Assemblea Generale Annuale dell'Associazione degli Industriali della Provincia di Pistoia (presso la Sede dell'Associazione degli Industriali)

Soprattutto sono stati importanti la voglia di fare Endesa per fare
Conseguente alla nostra Provincia
Ha un forte ha una forte presenza di attività manifatturiera e teppisti greci dicono che è più manifatturiere delle Province che in questi ultimi anni hanno avuto un tasso di sviluppo maggiore ed è molto orientata all'export il sistema dell'impresa
Che esportano costituisca costituisce tuttora il traino dell'economia locale nel suo complesso
Lo stesso successo di questo modello di sviluppo tuttavia ha contribuito a farne meglio dei suoi limiti in particolare il sistema diventato dipendente dei recuperi competitività in termini di Bresso piuttosto frequenti fino a qualche anno fa
Tuttavia oggi
Più che mai siamo consapevoli che i vantaggi legati alla valutazione possono soltanto essere transitori abbiamo quindi una certa apprensione nel constatare che le esportazioni della nostra provincia assomigliano come composizione merceologica per esempio a quelle dei Paesi del Sud-Est Adriatico insomma le imprese devono essere competitiva a tutto campo
Non soltanto all'estero territorio deve fare nascere nuove imprese ed attrarre imprese si tratta quindi di recuperare le radici della nostra industrializzazione
Per essere competitiva l'impresa deve essere globale questo
Il nome nuovo delle antenne la segmentazione e non semplicemente un'impresa che esporta l'impresa globale del vestire ciò che deve veramente strategico purtroppo le parti devono essere davvero strategico dell'impresa sono tipicamente immateriali dico purtroppo perché questi investimenti difficilmente si riesce a conta libri a contabilizzando e nell'attivo più spesso vanno fra i costi
Si tratta di investimenti che tipicamente vengono considerati ad alto rischio
La ricchezza bagliore di un'azienda dico
Una cosa che oggi può apparire propria e il suo capitale umano piuttosto che quello materiale sono le persone con le loro competenze che molte volte hanno bisogno di tempi lunghi per essere sviluppate le idee
Il passaggio che si sposta che si prospetta è quello fra un modello di sviluppo vecchie uno nuovo non parliamo di nuovo economica ma piuttosto di una tendenza di medio e lungo periodo ove aumenta di peso della conoscenza rispetto a quello dei beni e nella formazione deve
Del valore
Il modello vecchio
Silvio Avalle costi bassi permessi dal sistema delle Co
Nel conto del sisma della forte dinamicità della velocità con cui le aziende potevano rispondere alle sollecitazioni del mercato estremamente importante per esempio in settori come quelli della moda
Il modello nuovo si caratterizza per la concentrazione sul nucleo delle attività nella esternalizzazione di funzioni da parte delle aziende per l'esportazione di fasi della produzione piuttosto che per i prodotti per un orientamento equilibrato della produzione tanto ammezzato interno che a quello estero
Pistoia abbiamo dobbiamo ammetterlo e indietro in questo passaggio
Servono imprese nei settori innovativi del Tessari come altrettanto importante che l'economia nuova non cresca semplicemente accanto a quella dei settori tradizionali ma piuttosto insieme e dentro le nostre attività tipiche non è possibile e quindi è stato e quindi è stato accadendo che esse che l'esempio delle parti d'Italia con più alto tasso di crescita
Credo che dobbiamo saper guardare avanti con lungimiranza serve sfruttare tutte le leve che possono rendere attrattivo il nostro territorio perno per nuove iniziative imprenditoriali questo è un argomento che deve essere al primo posto nell'agenda dei soggetti pubblici
Occorre che
Prendere atto senso indurire le situazioni che determinano uno svantaggio oggettivo è il caso della montagna per esempio chiedendo con forza interventi di riequilibrio la competitività delle singole imprese dipende in modo cruciale dell'efficienza del sistema complessivamente inteso dell'efficienza e delle reti di telecomunicazione dei trasporti di tutto ciò che rappresenta
Il connettivo delle aziende con l'ambiente circostante in prospettiva connettivo importante sarà costituita dalle infrastrutture tecnologiche dello sviluppo di competenze nei settori avanzati
Serve una maggiore integrazione delle nostre Province nell'area metropolitana vasta della Toscana centrale e già oggi un polo industriale servizio d'avanzato ma che ancora a un efficiente infrastrutture risibile
Non possiamo più permetterci compensare con l'efficienza interna quello che riusciamo ad ottenere fino ai cancelli delle nostre fabbriche i costi di un sì Sir ma che non è competitivo per le regioni più avanzate d'Europa
Dalle nostre scelte e dovrà dalle nostre scelte e iniziative a supporto dell'attività imprenditoriale credo che questo sia dovuto al fatto di essere imprenditori che dicono molto del e dedicano molto del loro tempo l'associazione dei allora è doveroso ringraziare proprio questi colleghi so bene che si tratta di un sacrificio ma credo che il loro impegno possa essere ampiamente ripagato nel vede crescere la nostra rappresentatività e la nostra provincia nel suo complesso
Così come ritengo di dover ringraziare la struttura che si è sempre dimostrata all'altezza della situazione
Il momento attuale propone con forza la necessità di fare sistema per essere competitivi credo che la nostra forza la forza di Confindustria sia stata anche quella di essere stata fin dall'inizio
Una rete articolata piuttosto che una struttura di vertice
Abbiamo fatto tesoro delle nostre differenze e l'autonomia delle nostre associazioni considerando un valore il motivo considera un pronostico questi valori queste risorse saranno preziose per guarda ma per quei cambiamenti del nostro sistema associativo che il presidente D'Amato vuole realizzare e sono disponibili per rendere il nostro lavoro è sempre più adeguato alla nuova le sfide ai cambiamenti e cambiamenti in corso il contributo della verso la stazione sarà convinto perché credo di poter dire che gli imprenditori Pistoiesi
E quindi anche Pistoia sono cresciuti insieme ed è anche grazie all'associazione e spero possano nello stesso modo continuare a crescere in futuro
Ho cercato di essere beve non sono sicuro di esserci riuscito e per lasciar spazio a tutti importanti interlocutori ringraziando per l'attenzione passo la parola al ministro letta anche perché esso che verso le diciassette si deve lasciare per altri impegni
Perché per
Grazie Presidente ironico alcune riflessioni sapendo che poi
Attorno a queste riflessioni attorno alle riflessioni che il presidente Damato svolgerà credo che ci sarà la possibilità tutti noi
E per tutti noi ieri vedere insieme niente l'evoluzione di una fase di grande trasformazione che sta vivendo il nostro paese la nostra economia neanche l'evoluzione di di un'economia come quella della realtà Pistoiese che sta vivendo fasi importanti ma sta nelle varie fasi molto delicati io voglio dire subito che
Mercoledì cinque luglio faremmo al ministero dell'industria contro con tutti i soggetti che sono legate interessati alla vicenda
Della preda vicenda nota importante per l'economia locale la cito perché è uno degli appuntamenti credo
Più importanti per un'economia che utile una fase il grande modifiche grande trasformazione ma che attorno poi questa vicenda gioca gran parte anche dell'indotto e di tutta la vicenda di strategicità di un popolo che ha tanto dato complessivamente alla vostra terra alla nostra Regione noi siamo in una fase in cui si sta forse per la prima volta dopo un po'di tempo annusando e qualcosa di più forse che la ripresa effettivamente non è un fatto
E fino a Roma e ho fatto quanti un pochino di maggiore rilievo rispetto a quanto si potesse pensare
Dicevo lo stiamo cominciando ad assaporare fossero si comincia a sentire anche nei numeri nelle cifre
Ma credo che davanti a questa situazione possiamo avere due approcci che sono due approcci molto diverso soffermarci a vedere insieme le cifre possiamo essere soddisfatti sicuramente di alcune cifre Leo cifre di oggi è la giornata di oggi parlano di una rilancio dell'esportazione del nostro paese assolutamente superiore rispetto alla media dell'esportazione degli altri paesi dell'euro dimostrazione del fatto che non è un rilancio di esportazioni solamente drogato dal fatto che la moneta
Debole rispetto al dollaro aiuta ovviamente questa parte della bilancia commerciale ma è dovuto anche a un surplus lo dico abbattuto forse non siamo più abituati dei nostri cugini competitori che hanno oggi la stessa moneta nostra a lavorare come valutazione competitive quindi conosce l'occasione siamo sempre molto molto bravi ma la sostanza è una sostanza fatta di dati i dati che dicono che siamo sopra la media
Rispetto agli altri Paesi europei in questa fase in questo mese di giugno i dati che si sono e si sono evidenziati sono dati importanti parlano di un più tredici per cento rispetto il dieci per la mente degli altri parlano di cifre di aumento delle importazione di aumento dei consumi parlano insomma su questo non la voglio fare lunga di un evidente elemento di vitalità del nostro sistema economico noi possiamo davanti a questi dati fermarci alla soddisfazione all'espressione della soddisfazione
Rispetto soprattutto a un periodo che è stato un periodo complesso attuale i tagli ristrutturazioni le difficoltà legate alla necessità di far quadrare i conti del bilancio pubblico che non ci avrebbe consentito l'ingresso nell'euro
Ovviamente tutto quel periodo e tutto quel tempo ci ha fatto vedere assaporare cifre spazi opportunità ben diverse da quelle di cui in questi giorni in queste settimane invece si comincia a avere l'impressione oppure possiamo fermarci davanti a questi dati analizzarli trarne si elementi di soddisfazione
Ma anche dire con molta forza e con molta certezza
E faremo un peccato di omissione molto grande che pagheremo come ne abbiamo paga pagati tante nel nostro paese nel passato di peccati dimensione ma li abbiamo pagati dopo rispetto a quando ne ho fatti
Un peccato di omissione non cogliere questo momento questa situazione di riapertura di uno spazio di opportunità di investimenti
Di ossigeno alla nostra economia per rendere strutturale questa ripresa rispetto alla possibilità che essa sia soltanto effimera io credo che il tema vero che non abbiamo davanti in queste settimane è esattamente questo ci fermiamo davanti a una con una logica di spettatori rispetto a questi risultati che stanno venendo fuori oppure decidiamo che attorno a questi risultati vogliamo moltiplicare le energie gli sforzi e vogliamo provare soprattutto a farsi che quel modello crea costruito cento dodici mesi di fila di crescita ininterrotta il modello americano
Può vedere
In queste cifre
Centododici a una cifra impressionante ma almeno una nostra volontà di provare ad avere un ciclo lungo strutturato in crescita
Nel nostro Paese io credo che il punto per cui e qui sta la questione alla quale siamo chiamati a dare risposte
Se vogliamo forse su questa seconda strada è questa l'ambizione sulla quale vorremmo muoverci se vogliamo porci su questa seconda strada credo dobbiamo essere molto chiari molto onesti sulle condizioni delle quali questa seconda strada possa essere invocata
Io le indico quattro che a me sembra las condizioni più importanti le funzioni essenziali li metto in un ordine che può essere anche cambiato rovesciato assecondano sms un ordine che ha una sua logica
Ritengo che senza tutte e quattro queste condizioni
Noi rischiamo di doverci ritrovare fra qualche anno a fare lo stesso ragionamento che facciamo adesso quando parliamo a alcuni anni fa quando c'erano le condizioni per fare riforme importanti riforme strutturali in presenza di fase di ripresa e di espansione dell'economia italiana europea e mondiale e non facemmo allora
Quelle scelte quelle riforme accollandoci più elementi immediati
Di crescita chiarivamo e poi queste non avesse fatto allora delle riforme li ha pagati con la necessità di un rientro per esempio il debito pubblico che è stata eccezionale quanto sforzo rispetto a tutti gli altri Paesi europei
Che è stato motivo d'uno sforzo collettivo che negli altri Paesi europei non è stato necessario perché solo in Italia c'è stata una necessità di uno sforzo collettivo di questo ampiezza di questo tipo uno sforzo collettivo che ha dimostrato che il nostro Paese quando vuole
Quando vuole può creare un grande patto tra tutti i soggetti ad uno sforzo collettivo che è riuscito perché per esempio il mondo sindacale ha deciso di farlo uscire perché su quella vicenda il mondo sindacale avuto un atteggiamento molto costruttiva molto positivo
è riuscito perché c'è stato una comprensione da parte di tutti i singoli imprenditori del fatto che senza l'ingresso nell'euro senza sacrifici e sforzi che erano necessari in quel momento
La capacità di agganciarci a un treno di ripresa di crescita sarebbe stata una possibilità compromesso tutti sappiamo che le cifre quelli studi che dicono che se la se la lira non si fosse agganciata all'euro nel primo gruppo e fosse stata una specie di moneta come lo sono state appunto altre e sono state fuori
Non avrebbe seguito la strada della sterlina che ha avuto una fortissima
Sopravvalutazione del fatto forse che non essere tratta dall'Europa perché legato a un'economia delle riforme strutturali le ha fatte e le ha fatte negli anni ottanta
Noi invece avremmo probabilmente si dice dicono dicono questi studi ha avuto una moneta che avrebbe tranquillamente superato le due mila cinquecento lire nei confronti del dollaro credo che questo sforzo collettivo che ha visto tutti impegnati ognuno a fare la sua parte a farlo con grande senso
Che dell'interesse del Paese
Abbia dimostrato appunto che questa possibilità cedere queste possibilità cioè e allora queste quattro condizioni
La prima sono state in questi anni messe iniziato una serie di importanti riforma sulla riforme che sono iniziate
Intanto a partire dal novantadue quando si è cominciato un percorso di privatizzazioni che è stato nella sua quantità globale percorso unico nella storia dell'Europa occidentale unico perché unico era eccezionale era la situazione dalla quale veniva una situazione di fortissima presenza dello Stato nell'economia parliamo di cifre fino adesso di privatizzazione fino adesso compiute che superano che si avvicinano e duecento mila miliardi di cifre che sono impressionanti nella loro entità che ci sono sacche sono state compiute in un numero di anni tutto sommato compresso nel tempo privatizzazione che devono completarsi devono completarsi in modo ovviamente positivo ma privatizzazioni che alla fine lo dico perché so che qui c'è una vicenda che è legata Astoria appunto di presenza dello Stato nell'economia presenza strategica privatizzazione che in Italia siamo riusciti a fare complessivamente tutti
Pur partendo da una presenza di monopoli pubblici molto forte molto radicati e lasciando oggi gli ex monopoli pubblici in una situazione di sostanziale risanamento grazie anche qui a una concertazione con le parti sociali che è stata fatta in modo coraggioso e che oggi lascia lascia che cosa lascia enti dei quali se qualche anno fa
Si possono trovare davanti ad esservi dire quale sarà il futuro delle poste dietro lo dico parlo di quello che era più oggetto forse di oggi possiamo dire che le poste stanno cominciando tecnologica di mercato in una logica di risanamento complesso difficile ma in una logica in cui l'uscita dal monopolio le sta portando parlo dell'ENEL parlo dell'ENI paura Telecom tutti i soggetti rispetto ai quali io non so se qualche anno fa avremmo scommesso sulla capacità di stare sul mercato da soli ex monopolisti che erano una cura shocking difficile complessa ripeto che abbiamo fatto tutti insieme
E che le tanto più difficile perché è stata fatta insieme al percorso di liberalizzazione di quei settori esperienze che ho fatto in questi mesi privatizzare
ENEL o ENI e fare contemporaneamente la liberalizzazione del mercato l'energia elettrica del mercato del gas di assicurare come fare tre salti mortali insieme
Perché quando lo Stato privatizzare l'ENEL o legno lo mette sul mercato e a quattro milioni di azionisti cittadini italiani che acquistano le azioni dell'ENEL
Prima di liberalizzare dando dei colpi perché toglie spazio di mercato all'ENEL
Liberalizzare il settore energia elettrica cosa che è fondamentale che stiamo facendo ma farlo vuol dire anche sapere che c'è il rischio che tutto questo preferisca l'azione che hanno in mano a quattro milioni di cittadini italiani le due cose rischiano di essere in contraddizione tra di loro se non le si fanno in modo determinante cercando di dare al mercato sino al terminale mercato vuole un segnale e il segnale delle certezze della liberalizzazione che si vogliono fare sul mercato del gas credo che abbiamo queste certezze sono state molto chiara molto chiaro in modo molto credo positivo anche accolte dal mercato così come anche il mercato del capitalismo italiano sta accogliendo il fatto che sulla luce elettrica uno dei temi più difficili perché il costo dell'energia elettrica lo sappiamo tutti è uno dei che competitivi forti della rispetto agli altri paesi europei che hanno tutti una media di costi più bassa di quella italiana
Però sappiamo riteniamo anche che gli lì la gran parte del capitalismo italiano si sta muovendo verso quel tema che con l'ingresso come produttore l'energia elettrica attorno alla l'entità delle dei quindici mila megawatt di centrali si sta accelerando si deve accelerare penalizzano interdetto
Rapidi possibile per fare tra la concorrenza anche in quel settore e consentire quindi quell'acquisto
A dei clienti doni che saranno sempre più ampi come platea di Energia da parte di più concorrenza
Il commercio liberalizzazione complessa complicata perché anche questa fatta in un tempo ristretto il giro di boa anche di questa secondo me lo stiamo passando abbiamo vissuto alcuni anni in cui il segno meno era l'unica caratteristica che stava attorno a questo tema Leno in termini di numeri delle aziende commerciale del nostro Paese oggi negli ultimi cinque mesi
Che abbiamo alle spalle i primi cinque mesi dell'anno i conti ci dicono che per la prima volta che abbiamo sempre più più mille ottocento esercizi rispetto a una situazione che quindi ha visto una fase di ristrutturazione del settore probabilmente una fase che era necessaria per stare dentro una situazione di novità importanti liberalizzazioni che è necessario di completare
Una liberalizzazione ha lasciato a metà
è peggio di una liberalizzazione minimizza perché alla fine si lascia quello che si riconosceva e non si raggiunge quello che si può raggiungere si finisce per rimanere in mezzo al guado alcuni temi alcuni settori non voglio qui approfondire perché non voglio essere troppo lungo hanno nel nostro Paese sono esattamente in mezzo al guado bisogna rimettere quei settori in una logica di liberalizzazione fatta da monte a valle da dall'inizio alla fine della fiera terrier essere in condizione di ottenere risultati liberalizzazione devono tenere e quali sono i risultati alla fine sono tre sono quello che abbiamo tenuti lo dico banalmente per capirci sul tema della telefonia mobile
Costi più bassi delle tariffe
Basta fare il paragone tra le tariffe di oggi tariffe telefonia mobile di basta dire tre anni fa quattro anni fa un servizio più efficiente
Con la liberalizzazione si è cambiato il peso prima era colui che forniva il servizio che decideva il servizio Fido
Con la liberalizzazione sia esattamente rovesciato sono io cliente che decido che servizio vere quanti sono oggi le tariffe immaginabile Sforza sotto fin troppe almeno non ci si orienta nemmeno più perché la carica è fatta sul cliente
Perché non fare la stessa cosa sull'energia elettrica sul gas perché non è possibile che la fornitura di questi servizi sia costruita a misura del cliente e invece credo che sia possibile questo credo che si apre e il terzo punto
La creazione di posti di lavoro
Perché questi meccanismi di liberalizzazione alla fine hanno anche questo obiettivo liberare i mercati vuol dire far aprire mercati parte creare nuovi pensate che critica sulla telefonia mobile
Quando si aprì il mercato e la telefonia mobile il problema era Telecom e Tim
La paura era la perdita di posti di lavoro in Telecom enti e oggettivamente questa paura c'era oltretutto c'era la presenza dello Stato forte cos'è successo che tutti sappiamo che il settore telefonia mobile settore fa più posti di lavoro nel Complesso
Allora se questi sono gli obiettivi e la strada deve essere chiaramente percorsa con forte determinazione non abbiamo questa legislatura che ha messo molte di queste riforme in cantiere alcune le ha completato altre resta completa attendere completa non possiamo lasciarle a me sarebbe credo una risultato negativo complessivamente per i diversi settori e per l'economia del Paese credo che sia la prima condizione
Su questa condizione un peccato di omissione in più o in meno serata giudicare perché credo che si questa capacità di dare al nostro sistema una forte accelerata su quei tre obiettivi e discipline fondamentali seconda condizione moderno mercato del lavoro
Lo diceva il posto Presidente primarie molto giusto e lo voglio riprendere nove decimi
Dei nuovi posti di lavoro che si fanno nel nostro paese da un anno a questa parte
Nove su dieci sono tutti applicazione dei nuovi criteri dei nuovi strumenti di flessibilità che sono stati introdotti nel nostro ordinamento
No su dieci è impressionante la città nove dieci uno solo è il classico posto fisso con tutti i criteri questo dimostra quello che e la vita voi avete sempre detto
Io sono son sempre stato convinto del fatto che oggi bisogna andare a cercare il lavoro per come lavoro si muove per come lavoro oggi si estrinseca e bisogna cercare di creare il lavoro e creare possibilità di lavoro cercando di dare protezioni garanzie nelle forme in cui oggi questo può essere necessario per creare occupazione
Non siamo in terra in Toscana in cui la disoccupazione è ancora a livelli tutto sommato accettabile sotto controllo ma il Paese non è in questa situazione sono non è possibile che questo Paese abbia regioni con la piena occupazione anzi
Che si trovino regioni ha avuto l'esperienza e l'altro giorno
In Friuli in cui c'è una pressante richiesta della Giunta regionale che vengano riaperti nei tempi più rapidi possibili le quote dell'immigrazione nel nostro Paese sono come sapete
Per adesso ferme perché non c'è più forza lavoro italiana in grado di cogliere quell'opportunità che gli vengono richieste e regioni intere del nostro Paese quella preoccupazione regolarmente sopra il ventisei per cento questo è credo il problema più grosso che abbiamo davanti alla l'obiettivo credo che andare di continuare su questa strada che il pacchetto Treu oggetto di questi nove su dieci contratti che ha iniziato che è stato per un passaggio importante che dobbiamo perseguire con grande determinazione sapendo che tutto questo è legato a una capacità di farlo insieme tutte quelle cose l'abbiamo fatto insieme governo parti sociali io credo che anche i prossimi appuntamenti dalla riforma del TFR che è necessaria e che è necessario farle modo moderno in modo moderno
Con una capacità di farlo in modo tale che la gente parla con sia stimolata sia stimolata a fare più previdenza complementare che la gente sia stimolato a farlo nelle forme in cui intende farlo che per questo sia una sistema moderno che riesce poi a funzionare sapendo che attorno a questi temi
Sì misurerà la nostra capacità di dare quegli strumenti per creare occupazione l'obiettivo fondamentale noi oggi siamo un Paese che ha che ha nel motore come si suol dire la possibilità di raggiungere la quota del di scendere sotto il dieci per cento il tasso di disoccupazione non ce l'abbiamo è una possibilità che possiamo raggiungere nell'arco di questo anno questa possibilità è raggiungibile
Se però facciamo come abbiamo fatto per l'euro se c'è uno sforzo collettivo scendere sotto il dieci per cento il tasso di disoccupazione è un obiettivo fattibile stiamo scendendo a ritmi notevoli da questo punto di vista rispetto a quell'undici e cinque quel dodici per cento che era qualche mese fa
Credo che su questo ci sia bisogno di uno sforzo veramente importante con il terzo punto non siamo di fatto una forte discontinuità dovuta alla net economy dovuta temi sui quali la presenza dello Stato è una presenza rispetto alla quale e in modo nuovo che ci si che ci si deve porre una presenza dello Stato che non sia una presenza entrante che non c'è la presenza di chi crea occasioni e strumenti al posto del privato ma una presenza che viene anzitutto una certezza di regole è una cornice di regole le regole sono essenziali per creare una cornice alla quale poi si possa competere
Liberamente in secondo luogo per stimolare quelli quegli aspetti della della notte economiche noi riteniamo essere gli aspetti che maggiormente possono aiutare il nostro sistema cresce
La riflessione che abbiamo fatto al ministero che abbiamo fatto e che stiamo cercando di fare in questo periodo sta lavorando Stefano Passigli su queste quella di un forte investimento sul tema del del bitume perché su questo tema c'è l'impressione di una possibilità
In un Paese come il nostro che il paese delle piccole e medie imprese
Ci sono degli studi recenti della London School of Economics Economics che spiegano quanto uno sviluppo del di tutti può comportare un abbattimento di costi sulla fase dei rapporti tra fornitori e subfornitori
E distributivi pubblicitario eccetera della piccola e media impresa fino al trenta per cento
Ecco questo sforzo credo sono solo sul palco il non il governo nazionale le istituzioni pubbliche devono possono muoversi con grande tenacia credo che l'obiettivo è la crescita di impresa
Piccole e medie imprese non siamo il peso delle piccole e medie imprese ma siamo anche il Paese che deve spingere una crescita riprese l'idea che noi lavoriamo noi tutti sia una colpa di tutti governo nazionale istituzione nazionale con delle regole che spingono a rimanere piccoli ma anche cultura imprenditoriale che tende a stare sempre un po'
Basse coperti
Dobbiamo capire tutti che la crescita e fondamentale non possiamo più continuare una logica in cui se parificati con gli altri ma l'abbiamo vista Bologna nella vertice conferenza dell'OCSE su questo tema per il nostro termine PMI è diverso da quella dei Paesi quello che per noi è piccolo per gli altri micro quello che per noi è meglio per gli altri è piccolo tante nostre
Tante medie imprese degli altri paesi europei sono quello che per noi noi consideriamo grande impresa ecco dobbiamo porci Pradella crescita d'impresa stiamo speriamo finalmente finalizzando la riforma delle successioni vediamo che ci sia un altro importante motore per liberare energie credo che dobbiamo andare verso un aiuto alle fusioni al un incentivo alle alle fusioni pro perché per essere in grado di far sì che questa crescita è ripreso etnici e il quarto punto la quarta condizione che ritengo essenziale questa ditta ritiene ritiene proprio al vertice abilità
Nazionali ne dobbiamo andare avanti con grande determinazione su questa strada di modifica del quadro istituzionale del Paese modifica che si sta compiendo sotto i nostri occhi
In questi mesi in questi anni la valanga di competenze e di risorse
Che dal livello nazionale abbiamo passato alle regioni ci fa dire oggi che il problema del dibattito sul federalismo in Italia non è quello che si sta compiendo sui giornali ma è di capire se oggi le regioni
Sono in grado di usare tutte le risorse tutti i soldi che hanno a disposizione
Perché io quando ho dovuto decidere se passare in questi mesi settecento miliardi finale di incentivi alle imprese che prima era al Governo il ministero dell'industria tale direttamente agli imprenditori e che oggi abbiamo deciso di passare le ragioni mi sono trovato anche il problema non sarà una scelta giusto se una scelta sbagliata
Ma se farla o no dato che metà delle Regioni non avevano ancora fatto i piani per essere in condizione di dare effettivamente questi soldi all'imprenditore la Toscana dalle dieci che l'aveva fatto
Correttezza d'informazione ma credo che questo punto sia il punto sul quale operare un percorso di riforme federaliste il passaggio di competenze è in atto re impressionante
Vogliamo continuarlo perché crediamo che sia necessario costruire un'istituzione governo che sui temi dell'economia bassi dalla gestione alla strategia non più un'istituzione governo che gestisca non più un ministero dell'industria o delle attività produttive come quello che costruiremo fondendo insieme il commercio estero le comunicazioni all'industria
Non più un ministero fatto per il novanta per cento del tempo e delle risorse delle persone a gestire istruttori ed incentivi per dare direttamente a tutti gli imprenditori da Ragusa a Trento
E che non ha senso che sia a Roma che siamo noi a decidere se è meglio dare un incentivo di un tipo in Valdinievole posso maturano nato in Val di Cecina
è una cosa sul tema diseconomie tacciono
è fondamentale che su questo tema questo percorso di passaggio incentivi vada bene e vada avanti
Che rimangano nell'interesse nazionale alcune grandi scelte di incentivi che sono legati a scelte di interesse nazionale o che si soprattutto si riesca a questo passaggio dalla gestione una strategia si libere le istituzioni nazionali per essere in condizione di fare strategia impresa e anticipare i fenomeni per fare quel lavoro di accompagnamento
Penso al tema dell'internazionalizzazione che in una provincia come la vostra che è molto orientata all'esportazione sia un meccanismo che funzioni fare il sistema riuscirà a fare sistema rispetto ai sia le singole filiere
In scena fare sistema per spingere a mettersi insieme riuscire a fare sistema per farsi che su alcune grandi temi noi che siamo quelli che producono la qualità
Riusciamo ad essere garantiti sui mercati commesso mercati globali la globalizzazione mai un fatto è in atto ed è un fatto che crea grandi opportunità ma è un fatto che abbisogna canta sale di globalizzazione di regole per esempio
Noi produciamo la qualità
Ma se noi produciamo la qualità e non c'è un WTO che sia in grado di sanzionare chi produce cose non di qualità ma con gli stessi nomi delle cose di qualità che produciamo noi
La nostra produzione di qualità colpita nella al cuore e allora a questo punto di vista il lavoro che stiamo cercando di fare quello
Una forte battaglia perché il nostro Paese prenda la testa della ripresa dei negoziati e per la creazione di regole fissano regole importanti per lo sviluppo di questa e meccanismi di qualità tutto questo e termina senso ovviamente se c'è la forza dell'istituto
Molto determinati su questi passaggi di competenze su questo legame forte con l'unione europea ma anche ovviamente sulla capacità di poi
Presta fede agli impegni che prende e far sì che questi percorsi per esempio come dicevo prima di liberalizzazione ci portino a risultati sul medio e lungo periodo
Credo che da questo punto nel sistema di istituzioni forti stati d'una legge elettorale che consenta di avere legislatura che si completano con lo stesso Governo che l'ha cominciata deve legislatura nelle quali quello che è successo nelle ultime due legislatura nella legislatura del novantaquattro e in quella del novantasei con due maggioranze che sono cambiate in corso d'opera nella prima legislatura nella seconda legislatura per via di una incapacità del sistema delle istituzione di essere solitamente in grado di dare stabilità
Questo sia l'impegno più forte che noi dobbiamo avere su questi temi
Spero che in questi dieci mesi si possano completare in modo efficace questi risultati e questi percorsi se li completiamo allora son convinto che quei ragionamenti sulla ripresa che facevo all'inizio sono ragionamenti vale son convinto che una ripresa che oggi c'è non sarà effimera ma darà dei risultati strutturali per tutto il Paese grazie
Praticamente renderebbe perché lagunare presidente negli ultimi anni italiano era ricordiamo auguri di buon lavoro ricorda
E erano prego
Grazie
Cari colleghi in queste tre settimane dall'assemblea di Confindustria in cui
Assumendo la responsabilità di guidare la nostra organizzazione avuto modo per la prima volta di dibattere con il ministro letta
In queste tre settimane ci siamo incontrati diverse volte
Due posizioni che sembrano leggina demente molto distante si sono progressivamente ritengo avvicinare parecchio se fosse credo nelle disponibilità del ministro letta e del sottoscritto
Parecchie modernizzazione parecchie riforme verrebbero fatte in tempi molto rapidi perché chiudiamo con la vede analisi in qualche caso anzi in più di un caso anche ricerche molto simili
Purtroppo però non sta nelle disponibilità né del ministro né del sottoscritto dare al Paese quella prospettiva di modernizzazione di riforme che il Paese merita perché noi dobbiamo saperci dare perché le analisi fatte sia dalla dal vostro presidente in una relazione che molto puntualmente fa il quadro delle condizioni sia internazionali sia nazionale
Sia i grandi Bellini dagli appunti del ministro letta le analisi sono note soffuse voi stiamo vivendo finalmente una congiuntura interna positiva dopo anni di segno negativo davanti alla crescita del Paese
L'Europa a agganciarlo un treno forte potente di crescita sostenuta che al di fuori del nostro vecchio continente l'economia americana e poi l'economia del fattispecie dall'America latina hanno imposto
Al mercato europeo
Ma sia la vecchia Europa sia la vecchissima Italia non hanno in sé la forza competitiva di conquistare mercati e di darsi una prospettiva autonoma cauto propulsivo di sviluppo se non fanno le riforme necessarie che devono essere
E su questa riforme sono note a tutti sono state poi puntualmente indicate nella relazione quindi non le ripeterò
Attengono al fisco alla capacità di realizzare infrastrutture che ci collegano con i mercati ha la capacità di dare flessibilità trasparenza ed efficienza al mercato del lavoro
Alla ristrutturazione di tutti quegli omoni di quei pesi College sature che la Confindustria di carni di venticinque anni fa chiamava lacci e lacciuoli e che oggi sono dei veri e propri nuovi scorso ai quali stiamo indicando la competitività e le prospettive del nostro Paese
E questi vecchi nodi queste vecchie questioni che l'Italia come diceva prima letta non ha saputo affrontare quindici anni fa laddove invece altre economie hanno saputo fare riforme di questo tipo
Rappresentano davvero un costo pesantissimo che il Paese ha pagato nella sua interezza va pagato il sistema produttivo che ha perso quote di mercato se marginalizzato
L'ha pagato il paese che ha saputo che non ha saputo creare abbastanza ricchezza e non ha saputo neanche creare abbastanza coesione ed equità sociale per argomentare nel corso degli ultimi dieci anni
Molte delle differenze sociali regionali che pure sono ancora presenti io credo con un livello sempre meno tollerabili dal punto di vista anche della civiltà in un Paese che voglio al contrario essere moderno competitivo ed ecco allora non oggi però di fronte a ritardi che non possono restare così come sono stato sociale struttura del mercato del lavoro sono due temi fondamentali sui quali si gioca molto della partita del futuro della modernizzazione del Paese oggi abbiamo lo stato sociale che spreca molto
Che non protegge tutti quelli devono essere protetti
E che e che profondamente iniquo
Soprattutto perché continua a scaricare
Su una parte importante del sistema produttivo costo di un finanziamento di un funzionamento che continua a non proteggere intere generazioni interi pezzi del Paese
Mercato del lavoro che con la sua rigidità ecco la sua mancanza di trasparenza continua a essere uno degli elementi di maggiore alimentazione di quell'economia sommersa di quell'illegalità che deve rappresentare il primo elemento di impegno se vogliamo dare una prospettiva vera di crescita competitiva del Paese
E anche gli abitanti di civiltà su questo terreno noi abbiamo chiamato a confronto la politica il sindacato e il Governo
E abbiamo aggredito chiaramente senza mezzi termini che questo rappresenterà uno dei primi temi veri e forti di impegno di Confindustria
Perché nelle pensiamo si è più tollerabile che un pezzo intero dell'economia e del prodotto interno lordo nazionale si è prodotto in condizioni in cui i lavoratori sono veramente sfruttati c'è evasione fiscale completa
C'è concorrenza sleale vera per le imprese emerse e c'è in molti pezzi d'Italia un intreccio che non è tollerabile fra malavita e ma l'economia corrotte la convivenza civile
E allora bisogna smetterla con questo clima di compiacenza che in Italia
Induce molti a dire be meglio sommerso che disoccupato giriamo lo sguardo altrove non rendiamoci conto di dove veramente c'è questa economia sommersa tutti sanno dove c'è l'economia sommersa cosa non istituzione lo Stato i sindacati lo sanno le autorità locali
Lo sanno i cittadini ma nessuno interviene
Perché non si ha il coraggio la forza di mettere in modo quei processi di riforma e di competitività necessaria per fare emergere in maniera virtuosa il sommerso e per Barcellona prospettiva vera di competitività e di crescita
E allora su questi temi come su altri noi abbiamo bisogno finalmente di girare la pagina e di affrontare in questo momento quando ci sono davvero le condizioni di quadro economico internazionale le riforme che vanno fatte
Diceva letta e io condivido bisogna saper leggere questo mezzo di difesa da un lato i numeri della congiuntura sono molto calde sono numeri importanti
Abbiamo tasso di crescita forte abbiamo una crescita del prodotto interno lordo che non sperimenteranno nel corso degli ultimi dieci anni
Sembra che tutto vada bene ma se leggiamo in controluce questi dati ci rendiamo conto di quali sono le dinamiche noi imprenditori che viviamo la vita dei mercati minuto per minuto lo sappiamo benissimo sappiamo anche che c'è l'altro lato della medaglia
Abbiamo da una parte sicuramente è una fase di crescita della domanda sostenuta all'altra bevande vostri che stanno crescendo ad un ritmo veramente pesante le materie prime
Le commodities fondamentali stanno crescendo per effetto del prezzo in dollari delle commodities prefetto del dollaro nella misura del cinquanta sessanta settanta ottanta il proprietario del cento per cento
E l'andamento dei prezzi industriali cioè dei nostri manufatti non è in grado di recepire scaricare a valle gli incrementi di costo che stiamo subendo
I dati presentati recentemente dall'analisi del centro studi Confindustria dimostrano chiaramente che da un lato c'è una spinta formidabile sui costi e dall'altra c'è una sostanziale impossibilità a tradurre a valle nei pressi dei nostri prodotti l'effetto questi costi vanno sul nostro conto economico e sulla nostra profittabilità
E c'è un secondo elemento di farci preoccupare non poco la quota di mercato del sistema Italia negli interscambi internazionale nel corso degli ultimi anni e consistentemente costantemente inesorabilmente andata Jean
L'Italia ha perso mercato le nostre fabbriche hanno perso mercato nell'interscambio internazionale
E anche se i dati recentissimi della congiuntura segnano
Una ripresa in chiave positiva rispetto agli analoghi periodi della degli anni precedenti dell'anno precedente noi ci troviamo comunque ad essere in una posizione di quote di mercato ridotte rispetto a tutti gli altri competitors internazionali
Questi due elementi fondamentali stanno a dare la la l'analisi più vera più approfondita dell'attuale momento il sistema produttivo italiano grande opportunità di quadro
Grande necessita di ristrutturazioni vere e competitiva
Se lei non siamo in grado di mettere in moto subito le ristrutturazione vede competitive
La opportunità di quando si traduce in un boomerang micidiale un breve intervallo fra la crisi violenta degli anni novanta e la crisi prossima che se non sapremo davvero anticipare corriamo il rischio di pagarla duramente
La crisi degli anni Novanta l'abbiamo pagata come dicevamo prima
Attraverso un sacrificio forte di tutto il Paese che ha saputo reagire ed evitare proprio sulla lama del rasoio una fortissima crisi finanziaria
è stata pagare anche con una forte marginalizzazione del sistema produttivo che ha perso quote di la prossima crisi sarà ancora più dura
Perché molto probabilmente sarà una crisi che si dovrà confrontare con uno scenario di congiuntura internazionale che potrebbe non essere così positivo e che potrebbe continuare in Curci
Costi di sistema alti già adesso abbiamo uno scenario di tassi d'interesse crescente ci troviamo di fronte ad una situazione di sentimento della spesa pubblica la spesa corrente determinata dal fatto che la struttura delle spese correnti la struttura dello stock del debito pubblico imporranno comunque aumenti di costo innanzitutto proprio l'effetto dei tassi d'interesse quindi c'è necessità di fare l'istruttrice di compiti di Venere c'è necessità vitale subito
E i tempi non li scegliamo noi
Né possono essere condizionati dalle dinamiche nel dibattito politico o dell'instabilità di governo sono tempi indeterminati esclusivamente dall'andamento dei mercati e dalla finestra di opportunità che questa congiuntura stasera
Dobbiamo fare ora subito un salto di qualità molto forte molto significativo bisognerebbe saper fare in questo momento con le riforme
Sociali quelle riforme economiche che altri Paesi hanno saputo fare in brevissimo tempo cambiando completamente dal quadro di riferimento quindici anni fa lo diceva letta continua a ripetere in questi giorni
Io stesso la l'Italia si è misurata in termini proprio di braccio di ferro ma una sorta di esercizio muscolare con la Gran Bretagna
Se il ricordare tutti nella seconda metà degli anni ottanta quando avevamo una fase di congiuntura internazionale interna simile a quella di oggi il nostro Paese si balocca la cercando di misurare il vantaggio rispetto alla Gran Bretagna il sorpasso su chi fosse la quinta o la sesta potenza industriale
E mentre facevamo esercizi muscolari di questo tipo la Gran Bretagna nel corso di pochi anni credo giro di circa ventiquattro mesi
Si è e passare da un Paese che aveva un debito pubblico più alto dell'Italia un'ingerenza dello Stato nell'economia superiore quella italiana un tasso di sindacalizzazione più pesante di quella italiana una crisi
Di posizioni di mercato quale noi non abbiamo mai sperimentato al peggio di tutti una crisi di imprenditorialità di vocazione industriale dell'Italia per fortuna non ha mai avuto
L'Inghilterra con tutto questo quadro che era sicuramente più negativo di quello del nostro Paese in breve tempo facendo quelle riforme che andavano fatte è riuscita a riposizionarsi diventando voi nel tutto il corso degli anni novanta il Paese che noi oggi conosciamo
Riposizionando sì anche sul quale della strategia competitiva e sapendo diventare leader nei servizi finanziari nei servizi dell'innovazione tecnologica e da dieci anni leader anche l'attrazione degli investimenti esteri diretti di quel mercato che vale centinaia di migliaia di
Miliardi di investimenti all'anno che le aziende fanno del mondo in Europa al di fuori dei propri confini nazionali in un mercato che vale credo oltre
Centocinquanta miliardi di dollari di cui l'Inghilterra il danno il leader con circa il quaranta per cento di quota di mercato evitando ultimissimo dodici anni prendendo tutti gli altri Paesi europei più di non intervenire Tazio investimenti
Quelle riforme la Gran Bretagna l'ha saputo fare concentrandosi sui tempi
Concentrandosi cioè su pochi mesi per fare il grande salto di qualità emanata giallo se anche di quella stabilità e di quella governabilità che il sistema istituzionale inglese dava al governo
E che il nostro sistema istituzionale non da ai nostri doveri
E così come la Gran Bretagna ha fatto nel corso degli anni novanta ottanta e novanta grandi ristrutturazioni così tutti i nostri compendio serve le hanno fatte stanno continuando a fare la Germania ha saputo digerire
Nel corso di pochi anni l'integrazione della Germania dell'Est imponendo un'addizionale prelievo fiscale alle imprese tedesche
E in un certo senso appesantendo la competitività del sistema tedesco ma già da due anni
La Germania ha ridotto il prelievo fiscale
Addizionale che era stato imposto per la gestione della della versione della giovane dell'estate e in questo momento la Germania sta varando ulteriori forme di pressione fiscale per andare ad un impegno del venticinque per cento
In tutta Europa il prelievo fiscale sul reddito d'impresa si misura dal trenta al trentacinque per cento nel nostro Paese di rapa sparigliato un po'i conti ma ne continuano a essere ben oltre la metà del reddito complessivo prodotto che viene sottratto finanziamento il tema dell'azienda al cash flow aziendale
Per finanziare una spesa pubblica che continuano a essere abbastanza efficiente e competitivo
Quindi bisogna fare riforme bisogna fare in fretta se vogliamo mettere benzina nel motore vero del Paese che quello della competitività della capacità di conquistare quote di mercato ma perché queste riforme vengono fatte davvero ci vuole quella quadro di stabilità di dover
L'abilità di cui noi oggi dobbiamo disporre
E quindi io sono d'accordo con quello che diceva il ministro letta ne dobbiamo concentrarci nel corso dei prossimi mesi per sederci dare non solo con la legge elettorale ma soprattutto con le riforme istituzionali che possano consentire a chiunque dalle prossime elezioni
Di darci quelle riforme necessarie perché il Paese veramente sappia decollare sappia valorizzare quelle straordinarie energie imprenditoriale quella straordinaria capacità di lavoro che fa dell'Italia il Paese migliore d Europa credo del mondo non a caso siamo tutti qui impegnati che fa prevedere un pochino più moderno
Ma che senza liberarsi delle vecchie ingessatura delle vecchie rigidità non sa veramente non potrà veramente dà il meglio di sé e allora è questa la partita che abbiamo davanti a noi e ci rendiamo anche conto
Con un po'di come dire frustrazione che siamo anche una fase difficile e delicata della vita politica del Paese siamo la fine di una legislatura piena di difficoltà con delle riforme da fare che tutti vorrebbero fare
Forse non tutti ma che insomma tutti sanno che si devono fare ma che non si riescono ancora a realizzare
Eppure la congiuntura impone ora in questo momento di fare le riforme economiche e allora vediamo quali sono le riforme possibili sulle quali però possiamo lavorare anche in un quadro di difficile congiuntura politica le riforme possibili sono quelle che in parte dei Torretta in ce ne sono anche qualche altro
Prima
Riforma possibile e che non si capisce perché non va avanti
E che quella della liberalizzazione dei mercati
Sulla quale io ho una visione un pochino più pessimistica di quello che il nemico letta perché in realtà la liberalizzazione innanzitutto il mercato l'energia elettrica è una roba più sognata che realizza
E che impone un costo pesantissimo al nostro sistema produttivo e che impone un handicap formidabile nostro sistema paese e come questa ce ne sono tante altre di liberalizzazioni che da tanto tempo sappiamo devono essere realizzate che non vengono adeguatamente implementato
E la liberalizzazione e immediatamente propedeutica al secondo importante come dire tipo di riforma economica che il nostro Paese può e deve sapersi dare e che quella cioè di accelerare il livello di privatizzazioni
E di dismissioni di aziende pubbliche da un'analisi fatta Centro Studi Confindustria noi abbiamo
Circa
E sono considerati in difetto trecento mila miliardi di assets pubblici ancora nelle casse dello Stato
E su questo poi c'è da aggiungere tutto il sistema delle municipalizzate tutto il resto delle come dire articolazioni degli investimenti pubblici
Ora immaginiamo tutti che cosa può succedere
Ai conti del Paese se noi riuscissimo a vendere rapidamente trecento mila miliardi assets pubblici
In termini di riduzione dello stock del debito pubblico in termini di riduzione della spesa per interessi
Giusto per ricordarcelo tutti a regime il recente aumento
Determinato dalla Banca centrale europea vale per il nostro Paese un'addizionale di dieci mila miliardi all'anno da solo quel mezzo punto dieci mila miliardi all'anno di spese per interessi
Quindi ci troviamo di fronte all'ascesa di fare subito scelte importanti chiare e non si capisce perché se c'è soffermo o forse si capisce se andiamo a vedere come vengono costituiti come dire anche alcuni pezzi del sistema pure di maggioranza dove ci sono ancora oggi importanti azionisti che continuano a mantenere come dire un potere di veto francamente insostenibile
Rispetto al processo di privatizzazione insomma io credo che questo sia una di quelle riforme iniziate sulle quali sicuramente va dato merito anche questa
Questo governo in questa legislatura del fatto parecchio ma non adeguatamente completato implementate sulle quali dobbiamo fare di più e subito
E poi c'è un terzo aspetto di riforme economiche che però qui già hanno un impatto sul sistema sociale abbastanza importante e significativo che sono quelle che riferiscono alla struttura e al costo del mercato della
Noi abbiamo oggi lo dicevo in apertura
Un sistema di mercato di lavoro del mercato del lavoro che ha un elevatissimo livello di rigidità
Rendono sì ma opposta
Diceva diceva prima il ministro letta nove lavori su dieci di quelli fatti nel corso degli ultimi mesi dell'ultimi anni sono stati i lavori realizzati ricorrendo a forme di flessibilità
E sono centinaia di migliaia di posti documenti
Ora immaginiamo tutti che cosa avremmo potuto
Offrire ai giovani ai disoccupati ai sottoccupati agli sfruttati nelle aree del lavoro sommerso di questo Paese in termini di prospettive di lavoro se avessimo fatto prima né flessibilità che abbiamo potuto fare solo qualche mese fa
Immaginiamo ancora di più che cosa potremmo davvero fare in termini di sviluppo economico e sociale di questo Paese se facessimo finalmente le flessibilità di tutti gli altri Paesi con i quali con vediamo hanno e qual è il costo dei divieti divieti che il sindacato impone al recupero di competitività di civiltà di questo Paese
E allora lo in cui non è che stiamo chiedendo un far West l'assenza delle regole l'abbandono di principi fondamentali di trasparenza di tutela dignità del lavoratore stiamo chiedendo esclusivamente semplicemente l'implementazione di regole di principi che valgono in tutti i Paesi occidentali con i quali noi ci confrontiamo
Con tutte le moderne democrazie economiche con le quali noi ci misuriamo
E parliamo di flessibilità in ingresso e parliamo anche di flessibilità in uscita che rappresentano la condizione fondamentale per aprire una vera campagna di lotta serrata al lavoro sommerso
Perché se c'è flessibilità e trasparenza nel mercato del lavoro c'è uno di quei due ingredienti fondamentali perché si possa veramente lottare contro il lavoro sommerso
L'altro ingrediente costituito da una struttura di costi
Del lavoro e del sistema fiscale e previdenziale
Che rappresenta nel nostro Paese anche qui una gravi o addizionale rispetto a quello di tutti gli altri sistemi con i quali dobbiamo misurarci io faccio riferimento né alla Moldavia dalla Romania nei paesi in via di sviluppo faccio riferimento alla Gran Bretagna la Germania Paesi della vecchia Europa con i quali vogliamo
Ritenere invece e sul piano della struttura del costo del lavoro questo è il Paese che ha
Un salario basso un salario reale basso ma un posto di lavoro atto noi abbiamo il cuneo fiscale più alto di tutti bisogna dirlo con assoluta chiarezza
Il cuneo fiscale del nostro Paese determina una struttura del costo del lavoro così hanno elastica che vorrei proprio capire che senso abbia parlare di livelli di contrattazione quando ormai la materia del contrattare si riduce sempre di più
E noi tutti sappiamo delle nostre aziende che quando ci andiamo a sedere con i nostri lavoratori con altri sindacati adesso si aprono molti degli integrativi aziendali
Che il problema fondamentale più ancora di capire come si articolano le contrattazioni proprio che non c'è roba da dare non c'è una bella contrattare le richieste sugli aumenti di incrementi di produttività si scontrano contro
Una consapevolezza assolutamente trasparente gli incrementi di produttività se dipendesse di sta prendendo e si riprenderà il mercato
Se dipendente si ripeterà la competizione
E allora lo dobbiamo liberare materia del contendere dobbiamo ridurre la struttura di anelasticità del costo del lavoro dobbiamo ridurre il cuneo fiscale dobbiamo liberare risorse che possano poiché il futuro essere destinate a contrattazioni sulla sulla ripartizione della produttività e anche la capacità di investimento di crescita e di innovazione delle imprese
Questa è la partita fondamentale
E se questa partita il sindacato continua a non volerlo giocare dicendo lo stato sociale così va be'non si tocca le pensioni così come sono non si possono toccare e la struttura del mercato del lavoro non si può toccare vorremmo proprio capire come facciamo da un lato a liberare materia del contendere
E dall'altro lato a darci una struttura di competitività ma anche civiltà e di equità in questo Paese
Questa è la contraddizione fondamentale sulla quale noi oggi dobbiamo misurarci sulla quale io credo siamo chiamati Confindustria sindacati sistema politico governo a fare un salto di responsabilità vero nell'affrontare questioni di questo tipo
E di queste ore l'apertura della l'apertura un momento di verifica su discorso del TFR fatto con il governo fra Confindustria dovrebbe ieri mattina
Il governo ha incontrato il sindacato per due tre volte
Hanno fatto valutazioni e analisi imbattibile governo scelto di incontrare il sindacato per privare per carità di Dio
Non abbiamo niente da né obiettare né da contestare
Alle opportune e come dire
Reciproche considerazioni di governo e sindacato non ci siamo permessi di dire né altolà nel lanciare avvertimenti nel lanciare come dire intimidazioni
Quei è bastato che facessimo un contro governo e sindacati scambiandoci quattro idee e due proposte governo imprenditori scambiandoci le due proposte che i sindacati hanno subito riempito di Vale disco gli altolà intimidazioni e avvertimenti e l'unica possibile
E dobbiamo smetterla con atteggiamenti cui il sindacato continua imporre tutti quelli che vogliono fare un minimo di riforme in questo Paese avvertimenti altolà in continuazione
Questo sindacato a tutti i presidenti del Consiglio di questa legislatura ha dato un altolà suoni in forma di riforma economica e sociale che è stata solamente immaginata neanche tentata immaginata
Però su questo non ci stiamo
Questo non è accettabile
Non ci siamo perché su questo si gioca la possibilità di Arce un quadro di competitività economica e un quadro anche di crescita civile e di e di equità sociale
E questa è la partita fondamentale del Paese e quindi su questa partita Confindustria anche sul discorso del TFR andata animata e resta minata di grandissima disponibilità a immaginare una riforma vera del mercato del lavoro ed è la struttura del costo del lavoro
Che cosa ha turbato le coscienze di sindacalisti il fatto che ne abbiamo detto uno
Bisogna che siano i lavoratori in grado di scegliere
Perché non capiamo come ancora oggi nel due mila con tutti gli investimenti informazione quali sindacati partecipano praticamente con grande interesse soprattutto non sono loro gestivano formazione
Con tutto il profilo di crescita come dire scolastica
Che il nostro Paese è stato in grado di offrire degli ultimi trent'anni gli lavoratori non siano in grado di farsi un certo non so che ci voglia ancora qualche tutore caccia per loro
Questo ha turbato la loro coscienza in modo più assoluto perché ancora oggi qualcuno pensa che i lavoratori non debba scegliere se i suoi soldi possano essere liberi di andare in pensione integrativa inchiesta era innanzi
Secondo aspetto fondamentale
Fondi chiusi fondi avvertiva sa perfettamente che grazie
Se qualcheduno interessati stessi fondi chiusi per aumentare la sua sfera d'influenza e di potere pensando che questo contribuisca a creare il mercato finanziario più trasparente più efficiente più competitivo e a tutelare meglio risparmio e una in come dire
Immaginazione assolutamente medievale
I fondi chiusi fondi aperti devono avere uguale trattamento
Se vogliamo davvero essere moderni competitivi e tutelare davvero i risparmi dei lavoratori e avere una forma d'integrazione previdenziale realmente efficiente che ci possa su fa superare la crisi del sistema pensionistico
Terzo aspetto fondamentale la riduzione come dire ogni modifica del TFR deve rappresentare un ponte per andare verso una riduzione vera del cuneo fiscale e della struttura di contribuzione
Non rendendoci conto che in questo momento il governo non ha la possibilità dal punto di vista proprio la stabilità politica della praticabilità
Istituzionale
Di fare una riforma delle pensioni
Ma esistono oggi buone ragioni che ne condividiamo di creare un ponte che consenta di accelerare la costruzione della pensione integrativa per rendere più incisiva è vera la riforma pensionistica del due mila uno
Noi siamo anche disponibili e l'abbiamo detto chiaramente ad affrontare la riforma del TFR senza necessariamente legare le due questioni insieme contestualmente ma sicuramente la riforma del TFR deve andare nella direzione di liberare risorse per alleggerire la struttura contributiva il costo il cuneo fiscale che ha ripreso a giocare
E quindi questo e il terzo elemento fondamentale su quale secondo me c'è da far chiarezza certo se il sindacato Maenza queste cose debbano essere fatte nella logica di mantenere la struttura di costi alterata per le imprese perché tanto la congiuntura va bene
Sì queste cose devono essere fatte togliendo ogni diritto di scelta lavoratore perché tanto quelli non capiscono niente
E rimandando poi la riforma delle pensioni a quando come dove qua e nel caso in cui loro volessero affrontare la questione delle pensioni perché dichiarazioni oggi desiderato su quelle linee della riforma l'elezioni cercheremo di non farla loro hanno scelto per tutto il paese di non fare la riforma delle pensioni
Su questo non ci sta
E su questo credo che il Paese non ci fosse stato
Però su questo terreno dobbiamo essere chiari
Dobbiamo essere seri dobbiamo essere soprattutto rigorosi
Poche industrie e impegnata con grande responsabilità a promuovere un confronto vero sui temi del mercato del lavoro e della struttura del costo del lavoro e della struttura degli integrativi
Della pensione ma questo essere fatto con lo spirito di grande responsabilità e con come dire grande capacità di creare un processo di riforme vere significative
Vorrei poi
Da ultimo fare una riflessione sempre parlando delle riforme possibili
Su quelle che sono le prospettive che ne abbiamo davanti
Sul piano della
Riforma come dire della organizzazione dello Stato e dell'organizzazione delle regioni
Su questo tema
Giustamente ministro letta intervenuto un tema al attualità del dibattito
Quotidiana che ha un'importanza fondamentale per gli imprenditori perché oggi le Regioni hanno poteri soldi e strumenti per determinare davvero lo sviluppo competitivo del territorio valutaria
Quindi ma è come oggi le Regioni diventa un nostro interlocutore fondamentale
Però io sono molto preoccupato
Perché il dibattito sulla cosiddetta devolution si sta facendo un in un modo un po'troppo sfilacciato
Nel senso che si sta utilizzandola evoluzione federalista del Paese bypassando i vecchi nuovi e vecchi problemi dell'organizzazione dello Stato e della sua pubblica amministrazione
E pensando che sia sufficiente a riportare a valle soldi livelli decisionali senza affrontare pronte diventino diversi problemi
Per banalizzare come ognuno di noi sa quando vai in uno stabilimento vecchio con un impianto in illuminazione di energia elettrica un solido anziché andare a spendere soldi a rifare l'impianto vecchio conviene tagliare fare quello nuovo perché quello vecchio c'ha sempre dietro l'angolo il corto circuito che ti faccio inarrestabili
E allora manganellate stiamo articolato una sistema di devoluzione che può essere davvero importante perché rende più responsabili gli amministratori locali delle sorti dello sviluppo del loro territorio
Dobbiamo anche renderci conto che questo processo va accompagnato con un adeguato processo di riforma istituzionale del centro dello Stato oltre che delle sue articolazioni se le due cose non vanno insieme abbia il rischio di ad di cenare come dire centri di spesa
Di avvicinare quanto più possibile al territorio sì
Il come dire investimento ma questo anche sul risvolto della medaglia la spesa clientelare perché quanto più vicino si spende al territorio ministro tanto più vicini si capiscono le ragioni del territorio
E questo in qualche caso diventa anche un'addizionale spinta clientelare con tutti sappiamo quindi provvederemo
Dobbiamo stare quindi molto concentrati sul tipo di devolution così come lo andiamo articolare realizzare una partita importante ce l'abbiamo solo ma ci teniamo molto la definizione dei fondi strutturali e della come dire dell'Agenda due mila e due mila sei
E per ricordarci tutti questo territorio è anche interessato come dire
Come il il mio amico Barberis ricorda e come lui combatte molto e per
Le regioni dell'Obiettivo due interessato alla stessa
Questione dell'Agenda due mila e due mila sei nostro mese sta per aprire salendo anzi avuto l'ultima grande tornata di fondi comunitari che valgono oltre un centinaio di miliardi miliardi
Nei prossimi dei prossimi anni
Per fare quegli investimenti di adeguamento competitivo
E saranno gli ultimi soldi che la comunità europea cederà
Questi soldi sono come dire tutti ancora da investire da programmare per gestire e io dico con grande preoccupazione
Confindustria che affiancato
Ha seguito con puntualità minuto per minuto la elaborazione dei progetti in tutte le regioni italiane in particolare quelle dell'Obiettivo uno ma anche un po'quelle dell'Obiettivo due attraverso le sue federazioni regionali
Che noi già da oggi stiamo registrando un formidabile in ritardo nell'agenda due mila e sei
Tutti ricordiamo come il Presidente Ciampi
Da ministro del tesoro oltre che da presidente del Consiglio abbia fatto una fortissima campagna per evitare che i fondi strutturali non venissero persi
Ma egli era partito governando il ritardo una questione iniziata da altri sulla quale il Paese ha cercato di recuperare la quantità di soldi senza preoccuparsi della qualità degli investimenti che era ormai già stati diciassette
Oggi noi ci troviamo con un duplice problema
Assolutamente identici a quelli che avevamo prima il problema di essere nuovamente ritardo perché fra una storia e l'altra il primo anno sta già passando e non si vede nessuna forma di reale come dire intervento incisivo né in quelle dell'Obiettivo uno dunque e ci troviamo anche di fronte a un problema non irrilevante che noi
Stiamo sollevando anche con grande responsabilità credo al governo di qualità della spesa
Perché per effetto della
Di una delle ultime Conferenza Stato regione nella determinazione degli investimenti del dei fondi strutturali europei
Le Regioni hanno assunto su questa tornata della dell'Agenda due mila e due mila e sei potere di decisione di Scelta superiore a quella che abbiano mai avuto nel passato
La più gran parte delle risorse viene decisa dalle regioni
E gran parte dei porre cioè gran parte degli strumenti poi di
Implementazione dir programmazione degli investimenti regionali guarda caso affinità col coincidere con la tornata delle elezioni amministrative
Li abbiamo non pochi dubbi di qualità degli investimenti come dire proposti
Che hanno finito purtroppo per coincidere in molti casi con investimenti a pioggia piuttosto che con un veri investimenti che facciano davvero vantaggio competitivo sul territorio
E quindi ci ritroveremo nuovamente se non interveniamo in fretta con investimenti di cattiva qualità che già stanno partendo il ritardo
Dal momento che però siamo all'inizio dell'implementazione di questa agenda
E c'è stato devo dire una grande impegno a partire dal presidente del Consiglio Amato su questo tema su questa questione
Io credo che noi abbiamo assolutamente la necessità di accelerare una verifica sui programmi di investimento delle regioni sia per quanto riguarda la qualità della spesa sì anche per quanto riguarda la tabella di marcia con la quale Giustino così fondi se
C'è sensibilità sicuramente in questo governo su questo tema ma c'è la necessità di riprendere subito le file ministro letta di un coordinamento fra Stato e regioni anche per capire come sugli investimenti infrastrutturali tutta la quantità di risorse infraregionali
I cosiddetti fondi interregionali che dovevano collegare e infrastrutture di ciascuna regione con quelle delle altre vengono e verranno gestite quindi qui abbiamo grave ritardo c'è necessità però di fare un intervento veloce abbiano ancora la possibilità di recuperare il tempo che abbiamo perso ma abbiamo bisogno di farlo con grandissima velocità
Cari colleghi queste sono secondo noi le riforme possibili che si possono fare in assenza di quella stabilità di governo che ci può dare un quadro di competitività più vere forte facendo riforme economiche sociali ancora più forti e ancor più incisivo riusciremo a farle in questi dieci mesi io non lo so sta di fatto che noi Confindustria sistema associativo su queste cose lavoriamo proponiamo e andiamo avanti io spero che con il Governo ci possa essere un come dire sufficiente livello di dialogo
Andare nella strada come dire di queste riforme possibili per quanto riguarda i rapporti fra governo e Confindustria mi auguro davvero che il sindacato si renda conto per quanto riguarda i rapporti fra noi il sindacato che con i freni a mano
Anche una macchina da corsa potente con un motore formidabile come può essere l'Italia strada se ne fa pochissimo gli altri corrono senza freni a mano bacon come dire
Strutture da Formula uno veramente formidabili e ne dobbiamo saper fare sicuramente di meglio penso che lo possiamo fare è proprio questo lo dobbiamo fare
Fra un po'il ministro riferimento prima
E precedente
Avrebbe offerto il punto è presente otterrebbe agli imprenditori
Per fare eventuali interventi
E alle domande da fare OPA
Evidentemente è verrebbe
Se va bene
La Confindustria non fa politica guarda all'interesse generale di e questo credo che tutti l'abbiano un
Almeno
Oggi la situazione ottimi interventi del professor intervento del professor Letta e di USA smaltite quello del nostro presidente nega molto realistica circa la situazione reale della nostra economia dei ritardi con i quali avvengono le riforme riferimenti con riferimenti alle alterazioni Gran Bretagna Germania che hanno fatto quello che noi dovevamo fare prima e che ci auguriamo lo faremo presto
Circa la flessibilità parlato la flessibilità della del lavoro
Della liberalizzazione del mercato del lavoro dei salari bassi passi e dei posti di lavoro di quello che si sta programmando per il TFR della contrattazione integrativa che non non può più continuare aver luogo in Italia
Delle riforme delle pensioni
Del troppo potere del sindacato che avvantaggia soltanto lavoratori in servizio a danno di quelli invece pista attendono la prima occupazione ma la domanda che voglio fare al nostro Presidente è la seguente
La chiamerei piccola di penetrazione del mercato del lavoro
Danni noi andiamo sostenendo che se portiamo il limite delle imprese da quindici a venti dipendenti quelle imprese che possono piano la liberalizzazione
Io credo che in sei mesi si aumenta l'occupazione di cinquecento mila unità ma sicuramente c'era un rigore
Ma perché non si fa questo per non si è ancora capito che le piccole imprese arrivano a quattordici e quale assumono più perché hanno paura che di tutte le infrastrutture che si creano io spero che il sindacato completa la sua situazione
E il mi auguro che la Confindustria si batta sospettabili
Qua ci sarà da Mila tre e io sono molto preoccupato per il due mila tre
Il due mila tre
Sembra che entrino la Cecoslovacchia si accetti la Polonia d'Ungheria
Del mercato comune io mi auguro che questi Paesi abbiano la possibilità di poter centrare ma attenzione dell'allargarci troppo perché sennò si fa probabilmente ve lo abbiamo fatto con le colonie troppo svelto è stato il passaggio dalla decolonizzazione al passaggio dei poteri alle
Alle nove alle nove nazioni io credo che questi Paesi abbiano tutta la necessità di partecipare alla Unione europea ma non vorrei che si facesse
A un certo punto mettere in una situazione un paesi che hanno un reddito un prodotto lordo del sessanta per cento inferiore a quello della Grecia entrare nel mercato comune tuona
Non vorrei che questo portasse più danni che vantaggi perciò molta cautela in in proposito molta tranquillità prima che questo avvenga io chiedo un po'il suo padre
Io
Qua gli animi
No
Saggistica
No
Rossa
Va
Rasserenati
Allora
Il
In libera
Il sindacato
Allora una situazione
Sì cantina
Le parti
Giudice
Il primo
Io benzina
Un CIPE
E si è ovviamente
Striscioni sostiene misura no no
Avrei dubbi
Tra
E siamo andati
Così avvocato
E Londra difende
Vuol
Dire
Via
Cioè
Situazione e i due viceversa
Sarà per la prossima
Non è
Sì
Va bene
E ci sono quasi
Risolverne i progetti grazie
Sono conclusa come si dice comparabilità
Rimanendo
Perché
Ora
A ricevuta ha
Se cosa
Insieme a anch'io lontana
Non presa
Allargamento a Est
Non allargamento a Est ci sarà
E sarà anche una cosa buona secondo me perché questi Paesi dell'Est oggi alla già libertà di esportazione nel nostro mercato e noi non abbiamo libertà di spostarne loro perché abbiamo importanti tariffe dazi doganali da affrontare
Quindi se i mercati adesso si integrano con noi potremmo guardare a questi mercati anche con uno sguardo interessato di chi voglia conquistarmi o prenderne bontà di mercato insomma
Il rischio vero che l'allargamento a destra ma questo è nelle cose
Il tutto nella indisponibilità futura della finanza europea a dare al nostro Paese fondi infrastrutturale
è per questo che noi non possiamo consentire e consentirci di spendere male questi soldi dell'Agenda due mila e due mila sette che son veramente gli ultimi sono veramente gli ultimi soldi che noi abbiamo a disposizione per rendere competitiva il nostro territorio allora anziché fare un po'di investimenti a pioggia io sfido chiunque in Italia a dire oggi dell'agenda comunitaria che si è appena conclusa
Uno investimento che abbia lasciato il segno per cui o di gambe ottenuto un po'di vantaggio competitivo in più come sotto sistema locale come sistema Paese perché con i soldi della comunità ho fatto questa realizzazione Passi Ugo chiesto nessuno ha saputo dirmi
Un qualcosa di questo tipo
E allora l'impegno che noi dobbiamo avere l'approccio che dobbiamo dare a questi investimenti era già nel due mila due mila sei è quella di dire realizziamo poche cose importanti che Diano nel lungo periodo un vantaggio sostenibile in termini di addizionale competitività non investimenti a pioggia ma cosa significative sul piano dell'accelerazione per la capacità competitiva del nostro territorio
Questo è il significato
Ahi noi no quello che dicevo prima la coincidenza delle elezioni regionali e della come dire presentazione dei piani
E dei programmi per l'agenda comunitaria finito col coincidere e credo per determinare un qualche problema di qualità nella programmazione della spesa ed è per questo che le federazioni regionali degli industriali Confindustria saranno attentissime nel cercare di monitorare e di interagire con le regioni italiane per qualificare il più possibile con proposte se necessario con adeguate come dire denunce quelle regioni che noi facessimo gli investimenti finalizzati nel modo giusto che quello cioè di realizzare ed un vantaggio sostegno insomma competitivo sostenibile
La logica delle barriere ve lo facciamo passi in avanti si da cui riceviamo a venti elementi abbiamo a cinquanta noi non dobbiamo supera la logica proprio della della soglia dimensionale tout-court cioè questo è un Paese lo vuole dire soprattutto all'
Simpatico signor
La CISL questo è un Paese che per troppo tempo a imposto all'impresa e all'imprenditore a imposto la scelta della dimensione aziendale abbiamo creato una quantità di vincoli di rigidità di ostacoli psicologici normativi operativi sindacali perché le imprese rimanessero piccole
Questo rispondeva ad una visione ad una cultura ad un
Dal sentimento che ha portato nella come di con sé una fortissima impronta anti industriale fa parte della storia dello sviluppo economico in USA del nostro Paese non è il caso di parlarne adesso ma ne abbiamo coniato un falso ideologico che piccolo è bello perché piccolo e l'unico modo per rimanere flessibile quindi competitivo l'abbiamo convinto quasi dei garage
Relazione di prevedere che dovevano rimanere piccoli per evitare il rischio che crescendo perdessero competitività e flessibilità e depurativa si trova nella situazione in cui il mercato essendosi Integrated allargato richiede un salto dimensionale del industria italiana perché oggi il mercato minimo di riferimento in quanto meno quello europeo e non abbiamo le dimensioni di massa critica necessaria per fare gli in i venti in innovazione in prodotto in capacità produttiva incapacità di penetrazione dei mercati insomma abbiamo una taglia talmente piccola che siamo la mente dei pigmei rispetto alla stazza dei nostri concorrenti meglio degli altri mercati e quindi noi dobbiamo assolutamente fare un salto di qualità se vogliamo avere un tessuto industriale forte e competitivo che abbia risorse per investire in analizzerà le gambe i dati Investimenti razionale capacità d'innovazione in capacità di penetrazione sui mercati non solo esportando ma anche producendo perché l'unico modo con il quale veramente si conquistano lungo periodo i mercati noi dobbiamo far fare alle imprese usabile for e la dimensione non può essere più una scelta imposta dalle convenienze Old alle diseconomie del sistema
Deve essere una scelta che l'imprenditore fa e di cui si assume la sua responsabilità e questo e il salto forte che noi dobbiamo dare al Paese insomma non dimentichiamo e non più tardi di qualche mese fa o qualche anno fa il ministro delle finanze allora Visco dicendo in giro tutti quelli che barano cinquanta miliardi di fatturato avranno la visita
La finanza qui c'è in prima fila voglio dirlo carica avranno
Avranno la visita della Finanza dicendo quasi come se fosse la minaccia quelli l'Adidas
Degli altri paesi o l'equivalente delle Fiamme Gialle negli altri Paesi sono un momento di confronto utile anche per l'impresa che confrontandosi con verifiche di qualità mettere in condizione l'imprenditore e anche di capire di adeguare il suo sistema amministrativo e fiscale e non è affatto un momento drammatico anzi è una roba semplice programmata si prendono appuntamento si ragiona si discute e non c'è un atteggiamento fra virgolette punitivo nei rapporti fra fisco e cittadino fisco e contribuenti Fisco impresa c'è un sistema dove si il il rapporto non solo è trasparente ma anche basato sulla certezza del diritto senza ambiguità interpretative con il tax unendo con una capacità anche del ministero delle Finanze di fare come dire disposizioni interpretative che hanno anche un vigore come dire normativo interpretativo chiaro e forte cosa che non è parte del nostro patrimonio di disciplina e di cultura giuridica e qualcuno dice tutti quelli che erano più di cinquanta miliardi di fatturato all'analisi alla finanza se uno sta quarantottenne arriva l'ordine di due miliardi e mezzo dice fermo per carità di dio reggente ricorriamo rischio micidiale
Anche perché continua a essere vissuti temi ripuliti allora da un lato per favore un salto di qualità dei rapporti fra Sato cittadino pubblica amministrazione imprese e dall'altro lato anche niente più vincoli e varie alla crescita allora
Se noi facciamo questo questa il Paese a più alto tasso di bere
Dal mondo tutto il
Mondo tutte le università del mondo continua a studiare l'Italia perché non capiscono come mai ne facciamo tanti imprenditori
E ed la questione vera è di non fare non solo tanti imprenditori ma anche tante imprese che sappiano crescere diventare più forti e dalle più grandi più competitive conquistare più mercato se ne liberiamo queste straordinarie energie di cui siamo portatori come Paese imprenditori lavorato Riggio domani ma porca miseria ma chi ci ferma più valere ci conquistiamo il mondo però non se ne può più di tutte queste ingessatura e queste queste robe che ci portiamo appresso da trent'anni seconda cosa
Allora
I rapporti con il sindacato qual concreto per il conflitto non serve a nessuno una perdita di tempo è un costo economico oltre che sociale non è quello che serve
Lo sviluppo economico l'equità sociale se non è
Da due aspetti fondamentali che vanno con i dati insieme continuamente perché senza sviluppo economico senza far crescere la torta della ricchezza e non ci sono risorse per fare più equità e più solidarietà e senza questi due ingredienti non c'è quel consenso sociale che consenta al Paese di fare più sviluppo economico quindi noi su questo siamo chiarissimi nero vogliamo
Si Lupo economico che si è in contraddizione con l'equità e con la solidarietà sociale le due cose devono marciare insieme ma dobbiamo capire tutti che se vogliamo continuare ripartire la ricchezza che c'è oggi questa torta si sta restringendo minuto dopo minuto e non li facciamo unica più di equità sociale la vera partita del paese di far crescere la torta della ricchezza noi abbiamo la possibilità e quindi dove e di creare più ricchezza economica perché solo così possiamo creare veramente più sviluppo sociale e più sviluppo cd
Del Paese allora io vengo dalla parte del
Del paese del Mezzogiorno come imprenditore ovvero accostabili venti va ripartita dei vari partiti rotto ma sono un uomo del sud nel senso che io conosco benissimo la mortificazione la frustrazione dell'emarginazione della gente costretta lavora del lavoro sommerso dalla gente che continua a non avere lavoro della gente che continua a vivere di
L'illegalità da quando nasce quando muore
E non l'accetto come imprenditore e come cittadino perché quella drena ricchezza per il Paese e possibilità di sviluppo per le nostre imprese inciviltà al nostro Paese e allora continuare a dire
Esso stato sociale non si tocca uno stato sociale che protegge che già protetto e continua a mantenere fuori dalla porta tutti quelli che non ci sono entrati dentro e non centrano merito continuerà a dire questa salita oggi dopo una sanità che ha punte di eccellenza ma anche punte di mala San c'è gente che muore perché non cessano vuol dire non solo non rendere più trasparente e funzionale uno strumento di governo economico vuol dire anche continuare a mantenere in piedi un system gli sfruttamento ed iniquità sociale che è inaccettabile allora su questo terreno non c'è nel conflitto restando consociativo da fare c'è un confronto vero o togliamo il freno a mano facendo le riforme che devono essere fatte e allora che
Eremo le condizioni per
Dire competitività capacità dell'impresa di stare sul mercato ricchezza economica e investimenti veri l'equità sociale oppure andiamo a nessuna parte e il paese diventa più debole dal punto di vista produttivo e più iniquo dal punto di vista sociale queste la partita dei ne abbiamo davanti io non sono interessato a fare nei piccoli scontri nei grandi conflitti io sono interessato da dire come Confindustria un programma serio vere del Paese moderno e competitivo avere un confronto vero con il sindacato con il Governo e con le istituzioni per fare un salto di qualità come paese e come impresa questo e il termine il ragionamento tutti i piccoli scambi corporativi non vanno bene non servono più nessuno se saremo capaci nel confronto intelligenza di fare un salto di qualità benissimo
E se il salto di qualità richiederà momenti di confronto più duro pazienza ma noi non possiamo perdere questa partita non la possiamo perdere
Ed è anche vero che la CISL ha dichiarato in più occasioni momenti di apertura significativa sul piano della flessibilità e sul piano anche gli altri
Questioni è anche vero che la CISL anch'essa alzi la mano considerata di riformare la spesa corrente perché il nostro comune amico
Io quasi conterraneo Sergio D'Antoni e anche il primo a dire beh ma se questi industriali voglio tagliare la spesa corrente vogliono riformare noi perché noi siamo la spesa corrente e se questo è il caso e sarà proprio così perché se poi pensiamo
Cioè questa spesa sanitaria e previdenziale distruzione debba rimanere così con questi livelli di qualità e di equità allora sicuramente vogliamo riformare quella spesa la allora io penso che anche anche questa partita sia la partita deve essere giocata con grande senso di responsabilità dobbiamo riuscire a vincere una vecchia contraddizione sto sindacale di rappresenta rappresenti tesserati o rappresenta gli interessi generali
Paese in nome dei quali molte volte il sindacato ha fatto venti i dinieghi in qualche caso anche battaglie di progresso che di città capire bene questa questa alternativa perché se il sindacato come sta rivedendo in questi giorni
Per della CGIL rappresenta i tesserati e allora è solamente in nome e nel numero di questi tesserati che dice parla e si scrive quindi non può più dare altolà e dinieghi a un Paese sano se invece si fa portatore
Gli interessi di comprese più generali deve farsi anche carico di come dire responsabilità nei riguardi di tutti quelli che non lavorano lavoro no il sommerso poteva essere emarginati da un processo di sviluppo e di civiltà noi come Confindustria questo problema non ce lo poniamo perché le diciamo in maniera molto trasparente le vogliamo proprio ore la competitività il progresso delle nostre imprese e crediamo che questo si possa fare anche realizzando condizioni di convegni via di progresso di tutto il Paese non abbiamo la pretesa di rappresentare tutti abbiamo però la responsabilità di Promo una ricetta per dare al Paese più ricchezza e dalla quale poi la politica dovrà trarre
Facendo bene il suo mestiere fino in fondo gli ingredienti per poter fare quegli investimenti il riforme sociali che alla politica spetta
Io credo che noi abbiamo un metro di misura
Che per noi
E sarà delle se ne non siamo competitivi non sappiamo fare bene il nostro mestiere ciascuno di noi rischia la sua impresa molti di noi a nella sua impresa tutto quello che c'è e quindi il prezzo che noi paghiamo e altissimo ed ecco la consapevolezza di quello che noi rischiamo
Che abbiamo anche il dovere
E dire con chiarezza quello che secondo
Deve essere fatto per dare al Paese le prospettive di crescita che si vede
Bene monitorare ritengo
Viene ora contare miliardi Novara oltre ad
Ma a carico ma
Passa nuovo dichiarazione padre
Grazie