"La provincia nella costruzione del federalismo" - Assemblea generale delle province d'Italia (Auditorium della Tecnica, viale Tupini n. 65, Roma 13 e 14 dicembre 2001)

Abbiamo
Buongiorno buongiorno e benvenuti a Roma prima di iniziare la nostra Assemblea
Io credo che sia
Davvero doveroso rendere omaggio con un minuto di silenzio a Italo Falcomatà sindaco di Reggio Calabria scomparso ieri e attivo protagonista anche del mondo associativo ti prego
Grazie
Signor presidente dell'Unione province italiane
Amici De Luca
Presidenti amministratori consiglieri delle cento province italiane
Spetta a me aprire questa Assemblea
E aprire i lavori di un congresso
Che acquista una particolare valore
è una particolare funzione
Perché coincide con un momento
Che essenziale nello snodo dei poteri autonomistico
E che è essenziale per prefigurare e costruire il percorso
Che tutti dovremo affrontare
Per raggiungere
Quella ambita meta del federalismo
Al quale è dedicato anche il titolo di questa nostra Assemblea
Poi avremo ospiti
Graditi
In questa nostra Assemblea romana
Livelli istituzionali fra poco avremo il Presidente della Camera
Più tardi il ministro dell'Interno
Il ministro
Per i problemi regionali
Il ministro
Bossi
Avremo cioè una presenza articolata che consentirà di sviluppare un confronto mi auguro sereno e proficuo
Tra il mondo delle province il Governo
Le massime cariche istituzionali del nostro Paese
Ed è
Essenziale io credo
Affrontare alcune questioni
Che costituiscono anche elemento di confronto all'interno di quella cabina di regia
Che molto correttamente si è venuta istituire con il governo
Per cercare di coprire un vuoto
Che ha accompagnato sostanzialmente il passaggio da un vecchio modello costituzionale ad una riforma senza prevedere
Una fase intermedia che consentisse
Vivi e collare i nuovi processi riformatrici
Riformatore
Ed è anche un momento particolare perché in queste ore
Il Parlamento
Sta discutendo
Della nuova manovra finanziaria
E ci sono delle richieste sul tappeto
Avanzate dal mondo delle autonomie dall'UPI in particolare che chiedono una risposta
Ma è questo
Un momento particolare perché
Io credo sia arrivato davvero il tempo di una grande importante riflessione
Su quella che è la costruzione di un federalismo concreto e non solo annunciato
E di quello che è la
Analisi
Dei rapporti tra un regionalismo che si va a ridefinendo e il sistema delle autonomie locali
Questioni complesse questioni articolati
Sulle quali Luppi evidentemente non può limitarsi a svolgere soltanto un ruolo di rivendicazione
Credo che sia ormai matura
La condizione
Nella quale non si possa più pensare delle Province italiane
Come di un ente
Che deve rivendicare un ruolo è una funzione
Nello scenario
Costituzionale
Il ruolo delle Province un ruolo assolutamente ineliminabile
E forti di questo convincimento
Io credo si debba semmai
Alzare il livello del confronto
Non per affermare la rivendicazione di un'esistenza
Ma per partire dal fatto
Che ormai non si può più mettere in discussione un ruolo
E semmai ci si deve confrontare su quelli che sono i livelli di una sussidiarietà che per essere correttamente dispiegata deve far perno sul ruolo delle Province
Lo dico anche con qualche enfasi perché
Credo che noi tutti dobbiamo in qualche misura ritrovare l'orgoglio
Della rivendicazione sostanziale di una funzione che non può essere più messa in discussione
E lo dobbiamo fare anche con grande chiarezza
Perché ci sono elementi
Nello snodo della riforma nello snodo dei rapporti soprattutto con il nuovo regionalismo che si va definendo
Che non possono essere assolutamente sottaciuti
Io partirei in alcune brevi considerazioni introduttive proprio dal federalismo
Federalismo
Che secondo il mio punto di vista deve essere inteso come il massimo patto fra le comunità istituzionali e territoriali
Non si è mai visto in nessuna parte del mondo nascere un federalismo
Che non scaturisse da un nuovo patto
Da un Petrus
Da un qualcosa
Che ponesse al centro della Costituzione
Il patto come elemento fondante del federalismo
E questo non c'è
Nella legge costituzionale numero tre del due mila e uno
Eppure questo patto elemento fondamentale
Per costruire un federalismo
Possibile
Questo patto consiste a mio avviso
Nella partecipazione delle diverse espressioni Pierri territoriali
Alla definizione delle massime regole del sistema giuridico
Costituzioni o leggi costituzionali
Leggi di riforma istituzionale locale
Finché non ci sarà
Un Senato rappresentativo delle Autonomie
Con potere di legiferare insieme alla Camera dei deputati nelle materie di interesse delle Autonomie
Non ci sarà partecipazione delle Autonomie alla definizione delle regole
Il patto non potrà concretizzarsi
L'articolo undici della legge costituzionale numero tre che prevede la facoltà per le due Camere di prevedere nei loro regolamenti interni
La rappresentanza delle Autonomie locali in seno alla commissione bicamerale
Per tutte le questioni regionali
Può essere sicuramente interpretato come un primo passo nella giusta direzione
Ma non è certamente in grado di ovviare alla mancata istituzione del Senato delle autonomie
Noi siamo
Per un Senato
Delle regioni e delle città
Non per un senato che sia esclusivamente rappresentativo delle regioni
La storia d'Italia in cui tanta parte ha avuto l'età dei comuni
E come riflette lo stesso articolo cinque della Costituzione secondo cui la Repubblica riconosce le autonomie locali
Non può ritenersi azzerata né all'atto di proclamazione del Regno d'Italia né tanto meno il primo gennaio del quarantotto allorché intralcio entrò in vigore il nuovo testo costituzionale se si pensa che la giurisprudenza italiana
In diverse sedi ha riconosciuto il carattere presta attuale
In qualità di veri e propri ordinamenti giuridici di diritto pubblico persino alle contrade di Siena
E agevole immaginare che l'esperienza dei comuni di millenaria tradizione ma anche quelle delle Province di origine napoleonica sia assai più significativa di quella del regionalismo di recente acquisizione
Che trae la sua origine soprattutto dalla costituzione spagnola del mille novecentotrentuno
Voglio sottolineare questo aspetto
Perché credo che vada recuperata un po'alla cultura
Complessiva del nostro Paese anche il senso di un percorso storico dal quale non ci si può assolutamente distacca
La particolarità del caso italiano è stata ben descritta dall'articolo centoquattordici primo comma della Costituzione
Secondo cui lo Stato assieme a Comuni Province Città metropolitane e Regioni concorre a costituire la Repubblica ovvero sia lo Stato inteso come ordinamento giuridico complesso
Frutto e non mera sommatoria della convivenza
Di più ordinamenti giuridici territoriali su Comune Provincia come ordinamenti giuridici
Noi dobbiamo tener conto di questi aspetti fondamentali
Ebbene proprio su tale disposizione si basa il riconoscimento della parità giuridica di Comuni Province Città metropolitane e Regioni e Stato
Fondata sul fatto che ciascuno di essi è espressione della sovranità popolare di cui all'articolo uno della Costituzione
La sovranità
Non si esprime soltanto a Montecitorio e Palazzo Madama
Ma c'è ovunque il popolo sovrano vuota elegge i propri rappresentanti
Dunque la sovrappone la sovranità
Risiede nella cabina elettorale
E poi soltanto poi
Per limitarci alla città di Roma e per fare un esempio calzante risiede anche alla Pisana dove ha sede il Consiglio regionale a Palazzo Valentini dove ha sede il consiglio provinciale e al Campidoglio dove ha sede
Il consiglio comunale
Ecco perché un nuovo patto federativo e democratico
Dovrà sentire la partecipazione non solo delle Regioni ma anche delle città all'esercizio della funzione legislativa
Il Senato non potrà essere soltanto Senato delle Regioni ma senato delle regioni e delle città e poiché è impossibile
Rappresentare oltre otto otto mila comuni italiani sono proprio le cento Province insieme alle città metropolitane alla Roma Capitale le migliori candidati ad esprimere un seggio ciascuna in uno dei due rami del Parlamento
Così come è quanto mai opportuno che i presidenti delle Province siedano direttamente in seno ai Consigli regionali
Secondo un modello federale per le stesse regioni che lo statuto del Trentino-Alto Adige ha realizzato per esempio in modo integrale
D'altronde non basta averlo superato il modello del centralismo statale occorre scongiurare soprattutto i rischi di un centralismo regionale in funzione anti localista
E questo è l'elemento sul quale la riflessione deve essere portata più avanti
Anche nella costruzione di un federalismo evolutivo
Il nuovo testo costituzionale
Se contiene degli elementi innovativi quali l'inversione della clausola di competenza legislativa generale volgendo la favore delle regioni e non più dello Stato
Ha però cristallizzato il riparto di competenze sopprimendo la potestà legislativa delegata quella cioè prevista dal vigente articolo dal previgente articolo centodiciassette
Che il costituente aveva previsto con una certa lungimiranza
Non è bastato aver elencato le materie di competenza legislativa statale ma si è voluto aggiungere nel nuovo articolo centodiciassette seconda comma la parola esclusiva
Estromettendo così del tutto le regioni dalla possibilità di disciplinare per delega materie che la Costituzione assegna allo stato
Eppure
La storia costituzionale italiana dovrebbe aver insegnato che col tempo muta la sensibilità verso le istanze del decentramento
E che ciò che oggi ha bisogno di una gestione unitaria e centralizzata domani potrebbe necessitare di un coinvolgimento e di una decisione del livello locale
Questa impostazione centralista ed eccessivamente rigida con effetti spero ti Zanchi
E in scarsa sintonia con l'articolo cinque della Costituzione è stata già abbondantemente censurata
Da molti commentatori che la riforma andrebbe a mio avviso
Ripristinata una formula qual è quella
Del previgente articolo centodiciassette
Secondo cui
La Costituzione introduce anche il tema della potestà legislativa delega
Giova ricordare a tal proposito che l'articolo settantuno del testo costituzionale tedesco prevede la delegabilità Highlander di spazi legislativi anche nelle materie di competenza esclusiva statale
Questo è
Credo correttamente un modo di costruire una regionalismo
Che non sia un regionalismo
Accentratore ma che sia un regionalismo attraverso il quale si si snoda una funzione
Legislativa
Dell'ente Regione senza soffocare le autonomie locali
Perché ripeterò questo concetto più tardi appena arriverà Casini perché su questo credo che sia opportuno fare qualche sottolineatura
A mio avviso si stanno
Costruendo
Anche
Nelle ipotesi di regionalismo possibili due correnti di pensiero
C'è un regionalismo responsabile
Coerente con una finzione una funzione è una visione federalista e sussidiaria
Coerente
Con una visione di uno Stato
Più snello
Ed è la capacità di regioni di esaltare
Il loro ruolo legislativa
E anche loro ruolo programmatorio
Soprattutto
In quegli ambiti
Infrastrutturali che hanno una valenza interprovinciale
Ma c'è anche una regionalismo
Che ha uno strano sapore
è un regionalismo molto vicino al cannibalismo istituzionale
è un regionalismo che esalta una concezione duale dello Stato
Dove c'è una contrapposizione tra Regione e Stato e dove sia la presunzione o l'illusione di ritenere
Che in questo confronto tra Regioni e Stato si esaurisca tutta la materia del federalismo
Quello è un federalismo
Invasivo
E di corto respiro
è un federalismo che taglia fuori da un concetto organico federale statuale tutto quell'ambito di poteri e della rappresentanza territoriale che si snoda attraverso le autonomie
Quello è un regionalismo che ci fa rimpiangere il vecchio centralismo statale
E io credo che sarebbe interessante conoscere
Quante regioni in Italia
Abbiano adottato il nuovo statuto regionale
In una stagione che avrebbe dovuto
Vedere il mondo delle autonomie costruire insieme alle regioni il nuovo statuto regionale
All'indomani di una modifica sostanziale
Anche del ruolo delle regioni e del ruolo dei presidenti di Regione eletti direttamente dal Po
Beh io credo che su questi temi su questi argomenti
Il confronto all'interno della cabina di regia sarà un confronto molto serio
E le province italiane non possono assolutamente dimenticare
Che sono definitamente definitivamente uscite
Da quel con o d'ombra
Nel quale qualcuno le aveva per molto tempo messe
Però c'è un rischio ancora più profondo
Ed è il rischio
Spesso denunciato dagli organi
E l'UPI dallo stesso presidente dell'UPI
è il rischio
Di una sorta di ritorno del tentativo di eliminare la Provincia molto più subdolo molto più sottile
è il rischio che io intravedo e nel regionalismo e anche
All'interno
Di una ancor non ben definito ruolo della conferenza stato città Regioni e autonomie locali
Di svuotare dall'interno
Le Province
Privandole
Di quegli elementi essenziali per svolgere le proprie funzioni
è un'esperienza che si ripete nel tempo
Quando ci si carica
Di responsabilità così importanti soprattutto nel campo dell'edilizia scolastica
E sono anni
Non Jordi non da quando arrivato il nuovo governo sono anni
Che aspettiamo risorse adeguate per mettere a posto le strutture scolastiche
E intanto rispondiamo direttamente penalmente
Anche per quanto attiene la tre due sei
E nessuno si rende conto
Che riqualificare le strutture scolastiche
Ha un valore aggiunto nel nostro Paese
Perché non è pensabile
Che tutto quello che lo hanno fatto i Comuni che ce le hanno trasferite quelle strutture
Debba essere scaricato sulle spalle dei presidenti di provincia e dei consigli provinciali del nostro Paese be'questo io credo è un elemento assolutamente inaccettabile
Io credo che questa Assemblea debba chiedere con forza
Proprio in questo momento in cui ognuno di noi sta facendo i conti con il proprio bilancio
Di recuperare
Una risorsa
Che non abbiamo mai avuto
Ma questo
Vale anche per altre competenze per altre funzioni
Che man mano si stanno trasferendo a livello provinciale siamo appena fuori
Dal grande problema del trasferimento delle strade ex Anas alle Province italiane
Una battaglia importante
Che non è stato facile
Aggiudicarsi e vincere
Anche per Lario TIR sita di alcune regioni
A non comprendere
Che non si trattava di materia delegata
Ma si trattava di materia attribuita
Come tale i doppi passaggi anche di risorse in capo alle regioni piuttosto che direttamente in capo alle Province
Erano esattamente il contrario del percorso che aveva immaginato il legislatore
Ma debbo anche sottolineare sotto questo aspetto
Che alcune Province
Di fronte alla rischio concreto obiettivo
E accettare delle strade sapendo che era difficile anche coprire le specie per mantenerle per manutenere
è pensavano quasi dover rinunciare a questo ruolo piuttosto che farla una battaglia in senso inverso ecco perché all'inizio sottolineavo l'importanza anche di una cultura di difesa
Del ruolo della Provincia
Che viene esaltata anche attraverso nulla rivendicazione ma attraverso l'affermazione costante metodica certosina
Di quello che la Provincia oggi può fare nella dinamica di sviluppo del nostro Paese
Perché noi tutti abbiamo qualche tempo fa ha salutato
Con grande soddisfazione
Una modifica di una norma costituzionale
Che andava a definire meglio di una norma di legge per la verità che andava a definire meglio il ruolo delle Province
Perché tutti abbiamo Giolito quando il legislatore in qualche misura ha sottolineato il ruolo delle Province come quel ruolo di promozione dello sviluppo locale
Ma tutti siamo chiamati a riempire di contenuto la promozione locale
E il vero snodo della riforma a mio avviso
Sta proprio in questo nell'interpretare al meglio
Il senso di una promozione di sviluppo locale che passa attraverso quello che è stato il grande recupero
Della provincia come soggetto non meramente intermedio tra Regione
E comune
Ma come soggetto di pianificazione e di programmazione sua aria vasta suo è quel punto di riferimento programmatorio che è essenziale
Per consentire ai nostri territori di svilupparsi
E questa essenzialità non solo va difesa vada è saltata noi non siamo l'ente che ha manie gestionali
Noi siamo un ente che ha una grande funzione di pianificazione e di programmazione
E siccome la funzione di pianificazione e di programmazione
Deve essere esaltata in tutte le sedi e in tutti i luoghi in tutti i momenti in cui si Papi edificazione programmazione io mi chiedo e chiedo fortemente a tutti i presidenti delle regioni italiane perché mai si fanno i dopo opera senza coinvolgere fin dall'inizio della pianificazione le Province
Come è possibile
Immaginare uno sviluppo coerente di un territorio
Creare condizioni anche
Individuazione di aree cosiddette omogenea anche se su questo termine dovremmo tornare a riflettere forse dovrà mora dovremmo anche vero professore
Cambiare un po'il linguaggio perché non è assolutamente vero che bisogna trovare un riferimento omogenea che soltanto l'omogeneità esalta
La competizione io direi che è il contrario noi dovremmo valorizzare le differenze che nessuno la ricchezza del nostro territorio elevando
La qualità
Di una prestazione che il territorio può dare proprio perché nella integrazione delle differenze c'è un modello coeso che dipenda competitivo a livello internazionale
Sono le omogeneità che invece riducono la capacità di sviluppo di un territorio solo invece le sinergie e le integrazioni che esaltano il potenziale che un territorio può esprimere ecco la necessità
Di una provincia
Che il soggetto capace di molto le aree di fotografare di interpretare anche i cambiamenti di un territorio in termini economici in termini sociali in termini comunitario oserei dire
Perché questo vale per le grandi realtà metropolitane come quella romana come quella di Milano ma vale anche per le altre realtà provinciali dappertutto
In Europa laddove si guarda
Alla pianificazione e la programmazione come momento costitutivo di un modello di competizione
E come elemento su cui far leva per incardinare uno sviluppo sia questa visione d'assieme
Si ha questa capacità di lettura
Da noi no questo non avviene perché spesso la programmazione che poi deve andare a fare i conti con le commissioni europee è una programmazione questa i questa sì quasi esclusiva del livello regionale
Ma questo vale anche per altre questioni come quella formazione prese ci sono regioni del nostro Paese
Che ancora tardano a trasferire la formazione in capo alle Province
Nonostante sia ormai in atto la riforma del Collocamento nonostante ci sia ormai
Un quadro di riferimento diverso nel quale disperatamente le Province stanno cercando di modellare un profilo diverso dei servizi per l'impiego ma che senso ha
E che senso avrà
Promuovere iniziative
Articolare riforme organizzative modellare anche un sistema organico all'interno dei centri per l'impiego
Se poi non riusciamo a fare incontrare questa riforma
Con una formazione che finalmente venga fatta e costruita secondo i bisogni del territorio
Secondo la domanda che emerge
Dall'apparato produttivo dal sistema delle piccole e medie imprese
Se non si riesce a fare incontrare questi due elementi se c'è una formazione regionale poi ce n'è un'altra comunale e poi arriva penultima anche la formazione provinciale
Ma quale risultato mai potremo raggiungere in termini di creazione di condizioni diverte dentro il quale anche il disoccupato rivisitato riguardato anche sotto altri aspetti non solo sotto l'aspetto del suo titolo di studio manco della sua attitudine della sua voglia di fare della sua ricchezza e potenzialità che può esprimere
Quale occasione avrà mai di inserirsi in un circuito formativo dove il pubblico continua a esercitare un ruolo nella formazione e l'indirizzo occupazionale
Questa è un'altra scelta importante in termini politici generali in termini di strategia per le Province
Noi abbiamo accettato a suo tempo
Di raccogliere questa sfida della trasformazione
Delvecchio
Collocamento proprio perché crediamo che ci possa essere nel mercato del lavoro
Uno spazio per un settore pubblico che siano ovviamente riqualificato e modellato secondo le nuove necessità
Ma per far questo abbiamo bisogno di chiarire nettamente ruoli e funzioni io non faccio l'esempio di di Roma del nostro territorio altrimenti apparire di parte
Ma è un ragionamento generale che riguarda tutti solo alcune regioni danni peraltro hanno trasferito formazione ma qui noi dobbiamo costruire un modello diverso le Province sono chiamati a costruire un sistema organico diverso ecco perché anche su questo tema io credo dovremo chiarire molto all'interno della cabina di regia perché è inutile andare avanti con nuove riforme monitoriamo già quello che c'è cerchiamo di capire se proprio forti dell'esperienza del centododici dove la mancanza di un controllo di un monitoraggio ha creato una sorta di schizofrenia regionalista
Per cui ormai abbiamo un panorama allucinante dove ognuno fa quello che vuole a casa sua e non tollera che altri facciano cose diverse dove c'è vero e proprio cannibalismo io lo dico con grande preoccupazione istituzionale
Perché non vorrei che un attimo dopo
Ammesso che questo avvenga mi auguro nell'interesse complessivo del Paese
Che ciò accada un attimo dopo aver chiuso un'intesa
Tra Regioni è stato
Si apra subito dopo come è naturale che accade il conflitto tra Regioni Province e Comuni
Noi dobbiamo tenere alto il senso di responsabilità
Dobbiamo delle altre i nostri sensori e costruire anche una intesa interassociativa
Dove però caro Presidente
Non sono ammesse neanche le fughe in avanti e solitarie dell'Anci lo dico da ex sindaco
Che è stato molto tempo all'interno dell'ANCI
E che sa che cosa significa difendere il valore dell'associazione
E l'interesse dei territori indipendentemente dalle appartenenze qui non sono in discussione
Le appartenenze
E i colori politici
Qui è in discussione il futuro del nostro Paese
Qui è in discussione il futuro delle nostre comunità
Qui è lo snodo centrale nel quale anche perfetti sentiremo oggi pomeriggio
Delle riforme che attengono alla devoluzione noi andremo a incardinare il futuro del nostro
Per nostro dei nostri cittadini
Qui è in discussione appunto la cittadinanza la rappresentanza ma soprattutto la capacità di livelli istituzionali che sappiano interagire
In un clima di serenità non di conflittualità esasperata
Anche perché se le avvisaglie sono quelle che abbiamo registrato il primo giorno della cabina di regia serio qualche preoccupazione la voglio sottolineare
Perché se non si trova un'intesa
Ho l'impressione che la riforma la farà la Corte costituzionale
Ho l'impressione che andremo avanti
Con una conflittualità talmente esasperata
Che bloccherà tutto e tutti e non è questo
Che si attende il territorio non è questo che attendono i nostri cittadini
Non è questo
Che veniva prefigurato
Qualche tempo fa quando
Con grande
Dedizione con grande partecipazione si cercava di costruire un percorso
Federalista
Né credo sia questo obiettivamente nelle intenzioni di un governo
Che oggi si trova stretto
In una situazione davvero difficile nella quale
Bisogna assolutamente uscire e allora questa Assemblea
Questo confronto che oggi si apre
Diventa estremamente importante caro Presidente grande importante per tutti noi
Diventa importante anche il taglio con il quale noi andremo ad assumere le nostre responsabilità
In un confronto
Sereno civile ma molto fare
Stiamo predisponendo
Correttamente anche emendamenti
Al disegno di legge
Presentato dal ministro Scajola
Che dovrebbe
Nelle intenzioni del governo dare attuazione
A quel percorso successivo al referendum
Anche lì dovremo nei prossimi giorni confrontarci con un testo
Che per la verità
Si occupa molto del rapporto come dicevo prima tra Stato e Regioni e molto meno del rapporto con le Autonomie locali comprendo
Che il primo è il tema più angosciosi angosciante in questo momento è che il tema fondamentale
Ma credo
Che i nostri sforzi dovranno essere diretti soprattutto a riempire quella parte del testo
Che considera poco non considera affatto il ruolo
Dei Comuni e delle Province ma dovremmo anche sforzarci
Di essere chiari su altri punti
Sui quali noto un andare indietro rispetto a percorsi che ci sembravano abbastanza netti in passato
Noi siamo stranamente passati
Nella storia del nostro Paese è recente
Da una concezione sostenuto da tutti indistintamente tra sinistra e centro in base alla quale si diceva
Dobbiamo eliminare i Comuni polvere
Dobbiamo accorpare i comuni
Dobbiamo cioè fare opera di
Razionalizzazione
Nello schema complessivo del mondo autonomista
Perché tutto questo
Crea difficoltà operative e gestionali crea povertà più che ricchezza
Ma il legislatore ovviamente
Con qualche presunzione ritenne
Che questo traguardo condiviso da tutti si potesse raggiungere imponendo lo dall'altra
Come se si potesse cancellare la storia di un campanile con un tratto di penna
Il risultato è stato che nel momento stesso in cui
Con qualche
Accenno retorico anche di troppo si sosteneva la bontà di questo percorso un attimo dopo i comuni continuavano a sorgere
In maniera più o meno diffusa nel nostro Paese
E allora ci si rese conto che forse così come accadeva per le aree metropolitane bisognava tentare di invertire il meccanismo e cercare di costruire sistemi
Di governo del territorio e di gestione che mantenessero inalterate le identità dei luoghi e dei Comuni
Io noto da qualche tempo
Che dopo la stagione della Provincia inutile e che doveva essere cancellata adesso c'è la stagione della grande richiesta di nuove province del nostro Paese
E anche qui vorrei capire qual è il metro qual è
La categoria di pensiero la quale bisogna riferirsi
è una provincia soprattutto con le nuove dimensioni nuovi ruoli nuove funzioni che ha ha un senso non solo sotto il profilo istituzionale evidentemente
Non solo perché ha una prefettura
Sulle quali dovremmo dire qualche cosa
Ma anche e soprattutto perché
E una provincia e un sistema di governo di un territorio
E quindi di un'economia di una socialità di una comunità
Di una finanza locale
Che ha un determinato grado un determinato livello
Che le consente
Di esercitare poi delle funzioni e di ruoli
Non solo perché con un dato riferimento non solo democratico ma soprattutto territoriale
E ci sono poi delle entrate certe
Sulle quali far leva
Perché poi altrimenti non capirei
La richiesta di maggiore autonomia finanziaria se questa autonomia finanziaria non ha anche una riferimento concreto su una ambito territoriale che consenta a questa autonomia finanziaria di essere sufficiente
Per
Poter consentire
Di intervenire di fare le cose che noi comunemente quotidianamente dobbiamo fare
E allora delle due l'una ossia affermo questo concetto
E allora
Non vedo spazio per altre Province
Io vedo soltanto un ulteriore impoverimento di un tessuto territoriale
Che non solo perde rappresentatività e potere politico se così vogliamo dire
Ma presente perde anche quel minimo di condizione indispensabile per incardinare quel ruolo di sviluppo che la Provincia deve promuovere questo è il ragionamento intorno al quale noi con chiarezza
Dobbiamo impedire che in Parlamento passi qualunque richiesta di nuova provincia non è pensabile che dopo aver conquistato un ruolo una funzione estere tornati ad una visibilità istituzionale forte
E dopo essere stati destinatari di funzioni e di ruoli ancora più importanti
Nell'ambito di una strategia di sviluppo del nostro Paese
Improvvisamente arrivi il rischio che la frammentazione
Questo significa svuotare le Province
Questo significa annullare le Province
E allora cui dall'Assemblea
Deve alzarsi chiaro è in netta una richiesta al Parlamento di fermarti rispetto a richieste nuove che possono venire spesso sollecitate più da soggetti politici nel territorio che dalle comunità ecco perché amici
E concludo
Questa è un'Assemblea importante
Alla quale noi stessi della presidenza ricolleghiamo grande
Grande valenza
Convinti come siamo
Che nel confronto ma è nel rispetto della indegnità della Provincia e della sua identità che si possono aprire prospettive diverse per il nostro paese grazie a tutti voi per il lavoro che fatte
Bene prima di dare la parola al presidente
Ria
Vorrei darvi lettura di alcuni messaggi
Che ci sono stati inviati il primo il messaggio graditissimo del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi
L'annuale assemblea generale dell'Unione delle Province d'Italia
Si tiene a poco più di un mese dall'entrata in vigore della riforma costituzionale relativa al sistema delle autonomie locali
La riforma persegue obiettivi ambiziosi soprattutto quello di rafforzare la democrazia conciliando sussidiarietà e governance
Per questo sono necessari i metodi di gestione che sappiano stimolare un rapporto più diretto e trasparente tra istituzioni e cittadini assicurando il necessario coordinamento tra i vari livelli di governo il raccordo tra centro e periferia è condizione imprescindibile per conferire unitarietà e coerenza all'azione pubblica
E anche presupposto per realizzare quel federalismo fondato sulla solidarietà che costituisce uno degli ideali fondanti della nostra Repubblica
Il processo di costruzione politica europea
Nel quale l'Italia attivamente impegnata rafforzerà è amplierà il concetto di cittadinanza e aprirà nuovi orizzonti alla cooperazione per assicurare a tutti i popoli del mondo un futuro di libertà e di pace
Con questo auspicio
A lei Presidente Ria tutti i presidenti delle province d'Italia
Rivolgo il mio cordiale saluto e l'augurio che l'impegno che ci unisce nella costruzione del federalismo possa contribuire efficacemente al benessere e al progresso della Repubblica una e indivisibile Carlo Azeglio Ciampi
Abbiamo ricevuto anche il messaggio del presidente del consiglio dei ministri onorevole Silvio Berlusconi
Gentile Presidente ho ricevuto con molto piacere il suo invito ma purtroppo sono impossibilitato a partecipare come avrei desiderato la vostra assemblea generale
Ne sono sinceramente dispiaciuto anche perché i vostri lavori rappresentano un'occasione importante per fare il punto della situazione dopo il referendum del sette ottobre scorso
Il mio governo si accinge a presentare al Parlamento una nuova proposta di revisione della Costituzione in materia di federalismo che accolga le proposte più avanzate che provengono dalle regioni dalle Province e dai Comuni
Il principio cardine della nostra proposta sarà il principio di sussidiarietà che a nostro giudizio la proposta approvata a maggioranza dal precedente governo non recepisce a sufficienza
Solo attraverso il principio di sussidiarietà infatti è possibile riformare profondamente l'attuale modello di Stato centralista e burocratico riconoscendo a ciascun livello di governo e ogni soggetto della società civile l'autonomia e la relativa responsabilità che da essa discende questa impostazione verrà sottoposta al Parlamento con la speranza che si possa ottenere il più largo consenso possibile fra tutte le forze politiche
Sono certo che anche dalla vostra Assemblea verrà un utile contributo ad affrontare queste materie con uno spirito costruttivo e di collaborazione
Con questo impegno sono lieto di rivolgere un augurio di buon lavoro a tutti i partecipanti e la saluto cordialmente firmato Silvio Berlusconi
E ancora un messaggio del sindaco di Roma Walter Veltroni
Caro Presidente una brutta influenza mi impedisce purtroppo di partecipare come avrei desiderato all'assemblea generale dell'UPI
Ne sono no fa freddo anche a Roma
Ne sono particolarmente dispiaciuto
Tutto il sistema delle autonomie locali di contare davvero nella costruzione della nuova repubblica che si è avviata con la revisione del Titolo quinto io di Quinto della Costituzione
L'Italia vive oggi un passaggio difficile ed entusiasmante
Sarebbe grave che a fronte delle difficoltà prevalessero lo scetticismo o le pigrizie intellettuali
Una fondamentale riforma è stata approvata dal Parlamento
E ha avuto il consenso esplicito dei cittadini con il referendum del sette ottobre a noi sta il compito di attuarla nel modo più coerente efficace
Non dobbiamo contrapporre le esigenze unitarie dello Stato e quelle delle collettività territoriali così come non dobbiamo contrapporre Regioni Province e Comuni siamo insieme corresponsabili del rinnovamento del Paese ciascuno con compiti enormi da affrontare
Per le Province e Comuni e la nuova realtà delle città metropolitane sono due le sfide che mi sembrano prioritari da un lato valorizzare lo spazio di autonomia di autonoma potestà regolamentare
Finalmente riconosciuta in Costituzione in relazione alle funzioni fondamentali precisati dalla legge di studi lo Stato
Dall'altra prendere
Sul serio il principio di sussidiarietà
Differenziazione adeguatezza per fare in modo che ciascun ente possa fare al meglio gli interessi dei cittadini in relazione alle specificità territoriali demografiche sociali e culturali di ogni realtà locale
Nel dare il benvenuto nella capitaria tutti gli amministratori provinciali
Vi auguro per questo buon lavoro certo che l'Assemblea Generale dell'UPI saprà dare un contributo fondamentale per mettere a fuoco questi obiettivi e gli altri che ci sono proposti dalla riforma costituzionale cordialmente Walter Veltroni
Bene a questo punto la parola al presidente dell'UPI Lorenzo Ria
Cari colleghi partecipanti in qualità di delegati o di ospiti a questa assemblea generale dell'Unione delle Province d'Italia
Particolari circostanze avvenimenti
Che hanno scandito una sempre maggiore accelerazione
E incisività
Di scelte dell'Unione
Ci hanno portati nel corso del due mila uno attenere due assemblee generali
Ricorderete che l'ultima Assemblea si è svolta il venticinque e il ventisei gennaio scorso entrambe incentrate
Sullo faticoso percorso tizia in prodotti dalla federalismo amministrativo all'ordinamento federale ed autonomista dello Stato
Certo ci sono differenze tra l'ultima assemblea generale dell'UPI del gennaio scorso e quella che si apre oggi ne voglio evidenziare al momento soltanto una ma di grande significato
L'ultima assemblea fu di riflessione di studio di approfondimento
In preparazione delle grandi trasformazioni ordinamentali costituzionali che si andavano preparando
E fu per questa ragione è un'Assemblea più rivolta verso l'interno senza ospiti né presenze esterne fu una scelta l'assemblea che si apre oggi sancirà sostanzialmente un insieme di posizioni di contributi al dibattito politico e costituzionale di obiettivi che di assoluta chiarezza
E quindi sui temi del completamento della riforma costituzionale in senso federale
Del federalismo fiscale e perequativo
Dell'adeguamento della legislazione vigente di in itinere
Al nuovo testo costituzionale noi oggi su questi temi apriamo all'esterno cento ci sarà in questa Assemblea una grande apertura all'esterno particolarmente al parlamento e al governo di cui il programma dei lavori ha previsto diverse qualificate presenze
Di assoluto rilievo consideriamo la presenza del presidente della Camera che ci auguriamo ci possa raggiungere da un momento all'altro perché il parlamento resta ancora oggi la sede primaria che dovrà portare a conclusione il processo di riforma costituzionale ed istituzionale l'adeguamento del sistema normativo in direzione del federalismo autonomista e con esso la premessa indispensabile per la modernizzazione del Paese per queste ragioni vi rivolgo il mio personale ringraziamento e quello dell'unione per la partecipazione ai lavori di questa Assemblea che tutti Ufficio di Presidenza Consiglio direttivo singole unioni regionali
Riteniamo unico passaggio fondamentale della nostra vita associativa fondamentale
Perché a distanza appunto di undici mesi dall'ultima assemblea plenaria e cambiato radicalmente
Lo scenario nazionale e sono cambiati persino alcuni punti fermi del nostro ordinamento anche direi a livello psicologico abbiamo superato il senso di inadeguatezza ad affrontare la fase nuova che si apriva che caratterizzò l'assemblea generale del gennaio scorso in quel momento eravamo sulla difensiva
Schiacciati dall'incertezza della situazione politica e parlamentare
Che non lo trovava la strada maestra per approvare in seconda lettura alla riforma costituzionale
Ma schiacciati soprattutto dai comportamenti delle regioni resse aggressive verso lo Stato e verso le autonomie locali da una riforma elettorale
Ed organizzativa tende ardeva rafforzato il ruolo e aveva reso efficaci gli impulsi di governo in alcune circostanze di Ray di comando dei presidenti di Regione
Lo scenario e cambiato dentro di noi perché e cambiato soprattutto al di fuori di noi
E cambiato perché oggi lo Stato le Regioni le Province le città metropolitane e di comuni hanno il medesimo rango costituzionale
E cambiato perché oggi la dottrina si interroga se è corretto continuare a chiamare il Presidente Ciampi capo dello Stato e non invece solo Presidente della Repubblica in conseguenza del fatto
Che solo la Repubblica ci rappresenta tutti e non lo Stato che rappresenta invece una parte del tutto ed una parte organizzativa
è cambiato lo scenario perché la recente riforma costituzionale ha prodotto situazioni delicatissime con il nuovo lo Stato in permanente situazione di debito istituzionale di risorse verso le Regioni e le autonomie locali
E cambiato con le regioni in credito verso lo Stato ed indebito istituzionali e di risorse nei confronti delle Autonomie locali
Con le autonomie locali invece in permanente situazione di credito istituzionale di risorse verso le Regioni e verso lo Stato il passaggio referendario il suo successo
E particolarmente il fatto che la quasi totalità dei presidenti di Regioni si è schierata per le ragioni del sì sono stati i motivi forti e significativi che hanno prodotto il cambiamento di clima psicologico di cui ho detto
Questa scelta dei presidenti di Regione
Di cui l'Unione delle Province apprezzato soprattutto la fortissima valenza politica evidenziata dal fatto che il voto per il sì
Travalica Ava la posizione degli schieramenti di appartenenza testimonia questo fatto con chiarezza
Che ci sono a mio avviso larghi margini per una vera iniziativa politica di confronto con le regioni capace anche nelle more Della più complessiva riforma costituzionale dello Stato in senso federale a cui faceva riferimento il messaggio del Presidente del Consiglio di costruire già ora simili dalle periferie
Il tessuto
Insieme regionalista e autonomista di cui la società l'economia le contemporanee esigenze organizzative hanno bisogno
Nulla però cari colleghi nel rapporto tra le istituzioni nel faticoso procedere
Verso un compiuto federalismo autonomista nulla può essere acquisito può essere dato per acquisito per scontato una volta per tutte
La cultura centralista quella cultura centralista cui faceva riferimento il collega Moffa e qualcosa che non muore mai
E sono innumerevoli i casi in cui i più convinti autonomisti si sono trasformati nei più decisi custodi delle centralismo lo schema di legge finanziaria
Del due mila e due ancora
All'esame del Parlamento è un esempio e un esempio è dura espressione di un lo comportamento direi regressivo sulla via dell'autonomismo che in qualche modo sorprende per il senso di ritorno al passato
Questo documento anche dopo la prima approvazione in aula va nel senso recisamente contrario alle novità introdotte procura alcune ferite all'ordinamento di cui la più grave quella di proclama proclamare verbalmente il valore la funzione dell'autonomia abbia passando la poi sul terreno delle scelte finanziari
E mi rendo conto ci rendiamo tutti conto del fatto che le vicende dell'undici settembre hanno cambiato profondamente un quadro di riferimento che appariva solido
La pur grande valenza di quel che è accaduto però nonno giustifica la battuta d'arresto che lo schema di legge finanziaria due mila due se non sarà cambiata come voi ciò curiamo in parlamento ancora nelle prossime ore nei prossimi giorni se non sarà cambiato lasse delle sue scelte darà all'intero sistema delle autonomie locali è incomprensibile
Nella finanziaria in discussione lo abbiamo ribadito unitariamente come associazioni delle autonomia la settimana scorsa che il patto di stabilità venga usato per perseguire un obiettivo risultato che è soltanto quello di limitazione della spesa corrente
Degli enti locali ne è comprensibile che mentre il governo giustamente
Persegue standard dei servizi civili di livello europeo dimentichi poi di investire in edilizia scolastica cioè in un settore con gravi problemi di vivibilità e di sicurezza
Né si giustifica la mancata attenzione della finanziaria ai centri per l'impiego
Che pure sono oramai gli indispensabili strumenti per unificare l'impresa e la formazione
L'obbligo formativo e l'orientamento scolastico la consulenza alle imprese e l'auto impiego
E infine l'ostracismo che la Finanziaria due mila e due riserva ai patti territoriali e in generale agli strumenti di programmazione negoziata può davvero spezzare
La costruzione di sistemi locali integrati avviata con un successo negli ultimi anni da molte Province italiane e io ho la speranza
Che il Parlamento modificherà nel senso richiesto da tutte le autonomie locali la legge in discussione così e che essa rappresenti davvero il primo atto di un nuovo corso
Del resto il nuovo corso
E già iniziato in ne vediamo i segni siamo sostanzialmente il primo Stato centralista Piaia intrapreso senza nessun utile precedente storico la costruzione di una esperienza di federalismo autonomista
Questa difficoltà che giuridico sociale e resa più acuta in Italia dalla contrapposizione politica che ha
Caratterizzato nel vecchio Parlamento l'approvazione di tale riforma oggi però dopo il referendum popolare che ha confermato la riforma costituzionale e all'indomani della sua piena efficacia ed applicabilità ci rendiamo Ponto
Del grande effetto deflagrante che essa ha introdotto e della mancata previsione di strumenti operativi e di procedure che risolvano
Gli inevitabili conflitti di aspettative e di competenze che possono sorgere tra centro e periferie
E allora dinnanzi alle mille lingue che hanno cominciato ad esami ad esercitarsi sullo post riforma e cioè chi rivendica precedenza al trasferimento delle risorse finanziarie
Chi privilegiando il completamento della riforma con la devoluzione
Chi richiedendo l'immediata istituzione della Camera delle Autonomie al posto di uno Senato senza oramai ragione d'essere
L'Unione delle Province d Italia a apprezzato e condiviso la lucidità istituzionale lungimirante
Racchiusa nel concetto di cabina di regia proposto dalla presidente della regione Piemonte in qualità di presidente della Conferenza delle Regioni questi Beha
Ho già sullo principio ineccepibile e non superabile e cioè la riforma va applicata subito
E deve essere il banco di prova per costruire uno federalismo evolutivo tanto nelle sue implicazioni istituzionali quanto in quelle finanziarie e perequativa
In quest'ottica la cabina di regia e il luogo unitario in cui il governo nazionale le regioni e le autonomie locali
Dovranno esercitare un urlo un ruolo di coordinamento e verifica
Che eviti i conflitti tra le competenze legislative statali e regionali
Chieste interi in assenza di regole e procedure costituzionalmente previste e già dalla fase di predisposizione dei decreti attuativi
Gli inevitabili contrasti e conflitti istituzionali la cabina di regia luogo unitario che rappresenti in direzione del parlamento e dei consigli regionali le necessarie indicazioni per completare la riforma costituzionale e gli statuti regionali secondo logica di federalismo e autonomismo maturo
Fin dalla nascita del suo governo
Il governo Berlusconi apposto all'attenzione del Paese la necessità di completare
La riforma costituzionale con l'attribuzione
Alle Regioni
Di competenza legislativa in materia di sanità scuola e polizia locale credo che nella giornata di oggi in Consiglio dei ministri
Licenzierà il provvedimento di approvazione di questa ulteriore riforma delle Titolo quinto
L'Unione delle Province d'Italia ritiene necessaria essenziale una riflessione
Sul completamento della riforma costituzionale in ottica federalista
Ritiene ancora prioritario affrontare la riforma del sistema parlamentare
Attraverso la trasformazione del Senato in Camera delle Autonomie in cui siano rappresentati tutti i livelli corsi istituzionali territoriali
Senza questo raccordo parlamentare
La ripartizione delle competenze legislative tra Stato e regioni rischia di complicare il quadro legislativo causando una inarrestabile moltiplicarsi dei conflitti
Ulteriore snodo e la riforma delle garanzie costituzionali Pollard ridefinizione della composizione della Corte costituzionale
E soprattutto con il riconoscimento in testa ai Comuni e alle Province
Della facoltà di ricorso alla corte costituzionale contro leggi statali erano regionali lesive della loro autonomia e delle loro attribuzioni
A nessuno sfugge però cari amici delegati che si e anche aperta la fase di elaborazione della Costituzione europea ed è questa un'occasione importante
Per definire in ambito sovranazionale le regole dei rapporti tra i diversi livelli istituzionali territoriali
Anche nel contesto europeo infatti essenziale che sia riconosciuta la funzione delle Autonomie delle Autonomie locali come strumento di collegamento tra le istituzioni e i cittadini d'Europa affatto passi da gigante
Ha garantito la pace in un continente per lungo tempo attraversato da conflitti insanabili
Ha creato
Un mercato ed una moneta unica e ha posto le condizioni per una unificazione di tipo politico
Paradossalmente mentre queste o Quispe procedono si percepisce uno crescente disinteresse dei cittadini europei nei confronti delle istituzioni comunitarie vi è il rischio che il momento dell'unificazione politica segni il il momento di maggior distacco dei cittadini se gli stessi non avranno modo di riconoscere alle istituzioni comunitarie il carattere democratico tipico degli ordinamenti nazionali di fronte a tali rischi
Va rafforzato il carattere democratico e pluralista
Dell'ordinamento europeo anche attraverso il Comitato delle Regioni che esalta il principio di sussidiarietà e il ruolo delle regioni e belle autonomie locali allora vedete si apre una fase costituente generalizzata per l'Unione europea per la Repubblica italiana per tutte le regioni e l'impegno più importante e diretto che ci attende concerne proprio la formazione dei nuovi statuti regionali non è un caso che abbia detto sì attende
Dal momento che la fase di riscrittura degli statuti ci deve vedere coprotagonisti irresponsabili accanto alle regioni della creazione dei nuovi sistemi regionali delle Autonomie locali
I nuovi statuti devono essere costruiti dal basso
Con il contributo nostro attivo affinché la carta regionale si configuri davvero come carta delle autonomie come carta dei territori
Questo dipenderà molto da come noi amministratori locali sapremo incidere in questo delicato processo redazionale
A questo fine dobbiamo pretendere sì dobbiamo pretendere nonno rivendicare una vera concertazione territoriale che peraltro giova all'intero sistema locale
Uno Statuto regionale
Con certa apre condivisi e condiviso crea infatti coesione tra i singoli enti locali e tra questi nella propria regione riducendo sensibilmente i rischi di tensioni e di fatture istituzionali
Per quel che dobbiamo fare abbiamo un esempio importante da tenere in mente da seguire
E lo spirito unitario che ha legato le Regioni le Province e i Comuni
Nella complessa fase di riforma del titolo quinto della costituzione sino alla conferma referendaria e ha assicurato un un risultato utile per tutti
E allora i nuovi statuti i nuovi statuti regionali sono un'occasione imperdibile per da vita a Regioni che svolgano un un ruolo efficace e non invasivo di governo capaci di adempiere al compito loro proprio di sviluppare processi di modernizzazione istituzionale amministrativa
Favorendo il consolidamento di una Rete istituzionale al servizio dei cittadini
La complessità dei problemi che ho evidenziato è naturalmente generale
Nel senso che riguarda più o meno nella stessa misura tutte le regioni d'Italia ci sono però dei punti forti di crisi
Dei nodi aggrovigliati che è indispensabile sciogliere quanto prima
Tali punti di crisi riguardano particolarmente le Autonomie locali delle regioni a statuto speciale
Ancora organizzate con rapporto gerarchico nei confronti delle rispettive regioni e neppure lambiti
Dall'impetuoso impeto di cambiamento introdotto dal Complesso della legislazione Bassanini è con noi il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini
Che saluto
E ringrazio a nome mio personale della unione dell'Unione delle Province per questa sua partecipazione ai nostri ai nostri lavori
Dicevo che
Non è compito nostro negare o contestare la sopravvivenza delle regioni ad autonomia speciale sebbene su questa materia si imponga una seria riflessione ad ogni livello
E però sicuramente nostro compito riportare tutte le autonomie locali ovunque siano
Situate territorialmente in condizioni di sostanziale eguaglianza al riparo dal pericolo che reale e concreto nelle regioni a statuto speciale di una pesante compressione delle stesse garanzie costituzionali allora sull'insieme di queste questioni Lupi assieme all'ANCI all'Uncem
E alla lega delle autonomie locali attraverso l'Osservatorio sul federalismo e sul rapporto tra Regioni ed enti locali colle con la collaborazione delle rispettive sezioni regionali hai lavorato
Un documento unitario sui nuovi statuti regionali
Contenente delle linee guida per la valorizzazione delle autonomie locali è un documento ho aperto che potrà essere oggetto in sede locali in ogni Unione regionale di tutte le modifiche necessarie e che si riterranno opportuno
Dopo la pausa di Sina
Di fine anno ci attende
Un confronto vero con le regioni sia in sede nazionale sia nelle singole regioni e se poi le Province
Intendiamo governare il cambiamento dobbiamo riattivare ancora di più
Le nostre unioni regionali che in questa fase possono svolgere la funzione di snodo essenziale del sistema
Elemento forte di unità tra le regioni e l'intero sistema delle Autonomie
Locali e infine la finanza la finanza locale che ed è tassello fondamentale di ogni ordinamento federalista
Il nuovo testo costituzionale sancisce i principi dell'autonomia il principio dell'autonomia impositiva per comuni e province ma la realtà effettiva ci presenta uno scenario diverso
La finanza provinciale è ancora oggi in larga parte derivata costituita cioè dai trasferimenti erariali
Nonostante la progressiva estensione del ruolo e delle funzioni delle Province il loro il nostro ordinamento finanziario sconta tuttora una errata
Ma diffusa convinzione di sufficienza delle risorse trasferite dallo Stato anche a seguito del decentramento amministrativo non è così nulla sappiamo bene
In realtà la gestione delle strade provinciali la manutenzione
Degli edifici scolastici l'ammodernamento dei centri per l'impiego la pianificazione territoriale le molteplici ulteriori funzioni che sono state progressivamente conferite alle Province richiedono un impegno finanziario ingente
Che necessità di un sistema strutturato di finanza provinciale basato sul principio dell'autosufficienza e dell'autonomia di entrata e dispersa più volte
Come associazione abbiamo avanzato la richiesta di una compartecipazione ad un grande contributo erariale all'IRPEF all'interno
Di uno sistema a Fede e di un sistema di federalismo fiscale solidale
Ma tutto oggi l'intero impianto della finanza provinciale si sostiene in gran parte sul gettito RC auto e i Pitti che seppure cospicuo e di sicuro interesse risulta essere una risorsa variabile e perciò inaffidabile per le esigenze di certezza e di stabilità dei bilanci
Il livello di tale inaffidabilità
è dimostrato dal fatto che solo da poche settimane
è stata chiusa la partita della rideterminazione dei trasferimenti a seguito della riscossione della RCA e dell'IPT dopo una forte pressione esercitata dall'UPI
Sui ministeri interessati con l'obiettivo di dare certezza una volta per tutte ai bilanci provinciali
Ma una tale situazione di incertezza non è più tollerabile ed è necessario individuare nuove soluzioni ciò di cui le Province hanno bisogno e il consolidamento di un sistema finanziario basato su aliquote certe e direttamente legate ai propri territori in modo da determinare anche una loro maggiore responsabilità nella gestione delle risorse chiediamo cioè che sia data attuazione alla norma costituzionale che prevede per tutte le autonomie locali risorse autonome
L'applicazione di tributi ed entrate propri la compartecipazione al gettito di tributi reali erariali riferibili a tutto il territorio solo in questo modo la Provincia
Sarà in grado di sostenere il loro ruolo che la legislazione le affida abbiente cioè di governo di area vasta attrezzato per programmare e sostenere lo sviluppo locale
Ma ogni amministratore
Ogni amministratore provinciale fa naturalmente attenzione ai temi grandi e importanti Chiossi nuora illustrato la Costituzione europea
Il completamento della riforma costituzionale italiana la formazione dei nuovi statuti regionali
Il disegno di una nuova finanza provinciale però ogni amministratore provinciale
Fa ancora più attenzione alle questioni pressanti e concrete che pone la legislazione ordinaria in itinere non è semplice
Per il legislatore acquisire da un giorno all'altro
Un metodo e una pratica di coerenza con le nuove regole
E tuttavia la legislazione ordinaria a partire dai provvedimenti all'esame del Parlamento deve essere resa coerente con il nuovo quadro costituzionale questo principio potenziamo vale per il disegno di legge delega al Governo in materia di infrastrutture di insediamenti produttivi strategici che nel testo oramai licenziato limita unilateralmente le competenze dei Comuni e delle Province in materia di programmazione e di gestione delle opere pubbliche che il Governo considera prioritaria
Ma vale anche per il disegno di legge in tema di conflitto di interessi che disciplina in un'unica logica le funzioni di governo nazionale regionale e il locale
Ma tale impostazione noi la critichiamo perché confligge o non l'autonomia ordinamentale prevista dalla Costituzione per i diversi livelli istituzionali
E non tiene conto dei nuovi principi che presidiano la materia dei controlli negli enti locali e ancora il disegno di legge delega al Governo in materia di occupazione di mercato del lavoro penalizza il riduce le funzioni delle Province
In tema di collocamento e di politiche attive del lavoro attribuite alle stesse Province dal dei perché dal decreto quattrocentosessantanove sono tutte anomalie da ricondurre a normalità e quindi da rendere coerenti con la recente riforma costituzionale e con i principi del decentramento amministrativi fissati dalle Bassanini
Un meccanismo utile
Per assicurare questo risultato inattesa
Della istituzione della Camera delle Autonomie un meccanismo utile potrebbe essere introdotto dai regolamenti parlamentari con la previsione ai sensi dell'articolo undici della legge costituzionale tre della partecipazione
Dei rappresentanti delle regioni e degli enti locali ai lavori della commissione parlamentare per le questioni
Regionali
Sono oramai moltissimi gli economisti gli operatori gli operatori economici gli uomini di comunicazione
Che negli ultimi anni hanno percepito nettamente la l'avvenuto ormai profondo cambiamento del ruolo e delle funzioni delle Province
E sono sempre di più tra gli addetti ai lavori
Quanti si vanno accorgendo che le Province solo uno dei principali soggetti su cui va marciando l'innovazione non solo quell'amministrativa
Ma anche quella relativa alle alla costruzione delle politiche di sviluppo in settori vitali come la modernizzazione del mercato del lavoro la razionalizzazione urbanistica la creazione di un sistema infrastrutturale ammette di area vasta la tutela dell'ambiente nella gestione dei rifiuti le politiche formative a quelle della programmazione negoziate però questo cambiamento sfugge
Alla gran parte dei cittadini italiani
E sfugge anche nei territori le cui Province hanno fatto un vero salto di qualità nei contenuti
Della propria azione di governo e nei modi di comunicargli allora io ritengo cari amici delegati sia giunto il momento che l'immagine della Provincia
Sia diffusa all'esterno porno la nitidezza delle sue funzioni anche la pregnanza del suo ruolo sì mi riferisco ad una iniziativa promozionale di livello nazionale sostenuta dall'Unione
Con il contributo straordinario di tutte le Province cioè anche le tecniche di comunicazione
Dovrebbero essere originali dovremmo comunicare di più con una comunicazione e approfondita che abbia capacità di sintesi e dovremmo scegliere i tempi giusti
Il linguaggio giù più agile ed efficace per valorizzare la qualità del messaggio e l'ampiezza della sua diffusione perché siamo siamo tutti ad uno
Tornante che impegnativo
Ed è delicato e per affrontarlo dobbiamo avere abbiamo la forza di dire l'impeto delle nostre ragioni ma occorre anche accortezza e moderazione istituzionale
La nostra forza è nel nostro stesso disegno modernizzatore un progetto che può dare slancio vigore alla nazione alle regioni e ai singoli territori
E l'accortezza la moderazione possiamo ricavarle dall'insegnamento di un grande italiano che c'ha proposto sei tecniche per affrontare utilmente il secondo millennio
La leggerezza innanzitutto per evitare orpelli e ingessa pure che appesantiscono l'evoluzione e il dinamismo della società
La rapidità
Perché ci sono delle scelte che se non sono fatte al momento giusto perdono ogni valore non assicurano il risultato voluto l'esattezza perché l'efficacia delle istituzioni e intimamente legata alla precisione del disegno istituzionale e alla nettezza degli ambiti di competenza di responsabilità e di collaborazione
E ancora la visibilità perché ogni istituzione abbia il proprio spazio vitale senza soffocare le altre né sentirsi soffocate dalle altre
La molteplicità perché ogni istituzione informi la propria ragione d'essere al valore dell'unità l'unico che dà senso allora Muolo e alla funzione di ciascuno
La festa tecnica per la precoce scomparsa di un suo autore incompiuta
E sulla base dei manoscritti è stata icastica avente sintetizzata in due verdi cominciare e finire
Allora signori amici componenti dell'Assemblea abbiamo avviato questo disegno siamo parte di questo grande disegno della nostra nazione ci hanno lavorato il Parlamento e le regioni le Autonomie
E locali il disegno e chiaro ed è ambizioso il traguardo noi lo vediamo visivo e abbiamo però il dovere di concludere quello che è così
Valorosamente e utilmente abbiamo iniziato vi ringrazio
Grazie grazie Presidente Ria
Adesso io darei la parola ringraziandolo per la sua presenza che ci onora moltissimo sappiamo anche gli impegni del Parlamento che lo trattengono dire al Presidente della Camera dei Deputati onorevole Pier Ferdinando Casini
Senta
Grazie al presidente Moffa
Per l'accoglienza grazie Presidente Ria e a tutti voi che siete qui
Ricordavo Vittorio Prodi lo sa bene che io sono particolarmente affezionato alla Provincia
Perché ho avuto un Papa che è stato venticinque anni consigliere provinciale che tante volte da piccolo accompagnato negli austeri saloni della provincia di Bologna e forse anche per questo fatto sentimentale che mi sento legato a questa istituzione
Ma certamente per un fatto istituzionale
E politico che sono qui presente perché credo che ci sia da affermare
Fortemente la centrali ITA di questa istituzione questo sia nell'interesse del Parlamento e delle gelato
Vi ringrazio di avermi invitato a questa sessione importante
Il mio ritardo dovuto all'avvio finalmente e alla votazione del primo articolo della legge finanziaria
Intervengono in questa sede esponenti della provincia la regione dei governi locali e di quello centrale
Una partecipazione così qualificata
E la testimonianza di come
La costruzione del nuovo ordinamento delle Autonomie
Rappresenti oggi veramente per il nostro Paese un cantiere aperti
Un cantiere nei quali tutti sono chiamati a concorrere tutti i livelli di governo quelli che ad alcuni è parsa una stravaganza della recente legge di revisione del Titolo quinto della Costituzione
Mi sembra invece racchiudere un nucleo fecondo di saggezza istituzionale
L'inclusione degli enti locali
Accanto alle Regioni allo Stato
Tra i soggetti costitutivi della Repubblica segna con nettezza la strada lungo la quale ci stiamo incamminando
Nella costruzione del nuovo ordinamento
L'ampia redistribuzione di competenze tra stato e regioni non dimentica le radici sulle quali si basa l'intero edificio della nostra vita democratica
Sono radici forti e che affondano lontano nella storia
è stato segno di saggezza
Anche la conservazione della Provincia taglienti costituzionalmente riconosciuti
Scartando così le ipotesi di espungere questa dimensione territoriale dalla Costituzione come pure era stato ventilato ai tempi della Bicamerale
Conosciamo tutti quanto questo livello di governo sia radicato nel territorio e nella percezione collettiva dei cittadini
Credo che domani il professor De Rita avrà modo di soffermarsi su questo aspetto
Sarebbe stato sbagliato
Disperdere questa risorsa proprio nel momento in cui ci accingiamo ad imprimere una decisa accelerazione al processo di potenziamento del autonomia
Per il successo di questi impresa abbiamo bisogno di tutte le energie
Da derivanti dal grande filone della tradizione civica Italia
Naturalmente il riconoscimento costituzionale di questa grande ricchezza di articolazione dei governi territoriali
Cresce in misura rilevante le responsabilità vostra di politici e amministratori la costruzione del federalismo non deve essere percepita come un gioco assomma vero
Non si tratta
Di innescare una competizione tra i diversi livelli di governo o peggio tra le diverse élite politiche per l'accaparramento di risorse e competenti
Non vogliamo assistere a una gara nella quale se vincono le regioni per dello Stato se prevalgono i Comuni le Province soccombono
Perderemo tutti la partita del federalismo e con essa quella della democrazia del futuro se falliremo
Nel realizzare con le riforme una migliore garanzia dei diritti di cittadinanza ed un visibile valore aggiunto in termini di servizi migliori ai nostri concittadini
L'obiettivo finale deve essere dunque quello di il liberare risorse a favore degli italiani e della società civile
Dobbiamo quindi costantemente vigilare affinché la nuova articolazione dei poteri sul territorio non determini un'espansione della sfera pubblica
Inutili conflittualità sovrapposizione di competenze allargamento degli apparati burocratici in una parola si tratta
Riassumendo anche il senso dell'evocazione finale del vostro presidente
Di fare appello a quel senso dello Stato e delle istituzioni che si misura anche si coniuga tante volte con la moderazione la capacità di capire che le istituzioni il Parlamento nazionale come la Provincia rappresentano la casa di tutti indipendentemente dalla dialettica fisiologica che arricchisce la vita democratica fra maggioranza e opposizione il Parlamento sta dando il proprio contributo al buon funzionamento del nuovo sistema in un coordinamento con le iniziative assunte dal governo in sede di conferenza unificata e con la cosiddetta cabina di regia
Fin dai primi giorni
Successivi all'entrata in vigore della riforma costituzionale
Le due Camere hanno avviato una nuova procedura attraverso la quale le Commissioni Affari costituzionali dei due rami del Parlamento sono chiamati ad esprimere pareri sui progetti di legge all'esame delle commissioni
E sugli emendamenti presentati direttamente in Assemblea dal punto di vista della compatibilità col nuovo riparto di competenze legislative e amministrativo
è una procedura sperimentale che sta dando buona prova di sé
Funzionali della Camera sul disegno di legge finanziaria le presidenze delle due Camere all'inoltre dato vita un comitato composto da membri delle giunte per il regolamento
Incaricato di formulare proposte sull'attuazione dell'articolo undici a cui pure faceva riferimento Ria dalla legge costituzionale del due mila e uno
Si tratta come sapete d'una norma di grande innovatività
Che attribuisce ai regolamenti parlamentari il compito di disciplinare l'integrazione della Commissione bicamerale per gli Affari regionali da parte dei rappresentanti delle Regioni delle province e dei Comuni
La commissione così integrata sarà chiamata ad esprimere il proprio parere su tutti i progetti di legge all'esame delle Camere
Incidenti nelle materie di legislazione concorrente tra Stato e regioni e in quelle riguardanti il riparto delle risorse finanziarie
Un parere che potrà essere di disatteso solo con un voto a maggioranza assoluta dei componenti delle assemblee
E non dimentichiamoci mai
Il controllo che esercita la Corte costituzionale
Sugli atti che vengono prodotti dal legislatore evitiamo che nella mancanza di preveggenza ci sia una supplenza che credo comunque non sarebbe positivo per il legislatore il comitato è già al lavoro e credo che in breve giungerà definire delle proposte alla Giunta delle due Camere
Prima di definire delle proposte Danzi fin dalla fase a loro prima elaborazione saranno uditi i rappresentanti delle Autonomie
Come penso sia doveroso stiamo progressivamente maturando una cultura del dialogo e della codecisione tra stato e autonomia su tutte le grandi questioni che investono la collettività nazionali
Questa cultura deve divenire un nuovo modo di legiferare che sappia sfruttare al massimo grado procedure informali di consultazione tra i diversi livelli di governo informate alla massima flessibilità come avviene in tutti gli ordinamenti federali veramente funziona la loro esperienza di questi paesi insegna che non funziona un sistema nel quale le diverse istituzioni si barricano solo a rivendicare le proprie competenze
Un sistema più complesso non funzionerà meglio ingessando nelle giunture
Ma al contrario rendendo fluido flessibile capace di continue sinergie capaci dialogo istituzionale capace di collaborato azione tra i diversi poteri dello spam
Penso che la Provincia
Ente intermedio per vocazione e per definizione
Sia il naturale portatore di questa cultura del dialogo e che la sua piena valorizzazione posso derivare proprio dall'essere non una barriera ma una cerniera tra i diversi livelli di governo e un canale per il massimo decentramento dei compiti nell'ambito regionale perché appare a tutti chiaro che il federalismo non può coincidere con un processo di mio centralismo regionale che sarebbe credo certamente negativo eccetera
Signor presidente il programma della vostra assemblea generale conferma questa concezione delle identità della Provincia come puntualmente recita il titolo delle conclusioni di questa Assemblea
Traspare l'apertura verso il nuovo la sincera ricerca di un migliore equilibrio tra le Autonomie nel rapporto con il territorio
C'è stata una lunga fase difficile per le Province
Una fase in cui non solo il diritto all'esistenza o la sua utilità
Ma veniva messo in dubbio anche un percorso che ha segnato la storia del nostro Paese ecco io credo che oggi in questo processo di federalismo la Provincia abbia ritrovato una sua identità un suo ruolo costruito sulla essenzialità dei collegamenti tra i diversi livelli di governo
Perciò il mio augurio di buon lavoro a voi
è convinto interessato fare vide credo che non mancheranno occasione di nuovi incontri tra la Camera dei deputati e le Province che voi rappresentate
Grazie
Presidente della Camera grazie soprattutto per il sostegni ok per la verità non è una una novità lei ha sempre dato al al mondo delle Province
Adesso io darei la parola al presidente Gino Nunes
Che è responsabile per le politiche della finanza
Dell'UPI
Per una relazione aggiornata sul quadro di riferimento visto che si sta discutendo di finanziaria in Parlamento è opportuno sentire la voce dell'UPI
Inattesa del ministro Scajola prego presidenze io penso occuperò poco tempo
Più che come dire rappresentare in forma articolata tutti i passaggi vorrei fare una breve riflessione che parte dalle considerazioni che siti faceva che si trovano anche attraverso dimostrare via cioè abbiamo un nuovo ruolo è costituzionalmente definito siamo in un quadro federale
Il problema non è inventarsi nuovi compiti orli affermare a parole nuove competenze il problema avere gli strumenti per realizzare questo nuovo ruolo e penso che fra questi strumenti la questione degli strumenti finanziari sia una questione essenziale
Con questa impostazione cioè con l'idea di fare di dare piena certezza autonomia e libertà all'azione delle province abbiamo affrontato nei mesi scorsi il confronto con il governo e l'abbiamo affrontato su due fronti che brevemente richiamo
Quello di chiudere un capitolo di incertezza rispetto al gettito delle province e quello di aprire un capitolo nuovo di stampo federale in ordine alla partecipazione al gettito nazionale delle province
Per cortesia seguiamo con attenzione l'intervento del presidente non è sì grazie pasta
Dicevo lo abbiamo approvato questo confronto
Con grande senso di responsabilità
Ma senza subalternità con grande senso di responsabilità e poi che ci sentiamo parte
E parte responsabile di un disegno di consolidamento dello Stato
Il mantenimento degli impegni di questo Stato nella Comunità europea
Cioè non ci sentiamo come giustamente osserva presidente Casini un soggetto contro un altro soggetto ne è una parte fondamentale così come dice un disegno federale di questo Stato
E quindi con responsabilità disposti a caricarci
Delle esigenze nazionali con determinazione della subalternità perché abbiamo cercato di capire e vogliamo capire vogliamo dire la nostra opinione
E vogliamo capire
In particolare qual è lo spazio che viene riservato dallo Stato alla autonomia di decisione delle province questa è una questione il nostro confronto diciamo per quanto riguarda le quantità finanziarie in fondo
Si è chiuso non male con la valutazione con la realizzazione diciamo del conguaglio sul pregresso la partita che invece ancora pesantemente aperta voglio dire pesantemente aperta sulla Finanziaria
Riguarda invece la qualità delle risorse l'autonomia delle Province l'autonomia del sistema istituzionale nella definizione dei sorse guardate non abbia avuto anche grande responsabilità
Nel riconoscere che due temi cruciali della finanza provinciale la perequazione la compartecipazione IRPEF cruciali
Nel momento in cui un sistema di gettito proveniente da di Pitti dall'RCA ha mutato radicalmente i rapporti fra le province e aumento qui vogliamo trasformare in elementi certi collegate alla produzione di reddito la il gelido provinciale adagiato però che lo Stato diciamo che il governo ci chiedesse abbiamo capito anche di affrontare queste due questioni
Subito dopo la finanziaria cioè di uno affrontare complessivamente tutto insieme abbiamo retto bene dopo la Finanziaria affronteremo perequazione e compartecipazione IRPEF vogliamo però dire io lo dico qui
Anche se il ministro degli Interni non c'è
Ma credo che sia un segnale che dobbiamo dare come UPI
Che anche questa questione della compartecipazione IRPEF della perequazione
Noi intendiamo affrontarla in un processo in cui come dice la presidente Casini
Partecipiamo alle decisioni non vorremmo che ci venisse presentato già fatto già confezionato senza margini discussione un'ipotesi di modifica
Un'ipotesi di modifica delle forme di finanziamento delle province sulle quali si debba andare a un prendere o lasciare io credo che la maniera migliore
Per tenere un rapporto di sussidiarietà e di comune impegno allora sia quella di cominciare a costruire i nuovi percorsi insieme dietro di non trovarci cioè con uno Stato con un governo che da una parte e costruisce il suo percorso con delle Province che dall'altra col primo suo idolo più il suo percorso e poi non si incontrano mai c'è quindi in prospettiva un'esigenza
Diciamo di una paziente e il comune di un paziente comune disegno
Delle forme di finanziamento delle Province e di mutamento degli adito provinciale in termini di compartecipazione all'IRPEF e di perequazione ma c'è una questione aperta immediatamente con la finanziaria
Essenzialmente quella relativa prima di tutto perché è una grande questione di autonomia decisionale al Patto di stabilità
Questo governo ha introdotto nella Finanziaria noi gli enti locali nel loro complesso l'hanno fortemente critica
Un passaggio rispetto alla storia del Patto di stabilità il passaggio cioè dal disavanzo dal blocco del disavanzo al blocco della spesa corrente
Ora io ritengo che si debbano avere con chiarezza presenti due cose la prima la questione centrale nel rapporto diciamo negli impegni internazionali di questo Paese è la quantità del del debito dello Stato
E la misura del disavanzo cioè il mantenimento del disavanzo fra spessa entrate la misura della partecipazione al debito cioè allorché le Province hanno rispettato come hanno rispettato nella scorso nello scorso anno il disavanzo hanno fatto sì che non crescesse anziché diminuisse in maniera programmata debito pubblico non si capisce perché
Occorra passare o oppure superfluo fare delle cattive interpretazioni occorra passare dal disavanzo al blocco dalla spesso a bloccare la spesa quattro e cinque per cento che è perfino meno
Di quanto in realtà costano i contratti perché a tutti è noto per primo ministro degli interni e contratti sia pure scritti per un valore di novità del tre virgola cinque per cento costano più del dieci per cento
E a tutti è noto che in particolare le province dovranno aumentare la propria spesa di personale
Meno male che è passato per ora e l'eliminazione del blocco delle assunzioni dotato di personale perché molte delle funzioni trasferite non hanno avuto risorse umane adeguate e talora neanche risorse finanziarie adeguate e quindi dobbiamo affrontare un incremento di spesa dei terreni prevedere noi pensiamo che diciamo già qui ci sia una questione rilevante che deve convincere il Parlamento a cambiare il patto di stabilità e a riportarlo alla misura disavanzo ma c'è un'altra grande questione la citava Moffa io voglio riprenderlo
Perché la quantità della spessa degli enti locali delle Province in particolare non è in funzione della singola provincia
Nel momento in cui si aumenti al numero delle Province
A tutti è noto perché basta prendere i conti di ciò che è accaduto nel passato e cosa ha determinato la formazione oltre tre nuove province a tutela perché si aumenta la spessa degli enti locali
E si omette anche la spesa dello Stato perché nove province sono spesso volute e chieste per ottenere parallelamente
Un processo di trasferimento di funzioni pubbliche che costano ma voglio dire è un po'singolare
Anche sul piano finanziario oltre su quello che giustamente osservava Moffa sugli strumenti di governo generale di una adeguatezza degli strumenti di governo ma anche sul piano finanziario assai singolare
Che si tenga così stretta la maglia della spessa e non si voglio utilizzare il parametro del disavanzo quando poi si aumenta la spesa delle province
Dando mettendo modo un processo di moltiplicazione delle Province per il quale si sa dove si comincia non ci sa dove si finisce dal perché è messa in moto questa logica
Ognuno che avrà un padrino cercherà di avere a propria provincia indipendentemente dalle dimensioni dal tipo di organizzazione territoriale dalle attività produttive che ha sarà una corsa a farsi Province
Sempre più piccole e sempre meno utili allo sviluppo di questo Paese
E qui
Come dire appunto
Nell'insieme di questi bestioni Sala in incomprensibilità
Di una resistenza sul patto di stabilità così come è incomprensibile e persino offensivo
Che il Governo ci chieda
Di rendicontare mensilmente
La finanza delle province
Io diciamo trovo diciamo che sia come di quelle vessazioni inutili
Che fanno innervosire
Nel senso che quando le Province
Come è legittimo che sia semestralmente
Fanno conosce lo sa la finanza perché è giusto che il governo munito Rizzi io non ci trovo nulla di che non abbiamo nulla da nascondere
Noi lo ripeto abbiamo mantenuto i nostri impegni nello scorso anno sul patto di stabilità non abbiamo nulla da nascondere
Ma quando il governo chiedesse quadrimestre al mento semestralmente i conti delle blue Angel già sarebbe un grande contributo
Alla conoscenza alla trasparenza
Dicevo sarebbe già un grande contributo alla conoscenza la trasparenza dei conti pubblici
Un grande contributo che le Province vorrebbero dare anche lo dico qui anche nell'accertamento del dell'RC auto perché non siamo affatto convinti non siamo affatto convinti che l'accertamento nazionale delle recenti dipinti sia un accertamento che non contiene pensanti forme di elusione e di evasione
Per Amis per ammissione questa dello stesso ministero delle finanze
E ripeto quindi non è un problema di nasconderci ma non prima di avere strumenti che riconoscono la dignità e l'autonomia di uno stato che in una repubblica così dallo Stato dalle regioni Province e dei Comuni
C'è infine aperta lo lo ricordavano precedentemente voglio brevemente di sollevarlo
C'è affina aperte sono appena viene due grandi questioni
Che riguardano entrambe non un problema di risorse alle Province per resistere
Io sono assolutamente convinto della giustizia di ciò che diceva Presidente Casini posto il problema non è appropriati ciascuno d'un pezzetto di identità o di risorse nostro Prada e tutti insieme
Più risposte ai cittadini e allo sviluppo
Bene c'è un grande problema di risorse per la scuola per la scuola per la qualità della scuola e per il mercato del lavoro che è un problema cruciale di sviluppo in questo Paese come c'è un grande problema di ripristino
De gli strumenti pattizi che hanno consentito di costruire nei territori con un grande ruolo delle Province politiche di sviluppo di cui cominciamo a vedere in tutto il Paese i risultati
Mi pare diciamo che si dovrebbe capire
La finanziaria noi cercheremo di pensare nel dibattito parlamentare con tutta la forza che abbiamo con tutti i legami che abbia e io penso che il governo dovrebbe capire dovrebbe evitare di trincerarsi dietro a questioni come dire non utili di rigidità e di principio dovrebbe capire che le proposte che vengono le province sono proposte che riguardano lo sviluppo di questo Paese
Un suo sviluppo armonico e la possibilità davvero di fare un salto in temi d'occupazione che poi in fondo l'obiettivo che la politica delle province può davvero ben rappresentare grazie
Sì dente Nunes
Adesso darei la parola e lo ringrazio per la sua presenza al sottosegretario del ministero dell'Interno onorevole Antonio D'Alì
Prego
Grazie signor presidente signori delegati lustri ospiti
Sono particolarmente lieto di partecipare ai lavori di questa Assemblea in rappresentanza del ministro all'interno onorevole Claudio Scajola impegnato nella riunione del Consiglio dei ministri
Siamo all'indomani di una profonda riforma chi ha rafforzato ulteriormente nel nostro Paese il sistema delle Autonomie
A seguito di un lungo e faticoso processo di riflessione ed elaborazione politica dottrinale legislativa si è giunti a modificare il testo dell'articolo centoquattordici della Costituzione
Che nella sua nuova formulazione prevede che la Repubblica è costituita dai Comuni dalle Province dalle città metropolitane dalle Regioni e dallo Stato
è questo il modello istituzionale delle moderne democrazie europee fondato sul principio di sussidiarietà che mira a esaltare il ruolo dei governi più vicini ai cittadini
In questo contesto la provincia diventa uno dei soggetti costitutivi della Repubblica e viene definita quale ente autonomo dotato di un proprio statuto di poteri e di funzioni secondo i principi fissati dalla Costituzione
Sulla legge di riforma costituzionale abrogato conseguentemente gli articoli centoventotto centoventinove della Costituzione che riservavano alla legge dello Stato la disciplina delle linee organizzative di base dell'organizzazione provinciale
Emerge quindi un rinnovato ruolo della Provincia chi assume una posizione e qui ordinata rispetto agli altri soggetti del sistema autonomistico Regioni Comuni Città metropolitane e dello stesso Stato
Per effetto della riforma risultano ampliati via potestà organizzativa i poteri e le funzioni da ricondursi nell'ambito dei principi costituzionali e non più a quelli fissati dalle leggi generali dello Stato
Nel nuovo testo costituzionale viene oltre rimarcato nell'ambito del principio di sussidiarietà
Uno specifico autonomo ruolo della Provincia connesso ad affermarsi del federalismo amministrativo
E normativamente collegato alle esigenze di gestione coordinata ed unitaria di servizi e funzioni riferibili a collettività più ampie rispetto alla dimensione comunale
La recente modifica costituzionale ha inciso profondamente sull'attribuzione delle funzioni amministrative
E sui poteri degli enti locali territoriali recependo gli indizi della più recente legislazione che aveva già effettuato un graduale processo di riordino in senso federalista
In tema di attribuzione di funzioni va rimarcata la differenza rispetto alle pregresse previsioni costituzionali
Come è noto il vecchio testo dell'articolo centodiciotto della Costituzione prevedeva che alla Provincia potessero essere attribuite con leggi dello Stato funzione amministrativa di interesse esclusivamente locale
Nelle materie di competenza regionale elencate nell'articolo centodiciassette del vecchio testo
Come pure alla base del te al terzo in base al terzo comma dell'articolo centodiciotto del vecchio testo costituzionale l'esercizio delle funzioni amministrative da parte delle Regioni nelle materie di loro spettanza era di norma attribuito per delega alle Province o ai comuni
Per converso nell'attuale formulazione dell'articolo centodiciotto si modifica radicalmente il sistema di attribuzione delle mode su un signore amministrative
Che in primo luogo sono assegnate in coerenza con i principi di sussidiarietà differenziazione e adeguatezza ai comuni come organizzazioni territoriali di base salvo quelle che per assicurarne l'esercizio con i unitario
Siano conferite in un percorso a scalare verso l'alto a Province città metropolitane regioni è stato agli stessi Comuni e alle Province alle Città metropolitane e attribuita inoltre lati totali titolarità di funzioni amministrative proprie
E di ulteriori funzioni amministrative secondo le rispettive competenze con apposita legge statale o regionale
Come si evince da questo breve excursus dei punti principali della riforma siamo di fronte a uno scenario istituzionale profondamente cambiato e suscettibile ancora di ulteriori miglioramenti
In questo nuovo contesto i diversi livelli di governo devono perseguire l'obiettivo di una effettiva cooperazione condizione indispensabile per una corretta gestione dei servizi da rendere alla collettività
Soltanto così potrà essere evitato il rischio di nuove tentazioni centralistiche che vanificherebbe l'obiettivo di un ruolo efficace delle autonomia
Sarebbe un passo indietro una clamorosa sconfessione della sussidiarietà e dei benefici che da essa possono derivare
Uno strumento essenziale per scongiurare tale pericolo e per riaffermare l'imprescindibilità delle opportune sinergie e la conferenza stato città e Autonomie locali che presiede il ministro dell'Interno per delega del Presidente del Consiglio
La Conferenza ha sempre svolto un ruolo assai importante per la costruzione di un moderno sistema di governo del territorio
Un ruolo che va tuttavia ulteriormente rinforzato per consentire alle Autonomie di concorrere efficacemente al rilancio del sistema Paese
D'accordo con l'UPI con lanci e con l'Uncem occorrerà portare avanti la riflessione avviata per razionalizzare i lavori della conferenza e rilanciarla come luogo di comune confronto istituzionale
La ricerca di ogni possibile sinergia deve essere perseguita innanzitutto sul territorio
Gli uffici territoriali di governo luogo di confronto di approfondimento e di proposta più forte ed autorevole saranno validi i sensori dei problemi dei cittadini
Accresceranno la capacità di ascolto dello Stato faranno emergere i problemi del territorio a livello centrale aumentando così la capacità di Progetto di risposta di intervento del governo a sostegno delle iniziative degli enti locali
La copresenza sul livello territoriale provinciale dell'ufficio territoriale del governo offre all'istituzione Provincia un ulteriore strumento di partecipazione e condivisione di strategie a vantaggio delle esigenze della collettività
La stessa dimensione intermedi seriale conferita l'ufficio territoriale del governo
Nel quale confluiscono uffici di varie amministrazioni statali
Rappresenta l'apertura verso ambiti di cooperazione scambi di informazioni coordinamento e raccordo che valorizza la componente territoriale dei soggetti che gestiscono la cosa pubblica
E proprio la Provincia nell'esercizio del computer e complesse funzione che è chiamata a svolgere può trovare nell'ufficio territoriale del governo garanzia di unitarietà del sistema di sostegno dei livelli paritari di rapporti tra istituzioni
Di mediazione distanze diversificate e composizione di potenziale conflittualità
Nello scenario mutato una cosa è certa Stato e Autonomie non devono e non possono essere mondi separati ma devono al contrario cooperare con lealtà e massimo impegno
Senza un'efficace cooperazione istituzionale il trasferimento di competenze rischia di generare nuove frammentazioni sovrapposizioni di funzioni spreco di risorse
Sarebbe un grave errore e un danno enorme per il Paese Stati ciascuno di noi ai vari livelli fare in modo che ciò non avvenga
Per il rafforzamento delle Autonomie non vi è dubbio che il tema più scottante e quello delle risorse finanziarie spina nel fianco di ogni governo locale
Le scelte adottate dal governo con la predisposizione della nuova legge finanziaria non hanno trascurato le esigenze degli enti locali pur nel quadro di generale difficoltà della manovra di finanza pubblica
Alle sempre maggiori funzioni che sono attribuite alle Autonomie non può non corrispondere un aumento delle risorse in misura adeguata a gestire i servizi e a realizzare gli obiettivi programmati
è chiaro a tutti che la legge finanziaria per il due mila e due risente della gravissima situazione internazionale in atto
L'impegno messo in campo contro la minaccia del terrorismo ha necessità di garantire ai cittadini condizioni di assoluta sicurezza hanno influito in maniera significativa sulla destinazione delle risorse
Ciò non vuol dire che la finanziaria non contenga provvedimenti anche rilevanti per il rilancio della nostra economia
Si tratta più semplicemente la manovra sobria Tessa contemperare esigenze anche contrapposte a realizzare laddove necessario economie premessa per il buon andamento per le nostre amministrazioni locali
L'obiettivo è quello di dotare le Autonomie di risorse sufficienti a esercitare le competenze loro affidate evitando però di innescare la spirale di una crescita incontrollata della spesa
Gli equilibri di bilancio e il corretto livello di indebitamento sono regole imprescindibili e presupposti irrinunciabili per rispettare gli obiettivi del piatto del patto di stabilità e crescita
Proprio sul tema del Patto di stabilità si sono riscontrate in occasione dell'esame della legge finanziaria alcune perplessità
La risposta a queste perplessità è data dalla considerazione che come è noto il perseguimento degli obiettivi del patto è stata stabilita risponde a precisi impegni assunti dall'Italia in sede comunitaria
Finalizzati all'equilibrio dei dati fondamentali della finanza pubblica degli stati membri
Va rilevato sul punto cioè conseguimento degli anni passati da parte delle Province in più generale del mondo delle autonomie locali degli obiettivi del patto di stabilità ha contribuito al raggiungimento delle finalità del patto stesso
L'ulteriore sforzo che si richiede per il due mila due consentirà unitamente alle azioni poste in essere dallo Stato dalle Regioni di proseguire sulla strada del risanamento e del raggiungimento degli equilibri economici e finanziari
Per quanto attiene alle risorse disponibili il disegno di legge Firenze finanziaria per l'anno due mila e due prevede una sosta Reed sostanziale invarianza dei trasferimenti statali a favore delle Province
La minima decurtazione nei confronti delle Province quindici miliardi di lire a fronte di trasferimenti complessivi per oltre mille cinquecento miliardi di lire
E più che compensata da maggiori attribuzioni in parte di carattere generale e in parte destinate alla perequazione
Ben altra manovra è stata definita nei confronti delle amministrazioni centrali
Per le quali si persegue una politica di rigore razionalizzazione della spesa per le predette situazioni contingenti e gravi di carattere internazionale cui si è fatto prima cenno
E comunque per un miglior inquadramento della questione
Va evidenziato come sempre meno rilevanti siano i trasferimenti esterni per le Province in un quadro generale ove complessivamente parlando le entrate proprie superano ormai l'ottanta per cento delle risorse globali
La maggiore autonomia implica una dipendenza sempre più labile dai fattori Esterni
Sono consapevole delle difficoltà che le Province attraversano in questo periodo a causa del ruolo sempre più operativo assunto nell'ambito della vita amministrativa
E se come si è visto sono destinati ad essere soggetti propulsori e coordinatori del territorio provinciale
Un ruolo che è divenuto rilevante alla luce della riforma in tema di federalismo amministrativo avviata con la legge numero cinquantanove del novantasette e dai relativi decreti legislativi di attuazione
Proprio sul fronte del federalismo amministrativo le province sono impegnate con sforzi notevoli per poter effettivamente esercitare le funzioni statali e regionali ad esse trasferite
In relazione a tali funzioni sono tassati trasferiti i beni mobili e immobili risorse finanziarie umane strumentali che lo Stato utilizzava sino al momento del subentro di nuovi soggetti titolari
Tuttavia in più casi le risorse assegnate in particolare quelle finanziarie umane possono dimostrarsi Allotta all'atto pratico solo parzialmente Edoné
Considerata l'importanza strategica di un razionale ed efficiente svolgimento di tali funzioni il governo porrà in essere tutte le misure necessarie perché le Province siano dotate di risorse adeguate e verso tale obiettivo tenterà di concentrare i maggiori sforzi in tema di finanza locale
Ciò significa una piena Totti attuazione del federalismo fiscale con la devoluzione alle Province di una quota dell'imposta sui redditi prodotti nel territorio
è una redistribuzione complessiva delle risorse che tenga conto delle reali necessità degli squilibri esistenti
Con la definizione tempestiva di parametri obiettivi come previsto in via programmatica dal decreto legislativo numero trecentosessanta del mille novecentonovantotto
Ancora in tema di federalismo amministrativo in sede di prima attuazione sono sorte possono ancora verificarsi difficoltà applicative nel passaggio effettivo delle funzioni alle Province primo esercizio delle stesse a tale riguardo
Va evidenziato il ruolo attualmente rivestito dagli uffici territoriali di governo
Che come abbiamo già notato sono i soggetti interlocutori primari di cui le Province potranno e dovranno avvalersi per risolvere le loro difficoltà su e consentire che questa riforma posso avere una piena e definitiva applicazione signor presidente cari amici
Da questa Assemblea emergeranno sicuramente validi contributi e stimoli validi per un sereno confronto
Che indirizzi positivamente le Autonomie verso i nuovi obiettivi di riforma e modernizzazione del sistema pubblico orientato all'esclusivo interesse dei cittadini
Desidero comunque assicurarvi che le vostre preoccupazioni sono le preoccupazioni del governo il ministero dell'Interno sarà sempre dalla vostra parte sarà il ministero degli affari interni il ministero delle Autonomie
Ci attende una stagione difficile sono sicuro che tutti insieme sapremo affrontarla nel modo migliore il migliore dei modi così come peraltro abbiamo già iniziato a fare in sede di confronto della cabina di regia
Sicuri che prima della fine dell'anno a otterremo già in tal senso dei concreti risultati
Ed è comunque con questo auspicio che non è solamente un auspicio ma è anche un impegno che desidero salutarvi augurando un Bompressi Go amento dei vostri lavori
Grazie grazie sottosegretario da lì anche per il conforto che ha dato ad alcune richieste che l'UPI ha sollevato e che spero davvero potranno trovare accoglimento in sede
Governo attiva bene la prima parte dei nostri lavori si chiude qui nella stanza accanto è stato predisposto il buffet per tutti voi grazie
No
Nominare fare
E diverso abbiamo accumulato un ritardo di circa un'ora in parte supplito dall'assenza di alcuni ospiti che avremmo gradito vedere ma che ragioni di forza maggiore hanno tenuto lontano e avremmo adesso bisogna ricominciare anche per lasciare necessario sparati al momento di confronto fra Dinoi con i rappresentanti delle altre istituzioni
Che abbiamo invitato come ospite partirebbe dico dalla dall'Anci esauriva Tor vicepresidente Susta che ringrazio dall'Uncem me e così via ovviamente
Con l'atteso gli attesi interventi i due ministri Enrico La Loggia e Umberto Bossi per sentire sull'argomento del pomeriggio le opinioni le attività le decisioni del governo
Pare anzi che sia oggi è una giornata importante perché il ministri il consiglio dei ministri dovrebbe aver licenziato il disegno di legge sulla devoluzione
Cosiddetta devolution
L'evoluzione so come si dice tra la valle
Proprio per via della delicatezza e l'importanza della questione oggetto della nostro incontro pomeridiano
Abbiamo chiesto al professor Cerulli Irelli di tenerci la relazione introduttiva
E questo anche per favorire una giusta fase di dibattito nei consigli provinciali al fine di mettere in file le questioni che riguardano la riforma della Costituzione in vigore
E
Le cose che competono all'attività del nostro Ente nel quadro delle considerazioni questa mattina sono state svolte dagli interventi del presidente dell'Uppi Lorenzo Ria l'intervento di saluto del presidente della Provincia di Roma Moffa
E credo conveniente con me nell'ottimo intervento del presidente della Camera
Pier Ferdinando Casini che ha ancor meglio contribuito a definire la considerazione che la presidenza di un'importantissima assemblea elettiva il Parlamento italiano
Rivolge e conferma nei confronti del nostro ente io proprio per la vastità e la delicatezza e la complessità delle considerazioni svolte in mattinata
E anche per non infierire su Linda sull'inevitabile stanchezza che colpisce ciascuno di noi nel corso della prima giornata dei lavori in particolare del primo pomeriggio dei lavori
Non vorrei tenerla lunga anche se penso che ed è l'unica cosa che Di Rocco
Un passaggio un concetto che Moffa ha scandito nella sua relazione e che Ria ha ulteriormente sviluppato
Reso complesso nel suo nella sua relazione
Mi sembra vada riletto all'insegna del confronto che questo pomeriggio svilupperemo con me fondamentale usi dove la relazione del professor Cerulli Irelli
Relazione che ovviamente potrà del vantaggio delle funzioni
Cerulli Irelli ha svolto nel passato mandato funzioni fondamentale importantissime propria relazione l'argomento di cui stiamo per discutere ed è il tema delle differenze
Dell'unità e della riscoperta dell'unità nel quadro delle differenze delle differenze come ragione forte dei processi di sussidiarietà delle differenze delle cento differenze
Che noi rappresentiamo delle cento bellissime differente che noi rappresentiamo nella costruzione di un paese che sappia rivolgersi al nuovo con forza determinazione e ovviamente saggia speranza per questo che quando si parla del patto che sta alla base della vita
Di relazione la vita istituzionale della civiltà nel nostro Paese nel nostro modo di rapportarci credo convenga avere presente anche ciò che dovremmo saper sempre meglio rappresentare e ciò che dovremmo sempre meglio saper rappresentare in relazione anche ha domande per certi versi non sempre pienamente espresse magari sparse in maniera polverosa sul territorio fra i cittadini fra di noi proprio in relazione ai compiti e alle autonomie che ci pervengono in particolare riferimento anche ai mutamenti
Rilevato il ministro La Loggia vi invito ad accogliere con un applauso
La corte si accalca noi qui per le cose che vorrà dire
Mi una ragione in più perché io interrompe immediatamente
Voglio dire
Perché il professor Cerulli Irelli posso tenere la sua relazione prego
Cari amici
Caro ministro
Ma la Provincia esce da quest'ultima fase legislativa diciamo negli ultimi cinque anni molto rafforzate cinque anni fa addirittura ci ponevamo il problema delle sue sorti
Oggi dopo la il decentrato l'operazione di decentramento che inizia con la legge cinquantanove novantasette il testo unico
La Provincia esce non solo notevolmente rafforzata rispetto al passato ma esce direi profondamente trasformata nel suo profilo istituzionale nel suo ruolo politico
Da ente che assommava in sé una serie di funzioni amministrative
Diventa ente di programmazione complessiva e di pianificazione e di coordinamento complessivo del territorio
Al quale e preposta quindi cambia proprio natura ecco non è più un ente che assomma funzioni certo ci ha molte funzioni però è tutto incentrato e stamattina
Questo concetto è stato ben svolto intorno a questa funzione fondamentale che ormai è diventata quella caratterizzante
Ma pur essendo giovanissima come funzione cioè avendo soltanto dieci anni di vita praticamente però è diventata oggi quella più caratterizzante
Quella essenziale per l'identificazione dell'ente per identificare dei ruolo rispetto all'assetto istituzionale del territorio nel quale devo è chiamato a governare
Questo questa nuova impostazione il Testo Unico la recepita molto bene direi e identificato
Da parte le funzioni amministrative puntuali a parte queste funzioni di carattere generale di programmazione di sviluppo che vedete
Si esercitano si estrinsecano in maniera assolutamente perfetta laddove la Provincia si trova ad operare in un contesto di comuni medio-piccoli
E quindi la Provincia effettivamente può svolgere questo ruolo complessivo di coordinamento e di programmazione diventa più difficile questo ruolo in un contesto di comuni grandi o addirittura sovrastanti
E in qualche modo impossibile in un contesto metropolitano
E non a caso si è previsto ormai in tutta la legislazione adesso come vedremo in Costituzione che nelle aree metropolitane la Provincia si deve trasformare in città metropolitana
E poi faccio un invito pressante ancor di più agli amici dell'UPI
Perché di questo progetto si facciano portatori in maniera molto impegnata nelle aree metropolitane e la Provincia deve diventare città metropolitana
Cioè deve diventare un ente nuovo
Che assomma in sé tutte le funzioni della provincia ma anche quelle del comune capoluogo e anche in parte quelle degli altri Comuni
E siccome l'UPI certamente sarà l'associazione nelle qua nella quale anche le città metropolitane si troveranno io credo che questo ruolo questa funzione deve essere svolta rapidamente con impegno
Vorrei ancora notare prima di passare alla costituzione che il conto presso dei mezzi e delle risorse correlato a quello delle funzioni rappresentato dalle Province resta ancora esiguo rispetto a quello comunale
Però vorrei constatare che nell'ultima operazione di trasferimento vi è stata una certa inversione di tendenza
E posso constatare che grosso modo nell'ultima operazione del complesso dei trasferimenti effettuati nei confronti degli enti locali alle Province e andato circa il quaranta per cento
E quindi una percentuale assai superiore al consueto il dieci per cento diciamo così che tradizionalmente puntualizza
Le risorse provinciali rispetto rispetto a quelle comunali quindi una certa inversione di tendenza c'è
Ed è un'inversione di tendenza anche giustificata dal fatto che nella nuova legislazione come sapete prevale il principio di differenziazione di adeguatezza quindi il trasferimento delle funzioni e dei compiti ai livelli locali va fatto tenendo conto delle diverse capacità di governo clienti possono esercitare e quindi laddove si tratta di trasferire funzioni a livello comunale bisogna prima assicurarsi che i comuni abbiano una capacità di governo sufficiente quindi occorre l'associazionismo per quanto riguarda i piccoli comuni mentre le Province tutte quante hanno una capacità di governo una dimensione che possiamo ritenere diciamo accettabile è sufficiente quindi per le Province non si pone questo problema
Anzi questo è un altro un altro punto un altro problema di cui Lupi e le Province si devono far carico cioè quello di coordinare l'associazionismo comunale che era una delle grandi partite
Sul quale si gioca il nuovo ordinamento la Provincia per esercitare i suoi compiti
Di coordinamento e di programmazione
Ha bisogno al suo interno di colloquiare con enti locali dotati di una sufficiente capacità di governo ecco
E a questo fine occorre che gli enti locali si associno tra loro non a caso la finanziaria dell'anno scorso
Espressamente menzionò
Questo compito delle Province stabilire norme rimasta praticamente lettera morta però il principe importante
Stabilì che le funzioni inattesa dell'associazionismo comunale dovessero essere interinalmente conferite alla Provincia in ciò legando un preciso
Rapporto tra il ruolo politico istituzionale della Provincia il processo di associazionismo comunale che è fondamentale
Per il nuovo ruolo che noi intendiamo dare al governo locale
Vengo alla costituzione
Rilevante per quanto riguarda l'assetto del governo territoriale
Per il resto è cambiata poco ma per queste cambiati in maniera radicale
Vi sono gli enti del governo territoriale ormai divisi in quattro categorie
E tra loro tutti preparati sul piano politico costituzionale tutti equiparati
C'è una categoria complessiva che sono gli enti del governo territoriale perché sono le Regioni le Province o città metropolitane quando ci sarà e il fatto di aver dato a tutti questi enti pari dignità politico costituzionale è un po'un'affermazione così di principio e anche un po'enfatica ma certamente ha un valore ha un valore ha un valore come ben ricordava stamattina il Presidente Moffa
Caratterizza il sistema pluralistico federalistico se volete italiano rispetto a quelle della tradizione tedesca
Cioè mentre inglesi spegne tradizione tedesca lo Stato centrale il bond
Colloquia con le regioni i lender e basta quindi due fondamentali attori lo Stato centrale e le regioni gli Enti locali sono subordinati alle ragioni da noi attori sono plurimi sono Broni e sul piano della titolarità del governo del vento reale sono equiparati tra loro quindi la la all'affermazione che potrebbe apparire un fatica a un valore di principio molto importante
Soffermiamoci sull'amministrazione
L'amministrazione ormai non è più legata alla legislazione
Prima alla legislazione corrispondeva all'amministrazione
Oggi la legislazione è altra cosa rispetto all'amministrazione perché la Costituzione attribuisce l'amministrazione in quanto tale agli enti locali
Questa è la grande novità
Agli enti locali privilegiando proprio per il principio di sussidiarietà il livello comunale però badate bene badate bene c'è il principio di adeguatezza oggi costituzionalizzato
Quindi il livello comunale laddove alla sufficiente capacità di governo
Quindi quando parli pensiamo a livello comunale pensiamo a un livello medio ecco di dimensioni medie le dimensioni piccole necessitano l'associazionismo al fine di rispettare il principio di adeguatezza o altrimenti provvede la Provincia
Quindi avendo collegato badate bene il principio di sussidiarietà quelli di adeguatezza al ruolo non vive senza l'altro perché meramente astratto se non c'è l'adeguatezza avendo collegato questi due principi la Provincia sicuramente eh sì o fuori come ente di governo territoriale molto privilegiato molto privilegiata
Ora come avviene l'operazione diciamo così della nuova allocazione delle funzioni amministrative a livello locale a livello territoriale qui la questione molto delicata
Anche perché ci troviamo di fronte a un sistema completamente diverso da quello che abbiamo seguito precedentemente precedentemente come facevamo faceva ogni decreto uomini no
Il l'ultimo è stato il centododici
Cioè dei decreti nei quali venivano inserite dentro tutte le funzioni che venivano trasferite dallo Stato rispettivamente alle regioni o agli enti locali e poi le Regioni a loro volta facevano delle altre leggi
Ora questo non si può fare più perché
Perché lo Stato badate bene lo stato non ha più una competenza legislativa generale
Lo Stato ha competenza legislativa nelle sue materie poi la Regione ci ha competenza concorrente e ha una competenza generale per tutte le altre materie
Quindi lo Stato in realtà o fare ha piena sovranità diciamo e piena potestà soltanto nelle Sonate
Il resto va al resto provvedono le Regioni
Però lo Stato ci ha una competenza specifica che ci riguarda
Quella di individuare le funzioni fondamentali degli enti locali degli enti locali cioè dei Comuni delle Province allora l'operazione ministro La Loggia dovrebbe a mio giudizio grosso modo funzionare in questa maniera
Innanzitutto il Governo il Parlamento individua le funzioni fondamentali
Naturalmente l'individuerà sentite tutte le rappresentanze delle associazioni degli enti locali però è compito dello Stato
Quali sono le funzioni fondamentali per gli Enti locali badate bene queste funzioni riguardano tanto materie statali quanto materie regionali
Quindi qui c'è un forte inserimento della legge statale in ambito regionale necessariamente
Anzi direi la gran parte concerne materie regionali data la maggiore attinenza delle delle materie regionale rispetto alle competenze locali
Fatta questa individuazione c'è comunque vale per tutto l'ordinamento può essere ripetuta naturalmente riprese monitorata ma insomma fatta questa valutazione lo Stato deve decidere nell'ambito delle sue materie quali funzioni immediatamente trasferiti e in questo caso se lo ritiene sulla base della concertazione
E in questo caso per queste materie lo Stato può grosso modo seguire quello che si faceva prima cioè fare
Un decreto di trasferimento sentite le rappresentanze degli enti locali e passando per tutta la concentrazione possibile
Ma per tutte le altre materie lo Stato non può fare questa operazione la devono fare le regioni e le regioni la faranno ciascuna nel suo ordinamento quindi ciascun anche potendo fare delle scelte differenziate da questo punto di vista con il solo limite delle funzioni fondamentali
Le quali viceversa alle quali viceversa le regioni sono a strette perché sono state già individuate dalla legge dello Stato questo grosso modo il meccanismo
A questo però si accompagna necessariamente qui sento la preoccupazione degli enti locali dei giusta stamattina Moffa già bastonato su questo punto
Si accompagna necessariamente la disciplina finanziaria
La quale centodiciannove sarà difficile sarà di difficile attuazione però una prima attuazione necessaria in quanto in base al centodiciannove noi abbiamo stabilito e credo che sia un principio condiviso da tutti gli autonomisti che gli enti locali debbano vivere con i mezzi propri
Cioè con mezzi della finanza propria più il fondo perequativo
Questo è quello che c'è scritto
Debbo dire su questo che degli ultimi anni se ne sono fatti già molti passi avanti la finanza provinciale ha superato il cinquanta per cento di mezzi propri quella comunale credo che abbia superato il settanta per cento
Qui abbiamo fatto grossi passi avanti oggi però diciamo i mezzi propri
Compreso il fondo perequativo devono coprire tutte le funzioni
Va bene a tutte quelle normali ordinarie
Quindi una volta che il Parlamento credo su proposta del governo individui le funzioni fondamentali
Dei clienti quelle loro proprie cioè il problema qui se proprio fondamentali sono la stessa cosa presa per semplificare diciamo che sono la stessa cosa una volta fatta questa individuazione necessariamente occorre accompagnare questa operazione da una legge finanziaria
La quale adatti adatti
Il precedente ordinamento finanziario degli enti locali ai nuovi principi attuando quindi in maniera molto accelerata quel federalismo fiscale che stava un po'marciando con lentezza
E e di agli enti locali tutti i mezzi necessari stabilendone delle compartecipazioni per esempio al gettito di imposte erariali le Province da tempo chiedono giustamente la compartecipazione all'IRPEF
Ecco adattandole quindi tutto il sistema finanziario alle nuove funzioni che essi
A queste
Quindi questo qui mi pare grosso modo il meccanismo
La Lelli il testo che il Governo sta elaborando con molta diligenza
In questi giorni in parte risponde a questi principi in parte mi sembra ancora un pochino situato su una impostazione anteriore cioè alla dove prevede il decreto di trasferimento come strumento di carattere generale in realtà adesso la questione capisco il più semplice tutto sommato va bene
Però insomma adesso la questione diventa un pochino più articolata e delicata e credo che la prima operazione da fare
Carissimo ministro sia proprio quella dell'individuazione previa dell'ambito delle funzioni
Un'altra cosa
Vorrei dire la Bicamerale
Noi inattesa insomma il Parlamento inattesa di poter costituire la seconda Camera che come sapete trova grosse difficoltà alla sempre trovate spero che le trovi meno adesso
Ha pensato di istituire una commissione bicamerale nella quale sono presenti insieme a membri del Parlamento rappresentanti credo il numero sufficiente di regioni ed enti locali a presenza di enti locali in Parlamento una novità assoluta nella storia d'Italia quindi un fatto molto significativa
Ora vedete questa Commissione bicamerale che mi dicono stia per essere costituita e al lavoro una Commissione mista Camera Senato in questi giorni
Questa Commissione bicamerale deve esprimere un parere quindi deve essere issa il luogo della concertazione su tutti questi punti gli ho detto cioè per esempio sull'individuazione delle funzioni fondamentali
Per esempio sull'individuazione dei principi fondamentali delle materie di competenza regionale
E dopo questo pare aeree della commissione bicamerale
Ha un peso forte perché per potersi distaccare dal parere occorre una votazione a maggioranza assoluta delle assemblee è vero che l'attuale governo gode di una maggioranza amplissima quindi questi problemi diciamo sono meno evidenti di quelli che erano fino ma sei mesi fa
Ma in ogni modo insomma a maggioranza assoluta è comunque un passaggio è un passaggio delicato quindi il parere della Commissione ha un valore piuttosto forte ecco quindi io ritengo che nell'interesse di tutti
Delle parti sociali ho apprezzato molto la costituzione della cabina di regia che un primo tentativo proprio per attuare questa concertazione credo che una rapida costituzione della commissione bicamerale sia indispensabile
Si pone poi finisco rapidamente diamo la parola al ministro
Si pone un problema delicato in questi giorni in tutte le nostre assemblee ieri no fatta un in Abruzzo
L'altro giorno in Emilia Romagna dei rapporti tra Regioni ed enti locali cioè gli enti locali le Province oggi si chiedono ma il nostro ordinamento
Adesso chi lo stabilisce
Ecco una volta era chiaro che l'ordinamento lo potesse stabilire solo la legge dello Stato e ancora così o qualcosa è cambiato
Ecco su questo la questione un po'da da riflettere in questo Periodo in questi giorni perché certamente ci sono aspetti problematici
Come voi sapete la la Costituzione non riserva Allo stato l'ordinamento degli enti locali in quanto tale soltanto per Roma e riservato l'ordinamento per gli altri enti locali è riservata la disciplina degli organi di governo e delle funzioni fondamentali
Allora alcune regioni ritengono che al di là di questo ambito disciplinare gli organi di governo e delle funzioni fondamentali sussista poi una potestà legislativa regionale
Che può riguardare in ipotesi tanti aspetti l'organizzazione interna dell'ente
Le modalità di redazione dei bilanci la disciplina contabile finanziaria il rapporto di impiego i controlli ecco da parte di molte regioni si ritiene che sussista questa potestà legislativa
Ho io vorrei soltanto notare qui che il testo prevede insieme a questa riserva allo Stato che vi ho detto prevede una potestà regolamentare
Di Comuni e Province
Articolo centodiciassette sesto comma in ordine all'organizzazione e al lo svolgimento delle funzioni
Allora questa norma circa la potestà regolamentare potrebbe anche essere intese noto il condizionale perché la questione molto delicata potrebbe anche essere intesa come una riserva costituzionale di Regolamento
Nel senso che in quelle materie
Potrebbe operare soltanto la disciplina legislativa autonoma degli enti adottata attraverso propri regolamenti limitata soltanto dalla legge dello Stato
E dalla Costituzione e non anche la legge regionale ecco questo naturalmente
è un argomento che resta necessariamente aperto almeno ad oggi
Perché il testo non è affatto chiaro e stabilire una riserva costituzionale di Regolamento come per esempio la Costituzione francese stabilisce in favore del governo
Ecco trova è un qualche cosa di nuovo che richiede una certa una certa riflessione
Il problema si pone particolarmente si pone in questi giorni per i controlli
Perché perché come sapete i controlli quelli antichi sono caduti
Sono stati soppressi su questo non c'è il minimo dubbio
Però questo non significa che non esista un problema
Circa la definizione di un sistema moderno di controlli di controlli di efficienza di controlli di gestione di controlli di risultati di controlli finanziari Lodi cioè che tutti i Paesi hanno e che anche questo Paese deve avvenire quindi esiste un problema di ridare una struttura il sistema dei controlli per tutto l'assetto del Governo territoriale
Ecco chi lo deve fare questa operazione legislativa chi la deve fare io ritengo che la debba fare lo Stato
Perché ritengo che vi sia su questo punto un elemento di unità importante il controllo di gestione vuol dire assicurare la rispondenza della pubblica amministrazione agli interessi generali della collettività
Visir vi è già un istituto che nel bene e nel male dalla Costituzione ha affidato questi compiti a livello nazionale che la Corte dei conti io credo che la legge dello Stato debba farsi carico di questi problemi
Però c'ho anche che molte Regioni almeno alcune sicuramente stanno lavorando per loro conto con una propria legge che riguarda l'assetto dei controlli utilizzando anche la vecchia rete dei Coreco
E ritengo che queste operazioni fatte in maniera differenziata da una parte e dall'altra non siano proprio opportune quindi su questo punto sarebbe il caso che su iniziativa del ministro del governo
In sede di cabina di regia si assumesse una linea capisco che trattano di attuare la Costituzione la cabina di regia non può sono sovrastare alle scelte autonome delle regioni però insomma una concertazione su questo punto come si è fatta sul punto interpretativo circa il fatto che i controlli sono stati soppressi sarebbe opportuno come forse sarebbe opportuna concordare con le regioni e con le associazioni degli enti locali appunto questo nuovo sistema dei controlli
Che dovrebbe una volta caduto il controllo di legittimità però dovrebbe avere una consistenza
Sul territorio e in Senato il presidente della Corte dei conti ha lanciato una proposta di utilizzare a questo fine le sezioni regionali di controllo della Corte dei Conti
è una proposta che a qualche consenso molti dissensi Antezza dal punto di vista costituzionale non è del tutto giustifica però comunque è una proposta intorno alla quale si può anche si può anche lanciare un avviare un ragionamento
E cari amici io sono a vostra disposizione naturalmente però la la conversazione la terminerei qui
Anche per sentire gli altri credo che non posso quasi alcuno dei punti che io che ho menzionato noi oggi siamo in grado di dare una risposta definitiva
Cioè siamo in un processo che sia che si sta costruendo in questi giorni
E credo che soprattutto questa volta sia necessario l'accordo di tutti la concertazione la riflessione congiunta
Per dare a questa grande opportunità che si unica opportunità che si presenta per il governo locale per il governo territoriale veramente una delle prime grandi opportunità e si presenta direi particolarmente per la Provincia tutto il miglior successo grazie
Grazie a lei professore grazie per l'intervento la complessità delle questioni che sono state rappresentate
Rappresenta ovviamente terreno di impegno molto fertile importante per gli amministratori locali per gli amministratori regionali e ovviamente il rapporto con il Governo il Parlamento sovviene però un rischio che questa delicatissima materia arresti fatto che riguarda principalmente gli addetti ai lavori
Poiché sono innamorato di un'idea che tutte le volte che l'abbiamo attuata
Ha dato grande visibilità nazionale provincia ma ha permesso a molti di discutere in una sede elettiva di cose importanti verrebbe quasi da pensare che se gennaio trovasi in gennaio trovassimo un giorno ha battuto potremo dedicare una giornata dei consigli provinciali a ragionare con il territorio
Dei processi che la corte i mutamenti costituzionali hanno messo in movimento e che vengono ulteriormente affrontati dalla disegno di legge che il Governo a quanto risulta provato questa mattina
Se questa è la sostanza dei problemi
Propongo che si valuti una strada da portare avanti così in maniera tale che ci sia una nostro protagonismo anche sul piano della divulgazione
E della confronto sociale diffuso d'Alema adesso la parola alla presidente dalla Provincia di Milano Ombretta Colli
Saluto tutti a nome dell'unione delle Province lombarde della provincia di Milano oggi vorrei condividere con tutti qua la felicità di constatare che ci siamo nonostante le continue imboscate gli impedimenti di cui sono fatti oggetto le Province ebbene le province esistono e resistono
Bene soprattutto direi per il nostro Paese
Sarà perché affrontiamo con quotidiano difficoltosi impegno
I problemi concreti di chi vive e lavora sulle nostre terre che dobbiamo sostenere una battaglia dobbiamo nostro malgrado sostenere uno scontro iniziato da chi vuole intendere il federalismo
Non come decentramento delle funzioni amministrative ma come una sorta di clonazione dello Stato con gli stessi comportamenti talvolta discutibili
Primo fra tutti quello di ignorare le mansioni e le responsabilità dei differenti ruoli nel rispetto reciproco dell'autonomia di ciascuno
Siamo dunque chiamati a difenderci da una sorta di apatia istituzionale che determina il fastidio da parte di alcune regioni nelle riconoscere l'esatta fisionomia delle province
Nel conferire ad esse l'autonomia decisionale operativa ed economica oltre che giuridica
Ci assegnano deleghe ma non i mezzi e le risorse finanziarie indispensabili per applicarle e con tali deve che dovremmo assolvere i nostri doveri
Consentitemi ora di soffermarmi brevemente su alcune vicende che meglio rappresentano la complessità e le difficoltà che abbiamo incontrato e che incontriamo nel dar corso al decentramento amministrativo e nel cercare di costruire un valido rapporto con le altre istituzioni una delle novità di esempio presenti nella legge regionale della Lombardia uno del due mila è stata l'istituzione della conferenza regionale delle Autonomie locali e funzionali
Questa età di concorrere alla definizione dei rapporti tra Regione e Autonomie locali qui spetta inoltre di promuovere una maggiore collaborazione tra i soggetti interessati
Bene se non fosse però che questo organismo è stato convocato con notevole ritardo
La Regione ha così affrontato insieme alle Province in un apposito tavolo di monitoraggio un'esperienza tanto estenuante quanto migliori bile
Sto parlando della Regione Lombardia delle undici province lombarde una testimonianza pratica di una complessità di rapporti istituzionali che sicuramente non si ferma qui
Le difficoltà infatti sono comuni e come tali vanno affrontate insieme proseguendo la proficua sinergia realizzata con gruppi per i rapporti con il Governo e il Parlamento e nei confronti della conferenza unificata e della conferenza stato città e autonomie locali
Intervenendo durante la precedente Assemblea quella dello scorso gennaio qua a Roma dissi non chiediamo l'assegnazione di delle che vogliamo l'attribuzione di compiti e funzioni
E desideriamo che ciò avvenga non per gentile concessione proveniente dall'alto ma mediante una giusta e trasparente concertazione
Allora come ora ritengo doveroso che al di là del trasferimento di responsabilità ogni attribuzione di deleghe debba essere accettata dai destinatari
Vorrei pratica che il principio di sussidiarietà non venisse male applicato fosse interpretato come una prerogativa variabile
Questo nel rispetto dei concetti già presenti nella nostra Costituzione confermati nel processo di riforma sancito lo scorso ventiquattro ottobre con le modifiche del Titolo quinto
Alle Province aspettano infatti funzioni proprie ed autonome
Da questo deriva il nostro sempre più determinato impegno affinché si giunga alla creazione di un nuovo sistema organizzativo degli enti locali così come i lupi la proposto nel documento votato lo scorso giugno
Diventa quindi urgente promuovere ogni azione nei confronti del governo
Affinché nella cosiddetta cabina di regia nella quale si dovrebbero decidere coordinare i processi di riforma in senso federalista siano ascoltate con attenzione anche le province ho detto all'inizio che nostro malgrado stiamo conducendo una battaglia ci vuole un piano una strategia operativa concreta
Avanzo allora una proposta se guardiamo allo scenario uscito dalla riforma del titolo quinto osserviamo che ci sono molti processi importanti cui è essenziale partecipare
Un primo esempio l'ho già fatto la cabina di regia dove dobbiamo valorizzare ulteriormente la nostra presenza
Penso adesso ad un passo ulteriore ancora più incisivo chiediamo le cabine di regia regionali chiediamo un analogo spazio a livello regionale per definire le questioni di interesse locale
Non mi soffermerò sulle notevolissime implicazioni che ne seguirebbero
Un'altra proposta e quella di partecipare alla riforma degli statuti regionali
Le regioni anche a seguito della legge elettorale hanno intrapreso un processo di riforma degli statuti da cui non possiamo rimanere esclusi ovvero solo formalmente coinvolti come detto all'inizio dobbiamo esserci ancora la modifica al Titolo quinto ha previsto all'articolo sette che proprio gli statuti regionali istituiscano i Consigli delle autonomie locali quali organi di consultazione
è un tavolo a cui non possiamo mancare e prima di tutto non possiamo essere esclusi dalla sua formazione regolamentazione dotazione di potere effettivo
Non dobbiamo lasciare che le consultazioni vengano interpretate secondo una prassi che le reti lega Aldo ruolo di Mirò adempimento formale
Un terzo obiettivo inoltre l'opposto proprio nei giorni scorsi con una lettera inviata al nostro presidente Lorenzo Ria al quale ho chiesto l'adesione fattiva dell'UPI i a cascata delle Unioni regionali al protocollo d'intesa tra Dipartimento della funzione pubblica e Confindustria per l'efficienza e la qualità della pubblica amministrazione
Su questo argomento critico essenziale attualissimo le Province possono mostrare con chiarezza la loro centralità possono esaltare il loro indispensabile ruolo di ente territoriale e di collegamento
La qualità della pubblica amministrazione non può esistere senza la rete di sostegno degli enti intermedi
Infine vedo un altro tema che si sta aprendo e che è importante presidiare la riforma degli statuti delle fondazioni
Probabilmente rinforzati in termini di risorse trasformati in veri e propri enti no profit con un forte impegno nel sociale in esse dovrà essere assicurato una prevalente in rappresentanza del territorio
Anche il tavolo che deciderà del futuro di queste importanti risorse dovrà essere assiduamente frequentato dalle Province
In conclusione vorrei ricordare interpretando anche la volontà delle comunità rappresentate
L'importanza del nostro ruolo nell'attuale alla riforma dello Stato in prospettiva di un federalismo in cui le Province sono secondo la Costituzione riformata
Uno degli elementi costitutivi essenziali della Repubblica italiana nel cammino verso la tanto auspicata costruzione dell'Europa dei popoli vorrei anche cogliere l'occasione per ringraziare il nostro Presidente Ria per l'organizzazione e anche per avere intuito che c'è un grandissimo desiderio di aggregazione di incontrarci di confrontarci e di elaborare strategie quindi grazie Presidente Ria grazie al direttore Antonelli
Grazie all'amico Crocco una colonna presidente pavese ma grazie a tutti voi cavalli Bongiorno cavalli come va
Grazie a tutti voi
Grazie a lei presidente Colli anche per la lievità con la quale ha voluto concludere il suo intervento molto denso e significativo signor ministro darei la parola a lei
Accompagnandola verso il luogo dove parlare rappresentandole una frase che la presidente Colli ha detto nel suo intervento e che io vorrei completare con un'altra un'altro verbo ha detto le province esistono resistono e operano con grande intensità
All'insegna di un forte impegno unitario dalla loro stazione l'intervento della Presidente Colli
Praticamente l'aiuta ad essere presente alla parte ma bisogna ma della mattinata perché è stata in pratica la sintesi degli interventi del Presidente Ria e del presidente della Provincia di Roma Moffa vicepresidente dall'associazione pure lui
C'è quindi un patrimonio unitario che vogliamo rappresentarle perché consideriamo che sia la forza della nostra associazione che anche la credibilità che la sostanza una rappresenta nei confronti del governo
La prego di prende la parola
Bene grazie grazie per la per l'invito vede opportunità anche di esprimere anche se in pochi minuti quello che può essere tanto la mia opinione
Quasi sempre coincide con quella del governo ma non è detto posso capitale talvolta che ci sia la necessità di un messa a punto di una di una sintonia
Intanto perché questo lavoro che stiamo facendo è realmente un lavoro improbo
Ed è improbo anche perché ignoto
Tranne agli addetti ai lavori
Sostanzialmente non si nota questo grande entusiasmo di partecipazione da parte dei cittadini a questo importo importantissimo dibattito confronto procedure attuative
Proprio perché l'argomento è astruso di per sé
è difficile elementare Ytzhak rullo
Per farlo diventare comprensibile anche attraverso una accurata politica di comunicazione
Condivido che bisognerebbe fare qualche cosa in confronto diretto con il territorio
E forse non basta
Deve cercare di far comprendere che cosa cambia quando cambia la Costituzione
Quando cambia la Costituzione cercando di andare incontro a esigenze bisogni diritti dei cittadini
E se no perché l'abbiamo cambiata
L'abbiamo cambiata la cambiamo lo vogliamo cambiare ulteriormente perché crediamo nel principio di sussidiarietà
Perché lo vogliamo ben distinguere dalla sua configurazione verticale con la sua indispensabile configurazione orizzontale
Perché vogliamo che vi sia un equilibrio interno istituzionale tra i diversi livelli istituzionali del nostro Paese
Perché vogliamo che il cittadino sappia a chi affidare il proprio danaro attraverso la propria contribuzione fiscale tributaria e a chi chiedere conto e ragione di come viene questa contribuzione utilizzata
Però forse se cominciamo a spiegare ai cittadini ma è un'opera che dovremmo fare tutti insieme cari amici non può esser fatta dal governo non può esser fatta dall'UPI non può essere fatta dalla Conferenza delle Regioni dal lancio dall'Uncem
Ma tutti insieme forse sì
Anche perché il governo sta dove sta e ciascuno di voi starne alla periferia dove può meglio collegarsi appunto con il proprio territorio
Se speriamo qualche cittadino
Che se la quegli arriva tutti i giorni di arrivo in misura adeguata
Se la raccolta delle immondizie gli arriva con sufficiente puntualità
Se il sistema dei trasporti urbani efficace ed efficiente
Se è possibile passare dalle municipalizzate alle ditte private che forse comma gli ho maggiore impegno ecco miglior risultato e con minor costo rendono la vita e la qualità della vita migliore per i cittadini
Semmai Jinyan mo'che ciascuna di queste cose ha un collegamento preciso con questo sforzo improbo ignoto al quale noi ci sottoponiamo tutti i giorni
Forse questo sforzo lo faremo con ancora maggiore entusiasmo
Forse saremmo anche facilitati nel trovare un equilibrio tra tutti noi
E allora lasciatemi dire
Che c'è un piccolo cancro che si annida in questa nostra attività che dobbiamo immediatamente estirpare
Guai perché se vai metastasi è la rovina dello Stato la rovina delle Regioni delle Province e dei Comuni delle comunità montane di quanti altri
Perché non funziona più nulla passeremo alla paralisi come io più volte paventato alla paralisi del sistema Paese
Non vincerà nessuno perché avremmo perso tutti soprattutto avranno perso i cittadini nel nostro paese mi riferisco al sindacalismo istituzionale
Allora il problema non è di sapere quanti sono i poteri dei governatori e quanti dei Consiglio regionale
Il problema non è di sapere quanto conti la Provincia rispetto alla Regione e ai Comuni
Il problema non è di sapere se conta di più il Presidente la Giunta provinciale rispetto al consiglio provinciale il problema non è di sapere se conta di più il sindaco rispetto al consiglio comunale
Perché diventa se no veramente una come dire una manifestazione di tecnicismo praticamente fine a se stessa
E nel frattempo non ci saranno cabina di regia che potranno districare questo groviglio
Di desideri che si annidano in queste forme di sindacalismo
Allora io propongo una cosa molto semplice che dovremmo fare tutti un piccolo passo indietro
Avere davanti a noi il cittadino tipo che ci chiede risposte
E vedere come facciamo a dargli risposte al meglio delle nostre possibilità considerando l'istituzione prima di tutto un tutt'uno la istituzione la Repubblica in quanto tale con una compartecipazione di responsabilità come recita il nuovo Titolo quinto della Costituzione che mette su un livello di assoluta parità
E io aggiungo di responsabilità lo Stato le Regioni le Province i comuni e le comunità montane
Ci dobbiamo stare
Che sia scritto l'ho scritto ma ci dobbiamo stare
Perché se è così allora possiamo ragionare tutti insieme vedere di trovare il bandolo della matassa
Sbrogliare questo intreccio incredibile di competenze
Respingeva la partenza qualunque tipo di sindacalismo istituzionale e lavorare insieme
Per questo è nata la cabina di regia
Sulla base di questo intendiamo vogliamo muoverci almeno io almeno il Governo che rappresento in questa sede mi auguro che da parte delle regioni al di là degli ordini dirige dal giorno che si sventolano
Un il quale si chiede allo Stato di sospendere la propria attività legislativa ai limiti del conflitto istituzionale forse di più
No non è così che possiamo immaginare di costruire ciò che va costruito per dare una risposta ai cittadini
Non è possibile agire in questa maniera nel neanche possibile a sventolare ogni mattina lo spauracchio dell'articolo centodiciannove
Non è possibile farlo nel mese di dicembre in dirittura d'arrivo di una finanziaria che è nata
Prima che entrasse in vigore la nuova riforma della Costituzione diciamo le cose con chiarezza
Perché poi fuori di qui ognuno può andare a fare il suo comizio cercare di prendersi il consenso che vantano ritiene utile e potersi prendere ma i problemi sono quelli e non si può immaginare di far fughe in avanti se vogliamo risolvere i problemi io abito dei parlare sempre con estrema chiarezza
Cerco di essere estremamente chiaro anche quando possono essere talvolta non gradito rispetto alle cose che dico
Però la chiarezza sta alla base di un rapporto di leale collaborazione con tutti
Si può condividere o non condividere quelle che possono essere mia Devole mia impostazione però la chiarezza deve essere alla base di tutto
E la chiarezza e ci impone a dire le cose che sto tentando anche brevemente in maniera forse non completamente organica di dire in questa occasione
Aggiungo
Che stamattina è stato approvato lo schema di disegno di legge che introduce la devoluzione del nostro Paese con riferimento alle tre materie che tutti conoscono delle quali si è sempre parlato
Che si riferiscono all'istruzione alla sanità alla polizia locale
Abbiamo di proposito fatto questo separato da tutto il resto perché su tutto il resto
Vogliamo un confronto che va necessariamente approfondito
Un confronto con le regioni un confronto con le Province e con l'altra tutto il sistema delle autonomie locali
Si deve fare
Perché la la la il Titolo quinto così come è stato riformato da destra o da sinistra che si guardi
E da tra l'altro non è una battuta ma è difficilissimo trovare i padri di quella riforma perché sia andiamo notando ogni giorno che passa
Molti come dire atteggiamenti il ripudio rispetto al testo che ci è stato consegnato difficilissimo trovare chi è il padre il padre i genitori le mamme non si trova più nessuno è un testo che a un certo punto è arrivato da Marte
Il Parlamento sarà ritrovato lì non trovando meglio che fare eravamo all'ultimo giorno dirigenza di di di di esistenza dalla nostra legislatura via l'abbiamo approvato basta che si faceva ed è un cumulo di trappole virgola per virgola aggettivo per aggettivo sostantivo per sostantivo
Ieri è stato anche approvato da un referendum Ascierto e ma chi dice di no e allora mi è capitato più volte di dire
Mi è capitato più volte di sostenere
Che io personalmente noi di questa maggioranza il governo non amiamo particolarmente questa riforma io personalmente ho votato quattro volte contro ho messo la mia prima firma rispetto alla richiesta di referendum
Ma il dovere istituzionale ci pone comunque a fare questo lavoro al meglio delle nostre possibilità
Che vogliamo fare
E vogliamo farlo perché il percorso dalla devoluzione avrà i tempi parlamentari minimi indispensabili previsti dall'articolo centotrentotto della Costituzione l'altro disegno di legge sul quale stiamo lavorando in cui metteremo tutto il resto di riforme indispensabili del titolo quinto da concordare anche quello
Nella cabina di regia a mio avviso e se ci sarà altrettanto incontro di volontà con le regioni e le province
Potremmo andare avanti con molta speditezza perché su moltissimi problemi ho riscontrato di già una forte coesione convergenza delle varie rappresentanze istituzionali allora si potrà andare avanti
E si potrà andare avanti con molta rapidità ma nel frattempo la riforma c'è Ebba attuato
In progressione
Con la dovuta cautela
Trovando e programmando anche la
Necessaria quantità di fondi per cominciare a dare attuazione all'articolo cento diciannove dava nuova del nuovo testo costituzionale ma certamente
Non
Facendo il gesto
Di alzarsi dal tavolo andarsene ogni volta che c'è
Un minimo intoppo nel confronto nella discussione perché spirito di servizio senso di responsabilità credo dovrebbe indurre tutti ad un atteggiamento di grande disponibilità e di grande apertura
Congo nell'intervento
Della presidente Colli
Una cosa che avrei voluto dire forse la dico meglio dopo avere una ascolta
C'è un altro pericolo nel nostro lavoro
Anche questo difficilissimo da spiegare cittadini ma tre addetti ai lavori un argomento estremamente noto
C'è un rischio un pericolo che al centralismo dello Stato sostituiamo un centralismo regionale
E c'era e poi subito un altro
Che al centralismo regionale
Sostituiamo un centralismo di tipo presidenziale a livello regionale
Questo sempre per tornare a quell'atteggiamento di sindacalismo istituzionale al quale facevo riferimento all'inizio perché poi tutto si tiene
Allora che vi sia un organismo che mette insieme per contemperare le diverse esigenze la Regione le Province e i Comuni in ogni regione a me pare non soltanto utile a me pare necessari
E a me pare necessaria anche un'altra cosa
Il nuovo ruolo dalla Provincia come può e secondo me deve essere esercitato
Perché se il ruolo di coordinamento di programmazione
Si limita soltanto a questo al coordinamento e alla programmazione
Ma non anche alla spinta indispensabile
Per la realizzazione di quella che è la finalità principale per la quale esistono le province e cioè lo sviluppo del territorio che sta all'interno del proprio confine
La Provincia perde il novanta per cento dalla sua ragione di essere se non per essere un luogo dove si riuniscono piacevolmente un certo numero di consiglieri con l'aggiunta e il loro presidente
Allora la Provincia
Deve svolgere quel ruolo
Basta ciò che è previsto nel Titolo quinto vediamo
Riteniamo che non è sufficiente dobbiamo scrivere qualcosa di meglio di più concordiamo insieme in che cosa dobbiamo scrivere mamma finalità propria della Provincia non può prescindere
Dalla necessaria dal necessario esercizio di un ruolo che non è inventato è indispensabile e necessario rispetto all'equilibrio territoriale all'interno di una regione
Prego
Il testo unico chiarissimo altri testi purtroppo lo sono un po'meno e si sono anche lì intrecciate previsioni legislative non sempre uniformi è coordinata
Allora mi piacerebbe concludere questo intervento formulando un auspicio
L'auspicio che vi possa essere una reale e concreta volontà di raccordo fra il centro alla periferia
L'auspicio che vi possano essere
Come condizione imprescindibile per andare avanti la grande disponibilità di confronto e di dialogo
Da parte del governo c'è
Vorrei che fosse altrettanto chiara ed evidente anche da parte degli altri livelli istituzionali
Anche da parte vostra
In particolare da parte vostra
Il fatto che nella cabina di regia si sia voluta
è ottenuta la partecipazione di tutto il sistema delle Autonomie consentitemi di affermare è un passo avanti storico rispetto al modo di impostare le riforme costituzionale dal nostro Paese non è mai stato opposti
E allora proviamo una volta tanto a riconoscere da destra o sinistra che sia
Che questo governo si è messo sulla base del mass
Non era successo mai prima ci avete fatto caso
Questa volta sta accadendo e sta accadendo perché siamo profondamente convinti ciò che stiamo facendo
E siamo profondamente convinti che la contrapposizione non porta ad una vittoria e ad una sconfitta porta alla paralisi del Paese e noi questo non lo possiamo regalare ai nostri cittadini
E allora concludo con questo auspicio sincero reale
Compiacendosi ancora una volta di trovare all'interno dell'unione nelle province italiane
Spiriti costruttivi
Presenze equilibrate
Persone che vogliono collaborare insieme
Collaboriamo insieme la strada lunga e difficile
Il lavoro come ho detto all'inizio è improbo è ignoto
Cercheremo di farlo diventare meno ignoto possibile dando a ciascuno la propria fetta di visibilità come è giusto che sia
Ma partecipiamo insieme a questa che è la più bella avventura alla quale si possa partecipare quella di costruire le regole dove vivrà il nostro Paese i nostri figli per i decenni avvenire grazie
Grazie signor ministro grazie anche per la franchezza ruvida e schietta con la quale ci ha parlato ha portato il parere del Governo e suo personale posso assicurarla su alcune questioni ma ovviamente imbattuto è brevissimo
Circa il sindacalismo istituzionale noi abbiamo finito con la conferma della nostra esistenza che giustamente la presidente Colli sottolineava qualche anno fa la stagione in cui abbiamo rischiato di peccare di corporativismo
O diciamo meglio come diceva lei di sindacalismo istituzionale
Nel corso di questi ultimi anni siamo stati al tavolo della trattativa sui punti sui quali gli han potuto partecipare cercando di interpretare L'Unità che corre fra l'interesse dei cittadini che è lo stesso interesse delle Province
Ed è su questa strada che riconfermiamo la nostra partecipazione alla cabina di regia
Rappresentando le signor ministro che la sua schietta e dicevo ruvida franchezza ma è un riconoscimento in questo caso e mi pareva avere se anche sollecitato sarà la stessa nostra
Ruvida si schietta e sincera franchezza ogni volta che avremo dei problemi ma come ha potuto apprezzare io ho sentito che l'ha fatto
Il lavoro dell'UPI
Cerca pervicacemente L'Unità all'interno della propria realtà sapendo per l'appunto che non è con la spaccatura diciamo così di parte ma è con l'interpretazione diffuse unitaria degli interessi degli enti che rappresentiamo che possiamo dare una mano al progresso del Paese e sarai con questo sentimento che saremo sempre ai tavoli tra profit e chiederemo quando qualcuno si dimenticherà di invitarci grazie ancora per la sua partecipazione do adesso la parola al vicepresidente dell'Anci che ringrazio per
Essere con noi
Lo dirà lui stesso medesimo
Il presidente Domenici non è con noi
Ma ovviamente siamo lieti di aver esulta perché oggi ha partecipato ai funerali del sindaco di Reggio Calabria gratta e sosta dalle sale è grazie a tutti voi amici dell'UPI come ha già detto forte però Leonardo Domenici
E a rendere omaggio a un grande testimone dell'autonomia locale
Il sindaco Falcomatà che credo abbia
Interpretato
Interpretato al meglio il bisogno di riscatto che aveva la sua città rispetto ai problemi che ha vissuto e su questo non mi soffermo in questi anni oltre questo momento personale per noi di tristezza
Anche
Il nostro senso istituzionale non può far dimenticare
Che stiamo vivendo anche una stagione internazionale difficile che quindi e gli appelli che vengono dal governo stesso di attenzione di misurazione di attenzione anche ai problemi della finanza locale non possono non tenere conto
Di quello che è il quadro internazionale e siccome noi siamo un pezzo dello Stato
E come ha ricordato il ministro la Loggia non siamo semplicemente un sindacato che rivendica qualcosa un livello dello Stato
è ovvio che noi siamo pieni di prudenza e di consapevolezza della difficoltà in cui ci troviamo il dibattito di oggi l'introduzione Cerulli Irelli e le stesse argomentazioni del ministro La Loggia ci ha portati a a ragionare ci portano a ragionare su livelli più elevati rispetto alle contingenze del momento e quindi voglio dire due cose su questo per poi soffermarmi un attimo una riflessione integrativa rispetto a quella che sicuramente è stata svolta questa mattina anche sui temi più urgenti che abbiamo davanti
Sul Titolo quinto che dire
Che noi notiamo un atteggiamento di grande disponibilità da parte di alcuni io credo di dover riconoscere al ministro La Loggia di avere con tempestività dato il via la cabina di regia anche su indicazione del Presidente del Consiglio che non abbiamo incontrato qualche giorno fa nella consapevolezza che questa parte della Costituzione questa nuova Costituzione debba essere attuata
Ma non possiamo negare che pur rilevando che c'è un atteggiamento a volte
Anche
Fortemente spinto delle regioni nel pretendere immediatamente dei risultati c'è una partenza un po'confusa di queste cabina di regia
La cabina di regia deve innanzitutto tenere conto immediatamente di quelle che sono i problemi che diversi livelli istituzionali pongono questo tentativo di imbrigliare immediatamente il il tutto dentro a un disegno di legge delega al Governo rispetto all'attuazione del Titolo quinto in realtà è una debolezza ma siccome noi siamo ripeto non un sindacato ma un pezzo dello stato e quindi da questo punto di vista non apparteniamo a una maggioranza non ci identifichiamo con un colore
Vorremmo far capire che non si può definiti quattro principi rinviare tutto un disegno di legge che si avrà una un percorso diverso
Rispetto a quello della devolution ma che certamente che certamente non ci dà tutti gli elementi per capire i modi e i tempi di attuazione di quanto contenuto nel Titolo quinto
La stessa approvazione questa mattina del disegno di legge della devolution aldilà delle appartenenze politiche noi non possiamo non cogliere che c'è certamente una valenza politica in questa in questo disegno di Lecce
Che vorremmo capire come si concilia con l'alcuni pezzi del Titolo quinto indubbiamente lo vuole cambiare
Ma dentro a un processo di cambiamento che parte dal presupposto che l'altra parte deve essere attuato che va superata penso ad esempio all'organizzazione sanitaria alla materia scolastica che tocca meno i comuni ma che ad esempio in materia di formazione perlomeno per quello che avrebbe dovuto essere sugli istituti superiori competenza alle Province ne prevede allora noi vogliamo capire che cosa capiterà ad esempio nel due mila tre se schizofrenica mente attueremo il Titolo quinto e poi immediatamente attueremo l'altro
Il problema è che noi non possiamo non lanciare un messaggio che non è di appartenenze politiche
Qui dovrebbe esser chiaro una volta per tutte lo dico al governo
Non c'è lanci di centrodestra e centrosinistra Lupi di centrodestra o di centrosinistra non ci deve essere più la preoccupazione che nel mondo delle autonomie prevale un atteggiamento di tipo politico non siamo un sindacato non vogliamo concorrere a scrivere le regole ma vogliamo concorrere a scriverle secondo rispetto fondamentale il principio di sussidiarietà di cui tutti ci ci apriamo la bocca
Che quella di tenere conto di quelle che sono le esigenze dal basso
Che devono certamente conciliarsi con legittimo interessa di una parte politica che governa il Paese DP portare dentro delle riforme in questo contesto ma che non può prevedere dei sotterfugi per rallentare il processo riformatore di attuazione del Titolo quinto
Ora questo noi chiediamo sul modo di attuare
Beh io credo che qua anche qua
Non ci siano quelli che sono per definizione capaci ho rispondenti al modello e quelli che non sono che sono invece capaci e rispondenti al modello su questo con cellule levi Tirelli ci siamo confrontati più volte io credo che inadeguatezze ed adeguatezza e ci siano in tutti i livelli istituzionali
E credo che questo riguarda i comuni che devono fare di tutto per spingere verso l'Unione e le associazioni
E su questo chiediamo che ci sia un'integrazione di fondi da parte della finanziaria perché senza soldi non si fa nelle unioni nelle associazioni nel Titolo quinto nella devolution a meno che tutto lo riconduciamo la dialettica politica
Ma poi ci dobbiamo chiedere se l'adeguatezza non riguarda anche gli enti intermedi
Nel rapporto tra i Comuni associati e uniti e le regioni con le nuove competenze io credo che nessuno a nessuno può sfuggire le esigenze di fare un'analisi seria sull'adeguatezza dell'ente intermedio no su tutti e cento tre gli enti intermedi
Io credo che questo debba essere un modo attraverso il quale tutti noi mettiamo in discussione noi stessi in cui non c'è quello che deve mettersi in discussione quello che invece è adeguato per definizione
Io credo che il Titolo quinto sia una grande sfida anche le regioni perché certe regioni io mi chiedo se saranno in grado di svolgere compiutamente quei compiti
E mi chiedo anche se saranno in grado di esercitare questa facoltà prevista dal disegno di legge che stamattina è stato licenziato
Perché anche un'Italia troppe velocità non è un'Italia che fa gli interessi del sistema Paese al di là di quelle che sono il sindacalismo i istituzionali paventati dal Governo
Dentro questo ci può essere solo una strada di grande collaborazione
E io credo che Province e Comuni superando ormai credo che ci siamo lasciati alle spalle quelle che potevano essere storiche diffidenze
Io credo che Province Comuni inventandosi anche reciprocamente le sta sfida possono giocare insieme una grande partita nei confronti delle regioni se lo facciamo senza furbizie
Se lo facciamo senza pretese di egemonia se lo facciamo senza il il rischio di in qualche modo voler monetizzare nel particulare quello che invece è un processo di ridisegno di del disegnare veramente il futuro di questo Paese la seconda riflessione forse più terra terra
Non attiene alla ai problemi che abbiamo di fronte sul Titolo quinto su questo problema chiudo solo dicendo sfruttiamo la cabina di regia
Ma diamoci un termine a Rispetto a quella che la valenza di questa cabina di regia
Se nel giro di alcuni mesi noi non siamo in grado di definire i percorsi e di capire dove andiamo dobbiamo avere il coraggio di metterle in discussione
Non possiamo impedire l'attuazione della Costituzione perché credo che sarebbe venir meno non solo la decisione di un Parlamento che è cambiato ma di un corpo elettorale che in qualche modo si è pronunciato e che in termini in tempi di non dico assenza di di interesse verso la politica ma certamente di distacco tra i cittadini e le istituzioni e comunque dato un segnale importante credo però che noi oggi abbiamo delle battaglie contingenti
Che dobbiamo fare senza le quali noi non abbiamo neanche la possibilità di concorrere a scrivere la riforma della Costituzione perché ha riformeremo ciò che praticamente non c'è
E sono le battaglie di oggi
E noi dobbiamo dire consenso di istituzionale che abbiamo al di là delle appartenenze che noi vediamo come spesso è capitato anche in passato anche un anno fa è successa la stessa cosa ma come lo siamo stati teneri un anno fa non dobbiamo esserlo neanche oggi
Dini sensibilità doppia velocità
Ministri che considerano il mondo delle autonomie come un pezzo dello Stato
Ministeri che considerano il mondo delle autonomie come capitoli di bilancio al pari di dalle maglie le auto blu o poco di più da ridurre o da tagliare a seconda delle necessità e questo non va bene
Questa finanziaria a un deficit di Rispetto verso il mondo delle autonomie che va colmato
Il Presidente del Consiglio questo in modo credo molto sincero ce l'ha detto
Chiaramente gli hanno detto anche esponenti della sua parte politica c'è una presa di posizione molto severa
Del sindaco Albertini nei confronti della Finanziaria gliel'ha detto Moffa qualche tempo fa un mese e mezzo fa anche se alcune cose sono cambiate rispetto al testo originario eliminazione del blocco delle assunzioni altre conquiste le citava anche via nella sua relazione
Ma questo vincolo del tetto del quattro e mezzo per cento
La mancanza adesso le Province ad esempio del gettito di compartecipazione dell'IRPEF che è il modo unico e migliore per rendere davvero autonomo un ente istituzionale che si vuole
Che si di cui si vuole sottolineare un aumento di portanza all'interno dell'equilibrio istituzionale del Paese
Il patto che ha una parte del Paese che già concorre con grandi risorse che sono quelle del reddito dei suoi cittadini del parlo delle delle delle realtà più ricche di poter compartecipare anche al Maggiore
Introiti rispetto ai trasferimenti oppure alle realtà più povere che hanno bisogno di una redistribuzione in termini di solidarietà
Allora noi crediamo che in questi giorni qualche riflessione su questo punto nei confronti del governo
Senza la Thema di essere inquadrati tra gli oppositori non dovremmo pur porlo visto che siamo uniti tra persone che la pensano anche in modo diverso rispetto rispetto a questi problemi badate bene io sono il sindaco di Biella non sono il sindaco di una realtà povera di questa Italia sono il sindaco di una città ricca e io farò fatica per la prima volta chiuderà il bilancio rischia di trovarmi nel paradosso di non poter spendere i soldi che poche oche incasso
Rischio di dover tagliare i servizi nonostante abbia i soldi dovendo sta dentro a quattr'al tetto del quattro e mezzo dalla spesa etica un paradosso
Dopodiché si certamente si farà l'operazione demagogica di rally alla gente Betty portiamoli ci va il cinque per mille a quattro per mille per far parte al pub pareggiare il bilancio ma c'è chi al problema inverso ma con questo ramo tagliare i servizi
E chi si trova in queste difficoltà e chi viaggia a far e la già aumentati del tetto oltre quattro e mezzo dal due dal due mila a oggi che cosa fa non c'è che la logica del tagliare i servizi che si sia in una realtà ritirati si sia in una realtà povere
Dentro ancora interpretazione del Patto di stabilità
Che è aberrante
Perché in questo Paese gli unici ad avere davvero rispettato il patto di stabilità sono gli enti locali ma non solo per virtuosità
La però un elemento molto semplice perché noi a differenza degli altri siamo obbligati da sempre appare pareggio di Bilancio e se anche la deroga al patto di stabilità in termini di cassa vorrà ancora dire qualche cosa la competenza visto che i nostri bilanci sono di competenza e non solo di case non voglio fare il ragioniere
Allora cari amici qua c'è un problema nei confronti del del governo che un problema di condivisione di una prospettiva non possiamo dividerci nella politica su come utilizzare le risorse su che cosa fare nel momento in cui le abbia non possiamo dividerci sul processo di finanziamento degli enti locali questo bisogno di autonomia
Questo bisogna autonomia che porta a decidere a render conto ai cittadini delle risorse che abbiamo di quello che vogliamo lo dobbiamo rivendicare con forza perché noi non siamo un capitolo del bilancio dello Stato ma siamo un pezzo dello Stato e proprio perché siamo un pezzo dello Stato abbiamo bisogno di una forte unità e allora io credo che da questa tribù una l'Associazione nazionale dei comuni d'Italia debba rilanciare nei confronti dell'unione delle Province anche un discorso che non è non fa venir meno l'identità di ciascuno e ruolo di ciascuno
Di rilanciare il discorso della di una confederazione più ampia che Ceva gruppi che ci renda un soggetto forte nei confronti del governo nei confronti delle forze politiche delle altre forze sociali nella società civile anche per quel discorso di radicamento delle istituzioni tra la gente che ci deve appartenere ecco io credo che noi con la nostra identità ciascuno con la sua identità può portare dentro questo processo riformatore che vogliamo accompagnare il tutto il senso di unità che ci lega perché in fondo noi rappresentiamo gli interessi degli stessi cittadini adempiendo a funzioni diverso grazie
Grazie sul Spy rilanciato il tema della Confederazione dell'autonomie così come ha fatto che è venuto a parte
A rappresentare l'Unione delle Province italiane alla vostra assemblea nazionale
Io voglio solo dire questo sarebbe bene che mentre costruiamo sul piano del disegno l'ipotesi della Confederazione impara sino con umiltà e pazienza a praticare adesso
Nei fatti concreti quella interconnessione profonda che la sussidiarietà interassociativa diciamola così no che ci consente che ci consenta di andare dal Governo dal Parlamento a trattare insieme
No le questioni che dobbiamo trattare a partire da quelle della finanziaria chiarimenti si avvia al termine e temo purtroppo che il la presa del quattro e mezzo non solo del tre per cento non trovi altre esclusioni no quindi creando problemi a tutti quanti
Nella definizione dei bilanci sarebbe allora opportuno che insieme definirsi ma anche un programma di attività
E lo dico pensando che dopo il professor Prodi presenta principio Italia adesso interverrà il Presidente dell'Uncem Enrico Borghi che è qua
E che con noi condivide la fatica quotidiana di mantenere insieme e di far muovere una vita associativa così importante per un pezzo dello Stato italiano
E non per un capitolo di bilancio
Condivido pienamente prego Prodi
Grazie Presidente grazie a tutti voi
Amici
Vorrei
Prima dare anche se molto indirettamente anch'io la risposta alla
Al ministro La Loggia chiaramente sono d'accordo che la finanziaria è nata prima dell'approvazione definitiva del nuovo Titolo quinto
Ma e quindi è chiaro che
Non ci si può aspettare
Credo che si possano essere certamente tolleranti
Che la completa aderenza ci possono essere soltanto per la finanziaria del due mila tre
Però io credo che qui ci siano alcune cose che sono assolutamente
In linea anche con quello che era precedentemente all'approvazione del titolo quinto e cioè il rispetto delle autonomie
Ecco qui noi ci troviamo di fronte a delle imposizione delle limitazioni delle autonomie che possono essere tolte in modo molto facile
E molto rapido
Quel quattro e mezzo per il centro di lì per cento di limite eh qualche cosa di non tollerabile semplicemente perché è una limitazione all'autonomia che stava crescendo non diminuendo e quindi questo assieme anche a quello che è già stato fatto come l'eliminazione della limitazione sulle assunzioni credo che Possa permetterci effettivamente di fare tutti quanti i nostri bilanci
Ecco allora io volevo fare qualche considerazione ma sono già state fatte chiaramente intervenire dopo
La
Relazione di Cerulli Irelli
Piuttosto difficile ma credo che ci siano almeno alcune osservazioni così da ruspante che potrebbero essere fatte ecco schematicamente noi abbiamo nel Titolo quinto una la riforma della Costituzione che è ispirata a un federalismo cooperativo e solidale
Un
Un federalismo cooperativo che significa anche come è scritto il titolo quinto significa pari dignità
Istituzionale
Delle Autonomie
E quindi
In pratica no significa che non ci sono delle istituzioni sovraordinate ad altre non c'è una provincia sovraordinata ai comuni non c'è una regione sovraordinata a Province e Comuni non c'è uno stato sovraordinato
A regione province e comuni si può certamente fare una distinzione di complessità ma certamente qualunque autonomia
Contraria alla gerarchizzazione
E allora in tutto questo è assolutamente
Centrale in tutto questo processo l'attribuzione di responsabilità quindi l'abbiamo già visto come questo possa essere fatto sulla base di principi
Che
Abbiamo già visto come adeguatezza e di sussidiarietà
Ma da questo punto di vista e quindi sono però necessarie degli ambiti di garanzia che questo processo avvenga nell'interesse di un equilibrio generale di un'equità generale
E anche in grado di fare dirà in manutenzione
Sulle interfacce cioè perché non ci siano né sovrapposizioni né lacune
Nel complesso generale della pubblica amministrazione cioè realmente la pubblica amministrazione deve potersi presentare come è già stato accennato come un tutto unico
Anzi direi che da questo punto di vista una
Prova provata di questa capacità lo è anche nello sportello unico proprio perché le imprese che vogliono insediarsi in un territorio fanno domanda cioè in entrano nel circuito della pubblica amministrazione
A livello di comune e poi tutto il resto viene
E lavorato proprio per dare una risposta unica ma come un numero un'unica
Come uno unità con nella nella sua
Complessità
Allora questi ambiti di garanzia è chiaro che non li abbiamo già sentiti già ricordare più volte il senato delle regioni
Delle Autonomie locali Regioni Province e Comuni
Sono già è stato ricordato il modello tedesco non è
Trasportabile nel nostro caso dove noi facciamo un federalismo che è in cammino opposto rispetto a quello delle federazioni che noi conosciamo e quindi in questo senso vanno
Messe a sistema tutte
Le autonomia e tutti i patrimoni di autonomia che ci sono nel nostro sistema a partire appunto dai Comuni dalle Province e dalle Regioni
E questo deve essere vero sia a livello regionale e quindi gli statuti regionali dovranno prevedere questo ambito di in garanzia
Come pure noi
Nella nostra provincia abbiamo una sperimentazione di un ambito di garanzia di lavoro coi Comuni nella Conferenza metropolitana dei sindaci
Ci riuniamo circa almeno due volte al mese per discutere di tutte le questioni territoriali
E quindi noi abbiamo questo strumento di trasparenza che ci permette di decidere molto rapidamente su questioni che abbiamo visto in altre parti hanno ritirando richiesto dei tempi enormemente più lunghi è una fatica enormemente maggiore
Da questo punto di vista quindi noi abbiamo definito una nuova provincia una nuova provincia che un ente di programmazione di pianificazione
è un ente che sovrintende allo sviluppo economico ma direi anche lo sviluppo sociale perché se noi dobbiamo fare una pianificazione territoriale non possiamo non pensare a chi sarà a a a
Chi saranno gli abitanti delle nostre comunità fra dieci vent'anni quali saranno i rapporti interpersonali che ci saranno fra dieci vent'anni quale sarà lo sviluppo economico fra dieci vent'anni
E quindi cercare di preparare le nostre comunità a partire da questa accettazione della tecniche della comunicazione e della informazione che saranno un potenziamento
Delle capacità di interrelazione fra le pressione quindi saranno in grado anche di cambiare l'estensione l'accezione del concetto di città
E allora qui vorrei passare quello che ma interessa in modo particolare in questo momento anche sollecitato
Dalla relazione dell'onorevole Cerulli Irelli cioè e le città metropolitane che cosa sono le città metropolitane
Io credo che
Se c'è per esempio un deficit di
Infrastrutturazione nel nostro paese questo lo si possa attribuire alla mancanza di un ente di un qualche cosa responsabile per questo
Credo che le province abbiano costituito in questa rivoluzione è già un passo avanti in questo senso
Naturalmente nella are metropolitane
Noi siamo in presenza di una particolare complessità della conurbazione del sistema di infrastrutture che deve essere evidentemente affrontato con degli strumenti che permettono una maggiore incisività e una maggiore tempestività
La città metropolitana deve essere questo
Ora qui ci sono però delle grandi incongruenze che viaggiano la città metropolitana così come
Ricordata nell'ordine che non è casuale nel Titolo quinto e chiaramente
Un ente di governo del territorio
Mi rifaccio anche alla una dico una
Definizione di provincia che anche questa
Del onorevole Cerulli Irelli cioè come provincia ente di governo del territorio a competenza generale
A competenza generale perché noi adesso abbiamo tante
Tante responsabilità che per la prima volta essendo in un unico ente possono essere gestite in modo concertato in modo coordinato
In vere e proprie filiere di politica guardiamola istruzione e formazione professionale servizi all'impiego sviluppo economico
Sono una unica filiera su questa base non possiamo realmente impostare
Una
Io
Credo una in infrastruttura di formazione istruzione permanente come noi dobbiamo fare adesso in tutti i nostri territori
Mettendo a sistema le nostra capacità di formazione professionale con le potenzialità degli istituti scolastici autonomi
Ora
Questo vuol dire che la Provincia è cambiata
Quindi questo ente di governo del territorio la città metropolitana è qualitativamente
Una provincia anche se quantitativamente proprio per la complessità dell'area metropolitana deve avvenire delle particolari Autonomie autonomie
Organizzative statutarie e fiscale
Ora c'è una una cosa che realmente
Non so se Susta sia qui
Però che realmente
Non riesco a capire come mai
Nello spirito di autonomia
Ed è il rispetto dell'autonomia che dovuto ciascun ente se c'è un ente che deve scomparire
La Provincia nelle aree metropolitane per dar luogo alla città metropolitana che questa cosa sia si cerchi di pilotare la da parte dei sindaci
Dei capoluoghi delle aree metropolitane i quali non hanno nessun ritegno a qualificarsi come Sindaci metropolitani
Questa è una cosa inaccettabile
Questo è un affronto alla autonomia
Della provincia che sebbene spot se deve sparire la Provincia
Deve essere la Provincia al centro di questo processo
Ora
Quindi io chiederei ecco che evidentemente non possiamo non cercare un un coordinamento con lanci per questo però
Questa è una questione di fondo
Io lo dico sinceramente se non c'è questo riconoscimento il processo di città metropolitana io non lo comincio ne hanno
Ecco e allora
Io anzi dell'incoraggiamento
E allora
Io dico guardiamoci ora anche il il senatore Cerulli Irelli il Pescara parlato evidentemente di un cambiamento
Di rispondi diciamo di complesso di responsabilità della città metropolitana però vedete io non lo vedo tanto in un è il passaggio di competenze municipali alla città metropolitana io dico le vere competenze municipali non si toccano
Dobbiamo dobbiamo appunto no le vere competenze comunali non si toccano però ci sono delle competenze
Di Area Vasta che impropriamente i comuni capoluogo non solo nelle aree metropolitane hanno sempre esercitato allora io dico sono queste le cose che devono ritornare
A livello di territorio come responsabilità di governo
Ora
Naturalmente ci sono però anche qui delle riflessioni da fare sui Comuni capoluogo in particolare viale metropolitana perché in genere vengono ad avere delle dimensioni che sono esorbitanti rispetto proprio alla quelle stesse funzioni che richiedono conoscenza delle situazioni di un cittadino e che quindi richiedono un decentramento deciso da parte dei comuni capoluogo
Verso delle dei quartieri verso anche delle municipalità
è questo quello che nella loro autonomia io mi aspetto che i comuni capoluogo delle aree metropolitane faccia e poi naturalmente partecipare
I io direi anche in una certa
Coordinamento che può rivestire per esempio l'aspetto di un di un circondario mantenere una unitarietà come identità comunità
Però
Deve essere chiaro anche qui da parte della Regione
Che ci dovranno essere fa delle responsabilità che vengono attribuite direttamente alla città metropolitana come quelli ambito di governo del territorio che è anche una infrastruttura indispensabile
Per la gestione per la per la stessa Regione e quindi mi riferisco per esempio a a quell'agenzia d'ambito dei trasporti
Dell'Acqua rifiuti che e nel caso della città metropolitana possono e debbono essere attribuite direttamente alla città metropolitana
Perché è una questione di area vasta relativa ecco io vorrei fare anche un accenno ancora alla problema generale se ne sta dibattendo nella nostra regione a proposito dei consorzi di bonifica della difesa del suolo io a sottolineo come sia necessario su questo essere molto attenti il nostro territorio hanno un ente unitarietà fisica
Che deve trovare il riso un riscontro nella unitarietà di governo e di indirizzi di governo
Quindi e questo è un vecchio un vecchio problema non problema insomma è una differenza nell'impostazione anche nei riguardi delle comunità montane
Proprio perché
Io credo che anche qui si possa fare una irrobustimento nello stesso tempo una semplificazione della struttura della pubblica amministrazione locale cercando di favorire le associazioni di comuni e a quelle associazioni che arrivano ad una dimensione minima si possa anche dare un decentramento sostanziale di funzioni di governo del territorio come circondari
Questo anche il testo unico lo permette credo che possa essere dato anche come incentivo istituzionale
Alle associazioni dei Comuni però quello che a me interessa ripete rimanga l'unitarietà di indirizzo e che rispecchia l'unitarietà fisica del territorio
E l'unitarietà del sistema territoriale politico e fisico nel suo insieme
E allora e questo evidentemente può valere e vale secondo me anche per le comunità montane che
Sono delle unioni di comuni e che
Possono gestire con la loro esperienza una e possono essere considerate anch'esse dei circondari investite di un decentramento provinciale
E in questo modo vedete io credo che si possa fare una Chiarenza istituzionale ripeto una semplificazione e di un irrobustimento della
Del del sistema di pubblica amministrazione locale quindi
Io sono in imbarazzo proprio perché ci sono un da parte
Della un anche della nostra regione delle ambiguità nel rapporto con le comunità montane che per esempio per l'agricoltura sono considerate delle vere e proprie province d'altura
Come nelle
Nei consorzi di bonifica anche qui
Per esempio le Province scompaia io credo che invece qui proprio per quel governo del territorio unitario che è assolutamente necessario noi dobbiamo dare anche proprio perché costituzionalmente ci sono dobbiamo dare questa garanzia di equilibrio generale nel territorio che solo e pose e rende possibile certe le operazioni come sono quello dello della sistemazione dei rifiuti dell'approvvigionamento dell'acqua della infrastrutturazione
Cioè un organismo che sarà realmente e garantire il rispetto delle comunità in modo tale che i pesi e i vantaggi siano distribuiti questo io credo che sia oltre il
Quello della pianificazione
Quel sistema di relazioni sistematiche proprio che la Provincia riesce a sostenere con le autonomie funzionali con
Le associazioni le aziende con le università le camere di commercio ecco questo sistema di relazioni che nel complesso fa crescere il territorio emette in sinergia tutto qua
Ecco allora se invece ci sono delle cose delle degli ambiti per cui invece si rinuncia a questa compattezza di disegno ma credo che sia
Un
Un detrimento del territorio e quindi anche una menomazione della capacità di risposta che le Province possono dare io credo chiedo di riflettere su questo perché secondo me credo ci sia bisogno di ora questa semplificazione e questa coerenza generale
Nel disegno della pubblica amministrazione e quindi anche nella riduzione se vogliamo
Delle
Delle
Degli ambiti di responsabilità proprio per arrivare alla a a quella operazione generale che il federalismo per mente cioè di circoscrivere Cisp circoscrizione delle responsabilità in modo tale che lì il si chiuda
Il il più rigorosamente possibile il cerchio di responsabilità risorse e risultati per i cittadini questo per me è il federalismo
Anche Vittorio
Prima di dare la parola Borghi prima di invitare il presidente
Scalise alla presidenza
Vorrei semplicemente riorganizzare i lavori del pomeriggio e ha atteso l'arrivo del Presidente della conferenza delle regioni e presidente della regione Piemonte dico per le ore diciotto ed è previsto l'arrivo del ministro Bossi
Salvo smentite
Ma però abbiamo la conferma per le ore diciotto e trenta
Nel contempo dopo l'intervento di Borghi continuerà nostro dibattito con l'intervento del Presidente del Consiglio provinciale di Firenze
Scalise
Con l'intervento
Del presidente dell'Unione regionale delle Province dalla Sardegna
Il presidente della Provincia di casi sino a finirlo
Nobiltà spagnola camma fa uno sa titoli lunghi così
Professor balletto
Il marchese balletto perché se facciamo spagnolo
Fino in fondo
E poi ci sono gli interventi di Rocco Rivelli
Di Antonella Bertoni
Rivelli presidente del consiglio provinciale di Matera
E Antonella Bertoni presidente del consiglio provinciale di Rovigo ed i lavori sono ancora intensi la stanchezza ovviamente diffuso in ciascuno di noi dovremo però insieme anche per render produttiva una giornata che si sta rivelando particolarmente importante
Anche perché impareremo di prima mano la decisione del governo di questa mattina circa la questione ben nota della devolution
Con tutto quel che dietro ci va anche per quanto riguarda le considerazioni che domani anche nel dibattito conclusivo no potremo svolgere con le prese di posizione conseguenti da lei allora la parola al Presidente dell'Uncem Borghi che ringrazio molto per essere qua con noi e che
Invito con noi faceva Susta e come lo stesso voglia fatto oppure a Parma a lavorare per la costruzione della Confederazione ma intanto cominciando dai doverosi necessari comportamenti unitari
Grazie presidente di questa opportunità che
Ci viene data di poter portare il saluto dell'Uncem a questa vostra assemblea poi per quanto mi riguarda personalmente
Mi sento anche un po'in casa in quanto essendo consigliere provinciale la provincia del Verbano Cusio Ossola di cui saluto anche il mio presidente in qualche misura mi trovo a mio agio nei ragionamenti che vengono fatte in questa sale io credo che abbiamo una responsabilità come sistema delle autonomie locali
La responsabilità di capire il delicato e stimolante percorso e frangente storico nel quale siamo immersi fino al collo
Per poi essere evidentemente conseguenti
Credo che non tutti
Abbiano colto fino in fondo la portata della riforma del Titolo quinto la Costituzione
Ma c'è qualcuno che la compresa
E sta già lavorando per cercare di smontare
Il titolo quinto così come riformato ci ha consegnato
Io spero definitivamente
Un modello istituzionale che potremmo definire di federalismo all'italiana
Un federalismo cioè imperniato sui tre livelli
Lo Stato centrale le Regioni e le autonomie locali
E che riprende se vogliamo lo spirito stesso dal costituente del mille novecentoquarantasei
Chi di voi avesse l'avventura di leggersi gli atti parlamentari si rende della Costituente si renderebbe conto
Che quando i costituenti scrissero l'articolo cinque avevano esattamente in mente questo
Quando dissero allora
Che la Repubblica riconosceva il carattere problema istituzionale delle comunità locali e quindi esistono prima le comunità locali delle loro organizzazioni istituzionali che ne sono esponenziali
E quando addirittura anch'arrivava a dire
Che la Repubblica adeguava principi e metodi della legislazione alle esigenze dell'autonomia ed è il decentramento beh allora noi ci accorgiamo che con la riforma del titolo quinto e quindi con la definizione organizzativa di questo modulo oggi forse per la prima volta è possibile
Incarnare interpretare questo che è uno degli elementi costituenti come dice la parola della nostra comunità nazionale
Ma io credo che dobbiamo essere molto accorta e rispetto a questo tema perché le esperienze che stiamo verificando sul campo
Si portano a dover considerare una sorta di processo subliminale
Per cui questa sorta di federalismo a tre
In qualche misura in qualche modo si tenta di ridurre ad un rapporto bilaterale
E allora diceva Agatha Christie che una coincidenza è una coincidenza due coincidenze sono due coincidenze tre coincidenza sono già un indizio
Città autonomie locali
Che era partita chi di voi se lo ricorda con ben altre ambizioni e speranze che oggi si è trasformata in una sorta di orpello
Possiamo dirlo
Al di là degli infingimenti diplomatici
La seconda la trasformazione dalla conferenza unificata e non fare edificio lui non si concerta
Passo che poco o nulla
Si dà un parere ma non si definisce una costruzione a tre di un modello istituzionale
Con un rischio anche di strabismo di Venere perché i nostri interlocutori giustamente hanno la tentazione di guardare più al sulle regioni che non verso l'autonomia locali
Ma la terza coincidenza su cui inviterei gli amici dell'UPI a riflettere è la partenza della cabina di regia
Ora al di là delle come dire accezioni
Sul fatto che si è stato intimato al potere centrale di sospendere le attività legislative
Che forse ci può anche stare nella nuova in impalcatura istituzionale però vi è un tacco
Vi è un dato il tentativo di ridurre sostanzialmente la partita
Ha una grande scommessa taglieranno regionale e il livello centrale in cui le Autonomie locali debbono svolgere sostanzialmente il ruolo che svolge la Rete in una partita a tennis che si vede la pallina passare sopra la testa e che quando interviene interviene sulle poltrone negativa la pallina andate in Rete accidenti c'è questa rete no ci sono le autonomie locali insomma parte Province spie comuniste poi da un tal cosa vogliono no
Nessuno naturalmente io sto un po'brutali e dando il concerto per prendere anche un messaggio che come dire non mortifichi l'uditorio a questo ora mi rendo perfettamente conto che come dire una allocuzione parallela complessità del problema io sto un po'banalizzando meriterebbe ben altre ben altre banalizzazione ma questo è sostanzialmente il tema allora rispetto a questo io credo che abbiamo la responsabilità di rilanciare il tema della confederazione
Ma la confederazione non si costruisce come mi è parso di cogliere anche dal messaggio
Della
Presidente che mi ha introdotto non si costruisce facendo l'appello le buone intenzioni e non si costruisce con le pacche sulle spalle
La Federazione la si costruisce nella misura in cui ognuno sa qual è il proprio mestiere e si evitano evidentemente tentativi di appropriarsi di competenze altrui o sovrapposizione dei livelli io credo che noi abbiamo rispetto a questo un campo importante che ha dato dalla riforma costituzionale che assegna con precisione
Ambiti ruoli e che ci consente di evitare il rischio del sindacalismo istituzionale che in questo caso davvero rischierebbe di farci abitare sull'Espresso
Di uscire e quindi per quanto ci riguarda fondamentale questo è stato il messaggio il significato che è stato lanciato agli Stati generali della montagna tenuti sì per iniziativa dell'Uncem a Torino di uscire dalla logica
Della sindacalismo istituzionale per cui il Comune piccole contro il Comune meglio alcune medio contro la comunità montana la comunità montane geloso la provincia la provincia se la prende con la Regione tutti insieme a secondo l'Istituto ce lo prendiamo
Contro lo Stato questa è una logica sostanzialmente che può accontentare noi addetti ai lavori
Ma che ci fa lievitare rispetto alle dinamiche vere del territorio
Allora credo che noi dobbiamo spostarci rispetto al terreno dal nostre competenze capire che su questo terreno per quanto ci riguarda come comunità montane abbiamo assegnato un campo importante nell'applicazione dell'articolo centodiciotto
Della costituzione che assegna ai comuni l'intera potestà amministrativa sulla base di principi di sussidiarietà sulla base del principio di adeguatezza e sulla base principi di differenti azione
In questa perineale ci sta la nostra funzione del nostro ruolo di ente preposto allo sviluppo di un territorio che ha delle specificità particolari
E di soggetto sussidiario nei confronti delle piccole municipalità per consentire loro di governare questo straordinario proprio il processo di riappropriazione della funzione originaria amministrativa
Allora se questa è come dire questo è lo spirito con il quale ci accingiamo io credo che davvero possiamo tutti insieme costruire un progetto che sia all'altezza di quello che noi diciamo di voler essere cioè che sia all'altezza del fatto che noi siamo parte del Governo del paese
Che noi costituiamo la Repubblica che noi non vogliamo dare delle risposte burocratiche o tecnicistica e ma vogliamo e chiediamo delle risposte di alto profilo di profilo evidentemente politico
Io mi limito soltanto a dare tre punti per l'agenda del nostro lavoro nei prossimi mesi
Che credo dovranno essere poste con grande forza all'interno e all'esterno dalla cabina di regia come elemento anche discriminante in qualche misura visto che qualcuno dice si fa così oppure ce ne andiamo non siamo evidentemente di questa opinione mano credo dobbiamo sottolineare che ci sono alcuni aspetti inderogabili per la tenuta stessa del sistema per la sua sostenibilità
Il primo è la definizione dell'applicazione dell'articolo centodiciannove così come riforma
Cito soltanto i temi senta commenta autonomia normativa organizzativa fiscale finanziaria e patrimoniale
Perché qui ci sta poi tutto rete rischiamo di fare le nozze coi fichi secchi
Per cui la ministra la competenza amministrativa tutta nostra dopodiché si vedrà dover da dove arrivano le risorse
La seconda questione che è una questione sulla quale credo dobbiamo chiederà un'interlocuzione immediato con le presidenze delle Camere
La immediata modifica dei regolamenti parlamentari per consentire al sistema delle autonomie locali di entrare nella Commissione per gli affari regionali perché non dobbiamo stare attenti a una cosa
Noi dobbiamo stare attenti ad evitare che la dialettica sia tutta tra il livello dell'esecutivo e il livello del sistema delle Autonomie dalle regioni mortificando il Parlamento che si rischierebbe di trovarsi nella funzione del soggetto ratificatori delle intese assunte sugli altri tavoli
Una questione che noi non dobbiamo assolutamente creare che si è già verificata per esempio nella applicazione dell'accordo sulla sanità
E che rischia diritto perito effettuarsi se la cabina di regia funzionerà perché le intese prese dentro dovevano avere un vaglio parlamentare giustamente il Parlamento potrà dire ma noi non siamo mica plastificati noi siamo qui a leggi ficcare allora in quella sede noi dovremmo esserci
è il terzo tema è un tema
Alquanto credo caldo ma rispetto al quale non possiamo chiamarsi fuori è il tema della Camera delle autonomie locali
Nella costruzione del federalismo così come è uscito dalla Costituente dalla riforma della Costituzione
Ci deve essere evidentemente lo il giusto peso il giusto spazio per ognuno e la Camera delle autonomie locali è la conseguenza di questa impalcatura
Se si vuole ritenere come è stato detto da autorevoli esponenti della il Governo
Che la riforma costituzionale recentemente stamane varata dall'esecutivo
è la prosecuzione rispetto alla precedente credo che la logica porti ad approdare alla definizione della Camera delle autonomie locali diversamente occorre fare un impianto di tipo diverso
Allora passano altri modelli ma su questo si può discutere non si può credo bypassare il problema facendo finta che non esiste
Sa che io ho cercato di fornire qualche elemento e qualche spunto di riflessione che partisse proprio dal dalla
Dalla riflessione che sta è stata fatta nell'introduzione del mio intervento
Chiudere con una piccolo richiamo storico presidente via
Noi oggettivamente siamo un po'assediati come sistema delle autonomie locali
E questo tema della Confederazione rischia di diventare un po'come la discussione
Dei geologi dei filosofi nella Bisanzio assediata dei turchi che mentre il nemico preme alle porte si accapigliavano su quanti angeli potessero stare sulla capocchia di uno spillo
Ma io credo che abbiamo la necessità di fare tutti insieme uno sforzo in pirico per dire ecco la capocchia ecco l'Angelo e poi stabiliremo soltanto dopo quanti angeli possono stare sulla fa poche lo spillo vale a dire noi abbiamo la necessità di partire immediatamente sulle cose concrete la costruzione della Confederazione abbiamo già qualche modello che funziona
Le porto uno per tutti modello Appennino Parco d'Europa
Due Province Comunità montane Enti Parco comuni hanno avuto la capacità di fare sistema lasciando da parte
Tentazioni velleitarie da un lato o burocratico corporative dall'altra per raggiungere e portare in porto un risultato che da anni si attendeva credo che se quel piccolo modello riusciamo tra sfondo rosso stava più complessiva
Riusciremo a svolgere quella funzione che tutti quanti si è
Ci siamo candidati a svolgere grazie
Grazie grazie per il ricco con consueta freschezza ai portato un contributo anche rispetto all'attività da svolgere insieme subito e ti ringrazio anche per il reperimento alla esperienza comune di arte
Esperienza comune che avremo modo di ripetere avrebbe proprio da quell'esperienza forse converrebbe che le tre associazioni Anci once e UPI comincia solo valutare meglio le loro relazioni territoriali
Che non sono certamente necessariamente le migliori per costruire nelle realtà regionali
No gli elementi di forza di una battaglia che trova lì un punto alto l'impegno e di produzione di idee e di proposte per il livello nazionale
Quindi sarà bene davvero cominciare il lavoro il professor Cerulli Irelli ha chiesto
La parola per una precisazione prego
Non è giusto una parola Enrico il nel centodiciotto le comunità montane ci stanno su questo è fuori discussione
è vero che nel testo finale cardine nel nel Travaglio insomma degli emendamenti e subemendamenti cardine quello specifico riferimento ma non c'è dubbio che ci stanno nel centodiciotto e c'è il principio della lingua greca prima l'ho detto
Che significa tre cose nei territori montani il livello è quello delle comunità montane nei territori non montani laddove ci sono piccoli comuni livello quello delle unioni di Comuni
Nei territori metropolitani il livello è quello della Città metropolitana di coincidenze ma che prende il luogo e diventa la nuova provincia nei territori metropolitani questo è nel centodiciotto
Quindi ecco vorrei che e lo dico agli amici dell'Uncem su questa fossero assolutamente tranquillizzati proprio un po'un asse portante della riforma
Grazie professore
Da lei adesso la parola al presidente del consiglio provinciale di Firenze Scalise che anche il presidente del dipartimento per la democrazia consigliare dell'Unione delle Province d'Italia si prepari dopo il Presidente va bene
Grazie
Presidente il il mio intervento non è di carattere personale questa volta quindi non mi dilungherò sui tanti problemi che sono stati al centro delle relazioni di stamane che sono al centro delle dei nostri lavori
Farò invece
Un intervento breve
E come presidente di questo dipartimento dipartimento che si occupa dei temi delle delle assemblee elettive principalmente dei consigli
Questo quindi parlerò ecco per conto del Dipartimento
Noi abbiamo un fatto una raccolta di un lavoro del lavoro di questa abbattimento ha lavorato credo abbastanza intensamente
E in cartella c'è una pubblicazione che raccoglie tutto il lavoro svolto
Un lavoro che diciamo si occupa di vari temi
E che a occhio particolare alle funzionamento ai problemi
Perché siamo convinti che le assemblee elettive i consigli
Siano organi vitali per la vita della Provincia così come per la vita delle altre istituzioni e pertanto ecco debbono funzionari questo diciamo è il punto da cui noi da cui noi partiamo
Abbiamo cercato di fare anche un po'un'analisi il Consiglio provinciale di solito lavorano ognuno per conto proprio difficilmente c'è uno scambio
Di esperienze
Abbiamo
No fatto un lavoro di ricerca abbastanza intenso
Perché eravamo curiosi di sapere come ecco questi consigli e lavorano
E avete in cartella un risultato
Abbiamo visto che lavorano nelle ma nella modo più diversificato
Sia sotto il profilo dell'organizzazione
Sia sotto il profilo del funzionamento sia sotto il profilo della produttività sia sotto il profilo delle numero di riunioni di impegno che richiesto a ciascun Consigliere
è un dato diciamo di partenza che ci deve poi portare a fare passi ulteriori
Ecco però alcune cose vengono fuori ci questa forte diversificazione ecco nei consigli
Un punto però ecco mi sembra chiaro che può o può essere acquisito spesso si dice che le assemblee elettive
Soffrono di lunghezza di non capacità di decisione
Ecco noi abbiamo scoperto che i consigli provinciali italiane mediamente in diciannove giorni approvano gli atti che la giunta invidia i consigli mi pare un risultato credo buono
Se consideriamo che dal momento in cui la pratica arriva ha da passare dalle Commissioni deve andare in Consiglio diciannove giorni francamente mi sembra un buon risultato
La capacità diciamo di efficienza dei risposta del consiglio provinciale rispetto ai problemi perché poi il consiglio provinciale di mestiere e deve fare quello di rispondere di fare il proprio lavoro di approvare gli atti e così via
Quindi ecco un primo punto che poi ecco potete voi vedere le le tutta l'analisi tutta la il lavoro che c'è un cartello quindi diciamo questo dipartimento ha preso sul serio direi il proprio lavoro e sta cercando di portare un contributo al lavoro complessivo cui sono chiamate le province
Un altro punto che volevo o sottolineare stasera
Noi abbiamo preparato un una mozione abbastanza lunghi articolate che io ho consegnato stamani mattina al Presidente Ria perché lamenta
La ponga l'attenzione all'approvazione di questa Assemblea
E parte questa mozione proprio dalle cose che venivano richiamate prima
Non c'eravamo già soffermati sulla necessità di un forte coinvolgimento dei consigli provinciali sul tema degli statuti regionali noi sentiamo in maniera molto forte
Questa esigenza e questa necessità
Credo che da ora in avanti bisogna cominciare
Bisogna partite
Le Province debbono riuscire a essere capace di aprire un dialogo con le regioni
Perché io vedo che il tema è abbastanza delicato
E abbastanza delicato
Pertanto è qui in questa mozione noi vogliamo sottolinea questo problema particolare degli statuti regionali ma in particolare all'interno degli Statuti regionali
Un punto cioè il Consiglio regionale delle Autonomie locali e questo è un tema che a noi sta particolarmente a cuore perché poi mi sembra di capire che lì dentro il luogo dove i rapporti fra Autonomie locali e Regione si formano e sono ancora più convinto di questa necessità dopo avere sentito questa sera il professor Cerulli Irelli
Quando appunto ci spiega che anche sotto il profilo delle competenze delle leggi statali delle leggi regionali sull'ordinamento sul funzionamento
Delle delle autonomie locali c'è materia che bisogna ecco prendere che bisogna analizzare che bisogna vedere
Ora io credo che questo ruolo
E il il Consiglio delle autonomie in questo potrà svolgere il ruolo fondamentale perché noi abbiamo esaminato abbiamo preso a base diciamo il documento della Confederazione delle Autonomie locali un ottimo io ritengo un ottimo documento quello ultimo delle quattordic'del o di ottobre
Dove fra le varie cose che si mettono in evidenza e quindi si chiede a tutti di nuove e quindi diciamo annoi
Delle periferie delle delle delle dei delle Province
C'è in maniera molto ben evidenziata il la questione della concertazione della consultazione
E io ritengo che sia giusto articolare in questi due momenti i rapporti fra enti locali e Regione cioè il momento della concertazione dove fra giunta regionale e associazioni delle Autonomie locale si parla di questioni di carattere generale di politica è invece un momento chiaramente istituzionale chiaramente istituzionale che il Consiglio delle autonomie locali noi qui
Ecco a proponiamo una Presa di posizione sia per quanto riguarda le competenze di cui di questo organismo sia per quanto riguarda la composizione di questo organismo perché anche questo non è indifferente
Noi abbiamo credo l'unica sperimentazioni in atto in Italia che è quella della legge toscana che ormai è in vigore da due o tre anni dove c'è un modello che a mio avviso in qualche maniera funzione è un modello che io ritengo giusto che le associazione delle Autonomie locali della Toscana ritengono oggi rispondente e pare ecco un'ottima base di di partenza di discussione credo che ci voglia su questo un forte impegno che da questa Assemblea dovrebbe venire verso le Unioni regionali
Verso le Unioni regionali a muoverci e alla fine di questo documento si dice quello che io condivido perfettamente che diceva prima Forte Clò di una giornata vediamo come ma una mobilitazione dei consigli in questo documento è compresa noi riteniamo che sia fondamentale
Trovare un giorno una settimana di mobilitazione sui problemi degli Statuti regionali sui problemi del Consiglio dei Consigli delle autonomie dei rapporti fra autonomia
E regioni dopo l'entrata in vigore della legge della legge federale ho ancora qualche minuto sì
Io o ho necessità di e porre all'attenzione dell'Assemblea anche alcuni punti che noi riteniamo siano alcuni punti di sofferenza
In cui versano i consigli provinciale
Consapevole già lo sappia che hanno alcuni punti di sofferenza
Non è un problema credo nemmeno soltanto italiano è un problema generale è un problema che va affrontato molto molto seriamente non è un problema vorrei dire di sindacalismo all'interno del sindacato provincia no che fa il sindacalista cioè non è questo ovviamente il problema il problema è di capire
Oggi i ruoli la rappresentanza politica il ruolo del Consiglio nel suo insieme come Sirio sono problemi di grande importanza che attengono alla forma di democrazia ci sono punti di sofferenza
Che anche ieri sera noi abbiamo lui ha sottolineato e di qui c'è affermato questo concetto dell'autonomia dei consigli che mi pare ormai diciamo acquisito non è un problema di cui si discute una cosa eque è un punto fermo
Bisogna però fare anche come un pio direi un salto di qualità dare un segnale che questa autonomia bisogna avere un po'più di gambe perché da qualche parte cioè sofferenza su queste e si avverte siano in Province piccole sia in Provincia gran c'è bisogno di dare devo dire che l'UPI una indicazione direttiva l'ha già data perché l'anno scorso ha fatto una circolare a firma del presidente Alija dove questo invito pressante alle Province è già arrivato ma evidentemente bisogna forse immaginare pensare qualche cosa di più
Perché ecco il Consiglio passa funzionare pienamente perché io sono convinto che laddove c'è un consiglio
Che diciamo funziona che lavora bene patria anche la Provincia in grado di acquistare e di coprire e di coprire meglio il proprio ruolo
C'è questo problema principalmente che riguarda dicevo la struttura c'è un problema che riguarda il Bilancio la questione dell'autonomia finanziaria dei consigli che spesso non è risolta e che porta non dico a conflitti però incomprensioni che insomma voglio dire debbono essere secondo me secondo noi secondo noi insomma e si può risolversi
Ecco quindi si chiede che Lupi ecco su questo intervenga in maniera diciamo più o più forte e più chiaro
L'ultima questione che
Diciamo è abbastanza in evidenza in questi giorni e che sta preoccupando molti consiglieri molti ma anche diciamo l'apparato in generale
E su cui si chiede di fare un passo ulteriore in avanti è il problema che è stato secondo me è un fatto importante che la legge lo abbia previsto la due sei cinque
Questa possibilità dei gettoni e delle indennità di funzione noi abbiamo anche ieri è arrivato a me come a tanti altri ugualmente
Ordini del giorno di Consiglio provinciale che chiedono alla Lupi di cercare di intervenire per risolvere questo problema
Io colleghi credo che al passo in avanti notevole che con la due sei cinque è stato fatto occorre fare seguire qualche altro e ulteriore passo
Questo problema anziché facilitare e rendere diciamo più così più più più più fattiva il lavoro dei consiglieri in questi ultime settimane sta creando notevoli notevoli problemi cioè quello della trasformazione del gettone in indennità che come voi sapete non deve superare il tetto previsto per i gettoni ed è difficilissimo
Questo però a me risulta che anche gli amministrativi che stanno dietro a casa cosa solo e impegnati e direi impelagati in una sorta di meno che si aggiunge io credo che sia giunto e lo dico e me ne assumo insomma tutta la la la la la l'impegno con con diciamo abbiamo riflettuto bus molto seriamente nel dipartimento di questo io credo che occorre fare il passo ulteriore
Che è il seguente
Bisogna a mio avviso così come la legge ha già riconosciuto riconoscere a consiglieri provinciali come ai consiglieri comunale
Una funzione che non è più a nostro avviso soltanto legata al al momento in cui uno si mette a sedere per la partecipazione alla commissione o al consiglio ma probabilmente oggi è una funzione che va al di là
E al di sopra
Del momento soltanto di inizio e fine di una seduta
Credo che si aggiunge poi di riflettere seriamente su questo perché il Consiglio oggi per quell'organo che si rappresenta
Svolge una funzione che ormai di rappresentanza che non si esaurisce soltanto nel momento della disco dice il Consigliere fa i consiglieri anche quando non è in commissione perché se vuole fare il suo lavoro di rappresentanza deve voglio dire anche al di là di quei momenti lavora per la Provincia allora io credo e guardate non è una questione di Soldi in più o in meno assolutamente
Assolutamente
è un problema dei trovare un minimo di chiarezza un minimo di garanzia per cui sono tre lire che competono ecco per l'Inter la funzione un po'così come e avviene avviene per altre per altri organi peraltro e quelle tre lire Soro con diciamo a compenso di tutto il lavoro che svolge che non è più soltanto il momento della della della commissione un'indennità di funzione che è prevista soltanto che oggi siamo
Costretti a misurare soltanto in base a quante riunioni si fanno e non si fa è questo sta creando dei problemi enorme qualche struttura è paralizzata
Ma in molte province io credo che noi su questo penso si possa applicare ecco un ragionamento
Serio
E riconoscere al consigliere comunale provinciale le stesse tecniche perché non si parla di di altro le stesse tre lire per una funzione che non comincia e non finisce soltanto al momento della riunione ma che comprensiva di un attività diciamo più larga rispetto a questo ecco questo è un po'il punto che noi abbiamo maturato che ritengo sia fondamentale proprio come associazione come UPI ecco su cui occorre a mio avviso intervenire e siccome il problema interim
Per risolverlo bisognerà intervenire a livello di modifica legislativa penso che al momento in cui si pone una l'occasione di una modifica legislativa del testo unico questo punto è uno dei punti che dobbiamo affrontati vi ringrazio
Se non vado errato anche quest'ultimo punto è all'interno del documento di cui hai parlato nel corso del tuo intervento e la presidenza nel prossimo periodo affrontava in maniera più organica
Di quanto non abbia già fatto perché il tema è stato affrontato anche recentemente quest'ultima specifica questione oltre la realtà in cui ha fatto riferimento per avere attenzione verrà proposto da esaminare grazie ancora per l'intervento alla parola balletto e poi si prepari Rivelli
Balletto Presidente della provincia di Cagliari dell'economia regionale telefono insomma
Grazie
A nome delle province sarde dalla provincia di Cagliari porgo
E nei ringraziamenti e saluti per avermi dato l'opportunità di parlare ancorché fuori scala presidente ti ringrazio perché purtroppo per questioni legate l'incarico istituzionale che ricopre domani non potrò essere presente al convegno io dico che oggi ho sentito delle relazioni bellissime
Devo dire che abbiamo fatto tutti molto alto
Relazione del presidente Moffa la relazione del Presidente Ria e le altre che sono seguite mi son piaciute particolarmente
Io credo che però
Forse così è meglio sperano di fare differenza di scale credo che però noi dovremo affrontare al di là di quelle che sono le questioni relative al Titolo quinto anche dei problemi immediati che le Province affrontano quotidianamente
L'ultimo intervento del presidente del consiglio provinciale di Firenze ha toccato uno di questi problemi la funzionalità dei consigli ebbene la funzionalità dei consigli credo che sia una cosa molto importante io ho visto di lavoro che c'ha esposto
Mi compiaccio per quel tipo di lavoro
Ho visto anche quante riunioni fa ogni Provincia
Sonata vedere chiaramente subito la la Provincia che io presiedo statale delle altre province ho visto i raffronti credo che questi lavori siano utili perché ci prendono tutti consapevoli di quello che stiamo facendo e di quant'altro stiamo facendo ma io son qui oggi perché voglio parlare di un aspetto particolare
Come diceva Oscar Wilde io resisto a tutto tranne che alle tentazioni e la tentazione che è quella di fare un pochino di sindacalismo istituzionale non lo vorrei fare ma lo faccio
Lo faccio perché
Credo che sia importante che il nostro ruolo ma non di sindacato noi non siamo un sindacato il nostro ruolo di una parte dello Stato il nostro ruolo di partecipi di questo stato di una parte essenziale dello Stato
Sia condivisa vero è che questa riforma del titolo quinto poteva essere fatta meglio
Ma io dico che è sempre meglio iniziare con un piccolo passo che rimanere fermi
è un piccolo passo è stato fatto è stato portato avanti
E io oggi sono qui alla riunione dell'Unione province italiani
Io sono sardo a tutti gli effetti e mi chiedo talvolta se io sono italiano credo che se lo chiedono i presidenti della Sicilia del Friuli-Venezia Giulia Della Valle d'Aosta di quelle regioni che sono a statuto speciale
Presidente Ria le regioni a statuto speciale e tu conosci il problema perché ne abbiamo discusso varie volte
Sono delle regioni che non riescono a decollare per effetto di questa specialità che noi abbiamo così come decollano le altre le province delle altre regioni
Noi abbiamo una specialità che ci opprime
è stato modificato è stato modificato il titolo quinto dalla Costituzione io mi sono annotato alcuni articoli
L'articolo centoventitré lo rileggo brevemente in un punto soltanto l'ultimo comma
In ogni regione dello Statuto disciplina il Consiglio delle Autonomie locale quale organo di consultazione tra le Regioni e gli enti locali
Il Presidente
Per la Provincia di Roma stamattina diceva vorremmo farlo vedere mi pare quante sono le Regioni che hanno modificato
Presidente ti do la conferma che la Regione Sarda passeranno cinque anni dieci anni non modificherà assolutamente niente per effetto della specialità
Vado a vedere l'articolo centoventisette modificato dalla Costituzione
L'articolo centoventisette dice che il governo quando ritenga con ricorre alla Corte costituzionale che la Regione qualora lo ritenga pur ricordando che la Corte costituzionale ma le Province soprattutto in una regione d'Italia perché la Sardegna sino a prova contraria è parte integrante dell'Italia
è uno degli stati fondanti se lo Stato italiano prima del regno e poi dalla Repubblica
Questa Regione
Condannata presidente è condannata da uno statuto speciale che impedisce il recepimento di qualunque tipo di legge ebbe nelle province
Caro Presidente sono state escluse dall'articolo centoventisette quando poi vado a vedermi la legge tre la legge costituzionale che ha riformato il Titolo quinto della Costituzione io vedo che all'articolo dieci di questa legge
è detta
è detto che si applicano le condizioni di maggior favore esistenti al momento di entrata in vigore della presente legge il che sta a significare che in Sardegna nulla cambierà ora e per il futuro
Viviamo con una Regione matrigna con una Regione centralista con una Regione impossibile da gestire una regione che acquisisce
Tutti i poteri una regione che pensa di dover fare sempre solo e comunque
I propri interessi di Stato centrale è vero che c'è un accordo Stato-Regione
è vero
Ma non c'è nessun accordo Regione Province e Comuni
Non c'è nessun accordo che possa sancire
La dignità dell'ente Provincia ecco allora che all'Unione Province d'Italia
Di cui mi sento parte integrante io chiedo di intervenire in maniera pesante
Ecco quindi che la tentazione di sindacalismo istituzionale Presidente Ria noi abbiamo detto all'ultimo convegno che si è tenuto martedì undici a Cagliari che siamo pronti allo sciopero istituzionale nei confronti della Regione Sardegna
Ma non solo per quello che si vuol fare noi abbiamo purtroppo ed è qui presente il presidente che una persona è attivissima del presidente la provincia di Nuoro la provincia di Nuoro credo che sia l'ultimo posto
Come infrastrutture all'interno delle cento province italiane
Si vogliono fare in Sardegna ulteriori quattro Province presidente di cui una di cinquantotto mila abitanti sarebbero la centounesimo centoduesima centotreesimo la centoquattro e qua Teresi ebbene ma dove si vuole andare
Ma dove si vuole andare con questo criterio con questi sistemi all'interno di una regione a statuto speciale
Che ha detto in maniera veramente così prevaricatrice sciogliamo gli attuali consigli provinciali pur senza averne nessuna competenza costituzionale
L'articolo mi pare il centodiciassette
Dice che la competenza legislativa e di esclusiva dello Stato è un'esclusiva statale io ho posto un quesito al ministero degli Interni
Il ministero degli interni e mi ha risposto e mi ha detto che quella competenza chiaramente non è possibile delegata alle Regioni credo che questa sia la nostra fortuna l'unica che ci è rimasto
Perché diversamente caro Presidente le province sarebbero state sciolte con un atto d'autorità gerarchica da parte della Regione Autonoma della Sardegna
E allora io dico
Siccome parliamo di autonomia l'articolo centosedici ribadisce ancora che le regioni a statuto speciale sono quelle nominate fino all'articolo parliamo di autonomia dobbiamo intenderci su che cosa si intende per l'autonomia
Se un mero esercizio lessicale ossia autonomia significa veramente federalismo e decentramento
Ci possono essere stati decentrati pur non essendo federale
Noi vorremmo e io vorrei che la Sardegna vuole uno Stato federale è decentrato ma questo sta a significare pari dignità tra tutti i corpi costituzionali che sono previsti all'interno
Per la riforma istitutiva del titolo quinto della Costituzione
Se è vero come è stato detto siccome è stato detto molto bene non voglio tornare su questo argomento che le Province
Devono governare l'area vasta noi dobbiamo dare a queste province quella dignità assoluta che compete dobbiamo dare a queste province la possibilità presidente di andare avanti
Dobbiamo resistere sì alla logica di fare sindacalismo istituzionale ma in certi settori in certe applicazioni in certe aree geografiche dove è impossibile cercare un dialogo
Con gli enti che sono gerarchicamente sopra Porto che si ritengono gerarchicamente sovrapposti diventa difficile quindi io credo che occorra un buon sindacalismo regionale
Io credo di aver finito la mia
Il mio intervento
Il mio intervento vuole essere un intervento costruttivo presidente e non vuole essere assolutamente qualche cosa
Che veda piangerci addosso e parlarci soprattutto addosso
Io vorrei che da questa Assemblea e dalle assemblee che Lupi sta così egregiamente portando avanti
Venisse fuori qualcosa di serio e di concreto
Vorrei che ci fosse un impegno per l'Italia per le regioni più disastrato in Italia soprattutto da un punto di vista autonomistico e gerarchico come quello del la regione autonoma dalla Sardegna ma mi pare di capire
Ministro la Loggia siciliano ma mi pare di capire se ci son presidente la Sicilia che il problema sia lo stesso
Ebbene io dico che noi dovremo cercare di ottenere una uniformità territoriale
Nel rispetto di quell'autonomia che i sardi avevano voluto nel mille novecentoquarantotto
Ma nel rispetto soprattutto di quella carta fondamentale dei diritti del cittadino che la Costituzione italiana grazie
Presidente balletto per la incisività la forse anche la competenza con la quale con le quali ha affrontato le questioni che riguardano più da vicino le Province
E le regioni a statuto speciale ma si tratta di questioni che come ho cercato di dire nella relazione di stamattina devono diventare centrali anche per le politiche dell'associazione adesso la parola a Rocco Rivelli che è Presidente del Consiglio Provinciale di Matera prego
Buonasera a tutti io vorrei fare un intervento diverso da
Da quelli che mi hanno preceduto vorrei portare un esempio di come
Le nostre enunciazioni ogni giorno poi vengono vanificate anche con provvedimenti di chi si ritiene a favore di quello di cui stiamo dibattendo
Si è parlato oggi di federalismo di decentramento amministrativo di sussidiarietà di valorizzazione del protagonismo locale
E tale tali principi hanno trovato questa in questa giornata tutti d'accordo vorrei ricordare un passaggio del messaggio che ci ha inviato il Presidente del Consiglio dei Ministri l'onorevole
Berlusconi quando ha detto ha usato precisamente avesse le seguenti parole
Lotta alla burocrazia e alla dallo Stato centralista
Bene io vi proporrò un ordine del giorno da una piccola realtà
Marginale dell'Italia la provincia di Matera
Una città che
Possiede
Un patrimonio inestimabile
Un sito mondiale dell'Unesco i sassi di Matera i Rioni Sassi di Matera
Che con recente proposta di legge finanziaria si propone di riportare la gestione degli stessi sotto il ministero dei lavori pubblici e dei e dei beni culturali alla faccia del decentramento del federalismo e della sussidiarietà
Questo l'ordine del giorno ve lo leggo anche
Perché ritengo che voi direte ma cosa c'entra con l'Assemblea rigori io ritengo che questo ordine del giorno centri
Centri anche perché
Le Province hanno per legge la competenza sui beni culturali
Anche perché Matera i sassi di Matera essendo patrimonio mondiale dell'UNESCO sono patrimonio della Provincia di Rovigo di Palermo di Cagliari e non solo di Matera
Il maxiemendamento alla Finanziaria due mila due cancella definitivamente la legge numero settecentosettantuno dell'ottantasei legge dello Stato
Per la salvaguardia e rivitalizzazione dei Sassi di Matera
Una legge che ha consentito di mettere in moto a Matera ormai da oltre un decennio una significativa operazione culturale
E socio economica di recupero di un comprensorio urbano di straordinaria bellezza suggestione storia i Rioni Sassi
Una legge moderna
Vorrei ricordare che all'epoca nell'ottantasei venne votata all'unanimità in Parlamento
Una legge moderna ispirata ai principi del federalismo del protagonismo delle comunità locali nel conseguimento di obiettivi di tutela e sviluppo sostenibile
Una legge che ha consentito di trasformare un centro antico
Che fino a pochi decenni addietro era definito vergogna nazionale in un quartiere vero vivo e vitale
Chi ha abitato dai suoi cittadini crogiolo di attività legate alla tutela e valorizzazione delle risorse storico naturalistico ambientali turismo artigianato servizi culturali e tempo libero
Operazione portata avanti direttamente dalla comunità materana dai suoi cittadini da una nuova e giovane imprenditorialità che ruota attorno alla tutela valorizzazione di queste risorse
Grazie a questa legge oggi trecentocinquanta famiglie sono tornate ad abitare nei Rioni Sassi
E con esse vi si sono insediate decine di attività legate al turismo all'artigianato ai servizi culturali e del tempo libero
Una un'operazione esaltante
Che per i suoi valori di esercizio della democrazia
Delle scelte culturali che come tale ha ha determinato nella comunità materana una vera e propria rivoluzione culturale che si manifesta oggi nello robusto Processo di riapprovazione
Di riappropriazione di cui sassi una città morta si diceva ancora pochi anni fa solo fatti oggetto da parte di quella comunità
Che fa di una di una città intera del Mezzogiorno d'Italia un fattore territoriale di forte propulsione dello sviluppo sostenibile
La superficie complessiva fin qui recuperate stimabile in sette mila cinque mila metri cubi dei quali circa la metà demaniali di proprietà dello Stato
Il che significa che
Lo Stato ha già recuperato in termini di valorizzazione del proprio patrimonio immobiliare di fiscalità sullo sviluppo economico indotto gran parte del finanziamento concesso con la legge settecentosettantuno né i sassi di Matera in questi anni si sta pertanto sperimentando un virtuoso ed esemplare processo di convergenze di risorse e idee pubbliche e private
In un progetto comune di tutela e valorizzazione del patrimonio storico architettonico ambientale
Questo processo ma ora sostenuto perché l'intero programma venga portato alla sua conclusione
Va ribadita pertanto la necessità di procedere a un rifinanziamento della legge settecentosettantuno dell'ottantasei
Per portare a completamento l'opera di profonda riqualificazione del patrimonio dei sassi che lo Stato italiano avviato quindici anni addietro e che ha dato i virtuosi Effetti fin qui descritti
Sulla produttività e legittimità di tale investimento non ci sono dubbi Matera dimostrato nell'ultimo decennio di saper utilizzare con oculatezza le risorse pubbliche per raggiungere gli obiettivi prefissati senza alcun tipo di devianze o sprechi
A questa città ai suoi Giovanni alla sua classe imprenditoriale va dato il necessario sostegno perché possa completare l'opera di riscatto civile economico culturale intrapresa
Della questione in oggetto è stato inoltre investito il Parlamento europeo e la Commissione europea rappresentando come vi dicevo in premessa i due antichi rioni potrà patrimonio mondiale dell'UNESCO per questi motivi
Questa Assemblea spero che accolga questo ordine del giorno chiederà al governo nazionale indù di individuare nella legge finanziaria due mila due le necessarie risorse economiche al fine di rifinanziare la legge settecentosettantuno Perilli prese il recupero dei Rioni Sassi
E vi dico e chiudo che non sono poi tante queste risorse grazie
Previste
Allora ha chiesto la parola il presidente dalla Provincia di peso Urbino se la Turchia
Importante questa nostra
Assemblea generale delle Province d Italia
Sul tema che la costruzione
Il federalismo
Alla luce
Delle forti innovazioni
Costituzionali
Che sono legge dello stato per ognuno di noi per tutti i livelli dello Stato
Da cui dobbiamo partire
Io ritengo molto importante
Le questioni poste nella introduzione
Dal collega
Moffa
Che condivido
Compresa la parte relativa arruolò dei Consigli delle autonomie
Io gradirei
Che ci fosse una presenza Diretta nei consigli regionali ma così è costituzionalmente oggi
E credo anche che le questioni poste in maniera così forte
In maniera così unitaria dalle province italiane
Debbono avere nel rapporto con
Gli altri pezzi dello Stato
Con i Comuni con le regioni
Nei confronti del Parlamento
E del Governo chiunque sia il Governo
Il giusto peso
Perché guardate lo diceva anche chi ma preceduto
Rispetto all'esperienza sarda
Io credo che non sia una questione
Di rapporti
E di colori politici per capirci
Perché in Lombardia in Sardegna come nelle Marche i rapporti con le Regioni sono rapporti difficili
E non è un caso non so se arriverà il ministro Bossi
Ma che io vedo un rischio un pericolo forte
Di un doppio centralismo molto preoccupante che già allora
I costituenti
Messe lo bene in guardia dalla nascita delle regioni
Quindi penso che noi dobbiamo partire dal Testo unico
Dalla modifica del Titolo quinto della Costituzione
E su queste o anche adeguare la legislazione
Nelle regioni su queste al di là delle modifiche che può fare il nuovo Parlamento bisogna ragionare anche da parte del nuovo governo e dei ministri che operano che lavorano
Intanto incomincerei col non chiamare più il ministero
Per i rapporti con le Regioni
Il ministero e ministero dei Rapporti con le Autonomie che hanno pari dignità poteri ben definiti dal da modifiche del Titolo quinto della della Costituzione e quindi noi non ci sentiamo
Il sindacato del mondo dell'impresa che o dei lavoratori dalla prevediamo un pezzo dello Stato noi siamo un'associazione che pone dei problemi politici allo Stato centrale
E alle regioni per essere messi in grado di poter assolvere alle pulsioni che ci sono state attribuite e penso alle questioni già dette per esempio alla mancanza vorrei capire a che cosa sta succedendo in queste ore alla Camera i deputati perché nessuno ha detto nulla fino adesso
Quelli che io ho ascoltato anche da parte del governo relativamente alla copertura
Del contratto che è a totale carico dei bilanci nostri
Relativamente alle questioni che poneva Moffa comporta e cioè le questioni
Dell'edilizia scolastica ed alla sua messa in sicurezza
Alle questioni della formazione professionale dei centri per l'impiego
Alla questione della sicurezza delle strade e delle risorse di quelle attribuite recentemente dallo Stato alle Regioni alle Province quasi tutte le province italiane
Queste il punto ed è un punto che ci unisce non c'è differenza
Fra le diverse amministrazioni delle province italiane
Mi preoccupa un po'anche lo voglio dire con molta franchezza
E il professore anche la questione
Che lei apposto sui controlli
Noi siamo credo super controllati
Io non vorrei nemmeno sentire più riparlare di Kid era ancora controllarci se è lottato o le regioni perché noi perché appunto gli Adamo soppressi finalmente noi siamo controllati dai cittadini siamo controllati dalla Corte dei Conti siamo controllate dalle Commissioni
Di controllo e di garanzia presiedute dall'opposizione
Abbiamo un nucleo di valutazione abbiamo revisore dei conti ad amori infinita di controlli che io sono ben felice di essere controllato però per favore non ritorniamo a riparlare di cose che finalmente abbiamo superato
Appunto io dico che i la ringrazio per aver benessere per averci messo in guardia ma i nel momento in cui le affrontiamo le questioni
In un rapporto paritario con le regioni coi Comuni dovremmo credo oramai evitare di ritornare a parlare di questioni che non esistono più in altro Stato
In uno Stato che vorrei capire bene ma questo ascolterò dal ministro se arriverà che cosa vuol dire la devolution e che cosa vuol dire in sostanza perché le le
Le Regioni hanno già
Ahimè la competenza sulla sanità dico ahimè perché la sottostima del fondo sanitario nazionale produce effetti devastanti
E produce una completa l'attualità tra poveri tra Regione comuni e province
Con la serie di balzelli che inevitabilmente sulla base dal sottostima del fondo sanitario le regioni sono costrette la triade maggioranza mettere
Sulla pubblica istruzione dove c'era già la competenza non ho capito bene se significa fare in altra polizia dopo quella municipale provinciale l'altra polizia regionale vuol dire che saremmo forse alla follia assoluta io spero proprio di no ma valuteremo
Attenta a mente ciò che ci verrà proposto e quindi penso che per finire non abbiamo bisogno di una forte iniziativa unitario molto apprezzato
L'introduzione e la relazione e lo spirito anche del dibattito del colleghi che sono intervenuti che testimonia la vitalità
Delle nuove Province che noi stiamo costruendo se mi consentite anche del nuove regioni che noi dobbiamo costruire e devono avere una funzione legislativa di programmazione e di governo insieme a Comuni e Province della comunità regionale e non di un nuovo Parlamento regionale con una burocrazia regionale appesantita che scarica anche livelli di tasse e balzelli poi sulle comunità locali
Che noi abbiamo più di altri ha che fare quotidianamente in particolar modo di comuni ma anche le Province con le elezioni dirette
Per cui ecco io credo che noi facciamo bene forse anche più spesso magari con l'Assemblea anche più leggera nel senso voglio dire
Non di un paio di giorni per ognuno di noi questa va benissimo perché mi pare che ci sia una forte partecipazione anche dei membri del governo
E quindi questo importante però ogni tanto perché nessuno al di là dei corpi delle funzioni attribuite dalla modifica del Titolo quinto ci assegna un ruolo nuovo ce lo prendiamo tutti i giorni
Nell'azione di governo di prove di programmazione di pianificazione urbanistica di sostegno di aiuto di governo d'una comunità regionale come noi facciamo
Con l'azione che produciamo ogni giorno di forte sintonia con i comuni e anche per questo quindi penso che noi abbiamo bisogno di continuare iniziative forti di sedere allo stesso tavolo dei Comuni delle Regioni compari dignità con ruoli definiti dalla modifica del Titolo quinto della Costituzione pone una autorità Forte del rapporto che abbiamo con i cittadini che non ha nulla a che vedere con un sindacalismo che l'altra cosa noi siamo un'associazione di istituzioni
Che vogliono aveva il ruolo che gli è stato definito dal Parlamento dallo Stato e finché non sarà modificata
Queste sono le regole sulle quali noi dobbiamo lavorare unitariamente ecco penso che in questo senso anche in queste ore noi dovremo produrre un'azione nei confronti soprattutto alla Camera i deputati del governo del Parlamento perché non so qual è la realtà nel resto del Paese ma le difficoltà anche a rispondere ai cittadini sulla base dei compiti e delle funzioni della responsabilità del governo di area vasta che noi abbiamo non sempre ci riusciamo perché accanto a quei compiti a quelle funzioni a quella ridefinizione del ruolo delle Province italiane
Non sono sempre seguite risorse finanziarie umane adeguate per assolvere a quei compiti grazie
Grazie al presidente che egli ha la parola la presidente Mercedes Bresso presidente della provincia di Torino e poi Alfonso Ambria presidente dalla provincia di Salerno
Grazie presidente ma mi hanno raccontato poi l'ho sentito in altre occasioni purtroppo non ho potuto sentire questa mattina il ministro La Loggia mi andato alcuni elementi di quello che il ministro la Loggia questa mattina ha detto
E io credo proprio di non essere d'accordo con la convinzione espressa dal ministro che questa riforma costituzionale non è importante molti lo hanno già detto
Io credo che non si tratti solo di una
Importante
Ridefinizione del sistema delle competenze farà lo stato le regioni il sistema delle autonomie locali
Che pure fondamentale perché in qualche in qualche modo fissai costituzionalizza
Ciò che in parte è già avvenuto con la riforma con le riforme Bassanini e sappiamo tutti che le riforme Bassanini
Senza una riforma costituzionale erano ovviamente riforme reversibili che si sarebbero potute in qualunque momento
Modificare ma soprattutto perché se è un impianto
Che sta producendo una completa modifica dei rapporti fra i diversi livelli istituzionali dello Stato
Intanto perché oltre al riconoscimento delle funzioni c'è ci sono alcune questioni fondamentali come quella che ricordava prima occhielli delle dei controlli l'abolizione del sistema dei controlli e questa credo sia una cosa che ha una rilevanza molto maggiore dal punto di vista della dignità istituzionale delle Province di quanto possiamo capire oggi e la la vi daremo Mammano nel nell'evoluzione concreta delle nostre potestà organizzative c'è quella dell'autonomia organizzativa regolamentare e finanziaria
Che evidentemente vanno applicate cioè non non siamo di fronte e la Costituzione come sempre detta i principi dell'ordinamento c'è da applicarla e quindi da tradurre in concreti atti legislativi
Ma non dimentichiamo che la consapevolezza delle dimensioni
Straordinarie di questa riforma ha fatto sì che sia stata istituita la cabina di regia per gestire l'attuazione concreta che dovrà tradursi in atti legislativi della della riforma
E sta producendo un'altra
E cabina di regia nella quali sono rappresentate le Regioni ma sono rappresentate le province comuni e comunità montane proprio a significare che questa riforma coinvolge profondamente l'intero sistema istituzionale non è una questione fra Stato e regioni
La seconda questione di grande rilievo che sta avvenendo e quella della costituzione della della modifica della commissione Affari regionali
Di cui si prevede che che in in qualche modo introduce concretamente Regioni ed Autonomie nel sistema di legislazione a livello nazionale perché prevederà la compresenza paritaria di senatori no sorta è chiamata anche la bicameralina di Senato Camera senatori deputati e paritariamente di regioni e
Province e Comuni questo significa che tutta la partita dell'applicazione della Costituzione
Sarà verificata dentro una commissione in cui pari pariteticamente saranno rappresentati tutti
Gli organi dello Stato pariteticamente nel senso che dovrebbero essere pare quaranta venti deputati e venti senatori e quaranta rappresentanti delle Autonomie distribuiti
All'incirca metà regioni e metà province e compagni
E questo credo che sia il segnale di come la Costituzione sia il primo passo di una riforma che modificherà in modo radicale i rapporti all'interno del del nostro Stato
Noi dobbiamo da una parte essere preparati e dall'altra io credo capirne le profonde implicazioni anche rispetto alla da subito
Applicare la Costituzione per ciò che è già sostanzialmente possibile fare io credo per esempio che per quanto riguarda l'autonomia organizzativa e regolamentare noi dobbiamo considerare di fatto decadute tutte le norme che limitano la nostra autonomia organizzativa e regolamentare e forzare anche il il sistema applicandolo io per esempio
Comincio iniziato ad applicarlo e credo che la Picano
Modifiche considerando non non valide tutte le prescrizioni regolamentare contenute nelle leggi regionali ad esempio cioè dando autonomia considerando che l'autonomia organizzativa regolamentare è attribuita dalla Costituzione disapplicando ciò che è palesemente di tipo regolamentare e così per quella via forzando una modifica legislativa che la Regione dovrà fare et anche nel nel caso delle norme statali che toccherà allo stato fare e proprio l'esistenza
Da una parte della cabina di regia e dall'altra della commissione affari regionali consentirà anche di concretamente evidenziare tutti questi casi in cui si apre un conflitto vanno fatte decadere delle norme modificandole oppure semplicemente facendo le facendole
Decadere e da subito andare in desuetudine questo credo che sia un punto fondamentale e penso che sia del tutto sbagliato sottovalutare quale sarà l'assetto finale derivante da questa nuova costituzione la cosa che credo sia molto significativa è il fatto che da subito sì parte con la sua concreta applicazione cioè con il lavoro per la sua concreta applicazione
E credo da questo punto di vista che abbia ragione il presidente delle Province sarde dell'Unione Province sarde che pone il problema delle province e dei Comuni nelle regioni a statuto speciale questa nuova costituzione che a ribadisce
La le che la legislazione che la legislazione riguardanti gli enti locali e competenza esclusiva dello Stato
Deve far sì che si affronti il problema di ricondurre alla competente esclusiva dello Stato anche la normativa relativa alle regioni alle regioni a statuto speciale
Alle Province Comuni delle regioni a statuto speciale e questo è un problema che noi abbiamo forse trascurato
Ma che dobbiamo invece affrontare perché io non so se l'ha detto questa mattina il ministro la Loggia la detto però a Torino in un primo incontro che avemmo come conferenza delle delle autonomia a livello regionale
E disse che a suo parere
La norma della Costituzione che affidava lo Stato la legislazione sugli enti locali era sbagliata e che bisognava applicare invece l'esempio della Sicilia cioè delle e delle regioni a statuto speciale in cui la potestà sulla legislazione degli enti locali era di competenza delle regioni e quindi da questo punto di vista dobbiamo essere molto attenti e lo dobbiamo affrontare perché altrimenti il non affrontarlo in qualche modo potrebbe in una evoluzione della legislazione modificare proprio questa norma cui noi non solo abbiamo molto tenuto ma che ha costituito oggetto di una sorta di patto istituzionale anche fra le Autonomie le stesse e le stesse Regioni
Io credo anche che la normativa il ulteriore modifica costituzionale che dicono le agenzie passata questa mattina ce lo dirà probabilmente il ministro Bossi più tardi
è passata questa mattina il Consiglio dei ministri debba precisare non so se lo fa ma se non lo fa dovremmo chiedere che lo faccia come è già avvenuto per la modifica della della Costituzione
Debba precisare qual è il ruolo del sistema delle autonomie
Nelle materie della devolution ricordava prima credo occhielli che i poteri e gli enti locali hanno molti potere in materia nelle materie oggetto della devolution
Noi e anche i Comuni abbiamo poteri di rilievo sul dimensionamento scolastico e sull'orientamento scolastico che sono materie fondanti nel nuovo modo di concepire la scuola dell'autonomia la scuola dell'autonomia
è stata concepita come un sistema di autonomia funzionale quasi che con una venatura di sistema di autonomia funzionale e le competenze di dimensione nelle competenze di rilievo per gli enti locali sono state attribuite già agli enti locali e quindi io credo che una normativa che ma da modificare le attribuzioni fra Stato e regioni su questa materia senza chiarire bene il rispetto delle funzioni che gli enti locali hanno in questo campo sarebbe molto grave
La stessa cosa vale certamente per le altre materie la polizia locale anche in questo caso materializza di competenza degli enti locali sulla quale sulla quale noi ai sensi della Costituzione abbiamo potere organizzativo e regolamentare
E questo deve essere ribadito dalla nuova normativa
E la terza la terza questione la sanità dovrebbe essere l'occasione per una ridefinizione in questo caso delle competenze dei Comuni la nuova costituzione di nuova ha ribadito il fatto che il sindaco è il rappresentante della della tutela che al compito della tutela della salute dei cittadini ma la normativa di fatto non gli riconosce questo ruolo questo è un problema che riguarda i comuni ma che è un problema di rilievo rispetto all'è competenza del sistema delle Autonomie
Allora certamente queste questioni dovranno essere affrontate se in una riforma costituzionale che affronti quelle quelle tre che si occupi di quelle tremate
Io voglio ancora affrontare un un tema
Che
è altrettanto importante per tutte le ricadute a livello della legislazione locale che ha la riforma costituzionale
Intanto la questione del dei nuovi statuti regionali
è evidente che dopo la entrata in vigore della riforma della Costituzione
Il l'approvazione la modifica degli statuti regionali viene davvero una funzione completamente diversa una funzione di tipo costituente
Funzione costituente alla quale se si vuole che l'evoluzione legislativa avvenga così come sta avvenendo a livello nazionale in una maniera concertata
E quindi in una maniera che non dissesti il funzionamento del del sistema pubblico nel nostro paese del sistema di governo nel nostro Paese alla quale dicevo devono da subito partecipare le Autonomie
Così come sta avvenendo appunto per l'applicazione a livello nazionale
E allora c'è un problema che è ben vero che devono essere istituiti i consigli
Regionali delle Autonomie
E che quindi verranno istituiti ma noi non possiamo accettare che vengano istituiti con la modifica degli statuti noi dobbiamo chiedere che vengano istituiti prima della modifica degli statuti e che quindi siano lo strumento attraverso il quale l'intero sistema delle Autonomie diventa cofondatore
Del nuovo assetto costituzionale a quel punto della Regione siamo di fronte a vere e proprie piccole Costituzioni coi nuovi statuti in cui va definito anche tutto il i principi di ha rapporti di rispetto di ordinamento rispetta del di legislazione del concernente gli enti locali
E concernente le modalità con cui le attribuzioni di competenze amministrative che per costituzione devono andare agli enti locali vengono realizzate quindi è evidente che questo momento costituente
Che vi daranno le regioni non può essere vissuto dei soli consigli regionali deve essere anche vissuto dal sistema delle Autonomie quindi prima cosa Consiglio delle regioni regionale delle Autonomie che sia istituito prima con legge
Ordinaria dalle regioni non c'è scritto da nessuna parte che deve essere contenuto per forza nello Statuto è contenuto nella Costituzione quindi le Regioni possono con legge ordinaria istituirlo
E poi e definire il potere che nella proposta di modifica dello Statuto saranno ad essi atte ad esso attribuite in particolare io penso che i Consigli regionali delle autonomie dovrebbero sia nella riforma dello statuto sia nella legislazione ordinaria a vere quanto meno un potere obbligato di parere obbligatorio
E che se il parere obbligatorio non è conforme al testo presentato
Si richieda per la sua approvazione una diversa maggioranza c'è una maggioranza qualificata in Consiglio regionale con questo mi pare essere il minimo del del livello di contrattazione sulle potere della Consiglio regionale dell'autonomia io sono d'accordo con chi dice che bisogna immaginare che evolva o verso una seconda camera ma forse esagerato tenuto conto delle dimensioni delle nostre regioni oppure che sarebbe meglio una composizione mista dei consigli regionali tuttavia questo richiede una nuova revisione costituzionale
Fino ad allora io credo che i poteri debbano però essere chiaramente definiti non possa essere solo un generico luogo di animazione e di e di discussione
Se sono definiti dei Poteri noi abbiamo un problema anzi ne abbiamo due il primo problema è quello della a rappresentanza nel consiglio delle Autonomie
E farà né il rapporto fra noi e i comuni mentre i comuni hanno il problema di definire qual è il la funzione a mio avviso delle comunità montane ma chiarito se le comunità montane sono Unioni dei comuni o sono un altro ente locale questo continua ad essere una cosa poco
Poco chiara
Tuttavia io penso che nell'ambito di un Consiglio delle Autonomie la questione della rappresentanza per Stati
Ci debba essere e cioè che non sia immaginabile ad esempio un'ipotesi per cui ci sono otto rappresentanti delle Province se ci sono otto Province c'è un rappresentante per ogni provincia e gli altri posti siano di rappresentanza dei comuni
Poiché ognuno rappresenta l'intero territorio deve essere equamente distribuito il numero di rappresentanza dei di di rappresentanti delle Province di rappresentanti dei comuni
Se le comunità montane vengono considerato un organismo a parte dovranno avere un peso corrispondente al peso del della popolazione o della superficie montana
Direi della popolazione perché qui di popolazione si tratta di quella di quella regione
Altronde
Questo consentirebbe e credo sia un problema giusto corretto che è stato posto non si tratta solo di un rapporto fra esecutivi in questo caso si tratta di un rapporto con un'assemblea legislativa perché il Consiglio regionale di autonomia
E organo consuntivo non solo del anzi non dovrebbe essere un organo consultivo della Giunta ma dovrebbe essere un palo consultivo del Consiglio regionale e quindi la questione diventa come assicurare una equa rappresentanza anche dei consigli cioè delle assemblee
Provinciali più complessa
Si pone quando si vanno ai Comuni cioè assicurare una rappresentanza non solo degli esecutivi comunali quindi è un problema aperto per quanto riguarda la rappresentanza comunale ma certo nel nostro caso io credo che si debba affrontare questa questione debba essere risolta con una presenza anche delle della delle rappresentanze delle assemblee
Ultimo punto
Mentre fatto
Io credo che vada non trascurata
Un una norma della Bassanini che prevede la possibilità della differenziazione
Voi ricorderete che questo è un punto che non è stato finora credo mai applicato che risulta sempre difficile applicare mattino credo che dentro gli statuti regionali potrebbe utilmente inserirsi
Noi all'interno delle diverse regioni abbiamo Province con caratteristiche molto diverse Province che sono prevalentemente montane prevalentemente rurali prevalentemente urbane con storie cultura e vocazioni diverse suora io credo che debba essere possibile debba e senza rendere inserito negli statuti la possibilità per una provincia con una valutazione da inserire nel proprio statuto
Di chiedere è e dovrebbe essere approvato ovviamente con legge regionale attraverso il proprio statuto uno status speciale di autonomia ovviamente all'interno delle competenze attribuibili dalla Regione cioè di chiedere alle Regioni maggiore competenza nelle materie in cui ritiene di avere una specificità
Faccio un esempio una provincia che ha prevalente competente dal territorio montano potrebbe chiedere particolari competenze
Di quelle regionali ovviamente quindi trasferite dalla Regione
Nelle materie relative alla all'economia e allo sviluppo montano una provincia di tipo metropolitano una città metropolitana potrebbe chiedere competenze particolari rispetto alle materie legate ad esempio allo sviluppo economico alle attività produttive o alle attività commerciali un'altra potrebbe chiedere competenze particolari in materia turistica credo che questo c'è quello della specialità possibile
E quindi dell'articolazione possibile delle competenze trasferite dalle regioni in questo non lo dobbiamo dimenticare noi dovremo avviare e importanti contenziosi con le regioni sul trasferimento di competenze amministrative di rilievo verso gli enti locali non si tratta solo di applicare la così come livello nazionale si tratta di applicarla a livello regionale la l'impianto della Bassanini non è certo stato risolto dalle regioni con le leggi di applicazione delle delle Bassanini
Quindi credo che questa sia un'altra questione che dovrà essere affrontata e che potrebbe essere affrontata proprio in quel lavoro costituente che consiglio delle Autonomie potrebbero iniziare a fare insieme al insieme ai consigli regionali attraverso un rapporto dialettico che deve stabilirsi prima e non dopo l'approvazione dei nuovi statuti
Riduzione di personale
Prima di dare la parola al presidente della provincia di Salerno Alfonso Andria
Le volevo dire che abbiamo avuto conferma dell'arrivo del ministro Bossi che dovrebbe avvenire entro le ore diciannove ovviamente ci sono due problemi due aspetti non due problemi uno che è legato al dovere di ospitalità
No e l'altro che è legato al fatto che impareremo la voce del ministro competente le caratteristiche del disegno di legge approvato questa mattina dal governo ora io credo che convenga insieme no aspettare creare le condizioni perché l'anche questa parte della serata sia produttiva anche dal cui sarà presente pregherei quindi i cari colleghi delle province italiane no a non scusi se non risulta a non demordere non volevo usare termini aggressivi
A non a star qui
Prego Alfonso
Siate pure fatto bene a precisare perché non si era capito consigliera Gabriele Guadagno perché sono sempre dall'una all'ordine del Majorana grande
No
No no no va invece ci saranno altri contributi certamente come infatti quello che mi appresto a dare vuole essere assolutamente telegrafico rispondente naturalmente ad un dovere di sintesi
Per il rispetto che si deve a all'Assemblea che è qui riunita da questa mattina e a mio giudizio molto proficuamente
Proficuamente perché sul tema che l'Assemblea generale si è data che l'ufficio di presidenza ha proposto alla sua attenzione la costruzione del nuovo federalismo
Abbiamo avuto due contributi introduttivi senza nulla togliere a tutti gli altri che sono seguiti durante l'intera giornata di taglio molto alto mi riferisco all'introduzione del presidente della Provincia di Roma Silvano Moffa e del presidente dell'UPI Lorenzo RIA
Certo si introdurrebbero tante questioni sulle relazioni sugli spunti innumerevoli che sono stati poi conferiti che sono emersi dal dibattito per alcune di queste sono particolarmente attraenti per io mi chiedo per esempio ma è solo un flash se questo processo è è talmente complesso
E particolare
Se questo processo è talmente complesso in particolare e se c'è questa difficoltà come in qualche caso si registra di interlocuzione per le cose che sono scritte lo dico con molto rispetto
Riguardo alla all'ottimismo di un autorevole espressione quale il professor Cerulli Irelli se rispetto alle cose che sono scritte c'è una condizione di difficoltà
Immagino poi per quelle che non sono scritte come in riferimento alla questione sollevata dal presidente Borghi per le comunità montane su cui però Cerulli Irelli ci ha tranquillizzato relativamente al centodiciotto
Credo quindi che ci sia un lavoro notevole da fare rispetto al una indicazione del legislatore che come ha confermato il ministro la Loggia oggi pomeriggio
è stata anche un po'frettolosa
Un po'confusa nella fase conclusiva della della scorsa legislatura un po'distratta anche e allora su questo forse varrebbe la pena di incamminarci per una riflessione che certamente non faremo oggi ma che deve entrare nell'agenda dell'ordine del giorno degli impegni associativi e anche della relazione
Interassociativa che esiste tra Dupri lanci
Ed un cenno in modo molto proficuo e costruttivo così come si sta tentando di fare puntando anche ad una associazione delle associazioni ad una sorta di confederazione che possa rendere anche più omogeneo il disegno federalista in senso autonomistico che siamo convintamente portando avanti oggi ancora di più all'indomani della pronuncia del corpo elettorale
Relativamente alla approvazione del referendum confermativo
Certo ci sono tante questioni che abbiamo toccato però in una fase precedente quella dell'Assemblea generale quando del consiglio direttivo che celebrammo appena qualche mese fa
Le questioni relative alla legge finanziaria sono emerse anche con asprezza
Noi abbiamo sollevato alcune questioni che poi quest'oggi sono state riprese per esempio quella del blocco delle assunzioni tra questi io stesso proposi all'attenzione dei colleghi questa riflessione oggi parzialmente superata perlomeno dalla approvazione da parte del Senato di un emendamento che consente poi di superare quell'impedimento perlomeno agli enti che siano in regola con il Patto di stabilità
Ecco questa è un è stato un passaggio molto delicato dei importante qualche volta c'è da parte del legislatore questo malvezzo così come qualcuno dei colleghi precedentemente intervenuti ha rilevato la necessità di accompagnare sempre
Alcune indicazioni del legislatore alcune attribuzioni dei compiti determinate competenze che vengono attribuiti agli enti locali con adeguate risorse per farvi fronte il che naturalmente accade molto di rado tanto che sia ha spesso la percezione che si sposti più che altro la responsabilità in capo ad un soggetto istituzionale
Differente io ho un esempio ho sottomano che alcuni colleghi possono comprendere meglio di altri
Mi riferisco cioè a quanti governa non si trovano in consigli e giunte provinciali che siano riferiti ad enti che hanno poi pertinenza con il mare l'erosione della fascia costiera una competenza molto recente luglio del novantanove
Beh noi da quella data ad oggi ancora non abbiamo ricevuto una sola lira per capire in che modo la Provincia parlo della mia realtà territoriale della provincia di Salerno che ha una fascia costiera lunga circa duecento chilometri
E con un fenomeno piuttosto diffuso dal punto di vista della erosione della fascia costiera ecco non si capisce come la Provincia potrebbe mai far fronte ad un fenomeno di questo genere ma l'Elenco dall'edilizia scolastica
La legge Masini la ventitré in avanti agli adeguamenti al seicentoventisei a queste proroghe continue potrebbe per la verità
Allungarsi ecco allora da questo punto di vista credo che ciascuno di noi anche sui temi relativi alla legge finanziaria su cui ci siamo soffermati diffusamente nella passata occasione
Avrebbe qualcosa da dire al collega presidente del consiglio provinciale di Matera che ha giustamente sottolineato una condizione
Di difficoltà che la sua provincia soffre per una emergenza così significativa ed importante come quella dei sassi che solo qualche anno fa ha ottenuto un ambito riconoscimento quello della iscrizione nella lista UNESCO del patrimonio mondiale dell'umanità potrei soggiungere se volessimo fare
Di questa sede un non luogo nel quale scrivere il cahier de doléances che per esempio il decreto legislativo centottanta quello sul dissesto idrogeologico che è nato all'indomani della tragedia di Sarno di si hanno di Bracigliano
Di quindici e di San Felice a cancello registrata la verso la nuova finanziaria un taglio drastico
E per la verità incomprensibile
Ecco su queste questioni sulle quali noi abbiamo all'interno dell'associazione come è stato giustamente rilevato oggi pomeriggio proprio da forte Colò un momento prima che il ministro la Loggia prendesse la parola sulle questioni di natura squisitamente istituzionale senza lasciarsi trascinare da una logica rivendicazioni istiga che non ci appartiene o di bieco sindacalismo istituzionale noi abbiamo sempre fatto fronte comunque
Al di là delle appartenenze e senza badare alle differenze che talvolta pure fatalmente
Fisiologicamente emergono nei nostri consessi locali come in ambito associativo e nazionale credo che su questo noi possiamo sicuramente marcare un altro vantaggio
E quindi anche quella interlocuzione alla quale facevo riferimento con altri organismi associativi ho citato naturalmente l'Uncem e lanci
E può sicuramente a valersi di questo clima favorevole che c'è
All'intorno all'interno delle nostre associazioni che c'è stato da sempre per la verità quindi non non ha alcuna attinenza con la composizione attuale a livello parlamentare
Delle maggioranze come non l'ha avuta ieri rispetto all'azione che convintamente
Lupi ha portato avanti non dimentichiamo che tutta la battaglia che oggi è stata più volte richiamata in ordine al mantenimento delle garanzie costituzionali in capo alle Province
è stata condotta dalla nostra associazione nel momento del quale c'era un Governo di segno differente c'era una Commissione bicamerale che era presieduta dall'onorevole D'Alema noi siamo andati avanti
Da tanti Dinoi senza far valere anche in quel caso le appartenenze ma semplicemente marcando una giusta posizione dal punto di vista istituzionale della centralità e della modalità che la Provincia ha acquisito come istituzione particolarmente nell'ultimo periodo e dell'assoluto non senza che si sarebbe creato corrispondendo in modo sbagliato ad un processo normativo ad una evoluzione che aveva invece fortemente come avrebbe poi continuato a fare irrobustito e meglio ancora identificato il ruolo le attitudini le capacità le funzioni delle province in Italia su questo noi poi abbiamo saputo lo costruire processi successivi che oggi ci vedono consapevolmente e responsabilmente presenti a questo appuntamento con il federalismo che per questo possiamo e dobbiamo costruire adeguatamente sia nella interlocuzione con il Governo e con il Parlamento
Centrali sia nella interlocuzione con le regioni io condivido
La perplessità di quanti affermavano ecco la preoccupazione per meglio dire di un neo centralismo regionale certo questa è presente in molte regioni d'Italia può accadere per questo si richiede da parte nostra un atteggiamento vigile e naturalmente responsabilmente costruttivo per questa ragione paiono di secondo profilo se mi è consentito alcune questioni che ci farebbero un tantino arretrare sul terreno del rivendicazionismo da sindacato nulla togliendo ad alcune questioni che vanno anche affrontate ma che forse sarebbe opportuno riportare in una serie di Ferente mi riferisco alla questione relativa alla indennità dei consiglieri o a qualche dato aritmetico in ordine alla frequenza delle riunioni consiliari se poi si guarda qualche tabella ci si rende conto che talvolta a cinquanta riunioni faccio per dire
Di un sedute di un Consiglio provinciale corrispondono poi nella casella delle deliberazioni approvate cinquantuno o cinquantadue deliberazione approvata io mi preoccuperei
Più che altro della produttività che stiamo cercando di dare ai consigli provinciali che si misura anche attraverso il senso di apertura democratica che interpretando in un modo certamente ampio e fantasioso ma responsabile rispettoso della democrazia consiliare tanti presidenti di provincia e tanti sindaci italiani hanno favorito
Dando spessore e credibilità e autorevolezza
Agli organi consiliari piuttosto che contando né le sedute ecco su questo francamente credo che anche valga la pena di fare un giorno o l'altro una riflessione vengo a tre problemi
Che illustro molto rapidamente e sono le ragioni queste tre questioni per le quali ho chiesto di intervenire avevo previsto di farlo nella mattinata di domani il dibattito però è stato molto stimolante e alcuni spunti ripeto già inizialmente conferiti nella introduzione
Di questa mattina mi andò così suggerito di prendere la parola questa sera spero di incontrare ancora per qualche minuto la vostra attenzione una prima questione
Una prima questione è relativa ad un problema sul quale dico con orgoglio il consiglio provinciale di Salerno e lo dico perché sono presenti tanti colleghi della provincia di Salerno il presidente del consiglio provinciale vari colleghi di consiglio e di Giunta
Il consiglio provinciale di Salerno si è cimentato e non da oggi gli amici dell'ufficio di presidenza
Della primari precedente consiliatura del quale io ho avuto l'onore di far parte ricorderanno che in varie circostanze
Io ho interessato l'ufficio di presidenza insieme abbiamo anche interloquito con rappresentanti del governo sia sul versante dell'università e della ricerca scientifica sia sul versante della sanità particolarmente per una questione sono le sulla quale le Province potrebbero assumere Presidente Ria una posizione per fare il la qual cosa non c'è necessità di invocare un ordine del giorno conclusivo dell'Assemblea generale che stiamo celebrando basterebbe assumere semplicemente come auspico a nome
Di tanti
Sopra tutto della mia provincia don voglio interpretare il sentimento altrui una posizione diciamo di impegno su questi temi proseguendo per la verità un azione che già ripeto nella scorsa consiliatura avevamo avviato quale rispetto ai temi della sanità se veramente vogliamo attuare il federalismo dove dobbiamo avere
Un
Picchi Ivan Cavicchi ha presentato un suo testo sul federalismo della sanità
Ecco mi sembra che sia un tema attraente ed interessante ed un nuovo terreno di impegno possibile per le province italiane
Dicevo quale ci sono varie questioni sulle quali noi oggi ci stiamo cimentando al di là delle esperienze individuali qualcuno di noi
Ha pensato che sui territori fosse opportuno colmare delle lacune al di là della competenza che non abbiamo ha ritagliato per sé uno spazio non certamente uno spazio individuale uno spazio per l'istituzione per garantire anche un servizio migliore all'utenza sul piano per esempio dell'attività di prevenzione
Noi abbiamo istituito da qualche anno a questa parte come Provincia Salerno registro provinciale tumori
Nelle Puglie a Lecce è stato fatto altrettanto e da tempo non è un episodio molto diffuso in Italia ne abbiamo mutuato il know how da Modena
E abbiamo insieme costruito questa esperienza ci sono pochissimi episodi questo per dire che ci sono interi segmenti totalmente scoperti
Che quindi non con questo voglio dire che dobbiamo andare a raggranellare le competenze residuali o diciamo i buchi neri per tappa hanno in qualche modo in cui in questa maniera poi dando alle Province un ruolo più che altro posticcio ma ci sono delle utilità che anche l'utenza può conseguire attraverso questo impegno delle province c'è tutto un settore nuovo che stiamo esplorando in quest'ultimo periodo la legge tre due otto del due mila rispetto alla redazione dei piani di zona finalmente professor Cerulli Irelli
Lascia da parte quella distinzione tradizionale un po'scolastica e un po'anche riduttiva e limitativa
Dei comuni che devono badare ai servizi alla persona
E delle Province che invece devono intervenire unicamente sulle questioni dell'area vasta e comincia anche a vedere la Provincia come un momento di grande attività e di grande azione di supporto soprattutto verso i piccoli Comuni
Per la costruzione di nuove opportunità e per restituire alla persona una sua centralità soprattutto delle fasce del disagio e su questo siamo o validamente in tanti territori d'Italia e parlo di realtà del Mezzogiorno che sono più vicine al mio angolo visuale e che conosco meglio costruendo delle occasioni utili per i cittadini non per le istituzioni e quindi io parlo di un servizio di una qualità di servizio
Migliore maggiore verso l'utenza di una nuova attenzione in questo noi siamo interloquendo per i piani regolatori dei servizi alla Regione dalla persona e per la integrazione socio sanitaria attraverso questi strumenti attraverso la creazione di strutture prima ancora che di servizi adeguati stiamo interloquendo non solo con i Comuni ma anche con tutto il mondo dell'associazionismo del volontariato del terzo settore del no profit e con le aziende sanitarie locali
Ecco dico da questo punto di vista alle Province sono individuate come un'articolazione giusta per dare luogo a questi processi perché hanno la capacità di rivolgere uno sguardo omogeneo al territorio cercando di rimuovere disuguaglianze e disomogeneità
Perché non è possibile la stessa cosa in una provincia torno all'esempio particolare che per esempio al proprio interno tre aziende sanitarie locali
Tante volte abbiamo sentito anche con toni tomi comizi Ali nelle tribune elettorali televisivi o sulle piazze direi da qualcuno dei candidati a qualunque
Incarico a livello istituzionale che la sanità di Milano si dice soprattutto al Sud dove ci sono i tanti viaggi della speranza e dove invece con poco si potrebbe attrezzare
Una sanità in grado di rispondere a tanti bisogni con un sgradito
Sia della spesa pubblica che della incidenza sull'individuo non do indifferente sull'ammalato ma che l'aspetto che la sanità che c'è a Milano debba essere la stessa di Caltanissetta o di Salerno be'intanto il presidente della provincia di Salerno potrebbe cominciare a fare in modo che la sanità che c'è in un lembo estremo della Provincia
Sia la stessa che c'è al capo opposto che Assad Tricomi a Scafati come del capoluogo si possa omogeneizzare quindi la qualità dei servizi sanitari
E dei servizi territoriali ed ospedalieri si possa per esempio pensare a delle forme
Di Inter dipartimentalizzazione immagina che ci sia un cervello centrale da cui diramare prestazioni
Sanitari ed ospedaliere voglio dire senza altre semplificazioni che c'è un campo enorme assolutamente inesplorato
Per rendere qualitativamente migliore e per omogeneizzare l'azione delle diverse aziende sanitarie delle aziende ospedaliere sui nostri territori allora su questo tema io manderò fosse già partita tra l'altro copia
Della deliberazione assunta dal consiglio provinciale con un ordine del giorno molto articolato
Che è stato recentemente approvato è che già il secondo rispetto ad un passata ad una passata indicazione che poi provocò anche quell'amica la posizione sposata dall'ufficio di presidenza di allora presso il Governo ecco voglio dire che quindi c'è questa opportunità particolare e quindi potremmo
Sicuramente
Se l'ufficio di presidenza ci darà un segnale magari entro la conclusione dei lavori di domani ripartire anche per questo Nuovo Cimento le altre due questioni sono rapidamente da accennare
Stamattina
Il presidente Moffa nel suo intervento lucidissimo che personalmente come credo tanti
Ho molto apprezzato a un certo momento ha fatto riferimento sulla questione della istituzione di nuove province con un passaggio molto felice e compiuto
Per la verità estremamente come dire ragionato che è assolutamente ineccepibile è totalmente condivisibile per questa ragione io non ripeterò una sola parola che potrebbe storpia are una indicazione che trovo ripeto
Assolutamente giusta vorrei dire sacrosanta addirittura ecco allora però attendiamo che entro la conclusione dell'Assemblea
L'ufficio di presidenza su questo tema come mi risulta stia già facendo sta già facendo assuma una posizione nel senso che abbiamo necessità di uscire all'esterno con una parola chiara
E che sia anche di rassicurazione ad un momento di sbandamento che in tanti territori poi reso uscita o rigurgito ha delle stupire aspirazioni che non fanno altro che consentire a qualche politico locale o politica ante come già paventava il collega Moffa
Di cavalcare una tigre strumentalmente agitare diciamo un problema senza avere la reale percezione dell'accoglimento della possibilità di accoglimento di questo tipo di di problematica del resto avevamo già indicazione
Nella precedente legislatura parlamentare
Del contrario tant'è che le disposizioni normative più recenti parlano semmai di altro non parlano dell'aumento ma della riduzione o perlomeno ai fini sempre della qualità e dei servizi della fusione
Tra Comuni l'ultimo problema
E particolare e su questo nessuno degli interventori fino a questo momento se non mi è sfuggita qualche parte del dibattito si è intrattenuto e mi piacerebbe
Comprendere se è possibile avere da parte dell'assemblea uscendo entro sempre la conclusione dei lavori di domani su questo argomento il problema del vincolo di mandato
Ecco qualche volta questo problema è stato agitato lo in modo sbagliato a mio giudizio voglio dire che sul finire della scorsa legislatura come tanti
Dinoi ricordiamo mentre andava compiendo sì il secondo mandato di qualche presidente di provincia o di qualche Sindaco veniva sollevato contestualmente nelle Aule o nelle Commissioni parlamentari
Il problema del terzo mandato che sapeva francamente di un po'di ingenuità un po'di banalità e anche di poca dignità a mio giudizio sembrava che nel momento in cui la giostra stesse per finire il secondo giro qualcuno chiedesse di potere farne anche un terzo e francamente questo per amministratori locali che hanno la dignità e lo spessore dei sindaci e dei presidenti delle province
Mi sembrava assolutamente fuori luogo io francamente in quella circostanza seppure in sede locale assunse una posizione contraria
Definendo proprio con questi aggettivazioni poco dignitoso puerile quell'atteggiamento
Diverso invece parlare di abolizione del vincolo di mandato
E quei legislatore ci deve una risposta
Quei legislatore che all'epoca della legge ottantuno non è stato né confuso né distratto
Ne è disattento n frettoloso ha voluto prevedere per altri un vincolo che non ha previsto per sei
E allora se noi oggi parliamo di sussidiarietà e parliamo di pari dignità tra le istituzioni e richiamiamo l'attuale versione della costituzione non vedo perché dovremmo registrare poi queste disuguaglianze
E perché determinati limiti imposti ad alcuni non dovrebbero vigere anche per altri o piuttosto se non sia il caso di abolirle per tutti come naturalmente auspico ecco su queste questioni sulle quali io intrattenuto e mi scuso per essermi
Dilungato io aspetto diciamo entro la conclusione o quando il Presidente riterrà più opportuno un cenno che ci possano anche indicare un percorso che insieme poi coralmente possiamo compiere dalle periferie così come dall'ufficio di presidenza nei momenti di interlocuzione per quanto riguarda la sanità sia con il parlamento che con le regioni perché ci sono sfaccettature del problema che riguardano l'uno e l'altro di vedo istituzionale così per le nuove province e così naturalmente
Una posizione chiara che mi pare già enucleata da quello che leggiamo dalla stampa
E unitaria tra Anci e Upi rispetto all'abolizione del vincolo di mandato vi ringrazio
Grazie al Fonzo
Dei tre argomenti che sono stati posti in cui è stato corposo e significativo intervento devo dire che sulla sanità l'ufficio di presidenza è assolutamente disposto a riflettere a ragionare con le proposte che arrivano dal territorio così come Alfonso ha presentato sulla che sono del vincolo di mandato
Abbiamo discusso in presidenza fra due ipotesi una farne cinque obbligatori per tutti
No bacchette
Che abbiamo convenuto che era meglio togliere il vincolo di mandato no e quindi abbiamo partecipato con lanci a presentare la proposta conseguente
Sulla virtù delle nuove Province dopo la mattinata il pieno sostegno alla posizione che l'ufficio di presidenza ha visto esporre dal collega Moffa nella sua parte di intervento matinée di Martin questa mattina abbiamo chiesto agli amici
Più direttamente interessati al problema di contribuire con la presidenza riprendo i documenti
Già prodotti dalla presidenza e già rappresentati al Parlamento e a quant'altri aventi causa per ridefinire un protocollo un ordine del giorno da presentare che domattina a conclusione dei lavori verrà proposto per la approvazione
Siamo contrari alla prova alla Istituto di nuove province problema peraltro posto già in maniera i diciamo così indiretta durante il convegno di Ascoli no e durante quel convegno
Il presidente della dell'UPI Lorenzo Ria rispose dicendo la posizione dell'UPI già allora quindi parliamo ormai di parecchio tempo fa non abbiamo avuto modo di cambiare opinione ne esistano le ragioni per cambiarlo
Utilissimo così inganniamo l'atteso
Prego questo proprio questi su questa questione delle nuove Province noi ci siamo trovati in una certa difficoltà nell'ultima fase della legislatura perché vi sono ammassarle una serie di proposte
E ci siamo trovati veramente tra due fuochi perché le Province derivanti Province precedenti si sono Madani
Si sono sempre dimostrate contrari e invece forti aspirazioni da parte dei futuri capoluoghi delle nuove Province e ora non mi pare che questo sia un modo corretto di gestire la situazione
E mi ricordo proprio ad Ascoli
Facemmo una cosa ad Ascoli qualche mese francamente IMI dell'anno e mi trovai veramente in difficoltà era il presidente della Provincia di Ascoli che è un amico
E il il sindaco di fermo che anche lui un amico e
Ora però la situazione deve essere guardata con una sua oggettività cioè c'è la norma costituzionale e quindi non è che la norma costituzionale si può bloccare quindi nuove province in teoria si possono costituire io dire
Però queste cose
Che e questo potrebbe anche suggerirlo l'associazione e cioè che nelle more dell'attuazione del nuovo testo costituzionale
Quando abbiamo soprattutto il problema di definire la città metropolitana perché vedete a questo punto la città metropolitana non è più un optional è un obbligo si devono fare
Perché sono previste dalla Costituzione
E la città metropolitana sicuramente è insomma equiparata alla Provincia è una provincia praticamente una nuova provincia un Province omone
Diciamo così e prende il luogo della Provincia
Quindi sicuramente del pro come diceva prima Prodi molto bene molto opportunamente del problema delle città metropolitane innanzitutto ci dobbiamo far carico noi
Questo è sicuro appunto perché la città metropolitane e lente equiparato alle Province per le aree metropolitane
Ora inattesa di questo problema che investe le le principali zone del Paese no Roma Milano Torino Bologna Firenze insomma Napoli
Eccetera e li può investire altre perché nulla vieta che pensiamo a che per il pensiamo ad esempio un aree metropolitane in Abruzzo
O in altre regioni
Allora in attesa di ridefinire tutto l'assetto della geografia politica insomma tutto l'assetto territoriale riterrei opportuno una moratoria
Cioè aspettare un po'
Aspettare un po'e vedere come tutto questo passetto verrà verrà anche vedere quello che sarà in relazione alla definizione delle funzioni fondamentali e della nuova amministrazione
Quello che sarà il profilo funzionale della Provincia
Nando della nuova Provincia cioè dalla Provincia che verrà dall'applicazione del del titolo quinto e vedere se in questo profilo funzionale c'è spazio per nuove province quindi per lei un atteggiamento cauto un po'attendista ecco in relazione a questi adempimenti
Che sicuramente ci attendono certo ci sono delle aree nel Paese per esempio ho qui davanti il presidente della Provincia dell'Aquila che sa bene
I problemi del del suo territorio dove effettivamente vi sono zone che hanno una forte connotazione diciamo così storico culturale
Tradizionale
Quindi vi sono e lì c'è un ci sono forti come tu ben sai chi sono forti richieste forti aspirazioni
Quindi bisogna situazioni da valutare
Caso per caso
Ora di fronte a una norma costituzionale che ci dice che una volta che c'è la richiesta dei comuni e praticamente se ci sono le condizioni si deve procedere e difficile resistere quindi prendiamo un atteggiamento secondo me appunto Cauto attendista oggettivo ma secondo me non pregiudizialmente negativo
Perché questo probabilmente non avrebbe poi Successo dal punto di vista pratico
Grazie professore grazie la il dispositivo ma domani ci sarà modo di discuterlo con più attenzione
Grosso modo va nel senso che lei diceva testé anche se ribadisce la contrarietà dell'UPI invita il Parlamento non legiferare circa l'Istituto Renault e province e propone un tavolo di confronto che coinvolga il parla parlamento il governo
Le regioni per intere province interessate per ragionare sul problema perché oltretutto a parte una se non ricordo male la deroga rispetto al limite degli abitanti
Previsti dal testo legislativo è tendenzialmente contento acquisì proprio un problema che rientra nel contesto delle considerazioni che faceva stamattina si vanno mi pare con molta opportunità
Allora questo nato degli elementi sui quali riflettere perché se no diventa la storia
Di certe regioni che avendone facoltà nell'anno di istituire addirittura ben quattro nuove no magari qualcuna si motiva magari non tutti no
No quindi c'era un problema come dire anche di carattere inflattivo si può dire così rispetta la vicenda istituzionale penso di sì per rendere l'idea
No ecco
Allora a questo punto vorrei sapere se sonorità
Sta per arrivare
Non so diventa anche molto bello stare qua tutti insieme
Sottoposto quel potrei raccontare di quella del mondo
Come
Sì
O sono quella della
C'è
C'è un limite più
Non l'ho chiesto a Palombelli andar fuori perché il comitato d'accoglienza ed ha costituito e temo che sia irrigidito perché il freddo diretta accentuando sì non vorrei che ci fosse una sorta di picchetto involontario composto da Imelda i nostri colleghi che lo stanno aspettando
No merita in Padania merita quindi
Partono i termini sì lette
è arrivato
Arriva
Allora se arrivato
Allora e invito i colleghi magari quelli che sono fuori in attesa se volessero gentilmente accomodarsi così diamo
Non ho capito il senso
è stato fatto un segno che se non fosse riferito alla va poteva addirittura essere sconveniente
Ford arriva a tutti
Per
Temendo l'intervento è molto atteso perché
Sì
Giornalisti
è questo il infine
No
All'inizio di seduta
Ecco bene
Stiamo rientrando
Ma
è arrivato dove scusate
Ma allora
Rispetto a
No
Pubblico ministero
La comunità europea delle procure agricola
Dal movimento sta entrando sui
Beh
Ecco qua
Prego
Possibile male
Va bene
Salviamo il certificato si parla da
Ma
Allora benvenuto signor ministro non le facciamo la sintesi della giornata perché sappiamo che lei ha molte cose da dirci l'abbiamo attesa con impazienza le daremo immediatamente la parola a meno che non voglia prendere fiato una
No no siamo
Siamo molto allora parliamo la parola al ministro Bossi
Beh diciamo che oggi un po'
Santa Lucia dove sia dolce infatti oggi è passata cominciato l'iter diciamo la devoluzione passato in Consiglio dei ministri
E devoluzione
Il federalismo economica diciamo sono cose che negli ultimi anni
Con grande fatica forse qualcuno dice fuori tempo massimo
Rispetto ai grandi cambiamenti che ribollono Panorama
Cambiamenti sono in sintesi
Capitalismo vuoi fisico produttivo che finite arrivato un altro capitalismo quello che è intellettuale il reddito non più legato al lavoro la produzione ma il reddito legato all'immagine tutte queste cose
Che pongono una serie di problemi perché fin quando era del collegato a produzione uno pensavo al lavoro sapeva che se lavoravo otteneva oggi non è più un tanto così li stava avvenendo grandi cambiamenti sullo scenario ha vinto la finanza
Sintesi esce sconfitta
Una borghesia dopo duecento anni infatti nasce un nuovo sfatto che non è uno Stato nazione che ci dava tutte le certezze a cui eravamo abituati la sera popolo parlamento la democrazia solo chiederà avanti non è ben chiaro chiuse
Lo so nome eccetera eccetera è un'Europa da decifrare
Chi ha vinto vuole il suo stato che appunto questa Europa
Bene ribolle sullo sfondo sul panorama tutte queste cose che
Da una parte
Creando Bildu Piva non solo peso politico anche al cittadino che pensa cosa significa oggi se il reddito viene dall'immagine dove che so dei brevetti su qualcosa di intellettuale anziché a dal lavoro
Quindi da questo dalla santa santorum si potrebbe definire dall'uomo dove c'erano i valori cosa significa
I valori la famiglia la religione tante cose quindi momento di estrema attenzione sicuramente dalla politica e anche di dubbi
Oggi diciamo si è avviato
Tempi anche abbastanza ravvicinati e il federalismo
Il peso dalla classe politica dirigente che io lo sento ai come se avessimo a che fare con una classe politica
Centrale dico piegata ma molto più debole di Vivaldi quella periferica soprattutto coi conosco io quella regionale
Che è energica che sembra ha una vitalità quasi animalesca rispetto alla classe politica centrale escusse ignora i tempi di sicuro speriamo che tutto questo serva riesca ad incidere soprattutto ad incidere sul processo di salvaguardia della democrazia che è una cosa semplice per alcuni complessa è il popolo che decide e la classe politica il Parlamento che fa Pilia fa leggi con indirizza con interessi che sono quelli che abitano al pop
E il rischio è chi è adesso influisca al potere non più dal basso verso le istituzioni e ma dalle istituzioni verso il popolo che sarebbe gravissimo cioè alla fine dalla democrazia come la conoscevamo noi quindi una situazione in questa situazione si muove all'improvviso il federalismo alla parte io lo definisco un mini federalismo poi mini del tutto omesso ma dalla sinistra passato con il referendum
Sinistra cui va dato atto che prima spinta
Ci è venuta da lei vuoi per mille motivi voi
Perché
In fondo passammo dei degli anni in cui si pensava in quel modo che lo lega potesse accontentarsi magari non andasse a fare accordi d'altra parte ma comunque alla fine chi lotta ti spinge porto di sicuro verso un qualche cambiamento
Quindi di molte competenze chiede e che erano sostanzialmente quelle esclusive che aveva la Regione quella concorrente che aveva la Regione sognato ad esclusive da da pochi mesi
E
Altre son diventate concorrenti altre sono state definite come esclusiva dello Stato logicamente non è una legge di facile attuazione perché bisogna passare attraverso il leggi attuative che sono ancora tutte da fare
Bisogna bisogna ancora definire come dare i soldi è un problema probabilmente che secolo che interessa chiamò il come
Dare un'autonomia finanziaria a questi enti chi adesso assumono peso sempre più grande e divisero ebbe una riforma
Una riforma finanziaria insieme generale
A cui si sta cominciando a lavorare tra Tremonti e noiosi ma soprattutto Tremonti
Ed è chiaro che la regione in questo momento lo vedremo nei prossimi mesi
Hanno a disposizioni una serie di
Come dire di competenze esclusive che sono già loro perché si insomma appartengono alle regioni però però diciamo non hanno i mezzi finanziari per fare delle leggi per coprire la legge quindi è come avere una cosa
Non potevo ancora utilizzare quindi immagino che usciranno
Forti spinte da quella parte
Assieme ci siamo dato comunque minimo di mesi con una cosiddetta cabina di regia per trovare la quadra sia verso il centro un problema di risorse sia da parte loro non vorremmo che le Regioni si mettessero a legiferare
Leggi che poi non averlo a coperture economiche insomma quindi comunque a creare difficoltà e i questa la situazione passa oggi è passato su quella situazione è passato invece un qualcosa di molto più federalistico perché non riguarda piccole cose anche grande cose dal punto di vista economico il turismo che so l'agricoltura o altre cose
Ma passato con la devoluzione competenza grandi dello Stato non piccolo dallo Stato che incidono quindi sulla forma che è centralista ancora
Dello Stato quindi cambiamento che per cui si può parlare davvero di un processo federalista che si evidenzia che in atto che sta avanzando beh certo passato oggi in Consiglio dei ministri vuol dire Conferenza Stato Regioni vuol dire un mese e venti giorni mi pare che il tempo massimo possedimento Natale quindi qualcosa che si voleva e poi dopo tutto l'iter parlamentare la doppia lettura secondo l'articolo centotrentotto insomma
Cioè ci si è un tempo ma comunque il processo e sicuramente avanza avanza
E
Diserta abbiamo davanti dalla parte parlo per regioni quello che conosco meglio in cui bisogna fare i conti un qua la classe politica che vi dicevo che io avverto come fortemente energica
Come se fosse frutto dei tempi ma stanno emergendo e quindi hanno anche l'Energia
Che a volte da molte non dico che mette in difficoltà il governo comunque insomma ti tengono sveglio e queste positiva
Tutto questo processo uno dice le le Province improvvisi siamo entrando a b province
Il problema va be'sono stati ridefiniti dopo la legge centoquarantadue c'è stata la tesi del novantanove Chiampo ridefinito i compiti dalle dalle Province io non so se è un limite
Sei solo un'occasione son tutte cose che voi sapete meglio di me
E il e diciamo un ente così un ente visto dal centro
L'ente Provincia un ente che sulla un ente che è difficile è una
Ma
Scusate
Valori cioè qui dobbiamo direzione evitare altre mente
Chi è sana
Se un ente diciamo un po'da decifrare ad esempio
Per favore
Ad esempio dipende molto dalle regioni e dagli Statuti regionali che la legge impone e quale sarà il peso chiamava Provins quindi viviamo in un momento di cambiamenti in cui
Possono avvenire anche una serie di novità
Il Governo è disposto ad accogliere le novità questa domanda io penso che assolutamente disposto ad ascoltare sia in conferenza stato autonomia locale sia in Conferenza Stato Regioni
è disposto ad ascoltare sia proposte da parte vostra sia anche proposte dirette insomma
E e chiaramente per quanto riguarda la cosa in più bensì pale legare probabilmente il reddito il gettito del territorio a la vostra autonomia finanziaria questa ripeto riporta all'interno di un meccanismo non di un grande progetto
Di autonomia finanziaria che passa attraverso la riforma finanziaria che governo da almeno un mese sta cominciando a ragionare pare questo il punto
Focale
Perché avere autonomia vuol dire avere autonomia finanziaria e vuol dire collegarsi al gettito del territorio questo è il meccanismo per cui verrebbe chiedono a parte a Tremonti dall'altra parte
Alla spinta che saprete esercita io da parte mia per quanto può fare il mio che è un dipartimento quindi non è un ministero piccolo dipartimento
Che diciamo produttivo nel senso che è creativo
Che quindi interferisce interviene laddove c'è qualcosa di nuovo che bolle in pentola che si va preparando ed è evidente che interverremo anche laddove c'è svolse una riforma finanziaria che riguarda quindi l'autonomia finanziaria degli enti locali
E però io non posso di più adesso Ghirri farvi dalle promesse
Che poi potrebbero realizzarsi o no ad esempio la cosa principale a mio parere oltre la riforma finanziaria è il fatto che le Regioni nel loro statuto devi servire uno spazio adeguato
E questo è il primo passaggio la fa
Il mio ministero devo dirvi chi ha a che fare soprattutto con le regioni e con i presidenti la regione dei cosiddetti governatori
E bisognerebbe probabilmente
In conferenza stato autonomie locali riuscire
Ad attivare a farne una mamma in maniera specializzata proprio rispetto a questi processi rispetto allo Statuto alle regioni rispetto a tutte queste cose perché poi
è vero che uno dice il Governo può fare però può anche ascoltare ed è bene gli ascolti
Perché appunto dalla nostro la nostra controparte
Molto forte e proprio fatto dalle dalle regioni dei presidenti delle Regioni che hanno un peso
Notevole proprio in un momento in cui si parla di federalismo e quindi tutta la macchina e tutta la situazione dialettica tra noi e le regioni io dico
Che è importante che anche gli enti locali e le Autonomie attuarla dimensione che hanno eccetera si facciano sentire
Forse con più forza con più energia di quanto io le abbia sentito le abbia sentite finora anche se la legislatura non è cominciata da moltissimo tempo quindi forse non c'è stato occasione per
Neppure per sentirsi vivi tra io direi vedo quello che vedo quello che non vedono lo vede quindi questo è un meccanismo questa riunione potrebbe avere un senso se si dice va be allora
Crediamo che una volta ogni tanto ci si è una riunione permanente per cui si stia ad ascoltare oltre che alla Regione in maniera specifica le Province questo è quello che io mi sento di dire
A una vostra riunione in cui
Raccontare storie forse non serve neppure perché poi le cose le conoscete meglio di me voi grazie
Grazie a lei signor ministro allora guardi se le permette anche perché il suo intervento è stato stranamente schietto e diretto noi potremmo come presidente dell'UPI fin da ora chiederle rapidamente un incontro per venirle a raccontare secondo il nostro punto di vista le nostre opinioni in maniera unitaria
Rispetto alle divenire dei poteri del federalismo e anche disegnarne la collocazione che noi abbiamo nell'attuale situazione e quella che ci immaginiamo radiare quel confronto che lei diceva
Se lei ci dice fin da ora di sì nei prossimi giorni contatteremo la sua segreteria e saremo lì a proporle il nostro punto di vista in maniera perdoni ministro in maniera unitari
No cioè l'insieme dei punti questo mi fa un enorme piacere devo dire
Non solo per l'unitario ma anche per la schiettezza del rapporto tra menti non diciamo dove allora
E io fa parte proprio di quell'energia che io coglievo nella classe politica periferica molto più forte dall'energia che alla classe politica centrale io l'ho vista la regioni fino adesso regia vitale proprio
Ebbene che si stabiliscano questi rapporti perché senza l'apporto io sembro sole regioni grazie
Grazie a lei ministro le consentiremo di scoprire la vitalità del sistema degli enti locali
Ne abbiamo i fondi chiusi
Molti una
Come
Propone