L'uscita del numero ordinario di Limes dedicato alla politica italiana dopo gli accadimenti di Genova e il quaderno speciale sul terrorismo integralista islamico

Radio radicale ci occupiamo dell'uscita di due numeri uno ordinarie uno speciale della rivista italiana di geopolitica Limes siamo in collegamento con il suo direttore Lucio Caracciolo buonasera però ore allora il l'ordinario dedicato a ma questione Genova Alitalia dopo Genova e invece il Quaderno speciale all'attualità più stretta la guerra del terrore comunque due argomenti centra in questa estate autunno nel nostro paese nel mondo
Io inizierei se sei d'accordo Caracciolo con però il volume di più stretta attualità un'idea volume che
A come dire
A tripartizione nel suo indice il la prima parte riguarda noi quindi l'Occidente la seconda loro quindi diciamo semplificare il mondo islamico e la terza parte il Medioriente che poi e lo vedremo è un po'il pulviscolo di questo confronto allora ci vuoi intanto presentare da fare un po'una Scheda insomma di questo ho volume questo vorrei
è un primo tentativo abbiamo messo in piedi sì velocemente ma spero non del tutto il mio vilmente per cercare di capire le radici profonde anche le conseguenze di quello che è accaduto l'undici settembre perché io credo l'abbiamo scritto anche l'editoriale che l'undici settembre di quest'anno è cominciata una nuova era il più politica la cosiddetta dopo-guerra fredda e è finita è cominciato un nuovo mondo di cui ancora non abbiamo ricordi nate innanzitutto cerchiamo di capire il senso e gli obiettivi dell'attacco terroristico agli Stati Uniti e c'è un saggio piuttosto approfondito del generale Fabio Mini che è uno dei massimi esperti in materia che cerca di analizzare le caratteristiche della cosiddetta guerra asimmetrica come si dice in gergo cioè nella fattispecie da guerra tra una super Potenza e i suoi alleati e un gruppo di terroristi che è stato capace di colpirlo al cuore usato di Temperini quindi siamo di fronte veramente alla più assurda della simmetria
Naturalmente sono in gioco non solamente vedere persone delle vite ma diciamo in qualche modo i simboli del del potere delle istituzioni democratiche occidentali quindi una guerra che in qualche modo si distingue dalle altre l'essenziale io credo questo emerge anche un po'degli altri articoli e sci Randy vi durare complici rione l'obiettivo da colpire senza pensare che si possa diciamo redimere il mondo dalla mattina alla sera ma io credo che l'obiettivo più gente sia quello di colpire i terroristi capaci di cooperazione di quel tipo cioè il rischio è che ci sia di qui a qualche tempo un'altra azione di spessore terroristico paragonabile se non superiore
A questo proposito mi limito a citare il piccolo di Dufy dici nucleari Paolo Cotta Ramusino Maurizio Martellini che da Milano la possibilità di proliferazione di queste armi nucleari e o di distruzione di massa chimiche biologiche nelle mani di organizzazioni terroristiche
Va bene il tuo idee e idee
Editoriale
Dice che questo non è però come punto qualcuno vuol far passare un confronto di civiltà ma più prosaicamente un confronto tra la nostra
Logica di potenza sulle tue parole Baluardo di valori rigorosamente terreni e il santo terrore alla Binda Laden ci vuole appunto specificare un po'meglio ma io penso che quello che è stato compiuto nei confronti non solo dell'America
Ma direi un po'di tutto il mondo civile è un è un attacco ovviamente senza precedenti ma che richiede anche una risposta senza precedenti non ho la sensazione che soprattutto in Italia sia stata colta la portata di quello che è successo non tanto in termini non solo in termini di vite umane tragicamente perse ma anche in termini simbolici cioè se noi accettiamo di poter essere terrorizzati
Da un gruppo di terroristi di quella fatta ecco quegli obiettivi certo non perderemo mai la guerra perché loro non possono batterci ma potremo costruire dentro di noi dentro la nostra società le premesse per la risoluzione delle libertà democratiche
Ecco dunque
Vediamo un po'come si deve affronta aree la la battaglia contro questo terrorismo mi pare che sempre nel tuo editoriale esprimeva preoccupazione
Che già in passato ai avanzato di uno iato TAR tra noi europei e l'alleato americano uno iato che tu ricordi e anche storico risale addirittura la guerra fredda ma che oggi dice è un pericolo mortale in che consiste questo iato e perché così pericoloso
Ma io sostengo che è uno iato più culturale che geopolitico basta vedere la reazione che c'è stato in America e in Inghilterra la reazione che c'è stata in Italia e nel resto d'Europa la parola guerra da non lo si può pronunciare perché immediatamente evocare la seconda guerra mondiale e così via lo si capisce che e questo che sotto compiuto nei confronti dell'America è un atto di guerra nel senso e mira a distruggere la società americana ma o solo quella anche le nostre non è un atto di puro terrorismo e quindi questa difficoltà a usare la parola guerra che è una parola che ovviamente fa tremare tutti nessuno usa volentieri esprime proprio questa differenza sa di di culturale anche perché poi quando si entra in guerra in c'era il nostro obiettivo definirla l'obiettivo degli angloamericani e di vincerla
Ecco e in questo senso che tu dici che
I terroristi non possono vincere questa guerra ma noi rischiamo di perderla anche questo spesso ad ac tutto perché che si perde il legame di fondo con tutte le dive
Sita e anche con tutte le critiche più che lecite che possiamo farci reciprocamente si mette a repentaglio la nostra sicurezza e in secondo luogo perché evidentemente e se si accetta di essere terrorizzati
Se non altro per spinte interni alla società e il rischio di chiusure
Di misure liberticide già vediamo alcune forme forse inevitabili di censure di autocensura di noi giornalisti pezzo ma tutto questo non è promettente per il futuro ecco tra l'altro un altro pericolo che mi pare d'onore avvisi ma che
Pozzi potrebbe sorgere è quello bella in questa grande alleanza che si sta formando tra l'altro tu richiami anche come ci sia stata una svolta anche se momentanea geopolitica no delle alleanze per cui la Cina la Russia no entrano a far parte no di questa sacra alleanza ecco da questo punto di vista non c'è il pericolo come per esempio facevano notare oggi i manifestanti Falun Gong appoggiati dal partito radicale oppure i ceceni per esempio anche soffre in un articolo recentemente i i militanti filo curdi rispetto alla Turchia ecco forse l'eccezione l'unica eccezione sono i palestinesi perché la loro situazione al centro dell'odio che le masse arabe islamiche hanno per l'Occidente con non c'è il rischio che questa santa alleanza contro terrorismo rischi di come dire
Rendere meno possibile la rivelazione rispetto dei diritti umani in molte aree del mondo aperti tutto non penso che sia una santa alleanza se lo diventasse ossea che solo apparisse tale sarebbe un disastro questo l'alleanza molto terrene molto specie
Ficara che ha degli scopi più politici e politici
Non ha nessuna intenzione di imporre una religione fosse anche solo quella laica
O quella occidentale ma querela una intenzione molto più specifica quella di battere queste organizzazioni terroristiche poi effettivamente quello che tutti sì è vero sicuramente contro per esempio le minoranze musulmane e cinesi contro i ceceni nel Caucaso o contro altri gruppi che vengono considerati in Occidente alcuni almeno delle minoranze oppresse e invece dai paesi che li combattono dei pericolosi terroristi scateneranno delle offensive e certamente gli americani saranno meno schizzinosi di quanto lo fossero fino a poco tempo fa
No non è un risvolto positivo insomma dipende
Chamot veramente a colpire il terrorismo che sicuramente si annida anche in alcune delle parti capiva citate compresa la Cecenia ma non dimentichiamo anche le diramazioni balcaniche di Bin Laden penso che facciamo una cosa giusta e utile per per i nostri interessi se diventa invece una scusa per compirebbe gratuiti massacri ovviamente è una cosa da condannare
Insomma la Realpolitik comunque si deve limitare però io vorrei in conclusione di questo di questo dell'analisi di questo quaderno
Vorrei che appunto tu come poi fai anche nel tuo editoriale in parte civile desse un po'anche una via di uscita no quali sono
Le cose chi bisognerebbe fare quelle che non bisognerebbe fare appunto per conseguire gli scopi di questa che ma io penso che si debba intanto identificare l'obiettivo di una guerra per stabilire quando perché vinta oppure quando perché per
Questo mi rendo conto che è difficile da fare pubblicamente ma in qualche misura deve essere presente nelle coscienze di chi dirige queste operazioni io penso che sia ragionevole immaginare una guerra che si ponga come obiettivo apparentemente limitato ma in realtà è enorme quello di stroncare le organizzazioni terroristiche di qualsiasi segno background culturale capaci di fare atti di quel genere o anche atti più pericolosi
Perché non dimentichiamo che noi ci siamo solo noi a combattere sembra solo che si attende l'attacco americano ma dobbiamo anche sapere che ci può essere o un attacco preventivo un contrattacco di questa organizzazione ecco non c'è a proposito di questo rischio Dini impantanamento
Come nel Vietnam il come ridiscussi in Afghanistan sconfitto perché le operazioni che verranno condotte nostrano di quel tipo non sarà per intenderci nella guerra del Golfo una guerra poi anche molto diciamo televisiva nei
E la guerra del Vietnam modello Afghanistan nel senso che non vedo divisioni corazzate sovietiche o americane o russe penetrare in Afghanistan saranno e se ci mente io credo operazioni di commando uso supporto della coalizione del Nord cioè dei nemici dei talebani e anche
Qualche bombardamento ma non quelle operazioni massicce che che abbiamo visto finora il problema è che questo livello spargimento comunque di San
Bene oggi alle può essere
Dati
Niente che che prima non era prevista non è pienamente la guerra è una cosa sporca in cui moriranno dei civili innocenti no no io dico anche proprio dei soldati anche nel dati americani su questo non c'è dubbio perché cioè speriamo
O di no ma voglio dire gli americani hanno messo in conto che loro o altri alleati perché ne sappiamo che sul terreno probabilmente ci sono già forze speciali di alcuni Paesi europei sicuramente inglesi
Questo significa che evidentemente si rischia la vita dei nostri soldati ed anche questa è una differenza che dall'undici settembre rispetto al modo di fare insomma le guerre ogni operazione di polizia internazionale e la fine dell'illusione della guerra pulita insomma tra guerra
Dall'alto in cui voi ero gli altri e noi torniamo a casa felici e contenti senza peraltro avere risolto i problemi che si vogliono risolvere ma questo è altro discorso vediamo invece se possibile di a meno raggiungere questo risultato il rischio che io vedo è che invece o per la reazione e la controrelazione per la spirale che si può accendere per iniziativa dei terroristi o perché la guida della coalizione cioè gli Stati Uniti perdono un po'la bussola e non non sanno bene dove colpire s'inneschi una spirale che mandi completamente
Poi contro la situazione faccio solo un esempio se per caso dovesse saltare in testa qualche stratega del Pentagono con l'avallo della casa abbia di dare un colpo a Saddam il rischio di un congiura conflagrazione mondiale sarebbe molto più che è una possibilità remota nel senso che a quel punto Saddam attaccherebbe Israele non lo farebbe certamente con che diciamo con con dei petardi e tutto questo naturalmente metterebbe in moto una reazione quasi incontrollabile speriamo appunto che la reazione sia limitata all'l'aggressore che ha colpito gli Stati Uniti e che poi eventualmente ulteriori conti vengano regolati del tempo che non si tenti di risolvere appunto tutto e subito
Immaginando fra l'altro una forza che non abbiamo
Veniamo dunque all'ultima parte della nostra conversazione di presentazione di questi due ultimi volumi di Lima S veniamo a quello ordinario che sembra ormai come dire quasi preistoria no si parla di Genova e di quello che ha comportato però ovviamente da due punti di vista sia dal punto di vista del l'immagine dell'Italia perché mi pare che questo volume punti molto Los come è uscita l'Italia da questa vicenda e sia dal punto di vista Dei rapporti globali anche punto il movimento
Contro insomma il G otto aveva
Dato un un segno appunto di come la politica interazione le ormai sia il centro ci riguardi a tutti ecco da questo punto di vista forse anche la lettura di questo volume può integrare insomma anche perché poi c'è un'altra parte che non è solo già non c'è proprio la parte quasi profetica insomma sulla conflitto in
La la regione caucasica no no più che altro è sulla questione degli oleodotti sembra centrale conflitto
Concerto per il passo il grande gioco aggiungere che per puro caso dato che parlava appunto di oleodotti abbiamo inserito in questo volume di Limes una carta gioca
Sita colori di quelle che ne scegliamo i nostri numeri su della via centrale che appunto basata sull'Afghanistan finti inavvertitamente abbiamo in qualche modo preceduto l'evento
Se posso dire una sola cosa su questo io credo che Genova al di là delle questioni che tu hai ricordato abbia segnato una svolta nel vicenda del movimento no-global occupa lo vogliamo chiamare una sua e che sicuramente sarà ancora più forte dopo quello che è successo l'undici settembre ma già allora che visto che quel tipo di strana coalizione che andava dagli anarchici e neo nazisti passando per le suore di clausura
Lilliput e quant'altro non poteva tenere per ovvie ragioni i dopo gli eventi luttuosi di Genova a maggior ragione doveva esplodere
Penso che già nelle prossime settimane vedremo come questa questo movimento con le sue ricchezze le sue ambiguità e le sue ipocrisie come tutti i movimenti ovviamente l'aspetto diciamo di movimento prevale sull'aspetto di elaborazione specifica
Si dividerà e la parte cattolica o moderata o pacifista che lavora come vogliamo avrà il suo momento autore la marcia della pace Perugia-Assisi il quattordici ottobre
E potremmo definirli come abbiamo fatto noi i new global cioè non coloro che sono contro la globalizzazione ma coloro che vogliono un'altra diremmo dal volto umano e coloro che invece sono i no-global cioè gli avversari irriducibili
Della globalizzazione che naturalmente hanno poi i loro argomenti non pensi che invece proprio la questione del pacifismo possa appunto di unificare in qualche modo
Il questi spezzoni che effettivamente dopo le vicende di Genova si sono
Trovati disuniti francamente penso di no nel senso che magari occasionalmente potranno trovarsi in qualche spezzone di corteo insieme ma il tipo di retorica per capirci alla Caldarini
Dichiarazione di guerra dell'umanità all'Impero naturalmente parliamo di metafore male metafora hanno un peso
E tipo diciamo di approccio anche di retorica che hanno i movimenti più moderati o i cattolici o altre organizzazioni beh insomma difficilmente possono coesistere specialmente dopo quello che è successo ha mancato e questo diciamo
Hopper tornare su questo volume di Genova come dire potrebbe tirare fuori cioè risolvere insomma i problemi anche addirittura ermeneutici come vengono
Rilevati in questo volume di comprensione e di confronto anche simbolico come questo movimento da parte dei governi particolare di quelle italiane io ho l'impressione che i nostri governanti va davvero capito molto del
Tipo di movimento che si trovavano di fronte a Genova e che molto intelligentemente li ha sfidati in una qualche misura neanche battuti sul terreno dei simboli
Cioè la tipo anche di repressione qualche caso stupidamente violenta della polizia nei confronti del movimento deriva proprio dal fatto dico capire che lo scopo dei contestatori era proprio quello di mettere alla berlina ed evidenziare alcuni tratti autoritari del nostro Stato e degli Stati che in qualche modo regola il mondo
Giocando molto appunto su questo assedio teatrale anche molto simbolico che poi però è degenerato in un'ora
Io lo scontro della tragedia che conosciamo devo dire che
La notizia che abbiamo preso solo ieri del tentativo di Bin Laden di compiere un attentato a Genova getta una luce ancora più sinistra su quello che avrebbe potuto essere quel tipo di gioco e comunque come dire le difficoltà adesso passano come già
Dicevamo dicevi tutte nel campo appunto del movimento perché appunto la situazione di diciamo di confronto se non vogliamo chiamarla guerra con appunto il terrorismo internazionale
Appunto come già movimenti precedenti si può pensare al quello del settantasette viene come dire stritolato non tra queste due due trova la obiettivamente non voleva una soluzione per
Tre facile quale movimento però è un problema anche per le istituzioni e per le forze dell'ordine perché palesemente sono un secolo indietro rispetto alla necessità di garantire l'ordine in una situazione come quella stabilità e volute dal movimento no-global
Bene mi pare che insomma abbiamo affrontato a anche appunto la il volume che peraltro ripetiamo è molto corposo l'Italia dopo Genova che dicevamo per un terzo anche dedicato a esattamente al grande gioco petrolifero della del Caucaso io ti ringrazio ringrazio Lucio Caracciolo direttore di Limes fino a qui abbiamo parlato del quella ordinario dedicato a Genova del moderno speciale di Limes dedicato agli avvenimenti
Sato intensi anni quello che sta per avvenire in Afghanistan grazie risentirci