"Welfare e politiche sociali in Europa" - incontro promosso dalla società editrice "il Mulino" (presso la Sala del Cenacolo, Vicolo Valdina, 3a

Amo il vostro a vostra devozione a questi temi per essere qui alle quattro del pomeriggio anzi alle perenne Zonin car di una giornata di un lunedì quando avete finito di scambiarli inconvenienti con ma ma netti di Settala lascia in pace poi
Va be come forse avete sentito se qualcheduno ha sentito meno bene un sette sei sette caduto su Quinza incendiato qualche palazzo non si sa ancora se un incidente oppure un altro attentato
E noi andiamo avanti col nostro dibattito che ha per tema lo stato sociale con un approccio da diverse angolazioni
Nell'insieme offrendo un panorama molto vasto attraverso un'analisi delle politiche sociali dei governi dovermi europei principalmente di quello italiano in particolare dello stato attuale nell'evoluzione dello stato sociale
Dei problemi che propone questa evoluzione
Delle soluzione dei problemi che si stanno attuando quel si possono attuare o che si possono raccomandare
I nell'occasione del dibattito alla pubblicazione in un periodo di tempo molto ristretto di quattro volumi un'operazione editoriale che il Mulino ha voluto ambiziosa coraggiosa
I partecipanti al dibattito sono gli autori una parte degli autori di questi quattro volumi che affrontano questi temi il tema dello stato sociale oggi
Da prospettive diverse e penso che per darli per lo meno un minimo di guida perché i libri non è detto che li abbiate letti o li abbiate visti ancora forse meglio il quadro
Geografico del dei volumi e comincio dal volume i modelli di politica sociale
Di Elena Granata Emilia che è diverso dagli altri si differenzia dagli altri abbastanza perché gli altri sono abbastanza descrittivi diciamo analitici ma descrittivi facendo riferimento a aspetti specifici del problema
Mentre vi avevamo una impostazione di tipo teorico di tipo analitico
Un'analisi dei valori e degli obiettivi delle diverse politiche sociali
Se la professoressa Annamaria d'accordo io preferirei farla parlare per ultima affrontare il problema quindi prima né in termini più concreti più quotidiani in cui si pone in cui si pone come un tema di dei di dibattito politico
Contemporaneo importante in Italia in Europa in tutto il mondo occidentali in tutto il mondo delle in tutte le economie di mercato
Di altri tre volumi delle due hanno sono Andalusia l'uno che l'altro risultato di un lavoro di ricerca di gruppo che è abbastanza significativo e caratteristico
Il volume protezione sociale occupazione e integrazione europea firmato da Giuseppe Bertola che quel signore là in fondo detta Tito Boeri e da Giuseppe Nicoletti che è inutile che cerchiate perché non c'è non c'è e costituito da sono in realtà una pubblica sono due studi ciascuno scritto da un gruppo di economisti di ricercatori che lavorano in quattro diversi Paesi dell'Unione europea
E precisamente mi dispiace dirlo questa informazione di snodo BPER rischiate di perdermi il primo studio che ha per titolo i sistemi degli stati sociali e i mercati del lavoro in Europa quale convergenza prima e dopo l'unione monetaria europea
è opera oltre che di Bertola di Juan Francisco chi meno ramo Marinone questo fatto issare Ideas ricevute
Il secondo studio col titolo integrazione europea liberalizzazione performance del mercato del lavoro è opera di Giuseppe Nicoletti l'assente proprio sulla stima né col Stefano Scarpetta e il pizzo Vega
Questi due studi e sono stati realizzati per la prima conferenza europea della Fondazione Rodolfo Debenedetti
Venuta a Ginevra nel luglio del novantanove
C'è ormai Worms
Non metto mai ho scritto da Ginevra
A Genova beh avevo con me un pero più domani non aveva nulla a che fare contratti dice sintetizza il rischio degli questo c'è il saggio introduttivo che di Tito Boeri è una sintesi dei lavori di ambedue gli studi e quindi ho pensato di partire proprio da questo volume e da Boeri
Bertolla
Partendo da quanto europeo per passare l'altro volume frutto di un lavoro di gruppo e quello firmato da Elsa Fornero
Più Onorato Castellino siete tutti drammaticamente giovani anche senza sostiene che io ho tenuto sulle ginocchia i suoi bambini che adesso hanno più di vent'anni
Va credo son cresciuti in maniera ogni anno le compivano due colpito lo la riforma del sistema previdenziale italiano
Ed è il risultato di un gruppo di lavoro che credo tu hai costituito presso il certe ci dici colleghi cento abbi pazienza sensibile c'è certa e che il Corriere di centro possiamo annuale lei centro di ricerca su dello scritto troppo piccolo perché l'evidenza fondi pensione Vettor torno a dire allora il centro di ricerca su previdenza fondi pensione politiche di welfare
Ma in inglese invece stai molto più sciolti istanza senta fornissero Chan penso non sa quel clima poliziesco
Molto bene abbiamo dal i ricercatori diciamo i nomi dei ricercatori che devo Vitucci tieni perché molti sono giovani giovani di belle speranze Michele Belloni Margherita Borella Piermarco ferraresi Michela Scatigna Giovanna Segre e poi con la partecipazione di risparmi altri nome perché ha il ai loro varie riunioni hanno partecipato anche altri ricercatori tutto sotto il sorgere del coordinamento tuo e di Onorato Castellino
Che non c'è però ma ci sei tu che basta basta ed avanza
Il terzo volume che andiamo a presentare le pensioni il pilastro mancante e firmato dal professor Mauro Mare che quel signore là in fondo dico bene
Perché son tutti tanto giovani che io non li conosco a malapena conosco è ormai sei tu e da Giuliano Amato la pagoda e dal professor Giuliano Amato
Le hanno lo presenterà mare mentre Giuliano chiuderà l'intero dibattito dopo cioè decreto detto più le il pilastro mancante ovviamente è quello Biella di una previdenza complementare privata diciamo oltre a quella pubblica e lo studio confronta la realtà italiana di nuovo qui c'è un ma non c'è solo angolazioni italiana ma quella di altri Paesi dove il sistema previdenziale alternativi hanno in realtà un maggiore esperienza anzianità e dimensioni di quell'Italia
Ho quanto me io ad un certo senso ho esaudito il primo compito vero ma adesso dovrete assoggettarvi che vi dica in tre minuti almeno due pensieri sulla social da sullo Stato sociale
Dopodiché io darò la parola è soprattutto toglierò la parola a chi parli più dei dieci minuti che Dio concesso d'accordo con l'editore al quale mi inchino
Perciò ciascuno di voi
E il cumulo lo stato sociale una riflessione personale per me è quasi inevitabile io ho incominciato a interessarmi e per la prima volta esattamente cinquant'anni fa
E allora per la verità si parlava fondamentalmente anche se siete tutti troppo giovani per ricordarlo compreso e di Welfare State
Con riferimento al nostro riferimento allora non le politiche sociali varate
Sulla scia del Rapporto Beveridge nella in Inghilterra la Gran Bretagna del governo di Eccles di Clement Eccles
Le prime era dice They were Farsetti non lo sapevamo bene parola franato allora non sapevamo come tradurlo inizialmente non si conoscono traduciamo stato sociale Lastrucci dulce ramo come Stato assistenziale lo stato del benessere
Né l'uno né l'altro e l'alta funzionava perché non voleva dire le stesse cose alla fine poi è prevalso questa dizione dello stato sociale
Le prime radici Inghilterra stesse erano più antico ovviamente del Rapporto Beveridge risalgono nomi grandiosi alloggio oggi Augusto cioè circa il governo liberale tra la fine degli anni dieci dico bene
Fine degli anni dieci e quando che era al la la la parentesi liberale di di Churchill ed era quando istituirono alle prime
Forme di di assistenza sociale
Negli Stati Uniti ritornavamo agli anni di rose associa il Security
In Germania poi c'erano più antiche partivano dalla Germania imperiale fino a in quegli anni invece all'astuzia ma io Shaft di Ludwig a che rimane per conto mio la definizione ancora migliore anche se la traduzione italiana che diventa inevitabilmente economia sociale di mercato in perfetta perché era pare economia di mercato sociale ma se lo dici codesti puoi pensare al mercato sociale non capisce niente ma è nata e la economia di mercato che ha una desinenza sociale ed era grande strada di attardati e a far merenda Adenauer
In Italia dei precedenti si potevano trovare in epoca fascista sicuramente
In Francia
Erano gli anni in cui diciamo Nancy permise di inventare prima Luppino e poi l'Europa
E nelle nel Polo nel Plum funzionino bene dell'Europa quelli più successo con l'Europa oltre ad aver produrre del meraviglioso cognac
Io l'ho visto molto vecchio
Sul bello
Borghi del Bois de Boulogne va be una bellissima Carla
E nella nella no di Monet Cera una componente sociale ben chiara poi c'era la secca socialista e poi c'era l'Unione Sovietica non ce lo dimentichiamo che proponeva un suo modello
Però insomma almeno nella mia memoria lo lo stato sociale nasce era allora il Welfare State
E ci appariva un fatto rivoluzionario
Il modello di una società nuova qualcosa che cambiava il mondo
Io venivo dall'Italia all'Italia un poco anarchica
Ma piena di vitalità disperati misura che oggi abbiamo dimenticato quanto di quei primissimi anni del post fascismo ubriaca di libertà di confusione di iniziative di povertà e di con ricchezza che si costruiva via via e però ansiosa di qualche cosa di più ordinato e l'Inghilterra ce ne offriva un modello un'Inghilterra che era molto diverso dall'Inghilterra che invece ancora appieno scarichi primi anni cinquanta era ancora in pieno osterie che c'era ancora la guerra il dopoguerra
Mi ricordo quando mia figlia nacque a Londra nel cinquantatré ci fecero una distribuzione speciale di succo d'arancia
Perché Lella alla le verbale le tessere annonarie erano scomparsi da pochissimo in riva al ministero al cinquantuno erano finite credo l'anno prima
Ma ancora cinquanta decidevano giravano come cosa speciale per una neonata oltre la meravigliosa assistenza negli ospedali oltre all'assistenza casa insomma era qualcosa di di di di grandioso
Ed eravamo certo piene
Invece diciamo il sta il Welfare State comincia a mostrare dei degli scricchiolii presto perché io mi ricordo quando primissimi anni Cinquanta adesso il secondo governo è qui
è lì decise direi che era ancora acceso il cancelliere dello Scacchiere Staff Corps io ho l'impressione decise di mettere una imposta di dieci scellini per gli occhiali e in Parlamento dice per gli e per le dentiere se non mi ricordo male che prima erano gratuite e a Norimberga se ne andò seguito da Wilson lasciano il governo perché era una violazione dei principi sacri dell'assistenza deve essere tutta gratuita
Quindi già diciamo qualcosa però se una sera certo molto lontani
Da prevedere quella specie di tentata controrivoluzione che nella storia politica inglese si associa alla signora taccia in America a Ronald Reagan e che poi ha avuto e chi più o meno dappertutto anche se io ritengo che come controrivoluzione
Rispetto ai progetti
Più audaci dei suoi profeti mi ricordo come si infiammava vice arresti forse voi non ricordate quei deontologica resta a Londra nel settantanove alla vigilia dell'andata al potere della signora Thatcher dolori primo ombrellone lo fece infatti lo fece del membro della Camera dei Lords
Era allora lui veramente avere una racconta capito capovolgimento totale del sistema inglese l'assoluta libertà abili di sottrarsi al contratto sociale il vedevate raccordo de nella versione completa perfetti integrale che lampeggiano in alta montagna
Non attua mai nella cuore inganno in America
Oggi sento che dopo cinquant'anni il panorama cinquant'anni a partire dal Welfare State
Inglese ma Centanni probabilmente a partire dagli inizi della della dell'idea di un'arma di una assistenza sociale diffusa e non basata sulle mutue insomma o sulle o sulle associazioni di categoria
è certa un panorama molto vasto complesso che questi libri nell'insieme presentano prima di dare quindi ha però debbo ancora dire proclamare a titolo personale mio atto di fede nel Welfare State
Che comunque riformato
E nonostante gli aggiustamenti eccetera eccetera che sono stati Patti e che meritano di esser fatte la struttura dei servizi sociali in realtà noi continuiamo a vivere in un Welfare State noi francesi tedeschi e anche gli americani anche se
Forma un po'diverse o meno per
Cioè la nostra è ancora una democrazia sociale ancora uno Stato sociale un'economia di soci di mercato sociale
E questa direttiva azione sociale rimane fondamentale emulsione domandarsi perché durata ottanta lungo io ricordo un libro che presenta e denso un premio Ulisse
Di Ermanno Franzo mi vado Cosima Wagner che era un giornalista di più grande un giornalista europeo della Frankfurter Allgemeine e scrisse la prima biografia di errata
E il titolo era molto bello ricorda anche come un pazzo studiare per due giorni l'ultima volta che ho usato il mio tedesco per cercare di capire un libro difficile così
E perché lo presentarlo come va be va passati altri quarant'anni
Il titolo era mai alle bestia libelli bollente perché tutti vogliono vivere meglio questa è la filosofia di chiara fama e rimane in un certo senso la filosofia dello stato sociale del Welfare State fino a tutt'oggi naturalmente dicendo queste cose mi riconosco tremendamente datato confesso il mio imprinting giovanile
Dal Welfare State
Quando io ripete quando io andai in Inghilterra nel cinquantuno ero stato in quarantotto in Israele non s'dovrete ritornai e avevo la scelta fra diversissimi se ritornare in Israele dopo essermi laureato a Bologna in Filosofia come quello che lei ha dato beh va be'non tradotti però poi alla fine va bene techno non va beh insomma lo dimentichiamo allora è un Dio la scelta fra tornare in Israele sionismo
è però mia ad horas c'era sull'orizzonte il comunismo non mi ha mai puntato le quelli della mia Jordi cammina generazione erano erano pochi quelli che andavano a Mosca la Mecca della nuova società irrigui più prudenti ci andavano soltanto i più prudenti o Gore atteri per i festival della gioventù che voi portate da dove trovavano in genere delle avventure faceva in tempo ad accorgersi
Che l'Inter comunque era meglio in via e non si fermava i più seria andavano all'università di Mosca
E diventarono tutti sempre sostanzialmente tenacemente anticomunisti dando un contributo importante all'evoluzione del pensiero del comunismo italiano apparente basta fare il nome di strada
Faccio un nome molto grande
Per me tra sionismo comunismo chiavi in sella buonismo cosa quasi ridicola oggi fa ridere dice ma quello era partito per e insomma quali male e quali negli ultimi inimmaginabile
Però non mi sono mai pentito mentre gli altri o qualcuno l'altro forse un po'si è pentito mi fido ancora mi domando se fossi tornato in Israele cosa sarei oggi non lo so proprio
Io andai a Londra andai per starci ci rimasi fisso per un decennio
Ci tornai vent'anni dopo dopo aver lasciato la direzione della stampa perché l'Italia non era visibile per un ex direttore della Stampa
Non mi sono mai pentito spiritualmente sto ancora nella Inghilterra di un di Hoepli ci starò per sempre e veniamo agli interventi Tito Boeri
Spero che vi ricordiate che cos'è il libro che lui presente a se non lo dice l'ultima tappa
Sì sì ma ringrazia Arrigo levi perché ha svolto già parte del mio lavoro di questo mi facilita rispetto dette ma il volume dal titolo protezione sociale occupazione integrazione europea si pone fondamentalmente due quesiti di fondo
Da una parte che cosa succederà ai sistemi di protezione sociale europee con l'avvio dell'entro con il rafforzamento del processo di integrazione economica europea associato a questo fenomeno
Cosa ci sarà una convergenza dei diversi sistemi di welfare che sono presenti oggi nel Vecchio Continente
Avremo degli scenari come quelli che sono stati spesso paventato in questi anni per cui andremo in una verso una erosione progressiva delle forme di finanziamento dello Stato sociale quindi sparirà lo stato sociale
Europeo perché sottoposto a forti pressioni competitive
Secondo quesito gruppo di quesiti che il volume si pone può la maggiore trasparenza nei prezzi che associata al fatto di avere un'unica moneta e quindi anche la maggiore competizione che ne possiamo aspettarci che avvenga nel mercato dei prodotti associata appunto all'introduzione della moneta unica
Favorire anche riforme del del mercato del lavoro e delle politiche sociali come quelli che sono in atto faticosamente in molti Paesi del vecchio continente sono quesiti che ci siamo posti come ricordava ricolleghi due anni e mezzo fa un convegno europeo
Ma che sono di particolare attualità oggi perché siamo alla vigilia del changeover dell'intero di quando effettivamente lei euro comincerà a entrare e uscire dalle tasche degli europei credo che questi effetti dell'Euro cominceranno materializzarsi in modo molto più per di quanto abbiamo sin qui osservato diciamo che gli Effetti molti degli effetti dell'euro non potranno che vedersi dopo appunto il primo di di gennaio del del due mila due le risposte del volume sita non solo delle risposte ovvie quindi è difficile sintetizzarle perché appunto non erano precostituite sono delle domande requisiti difficili
Giuseppe Bertoni parlerà soprattutto delle risposte al primo gruppo di questioni proposto prima Giuseppe Nicoletti se fosse stato piogge vi avrebbe parlato soprattutto delle risposte che ci siamo dati al secondo gruppo di questi io cercherò di dire alcune cose che sicuramente molto peggio di quanto avrebbe fatto lui che Giuseppe Nicoletti di avrebbe detto che purtroppo impegnato all'OCSE a Parigi non è potuto essere con noi oggi e cercherò soprattutto di cercare di legge perché me giudizi due pale due parti del volume hanno delle fortissime interazione delle interrelazioni e andrebbero lette come in una in una sequenza perché le implicazioni del di una parte sull'altra sono molto forti cercherà cercherò di darvi una qualche qualche elemento da una lettura incrociata delle bufale
Le restrizioni alla concorrenza nel mercato dei prodotti questo viene documentato chiaramente in questo libro credo che sia la prima volta che viene documentato con altre con questa precisione
Sembrano essere fortemente associate con restrizioni anche sul mercato del lavoro in altre parole i Paesi contesti in cui noi vediamo maggiori restrizioni alla concorrenza sono quelle dove esistono maggiori barriere e costi al funzionamento del mercato del lavoro dove ci sono maggiori rigidità cosiddette nel mercato del lavoro poi chiaramente nel nel libro si va molto al di là di questo di questo termine molto padre ambiguo di rigidità ma si documenta anche in modo quantitativo il fatto cosa sono queste rigidità sono costi di licenziamenti barriere è che impediscono il turnover della forza lavoro che creano dei costi ai licenziamento perché c'è questa associazione tra restrizione la concorrenza e rigidità sul mercato del lavoro ma si possono dare diversi esposti alcune di queste risposte vengono date dal Libano
Vi sono sicuramente delle ragioni di politica lei ricordi di politica di economia della della politica insomma per cui se abbiamo dei mercati protetti in questi mercati perché ci sono delle rendite più forti e quindi abbiamo anche dei gruppi
Di pressione che sono maggiormente intenzionati a difendere queste loro pre protettive erogative queste rendite e quindi a difendersi da qualsiasi forma di concorrenza inclusa quella che viene da chi sta al di fuori del mercato del del lavoro quindi c'è sicuramente un discorso di questo tipo
Ma voi c'è anche legano posto quello che va dal mercato del lavoro alla concentrazione del mercato dei prodotti quando abbiamo per esempio regimi di protezione dell'impiego molto
Molto forti succede che spesso ne abbiamo una struttura produttiva che fortemente distorto lo sapeva qualcosa in Italia a favore della piccola impresa quindi abbiamo una struttura produttiva in cui abbiamo molte piccole imprese poi magari qualche grande impresa e questo crea una struttura concentrazione stavolta perpetua questo rapporto tra diciamo diciamo restrizione alla concorrenza ma cappe prodotte nel mercato del lavoro
è molto difficile uscire anche da questo stato di cose perché chiaramente le due cose tendono a perpetrarsi è perché liberalizzare il mercato dei prodotti in un contesto di questo tipo può a breve termine anche avere dei costi sociale ci sono resistenze a liberalizzare a quei mercati dei prodotti perché si percepisce il fatto che questo può risultare i licenziamenti può può e in qualche modo il tipo di difese di protezione che questi sistemi questo grappoli diciamo di rigidità si danno ci sono delle eccezioni che potevano soltanto a chi mantiene un lavoro non ci sono protezioni in un sistema di welfare come quell'italiano se ne è parlato molte volte
E molto si proteggono molto poche disoccupati si proteggono gli occupati non i disoccupati quindi questo crea ulteriore opposizione al cambiamento quindi per uscire da questa impasse da questo circolo vizioso bisogna cercare di proporre qualcosa di nuovo
E questo qualcosa di nuovo un po'emerge credo in tutta la lettura ci sono delle istituzioni di protezione sociale che siano più favorevole la mobilità che non si opponga la mobilità che siano più inglesi in angoli già certo Riondino usare terminando sassi ma uno di usare mobility faentino tre parole che che permettano insomma di gestire di più la ristrutturazione cambiamenti
Per esempio ammortizzatori sociali come quelli che non esistono nel nostro Paese cioè ammortizzatori che facilitino
Che diano sostegni al reddito di chi perde un lavoro al tempo stesso facilitino ieri impiego di queste di queste persone quindi questo diciamo se vogliamo delle indicazioni di politica economica che possono scaturire da questo da questo libro quello di dare priorità al riforma degli ammortizzatori sociali nostro paese sicuramente
Una di quelle indicazioni che mi sento di dire emerga con forza da da questo libro
Ed è una indicazione che nel giudizio di grandissima attualità alla luce del dibattito di questi giorni sulle riforme sia verifica pensionistica che quelle sul libro bianco
E ancora di più attualità la luce queste tragiche notizie che appunto abbiamo sentito adesso sul terrorismo di questo nuovo attacco terroristico perché anche poi se c'è tempo vi racconterò una una così un'osservazione che abbiamo compiuto involontariamente in questi questo periodo nei lavori della della della Fondazione che ci dimostra che ogni ogni e venti di questo tipo aumentano la domanda di protezione sociale la richiesta di protezione sociale da parte dello Stato quindi sì ma se c'è tempo per Berlino racconto
Ecco bisogna dare un mediatore un modo di dare una risposta a questa domanda di protezione che sia una risposta che il più possibile non impedisca che invece si siano e ci sia maggiore mobilità sul sul mercato del lavoro e ci sia anche Maggiore sì sì sì sì sì mantelli non so ma quelle quelle quelle quelle regolamentazioni per le barriere alla concorrenza che prevalgono tuttora nel nostro mercato dei prodotti mi fermo qui do la parola se passiamo ad no la
No no va be'no ma si auto gestiscono siamo elaborazione di nuove regole in tempi rapidi immobili una maggiore nonno partiamo alla mobilità nello stesso libro
Va bene vi racconto velocemente lo studio che se nella prima parte del menu che Lorandi ricadenti minuti no no non è
Anche occidentali venisse era impone Unione Ankara è la molto velocemente vi dico che cosa c'entra l'Europa con il discorso fatto prima D'Arrigo levi e poi Tito Boeri
Nella nostra parte del volume noi passiamo in rassegna i modelli sociali europei che sono rimarchevoli mente viversi per mezzi ma molto simili come Fini
Il tipo di politiche molto diverso tra i vari paesi e in particolare i Paesi più ricchi tendono a fare di più ma in tutti i Paesi i chiede la politica sociale sono poi sempre gli stessi lascio poi granaglie un disamina più preciso di che quale possano essere questi che noi siamo economisti e li spendiamo in sostanza due livelli di intervento uno è quello in cui lo Stato cerca di ricreare dei mercati mancanti e di per sé questo può aumentare l'efficienza allo stesso tempo in cui riduce l'ineguaglianza
Anche se quando i mercati mancano per buoni motivi per motivi che lo Stato non riesce ad ovviare ci sarà anche in questo caso una tendenza a doveva ridurre l'efficienza in cambio di maggiore equità sociale
Il secondo tipo di politiche è quello invece che tende a redistribuire verso i poveri verso quelle che non potrebbero partecipare a un mercato assicurativo anche se questo mercato per ipotesi esistesse
Anche qui inevitabilmente visto che si possa identificare solo in perfettamente il titolare di questo diritto all'aiuto solidaristico anche qui ci sarà l'attendente per l'intervento sociale dello Stato a ridurre l'efficienza inevitabilmente discutiamo questa del volume a un maggiore intervento sociale si accompagna una minore occupazione meno lavoro questo non vuol dire prego neri lisci
Ad un maggiore intervento sociale dello Stato se uno guarda i vari paesi vari periodi corrisponde una minore occupazione meno lavoro cioè e questo non è di per sé una brutta cosa può ben valere la pena
Ridurre l'ammontare totale del benessere materiale prodotto da una società in cambio di maggiore equità di maggiore tranquillità per chi vive in questa società
Dove arriva il punto di vista europeo vi ho già detto che in tutti i Paesi europei non altrettanto negli Stati Uniti ci arriviamo tra un momento c'è questa tendenza tra avendo questa scelta tra produrre di più
Distribuire meglio cioè quella tendenza distribuire meglio tanto più pronunciata quanto più c'era il diritto e quindi un bene di lusso protezione sociale
Se per europeo intendiamo l'Unione europea con la comunità europea è rimarchevole quanto l'importanza di questi obiettivi sia presente nei documenti
Della comunità e dell'Unione e quanto poco in effetti si faccia per armonizzare che non vuol dire uniformare per dare un livello sovranazionale a questo tipo di interventi dei vari Paesi
Come mai questo può essere un problema come mai noi dal nostro punto di vista economico sosteniamo che sia necessario cambiare forse qualcosa in questa situazione
Per quanto riguarda la componente quasi mercato assicurativa degli interventi di politica sociale
La cosa importante è riconoscere che questa è concettualmente distinto dall'altra anche questo è un argomento di attualità anche per il nostro Paese
E cercare come diceva prima il pizzo di rendere il più possibile attuali a mente e qui e quindi più possibile Giusti dal punto di vista assicurativo questi strumenti come mai perché così facendo si può accompagnare invece di impedire il riaggiustamento nei mercati che ci sono nei mercati del lavoro dei prodotti che diventa sempre più importante quando sia raggio d'azione di questi mercati che e più ampio e continentale invece di essere soltanto nazionale quindi ricevere sussidi permanenti aveva poco occupazione in certe regioni per certi tipi di persona occorre invece rendere distrusse gli giustamente orientati a compensare che ho avuto sfortuna e nona immobilizzare ingessare i mercati che esistono per cercare di ovviare all'inesistenza di altri mercati
Per quanto riguarda la componente solidaristica la componente di aiuto ai poveri anche qui c'è un pericolo un pericolo teorico per adesso ma un pericolo molto concrete come la corsa al ribasso dell'arresto del botto
è impossibile contemporaneamente aiutare i poveri avvenire interazione economiche
Globalizzate almeno all'interno dell'Europa e lasciare alle singoli poteri locali l'intervento in questo campo perché ciascuno dirà i poveri per meritarmi qualcun altro
Non possono coesistere queste tre cose d'aiuto ai poveri oggi sono locale e le integrazioni economiche completamente non regolati
Lo stesso tempo in cui la competizione sui mercati rimuove le rendite tende inermi inevitabilmente anche rimuovere la protezione di chi almeno dal punto di vista politico europeo ha diritto a
E i ventotto a un Clay a un qualche input
Interesse e politicamente riconosciuto alla protezione l'esempio sono ristretti mentre Stati Uniti nel nostro mostro far parte empirica delle nostre riflessioni
Se all'interno dell'Europa l'intervento sociale cresce al crescere del reddito pesantemente l'intervento sociale molto più basso rispetto a quello che uno potrebbe aspettarsi su pianeti fossero un'altra osservazione di un Paese europea cosa vuol dire questo vuol dire che dal punto di vista concettuale di politica economica
Se si vuole preservare il modello sociale europeo che piace per i colleghi occorre avere una componente diciamo federale una componente sovranazionale delle regole che governano questi interventi questo non è facile
Non è facile proprio per via della grande eterogeneità dei vari modelli sociali europee darsi delle regole e dire che cosa si deve fare rivedo le segnalazione non è facile ma non per questo bisogna dimenticarsi ed è secondo noi illusorio
Conforta arsi con il fatto che questi modelli sociali continuano a sopravvivere bene o male
Per concludere che questo pericolo di corsa al ribasso non esiste il motivo per cui alla diversità ai modelli e nazionali o ci sono quattro grandi categorie a cui si è passati sono alcuna grande categoria chiuso da tempo
Modello scandinavo modello anglosassone prestato soltanto per l'esproprio ogni unito il modello continentale propriamente detto il modello continentale pasta Pizzato mediterranea ma su questo pensavo che San Marino prove senza
Quelle sono le grandi famiglie c'è molta la differenza fra la vita della Spagna che c'è fra l'Italia e la Svezia che a sua volta si nella Danimarca quelle sono le grandi famiglie
Le grandi famiglie si distinguono per il modo in cui vengono perseguiti
Fini Comuni americana da diverse origini derivano da da origini dal modo in cui si è sviluppato in ciascun Paese il modello sociale
E anche non dovuto leggere alcuni lavori di di politica di sociologia anche dal modo in cui questa società nascono dal dal tipo di transizione dall'agricoltura che hanno avuto nell'interesse del tempo che mi sta scadendo lasciatemi soltanto dire l'ultimissima cosa
Molti di fronte a questo discorso che facciamo che il modello sociale europeo ha dei pro e dei contro che è importante tener presente tuttavia anche dei pro
E che questi proprio per non essere riconosciuti e tutelati non soltanto a parole ma anche in qualche modo nei fatti a livello sovranazionale
Molti dicono se questo fosse vero modello sociale europeo sarebbe già sparito perché l'integrazione economica è già successa
Secondo noi no il pericolo vero non è che sparisca il modello sociale europeo pericolo vero e che l'integrazione economica resti lei a parole che ci siano dei modi di impedire questa concorrente al ribasso degli stranieri magari su linee etniche magari in modo sotterraneo come una volta succedeva nel mercato dei prodotti che impedisca la coesione sociale a livello europeo
Quindi mentre diciamo che c'è questo pericolo B corsa al ribasso non intendiamo dire che la possibilità di questa corsa ribasso sia effettiva intendiamo che senza riconoscere il bisogno di parlare di questi problemi a livello europeo
Diventi politicamente non fattibile l'integrazione vera e concreta del mercato del lavoro
E negli altri mercati tra i vari paesi europei Pasok ancora una domanda scusa nettamente l'assimilazione alla equamente a dei sistemi sociali nei Paesi ex comunisti Sina mette piace agli atti padre indicazione di massima su come Spagna Barack sistemi sociali dei Paesi ex comunisti avendo vissuto a lungo a Mosca assai orrore
Però possiamo dare la parola per venticinque minuti al professor Boeri che adesso appena quattro anni evitata forse è meglio se ne parla pittorico
Ma queste sono sistemi che hanno già dovuto per per per nel processo di transizione modificarsi sostanzialmente perché erano anche questi sistemi che erano basati sul lavoro cioè erano trasferimenti che erano passati sui trasferimenti concessi sul luogo di lavoro e quindi hanno dovuto trasformarli in trasferimenti che invece erano più come normalmente avviene nell'economia di mercato anche rivolti al di fuori del quindi fra le persone che non hanno un lavoro
Alla famiglia eccetera certo un processo di riordino molto complesso ci sono stati due modelli che sono prevalsi gli tra i Paesi in transizione da una parte il modello dell'economia del Centro Est Europa dall'altra invece il modello dei paesi dell'ex diciamo Unione Sovietica molto diversi per l'entità dei trasferimenti cioè al Centro Est Europa è rimasto comunque un volume di spesa sociale minore di quello per l'Europa occidentale ma comunque sono
E cattivo sul quindici per cento sul quindici quindici per cento mentre invece nella politica israeliane ancora sul venti ventitré è già il venti ventitré per cento mentre invece nei Paesi ed è nell'America ed Europa il venticinque trenta per cento cinque e trenta
E in Russia invece siamo al di sotto dei siamo stati in alcuni anni al di sotto del dieci per cento siamo scesi
Quindi con quel successo che in in Russia e negli altri Paesi dell'ex Unione Sovietica pochi trasferimenti via esplosione delle disuguaglianze
Mentre nel Paese c'è per troppa anche di crescita delle disuguaglianze ma comunque sistemi di trasferimento molto più più forti e devo dire che se noi dobbiamo comparare i due modelli dal punto di vista della loro performances sicuramente il modello del Centro-Est Europa dato quindi risultati migliori perché nel trasferire anche stimolato maggiore suturazione cioè il il quello che è avvenuto nel in Russia per esempio è stato che ci ha lasciato che l'aggiustamento così interamente sui salari prezzi salari sono appesi a zero abbia avuto anche arretrati sarà recepita dei salari non pagati perché non esistevano
Propri livelli minimi di protezione quindi salari potevano scendere
Praticamente zero accettata molto povere sottrazione quindi questa reso molto più difficile poi anche il cambiamento nella nella nella nella e e la ripresa insomma nella prima fase di questo processo io credo che una delle ragioni per cui ci sono stati questi due modelli DiVersi
Sono tante tante motivazioni potrà parlare per lungo tempo ma è stato anche molto il richiamo della dall'Europa cioè il ritorno in Europa è stato qualcosa che che ha favorito il fatto che i Paesi presentazione OPA su tasse un modello diverso
Graziella Carrera per completare guardare curiosità per sanare Ducani la pelle niente decisioni iniziali indiscutibile cieca nel secondo volume pensate a quella di udienza fornirò e agli anni di Onorato Castellino scusa se arriva anche il no in tonalità minore
Non è che io ne sono contento parole sempre lo stesso non è cambiato diciamo che
Grazie
Alle posso alzarmi io preferisco dissi sì prego prego mi piace di più alle nostre libero e più focalizzato sull'Italia e quindi sembrava sembrerebbe a da un lato Chivu limitato come contenuto dall'altro forse più lontano da un'impostazione anche più ricca ispirata a principi
Noi però crediamo che per esempio si Possa tracciare una linea teorica che porta direttamente dalle cose che diceva prima Giuseppe Berto con la ai contenuti deliberò che si intitola la riforma del sistema previdenziale italiano
E cercherò di dimostrare nei pochi minuti che ho esattamente questo
Noi ci siamo in effetti abbiamo cominciato col domandarci quali sono le caratteristiche di un buon sistema previdenziale abbiamo rinunciato ai principi di ottima ditta
E abbiamo detto proviamo a dire che come dovrebbe essere fatto un buon sistema previdenziale abbiamo individuato tre criteri che a nostro avviso sono fondamentali si potrebbero discutere ma di siamo partiti per dire che cosa dovrebbe essere fatto il primo è il sistema deve essere finanziariamente sostenibile ovviamente non diciamo anno dopo anno il messaggio centrale non deve gravare troppo sulle generazioni future
Il secondo principio è deve essere e può entro le generazioni e quindi per esempio non distribuire a benefici in maniera arbitraria a favore di alcune categorie piuttosto che di altre
E tra le generazioni e quindi di nuovo rispettare un qualche criterio di equità che non vantaggi le generazioni presenti a scapito di quelle future
E poi il terzo principio e quello diciamo di carattere microeconomico abbiamo detto dovrebbe evitare distorsioni effetti distorsivi sulle scelte dei singoli importanti per esempio sulle scelte di risparmio sulle scelte di lavoro non dovrebbe rendere difficile il lavoro perché costa troppo la previdenza non dovrebbe rendere difficile il lavoro dei giovani perché costa troppo la previdenza
E non dovrebbe incoraggiare il non lavoro degni ancora giovani verso l'età di pensionamento cioè incoraggiare la gente a ritirarsi
Siamo partiti da questi tre a diciamo chiamiamo le caratteristiche di un buon sistema e ci siamo domandati quanto il nostro sistema è vicino o lontano da queste caratteristiche
E abbiamo distinto nel tentativo di dare la nostra risposta la fase di transizione che come tutti sanno è abbastanza lunga per effetto delle riforme che già sono state avviate nel decennio passato
Dalla configurazione di regime e quindi abbiamo detto consideriamo la transizione e vediamo che cosa sarebbe opportuno fare in vista di quegli obiettivi nella fase di transizione
E poi guardiamo alla configurazione di regime domandiamoci se invece quella che arriverà come tutti sanno di nuovo dopo il due mila e cinquanta
Se rispetto quella siamo tutti contenti con il sistema sostanzialmente Maffei la riforma Dini che però era già stato ampiamente anticipato nei principi dalla riforma
Per la fase di regime noi valutiamo le proposte delle quali si discute in questi giorni io voglio andare abbastanza rapida qui per esempio noi sosteniamo che l'estensione del pro-rata e sostanzialmente un palliativo ed è anche per questo che tutti sembrano essere d'accordo
Nel senso che rispetto agli squilibri che ci sono nella transizione parlo dei prossimi trent'anni
Squilibri finanziari squilibri di equità distorsioni micro economiche cioè forte incentivo al pensionamento età ancora giovani l'estensione del pro rata a pochissime efficace
Allora lì noi partiamo dal principio di correzione e diciamo che da quell'occorrerebbe partire poi bisognerebbe forse introdurre qualche attenuazione dello stesso principio
Qual è il principio quello che noi chiamiamo Giuseppe Bertola l'anticipato prima
A l'equità attuariale
L'equità attuariale sostanzialmente vuol dire dare in linea di principio con delle correzioni in vista di solidarietà
Dare a ciascuno alla pensione che corrisponde a i contributi che avversato lungo la vita lavorativa
E l'età appesa al pensionamento questo dovrebbe essere il principio a cui si ispira il sistema previdenziale
Dopodiché è ovvio che se ci sono carriere sfortunate carriere interrotte intervengono elementi di solidarietà che si possono correggere con soldi pubblici cioè con la tassazione generale
Allora questo è il principio contributivo che la riforma Dini ha introdotto a valere per le nuove pensioni dal due mila e trenta e per lo stop di pensioni grosso modo dal due mila sessanta
Noi diciamo che se si vuole intervenire sulla corre sulla transizione anziché ricorrere a piccole correzioni che lasciano il tempo che trovano e qui c'è un problema che intervenire troppe volte in maniera inefficacia su un sistema previdenziale crea molti danni quindi bisognerebbe era dopo tra i riforme già fatte se se ne fa una quarta sarebbe opportuno che questa fosse non dico una definitiva per l'eternità ma insomma che avesse non un carattere temporaneo per cui le cose tornano in discussione trauma
Naturalmente la correzione attuariale delle pensioni di anzianità soprattutto vuol dire che chi va in pensione giovane prende di meno in questo scontra e in nel nostro paese con la mentalità dei diritti acquisiti
Noi facciamo una considerazione a questo riguardo
E lei promesse che sono state fatte dal legislatore relativamente alle pensioni di anzianità molte delle quali sono già state modificate sono state fatte in anni in cui la speranza di vita
All'età diciamo di pensionamento dopo i cinquant'anni era più bassa di otto anni circa per le donne e seguo sei anni circa per gli uomini quella promessa se viene diciamo così spalmata su un periodo più lungo non è rinnegata e questo è per noi l'argomentazione forte che serve a dire si può discutere in maniera pacata di correzione delle pensioni di anzianità
Se ne può discutere perché non si sta violando un patto fatto nel passato ma si sta dicendo che le circostanze per fortuna il progresso vuol dire che viviamo di più dei nella promessa fatta allora
E relativa un periodo più lungo la pensioni unitaria dovrebbe essere più piccoli altrimenti come diceva Nicola Rossi troppo fai figli dietro troppo poco fa ai figli è troppo baita
Per quanto riguarda la configurazione di regime
Ah ci siamo domandati va bene visto che comunque nel lungo periodo avremo questo sistema contributivo ispirato all'equità attuariali di di cui abbiamo parlato
E lì noi abbiamo ancora un problema il problema è che ci saranno ancora delle distorsioni le distorsioni sono relative al fatto che la previdenza pubblica
Impone delle aliquote molto elevati per i lavoratori dipendenti soprattutto impone un'aliquota del trentatré sorvoliamo sul fatto che non basta perché questo è il problema del finanziamento
Ma supponiamo a regime che il finanziamento che l'aliquota del trentatré sia grosso modo quella tale da bilanciare i conti del sistema previdenziale
Il punto è che i giovani e tutti devono pagare il trentatré per cento per la pensione
Noi diciamo che ha in luogo di avviare processi molto difficili a nostro avviso neanche un spicca Abbili di totale privatizzazione del sistema previdenziale proposta che è emersa in qualche insomma in qualche ambito negli anni passati noi diciamo il sistema pubblico va mantenuto
Ma la ricchezza previdenziale conformemente con i bond principi della finanza che si applicano anche alla ricchezza previdenziale va diversificata
E che significa che ci deve essere una parte pubblica e ci deve essere una parte privata
La parte privata non deve essere totale ma neanche quella pubblica ed è quindi il pilastro mancante di cui parlerà dopo Giuliano Amato Emma parlerà Mauro Mare poi magari che tengano
Allora come fare questo tutti sanno che per sei sette anni sia insistito sul TFR in Italia si è detto quel pilastro mancante basta finanziando con i soldi che finora sono andati al TFR
Peccato che qui non si sono fatti i conti con i costi del dirottamento del TFR dirottare il TFR ai fondi pensione costa all'impresa ma costa anche al lavoratore tutti hanno
Un modo certamente vero ne hanno un vantaggio nel senso che è una fonte di finanziamento a costi molto più bassi di quelli del sistema finanziario
Ma il punto fondamentale è che da cinque sei anni se non vogliamo proprio risalire al momento in cui il diritto è stato dato i lavoratori italiani possono trasferire il TFR e quando lo fanno su libera scelta lo fanno in maniera molto limitato
Nessuno li induce a dire Chienti il tuo TFR per cinque punti e porta due
Appunti Salt al fondo pensione in realtà questo è quello che fanno quando scelgono vuol dire che non credo che siano minacciati dall'impresa credo e questo mi pare che emerga anche da diversi sondaggi che sono stati fatti i lavoratori in un certo senso associano al TFR alcune caratteristiche positive che non associano con i fondi pensione
Perché perché la pensione una forma di ricchezza che non è esattamente uguale quella del TFR e TFR da liquidità
Si vuole la somma in un'unica soluzione qualcuno dice io voglio almeno una volta nella vita vere tutti insieme centocinquanta milioni
Se me li danno in pensione Verni l'anno uno ogni tanto mi ridanno mese dopo mese ma io non avrò mai nella vita l'occasione di vedere questa e questo diciamo a questa fornitura di liquidità è un aspetto che il TFR ama e che i fondi pensione non hanno vecchia indotto i lavoratori a limitare il trasferimento per non parlare di quelli giovani che per i quali non è data la scelta dell'aliquota dovrebbero portarlo tutto e questi non scelgono del tutto di entrare nei fondi pensione vogliono farsela da sola allora cosa diciamo noi va bene il TFR ha fatto il suo tempo deve andare i fondi pensione siamo d'accordo anche qua
La cosa che diciamo e che bisognerebbe per realizzare quel portafoglio diversificato di ricchezza previdenziale
Mentre si convoglia il TFR anche portare via una parte dell'aliquota contributiva pubblica che si applica ai lavoratori dipendenti cioè il trentatré per cento una parte portarla un fondo pensioni
Non diciamo che questo deve essere obbligatorio nella Previti nel costruire la previdenza integrativa privata noi riteniamo fondamentale che questa si faccia su principi di libertà come incentivazioni giuste non sbagliate
E allora l'idea è che un lavoratore che sceglie può portare nuovo assunto giovane potrebbe portare i via una parte dell'aliquota contributiva che dovrebbe obbligatoriamente versare all'INPS portando ad un fondo privato si fa questo porta anche il suo Tfr così per questi che sono giovani
Si realizza una sorta di bilanciamento
Della costruzione di ricchezza previdenziale cioè una grossa parte noi diciamo che al massimo tolgono otto punti su trentatré vuol dire un'aliquota di venticinque Arrigo in America l'aliquota è del dodici
Ha un'aliquota di venticinque al sistema pubblico e l'altra sussiste apriva se poi il sistema privato e molto bravo cioè realizzati rendimenti a costi bassi perché anche i costi vanno tenuti in considerazione allora si potrà tornare con un secondo round
Di riduzione dell'aliquota pubblica in modo da raggiungere
Un più diciamo un aliquota che possa essere intorno al venti per cento che fra l'altro realizzerebbe anche quella uniformità di aliquote tra lavoratori autonomi e i lavoratori dipendenti
Che è un pezzo che manca al processo di armonizzazione previdenziale
Che è stato avviato quindi c'è un disegno
Noi non diciamo che le nostre proposte di riforma siano sono quelle giuste diciamo però che discendono da un disegno coerente sul sistema previdenziale se si condivide quel disegno è difficile trovare che le proposte siano sbagliate
Grazie grazie molto lucido e mi pare che lanci immediatamente la palla
A nulla terzo volume professor mare né pensioni automatici in atti cos'è pilastro mancante
Come quali evidentemente di pilastri pare che noi sosteniamo anche voi che debbano essere due
Va bene oltre almeno almeno
Dunque grazie
Dovrebbe oboi pro loco un po'più di dieci minuti ma era solo a loro parlato quanto loro due insieme componente comunque sono i cinquanta
Dunque esprimere un giudizio sul proprio lavoro è sempre facile o difficile dipende da punti di vista il Mulino ci costringe a fare queste quindi costringe gli autori a dover scegliere soprattutto capi decidere Colella raggio che non viene presentato da uno che non ha letto il libero appunto ha però sto chiunque abbia salgono la serenità l'anno quante angoscioso e acconto dopo dopo averlo sgridato nove dello scritto anche presentarlo comunque andiamo avanti
Esce allora l'idea fondamentale del nostro libro è quella di discutere i costi e i vantaggi della capitolazione
Il titolo è appunto il Perasso mancante il pilastro mancante è un pilastro pensionistico funded cioè ha capito azione
Nel nostro lavoro quindi abbiamo cercato di discutere i pregi e i difetti della cavitazione i costi e i benefici della capitolazione
Vorrei iniziare però l'esposizione ricordando secondo me quelle che sono state nel dibattito politico caratterizzato da un'eccessiva enfasi
Politica se vogliamo e tre illusioni io richiamo illusioni nel libro sono messe e messo in modo più sfumato tre illusioni sui sistemi ha capito azione dunque la prima illusione secondo me è che va subito affrontata e quella del fatto se l'abitazione posta garantire passi di intervento molto elevati soprattutto più elevati dei sistemi a ripartizione
Ora se uno guarda i rendimenti dei sistemi a rete a ripartizione soprattutto i rendimenti in prospettiva perché negli anni sessanta settanta lo sappiamo bene
Che i tassi di sistema ripartizione hanno garantito perseguimento molto elevati a normi non giustificati dalla regola diciamo così ottima di Alonso Samsom
Ora nel futuro però sappiamo bene che cause demografiche per cause legate al mercato lavoro il sistema a ripartizione sono in grado di garantire tassi rendimento nel complesso a quanto contenuti uno e mezzo uno e otto buco al massimo due per cento
Se uno guarda invece ai rendimenti del capitale nei mercati finanziari scopre che secondo diverse ricerche questi rendimenti possono essere i limiti reali dell'ordine del sette otto nove o anche cinque per cento quindi comunque molto più elevati
Dei rendimenti di un sistema a ripartizione
Quindi se passassimo su un semplice confronto di tassi di rendimento spillette quel confronto fra sistemi ripartizioni sarà cavitazione è evidente che dovremmo concludere sulla netta superiorità del sistema cavitazione
Beh il problema però è molto più complicato perché quando si passa da un sistema all'altro bisogna tenere in considerazione i costi della transizione e cioè in sostanza quando noi passiamo dal sistema a ripartizione un sistema cavitazione
Tralascio qui come ci ci ci diciamo quali sono i metodi di transizione poterono dopo bisogna ovviamente decidere chi paga le imposte l'onere pensionistico accumulato
Se uno tiene in considerazione anche questo onere pensionistico ebbene si può dimostrare che non c'è molta differenza tra i due sistemi oppure si può dimostrare che una c'è la generazione che effetto la transizione viene ad essere gravata di un onere e quindi grazie a una generazione che perde
A vantaggio delle generazioni successive invece riescono ad avere un beneficio dal sistema a cavitazione
Un secondo punto è quindi strettamente connesso al primo
E quello del cosiddetto transizione Pareto in provincia è possibile effettuare una transizione che renda tutti più ricchi che aumenti per tutta la popolazione il benessere economico
Questa la domanda molto complicata su questo punto ne diamo conto nel libro ci sono stati molti modelli molte discussioni
E purtroppo quello che viene fuori che i vantaggi per alcune generazioni tendono ad essere compensati dagli svantaggi dei costi per altre generazioni quindi in sostanza la risposta su questo punto per veste negativa
Una c'è una transizione che Pareto implumi che migliora il benessere di tutte le generazioni non sembra possibile
Perso un primo cosiddetta illusione che ho chiamato in missione e quella legata alla fatto se la cavitazione sia un pilastro ha capito azione sia e sente sia isolato dagli shock demografici a prima vista lo è perché mentre un sistema a ripartizione se uno guarda il dico di bilancio siamo a ripartizione vede subito che questo dipende molto strettamente dal numero di attivi e non attivi cioè in sostanza Doubleday spendersi Flash
Mentre questa dipendenza dal numero di attivi e non attivi e meno evidente nei sistemi a capi d'azione però non è anche per questo non è così perché se noi guardiamo il sistema pensionistico dal punto di vista reale
Astraendo cioè dalla tecnica finanziaria con cui si viene realizzata la trasferimento di risorse da una generazione ad un'altra ed è vediamo che da Podestà reale
Il sistema il servizio non è nient'altro che appunto un mezzo uno strumento per trasferire una parte delle risorse dalle generazioni che lavora all'accelerazione che non lavora
E quindi se la generazione che lavora e produce beni e servizi si riduce di numero e mi viene mi viene ad essere influenzata anche il livello di benessere cioè il volume di servizi per la generazione che vede che invece sta in pensione
Dette queste tre illusioni toccate velocemente queste tre illusioni allora ci sono ci chiediamo nel libro ma ci sono allora delle ragioni importanti per introdurre un sistema a cavitazione ovviamente non le troviamo perché il libro si chiama il pilastro mancante possiamo a favore non rammentiamo
Nel libro dell'introduzione di un pilastro cavitazione ora ce ne sono diverse di motivazioni di vantaggi per introdurre un sistema cavitazione ne cito qui solamente due visto le il vincolo di tempo il primo elemento e la lo toccava già Elsa Fornero l'importanza di diversificare il rischio noi siamo sappiamo che i rendimenti dei due sistemi
Non sono positivamente correlati oppure secondo le diverse ricette lo sono ma in modo molto debole
Quindi e saggio come già appunto diceva esperienza è saggio mettere ripartire l'investimento in due pilastri nel sistema pubblico ripartizione e nel sistema privato accarezza azione
Questo il primo elemento il secondo elemento a cui io attribuisco molta importanza invece per giustificare l'introduzione di un sistema cavitazione è invece la cosiddetto rischio politico
Di solito quando si confrontarsi parla del sistema cavitazione si fa sempre riferimento a cosiddetto rischio dei sistemi privati decapitazione cioè il rischio finanziario degli investimenti di mercato
Sì tende a tralasciare un altro tipo di rischio molto importante che il rischio politico cioè il rischio che le regole del sistema regole del gioco
Vengono sistematicamente riscritte riviste riformate cambiate cosa che è venuto continuamente non solo in Italia ma anche nei larga parte dei paesi europei l'OCSE quindi perché in sistema cavitazione ha delle proprietà interessate dal punto di vista del rischio politico perché un sistema privato che abitazione rafforza i diritti di proprietà sulle risorse pensionistiche accumulate
E rafforzando questi diritti Pupetta
In un certo senso lega le mani ai politici
Un intervento futuro sulle risorse accumulate sui conti pensionistici diventa molto visibile quindi vincola e quindi per i politici diventa molto costoso in termini di consenso e quindi da per questo per questo diciamo questa ragione io ritengo che un sistema privato presenta una nettamente ad una netta superiorità per quanto riguarda gli stop rischio politico rispetto al sistema pubblico
Ci sono altre ragioni ad esempio la flessibilità nel libro ne discutiamo oppure quella sempre dei tassi dell'evento sistemi privati garantisco da sedimento privati ho detto che bisogna considerare anche l'imposta necessaria transizione ma è un dato di fatto che c'è un differenziale di tre quattro cinque punti in termini reali fra sistemi a ripartizione sistemi abitazione ora tutta la questione ovviamente
E legata al problema della transizione come si effettua transizione chi diciamo atti a chi deve riguardare questa transizione solo i nuovi entrati nel mondo del lavoro oppure già il il rotoli maturi su questo però mi mi fermo qui anche per i vincoli di tempo eventualmente se c'è più tempo più avanti
L'intergruppo possiamo Sarti ancora tre o quattro minuti senza troppi
Va bene allora sono già dunque c'è una prima idea che ci lascia in sospeso sul Bello insomma va be'
Allora una primo punto è quello del chi vi partecipa
Dunque una prima idea potrebbe essere quella di sostenere che ad
Effettuare la transizione la transizione al sistema ha capito azione debba riguardare solamente i giovani non entrati nel mondo del lavoro
Mi sono diversi vantaggi upper queste sostenere questa questa tesi io però che costantemente poco che siti riesce a affittuaria transizione in un arco di tempo lentamente Breve
Ma io vedo anche dei possibili problemi a questa soluzione e cioè se noi andiamo a diciamo a riservare la transizione al sistema abitazione solo ai giovani cioè solo ai simili ai nuovi entranti nel mondo del lavoro rischiamo di introdurre secondo me una ulteriore segmentazione del mercato lavoro
Se questi Gioni hanno una riduzione del carico contributivo le aliquote contributive il cuneo fiscale secondo me il rischio potrebbe essere che i lavoratori maturi
Vengono espulsi dal mercato del lavoro a vantaggio dello voi giovani perché l'impresa ovviamente preferiscono lavoratori con un cuneo fiscale molto più contenuto rispetto a lavoratori con un cuneo fiscale con un costo del lavoro molto provato
La seconda storia come poi si finanzia questa transizione anche qui è tutto aperto io son d'accordo che in linea di principio iter per l'utilizzo del TFR dovrebbe avvenire secondo modalità contare
Ciascuno dovrebbe decidere come destinare se destinare parte del proprio TFR e fondi pensione però bisogna anche dire che negli ultimi anni questa opzione già era possibile
Non è di fatto avvenuta c'è stato un piccolissimo utilizzo del TFR di allora venendo un po'meno a quelle che sono le regole diciamo dei minimi di indicazioni che ci vengono dalla Tri economica
Mi chiedo se non non sia il caso di pensare anche forme di smobilizzo del TFR in qualche modo obbligatori proprio per far decollare questa pilastro mancante che non c'è
Mi fermo qui grazie
No questo
No no tocca su questo su questo punto
Questa Torre osservazione quella di gruppi dopo
No passiamo all'ultimo dei quattro volumi
I modelli di politica sociale di Elena darà maniglia
Allora per presentare rapidamente questo volume vorrei iniziare dalle ragioni che mi hanno spinto a scriverlo che sono sostanzialmente due ragioni
E più precisamente due insoddisfazioni fra questo e non quella di diventare il miliardario noi del libro del quaestor dubita fra tre stagioni da questa proprio non c'era
Allora la prima raggiunge la prima diciamo insoddisfazione e la seguente a me sembra che nel dibattito pubblico
Sulle politiche sociali troppo spesso linguaggio relativamente agli obiettivi delle politiche sociali sia troppo semplicistico tutti siamo d'accordo su una serie di obiettivi siamo d'accordo
Tutti ad assicurare una rete di sicurezza contro la povertà siamo d'accordo in molti a passare da politiche che enfatizzano l'aspetto di soddisfazione ex post di bisogni a politica che invece promuovono l'opportunità e forme di prevenzione
Dello svantaggio siamo in in molti d'accordo a una medicina che permetta la libertà di scelta
Siamo in molti d'accordo a esplorare anche in ambito di politiche sociali le potenzialità dei mercati
Ecco secondo me al di sotto di questo apparente accordo esistono invece specificazioni configurazione alternativa molto molto diverse tutte quelle che le sono gli obiettivi delle politiche sociali c'è in questo senso io non son d'accordo con quello che diceva
Prima Bertola siamo tutti d'accordo cioè io penso che il vero su questi grossi slogan siamo d'accordo
Ma in realtà come andare a specificare questi obiettivi molto diverso a seconda delle giustificazioni che noi adduciamo nei confronti delle politiche sociali faccio solo un esempio per essere forse leggermente più chiara
Pensiamo concetto di opportunità siamo tutti diciamo in molti le politiche sociali devono garantire opportunità
Ecco ma che cosa si intende per opportunità
Non soltanto abbiamo le due grosse categorie concettuali per cui opportunità può essere
Semplicemente assenza di discriminazione e accesso in base al merito da un lato e dall'altro lato invece una forma di livellamento delle condizioni di partenza
Ma anche all'interno di queste due grandi categorie abbiamo concezioni molto diverse cosa intende permetto non salta scova il merito anche una componente sociale una società sempre più multiculturale come lo definiamo il merito
Andando all'altra accezione invece di eguaglianza più sostanziale delle condizioni di partenza l'opportunità rimandano sempre l'esercito della responsabilità ma com'è che noi andiamo a specificare la responsabilità cos'è che noi definiamo come comportamento dovuta libera scelta
Lettera risposte possibili a queste domande sono sicuramente plurali e che secondo me vale la pena per diverse ragioni portarla alla luce vale la pena anche per i lavori più economici perché secondo me se non si fa o per l'analisi diciamo di anche di valutazione degli effetti distributivi delle politiche perché secondo me se non sia una maggior chiarezza sulle specificazioni possibili di questi obiettivi di fatto sì assume implicitamente giudizi di valore che possono essere assai forti questa la prima insoddisfazione quindi rispetto a quello che mi pareva un semplice una diciamo un atteggiamento un po'semplicistico rispetto alla definizione degli obiettivi secondo insoddisfazione
Il fatto che l'economia in particolare l'economia pubblica nel nostro Paese secondo me desse un contributo insufficiente per ragionare sugli obiettivi delle politiche sociali in Italia non abbiamo praticamente nessun manuale di politiche sociali
Che non sia sociologico o di teoria politica mentre lo so penso al bel volume di bare dico non Duval festeggio in altri paesi esistono hanno inesistente su un po'ogni potreste dire va be ma una delle assunzioni classiche dell'economia e quella che l'economista non si dovrebbe occupare di Fini gli obiettivi sono Fini dunque l'analisi degli obiettivi non attiene allo studio dell'economia
A parte mutevole eccezioni di rilievo penso soltanto due economisti
Così diversi a Robbins da un lato Einaudi dall'altro suo per dirne due e forse diciamo dell'Economist per certi versi ortodosse quindi no parlo
A dirci meno di altri comunque a parte che questa posizione può essere messa in discussione per cui ci son tanti anche fra gli economisti che pensano che lo studio dei fini
Attenga alle competenze degli economisti
Io stai non ciò nonostante queste eccezioni però da noi ancora diffusa l'idea che definì non si possa discutere i fini discutere di Fini implica inevitabilmente un esercizio normativo
E chi è che si occupa della norme dell'esercito prescrittivo si occupa la filosofia non certo l'economia o più complessivamente la le scienze sociali
Ora sicuramente se si tratta di discutere della superiorità di un fine rispetto ad un altro evidente l'economista non ha alcunché da dire
Definì però si può discutere e si può discutere analiticamente vale a dire a sono possibili una grammatica è una sintassi di Fini sono possibile messe a fuoco dei costi opportunità è possibile mettere a fuoco i costi opportunità così come le complementarietà associate ai diversi fini
E io non credo che la filosofia col suo linguaggio astratto ecco nella insensibilità che per certi versi mostra nei confronti del dettaglio istituzionale funzionamento dei mercati e dell'intervento pubblico
Sia da sola attrezzata a questo tipo di analisi
Al contrario penso che possa essere utile un approccio congiunto di etica ed economia e questo libro volessero un primo contributo per far vedere se per questo approccio congiunto può avere un senso oppure no
Allora queste sono le motivazioni che mi hanno spinto a scrivere questo libro
Se queste sono le motivazioni dico rapidamente come ho cercato di a svolgerlo cioè come ho cercato di a muovermi ma il libro è diviso in due parti la prima parte cerca di sviluppare una griglia analitica delle principali variabili che mi sembrino caratterizzano le politiche sociali la mia idea che al di sotto delle diverse configurazioni contingenti c'è un concetto fondamentale che definisce e caratterizza le politiche sociali
Questo oggetto e l'eguaglianza di risorse affronto delle critiche che potrebbero estremi mosse alcuni mi dicono no non ebbe potrebbero dire non è vero e l'inclusione
Oppure potrebbe essere la tutela di rischi e così via io affronto questa obiezione eh re comunque assumo
Che l'eguaglianza di risorse rappresenti l'oggetto principale che caratterizza le politiche sociali
Le politiche sociali possono allora essere interpretate come configurazioni alternative di eguaglianza di risorse a seconda che si scelgono principi normativi diverse edizioni istituzionali diversa
Proprio un capitolo dedicato ha come possiamo guardare all'eguaglianza di risorse
Il incontri insomma nella dedito è sicuramente un sgomento debito nei confronti di quel bel libro di era che si chiami correttissimo comunque quello che cerco di fare sviluppare appunto una a
Discussione diciamo con uno una stele di dimensioni lungo le quali possiamo strutturale eguaglianza di risorsa un altro capitolo si occupa appunto dei criteri di efficienza e di equità
E un terzo delle visioni istituzionali a che possono giocare un ruolo nel giustificare un obiettivo piuttosto che un altro vorrei sottolineare questo punto noi siamo solitamente abituati a separare mezzi e fini
Ecco secondo me la valutazione dei mezzi e quindi delle modalità attraverso le quali possiamo raggiungere un obiettivo un altro di fatto influenza anche la definizione stessa degli obiettivi
Io posso essere per la libertà di scelta ma se penso che i mercati pur se in un modo piuttosto che in un altro sarò per un obiettivo senza tarocco per una politica sociale
Che a a un obiettivo disperso rispetto a quello che invece avrebbe se pensassi che i mercati funzionano in modo ad assicurare la libertà di scelta
Rispetto se il secondo punto che vorrei sottolineare e che rispetto a queste visioni istituzionali ho cercato di andare oltre a quello che un polso ma la sterile contrapposizione fallimenti del mercato verso fallimenti dell'intervento pubblico
Ho cercato di far vedere anche la ricchezza di configurazione istituzionale che può nascere dall'assumere
Diverse concezioni del funzionamento del mercato dell'intervento pubblico in particolare o da tante spazio il contributo più delle posizioni involutiva e quindi fornai e così via delle posizioni della public choice e delle posizioni della nuova nuove economie del teste
Questa quindi nella prima parte del libro quello che cerco di fare e sviluppare la mia griglia mistica come possiamo guardare come possiamo strutturare questo obiettivo e Guagliani che viene nelle le cui dimensioni vengono scelte a seconda o venga a seconda che si predica un principio normativo piuttosto che l'altro una visione istituzionale piuttosto che ad altri quindi do i tasselli
La seconda parte del volume invece entra nella elaborazione di quelli che mi paiono alcuni dei principali modelli di politica sociale
E ne sviluppò tra né sviluppo cinque che sono tre modelli basati sull'efficienza e due basati sull'equità l'equità non in senso attuariale ma l'equità in senso di imparzialità in quanto quella attuariale e ricoperta né criterio di efficienza
A i tre modelli basati sull'efficienza sono molte delle politiche sociali
Ai fini di normalizzazione delle risorse del ciclo di vita il modello che chiamo dell'egoismo illuminato per cui la redistribuzione potrebbe ha ha dei vantaggi anche in termini di efficienza il terzo modello invece il modello dell'altruismo
I due modelli sull'equità sono i motorizzazioni alternative del Trenzano i diritti di cittadinanza che possono essere emblematico date da un lato dalla posizione eguaglianza di risorse una volta la Rawls Dworkin e dall'altra parte invece uguaglianza di capacità rispettasse
Questi modelli Luigi solo due considerazioni ultime poi mi taccio su questi moderni innanzitutto sono modelli analitici
Quindi non sono modelli storici come possono essere i modelli cui si è fatto riferimento prima di Tito Musso oppure di Spina versante sono moderni mito un forte contenuto studi che ne sono modelli analitici
Come possiamo pensarci noi siam per l'efficienza che tipo parte che tipo di politica sociale vogliamo Queen
Escono le non entro nel dettaglio di questa quindi Coxon analitici però quello che ho cercato di fare e di mettere insieme il ragionamento analitico con un una grave diciamo con una grande attenzione
A alla raccolta dei dati empirici che possono sostenere la difesa di un modello piuttosto che un altro quindi non troverete
Nel libro mio riferimento ai volumi sulle pensioni di marea Amato e di Elsa Fornero perché non erano ancora usciti però ci son tanti altri esempi dalle proposte di modifica sono tanti altri esempi
Appunto per dare in qualche modo sostegno anche pirico alle posizioni analitiche sulle quali invece io concentra l'attenzione
Allora in questo modo io spero punto grazie allo sviluppo di questi modelli di a Bruce insomma dire davvero offerto a non toccare ad aggredirlo in questo ruolo di presentati presentatrice del proprio volume tra la mia speranza perlomeno e quella di aver offerto un piccolo contributo per una a
Scelta non paternalistica e però più a attenta più consapevole dei modelli di politica sociale grazie nel grazie una drammatica Tremaglia pardon
La triste della maglia sarebbe stato chiuso
Allora Giuliano Amato teste professorale ma con memorie
Vicino tante memorie pensa giudice ora ascoltavo Elena
Morì amara ricordo bambina dico guarda com'è diventata professoressa la vedevo sistemava analitico avendo i suoi cordiale affidando il sette con aggressiva certezza accademica va bene son contento va bene così ed è andata bene fisica aggressiva ma no ma no non ostile aggressiva a gran aggressiva positivamente ma almeno avanzare una forma di ostilità verso nessuno era
Va bene vende di far vendere il libro da chi l'ha scritto ci coglie quello che voleva dire
Come tu dicevi va be'che Antonioni sostiene di essere stato ritenuto un grande regista con molta umiltà lo diceva perché gli altri scoprivano nei suoi film cose alle quali lui di diceva di non aver mai pensato non ha a questo succede agli artisti però parte proprio a sta cosa prima fanno uno di presenta un tuo libro
E chi spiega perché avreste dovuto scrive condannarsi Mario se c'è questo è comunque fu credo che ti dicono che ci fa qui comincia
Cerette ecco ecco qui come io ritengo che la vettura iscritte e tutto inutile qui comincerebbe a Fort troppo autonomo e ha scritto no
Invece cominciò proprio da queste cose che diceva e Elena alle quali io attribuisco una grande importanza sapere che linee affetti anche in ragione di una certa ritrosia di talune disciplina
Ad impegnarsi in ambiti come quelli dello stato sociale almeno fino a qualche tempo fa ora eccomi qua siete qua
Va benissimo
Si è potuto procedere allegramente iper ossimori senza che la cosa sgomenta se nessuno
Ancorché questo sia un modulo al quale in particolare la politica indotta a così a propendere direi quasi naturalmente
Io non so se avete letto è stata per me una delle vetture viso messo a ridere da solo cosa che uno fa quando legge qualcosa proprio divertente
No era l'Economist di qualche settimana fa ed era un bel giro ter dedicato a Toni Blair fra il Ministero The World dove la parte io ridevo dimetterò no credevo di Lupi perché dopo la prima parte in cui spiegava appunto come Toni Brera oggi si sentisse dottor causato dal mondo
Poi gli spiegava c'era nella seconda parte né proprio nella diviso in due colonne a metà della seconda colonna
C'era un paragrafo lungo così dove metteva a chi l'ha scritto straordinariamente bravo uno dopo l'altro
Tutti gli ossimori che tutti noi che facciamo politica dice mo'ed erano uno dopo l'altro e non ne mancava nessuno c'era l'efficienza con equità
L'intervento armato col massimo di pacifismo ieri il
Lele il mercato nel rispetto della socialità
E così ora non me li ricordo più ma avvedersi Delhi uno dopo l'altro proprio e non mancava uno a metà uno scoppio a ridere un po'si vergogna dissi no perché si rende conto di esserci andato ora
Questa cosa ha un suo senso in qualche modo perché la realtà si presenta attraverso ossimori purtroppo e devi tener conto per lunghi corno e dell'altro chi è difficile ignorare una parte quella magari che ti ha più lontana ma che esiste
Del problema però la soluzione dovrebbe cercare esattamente di stabilire le priorità alle quali si riferisce ed essere in grado di misurare gli strumenti che addotta rispetto al al fine che si sta perseguendo
Che ora il drammatico
Deficit di consapevolezza che ha accompagnato le politiche e in particolare le politiche sociali per molti anni è proprio quello che riguarda il la
Non tanto la la rispondenza dei mezzi ai fini ma addirittura la consapevolezza dei fini ma che cosa stai facendo esattamente
Perché stai mettendo risorse su su questo
Poi se uno va a guardarci dentro ecco si accorge che piaccia o non piaccia ma ai fini perseguiti sono diversi comunque forse da quegli enunciati non è detto che questo sia accaduto per cattiveria o per subdola
Doppiezza da parte di chi questo ha fatto spesso che è accaduto è accaduto semplicemente per per inconsapevolezza insomma sono anni che diversi di noi cerca hanno di così nutrire appunto il mondo prevalentemente a Sion logico in cui si chiude
La politiche a matrice di riforme
Così sorreggere la Corna analisi economica analisi costi benefici che
Schemi appunto di decisione collettiva proprio per creare la consapevolezza di ciò che si sta effettivamente facendo appunto
Tu vedi che tutti
Sono probabilmente in Europa fedeli ai medesimi ossimori per mantenermi su questo
E tuttavia vi sono delle politiche sociali che poi sono assai differenti l'una dalle altre ci sono almeno i tre modelli a cui si riferiva a lui
E e all'interno di questi vi sono delle differenze siccome siamo italiani
Ecco
Voglio ricordare un dato che chi legge queste cose conosce che è pubblicato in uno dei recenti rapporti spicce sul
Sulle politiche redistributive Italia
Confrontate con quelle europee cioè noi
Abbiamo avevamo nel novantasei questo era il dato di riferirla anno di riferimento
La popolazione con reddito inferiore al sessanta per cento della media nazionale
Al ventuno per cento in Italia contro il ventisei per cento nella media europea al netto dei trasferimenti pubblici cioè degli interventi sociali includendo quindi gli interventi sociali il ventuno italiano scendeva al diciannove e il ventisei di media europea scendeva al diciassette
Il che significa che in qualche modo in natura la la nostra distribuzione dei re diritti tendeva ad essere il migliore che quel di quelle europea e peggiore di quella prodotta dalla politica dalle politiche pubbliche se tu lo andargli a dire dovevi concludere che le le politiche pubbliche
Per seguivano una finalità di redistribuzione volta ALD attenuare l'eguaglianza
Ma questo nessuno sarebbe stato disposto ad ammetterlo presuma
L'afferrò questo era l'effetto concreto questo è è un esempio come un altro poi del divario enorme che si viene a determinare tra gli Effetti perseguiti e i figli enunciati
Se sotto il resto ossimoro non c'è niente se non le pressioni che sono determinanti
Al dar vita a certe soluzioni
Piuttosto che ad altre se uno va a domandarsi quali sono le pressioni che in un Paese come l'Italia che di sicuro si sente molto sociale si è sempre sentito tante
Ed è sempre stato governato da maggioranze che hanno fatto della socialità una una delle loro priorità è chiaro che questa è stata determinata dalle organizzazioni più presenti le organizzazioni sindacali ed altre che hanno spostato sui
Java muratori di di
Di negli interventi dello stato sociale questo è un punto importante per noi
Noi cioè abbiamo un Welfare per usare il gergo lavoristico e no non diversa distico
Cioè un guelfe perché tende ad intervenire è già stato detto prima
Piuttosto a favore di coloro che avendo acquisito una posizione lavorativa
Possono trovarsi in difficoltà successiva che non nei confronti di coloro che magari questa posizione non vanno mai avuto di di conseguenza tu a che la tua spesa sociale va piuttosto a cassa integrazione per coloro che hanno perso il lavoro che non ha reddito di inserimento a coloro che non l'hanno mai avuto
Ed è in questo modo che tu finisci per spostare risorse in qualche modo verso l'alto non verso l'altissimo non è che vari la cassa integrazione ad Agnelli e Pirelli fratelli gemelli per ripulire il modo censorio una vecchia formula di quando eravamo ragazzi non è che vanno a loro però vanno rispetto alla alla scala dei poveracci vanno verso l'alto della scala dei poveracci non verso il basso e quindi accentuano in qualche modo le distanze questo ti spiega quel dato che noi scendiamo solo dal ventuno al diciannove mentre altri scendono dal ventisei
Al diciassette quindi correggono di più perché correggono di più perché hanno un sistema che tende ad essere più universalistico
Allora ecco qui c'è un punto molto importante cioè se pensa alla retorica che si fa in Italia sulla donna insomma se fosse vero la donna
E così insomma sarebbe una creatura dominante in Italia se fosse vera la retorica della quale basici per la si circonda
Se fosse vero che noi vogliamo davvero consentire alla donna di essere lavoratrice madre uso sempre slogan che questo non dovrebbe essere un ossimoro
Ma in italiano eh
Ma in Italia in qualche modo ed è sì se fosse vero destineremo molte più risorse a
Consentire alle di condividere queste due esperienze di quanto oggi non faccia
Si tratti di assistenza domiciliare si tratti di servizi diciamo sociali a fruizione collettiva od altro
Naturalmente non lo facciamo noi
Non è così perché le nostre risorse di stato sociale vanno altrove vanno prevalentemente altrove
Un dato che ci tormenta
E che sembra essere assolutamente ignorato fra l'altro da un Paese che vorrebbe avere meno immigrati da quello che capisco
Pare di capire
E che c'è una correlazione positiva dimostrata da più studi terrà
Tasso di natalità e tasso di occupazione femminile più basso il tasso di occupazione femminile più basso il tasso di natalità
Più alto il tasso di occupazione femminile più alto il tasso di natalità
C'è un'illusione forse di fonte vetero religiosa secondo la quale se la donna si leva altrettanti diritti per la teste sta in casa fare figli ci saranno più fighi e la società avrà bisogno di meno immigrati
Non è assolutamente così effetti perché
Per più strati della nostra società
Così la assenza di lavoro la la il vivere su un unico reddito è comunque di per sé preclusivo dal dall'avere più di un figlio non a caso sono i Paesi nordici quelli che hanno quel modello al terzo modello quelli che in Europa hanno il più alto tasso di natalità è il più alto tasso di occupazione
Nella fantasia dei giovani della mia generazione così fanno le svedesi si riferiva cose vietate ai minori di sedi di diciotto anni
Così fanno le svedesi riescono a lavorare per famiglia farete i figli e le italiane Puccini escort destra
Questi dati per per un insieme appunto di ragioni per un insieme di ragioni che investono proprio il come è strutturata la nostra spesa sociale che quindi tende a
A non essere universalistiche e quindi a lasciare fuori coloro che non hanno a beneficio di coloro che hanno qualcosa o che hanno avuto qualcosa
Di che intende per la medesima ragione poi ad ignorare coloro che non non essendo inseriti già nel processo produttivo
Finiscono per
Essere come le donne tagliate fuori dal processo produttivo mi benissimo
Bistecche in viene se ridefinendo le finalità cioè se io dovessi ridefinire tra le mie finalità quella di
A me non interessa il no non mi interessa neanche scegliere a questo punto si è garantire un'eguaglianza di capacità ad Amartya Sen un'eguaglianza di risorse una lotta all'esclusione non non lascio libera per il momento questa scelta in intendo non esprimermi su questo ma se io ne adotterà adottassi una di queste
E consapevolmente ne facessi discendere un'allocazione delle risorse di cui dispongo dovrei comunque spostarle rispetto a come me o disposte oggi in Italia dovrei comunque spostare cioè
I due i due soggetti che mia discutono dalla mia spesa sociale in ragione di questa sua caratteristica sono
Colui che ha avendo già lavorato è ancora in metallo che lavorativa influisce della prestazione sociale connesso alla sua temporanea disoccupazione
E colui che avendo lavorato avrà un trattamento di di vecchiaia l'attenzione sono questi due
I veri pilastri insomma che sono entrambi figli e del medesimo impianto che poi è un impianto
Retrò anche da altri punti di vista diciamo la verità è il capo famiglia e la tutela del capofamiglia è lui che tutelato spagnolo escrementi
è colui che ancora oggi riceve il il il modulo del censimento
Al quale interessa sapere chi è il capo famiglia non lo chiama così perché pudicamente poi rispetto a vivere nel ventunesimo secolo
Però in realtà si riferisce anche l'Istat al capofamiglia quando ci dà questo modulo questo lo trovo tristissimo
Il titolare del foglio di famiglia
Queen's Kinski misero
Perché quella è l'unica soddisfazione che vi rimane che moriamo prima infatti di queste dei questo sistema squilibrato la donna viene a cadere alla fine da vedova la reversibilità il suo è raro che ci sia il maschio irreversibilità che detiene ignorata dallo stato sociale per tutta la vita e poi siccome chi la dura la vince
Lei la vince alla fine in forma di reti tra testamento di reversibilità insomma però deve essere l'erede del maschio per poter usufruire improprio non riesce a fare ma questo è un elemento per questo dicevo io do molta importanza all'impianto di Elena perché costringe
A fare i conti sottolinea ancora non tanto sulla congruità dei mezzi rispetto al fine quanto sulla identificazione del
L'idea che spesso sotto questa montagna di ossimori assolutamente
Mimetizzato e ignorato
Non è un caso che infatti quando si parla di quel fare in Italia poi gira gira si parla solo di pensioni anche perché non c'è molto altro di cui parla le finisce per diventare l'unico tema no
Ora per la parte pensioni hanno già detto loro vedo che appunto con sufficiente disaccordo da continuare a darmi ad animare la discussione a beneficio di coloro che che a questa discussione si interessano io voglio dire soltanto una cosa che forse potrà trovare la sensazione di disaccordo ma non è detto perché ecco
E Pio chiarisca i miei figli
Perché siamo tutti d'accordo sul fatto che vogliamo un perché è necessario un sistema più pilastri che la previdenza pubblica persona no
Perché non debbano essere utilizzate anche per questo questo è un mio costante
Così convincimento che cerco di diffondere insomma non riesco più a capire perché c'è un'antica malattia che era appunto in parte del mondo cattolico in parte nella sinistra in questo eguali queste due
Il mercato Sinan
Meno meno che mai a
è meglio
Protestare il mercato finanziario i narcisi dei
Ecco questo è stato
Diciamo una par
Della ostili
Ad una parte della sinistra oggi è questa malattia mi sembra largamente superato
A Lizzano tante di quelle risorse riesce talmente a moltiplicare le che lasciarle tutte i peccatori è un peccato più grave di
Ora secondo
Ne è un po'a fin di bene è un'opera di Somma è cosa buona e giusta di
Prevale da noi io trovo che questa sia cosa buona e giusta
Il suddetto a questo io vorrei che la previdenza ovvio storia
Mantenne SV una delle caratteristiche che aveva a sua madre e la madre della previdenza obbligatoria la previdenza mutualistica originaria cioè la caratteristica solidaristica
Per cui l'equità attuariale
Non mi soddisfa a sufficienza io sono pronto a dichiarare
E ritengo sì alla previdenza
Storia bensì ad
Redistributiva
E che per essa
Posso
Essere con
L'ente un limite non valicabile
Al
Ore che ha usufruito di un reddito da lavoro Rocchi supera poiché due porta a superare quello come livello di tensione accumulo Doris pare
Nella previdenza integrativa secondo e terzo pilastro al di sopra di quel livello ci va con trattamento integrativo
In questo modo luogo
Ore beneficio per coloro hanno avuto nella loro vita lavorativa salari non sufficienti a far loro risparmiare quanto basta fra
è una buona previdenza obbligatoria possono avere per Tura più adeguati
La recente riforma s'e di cui amo parlare ogni volta che affronta questo argomento questo lo fa
Prevede che la previdenza obbligatoria
Di trentuno mila euro anni circa sessanta milioni e se non ricordo male sessanta
E il resto uno se lo fa con la previdenza integrativa i se gli va bene può andare molto più su può andare veramente molto più su
Cioè questo significa che significa più corse il punto significa che io posso calibrare la contribuzione
Quelli più che mi dà
Mi permette di garantire oggi di
Dire adeguatamente i più deboli perché no perché non deve avere questa finalità redistributive alla previdenza obbligatoria
L'hanno detto no ma ciascuno secondo i contributi che ha versato ma ciascuno secondo i contributi che ha versato con un correttivo che non è solo a carico della finanza pubblica
Carico che sta dentro il sistema che mantiene a quella contribuzione o
Che solidaristiche per coloro che hanno di più la contribuzione all'obbligatoria serve
Ha pagato nella loro futura obbligatoria
Che a pagare parte di quella di coloro che hanno che hanno meno di loro
O insomma ecco mi stupisce che nessuno lo propongo
Forse è ritenuto troppo osei fra l'altro non so il si fa ma c'è una ragione politica più nella veniamo redistribuzione così diciamo va bene senta che parlare adesso di reintrodurre una reinveste zero e inappropriato dal punto di vista delle scelte politiche appunto autore dal punto di vista vere scelte politiche
Però chi insomma oggi la
Simone anche nel Regno Unito se arriveranno Fondo al alla loro risistemazione ci arriveranno così cioè ponendo un limite alle
Abilità la previdenza obbligatoria e trasferendo il resto sulla previdenza integrativa questo e chiudo
Poi afferrò
In quell'ok
In collo della previdenza che abbiamo in particolare no in Italia che è quello di gravare meno di quanto non si faccia sul costo del lavoro ecco perché così poi si può scendere e gravare
Sul costo del lavoro il cui capitolo che la ma domare strutture
Noi e ricorda
Cui si va
Traduzione obbligatori
Pur di risorse e dispone
Care le pensioni
E quindi Cis deve porre il problema
Si oppone diciamo di possibile debito dell'INPS il cui presidente proprio
Temo che io tocca questo organo è
Cioè ecco noi nel nostro libro ci poniamo la domanda come si fa a queste questo va pagato perché io capisco che a Confindustria non interessi granché e che la dal punto di vista di Confindustria l'importante sia Reed
La contribuzione obbligatoria perché questa mi pesa sul mio costo del lavoro questa è una finalità era
Ho in mente perseguibile in un sistema che abbia caratteristiche complessivamente
Delle pensioni in essere allora i insomma casi sono due questo deve essere chiaro
Ossia una in
O si aumenta il debito
E queste scende
A differenza Wallenda ma differente valenza in termini di tipa
Oggi ce lo siamo detti più volte se si aumentano le asse viene pagato dalla generazione presente se si aumenta il debito viene pagato le azioni future si possono fare tram per le cose
In passato abbiamo sempre seguito quello che io chiamo il principio DVD hard
Disse straordinariamente efficace ma dopotutto cos'hanno fatto i posteri per me
Come la risposta inesorabilmente no ne sono seguiti una serie di decisioni finanziarie
Ma questa si può evitare ecco ho
No questo problema ecco questo problema
Esiste e questo mi colpisce che tra i problemi che il nove
Un libro ricorda perché poi non è che l'abbiamo inventato noi siamo gli ultimi ad averlo ricordato questo non viene mai citato
La propensione che abbia no a fare cose
Costi occultando
Spiccò osti evidentemente incorreggibile e questo più che aiutare Elena gli ultrà la propensione all'ossimoro avremmo altri
Signori
Giuliano agli difetto che esauriti c'è un poco nella discussione
Non so se diamo schiacciato o sei che ha stimolato a intervenire a contestare se vi ho dato solo materia di riflessione lei è tutta contenta perché è stata lodata da un altro spetta non avviene ho letto alcolemico suppongo però insomma chi piace com'era riassunto io credo che la la alla regola di questi con di queste riunioni ma sto cercando invano di un volto moli innesco che mi dia una direttiva sia di concludere qui perché mi sembra che c'è stata un'attenzione molto il intensa e anche perché se no nessuno comprerebbe liberi direbbe già su tutto il Nord contro invece vogliamo lasciare un minimo di interessi vi ringrazio molto grazie Giuliano sei alle