"Il dibattito sulla nuova presidenza della Rai, Enzo Bettizza, l'Urss di Gorbaciov, la crisi, la Jugoslavia, i radicali..." servizio realizzato con documentazione tratta dall'Archivio di Radio Radicale

L'odierno programma realizzato con documenti d'archivio questa volta qui riproporrà registrazioni dalla febbraio ottantotto ed al giugno novantadue protagonista Enzo Bettiza definito liberal mitteleuropeo e anticomunista
Già senatore liberale ed europarlamentare socialista e adesso indicato come possibile nuovo presidente della RAI Bettiza è attualmente editorialista della Stampa svolge anche un'attività di scrittore
Ascolterete dunque duecento interventi del primo pronunciato durante un convegno sul nuovo corso potuto l'ex Unione Sovietica da mica da Gorbaciov e Bettiza in quell'occasione relazionava su perestrojka e glasnost
Con la seconda registrazione aria ascolterete invece la sintesi di un convegno sull'Italia da Chris nell'ex Jugoslavia
Quando dibatteva contro l'ex deputato radicale
Roberto Cicciomessere
Io vorrei attirare la vostra attenzione su un'altra contraddizione quella fra la perestrojka
Concetto economico e la glasnost concetto più eminentemente soldi politico
Questi due attraenti neologismi ideologici
Appunto per estroso scarpe glasnost innestata Gorbaciov sul tronco dell'annoso e ormai calloso Lessico bolscevico
Sono ancora relativamente nuovi nonostante l'abuso acritico che se ne fa da qualche anno sia in Unione Sovietica e nel resto del mondo
Meno nuovi sono invece i concetti che non solo politicamente
Ma storicamente si celano dietro le due accattivanti re invenzioni semantiche Gorbaciov bianca
Quello che appare nuovissimo inedito e però il tentativo di coniugare per la prima volta all'interno dell'universo comunista simultaneamente
La perestrojka con la classica
Ovvero il riformismo economico che il primo dei due termini perestrojka auspica e promette
Con liberalizzazione politica e civile alla quale il secondo Glass nostro più ambiguamente allude
Tra i due termini o meglio tra i due concetti
C'è stata da sempre contrasto più che armonia
Se ripercorriamo con un minimo di attenzione la storia del comunismo vedremo infatti che la regola non era mai mai nella combinazione simultanea della riforma
Economica con la riforma politica bensì nella loro alternanza ciclica all'interno di un sistema che appunto perché totalitario non doveva essere riformisti riformisti talmente aggredito e leso nella sua totalità
L'effimera eccezione stagionale della Cecoslovacchia di Dubcek Diana
Era stata col suo fallimento una dura una durissima riconferma della validità della vecchia re regola leninista che oggi modernamente potremmo tradurre così vecchia regola leninista beninteso non le nuove regole Corbaccio Milano
Secondo le vecchie regole perestrojka più Glass no-stop erano uguali a controrivoluzione
La primavera di Praga
Sera fatalmente votata all'autodistruzione nel momento in cui alla perestrojka economica patrocinata dai mille del dai chic aveva assommato il detonatore
Catalizza anche della glasnost con la televisione di Cirith Pelikan con d'abrogazione della censura con le denunce di visti col manifesto delle due mila parole con la crescente agitazione democratica stimolata dagli scrittori e dagli uomini di cultura
Ora gran parte degli ostacoli
E delle resistenze passive che lo stesso Gorbaciov sta incontrando sul suo periglioso cammino derivano proprio dalla difficoltà
Tristemente nota ai comunisti cecoslovacchi di rovesciare quelle d'azione negativa
Restano Ica più Blas Lost uguale controrivoluzione in qualcosa di positivo ossia per la prima volta perestrojka più Glass tosto uguale riforma
Una simile equazione positiva che per gli occidentali
E semplice quanto l'uovo di Colombo lo è assai meno per i sovietici condizionati dalla loro storia diversa e a Numana non è cosa da poco
Riformare da un giorno all'altro un'umanità totalitaria nata e cresciuta in un in un sistema dove badate tutto si tiene
Nulla è casuale dove perfino il disordine e l'assurdo sembrano regolate da una loro logica necessario
Un sistema siffatto a suo modo perfetto
Funzionante poteva sopravvivere come infatti sopravvissuto solo difendendosi a oltranza dagli assalti dai capricci e dagli istinti della vita normale
Chi l'aveva concepito aveva intuito benissimo che anche una sola ventata fresca avrebbe potuto provocare un giorno nel corpo di quel sistema che si è via via in Val sanato da sé lo stesso processo di decomposizione organica che in ceneri c'è certe mummie quando vengono contaminate all'improvviso dall'aria ed alla luce solare
Ecco perché molto o quasi tutto in Unione Sovietica in altri Paesi comunisti è stato edificato Dall'Ovo bolscevichi CUS con un fine profilattico precisa
Impedire alla vita e alla natura impedire alla realtà stessa di penetrare troppo a fondo nelle giunture irrigidite
Del socialismo il reale non socialismo reale perché è reale socialismo irreale
Parte essenziale di questa profilassi leninista doveva essere l'ostracismo preventivo a ogni genere di riforma completa
In altre parole nelle svolte riformisti che sempre rischiose anche se necessari
Anzi più rischiose quanto più necessarie e fino sottinteso
Che perestrojka e glasnost non avrebbero dovuto mai applicarsi e congiungersi contemporaneamente
O l'una o l'altro
Insieme no troppa aria troppa luce
Troppa armonia revisionisti Ca'potevano rivelarsi letali alla salute di un sistema la cui perfezione artificiale appunto perché artificiale appariva ai suoi custodi troppo vulnerabile sempre minacciata dalla realtà che andava quindi respinta in blocco o come capitalistica
O come contro rivoluzionari
E dal marzo del mille novecentoventuno che la storia bolscevica sembra opporsi in più modi agli sforzi odierni di Gorbaciov
E da allora dal varo della netta che
Un maggiore respiro elargito dall'alto alle leggi dell'economia ha continuato sempre e quasi puntualmente a coincidere con una più severa pressione burocratica e ideologica sul partito sull'intellighenzia o su quanto restava di una società civile disgregata e perseguita
L'avvio dopo il comunismo di guerra all'improvvisa liberalizzazione economica nella scia dell'annettersi combino infatti con due brutali misure illiberali che dovevano poi rivelarsi fatidiche in tutte le successive tappe degenerative del sistema
La soppressione
Delle frazioni interni imposta dall'ENI in al decimo congresso del partito e la spietata repressione militare della rivolta dei marinai libertari di conforta
Su quel drammatico sfondo storico lane
La perestrojka del ventuno
Perché era questa
Appare paradossalmente come il corollario liberale in campo economico di una draconiana operazione autoritaria controlla Glass nostro democratica nel settore politico
Durante la crisi del mille novecentoventuno crisi politica complessa perché intimamente intrecciata all'apertura economica il mondo litis ma bolscevico prende il suo vero nome
E la sua forma e diviene permanente
E da quel momento che vengono codificati e inchiodati nello statuto del partito tutti i paragrafi indispensabili all'esercizio della dittatura del segretario generale insomma da quel momento pur così permissivo sul piano economico che dentro la placenta dell'ellenismo prende vita l'embrione dello stalinisti
Lei mi fissava per la prima volta in maniera composita e coerente dal suo punto di vista due regole contraddittoriamente intrecciate fra loro Luna la prima regola Pseudo riformisti Ca'di sviluppo dimezzato di un'economia mista separata dalla democrazia politica
L'altra regola nettamente questa controriformista i capi di controllo ideologico su una rivoluzione che considerata l'ultime delle rivoluzioni possibili nella storia non poteva ovviamente andare oltre se stessa e doveva quindi restare nelle sue linee
Essenziali immutata e immutabile attraverso il tempo
Questa drastica separazione
Di qualunque forma di democrazia politica dallo sviluppo economico in uno Stato comunista questa negazione profilattica
Doni simbiosi più dinamica tra le sfere della politica dell'economia segnalavano fino dal mille novecentoventuno il nodo più duro
Che lei niente avrebbe lasciato in eredità al di là di Stalin ai due maggiori riformatori sovietici Curcio e Corbaccio
Congiunti
Al punto cruciale del nostro convegno alla svolta Corbaccio Viana
Vediamo di trarre qualche iniziale conclusioni da questo velocissimo excursus storico mi pare che anzitutto possiamo dire potremmo dire
Che nella politica interna dell'Unione Sovietica più che l'alternanza tra più che l'alternanza tra comunismo di guerra e ne
Teorizzata per esempio da Alain Besançon nel suo brillante breve trattato di soppiatto logica
E se quasi sistematicamente a realizzata una alternanza è una separazione ciclica tra classi nostre perestrojka e viceversa ogni volta che nelle vene congelate del system sì non curata qualche elemento economico più fluido ogni volta cioè che si cedeva spazio al concetto di perestrojka lo si toglieva alla Glass nostro intesa nella sua nella sua nella sua più ampia accezione di stimolo all'informazione critica all'espressione artistica al giornalismo
Più permissivo e più aggressivo
L'autentica novità storica
Rappresentata oggi ITA Gorbaciov e quella cui avevo già accennato all'inizio
L'annuncio di una compenetrazione per la prima volta simultanea è simmetrica fra la ristrutturazione dell'economia e l'allentamento della pressione ideologica e burocratica sulla società
Ma subito qui
Sorge qualche dubbio nasce qualche domanda spontanea
Come fino a quale profondità
Per quanto tempo può funzionare la Glass non sto in uno Stato comunista dove vige il monopolio del partito unico
Sull'informazione e dove l'ossessivo controllo sui media arrivo al punto di interdire al cittadino perfino l'uso privato di una forti o fotocopiatrice
Fatto sta che
Glass nostra e trauma da stalinismo
Così come perestrojka e disordine da piano
Sono esplosive contraddizioni in termini per regime dove la menzogna pubblica la falsificazione statistica la riscrittura dei testi di storia fanno ormai da decenni parte integrante della gestione totalitaria del potere
Tutto questo un duplice
Con il suo candore politico
Riusciva forse a intuirlo assai vagamente nel mille novecentosessanta otto
Ma nel mille novecentottantotto un Gorbaciov che viene dallo cuore dell'impero ed è meno candido di duplice non può non saperlo con certezza e con sperimentata lucidità
Egli sa
Corbaccio ossa e la sua battaglia per ringiovanire modificato insisteva sarà via via come i fatti lo dimostrano sempre meno facile sempre più arduo
Lo spessore crescente degli ostacoli e delle ostilità coperte e scoperte
Che Gorbaciov sta affrontando da un paio d'anni a questa parte e tale da conferire ancora tutte le sue Filippi che anti conservatrici più il tono della sfida
Il tono della provocazione che quello di un sereno prologo alla riforma concreto
E almeno da mezzo secolo qui lavoratore sovietico si pone la stessa frustrante domanda perché perché lavorare meglio e di più quando al danaro eventualmente guadagnato non possono rispondere più beni da acquistare nei negozi
D'altronde e di gran lunga più facile per chi conosce un po'l'Unione Sovietica per l'operaio russo arrotondare il suo misero salario o praticando il lavoro nero o anche rubando in fabbrica
Senza approfondire qui il discorso già
Toccato
Sfiorato bene da da nove sulla corruzione dilagante a più livelli in Unione Sovietica non si può accennando al fenomeno corruzione tacere che esso è il frutto di un'anomalia e di un asse sclerosi che vanno ben al di là del sistema di potere e coinvolgono oramai la società la società sovietica nel suo complesso
Mentre mentre in altri Paesi dell'Est europeo sussiste ancora una qualche forma di contrasto fermenta ante o latente tra la società e il potere
Polonia Solidarność one way messa la Chiesa cattolica oppure
Quegli ex duplice piani oggi
Giustamente filo Corbaccio Viani stanno rialzando la testa in Unione Sovietica per contro c'è piuttosto tra società e potere un'osmosi specularmente negativa reciprocamente paralizzante o in certi casi addirittura necrotizzante in diverse nazioni minori dell'Est europeo il sangue della società nonostante o forse a causa di tutto
Si è conservato fresco e incontaminato ecco perché ogni minimo accenno di riforma dall'alto o di opposizione scoperta dal basso in quei Paesi satelliti
Come in Ungheria nel cinquantasei in Cecoslovacchia nel sessantotto impone cinquantasei nel settanta Nell ottanta tende generalmente a tracimare e a trasformarsi spinta rivoluzionaria
Non appena si apre una breccia nel muro le masse cecoslovacche
Ungheresi polacche vi si infilano al seguito degli intellettuali è tutto da un giorno all'altro diventa d'un colpo possibile anche il crollo verticale delle regine come in Ungheria nel cinquantasei
Il vuoto in cui invece si spengono i panni appelli che Gorbaciov ma al di là dell'intellighenzia sembra talora rivolgere direttamente alle masse sovietiche ci svela una situazione assai diverso la pesante massa russa intimamente contaminata dal sistema viziosa mente assimilata al sistema non segue non accenna a infilarsi nella breccia che Corbaccio voleva aprire nel muro
La composita miscela del conservatorismo sovietico
Nel quale le resistenze contro riformisti che dell'apparato burocratico si intrecciano alla pigrizia anti riformisti cadde la massa e il fenomeno più ostico e alla lunga più pericoloso
Che Corbaccio riformando dovrà a un dato momento o superare o infrangere
Purtroppo ai tentativi di Corbaccio non sono favorevoli ne l'esperienza né la storia del bolscevismo c'è stata ci sarà sempre nel sistema bolscevico una profonda incompatibilità tra le diagnosi giusta
E le terapie appropriata
Per esempio dal punto di vista strettamente economico la prosecuzione alta a oltranza nella terapia Annette consigliata a cavallo degli anni Venti e Trenta da bucare il sulla base di una diagnosi esatta era certamente ragionevole plausibile
Ma per essere accettata dal paziente avrebbe avuto bisogno di un altro contesto politico ha per avrà avuto bisogno in altre parole di un paziente che non fosse bolscevico di un partito che non fosse così come nemici l'aveva voluto
E forgiato
Se ora paragoniamo il bucare inizi mal Corbaccio visivo ci accorgiamo che ciò che gli apparenta di più a oltre mezzo secolo di distanza e lo stesso difficile tentativo di introdurre
L'utopica delle reale l'utopia della reale fra le maglie di un sistema basato sull'organizzazione dell'irrealtà
Un progetto realistico come
Come quello patrocinato a suo tempo da vocali e oggi da Gorbaciov quando lo si applica all'irrealtà può diventare a sua volta irrealistico
Storicamente soprattutto sociologicamente le difficoltà di Gorbaciov appaiono inoltre aggravate dalla presenza sull'attuale scena sovietica di una massa vischiosa
Sanfedista opaca amorfa che ai tempi di Bucharin sarebbe stata ancora inimmaginabili
Le proposte di Bucharin pur così vicina alla realtà del contadino né né le pista del tempo
Erano insomma sempre più lontani dal vertice Stati Rizzato di un partito che stava allora invocando la scorciatoia per lo sviluppo violento immaginano ora quali e quanti sono al confronto gli ostacoli che il Corbaccio
Se vuole modernizzare l'Unione Sovietica dovrebbe scavalcare e abbattere un partito Sclero Pizzato
Un contadino inerte
Un operaio pigro e spesso alcolizzato una gioventù apatica una polizia politica è un esercito traduzione alimenti inclini alla conservazione piuttosto che all'innovazione sociale
Se l'utopia buco areniana del reale doveva scontrarsi principalmente col partito l'utopia Gorbaciov Ghana del reale deve scontrarsi ormai con tutto un mondo surreale
Insomma innestare la perestrojka la Glass nostro sul ceppo bolscevico è un'impresa che appare o rivoluzionaria o velleitaria rivoluzionario
Se volesse rivestire di carne ed ossa un corpo sociale svuotato
è in forme
Velleitaria invece se a somiglianza della Primavera di Praga dovesse fare esplodere in maniera esasperata inconciliabile la contraddizione tra riforma tecnica del sistema economico e riforma democratica del sistema politico
La grande partita resta insomma sospesa sulla mummia e sul mistero Pirelli
Se Gorbaciov la dovesse vincere
Vincere sino in fondo ciò significherebbe l'avvento di un terremoto rigeneratore per l'Unione Sovietica e per tutti i paesi che gravitano nella sua orbita una rivoluzione che segnerebbe l'inizio di una nuova era nella storia forse del mondo
Non è da dubitare che il vertice del partito comunista sovietico avverte in pieno i rischi di una rifondazione del sistema perestrojka potrebbe essere che prodotto come Rifondazione
Come non possiamo e non vogliamo dubitare dell'intelligenza politica e della buona fede di Corbaccio Corbaccio ci appare sommamente consapevole del fatto che senza una svolta radicale forse senza una nuova rivoluzione dall'alto
L'Unione Sovietica sarebbe destinata a restare la superpotenza sotto sviluppata che oggi è mentre la forbice tra sotto sviluppo sovietico e sviluppo occidentale e asiatico cinese incluso sa allargherebbe ogni giorno di più il vero interrogativo del momento quindi è saprà e potrà Corbaccio sconfiggere la congiura combinata di due immobili ismi l'immobilismo del potere bolscevico e l'immobilismo della società voce Rizza
Grazie
Ringrazio Enzo Bettiza la parola
Era il ventisei febbraio mille novecentottantotto Enzo Bettiza durante un convegno sulle riforme di Gorbaciov quando relazionava suo perestrojka Glass nostra
La prossima registrazione invece dal ventisette giugno novantadue un momento di dibattito sull'Italia e le crisi nell'ex Jugoslavia
Protagonisti Bettiza ex deputato radicale Roberto Cicciomessere
In genere quando si affronta il problema jugoslavo
Si intende a sottolinearne la complessità
Tre religioni cinque punire croati serbi sloveni macedoni albanesi ungheresi si dice che un coacervo tale di intrecci etnici di contrapposizioni razziali di divergenze culturali che è molto difficile capire
E poi sprecare con la ragione
Quello che sta accadendo ora
Io
In questo caso particolare invito gli amici
A non drammatizzare a non esagerare le complicazioni che ci sono ma non bisogna che queste complicazioni che ci sono oggettivamente forniscono un alibi non giudicare quello che accade
Oltre alle complicazioni inerente alla storia del popolo gli ex jugoslavi nella critica vale c'è una cosa che va detta c'è una gradito e ci e c'è un aggressore
Su questo deve essere molto chiaro
Anche con il mio amico e compagno di partito De Michelis io ho polemizzato sulla politica estera italiana non mi sono dichiarato d'accordo con il modo come all'inizio la nostra politica estera a voluto credendo di poterlo risolvere affrontare il problema
Nella politica estera italiana nel quella francese né quella inglese né quella spagnola nel soprattutto quelle americane si sono posti di fronte alla crisi del mondo post comunista con una politica chiara realistica
Hanno sviluppato una politica di panico e di paura di Nostalgia dicendo crollato il comunismo salviamo però
Almeno le forme istituzionali che i Paesi comunisti si erano dati durante durante l'impero e l'impervio sovietico
Ora quel è stata una bella e Pia illusione che ha condotto in quantità e la politica estera italiana e di tutti gli altri Paesi europei
Costringere
Nazioni che già come vi ha detto che Scaltritti nel mille novecentodiciotto nascono come citati artificiali
Costringerli anche dopo l'artificio
Delle fallisse federazioni o confederazioni comunisti comuniste a voler a dover arrestare per forza
Nella camicia di forza di un di una pseudo federalismo che in realtà mascherava mascherava una pressione autoritaria totalitaria sia dimostrato impossibile si è dimostrato inagibile politicamente psicologicamente economicamente per dirla anche culturalmente in senso profondo
Si è visto
Che
Corro lato il comunismo
Scrostato assi
La
L'ha bocciato
Della della dittatura comunista
Si è visto che le nazioni che non avevano ottenuto soddisfazione già nel mille novecentodiciotto hanno voluto ottenerla nel mille novecento ottantanove
Si è visto benissimo e si è capito benissimo
Che
Se noi molliamo progettare
Al di là dell'Europa comunitaria che si sta formando adesso
Sulla base di Maastricht
Una grande Federazione europea una federazione europea per il due mila
Che comprenda anche le nuove realtà del mondo dell'Est sia visto che se vogliamo raggiungere l'obiettivo della grande federazione europea dobbiamo consentire prima un passaggio intermedio
Alle Nazioni dell'Est che si stanno liberando dalle dalla camicia di forza comunista di respirare
Di riacquistare la loro identità per qualche periodo di tempo prima di potere
Raggiungere diciamo
Il quadro più grande di una più grande federazione europea che comprenda insieme con i Paesi fondatori dell'Ovest anche gli aspiranti alla Comunità europea dell'Est dell'Est
Non avere voluto capire che che questo passaggio era inevitabile dopo il crollo del comunismo questo passaggio che voleva ed con cui le nuove nazioni chiedevano sovranità identità e giustizia e tecnica
Non voler non volerlo avuto capire è stata una delle ragioni che ha prodotto la crisi non soltanto ignifugo Slavia che ha prodotto una crisi più blanda in Cecoslovacchia che ha prodotto una crisi più feroce in in in nel Caucaso e che sta producendo anche anche per ragioni che concernono il modo di porsi dell'Occidente di fronte al dramma anche oggi nella Moldavia sovietica ex sovietica
Questo
è stato
è stata una delle sviste
Nel giudizio dell'Occidente su quello che accadeva in generale nel mondo dell'ex in particolare
C'è stata poi la svista sulla ex-Jugoslavia in cui per lungo tempo non lo si è voluto vedere
Nella Serbia l'aggressore non si è voluto vedere nella Slovenia prima nella Croazia poi e nella possono infine gli aggrediti
Indubbiamente
La situazione intricata
I croati hanno avuto anche loro i loro problemi e le loro difficoltà
I croati forse non hanno chiarito bene
Il loro rapporto con le minoranze serbe che vivono in Croazia
Non tutto quello che quei croati hanno fatto sono facendo e
Assolvibile forse ma
E assolvibile il fatto
Che essi sono oggi
La parte aggredita insieme con i bosniaci che ha dovuto in qualche modo difendersi davanti a un'aggressione che è stata fatta credetemi
Con i mezzi
Più spietati
Sia tecnologicamente che sul mano della manovalanza della manovalanza del massacro i serbi hanno ereditato tutta la pala tutta la struttura militare delle Stato jugoslavo aerei
Carri armati
Cannoni moderne armi automatiche e in più hanno inglobato quello che non hanno fatto i croati nella loro strategia che mira alla costituzione di una Grande Serbia hanno inglobato anche le cosiddette truppe irregolari dei ceti sì
Se in Croazia ci sono indubbiamente delle frange di estrema destra delle frange ustascia delle frange
Estremistiche
Dobbiamo dire che l'aggressione serba non è a potenziate quanto avrebbe potuto potenziarle
Non le ha messe in evidenza quanto un'aggressione di quella natura poteva mettere in evidenza e non solo
Ma gli estremisti fascisti croati che indubbiamente ci sono in questa situazione non fanno parte di un piano strategico globale come invece lo fanno i ceti inizi dalla parte serba
Prima arriva l'esercito regolare
Bombarda e occupa poi si ritira arrivano le truppe irregolari dei cioè inizi
Che
Debbono ripulire etnicamente la zona lasciando vivere i serbi e uccidendo o cacciando via gli altri che possono essere in certe parti croati o in altre parti possono essere musulmani
Ora di fronte a questa situazione al lungo li occidentali
E purtroppo anche l'Italia che pure essendo vicina dovrebbe conoscere un po'meglio la situazione a lungo sia fatta una diplomazia basata su una simmetria tutti sono colpevoli tutti sono uguali tutti sono in fondo degni della nostra
Pietà da un lato eh
Della nostra indifferenza dall'alto ecco questo è un atteggiamento che secondo me oggi più che mai oggi che tutto il mondo si sta accorgendo chi è l'aggressore va abbandonato anche sul piano psicologico e sul piano ideologico
La Serbia una grande componente balcanica nove milioni di serbi non sono una cosa da ridere
Non tutta la Serbia anzi la maggioranza dei serbi si rendono conto oggi che il vertice che li comanda
Militar comunista da burocrazia ex comunista e militarista
Li ha portati su una biglia falsa le manifestazioni di pace
Per la pace le manifestazioni contro la guerra contro il Governo che ha voluto la guerra contro Milosevic che incarna questa politica bellica si fanno sempre più crescenti
Non bisogna confondere in assolutamente la maggioranza della popolazione serba con la politica delle nucleo dirigente serbo che una politica di aggressione di massacro e di sterminio
Prego
Di Milosevic di Milos
Questo per quanto riguarda l'Italia l'ultimo punto e qui c'è però la parola
All'amico Ciccio e messe nere l'ultimo punto e il Silenzio
Delle piazze italiane
Di fronte a un massacro a una carneficina così vicina che nell'assolo la Bosnia non parlo della precedente guerra tra serbi e croati nella sono Bosnia in tre mesi ha provocato già cinquanta mi cinquanta mila morti già cinquanta mila morti
Cifre ufficiali se noi consideriamo che è molto difficile calcolare tutto quello che avviene nei villaggi
Nell'interno della Bosnia della Croazia secco alcol diamo anche la Croazia e la guerra che ritiene che vi è stata che vi è stata fatta già da HP perché visti conduce già da un anno noi possiamo calcolare
Grosso modo che nel giro di un anno i morti le vittime di questa guerra superino già
I
I cento mila senz'altro senza contare che ci sono anche i giovani serbi che vengono mandati via alla alla al macello e che vengono e che vengono naturalmente
Uccisi anch'essi in questa in questa guerra che oramai non guarda più nessuno in faccia ebbene tutto questo accade qui
Accade
A a tre ore a quattro ore di macchina di automobile da Trieste a un'ora di volo da Maastricht è un'ora e mezza due ore di volo da Maastricht spaccate tutto questo
Né in Italia né nelle altre
Cita europee
Sia visto
Si è vista una manifestazione pacifisti Ca'del vigore
Delle manifestazioni che conoscemmo al tempo di una guerra molto più lontana in fondo molto meno sanguinosa in fondo in fondo molto lontana dai nostri interessi culturali cioè Nérac il Kuwait questo è anche un problema che riguarda l'Italia
Io lo pongo così sul tavolo lasciando aperta la domanda perché
Di fronte
Alla prima guerra violenta
E atroce
Che scoppia
Nel cuore dell'Europa dopo il mille novecentoquarantacinque
Con un'aggressione precisa e con degli aggrediti idee identificabili
Le piazze pacifiste tranne
Il movimento
Per la non violenza
Dei radicali tranne le onorevoli azione di Marco Pannella
Non si sono fatto il vivi e non sono intervenuti grazie
Dopo l'appassionata descrizione dell'onorevole Bettiza la parola ora passa l'onorevole Cicciomessere sentiamo su quali parti conviene su quali dissente di questa descrizione del tema jugoslavo
Mi sembra che il quesito fondamentale al quale Bettiza da alcune risposte
è il seguente
Resse lo sbocco di sangue di guerra
Nell'ex Jugoslavia
Era obbligatorio era scontato era immodificabile era fatale
La risposta mi sembra che
Beh Pizza
Almeno parzialmente dai no
No per una serie di motivi
Io ritengo che
Se andiamo a vedere
Le reali responsabilità
Di chi ha consentito
Questo sbocco di sangue di guerra di morti
Cioè dobbiamo innanzitutto individuare quelle di Milosevic
Del regime serbo
Ora in mente anche quelle dei pacifisti ma per fortuna e conta ciclisti corso contano poco
Ma c'è una enorme responsabilità
E quindi spiace che Bettiza abbia
Definito come svista
L'enorme responsabilità
Dell'Occidente
E ma facciamo i nomi
Le norme responsabilità del ministro degli Esteri Gianni De Michelis che ha condiviso con tutti gli altri leader europei e occidentali tutte le responsabilità di quello che è successo
E non voglio dire una cosa eccessiva
Perché io ho vissuto quei momenti
Come molti di voi credo
E credo che fosse possibile impedire questo sbocco di sangue
E se non è stato fatto non per una svista ma per precise responsabilità politiche per una cultura politica una cultura politica che perdente che è stata perdente non soltanto nell'ex Jugoslavia me perdente in Europa e perdente nel mondo
E stata del mille novecentonovantuno
Dichiarazione di indipendenza
Della Slovenia
E della Croazia
Io immediatamente dopo dichiarazioni mi sono recato a Lubiana
Quando c'erano già le prime barricate i cavalli di Frisia i tram messi di traverso nelle strade gli scontri
Al passo di Gorizia alla Casa Rossa e così via
E tutti i leader tutti i leader
Della Slovenia così come tutti i leader della Croazia Croazia che era ancora più prudente della Slovenia era preoccupatissima per la dichiarazione della Slovenia
è una concordi su tre punti questi punti si chiamavano confederazione di Stati sovrani Europa Comunità europea democrazia
Questi erano i tre punti sul quali la Slovenia e la Croazia intendevano affondare la loro dichiarazione di indipendenza di autonomia di sovranità
Qual è stata la risposta unanime
Da parte del governo italiano da parte di De Michelis da parte della Comunità europea da parte degli Stati Uniti da parte dell'Occidente la risposta unanimi è stata L'Unità dell'ex Jugoslavia non si tocca
è stata la risposta che il ministro De Michelis è venuto in aula a ribadire è stata la risposta che l'America ha ribadito a partire da una vecchia concezione a vecchi rapporti vecchi interessi certamente di questa Europa unità che rappresentare presentato per un certo Periodo und baluardo possibile dei confronti
Del dell'unione sovietica
E quindi questo sbocco possibile sbocco possibile è pacifico rispetto a un a una regione
Con le conoscevamo
Differenze etniche storie diverse conflitti
Ecco questo sbocco possibile
è stato immediatamente impedito non soltanto dall'esercito federale non soltanto da Milosevic è stato innanzitutto impedito
Dalla Comunità europea dalla classe politica italiana dalla classe politica occidentale che non ha colto immediatamente
Questa richiesta questa proposta politica Diving diverso assetto della
Jugoslavia già all'ora dell'ex Jugoslavia
Questo comportamento è continuato e continuato
Nel momento in cui una volta risolta velocemente la crisi della Slovenia della quale la Serbia aveva scarsi o nessun'interesse se non di facciata di ma d'immagine
Nel momento in cui
L'armata federale ha iniziato ad aggredire
Perché anche su questo
Bettiza la ricordato per quanto tempo i nostri leader politici e innanzitutto il ministro degli Esteri hanno parlato di guerra civile la guerra civile della Jugoslavia nell'ex Jugoslavia
Avete mai sentito parlare in quei mesi
Fino al dicembre gennaio
Del mille novecentonovantuno dell'aggressione da parte dell'esercito federale ex federale della Serbia nei confronti della Croazia mai di questo si è parlato io mi trovavo nel gennaio mille novecentootto Nova novantadue oggi è che bombardata dal dal cosiddetto esercito federale
Da una parte c'erano i giovani croati col fucile nient'altro una Renault nient'altro che il fucile e dall'altra parte la più grossa numerata
Di quell'area ebbene in quel momento anche in quel momento il nostro ministro degli Esteri i ministri della comunità Lorca Rincon continuavano a parlare di guerra di civile di scontro ecco unico fra fazioni
Di scontro fra gruppi e non di aggressione
E ruolo dalla Comunità europea l'avallo della Comunità europea che ha dato alla occupazione di un terzo della Croazia da parte del regime serbo
Però gli alibi attraverso il cessate il fuoco che servivano soltanto all'esercito federale l'indomani di violarlo occupare un altro pezzo della della Croazia con la benedizione della Comunità europea questa e la storia è la storia vera di quello che è successo
In quella regione certo ripeto la responsabilità della Serbia di Milosevic e di tutto il resto ma innanzitutto la responsabilità di una classe politica europea di una classe politica italiana di una classe politica occidentale
Chiedo una saputo cogliere il suo ruolo rappresentare il tuo ruolo rispetto a quello che accadeva la situazione
Poteva trovare uno sbocco potrà trovare uno sbocco
Fin d'dai primi mesi del mille novecento novantuno non si è voluto trovarlo questa è la situazione dalla quale non ci troviamo di fronte allora quando lo chiedevamo non soltanto un riconoscimento immediato delle repubbliche ma chiedevamo immediatamente che si riconoscesse che non c'era una guerra civile ma da quella diga aggressione e che allora bisognava immediatamente adottare le sanzioni nei confronti della Serbia allora avrebbero avuto efficacia oggi lo sapete benissimo non hanno efficacia oggi si è costretti a parlare
Di possibile intervento militare perché e perché oggi appunto dopo quello che è successo le scansioni non ero più efficace non hanno più efficacia politica
Non hanno più efficacia del terreno ormai la situazione si è incancrenita ormai si è passati ormai alle armi allora
Un anno prima
Se si fosse accettata la proposta politica
Ripeto Confederazione di Stati sovrani Europa democrazia su questa base le sanzioni avrebbero avuto l'efficacia oggi purtroppo lo sbocco unico lo sbocco disgraziato e lo sbocco
E dell'intervento militare però quello che non mi avrebbero voluto fare oggi l'Occidente grazie non le sue sviste sugli errori di fondo politiche e costretto a fare una situazione che tutti voi immaginate difficile e in qualche modo anche secondo lontanamente quello che è successo della guerra
Ha fra di occupazione dell'Iraq nei confronti di Cuba e che il successivo intervento e dell'Occidente per anni e anni e anni l'Occidente accoccolato armato ha fornito la potenza bellica all'Iraq e dopo lo sbocco è stato quello che tutti conosciamo il costo poi per rimediare questo orrore questo orrore è stato quello che tutti noi conosciamo la situazione di votare in qualche modo anche se
In maniera diversa e questa e dicevo non si tratta soltanto di svista
Ma di un profondo errore politico da Fo profonde incapacità della classe politica oggi di dare uno sbocco politico
E efficiente capace soddisfacente adeguato alla crisi alla crisi delle Nazione Italy crisi degli stati così come
Li abbiamo conosciuti
E perché abbiamo due punti di riferimento
Manca il terzo abbiamo due punti di riferimento del diritto internazionale uno si chiama diritto all'autodeterminazione dei popoli che un principio che sta lì
Fondamentale è necessario essenziale
D'altra parte abbiamo un altro principio altrettanto essenziale che viene prima dei diritti dello Stato degli interessi dello Stato
Il diritto dei cittadini
Alla propria esistenza a un certo tipo di stiliste Enza ai diritti civili ai diritti delle persone ai diritti delle minoranze li chiamano i diritti innati
Ebbene ci sono questo c'è questo conflitto
Da una parte il diritto all'autodeterminazione
Che trova necessariamente per ragioni culturale storica e comunico sbocco possibile
Il diritto a costituirsi in Stato e quindi
Con tutto quello che costituisce comporta lo Stato lei alle armate gli eserciti la propria moneta eccetera eccetera tutte cose
Assolutamente fuori dalla storia in Europa di un mondo che invece deve unirsi deve unificare deve mettere insieme le risorse
E d'altra parte appunto i diritti innati diritti civili diritti la persona
Ebbene dicevo manca
L'altra l'altra gamba la gamba fondamentale che può
Conciliare questi due momenti che non sono convergenti come vediamo che producono e questi scontri che producono morte guerra l'altra gamba
Poteva essere rappresentata
Dall'Europa dall'Unione Europea
Che oggi invece purtroppo non è un polo di attrazione
Non è un polo di attrazione non è una risposta politica non rappresenta una risposta politica un esempio di risposta politica a questa contraddizione fra il diritto di voto premiazione diritti delle minoranze
La necessità quindi come sbocco obbligato a costituirsi Stato manca la grande famiglia europea
Che riesca
Contestualmente a garantire da una parte il diritto dei popoli il diritto all'autodeterminazione dei popoli dal partito di diritti delle persone i diritti delle minoranze soprattutto poi in situazioni come quella della Bosnia Erzegovina nella quale il diritto all'autodeterminazione posi scontra con il diritto di diverse e mia di diverse
Diverse popolazioni sia una situazione
Che non può trovare come qualcuno vorrebbe uno sbocco in termini di separazioni fra comunità perché le comunità confluiscono una sull'altra
Di per sé è una comunità intera etnica in qualche modo traslazionale se vogliamo utilizzare questa questa parola e manca un riferimento politico riferimento culturale un riferimento giuridico un riferimento statuale per dare
Un copertura uno sbocco a questa a questa situazione
E qui io credo che nel momento in cui si discute
Di sanzioni nel momento in cui si discute di intervento a Sarajevo sarebbe molto più utile per tutti noi per la nostra classe politica innanzitutto discutere di democrazia di Unione europea
Di possibilità di dare uno sbocco politico nuovo alla democrazia
In una situazione nella quale non è possibile più concepire alla dunque sia in termini nazionali ma necessariamente in termini transnazionale e su questo terreno purtroppo die l'assoluta carenza politica
Mancano idee le poche idee che ci sono state sono state frustrate ricordiamo l'esperienza del dell'unione europea della del derby di Altiero Spinelli le speranze dei federalismi frustrati oggi del fallimento di Maastricht
Fallimento che certo nasce da spinte Pisa la isolazioniste spinte nazionaliste altri interessi di questo genere e come nasce anche da una base oggettiva reale
E nel momento in cui si da più potere
Alla commissione al Consiglio europeo alla comunità europea si trasferiscono altre competenze
Ebbene la domanda che sorge può questa comunità
Con questo suo deficit di democrazia
Gestire queste nuove e competenze in modo spesso distorcente per tutti certo può anche essere un alibi ma in Danimarca credo che il passaggio a quell'un per cento due per cento che è stato decisivo
Per il no a Maastricht si sia basato però su questa concezione
Ebbene abbiamo svuotato i parlamenti nazionali giustamente
Ma per dare il potere a chi per dare il potere a una nuova Democrazia no per dare potere a Bruxelles e senza nessun controllo con un Parlamento europeo che non conta niente nulla a un nuovo potere che è sostanzialmente un potere Inter stato statuale
Quindi abbiamo svuotato i parlamenti nazionali ma non per trasferire all'altra istanza democratica questo tipo di potere e come queste sono i problemi a partire dei quali lo sbocco della Jugoslavia dell'ex l'unico slide è difficile come difficile lo sbocco di altre situazioni che conosciamo il resto dell'Europa e credo che questo dovrebbe essere il tema di discussione
In questo dibattito ma in generale nella politica italiana proprio alla CRI alla luce della crisi
Della politica dei partiti non soltanto in Italia in Europa crisi che nasce proprio dalla carenza di ideali della carenza di nuovi valori che Dio
Risposte soddisfacenti ai nuovi problemi che oggi con cui oggi dobbiamo confrontarci grazie
Secondo il vostro parere
Politici di professione cioè la Sesta Flotta americana dovesse intervenire per del mare
Il problema sarebbe migliore o peggiore e questo il mio il mio interrogativo finita la guerra rimane non rimane cioè
è una cosa chiedo che deve fare o che non deve fare è una cosa che risolverà il il problema anche dopo lo risolverà solo in parte questo è un grande punto interrogativo a nessuno non piacciono le flotte le cannoniere intimidatorie
Che si approssimano
Nazioni minori incartati infatti nazioni minori di quelle rappresentate da una grandiosa flotta come la Sesta Flotta americana ma ma
Qual è il problema detto gruppo di potere serbo
è stato finora aiutato in tutti i modi
Dai nonni interventi dalle non prese di posizione dai brillantissimi dell'Occidente
Quando croati e sloveni dichiarano la propria volontà di indipendenza di sovranità e nessuno li riconosceva
Era come dire ai serbi attaccate fate pure là ci laviamo le mani
Nessuna voce forte si è alzata per dire ai serbi attenzione basta non fate delle cose oggi la situazione è diventata purulenta e diventata grave
E siccome finora ci sono state soltanto chiacchiere da parte dell'Occidente e non un gesto diretto ai serbi per dire basta a questo punto la Sesta flotta oltre che
Farà rispettare l'embargo e quindi le sanzioni potrebbe avere non un valore militare ma ho un valore di monito simbolico a questo espansionismo
Servo che finora hanno e andato come nel burro senza trovare mai dalla parte occidentale un monito un no un invito a cessare l'aggressione
Era il ventisette giugno mille novecentonovantadue con questa sintesi di un dibattito sulla crisi nell'ex-Jugoslavia
Tra Enzo Bettiza ed ex deputato radicale Roberto Cicciomessere
Termina qui l'odierno programma realizzato con documenti d'archivio
E questa volta vent'per protagonista principale
Lo scrittore attuale editorialista della Stampa indicato come uno dei possibili
Nome terra la presidenza della RAI