"Il Liberalismo e la transizione italiana" organizzato dall'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici e dalla Fondazione Liberal (presso Palazzo Serra di Cassano, via Monte di Dio)

Buonasera
Grazie a tutti i presenti per essere qui in questo caldo pomeriggio
Di inizio estate i prima di iniziare il nostro la nostra tavola rotonda desidero innanzitutto rivolgere a nome della Fondazione liberando un caloroso sentito ringraziamento all'avvocato Gerardo Marotta
Presidente dell'Istituto Italiano per gli Studi filosofici il quale acconto con immediato entusiasmo la idea di tenere qui questo convegno chi in questa che offre questa cornice prestigiosa dell'antico Palazzo Serra di Cassano
Al nostro dibattito sul tema il liberalismo alla transizione italiana e alla presentazione
Della rivisita la presentazione
Prima in prima nazionale della rivista della Fondazione
Liberale l'avvocato Marotta che da oltre vent'anni con impegno straordinario e l'anima di questo istituto
Noto ormai negli ambienti culturali di tutto il mondo
Che sappiamo anche in questo periodo alle prese con le sue preoccupazioni per la conservazione di questa prestigiosa grandissima biblioteca preoccupazione per la quale lì siamo vicini e da parte nostra
Faremo ciò che è possibile fare per aiutarlo in questo problema
Io vorrei pregare l'avvocato Marotta che avevo visto prima si
Vuole rivolgerci un saluto come padrone di casa
Io veramente avrei voluto affidare a i membri del nostro comitato scientifico in particolare a Biagio De Giovanni
Un saluto di apertura
Ma viste le insistenze
Mi permettono di dire qualche parola
Magari un po'fuori tema
Ma che rappresenta una preoccupazione
Un sentimento dell'Istituto Italiano per gli Studi filosofici
Vorrei dire
Che solamente il ritardo dalla realizzazione del federalismo europeo dell'unità politica europea degli Stati Uniti d Europa
Ha aperto questa questione del federalismo italiano
Che noi non ci spieghiamo proprio perché federalismo significa tutt'altra cosa da quella che e la classe politica italiana intende su ispirazione poi niente di meno che di Umberto Bossi quindi noi siamo contro il federalismo questo vorrei dire e vedendo che questo convegno si apre con la parola liberalismo vorrei ricordare che Luigi Einaudi
Ha scritto un libro
Ma vari articoli
Che dopo la prima guerra mondiale sul Corriere la sera diretto da Ambrosini mai in realtà indirizzato al Presidente Wilson in cui diceva anche alla Società delle Nazioni significava una seconda guerra mondiale
In quanto alla Società delle Nazioni a tutti gli Stati conservavano la propria sovranità la un po'un proprio ministero degli Esteri cioè un proprio prelievo fiscale
Per cui di fronte alla parola federalismo fiscale noi rimaniamo veramente sconcertati perché ci sembra che sin veri quella realtà che già c'era
Prima dalla Guerra di secessione americana negli Stati Uniti per cui si dovette ricorrere ad una guerra per trasformare la confederazione in federazione
Ecco perché io mi permetto
Il portiere
Questo tema
A questa Assemblea e vorrei vorrei dire anche vorrei confermare
Che noi siamo solidamente legate al Risorgimento italiano
E che quindi non vediamo con favore queste regioni che dipendono quasi stati con i loro governatori e non vediamo assolutamente bene il federalismo fiscale e ci affidiamo quindi a quelle forze sane che vorranno
Studiare questo problema ricordando quello che Luigi Einaudi ha predicato per tutta la vita
E cioè che il federalismo fiscale è la caratteristica di Stati sovrani che litigano tra loro come che successe non la Società delle Nazioni quindi come avvenne per tutte queste cause alla seconda guerra mondiale ora solo il ritardo dalla realizzazione alla Federazione europea ha portato in Italia questo questo discorso del federalismo che mal si attaglia secondo me allo Stato unitario creato avevano Destra storica italiana creata da Silvio Spaventa da Cavour
E da tutti gli altri uomini dalla destra storica che era il vero partito rivoluzionario come ha detto Benedetto Croce a proposito sì dal nome grande di Benedetto Croce io vorrei ricordare che Benedetto Croce nei suoi scritti politici dedicò una parte dei suoi scritti politici a Napoli che fu Sempre unitaria grazie
Ringrazio l'avvocato Marotta per il suo saluto ancora per l'ospitalità
Le rivolgo unica temendo particolare a Biagio De Giovanni e Giuseppe Galasso Antonio Marzano
E Mauro Maldonado che hanno accettato l'invito di Ferdinando Adornato il mio di partecipare a questa tavola rotonda che peraltro avrà una leggera modifica nel programma a causa della forzata e imprevista assenza del professore Angelo Maria Petroni quindi ho pregato
L'amico Mauro Maldonado di calarsi più direttamente la discussione
Inoltre che introdurre avrò la funzione anche un po'notarile del moderatore anche se siccome ho sempre concepito l'intervento la funzione del notaio non di quale mero certificatore
Farò anch'io qualche riflessione
Perché dunque un convegno sul liberalismo nella transizione italiana e perché proprio a Napoli scelta anche per la presentazione della regista nei giorni scorsi a Roma una mostra intitolata il cammino della libertà
Ha riproposto una serie di riflessioni sulle tali Perale e ha ricordato come il liberalismo sia un metodo per rafforzare la libertà in una società di cittadini che hanno eguali diritti ed eguali doveri
Ed ha dedicato una intera sezione alla solitudine dei liberali del secolo scorso come ieri come gli ideatori della mostra noi pensiamo che in una fase di transizione come questa
Alcuni dei principi che hanno dominato il pensiero liberale dei secoli scorsi che facevano tuonare Benedetto Croce dalla sua Biblioteca di via Mariano Semola contro ogni forma di autoritarismo
Possano essere riproposti in una chiave di lettura moderna
Liberalismo è infatti stato Orlando di moda direi con un riferimento culturale davanti a un quadro di disgregazione
Forte delle idee a sinistra come al centro e se ne ripropone una sua rivisitazione naturalmente una rivisitazione che non ha nulla a che fare con il forme di liberismo selvaggio condito di americanismo che va molto di moto
Dopo l'esposizione romana la vostra sarà farà tappa a Napoli in omaggio alla grande tradizione del pensiero liberale napoletano
Di Napoli che ci ha dato non solo dico e Croce ma anche quelli che differire definirei esempi simbolo di ricerca della libertà come la rivoluzione del novantanove i motivi del venti e del ventuno fino alla prima costituzione ti Ferdinand nel mille ottocentoquarantotto una Napoli
Città laboratorio eccita pensiero che ha dato studiosi studiosi illustri di se stessi e dei grandi
Problemi del Sud e che in questi ultimi vent'anni ha visto suoi esponenti di prestigio assurgere formati nell'ateneo federiciano assurgere a posti di responsabilità nelle grandi organizzazioni
Professionali e imprenditoriali nazionali ed europea
Allo stesso tempo però Napoli sta vivendo un periodo una forte radicalizzazione e personalizzazione della lotta politica
Concentrando i riflettori dell'attenzione pubblica spesso più su uomini che non sui partiti che li esprimono sulle forze politiche li esprimono sulle idee che essi esprimono
Abbiamo parlato e parleremo oggi di transizione
Ma appare evidente che politica e istituzioni continuano attraversare un periodo talmente delicato che forse non è sufficiente parlare
E Danny esaustivo chiamarlo periodo di transizione perché questo questa definizione presuppone un approdo vicino approdo che in verità non riusciamo ad intravedere
La realtà italiana si presenta molto più complicata e difficile rispetto agli altri Paesi della comune della Unione europea e quella campana in particolare rispetto a quella italiana il legislatore nazionale ha conferito alla Sam alle assemblee elettive locali più diretti e democratici momenti di partecipazione effettiva ma il risultato in Campania e sconcertante tutti si attendevano
Un immediato è sicuro decollo della nuova amministrazione
Regionale invece assistiamo tuttora un distruttivo braccio di ferro non solo tra maggioranza e opposizione che può essere anche fisiologico ma anche a lui stesso all'interno della coalizione di incendi
è una situazione di stallo e non soltanto quella campana
Che non possiamo ignorare in un convegno come questo che vuole rilanciare secondo gli scopi della Fondazione
I valori più alti del pensiero liberale e con essi il primato della politica
Un immobilismo a livello centrale regionale che se non viene e chiudo questo mio intervento introduttivo un immobilismo che se non viene positivamente superato
Farassino
Ho ho ragione di temere che il giuramento ai lombardi di Formigoni può tranne i fatti e al di là delle buone intenzioni dello stesso presidente dalla Regione Lombardia
Costituire una minaccia disc elegante dell'unità nazionale di quell'unità di cui parlava prima l'avvocato Marotta
Poiché saranno le Regioni più forti a cercare di realizzare dal basso quelle riforme qui nuovi assetti che al centro non riescono a costruire e sarà difficile per noi avere una solidarietà che solo al centro e dall'alto è possibile progettare e gestire solidarietà peraltro che non mi pare stiamo meritando
Ma su questa Campania su questa Napoli attendo che si faccia qui qualche riflessione nel più ampio contesto italiano e soprattutto su ciò che il liberalismo seppure riletto e rivisitato nei suoi valori può fare
E quindi passo la parola a questo punto secondo il programma nuovo che abbiamo stabilito al dottor Mauro Valdo Baldo nato per il suo intervento grazie
Il liberalismo e la transizione italiana
Transizione italiana c'è da chiedersi da cosa qualcosa
Una transizione assenso
Se sono chiare la partenza
Essere chiara in qualche misura anche se non garantita la meta
Cioè se il passaggio a trasformazioni sono dotati
Dissenso allora in questo caso diviene
Il questo caso diviene plausibile parlare di di transizione ma quale cambiamento
Io entro subito
Nel mezzo delle cose
E cerco di essere diretto
Io penso che il cambiamento sia quello che ci conduce da da strutture economiche sociali politico istituzionali illiberali Segni Liberali
Dirigisti assistenziali insomma da una economia di di comando politico quindi una pianificazione pubblica sostanzialmente
Da una iper legislazione
E da un centralismo accentrato ad una
Alla possibilità di una rivoluzione evoluzione liberale
Di un mercato non controllato di una concorrenza intesa alla Hajech come ordine spontaneo di istituzioni e relazioni federali
La cui autenticità e serietà
è garantita dai poteri dell'entità federate su qualsiasi centro
Una rivoluzione evoluzione liberale di diritti individuali e un diritto di delle regole di condotta come principio e motore del cambiamento costituzionale
In netta antitesi con le pretese statalista
Questa rivoluzione evoluzione non può ridursi naturalmente come è del tutto evidente per i problemi che attraversano sia il lo schieramento di centro sinistra che è anche quello di centrodestra a una sostituzione
Di schieramento coalizione insomma un nuovo diverso establishment
Anche se del tutto evidente che la sinistra centro e organicamente geneticamente incapace di
Di cambiare la sua connotazione rigidamente statalista
Io sono convinto che le le spinte le istanze le domande
Di questa rivoluzione evoluzione
Debbano essere individuali debbano essere associative culturali più che politica
E il Mezzogiorno ha conosciuto e vissuto pienamente l'intero ciclo della devastazione statalista
Insomma quella che è l'economia assistita
Il comando della classe politica all'accentramento e penso che gradualismo mi mezze misure
Nel tempo di un in questo tempo che non ha pazienza alcuna
Non servono granché pare
A modificare larga la effettiva condizione del Mezzogiorno
Ieri
Ho letto l'intervista che
La significativa intervista del Corriere della Sera al governatore della Calabria
Al quale si chiede che anche chi vuol cambiare chi è motivato davvero a a cambiare e preso d'improvviso da paure profonde
Che
Spingono quasi a sostenere per il sud in qualche misura una sorta di trasformazione più lenta più di accentuata gratuito gradualità io capisco ci sono ragioni molto molto serie anche che si fanno carico della differenza radicale che si sta tra tra le diverse velocità del Paese
Io penso che se il Mezzogiorno meglio
Come dire fuori da ogni astratta tentazione di personali personificata
Questa questo Mezzogiorno insomma se gli uomini meridionali
Saranno convinti determinati ecco se se questi uomini non si liberano subito
Dalla tutela dalla sindrome dalle il campo
Come dire da questa imitazione provinciale di di modelli pensati da altri perché io penso che strade nuove strade di sviluppo di libertà non si apriranno mai
Insomma altro che Patti territoriali e contratti d'area che quelli che gli loro stesse stessi inventori penso a De Rita che li ha definiti bulgari
Ecco che se queste sono sono riedizioni di di di l'economia assistita soldi pubblici a fondo perduto e poi c'è ci sarebbe sarebbe giusto importante che che qualcuno dopo tanti anni ormai più di dieci anni dicesse quali sono i numeri
Niente ad ogni domanda anche pubblica nessun numero e nessuna cifra
Ecco insomma tutto questo sistema di regolamentazione legislazioni decreto decretazione d'auto di autorità pubbliche Enzo ecco io io credo che tutto questo non faccia altro che che renderà ancora più acuto e profonda la voragine che aperta tra i i due il due
Paesi sostanzialmente
Per non dire della immoralità quella che io considero un'immoralità che conduce gli stessi giornali a toni trionfalistici
Quando si tratta di si riesce a strappare altro denaro altri fondi pubblici per il Sud
Come se questi soldi non venissero da qualche parte
Altro che federalismo solidale unitario che che secondo me è la stessa storia di sempre sostanzialmente io penso che e lo dico senza giri di parole che sia necessario per non radicale la liberalizzazione
Apertura di zone franche una struttura federale
Fondata sulla divisione territoriale del potere che essa soltanto può garantire
La rivoluzione liberale che in sei significa massima limitazione del potere in favore degli individui delle imprese delle diversità territoriali
Che può garantire il governo legittimo della dell'area meridionale come una struttura di responsabilità istituzionale della popolazione del territorio del Mezzogiorno
E che significa in altri termini la fine delle all'irresponsabilità del dipendenza proprio delle province meridionali
E sono subordinate a strutture unitarie verticali che siano nazionali io sovranazionali come l'Unione europea
Bene insomma i vizi meridionali che sono radicati e sembrano immodificabili provengono da da una storia plurisecolare sono rinforzate dall'asta dalle attuali strutture nazionali e meridionale
A mio avviso non no non possono cambiare né con gradualità né con il giacobinismo dei decreti e delle leggi dall'alto
Al contrario possono cambiare nella diversità nel riconoscimento della diversità meridionale
Non per astratto e coercitivo adeguamento direttivo unificate insomma
Insomma ritorna la scelta la responsabilità dei meridionali singoli
Allora io vorrei fare una provocazione e qui potrei dire che che è meglio una razionalizzazione delle clientele che un'arbitraria astratta omogeneizzazione nazionale ed europea che fonte sicura di nuova corruzione Mardi emarginazione dipendenza
Insomma io penso in definitiva un sistema di libertà fondato su sua aperte e chiare relazioni personali che sono consola l'antropologia meridionale
Insomma il riconoscimento di diritti individuali familiari territoriali su un diritto di regole di condotta
Patti federali che del tutto contrapposto frontalmente contrapposto al diritto pubblico legislativa
Il mito l'arbitrio di questa legalità senza legittimità
Non convinceranno mai meridionali basta semplicemente uscire da Napoli ma anche stando a ma vedere un po'l'Area Nord Caserta Calcio abbiamo proprio sotto gli occhi
Tutto questo non si affermerà ma
Io penso che bisognerà interrompere questa tradizione che ci fa importare modelli da altri come bisogna spezzare anche il sistema dei diritti spettanze sì in cui si è alimentate è stata costruita come dire l'attuale catastrofe meridionale
Beh io insomma su questa strada vado rapidamente alla conclusione
Io credo che proprio a partire dal Mezzogiorno
Dagli uomini meridionali
Ecco così l'Italia potrà riconoscersi chi per quella che è come nazione composite pluralismo esatta
E una insomma una nazione per consenso
E quindi libera
Secondo le volontà dei suoi cittadini dei suoi popoli ma senza la capacità nosta di come dire porre il problema e quindi operare una radicale beh statalizzazione secondo me questo rimarrà un un sogno
Per il Mezzogiorno rimarrà sempre di più confinato la propria marginalità grazie
Ringrazio
Ringrazio Mauro mal Donato che ci ha
Nel suo intervento a sottolineato quelli che possono essere secondo la sua visione i passaggi verso un un paese diverso un Paese che si all'insegna del di una compiuta liberalizzazione de statalizzazione per quanto possibile un processo che parta lui dice
Dal abbia nel Mezzogiorno una spinta nuova verso una nazione che si costruisce per consenso e non per imposizione
La parola a questo punto al professor Biagio De Giovanni
Personaggio di spicco della cultura italiana filosofo studioso che ha dato un significativo importante contributo anche con il suo forte con il suo forte impegno politico come euro parlamentare
Osservatore attento
Saggista che non manca di far sentire spesso lo leggiamo molto volentieri il suo pensiero sulla sulla stampa prego
Ti ringrazio
Vi ringrazio per questo invito
Vorrei come primissima
Ancora prima di entrare nel merito di qualche problema augurare un buon lavoro alla rivista in occasione della cui pubblicazione oggi facciamo questa discussione
Io credo che ci sia molto bisogno di confronto
Di luoghi di confronto e di discussione
Più bisogno che mai
Italia attraversa una fase complicata di difficile decifrazione
Qualcuno dice una transizione credo che il termine sia nell'insieme giusto ma con un dibattito estremamente confuso
In cui pare assai poco chiaro la linea di tendenza verso la quale si va io esprimerò alcune di queste preoccupazioni
Ed è proprio in rapporto alla difficoltà della questione italiana oggi
Come interpretare un po'anche il destino del nostro Paese
Che l'auspicio di luoghi di ricerca di discussione di confronto
Dei quali in qualche modo ci si riconosca reciprocamente perché questo è uno dei problemi italiani
Si arricchisca e quindi questa può essere effettivamente in occasione io vorrei svolgere intenti naturalmente Brady anche se fosse un poco poco più lunghi di quelli che Maldonado si dato due ordini di riflessioni
Uno che riguarda l'Europa
Non per mettere un cappello sulla nostra discussione di stasera che mi rendo conto deve incontrare temi anche assai stringenti e molto vicini
Ma intanto perché l'Europa è vicina
E dentro il ragionamento che noi dobbiamo fare sulla trasformazione del nostro Paese
Talmente dentro il ragionamento che noi dobbiamo fare dentro per la trasformazione in vista della trasformazione del nostro Paese
Che è addirittura diventato un nuovo comune ma credo molto fondato quello di dire non ci sarebbe stato un Risanamento finanziario italiano ossi
Non ci fosse stato un legame stringente fra ciò che si muove in Europa e ciò che si deve muovere nei singoli stati nazionali quindi l'Europa diciamo il dentro i problemi della nostra trasformazione
Lo è anche per un'altra ragione che comincia ad essere più legata al tema della discussione di oggi perché evidentemente le grandi correnti del liberalismo della democrazia sono nate in Europa
Continente della libertà per molti aspetti è questo non significa della libertà realizzata ma della libertà come criterio critico per giudicare delle società per giudicare dello stato dei sistemi politici
Non c'è il tempo per ricordare tante cose ma è stata l'idea dei libertari per molti aspetti quella di liberalismo un elemento unificante decisivo delle individuazione della fisionomia dell'Europa
E io richiamo il tema europeo non solamente per le cose che ho adesso brevemente accennato
Ma per qualcosa di più stringente che sta avvenendo oggi nel nostro continente
E e cioè per la
Per la problematicità di questo grande tema
Perché io metto per primo nella nostra agenda di discussione sperando che si anche raccolto
E cioè questa Europa che fatta dagli Stati
E fatta dagli Stati è stata dagli Stati nazionali l'Europa moderna e il risultato dell'equilibrio degli Stati nazionali della storia degli Stati nazionali che oggi si trova a dover costruire una democrazia oltre gli stati perché il tema all'ordine del giorno è questo
E e quindi come dire c'è una grande questione storica politica e teorica che cosa significa oggi costruire una democrazia oltre gli Stati-nazione
Quando la democrazia è stata come dire contenuta all'interno dei confini dello Stato nazione nell'Europa moderna fondamentalmente quindi che cosa significa la costruzione di uno spazio ultra statale ultra statale
E che cosa significa il fatto che questo spazio ultra statale si deve misurare con la realtà degli Stati nazionali
Perché ogni volta che sento parlare di De statalizzazione coi terrò brevemente su questo tema per quanto riguarda l'Italia che è un tema non solamente legittimo ma importante il reale
Non posso dimenticare una cosa e non posso non rilevare una cosa
E cioè l'estrema attenzione critica con cui questo tema ma sollevato oggi in Europa gli stati contano
Contano in quanto stantia
Starei per dire che l'identità degli Stati nazione si va rafforzando nell'Europa unita
Al punto che uomini illustri e convinti badate convinti dell'unità dell'Europa dicono Federazione degli Stati nazionali
L'Europa delle Regioni è un vecchio mito che è già caduto nel dimenticatoio io aggiungo fortunatamente perché
Alcune centinaia di regioni che volessero dare identità all'Europa non sembrano credibili
Identità dell'Europa è criticamente un'identità che si lega alla storia dello Stato-nazione con questo problema in più
Che io dico in piuma che naturalmente è profondamente legato alla dialettica tra l'Europa
E stato Europa in azioni che il problema di costruire una democrazia oltre i confini degli Stati è un tema effettivo reale e profondo di col quale l'Europa si sta misurando
E allora il primo invito è una riflessione più attenta sulla questione della critica della statualità attenzione perché l'Europa moderna e questo nesso
E questo rapporto e questa connessione nella filosofia nelle idee e nei sistemi politici nell'organizzazione della democrazia
Ed infatti non a caso io dico che è uno dei grandi temi che sta emergendo nella dialettica il dibattito europeo è il tema della cittadinanza
Teme il tema della cittadinanza è un tema
Che tipicamente è stata costruita da è stato costruito individuato colto rafforzato dalla statualità moderna
Nel bene e nel male con i limiti problemi le contraddizioni radicali lo Stato moderno europeo è stato anche Von mite fonte del totalitarismo quindi lo sto facendo una celebrazione dello Stato
Ma di fronte al tema dei statalizzazione bisogna essere molto attenti ad evitare che il dibattito diventi un dibattito confuso nel quale poi non si capisce più bene che cosa deve succedere che cosa si auspica che succede
Dico cittadinanza per mettere in discussione come dire sia il primato del mercato sia il primato dalla politica fosse questo è un concetto liberale
Se il primato del mercato dove se non ci sono soggetti dotati di diritto questi soggetti non dotati di diritto non partecipano al mercato non partecipano alla sua vita come non partecipa alla vita della politica quindi la cittadinanza diventa un tema assolutamente prioritario
E non è un caso non è un caso anche qui per chiudere questa breve riflessione sul tema Europa che giudico tuttavia estremamente interno alla nostra riflessione di stasera se non ci vogliamo chiudere in confini sbagliati
Perché oggi il tema degli Stati-nazione non può non essere che in riferimento alla questione dell'Unione Europea
Dicevo
Del tutto evidente che questa questione del dicevo non a caso la cittadinanza è diventata da un po'di tempo a questa parte perfino sancita nei trattati cittadinanza europea e questo aggettivo che è stato aggiunto cittadino non è cosa da poco e non è cosa da poco che oggi in questo spazio europeo ultra statale si cominciò a individuare temi come la carta dei diritti come la Costituzione
Cioè tutte tematiche che vogliono dare una sostanza unitario una sorta di patriottismo costituzionale europeo per ripetere un'espressione
Che è diventata celebre in Europa dopo ricerche le le tematiche le tematizzazione di di Jürgen Habermas del del filosofo tedesco che di queste cose
Si sta occupando e se mi permettete un riferimento che Tona molto a vedere con l'immediato ma che comunque può stimolare qualche ulteriore riflessione penso anche a Giuseppe Galasso che pubblicato recentemente recentissimamente un un libro di ricerche sui temi della storia dove il problema tante ritorna in maniera
Forte questo tema di un'attualità di un'aria attualizzazione del canto Isma'cioè di un'attualizzazione di una visione universalistica
Oltre la le dimensioni stato nazionali torna come un tema grandioso nell'Europa del rinnovamento della trasformazione che è un Europa indubbiamente dove la componente liberale
E fortissimo
Anche se i in Europa le grandi filosofia e anche i grandi sistemi politicità liberalismo democrazia socialismo sono stati i grandi valori grandi principi attraverso le i quali si è organizzata l'Europa come idea come insieme di sistemi politici come dialettiche politiche all'interno degli stati quindi questo mi pare
Un punto da tenere conto e vorrei fare su questo punto un'ultimissima osservazione sulla questione della sussidiarietà
Anche questa questione molto come dire
Fin troppo presente in forma un po'nominalistica
Che cos'è questa sussidiarietà richiamata come la chiave di volta di tutte le soluzioni veramente le istituzioni più vicine sono le istituzioni più democratica avrei qualche dubbio su questo
Avrei qualche dubbio su questa interpretazione spaziale della democrazia più vicino è più democratico è ma
Vediamo confrontiamoci abbiamo più intorno a questo tavolo su questa idea quando ragioniamo di sussidiarietà in termini europea ne se ne ragioniamo anche in termini un po'diverse nel senso che il problema non è di Intel per trarre l'Europa con una sorta di competenza residuale che arriva dopo che tutte le altre competenze si sono svolte fino alla loro possibilità estrema perché l'Europa a una strategia
Ed è anche in rapporto a questa strategia che vanno definite le strategie degli Stati nazionali e di quello che viene di autonomia dopo intorno agli Stati
L'Italia secondo Breve blocco di riflessioni
Certamente rapporto difficile tra liberalismo egli e storia italiana qui c'è Galasso non so se penserà di intervenire anche su temi così appunto impegnativi per una discussione Breve come la nostra di oppio qualche cosa brevissimamente voglio dire
Rapporto difficile
Anche se il ricco e perché se il liberalismo e a e prima di tutto una grande filosofia politica l'Italia ha dato rappresentanti illustri del liberalismo ricordavi Napoli Croce naturalmente si può ricorda e anche la dialettica il dibattito cioè un celeberrimo saggio di
Norberto Bobbio sul liberalismo politico di Croce in cui venivano contestate a luce le fonti alle quali egli abbia ed eravamo per così dire la sua idea di liberalismo e la sua idea di libertà e c'era uno scontro interessante tra le fonti della filosofia tedesco quelle della filosofia anglosassone
Questo semplicemente per richiamare come il tema liberalismo un tema difficile
In Italia
Basta per ripercorrere come dire nella propria mente per un attimo il cento anni di storia italiana
Ma è un tema profondamente presente profondamente immanente alla dialettica delle idee nel nostro nel nostro Paese tuttavia una storia difficile certamente la mia preoccupazione di oggetti e rispetto a questo tema ci sia una scorciatoia politica
Sì che a me a mio avviso è molto pericolosa molto rischiosa
Oggi liberalismo sembra dovessi identificare nel dibattito italiano con disarticolazione dello Stato disarticolazione Della statualità
Con una parola d'ordine federalista
Di cui sarebbe importante cominciare a capire
I connotati
Perché
Già nella loro nell'anomalia di dividere uno Stato unitario normalmente la storia del federalismo e da molti uno non da uno multi
è un elemento intorno al quale credo che storici politologi o politologi e studiosi di di questi problemi anche di costituzionalismo dovrebbero dirci qualcosa
E c'è qualche cosa che e all'origine di questo di questo modo nel quale il federalismo si è collocato si sta collocando nel dibattito italiano anche nelle in alcune decisioni Curletto
Devo dire anche in maniera molto interessata alcune riflessioni che proprio Antonio Marzano faceva giorni fa
Su critiche su come sta nascendo in Italia una un'affermazione di federalismo Eba nettamente in direzione
Di qualche cosa che e ispirata non voglio dire direttamente meccanicamente ma che ha più di una traccia
Di quegli elementi
Di secessione di divisione fra nord e sud dai quali è sicuramente nato nell'agenda politica italiana la questione federalista il problema è come riusciamo a liberarlo dall'origine di questa di questa dimensione nella quale la discussione sul federalismo in Italia è nata è una questione di Filologia cioè nato lì e perciò non è una questione politica
Perché le riserve etico politiche di solidarietà in Italia si stanno fortemente riducendo
E non credo che bastino oppure intuizioni di ingegneria istituzionale
Per dare al federalismo italiano i connotati che deve avvenire cioè di un federalismo in cui ci sia fortemente l'elemento della solidarietà e molto di meno l'elemento della pura e semplice competitività questo un punto
Diciamo estremamente forte importante della nostra discussione credo anche della nostra discussione Dio
E appare molto problematica un'idea federali io io dico federalismo perché c'è poco da fare oggi quando si parla di liberalismo in Italia si parla di soluzione Beraj beh questo è la prima parola che viene messa in campo
Liberalismo significa disarticolare lo Stato che cosa significa disarticolare lo Stato affermazione di un principio federale
Non so se ci siano contraddizioni non contraddizioni fra tutto questo perché tra l'altro si può avere tranquillamente uno Stato federale accentrato o decentrato quindi probabilmente bisognerebbe anche spostare l'accento su decentramento piuttosto che sul federalismo questi sono altri stimoli che cerco di dare la discussione di oggi
Comunque certamente quando si sente che il tema è la destra per di trazione la disarticolazione dello Stato le questioni che vengono sono appunto tante tra le quali queste che cioè quale rapporto in Italia fra l'unità non voglio dire neanche l'unità della nazione l'unità della sta dello Stato italiano e le sue articolazioni questo diventa un grande problema politico un grande problema culturale
Sul quale credo che ecco perché dicevo luoghi di dibattito e di discussione credo che sia estremamente importante che ci siano questi luoghi di dibattito di discussione aperti
Ultimissima riflessione
Beh le debolezze del del del liberalismo italiano e sono tante io né mettere in campo due o tre venendo quindi incontro a molti degli argomenti che ho trovato nella rivista
Intanto la mancanza di riconoscimento reciproco leale fra maggioranza e opposizione
Io credo che l'idea del riconoscimento reciproco sia un'idea base di ogni sistema politico io non entro perché oggi non voglio assolutamente entrare in una discussione come dire di immediata
Immediato significato peso politico credo che stiamo qui intorno a questo tavolo per tentare reciprocamente di fare un vero confronto
Ma la mancanza di riconoscimento reciproco sia da parte della maggioranza verso l'opposizione sia da parte dell'opposizione verso la maggioranza diventa un elemento che rende e che rende ingestibile in comunità dire ai cittadini sistema politico
La storia d'Italia e probabilmente molto legata a questa parzialità
Alla difficoltà di riconoscimento tra le varie parti io in questo momento lo sento perfino più drammatico del passato quando le ragioni di un disconoscimento reciproco se volete erano perfino più forte
Perché si trattava di grandi scelte di campo di grandi finalità della storia il socialismo reale la il liberalismo che della liberaldemocrazia e soprattutto quello che sappiamo dalla storia età eppure oggi il disconoscimento reciproco sembra ancora più grave
Credo che il primo passaggio per una società nella quale il liberalismo si affermi fortemente come filosofia della società perché credo che questo poi fondamentalmente sia e questa l'idea di riconoscimento reciproco molto netto
E poi si sicuramente c'è una questione di critica della statualità
In nessun modo io nel sostenere come dire
Non solo l'importanza della dimensione statuale non solo l'importanza della connessione fra statualità e cittadinanza cioè tutta la questione che in Europa oggi si dibatte non non non non non intendo affatto immaginare che lo Stato italiano non abbia bisogno di riforme
Non intendo affatto dire che lo Stato italiano non sia stato dominato da forti elementi di corporativi trazione io voglio usare un termine che quel penultimo su cui mi fermo e poi lungo per concludere cioè su questa prevaricazione che lo stato sociale ha fatto sullo stato di diritto
E allora credo che un grande tema di ricerca non ti edilizia attiva politica perché poi e questo che cosa significa restaurare lo Stato di diritto dopo lo stato sociale dopo la sua conclusione dopo la sua crisi non conclusioni dopo la sua crisi perché parliamoci chiaro
Stato sociale e democrazia in Europa sono legati profondamente nessuno può immaginare una democrazia europea che non abbia degli elementi di socialità
Che non consente di sviluppi trasformando degli elementi di stato sociale e cos'è la cittadinanza se non anche questo
Non è solamente la vecchia cittadinanza liberale che in campo è anche una cittadinanza sociale una certa garanzia sulla vecchiaia una certa garanzia sulla salute cioè sono tutti elementi fondamentali
Diciamo così e allora la domanda e siccome invece c'è stata una prevaricazione dello stato sociale sullo stato di diritto
Io credo che il tema teorie compatte diventa però anche tema di iniziativa politico sia proprio questo in che modo
La si può immaginare una rigenerazione dello stato di diritto che il prodotto tipico della cultura liberale
In una situazione nella quale lo Stato sociale non si può certo considerare esperienza conclusa ma si deve trattare certamente di un'esperienza da profondamente corregge
Ringrazio ringrazio il professor Giovanni per queste sue riflessioni così profonde
Partite dalla necessità del di dare un respiro europeo alla alla discussione al dibattito al confronto sul liberalismo un un respiro europeo nel quale egli ha voluto sottolineare la nel puntualizzare come l'Europa che noi abbiamo nel futuro è un'Europa che si costruisce sugli Stati con tutta le necessarie armonizzazioni con i sacrifici necessari che ciascuno Stato dovrà fare però certamente più sugli Stati che non sulle regioni
Di questo naturalmente bisogna tener conto in ogni dibattito anche all'interno e passando poi alla secondo quello che ha detto
E soprattutto la preoccupazione
Di che cosa il federalismo di cui si parla può significare di in che misura riuscirà ad affrancarsi da quella sorta di peccato originale rappresentato dalla sua nascita dovuta alla spinta secessionista
E un'ultima notazione che io vorrei sottolineare la necessità di quella ricostruzione
Dello stato di diritto dopo aver ricostruito anche lo Stato sociale che ha pur in una Stato che abbia grandi valori della libertà e del liberalismo la necessità però che certi valori proprie dello stato sociale siano preservare
Lo stesso Lo Sordo Giovanni a chiamato in causa è un il
Il professor Marzano al quale del quale ha ricordato un intervento un hanno partecipato insieme ad un dibattito gli vorrei prima di dargli la parola vorrei ricordare San Marzano e molto noto
Economista professore università la sapienza parlamentare
Devo dire che vive con grande intensità rinnega Problemi della economia italiana problemi per i quali anche un economista professionista e liberale quale lui è Trova certamente difficoltà ad immaginare ad elaborare
Soluzione lo ascolteremo volentieri sul tema del convegno anche con un occhio particolare a quegli aspetti che più gli stanno a cuore che come autorevole esponente del Parlamento
Reduce anche da un viaggio al Nord che io so lo ha portato ad incontrare alcuni dirigenti delle regioni del Nord sarà certamente interessante sentire le sue riflessioni prego sommersa
Grazie grazie di questa presentazione che certamente è immeritata da parte mia
Io devo prima di libri che sono
Se l'ICI è anche un po'emozionato di essere qui fra voi
Cioè di constatare che in un palazzo che ha il significato storico che tutti sappiamo vengono dibattuti i temi del liberalismo io sono romano ma ho fatto qui liceo a Napoli liceo genovesi a Piazza del Gesù e Billie la fortuna di avere tutti i professori liberali forse a loro devo anche il mio modo di pensare attuale
Questi professori liberale mi spiegavano che la storia di Napoli larghissima parte è una storia liberale
Poi ho lasciato Napoli lasciata da parecchio tempo parlavo del liceo immaginate un po'non vi dirò quanti ma quanti sì tanti ce ne sono stati i decenni che mi separano da quella quegli anni
E ho avuto l'impressione che Napoli avesse un po'lasciato andare la sua tradizione liberista e liberale
Che altri tipi di diciamo di culture io sarei quasi per dire questo anche di subculture si siano andate affermando venire oggi qui a dibattere dei temi del liberalismo in un palazzo come testo
Una sala così piena di persone e dopo aver letto un articolo di Giancarlo Laurini
Sull'ultimo numero di Liberal intitolato se Napoli tornasse una capitale liberale beh voi capite che prende per sé un motivo di grande felicità di grande emozione
Qui anche era per effetto dell'intervento del professor Marotta il tema che era quello della transizione per la transizione liberale no
è si è spostato un pochino su il liberalismo e la transizione italiana
Si è spostato un po'su un altro tema per carità molto importante al quale farò solo un dei riferimenti molto rapidi perché io invece pensavo di dire
Di fermarmi su altri problemi
Io direi che è un po'tutto il modo di procedere intellettuale il Dinoi e più o meno questo come stanno le cose nella realtà
Come vorremmo che stessero
Che cosa bisogna fare perché da quella realtà si arrivi a quello che noi immaginiamo che sarebbe auspicabile noi naturalmente poi altri la pensano diversamente ma insomma voglio dire la democrazia e anche il liberalismo cioè la tolleranza si basano sul fatto che ognuno abbia più o meno questo progetto però l'analisi è come stanno le cose
Come dovremmo vorremmo che stessero che cosa si può fare perché le cose così da come stanno diventino transizione lungo la transizione quello che noi vorremmo
Allora io debbo essere molto franco sul tema del federalismo e così via
Io credo sono convinto che dopo centoquaranta anni
Si possono di
Che il Risorgimento e di Risorgimento liberale è stato tradito
E che nell'ambito di questo tradimento il Mezzogiorno è stato tradito
Questa è l'analisi non è un'analisi ma è una costatazione sui fatti
E badate che il decennio che si è chiuso è stato per il Mezzogiorno
Un decennio horribilis praticamente senza sviluppo
Che l'approdo a cui è arrivato il Meridione è che il reddito pro capite sono un economista quindi è chiaro che periferico soprattutto questo tipo di dati
Dopo aver raggiunto il sessanta sessanta per cento sessanta sessantadue per cento del reddito pro capite nazionale oggi alla metà il cinquanta per cento
E trovo non casuale questa correlazione nel Mezzogiorno il reddito pro capite il cinquanta per cento
Del reddito pro capite nazionale nel Mezzogiorno
C'è un grado di infrastrutturazione ci sono insomma infrastrutture che valgono il cinquanta per cento delle infrastrutture nazionali nel beh io non credo che ci sia sia un fatto casuale
Credo che sia una relazione non l'unica ma una delle relazioni di causa ad effetto
Trovo che sia semplicemente scandalosa una disoccupazione del ventidue ventitré per cento
Che è un punto badate di massimo storico perché neanche negli anni Cinquanta c'era questa disoccupazione trovo che sia orribile
Un Soglio
Progetti ed altri dubbi
Che sia incredibile che il sessanta per cento dei giovani meridionali sia disoccupato e che debba aspettare tre quattro anni forse anche di più per trovare un posto di lavoro
Però queste cose mi fanno dire che
Badate che io il mio cognome Marzano forse ricorderà qualcuno di voi che io ho avuto in famiglia
Qualche patriota risorgimentale Carlo Marsala c'era un patriota risorgimentale io devo dire oggi se guardiamo i dati perché fai uno si può immaginare scenari che voi ma i dati sono questi
Che il Risorgimento liberale è stato tradito che il Meridione ha subito nei quel tradimento la dose maggiore di tradimento
Questi centoquaranta guardate lo come volete sono centella centoquarant'anni di Stato centrale
Anche questa è ovvia constatazione
Questo percorso di tradimenti accelerato secondo il mio punto di vista nell'ultimo decennio è un percorso di Stato centrale
Possiamo dire che siamo soddisfatti
Dopo questa lunga esperienza perché ci si potrebbe anche venire a dire
Va be'
Però aspettiamo
In fondo il periodo sperimentatore breve sono centoquaranta anni amici che abbiamo bussato centra seconda constatazione no
E allora a questo punto una domanda perché io non ho ancora delle risposte ci si può meravigliare che in questa situazione e poi vi descriverò alcuni altre cose che riguardano il Paese non solo Meridione
In questa situazione ci sia gente che pensi
Che bisogna un po'modificarla
L'organizzazione dei poteri in questo Paese
Io francamente mi sarei meravigliato che questo problema non si fosse posto
I bagni allo quelli che pensano che i problemi si risolvano così per carità non è questa la soluzione perché se parliamo per esempio di federalismo può benissimo fuori un federalismo socialista
Un federalismo al limite comunista no
Ma
Il tradimento c'è stato ed è del e perpetrato dal tipo di Stato che abbia quindi il desiderio l'aspirazione la discussione perché adesso siamo in una fase ancora in discussione e non deve neanche supplire
Il tono aspro perché quando si vuole cambiare il sistema di potere insomma dottrinaria e non ci sono mai stati dei toni software
Che il problema si ponga mi sembra naturale
Primo aspetto secondo aspetto ma sto deviando un po'dal tema devo dire permettermi ci avete portato voi a parlare di questo
Perché si ipotizza chiamato l'all'autonomia una forte autonomia una forte deve riuscire un no perché poi i termini soltanto un forte decentramento e al limite del federalismo perché si pensa che in questo spettro di possibilità che vanno dall'autonomia al limite fino al federalismo ci sono forse dei vantaggi che si possono acquisire e i vantaggi sono tradizionalmente la letteratura dice tre
Primo vantaggio le priorità dei bisogni
Non sono le medesime in tutti i punti del territorio nazionale il modo in cui si pone la il problema della criminalità
Per esempio in Puglia e diverso da come si pone in Liguria no
Il modo in cui cibo né il problema della sanità in Campania e diverso dal modo in cui ci pone il problema della sanità nel Friuli Venezia Giulia sono solo esempi che vi sto dando il problema così pure la disoccupazione è diverso da punto
Ne segue che le priorità
Gli economisti e uso un termine più difficile la struttura delle preferenze ma insomma sono le priorità sono diverse da punto appunto se volete da regione in regione territorio territorio e così via
E quindi una politica centrale
Che segue un unico sistema di priorità tendenzialmente non è adatta a riflettere la struttura delle priorità invece decentrate primo punto
Secondo punto
Il controllo sul potere e perché dire
Che non si accresce il tasso di controllo del cittadino elettore sull'operato dell'istituzione a a lui più vicino perché non è così ma scusate voi siete riusciti a capire
Perché a Bruxelles ha che è lontana
Abbiamo parlato e deciso nei termini in cui si è parlato e deciso del cioccolato
O delle mozzarelle perché si sta parlando anche di questo a Brussel
Voi siete in grado di controllare da qui quali sono i termini del problema a Brussel sul cioccolato sulle mozzarelle o sulle altre tante tante forse troppe cose di cui si occupa bis la
Forse ne sapete più di come si sta svolgendo il dibattito a Roma
Su certe questioni
E allora c'è questo maggiore controllo questa maggiore vicinanza dovuto alla maggiore Venus vicinanza cioè il utilizzarle espressione
Pago vedo vedo voto
Ha un suo significato perché rispetto allo Stato centrale che abbiamo così lontano inefficiente anche un tantinello vorace
Vale più il pago e voto che non il dei Dogi il vedo non ce n'è tanto
Figuriamoci poi rispetto a Brussel
Terzo punto importante ma perché non ricordare che Dada movimento in poi l'efficienza dipende dalla competizione gli economi se non è che si siano immaginate tanti altre formule per accrescere
No
L'efficienza e perché quindi non dire che domani quando ci fossero queste organizzazioni territoriali
E inevitabilmente in concorrenza fra di loro sotto il profilo dell'efficienza dei servizi voglio dire di queste cose qui no
Le cose potrebbero migliorare per tutto il terzo vantaggio
Quarto
Il Meridione a qualcosa in nome dei della quale chiedere anch'esso autonomia decentramento devolution
Al limite federalismo
Ma insomma vogliamo per cortesia renderci conto che la politica monetaria unica che si decide in Europa
Non è in quanto unica alla politica monetaria ottimale per tutte le parti del Paese
Porgiamo rendiconto che una la decisione di fare una politica monetaria restrittiva in un certo momento sua Brussel potrebbe avvenire in una fase in cui una parte del territorio europeo chieda invece avrebbe bisogno invece di una politica monetaria espansiva o viceversa
E vogliamo renderci conto che anche la politica del bilancio pubblico su cui decidi ormai anche a Brussel se teniamo conto dei richiami è una politica che è fatta prevalentemente come la politica monetaria su misura
Delle economie con struttura nord mette europea vogliamo renderci go qui cosa dobbiamo aspettare
Per renderci conto di questo vogliamo renderci conto vi ho detto tra la politica monetaria la politica del bilancio pubblico che era politica economica ingenerare quella per intenderci fatta di direttive sono tante e le direttive europee sono fatte su misura dell'industria europea ma quella lì
Inevitabilmente io non so facendo delle accuse ma il ruolo e illa
Il peso diciamo delle parti è tale che queste politiche sono fatte in quella direzione
Insomma per esempio la struttura economica italiana è fatta un o di piccole e medie imprese tre una politica fatta abbia sempre fatte più per le grandi imprese
Allora perché dico questo perché forse un certo grado di autonomia meridionale
Un certa una voce alta possibilità di usare un potere decentrato anche per controbilanciare nei limiti del possibile magari non sarà possibile totalmente anche per controbilanciare
Queste politiche lontane
Forse è opportuno e forse serve soprattutto negli orari
Forse sarebbe le la cosa un po'sparato sale chiuse cosa vengono chieste
Da altre parti d'Italia che sono più confini più omogenee
Al nord Europa e non è vero che se poi nelle ore dove i timori di possibili contraccolpi negativi perché non abbiamo un'area monetaria ottimale in Europa
Quella che giustifica la politica monetaria unica abbiamo tante aree e così via no
Sarebbe più un'istanza io direi
Che dovrebbe veniva qui
Quello che va evitato
Ed è quello su cui ho preso poco questa prima parte della mia esposizione contenuto nell'articolo che ho desiderato fosse pubblicato su un giornale meridionale
Poi ci sono altre cose che ho desiderato fosse pubblicato sul Corriere della Sera giornale settentrionale
Quel che non deve a cadere
E per la quale vi dico per la qualcosa vi vi dico pubblicamente qui che sarà il mio impegno politico dei prossimi mesi
Che ci sia
Un coordinamento fra Regioni del Nord
Che significa inevitabilmente ipso facto una esclusione delle regioni meridionali
Quello che non può accadere
E che si pensi a un federalismo fiscale che non tenga conto
No De Bisogno di assistenzialismo badate mai più questo ormai abbiamo sperimentato è un disastro l'assistenzialismo
L'assistenzialismo ma lo definisco così è quella politica al tempo di impedisce un meccanismo autoconclusivo di sviluppo per definizione se fai assistenzialismo quindi non c'è sviluppo mai autonomamente e quello che è accaduto nel Meridione quanti soldi
Ma
A sensi all'istrici e quindi fin quando va a fare l'assistenza in qualche modo disincentivi
Disincentivi dallo sviluppo avuto modo propulsiva no quindi non autofocus
Però
Una politica di tipo se Plaid side come dicono ignobili gli inglesi e americani
Di irrobustimento della struttura produttiva del Meridione a partire da quel cinquanta per cento di gatte infrastrutturale quello il federalismo muoveva vere
Peterson l'idea liberale noi non siamo comunque come liberali favorevole al conflitto
Noi siamo quella interdipendenza per la complementarietà e quindi se federalismo ci sarà bisogna che queste condizioni siano chiare
Anche perché dico questo anche perché so perfettamente che esistono vari tipi di federalismo in cui lo spazio per queste cose
Può essere diverso ma ci può essere il federalismo degli Stati Uniti non contiene queste cose ma quello spagnolo quello canadese quello australiano e tanti altri potrei citare hanno presenti queste esigenze che vi ho detto
Ma per favore quando parliamo di queste cose ricordiamoci che partiamo da una situazione che è il risultato del tradimento del Risorgimento
Liberati
Detto tutto questo mi scuso per non avevo previsto del dove parla di queste cose sul problema del federalismo
Per chiedere di fare semplice le passioni come stavano le cose oggi come vorremmo che stessero quali soluzioni cercare
Io devo dire che questa transizione
Secondo me non c'è
La transizione verso il liberalismo non c'è
Gli ormeggi non so mollati
E vi sono Scimeca di ancore ancorotti che non ci fanno andare non ci possono consentire di dire stiamo andando verso il liberalismo
Sì si dicono tante cose ci dicono
Entrai qualcosa perché di libri e di economisti liberisti d'Italia venti anni fa eravamo forse tre quattro forse cinque
E oggi dice STU sentì parlare di liberismo e liberalismo da un po'da tutti
Ma a parte il fatto il fenomeno verbale visivo i fatti ci dicono che la tradizione non c'è
E che l'impegno degli intellettuali liberisti e liberali deve essere questo di spiegare alla gente che non ce n'è abbastanza di libertà
Perché l'elusione può essere per la gente comune che non partecipa ovviamente non tutti possono partecipare i nostri dibattiti che la possibilità di uscire la mattina di case di comprare il giornale che vuole fissarsi il cappuccino nel bar che vuole
E così via sia libertà noi tutti sappiamo che la libertà è un'altra cosa è una cosa molto più complessa
Molto più grande
Rispetto alla libera scelta del bar dove prendere il cappuccino o del giornale da comprare
E bisogna dirlo alla Gedit non sono come questa dobbiamo dire guardate questa libertà vi manca e dovete battermi per averla no
C'è un istituto che il credito Institut che stavo Posh intorno che sta delle graduatorie del grado di libertà economiche esistono nel mondo
E ci colloca al trentatreesimo posto colloca l'Italia al trentatreesimo posto della classifica mondiale
Questo è il grado di libertà economica ma io sono della dibattere liberale piuttosto incline a dire
Che libertà economiche libertà politiche sono strettamente interdipendente da questo punto di vista viti suggerirei di leggere
Libro di Richard Pipes property & Freedom proprietà libertà
Che uscito nel novantanove dove adesso si vede in modo chiaro
Dove la proprietà che uno dei canoni fondamentali della liberali
è rispettata licei sono più garanzie contro l'abuso del potere
Statale
Dove il regime di proprietà non è riconosciuto Sata scelti che ci saranno anche pochissime libertà politiche quindi il rapporto fra le due cose e strettissimo e se siamo al trentatreesimo posto
Nelle libertà economiche state tranquilli che siamo più o meno in quelli in quella posizioni graduatorie anche per tutto il resto
Ma uno però dice va be'ma questo Occhetto istituto stavolta cento fa i suoi calcoli le sue misure
No saranno cose astratte
E allora
Perché non si pensi tanto così io ho fatto una prima una piccola riflessione
Su il ciclo di vita dell'italiano
Per vedere se nel ciclo di vita dell'italiano ci siano o meno
Io credo che non ci sono
Margini di scelta nei momenti fondamentali
Nel momento delle decisioni di vita
Dell'italiano perché poi ci sono tante altre piccole scelte le citavo prima io qualcuno per sorridere con voi il caffè il giornale ma nella vita di un uomo ci sono delle scelte fondamentali dei momenti di svolta
E allora io mi sono chiesto ma nel ciclo di vita di un italiano quando si pongono quelle scelte decisive per la propria vita
Ci sono ma lì certo oppure ci sono costrizioni
Ebbe la prima fase è quella dalla
Scuola
Non c'è libertà di scelta
Non c'è la libertà di scelta cioè teoricamente ma quando l'onere per andare ad una scuola privata e talmente a forte rispetto all'andare alla praticamente gratuita scuola pubblica gratuito un più o meno no non c'è libertà di scelta
Ecco il buono scuola
Di cui noi le ha
E questo è il momento decisivo si tratta di scegliere
Come verrà formato nostro figlio
Su quali
Libri di testo si formerà la sua coscienza
E non so se voi abbiate dato mai un'occhiata al panorama dei libri di testo per la scuola pubblica
Veramente da rabbrividire
Io tanto che io dico ma perlomeno se non passa il buono scuola vogliamo Dario buono libro agli italiani vogliamo cioè fare un bell'osservatorio in cui si dice guarda che si sceglie questo libro ci trovi queste cose
Si sceglie quest'altro ci trovi queste altre cose poi vediamo il bosco il buono libro
E scene tu su qual è il libro se non so in quale scuola
Si deve formare due figlie
Adornato parla in questo numero della rivista della concezione proprietaria della cultura
Che in spera questo Paese
E lì si va sulle coscienze dei nostri figli dei giovani
Poi il secondo a scelta
Hai finito di studiare
è il momento di andare a lavorare
Svolta fondamentale nell'ambito di un uomo
Sappiamo che non si trova il lavoro
Che si rimane disoccupati
E quando sia disoccupati no si è liberi
Non si è liberi nude rispetto allo società Mario nemmeno rispetto alla famiglia
Rispetto alla quale quando compì ventun'anni ignari arrivi poi addirittura venticinque ventisei ventisette avresti il diritto di emancipati
Seconda fase cioè
Decisiva lo è stata per me
Per tutti noi non sei libero
Terza fase trovi il lavoro
C'è trovi lavoro
Con un po'di anni ma sperabilmente alla fine hanno trovato paghi la tassa sul lavoro
I lavoratori
Costano duecento e intascano cento in Italia
Se invece di essere un lavoratore dipendente
Dici di di fare impresa
Ci sono casi in cui ci vogliono trenta fra autorizzazioni permessi nulla osta
Per mettere su un'impresa e in casi in cui ci vogliono tre anni badate che se uno va in Tunisia ci mette tre mesi e molti
Vanno in Tunisia
Poi lavoratore dipendente o imprenditore
Paghi le tasse come necessario è ovvio giusto e doveroso
Ma per un liberale
Questo momento anche decisivo in cui non solo se riuscito a farti una tua vita no ma
Aiuti anche la società pagando le tasse però liberale qui c'è un principio fondamentale che il principio del beneficio
Io ti pago le tasse ma tu Stato mi dà i servizi di un valore grosso modo equivalente
Ci resterà scambio
Fra me e contribuente tu Stato
Perché se questo avviene
Sia i cittadini
Ma se si pagano le tasse non si riceve in cambio
Sensi udito
Sei suddito
Padoa Patrizi
E questa è la quarta la volta fondamentale
Cioè se imprenditore non sei libero di assumere che voi
Con quale formula assumerlo con quale tipo di contratto assumerlo
Sì sempre editore non sei libero
Di decidere quale dimensione deve avere la tua impresa
Perché vedete l'Italia è un Paese di piccole e medie imprese ma bisognerebbe che cominciassimo a chiederci
Ma ci sono tutte queste piccole e medie imprese perché la piccola dimensione la dimensione ottimale economicamente o perché se cresci
Son guai
E i suoi testi sono guai perché superi se supera i quindici dipendenti e scatta lo statuto del lavoratore
Sì sopra i quindici dipendenti cella assunzione obbligatoria determinate persone handicappati eccetera
I disincentivi sono esenti si Cresci
E oggi
Si stanno inventando un altro disincentivo che la introduzione delle rappresentanze sindacali
Nelle imprese che superano certe dimensioni
Cioè fino adesso il rapporto
Fra il piccolo imprenditore
E il suo dipendente è un rapporto fiduciario quasi io con un giro molto l'Italia quasi di amicizia
E se quel lavoratore si ammala l'impresa si ferma perché il lavoratore in quella piccola impresa è l'impresa
Adesso arrivano le rappresentanze sindacali cioè si scarica il conflitto anche sul piccolo imprenditore
E no rimango piccolo anche se dal punto di vista tecnologico economico dovrei crescere no no rimango Pietro
Il circolo di vita dell'italiano continua a un certo punto la salute comincia un po'back
Abbastanza fisiologico che ha una certa età la salute comincia crea dei problemi
Noi vorremmo il buono sanità
Un margine di scelta anche circa la struttura a cui do la mia fiducia di paziente
Eh no
Cioè
Una riforma che si chiama riforma Rosi Bindi che centraliste autoritaria che esattamente il contrario di quello che è un liberista può pensare
Va in pensione
Oggi come oggi ha il trattamento di fine rapporto
No
Oltre la pensione ammesso che poi c'è anche una grossa incertezza se poi saranno percepibili le pensioni che ci siamo costruiti per crescere qui su questo c'è l'incertezza più assoluta
Non nel conflitto fra opposizione e maggioranza no dentro la maggioranza sono ministri che dicono e il problema c'è e poi il giorno dopo in che viene qualcuno per cui lo stesso dice no o non c'è
Quindi incertezza drammatica ma
Torniamo al Tfr no
Che il trattamento di fine rapporto
Uno magari ci volontà sul TFR perché ha fatto il mutuo per comprare la casa al figlio oppure sulla liquidazione insieme a qualche altro debito metteva su pensava di mettere sull'officina no adesso Itf
Non lo vedi più c'è il silenzio assenso non ti viene anche esprimere la scelta immagini di Scelta nonché scelta se stai zitto significa che hai scelto così
Erba nei fondi pensione chiusi
Gestiti dai sindacati o anche con i sindacati non se Liberovici di scegliere in quale fondo deve andare andranno i fondi chiusi per cui se fra qualche anno
I dati
Sulla redditività dei fondi chiusi
Dimostreranno che è più bassa della rigidità dei fondi aperti che diamo noi andiamo a dire agli operai che abbiamo costretto che abbiamo così ad andare ai fondi chiusi
E chiederemo Non ti muovere del Marella
Margini di scelta
Se subisce un torto nuova ingiustizia deve aspettare tre quattro anni e che giustizia
E sentì dire da certo tipo di magistrati
Davigo mille novecentonovantasette a Castellanza le orecchie di un liberale quando sente se conosce
Non sono sacri i diritti della difesa
E virgolette
Chakra e la difesa della società
Questa contrapposizione fra i diritti dell'individuo nella difesa e
Di questa società
Che incombe su tutti
Stato sociale
Ma uno stato sociale dovrebbe prima di tutto ecco le priorità avere chiare le priorità ci sono i poveri ci sono sette milioni e mezzo di poveri e in Italia tre Albania
Qualcuno non se n'è accorto ma ci sono tre a Banja in Italia
Vogliamo dare la priorità ai poveri e lo stato sociale
E noi abbiamo lo stato usato in pieno di privilegi di qui iniquità
è abbiamo fatto un'analisi solo il cinquanta per cento
Tanta delle famiglie povere
Sono aiutante dallo stato sociale contro l'ottantacinque novanta per cento dell'Olanda della Danimarca della Svezia cioè tutto il resto il cinquanta per cento non concentrò i poveri via il Papa
E questo è liberale è una concezione liberale è stato sociale che nasce ricordiamoci da beh per il PCI
Liberale
Questo Stato cruciale così anche Beveridge a qualche curva riguardo non è quello che noi pensiamo ma pensiamo che problema si ha l'eguaglianza delle opportunità no
Però
Le povertà ce ne siamo scordati
E gli incentivi
Per liberare gli incentivi sono un fatto un un fenomeno molto delicato perché l'incentivo ti può distorcere il mercato
E alterare la concorrenza queste il paese degli incentivi non so quanti ce ne sono centinaia comunque
Per noi l'incentivo deve essere orizzontale non deve alterare le posizioni di qualcuno a scapito degli altri l'incentivo è una bassa pressione fiscale una giusta pressione fiscale per tutti
Noi invece della rottamazione delle auto avremmo voluto una riduzione della pressione fiscale su tutte le imprese
Ecco quello è un caso classico di
Incentivo che distorce il mercato
Il trattamento riservato alle cooperative è una forte distorsione del mercato
Questi non sono il liberale per gli incentivi piuttosto che per i divi ma anche gli incentivi possono essere una grave alterazione funzionamento del mercato agli occhi di un liberale insomma questo è lo stato dei fatti
Questo è il tradimento del Risorgimento liberale che dicevo prima
E come nasce tutto questo non ho più tempo mi scuso anzi per aver abusato
Intanto perché rendiamoci conto che la cultura prevalente qui è ancora cattocomunista non nella liberale
Eravamo cinque gatti adesso siamo un po'più utili attesi ma i veri liberali sono ancora un'assoluta minoranza in questo Paese
Secondo
Qui non c'è più la separazione dei poteri che qualcosa che stabilito sotterranei liberale
Qui a forza di deleghe le leggi non le fa più il Parlamento
Ma direi quasi che non le fa nemmeno più il governo
Se uno sa che cos'è la concertazione si rende conto che la concertazione è un luogo in cui si fanno le leggi con le rappresentanze che contano persone grandi su indicati e la grande industria
In un paese in cui il grande sindacato ha un numero di iscritti minoritario rispetto alle forze di lavoro e in cui la grande industria è una specie rara
Anche questo ai Dina che ne ismi danno luogo alle cose che abbiamo detto
La produzione infinita delle leggi
C'è l'idea che ogni problema richiede una legge
E mi pare che anche di questo si occupi Adornato ne ho visto parlare in questo in questo numero di Liberal
è un po'la responsabilità anche di noi parlamentari perché il sogno di ogni nostro di ognuno di noi poter avere la legge Marzano no passare alla storia la legge Marzano
Magari a Marzano
Numero uno poi l'abisso la terra come dei Merloni no carte Merloni passerà alla storia del tutto si legge che
Quando l'ideale sarebbe il mio ideale questo che uno alla legge Marzano si abrogano altre dieci leggi di qualcun altro
Il mercato serve anche a evitare questa produzione eccessiva di leggi perché molte cose sono risolto dal mercato
Come sono risolte dalla tradizione dall'educazione dalla
Rispetto e dalla tolleranza verso gli altri qui invece si producono leggi
In una misura addirittura stupefacente un nostro parlamentare costa le ha contate lei dice che in questo primo pezzo di anno mi pare sono uscite cinque mila dieci
E naturalmente agli occhi di un liberale il fatto che uno vota per uno schieramento politico e si trova poi con un governo espressione di un altro schieramento politico perché c'è la transumanza
Beh anche questo non è rispetto per la volontà della gente
Con questi meccanismi
La cattura la cultura cattocomunista prevalente attraverso questi meccanismi
La distruzione della regola della separazione del potere il potere esecutivo che fa quello dovrebbe fare legislativo poi ne parliamo del giudiziario
La concertazione la produzione infinita delle leggi come stupirsi
Che sia stato tristi tradito il Risorgimento liberale
Ringrazio
Ringrazio il professor Marzano
Per il suo intervento nel quale non solo a sottolineato alcuni degli aspetti dei problemi economici visti da un liberale o
Nell'ambito di una cultura liberale ma anche per aver dato alcune risposte su altri temi più spiccatamente politici quali
Per esempio quello del federalismo in cui si è chiesto se se tutto sommato un federalismo
Inteso e realizzato in maniera giusta equilibrata moderna
Non sia in realtà
Nell'interesse delle stesse regioni meridionali più di quanto non lo sia nell'interesse delle regioni del Nord che tutto sommato lo hanno promosso e che per certi aspetti hanno forse meno bisogno di federalismo anche in relazione a ciò che avviene e si decide a Brussel
A questo punto la parola va al a Giuseppe Galasso storico di fama internazionale persona che non devo certo io presentarvi mi limiterò soltanto a ricordare due sue ultime fatiche il nuovo libro nient'altro che storia saggi di teoria e metodologia della storia che è un vero come è stato detto un vero e proprio manuale di storia e teoria della storiografia
Edito dal Mulino e la oggi presentiamo la rivista della Fondazione Liberal ce ne parlerà Nando Adornato però diamo anche conto di questa creatura
Di Giuseppe Galasso questa rivista Nuova l'Acropoli che una rivista di cultura e saggistica
La quale chi ha visto la luce proprio in questi giorni alla quale auguriamo certamente tanto successo come il suo fondatore merita non mancherà
Di a vere rivista con la quale certamente potremmo costruire interessanti importanti sinergie la parola a Giuseppe Galasso
Io per la verità mentre ringrazio
Dell'invito fattomi mi complimento per l'iniziativa dei liberal comincia a parlare un poco avvilito
Dalle cose che ho sentito finora in particolare dalle cose dette dal collega Marzano
Perché io pensavo all'incirca non non ne sono del tutto sicuro
Ma pensava come dico negli avvocati eleganti ha un bell'in circa di vivere in un paese con molti problemi disastroso da molti punti di vista eccetera ma tutto sommato in un Paese che appartiene ancora
A quella parte del mondo in cui la gente si reca da altre parti del mondo io ricordo sempre Marzano un durasse di volte che ho letto quand'ero giovane non me la sono mai più dimenticata
Volete sapere come si sta in un paese guardate alle sue frontiere se la gente fugge
Si sta male
Se la gente invece via arriva non si sta male
è ha invece Marzano ne ha fatte venire una serietà redige un pentimento
Va bene che esso graficamente e cartesiana mente il dubbio e padre
Della verità e cosa feconda
Un una malattia che dobbiamo avere sempre dobbiamo sempre essere ammalata di questo però francamente
Francamente alcune cose
Per esame ma colpito l'accenno alla scuola italiana su quanto costa alla scuola privata Itavia ma se ci volete mandare vostro figlio
Ma voi avete un'idea di quanto costa la scuola americana e di quanto costano le università inglesi e giapponesi
No dico un'idea vaga
Di quello che s'è il sistema dell'istruzione
Nei paesi liberi
Allo stesso modo
Lo stato sociale certo lo stato sociale in Italia commessi infiniti delitti
Però lo Stato sociale che cosa voleva fare
Voleva fare in modo
Dassi curare
A un popolo divisa da segmentazioni sociali profonda
Profondo
Un minimo di opportunità e di sicurezza
L'assistenza medica
Una serie di altri incentivi sociali
Poi la spesa della medicina cresciuto oltremodo poi l'applicazione dello stato sociale ha dato luogo ai disastri a cui per la verità più implicitamente ed esplicitamente accennava
Marzano
Ma io credo che
Ma io credo che
Lo stato sociale sia uno conquista
Irreversibile
Del ventesimo secolo
Si tratta di vedere dico Mattei Jarmoune la via atteggiare nulla
Di come farla costare al giusto punto allo stato sociale in cui sta intendersi e che credete che con i milioni anziché diecina di milioni di immigrati che abbiamo in Europa perché non ce li abbiamo soltanto lui
Tadini italiani
Con i nostri stessi diritti prospettiva che per quanto mi riguarda personalmente non mi rattrista fatto
Crediamo che non avremo anche un problema di stato sociale per questi Marzano ha ricordato una cifra eloquente
è impressionante
Sette milioni e mezzo di poveri
Io ho due osservazioni da fare
Poiché eletto argomentazione serie vanno presi seriamente quindi
La prima osservazione che ho da fare e che quando ha iniziato la carriera allo stato sociale in Italia
Cioè tra la fine degli anni Cinquanta
E l'inizio degli anni sessanta o per meglio dire nella prima metà degli anni Sessanta col centrosinistra
I poveri italiani non erano sette milioni e mezzo
Su cinquanta otto milioni di abitanti
In che fase la matematica non è il quindici per cento il tredici quattordici per cento
Erano il quaranta per cento degli italiani
Non è saggio da queste statisticamente controllabile
E poi a una seconda osservazione da fare
Io nella mia
Attività o considerazione politica ho cercato sempre di avete pochi pregiudizi debbo confessare però di avere sempre avuto due pregiudizi favorevoli ed uno sfavorevole
A prescindere naturalmente a dal fascismo e dal nazismo
Quello sfavorevole da per il comunismo assoluto
Quello favorevole quindi due favorevoli che mantengo tuttora
E il pregiudizio favorevole filo americano e il pregiudizio favorevole filo israeliana
Sono due difetti
Io appena due difetti sette non sono pochi a atteso non mi sembrano tantissime
Ma sapete quanti sono i poveri in America dove non c'è stato società dove le cronache americane
Sono piene di questo problema
Non sono sicuro che siano meno
Del dodici o tredici per cento
Parte carte che il concetto
Di povertà e il relativo e a parte il fatto
Che io sono sicuro che se i poveri italiani di quaranta o cinquant'anni fa avessero potuto essere poveri come i poveri italiani di oggi sarebbero stato un tantino più contenti di quanto purtroppo ai loro giorni non furono ma perché dico questo per dis discutere magari polemizzare comma strane cose che marchio di piacevolissima e che e credo che non dispiaccia no avversa
Non lo dico perché mi sembra
Di cogliere nella discussione di questa sera
Un pregiudizio questo sì grato e poi non dico per favore sua corre ma un pregiudizio gravissimo
Cioè i che in Italia ci sia sempre
Una distinzione
Tra la classe politica
E la società civile
La classe politica
è meglio che non ne parliamo però la società civile sana generosa piena di energie
Non è così
Non è così
Chi non ha il coraggio di dire questo agli italiani
Non fa una buona politica e non è un buon italiano e non costruisce molto
Marzano ha citato un esempio anzi ma stando su queste è stato Temper altissimo non avrebbe potuto essere più temperato
L'esame dell'eccesso di legislazione io gli regalo un dato pauroso
Mi pare di ricordare bene
Insomma certo uno deve sempre dubitare anche della prassi e Memmo ma mi pare di ricordare bene che in Italia vi siano all'incirca duecento mila leggi
Contro meno di dieci mila leggi in Francia e in Germania se non sbaglio sei o sette mila leggi in Germania e sette otto mila
Infatti
Ma chi ne chiede le leggi
Uno c'è una legge blu che porta il mio nome e non me ne pento
E non me ne pento e spero che non la cancelli no e se ne facessero un'altra corna contro nome ancora più rigoroso ne sarei molto lieto
Marzano ma dire chiede le leggi in Italia la cultura Catto no lei chiedano i cittadini pensi le associazioni dei cittadini
C'è una pressione enorme della società civile sulla classe politica
La classe politica e altamente responsabile perché
La vera classe politica non è che subisce il riflette semplicemente la società deve esercitare una funzione di guida
E di indirizza e la classe e il pettine randa e peccato
Della il maggiore peccato della classe politica italiana nei primi cinquant'anni della nei primi quarant'anni della Repubblica è stato proprio quello di non avere avuto abbastanza autonomia rispetto alla società civile
Però noi crediamo che distogliendo il deputato il più soldi deputato y
Dalla magari anche legittima ambizione di legare il suo nome a una legge abbiamo risolto il problema il nostro vero problema il primo problema da cui tutto il resto dipende e quello della società civile
E come questa società civile italiana
E con bel tema se mi è permesso da proporre all'attenzione di libera vogliamo andare a dare uno sguardo approfondito alle istanze corporative che hanno poco a che fare
Col liberalismo certamente ma hanno poco a che fare Burgo cattolicesimo il comunismo il socialismo e quant'altro
Alle istanze corporative alle spinte particolaristiche che sono una caratteristica millenaria della nostra società e della nostra storia
Perché anche questa è una cosa è una seconda cosa
Che vorrei dividere
Ma guardate che noi i liberi il liberalismo non lo stiamo scoprendo oggi anche qui sono è rimasto un po'così perché io essendo vissuto da giovane
E anche da uomo maturo
E anche nell'incipiente come posso dire gomma più che maturità più che maturi ultra maturità
In un'Italia in cui
I nostri miti politici si chiamavano
Giovanni Malagodi Valerio Zanone
Ugo la Malfa
Giuseppe Saragat
E lì Luigi Einaudi che è stato presidente della Repubblica e altri umile ed Eva Mei lusingato
Di capire che in Italia che cosa fosse il liberalismo lo si sapesse
E liberalismo non è una cosa nuova
E se lo stato sociale in Italia a
Danneggiato anche questo è vero da concedersi a priori anche lo Stato liberale
Ossia il carattere liberale dello Stato
Bisogna anche riconoscere che questo stesso Stato che non è riuscita ad essere pienamente liberale
E che ha fatto uno stato sociale che è quello che ha retto un sistema politico eccetera eccetera
Ma è stato anche lo Stato
Che ha accompagnato le profonde trasformazioni dell'Italia del dopoguerra
Ma il giorno in cui l'Italia avrà di nuovo un Periodo di sviluppo come quello tra i primi anni cinquanta e la metà degli anni Sessanta
Un rischio chi sviluppa otto nove dieci per cento all'anno
Eh no noi faremo una grande festa nazionale in Italia Lecce Appice eredi napoletano e si dice così
Biancardi fuochi di artificio Avati eccetera
Questo stato questo medesimo stato è quello che ha affrontato e che tutto sommato con successo
Periodi
Di crisi
Dell'economia mondiale quali non si sono ripetuti inseguite perché noi adesso ce lo siamo dimenticate mano e negli anni Settanta abbiamo avuto una crisi petrolifera
Micidiale
Sui giornali i soliti intellettuali e io so di che parlo di cento soliti intellettuali ecco la disfatta dell'Occidente
Ecco la dimostrazione che l'Occidente eccetera eccetera eccetera Era la fine della società e della civiltà occidentale
Tocci tenterà ben più della del petrolio naturalmente
Vera fortissimo invincibile anche nella crisi petrolifera quindi la crisi petrolifere passata poi quelli che intonavano il salmo funebre
Per l'Occidente Marzano allora già ricordato egli stesso si sono scoperti ultrà
Libera
Questo è stata affrontata la crisi della contestazione del terrorismo
Ma ce lo vogliamo dimenticare
Non è stato una cosa da scherzarci sopra
E se ne porta e secondo me
è stata anche un problema non del tutto risotto
Quindi dico
Forse c'è da diffidare sempre
Di quelli che vogliono che pensano di dover sempre rifondare tutto
Lei quando si dice Rifondazione
Mi riferisco anche a un particolare partite ma insomma in generale
Rifondazione mi metto un po'sull'allarme sono dell'opinione di Troisi
Ma perché debba cominciare da zero se posso ricominciare da tre e debbo dire che questa frase quasi per me vale quanto quello di volte
Sebbene tra Troisi e Voltaire si si fa una certa sperequazione ecco anche perché io non credo affatto che in Italia esistono cimento sia stato tradito
Risorgimento è stato tradito più volte in Italia un tradimento grande del Risorgimento
Fu per esempio il fascismo
Altri momenti di tradimento del Risorgimento vi sono stati e tuttavia gli obiettivi fondamentali del Risorgimento si sono realizzati
E tutto sommate all'Italia è più legata alla sua tradizione risorgimentale di quanto mai non pensi mai che voleva il Risorgimento
Portare l'Italia in Europa non sia all'idea della distanza tra l'Italia e l'Europa nel mille ottocentosessanta non sia alle idee
Non si ha l'idea della distanza tra l'Italia e l'Europa ancora alla fine dell'Ottocento solo alla fine dell'Ottocento è cominciata questa questa abbiamo siamo noi ci troviamo nel G7 perché apparteniamo a cui dopo tre Paesi che pesa Rollo autobus dell'industrializzazione l'ultimo autobus dell'industrializzazione prima
Di passare dall'il gruppo dei Frères sommersi
A a quelli che vengono dopo eccetera eccetera portare l'Italia in Europa a modernizzare il Paese rendere più libera la società italiana e la società italiana è oggi più libera
Non dico di centro di centocinquanta anni fa ma anche soltanto di cinquant'anni fa un po'per effetto della civiltà moderna che invade l'ente il plasma
E un po'però anche perché l'Italia si è adeguata
A questo si è adeguata anche allora ecco la mia domanda ma in un Paese che ha tali e tanti che formidabili problemi come l'Italia perché io tutto vorrei tranne Canning discorso significasse
Significa sa ma stiamo apposta che dobbiamo fare non approva i Dico appunto che ci sono formidabili problemi
Ce ne dobbiamo porre ancora di più di quanti non ne abbiamo è necessario giova alla salute è utile all'azione
è una di questi problemi è certamente la transizione concordo
Con Maldonado che ha detto che quando si parla di transizione dovrebbe essere sapersi da dove ha dunque
Poi forse anche come
Però dovrebbe sapersi da dove a dove e noi stiamo da alcuni anni navigando a vista
Che la transizione avvenga nel segno
Di una meta liberale anzi liberal che non è esattamente liberale come sappiamo per nozioni elementari ecco e qualcosa
Non è nemmeno strettamente liberista per liberarlo credo che questo sia la parola inglese no e la parola inglese
Ha un senso piuttosto radicale
Integro radicalismo
Politiche è un con molte note libertarie con molte
Non significa semplicemente liberale nella tradizione politica
Anglosassone
Tanto è vero che i liberali inglesi guardavano molto spesso con grande preoccupazione di Libero su quando questa parola veniva usata in questo specifico significato ma io mi sono avviato su una cattiva strada di lunghezza voglio terminare e voglio terminare dicendo che appunto
Non se lo liberal che ne ha tutte le forze perché imponente lo schieramento delle intelligenze delle personalità delle esperienze che si leggono già nel solo evento
Dei comitati e dei e dei fasci tutti se posso dire così della rivista
Sarei molto contenta anzi nutro viva fiducia
Che liberarci Possa
Possa aiutare a chiarire insieme con tanti altri naturalmente punta dove a dove eccome eccome e che stiamo facendo
Per queste certa non credo lo debbo dire con
Lealtà ovviamente a amico mal Donato certa non crede che è una strada buona
Sia quella di andare verso uno schema di relazioni sociali non formalizzate di Miss ai localismi
Decentralizzata
Non credo
Queste strade sono state percorse nella storia
Una volta si chiamavano regime feudale
Nell'Italia contemporanea
Si chiamano
Si chiamano a mezzogiorno
Si chiamano proprio Mezzogiorno
E non credo che che questo sia sì alla vita la via migliore
In rete che anche il Mezzogiorno lo si vede già da questo primo numero sarà un interesse costante di libera
E però anche qui io credo che ormai ci dobbiamo rendere conto di una Cossa
Cioè che ormai questa poi è stato dette perché anche qui
Giancarlo lo ha ricordato nel suo articolo anche qui c'è una tradizione di pensiero
Della quale non è facile sbarazzarsi tanto facilmente che nella tradizione di mestiere che ha costruito e a e anche giovato al Mezzogiorno e ha lavorato per il Mezzogiorno
Una grande tradizione di pensiero che è una gloria del Mezzogiorno è una delle poche cose effettivamente liberali del Mezzogiorno quali che fossero sulle posizioni dei sui singoli
Rappresentanti
Ma noi dobbiamo sempre più prendere atto che hanno ragione i critici
Dell'intervento straordinario della politica speciale hanno ragione per quello che l'intervento straordinario e la politica speciale erano diventati perché i primi venti o trent'anni della politica speciale dell'intervento straordinario sono stati costruttivi e positivi ordini bisognava che si finisse
Verso il mille ottocento novecentottanta al più tardi questa politica speciale
Ma a parte le strategie adesso da seguire c'è una cosa di cui ci dobbiamo convincere con questo conclude anch'io come Marzano e scusandomi per aveva abusato
Della vostra pazienza c'è una cosa della quale ci dobbiamo convincere i fui uno di cui moltissimi credito meridionale
Che quando lessero
La frase di Norberto Bobbio
Certo articolo sulla Stampa
La questione meridionale è la questione dei meridionali
Ebbero una reazione psicologica ed emotiva sfavorevole
Nonostante
Tante ragioni di personale
E anche intenso rapporto con voi
Poi ricordo di averci pensato
E neppure tanto a lungo
E lì mi conferma i in una mia mia ma non solo mia perché questo sarebbe veramente poco
Pochissimo quasi niente o forse proprio mi non soltanto mia convinzione e cioè che in un altro senso non precisamente nel senso di Bobbio ma Bobbio aveva raggio qui la questione del mezzogiorno è una questione dei meridionali siamo noi
Siamo
Noi
Se non affrontiamo anche questo problema
Come quello della società civile in generale per tutte l'Italia
è difficile che se abbiamo molti ragni dal buco
E poi domani Peace parleremo dell'Europa
Come oggi sparliamo di tante altre cose
Ma avremo poca in ragione di sparlare dell'Europa perché vede l'Europa intanto Echos lontana però l'Europa del destino non è evitabile
La società globale non vada verso le piccole dimensioni e le piccole le piccole dimensioni in ogni senso la società globale va verso l'uomo generalizzazione
Già oggi vedeva oggi alla televisione hanno fatto un servizio sulle elezioni giapponesi lo avrete visto forse lo avranno visto molti di voi
Tokyo la gente che passeggiava agli edifici
E io mi chiedevo
Ma queste Tokyo o efficace
Ma questi sono giapponesi
Cittadini del Giappone sudditi del meteo dispongo quello che sia o sono elettori del prossimo presidente americano
Oriundi giapponesi
La globalizzazione che è una cosa drammatica e preoccupante
E anche un grande fatto di liberazione
E
E di
E di conciliazione di molta meno di molta se non di tutto perché tutto è sempre difficile averlo di molta parte dell'umanità fra sei
Ricordiamoci anche di queste ricordiamoci se viviamo in un mondo sempre più globalizzato ante il che impone
Disciplina e soprattutto autodisciplina severissimo
Ringrazio l'amico professor Galasso
Per questo suo
Intervento in cui è ritornato su alcuni dei temi che in precedenti
Chi presenti relatori avevano toccato a si è soffermato a lungo e più riprese sul significato dello stato sociale sul quello che di congressi suona come conquista su quello su quelli che sono gli affetti utili benefici di uno stato sociale che sia però correttamente inteso per il quale ci si era evidentemente dei necessari
Paletti
E
Si è soffermato anche su altri temi ha concluso sulla significato su quello che può essere per tutti e nel futuro la la globalizzazione avendo fatto anche un riferimento al significato dei liberal
Ha puntualizzato in realtà quello che e il il significato del termine e come lo stesso può essere inteso che su questo punto l'amico
Nando Adornato ci interverrà come presidente della Fondazione liberal come direttore della rivista e che avo che ha voluto dare una prima ha risposto ad alcune risposte al tema che abbiamo posto al centro di questo convegno & C presenterà anche la rivista che di cui sulla quale più volte sono intervenuti i precedenti relatori e rivista la quale devo dire a all'amico Adornato che quando alla pagina settantatré nel
Iniziare il segmento dedicato al revisionismo meridionale vi è una raffigurazione del Vesuvio fumante
è questa la relazione mi ha ricordato una
Una rivista che venticinque anni fa insieme ad un gruppo di amici che sono tutti qui presenti
Una rivista a dalla testata lumi a gas che noi
Facemmo riprendendo una testata del mille ottocentoquarantasette
E nella quale cominciamo a dibattere proprio di questi temi e di questi problemi
Ci sono già dei articoli anche del interventi e professor Galasso e il risultato in di un di un dibattito ampio che facemmo sulla città di Napoli con la presenza di studiosi che politici del momento e mi ricordo che nella presentazione
Del di questa rivista che poi fece luce non per molto tempo perché riuscimmo a fare soltanto tre numeri devo dire che di queste cose proprio della presentazione rileggendo la ho rivisto ho riletto dei concetti che sono di straordinaria attualità per quello che attiene ai problemi del Mezzogiorno al suo rapporto con lo Stato unitario con il potere centralista e con l'Europa
Mi auguro che sono certa che la rivista FLP liberale avrà farà luce molto ma molto più a lungo e per ospitare i dibattiti confronti di cui abbiamo cominciato questa sera prego
Vorrei ringraziare innanzitutto l'avvocato Marotta per la ospitalità squisita che ha voluto dare al nostro convegno ringraziare notaio Laurini e Mauro mal Donato dell'anno
Organizzato che soprattutto organizzano il club della Fondazione Liberal Napoli così come stiamo
Tentando di fare in tutte le città d'Italia per costruire un'associazione un movimento d'opinione intorno alle nostre idee di riforma del Paese
E ringrazio Biagio De Giovanni
Professore Galasso e Antonio Marzano per aver voluto partecipare a questa nostra presentazione infine consentitemi di ringraziare voi che state qui da due ore
E passa credo e non mi pare che succeda più tanto che è un dibattito culturale politico e in fondo anche un po'noioso seppure molto importante come sempre sono abbia questo pubblico che dall'inizio alla fine io vero grosso l'altro quarto d'ora venti minuti segue con grande attenzione io credo che di poter dire che questo è il primo risultato positivo
Anche perché come poi cercherò di dire in un intervento che sarà prevalentemente orientato intorno al concetto di classe dirigente
Il nostro Paese rischia una decadenza di classe dirigente dirli che anche una decadenza di ascolto che una decadenza di cultura che una decadenza di attenzione che una decadenza anche di dibattiti di questo tipo di passione a seguire dibattiti sul futuro dell'Italia o sul destino del Paese
Prima osservazione Degiovanni anche Galasso chiedono che la rivista sia posso essere un luogo di confronto plurale
è ambizioso
Se ci riusciremo dipende dalla nostra e forse la risposta è senz'altro sì
Ma un sì
Ancora più convinto di quanto possa essere una normale risposta perché noi abbiamo la nostra identità come fondazione alle nostre analisi
I le nostre riflessioni le nostre idee in prima persona che mettiamo sulla rivista e che adesso io esporrò
Ma non c'è idea e non c'è identità che possa crescere senza il confronto plurale quando De Giovanni dice che uno dei guai del Paese la legittima reciprocità non riconosciuta dagli schieramenti politici ahimè questo avviene anche tra gli intellettuali
Ahimè molto scarso ed è la cosa che a me irrita di più il rispetto per le idee altrui e la capacità di poter portare avanti un discorso esibendo la propria identità
Macché sapendola fondare sul confronto con gli altri
Questo il punto critico secondo me maggiore della cultura italiana
E di una cultura che si è voluta troppo vicino ai partiti e forse a spesso preso i tic e i vizi della politica che abbiamo analizzato Soprana Rizzato in tutti questi anni non fermandosi ma invece ad analizzare quelli degli intellettuali
Ma l'intellettuale in senso lato nel professore universitario e basta i giornalisti i facitori di opinione il modo in cui venga fatto in cui viene fornita l'informazione quindi andate le notizie Rispetto inquisiti all'opinione altrove
E quindi il sì più che convinto e al di là delle diversità di opinioni che pure mette in questa fase esistono tra alcuni di noi io non farò nessun censura ipocrita le mie le esporrò esporrò
In modo al comporrà di Calais come il termine di Brahms intese in senso anglosassone Galasso ricordava vuole ma sapendo che esse non potrebbero esistere
Senza che ci fossero opinioni diverse dalle mie e tanto per cominciare
Oggi chi si dice liberale anche come me non essendo nato liberale
Solo deve a persone alcune stanno anche qui
Che hanno saputo mantenere in piedi questa parola
Questo concetto
Non c'è storia che possiamo alzare rifiutando il passato e anche rifiutando il confronto questo credo che è la prima cosa
Che libera fin dall'inizio
Cinque anni fa ormai ha voluto testimoniarne la Società italiana per lo meno ne va società intellettuale italiano
Perché ci vuole una svolta liberale
Nel Paese
Perché è una preferenza culturale
Perché meglio un paese di democrazia liberale piuttosto di democrazia non compiutamente liberale
No
Come ovvio nella storia non c'è un meglio un peggio in base alle preferenze culturali le cose avvengono quando devono avvenire
Ma credo che non si possa più negare che oggi una svolta liberale nel Paese sia una necessità
Voi avete visto i dibattiti anche quando li si vuole fare con fair-play conducono spesso a radicalizzare le posizioni così sembrava
Il professor Galasso volesse a un certo punto ha precisato che non era così volesse difendere l'Italia così com'era e e dire che si era semplicemente andati dalla dal bene in meglio e che il professor Marzano invece fosse
Uno di Rifondazione non comunista in questo caso ma di Rifondazione liberale
E che tutto fosse andato male chi conosce le due persone non c'è bisogno che lo dica io
Sa benissimo che non è così né nel primo nel secondo caso ad ogni modo una questione cioè
Ad ogni modo una questione cioè
E non credo che sia in questo caso quella che Umberto Saba
Descriveva quando ritraeva gli italiani con me quasi uno dei pochissimi popoli al mondo
Incapaci di parricidio
è molto più incline al fratricidio questo diceva Saba da Romolo e Remo in poi la storia d'Italia certo molto raramente condotti al parricidio c'è una
Sì orci del padre racchiudere radicalmente col passato a fare una cesura ma molto più facilmente dicendo tal fratricidio
E quindi a prendersela col fratello in una sorta di guerra civile culturale contino anche di fatto ma mai
A poter dire
Uccidiamo il padre cambiano Price
Non credo sia solo per questo anche se una
Suggestione che volevo produrre
Ma perché nella storia non è sempre detto
Che le cose si hanno lineari
Il bianco sia bianco e il nero sia nero
Non avviene sempre così e in Italia direi nell'Italia
Del Prima Repubblica del secondo dopoguerra del Novecento ahimè credo che le cose siano maledettamente complicato
Tali guardate non per amore di mediazione avere ragione sia al professor Galasso via professor Marzano secondo me e cerco di spiegare perché
Perché la risposta coincide con la risposta alla domanda che facevo prima perché necessaria una svolta liberale
Perché è indubitabile che se nel quarantacinque l'Italia è diventata un Paese libero
Ha conquistato la democrazia dopo un ventennio de dittatura
Non è altrettanto vero che essa sia diventato un paese liberale
O di democrazia liberale
è insieme vero che l'Italia da quel momento è diventato un Paese libero e sulla libertà Associazione Stampa religione impresa e quant'altro ha costruito il suo sviluppo ed è passata da una fase
Sì arretratezza diventare una delle prime potenza industriale del mondo
Ma è altrettanto vero che l'Italia nel fare questo processo non l'ha fatto seguendo le regole
O le impostazioni cultural politico statuali di una democrazia liberale
Per tantissimi motivi però perché la storia non è lineare
In primo luogo perché noi abbiamo su subito anche insieme nell'acquistare la libertà abbiamo subito anche uno dei tratti più tipici di un sistema totalitario
Che l'integrazione tra partito e Stato
Questa cosa che avviene soltanto nella storia avvenuta soltanto nei sistemi totalitari in Italia in forma del tutto particolari nono partito tanto per cominciare ma tanti partiti
Ma tutti ugualmente disposti a sovrapporre le proprie funzioni a quello dello Stato per cui non c'è stata in Italia la burocrazia
Non se ne parla l'alta scuola di burocrazia ma la burocrazia è stata fatta gestita da uomini dei partiti o vicini ai partiti
Per cui partitocrazia non è un termine radicale generico e quasi una descrizione scientifica del tipo di rapporto tra Stato e partiti che si determinato nella nella Prima Repubblica
Abbiamo per questa via subito
Una espropriazione di sovranità popolare
E l'abbiamo e abbiamo subito poi in qualche forma un'espropriazione di sovranità nazionale
Per via che danno e non era possibile il ricambio
E il fatto che De Gasperi abbia i suoi alleati abbiano assicurato all'Italia libertà cosa che non va mai dimenticata
Non può far dimenticare anche l'altro il rovescio opposto dalla medaglia che per via del sistema dalla guerra fredda delle dello scontro tra le grandi potenze dell'esistenza del più grande partito comunista del mondo noi non potevamo cambiare la classe dirigente
In un sistema di democrazia liberale compiute
E il fatto che per cinquant'anni una classe politica non abbia potuto subire un ricambio se non attraverso i meccanismi Inter partitici e feudali dei partiti di coalizione al governo questo non testimonia della compiutezza liberale della nostra democrazia
Il che è no no purtroppo o per fortuna o curiosamente non contraddice il fatto che intanto l'Italia economicamente si sviluppasse
O che subisse gli stessi processi di alfabetizzazione culturale sociale e persino di scontro generazionale che alla fine degli anni sessanta per esempio travolse o o comunque colti tutte le democrazie le democrazie occidentali
Teniamo a mente questo scenario che ho cercato solo di di di accennare
La cultura liberale delle élite italiane gloriosa cultura libera non sto qui a dirlo io
Davanti al professor Galasso
Ma indubitabile che l'Italia di De Gasperi ed Einaudi magari potessimo tornare a quell'epoca professore
E anzi a quell'epoca dobbiamo tornare
Intendo dire come tipo di atteggiamento verso la nazione
De Gasperi Einaudi e lo stesso Sturzo
La nostra Repubblica viene prima neppure la nostra fase storica del secondo dopoguerra a a vede come personalità chiave della vita politica italiana molti liberali e di grande tradizione liberale
Ma non si può nello stesso tempo non riconosce
Che nei limiti italiano nella classe dirigente la tradizione liberale sia stata poi abbandonata svilita misconosciuta negletta
E nel mondo cattolico
Dove ha prevalso il cattolicesimo sociale
Più alla Dossetti che alla Sturzo
Sì alla democrazia cristiana dove l'insegnamento e De Gasperi è stato via via
Modificato culturalmente dalle élite democristiana sia nel mondo laico
Dove ha prevalso una cultura legata Gramsci una cultura legata a un certo tipo di azionismo radicale
Che aveva anche dei punti di vicinanza con il cattolicesimo alla Dossetti e che ha costruito quella che è stata l'ideologia italiana che adesso non voglio giudicare nel merito è andata così
E quindi c'è stata una perdita di funzione culturale del pensiero liberale pure in un paese che ha avuto grandi padri fondatori di questo pensiero
E anche grandi interpreti et trasmettitori chiedo scusa per la parola che che che che ancora ci sono
E quindi anche qui vedete che la storia non è lineare esiste una grande tradizione liberale ma sicuramente essa non ha preso non ha preso piede
Se non ci fosse
Il problema della espansione quantitativa e qualitativa della società del benessere
Se non ci fosse il problema dell'auto atomizzazione
Dei grande le grandi istanze collettive
Se non ci fosse il problema di una moltiplicazione inedita di bisogni
Da individuo a individuo da gruppo a gruppo
Non esisterebbe il problema di una svolta liberale
Se così fosse il problema della competitività con le altre nazioni nell'era delle lobby della globalizzazione non esisterebbe il problema della svolta liberale
Se non ci fosse quel particolare stato costruito nei cinquant'anni della Prima Repubblica così come ho cercato accenna le schede non esisterebbe il problema della svolta liberale
Ma gli è sta di fatto che l'Italia si è trovata a dover compiere si trova ancora a dover compiere due salti quasi mortali
Da una parte superare il sistema antico che l'ha paralizzata
E che dopo l'ottantanove è stato travolto superare significa lacrime e sangue
Perché noi non ci siamo mai sentiti italiani
Ramo comunisti democristiani socialisti massoni forse mafiosi meridionale o settentrionali ma mai prima italiani e sopra una guerra civile ideologica che e durata anni ed anni non è una cosa facile ma è tuttora una cosa farci
Quando si dice la pacificazione ma la pacificazione non può nascere senza riconoscere che la storia fosse stata scritta anche un qualche bugia
Ma non per malafede perché la storia va anche così spesse scritta dei vincitori e anche tre vincitori ci sono interpretazioni diverse
Insomma tutte le culture politiche sono venute ente sono entrata nel frullatore
I due più grandi partiti di governo del paese sono stati uccisi giustiziati non voglio entrare nel merito delle polemiche dico solo descrivo quello che successe
E noi
Che dovremmo rimboccarci le maniche ricostruire un Paese nelle sue fondamenta
Di nazione
Di Stato nazione anche perché è vero quello che ha detto che Giovanni che non succede che siccome c'è l'unione degli Stati sovranazionali si smarrisco no le identità nazionali
Io
Assicura Peuterey pigiare più sulla parola nazione che sulla parola stato
Anche perché la destra attualizzazione può avvenire nel modo in cui stesso in cui De Giovanni diceva non scegliendo tra mercato e Stato ma scegliendo per esempio per una società della responsabilità di autonomia dei corpi intermedi
Di costruzione di nuovi livelli di governo della società che non necessariamente dicano spontaneità del mercato regolazione dello Stato ma Progetto consapevole della società della società civile certo
Di quella società civile con la quale bisogna fare i conti nei modi anche in cui diceva Galasso ma che l'unica strada per governare una società complessa non affidarsi ciecamente al mercato
Non potersi più basare sul conto su una concezione proprietaria dello Stato ma fidarsi aver fiducia istituzioni sociali e civili gestite dai cittadini dalle famiglie delle comunità che possano essere le protagoniste dello sviluppo le protagoniste della direzione
Della cosa pubblica
Sicuramente è vero che non scompaia chi pensasse che scompare la nazione o l'identità nazionale
Semplicemente quella regione diventa parte di un'altra identità nazionale in altra struttura
Stato al Nazionale
Ma noi dicevo chiedo scusa per la Parenti dovremmo rimboccarci le maniche ricostruire
Con serenità e con rispetto reciproco le regole i valori una nuova socialità dello dello Stato nel senso in cui dicevo nuova perché lo stato sociale è stato superato da se stesso
Spesso la discussione sullo Stato sociale in chiave di principio cioè bisogna che si tutelino i più deboli o non bisogna
Io credo che ciascun essere responsabile dovrà rispondere che bisogna ma in che modo bisogna
Lo Stato ce la fa a tutelare i più deboli nel modo in cui finora l'ha fatto brillantemente della più grande esperienza storica del secolo che è stato in Europa lo stato sociale no non ce la fa più
Allora anche lì bisogna studiare dei nuovi livelli di intervento sociale in relazione con le istituzioni
Che garantiscano i più deboli anche faccio un identikit di che sono i più deboli perché nel frattempo i più deboli grazie allo stato sociale grazie allo stato sociale sono diventati meno deboli più forti
Mentre lo Stato sociale può continuare a tutelare coloro che ha reso più forti tramite la sua azione che oggi non sono i più deboli
Ma comunque tutte queste son discussioni che meriterebbero punti specifici a parte perché mi interessa dire questi
Noi dovremmo sapere
Di fare l'opera quella che noi chiamiamo l'operazione Perseo cioè di ricostruire l'economia lo Stato la cultura di tagliare la testa quella Medusa che ha pietrificato la nostra il nostro modo di concepire il rapporto tra società è stata
Ma non lo facciamo
Ma non lo faccia
Non lo facciamo perché
Per un problema e chiudo fra cinque minuti
Per un problema che riguarda secondo me la cultura degli italiani
La società civile ma soprattutto è questo che mi interessa dire
Una classe dirigente deve stare un passo avanti
Altrimenti estraiamo a sorte Presidente Consiglio direttori dei giornali i direttori delle banche se se deve esserci una identità di cultura di di preparazione di di saggezza il concetto di classe dirigente decade
Ma perché è fallita una classe dirigente
Sarebbe troppo lungo andare a vedere perché è fallita quella
Della prima repubblica
Non dico per Tangentopoli perché Tangentopoli è potuta intervenire su una situazione di debolezza che precedeva
Ma sicuramente perché una classe dirigente non si non si forma
Dal nulla e non si forma a tavolino si forma nel fuoco di esperienza storica
E in Italia dove non c'è stato una rivoluzione giudiziaria
Perché la lega prende i voti al nord dalla DC al PCI prima dell'inizio di Mani pulite perché i referendum disegni
Uno si svolge prima di Mani pulite l'altro le firme che hanno vengono raccolte prima di Mani pulite
L'Italia ha due sbocchi in quel momento
O quello che sembrava separatista allora della lega secessionista della lega
O quello referendario
E il modulo referendario punta a costruire a superare le vecchie identità dei partiti
E a far nascere sul terreno del centro sinistra
Perché Segni era uscito verso sinistra e non verso destra dalla Democrazia cristiana e perché Occhetto era stato l'unico affermare tre vecchi partiti a fermare i referendum
A costruire sul versante di centro sinistra un'ipotesi liberale democratica
Questa ipotesi fallisce
Una classe dirigente referendaria che era l'unica che era nata nel fuoco di un movimento storico abdica alla sua funzione
Fallisce
Da quel momento in poi è fallita ogni ipotesi possibile di superamento di finalizzazione della transizione per via politica
Per via politica tradizionale perché nel frattempo nel novantaquattro scende in campo Silvio Berlusconi offre un'altra opzione
Ma non può offrire un'opzione di classe dirigente
Perché l'unica classe dirigente che ha quel momento può trovare e quella della sua azienda
In Italia c'è una crisi di classe dirigente
Le uniche strutture che reggono sono banche Italia Bocconi e qualche altro centro
Ecco che allora il potere cerca sempre più di succhiare per avere classe dirigente da queste strutture il governatore di Banca d'Italia i professori della Bocconi
Non essendoci più nessuna capacità politica storico politica culturale di formare una classe dirigente che chiuda la transizione
Ecco perché la transizione non si chiude
Ed ecco anche perché chiuderà la transizione solo quello schieramento politico e quella coalizione che saprà costruire almeno l'inizio l'embrione perché non è possibile chiudere questa questione due mesi di una nuova classe dirigente cattolico laica sul terreno liberale
E se questo è vero ecco perché il centro sinistra negli ultimi due anni e negli ultimi mesi sta progressivamente perdendo il contatto con questa opzione
Sempre di meno offrendo la possibilità di essere coagulo di forze intellettuali di competenze amministrative tecnico-scientifiche
Etico e vorrei anche dire sul terreno libera
Ed ecco perché molti italiani cominciano a volgere lo sguardo verso uno schieramento che a differenza del novantaquattro promette di riuscire almeno a cominciare a costruire questo embrione
Badate
Io non so chi vincerà le elezioni
Sto facendo peraltro un ragionamento non politico ma di carattere storico culturale
Ma se non riuscisse come ha fallito il centrosinistra in questi tre quattr'anni se neanche l'altro schieramento che gli italiani hanno a disposizione perché volevo si chiama più dei due non ce l'abbia
Non riuscisse ammettere almeno il primo il secondo il terzo il quarto mattone
In questa direzione cioè non nella direzione di conquistare Palazzo Chigi
No
Che non ci si fa niente
Nella direzione di costruire una classe dirigente per classe dirigente non intendo solo una classe politica un'articolazione di elementi politici ma una classe dirigente sul territorio e in Italia capace di ritornare si parva licet io mi rendo conto ma per me la situazione è abbastanza disperata da questo punto di vista quindi non posso che dire così di riproporre in sedicesimo come volete ma quelle che furono le tradizioni di De Gasperi ed Einaudi
Quelli anni che Galasso
Ricordarla
Oppure noi avremo un ulteriore deficit un ulteriore scommessa perduta e la situazione del rapporto tra società e classe dirigente in Italia diventerà ancora più infelice ancora più felici io vedo qui il rischio per l'Italia non nell'economia non mi nelle altre questioni cui Galasso ha ricordato che e io concordo qui in Italia si vive bene
Ma se è vero quello che diceva De Giovanni
E che tutti abbiamo detto che Marzano ricordato puntualizzando punto per punto le le le le le il le questioni di cultura politica su cui discutere
Ma se è vero che lo Stato nazione non deperisce o per lo meno se è vero che la rappresentanza delle nazioni ha sempre bisogno di più forza nella nella nella nella agone europeo nell'agone mondiale
Ove nessuno dei due schieramenti il primo abbiamo detto che si trova in una fase per sua esplicita ammissione lo dice D'Alema
Di non aver saputo compiere l'aggancio con la rivoluzione liberale
Ma se fallisse anche la seconda
L'Italia si troverebbe in una situazione assolutamente pericoloso dal punto di vista che diceva e ricordava più giovani
Perché noi avremmo un paese ricco vitale
Pieno di creatività e di Energia ma senza una classe dirigente degna di questo nome che lo rappresenti in Europa e nel mondo
A questo ma cerchiamo di lavorare con le forze che abbiamo nel individuare uomini persone teste capaci di ragionare
Sul terreno liberale cattolici e laici un nuovo di non fa niente superando questa vecchia barricata un nuovo discorso un nuovo linguaggio una nuova cui ne che possa diventare badate lo scheletro iniziale perché questa è un'operazione tanto è stato grande la perdita di classe dirigente e oggi ce ne accorgiamo ce ne accorgiamo quasi rimpiangendo quelli che c'erano prima
Tanto è stata grande tanto più per forza dovrà essere grande
L'opera di ricostruzione ma senza quest'opera di ricostruzione l'utile fonda partiti inutile andare a Palazzo Chigi è inutile far chiacchiere chiedendo il voto agli elettori perché senza questa opera di ricostruzione all'Italia nulla ricostruiamo
Ringrazio Nando Adornato per a vere con questo suo intervento finale di questa tavola rotonda ripreso un po'lei fine del discorso e e dato una spiegazione di ciò che la Fondazione Liberal di ciò che la rivista neonata vuole essere vuole fare come momento di incontro confronto libero di idee per ecco e questo mi sembra un aspetto da sottolineare e su quale credo che siamo tutti d'accordo per tra gli altri problemi cercare di aiutare a costruire una classe dirigente in questo al nostro Paese quale che sia la il colore politico quale che ne sia l'espressione ma comunque un insieme di persone che sappiano con entusiasmo e con capacità dedicarsi alla cosa pubblica
Nell'interesse realmente della cosa pubblica pur con il comprensibile
Entusiasmo volontà di fare insieme con gli altri e per gli altri per il futuro del nostro Paese io credo che questo sia un punto centrale sul quale se vorrei sapere se ci sono interventi da parte dei nostri
Partecipanti oppure se
Dalla sala benissimo
Modo da allora vogliamo sentire un attimo non vogliamo sentire un attimo dalla sala poi rinviamo tenendo presente che sono le sette e mezza vi chiederei appunto un qualche rapido intervento proprio Flash o domanda
Su cui che sarà certamente utile a vivacizzare ulteriormente il dibattito prego
Eh sì se no non la sentiamo
Dibattito molto ampio molte cose da dire non cioè tempo
Sto solo poche cose
L'intervento straordinario in un arco quarantennale pure
Ha speso soltanto lo zero virgola sette per cento del PIL lo zero virgola sette per cento del PIL
Mai poi veramente aggiuntivo questo in un'area di venti milioni d'abitanti
è un dato che vorrei sottoporre alla vostra riflessione
Quando si parla della politica meridionalista come un totale fallimento e credo che questo gli italiani
Non lo sappiamo solo lo zero virgola sette per cento del PIL
La Germania nei primi cinque anni dopo la caduta del muro spendeva già il tre il quattro per cento del PIL che il pendolo della Grande Germania primo punto
Secondo punto gli ideatori dell'intervento straordinario basta seguire basta ricordato il dibattito che si è svolto in Italia degli anni quarantaquattro cinquanta
Qua vengono chiaro all'adozione che esso non doveva essere una Meier elargizione straordinaria di risorse in una vasta via depresso a cuore per il Mezzogiorno
Ma pensavano che dovessero essere uno strumento di sviluppo regionale questo era nella mente dei Saraceno questo era nella mente dei Menichella questo era nella mente di Ugo la Malfa
Mi pare che oggi si tenda
Affare di tutta la politica meridionalista come una puliti così una politica meramente assistenzialistica io credo che da questo non può derivare veramente il buon governo perché bisogna veramente capire qual è la condizione del Mezzogiorno gli ideatori dell'intervento straordinario
Facevo nuova valutazione come dire storico economica che c'era uno squilibrio fra dato tutta la dotazione di capitale produttivo nell'aria
Ampiezza Igino ammicca dell'offerta di lavoro
Che senza l'intervento dello Stato non si sarebbe mai potuto superare essi non erano né statalisti né dirigisti erano semplicemente sia che fossero cattolici sia che presto erano cartografi rende reali insomma Ron attorno all'Ilva insieme assai la rinvio risale ormai regolare va ora l'orario è vero quello che dice Galasso che finisce ha chiuso venti venti
Credo che lui sia stato uno dei primi che l'abbia detto con molta chiarezza e su questo si può convenire ma quello che non si può accettare che tutta la politica meridionalista sia sta
Un fallimento in quanto politica di assistenza questo è inaccettabile e non credo che sulla bara
Di queste idee possa derivare di ente di buona al Mezzogiorno considerando quelli che sono ancora i suoi squilibri strutturali oggi oggi come io gran
Si è scusarsi
Allora credo che con questo intervento dalla stalla possiamo
Considerare concluso questo nostro incontro
L'inizio di altri incontri e anche per la diffusione della nostra rivista grazie buonasera