"Sindacato, riformismo e Mezzogiorno a 50 anni dal Piano del Lavoro di Giuseppe Di Vittorio" - organizzato dalla Fondazione Antonio Gramsci (presso l'Università, Facoltà di Giurisprudenza)

Ringraziando innanzitutto
Chi ha consentito giusta di che questo seminario avesse luogo
E cioè gli istituti promotore
Ovviamente ringraziamo anche chi poi concretamente porterà il proprio contributo di pensiero le proprie riflessioni
Di approfondimento dei temi che discuteremo
Né di ordine organizzeremo i lavori di questo seminario in questa maniera dopo le pochissime mie parole sampling non interverrà il presidente della Fondazione Cesar Enea Mazzoli con un contributo teso e come dire ricordare diciamo i quelli momenti di quei tempi
Seguirà la relazione della professoressa Zamagni
E quindi le relazioni come dire degli economisti e dei tecnici
Professoressa Zamagni che giustamente mi ricorda che interverrà non solo da storica ma da persona particolarmente presente nelle istituzioni diciamo
Seguiranno poiché il professor Garofalo diciamo di diritto del lavoro
Il professor Gianfranco il dottor Vincenzo Divella il presidente dell'Unione regionale delle camere di commercio pugliesi e il professor Gianfranco Viesti
Evidentemente a Sergio Cofferati segretario generale CGIL è affidato il compito di concludere il
Seminario anomale ciò che faceva
Un seminario che ovviamente non vuole essere così è nato almeno un momento di come dire celebrazione del passato ma anche di riconsiderazione del passato ma se vogliamo un'occasione di riflessione anche sul presente
E credo che un argomento come il Piano del lavoro e rapporto sindacato il Mezzogiorno in quel periodo cioè nel solito diciamo della ricostruzione degli anni Cinquanta
Sia unghiate Reno di riflessione offra spunti di
Riflessione senz'altro importanti anche per i tempi
Nostri
Il punto di partenza da cui siamo partiti per affrontare definire diciamo questo seminario è fa è stato quello di capire diciamo di ragionare sul senso poi di una celebrazione di una riflessione oggi sul piano del lavoro al di là della motivazione propriamente scientifico storiografica
Il Piano del lavoro diciamo
Ovviamente diciamo la presenza degli studenti dei giovani secondo richiede
Nasce e presentato da Di Vittorio nel quarantanove nell'ottobre del quarantanove al secondo congresso nazionale della CGIL
E sì articolata in una serie di progetti diciamo di Grandi Progetti il di nazionalizzazione energia elettrica di lavori pubblici di bonifiche di irrigazione e di interventi sull'edilizia scolastica ospedaliera e il popolare testi a come dire offrire siamo unghia proposta diciamo Tessa attenere insieme
Sviluppo e occupazione per dirla con termini diciamo anche questi
Attuali insomma non
Questa proposta la realizzazione su questi progetti
Sarebbe stata affidata poi a delle tanti agenzie governative che si sarebbero fatti carico dell'erogazione della spesa del controllo delle realizzazione concreta poi di questi progetti
Da questo punto di vista il Piano del lavoro si presentava come come dire una risposta è stato detto anche stamattina sul giornale locale di tipo tendenzialmente nocche Inesi hanno data partì con tributi di economisti come caffè diciamo Sylos Labini Stet
Diciamo no consentono di dare una come dire legittimazione scientifica diciamo a questa connotazione diciamo una risposta keynesiana diciamo alla definizione diciamo così alla al problema diciamo del tempo quello diciamo definito diciamo dal nodo miseria disoccupazione cioè non un nodo che attanagliava alle popolazioni gran parte popolazione lavoratrice del Paese in modo particolare la popolazione meridionale
Proprio nel Mezzogiorno infatti come dire
Il piano del lavoro a un consenso e una fortuna maggiore espressa se vogliamo dalla non solo dalla capacità di lotta diciamo che attorno al Piano del lavoro
Si riesce a mettere da fornite diciamo attraverso una serie di iniziative di agitazioni sociali diciamolo ma anche dalla crescita delle organizzazioni sindacali che in tra gli altri agli inizi degli anni cinquanta e tutto sommato per il decennio Cinquanta fanno registrare
A differenza di quanto avverrà un po'nell'Italia settentrionale
Da questo punto di vista in particolar modo nel Mezzogiorno il Piano del lavoro assume indubbiamente un connotato diciamo di
Piano che si ispira a logiche di tipo produttivistica o di modernizzazione diciamo degli assetti produttivi di ridefinizione da questo punto di vista degli equilibri sociali
E questo certamente non è cosa da poco se si considera il quattro dentro cui poi il Piano del lavoro viene elaborato e viene proposto te un quadro
Poco
Confortante diciamo
Quarantanove la grave sconfitta diciamo che
E maturata tra il quarantasette e il quarantotto quantomeno diciamo ed è espressa dalla rottura diciamo dell'unità antifascista dalla riorganizzazione diciamo del mercato internazionale è degli equilibri politici internazionale
Cioè non c'è solo la guerra fredda
Ma c'è anche come dire le forme i modi di internazionalizzazione dell'economia
La sconfitta elettorale diciamolo e tutto questo
Siamo produce degli affetti diciamo sulla sembra
Ultimo diciamo ma non meno importante la scissione diciamo sindacale
All'indomani diciamo
Per quarantotto
è un sindacato quello che propone nel quarantanove la il Piano del lavoro sulla difensiva
Vediamo
Un sindacato che come dire nel Mezzogiorno per molti versi comincia sempre di più a identificarsi soprattutto con la Ferrari colazione braccianti diciamo no che perde di vista per molti aspetti
Diciamo la complessità delle lotte non solo braccianti ricche
In testa anche il Mezzogiorno è un sindacato
Che deve fare i conti credo con un'imprenditoria italiana
Che Agia
Credo il compimento perché dice al processo era già venuto diciamo qualche decennio prima era cominciato qualche decennio prima come dire della ricomposto di organizzazione fordista diciamo del sistema produttivo nelle fabbriche
E che stava definendo per proprio conto un processo di ricomposizione del patto nazionale nord-sud
Che negli anni Cinquanta sarà scandito diciamo dagli strumenti diciamo
Di nazionalizzazione repubblicana moderata diciamo
E per certi versi anche meridionalista diciamo messi in atto diciamo da questa grande ondata che io definirei non io diciamo la terminologia di Luciano Cafagna di modernizzazione passiva per non usare il termine più appropriato e a me più consono forse di rivoluzione passiva diciamo negli anni Cinquanta da qui diciamo il progetto di riforma agraria sta qui la Cassa del Mezzogiorno
Sta qui l'inserimento diciamo tra virgolette di risulta alterno di aree anche qui metto virgolette arretrate diciamo nell'economia dei consumi di massa diciamo di cui anche su questo Paese entra a far parte
La proposta della CGIL a fine quarantanove direi che sta qui dentro
Star dentro questo percorso complicato travagliato
Per molti versi tremendo e violento diciamo di trasformazione
E migliaia di lavoratori comunque sperimenteranno sulla propria pelle
Questo progetto
Pure questo come dire obbedisce ad una logica il progetto il Piano del lavoro intende diciamo no che sarebbe stato comunque costante del sindacato cioè il tentativo di coniugare
La ricerca di innovazione il CED la ricerca di lavoro con una proposta di innovazione e di sviluppo
Nello stesso tempo con un tentativo un progetto questo a mio parere più riuscito diciamo di inserire queste lotte e queste masse diciamo disse redatte
Dentro i canali di diciamo della nuova legalità repubblicana e costituzionale
Divenendo diciamo un indiscutibile asse fondativo a mio parere diciamo anche nel Mezzogiorno dove la CGIL regista da questo punto di vista una crescita consistente più diciamo un agente come dire della costruzione anche se travagliate complicata discutibile diciamo di un'identità e di una coscienza repubblicana
Il Piano del lavoro tuttavia non incontra il consenso né del governo né della Confindustria
Ginsborg riporta gli ho portato qui diciamo le ragioni di un'opposizione pregiudiziale di Angelo Costa sono quattro righe però mi sembrano significative
Diceva Angelo Costa anche quando vengono presentati i piani economici che hanno l'apparenza di essere costruttivi la finalità politica è così evidente che purtroppo non consente una vera collaborazione
Neanche sui punti sui quali non esisterebbe contrasto di interesse neanche appare inutile
è un giudizio diciamo che la dice lunga su quei tempi
Le lotte che il nome del Piano del lavoro si sviluppano contribuiscono certamente ad accelerare queste scelte governative di tipo keynesiano
In direzione dire io di una coniugazione dire io lo direbbe mi duole perché io cito diciamo
Tra internazionalizzazione dell'economia è keynesismo nazionale diciamo
Intervento straordinario ripeto riforma agraria tutta qui provvedimenti quegli interventi che caratterizzano le politiche economiche degli anni Cinquanta però il Piano del lavoro non incontra di fatto nemmeno l'adesione reale completa convinta della classe operaia settentrionale o della classe operaia organizzata quello occupata
E la risposta allora al nodo lavoro innovazione sviluppo
Apparirebbe per così dire sfalsata
Rispetto ai termini in cui quel nodo si stava stava maturando diciamo nei punti alti del Paese
Quei giorni quegli anni degli anni cinque dei primi anni cinquanta che sono anni duri tremendi violenti pesanti diciannove e gloriosi per certi aspetti perché poi diciamo la gente ha pagato sulla propria pelle ripeto quegli anni gloriosi del sindacato
Si concludono con la sconfitta del sindacato la sconfitta sì certe emblematica quella del cinquantacinque la FIAT eccetera
E che però non è solo la FIAT non è solo diciamo dell'Italia settentrionale diciamo no cioè basti pensare alla botta che nella città industriale come Taranto anche il sindacato alle Officine Galileo una dico
Punti forti tra virgolette della
Classe operaia meridionale pugliese
è una sconfitta da imputare tutta la repressione anti sindacale che pur cioè insomma no alla violenza anti operaia
E quanto diciamo gioca o ha giocato allora la lentezza con cui è stata data una risposta diciamo una risposta in avanti diciamo alla sfida messe in atto
Diciamo dagli elementi di innovazione
Presenti nella scelta di rivoluzione passivo di modernizzazione passiva che dir si voglia messe in alto dalla controparte economica o politica
Non c'è dubbio che è facile consta contestare diciamo l'impostazione che l'interpretazione data da Costa del Piano del lavoro diciamo non la sua scelta pregiudiziale
Uno strumento secondo lui diciamo perfido di una strategia rivoluzionaria sottaciuta
E però non è nemmeno facile sottrarsi come dire alla domanda se quella risposta cioè il Piano del lavoro che indubbiamente una risposta riformista
Cioè nel senso comunque alto del termine non gradua lista diciamo no ma una risposta
La risposta e che perciò in quanto riformista può anche essere radicale diciamo allora in termini di progettualità di governo diciamo dell'economia e delle istituzioni
Ecco quanto quella risposta risulta alla fine all'altezza diciamo dei molti in cui si andava definendo
Il posto del Paese diciamo negli equilibri internazionali e il modo in cui si andava costruendo un sistema nord-sud sulle ceneri di quel blocco agrario che pure per molti versi il movimento sindacale il movimento operaio le lotte degli operai e dei contadini avevano condotto alla fine al tramonto
E di questo credo si debba discutere stasera una discussione che atti mi auguro diciamo sia storiografica ma come giustamente la professoressa Zamagni mi faceva rilevare
Non può essere soltanto storiografica io spero di aver come dire enucleato individuato i termini e le ragioni diciamo di un seminario
Il l'invito in grassetto in grande diciamo affidava a me questo compiuta apertura presentazione del seminario
Io spero che gli interventi contribuiscano effettivamente ad approfondire queste questioni
La parola a professore Enea Mazzoli che il Presidente della Fondazione Cesar
Grazie presidente ci proviamo
E in presenza di tante competenze
Nel campo storico scientifico
Storico economico giuridico
Nel campo imprenditoriale
Sociale in quello politico
E verificata anche in una modesta ricerca che ho fatto in aggiornamento
Io e le mie conoscenze in materia
L'esistenza di una pubblicistica abbastanza diffuso sui temi del Piano del lavoro
Nasce formalmente nella conferenza economica nazionale della CGIL a Roma dal diciotto al venti febbraio
E io qui non libricino che ha un un aspetto un po'ottocentesco quindi che ha una sua gloria storica ossia i testi integrali di tutti gli interventi
Il resoconto
Ma c'è tanta altro Europa e in presenza anche di Ray di di pubblicazioni sulla vita e l'opera di Giuseppe Di Vittorio
Ormai
Non più di lettura in lettura viva ma che esistono
Mi è sembrato opportuno ho valutato che il mio contributo a questo seminario
Potesse avere il carattere di una testimonianza personale
Considerato anche il fatto che somma data la mia età forse sono il solo qui che può parlare in termini di testimonianza personale del Piano del lavoro del mille novecentocinquanta
Sui problemi insomma allora dibattuti
Principalmente occupazione utilizzate nel mezzogiorno
E validazione rivolta a chi beh intanto a chi interverrà questa tavola rotonda ma potrei anche dire a chi volendoci ascoltare forze sociali forse imprenditoriale
Mondo della ricerca nella scuola
Vogliamo andare avanti su questo su questo tema
Io vedo moltissimi giovani qui presenti
E mi corre l'obbligo di ricordare un'ovvietà ma che qualche volta dimentichiamo
L'Italia di oggi
Il mezzogiorno di oggi
Non è lo stesso paese di allora
Sembra un altro Stato
L'Italia di oggi rispetto all'Italia ed allora anche se in realtà nella continuazione
Prescindendo dai dati econometrici se volessimo parlare di valori
Ben altra la Commissione economica ma ben altre gli obiettivi le prospettive
Tranne però che per un punto
Quello dello sviluppo del Mezzogiorno che è un problema che esiste ancora
Soprattutto in termini di occupazione
Il che non è poco cose vengono e vengo alla mia testimonianza
Non è non è per per vanagloria Marter
Per poter dare un contributo in una angolazione particolare
Poco più di cinquant'anni fa venne costituita presso la Camera del lavoro di Bologna io sono bolognese forse si sente
Ancora in allora unitaria
Una organizzati una come dire una istituzione un una commissione consultiva giovanile
Che era collocata presso la Camera del lavoro di Bologna
Composta da sei giovani di cui tre donne e tre uomini designati dalle tre correnti che componevano la CGIL di quel tempo unitaria la corrente comunista la socialista democratico cristiana
Non eravamo pagati
I rispettivi partiti si davano qualche volta
Modestissime indennità per le spese era una forma di volontariato incoraggiato era un esperimento di formazione sul campo verso i giovani che si erano distinti nell'ambito dei rispettivi partiti
Dibattiti accesi cui eravamo spesso invitati come ascoltatori
Lotte sindacali durissime il cui obiettivo principale era quasi sempre il lavoro l'occupazione o anche il raggiungimento dei livelli retributivi poco oltre la sussistenza ai bisogni elementari
Discutevamo molto fra di noi
E l'orientamento che solo in piccola parte riuscì a far prevalere dalla commissione era quello di fare attività sindacale non strumentale
Cioè non finalizzata ai fini della lotta politica dei partiti di appartenenza
Perché non l'ora lo strumentalismo che era la chiave principale l'interpretazione dell'attività di un giovane che si dava al sindacato al movimento cooperativo oltre che alla politica
Quindi un'attività sindacale e in parte anche classista sicuramente classista ma anche propositiva è unitaria
Quel poco che si riuscì a costruire ben presto andò in rovina
Ci sono decisioni sindacali ricordato presidente
C'è il muro contro muro fra i partiti
Io voglio ricreare l'epoca per capire meglio così al Piano del lavoro
Da una parte comunisti e socialisti dall'altra Democrazia Cristiana Partito Repubblicano socialdemocratico liberale
E nel fronte contro fronte il muro contro muro
Sì gelare euro
Ogni possibili vennero congelati ogni possibile sviluppo di una politica riformista
E questo gelo durò a lungo
Quella era all'epoca quello era il momento
Giuseppe Di Vittorio la cui esperienza è lotta giovanile ne avevano fatto il massimo dirigente dall'anarco sindacalismo non dimentichiamolo
Negli anni Venti già aveva questa configurazione
Combattente estremo contro il fascismo in Italia e poi ancora in Spagna negli anni Trenta
Ebbe la capacità di comprendere che in Italia in questo ultimo dopoguerra
Solo una politica riformista poteva dare qualche speranza e qualche risultato alle masse operaie contadine più povere nel sud dell'Italia come in tutto il nostro Paese
Ci volle molto coraggio
Molta personalità che non mancavano certo di Vittorio per porre una cosa di questo genere
è in atto un processo che non fu né facile neppure veloce e non fu vincente concordo
Si trattava ecco vi do una mia interpretazione ecco un valore di una testimonianza
Di recuperare lecco
Come dire gli orientamenti e le coscienze di molti militanti sindacali
Si trattava di ammorbidire o vincere le venature ribelli 'sti che
Ed estremiste dei due partiti dalla sinistra tradizionale
Si trattava dire la rielaborare Idrissi progetti orientamenti
Ai quali molti c'eravamo affezionati ci scrivo anch'io dopo una dura scuola di povertà di sofferenza di guerra
Per alcuni per alcuni di noi
E attenzione nelle discussioni
Ogni passo verso la revisione di tesi di vecchia scuola marxiste Kluck e classista
Ho perso una riproposizione di dialogo
Poteva essere pensato stigmatizzato come cedimento all'avversario di classe
Questi ritmi sotto di allora ve lo posso testimoniare o addirittura come tradimento dei valori ideali originari
Per i quali avevamo già tributato vittime e notizie sofferenze il passaggio infame al campo dal nemico
Ecco il passaggio cruciale il Piano del lavoro
Devo dire che mi piace dirlo che in quel momento poi mentre c'era questo vissuti ideologico le lotte sindacali da tre a quattro anni molto spesso si tramutava negli scontri durissimi e anche sanguinosi
E il tutto lo ritrovo molto ben rappresentato in un articolo sulla Gazzetta del Mezzogiorno di Vitantonio Liuzzi che
Per favore la sintesi di quel periodo
Politica di governo politica di opposizione lotte durissime che vengono citati
Degli episodi vere e proprie civili Melissa Torremaggiore Montescaglioso
E non è che quegli episodi passavano lisci dalle coscienze dei militanti dei cittadini delle persone tutte si acutizzano allo scontro
Ma io ho parlato di un'esperienza personale quindi ricordo quelle della mia terra
Nel quarantanove
Che viene uccisa senza senza motivazione una bracciante
Sempre nel quarantanove viene ucciso una mezzadro in discussione con un fattore
E non sto a fare il resoconto
Caduti di Modena e quant'altro per non interisti re troppo l'incontro di stasera
In altre parole le tensioni crescono fra i partiti e le note sono sempre più dure e aspre violenti
è in quel clima che Giuseppe Di Vittorio l'ex anarco sindacalista il ribelle
Capisce che oltre alle lotte occorre dare una risposta
Come movimento operaio una risposta alta e viene fuori il Piano del lavoro
Non sto entrare in alcuni dettagli come si potrebbe fare anche perché le parole che ha detto il presidente della riunione
Sono molto ben centrati c'era anche però nel dibattito politico di allora anche l'Italia CGIL
Uno spenta a uscire dalla politica rivendicativa del giorno per giorno per entrare invece in una visione più ampia della battaglia sindacale del difensore i lavoratori
Ed è vero che complessivamente il piano di lavoro che non entro quindi alcuni dettagli interessanti già detti c'è una questione di tempo di economia non entro su quelli però resta il fatto che il sostegno non fu generalizzato
Cioè quella sette per potersi generalizzare dalla sinistra politica e sindacale
Ci sarebbe voluta una visione riformista che era appena agli inizi che stava nascendo che non c'era
Ma non è che non c'era in assoluto
Il piano di lavoro per poter aver qualche successo con le posizioni confindustriale citate avrebbero dovuto avere un forte sostegno di pace
Lista la la sordità del ceto politico dominante
E ci fu
E ci fu questo sostegno di base con gli scioperi a rovescio
Qualcuno si potrà domandare cos'è lo sciopero a rovescio
Ecco la testimonianza personale
Lo sciopero Vessio è un'azione sindacale siffatta
E non recita in un paese c'è bisogno di un acquedotto di una strada di un ponte e magari questi lavori sono già pronte progettati dall'amministrazione pubblica
Che però ancora non li finanzia non li a parte non gli fa fare allora qualcuno riesce ad avere questi Progetti
E le squadre operaie con capi squadra discipline strumenti di lavoro allora gli strumenti di lavoro non erano mica quelli di adesso
Il piccone la banca il badile e la carriola e con questo si facevano tutti più la carrucola
Che è uno strumento voi sapete assiro-babilonese quindi era a disposizione un po'di tutti questo tipo e si facevano i lavori con tecnici che si presentavano a sul campo a indicare la
E ed è e viene fuori un movimento vasto e lo sciopero National nessun si fa con le occupazioni delle tariffe dei ci fu anche un sostegno di base ora largamente insufficiente però
Qualcosa qualcosa si mosse
Passò oltre l'episodio non secondario anche qui però c'era c'era un'anima critica cioè fare lo sciopero a rovescio era in fondo un cedimento
Allo stato borghese e reazionario
Che però non fu cedimento almeno nel caso che conosco io bolognese perché si era tenuto conto dei lavori fatti a regola d'arte no che quindi venivano inclusi
Nella nella da in sede di appalto all'appalto che veniva dato all'impresa si era tenuto conto del numero di giornate date da ciascuno con calcoli che libri molto precisi per cui ci fa un azione successiva che portò anche in gran parte al pagamento delle ore di lavoro fatto però era era un qualche cosa che stava fuori da certi schemi a certi schemi
Insomma non so andò ovviamente all'accoglimento neanche in linea di principio neanche di parziali pezzi del progetto
Ma vennero fatti dei grossi passi in avanti in una certa direzione
E ora
E ora
Il presidente ha evitato la vita fare non solo rievocazione storica sia pure velocissima
A cercare di capire l'esperienza gli studi le ricerche le lotte di allora a cosa possono servire
Beh secondo me dylan nasce qualche cosa
E io dò qualche risposta
Personale la mia naturalmente una risposta parziale e di principio
E chi ha una visione più complessiva dei problemi più alte responsabilità
Potrà tentare di fare delle sintesi in riferimento ai temi odierni e ricavarne indirizzo per le istituzioni con le organizzazioni che rappresentano questo lo dico anche come Fondazione se Azar in relazione a ricerche fatte
In campo dell'economia sociale in campo cooperativo
Che portano a certi risultati
L'economia sociale cioè quel movimento di impresa in cui c'è capitale ma non c'è un capitale privato di comando
Te
Qualche volta viene chiamato il terzo settore comunque per intenderci cooperative e mutue associazioni fondazioni questo questo settore economico che non può mai pretendere diventare un settore guidare ma che una settore di civilizzazione accompagnamento dell'economia di mercato
Ha conosciuto in questi ultimi due tre anni uno sviluppo interessante
Secondo dati diffusi dal Parlamento europeo
E quasi nove milioni di persone non rompo lavorano nel privato sociale dell'economia civile
La parte del leone le fanno associazioni e fondazioni con sei virgola tre milioni di occupati seguono le cooperative con due tre milioni posti di lavori fino le mutue
Ora
Ripeto la mia cala un'altra risposta parziale ma ricerche fatte statistiche
Rilevazioni sul campo posso dire
E dimostrare se del caso che negli ultimi cinque anni
Questo particolare settore economico avuto uno sviluppo occupazionale più che doppi io allo sviluppo occupazionale di mercato in Italia Francia Germania indicare
Ed allora se così fosse io credo che fra i tanti momenti di attenzione
Una maggiore attenzione andrebbe rivolta a questo particolare particolare settore economia che poi ha una sua presenza anche importante è molto importante
Per certi comporta in Puglia
Del resto
Vedo che illustre illustri personaggi Mario Monti commissario europeo il governatore della Banca d'Italia suggeriscono
Politiche di maggiore impiego che tengono conto di questi particolari settori
Potrei citare anche un caso perché abbiamo fatto una ricerca dopo dalla Regione come Fondazione Cesare della Regione Molise qui accanto a noi in cui in cui abbiamo avuto dei risultati abbastanza consistente e di sostanza
E concludo a cinquant'anni dal piano di lavoro di Giuseppe Di Vittorio gli altri esiste dunque un problema di impegno nell'economia sociale
Esistono problemi soprattutto di formazione anche tecnica
Quindi scuola ho visto qui de dei manifesti interessanti
Esiste il problema della grande impresa che è sempre che sempre alla base di un con il mercato che tira ma le molte mille e mille piccole imprese
Che sono i capitoli di sviluppo dalla nostra Italia
C'è anche il capitolo dei doveri anche etici della grande impresa
Delle forze sociali della politica e insomma ci fosse uno sforzo mirante ad affrontare ci alcune della sua autonomia ciascuno nel suo specifico i grandi problemi del Paese
Io sostengo che oggi l'Italia avrebbe le condizioni in una nuovo concertazione non parliamo di patti del lavoro vincolanti avrebbe le condizioni per riprendere un cammino importante che sarebbe di maggiore unità nazionale di maggiore aggregazione di maggiori risultati per tutti in questo vedo una lezione che parte di lontano da Giuseppe Di Vittorio dal piano di lavoro grazie
Ringrazio il professor Mazzoni per la limpidezza e anche per la concisione con cui ha illustrato qualcosa che di più di un'esperienza di vita
Passo la parola la professoressa già
Buona sera a tutti
Ho fortemente voluto di venire qui in mezzo a voi
Mi sono veramente adoperata non era facile oggi uscire da Palazzo
Perché anche in Emilia Romagna abbiamo i palazzi non solamente a Roma
Dato professore ho sempre avuto grande attenzione alle novità che si profilano nelle regioni del nostro Mezzogiorno
E tutte le volte che mi hanno invitato sono sempre andata
Ora più che mai che ho accettato di far parte della compagine di governo della Regione Emilia Romagna penso che sia significativo dare un segnale e queste regioni non si chiudono conclude Mourinho alla cinese attorno ma fra di loro e si parla un solo fra di loro ma
Hanno il coraggio ancora di per collegarsi arresto dell'Italia il in questo in modo deve essere interpretato appunto la mia presenza qua
Non solo quale nota per discettare di storia fra storici ho sempre pensato che una delle funzioni della storia e di far capire come si fa a muoverla la storia no come si fa a renderla dinamica a non
Fermarsi e non perdere
La la la come dire la l'aggancio con coloro che sono dinamici e allora mi sono un po'applicata da questo da da questo evento storico che fu la il Piano del lavoro attrarre qualche in Coppa considerazione
Incomincia con una piccola riflessione sul contesto in realtà l'idea nacque non si sa bene se solo nella testa di Giuseppe Di Vittorio magari in qualche gruppo di cui poi fu espressione alla fine del mille novecentoquarantanove è la prima volta che venne che venne impresa pubblica quest'idea fu il sedici settembre del mille novecentoquarantanove in un'intervista all'Unità
In cui che cosa disse Di Vittorio che cosa lo preoccupava la disoccupazione
Una grande disoccupazione due milioni di disoccupati proprio espliciti ma altri due milioni di disoccupati e poi tutti quelli che lavoravano a bassissimi salari
Una disoccupazione che ero dovuta certamente a tutti i figli rivolgimenti che erano venuti precedentemente ma anche ad un anno molto sfortunato il mille e centoquarantanove fu un anno veramente debutto
Fu un anno duro da tanti punti di vista addirittura da quello climatico che riserva delle cattive sorprese ma sicuramente perché nello sforzo di farne mettere in funzione quello che fu un po'nel motore della nostra ricostruzione ossia il Piano Marshall
Il mille novecentoquarantanove detta di tutti gli storici anche della sottoscritta che ha contribuito acquisto dal punto di vista professionale
Fu un anno di lo fa lentamente di ritardi perché la macchina non andava in movimento neanche quell'appunto di amministrazione il Piano Marshall che poi durante il quarantanove in effetti si olio e poi produsse i suoi risultati
In più certamente c'era anche un effetto di depressione perché c'era anche foche informazione incapacità di capire che cosa stava avvenendo e quindi Stir riteneva che le cose andassero anche peggio di quello che in realtà
Poi entravano
E allora ecco il coraggio di Di Vittorio di dire una cosa che sembrava ovvia ma che poi tra da cui poi classe delle delle conclusioni ossia che il problema principale che la disoccupazione
E che il sindacato si doveva far carico di questo punto quindi una responsabilità sindacale generale dei destini più vasti del Paese non solo di quelli che erano occupati
Questo è secondo me il primo punto importante che dobbiamo trarre come messaggio da quel piano del lavoro una secondo punto è in modo con cui fu affrontato allora che cosa propose
Di Vittorio e l'intero sindacato della CGIL per far fronte a questa situazione innanzitutto questo Piano del lavoro venne anche pubblicizzato come piano costruttivo mi piace questa parola
Lo da usare che esplicitamente non è che la gliela ascrittagli o adesso no la usavano proprio intercambiabile mente piano del lavoro piano costruttivo dunque con l'idea di portare un apporto e quindi non solo di fare una denuncia no ma di dare delle idee e se noi vediamo le proposte che sono state fatte nazionalizzazione delle società elettriche costituzione di un ente bonifiche
Costituzione temo di un Ente nazionale per l'edilizia popolare pubblica ma non tutte nella direzione di un dei lavori infrastrutturali di
Che naturalmente impiegavano molto molto molto passione no avevano un'alta intensità di occupazione
Allora qui una piccola riflessione
Si è parlato di keynesismo probabilmente questo il la maniera con cui vendevano quest'idea ma credo che chi la vive in mente l'avvio mentre ben al di là di qualunque tipo di elaborazione keynesiane che poi furono gli studiosi Breglia scusi Sylos Labini e altri che sono stati nominati chi la categorizzare in questa maniera
Ma indubbiamente il sindacato ha fatto un'osservazione a mio modo di vedere molto corretta e ossia che il Governo e Confindustria erano occupati su un'altra linea di approccio una linea che si rivelò anche positiva
Ma un po'parziale erano cioè occupati in una linea di approccio di razionalizzazione di elevamento della produttività di costruzione di ieri
Un annetto base produttiva competitiva che risultasse competitiva perché avevano capito che quello che importava di più erano le esportazioni
E soprattutto le esportazioni non di tipo tradizionale ma più nel nel settore metalmeccanico e allora avevano appunto tentare cercato di convogliare tutti gli investimenti in questa direzione che era una dilazione spesso di impianti ad elevata intensità di capitale quindi con scarsa utilizzazione di lavoro
Persino il governo americano aveva criticato l'Italia per avere fatto questo
Il famoso canto gli Stati del mille novecentoquarantanove ho detto che il mille novecentoquarantanove una è l'anno strategico anche se poi piano del lavoro si manifesta essi incarna poi nel mille novecentocinquanta ebbene persino il governo americano nel suo canto estatiche renda redigeva per tutti i Paesi che facevano parte del Piano Marshall no mosse delle critiche al governo italiano che furono poi più volte ricordate nella letteratura perché non non mostri da oggetti che andassero punto nella direzione di riassorbimento della disoccupazione quindi il sindacato fece un'operazione non solo di grande coraggio come è stato già notato
Precedentemente perché si metteva in una linea costruttiva e e quindi inevitabilmente una linea riformista come è già stato notato perché per essere costruttivi bisogna agire all'interno del contesto
In cui sia inseriti ma
Io ci a pensare qualche cosa che era complementare rispetto alla linea governativa perché non veniva contestata di per sé ma veniva ritenuta parziale
Io discordo invece con quanto è stato detto prima a proposito del fatto che non ci fu risultati a proposito di questo Piano del lavoro sicuramente la Confindustria non era il partner giusto per capire questa linea
Di Propp positiva questa linea di Progetto Milano il partner giusto tant'è vero che poi questa linea Rossetto al governo non era tanto fare dalla Confindustria perché era poi governo che doveva prendere decisioni che interessavano una linea di questo genere
Ma se non me vedere semplicemente la lista che ho fatto prima tutte e tre lei i settori in cui ci si voleva impegnare ebbero poi i loro risultati ci fu la nazionalizzazione delle società elettriche per il bene e per il male non sono qui adesso discutere sesta dell'isola pedonale però in effetti ci fu qualche anno dopo sicuramente però una costituzione dell'ente bonifiche ricordo che la Cassa per il Mezzogiorno d'inizio aveva questa impostazione solo più tardi divenne
Una agenzia di sviluppo carattere industriale un Ente nazionale per l'edilizia popolare pubblica altra cosa che venne fatta
E quindi
O una visione più positiva di questo intervento fatto dal dal sindacato al di là del spende nove se guardi parte dal politici che magari non potevano dire la citazione di prima era interessante non potevano dire che andava bene anche se andava bene no come appunto
Costa veniva ricordato che disse
Allora ho cercato di ricostruire appunto che su questo fatto che il Piano del lavoro era la risposta a un problema di di disoccupazione così come si manifestava all'epoca ho detto un programma infrastrutturale che offriva
Tipo di disoccupazione che all'epoca circa tira la disoccupazione degli ex bracciante che non potevano più andare nelle campagne perché le campagne stellina lavoro del gli ex lavoratori delle fabbriche e degli armamenti che non poteva più lavorarli perché erano stati licenziati e di così andare
Quali sono oggetto i grandi problemi io penso che oggi abbiamo un problema analogo disoccupazione ma di carattere completamente diverso e qui sono le poche riflessioni che voglio offrire soprattutto
Qui presente rappresentante della del sindacato di Giuseppe di Vittorio
Molto modestamente in termini di una disoccupazione altrettanto gravi altrettanto seria di quella dell'epoca ma completamente diversa nelle sue caratteristiche e che quindi richiederebbe un intervento diverso da quello che venne proposto a mio modo di vedere con successo da parte di di Vittorio all'epoca quali sono oggi i grandi problemi della del del nostro mercato del lavoro e particolarmente della disoccupazione in primo luogo disoccupazione molto spesso è una discussione di carattere intellettuale
E qui
Vediamo fa io ho avuto tantissimi studenti meridionali Sochi poi esse ritornano incerti are studenti bravissimi non trovando lavoro di racconta un piccolo aneddoto che veramente una chicca no a Devon bravissimo studente all'università di Bologna centodieci e lode no laureato si brillantemente torna a casa
In quel di Manfredonia no e non trova lavoro solo padre scrive una lettera né mio marito dicendo che cosa avete fatto con mio figlio gli avete insegnato delle cose che qua non servono
E dicendo l'Università di Bologna dovrebbe insegnare delle altre cose ma allora gli abbiamo risposto di pazientare che forse non era anche le cose bensì attorno non servivano
Forse il problema era un po'diverso però indubbiamente il problema esiste una sotto occupazione intellettuale allora perché abbiamo questa sotto occupazione intellettuale e qui di analisi potrebbero andare distante vero la debolezza la grande debolezza del nostra della nostra struttura economica in tante aree che è una struttura non sufficientemente avanzata che non offre posti di lavoro appunto terzi cervelli
Il problema dell'obsolescenza
Voi sapete quanto rapido fa il mondo vero ormai tutti quanti calcolano che quello che si insegna all'università dopo dieci anni Massimo non serve più annullato
Tant'è vero che vi racconto anche quest'altra cosa gli industriali che prima ci chiedevano insegnante cui sto insegnante quello adesso non ce lo chiedo un più perché qualunque cosa insegniamo quando gli studenti vanno a lavorare è già vecchia e quindi ci chiedono soprattutto di insegnare a pensare di insegnare ha come imparare di segnale d'imparare punto più che altro perché e quindi come confrontarsi con l'obsolescenza che poi produce un sacco di disoccupazione perché se la gente non si aggiorna e poi le imprese cercano di liberarsene naturalmente di questi qua e quanti sono quelli che vengono marginalizzati ancora in giovane età sappiamo benissimo che
Il problema dell'incertezza un'altra caratteristica a mio modo di vedere grave molto seria della situazione del mercato del lavoro a oggi
E il famoso posto di lavoro fisso che poi legato con l'obsolescenza anche non posti di lavoro fisso se ne trova Antochi per quanto i sindacati cerchino di insistere in questa direzione e
La gente è sottoposta al fatto che a contratti a termine ha sempre l'incertezza sul futuro allora questa è la realtà dei fatti non si può andare contro la storia però si può governare la storia e quindi far fronte a questa cosa non dicendo che non c'è no ma dicendo c'è e allora che cosa possiamo proporre per abbassare i livelli di incertezza senza alla stessa allo stesso modo
Riempire le intese di lavoratori che poi dopo non servono guardate persino da amministratrice o problemi di questo genere o una istituzione musicale lascio stare il nome no che assunto questi musicisti tempo fa fissi ne abbiamo dieci che paghiamo per stare a casa paghiamo per stare a casa perché se ci si mettono nell'orchestra fanno dei danni
Quindi il problema esistente
Ridefinizione dei tempi di lavoro dei luoghi di lavoro tutta la flessibilità dei tempi di lavoro dei luoghi di lavoro adesso sapete i luoghi di lavoro stanno un po'dovunque magari a casa della gente e quindi tutto un pensiero diverso un modo diverso di essere e finisco con il grandissimo problema dell'inserimento dei lavoratori immigrati
Che è un problema così serio che addirittura nella nostra regione ci siamo abbiamo pensato che sarà uno dei nostri progetti di legislatura vi ringrazio
Ringrazio la professoressa Zamagni
Do la parola al professor Garofalo
Grazie presidente penso che come tutti noi
Quando sono stato invitato avessero proposto di partecipare a questo incontro seminario mi sono posto il problema del perché una rievocazione del Piano del lavoro a cinquant'anni di distanza la prima risposta è ovviamente che questo costituisce uno dei punti alti del movimento operaio italiano in generale della CGIL in particolare
L'altra risposta è che fosse può aiutarci non dico risolvere le nostre difficoltà oggi ma almeno ad orizzontarsi tra queste difficoltà
Uso la prima persona plurale perché queste riflessioni le faccio come ricercatore
In materia qui nella mia veste professionale ma anche nelle mia piccola veste di militanti descritta
E partirei quindi questa riflessione che vi offrono nel nella sua modestia
Intanto dal fatto che il Piano del lavoro è stato oggetto di critiche è stato detto di critica all'interno della sinistra sì al momento della sua formulazione
Che successivamente mi riferisco soprattutto mi è capitato per le poche cose che ho letto per preparare questa scaletta
Il dibattito gessato neve venticinque anni fa quindi il venticinquennale del a piazza Duomo
Con queste critiche si possono riassumere in una espressione che poi del resto è stata usata l'espressione produttivi Isma'
Cioè sindacato che si realizza quando il sindacato si fa carico immediatamente dei problemi dello sviluppo produttivo di ammodernamento
Del sistema economico trascurando o perlomeno ponendo in un secondo piano gli interessi dei lavoratori rappresentanti
E nel merito dove è stato richiamato questo problema che il piano tutto sommato non andava oltre un programma keynesiano di opere pubbliche
Ricordo posso ricordare ancora che negli annali Feltrinelli di Strove del momento un urlando male scusate il volume degli Annali Feltrinelli dedicate da Stove momento sindacale nel periodo quarantatré settantatré uno dei contributi afferma che il Piano del lavoro vale più come tentativo di ristabilire un contatto politico
Tra la sinistra marxista come le altre forze politiche piuttosto che come obiettivo concretamente realizzabile l'opera concretamente perseguibile nel rapporto di forza dato nel momento storico
Aris Accornero o in un altro saggio sempre lo stesso volumone sono più di mille pagine lo definisce generoso il Piano del lavoro direttamente intendendosi è una bella cosa ma tutti Eva impraticabile
Qui sostanzialmente e la stessa critica che gli è stata mossa dall'alto contributo che cita ora queste critiche sono almeno in parte né lascio agli storici più presente io faccio il giurista e quindi non non sono in grado di scende in profondità
Direi che queste critiche però ho l'impressione che ho che queste critiche sono almeno in parte fondate e beh appunto o spicca aprile che l'indagine storica approfondisca
L'aspetto se altre linee vendicative Giannola e non mi riferisco ma quello che succede qualche anno più tardi verso la fine degli anni Cinquanta
Quindi a ripresa economica già avvenuta bene linee fossero possibili e praticabili linee indicative maggiormente radicate sui luoghi di lavoro e maggiormente radicate negli interessi immediati dei soggetti rappresentanti in quello che mi preme di più segnalare e che queste critiche con il rischio di far perdere di vista altri punti che nella mia ottica a ritengo più importante
Cioè un primo aspetto e che il Piano del lavoro è una strategia sindacale
Viene lavorato in sede sindacale risponde Fini sindacali
Poi tra l'altro il conto scarse simpatie se l'opposizione decisa all'interno del Partito Comunista Italiano
Del resto anche nella CISL non si verifica e caricaturale dire che la CISL ossia solo il braccio sindacale della Democrazia Cristiana
Non si verifica un'inedita di posizione con il suo partito di riferimento
In realtà presso è un'osservazione che voglio trovare le mediazioni nei rapporti tra sindacato e partito sono di regola sempre anche in questi anni persino in questi
Dico persino in questi anni perché sono gli anni in cui la cinghia di trasmissione molta parte la letteratura qua evoca solamente la cinghia di trasmissione la CGIL da un lato Bacis dall'alto sono solamente appunto il braccio sindacale bella partito di riferimento no anche in questo momento persino in questo momento le mediazioni dei rapporti tra sindacato e partito sono ben più complesso di quanto l'attenzione dei media allora ed oggi
Facciano carriera
Questo ne consente di introdurre un secondo punto il dibattito storico
Almeno per quello che conosco io
Ha spesso colto quello che diceva un attimo fa cioè il fatto che per il Piano del lavoro fosse una strategia che offriva al Paese intero
Che veniva offerto al Paese intero in un momento in cui dici Confindustria tutte le fosse agevole il sistema politico praticavano la linea dello scontro frontale
Nel tentativo di sconfiggere definitivamente la sinistra
E il dibattito riesce anche accogliere per quello che ho letto
E il fatto che questa strategia tutto sommato successo
Apre infatti la strada all'assunzione da parte di tutti della Costituzione come il quadro all'interno del quale collocare l'intera dinamica politica anche se astro anche se conflittuale comunque che si deve svolgere all'interno bello quattro costituzionale
Ma questo è vero non certamente agli anni che stiamo esaminando tenevo dopo
Ed è uno dei risultati di ovviamente una serie di elementi ma uno dei pilastri di questi elementi e l'atteggiamento che la CGIL assume con il piano da poco
Però vorrei richiamare un'attenzione dei compagno degli amici qui presenti anche su un altro aspetto
Ed è un aspetto spesso trascurato perché nel dibattito storica molto più fa nel dibattito metri ideologico è sempre più facile
Guardare e mi riferisco episodio recente ha visto qui abbiamo Sergio Cofferati riferire sulle sui litigi tra Cofferati e D'Alema piuttosto che andare a scavare sulle posizioni reali che ci stanno altrettanto allora di Vittorio e Togliatti o di vittoria Lamendola Nale polemiche sostanzialmente non cambia molto più facile
Vedere il possiamo acquisire più indietro virgola e altri insomma
Ecco è molto più facile appiattire la storia del movimento sindacale sulla storia politica del Paese piuttosto che cercare di capire come la storia sindacale si pratica in un certo modo di essere
Bene ma del mercato del lavoro della struttura del sistema produttivo e via dicendo
E allora
Il periodo storico in cui viene elaborato il piano del lavoro
è un periodo di grandi trasformazioni del sistema produttivo
Dato atto industriale uscito dalla grande dalla guerra stenta a ricostruirsi e atonale anche solo ai volumi di produzione del periodo prebellico
Ma soprattutto non riusciranno a Senna nella sua introduzione
è in fase di ristrutturazione verso da un lato l'intervento internazionalizzazione dall'alto verso un nuovo una nuova organizzazione del lavoro come nuova organizzazione fordista
Quello che poi entra nella polemica sindacale come super sfruttamento
Cogliendo
Cogliendo solo un aspetto del problema è qui un ritardo evidentemente movimento sindacale perché non si riesce a cogliere come questo è necessario che il passaggio necessario per passare una produzione industriale di marzo
Dal canto suo l'agricoltura
L'Italia è un Paese ancora essenzialmente agricolo
Però bloccata nel suo storica arretratezza e da cui non poteva ribellarsi se non a prezzo riforme di struttura
Ecco in una simile situazione presso l'osservazione che vorrei fare
Sarei stato facile nell'immediato fare del sindacato il collettore distanze tornò riversa
E veicolare alle
In tante azioni vendicative dal nuovo scollegate
E probabilmente nell'immediato ciò avrebbe reso più facile
La vita del sindacato l'azione verso internet
Ma in quella situazione data
Sul termine appena più lungo questo non poteva che significare data la situazione complessiva di debolezza
Ma poteva anche significare la condanna dell'azione sindacale la subalternità e almeno i punti più deboli probabilmente non solo lui alla sconfitta
E questo mi serve il punto di maggiore interesse almeno minimamente a mio modesto avviso
In una situazione di alta disoccupazione
Di profonda ristrutturazione dell'apparato industriale verso mete sconosciute cioè non è che se ci mettiamo l'ottica nuova fosse chiaro perché sia
Certo
Di Stasio degrado della dell'agricoltura
In una situazione politica l'abbiamo visto prima non ho citato chi è intervenuto prima di me quindi non sto a farlo di nuovo e non sulla politica attacco frontale violento al a tutte le strutture del movimento operaio
In una debolezza indotta dalle scissioni sindacati avvenute immediatamente prima bene da CGIL a l'intelligenza politica di fare quello che
Titoli in un libro nel titolo di un libro noto Vittorio Foa ha chiamato la mossa del cavallo evocando ovviamente il gioco
La CGIL cioè ha avanzato una proposta che da un lato alla capacità di mobilitare i lavoratori in modo insieme unitario e articolato per territorio a partire dai territori
E da una prospettiva quindi alle lotte
Sfuggendo al rischio del ribellismo come è stato
Lancia lotte con un forte valore simbolico
Quando di sciopero vecchio che sono stati giustamente richiama atti e hanno un forte valore simbolico della capacità della classe operaia di essere classe già tra
Dall'alto Mancio ponte
Ad altre forze che consuma che consente la CGIL medesima partiti di sinistra anche di uscire dall'isolamento di cui certamente tutta la sinistra intesa come sì chiusa
Problema storico che lascio morì anche per gli storici per la sua
Estrema difficoltà ha avuto successo questa proposta oppure no
Ne difficile dare una risposta e successo pratico l'avevo vista controverso già sono state espresse a questo tavolo in questo brevettò nodi dibattito due risposte differenti ma probabilmente
Sono vere tutte e due
Nel senso che aveva come diceva Masella che si tratta che le risposte sono espressione di una rivoluzione passiva cito due e venti la riforma stralcio
E la Cassa per il Mezzogiorno cioè due risposte che più direttamente tre sono il nostro subito
E però è anche vero che sia l'introduzione della Cassa del Mezzogiorno d'invenzione della Cassa del Mezzogiorno ossia la riforma stralcio di agricoltura e rappresenta un momento importante e decisivo nell'evoluzione storica successiva
Ciò rappresenta una rottura dell'alleanza tra borghesia industriale era grave
E che correre il rischio
Di se si fosse consolidata e su quello linea fosse continuata certo la storia del naso di Cleopatra senape trovata portare un po'più equivoca che sarebbe successo beh se si fosse consolidata
Probabilmente il la nostra Repubblica italiana sarebbe sarebbe assomiglia trampoli più alcune repubbliche sudamericane non dialoga
Quindi qualche anno punta no Lola Brasile argentina Eva in pieno in pieno sviluppo vero ma qualche anno più tardi hanno preso un'altra strada
Ho in quel momento la borghesia industriale italiana ha fatto una scelta di sviluppo certo non lo sviluppo che la sinistra italiana voleva
In quel momento però ha fatto una scelta di sviluppo e non più una centrista Biffani
è questo probabilmente non ci sarebbe stato senza questa strategia da parte del maggior sindacato Italia
C'è una lezione da trarne ottico ambito posto questo problema ovviamente la cosa
Mi ha intrigato ancora di più
Ecco soprattutto perché mi hanno insegnato che è sempre difficile trarre lezioni dalla storia sempre anzi la volontà di piegare la Storia con la esse maiuscola alle necessità di oggi è sempre un esercizio pericoloso
Ecco il rischio di essere strumentale
La situazione oggi è profondamente diversa
Questi edifici non esistono più
Cucine anche e la sua verità aeree paradossalmente insieme contesa è respinta
Non si capisce bene alcuni insieme se se la contendono e poi però tutti la respingono Beppe
Però all'idea di questo che tipo riguardare l'epifenomeno politico
La frammentazione figura produttive delle figure sociali impegnata produzione
Ecco è molto maggiore di quanto fosse cinquant'anni fa
Non esistono più figure egemoni dell'opposizione sociale né le vecchie aristocrazie operaie per riferirci sempre cinquant'anni fa né i vecchi braccianti agricoli
Non è che non ci sono più e
Tutto sommato esistono ancora ma solo che non so più egemoni l'opposizione socia
Non è non c'è più l'operaio massa la grande industria manifatturiera che farà l'autunno caldo qualche vessillo
Ancora un altra
Elemento di differenza forse perché appunto mi trovo all'interno di un sindacato che pretende sindacato di categoria una categoria della CGIL che pretende di fare questo beh c'è una forte domanda di organizzazione di lavoratori altamente qualificati che cinquant'anni fa con un sistema proprio
O non ci sogniamo neanche di essere rappresentati di essere organizzati dal sindacato oggi
Invece c'è una domanda di rappresentanza sindacale cui disponiamo poco e male cioè
Ciononostante
Non sapete se l'inferenza ritengo che un insegnamento fosse si può fare
La generi quello che evoca nelle mani dei c'era prima metodologicamente se ho capito bene
Allora si uscì dalla stretta
Non chiudendosi nella gestione del giorno per giorno
Nel piccolo cabotaggio della tutela solo degli interessi immediati dei soggetti rappresentati inseguendo lì nella nuova frammentazione ma costruendo una piattaforma rivendicativa di alto livello
Capace di parlare all'intero Paese
A partire dalle condizioni materiali
Di larga parte
Questo punto certo la conclusione dopo dico siamo nell'imminenza del congresso della CGIL prossimo venturo questa questa è l'occasione perché di queste cose si discute però di questo ovviamente
De Franco parroco fra
Compagno scopra che avrà sempre più da parlare offre
La parola
Al professore al dottor diventa
Grazie
Ho accolto senza in direi esitazione l'invito dalla fondazione Cesara partecipare a questo incontro per più di una motivazione
In primo luogo ma pur molto colpito il taglio propositivo di questo seminario e poi subito dopo la volontà di rilegge le in chiave attuale l'opera di Giuseppe Di Vittorio l'impresa tutt'altro che impossibile
Considerata la portata pionieristica del suo piano del lavoro e per questo motivo non fanno riferimenti ai tempi di Angelo Costa ormai superati
Il grande leader sindacale sin da allora
Ritiene di logica ormai
Bellavita
Non cambia non
Sono superati al di là di alcune diatribe
Il grande leader sindacale sin da allora ebbe un'intuizione estremamente moderna gettando le basi per un metodo la cui validità riscontriamo ancora oggi delle azioni del di sistema
Che vedono le parti sociali ed economiche di arrecare con obiettivi che vanno oltre il singolo intervento e che quindi rientrano in un programma definitivo per lo sviluppo del Paese in particolare del nostro Mezzogiorno dall'altro lato mi ha stimolato idea di partecipare a questo seminario proprio nella veste di presidente organico merce da poco le unione regionale delle camere di commercio punti come tutti voi sapete infatti la legge di riforma dei dei nostri enti coltre attribuire loro rinnovate funzioni nella regolazione del mercato in una logica di grande dialettica democratica ha previsto la rappresentanza del sindacato nel consiglio camerale
Questa partecipazione si inserisce in un sistema di relazioni sempre più e ventate al pluralismo istituzionale e al decentramento dei poteri tutto questo legittimo in qualche maniera unica presenza
A questo incontro perché sono qui non solo per dar voce al mondo dell'impresa per farmi portatore delle esigenze degli operatori economici
Ma ritengo di tutte le componenti del mercato e allora parliamo dell'attualità del piano
Di lavoro di Di Vittorio il superamento di una posizione di classe l'accettazione di un medico sperimentare dal New Deal
La disponibilità ad operare congiunto avente ad altre forze sociali rappresentano a mio avviso le grandi novità dell'avveniristico piano del lavoro di Giuseppe Di Vittorio
Il suo programma di ripresa economica ci riporta immediatamente logica degli interventi attuali finalizzati al rafforzamento del dialogo sociale nel contesto del piano per l'occupazione ed in particolare quello rivolto alle aree più debole del nostro Paese
Se liberiamo il suo modello dalle urgenze dell'epoca in cui fu approntata dal contesto storico per il quale fu concepito ci accorgiamo dalla sua grande portata innovativa di oggi riscontriamo nella venuto rafforzamento del dialogo fra le parti sociali ed economiche
In un maggior clima di collaborazione di fiducia fra gli attori dello sviluppo che hanno responsabilità comuni pur mantenendo la separazione dei propri ruoli e dei propri compiti
Una riflessione me lo permetterete sulle nuove camere di commercio che io ritengo contesto India ideale per le il dialogo fra le parti sociali la nuova democraticità del mondo delle camere di commercio
Riforma della legge cinquecentottanta del mille novecentonovantatré Heinze tutta la criticità la problematicità che contraddistinguono le democrazie degli interessi dove gli stessi interessi hanno diverse caratura di peso di importanza
Niente camerali sono infatti preposti a supportare promuovere gli interessi generali dell'impresa dei consumatori
La presenza delle associazioni di categoria del sindacato nel governo camerale garantisce poi che questa funzione venga svolta nel rispetto dei principi di cooperazione e di complementarietà solo armonizzando gli interessi generali si possono delineare le linee guida dello sviluppo del territorio in una logica di sistema con interventi organici
E non singole misure ed in questo io ritrovo alla logica della volontà che spinse di vittoria ad essere fautore di un intervento quale quello del Piano del lavoro
Ed allora il rapporto diretto che oggi esiste fra le camere di commercio istituzioni super partes per lo sviluppo del territorio e sindacato può contribuire a interpretare bene questa funzione di democraticità intesa come rappresentanza di tutela dell'interesse partissero sociali
Talvolta contrastanti e contrapposte
Proprio in virtù di questa funzione il ruolo del mondo sindacale assimilabile a quello odierno delle camere di commercio
Che rappresentano un fertile terreno di confronto e dialogo culturale prima ancora che istituzionale
Se tutto ciò non comporta ancora una piena rappresentatività sicuramente indice di una cura particolare degli interessi generali del sistema delle imprese da parte della struttura camerale laddove invece le associazioni di categorie annulla cura degli interessi particolari l'esperienza dei patti territoriali è sintomatica
Perché nei patti territoriali carico merci ha sporto il proprio nuovo modello di azione concertativa per lo sviluppo del territorio
E Camera di commercio potrebbe diventare ancor più un soggetto importante nella promozione di nuove relazione per nuovi modelli di sviluppo
Il sindacato dal canto suo deve accettare tutte le sfide del cambiamento adesso va il compito difficile di proporre regole condivisibili che conciliano flessibilità e dignità
Soprattutto la nostra regione che fa parte del contesto meridionale afflitto dal lavoro nero e dalla disoccupazione
Ecco l'emersione del sommerso il ruolo dell'Unioncamere la Puglia e recentissima notizia dalla Commissione europea che ha dato il via libera alle misure per incentivare la di emersione del lavoro nero nel Mezzogiorno
è stato giustamente sottolineata l'eccezionalità di questa iniziativa abbiamo appreso dal commissario Monte che si tratta di un'ultima chance
Concessa al sud
La Puglia è fra le regioni beneficiare in questo ampio piano di lotta all'economia sommersa della quale i contratti di riallineamento sono solo un aspetto
La nostra regione infatti più della metà della forza del lavoro è irregolare
In questa azione rivestiranno ancora maggiore importanza i comitati territoriali per l'emersione del lavoro nero che hanno sede presso l'Unione regionale cammini commercio
Quello pugliese in via di costituzione con il mio riuscendo ammantate di presidente Unioncamere regionale della Puglia indietro dare proprio impulso alle attività di questa Commissione andando oltre gli interventi sui contratti di riallineamento e guardando verso politiche più comprensive dal punto di vista fiscale e contributivo nei confronti degli operatori economici milionari sia esso industriali che agricoltori ritengo però che non ci esserci possa essere politica di sviluppo per il il Mezzogiorno che non passi attraverso la formazione di un settore nel quale la nostra Regione occorre al quale la nostra Regione occorre dare un grande sforzo di rinnovamento
Una ridotta capacità di assorbimento dell'innovazione e una scarsa possibilità di creare nuovi posti di lavoro sono strettamente connessi con carenze di formazione di professionalità
Ciò comporta un alto livello di esclusione sociale per cui dai POR due mila due mila sei
è lecito attendersi verso le nelle nostre piccole e medie aziende una gran una grande boccata di ossigeno come altre no come anche da altri strumenti normativi leggi la quattro la legge quattrocentottantotto
La carestia di figure professionali specifiche il cosiddetto paradosso della disoccupazione all'inverso
è una realtà con la quale conviviamo giornalmente la formazione uno strumento fondamentale che deve dare immediati sbocchi occupazionale
E questo è possibile solo attraverso uno stabile raccordo tra mondo della formazione e mondo dell'impresa bisogna fare incontrare domanda ed offerti favore abbandonare le vecchie logiche
Ma in un'economia basata sul sapere in rapida evoluzione le piccole e medie imprese la Regione devono essere destinatari di iniziative per potenziare i loro capacità nella innovazione produzione distribuzione occorre pertanto che tutti gli sforzi
Degli attori dello sviluppo vengono indirizzati alla individuazione di aree funzionali e di sistemi locali del lavoro
Immaginate un utero l'evoluzione dei nostri distretti che ne abbiamo e tanti industriali inserito una logica di marketing territoriale quindi supportati
Dei necessari collegamenti infrastrutturali e dotati di una Rete di servizi efficienti in grado di sostenere l'espansione a tutti i livelli miri
Consorzi per l'internazionalizzazione società di servizi apporti consulenziale consulenziali guida gli investimenti per nuovi investitori e quant'altro tutto ciò
Fa pensare che non si possa non ci possa essere alcuna proiezione all'esterno del nostro mercato delle nostre produzioni
Che non sia sostenuto da un efficace legge di interno all'iniziativa i sistemi locali anche alla luce del decentramento amministrativo dovranno svolgeva pertanto un ruolo determinante nello sviluppo
Della nostra Regione due considerazioni velocissime la prima il paradosso di questo inizio di millennio che è quello che vede gli attori dello sviluppo impegnato a proiettare le proprie attenzioni
Ai nuovi scenari globali e allo stesso tempo sul territorio nazionale si realizza la dedica attuazione la riforma federalista
Due forze apparentemente contrastanti si contendono le ricette lo sviluppo
Certo è che in questo nuovo scenario la competitività del nostro Mezzogiorno passa sempre di più attraverso i territori loro capacità di rendere disponibili infrastrutture i servizi e manodopera qualificata reti materiali ed immateriali
I provvedimenti varati dal governo nazionale o trovare attori regionali solleciti nel comprendere ed accoglie la nuova situazione dobbiamo essere abile e lungimirante l'utilizzo dei fondi europei
Questi finanziamenti vanno congedati supponga buoni interventi piuttosto che essere dispersi in mille rivoli l'importanza dei livelli territoriali in questa fase di grande proiezioni sovranazionale
Ci viene ribadita la relazione dello stesso sindacato che ha visto proprio nel trasferimento
Ai livelli territoriali e l'evoluzione dello strumento concertativo facendo sviluppare in senso decentrato una politica che ha portato il nostro Paese ha notevoli successi
In fondo grazie alla concertazione sia scongiurato una situazione economica complicata avviando forti processi di innovazione che il sindacato alla necessità di sviluppare nei livelli decentrati
La seconda capitolazione quella che Gianfranco Viesti che oggi abbiamo il piacere di avere a questo tavolo ha scritto qualche giorno fa sulla Gazzetta del Mezzogiorno e la corsa dello sviluppo deve fare i conti anche con una sorta di lotta irrazionale fra il Mezzogiorno che funzione quello che non funzioni
E sul Sole ventiquattro Ore lo stesso che sta scritto che la fiducia è un ingrediente importante per lo sviluppo dei dati Istat relativi a novantasette che parlano di una crescita del PIL nel soggiorno pare al due per cento
Novanta nove novantasette sono iniezione di fiducia per tutti noi
Il Mezzogiorno quindi Langue meno di quanto ci si aspettava ma bisogna sapere spiegare questo successo ai milioni di disoccupati sfiduciati della nostra regione Viesti dice che dobbiamo tutti sopportare questo clima di fiducia
Soprattutto nella comunicazione all'esterno dell'immagine della Puglia del Mezzogiorno perché così riusciremo non solo ad attirare maggiori investimenti al sud
Ma anche a motivare i nostri imprenditore a credere nelle capacità di espansione delle proprie attività e potremo portare avanti questa azione solo se conosciamo a fondo le potenzialità del nostro del territorio
La ricetta del marketing territoriale un'ottima guida per ogni azione di sviluppo ma non basterà saranno Stato-Regione continua a essere banalizzati datazione come quella dell'Alitalia sullo scalo di Bari Palese
Non mi soffermo di più perché c'è anche un mio articolo sulla gazzetta di oggi
Anche perché è una cosa talmente pietosa che è meglio andare oltre
La proposta dell'assessore De Cristofaro che parla di una nuova ai nuova Herria nuova linea ed è tutta pugliese e da portare avanti però porterà molto tempo
E quindi occorrerà che nel frattempo tante nostre relazioni d'affari dovrebbero essere non penalizzate da questa volontà dell'Alitalia di togliere questi nuovi una riflessione in chiusura in questi anni abbiamo parlato
Della centralità del sud e in particolare della Puglia regione mediterranea luce allargamento a sud teste dell'Unione Europea la forte attenzione del mercato lo sviluppo dell'area balcanica ci ha dato geograficamente
Delle chance in più la positiva evoluzione della situazione politica in Serbia
Rischia di far perdere la Puglia il primato giocate dico ed i porti di Bari a Brindisi
Terminale occidentale del Corridoio otto possono perdere d'importanza strategica acquisita in questi anni
Perché per accedere ai Balcani e non occorreranno più itinerari alternativi e la Serbia fino a oggi by passata sarà transitabile allora mi ritorno in mente l'aria di Marisa bella quattrocento cinquanta metri Mila metri quadrati inutilizzati o utilizzati può solo per una parte fare posteggio
Alla Fiera del Levante a mio avviso bisognerà che bari e la Puglia anche grazie al numero porta all'interporto ritengo che abbiano molte chance di non perde il ruolo di ponte verso i Balcani ma lo stesso ad Oporto viste le recenti prese di posizione
Dell'Alitalia rischia di essere svuotato dei suoi contenuti
Di rilancio in conclusione messo giorno che lavora ai vertici istituzionale delle grandi despoti abilità in questa fase bisogna avere trasmettere fiducia come scrive Viesti ma anche agire d'anticipo
Intuire i nuovi scenari e costruire sin da ora una nuova via di sviluppo
Ringrazio il dottor Divella
Forse provocatorio dire che l'aria pugliesi tranne per salutare quella caprese ex però
Diciamo
Meglio dirlo
Passo la parola al professor Viesti ionica
Che prego di essere reso io sarò però solo qualche breve commento perché ormai è tardi
Naturalmente come ha detto al TG Masella quando mi ha invitato qui cosa di cui lo ringrazio io non sono per evidenti motivi anagrafici il testimone del piano l'occupazione stralunato dopo
Ne sono uno storico diciamo noto semplicemente quindi parlerò solo ed esclusivamente del presente di un presente
Siamo al che rispetto agli anni cinquanta e separato da cicli storici molto lunghi dal tutto il grande periodo dell'industrializzazione agli anni cinquanta e sessanta
Dal Periodo secondo me è più triste del Mezzogiorno che quello che va dal settantacinque al novantadue e poi dal periodo nuovo che si è aperto dopo novantadue che ci consegna un territorio è un mercato del lavoro estremamente interessanti perché come si diceva come è stato sottolineato da molti è evidente che se la quantità di disoccupazione oggi
E per certi versi patinato Terme superiore a quella di di alcuni decenni fa il problema nell'occupazione completamente diverso ed è un problema mio avviso straordinariamente interessante perché non è più una disoccupazione sotto occupazione da società arretrata ma è una disoccupazione sono troppo occupazione in una società moderna in un'economia aperta
Che richiede cosa su cui non farò alcun commento naturalmente è un ruolo del sindacato diciamo che un ruolo di del di un sindacato alle prese con un mercato del lavoro straordinariamente difficile
Sappiamo tutti che il tassi di attività sono bassissimi tassi attività femminile al ventotto per cento la media europea quarantasei per cento
E questo sta provocando cosa che voti notano una ripresa delle migrazioni delle emigrazioni che sono al massimo dal settantaquattro ma allo stesso tempo c'è anche una corrente non piccola di immigrazione del Mezzogiorno e quindi una segmentazione del mercato del lavoro
Veramente interessante
Abbiamo pochi occupati abbiamo avuto seicento mila occupati di meno in tre anni uno shock mai visto in Europa
Ma al tempo stesso abbiamo modifiche dell'occupazione negli ultimi anni molto interessanti dell'occupazione Mezzogiorno non cresce perché l'occupazione agricola ormai ai minimi storici
Contemporaneamente l'impiego pubblico non cresce più ma cresce in alcuni pezzi di mezzogiorno l'industria privata e cresce il terziario di mercato addirittura abbiamo qualche timidissimo molto lieve segno di incremento globale dell'occupazione
Questo avviene in un quadro di sommerso spaventosamente grande l'Istat stima in un milione settecento mila le unità di lavoro irregolare dei cioè il ventisei per cento del totale le stime in aumento
E questo avviene nonostante ci siano politiche e soprattutto attività sindacali coraggiose seria come quelle dei contatti di riallineamento che funzionano solo in Puglia precisamente nel Salento
E che quindi pongono tutti diciamo un problema innanzitutto di equità nel mercato del lavoro e di trattamento tra i diversi lavoratori
Ma pongono evidentemente anche un problema di sviluppo perché con un sommerso persistente non c'è sviluppo economico
Dato che l'azione di spiazzamento dell'occupazione regolare è sicuramente maggiore della azione
Del sommerso di sostegno apre
Abbiamo e su questo non intendo minimamente diciamo fornire in un pomeriggio come in questo motivo di polemica lo dico semplicemente perché è un'idea mia diversa e quindi cito diciamo perché il mio modo di fare quanto so naturalmente che
La posizione del del sindacato non Traversa
Uno ciò una cosa che secondo me è un problema sensibile cioè che la regolazione salariale e ancora centralizzata e che quindi i livelli le dinamiche salariali al Sud vengono ancora e in misura eccessiva determinati dalle il mercato del lavoro del centro nord vi è una contrattazione locale vi è una rilevante contrattazione locale ma purtroppo i differenziali
Che ci dall'Istat sono ancora inferiori ai differenziali di produttività e abbiamo un costo del lavoro per unità di prodotto sud più alto che e quindi diciamo il numero principale della Coop della convenienza a creare occupazione che peggiore tutto questo avviene in un quadro come ben sappiamo di forte aumento del costo del lavoro per la repentina è immotivata
Forte riduzione della fiscalizzazione degli oneri sociali realizzata dal Governo Berlusconi alcuni anni
Abbiamo segnali interessanti ma controversi nella fortissimo aumento delle forme di flessibilità
Sui flussi e non sugli stock e quindi sullo stock di occupazione nel Mezzogiorno le forme di lavoro da part-time a tempo determinato interinale sono ancora piccole ma sui flussi sono molto grandi molto molto grandi
Credo di non sbagliare se dico che le nuove assunzioni sono quasi tutte
Con queste con queste forme quindi abbiamo un problema di straordinario interesse abbiamo davanti a noi l'esperienza della Spagna che è stata un è un'esperienza a cui il nostro Paese potrebbe assomigliare
Che è un'esperienza controversa nella quale è caduta molto l'occupazione è cresciuta molto l'occupazione flessibile ma questo ha poi determinato un mercato del lavoro duale
Ancora una volta con problemi di equità non irrilevanti fra generazioni fra Regioni fra lavoratori a parità di impegno e al tempo stesso c'è un problema c'è un'evidente credo positivo esperto di queste flessibilità contattate nell'aumentare comunque lo stop di occupazione Nicola quindi abbiamo un problema
Vista ordinarie di straordinario interesse ha ragione Divella lo dico perché siamo per scambio di gentilezze siamo in in realtà in una in una situazione estremamente interessante a cui va aggiunto va aggiunto il fatto che diciamo anche dal punto di vista del lavoro che quello che purtroppo più unisce il Mezzogiorno in quanto lo scarto dei dei dei tassi di occupazione
Rispetto al centro al nord è maggiore né la varianza all'interno le regioni meridionali comunque minore di quella rispetto al resto del Paese abbiamo comunque differenze notevoli ci sono dieci punti di differenza nel tasso di disoccupazione tra Puglia e Calabria che non significano che in Puglia disoccupazione bassa ma significano che in Calabria la disoccupazione a livelli inauditi da un punto di vista tutto questo
Avendo già preso sei dei dieci minuti siamo non apre una seconda parte del discorso ma solo quanto è qualche considerazione finale
Ci porta di fronte diciamo al confronto col Piano del lavoro dove col le grandi idee che devono governare questa trasforma questa trasformazione è una trasformazione che richiede a mio personale avviso dosi massicce di mercato nel mercato del lavoro nel mercato dei beni nel mercato dei servizi nel mercato delle professioni
Cosa che purtroppo non è paura sarà anche meno per certi versi
Ultime ma richiede piene un ruolo di guida della politica del DVD del governo nel senso proprio della situazione
Sicuramente dosi massicce di mercato sono una una delle componenti ma sicuramente non è esclusivamente con dosi massicce di mercato che è una bacchetta magica risolve queste situazioni
Allora diciamo il confronto con il Piano del lavoro e il confronto di una grande idea che c'era con una grande idea che c'è solo impicco
Perché sono uno di quei compromessi che diciamo non servono a molto farci dire dalla Commissione europea che nei servizi per l'impiego in Puglia non sono come quelli svedesi non ci aiuta moltissimo ci aiuta sempre il badge Martin comunitario ma diciamo se quelle ventidue verrà in corso un po'diversa ma non voglio non voglio divagare sul a mio personale avviso una U l'unica grande idea di questo nuovo periodo era quella di Ciampi che si chiamava la nuova programmazione e cioè l'idea di accompagnare regolazione condivisa tra del partenariato sociale e liberalizzazione dei mercati con alcune idee alcune idee di fondo e apolide di fondo che erano molto diverso delle idee degli anni Cinquanta
Alcune idee di fondo che erano innanzitutto quella di riportare l'idea la la grande straordinaria differenza era quella di riportare nell'ordinario il Governo quindi eliminare forme di supplenza straordinarie
Alla Casa del Mezzogiorno ma a vincere la battaglia
Nelle strutture della pubblica amministrazione ordinaria e quindi poiché la modernizzazione dell'intervento dello Stato come primo il principale problema sicuramente meno Stato in alcune aree ma il problema fondamentale
Miglior stato nella pubblica amministrazione locale
Una integrazione lo cito perché è stato richiamato molto forte tra formazione e sviluppo sappiamo tutti mi si consenta un termine colorito ma forse vicino alla realtà
Che la formazione professionale bloccata dalla malattia della formazione professionale cioè ben bloccata da un coacervo mi piace dirlo alla CGIL che sicuramente di questo non fa parte
è bloccata da un coacervo di interessi di varia natura e di vario peso che la bloccano la rendono un sistema totalmente inutile totalmente autoreferenziale e totalmente non riformabile dato che questo sistema è molto forte politicamente
L'idea era di sbloccate questo di legare la formazione e lo sviluppo di portare in fondo sociale europeo
Insieme al fondo regionale quindi di fare la formazione professoressa Zamagni laddove servono le le figure che servono cioè fare la formazione per i patti territoriali dei patti territoriali e così via non solo patti territoriali
L'idea fondamentale la forza fondamentale di questi deve ancora una volta molto molto diverso dagli anni cinquanta era che il problema fosse un problema come si dice con termine elegante di governance e cioè che il problema centrale fosse quello di restituire alle comunità locali lauto direzione dello sviluppo alle regione a statuto ordinario la capacità di programmare lo sviluppo alle Province alle municipalità la capacità di farlo insieme insieme alle forze sociali e insieme un'imprenditoria moderna che deve diventare più moderna
Più meno interessata sussidio è più interessata codini Jeremy gli accenni che faceva dice divenne in questo senso sono interessanti questo
Quando si parla cinquant'anni un seminario su questo si daranno le risposte purtroppo diciamo in chiusura
Diciamo sappiamo che non ha fatto ha fatto un po'di strada ma molta molto meno Spada
Di quello che avrebbe potuto portare questi idea da a a rappresentare il grande quadro di riferimento nel quale forze sociali e forze di mercato avrebbero potuto camminare
Il primo principale motivo che la politica italiana non ci crede tanto nel centro sinistra quanto nel centrodestra c'è una fiducia nelle possibilità di sviluppo del Mezzogiorno bassissima
E quindi diciamo un incentivo ad operare in questo senso bassissimo l'idea di di fare una grande scommessa sul Mezzogiorno è un'idea molto poco diffusa nel sistema politico
E questo è testimoniato dal fatto che diciamo mentre a sono effettivamente migliorati in molti molti sensi sopra tutto negli ultimi anni tutta una serie di interventi abbiamo un sistema di intervento nel metodo molto migliore abbiamo una programmazione i fondi strutturali che potrebbe essere clamorosamente migliore
Avvengono tante cose che non ci sono un esempio di Divella è emblematico l'ultimo residuo dell'IRE cioè una società piena partecipazione statale
Che è una secchezza omicida continua a pubblicizzare le sue perdite cioè dall'Italia continuano penale diciamo in maniera del tutto irrilevante per cui continuiamo costruite ad opposti ma non abbiamo un quadro normativo nonché costringa quell'impresa opera dei voli anche costringa quell'impresa non fare concorrenza sleale alle altre come ha fatto l'Antitrust ha condannato fa datato Lante quarta condanna mai non ci sono
Ma così è anche su tanti temi scottanti Simmenthal fatto che i pugliesi si chiedono assai sorpresi perché debba essere le nella dell'Acquedotto pugliese senza che ci sia una gara internazionale
E diciamo al tutto l'insieme delle politiche che non ci sono state assai pericoloso in questo quadro è il fatto che l'esordio del federalismo in un esordio assai preoccupante
I nuovi decreti delegati sono estremamente preoccupanti per le regioni del Mezzogiorno abbiamo deciso per decreto che al due mila tredici la Calabria sarà una legione sviluppata e non abbiamo minimamente preso in conto che cosa può succedere se questo va bene
Comunque sia comunque sia tanto quell'esperienza quanto queste esperienza
Su cui io
Dato alcuni commenti naturalmente tagliati con l'accetta per risponde all'esigenza di visti di schematismo anche meriterebbe sicuramente una riflessione ci porterà un punto centrale il punto centrale sono le classi dirigenti locali
Così allora così come oggi diciamo il nodo a mio avviso il grande nodo della questione sono le classi dirigenti locali perché nonostante tutto ciò
Se pezzi di mezzogiorno cominciano a costruirsi come si stanno costruendo delle classi dirigenti locali sindacati imprenditoriali e politiche quindi casi di è universitaria
Le classi dirigenti in senso ampio diciamo
Questo è rappresenta l'elemento più importante che allora come al ora lo chiedeva Guido dorso qualche anno prima e di Vittorio ancora ma di Vittorio è diciamo i emblematicamente classe dirigente locale di qua scusate mi se mi avventuro diciamo sul terreno storico ma credo si possa dire che diciamo emblematicamente classe dirigente lungimirante forte locale
E oggi la capacità diciamo la capacità di sviluppo a mio avviso è strettamente legata all'emersione di classi dirigenti locali e credo che il paragone con i grandi del passato da questo punto di vista sia assolutamente indispensabile grazie
Grazie a Gianfranco Viesti
Come sempre credo che c'è un limite di questi seminari di queste iniziative quello determinata dal tempo e dalla impossibilità poi di alimentare una discussione più ampia
E di sollecitare il dibattito diciamo il tempo stringe e credo sia giusto dare la parola a Sergio Cofferati
Per le conclusioni grazie
Non me ne voglio professor Viesti ma credo che per quanto mi pare d'aver capito che nel suo giudizio c'è l'affetto che un pugliese aprirmi scorretto che un pugliese volato un altro coglie sulla Jubilee Torriero un dirigente nazionale
Non prendete di questa licenza eccessiva eccessivamente vaga
Certamente
Capri
Credo che uno del del dei destini delle persone scomparse se quella diversi attribuite a posteriori delle intenzioni che forse non li hanno neanche sfiorati
Inevitabile non posso sottrarmi neanch'io a questo rischio questo limite
Però
Correndo il rischio voglio dire qual è la mia opinione relativamente alla al Piano del lavoro premettendo che non trovo né lecito né possibile nessun accostamento tra quello che era
L'intenzione almeno l'intenzione deducibile dai commenti
Che dai e del giudizio anche di chi
Avuto qualche testimonianza diretta della genesi del Piano del lavoro con la condizione di oggi accostamenti sono forse inevitabile ma del tutto arbitrari
Intanto per dire per quale ragione la CGIL ha rivolto dopo un congresso complicato come quello del quarantanove a definire con il contributo risolutivo di molti specialisti
Il piano per il lavoro bisogna non che rimuove le condizioni di partenza
Siamo a valle della scissione sindacale
Siamo in una fase difficilissima per la vita del sindacato in particolare della CGIL sono gli anni della durissima repressione ad ogni e qualsiasi forma di
Lotta sindacale e di attività organizzativa
Tra il mille novecentoquarantanove mille novecentocinquanta sui consumatori che riporta il cd
In molti territori del Mezzogiorno e anche importanti realtà del nord si comincia a Melissa si passa da Montescaglioso da Torre Maggiore si arriva all'eccidio di Modena le lotte sindacali vengono represse duramente sono lotte guardate che hanno come obiettivo sostanzialmente quello di un miglioramento assai modesto nelle rivendicazioni delle condizioni di vita delle persone che lavorano
In prevalenza braccianti e Napoli nel caso del Modena anche opera industriali e dell'affermazione di qualche diritto
Qualche diritto nel lavoro la sfera più diretta e immediata
Dei diritti che una persona che lavoro cerca di cerca di acquisire la CGIL a quel punto di fronte ad un Paese che cercava di
Ricostruire la sua struttura produttiva si è quella dei beni che quella dei servizi
E di interlocutori particolarmente ostili
Che utilizzavano ogni strumento anche di carattere violentemente repressivo per impedire il libero esercizio della rappresentanza e del e dell'attività contrattuale ha due strade di fronte a sé
O quella di chiudersi in un progetto rivendicativo dettagliato particolareggiato che riguarda le condizioni
Di vita delle persone oppure tentare una risposta di profilo molto più alto
Che senza abbandonare il primo riferimento che tradizionale nel lavoro sindacale circa di collocarlo in un quadro un po'più
Elevato vorrei dire
Parafrasando Aris Accornero generoso che per qualche verso anche utopico
Il piano per il lavoro e questo è un progetto che si rivolge ad un interlocutore terzo il governo con il quale in quel momento il sindacato non ha nessun rapporto di forza esercitabile
Non coinvolge direttamente le riprese
Che guardano con distrazione con sospetto con fastidio anche laddove condividono in piccola parte l'impostazione del piano per lavoro
Dunque alla CGIL
Alla CGIL di Di Vittorio di quegli anni il piano per il lavoro serve a dare una cornice importante
Ad un lavoro faticosissimo e sostanzialmente negato dalla violenza dei propri interlocutori
E poi ad affermare una cosa che vale tantissimo questa sì vale ancora oggi
L'idea che il sindacato confederale sia portatore di interessi generali
E che non si chiude mai in virtù di questa peculiarità molto italiano molto mediterranea nella semplice eppure importante difesa degli interessi particolari
C'è una ragione esce dalla sua nasce dal sindacato italiano sindacato confederale
Cento anni fa
Anzi centodieci anni fa per l'esattezza nascono le prime camere del lavoro non sono i primi grumi di sindacato in Italia il frutto dell'organizzazione di una professione o di una categoria merceologica
Ma è la dimensione confederale che viene scelta fin dall'inizio d'altro canto è la trasformazione delle società di mutuo soccorso che esercitavano solidarietà orizzontale
Tra soggetti impegnati nel lavoro ma in attività diverse in soggetto sindacale in senso compiuto è stretto soggetto che assieme all'organizzazione esercita un potere contrattuale
Questa matrice continuative nel corso di un secolo oltre
In quegli anni si riafferma esattamente questa matrice
Con il tentativo generoso
Insisto di delineare un profilo io non credo che chi farò il piano per lavori di vittoria interista per quel che è dato ricordare riconoscere
Si fossero posti il problema di come quell'ipotesi potesse diventare impegno cogente dei loro interlocutori
C'era in tuta visibilità un'idea di ricostruzione profondamente diverso da quello che veniva da un lato praticata dal governo e dall'altra sollecitato dall'area prevalente delle imprese delle
Keynesismo compiuto inconsapevole poco importa
Il piano per il lavoro si presenta come un'ipotesi di ricostruzione e di rilancio sulla base di una coesione data dallo sviluppo e dal lavoro di un Paese
Che guarda al suo futuro cercando di crescere e non sceglie la via che invece veniva sollecitata dalla parte prevalente delle industrie italiane soprattutto dalle prime grandi industrie
Del nord
Come occasione invece per l'introduzione di criteri di competizione basati sulla razionalizzazione di quello che avevamo ereditato dall'industria bellica e su un ridimensionamento drastico e drammatico
Dei livelli occupazionali
Sono gli anni nei quali nasce l'esperienza cooperativa
Che è figlia della crisi dell'industria bellica dell'espulsione di tante persone che decidono a quel punto imboccare una strada assolutamente anomala anch'esso con il modello della rappresentanza sindacale e di mettersi in proprio secondo uno schema solidale
Non di vera e propria impresa
Produttiva nel senso classico del termine io credo che fosse importante all'epoca riaffermare questa dimensione la dimensione confederale e la proposta aveva esplicitamente anche un valore simbolico
Poi gli affetti sono contrastanti e per molti versi quelli più vistosi anche non positivi
Ora al quesito
Si impone il piano per il lavoro no
Io credo che si possono dare delle risposte anche poco semplificate stante l'ora
Sì se lo si guarda
Come ipotesi dal forte valore simbolico che definisce un campo d'azione e la riproposizione di un'idea di sindacato gli atti successivi nel tempo che appaiono coerenti con il piano per il lavoro poi hanno altra genesi certo si arriva anche alla nazionalizzazione dell'India l'energia elettrica ma tanti anni dopo e sulla base di grave che non sono certamente nemmeno previste
Nel nel piano per il lavoro
Il piano per il lavoro viene accompagnato qualche anno dopo da una delle più cocenti sconfitte sindacali
Nel mille novecentocinquantacinque l'arretramento della CGIL
Nelle elezioni una conoscente era la FIAT segna la crisi di un'idea nella quale la dimensione generale non era sufficientemente supportata da un'attività rivendicativa particolare
In grado di coinvolgere nel luogo di lavoro le persone interessate e si fa largo da lì progressivamente anche il modello contrattuale che vede impegnato il sindacato
In quello che oggi si chiama comunemente la contrattazione aziendale alla contrattazione decentrata che la CGIL non sceglie inizialmente come assegni portante
Della sua iniziativa mentre invece e caratteristica prevalente
Delle politiche rivendicativo della CISL che ne fa addirittura un elemento di identità
Poi come noto il mondo cambia oggi ognuno può vedere quale sia l'attenzione che quell'organizzazione destino alla contrattazione aziendale ma forse anche importante che ci siano fasi evolutive se tali sono sul poi diventano invece di altra natura occorre preoccuparsi dunque il modello che viene presentato e modello con tutte le contraddizioni con tutti i limiti ipotesi molto affascinante dal fortissimo carattere simbolico e oggettivamente fino a quel momento di difficile praticabilità
Perché i soggetti abilitati a realizzarla hanno tutt'altro Pignone e il rapporto di forza tra la CGIL quei soggetti bassissima
Però la CGIL di quella dimensione anche simbolica
Vive a lungo e ne trae vantaggi rilevanti se noi siamo a cinquant'anni di distanza interrogarci sulle ragioni che portarono al piano per il lavoro vuol dire che
Aveva visto giusto
Insisto rischiando
La contraddizione della premessa io non credo che nessuno in CGIL all'epoca si fosse illuso che
Bastasse definire un Progetto organico compiuto per avere dei risultati
Anche lo sciopero alla rovescia che le viene indicato come elemento di corollario anche su un valore simbolico laddove l'impresa cerca di impedire ti l'esercizio normale del tuo diritto di sciopero e dove il bisogno è rilevante
Rispondi rovesciando il rapporto tra il lavoro e l'impresa
Chi cercava di scioperare veniva spesso represso con la violenza e perdeva la vita
Tanti erano le risposte che si poteva ad andare ad atti così violenti
Quella che si sceglie di aggiungere come elemento di corollario però non marginale al piano per il lavoro anche su una fortissima valenza simbolica nulla di più ma conta eccome
Nel costruire in quel momento consenso nel definire un progetto non di lavoro soltanto ma di sindacato
Che si perpetuano il tema
Poi le contraddizioni sono evidenti ma nel per queste rendono anche impossibile ogni e qualsiasi accostamento il fulcro lasse di quelle attività sono attività infrastrutturali
Sull'attività di servizio che dovrebbero costruire il il il pavimento per un sistema produttivo che si rilancia è tutto pubblico
Dal Consorzio per la bonifica alla l'energia elettrica che dovrebbe essere
Pubblicizzata
Alle varie forme per offrire una casa bene primario manchevoli quel momento ai lavoratori coi cittadini
Gli accostamenti con l'oggi sono per questa ragione improponibile
Aggiungo che in quel momento la disoccupazione altissima ma a caratteri meno duali di quello di oggi
Poi vale la pena di non dimenticare che oggi la dissimulazione affatto altissimo
Io sono nato in una provincia che al tre e mezzo per cento disoccupazione
Insegnano gli economisti aveva tanti altri che oramai i valori medi che vengono considerati come fisiologici sono intorno al sette per cento
Noi siamo un Paese che vive il paradosso di averle provincia più bassa disoccupazione di tutta l'Unione Europea
E poi in una parte del Paese di avere invece problemi residui e rilevanti di disoccupazione
Eviterei di utilizzare delle categorie semplificate e non più rispondente al vero se mai hanno avuto qualche fondamento anche nella lettura
Del fenomeno e la disoccupazione meridionale e delle dinamiche economiche che interesse nel Mezzogiorno a partire da questa regione
Che a diversità tra provincia e provincia rilevantissime sia sul piano della quantità
Di
Domanda sia sul piano dalla composizione ricordava prima il professor Viesti ci sono
Fenomeni curiosi ma e importanti premi sono elementi di dinamismo vero
Il Mezzogiorno è un'area che ha ripreso a favorire processi migratori verso altre aree del Paese e nel contempo ci sono tante persone che vengono nel Mezzogiorno
C'è un effetto di sostituzione di cambio dal mercato del lavoro rilevante
A conferma poiché il saldo non esattamente quello che si potrebbe dedurre leggendo i fenomeni migratori verso altri altri territori
Ma ho detto sul piano delle dimensioni parametro utile ma non sufficiente di quale sia lo stato delle cose nell'Italia di oggi
Allora io lascerei il piano per il lavoro a quello che
Mi pare
Con qualche approssimazione ma senza forzature e interpretabile ancora oggi
Ad una fortissima idea politica non condivisa neanche da parti rilevanti della sinistra politica dell'epoca
E che però segnato un un punto di snodo importante
Per la vita di quel momento e successiva della CGIL
E poi in qualche misura anche delle altre organizzazioni che pure con quella dimensione confederale e comunque l'idea di rappresentanza generale han dovuto fare i conti perché la CISL e che nasce in quella fase capacità propensioni ad un'organizzazione sì confederale ma con degli eccessi di autonomia della dimensione merceologica di categoria o delle professioni
Che hanno poi segnato sul piano dei comportamenti corporativi lunghi periodi della vita di una parte rilevante di quell'organizzazione
Se la matrice confederale resta viva e al dunque vitale per tutti come oggi e perché qualcuno si è esposto più di altri nell'esplicitare ragioni di interesse generale
Ragioni di interesse generale che torneranno su temi del tutto diversi anche qualche decennio dopo
Io credo l'accostamento Popa rivela di tarare lo propongo così come ho fatto più volte discussioni similari che quando il sindacato italiano affronta negli anni settanta il tema del terrorismo
Lo fa la CGIL insieme agli altri con lo stesso spirito e con la stessa idea
Quella cioè di affrontare ai che era si dice adesso di farsi carico di una di un esigenza che non è esclusivamente di quel segmento definito di rappresentanza
Quello dei lavoratori e dei pensionati ma di tutta la società
Funzione lontano dalla rappresentanza sociale che dovrebbe vincolare il sindacato solo apparentemente funzione vitale e indispensabile senza la quale il resto non esiste
Poi
L'oggi l'oggi certe logiche illogiche
è un mondo complesso su colori ci sta davanti
Lo sto parafrasando Tonino Carotone non vorrei essere
Frainteso la complessità sta nel fatto che questo Paese e questo è è un limite delle politiche di interi decenni
Ci rende la vita difficile perché
Lo sviluppo economico soprattutto quello degli anni sessanta non se mai posto chi ha gestito lo sviluppo economico non si è mai posto il problema più delicato modo convincente serio che era quello di superare il dualismo che si era già evidenziato intendiamoci il dualismo c'è anche nell'Italia di Di Vittorio
Perché la trasformazione da economia agricola da condomina industriale di questo Paese non avviene in modo uniforme si concentra in alcune aree
Le aree nelle quali le trasformazioni sono più rapide efficaci sono le aree dotate di infrastrutture l'infrastrutturazione di base e quella che attrae gli investimenti in quegli anni le fabbriche si fanno Torino-Milano non per scelte
Particolare e riconducibili ha delle caratteristiche particolari specifiche delle popolazioni indigene no affatto poi peraltro quelle fabbriche si riempiono negli anni sessanta settanta di lavoratori meridionale come come sappiamo no ci sono condizioni attrattive che sono l'accesso all'energia
Fondamentale per gran parte delle delle industrie di base dalla chimica alle nel alla alla siderurgia e poi c'è un'infrastrutturazione già impegnativa è importante che consente lì Investimenti che danno vantaggi remoto nel capitale
Questo dualismo si accentua il problema principale dell'oggi è da un lato dopo il processo di risanamento che in parte ci si è messi alle spalle dare continuità allo sviluppo
Guardando ad alcune caratteristiche dello sviluppo che troppe volte vengono un po'trascurato
Bisogna introdurre nella
Per la discussione sulle caratteristiche e sui fondamentali dello sviluppo la concessione di limite
Non è immaginabile una crescita indistinta
Sia perché questa crescita non ha più le condizioni fisiche per realizzarsi
Sia perché incontra ostacoli crescenti giustamente crescenti nell'indisponibilità di molti soggetti e di molti territori a ad assecondarla perché le persone gli amministratori
Vogliono anche il rispetto di una qualità della condizione di vita che si è determinata in quei territori
Eccessi di concentrazione
Il mancato rispetto dell'ambiente l'ha messo in crisi il rapporto tra le produzioni industriali ed alcuni servizi all'ambiente è talmente vistosa da provocare a volte rotture traumatiche contrapposizione
Dunque un'idea di limite dello sviluppo indispensabile
E però insieme al limite bisogna operare perché a risanamento avvenuto lo sviluppo duri nel tempo e quello del Mezzogiorno sia più rapido e più rilevante della media nazionale per avvicinare gli estremi
Poi il problema che si pone e di come occorra vicino agli estremi io resto convinto che per quanto concerne il Mezzogiorno le questioni principali alla fine siano due
L'una è come creare condizioni attrattive qui
Le osservazioni del tre professor Viesti io credo che siano condivisibili ma come osservazione di ordine generale non soltanto per il Mezzogiorno
Il mercato è importante
Come elemento regolatore della crescita
E però il mercato a delle condizioni che vanno realizzate
A cominciare dalla liberalizzazione
Che va anteposta alle privatizzazioni cosa che non è sempre stata e che in qualche caso ancora non è
Con tutti i suoi meccanismi di regolazione interno
Mercato libero che garantisce una competizione non alterata non artefatta ha bisogno di soggetti regolatori a cominciare per quanto concerne tutti i servizi da una funzione efficace dell'Authority che ancora non è compiutamente in campo il mercato deve
E esercitare le sue funzioni
In tutti i segmenti dell'attività quando si parla del mercato del lavoro si compie sempre la scelta deformate strumentale di guardare ad una parte del mercato del lavoro
Io sono anche discretamente stufo di sentire queste polemiche a volte un po'astratta volte strumentali a volte anche discretamente ciò che sulla flessibilità riferita al lavoro dipendente ma insomma siamo un Paese che non è in grado di riformare gli ordini
Gli ordini professionali sono un retaggio medievale che permane e che impedisce a tanti giovani poter accedere ad un lavoro pari a quel che hanno ha preso
Io non sono d'accordo con
La professoressa Zamagni che ci sia disoccupazione intellettuale non mi pare una una chiave di lettura molto
Molto generica approssimativa
Dove c'è disoccupazione intellettuale peraltro io son convinto che quel genitore di Manfredonia avesse anche qualche ragione dove c'è disoccupazione intellettuale e perché permane questa chiusura degli ordini contro la quale nessuno si pronuncia
E la discussione che si sta facendo per riformare gli ordini francamente mi sembra destinata a partorire un topolino
Chiedere a qualche giovane laureato in giurisprudenza se riesce ad entrare nel mondo della professione facilmente o se non è costretto a condizioni vergognose di prestazioni nel nel degli uffici
Di importanti lottare avvocati
Procuratori dunque io son disposto a parlare a parlare delle cose che riguardano il lavoro dipendente lo sono per ragioni ovvie di di funzione ma vorrei che si avesse almeno tra l'approccio intellettualmente corretto di guardare all'insieme
Delle cose con le quali poi dobbiamo fare fare i conti
Allora mercato
Da un lato condizioni attrattive dall'altro le condizioni operative che manca dal Mezzogiorno sono una parte rilevante delle infrastrutture
Penso all'infrastrutturazione pesante
Adesso è chiaro qual è la ragione che muove i camionisti siciliani
A a mettere in campo la protesta
Sbagliata pericolosa anche per i messaggi
Che Chicchirichì e lancia come quella che abbiamo visto nei giorni passati
E però è facile strumentalizzare per alcuni in virtù del fatto che in un sistema così fragile come quello degli
Delle comunicazioni e dei trasporti italiani
Ci sono territori che sono oggettivamente penalizzati ma ed economia di quei territori poi non sono i camionisti
Il soggetto penalizzato dunque un'infrastrutturazione che sia di qualità e indispensabile così come sono indispensabili poi e le risorse materiali che mancano
In maniera vistosa ad alcune aree meridionali non a tutte
Perché dico che non mi convince l'idea che siamo ancora di fronte ad un Paese a vocazione intellettuale perché non c'è un ingegnere sul mercato nemmeno sono cercate con il lanternino né al Nord e al Sud ci sono tanti professori ho tanti avvocati poi in questo c'è una responsabilità anche dalla classe dirigente
Se si continua a spiegare ai ragazzi che lavoro industriale da rischi un avanti secondo tutte le teorie catastrofiste e destinato a scomparire nel giro di qualche mese o di qualche anno non sorprendente vi se scelgono giurisprudenza rispetto ad Ingegneria
Però c'è una deformazione nel livello alto dell'istruzione che si può facilmente corregge noi oggi se mai siamo carenti
Di alcune soggetti via intellettuali traccia gli Stati Uniti d'America hanno basato la loro fortuna con l'economia di rete importando tra virgolette intelligenze
Dall'India e dalla Cina soprattutto dall'India
Perché i laureati informatici vengono da lei non avevo disponibili loro
Noi siamo esattamente nella stessa condizione mentre il cancelliere Schroeder litiga con il suo sistema politico per imporre quote contingentate ma robuste di intellettuali data da importare verso la Germania non ci va lo chiamo un po'mi pare che finalmente ci sia la convenzione sufficiente ma aspetto giorni che il Governo pare questo progetto che gli abbiamo ripetutamente sollecitato di conversione di venti mila laureati meridionali
Abbiamo già i fondamentali
Nella testa di tante persone
Da dalle Laure in Scienze umanistiche chiari che hanno scelto di Titti di porre alla base del del della loro attività agli studenti in scienze informatiche
Perché guardate che senza colmare questo disavanzo altro che disoccupazione bisogna ma domanda fortissima che non è evasa non si riuscirà ad a vere disponibile uno degli strumenti più importanti per una vera politica meridionale
Qual è appunto quella del partire non soltanto dall'infrastrutturazione pesante ma anche da quelle quote di risorse materiali che danno vita all'infrastrutturazione leggera ma decisiva della nuova della nuova economia
Poi credo che sia importante laddove il mercato riguarda anche le persone
A vere qualche attenzione ad uno dei canoni che disponeva prima il professor Viesti perché è un fenomeno che aspetti confortanti ma anche qualche rischio insito
La diversità di incidenza del degli strumenti di flessibilità
Sul flusso sullo stock della della manodopera
C'è una ragione oggettiva perché una parte degli strumenti di flessibilità sono più facilmente utilizzabili dai giovani
Poi per dire delle cose banali adesso anche rose
Non me ne vogliano gli economisti va da sé che un ragazzo fino a quando non ha un obbligo familiare
Ha una disponibilità di sé del suo tempo molto più semplice da gestire
E anche più flessibile della stessa persona quando decide di crearsi una famiglia e a qualche vincolo in più sia sul piano della mobilità e di quello della flessibilità nell'arco nella giornata e di disponibilità del suo tempo
Però il rischio che intravedo e che se non si introduce qualche correttivo per correttiva intendo la possibilità di a vere un'estensione di alcune forme di flessibilità buona nello stock
E una riduzione della flessibilità cattiva nel flusso perché c'è una flessibilità che definisco cattivo perché non rispettosa dei diritti delle persone quello che si va a creare e sistematicamente un doppio mercato
Con tutte le conseguenze negative che questo può determinare
Poi
Il problema del Mezzogiorno l'altro è quello del sommerso
Però qui
Se usciamo dalle polemiche dalle strumentalità adesso dottor Divella e qui in funzione presidente Unioncamere non vorrei tirargli la giacca come imprenditore però il suo presidente di Confindustria
Riunione cambia
Quel signore che quando lei non svolge questa funzione e anche il suo presidente
Insiste nel fare nel fare molta propaganda sul tema del sommerso
L'Unione europea ha finalmente dopo oltre un anno autorizzato i provvedimenti che si aggiungono a quelli preesistenti
Con quelli preesistenti abbiamo ottenuto dei risultati apprezzabili anche se non particolarmente estesi apprezzabile soprattutto in questa regione la quota aggiuntiva che permette di avere maggiore efficacia negli interventi contributivi e fiscali per le imprese
E che porta a far sì che chi emerge venga considerato sostanzialmente una nuova impresa
Può segnare davvero la svolta anche sul piano delle disponibilità soggettive e delle quantità rilevanti
Invece di polemizzare e di a rilanciare un'idea astratta appare tale presso la guardate da vicino invece molto concreta sul sommerso che ha come fondamento quello di arrivare a discutere dei licenziamenti senza giusta causa
Perché quando si prende a riferimento la Gran Bretagna e si dice bisogna avere del Mezzogiorno d'Italia lo stesso sistema di convenienza la Gran Bretagna poi lì casca l'asino
Perché le differenze a quel punto non sono più né contributive e fiscali l'unica differenza che resta in campo e che in quel Paese
Non si citano altri Paesi europei non casualmente si sceglie quello è possibile cacciare una persona senza che ci sia un motivo giustificato l'allontanamento dunque se quella è la strada per tornare a discutere licenziamenti abbiamo abbiamo finito prima di cominciare per per quanto riguarda
Chi vi sta parlando e l'organizzazione che che rappresento io non sono nemmeno così pessimista poi per quanto concerne il restante diciamo l'involucro nel quale queste condizioni
Attrattive le politiche per il sommerso si determinò nel Mezzogiorno
Io credo che con la strumentazione contrattuale attuale anche i differenziali
Tra attività e attività sono destinati a crescere abbastanza rapidamente perché non c'è più
Un il meccanismo redistributivo che rendeva indistinto la parte prevalente delle dinamiche salariali era così con la scala mobile
Oggi non è più così non è più così danni i differenziali si stanno creando e sono differenziali corretti perché non sono legati al territorio Marie dinamiche produttive
E alle condizioni oggettive di ogni singola impresa
L'ultima cosa io
L'ultima cosa con un piccolo corollario
La CGIL dovrà farla sua discussione congressuale per la verità l'ha già cominciato
Senza mutuare nulla da periodi lontani io credo che il problema centrale oggi se vogliamo discutere di lavoro
Sia quello della scuola
Il problema che sta alla alla base di ogni e qualsiasi politica economica o politica di coesione sociale efficace
E quello dei saperi e dell'accesso ai saperi aggiungo che questo problema riguarda poi anche la libertà degli individui e la democrazia
La libertà vera la democrazia compiuta non quella predicata
Dal Cavaliere Berlusconi con la sua ipotesi di contratti di Berlino contraddizione in termini contratti liberi nella loro accezione significa rapporto tra imprenditore che lavoratore lavoratrice
Dove sta la libertà soprattutto del lavoratore lavoratrice difficile dire visto che trattasi di soggetti dalla forza disuguale
La libertà e la democrazia ma il fondamento delle politiche economiche delle politiche di coesione e nella disponibilità di quote rilevanti di sapere e nella pari condizioni di accesso al sapere
Non è questa la sede non è il momento ma io credo che la discussione dovremmo proprio farla partirà dall'inizio non è più la condizione materiale quella che determina i veri cambiamenti quantitativi e qualitativi ma sono le conoscenze
D'altro canto la formazione dove è stata usata oculatamente si è dimostrata una straordinaria chance competitiva
E non è un caso che si parli di formazione permanente per tutta la vita di una persona nella sua funzione lavoratore la sua funzione cittadino
E che sia importantissimo non soltanto quello che simpatica ma quello che si può ulteriormente successivamente imparare che la capacità di apprendere successivamente e risolutiva per tante persone
Perché
Le tecnologie linguaggi subiscono processi di obsolescenza così rapidi da imporre nelle persone che li conoscono e che lui Maneggio anche la necessità di un aggiornamento altrettanto rapido se non si vuole diventare in fretta marginali
Dunque sono più importanti fondamentale che non ha conoscenza specifica per qualche aspetto io credo che va discusso che dovremo fare tra di noi
Senza uscimmo scimmiottare alcunché e senza senza prendere a riferimento
Cosa che non sono trasferibili nell'oggi deve partire proprio da questo cuore della discussione congressuale che io vorrei che la mia relazione facesse quello la centralità del sapere dei processi economici che nei
E nei processi di di crescita di coesione di coesione sociale la piccola appendice
Diceva prima professore se ci sono dieci strumentisti
Che le deve pagare per tenerli a casa
Come risolvere il problema
Mi è venuta un'idea sei sono strumentisti
Che non sanno suonare
Licenziate che gli assunti c'è la giusta causa
E poi agli strumentisti
Offrite un percorso di aggiornamento che li rimetta in grado di svolgere bene il loro lavoro
Sei come mi sussurrava prima la professoressa in verità all'origine sapevano suonare e poi ci sono demotivati forse quelli d'allontanare sono più di uno
Perché bisogna trovare chi li ha demotivati però nei rapporti con loro la condizione e relativamente più semplice da risolvere perché non dovrebbero aver perso le loro conoscenze fondamentali e dunque ancora una volta con un mirato processo formativo odissee Belice
Riabilitò Udine al ruolo e al lavoro possono tranquillamente tornare in orchestra come vede la soluzione al di là degli estremi
Poi il signore che li ha assunti sia sbagliata potete anche perdonarlo perché non lo faccia la seconda volta sono anche dette l'istituzione però il tutto si risolve
Che in un modo molto semplice offrendo queste persone che oggi sono fuori
Oggettivamente mi par di capire dal nel loro mercato la possibilità di rientrare di non attraverso una cesura drammatica del loro rapporto di lavoro ma attraverso un percorso formativo
Se la formazione avesse al di là delle battute e degli esempi anche scherzosi che mi sono permesso di fare in conclusione questa dimensione questa efficacia molti dei problemi che abbiamo fondato stasera sarebbero già risolti da sola
Hanno