"Previsioni 2000 - 2002. Benchmarking competitivo: reddittività delle imprese e carico fiscale" - organizzato da Confindustria (presso la Sede di Confindustria, viale dell'Astronomia 30)

Posso
Sì
Signore signori buongiorno
Penso che possiamo cominciare manca il dottor Masera che però pensa arriveranno i dubbi
E vi ringrazio di essere presenti così numerosi saluto anche i colleghi che sono nell'altra stanza che ci seguono per televisione
Devo dirvi che sono molto lieto di aprire lavori di un appuntamento significativo qual è divenuto sempre più vorremmo che divenisse il seminario nel centro studi
è un appuntamento di riflessione pacata su temi di attualità
Basato su dati di fatto e su previsioni
Che possono ovviamente essere discusse e contestate
Ma c'è anche ma che cerchiamo di far sì che siano quanto più possibile ottenute con metodi direi scientifici se questo termine mi è concesso di usarlo
Prima di tutto desidero ringraziare di aver accettato il nostro invito il ministro Visco
E i tre illustri di scassare per l'onorevole Augusto Fantozzi il professor Rainer Masera anche arriverà
Ecco questo Stefano Micossi
Ricordo che partecipa anche dibattiti del centro studi di Confindustria sono invitati ad un unico titolo
Quello di esperti di valore che possono dare un contributo di conoscenza e di idee dei quali fare tesoro
La discussione di questa mattina sarà dedicata alle previsioni macro economiche per il biennio due mila uno due mila due
Che all'analisi di benchmarking competitivo chi dal seminario nel settembre scorso costituisce una priorità dell'attività del Centro studi di Confindustria la sezione dedicata al benchmark in include una raccolta di indicatori di sintesi e due capitoli di approfondimento dedicati ad argomenti specifici
Indicatori benchmarking fanno parte di una banca dati che nei prossimi giorni sarà messo on line sul sito di Confindustria
La finalità e quella di fornire al nostro sistema tutti i ricercatori uno strumento di lavoro che consenta di confrontare
In modo continuo e sistematico la situazione dell'Italia con quella degli altri ISPA degli altri paesi su un ampio ventaglio di temi rilevanti per lo sviluppo economico
I dati sono raccolti per gruppi omogenei per esempio indicatori per formazione macroeconomica situazione funzionamento di Mar del mercato del lavoro formazione del capitale umano innovazione e ricerca e così via
Attualmente si stanno raccogliendo indicatori relativi al sistema finanziario al Welfare e all'ambiente
Il confronto riguarda i Paesi industriali più avanzati e quando possibile i principali Paesi emergenti ed è basato su fonti internazionali autorevoli ed oggettive
Gli approfondimenti svolti in questo rapporto riguardano la redditività delle imprese italiane nel confronto con quella dell'impresa e dei principali paesi europei e degli Stati Uniti e
Sempre la prospettiva di un confronto internazionale l'evoluzione il livello del prelievo fiscale sui redditi delle società questi approfondimenti che se vi saranno illustrati tra poco sono il risultato di un lavoro congiunto che si è rivelato fruttuoso tra il Centro Studi Confindustria e l'ufficio studi della Ernest piante
Vorrei darvi ancora se avete pazienza una brevissima informazione sui programmi del centro studi intendiamo fare tre seminari previsione all'anno ciascuno con un tema speciale di approfondimento il prossimo sarà a giugno dell'anno prossimo e avrà come tema speciale l'andamento del settore industriale
Su questo tema intendiamo rafforzare la collaborazione tra il Centro studi e le nostre associazioni di categoria
I successivi seminari si terranno a settembre con tema speciale la politica no mica economica in vista della legge di bilancio e a dicembre in cui presenteremo ulteriori risultati in tema di confronti competitivi abbiamo anche in progetta di rafforzare la collaborazione con l'Associazione industrie territoriali per monitorare meglio gli sviluppi sul territorio questo è un tema al quale noi teniamo in maniera particolare
Tutti progetti sul tema del cervello Martin competitivo che stiamo portando avanti conclude confluiranno in quattro volumi intitolate rispettivamente le impresse la politica Etò economica le istituzioni innovazione tecnologica che verranno presentate al convegno biennale del Centro studi che si terrà nella prima la primavera del due mila e due
Mi auguro che con le analisi che oggi presentiamo e con quelle che con il cantiere il centro studi che riuscendo nell'obiettivo di mettere a disposizione del sistema Confindustria
I policy makers e dei ricercatori analisi strumenti di lavoro che consentono di effettuare confronti sistemarli tra l'Italia che gli altri Paesi su un ampio ventaglio di problemi al fine di dar conto dei punti di forza e delle Crispi criticità dell'Italia sul piano della capacità di competere sui mercati internazionali
In altri termini contribuire a dare una base informativa la litiga le scelte di politica economica io darei la parola a Giampaolo Galli che presentato apporto e poi ci sarà Gaggi che modererà alla tavola rotonda grazie
Io
Parlerò
Forse un po'più brevemente del solito di congiuntura per
Dedicare un po'più di tempo ai confronti competitivi in tema di redditività
E carico fiscale delle imprese italiane Harris però a quelle di altri Paesi
Oggetto dello studio che ecco che è stato anticipato dal dottor Bondi e Castan nel rapporto rosso che di attacco disse
Possiamo mandare
Fly San andiamo
Per flash su quella che è la nostra analisi della situazione
Congiunturale della previsione
Voi qui avete gli andamenti dei tassi di crescita nell'area dell'OCSE e nell'area dell'euro linea rossa Linea Blu
Fino al due mila novanta al due mila
Vedete che il due mila l'anno in corso l'anno migliore da dal novanta ad oggi ed è uno degli anni migliori in effetti dell'ultimo ventennio
La previsione è una previsione di che facciamo noi e che fa uno la generalità dei revisori è una previsione di notevole rallentamento nel due mila e uno
L'area dell'euro potrebbe collocarsi al di sotto del la del tre per cento nella due mila e uno rallentamento dovuto all'aumento dei prezzi del petrolio
E alla fortissima
Decelerazione già in corso negli Stati Uniti
Su questa situazione congiunturale
Incide incidono gli andamenti dei mercati finanziari questo tabellone l'unica cosa che conta è guardare i segni meno questi sono gli questi sono i valori di Borsa in N mercati a oggi Rispetto al picco al massimo raggiunto nel corso dell'anno
Le cadute l'Italia è uno dei Paesi che se l'è cavata meglio da questo punto di vista l'entità della caduta estremamente forte in moltissimi Paesi industriali e in moltissimi Paesi emergenti non sono non solo quelli che sappiamo essere in crisi il giudizio che scriviamo in testa rimasti in piedi è questo è un fatto positivo si sta sgonfiando per ora abbastanza ordinatamente
Quella che tutti sapevamo essere una bolla speculativa non sostenibile in particolare sui titoli tecnologici
E tuttavia si sta bruciando una grande quantità di ricchezza a livello mondiale questo genera può generare dei problemi in termini di fiducia di consumi di Investimenti e quindi c'è una situazione che di qualche preoccupazione
Le difficoltà sui mercati finanziari le vediamo anche in termini di spread sui tassi di interesse che da la novantotto ad oggi rimangono particolarmente elevati
Di mercati cerca hanno investimenti sicuri tendenzialmente lasciano la borsa ma anche i titoli di emittenti che non siano più che sicuri qui si fa la differenza queste differenziale
Va accorporato Bonds abita con lei termica Gadamer Bonds vedete che questo spread aumentato moltissimo questo tende a rendere
Più difficile il finanziamento sia per gli Stati sovrani e questo può generare situazioni di crisi o comunque
Come dire è uno dei fattori vedi Argentina vedi Turchia può situazione generale situazione di difficoltà per singole impresa in questo quadro non è facilissimo nessuno sa se l'atterraggio in particolare dell'economia americana sarà un atterraggio morbido piuttosto duro
Nello scenario che noi costruiamo l'atterraggio è relativamente morbido ed è un atterraggio nel quale il dollaro sfide apprezza un po'il che fa bene all'euro
Ma non crolla
Veniamo
Proseguo per flash
Veniamo all'Italia
Nell'ipotesi e l'atterraggio sia come dicevo relativamente morbido che non succeda nulla di drammatico al prezzo del petrolio che nel collo sia collo
Stiamo attorno ai ventotto dollari
L'Italia dovrebbe crescere quest'quasi fatto come dire al due virgola sette per cento quest'anno e rallentare attorno al due e mezzo per cento l'anno prossimo
In questa slide voi vedete il differenziale di crescita
Fra l'Italia il resto della dell'area dell'euro fino all'anno due mila e poi in previsione due mila e uno due mila e due
Questo differenziale
Che negli ultimi anni è stato un differenziale negativo sfavorevole all'Italia l'Italia cresciuta di meno degli altri Paesi dell'euro si riduce un po'nella nostra previsione ma rimane sostanziale
La considerazione estrema sintesi che ne traiamo Cuesta sono ormai passati tre anni dall'ultima grande manovra restrittiva per master
Ci sembra difficile
Lire
Che la bassa crescita dell'Italia sia dovuta alle politiche restrittive della domanda fatte all'ora
A nostro avviso c'è un problema di competitività
Dal lato dell'offerta
Quelle politiche possono avere aggravato ma che
Non viene meno il problema di competitività nel momento in cui le politiche di bilancio diventano neutrali o come nel caso di quest'anno cambiano disegno
Il tema della
Competitività
Bene illustrato a mio avviso da quello che sta succedendo alle quote di mercato
Dell'Italia sui perché delle esportazioni italiane sui mercati internazionali
I dati dei primi mesi di quest'anno avevano fatto sperare che quest'anno ci fosse
Si fosse arrestata la caduta di quota di mercato invece gli ultimi dati che abbiamo a disposizione ci dicono che le nostre esportazioni stanno andando bene ma stanno andando meno bene
Delle esportazioni mondiali e delle esportazioni della generalità degli altri paesi
Dal per cui stime delle quote di mercato dell'Italia a prezzi costanti novantacinque anno due mila confrontate con il novantacinque
Noi perdiamo un punto
Agli altri paesi o guardare gli altri principali paesi o guadagnano o perdono meno Dinoi
Dal novantacinque inizia abbiamo guadagnato quote di mercato dal novantadue alla novantacinque dal novantacinque inizia una caduta
Che ahi noi
Prosegue che ci sta e che ci sia portato al di sotto dei livelli che avevamo diciamo alla fine degli anni Ottanta inizio degli anni novanta
Sempre proseguendo per Flash
L'occupazione sta andando bene
Per la buona congiuntura e per le pur modeste forme di flessibilità che sono state introdotte negli ultimi anni
Ma anche qua
Consentitemi di dire il resto d'Europa sta facendo meglio di noi
Noi viaggiamo da due o tre anni attorno a ritmi di crescita dell'occupazione fra l'uno e l'uno virgola due per cento che non è poco vuol dire duecento duecentocinquanta mila occupati in più ogni anno
L'Europa mediamente sta crescendo come occupazione all'uno e sette uno e otto uno e nove
Conta probabilmente anche il fatto alcune analisi che abbiamo fatto ce lo confermano che ritagliare immane uno dei paesi in cui il mercato del lavoro è più rigido questa è una statistica molto recente costruita dalla Hawks grado di rigidità del mercato del lavoro sulla base di una grandissima quantità di indicatori normativi
E di funzionamento della del sistema giudiziario del dell'attuazione
Sotto il profilo contrattuale e così via
Il mercato del lavoro italiano uno dei più rigidi del mondo l'OCSE ci colloca alla a livello di appena sotto Grecia e Portogallo
Prossima
Una notizia sicuramente positiva il differenziale di inflazione fra ritaglia e gli altri Paesi
Dell'euro si è azzerato quest'anno
Come vedete da questa
Slide qualcosa del genere era successo anche nel corso del novantasette poi questa poi il differenziale si è riaperto
Inflazione allineata all'Europa è un bene presto prezioso che va preservato non può che essere preservata attraverso due strumenti uno quello delle liberalizzazioni che vanno accelerate
L'altro quello della moderazione salariale
Sotto questo profilo ci permettiamo di dire che lo Stato non sta dando il buon esempio i contratti nel pubblico impiego
Secondo le nostre valutazioni comportano aumenti retributivi nell'ordine del quattro per cento e oltre nell'anno due mila e uno che ci sembra un problema abbastanza serio
Concludo questo quadro diciamo congiunturale con una considerazione sui conti pubblici
Conti pubblici che stanno migliorando come nel resto d'Europa
Stanno migliorando rispetto all'anno scorso per via della buona congiuntura
Ma conti pubblici che è a nostro avviso improbabile che migliorino nella misura prevista dagli obiettivi del patto di stabilità
Qui voi vedete i dati di fabbisogno
Del settore statale cumulati fino a novembre di sessantanove mila e duecento miliardi del primo istogramma e poi varie ipotesi su quello che potrebbe succedere a dicembre
L'obiettivo eh ventisei mila e quattrocento miliardi obiettivo fissato no un anno fa ma fissato a ottobre scorso nella relazione previsionale e programmata
Programmatica e considerata dei tecnici del Tesoro coerente questo il fabbisogno del settore statale
Con l'indebitamento della pubblica amministrazione
Che è l'aggregato rilevante per il Patto di stabilità indebitamente la pubblica istruzione India pubblica amministrazione che include anche gli enti locali e che è un calcolo di competenza e non di casta quindi sono anche legati assai diversi
Allora qui le ipotesi che facciamo sul fabbisogno del settore statale che se a a dicembre si avrà un avanzo di venticinque mila miliardi uguale a quello assai notevole dell'anno scorso
Il buco che ne viene fuori di diciotto mila miliardi e tuttavia a dicembre tese era dal punto di vista della cassa il bonus di tredici mila miliardi che è andato sulle buste paga di fine novembre
Quindi se io faccio questa somma arrivo a uno spostamento teorico assolutamente teorico di trentun mila miliardi
Ripeto questo riguarda il fabbisogno del settore statale le ripeto che per il patto di stabilità conta l'indebitamento della pubblica amministrazione il sottosegretario Giarda a settembre Giarda persona d'onore in un comune in un comunicato ufficiale diceva state attenti ci sono dieci dodici mila miliardi
Di pagamenti del tesoro che vanno sul fabbisogno ma non vanno sull'indebitamento
Di cosa si tratta per esempio di pagamenti per debiti pregressi delle USL c'è una strana convenzione per cui se ne usa fanno debiti con di fornitori se allora questi non vanno nel disavanzo diventano debito pregresso vengono risanati l'anno dopo se invece da usura paga non fa debiti questo va nel disavanzo corrente è una cosa un po'strana ma pigliamo la per quello che se io ai trentun mila miliardi tolgo il di buco teorico tolgo i dodici mila di Giarda b rimane un buco di diciannove mila miliardi miliardi l'altro giorno il ragioniere generale dello Stato anch'egli persona d'onore ha detto no il disavanzo della pubblica amministrazione starà fra l'uno e tre per cento che è l'obiettivo dell'uno e cinque
Come dire che i dodici mila miliardi del professor Giarda sono diventati fra ventisei e trenta mila
Ci sembra che ci sia una qualche leggerezza dei numeri come dire numeri sui quali peraltro il pubblico non ha informazione alcuna l'unica cosa che possiamo dire che è una discrepanza così grossa fa cioè trenta mila miliardi tra il fabbisogno del settore statale e l'indebitamento della pubblica amministrazione non si è mai verificata
Al ministro del Tesoro possiamo dire questo forse un po'non dico trasparenza ma un minimo di informazione su questi conti non guasterebbe
Vengo
Alla tema dei confronti competitivi
Questi sono ora mostrò sono i dati di estrema sintesi di una ricerca che abbiamo fatto con l'ufficio studi Dienst e Yang
è stata coordinata da Sergio De Nardis e Matteo Caroli
Nella rapporto che avevamo presentato a settembre avevamo fatto un esercizio analogo sul multinazionali censiti da RS Mediobanca
In questo caso abbiamo preso un aggregato di imprese più ampie è un po'più rappresentativo della realtà italiana abbiamo anche se non rappresentativo della realtà delle piccole imprese italiane abbiamo preso
Una banca dati della Commissione europea che ha i bilanci di tutte le in prese con un fatturato superiore a quaranta milioni di euro la rappresentatività per l'Italia nell'intorno del trentacinque per cento con un paio di migliaia di imprese
Questa figura che vedete qui la return on equity
Credo che non ho bisogno di commentare sono dati che fanno una certa impressione che parlano da sé
Nella media del periodo qui prese in considerazione dall'ottantotto al novantotto
Il return on equity è stato sostanzialmente inferiore al rendimento reale dei titoli di Stato qui c'è qualche cosa in questo sistema che non funziona vedete invece che gli Stati Uniti stanno al top Germania Francia stanno a metà strada il Regno Unito che non stava su questo grafico sta molto vicino agli Stati Uniti
Cosa c'è che non va
Sono parecchie cose
Abbiamo provato identificarne le principali
Il primo questo rapporto capitale e lavoro questo è
Immobilizzazioni tecniche né quindi uno concetto di stock di capitale rivalutate cioè non ai costi storici diviso numero di occupati fondamentalmente fatto cento questo rapporto negli Stati Uniti nel mille novecentosettantadue voi vedete che gli Stati Uniti stanno a centotrenta
L'Italia sta duecento quaranta
La Germania tendenzialmente ci superava poi con l'unificazione è scesa comunque oggi Germania Francia stanno attorno a due cento
Che cosa vuol dire questo
Abbiamo fatto toh fortissime innovazione di processo
E abbiamo generato un problema chiamiamolo così dissotterra capitalizzazione ma dall'atto dell'attivo cioè eccesso di immobilizzazioni tecniche nell'economia questo è un fatto no non abbiamo scoperto niente per quello che riguarda il confronto fra Europa e Stati Uniti questo è un fatto noto nella letteratura
Diciamo sull'alta disoccupazione europea
Lei a fronte di alto costo del lavoro specie negli anni settanta ottanta e di perduranti a rigidità del mercato del lavoro Lane prese europee hanno cercato di fare il minor uso possibile di lavoro da noi si usa nel robot laddove negli Stati Uniti si usano le persone
Gli uomini l'occupazione
A
Questo problema di sopra capitalizzazione non significa essere all'avanguardia nella tecnologia
La sopra capitalizzazione
E la risposta del mercato ad una inefficienza ossia ad un vincolo che altrove non c'è e quindi è coerente con una bassa produttività del capitale ancorché con un'alta produttività del poco lavoro che viene applicato a questo grosso stock di capitale
Ed è coerente e quindi con una bassa redditività del capitale
Per cui se andiamo a guardare il margine operativo lordo in percentuale del capitale investito ci ritroviamo con lo stesso con l'ordine inverso rispetta i grafici precedenti
Il margine questa che è una delle possibili misure
Diciamo utilizzabili nell'aggregato di profittabilità vedano gli Stati Uniti in testa e l'Italia ai livelli più bassi
Questo è uno dei motivi ci sono altri motivi che spiegano il basso vincerà non è qui ti in Italia i costi degli input dei servizi pubblici che debbono essere liberalizzati c'è un secondo motivo
L'alto capitale circolante sembrerebbe esserci poca efficienza nella gestione a livello aggregato attenzione nella gestione del magazzino e nella finanza
Verosimilmente ci sono problemi di inefficienza dei trasporti e di logistica che rendono difficile l'ottimizzazione del magazzino
E c'è un problema di frammentazione del sistema produttivo che impedisce evidentemente di fare economie di scala sia sul magazzino sia sulla finanza
Forse ci sono altri n motivi vorrei concentrarmi su un motivo che hanno non sembra assolutamente secondario crede il fisco
La
Successiva tabella
Mostra i dati principali
Una seconda
Assai impegnativa ricerca fatta anche questo con l'ufficio studi di Erste Yang coordinata da Giulio de Caprariis
Abbiamo messo insieme tanti indicatori perché non esiste un solo indicatore anche in funzione dell'quella che è la struttura di bilancio delle impresa se mono localizzata molti localizzate e così via le situazioni possono essere molto diverso
Allora vediamo per bene questa tabella la prima colonna
è come dire il dato più banale è il primo dato cui uno può guardare gettito delle imposte sulle persone giuridiche in rapporto al prodotto interno lordo
L'Italia primeggia e non di poco
Il che un po'stupisce perché a priori mi sarei immaginato che l'Italia avesse un minor peso delle persone giuridiche meno soggetti IRPEG rispetto dato che abbiamo tante imprese individuali società di persone cioè ciò malgrado e malgrado il fatto che al denominatore al numeratore c'è il gettito effettivo ciò che incassa lo Stato al denominatore c'è il PIL che include le stime del sommerso
Che in Italia è più alto che altrove
Ciononostante l'Italia sta al primo posto naturalmente in questa statistica non c'è solo il manifatturiero ci sono anche le banche c'è ci sono i servizi ma tutti questi altri operatori le banche lo sappiamo benissimo anche loro pagano tasse elevate ed entrano che questo non distorce la statistica ma per così dire la conferma
Le colonne due-tre aliquota media effettiva industria manifatturiera
Questa è ancora la nostra banca da nostra della Commissione europea banca dati sui bilanci di impresa scomparve durato sopra i quaranta milioni di euro
Queste sono le imposte che sono dichiarate dei bilanci
E sono divise in un caso per il margine operativo lordo nell'altro per il valore aggiunto
Anche qui l'Italia
Prime già
Tutte queste statistiche che abbiamo considerato fino adesso e che guardano adatti ex-post effettivi sui bilanci
Soffrono di un problema che di tanti problemi ma in particolare di uno che è quello della nostra noto dell'aggregazione fra imprese in perdita imprese inutili allora come si può astrarre da questo problema
Si fa un esercizio in cui si prende un'impresa e la si fa la si valuta sulla base della legislazione fiscale dell'Italia degli Stati Uniti della Francia della Germania eccetera quindi ne abbiamo preso cinque in prese con cinque diversi rapporti caratteristici ammortamenti costo del lavoro eccetera li abbiamo dati agli uffici fiscali di Erste Yang dei diversi Paesi e ciascuno c'ha detto
Quanto avrebbe pagato Ruprecht
A cercando l'input che abbiamo dato questi colleghi è stato quello cercate di ottimizzare i bilanci rispetto alla legislazione fiscale di ciascun paese
è ovvio che è una complete ottimizzazione impossibile perché in funzione della legislazione fiscale di ogni Paese sarebbe stata diversa la storia di quell'impresa avrebbe fatto diversi investimenti e quindi diciamo l'ottimizzazione è fatta su su un bilancio dato quindi non posso cambiare la storia l'impresa
E ciò nonostante otteniamo pur con questi limiti otteniamo e presentiamo dei risultati
In cui l'Italia risulta molto molto in alto come vedete naturalmente bisogna fare delle scelte
Per l'Italia per esempio bisogna decidere quanto nuovo capitale riconoscerà finiti tenne abbiamo riconosciuto tutti gli utili non distribuiti da quando è stata approvata la riforma e soprattutto per l'Italia bisogna decidere dove mettere l'Iraq
Su questo punto noi abbiamo fatto una scelta che ci pare una scelta ragionevole anche se so che legittimamente ad altri questa scelta non piace
L'abbiamo considerata come parte delle imposte che taglieggiato gli utili per così dire naturalmente ai fini della calcolare l'imposta sui profitti si può discutere se l'IRAP vada qui Ovada da altre parti ma ai fini del calcolo del a Roè che è la cosa che poi alla fine ci interessa
Che io lira Pla metta in cima al bilancio in fondo è del tutto irrilevante
Sappiamo bene e ne diamo ampiamente conto nel rapporto
Che la riforma Visco a ha ridotto gli oneri per l'impresa
Abbiamo calcolato che nell'anno in cui la riforma è stata introdotta essendo stati aboliti Lillo ma soprattutto i contributi sanitari ed altre imposte minori
C'è stata una riduzione di carico fiscale in un anno di circa dieci punti
Quindi non è poco
Sappiamo bene anche che la riforma avviato un percorso di riduzione attraverso il meccanismo del ditta che aggira nei prossimi anni
Il nostro esercizio dice che sino agli ultimi dati di cui si dispone
Comparativi l'Italia rimane un Paese ad alta pressione sulle in prese e questo è spiegazione non piccola della basso rito pone qui ti delle imprese italiane
La riforma Visco
A ridotto le cosiddette aliquote marginali sugli investimenti che risultano essere le più basse fra i Paesi industriali ciò preceduta da un sofisticatissimi lo studio di Becker e macché in sitcom visionato l'anno scorso da ministero delle Finanze olandesi e che sta su tutti i giornali in quanto citato dal ministro Del Turco questa mattina
Noi abbiamo esaminato quel rapporto
è vero le cosiddette aliquote marginali sono basse
Non ci convince che avere aliquote marginali basse sia il punto rilevante ai fini della competitività
Aliquote marginali basse possono dar luogo a un paradosso io posso a vere aliquote marginali basse né un Paese che ha che tassa il cosiddetto extra profitto in Italia ciò che cede il sette per cento ciò che che è un livello deciso dal dal ministero
Che tassa il cosiddetto estrapolo fitto anche al novantanove virgola nove per cento
Quindi certo profitto cosiddetto normale può essere tassato anche molto poco il profitto cosiddetto extra
Extra profitto può essere tassato a livelli molto elevati si dice allora le aliquote marginali che sono quelle sul profitto normale tra virgolette sono molto basse
A nostro avviso un'impresa guarda all'aliquota media effettiva complessiva cioè i numeri che abbiamo guardato noi per decidere se localizzarsi in avanti in Italia piuttosto che in un altro paese
Peraltro abbiamo trovato una statement ufficiale del comitato Affari fiscali dell'OCSE di quest'anno che dice
Che l'analisi delle aliquote marginali pur utilissime a molti finì per esempio di capire le distorsioni sul piano finanziario dei sistemi fiscali
Mei provai d'questa tipo di analisi membro vai Anne Will I Hubble indica che i trans propri investimenti in senti sa
Dunque ne concludiamo che probabilmente è un bene che in Italia ci siano aliquote marginali basse
Ma ai fini della competitività ci vogliono aliquote medie effettive basse
Se ho ancora qualche minuto vorrei far vedere un'ultima tabella
Che attiene ad un approfondimento che abbiamo fatto sul tema degli aiuti di Stato perché talvolta si dice sì pagate tante tasse però poi avete gli aiuti di Stato e voi sapete
Qualche mese fa c'è stata un'indagine una è uscito l'ottavo Censimento del la commissione europea sugli aiuti di stato ampiamente pubblicizzato da cui risulterebbe da cui risultava che nel periodo novantasei novantotto l'Italia si collocava al quattro virgola quattro per cento gli aiuti di Stato in Italia stavano al quattro quattro per cento del valore aggiunto quindi il doppio
Dei valori medi europei
Abbiamo analizzato questo dato sulla base anche di dati aggiuntivi che ci sono stati forniti ma da vari ministeri
E abbiamo trovato che non è una rappresentazione corretta della situazione
Perché contiene alcune non secondarie imprecisioni quel conto nostro avviso
E perché riguarda la media di un periodo novantasei novantotto all'inizio del quale pesavano ancora molto gli sgravi contributivi nel Mezzogiorno gradualmente poi eliminati in seguito all'accordo Pagliarini Van Miert del novantacinque
Dunque abbiamo rifatto i conti per il novantotto
E nel modo che ci sembrava giusto sulla base delle distruzione della Commissione europea che abbiamo applicato pedissequamente in maniera tale da avere dei dati confrontabili con quelli degli altri Paesi
Noi risultiamo essere Primo dà atto della prima colonna settore manifatturiero al due otto per cento cioè gli aiuti sono il due otto per cento del Vallo al settore manifatturiero due otto per cento del valore aggiunto manifatturiero
Questo dato si confronta con una media Europa annetto Italia dell'uno e otto quindi la differenza non è fra quattro e quattro noi e due gli altri fra riferito al novantotto fra due otto noi uno e otto gli altri quindi si ridimensiona un po'il problema
La successiva colonna è un di cui della prima di quel due otto il due due in Italia sono aiuti regionali il resto è uno zero sei
Mentre nel resto d'Europa gli aiuti regionali sono l'uno per cento
Quindi il divario che purtuttavia rimane fra aiuti di Stato in Italia due otto aiuti di Stato in Europa uno e otto
è interamente spiegato dagli aiuti regionali e io credo che tutti stanno calmi d'Italia un problema specifico piuttosto serio in termini di divari
Regionali se noi togliamo si può dire quest'operazione legittima non è legittima ma secondo me è importante capire quanto la tipica impresa manifatturiera del centro nord ha in termini di aiuto rispetto agli altri Paesi togliamo gli aiuti regionali
Ci troviamo con quella colonna altro zero sei
Che si confronta con uno zero otto dell'Unione Europea due sette della nanny in Danimarca un un SI dell'Irlanda eccetera eccetera quindi siamo piuttosto bassi da questo punto di vista quello zero sei non sono aiuti per salvataggi salvataggi riguarda ci sono ma riguardano esclusivamente sono piccolissimi riguardano esclusivamente imprese pubbliche
Questi sono gli incentivi
Per i nostri obiettivi la ricerca l'ambiente risparmio energetico e quant'altro tutti obiettivi di cui si può discutere ma che sono come dire obiettivi
Di politica economica generalmente condivisi quindi ci pare davvero scorretta
La rappresentazione di un sistema manifatturiero italiano fortemente dipendente dall'aiuto agli aiuti di Stato questa non ci pare non ci pare corretto
Concludo dicendo che i dati che abbiamo proposto in particolare sulla redditività del sistema
Manifatturieri in italiano inducono come dire a proporre forse al ministro del Tesoro di fare una task force per analizzare a fondo questi dati
Capire se non ci siano distorsioni contabili o altri motivi che possano distorcere il confronto con altri Paesi
Collaboriamo volentieri ad una task force di questo genere proviamo usare altre banche dati altre aggregazioni settoriali ma se troviamo che quel dato sul rendimento delle imprese italiane è robusto
Allora a me sembra bisogna trarne le conseguenze
è evidente che un sistema con una redditività così bassa non è competitivo
Non attrae risparmio
Non ha accesso al mercato dei capitali
Funzionava finché si vivacchiava diciamo così in un sistema abbastanza chiuso in cui l'impresa non si doveva confrontare con il mercato in particolare con il mercato dei capitali
Se questi dati sono robusti è ovvio che l'Italia cresce poco fa poco occupazione perde quote di mercato
E francamente mi consentitemi di dire anche questo apre ha poco senso se questa è la realtà
Prendersela con imprenditori che non farebbero abbastanza Investimenti abbastanza ricerca che non innovano i prodotti mi sembrerebbe un po'come prendersela con i mulini a vento
Bisogna piuttosto trarne le conseguenze di politica economica
Che sono del tutto ovvie anche in termini di politica fiscale che quindi essendo scaduto il mio tempo non ho alcun bisogno di declinare in questa sede grazie
Allora Massimo Gaggi
Buongiorno sarà Massimo Gaggi vicedirettore del Corriere della Sera
Io cercherò di fare interventi molto bravi soprattutto per cucire
Le cose fra verranno dette dai le persone che partecipano alla al dibattito
Credo che questa discussione sia molto interessante anche abbastanza difficile perché capiva il momento in cui essendo di fatto mai aperta la campagna elettorale ed essendo la politica economica in prima fila su questo fronte
Ovviamente tutto rischia di essere un po'appannato questo vale per la politica fiscale
Vale per la politica di bilancio e quindi il discorso del dividendo
Nel settimana scorsa abbiamo visto che ad esempio sulla questione IRPEG si è cominciato discutendo problemi oggettivi dell'impresa e si è finito col discutere della strategia elettorale di Rutelli e delle avances nei confronti dei vari feriti produttivi proprio per questo però questo ribatte molto interessante perché ci riporta a dati considerazione che per quanto possibile sono state deluse mi pare sul sul filo della dell'oggettività
Sono venuti molti spunti Eva dalla zona dell'azione di di Vialli volti meriteranno di essere approfonditi se di separate
Mi pare che per cercare di dare un minimo di di Udine ai lavori forse sarebbe utile dividere la parte fiscale dalle altre considerazioni circa i fattori che hanno determinato questa perdita di competitività o comunque difficoltà a recuperare la competitività perduta
Per cui se questo non è compatibile anche con gli interventi che si sono separati relatori che alcuni hanno delle tracce forse anche delle slide io proverei
Se negli ultimi anni proprio a questo livello
Grazie
Devo dire subito che trovo la qualità dei prodotti del centro studi che come sapete altissime perché una volta di facevo io ancora più alta
Sono assolutamente impressionato dal quantità di materiali dall'analisi e anche dalla equilibrio non la fairness della presentazione dei diversi punti di vista sono documenti complicati come quello degli oneri fiscali
Il dato chiesto di riassume in poche frasi i miei impressioni sulle diverse parti del rapporto e quindi anche se il mio appetito e più stimolato dalla parte fiscale questo qua
Due osservazioni sull'economia internazionale posso bella figura la prima le previsioni che avete visto di economia internazionale sono sottoposte a un rischio di quando da un side molto se io se è vero del quale si comincia a parlare apertamente sui mercati finanziari internazionali il motivo è questo
Il grafico che vedete nel quadrante in alto a sinistra mi fa vedere che dal novantasei
Esplode un differenziale fateci proprio la domanda interna crescita dell'output negli Stati Uniti
Che questo è quasi certamente spiegato dall'esplosione della ricchezza finanziaria delle famiglie a doppia dal novantasei a marzo di quest'anno
E che questo ha prodotto coincide con una straordinaria caduta del tasso di risparmio delle famiglie
E dell'indebitamento netto del settore privato che è un massimo storico mai osservato di meno sei per cento del PIL americano
è come se l'elastico fosse in massima tensione e che corrisponde a un disavanzo nei conti correnti con l'estero altrettanto impressionante
Nell'ultima fase si vede anche che prendono ad accelerare pezzi e i costi
La linea tratteggiata nel quadrante centrale di sinistra l'indice di dei costi dell'occupazione che come vedete stanno già viaggiando vicini al quattro per cento
Il problema del da un Sideways adesso che si ridimensiona la ricchezza finanziaria e cresce contemporaneamente il costo del capitale troviamo un sistema in massima tensione che può anche contrasti bruscamente qui c'è un sei io rischio
L'economia americana vada incontro a quello che è stato chiamato ad landing gli scenari di crescita al tre per cento che avete davanti in quel caso chiarisco abbiamo tutti la seconda osservazione
Onde al tavolo che vuole dimostrare
Questa ancora più per certi versi interessante ma anche impressionante
Voi sapete che nella seconda metà del decennio sia uscì si assiste a un'esplosione della crescita del PIL americano
Kippah & asta che si stacca da quello dei Paesi industriali il fenomeno si era già manifestato all'inizio del decennio Novanta ma diventa gigantesco nella seconda parte del decennio siamo al cinque per cento medio
Contro i tassi di crescita dei grandi paesi europei del due per due e mezzo per due dell'uno e mezzo l'Italia naturalmente non fa bella figura ma al punto che volevo mettere induce e questo questo è il risultato di uno straordinario aumento della produttività del lavoro e della produttività totale dei fattori una e quarantasette per cento questa tecnologia
Si pensa che la metà di questo fosse più sia spiegato sostanzialmente dagli investimenti in information technology che ci sia un aumento di Calenda della crescita della produttività americana intorno al due per cento
Bene questa accelerazione americana corrisponde non sono appena formati crescita minori ma un calo della crescita della produttività dei Paesi euro e se guardate a quello che ho chiamato produttività totale
Il Carlo e accentuato c'è un paese che quel numero zero quattordici lealtà negativo non ho messo il segno giusto cioè questo dice che mentre la crescita potenziale degli Stati Uniti
Miglioramento di tecnologia
è probabilmente oggi fa al tavolo il quattro per cento
A seguito di questo grande periodo di espansione degli investimenti la crescita potenziale dell'Europa non si è mosso ad un passo dal due maggio per cento la crescita potenziale dell'Italia probabilmente è caduta sotto il due per cento
Questo è quello lo scenario internazionale sono le cose sottostanti i dati che ci ha presentato il servizio studi terzo punto o è chiaro che se guardate all'economia europea
E la confrontate con quelle americane alle differenze che colpiscono semi ritardi
Nella liberalizzazione dei servizi public utilities banche
Delle costruzioni il settore costruzioni con nove per cento del PIL e ancora interamente chiuso
E i Paesi esistono vigorosamente l'apertura degli appalti pubblici e del sistema delle costruzioni nove per cento del PIL che continua a perdere occupazione nel quale la produttività a andamenti negativi
E poi le rigidità del mercato del lavoro veniamo all'economia italiana
I dati del Centro studi di Confindustria cosa mostrano mostrano dell'Italia a un'espansione Farinata rispetto agli altri
Paesi europei pressioni inflazionistiche più accentuate
Dopo solo un anno di vera ripresa un forte deterioramento nel saldo corrente commerciale
Con le sta al quale corrisponde una caduta di quote nel commercio internazionale in parole povere noi abbiamo già una Tatò dopo un anno di espansione control detto questa capacità potenziale ridotto l'andamento bella produttività totale dei fattori come ha detto indica invece di andare meglio usciamo dal decennio andando peggio colpiscono i seguenti dati nel quadro che ci è stato presentato primo già si vede sul mercato del lavoro che man mano che si esauriscono immagini di aumento dell'occupazione legati ai contratti atipici perché scattano tutti i meccanismi di fare i nomi sono stati messi all'utilizzo prolungato di questi contatti
C'è sì un aumento dell'occupazione permanente e normale Mattassi rapidamente decrescente si vede cioè che il mercato del lavoro diventa un fattore di un tetto alla possibilità di crescere e quelli che lavorano nel nord e nel dell'Italia lo sanno bene
Abbiamo il mercato del lavoro più il giro d'Europa insieme a quello della Grecia per un po'stupito del dato dal Portogallo ma si può discutere l'italiano che il tasso più alto di disoccupazione siamo il massimo sopra il dieci per cento anche negli scenari più favorevoli ad eccezione della Spagna che però sta scendendo molto rapidamente
E viene da un tasso straordinari disoccupazione di quasi un quarto che allegato alla fine del franchismo gli sciocchi seguiranno per l'integrazione
Due i pezzi e latini dei manufatti italiani rispetto ai Paesi dell'euro
Pezzi dei manufatti sono sostanzialmente stabili
Lo strangolamento competitivo legata ai prezzi dei servizi
Come era successo alla fine del decennio Ottanta che contino aumentare a un ritmo superiore a quello dei concorrenti qui nasce differenziata verso l'inflazione e il peggioramento a competitività vitalizia questo il costo che paghiamo per la decisione di allentare l'apertura al mercato dei servizi energetici impressionanti sono i dati si pente immagine dell'industria elettrica rispetto ai Paesi concorrenti
In un settore che ancora chiuso la concorrenza che vengono dati nel rapporto Centocelle con colori da Confindustria dei servizi postali dei trasporti e bancari e questo Battlestar ordinariamente preoccupante della ripresa dei salari pubblici ai fini sopra il quattro per cento questo qui è un'ipoteca sul futuro
La liberalizzazione allentata che difende e protegge i lavoratori in quei settori o la possibilità di fare certe aggregazioni nazionali è un'ipotetica sul futuro
è atteso un decennio diciotto e di stabilizzazione della finanza pubblica ci lascia con un disavanzo pubblico ridotto
Molto basso non debito pubblico che resta enorme una qualità dei servizi pubblici essenziali scadente educazione giustizia sanità e sicurezza
E livelli di spesa delle entrate pubbliche che sono poco al di sotto del cinquanta per cento del PIL
La dinamica futura della Spesal sarà superiore a quella del PIL a causa della spesa pensionistica e di provvedimenti inseriti nella legge finanziaria in questi giorni che
Occupano non solo perché aumentano la spesa ma perché il muovono gli argini che fermavano la spesa e questa la natura del provvedimento sui ticket sanitari e questa è la natura del provvedimento
Sugli scontrini fiscali si tolgono gli angeli che frenavano l'acqua
Quanta acqua uscirà dalla DDA non è chiaro
Infrastrutture
Quattro mentre migliorano qualche opposte le infrastrutture fisiche di comunicazione interna sta riporta ponti e ferrovie hanno subito un lento costante deterioramento molte parti del Paese
Cominciano a sperimentare serie difficoltà nella pubblicità delle persone e delle merci
La paralisi decisionale pubblica ma anche la difficoltà via deceduta regione queste decisioni di privatizzare le scelte di investimento e la gestione di queste infrastrutture pesano in misura crescente sulla nostra capacità di crescita
E infine l'Italia giunge alla fine del decennio soglia del terzo millennio come il Paese europeo meno aperto agli investimenti esteri
Meno informatizzato e più generoso negli aiuti pubblici alle imprese e io quindi consento mi permetto di dissentire dalle classificazioni
Effettuato il direttore del centro studi
Da Confindustria perché secondo me qualunque pagamento diretto con l'impresa in qualunque forma da parte della mano pubblica e distorsivo noi dovremmo trovare un altro modo per affrontare il problema ci torno fra un momento
Abbiamo anche il Paese con le imposte più elevate il tasso di cambiamento tecnologico più basso c'è una maggiore rigidità nel confronto
Quei grandi paesi internazionale e qui due parole sul Mezzogiorno
I problemi del Mezzogiorno sono naturalmente i problemi dell'Italia sono in larga parte il posto dove i problemi dell'Italia sono amplificati aggravati in modo straordinario
Il cuore del problema il mercato del lavoro questo è una cosa che nasce alla fine degli anni sessanta noi abbiamo un divario di produttività di un quarto con quinto
Con salari ufficiali uguali a quelli del Nord questo problema non è stato affrontato negli ultimi trent'anni
E si è scelto il suo posto di cercare di compensare le in paese per questo divario questo non consente alle forze di mercato semplicemente dei costituire gli incentivi normali investire e crescere dunque il problema del Mezzogiorno è stagione ecco
Il Balli attivo è consistito nella basta complessi marchingegni di aiuti e sostegni per allentare la morsa delle rigidità e compensando in paese
Con aiuti e sostegni correnti in modo da convincerli a restare può investire nel Mezzogiorno
E invece lo sviluppo possono venire aggredendo le rigidità la prima è quella del mercato del lavoro e quelle dell'ambiente normativo e istituzionale e infrastrutturale nel quale si offre e soprattutto investendo in educazione il Censis ha pubblicato nel suo rapporto ultimo un capitolo sull'educazione i dati sulla qualità dell'educazione a mezzogiorno sono raccapriccianti
La metà delle persone che escono dal liceo sanno a malapena a leggere scrivere e far di conto ma un quarto sono analfabeti
Tecnicamente dal punto di vista di questi questionari
E infine due prove su quello che avrebbe potuto essere il mio piatto
Il mio piatto il centro studi della Confindustria
Deve essere complimentato per questo luogo di confronto fiscale perché questi dati sono difficilissimi
Confronta solo difficilissimo ma questo confronto è stato assai approfondito
Il principale risultato l'ho detto grande che dettaglia il carico fiscale più elevato
E l'aumento più forte nel decennio per tutti i diversi indicatori utilizzati in rapporto al PIL al valore aggiunto di impresa al margine operativo agli utili e le aliquote medie effettive sposto sono del più elevate
è interessante notare che la Germania che hanno di queste legali più elevate almeno fino all'entrata in vigore della nuova riforma a un prelievo rispetto al PIL più basso di quello italiano
Il risultato non cambia se si esamina la tassazione di tutti i frutti per le risparmio inclusi anche gli interessi e gli utili a Sergio Tatti a dire per adesso i percettori dei dividendi
Quindi contrariamente a quello che molti pensano dettaglia colpisce i redditi complessivi da capitale con l'aliquota media effettiva ex-post piede fatte paesi concorrenti
Ora il quadro
Ministro Visco ce lo ricordo sempre paletti ficcato alla luce dei mutamenti introdotti sull'introduzione della vite e le norme molto importante in questo momento sulla rivalutazione dei cespiti patrimoniali che sono nel collegato alla legge finanziaria l'anno scorso
Lo studio del CSC in effetti mostra i valori che assumono le aliquote marginali sui nuovi conferimenti di capitale delle aziende dopo questi cambiamenti e queste aliquote
Sui Handy menti normali cioè del sette entro il sette per cento di tetto sono scesi al diciassette per cento per gli investimenti in macchinari a un livello massimo del trentuno per cento per gli investimenti scorte
Tabella quarantasette a pagina centotrentacinque questo è un livello molto competitivo
A livello internazionale pertanto il confronto è meno favorevole se si tiene conto della tassazione degli extra profitti sopra il tasso normale e degli oneri di imposta sul capitale pregresso l'aliquota media effettiva scende allora
Non è più il cinquanta della line corretti ma scende poco al di sotto del quaranta per cento incluso lire un valore che è più basso della Francia della Germania ma più elevato della media dell'Unione Europea
E dei paesi industriali extra UE
Il livello medio dell'imposizione si vede dal rapporto scenderà negli anni a venire con l'applicazione della Dit
Ma mano che quote crescenti del capitale corrispondono nuovi conferimenti e poi c'è stato accelerato con l'introduzione di un moltiplicatore applicabile nuovi conferimenti e vari miglioramenti nella definizione del capitale rilevante ma soprattutto con la possibilità di applicare le ardite
Ai saldi di rivalutazione dell'attivo consentiti dalle nuove norme sulla rivalutazione collegato e ciò nonostante guardando avanti io penso che questo sistema i resti troppo complicato troppo farraginoso e distorsivo per le differenziazioni che introduce fa diversi tipi di imprese diversi tipi
Di impiego dunque a me sembra che alla fine guardando la prossima legislatura dobbiamo cominciare a ragionare in termini di un sistema ditte nordico c'è una tassazione con aliquota unica
Piatta su tutti i fronti del capitale questa aliquota non può che essere una di corsa molto più moderata ci aggiorniamo in questi termini deve esser fa il venti e venticinque per cento probabilmente si può stima un costo modesto di una riforma di questo tipo grandissimi benefici per l'eliminazione delle distorsioni
Professor Augusto Fantozzi e presidente della commissione Bilancio alla Camera è come tutti sapete
Ma spalle importanti esperienze ministeriali alli quindi possiamo intanto cominciare a chiedere di entrare
Nella parte fiscale dei ragionamenti che sono stati fatti qui da legali quindi fino a che punto
Il la componente fiscale responsabile di questi problemi di competitività di cui stiamo discutendo però credo che Fantozzi ci posso dire qualcosa anche per quanto riguarda la questione dei conti pubblici legali ci ha dato dei dati molto interessanti sui quali spero che poi nel suo intervento Visco voglio tornare circa questo possibile spostamento tra l'indebitamento da Pubblica amministrazione dati del fabbisogno io ricordo soltanto negli anni Ottanta spesso abbiamo avuto a che fare con una serie di partite che non transitavano pur essendo disavanzo non transitavano Mario deficit dello Stato quale gli anni Novanta
Con le norme più severe che ci siamo dati anche in vista del riguardi Maastricht tutto questo sembrava superato io volevo chiedere a Fantozzi indipendentemente da quelli che saranno i comportamenti questo scorse lo scorcio di legislatura
Se non ci sta
Se ci siamo dati effettivamente un sistema di monitoraggio del del delle grandezze di finanza pubblica del disavanzo efficace perché fare un monitoraggio a marzo sulla base dati di competenza quando molte amministrazioni locali ancora non hanno chiuso i bilanci
Non so se lo possa creare nel medio periodo il una tendenza ritornare a fare correzioni ridotta in corso d'anno che sono quelle cose che ci hanno sempre dato una pessima immagine a livello internazionale e più in generale discorso di Micossi ci porta a chiedere se tra ticket scontrini fiscali non si possa correre il rischio nella prossima legislatura die di vedere abbassate alcune difese che sembravano ormai alzate per sempre intorno alle grandezze di finanza pubblica
Io vorrei cominciare ringraziando anch'io Confindustria per questo
Ottimo documento
Che si inserisce arricchisce in un filone di studio a cui la commissione Bilancio della Camera che io rappresento ha dedicato quest'anno e a cui Confindustria con il suo Presidente con interventi a contribuito e cioè l'appunto una indagine conoscitiva sulla competitività del sistema Paese queste è il titolo con riguardo alle sfide della moneta unica e della globalizzazione
Risponderò mi ero preparato a rispondere a questa domanda evidentemente risponderò a tutte le sollecitazioni del moderatore
Ma vorrei fare una come dire un esame del documento partendo da rapidamente
Dal tre osservazioni sui tre punti da cui esso su cui i tre piloni su cui si costruisce cioè il quadro macroeconomico la finanza pubblica
E gli aiuti di Stato
Per poi dire due parole sul benchmarking competitivo e sulla fiscalità e soprattutto arrivare ad alcune conclusioni o comunque riflessioni conclusiva che mi pare possano essere più interessanti in aggiunta a quella focalizzazione sul fisco che mi pare sia giusta ma probabilmente non esaustivo
Primo punto mi limito ai ha dei flash il sulla crescita ma otto che i dati del centro studi di Confindustria sono leggermente più pessimisti di quelli degli altri
I centri di ricerca
La Albula rispetto alla previsione di Confindustria il della di crescita del tre tre nel due mila due nove del due mila e uno gli altri
Istituti mantengono un profilo leggermente più alta mi riferisco al fondo monetario all'OCSE alla Commissione dell'Unione Europea
E il giudizio positivo che emerge dalle previsioni della Commissione si basa sulla dinamica dei consumi sugli investimenti e anche per le esportazioni dell'Area Euro a undici
Verso il resto del mondo le previsioni della Commissione sono un pochino più ottimista
Anche se e qui Micossi lo ha detto negli ultimi tempi
Le previsioni peggiorano e di questo bisogna dare atto e resta comunque elevato il deficit delle partite correnti
Sulla inflazione vado per flash le previsioni del documento di Confindustria sono allineate a quelle degli altri istituti
Tengono conto però giustamente di due elementi di incertezza petrolio e un'attenta politica dei salari che escluda le dagli aumenti l'inflazione importati sul petrolio
Viceversa Confindustria è più cauta degli altri centri le previsioni della Commissione indicano un valore più alto trenta dollari nel due mila e uno
Più contenuto ventisette tre nel due mila e due per l'OCSE si resterà su valori più elevati trenta fino al due mila e uno per scendere intorno ai ventisette dalla metà del due mila
Per quanto riguarda l'Italia è da sottolineare che secondo la Commissione la il l'inflazione si allinea ed è quello che rilevava Galli precedentemente e quindi lì la base di partenza da questi punti di vista dello studio di Confindustria assolutamente condivise condivisi
La finanza pubblica
Ricordava già Galli che il ragioniere generale dello Stato ha da ultimo prospettato la possibilità di uno sci l'azione fino all'uno punto cinque
Si tratta a mio avviso di decimali pochi probabilmente meno che non impediscono un sensibile miglioramento rispetto al risultato e l'anno scorso uno punto nove
E che soprattutto confermano a mio avviso è il fatto che i conti pubblici sono in ordine e il loro andamento è sotto controllo vorrei solo ricordare che nel mille novecentonovantacinque eravamo al sette punto sei
All'inizio di questa legislatura
Nell'ambito del saldo complessivo un mutamento radicale ha interessato il saldo corrente che da un disavanzo che nei primi anni Novanta superava i cento mila miliardi è passata una pazza considera non mi soffermo sulla Finanziaria lo farà credo meglio di me il ministro del tesoro Sully passi avanti e i miglioramenti noto che il passaggio al Senato a aggiunto l'inclusione degli ammortamenti nel credito d'imposta
Un ulteriore potenziamento della Dit
Per le piccole imprese del Sud
Ha reintrodotto per le piccolissime la determinazione forfettaria per le imprese piccolissime marginali
E a aggiunto ancora qualche piccola cosa alla riduzione del costo del lavoro per artigiani e commerciale
Al di là delle singole disposizioni io credo che si possano detenere che la riforma fiscale attuata in questa legislatura abbia contribuito è stato rilevato se ne va rilevata l'insufficienza non c'è dubbio
Con gli interventi di semplificazione e di riforma amministrativa a modificare profondamente il contesto nel quale le imprese offre
Gli aiuti di Stato
è vero che dall'ottavo censimento degli aiuti di Stato della commissione quei dati che ricordava Galli e cioè in Italia quattro punto quattro
Del valore aggiunto Europa quindici due punto tre
Evidenzia no una sproporzione tra l'Italia e gli altri Paesi ed è anche vero Hillary calcolo fatto dall'ufficio studi di Confindustria
Che dice che al netto degli aiuti regionali l'Italia e allo zero sei contro una media europea dello zero c'è però da tenere presente
Che sempre dallo stesso documento della Commissione risulta che gli obiettivi orizzontali la tabella quattro
Che sono quelli più rilevanti ai fini appunto del calcolo del peso e della rilevanza sull'economia degli aiuti di Stato assorbono in Italia solo il ventitré per cento degli interventi mentre quello dei dei degli obiettivi regionali e specifici assorbe il settantasette per cento tra questi ultimi la legge quattrocentottantotto che funziona bene e chiesta ratificata prevalentemente nel Mezzogiorno
Dunque quando Galli nell'illustrare un lucido parlava dell'impresa manifatturiera del centro nord ha sicuramente ragione
Bisogna però tenere presente appunto di una diversa stratificazione territoriale
Vorrei ricordare che la Spagna che è un altro paese che tradizionalmente e considerato utilizzare bene e utilizzare ampiamente gli aiuti
A una stratificazione del quarantaquattro per cento per gli obiettivi orizzontali e del cinquantasei per quelli regionali dunque molto più bilanciato di quanto non sia l'Italia
Dunque forse è un po'forzata l'affermazione che l'industria manifatturiera italiana sia legata agli aiuti di Stato in misura largamente inferiore
Sicuramente in misura inferiore probabilmente bisogna tenere conto meglio o di più del funzionamento della legge quattrocentottantotto
Vengo ai due punti nodali e cioè la sopra capitalizzazione e la fiscalità
Sulla sopra capitalizzazione è stato notato io vorrei sottolineare di più
Che il differente sviluppo tra Stati Uniti ed Europa deriva probabilmente ed è stato detto dal grande differente dalla grande differenza e cioè l'utilizzo della nuova economia da parte degli Stati Uniti
Questa ha permesso agli Stati Uniti nel corso degli ultimi anni di allargare la base occupazionale e al tempo stesso di modernizzare il sistema produttivo senza sostenere oneri gravosi segni per la ricapitalizzazione
Quindi l'Europa viceversa non ha saputo cogliere le prospettive di sviluppo della nuova economia in modo altrettanto rapida altrettanto decise secondo punto
Ruolo di catalizzatore di ingenti risorse finanziarie che gli Stati Uniti hanno svolto negli scorsi anni grazie alla forza attrattiva del dollaro
E questo si giustifica la sì
Loro hanno potuto si sono potuti avvalere della possibilità di emettere titoli di debito pubblico per far fronte alle proprie esigenze finanziarie caso italiano è diverso
Non si può ignorare che uno dei motivi principali di critica mossa al contesto generale entro il quale le imprese nazionali hanno chiamata ad operare era costituito fino all'ultimo decennio dalla inadeguata capitalizzazione delle imprese dall'onerosità dei costi sostenuti per finanziarsi mediante il ricorso al debito bancario rispetto a questo quadro io credo che anche il documento di Confindustria mi dia ampiamente conto molto si è fatto modernizzazione del sistema bancario credo che ci tornerà su RAI ma se si è favorito con lo strumento fiscale
E con strumenti di organizzazione la crescita dei mercati finanziari la revisione della disciplina dell'intermediazione un funzionamento migliore sia pure non ottimale del mercato borsistico
Ria equilibratura dal punto di vista fiscale del trattamento del finanziamento mediante debito bancario rispetto all'autofinanziamento e al capitale di rischio
L'effetto combinato di queste modifiche
E in particolare l'inserimento di condizioni migliori per l'autofinanziamento giustifica la più ridotta remuneratività del capitale di rischio rispetto ad altre forme di investimento
Non si può ignorare il fatto che le diverse riforme approvate hanno concorso a rafforzare patrimonialmente il sistema produttivo nazionale
Non soltanto consentendogli una maggiore capacità di resistenza ma offrendo agli gli strumenti per assumere un ruolo più attivo e dinamico su negli scenari internazionali dunque
Il là sotto il fatto che vi sia una sopra capitalizzazioni
è e sicuramente oggi un dato di fatto ma è sicuramente un dato di fatto che non deve essere valutato negativamente rispetto al percorso di aggiustamento che è stato compiuto non parlo del miglioramento del Venture Capital
I cui numeri conosciamo tutti e che concorre a questo qua resta invece il fatto che le riforme adottate non hanno inciso ancora in misura adeguata sul costo del lavoro
è un problema comune sia pure diverso degli altri paesi europei e di cui le stesse istituzioni comunitarie si sono fatte recentemente cari si tratta del problema
Relativo alla concorrenza
A livello internazionale per attrarre fattori produttivi più mobili quali capitali a scapito dei fattori a più alta più ridotta mobilità Mario Monti c'è tornato parecchie volte
Nel nostro caso la finanziaria a in corso è intervenuta sia pur limitatamente riduzione dell'aliquota IRPEF ridimensionamento degli oneri contributivi previsione di regimi volti a favorire l'emersione del lavoro nero ma l'adozione di una politica più coraggiosa in favore della riduzione degli oneri gravanti sul fattore lavoro
è stata in passato ostacolata da Lincolin di Bilancio Hill ampiezza dei fenomeni invasivi anche sotto il profilo previdenziale
Su cui il presidente di Confindustria si è più volte
Soffermarmi
Che cosa bisogna fare
Vi sono ritardi nella definizione degli assetti aziendali e nella conduzione delle politiche di innovazione dei processi produttivi derivanti da norme di legge mi riferisco e c'è un recente libro bianco del ministero dell'industria al nanismo che è indotto da misure fiscali e non Luigi Spaventa all'audizione alla Camera citava lo Statuto dei lavoratori
Tra le tante che inducono le imprese a rimanere piccole e io non vorrei che vengano aggiunte EUR siano state aggiunte ulteriori incentivi a che le imprese restino piccola il che evidentemente contrasta Innella momento della globalizzazione con quelle che sono le nostre esigenze
Il documento di Confindustria aggiunge
Un'osservazione sulla frammentazione del nostro sistema produttivo su cui tornerò fra una
Il fisco
E il punto finale e conclusivo è difficile dissentire dalla ricerca di Confindustria
Secondo cui non è sufficiente ridurre come è stato fatto e ne è stato dato atto le aliquote marginali sugli investimenti e si deve anche ridurre l'aliquota media effettiva questo si è iniziato a fare con la finanziaria
Per quanto riguarda le aliquote dell'IRPEG che sono state in parte ridotto e e si dovrà fare più coraggiosamente sempre con riguardo alle aliquote ER Pegg
Già la scelta tenete conto viene trascurata spesso l'opzione che la finanziaria introduce tra IRPEF e io ero Pegg per le imprese individuali e le società di persone e questa può comportare una forte riduzione delle aliquote che oggi le persone fisiche e le società di persone sconto
è evidente che questo vale per le imprese di minori dimensioni resta in me però l'impressione che puntare il dito conclusivamente Galli diceva alla politica economica il fiscale e il quadro all'interno del quale si gioca tutto il resto è difficile non condividere però credo che si debba forse ridimensionarla l'importo
Resta in me l'impressione dicevo che puntare il dito sul Filisto sul fisco
Sottovaluti l'importanza di aree mi riferisco al sistema bancario finanziario e dei mercati finanziari che devono acquisire efficienza
Le scarse privatizzazioni e Lennon complete liberalizzazioni su cui forse torneremo dopo
La poca propensione al rischio di molte imprese italiane alla quale ogni tanto Renato Ruggiero si richiama la poca internazionalizzazione la poca concorrenza e il non completo funzionamento delle authorities non vorrei io che quando tra poco
Scopriremo che la fiscalità la flessibilità del lavoro la riforma pensionistica saranno si parlava prima di prossima legislatura e auspicabile ridotte a ragionevolezza la fiscalità in tempi necessariamente Brevi
E si scopra che caduti gli alibi il re è nudo e PRI intendo il sistema Italia
Il sistema Paese e dunque occorra intervenire da subito su altri fronti che fare rapidamente sul piano fiscale
Semplificare procedure leggi io sono perplesso sulla unificazione al diciannove per cento delle aliquote sui redditi di capitale credo
Che se debba essere ridotta l'aliquota sulle imprese e semplificata magari unificata l'aliquota dell'IRPEF sia poi difficile ridurla al diciannove probabilmente bisognerà trovare una forchetta di aliquote e direi di non sottovalutare le recenti agevolazioni per le nuove imprese bisogna non continuare interventi fiscali a macchia di leopardo
Sul piano degli strumenti per la internazionalizzazione B bisogna che ci diciamo Sessa ascessi mesta
Legge Ossola sono degli strumenti che servono al Paese o no sì sì dobbiamo adeguatamente finanziarli se non lasciamoli cadere io credo che serva no e credo che gli altri Paesi mi facciano funzionare bene
Sul sul piano delle dimensioni
Dicevo prima bisogna eliminare le misure che favoriscono il nanismo e stimolare quelle che invitano alla crescita
Mi riferisco alle aggregazioni ai Consorzi ai distretti industriali non vorrei che anche iniziative ulteriori di franchigia verso il basso
Inducano tutti io ad appiattirsi verso il basso e di impediscano la crescita e l'aggregazione delle imprese che sono un fattore essenziale nella epoca della globalizzazione
Sul piano delle privatizzazioni del
C'è mi potrei soffermarmi a lungo ma cito le utilities e il livello locale in definitiva e chiudo per recuperare la competitività occorre un cambiamento di mentalità io credo che non bastino questi interventi pur necessari e individuare il nemico nel fisco ho individuare il nemico
Nella finanza pubblica o nel sistema pensionistico otto occorre combinare con gli altri elementi che mi sono permesso di indicare vorrei ricordare due punti
E finisco a ricondurre il Paese formale al Paese reale mi chiedeva la il monitoraggio dei dati mi chiedeva Gaggi noi abbiamo delle grandi difficoltà a alla capire come stanno le cose
Ce le ha il ministero del Tesoro a livello di tenere sotto controllo i conti a livello di conoscere
Si citava prima Nicola Giarda di conoscere l'andamento del deficit sanitario delle regioni ce l'hai ministero delle finanze
A livello di effettiva stratificazione dei redditi nel Paese
Io credo che il primo investimento da fare è acquisire degli strumenti di conoscenza della realtà adeguati che consentano di fare una politica fiscale adeguata che consentano di mirare bene
Gli studi di settore il redditometro Risi stamane che altrimenti sono degli strumenti che non funzionano e che magari devono e dovranno essere aboliti
L'altro punto è quello di migliorare gli italiani nel senso di investire ed è il risultato del documento della Camera investire in una conoscenza e dunque investire in tecnologia investire in innovazione investire informazione
Cari amici quando saranno venuti meno gli alibi che ora abbiamo e cioè quando saranno venuti meno perché dovranno rapidamente essere aggiustate le cose che giustamente segnalate macroscopicamente non funzionano e io non vorrei che noi scoprissimo che a quel punto non abbiamo iniziato a recuperare competitività per fare quello corrono altre carte e io credo che valga la pena da subito cominciare a metter l'intero
Vi ringrazio
Grazie al professor Fantozzi siamo un po'avanti coi tempi sottendere Confindustria che cerca di rispettare le scadenze e quindi settore gli atti interventi possiamo essere
Il pubblico più concisi tra le cose che cerco Fantozzi a un certo punto notato anche che era nel dire che appunto non quello sottovalutate perfetto del fisco rispetto alle questioni da competitività c'è dato ha citato altri fattori di freno e tra questi ci ha messo di diritto del sistema bancario quello finanziario Masera
Non solo è amministratore delegato di mi San Paolo e quindi banchiere ma anche una profonda conoscenza del sistema delle imprese e quindi senz'altro
La parola per valutare
Meglio e più approfonditamente i dati fiscali delle discussioni abbiamo fatto qui oggi
Ma mi consenta l'amico Augusto di ribattere alla provocazione che ci ha fatto sostanzialmente Augusto viene qui e ci dice ma guardate nella prossima legislatura non so chi ci sarà al governo nella prossima legislatura si porrà mano al fisco
Si porrà mano alla riforma delle pensioni si porrà mano al costo del lavoro vedrete che gli imprenditori non sono in grado di prendere rischi e quindi i problemi saranno gli stessi allora ma esclusa lasciami finire
Allora io dedico al
All'amico Augusto Manrico al presidente Fantozzi
E no scusami qui stiamo parlando se dobbiamo parlare seriamente se quelli sono i problemi fondamentali allora affrontiamo questi problemi se poi tu mi dice ancora bisogna fare degli studi per capire è questi fatte lì ma che cosa è no
Allora io credo che ci sia una sola forza del sistema italiano e della forza degli imprenditori non perché sono qui in Confindustria ma insomma è chiarissimo ce li invidiano tutti Confin PPI gli imprenditori italiani piccoli e grandi che ci sono dire che gli imprenditori e le banche non sono in grado di prendere rischi secondo me trasforma la natura del problema allora vengo al dunque e concordo pienamente con quello che è stato detto
Dai nostri amici e in particolare da GP Galli vorrei sottolineare sia pure in estrema sintesi alcuni punti che ritengo fondamentali
Aggiungo alla sua lista quella delle infrastrutture ne ha parlato poi Micossi ma voglio dare qualche cifra largo per il Piemonte di cui mi sto occupando con una certa attenzione nel prossimo decennio si dovranno fare cinquanta mila miliardi di investimenti in infrastrutture si dovranno fare penna la
Non capacità del Piemonte e quindi del dell'Europa dell'Italia del dell'Ovest a collegarsi con l'Europa su quel fronte
Io temo che nella situazione attuale questi cinquanta mila miliardi non si faranno per l'Italia le stime sono di più largo respiro ma sono duecento da duecento duecentocinquanta mila miliardi di investimenti che devono essere fatti nel prossimo decennio questo è un elemento fondamentale che aggiungo a quelli che ha indicato per la competitività del Paese
E qui non è questione che noi abbiamo burocrazia inefficiente no noi abbiamo una burocrazia efficientissima solo che non è coordinata chiunque debba fare degli investimenti produttivi e in particolare degli investimenti in infrastrutture
Sa che deve combattere con le regioni con le comuni con le Province
Con i vari ministri e questo lo sappiamo anche per esperienza diretta e purtroppo le cose non si sono modificate in molto occorre un sistema diverso per consentire di fare queste infrastrutture ancora un elemento aggiungo a questo riguardo il Mezzogiorno il Mezzogiorno è un problema è una potenzialità del paese certo sconta più di tutti la carenza di infrastrutture proprio di infrastrutture fisiche
Non è vero che poi il Mezzogiorno sia un'area per così dire ben definita è un insieme di realtà molto complesse e articolate
E chi vada a vedere ad esempio gli stabilimenti di Natuzzi ha di fronte l'impresa più grande del mondo che produce dei beni apparentemente tradizionali con tecniche molto significative
E con costi enormemente bassi però questi Dilani deve produrre poi portare in tutto il mondo ora la carenza di infrastrutture dirò una cosa banale
Ma indubbiamente sta frenando la crescita di questa grande impresa che non a caso ha deciso di
A vere e forti capacità produttive in Cina
Brasile
Però ancora una notazione molto breve di carattere macroeconomico concordo ancora comico sì che io vedo un rischio che il rischio del dollaro
Il dollaro è stato sostenuto non dal disavanzo del perché c'è un avanzo pubblico americano ma è stato sostenuto dall'enorme attrattività del capitale investito negli Stati Uniti il ROI negli Stati Uniti ma il ritorno per chi avesse investito negli Stati Uniti è stato molto elevato oggi non solo Stefano le in famiglie americane sono una Hellas comune l'Astico molto stretto ma il punto è che gli investitori
Internazionali che hanno investito e facendo bene negli Stati Uniti cominciano adesso a dubitare
Ma il giorno che questi investitori cominciano a dubitarne quei quattrocento miliardi di dollari di risonanza di parte corrente diventano difficilmente sostenibili a questo livello del dollaro
Piccola provocazione per fortuna secondo me Nizza è andata come è andata io non lo so sotto il profilo politico perché non non lo seguo so che sotto il profilo finanziario c'era una forte aspettativa di noi
Operatori finanziari europei di a vere delle regole più certe di carattere europeo di cui abbiamo bisogno
E che non ci sono state uno dei motivi per cui indubbiamente c'è stato a fronte del
Su cui invece la presidenza francese
Aveva attribuito grande rilevanza ricordo che in Europa ci vogliono da dieci a quindici anni dieci quindici anni per fare una direttiva finanziaria negli Stati Uniti ci vogliono presumibilmente mesi per avere lo stesso tipo di regolamento
Ma io vengo al dunque e il dunque per quello che mi riguarda effettivamente il nodo della fiscalità il nodo bella efficienza nel mercato del lavoro noi abbiamo un mercato del lavoro che qui vengo a parlare di Bali
L'abbiamo un mercato del lavoro estremamente rigido
Molto costoso a San Paolo adesso abbiamo degli scioperi
Perché perché vogliamo pagare di più alcune persone che operano nel settore del risparmio gestito per impedire che ci vengano son fatti dalle banche così rete innovativa i sindacati protestano perché questo non è in linea con non so quali accordi che ci dovrebbero essere a livello nazionale che evidentemente questo non non prevedono
Ma facciamo un confronto il presidente Fantozzi lo conosce perché mi sono permesso di fargliene avere copia fra quello che impazza avente medio anche qui marginale a me interessa passerei medio delle principali banche europee nove primi nove mesi di quest'anno
Banca di Roma
Quarantasei virgola cinque fax Rex medio intesa Comit quarantasette virgola quattro Unicredito quaranta virgola quattro San Paolo IMI trentasette piglio le due banche spagnole che sono ottime banche ma che hanno parco centrale Hispano cioè il Santander Central Hispano venti dico venti per cento
Il Banco Bilbao Vizcaya ventisei
Noi dobbiamo competere con queste due banche competere sotto tutti i profili però a parità di reddito lordo che noi generiamo ecco l hanno un utile netto che il doppio
Il doppio dico al doppio del nostro siccome poi mercatisti calcoli fanno e non li fanno ma sostanzialmente correlano il valore di mercato di un titolo alla prova cioè dopo la tassazione queste banche schizzano su valori più elevati
Può darsi che le banche italiane siano inefficienti a non lo metto in dubbio però se andate a guardare Costin Cambrai Jean delle di parlo di Unicredito e San Paolo IMI che hanno questi o avevano questi rapporti con le due banche spagnole il costo International nostra migliore di quello di Bari nel di Sant'Andrea il costi incarna di UniCredit è migliore di Banco Bilbao Visca
Ma queste sono le aliquote medie queste sono le aliquote medie non voglio far perder tempo ma vorrei entrare su un punto che forse specifico magari ingaggi fermerà asse entra in un dettaglio ma sulla questione di aliquote base imponibile e rischio creditizio cioè non solo noi chiediamo di avere delle imposte simile a quelle europee
Io credo che noi paghiamo mi sia consentito altra piccola provocazione di pagare mediamente più imposte delle altre imprese italiane
Ma anche perché poi ci sono dei degli aspetti addirittura incredibili perché abbiamo alcune imposte che sono applicate soltanto alle banche ma non entro nel dettaglio perché voglio soffermarmi se ne ho il tempo su due temi specifici
Uno e quello ma fondamentalmente si riconnettono con la questione del rischio per questo mi vorrei soffermare visto che c'è stata una provocazione che siamo incapaci di gestire allora la prima penalizzazione riguarda l'IRAP l'IRAP acconsente o non consente per meglio dire di dedurre non sono valutazioni prudenziali ma neppure le perdite effettivamente realizzate nei confronti di banche dice ma le banche non sono clienti
Ma chiunque di Novi sappia che occorre quando si va a finanziare Trail credette che le imprese italiane fanno in molti Paesi finanziare in realtà banche estere fra l'altro quella sollecitazione fatta in questa sede con il presidente della del Consiglio cinese si orizzontale come Fusari positivamente
Ma dobbiamo finanziare banche estere
Se noi finanziamo banche estere e subiamo delle perdite magari nei tre mesi queste perdite sono fiscalmente non deducibili questa è una norma che esiste soltanto in Italia agli altri Paesi gli altri competitor europei non ce l'hanno
Vengo la Sec la seconda penalizzazione che è quello sempre in generale delle svalutazioni creditizia ed è un punto che sottolineo qui perché incide poco proprio in particolare sul Mezzogiorno
Il legislatore al riguardo ha voluto mettere un limite arbitrario del rigido alla gestione del rischio creditizio invece di se consentire come avviene ripeto in tutte le principali banche europee
Di gestire il calcolo degli accantonamenti più appropriate in base alle caratteristiche del portafoglio della clientela della percezione o dell'attitudine ad assumere rischio cioè il rischio d'impresa qui si definisce un coefficiente unico che avesse zero sei
La benemerita è stata aumentata zero cinque zero sei qual è il il succo del discorso chi sta meno chi fa meno perdite di zero sei evidentemente chi non piglia rischi ci guadagna si piglia rischi evidentemente a una norma fiscale
Che diventa di fatto penalizzante quindi questo coefficiente dello zero sei e penalizzante comunque per tutte le banche italiane
Ma è penalizzante per di più per le banche che operano nel Mezzogiorno perché nel Mezzogiorno sappiamo che il rapporto sofferenze impieghi e pari al diciassette virgola due per cento cioè quattro volte superiore a quello delle regioni settentrionali
Anche qui questo residuo regime fiscale risulta sotto certi versi anacronistico perché nel passato si poteva ritenere che le banche volessero caricare di molto le perdite per non generare utili per non pagare imposte
Ma le banche ormai nei principali banche sono tutte quotate qualcuno di noi è quotata a New York e quindi non ci può essere un interesse ad avere un ruolo di basso perché come manager di queste banche ne sarei e le il nostro titolo nel soffrire quindi questo è un punto sarà forse specifico ma a mio avviso di grande rilievo non solo non chiederemo di avere delle aliquote allineate a quelle europee
Ma anche questi due elementi che ho citato di vederli allineati alla best practice internazionale in modo da consentirci di gestire in maniera più agevole ma valutazione la gestione del rischio non mi soffermo per amore di patria per amore del Presidente della Repubblica sulla questione della legge Ciampi che pure qui è contenuto anche in questo caso noi riteniamo che visto il fatto
Le ho citato precedentemente cioè che le nostre aliquote fiscali sono mediamente molto superiori a quelle europee quelle fra virgolette agevolazioni fossero un modo di consentire delle aggregazioni per consentirci di portarci in Europa per così dire ad armi pari
Sono stati bloccati sono ancora ferme
Se ne parlerà con il professor Monti temo che è un'interpretazione rigida possa risulta Arci avversa poi però abbiamo visto che anche nel caso di Alitalia certe interpretazioni troppo rigide finiscono con l'essere sconfessato e ma quando il danno e già fatto
Però non posso non sottolineare che una legge che è stata approvata dal Parlamento italiano da due anni e ancora nel limbo e quindi l'imprenditore bancario siamo alla fine dell'anno non sa esattamente come trattare queste voci nel proprio bilancio
E corre il rischio a parità di altre condizioni di vedere un rischio per chi è quotata a New York di evidente speriamo che questo non avvenga per tanti motivi
Ma comunque un rischio di vedere il proprio titolo per così dire sottovalutato rispetto a coloro che chiedono trasparenza e si domandano come mai una legge della Repubblica possa essere ferma da due anni quindi concludo dicendo a mio avviso il nodo fiscale è un nodo fondamentale e qui bisogna scegliere certo sì sì da capisco che sia molto difficile dire alle banche comunque la principale banca generano utili di due mila tre mila miliardi l'anno dire di riduciamo le in le imposte quando ci sono delle famiglie bisognose ma il punto è se le banche una impresa e generano reddito e generano occupazione allora bisogna fare una scelta forse delle scelte impopolari
Ma favorire la creazione di reddito alla creazione di posti di lavoro la flessibilità sul mercato del lavoro perché altrimenti la perdita di competitività strisciante ma significativa del sistema Italia continuerebbe
E se fosse vero che il dollaro scende e quindi l'euro sale la competitività subirebbe un grave danno
E quel divario che noi abbiamo rispetto alla Germania che il di fondamentale rilievo potrebbe diventare difficilmente sostenibile grazie
Intervento a molto efficace anche molto conciso della serata ha consentito di recuperato un po'di terreno adesso la parola tocca la i calcoli il famelico Visco per un intervento quindi non dovrei non però domande semplicemente dello spirito che ci dica qualcosa su quel tema del la finanza pubblica sul posto dove ad ammettere
Il minimo granello bipede nel nella discussione rapina dal ministro ha concesso un'intervista a Repubblica molto interessante su un tema però quello della un programma elettorale del dell'Ulivo sul web parte alla prossima legislatura che larga misura eccedere va al di là del tema del convegno però su un punto quello della tassazione delle imprese dice una cosa interessante se l'ho ben capita propone un'accelerazione della ditta
L'anonimo impronta se in modo da arrivare molto rapidamente ad aver di fatto l'arrivo degli ostelli
Media del venticinque per cento lo capire se ho capito volevo chiedere se ho capito bene
Se è una cosa poi molto diverso da quello che aveva detto tempo fa il presidente di Confindustria ma non ha proposto prima un'accelerazione del Mezzogiorno e poi per l'intero sistema
Paese e soprattutto come si concilia col fatto che non più tardi di ieri sera il suo successore alle Finanze Ottaviano Del Turco nel presentare un confronto il carico fiscale dell'Italia e della Germania
Ha sostenuto che l'Italia non è svantaggiate quindi deridere fra gli imprenditori di alleggerimenti fiscali in questo campo non sono giustificate
Chiedo il permesso di parlare in piedi è possibile
No perché questa vecchia abitudine
Se non mi mi ad rischio di addormentarmi dunque io
Voglio dire cercare di essere breve vive e dire poche
Poche cose su tutti gli argomenti però sono stati i tempi qui ci sarebbe
Da discutere a lungo in alcuna occasione con alcuni di voi questo è stato possibile
Con gli amici del centro studi avvolte possibili a volte meno
Comunque
E penso che nuovi
Ebbene partire da queste ragionamenti sul situazione economica internazionale
Nel dibattito internazionale negli ultimi mesi noi come confine abbiamo sempre sostenuto e sottolineato e nessuno ci dà
Come in realtà i pericoli veri per l'economia mondiale delle sue dagli Stati Uniti
E in quanto ricevevano squilibri principali rilevanti
E che quindi anche si il il tentativo di atterraggio morbido pilotato molto bene Greenspan
Sembrava cosciente il verso giusto potevano tuttavia esserci dei rischi viceversa l'Europa si trova si trova nel sito in jeans sono molto meglio che Europa sezione situazione
Con tutti i conti in regola
E con in Kenya e che bilancino alla mano il pareggio dovunque all'inflazione che molto bassa nonostante lo sciopero di Ford è stato assorbito molto bene i rapporti con l'estero che sono anche quelli vittime quindi quindi questo Rocco e è un dato di fatto adesso
Anche nelle riunioni sono state nonché ieri a Parigi il sette OCSE negli Stati Uniti hanno ribadito la loro convinzione sul fatto che l'atterraggio sarà modesto
Io mi auguro che sia così anche se il Chievo che negli ultimi giorni ultime settimane c'è una qualche preoccupazione in più però non so quanto questo deriva dalla situazione politica americana che doveva andare a una sorta risolversi o da fattori invece più più o negativa a alla alla strutturato del dell'economia evidente che e nessuno può continuare a andare avanti con i conti non in regola
Questo è il punto anche se paese che batte moneta per tutti
Quindi quindi lì c'è un discesa del della crescita
Bisogna vedere cosa succede dopo ai consumi tutto anche se gli indici dei consumi rimangono positive la fiducia ai consumatori
E quindi da lì possono possono venire possono avere difficoltà tuttavia le prospettive di crescita in Europa e tali da ripensare rimangono positive tra il petrolio sta scendendo abbastanza robustamente quindi questo punto bisogna anche Nesta attenti a a evitare una un eccesso sono perché di poi ripeto che funziona Mania complessa perché c'è uno ci corre prezzi indipendente dalla produzione perché legato a un ciclo di scorte essenzialmente quindi quando si sono uniformate le scorte che devono state fortemente ridotte il prezzo tende accollare allora a quel punto la produzione non si sa se inserita io sono in grado di arrestarla diverrà allentata rapidamente oppure no però la discesa del del gareggia in questi giorni fa pensare che probabilmente una serie di stime pessimistiche
Su un prezzo medio campioni trenta dollari messe nel previsioni macroeconomiche sia superabile
Quindi fra noi sulle previsioni macro siamo stati molto prudenti
Perché quando le abbiamo fatte poi non abbiamo più toccate l'Europa e l'Italia sembrava in fase addirittura Reebok
Ma con tassi di crescita molto robusti prima della appunto che venisse fuori questo fortissimo mentre per sette Florio è stata una botta considerevole sulla sulla crescita
E quindi la previsione quest'anno più o meno in linea con quelle che che si fanno decimale in più o in meno quella dell'anno prossimo penso che quella Confindustria sia particolarmente pessimista rispetto
Sia le possibilità che che a a quello che più oggi conosciamo
E e
Comunque il problema dell'Europa riuscì a stabilizzare questi tassi di crescita e a sostenere una crescita trainata in parte non trascurabile dalle esportazioni verso gli Stati Uniti da una con una crescita e dolce
Il problema il problema di una economia integrata con moneta unica come oggi in Europa e proprio queste di creare domanda essenzialmente al suo interno che poi l'Europa è un mercato chiuso
A una la la percentuale esportazioni importazioni è molto bassa rispetto al PIL quindi la crescita non può che basarsi
Sulla tanto manda in Terna e qui
E molto importante la politica monetaria e le politiche dell'offerta perché nel momento in cui noi stiamo andando stiamo andando verso verso un bilanci parecchio quindi non abbiamo pratico grossi Mancini sulle politiche fiscali
Dobbiamo aveva una possibilità di fare in Europa in ritardo rispetto agli Stati Uniti una politica dello fretta e quindi sono le cose si stanno facendo sommaria abbondantemente su cui su cui l'Italia
Non meno Riccardo mediamente se parliamo di privatizzazioni liberalizzazioni e quant'altro poi ci sono ovviamente i problemi sono stati ricordati
Ed evocativi però porta insomma è un processo concesso che in marcia che bisognerà accelerare in questa
Contesto poetica che ha sempre a livello di Commissione stiamo elaborando una serie di indicatori di benchmark per tutti i Paesi su tutte le principali principali diffuso compresi quelli fiscali
Il modo da rivede i criteri omogenee di confronto perché qui spesso non ci sono
Spesso i tetti sono difformi spesso soldati vecchi in un caso nuovi non alto vi è un po'un pasticcio tant'è che ho ognuno prende l'ultimo dato e fa polemica propaganda e in un senso o nell'altro tanto naturalmente poi come si usa il nostro Paese se è possibile essere pessimisti lo si fa volentieri però e questo ovviamente non serve a voi anche se se pochi imprenditori scontano pure questo no perché poi le aspettative sia otto realizzano
Quindi quindi bisogna essere freddi lucidi guarda quello che è successo con lo staff accadendo dove si può andare prende decisioni in quel senso non sulla base dell'ultimo articolo del commentatore su un quarto qualsiasi giornale giornali italiani
Ora dico questo perché il problema di fondo che stiamo discutendo oggi intere competitiva non è competitiva con i suoi problemi
Avercelo nome fosse mal posto nel senso che noi dobbiamo dobbiamo capire da dove venivamo quello che abbiamo fatto dove dobbiamo andare
E e sono voi i percorsi sono complesse io vedo qui davanti l'avvocato Agnelli al dottor Romiti beh quando la FIAT ebbe la crisi famosa che e dove dove dovette operare una ristrutturazione un gruppo imponente in cui non c'era neanche il bilancio consolidato e c'è un sacco di problemi sindacali non sindacali eccetera quanto tempo ci ha messo e che sposò dovuto fare allora l'Italia era un Paese che aveva e in parte ma anche ancorché a testi in questo genere
E lo sforzo che è stato fatto i risultati conseguiti sono formidabili sono assolutamente assolutamente al di là di ogni possibilità di aspettativa di speranza che ci rispetto alla situazione di partenza cinque anni fa o poco poco prima
E e questo era un Paese che era il più simile ai Paesi dell'Est europeo
Per tutte le rigidità è un Paese in cui metà dell'industria pubblica tutto il sistema finanziario dal pubblico
E e in cui in cui è la le regole monopolistiche la collusione
A faceva aggio su ogni idea di concorrenza
Che il mercato non esisteva nel senso buono non esisteva non sono in realtà Mark come come categoria psicologica della gran parte della popolazione
Tutto questo è stato radicalmente mutato e sta cambiando naturalmente questo non avviene nel corso di pochi anni
Avviene Argo è un processo che è andato molto più avanti di quanto chiunque potesse prevedere o sperare o attendersi
Ma è un processo che va che va avanti e dello e questo riguarda anche l'inglese perché lo choc dell'aggiustamento era stato robusto
E e si si tratta anche libri comincerei comincia a competere veramente e e significativo qual è divenuto sempre più vorremmo amento quando uno cerca ce l'aveva e liberalizzazioni trova sempre degli stessi sinistra più a destra e a sinistra che che bloccano evocare e rallenta
E e non sottovalutate anche appunto dietro molti dei vostri tormenti e incertezze attuali c'è il fatto che vi è cambiato il mondo di riferimento
Perché andare in un'economia tassi fissi rispetto a una tradizione di valutazioni sistematiche ogni ogni terzo quarto anno
Dicono cambia cambia strategia cambia cambia la vita cambia i comportamenti perché perché evidentemente adesso si può da una duplice ragione a lungo termine o dall'alto
Uno ragiona senza rete e quindi a competizione molto più dura ora questo all'inizio può può fa male ma in prospettiva questo una scelta strategica che farà molto bene a questo Paese proprio perché devo quello che si diceva cioè che le imprese italiane sono molto molto Capa impedito italiani sono bravi io poi vorrei dire venne messo Eva che probabilmente Augusto Fantozzi non ce l'aveva con imprenditori ma con i banchieri che quelli che è un sottoinsieme Consolo toglie insieme delle degli imprenditori frequenta su cui poi si può discutere però anche lì anche lì quando tu fai quelle osservazioni
Deve dire quante tasse abbiamo ridotto e quanto e questi problemi abbiamo risolto in questi mesi anche quello è un oggettivamente l'unico settore che pagava le tasse o di quella piena c'è l'Italia con una serie di penalizzazione ulteriori perché il sistema funzionava così
Funziona così banche pubbliche che che analizzano i stanno secondo logiche più o meno programmatorie o o d'altra natura
Sicuramente meno commendevole e adesso si stanno trasformando la liberalizzazione banche in Spagna non fatta dieci anni fa
E non la stiamo facendo adesso questo ha a che vedere anche con con la la dimensione vere possibilità Lupo le difficoltà allora ecco guardiamo guardiamo le cose in questi in questi temi se è possibile perché così noi possiamo dare una mano a questo Paese evitare di di Beccaria cifre i Confindustria sindacati governo eccetera e che poi ci sono anche problemi distributivi ci sono ci sono i problemi di un Paese che ha perso vent'anni
Che ha perso tutti gli anni Ottanta quando aveva fra certe cose poi e e negli anni novanta quando ha dovuto recuperare lui Risanamento finanziario che tuttavia oggi è in una condizione andiamo a vedere positiva
Perché le prospettive sono buone dipende molto molto da noi e dipende quindi dal dalla forza che noi abbiamo di essere un Paese e non una colletta di organismi rissosi rinchiuso insomma che si alzano la vicenda se il mondo politico fosse caratterizzato da quel minore fair-play che c'è stato fino a poco tempo fa invece di queste forme di sviamento a menti reciproci veramente diciamo molto
Più unilaterali che reciproche qualche persona civile rimaste
Probabilmente si poteva fare scelta migliore
Si poteva fare scelta io in tempi più rapidi
E anche e questo è un problema europeo son d'accordo su un accordo con l'animazione noi stiamo cercando con i ministri del Tesoro inventarci una procedura
Che è vicino Riesch che a fare
Prende delle decisioni sulla sul questioni finanziarie che non siano i tempi biblici perché oggi la procedura perché esercito europeo è tale per cui una direttiva su cui c'è l'unanimità raccordo di tutti per arrivare attuazione ci vogliono tre anni
Tra passaggi al Parlamento europeo poi a commissione fra i Parlamenti nazionali cioè e è chiaro che così non si va da nessuna parte così come il fatto che si comincia a a risolvere il problema del voto unanime è positivo ma non basta e che noi sulla questione più decisive e ci abbia ancora l'unanimità
E non è accettabile oltre più di tanto il fatto che i Paesi che stanno fuori della unione monetaria condizione in questo modo in questo modo processo degli altri Paesi anche questo insomma
Dovrà essere affrontato e vengo e vengo invece all'ultima due questioni sperando di non aver
Portato a via troppo tempo i conti pubblici
Tra le informazioni che noi abbiamo a tutt'oggi sono quelle che ha reso poi noto il
Generale dello Stato in base alle quali non vi sono preoccupazioni circa l'accreditamento degli obiettivi di finanza pubblica
Al ricordo l'obiettivo il Patto di stabilità e uno e mezzo
Noi avevamo o ritenuto di poter fare di più come abbiamo fatto di più anche l'anno scorso l'anno scorso col abbiamo fatto
Almeno dovevamo fra due abbiamo fatto uno uno e otto una sette mesi
No no e a me sulla quale non mi abbiamo fatto abbiamo nono una voleva una sette poi non so se è stato corretto successivamente del quartiere per quartiere e fu un risultato ordinario perché l'Italia cresceva a all'uno e quattro per cento
Il che parlato conferma una cosa che nel rapporto viene messo in dubbio e non so come si faccia cioè che c'era un fortissimo recupero di base imponibile perché quando l'economia non cresce le tasse aumento molto di più con tutta la legislazione ferma
I soldi da qualche parte vengono così come è evidente che se uno si guarda le statistiche del delle entrate si accorge che per il terzo anno consecutivo l'Iva cresce a due cifre con l'economia che cresce
Nominalmente armato Amazon cinque per cento beh insomma qualcosa significa
E e se uno poi vede quali sono quali sono le previsione sul di crescita del gettito questo è per quest'anno è un tre per cento
Che c'erano con una serie di riduzione eccetera quindi se cresce come voi dite altre otto significa che anche si va oltre ogni previsione che quindi bonus fiscale non era inventato ma più che vero comunque questa è una parentesi è una intesa
Allora il problema dei conti pubblici quale
è un po'il problema del bilancio consolidato
Noi oggi sappiamo abbastanza bene tutto quello che succede a livello delle entrate almeno dei flussi per via delle riforme delle modernizzazione telematiche c'è perché abbiamo introdotto non sappiamo quasi nulla sul meccanismo complessivo della finanza pubblica sappiamo quel il bilancio dello Stato sappiamo però quell'o meno conta più i dati sul fabbisogno lo scarso significato perché poi c'è l'indebitamento di non è non c'è niente che transita e che non dovrebbe transitare sono le regole europee
No nel caso nel caso delle delle regioni c'è questo da smaltire vecchi crediti che non avevano che per convenzione internazionale vano sottolineano
Non ha non è nulla nulla che non sia chiaro però quei dati non sono più significativi gli altri dati e io sto cercando di impostare o i tempi son quelli che sono i tempi che ha avuto un sistema anche lì telematico
Di coordinamento dei comuni regioni Came commercio delle università
Tutti dentro e naturalmente resistenze saranno infinito c'è il problema della Tesoreria che gestì dalla Banca d'Italia cioè c'è proprio una situazione che non è stata gestita per decenni interni mode
Nella legge finanziaria non abbiamo messo delle cose impotente esempio messo dei bilanci standard per gli enti decentrati che è la premessa per avere questo comunque finché non avremo questo e non sapremo giorno Peugeot
O che cosa succede alle speso e alle in tre che della dello Stato alla ci saranno dei margini dei matching insicurezze incertezza
Nel merito quello che sta avvenendo è che al di là di queste spesso e regionali che che infatti non incidono c'è comunque una un eccesso di spesa punto degli enti decentrati rispetto alle previsioni se non sappiamo valutare di quanto che risente probabilmente del ciclo elettorale scorso
Però appunto non a tutt'oggi non abbiamo non abbiamo motivi di preoccupazione e a quanto a quanto risotto ultima questione questione la questione fiscale frutto a poche istruito poter via troppo tempo
Allora su questo voglio voglio dire
Poche cose
Il primo e che il su questo punto da questo punto di vista sul piano metodologico quindi sul piano scientifico l'approccio seguito dall'apporto mio modo di vedere e molto discutibile
E su questo bisogna confrontarci per almeno due punti il primo che non è lecito nessun economista imputare un importo sul valore aggiunto a a ai profitti aziendali
Non è lecito è sbagliato concettualmente
Quindi l'Iva per la quarta che tanto e la quota parte relativa e che lei lei ed è un'imposta sui profitti che cose è un'imposta che tassa il rendimento del capitale investito dall'impedito
Quando quest'anno un'imposta tassa anche altre componenti in particolare componenti di costo quindi il lavoro e gli interessi almeno quella parte non può essere attribuita a minori profitto
Se si fa questo esercizio si vede che tutte quelle percentuali messe mi sia basso
E considerevolmente penso
C'è poi un altro aspetto scientifico sulla questione media marginale
Ma la la scelta della carcerazione che poi anche su quella cioè il tema riguarda anch'io la Cenni anche occupare ora comunque qui questa non è sono cifre che tengono conto vittoria di tassazione poi transazione probabilmente vanno a finire le porte alla fine tutte sui consumi e sui salari tutto cioè non è un problema è un problema complesso
Viceversa la la l'alto punto malto punto metodologico importante
E che qui sono circa dieci quindici anni ora in territorio economica a partire dal studi di King Fuller torno sul costo del capitale sull'analisi che cosa bisogna fare media marginale eccetto normalmente si ritiene che dell'aliquota marginale e quella che indica di più la convenienza appunto al margine
E comunque se c'è un sistema che hanno Nicola media più alta arriva macchinari più bassa significa il sistema converge verso quella marginale
Questo beh nel nostro caso è sicuramente così il Punto Evo però è che se anche si ragiona in termini aliquota media
E e negli ultimi studi non ricevono lo studio di avere poi uno studio della Gelmini che applicano almeno mitologia deve avere l'aliquota la Nicola media che va calcolata non è quella export sulla base dati contabili ma una lite corta ex ante media sulla base dei comportamenti
Ho e quindi allora c'è un appunto di rinvio questo studio la professoressa Gelmini in cui queste cose
Vengono evidenziate che portano ha un qualche risultato un po'diverso quindi quindi su questo ritengo che si doveva approfondire l'analisi sì fermo restando che io non nego affatto che Nietzsche in Italia si devono abbassare le tasse sull'impresa
Tant'è che lo abbassare i dieci punti e che scusa non è poco non è ancora sufficiente venisse anche andiamo avanti fermo restando che ci sono i vincoli di bilancio
Ai quali non non riteniamo devo che e chi rivoluzionò manda in chiuso papà per cui se uno deve pensare all'evoluzione naturale dalla riforma fiscale fatta
Questa va in due direzioni va verso un sistema Vittorio perché la dite è un sistema fiscale
Noi ai mezzi l'abbiamo avuta fari incrementale ma la la Dual income tax è un sistema fiscale che dice che irretire a capitale sono tassati con un'aliquota più basso
E i redditi da lavoro o possono essere tassati anche con regole più adatte con una progressività moderati
A questo per vari motivi
E quindi è una è una logica Dini imposizione
Il che significa che noi a regime col sistema dite attuale a a abbiamo la regola base lire perché diciannove
Una dizione alle sulla un suo approfitti della che salate a tutt'oggi trentacinque
Questo è diverso dalla ditta scandinava diciamo i colossi perché lì c'è una regola unica problema però è che dato che l'obiettivo più importante quella via una tassazione sul capitale che sia neutrale
Noi dobbiamo fare i conti con i vincoli di bilancio per cui abbiamo
Finora ha dovuto aversi al suo imposta che la la tassazione agevolata al margine non sullo stop
E con la neutralità dell'imposizione quindi se passa ma mano che a livello europeo si va verso o l'uniformità della tassazione dei redditi dei redditi di capitale suoni con intorno al venti occupa aliquote minime allora noi vorremmo effettivamente ma questo aveva formulate non prima di sette otto e dieci anni insomma a aveva una ditta scandinava con un'aliquota unita al venticinque per cento sui media capitali profitti compresi nel frattempo quello che va fatto e accelerare l'andata a regime la nostra ditta due aliquote che comunque a significa una robusta riduzione riduzione di imposizione media purtroppo marginale nel giro nel giro di di pochi anni e questa è una cosa io evoluto già fare in questa finanziaria tra i motivi non è stato o possibile ma che doveva esser fatta sia questo inseriamo un sesto un sistema appunto
Di imposta negativa con in cui assorbiamo anche l'assistenza che la cosa di cui discutevo ieri noi abbiamo una risolto avremo il sistema fiscale più avanzato oggi immaginabile dove sostanzialmente l'IRPEF diventa un i portali quota unica con una addizionale sui redditi più alti
Per cui opzionale
E avuto il sistema di temette a posto la tassazione la tassazione sull'ente quindi questa e la storia e queste sono le prospettive
Io inviterei fortemente a non dimenticare la storia anche recente
Perché su questa che si possono basare delle prospettive favorevole che se la situazione dovesse tornare a dire se quella disordinate dei primi anni novanta allora ci poteva aspettare sono l'aumento di tasse per tutti norma meno tasse per tutti più tasse per tutti
Allora pregherei il Presidente Damato
Fare in fretta forse
Ma a me resta poco da da aggiungere perché i dati del centro studi sono stati molto eloquenti e hanno con grande evidenza messo in luce quello che da tempo Confindustria
Sistematicamente comunica e che sin dal seminario che la volta precedente sempre di più nel futuro il Centro Studi continuerà a rafforzare con evidenza di numeri e di confronti competitivi
Ci troviamo in una situazione di fortissimo ritardo
Come sistema Paese rispetto alle altre economie con le quali non ci misuriamo
Ed è per questa ragione che Confindustria in maniere sistematica e continuativa continuerà periodicamente a produrre benchmarking che mettano in evidenza dove siamo nudi e dove stavano negli altri
Io ho molto apprezzato che il e credo che questo sia il modo giusto per approcciare i termini che stiamo discutendo molto apprezzato il loro tonno lucido e freddo per usare le parole del ministro Visco
Che vari di scarsa anta hanno tenuto nel corso di questa relazione
Perché ci troviamo di fronte a problemi importanti che richiedono grande lucidità e grande freddezza
Diversamente purtroppo dalla politica che e l'arte del possibile i mercati e la competizione ci impongono come dire la necessità delle scelte
Più che la possibilità delle opzioni
Ed è proprio perché la necessità delle scelte rappresenta per noi un vincolo inderogabile e su questi numeri che ne dobbiamo ragionare
Nessuno di noi Presidente Fantozzi si illude che il tema fiscale rappresenti l'unico elemento di gap competitivo da affrontare da insomma
Perché siamo tutti assolutamente consapevoli che la il ritardo di competitività del nostro Paese e molto elevato tant'è che gli indici di benchmarking competitivo
Che Confindustria sta realizzando sono molteplici riguardano i ritardi delle infrastrutture della pubblica amministrazione del sistema formativo ed educativo del Welfare State e tante altre cose ancora che tutti noi conosciamo giorno dopo giorno
Siamo partiti con un focus molto forte
Sulla ritardo fiscale per due ordini di ragioni la prima di comune buonsenso come ci insegnano i cinesi gli elefanti vanno tagliate a fettine e affrontare una per dopo l'altra
E in questo momento momento di finanziare il momento di grande dibattito sulle questioni del fisco
Momento in cui tutti gli altri Paesi europei con i quali ne ci misuriamo stanno incisivamente intervenendo sulle loro politiche fiscali era ed è a nostro modo di vedere evidente che quella del fisco rappresenti la prima grande priorità sulla quale concentrarci
E la seconda ragione e perché vorrei banalizzando in termini molto semplici illustrare il caso di una media impresa italiana che si trovi oggi a dover competere sui mercati
Io all'impresa che come illustrano i dati del centro studi a una redditività mediamente più bassa dei grandi competitors internazionali
Perché sconta diseconomie il sistema forte
Abbiamo la volta scorsa ho visto i dati di rosso di rendimento sulla vendita oggi previsto anche i dati su prove su prove
Che sono molto emblematici quindi guadagna di meno prima delle tasse paga più tasse degli altri quindi a un free cash flow molto più modesto
Con queste poche risorse
Naturalmente bisogna competere
E si trovò a dover fare degli investimenti e scegliere se fare investimenti di prodotto o di processo e come illustrano i dati del Centro studi per aggirare costi rigidità del mercato del lavoro investe prevalentemente in processi piuttosto che non in prodotti e continua ad incatenarsi ad un sistema che ci porta sempre di più a stare in mezzo al guado siamo un Paese cioè che al tempo stesso il più grande tasso di imprenditorialità al mondo ma un'industria che diventa sempre più matura con imprese che non riescono giudice
E siamo in mezzo al guado perché non siamo competitivi per costi tutti i paesi che sono ai nostri confini sono più bassi sul piano dei costi
E non siamo ride sul piano della differenziazione perché scontiamo grandi ritardi come Paese come continente sul piano dell'innovazione
E sul piano della ricerca e perché poi le poche risorse che il sistema produttivo a disposizione le investe più per fare innovazione di processo piuttosto che non per fare innovazione
E questo ci continua a spiazzare progressivamente in un mercato dove al contrario la flessibilità e la competitività rappresentano il propulsore più forte anche per fortissime innovazione di prodotto
Io faccio un esempio che trova emblematico se qualcheduno di voi ha visto il film
Girato per telegiornale quando si discuteva di Microsoft e della sentenza dell'Antitrust hanno fatto vedere un lungo nastro trasportatore
Con tante donne ispaniche che mettevo la mano ai programmi
Prodotti dalla Microsoft all'interno di scatole di cartone
Non hanno fatto vedere giovani in un ambiente brillante sofisticato che producevano software hanno fatto vedere una linea di produzione che nessuna fabbrica italiana per quanto marginale scalcagnata si trova perché in qualunque Fabbrica Italiana
Pur di ridotte dimensioni sistemi di automazione di processo sono molto più sofisticati proprio per aggirare queste rigidità che da trent'anni rappresentano uno dei più grossi da elementi di rallentamento e di indebolimento del sistema produttivo italiano
E quindi se continuiamo ad investire le poche risorse che produciamo
In capitale fisso per automatizzare piuttosto che non innovazioni di prodotto diventiamo progressivamente più rigidi e progressivamente sempre più vecchi ed è questo il grande spiazzamento strategico che in questo momento il nostro Paese sta affrontando abbiamo i davanti a noi una necessità fondamentale dobbiamo rompere queste rigidità e questi elementi di ritardo formidabile che insistono sul mercato del lavoro e creano questo Straße disposto naturale dell'industria italiana
E dobbiamo al tempo stesso liberare più risorse
Per consentire alle imprese italiane che hanno un altissimo indiscusso ed indiscutibile livello di imprenditorialità di fare investimenti per riposizionarsi Pilato nella catena del valore incominciare fare quegli investimenti in innovazione in intelligenza
Il maggiore come dice Enrico Bondi capacità applicativa dove non siamo veramente eccellenti per rimproverare più valore e riposizionarci Pilato nella contesto dei paesi che competono su valori aggiunti più significativi
Se non abbiamo possibilità non abbiamo prospettive
Ed è vero che noi veniamo da un lungo percorso di risanamento finanziario che non vanno assolutamente disconosciute come dire gli sforzi gli impegni che in questo decennio il Paese e chi ha guidato il paese ha profuso in questa direzione
Gli anni novanta sono stati anni di durissima crisi finanziaria noi come Confindustria continuiamo a ripeterlo perché non vorremmo assolutamente che qualcuno pensasse che non ricordiamo dove stiamo venendo sono stati anni di grandissima crisi finanziarie che hanno fortemente indebolito il Paese il suo livello di questione anche sociale sicuramente il suo livello di competitività
Tant'è che i fatti d'Italia in questi dieci anni ha perso significativamente la quota di mercato e chi sa come vanno i mercati sa benissimo che le quote di mercato una volta perse non si prendono mica più facilmente
Il vero rischio e che usciti da questa crisi finanziaria da questo lunghissimo durissimo scurissimo tun
Noi corriamo il rischio di entrare in una crisi competitivo per i prossimi anni che potrà imporre al Paese se non facciamo oggi con le riforme necessarie un costo ancora più alto
Perché un costo che si paga in termini di sempre maggiore marginalizzazione del nostro sistema produttivo
Ed è questa la vera come dire
Il vero elemento sul quale con freddezza e con lucidità bisogna misurare le azioni da fare e bisogna soprattutto definire i programmi e gli interventi necessari per fare quelle riforme sociali economiche e istituzionali che sono necessari per dare al Paese quell'opportunità che credo il Paese si vede
Noi oggi abbiamo sicuramente un grande deficit di governabilità che si traduce proprio nella impossibilità della debolezza con la quale abbiamo portato avanti processo oppure iniziato di riforme sociali ed economiche necessarie
Noi abbiamo anche diffuso nello studio fatto dal Centro Studi qualche mese fa sulle privatizzazioni dati assolutamente illuminati da questo punto di vista purtroppo sconcertanti dal punto di vista come dire delle delle del risultato
Duecento credo dieci mila miliardi di assetto pubblici minuti
Centottanta mila miliardi di riduzione di stock di debito pubblico ma solo settanta e rotti mila miliardi di reale passaggio di controllo dallo Stato ai privati sul piano proprio del controllo della dell'impresa
E su cento lire di costo dei prodotti industriali
Ben quindici sono rappresentati da servizi che sono sottratti al confronto competitivo perché sono ancora tutti sotto come dire monopolio o di enti pubblici locali o piuttosto di aziende ancora nella mano pubblica
E noi sappiamo benissimo che un sistema industriale che ha un rosso del due mezzo tre per cento
Quando a un dieci per cento dei suoi costi
Dove come abbiamo visto anche le date in cui misurati
Su questo dieci per cento di cosa abbiamo un venticinque trenta per cento di inefficienza per il solo fatto che privato a confronto competitivo non ci giochiamo cui due tre punti fondamentali di rendimento del nostro profitto dalla nostra capacità di generare ricchezza e quindi nuovi investimenti
Quello che è l'analisi del passato non ci dovremo oggi con delle scelte fondamentali da prendere ora in questo momento per consentire al Paese di andare avanti
Queste scelte vanno fatto tenendo conto che ci sono vincoli di bilancio precisi progetti e nessuno più di Confindustria e attento al rigore dei conti pubblici
Tant'è che infatti che la proposta di Confindustria che in questi mesi a animato anche il dibattito fra governo e Confederazione Confindustria e parti sociali è stato proprio quella di intervenire su un'area fondamentale di grande ritardo competitivo del Paese di grande inciviltà illegalità aggiungo io
Che è quella dell'economia sommersa che patologicamente del sistema Italia rappresenta più del doppio di quello che negli altri Paesi europei con i quali ci misuriamo
Se noi abbiamo in Germania Gran Bretagna e Francia il quattordici per cento di economia sommersa in Italia secondo le stime del tenerle del chair e il ventotto per cento secondo quella Comunità europea ancora superiore
Ed è intervenendo strutturalmente in un recupero forte di gettito fiscale e contributivo sommerso che noi generiamo quelle risorse che possono essere investite per abbassare i costi sistema per tutti
Diversamente se non avrà una stagione forte
Di recupero strutturale su queste inefficienze di sistema non ci sono lo sappiamo le risorse per abbassare significativamente come sarebbe necessario il prelievo fiscale e contributivo sulle imprese allora delle due l'una o decidiamo seriamente di fare politiche strutturali di recupero competitivo e di civiltà e di legalità dico io
Oppure noi condanniamo il sistema produttivo appunto a pagare dei pesi e dei costi che continuava a portarla sempre fuori dalla competizione
E purtroppo noi non leggiamo
Né in questa finanziaria nel dibattito che sembrano svolgendo nel corso degli ultimi mesi una sufficiente capacità di intervento su queste questioni il perché lo sappiamo tutti
Ci troviamo di fronte a quel deficit di governabilità di cui parlavo prima che è impedito anche chi voleva all'interno di questo governo e di questa maggioranza interventi più serie
E ci troviamo soprattutto di fronte ad una paralisi che ormai condanna del nostro Paese a perdere un momento fondamentale di slancio competitivo ci troviamo paradossalmente quindici anni dopo a commettere gli stessi errori di quindici anni fa quando avevamo le condizioni di quadro economico internazionale e nazionale per fare le riforme che altri Paesi Gran Bretagna in testa se però fare e che noi non vorremmo fare ancora oggi
Noi stiamo scegliendo di non fare quelle riforme necessarie
E ancora oggi quei Paesi che l'hanno fatta quindici anni fa le stanno ulteriormente facendo non è un mistero che Gran Bretagna oggi i nostri colleghi stanno chiedendo ulteriori riduzioni di pressione fiscale nel Paese che ha oggi i tassi di rendimento i tassi di prelievo fiscale più bassi tassi rendimento migliori e di primo fiscali più bassi tutto il contesto europeo così come non è un colonnello non è non è sconosciuto ai più il fatto che da dal primo di gennaio del due mila uno la Germania abbasserà la sua IRPEG al venticinque per cento
Mi sembrò risultati con i quali non possiamo non fare i conti
E allora e su questo che dobbiamo come dire in un momento difficile di fortissima polemica politica
Trovare la freddezza della sua vita per intervenire su questioni di questo tipo
Rendendoci conto che sono temi delicati e complessi perché si prestano come diceva che a giudizio a rischi di strumentalizzazione ma sono temi necessari Confindustria sicuramente ritiene che non si possa perdere neanche un giorno
Nella tentativo di ridare al Paese un quadro competitivo più serio
Perché poi quando si tratta di confrontarsi sui mercati noi non possiamo come dire andare a dire ai nostri concorrenti aspettate un attimo elezioni in corso per quanto riguarda le cupe ridicolo se dico credibilità ne parliamo fra sei mesi questo non ci è consentito e quindi su questa strada
Che come dire le proposte di Confindustria continueranno ad essere proposte che vanno nella direzione del rigore
Consapevoli che non ci sono bacchette magiche ma cercando di far crescere il Paese la consapevolezza che
I tempi dell'economia questa volta sono veramente inesorabili e su questo dobbiamo davvero confrontarci tutti grazie