La cosiddetta "Commissione Brambilla" ha presentato lo scorso 2 Ottobre la "Relazione sull'andamento della spesa previdenziale"

Lo scorso due ottobre è stata presentata la relazione che il frutto finale dei lavori della commissione di esperti presieduta dal sottosegretario al Welfare Alberto Brambilla la commissione ha lavorato nel corso di quest'estate negli ultimi mesi
Per verificare l'andamento della spesa previdenziale e i risultati della riforma Dini e della successiva riforma Prodi questo stesso testo così costerà poi una base di partenza per i dialoghi con il sindacato Confindustria che ci sarà nei prossimi giorni ricordiamo anche
Che da giovedì diciotto partirà appunto il confronto tra governo e parti sociali sul tema delle pensioni ma anche sui contenuti portati nella libro bianco sulla mercato del lavoro prodotto questo della commissione presieduta dal sottosegretario al Welfare Sacco ogni occupiamoci però in quest'occasione solo del tema della previdenza dunque lo facciamo con un esperto di questo settore la professore Giuliano Cazzola
Per cominciare qual è la sua valutazione globale sul lavoro compiuto dalla commissione presieduta dal sottosegretario Brambilla
Do do un giudizio complessivamente positivo della della commissione lo ha definito un lavoro serio onesto e documentato sinceramente io mi aspettavo molto di peggio Perrelli indiscrezioni siano state sulla stampa avevo paura che ci fosse una specie indirizzo politico al drammatizzare la situazione invece dall'analisi è molto molto puntuale molto precisa e ci sono dei giudizi
Che io condivido molto netti sull'esigenza di intervenire
E poi va be sul piano delle proposte che è stato una scelta politica di
Farle solo in parte e di lasciar intuire
Però le proposte più o meno si conoscono sono più o meno quelle che che circolano da anni nel dibattito nella lettera ora importante l'analisi Cetto come diceva lei i sindacati sembra vicina capisce ma che non so se sono uno lei continuava a dire che le cose vanno bene
A quanto pare anche per il ministro al Welfare a Maroni il risultati della Commissione sono solo dei suggerimenti lo stesso Maroni in linea con quanto lo dice da parecchio tempo Umberto Bossi parla di non toccare minimamente le pensioni la Lega non si farà promotrice di un'azione di riforma del sistema pensionistico c'è una distanza allora tra quanto dice e nel lavoro fatto da parte del sottosegretario Brambilla e il titolare del dicastero Maroni
Ma guardi io sinceramente ma aspettavo appunto proprio visto queste posizioni della della lega del ministro ma aspettavo un rapporto meno rigoroso però devo prendere atto che il rapporto funzionale agli abbastanza rigoroso del resto il ministro Maroni la presentato almeno quando l'ha presentato i primi di ottobre
Senza senza diciamo edulcorare edulcorare nulla chiarito che è venuto il momento delle scelte politiche
Si dice che
La riforma delle pensioni dovrà andare in un collegato
C'è tempo circa un mese no predisporre questo collegato propedeutico al collegato dovrebbe essere una una trattativa una un confronto con
Le parti sociali che non mi pare ancora sia sia partito sia sia avviato quindi non sarebbe la prima volta ecco che una legislatura si apre con un contributo importante sul piano delle pensioni
Sul piano del welfare che poi dopo finisce a coda di pesce voglio ricordare nel mille novecentonovantasette dello sforzo che fece la commissione Onofri con un una serie di rapporti molto buoni molto elevati
Che affrontava un po'tutti i settori dello stato sociale che sinceramente non si può dire che poi abbiano avuto un seguito apprezzabile non vorrei che questa legislatura che pure cominci data molto liscio declina che ha avuto non in ottobre io credo due momenti alti con il rapporto Brambilla e con il rapporto Sacconi chiediamolo Cosimo dell'la sul libro bianco sul mercato del lavoro che anche anche questo contiene un sacco di proposte interessanti ecco non vorrei che poi tutto finisce anche qui a coda di pesce
Entrano nel merito delle linee guida della relazione Brambilla che pure abbracciando uno scenario molto basso dal due mila al due mila cinquanta mette subito in evidenza
Una serie di a spetti critici il primo è la questione dell'aumento negli anni della spesa previdenziale e l'altro è quello del rapporto tra la spesa previdenziale il prodotto interno lordo un rapporto questo che potrà mantenersi buono solo se il PIL si mantiene sul due virgola cinque per cento
Ecco professore c'è una contraddizione però questo dato è stato già visto al ribasso dopo i recenti fatti è già stato ricalcolato attorno al due virgola tre per cento con su possibilità di rivederlo nuovamente
In meno se la valutazione si basa su questo punto le considerazioni che ne possono essere tratte sono già tutte da rivedere
Sì sì certo comunque al di là delle
Di questi aspetti legati molto alla congiuntura c'è da dire che c'è un quadro abbastanza rigoroso della situazione esistente nel senso che si traccia una una visione uno scenario e trasformazioni che sono intervenute sia per quanto riguarda il numero delle pensioni sia per quanto riguarda
E il peso delle pensioni sul prodotto interno lordo sia per quanto riguarda anche la l'incremento reale del la pensione media e
I ci sono alcune valutazioni che lega hanno il deficit pensionistico alla situazione
Di bilancio complessiva e questo è un analisi che è difficile vedere fare io sostengo per esempio che i un po'un Paese chi nel giro di un paio d'anni nel due mila e tre deve pareggiare il bilancio
E che ha un deficit pensionistico in senso stretto nell'ordine dell'uno e mezzo per cento a cui va aggiunto un pure virgola tre per cento che è l'apporto dello Stato alla alle prime
Simoni e e finisce per a vere un un problema finanza pubblica uguale al problema pensioni
E quindi lo dobbiamo collocare questi tira avanti anche nel contesto di finanza pubblica cui andiamo incontro poi va be si è parlato in tutti questi anni la Coppa mi pare che la il rapporto Brambilla confermi che la gobba ci sarà ci sarà e sarà prestabile c'è una tabella che mette in evidenza
E gli andamenti e
Della stesa nel decennio Novanta se noi consideriamo tutto il decennio l'incremento medio è altissimo quali del sette per cento l'anno
Se noi consideriamo invece i vari periodi si sono avuti nel decennio vediamo una fortissima cresce nei primi anni novanta e poi vediamo che le riforme hanno pesato nel senso che poi e la crescita al
Lenta e non solo per effetto del calo dell'inflazione però poi sotto periodi futuri due mila uno due
E cinque due mila e sei due mila e dieci vediamo che la spesa torna ripartire anche se non a livelli
Chi erano i primi anni impellente il decennio scorso sono però sostanzialmente la curva la coppa è un malanno che il sistema pensionistico deve aspettarsi
La relazione della commissione Brambilla parla diffusamente della riforma Dini naturalmente e ne parlai in termini positivi anche se descrive i suoi affetti limitati nel tempo e con un'efficacia definita nativa appunto alla stretta sulle pensioni di anzianità lei è d'accordo con questa lettura
C'è una cosa molto curiosa che riguarda sulla tenuta dei conti con la riforma Dini lo legge tre tre cinque mila centonovantacinque una bellissima tra ben la che è raro trovare una legge dove erano previste in nell'arco di un decennio mille novecentonovantasei due mila e cinque
Tutti i risparmi o i maggiori costi
Le diminuzioni di spesa le maggiori entrate che derivavano dei cinque provvedimenti qualcosa singolare che il mancato decollo
Dei fondi pensione
Farà risparmiare allo Stato nel decennio circo otto mila miliardi in quanto i fondi pensione erano indicati nella tabella come una un costo che derivava dalle agevolazioni fiscali contributive previste per i fondi pensioni stessi e nei primi anni di diciamo questo corso è stato assolutamente marginale nel senso che i primi anni sono risparmiati quasi quattro mila cinquecento miliardi e Nenni nell'intero periodo si risparmieranno circa poco più di otto mila miliardi questo punto la dice lunga lo questo strumento doveva servire a ad aiutare a sorreggere la luce il primo pilastro invece sostanzialmente è venuto in soccorso
Del primo pilastro diciamo con un lucro cessante proprio
Un tipico paradosso tutto italiano senta professore invece
Due suggerimenti che timidamente la relazione della commissione da riguardano la necessità di intervento sull'età pensionabile
Ma questo più chiaramente la necessità di passare in più in fretta possibile dal sistema retributivo a quello contributivo
Sì sono queste le ha proposto il passaggio dalla dal contributivo al retributivo sia pur dal dal retributivo al contributivo si oppure approvata discorsi un ci pare si fa capire insomma che esiste un problema dell'età pensionabile anche se non lo si dice chiaramente però tra l'altro ci sono delle tabelle molto interessanti che riguardano come si è alzata
Dalla novanta al novantanove in alcuni casi dal novantadue al novantanove l'età pensionabile di fatto per la pensione di anzianità si scopre che il contributo maggiore allevamento dell'età pensionabile di fatto l'hanno data i lavoratori autonomi i pubblici dipendenti
Mentre invece nel campo del lavoro dipendente privato in un anno diciamo conosciamo in dieci anni grosso modo la l'età effettiva è aumentata di un anno siamo ancora ora intorno ai cinquantacinque anni novantanove Ramon Coglitore cinquantacinque e questo la dice lunga tenga presente che anche se il rapporto Brambilla dice che Fondo sul versante delle pensioni d'anzianità soprattutto per effetto della della riforma Prodi per la correzione del mille novecentonovantasette abbiamo ha avuto risultati migliori rispetto alle previsioni
E va be volendo si può riconoscerà credo sia vero e pur vero anche il conto l'ha fatto il che nella in un rapporto presentato prima dell'estate in tutti i settori dal mille novecentonovantasei quindi dall'entrata in vigore la riforma Dini al due mila
Italiani al da pensioni di anzianità sono stati un milione duecentotrenta mila
Talmente credo una città come Milano
Che la la riforma Dini avesse abrogato l'istituto probabilmente onorevole fu risparmiato quaranta mila miliardi
Senta professor Cazzola tornando invece alla questione della previdenza integrativa che abbia qui abbiamo già accennato precedentemente il mancato decollo dei fondi pensione e soprattutto il fatto che laddove siano stati attivati si tratta soltanto pochissime realtà ma tutela Grande industria perché nella piccola impresa così diffusa in Italia non c'è stata la volontà di ricorrere a questo strumento di dar vita
Appunto ad un piano di prevenzione integrativa
Il problema è
Probabilmente Complesso non è che c'è una risposta unica univoca per quanto riguarda il carico per Ciampi probabilmente diciamo queste categorie hanno già pensato da soli
A coprirsi ad a trovare degli strumenti sul versante individuale per quanto invece riguarda il lavoro dipendente e ci sono dei dati clamorosi no per esempio il numero della dei dipendenti aderenti ai fondi pensione occupato in un numero molto unite il maggior numero è occupato in numero molto limitato di comprese crescono le imprese più grandi secondo me la la spiegazione deriva dal fatto che essendo questi fondi negoziali costruiti a ridosso dalla contrattazione collettiva e su iniziativa delle parti sociali
Entro nel giro solo le fabbriche i posti di lavoro che sono collegati alle parti sociali che proprio un problema di
Gli dico legamento sommarie sappiamo benissimo che
I sindacati ma anche la stessa Confindustria arriva solo al a fino a un certo ambito associativo non fa molta fatica a raggiungere l'universo dell'impresa
E secondo me questa è un po'una spinta negativa di questi di questi fondi che sono fatti a immagine e somiglianza dei soggetti rappresentativi che sono abilitate costituirsi
Anche contro gli atti gli aderenti i giovani sono pochissimi
Lo sono perché non hanno risorse e spesso non hanno un lavoro stabile ma anche perché sono poco presenti nei posti di lavoro collegati
Quindi è un discorso che si rivolge alla quale sindacalizzati altro tema è quello della rapporto tra occupati e pensionati con questi ultimi in aumento e la relazione nel riferire sia ciò parla di questioni legate la rigidità dell'organizzazione del lavoro e della scarsa flessibilità delle con dazi condizioni contrattuali si poteva dire di più con più chiarezza in questo caso
Beh sì certamente certamente lei tenga conto che noi viviamo un singolare paradosso vi fu una fase nella quale
Sistema pensionistico dal lato delle prestazioni da il meglio di sé da alcuni anni dal meglio disse
Alcuni anni orsono dava ancora il meglio del meglio ancora prima della riforma non nel senso che arriva l'appuntamento con la pensione
E come se fosse la luce una stella spenta un mondo del lavoro che in realtà diciamo ad attraversato il deserto sommano un mondo del lavoro i nel quale in esaurimento no quello dalla Società industriale quello del lavoro stabile delle lunghe anzianità di servizio io e
E e ed è quindi in condizione di usare al meglio norme generose quindi noi viviamo un periodo in cui diamo pensioni come non l'abbiamo mai date
Lei pensi che ogni anno
Escono dall'universo pensionistico per ragioni naturali purtroppo perché lasciano questo mondo
Circa cento mila pensioni di invalidità
Uomo le pensioni dei tagli a povera dell'Italia degli anni Sessanta degli anni Settanta no che attraverso la pressione rivalità trovava anche una diciamo una tutela sociale Risk destabilizzazione che erano intervenute nell'economia all'immigrazione dal Sud verso il Nord l'emigrazione dall'agricoltura verso le industrie così ricca e sono pensioni diciamo un grosso modo i dodici milioni l'anno
No mentre entrano
Duecentocinquanta mila pensioni di anzianità che sono pensioni che vanno da trentasei a grosso modo trentotto milioni l'anno comunque sono tensioni al di sopra dei trenta milioni come dato medio e nuove tensioni no questo la dice lunga no che abbiamo un una dal versante delle uscite dal versante decretazione abbiamo un un grosso
Il ricambio qualitativo senso migliorativo del dello stock delle pensioni no mentre sul versante della contribuzione abbiamo una una destrutturazione
Nel senso che abbiamo contribuenti che sono senza dubbio più poveri di quanto lo fossero i contribuenti delle generazioni precedenti se pensiamo che su sei nuovi su dieci nuovi occupati sei sono collaboratori coordinati continuativi che lavoro a tempo indeterminato e ormai è una rarità
Noi ci rendiamo conto che abbiamo invece un logoramento Della Valle dei contribuenti
E tra l'altro il costo del sistema pensionistico è una delle ragioni
Su che provoca la destrutturazione del mercato del lavoro lei pensi che dell'industria manifatturiera cento lire di retribuzione lorda
Diventato centoquarantotto lire con gli oneri sociali
E in tasca al lavoratore al netto della prelievo fiscale e contributivo restano settantadue lire
Sono sessantasei lire di Cuneo trentatré vanno le pensioni
Quindi Vieri diamo
Una situazione di insider no che mantengono la loro condizione a costi sempre più alti questi costi sempre più alti sono un ostacolo perché altri uterino perché Ford
Il movente Rino
Che quindi viviamo questa situazione paradossale lei pensi che oggi piani taglio una situazione siffatta del mercato del lavoro ufficiale
Al di sopra i cinquantacinque anni abbiamo un tasso di attività che di poco superiore al quaranta per cento
E dal lato opposto ben prima del dei trentaquattro trentacinque anni e difficili che un nuovo occupato abbia una posizione stabile quindi abbiamo un sistema di welfare che poggia su un segmento limitatissimo
Con è un sacco di gente che che ne esce dannunziana e magari va a fare altri lavori è un sacco di gente che non riesce a entrarci da giovane
è un costo ovviamente altissimo Bipielle le prerogative di quelli che sono dentro
L'ultimo tema che volevo sollevare con le professor Cazzola riguarda il miglioramento delle pensioni minime qual è la sua opinione al riguardo
Guardi io so che la cosa anche abbastanza caro ai radicali quali hanno presentato anche un Progetto di legge inizia popolare sono raccogliendo le firme dove cerca di trovare dei risparmi diciamo del del sistema che con grado di finanziare un miglioramento delle pensioni più basse e io credo che su questa strada soprattutto se si volesse essere rigorosi coraggiosi e buoni possibile
Risparmiare all'interno del sistema favore del di una redistribuzione terreni più bassi però il il tema del delle pensioni al minimo delle pensioni sociali soprattutto quello delle pensioni è un tema molto delicato io lo chiamerei è una specie di Generale inverno
Dove insomma Cirini seri non ci si è sì più lei tenga conto che oggi una pensione integrata al minimo di settecentoquaranta mila lire mensili circa poi chi si trova in particolare condizioni di reddito anche delle maggiorazioni sociali a seconda dell'età può arrivare anche oltre novecento mila lire
Ma ragioniamo di questi di queste persone che si trovano sul settecentoquaranta mila lire se io porto queste persone asset basse percentuali fino a un milione
E mi chiamo immediatamente il problema di chi di suo senza avere un'integrazione al minimo prende ottocento mila lire ottocentocinquanta novecento dieci mila lire no il quale abbiamo attuato con i propri contributi Unipol riversamenti questo trattamento e in una un'integrazione al minimo perché superiore a livello garantito dallo Stato
E questo procede passare davanti delle persone Honda l'integrazione dello stato e quindi prego per pretende a buon diritto di avere anche lui
Di essere portato anche lui a un milione euro questo ovviamente apre la stura a ulteriori cali ulteriori interessati ulteriore fattispecie e quindi quali evitare molti costi ma a quel punto chi si trova un milione centocinquanta mi su che probabilmente ha qualche problema
E allora io credo che invece che fare delle campagne quindi generalizzate
E sarebbe opportuno magari cercare di affrontare le situazioni effettivi di povertà attraverso politiche selettive per esempio
Della precedente legislatura
Per ben due finanziarie sottotenente per tutto il corso a legislatura si era sperimentato il progetto Rabito minimo l'inserimento
A livello delle delle amministrazioni locali e luoghi comuni non sappiamo bene come è andata questa esperienza perché i dati hanno avuto una specie di embargo politico per cui
Sono trapelate dei partiti delle voci ma sostanzialmente non abbiamo una verifica di questa esperienza però non c'è dubbio con esperienze di questo genere che mira a toccare delle ASP chi selettivi selezionati ben individuati di povertà è un aspetto che poi proprio i giusti sociale di misure chiederà algerini richiesti verso un universo di pensionati che probabilmente a condizioni diverse
Grazie al professore Giuliano Cazzola esperto di previdenza e editorialista e commentatore con lui abbiamo parlato della relazione messa a punto dalla commissione presieduta dal sottosegretario al Welfare Alberto Brambilla
Che ha esaminato l'andamento della spesa previdenziale alla luce della riforma Dini