Assemblea Generale di Federmeccanica (presso la Sede di Assolombarda, via Pantano 9)

Alla parte pubblica
Dall'inizio da parte del pubblico dalla nostra assemblea dando ovviamente un saluto tutti i partecipanti gli invitati che sono qui presenti come questo Joe in particolare voglio ringraziare il rappresentante del Governo al prefetto di Milano è qui con noi
Il sindaco di Milano non crede aspra secondo la nostra federazione Gabriele Albertini ringraziare in modo particolare il presidente di Confindustria ci ha fatto l'onore di essere qui con noi questo Joe il nostro ospite principale
Dare la parola al al Sindaco di Milano per suo saluto introduttivo
Nella sua gentile lettera d'invito i presidenti Pininfarina mi ha sollecitato ad essere ancora una volta presente alla vostra Assemblea generale come sindaco ma è anche come mi ha testé presentato Pasteur presidente di Federmeccanica
Dovrei rispondere che sono lieto di essere tornato in questa sede dove ho lavorato a lungo e con grandi soddisfazioni
E dove però credo ancora tanti amici ma in infetti credo di poterlo poi dimostrare non me ne sono mai andato
Almeno come pensiero eccome comportamento nella mia azione quotidiana
La mia attuale responsabilità non è infatti in contraddizione con quella che è stata la mia esperienza formativa e professionale direi al contrario che se qualche risultato lo stiamo raggiungendo
E proprio perché stiamo plasmando la burocrazia sul modello dell'impresa
Anche nella holding Comune di Milano una grande impresa produttrice di servizi che annovera in totale di occupati intorno ai quaranta mila dipendenti si sta imponendo la logica della qualità e dei risultati la logica della responsabilità
Siamo sicuramente pagando dei ritardi la politica del Paese ha avuto due velocità da una parte ci sottoponevamo al benefico stress per agganciare la lira alla moneta unica europea
E dall'altra non avevamo il coraggio di affrontare la situazione cioè quella di un sistema produttivo ingessato paralizzato da detti ma soprattutto da una difesa non del lavoro ma del posto di lavoro
Da Milano è partito un segnale positivo il Patto per il lavoro
Strumento reale di flessibilità
Che oggi possiamo sperimentare
Consente alla domanda e all'Offerta di incontrarsi crea nuovi posti di lavoro nuove opportunità nuovi lavori per la città toglie spazio all'illegalità del lavoro e mi piace ricordare che a questo negoziato così difficili così rischioso sotto tanti profili a collaborati contribuito con un impulso determinante l'associazione industriale lombardo
Dobbiamo essere concreti
Le imprese hanno sofferto e continuano a soffrire una mancanza di competitività che definirei strutturale di sistema
Il comparto pubblico la burocrazia ne è stata allo stesso tempo una delle principali cause ma anche la prima vittima le cose come sapete stanno cambiando lentamente
Abbiamo cominciato a cambiarle a Milano dove i problemi erano più grandi per la dimensione del comune ma anche per il ruolo di principale centro economico finanziario produttivo che Milano e nel Paese
Forse anche per questo nostro impegno sono stato chiamato a rappresentare le grandi città nella negoziazione dei contratti nazionale del comparto sindacalista datoriale anche in questo caso come lo sono strappi in questa prassi
Lo stesso sistema delle autonomie che ai ha avuto significativi risultati riconoscimenti forse più per il momento dagli elettori che non dalle conseguenti riforme se si eccettuano le leggi Bassanini
Costringe gli enti locali a misurarsi sulle effettive capacità la pubblica amministrazione deve essere competitiva e questa attraverso quella gestione più flessibile che proprio delle aziende private anche se come stiamo constatando neppure per loro la normativa in vigore adeguata
Il nuovo contratto di lavoro dei dipendenti comunali ha come obiettivo quello di favorire il rinnovamento delle pubbliche amministrazioni
Recuperando efficienza nell'organizzazione del lavoro
Gli uffici oggi devono raggiungere risultati concreti
E misurabili da tempo abbiamo avviato un confronto con le organizzazioni sindacali per definire nel contratto integrativo del Comune di Milano questo processo di privatizzazione del rapporto di lavoro del dipendente pubblico modificate le regole di fondo oggi c'è una maggiore possibilità di negoziarli in sede locale come nelle aziende private il Comune di Milano datore di lavoro può favorire la professionalità premiando
Lo scorso anno per la prima volta il fondo di produttività di trentasei miliardi non è stato distribuito a pioggia ma in base al raggiungimento dei risultati prefissati e alla loro misura
In concreto mentre con il precedente sistema tutti i dipendenti senza alcuna valutazione personale ricevevano mediamente un milione oggi chi ha lavorato meglio riceve sempre mediamente due milioni e mezzo qualcuno non riceve nulla
Ma il vero motore del cambiamento anche questo mutuato dal sistema privato e quello che ci consentirà di riconoscere le reali capacità dei singoli collaboratori
Il meccanismo ora il confronto con i sindacati prevede la possibilità di una differenziazione economica all'interno della stessa categoria così da premiare il dipendente senza modificarne il profilo professionale
Stiamo insomma introducendo quel concetto che il pubblico non ha mai conosciuto e anche il privato qualche volta ha dimenticato il piacere di lavorare l'orgoglio di fare parte di una squadra che produce per il dipendente pubblico questo piacere questo orgoglio hanno anche una motivazione di più
Lavorare per la propria città per una comunità di cui facciamo parte di cui tutti siamo azionisti cittadini e imprenditori di noi stessi
E curioso
Come l'impresa sia stata spesso trascurata
Soffocata dalle inefficienze dalle tasse
Più volte rappresentata come il simbolo del cinismo capitalista ma poi anche da quella sinistra che l'ha combattuta e forse ancora la combatte
Chiamata in suo soccorso come i metodi e a quanto pare anche come uomini
Noi che da sempre siamo vicini al mondo dell'impresa
Che consideriamo il profitto un benessere che crea altro Benessere che cerchiamo di favorirne lo sviluppo creando nelle condizioni vogliamo continuare a parlare il linguaggio delle cose
Il vostro linguaggio il linguaggio di Milano grazie per l'attenzione
Grazie
Allora sindaco Albertini
Prendono la parola per reggere la relazione annuale
Autorità colleghi signore e signori
L'economia italiana risulta attualmente caratterizzata da una fase espansiva che ha preso avvio nella seconda metà dell'anno scorso grazie soprattutto all'impulso proveniente dal forte incremento della domanda mondiale
Le previsioni macroeconomiche più recenti indicano per il nostro Paese un tasso di crescita del prodotto interno lordo
Prossimo al tre per cento nell'anno in corso
Tale risultato sarà conseguito grazie al positivo andamento delle esportazioni
E si stanno avvalendo della debolezza dell'euro e della crescita sostenuta del commercio mondiale
Ma anche grazie ad un migliore andamento dalla domanda interna soprattutto per la parte attinente ai beni di investimento in macchine e attrezzature
Rispetto ai risultati conseguiti nel trascorso quadriennio caratterizzato da tassi anni di crescita mediamente pari all'uno virgola quattro per cento il dato relativo al due mila non può che essere valutato positivamente
Anche quest'anno però la crescita italiana si conferma più bassa rispetto alla crescita media appesa dai paesi dell'Unione Europea più tre virgola cinque per cento
Ed ancor più bassa rispetto a quella relativa agli Stati Uniti che si collocherà certamente al di sopra del quattro per cento
Persiste dunque anche se in misura meno accentuata rispetto al passato un ritardo nello sviluppo del Paese
E ciò che è più grave è che il divario esistente con gli altri Paesi non trae origine da fattori puramente congiunturali come qualcuno sostiene ma da squilibri strutturali
Che devono essere assolutamente rimossi se si vuole che la nostra economia posso recuperare la capacità competitiva necessaria non solo le imprese ma al più generale interesse del Paese
Cioè la nostra capacità di sviluppo giocano un ruolo decisamente negativo la più volte richiamata inefficienza della pubblica amministrazione
La distribuzione e soprattutto il peso del prelievo fiscale e contributivo che deprime la domanda interna ne frena l'attività di investimento dell'impresa
Il persistere l'aggravarsi del dualismo territoriale Nord Sud
L'eccessiva regolamentazione dei mercati con particolare riferimento a quello del lavoro ancora troppo rigido e tale da ritardare l'ingresso nel mondo della produzione di un'elevata percentuale di giovani
A tal proposito vale la pena sottolineare come una pur cauta facilitazione nell'uso di forme contrattuali flessibili
Ha contribuito in modo sostanziale all'incremento dei livelli occupazionali nel corso del novantanove più uno virgola tre per cento
Nonostante una situazione economica congiunturale non particolarmente brillante
Come più volte è stato messo in evidenza anche dagli organismi internazionali
Ancora in questi giorni sia dal Fondo monetario internazionale che dall'OCSE è necessario ed urgente rivedere ridurre la spesa pubblica in primo luogo quella sociale
E procedere senza più rinvii a una riforma strutturale del sistema pensionistico
Al fine di liberare risorse con il Duce duplice obiettivo di procedere più rapidamente al risanamento dei conti pubblici alla riduzione del carico fiscale
La Spagna che ha avuto il coraggio di imboccare la strada delle riforme e cresciuta in quattro anni di circa il quindici per cento ed il tasso di disoccupazione si è ridotto allo stesso periodo del ventitré al sedici per cento
L'Olanda che ha puntato molto sulla flessibilità del mercato del lavoro ha ridotto la disoccupazione dal dieci al tre per cento
Conformemente all'evoluzione congiuntura della congiuntura economica generale il settore metalmeccanico risulta in questa prima parte del due mila contrassegnato da un consolidamento della fase espansiva avviata sia a ridosso delle stato dello scorso anno
L'inversione del trend o non ha comunque impedito che i consuntivi relativi all'intero novantanove si chiudessero con un bilancio decisamente negativo
I volumi di produzione sono infatti diminuiti del due virgola quattro per cento rispetto all'anno precedente
Il livello dell'indice si è riportato su valori sostanzialmente simili a quelli dell'ormai lontano mille novecentonovantacinque
La ripresa in atto appare comunque significative diffusa appresso che tutti i comparti dell'aggregato metalmeccanico
I dati Istat relativi al primo trimestre di quest'anno che si confrontano però con un periodo ancora caratterizzato da stagnazione
Evidenziano una crescita dei volumi prodotti mediamente pari al sette virgola nove per cento
Le indicazioni che emergono dagli indicatori previsivi portafoglio ordini e prospettive produttive occupazionali contenuti nella nostra indagine congiunturale
Confermano anche per i prossimi mesi il proseguimento dalla fase espansiva trainata in particolare dall'esportazione
Questo miglioramento nell'andamento dell'export non deve trarre in inganno circa la forza competitiva la nostra economia
Nel corso del novantanove le esportazioni metalmeccaniche hanno registrato una flessione del due virgola sette per cento mentre le importazioni nonostante la non brillante fase congiunturale interna sono cresciute del cinque virgola due per cento
L'attivo commerciale si è ridotto a poco più di diciassette mila miliardi di lire rispetto ai trentatré mila del novantotto e agli oltre cinquantatré mila del novantasei questi andamenti destano molta preoccupazione per il futuro
Poiché non essendo ascrivibili a fattori puramente congiunturali do notano una progressiva perdita di competitività dei nostri prodotti non solo sui mercati internazionali dove stiamo perdendo costantemente quote di mercato
Ma anche sul mercato domestico sempre più caratterizzato da una cresciuta penetrazione di prodotti di provenienza esterna
Greca una conferma di queste ore l'audizione del governatore Fazio sulla competitività alla commissione Bilancio di ieri dove dava oggettiva alla questi dati con nel quadriennio novantasei novantanove è una perdita di un incremento del costo del lavoro e per il prodotto del diciassette per cento superiore ai nostri concorrenti francesi tedeschi e per restare non la costola con unità di prodotto ma al solo costo del lavoro tra il sei e l'otto per cento di differenza rispetto ai nostri concorrenti a Farinone
E ormai quindi un dato accettato e condiviso che nel corso dell'ultimo quadriennio abbiamo lentamente eroso i vantaggi competitivi acquisiti con le svalutazioni del novantadue del novantacinque
Anche a causa del permanere nel nostro Paese nonostante gli enormi progressi conseguiti nel contenimento dell'inflazione di un divario di crescita dei prezzi interni mediamente superiore di circa un punto percentuale rispetto a quello degli altri Paesi membri dell'Unione europea
Situazione questa che assume notevole rilevanza in presenza di un regime di moneta unica
Nel corso del novantanove le imprese metalmeccaniche per far fronte alla pressione competitiva esercitata dai concorrenti esteri sono state costrette ad una politica di contenimento dei prezzi
Che ha portato una contrazione dei profitti l'ordine un ulteriore spostamento di quote di valore aggiunto
A favore del fattore lavoro
Secondo i dati della contabilità nazionale nel nostro settore a fronte di una crescita dei prezzi impliciti pari a mezzo punto percentuale il costo del lavoro per unità di prodotto è cresciuto del due virgola uno per cento
La quota di reddito attribuita ai lavoratori costantemente in crescita negli ultimi anni si è così ulteriormente incrementata passando dal settantatré virgola otto per cento novantotto al settantacinque per cento del novantanove
Anche in questo caso le tendenze osservate risultano assolutamente non in linea con quanto accade nei nostri Paesi concorrenti
A partire dal novantasei il costo del lavoro per unità di prodotto delle imprese manifatturiere italiane ha registrato una crescita del dieci per cento mentre la Francia e la Germania hanno evidenziato diminuzione rispettivamente pare lo zero quattro e al due otto
L'Italia quindi un problema di competitività rispetto all'Europa ma è l'Europa nel suo insieme che denuncia un ritardo rispetto alle altre grandi grandi aree industriali in particolare rispetto agli Stati Uniti
Nell'ultimo quadriennio il pile cresciuto del sei per cento in Italia del nove per cento nell'area euro e del diciassette per cento negli Stati Uniti
Nello stesso periodo la disoccupazione è passato dall'undici e sei all'undici e quattro quindi praticamente stabile nel nostro Paese dal dieci otto nove due in Europa dal cinque quattro al quattro virgola due per cento negli Stati Uniti
E dunque sempre più necessario pensare ed agire in termini europei perché il futuro dell'industria italiana sarà sempre sarà deciso sempre meno a Roma e sempre più a Bruxelles
E per questo che in ambito europeo la Federmeccanica come membro della Uem l'associazione delle industrie metalmeccaniche di diciassette Paesi del nostro continente ha intensificato il suo impegno per svolgere un ruolo sempre più attivo all'interno delle istituzioni europee
Appare evidente che il trattato di Amsterdam e i nuovi poteri attribuiti alla Commissione europea rendono sempre più incisivo l'intervento della comunità sulle politiche nazionali
Nel semestre di presidenza portoghese il Consiglio europeo si è posto l'accento su come nella fase attuale caratterizzata da una radicale cambiamento dell'economia e della società risulti necessario rafforzare il ruolo e l'identità dell'Unione
I problemi dell'occupazione la flessibilità un'economia basata sulla conoscenza il giusto equilibrio tra flessibilità e sistemi di protezione sociale costituiscono i principali temi discussi in occasione del vertice di Lisbona
Tra le priorità c'è sicuramente quella di fornire utili strumenti alle aziende per affrontare le nuove sfide economiche legate la competitività
Si delineano nuovi scenari che impongono alle organizzazioni imprenditoriali di predisporre nuovi strumenti
Idonea a soddisfare i bisogni delle aziende ma allo stesso tempo l'Europa deve dimostrare di essere capace di adottare significative riforme che rendano più efficienti i mercati primo fra tutti quello del lavoro che ammodernino la pubblica amministrazione riducano l'imposizione fiscale favoriscano la ricerca l'innovazione che in altri termini migliorino la competitività delle imprese europee
Come si vede problemi italiane ma anche problemi dell'Europa
Da tali considerazione è nata l'esigenza per la Uem ricostituire osservatori permanenti capaci di analizzare e studiare le diverse problematiche più coinvolgono il sistema delle imprese
Le tematiche inerenti al dialogo sociale e le dinamiche del sistema delle relazioni industriali con particolare riferimento alla contrattazione collettiva dei suoi diversi livelli
A questo proposito
Ed è un argomento che si intreccia con le riflessioni in corso a livello nazionale sulle medesime questioni dobbiamo registrare nel corso dell'ultimo anno una forte spinta da parte della Federazione sindacati europei verso il contratto europeo
Attraverso i patti sociale gli accordi tra i partiti le imprese transfrontaliere i sindacati europei si muove lo scenario dell'unione economica e monetaria
La cosiddetta regola europea di coordinamento deciso ufficialmente da lei mette nel congresso di Copenaghen ha già trovato la sua applicazione pratica in Germania dove nel recente rinnovo del contratto collettivo nazionale
La Ig-Metall ha coinvolto rappresentanti sindacali del Belgio Olanda ora Italia Svizzera e Svezia
Per questi motivi la Federmeccanica sta dedicando una crescente attenzione ad ogni processo che può interessare il sistema delle imprese sul fronte internazionale
E ha lo scopo di mettere a disposizione delle associazioni territoriali e delle aziende associate il patrimonio di conoscenza che andiamo accumulando in questo campo
Abbiamo ritenuto utile predisporre un'informativa periodica Euronews questo il nome della pubblicazione trimestrale che abbiamo avviato quest'anno su avvenimenti di carattere europeo con particolare riferimento alle materie sociali e sindacali di interesse del settore metalmeccanico inoltre un importante momento di riflessione e dibattito su come le organizzazioni imprenditoriali europee si preparano ad affrontare i cambiamenti in corso e rappresentato dall'assemblea generale della guerra che si terrà a Venezia proprio il prossimo settembre
Diversi sono gli interrogativi sui quali sarà necessario confrontarsi in quella sede
E non sarà certo facile trovare soluzioni condivise
Ma è altrettanto certo che le organizzazioni imprenditoriali così come quelle sindacali non possono sottrarsi al compito di impostare politiche comuni per affrontare i cambiamenti delle politiche sindacali del rapporto con le istituzioni europee
In questi anni abbiamo assistito a cambiamenti profondi dal contesto in cui opera la nostra impresa e la velocità che è stata impressa al ritmo dell'innovazione lascia presagire che altrettanti ed in tempi rapidi se ne manifesteranno
In questa situazione caratterizzata dalla globalizzazione dei mercati
E dalla concorrenza sempre più spietata esercitata dai vecchi e nuovi competitori le imprese hanno imparato sulla propria pelle che mai come oggi il continuo miglioramento dei livelli di competitività e una condizione di sopravvivenza
Essere competitivi diventa per le imprese una necessità ormai imprescindibile e determinante
Che richiede grandi capacità di adattamento e di innovazione in contesti ambientali che dovranno diventare per quanto possibile sempre più favorevoli da trattini
Purtroppo le numerose indagini che tendono a comparare il grado di competitività dei diversi Paesi si collocano costantemente lontano dai migliori
Tutte le analisi concordano nell'imputare il basso livello di competitività del nostro sistema
Ad un insieme di cause che contribuiscono a disegnare un quadro dal quale emerge un'Italia fanalino di coda per il lavoro la produzione e gli investimenti in assenza di una cultura in grado di attuare le trasformazioni necessarie
C'è un dato in particolare che amo ricordare secco ed incontrovertibile che scolpisce spietatamente questa realtà
Investimenti diretti esteri costituiscono solo lo zero virgola due per cento del PIL italiano rispetto al due virgola cinque per cento degli altri Paesi europei
Questo dato oggettivo mette sotto accusa non tanto la mancanza di coraggio di innovazione di qualità dei nostri imprenditori quanto il sistema Paese che appare incapace di attrarre una significativa porzione
Dell'enorme mole di capitali che cercano occasioni l'opportunità per insediamenti produttivi
Paesi come l'Inghilterra l'Irlanda la Spagna devono buona parte del loro sviluppo all'apporto offerto dagli investimenti esteri noi invece non solo non ne ha traiamo di nuove ma rischiamo anche di perdere come in molti casi già accaduto quelli che già vi sono il divario con l'Europa riflette inefficienze che finiscono per incidere pesantemente sul nostro sistema di impresa è costituito come è noto da un ridotto numero di grandi aziende e da molte piccole unità costrette a misurarsi con l'elevato grado di competitività Espresso oggi dei mercati
Per questi motivi la piccola impresa deve essere messa nelle condizioni di affrontare i problemi derivanti dalla sua ridotta dimensione a fronte del quale l'incertezza così brevemente delineato è urgente e necessario un impegno forte determinato per un'inversione di tendenza
Non è accettabile una posizione passiva da parte dei diversi protagonisti che finirebbe per aggravare ulteriormente una situazione per la quale necessarie al contrario assumono un atteggiamento aperto al nuovo propositivo e di forte coesione
Rispetto ai problemi che riguardano più direttamente
Le responsabilità delle parti sociali e possibile alzare ulteriormente il livello di coinvolgimento e partecipazione del sindacato nell'impresa a condizione che il partito del dialogo sconfitti ha definitivamente il partito del conflitto fine a se stesso
è urgente concordare per esempio una maggiore flessibilità del rapporto di lavoro come fattore di crescita competitiva nel rispetto della dignità delle persone è in grado di favorire l'occupazione
Non si tratta di eliminare le regole come strumentalmente qualcuno vorrebbe far credere ma solo di evitarne l'eccesso
La tutela degli interessi che le parti sociali esprimono non può limitarsi a una difesa ad oltranza dell'esistente
A fare la guardia d'un recinto che diviene sempre più stretto va interpretata in senso dinamico favorendo governando il cambiamento e l'innovazione
Delimitazioni vanno unicamente finalizzata a salvaguardare i diritti fondamentali dei lavoratori riposo integrità fisica eccetera e ciascun regimi di orario deve essere a sua volta reversibile
Analogo discorso vale per il Mezzogiorno dove a fronte di un alto tasso di disoccupazione è presente uno stato di forte precarietà per le imprese metalmeccaniche a causa di carenza di ordine strutturale
Di un costo del lavoro rapidamente crescente a causa della cessazione degli sgravi contributivi e la debolezza del fattore lavoro
Il Mezzogiorno necessita di infrastrutture materiali e immateriali in riduzione della pressione fiscale e contributiva ma anche di una migliore valorizzazione della risorsa umana presente
Federmeccanica ritiene che sia necessario e doveroso insistere nel richiedere al sindacato un confronto per concordare in queste aree progetti finalizzati di formazione ad alto contenuto professionale
Flessibilità in entrata e riduzione dei costi pronti a sperimentare un modello di relazioni altamente partecipativo
La risposta finora sono state negative o hanno mostrato disinteresse tuttavia va riconosciuto in particolare alla finta di aver espresso una posizione di maggiore disponibilità anche se a tutt'oggi non ha fatto seguito alcun atto concreto
Il modello organizzativo di impresa totalmente accentrata sta ormai scomparendo i distretti industriali l'impresa rete l'outsourcing lo stesso telelavoro sono i segni evidenti di una nuova realtà
Emerge quindi la necessità di definire un nuovo equilibrio che tenga conto del cambiamento epocale in corso nei modelli di vita e nell'attività lavorativa nel suo complesso
Le nuove tipologie del rapporto di lavoro da considerare tutte di pari dignità vanno assumendo un ruolo e un peso sempre maggiore
E non possono essere assimilate a sottoprodotto del lavoro a tempo determinato o semplicemente come condizione di precariato
Andranno così introdotte modifiche coerenti con i mutamenti e le esigenze della società riservando anche ampi spazi di contrattazione alle parti ma non dimenticando che non è più possibile ricondurre tutto ad una dimensione collettiva sulla base di tali premesse l'intervento del legislatore dovrà essere orientato in futuro alla formazione di regolamentazioni in grado di offrire da un lato una giusta tutela le varie categorie ma dall'altro consentirà l'impresa una gestione semplice ed efficace
Pur valutando positivamente alcune specifiche misure definite mettere di lavoro si assiste spesso al bar i provvedimenti che incidono in maniera negativa sulla competitività del sistema imprenditoriale e non sembrano rientrare in un quadro coordinato di misura
Inoltre in questi anni abbiamo sentito la politica interventista del governo che non ha favorito Marzia spesso ostacolato intesa negoziale tra le parti sociali
Un esempio sono stati i provvedimenti legislativi introdotti ma tre ripartano i congedi parentali per non parlare della proposta sulle RSU che non è accettabile sia perché prevarica le logiche concertative definendo per legge gli assetti contrattuali sia perché estende il campo di applicazione anche alle imprese che occupano meno di sedici dipendenti
Un ulteriore elemento di debolezza per la crescita competitiva delle imprese era presentato oggi dall'assetto contrattuale definito con il protocollo del luglio novantatré
Nessuno intende disconoscere la funzione di assoluto rilievo svolto da questo accordo negli anni novanta grazie anche al contributo del sindacato
Sono stati ridefiniti i rapporti tra le parti evita ridisegnata la struttura contrattuale per cercare di porre sotto controllo un tasso d'inflazione assai elevato Chini finiva per assegnare incrementi economici in larga misura solo apparenti
Sono trascorsi ben sette anni da allora viviamo in un'epoca di forte accelerazione dei cambiamenti e molte cose nel frattempo sono mutate
Il calo dell'inflazione anche se ancora insufficiente ha modificato in termini di riferimento alla base dell'intesa
Si sono drasticamente ridotti margini complessivi delle disponibilità economica da suddividere fra i diversi livelli contrattuali rileviamo una crescita del costo del lavoro strutturalmente più elevata di quelle riscontrabili dei paesi concorrenti
Oggi quel modello ha bisogno di essere rivisitato
La domanda da porre non è tanto quella di sapere se i livelli contrattuali devono essere uno due
Il problema è piuttosto quegli stabili diresse entrambi in che misura e per quale arco temporale sono in grado di svolgere correttamente la loro funzione
Se in sostanza nell'attuale situazione di mercato sono compatibili con i costi che un'azienda può sostenere in un quadriennio gli oneri derivanti da due contrattazioni nazionali e da un contratto aziendale ormai al di fuori dei criteri stabiliti dal protocollo novantatré
Alla domanda è corretto dare una risposta chiara supportato dai fatti e convalidata dall'esperienza maturata nelle aziende in questi ultimi anni
Ora nessuno intende qui mettere in dubbio il ruolo del sindacato l'importanza del contratto nazionale come strumento di tutela generale della categoria né tanto meno la contrattazione aziendale
Il problema riguarda come realizzare l'armonizzazione del funzionamento complessivo dalla contrattazione collettiva coniugando compatibilità dei costi e attese dei lavoratori
Risulta evidente che essendo ormai mutato lo scenario economico di riferimento non solo italiano andrà ridisegnato il contratto nazionale adottando probabilmente una diversa misura diverso scaglionamento degli oneri economici
D'altra parte in nessuno dei principali Paesi nostri concorrenti esiste un sistema di negoziazione salariale che prevede una sommatoria di oneri per le imprese derivanti sia dal livello nazionale che era quello di andare tanto più se la contrattazione aziendale continuerà svolgersi al di fuori delle regole
Dopo la conclusione del contratto nazionale dello scorso giugno alle imprese sono state presentate piattaforme che stando alla corretta interpretazione del protocollo del novantatré avrebbero dovuto avere come oggetto soltanto rinnovo del premio di risultato variabile con attenzione anche ad evitare la sovrapposizione dei cicli negoziali
In realtà la maggior parte delle piattaforme contiene pesanti rivendicazione di carattere normativo riproponendo anche in materia
Anche materie già oggetto di confronto in sede nazionale
Oltre a modifiche della RAI di lavoro dell'inquadramento dei diritti vengono avanzate richieste di rivalutazione di importi fissi il consolidamento di presidenti importi variabili e l'introduzione di un premio di risultato che nei fatti prescinde dal risultato spesso infatti l'importo economico del premio viene già prestabilito in misura mediamente pari al doppio fino al triplo dell'importo erogato dall'ultimo contratto nazionale
I parametri di valutazione della performance vengono pertanto considerati oggetto di adattamento successivo in modo tale da giustificare il risultato salariale voluto in sostanza ci viene chiesto ricontrattare non il premio di risultato ma il risultato del premio
Tutto ciò finisce per alterare pesantemente lo spirito del protocollo
Evidenziando tra l'altro uno scollamento evidente tra impegni presi dal sindacato a livello centrale e rispetto degli stessi nei diversi territori relativamente alla gestione delle linee contrattuali risulta troppo facile pretestuoso addossare poi la responsabilità alle aziende che accettano di negoziare in simili condizioni
Il rifiuto comporterebbe l'inevitabile forte innalzamento del livello di conflittualità per la mancanza di clausole sanzionatorie dei comportamenti illegittimi
Questi motivi rendono estremamente pesanti gli oneri a carico delle imprese derivanti dalla sommatoria dalla contrattazione nazionale da quella triennale
Riteniamo pertanto indispensabile ed urgente l'apertura di un tavolo di confronto per la revisione del protocollo del ventitré luglio novantatré
Con l'obiettivo di individuare un modello che renda compatibile l'assetto della contrattazione collettiva con gli equilibri economici aziendali
Oggi il mutare rapido delle condizioni sociali economiche e tecnologiche tende a ridurre enormemente il tempo delle decisioni e dei parametri di riferimento
Ciò comporta che gli accordi compresi quelli attinenti rapporti di lavoro sono sottoposte a una rapida obsolescenza e richiedono periodici adattamenti
Intanto si deve ormai realisticamente prendere atto che le dinamiche salariali non sono determinate esclusivamente dalla contrattazione collettiva
Sempre più spesso agisce un ulteriore livello di contrattazione quello individuale o di mercato che costituisce la conseguenza inevitabile delle mutate condizioni del mercato del lavoro ma che anche indotto dei cambiamenti in atto nella platea dei lavoratori stessi
Ciò richiede un grande sforzo delle imprese sul versante dell'arricchimento professionale e formativo delle risorse umane che costituiscono sempre più un patrimonio di assoluta importanza
Su questo terreno si può aprire una prospettiva di confronto e collaborazione attiva tra impresa e sindacati
Proprio in questi giorni abbiamo avviato a livello nazionale la fase di gestione dell'ultimo rinnovo contrattuale che comprende l'attivazione dell'osservatorio e delle commissioni paritetiche tra cui la commissione formazione professionale apprendistato a Lisbona è stato fissato un obiettivo strategico per il prossimo decennio l'Europa deve diventare un'economia basata sulla conoscenza
A livello nazionale e numerose sono le iniziative dei progetti sul tema specifico della formazione sia quell'iniziale che quella continua
Tra l'altro e già nell'agenda politica l'obiettivo di privatizzare il contributo dello zero tre per cento attualmente introitato dall'INPS attraverso la costituzione di un fondo finalizzato a finanziare la formazione continua e gestito dalle parti sociali
La generazione di competenza è un processo integrato in cui la scuola la formazione l'azienda hanno funzioni diverse la scuola organizza diffonde e sviluppa la conoscenza
La formazione d'impresa sviluppano le competenze
Ciò significa che il processo di riforme in atto delle Contri deve attribuire all'impresa un ruolo centrale nello sviluppo e nel riconoscimento delle competenze e noi come organizzazioni imprenditoriali possiamo e dobbiamo avere capacità di intervento
Per identificare con più chiarezza le carenze e promuovere iniziative coerenti sia sul lato delle procedure sia sul lato dei contenuti formativi
Le regioni ma anche il governo centrale hanno bisogno dell'azione di stimolo delle parti sociali per rinnovare la programmazione indirizzandola verso i bisogni emergenti
Competenze nuove nuove fasce di utenza nuovi contenuti integrati nuovi percorsi
Sono esigenze che vanno segnalate e sostenute rispetto ad allora ad una modalità di programmazione che per comodità ed assenza di informazioni tende a riproporre vecchie formule
In questo contesto come categoria
Possiamo fare molto abbiamo visto che quando ci siamo cimentati come parti in un progetto concreto qual è stato l'apprendistato se pur con qualche criticità abbiamo portato a casa risultati insoddisfacenti
Ebbene nella fase di gestione del contratto possiamo cogliere l'occasione attraverso il ruolo della Commissione per la formazione professionale e l'apprendistato di rilanciare ed in prospettiva di sviluppare la bilateralità della categoria
Anche attraverso la riconsiderazione gli strumenti contrattuali esistenti ma non finalizzati ad un giusto utilizzo
Dobbiamo inoltre tenere presente che nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili per la formazione professionale un forte peso è affidato alle risorse comunitarie e le linee guida della Comunità europea dando priorità ai progetti che sono espressione comune delle parti sociali
Il tema dalla collaborazione tra parti sociali per il perseguimento di obiettivi condivisi è un tema centrale per lo sviluppo delle relazioni sindacali negli anni a venire
Ho detto degli incoraggianti risultati ottenuti in materia di apprendistato ma un esempio ben più rilevante e significativo è quello relativo alla costituzione del fondo pensione integrativo di categoria come pur tra mille difficoltà di carattere normativo burocratico organizzativo oggi commenta e già il più importante fondo pensione italiano con oltre trecentotrenta mila iscritti e circa mille miliardi di patrimonio a fine anno
Dall'inizio di quest'anno sei gestori finanziari di indiscusso prestigio internazionale stanno gestendo le risorse raccolte con buoni risultati
Sono tuttora rilevabili problemi di carattere amministrativo che attengono in particolare al processo di comunicazione tra aziende il fondo ma si è sulla strada giusta per ridurre al minimo queste situazioni
Un uso più intenso del sito internet del fondo recente attivazione di un call center daranno un grande contributo in questa direzione
A questo proposito c'è semmai da sottolineare come il Governo si è stia surrettiziamente modificando l'equilibrio su cui le parti hanno costruito la previdenza complementare
Sì al decreto fiscale recentemente emanato che il disegno di legge sull'utilizzo del TFR rischia di intralciare un cammino che almeno per ciò che riguarda nostro settore è stato fino ad ora positivo
In questo caso io ne mi preme confermare l'adesione che noi diamo alla linea di Confindustria espresse negli ultimi giorni sia ai tre punti cardine mi pare che sono stati identificati sia la volontarietà
Dell'adesione esplicita del lavoratore al sistema di previdenza integrativa
Sia la totale equiparazione tra fondi chiusi e e fondi aperti con la precisazione che tale possibilità non generi costi addizionali per le imprese sia soprattutto la decontribuzione necessaria a compensare gli oneri indotti dalla nuova destinazione del TFR tra l'altro un eventuale abbandono della volontarietà della scelta del lavoratore di iscriversi a un fondo di pensione si può si porrebbe in rotta di collisione con la regolamentazione dei fondi chiusi
Di origine contrattuale che ne abbiamo condiviso così come l'utilizzo obbligatorio e totale del TFR a fini previdenziali in assenza di una riforma complessiva dalla previdenza pubblica costituirebbe solo un onere aggiuntivo per le imprese soprattutto per quel piccolo apprendistato e come età sono due recenti ed importanti esempi di collaborazione tra parti sociali nell'interesse dell'impresa dei lavoratori
Questa è la strada da percorrere per costruire un sistema di relazioni sindacali all'altezza delle esigenze efficiente ed efficace
Noi crediamo che valga la pena di provarci naturalmente serve la controparte in cui prevalga la disponibilità al dialogo l'attenzione al nuovo l'apertura la gestione dei processi di modernizzazione del Paese
Serve un sindacato forte autorevole non per alimentare il mito del conflitto o mantenere posizioni di rigida difesa del passato ma in grado di gestire una nuova frontiera di diritti i nuovi modelli di lavoro che investono ormai larghe aree del paese
Una scelta non più rinviabile dalla quale si potrà capire anche quale sarà il futuro del sindacato stesso
In realtà ci troviamo in presenza di un quadro generale di riferimento che non induce all'ottimismo
Alcuni sembrano muoversi in una logica più vicina
A quello di un movimento politico che di un'organizzazione sindacale determinando uno stato di incertezza che lascia prefigurare possibili tensioni interne la paralisi di qualsiasi spinta propositiva altri
Si rifugiano sempre più frequentemente su posizioni di diniego ogni volta che vengono proposte soluzioni non tradizionali
Spesso chi è troppo rigido mostra di avere paura delle novità o di perdere potere
Di non avere fiducia in se stesso o di temere di essere sconfitto e pertanto tende a trincerarsi in un no incondizionato immotivato
Ora senza voler disconoscere il senso di responsabilità spesso assunto dalla controparte in questi anni nei processi di ristrutturazione dell'impresa e nel contenimento dei fenomeni inflattivi chiediamo al sindacato di fare un una scelta definitiva e senza equivoci tra dialogo e conflitto trazione e immobilismo tra maggiore partecipazione e rifiuto di nuove forme più avanzate di scambio
Avremo presto tra qualche mese l'occasione per misurare nuovamente a livello nazionale la disponibilità dei sindacati ad un sistema di rapporto non conflittuale rispettoso delle regole
Il rinnovo della parte economica del contratto nazionale che scade a fine anno costituì era la cartina al tornasole per capire con quali controparte siamo chiamati a confrontarci
Se con un sindacato che con un tratto di penna cancella le regole attualmente vigenti del protocollo e pretende il recupero integrale dell'inflazione pregresse ignorando il contenuto d'inflazione importata
Oppure con un sindacato che degli accordi non coglie solo gli aspetti adesso utili quelle dei diritti ignorando tutti gli altri quelle dei doveri
Di fronte ai problemi della competitività all'esigenza di maggiore flessibilità alle questioni del Mezzogiorno
Ai mutamenti intervenuti nella domanda e nell'offerta delle prestazioni lavorative non è possibile restare inerti ad aspettare perché nel frattempo il mondo va avanti e le difficoltà restano tutte anzi rischiano di aggravarsi
E allora necessario da parte nostra formulare proposte sollecitare cambiamenti per vincere tutti insieme la sfida della competitività dell'occupazione del risanamento e del rilancio industriale
Ma detto tutto questo se dovessero essere confermate posizione di stallo veti o rifiuti paralizzante bisogna tener presente che le esigenze delle imprese non possono attendere tempi biblici di maturazione dei processi decisionali in quel caso è giusto andare avanti senza incertezze con chi è disponibile a misurarsi sui problemi complessi concreti della consapevolezza
Che in un mondo in così rapida evoluzione questo il solo modo per difendere gli interessi delle imprese e di quanti in esse lavorano o ambirebbero lavorare
Va bene allora la parola al presidente D'Amato
Concluderà i lavori della di questa mattina
Cari colleghi la redazione di
Lo sto presidente Andrea Pininfarina con molta puntualità
Indicato nodi fondamentali sui quali in queste settimane Confindustria si sta impegnando sui quali tutto il Paese sarebbe bene si impegnasse
Ci troviamo di fronte ad una situazione
Economica
Molto positiva di cui
Ormai c'è notizia sempre più come dire diffuso il giorno dopo giorno
Ma che ancora si stenta a leggere in tutta la sua articolazione in tutta la sua complessità
E questa assemblea oggi rappresenta un importante opportunità per cercare alla vigilia proprio della presentazione del Documento di programmazione economica e finanziaria di fare il punto della situazione
Con un po'di attenzione e con un po'anche di come dire il rigore
Come noi tutti sappiamo all'interno delle nostre aziende
Questa fase di congiuntura non è fondata sulle capacità interne autonome auto propulsive né del nostro Paese e nemmeno del nostro continente
E piuttosto una fase di espansione
Creata da una fortissima crescita che da lungo tempo sia l'economia statunitense sia ripresa dei mercati asiatici sta ormai imponendo al nostro continente
Quindi dopo lunghi mesi anni di crescita sostenuta dall'America l'economia americana dopo la ripresa dell'economia asiatica che aveva conosciuto una battuta di arresto che si è dimostrata poi meno grave e meno lungo di quanto tutti contenessero
Anche il Vecchio Continente ha ripreso a marciare e nel ricchissimo Italia sia pure un tasso più ridotto si è messo in questo cd
Siamo quindi di fronte finalmente ad un segno più
Sul tasso di crescita del prodotto interno lordo italiano dopo anni caratterizzati da andamenti molto negativi
Ma continuiamo portarci dietro tutte le debolezze tutti i ritardi tutte le contraddizioni che in questo momento stanno incominciando Giannella di Ranica competitiva dei mercati a dimostrare tutto il loro peso
Le materie prime sono cresciute stanno crescendo ad un ritmo formidabile
Tutte le commodities internazionali quelle che sono alla base dei cicli dell'andamento economico che siano cellulosa piuttosto che non plastiche metalli ferrosi piuttosto che non comodi sì di tipo diverso stanno avendo momenti importante due cifre percentuali in dollari
E l'effetto del dollaro esso stesso ha fatto sì che in euro tutte le materie prime fondamentali oggi registrano incrementi che vanno dal cinquanta addirittura superiori al cento per cento
Dall'altro lato invece i prodotti industriali continuano a non crescere perché la dinamica competitiva sui mercati talmente forte che oggi il sistema produttivo sta pagando uno shock fortissimo
Macroeconomica è sicuramente incoraggiante positivo dall'altro lato il penso che nell'impresa stanno oggi come dire sostenendo sarà poi oggetto fra qualche mese delle opportune fotografie i commenti sta sicuramente citerà come dire il segno di come il nostro Paese stia per affrontare una Benetton in urgenza competitiva se gli anni novanta sono stati gli anni della emergenze finanziarie del Paese
Gli anni due mila se non cambiamo rotta rapidamente saranno gli anni dell'emergenza competitiva del nostro sistema
Dico questo perché ormai indubbio lo abbiamo analizzato recente rapporto di Confindustria l'ho ripreso proprio ieri il governatore
Della Banca d'Italia l'audizione fatta il nostro Paese ad se in termini se chi e veri quote di mercato nei tre scali internazionali
Noi abbiamo perso posizioni come sistema punti in italiano nel corso di questi dieci anni
E ci troviamo oggi di fronte ad un dio formidabile ho abbiamo un coraggio la forza la voglia la determinazione di investire come Paesi nel rilancio del quadro più competitivo più per poter affrontare da almeno la riconquista delle quote di mercato come imprese e come Paese
Oppure non ci troveremo in una fase di nuova forti crisi
Che sicuramente penalizzerà molto ancora di più in termini di marginalizzazione il sistema produttivo italiano ma aumenterà ancora di più le disuguaglianze l'emergenza le debolezze del Paese nel suo complesso sul piano non solo economico ma anche sociale e civile
Quello che Confindustria pensa a questo riguardo è stato abbondantemente edito dall'Assemblea di sole quattro settimane fa ad oggi ho avuto moltissime occasioni e opportunità di interventi in assemblea in convegni e dibattiti queste settimane le spese Nuto sta nel contratto con gli industriali perché stiamo per varare una forte incisiva riforma di Confindustria e credo che sia giusto investire questa prima fase del mio mandato in un contatto intenso con il mondo dell'impresa per cercare tutti di avere una assoluta convergenza di obiettivi di politica e di priorità
Ebbene in questi incontri fatto in queste settimane in qualsiasi parte d'Italia in molte categorie sentite in quasi tutte le Unioni industriali contattate la consapevolezza della difficoltà di questo momento di questa svolta e veramente forte
E noi abbiamo oggi il dovere di tre riportare al Governo all'opinione pubblica agli interlocutori istituzionali e sociali questa consapevolezza del mondo industriale non vogliamo aprire un lamento
Ed essere considerati come i soliti pessimistiche dicono a b non è vero che i numeri sono positivi c'è una situazione difficile
Non possiamo però neanche essere semplicisticamente ottimisti dire che tutto va bene che ormai la congiuntura internazionale ha risolto i problemi del Paese e dell'impresa
Vogliamo invece essere da buoni imprenditori assolutamente realistico c'è una grande opportunità
Possiamo fare una grande svolta il Paese può fare un grande salto di qualità e le nostre imprese possono riconquistare una vera posizione sui mercati ma dobbiamo fare delle scelte bene ferme e chiare e le dobbiamo fare adesso non le possiamo fare quando l'agenda del sistema politico lo sceglierà lo dobbiamo fare adesso perché l'agenda dei mercati l'agenda della congiuntura la dinamica alla quale il Paese e le nostre imprese sono esposte lo impone USA e allora ci troviamo sicuramente in una fase delicata abbiamo una fine legislatura fortemente sfilacciata abbiamo una situazione di forte instabilità istituzionale il governo come poco poco alza gli occhi dalla come dire dalla prima riga della del del come dire degli appunti della giornata immediatamente corre il rischio di trovarsi divieti altolà ricatti e instabilità dietro l'angolo
E quindi quindi dobbiamo distinguere a mio modo di vedere le cose che si possono fare ora e si devono fare e ora in questo quadro politico istituzionale
E quelle che invece richiedono una svolta politica istituzionale più decisa e che quindi devono essere rimandate da qui a qualche mese
Allora
La prima cosa sulla quale secondo noi governo il sistema politico il Parlamento devono impegnarsi è sicuramente lo abbiamo detto in ogni luogo una vera riforma non solo elettorale ma istituzionale per garantire stabilità e governabilità
Perché in un quadro di stabilità avverrà si possono fare quelle riforme economiche sociali a partire dalla riforma delle pensioni che danno strutturalmente una dinamica di maggiore competitività al Paese e liberano anche risorse per fare investimenti Nikita vera sul piano dello stato sociale
Ma nel frattempo che questo accada
Nel frattempo che si crei un nuovo governo e che quindi si chiuda questa legislatura perché questo appuntamento realisticamente non può che essere affrontato in questo tipo di situazione di scenario ci sono delle cose importanti che ne possiamo già far e che avremmo voluto vedere e leggere nel documento di programmazione del governo domani presenterà
E che per quello che ci è stato comunicato non abbiamo ancora avuto modo di come dire individuare nella presentazione che il Governo ci ha fatto sabato scorso
Probabilmente ci auguriamo dopo il dibattito di questi giorni il documento di domani porterà qualche più incisiva riforma come dire sul quadro competitivo del Paese
Ma
Non conoscendo le adesso vorremmo come dire puntualizzare quelle che noi riteniamo essere in questo momento le debolezze proprio dell'impianto concettuale del Documento di programmazione economico-finanziaria
La sotto documenti programmazione economico finanziaria diversa dalla legge finanziaria è stato inventato come strumento per cercare di dare un respiro più programmatico e di orizzonte a una politica di governo per l'economia e per la struttura competitiva del Paese
E quindi ci saremmo aspettati molto francamente in un documento di questa portata in questo tipo di strumento
Non solo una matematica statistica elaborazione del tasso di inflazione del tasso di occupazione del tasso di disoccupazione dell'andamento del prodotto interno lordo dei prossimi tre anni io non sono così bravo a capire che succede fra tre anni
A meno che non ci mettiamo se il dollaro farà se le materie prime saranno se l'economia americana verrà se se se se se allora questa sarà la crescita del Paese la crescita dell'occupazione la crescita della competitività nel frattempo che noi mettiamo tanti se tanti ma tanti del caso cominciano a capire che cosa dobbiamo fare a casa nostra per recuperare la nostra competitiva quindi competitività ed è qua che secondo noi il Documento di programmazione economica e finanziaria e debole
Non ci sono interventi forti è una manovra neutra una manovra senza manovre in buona sostanza che quindi evita da un lato una stangata
Evita da un lato un aumento della pressione fiscale
Dopo anni che ne abbiamo subite e ne abbiamo dovute fare persone per affrontare la crisi finanziaria fortissima degli anni novanta
è sicuramente una buona notizia ma dall'altro lato
Ci saremmo aspettati che in un quadro di congiunture di compatibilità diverse dall'emergenza degli anni passati si facesse qualche passo più incisivo nel dare una riforma più competitivo il Paese
Privatizzazioni
Abbiamo assenza ancora da vendere superiori ai duecento mila miliardi mal contati
Dobbiamo accelerare in maniera forte il processo di privatizzazione questo avrà un effetto molto importante sulla riduzione dello stock del debito pubblico e sulla riduzione della spesa per interessi
Legata alla quota di debito pubblico che riusciamo a recuperare privatizzando in uno scenario di tassi d'interesse crescente questa è una elemento non trascurabile liberalizzazioni abbiamo un capitolo formidabile importantissimo di liberalizzazioni che fare
Che rappresentano non solo un'opportunità per il Paese
Ma rappresenta una priorità per il sistema produttivo me continuiamo a pagare tariffe e servizi apprezzi non di mercato perché continuiamo a dovere forti con i deboli forte situazioni non liberalizzate che impongono alle tutti un costo straordinari
E non parlo solo delle grandi liberalizzazioni come quella dell'energia parliamo anche di piccole liberalizzazioni l'accordo fatto con i trasportatori è stato scaricato sul sistema produttivo rivedendo
Governativa mente
Le tariffe che impongono il costo il prezzo del costo del trasporto delle merci sul territorio italiano il nostro paese è l'unico Paese ormai nel mondo ad avere ancora determinato per legge
Il costo di un servizio che dovrebbe invece essere esercitato in assoluto regime di concorrenza e di trasparenza così come logico che sia e quindi per evitare di bloccare il Paese
Intervenendo a monte né i problemi strutturali che determinò il disagio delle categorie dei trasportatori
Si è pensato bene di intervenire a valle continuando a imporre al sistema produttivo un adeguamento di tariffe su una legge che il governo sa essere non più sostenibile neanche dal punto di vista come dire
Giuridico costituzionale e per la quale giace in Parlamento se vota naturalmente sotto opportune tonnellate di carte un disegno legge per la abrogazione delle tariffe sulla trasporto cosiddetta legge Forcella
Quindi processo fondamentale di liberalizzazione sulle quali bisogna andare avanti senza indugio
Terzo aspetto importante modifica del mercato del lavoro modifica delle strutture di costo incidono sul costo dello
Ora è chiaro che queste non sono cose oggetto di una legge finanziaria ma qui non stiamo a discutere la legge finanziaria qui stiamo discutendo come ente di programmazione economica e finanziaria
E sulla struttura del mercato del lavoro e così pure con la struttura del TFR credo che qui ci sia davvero da ragionare e su questo tema come bene a come dire riportato Andrea Pininfarina c'è stata una significativa apertura di Confindustria ad un ragionamento più articolato più complesso
Ma secondo noi anche molto innovativo rispetto a quanto tradizionalmente la dinamica un po'conflittuale un po'concertativa aveva imposto a questi temi fino a qualche mesi fa
Noi pensiamo che serviva per il momento di affrontare seriamente la riforma del mercato del lavoro intesa come maggiore flessibilità del mercato del lavoro in entrata oltre che in uscita
E intendendo anche nel ridefinizione della struttura del costo del lavoro un intervento forte ed incisivo nella struttura del conto il cuneo fiscale e previdenziale che blocca il la struttura del dinamica del costo del lavoro
Noi più ancora che ragionare di dove contrattare dobbiamo incominciare a pensare che a parlare di che cosa contratti
Ci troviamo alla vigilia di una importante tornata di rinnovi di integrativi aziendali
Fra qualche mese avremo anche l'apertura dell'accordo nazionale della la contrattazione nazionale
E quindi credo che nei fatti ci troveremo tutti a doverci confrontare sempre di più con una profonda contraddizione che da tempo alcuni di noi vedevano e che oggi credo dobbiamo incominciare responsabilmente evidenziare
C'è poco da contrattare io direi che non c'è quasi più niente da contrattare perché tutti i possibili aumenti di produttività il mercato si riprende inesorabilmente minuto dopo minuto
E allora io vorrei capire come pensano sindacati
Come pensa il Governo come pensa no i nostri interlocutori
Di aprire una tornata di rinnovi contrattuali nel momento in cui noi non abbiamo più elementi di disponibilità perché la pressione dei mercati talmente violenta da assorbire ogni margine e ogni possibile trattativa
Questa è la contraddizione fondamentale dicendo questo ameno vogliamo essere sterilmente conflittuali o portare i BTP usure a quelli che rappresentano invece secondo noi importanti opportunità
Per recuperare nel vissuto quotidiano dell'azienda minuto dopo minuto nuove forme nuovi accordi nuovi strumenti che possano aumentare i livelli di produttività e di competitività la questione fondamentale che in una struttura di mercato del lavoro
Completamente hanno elastica o noi liberiamo quello appunto di cuneo fiscale e previdenziale
Che blocca tutte le risorse oppure non abbiamo davvero elementi incrementali sui quali andarci a misura
E da un lato ne abbiamo un salario del lavoro basso
Perché famiglia monoreddito con il salario netto che portano in casa difficilmente riescono davvero a come dire fare una vita adeguata ai livelli di civiltà del nostro Paese e i consumi lo dimostrano
E dall'altro però abbiamo un costo del lavoro veramente alto e lì i dati del gruppo riportate anche nella relazione di Pininfarina lo dicono chiaramente
E soprattutto abbiamo alcuni Filippo di tutti i Paesi occidentali non c'è in nessun altro Paese con i quali noi ci confrontiamo una differenza così forte fra salentina che costituita
E allora è arrivato il momento con molta serenità con molta tranquillità ma dico anche con grande responsabilità di intervenire su questa questione
E se i nostri interlocutori continuano a pensare che questa non sia materia da discutere
E allora si troveranno di fronte alla contraddizione formidabile perché noi abbiamo assolutamente bisogno di recuperare competitività e produttività per difendere le quote di mercato che nel frattempo abbiamo perso
Anzi per riconquistarla anzi per fare nuovi investimenti in quell'innovazione in quella capacità competitiva di cui il nostro sistema produttivo ma poi
Se ha bisogno assolutamente e allora che cosa dobbiamo fare dobbiamo da un lato intervenire seriamente nella lotta al lavoro sommerso per recuperare quelle risorse che possano alleggerire il Fortis
Un livello di pressione fiscale che grava sui redditi IRPEF e sui redditi dell'interesse e dall'altro lato dobbiamo intervenire molto seriamente nella riforma della previdenza e dell'assistenza e quindi della struttura definanziamento e del funzionamento dello Stato sociale perché è lì che c'è una grossa quota di costi che grava prevalentemente sul sistema produttivo
Non dimentichiamo che gran parte delle stesse sanitarie oggi le finanziano le nostre fabbriche i nostri lavoratori cioè noi il sistema produttivo attraverso l'IRAP quindi
Ancora una volta il sistema produttivo viene gravato distesi dispense di oneri che riguardano la generalità piuttosto che non la specificità del sistema
E allora rifiutare un confronto su questi temi e francamente non solo mio per non solo come dire di grave danno all'economia e all'industria ma soprattutto di gravi inciviltà per il Paese e di grave danno per gli stessi lavoratori
Allora dove noi secondo
Confindustria dobbiamo cercare di andare dobbiamo cercare di al
Nella direzione di una riforma strutturale di queste questioni e cui il terreno di confronto che noi abbiamo indicato a dover i sindacati e un terreno di questo tipo più che discutere dei livelli di contrattazione più che discutere degli aspetti specifici che riguardano poi l'attività quotidiana
Di chi normalmente e istituzionalmente deve confrontarsi noi dobbiamo ragionare e lavorare sul piano della lotta all'illegalità lotta al lavoro sommerso ridefinizione dello stato sociale del suo finanziamento liberalizzazione mercato del lavoro con regole chiare e trasparenti nessuno vuole far west ma vogliamo un sistema che consenta davvero un salto di qualità
Un salto di qualità perché solo lui
Regole del mercato del lavoro si combatte davvero il sommerso e quindi con tutti gli effetti benefici di cui parlavamo prima quindi flessibilità anche in uscita del mercato lavoro con regole chiare che tutelino i lavoratori riportando in Italia quello che esiste negli altri Paesi europei vuol dire affrontare finalmente il vero capitolo del sommerso
Evitare di far finta di non guardare evitare di girare la faccia alla testa dicendo in buona sostanza meglio sommerso che è disoccupato
E portato sempre su tutti i problemi di sfruttamento dei lavoratori concorrenza sleale per l'impresa
Intrecci tra malavita e ma l'economia evasione fiscale
Dall'altro lato dobbiamo intervenire sulla struttura del costo del lavoro quindi sui sull'impianto contrattuale previdenziale del finanziamento della spesa assistenziale con
Come dire una capacità vera di fare riforme questa capacità del
Dove non avrà solamente quando in un quadro di nuova legislatura disporrà anche il governo di più stabilità ma nel frattempo vi dobbiamo se possibile contribuire a creare un ponte di pensioni integrative un ponte alternativo
Possibile riforma la necessaria riforma delle pensioni che avverrà nel
L uno una incisività e una capacità dei già di rendere il quadro più competitivo e più dinamico allora in questa chiave confido se ha dato disponibilità a ragionare sul piano della flessibilità del mercato del lavoro e della costruzione di un ponte verso una pensione integrativa
Riproponendo sul trattamento di fine rapporto
Una articolazione di questo tipo
Vogliamo costruire questo ponte siamo pronti a metterci dei mattoni
Abbiamo però bisogno che tre punti fondamentali siano salvaguardati non nell'interesse dell'impresa ma nell'interesse della competitività
Del sistema della trasparenza del dire del mercato e della equità nei riguardi dei rapporti con i lavoratori i tre punti sono chiare competitività trasparenza eseguito per i lavoratori uno i lavoratori devono essere liberi di scegliere dove mettere i soldi
Non possiamo pensare
Nel nuovo millennio girata la pagina di questo secolo dopo quarant'anni di istruzione formazione Investimenti
Su queste come dire
Amati che sulle quali pensate quanto con i sindacati hanno svolto e svolgono e con quanto attaccamento vogliono svolge il ruolo sul piano della formazione che i lavoratori italiani siano ancora incapaci di scegliere loro stessi dove metterlo dove mettere queste risorse io penso che innanzitutto vadano come dire da questo punto di vista considerati con un attimo di attenzione in più i lavoratori italiani oggi hanno sicuramente l'intelligenza e la capacità di capire se queste risorse vanno investite
In TFR in azienda o piuttosto i fondi chiusi o piuttosto i fondi aperti io penso che i lavoratori italiani oggi
Come dire in questo nuovo secolo in questo cubo millenni dopo quarant'anni di formazione distruzioni in più abbiano anche la capacità di poter scegliere non debbano essere come dire tutto razzi da questo punto di vista secondo aspetto fondamentale fondi chiusi fondi aperti a essere assolutamente mi garantiscono dobbiamo essere la situazione di assoluta trasparenza di mercato che l'unica che conti sta davvero un efficiente tutela del risparmio ed efficiente come dire creazione di sistemi di pensione integrativa alternativi alla pensione come dire
Pubblica
Terzo aspetto fondamentale noi siamo disponibili a non legare
La ridefinizione del trattamento di fine rapporto alla contestualità della riforma pensionistica ma deve sicuramente
Ineluttabilmente la riforma del sistema
Del del TFR
Essere legato all'una chiara riduzione del cuneo fiscale e contributi perché se così non fosse non si capisce per quale ragione dovremmo il
Nello questo TFR perché se non lo facessimo una riduzione il cuneo fiscale e contributivo contestualmente alla riduzione il TFR avremo l'effetto pazzesco di aumentarle ulteriormente il cuneo fiscale e contributivo e quindi andremmo direzione completamente opposte ora dicendo con grande chiarezza quello che noi pensiamo deve essere fatto
Noi abbiamo dato una grande apertura
Ad un confronto certamente un confronto chiaro ma in questo credo che sia nostro ruolo il nostro responsabilità con governo e sindacati su questi temi struttura del mercato del lavoro struttura del costo del lavoro le reazioni e le avete viste tutti ci sono stati immediatamente tre alto Landini gli avvertimenti disdetti addirittura della revisione della della riforma delle pensioni nel due mila e uno al solo fatto che Confindustria e Governo avessero parlato di questo tema non si capisce né come né perché sindacato aveva per conto suo parlato abbondantemente con il dove nelle settimane precedenti di queste questioni non ci siamo ben guardati da permetterci di dare dinieghi alternative o disdette
Riteniamo invece che sia assolutamente doveroso e legittimo affrontare questioni di questo tipo con grande trasparenza e come Under Two
In questi ultimi giorni
Anche nella stessa articolazione delle forze sindacali si sono manifestate come dire divergenze in posizioni diversificate anche su questi temi su queste questioni perché mi lascia pensare che probabilmente la strada che noi stiamo in queste ore proponendo sconsiglia per maggiore insistenza cercare di capire che la mente disponibile a giocarsi la carta della modernizzazione che veramente disponibile impegnarsi in un'alleanza vera per superare le vecchie rigidità i vecchi ideologismi le vecchie questioni di bandiera e costruire un'Italia più forte più competitiva più moderna capace di valorizzare tutto il patrimonio formidabile di imprenditorialità e di capacità di lavoro di cui noi disponiamo
Credo che questo sia un messaggio che sempre di più sta passando e deve passare
Leggendo i giornali di questa mattina vediamo che importanti
Quindi anche di cultura di sinistra penso all'intervista di Spaventa ma penso a quelle che negli ultimi giorni si sono progressivamente andando come dire intensificare si rendono conto che stanno chiaramente come dire andando nella direzione che noi indichiamo che senza una maggiore flessibilità del là dove lavoro e senza una maggiore trasparenza nella struttura di finanziamento di funzionamento dello stato sociale e quindi del modo in cui questo incide sulla struttura competitiva del Paese il nostro Paese non ce la fa ad andare e allora con grande tranquillità
La assemblea dell'associazione
Del nord di quell'articolazione del mondo industriale che viene da sempre identificata come la parte più rigidamente rigorosamente contratto lista di Confindustria ma che lo fa perché sa che cosa succede sulle fabbriche sui mercati giorno dopo giorno con grande serenità e con grande tranquillità io penso che il messaggio che Confindustria va lanciare sempre un messaggio di responsabilità e di attenzione
Veramente in questo momento il Paese può fare un grande sappiano veramente in questo momento noi disponiamo di un quadro di congiuntura che ci consentirebbe grandi importanti Investimenti in competitività
Approvato io a condizione che non si sprechino questi momenti preziosi e che non ci siano come dire subire o inutili polemiche a margine ma che ci si concentri davvero sulle cose fondamentali sulle quali dobbiamo marciare insieme e e allora anche il ragionamento sto dividendo fiscale attiva Valle intrise Valle famiglie chi se lo vuole prendere chi sono i contendersi
Innanzitutto che non lo sappiamo se ci siano dividendo fiscale
Non sappiamo se ci sarà non sappiamo se ci sarà di che entità si tratterà di fare ma la risposta è molto semplice come molti di noi in azienda continuano investire i loro divide
Di nelle loro fabbriche per renderle più competitive ogni giorno noi pensiamo con grande serenità che il Paese deve investire il dividendo fiscale nel suo sistema competitivo per aumentare la competitività del Paese facciamoglieli
Se qui non è che le imprese vogliono prendersi un po'di soldi in più e stanno mano tesa col cappello in mano chiedendo favori e prebende noi vogliamo semplicemente con responsabilità però ricordare a tutti che siamo di fronte ad un'emergenza competitive il Paese e che qualsiasi spazio il Paese abbia in questo momento Bach rigorosamente investito nervi darci maggiore competitività non nell'interesse dell'
Nell'interesse solo delle nostre fabbriche ma nell'interesse di tutto il sistema Italia perché solo così la torta della ricchezza disponibile alla si allargherà ci saranno più risorse per poter fare poi non solo come dire riduzioni
Ci scali di cui tutti i controlli
Te come cittadini oltre che come imprenditori abbiamo un gran bisogno per fare anche quegli investimenti iniquità in solidarietà di quel Paese sicuramente addirittura bisogna per darci una prospettiva l'solo di benessere economico barche di civiltà questa è la proposta di Confindustria con grande responsabilità ma anche con grande chiarezza perché io penso che in questo momento noi possiamo fare queste scelte quindi le dobbiamo fare
Ma io ringrazio prese D'Amato di essere stato con noi
Illustrato una volta di più la linea che hai proprio su internet nere ringrazio tutti voi per la numerosa partecipazione di quest'oggi
Arrivederci nella prossima grazie