"La regionalizzazione dei patti territoriali e il futuro della programmazione negoziata" - seminario promosso da Cgil-Cisl-Uil (presso l'Auditorium di via Rieti 11)

Bongiorno tutti
Cominciamo questo
Incontro seminario di approfondimento e di discussione
Sul tema della regionalizzazione dei patti territoriali
Come vedete
L'obiettivo che ci poniamo e quello di affrontare una fase delicata
Di transizione nella programmazione negoziata attraverso un confronto aperti o con i soggetti diciamo così coinvolti direttamente
In questa fase di transizione quindi avremo negli lavori di oggi la presenza del ministro del tesoro Vincenzo Visco che qui con noi
Avremmo la presenza della conferenza dei presidenti delle Regioni
E il presidente Ghigo non ha potuto partecipare per una situazione diciamo di urgenza che si è creata cubi rappresentanza abbiamo l'assessore al Bilancio della Regione Calabria
Massimo Bagarani
E quindi la possibilità di avere un confronto diciamo su questo tema è garantita ed è possibile
Abbiamo poi in rappresentanza dei
Soggetti responsabili dei patti abbiamo voluto questa presenza anche che diventa un valore rappresentativo il dottor Tullio Giarratano direttore di Caltanissetta SCpA che è appunto il soggetto responsabile dell'attuazione del patto territoriale
Ci sono quindi sostanza tutte le premesse oltre alle presenze appunto del sindacato confederale sono tutte le premesse perché le questioni al centro della riflessione del sindacato che sono anche contenute
Nel documento preparatorio di questo seminario che immagino abbiate potuto guardare tutti quanti sono tutte le premesse perché questi argomenti vengono trattati e vengono discussi in maniera adeguata e in maniera approfondita per arrivare poi all'obiettivo di questo seminario cioè individuare le strade le modalità per governare
Il processo di transizione alla regionalizzazione all'interno della riaffermazione della logica diciamo del partenariato sociale del dialogo sociale della logica
Della partecipazione dei soggetti sociali al processo di sviluppo nel territorio
Con queste promesse delle premesse quindi ringraziando anche tutti i partecipanti
I lavori secondo il programma stabilito la relazione introduttiva a nome di CGIL CISL UIL viene svolta da Paolo Pirani segretario confederale della UIL a cui diamo la parola
Cari amici cari compagni
Signor ministro gentili
Ospiti rappresentante delle istituzioni
Regionali e locali
Che qui siete
Bellotti
La nostra iniziativa sulla programmazione negoziata si svolge in una situazione particolarmente delicata per la vita del paese
Siamo infatti come è noto alla vigilia di un confronto elettorale che già si profila estremamente aspro tra i diversi schieramenti che si contenderanno la leadership del Governo
In questa asprezza della competizione politica non sempre facile rinvenire contenuti programmi e progetti concreti su cui chiedere il consenso dell'elettorato
Eccome se da parte degli opposti schieramenti politici a volte si convenisse su un punto metodologico
Considerare la politica alla stessa stregua di un grande mercato di consumo dove prevalgono messaggi indistinti e trasversale
Nella tale del mille novecentonovantotto con una significativa innovazione istituzionale il documento conclusivo del processo di concertazione tra governo e parti sociali fu trasmesso dal governo al parlamento la concertazione in quell'occasione era stata estesa per la prima volta anche alle rappresentanze istituzionali delle regioni delle province autonome delle autonomie locali
Al fine recitava così il documento di assicurare una costante partecipazione delle Regioni delle Province e dei Comuni ai processi di concertazione con le parti sociali
Quell'impegno non nasceva dal desiderio di costituire una seria astratta di tutto di discussione
Ma dalla presa da da di un processo in corso che già aveva determinato e ancor più si aggiungeva determinare un consistente trasferimento di potere in risorse personale dal centro alla periferia
I processi di concertazione che hanno avuto un ruolo assai rilevante nel risanamento dell'economia italiana
Per svolgere un ruolo positivo anche nella nuova fase devono essere rivisitati ed aggiornati nelle procedure
Da meccanismi mirati al risanamento
Ha strumenti per lo sviluppo della coesione sociale
E nelle sei da una concertazione prevalentemente centrale ad una regionale subregionale in relazione al trasferimento in periferia
Del settanta per cento delle risorse destinate agli investimenti e di una molte città incita di competenze e risorse in materia di strutture degli apparati amministrativi
Di politica sociale dei servizi pubblici e ad una diversa e più efficiente articolazione dei poteri di programmazione di gestione degli interventi negli anni novanta attraverso i processi di concertazione tra governo e attori economici e del lavoro il Paese nel suo complesso ha conseguito risultati significativi nel controllo dei fattori macro macro economici fondamentali
Si deve però anche rilevare considerare con piena convinzione come sia necessario un profondo e ampio allargamento della prospettiva di impegno
Perché le azioni per lo sviluppo sono ormai concretamente possibili attuabili non più con le sole politica del governo centrale ma anche e soprattutto con i governi delle regioni di pieno coinvolgimento dei livelli istituzionali subregionale
Conferma di ciò viene dalla programmazione dei fondi strutturali europei per il ciclo due mila due mila sei
Si pensi infatti alla diffusione della programmazione negoziata e dell'esperienza di sviluppo locale agli interventi per le infrastrutture a rete corta agli interventi per la formazione delle risorse umane mirata alle esigenze
Di una moderna produzione agli interventi per la semplificazione delle procedure amministrative e di controllo delle attività produttive
E dunque evidente che le politiche di sviluppo e le stesse politiche dei redditi dovranno essere sempre di più perseguite con questa nuova visione che attribuisce alle Regioni agli enti locali
Una responsabilità complessiva decisiva sul piano della politica economica come mai era avvenuto nel passato
Per noi la scelta non potrà essere che è quella di un federalismo unitario solidale cooperativo
In cui la redistribuzione tra i diversi livelli di governo punta a ridurre sostanzialmente le disparità di reddito e di spesa nell'ambito di indirizzi flessibili
La tematica del federalismo diviene dunque il terreno principale su cui misurare l'azione e il ruolo del movimento sindacale
Se dovesse essere vero che si accusa perché se chiude una fase delle relazioni sociali italiane imperniata sulla concertazione centralizzata non si è certi esaurita l'esigenza di fondo della concertazione e della politica dei redditi anzi
I nuovi termini della politica dei redditi della concertazione la sua nuova frontiera risiedono proprio nella prospettiva del federalismo per garantire soluzioni rispondenti alle diverse realtà
Non più una concertazione solamente centralizzata buona concertazione policentrica che veda le forze sociali partecipe delle scelte delle decisioni a livello regionale e degli enti locali
Dal punto di vista del sindacato è necessario individuare criteri certi e condivisi di governo del processo di sviluppo locale
Che consentano di salvaguardare la progettazione integrata tipica dei patti territoriali e principalmente di quelli comunitari con la possibilità di accrescerla con l'utilizzo dei fondi strutturali
Integrazione vuol dire infatti che il patto territoriale deve maggiormente diventare un progetto di sviluppo fatto di cose diverse formazione servizi infrastrutture legalità recupero ambientale
Di cui l'aiuta l'intesa sia solo una parte degli interventi
Salvaguardare la concertazione tipica dei patti territoriali anche con la regionalizzazione in primo luogo attraverso lo strumento del protocollo d'intesa costruire in maniera concertata con le parti economiche sociali gli indicatori per i bandi regionali della quattro otto otto per garantire effettivamente integrazione capacità di scelta alle politiche territoriali e di investimento
Giungere ad un governo concertato con le parti della politica di sviluppo locale locale è una gestione concordata tra ministero del Tesoro titolare della programmazione del negoziata
Ministero dell'industria titolare degli aiuti all'impresa altre amministrazioni centrali interessata e regioni del meccanismo d'intervento relativo immaginiamo i nuovi patti territoriali come contenitori
Capaci di orientare sul territorio le scelte di programmazione della regione e i diversi strumenti esistenti riteniamo perciò sbagliato escludere a priori la possibilità e i patti possano anche finanziare in prese occorre prevedere invece legami strutturali con regimi d'aiuto esistenti senza nuove Riserve ma impiegando gli strumenti già operanti in primo luogo la quattro otto otto per le finalità che il Patto per parto territorio per territorio regione per regione vengono individuate e per questo motivo che assistiamo con preoccupazione i primi passi del credito di imposta per gli investimenti
Che non solo sposta di fatto risorse dal Mezzogiorno al Centro-Nord ma che inoltre non contribuisce a fatta ad orientare sul territorio le scelte di programmazione
Senta dimostrare la potenzialità ai fini dello sviluppo di questo strumento e c'è tutto il suo affetto deprimente nei confronti della programmazione negoziata
Per tutti questi motivi
Sarà fondamentale sviluppare principalmente le integrazioni
Fra il nuovo strumento e quello dei pittori piani integrati territoriali previsti dalla programmazione dei fondi strutturali
Che in diversi territori potrebbero rimorso di risolversi in un unico progetto di intervento
Nel documento del Tesoro per la regionalizzazione dei patti consideriamo del tutto sottovalutato il ruolo delle parti sociali nella costruzione del nuovo sistema di programmazione negoziata
Nata invece come espressione del principio del partenariato sociale
Riteniamo pertanto che tutto il percorso non vada condiviso solo tra le regioni ma anche con le parti economiche e sociali
Perciò con riferimento ai punti chiave della nuova normativa riteniamo fondamentale indicare come primo di tali punti fermi il parte Maria
E vanno pertanto definiti informa concertativa
I criteri per l'individuazione dei territori interessati dalle nuove iniziative di patto ovvero la riaggregazione di quelli già coinvolti il percorso stesa a qualificare il ruolo del soggetto responsabile del patto come agenzie di sviluppo locale
I principi procedurale omogenei per tutte le regioni ciò significa inoltre che è necessario definire in via concertativa regole e modalità di finanziamento dei soggetti responsabili verificando in questa fase la loro effettiva capacità di essere soggetto attuatore di interventi riteniamo particolarmente necessaria la previsione della realizzazione di un sistema di monitoraggio strategica e operativa
Dal nostro punto di vista
E infatti fondamentale garantire anche attraverso una sede per permanente di monitoraggio a livello nazionale e regionale un partenariato socioeconomico sugli strumenti di sviluppo locale
In grado di verificare l'andamento della concertazione locale
L'impatto sociale degli interventi previsti
Il rispetto del partenariato nei passaggi procedurali e così via
è evidente che un'impostazione del genere impone una profonda innovazione della procedura di avvio di approvazione dei patti
Al ministero del Tesoro potrebbero rimanere fra le altre funzioni di assistenza tecnica ed eventualmente anche il cui fine il cofinanziamento se dovessero come detto liberarsi risorse in tal senso
Ma soprattutto l'istruttoria bancaria dovrebbe vedere una profonda revisione della convenzione
Anche perché gli istituti dovrebbero essere in grado di istruire una gamma più ampia di progetti in accordo con il soggetto responsabile
Fino a prevedere una sorta di fondo finanziari a disposizione dell'imprenditore ed a supporto dell'avvio delle iniziative già approvati
Per tutte queste cose guardiamo con preoccupazione al modo con cui tale processo sta prendendo forma
Siamo totalmente in disaccordo sul fatto che non si sia scelto di mettere a punto principi comuni a tutte le regioni ma che viceversa pare ci si orienti verso accordi di programma quadro di volta in volta diversi con le singole regioni
Rispetto ai quali è fondato il pericolo di sostanziale abbandono dei patti territoriali da parte delle regioni o di un loro sostanziale snaturamento
Altrettanto confusa appare la fase transitoria che si va delineando nella quale in base alle norme dell'ultima delibera CIPE si lasciano alle nell'incertezza relativamente alla copertura finanziaria decine di Patti
Generali decine di territori dei patti generalisti
Infine riteniamo sbagliata avviare un processo di regionalizzazione già di per sé non facile ponendo delle ipoteche sulle possibilità regionale di programmazione
Si prospetta infatti un percorso nel quale l'amministrazione centrale non solo trasferisce competenza senza trasferire risorse ma mette in carico all'amministrazione regionale un sostanzioso elenco di progetti senza risorse
E senza prospettare alcun tipo di contributo di sistema premiale
Aprendo un serio interrogativo non solo sulla fase transitoria ma anche e forse soprattutto sullo stesso interesse regionale per i patti territoriali
Ma invece impostato una strategia dell'Offerta
Volta a conseguire il miglioramento permanente del contesto economico e sociale
Ottenere una discontinuità nei comportamenti di investimento degli operatori locali ed Esterni cambiare le aspettative instaurare fiducia nello sviluppo mobilitare moltiplicare anche le risorse agli investimenti privati
Attuare questa complessa strategia imperativo pena la Petra mento
Il Mezzogiorno in particolare del resto tutto il Paese
Sono dance sono dentro uno scenario denso di opportunità ma anche di rischi l'apertura al resto del mondo offre nuove opportunità di sviluppo ma c'è anche il rischio di arretramento soprattutto nelle zone meno sviluppate
Siamo in un contesto fortemente concorrenziale dove le risorse mobili possono muoversi rapidamente alla ricerca dei rendimenti e redditi più elevati
Per conseguire
Per conseguire l'obiettivo di sviluppo e necessario che le risorse mobili interni Esterne alle diverse aree
Vedono il Mezzogiorno e le altre aree con i problemi di sviluppo come una localizzazione con opportunità di profitti di lavoro e di salari di qualità
Una strategia di sviluppo va articolata su quattro assi
Miglioramento del contesto economico e sociale per incrementare la dotazione di capitale sociale in infrastrutture materiali e immateriali in tutele fruibilità del patrimonio naturale e culturale
Promozione dello sviluppo locale dell'impresa rafforzamento della concorrenza dei mercati ammodernamento della pubblica amministrazione capitolo cruciale
Iniziato con la riforma Bassanini
Funzionale a ciò
C'è la riflessione che facciamo sulla programmazione negoziata
La strategia dello sviluppo locale pone al centro la concertazione il partenariato fattori sociali e istituzionali l'obiettivo e accrescere il capitale sociale creare con la cooperazione un ambiente favorevole allo sviluppo
Occorre riflettere sulle esperienze comuni compiute ma lo diciamo subito non per buttare all'aria questa strategia
Come fa chi pensa in un sistema duale
Come il nostro lo sviluppo del libero mercato di per sé sia sufficiente a garantire equilibrio e coesione
Si tratta invece di risolvere i problemi emersi in corso d'opera
I patti territoriali hanno destato il più ampio interessa al trentun dicembre due mila risultano approvati centottanta parti del territoriali
Di cui di eccitati con unitari settantanove generaliste novantuno agricoli
E per quanto di nostra conoscenza ce ne sono altri in fase istruttoria la più larga parte della popolazione meridionale
Una fetta cospicua di quella del resto del Paese sono interessati all'esito dei patti così come migliaia di impresa e sindacati amministrazioni
Il lavoro impostato deve essere portata a compimento sapendo che ciò dipende in parte da decisione dell'amministrazioni centrali e in parte non piccola da quanto concretamente si fa nei diversi territori
Fare il punto della situazione significa correggere le disfunzioni organizzative le lungaggini burocratiche dei tempi di erogazione le carenze progettuali vedi progetti approvati senza dare il dibattito però non deve essere concentrato sulla solo sulla questione delle risorse delle disfunzioni organizzative
Nella distruzione del dibattito e vi è il rischio che si pensi che si agisca ancora nella convinzione
Che lo sviluppo sia prodotto sostanzialmente dalle risorse pubbliche e che quindi gli strumenti della programmazione negoziata rappresentino semplicemente uno strumento per intercettarle snaturando le così la vera funzione
Di processo di crescita e di responsabilizzazione dei soggetti coinvolti
I tanti avviati devono crescere ed evolversi verso i distretti
Sul piano del marketing territoriale per non disperdere energie e risorse occorre riqualificare la missione il finanziamento delle agenzie locali sorte su impulso della negoziazione economico necessiti sociale necessaria l'attivazione dei patti
Le migliori esperienze vanno messe in rete diffusa e importante capire cosa e quanto saprà fare in questo contesto lo strumento di Sviluppo Italia
Su ogni cosa sembra urgente necessario un maggior raccordo e coordinamento tra la gestione dei patti la semplificazione amministrativa degli sportelli unici e la formazione
La nostra riflessione deve proseguire
Poi sul tema dei contratti d'area concepito come strumento per risolvere le crisi dai de da deindustrializzazione di intere aree recentemente i soggetti responsabili hanno dato un giudizio ampiamente positivo delle strumento che ha raggiunto l'obiettivo di avviare grazie al forte impulso delle autorità centrali un nuovo sviluppo nelle aree maggiormente colpite dalla deindustrializzazione
In quelle aree in cui strumenti di programmazione dal basso come il patto territoriale non avrebbero potuto assolvere una funzione adeguata
è stato quindi indicato in quella sede
Di evitare in questa fase di completamento dei contratti un'assimilazione con lo strumento del patto in particolar modo per quanto riguarda il confronto e il coinvolgimento delle Regioni nelle decisioni relative all'utilizzo delle risorse da recuperare
E alle attività di gestione dei responsabili unici
Leggi le regioni altresì dovranno essere coinvolte per la ricerca delle nuove risorse finanziarie a valere sulla programmazione della quattro otto otto con bandi regionali delicati la volontà e quindi di mantenere il contratto d'area come strumento specifico per le aree di particolare crisi da gestire con input nazionale tra le parti sociali e le amministrazioni centrali e locali
Per il futuro come è noto il proposito del governo è quello di completare i contratti già autorizzati senza attivarne di nuovi relativamente quelli autorizzati permane l'esigenza di non chiudere esperienze in corso
Senza che le situazioni di crisi siano state effettivamente superate
E qui opportuno ricordare che i contratti dare in essere sono diciassette oltre i protocolli aggiuntivi
Per un totale di quattrocentottantasette iniziative un'occupazione a regime è stimato in circa sedici mila detti con un totale di tre mila trecento miliardi di risorse pubbliche impegna dall'analisi dei contratti d'area emerge il paradosso che in molti casi non c'è disponibilità di aree attrezzate per nuove iniziative a fronte di consistenti aree dismesse abbandonate
Un'azione di riciclo delle aree dismesse andrebbe impostata sul larga scala segnando tale compito a soggetti specializzati
Infine
Nell'ambito della programmazione negoziata
I contratti di programma hanno svolto un ruolo importante non solo per gli investimenti attivate l'occupazione creata ma hanno favorito iniziative di grande dimensione altamente innovative dinamiche
Il cibernetici recentemente rilanciato questo strumento approvando altri cinque nuovi programmi
Ed attualmente sono in fase già avanzata trentotto Program trentotto contratti di programma per un investimento totale di circa ventidue mila miliardi
In coerenza con quanto chiesto
Anche dal Parlamento è stata assunta la decisione di affidare a Sviluppo Italia la gestione dei nuovi contratti di programma partire da quelli agricoli sarebbe interessante conoscere confrontarci ci criteri e le modalità con cui nuovi contratti verranno definiti
Ci attendiamo che d'ora in poi Sviluppo Italia posso svolgere un importante ruolo di attrazione di imprese nazionali ed estere verso il Mezzogiorno
Su questi elementi occorreva incalzare il prossimo governo
E le amministrazioni regionali e locali
Per recuperare la scelta della programmazione negoziata ad un contesto in cui ciascuno assuma le proprie responsabilità
Sta in primo luogo noi batterci con determinazione affinché i valori della concertazione e della coesione sociale si affermino
Sappiamo bene che da vari settori dell'impresa e della politica tutto ciò viene vissuto come una sorta di camicia di Nesso da cui liberarsi magari per recuperare una discrezionalità totale nella gestione del potere
Il cammino intrapreso con grande difficoltà nel corso di questi anni non va invece interrotto
E il sindacato continuerà a battersi senza sudditanza di alcun tipo
Per conquistare il Paese è una condizione moderna in cui ciascuno abbia la possibilità e la dignità ad un lavoro e tutti assieme ritrovare quella coesione necessaria ad affrontare le sfide economiche naturale sociali che sono di fronte a noi grazie
Ringraziamo Paolo Pirani nella per l'introduzione dall'azione che che ci ha fatto
Proseguiamo nel programma dei lavori indicato diamo la parola
Al dottor Tullio Giarratano
Che era presente appunto i soggetti responsabili dei patti territoriali e quindi porterà la sua esperienza a questo seminario
Seguiranno poi alcuni interventi di aree del paese e poi proseguiremo con i nostri con i nostri ospiti
Buongiorno io ringrazio il sindacato CGIL CISL e UIL di avermi dato quest'opportunità oggi
Mi voglio presentare fino in fondo
Io di mestiere faccio il direttore di un'associazione industriali
E quindi sono un confindustriale
Di vocazione
Faccio il motore di un patto territoriale
Di secondo me con grandissimi risultati
E quindi parto brevemente da una piccola storia nel senso che il patto territoriale di Caltanissetta parte nel novantatré
Perché avevamo capito nella nostra piccola realtà che all'economia sarebbe andata profondamente sotto il pelo dell'acqua
L'edilizia si bloccava e per noi era l'unica fonte economica di sopravvivenza e con il sindacato debbo dire
Quasi quasi su iniziativa del sindacato perché una mattina vennero incerto di Natale che mi vien da dire ma lo sai che il CNEL sta facendo questa cosa
E la guardavamo insieme immediatamente feci ma la domanda per potervi partecipare ecco
Da quel momento si accese un un tavolo di concertazione che prima era strettamente privato privato nel senso dalle parti sociali
E che poi successivamente divenuto momento dirlo correlazione con le istituzioni pubbliche locali
Fatto è che poi alla fine abbiamo firmato due volte al patto al CNEL siamo uno dei dodici iniziali
è tutta la storia che poco che ha seguito questa vicenda sarà
Io salto o qui c'è uno dei firmatari del patto che dell'amico Riolo che ci siamo visti stamattina per calzature
Risultati
Risultati sono trentacinque aziende industriali e artigianali finanziate
Finanziamento CIPE novantatré miliardi
A più il trenta per cento per a carico delle imprese
Una piccola opera pubblica che è una infrastruttura industriale per radunare industriale che di grande espansione che San Cataldo scalo per noi
Poca cifra otto miliardi depuratore urbanizzazioni
Cioè l'idea forza del nostro patto era facciamo le fabbriche e contemporaneamente facciamo le infrastrutture che servono e questo pensato nel novantatré voglio dire a
Le aziende e finanziate ripeto sono trentacinque quelle che hanno portato a termine il loro impegno abbiamo in corso una rimodulazione così si dice
Che i fondi residui dei patti non assegnate il patto non assegnata alle imprese che non l'hanno utilizzato stiamo attenti questo
Non significa che le imprese sono perse le imprese sono state finanziate prima dalla quattro otto otto per cui essendo finanziate prima sono uscite dal patto e ci hanno liberato risorse quindi tutte le aziende meno che tre o quattro erano state deliberate dal CIPE tutte in questo momento stanno facendo gli investimenti
Poi c'è un vuoto debbo dire di due anni insomma i nostri patti sono in ritardo di due anni diciamolo con franchezza perché portare quarantasette documenti al ministero del Tesoro
Con una burocrazia che si autoalimenta perché io dico che si complicano la vita la combriccola gli altri Masala complicano pure loro
Quarantasette documenti diversi ha comportato un anno un anno e mezzo di ritardo secco sui patti cioè oggi saremmo nella fase quasi finale
Del del Pat Riley consente comunque dei dodici patti iniziali e invece siamo ancora come dico io col cavallo che corre nel senso che abbiamo dato la prima trancia successivamente in questi giorni cominciano a Marly chiederci la seconda e poi con la finale in alcuni casi comunque ecco risultato estremamente positivo perché in una realtà di centoventi mila abitanti
Qual è quello del patto territoriale di Caltanissetta
Nel buco nero del Mezzogiorno perché Caltanissetta come tutti sapete che è uno dei buchi neri del mezzogiorno abbiamo attivato in questo momento invece di esserci
Cinquanta gruppi e costruiscono palazzi ai quali siamo assolutamente abituati per il quale però purtroppo non ce nessuna prospettiva abbiamo cinquanta gruppi alzano capannoni industriali
Questa è la vera rivoluzione copernicana dico io che gli hanno me Attilia animatori dello sviluppo con grande buona volontà hanno fatto nel Mezzogiorno giustamente poco fa il ministro diceva ma del prossimo anno questo il prossimo anno si vedranno i dei risultati di questa azione profonda considerate che sono intervenute altre quattro otto otto e che in Sicilia la Regione Siciliana ci ha fatto utilizzare una misura del pop Sicilia novantaquattro novantanove
Insomma ha assegnato i patti territoriali e altri venticinque miliardi che in quattro mesi abbiamo attribuito alle aziende hanno avuto già le anticipazioni
Abbiamo finanziato nel Complesso settantacinque aziende artigianali e industriali
Tra al CIPE e pop e abbiamo finanziato anche ai servizi reali ad altre a un'altra trentina
Occupazione attesa circa mille unità
Questo per dirla breve su quella che è la realtà o una delle realtà dei patti territoriali della funzione che si hanno avuto nel territorio nel dare una prospettiva credibile al territorio immaginate che noi abbiamo una rimodulazione che ha una consistenza di ventotto miliardi e ci hanno presentato domande
Che tra intervento pubblico intervento privato a c'è un totale di venti duecentoventi miliardi
Voi sapete che il regime d'aiuto al cinquanta per cento quindi a carico se lo sarebbero centodieci ora siccome le abbiamo chieste senza la quattro otto otto voi capite che questo significa veramente una rivoluzione del nostro territorio
Detto questo e quindi detto in me l'aspetto diciamo proprio locale della della della del problema noi io secondo me dovremmo a andare a guardare un momentino i problemi che abbiamo in corso con il ministero del Bilancio
Perché ci sono una serie di problemi nodali
Per i quali non si riesce a trovare una soluzione abbiamo fatto una serie di riunioni ma pur tuttavia non si riescono a Schio dare e quindi speriamo che in questi giorni negli incontri che andremo con i sottosegretari e con me il diretto l'altra formazione negoziata di poterli mettere appunto perché spera senza i quali non si può andare avanti
Abbiamo fatto la proposta di protocolli aggiuntivi ai patti territoriali
Perché i protocolli aggiuntivi perché ci troviamo nella fortunatissima combinazione che ha avendo aperto io avendo fatto i bandi per a fare la rimodulazione abbiamo quelle famose domande sessantanove domande per il nostro caso mai immaginati e tutti gli altri
Per i quali dei finanziamenti pubblici avrebbero immediatamente un interlocutore
Un assegnazione un progetto esecutivo attraverso i quali si possono realizzare per cui sono cose che possono essere fatte immediatamente ecco questo era la idea delle dei protocolli aggiuntivi perché proprio eravamo in una condizione ideale attraverso la quale noi possiamo fare una spesa pubblica che raggiunga gli obiettivi nel giro di due mesi cioè attorno al collo
Non sono tempi lunghi
Soggetto responsabile che è una parola che chi l'ha inventata all'interno del ministero dovrà essere un grande burocrate soggetto responsabile tant'è che ci fanno firmare c'è l'arresto la delegata alla responsabilità e al territorio e totale io immaginare che se un imprenditore deve comprare una macchina utensile in Germania e la paga in marchi io debbo dire che quel prezzo è congruo io soggetto responsabile sono cose veramente
Comunque pur tuttavia
Da soggetti irresponsabili noi fin dal novantotto abbiamo detto noi vogliamo diventare delle vere e proprie agenzie per lo sviluppo
E quindi per esempio nel mio territorio abbiamo fatto le convenzioni col sistema bancario
Per cui abbiamo letto bene assistete CE dateci un tasso certo abbiamo trovato le banche attente altre no
Il queste convenzioni hanno funzionato in maniera eccezionale
Allora tu le anticipazioni debbo dire che nonostante il peana contro il sistema bancario debbo dire che localmente il sistema bancario se è coinvolto su obiettivi precisi e con progetti credibili diventa un interlocutore serio importante
Che ci aiuta lo sviluppo
L'ho portato perché una delle ultimissime copie ne abbiamo fatte quattro mila l'abbiamo distribuita in Italia nel novantotto abbiamo fatto questo cd che nelle intenzioni era quello di non presentarci a agli investitori Esterni al nostro territorio con un pezzo di carta o con un solo delle parole
Debbo dire che investitori esterni al territorio non sono venuti
Questa è una constatazione non è né una valutazione niente non ne sono venuti punto
Dove si è inceppato il meccanismo sarà certamente un deficit di comunicazione nostra ma in questo senso queste agenzie per lo sviluppo almeno la nostra agenzia lo sviluppo ha fallito il suo obiettivo
Era invece uno degli obiettivi dichiarati per i quali noi quindi abbiamo avuto sostanzialmente un'imprenditoria locale che ha preso coraggio
Ammesso Suvorov fatto gli investimenti tant'è che ripeto la moria dei progetti almeno nel patto territoriale Caltanissetta e di sei sette unità sul centocinquanta progetti in qualche maniera dichiarati positivamente dal sistema bancario quindi voglio dire
è una percentuale altissima
Sempre nel novantotto sarà stato l'anno di creatività del i soggetti responsabili
Da parte nostra si scriveva ma perché dobbiamo mettere su un meccanismo così farraginoso come quello che invece poi è stato messo in rendicontazione individuale col ministero
Noi approviamo il patto come un unico un unicum progettuale
Lo facciamo approvare al ministero il ministero trasferisce a Francia e così come avviene con i sistemi europei allora non c'erano neanche i patti europei stiamo attenti ancora il novantotto non c'erano i patti europei quindi questa per una proposta che facciamo una cosa io la facevo perché vivevo la sovvenzione globale quindi la la mutua volo dal concetto alla sovvenzione globale cioè prendiamo i soldi li trasferiamo a ridosso del territorio della spezza
E no che ci doveva mettere otto mesi per tirare fuori una lira nonostante le fideiussioni
Cioè tutte queste cose e poi alla fine quando dice patire vanno male vanno male ma quali sono le ragioni per le quali vanno male allora domandiamoci allo mentre se mettiamo su un meccanismo che mutuato perché noi non dobbiamo fare miracoli giapponesi con la macchina fotografica mutui accoppiava
Se il meccanismo europeo che ha messo su l'Europa è un meccanismo che funziona è funziona perché vi posso dire che in Sicilia ci sono tre patti territoriali che sono di altissimo livello e di grandissima spezza
Ecco se funziona ma perché non adeguiamo la nostra normativa quella europea e dopodiché ecco che entrò nel vivo dall'argomento lei trasferiamo alle regioni come fatto voglio dire definitivo perché la regionalizzazione ineluttabile
Cioè è un dato sulla quali nessuno intende discutere
Cioè nessuno immagina che non saremo regionalizzati
Però noi percepiamo voglio dire che sono percezione sale economia si può fare anche di percezioni e così come abbiamo dato i primi frutti positivi al territorio e l'abbiamo fatto esplodere così anche abbiamo la percezione che il ministero se ne voglia disfare e dall'altro lato ci sono le regioni che ci concedono corpo estraneo allora
Vogliamo uccidere questo strumento ma Mestre voglio dire io ci ho creduto fino in fondo ci ho speso gli ultimi quattro anni dell'ottanta per cento del mio tempo posso dirvi anche mettendo indiscussi alla mia figura all'interno la mia organizzazione
Però dobbiamo capire che quando abbiamo toccato questo a mare noi abbiamo
Tolto annuncia nel territorio che fa sviluppo locale
Cioè che fa sedere alla banca il sindacato l'impresa il sindaco la Sovrintendenza intorno a un tavolo che discute
Che fare la conferenza dei servizi che da ventiquattro CE concessioni in due mesi questo abbiamo fatto nei territori cari amici e e tutto questo non può essere vanificato dal fatto che parte della politica ci consideri dei corpi estranei o ci si venga considerati degli strumenti
Obsoleti può darsi che siamo persone che dobbiamo aggiornarci ma questo non significa che lo strumento di per sé non funzioni
E
Per darvi
Io sono animatore del contratto d'aria di Gela cioè io spiegai a Gela come si faceva un contratto d'aria ricordo nella saletta del loro la formazione dell'Agip Petroli perché noi abbiamo Angela la bici Petroli come tutti sapete ovviamente
E e io dissi guardate che qua lo strumento che abbiamo per parlare di sviluppo a Gela contratto Daria col e da lì partì il contratto d'aria
Il settanta per cento dei documenti di base andava a base del contratto aria
Li ho scritti io proprio nel mio ufficio cioè voglio dire anche il contratto da rigenera se ha dei successi a anche delle grandi ha dato delle grandi opportunità sul territorio allora
Per chiudere non parla Luca
I patti territoriali vanno normati secondo me adeguandoli alla normativa europea
Perché in quella maniera i soggetti responsabili si trasformano in agenzia per lo sviluppo che è una cosa diversa ovviamente
E il meccanismo o funziona perché a ridosso dell'investimento ripeto non parlo di investimento solo privato giustamente parlo di investimento pubblico dalla formazione
Io aziende che debbono formare personale perché sono aziende luogo debbono hanno comprato nove macchine debbono poi formare personale e si pagano la formazione con la regione siciliana che tira fuori settecentocinquanta miliardi l'anno di formazione
Perché i bandi perché deve aspettare non so che cosa anche noi non abbiamo delle linee di finanziamento cioè io ho impresa che in questo momento stanno pagando si la formazione dei propri operai
O dei propri tecnici
E questo è veramente una grande contraddizione
Quindi
Noi vogliamo essere giudicati per i risultati che abbiamo dato
Che per le prospettive che abbiamo aperto grazie
Ringraziamo dottor Giarratano
Con una modifica del programma
Diamo ora la parola al amministrò professor Vincenzo Visco il quale poi a come e anche ovvio altre necessità di e altri impegni e quindi ha la possibilità di esprime la posizione in questo momento
Ringrazio mi scuso perché poi lo don via
E quindi non non parteciperò particolarmente al vostro dibattito né intendo qui entra nello specifico
Della questione dei patti territoriali
Che è solo un aspetto o del
Programma di
Tarolli rischino di situazioni sviluppo nel Mezzogiorno a cui i governi di questi anni si sono si sono dedicati ore
Io vorrei che fosse abbastanza chiara anche se mi amano il tempo passa le cose diventano evidenti da voi ricorderete
Ancora fino a pochi mesi fa ma c'è una una parte consistente
Del ceto politico che continua a sostenere ossessivamente la stessa tesi ricevo ancora fino a poche tempo fa l'idea che veniva propagandata all'esterno è quella di un Sud immobile
Di un Mezzogiorno che continua a perdere terreno rispetto a questo Paese di fallimento di tutte le cose sono state fatte
E questo alta come è successo sistematicamente in questi anni rispetto a tutte quante le le previsioni catastrofiche negative e disfattismo i e è stato smentito dai fatti
I fatti ci dicono ci dà una fotografia a mezzogiorno
In crescita sia pure sia pure con differenziazione al suo interno di un fermento sul territorio molto importante e più in generale la fotografia del Paese
Assolutamente positiva questa frase noi siamo in un contesto in cui abbiamo piena occupazione noto con una forte difficoltà a trovare manodopera anche a trovare luoghi fisici in cui insediare impresa
Una disoccupazione accento inferiore a quella media europea e quindi che si avvia assoluzione anche nell'Italia centrale è una situazione mezzogiorno in cui per la per la prima volta nel dopo tutto il decenni agli anni Novanta
Ma comincia a esserci una forte ripresa occupazionale e un crescita del reddito
Che si avvia ad essere sistematicamente più alta rispetto a quella a quella de questo del resto d'Italia
A allora dico questo e questi sono sono i dati dopodiché sulla base di questi risultati non li possiamo discutere cosa rimane da fare cosa bisogna migliorare come si può fare meglio
Ma
Questa situazione spiega anche il perché sarebbe qualcuno è micidiale
Interrompere un processo ed eventualmente immaginare
Altre vie che poi a leggere a leggere proposto che si fanno sono semplicemente ritorno all'indietro una digressione a un meccanismo tradizionale di assistenzialismo
O centralizzato e verticale senza senza nessun il ruolo delle delle regioni io ho visto anche un interesse come sono state le Regioni stesse a di agire contro questa ipotesi nel momento in cui sono state formulate sono state regioni del Mezzogiorno a dire no firme qui non è vero
Quello che si dice qui le cose stanno andando avanti fondi vengono spesi e io devo devo devo dare atto di questo fatto di sul sui Liberty relativa al quadro comunitario di sostegno o soprattutto quelli due mila due due mila e sei ma non solo le regioni sono spesso più avanti dei alcune amministratore dello Stato
Di alcuni ministeri
Spesso appunto anche sul passato sul sui fondi strutturali vanta quattro due mila
Noi abbiamo urtato un
Generale recupero di capacità di spesa adesso non pile dovremmo avere i dati che poi si fanno polemiche anche senza senza conosce l'idea che i dati ci diranno che l'obiettivi che ci eravamo posti sostanzialmente saranno saranno proviene Rizzati che quindi considerando con le disponibilità del di uno dell'anno in corso noi spot potremmo arrivare ha non ha ad utilizzare a tutti
O si va al cento per cento dei fondi del passato e quindi non perde questi fondi per la prima volta ricorda che quando non è siamo andati al Governo l'utilizzazione dei fondi strutturali era dell'otto per cento
Ho adesso siamo appena percentuali che dovevo risultare risulta
Più vicine al all'ottanta che non il settanta per cento e quindi c'è la possibilità di di concludere mente sulla nuova programmazione le spesi non solo non c'è nessun ritardo ma noi siamo stati tra i primi a far partire il il progetto e e il meccanismo messo messo in moto il moto funzioni funzione
Su questo su questo io
Vorrei anche sottolineare che questa è stata un'occasione importantissima di cambiamento strutturale della amministrazione dello Stato sia a livello centrale che a livello regionale
Cene quello che noi che noi gli abbiamo messo in moto soprattutto con il nucleo di valutazione regionali e per la prima volta una
Assunzione un una attribuzione dire responsabilità complesse a persone competenti
E non e non ha personale amministrativo burocratico scelto con criteri più o meno stravaganti e poi hanno sempre clientelari
Cioè noi e lo stesso nella riorganizzazione del dipartimento politiche lo sviluppo è avvenuto questo che noi abbiamo cercato di avere delle delle strutture diverse persone che sanno fare quel lavoro
Nel senso che hanno studiato per fare quelle cose che questa è l'unica garanzia per i dei risultati
Sulle su questo poi si giocherà molta il ruolo delle delle delle regioni
Nel senso che le regioni non hanno solo una grande opportunità ma neanche un'enorme responsabilità
Quindi se sapranno fare fino in fondo in maniera oneste no questo mestiere di organizzarsi per poter programmare spendere allora i risultati si vedranno per
La il territorio la popolazione
Altrimenti il rischio è anche quello di una di una crisi politica di queste regioni perché qui c'è un impegno un impegno che qualcosa di molto prossimo a a a un accordo internazionale per cui appunto
Bisogna fare certe cose che perché
Noi abbiamo avuto degli stanziamenti dall'Unione Europea condizionate a fare questo questo ecco comunque per per il momento io devo dire che la risposta e positiva
E che quindi questo meccanismo no complesso si sta mettendo in moto
Allora e quindi quello che la cosa più stravagante può succedere ma tipicamente Italia italiana succede sempre che nel momento in cui le decisioni sono prese le cose cominciano a funzionare magari si vedono si comincia a vedere i risultati si discute
Con un un ritardo temporale di due tre anni su come fare le cose che si stanno già facendo
E quindi tornano
Discussione su se bisogna verbale sugli incentivi finanziari o anche intervenire sulle infrastrutture le discussioni sui se bisogna puntare sulle regioni o o sullo a o sullo stato centrale se mantenere
Il controllo della fase attuativa all'amministrazione centrale o delegare alle a strutture esterne all'amministratore lozione eccetera eccetera no
E poi il problema dei Progetti
Bene che
All'olio di luppolo questione e questione
Complessa io sono al Tesoro da meno di un né di un anno e e quindi o assunto una dimestichezza piena di questa materia da da breve tempo o e sono arrivato con Goossens visse
Scetticismo che mi sembra tutta questa architettura messe insieme una cosa molto bravo
No
Dopodiché in parte in buona parte ho cambiato idea
Anche se il semplificazione si possono fare
Perché invece la cosa funziona
Perché non è noi abbiamo appunto questo nuova programmazione che
Che aveva un tipo di sviluppo di approccio sviluppo pienamente diverso da quello che abbia avuto nel passato
Nel passato noi abbiamo avuto grossi investimenti delle di imprese pubbliche in alcuni settori prigionieri precisi che erano poi i settori che sono andati in crisi nel negli anni ottanta che erano l'acciaio e la chimica
E poi incentivi incentivi finanziari per cui anche non hanno prodotto nessun nessun risultato non abbiamo avuto o per alcuni decenni detassazione complesse della dei profitti a mezzogiorno
Che adesso si voglia riproporre abbiamo avuto fiscalizzazione le contributi sociali che non hanno dato un grande contributo all'occupazione ma essenzialmente si sono tradotti e in un aumento dei salari essenzialmente
Non più una riduzione Corrado
Del lavoro inteso aumenta l'occupazione ma una riduzione del costo del lavoro inteso aumenta i salari degli occupati cioè questa è stato è stata il materie se gli studi econometrici fa che sposto dicono dicono questo quindi chiaramente è una politica sbagliata
Ovvio che posso cercano qualsiasi economista poteva poteva dirlo che avevo la spinta tenta in questi casi è talmente forse verso queste queste cose che poi uno lo deve dire poi a consuntivo appena dimostrato riparte la spinta per avere le stesse la stessa misura lato aspetto era la centralizzazione verticalizzazione del degli interventi quindi questa questa
Ambigue pericolosa
Di o no questo rapporto Milingo tra la politica e e lo sviluppo cioè quindi e che si andava si andava a Roma Ceva il ministro amico quello pop si dava da fare cioè cioè quindi la diseducazione delle delle aree che territoriali di milioni di persone alla responsabilità e alla fattività
Questo è la il modello e verso questo modello ci sono spinte molto forti per ritornare se si facesse questo i risultati che faticosamente abbiamo messo i in moto sarebbero compromessi per il irrimediabilmente naturalmente noi adesso c'è una situazione in cui questa operazione essenzialmente pagina novantotto
Ho e quindi non è così sterno se i risultati si cominciano a vedere adesso excel solo adesso cominciasse chiamo anche la nostra testa
Il cui nel disegno con complessivo no chiede che ripeto o no può necessitare di semplificazione aggiustamenti ma che che abbastanza abbastanza
Evidente e ed è per questo io dico che nei prossimi anni noi avremo un'esplosione non potenziale c'è tornò tutte condizionate dall'esplosione
Del Mezzogiorno
Eccetera ci sono tutte le che ci sono le risorse ci sono le condizioni ambientali ci sono gli strumenti finanziari
E c'è per la prima volta l'attitudine della gente
La cosa più interessante dei dei patti territoriali che sono a uno strumento minore all'interno del tutta la strumentazione che ebbe a disposizione perché i patti territoriali
Ogni patto
Ricorda tutto
Attivare
Poche risorse qualche decina qualche volta qualche citare centinaia di miliardi cioè non sono cose no
Ma la l'importanza e che divenne poi rinunciabili no
Dei patti territoriali e che e hanno hanno creato le situazioni appunto ci venivano ce l'hai o adesso rappresentato e cioè per la prima volta un'attitudine cooperativa sul territorio
Cioè la gente che si mette intorno a un tavolo tutti i soggetti interessati e comincia a discutere su cosa fare e non discettare albergo su cosa altri dovremmo fare appello
Questo quella che ma cosa ne pensate di più e la rapidità con cui questo ha cambiato una forma mentis se e atteggiamenti pratici della gente del Sud soprattutto dei giovani
è questa e questa è una forza spaventosa molla dello sviluppo sta in noi stessi
No sta nella nel fatto se qualcuno decide di fare le cose si organizza per fare e qui e questi strumenti servono proprio proprio a questo e di ieri la notizia
Della via definitivo la Commissione Europea al al meccanismo del credo riposta che vedete non è in contraddizione con la programmazione
Ma è l'ultimo tassello dei una serie strumenti finanzieri
Che è un meccanismo automatico di utilizzazione de delle intensità di aiuto possibili quindi essenzialmente a favore del Mezzogiorno attraverso la detassazione allora cosa vogliono le le imprese non voglio pagare tasse beh se invece sono al Mezzogiorno a possono a non pagare tasse nei limiti di dell'intera intensità di aiuto che in Calabria via al sessanta per cento il che significa sostanzialmente niente tasse né contributi né nel né altro su no che so cinque dieci anni
Allora il problema e quindi più di questo non si può chiedere no mi sembra pone onestamente
Allora questa non è stata ancora percepita la questa potenzialità enorme
Questo perché momento opportuno in questo perché adesso pure sento è stata importata dall'altra programmazione il resto programmazione ci le le regioni territori cominceranno a competere tra di loro
Per attrarre queste imprese quindi dovranno fornire i i luoghi fisici
No le aree attrezzate perché è chiaro che a questo punto l'impresa l'impresa va dove dove ci conviene di più e quindi dove ci sono migliori infrastrutture non ci piace migliore migliore organizzazione organizzazione
Non del del
Contesto o operativo
E
E e quindi quindi e in l'alto l'altro aspetto su cui pure si sta si sta lavorando
Sono sonore quello progettuale
Perché in Italia ci sono molte idee ma pochi progetti e quindi e quindi bisogna
E questo è una delle delle
Ed è compito del in cui si sta impegnando il ministero insieme anche le regioni e quello di a vere di a vere
Dei progetti dei progetti applicabili e quindi e progetti articolati su cui poi investire investire
I testi delle risorse
E e perché poi appunto la programmazione che così e e questo cioè aprire carriere una serie di iniziative che alla fine all'asset alla fine
Sì integrino no sì si completino
Accanto a questo poi continua operai iscritti strumenti gli strumenti più abituali in questi pochi mesi noi abbiamo riattivato lo strumento dei contratti programma ne abbiamo fatti dodici
Ne faremo altri
Questi dodici hanno comportato circa mille miliardi di risorse aggiuntive
Centrali a cui in molti casi si sono aggiunti i cofinanziamenti si tratta normalmente di progetti di concetti rilevanti
Spesso innovativi
Ci sono alcune alcune
Il prese inglese sempre più
Le imprese straniere che sono interessate alla ad andare ad andare invece nel Mezzogiorno per questo ad esempio è chiaro che lo strumento che dall'imposta
Molto più interessante di altri strumenti
No
Perché proprio perché e automatico non ha non richiede l'istruttoria procedure a e e ci sono delle delle aree del del mezzogiorno no non voglio ripetere
Senta l'esempio di Catania ma quello è chiaramente molto importante dove dove si stanno creando veri e propri poli tecnologici avanzatissimo
Lo stesso parte sta succedendo anche in Sardegna
E e il CIPE e c'è un chiarissima
Tendenza delle imprese straniere a tornare a tornare in Italia anche questo contrariamente a tanti luoghi comuni
Detti da da gente che non sa le le cose ok non le vuole non le vuole sapere
Perché poi il motivo per cui gli investimenti pubblici non venne paese private privati non venivano stranieri non veniva in Italia era ovvio perché non c'è alcun motivo per cui venissero un Paese
In un Paese con bilancio dissestato che ci valutava la sua moneta ogni ogni secondo anno
Conan debito pubblico spaventoso inflazione tassi d'interesse
Malavita corruzione eccetera fa a del tutto ovvio che non venissero non appena cosa si è sistemata un po'hanno ho ricominciato a manifestare interessi basta leggersi quello che scrive
Lo scrivono i rapporti Business International per
Per rendersene conto e non che i i contatti e e e che si hanno che si hanno a livello
Così le i rapporti eccetera
Allora
Che cosa che cosa possiamo ancora concludere
E che naturalmente appunto io cioè sento va
L'altra campana non sempre stonata ma ci sarà anche che oggi che dice è visione idilliaca ottimistica eccetera quindi non vera
A no problema ecco è un po'molto semplice molte cose state fatte cominciamo con due risultati
Tra ci si trattava di di rimuove devi muovere situazioni incancrenite non ma da da decenni di rimettere in moto un meccanismo auto alimentante
E questo è stato fatto
Dopo di che dove che molto rimane da fare rimane intanto non da non perdere questa tensione
Nel utilizzo consapevole
Completo dei fondi defunti strutturati bisogna completare la riorganizzazione delle amministrazioni centrali e periferica bisogna semplificare laddove ci c'è la possibilità di semplificare bisogna completare il processo di decentramento visto che qui anche qui ci sono delle preoccupazioni in proposito ma evidente che la questi strumenti molti di questi strumenti è bene che vengano delegate ai i territori o nel caso il contratto di programma e strutture
Professionali che fanno proprio la commozione degli degli investimenti
I modi con cui questo deve avvenire si stanno si stanno elaborando e anche qui si si potrà andare per
Approssimazioni successive finale vivere assoluzioni a soluzioni su soddisfacente ma il compito copio del del ministero doveva essere quello del monitoraggio della
E della programmazione delle cornici generali San confido poiché mi a metà strada tra tra ministero del tesoro e e ministero del Ministero del dell'industria
E e quindi
Ecco io penso che che tutti via abbiano interesse a ragionare sulla base di questi elementi perché solo su questi si può andare avanti col sindacato vicino
Rapporti consolidati di collaborazione di confronto quindi che non mancheranno occasioni anche prossime per e comunque adesso la la cosa importante e che questo processo che dopo tante fatiche si è messo in in modo e produce risultati ormai visibili
Non venga non venga arrestato su questo questo e appunto un auspicio un richiamo alla di cautela insomma stiamo anche attenti a quello che facciamo abbiamo per la prima volta nella storia dopoguerra l'occasione concreta di risolvere la questione meridionale e questo non è retorica
Quando noi diciamo che noi nei prossimi cinque anni dopo le elezioni quindi dopo no che ci sarà il nuovo il nuovo governo di centrosinistra noi avremo o come obiettivo l'occupazione la disoccupazione media italiana al sette per cento
O stiamo prospettando un percorso possibile
Di piena occupazione che non dice qua c'è quest'anno andrà sotto il dieci due mila euro come avevamo previsto il tutti a ridere no o a
Abbiamo fatto un milione e mezzo di posti lavoro cinque
Appena
Quest'anno andremo intorno intorno al nove voti e quindi e quindi
Il percorso più che credibile e
Di Capriate quelle percentuali sono il passo successivo per arrivare al più occupazione e tutto il paese del tutto del tutto realistico nessuno promette cose non realizzabile
A nel nostro caso accertata anche una capacità di realizzare le promesse fatte sempre dentro il programma dell'Ulivo confrontate con le cose che che sono state
Sono state realizzate vedete lì tutte puntualmente poi con le cose in realtà non è uno erano quattro-cinque cose di fondo le avevamo detto il risanamento finanziario Europa modernizzazione ripresa dello sviluppo
Più poi altre riforme scure sono sono state fatte queste cose sono anche agli occhi agli occhi di tutti e appunto per il futuro o potremo fare solo meglio
Ringrazio
Ringraziamo il ministro per l'intervento lo prendiamo in parola per questo incontro
Per questo incontro che dobbiamo svolgere
Sul tema dei patti territoriali
I nostri lavori si articolano in questo modo diamo la parola orale Faccini della CGIL Piemonte
Sono previsti poi gli dà una serie di altri interventi
Salutiamo nel frattempo anche il segretario generale della CISL Savino Pezzotta che da qualche dieci minuti è arrivato i nostri lavori
A pensarci
Allora io naturalmente vi porterò qui l'esperienza che abbiamo fatto in Piemonte sui patti territoriali
Mi rendo conto che anche per gli interventi che ci sono stati
Una una grossa parte dell'attenzione che di questa discussione e naturalmente incentrata sui problemi del Mezzogiorno dello sviluppo del Mezzogiorno quindi io vi parlerò di una situazione che sicuramente non ha appunto gli aspetti di di gravità e di di diciamo delle problematiche relative alla ai processi di sviluppo
Proprio per questo forse alcuni elementi di specificità che appunto probabilmente sono comuni all'esperienza piemontese ed altre regioni del centro nord
In Piemonte siamo anche con negli ultimi patti agricoli siamo a circa una ventina tra patti territoriali generalisti agricoli quindi adesso non ho il quadro del del delle dei patti
Stipulati in altre regioni ma credo che sia diciamo un numero consistente questo del dell'esperienza di Montedison sono diciamo una ventina tra partigiana finanziati
In istruttoria patti che si stanno costituendo in questa fase però diciamo è una cosa credo già abbastanza significativa che copre una fetta importante del territorio piemontese
Questo probabilmente è stato determinato anche dal fatto che nella ripartizione della della vecchia ripartizione dell'Obiettivo due dei fondi strutturali come sapete il Piemonte aveva diciamo una una quota di territori una porzione di territorio abbastanza consistente nella distribuzione
Nazionale e naturalmente siccome diciamo la possibilità di accesso ai finanziamenti CIPE
Riguardava appunto le aree Obiettivo uno Obiettivo due cinque vie e chiaro che questa presenza delle aree è stato diciamo l'elemento che ha spinto verso la costruzione dell'esperienza dei patti
Territoriale
C'è un aspetto importante perché prima anche diciamo la relazione proponeva la il problema la questione del rapporto tra ad esempio uno strumento importantissimo tipo quello dei finanziamenti europei e l'esperienza della programmazione negoziata dei patti territoriali
C'è da dire che da questo punto di vista in Piemonte l'abbiamo fatto già una prima esperienza positiva nel Documento di programmazione
Unico di programmazione novantasette due mila nel senso che già allora su la richiesta esplicita in particolare di CGIL CISL e UIL del Piemonte
Abbiamo fatto una prima esperienza di una misura specifica misura sei uno destinata al sostegno di progetti integrati sviluppo economico e quindi che appunto aveva che avevano l'impianto della concertazione locale
E di iniziativa di progetti nate dal confronto dei degli attori
Degli attori presenti sui sui territori e diciamo sicuramente questa è che è stata un'esperienza positiva ed è stato uno degli elementi che ci in inciampi in più che ci ha permesso lo sviluppo di di altre sedi di di programmazione negoziata
O vi do alcuni elementi così molto assolutamente molto schematici in particolare per quanto riguarda l'esperienza dei patti sulla provincia di Torino ormai sostanzialmente la provincia di Torino è tutta coperta da patti territoriali quindi con l'aggregazione dei diversi comuni
Sono sei patti territoriali l'ultimo è stato approvato diciamo che non è l'ultima nell'ultima tornata diciamo è rimasta fuori solo la città di Torino tutto la la la parte restante della della cintura torinese poi della della Provincia è coperta da patti territoriali
Allora in sintesi alcuni elementi che ci possono dare una dimensione anche nella naturalmente parlo diciamo dei progetti ancora non della fase di realizzazione
Quindi sono coinvolte circa un migliaio di impresa in esse i patti territoriali della provincia di Torino sono previsti circa due mila trecento miliardi di investimenti è complessivamente attivati
Che c'è un obiettivo di nuovo occupazione di ricostruzione occupazionale di circa sette mila nuovi occupati quindi come vedete naturalmente forse rispetto anche ai fenomeni industriali generali eccetera non sono magari questo non è una una grandissima cosa
Però incomincia a diventare anche in in termini quantitativi un un tipo di intervento con una con una una una qualche consistenza
Quali sono i problemi anche qui di richiamo un po'alle questioni che venivano poste in relazione naturalmente ci sono nella nella dimensione dei patti territoriali nel percorso i patti territoriali delle sovrapposizioni con altri strumenti legislativi rifinanziamento quello più appariscente e sicuramente quello della quattro otto
Ad esempio diciamo lo strumento la quattro otto otto in realtà poi nell'esperienza concreta che che abbiamo fatto
Finisce fra l'altro per prosciugare diciamo la presenza di dei progetti d'impresa nei patti territoriali nel senso che la quattro con otto otto diciamo arriva il finanziamento arriva in termini diciamo rapidi automatici
E fra l'altro l'effetto che concretamente ha avuto diciamo questo in questi questo percorso parallelo tra quattro otto otto e i patti territoriali che in alcuni diciamo casi specifici ha svuotato
Il patto il patto territoriale
Naturalmente diciamo le nuove procedure
Ad esempio la l'istruttore affidata alle banche eccetera sicuramente hanno snellito i tempi
Rispetto diciamo alla fase iniziale di approvazione dei patti territoriali però continuano a essere diciamo sicuramente molto lunghi sia rispetto ai progetti e le aspettative delle imprese e poi soprattutto al confronto con altre forme definanziamento quindi questa questione questa questione dei di un raccordo sentivo prima diciamo rispetto alla alle prospettive di di regionalizzazione
Delle delle politiche industriali appunto si parlava di una gestione regionale un trasferimento la gestione della quattro otto otto sulle regioni ma è chiaro che ad esempio io non sono assolutamente d'accordo sul nel fatto che questo strumento del della quattro otto otto questa forma di finanziamento sia in qualche modo apportata venga integrata nella dimensione del patto del patto territoriale
Naturalmente in questi diciamo nei progetti parlo sempre dei pattini dei sei patti dall'area del dalla provincia di Torino
I i progetti sono a stragrande maggioranza progetti di impresa di di di di singole imprese che investono ampia non solo la loro attività produttiva
La parte relativa alle infrastrutture siamo grossa parte anche qui è finalizzata sostanzialmente a loro all'urbanizzazione l'attrezzaggio di aree industriali sa a questa connotazione
Se andiamo invece a vedere quali sono progetti diciamo di tipo diverso potremmo chiamarli di in futuro infrastrutture azione sociale
O ambientale o di intervento di bonifica ambientale sono pochissimi
Su una spesa diciamo di investimenti attivati come dicevo prima di circa due mila trecento miliardi
Queste opere sono diciamo raccolgono circa tre mini trecento trecento miliardi quindi
Una quota diciamo la la fisionomia di questi patti e soprattutto la fisionomia insediamento industriale d'investimento industriale a questo
Tipo di connotazione
Sono state fatte
Nel nell'ambito dell'esperienza di partito e di territoriali del Piemonte anche del Chiellini dei passaggi ulteriori secondo me estremamente significativi di qualificazione dalla dei patti territoriali
In particolare a fianco dei patti territoriali cioè del patto vero e proprio centro del documento sottoscritto e soggetti a fianco a questo in moltissime realtà sono stati costruiti dei protocolli specifici su alcune tematiche
Per noi fra l'altro come organizzazioni sindacali particolarmente importanti e significative
Faccio questa premessa e tutti i patti territoriali ad esempio è un fatto un protocollo specifico sulla finanziamento agevolato quindi e con convenzioni con le banche
Però appunto poi ci sono stati altri protocolli che invece hanno affrontato ad esempio le questioni delle pale opportunità
Le questioni della formazione professionale
E poi in particolare
Io mi mi sento di dire insomma che in qualche modo e l'esperienza più avanzata il patto Torino Ovest ha fatto dei dei protocolli particolarmente significativi che sono uno sul sulla valorizzazione dei saperi locali
Con un taglio che non è solo quella della formazione professionale diciamo a servizio della dell'impresa ma con appunto un un indagine una raccolta anche dei saperi locali presenti su quel territorio e con progetti di valorizzazione di questi
Di questi saperi
Un altro aspetto un protocollo che è stato fatto sullo sviluppo dei servizi sociali alla persona anche questa dimensione diciamo dell'intervento sociale e oggi scarsamente presente ancora
Nell'esperienza di patti territoriali però io ritengo che debba essere per noi un elemento diciamo importantissimo di qualificazione
Dello sviluppo
Un patto specifico sulla qualità indie ambientale anche questo è particolarmente per i credo sia particolarmente significativo che appunto perché cerchia di qualificare lo sviluppo lo sviluppo industriale soprattutto per quanto riguarda il problema della della sua sostanze sostenibilità
Problemi e arrivo alla conclusione quattro diciamo telegraficamente quattro quattro questioni
No la prima questione è che ma anche anche nelle Spain questa esperienza io ritengo alberi teniamo come CGIL CISL e UIL del Piemonte particolarmente diciamo significativa avanzata e positiva manca però una regia regionale
Cioè alcune volte diciamo patti che stanno in territori limitrofi in comuni limitrofi magari fanno delle sovrapposizioni di iniziative di progetti
Sono diciamo si dice diceva il ministro Visco la questione della competizione tra Regioni
Va be il livello regionale ancora può essere diciamo un livello comprensibile ma se ad esempio si scatena la la la la la competizione noi tentare di accaparrarsi un investimento di un'impresa tra un comune diciamo confinante con un altro
Non è che questo diciamo qualifichi particolarmente il tessuto industriale dove abbiamo avuto ad esempio con il proliferare nella nella realtà soprattutto torinese una cintura torinese delle aree industriali attrezzate il fatto che diciamo le imprese magari sono trasferite
Da una da un comune della cintura industriale ad un altro senza sostanzialmente creare sull'occupazione aggiuntiva e con i Comuni che diciamo si faceva una concorrenza per strapparsi lo spostamento di un impresa da un comune all'altro questo credo che diciamo non sia sia assolutamente inutile ansie sicuramente uno spreco bisogna che diciamo questa il il percorso della programmazione negoziata a livello locale sia però inquadrato appunto in un progetto in un disegno in una politica che perlomeno abbia una regia regionale che oggi almeno nell'esperienza piemontese nona assolutamente un'altra un altro un altro tema come dicevo prima è specialmente diciamo in realtà che anni continuano avere problemi di riconversione produttiva industriale e hanno diciamo situazioni tipo il venuti in cui ci sono ancora problemi di declino industriale però in un quadro diciamo tutto sommato ancora abbastanza positivo dal punto di vista economico il problema è soprattutto di qualificare il tipo di sviluppo di sviluppo locale anche qui in modo ultra sintetico faccio le le sempre riferimento al patto Torino onestà secondo me in modo estremamente significativo hanno costruito un patto che costruiva una pre selezione degli investimenti
Di in un bando di preselezione hanno stabilito alcuni criteri
Che regnavano le intese che presentavano progetti che avevano diciamo caratteristiche qualificanti ad esempio premiamo l'impresa che si presentavano con un progetto di certificazione ambientale e in massa o ISO quattordici mila
Oppure intrise che presentavano progetti di formazione del del del personale o misurò Chavo vari misure di stabilizzazione del del del personale oppure impresa che presentavano progetti
Ed erano particolarmente diciamo attente o comunque avevano delle buone prassi rispetto ai problemi della salute per la tutela della salute dei lavoratori ecco io credo diciamo questo per adesso è stata un'esperienza ancora estremamente limitata ma come organizzazioni sindacali a mio parere punto dovremo soprattutto agire in questo senso soprattutto nella nelle realtà del Centro-Nord io credo che diciamo non basta uno sviluppo industriale qualsiasi credo che sia corretto sia giusto ci sia lo spazio per pretendere uno sviluppo industriale di qualità
L'ultima questione
E
Appunto il un giudizio conclude sulla sulla programmazione negoziata complessivamente io credo che sia diciamo uno strumento importantissimo
Credo che oggi diciamo in atto in qualche modo come uno strumento straordinario legate a problemi di sviluppo o problemi di declino industriale io penso che dovrebbe diventare diciamo nel nostro modello come nostro modello diciamo sindacale uno strumento di governo ordinario dei territori uno strumento di governo ordinario dei territori dove appunto tutti i soggetti si confrontano no sulla definizione del del dello sviluppo
Dello sviluppo futuro c'è un problema
Lo dico in questa sede
Ad esempio anche in Piemonte e nel ne abbiamo discusso a più riprese
C'è un problema di nostro diciamo raccordo interno nella nostra esperienza sindacale tra quello che facciamo a livello di concertazione locale territoriale e rapporto ad esempio con le categorie e il rapporto con la contrattazione
Questo è ancora estremamente debole e ancora estremamente debole diciamo che un po'i piani viaggiano in modo separato e questo credo che indebolisca un fronte e e anche e anche l'altro fronte bisognerebbe di l'idea che siamo fatti in Piemonte che bisognerebbe appunto riuscire anche nella prima fase di costruzione della del del tavolo di concertazione locale arrivare a diciamo a forme di coinvolgimento un po'più avanti dei dei lavoratori sul territorio delle categorie in sostanza non sarebbe diciamo
Malvagia insomma è una cosa utile
Riuscire diciamo a costruire come organizzazioni sindacali nel rapporto con le categorie delle piattaforme territoriali
Cioè delle piattaforme in cui si si si misura sugli obiettivi che ci si vuole che si vogliono perseguire che si vogliono raggiungere e in questo modo si costruisce anche la partecipazione perché la questione credo fondamentale della scommessa che stai dietro la programmazione negoziata e appunto quella di fare diventare grandi strumenti di partecipazione e democrazia democrazia è credo per le persone principalmente per la possibilità di decidere di partecipare alla decisione del proprio futuro
La parola adesso a Pietro Ciotti della CISL di Salerno
Voglio ringraziare gli amici e i compagni della le segreterie nazionali di CGIL CISL e UIL dover aver voluto riprendere questo percorso della dei patti territoriali ma della programmazione negoziata in genere
Perché è opportuno ricordarlo penso che sono un paio d'anni che non ci si soffermava essi ritornava
Su punti delicati come quelli come quello di un avvio di una grande opera di
Di intervento diretto delle organizzazioni sindacali
Per operare lo sviluppo in realtà che ben conosciamo comunque possiamo dire della forte ritardo di sviluppo del Mezzogiorno a voi
Ce ne sono anche altre nel Paese
E ritengo che
Il da parlo con dati quindi con fatti penso che sono un paio d'anni fino al punto che l'ultimo bando nazionale mi pare che terrà del di ottobre novantotto
Da allora noi avevamo degli altri patti in itinere che non hanno avuto la possibilità di essere ne presentati ne cancellati messi in lista di attesa
E quindi probabilmente l'auspicio di tutti è che voglio dire riprendiamo un cammino che porti a considerare questo strumento dei patti territoriali contratto tali comunque cosa che appartiene a tutto il corpo dell'organizzazione dal livello locale a livello regionale livello nazionale
Perché l'interconnessione che ci sono rispetto agli interventi nazionali regionali e locali e io non sono indifferenti e anche se stamattina
Penso ci consegnate un un non ha voglio dire un po'un un argomento importantissimo che quello della regionalizzazione dei patti territoriali credo ritengo utile indispensabile che il confederazioni non bacino questi strumenti per strada
Perché tutto quello che non è Patti territoriali non è contratto d'aria e non è programmazione negoziati attiene alle cose che abbiamo sentito un attimo fa
Ascoltando la relazione dall'inizio ecco qualche dubbio rispetto agli affetti di grande beneficio che porterebbe il credito d'imposta
Detto nella relazione ministro anticipa è uno strumento anche che siamo d'accordo però è un qualcosa che non appartiene né alla nostra cultura né può appartenere a un qualcosa che attiene alla programmazione negoziati e sostanzialmente in qualcosa che va al di là e al di fuori delle cose che ci siamo detti fino a qualche tempo fa
E l'altra cosa e ovvia è quella della quattro otto otto è stridente il contrasto che c'è tra uno da tra l'utilizzo di uno strumento e l'altro strumento che quello della quattro otto
Quindi io penso che ragioniamo sulla regionalizzazione dei patti territoriali e facciamo bene è importante anche capire che il livello nazionale può sicuramente anche intervenire su processi di avanzamento
Anche di idee che il Governo nazionale come quelli regionali possono avvenire in termini di e ulteriore sviluppo e quindi di investimento nelle aree
Ci manda gelate allora mi viene spontaneo dire che il necessario anni comincerà a fare una differenziazione tra questi strumenti
Credito d'imposta particolarmente quattro otto otto perché voi all'interno dei patti territoriali del contratto d'aria noi diamo le stesse agevolazioni che abbiamo con questi strumenti
Allora il perché un'azienda deve scegliere
Di stare all'interno di un percorso concertativo deve firmare protocolli insieme a noi e insomma seguire un iter di questo tipo e quindi di grande lavoro sul piano locale interrogandosi cioè si fatica molto di più a fare patti territoriali di a fare progetti
Che appare Progetti quattro otto otto
Qual è la motivazione poi sostanziale che le imprese devono seguire io ritengo che sia che che che ed è importante sicuramente importanti nomi girare a fare anche quadri distinte perché chi segue un percorso di e sviluppo concertato ha necessariamente voglio dire la deve avere la possibilità anche di avere agevolazioni maggiore
Diciamo anche perché ho avviamento tutto quello che è che la programmazione negoziata almeno c'è un conto c'è un confronto c'è un rapporto c'è
Un livello di partecipazione di tutti i soggetti pubblici e privati delle parti sociali dei livelli istituzionali e quindi la possibilità anche di ragionare in termini di
Probabilmente di costo del lavoro
Perché quella diminuzione del tasso che diceva il ministro poco fa
Voglio dire viene quasi rispondano inseguirlo nel ragionamento dell'abbassamento dei livelli di disoccupazione nel particolarmente nel Mezzogiorno per arrivare lì cifre che li dava a livello nazionale io penso sono raggiungibili Issey
Se tira Simo fuori dalle dai processi produttivi tutte in nero e sommerso che è presente nel Mezzogiorno
Perché quel venticinque per cento del PIL che si produce vitali tranne tra nero e sommerso ovviamente non è che esso produce tutto a nord
Allora qua dobbiamo dare dei distingue l'Europa ci dice che non possiamo dare agevolazioni all'impresa coi messo dice
Abbiamo tentato nel passato non ha dato i risultati sperati non ne parliamo non possiamo oggi ora le imprese in questa direzione ben pensiamo se è possibile trovare uno strumento che crea le convenienze per fare i patti territoriali e fare i patti territoriali nel Mezzogiorno creiamo le convenienze
Qui una differenza è uno scarto ci deve essere tra i patti territoriali contratti Dari e gli altri strumenti d'intervento
E la cosa che possiamo operare a livello delle regioni non penso che questa è una cosa possibile a quel livello quindi ci deve essere un indirizzo di carattere voglio dire più generale che va al di là delle decisione delle singole regione e poi penso dobbiamo prenderci un po'di più in questi strumenti
Tutti quanti
Perché se da un processo concertativo è venuto fuori nel Mezzogiorno parlo della mia realtà parliamo di saperlo secondo chiama nessuno
Una grande voglia di fare lavori di fare impresa
Che parte dei livelli locali
Con centinaia di progetti con richiesta di investimento molto al di sotto delle quote assegnate anche attraverso la quattro otto otto significa che probabilmente c'è un terreno
Su cui lavorare e allora questa fase di grande concertazione nate sostenuta dai dalla dalle organizzazioni sindacali da CGIL CISL e UIL poi ci imbarchiamo anche altri soggetti ogni tanto ma questo non è un problema
Penso
Beh perciò dicevo bio bisogna crederci un po'di più dovrà passare ad una fase un po'più avanzata
Alla costruzione di un partenariato sociale
E un partenariato istituzionali in grado di interloquire tra di loro
Per far avanzare i processi messi in atto dalla dai patti territoriali
Io credo alle cose che diceva il ministro quando vicino abbiamo seminato si tratta di aspettare intende raccogliere ma non lo so se riusciamo a fare questo se cogliamo fino in fondo i benefici che questo strumento patto territoriale contratto verrà dato nel momento in cui ha realizzato anche un suo strumento di gestione in poi non piace il termine di soggetto responsabile troppo gravato di di cose come dice il nostro amico della di Caltanissetta
Si tratta di voglio dire anche a giusta
Partecipazione dei soggetti locali farla avanzare un pochino
Dare più responsabilità ai soggetti non per farmi firmare qualche carta in più ma ed né e la ricerca di individuare i soggetti che possono moltiplicare la propria esperienza
Non solo quello della gestione del patto territoriale del contratto Dalia ma arriva anche di affidare a questi altri copia
Qualche esempio lo possiamo anche importare
E questa volta lo possiamo fare in casa nostri dati per l'occupazione
Con quindi finanziaria in quella europea noi abbiamo da noi sarebbe al nove per nove patti territoriali di cui uno europeo pagate lì la cosa è semplicissimo molto più semplificata che dei fatti territoriali nazionali perché è più semplice perché la prima cosa che succede mettono un po'di soldi per avviare le attività poi devono giustifica
Ma per avviare le attività Kissin e chi mette in moto il processo tutto a grazie l'ha fatto ma fatti sindacato no incominciando a mettere i soggetti insieme nella fase d'inizio a chi si mette a lavorare anche lì sono nati delle difficoltà
Allora aveva cose queste nasce un'idea nasce una Cordon tra le parti sociali e poi con le parti istituzionali cioè beh c'è bisogno anche di capire come si avvia questa fase di di interlocuzione e poi un'altra cosa
Che i nostri patti nazionali non hanno sono i tempi
Sono i tempi patte europeo citare degli voglio dire una data salta tutto il castello qua eh va bene più si allunga probabilmente meglio è ma l'abbiamo capito fino a qualche tempo fa fino a qualche anno fa
Dispiace il ministro è andato abbiamo capito quando ci dice ministro del Bilancio qua dobbiamo far quadrare i conti dobbiamo fare non possiamo è dobbiamo risparmiare qualcosa ma volevamo capire allora allora i tempi che si allungavano
Perché è diventato come una palestra anche lo strumento della programmazione negoziata messi a lavorare nel momento in cui si arrivava al traguardo cambiava qualche regola è poiché stiamo arrivando alla torta alla al traguardo cambia ancora qualche altra cosa sorpassa di sette otto anni
Io penso che giustamente bisogni cominciarono a a a portare a casa qualche risultato
E qualche risultare io posso dare anche un po'di numeri ma rischiamo di dare i numeri al lotto progetti di imprenditoriali tra patti generaliste quelle agricole in provincia di Salerno dice sono nuovi patti generalisti quindi è coperto tutta la provincia di Salerno così come in Piemonte
è coperta Dorino esclusa la città capoluogo perché le città capoluogo quelle bisogna fare l'esatto perché lo strumento barocco che poi il ministro ha superato
Gita nel Paese allora città capoluogo devono essere lasciate forse di anni Hassan era successa la stessa cosa quindi coperta tutta l'aria provinciale più cento contratto Dario con i dieci dieci patti agricoli ora sono nove centotrenta progetti tutti istruiti
Tutti ok
Novecento tenda project
Il finanziamento complessivo il finanziamento complessivo che lo Stato dovrebbe erogare sono ottocentosettantasei miliardi
E rispetta voglio dire ma mi pare che c'è un rapporto anche abbastanza buono novecentotrenta progetti imprenditoriali attività imprenditoriale che nascono trecentosettantasei miliardi di investimenti mi pare che si può fare
L'occupazione che si produce non è tantissima siamo intorno a sette mila cinquecento unità
Penso che si può fare
Qualità sono passati quattro anni
E i finanziamenti sono arrivati è arrivata ad uso patto territoriale un su a parte quello europea ma ci stanno i denti
E quindi penso che sia necessario che noi acceleriamo le procedure
Che ci sia più fiducia e più responsabilità di soggetti che si mettono in modo poi è ovvio che tutto questo lo dico ai nostri amici della segreterie compagni della segreteria confederale non poco non possono bastare i soli patti territoriali
Gli ho detto i numeri dell'occupazione dei patti di sette mila cinquecento in provincia di Salerno siamo oltre i duecento mila inoccupati quarta cinquanta sessanta per cento sono diplomati e laureati parliamo di ecco di un certo tipo di e certe derivati non possono bastare eccetto che abbiamo del dei gatti da superare che non possiamo farlo da soli
Neanche a livello regionale
Quando abbiamo il gatto noi dell'X che negli anni hanno degli che se infrastruttura credito
Credito e sicurezza è un qualcosa che attiene voglio dire ad un impegno più ampi e più vasto che quello dei una responsabilità locale o dei soggetti locali di un patto perché voi abbiamo fatti protocolli per la sicurezza abbiamo fatto avviato le pratiche per i compiti abbiamo pensato anche alle infrastrutture quelle prossimi alle impresa elevati territoriale male in agro infrastrutture ve ne cito due tre poi concluso così non vi annoio più di tanto
A Salerno Reggio Calabria penso che la conoscendo un poco tutti guardino almeno d'estate
L'alta velocità che non serve solo a mente le ferrovie non portano solo le merci fanno piacere le persone
Si ferma a Napoli perché il conto economico e ci dice che forse che forse non è certa non c'è la convenienza per portarla fino a Battipaglia non c'è la convenienza per portarlo fino a Reggio Columbia
E anche qua probabilmente questo governo poteva prendere qualche decisione diversa
Che gli strumenti voglio dire della mobilità le reti infrastrutturali almeno quello vada quelle materiali quelle materiale ce ne stiamo ancora sognando va le reti voglio dire materiali
Ferrovie strade autostrade aeroporti penso che siano non solamente un fatto di convenienza di investimento ma siano un fatto sociale in questo chiediamo che ci sia un maggiore un maggiore impegno da parte del governo del futuro governo
E probabilmente una maggiore attenzione anche da parte di tutti quanti no
Il nodo fondamentale per il Mezzogiorno resta ancora a livello infrastruttura poi ci sono le altre cose
E quindi in questa direzione penso che sia necessario che noi attrezziamo e lo faremo perché abbiamo fatti viaggi della speranza
A Roma come a livello nazionale per portare avanti i patti territoriali contratto Daria faremo nel meno cammino per altri viaggi della speranza verso il livello regionale
Però questo queste cose io penso che le le possiamo fare le faremo bene però cioè la l'esigenza di un accompagnamento maggiore anche degli altri livelli dell'organizzazione
E sicuramente di una maggiore sensibilità politica nell'utilizzo di questi strumenti della programmazione negoziata
Patti territoriali significa anche elevare il livello de il significato della concertazione noi siamo per superarlo
Per parlare di partenariato sociale partenariato istituzionale però probabilmente anche all'interno nostro dobbiamo maturare un po'meglio questa convinzione
Che ad un tavolo il livello di concertazione è un qualcosa che ognuno porta qualcosa
Sempre più stiamo verificando che quelli che devono portare sono i soliti
Noi abbiamo lo diciamo ai livelli istituzionali anche al governo che abbiamo già dato
Gli anni io gli anni Novanta gli anni Novanta appena trascorso i lavoratori hanno già dato
Io sono della CISL e non sono di Rifondazione però vi lascio con questa nota
Quello che stiamo verificando oggi e che il venti giorni utili delle imprese sono aumentate e il nostro potere gli acquisti sta diminuendo
Noi lo bussavamo barattando in cambio dell'occupazione dello sviluppo del Mezzogiorno guardarlo sta venendo allora probabilmente un impegno in questa direzione non ci starebbe male
Ringraziamo Ciotti diamo la parola o lato Majno della UIL di Crotone
Al di là del fatto che il ministro se n'è andato
E questo stava nelle cose come avete sentito ha previsto nei prossimi giorni un incontro specifico su questo tema quindi è opportuno che il dibattito mantenne anche questa attenzione alla dimensione dal rapporto con il Governo lo dico
Lo dico nell'economia degli interventi mi mi raccomando anche distali dieci minuti per evitare che andiamo oltre i tempi
Noi abbiamo ipotizzato una serie di interventi che raccolgono un po'le varie le varie realtà qui non ci sono dopo otto Marino ancora un paio di interventi e poi parleranno le regioni e poi concluderà appunto come era previsto segretario generale della CISL Savino Pezzotta Tomai no
Se l'intento del nostro seminario
è quello di rilanciare la programmazione negoziata e i suoi strumenti io credo che le premesse ci siano anche questa mattina
Ma essi S. premesse non possono prescindere
Da una analisi delle cose che abbiamo fatto altrimenti noi non comprendiamo un dato sul quale non si può che essere d'accordo ovvero i ritardi che si stanno accumulando sulla realizzazione sugli scopi sulla mission che la programmazione negoziata aveva ovvero quella di realizzare sviluppo e lavoro soprattutto nelle aree del Mezzogiorno soprattutto nelle aree interessati i devastanti processi di deindustrializzazione
Che si sono verificate
Pene questo ritardo noi non riusciremmo né a capirlo né a colmarlo se non evidenziamo le ragioni di questo di questi ritardi è al ministro dico che
Non condivido quando egli afferma che i risultati arriva soltanto adesso quel soltanto è un macigno che noi dobbiamo cercare di rimuovere
Non rinunciamo se capito benissimo dalla relazione di Paolo Pirani
E dagli interventi che mi ha preceduto non rinuncia a CGIL CISL UIL
Alla programmazione negoziata non rinunciamo ai suoi strumenti però vogliamo dopo un'esperienza che non è che non parte dal Patto di Natale netta l'accordo di luglio perché Patti e contratti nascono nel mille novecentonovantacinque con delibera CIPE siamo al sesto anno e dobbiamo dire che sei anni sono un termine assolutamente insopportabile alla soluzione dei problemi che insieme avevamo individuato io provo dalla mia esperienza
Di Crotone quindi di contratto Dario avendo rinunciato
Al patto ritenuto strumento troppo minimale rispetto alle problematiche che in quel territorio agivano io provo a dire a portare dalla mia esperienza quali sono stati
Sì problemi che in questi anni
Fatto salvo il fatto che dei patti e nei contratti
Vogliono e possono sostituirsi perché se il problema era un assemblaggio di progetti d'impresa c'era bisogno che il sindacalismo confederale diverse
Una stagione così lunga estenuante di cinque sei anni ci tenevamo le brave quattro otto otto e tutte quelle altre
E quegli altri ammennicoli finanziarie noi avremmo ci saremmo un poco più occupati
Dei problemi relativi alle emarginazione al disagio sociale presenti soprattutto nelle aree del Mezzogiorno è un'altra cosa la programmazione negoziata un'altra cosa sono i suoi strumenti beh io lo dico con estrema chiarezza in casa mia
Senza suscitare credo la sua la suscettibilità di nessuno mentre per i patti
Il proliferare
Lo ritengo abbastanza legittimo e giusto non ritengo sta non ritengo sia stata una scelta oculata quella che verrà allargato va ben sedici contratti Daria
I contratti nascevano per creare in quelle aree in quelle aree a forte crisi industriali ed erano stati individuati come
Le arie di Manfredonia di Crotone e di
Castellammare di Stabia tre laboratori tre laboratori che nel corso di un biennio massimo di un triennio avrebbero dovuto cominciare a dare risposte ai problemi dello sviluppo e della occupazione
Nel frattempo si è fatta la cervellotica scelta di allargare a sedici contratti Dario io vorrei capire pongo a me stesso e a tutti noi la domanda se un imprenditore
Di Mila no dico Milano perché Assolombarda viene ogni anno in questo rituale convegno annuale che su Crotone
Confindustria fa promettendo
Fulmini e Dio che non che non accadono mai filosofia confindustriale
Ma impegno e mai progettazione concreta perché le imprese vorrei capire per quale
Oscuro motivo un'impresa lombarda
Dovrebbe venire a investire
Pur nelle mille appetibilità che un territorio può creare accelerazione processi burocratici sicurezza
Flessibilità sindacale eccetera nell'aria di Crotone piuttosto che nell'aria dalla Toscana o della Liguria
Mi sembra quindi una scelta mi è sembrata questo è l'oggetto fin dall'inizio anche e la mia organizzazione quello di consentire il proliferare dei contratti dare una scelta che ha messo in discussione la filosofia dei contratti da che era appunto quella di rendere alcune specifiche aree del Paese attraversate da un disagio sociale profondamente diverso profondamente più grave
Di tante altre aree del Paese consentire a quelle aree di trovare con la programmazione la concertazione elementi possibili di sviluppo ed occasioni di lavoro
I tempi ma caro ministro Visco sono ci siamo stati invitati a parlare come se fossimo ancora tutti presenti
Caro ministro Visco
L'abbiamo affidato
La
L'azione di
Istruttoria
A soggetti bancari
Che facevano parte di un
Di un
Bando vincitori di un bando se non ricordo male
Erano sessanta o gli istituti bancari che potevano essere indicati dai soggetti promotori come coloro i quali avviare le procedure istruttorie
Beh insomma proprio quei qui non siamo di fronte al Comune la regione salvate alla banca tradizionalmente intesa come un soggetto veloce
è pronto a dare risposte rapide beh io Europ perché chiamo le cose per nome e cognome euro progetti e Finanze stato invaso peggiore nemico peggior nemico dell'impresa
Creando una serra Gino sita straordinaria nella fase istruttoria
Addirittura ingerendo sì nelle questioni che non lo riguardavano ma che con una cervellotica intromissione invasione di campo
Sembrava voler assegnare anche al soggetto istruttorio
La questione della attrezzatura urbanistica delle aree di accoglienza delle imprese abbiamo DoCoMo uniche hanno letteralmente litigato con il soggetto istruttorio bancaria quindi
E vado veramente per punti precisi dove abbiamo avuto e abbiamo rilevato le nostre difficoltà quindi va rivista la questione del soggetto bancario istruttore unico dei progetti e delle imprese penso invece proprio quello che ha detto Visco che sia invece necessario rafforzare dare ruolo
Io più largo ai cosiddetti nuclei di valutazione
Quindi diversamente configurati fra regioni sindacato e associazione delle imprese non è assolutamente necessario che ci sia un soggetto che ha dimostrato per intera la sua incapacità di dare celerità alla certezza dell'impresa la bontà del progetto all'affidabilità dell'imprenditore non ci vuole Sherlock Holmes della banca ci vuole un soggetto che abbia
Il cosiddetto know how per fare queste cose
E poi i tempi di realizzazione
Delle progettazioni relative alle all'organizzazione delle aree industriali anche qui siamo in presenza di tempi biblici
I Comuni hanno denunciato a più riprese
Quanto sia difficile trattare con i grandi enti dello Stato all'Anas le Ferrovie dello Stato
Land del le telecomunicazioni quanta afferrò Gino sita quanta lungaggine vi sia fra la presentazione dei progetti alla loro concreta realizzazione ma di grazia di cosa stiamo parlando se lo stesso ministro dice
Che la scommessa e sulle aree di accoglienza
Ma di cosa stiamo diavolo stiamo parlando se le aree di accoglienza laddove ci sono beh io penso al territorio di Manfredonia di Crotone aree dismesse ma vanno bonificate tempi anche questi non facili
Vanno Bolivia individuiamo un altre aree perché queste magari sono troppo vicine al mare questa sciagurata scelta
Del
Ventennio fascista ricollocare
A duecento metri dalla battigia del mare fu una condanna a morte almeno per alcuni territori almeno per noi bene scegliamo né altri
E molti comuni molti bravi sindaci dei comuni si sono impegnati a presentare progetti di accoglienza e di organizzazione delle are anche lì
Mesi ed anni perché progetti venissero esaminati qual è il percorso ma qual è benedetto Iddio il tracciato
Che segue il cammino che segue la pratica del comune della della provincia della della regione
Avremmo dovuto creare gli sportelli unici
Perché certe procedure trovassero migliore più favorevole
Accelerazione
Io resto fermo alla video conferenza ad industriale non è che siano poi tanto credibile però qualche volta lo so
Resto fermo alla videoconferenza di Confindustria
Di pochi mesi fa
E mi pare che nelle aree interessate
Alla cosiddetta programmazione negoziata siano essi contratti siano essi Patti sia essa sovvenzione globale perché in alcune aree insiste ancora esistono ancora tracce importanti della sovvenzione globale
Bene neanche in quelle in pochissime di queste aree non vorrei dire nessuna è stato creato lo sportello unico una grande latitanza degli Enti locali del delle ASL
Dei vigili del fuoco delle amministrazioni provinciali e di quant'altri non hanno sto nei dieci minuti fa
E di quant'altri non hanno realizzato però ecco bisogna dirle le cose altrimenti
Sicurezza era l'altro appetibilità Progetto sicurezza sviluppo sotto il caro ministro caro ministro al di là di uno splendido sport affascinante questo bambino che in solitudine cabina su questo profondo dirupo
Che è l'insicurezza
Al di là di questo splendido spot le questure sono quelle di prima
I commissariati sono quelli di un tempo gli uomini la carenza di organici non si è mai risolta dove sono le attrezzature e la tecnologia
Che doveva servire a salvaguardare il territorio a monitorare assenti a fare da sentire
Dove sono queste cose il progetto Napolitano
Fermo gli investimenti non si sono mossi ben trecentottanta erano i miliardi da destinare credo che una parte siano stati destinati solo soltanto agli spot pubblicitari e a foraggiare qualche giornale perché mettesse il Progetto in grande evidenza ma concretamente nulla si è realizzato neanche dal punto vista la formazione professionale
Laddove vi è stato un concreto impegno dei consorzi ed del sindacato che ha messo in campo anche la propria esperienza il proprio know how da questo punto di vista qualcosa si è fatto noi siamo stati bravi cari amici colleghi e compagni a garantire una pagina sociale di sei anni
Con grande sofferenza
Con grande anche impopolarità
Abbiamo garantito questi sei anni parlo del Mezzogiorno parlo della Calabria della Campania dalla Puglia dalla Sicilia
Laddove le pressioni del disagio sociale sono tanti tantissimi l'abbiamo garantito prendendoci il peggio che ci poteva arrivare in termini di critica al sindacato
Io però ci credo credo che noi non abbiamo l'altra strada è per dirla in termini chiari per non apparire quello che non sono le cosiddette avversioni politiche
Agli strumenti della programmazione negoziata sono per dirla la Visco un gufi Isma'insopportabile
Con la cerchia non abbiamo un'altra strada
Dicevo di Ale non abbiamo un'altra vita nel coro della nostra macchina ed io in questa vita vorrei portare avanti la mission che è quella di abbattere il gatto sociale esistente tra il Mezzogiorno per il centro nord del nostro Paese
Parola Paolo Nerozzi segretario confederale della CGIL
Brevemente perché le devono intervenire altri amici e compagni
E poi perché mi riconoscono entro zone di Paolo
Noi oggi
Facciamo una cosa
Urne gli aspetti diciamo così
Istituzionali che questa iniziativa
A mio avviso non banale
La prima ragione che noi discutiamo insieme
Unitariamente di uno strumento
Che abbiamo voluto noi
Abbiamo voluto in Europa perché i progetti
Per cui deriva la programmazione negoziata
Sono frutto degli anni da disperazione del sindacato unitario per l'accesso
E l'abbiamo voluto in Italia perché la programmazione negoziata in questi cinque anni
E ancora prima all'inizio degli anni novanta estati iniziativa della CGIL CISL UIL
Quindi una sconfitta di questo strumento è ancora sconfitta nostra
Una vittoria di questa strada oltre a dare risultati occupazionali
E anche un metodo il metodo del coesione sociale che secondo noi è importante affermare qui e in Europa
Diceva Paolo parlava del patto di nazionale e parlava quindi le necessità di proseguire e di dare vita ministro si è impegnato incontrarci
Speriamo che le regioni facciano altrettanto
E scelgono questa strada
La regionalizzazione la programmazione negoziata vuol dire proseguire
E vuol dire attivare a livello regionale
Tavoli che coinvolgono le forze sociali
I risultati lo diceva benissimo il presidente del patto di Caltanissetta si incominciano a vedere adesso
Perché il ritardo nella presentazione gli aspetti ancora troppo ampi di burocratizzazione
Il fatto che le riforme del ministero per basso del cosiddette Bassanini oggi c'è stato approvato una legge sul federalismo che aiuta si sono affermate durante davanti alle soglie di cui i ministeri soprattutto al ministero degli interni ma non solo
Eppure se noi leggiamo i dati Istat
Che per noi valgono ancora
Laddove si è attivata la programmazione negoziata al di là dei risultati dei singoli Patti dei singoli contratti d'area dei singoli fatti programma l'occupazione eh aumentate
Ed è aumentata in maniera significativo
Forse non è frutto ancora di quegli strumenti
Ma è frutto di quella esperienza
C'è l'esperienza più importante la programmazione negoziata e attivare forse locali forse locali il d'imprenditoria forze locali sindacale il sistema delle Autonomie locali dei Comuni delle Province
Il sistema anche lo diceva bene per anni noi non ci accontentiamo dell'aspetto economico patti territoriali anche coesione sociale
E la vita degli anziani e la sicurezza diceva l'amico di Crotone nel territorio e la formazione e la scuola è qualcosa che va oltre l'aspetto economico in senso stretto
E questo aspetto è questa attivazione forze locali a cominciare dai Comuni e dalle forze sociali nel territorio che ha determinato quell'aumento di occupazione che i dati Istat incominciano a vedere anche se in maniera non soddisfacente in alcune aree del Mezzogiorno
E non solo del Mezzogiorno
Ora io credo che da cui dobbiamo partire siamo interessati alla programmazione regionale
Perché abbiamo la sensazione purtroppo di queste cose
Il colore delle giunte non è sempre significativo c'è sia Abyei un processo di centralizzazione regionale che proprio quelle esperienze locali
Quelle esperienze basate sul sistema dell'autonomie uccidono
Per questo vogliamo affermare questo principio siamo interessati anche in questo scorcio di legislatura col Governo e la le regioni di affermare il principio della programmazione negoziata
La scelta che è una scelta di qualità
Perché poi l'altro aspetto
Do cultori bisognerà riflettere
E che l'aumento occupazionale l'aumento del PIL avviene dove la scelta dei prodotti è una scelta di qualità
Qualità del prodotto unicità del prodotto sia nel settore agricolo che nel settore industriale
Perché solo sulla qualità del prodotto come siamo competitivi
E quindi quell'esperienza distrettuale di cui si parla del Sud come in altre parti del Paese e la strada che ci può permettere anche di rispondere a uno alla cura
Allora una quantitative anche un alcuna nelle grandi della fine delle grandi esperienza industriale
Ma punta un senso distretto sera CELTA appunto della qualità per la qualità del prodotto della qualità del modo di produrre perché può esserlo anche sindacato verrebbe non dimenticarselo non ci interessa anche come viene prodotto il lavoro come lavoro
All'interno del luogo di lavoro conta si esprime file a lista
Per queste ragioni noi avevamo contrari la CGIL era contraria è contraria al ritorno al ritorno all'intervento straordinario al ritorno di politiche assistenzialiste
Quando invece di pensare nel settore agroindustriale
Anche sfruttando per esempio la crisi
Alimentare del della carne così come abbiamo sfruttato quella crisi del VIM abbiamo prodotto vini di qualità e siamo oggi il primo paese del prodotto del produrre quel tipo di prodotto di qualità
Così oggi noi possiamo solo stare quella crisi valorizzando i nostri prodotti tipici
Ecco queste una CELTA una scelta che non condividiamo invece e di fare di triplicare forme assistenziali quando qualche Regione dice non sono sufficienti poi non si capisce a cosa servono dieci mila forestali facciamone quaranta viva senza sapere cosa servano
E come quelle regioni che ci propongono facciamo quaranta mila dipendenti regionali poi copre con la facciano lo Sassoli Dio
Ecco allora che la scelta della qualità e la sesta ad un'occupazione qualificata il punto su cui interi per quello noi siamo contrari a quel modello
Così sono e siamo contrari per modello di difesa detassazione generalizzata come era l'IRPEF che in realtà dopo un anno ritrasse arriva alle risorse per il meccanismo ipertesa dal Sud al Nord
Su questo noi dobbiamo riflettere dobbiamo Avanti portare avanti le nostre esperienze dobbiamo costringere e riattivare quelle forme locali di coesione di partecipazione che sono stato a poppa
Della
Della programmazione negoziata chiediamo al ministro
Abbiamo chiesto dove chiederemo che dopo via spetti
Ultimativi della rilettura in questi mesi che ci separano dalla fine materiale
Si ricolleghi anche strumenti come quelli del credito di imposta all'idea di programmazione negoziata
E la regionalizzazione la Regione chiediamo ciò
E termino come iniziato tutto questo
E se anche momenti difficili noi partiamo dal merito
E se partiamo dal merito
Anche il filo dell'unità e dell'iniziativa unitaria si può consolidare
Io penso che questo sia anche il valore e l'iniziativa di oggi perché da piccoli fatti così come la programmazione negoziata si può costruire un metodo che noi abbiamo voluto perché vogliamo difendere
Chiamiamo adesso Ferrara della UIL di Napoli
E poi l'amico Pantaleo della Pulzella ci sia di Puglia che conclude la l'intervento delle regioni
Ma io credo che
In qualche modo si arrivi sostanzialmente alla definizione di un processo
Che è cominciato alcuni anni fa
E cominciato sull'esperienza della programmazione consigliata
Diciamo così in modo fortemente modulare rispetta l'originalità con la quale era nata il processo di programmazione negoziata in modo particolare sui fatti territoriale
E passo quale beh io credo che
Non abbiamo mai sperimentato
In effetti come dire questo sistema nuovo di programmazione
C'è l'originalità l'intuizione con la quale nasceva questo processo di sviluppo
E che dovrà essere accompagnate da strumenti eccezionali
Se parliamo dei guardiamo in qualche modo come dire ci ricordiamo un po'tutti le cosiddette deroghe cose dette in effetti modifiche anche agli strumenti legislativi che in qualche modo potesse essere surroga e quindi velocizzare sostanzialmente i processi di sviluppo sul territorio
Beh merenda mancare il presupposto della sperimentazione in qualche modo come dire il passaggio dal dalla intuizione dall'innovazione ad una fase più o meno ordinaria
Beh io credo che come dire sotto gli occhi di tutti c'è non abbiamo ancora un monitoraggio vero al di là voi delle delle parole delle frasi e io sono uno di quelli che più di ogni altro si è speso questo processo
Prove dalla fase sperimentale dall'intuizione del cane sui patti territoriali
E però come dire abbiamo due visioni abbastanza significative dei processi di programmazione consigliato lei riguarda i contratti d'area sui quali mi è sembrato che la relazione fosse abbastanza attento e puntuale perché in qualche modo di come dire al di là della questione dell'aria
Se più o meno di crisi si era identificato stanziamento un processo di denti socializzazione quindi aree accompagnato sostanzialmente anche degli strumenti finanziari
Quindi una visibilità voglio dire di un processo che è completamente diverso rispetto alla al patto territoriale
Mentre suo pazzo i patti come dire non al di là delle parole non abbiamo ancora una come dire una monitoraggio vero di che cosa hanno prodotto al di là di qualche piccola di qualche piccola eccezione e va da sé che io credo molto in questo strumento molto più faticoso molto più lento
Molto più defaticante e che però in qualche modo è strettamente legato al territorio
Sette amendolea caro voglio dire ciò che in effetti il territorio può offrire
E in qualche modo legato anche più duraturo più lungo più stancante ma più duraturo e in qualche modo voglio dire lì si misura lo stanziamento annuo un processo nuovo che è quello della coesione sociale della concertazione
E però qui dobbiamo incominciare a parlare di professionalizzazione dei processi di programmazione negoziata rispetta i patti territoriali non più come forma di spontaneismo l'assessore ai cross il sindacato il sindacalista di turno
Ma quando parliamo di Agenzia di sviluppo locale
Come si creano chi sono gli agenti di sviluppo locale
Come sono legati alla territorio qua interagire anni rispetto al territorio di strumenti voglio dire in qualche modo sono legati allo stesso territorio hostess
Mi riferisco ai piani ai piani diciamo abbiano cubani Gradisca che ai regolatori va be guardate che tanto per darvi un esempio
Quando si è trattato di fare una modifica ad un contratto da via con tutti i soggetti istituzionali ministro Presidente del Consiglio presidente della Giunta regionale responsabile del contratto dai eccetera eccetera alla fine venne fuori il sindaco che disse che bene
Questa la variante il tecnico
Per il Comune che avrebbe dovuto firmare non lavorino firma
Cioè una persona sostanzialmente ferma un processo durato voglio mesi e mesi emessi
Ed allora se non come dire
Viene modificato alla radice
Siano quando riguarda come dire all'intervento diciamo così di non so definito se solo con strumento nuovo
E in qualche modo voglio dire anche un concetto di professionalizzazione dei processi di programmazione in modo particolare
Sui patti territoriali e qui sono d'accordo voglio dire sui contratti dagli Juan ma mantenere la centralizzazione anche perché abbiamo i protocolli aggiuntivi era anche perché vorremmo sapere sostanzialmente laddove il processo non dovesse essere completata che cosa significa
Se
Questo è un primo aspetto un secondo aspetto lo diceva anche via Paolo Vilardi
Sulla questione che riguardano i patti territoriali in istruttoria
E mi riferisco in modo particolare altri patti di cui uno non sappiamo questo è un Paese anche strane
Ci si dice sappiamo che il patto Sorrentino è stata finanziata da cinquantaquattro miliardi però motivati da nessuna parte
Però vagli a nessuna parte
Abbiamo due patti in istruttoria che è quello del Flegreo ed è quello del
Succhi di sommo russo cioè vale a dire quello del vesuviano interno
Che sono in istruttoria e che non sappiamo
E poi
Come dire decentriamo soltanto strumenti e regole sperando che siano uguale per tutti
Atteso che oggi la finanza sostanzialmente da distribuire per l'ottanta per cento al venti per cento
Quindi tutto caricato sulle regioni
Questa è un'opera di ci poniamo come nel soggiorno
Questo è un primo aspetto secondo credito d'imposta qua dalla qui salta come di tutti i ragionamenti che stiamo facendo
Saltano tutti
Con il credito d'imposta
Salta la quattro otto otto fatti processi programmazione negoziata esclusi i contratti di programma
Contratti di programma che in qualche modo come dire anche qui è un'esemplificazione lo stanziamento di un processo in cui sindacale completamente fuori
Ma al di là del fatto che vogliono affidato a Sviluppo Italia
Però voglio nella definizione voglio dire oggi contratti di programma sono qui sono ci sono industriali ci sono arie Prodi sono Progetti
E quindi io credo che non lo so se ho capito bene il fatto di tentare di riprendere i processi di diciamo legata al per imposta sulla sui fattori di programmazione emozionata non lo so per la verità però in qualche modo
Bene io penso che noi dobbiamo come dire ragionare verso una forma più o meno di federalismo dello sviluppo
Legate sostanzialmente ai processi di agenda Agenda due mila
E per il sembra che modo anche qui la configurazione del patto dell'assemblea assume sempre più nella definizione io lo diceva qualcuno manca soltanto l'economia sociale che andiamo d'inserire e come dire abbiamo un pit
Abbiamo sostanzialmente assolviamo il patto in in pit
Come si fa in qualche modo a recuperare processi di Patti maturi
Sui patti che in qualche modo sono istruttorio sui patti che in qualche modo devono ancora nascere
Chi è il soggetto
Che in qualche modo progetta
Qual è l'autorità che monitor mo'che cerca di monitorare sostanzialmente ne fa anche una selezione qualitativa
Beh io penso che sono tutte domande alle quale in qualche modo dobbiamo dobbiamo e ritengo che il governo da questo punto di vista Nobu tirarsi fuori voi trasferendo soltanto regole e normative
Rispetto a ciò che in effetti ha prodotto nel negli anni negli anni negli anni trascorsi ne abbiamo un ottimo ma voglio dire qui perché può anche sembrare sostanzialmente come dire
Forse da questo punto di vista una voce fuori dal coro non ne abbiamo un ottimo sistema di coesione o di concertazione
Ce l'abbiamo sia con il tavolo istituzionale
A livello regionale e soprattutto ce l'abbiamo con il livello di i livelli territoriali non quelli provinciali ma quelli territoriali laddove in effetti quali qualcuno si è messo in qualche modo ad operare
E abbiamo spinto sostanzialmente rispetta questi processi abbiamo lavorato sul fare che su come fare
Quindi più nelle cercare di creare qualche cosa che sarà dizionario sostanzialmente poche cose adesso si tratta di fare un'operazione di selezione cioè del del come del come fare l'attenzione anche qui voglio dire noi dobbiamo tentare di creare un processo sinergico perché quando si parla di
Formazione
La formazione vi prego privarlo dell'esperienza che qui nel porto
Alcuni bandi sono partiti
Sulla formazione come si lega stessa voglio dire se non acceleriamo sostanzialmente anche al ragionamento
Va bene di dare a queste agenzie con tutte le difficoltà che dicevo prima
Anche alla possibilità di creare processi di formazione indagato sul territorio
E da questo punto di vista come si rendono sostanzialmente come dirle
E i regolamenti alla regola dell'Unione Europea con quello che stiamo discutendo
I bandi stanno per partire come passiamo noi legare voglio dire oggi un processo di formazione integrata avendo rispetto a ciò che stiamo discutendo i bandi sono già partiti
Fanno della formazione Conti
Parlo di tutto il processo parla dell'innovazione forte che c'è stato sulla formazione rispetto a quanto come facciamo
Domanda
E sesso leghiamo sostanzialmente questo ragionamento rispetto a ciò che in effetti è in itinere come fa come facciamo vogliamo riprendere sostanzialmente questo ragionamento
Ma io penso che vi sono una serie di difficoltà che in qualche modo però essere come dire accelerata attraverso un un inviando che che in qualche modo sia unico per la per tutti ma allo stesso tempo tentare di risolvere quella difficoltà ecco i problemi che che dicevo che dicevo prima
Mi rendo perfettamente conto che come dire il nostro POR il quaranta per cento in effetti del l'intero ammontare riguardano IP che riguarda questo nuovo strumento che tutto innovativo per cui noi stiamo con voli arricchendo sostanzialmente oggi un patto territoriale tentando di trasferire questo processo attraverso un piano integrato territoriale
Quindi la questione miglioramento del capitolo sociale la promozione dell'impresa l'ammodernamento all'internazionalizzazione c'è creare lo stanziamento invita il moderno distrettuale nei cosiddetti Pitt processi di formazione e quant'altro e quant'altro eccetera
Però beh io credo che bisogna che ci si parta con le le idee chiare
Soprattutto con un'interlocuzione che sia di alto profilo
Cioè non più legato allo spontaneismo questo poi non lo so mi sembra già qualcuno dicesse
L'Agenzia di sviluppo locale che che sta sarà una società di trasformazione urbana sono giovani faceva di promozione
E i due fattori come sanno legata tra il soggetto gestore in effetti è soggetto a chi pianifica il programma e chi in qualche modo fa l'operazione di monitoraggio e di selezione B sono tutte preoccupazione che in qualche modo uno di quelli che si è speso molto e che crede molto in questo processo in effetti ancora
Ramos
Grazie
E poi daremo la parola all'assessore Massimo Bagarani della Regione Calabria a nome delle Regioni
La mia opinione e che noi dobbiamo tracciare innanzitutto un giudizio preciso
Di come hanno funzionato i fatti finora
Perché c'è un tentativo in qualche maniera di dire che questa esperienza
Dei patti territoriali
è stata un'esperienza in qualche maniera molto limitato che non ha dato risultati e che bisogna pensare ad altri strumenti
E questo giudizio guardate trasversale
A forze politiche istituzione stessa associazione imprenditoriale
Che pure sono presenti quasi tutti i patti
Se pensa Confindustria d'esempio la Confindustria sostiene che bisogna andare al superamento di questo strumento
Noi dobbiamo fare un'operazione verità
L'operazione verità significa andare a monitorare perché effettivamente un monitoraggio effettivo dei patti ancora non c'è
Per capire concretamente come hanno funzionato
Qual è la qualità di questi progetti che non è uguale dappertutto non è positiva dappertutto
Le carenze che sicuramente il governo ha avuto
Nelle procedure
Le carenze delle delle regioni e degli enti locali
E cacciare in qualche maniera un giudizio che ci consente di guardare avanti
Di guardare avanti
Perché io sono convinto che se noi vogliamo difendere non solo perché si difenda questa esperienza
In qualche maniera noi ad un bisogno appunti tracciare un giudizio
Io se guarda la mia regione
Ad esempio io non sono in grado oggi di dare un giudizio su univoco e dire che tutto è andato bene sull'esperienza i patti territoriali
E non solo guardate per responsabilità rispedirlo a fare di una città delle procedure
Ci sono stati imprenditori che si sono avventurati in quell'operazione pur sapendo di non avere i capitali finanziari necessari a fare operazioni
Visi splende che sostanzialmente erano sulla carta l'esperienza di Brindisi emblematica in questa direzione e man mano che ci ha mandato avanti molti imprenditori si sono tirati indietro perché sostanzialmente pensando di aprire un'elargizione a piogge come Rolex sessantaquattro
Ci sono state carenze
Sicuramente anche progettuali
Difficoltà nel funzionamento dei soggetti intermediari e in qualche caso il partenariati toccherà una delle questioni fondamentali se fermata la momento progettuale
Quando si è passata ad una gestione effettiva dei dei patti c'è stato un tentativo anche di emarginare il sindacato
Non dobbiamo dire tutta la questione
Dobbiamo chiedere una svolta da questo punto di vista
Ora guardate
Qui c'è quest'idea della regionalizzazione
Io credo che questa cosa inevitabile
è impensabile che uno strumento di questo tipo sia fuori della programmazione Thuram d'altronde il centododici tutte le questioni che sono si sono succeduti vanno in quella direzione è fondamentale
Io dico che è un bene per i patti spesso che questo avvenga
Il punto è come si fa l'operazione
Non può esserci un tentativo di scaricarle Regione le responsabilità senza in qualche maniera definire una coerenza sul per quanto riguarda risorse
Innanzitutto
E in meccanismi qualche mania di funzionamento soprattutto per la parte di incentivazione e tornerò tra poco
Ora qui sia un problema
Le regioni almeno se o quando la mia regione non hanno nessuna voglia
In qualche maniera li fa rientrare i patti in una programmazione complessiva perché ritengono uno strumento che non li ha fatti
E in qualche maniera non è tanto questo il problema
Il problema è che si stanno in qualche maniera apprezzando e interventi interventi da parte delle regioni che sono in alternativa ai patti territoriali
Squadra qui si è parlato del credito d'imposta io sono d'accordo sul giudizio recita
Però stiamo attenti che molte regioni stanno definendo regimi d'aiuto che va nella stessa direzione
La Puglia ha definito una legge su regimi d'aiuto ad esempio anche lì con forme di automatismo non tutto automatico
I bei tempi si sono una cosa almeno sei volte guardo alla mia regione ma non mi pare che in giro sia molto diverso che uno strumento completamente alternativa la questione dei fatti
Per tre ragioni
Primo
Per l'individuazione dei territori
Secondo per i meccanismi in qualche maniera di incentivazione
In cui concorrono diverse misure come sappiamo
Terzo per il fatto che il padre variato vino resiste perché quasi tutto lo strumento con cui si arriva a definire i pit son gli accordi di programma che sono sostanzialmente diciamo così interventi di carattere istituzionale
Altre Regioni stanno attrezzando meccanismi premiali sui distretti industriali
Perché in molte regioni il quattro per cento previsto del la premialità
All'interno dei fondi comunitari sono stati molte regioni hanno fatto lascia di dire il quattro per cento i premialità banchi distretti di patti territoriali non si fa alcun centro almeno sguardo altrove
La Calabria farla qualche altre cose vere però la Regione la nostra regione si sta comportanti in questi tre anni noi come sindacato unitariamente siamo intervenuti su questa questione
E qualche risultato in qualche maniera è stato strappato nel senso che si dice a un certo punto sui Pitt e Peace che la presente il trenta per cento delle risorse
Si verificherà la possibilità in qualche maniera di un raccordo con gli strumenti che la programmazione negoziata che è il punto fondamentale
è il punto fondamentale
L'altra questione importante
Anche la questione delle d'incentivazione
Ora è del tutto evidente che a me pare difficile pensare che ci possono essere uno strumento ad hoc di finanziamento dei patti territoriali sulla parte incentivazione
E quindi bisognerà sostanzialmente utilizzare i meccanismi anche dalla relazione di Pirani questo punto era
Era chiaro io condivido
Però e si può pensare ad esempio i meccanismi dalla quattro otto otto per la parte che riguarda il cinquanta per cento che dovrebbe essere di interesse regionale di prevedere bandi ad hoc per quanto riguarda i patti territoriali finanziamento
Si possono individuare alcuni meccanismi premiali questo si possa quindi in qualche maniera diciamo così la parti di incentivazioni sia pur con quelle regresso una parte incentivazione di carattere nazionale
All'interno dei meccanismi nazionali e non credo che non sia in grado di fare un'operazione in cui si dice così come è stato nel passato per i patti si stabilisce una una FIAT altra accusa è l'intervento complessivo che il patto dell'aria
Che secondo me deve avere un primo obiettivo quello di intervenire riuscirà raccordare effettivamente non sempre i fatti del passato ma l'ho fatto
Un intervento sulle imprese con un forte intervento i contesti territoriali
Ha cominciato le questioni infrastrutture
Non quelle di grande dimensione che ha una dimensione diciamo di carattere generale questi una formazione le questioni di uno stato sociale sul territorio la formazione che può essere in qualche maniera interessata
All'interno di un ragionamento che tenne in qualche maniera conto di come fare evolvere in contesto territoriale come lo sviluppo delle imprese i raccordi contesti territoriali e in questa direzione io credo che si possono utilizzare fin in fondo tutto l'opportunità offerte dalle dai fondi comunitari che proprio su questi assi di intervento hanno delle funzioni intervento fondamenta qui bisogna fare questa duplice operazione
E in qualche maniera raccordare i patti territoriali rispetta questa programmazione regionale che si va facendo
Questa è l'operazione che secondo me dobbiamo prestare per fare questa operazione ripeto c'è un presupposto che noi abbiamo diamo un giudizio preciso di come ha funzionato illegali perché anche qui sento un po'giudizi che alcune oggi ripeto va pattuita articolata che manco dal Governo c'è un monitoraggio effettivo fino adesso novantacinque
Ultima quel ultimo due questioni
C'è bisogno anche da questo punto di vista di capire la funzione del del soggetto intermediario se è questa l'evoluzione come diceva pirati
Noi dobbiamo pensare a un sovietico elegantissima così radicalmente diversa dal passato che era una cosa in cui sostanzialmente meritava alla procedura d'infrazione cioè ad articolare diresse una vera e propria gente sviluppo capace in qualche maniera di essere interfaccia della regione
Sul territorio per quanto riguarda il coordinamento delle dei diversi strumenti che su quel territorio agiscono interlocutore dell'impresa è capace in qualche maniera anche di interloquire otto perché ad esempio un'altra delle questioni coi patti territoriali hanno sofferto è stato il mancato raccordo tra di loro
Il mancato raccordo cioè è impensabile gestire un'operazione come quadri pazze tu non credi non almeno a livello regionale ma forse nemmeno questo basta un sistema di raccordo che in qualche maniera consente alla programmazione regionale di definire in relazione alle diverse caratteristiche isole priorità d'intervento
Queste lato operazione
Che noi dobbiamo fare quindi c'è bisogno in qualche maniera di un'evoluzione del soggetto intermediario che abbia quelle caratteristiche
Nuove che dicevo
Che dicevo prima e infine
Cioè la questione secondo me dice di che cosa succede della della parti intime che non è una questione secondaria
Anche qui
Noi abbiamo i patti specialistici abbia sui quali le Regioni voglio ricordarlo mentre la quota di cofinanziamento
E ad esempio posteriore
Ex post
è su questi già qualche problema c'è perché molte regioni dicono guardate per la parte infrastrutturale che ripeto è la quota di cofinanziamento io l'ho l'aprendo dall'ente istituzionali programma
Va bene
E anche questo siamo l'altro paletto per cui non si capisce perché non si riesce a trovarla quote le giudico io la corpo di cofinanziare nuovamente è un è un è uno strumento dal governo a questo punto io lo Lavinio cofinanziamento l'ometto su venti si sono di programmi quando ad esempio la Poli si discuterà la la l'accordo quadro sulla sullo sviluppo
Anche questo ulteriore elemento
Perché sappiamo che in quel in qualche maniera questo un altro elemento importante così come pur sui pareri che le Regioni devono ora anche su questo abbiamo dovuto in qualche maniera ragionare perché sui patti specialistici c'è bisogno il parere delle regioni anche lì c'è stata qualche resistenza c'è qualche resistenza perché le regioni alle famiglie ai timori Giacomelli scaricano palpare essere vana sugli quindi non mi so di fare in conclusione quest'operazione
Che si un'operazione verità di qualità e di prospettiva e che guardi in avanti che rilanci in avanti la vicenda IPA
Guardando all'indietro le cose positive che abbiamo fatto e soprattutto offrendo a un Paese alle regioni un modello dibattuta variato sociale di concertazione ma anche di possibilità di pensare ad uno sviluppo vero delle aree territoriali in maniera diversa questa è l'operazione che dobbiamo fare
Se non facciamo questo operazione guarda io il timore che ho e che noi in qualche maniera possiamo rimanere in mezzo al guado comici
Cioè avendo fatto esperienze non riuscivo a capire che cosa succede in avanti e nel frattempo si possono affermare altri strumenti che sono una cosa completamente ripeto alternativa a questi se penso ad esempio ha fatto ripeto che le associazioni imprenditoriali non solo a Confindustria per la verità continuano a dire che questa così non va che il peso né intermediazione eccessivo bisogna pensare a da strumenti più automatici e che quindi questo sì quest'operazione in qualche maniera va messo nel cassetto dobbiamo prima accennato anche in questa direzione
Diamo la parola per l'ultimo intervento assessore Massimo Bagarani regione Calabria che rappresenta le regioni e che ha avuto anche la pazienza di ascoltare tutti gli interventi di questo lo ringraziamo anche amichevolmente
No sono io che ringrazio e non non è stata neanche pazienza è stato perché permette interessante innanzitutto vi porto il saluto della Conferenza Stato-Regioni
Del presidente dico che si scusa di non poter essere presente ma oggi tutti i presidenti sono rinviati sul serio in queste in queste ore quindi non ha potuto partecipare hanno inviato a me che peraltro comunque stavo in un approvazione di bilancio in Calabria e quindi abbiamo avuto un po'tutti i problemi
No io Danny motivi neanche lì sopra sinceramente io triplicati
Forse non è funzionale le questioni legate elezioni nuovi il Molise eccetera prese va be allora William arriva anche alla Calabria chiamo l'allora
Il presidente Ghigo purtroppo non ha potuto partecipare per questa questione urgente contiamo così è abbastanza imprevedibile l'imprevista però Massimo Bagarani uno ore la materia la conosce bene
No perché
Voi voi dovete sapere che
Quando Nerozzi avvenuto in Calabria
è venuto sul palco
E ha detto guardando me tanto prima o poi l'assessore lo fanno fuori Avesani insiste allora il Consiglio mettete Quatriglio Chiaffredo targata Carlo no no va be'comunque ritornando adesso apre precisato alla il perché del dell'assenza e quindi una motivazione anche grazie
Io ero venuto qui con appunto l'idea di
Fare il saluto offrire una riflessione
Che si sta facendo all'interno delle regioni nell'ambito della conferenza
Poi come spesso accade seguono interviene alla fine di un di un dibattito gli stimoli che vengono tutti gli interventi precedenti portano un po'a rivedere perché a rivedere ad ente arrendervi interessanti forse altri altri argomenti
Diciamo che a questo punto io mi trovo con Lo Duca appelli ricorre utilizzare tutte e due nel senso il primo Capello e di portavoce della Conferenza Stato Regioni e quindi
Esporrò cose in cui ovviamente credo perché l'ho scritta io però sono ufficialmente anche la posizione della conferenza un secondo Capello che mi metterò subito dopo che è quello di assessore di economista di tecnico
Per discutere sulle cose che sono mi sono arrivate dal dibattito
Ora dal primo punto di vista tutte le Regioni sarà traversando secondo me un periodo particolarmente intenso ma pare eh che particolarmente delicato
Che il periodo del dell'avvio dell'attuazione dei fondi strutturali Ricucci S due mila due mila sei per quanto riguarda in particolare l'obiettivo è un periodo delicato perché
Avete anche voi piena cognizione del fatto che se l'avvio non è un avvio felice
In crisi l'intero sistema di programmazione del settennio
Lavorare su un avvio buono e quindi su una metodologia consolidata nel tempo va bene ma partire male vuol dire probabilmente a venire delle situazioni gravi di dissesto sul programma sui programmi operativi
Io in Calabria faccio sempre un esempio lo faccia anche qui
Tra il primo febbraio del due mila uno il trentuno dicembre del due mila e due la regione Calabria ma i conti li potete fare per qualsiasi altra regione l'Obiettivo uno deve pagare ah beneficiario finale
La media di due miliardi al giorno compresi sabato e domenica Natale e Capodanno
Per non incorrere in disimpegno automatico alla data del trentuno dodici del due mila due cioè per non incorrere la perdita dei finanziamenti comunitari
Questa è la sfida grossa che abbiamo tutte le regioni del Mezzogiorno di fronte
E questa è come dire una sfida inquietante perché
Chiaramente questo la capacità di spesa una velocità di spesa che le Regioni non hanno mai vissuto mai verificato nel passato
Allora in questo contesto di particolare delicatezza diventa fondamentale
Che ci sia
Un forte innesto
Tra la programmazione dei fondi comunitari dalla parte e gli strumenti tutti gli altri strumenti di programmazione territoriale negoziata dall'altra
Ora non è che siano tantissimi oramai contratti di programma contratti d'area e patti territoriali interistituzionali cioè accordi di programma
Il ci aggiungo in più anche un forte innesto con tutto il resto dei programmi comunitari che si possono associare l'ereader Interreg e quant'altro ma non ci complichiamo la vita rimaniamo soltanto su questa e beh evidente allora che però per avere un intreccio forte un intreccio che faccia economia che aumenti la velocità di spesa che riduca le frizioni tra la programmazione negoziata e territorio la dalla parte
E la programmazione comunitaria dall'altra
E assurdamente indispensabile che la Regione non si riappropri Massiah propri perché non l'ha mai avuto
Del compito di intervenire
Corresponsabilità
Nella definizione della programmazione tanto territoriale quanto negoziata sulla territoriale c'era un come dire
Un rapporto di concertazione strutturata e c'è tuttora con il ministero
Anzi con il governo
è sulla programmazione negoziata però in intesa punto in senso di contratti dare contratti di programma e pattino
Allora io capisco le osservazioni che sono venute a questo tavolo quando si dice è ma io apre un po'la preoccupazione che il patto possa anzi il sistema dei patti possano essere considerata oggi una programmazione regionale
Beh certo perché fino ad oggi è stato estraneo la programmazione regionale un corpo fuori dalla programmazione regionale
è stato supportato spesso dalla programmazione regionale
E allora adesso integrarlo diventa difficile ma è ragionevolissimo l'ultimo intervento mi perdoni non mi ricordo il nome ragionevolissimo l'ultimo intervento quando dice deve essere riportato all'interno
E questo lavoro più difficile che stiamo cercando di fare ma non soltanto il patto anche i contratti devono essere riportati all'interno
E parlo solo dei contratti di programma d'ora in poi perché i contratti d'area ne ne abbiamo già discusso ne vedevo discusso ancora discusso no insomma hanno una caratteristica molto specifiche anche limitata come numero territori
Allora evidente che se vogliamo mettere in piedi un modello che
Che sia un modello di sviluppo fondato sullo sviluppo dal basso sull'enfatizzazione dello del localismo inteso in senso positivo non negativo
Dell'apporto del del sì del territorio degli elementi degli attori locali
E dall'altro però questo non può essere semplicemente un modello dal basso i modelli dal basso all'economia dello sviluppo non esistano da soli esistono modelli dal basso governati dall'alto cioè esiste l'interazione in un modello di sviluppo fra ciò che sta
Fa da cornice di programma e ciò che produce l'idea che dentro con la cornice la messa
E quindi esiste la necessità che ci sia un percorso interistituzionale
Di corresponsabilizzazione che va dal governo centrale passa per le regioni scende le province fino ai comuni e comunità montane
Allora c'è fino alle istituzioni locali più più piccole
Allora se funziona questo meccanismo che va dal basso verso l'alto con l'idea di sviluppo dall'alto verso il basso con il riferimento di programma se funziona questo meccanismo
Probabilmente funzione e se funziona l'interno dei fondi strutturali probabilmente funzionerà anche all'interno di un
Nuovo assetto regionalizzato della programmazione negoziata questo lo traduco in altri termini
Non può essere che regionalizzare amo e ci disinteressiamo
Del Governo centrale è come se fosse che poi applichiamo approviamo il centododici e le Province si disinteressano dalla Regione
Non funziona così il meccanismo istituzionale
Non può funzionare perché i territori sono fra di loro organici
E allora è necessario che si trovi un un un metodo di come dire
Cooperazione organica
Tra le regioni e il Governo in termini di gestione dello strumento ma nello stesso tempo che la Regione acquisisca ruolo e responsabilità nella definizione degli strumenti
Che poi il trasferimento del del del come dire del delle partite finanziarie il trasferimento degli specifici tecnici questo non non è voglio discutere qui è una spesso aspetti particolarmente importanti ma non non è questo quello che mi interessa sottolineare adesso con l'interessa sottolineare e che ci deve essere un continuo passaggio fra il basso alto e l'altro il basso
Se si interrompe il passaggio in uno dei due sensi si è interrotto il meccanismo di programmazione
Ora
Per fare questo però
è occorre anche che come dire questi strumenti di programmazione negoziata funzionino
O per lo meno che ci si mettono le condizioni che siano che possono dare la massima operatività
E perché perché se il grado di efficienza efficacia di realizzazione dei programmi operativi
Dipende anche da loro e loro non sono parimenti efficienti efficaci avremo dei riflessi sui programmi operativi e guardare qui si è detto oggi forse ha detto proprio Visco
Uno dei problemi che anche politicamente avranno le regioni sarà quello di riuscire a spendere bene tutto
è un problema vero un problema non solo sociale collettivo ma anche un problema oggettivo politica
Per cui l'interesse oggi
E che tutti i meccanismi vadano verso quell'obiettivo
Beh e allora
Io però qualche perplessità
Cielo quando
Il governo propone per esempio
Di no due aspetti consentimi due il primo propone per esempio di passare i contratti di programmi a Sviluppo Italia
Personalmente non ho nulla contro sviluppi né politicamente e tecnicamente
Io dico soltanto che un passaggio di uno strumento così delicato a un soggetto terzo che non l'ha gestito fino ad oggi mai evidentemente togliendolo da chi l'ha gestito fino ad oggi però non so quanti anni
Costituisce
Al di là di qualsiasi giudizio sulla capacità del terzo che riceve di gestire con lo strumento costituisce oggettivamente un ritardo nell'attuazione di quello strumento
Oggettivamente
E quindi è pericoloso e per di più ancor più pericoloso nel momento in cui qui in Conferenza Stato-Regioni e con il governo stiamo ancora discutendo del problema della regionalizzazione
Neanche l'abbiamo agenzie stiamo finendo l'attuazione no stiamo ancora discutendo sulle tecniche
E che facciamo trasferiamo un terzo questo perdonatemi mi lascia perplesso
Perché a mio avviso poco seguire un grosso danno proprio per quel meccanismo di attuazione efficiente efficace del programma operativo di tutti gli strumenti sul territorio regionale e questo passa sopra la testa delle regioni se il Governo lo fa perché le regioni hanno espresso parere non favorevole
Ed è evidente che lo abbia Nespresso
Perché non è il momento adatto discutiamone dopo discutiamo quando abbiamo fallito finito la regionalizzazione quando siamo d'accordo su su cosa farci di questi strumenti all'interno dei sistemi regionali discutiamone dopo
E dopo vediamo
Può essere che vada benissimo ma discutiamone anche quando abbiamo già dato l'avvio al programma operativo qui in questi giorni tutte le regioni e ci sono stati parecchi sindacalisti di varie regioni glielo posso confermare tutte le regioni del Mezzogiorno non credo che abbiano neanche lontanamente avviato il percorso di attuazione in senso stretto nel senso che siamo dei pagano eh no se anch'io per via di un pendolo che mentiva beneficiario finale se hanno dei pagamenti è bene che il problema è quello che conta scusate ragioniamo in termini secchi se hanno avviato il meccanismo
Lo ha radiato perché hanno tra virgolette sponda perché non sono più sponda come novantaquattro novantanove perché hanno progetti Giancarlo già a assicurati dall'ottobre del novantanove
Allora
In questo contesto che senso ha fare quest'operazione e perdonate la seconda parte
Ma che senso ha venirci a dire che il credito d'imposta
A è un aspetto della programmazione Betto sui generis la programmazione negoziata
Qui qualcuno io me lo sono appuntato perché
Perché era
Era giusto
Era veramente giusto ciò che è stato detto
Rintraccio
Ha detto programmazione negoziata lo vede come un grande strumento di partecipazione e democrazia
Mi spiegate che cosa di partecipato democratico il credito d'imposta
Cosa c'è di meno programmato
Di un di uno strumento automatico
La programmazione e per e per se stessa per definizione quasi l'opposto dell'automatismo perché programmazione e negoziata peraltro è concertazione è definizione tra le parti anche di procedure certo
Anche e soprattutto di controlli anche o soprattutto di valutazione se vi è andata a vedere un libretto scritto tanto tempo fa da Fabrizio Barca sulla programmazione negoziata il termine uno dei due termina programmazione cosa com'era concertazione l'altra valutazione
Cosa c'è di valutazione in uno sportello automatico che dà soldi sul sul credito d'imposta e soprattutto e vediamo la parte sostanziale
Come fa la Regione a programmare qualche cosa sul territorio se tutta la sua programmazione può essere messa in sul territorio e con il territorio in termini concertati se tutta la sua programmazione messe in forse
Da un meccanismo che poi sul territorio si colloca con settori e dimensioni come vuole
A chi fa collocare l'impresa quando il ministro Visco dice ma questo porta alla concorrenza fra le zone beh forse ministro Visco conosce Mezzogiorno perché la concorrenza mezzo c'è già adesso
Se io non ho apprezzato la praticamente a Vermeer vi assicuro che nel segmento C che nessuno serenamente Manfredonia
E non c'è bisogno del credito di imposta per sviluppare il meccanismo io non li condivide non non non li convincono gli imprenditori lombardi quelli veneti a venire a investire in Calabria però dico tre zone sicure da apprezzare
E guardate che so di quello che e del debito ciò di cui sto parlando perché con la regione Lombardia abbiamo un'intesa proprio per portare giù imprenditori l'osservazione Ceva dei pedoni sono esattamente queste
E consente adesso un paio di riflessioni su invece gli aspetti più di programmazione
E qui porto l'esperienza personale dalla Regione Calabria evidentemente non posso più portare l'esperienza da altre regioni o dalla conferenza
Do regione che l'abbiamo lavorato molto sui Pit
Perché siamo partite un principio
E cioè che il meccanismo di sviluppo di una regione
Del sud in particolare in particolare dalla Calabria
Si può avere soltanto se salviamo la frattura che esiste fra i diversi livelli istituzionali cioè se salviamo la frattura che esiste in questo particolare territorio tra la Regione da una parte e le istituzioni locali più fini dall'altra i comuni e comunità montane in altri termini se portiamo dentro al meccanismo di responsabilizzazione la programmazione gli enti locali territoriali
Che fino ad oggi sono stati tenuti fuori
E che fino ad oggi facevano semplicemente la questo alla Regione per chiedere finanziamenti
Beh allora per fare questo abbiamo dovuto saltare anche in parte la logica dei patti che logica spontanei Istica abbiamo dovuto prendere tutto il territorio da Castrovillari a Reggio colonizzano tutto
Per noi l'esperienza di vite però diventa un'esperienza di patto se riuscì se se riusciamo a mettere dentro i pattini vite ci stiamo prove ci stiamo provando ovviamente
Cioè fare in modo che i programmi le parti diventino Ali alimentino il programma più generale e più ampio dei Progetti Integrati Territoriali
E dico più generale e più ampio perché per me progetti dei integrati territoriali non sono solo una semplice modalità di attuazione del programma operativo ma sono un esponente Cizio di programmazione unica
E cioè di programmare sul territorio con tutti gli strumenti possibili che ci vengono offerti da tutte le fonti possibili un portafoglio di strumenti per un portafoglio di soldi
E quindi di progetti
Dove alcuni saranno finanziabili sui il sui fondi strutturali altri saranno finanziabili su altre cose altri quarantotto saranno finanziabili mai
Ma questa è l'esperienza allora sì lì c'è un aumento di difficoltà nel passare dai patti di cui è chiaro non c'è condivisione regionale perché non ha mai partecipato all'operazione
Da patti per cui non c'è condivisione a progetti integrati dove la condivisione dell'estrema sì ma perché quella un'interazione tra noi e il e ma questo ritorno al discorso precedente
In questo modo facendo coincidere patti con progetti e mettendo le all'interno di accordi di programma quadro abbiamo saldato anche la componente governativa cioè abbiamo saldato anche l'altro elemento di concertazione che in quella filiera di programmazione negoziata per lo diventa eh essenziale
Io non so se ho detto tutto probabilmente mi sono dimenticato qualche cosa
Comunque mi sono preso tutti intimiditi temperate dato vi ringrazio buon lavoro
Sì ringraziamo che noi Bagarani ed è importante che a questo incontro con Visco succeda poi anche l'incontro con lei Conferenza delle Regioni per avere questo protocollo che accompagni l'attuazione della transizione
Diamo la parola ora per le conclusioni a Savino Pezzotta segretario generale della CISL
Ma sempre abbastanza
Una sfortunata perché chiudere
Un convegno
Come questo dove ormai tutto è stato
Cioè non è che uno possa circoncisione qualcosa quanto abbiamo detto questa mattina
Ne
Penso sia neanche possibile fare una sintesi
Perché la la l'altra qualcosa alquanto difficoltoso
Per cui io non mi limiterò ad alcune osservazioni
Con una brevissima premessa
Ma io vedo
Bene
Anche interessante un incontro di questa natura
Non solo per il merito delle questioni
Che sono importanti sulle quali siamo impegnati
Ma anche per altre ragioni in particolare
Per le ragioni dell'attualità
Noi offriamo se vogliamo anche dire no per finta di nulla
Perché uno dei limiti del sindacato che tante volte fa finta
C'è una dose di ipocrisia perché ci uccide no
E invece se ogni tanto le dicessi nuove cose cosa non fa male noi oggi viviamo nappa le difficoltà nei rapporti tra le tre confederazioni sindacali
Non sono difficoltà di poco conto
E non so neanche banalizzati
Prima dobbiamo prenderne atto
Poi magari può piacere o meno però a far finta che viviamo una fase idilliaca
Che andiamo a tutti a passeggio per via Vittorio Veneto non mi sembra
Che sia questa la situazione
è una fase di difficoltà porti pesanti
Ma è anche una fase che dobbiamo cercare di vivere
Senza demonizzati a vicenda che è un'altra delle cose difficili per il sindacato
Perché normalmente quando abbiam pareri diversi c'è sempre qualcuno che ha tradito che un metodo per non uscirne mai
E bisogna riflettere cede la poltrona luogo dove il Rillo mi capita di qui
Noi viviamo delle differenze che ci sono differenze di impostazione di merito
Guai a noi se queste differenze diventano la demonizzazione
Perché lo vogliano o no
Si piazza o meno
Comunque noi facciamo parte in un unico movimento che il movimento sindacale italiano
Che era un movimento pluralista
E pertanto che ogni tanto
O o più frequente a secondo Rizzi cristallo Rizzi emergano delle differenze sta nella sua ricchezza che il pluralismo
Noi dobbiamo averla sempre presente questa questa modalità
Perché se no se ci mettiamo a dire chi ha ragione e chi ha visto giusto e sapete che cos'era sul proprio successo no
E quando qualcuno ha preteso di avere la verità
Almeno sulle cose mondane si è costruito cose strane qualche ero qualche cosa di questa natura
Io sono convinto che ognuno di noi stia pensando di fare bene
Di tutelare gli interessi
Dei propri rappresentati
E di rappresentare il mondo del lavoro lo diciamo in modo diverso prendiamone atto
Perché forse ci aiuterebbe
C'è vivere
Questa fase ridurre le differenze di impostazione di giudizio
Di strategia politica
Con laicità
E con rispetto
Delle posizioni diverse è il compito a cui noi oggi siamo chiamati
Difficilissimo
Difficilissimo
Perché perché noi importiamo nel nostro giornale nel nostro modo di essere tanta passione e tanta idealità
Vorrei però che la mia passione
La mia idealità
E la passione andai via idealità di altri dirigenti di autorganizzazione fosse comunque anche nella differenza apprezzata e rispettato
Se no ragazzi non andiamo da nessuna parte
Su questo una conversione culturale profonda
Perché normalmente predichiamo il pluralismo per fare in modo che tutti diventino uguale il pluralismo e mantenere la differenza che convivere con la differenza sapendo che ogni tanto si può essere d'accordo evitata no
Però avendo almeno l'onestà intellettuale di riconoscerci
Siccome siamo parte dell'unico movimento sindacale confederale italiano che anche quando non abbiamo differenze ognuno per la sua storia per la sua tradizione tenta di rappresentare al meglio interessa i lavoratori
Se non abbiamo queste ai nostri sentire si interrompono
Perché io sono convinto lo spero
Che alla fine proprio se impariamo essere laici tolleranti rispettoso in rapporto tra di noi sarà possibile
Non vogliamo meno noi le contingenze storiche sarà possibile questa è la speranza io vorrei mantenere riprendere il sentiero i percorsi di rapporti buoni
Ma è una bella Patti
Che però ci impegna tutti ci impegna profondamente
Per venire invece mi sembrava doveroso dico perché di far finta
Se infatti di fare finta non abbia fatto quando non serve a nessuno noi ci sono alcune cose penso ai contratti a tempo determinato penso ad altre cose abbiamo delle differenze
Per cui non è che statina siamo fuori dalla storia no siamo reclama per favore su alcune cose convergiamo su altre
Differenzia però bisogna far saltare fa scattare quel meccanismo
Che è un esperto di storie diverse che è l'accettazione del pluralismo sindacale perché questo è l'unica strada che può farsi riprendere dei percorsi
Ecco io credo che noi non possiamo parlare di patti territoriali e la cosa che mi è stia tutta nel ministra mamma ma siccome lo conosco non è una critica
Il ministro quando parliamo di certe cose c'è una cosa che non vede
Mamma non la vede Luís proprio fa parte del non neanche qui
Cioè quella che non vede lui alla contrattazione cioè questa volta richiamava Rocca ma ma è così e mi dispiace spero solo che un giorno la altro riesca a capire che non non non è molto vario calarsi secondo me è molto più romanica la concertazione che non ha la vocazione molto stretta
Ma io credo che noi non possiamo parlare di patti territoriali senza un richiamo al superiore generale
Cioè la politica concertativa
Che in questi tempi questo tipo di politica
Sembra non gode di buona fama e molti si affannano a dimostrare che debba essere messo da parte del trattino abbia fatto l'operazione contraria abbia pertanto è necessario affermare l'essenzialità
Di questo modello anche per il nostro futuro
La nostra azione i nostri atti nostri gesti i nostri modi nostri ragionamenti devono puntare a rafforzarlo consiglio a consolidarlo in modo che continua a produrre buoni livelli di coesione e contribuisca anche delle varie i livelli di competitività del nostro Paese io non credo che si possa parte questo liberismo di massa se noi non facciamo passare unità questo cioè
Non ci sono alternative
Liberalismo è la competitività determinata dal mercato
Il liberismo fa almeno della coesione ma la competitività tra le persone se noi vogliamo
Ridurre un modello diverso che abbiano dimensione diverso la concertazione deve restare per il movimento sindacale un elemento di riferimento profondo sul quale ragionare approfondire
Anche qui con molta laicità senza pregiudizi
E non è assolutamente vero
Che essa vada vedi che è un po'l'idea che alla Confindustria
Solo per il periodo di difficoltà quale fosse uno zuccherino
Però tutti dei sacrifici e che non sia utile un po'di questa tentazione l'ha avuta anche l'attuale governo e non sia utile nelle pause dei di crescita
Cuper delineare percorsi di sviluppo di modernizzazione
Io credo che oggi sia essenziale
L'importante e credo che sia anche essenziale tenendo conto anche del momento in cui stiamo entrando
Che oggi le forze che competono per il governo del Paese
Si esprimano nel merito dei temi dalla concertazione
Perché sono temi che toccano punti essenziali di ogni programma di governo
Perché solo così
Possono fornire elementi di giudizio e ricerca
Certo le dichiarazione di per sé non sono sufficienti
Ma sono comunque
Una premessa necessaria per riaffermare
L'utilità della concertazione ed evitare devi vennero corporative consociative o collaterali
Certo non basta come anche qui questa mattina è stato detto più volte
Affermare la concertazione a livello nazionale dove la sua utilità
Sta nella capacità di fornire indirizzi di massima delle politiche sociali ed economiche
Ma occorre credo che sia questo lo sforzo che dobbiamo fare
Magari partendo anche dalle sperimentazioni che sono state fatte perché non è vero
Che per quanto riguarda il la declinazione della concertazione ai livelli regionali e territoriali non si è fatto no
C'è un tentativo ci sono sperimentazioni chi sono Cordi
Di concertazione ai diversi livelli
Quello che dobbiamo fare è proprio rispetto anche alle cose che stanno venendo avanti accentuare quella che è proprio questa declinazione questa praticabilità
Della concertazione livelli regionali e territoriali
Perché sono così allora riusciamo anche a innestare a inserire a incastonare
I patti territoriali contratti Italia tutti quegli elementi diciamo di una programmazione che oggi abbiamo sulla quale oggi abbiamo discusso perché sono a misura in cui
Riesco ad essere un soggetto concertativo con la Regione posso anche fare quegli elementi di programmazione regionale dentro i quali con il criterio più volte richiesto in castoro tutta la strategia dei fatti e degli accordi
Però bisogna anche avere un'attenzione grande lasciando la parte che quelle polemiche che riguardano soprattutto alla politica e non al sindacato a ciò che sta cambiando
Perché la recente legge sulla federalismo che modifica l'articolo diciotto centodiciassette della Costituzione
Assegna alle Regioni e agli enti locali
Competenze normative e gestionali
Su molti temi di natura sociale
Ma anche su temi che riguardano il lavoro quando si parla
Di sicurezza tutela del lavoro
Poi c'è un interpretazione dal Senato ma è una definizione molto ambiguo che lascia aperti degli spazi su cui come sindacato occorre essere molto ma poi c'è tutto il tema diciamo della sanità dell'assistenza e poi a che questa questione che sta sempre nell'attenta diciassette delle pensioni integrativi
è vero che su questi temi occorre veramente che il sindacato si muova con decisione
Anche proprio per evitare io penso credo sia il vero pericolo polli e il vero pericolo al di là dello scontro che ci può essere
Oggi in campo Traverso referendum contrapposti anche
Per evitare che interpretazioni estensive dei contenuti della legge siano assunte per erodere l'insieme dei diritti sociali o per escludere
Le forze sociali dei progetti di sviluppo territoriale
Io direi che su questo terreno probabilmente dovremmo andare a un approfondimento maggiore
E che poi si pongono tutte le altre questione le leggo mi sembra che quando parliamo poi di territorio abbiamo mi sento anche di condividere quanto diceva questa mattina il il ministro Visco
Proprio da quando ha parlato del Mezzogiorno
Io sono siamo convinti
Che nei prossimi anni per quanto riguarda il Mezzogiorno se siamo attenti anche a queste declinazione dal punto di vista istituzionale
Sì poi si possono realizzare degli interventi decisivi
Ma io dico di più non è solo che ci sono le possibilità e le opportunità
Io credo che ci sia l'esigenza di farlo
Che diventa sempre più impellente più stringente anche in termini di tempo
Perché essi e passa come pasta come deciso
L'allargamento dell'unione europea ai Paesi dell'Est
Perché abbiamo oltre che una potenzialità
Già più volte tenta più volte richiesta
Quando si è parlato in territorio dal rapporto nostro se una urgenza
E credo proprio che in questo senso allora tener conto dei cambiamenti istituzionali ma anche della necessità di intervenire in tempi forti e anche qui la concertazione diventa lo strumento
La Confindustria dice che serve una concertazione
Cioè che c'è anche un governo porte a me ricordando i conti
E quindi impiego almeno economico per
No che poi ci sia la necessità di una concertazione
Io credo sia importante ma vadano definiti anche qui non vogliamo stare nel generico Guarneri
Che cos'è la prossima concertazione e a nostro avviso credo quindi i due elementi su cui si possa rilanciando uno sforzo concertativo riguardano il Mezzogiorno riguardano le questioni
Del lavoro perché sono due questioni strettamente collegate anche io sono convinto come il ministro che l'obiettivo della piena occupazione non sia un obiettivo al di fuori della portata di questo Paese
Vado su tutte queste cose non è che partiamo da zero
Per quanto riguarda la conservazione soprattutto a partire
Dalla fine dell'intervento straordinario del Mezzogiorno come sindacato abbiamo puntato una contrattazione a livello locale
Si è cercato si è puntato a costruire con il coinvolgimento delle parti i soggetti sociali i due soggetti istituzionali una politica di sostegno allo sviluppo
Puntando a definire anche a livello libero un governo dalla complessità e che la capacità non è data solo la la dimensione Grandi paragone per salvare la globalizzazione CE Simba aboliamo no anche nella dimensione mica ci sono delle complessità che oggi vanno governate e che noi crediamo che questa complessità possa essere governata solo
La traversa dal Tesoro coinvolgimento dei vari soggetti
Pertanto occorre assumere la coesione da coalizione sociale
Come un elemento rafforzativo nomi inibitorio come tante volte viene interpretate
Dell'intervento politico ed economico proprio al fine di ottenere
Una migliore qualità io la migliore applicazione di intervento
Io credo che questo sia stato un po'il processo frena
L'intuizione
Che ha portato alla definizione di dal numero dei patti territoriali e contratti d'area con interpretano territoriale
Nel quale il sindacato ha svolto un ruolo da protagonista
Non solo nella definizione del progetto di sviluppo
Delle sue priorità
Ma ha contribuito proprio esercitando fino in fondo il suo ruolo natura soggettività politica
A fare diventare Ida contrattazione della concertazione a livello territoriale un fattore di sviluppo e poi presto lo analizzeremo nel tempo ma
Un passaggio importantissimo della dimensione territoriale orizzontale ripetente confederale del sindacato dentro ad una sacralità laica
Tutto con la regia collare da una liberazione di una fetta
Consistente degli strumenti dello sviluppo in particolare patti territoriali delle risorse fondi strutturali intese istituzionali di programma
è opportuno così come abbiamo fatto questa mattina occorre estenderlo
Fare il punto sulle modalità
Con le quali tale processo si sta realizzando deturpato di questa politica
Certo che questo chiama in campo quello che diceva prima l'assessore
Un ruolo più forte più presente dell'elezione
Richiama una relazionalità diverso probabilmente con l'Ente regionale dentro questi processi
Perché questi strumenti devono essere incardinati dentro un progetto di sviluppo territoriale anche qui è chiaro incardinare questi strumenti
In questi interventi per lo sviluppo in un progetto di sviluppo regionale significa che a livello regionale mento concertativo di rapporto di non con le parti sociali deve essere analizzato così in tutte le regioni non è possiamo dire che ancora scarso è la parte delle regioni questa attenzione alla dimensione delle parti sociali come promotori come fattore di sviluppo
In molte volte sono considerate un impiccio rispetto a una visione anche delle riforme istituzionali che sembra abbia una primazia di intervento ai presidenti pertanto collegamenti abbiamo governato
Però se vogliamo veramente che il ruolo delle regioni diventa un un ruolo più forte occorre che la dimensione anche dare un apporto con le parti sociali molti interscambio
Perché allora viene dentro il discorso
Che riguarda il credito d'imposta
E sul quale io credo veramente occorra una riduzione profondità
L'avevamo dato un giudizio critico quando con la finanziaria di quest'anno si vuole introdurre per poltrone
Noi avevamo sottolineato con molta chiarezza che avrebbe generato effetti negativi evidenti
Noi abbiamo constatato
In primo luogo con la sua generalizzazione automaticità
Contrasta
Con il tentativo di orientare dal punto di vista di una contrattazione di una relazione diversa tra forze istituzionali e parti sociali le scelte di sviluppo del territorio
In quanto le imprese
Non devono rispettare orientamenti politico-culturali ma solo i loro parametri economici
In secondo luogo
In questo modo
Al di là dei territorio dei settori che non sono più fidati Massi alle aggregano liberamente questo strumento
Indebolisce evidentemente
Il ruolo e la concertazione degli attori socioeconomiche attentamente al singolo imprenditore
In terzo luogo essendo orientato
Anche al centro nord
Costituisce così come è stato congegnato un'ulteriore disincentivo al decentramento produttivo delle imprese del Mezzogiorno
Perché aveva eviterebbe riflettere se è possibile io non non lo so
Le in questo momento la programmazione territoriale
Miliardi per tutto il mondo detto proprio profondi
Credo però che
L'idea veramente riuscire a trovare strumenti
Che si lega il ritiro alla dimensione programmatorio
Infine
Soprattutto il credito d'imposta non avendo limiti quantitativi
In quanto la capienza di tempi intende solo dal numero della domanda nona neppure alcuna ripartizione territoriale tra Nord e Sud
Ciò significa che le risorse per le aree depresse da sempre di quantità l'ottanta per cento al Mezzogiorno e al venti per cento non solo per la prima volta il proprio a causa mento l'imposta non garantiscono questa ripartizione perché il petto vero
Ma un sostanziale spostamento di risorse dal Mezzogiorno altri informo
E poi il modo con definita desistendo per dal proprio dormitorio di passaggio al nuovo regime aumenta le preoccupazioni in rapporto alle nostre critiche
Il terzo dottore di finanziarie ma solo parzialmente con numero quanto più possibile elevato di Patti
Senza riuscire appunto Mantini finanziamento integrale e qui per fare spazio al credito d'imposta
Generando soluzioni abbastanza pasticciate
Per le diverse tipologie di Patti e rinviando per molti di loro il finanziamento a problematici accordi regione per regione privi tante volte di garanzia di copertura
E a questo si affiancano ulteriori elementi di criticità considerando il progressivo esaurirsi
Dell'esperienza dei contratti d'area il computo passaggio di competenze relativa ai contratti di programma le difficoltà di avanzamento
Dei diversi accordi di programma quadro all'interno delle stesse delle interistituzionale di programma però credo che se presso villa capire con le reazioni i se diventano sempre tante
Se ci fosse la possibilità di un tavolo di riorientamento non sarebbe è sicuramente un male
Allora il processo di regionalizzazione dei patti territoriali
Dovrebbe essere al contrario un momento di partenza per una fase nuova nella politica di sviluppo che faccia perno proprio su questi sui pattini regionali anche qui
Non vi no non non accetto non non mi mi convince da liquidazione che qualcuno parli patti territoriali
Forse i risultati pratici possono anche essere stati basse bisogna anche fare un monitoraggio più esteso
Però io credo che quelli politici siano stati altri
Marino quelli politici sociali sono stati derubati
Ci sono messi insieme più soggetti
Ci sono mobilitati territorio
E si è fatto emerge
Nuova classe dirigente
Per questo non è una cosa secondaria rispetto a un Paese che ha bisogno
Di nuova classe dirigente capace di misurarsi sulla concretezza dei problemi capace di misurarsi sulla relazionalità che deve stare dentro i Territori
Terza allora per questo io dico attenti se facciamo monitoraggio
Non fermiamoci solo alla dimensione puramente strumentale
O dell'obiettivo economico ma cerchiamo di vedeva nella sua complessità
Cioè di guanto
Ha prodotto dei cambiamenti che è in grado anche sta producendo proprio allora che il tuo punto di vista il nostro giudizio sui patti territoriali non è un giudizio negativo d'urgenza di attenzione ne rileviamo le criticità le difficoltà
Le limitatezze ma ne abbiamo anche individuato e veduto le potenzialità è su queste che noi dobbiamo muoverci
Sì fatti cogliere
L'opportunità della regionalizzazione dei patti per affrontare e migliorare i punti di debolezza che ne hanno caratterizzato la passata esperienze e dov'è che proponiamo
Nuovi patti basati sulla concertazione realmente integrati intorno a una forte
Idea di sviluppo che sia frutto di un concreto partenariati istituzionale verticale e orizzontale
Che individui responsabilità nei vari livelli dell'amministrazione del ministero del Tesoro alla Regione alla Provincia fino ad arrivare alle autonomie locali e coinvolgendo le parti sociali
Cioè è necessario realizzare un processo dire Genova di regionalizzazione nel quale i soggetti locali rappresentati dal previsto soggetto
Responsabile del patto rafforzino il ruolo di rappresentanza del loro territorio articolando una rete permanente in grado di essere interlocutore delle politiche di sviluppo
E siamo in particolare dobbiamo pensare in particolare a patti regionalizzati
Proposte gestiti dal basso
Governati dalle regioni e con un livello nazionale così come è stato detto questa mattina anche la relazione introduttiva che premia con proprie risorse quei territori che si impegna sullo sviluppo locale sulla concertazione
Pensate che quello che vogliamo è attuale contava definita dal Patto di Natale del novantotto
Che non è poi tutto negativo questo patto di Natale
Perché adesso poiché le il vezzo diventa un vezzo tutto è negativo sicuramente Patto di Natale aveva degli elementi negativi può pure dire difficile attuazione o richiedeva tempi attuativi molto lunga
Però in sé aveva in sé un'idea di sviluppo che era basata sull'idea della coalizione della concertazione del partenariato io credo sia l'elemento innovativo che stava dentro campane ora se databile promuovere fare uno sforzo maggiore per promuovere un decentramento
Dalla concertazione
Ora e ventisei del ragionare ma la metto le cose
Al problema che è collegato Gaetano dalla contrattazione
Però su questo diciamo il dibattito è aperto siamo aperti credo un decentramento della concertazione attraverso tavoli permanenti sono sviluppo locale
Sul modello di quelli che hanno guidato la programmazione dei fondi strutturali per l'Obiettivo uno
Di tutte le altre questioni di cui abbiamo discusso
Notazione
La questione dei fondi strutturali che ha dato a partita fondamentale da giocare in questo periodo cioè quello che va dal due mila al due mila sei
è il periodo che per la prima volta e pertanto ci giochiamo la nostra credibilità delle parti sociali soggetto attivo della politica di coesione
Lungo tutto il processo della programmazione dell'attuazione attraverso la concertazione prima in confronto dei Comitati di Sorveglianza poi ma è anche il periodo in cui si gioca
La partita della efficienza finanziaria del disimpegno automatico delle risorse in caso di ritardi perdono ed è chiaro che il sindacato in questa partita deve essere parte attiva
Forte deve essere parte trascinanti deve svolgere il proprio ruolo
Proprio in modo fortissimo nel coniugare proprio in tutte le sedi le politiche strutturali gli strumenti di sviluppo locale tenendo conto anche sullo sfondo
Della prospettiva richiamava prima del l'allargamento dei confini orientali dell'unione europea che chiede a noi uno sforzo vero su questi terreni
Io credo che queste siano le sfide che noi abbiamo di fronte come movimento sindacale quando parliamo di questi di questi tempi credo che questo però ci ponga anche questioni a noi
Perché una
Un progetto un percorso un itinerario di questa natura chiede che anche il sindacato faccia uno sforzo maggiore sul terreno della formazione
Io non sono convinto che basti essere sindacalisti per fare bene tutto
Per fare bene le cose c'erano anche delle competenze cioè perché serve la passione di impegno la voliera
Che fate ma servono anche le competenze e si dovrebbe fare queste cose che andavamo all'incanto di cui abbiamo discusso tutta mattina servono anche competenze alte
Sia dal punto di vista economico dal punto di vista organizzativo dal punto di vista della programmazione ma anche dal punto di vista dalla conoscenza dei meccanismi istituzionali
Io credo che noi dobbiamo operare come sindacato per preparare dirigenti persone
Poiché si così chiamiamo agenti dello sviluppo ma orientati al sindacato che siano formati in modo permanente continua
Perché proprio è l'elemento spesso per il parto dalla coalizione della concertazione dei mutamenti istituzionali chi ritiene una capacità auto formativa ma anche formativa e di riqualificazione costante e permanente ed è una sfida per noia
Ed è una sfida perché non è detto
Che l'insieme delle nostre organizzazioni
Sia del tutto adeguata a una sfida di questa natura
Tutte le chiede veramente che sentiamo su questo terreno ripensiamo poi
A quali modalità di accompagnamento per coloro che nel territorio devono esercitare un ruolo di questa natura
E di come noi riqualifichiamo in termini di competenza e di capacità di intervento quello che una parte del nostro gruppo dice
Perché proprio noi pensiamo siamo convinti penso anche dalle cose che qui siamo stati letti diciamo qui che la strada dello sviluppo
Locale passi proprio attraverso una logica dalla condizione sociale la coesione sociale è un meccanismo che non si improvvisa
La coalizione locale non è una cosa che nasce spontaneamente soprattutto in questi tempi e che per fare veramente una strada valida anche quella che ci può aiutare
A raggiungere dei risultati
Inoltre io credo che quando parliamo di fatto non dobbiamo tenere conto solo dello sviluppo economico allora perché parliamo di patto di coalizione territoriale
Noi siamo chiamati come sindacato come per la nostra dimensione confederale a integrare nella logica del patto anche elementi di crescita e di inclusione sociale
Soprattutto per quanto riguarda nelle nelle aree viene in mente
Gli strati più deboli della popolazione
Noi abbiamo fatto uno sforzo unitario
Per esempio nella definizione della ricerca di meditazione del reddito minimo di inserimento
Non a caso si è legato il reddito minimo di inserimento almeno dal punto di vista del riferimento territoriale alla del alla localizzazione del patto
Ma perché pensiamo che nelle nella visione in avanti il patto non può solo avere al suo interno alla mente
Legati solo al dato economico al dato che è importante economico sociale occupazionale ma deve anche avere in sé è integrare in sé alcuni elementi diciamo di socialità alcuni elementi di inserimento delle persone dei valichi e dentro una dimensione territoriale il operano in questo senso fare fare proprio un salto di qualità sociale anche ai patti territoriali
E perché è proprio di fronte
A una società
E in cui le tentazioni liberista e competitive
Non è che siano solo riservate a qualcuno ma stanno penetrando nel vivo perché ad una società che tende sulla base di questa spinta culturale a frammentarsi
Ah individualizzate
A determinarsi elemento di separazione di solitudine
Operare attraverso la logica dei fatti cercando veramente di non di andare un po'oltre la dimensione socio economica che pure resta importante primaria significa anche per noi fare uno sforzo per produrre
Dentro i nostri territori che tendono alla frammentazione alla separazione all'individualizzazione delle persone dei processi di risocializzazione dico in questo Paese ha profondamente bisogno
Io ho letto la relazione di Pirani per il pagato in ritardo
E ho letto che noi siamo per un federalismo solidale
Il che vuol dire
Tizio poniamo quello competitivo che non è che non sia programmato e detto in questo Paese e non è neanche detto che quello competitivo non piazza
A coloro che noi rappresentiamo
Allora se voliamo realizzare un federalismo solidale in opposizione a un federalismo competitivo
Questo ha bisogno a mio parere di un ambiente culturale e sociale in cui nella sola Italia età la relazione sociale
Faccia premio sulla competizione
Ecco allora la logica del patto dovrebbe avere al suo interno questi elementi
Se assumiamo dentro la logica dei patti
Dentro la logica della concertazione dentro la logica delle cose dette questa mattina anche questa dimensione saranno i produrremmo nato un avanzamento diciamo più completo anche della nostra società grazie
No
Fa sono
Una
Parliamone
Verrà
Veramente
Avvocato
Va bene favorevole
Paolo
Proprio