Elezione di due giudici mancanti al Plenum della Corte Costituzionale: il Presidente della Corte Costituzionale Cesare Ruperto denuncia l'inadempienza del Parlamento difronte al preciso obbligo di nomina previsto dalla Costituzione; Alleanza Nazionale propone come giudice alla Corte Costituzionale Filippo Mancuso; le dichiarazioni di Violante su mani pulite

L'onorevole Fragalà capogruppo di Alleanza Nazionale le Commissioni giustizia quello che fa che la ieri il richiamo severo firmo del presente alla corte costituzionale confronti del Parlamento per la elezione di due giudici costituzionali che mancano per circa un anno e mezzo ci sarà probabilmente un incontro dei capigruppo di maggioranza e opposizione ma non è detto che la situazione si sblocchi voi avete un candidato Mancuso di Forza Italia se disponibili a rinunciare Loi
Assolutamente no per che
L'onorevole Filippo Mancuso vanta il io vorrei il maggior curriculum mo'dal punto di vista giuridico come giurista e giudiziario come magistrato che ha percorso l'Inter ero cursus honorum mo'della magistratura della magistratura ordinaria arrivando ai massimi livelli apicali per cui il centrodestra quando ha proposto e coerentemente ha votato per tante votazioni Filippo Mancuso come candidato a componente della Corte costituzionale lo ha fatto per ragioni e criteri di merito non certamente per criteri di appartenenza senta ma
Il centrosinistra probabilmente insisterà su questo su questo tipo di posizione e allora come si sbloccherà io credo che il presidente del
La Corte costituzionale ha finalmente tolto il coperchio da una botola maleodorante che vedeva e ha visto per un anno e mezzo il centrosinistra litigare al suo interno traballa Candid natura di Martinazzoli o quella sotterranea di ma di Mattarella proposta dai popolari invece la candidatura di un esponente dei DS che rimasto finora coperto e che e quasi certamente l'onorevole Luciano Violante ora rispetto a questo dilaniare sì del centrosinistra per l'ennesima volta su una questione di nomina il veto posto da Castagnetti all'l'ultimo giorno sulla candidatura di Mancuso e chiaramente una foglia di fico per coprire questo contrasto poi insanabile all'interno del centrosinistra quindi è chiaro per tutti gli italiani che anche se il centrodestra avesse cambiato candidatura o avesse proposto un candidato nuovo a ogni elezione le la elezione del componente dei componenti della corte costituzionale espressione del Parlamento sarebbe andata sempre a vuoto perché il problema e il centrosinistra il problema non è e non è mai stata la candidatura dell'onorevole Filippo Mancuso alcune considerazioni previsto da Giustizia Castelli a proposito di Mani pulite degli anni novantadue
Vanta quattro hanno creato una qualche polemica all'interno alla maggioranza anche lei ha preso un po'le distanze da affermazioni erano di sua Stenlio piuttosto convinto a quelle iniziative giudiziarie ma io credo che su questo argomento il vice presidente del Consiglio
Io onorevole Gianfranco Fini ha detto una parola assolutamente chiara inconfutabile la operazione Mani pulite
Inizio corno estremo con ritardo rispetto al sistema della corruzione politica e del finanziamento in terno ed estero dei partiti politici di tipo il uscito quindi non c'è dubbio che la corruzione c'era l'intervento della magistratura è stato semmai tardivo il problema viene dopo quando la procura o di Milano da una parte alcune procure d'Italia per esempio quelle toscane o quel emiliano romagnole hanno ritenuto che la corruzione o il finanziamento illecito dei partiti fosse soltanto da una parte soltanto rispetto alla democrazia cristiana al Partito socialista ai partiti laici Corno
A un torcicollo
Lo assolutamente incomprensibile in un sistema giudiziario dove l'esercizio dell'azione penale e obbligatorio allora che in alcune regioni d'Italia tipo la toscano l'Emilia Romagna non ci fosse corruzione da investigare da scoprire e naturalmente un fatto assolutamente incredibile otto pure che la procura di Milano per esempio non abbia mai aperto un'inchiesta sullo fa mosso sulla famosa tangente
Di un miliardo o fatta pervenire ad Occhetto e dichiarata pubblicamente nel famoso o pro cesso davanti al tribunale di Milano su espressa a domanda dell'allora pubblico ministero Di Pietro ecco tutto questo dimostra che
Te minoritaria della magistratura perseguiti in quell'occasione un disegno politico che mirava a promuovere il posto comunisti alla guida del
E se nonno attraverso il consenso popolare che non hanno mai avuto ma
Tra verso la eliminazione giudiziaria degli avversari politici ebbene la via giudiziaria al la rivoluzione socialista opposto comunista al nostro avviso non è certamente un
No elemento di merito rispetto ripeto a una parte estremamente minoritaria o della magistratura che
Ebbe né il
Nella procura di Milano il suo centro ecco le fa che la DC Elio Veltri nel novantaquattro Di Pietro voto per Forza Italia Oggi Di Pietro è stato ospite di Radio Radicale gli ha detto effettivamente in quel periodo non ha rivelato qual è stato il suo voto però dice Berlusconi sembrava essere il un innovatore cioè la possibilità che io di venissi ministro dell'Interno Alleanza Nazionale voleva da mio Vigo con il ministro della giustizia poi tutto questo è scomparso dal resto poi anche le iniziative giudiziali nei confronti di Berlusconi sono immediatamente successive a quel voto elettorale cosa ne pensa non c'è un elemento di contraddizioni in questa analisi ma io ricordo addirittura la Lettera che
Di Pietro la lettera aperta scrisse su Repubblica rivolgendo si agli elettori di Forza Italia e condividendo nel suo cuore quella scelta politica ed elettorale quindi Di Pietro non soltanto nel Segré toh dell'urna addirittura con una lettera aperta sul quotidiano Repubblica espresse quella sua posizione e la verità quale la verità
I guai giudiziari di Berlusconi sono iniziati nel gennaio mille novecentonovantaquattro proprio quando si comprese da parte di questa magistratura mi ante politicamente schierata che Berlusconi Rebbe potuto divenire l'ostacolo per la promozione governativa o della sinistra posto comunista tanto è vero che
Il nome di Berlusconi nel registro degli
Indagati della Procura di Palermo nella famosa operazione O CEA no fu iscritto il nove gennaio del mille novecentonovantaquattro addirittura per partecipazione ad associazione mafiosa e poi i lei seicento perquisizioni alla Guardia di Finanza le decine e decine di procedimenti penali tutti peraltro o assolutamente infondati tanto è vero che Berlusconi è stato sempre asso Tocco pienamente la contraddizione sta nel fatto che tre alcun magistrati come Di Pietro
Dico potevano avere
Una propria convinzione che poi si è rivelata una illusione personale di Popper
Di potersi schierare corno o i partiti riformisti e innovatori come Forza Italia ed Alleanza nazionale invece il vertice della procura di Milano e parlo di Borrelli e di D'Ambrosio aveva già un disegno strategico per cui o chiunque si ponesse come ostacolo per mento del potere da parte dei postcomunisti dovesse essere eliminato per via giudiziaria tanto è vero che rispetto alle posizioni di Davigo e di Pietro Borrelli ha sempre tenuto una posizione assolutamente Borrelli come D'Ambrosio assolutamente contraria a mio avviso persecutoria ai danni di Berlusconi e di Forza Italia e addirittura Borrelli si propose si autoproclamò osé al Presidente della Repubblica come la risorsa della Repubblica per un incarico di altissimo livello sul piano governativo quindi abbiamo una strategia lucida dei vertici di quella Procura per raggiungere il risultati politici e naturalmente poi i o o i gregari avevano un una convinzione personale ma che natura le non poté essere coltivata perché per esempio per la nomina di Di Pietro a ministro dell'Interno ci fu una opposizione congiunta di Borrell ebbe l'ex presidente a Repubblica Scalfaro e questo la dice tutta di come vi non soltanto un accordo di tipo giudiziario per arrivare a risultati politici ma che l'onorevole Scalfaro il adesso il senatore a vita Oscar Luigi Scalfaro stava alla Presidenza della Repubblica proprio per fare da riferimento politico rispetto a questa strategia giudiziaria che partiva dai vertici della procura di Milano