Rassegna stampa di economia

Buon pomeriggio a tutti i lunedì nove luglio due mila uno stampa regime la rassegna stampa di Radio Radicale consueto appuntamento del lunedì pomeriggio un supply
Intona stampa e regime dedicato non profondimento di alcuni temi dell'economia e della finanza purtroppo oggi pomeriggio per ragioni per insuperabili motivi di ordine logistico questa rassegna stampa verrà ridotta a poco più di venti minuti però c'erano alcune cose che mi interessava segnalare e un paio di temi che forse si riescono comunque ad affrontare sul CorrierEconomia di oggi c'è un lungo speciale dedicato dedicato alla vicenda
FIAT e terzo Montedison il titolo è Adde
Avvocato Air France e conforto prima pagina su quell'economia di Gianni Agnelli e una Tour Eiffel nel che fa da tradizione dell'Energia quindi ci sono una serie di articoli su questa vicenda
Si parla delle dei legami stretti tra FIAT e Francia
Presenza della FIAT sui mercati vari mercati francesi le relazioni e della stesso tema si occupa anche Repubblica fare finanza con Salvatore Tropea pagina sette Torino e le radici transalpina
E guardando quanto accade a Parigi che il primo Giovanni Agnelli scopre l'automobile quindi si fa anche una rivisitazione storica dei rapporti tra l'azienda gruppo Torino e s e l'economia francese quindi questo è uno dei
è uno dei temi in questo quadro si inserisce
Lo prendiamo dal CorrierEconomia in questo quadro si inserisce una riflessione
Più puntuale da una parte sull'ENEL e dall'altra sul mercato dell'energia elettrica e il vediamo questo da due pezzi del
Corriere economia il primo pezzo perché vediamo che leggiamo in
Cioè quello di Maria Silva Silvia Sacchi che contiene anche un scenario interessante Maria Silvia Sacchi è sentito la scossa elettrica per l'di Tatò scrive tra l'altro Sacchi in questi giorni di grandi battaglie sulle energie anche il futuro dell'ENEL non può naturalmente sfuggire all'attenzione come no e adesso tutto concentrato sul DPEF ma si sa che il tema delle privatizzazioni non tarderà a essere messo sul tavolo già a partire da metà luglio e d'altra parte intenzioni di un ulteriore liberalizzazione sono state avanzate in passato dalla nuova maggioranza il gruppo guidato da Chicco Testa e Franco Tatò sta attraversando un passaggio delicato prima l'arrivo di un nuovo referendum politico
Di un nuovo referente politico scusa e ne fa capo allo Stato per quasi il settanta per cento ora un nuovo decisivo decisivo competitore sul core business Energia rappresentato dall'Italia regia di FIAT EDF sullo sfondo la scadenza del vertice dell'azienda nella più vedo dal due mila due in mezzo la strategia di trasformare l'ex monopolista elettrico in una multiutility i telefoni ma anche l'acqua il gas avviata da qualche anno ma non ancora conclusa è sempre valida o dovrà essere rivista
E questo è uno dei nodi centrali del futuro delle
Naturalmente il gol non si è spesso ufficialmente su questo tema ma i segnali emersi finora fanno pensare una certa freddezza riguardo la diversificazione spinta preferendo invece si è fatto capire una concentrazione più decisa sul business principale le energie
E una qualche tiepidezza è stata fatta percepire anche nei riguardi del vertice dell'azienda nel suo complesso nonostante
Più parti sottolineano buoni rapporti dall'amministratore delegato con il Presidente Tatò delle come presidente e del Consiglio Berlusconi delle cui aziende Tatò è stato in passato manager di primissimo piano oltre che con questo ventitreenne me tacco di fatto
Salvo
La Mondadori per conto di Berlusconi infatti i questi giorni scrive più avanti Maria Silvia Sacchi potrebbero però portare nuove riflessione che con la vendita
Le Genco le società con la vendita delle Genco le società che raggruppano le centrali che l'ENEL è costretto a dismettere come ben sappiamo
Dice Andrea Gilardoni docente di gestione delle utility e l'Università Bocconi ci dovesse essere una nuova concorrenza era per lei ma era un dato scontato meno scontato era il fatto che nascesse un gruppo come Italenergia che è già molto forte prima della vendita dalla prima Genco vitale oggi infatti è già il secondo gruppo elettrico dopo ENEL ha una capacità installata spiega il professore di circa sei mila e cinque sette mila megawatt come FIAT Edison Sondel cui si deve aggiungere la capacità di importare dalla Francia cioè dare per due mila quattrocento Megadeth megawatt oltre a più progetti in corso per altri cinque mila megawatt e senza contare la quota parte dei tre mila megawatt di interconnessione con la Svizzera ove attende partecipata da ed ha una quota rilevante
Una potenza che secondo Gilardoni deve portare e nella concentrarsi veramente nel l'elettricità se non vuole essere fatta fuori da qui otto dieci anni da chi oggi certamente più agguerrito con tecnologie più efficiente una volontà di investire in bravura in green Fields gruppo di Testa e Tatò dovrebbe insomma abbandonare la politica la multiutility che appare il docente alla Bocconi è una strategia valida per aziende con una forte presenza locale ma difficile da realizzare per un gruppo come da un punto di vista di sistema Paese conclude di Nardone Gilardoni scusate appare tuttavia essenziale che si sviluppino gli altri settori delle Utilities acque gas forse anche trasporti ambiente altri poli nazionali qualificati per esempio attraverso l'aggregazione delle
Maggiore ex municipalizzate altra nota dolente per le privatizzazioni mancate qualcuno
Leggevamo forse un discorso chiedeva che
Il pacchetto dei cento giorni nelle misure dei cento giorni per il rilancio dell'economia venisse inclusa anche una clausola che consentisse poi alle consentisse poi alle ai comuni alle mi stazione comunali la privatizzazione delle municipalizzate in primo luogo quelle dell'energia che sono il boccone più appetito comunque
Il mercato questo sviluppo del Man il mercato a questo sviluppo delle
In settori diversi da leggi ha creduto è un'inversione di tendenza sarebbe per esempio assurda secondo Stefano Gamberini e nel dice l'analista appena fatto investimenti consistenti alla telefonia il secondo operatore delle telecomunicazioni in Italia con diversi milioni di clienti non può perché arriva in Earth cambiare strategia ma proprio i possibili sviluppi che il mercato intravede per telecomunicazioni potrebbero tenere insieme due aspetti del problema se ha parlato infatti di un progetto sul Tevere con parallelo a quello su Montedison s'pentito ma con il quale gli operatori fanno i conti lo scenario che sembra potersi profilare in questo momento vede la possibile riedizione del di un progetto oli Monte la fusione intere con Montedison
Dice Sergio Pigoli amministratore delegato di Pigoli Consulenza se questo fosse vero ci troveremmo con due gruppi analoghi per dimensioni dov'
è uno è più forte nell'energia l'altro nelle telecomunicazioni cioè in un momento
Non adatto per l'abbandono della strategia multi Utility
Poi
Articolo chiude la spagnola Endesa e tra i candidati ad acquistare Elettrogen la prima delle Genco che sarà dismesso l'intesa che potrebbe essere avere importanti conseguenze Endesa un gruppo focalizzato su energia e tele con quindi per certi aspetti simili all'ENEL a trentasette mila ve megawatt di capacità installata ventidue milioni di clienti anche una folta presenza in Sudamerica dove ENEL potrebbe avere un concreto interesse a sviluppare se veramente Endesa offrisse centrali in cambio per la prima Genco ENEL da un punto di vista industriale si troverebbe di colpo perseguire più obiettivi tra loro coerenti come la internalizzati internazionalizzazione e
La focalizzazione sull'elettricità questa ipotesi potrebbe avere un effetto benefico sul prezzo di mercato di ENEL anche in vista del piazzamento dalla prossima tranche oggi ossigeno per i conti pubblici
Rimaniamo nel campo delle energie rimaniamo su Corriere
Economia
Amo a vedere il pezzo di Elena Comelli brevemente l'elettricità come telefonini dal nucleo are o dal sole da un monopolio pubblico dei privati quando si crea competizione ci guadagnano i consumatori lo segnaliamo la liberalizzazione crea decine di offerte di presso i clienti piccoli e grandi casi USA inglese tedesco
Concorrenza e sempre concorrenza da qualsiasi parte venga dal punto di vista il consumatore dunque non importa se l'ex monopolista si trova di fronte allo Stato francese un banchiere Britt una banca britannica un colosso privato delle
Regia il vantaggio è lo stesso questo sicuramente è vero ma che non nell'immediato ma nel medio nel nel medio periodo essere clienti dello Stato francese a vere se avere come fornitore lo Stato francese magari in posizione in quasi monopolista o un'azienda privata contendibile qualche differenza sicuramente
Lo fa a meno che si pensi che sia neutrale il capitalismo comunque la presenza pubblica forte nell'economia rispetto invece ad avere dei mercati sgombri da questa presenza la guerra dei prezzi per accaparrarsi
Scusate la guerra dei prezzi per accaparrarsi clienti assicurata basta guardare al mercato americano il più maturo la liberalizzazione ha rapidamente trasformato nel regia da mero input industriale a Commodity scambiate in Borsa quindi ha contribuito da un lato lo sviluppo dei mercati finanziari con volumi coinvolti fino al dodici volte superiore
All'effettiva domanda fisica di energia dall'alto al marketing all'energia perché prodotto non ha più un mercato di sbocco ben definito qui voi sapete che negli Stati Uniti c'è tutta la vicenda
Californiana
Della
Sorteggi della della carenza di forniture energetiche in California ma su questo tema che su cui parte siamo abbiamo cui avventate abbiamo dato spazio su questo tema bisogna ebbe a vere il tempo leggere dei documenti esaustivi in Italia è stato presentato come il fallimento dell'apertura della libera apertura al mercato della liberalizzazione dalla privatizzazione operata in California del mercato regia elettrica la realtà è il molto
Diverse decisamente usiamo un eufemismo più controversa in questo Pan
Ama la fantasia delle proposte tariffarie scatenata l'elettricità come i telefonini ormai si compra sempre più sentendo fra contatti differenziati o partecipando a
Promozioni andiamo oltre
L'articolo fra
Ai quindici si parla di Europa gli unici che hanno già aperto al mercato il mercato al cento per cento sono Regno Unito Germania Svezia Finlandia Danimarca seguano o te la Spagna subito dietro gli altri compresi Italia Francia e tutti i piccoli si aggirano su una liberalizzazione attorno al trenta per cento il minimo previsto dalla direttiva coppe in Gran Bretagna e Germania le ripercussioni sui prezzi sono evidenti già oggi in Germania si sono ridotti anche di un terzo rispetto agli esordi tanto che alcune aziende elettriche cominciano ad accusare qualche difficoltà sotto
Tutto a causa della progressiva dismissione delle centrali nucleari che si concluderà entro il due mila diciotto ricordiamo invece che Pippo Ranci presidente dell'Autorità Nazionale per l'Energia proprio porti giorni fa aveva ribadito le critiche o comunque aveva ribadito che le tariffe elettriche italiane sono le più
Alte sono le più alte in assoluto andiamo adesso invece ad occuparci sarà la seconda ahimè per oggi unica
Questione di cui ci occupiamo andiamo ad occuparci di uno dei punti centrali della strategia di politica economica del pollo travasate nel decreto nel disegno di legge almeno per il momento poi vedremo se verrà trasformata in decreto dopo il vaglio il voto positivo di un ramo del Parlamento questo disegno di legge il il rilancio dell'economia per il boom di un'economia che non va così Maracci o come ha detto Tremonti operato dal che il Polo intende operare e andiamo a vedere la questione la legge Tremonti che peraltro avevamo già visto sollevata in passato ci sono due commenti uno su Affari e Finanza e uno sul Corriere su Affari e Finanza scrive
Marcello De Cecco in prima pagina i veri affetti dalla legge Tremonti titolo poi A pagina nove diventa un po'più caustico la Tremonti gli investimenti in barche BMW
C'è il testo viene letto il testo escluso dall'imposizione d'
Reddito di impresa e di lavoro autonomo il cinquanta per cento del volume degli investimenti in beni strumentali realizzati nel periodo d'imposta in corso eccetera eccetera noi andiamo a pagina nove
Dove c'è il commento di Marcello De Cecco nella relazione di quest'anno gli economisti della Banca d'Italia
Scrive De Cecco pubblicavano un grafico
Il numero ottantacinque dal quale si evince che gli investimenti fissi lordi italiani rapporti al PIL sono stati sedi si considera al netto delle costruzioni costantemente in cima ad una classifica che comprenda la Spagna la Germania
La Francia e gli Stati Uniti fino al mille novecentottantaquattro il distacco italiano dal resto del gruppo impressionante poi riprendono anche negli altri paesi europei infine negli ultimi anni gli Stati Uniti
Anche gli altri Paesi europei quindi
In cima Investimenti in rapporto al gli investimenti fissi lordi rapporto alla
In cima al rapporto nella graduatoria del rapporto tra investimenti e Pete si comprende bene l'accurata specificazione dei settori fatta da Antonio Fazio quando i soldati ha esortato gli imprenditori a investire
Poi si parla del rapporto di Confindustria sempre ricordiamo Marcello De Cecco sintetizzando la sua analisi il team di economisti capeggiata Giampaolo Galli afferma infatti che gli indicatori macroeconomici dei ti dal settore privato evidenziano un tasso di rendimento del capitale notevolmente più basso in Italia in Europa rispetto agli Stati Uniti e una quota di valore aggiunto assorbita dal capitale sensibilmente
Hope ancor più in Italia rispetto agli Stati Uniti quest'ultima riflette non una maggiore e DT vita ma il maggior impiego relativo del capitale che caratterizza l'Italia all'Europa rispetto all'Europa e agli Stati Uniti qualche riga sopra gli autori all'Info stare proprio dire affermano che la bassa redditività del capitale in Europa in Italia è conseguenza di una sclerosi tecnologica perché è un capitale in genere eccessivo
Invecchiato rispetto avventurare americano Renna l'efficienza dei sistemi
Se crediamo scrive più avanti De Cecco risultati del teen confindustriale negli ultimi decenni l'industria europea perché poi la cosa si può rivolgere anche all'Europa in rapporto agli Stati Uniti ha sprecato immense quantità di capitale investì venti cercando negli impianti e questo è un dato comunque molto interessante che noi abbiamo spesso spesso sottolineato negli impianti la flessibilità che non riusciva a trovare
E nella forza di lavoro nella forza lavoro questo è particolarmente vero per il nostro Paese con la tant'è che in questa fatica di Sisifo gli imprenditori italiani sono stati assecondati molto più dei loro colleghi europei da banche pronte a fornire quella soft money tanto rimprovera da ai sistemi creditizi dei paesi del socialismo reale come valutare il disegno di
Legge Tremonti dopo aver escusso testi e cifre tanto autorevole ovviamente abbiamo un po'sintetizzato ma il messaggio di De Cecco è chiaro e cioè quello che in Italia
Non serve non servono non servirebbero nuovi Investimenti fissi lordi nuovi investimenti in attrezzature francamente ci sembra che tempo che tenti di spende
Il fuoco
Con la benzina
Sarebbe bene
Sarebbe bene investire nel settore additati dal dottor Fazio ma il provvedimento di legge a tappeto incentiva in tutti i settori senza alcun tentativo di selezione
E in più incentiva anche la spesi spese di formazione ma grado gli ammonimenti del Centro studi a Confindustria pena citato sulla inopportunità di occupare ulteriore personale specializzato inoltre sempre alla luce dei dati ecco
Industriali perché mai dovrebbero le imprese italiane aggiungere ulteriore capitale a quello che hanno installato in quantità indubbiamente eccessiva in settori senza futuro la risposta tuttavia queste mie
E ingenue domande da macro economista
Si può forse trovare in una intervista al capo dalla BMW che
Vedete grandi successi in Italia insomma abbiamo poco tempo quindici interrompiamo qui il messaggio la critica di De Cecco
è evidente leggiamo invece adesso il parere di due economisti domani del Ceis Centro studi di Tor Vergata Fabrizio Mattesini e Beniamino Quintieri
Che invece danno uno P a a
Interpretazione diversa della futuro dalla legge Tremonti Tremonti la legge funziona a patto che
La riproposizione della legge Tremonti sta andando sta dando vita come la pre è un intenso dibattito di cui nove stiamo almeno parzialmente dando conto vedo questioni principali riguardano soprattutto come si è potuto capire dall'intensa discussione di questi giorni la sua utilità suo costo effettivo il provvedimento per la sua semplicità il suo impatto immediato sulla domanda di Ingres
I venti da parte dell'impresa sicuramente la capacità di stimolare l'economia in tempi piuttosto rapidi se attuate in tempi brevi essa potrebbe sortire gli effetti già nell'anno in corso e anche apprezzabile che indiano ammessi alle agevolazioni agli investimenti in formazione e in e aggiornamento del personale cioè agli investimenti in capitale umano quindi qui Mattesini Quintieri ci danno un chiave di lettura di la sala quella di De Cecco e quindi forse anche dal in quella di Confindustria ma è davvero utile questa fase del ciclo economico per dare una risposta all'interrogativo qui si ripercorre quanto successo nel novantaquattro e nel novantacinque
Settanta mila miliardi di investimenti beneficiati dalla Tremonti circa vent'duecentodieci mila duecentodieci mila in prese
Gli investimenti in macchinari aumentarono dell'otto e quattro per cento nel novantaquattro del tredici e quattro nel novantacinque dopo una sostanziale stagnazione è un crollo del diciannove virgola cinque per cento
è stato calcolato che maggiori investimenti ammontarono a quattordici mila trecento miliardi e che in assenza della legge Tremonti il PIL sarebbe stato nel vanta cinque inferiore di un ammontare oscillante tra i tre quarti di punto e un punto rispetto con l'effettivamente registrato se valutati scrivono più avanti Mattesini e qui interi in relazione agli eventi del novantaquattro novantacinque il timing della Tremonti bis appare oggi più appropriato di allora in questi giorni nonostante il tasso di crescita del prodotto interno lordo sia positivo e livelli gli investimenti nell'ultimo quinquennio sia stato apprezzabile stiamo assistendo a un rallentamento delle economie dovuto in gran parte al poco promettente clima internazionale la Tremonti bis potrebbe dare uno stimolo di carattere congiunturale in grado di
Portare il tasso di crescita sui livelli desiderati il problema è ovviamente quello del costo è difficile pensare che la Tremonti sia un provvedimento a costo zero provvedimenti di natura fiscale in cui gli effetti indotti dalla crescita dell'economia compensino compie talmente gli oneri sul bilancio pubblico sono quasi sempre delle Mary posso mere possibilità teorica nel novantaquattro novantacinque per esempio il costo la legge Tremonti dopo aver preso in considerazione l'impatto avuto sull'economia fu di quasi tre mila miliardi
Andiamo saltiamo più avanti alla conclusione è infine importante ribadire che la Tremonti bis essenzialmente un tipico strumento di carattere temporaneo che come tale deve essere utilizzato un prolungamento eccessivo di questo strumento potrebbe aumentare la volatilità degli investimenti esaurendo al contempo i suoi effetti sul sistema economico la riproposizione della Tremonti bis non elimina sicuramente la necessità di interventi strutturali e di un ripensamento globale del sistema di tassazione in vigore oggi sulle imprese
Che sia al contempo semplice capace di stimolare la crescita di ampliare la base imponibile essa potrebbe essere tuttavia uno strumento efficace per stimolare l'economia nel breve periodo che li abbiamo visti come si usa dire due campane sulla Tremonti con questo più diamo questa edizione ristretta del supplemento da lunedì pomeriggio a stampa e regime dedicato all'economia e alla finanza alla niente di alcuni temi segnaliamo un intervento di via da Alberto Alesina che ci sarebbe piaciuto leggere in prima pagina sul Corriere economia e con questo chiudiamo davvero l'appuntamento agli ascoltatori di radio radicale e per lunedì prossimo alla stessa ora un saluto da Benedetto Della Vedova