Di Malaparte nei confronti della Parigi degli esistenzialisti
Del nelle confronti del Parigi di Sartre e del Sir Tristan
C'è in lui un riflette un rigetto psicologico prima ancora che ideologico viscerale addirittura olfattivo nella nuova Europa che gli dette
Ho detto un recettore fattivo perché e li cita la cifra di questa nuova gusci di questa nuova Europa uscita dalla liberazione liberazione come la scrive Luigi tra virgolette
In queste parole un odore di carne sporca di ascelle Madrid e di sudore di capelli unti
Dirà fra parentesi Malaparte quante scuse trova l'uomo per non lavarsi la guerra l'esistenzialismo la mancanza di sapone la malattia
Una città Parigi che non è più quella che aveva conosciuto amato sognato negli anni venti e nei primi anni trenta ma aveva cominciato a puzzare subito dopo la guerra quando era sorta all'improvviso quella razza mista venuta dai bassifondi orientali dell'Europa
L'odore delle sigarette Virginia del generale Leclerc
Era appena svanito nell'aria quando aveva cominciato a diffondersi per Parigi quell'odore di cosa morta di carne sporca che era l'odore della liberazione di quella nuova forma di schiavitù
Che era la libertà in Europa
Nel mille novecento quarantacinque
Non è solo una questione di NASA è anche una questione di sangue l'odore grasso e acido dissente celermente pre
Appare ai sensi di Malaparte come un miscuglio di omosessualità e di mercato nero di comunismo ed i SerT risma l'indizio dell'affermazione di un nuovo tipo umano di una nuova razza dilagata
Nell'Europa occidentale dopo la caduta del Reich l'odore della Europa orientale dell'Europa marcia l'odore scrive ma la parte di quella razza marxista che ha invaso l'Europa dopo la Liberazione
Molte altre cose si potrebbero scrive di Malaparte
A cominciare dalle sue ennesime giravolte ideologiche la collaborazione al tempo in cui criticava la DC degli anni Cinquanta prendeva in giro di Scelba e anche gli Scalfaro per il loro moralismo bacchettone
Ma anche l'amicizia con Tambroni che allora è un esponente della sinistra decide che come ministro dell'Interno agli aveva addirittura messo a disposizione un commissario di pubblica sicurezza per risolvere i casi che denunciava nella rubrica battibecco una rupe
Bricca seguitissima
Una rubrica che fece salire di cinquanta mila copie senza regalare Cassette magari di Tinto Brass che allora per fortuna non c'erano nelle casette e Tinto Brass la della verità c'era soltanto il sederino a quel è un'altra cosa che non andava sulle riviste fece salire di cinquanta mila copie la tiratura
Si potrebbero ricordare anche le giravolte di un padre Lombardi
E di un Togliatti dinanzi alla tomba dinanzi scusate ancora prima al letto d'ospedale di Malaparte diviso fra la passione per la Cina di Mao di cui non poteva comprendere gli errori e gli orrori e gli errori
La conversione al cattolicesimo
Conteso o come un personaggio di Stendhal quando muore fra le sue due amanti ma forse e vorrei dire per concludere presto che la vera cifra della sua opera va ricercata altrove
Intanto va ricercata nella cultura umanistica nella profonda cultura umanistica che aveva assimilato Jacques quando i suoi panni nel Bisenzio nelle Aule severe del liceo
Cicognini ma anche in un'altra cosa nella sua profonda salute morale in una vitale repulsione per quanto di ambiguo dei sporco di sordido di contro natura assediava nei civiltà europea
Fu una ricetta Diana anche in questa nel suo ricette di quanto avvertiva come una lepre o criticamente come una lenta corruzione della nostra natura
La vera cifra di Malaparte sta nella sua istintiva avversione che si fece risultino iscritti oscura sensazione di morte consapevolezza che la liberazione dell'Europa da parte delle armate americane
Aveva condotto anche alla liberazione dei pulsioni e di istinti e di comportamento che ne avrebbero compromesso
La fibra morale
Il testamento
Spirituale di Malaparte non soltanto perché uscita postuma e proprio in Malaparte nella sua avversione per l'odore dei capelli sudati delle cosce unte dei piedi sporchi nelle calze bucate nelle unghie nere
Che macchia vanno il bianco dei tavolini disse lucerne
Forse ma la parte come disse di Luís con la consueta cattiveria Leo Longanesi rimase egli stesso per tutta la vita un decadente chiamava la mamma e gran parte eppure come pochi altri questo eccessivo contraddittorio talvolta persino mendace inviato speciale nelle Misseri nelle tragedie del Novecento
Hanno cono pochi uomini come lui hanno conosciuto la limpida percezione della decadenza europea
Enrico Nistri ha scavato a fondo da toscano e da profondo conoscitore nella biografia letteraria di Malaparte
Adesso affrontiamo due e grandi scrittori che hanno avuto una popolarità straordinaria nel nostro Paese e non solo nel nostro Paese sono tra i più tradotti nel mondo cominciamo compiti Grilli di cui ci parlerà adesso Fabio Andriola
E vi prometto che prima delle otto chiuderemo ribatte
Ma non solo prima delle otto chiuderà i battenti ma scendiamo anche di qualche metro a terra perché Pitigrilli non voglio correre nell'errore che farà molti biografici che finiscono per innamorarsi dei propri personaggi
Non ha mai volato alto come ha volato ma la parte non ha mai volato alto come poteva volare
Longanesi non ha volato alto certo come Guareschi
La dimostrazione e che
Spesso
Bisogna cominciare dalla bici e dire che a Pitigrilli esso non vorrei e se come dice troppo pedante perché sicuramente le persone che hanno purtroppo per l'ho una certa età sicuramente ricordano che Pitigrilli per chi ha meno di diciamo una quarantina cinquant'anni bisogna comincerà spiega che Pitigrilli si pronuncia con atti solo e non con due e poi ricordargli che è stato uno dei più grandi scrittori italiani
Almeno a livello di vendite negli anni venti e trenta e tutto è ancora fosse anni quaranta è un grande scrittore italiano che viene ancora letto oggi in Germania in nell'Est europeo
Tra gli scrittori italiani che ha avuto più traduzioni in tutto il Sudamerica è un traduttore un lo scrittore italiano che possiamo rileggere solo da pochi mesi in Italia perché sono stati appena ripubblicati due dei suoi quasi quarantasei o quarantasette libri
Ma qui non siamo a parlare del dello scrittore che fece arrossire la mamma come lo ha definito Umberto Eco in un suo celebre saggio ma di un di uno scrittore che è stato anche giornalista anziché prima è cominciato a essere giornalista e poi diventato scrittore un giornalista che non meno di Malaparte di di Longanesi ha avuto i suoi bei problemi con la col potere
Il potere che lo
Che lo vide in una maniera sempre molto surreale com'era suo reale il personaggio Pitigrilli è un personaggio che si muova assolutamente sull'onda del paradosso era un cultore di paradossi
Era uno scrittore che infarcito di paradossi suoi scritti ed è una persona che involontariamente riuscito a vivere in maniera paradossale su qualche cosa potrà vedremo dopo
Uno di questi paradossi e proprio il suo rapporto da giornalista e da scrittore da intellettuale tutto sommato col potere
Nel senso che a differenza di non so dei personaggi cui si è parlato qua oggi ma anche di altri personaggi che possano aver vissuto più o meno nel suo stesso periodo
Pitigrilli ha una caratteristica che lo rende unico ebbe un sacco di problemi di tipo politico pur essendo la persona più a politica se non in politica del mondo
Sfido chiunque a leggere nelle sue le sue quaranta e rotti libero io nella collezione della sua rivista più celebre le grandi firme
Qualsiasi riferimento alla politica del momento del passato non c'è assolutamente niente di tutto questo eppure nonostante tutto lui riuscì in qualche maniera attivarsi
In maniera abbastanza imparziale
Lei Mimì Cinzia e sia dei fascisti o degli antifascisti che fosse questo nasceva anche da un certo suo atteggiamento
Ciò tutto sommato poco italiano ecco se Malaparte armarci Paliano
Longanesi è un italiano che amava questo Paese anche se ci stava un po'stretto Pitigrilli in Italia ci stava stretto e basta perché non aveva nessuna particolare
Vocazione diciamo all'italianità almeno in apparenza e raccontava con un certo una certa così nonchalance è una certa auto compiete concerto autocompiacimento fatto che fin da piccolo quando i genitori portavano sulle montagne del Piemonte
Cercava di arrivare prima possibile alla frontiera perché ora vedere la trascritta Francia alla frontiera questo per dire un po'che tipo che forse ma una la cifra verrà propria di Pitigrilli rientra in uno dei suoi più famosi motti
Ed è quello ammetto il Baccio alle Boso non ammetto la stretta di mano al cretino
In un'Italia che sempre incline agli estremismi e conformismi una persona che ragionare in questa maniera si rendeva automaticamente
Un solitario e come solitario tutto sommato ambiti di chi le ha vissute soprattutto è finito
Tanto è vero appunto che a dispetto di tanti altri scrittori scomodi
Che comunque hanno comunque continuato ad avere un avuto una vita letteraria editoriale anche dopo la loro morte di Pitigrilli
Possiamo diffusamente parlare del silenzio che lo ha circondato
E non dimentichiamo che personaggi come Longanesi Malaparte che ebbero a che fare con Lou ebbe una lunga amicizia con Malaparte Longanesi fu ospitato
Sulla rivista le grandi firme in più di un'occasione
A stento lo citano nei libri o nei loro ricordi
Questo per riguarda i quella del personaggio Pittelli nel nel generale entrando nello specifico quindi vedendo un po'il ruolo di un Pitigrilli giornalista
Un Pitigrilli giornalista non politico quindi che non aveva nessun progetto di rigenerare nazioni o di dare messaggi ma che ha comunque lasciato una sua traccia
Entriamo leggiamo nel vivo dei questo
Di questo incontro e la prima osservazione a fare proprio quella PTP ed è stato un giornalista così irregolare che per molti edifici oncologi definirlo un giornalista tout-court
I tanti film critici che infatti dagli anni Venti fino ad oggi si sono affannati proprio a stroncare uno
Hanno infatti sempre dedicato lo attenzione Pitigrilli scrittore tralasciando totalmente Pitigrilli giornalista
Consumando così una delle non poche ingiustizie che questo tipico italiano si è attirato nella sua lunga vita aiutato va detto subito da un carattere tutt'altro che facile da un attenti che ha vocazione a scegliere tempi toni e modi sbagliati
Quella che può sembra una semplice battuta invece a ben vedere una delle costanti dell'attività giornalistica di Pitigrilli pseudonimo di Dino Segre nato a Torino nel mille ottocentonovantatré morto sempre nel capoluogo piemontese ottantadue anni più tardi cioè nel mille novecentosettantacinque
Uno Pitigrilli che può ostentando la propria in politicità pagato e pagherà un caro prezzo la ragione politica
Prezzo giustificato a volte da alcuni articoli molto più spesso da un modo di essere da un atteggiamento di sostanziale indifferenza verso il potere dominante presente e futuro
Infatti il sito giornalistico letterario e commerciale di Pitigrilli non venne mai applicato a una delle più classiche esercitazione degli intellettuali quella di fiutare l'aria che tira gettarsi per tempo sul carro del vincitore
Tutto preso dei propri interessi dalle proprie curiosità che davano una coloritura tutta particolare al suo individualismo Pitigrilli Cisco dava semplicemente di annusare l'aria che tirava finendo regolarmente travolto dagli eventi
E se i suoi romanzi che la critica snobbata ritenendoli addirittura pornografici in realtà si trattava di cosa assolutamente all'acqua di rose
Anche perché nella seduto cosiddetta pornografia di Pitigrilli realtà la cosa veramente pornografica per l'epoca non erano descrizioni possibilmente morbose ma la descrizione di ambienti
E di una società sostanzialmente corrotta e decadente dove la famiglia era una convenzione dove il tradimento dall'ordine del giorno dove il cinismo era praticato in tutte
Le sue possibili varianti tant'è vero che a chi lo accusava di essere un corruttore della società Pitigrilli di obiettava di non essere un corruttore ma di un se un descrittore della corruzione della società in cui lui viveva
Al centro di questi romanzi che la critica Puntorno Bava
E che gli costavano contestazioni censure anche un paio di processi per oltraggio al pudore a confronto questi romanzi diciamo incerti che lì incerti con i rischiano di costargli ancora più cari anche se nessuno lo ricorda
Addirittura una sfida a duello da parte di D'Annunzio nel diciannove perché qualche mese prima
Pitigrilli cronista del quotidiano romano l'epoca era stato in inviato a Fiume
Che è presente che la crisi fiumana scoppia all'indomani della fino alla seconda guerra mondiale quindi nelle all'inizio del novembre del diciamo del diciotto Pitigrilli viene inviato quanti giuristi italiani poche settimane dopo a Fiume a descrive la situazione di questa città che Gianfranco eccetera
Correva faceva correre il rischio di far esplodere la situazione internazionale
Dal Nunzio la occupa dieci mesi più tardi nel settembre del diciannove
Ma già si era un po'immedesimato nella parte del salvatore della patria
E
Pitigrilli fa a a Fiume e contrariamente a tutto quello che dice agli altri giornalisti italiani la definisce una città asiatica smontando di fatto qualsiasi tentativo di rivendicazione italiana di Fiume e prendendo verosimilmente lucciole per lanterne
Lo ricorda lui stesso nelle sue memorie quando racconta cosa successe una nave da guerra mi porto al fiume in quel momento Gabriele D'Annunzio si è raccolto dell'italianità di Fiume con entusiasmo dei poeti
L'entusiasmo dei poeti Guerrieri e trovo qualche migliaio di individui i soliti disposte a gridare viva a un qualsiasi avvisa che ricorsero dietro
Già in questo suo modo di minimizzare la questione fiumana già possiamo definire ci potrebbe autorizzare a definire Pitigrilli non son giornaliste regolare ma anche uno storico irregolare
Una qualifica che motivata dal suo primo vero reportage appunto che quello di Fiume Pitigrilli va a Fiume che ha circa venticinque anni
Io giunta fiume racconta trovai della gente che parlava una strana lingua non uno che parlasse italiano qualche rudere qua e là qualche impronta lasciata nei secoli delle nostre repubbliche marinare
Qualche leone di San Marco anche ma soprattutto vi di del colore mercanti di tappeti Levantini si Garay e che fabbricavano i sicari sulla strada profumo di cocomeri e di uva moscata
Venditori di benzoino di miniera d'incenso sulla banchina del porto
E scrisse un articolo intitolato appunto Fiume città asiatica
Tutto il giornalismo si scagliò contro di me asiatica l'italianissima fiume il questore di Roma che probabilmente quindici giorni prima non avrebbe saputo trovare fiume sulla carta geografica se questo il giornale
Se avessi incontrato sulla mia strada un seguace di d'Annunzio probabilmente oggi non sarei qui a scrivere le mie memorie ma non li conto perché ero partito
Questo da un po'il senso Paul di cose a Pitigrilli Pitigrilli raccontata molte a distanza quella bravata giovanile mostra con una punta di snobismo un certo distacco dalla professione giornalistica
Oltre che dalle questioni nazionali che andavano per la maggiore all'epoca proprio una fase della vita e siamo alla fine degli anni Quaranta in cui giornali sia pure in un continente lontano come il Sud America dall'Italia distavano ridando
Fama e autorevolezza e una fama autorevolezza che sui libri non gli davano più da tempo infatti nel quarantotto appena sbarcato in Argentina Pitigrilli prese a collaborare un giornale della sera di Buenos Aires chiamava la Raso grazie alla sua rubrica trisettimanale intitolata peperoni dolci il quotidiano raddoppio letteralmente le proprie vendite arrivando a sfiorare il mezzo milione di copie al giorno
E lo scrittore italiano quasi fuggito dall'Europa in seguito dall'infamante ma mai compiutamente provata accusa di essere stato un informazione dalla polizia politica fascista l'opera e Asso però il gusto del successo senza però farsi prendere dall'euforia
Infatti pur avendo fatto il giornalista per molti anni a più riprese Pitigrilli non mostrò mai di avere una concezione sacca di quella professione
E anche questo in fondo lo rende assolutamente regolare
La servitù del giornalismo scriverà alla fine degli anni Quaranta rivolto al suo nuovo pubblico argentino e forse pensando così infelice articolo sul fiume
L'ha seguito il giornalismo diciamo pure dicevamo consiste nell'arrivare alle nove del mattino in un paese sconosciuto a mezzogiorno spedire il primo articolo dopo aver scambiato quattro chiacchiere col primo venuto e aver visto della città il tratto che va dalla stazione all'albergo
E poi quando non si ha la preoccupazione del mestiere nella necessità di obbedire alle istruzioni ricevute partendo dal proprio direttore il mondo appare diverso se non ci si impegna a lucidare le cose per rendere brillante agli occhi del pubblico e se sono quali sono
Un episodio del resto raccontato anni dopo dallo stesso Pitigrilli col solito autocompiacimento conferma la vena sostanzialmente surreale e irriverente che ne guidava l'attività giornalistica e che il caso più di un guaio
Un giorno il direttore dell'epoca mi disse vada liceo femminile che senatore Morello che in una conferenza sulle bellezze di Roma qui siamo nel diciotto diciannove no
Mancavano cinque minuti alle cinque prenda una carrozzella giunse io presi la carrozzella invece di farmi portare al liceo femminile feci una passeggiata di un'ora al Foro al Gianicolo e al Pincio
Rientrato in redazione fece racconto delle conferenza passando in rivista tutte le bellezze di Roma che avevo visto e cui probabilmente quel signore dove fatto l'elenco ci vuole una bella impudenza pensavo per parlare a Roma delle bellezze di Roma però non lo scrissi scrissi invece una pagina di elogi al fine conferenziere ed è di nome delle signore intellettuali che erano fra il pubblico la cosa non mi fu difficile perché erano sempre le stesse
L'articolo ebbe un successo sbalorditivo perché all'ultimo momento il conferenziere si era sentito male la conferenza è stata rinviata di un mese
Arrabbiature dannunziane e del suo direttore dell'epoca parte Pitigrilli giornalisticamente parlando dell'in seguito da una fortuna sfacciata per molti anni ancora
Anche perché vado bene di tenersi alla larga dalla politica in anni in cui l'Italia è attanagliata da disordini interni che partiranno porteranno poi l'avvento del fascismo
Sono l'autunno del diciannove Pitigrilli venne mandato a Napoli a seguire quel da quel particolarmente qua da quel particolarissimo punto osservazione le prime elezioni politiche a suffragio universale che si tennero in Italia
Pitigrilli stesso ricorda che il suo direttore gli disse lei non colpisce niente di politica lui rispose mi dispiace faccio noire ci son contento io se vado a Napoli a seguire le lezioni lui andò partiti per Napoli e vi rimase un mese
Scrissi Dio sa come trenta articoli stracarichi di colore come dei Van Gogh ricorderà l'epoca di cui prima si vendevano Napoli tre o quattro coppie salire a cento mila copie fu un trionfo
Le cifre che Pitigrilli dichiara fosse vanno prese con le molle ma la qualità di quegli articoli è indubbia rivela la filosofia che Pitigrilli avevo mai fatto propria
Per quanto riguarda il certo il giornalismo molto colore molti sogni molto arguzia ma stare lontano mille miglia dalle polemiche politiche
Ma mano presso strutture letterarie crescevano parallelamente a questa attività giornalistica lui scriveva la notte dice ricorda certe volte il prescrive sui primi romanzi sempre raccolti si addormentava sui tavolini del caffè l'impegno giornalistico il sesto impegno giornalistico in senso stretto scema va sempre più inviato come corrispondente a Parigi Pitigrilli che nel venti a ventisette anni compie tutte quelle esperienze di dolce vita decadente che si era poi nel suo primo e più celere rubando cocaina ristampato da pochi mesi
Dove non a caso il protagonista a Tito Arnaudi è un giornalista corrispondente da Parigi
Il libro è ricco di aneddoti e le osservazioni salaci sul mondo del giornali
Scrive Pitigrilli faccio il giornalista come fare l'operatore cinematografico il capo ciurma su un veliero col prestigiatore
Ci si rifugia nel giornalismo come ci si rifugia nel teatro dopo aver fatto i mestieri più disparati disperati il prete il dentista l'agente di assicurazione alcuni si innamorò del giornalismo perché ne hanno visto i lati più luminoso più fortunati
Come a teatro si innamorò del mestiere del comico perché hanno visto la paludi ed è quello che facevo Otello e hanno detto farò anch'io Tello
Molto tempo dopo il Quarto potere di Orson Wells Pitigrilli teorizzava sempre nel suo romanzo più celebre e ironicamente come era nel suo modo di fare rischi e limiti del sistema dell'informazione
Quanti servi che non parlano ci sono nel giornalismo né non siamo esseri che vivono nella vita ne siamo sul margine della vita dobbiamo sostenere un'opinione che non abbiamo imporlo al pubblico trattare questioni che non conosciamo e focalizzare le per la platea
Ne non possiamo avere un'idea nostra dobbiamo avere quella del direttore del giornale ma nemmeno il direttore del massimo giornale al diritto di pensare col suo cervello perché quando è chiamato dal consiglio di amministrazione deve soffocare la sua opinione quando c'è la e sostenere quella degli azionisti
Sono molti del resto i passaggi in cui Pitigrilli esercita sul podio Biale cinismo sulla sua stessa professione e che a ben vedere possono spiegare l'evoluzione giornalistica di questo scrittore così difficile da chiudere in questo o quel canone interpretativo
Ma in fondo limitare le regolarità giornalistica di Pitigrilli una certa insofferenza verso i canoni in verità sempre un po'incerti del mestiere del giornalista
E confronto del potere costituito sarebbe tutto sommato riduttivo anche perché alla fine queste insofferenze quest'ansia di indipendenza
Si mostravano soprattutto sotto forma di ironia di insubordinazione goliardica di gioiosa in coscienza dei problemi gravissimi che pure agitavano l'Europa del primissimo d'del primo dopoguerra
E certo qualche ironia più orientata verso quanti si erano immensamente arricchiti durante il primo conflitto mondiale non può bastare a modificare questa prima impressione mi riferisco a un famoso articoli Pitigrilli che si chiamava l'elogio del nuovo Richet
Del cioè del nuovo ricco e si descriveva i nuovi arricchiti nella Roma povera di del mille novecentodiciotto diciannove Tikkun c'è un agitarsi questi
Questi personaggi che dei modi grossolani che ostentava una ricchezza che contrastava completamente con tutto il il contorno di una città e di una nazione assolutamente impoverite ma questo va inserito il Pitigrilli osservatore di costume più che nel conditi Grilli che non c'è mai stato critico osservatore politico
Il problema di Pitigrilli quindi di coniugare libertà di espressione e successo di pubblico si scontrarono comunque con il potere politico nonostante i suoi la sua vocazione evitare certi certi incontri anzi certi scontri pur essendo l'autore di romanzi definiti leggeri e il fondatore di una rivista di novelle quali erano le sue grandi firme Pitigrilli si attirò le ire del fascismo più per quieto intransigente
Se da una parte lo ricorda anche Natalia jeans pur nel suo lessico familiare aveva in casa le le copie delle grandi una copia delle grandi firme era una cosa un po'come avere Novella due mila diciamo
Perché lama la mamma il padre dire il data nei jeans Burg
Sgrida in quella maniera abbastanza rude il figlio uno dei figli che ha tutta la collezione completa delle grandi firme in casa
Di Pitigrilli
Quindi siamo anche se era poco accetto sul fronte diciamo di quello che era la fronda dell'antifascismo è ricco di una certo ambiente anche Braico torinese dal quale Lupo veniva perché uno dei tanti paradossi Pitigrilli è quello di essere di padre ebreo e di madre cattolica il padre lo allevò all'attendismo per sostanzialmente per molto tempo la madre lo battezzo di nascosto
E Luigi suo già otto nove anni scappava di casa andava servir Messa di nascosto per sa per disfare dispetto alla famiglia del padre dove invece vigeva una certa almeno formale ortodossia ebraica
Ma appunto perché era uno che non stava mai né da nessuna parte completamente riuscire con l'uscita delle grandi firme anche attirarsi le ire del fascismo come dicevo più intransigente non a caso le grandi firme nascono nel mille novecentoventiquattro
L'anno in cui abbiamo inquilino abbiamo ricordato nascono il selvaggio la conquista dello Stato
Pitigrilli poi ha un dono particolarissimo come dicevo per cogliere i momenti più sbagliati Luís in un momento drammatico mo'com'era il giugno del ventiquattro quindi Matteotti era stato ucciso da venti giorni
Il momento più di maggior crisi del regime fascista li fa uscire una rivista completamente
Sganciato dalla realtà e che si preoccupa solo di non far pensare la gente di farla divertire di farla sognato
Le
Le grandi firme si attiveranno ben presto le le ire gli attacchi feroci del mussoliniano popoli taglia e del regime fascista che quotidiano di Farinacci
E tra la fine del ventisei depone il ventisette venne accusato di essere antitaliano e immorale in realtà scontrandosi con i benpensanti dell'epoca Pitigrilli aveva implicitamente messo sul banco degli imputati anche quel certo conformismo che accompagna ogni regime politico
Fece così in modo indiretto e contorni surreali un po'di fondo anche Luís
Tratto bisognerebbe rileggere il Toni deve violentissimi con Julio rispondeva sulle grandi firme a questi attacchi che venivano dagli degli dei giornali più vicini alla regime fascista
E lo faceva in in maniera abbastanza non solo cruda ma tra la fine del ventisei inizia il ventisette che nel periodo in cui erano stati appena state varate le leggi speciali
E c'era una grossa stretta per quanto guarda la propria libertà personali in Italia
Attirandosi contumelie invidie promuovendo il disimpegno ad alta senza volerlo come al solito Pitigrilli
O compiva due grossi errori comunque il si muoveva sul campo della fronda in due punti diversi
Da un lato ostentava ammirazione per la cultura francese e addirittura per i parigini ISMU abbiamo sentito poco fa che in quegli anni in quei mesi la cultura italiana era divisa sta strapaese extra città dovendo bisogna andare a trovare le radici dell'Italia riproponeva di superare sostanzialmente problema riproponeva come modello ideale la vita di Parigi quindi questo può dare l'idea di come poteva essere vissuto in in Italia
Sosto e sostenendo l'inimitabile stile della ville Lumière smentire il fascismo teso invece a rivalutare la cultura e le radici nazionali
Dall'altro il grande successo commerciale dei suoi libri della sua rivista lo vendeva inviso a quella critica letteraria che non accettava allora come oggi la possibilità di coniugare qualità e quantità
Da buon giornalista inoltre Pitigrilli la qualità delle torri interessava moltissimo
Scriverà nell'editoriale del primo numero delle sue grandi firme
Questo fascicolo alla pretesa di conquistare il grande pubblico per riuscirci useranno un solo mezzo essere divertente presenteranno vela dei massimi scrittori non per lusso e non per feticismo ma perché si offrono meno degli altri popoli probabilità di narcosi
Nelle nostre pagine non si troverà mai nulla di Ruggero uggia doso profondo trascendentale filosofico storico funebre
Non viviamo rigenerare gli uomini fustigare i tempi segnare nuovi indirizza la civiltà
Per mezzo di racconti morali la letteratura non ha funzione depuratrice non siamo missionari chiamati a convertire ultrapiatto lettore né trappisti che ogni quarto d'ora lo riconducono mediare su meditare sulla morte inevitabile
Escludevo tutto ciò che può avere anche un vago sapore politico i letterati che fanno della politica sono uggioso incompetenti come politici che fanno della letteratura
Con queste premesse il tentativo di Pitigrilli
Di chi di coniugare giornalismo letteratura abbia tutte le caratteristiche di una vera e propria dichiarazione di guerra
E infatti casomai qualcuno avesse capito bene poche settimane più tardi
La giovane rivista lancia un concorso a premi per aspiranti novelliere incunei giuria dove invece i testi sì dei soliti letterati erano stati chiamati impiegati e medici sartine chiromanti geometrie calzolai ballerini e maestre e così via
Non era uno scherzo perché molti pensavano che fosse una battuta Pitigrilli e quindi dovette intervenire si giustificò così
La giuria autenticare per giudicare i produttori o con i tecnici ma per giudicare i prodotti ci vogliono i consumatori la giuria del nostro concorso comportano di persone che scrivono ma di persone che leggono
Gli stessi toni se più possibile ancora più duri duri Pitigrilli chiuso anche verso i giornali ai giornali più vicini al regime mostrano una certa dose di coraggio personale che molti suoi biografi improvvisati tendono invece a negargli
E invece senza una particolare coscienza civile ma irregolare fino al midollo Pitigrilli Nadal coraggio personale anche se non difendeva posizioni politiche non modo di intendere la vita che in realtà riguardava più lunghe se stessi lettori ammiratori
Condannati nel novantanove per cento dei casi a sognare a leggere quel mondo un po'decadente amorale corrotto e cinico ma anche splendente raffinato e cosmopolita
è un po'dissoluto in di cui gli scriveva con cognizione di causa visto che tutto sommato ci viveva a proprio agio sono arrivata alla fine
In conclusione
Di Pitigrilli giornalista e regolare senza quella sua innata vocazione a rivolgersi a un pubblico il più vasto possibile e a cui morava trasmettere un messaggio particolare ma la suggestione di uno stile di vita e di Ossimo
Per la morale dell'epoca questa sua idea di comunicazione si realizza in varie riviste nel fondo con alterna fortuna almeno una mezza dozzina
Che ne fanno solido riviste che ne fanno uno dei pionieri italiani della letteratura popolare sia nel ruolo di editore imprenditore che in quello di Autore e scopritore di talenti
Talenti che come alcune testate alcune sue celebri battute hanno avuto VT hanno avuto vita più lunga e luminosa della sua successo giornalistico argentino a parte ma anche lì la politica era bandita Pitigrilli voleva sapeva scrivere solo di costume di colore gli ultimi tre decenni di vita di Pitigrilli non fu uno giornalisticamente felici come scompenso Capital di regolare i cronici
Cercò fino in fondo di mantenere il contatto con il lettore attraverso la rubrica delle lettere specialità per la quale riteneva di avere una particolare sensibilità e una ricetta tanto cinica quanto pare efficace
Se c'è un campo in cui credere ha scoperto il segreto del successo confiderà in una delle ultime interviste e quello della corrispondenza con i lettori
Ecco io penso di sapere che cosa la gente del popolo si aspetta da queste rubriche o una tecnica per elevare diritto al cuore di chi legge e se le lettere che arrivano sono sciocchi non importa si possono sempre inventare
E saranno proprio le lettere che la maggioranza elettori vorrebbe aver scritto
Non fu facile però però mai vecchio Pitigrilli mette in pratica il suo infallibile ricetta regolare tra gli regolare si propose invano anche presso testate politicamente scorretto dell'Italia del dopo del secondo dopoguerra
Il sospetto che avesse potuto davvero essere stato un informatore dell'Ovra indusse anche personaggi come Guareschi e rifiutare della collaborazione al candido addirittura come Almirante che non lo volle alla rubrica delle lettere nel Secolo d'Italia alla fine degli anni sessanta
Gli stilisti alla fine degli anni Cinquanta solo la Chiesa cattolica alla quale date ok ma se ha convertito all'inizio degli anni quaranta strano destino per un irregolare il suo ultimo angolo Pitigrilli se lo ricavo tra le pagine del Messaggero di Sant'Antonio
Bene dopo questo intrigante ritratto di Pitigrilli ad opera di Fabio Andriola concludiamo con Giovannino Guareschi questo grande cantore della Padania
Che chiude questa rassegna anche per ragioni cronologiche perché il suo grande successo fu nel dopoguerra tra il quarantacinque e il sessantacinque diciamo così e poi per un'altra ragione perché questa introduzione questo ritratto che farà adesso Marco operazioni sarà da aperitivo a domani mattina quando ci sarà il film gente così appunto girato a Madesimo e di giovani no guardi Ski ama cooperazioni la parola
Ma io vorrei compensare la cortesia degli spettatori che sono rimasti fino a quest'ora spero per interesse non perché definitivamente assopiti sulle loro serie
Parlando brevemente a braccio e in piedi perché in quanta statura fisica io mi metto sulla linea Longanesi Diana diciamo
E credo che nel vostro comunque nella vostra cortesia abbia inciso anche questo fatto cioè che parlare
Di Giovannino Guareschi qui a Madesimo significa parlarne in casa come forse soltanto se fossimo a Brescello varrebbe di più
E io focalizzerò anche per essere breve un solo aspetto della della vita intellettuale e e fisica proprio biografica di Guarischi e cioè la la sua eresia di scrittore popolare il paradosso di Guareschi quale nelle scale scrittore che ha venduto circa venti milioni di libri in tutto il mondo e che ne ha venduti nel mondo nel mille novecentonovantasei ultimo anno di cui abbiamo i dati disponibili ottanta mila copie
Capire cosa sono ottanta mila copie forse per chi non è addentro al mondo dell'editoria è difficile ma si tratta di una cifra davvero ragguardevole non parliamo poi dei film che stanno andando inonda restaurati da Mediaset in queste settimane che hanno fatto almeno il primo don Camillo tre milioni di spettatori
Solo tre milioni semplicemente perché erano stati già replicati lo scorso anno facendo fino a cinque milioni di spettatori e il ventisei per cento di share
Da un lato insomma abbiamo queste cifre questo successo straordinario dall'altra parte abbiamo una atteggiamento dei colleghi della critica degli intellettuali dei giornalisti degli scrittori nei confronti di Guareschi che oscilla tra l'indifferenza e l'ostilità
Guareschi viene attaccato dai comunisti che alla sua morte in un famigerato editoriale dell'Unità scrivono è morto lo scrittore che non era mai sorto
E abbiamo i democristiani come De Gasperi che lo mandano in galera Tarn tanto per non essere da meno e abbiamo la sua totale assenza nelle antologie scolastiche nei Saggi critici nella storia della letteratura nei corsi accademici
Come si spiega questo paradosso paradossale d'e assolutamente soltanto apparente ed allegato non tanto all'eresia politica dei Guareschi che pure e c'è Guareschi
Alle mitragliate di battute che che i relatori precedenti hanno fatto aggiungere un solo colpo bar Guareschi scritta disse al figlio
Fossero diretto e l'unica cosa che leggerò postero diretto quando vedrai sulla terra che coprirà lo chassis di tuo padre il marmo recante inciso fu un uomo probo cancella e scrivi fu un reazionario
Questo insomma per dire che politicamente non la mandava a dire ma la sua è un'eresia come ripeto soprattutto intellettuale e culturale
Considerate che Guareschi è già prima della guerra è vero come dice be veneziani che la sua vita politico culturale è legata soprattutto al dopoguerra ma già prima della guerra con al Bertoldo è uno degli umoristi più noti d'Italia e più letti d'Italia
Poi nell'Hagere diventa una figura di spicco della cosiddetta resistenza bianca
Cioè della di quella parte di ufficiali e soldati italiani che rifiutarono di collaborare con i tedeschi e al suo rientro
Sponda insieme ad Angelo Rizzoli il candido
Che diventa nientemeno che credo si possa fermarlo il giornale che almeno da parte moderata conservatrice Ap influito sulla storia politica
Italiana nel senso che si riconosce al candidato Guareschi merito fondamentale di aver contribuito alla vittoria democristiana nelle elezioni del quarantotto e poiché credo si possa affermare senza paura di essere smentiti
Che il risultato delle elezioni del quarantotto è stato quello da cui è dipesa la possibilità di poter tenere elezioni successivamente perché se avesse vinto il Fronte popolare probabilmente quella sarebbe stata l'ultima competizione elettorale in Italia almeno fino a questi anni
E oggettivo il dato che Guareschi è stato l'uomo che ha salvato la democrazia cristiana la democrazia lapsus assolutamente freudiano la democrazia italiana
Peraltro questo merito gli viene riconosciuto gli viene riconosciuta da due presidenti americani come Truman Eisenhower gli viene riconosciuto da due ambasciatori americani come Caboto alloggio e Clark luce che si reggono periodicamente Daloui a consultarlo per avere qualche ragguaglio sulla situazione politica per peraltro il secondo di queste ambasciatori Claire Luce era una donna
Una donna molto colta molto intellettuale molto spiritosa tanto da non prendere sarà per il fatto che e Guareschi festeggiò sul Candido il suo arrivo come ambasciatrice
Non era particolarmente femminista se vogliamo essere offre mistici Guarischi festeggiò il suo arrivo come ambasciatrice che lui considerava un disonore per l'Italia
Disegnando sul Candido una bandiera americana forma di lingerie femminile lei la donna ripeterà molto spiritosa non se la prese assolutamente anzi diventarono buoni amici
Dunque da un lato abbiamo questa sua importanza di opinion leader di opinion maker come diremmo oggi
Che io credo non sia dovuta soltanto al fatto che le sue idee evidentemente venivano ritenute buone ma soprattutto al fatto che lui si era sempre dimostrato capace in grado coraggioso al punto da sostenerle personalmente perché ripeto
A ai suoi guai con il regime fascista già durante il Bertoldo soprattutto finisce due anni nei Lager tedeschi dove entra o di ottanta chili ed esce di quarantasei rifiutando tutte le offerte che neppure gli vengono fatte per ritornare a casa
E poi soprattutto in democrazia passa i guai più grossi
Passa i guai più grossi Guareschi al primo giornalista italiano condannato per vilipendio del Presidente della Repubblica
Viene ritenuta lesiva del prestigio del onorabilità di Einaudi una vignetta pubblicata sempre sul Candido nella quale Einaudi passa in rassegna anziché dei corazzieri dei Bot
Vino del Presidente della Repubblica più probabilmente che l'aveva posta qualche qualche tecnico troppo zelante
Finisce poi in galera veramente ci sta a tredici mesi quattrocentocinque giorni per essere precisi per aver diffamato De Gasperi vicenda che qui non si può nemmeno riassumere e che riguarda la pubblicazione di due lettere
Nelle quali De Gasperi avrebbe chiesto agli alleati di bombardare Roma per sollecitare l'insurrezione della gente a fianco contro i tedeschi
Le lettere vengono giudicate non autentiche e guarisce Guareschi finisce in gol in galera anche qui rifiutandosi di di opporre appello e quindi andando in galera immediatamente rimanendoci ripeto per tredici mesi
Il paradosso di Guarischi ripeto
è quello di aver voluto fare questo mestiere quello di giornalista e quello di scrittore pensando sempre ai lettori ma mai ai colleghi cioè di non rendersi conto secondo me termine Eretico in questo caso vale perché la globi culturale almeno in Italia coltiva proprio come una chiesa come una confessione coltiva dei riti dei doc commi delle autorità pontificali e Guarischi invece volle vivere tutta la sua vita di giornalista e di scrittore
Fregandosene altamente
Definì per esempio Mario Missiroli l'uomo mandato da De Gasperi a dirigere il Corriere d'essa la sera definì i suoi colleghi una categoria molto più servile delle collaboratrici domestiche i giornali Lori pagarono
Diciamo deviando sì soprattutto in occasione della della carcerazione per l'evento dei per il la condanna per De Gasperi del della condanna stessa ricordo che alla alla Bagutta che è forse il Caffè letterario per eccellenza almeno di una certa intellighenzia italiana
Giovanni no scusatemi
E Arrigo Lupinacci
Eugenio Montale e Leonida Rèpaci il presidente della premio viareggio brindare un organizzarono proprio un brindisi il giorno dell'ingresso in carcere di Guarischi quindi i rapporti furono questi
Un atteggiamento peraltro di ostilità che perdura tutt'oggi uscito pochi mesi fa sul Corriere della Sera era lapsus secondo razzo so che stavo commettendo un commento di Giovanni Raboni
Leggo una seconda volta ma molto breve dai brevemente in cui Raboni dice temo di aver letto sentito dire che si che Guareschi sarebbe un grande scrittore che uno scrittore sia più o meno grande opinabile ma offendere il sostantivo segua rischiano scrittore il concetto stesso di letteratura a diventare un'opinione
Giudizio che al di là del fatto che io non lo condivida e il contraddittorio proprio in termini intrinseci perché se si giudica la letteratura una cosa oggettiva allora anche la misura deve diventare possibile e poi dice ancora Raboni
Guarischi riduce l'immaginazione a una sottospecie della propaganda casomai si può accusare Guareschi di fare il contrario cioè di non essere stato abbastanza propagandista se così vogliamo dire
Nei suoi romanzi dove obiettivamente l'opinione politica viene sempre subordinata invece all'afflato così amicale alla al così allo spirito della convivialità paesana che è poi l'accusa che i democristiani gli hanno mosso insomma Guareschi è il caso io credo francamente più eclatante almeno per i termini per quantitativi proprio del suo successo di quella
Contraddizione perenne nel nostro Paese
Che vede da un lato l'intellettuale di élite tra l'intellighenzia la lobby culturale che probabilmente per giustificare i propri scarsi esiti
Di vendita e di successo deve instaurare il dogma che la qualità è inversamente proporzionale alla quantità quindi il buon scrittore si riconosce paradossalmente proprio perché non riesce a vendere in quanto essendo troppo bravo non viene capito
Dall'altra parte ci sono gli scrittori come Guareschi che vengono capiti ma ripeto non solo come Guareschi Pitigrilli è un altro caso ma poi ci si o no tagliava Piero Chiara da Alberto Bevilacqua a Fantozzi a villaggio Paolo villaggio capito un episodio che poteva essere capitato benissimo a Guareschi andò ad un convegno moscovita dove venivano invitati gli autori italiani più famosi in Russia e Ungheni Ietto uscente con si alzò come presidente di questo convegno e disse prima di tutto prima di iniziare io voglio dire che lo scrittore italiano che amo di più e vigliacco voleva dire villaggio ma storpia il nome in vigliacco
E villaggio si alzò per andare a ringraziare
E passando incrociò Moralia e disse a quel punto Moravia si volta verso McCoy soci regioni folti e ha l'aria di dire ma che Cazzola ci fa qui questa attore della televisione
Ecco quindi voglio dire intellettuali come Guareschi penalizzati per il loro successo accusati di scarsa letterarie da per il loro successo ce ne sono stati più di uno quali sono le cose che fanno scattare al di là dell'invidia
Retributiva diciamo così le accuse contro la letteratura cosiddetta facile cosiddetta d'evasione di consumo di massa sono alcuni standard per esempio
Se l'abbondanza dei sentimenti o l'esplicitazione dei sentimenti che viene considerata disdicevole l'ambientazione familiare e borghese
In romanzo in Italia deve essere assolutamente di Toro Dosso rispetto alla famiglia oppure al massimo ne deve riscrivere la crisi ma non può descrivere la famiglia come faceva a Guareschi come semplicemente a una comunità di persone che vivono insieme con i loro le loro disgrazie le loro le loro cose buone insomma
La gente amava Guareschi perché nella sua famiglia come nel mondo piccolo riconosceva la propria famiglia una propria gente capitano delle cose assurde
La del degli inventori andavano a casa magari anni dopo che Guareschi aveva iniziato a scrivere i suoi romanzi familiari
E trovavano questi due file di descritti come due bambini che ormai avevano vent'anni e s'arrabbiavano e Guareschi dove a giustificarsi del fatto che i figli fossero cresciuti ma ancora oggi la guida turistica del Comune di Brescello
Deve ascoltare le richieste dei dei turisti che arrivano in visita Brescello sapere al Paese dove sono ambientati i filmati Guareschi anche se letterariamente non è quella la sede deve fronteggiare le richieste dei turisti che chiedono dove la canonica di don Camillo la casa di Peppone perché sono convinti che siano realmente esistiti insomma c'è un processo di identificazione totale tra lettore e Autore e questo ripeto per l'intellettualità elitaria è un è un crimine inammissibile insomma c'è una sorta di sillogismo
Ripeto quantità inversamente proporzionale alla qualità se si vende tanto non sia dei veri scrittori se si vende poco invece si dimostra la propria superiorità culturale un un difetto che è stato però soprattutto italiano perché Guareschi in realtà invece all'estero è sempre stato ha ricevuto i suoi soli premi sostanzialmente all'estero i due unici premi che riceve che ricevono i fino al Vuitton Camillo sono tutte e due assegnare in Germania in Italia Guarischi riceve solo come narratore il Bancarella che però voi sapete non è un vero premio letterario di una sorta di di risultato di mercato perché viene assegnato dai librai sulla base delle vendite e poi riceve sì è vero il premio Bordighera per l'umorismo
Ma Bordighera un premio con giuria mista italo francese El per il premio Guareschi lo ottenne con i voti dei giurati francesi contro i voti dei giurati italiani rive quindi ecco all'estero devo dire il riconoscimento fu fu sin dall'inizio maggiore
La la frase ovvia la stima citazione latina ovvia che viene da fare nel mo'profeta in patria
Qualche è stato anche accennato da qualcuno precedentemente qualche segnale di ravvedimento da parte della cultura italiana bisogna ammetterlo c'è sin dal primo che critico letterario che fece ammenda di queste dimenticanze e che fu Carlo Bo ad altri che si sono aggiunti successivamente Giampaolo Dossena Vittorio Messori Alessandro Baricco Antonio Faeti soprattutto Michele Serra
Che addirittura allego una copia del Don Camillo come gadget al cuore al settimanale satirico Cuore
Quando ne era luglio direttore fino ad Adolfo Chiesa che aveva nel mille novecentottanta ha scritto un saggio
Completamente stroncato Orio stronca divo contro Guarischi e che pochi mesi fa né appena pubblicato un altro completamente opposte in cui la Loggia come uno dei maestri della satira dell'umorismo italiane
Manca quello che manca ancora è una riabilitazione però in qualche modo ufficiale che parta dalle accademie insomma un qualcosa che somigli un po'a quello che il Papa avviato come processo per Giordano Bruno
Se però per per Guareschi la cosa non si fa significa che il rogo dove ha bruciato il il filosofo di Nola insomma evidentemente scotta meno di quello dello scrittore padano con questo ho concluso e vi ringrazio ancora
Allora niente con questa scoppiettante relazione di Marco operazioni su quale Eschilo vi diamo appuntamento a domani e vedo soltanto due per i Consigli uno di vedere questa mostra curata da Guido Scala Mellini
Sulle grandi firme del nostro secolo l'altra quella di continuare a seguirci domani mattina la baita ecco per il film appunto gente così di Giovannino Guareschi e domani pomeriggio riprendiamo il nostro discorso proiettandolo sull'attualità sui sui giornali di oggi penso che questa carrellata in questo poker di eretici penso sia valsa la pena stare qui
è un po'il più del tempo consentito vi ringrazio