Rassegna stampa sui temi ambientali

Buongiorno agli ascoltatori di radio radicale una segnalazione di articoli soprattutto sulla conferenza sul clima di Marrakech l'accordo sul protocollo di Kyoto dalla CNN Italia
Del dieci novembre accordo minimo sui gas serra dal Messaggero dell'undici novembre sul clima troppe idee poco chiare il punto di vista di Emilio Gerelli sul Sole ventiquattro il tredici novembre soddisfazione di WWF e Legambiente saremo presto nove miliardi il rapporto dalla Repubblica dell'otto novembre ancora falsità e disinformazione l'uranio impoverito
Morì di tumore un altro soldato dalla repubblica del nove novembre Bordon e la radio vaticana risponde Paolo Mieli dal Corriere la sera del ventotto ventinove ottobre
Iniziamo appunto allora sul la conferenza sul clima
Clima da Marrakech l'accordo sul protocollo di Kyoto dalla Conferenza sul clima di Marrakech giunto all'ultimo minuto un accordo che permette di salvare il protocollo di Kyoto e Ray io non operativo dal prossimo anno i ministri dell'Ambiente e i rappresentanti di centosessantasette Paesi che partecipa la Conferenza hanno adottato in maniera definitiva le regole per l'applicazione del protocollo che prevede la riduzione degli il cinque per cento entro il due mila e dodici dei gas dannosi responsabili dell'effetto serra e dei mutamenti climatici all'accordo si è giunti dopo due settimane in i difficili negoziati nell'ambito della conferenza organizzata dall'ONU in Marocco per diventare operativo il protocollo deve essere approvato da un numero sufficiente di Paesi industrializzati responsabili del rilascio nell'atmosfera di gas musica ma proprio il Paese maggiormente responsabile dell'inquinamento atmosferico gli Stati Uniti si sono rifiutati di risotto scrive non lo scorso marzo mettendo a serio rischio la sua applicazione è un giorno importante per l'ambiente dopo quattro anni di negoziati a Kyoto ha detto il ministro dell'Ambiente britannico dando la notizia dopo lunghe ed estenuanti trattative a porte chiuse nell'ultimo giorno dalla conferenza fondamentale è stato il sostegno della Russia durante la sessione il capo della delegazione russa
Per Mato che l'accordo apre la via alla ratifica di di tutti gli altri Paesi inclusa la federazione russa anche l'appoggio del Giappone risulta essenziale a far sì che il protocollo diventa operativo dopo il rifiuto da parte degli Stati Uniti il nostro governo deciderà dopo il mio ritorno ma personalmente credo che abbiamo in mano un pacchetto molto molto soddisfacente afferma il ministro dell'ambiente giapponese cava Bucci lasciando intuire la posizione favorevole di Tokyo l'unico europea ha dichiarato che ratificherà il protocollo entro il due mila e due ma il documento deve essere approvato almeno da cinquantacinque Paesi responsabili del cinquantacinque per cento delle emissioni dannose per l'ambiente
A dire per giungere a un accordo sono state delicate Australia Giappone Russia e Canada avevano rifiutato cinque punti del documento mantenendosi ferme sulle loro posizioni fino all'ultimo giorno ma alla fine le difficoltà sono state superate alla Russia ad esempio è stato concesso il raddoppio dell'utilizzo degli Sings le foreste come serbatoi di carbonio ai diciassette milioni torna Late fissato nella precedente Conferenza di Bonn sabato si è passati a trentatré milioni morbida anche la posizione adottata nei confronti dei Paesi che non raggiungono i propri obiettivi di riduzione dei gas
Responsabili dell'effetto serra lo vediamo anche l'articolo da dal Messaggero a quattro anni da Kyoto accordo minimo sui gas serra soprattutto ecco vediamo gli punti specifici le foreste i Paesi possono raggiungere parte del proprio obiettivo di riduzione anche facendo ricorso alle alle piantagioni forestali in grado di assorbire il carbonio atmosferico cosiddetti Sings in sostanza piantando nuovi alberi possono permettersi di non fare tagli troppo drastici alle emissioni industriali le sanzioni era questo un altro punto caldo del negoziato Russia Giappone cane reo starà via non volevano infatti sanzioni per chi non raggiungesse gli obiettivi di riduzione stabiliti come invece chiedevano Unione Beha e Paesi in via di sviluppo
Anche su questo si è ceduto e si è infatti deciso che non ci saranno per ora controlli e sanzioni rigorose ma solo un sistema di monitoraggio
E infine la ratifica l'accordo raggiunto a Marrakech dà il via libera al processo di ratifica del protocollo di Kyoto da parte dei Paesi firmatari per la sua entrata in vigore occorre ratifica da parte di numero di Paesi industrializzati responsabili del cinquantacinque per cento delle emissioni totali di gas serra nel mille novecentonovanta
Con il sì è arrivato dal Giappone Russia Canada e Australia e quello già acquisito di un Paesi dell'Europa centrale e orientale il tetto è stato raggiunto gli Stati Uniti restano fuori
Vediamo adesso il punto di vista del professor Emilio Gerelli sul Sole ventiquattro Ore
Sul clima troppe idee poco chiare il vertice sul riscaldamento del clima globale si accusa Marrakech con un modesto compromesso è stato ridimensionato l'obiettivo di riduzione dei gas serra in particolare divide carbonica responsabili dell'aumento della temperatura terrestre e in genere a alle allentati i vincoli relativi agli strumenti per raggiungere tale obiettivo è riconosciuto il ruolo della riforma riforestazione l'assorbimento della della CO due e consentita la possibilità che un Paese venda ad altri le sue riduzioni in eccesso di gas serra
Ciò che un tempo veniva con si data uno S Granda concessione al mercato l'atteggiamento politicamente corretto di moderata soddisfazione ma come normalmente accade è una forzatura della realtà anzitutto anche se si realizzassero vi scenario Accordo di Kyoto del novantasette per la riduzione del cinque virgola due per cento dei gas serra l'effetto sulla temperatura globale sarebbe trascurabile in Juan che il protocollo riguarda solo i principali paesi industrializzati potrebbe trattarsi è vero soltanto di un inizio ma le maggiori perplessità derivano dal fatto che cresce in un me lo degli studiosi indipendenti i quali avevano che le preoccupazioni sul clima globale sono esclusivamente fondate su su simulazioni del clima ottenute con modelli su computer superveloci ci fermiamo qui questo lungo articolo di Emilio Gerelli
Sul Sole ventiquattro Ore
E passiamo invece dei siti di Legambiente e WWF c'è una dichiarazione di Preside Ermete Realacci
Deputato membro la commissione ambi ente e presidente di lega ambiente che dice essere giunti a un accordo ha commentato almeno Realacci presidente nazionale di Legambiente rappresenta un significativo passo in avanti ma non perdiamo il treno di questa finanziaria e passiamo subito ad azioni concrete per ridurre le emissioni di gas serra
Il nostro Paese siamo ben lieti che il ministro Matteoli voglia ratificare il protocollo di Kyoto ma non dimentichiamo che allo stato attuale nessuno dei capi titoli di spesa previsti nell'attuale Finanziaria indirizzato in tal senso questo Ermete Realacci presidente di Legambiente
Anche sul sito il WWF prende amo clima buone notizie da Marrakech ma tutto questo ottimismo appunto
Non ci sembra perché c'è una continua sempre il riduzione degli obiettivi
E quello che non c'è chiaro che forse questo tipo di accordo si poteva raggiungere anche con la presenza degli Stati Uniti visto il basso punto basso profilo della corte
E invece si è voluto alla rottura ma questo nostro commento con una vittoria con gli Stati Uniti per raggiungere poi questo compromesso che è sicuramente di basso profilo
Saremo presto nove miliardi
Pubblica rivendiamo questa notizia entro la metà del ventunesimo secolo la popolazione mondiale crescerà del cinquanta per cento passando da sei virgola uno miliardi nel due mila e uno a nove virgola tre miliardi del di mila cinquanta ma documentare saranno soprattutto i Paesi i più poveri secondo le previsioni del rapporto due mi uno
Sullo stato della popolazione mondiale diffuso ieri dall'ONU nei prossimi cinque decenni il totale degli abitanti dei colleghi e dei quarantanove Paesi Pati passerà da seicentosessantotto milioni a uno virgola ottantasei miliardi quasi tre volti più di oggi
Mentre il tasso mondiale di fertilità dal mille novecentosessantanove ad oggi si è dimezzato il boom demografico si concentra nel sud dell'mondo dove da qui a cinquant'anni sarà ammassato l'ottantacinque per cento di tutta la popolazione del pianeta
Questo dalla Repubblica e sempre dalla Repubblica io direi che è un esempio di disinformazione dopo che sono state istituite commissioni a livello dello
Vero a livello italiano ne sono state fatte due il buio della Repubblica titolo ancora adesso Uran muore di tumore un altro soldato e questo non è liberazione mai la Repubblica
Stefano maggiore quaranta mi aveva partecipato la guerra in Kosovo ancora una morte per tumore fra i militari che in passato erano stati esposti all'unanimità ove Vito Stefano mai anni ex sottufficiale elicotterista originario di Caserta ma residente a Canale di Orvieto è morto ieri a Milano a causa di un cancro le ossa aveva partecipato alla missione in Kosovo e dopo essere stato ammalato e dopo essersi ammalato aveva chiesto il risarcimento
Del danno i medici che operavano non ho definito infatti anomala la sua malattia la sua morte arriva tre giorni dopo quella dell'alpino Corrado Di Giacobbe affetto da linfoma di e oggi cinese era stato anche lui esposto alle radiazioni dell'uranio durante la missione in Bosnia
Ora questo dopo che tutte le commissioni a livello e mondiale europeo italiana di tutti i paesi che sono sono occupato e né escluso che possa essere la ragione l'uranio impoverito forse perché non si vogliono scoprire poi le vere forse altre regioni che sicuramente esisteranno di queste morti
è un fatto atto sicuramente incredibile che la stampa continua a muoversi in questo mondo
E adesso passiamo all'ultima cosa
Bordon e le accuse di elettrosmog alla radio arricchì grana e la rubrica di Piano Paolo Mieli sul Corriere della Sera un lettore gli scrive ho visto sul TG tre che nei giorni scorsi si è tenuto a Udine un grande convegno io sull'elettrosmog il servizio il telegiornale non ha fatto cenno alla vicenda dell'inquinamento provocato dalla Radio Vaticana nella primavera scorsa sembrò che fossimo un passo dalla rottura della dei rapporti
Tra l'Italia e la Santa Sede il ministro Bordon aveva inviato aveva invitato inviato quello che i giornali definirono un ultimatum al Papa interviene in extremis Giuliano Amato e poi non si è saputo più nulla dice come possibile risponde Paolo mi ieri effettivamente di quella storia non si è più parlato passate le elezioni puntini puntini però riassumerle cosa è caduto nei mesi successivi fu istituito una commissione bilaterale tra Italia e Santa Sede
Dapprima rappresentata l'ambasciatore Vattani la seconda da monsignor Celestino Migliore e qui racconta un po'o la storia appunto di questa di questa Commissione ma dice che l'organizzazione cosiddetta banditi i bambini senza un la trasmissione televisiva
Aveva sostenuto che i casi di leucemia nei pressi della Radio Vaticana ma sono sei volte superiori a quelli di Roma il dato era stato calcolato sulla base di un solo caso di leucemia in una zona il cui va ore teorico atteso e di Zeke zero virgola sedici cioè siccome in quei luoghi ci sono di media zero sedici casi di leucemia in un minato lasso di tempo dal momento che se ne verificato uno vuol dire che siamo in presenza di un'incidenza del male sei volte superiore ragionamento impeccabile prosegue Mieli su in apparenza come si può elaborare una statistica sulla base di un solo caso domandava giustamente lombardi anche il ministro della Sanità Veronesi mise su una commissione in cui entrano Minari tutta Europa
Donato Greco Giuseppe Masera e via dicendo a metà settembre i quattro sono giunti alla conclusione che gli elementi presi in esame non dimostrano una relazione tra le emissioni radio nel cinque del centro di Radio Vaticana di Santa Maria in via previa ed incidenza e mortalità per leucemie infantili e che la mortalità e l'incidenza di leucemia infantile della zona circonda circostante per dieci chilometri la radio non sono diverse da quelle del Comune di Roma dice ancora Neri una gigantesca bufala o c'è ancora vivo pericolo forse sarebbe questo il momento per parlarne
Ma non c'è più nessuno che abbia la volontà politica allora si era come dicevamo le vigilie delle elezioni e di tornare sulla questione e Bordon un dice ancora Mieli dimenticavo oggi capogruppo della Margherita e su come si sia mosso in seguito la risposta di Aquilanti cioè questo che organizzato questa organizzazione bambini
Contro ho letto lo smog
è lapidaria solo tre parole non si è mai più visto e così conclude la sua rubrica Paolo Mieli dopo la grande battaglia che l'ex ministro Bordon aveva fatto sulla Radio Vaticana e con questo concludiamo la trasmissione di oggi un appuntamento alla prossima puntata
Oggi