"Controluce" rubrica a cura di Luigi De Marchi

Per qualche tempo il teatrino dei media di regime impegnato a magnificare la riforma che dovrebbe finalmente allineare il sistema universitario italiano a quello dei Paesi più moderni e dinamici dell'Occidente avanzato istituendo anche in Italia la laurea Breve cioè il baccano dei V baccalà una reato esistente da sui cori nelle università angloamericane e lasciando la laurea specialistica il biennio di specie Simone che nei paesi anglosassoni viene detto viene detto ma terzo
Alle persone decide intraprendere una carie
All'Inter
No o all'esterno per l'università su un piano più specializzato il conseguimento di questi titoli non sarà più legato solo al superamento di determinati esami ma anche ai punteggi creditore
E lo studente potrà acquisire seguendo corsi o partecipando a progetti di ricerca consigliato io apro partita al corpo docente al qualificare in partenza la nuova riforma però mi sembra che dovrebbe basterà
Nella modalità Mecca
Mica con quegli essa ricalca i modelli anglo americani esprime qui infatti la mentalità provincia alé di larga parte della nostra classe politica e intellettuale che dopo aver considerato per mezzo secolo l'America Kolkata all'impero del male oggi crede di risolvere tutti i problemi nazionali sci
Dando non solo i modelli ma il linguaggio spesso dei colonizzatori gli enti
Peccato però che anche questo è il mio tormento sia spesso solo una finzione così per esempio quando si è voluto fingere di cambiare il sistema del credito per le Onlus il cioè della sanità statalista per predatrice corrotta
Solo cambiato il nome delle USL in alto il questi sono ribattezzate le vecchie baracche burocratiche col nome e accogliente e il nome dei burocrati al merito di partito che lady riconosce sono stati è stato cambiato pomposamente immergersi la stessa operazione e oggi avviata nell'università vediamo nelle grottesche finzioni ma prima finché non è stata denunciata da Stefano Zecchi professore di estetica da Statale di Milano dopo aver ricordato la massima vergogna della nostra università e cioè che il suo spinge i tre quarti degli studenti ad abbandonare gli studi prima di laurearsi
Scherzando sale così al primo posto nella graduatoria di inettitudine delle università europeiste chi scrive supponiamo che oggi per laurearsi uno studente debba studiare mille pagine
Ipotesi molto ottimista vorrei dire addetti perché in realtà liberiamo dovrebbe studiare decine di migliaia poi che impreca su quattro proprio non ci riesce ecco la geniale pensato per i formatori facciamone richiesto abbia facciamogli ENEL studiare solo cinquecento
Va però il vero vizio strozza strutturale
Le nostre università e di questa riforma fasulli la nonna il secondo me il quantitativo come sembra credere anche vecchie qualitativo tre quarti degli studenti abbandonano gli studi non solo perché ci sono troppe pagine da studiare ma soprattutto perché la maggior parte di quelle pagine sono i tutti in mente astruse atrocemente noiose mentre i nostri laureati sono poco competitivi rispetto ai loro colleghi stranieri perché ciò che hanno studiato e spesso inutilizzabili ai fini di un altro questione di una ricerca modernamente inteso perché tutto ciò accade continuerà cadere non certo per colpa dei modelli del didattici più o meno allineati alle che amico alle terminologia ieri
Per colpa della selezione a rovescio che ha sempre governato e continua a governare la formazione del nostro corpo docente come ho altre volte ricordato questa selezione operata tre volte a rovescio in primo luogo perché a briglia
Ha una carriera di sicurezza dei privilegi super garantiti e quindi apre mai di solito le personalità più patite più insicure più allineati al sapere accademico crei formalistico inutile in secondo luogo perché anche questa selezione negativa iniziale e notoriamente sopraffatta da una ancora più negativa sotto il profilo intellettuale e morale cioè la selezione basata sul servilismo politico e baronale in terzo luogo perché entrambe queste sue lezioni a rovescio ignora hanno del tutto le qualità fondamentali di un buon insegnante cioè la la tua capacità di comunicazione chiara e appassionata la sua creatività suonati puntini a stabilire un rapporto empatico e cordiale con gli allievi e a sviluppare in loro la gioia della cultura viva e della ricerca
Indipendente ma se il difetto sta nel manico cioè nel corpo docente nella sua selezione semplicemente assurdo credere optare a credere che una qualsiasi riforma seria dell'università possano avvenire dai suoi e
Posso attori il puro Saurin della casta accademica solo se potremo aprire l'università le forze produttive e creative del Paese gli imprenditori liberi professionisti gli artisti e ricercatori in di pen tempi cioè tutti coloro che hanno concretamente dimostrato nella vita le loro capacità operative e innovative e spesso un po'ordineremo il rinnovo dei contratti al gradimento dell'utenza cioè degli prudenti la nostra università potrà cambiare davvero assicurare ai giovani un insegnamento vivo attrezzato in Mac
La mente utilizzabile selezionarli in base alle loro qualità umane e innovative coinvolgere Linney pro
Mi formativi fino al conseguimento dei rispettivi diplomi soprattutto saprà dare al Paese quello che oggi terranno praticamente non dare cioè una classe dirigente è ricca di realismo di costruttività quindi penitente intellettuale perché è un
E innovativa ma per far questo occorre un'autentica rivoluzione liberale e proprio per proporre questa che considero una sola vera riforma dell'università insieme ai giovani imprenditori di Confindustria
Stiamo organizzando per l'undici aprile alle ore diciannove nella Sala Leon in della Residenza di Ripetta un convegno che è stato significativamente intitolato per una rivoluzione liberale nell'università
Che era anche cari amici ci sentiamo venerdì mattina alle otto e cinquantacinque