Polemiche sulla annunciata presenza delle tute bianche alla prossima marcia della pace Perugia - Assisi. La nonviolenza e l'eredità politica e culturale di Aldo Capitini

Continuano a
La marcia Perugia-Assisi marcia per la pace il
Prada sostanzialmente sulla partecipazione più volte
L'ho detto e ancora oggi ieri sul Corriere dell'Umbria la partecipazione dicevamo delle tute bianche ne vogliamo parlare con l'ottica del coordinatore
Allora della pace allora di tutto questo dibattito lotti che ne pensa ma io ventotto enne penso poco
Bene perché è un dibattito mi sembra abbastanza poco originale poco interessante sinceramente sono
Ho poco preoccupato o poco interessato diciamo a chi viene la marcia per la pace in genere prima del della marcia e mi preoccupo di chi ancora non ha deciso di venire alla marcia quindi sono molto più interessato approva e a ragionare a riflettere a discutere anche entrare in contatto con tutti coloro che potenzialmente secondo me dovrebbero prendere parte a un'iniziativa di questo genere considera un po'tutte queste polemiche un po'ferragostana ecco con lo strascico un pochino più lungo che forse alla luce anche di quello che è successo negli Stati Uniti insomma di questa strada penso che faremo bene anche ad accantonare
Le tute bianche sono numericamente consistenti non temete una specie dieci demonizzazione di questa marcia guardi
La questura di Perugia due settimane fa ovvero prima
A
Prima della di quello che è successo negli Stati Uniti insomma
Dava già una previsione di sessanta mila persone quanti sono quelli delle tute bianche dello Stato Begemann Panic io penso che ci sono qualche migliaio sono tanti
Il io so che attualmente noi abbiamo una lista di adesioni di associazioni di scuole scolaresche Enti locali che arriva e supera di gran lunga le adesioni di quelle organizzazioni che hanno aderito alla alle manifestazioni di Genova al Genoa Social Forum qui so che guardando poi la qualità di queste decisioni che ci sono certamente molti di quelli che sono stati a Genova ma ce ne sono anche molti molti di più evoluta quelle che a Genova non ci sono stati quindi da questo punto di vista non solo preoccupato vedo che i numeri invece fanno presagire ad una partecipazione ma non solo i numeri poi anche il tipo di rapporto che abbiamo con tutti coloro che ci chiamano quotidianamente insomma ci fanno presto dirà una partecipazione molto vasta molto popolare che coinvolgerà tantissimi giovani ma anche tante famiglie tante scuole ecco questo questo sarà un vero elemento di novità anche in questa marcia poiché non non voglio come dire non voglio ignorare che c'è anche critiche vengono per la prima volta probabilmente anche le tute bianche insomma è un vengono a ragionare sulla non violenza e a rimettere in discussione anche il loro le loro pratiche io perché c'è un fatto positivo un misfatto di cui lo stesso Aldo Capitini sono dovrebbe sarebbe stato certamente orgoglioso dovessero venire a ma invece a tentare di che ne so di strumentalizzare o di portare avanti in un qualsiasi altro discorso in contraddizione chiaramente saremo i primi a sollevare un problema sapendo perché come sanno tutti che non c'è alcun modo di impedire la partecipazione di alcuna persona né una marcia per la pace può essere fatta ad inviti insomma no quindi diciamo dobbiamo avere un po'il senso anche della la di quello che è
Ecco a proposito di contenuti e di Aldo Capitini oggi Casalini in una intervista che rilasciò al Corriere dell'Umbria dice parla ma le contraddizioni del movimento del due bianche dice siamo per la pace ma di fronte all'arroganza della violenza del potere a volte bisogna agire condivide questa
In sintesi certamente sì perché per
Ma a questa alla volontà di reagire penso che questo anche questo fa parte della non violenza che che Aldo Capitini ha portato in Italia il problema è reagire come
Io non sono per reagire con la nonviolenza attiva che è un'idea appunto Candiana fondamentale noi non un certe volte punto parliamo dei non violenti come di dei sognatori insomma degli utopisti di quelli quei fiorellini imbocca insomma non so se anche Casarini c'ha questa idea dei non violenti io so che Aldo Capitini propugnava la io condivido l'idea di una nonviolenta attiva cioè di una non violenta che reagisce all'ingiustizia e non e non in qualche modo la la l'accetta e la subisce quindi reagire si ma con la non violenza reagire coloro violenta vuol dire certamente a fare delle cose diverse da quelle che hanno fatto anche le tute bianche a Genova mio breve che non ho condiviso insomma nella dichiarazione di guerra di Calderini nei e condivido l'idea delle tute viale che oggi ha mai a me lo sono mai piaciute io ho fatto l'obiettore di coscienza ho rifiutato la Turco tuta grigio verde e non non l'ho fatta permettere Memè ogni tanto mi sulla tuta blu quando ho fatto l'operaio come mestiere diciamo ma non non mi son mai messo altro tipo di tutte oggi vedo che ci stanno tante tutte grigio verdi che dopo quel che è successo negli Stati Uniti in qualche modo si stanno sparpagliato per il mondo io sono contrario a ogni tipo di divisa penso che e uno vuole han anche accontentare anche a violare diciamo una legge diciamo lo deve fare con lo spirito della non violenza e sapendo che bisogna anch'pagare di persona che ci può pagare con una manganellata ci può pagare con un arresto ma io lo faccio in modo non violento non senza come dire tattiche
Strumenti difensivi o quant'altro insomma ha parlato personalmente con Katharine no no no no no quindi nessun contatto con le bianche no noi di direttamente non aveva avuto nessun genere di rapporto però complessivamente mi pare che le interviste di oggi diciamo adesso al di là
Di tutti in qualche modo le cose dette o non dette insomma la Cipressa al prezzo di lire una il come di una volontà di di dialogo ecco quanto meno di attenzione insomma ecco per noi diciamo la marcia per la pace peraltro è il punto se vogliamo forse più visibile ma di un lavoro molto più fu parto e anche di tre giorni di discussione che precederanno a Perugia dall'undici al tredici la marcia notato una discussione con oltre duecento persone che l'vanno da cento Paesi di tutto il mondo dall'Afghanistan come dal Sudan dalla Cecenia come dalla dalla Colombia insomma penso che sarà interessante parlare di violenza e non violenza con quelli che la vivono veramente sulla pelle insomma
A questione prima si citava Aldo Capitini colui che sostanzialmente ha inventato la marcia per la pace oggi Mario Martini proprio dal Corriere lo si interroga cosa è rimasto di Aldo Capitini è una domanda che le giro cosa è rimasto ma io dico che
Rimasto qualcosa di profondo innanzitutto cultura un branco Aldo Capitini non è forse ancora molto conosciuto nemmeno in questa terra per certi aspetti diciamo alcune indagini hanno fatto rilevare che perfino San Francesco
Uno sconosciuto per molti giovani
Aldo Capitini è rimasto in qualche modo sotto la superficie di questa terra e poi con qualche modo pronto ad essere riscopre da chiunque insomma voglia parla dare diciamo i problemi del mondo assumo con uno spirito diverso da quello che va un po'per la maggiore insomma come dire avremo tutti bisogno che ci fosse molto di più di Capitini nella cultura nella cultura politica e poi nella società purtroppo appunto la la violenza è una con liquidi siamo in crisi un po'tutti di cui un po'intuito nostra vita il linguaggio l'abbiamo appena parlato prima con Casarini insomma né linguaggio tante tanti comportamenti che sommano che rischiamo anche noi di riprodurre ecco io mi auguro che questa marcia per la pace a quarant'anni dalla prima edizione della Perugia-Assisi io innanzitutto un'occasione in cui tutti coloro che ci vengono ci vengono perché decidono di riflettere su se stessi di rimettersi in un attimino in discussione ecco venire da Perugia e lì per lì
E credo che sia una cosa inutile venirci invece terrà in qualche modo riflettere su come può possiamo noi stessi anche cambiando noi stessi qualche cosa sono migliorare questo mondo certamente può fare la differenza
Grazie Flavio Lotti coordinatore della Tavola della pace