III Conferenza sullo stato di attuazione del decentramento amministrativo - Capo I, Legge n. 59 del 15 marzo 1997 (presso la Sala delle Capriate di Palazzo San Macuto in Via del Seminario, 76)

Credo che possiamo dare inizio a questa nostra terza è e l'ultima conferenza sullo stato di attuazione
Se la legge cinquantanove insomma nel capo primo della legge cinquantanove cioè del trasferimento alle Regioni poteri locali
Di funzioni e compiti amministrativi e relative risorse finanziarie avvenuto questo termine del trentuno dicembre che era costituito un discrimine insomma tra la fase di attuazione normativa quella poi che inizia adesso di attuazione pratica
Sono qui presenti
Ringraziamo molto sentita mente i due presidenti
Della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica rappresentanti del governo io prima di iniziare noi illustrazione dei temi darei pregherei Presidente
Della Camera di dare un saluto all'Assemblea ringraziandolo ancora per la sua presenza
Grazie
La tredicesima legislatura si avvia a conclusione con un bilancio sono riforme istituzionali che vanta al suo attivo alcuni traguardi non trascurabili
L'elezione diretta dei presidenti di regioni a statuto ordinario e speciale ha dato finalmente stabilità ai governi regionali
La riforma costituzionale del giusto processo entra in funzione in questi giorni grazie anche alla legge ordinaria di attuazione l'avvio della razionalizzazione della legislazione ha portato la predisposizione di dieci nuovi testi unici cinque già emanati definitivamente cinque già approvati dal Consiglio dei ministri con l'abrogazione di circa mille leggi
La riforma dell'amministrazione centrale e periferica dello Stato la semplificazione dell'azione amministrativa hanno portato notevoli novità positive
Dal novantasei al due mila e certificati sono passati da settantuno a trentuno milioni
Con un risparmio di spesa per i cittadini e per le imprese pari a due mila duecento miliardi di lire per il solo anno due mila
Lo sportello unico per le imprese funzione pienamente le venticinque per cento nei comuni italiani
I tempi per avviare un'attività economiche sono ridotti mediamente da due cinque anni a due mesi
Dal primo gennaio scorso il federalismo amministrativo entrato in funzione con uno spostamento massiccio di competenze e risorse personale dal centro in periferia
Le funzioni trasferite Regione-Enti Locali riguardano settori fondamentali comunicazioni mercato del lavoro sviluppo economico incentiva riprese tutela del territorio dell'ambiente servizi alla persona
Perciò se trasferiti ammontano a quasi undici mila miliardi hanno i cui vanno aggiunti sedici mila miliardi di trasferimenti una tantum
I dipendenti trasferiti citava recentemente misto Maccanico un incontro il primo fatto sono circa ventidue mila le pensioni ne circa cento la complessa procedura di mobilità del personale la individuazione degli ambiti territoriali ottimali
Necessarie per il trasferimento delle competenze comuni non sono state però ancora completate
Nonostante ciò la riforma entrata ugualmente a regime grazie disposizioni contenute nella legge finanziaria per il due mila uno che consente di trasferire tornando alle Province le competenze de funzione destinate comuni
La legge inoltre permette sempre per il periodo massimo di un anno di utilizzare personale di vecchi titolari delle funzioni getto di trasferimento
Esatto istituito uno specifico fondo di sessantacinque mila miliardi per superare eventuali difficoltà nella fase di prima applicazione ed è importante che la riforma si è già entrata in funzione grazie la forte volontà condivisa dal Governo Regioni associazioni enti locali organizzazione sindacale
E però altrettanto importante completare tassi di che mancano
Io qui intendo indicare la riforma mancante
Quella senza la quale tutto questo lavoro rischia di essere solo parzialmente utile
Mi riferisco alle misure per garantire la stabilità del Governo nazionale
è un tema che bisogna riportare al centro del dibattito politico e che deve costituire oggetto di un esplicito impegno elettorale di tutte le forze politiche
Le soluzioni possono essere molte personalmente preferisco la sfiducia costruttiva con l'obbligo per l'eventuale nuovo governo di andare al voto entro un anno dalla sua costituzione
Con la sfiducia costruttiva non sarebbe caduto il governo Berlusconi nel mille novecentonovantaquattro nel governo Prodi
La necessità di questa riforma è determinata da due esigenze
La peggiore minaccia la competitività del Paese al benessere dei cittadini e determinata dall'assenza di garanzie in ordine alla durata dei governi
Secondo non si possono avere comuni province regioni al governo forte è stato al governo debole
Il risultato rischia di essere la rottura dell'unità nazionale e l'incapacità di gestire i conflitti tra potere centrale e Regioni che inevitabilmente si manifesteranno in questa fase costituente del federalismo basti pensare a tutto il tema della legislazione concorrente
Il federalismo si costruisce attraverso il rafforzamento di tutte le istituzioni della Repubblica non attraverso un progetto di indebolimento dello Stato
Spero infine che le Camere approvino la riforma del famoso Titolo quinto dalla Costituzione
Che a Montecitorio voteremo nella prossima settimana se la riforma non venisse approvata perché bloccato da riforma vista tutti perché saremo a Costituzione invariata
E di notte alle Regioni pur avendo un presidente eletto direttamente sarebbero prive di poteri coerenti con questa forma di governo spero che prevalga il senso di responsabilità tanto in ordine alla stabilità del governo nazionale quanto in ordine a necessità di dotare le regioni di potere in cui esse hanno diritto buono
Grazie presidente Presidente del Senato
Forse varrà rivolge un saluto lo ringraziamo di cuore ancora
Io non posso non felicità mi con la commissione impropriamente definita la bicameralina per il lavoro svolto
E per i traguardi realizzati
Certo il governo
Ho avuto una posizione di avanguardia
Nella riforma dell'amministrazione soprattutto in tema
Di attribuzioni di ruoli funzioni di competenze
Dallo Stato alle istituzioni territoriali
Possiamo anche dire che il traguardo
E stato raggiunto e che i risultati realizzati hanno bisogno di una solidificazione dal punto di vista soprattutto costituzionale
Io
Sono un parlamentare di vecchia data posso dire
Di avere registrato sul piano parlamentare
Una
Doppiezza di comportamento
Anche da parte di chi ha sostenuto ad esempio la riforma dell'ordinamento degli enti locali
Mentre sì tentava di portare avanti un processo riformatore che utilizzasse gli enti locali come istituzioni più vicine
Ai cittadini tuttavia la legislazione oscillante
Recuperava ciò che veniva attribuito in testa ai comuni e alle Province
Credo che lo sforzo maggiore
Che deve essere compiuto dal legislatore è quello di rendere più stabile conquiste che sono state
Recuperato sul piano generale
Cioè questo questa faticosa opera imponente dal punto di vista del risultato ha bisogno di una stabilità
E la stabilità ed alta dalla costituzionalizzazione
Dei risultati che sono si sono ottenuti attraverso una legge ordinaria quindi io concordo
Con quanto diceva il presidente Violante
Per sulla opportunità di tener conto che anche conquiste
Che sembrano definitive possono essere messe in discussione se non procediamo coerentemente lungo la strada della riforma costituzionale
E certo io mi auguro che il Senato possa ricevere gli atti della Camera
Per procedere anch'esso alla seconda alla seconda lettura
Sono convinto che nonostante una opinione diversa probabilmente dovuto anche un eccesso di enfatizzazione sono convinto che il ruolo di forte legittimazione ottenuta dai presidenti delle Regioni ha bisogno di una consacrazione
In termini di rovesciamento dell'impianto costituzionale il centodiciassette non resiste
Alla
Legittimazione del ruolo dei presidenti delle giunte regionali i quali hanno una diciamo a forza di persuasione notevole
Anche rispetto ai Consigli regionali ma soprattutto rispetto alla società
E ha un ruolo forte cui non corrisponda una devoluzione di competenze e di funzioni
Non ha un ruolo forte non corrisponde neppure il disegno costituzionale noi dobbiamo tentare di mandare avanti questo disegno che per quanto imperfetto tuttavia ribalta la dei tradizionali competenze da generali dello Stato a particolari dello Stato specifica dello stato a generali nei confronti nei confronti delle regioni
E qui c'è bisogno anche di fare uno sforzo di insieme per quanto riguarda come diceva il presidente Violante alla legislazione concorrente perché il punto di passaggio
E proprio nella promiscuità degli interventi statali da una parte regionali regionali dall'altra parte
Credo che per quanti sforzi siano stati fatti anche la riforma o di riforme Bassanini abbiano bisogno di una ulteriore riflessione da parte del Parlamento nazionale
Sia in termini di passaggio della burocrazia secondo le esigenze di carattere territoriale ma anche in termini di ulteriori finanziamenti la debolezza dell'impianto
Farebbe fallire inevitabilmente anche questa coraggiosa riforma che tra le poche che sono stati portati avanti dal livello di impegno
Di di impegno parlamentare
Per il resto credo che dobbiamo fare una riflessione questa è una giornata da parte vostra riflessione io chiedo scusa se dopo l'intervento del presidente Cerulli Irelli sarò costretto ad andare al Senato per impegni tavola che abbiamo tuttavia credo che in questa giornata si debba riflettere su quanto è stato detto autorevolmente dal dal collega Violante pre noi ci troviamo di fronte all'elezione diretta dei sindaci e dei presidenti delle Province dei presidenti delle Regioni
Che sono ruoli stabili e forti sia pure condizionati da una corretto rapporto con le rispettive Assemblea se a tutto questo non corrispondere un ruolo anche autorevole e duraturo nel tempo del governo noi non avremo quella dialettica istituzionale senza della quale ne avremo uno Stato sempre di immediato ha un ruolo forte delle Autonomie non corrisponde un ruolo forte
Ma diciamo anche del Parlamento del governo perché inevitabilmente in un sistema parlamentare anche il Parlamento ha bisogno di imbarco nel portare avanti con impegno la sua la sua legislatura che deve avere una durata come quella di quest'ultima legislatura dici di cinque anni come previsto dalla Carta costituzionale io mi auguro che il lavoro sia approfondito occhi annui
Sia consentito anche in prospettiva prossimità della campagna elettorale di potere sviluppare la vera dialettica tra maggioranza e opposizione
Perché su questi temi che si costruisce un ordinamento diverso che se deve essere di tipo federale sia davvero di tipo federale non sia soltanto a metà strada
Tra un rafforzamento delle istituzioni territoriali un tentativo di federalismo che non è stato ancora disegnato da parte del legislatore costituente grazie
Signore una piccola pausa accompagna presi
Presidente del
Ringrazio i presidenti
Apriamo questi nostri lavori
Io non credo che debba qui stare a riportare tutti i dati e le informazioni che peraltro sono stati ampiamente diffuse sono oggetto di una relazione presentata a fine anno che ha avuto anche molti riscontri sulla stampa l'informazione
Innanzitutto io vorrei fare qualche notazione sul metodo che si è seguito in tutto questo lavoro di attuazione difficile
Del Capo primo della legge il cosiddetto federalismo amministrativo
Un metodo che credo possa essere in qualche modo osservato come un esempio di collaborazione proficua
Tra governo e parlamento da una parte tra maggioranza e opposizione
Dall'altra tra apparato politico e parti sociali
Innanzitutto vorrei qui pubblicamente ringraziare l'opposizione
Che in questa sede è rappresentata dall'amico senatore Magna albo
Nella nella Commissione bicamerale l'opposizione ha collaborato proficuamente al lavoro
In molti casi
Cercando delle soluzioni unitarie in altri casi distinguendo le relative posizione però sempre attraverso uno dovrà pur rapporto di proficua collaborazione
Questo è prova del fatto che sull'amministrazione e sulla modernizzazione dei nostri apparati dei nostri procedimenti le differenze tra maggioranza e opposizione si sfumano
Nella visione dell'interesse generale del Paese tutti hanno interesse che la macchina amministrativa funzioni poi funzionerà diciamo guidata dagli uni o dagli altri a secondo gli orientamenti politici ma deve funzionare
In secondo luogo ecco il rapporto col Governo è stato un rapporto dialettico
Molto collaborativo la Commissione credo che ha fatto il suo dovere nel suggerire al governo molte volte soluzioni diverse e innovative
Che in genere sono state accolte soluzioni molte volte emerse nel lavoro parlamentare di confronto con le parti sociali
Cioè la commissione è stata il luogo in cui sui testi presentati dal governo si è aperto un confronto con la società
E da questo confronto sono uscite delle soluzioni anche diverse penso ad esempio al decreto sulla ristrutturazione degli apparati di governo soluzioni anche diverse che hanno che sono state a loro volta oggetto di confronto col governo e molto spesso hanno trovato accoglimento
La commissione bicamerale ha avuto anche l'onore di essere stata studiata
Diciamo come modello di rapporti tra governo e parlamento anche in recenti occasioni universitarie
Forse questo non è stato eccessivo però certamente è un modello di rapporti che potrà essere anche in futuro tenuto in considerazione
Il lavoro complesso di attuazione del capo primo è stato compiuto nei termini previsti dalla legge
Cioè entro il trentuno dicembre del due mila è stato completato non solo tutto il lavoro di attuazione legislativa
Ma anche tutto il lavoro di attuazione amministrativa
Attraverso l'adozione cioè dei decreti del presidente del Consiglio di trasferimento delle risorse decreti vorrei qui sottolineare ministro Bassanini appena arrivato e conosce molto bene tutto questo decreti che hanno avuto tutti dico tutti senza eccezione
L'assenso della Conferenza Stato Regioni
E cioè delle parti rappresentative dei governi regionali e locali e credo anche tutti forse con qualche piccolo marginale eccezione hanno avuto l'assenso unanime della Commissione parlamentare
Cioè indebolire sui decreti la commissione parlamentare ha avuto un atteggiamento un pochino più distaccato di quello che ha avuto sui decreti legislativi per la ragione evidente che sui decreti già c'era stato una forte concertazione con le parti sociali e con le Regioni e la Commissione ha tenuto presente questo dato di fatto
Comunque anche sui decreti ha dato una serie di suggerimenti che sono stati
Accolti dal Governo
Ho ancora la commissione si è preoccupata qui in una in su un tuo ruolo più generalmente neri generalmente politico di suggerire alcune modificazioni legislative
Che sono state inserite sia nella legge finanziaria
E sia nella legge di semplificazione del Duemila modificazioni legislative che s'che servono adesso adesso per far sì che il processo di trasferimento Possa persiste mi riferisco in particolare a tre norme significative
La prima quella che consente a partire dal primo gennaio del due mila uno laddove in quei casi in cui il trasferimento del personale e in corso e ancora non si è completato
Di a valersi da parte delle regioni degli uffici statali
La commissione si è particolarmente preoccupata per la gestione del settore della viabilità
Dove il trasferimento è cospicuo
In termini di di strade trasferite ma anche in termini di personale si tratta di circa quattro mila unità il trasferimento del personale e in corso nel frattempo le regioni si avvalgono degli uffici
Periferici dello Stato in realtà in questo caso si tratta dell'ANAS e quindi questo consente che il trasferimento formale fissato al primo gennaio non non possa dar luogo a problemi pratici di disfunzione
In secondo luogo
In secondo luogo la commissione si è preoccupata particolarmente del problema della riorganizzazione del governo locale
Voi sapete che già nella legge cinquantanove poi nel decreto centododici si è stabilito che l'esercizio delle funzioni a livello di piccoli enti locali cioè di piccoli comuni
Debba essere esercitato in maniera in modo associato attraverso forme associate il problema della dimensione ottimale del governo locale è stata al centro
Delle attenzioni della Commissione come di quelle del Governo ora il processo di aggregazione locale è un processo difficile
La Francia ci ha messo vent'anni ecco un processo molto difficile
Da noi nelle zone al di fuori di quelle montane siamo ancora agli inizi
Anche se debbo dire negli ultimi metri c'è stata una forte accelerazione soprattutto in alcune regioni vedo qui Vandelli l'Emilia Romagna certamente e più avanzata delle altre questo bisogna riconoscerlo
Ecco la commissione si è preoccupata di questo problema prima suggerito e poi questo è entrato nella finanziaria che inattesa che questo processo si completasse fossero le Province
A ricevere diciamo così per il periodo necessario
L'esercizio delle funzioni attribuite agli enti locali di dimensione più piccola inattesa del completamento del processo associativo
Questo riconoscendo qui per il presidente delle province italiane
Che ringrazio questo anche riconoscendo alla Provincia un ruolo di propulsione
Nella realizzazione del processo associativo la provincia più della Regione in grado di conoscere le le singole problematiche delle realtà locali
Ancora vorrei ricordare la norma che è stata inserita nella legge di semplificazione
Trecentoquaranta del due mila l'articolo tredici dove si è posto il problema di vedere la disciplina dei procedimenti la imputati a funzioni trasferite cioè si è verificato il caso che la commissione ha verificato proprio come il confronto attraverso il confronto con gli operatori dei diversi settori
Che una singola funzione trasferita alla Regione non sempre comporta il trasferimento dell'intero procedimento
E questo può dar luogo anche a difficoltà applicative perché per esempio un potere di autorizzazione imputato autorità regionale
Potrebbe convivere comparti del procedimento restati a livello statale quindi complicando il lavoro degli operatori ecco nella legge di semplificazione
è stata inserita una norma di carattere generale di grande importanza ordinamentale
Attraverso la quale si dice che in caso di trasferimento di un singolo potere amministrativo tutto il relativo procedimento
In tutte le sue fasi e trasferito
E laddove si tratti della tutela di interessi di carattere ambientale
Della salute pubblica o paesaggistico territoriale cioè quegli interessi che sono ritenuti particolarmente forti e in questi casi
L'autorità regionale chiamata necessariamente a promuovere una conferenza di servizi e quindi vedete una norma di chiusura che serve per risolvere problemi e dare maggiore concretezza e forza altra stella
Il trasferimento ripeto anche delle risorse si è concluso al trentuno dicembre
I dati li abbiamo riportati sono dati credo abbastanza significativi insomma forse si poteva anche fare di più ma guardando al Complesso della nostra finanza pubblica sono dati significativi
Cioè indugi in siamo intorno ai trentadue mila miliardi
Trasferiti alle Regioni e ai poteri locali di cui una parte a regime una parte in riferimento a specifici programmi
A questi devono essere aggiunti circa sette mila miliardi previsti nella Finanziaria
Che vanno quindi a incrementare la somma complessiva e si tratta di circa ventidue mila unità di personale trasferito in parte già trasferito materialmente in parte in corso di trasferimento
Quindi una entità
è significativa
Vorrei qui sottolineare il fatto che in queste queste quantità
Sono comprese anche delle quantità sia di più risorse finanziarie che di unità di personale che si riferiscono alle regioni speciali
Ecco sulle regioni speciali si apre un delicato capitolo che qui vedo dei rappresentanti anche delle regioni speciali
Si apre un delicato capitolo perché il trasferimento effettivo delle risorse alle regioni speciali deve avvenire Attraverso come è evidente le loro norme statutarie
Cioè attraverso il lavoro delle commissioni paritetiche
Non tutte l'hanno fatto per esempio vi sono dei forti ritardi per la Sicilia
E qui noi di ricordo insomma auspichiamo che questo lavoro venga fatto venga posto in essere rapidamente perché altrimenti si rischia che le regioni speciali da questa operazione riescono a escon fuori sacrificate Rispetto viceversa le Regioni ordinarie dove il processo e più liquido insomma è più fluido
E Lottomatica o in qualche misura quindi occorre anche invito anche qui vedovelle ringrazio il ministro per gli affari regionali il Governo a farsi portatore di questo messaggio nei confronti delle regioni cioè far sì che questo processo di trasferimento anche per le regioni speciali
Sia il più rapido possibile
Per quanto riguarda il personale ripeto il lavoro diciamo abbia attuazione normativa e concluso però le procedure di trasferimento sono in corso
La Commissione da ultimo negli ultimi mesi del due mila ha approvato l'atto di carattere normativo diciamo di carattere regolamentare contenente i criteri e le modalità per il trasferimento concreto del personale ITO tutto il sistema di questa mobilità
Che copre i numeri che vi ho detto quindi entità cospicuo ecco per alcuni settori
Il processo in corso anche con qualche difficoltà per esempio nel settore della viabilità
Dove lente che trasferisce non è indirettamente lo stato mai l'Anas cioè un ente pubblico economico retto anche da un contratto
Diverso si pongono dei problemi specifici
So che il Governo sta seguendo la questione con particolare attenzione ecco noi speriamo che i senesi che si sono indicati orientativamente perché il processo sia compiti ha concluso
Vengano vengano rispettati
Ecco signori io chiudo qui do la parola senz'altro all'amico senatore Man Magnago
Rinuncia ringraziando ancora
Non soltanto ovviamente i presidenti
Del Parlamento i rappresentanti del governo qui presenti ma a conclusione del nostro lavoro tutti coloro che ci sono stati vicini
In questi tre anni colleghi rappresentanti delle istituzioni degli enti locali
Delle regioni che credo tutti quanti abbiamo collaborato per ottenere un risultato significativo per la modernizzazione del nostro Paese grazie
Senatore Magna albo prego sì
Grazie un grazie particolare al presidente Cerulli Irelli un presidente che ha condotto la Commissione dobbiamo ringraziarlo con grande competenza
Con grande spesso e con grande anche signorilità
Io sono un appassionato della signora evitare penso che questo sia anche un qualcosa di molto importante nell'ambito di lavoro e che coinvolgono forze politiche diverso non bisogna dimenticare poi che lo io sono un vecchio liberale
Il sul tuo Livorno del ricordo educazione come parte fondamentale di un procedimento che poi deve impegnare tutta la vita dell'uomo
Io non sono un barone del diritto e delle istituzioni sono un avvocato senatore che ha messo la propria esperienza al servizio del della della della riforma che abbiamo dovuto svolge dei lavori che abbiamo svolto e quindi ho portato cercato di portare in questo ambito la mia esperienza professionale e di buonsenso
Ho poiché poi si tratta la mia di una introduzione
A degli argomenti che saranno trattati da persone molto competenti volevo fare mi permetto di fare un Breve
Riferimento storico a quello che è il problema del trasferimento delle funzioni e dei compiti amministrativi dello Stato alle Regioni agli enti locali questo problema
Fa parte della storia d'Italia lo sappiamo tutti ma è bene che lo ricordiamo per circa seicento settanta anni cioè dall'epoca del nostro Risorgimento
Lo stesso Mazzi nel mille ottocentotrentuno in un famoso articolo intitolato all'Unità d'Italia affermò che il realizzarsi nell'ovvietà
Sarebbe stato necessario un riconoscimento nell'ambito di questo realizzarsi dell'Unità sarebbe stato necessario un riconoscimento delle regioni per evitare come poi ribadiva nell'ottocentosessantuno a unità compiuta
Il concentramento amministrativo ed agevolare il diritto di iniziativa già c'era urne
A cella quello che sarebbe stato poi il principio di sussidiarietà il principio iniziativa e sussidiarietà quindi cento settant'anni fa
Diritto iniziativa che Mazzini attribuiva alla Regione come Entità intermedia tra il Comune e la Nazione il Comune entità intermedi alla nazione
è il fine di quello che se era andato facendo attraverso il Risorgimento e quindi attraverso l'individuazione dei confini nazionali e la Regione zona interna
Ordinamento siffatto continuava il Mazzini spegnere ebbe il localismo Gretto darebbe all'unità secondarie forze sufficienti per tradurre in atto o di processo possibile e farebbe più spedito l'andamento di un'intricatissima lento ingolfamento della cosa pubblica rappresentato dalla burocrazia
La necessità di un decentramento amministrativo e continuo fu avvertita anche da Cavour tant'è che il cavo commissionò al Parini che era il suo ministro degli Interni un progetto di legge
Fare in modo che si andasse verso una riforma fosse competente una sezione dell'allora Consiglio di Stato solamente il Minghetti porto a regime questa riforma sul decentramento amministrativo burocratico ed istituzionale la differenza che fu fatta fu tra il moderno centralizzato del francese
Che veniva da una parte respinto e il modello a carattere federale degli Stati Uniti e della Svizzera che pure era considerato non poter appartenere alla nostra tradizione
E quindi fu scelto il modello del decentramento amministrativo burocratico istituzionale
Tutto fu respinto perché l'onorevole Tecchio relatore in Assemblea otto alla voce di tutti quelli che avevano la paura che in un momento in cui l'Italia sera appena unita potesse restare divisa da questa di forma amministrativo
Poi la questione dei giornalisti al decentramento amministrativo fu ripreso nel mille novecentodiciotto dato Sturzo e dal Partito popolare attraverso l'ipotesi di potenziamento delle autonomie locali
Fascismo accanto non l'argomento la costituente del quarantasette ricominciò
Con questo argomento attraverso la sottocommissione presieduta da l'onorevole Terracini e individua quattro maniere per poter giungere alla soluzione del problema
Delle quattro
Ne furono scattate due e le soluzioni furono coltivate come decentramento burocratico amministrativo e sistema dell'autonomia regionale munita di garanzie costituzionali
Una volta entrate le regioni a statuto ordinario della Costituzione quegli articoli centoquindici e seguenti e data loro attuazione tardiva nel mille ottocento novecentosettanta si è seguito un procedimento mediante il quale lo Stato organizzato che alle regioni stabilendo in concreto funzioni e poteri e qui arriviamo a quello che il nodo del problema infatti tale procedimento differisce da quello che porta alla costituzione dello Stato federale ne parliamo di federalismo amministrativo il quale invece la risultanza lo sappiamo tutti è una volontà pattizia fa i sardi che lo compongono
Senta completamente indipendenti divengono Stati membri tale distinzione può è stata ripresa nell'ambito della Bicamerale molto lucidamente al senatore D'Onofrio
Il quale nella sua relazione introduttiva ha fatto questa distinzione quindi occupandoci di questa riforma che parte dalla legge cinquantanove del novantasette
Questi richiami storici mettono in evidenza come noi stiamo trattando di un decentramento amministrativo
E non di un ipotesi federalista ipotesi federalista che sarebbe tutto il contrario impropriamente quindi parliamo di federalismo amministrativo
E parimenti la legge che è in approvazione al Senato che parla la modifica al Titolo quinto alla Costituzione impropriamente viene detta legge sul federalismo
Noi in questa Commissione abbiamo seguito
Tutti tutti i lavori e
La relazione del presidente c'era un lì ha fissato ha fissato bene
Tutte quelle che sono le risultanze di questa trasformazione io come opposizione debbo dire solamente poche cose in effetti abbiamo lavorato tutti assieme congiuntamente abbiamo cercato di portare la saggezza nell'ambito dei lavori abbiamo cercato di costruire anche da parte dell'opposizione senza senza da apportare delle
Dell'azione dell'espressione delle cose che potessero incidere negativamente distruttiva mente nell'ambito della costruzione fosse il peccato originale di tutta questa riforma consiste nel fatto che è stata affidata ad una delega al Gemelli
Cioè il sistema delle vede il sistema delle deleghe che abbai passato le Camere parlamentari per cui tutto questo lavoro è rimasto ristretto in una rappresentanza della Camera e del Senato costituita da venti deputati
E venti senatori e non è stata secondo noi è sufficiente sotto certi profili l'istituzione di questa Commissione
Che ha avuto dei poteri diciamo emblematici ma relativi la Commissione è tenuta è stata tenuta ad esprimere dei pareri obbligatori ma non vincolanti
E di questi pareri spesso il governo non di questi pareri non ha avuto morto rispetta tant'è vero tant'è vero che specie all'inizio
Lo stesso Presidente della Commissione sollevò delle note di biasimo di non di biasimo ma dice d'usura nei confronti del governo gli stessi leader dell'opposizione si rivolse all'allora presidente del Consiglio Prodi per verificare lo stato delle cose per chiedere una maggiore attenzione nei riguardi della commissione a parte il Governo e gli stessi presidenti dei gruppi parlamentari di Camera e Senato si rivolge a
L'onorevole Violante al senatore Mancino per ottenere sempre questo rispetto della funzione
Della della commissione nell'ambito di questi problemi è rilevante
Direi
Ripetitivo è stato quello il problema sollevato dall'opposizione in merito a vari provvedimenti
E riguardava questa censura il difetto di costituzionalità di alcuni provvedimenti per quanto riguardava l'eccesso vive purtroppo la mancanza di strumenti dorme e purtroppo la la il fatto che fossero
Queste eccezioni sollevate dalla minoranza senza la possibilità di prevalere con il proprio voto ha portato acché queste censure fossero in definitiva tutte respinte
E in effetti quindi nell'ambito di questa riforma amministrativa questa questo non passaggio nelle camere può aver pesato porre pensato perché l'opposizione non ha avuto la possibilità di esercitare una sua attività in modo articolato e completo e di poter supportare meglio quello che era stata l'attività nell'ambito della piccola bicamerale
Dopo altre cose sono successe altre io debbo mettere in rilievo quello che secondo noi è mancato chiaramente
Alcuni provvedimenti che erano presso la Commissione competenze già in fase definitiva di approvazione presso le competenti camere sono stati bruciati per così dire tra virgolette annullati
Da una da una emissione da parte del governo di provvedimenti a Narni simili portati invece né all'attenzione la Bicamerale fatti unilateralmente dal governo ecco questo è stato anche un altro sistema che l'opposizione non molto gratuito
Viene quindi la l'occupazione alla fine e qui mi riferisco a un a un articolo dell'onorevole Migliori che fa parte insieme a me della commissione che queste dismissioni abbiano scaricato in definitiva sul sistema delle autonomie ho nervi e costi nuovi con
Con poca possibilità che queste che questa riforma possa venire a completa attuazione
Migliore dice sia di fronte ad una serie di eclatanti occasioni perdute stante la stridente contraddittorietà la spaventosa sproporzione questa che non abbiamo avvertito
Dice lui tra mete propagandistiche enunciate strumenti volti Attardi risultati un'altra censura coi che si potrebbe muovere la maggioranza è quella di avere strumentalizzato questa delega generale della cinquantanove
Per operare riforme in settori che con l'Appia poco in effetti hanno a che fare il rapporti marginali come per esempio tutto il commercio le fiere il turismo la protezione della natura e dell'ambiente i trasporti
E l'energia
E sempre poi in relazione a possibili entro di fuoco e concludo presidente con molta serenità
Altro motivo di occupazione buona è costituito dalle nomine effettuate la maggioranza nell'ambito della dirigenza pubblica
In una intervista rilasciata dall'opinione all'opinione del novembre due mila l'onorevole Frattini sottolineava tale problema rendendo noto di aver richiesto al governo con una mozione del ventisei ottobre una relazione dettagliata e completa sulle norme dell'amministrazione dello Stato
Con il supporto anche dell'opposizione spiegava Frattini sono state approvate alcune importanti norme dal momento che parte della riforma Bassanini si ispira ad alcuni principi che noi abbiamo condiviso ma è chiaro che vogliamo rendiconto su quante e quali nomine nella dirigenza pubblica siano state fatte fin d'ora dal momento che non abbiamo un sentore concreto dice sempre Frattini che dentro le pubbliche amministrazioni sia in corso un'opera di Vasto occupazione del potere
Se tale preoccupazione dell'onorevole Frattini si dirigeva a quella rete di supporto al governo come capi di gabinetto capi uffici esplicative direttori generali per le nomine Soggetti indispensabili per governare un Paese fonte di non minore inquietudine per noi che abbiamo seguito i lavori può essere costituita da tutto quell'insieme di nomine effettuate nell'ambito dei consigli di amministrazione delle innumerevoli società derivanti dalla trasformazione di enti pubblici in soggetti di diritto privato qui c'è stata voi sapete tutta questa trasformazione economica non anche qui gradiremmo che fossero in questo campo indicati i criteri seguiti per effettuare delle nomine in modo di poterne fare Ulivo o bianco pone
Grazie senatore
Grazie senatore adesso cominciamo la parte diciamo più tecnica del nostro incontro
Ringrazio i professori De Martino e Torchia che hanno accettato di volerci fare queste due relazioni e inizio con la professoressa Torchia prego
Grazie
Ma dietro le vostre spalle c'è un tavolo così coperta di carte che dimostra quanto ha lavorato alla
Commissione bicamerale per la riforma amministrativa negli ultimi anni e e lavoro che ha fatto con lavoro molto accurato molto attento molto scadenzato nel tempo
Mi esime dall'illustrarvi i risultati dei dettagli che peraltro sono stati in larga sintesi ricordati darla presidente Cerulli appena adesso
Quello che cercherò di fare invece brevemente e di partire da questi dati per ragionare sull'esperienza di questi tre anni intanto questi dati permettono
Alcune considerazioni tre considerazioni di carattere generale primo il processo si è concluso
Si è concluso nei tempi previsti e si è concluso ed è stato condotto con la gradualità che la stessa legge cinquantanove la legge di delega prevedeva e quindi gli esiti di questo processo possono essere sicuramente discussi criticati si può ritenere che non si sia fatto abbastanza probabilmente non si sia non si fa mai abbastanza
Però oggi non siamo qui in questa sala come tante altre volte in precedenza discutere di sogni non realizzati di illusioni svanite inadempimenti di fallimenti siamo qui a discutere di un processo che si è concluso
Che ha presenta sicuramente delle criticità
Macchi guardi oggi il sistema centrale regionale e locale in Italia rispetto a quello di tre anni fa trova sicuramente delle modificazioni significative ed è su questo quindi che dobbiamo concentrarci
Di più in realtà il processo si è concluso non soltanto quanto conferimento di funzioni e risorse alle Regioni e gli enti locali come ricordava il presidente Cerulli
Ma anche quanto alla riorganizzazione degli apparati centrali non dimentichiamo che le due precedenti regionalizzazione di quella settantadue quella settantasette furono in larga misura se non vanificate attenuate Lorenzetti dal mantenimento di un insieme di apparati centrali che continuava a svolgere molte delle funzioni che avrebbero dovuto invece essere trasferite
E il Complesso del sistema di governo quindi che stato riformato
Seconda considerazione generale il processo lo è stato è stato ricordato adesso da coloro che hanno parlato prima di me il processo visto la partecipazione di tutti gli attori del sistema politico istituzionale il Governo il Parlamento e il sistema delle autonomie e anzi da questo punto di vista poiché anche nei processi politici e istituzionali vale il principio per cui è la funzione
Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e poi di nuovo con il ministro della funzione pubblica per il coordinamento delle amministrazioni centrali nell'attività di attuazione della cinquantanove nel suo complesso il capo primo conferimento il capo secondo riorganizzazione degli apparati centrali il capo terzo semplificazione
E questo è stato poi si è realizzato poi anche per quanto riguarda poi la parte effettivamente attuativa del conferimento di risorse finanziarie umane e così via con l'istituzione di un commissario straordinario
Che ha costituito il perno del rapporto fra governo regioni ed enti locali
Superando un sistema che forse ci siamo dimenticati ma che ha prodotto molto danni in passato cioè quello dei rapporti settoriali verticali tra singolo ministero il singolo assessore singolo Ministero
E singola regione e così via per quanto riguarda il Parlamento naturalmente la Commissione Cerulli lei Irelli i cui lavori abbiamo tutti visto che ha consentito ovunque e AFPAK come è stato appena ricordato un continuo monitoraggio anche critico sull'attuazione di riforma con un rapporto tra governo e parlamento che raramente
Sì visto nel nostro sistema
Allora e infine il sistema delle conferenze la Conferenza Stato Regioni la conferenza stato città e quel sistema che è la conferenza unificata
All'interno della quale il sistema delle Autonomie anche questo è stato appena ricordato ha sempre sostanzialmente ha votato insieme
E dove la riforma ha ricevuto come dire l'attuazione della riforma ha ricevuto una legittimazione dal basso una legittimazione bottom-up e c'è stata un'assunzione collettiva di responsabilità
Assunzione collettiva di responsabilità alla quale si richiama come voi sapete anche la Corte costituzionale
Lei le le sentenze in cui è stata chiamata a pronunciarsi proprio sulla legittimità di alcune disposizioni e della cinquantanove del centododici relativa alle conferenze terza considerazione generale a questo processo ma su questa mi soffermerò un po'di più questo processo è avvenuto si usa dire a costituzione invariata ora questa è un'affermazione sulla quale vorrei soffermarmi un attimo perché mi porta poi a a trattare del tema che le è stato assegnato regioni federalismo amministrativo sotto un particolare punto di vista questa riforma è avvenuta a Costituzione invariata l'affermazione è naturalmente vera da più punti di vista e sicuramente vera sul piano della forma perché come è stato ricordato anche stamattina dei presidenti delle Camere
In Italia non soltanto non abbiamo avuto una revisione costituzionale ma negli ultimi anni non abbiamo avuto neanche quella sorta di manutenzione della Costituzione che tutte le costituzioni richiedono e che in altri Paesi è stata fatta
E in assenza della quale la revisione costituzionale assume invece un carattere assai più radicale perché poi che non ci sono cambiate le piccole cose che andavano aggiustate il cambiamento diventa più spesso un cambiamento di impianto
Che fa sì che sia più facile da una parte gridare alla violazione delle norme e dall'altra accusare la costituzione di obsolescenza
Se è vero che il testo costituzionale e invariato non è però rimasto invariato né mai avviene nessun ordinamento costituzionale non è rimasto invariato il modo in cui esso viene letto interpretato e applicato
Dalla dottrina ma anche dal suo interprete principale cioè dalla Corte
Costituzione
Questo è vero peraltro della Costituzione italiana non da oggi secondo l'interpretazione più tradizionale del Titolo quinto questione che si trova ancora in alcuni vecchi manuali
Anche la legge trecentottantadue del settantacinque il DPR seicentosedici del settantasette cioè la grande operazione di giorni trazione negli anni settanta
Erano se no contro certo rapper costituzione se pensiamo al Titolo quinto come una attribuzione assai ridotta di materia un rapporto soltanto fra leggi e un sistema di controllo su atti e così via
Basta pensare in proposito alla giurisprudenza dalla Corte costituzionale dalla seconda metà degli anni settanta in poi
Sulla funzione di indirizzo e coordinamento e sulla leale collaborazione sui limiti delle materia sull'interesse nazionale non più identificato con l'interesse statale e così allora si conferma io credo da questo punto di vista la tesi che non posso più esporre una soltanto
Enuncia are di chi dice di chi vede la rigidità delle costituzioni come un elemento prima di tutto fondamentalmente di salvaguardia
Verso un passato che la Costituzione vuole escludere si fa un patto costituzionale perché si vuole spesso escludere
E questo è sicuramente vero della nostra Costituzione
Che si torni a un assetto che si è voluto abbandonare che è stato cambiato è stato allora spesso abbandonato con processi politici radicali piuttosto che interpretare questa rigidità comune elemento rigido per l'appunto di predeterminazione del futuro per il quale la Costituzione può essere quadro di riferimento e di Indirizzo
Ma non un vincolo prescrittivo e cogente nei dettagli ed Ernesto altri esempi nella nostra Costituzione si trovano di questo basti pensare all'uso dell'articolo undici che è stato fatto in relazione ai rapporti tra Italia e comunità europea
Ma torniamo appunto che ci interessa l'ordinamento costituzionale se preferite non il testo ma l'ordinamento costituzionale non è rimasto invariato
Non è dal punto di vista delle ruolo delle regioni ma è è stato sottoposto un processo di evoluzione che ha conosciuto almeno tre fasi
Una Costituzione senza regionalismo essenza regioni sino agli anni Settanta non ci dimentichiamo che le Regioni sono nella Costituzione del quarantotto ma fino agli anni Settanta non Channel regionalismo nel regioni
Una costituzione con lo sviluppo del regionalismo e senza le regioni sino all'inizio degli anni Novanta una costituzione con il regionalismo e con le regioni negli anni novanta grazie io credo soprattutto al processo che qui abbiamo convenuto di chiamare di federalismo amministrativo
E da questo punto di vista si può dire come dire che la misura della Costituzione vigente sia colmato
Si è arrivati fin dove si poteva tanto è vero che si è intervenuti con legge costituzionale sulla forma di governo regionale prevedendo l'elezione diretta del Presidente
E si prevede di intervenire con revisione costituzionale sulla potestà legislativa sulla ripartizione della potestà legislativa con il disegno di legge che va all'esame della Camera se non sbaglio proprio questa settimana
Accanto al regionalismo quindi si sono andati costruendo negli ultimi anni le regioni il federalismo amministrativo da questo punto di vista io credo è qualcosa di più
Del completa del completamento del processo allora di decentramento iniziato negli anni settanta è in parte questo completamento ma è anche l'inizio di una nuova fase e ci dobbiamo crede chiedere quindi quali Veltroni Paola proverò a rispondere a questa domanda sotto tre aspetti le regioni come comunità
Le regioni come livelli di governo le regioni come sistemi politici o parte del sistema
Come si dice nella stessa relazione della commissione per la riforma amministrativa da questo punto di vista di civile rileva più che le specifiche attribuzioni che sono state date alle Regioni sulle quali si può discutere il centododici e gli altri decreti legislativi ma avrebbero potuto dare di più alle regioni e gli enti locali avrebbero dovuto andare in modo diverso e così via
Ma più che questi io credo vale tornare sulle clausole generali di attribuzione che hanno una portata assai più ampia
Guardiamo a come queste clausole generali funzionano soprattutto nel disegnare le regioni come comunità e le regioni come livelli di governo la legge cinquantanove voi lo ricorderete identifica sin dall'inizio la comunità regionale come criterio di attribuzione
E la completa completa questo criterio con quello delle funzioni localizzabile
Legge cinquantanove dice sono attribuite alle regioni e agli enti locali naturalmente tutte le funzioni e i compiti amministrativi relativi alla cura degli interessi e alla promozione dello sviluppo delle rispettive comunità
Nonché tutte le funzioni e compiti amministrativi localizzabili nei rispettivi territori
Allora si è reinterpretato io credo così il criterio della dimensione dell'interesse su quale tanto ci si era fermati nel corso degli anni settanta
Dando spazio alla comunità come criterio di rappresentatività
E alla localizzazione del destinatario dei servizi e delle prestazioni servizi localizzabili perché sono servizi che devono essere dati ai residenti o a coloro che comunque nessun fluiscono in quel territorio nell'ambito di quel comunità
Criterio che è diverso dalla come dire costruzione di una sfera di competenza designati invece su un soggetto titolare sull'amministrazione sull'ente che accentua da una parte l'aspetto della comunità dall'altro l'aspetto
Questa caratteristica questo criterio è rafforzato dalla previsione dell'articolo due sempre della legge di delega
Che attribuisce come voi sapete la potestà legislativa che potremmo definire strumentale quella per la quale ogni qual volta una regione a mente locale dispone
Di un compito può comunque disciplinare nell'organizzazione e funzionamento l'organizzazione cioè l'ufficio e il procedimento e quindi riceve un compito che organizza al suo interno
E soprattutto sempre la legge cinquantanove rafforzare il ruolo della Regione Comune comunità l'insieme delle disposizioni relative ai rapporti tra Regioni enti locali penso all'articolo quattro dello cinquantanove articolo tre
Del centododici che fa un passo avanti decisivo discutibile ne abbiamo tanto discusso in questi scorsi anni ma sicuramente un passo avanti decisivo rispetto all'assetto dei rapporti regioni enti locali che era che che si incentrava sull'articolo tre della legge centoquarantadue per intenderci e quindi su una ripartizione di funzioni assai difficile e che questo rapporto si è cambiato è dimostrato non soltanto dal comportamento delle regioni e degli enti locali nelle conferenze ma anche dal fatto che nell'attuazione
Del decreto legislativo centododici
Le leggi regionali sono pubblicate di nuovo nel volume a cura della Camera dei deputati in questa produzione di leggi in questa Complesso del processo di attuazione del federalismo amministrativo a livello regionale
Spesso ci sono state forme di consultazione più o meno stabili più o meno estese con gli enti locali ma diciamo i rapporti sono stati anche i diretti e non soltanto mediati dallo Stato era in fondo la vecchia abitudine invece nel sistema Italia la Regione quindi diventa una comunità di individui e di enti agisce indi ferimento alla comunità nel suo complesso
E a obblighi nei confronti degli uni come nei confronti degli altri l'obbligo di non trattenere le funzioni che non richiedono l'esercizio unitario e di trasferirle invece agli enti locali
L'obbligo di consultare di decidere insieme l'obbligo di prestare i servizi localizzabili sul credito sul territorio l'obbligo di rispettare i principi generali fra i quali quello della sussidiarietà orizzontale
Criterio della società orizzontale che ci porta al secondo aspetto quello della Regione come livello di governo
Alla sussidiarietà verticale da una parte
Quella che normalmente indichiamo brevemente dicendo che la funzione o il compito deve essere esercitato il più possibile vicino al destinatario di quella funzione di quel compito
E la sussidiarietà orizzontale dall'altra il principio per cui il pubblico non deve fare ciò che può utilmente essere fatto invece
Da individui associazioni imprese e così via
Affatto questo incrocio Frasso serietà verticale esso si evita orizzontale ha fatto se non Piazzapulita sicuramente come dire estremamente ridotto il il ruolo di due totem del sistema amministrativo precedente
Il parallelismo fra funzione legislativa e funzione amministrativa quella gabbia dalla quale nel titolo quinto per lungo tempo non significa uscire che viene anzi qui invertito come avete visto perché poiché si danno funzioni amministrative si dalla coda almeno la potestà normativa strumentale
E il sistema binario fra Stato ed enti locali rispetto al quale la Regione restava sempre come dire un po'di lato un ente nuovo un ente che non stava nella tradizione
Della dei dei dei rapporti
Avevano non c'è più o è si è molto attenuata una sequenza piramidale verticale Stato regioni enti locali
C'è un confronto centro periferia che avviene in un preciso luogo del centro le conferenze il commissario straordinario per
L'attuazione del federalismo amministrativo e costringe è il centro e la periferia a trovare posizioni unitaria
A farsi carico del problema in generale da questo punto di vista sia il centro che la periferia se mi consentite ancora di usare questi termini che forse cominciano a essere anche se obsoleti
Escono mutati da questo processo come livelli di governo il centro perché ha dovuto rinunciare all'unità unilateralità e anche alla sua frammentazione ha dovuto assumere funzioni di sistema
I poteri sostitutivi ma anche tutto il problema delle compatibilità generali del decidere insieme e così via
La seconda la periferia e il sistema delle regioni dello temi locali perché ha dovuto uscire dalla diciamocelo mera rivendicazione di competenze che così spesso come dire a riempito il rapporto fra centro e periferia
E misurarsi anch'essa con problemi di sistema con i problemi di compatibilità con i criteri di ripartizione fra le Regioni fra Regioni ed enti locali con l'efficienza e la capacità di dare i servizi di svolge le funzioni che vengono trasferite e così via
In questa nuova assunzione di responsabilità
Da una parte si avvia io credo un processo di
Correzione del centralismo debole che ha sempre caratterizzato il sistema italiano
Di un centro che fa a tutte un po'di tutto ma nel suo essere frammentato e diffuso non assume poi mai davvero un ruolo per l'appunto centrale ma c'è anche una correzione del
Vuole un'interpretazione del ruolo delle regioni e degli enti locali ma io qui parlo delle regioni Gianni De Martini parlerà poi degli enti locali come parte del sistema politico
Perché in questo aspetto in questa fase in cui appunto accanto regionalismo si costruiscono anche le Regioni le regioni si costruiscono come comunità si costruiscono come livello di governo che assume poteri e che parla con gli altri livelli di governo si costruiscono anche come sistemi politici autonomia e come parte di un sistema politico nazionale che va che vanta
Il punto di emersione di questo processo è ovviamente è stato già ricordato prima l'elezione diretta del Presidente della regione allora vorrei sottolineare però e questo forse più che una causa
Un fattore causale della costruzione della regione con un sistema politico autonomo dell'accentuazione dei suoi caratteri di sistema politico autonomo
è in realtà un effetto di un processo di trasformazione di trasformazione più ampio
Che è un processo di trasformazione dell'autonomia politica della regione
Raccogliendo gli appunti queste questa relazione ha fatto una cosa che faccio spesso cioè sono tornata al manuale di diritto amministrativo sul quale
Mi sono formato e che quindi per me ha un valore anche affettivo particolare che il diritto amministrativo in due volumi di Massimo Severo Giannini del settanta
Nel quale Massimo Severo Giannini a proposito dell'autonomia politica come formula organizzatoria scrive siamo all'inizio degli anni settanta l'autonomia politica in Italia e assai approssimativa sicché scrive Gianni non può dirsi che come istituto essa esista effettivamente nel nostro diritto così
Ecco con il federalismo amministrativo io credo si va a verso una costruzione
Non completa ancora ma verso una costruzione dell'autonomia politica come istituto del diritto positivo intanto perché si abbandona
Credo spero per sempre il principio del riparto di competenze cioè quel principio per cui nello stesso settore della stessa materia ciascuno svolge un pezzetto di competenza ma nessuno è padrone dominus del settore della materia e si va con i situazioni completamente ma questa il criterio della strada verso il riparto di attribuzione
Perché per l'appunto oltre alle specifiche attribuzioni date a Regioni ed enti locali le clausole generali di attribuzione possono essere usate per costruire la Regione componente politico
A carattere vocazione generale che ha in un certa misura anche funzioni libere
Funzioni che non sono date poiché la clausola residuale opera a suo favore e non a favore dello Stato allora voi sapete che la modernizzazione delle istituzioni degli ultimi anni in questo Paese è venuta dal centro ma che per esempio all'inizio del secolo scorso non era così la modernizzazione veniva dai comuni dagli enti locali a loro che dobbiamo le imprese pubbliche a loro che dobbiamo
Buona parte
Dei nuovi strumenti di intervento nella nell'economia uno dei motivi è che quegli enti erano enti a funzioni libere potevano intervenire al di là della specifica attribuzione
Naturalmente oggi la possibilità di intervenire al di là delle specifiche attribuzioni è corretta anche dal principio di sussidiarietà orizzontale che ricordavo
Allora se questo è vero in prospettiva in una prospettiva che forse non è a brevissimo ma che non è neanche più lontana
Cambia la qualità e la natura dell'autonomia regionale perché non è più un solo un'autonomia da
Non è più una rivendicazione di non interferenza da parte di altri o almeno non soltanto ma è anche un'autonomia per dove per dirla sempre con le parole di Giannini la libertà di indirizzo politico è la libertà di provvedere questa autonomia è una nuova formula organizzatoria una formula organizzatoria che incontra due limiti e vuole una condizione incontra un il primo limite interno che è quello della distinzione tra politica e amministrazione
E che
Negli anni novanta come negli anni Settanta molte funzioni sono state trasferite dalle burocrazie statali centrali enti politici regioni enti locali
Ma la differenza oggi e che le regioni e gli enti locali hanno al loro interno una distinzione fra indirizzo e gestione cosa che invece non avveniva
Nel corso negli anni settanta
E vi è un limite esterno che quello per cui
Opera l'appunto la sussidiarietà orizzontale il conferimento non porta quindi necessariamente a un'estensione dell'intervento pubblico
La condizione e queste io credo che sia la cosa più importante che l'autonomia non è
Più soltanto una relazione con il centro
Rispetto al centro rispetto alle interferenze del centro un regolamento di confini continuo fra l'ente autonomo e il centro che lo sta disponendo i tutte quindi stabilisce dove passa il confine
Ma è l'autonomia una relazione con la collettività rappresentata è governata non è quindi soltanto pretesa ma anche il servizio non è soltanto potere ma è anche responsabilità
Da questo punto di vista io credo
Che il federalismo amministrativo
Sì è una parte forse una piccola parte ma purtuttavia una parte di un processo più ampio in cui il sistema politico e la società
Diventa non meno verticali e più orizzontale nei termini del fusti del costituzionalismo del secolo scorso è un sistema che diventa sempre meno sul piano perché è un sistema all'interno del quale è sempre più difficile individuare un decisore
Di ultima istanza e questo decisore anche quando lo si individua e sempre meno monolitico
Naturalmente come tutti noi sappiamo
Vivere in una società orizzontale assai più difficile che vivere una città verticale
Perché le soluzioni non sono che costituì The lungo le linee della piramide
Perché le differenze si confrontano diverse dive direttamente non trovano per l'appunto il filtro del vertice
Perché ciascuno non solo gli enti pubblici
Non solo il potere pubblico ma anche l'opinione pubblica anche le collettività anche i cittadini sono chiamati a partecipare a controllare a indirizzare questo potere che si avvicina
E più difficile vivere in una società orizzontale che non si va a verticale perché è più difficile delegare
Questa però è la sfida che ci troviamo davanti e la sfida della società moderna
Che richiede anche un nuovo diritto pubblico è una nuova scienza politica
All'interno della quale sia come dire modernizzata anche la triade di Lipsius
Per cui si sostituisca la necessità la necessità Scola capacità di progettare la fortuna con la libertà di scegliere e il fatto uno con l'assunzione di responsabilità grazie
Grazie professoressa torti e il professor De Martino
Grazie al presidente Cerulli Irelli per l'invito a me spetta il compito di soffermarmi sulla riforma ex cinquantanove dal punto di vista
Delle Autonomie locali
Qualche battuta in premessa
Anzitutto per dire che a poche settimane
Dalla formalizzazione dei DPCM sulle risorse che hanno in qualche modo formalmente concluso il processo di attuazione del capo primo della
Legge cinquantanove anche se come poi accennerò rimangono non trascurabili code
Vale certo la pena cercare di tracciare un primo bilancio sul grado di effettività di una riforma che potremmo effettivamente chiamare per molti versi epocale per la pubblica amministrazione come quella avviata quattro anni fa da una legge delega di orizzonte amplissimo per la prima volta
Volta da un lato a immaginare una forte complessive realizzazione dei principi costituzionali sulle autonomie regionali e locali anche funzionali
Al di là dei limiti del titolo quinto in vista di un generale decentramento del sistema
Istituzionale amministrativo e dall'altra capace anche di coniugare questo decentramento con la riforma del centro nella prospettiva di un riassetto globale della pubblica amministrazione
Superando in questo modo i limiti di precedenti interventi riformatori come quelli negli anni Settanta mi riferisco alle riforme regionali e poi alla stessa legge di riforma degli ordinamenti dei Comuni delle Province e l'accento quarantadue del novanta in effetti col capo primo della legge cinquantanove si è finalmente aperta per le autonomie locali una fase organica e decisiva per la riallocazione delle funzioni e delle connesse risorse
Premessa indispensabile per la modernizzazione della stessa amministrazione locale
La quale nonostante le previsioni costituzionali articolo cinque centoventotto è stata negli anni settanta il margine
Della vicenda della regionalizzazione anzi compressa dalla ricerca di spazio delle neo costituite regioni e poi non è riuscita a decollare nonostante gli avanzati principi
Della legge centoquarantadue soprattutto per via delle inerzie regionali
Con la legge cinquantanove se invece messo in moto un processo incisivo di potenziamento delle Autonomie locali oltre che regionali con un nesso stretto tra riforma dell'ordinamento dei comuni delle province delle comunità montane
E il cosiddetto terzo decentramento amministrativo
Interessante poi ovviamente messo anche temporale tra l'aggiornamento della centoquarantadue la legge duecentosessantacinque il testo unico che chiude sul piano del dell'ordinamento il processo di revisione dello Statuto per così dire di Comuni Province altrimenti provoca il tutto nella prospettiva di una via italiana al federalismo come si potrebbe chiamare da realizzare anzitutto sul piano dell'amministrazione
Tramite leggi ordinarie che per così dire sfruttano tutte le potenzialità della Costituzione vigente
Salvo ovviamente immaginare poi un intervento di revisione costituzionale sia del titolo quinto sia della stessa forma dello Stato
Per stabilizzare e rafforzare la prospettiva di decentramento politico-amministrativo di tutto il sistema
Questo in premessa adesso provo a
Articolare mio contributo essenzialmente
Su tre ordini di questioni anzitutto gli elementi salienti del disegno della legge cinquantanove per quel che qui può interessare poiché un sommario bilancio della attuazione dal punto di vista spunta il conferimento di funzioni e di risorse al sistema delle Autonomie locali infine i punti i principali diciamo punti appena
Cominciamo dagli elementi salienti del progresso del processo riformatore
Riguardanti le Autonomie locali e qui circoscrivono attualmente qui l'attenzione al cosiddetto federalismo amministrativo
Tralascio quindi ogni notazione sul cosiddetto federalismo fiscale che pure è un capitolo a nome marginale naturalmente di questa vicenda per il quale si registrano
Tra l'altro di recente anche innovazioni interessanti in particolare col decreto legislativo cinquantasei del due mila
Può essere di qualche utilità sintetizzare diciamo i fili rossi gli elementi più significativi di questo processo che è stato tra l'altro monitorato accuratamente della commissione
Per le riforme amministrative in quattro relazioni semestrali
In cinque ponti ecco proverei a sintetizzare intatti più significativi
In primo luogo
Emerge chiaro
Dal disegno della cinquantanove del suo processo di attuazione il disegno di potenziamento dell'autonomia
Come riconoscimento di effettive responsabilità di autogoverno e quindi anzitutto di funzioni però aprire per lei istituzioni rappresentative di collettività locali ai diversi livelli tutte di pari dignità istituzionale nella logica della riforma
Nell'ambito di una concezione che appunto possiamo chiamare policentrica e non lo Stato Centrica dei pubblici poteri
Che si fonda anche su una nuova idea de L'Unità che non è certo uniformità né gerarchia ma garanzia
Oltre che di funzioni indivisibili in della gestione della manovra e della solidarietà e del riequilibrio in funzione della coesione nazionale
L'autonomia
In questione e peraltro da intendere nella accezione più piena che comprende sia il versante normativo che quello amministrativo che quello finanziario
Lei cominciando proprio dal versante normativo dove l'autonomia statutaria e regolamentare di Comuni e Province già sancita dalla legge centoquarantadue
Appare ora rafforzata dall'articolo due della legge cinquantanove e poi anche dalla legge duecentosessantacinque in cui si garantisce uno spazio di disciplina per l'organizzazione per l'esercizio di fronte le funzioni di competenza
Con il solo limite dei principi fissati espressamente dalla legge e questa è una sorta di rivoluzione anche nel sistema delle fonti
Secondo punto appare fondamentale sempre più il principio di sussidiarietà già richiamato
Naturalmente qui nella sua accezione verticale
Ai fini della di allocazione delle funzioni e della chiarificazione di quelle proprie di ciascun livello del sistema
Sia con riferimento alle funzioni conferite direttamente dallo Stato in base all'articolo centodiciotto primo comma del centoventotto che sono per lo più da considerare funzioni delegate agli enti locali
Ho subito legate anche se non mancano casi di funzioni attribuite ad esempio nel campo dalla Protezione civile
Sia con riguardo a quelle conferite dalle regioni agli enti locali nella materia del centodiciassette
Da questo punto di vista la sussidiarietà implica come è noto un rovesciamento di prospettiva con la clausola di una riserva delle funzioni residuali alle Autonomie minori
Principio quindi di per sé è rivoluzionario
Anche se
Va coniugato e in un certo senso mitigato nella sua radicalità in base al principio di adeguatezza ossia la necessità che vi sia una idonea organizzazione dell'amministrazione ricevente in modo che sia carente garantita anche in forma associata con altri enti l'esercizio delle funzioni
Terzo punto e d'altra parte è significativo ai fini dell'effettività del disegno di riallocazione delle funzioni agli enti locali
Anche la garanzia del potere sostitutivo
Previsto dall'articolo quattro quinto comma della legge cinquantanove come è noto in virtù del quale a differenza di quanto non previsto dalla legge centoquarantadue e questo va certamente sottolineato il governo può supplire all'inerzia delle regioni nella individuazione delle funzioni vi ha trasferito delegare agli enti locali
La previsione dell'alle del cinquantanove in ordine al potere sostitutivo com'è noto non è rimasta astratta
Non ha funzionato solo in non ha logica dissuasiva per così dire nei confronti delle regioni ma si è dovuto a concretare col decreto legislativo novantasei e novantanove che ha fissato un report un riparto provvisorio
Per ben nove Regioni inadempienti originariamente che tuttora funziona per tre regioni che continuano a non adempiere per nulla rispetto alle previsioni della riforma mi riferisco al Veneto
Alla Campania alla Calabria
Anche se naturalmente va tenuto presente che questo decreto sostitutivo novantasei per molti aspetti non è parso mai integralmente applicato specialmente nelle regioni che hanno preferito impugnarlo piuttosto che applicarla mi riferisco ancora
Alla mia regione il Veneto
Quarto punto finì in estrema sintesi
Del tutto significativo appare inoltre ai fini di un federalismo preso sul serio
Il nesso tra funzioni conferite e risorse trasferite in base a quanto previsto dall'articolo sette della cinquantanove poiché lo stesso articolo sette del centododici
Nessuno che riguarda anzitutto le funzioni statali attribuite a Regioni ed enti locali
Con i DPCM ora adottati ma che dovrebbe riguardare e questo anche vorrei sottolinearlo oppure le funzioni che potremmo chiamare parcheggiate che sono parcheggiati a livello regionale dopo il seicentosedici settantasette
Non sono state ancora riallocate
Agli enti locali e nonostante l'articolo tre della legge quarantadue nonostante la legge cinquantanove
Infine ultimo elemento mi pare opportuno presente
Altro elemento innovativo diciamo del processo di riforma previsto dal capo prima della cinquantanove da considerare il meccanismo di sostanziale concertazione paritaria tra Stato Regioni ed enti locali per le decisioni sulle funzioni da conferire sulle risorse da trasferire
Attraverso il ruolo prefigurato dall'articolo nove del cinquantanove per le conferenze com'è noto specie quella unificata che ha svolto
Un ruolo assai significativo in cui hanno avuto uno spazio assolutamente non trascurabile anche le associazioni rappresentative delle autonomie locali
Vengo al bilancio in rapida sintesi un bilancio che dico subito è in chiaroscuro sui conferimenti di funzioni e trasferimento di risorse agli enti locali
E mi limito qui naturalmente a qualche battuta sintetica rinviando a un recente rapporto che il centro di ricerca sulle amministrazioni pubbliche Vittorio Bashere della LUISS predisposto per la Camera che lascio
Attualmente l'attenzione di chi può esservi interessato
Anche qui cinque punti per provare a sintetizzare questo bilancio
Anzitutto per dire che mi pare nel complesso soddisfacente
La situazione per quanto riguarda l'attribuzione diretta di funzioni
Dallo Stato agli enti locali prevista dal decreto centododici questa attribuzione come è noto che riguarda le materie extra centodiciassette
Anche se vi sono due ordini di problemi in materia che non sono stati per così dire risolti dal decreto
Novantasei dal decreto sostitutivo novantasei laddove è stato chiamato
Ad operare o costituire da parametro per questo tipo di differimento
Da un lato perché il decreto novantasei non è stato pienamente attuato dalle regioni interessate dall'altro perché spesso si sono verificati in quelli che potremmo chiamare degli arretramenti
Della legislazione regionale rispetto a quanto previsto dal decreto sostitutivo
Ad esempio per fare un unico riferimento in materia di industrie di artigianato di miniere pressoché tutte le Regioni hanno disatteso quanto previsto in capo alle Province dal decreto sostitutivo
E hanno riaccende tratto a livello regionale
Le funzioni connesse e tutto questo senza che vi sia stato devo dire alcun accenno scura del Governo su queste leggi regionali
Anche se qualche interrogativo sulla legittimità costituzionale in base a centoventotto sarebbe forse lecito
Secondo punto
Mi pare assai più problematica e per così dire fluidi alla situazione che si registra per l'attuazione del decreto centododici nelle materie regionali
Dove si registra uno indirizzi disomogenei sia sul piano quantitativo che qualitativo della legislazione regionale
A parte le tre regioni del tutto inadempienti vi sono alcune regioni che hanno provveduto con un'unica legge regionale a gestire questo versante attuativo altre viceversa che hanno molto più articolato l'intervento particolare Puglia e Toscana sono arrivate fino a otto leggi
Attore
Cosa si può sottolineare di questa vicenda complessa anche dal punto di vista della
Difficoltà dell'analisi tutto questo coacervo di leggi regionali tra l'altro
Solo parzialmente utili per l'attuazione delle previsioni del centododici a parte i ritardi diffusi dove sono evidenti le diverse velocità
E dove talvolta va anche detto che si è fatto ricorso al rinvio sostanziale sono leggi regionali che in pratica si sono limitate a prendere tempo sostanza
Magari inattesa di leggi statali di settore
Si devono registrare a simmetrie
Sostanziali di impostazione talora vi è un'unica legge regionale talora più leggi talora le leggi regionali si limitano ad attuare centododici in altri casi invece anche a innovare sulla legislazione
Regionale precedente in materia di conferimenti di deleghe agli enti locali
Quanto ai contenuti vi è certo una rilevante disomogeneità di indiretto
In ordine alle scelte di allocazione delle funzioni agli enti locali
Anche se in via generale credo che si possa dire
Facilmente che viene una forte tendenza che io chiamo ragiono Centrica cioè a mantenere accentrate le funzioni alle regioni piuttosto che avevi allocarle al sistema delle Autonomie
Unica nota positiva da questo punto di vista è semmai
L'andamento recessivo delle deleghe regionali agli enti locali ecco perché diminuiscono complessivamente le funzioni delegate
A favore delle funzioni attribuite in modo pieno
Infine vorrei su questo aspetto sottolineare un limite che è forse quello per certi versi più preoccupante cioè il problema specifico del ritardo nei processi di attuazione allegato
Alla difficoltà di aggregazione dei piccoli comuni alla difficoltà quindi di poter allocare al livello dei comuni associati una serie di funzioni che dovrebbero di per sé
E serve di pertinenza degli enti di base degli enti territoriali di base da questo punto di vista com'è noto
La previsione dell'articolo tre centododici era per la individuazione da parte delle regioni di livelli ottimali da concertare con
Gli enti locali siamo molto indietro su questa strada la quarta relazione della Commissione Cerulli Irelli dà conto in maniera molto analitica della situazione di difficoltà che si registra sul punto
Che naturalmente determinarla impossibilità
Di procedere sul piano dell'attribuzione diretta
Agli enti locali in ai soprusi per i Comuni
Terzo punto di questo bilancio
Riguarda la questione delle risorse umane finanziarie materiali connesse al conferimento delle funzioni
In un certo senso si potrebbe dire che nel Complesso
Appare soddisfacente
Questo capitolo dell'attuazione della riforma anche per via dell'opera direi efficace anche paziente della commissione presieduta dal consigliere Pajno
Che ha portato a risultati quantitativi sul piano della finanza e del personale che non sono certo trascurabili
Suddivisi tra i DPCM per regione con un totale di circa trenta mila miliardi di cui in verità sette mila accantonati per le regioni speciali
E ventidue mila unità di personale a parte alcuni capitoli risolti come quello del Corpo forestale dello Stato
Anche se il totale di questi trasferimenti di risorse forse appaiono inferiori alle attese iniziali specie certe attese che potevano riguardare anche il personale dell'amministrazione centrale delle amministrazioni centrali
Che in nell'ambito dei decreti sono coinvolte direi sostanzialmente in modo marginale quanto a unità di personale trasferì comunque a proposito delle risorse mi sembra che ci siano alcune questioni non trascurabili
Da sottolineare anzitutto dell'IFO le risorse trasferite per lo più riguardano funzioni
In materia extra centodiciassette
Il i DPCM da questo punto di vista appunto elencano
Elencano le risorse un ragione delle materie Energia delle miniere e risorse geotermiche trasporti viabilità demanio idrico opere pubbliche Ambiente e Protezione civile
Invalidi civili salute umana e sanità veterinaria istruzione scolastica e polizia amministrativa che sono materie solo in parte in minima parte rientranti nell'elenco del centodiciassette resta quindi aperto per lo più il problema delle risorse finanziarie umani connesse e conseguenti a funzioni amministrative ora regionali
Ex centodiciassette seicentosedici ma che dovrebbero essere riallocate agli enti locali in virtù delle previsioni dell'articolo tre dell'accento quarantadue tuttora
Restato sulla carta
Seconda osservazione
Anche se la commissione Pajno accerto immaginato soluzioni interessanti concertate a livello nazionale regionale per evitare il cosiddetto doppio binario del
Durata indefinita
Nella quale nel primo anno
Resta in piedi il meccanismo concertativo fin qui applicato mente dopo il trentuno dicembre due mila uno
Diverrà alvei del trasferimento delle risorse del tutto arbiter trasferimento delle risorse la Regione
Soprattutto la Regione inadempiente la Regione che non avrà adempiuto diventerà a partire dal primo gennaio del due mila due del tutto arbitra delle decisioni sul trasferimento delle risorse
Relative a funzioni nelle materie del centodiciassette
Ultima osservazione sul piano risorse per dire che nel complesso delle risorse attribuite con il DPCM agli enti locali
Ecco si osserva che la consistenza e piuttosto limitata rispetto a quanto va direttamente alle Regioni
Diciamo che siamo sotto un quinto complessivamente che riguarda per lo più le Province piuttosto che i comuni dei circa dieci mila miliardi che a regime dovrebbero contrassegnare la dislocazione sistema delle autonomie di risorse finanziarie
Comunque
In sintesi si può aggiungere che la allocazione o la riallocazione delle competenze agli enti locali appare alla data odierna tutt'altro che assestato
Perché e oggettivamente in fieri
Il processo di conferimento di funzioni sia ex centododici che se articolo tre della centoquarantadue ed è un processo
Sulla cui durata è difficile fare previsione
E questo non solo per le Regioni inadempienti ma anche per le regioni virtuose per così dire che sono pochissime in verità di quelle che hanno provveduto solo alcune hanno dato
Il via a un sistema organico di riparto delle funzioni tra Regioni ed enti locali
Dunque ampie l'esigenza di completamento regionale del riparto sia nelle materie del centodiciassette che nelle materie extra centodiciassette soprattutto nelle prime ovviamente
Ed è questo riparto che deve chiarire definitivamente per così dire le competenze dei vari livelli di autonomia subregionale con conseguente trasferimento o modifica delle risorse finanziarie umane attribuite magari alla fine anche con la redazione di un testo unico che sintetizzi
Il quadro delle comporta delle competenze nell'ambito di ciascuna regione delineate dal sistema degli interventi relativi alle funzioni locali
Inoltre appare del tutto risolta la questione dell'aggregazione dei piccoli comuni ai fini dell'esercizio delle funzioni
E da questo punto di vista non si può che apprezzare per così dire la soluzione transitoria della finanziaria due mila uno che affidato
Le funzioni di per sé destinate ai comuni associati alle Province
Con un'assoluzione che è abbinata anche a una funzione per così dire di promozione dell'aggregazione che le stesse Province dovrebbero svolgere che dovrebbe comunque stimolare i Comuni
Ad accelerare questo processo insieme alle regioni
In definitiva alto e il tasso mi pare di accentramento regionale con una persistente visione gerarchica nei rapporti tra Regione ed enti locali anche in ordine alle procedure di raccordo
Con un quadro di funzioni decentrate che per ora
Tende a valorizzare soprattutto la Provincia in questo senso confermando l'utilità della nuova Provincia anzi vorrei dire l'essenzialità della Provincia soprattutto ai fini di un effettivo decentramento della regione
In particolare la provincia è coinvolta in modo abbastanza significativo nel decentramento di funzioni in materia di viabilità e trasporti inquinamento gestione dei rifiuti risorse idriche difesa del suolo
Per chiudere su questo bilancio
Consentitemi un accenno a un nodo che continua a considerare assolutamente non trascurabile
E che riguarda la posizione degli enti locali nelle regioni speciali
Gli enti locali nell'ambito delle regioni speciali com'è noto dopo la legge uno del novantatré sono diventati per consentire assoggettati in toto alle decisioni regionali
La regione è padrone in qualche modo è padrona dell'ordinamento dei comuni e delle Province
Ed è noto come le regioni speciali abbiano a vario titolo manifestato una forte propensione all'accentramento
Con forti tensioni anche nei rapporti col sistema delle otto
Ciò premesso appare del tutto chiaro come questo doppio binario regioni ordinarie regioni speciali
Forse sempre più ingiustificato anzi a mio avviso sempre più ingiustificato soprattutto sul piano dei privilegi finanziari di cui godranno regioni speciali
Questo doppio binario rischia di essere un freno anche per il federalismo amministrativo viste le difficoltà procedurali delle rincorse che come è già stato ricordato debbono anche fare i conti con le commissioni paritetiche con una serie di difficoltà
Che per il momento solo la Sardegna pare avere affrontato con qualche decisione
Il rischio è che per lungo tempo il nostro sistema conviva con due amministrazioni contestualmente
Come esito della riforma
Avviata con la legge cinquantanove
Quello il sistema delle regioni speciali e sistema delle regioni ordinarie e comunque senza alcuna garanzia
Per Comuni e Province di queste regioni speciali
Che non contano tra l'altro della possibilità
Di fruire del potere sostitutivo riconosciuto al governo per le Regioni ordinarie inadempienti
E allora per concludere nei tempi previsti
Qualche battuta sui principali punti aperti al di là di queste code
Non trascurabili e a cui ho fatto poc'anzi riferimento
In effetti la compiuta realizzazione del federalismo amministrativo a livello delle autonomie locali
è legata anche a due ulteriori passaggi a vario titolo essenziali
Che contribuiscono a sottolineare necessario carattere processuale di una riforma così impegnativa come quella avviata dal cinquantanove
Mi riferisco da un lato all'autoriforma locale dall'altro
All'autoriforma regionale
L'autoriforma locale
Significa che ciascun comune ciascuna provincia deve attrezzarsi
Per poter gestire i nuovi compiti
Modernizzando l'amministrazione di riferimento
Da questo punto di vista essenziale l'autonomia normativa delegificante che è stata prevista e che fatta salva anche dalla recente legge trecentoquaranta del due mila sulla delegificazione e semplificazione
Certo questa autoriforma
Di ciascun Comune di ciascuna provincia consta tutti con adeguamenti statutari e regolamentari è condizionata da vari fattori esterni ad esempio dalla rigidità dei sistemi retributivi per il personale degli enti locali
Anche se oggi sono minori che in passato oppure dalla carenza di rifiuti
Di talune riforme che sono legate strettamente al ruolo degli enti locali pensiamo alla mancanza della riforma sui servizi pubblici locali quanto può pesare da questo punto di vista oppure anche dalla fluidità della questione dei controlli esterni nei confronti delle Autonomie
Ma comunque vi sono sicuramente spazi di flessibilità e di possibile differenziazione organizzativa da esplorare da parte dei Comuni delle Province anche sul versante della ricerca di modelli di controllo interno per misurare le performances e per garantire quindi il risultato
Nell'amministrazione locale
Comunque ciascun Comune Provincia
Non dovrebbe aspettare le riforme che mancano magari rivendicando nere ma dovrebbe iniziare finalmente a praticare l'autonomia
Anche individuando eventualmente spazi per funzioni libere da questo punto di vista un riferimento storico a Paolo Sarpi il Veneto mi pare che sia dopo dico laddove appunto richiamava questa funzione dell'autonomia praticata e non meramente rivendicata
Infine l'auto l'autoriforma delle regioni che significa essenzialmente com'è noto riforma degli statuti in base alla legge costituzionale uno del novantanove
Per ridefinire il proprio modello organizzativo oltre che la propria forma di governo e da questo punto di vista è evidente l'alternativa che può esservi tra una concezione Regional centra il cavo policentrica del sistema regionale
Se cioè si andrà verso apparati regionali
Sono assorbenti e magari addirittura dotati di organi periferici come avviene in alcune regioni oppure se si imboccherà la strada di una valorizzazione sostanziale degli enti locali sul piano soprattutto operativo
Nell'ambito di un sistema regionale di autonomia e che i servi alla Regione essenzialmente il compito legislativo programmatorio di coordinamento oltre che di gestione di alcune poche vorrei dire funzioni unitarie indivisi
Però sostanzialmente concluso volevo solo aggiungere che vi è poi naturalmente
Per stare al tema delle Autonomie locali la questione della riforma costituzionale anzitutto del titolo quinto che dovrebbe stabilizzare sostenere e rafforzare questo processo di sulla via italiana al federalismo
Questo è un capitolo che fuoriesce ovviamente dal compito che mi era stato affidato
Mi limito a sottolineare rinviando eventualmente Impregilo volesse un incontro pomeridiano in questo stesso palazzo dedicato a questo argomento
Alla essenzialità della riforma del Titolo quinto al di là di vari limiti ai fini della riforma degli statuti regionali riguardanti i rapporti con gli enti locali ad esempio in materia di controlli in materia di conferenze di rapporti paritari
La conclusione con una battuta mi sembra che possa essere questa che la riforma è certamente un processo che ha percorso tappe importanti ma non è ancora conclusa
Ammesso che vi possano essere una conclusione di una riforma di questo genere
Per rafforzare il processo riformatore va radicata e consolidata la cultura dell'autonomia come cultura della responsabilità e quindi vi è un'esigenza
Soprattutto vorrei dire di metodi concertativi parità con un clima del quarto sia a livello nazionale che regionale
E la necessità di un forte impegno sul territorio la formazione degli amministratori e del personale ad esempio del personale trasferito un problema aggiuntivo che si pone vi è comunque la necessità di un sostegno da tante di stato e regioni nei confronti delle Autonomie locali senza ripensamenti della linea riformatrice
Con misure operative adeguate che effettivamente diano il senso del nuovo orizzonte in cui le autonomie locali sono collocate
Da questo punto di vista penso ad esempio anche all'amministrazione periferica dello Stato al ruolo degli uffici territoriali di governo dovrebbe diventa effettivamente decisivo tra un sistema di dialogo diverso tra Stato assist
Grazie professor De Martin io passerei la parola desse rappresentanti del Governo che ringrazio per la loro presenza
Direi sense loro sono d'accordo di cominciare con il ministro del Tesoro
Per una verrebbe valutazione sugli aspetti finanziari di tutta questa operazione che stiamo facendo grosso modo i dati sono emersi no insomma ci troviamo di fronte a un circa trentadue mila miliardi di risorse finanziarie dislocate attraversi DPCM sette mila miliardi circa stanziate con la Finanziaria in parte saranno dirottati verso Poste del federalismo fiscale in parte viceversa resteranno re almeno per le risorse una tantum come poste di Bilancio ad hoc
Chi vuole
Ma io ho
Non non
Non mi posso o non posso essere considerato un addetto ai lavori nell'ambito un convegno essenzialmente giuridico quindi
Io posso dire poche cose sintetiche sul tre aspetti che mi hanno interessato questa vicenda molto importante è stata messa in moto in questi anni
Tre aspetti riguardo dall'atto
O a le imposte dall'alto appunto questa meccanismo rito effrazione di trasferimento della speso in relazione in relazione al trasferimento di compiti
E dall'altro ancora che fosse la cosa più interessante di tutte perché almeno di battute conosciuta e come si è inserito in questo idea di decentramento come me parte effettivamente rilevante il la nuova programmazione territoriali perché il complesso delle cose che
Penso consapevolmente essenzialmente sono state fatte in questa legislatura e si articola su questi tre tre livelli però ecco questa
Strategia di disegno o del governo poi non sempre arrivano a consapevolezza piena da parte sia del forze politiche dell'opinione pubblica perché penso al processo e chiaramente ancora in corso dovrà essere completato quindi non è sostanza cosa abbiamo fatto abbiamo creato con una la riforma fiscale le premesse per avere un a un federalismo o economico finanziario effettivo
Cioè l'idea l'idea era quella del tutto ovvio di ovvia di aveva ogni livello di governo delle risorse c'è
E quindi l'obiettivo o doveva essere almeno nel caso dei ministri economici Eva quello di creare le condizioni per cui gli enti decentrati non potessero più sfuggire lo vincoli di bilancio
Naturalmente gli enti decentrati interpretavano tutta questa riforma in senso opposto cioè con uno dei più risorse a spese dello Stato centrale e nel gli equilibri finali insomma sono sono Cova Ancova ambigui quindi noi cosa abbiamo fatto aveva dato a ogni livello di governo imposte autonoma
Attiva tutti i livelli c'è almeno un importo autonoma Dori che gli abbiamo dato compartecipazione certi tributi radiali in particolare
Al all'IVA le le imposte di fabbricazione gli oli minerali per le regioni imposta patrimoniale e porta sul reddito ai ai comuni
In un'imposta sui trasferimenti o mobili Stiffi alle alle Province
E dove dove c'è sovranità sovranità piena punto suo su alcuni cespiti e e possibilità di intervenire sulle aliquote o o di acquisire quote di gettito sua questo o modello di federalismo fiscale
E molto avanzato cioè ebbe un modello che si colloca a metà strada
Tra modello americano dove gli stati municipalità contea non autonomia positiva
Effettiva con imposte proprie che poi realtà si traducono insomma imposte alle imposte riposte federale per ovvi motivi
Di semplicità ma questo avviene nei fatti non avviene di diritto e invece il modello tedesco dove c'è esclusivamente una compartecipazione al gettito di tributi erariali a parte del Land
E quindi autonomia autonomia tributaria è pressoché inesistente se non per le piccole imposte e questo è un è una cosa io continuo a ripetere darci casa sei sette anni e quando ci occupiamo queste di queste cose ma
Ecco quelli che
Dicono di essere iper federalisti a cominciare da allora dall'opposizione
Io ignorano queste emotivo quale motivo molto semplice che è l'obiettivo che lo hanno in mente non è quello di dare autonomia impositiva responsabilità
Ai governi regionali ma quello di cercare di prendersi quote del gettito complessivo maggiori e proporzionate alla reddito prodotto in loco e quindi e quindi alle differenze
E evitare quindi il problema della perequazione tra nord e sud sono detto in modo esplicito e si tratta si tratta essenzialmente essenzialmente questo comunque noi abbiamo fatto questo modello ha queste caratteristiche è un modello poi modulare nel senso che a seconda delle dei compiti che venissero trasferiti dal centro alla periferia questo modello può facilmente un'estrema facilità essa adeguato questa è la caratteristica del del primo aspetto che parte integrante dell'atto tant'è che poi anche questi trasferimenti di risorse agli enti N decentrate in base al al federalismo amministrativo poi sarà finanziata con una variazione di queste
Compartecipazione quindi quindi il modello modello modulare funzione per quanto riguarda appunto invece la questione specifica della ma trasferimento di compiti e funzioni alle alle regioni
E questo mi mi pare sostanzialmente ha seguito la stessa logica di precedenti esperienze settantadue settantasette mille novecentosettantadue settantasette cioè quello no una logica abbastanza semplice si dividono i compiti che vengono trasferiti si valuta qual era il costo per lo Stato
Si ritrovi ripartisce questo costo otto e gli enti e quindi queste funzioni vengono dei attribuite in relazione essenzialmente alla spesa storica e quindi si trasferiscono le le funzioni corrispondente e possibile si vede anche quale può essere una una regola di crescita le spese nel tempo
Questo è probabilmente l'unico modo per procedere
Però è chiaro che questo va bene per la fase iniziale perché poi la realtà è che e che
Da questa ripartizione spesso dato che si c'è una storia dietro quello che ha foglie che la ripartizione delle risorse non è sette
Eccessivamente adeguata né alle funzioni né a quello che le regioni destinatarie
Vorrebbero perché c'è tutto tra un po'il meccanismo di revisione appunto del del passato e questo non è percepito
Ma il presente Parlamento questa consapevolezza non c'è assolutamente cioè se si fa il federalismo e si va verso un modello quindi
Di sussidiarietà basato sulla responsabilità diciamo a specifica di qualsiasi di ogni leader livello ebbe che
Vengono fuori anche le le differenze le diseguaglianze cioè il per il problema è il gestire il livello ottimale di Desigual gli ANSA ha compatibile con un sistema federale questo è è è il punto e su questo
Non ci siamo ancora perché non c'è la consapevolezza quello che è accaduto poi subito dopo che cos'è e da un lato che uno ha visto questo a livello della formazione del bilancio che i ministeri
Non è una fatto contenti rivedersi sfilare dai bilanci quote di spesa e quindi si battevano selvaggiamente per mantenere stanziamenti a fare le stesse cose non dovranno più fare che non lo farà ho e questo è molto difficile esiste un problema dall'altra parte c'era il Parlamento che appena aveva un problema su un materia decentrata
Tra interveniva per rileggi picchiare Luís a livello centrale quindi sul bilancio dello dello Stato
E e e che quindi quindi è evidente che da questo meccanismo una fase transitoria quello che è venuto fuori è una qualche pressione sulla spesa
Egli e quindi io il il limite che io vedo in questa cosa qui abbiamo provato a mettere
Un argine nella nella legge finanziaria e che
Noi dobbiamo venti trenta i vincoli di bilancio
Ho effettivamente bandi come si dice
In altra lingua cioè stringenti obbligatori per cui ognuno c'ha suo bilancio cioè sospese c'è la sua responsabilità non c'è più che di lista cosa che invece ad esempio continua a essere esistere totalmente sulla spesa sanitaria meccanica far spesa sanitaria da quello sono riuscito a capire perché quando ho chiesto non era chiaro neanche agli addetti ai lavori che abbiamo fatto apposite indagine prevede come funziona e e e il seguente che le altre spendo
Come i per sostanzialmente dopodiché alla fine l'hanno fanno un conto una dizione a trasmettono alla Regione
Anzi per loro Raffo pare che la somma faccio una Regione comunque regioni prendono questi numeri e l'Imam dono al ministero dalla sanità
Del quale ministero della Sanità in tensione in una regione di mandarli citato
E le stalle pubblica quella spesa pubblica certificata e è il tesoro paga a piè di lista
Con questo è il meccanismo
Ora dietro ci sono ovviamente tutte le questioni relative alla tutela salute in diminuzione cane rimane col federalismo fiscale di anni prima no quest'anno io ho messo sono riuscito dal ci abbiamo provato veramente tutti quattro i quattro cinque anni di legislatura quest'anno dato che la chiave nel regione almeno ha avuto un ciclo elettorale preoccupante il Parlamento en c'ha fatto fa più o meno
è stato stabilito che se uno sfondavano dopo di aumentare le tasse però il problema
Non fosco non è sufficiente probabilmente noi dobbiamo arrivava un meccanismo un sistema in cui tutte le risorse trasferimenti compartecipazioni eccetera vengono simultaneamente considerare che e dopodiché si fa un bilancio o in cui si tiene conto punto il bilancio delle regioni diritti del pareggio tenete presente poi cerco un lavoro molto grosso da fare che riguarda non solo gli enti decentrati ma tutti gli enti distesa
Che poi vanno a finire nel bilancio del Pubblica amministrazione di standardizzazione dei bilanci dei sistemi contabili
E poi di collegamento telematico del sistema informativo perché l'altro dato è che non sappiamo tutto sul bilancio dello Stato presenta lo sappiamo da tempo che nella disavanzo o indebitamento del settore statale è uno virgola due percento del PIL però ancora non sappiamo o che cosa ci terrà dalla dal gli enti decentrati quando l'Istat farà i conti esercita le monete
Negli obiettivi
A oppure no sopra Edipo succede tutti alcuni anni viene fuori che il contributo di questi inchieste ENI è positivo qualche altro viene fuori fuori e negativo
Però non c'è nessuna monitoraggio allora so tutto ossessiva a un sistema decentrato
Questo diventa una questione PD dirimente
E su questo ci vuole una forte collaborazione gli enti decentrati che finora non c'è stata perché AN processo di questi anni c'era ha tutto da guadagnare no a livello a livello di rapporti fra c'è stato e Governo viceversa io sono abbastanza penso possiamo essere pertanto su differenti per
Gli affetti del decentramento amministrativo politico delle varie Couto leggi Bassanini e eccetera sulla sulla programmazione sulla nuova programmazione dove essenzialmente ma tenute il modello è stato quello di formale farla finita eliminano tutta una serie di vecchi enti che non aveva più nulla
Data quindi e quindi andare verso un sistema
Di
Decentramento e di dialogo continua coinvolgimento del allo Stato centrale con otto gli enti decentrati comuni regioni
In in modo in modo da aveva
Una una un meccanismo di programmazione più credibile più o più o diciamo efficiente e questo da in questo punto cioè c'è un'evoluzione tutti gli anni Novanta dobbiamo riconoscere però c'è una forte accelerazione a partire dal novantacinque
Ma in poi con i vari programmi di patti territoriali nazionali e comunitarie intanto che ama urbani valorizzazione centri storici
Te e studi di fattibilità per valutazione poi progetti integrati
E poi i programmi integrati che amichevole territoriali attivati con il programma di sviluppo il Mezzogiorno
E e qui c'è un complesso meccanismo di rapporti tra centro e periferia dove si check essenzialmente di sollecitare nord
Spinte repulsione autonome no sentenze dello che alle con
Poi un raccordo e un sostegno da parte Porter monitoraggio da parte del delle autorità centrali e quindi lo sforzo che sta funzionando in questo perché venisse anche questo capitolo hanno stante anche qui tante scetticismo ironia non siamo fatti in questi anni che maniche meccanismo molto complesso può anche essere semplificato però sta funzionando e lo l'obiettivo era era quello di stimolare capacità imprenditoriale
E
Autonome di iniziativa in loco e le cose che che si vedono sono
Estremamente interessanti sul piano sul piano loro sociologico e cominciano a esserci riscontri anche sul sul piano o sul piano economico di e del
Degli affetti ora non è possibile anni abbiamo investito in questa operazione
Circa novanta mila miliardi di cui tre quarti sono hanno date alle Regioni ci sono meccanismi premiali che ci dicono anche di stimolare la concorrenza tra Regioni enti modo Davide risultati
Migliori e io la netta sensazione che noi del dal Mezzogiorno avremo delle sorprese positive né prossime nei prossimi anni
Quando ha avverranno ricordiamoci che appunto sono dovute essenzialmente alle cose faticosamente abbiamo messo io e in piedi in questo in questa legislatura
Anna quindi per concludere io penso che
Noi stiamo cambiando il modo in funzione del nostro Stato
L'abbiamo fatto a Costituzione vigente si poteva fare
E e lo abbiamo fatto anche abbastanza
Razionalmente
E dobbiamo anche alcova cambia la la mentalità del dell'amministrazione
A e quindi tutta la catena fino acqua singoli singoli membri del Parlamento perché questo venga acquisito
Non è un meccanismo ancora oliato a regime
E bisogna
Esistere molto molto attenti agli equilibri di bilancio
Perché e chiaro che quanto almeno a cent'è il meccanismo
Di di Spesal previo tanto il maggior possono essere e i rischi se non non si hanno anche ad essi ai diversi livelli degli obblighi stringenti e quindi
Grazie ministro Visco il ministro Bassanini
O non credo di dover fare una interruzione per il caffè perché abbiamo parecchi iscritti a parlare all'una bisognerà concludere naturalmente fuori c'è un un piccolo rinfresco chi vuole ovviamente nel punto fluire
Ministro Bersani momento buono e adesso andate adesso il momento migliore
E di ivi ha inizio sono esattamente le conclusioni dell'intervento del ministro del tesoro
Mi piace dirlo perché io credo che quando si farà la storia di quarta di di di questi anni
Un rapporto che è sempre stato fortissimo
Tra a il tesoro la Presidenza del Consiglio e la funzione pubblica rappresentato realmente
Lasse su cui si sia costruito un percorso molto difficile molto duro
Con molte resistenze con molte difficoltà giustamente Visco diceva poco fa che resta da fare una rivoluzione culturale la rivoluzione culturale non si fa in un giorno
Cambiare una mentalità burocratica e legalistico
Nella mentalità di amministrazioni che si misurano sulla qualità dei servizi e delle prestazioni e cosa che abbiamo cominciato a fare
Ma che non si realizza non si poteva realizzare nell'arco di una legislatura però è vero che la cambiamento del nostro Stato è cominciato è stato avviato e mi ha fatto piacere
Che lo dicesse prima di me il ministro del tesoro perché in questi anni
Chi ha avuto la responsabilità della funzione pubblica deve dire che ha sempre trovato nei ministri del Tesoro
Ciampi Amato Visco una collaborazione ed una intesa fortissimo non solo nel temere i cordoni stretti i cordoni della borsa come è giusto eccome un ministro del tesoro deve fare e i risultati si vedono con gli effetti del risanamento finanziario
Ma anche selettivamente in modo mirato nell'allentare lì quando era necessaria vi posso dire per farvi un esempio che qualche minuto fa
Anzi credo che non sia ancora finito è stato firmato il contratto dei dirigenti dello Stato
Partono Bonanno non vi posso ancora dire se l'hanno firmato il cento per cento delle organizzazioni sindacali rappresentative perché la firma era in corso ma la telefonata che ho fatto un minuto fa mi diceva che firmavano sicuramente almeno l'ottanta per cento quelle che rappresentano almeno l'ottanta per cento
Dei dirigenti dei dirigenti poi sapete l'aria uno non è solo i ministeri sono università ricerca Enti pubblici enti pubblici economici
Quest'anno il Governo e il Parlamento hanno deciso di mettere a disposizione
Per le retribuzioni dei dirigenti
Sia contrattualizzati che non contrattualizzati un pacchetto di risorse aggiuntive
Che consente di cominciare a retribuire in maniera significativa
La responsabilità la professionalità e i risultati e il risultato
Questua naturalmente reso molto più facile la conclusione dell'iter di un contratto atteso da tempo ma questo era anche io sono grato al ministro del Tesoro per avere
Favorito e anzi in qualche modo addirittura promosso questa scelta qui centottantatré miliardi che stanno in finanziaria
Pere i circa quindici mila dirigenti tra carriera prefettizia carriera diplomatica carriera militare e dirigenti di prima e seconda fascia de i ministeri e degli enti pubblici quei centottantatré miliardi consentono per la prima volta ma in coerenza in sintonia
Con le scelte che abbiamo insieme fatto nell'ambito della riforma di mettere sul tavolo
Un pacchetto di risorse che in media si aggira intorno agli ottanta novanta milioni per dirigente generale o equiparato
In media e che non devono essere affatto attribuiti a pioggia ma devono essere e così è previsto
A attribuiti interrelazione alle responsabilità e ai risultati avvicinando non solo una struttura del sistema retributivo dei dirigenti ma avvicinando anche le quantità
Retributive
A quelle propri dei settori privati sotto cui su questo secondo profilo non siamo ancora a livelli competitivi col privato ma si è fatto un consistente passo avanti in quella direzione chiudo questa parentesi iniziale però che mi sembrava giusta e doverosa per fare qualche rapidissima considerazione abbiamo avuto delle relazioni molto ampie e molto puntuali e non vorrei tornare sui i temi generali di una valutazione di questo pezzo peraltro fu andamentale di riforme che è va ormai sotto il nome tecnicamente del tutto improprio di federalismo amministrativo
Giustamente Magna albo ha osservato che non si tratta ancora di federalismo
Io dissento da lui nella valutazione della legge in corso di esame in Parlamento a mio avviso quella legge di riforma costituzionale introduce in Italia una delle varianti del della forma di Stato federale conosciute nel nel mondo del del forma di Stato federale
Certamente non potevamo a Costituzione invariata nell'ambito della legge cinquantanove
Trasformare la struttura del nostro sistema istituzionale struttura federale e tuttavia e tuttavia
Se passerà la legge costituzionale
O in alternativa se la prossima legislatura farà una riforma in senso federale non si potrà non constatare quello che da anni insieme stiamo dicendo e cioè che la vera in questa legislatura ha realizzato due importantissime riforme in questo settore l'approvazione della legge sul federalismo fiscale
Che Visco che Visco illustrava poco fa in alcune sue linee portanti federalismo fiscale
E il federalismo amministrativo consentirai in un domani
Di attuare o di implementare la riforma costituzionale della Della nostro sistema start depura costituzionale in senso federale molto ma molto più rapidamente di quanto non sarebbe altrimenti avvenuto se avessimo dovuto seguire un percorso apparentemente più logico
Di approvazione della riforma costituzionale e poi successivamente
Di tutto il Complesso dei provvedimenti leggi che identificavano poteri e compiti funzioni e risorse personali
Gran parte di questo lavoro è stato fatto così come abbiamo ormai già lo schema di un sistema fischi di un sistema finanziario
In linea con un modello con un modello federale quindi non domani
Io spero in un domani molto prossimo se passerà la legge all'esame del Parlamento in un domani l'attuazione della riforma costituzionale in senso federale sarà cosa molto rapida grazie al lavoro che si è fatto
Seconda riflessione che vorrei sottoporvi
Questa per la verità e e è stata già anticipata nelle relazioni io penso che non abbiamo abbastanza riflettuto su questo fatto molto rilevante vedo qui Susta che Ria
Il fatto che nella Conferenza unificata dove sono rappresentati tutti i presidenti delle Regioni ed una eletta rappresentanza
Dei sindaci dei presidenti di provincia un rappresentante della Unione delle Comunità montane
Diversissimo rientra mento politico come è giusto che sia che coprono tutto l'arco delle posizione politiche da Rifondazione Comunista Alleanza nazionale afgano il fatto che questa conferenza abbia magari in alcuni casi dopo un travagliato lavoro preparatorio ai tavoli tecnici ma abbia sempre approvato senza dissensi
Quindi diciamo giuridicamente all'unanimità
Tutti i provvedimenti
I cinque decreti legislativi espresso parere favorevole il cinque decreti legislativi e poi ai novantasette decreti del Presidente del Consiglio dei ministri
Che hanno identificato in concreto
Nell'ambito dei principi e criteri della legge cinquantanove
Compiti funzioni poteri risorse risorse umane patrimoniali finanziarie
Da devolvere da conferire alle regioni e agli enti locali il fatto che questo sia avvenuto
Non era affatto quello scontato
Non è affatto scontato tra l'altro non era neppure una condizione prevista dalla cinquantanove la cinquantanove diceva
Bisogna cercare l'intesa se non si fa aggiunge il governo si assume le sue responsabilità e motivatamente decidendo abbiamo sempre trovato l'intesa cento due diversi provvedimenti
Vuol dire qualcosa intanto vuol dire che c'è stato senso di responsabilità da parte di tutti
Di tutti intendo sotto il profilo politico maggioranza opposizione
Si è privilegiato un approccio istituzionale responsabile e costruttivo ristretto
Si sono lasciate diciamo le le la propaganda politica e elettorale fuori dalla porta poi farà da rapportabili emergeva ovviamente come è giusto come è naturale
Ma dentro si è privilegiato la responsabilità istituzionale quello che anche la nostra Costituzione del principio di leale cooperazione
Seconda cosa vuol dire che si è fatto complessivamente un buon lavoro qualche volta difficile ricordiamo qualche volta si è arrivati in zona Cesarini
Ma e su questo tornerò tra l'aumento sapete qual è stato il momento più difficile Sandro Pajno lo potrà forse raccontare più nel dettaglio il momento più difficile non è stata
La decisione sulla spartizione del mantello
Delle risorse dei Poteri tra amministrazioni dello Stato e da una parte regioni enti locali dall'altro il momento più difficile sui ha rischiato di saltare l'operazione è stato il momento della divisione tra le regioni e gli enti locali
Lui si è arrivati per alcune regioni sulla soglia di una rottura drammatica e il governo ha dovuto fare da arbitro cercando e anche lì non c'entravano le gli operai le diciamo le le divisioni politiche era
Bene io penso che noi si debba rivendicare
Io lo faccio ma non a nome del governo lo faccio a nome di tutti gli attori istituzionali che appunto hanno diverso i colori appartenenze politiche si debba rivendicare questo lavoro
Che è stato importante poi ha i suoi punti critici alcuni soldati messi in rilievo dalle relazioni Martin de attori altri dal ministro del Tesoro ci sono punti critici era inevitabile che ci presto ci fossero punti critici non operazione di questo genere è inevitabile anche che si debbano fare aggiustamenti
Inevitabile
Però il fatto già il fatto
Che si sia su tutto questo complesso
Di misure di provvedimenti che delineano la nuova architettura della distribuzione dei compiti e delle funzioni del nostro Paese più in sintonia con il principio di sussidiarietà
Il fatto che ci sia ci si è arrivati sulla base di un'intesa di tutti di tutti gli attori io penso che sia una cosa che resta scritta tra le cose estremamente positive
Di questi di questi anni
Terza riflessione nel merito avete sentito dati cifre è un primo pezzo del bilancio della riforma che questa mattina qui è stato delineato
Dico subito che bisognerà farne altri stiamo preparando i dati e le cifre del project
E qualche centinaio di leggi decreti legislativi e regolarmente
Ma non vi anticipo le cifre perché in questo momento sarà ancora impreciso sospette abrogate qualche migliaio
Di leggi decreti legislativi e regolamenti
è un bilancio che faremo prossimamente in un altro convegno di questo genere
E quindi il saldo checché se ne dica è largamente positivo anche se sulla strada della semplificazione del nostro sistema normativo c'è ancora moltissimo percorso da fare moltissimo per però però però ci siamo attrezzati
Ci siamo attrezzati
Con il nucleo per la semplificazione con l'analisi dell'impatto della regolazione si è concluso la scorsa settimana il primo corso di formazione utilizzando la la il la il centro in centro della Banca d'Italia di Perugia il primo corso di formazione per funzionari degli uffici legislativi per l'analisi dell'impatto della regolazione
Alcun funziona a pieno ritmo non solo nucleo anche l'Osservatorio per la semplificazione che consente alle parti sociali alle regioni e agli enti locali
Di monitorare il processo di semplificazione di dare imputi idee proposte critiche al governo per proseguire sul processo di sempre vite azione
Quindi risultati anche qui si cominciano si cominciano va bene
In questo pezzo che appunto il capo primo
Io penso che oltre ai dati che qui sono stati sciorinati analizzati
Occorre tener conto anche di alcuni aspetti qualitativi ci sono poteri e funzioni che non comportano il trasferimento né di un funzionario né di una lira
Ma chi sono fondamentali
Regione e Comune di Milano hanno avuto i poteri sulla Fiera di Milano
Che erano del presidente del Consiglio e del ministro dell'industria
Non si è trasferito una lira
è un'unità di personale
Però chiedete
A Milano che cosa vuol dire aver consegnato alle istituzioni
Sul territorio il potere di commissariare la Fiera di Milano e di designare i commissari
Non voglio dire altro
La stessa cosa vale per le fiere di Bari e di Verona naturalmente
Questi Poteri non stanno in quelle cifre
Lo stanno in quelle cifre però sono molto significativi pensate che cosa vuol dire per la prima volta aver cominciato ad attribuire Poteri significativi
Agli enti locali alle regioni in materia di industria e di lavoro tutti noi sappiamo quando entrava in crisi un'azienda la prima cosa che facevano imprenditori e sindacati ad andare dal sindaco
Lo sapevamo ma se non ha potere
Andavano dalla Regione in materia di industrie di lavoro anche la regione non aveva poteri e poi si potevano fare solo i tramiti con i ministeri
Oggi processo di trasferimento in parte attuato in parte in corso questi poteri vanno alle Regioni Province e Comuni
è
E quindi come dire anche qui
Sì a quel principio di sussidiarietà
E si e si accorcia il percorso delle responsabilità
Perché il fatto che i cittadini si rivolgono al sindaco è il segno che
Almeno nella gran parte dei casi poi è chiaro che se la crisi riguarda la FIAT
Il discorso può essere diverso almeno la maggior parte dei casi i cittadini sentono l'amministrazione locale l'autorità locale come il vero interlocutore
Quindi anche qui
A anche il trasferimento di questi poteri si cifra
E in termini ridotti sopra tutto come unità di personale come quattrini sta dentro in quelle cifre che sono state date ma comunità di personale si cifra in termini ridotti
Però è significativo
Noi con questa riforma abbiamo cambiato la Provincia
Mi pare la il presidente richiama non c'è dubbio che la provincia italiana è totalmente diversa sta diventando totalmente diverso da quello che era era un ente sostanzialmente marginale con competenze marginali
Oggi la forza delle cose perché nessuno l'aveva l'aveva aveva stabilito in maniera chiaro si era detto applichiamo il principio di sussidiarietà gli altri principi scritti nella cinquantanove dopo di che
Governo Regioni ed enti locali in questo processo di confronto e gli stessi legislatori regionali nel fare le leggi di delega hanno dovuto scoprire che c'erano una serie di compiti e di funzioni
Che ottima realmente non potevano che essere collocati a quelli a quel livello Provincia e per altre cose camere di commercio che sono pure istituzioni territoriali provinciali
Ormai gli enti clienti di auto governo delle categorie economiche e produttive beh questo è un altro punto importante chi ha seguito questo processo in ragione si rende adesso conto che la tesi di chi diceva sopprimiamo le Province non se ne parli più erano attesi superficiale
è una tesi superficiale a meno di non pensare a un sistema in cui la Regione sì
A Sissi
Si allargava cresceva come come certe in rosso certe gran no e e e io come come ahimè certi fenomeni cancerogene diventando una enorme macchina burocratica
Per gestire da Mila no ciò che si fa a Sondrio
A tre ore di macchina di distanze forse peggio di treno
Quindi
Ultimo esempio che vorrei fare un esempio in itinere
Lo sportello unico
Lo sportello unico in questi dati non risulta non risolta
Anche se dovremmo aggiungere a questi dati quanto meno i cento e rotti miliardi che il ministero del Tesoro
E la funzione pubblica hanno messo adesso nel recente piano per la fornitura i Comuni che presentano dei progetti di sportelli unici chiavi in mano cioè finanziamenti dei progetti del Comune l'avevamo almeno metterci quelli veri che sono però lo sportello unico sono un insieme
Di Poteri
Di decisione amministrativa importantissimi che vengono concentrati su comune
In molti casi con una stretta cooperazione con le province e con le Camere e con le Camere di commercio che anche qui non si non si non si quantificano in termini di personale e di risorse
Ma che
Significano che ormai una serie di poteri e di competenze delle amministrazioni dello Stato
E delle amministrazioni regionali
In materia di localizzazione realizzazione ampiamente messi in esercizio di impianti produttivi spetta a noi l'ente locale nei confronti dei quali queste amministrazione o queste strutture hanno una funzione di collaborazioni una funzione ausiliaria
Perché come il re il recentissimo Regolamento correttivo sullo sportello unico ha definitivamente chiarito
Sono titolari di un'attività istruttoria in quanto richiesta dallo sportello unico
In quanto richiesto dallo sportello unico e al servizio dello sportello
Naturalmente qui ci sono problemi di implementazione
Gli sportelli unici sono ancora credo che in questi giorni stiamo superando il cinquanta per cento dei Comuni dotati di sportello unico in questi giorni
Ma in questo cinquanta per cento
Non più della metà dei dono sportelli unici che funzionano a pieno ritmo
Dove funzionano a pieno ritmo i risultati sono clamorosi
Provate a parlare con di artigiani di Palermo dove lo sportello unico in un anno e mezzo
A evaso più di dieci mila procedimenti di dico Palermo apre così evitiamo di citare come al solito Mantova non so Bologna no ecco ai vaso più di dieci mila pratiche di autorizzazione
Per impianti produttivi e nuove attività produttive
Con tempi medi inferiori ai cinquanta giorni sottolineo che nell'indagine di Federchimica di cinque anni fa ai tempi medi si situano tra due e cinque anni
Allora tra due e cinque anni e cinquanta giorni come si vede siamo fortissima accelerazione
Quarta riflessione io mi avvio alle conclusioni
Ci sono dei rischi
Ci sono dei rischi bisogna dirlo con chiarezza
Sono stati sottolineati nelle relazioni nell'intervento del ministro Visco alcune di queste alcuni di questi punti critici
Vi sono ancora i rischi di colpi di coda
In vista del Tesoro diceva giustamente che ovviamente i ministri ma non solo i ministri che anche le commissioni parlamentari anche Idi i funzionari dei ministeri
Molto spesso ovviamente hanno come dire vissuto male
La il decentramento la devoluzione di loro compiti di loro poteri è vero che discorso che ci siamo fatti anche nel precedente i convegni organizzati dall'acqua è vero che questa transizione al federalismo non dovrebbe essere vissuta è un errore che qualche volta in Italia si sa in termini di soppressione
Ho svuotamento del Governo del parlamento dell'amministrazione centrale ma in termine di ma riconversione cambiamento
Nei grandi Stati federali non è vero come qualcuno in Italia pensa che il livello federale deperisce fin quasi a scomparire
C'è il governo federale c'è il Parlamento federale c'è l'amministrazione federale con su due competenze e poteri anche rilevanti sia perché in alcuni settori la con per la competenza anche gestionale e dalla Federazione
E ci sono le amministrazioni e le agenzie federali
Importantissima anche negli Stati Uniti vuol dire anche nei modelli di federalismo competitivo sia perché comunque c'è una funzione di carattere appunto una funzione federale
Di coordinamento che e propria delle istituzioni federale in uno Stato federale
Riconvertirsi però a questi compiti a queste funzioni è cosa difficile e cosa complessa
E quindi nascono sotto questo profilo resistenza il rischio di colpi di Conte
Io vorrei qui sottolineare un punto
Quello che mi preme perché il resto come dire è un dedicata di e dei Ciapetti
E sappiamo anche i problemi le difficoltà ma anche rimetti
Per la prima volta in questo tentativo di riforma anche forse ormai possiamo dire che qualcosa di più di un tentativo per la prima volta si è messo in strettissima correlazione
L'attuazione del devoluzione del decentramento del federalismo amministrativo con la riorganizzazione degli apparati centrali dello Stato del Governo
In linea
Con
Il processo di redistribuzione secondo il principio di sussidiarietà dei compiti dei poteri
La riforma dei ministeri
La riforma degli organi periferici io vedo con molta preoccupazione
Con molta preoccupazione avanzare
Adesso la proposta di rinviare
Riaprire i termini della delega e rinviare
Questo è questo un punto decisivo lo voglio sottolineare i precedenti tentativi di regionalizzazione all'inizio e la fine degli anni settanta sono falliti su questa base perché se non si riformano le amministrazione
E le amministrazioni centrali in ministeri nell'ottica in coerenza con quello che viene fatto per forza di cose
Parte un processo di
Riconquista al centro
Di recupero al centro di competenze e funzione una amministrazione non può restare praticamente priva di competenze se non c'è rimasto le crea se le recuperasse Larry acchiapparle porta via a quelli a cui sono stati a cui sono state devolute soprattutto in un sistema che ancora manca di un Senato delle regioni
Punto fondamentale perché secondo me questa è anche la risposta
La risposta ad uno dei problemi giustamente sottolineato dal ministero del Tesoro e cioè la tendenza poi nella legge Finanziaria delle amministrazioni centrali e dei ministeri
A ricaricare i loro bilanci senza tener conto del fatto che hanno molti compiti e molte funzioni in meno perché sono stati dati alle regioni e agli enti locali qui ci vorrebbe un Senato delle Regioni per bloccare questo tentativo
è una dialettica tra al senato delle regioni e la Camera che rappresenta l'intero Paese per
Una dialettica virtuosa per mantenere l'asse
Della ridistribuzione di compiti e di risorse che è stata avviata
Tornando tuttavia i ministri io vedo con preoccupazione
Questi queste proposte questi questi tentativi
Perché
è stata un'operazione estremamente difficile
Anche se assolutamente coerente col processo di decentramento il federalismo amministrativo ridurre rinveniste
Poi può darsi che alcune di queste aggregazioni non siano quelli ottimali
Ovviamente c'è un certo grado di opinabilità
Ma arriva un a un punto in cui bisogna dire adesso sperimentiamo la riforma
E se poi ci sarà qualcosa da aggiustare ad aggiustare
La prossima legislatura l'aggiusterà ma sperimentiamo la riforma tra l'altro alcuni punti fermi di questa riforma sono essenziali noi siamo rimasti l'ultimo Paese d'Europa ad avere un ministro del Tesoro Ministro delle Finanze e non un ministro che sia insieme responsabile
Della intera
Politica finanziaria complessiva del governo
E io devo de de devo dire che va riconosciuto ai ministri del Tesoro e delle finanze di questa legislatura di avere fortemente sostenuto questa scelta di modernizzazione
Anche quando come dire come sempre accade in questi casi potevano avere resistenze delle loro burocrazie
Siamo rimasti l'ultimo Paese in Europa ad avere un ministro delle strade un ministro delle ferrovie
E per dirla con una battuta un ministro delle strade che non è responsabile dei veicoli che che transito nelle strade perché di questi responsabile ministro delle Ferrovie
Delle ferrovie
Allora voglio dire noi non possiamo rinviare anche perché non c'era nessuna ragione l'ho detto l'ho dimostrato ampiamente in Aula anche se c'erano quattro deputati presenti ma ce lo stenografico ne siamo perfettamente i Linea tutti i provvedimenti necessari per l'attuazione di questa riforma sono stati adottati
Gli ultimi gli ultimi gli ultimi gli ultimi quattro
Hanno avuto a tempo di record il parere favorevole del Consiglio di Stato
In sette giorni
Chapeau al Consiglio di Stato spero che le Commissioni parlamentari siano altrettanto rapide
Così non ci sarà neanche il rischio di qualche ritardo della Corte dei Conti e metteremo al prossimo governo in condizione di avere tutto a posto
Spero che le Commissioni parlamentari sappiano imitare
La celerità del del Consiglio di Stato
Naturalmente vi posso anche dire che per ottenere questa celerità dovuto stare attaccato al telefono per una settimana ma questo fa parte della del gioco no fa parte del gioco volle investire del ministro è spesso quello del telefonista
Un po'un po'un po'fastidioso
C'è un altro punto di questa riforma essenziale
Di cui si parla poco io invito la Commissione parlamentare su questo affare una riflessione
Gli uffici territoriali del governo
A qualcuno è piaciuto a qualcun altro non è piaciuto questa scelta
Io ritengo che fosse essenziale
Chi fosse essenziale
In coerenza con dato in coerenza col federalismo amministrativo
Che fosse essenziale risolvere il problema di quelle amministrazioni dello Stato per esempio al ministero del lavoro
Che avendo perso gran parte del proprio personale del proprio e delle proprie come competenze
Hanno strutture periferiche ormai modeste
Che non aveva senso mantenesse si mantenesse una loro autonomia
Realizzare gli uffici territoriali del governo essenziale per evitare che queste micro strutture periferiche
Che lei no essendo l'operazione di Ricupero di compiti e funzioni trasferite alle regioni e agli enti locali e allora bisogna aggregarle in un'unica organismo ma questo organismo
Non può essere la Prefettura
Noi abbiamo assistito al tentativo persino di evitare il cambiamento di nome che di per sé come capite ancora molto poco da Prefettura in ufficio territoriale del governo
Noi abbiamo ritenuto una scelta che per alcuni è stata sofferta
Abbiamo ritenuto che questi spezzoni di amministrazioni periferiche andassero li aggregate intorno
A lasse rappresentato da quella chi era
La vecchia Prefettura che è ormai destruttura e più forti tra le strutture periferiche del Governo però qui bisogna sottolineare con forza l'esigenza che la prefettura sia tra
Non consideri questo un fenomeno di annessione
Di di annessione di annessione di di di di schiavi
Per dirla con una battuta
Ma si apra la costituzione di organismi diamo di organismi nuovi
Che hanno una funzione primaria
Di supporto sostegno e collaborazione con gli enti locali
Molte volte le prefetture lo fanno e di offrire servizi di supporto agli enti locali ma non sempre che si tolgano dalla testa qualunque residuo della vecchia tutela
Gerarchica sugli enti locali e che integrano questi spezzoni di amministrazioni periferica di altri ministeri facendoli sentire tutti a casa propria
Cui io vedo io vedo ancora dei rischi
Infine l'ultima consentitemi un ultima risposta che non vuole essere polemica col senatore Magna albo abbiamo un eccellente rapporto sia pure nella
Nella normale dialettica dialettica politica
Citavo all'inizio il contratto dei dirigenti che a questo punto sarà stato
Definitivamente
Firmato considerato
Non abbiamo introdotto alcuno spoil system
Dovrei dire con chiarezza sia quelli che lo aborrono sia quelli che l'invece lo invocano
Ma abbiamo introdotto uno spoil system
Abbiamo esteso parzialmente a quei settori della amministrazione dello Stato che non ce l'aveva no dei principi di responsabilità e di protezione che erano già proprie di altre amministrazioni dello Stato
Tra le più delicate
Prefetti ambasciatori prefetti diplomatici
Dirigenti alti gradi militari
Non hanno l'inamovibilità nel posto
In qualunque momento il Consiglio dei ministri può decidere su proposta del ministro responsabile rotazioni
Può decidere di metterli a disposizione
è una responsabilità del governo
Che ovviamente da legata a valutazioni oggettive e non ha scelte arbitra
Bene c'era una singolare contraddizione nel nostro ordinamento
Ed era che
Alcune delle
Carriere dirigenziali più delicati
Avevano questo diciamo questa totale precarietà dei loro incarichi
Come appunto la carriera prefettizia la carriera diplomatica carriera militare
Altri avevano una totale inamovibilità una totale irresponsabilità e per di più si trattava di gente che era stata Scelta sempre con decisione politico
Perché in base al vecchio sistema
Dirigente si diventava per concorso pubblico ma dirigente generale sedimentata per nomina politica
E si potevano prendere interni o Esterni amministrazione è stato quindi anche persone avessero vinto alcun concorso
Questo è il principio inamovibilità dopo una scelta politica discrezionale
Inamovibilità vuol dire anche irresponsabilità se non vogliamo introdurre nell'amministrazione dello Stato principi di
Ma di responsabilità in relazione ai risultati e la qualità dei servizi alle qualità delle prestazioni bisognava superare il sistema della inamovibilità
Ma non abbiamo introdotto lo spoil system
Nel lo scorso mese di gennaio in una località della Virginia da squadra della transizione del presidente George Bush guidata da Dick Chaney
Ha passato in rassegna i diciassette mila dirigenti di amministrazioni agenzie federali e ha deciso quello sto a casa
Questo resta questo a casa
Da noi non si manda nessuno a casa secondo il principio dello spoil system
Da noi dice abbiamo introdotto il principio per cui un ristretto numero una cinquantina di altissimi dirigenti
Possono essere confermati o revocati ma non mandati a casa da ogni nuovo governo da ogni nuovo governo
E quindi hanno con molte garanzie in più perché può essere fatto solo nei primi nel nel primo periodo del nuovo governo la situazione dei prefetti degli ambasciatori degli alti gradi militari
Per gli altri abbiamo previsto dei contratti dei contratti a termine alla fine del contratto vengono valutati
Possono essere confermati possono essere promossi
Lo si deve fare sulla base dell'esito delle procedure di valutazione e nella peggiore dei casi restano dirigenti dello Stato continuano a venir pagati sta facendo parte del ruolo unico dove sono a disposizione per altri
Nella prima fase nella quale ovviamente i contratti andavano fatti per tutti i cinque mila dirigenti dello Stato
Un centinaio
Di dirigenti su cinque merita
Ci sono rimasti nel ruolo unico senza incarico un centinaio tutti gli altri hanno stipulato contratti ovviamente se erano d'accordo CP questo è questi sono i dati
Tra questo centinaio c'è qualcuno che è stato messo lì con criteri discutibili
Può darsi può darsi su cede dappertutto anche nelle anche i vigili i migliori frutteti producono ogni tanto qualche mela marcia però le dimensioni del fenomeno sono queste
Queste le premesse se no
Quindi ecco io vorrei dire non nascondiamoci dietro un dito ci sono polemiche
Secondo me molto artificiose
Sostanzialmente pre-elettorali su questa faccenda del ruolo unico i dati sono questi
Sono controllabili redatta in Parlamento date non è neanche vero ecco altra cosa dice ATC poi gli incarichi a termine il governo gli ha dati tutti per
Sette anni
Così un nuovo governo si troverà noi abbiamo i dati
La legge prevede che gli incarichi variano da un minimo di due a un massimo di sette ritenendo due anni il minimo per dar modo un dirigente di dimostrare quello che vale no sette un periodo sufficientemente lungo
Villa il novanta per cento dei contratti si situa nel regge tra due e cinque anni
Cioè nel raggio più basso
Sono meno del dieci per cento quelli che vanno a finire nel ranch più al
Quindi l'uso che è stato fatto io credo e anche la statistica poi i dati statistici hanno la loro oggettività è stato un uso estremamente corretta grazie
Grazie ministro Bassanini anche per tutta la lunga collaborazione che in questi anni abbiamo avuto il ministro Loiero
Che è anche presidente della Conferenza Stato-Regioni nella Conferenza unificata è uno dei principali attori di questo processo io utilizzerò il tempo
E prometto di essere davvero breve perché immagino ci sarà un bel dibattito dopodiché io porto appunto questa esperienza no no no questa esperienza di presidente della conferenza stato regione dalla Conferenza unificata
Che è stato lo voglio dire un momento molto fecondo non privo di asperità anche se all'interno non ci sono mai state asperità
Di tipo forte
E considerando invece che il confronto che c'è stato il confronto tra tesi contrapposte che si è sempre di fatto è stato sempre fuori dalla stessa Conferenza è un elemento importante perché sono convinto che sia disaccordo la molla che fa nascere crescere il livello di conoscenza
Io potuto ascoltare non le relazioni tutto tecnico stamattina
E voglio toccare solo pochissimi punti
Cominciando con dire che va sottolineo a sottolineato che l'attuazione del capo primo della legge cinquantanove
Nel novantasette che ha comportato il conferimento di funzioni e compiti alle regioni e agli enti locali
E la cui compiuta espressione si è manifestata con l'audizione del decreto legislativo centododici
è stata lo voglio qui ripetere
Possibile a Costituzione vigente
Prendere coscienza di questo dato ritengo io credo sia della massima importanza poiché proprio questa Costituzione
Che molte forze politiche ritengono debba essere la di Cal mente modificata
E che pure ha accompagnato la crescita in questi cinquant'anni di questo Paese
Contribuendo ad allinearlo tra le grandi tra i grandi paesi d Europa
Acconsentito proprio questa Costituzione un cambiamento epocali di tutte le nostre istituzioni vorrei al riguardo far presente
Che il nuovo assetto imposto dalle tele contenuto nel capo secondo della cinquantanove
Dell'apparato organizzatorio e funzionale dello stato della miliardi di enti pubblici che concorrevano a delineare appunto uno Stato apparato ha costituito una riforma organica non già parallela i conferimenti agli enti territoriali bensì a questi conseguente
L'accrescimento al massimo grado dell'ambito di autonomia di regioni Comuni e Province infatti aveva come postulato conseguente una rivisitazione di tutti gli apparati statali centrali e periferici chiamati a gestire ormai una seria beh una serie ben limitate di materia perché strettamente attinenti alla estrinsecazione di potestà sovrane quindi non disponibile dello Stato o perché attinente a materia che toccano interessi sovraregionali e il cui il soddisfacimento s'deve essere compito primario dello Stato
La tua l'attuazione del capo primo della legge cinquantanove incide senza dubbio sulla stessa forma di Stato
Alla cui configurazione concorrono anche le Autonomie territoriale garantite dalla Costituzione
Lo Stato infatti eccezion fatta per le sue prerogative sovrane
Diventa essenzialmente il centro propulsore di indirizzo di coordinamento e di coesione di tutte le funzioni attribuite alle Autonomie territoriali in ossequio al principio di sussidiarietà ormai da considerarsi quale principio generale dell'ordinamento giuridico che si rivolge indifferentemente a tutti i livelli di governo l'attuazione di questo principio anche dal punto di vista culturale e sicuramente epocali perché presuppone la fine
Dello stato per così dire lo dico proprio tra virgolette egemonico e la fine della sul bel termine della subalternità degli Enti locali
La cogenza delle principi e tali infatti da porre agli enti Stato Regioni Province e Comuni in rapporti di equiordinazione
Poiché questi dovranno ormai svolgersi essenzialmente in termini di competenza individuata proprio sulla base del principio di sussidiarietà
Intervenendo all'ente sovraordinato unicamente
Per la cura di interessi che non possono essere soddisfatti dal livello di governo di appartenenza più vicino al cittadino
Preme sottolineare che l'attuazione del federalismo amministrativo svolge per la prima volta in modo compiuto il principio contenuto nell'articolo cinque della Costituzione
Secondo cui la Repubblica attenua il principe immette della visura legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento il metodo della legislazione dovrà infatti necessariamente cambiare perché risultano cambiati i principi che la informa
Il verso logico della legge sia statale che regionale trova essere omogeneo in corrispondenza alla composizione armonica delle competenze allocate sui diversi livelli di governo così come si dicono alla legge cinquantanove i decreti che adesso hanno dato attuazione
Lo stato pertanto dovrà legiferare non solo su materia di sua competenza tenendo in debito conto i confini che ne delimitano l'ambito ma anche rispettando i principi inerente all'autonomia normativa della Regione
Per contro la Regione non potrà legiferare senza tener conto che sulla materia di sua spettanza
Possono insistere sia interessi sovraregionali sia interessi interregionali la cui cura e rimessa a Comune Provincia anche essi enti a tributari di autonomia costituzionalmente garantita
Ai sensi dell'articolo centoventotto dalla Costituzione
Un metodo legislativo mo'Genio da parte di tutti gli enti dotati di potere normativo peraltro ora si impone in virtù
Del principio di sussidiarietà cui debbono prestare ossequio tutti gli organi coinvolti nel portare ad esito la riforma del federalismo amministrativo delineato dalla legge cinquantanove del novantasette
L'operazione non dovrebbe incontrare molte difficoltà essendo chiaro
Il quadro normativo di riferimento
Conservazione dello stato di alcune materie tassativamente elencate con riferimento generalizzato di tutte le altre alle Autonomie territoriali
Da ultimo vorrei riferirmi all'altro il principio cui ci informa l'attuazione della riforma il principio della concertazione
La venti Vedovato una sede istituzionale unica
In cui una conferenza permanente nella sua diversificate tipologia viene chiamata ad esprimersi su tutte le materie
Ed i compiti interesse comune delle Regioni delle Province e dei Comuni
Costituisce una innovazione che funge da cerniera istituzionale nel nuovo sistema dei rapporti fra Stato e autonomie territoriali
Già da tempo mi preme ricordare la Corte costituzionale aveva enucleato il principio di leale collaborazione quale principio di derivazione costituzionale cui dovevano uniformarsi rapporti fra lo stato e le regioni
Infatti la conflittualità davanti alla Corte riguardava sempre più non tanto l'ambito di martedì e
Spettante agli enti confliggenti bensì l'intreccio delle competenze su cui insistevano competenze statali e regionali
Da qui la continua avvertenza dalla corte di imporre prevenire la conflittualità attraverso la previsione di adeguati moduli cooperativi
Direi che i poteri attribuiti alla conferenza permanente
Rispondono pienamente a queste esigenze il dialogo paritetico che si svolge in sede di Conferenza è propriamente servente a comporre le rispettive esigenze sia dello Stato che dalle regioni
Ciò oltre a fare abbassare la soglia di eventuali conflitti di competenza dimostra peraltro avvia il processo della pari dignità ed equiordinazione dei diversi enti che danno configurazione alla Repubblica italiana
Per quanto riguarda le regioni soggetti fondamentali attivi e protagonisti della riforma
Si fa presente che molte hanno provveduto attici finale le materie conferite con provvedimenti legislativi in modo generalizzato o per singole settorio materia applicando il principio di sussidiarietà nel riportare nel ripartire alle funzione ed i compiti nei confronti degli enti locali conservando la Regione unicamente ciò che richiedevano unitario esercizio a livello regionale
Per quanto concerne in parte il particolare regime di autonomia cui faceva oggi riferimento nella sua relazione introduttiva al presidente Cerulli Irelli
Per quanto riguarda questo regime
Ti autonomia che l'ordinamento giuridico riconosce alle regioni a statuto speciale alle Province autonome di Trento e di Bolzano deve essere richiamato l'articolo dieci del decreto legislativo trentuno marzo novantotto centododici il quale
Espressamente dispone
Che in quelle realtà territoriali il trasferimento di funzioni e compiti anziché con il metodo del decreto legge il medesimo decreto legislativo al luogo con le modalità previste dai rispettivi statuti di autonomia
In tal senso si può affermare che già è in atto una cooperazione fortemente sinergica
Tra diversi uffici la presenza del Consiglio mente dei ministeri castelli di settori finalizzati
Arraffa finalizzata la finale sul piano tecnico e giuridico le diverse esigenze di cui Stato e regioni sono portatori attraverso l'emanazione di norme di attuazione in diverse materie
Mercato del lavoro agricoltura trasporto ferroviario locale
Ultima parte strettamente connessa al conferimento generalizzato agli enti terribili territoriali della dalla legge cinquantanove del novantasette del decreto legislativo cinquantasei del due mila che reca disposizioni in materia di federalismo fiscale di cui ha parlato poc'anzi sia
Visco si abbassa
Prevedendo meccanismi del tutto nuovo per il finanziamento delle regioni a statuto ordinario e l'adozione di meccanismi perequativi interregionali
Il decreto legislativo infatti prevede la cessazione a decorrere da quest'anno di una serie di trasferimenti radiali dallo Stato alle Regioni a statuto ordinario tra i quali sono gli i compresi anche quelli destinati al finanziamento della spesa sanitaria corrente cui faceva particolarmente riferimento il ministro Visco i trasferimenti erariali soppressi sono compensati dall'attribuzione alle Regioni di tributi propri derivante da una quota parte dell'IRPEF dell'IVA e dell'accisa sulle benzine
Il gettito derivante da questi tributi assicura alle Regioni le risorse necessarie per l'espletamento delle proprie funzioni istituzionali
è istituito il fondo sul quale mi fermerò alla fine proprio fra pochi istanti il fondo perequativo nazionale
Per la realizzazione degli obiettivi di solidarietà regionale
Ossia per consentire a tutte le Regioni di svolge le proprie funzioni e di erogare i servizi di loro competenza a livelli essenziali e uniformi su tutto il territorio nazionale
La ripartizione del fondo a regime avverrà in funzione di parametri riferiti alla popolazione residente alla capacità fiscale ai fabbisogni sanitari e alla dimensione geografica di ciascuna regione
E comunque è prevista una fase transitoria in cui la ripartizione del fondo tiene conto della spesa storica cioè a ciascuna Regione viene corrisposto un importo pari alla differenza tra l'ammontare e trasferimenti
Erariali soppressi ed il gettito derivante dalle nuove entrate
Tale differenza
Viene però progressivamente ridotta fino a totale azzeramento dopo che Betty che verranno a pieno regime unicamente varranno unicamente i parametri stabiliti della ripartizione del fondo
Io avrei finito qua presente voglio solo aggiungere proprio come una testimonianza visto che questo problema del fondo perequativo va avanti nel nostro Paese tra l'indifferenza generale vent'io ritengo che sia il nodo centrale nei prossimi anni
Lo dico perché ho notato proprio per questa funzione istituzionale che svolgo che appunto proprio così invece sono convinto che questo fondo perequativo peraltro esistente in tutti i Paesi federali
E la sua entità
In un paese con il forte divario economica e sociale che all'Italia
In un Paese in cui il federalismo nasce non insieme allo Stato unitario ma nascendo
In un Paese in cui le riforme per il mille ragioni che attengono alla politica
Vengono fatti in termini la sordi che frammentari
Cioè non in un contesto di armonia unitaria io credo che il fondo perequativo sia veramente l'elemento dirimente
Che tutt'
Tutto alle forze politiche e non solo in questa imminenza elettorale dove tutto avviene assorbito da un dato emotivo che non aiuta la ragione il fondo perequativo è un elemento cardine
Su cui secondo me il nuovo governo Parlamento deve fare una riflessione non sottile grazie
Grazie veramente ministro Loiero anche per quest'ultima sottolineatura che non è solo di carattere politico ma tiene proprio all'affetto del futuro Stato il Presidente Pepe Commissione affari regionali
Così un po'il pendant parlamentare della conferenza presieduto dal ministro Loiero
Tra l'altro la commissione Affari Regionali se passerà il testo di modifica costituzionale all'esame del Parlamento e destinata a un rafforzamento molto sottolineato molto evidente anche ad essere il luogo dell'incontro parlamentare con le regioni
Prego presidente io sarò brevissimo cercherò di recuperare dei tempi che sono stati consumati dagli interlocutori precisi dai precedenti
Volevo solo sottolineare tre questioni innanzitutto la condivisione su una impostazione iniziale che lei ha dato a questo nostro convegno di approfondimento della relazione
Semestrale che ha presentato e che io ho letto molto approfondita molto dettagliata
E anche molto significativa
Perché in verità con gli strumenti che le commissioni di Camera le hanno si è riusciti anche a monitorare in maniera realistica il lavoro che avviene a livello regionale
E vorrei dire che attraverso la commissione per per l'attuazione della legge cinquantanove la commissione per gli Affari regionali
Sì rafforzato quel metodo a cui lei alludeva della DIA logicità e della tolleranza
Tra i diciamo gli enti istituzionali
Forse la prima volta che abbiamo verificato in sede di Parlamento una grande disponibilità dialogo tra governo regioni commissioni bicamerali e questo è stato un fatto positivo
Se siamo riusciti a produrre a Costituzione invariata quello che è stato prodotto al di là della di all'eticità deposizione questo è merito anche di questo lavoro
Sul territorio dei rapporti costanti che noi dobbiamo costruire vuol dire che lo Stato si squaderna sul territorio non resta nella sua diciamo inserita ma diventa un interlocutore forte sul territorio
Quindi io devo dare atto al presidente di questo lavoro
Ritengo che anche attraverso questo lavoro il processo del federalismo amministrativo cammina va avanti io ho constatato visitando molte regioni da grande disponibilità
A ridiventare il centro della dinamica politica istituzionale nel nostro Paese
E sto constatando che si sta realizzando quello che io definisco una legge è minata istituzionale le regioni lo Stato le Autonomie locali
Concordo con l'osservazione che faceva il professore De Martins che in fondo la cinquantanove è un potenziamento al di là della tre otto due
E tra la tripartizione che faceva la proponesse la professoressa torti io preferisco questo senso comunitario chi sta prendendo le regioni
Anche attraverso il riconoscimento degli enti locali nella definizione sia pure in sede legislativa della
Conferenza Regione-Autonomie locali che tutte le Regioni hanno costruito secondo che permettesse elemento
Io ritengo che sia aperto a livello regionale al di là di queste appelli
Di alle nuove scienze che sorgeranno perché comunque la epoca Lita io la registrò non in quello che abbiamo fatto ma in quello che verrà dopo in sede dottrinale dei costumi e delle abitudini istituzionale che tutti dobbiamo
Recuperare nel governo della nostra autonomia locale e il processo costituente che sta che si sta verificando nelle regioni
Forse ancora limitato a mura ancora molto represso perché non abbiamo
La modifica del titolo quinto della Costituzione se quello avverrà io ritengo che noi effettivamente dobbiamo correggere anche in sette statutaria il dualismo o se volete l'antinomia che c'è tra un governo dolore forte e assemblee regionali deboli
Questo è il tema di fondo che noi dobbiamo
Cercare di realizzare per che è vero che molte regioni stanno pervenendo ai testi unici in nome e per conto del federalismo amministrativo ma c'è una questione centra
Chi governa chi sarà egemonia del domani un presidente monocratico o un'Assemblea che deve essere specchio e rappresentanza delle comunità locali io per
Ray per questa seconda tesi è un cammino tutto aperto lo tracci eremo chi chi verrà io sono convinto le sorte che hanno a cuore il federalismo vero nelle nostre comunità grazie
Il presidente Pepe io darei serie
Andrò bagnino ed
Vorrei sentire ad essere
Doni enti locali pregherei Pajno di chiudere
Chiedo scusa anche gli amici e colleghi di queste marce
E io non ci posso fare niente
Professor Vandelli
Allora
Presidente no Presidente frusta del ANCI poi facciamo le
Non è
Chiedo scusa anche a loro agli ospiti che fa