La guerra tra Occidente e terrorismo: uno scontro tra "culture"; l'analisi dei "No - Global"

Radio radicale continuano a parlare della guerra della guerra alle terrorismo la guerra proclamata dal presidente americano George da primo Bush dopo il tragici attentati dello Sco Urso undici settembre ne parliamo con il professor Marco Revelli politologo professore di scienza politica
All'università di Torino professor Revelli guerra contro il terrorismo addirittura guerra di religione
Cioè e difficile dare un esce un nome a questa guerra e difficile anche usare il termine guerra termine terribilmente impegnativo e che io come dire sono psicologicamente negativo anche a pronunciare
Viviamo
Viviamo noi in in un tempo di invisibilità in fondo a l'orrore del del dell'undici settembre
Tutta precipitati da un mondo di trasparenza assoluta o quanto meno di trasparenza proclamata in cui di si affermava ogni punto era visibile da ogni altro
E detta precipitati in un mondo in cui nulla è più visibile tutto avviene in forma coperta in forma coperti i maestri Greta sono avvenuti i movimenti dei terroristi e li abbiamo visti solo spuntare
All'ultimo istante poco prima che che provoca il freddo il massacro e in modo coperto avviene tutto il resto tutto quello che ne è seguito le le indagini le prove
Le operazioni militari le operazioni di intelligence diciamo da per spettatori totali siamo diventati
Ecco ma professor Revelli spettatori totali ciechi però comunque questo conflitto questo scontro tra la comunità internazionale e il terrorismo appare abbastanza chiaro lei come lo definirebbe questo tipo di scontro i vertici delle nazioni occidentali tendono sempre a precisare una guerra una lotta uno scontro con il terrorismo proprio così secondo lei
Ma e ripeto lo scontro col Comune entità credo che stentiamo a a a definire e a di cui tentiamo identificare il profilo è un una bolla di odio un un grumo
Io io micidiale e aggressivo che di colpo esplosa nel nel nel nostro mondo delle nostre case
Di cui come dire la reazione immediata della politica e anche dei media è stata quella dei media è stata quella di dal rivolto al nemico e quindi trovare un nemico di scaricare l'Anfia l'angoscia l'orrore che tutto questo ci ha provocato di scaricarlo all'esterno di trovare qualcuno su cui batte tre in qualche in qualche modo sempre sapere bene cosa questo cosa questo sia un singolo individuo Bing vedi Bin Laden un una transnazionale del crimine una sorta di i transnazionale Haaretz che tiene dentro diverse organizzazioni
Una tra virgolette cultura
Perché che Piero spille
Oppure invece un gruppo di potere un gruppo informale di potere poco Pepi vitali non lo sappiamo è questa la
La tragedia di incominciare una guerra contro un qualcosa che non sappia la prima guerra del ventunesimo secolo appunto queste caratteristiche par di capire
Sì è la prima guerra del ventunesimo secolo e anche la prima guerra del mondo globalizzato che forse non lo sarà più comunque che non lo sa
è la più come prima ecco questo è un punto importante un mondo globalizzato che non lo sarà più o che non lo sarà più come prima si dà più due cose ben diverse e e io temo che siano le
Le due alternative che abbiamo di fronte gestibile grazie al momento non sappiamo bene a che punto è la notte ma ho l'impressione che da una parte quell'atto
Questo e e sicuramente un colpo violentissimo al processo di globalizzazione che era in corso fino allo scorso mentre insomma è un colpo al cuore perché
Chi mette bruscamente di fronte a alla realtà del mondo globalizzato che abbiamo costruito
Ma che c'illudevano che fosse un po'diverso alla realtà di uno spazio globale totalmente unificato uno spazio globale nel quale siamo totalmente dentro no in fondo fino a ieri ci eravamo illusi di esserci dentro ma anche un po'sopra
Di produrlo è unificare il mondo ma nello stesso tempo di essere noi e soprattutto gli Stati Uniti d'America invulnerabili a quello che in quello spazio unificato maturava e si addensava e minacciava di colpire
Eravamo in fondo ancora dentro la vecchia mentalità coloniale per cui ci si espandeva all'esterno ma ciò che veniva coinvolto all'esterno non era in grado di ritornare a casa nostra in qualche modo di colpirti
Perché si che riteneva che il monopolio delle tecnologie il monopolio dei flussi finanziari monopolio della forza inteso come controllo dei sistemi d'arma molto sofisticati e molto costosi fosse sufficiente a proteggere di colpo abbiamo scoperto che stiamo insieme in quella in quello spazio che ciò che che che ci ostile infinitamente anche Vittorino e che il costo per colpire chi è relativamente basso gli investimenti
Do da fare per colpire ieri infinitamente vacuo questo chissà quali conseguenze comporta le appunto assai citato due opzioni possibili una crisi un un cambio totale rispetto al processo di globalizzazione oppure una nuova forma della globalizzazione diciamo spiegare questa scoperta può mandare in frantumi
La globalizzazione l'idea dello spazio globale unificato
Non escludo che ci possa essere un contraccolpo isola aprioristico negli stessi Stati Uniti vivo una reazione istintiva è comprensibilissima a tornare a
Blindarsi a chiudersi ad alzare le frontiere a proteggere il territorio appare nel territorio il proprio mondo e a guardare al resto del mondo come a un eterno
Sarebbe costosissimo sarebbe costosissimo dal punto di vista economico sarebbe costosissimo anche dal punto di vista culturale fornite politiche di protezionismo forte richiedono investimenti di in identità molto alti è molto pericolosi come il ventesimo secolo in sindrome del ventesimo secolo tragicamente anche mi ha
Dunque la seconda opzione la seconda opzione che la globalizzazione
Continui che si continui a ad abitare in in uno spazio unificato
Ma e inevitabilmente da un po'sarà più come prima prima si pensava di poter vi abitare e in modo soffice per così dire andai io sono stato un critico molto radicale della globalizzazione di ieri ma sono convinto che rispetto a le trasformazione che rischiano di avvenire oggi quell'epoca che apparirà Comuna Belle Époque questo il termine che è stato usato da Aldo Bonomi sul Corriere Economia della scorsa settimana e lo trova il peccato comune poca dolce in cui ci si poteva illudere che la corrotta dell'economia avrebbe unificato il mondo e che le diverse culture anche molto lontane dalla nostra
In fondo come l'intendenza napoleonica avrebbero seguito le le le spinte dell'economia si sarebbero adattate oggi scopriamo che non è così
Che non bastano le logiche astratte dei flussi finanziari e culturali il sistema dell'informazione e della Rete per dissolvere i grumi appunto di resistenza culturale a questo modello di vita
E questo produrrà da una parte un rallentamento di tutti ITT cicli vitali della della globalizzazione del sistema finanziario del sistema delle il capriolo una trasformazione della stessa internet dà luogo totalmente libero al luogo sorvegliato quindi saremo dentro la globalizzazione
Sotto tutela militare scriverci sotto minaccia militare sotto tutela perché sotto minaccia
E dall'altra parte scopriremo che probabilmente non basta a sorvolare i territori con influssi finanziari e culturali bisogna entrarci dentro aprirli
Ed eliminare le culture
A agonistiche radicali cioè quelle culture che sentendosi sfidate da questo processo di globalizzazione mortalmente tendono a colpirlo mortalmente
Ecco il Ferrea restituzione potrebbero essere scusate questo Ravelli sradicare nove o in qualche modo di interagire ci per cambiarle per cambiare Quetta è e e la l'alternativa nell'alternativi
L'alternativa è e la la reductio ad unum ma l'idea di dover con la forza a bonificare il mondo in modo tale da renderlo culturalmente omogenei e quindi non più per Piccolo oso oppure ecco l'altra logica quella del organizzazione di una convivenza pacifica tra culture a tre e sono due strade che l'Europa a in qualche modo già conosciute un'alternativa che l'Europa già conosciuta due strade che l'Europa ha percorso entrambe
Nel lungo faticosissimo tragico percorso di costruzione dei dati ma si dovrebbe dire la prima l'ha percorsa quella della riduzione ad uno come la chiama dalle nel primo nella prima parte del secolo con due guerre civili la seconda la seconda parte del secolo
Sotto lo sboom sotto la protezione dei due blocchi politico militari con le politiche di riforma sociale se vogliamo contenuta
No nel Novecento l'alternative quelle perché vogliamo prolungarla nel millennio dalla dalla dalla fine del Medioevo eco alla all'origine dell'età moderna e poi contemporanea la nascita degli Stati nazione che vanno esattamente una rivoluzione spaziale simile a quella della globalità
Non è cioè comportavano racchiudere in un'unica un'unità politica territoriale ampia ciò che prima invece era stato disperso in piccole unità
Politiche e di luogo ed è noi abbiamo di fronte all'alternativa delle guerre di religione che hanno dissanguato all'Europa RAI
Mille cinquecento e la metà del mille seicento allo scontro fra le civiltà tre sullo scontro tra le civiltà italica dovrei alla contro il bisogno di parco incidere la cultura dentro uno spazio con l'autorità politica e col modello di vita condiviso da quei sta questa però sarebbe tragicamente una vittoria culturale dei fondamentalismi di varie origini di varia ma
Dice sono editi opposti fondamentalismi che si scontrano senta giungere a una soluzione perché quelle guerre non giungeva una soluzione come neanche una guerra civile europea
Come anche la guerra civile europea o anche la bella guerra civile globale critico a una parziale temporanea pausa
Oppure oppure la strada alla fine seicento pensiero liberale anglosassone e penso a John Lockwood
In blocco con le pistole sulla tolleranza i trattati sul governo l'idea del contratto
Come dire l'idea di fare di neutralizzare le diversità culturali e di stili di vita di non parlare
Elementi di conflitto di potere e di potenza di considerarli dal punto di vista politico e quindi dei rapporti collettivi tra gli uomini indifferenti mettere che ognuno pratiche i propri livelli di vita i propri stili di vita e il proprio credo
Strutturando o un vero e proprio contratto sociale contatto sociale implica un piede di parità insomma lei dice piuttosto che la guerra globale forse sarebbe meglio un contratto globale
Sì un contratto sociale globale che non di cui non mi non mi nascondo le infinite difficoltà detta così può sembrare facile può sembrare un'alternativa
La Turandot scelta naturale rispetto all'altra non è facile non è facile perché anche perché per richiamarsi a un antagonista di intellettuale di Locke Thomas Hobbes se la scelta naturale forse sarebbe un'altra
Però si immaginò un un contratto sociale che e che approdava a uno Stato assoluto in cui i cittadini furia rinunciava nato a tutte le proprie prerogative naturali comprenda
Il la libertà di scegliere la propria religione il proprio dio l trasferivano sopra blocchi pativa un'altra cosa Boffi immagino
L'istituzione di un potere civile di un governo civile
Che rispettasse le diversità che nasceva nota i diritti e alla pratica dei diritti naturali compreso il diritto di praticare il proprio credo
E e i propri costumi e i propri stili di vita
Affidando al al sovrano l'amministrazione della giustizia e quindi come dire l'interpretazione della legge naturale la sua applicazione e come dire siamo usciamo dalla logica della guerra entriamo nella logica del diritto e della giustizia
Che però il diritto e la giustizia nonché dicono che stile di vita ci deve praticare non dicono quale Dio si deve adorare non dicono quale dire buona quale cattivo non dicono qual è il demonio e qual è il santo
Amministrano
In parzialmente la giustizia su un piede di parità tra diverso
Quindi mi par di capire forse secondo lei l'Occidente più che la lotta la guerra al terrorismo dovrebbe cercare di lottare contro tutti i demoni dei diversi fondamentalismi estremisti che abitano in tutte le culture in tutte le nazioni timori degli altri demoni propri
I demoni degli altri demoni propri e in qualche misura dovrebbe io credo ma questo è difficilissimo e solo in fondo una pedagogia delle catastrofi lo insegna solo dopo aver pagato dei prezzi si imparano queste cose
A come dire a misurare le proprie scelte anche dal punto di vista degli stili di vita di consumo e anche culturali
Sul principio della sostenibilità
Globale cioè della possibilità di farle convivere con gli altri
Ma nel sentire agli altri di non portare a noi minacce mortali e e in qualche modo chiedere che vengano puniti quando lo fanno ma nello stesso tempo rinunciare anche noi a portare agli altri Mina Chievo
Come dire offese mortali
Come spesso si capì che inconsapevolmente di fa
Tipo
Ma come dire alcuni dei dei dei nostri comportamenti quotidiani
Alcune forme di
Come dire di distretto radicale di cose che cui gli altri chiedono alcune forme di rispetto della persona umana di non mercificazione di non mercificazione dei corpi di dei corpi femminili e e così via le le le le nostre forme di pubblicità con l'ostentazione
Radicale del corpo femminile e vissuto come un'offesa ad altri popoli della terra che accedono le stesse immagini ecco poco uno o una logica assoluta di di consumo che che che che che che che intacca le delle riserve fondamentali del dell'umanità e nello stesso tempo è uno schiaffo offensivo per chi muore di fame queste forme ostentata e che l'Occidente
Pratica è come dire
Dovrebbero dovremmo incominciare a per considerarle alla luce della loro sostenibilità sono un discorso che ci porterebbe molto lontano mi par di capire molto lontano e che purtroppo come dire
La tirannia dell'urgenza che regola invece i comportamenti politici attuali richiesti
Ridicolizzare l'Italia fuori ma poi compito della cultura appunto è quello di richiamare questi temi comunque temi meno contingenti medicare le Cassandre bene
La ringraziamo richiami professor Marco Revelli politologo professore scienza politica l'Università di Torino buon ascolto come sempre da Radio radicale abbiamo nei nostri microfoni la professor Marco Tarchi professore di scienza e comunicazione politica la scesa la sera la fame tali scienze politiche Cesare Alfieri dell'Università di Firenze Bongiorno professor tartufo no allora lei che cosa ne pensa di questa guerra alle terrorismo le grandi potenze della coalizione e contro il terrorismo la definiscono in questo modo ma secondo lei la definizione esatta e precisa
No non l'avete ancora fatto precisa perché ritratta in realtà di una situazione molto più complessa ma non c'è alcun dubbio che gli attori credono verificato in undici pretendendo perché uniti possono esser definiti atti di terrorismo ma si tratta però anche credo che sia opportuno rendere conto i veri e propri atti di guerra di una guerra ovviamente che rivolge ormai su un terreno di tipo non convenzionale perché dato che dopo il crollo del sovietica gli Stati Uniti non solo sono rimasti l'unica grande potenza al mondo ma sono anche caratterizzate geopoliticamente la grande vantaggio di opere collocate in una situazione diciamo di protezione con gli occhiali intorno è evidente che i loro avvertita dei loro nemici
Tendono a sviluppare tenderanno Chicco tutt'al più pale nei loro confronti una vera e propria guerra però consentitemi non convenzionali che coinvolgeranno portò può anche civili così come Tortora altamente civile sono stati coinvolti anche a Molteno delle guerre per l'operato dei militari che sono state condotte negli ultimi decenni
E dagli americani e dai loro attuali Albertario nemiche dal terrore in molte parti del mondo e come promesso Tarchi allora come la definirebbe questo scontro
Tra la comunità internazionale e questo terrorismo per ore non molto visibile
Bisogna io credo una definizione così molto limitata figlia di incarichi anche pericolosa perché quando il Comitato per esempio a parlare come è stato fatto di guerre per una giustizia infinita oppure condotte per altro tipo di principi che vedono contrapporsi poi il bene assoluto al male assoluto Chaplin cammina verso la macchina che è poco realistica da una parte molto propagandistica dall'altra a mio parere questa come dire un uno scenario
Che prima ancora occorre conflitto che probabilmente in via privata tutto quanto il nell'equilibrio planetario riterrei tipo di conflitto seracchi tipo di conflitto sarà ma
Al momento mi sembra che importazione che tata tata a questa diciamo Benitez soprattutto a questo tipo di scontro sia quello appunto dei l'Occidente contro la parte fondamentalista dell'Islam ma in realtà bisognerebbe andare alle radici di questa conflittualità
Però che qualità nasce dalla fine di un equilibrio gradevole per molti aspetti ma era un equilibrio tra l'equilibrio bipolare che ha tenuto in qualche modo insieme
Le dinamiche conflittuali del mondo per alcuni decenni questa è diciamo il primo terreno di scontro nel quale non abbiamo soltanto una forza politica che agisce la politica economica militare chiarisce come gendarme planetario di un nuovo ordine mondiale come è stato per esempio con la guerra nel Golfo oppure con bombardamenti Nicola la da cui abbiamo invece una guerra in risposta ad altri atti ricoperta che sono venuti ovviamente alla parte e coloro che hanno attaccato l'undici tempi e quindi ridurre tutto questo una polmonite invecchiamento è difficile equamente l'inizio di una sorta di nuova situazione di testa di gestione dell'ordine internazionale
Ma quale ordine internazionale che potrebbe uscire da tutta questa situazione insomma che fine fa la globalizzazione secondo me la globalizzazione secondo me è un fenomeno che questa
Vicenda non viene coinvolto in forma diretta perché soprattutto un fenomeno di carattere sia culturale sia economico soprattutto informativo
E non credo che finali che ci stanno creando perché la ritiene che il piano però incidere profondamente su una dinamica che il cuore soprattutto su strani extra strategie pre militari però quello che possiamo domandarci e
Uscirà un ordine da questo conflitto o se invece non lo avremo un nuovo al tetto di grande disordine io propensione per questa seconda ipotesi spinte
Guardi in questo momento c'è una situazione abbastanza diciamo particolare cioè noi abbiamo la superpotenza mondiale uno dei suoi alleati chiesta per impegnare in un tipo di conflitto che non sappiamo ancora riuscirà a risolvere dagli proprio nella quale Tau che cerca di di approntare informa chilometrica come si usa dire reinventate
Si trattava per molto tempo nella primo momento abbiamo diciamo la ecco potenza mondiale antagonista crepa Russia concreta dunque trattamento violazioni etica
Gioca una carta di allineamento al parziale con l'antico nemico abbinata a una lattina l'altra grande potere in prospettiva che a guardare rimane fuori dallo scenario ecco il punto è questo
Che era un logoramento della superpotenza americana in questo conflitto che aprirà diciamo un una via un riequilibrio delle opere in tal modo oppure viceversa questo atto ricorda riunirà come credo che sia nelle intenzioni americane a ribadire la intoccabilità degli Stati Uniti d'America come potenza egemone nel mondo questa è una un interrogativo che naturalmente a tavolino credo nessuno parlare gli organi Delay come risolverebbero ma io non li voterei certamente a tavolino io credo che lei debba realisticamente seguire gli sviluppi della situazione ho l'impressione che strenuamente rischioso a questa spirale nella quale ci stiamo andando a trovare perché l'intervento militare non toccherà non risolverà in maniera appunto chirurgico comunque Danzica l'abitazione alla quale si attaglia io ho l'impressione che un incancrenendo di un conflitto di questo genere potrebbe moltiplicare gli atti di guerra non convenzionale di tipo terroristico
Potrebbe naturalmente questo lo dicono in molti non se l'originale nel fare con i produttori nel programma potrebbero scatenare delle reazioni in termini quindi adesioni una parte attualmente non guadagnata
Alle pratiche terroristiche del fondamentalismo invece posizioni il profitto e quindi potrebbe anche mettere poi Calcutta una torta fermento di Pippo mondiale finalmente contenibile che cosa dovrebbe fare il cosiddetto Occidente secondo lei ma guardi tanto io trovo molto
Io purtroppo estremamente ambigua la mozione di Occidente perché io li accoglie dell'entità che in questo momento sono sbilanciate da tutti i punti di vista da una parte dell'oceano piccoli Petrini guida Erika con la loro strategia del tutto legittimo ovviamente il loro punto di vista da un occhio di carattere comunque le Monico eccone l'ovattato militare tutto quello che nel corso di Teatro d'Europa
La quale Europa non ce lo dimentichiamo fino a pochi giorni prima degli attentati di Washington e New York ripromesso Twente torta imbarazzata e imbarazzante ricordo utili perché uniti perché Conte agli organi europei sono state in alcun esame per le imprese tecniche ripiana giovato date dagli Stati Uniti e con il supporto della Gran Bretagna corriamo il termometro e poi è arrivato il campanile che per molti aspetti almeno in prospettiva almeno nei
La prospettiva del tre undici settembre Euratom facilmente arrivano molti terreni nei quali l'orientamento in un governo di maltempo conflitti enorme dovrà invece
Ora invece è un tentativo attualmente il compattamento che ha Pietro ho poi l'orario le vecchie idee ed intanto intorno lo scontro delle civiltà e il tentativo diciamo di fare emergere una sorta di guerra tanta bipolare e che da una parte e dall'altra venga considerata come tale io ritengo tutto questo è estremamente pericoloso per l'Europa la Total
Al contrario rincara però mi par di capire che dopo l'undici settembre sia stato Bush l'amministrazione Bush a cambiare radicalmente l'approccio strategico primo un approccio unilateralista un approccio di coalizione multilaterali iscrivere una coalizione
è un termine interessante naturalmente bisogna vedere è rappresentata intendo dire che la voce popolare sempre parlato di mosche cocchiere il problema è che quando la coalizione qualcuno conta novantanove e tutti gli altri se ne contano una coalizione un po'sgangherata quindi alle questure il caldo
Se non è che proprio non le divergenze che e ci sono c'erano tra Europa Stati Uniti a considerare essere un pericolo per l'assetto internazionale
Guardi io ritengo che questo appartenga soltanto alla dinamica fisiologica dell'apporto internazionali tentare che ci porta nel mondo come puntata definitiva una o anche più di una volta egemonica non significa assolutamente che poi tutti gli altri Paesi che fanno parte del globo terracqueo debbano necessariamente allinearsi all'una o all'altra forse ricorderemo tutti quanti che dopo l'ottantanove soprattutto dopo il novantuno si pensava addirittura tre mandati verso un mondo multipolare molti specialisti di capeggiare dirottamento e Matteo
Parlavano apertamente di una prospettiva multipolare qui in Europa dalle scuole non è uniforme dell'Europa ma quale volevo comunque potrebbe anche solo in teoria giocare nella banche condomini avrebbe dovuto giocare dovrebbe giocare in questo senso un ruolo estremamente moderatore
Riequilibrio nel cuore non dovrebbe stare da una parte che non le appartiene necessariamente dovrebbe invece essere proprio anche trovare la collocazione geografica un elemento che cerca di smorzare tutta quella serie di conflittualità
Il portale economico politico religioso eccetera che sono state purtroppo alla radice di questa operazione di gravissima tensione che abbiamo di fronte agli otto l'Europa dovrebbe avere questo ruolo ma l'Europa ne sarebbe capace d'aver un siffatto con un quaderno
Anonimi poi invece per l'Europa non è capace di porsi questo perlomeno come obiettivo allora francamente del tutto introitato il processo di unificazione di integrazione al quale stiamo assistendo ad alcuni decenni d'Europa per gestire completamente in maniera un pochino più semplificata i problemi
No no Miko sociali ordinari sinceramente mi sembra una torta di meccanismo palla burocratico che destinata a finire nel nulla insomma le dice dopo l'undici settembre comunque l'Europa personale
Io temo che io stia perdendo fortemente penso invece che dovrebbe una volta di più riproporsi un problema di rendita ma non di identità intento attratto e puramente culturale fatto di chitarre geopolitica o strategica
Bene la ringraziamo ringraziamo Marco Tarchi rentrée Marco Tarchi professori scienza politica e comunicazione politica l'Università di Firenze con l'ascolto come sempre da Radio radicale