Daniele Capezzone, segretaio nazionale dei Radicali Italiani, presenta il manifesto dei "Global"

Parlare delle manifesto dei global presentato dal segretario del partito in dei radicali italiani Daniele Capezzone abbiamo ora i nostri microfoni il professor ma corre veli professore di scienza della politica all'università di Torino allora professor Revelli radicali propongono questo i radicali italiani propongono quaestor manifesti un nuovo inizio di democrazia un nuovo inizio di libertà uno dei radicali italiani non c'è troppa globalizzazione tutt'altro ce n'è troppa poca lei che ne pensa credo che detto così sia perfettamente vero soprattutto temo che Carrie
Che tempo a questa e ha incominciato a andare a ritroso che che ci stiamo tecnico paralizzando e che stiano risorgendo poi i confini e che gli Stati analisi che erano un po'evaporati stiano rialzando la testa quindi Faerie intermini così che nei
Lei non posso che essere d'accordo prima prevedere le implicazioni però crescere tra con la ecco allora cominciamo con implicazioni che se ne traggono i radicali italiani continuano non solo un nuovo inizio di democrazia di libertà
La globalizzazione anche uno inizio di lascia Italie sostanze sì con dovrebbero contrastare tutti i fondamentalismi più o meno militante in giro per il pianeta è un nuovo inizio questo dicono aperto agli outsider a quelli che sono penalizzati dalle attuali rigidità nei sistemico
Occidentali lei che ne pensa sono d'accordo a combattere i fondamentalismi mandamentale io mi sono l'assolutizzazione in chiave politica antagonistica dei propri fondamenti culturali
Bisogna però come dire
Ed è anche i fondamentalismi di casa propria bisogna
Viene in qualche modo le travi nei propri occhi prima di cui porta il nome di potere quali potrebbero essere le trame
In tali mo'nazionalistico occidentale terribile talmente Terry
Are la globalizzazione apro macchine somigliare
Che l'unico possibile mondo globale globali
Sia identico all'Occidente e questo mi pare un fondamentalismo mortale e Ivo
Cali una voce critica lei dice quindi si cioè c'è bisogno di più globalizzazione ma attenti non c'è bisogno di più globalizzazione
Che sia di fatto la copia di quello occidentale ma quando noi che parliamo di globalizzazione balliamo di uno spazio planetario unificato la globalizzazione guerre né una cosa straordinaria
Carlo
Il sogno di chiunque in mai i un
Inter unificate in modo sostantivo e non solo attraverso il pensiero
Per lottare contro i Comuni
Marchio globale unificato e impegnativo perché questo spazio globale unificato
Non lo stesso spazio in cui noi viviamo il Piran cortile di tra
Tanto in cui noi oltre che in Italia tirar rioni di prossimità con cui noi quotidianamente ci misuriamo
Che l'alterità
Tale
Tira dentro culture molto dire
Linee di comunicazione di interazione tra tutto questo ecco
Ci sono due modi uno è un e e e il mondo della vecchia politica da vecchia politica e la politica priva della globalizzazione la politica degli Stati-nazione la politica degli eserciti delle di mutuo Mathieu
Anche bisogna dirlo dei Parlamenti ma che hanno come strumenti opera
Cerchi che burocrazia
Quella politica
Che concepisca
La riconduzione di questo disordine ordine attraverso l'uso della forza e la guerra e lo stiamo vedendo
L'altra è culturale altre culturale
La parte migliore della cultura occidentale
Ha imboccato tra la fine del felice
Quinto e l'idea della tollera
Fra e e l'idea che l'altro deve
Riconosciuto che la sua ditta era
Sta non deve caricata di ostilità politica
Tra li placa politicamente la vedo ancora molto lontana perché con ecco però le azioni di disobbedienza civile le azioni in un
Dalla tradizione radicale sicuramente fanno parte di questa seconda
Girone diciamo in un sito fanno parte della migliore cultura occidentale finché reggono appunto azioni non violente e non diventano apologia della guerra quando diventano Apologia della guerra tradiscono
Radicali e e le proprie radici anche quando è guerra al fascismo nazismo i fondamentalismi
Dunque il fascismo e il nazismo fanno parte
Diverso nove
Universo dominato dalla violenza del Novecento è nato nel mille novecentoquattordici e diciotto e nato da una guerra terribile che hanno segnato la politica nei nei decenni successivi
Eccolo che ha avuto ancora come protagonisti gli Stati nazione perché
Parato la globalizzazione ma nel quale lo spazio non era affatto globalizzato lo spazio era segmentato in modo però c'è questo proprio bene ricorda
Pane che immaginavano
Avanti io il ricorso alla guerra i grandi idee entriamo nel ventunesimo secolo non siamo più nel ventesimo dobbiamo misurarci con uno spazio unificato cresce ha un negozio di cristalli usare e gli elefanti del Novecento
Organizzare il nostro fra
Temo pianeta unificare
Sarebbe come
è fuori tempo catastrofico insomma
Negozio di cristalli di Boemia mi pare di capire la guerra
Non è è una è una strada sbarrata per le contraddizioni Terry
Nel mondo globalizzato senta queste manifesta del globo
Le note vicino così poi possiamo arrivare non Valle nel quale dialettica vere traggo
No global quale etichetta no global
è una classica trappolamento immediato immaginare che la disputa sia tra chi vuole più globalizzazione chi vuole per domare la globalizzazione è un modo di rappresentarci la realtà del tutto falsificato e distorto subito dopo Seattle Edgar Moretti se un bellissimo articolo in cui salutava il primo movimento talmente globalizzato e salutava l'ingresso nella società globale di una porta che non fosse la tradizionale formule tradizionali forte le multinazionali vetrate laterali poteri economiche che tra finalmente una forza antagonistica che i muoveva nello spazio globale questo rimane io credo a me alcune Fran terribilmente fuori tempo dei movimenti antagonisti chi vuol
Parte di quei movimenti che vengono ricondotti sotto l'etichetta di no global sono
Tra globalizzazione è quindi
Non vedo una una contraddizione di etichette rischia di esserci una contraddizione di contenuti evidenziamo la globalizzazione come l'estensione dell'Occidente
Attrarre
L'uso della forza
I due progetti odori conflitto radicale questo sì ma questo è il punto fondamentale mi pare se non eri discriminati questo il punto bene la ringraziamo richiami professor Mark
Revelli politologo professore di scienza della politica dell'Università di Torino con la scorta come sempre da radio radicale