Il futuro della concertazione sociale tra sindacati, imprenditori e governo. Il referendum radicale per l'abolizione dell'articolo 18 dello statuto dei lavoratori

Sono
Radio radicale il segretario della CGIL Sergio Cofferati accusa il presidente della Confindustria Antonio D'Amato confido sia fa politica così trattare è praticamente impossibile sembra di capire che stavolta e proprio la concertazione non ce la faccia anche se il leader della CGIL ripete le frasi rituale su questo meccanismo istituzionale abbiano ai nostri microfoni Renato Brunetta responsabile del programma di Forza Italia nonché economista professore Brunetta innanzitutto qual è il suo giudizio su questo scontro tra la CGIL che
Con fiducia e quel giudizio del centrodestra fa intanto trattiamo la cosa con un tono un po'nobile
La concertazione finita non solo e non tanto perché Cofferati e D'Amato si prendono a pesci in faccia ma perché finita la ragione originaria per la quale la concertazione era stata fatta vale a dire quella negli anni a metà degli anni ottanta di combattere l'inflazione e la concertazione allora diede origine agli accordi di San Valentino sulla blocco della scala mobile e all'inizio degli anni novanta per traghettare sistemi ma de relato industriale italiano da un sistema basato sulla scala mobile ancora a un sistema in cui la scala mobile veniva assolutamente cancellata e quindi i due livelli di contrattazione e così via
Finito questo ruolo nei primi né metà degli anni ottanta lotta all'inflazione nei primi anni novanta ristrutturazione dei sistema di contrattazione la concertazione doveva finire doveva morire doveva come dire limitarci a dialogo sociale e invece Nicky la usata strumentalizzata come strumento appunto di governo di politica economica è stata da un lato la CGIL che in questo modo
è diventata sostanzialmente un partito di governo e dall'altro i governi della sinistra che hanno pensato bene di USA aree il consenso sociale per avere più facilità di fare la propria politica economica hanno ammazzato
La concertazione virtuosa quella che cambia da critici con più sviluppo economico e l'hanno assoggettata alle logiche di governo e di potere
Quindi la concertazione almeno la concertazione classica dice lei quella rimango
Pare quella per la politica dei redditi è finita da tempo tecnica da tempo perché
Una volta come dire raggiunta la presentazione una volta portata d'Italia all'interno del dell'Euro doveva assolutamente finire perché poi la contestazione come la diamo vita negli ultimi anni si è trasformata unicamente in moderazione Ferrari e alé e moderazione salariale che come ho già avuto modo di dire sfamare i lavoratori fa male l'impresa e fa male alla competitività del bar del paese quindi quello che dice D'Amato è perfettamente corretto le accuse di Giuliano Amato ad Amato sul TFR sono ingiuste perché la concertazione è sempre stata uno scambio e aveva tutti i diritti ed amato di voler cambiare l'uso del TFR e ecco con più flessibilità più competitività e quindi non capisco perché il presidente del Consiglio Giuliano Amato se ne adonti tanto quando lui era sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con Craxi San Valentino era un volumetto di cinquanta pagine di scambi tra di attori gli attori sociali corre pure quando Giuliano Amato era presidente del Consiglio col primo degli accordi di luglio anch'in quel caso le nuove regole della contrattazione le relazioni industriali erano all'interno di un grande scambio economico tra parti sociali quindi non capisco perché usi e e D'Amato se il presidente della Confindustria di aver voluto scambiare TFR con altre né con altre elementi ENI che fossero favorevoli il sistema delle imprese è semplicemente e irriguardoso e ingiusto un tipo di accusa di questo genere ecco proseguita confermati però
Come si suol dire la butta in politica dice D'Amato fa una precisa scelta politica vuole mettere in difficoltà il centrosinistra ciascun fra già
Scommesso sulla sconfitta dell'Ulivo e sulla vittoria del centrodestra lei che ne pensa ma Cofferati dovrebbe fare un esame di coscienza quando lui ha trasformato la CGIL in un partito politico
Di appoggio
Al Governo di sinistra chi è come dire assunto una grande responsabilità cioè di trasformare la natura stessa del sindacato che dirige dal sindacato di difesa degli interessi dei lavoratori a partito politico for you
Avrete a dir la verità la CGIL sempre stata cinghia di trasmissione del però
Avevano aveva l'otto piani ma aveva la doppia anima era certamente sindacato e perfettamente come dire King e di trasmissione però siccome il lei come dire i partiti cui faceva riferimento non erano al governo almeno uno non è stato al Governo se non ma dal novantasei in poi c'è il Partito comunista o il partito portò al comunista non aveva mai potuto come dire realizzare la sua anima governativa quando ho potuto realizzare la
Ritiene la sua anima governativa lo ha fatto ed è diventata partito politico a quel punto come dire che è stata la rottura con la tv Lalù Tura dell'unità sindacale perché la Kirchner
Non aveva l'artista come dire mettete entrature nei confronti del governo che aveva la CGIL e quindi chi è causa del suo mal Cofferati pianga se stessi ma senza
Questo mi sembra chiarissimo ma secondo lei quali rapporti ci dovrà
No e se ci saranno tra il centrodestra il maggior sindacato ma l'abbiamo già detto e scritto in tutti i modi dialogo sociale con tutte le parti sociali con la Confindustria con il sindacato con tutti i sindacati
Ma non solo i sindacati dei lavoratori dipendenti anche i sindacati o le le le le rappresentanze del lavoro del lavoro autonomo del lavoro professionale
Degli ordini professionali del mondo del lavoro per fortuna è un mondo molto articolato molto complesso e non è solo Patto del lavoro dipendente non è solo Pato della CDL
E la rappresentanza sindacale e estremamente varia articolata Erika ecco produce che entro dentro dovrà ragionare e dialogare con tutto questo mondo ecco proseguita le
Appunto ha detto Cofferati pianga se stesso che è causa del suo meno
Pianga se stesso quindi anche la Confindustria fa politica mi pare anche secondo lei ma Confindustria a politiche politica economica l'ha fatta da sempre non credo
Ho fatto politica come partito anche perché dentro la Confindustria ci sono molte anime tra virgolette politiche per cui
Mi pare che la Confindustria Contini nella lunga tradizione a fare politica economica a favore del sistema delle imprese Estero anche a favore del Paese dell'impresa rappresentano il Paese promesse prime intensi col
Rate a toccare in questa polemica un punto chiave l'articolo diciotto dello Statuto dei lavoratori una che è una questione è toccato a suo tempo dei referendum referendum radicali che cosa ne pensa di questa questione dell'articolo diciotto il centrodestra interverrà sull'articolo diciotto
Non fu guardie Pietro destra
Parte da una posizione del mille novecentottantacinque assunta dal CNEL Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro tutti d'accordo Confindustria sindacati e allora c'era l'arma era giugno all'interno del cammello e così via in cui si diceva che le Piccolo diciotto doveva essere superato e che bisognava trasformare come dire le garanzie per i lavoratori licenziati per giusta causa indennizzo in un un procedimento trasparente e chiaro sopra tutto a difesa degli interessi dei lavoratori che attualmente non sono assolutamente riferiti e negli interessi delle imprese e non hanno chiarezza dei costi di una causa intentata da un lavoratore che si considera licenziato perché
Avrebbe perfettamente ragione i radicali nel referendum assolutamente sì anche perché col referendum manchevolezza quel referendum non l'ha sostenuto e neanche
Noi cercavamo a quel punto di arrivare a una soluzione parlamentare della della questione chi arriveremo il centrodestra la Casa delle Libertà arriverà a una soluzione anche di questo punto quando
Bello parlamentare riformando il mercato del lavoro e rendendo l'articolo diciotto un'anticaglia come male anche al costo di uno scontro con Cofferati
Vipacco antichità l'atteggiamento per esempio della il e della UIL dell'UGL nei confronti dell'articolo diciotto è molto diverso dall'atteggiamento della CGIL come Ayman Valentino
Gli accordi si fanno con chi ci sta quindi se la CGIL ci sta bene se no
Se non ho
L'armamento il Parlamento è sovrano Tita discutendo di eliminare il diritto di veto a livello europeo nitida era incentrato tutto su questo e vuole che manteniamo il diritto di veto alle PdL in Italia la chiedo qualche e altro soggetto totale ma ci mancherebbe
In merito il diritto di veto non deve averlo nessuno tempo armamento e che è un un Governo il Parlamento è sovrano e il Governo quando la fiducia del parla
Vento deve governare il dialogo con le parti sociali è fondamentale Martins perché nessuno abbia diritto di veto professor Brunetta secondo lei la presidente di Confindustria D'Amato continuerà con questo
Lo chiamiamo così di spin i distinguo secondo alcuni di provocazione secondo altri anche con il governo di centrodestra fu e
Il movente uro eletto proprio di che e mi auguro che sia così
Una Confindustria come dire stimola scritte nei confronti di qualsiasi governo è fondamentale col sindacato stimolatore nei confronti di qualsiasi governo è fondamentale io ho io vi sindacati cinghia di trasmissione e odio le Confindustrie che sono pregiudizialmente a favore o contro questo o quel governo che partono ciascuno di loro il loro mestiere
Bene la ringraziamo ringraziamo il professor Renato Brunetta economista responsabile del programma di Forza Italia buon ascolto come sempre da Radio radicale ed ora abbiamo i nostri microfoni il professor Antonio Marzano economista responsabile e con o Amico di Forza Italia professor Marzano qual è il suo giudizio è il giudizio di Forza Italia su questo confronto-scontro tra Cofferati Amato lei che cosa ne pensa
Ma guardi noi da tempo abbiamo detto e pensiamo che la politica della consultazione con le parti sociali
è una cosa che va fatta cosa diversa è invece la politica della concertazione che come dice la parola stessa significa decidere di concerto se si tratta di una politica di concertazione e di tanto si è trattato negli ultimi anni
Quello che si è costata e primo che molto spesso diventa la sede la politica la concertazione diventa la sede per i veti incrociati
Importanti riforme non sono avviate perché questa o quella parte sociale ma per la verità soprattutto i sindacati e per la verità soprattutto la CGIL pongono il loro veto acché perfino se ne parli
La seconda constatazione è che nella politica della concertazione si finiscono per violare addirittura determinati e competenze istituzionali vede quando si scrivono i decreti legge il governo lì presente al Parlamento con una maggioranza che non può smentire del Governo
In pratica si sposta il potere legislativo nell'ambito della politica della concertazione e che fine fa a questo punto il Parlamento quindi quando il centrodestra sarà al governo se vincerà le elezioni finirà questo tipo di politica della concertazione si suppone invece continuerà ma con la Confindustria invece che con i sindacati no no no no noi intendiamo fare la politica della consultazione durante l'acqua
Alle si pongono i problemi si sentono i punti di vista si sentono anche le atletiche soluzioni che vengono prospettate dalle varie parti sociali
Ma non lo si decide lì il governo si assume la propria responsabilità e il Parlamento di abbattere le decisioni da prendere Cofferati accusa da
Manto di fare politica la conclusa fa politica sconnesso dice Cofferati sulla vittoria del centrodestra è vero questo lei che cosa ne pensa e quali rapporti in futuro ci saranno con la Confindustria di Damato se il la Casa delle Libertà vincerà le elezioni
Guardi direi che la Confindustria fa politica e dirlo da Cofferati e cioè della CGIL veramente paradossale è chiaro che la CGIL è diventata in pratica a cinghia di trasmissione della sinistra per la maggioranza decide
Spera e questo tra l'altro è provato dalla di senso che si è creato all'interno del mondo sindacale fra CGIL per esempio di civiltà dall'altra parte CGIL ritiene di trasmissione e ci g l azionista di riferimento anche azionista di riferimento se le vuole fatto sta che molti provvedimenti poi alla fine hanno portato vantaggi alla a parte sindacale e lo stesso conflitto che si è creato fra
A o dissenso fra la CISL e la CGIL non dimentichiamolo è un altro fattore di crisi della politica della concertazione nom de la politique
Della consultazione ma della concertazione sicuramente sì senta qualora poté avrete come centrodestra qualora sempre ovviamente eccetera se vincesse le elezioni con
Nella CGIL se e saranno possibili Accord
I tra le parti sociali o no secondo lei guardi porta aperta alla consultazione con tutti i sindacati vorrei editoria da questo che
A questo proposito anche un'altra osservazione a proposito della politica della concertazione la verità è che la collega logico concertazione si è svolta come concertazione fra alcuni e nemmeno sempre fra i più rappresentativi non sempre cioè i più rappresentativi per prendere certe decisioni sono i sindacati dei lavoratori sindacati delle imprese per esempio il mondo delle previsioni che è un mondo che cresce cioè e che con la new economy destinato ancora più far crescere non è di genere invitato al tavolo della concertazione e le piccole e medie imprese che come suo come sapete è la rappresentano una struttura per quando è la nostra economia non si può certo dire che siano state finora ben rappresentata probabilmente con la Confindustria di dall'alto le cose sono destinate a cambiare e credo in meglio da questo punto di vista operativi
Polo molto l'accento sulla questione dell'articolo diciotto dello Statuto dei diritti dei lavoratori una questione sotto suo tempo sottoposta proprio un referendum radicale lei che cosa ne pensa il centrodestra e affronterà questo tema anche se è bene ricordarlo la consultazione poté prendere aprono l'appoggio al centrodestra l'affronterà in
In più qualora vincesse le elezioni e qua Guerri voi andiamo la politica della mercato del lavoro che tra l'
Altro chiede più flessibilità e in aggiunto soprattutto una contrattazione decentrata noi siamo molto preoccupati di una contrattazione nazionale che fissa il livello del salario e le condizioni del lavoro incluso l'orario a livello nazionale dopodiché abbiamo il Paese è spaccato in due con una nord che in alcune parti importanti e vicino a alla cinque per cento di disoccupazione e uso al quale lei dice le decisioni prese in sede di contrattazione nazionale parla più uguale non corrispondono a comunque alla realtà e con una disoccupazione conseguente del ventidue per cento ora in queste condizioni noi pensiamo che si è necessario il Potere coi sindacati ma rendere lo Statuto dei lavoratori più flessibile e soprattutto per funzionale all'obiettivo della creazione di posti di lavoro
Questo è un punto che secondo noi un sindacato moderno dovrebbe accettare abbastanza facilmente perché vede la vera forza contrattuale dei lavoratori e quindi anche dei sindacati dipende dal tasso di occupazione era Giunto gioca anche le condizioni del lavoratore in fabbrica dipendono molto dalla possibilità nel calcio Luigi ritenesse non trattata adeguatamente nell'impresa in cui lavorano
Lavora nella possibilità di uscì da da quelli brecce e di trovare però posto di lavoro in un'altra impresa le questa seconda possibilità non esistono edifici nobile per dare anni allora anche quel lavoratore che si ritiene non trattato adeguatamente sarà costretto a rimanere nell'impresa in cui ci troviamo ma
Nam June dunque secondo voi se invece dovesse dovesse modificare questo articolo diciotto dello Statuto ma anche a costo in uno scontro con Cofferati
Ma al posto dello scontro con l'operato e noi speriamo sempre di sì noi Giordano cioè speriamo che in sede di consultazione si possono dei raggiungere i gironi abbastanza condivisa ma se dovessimo constatare che inserì Borioni la consultazione chi siano dei vecchi preconcetti e non corrispondenti all'interesse generale del Paese allora noi ricorderemo Ocean saremo ovviamente al Governo alla condizione quella che noi abbiamo ricevuto per governo fare il mandato degli italiani siamo stati votati e eletti dagli italiani mentre non riesce non ci risulta che il sindacato di Cofferati abbia avuto un voto e un mandato da parte del popolo italiano Sammarzano
L'altro giorno il governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio intervenuto tra l'altro sulle questioni fiscali ha detto che il fisco è una questione una prerogativa comunque nel governo nazionale qual è il suo giudizio
è una prerogativa della del Governo nazionale nel senso che il Governo il Parlamento a decidere ma non è questo il punto quello che ha sostenuto Fazio perché a quel punto è fuori discussione quello che ha sostenuto far sia che con l'attuale livello della pressione fiscale e insieme ad altre cose che adesso non posso riepilogare meno che le nomine e gli nel tempo il Paese non è competitivo e in un'epoca di globalizzazione quando cioè abbiamo un mercato unico Mondiale senza le protezioni alle inefficienze e alle reiterate il sia dei singoli Paesi non essere competitive di Siviglia diventare periferia dell'Fondo novecento non accetteremo mai una prospettiva del genere tanto più che l'Italia non se la merita in virtù della capacità di risparmio delle sue candide e di queste lo decide
Ieri ho di intraprendere anche di rischiare che è rappresentato dai milioni di piccoli e medi imprenditori quindi lei non interpreta con le parole di Fazio come un avvertimento al centrodestra sul federalismo fiscale
No non lo interpreta in questo senso anche perché francamente il federalismo fiscale non c'entra molto in altre parole quello che dovremmo se assicurare col federalismo è che vi sia una comunque un fondo di conguaglio di solidarietà che non lasci indietro le regioni che oggi sono in ritardo questo è l'unico punto ma per il resto il federalismo realizza importanti gli obiettivi di efficienza e direi soprattutto lo fa attraverso un controllo più vicino da parte della pole della popolazione col federalismo vale l'espressione
Vedo pago voto mentre con lo Stato centrale con l'attuale governo centrale così distante dalla gente si paga ma non si vede
Bene la ringraziamo ringraziamo il professor Antonio Marzano economista responsabile economico di Forza Italia buon ascolto come sempre da Radio radicale