Consiglio Nazionale dei Cristiano Sociali (presso la Domus Paci, Via di Torre Rossa n. 94)

I nostri lavori
Se me lo consentite
Saluto
Naturalmente a tutti consiglieri che sono presenti naturalmente la data non è diciamo delle più propizia per incentivare una grandissima partecipazione ma insomma
Mi pare che le cose vadano vadano bene altri
Sono in arrivo stanno giungendo a Roma e quindi però insomma tempi sono quelli che sono quindi direi di cominciare naturalmente salutiamo anche gli ospiti che sono presenti tra noi in particolare
Salutiamo Enrico Morando che
Già presente voi sapete che il nostro dibattito sulla
Congresso del partito sui temi che sono al centro della discussione
Si farà
A partire anche dal contributo di Morando di Fassino e di Berlinguer
Perché sono ovviamente ai firmatari primi firmata candidati alla segreteria del partito e i firmatari poi ovviamente del relative mozioni e quindi anche il dibattito di questo pomeriggio si svilupperà sulla base oltre che della relazione
Che farà Giorgio dopo questa introduzione anche sulla base degli interventi appunto dei questi Company
Io
Non vorrei
Limitarmi
Ad una introduzione formale
Ne solo a qualche
Considerazione procedurale sul nostro dibattito sui temi per i quali abbiamo convocato questo Consiglio nazionale
Naturalmente la relazione politica
Sarà fatta da Giorgio
Reggiana scritta quindi probabilmente nel pomeriggio si potrà anche a fare la disponibile quindi sarà distribuita ma ci siamo parlati abbiamo messo in sintonia come facciamo sempre le nostre valutazioni nostro punto di vista naturalmente poi nel dibattito ci potrà ci potranno essere però noi anche diverse inclinazioni diverse opinioni anche sul merito dei temi del giusto che sia così dico tra voi tra tutti noi ma insomma vedremo di fare una sintesi questa sera se ci riusciamo già questa sera
Per assumere un orientamento
Lungo il percorso di questo congresso il più possibile
Unitaria diciamo un orientamento che possa ricomprendere l'insieme del gruppo dirigente del nostro movimento dei cristiano sociali
Alcune valutazioni nelle svolgerò anche a titolo personale naturalmente come è giusto che sia
Per non sottrarmi fin da subito al confronto che siamo chiamati a fare a partire da oggi e successivamente lungo il percorso congressuale
Decideremo poi insieme appunto le forme e contenuti
Della nostra partecipazione
Che non sono affatto scontata
Al congresso del partito
Morto dipenderà io credo dagli interventi e compagni candidati alla segreteria dei DS
Nostro congresso si svolgerà e si svolge in un momento molto difficile critico per l'Italia
Per l'Ulivo per la sinistra
A destra e al governo
E mostra ora il suo vero volto
Abbiamo anche il problema di ridefinì e nostro
Ovviamente quello dell'Ulivo il volto della sinistra
Il profilo programmatico
Dobbiamo decidere dobbiamo definire meglio ci stiamo provando
Quale opposizione svolgete sviluppare
Nel Paese in Parlamento
Quello che è certo è che noi siamo chiamati a dare agli elettori messaggi chiari e forti
Il segno di una reazione politica e parlamentare netto
Definita
Noi siamo chiamati a dare dell'Ulivo della sinistra
Un profilo di
Una forza di forze in grado di sostenere una battaglia politica
Nel Paese nella società
Nel parlamento in grado di riportare il centro sinistra al Governo del Paese quindi non una opposizione forsennata scatenata a prescindere dai contenuti dalle responsabilità di una proposta sugli diversi argomenti sui diversi temi ma con opposizione in grado di riportare L'Ulivo il centro sinistra al governo
Del Paese io credo che proprio la delicatezza di questo momento la fase di criticità in cui congresso è chiamato ad esprimersi e a ridefinire
Il volto bella Sinistra democratica chiedeva al nostro partito di fare presto
Nella ridefinire i suoi assetti di responsabilità
A mia opinione resta quella di personalissima e opinione resta quello di uno che pensava che
Si potesse convocare l'assemblea congressuale
A giugno e si potesse procedere all'elezione di un segretario si potesse convocare il congresso
Per il prossimo anno si potesse quindi risolvere un problema importante che è quello che tutte le organizzazioni risolvono rapidamente
Noi siamo un partito che senza leadership senza segretario politico da parecchio tempo
Dall'autunno dello scorso anno
Io ho avuto occasione di all'Assemblea al Brancaccio che neanche a una bocciofila resta senza presidente dall'altro
Tanto meno un partito che è stato il partito di maggioranza era di maggioranza relativa della centro sinistra e oggi un partito che partito di maggioranza della opposizione partito più forte l'opposizione
Un partito di queste dimensioni di queste persone con una responsabilità così antica così impegnativo non resta senza gruppo dirigente per molto per molto tempo senza che tutto questo possa determinare anche le ragioni di una crisi che potrebbe diventare irreversibile
Poi naturalmente sono vere le cose che sono state dette congresso vero dibattito
Del programma politico non si può eleggere un segretario a prescindere ma io credo che nei momenti di emergenza di difficoltà anche queste cose debbano essere in qualche modo tenute in tutto una operazione che bisognava fare io credo per mettersi nelle condizioni di svolgere appieno le funzioni di una forza politica con quelle responsabilità politica e parlamentare di così grande
Adesso
Siamo di fronte ad un percorso congressuale
Che non ha il problema di definire io credo per lo meno una identità culturale e politica
Nel nostro partito io credo che si sia incaricato di fare questo e di credo che lo abbia fatto molto bene congresso di Torino messo all'indotto forse non ha sciolto quel comune su tutti i nodi politici e programmatici ma io non credo che siamo all'anno zero che si debba ripartire
Vacca
C'è l'esigenza di definire un progetto politico c'è l'esigenza di
Definire un gruppo dirigente c'è l'esigenza di
Per Fini è un piano di rilancio del partito anche di rilancio organizzativo della presenza associativa
Io spero che questo congresso non debba invece diventare una resa dei conti
Come è stato detto da più parti ma anche le interviste le prese di posizione dinamiche ancora recenti ancora di queste settimane
Non dicono esattamente di un confronto diverso rischio della resa dei conti cioè e presente tra noi
Io credo che il progetto riguarda il futuro non riguardi il passato anche se evidentemente una discussione ed una confronto politico serio sul passato lo si deve fare credo si debbano lasciare da parte i rancori personali
Le biografie politiche
Di ciascuno alle lacerazione distratti che pure ci sono stati nella formazione dei gruppi dirigenti ancora recentemente alla Camera e al Senato
E se tutto questo non si ha il coraggio la forza
Per farlo di Vernon io credo non si va da nessuna parte si corrono rischi molto seri
Sì farebbe una grossa fatica a raccogliere quella domanda di unità
Profonda estesa radicata che viene dal partito dalle sezione dalle unioni di base del partito una grande attenzione unitaria che chiede non non dibattito privo di asprezze di differenziazioni
Di posizionamenti anche
Una certa radicalità ma non una rissa
Non una contrapposizione pregiudiziale
Non una disputa nominalistica
Ecco serve una discussione pulita una discussione trasparente una discussione limpida non un dibattito non un confronto io credo che da oggi questo
Si potrà vedere meglio spero che sia così anche nella nostra sede un dibattito come se fossimo partiti diverso in competizione tra loro
Ma contesa aspra fare
Diciamo così la conquista
Della responsabilità del partito dibattito Polito limpido trasparente sulla sinistra che vogliamo sulla società italiana sui cambiamenti sulle trasformazioni che investono al mondo
Sulle inquietudini che attraversano le coscienza di tante persone di tanti popoli sulla grande questione che interpellano futuro dell'umanità dirà Giorgio nel merito profondità di che cosa vogliamo parlare sui problemi della società italiane sulle luci e sulle ombre
Della nostra azione di governo in questi cinque anni ma senza semplificazioni
Senza radicalismi anche per quanto riguarda il giudizio di quella fase
Una discussione aperta non solo sulla società
Ma con la società
Apriamo le sedi e non soltanto la direzione nazionale del partito le unioni le sezioni
Costituiamo dei forum democratici invitiamo le sezioni a creare occasioni di incontro e di dialogo di ascolto facciamo in modo che il dialogo con la società civile a riprenda partirono i contenuti di questo dibattito di questo congresso
Si incontrano le associazioni di base i gruppi le realtà agli amministratori anche di parti politiche diverso ovviamente a partire dalle
Dalle componenti dell'Ulivo io debbo dire lo dico qui
Molto ne stava questa unità da questo punto di vista e un pessimo inizio
Programma dell'assestamento è un pessimo inizio
E un con un programma è una festa in cui si esprimerà la nomenclatura del partito e neppure tutta
Maniera anche bruciata in base alle dinamiche congressuali Monno sapientemente costruita in base alle la rilevanze delle responsabilità rilevanza responsabilità di ciascuno ma insomma è un dibattito e un confronto tra latte nomenclatura del partito
Nazionale anche in parte non è che l'attore locale
Non c'è aria
Non c'è ossigeno non c'è apertura
Di quel programma nei confronti di personalità di mondi dell'alta anche molto distanti anche molto vicini all'esperienza della sinistra esperienza del nostro partito
Non c'è un profilo di comunicazione dell'azione forte
Con la società non c'è un'attenzione a quella sinistra sociale nei confronti della quale si dice di voler esprimere una inedita capacità di attrazione
E questo naturalmente una attribuisce elemento di grande delusione
Una discussione che comprende una valutazione obiettiva e serie dei risultati dell'azione coreano di questi cinque anni non siamo all'anno zero neanche da questo punto di vista dico subito anche qui
Impegnando soltanto me stesso in questa considerazione ma sono stato anche vicepresidente gruppo parlamentare insomma
Penso di dover rendere giustizia anche del nostro lavoro
E della responsabilità che la sinistra ha esercitato nel corso di questi cinque anni anche partire dei risultati che il centro sinistra conseguito
L'azione di governo e nella sostegno leale all'azione di governo in modo particolare attraverso
Il nostro impegno parlamentare dico subito che non mi persuade un dibattito resto tra retrospettivo
Della serie abbiamo sbagliato tutto o quasi tutto
Abbiamo perso perché il centro sinistra non è stato in grado di sviluppare del politiche
Positive
Un giudizio liquidatori sulle politiche del lavoro
Del centro sinistra
Sul presunto carattere asfittico del riformismo sulle riforme istituzionali di questi atti su tutto non si salverebbe quasi nulla non mi taccio
Riformismo senza popolo si è detto e sono convinto che ci sono stati i limiti l'azione di governo abbiamo commesso degli errori ed ero penso al conflitto di interessi nonché per l'azione di una legge penso le modalità organizzative con le quali abbiamo realizzato alcune riforme
Penso a quella della scuola giunta dialogo di confronto sulla sanità tante cose non c'è dubbio altra questione sono i contenuti
Sui limiti dalla Bicamerale sulle politiche per il Mezzogiorno
Sulla vicenda relativa alla crisi del governo Prodi
Ma il bilancio non può coincidere con un giudizio così pesantemente ingeneroso come quello che si esprime da più parti
Che non salva quasi nulla
Si è arrivati a dire in un'intervista che è apparsa qualche giorno fa su un importante quotidiano che si è abbassata la soglia sulla laicità dello Stato
Sulla lotta alla mafia sulla questione morale
E ciò mi sembrano giudizi pesanti poi tutto può in qualche modo contenere o una parte di verità
Ma noi abbiamo fatto una campagna elettorale
Caretto a un senza eccessi propagandistici strumentali e demagogici
Dicendo soprattutto le cose buone le cose importanti le cose significative
è segnalando anche gli errori perché con l'opinione pubblica con gli elettori non abbiamo discusso anche dei nostri limiti dei nostri errori
E anche quel fatto che noi siamo stati capaci di segnalarli ci ha consentito di recuperare una parte di consensi in quell'area di elettorato di centrosinistra o di sinistra che aveva deciso probabilmente di abbandonare
L'Ulivo e di non condividere più il nostro giudice
Ma loro erano balle quelle che abbiamo raccontato in campagna elettorale oppure
C'è qualcosa che non va in questo giudizio così discriminatorio e così liquidato io sono convinto che
Gli elettori non ci hanno premiato come noi abbiamo sperato e comma sperano soprattutto perché abbiamo litigato tra
Nel corso di questi anni
Gli elettori ci hanno punito
Soprattutto per questo io credo che sia bene non continua
A litigare
E non dico questo soltanto ovviamente per quanto riguarda le forze che fanno parte dell'Ulivo
Lo dico intanto a partire dal dibattito dal confronto e dalle dinamiche con cui questo dibattito in questo confronto si sta realizzando all'interno del nostro partito
E lungo la strada del nostro congresso ebbene non continuare
Ebbene far prevalere un sussulto di responsabilità e di moderazione perché il nemico da battere non
Al nostro interno non è nelle nostre file io non credo
Che ci siano Capri espiatori da individuare
Non credo che ci siano o ci debbano essere Fossati entro i quali scaricare tutti i detriti accumulati in questi anni
Nessuno credo debba fare passi indietro nessuno deve fare passi avanti nessuno deve fare passi di fianco destro o sinistro
Veltroni lo ha fatto un passo indietro io credo che non abbia fatto dei
Servono invece tutte le migliori energie tutti nessuno escluso per recuperare alle forze rilanciare il nostro progetto
E servono soprattutto per il contributo positivo che possono dare
Di merito il contenuto e di responsabilità
Servono le energie
Che sono dentro il partito e servono anche quelle che non ci sono ancora dentro il partito e alle quali dobbiamo guardare con rinnovato interno
L'importante è non discutere degli errori dei limiti dell'azione del partito del Governo pensando naturalmente ed esclusivamente alla responsabilità negli atti
Senza pensare naturalmente
Alle prove
Abbiamo un compito importante e impegnativo la sinistra
Questa sinistra i Democratici di sinistra io credo di unire le forze
Il denaro un progetto attorno al quale si possa recuperare il massimo di unità di convergenza di tutte le componenti della sinistra democratica della sinistra riformista oggi presente libanese e in Parlamento
Io credo che sia già importante per fare queste sia anche importante per predisposto
Il realizzare questo Progetto comincia a tenere insieme quello che c'è
Molte tensioni
Da questo punto di vista noi stessi facciamo fatti
A tenere insieme anche una realtà associativa un il nostro insediamento sociale e politico che oggi fatica a guardare al futuro di questo partito con ottimismo con fiducia
Con speranza
Facciamo fatica e tenere insieme questo patrimonio associativo decreto di credenti di Cristian che provengono dai mondi diversi dall'esperienza al cristianesimo sociale del sindacato
Dell'associazionismo del volontariato della cooperazione non è un fatto che riguarda soltanto il gruppo o la pattuglia dei cristiano sociali non può essere soltanto una responsabilità alla quale sono chiamati i gruppi dirigenti dei cristiano sociali
è una responsabilità alla quale sono chiamati gruppi dirigente del nostro partito nuovo segretario famose criteri
è un fatto che investe la responsabilità dell'insieme evidentemente del partito
Questo congresso
Doveva svolgersi io credo aprendo il dialogo
Con queste realtà e già sulle mozioni lo ripeto mi pare una cosa importante sarebbe utile sarebbe significativo darebbe efficacia al nostro cammino nostro dibattito noto confronto
Promuovere una campagna di incontro e di dialogo
Con il mondo del lavoro con le realtà del terzo settore
Un soggettivi della società mondo economico finanziario con l'ambientalismo ma anche con i movimenti religiosi disperazione cristiana di varie Confessio io credo che
Sia un
Carattere importante
Che deve assumersi il percorso congressuale ed io credo che non sarà difficile sicuramente trovare le modalità per realizzare per dare una impostazione davvero aperta a questo confronto a questo dibattito e non soltanto diciamo così attraverso i grandi giornali quotidiani media le interviste che sono cose pure importanti ma che io credo largamente insufficiente
Io mi fermerei qui darei la parola a Giorgio Tonini per la sua relazione ovviamente riservandomi poi magari sul merito dibattere questioni che vanno superate ecco sulla giornata di ritornarci ancora sotto Giorgio Tonini
E
Passiamo passiamo alla Domus Pacis la Domus Pacis come la Domus Mariae sono state costruite negli anni cinquanta quando c'era una visione anche un po'scettica dell'associazionismo non c'era l'acqua calda nelle stanze perché poteva essere lasciva nei distinti che provocava quindi siamo posto spartane
Tuttavia diciamo anche dovuto questo disagio al fatto che siamo un po'di più di quelli che prevedevano il trentuno di agosto ovviamente non è
Non è tanto merito nostro quanto penso anche quello dei candidati che hanno accettato di essere oggi con noi e che quindi hanno attirato un po'più di curiosità di quanto di solito Risano suscitare nuovi
Ecco io ho preparato un testo che cerca un po'di surrogare
L'impegno che ci eravamo presi che era quello di arrivare al
Consiglio nazionale con un documento
Dei cristiano sociali da approvare da discutere ed approvare per il congresso siccome nel mese di agosto è un po'difficile fare lavoro collegiale
Io pur non avendo parlato con tanti di noi voi insomma
Nel movimento
Tuttavia ho dovuto lavorare un po'da solo e allora non mi sono sentito di presentare questo come il documento dei cristiano sociali è la relazione che io vi propongo e poi sulla base del congresso valuteremo come da questa relazione se e come far scaturire un documento
Eventualmente delegando reale consiglia al coordinamento politico l'approvazione definitiva o sono ancora questo lo vedremo nel corso dei nostri lavori
E i cristiano sociali guardano al congresso dei DS al tempo stesso con attenzione e preoccupazione
Attenzione per un appuntamento che per la prima volta in modo non preordinato
Parla del futuro della Sinistra democratica italiana
Della quale i cristiano sociali si sentono e sono parte
L'annunciata presentazione di più mozioni legati a più candidature alla segreteria del partito con felice al confronto congressuale positive e salutari caratteristiche democratiche di apertura
Riguardo agli esiti che da esso deriveranno
Non è già scritto il finale
Forse o la prima volta da queste parti politiche
Anche se non mancano tentazioni e tentativi di ricondurre la competizione
Entro il vecchio audio del centralismo democratico
Che tollerava due ali critiche purché non inizi di Arsiero la stabilità del governo del partito da parte di un immutabile centro
E questo è un riflesso condizionato antiborghese una parte del partito riemerge continuamente
Tuttavia mi pare che sia prevedibile oltre che è sperabile che prevalgano nel confronto interno i tratti illiberali e moderni
Di quella cultura del socialismo europeo che i DS hanno scelto di porre alla base della loro stessa identità come forza politica
Ecco questo credo che sia l'elemento di interesse di novità intende elemento che dobbiamo valorizzare
E tuttavia dalla lettura invece dei materiali preparatori delle mozioni non tutti e non tutti allo stesso modo ma da molti di questi materiali emergono anche per noi elementi di preoccupazione
C'è il rischio che proprio l'asprezza della competizione
Faccia prevalere uno sterile richiamo identitario
Guai nella versione che esalta il professionismo politico di una scuola di militanza che si è fatta ceto amministrativo e di governo
Vuoi nella versione che in bocca contro il logoramento prodotto dall'esperienza dura e complessa del governare un bagno rigeneratore nella memoria di una storia che si vorrebbe incontaminata
Ecco questo rischio
Il di far prevalere questo richiamo identitario su quello che serve cioè uno sguardo aperto e libero sui problemi
E sulla ricerca spregiudicata delle possibili soluzioni non siamo in tempi di diplomazia insomma siamo in tempi in cui si deve guardare al sodo guardare in profondità per Craxi
In entrambi i casi sia che prevalga riflesso identitario per così dire del professionismo politico sia quello appunto della memoria dei bei tempi andati a soffrirne sarebbe il partito almeno nella concezione che ne abbiamo non credo a soli nove cristiano sociale c'è una concezione laica nel partito
E non lo considera fine a se stesso mondo autoreferenziale
Diciamo una fonte di identità collettiva separate chiusa in se stessa ma lo strumento di una politica un partito c'è in quanto strumento di una politica la politica del riformismo
L'unica che è in grado di coniugare anche se in modo sempre provvisorio
Il radicamento nella modernità con l'impegno la lotta per l'uguaglianza modernità e uguaglianza che sono
Le due gambe su cui poggia il riformismo
La preoccupazione nostra è una preoccupazione forte è che il partito perda l'occasione del congresso risolvendo in una conta che minaccia di assomigliare ad una coda posto ma
Di una storia a quella del PCC
Che è stata grande e tragica ma che si è comunque conclusa dodici anni fa
E che rinvii dunque ancora una volta nel congresso rinvii di nuovo magari annegandola in ambigue formule retoriche
E dunque risolvendo la di fatto in una delega in bianco al nuovo segretario
Perché se non si discute prima si delega in bianco al nuovo segretario sarà lui poi prenderà le decisioni con qualche intervista sul giornale alla faccia di tutte le storie o altro il leaderismo
E le di archi lettighieri questi atti o si discute prima ostilità una delega in bianco qualcuno certe gravi
Si rinvia questo è il rischio una discussione stringente impegnativa sul futuro del riformismo italiano
Sui suoi rapporti con quello europeo sulla sua progettualità programmatica e su un assetto politico organizzativo
Dell'area riformista meno confuso dell'attuale
Tra partiti incerti
E coalizione evanescente
Ebbene dalla lettura di gran parte dei documenti preparatori non vogliamo fare i giudizi sommari ma anche perché le mozioni definitive non sono ancora disponibili tuttavia insomma avendo letto più o meno quello che girava non tutti non tutti allo stesso modo ma insomma noi abbiamo tratto l'impressione che si preferisca rimuovere la vera domanda che il Congresso dovrebbe porsi
Senza la quale il congresso non ha senso se non si pone questa domanda è un rito
E la domanda che più o meno questa
è ancora politicamente sensato immaginare che la costruzione insegna necessaria dinanzi urgente
Di una forza politica riformista a vocazione maggioritaria
Fortemente integrata con il riformismo europeo
Possa realizzarsi a partire prevalentemente se non esclusivamente dai DS
è possibile ancora che sia dei DS a fare questo lavoro
O non è un giunto invece il momento di prendere atto che i DS e da soli non ce la possono fare
Come dimostra il sostanziale fallimento
Da noi denunciato più volte insomma ma non per ritiri iniezione per constatazione politica che in Polonia viene anzitutto per conto della realtà
Sostanziale fallimento della pure auspicata aperture contaminazione con le culture non comuniste
Tutti dicono che è fallito questo tentativo no
E allora ha domande non sarà forse è arrivato il momento di dire che è necessario che sia l'Ulivo in tutte le sue componenti
Certo con l'apporto attivo e non subalterna innanzitutto dei DS ci mancherebbe altro
Ad assumere questo come l'obiettivo strategico della legislatura insieme naturalmente alla costruzione di un'opposizione efficace in Parlamento e nel Paese del governo Berlusconi
Se non partiamo da qui da questa domanda
Una domanda dura forse ma la domanda che la storia si pone oggi dinanzi
Il congresso rischia di diventare un territorio introverso
Prigioniero di una letale deriva identitaria rassicurante in quanto reticente
Nonostante le retoriche invocazioni presente in tutti i documenti di svolte più o meno radicale
Si deve cambiare stile di vita poi però ci si pone la domanda di fondo
No la sede per l'elaborazione di una nuova proposta politica
Sulla quale impegnare l'intelligenza e la passione di milioni di persone
Questo è quello che noi vorremmo che fosse il Congresso insomma
La sede per l'elaborazione di una nuova proposta politica
E invece si riduca a una mesta contesa appunto come diceva mi mostri capri espiatori gli uni gli ovviamente dicono che è colpa degli altri da additare come responsabili di una crisi della quale non si vogliono invece scandagliare le ragioni profonde
Alla ricerca di un itinerario analitico e propositivo che possa interessare Santa Olga congresso che ne fa una proposta politica oppure è un disastro
Un congresso che procedesse in questo modo su questo vorrei essere molto chiaro credo di interpretare
L'opinione un po'di tutti noi opinione che ci siamo scambiati tante volte
Difficilmente potrebbe interessare i cristiano sociali
I quali dalla cogente ragione dei numeri noi sappiamo di essere una piccola cosa diciamo siamo una federazione media nel partito
Si vedrebbero posti dinanzi all'alternativa perversa
Strano schierarsi nell'ambito di una competizione i cui termini risulterebbero estranei alla loro storia
E alle motivazioni per le quali hanno concorso a dar vita all'esperienza dei DS
Cosa ci interessa non è schierarsi in una polemica postuma sull'eredità del PC francamente nulla
O invece ritrarsi dalla competizione congressuale per valutare poi la possibilità di riaprire un confronto con il gruppo dirigente emerso al Congresso
Se il Congresso avanti così queste l'alternativa che ci si presenta da
Chi o spopolarsi dentro questo confronto che non ci è non ci sta addosso un abito oppure invece fare un passo indietro stare a guardare le succede che poi ne riparliamo dice
Questa alternativa può e deve essere evitata
E i rischi che la renderebbero obbligata possono ancora
E se possono allora devono essere scongiurati almeno non cercheremo di lavorare per questo a questo obiettivo mira l'odierna giornata di lavoro che vi abbiamo chiesto anche nonostante il mese sia ancora quello di agosto e il confronto diretto con i candidati alla segreteria amici e compagni che stimiamo tutti
Con i quali abbiamo fatto modo impone diverse
Abbiamo lavorato in comune abbiamo fatto tante cose insieme quindi persone che stimiamo che ringraziamo in modo particolare di aver accettato il nostro invito qui c'è già Morando poi a mezzogiorno arriverà Fassino all'eterea avremo Berlinguer
Sulla base delle risposte che essi daranno alla no alle nostre considerazioni
Le prime risposte mentre colloquio che che cominciare
E poi anche sulla base della stesura definitiva delle mozioni
Sulla quale abbiamo l'ambizione di poter incidere dato che siamo ancora nei giorni che precedono la fase finale quindi questa giornata serve anche a vedere fare la nostra piccola parte se ci riusciamo per incidere su questa sulla stesura di queste mozioni i cristiano sociali valuteranno insieme
Se eccome se come fatta salva la libertà di giudizio delle singole persone perché siamo in movimento di persone libere no una caserma
Orientare i nostri consensi
Allora una riflessione che voglia gettare lo sguardo sul futuro del riformismo non può prescindere da ciò che è avvenuto a Genova
Alla fine dello scorso mese di luglio
Questo mi pare primo punto di partenza a Genova a fine luglio non è successo solo qualcosa di grave sul piano della legalità democratica qualcosa che getta un'ombra inquietante
Se non verrà fatta presto piena luce come ha auspicato il presidente Ciampi sulla natura della destra il Governo e sul suo rapporto con il conflitto sociale politico in uno stato di diritto
A Genova a fine luglio si anche manifestato il senso della conclusione
Per certi versi già annunciata a Seattle di un ciclo politico
E sono stati in qualche modo fissati i termini le condizioni almeno in maniera approssimativa perché un altro se ne possa aprire
Nei prossimi anni
Il ciclo che si è chiuso in quello che potremmo definire il decennio Breve
Che ha visto le forze democratiche progressiste conquistare la guida di quasi tutti i Paesi occidentali su entrambe le rive dell'Atlantico
Il decennio Prele sembra concludersi dopo la sconfitta di Al Gore alle presidenziali americane
E quella dell'Ulivo da noi
Con l'emergere di un nuovo asse USA Italia
Caratterizzato da un'omogenea visione culturale politica tra le due amministrazioni
Credo che abbiamo definito in più sedi conservatorismo populista
E proiettata in modo ostile contro l'Europa socialdemocratica peraltro al G otto di Genova apparsa in evidente debito di ossigeno
A Genova a fine luglio si è capito qualcosa di più anche sulle cause di questa inversione di tendenza politica in atto in tutto l'Occidente
Se i dieci anni fa le divisioni in seno alla destra tra l'anima liberista e quella tradizionalista
Avevano aperto la strada alle forze socialiste democratiche progressiste
In quasi tutto l'Occidente
Oggi è proprio la divisione nel campo della sinistra che ha consentito ai conservatori di prevalere
Bush avvento per una controversa incollatura grazie alla dispersione di voti progressisti sul terzo candidato nate
A sua volta berlusconiano d'urgenza a Palazzo Chigi grazie all'incapacità dell'Ulivo nostra tutti noi
Di aggregare attorno a sé tutto l'elettorato di centrosinistra comprese le aree più critiche inquiete
Ragionare politicamente su questi fatti al di là delle comprensibili ed anche giustificate recriminazioni
Le polemiche giuste con Bertinotti certa ma insomma
Ragionare politicamente su questi fatti significa prendere atto che il governare del riformismo democratico e socialista nel decennio Breve non ha saputo proporre soluzioni politiche di governo capace di rispondere in modo convincente
Ad una crescente indiana rea di inquietudine che solo in parte quindici decollare tradizionalmente coperta dalla sinistra radicale classica
Trecento mila che erano già erano non erano Rifondazione
Cioè forse strano trecento mila persone
Che ha votato l'Ulivo diciamo la verità
Mentre la sinistra governa la gran parte dei Paesi occidentali portando avanti politiche di sviluppo e l'equità
Nasceva un movimento transnazionale che cominciava a porre con crescente fermezza ed altrettanto crescente consenso
Il tema cruciale del passaggio dice
Il tema della globalizzazione giusta
Il tema della globalizzazione no governata
Il tema in altre parole dello strapotere dell'economia globalizzata a fronte di una politica ancora rinchiusa negli angusti confini dello Stato nazionale e quindi debole tessuto
Le questioni poste da questo variegato arcipelago di movimenti un arcipelago spesso contraddittorio talvolta confuso in qualche frangia non immune dalla nefasta tentazione della violenza di piazza
L'arcipelago di movimenti emerso a Seattle attorno alla contestazione della globalizzazione che a Genova ha assunto dimensioni di massa anche nel nostro Paese sono in sostanza due le questioni
La prima è una questione squisitamente etica
Di quell'etica pesante impastata di terra tutt'altro che astratta che concerne i principi che dovrebbero orientare il governo del mondo posti a confronto con la sua realtà effettuale
Il Papa quello che tante volte diciamo maniera quasi martellante solleva questa questione
Ma la questione che Romano Prodi ha efficacemente definito delle tre disuguaglianze
Che affliggono l'attuale modello di globalizzazione
La disuguaglianza interno ai Paesi ricchi
Quell'all'interno dei Paesi poveri
E quella tra Paesi ricchi e i Paesi poveri
Una disuguaglianza una e trina potremmo dire che non solo la coscienza etica considera inaccettabile indegna del genere umano ma che la stessa prudenza politica non può non considerare con una minacciosa incognita che grava sul futuro di tutti
Ma è la seconda questione quella che fa del movimento di questo inizio secolo qualcosa di diverso dai movimenti terzomondista i della seconda metà del Novecento
è la questione che riguarda il feedback
La retroazione della struttura economica di là globalizzata sulla qualità della vita anche nei Paesi sviluppati
Anche nelle aree forti e perfino tra i ceti garantiti di queste aree forti del mondo
è quella che è stata definita da Ulrich Beck e labbra asini a Lizzano azione del PIL vinta
Ovvero l'esportazione nei Paesi sviluppati di modelli culturali e di vita di organizzazione del lavoro di tutela sociale di garanzia dei diritti fin qui balzi solo nei Paesi tradizionalmente considerati arretrati
L'omologazione se non governata tende a livellare sì verso il basso anziché puntare verso l'alto
Le contraddizioni che la globalizzazione non governata produce non solo schiacciare i Paesi più poveri ma finiscono poi col contaminare
Proprio in forza della globalizzazione stessa anche quelli più ricchi e forti
Questa seconda questione quella sulla quale si basa la forza del movimento
La rivolta perché immensa
Potremmo indire usando un linguaggio marxiano
La dialettica si salda con materialismo
E cioè la rivolta morale contro Lula la disuguaglianza la dialettica nobilita una battaglia tra virgolette materialistica contro la revoca in dubbio di conquiste sociali fin qui limitati a pochi Paesi del mondo
E viceversa la reazione alla messa in discussione dei diritti acquisiti del nord del mondo con decenni di lotte sociali e politiche conferisce alla causa Etica dell'uguaglianza globale potenti basi materiali
Cioè non è solo etica ma c'è dentro anche l'economia interessa interessi di massa
Basi materiali e si basa si badi bene affondano le radici in Occidente
Ripetendo ancora una volta in forme nuovamente inediti inedite quella metamorfosi continua che è caratteristica strutturale della civiltà occidentale
E che spiega poi il suo successo storico
Una metamorfosi per la quale essa sa generale ed al suo interno la critica più radicale a se medesima
Salvo riuscire poi a metabolizzare la fino a farne strumento per una rinascita ad uno stadio più voluto
Bisognerebbe fare un discorso molto più approfondito ma insomma ecco una sfida a questo livello che la politica riformista è chiamata a confrontarsi non c'è niente di di meno dicesse ma è molto di più molto di più profondo da scavare
Il riformismo in questi anni non ha mancato per la verità di interrogarsi su questi temi lo ha fatto al di là degli appuntamenti istituzionali multilaterali
Anche con gli incontri politico-culturali come i vertici cosiddetti della terza via o con le iniziative dell'Internazionale socialista
Basti pensare al rapporto Consales proprio sulla globalizzazione presentato al congresso di Parigi alla fine del novanta
E tuttavia la sproporzione tra la portata della sfida e la modestia della risposta e passa con crescente evidenza
In particolare agli occhi di quelle aree di mondo giovanile che con la radicalità che è propria dei movimenti hanno cominciato ad affollare le piazze reali delle città e quelle virtuali della rete internet
è da questo scarto causa non ultima delle Sauris sì del decennio Prairie che deve prendere le mosse una rinnovata iniziativa del riformismo per tornare a vincere in Occidente
Un'iniziativa che deve assumere assai più di quanto non si sia riusciti a fare finora caratteristiche sovranazionale
Questo è il tema nuovo del secolo
Europea è innanzitutto anche per favorire attraverso un ruolo più marcato del vecchio continente l'articolazione del concetto stesso di Occidente
Non riducibile nella pura sua volta complessa realtà degli USA
Un'articolazione che antidoto essenziale contro qualunque tentazione riduzioni mistica in termini di pensiero unico o all'opposto di geologica demonizzazione dell'Occidente come
Viaggi del Terzo Mondo a cominciare da Cina India Brasile e mondo arabo Africa subsahariana
Nella consapevolezza ahimè che porre la questione della partecipazione dei popoli del Grande Sud del mondo al governo della globalizzazione
Significa anche fare i conti con il risolte maledettamente complicate questioni democrazia e di rispetto dei diritti umani
L'Internazionale socialista in modo particolare deve diventare assai più di quanto non sia stato fin qui un soggetto politico vivo e presente direttamente non solo attraverso i partiti nazionali di aderiscono sulla scena politica
Allo stesso modo l'Internazionale socialista deve aprirsi non solo alle culture non socialiste come ha fatto già da tempo
Ma in particolare in Europa e negli USA anche alle formazioni politiche non socialiste ma democratiche progressiste certamente alternativi alla destra
La sfida della globalizzazione del governare
Questo poi alla fine il punto politico mostra infatti in modo impietoso l'anno autosufficienza di tutte le storie e di tutte le culture politiche riformiste
E obbliga a un salto di qualità nella contaminazione nell'alleanza tra tutti i riformismi socialisti no laici e religiosi occidentali no
Che il secondo punto di riferimento per una discussione sul futuro del riformismo in Italia sono ovviamente i risultati delle elezioni politiche del tredici maggio scorso
Come è noto ormai ampiamente detto la sconfitta del centro sinistra è stata netta in termini di seggi con la conquista da parte della Casa delle Libertà
Di una consistente maggioranza in entrambe le Camere
Ma tutt'altro che catastrofica in termini di voti
Ai sedici milioni ottocento mila suffragi nel voto uninominale per la Camera dei deputati a favore della coalizione guidato da Berlusconi fanno riscontro i sedici milioni quattrocento mila voti conquistati dall'Ulivo per Rutelli
Con la desistenza unilaterale di Rifondazione Comunista
Computando i voti per quanto dispersi in termini di seggi l'Italia dei Valori Democrazia Europea emerge chiaramente che Berlusconi ha conquistato una modesta maggioranza relativa ma non la maggioranza assoluta dell'elettorato
Modesta per lo Stato ovviamente non tre dimensioni
La destra dunque ha vinto ma non ha scordato rovesciando la situazione della scorsa legislatura la Casa delle Libertà e oggi maggioranza in Parlamento ma non nel Paese
Un dato questo del quale tenere conto attenzione non per minimizzare la portata della sconfitta dell'Ulivo per darci un po'di consolazione
Ma per non sbagliare l'analisi sulla società italiana
E dunque il profilo da assegnare all'opposizione alla costruzione di un'alternativa di governo per il due mila sei
La società italiana non è diventata più di destra
Ne ha confermato come talvolta si sente dire la sua naturale strutturale natura conservatrice
E neppure si è sfaldato alcun blocco sociale ammesso che sia mai esistito di sinistra o di centrosinistra
Queste due indicazioni che emergono con apprezzabile chiarezza dal voto dovrebbero aiutare i DS a liberarsi da due opposte pre comprensioni
Dai tratti spesso quasi ideologici che persistono tenacemente nel dibattito interno
Da una parte la pre comprensione che potremmo definire neo togliattiana
Per la quale in Italia non si può sperare di più e di meglio che il onorevole compromesso con le forze moderate naturalmente maggioritaria
Una sindrome che ha condizionato non poco l'azione di governo e soprattutto la sua autorappresentazione
In particolare nel biennio del governo D'Alema ha dovuto anche condizionamento di Cossiga eccetera
Che ha pesato come una cappa sull'Ulivo
Ridotto esso spesso nella prevalente interpretazione minimalista dica ha compromesso tra sinistra democratica e centro moderato e che arretro agito negativamente anche sul rinnovamento della sinistra democratica perché il riformismo ha finito in molti casi per essere vissuto più come condizionamento dei rapporti di forza politici
Che come orizzonte culturale e progettuale consapevolmente positivamente assunto per scelta propria
Dall'altra parte la pre comprensione che potremmo chiamare neo in gran Liana una sorta di sindrome del tradimento
Da parte del riformismo della purezza dell'antagonismo e della Presa Diretta con i bisogni e gli interessi del blocco sociale che la sinistra ha o avrebbe il compito di rappresentare
Una pre comprensione questa seconda che ha agito in questi anni non da salutare stimolo a render incisiva
Nella direzione dell'equità sociale dell'azione riformatrice
Ma per lo più da puro e semplice freno all'innovazione e in definitiva riformismo spesso
Ora l'equilibrio del risultato elettorale in termini di rapporti di forza nel Paese ha sfatato il presupposto della prima per comprensione l'Italia è un Paese come gli altri Paesi occidentali
Un Paese nel quale si fronteggiano due grandi aree politiche
Secondo lo schema bipolare competitivo sul quale si reggono tutte le grandi democrazie
Un Paese nel quale lo spostamento di pochi voti produce l'alternanza di governo
Non c'è quindi nessun compromesso emergenziale da invocare nessun destino di anomalia italica da maledire
C'è piuttosto un lavoro politico da rilanciare in modo più organico e maturo nella duplice direzione del rapporto con la società e della strategia delle alleanze
Quello stesso equilibrio Casa delle Libertà Ulivo insieme ai dati positivi sull'affluenza alle urne che hanno smentito le catastrofiche previsioni sulla crescita esponenziale delle astensioni
E soprattutto i primi dati sulla composizione sociale dei consensi all'Ulivo smentiscono anche analisi frettolose ideologiche sull'onda della ricorrente sindrome del tradimento
Ciò che appare con maggiore evidenza è accanto alla tenuta dell'Ulivo nei settori di insediamento tradizionale dagli operai agli insegnanti
La difficoltà di rapporto sia con le nuove povertà ed emarginazioni sia con i settori più dinamici e innovativi
Una difficoltà che ha che fare
No quei blocchi sociali ma con la qualità del riformismo
Dunque un'operazione politico-culturale complessa e ambiziosa
E non certamente con il semplice improbabile consolidamento di una rappresentanza tradizionale
Ove per qualità del riformismo deve intendersi certamente anche la sua qualità etica e sociale la sua capacità di esprimere in modo adeguato ed efficace senza assurdi complessi di inferiorità
I principi e i valori di solidarietà e di uguaglianza che fanno del riformismo
Qualcosa di diverso dal mero accompagnamento dei processi spontaneamente in atto nel mercato e nella società
La difficoltà di rapporto con strati larghi della società si fa più evidente marcata quando dai dati dell'Ulivo si passa a quelli espressi nella parte proporzionale sulla Quercia
Dati che costituiscono un caso particolare e particolarmente negativo del più generale deficit di popolarità tra gli elettori di centrosinistra
Dei partiti rispetto alla coalizione
Come dimostra il milione e mezzo di voti in più raccolti dall'Ulivo rispetto alle liste proporzionali di centrosinistra
E come dimostra lo stesso voto alla Margherita
Da molti lettori palesemente inteso come surrogato dell'Ulivo nel proporzionale
Il risultato che l'ha vista DS ha trasformato in termini psicologici prima ancora che politici la sconfitta della coalizione in una disfatta per il nostro partito
Il sedici per cento il dato del mille novecentonovantadue dato PDS del mille novecentonovantadue il primo all'indomani della svolta che portò dal vicino al PDS
Da allora è passato un decennio si sono alternati alla guida del partito tre diversi segretario Occhetto D'Alema Veltroni
Per sei anni comprendendo quindi anche il governo Dini PDS prima di essere poi sono stati l'ossatura portante del governo del paese
Un governo al quale hanno partecipato con il meglio della propria dirigenza dal novantasei al due mila uno e del quale hanno avuto la guida diretto da Palazzo Chigi con D'Alema per quasi due
Tutte le Regioni governate dal centrosinistra hanno presidente diessino
E di essi vi sono una quantità enorme di sindaci e presidenti di provincia
Nel frattempo con gli stati generali di Firenze sono nati i DS che hanno tenuto a Torino il primo congresso nazionale integrazione politica culturale organizzativa col socialismo europeo è andata avanti in modo rapido e forti
Vicepresidente dell'Internazionale vicepresidente che se
In qualche modo l'operazione Prodi ha alla Commissione europea insomma perché siamo stati nel cortile di casa
E tuttavia l'insieme di tutto questo che poi il lavoro di decine di personalità di livello nazionale e in qualche caso internazionale di migliaia di quadri dirigenti cioè dieci anni di lavoro duro da parte di migliaia di persone
Non ha prodotto al partito un voto in più rispetto al mille novecentonovantadue non ho controllato ma credo fosse l'Italia assoluti buoni sentimenti
C'è di che interrogarsi davvero in modo non retorico reticente
Un aspetto particolare ma tutt'altro che laterale della crisi di consenso del partito dei DS è quella che ci riguarda in modo più diretto
Quella messa in luce dalla dinamica del voto cattolico e più precisamente del voto dei cattolici praticanti
Il primo dato come erge da un'analisi condotta da un istituto demoscopica o per l'autorevole rivista bolognese il regno
è che il voto dei cattolici era e resta diviso con un sostanziale equilibrio come nel Paese
Tra la Casa delle Libertà che ha tenuto alle ultime elezioni politiche sulla base delle stime ovviamente quarantacinque otto per cento del voto cattolico dell'Ulivo che si è attestato al quarantatré sette per cento
Berlusconi ha dunque conquistato la maggioranza relativa dei cosiddetti punti del cielo in proporzioni analoghe a quelle dell'universo degli elettori italiani
Niente di meno ma neppure niente di più anche in questo caso nessuno sfondamento del voto cattolico
Accanto ad un ampio settore cattolico moderato c'è e in campo un largo settori cattolico democratico che continua a considerare il turismo come il naturale riferimento politico
Il discorso si fa più complesso quando si prende in esame il secondo gruppo di dati ovvero le stime sulla distribuzione percentuale del voto cattolico praticante tra le forze politiche in lizza per la quota proporzionale alla Camera
In questo ambito balzano agli occhi due dati da una parte la clamorosa avanzata di Forza Italia
Nel novantasei il partito di Berlusconi era già la prima scelta dei cattolici italiani ma con il diciannove virgola cinque per cento dei voti
Quindi leggermente meno della media nazionale del vota Forza Italia che arrivava ventisei
Quel primato sia oggi consolidato fino a toccare la ragguardevole cifra di ventinove quattro per cento del voto cattolico
Perfettamente coincidente con la media nazionale complessiva del voto a Forza Italia ventinove quattro ma il trenta per cento del prospetto
Alla crescita di Forza Italia fa riscontro il netto ridimensionamento di AN
E della lega e lo stallo del Biancofiore
Il secondo dato appariscente la caduta verticale del voto cattolico ai DS
Caduta verticale
Secondo partito cattolico nel mille novecentonovantasei il PDS
Quindi diciamo con noi
Intorno ma non dentro procura
Quindi non abbiamo fatto perde il secondo partito cattolico nel novantasei col diciannove virgola cinque per cento del voto cattolico un punto e mezzo in meno della cifra complessiva nazionale
Che allora fu per il PDS il ventuno per cento
La sinistra democratica ha perso nel due mila uno bene sette punti di voto del centro
Cosiddetto dalla dal libro di Massimo Franco
Attestandosi ad un assai meno esaltante dodici virgola cinque ben quattro punti sotto quel sedici e mezzo che è la media nazionale dei voti della Quercia quindi è importante che questo dato cioè lo scarto tra il voto complessivo il voto cattolico c'è c'è pesante insomma gradino netto
Opposta è la tendenza elettorale della Margherita
Che conquista il ventuno virgola tre per cento del voto cattolico praticante
E dunque il secondo posto dopo Forza Italia nelle preferenze di chi dichiara di andare a messa tutte le domeniche
Contro il sedici e otto per cento raccolto dal PPI e Lista Dini nel novantasei
Il dato ancor più significativo se si considera l'emorragia di voto cattolico dall'aria centrista dell'Ulivo ma forse qualcosa anche dai DS verso Democrazia europea di D'Antoni
Quindi la Margherita scontando pure il dato di D'Antoni prende attrae molto di più il voto cattolico di quanto riuscisse a tranne il PT e la Lista Dini nel novantasei cioè partiti in particolare del Pd di forte connotazione
Questi sono i dati nella loro cruda eloquenza
Sono dati che non ci piacciono ovviamente sono dati che parlano di una crisi profonda del consenso cattolico al nostro partito
Una crisi che è parte a nostro avviso non marginale forse cause e conseguenze insieme della più generale crisi di consenso che accusano i DS
E anche un dato ovviamente che pesa come un macigno sulle nostre spalle
Sulle spalle di chi come noi cristiano sociali ha lavorato in questi anni su questa delicata frontiera
Se non vogliamo giocare con la realtà questi dati fotografano la sconfitta se non il fallimento storico almeno sul versante culturale politico ed elettorale il versante del rapporto con l'area cattolica dell'impresa politica lanciata a Firenze con gli stati generali della sinistra
Che hanno visto che hanno dato vita ai DS e poi sistematizzato al congresso di Torino
Siccome noi dobbiamo guardare in faccia la realtà questo è quello della realtà ci dice resto sono già
Questa sconfitta impone certamente a tutto il partito ma ovviamente innanzitutto a noi e cristiano sociali una riflessione non rituale
Non diplomati Zampa sulle ragioni della nostra difficoltà e uno sforzo di ascolto attento del messaggio che essa trasmette
In prima approssimazione a noi pare di poter dire che il massiccio del flusso di voto cattolico dai DS alla Margherita
Sia da ricondurre alla crescente difficoltà da parte del nostro partito nonostante le ripetute affermazioni di principio in senso contrario
Ad essere davvero luogo d'incontro di contaminazione tra le culture della sinistra riformista italiana
Tre esempi tra i tanti che si potrebbero fare
Che abbiamo più volte ripetuto che rinviano ad altrettanti fronti critici il nostro rapporto con i DS
Il primo la prolungata il persistente sottovalutazione nella ricerca sulle cause della sconfitta dell'Ulivo e dello stesso deludente risultato dei DS della crisi della prospettiva dell'unità sindacale
Una crisi che ha portato al punto più basso da molti anni i rapporti in particolare tra CGIL e CISL
Con immaginabili perfino ovvie conseguenze negative politiche poi anche elettorali sulla coalizione dell'Ulivo
E se un partito come il nostro che nutre colme nutriva l'ambizione di rappresentare una quota significativa di impegno sociale di tradizione bianca
Nell'attività di governo nella vita di partito nello stesso presente dibattito congressuale nonostante i ripetuti avvertimenti anche da parte nostra
Discreti personali pubblici insomma abbiamo cercato di tutto spiegare questa cosa
La crisi dell'unità sindacale non è mai stata vissuta come un grave problema anche politico
Forse perché è prevalsa per colpevole inerzia la tradizionale identificazione tra sindacato e CGIL
Nella CISL e neppure la UIL nonostante la presenza nel nostro partito di tante personalità che provengono da quelle storie hanno mai potuto godere della medesima dignità di interlocutori
Il risultato è stata la falsificazione pratica della tanto proclamata convergenza tra riformismi
E riformismi al plurale sono anche le culture sindacali confederali
Proclamata Firenze Torino poi si dovrebbe entrare nel merito del vede la CISL D'Antoni che abbiamo fatto in tante circostanze resta dato politico di fondo
Cioè un rapporto asimmetrico del tutto assenti
Che ha ignorato la questione dell'unità sindacale
Una seconda difficoltà
Che ha attraversato in questi anni il rapporto tra laici e cattolici nell'Ulivo
E quindi a maggior ragione nei DS qualcosa mi dice che sta arrivando persino
è stata la ricorrente contrapposizione
Sui temi cosiddetti eticamente sensibili
Berlino costa dieci minuti aspetta l'apparizione
A cominciare da quelli relativi alla bioetica si vedrà che spunta la testa sempre un mezzo metro sopra
Ciò che
Una seconda difficoltà dicevo che ha attraversato in questi anni il rapporto tra laici e cattolici dell'Ulivo fanno le foto e poi ci lascino in pace
Va
Facciamo la ricreazione
Sì Francis vengono non hanno mai visto persino di secrezione il baratro
Occorre senza cravatta allegra
Va bene
Una seconda difficoltà dicevo che ha attraversato in questi anni il rapporto tra laici e cattolici dell'Ulivo e quindi a maggior ragione nei DS
è stata la ricorrente contrapposizione sui temi cosiddetti eticamente sensibili a cominciare da quelli relativi alla bioetica
Anche in questo campo come noi siamo sociale abbiamo analiticamente denunciato lo scorso anno al convegno di Vallombrosa nella vita abbiamo preso anche qualche iniziativa che poi è stata utile
Il nostro partito è parso più volte imboccare la scorciatoia identitaria della rappresentanza di un solo punto di vista
Ancorché quantitativamente prevalente il punto di vista che potremmo definire laico libertario
Rinunciando alla fatica qualitativa della sintesi nel metodo e nei toni importante quanto se non più dei contenuti
Con chi rappresentava la diffusa inquietudine della coscienza credente ripeto nel metodo e nei toni
Terza difficoltà l'affievolirsi in molti passaggi della nostra vicenda politica e di governo della tensione morale a dar vita a una politica nuova
Dei contenuti di critica al disordine stabilito sul piano sociale nazionale come su quello della scandalosa disuguaglianza globale
Ma vorrei dire più ancora nello stile col quale si esercita il potere una cosa che abbiamo detto tante volte innanzitutto hanno gli stessi naturalmente
Una certa mondanità dazione di una parte
Una parte ma una parte vasta e rappresentativa del gruppo dirigente dei DS allora rivelatrice di uno sconcertante complesso d'inferiorità nei confronti del nostro avversario ha colpito negativamente tutto il nostro elettorato ma in modo particolarmente acuto quello che ha una duplice ragione di scandalo per il suo essere di sinistra e per il suo essere cristiani
A questi elementi critici che meriterebbero naturalmente una riflessione ben più approfondita va aggiunta la permanente e persistente difficoltà a dar vita a Roma e talvolta ancor di più in periferia
Ad un gruppo dirigente effettivamente plurale nel nostro partito
Una difficoltà della quale la composizione del comitato di reggenza l'abbiamo già detto altre volte ma questa è la volta lo diciamo al Consiglio nazionale
Espressione di tutta la complessità verticale dei DS fuorché quella originale costitutiva delle culture che hanno dato vita insieme al partito nuovo
Con la sola eccezione per così dire dovuta del presidente della direzione
E apparsa Soro come la brutale esplicitazione una difficoltà anche in alcune realtà locali anche importanti
Cito un caso per tutti quello più scandaloso secondo me più volte inutilmente denunciato la Campania ha assunto le forme di un vero e proprio ostracismo
Qual è la nostra presenza fosse di disturbo
Albertini
Si tratta beninteso di una difficoltà oggettiva una difficoltà oggettiva ci piace lamentarci né abbiamo mai visto una perversa non volontà politica difficoltà oggettiva dovuta direi ha una ragione molto semplice la sproporzione dei rapporti di forza
E tuttavia questa difficoltà non pare avvertita come tale da tutto il gruppo dirigente del partito
C'è in giro troppa ansia di archiviare in Firenze Torino
Confusioni più o meno calde che assomigliano troppo cancellazioni a rimorchio insomma finiamo sta storia chiudiamo risolviamo il problema
Magari poi per chiedere di aprire incuranti del paradosso un nuovo processo federativo con altre piccole formazioni politiche a noi vicine nel quale tra l'altro edotte dalla nostra esperienza se ne guardano bene
Direi anche che c'è troppa difficoltà culturale nel nostro partito a concepire come con possibili e anzi interdipendenti democrazia e pluralismo
Evidenziando vecchi retaggi giacobini l'opposizione alla nostra adesione collettiva viene vista appunto come un elemento che contrasta col principio di democrazia e invece c'è interdipendenza tra democrazia e pluralismo
Altrimenti si va nel giacobinismo e cioè una concezione per la quale la democrazia è solo principio di maggioranza e nona anche valorizzazione e tutela delle minoranze
Devono essere protette come la pupilla degli occhi insomma in qualunque sistema democratico a cominciare da un partito che vuole essere davvero democratico
Retaggi che forse hanno qualcosa a che vedere qui salto forse un po'arbitrario anche con i limiti dello stile nei contenuti evidenzia dell'azione di governo questi anni perché poi il giacobinismo
Produce disastri
Allora se ne mettiamo insieme la riflessione che si è aperta dopo Genova che ci dice cosa dobbiamo fare o meno la direzione verso la quale dobbiamo andare
E l'analisi del voto con i rapporti di forza che esso ha evidenziato nel Paese per un verso e per altro verso nell'Ulivo i rapporti di forza nel Paese nell'unico
Ci suggerisce come possiamo fare il cosa ecco
Il cosa dobbiamo fare è chiaro credo largamente condiviso nel nostro partito
Dobbiamo dare la politica del riformismo che è la sola in grado di coniugare modernità e uguaglianza
Sviluppo e inclusione sociale una protezione sovranazionale più consistente più più visibile più incisiva
E dobbiamo dare a questa proiezione strumenti più efficaci quanto meno di livello europeo
E tuttavia la condizione previa perché noi i riformisti italiani possiamo contribuire a questa impresa europea e internazionale è che costruiamo nel nostro Paese è quella che uso l'espressione che usata Romano Prodi a Formia
La Casa comune dei riformisti
Una formazione politica a vocazione maggioritaria quale è presente in tutti i paesi europei ma non ancora in Italia
In tutti i paesi europei cioè la la
La formazione politica vocazione maggioritaria del riformismo in Italia no
Una formazione politica federativa allo stesso tempo unitaria e plurale
Diciamo che con tutti i limiti del dei delle definizioni
Tanto più debole para geografiche insomma e tuttavia il linguaggio prevalente in Europa definisce sempre meno di sinistra e sempre più di centro sinistra
Lo dimentica che Schroeder
Ha vinto le elezioni con la Spd con la Spd
Chiamando diciamo la sua proposta il nuovo centro beh allora mi farebbe rabbrividire ma ci dice qualcosa no
Di centrosinistra perché così si definiscono oggi i principali partiti riformisti europei abitabili abitata da tutte le culture riformatrici anzi frutto dell'incontro e della contaminazione tra di esse
Le culture socialiste il pensiero liberaldemocratico
L'ambientalismo riformista il personalismo cristiano
Così è in Francia da infine in avanti
Il Pd
La costruzione di un partito nuovo a partire da correnti culturali diverso profondamente diverso così è da sempre in Gran Bretagna collabora e ancor più Cognolato dei Blair così è in Germania in Portogallo in Spagna
Alla fine del mese siamo invitati vedremo se c'è in Spagna una iniziativa di incontro promosso dal partito di quadri di provenienza cattolica del PSOE
Così è dell'Internazionale socialista guidata oggi dal cattolico democratico Antonio Guterres
Accanto al grande partito riformista in alcuni paesi ci sono formazioni politiche minori
Ex o post comunista e veri
In nessun Paese europeo ci sono due formazioni di centro sinistra
Più o meno equivalenti sotto il profilo elettorale come accade oggi
Certo nel nostro Paese e dare una casa comune a tutti i riformisti è impresa più ardua per la debolezza storica della tradizione socialista democratica
E per la difficoltà la complessità la fatica
Di riconvertire in chiave europea le storie anomali del cattolicesimo democratico da un lato del comunismo italiano dall'altro queste last nostra storia alla quale non possiamo prescindere
E tuttavia non è che in dieci anni che abbiamo alle spalle siano passati invano
Buona parte di questo faticoso lavoro è stato compiuto in questi anni e il traguardo è oggi più vicino
In particolare il successo della Margherita
Sul quale ho visto poche analisi i documenti preparazione del congresso
Ha aperto una finestra di opportunità che spetta a noi alla nostra intelligenza il nostro coraggio non sprecare
La Margherita un tentativo ancora fragile ed esposto al rischio che noi non auspichiamo tutt'altro di un declino rapido come la sua ascesa
E tuttavia è un tentativo del quale va valorizzato il significato di svolta culturale insieme alle potenzialità positive che propone per tutti i riformisti italiani
La Margherita non è più come erano il PPI e la Lista Dini del novantasei la gamba moderata di centro o cattolica dell'Ulivo
Ma la scommessa di un rassemblement di formazioni politiche culture personalità che punta ad assomigliare strettamente all'unico come tale
Non a caso e si è diretto da Francesco Rutelli che non solo il leader dell'Ulivo che è un dato diverse potremmo dire anche contingente ma è soprattutto una delle personalità del centrosinistra che meglio riescono a rappresentare la natura plurale del riformismo italiano che si pongono questo come obiettivo comunicativo fondamentale
Questo dato nuovo riveste per noi per i DS per noi per i DS i caratteri allo stesso tempo della sfida e dell'opportunità
La Margherita è una sfida lanciata il DS per l'egemonia nell'Ulivo
Ho fatto per molti anni come sapete politica in Trentino io ho visto da vicino per così dire in laboratorio
Quanto la Margherita possa essere nei nostri riguardi una pianta carnivora
Alcuni esponenti nazionali di questa neonata formazione politica hanno del resto esplicitamente assimilato la funzione della Margherita nell'Ulivo quella di Forza Italia nella Casa delle Libertà
Con l'evidente corollario che il ruolo dei DS a sinistra dovrebbe ridursi a quello che a destra svolge Alleanza Nazionale
Stando ai sondaggi che girano in questi giorni la Margherita non è lontanissima dal poterla vincere la sfida
Poi sappiamo dei sondaggi al confine incerto però ci dicono qualcosa
Per riuscirci a vincere la sfida la Margherita ha bisogno della nostra collaborazione
Che noi collaboriamo
A fare la denuncia
Ha bisogno cioè che noi facciamo nostra l'idea che l'Ulivo debba articolarsi su due gambe
E che queste gambe debbano come si dice fare ciascuna il suo mestiere come si è detto in modo
Clamorosamente superficiali
All'inizio del nostro dibattito congressuale con risultati catastrofici per
Che in poco tempo ci piaccia o no finiremmo riso spinti nel ruolo no della componente socialista europea non sarà un bollino a salvarci perché i bollini si chiedono si comprano perfino i titoli nobiliari si compra
La storia è piena di borghesi che sono diventati no
Ma di quella postcomunista italiana verrà
Ma il risultato sarebbe catastrofico anche per l'Ulivo
Che finirebbe squartato dalla permanente polemica tra le due gambe due gambe che si divaricano squartato cotto no
Su ogni questione che si presenti sull'agenda politica dai contratti a termine alla bioetica dallo Statuto dei lavoratori alla scuola privata evidente appena cominciato perché siamo ad inizio legislatura
Dietro la sfida c'è tuttavia anche l'opportunità
Che va colta subito con lucidità e determinazione
L'opportunità è rappresentata dalla proiezione europea del riformismo italiano
Noi abbiamo una casa europea la Margherita ancora no
Ma finirà per trovarla
Come è apparso chiaro almeno a me dall'incontro
Stranamente non è ha parlato nessun giornale a volte le notizie più importanti sono quelle che non si leggono sui giornali
Dall'incontro che il capogruppo del PSE Baron Crespo ha avuto poche settimane fa a Roma con Rutelli Castagnetti e Bordon
Il problema è se la Margherita la casa europea la troverà con noi o contro di noi
Perché succeda che la casa europea la Margherita la trovi insieme a noi com'è nel nostro interesse e nell'interesse dell'Ulivo
è necessario che noi avanziamo una proposta politica in Italia in euro
La proposta della costituente della Casa comune dei riformisti italiani
E Allo stesso tempo la proposta dell'apertura del gruppo del PSE al Parlamento europeo anche con i mutamenti di nome fossero necessari
Alle forze politiche nazionali di ispirazione democratica e popolare chiaramente collocate nel campo del centrosinistra
La lunga tradizione italiana come anche per certi aspetti quella europea potrebbe così conoscere il suo sbocco definitivo
Come la fine della DC italiana ha innescato un processo di mutazione genetica del Partito Popolare Europeo in senso neoconservatore
è stata la fine della DC italiana che ha innescato questo processo
Così l'avvento in Italia della Casa comune dei riformisti puoi Davies e scagliare un processo di evoluzione del che se in rapporto con l'area progressista del PPE e dei liberali
C'è una condizione perché questa proposta politica nasca
Un atto di coraggiosa umiltà da parte nostra
Coraggiosa umiltà
Tutto il contrario di quello che voglio identitario che dà della forza solo l'effimera illusione
L'atto di coraggio sommità che ci viene richiesto è quello di guardare in faccia i risultati del tredici maggio di prendere atto che la costruzione della grande forza del riformismo europeo l'Italia non è nelle nostre sole mani
Non può essere affidata né solo alla nostra capacità espansiva
Ci abbiamo messo dieci anni col popolo di lavoro che abbiamo fatto per passare dal sedici al sedici
C'è altro studiando il TAR ne a nuovi annessioni di piccole formazioni vicine che aiutano ma non risolve
Ma richiede l'apporto determinante ed essenziale del nostro principale alleato
Ciò significa anche che noi dobbiamo attrezzare il nostro partito a diventare materiale lavoro e progettualità utili alla costruzione Della Casa comune dei riformisti
La via maestra in questa direzione quella di rilanciare il progetto degli esseri elaborato a Torino come progetto aperto
No conclude in se stesso nel segno di una sinistra autosufficiente perché onnicomprensiva
Ma funzionale alla costruzione dell'Ulivo come soggetto politico in quanto orientato dalla medesima tensione alla contaminazione culturale alla convergenza programmatica
Che tuttavia solo nella casa comune può trovare la sua compiuta realizzazione
No in uno solo dei partiti che compongono
La linea di lavoro indicata Torino lombardo dunque revocata in dubbio ma parli orientata e allo stesso tempo tradotta assai di più e meglio di quanto non si sia fatto fin qui
In un gruppo dirigente rappresentativo della molteplicità di culture che sta alla base dei DS
Concludendo noi i cristiano sociali le riflessioni che abbiamo svolto fin qui e che sono naturalmente esse stesse aperti e provvisoria
Le consegniamo ai candidati alle mozioni che al congresso si contenderanno la guida del partito
Come cristiano sociali e non abbiamo mai rivendicato nulla per noi
Ne intendiamo farlo adesso
Chiediamo al partito di scuotersi e di fare del congresso l'occasione per lanciare un'iniziativa politica che sappia suscitare nuove speranze e Possa così attrarre nuove energie
Altrimenti questo partito muore
Muore malamente e sterilmente
Perché come abbiamo già detto i partiti non sono fini a se stessi e non sono qualcosa di previo c'è innaturale
Sono strumenti per la politica e se non propongono una politica all'altezza delle richieste della società deve Riscone muoiono anche assai rapidamente ma davvero qualcuno pensa ancora che la DC è stata chiusa dai tribunali
Ricerche che è stata chiusa dal fatto che aveva esaurito una funzione politica
E un partito che non ha più una funzione politica muore poi ci possono essere i tribunali che gli danno il colpo di grazia ma il colpo di grazia era già per terra
E l'hanno messa per terra gli elettori
Noi vogliamo che questo partito viva e non solo perché è il nostro partito onestamente
Piccolo riflesso identitario
No nel partito nel quale siamo entrati come per la botta qualcuno pensa mai il partito che abbiamo concorso nel nostro piccolo affondare
Ma anche e soprattutto perché è un partito che ancora una missione importante da svolgere per il riformismo impedita
La costruzione non da solo insieme alle altre formazioni politiche dell'Ulivo di una casa più grande
La casa di tutti i riformismi
A questo impegno e noi siamo pronti a dare tutto il nostro contributo a rilanciare la nostra iniziativa sulla difficile frontiera del confronto con la coscienza credente con l'impegno sociale e politico di ispirazione cristiana
Non siamo invece interessati
Non per
Avarizia come direbbe don Milani
Ma per analisi politica
Non siamo interessati a un congresso in definitiva un partito che Cheney dietro la maschera dell'orgoglio identitario le sue debolezze le sue incertezze strategiche
Le sue paure in definitiva la sua Alfa sia politica
Un partito del genere ci porrebbe la necessità di riprendere per intero la nostra libertà d'azione quel che va vale tanto per noi
Nell'ambito del centrosinistra come sta già accadendo in qualche realtà periferica per noi particolar mente difficile
Siamo certi che questo non avverrà e noi siamo qui per costruire un'alternativa a questo scenario negativo siamo certi che già dal dibattito che ora proseguirà con l'intervento dei candidati alla segreteria del partito cominceremo ad avere le risposte che ci attendiamo
E che soprattutto attende quella parte d'Italia che guarda noi con esigente fiducia grazie
Ritenuto utile è arrivato onorevoli usano Campania
Che ho soltanto segnalato quanto presente mi sa nostri
Cominci ospite per non aver segnalato i loro nomi dunque sono presente Giorgio Bogi senatore Falorni Giglia Tedesco Giulia Rodano ho visto anche Beppe Caldarola
Darei la parola Enrico Morando vetrine interne
Da parte bisogna e
Mi dai un po'd'acqua
Da
Grazie così non
Può però un attimo
Arriveranno la
Ho fatto tutto
Io naturalmente
Ringrazio per l'invito che mi avete rivolto a partecipare a questa vostra riunione a prendere la parola ma soprattutto vorrei ringraziare Giorgio Tonini per
La relazione che ha appena finito di svolgere
Perché a posto naturalmente lo dico dal mio punto di vista quello che io considero il principale problema che noi dobbiamo affrontare e anche a Giorgio lo ha definito esattamente così
Se vogliamo aggredire le cause fondamentali
Non solo della sconfitta elettorale
Ma della vera e propria crisi politica che ha colpito i DS
La questione è questa
Sono i DS da soli
O anche in un rapporto di tipo federativo con altre formazioni di ispirazione socialista
In grado di costruire una forza politica che svolga in Italia la stessa funzione politica che altrove svolgono i partiti del Partito del socialismo europeo
Questa stessa questione si può porre a mio giudizio ancora più chiaramente così
Il rilancio
La ristrutturazione la ricomposizione unitaria della sinistra del socialismo riformista in Italia è perseguibile ed è conseguibile imperfetta autonomia politica dall'Ulivo
Non dico soltanto contro l'Ulivo o in ostilità all'Ulivo dico anche è perseguibile anche soltanto in perfetta autonomia politica dall'Ulivo
Anche for nella sua bella intervista di questa mattina pone nella parte finale esattamente questa questione quando dice che non ci possiamo definire guardando soltanto a noi stessi in Italia concretamente in questa specifica situazione
Bene la risposta a queste domande
è un no secco inequivocabile che come tale deve essere presentato a mio giudizio ai nostri iscritti perché deliberi non su questo punto fondamentale
Infatti a mio giudizio è l'Ulivo il soggetto politico titolare della vocazione maggioritaria cioè della proposta di governo alternativa al centrodestra
Quindi questo è il punto cruciale è l'Ulivo
Che conferisce funzioni di governo ai partiti che ne fanno parte e non viceversa nei cinque anni che abbiamo alle spalle noi abbiamo non teorizzato ma praticato una politica che affermava esattamente il viceversa
Senza l'Ulivo dunque
Ho apre o anche soltanto prescindendo dall'Ulivo
In una pretesa di autonomia politica dall'Ulivo la sinistra e i DS appaiono e sono effettivamente strutturalmente incapace di assumere funzione di governo senza l'Ulivo quindi anche la nostra presenza nel PSI
Cioè nel partito europeo che indubbiamente costituisce l'asse dell'alternativa europea al centrodestra che si viene unificando nel PPE
E voglio poi tornare su questo punto risulta dicevo anche la nostra presenza nel PSI senza l'Ulivo risulta di nidiata e sostanzialmente i sterilità sul piano politico
Tornerò dicevo su questo punto relativo al PSE anzi siccome voglio rispettare anche un po'i tempi dico dico subito su questo punto una cosa e cioè perché voglio parlare pochi minuti
Tema di quel doppio convergente movimento
Nel Pse per diventare l'asse diciamo di uno schieramento assai più ampio che si allarghi a riformismi non di ispirazione socialista e qui la nostra funzione Italy di italiani del PSI e decisiva
In Italia nella sinistra europea e nell'Ulivo per stabilire un rapporto di crescente collaborazione e cooperazione con il PSI
Favorendo la sua evoluzione in casa comune del centrosinistra europeo in asse del centrosinistra europeo guardate
Già alle prossime elezioni europee a mio avviso se non ci sarà un tragico arretramento del processo di unità politica dell'Europa noi avremo è prevedibile che avremo una competizione per il governo dell'Europa
Fondato sulla presenza nella spietata fianco delle liste di partito e e saranno soprattutto le liste del PPE e del PSI a fare riferimento del candidato presidente della Commissione e se noi andiamo la competizione bipolare di tipo europeo il tema dell'evoluzione dell'apertura del PSI a riformismi non socialisti in senso proprio è cruciale
Se il PSI non vuole dichiararsi vinto in partenza
Nella competizione con il PPE che non è più ormai il vecchio Partito democratico cristiano europeo
Ma è diventato la casa comune esattamente dei costi del centrodestra europeo cos'è la presenza la dei Tories eccetto saprebbe tutti sapete tutti così alla presenza di Forza Italia che ha mutato così radicalmente il quadro delle forze politiche italiane perché oggi forza Italia è in una collocazione radicalmente più forte anche dentro il centrodestra italiano di quanto non fosse del mille novecentonovantaquattro e perché oggi purtroppo dobbiamo aspettarci un effetto di lungo periodo di quella sconfitta
Una maggiore capacità di tenuta del centrodestra esattamente perché Berlusconi ha capito la sua debolezza che la sua né debolezza nasceva sul terreno europeo e ha affrontato non dico già risolto ma ha affrontato il problema intanto diventando uno dei leader del Partito popolare europeo in trasformazione
Ecco diciamo qual è il problema che viene sollevato è vero dalla collocazione europea dell'Ulivo per un verso e dalla necessità che per favorire una una cooperazione tra Ulivo e il Partito del socialismo europeo lo stesso Partito Socialista europeo e volto ma il problema si pone anche per le forze politiche che fanno parte dell'Ulivo qui c'è la ricerca di una casa europea della Margherita
Sull'acqua sulla quale ha detto Giorgio cose che condivido
Voglio dire però che a mio giudizio la pretesa di far da soli la pretesa di autosufficienza della sinistra di ispirazione socialista
L'alto proclamarsi quanto l'abbiamo fatto la autoproclamarsi azionisti di maggioranza dell'Ulivo
In una concezione dell'Ulivo evidentemente Comes come diciamo sede di un consiglio di amministrazione di in qualche misura no dove conta il pacchetto il peso diciamo dei singoli azionisti
Con il conseguente corollario di tentazioni egemoniche e di aspirazioni alla leadership dell'Ulivo in nome della nostra appartenenza al socialismo europeo beh io voglio dire che tutto ciò
Queste pretese sono stati alla base del fallimento degli stati generali di Firenze e del progetto politico della Cosa due
Certo che ha pesato la logica verticistica di quell'operazione
Certo che ha pesato il meccanismo diciamo sostanzialmente di tipo copta attivo dall'alto con cui si è costruita politicamente quell'operazione ma a mio parere c'era qualcosa di più profondo c'era l'idea in buona sostanza
Che la ristrutturazione la ricomposizione di un partito di sinistra d'ispirazione socialista in Italia potesse essere concepita e realizzata in una diciamo posizione di autonomia perfetta autonomia politica dall'Ulivo
Qui c'è stata la ragione di fondo della crisi di quel progetto
Perché perché so che immediatamente se si dicono queste cose c'è quello che dice che questo è un discorso recrimina torio
No questo è un tentativo discutibile finché si vuole di capire perché siamo precipitati in questa crisi la recriminazione non c'entra assolutamente niente
Meno che mai la recriminazione che punta ad arrivare alla sottolineatura di responsabilità individuali il punto è che ricordarlo e insieme ricordano è questo insieme di errori politici che poi si riassumono in uno ripeto e insistere
Diciamo ci serve
Per affrontare cioè due diciamo è necessario per due ragioni
In primo luogo perché si sta riproponendo e a mio avviso si deve riproporre anzi questo è uno dei centri della mozione che io mi appresto a presentare
Si sta riproponendo il tema della unificazione in un unico partito
Non in un party in una debole federazione di diversi partiti in un unico partito delle forze del riformismo socialista italiano
Questo tema sia riproposto alla nostra attenzione specialmente dopo
Il risultato elettorale
Tragico indebolimento dei DS e l'insuccesso drammatico delle liste delle altre forze di sinistra di ispirazione socialista
Quindi è importante riproporre il tema perché si tratta di evitare nel perseguire l'obiettivo della costruzione di un unitario partito del riformismo socialista in Italia di commettere lo stesso errore che ha portato al fallimento della Cosa due
Naturalmente a mio giudizio in secondo luogo è importante insistere sul punto perché io vedo forte il rischio che è cambiato quel che c'è da cambiare ora la pretesa di assorbire il Progetto politico dell'Ulivo in un unico partito si sviluppi dalle parti della Margherita
Gli esiti non sarebbero diversi da quelli che abbiamo avuto nello scorso quinquennio quando l'errore prevalente anche se non esclusivo è stato commesso dalla sinistra
Dunque l'obiettivo principale è quello di consolidare di strutturare lungo l'Ulivo come stabile soggetto dell'alternativa di governo al centrodestra
Per essere perseguito credibilmente questo obiettivo deve permeare di sé tutti gli altri obiettivi che ci proponiamo di conseguire attraverso anche il congresso
Compresi quelli di rilancio di innovazione di ricomposizione della sinistra che solo nell'Ulivo e per l'Ulivo possono essere compiutamente concepiti perseguiti e anche positivamente realizzati
Ora mi chiedo se abbia qualcosa a che fare tutto ciò
Per esempio con della nostro lo svolgimento dalla nostra funzione di opposizione al Governo Berlusconi perché molti ritengono che si tratti in realtà di un astratto ragionamento
Di ingegneria politico istituzionale sui soggetti politici che ci allontana ci allontanerebbe dallo svolgimento del compito di opposizione invece cioè del compito fondamentale che ci è stato assegnato dagli elettori
Ora a me pare che anche a questo proposito cari compagni parlino i fatti
Sappiamo tutti che c'è è inutile scandalizzarsi alle oltre un certo limite diciamo i libri della scienza politica diciamo nelle democrazie competitive sono pieni di queste analisi c'è
Subito dopo la vittoria elettorale un periodo viene chiamato la luna di miele nel quale il governo gode di un favore crescente di opinione pubblica
Questo periodo che nel caso della del del governo Berlusconi e tuttora in corso
Ma se abbiamo dato già adesso l'impressione di un'opposizione incerta qualche volta addirittura latitante in ogni caso spesso confusa
Ciò è dipeso e dipende dal fatto che l'asse dell'opposizione e cioè l'Ulivo non una una sola voce non ha se di di elaborazione effettivamente comune
Io sto a questo proposito rivedendo il film del mille novecentonovantasei
Ma allora almeno
L'assenza di iniziativa nella costruzione del consolidamento dell'Ulivo come stabile soggetto politico aveva una qualche forma di diciamo
Parziale ammortamento del danno ecco
Perché perché c'era il governo dell'Ulivo che costituiva riferimento per l'intera opinione pubblica che guardavano
Adesso al governo c'è Berlusconi
Il governo dell'Ulivo non c'è più
E quindi l'assenza di un riferimento costante e permanente disse di di elaborazione della nostra iniziativa di opposizione che siano effettivamente comuni
L'assenza di un soggetto politico avvertibile come tale nel Paese perché strutturato secondo principi democratici
Tutto ciò
Pizza assai più di quanto il ingaggia pesato tanto questa assenza non abbia pesato dal novantasei al due mila uno
E ieri vedo anche il filone del novantasei e degli anni successivi per quanto riguarda noi DS specificatamente allora
Voi lo ricordate nel congresso fu approvato all'unanimità o quasi l'emendamento da predisposto da alcuni di noi tra i quali il sottoscritto sull'Ulivo e sulla sua strutturazione
Adesso poi come è andata a finire lo sapete tutti
Ora tutte le mozioni almeno a giudicare dei documenti che sono stati fin qui pubblicati parleranno di federazione dei gruppi parlamentari dell'Ulivo
Ma quando si è trattato di passare all'azione soltanto qualche giorno dopo il voto
Due o tre mesi fa si sono avuto soltanto rifiuti espliciti orrendi
Rinvii a quando a quando avremo definitivamente perso la possibilità di accreditare il fatto che l'Ulivo sia qualcosa di più anche in Parlamento della somma dei gruppi dei partiti che ne fanno parte
Così
è potuto avvenire si trattasse del G otto
Di Genova si trattasse quindi di una gran questione strategica come il nostro rapporto critico con la globalizzazione in atto e con il problema di far corrispondere la globalizzazione economica una globalizzazione della democrazia cioè della politica
Si trattasse della Tobin tax si trattasse
Di contratti di lavoro a tempo determinato ostico si trattasse di giudicare la vicenda diciamo dell'accordo separato del dei dei dei metalmeccanici così siamo andati in ordine sparso siamo già di nuovo andati in ordine sparso dopo il la sconfitta elettorale noi dell'Ulivo
A fronte di un Governo che certo ha riempito le cronache estive delle polemiche tra i suoi ministri su questo o quell'aspetto
Ma sul terreno delle scelte di governo cioè degli atti di governo in realtà a Mosca sono questi notoriamente quelli che contano assai meno le polemiche estive su di questo contro quel ministro
E sul terreno degli atti di governo
Ha fatto emergere una linea piuttosto chiara mi riferisco al provvedimento sui cento giorni incentrato sulla Tremonti
Rispetto al quale è evidente
Diciamo il secco squilibrio a favore dei ricchissimi
Vedi il provvedimento sulle Tarsu la tassa di successione
E a favore di una parte delle in prese
Che si è determinato in quel delicato equilibrio che noi avevamo costruito nel rapporto tra famiglia e impresa e come destinatari della riduzione della pressione fiscale nella legge finanziaria che è tuttora in vigore
E badate che il punto che riguarda la riduzione della pressione fiscale e il suo segno politico e secondo me il terreno prevalente in questo momento di opposizione al governo Berlusconi perché c'è sì signori c'è c'è una linea di sinistra sulla riduzione della pressione fiscale
Per troppo tempo la sinistra ha pensato che per essere di sinistra bisognasse opporsi alla riduzione della pressione fiscale
Perché bisognava diciamo tenere alta la pressione fiscale al fine di un interventismo statalista che diciamo ha fatto il suo tempo perché riguarda un'altra fase dello sviluppo della società
E in secondo luogo
Penso per quello che riguarda gli atti del governo perché questi sono atti che peso massa anche se non si sono tradotti in una legge si sono tradotti in un atteggiamento politico ne ha già parlato Tonini
Alloro Tura della coesione operata dal governo Berlusconi della coesione europea
Nei rapporti con la nuova amministrazione americana su questioni cruciali
Che riguardano lo sviluppo del mondo
Ora a fronte di queste scelte del governo Berlusconi
Guai alla sinistra che pensasse di delegare lo ha detto ieri D'Alema io su questo sono d'accordo
Alle forze sociali sostanzialmente la funzione di opposizione alle forze sociali fa faranno ciò che decideranno e ciò che debbono nella tutela degli interessi da loro rappresentati
Ma l'opposizione politica deve essere in grado di delineare un progetto alternativo a quello perseguito dal centrodestra
E di organizzare su quello una specifica mobilitazione politica è anche sociale ispirata a quel progetto alternativo
è sufficiente a questo scopo questa è la domanda il programma dell'Ulivo
Rivisitato alla luce del risultato elettorale e cioè rivisitato alla luce di una riflessione autocritica che sembra comune CIR sul cosiddetto riformismo senza popolo sul riformismo dall'alto di cui avremmo peccato
Io penso di no
Perché penso che la categoria del riformismo senza popolo sia sbagliato
Il popolo disposto a sostenere una coerente strategia riformista Cera eccome
Ma sulle questioni cruciali penso soltanto alla fase finale della legislatura
Il completamento della riforma delle pensioni col contributivo pro-rata per tutti che noi avremmo dovuto realizzare non lasciare in eredità pericolosissima mente in mano a questi qua che governano adesso
Il completamento della riforma delle pensioni che noi abbiamo realizzato e doveva essere solo completato con il contributivo pro rata per tutti
Con la sollecitazione a rimanere al lavoro anche quando si raggiungono ci ha dettato ottenuta attraverso le incentivazioni qualcosa abbiamo già fatto nell'attuale legge finanziaria ma non era sufficiente penso per esempio superamento del divieto di cumulo tra pensione e lavoro
Su cui abbiamo troppo tardato vero l'uso del TFR per il per far partire in maniera accelerata i fondi integrativi
Queste due scelte tra di loro strettamente collegati l'una senza l'altra introduce un'iniquità sociale drammatica
Erano alla nostra portata non abbiamo sollecitato noi il confronto è anche il conflitto tra le parti sociali in funzione di questa strategia riformista
Penso alla riforma degli amministratori delle Pardo
Degli ammortizzatori sociali per cui il governo ha ottenuto una delega che non è stato in grado di esercitare perché non ha saputo affermare
Un coerente disegno di strategia riformista ma c'erano i lavoratori c'erano i giovani in Italia disposti ad appoggiare quella quella ipotesi di riforma se fossimo stati in grado di concepire la e di proporre penso all'esigenza di tutelare i lavoratori sul mercato non soltanto in azienda come avviene oggi
Perché il lavoratore italiano è in Europa il lavoratore meno tutelato di tutta Europa sul mercato
E di qui nasce questa feroce distinzione dentro il mondo del lavoro tra i più giovani meno giovani che un problema drammatico comunque lo si voglia vedere
Potrei proseguire con la riforma degli ordini professionali con la riforma dello Stato in senso federalista con la riforma della forma di governo per rendere coerente la costituzione formale all'innovazione che abbiamo introdotto con la designazione di fatto del Presidente del Consiglio da parte degli elettori nella costituzione materiale e potrei proseguire ecco è mancata una strategia riformista
Non è mancato il popolo che la sostenesse
è stato dunque un ritardo nell'innovazione della nostra cultura politica e di conseguenza nella nostra piattaforma programmatica
La causa profonda del nostro difficile rapporto con la società e quindi alla lunga della nostra mancata espansione elettorale perché di questo si è trattato
Abbiamo governato non ci siamo e sparsi dati che ha illustrato prima Giorgio Tonini anche sotto il profilo dei puri i numeri dimostrano che il problema nostro è stato questo oltre a quello di una incapacità totale di perseguire alleanze ma anche qui non vale dirci la causa della sconfitta sono le mancate alleanze c'è qualcosa di paradossale in questo i nomadi sanno leggere tutti
La vera domanda a cui dobbiamo rispondere del congresso è perché l'Ulivo non è stato capace di alleanze la mia risposta è chiara perché non essendosi consolidato è strutturato siamo andati a pensare la politica delle alleanze sulla base della divisione del lavoro all'interno dell'Ulivo
I DS dovevano portare un qualche rapporto con Rifondazione la Margherita doveva portare un qualche rapporto con D'Antoni e con Di Pietro il risultato
E che i nostri interlocutori hanno immediatamente concepito un disegno di destrutturazione dell'Ulivo a causa del modo con cui ci siamo presentati al confronto e non abbiamo fatto alleanze non abbiamo nemmeno neutralizzato la potenziale presentazione di liste da parte di nessuno
Ecco qui diciamo si sono visti
I gli effetti negativi del blocco intervenuto nel processo di innovazione del partito questo congresso è un'occasione per riprendere quella innovazione
Io penso che questa occasione sapremo coglierla se davvero e io mi sto con serenità e con assoluta tranquillità e senza personalizzare un bel niente
Sforzando di fare questo se sapremo presentarci al giudizio alla valutazione degli scritti che sono protagonisti in questo congresso rimanessi l'unico continuerò a dire che a mio giudizio non è male questa norma che affida la scelta fondamentale agli scritti punto e basta
Nel collegamento tra una mozione il candidato segretario
Noi dobbiamo però però comportarci con sincerità e con lealtà nei confronti del partito presentando al giudizio degli scritti tutte le posizioni che ci sono davvero
Per fare finire una fase ho terminato nella quale tutti i giornali ogni giorno erano pieni della presenza di due linee nel nostro partito ma tutte le volte che si convocava un congresso quelle due linee si presentavano attraverso un'unica mozione
Pensare che in questa situazione non ci fosse una crisi di partecipazione di militanza era pensare l'impossibile
Ora noi dobbiamo avere l'ambizione di osare l'impossibile ma pensare dobbiamo sforzarci di pensare il possibile allora Giorgio
Nell'ultimo
A ha avuto una una sollecitazione nei confronti di quelli che stanno scrivendo mozioni e che le possono sì signori cambiare ancora di qui fino al dieci di settembre io mi sforzerò di tenere conto di quell'appello
Io penso che abbia presentato qui una relazione che si concentra su un punto politico che consente di continuare un dialogo che io spero diciamo assolutamente produttivo
Perché attraverso questo tipo di confronto che noi giungiamo alla predisposizione di mozioni che siano in grado davvero di offrire una risposta alle domande fondamentali dove abbiamo sbagliato
Perché sia possibile correggere e di conseguenza rispondere alla domanda cosa dobbiamo fare per vincere la prossima volta grazie
A Roma
Ringrazio Giro
Gli amici i compagni restano senza redenzione militante questo confronto
Ho anch'io colto comunque grande interesse la relazione di Giorgio trovata di forte spessore culturale
Non è la prima volta peraltro che Giorgio ci sottopone delle riflessioni
Di questa forza
E non solo di forte spessore culturale ma ho trovato anche molto convincente taglio cioè di una riflessione critica seria
Che però non concede a nessuna forma di dibattito puramente retrospettivo perché invece ci consegna una serie di domande di interrogativi di questioni che attengono al al che dobbiamo fare anche fare
E io voglio anch'io affrontare inopinatamente le cose si potrebbero dire sono molte ma avremo due mesi e fischia di tempo per affrontarle spero che da oggi con questo dibattito cessi definitivamente la discussione su chi ha proposto chi su chi è figlio di chi si possa discutere finalmente del merito delle questioni
E questo naturalmente espone gravemente questo convegno dal punto di vista del rapporto con i media perché non so fino a che punto sarà interessante domani fare degli articoli per una discussione di merito che non discuta invece soltanto diciamo
Di quello di cui si è discusso fino adesso tuttavia proviamo farlo come ha fatto Giosa ma ha fatto del suo incarico
Ma io me credo che il punto vero della nostra riflessione sulla sconfitta
è concentrarsi su due questioni
Sì sono strettamente connesse
Noi abbiamo perso le elezioni per un deficit di cultura riformista e per una debolezza dei soggetti che la dovevano interpretato
Questo mi sembra il punto
Poi naturalmente nella ragione la sconfitta ce ne sono tante altre
Ci sono gli errori nell'azione di governo sei la debolezza della radicamento dei partiti che si è logorato in questi anni
Se l'insufficiente coesione della coalizione del centrosinistra in questi cinque anni è una serie altre cose
Guardarsi tutti dal credere di spiegare una sconfitta elettorale con una sola ragione questa evidente tuttavia tra le tante ragioni io penso che il dibattito di oggi ci consenta di concentrarci su questa questione
E cioè sul fatto che
Noi abbiamo perso non perché abbiamo osato troppo
Posizione che affiora talora nel nostro partito nel nostro dibattito
Noi abbiamo perso perché a una giusta ambizione riformatrice che
Ci siamo dati come coalizione come partiti che la componevano come governo
Poi non è corrisposta una capacità di far vivere quella politica nella società e di farla assumere dal paese
Non sempre è stato così noi abbiamo avuto un momento di felicissima sintonia tra politica e il Paese che è stata l'Euro
Intorno all'Euro nove siamo stati in grado ITT in grado di produrre un rapporto che non è stato deficitario
Era chiaro l'obiettivo
Assume come dire percepito da una vasta opinione pubblica come l'occasione per l'Italia di superare antiche
Radicate fragilità e
Arretratezze
Era chiaro che il perseguimento di quell'obiettivo comportava uno sforzo un'assunzione di responsabilità enorme al punto che si è costruito intorno alla realizzazione del euro uno dei più grandi momenti di accordo tra le parti sociali questo Paese abbia conosciuto negli ultimi anni con un'assunzione di responsabilità del sindacato che io ricordo sempre senza la quale noi nell'euro non saremmo entrati
Erano chiari i tempi che quell'operazione
Era chiaro che ci sarebbe stato un un tempo in cui costava la tassa sull'Europa la rappresentava è un tempo in cui quel costo avrebbe dato dei benefici dopo l'ingresso nel interne di stabilità dell'economia eccetera
Intorno all'euro ne siamo capaci stati capaci di costruire un rapporto di Sintonia felice tra un'ambizione riformatrice altissima perché adesso tutti danno per scontato che ne siamo nell'euro è quasi normale ma ci ricordiamo tutti come erano non non scontato normale nel novantasei
Come novantasei fino al a alla metà del novantasette si sia stato in Italia un dibattito molto complesso no su la praticabilità o meno di un obiettivo così ambizioso non era un obiettivo di poco conto non vorrei che si smarrisce Simona l'ambizione che ma con l'obiettivo era ambizioso
Lo abbiamo reso chiaro al Paese lo abbiamo sostenuto con una politica determinata lo abbiamo conseguito il Paese lo ha condiviso lo ha capito
Molte altre volte questo non è avvenuto
Penso a come non siamo stati capaci di far rivivere un positivo rapporto di consenso del paese intorno una scelta strategica come le riforme della della scuola della formazione del sistema educativo e pedagogico del Paese
Penso a come non siamo riusciti a fare vivere intorno a scelte che pure hanno anche prodotto dei risultati significativi in termini di occupazione e di crescita nel Mezzogiorno
Dove abbiamo avuto la sconfitta elettorale più grave registrando il più alto scarto tra uno sforzo che li ha prodotto dei risultati e l'assoluto non ritorno in termini di consenso politico
Penso sul set sulla sanità allo stesso
E questo è avvenuto appunto per il determinarsi di uno scarto
Tra un'ambizione riformatrice che c'era in quei provvedimenti io
Ho trovato strano di straordinario interesse durante la lettura del libro di Barry che Berlinguer ha scritto sulle riforme della scuola che gli ha messo in campo non so quanta gente aveva chiaro avuto chiare in questi anni il profilo l'orizzonte entro cui si collocava quel progetto che in quel libro viene definito così in modo così
E noi abbiamo creduto ti abbiamo creduto dei surrogare quel tipo di deficit abbiamo creduto di surrogare quel deficit di cultura riformista che fosse sufficiente per surrogare quel deficit controriformista essere al governo
In qualche modo un vecchio vizio di una cultura che in qualche modo non si è del tutto liberata diretta anzi dirigisti sì per cui se hai le leve del comando del potere in mano il solo fatto di governare un Paese determina che la giustezza delle scelte
Raccoglierà il consenso conseguente no
Poi fare anche delle scelte che sono motivate fondate giuste ma il solo fatto che tu queste scelte le compia dal governo del paese se non fai vivere quelle scelte consapevolmente nel Paese
E nella società porno
Consentirti appunto di avere il consenso necessario che quello che è accaduto nel nostro
Non c'è nessuno appunto che intorno e perfino la politica dell'euro che io ho detto è stata felice e lo ribadisco e tuttavia non resta un problema non interrogativo a chiedersi com'è che è una Felice politica di risanamento finanziario di riequilibrio dei conti di stabilizzazione economica ecco una serie di settori sociali non abbiano percepita come utile a se se è vero come è vero che quote significative di pensionati di lavoratori di reddito basso nuovo votato più per il centrodestra novecentosedici
Quindi c'è un problema no questo è secondo me la questione
La questione che noi abbiamo scontato è un deficit di cultura e un deficit di soggetti e le due grandi questioni che noi penso dobbiamo affrontare del congresso sono come noi superiamo questo deficit di cultura riformista e come superiamo questo deficit di soggetti politici che danno
Rappresenta ne fanno vivere quella quella
Il primo nodo da deficit di cultura ma io penso che questo deficit di cultura riformista si affronta e si supera soltanto se noi facciamo infine i conti fino in conto i conti fino in fondo con tutti i cambiamenti che stanno intervenendo intorno a noi
Dalla dimensione globale che sempre di più ogni questione assume
All'assumere davvero fino in fondo la dimensione europea come la dimensione diciamo che segna assegnerà e sarà sempre di più
Il luogo di ogni scelta che attiene alla nostra vita
Ai grandi cambiamenti che hanno investito la Società italiana cioè come
Il riformismo il riformismo supera un decise di fronte ai cambiamenti
Quali che essi siano negli sui diversi versanti alla diversa scala diversi orizzonti
Non li teme non ne ha paura io condivido quello che Diamanti ha scritto analizzando il voto quando ha scritto che la sinistra
Ha perso perché ha spesso dato di fronte ai cambiamenti più l'impressione di avere paura di quei cambiamenti di essere preoccupata di proteggersi che di avere l'ambizione di guidarli governare
Questo è il punto
Questo il punto
Cioè
Se noi non affrontiamo questo nodo noi avremo altre delusioni in futuro
Perché in fondo Berlusconi è riuscito naturalmente con una demagogica lo sappiamo bene con un impasto populismo liberismo molto insidioso però è riuscito a far credere a una parte più larga di quanto non siamo riusciti a far credere noi che con lui paese sarebbe stato più libero più moderno
Più dinamico
Più capace di stare dentro una fase particolarmente
Dinamica della società
Ora questo è il i il primo grande tema
Per affrontare questo problema di una sinistra che di una questo vale per il centro sinistra non vale solo per noi di un riformismo che nelle sue varie componenti sia capace di misurarsi con i cambiamenti non subirli e di realizzarli significa affrontare il grande tema
Che io più volte posto e cito soltanto con un un titolo perché
Su questo già scritto tetto quindi quelli che sono qui sanno quello che penso da questo punto di vista affrontare il grande problema del rapporto tra modernizzazione e diritti superando una atteggiamento culturale tradizionalmente che tradizionalmente ha avuto il riformismo soprattutto la sinistra di pensare che queste due
Dimensioni potessero vivere separate quasi che la modernità è un problema di cui si occupa
Qualcun altro
Fino a pensare che se è qualche cosa che appartiene culturalmente alla destra e a noi compete quello di tutelare i diritti no le due dimensioni o vivono insieme o noi non riusciremo a far vivere quella cui teniamo di più
La separazione tra processi di modernizzazione tutela dei diritti alla fine sacrifica i diritti non sacrifica il processo di modernizzazione
Ed è tenere insieme queste due dimensioni il portato di una politica riformista e quando si dice Schroeder Blair rosa o sospende eccetera si guarda al socialismo europeo si si dice una sinistra che in questi anni
è tornata a vincere ha conquistato molti voti che aveva perso egemone nei propri Paesi perché ha fondato il suo rinnovamento esattamente sulla capacità di tenere insieme processo di modernizzazione diritti di no contrapporgli di no separati
E di essere capace dentro un processo in modalità sa di far rivivere quelli che sono i valori tipici dalla sinistra perché quelli non è che cambiano ma cambia il modo come li falliva
Io trovo che non
C'è un interrogativo che ci dobbiamo porre è serio ma ma noi abbiamo vissuto ma un fatto normale che il nostro avversario che io chiamo sempre Berlusconi centrodestra Polo e uso altre non uso mai se non per adesso per porre la questione abbia assunto come sua denominazione Casa della Libertà l'abbia trovato normale ma può il riformismo a pensare che la parola libertà può essere appannaggio del suo avversario segnatamente delle forze più conservatrici
Eppure l'estone ha suscitato nessun particolare patema
Io credo questo sia un problema
Perché noi dobbiamo rappresentare le domande di libertà di una società
E invece quante volte non abbia dato l'impressione che il nostro unico problema fosse a uno che si chiedeva libertà di di regole io sono per le regole ma le regole non sono un valore sostitutivo della libertà sono uno strumento perché la libertà di ciascuno si accompagni la libertà di tutti
Questo solo ma sono uno strumento della libertà quelle domande noi dobbiamo essere capaci di interpretare di egli rappresenta
E questo è un primo problema deficit di cultura
Riformista
E questo deficit culto riformista ci ritorno più avanti
Se anche una delle ragioni dello smarrimento elettorale del rapporto col voto Catto
Perché quel deficit di cultura riformista si è prodotto anche perché il contributo alla riforniamo poteva in venire dal personalismo cristiano
E dal pensiero no che viene da un'esperienza religiosa è stato spesso come dire sottovalutato non considerato quando dirittura come dire
Guardato con sufficienza
Secondo grande nodo vengo alla questione più politica che è stata
Il deficit di soggetto politico cioè l'Ulivo i partiti le cose che sono ha detto Tonini ampiamente anche adesso
Ora io penso che affrontare il problema di un in realtà nasce abbiamo avuto sia una coalizione debole
Che partiti debole sul terreno le riforme
è che abbiamo avuto una coalizione forte sul tema riformismo dei partiti deboli o viceversa
Abbiamo pagato una debolezza di entrambi i soggetti politici veri Forino perché io dico entrambi perché noi siamo in un sistema politico istituzionale
Piaccia o non piaccia
Che
In realtà sì obbliga a riflettere intorno un sistema due variabili
Una variabile la coalizione è una variabile sono i partiti che lo compongono il nostro sistema bipolare non è un sistema bipolare quanto meno per oggi bipartitico non sistema bipolare puri partitico ma non solo per volontà dei soggetti politici
Per assetto istituzionale
Andiamo a votare con due schede non comune no per la Camera due schiere sono la formalizzazione istituzionale di un sistema politico istituzionale a due variabili con una schiera la coalizione con altre schede i partiti in quanto tali quindi
Poi uno può dire questo non va bene va cambiato tutto giusto ma oggi noi dobbiamo fare i conti con un sistema politico istituzionale a due variabili che con la Bicamerale avremmo voluto cambiare che non ci siamo riusciti
E non vedo francamente condizioni avrebbe per riprendere
A breve poi vedremo un ragionamento che ci possa dire che nell'arco di qualche mese questo sistema politico istituzionale subirà dei cambiamenti quindi
Un sistema politico scritto nazionale a due variabili il soggetto coalizione il soggetto partitico e devota entrambi i deboli
Deboli dal punto di vista del fatto che entrambi risentivano di quel deficit di cultura riformista di cui ho parlato prima
Ed è morì perché
In questi anni noi abbiamo avuto la tendenza oscillante specularmente talora contrapporre
Il soggetto coalizione di partiti e talora altra soccorre a a contrapporre il soggetto partite alla coalizione ciascuna delle quali due scelte in in presenza di un sistema che nella sua struttura
E a due variabili avrebbe pagato e ha pagato
Taveri
Quindi
Io penso che il problema che oggi si che noi abbiamo di fronte come noi rilanciamo con forza questo
Su entrambi i fronti rilanciamo con forza sul terreno della coalizione dell'Ulivo non ha esaurito la sua funzione
Con le elezioni evidentemente non era soltanto la forma con cui il centrosinistra si organizzato per governare il Paese in un sistema bipolare come il nostro è la forma con cui si sta o al governo o all'opposizione quindi noi e questo lo dobbiamo fare vivere e far vivere l'Ulivo come soggetto unitario dell'opposizione non è soltanto il portato dell'inerzia post-elettorale
E quindi io son d'accordo con quanto detto Morando anch'io lo sento sostenuto lo sostengo bisogna andare per esempio la federazione
Dei gruppi parlamentari tartare sostanza questo tipo di di di visibilità bisogna andare a portavoce unici nelle Commissioni parlamentari
Bisogna radicare nel college collegi elettorali intorno agli eletti l'Ulivo in quanto tale
Molti lo hanno già fatto io dal novantasei nel collegio in cui sono stato detto novantasei eletto questa volta faccio vivere all'Ulivo
L'unico vive dal novantasei
Mobile sono elezioni come tale credo come tanti altri miei colleghi parlamentari eletti nell'Ulivo alla Camera al Senato
Dobbiamo questo però farlo diventare come dire una scelta di fondo quindi fare vivere l'Ulivo come un soggetto che ci consenta appunto di
Dare sostanza visibile e percepibile a partire dalla ruolo della funzione l'opposizione al fatto che l'Ulivo è la casa dei riformisti
Italia
Dopodiché
Se l'altra dimensione i soggetti politici perché appunto
Quando noi definiamo l'Ulivo lo chiamiamo l'ha chiamato anche così Giorgio casa dei riformismi
L'ha chiamata a casa del riformismo
Giustamente
Perché oggi l'Ulivo è la o dei riformisti sì no
No ma sì ma dei riformisti di diversa diciamo storia cultura esperienza no nel senso che è
Noi dobbiamo lavorare per una contaminazione delle culture mi pare che sia stata questa l'espressione che ha usato Giorgio io considero giusta ma la contaminazione delle culture futura costruisce a partire da delle certezze di identità non dall'annebbiamento delle identità
Info il processo dalla Margherita che cos'è se non la costruzione di un'identità
E fin dal momento dal primo atto di costituzione della Margherita Rutelli e gli altri sente la Margherita han detto che la pensano in funzione dell'Ulivo non indigna alternativo all'Ulivo ma in funzione dell'Ulivo
Hanno lavorato a dare Ali alla Margherita un'identità che forse sufficientemente percepibile dal profilo ai contorni sufficientemente chiari e netti ai cittadini agli elettori italiani ha fatto bene a farlo
E anzi una delle ragioni del successo e che probabilmente il profilo l'identità della Margherita apparso più chiaro e più netto di quanto non fosse la somma di quattro identità precedenti all'esistenza della Margherita almeno elettoralmente parrebbe così visto il consenso che è d'accordo
Allora io considero molto positivo che la Margherita abbia fatto questa scelta il problema è come la sinistra e questo è il tema del congresso
Fa una scelta analoga
E mette in campo
Un po'il compimento di un percorso perché anche qui non è che cominciamo da zero se no tutte le volte ripartiamo da zero ci sono dieci anni alle nostre spalle no la svolta compiuta dal pc il passaggio al PDS poi dal PDS e DS eccetera c'è un percorso no
Quel percorso però non è compiuto
Questo è il punto non è compiuto sia dal punto di vista di una assunzione definitiva di una cultura riformista vera io sono molto lieto che adesso tutti dirigente nostro partito non ce n'è uno
Che non dica
Partito del socialismo europeo siccome rivendico il merito di essere quello che ha guidato politicamente organizzativamente l'ingresso del partito nell'Internazionale socialista e di avere portato questo partito a fondare il Partito del socialismo europeo
E siccome ho ancora buona memoria nonostante l'età avanzata non ricordo che dieci anni fa ci fosse questo unanime condivisione di quella scenetta
E ricordo come molti vissero quella scelta più come una nuova forma di legittimazione che non come l'assunzione di una cultura riformista
Allora io penso che bisogna portare a compimento questo processo non come processo di legittimazione noi stiamo nel socialismo europeo non per essere legittimati noi stiamo al socialismo europeo perché esprimiamo una cultura una prassi
Un modo di essere
Che ci fa assolvere in Italia la stessa funzione che gli altri partiti che stanno nel socialismo europeo assolvono da tempo nel loro paese questo è stare lì dentro
è stata siccome la ricchezza con cui ci stanno gli altri partiti io sono lieto d'aver sentito vedere cosa che poi vedrete una mozione che depositerò e già scritta quindi non non non ho dubbi su questo c'è una citazione esplicita nella mozione l'ho scritto io faccio riferimento all'esperienza di partiti europee nelle quali per esempio i socialisti francesi il contributo dei cristiano sociali come quelli guidati da delle ore stato essenziale per il rinnovamento di quel partito che nato Epinay
Faccio riferimento alla alla incidenza che hanno le componenti evangeliche nella socialdemocrazia del Nord
Al fatto che Guterres che è presidente dell'Internazionale socialista come ha ricordato cui Tonini è un uomo di radicate e esplicite
Convinzioni religiose che addirittura hanno portato a votare come scelta di coscienza sulla porta in modo difforme dal suo partito del Presidente Internazionale socialista
Quindi l'esperienza europea ci dice che anche gli altri partiti in Europa sono partiti che stanno nel socialismo europeo essendo plurimi no nelle nelle matrici culturali
Non è soltanto un'originalità italiana questa se mai l'originalità italiane che ci arriviamo adesso altri partiti questo percorso hanno fatto prima
E questo fa sì che non ci sia contraddizione tra il dire che vogliamo definitivamente connotare il DS come un Partito del socialismo europeo e il fatto che lì dentro ci siano del
Dei compagni e delle compagne degli amici e amiche che non vengono dalla tradizione socialista italiana in quanto tale non è contraddittorio questo proprio perché accade già negli altri paesi europei
E noi vogliamo avere un partito che abbia questo pluralismo è questa pluralità
Naturalmente questo pluralismo e
Ecco gli ultimi due punti non può essere soltanto
Non si esaurisce nell'appartenenza
Questo è il punto più delicato Giorgio secondo me
Il vero problema è che la vostra presenza nel nostro partito si è tradotta in modo insufficiente non per responsabilità posta ma per sordità e tutti gli altri nell'assunzione dei diciamo della cultura politica di cui eravate portatori si è portato
E io penso che per esempio appunto quando ne parliamo di riforma del welfare state
Dello stato sociale
E qui c'è un contributo enorme che viene dal pensiero
E cristiano sociale dei cattolici democratici del personalismo da mummia in avanti
Di come rinnovare una cultura che tradizionalmente nella sinistra stata incardinata intorno all'idea dello Stato ordinamento con la cultura di cui il mondo cattolico al portatore dello stato perso c'è un'enorme no Campo dei dei di di arricchimento di innovazione che abbiamo fatto in modo assolutamente insufficiente se penso appunto alle politiche lo stato sociale per esempio noi continuiamo a ragionare per quello che riguarda
Eretta verticale
L'impresa sociale il no profit l'associazionismo ma fino a il ruolo della famiglia in una società moderna
Qui c'è tutto un campo che è elemento essenziale di innovazione quella cultura di quel deficit di cultura riformista che noi dobbiamo colmare anche questi temi nelle nelle menti centrali perché significa arricchirsi appunto di questo tipo di di di filo penso appunto
Tra l'altro voglio dire più questo essenziale per un partito come i DS nel quale non solo ci sono i cristiano sociali come componente costitutiva
Ma dove noi per esempio già oggi abbiamo per quello che riguarda la rappresentanza del mondo del lavoro pezzi consistenti di nostri scritti che militano nella CISL
Noi oggi siamo un partito molto diverso da quello che era anni fa il nostro il partito da cui veniva siamo
Dice in via
Perché non è non c'è più un rapporto solo essenzialmente no
Di come dire specularità tra per quello che riguarda il mondo del lavoro PC Ecg PC e CGIL come allora e oggi no oggi è dentro i DS ci sono evidentemente la maggioranza dei DS che viene dal mondo al lavoro ha come riferimento a CGIL ma tanti che sono della UIL tanti che sono della Circe una ricchezza anche dal punto di vista della rappresentatività sociale oltre che dell'arco stelle componenti costitutive del partito che ci obbliga a fare i conti con con questo mondo
Io ho presente la sofferenza che il partito nostro ha vissuto nelle città del Nord in occasione del contratto separato dei metalmeccanici
Perché c'erano nostri scritti i nostri dirigenti
Che stavano nella CGIL nostri scritti nostri senti che stavano sita nella UE nel momento in cui c'era la separazione il problema serio
Quindi noi tra l'altro grande tema dell'unità sindacale è un grande tema politico che noi dobbiamo rilanciare con molta forza e son d'accordo con Giorgio che la posta questa questione
Come una grande questione finisco diciamo ultimo te e il rapporto allora tutto questo come sta nuovamente con l'orizzonte europeo se
Lo sforzo di fare in modo che
Il se sia capace di guardare non soltanto diciamo
Alla famiglia socialista ma anche ad alto ma questa è una riflessione che nel se Trizza
Non è che dobbiamo essere noi
Diciamo a spiegare anse che c'è questo problema dirigenti del se hanno ben presente qual è l'articolazione politica che si sta determinando non solo in Italia in Europa è come sempre di più appunto bisogna fare i conti con una dialettica che centrosinistra centrodestra non soltanto sinistra destra e quindi
Io penso che qui c'è un tema importante che nella riflessione foglio fine su questo
Nella riflessione politica italiana è stato poco presente
Torino ha detto una cosa molto giusta io condivido
La crisi del unità politica dei cattolici in Europa che ha portato la trasformazione del PPE dal partito dei cattolici del partito i conservatori partito dalla crisi della DC Italia giusto
Perché
Perché in realtà l'Europa è stato costruito lungo due assi l'asse istituzionale è stato l'asse franco tedesco
Ma dal punto di vista politico questo in Italia una cosa che noi non abbiamo mai sufficientemente messo in rilievo e la sinistra per le ragioni per cui era all'opposizione non tendeva a non voler riconoscere ma l'Europa dal punto di vista politica per quarant'anni è stata costruita intorno all'asse delle due grandi democrazie cristiane quella tedesca e quella italiana i due assi che hanno costruito l'Europa sono stati l'asse franco tedesco sul piano istituzionale che però non si poteva tradurre data la crisi della Quinta Repubblica
E la Quarta Repubblica la nascita la quinta Repubblica in Francia in un asse politico perché le famiglie politiche francesi sono distoniche rispetto ad altri fatti meglio europee
E allora sul piano politico l'asse portante del processo di unificati integrazione Roth è stata l'asse italotedesco io ricordo che mi colpì
Quando Martinazzoli venne eletto nell'ultimo tentativo disperato di salvare la democrazia cristiana
Ventiquattro ore dopo il primo viaggio che fece accompagnato da inciso richiamare il primo atto politico fonda la parola concorda
Perché quello era il grande assente
La crisi radici italiane ha segnato non so la crisi l'unità politica dei cattolici in Italia che si è unità politica dei cattolici e dei cristiani visto che in Europa non ci sono solo dimenticato
No negli altri paesi come componente essenziale di Nembro
E il Partito Popolare è cambiato per questa questo consegnai son d'accordo la riflessione che ha fatto Tonini Consegna specularmente a Trieste e come dire il problema di fare di rispondere no specularmente cioè nel momento in cui si rompe l'unità poi dei cattolici e cioè in Europa c'è un pezzo di cattolicesimo e di cristianesimo politico e sociale che si colloca sulla fonda proprio ad una fronte progressista noi come li diamo un aggancio una sponda no
Tema della discussione io penso quindi allora da questo punto di vista l'Ulivo come la casa dei riformisti e i riformismi
E può costituire davvero un punto di riferimento essenziale no per questa riflessione e ha un forte partito chiaro nella sua identità
Di sinistra riformista socialista europeo dentro l'Ulivo come noi vogliamo che diventi DS diventa un ponte essenziale per costruire questo un tramite essenziale per costruire questo
Esattamente il contrario di quello che qualcuno paventa se costruiamo dei DS che siano forti e chiare nella loro identità socialista allora questo pregiudica che noi possiamo ora costruire un rapporto tra PSE Ulivo no
Perché è un partito forte chiaro nei suoi connotati come Partito del socialismo europeo in Italia riconosciuto come tale nella famiglia del socialismo europeo diventa un ponte un tramite anche per favorire un rapporto no tra
L'Ulivo Ethics ecco io penso che queste sì alle questioni
Intorno a cui noi dobbiamo discutere
Come si vede un dibattito politico serio
Poi si traduce anche in persone ma che non può essere ricondotto soltanto i profili delle persone
Io ringrazio Tonini gli amici i compagni che ci hanno offerto questa occasione io anch'io come già detto Morando attraente mi sforzerò di tenere conto delle cose che Tonini ha detto in parte ho già detto
Nell'uso tenuto conto tenuto il precedente riflessioni nella elaborazione nella stesura dei mozione presente
Cambiata per la pausa per il pranzo
Riprendiamo
Ai puntuali alle tre
Giorgio fosse rispondere alle
Finché non ritrova io interni dura al centro destra
Bene salvo verifica
Angela Romano PremiumC fotografi
Ce lo consentono riprendiamo quasi in perfetta una rivelatori del nostro Consiglio nazionale questa
Prima di dare la parola naturalmente saluto calore con affetto Giovanni Berlinguer che qui da noi
E volevo segnalare che naturalmente sono aperte le iscrizioni a parlare
Dopo l'intervento
Di Berlinguer continueremo il dibattito a porte chiuse
Nel senso che cercheremo di protettori referto forno a microonde questo era era una cottura una buona lettura
Più adeguata alle nostre terre naturalmente
Chiedo scusa
Naturalmente le iscrizioni a parlare sono aperte quindi tutti coloro consigliere nazionale che desiderano farlo sono pregati di iscriversi è chiaro che se riusciamo noi vorremmo chiudere il dibattito entro questa sera io rivolgere un invito molto persuasivo ad una vera invenzione ecco perché si riesca a stringere stasera il consigliere nazionale a chiudere questa sera il processo se non ci riuscisse come voi sapete noi avevamo indicato
Queste eventualità sulla sulla circolare enti scivolare a domani mattina ci sono le camere disponibili per l'accoglienza per la notte e quindi problemi organizzativi e operativi da questo punto di vista non questo è l'invito che volevo rivolgere darei la parola adesso Giovanni per il
Io ringrazio molto per questo indirizzo
Non è la mia prima uscita pubblica c'era stato altri della mia vita
La prima in questa funzione
Il candidato fra altri
Alla segreteria dei DS confesso
Che avrei preferito
Rispondere a vostre domande piuttosto che
Esprimere da da dietro il tavolo
Le mie opinioni e neo lentamente comprendo anche questi rituali a cui spero in un abito armi troppo
E premetto che la lettura anche se un po'affrettata della relazione Giorgio Tonini
Mi ha dato una chiara impressione di aria fresca di te
Di una schiettezza critica nell'analisi della sconfitta
E soprattutto di un forte richiamo alla politica
Che manca ancora nel dibattito
Che viene eccessivamente personalizzato risulta risolto in questione di inquadramento oggi decisioni sui vertici e così via per fare un esempio ieri sono stato intervistato da un giornale radio che ne ha fatto tre domande
Che pensa della dichiarazione di Piero Fassino secondo cui lei sarebbe un candidato di transizione
Uno due che pensa delle dichiarazioni che sono state espresse sulle dichiarazioni di D'Alema
E terzo che pensa con la proposta di Morando di allearsi con la mozione Fassino purché la mozione Fassino tenuti a presentare il presentare D'Alema come presidente del partito
La politica che si avvita su se stessa
E poi le questioni che non hanno alcun senso perché fortunatamente tutti i candidati alla segreteria del del nostro partito sono candidati transizione vengono uniti personale
E perché sarebbe assurdo precostituire l'organigramma
Del futuro consiglio nazionale
La decisione se si deve fare un nuovo presidente e chi espropriando in questa maniera il Congresso delle sue facoltà
E intanto però la politica procede
Procede per altre vie
Faccio soltanto qualche accenno al fatto che nelle ultime settimane
Peggiori mali che affliggono l'umanità
Non hanno avuto risposta
Mi G otto non ha avuto certamente risposta alla questione della salute
Con stanziamenti minimi
Rispetto alle esigenze assai inferiori a quello che era stabilito dalle dalle corti internazionali lo zero sette per cento del prodotto interno lordo
Distribuiti peraltro da un organismo a cui presiede la Banca mondiale responsabile direttamente
Della diffusione delle malattie
E dello scardinamento dei sistemi di assistenza sanitaria pubblica nei Paesi poveri
C'è in Sudafrica una conferenza sul razzismo
Colin Powell ha dichiarato che non partecipa
Per il timore che venga approvato una risoluzione
Contro sionismo considerato quale razzismo vada compatta si faccia sentire
Non è detto che gli Stati Uniti d'America devono avere sempre la maggioranza dei consessi internazionali
L'ambiente bus ha ritirato la firma all'accordo di Kyoto
Per pagare il suo tre punto a coloro che l'hanno eletto
Ma
Togliendo
Un tributo di speranza alle future generazioni
E per la fame il governo Berlusconi ritenuto che l'incontro tra fossi potrebbe rinviare di due anni ora io non so quanto tale incontro possa avere influenza sulla lotta
Contro la fame nel mondo
Se non ha alcuna influenza non lo si faccia passiamo influenza si faccia ora
Perché gli affamati
Non spetta
E abdicare a una funzione internazionale dell'Italia
E alla presenza stessa della FAO perché io mi aspetterei da un giorno all'altro per l'afa o dica se qua non ci fate riunire lezioni altrove
Mi pare
Lei vere il prestigio internazionale dell'Italia
Sul piano nazionale
La casa della libertà continua la campagna elettorale non ha mai interrotto non ho saputo distinguere
La fase della lotta della politica
Anche aspra da una fase della Costituzione
Una volta avuto il governo esercizio
Questo potere
Decida
E le decisioni che ha preso vanno fondamentalmente nella difesa degli interessi privati del presidente del Consiglio
Successione
Abolizione del reato di falso in bilancio
Ma affidamento del conflitto di interessi e a
Persone nominate da dalle Camere in cui c'è la maggioranza
Della Casa delle Libertà
Lavora per la cancellazione di conquiste storiche dei lavoratori e cittadini delle donne
E tende a esasperare i conflitti sociali
Precostituendo un'atmosfera di rischio pericolo per la quiete pubblica per qualunque manifestazione intenda contrapporsi alle decisioni del governo
Ho sostenendo che l'ordine pubblico in questi casi l'utero mantenere
Dimostranti a Genova oppure i sindacati
Se occupano le piazze come loro diritto
Di fronte a questi fenomeni
C'è l'esigenza di un'opposizione forte
Che sia
Sempre democratica è sempre propositiva
Per tornare a vincere
Ho visto che la scadenza che viene proposto è quello del due mila sei va benissimo
Però l'importante lo si potrebbe fare prima relazioni no no Marcinnò Mark soprattutto io credo che noi dobbiamo tornare a vincere ora per ora nella coscienza dei cittadini
Quelli che abbiamo perduto
E ricostituire intessuto di speranze
E di aspirazioni che non possono coincidere soltanto con la parola d'ordine
Sacrosanta soprattutto per chi è povero a Rizzitelli
Ma te devono comprendere un arco molto più vasto di interessi
Individuali e familiari e collettivi
Tornare a vincere in un sistema bipolare mai consociativo
Ci può essere
Una politica bipartisan per esempio nel campo della politica estera accaduto molte volte in Italia come è stata durante il governo della Democrazia cristiana la politica bipartisan
Dell'Italia nei confronti del Medioriente
Condivisa da tutti
Ci può essere una politica bipartisan ci deve essere la lotta contro il terrorismo
Non è detto che
Questa politica di Frances debba esprimere nero accusato di terrorismo chiunque contesta le decisioni del G otto
Ho
Nel sostenere che oltre alla NATO bisogna
Che di cui facciamo parte e di cui vogliamo far parte bisogna anche scatenare un'altra corsa al riarmo con lo scudo spaziale
Un sistema bipolare ma consociativo di cui perno deve essere
La coalizione dell'Ulivo che va rafforzata
Che va strutturata come il sistema democratico partecipativo
Presente nel territorio
Di cui faccia parte
Una forte componente di Sinistra democratica
Io ho letto nella prima pagina che
C'è il rischio di uno sterile richiamo identitario
Sotto due aspetti l'esaltazione del professionismo politico di una scuola di militanza che si è fatta certo amministrativo di governo io credo che questo ceto politico che ha avuto dei meriti ma
Penso anche che
Possa costituire un blocco
Verso la partecipazione all'afflusso di nuove energie
E poi rischi di essere autorizzato Tutino io nel novantuno scritto un libretto
Intitolato implicanti
Contro questa tendenza all'auto replicazione del del ceto politico e poi conseguentemente pubblici servizi interrompere la mia
Partecipazione in Parlamento essere stato incoerente se non l'avessi fatto
E dall'altro lato
Invocare un bagno rigeneratore della memoria di una storia che si vorrebbe incontaminata
Qualcuno mi ha presentato come esponente di questa
Richiamo al passato incontaminato
E verità questo passato
è stato grandissima importanza
L'esperienza del Partito comunista italiano come struttura portante della democrazia dalla Resistenza alla Costituente alle lotte del lavoro alle lotte per le donne per l'istruzione
Fa parte del storia d'Italia
Fa parte della storia d'Italia anche la sua subordinazione agli interessi dell'Unione Sovietica durata troppo a lungo
Il suo c'è il suo centralismo
Venato spesso l'intolleranza
E
Il non essersi aperto sufficientemente ad altre culture
E proprio su questo che occorre insistere
Cioè sul fatto che ci sono dei temi che non appartengono organicamente alla storia del Partito comunista
Che prima di tutto di appartengono poco i temi della libertà personale e dei diritti individuali
Che sono stati portati avanti come interessi collettivi e quindi anche
Come conquiste dei singoli
Ma per esempio nel campo del welfare è stato una grande estensione
Delle misure
Per difendere i malati per assicurare le pensioni verso sostenere questo poco
Le famiglie e così via non si è mai venuta l'idea di un welfare che fosse al tempo stesso universale e personale
Personalizza
E una delle ragioni e che non sono state integrate comprese altre culture
Altre culture progressiste
Ed io credo che noi dobbiamo attingere non solo a queste strutture ma anche
Del presente ma anche ad altre culture del passato
Io confesso che negli ultimi tempi
Ho letto molto più Adam Smith che Marx
Ho riletto la ricchezza delle nazioni
Io ho letto per la prima volta
Fra affatto di Adam Smith che hanno avuto la stessa fortuna
Che intitolato la estivo vi opporrà al sentimento una Teoria dei sentimenti morali e ci sono molte connessioni tra i libri
Perché nel Teoria dei sentimenti morali Adam Smith sostiene che l'esigenza fondamentale di ogni individuo e di essere riconosciuto dagli altri come tale
Per le sue prerogative e i suoi difetti i suoi pregi
Possibile poteri scherzando che
Questa cosa l'ho sentito molto personalmente in queste ultime settimane perché io sospetto identificato con un cognome piuttosto che come
Cosa che non mi dà ombra intendiamoci
Ma che un po'mi disturba
Soprattutto quando questa è stata considerata come un'operazione mediatica
Piuttosto con una scelta
Probabilmente sbagliata ma sicuramente personalizzata nei miei confronti non nei confronti di altri
E nella richiesta delle Nazioni Adam Smith dice
Che non è ricco un Paese
Nel quale
Una parte maggiore o minore della popolazione sia priva di mezzi di sussistenza ed esercitare le proprie facoltà vitali e intellettuale
Ed io mi sono appassionato ai Parioli penali e sono assai diversi da neo liberino letteraria che pensano soltanto ad accumulare ricchezze al più presto possibile e con tutti i mezzi possibili
Rimanendo totalmente insensibili al destino del genere umano
Questa è la realtà
Ora in questa prospettiva
Io ho inquadrato
Le considerazioni che mi sembrano centrali
Relativi al vostro disagio
Che sono a pagina dieci
Romano
E
La conoscenza e l'altro assoluta
Visaggio per difficoltà dell'unità sindacale io aggiungerei
Per la debolezza dell'insieme della strutturazione della democrazia di Max
E non può essere quella del passato ma che deve avere una base articolata secondo le categorie gli interessi i territori eccetera
Disagio per
Ricorrente contrapposizioni su temi così netti eticamente sensibili a cominciare da quelle relative alla bioetica
Io su questo vorrei aggiungere che insieme a Giorgio Tonini Rosi Bindi e altri abbiamo elaborato alcune pagine che stanno scritte nel programma dell'Ulivo
E che mi sembra rappresenti non terreno comune
Superando posizioni estreme
E per esempio dicendo con tutta chiarezza che il problema fondamentale riguardante la porto che
Rimane
Un dilemma morale
Che non può essere esaltato come una conquista
Ma che un trauma
Che non può essere affrontato
Con la persecuzione giudiziaria
Il problema fondamentale la prevenzione dell'aborto
Il che implica
Da parte delle forze laiche
Comprendere che questa previsione poi si può essere anche successiva
All'avvio di una gravidanza
E terre consiste nel porre le donne
In condizione di scegliere effettivamente tra le varie possibilità anche quella di proseguire la gravidanza ed essere aiutati a proseguire
Non certo con un milione
Che mi sembra offensivo
E quindi io credo che anche su questi terreni ci possa essere un
Un confronto positivo
E infine
L'abbassamento della tensione morale
Ma su questo non vorrei aggiungere niente perché mi sembra
Che
C'è un accordo profondo almeno
Da parte mia
Che tensione morale non vuol dire solo non rubare
Cosa che
La straordinaria maggioranza dell'amministratore di centro sinistra a partire dai Comuni fino al Governo affatto
Non ha rubato ed è la prima volta nella storia della repubblica per cinque anni non c'è un sistema di scandali occorre un sistema di governo
Ma vuol dire moralità dell'agire politico l'interesse dei lavoratori dei cittadini interesse del del paese
Io vorrei aggiungere che
Ho sentito da varie parti
Che c'è un disagio anche in altri
Tra i cofondatori
Prego cofondatori del DS
E mi sembra che questo disagio è pienamente giustificato
Vorrei dire
Che di questo son convinto da dieci anni
Perché una delle cose più gravi che mi colpì al congresso di Rimini
Oppure partecipa ai favorendo momento guidato da da Occhetto
Fuga c'era un lo straordinario afflusso di personalità movimento di idee che provenivano da altre fonti
E che quando strattoni decidere degli organismi dirigenti del PC
Sì voto o al Consiglio nazionale per correnti
E chiunque era venuto lì per iscriversi a un'idea
Si dovette scrive una corrente sotto il le forche caudine delle correnti per poter partecipare alla direzione del Partito comunista
E questo fenomeno si è ripetuto senta
E noi dobbiamo spezzare questa chiusura
Valutando le persone non solo in base alle loro farcita personalmente Aselli nei che la rappresenta nel senso quarto
E che possono alimentare efficacemente
Una rivitalizzazione del partito
Io non vorrei aggiungere altro perché mi pare che già parlato troppo vorrei solo dire che per la prima volta abbiamo un congresso aperti
Anche gli altri un certo livello di apertura in cui non ci sono soluzioni precostituite
Non ci sono anche se qualcuno l'ha detto prima ancora che si aprisse la discussione
Maggioranze sicure di vincere
E in cui quindi il voto dei singoli iscritti
Delle assemblee di sezione
Ha un'importanza straordinaria
Deve essere un voto libero
Informato
Frutto di un dibattito pacifico
In cui sorgono anche elementi di unità
E di convivenza che molto spesso mancano ed il rispetto
Per i singoli comparti
E da cui emerga
Una forte volontà di lottare uniti dirottare nell'Ulivo
Di fare opposizione
E di tornare a vincere
Bene
Ringraziamo anche
Giovanni
Per questo intervento
E diamo inizio alla fase alla seconda fase della nostra giornata che e quella della discussione sono molti
E amici che si sono iscritti a parlare
Darei la parola subito a Carniti poi Maselli
Mila
Giovanni
Nato San alto