"La crisi medio orientale, la politica estera italiana, Israele, i palestinesi, i comunisti, i radicali..." servizio realizzato con documentazione tratta dall'archivio di Radio Radicale

L'odierno programma realizzato con documenti d'archivio questo voto vi farà rivivere un momento di vita parlamentare dal ventisei gennaio mille novecentottantotto relativo alla politica estera perseguita dall'Italia nei confronti la sempre attuale crisi mediorientale
E a quanto ormai da tempo i radicali sostengono sul ruolo dello Stato di Israele sulla questione palestinese per scuotere che dunque quanto dissero quel giorno al Senato l'allora ministro degli Esteri Giulio Andreotti
Il senatore comunista Bufalini
L'ex parlamentare radicale
Gianfranco Spadaccia
Signor presidente onorevoli senatori
Fonte ai tragici avvenimenti di Gaza e della Cisgiordania dobbiamo constatare con amarezza ancora una volta che il ricorso ai metodi forti alla violenza rende difficile in quella tormentata regione il cammino della riconciliazione e della pace si approfondisce così il solco tra Israele e i Paesi arabi
Poi si innalzano tra la comunità palestinese quelle ebraica e ciò che è più preoccupante tra le generazioni più giovani
Gli steccati dell'incomprensione e dell'odio
Il governo italiano nel formulare il suo giudizio su questi avvenimenti deve tenere conto anzitutto degli aspetti umani che hanno turbato e turbano la coscienza della comunità internazionale
Forse con una reattività particolare proprio perché nella fattispecie la durezza della repressione viene da chi è stato il suo stesso vittima della violenza e della persecuzione
Ma al di là dei tali aspetti mi sono implicazioni politiche che meritano un'analisi obiettiva scevra cioè da passioni da emotività
E questa analisi non può non partire dalla constatazione
Che il ricorso alla forza come base risoluzione durevole qua dei problemi che stanno davanti a noi trova nei fatti un giudizio di assoluto rigetto
Che questa posizione di partenza sia quella che oggi in questo scorcio del secolo ventesimo che vorremmo maggiormente pervaso di ragionevolezza e di solidarietà occorra far prevalere risulta dalla circostanza che essa ha registrato la convergenza delle Nazioni Unite espressa nel volgere di poco più di un mese da ben tre risoluzioni del Consiglio di sicurezza ma seicentocinque del ventidue dicembre dal Seicento sette del cinque gennaio la seicentootto del quattordici gennaio per ampiezza durata e consistenza
La situazione venutasi a creare nell'attinge orda nella Striscia di Gaza rappresenta un fatto nuovo nella storia dell'occupazione israeliana di quei territori un modo inatteso e in certa misura inediti ito mi esprimere un disagio antico che ha coinvolto ormai generazioni successive di palestinesi costrette a vivere in una precarietà permanente senza prospettiva alcuna di sbocchi politici con crediti e non è un caso che le manifestazioni più gravi di questa
Potrebbe essere definita una disobbedienza collettiva abbiano avuto luogo proprio a Gaza laddove la concentrazione dei rifugiati e la densità della popolazione in un territorio privo di una struttura economica propria hanno finito per creare una situazione di gravissima tensione
Noi abbiamo seguito questi avvenimenti non in maniera distratta li abbiamo vissuti con i governi dei Paesi amici ed alleati e in particolar modo con quelli della Comunità europea con animo lacerante o contro l'occupazione crescente non siamo stati passivi come taluni degli onorevoli interroganti sembrano ritenere ed abbiamo cercato di suggerire moderazione senso di responsabilità avvolti come siamo ad indirizzare gli eventi verso l'auto in kata soluzione negoziale certo siamo lontani da questo risultato siamo lontani anche perché la comunità internazionale sembra talvolta più sensibile ai fatti che producono per così dire spinte votive che non di fronte all'esigenza che nasce da una valutazione obiettiva della situazione di cambiare radicalmente con la ricerca di una soluzione politica il corso degli avvenimenti altrimenti destinati e a ripetersi con drammatica cadenza
Noi siamo intervenuti in tutte le sedi non soltanto quelle multilaterali ma anche direttamente in occasione della visita in Israele del presidente della Repubblica per richiamare le autorità di Gerusalemme a quel senso di responsabilità che solo può creare i presupposti di una pace globale entro frontiere sicure e garantite
A me sembra importante solo toh lineare che gli avvenimenti di queste ultime settimane hanno in qualche modo modificato i termini del problema non hanno modificato non soltanto di fronte all'opinione pubblica ma anche di fronte ai governi unico palio ora non possono più considerare come ancora faceva la risoluzione due quattro due del mille novecentosessantasette il problema palestinese come mero problema di rifugiati
Ciò che questi avvenimenti hanno prepotentemente messo in luce e che la soluzione da ricercare tocca i rapporti tra due comunità il loro intendersi ed il loro convivere e si concentra in ultima analisi nell'attuazione dei principi che i dodici Paesi della Comunità europea aveva rinunciato a Venezia il tredici giugno del mille novecentottanta allorché riconobbero la necessità che il popolo palestinese fosse messo in condizioni attraverso un appropriato processo
Definito nel quadro di Regolamento globale di pace di esercitare pienamente il diritto all'autodeterminazione
Vorrei dire con fermezza e con convinzione che anche se i prossimi giorni vedranno ripristinato nei territori occupati l'ordine ebbene onorevoli senatori questo ordine non potrà beh stendere un velo di oblio sull'esistenza da venti anni di una situazione politica non risolta e che costituisce l'essenza della questione mediorientale
Alle Nazioni Unite spetta la responsabilità di trarre tempestivamente dal generale consenso manifestatosi nella comunità internazionale l'impulso a ricercare con la collaborazione di tutti a cominciare da Israele che ha un interesse primordiale il diritto di pretendere il riconoscimento a desistere entro confini garantiti e sicuri cioè via Emilio morì per avviare finalmente un processo negoziale di pace non so se nel mille novecentoquarantotto quando fu data vita allo Stato di Israele non vi fossero state in seno al mondo arabo le miopie opposizioni alla creazione dello Stato palestinese così come era simultaneamente previsto dall'ONU le cose avrebbero potuto avere un con sono ben diverso ma questa di oggi non è l'ora del rimpianto e delle occasioni perdute bensì la fase nella quale bisogna avviare un processo di sistemazione stabile e veramente garantista
E qui le voci sempre più forti e diffuse per una conferenza internazionale che prenda in carico l'aggrovigliato problema arabo israeliano e trovi finalmente una larga comprensione sappiamo che il processo di pace non sarà né breve netta Cile ma non per questo esso può essere in definitivamente rinviato nel tempo allegando pregiudiziali ostacoli e ora questa ora quella determinata scadenza interna o internazionale
Possiamo registrare in questi giorni nella sede delle Nazioni Unite una lievitazione di idee e di iniziative talune in via di intensa elaborazione di studio altre già formalizzate quali quella rei gente sovietica per responsabilizzare il Consiglio di sicurezza e in particolare i cinque membri permanenti ai fini dell'avvio del processo volto alla preparazione della conferenza di pace anche i ministri e la lega araba in una risoluzione approvata domenica scorsa a Tunisi hanno ribadito la necessità di una sollecita convocazione di questa conferenza ed hanno alta alpini ha dato mandato ad un comitato di sette membri
Di promuovere opportuni contatti con i membri permanenti del Consiglio di sicurezza con altri Stati e con le organizzazioni internazionali ma perché le iniziative che ormai non possono più attendere abbiano ragione Evo speranze di successo indispensabile che si creino le condizioni del dialogo certo la conferenza non è che un metodo e va pertanto preparata con un'analisi di fondo e non si fermi alla composizione delle delegazioni pure importante ma configuri piattaforme risolutive possibili ben bilanciate
Nato a piedi un ruolo essenziale debbono svolgere i cinque Paesi membri permanenti del Consiglio di sicurezza noi abbiamo da tempo ha sostenuto che deve ricomporsi alla normalità nelle relazioni diplomatiche tra l'Unione sovietica Israele ed insieme ad essa trovi soluzione soddisfacente l'esodo degli ebrei sovietici che lo desiderino del resto ho dovuto per l'atto finale di Helsinki naturalmente tutto ciò va visto in un collegamento strettissimo con la conferenza di pace e con la sua preparazione altrimenti si rischia di generare iniziative diplomatiche che potrebbero risultare persino controproducenti
Noi riteniamo che debba compiersi uno sforzo collettivo ciascun membro della comunità internazionale deve fare la sua parte e mi sembra che anche i Paesi non allineati debbano usare della loro influenza
Per modificare la rigidità di certe posizioni per favorire e quindi in ultima analisi il negoziato unitaria che con i maggiori Paesi europei della Comunità europea siede a ugualmente in Consiglio di sicurezza sta dando e darà il più attivo contributo affinché le iniziative del segretario generale della quale dirò tra poco vi hanno il risultato sperato
A questo processo di pace cerchiamo di apportare la nostra percezione quale grande Paese mediterraneo che ha sempre avuto cura di mantenere un dialogo con tutti i protagonisti del problema mediorientale di questa sensibilità particolare ci stiamo avvalendo nell'ambito dei dodici perché non manchi una chiara indicazione dei sentimenti e delle valutazioni dei Paesi della Comunità europea
Sul piano bilaterale avremo modo di manifestare il nostro pensiero in occasione delle visite a Roma del sovrano giordano re del presidente egiziano fissate rispettivamente
Per i giorni dal trentuno gennaio al due febbraio ed il quattro e il cinque febbraio sempre ai primi di febbraio avrà un incontro con il capo del dipartimento politico dell'Oltrepò Farouk Qaddumi
Mentre intorno alla metà del mese la visita qui del Primo Ministro israeliano Ytzhak Shamir fornirà l'occasione per un ulteriore approfondimento dei temi trattati in occasione della visita a Gerusalemme del precedente corso dica mi sia consentito onorevoli senatori osservare qui per inciso che a metà dicembre non mi furono risparmiate critiche per un certo quale eccesso di franchezza che avrebbe contraddistinto l'espressione di il mio pensiero sul dramma che andava svolgendo sì sotto i nostri occhi nei territori occupati oggi le stesse valutazioni vengono formulate un po'dovunque perciò è molto significativo
Noi ci siamo preoccupati sin dall'inizio della crisi di ricercare uno spiraglio di convergenze politiche nelle opportune sedi internazionali piuttosto che tentare di elaborare prese di posizione unilaterali non è mai mancato ha del resto al governo italiano il comporto e l'apprezzamento dei paesi e delle forze più direttamente coinvolti nonché dei nostri partners e alleati vorrei ora mettere al corrente il Senato di un seguito importante originata dalla risoluzione sei cinque del CIR Consiglio di Sicurezza l'articolo sei di quella risoluzione prevedeva che il segretario generale facessi al Consiglio di Sicurezza entro il venti gennaio un rapporto sulla situazione dei territori occupati formulasse raccomandazioni sui mezzi ritenuti più idonei a garantire la sicurezza e la protezione alle popolazioni civili palestinesi
E in esecuzione di questo mandato che il segretario generale aggiunto agli affari politici speciali dell'azione unite Marra quindi Harding ha compiuto una missione in Israele e nei territori occupati dall'otto al diciassette gennaio
I risultati di questa missione possono così riassumersi membri del governo israeliano hanno sostenuto che il problema palestinese è un problema politico che richiede una soluzione politica
Tutte le correnti di opinione palestinese sottolineano per l'occupazione israeliana e inaccettabile sia da parte israeliana che da parte palestinese è stato detto che lei agitata vi nei territori occupati non rappresentano un fenomeno isolato anche gli israeliani ammettono infine che gli interventi delle ultime settimane hanno carattere di movimento spontaneo un punto soltanto apparentemente marginale sul quale desidero attirare la vostra attenzione riguarda il rispetto da parte di Israele della Quarta Convenzione di Ginevra sulla protezione dei civili in tempo di guerra
Le recenti deliberazioni delle Nazioni Unite hanno insistito su questo osservanza mai ciò che mi preme qui sottolineare che tutti i membri del Consiglio di sicurezza hanno condiviso la convinzione che Israele debbano applicare tale convenzione nei territori occupati aggiungo subito che Israele ha su questo punto un atteggiamento diverso dice di non voler applicare in via di diritto alle norme della Convenzione ai territori occupati e di volerla
Ricavare soltanto in via di fatto
Perché è un punto importante questo perché questa distinzione che sembra sott'inizia nasconde in realtà il problema di fondo che è quello di di a chi spetta la sovranità sulla Cisgiordania e su Gaza
Mi limito qui ad osservare che l'unanimità delle posizioni insieme al Consiglio di Sicurezza indicativa di un atteggiamento della comunità internazionale sulla sostanza del problema mediorientale
Il rapporto del segretario generale sulla missione gardening passa poi ad esaminare quali strumenti la comunità internazionale potrebbe disporre per la protezione delle popolazioni dei territori occupati
Certamente uno dei problemi più delicati e più gravi e l'aiuto a coloro che vivono in modo avvilente nei campi dei rifugiati a favore dei quali opera l'agenzia specializzata delle Nazioni Unite
Noi non abbiamo mai mancata di dare il nostro apporto per venire incontro alle necessità più urgenti sia di viveri che Dini vicinali nonché in tema di costruzioni di case per togliere le famiglie dai canti e di qualche progetto agroalimentare
Lo sforzo del nostro Paese e diciamolo pure un segnale al mondo perché sin Bocchino strade concrete di rasserenamento e di pace nella tormentata area riteniamo infatti che è uno sforzo debba essere compiuto per superare le difficoltà presenti nei confronti di tutte le popolazioni palestinesi
Si tratta in particolare di ridurre il fenomeno allarmante della disoccupazione soprattutto giovanile di migliorare l'eco dizioni materiali dell'esistenza quotidiana attraverso meccanismi che mobilitino la solidarietà internazionale
Nel rapporto predisposto dal segretario generale delle Nazioni Unite c'è una frase che desidero leggervi perché mi sembra che sintetizzi bene questo obiettivo l'obiettivo cioè dello scorso e a compiere si tratta leggo di apportare alle popolazioni palestinesi un sostegno psicologico dandogli il senso di una minore vulnerabilità
Le misure per migliorare la sicurezza e la protezione delle popolazioni dei territori occupati non rappresentano certo la risposta ai problemi in presenza di possono in sé eliminare le cause dei tragici avvenimenti di questi i giorni e le cause vanno ricercate proprio nello scoraggiamento e nella disperazione degli abitanti corali per più della metà come afferma il rapporto delle Nazioni Unite conoscono una occupazione che nega loro ciò che essi stessi considerano diritti legittimi bisogna non cadere nell'errore di fare di tutt'erba un fascio e di non tenere ben distinti i due problemi uno è quello di migliorare le condizioni di vita delle popolazioni un altro consiste nell'in Mina e azione delle cause effettive degli avvenimenti di questi giorni in altri termini si giunge sempre ad un'unica conclusione possibile in termini di giustizia e di equità quella che consiste nel riconoscere ai Palestine sì ma libertà di disporre di loro stessi assicurando contestualmente ad Israele il diritto all'esistenza entro confini sicuri e garantiti nel rispetto delle pertinenti risoluzioni delle Nazioni le uniche il problema fondamentale per riprendere le conclusioni del rapporto del segretario generale delle Nazioni Unite
Può essere risolto forte con un regolamento politico un Regolamento globale giusto e duraturo che si richiami alle risoluzioni duecentoquarantadue e trecentotrentotto del Consiglio di sicurezza
E tenga conto dei diritti legittimi nel popolo palestinese in un quadro di pacifica convivenza con le altre comunità non è irrealistico prevedere dal rapporto del sì gridare al generale prenda avvio in seno al Consiglio di Sicurezza un dibattito che accentui le convergenze e sugli strumenti politici più idonei a risolvere alle radici il problema politico da parte nostra non faremo mancare il nostro apporto in seno al Consiglio
Così come solleciteremo l'azione della Comunità europea fin dalla prossima riunione di cooperazione politica a livello di ministri degli Esteri prevista per l'otto febbraio a Bondi
Dai contatti che ho avuto ieri a Bruxelles i con i miei colleghi è emerso l'orientamento ad affrontare in quell'occasione non soltanto i problemi diciamo così immediati ma anche quello delle iniziative specifiche il re la pone all'auspicata convocazione di una conferenza di pace come è scritto nella dichiarazione dei dodici del ventitré febbraio dello scorso anno i Paesi europei che per legami storici e di civiltà sono così mi vicini alla tormentata area mediorientale hanno il dovere etico-politico di svolgere il ruolo che loro spetta nell'avvio e nello sviluppo dell'auspicato processo di pace atta il ruolo nessuno e tanto meno l'Italia quali Paesi in grado di dialogare con tutte le parti e più di altri come in volto interessato potrebbe sottrarsi voci preoccupate si sono levate di recente per denunciare l'insorgere anche nel nostro Paese di focolai di antisemitismo confondendo sigla protesta per la situazione nei territori occupati dell'ASI Giordania
Con un atteggiamento che vogliamo sia scomparso per sempre dall'orizzonte nazionale
Si tratta di fenomeni isolati e marginali ma in un Paese che ha sofferto cinquant'anni or sono l'amarezza della legge il non è razionale occorre reagire senza indugi condannando ogni sintomo inquinante di questo tipo a tal fine ha mi è sembrato molto positivo il recente comunicato dell'Unione delle comunità israelitica italiane dove si parla relativamente alla crisi mediorientale della necessità di arrivare ad una soluzione politica negoziale con il coinvolgimento di tutte le parti interessate se infatti è più che doverosa la solidarietà peraltro non soltanto degli ebrei per la salvaguardia della sicurezza dello Stato di Israele
Male servirebbe la causa dell'ebraismo si manifestasse indifferenza o addirittura intolleranza
Verso la sorte di un popolo come quello palestinese che sta subendo sulla propria terra costrizioni persecuzioni disconoscimento delle libertà fondamentali
E del resto nella scrittura ebraica l'espressione un amore di sì o no non mi indurrà a tacere la verità
E quando è disatteso l'unanime monito del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite perché non si attuino consentono misure in violazione dell'ordine naturale o del diritto internazionale si incrinano veramente quelle rigorose regole di convivenza senza le quali i rapporti tra gli uomini si modulano soltanto con i tre di meccanismi della prevaricazione per tutte queste ragioni io credo che sia importante ricco conoscere con senso di realismo che le soluzioni possibili non possono più avere carattere parziale l'assoluzione per la quale siamo chiamati tutti ad operare è quella di una ipotesi Global che ha al suo centro appunto il problema palestinese anche gli avvenimenti più recenti spingono in questa direzione c'è una direzione logica che non ha motivazioni contingenti nei dettate soltanto da partecipazioni emotive
Nel muoverci lungo queste linee dobbiamo avere presente che il problema che di fronte a noi non è unicamente un problema di frontiere è il rapporto fra due comunità anch'e va affrontato favorendo il riconoscimento e l'attuazione di principi che hanno portata universale quel che si concreta ma appunto nel diritto all'esistenza
Sicurezza dei Paesi della regione compreso naturalmente Israele e nel riconoscere al popolo palestinese i suoi diritti fondamentali ed il loro relativo esercizio soltanto corsia Travers su una soluzione negoziale potrà porsi fine ad una spirale perversa finora alimentata da un lato dalla disperazione dei palestinesi e dall'altro dal senso di insicurezza dello Stato di Israele
Non ci rassegneremo davvero all'idea che il secondo millennio della cristianità dovesse chiudersi con il permanere che poi significherebbe un aggravamento è enorme di situazioni di incertezza di Di Risio oneri incrociati rancori proprio in una terra nella quale si vede invece ad ogni costo e senza indugi ulteriori realizzare stabilizzare un'autentica pace
Costruita sul posto da uomini quale che sia il loro sceicco di autentica buona volontà
Visto che gli esterni
Era il ventitré gennaio mille novecentottantotto è così Giulio Andreotti interveniva al Senato sulla questione medio orienta e ascoltiamo adesso quanto dissero durante dibattito
Il comunista Bufalini
L'ex parlamentare radicale Gianfranco Spadaccia
Quando giovedì scorso ci riunimmo Commissione esteri del Senato
Non era certo all'ordine del giorno la questione palestinese pure erano giunte da mattina attraverso giornali radio soprattutto notizie così gravi
Così tragiche
Delle decisioni e delle indicazioni che aveva dato il ministro della difesa
Dal governo di Israele Rabin
E cioè quelle
Avvenivano dopo settimane e settimane di brutali violenze
Di violazione dei diritti umani
Qui le di spezzare le ossa dell'amante delle mani ai giovani palestinesi che protestavano e lanciavano pietre
E vedendo i giornali di oggi sia la conferma che questo è stato fatto che centinaia di giovani le ossa delle mani sono stati infrante
Di fronte a simili e nero enormità noi abbiamo chiesto che subito il governo italiano
Intervenisse direttamente sul governo di Israele per manifestare la condanna dell'Italia per le voglio azioni gravissime dei diritti umani
E poi che è all'ordine del giorno dalla Commissione non vi era la questione che non ci poteva giungere credo Presidente alla al ad un voto su un documento su questa questione
Che il Presidente stesso onorevole che gli propose
In un'interrogazione che venisse Fidel che fu firmata unanimemente da tutti i presenti cioè da comunisti socialisti
Sinistra indipendente democratici cristiani che hanno appunto tutti presenti a quella riunioni
Un tale intervento immediato onorevole Andreotti pubblico tale che potesse
Rilevare la drammaticità carattere disumano
Quello che stava avvenendo
Nei territori occupati da Israele
Un simile intervento per la verità
Fu fatto nulla è stato fatto
Mi sembra anche di rilevare dalla sua esposizione così tempestiva peraltro al Senato di cui ne do atto e la ringrazio non sembra sia stato fatto subito
Anche se l'esposizione che l'ha fatta il pensionato
Reato
è atto di grande rilevanza e di grande solennità politica e di grande importanza politica
Tuttavia io le dirò che qualche preoccupazione
Continua ad averla
Nel senso che la situazione che c'è oggi
è una situazione che sicuramente per quel che riguarda il Medio Oriente che sicuramente presenze elementi nuovi presenta elementi nuovi positivi però senta delle aperture importanti
Ma
Ecco la preoccupazione
Se non vi sarà una iniziativa incalzante efficace io temo che poi queste possibilità nuove possano chiudersi come altre volte per l'accaduto
Anche se la situazione oggi appare piombatura ed appare più difficile che si possa senz'altro soffocare questa ondata nuova di protesta
Di volontà di indipendenza e di affermazione del popolo palestinese
Temo che non possa essere incalzante abbastanza incalzante l'azione del nostro governo spesso l'onorevole Andreotti
E non per difetto
Del suo impegno perché noi ancora al vediamo ancora una volta fatto allora il ministro degli Esteri degli esteri di essersi mosso con impegno
Su una linea volta raggiungere un'equa soluzione del conflitto israeliano a Rabaul sulla linea da lei poc'anzi esposta una linea che noi condividiamo
Così come su questa stessa linea s'era imposto nel passato il presidente del Consiglio di un altro governo l'onorevole Craxi e tuttavia
Risultato in tanti campi che risulta anche in questo campo così bruciante così tragico delle conflitto arabo palle israeliano risulta sempre qualche impaccio
Nella politica estera del nostro governo ecco la mia preoccupazione qualche impaccio
H avulsa dalla presenza nella stessa maggioranza di governo
Dobbiamo pur riconoscendo di orientamenti diversi
E di resistenze non certo da noi è venuta mai alcuna critica alla franchezza che l'ha usato nel prendere posizioni sui fatti della Palestina
Di fronte
Alla cieca politica di violenza di Shamir
Di Rabin di Sharon
Ne approvò innanzitutto sgomento e dolori
Mi sia consentito di dire
Che la mia mente da tempo va
Ai tanti amici e compagni di lotta ebrei
Che ho avuto in vicino ai quali mi sono stati vicino sono stato vicino nella cospirazione antifascista nella lotta antifascista
Nella guerra di liberazione
E penso alla tragica
Violenza che ha colpito il popolo ebraico
Non c'è un richiamo però io faccio sia ben chiaro
Dagli avvenimenti che oggi si svolgono in Palestina
Paolo causato nazista nessun richiamo
Sono cose diverse
E sono fermo nell'idea
Che ogni impulso nuovo che venga da questa vicenda all'antisemitismo debba essere deve essere normalmente combattuto è respinto
Tuttavia le condizioni disumane in cui sono tenuti da oltre venti anni
I palestinesi nei territori occupati
Non possono essere in nessun modo giustificate e più oltre tollerate dalla coscienza umana e civili
è sbagliato
Lo ha detto lei onorevole ministro degli Esteri poco fa
Che Israele di certi la sua sicurezza che doveva essere saldai garantita
L'apice Archivi sulla via dell'espunzione militare
Dell'occupazione dei terribili cioè di nuovi territorio bella installazione
Due grandi dove lei sta all'azione di di forze
Un nuovo e di occupazioni sempre nuovi territorio
Sulla via della violenza e della repressione su questa via opera appunto una logica perversa quella che ha portato agli altri tragici disumani
Di cui tutti col che tutti conosciamo
Su una real siffatta inoltre è un dato oggettivo
Il governo di Shamir da un lato calpesta il diritto del popolo palestinese
Ma nello stesso tempo atterrare e densa muovere oscure nubi su Israele e sugli ebrei
Oggi indubbiamente dicevo la situazione presenta elementi politici unitarie nuovo positivi nuove aperture e nuove possibilità innanzitutto vorrei leva del rilevare il moto di protesta e di liberazione sorge non solo dai palestinesi dei territori occupati ma anche contemporaneamente dagli arabi israeliani
Un popolo palestinese insomma disperso dato per distrutto Silvia affermato sulla scena mediorientale
Come un popolo dotato di forte Personal signora personalità nazionali che ha dinanzi a sé un avvenire che può avere una sua patria ed un suo stato
Nel campo internazionale però agli altri c'è un fatto nuovo di grande rilievo
Nell'Unione Sovietica dall'Unione Sovietica
Intervengono messaggi incoraggianti
La disponibilità di allacciare relazioni diplomatiche tu normali con Israele a partire dal momento in cui sulla accetterà la conferenza internazionale di pace
Per ora la stessa Unione Sovietica sta ristabilendo le delazioni unitaria a livello consolare
Aumenta sempre più il numero degli ebrei che hanno il permesso di trasferirsi dall'Unione Sovietica inizierei
Gorbaciov
A orrori ha riconfermato al professor Mikhail se la
Mercoledì che sono convinto che si arriverà ad una pace giusta fra israeliani e palestinesi
Voi israeliani non dovete mai dimenticare che sia
Vostri garanti
Questo elemento lo ha rilevato anche il ministro degli Esteri mi pare e molto importante
E adesso è tale da dare un contributo cospicuo
A garantire ad Israele la sua sicurezza e quindi a superare preoccupazioni
Superare preoccupazioni e paure per l'avvenire
Ma la conferenza deve essere non solo adeguatamente preparata ma io aggiungo accelera talmente preparati
Tenuto anche conto delle scadenze elettorali negli Stati Uniti e inizia ora è elezioni che avranno luogo in autunno come tutti sanno bisogna che fin da ora si arrivi alla costituzione di una qualche commissione che prepari a conferenza stessa
Con la diretta partecipazione
Della parte palestinesi e quindi della organizzazione della liberazione della Palestina
Il nuovo e il tre febbraio
Sarà a Bruxelles un vertice europeo se non mi sbaglio
A Bruxelles un vertice europeo dei dodici ministri degli esteri
Notare che sia questa la prima scadenza importante
Nella quale l'Italia possa e debba dispiegare la sua iniziativa per conferenza per la conferenza di pace sul Medio Oriente
Con la partecipazione diretta come dicevo della parte palestinese e quindi
Con la partecipazione della ponte
La risoluzione comunitaria dei dodici penso dovrebbe essere trasmessa al segretario generale del mondo
Poi eccede quegli atti
Che consulterà i membri dei consigli di sicurezza tra i quali oggi vi sono quattro paesi europei oltre alla Francia all'Inghilterra membri permanenti l'Italia e la repubblica federale i Germani
Con Fini
Io mi auguro
Che le comunità israelitica italiane
Che hanno espresso preoccupazioni per la politica di Shamir e dire addio
Che si sono pronunciate per una giusta soluzione pacifica del conflitto
Da di cercarsi nell'ambito di una pronta preparazione della conferenza internazionale di pace
Facciamo sentire ancora è sempre più alta la loro voce al governo dice Daniele
A sostegno tra l'altro degli uomini e delle correnti più belli illuminati del parlamento israeliano e dell'opinione pubblica di quel Paese che si esprimono oggi con forza nuova grazie
Il K
Era il senatore Bufalini
Partito Comunista il ventisei gennaio mille novecento ottantotto
L'ultimo intervento che vogliamo far riascoltare quello che pronuncia in quella sede
L'ex parlamentare radicale Gianfranco Spadaccia
Ma
Non
Signor presidente signor ministro
Colleghi senatori
Ieri prima alla stampa poi alla Knesset sono stati due nostri compagni parlamentari terrazza movimento israeliana per i diritti civili
A fornire le notizie a denunciare con indignazione
Le decine di persone ricoverate per fratture alle braccia era grande negli ospedali di Israele
Segretaria politica del razzo personalmente alunni
Una compagna che anche scritta al partito radicale
Al congresso del Partito radicale la compagna nasce il che cittadina israeliana ed oggi componente del nostro Consiglio federale ha presentato al Congresso insieme al nostro compagno Angelo Pezzana
Una mozione approvata all'unanimità che fa riferimento alle proposte e alle posizioni quel movimento Peace Now pace subito che nei giorni scorsi ha portato in piazza cento mila persone per protestare contro la politica del Governo di Israele e contro
Le affermazioni né il ministro della Difesa rapida
Nel mio partito
Che senza condizioni
Amico del popolo e dello stato di Israele non ha mancato in nessuna occasione di sottolineare il proprio dissenso
E la propria condanna
Per una politica che sembra affidarsi alla illusione che la situazione possa essere risolta con solo un ricorso alle armi e alle repressioni militare
è una illusione
Che sembra continuare a condividere
Il presidente Shamir
E tuttavia io non ho firmato la mozione unitaria che la grande maggioranza dei componenti della Commissione esteri di cui faccio parte ha voluto firmare
Nei giorni scorsi il compagno Rutelli alla Commissione esteri della Camera
Non ha dato la sua firma non ha dato il suo voto a una risoluzione unitaria approvata in quella circostanza
Ieri Pannella non ha votato nel Parlamento europeo una mozione che pure era condivisa da molti parlamentari europei di atteggiamento dichiaratamente filo israeliana
E dico ora non mi sento di dichiararmi soddisfatto della sua risposta
Che pure signor ministro contiene affermazioni e propositi in larga misura apprezzabili e non esito a riconoscerlo
Assai più equilibrati di tante voci che si sono sentite in quest'aula anche della stessa maggioranza che sostiene il governo
E questo dissociazione e per due motivi
Perché dalla grande maggioranza di questa Assemblea
Si ha l'impressione
Che partano Pucci
Credo a volte in una sola direzione
Quasi che la pace nel Medioriente
La pace e la convivenza
Del popolo israeliano e di quello palestinese
Possono essere perseguite a senso unico
Esercitando pressioni son solo verso uno dei tuoi interlocutori
Che è una delle due parti in causa
Quasi che la realizzazione della pace
Dipendesse solo da Israele e dal suo governo
Quasi che Israele non avesse dimostrato nel passante o
Quando da qualcuno
è stata offerta una pace reale
E non sappiamo quali
Prezzi anche personali s'adattano free
L'ha saputo
Negoziare
Accoglierla
Rispetta
Ci sono sentite troppe voci
Che sembrano dimenticare
Che lo Stato di Israele in guerra da quarant'anni
Collega il che gli ha detto che non ci sono precedenti di territorio rimasti occupati con la forza per quarant'anni
Potrei dirgli che non è vero
Che sono occupati soltanto dal mille novecentosettanta
Potrei dirgli che esistono popoli come il popolo curdo il popolo armeno che da generazioni
Sono oppressi smembrati
Vedono negata al proprio il diritto alla propria identità
Potrei dirgli
Che da quel popolo israeliano
Viene
Una parola di repressione di crudeltà che in contraddizione che contraddittoria rispetto alle proprie tradizioni umanitaria di
Per i democratici
Va bene anche puntualmente ogni volta una testimonianza di democrazia potrei rispondermi che è vero esattamente il contrario che non è mai non esiste precedente di uno Stato che in quarant'anni grazie a mantenersi democratico eh io tremo ogni volta che vedo verificarsi queste situazioni perché ho il timore che Israele Possa
Prevalere la tentazione anche lì della dittatura merita io non ho bisogno di dire che falsa Mirren EK è Vanna che Francia mille il sindaco interamente scelgo il sindaco di terra Rizza che appartiene allo stesso partito e Shamir
E di Sharon
Io non ho bisogno di dire
Che sarà avvenne le sue affermazioni ciò indirizzi dati
Ma le truppe d'occupazione Etta era essa scelgo
Io non ho bisogno di dire che rispetto ai falchi della politica italiana scelgo le parole equilibrati di Tanzi ma anche parole di verità
Parole che ricordano che Israele non ha trovato nel mondo palestinese è un interlocutore Benigno di credibilità in questi anni che fiaba e vanno e voi non potete pretende il servirsi di questa parte di democratica nel popolo di Israele
Che innalza la propria voce per una pace reale è perché il Cavaliere rimanga fedele alle proprie tradizioni democratiche
Contro lo Stato di Israele
Ma c'è una ragione più importante
Perché anche le vie della politica di Potenza
Sono estremamente conto
E può darsi
Può darsi è accaduto altre volte
Che la politica di forza di Samir synth si incontri a un certo punto in un equilibrio con la politica di forza militare di Abate dei di Arafat
Io devo dire che la seconda ragione per cui mi dissero
Da questo conformismo un po'unanime
E la ragione davvero più importante
E non riguarda Israele ma riguarda la popolazione palestinese riguarda le popolazioni degli Stati a
Ed è una ragione culturale profonda che mi divide quasi da tutti coloro che hanno parlato in questo dibattito
Ed è quella per cui è una cultura quasi razzista per cui si si preoccupa
Per i morti palestinesi
Per le fratture alle braccia e alle gambe dei palestinesi delle torture ai palestinesi
Sì ci si ricorda tra i palestinesi ma io aggiungo i popoli arabi quello libico quello siriano quello iracheno quello iraniano ma anche quelli degli stati cosiddetti moderati
Che vivono in regime diritta Tura su appena più moderata nei comportamenti dei col col con i propri cittadini
Ci si riconosce Lisi si ricorda come titolari del diritto alla vita dei diritti civili e umani dello stesso diritto di autodeterminazione quando solo quando questi diritti sono mesi causa dal dello Stato di Israele come se quando sono messi in causa
Dalle maggioranze oppressive ma i governi oppressivi dei loro Stati
Per loro stati attuali quelli che ho citato dallo Stato futuro che può verificarsi
E allora c'è una ragione di fondo
Per cui non anche se per avventura mi trovassi
Convergente con voi nelle soluzioni da adottare di carattere diplomatico
Anche se intravedessi soluzione di pace mi sentirei di dire che sono soluzioni di pace fragili e che prima ancora che di una conferenza per stabilire trovare la soluzione dello Stato d'Israele la soluzione dello Stato palestinese io vorrei una soluzione
Io vorrei una conferenza una grande conferenza nel Medio Oriente che ponesse accanto alla ai problemi delle indipendenze
E i problemi della pace il problema di una pace fondata sulla democrazia sui diritti civili e sui diritti umani perché per me il popolo palestinese i popoli arabi io so Enrico il ricordo che abbiamo la democrazia nei nostri civilissimi Stati europei a pochi secoli di vita
E so che può che riusciremo a rivendicarla anche per quelle popolazioni
O sarà travolta anche da noi
E allora nono questo è il vero motivo
Una pace una indipendenza
Fondata sulla negazione il disinteresse il disprezzo per i diritti umani per la democrazia è una pace una indipendenza ma soprattutto una pace estremamente fragile queste sono le ragioni è una mia profonda insoddisfazione signor ministro non tanto e non soltanto per la sua risposta che io in alcune parti in molte parti apprezzata ma per il clima generale di questo dibattito
Ha chiesto
Che con questo intervento dall'ex parlamentare radicale Gianfranco Spadaccia pronunciato al Senato il ventisei gennaio mille novecentottantotto durante un momento di dibattito la questione
Mediorientale interrogazioni ed interpellanze al ministro degli Esteri Giulio Andreotti si conclude qui l'odierno programma realizzato con documenti d'archivio