"Lilliput sfida i giganti: etica e concorrenza in Europa" - Incontro del ciclo "Compagnia delle Opere. La prima questione morale è l'educazione" organizzato nell'ambito del Meeting per l'amicizia fra i popoli "Tutta la vita chiede l'eternità" del 2001 (presso il Palacongressi - Sala 1, 19 - 25 agosto 2001)

E delle persone
Ma siamo in un mondo
Appunto globalizzato globalizzato vuol dire dove una merce prodotta in un paese viene venduto in un altro Paese una persona che nasce in un Paese con lavorare in un altro Paese ne abbiamo parlato in questo meeting ripeto costruttivamente non polemicamente non contro qualcuno ma in positivo parlando del terzo mondo
Ma non se ne è parlato finora in questo meeting e neanche in tutto il periodo G otto in un altro senso
Nel senso della di quel mondo allargato
Ma più vicino a noi che è la comunità europea questo desiderio di ricostruire
Qualcosa che è nella nostra tradizione a nostra memoria un'unità politica ed economica di paesi affini
Per tradizione per storia per cultura è una forma di globalizzazione diversa
In questa tentativo che arriverà ad essere percepito da tutti
L'anno prossimo quando avremo una moneta diversa da quella che siamo stati abituati ad usare da bambini una questione fondamentale è proprio il fatto che ci sia la possibilità che chiunque ha qualcosa di buono vero giusto da offrire
Dal punto di vista economico dal punto di vista del lavoro possa farlo
Senza che i potentati economici
Gli impediscono di far questo
Capiamo che ho visto da questo punto di vista il un tema economico il tema della concorrenza non è un tema lontano dà vita quotidiana un tema che c'entra con il tema del meeting al tema che c'entra con la verità la giustizia
La libertà la felicità
Perché si presume che se esistono rigo policies Romano può Alice un potente determina tutto è più difficile che pensi al bene comune di ciascuno d'altra parte abbiamo anche detto in questi giorni ce l'hanno detto anche i missionari del terzo mondo non è semplicemente la concorrenza di mezzi di merci di lavoro senza limiti che può portare da solo il bene
Il commissario per la concorrenza
Commissario
Mario Monti
Che alla mia destra è proprio preposto all'interno della Comunità europea di a questo importante tema che visto sotto quest'ottica generale è un tema che riguarda la nostra libertà la nostra verità la nostra possibilità di vivere meglio di poter perseguire un ideale anche un ideale in cui si afferma di vivere Dip perseguiti e di condividere un destino di felicità giustizia
Allora il primo interlocutore in questo tema questo tema che ci farà vedere la globalizzazione in un modo diverso appunto Luís
Mario Monti già rettore della Bocconi noto a tutti lo vediamo spesso sui giornali che proprio interviene su questi temi l'abbiamo tra di noi che ringraziamo la sua presenza la sua amicizia
Secondo interlocutore a caratteristiche molto simili non Mario Monti perché anche l'Unire rettore della Bocconi
Lui è stato deputato europeo come Mario Monti è economista insigne
Carlo Secchi è l'attuale rettore della Bocconi e ed è il secondo interlocutore rettore della più prestigiosa università italiana è una delle più prestigiose del mondo livello economico ci accompagnerà anche Lou in questa ricerca della verità su questo tema
Ringraziamo anche la sua presenza
Pensavamo di svolgere l'incontro in questo modo con due domande
Che porrò io e l'ultima domanda che l'ultimo gruppetto di domande che sarà posto da persone dalla pubblico la prima questione mi sembra fondamentale e capire cosa vuol dire io accennato brevemente il tema ma noi vorremmo capire cosa significa
Etica e concorrenza perché la comunità europea ha pensato addirittura un po'a un a un
Commissario che apre sia preposto a questo in che senso la concorrenza
E il non monopolio sia qualcosa che serve il bene di tutti
Vorremmo sui sapere da chi è preposto istituzionalmente a queste da uno studioso che ce lo può descrivere anche parlando di un sistema economico e sempre un sistema legato alle persone la parola quindi o Mario Monti
Grazie mi fa veramente piacere essere qui con voi particolarmente per le caratteristiche del meeting che il professor Vittadini appena messo in luce e sono poi felice di poter dialogare in vostra presenza su questi temi con l'amico e collega Carlo se
Che cosa vuol dire politica della concorrenza cosa c'entra l'Europa con questo perché la concorrenza tocca la vita quotidiana di tutti noi cittadini e consumatori
Ma restiamo in Italia e andiamo indietro di qualche anno
Fino a non troppi anni fa c'erano ancora ostacoli se il consumatore italiano voleva comprare beni o servizi provenienti da altri Paesi
è intervenuta la comunità europea che poi si è chiamato Unione Europea creando il mercato unico e
Questo è stato possibile per il consumatore italiano come per i consumatori degli altri paesi importare liberamente da anziani
Ma ancora fino a pochissimi anni fa
Il cittadino italiano era costretto essenzialmente se aveva dei risparmi
A tenerli in Italia ad avvalersi in gran parte di banche italiane a finanziare il tesoro dello Stato con botto e CCT
è intervenuto il mercato unico il Trattato di Maastricht il cittadino italiano ha potuto collocare i suoi risparmi
A suo piacimento dove le condizioni di maggiore stabilità monetaria di maggiore prospettiva di reddito lo consigliava
Per quanto riguarda i trasporti aerei eravamo sostanzialmente in condizioni di monopolio fino a qualche anno fa così per quanto riguarda i telefoni per quanto riguarda l'energia elettrica
A spallate successive la costruzione nata a Roma col trattato di Roma del mille novecentocinquantasette cioè l'Europa ha portato maggiori spazi di mercato
Ha spostato attività che prima venivano o gestite direttamente dai pubblici poteri ho gestite in condizioni di monopolio
Le ha spostate nell'ambito del mercato
Ma si può dire che la costruzione europea abbia dal punto di vista economico il solo scopo di dare più spazio al mercato e di far tacere i poteri pubblici certamente no
La costruzione europea ama caratteristica di creare più spazio per il mercato ma al tempo stesso come vuole una buone e rigorosa e disciplinata concezione liberale
Anche dato molto ruolo ai pubblici potere non certo commessi era soliti fare in Italia nei decenni passati interferendo nel fissare prezzi politici nel disturbare il gioco del mercato
Ma De nel disciplinare il gioco del mercato stabilendo alcune regole fondamentali
Di politica della concorrenza introdotte devo dire con grande lungimiranza già nel Trattato di Roma del mille novecentocinquantasette pensate che allora mentre gli Stati Uniti avevano dalla fine del diciannovesimo secolo una politica cosiddetta antitrust nessun Paese europeo salvo in parte la Germania l'aveva e la comunità europea se ne subito dotata al momento della sua nascite in Italia ci sarebbero voluti trenta tre anni
Perché solo nel mille novecentonovanta sotto l'impulso della costruzione europea anche in Italia è nata una legge antitrust del resto molto simile agli articoli sulla concorrenza del trattato di Roma
Che cosa fa un'autorità antitrust che sia quella americana che sia quella comunitaria a Brussel che sia sullo spazio più limitato nazionale un'autorità come l'Autorità garante della concorrenza e del mercato a Roma
Sta attenta ai comportamenti dell'impresa ma nel caso dell'Antitrust europeo anche dei governi perché perché le impresa che trovano vitalità e spazio nel mercato possono anche facilmente con Louder mettersi d'accordo tra loro per penalizzare il consumatore facendo accordi di cartello per stabilire prezzi più alti di quelli che sarebbero stabilite dal libero mercato
Interviene l'Autorità antitrust scopre questi cartelli da delle multe anche molto salate vieta questi comportamenti
Così come dieta e reprime gli abusi di posizione dominante
Così come deve autorizzare o non autorizzare fusioni tra impresa e come se ne vedono molte in questi anni in questi mesi anche in Italia
Ma dicevo anche nei confronti degli Stati la politica della concorrenza da Brussel interviene perché nel Trattato di Roma devo dire molto intelligentemente sia detto benissimo integrare ne in mercati allora erano sei oggi sono quindici mercati nazionali benissimo imporre che le in prese giochino il gioco della concorrenza disciplinata
Ma che cosa succede se gli stati danno sussidi aiuti alle imprese e distorcono così il gioco del mercato occorrono delle regole superiori
Che sono nel trattato che sono nelle norme europee che sono fatte rispettare dalla Commissione europea
Per cui un certo stato non può dare a suo piacimento dei sussidi alle proprie in prese all'anno della concorrenza e della posizione delle altre impresa
Presidente Vittadini ha citato la globalizzazione accanto all'Europa io mi fermo qui in questo mio primo intervento ma voglio dire che nel microcosmo europeo macro rispetto a un singolo Paese micro rispetto al Globo
Noi vediamo quello che l'esperimento più avanzato oggi di globalizzazione come vorremmo la globalizzazione come la vorrei io come la vorremmo in tanti
La vorremmo come globalizzazione dei mercati e dell'impresa e come caduta dei confini e delle barriere
Ma la vorremmo al tempo stesso come resa totale dei pubblici poteri e della democrazia rispetto al potere o al pre potere dell'impresa e del business no
Vogliamo una globalizzazione che sia ammicca del business e delle attività economiche ma che in alcuni punti cruciali lasci l'ultima parola a pubblici poteri democraticamente eletti
Ma siccome cadono le barriere tra i mercati l'attività dell'impresa è sempre più integrata occorre che questi pubblici poteri non esercitino la loro disciplina sui mercati
Individualmente in mercati che ormai non sono più nazionali ecco perché dico che la costruzione europea e l'esperimento oggi più avanzato di globalizzazione dei mercati ma anche di globalizzazione
Del dell'esercizio dei pubblici poteri sui mercati
In materia antitrust esiste a Brussel un potere sovranazionale per quanto riguarda i quindici Stati d'Europa quindi l'Europa in definitiva ha dato impulso alla libera integrazione tra i mercati ma anche provveduto a un potere pubblico che disciplini quest'tutto il travaglio che dà luogo a momenti anche tragici nei dibattiti odierni sulla globalizzazione io credo dovrebbe essere visto come avente la finalità al di là dell'Europa ma prendendo anche spunto il modello dall'Europa
Di accompagnare alla integrazione tra i mercati la capacità per i pubblici poteri
Di mettersi insieme e di esercitare quelle funzioni pubbliche essenziali questo però significa una certa rinuncia alle sovranità nazionali che non hanno molto più senso in mercati e i sistemi integrati
La forza di avere questa rinuncia i governi europei l'hanno avuta
Magari non in misura totalmente sufficiente ma l'hanno avuta già dagli anni cinquanta credo che si tratti di perfezionare l'integrazione in Europa ma anche di fare qualcosa di simile sia pure non così intenso al di là dell'euro
Parola questore sette
Sì grazie anch'io naturalmente sono molto lieto di essere qui grato per le indetto avuto a parlare di un tema così complessa e affascinante ma che va alle radici di molte questioni che oggi stanno ancora noi sul sito hanno facciamo così emozione preoccupazioni e comunque un grandissimo interessa Uto l'occasione per rivedere molti amici in quarta seppur rapida verifica per cui aumento ancora la mia gratitudine
E vorrei cercare di di svolgere il tema assegnato eccetera Vittadini prendendo proprio spunto dalle ultime battute del professor Monti che poi toccando alcune altre spero cioè unione europea verso lo so globalizzazione c'è questo processo che fossi che l'economia mondiale sia sempre più un sistema integrato dal punto di vista dalla produzione ma anche da un punto di vista dei consumatori delle loro possibilità di scelta dei loro gusti del modo in cui manifesta hanno le loro preferenze
La globalizzazione riguarda non solo le grandi imprese ma riguarda ciascuno di noi nel momento in cui decide di compiere le proprie vacanze in un posto diverso da Rimini
Decide determinati acquisti decide come impiegare il proprio tempo e le risorse che ha a disposizione
Affinché ciò possa funzionare nell'interesse dell'economia mondiale e di tutti i partecipanti
Non c'è dubbio che sono necessarie regole opportune adeguate molto difficile da mettere a fuoco perché siamo di fronte a un fenomeno da contorni molto diverse rispetto a quelle cui eravamo abituati pensando alle grandi tematiche del libero scambio dell'integrazione dei mercati e così via
Come regolamentare commercio attraverso internet pavese
è chiaro che non abbiamo dei precedenti storici cui rifarsi
E dobbiamo mettere molta molta buona volontà nel cercare di capire in primo luogo la natura del problema dei nuovi problemi nel cercare di mettere a fuoco come studiosi il ventaglio delle possibili soluzioni
Nel suggerire quindi più possibilità la parte politica che investita diciotto ai cittadini a il diritto e dovere ultimo devi prendere determinate decisioni
Allora di fronte a questo compito così complesso dove tutte le persone di buona volontà devono seriamente impegnarsi più che diciamo così norma ottica quasi ne ho voluto pista ricerca rifiutare invece il fenomeno come a suo tempo si rifiutavano le macchine i primi risultati della rivoluzione industriale
Il ruolo dell'Europa è un ruolo fondamentale perché l'Europa da un lato il laboratorio più avanzato di che cosa voglia dire vivere la ricerca di soluzioni a problemi comuni in un'ottica sovranazionale e non solo nazionale e questo l'ha detto molto bene proprio sormontate
Molti Paesi che cercano di conciliare una attenzione ai propri problemi in chiave regionale
Ma anche la necessità di aprirsi al mercato mondiale
Guardano all'Europa come a una sorta di di laboratorio naturalmente nel bene e nel male per evitare gli errori che abbiamo commesso e per trarre profitto da alcune idee intelligente che che abbiamo prodotto
Un laboratorio e anche il un prototipo
Di come potrebbe essere organizzata l'economia mondiale di studiosi hanno molto dibattuto su una falsa contrapposizione tra globalizzazione regionalismo
Ciò è l'organizzazione su base regionali più stati come l'Unione europea il Mercosur altre Lanzafame e così via rispetto a una globalizzazione senza questo tipo di organizzazione di secondo livello e credo che oggi tutti siano d'accordo nel ritenere che un'organizzazione di tipo regionale aperta come quella dell'Unione dell'Unione Europea
Sia fondamentale per consentire all'economia mondiale suoi centocinquanta Paesi che attivamente dei partecipano di poter coesistere senza l'Anarchia che deriverebbe dalla mancanza di questa sorta di di livello intermedio rappresentato punto dei gruppi regionale
Ma fatta questa diciamo divagazione attorno alla domanda posta dà vita di cercando di dare una risposta ovviamente da un punto di vista più da studioso che da persona impegnata nelle istituzione e ad altissimo livello come il caso del Professor Morte
Noi abbiamo sosteniamo la tesi che l'economia di mercato sia il moderno migliore da perseguire e abbiamo avuto la conferma anche dalla storia delle vicende dell'impero sovietico e dai fatti
Diciamo dalla situazione per gli ultimi che hanno cercato di mantenere approcci di tipo dirigistico di quale sia la netta superiorità di un sistema basato sulla libertà d'impresa
Sulla libertà di scelta del consumatore sulla libertà di commercio
E questo sistema però che quello che Secondo
Diciamo i virgolette sa che le teste è che noi studiamo che cerchiamo di trasmettere nostro studente è il sistema che può portare all'uso migliore possibile delle risorse
A condizione naturalmente che possa funzionare rispettando quelle libertà
E non invece mortificando le a causa di degenerazione in forme di collusione di monopolio di funzionamento molto distorto dei mercati e infatti il Trattato di Maastricht è una tappa evolutiva dell'unione europea di grandissima importanza parte dalla codifica delle quattro libertà fondamentale
Che sono quelle che caratterizzano per le persone e le merci servizi capitali un mercato ben funzionante senza sopraffazione
L'alternativa
Sul piano del rapporti tra Stati e sul piano dei rapporti internazionali è quella del protezionismo
Cioè ogni volta che noi parliamo di libertà economica estesa a livello internazionale e quindi anche della globalizzazione non dobbiamo mai dimenticare qual è l'alternativa per capire bene il concerto l'alternativa è il protezionismo e l'altro archivia e ciò che un'economia come quelle italiane la società italiana hanno vissuto durante il ventennio fascista
E ciò che è successo quel Paese che si sono chiuse per motivi di carattere politico o di altro genere hanno portato alla miseria e la disperazione i propri cittadini nelle proprie popolazioni
Credo che nessuno voglia percorrere una strada di questo tema
Men che meno confondiamo la globalizzazione ai suoi potenziali positivi affetti con talune taluni aspetti negativi del problema che sono dovuti a residui di protezionismo che tuttora caratterizzano uno spazio invece caratterizzato per altri versi da libertà come quello europeo
Tutto questo bisticcio di parole per dire che non abbiamo urla avendo fiducia nella globalizzazione
Le nostre colpe nostre scheletri nell'armadio ad ad esempio attraverso il perdurare degli effetti negativi della politica agricola europea proprio su quei Paesi in via di sviluppo che invece vorremmo aiutare
Allora qui il ragionamento dovrebbe essere articolato approfondito
E apportare diciamo così a un movimento una pressione sui governi sulla restituzione
Europee perché finalmente si compia un deciso passo avanti in aggiunta in progress sin qui registrate in in questa terra ma tutto ciò evidentemente bisogno di regole appropriate Norberto lo continua a ripetere ed è il problema di fondo
Le regole sono necessarie altrimenti la concorrenza non ha più quella valenza etica che il titolo di questo incontro bocca ma diventa così una sorta vede prese in genere non esiste
Se non sembra di esistere ma non produce gli effetti positivi che ci si aspetta e quindi il mercato non funziona bene ma degenera come si è detto prego
Però le regole sono difficili da mettere a fuoco e non solo ma l'ho detto poc'anzi soprattutto di fronte a fenomeni nuove che devono essere prima ben capiti e che per noi rappresentano così una sorta di di nuova frontiera di cosa per cui non abbiamo precedente lì c'è un grosso lavoro da fare
Da parte dell'università ma da parte di tutti coloro che vogliono concorrere
Alla messo a fuoco da le decisioni più opportune da prendere nell'interesse nostro ma anche nell'interesse
Per esempio evocava prima Vittadini dei paesi in via di sviluppo o comunque di tutte quelle categorie quei celtiche rischiano direi subire effetti negativi se non siamo in grado dei rimuovendo in tempo e illustrarci mettere a fuoco queste regole richiede un grande lavoro di analisi e di messa a fuoco di discernimento e richiede poi ovviamente una classe politica in grado di avere il coraggio di darsi in queste aree
Professor montepremi evocava il Trattato di Roma che è del cinquantasette le norme contenuta nel trattato in materia di concorrenza che assegnano cioè pensate all'Italia che allora avevo un'idea dalla concorrenza estremamente vaghe approssimativa anzi
Era reduce da una stagione di monopolio
Guardava con grande favore agli aiuti pubblici alla alla presenza pervasiva dello stato quando poteva far comodo in tutti i settori dell'economia ma nonostante tutto ciò un gesto di coraggio dal di coloro che avevano contribuito alla messa a fuoco alla definizione che poi la porta delle cammino che ha portato poi al trattato di Roma penso alla ministro Martino che l'ha firmato ma penso alla governo di De Gasperi che è stato responsabile della fase di avvio di tutto il processo
Dalla dichiarazione Schuman del mille novecentocinquanta impone hanno avuto il coraggio di assegnare ad un'autorità sovranazionale la gestione di un problema Complesso rischiosissimo dal loro punto di vista ma in assenza della quale decisione capivano e per questo noi li chiamiamo padri fondatori diamo loro
L'etichetta di lungimiranti capivano che in assenza di una soluzione di questo tipo non avrebbero percorso moltissima strada quindi il problema di fondo delle regole rispetto alle quali anche le istituzioni universitarie
Devono dare il loro contributo lo devono dare ponendo disposizione della futura classe dirigente cioè del nostro studente
La possibilità di dotarsi dei delle conoscenze e degli strumenti sarà opportuni per riuscire ad afferrare il nocciolo della questione e non cadere invece certe trappole su cui magari poi tornerò nell'intervento successivo
E naturalmente una universo istanza degna di questo nome deve porsi anche al problema del valore senza imporre alcunché ai propri studenti ma dando loro la possibilità dei attingere al patrimonio di valori che nelle precedenti generazioni ci hanno tramandato di risalire alle radici di tutto ciò perché l'Europa nonostante tutto
Riesce a progredire a volte più velocemente a volte meno velocemente nella strada nella direzione dell'unità perché tutto sommato c'è una base di valori comune che deriva da radici comuni che sono facilmente identificabili ma che nel nostro lavoro educatori questo ciclo si chiama la prima questione morale educazione non deve essere mai dimenticato ormai messo da parte dicevo prima guai corre il rischio di produrre il nuovo una dimensione che sa fare tutto sul piano tecnico
E delle ultime novità in materia di finanza o di quant'altro e poi dimentica diciamo questo continuo richiamo alla preoccupazione della valenza chiamiamola pure etica di quello che fa
Oggi si usa molto anche al termine sociali era sposo il volto noi dobbiamo cercare di far sì che la alla nostri studenti la futura classe dirigente da un lato contribuisca a definire le regole opportune affinché alla convivenza tra popoli e tra categorie sia più soddisfacente di quanto non lo è oggi meno caratterizzata da squilibri
Ma che in aggiunta contribuire alla definizione di regole più o meno pacifico per tutti abbia anche questa
Continua preoccupazione
Della propria responsabilità sociale concludeva evocazione del Governo i comportamenti non possono devono essere conforme ad una visione di questo tipo del proprio ruolo nella società
Questo primo giro di interventi sembra abbiamo imparato due cose importantissime per quello che abbiamo sentito questo periodo
Padre Bertoni che un missionario in Sierra leone ci diceva ne voglia la globalizzazione ma lo vogliamo della fidanzata vogliamo della politica che vogliamo che un'autorità come diceva il professor Monti
Che nasce dalla democrazia della responsabilità dei popoli e governi qualcosa che inevitabilmente accade che se la governa tende a finalizzare l'ardente non è facile
Ma è un processo che deve avvenire che deve esser fatto
Espressione di quella responsabilità e questa mora l'uomo che
Tipica di una e speri e insacca come la nostra esperienze analoghe di civiltà di sviluppo di cristianesimo di umanità
Quindi La sette o che si è data l'Oropa da questo punto di vista nasce proprio da una concezione dell'uomo responsabile che ci sia una globalizzazione governata
La seconda suggestione che mi sembra nasca da questo da questo primo giro di interventi è il fatto che
Questo non è facile non è semplice non è immediato non è frutto semplicemente di un'intenzione è qualcosa che nasce pian piano come progressiva capacità di studio di affronto della realtà
Allora si capisce perché si devono incontrare di grandi perché ci debbano essere dei commissari che quindi cercano di prendere
Utilizzabili migliorabile per uomo questa un movimento di mezzi e di persone l'alternativa veniva detto è un protezionismo un egoismo in cui ci si contrappone che prima o poi inevitabilmente arriva la violenza
TG abbiamo avuto cinquant'anni senza guerre in Europa quasi record di del Periodo è molto frutto anche di questo tipo di tentativo di superamento dello Stato nazionale
Quindi con questa prima domanda sembra possiamo anche ripensare a quello che è stato detto nei mesi scorsi ma questa prima domanda ci apre la seconda più penserai ultimo visto l'ora
Che è ma sull'idea di cosa cos'è la situazione c'è questa la definizione e l'intenzione qual è la situazione reale come voi leggete ciò che da data l'intenzione positiva di una
Governo dell'economia a fin di bene superamento superando la nazionalismo l'egoismo nazionale
In questo senso tre suggestioni potevano aiutare almeno mi perché mi sembrano importanti almeno io vedo percepite come cruciale in questo momento il primo quella affermazione dell'ex premier Amato ripresa da altri economisti altri nuovi manager come Bernabè che diceva in Italia c'è un capitalismo nano ce le imprese sono troppo piccole devono diventare più grande ma come è possibile dire che le imprese di devono diventare più grande se poi ci direbbero grandi grandi poi c'è un antitrust che dice sono troppo grandi
Com'è che progresso secondo questa affermazione non so c'è la condividete
Va verso la direzione che poi bisogna fermare per evitare che venga meno la concorrenza questo sul piano italiano secondo sul piano della situazione dell'Europa ma l'Europa è veramente una concezione per cui gli gli Stati stanno cercando di rinunciare alla loro sovranità per un bene più grande per una per un monumento Piero europeo ma per una nazionalità europea che permette un benessere più diffuso o lo statalismo
E leggo inno nazionale corporativo sta
Ancora ostacolando in questo senso
Non è che magari qualcuno dice comunque io rimango un po'corporativo perché così proteggo dei dei pezzi di di della mia nazione che che se no sarebbero distrutti quindi il comportamento degli Stati
Terza domanda visto che l'avete accennato il ritorno del cruciale l'Europa è nata anche come apertura verso gli altri popoli momenti del G otto non l'abbiamo detto dette da turni dirlo l'Europa dice Ovadia denaro guerra
Nasce come di De Gasperi nasce anche come ponte verso il Terzo Mondo nasce cristiana
E nasce liberale come anche pensiero di non chiusura ma di apertura
Questa pensiero dell'Europa comune di questo concorrenza interna è anche una concorrenza verso l'esterno e anche un superamento del protezionismo europeo
Popolari questi tre suggerimenti non sono esaustivi ci permettono di rispondere a questa domanda come la situazione oggi
Sì
Primo punto Giuliano Amato capitalismo nato bene le imprese crescono e poi l'Antitrust le ferma
Punto suggestivo due considerazioni primo l'antitrust non deve temere il grande l'Antitrust teme frena e reprime
Ho l'abuso della posizione dominante o nel caso di concentrazioni tra impresa e non la dimensione di perse
Ma il fatto che per certe parti del di certi mercati si crei una posizione dominante che mette in difficoltà gli acquirenti e i consumatori
Io vedo nell'esercizio quotidiano dalla nostra funzione Antitrust nel controllo delle concentrazioni ci sono stati in moltissimi casi in cui abbiamo approvato concentrazioni tra imprese europee tra imprese europee americane tra imprese extra europee che dobbiamo tuttavia valutare noi per gli effetti che hanno sul mercato europeo anche se diventavano grandissime
Purché fossero disposte per esempio a cedere a terzi parti delle loro attività in cui avrebbero raggiunto quasi una situazione di monopolio quindi l'Antitrust
Si rende conto dell'esigenza del grande data la competizione su scala mondiale ma cerca di evitare i pericoli alla concorrenza che possono derivare
Seconda o naturalmente più in mercati si integrano più per esempio
Davvero si può parlare di un mercato rilevante europeo per certi prodotti e non più di mercati nazionali più evidentemente ampliandosi il campo di gioco
Il grande tende a non essere dominante per una data dimensione di fatturato è più facile essere dominante se mercato è effettivamente un mercato nazionale che se il mercato rilevante è un mercato europeo
Seconda considerazione distanti che rinunciano nominalmente alla loro sovranità non è che poi forse mantengono un senso dell'interesse nazionale
Mi sono interrogato tante volte su questo io lavoro per l'Europa nella Commissione europea non credo che sia improprio che gli stati mantengano il senso dell'interesse nazionale
è però delicatissimo vedere e questo compete agli Stati e non alla Commissione europea
Che cosa sia veramente interesse nazionale a noi compete di vedere che l'affermazione dell'interesse nazionale da parte dei singoli Stati
Non venga alle vere le norme comunitarie
I singoli stati valuteranno loro che cosa interesse nazionale per esempio non è affatto detto che l'interesse delle imprese nazionali o dei proprietari delle imprese nazionali collimi sempre con l'interesse dei consumatori nazionale
O dei risparmiatori nazionale terza terzo spunto deflusso Vittadini
Questa Europa che tende a favorire l'apertura e la concorrenza al suo interno
Riesce a trasfondere questi cromosomi anche in un contributo all'apertura e a una caduta del protezionismo verso l'estero
Questo è un tema su cui non c'è secondo me è una risposta definitiva dal punto di vista storico
Però credo che si possa dire che da molto tempo l'Europa lavora per una maggiore apertura non per una maggiore chiusura
A livello globale l'Europa è stata in molti casi nel Gatta l'organizzazione del commercio e poi nel da Buttiglione l'organizzazione mondiale del commercio all'avanguardia nei tentativi di maggiore apertura e liberalizzazione
Rimangono alcuni punti in cui l'Europa è oggettivamente piuttosto chiusa credo che dobbiamo realisticamente annoverare tra questi quello della politica agricola comune
Che è d'altra parte in corso di riforma verso forme più di mercato che sarebbero compatibili con una maggiore apertura però parlando all'ingrosso credo di poter dire che l'Europa oggi è schierata a favore di coloro che sul piano globale si battono per minore protezionismo e maggiore apertura
Riprendo anch'io perché le provocazioni e le tre domande poste
Dà vita teme
Cercando ovviamente di non ripetere quanto avete appena ascoltato pur essendo molto d'accordo su quanto ha detto il professor Monti
Capitalismo italiano un capitalismo ma
C'è una profonda contraddizione tra l'elevatissimo numero di impresa
Che caratterizza la nostra il sistema Italia nostro paese
Vi imprenditoriale il cammino delle nostre risorse più importanti
E il fatto che si
Un male potenzia dei risparmi e quindi di mezzi finanziari potrebbero fruire del a questa impresa rendendo un po'meno unanime ma che invece prendono altre direzioni
Fenomeno che in parte riguardante l'Europa l'Europa più grande serbatoio del risparmio al mondo se ricordo bene e se l'euro è stato così debole negli ultimi tempi e solo adesso si sta un po'riprendendo il perché europea preferiscono canalizzare il loro risparmio verso il campione verso allora c'è qualcosa che non funziona certamente non funziona nelle nostre scelte ma anche in un sistema tornando alle imprese nane italiane capitalismo nano che non favorisce la crescita delle imprese
C'è se crescono troppo succede quanto ha chiarito professor mo'ma molte di queste non crescono comunque non sanno neanche cosa sia l'Antitrust non riescono perché è un sistema che in qualche modo penalizzata superare certe soldi penalizza il cercare
Andare oltre certi limiti penalizza l'introduzione di strumenti più favorevole allora creare un contesto in favore al sviluppo delle imprese uno dei molti fondamentale e se la constatazione che il nostro capitalismo ancora nano viene da un ex presidente del Consiglio vuol dire che questo vuoto mondo affatto su o non è riuscito a darli molto attuazione
Sul tema della sovranità
Tra l'altro siamo alla vigilia diciamo per la sanzione con il passaggio all'euro dalla sanzione anche formale tangibile tra bande di tutte dell'aver rinunciato tre anni fa la sovranità monetaria all'inizio novantanove in molti casi vale il ragionamento fatto prima con riferimento ai primi anni Cinquanta
Da farsi il
Da parte dei governi dei vari Stati membri dall'Unione Europea
Quindi vale quella constatazione la lungimiranza dalla classe politica vale anche a volte la constatazione che
Dalle urne sovranità su solo presunta
E quindi tanto vale prenderne atto
Sovranità in materia finanziaria non esiste nel momento in cui i mercati finanziari sono globalizzato
Tanto vale prenderne atto e compiere delle scelte che consentano detta conseguire dei vantaggi
Per i propri cittadini per i propri elettori
Se torniamo un momento inoltre ma che ha caratterizzato per gli interventi di prima cioè i vantaggi derivanti dall'apertura agli scambi e dalla coraggio di imboccare una strada totalmente diversa da quella seguita dalle proprie prese nell'anteguerra che magari pensavano di continuare a seguire dopoguerra quindi la scelta europea fatta dall'Italia
Pensate e soprattutto i meno giovani a cos'era l'Italia allora e che cosa è oggi al tempo di progresso che è riuscito a conseguire in termini economici ma anche in termini sociali
Che non sarebbe stato neanche lontanamente
Immaginabile
Al di fuori di un contesto di integrazione europea questo volte di fronte piccoli problemi che l'Europa può o alla stupidità da parte di certi giornali di andare a cogliere in qualche progetto di direttiva la lunghezza facciamo cioè siamo portati a dimenticare gli enormi vantaggi un paese come l'Italia cioè può dire di avere conseguito in questi cinquant'anni
A me piace a volte a fare il paragone molto prossima prego tra la Polonia di oggi e l'Italia del mille novecentocinquanta cioè se voi pensate al numero di abitanti
Al venticinque per cento di forza lavoro occupata in agricoltura agli enormi problemi di aggiustamento all'orizzonte
Capite perché oggi la Polonia e ansiosa di entrare il Bloom con pesto come quando dall'Unione Europea come i più intelligenti tra gli italiani il governo del mille novecentocinquantacinque cinquantasei cinquantasei
Certamente sono d'accordo con quanto ha detto il professor Monti distaccati mantengono inevitabilmente un'attenzione creare i propri cittadini che sono quelli che leggono i governi però credo che si debba anche qui realisticamente immaginare un sistema più lieve oggi si dibatte molto seppure con alti e bassi di costituzione europea e tra gli interventi il più
C'è così condivisibili dal mio punto di vista in materia compresi quelli del nostro capo dello Stato vi è chiara quest'idea dell'Europa più il livello europeo a livello nazionale a livello regionale il livello proprio comune del proprio quartiere che è perfettamente coerente con sussidiarie che non crea particolari problemi e che deve vedere ciascuno svolge nel modo onesti sentite nel senso italiano soprattutto in senso inglese il proprio mestiere di governo con la giusta attenzione ai propri interessi ma anche la giusta apertura agli interessi
Terzo tema l'Europa nel mondo non può ripetere quanto Alberto Simon
Riprendere brevemente
L'altro titolo che oscuro e l'incontro di oggi Lilliput trasferite giganti che potrebbe essere letto moltissimi immobili
Ma se pensiamo al problema delle regole di concorrenza che possono valere per un sistema integrato a livello mondiale
Se frastornata difficilissimo data mette a fuoco una bomba o e nel contempo un qualcosa di indispensabile avere mano umana dell'economia mondiale grazie come si può si può fare molta buona volontà passo dopo passo cercare di capire qual è la via migliore per conciliare superiori interessi dall'economia globalizzata comunque delle varie aree con quelli dei loro governanti
Credo
Sia quanto abbia caratterizzato alcune delle vicende recenti che rappresentano primi passi verso definizione di un qualcosa che alla fine
Sperabilmente sarà accettato da tutti ma di e non solo il concorso per l'Europa complice l'utilizzo del precedente intervento
Quale no oratorio cui ispirarsi per andare in cerca di queste benedette bianche alla domando di vita di lingue un accenno azienda Europa risposta a mantenere un'attitudine aperta soprattutto nei confronti del suo vice
Certamente in altri incontri nel corso di questa settimana realtà approfondito le tematiche legata all'allargamento questo è già un esempio importantissimo qualcosa che è nel nostro interesse e di cui non possiamo fare a meno ma che tante verità ovviamente dei vari Paesi vengono e il grande tema del Mediterraneo
E abbastanza
Direi scandaloso constatare che il Paese che dovrebbe essere il pivot della politica mediterranea europea cioè l'Italia se ne ricordi solo di tanto in tanto insomma anziché porre la questione del Mediterraneo cento dall'appropriazione politica a livello europeo
Quindi io questo la lascio come constatazione un suggerimento perde ulteriori approfondimenti come timidissimo diciamo così pro memoria anche per il Governo iniziato a muovere i primi
Il libro che sarà presentato salvato don Giussani l'ultimo sezione dimora
Che a tema evidentemente
Mora Gesù diciamo i dice una cosa interessante che quando si affronta una persona cosa esser cristiani ma chiedono vuol dire prenderlo a pretesto per dire viva Gesù da un'altra parte come tante volte
Far mostra un ottimo guarda una persona l'argomento voi
Come gli altri e poi dopo sentì il bisogno di pregare dopo vuol dire guardarla fino in fondo essere seri pensando a Gesù mentre lo si guarda
Questo pensiero cambia il modo con cui guardi una cosa
è una contemporaneità
Dico questo mi sembra che non c'entra perché a me sembra che non sia estraneo al tema di oggi la tre come dire l'origine cristiana di chi gli ha parlato
Perché non si esprime necessariamente ricordando la fede ma si esprime con una passione all'uomo
Al singolo uomo che diventa prima di tutto un realismo
C'è un mercato che si ampi per conto suo
Anche se non si governasse anche se non ci fosse un antitrust c'è una concorrenza che non è più nazionale che tende ad estendere è come pensare di fermare gli aerei tirandosi su le frontiere arrivano lo stesso
Ma allora visto quaestor visto questa ampliamento dei mercati come si deve fare si deve innanzitutto vedere chi ha radici comuni
Chi ha un'affinità perché queste affinità diventi un fattore di utilizzo di questa concorrenza di governo di questa concorrenza allora dopo lavora la persona mora la persona si manifesta in un senso della politica cioè il muso della governante della democrazia come tentativo di rendere utile il fatto che circa non le merci circa non le persone
Un realismo che dice sta avvenendo questo io lo vedo positivo in partenza perché vuol dire che è un'invenzione fatta a Berlino può essere usata tarantina
Ma anche un realismo che vuol dire però non è detto che sia così perché una menzione buona può essere usata ma allora questa posizione cristiana è all'origine di questo Europa e anche dell'idea di un antitrust una posizione cristiana che può essere condivisa da un mondo liberale da un mondo sinceramente socialista da un mondo amante dell'uomo perché diventa il fa l'importanza della politica sulla finanza il tentativo continuo di governare fenomeni che altrimenti diventano contro l'uomo Battisti governati possono portare a un progresso
Allora in questo senso a me sembra che il dibatte di oggi sia molto stimolante perché ci permette ripeto di tornare ai di eventi che hanno sconvolto l'Italia nell'ultimo il mondo degli ultimi mesi con un'altra
Pensando che in quello che è è una globalizzazione avviene ma quello che può essere dipende da noi dipende dai grandi dipende dal fatto che ci sia consenso rispetto a questo lavoro che commissario professor Monti sta facendo in Europa in questo senso una loro posizione per ciascuno di noi lavoro che studiosi come professor Secchi fanno e proprio il frutto più maturo anche se sembra c'entrano poco
Ma invece c'entra moltissimo con gli ideali che noi perseguiamo che vogliamo che in questo meeting siano affermati e possano diventare oggetto di studio la realtà diverso grazie