Il caso Sofri: il Quirinale si augura il formarsi di un ampio ed univoco consenso politico sull'esigenza di chiudere la complessa vicenda

Il Quirinale auspica il formarsi di un largo consenso politico e sociale sull'esigenza di chiudere definitivamente i capitoli dolorosi nella storia della Repubblica tra questi la complessa e tormentata vicenda processuale che ha portato alla condanna definitiva di Adriano Sofri ed i suoi coimputati lo scritto nei giorni scorsi per incarico del presidente della la Repubblica il consigliere giuridico del colle più alto cioè Salvatore Sechi il Presidente Ciampi scriveva ancora Sechi rispondendo ad una lettera dell'ex sottosegretario alla Giustizia Corleone che poneva proprio la questione dell'ex leader di Lotta continua conosce bene e la complessa e tormentata vicenda processuale ieri hanno soffrire consapevole della mutazione teleologica che la pena subisce quando viene irrogata a lunga distanza di tempo dei fatti soprattutto se restrittiva della libertà personale queste dunque le parole scritte dal consigliere giuridico del Quirinale per incarico dello stesso presidente della Repubblica così giuridico sedi e poi concludeva scrivendo che non esiste nel nostro ordinamento un potere autonomo del capo dello Stato di concedere la grazia è sempre necessaria la proposta del ministro competente che ne assume la responsabilità e il ministro competente e volare della giustizia Roberto Castelli sentiamo come risponde sulla vicenda ma la cosa non esiste perché
La legge chiarissima
Il ministro propone la che sia su richiesta l'interessato
E poi presenza Repubblica decide se darlo meno ma siccome interessato non è fatto nessuna richiesta
La questione nemmeno si pone è che sulle due imputati hanno fatto Marie
Da la fece
Bompressi e io
Come mine consentito non inoltrare la la domanda per l'ospedale