"Una nuova politica culturale per l'Europa" - convegno organizzato dall'associazione "Romaeuropa" presso la facoltà di lettere dell'Università di Roma "Roma tre"

Invito tutti a prendere posto per dare inizio
Invito tutti a prendere posto per dare inizio ai lavori di questa conferenza sulla nuova politica culturale per l'Europa
Una iniziativa
Alla quale il nostro ateneo ha diritto con con entusiasmo
La valenza del problema l'importanza del problema soprattutto in questo momento
In cui si sta costruendo anche sul piano istituzionale
La nuova Europa l'edificio dell'unione europea nella sua nella sua compiutezza
Roma Europa con il il suo presidente il senatore Pieraccini è stato il promotore di questa di questa di questa iniziativa
Ripeto e noi abbiamo aderito con piena convinzione con piena convinzione ad essa
Rendendoci disponibili ad ad ospitare una e ad organizzare una assieme a Roma Europa io qui voglio porgere
Un saluto caloroso saluto di benvenuto a tutti gli ospiti
Non li elenco
Mi insieme di ospiti particolarmente qualificato
Su questa su questa tematica voglio ringraziare in particolare
Il ministro il ministro la Loggia
Aveva diritto all'iniziativa
Il senatore vera che doveva essere presente qui
Dall'inizio
E impegnato come sappiamo anche dalle notizie
A Bologna per un evento dell'evento luttuoso
Che possiamo dire ha colpito il paese in questi giorni
Presidente Piera comunque sarà qui intorno intorno alle undici eseguirà i lavori anche con un suo intervento
Da quell'ora in poi
Io cederei subito la parola al presidente della sessione mattutina che il senatore Pieraccini prima però vorrei se me lo consentite
Impiegare due parole di ricordo
La figura di Marco Biagi Marco Biagi
Colpito dai terroristi assassini
In questi giorni
Marco Biagi
Uomo di cultura uomo di scienza
Uomo che come Tarantelli come Ruffilli
Come D'Antona
Ha lavorato nell'università
è stato educatore di giovani
Uno scienziato
Lo scienziato che come tale produceva cultura
Diffondeva cultura
Scienze attraverso la sua attività di insegnamento formava
Formava giovani e in più applicano anche le sue competenze applicava le sue competenze
Allusivi Lupo del paese allo sviluppo
Secondo un'idea equilibrata secondo l'idea e qua di crescita di crescita di crescita sociale
Io credo che forse anche per i temi del convegno una riflessione a questo riguardo si è importante
Sì apportate perché Marco Biagi appunto
Un uomo dell'università
E l'università
Ha dato buon contributo di vite spezzate
E questa cantina catena continua con Marco con Marco Bianchi così è stato con Tarantelli
Così è stato con Ruffilli comma Schleck
Come dicevo anche anche con D'Antona
E questo dimostra così che i terroristi quando vogliono colpire né momenti di tensione civile del paese questo è sicuramente un momento di tensione civile e sociale di scontro ma di scontro legittimo aperto
Terroristi quando vogliono colpire colpiscono in un punto in un punto cruciale in un punto fondamentale
Che è quello
Della cultura quello dove si forma cultura dove si formano i giovani dove si formano le nuove le nuove le nuove generazioni e questo credo appunto che sia un elemento di riflessione anche per il nostro convegno che si appresta appunto dare il suo contributo piccolo contributo ma speriamo significativo in ogni caso di riflessione alla crescita alla crescita e alla formazione
Di un eroe di un'Europa e qua e solidale come erano appunto
Lei ieri Marco Biagi io vi invito tutti ad hoc un minuto di silenzio in onore suo
Pareva la parola al senatore Pieraccini che presiede questa sessione del convegno
Ringrazio il rettore che ci ospita e che lavorato molto a questo difficile convegno difficile perché c'è inserite in una serie di avvenimenti
Per cui devo dire che è stato difficilissimo arrivare importo
La prima cosa che io debbo fare leggere il messaggio del Presidente della Repubblica
Che desiderava intervenire
Che poi non non ha potuto per altri impegni ma ho voluto mandarci questo messaggio signor Presidente
Il convegno internazionale una nuova politica culturale per l'Europa organizzato dalla Fondazione Romaeuropa rappresenta un'iniziativa ambizioso perché in coincidenza con l'avvio della Convenzione sul futuro dell'Europa sottolinea che le singole identità nazionali europee possono trarre solo vantaggio dalla coscienza di essere partecipi di un'unica civiltà europea basata sulla libertà sulla solidarietà
La consapevolezza di una identità culturale europea
Moltiplica infatti l'efficacia delle memorie nazionali
Ne tutela la diversità protegge la civiltà europea dalla omologazione indistinta della globalizzazione rafforza la capacità di dialogo dell'Europa verso l'esterno
Il rafforzamento dell'identità culturale dell'Europa
Sarà facilitato
Nel rispetto delle responsabilità dei singoli Stati
Dalla Libia alla piena utilizzazione delle iniziative comunitarie esistenti soprattutto nei confronti della gioventù
Accanto a programmi di grande successo come Erasmus tempus cultura due mila vanno sviluppate le azioni per promuovere la dimensione europea dell'insegnamento
E ti fondere il convincimento che insieme alla monnezza la cultura e l'istruzione sono strumenti indispensabili di coesione ai cittadini europea
Sono certa
Il convegno farà emergere proposte costruttive per porre l'istruzione al centro nella formazione di una cittadinanza europea
Con questi sentimenti rivolto ai partecipanti al convegno
Il mio caloroso augurio di buon lavoro Carlo Azeglio Ciampi
Adesso do la parola al sindaco di Roma
Nelle circostanze date che sicuramente concentriamo l'attenzione di tutti noi in questo momento sulle circostanze
Drammatiche nel quale il paese si trova da quarantotto ore che il Rettore Fabiani ha ricordato io credo sia utile un momento di riflessione come questo
Credo si debba dare atto alla Fondazione Roma Europa di aver collocato questo momento di riflessione non isolatamente ma all'interno di un lavoro che la Fondazione fa di lavoro culturale di produzione culturale e di ricerche di dibattito
Di cui credo molti di noi sicuramente la mia città può giovarsi e può di cui può riconoscere il valore
La cultura europea è una di quelle affermazioni sulle quali è difficile non essere d'accordo chi può dire che non ci vuole una cultura europea
Ma la traduzione di questa affermazione nelle politiche conseguenti e cosa molto meno semplice meno scontata di quanto non possa a Parigi
L'abbiamo fatto l'Europa monetaria
Abbiamo fatto l'Europa senza confini solo due cose giganteschi veramente gigantesca penso che tra i grandi mutamenti tra i tanti mutamenti tanti travagli di cui la nostra generazione testimone
Questo rimarrà tra i più radicali più importanti tra quelli che hanno mutato considerevolmente le abitudini i modi di vivere modo di essere organizzato delle società europee
E tuttavia diciamoci la verità stentiamo ancora a favorire quel processo di unificazione
Che è il contrario dell'omologazione di unificazione
Delle politiche delle esperienze culturali europee
Siamo ancora una situazione di fortissima differenziazione
Di difficoltà a creare i reso unitari necessari per conoscerci reciprocamente per apprezzare ac per capirci
La produzione culturale cinematografica o di altro genere che viene realizzata in Svezia difficilmente trova spazio ad Atene e viceversa dobbiamo dirci le cose per quello che sono e non per quello che vorremmo che fosse
Mentre trovano spazio a Helsinki come ha ha da tempo a Salonicco i prodotti che sono pensati immaginati dentro un contesto culturale di linguaggio omogeneo dentro quella linguaggio che utilizzando determinate chiavi riesce a parlare ad un pubblico considerato universale
Questo avviene per ragioni produttive in primo luogo
Avviene per il grande comparto tra produzione audiovisiva noi tutti sappiamo quanto influente nel formarsi del senso comune e dell'opinione pubblica
Abbia le sicuramente più di quanto non sia per lo spettacolo dal vivo o anche per le arti espositive
E però
Questo ci deve far capire che noi proprio perché abbiamo abolito i confini abbiamo costruito l'Europa monetaria oggi o costruiamo culture linguaggi ed esperienze comuni oppure siamo fortemente esposti al rischio che questa edificazione Possa ad un certo punto incontrare in ragione di volontà politiche qualche processo di decelerazione o persino qualche marcia indietro
In questo senso io credo che
Lo dobbiamo rafforzare il rapporto Ruffolo che è stato discusso in sede di Parlamento europeo è un contributo molto importante che va in questa direzione lo dobbiamo rafforzare e politiche comuni
Dobbiamo cercare di unificare il più possibile gli strumenti e soprattutto di elevare il grado dell'impegno di ciascun Paese anche di dell'impegno comunitario della politica culturale le cifre per la cultura di Brussel ma anche dei singoli Paesi io
Vivo in un Paese nel quale abbiamo fatto nel corso degli ultimi cinque anni dei grandissimi passi in avanti e
Quando ho letto sui giornali che il Presidente Ciampi a
Riaperto la Cappella degli Scrovegni restaurata perfetto delle risorse che noi diciamo ottenemmo dalla dislocazione sulle politiche culturali delle estrazioni del Lotto ho pensato a quante ingegneria abbiamo dovuto mettere in campo per cercare risorse per la cultura
Ora in Italia le risorse sono fortemente aumentate sono più che raddoppiate
E questo ha consentito di affrontare una mole imponente di restauri che fanno parte dell'immagine della forza dell'Italia nel mondo ma allo stesso modo non solo il nostro Paese deve continuare a proseguire e e credere della forza di un intervento pubblico intelligente aperto alle contribuzioni private ma il nostro Paese deve spingere per favorire un'autentica politica europea nel campo della cultura
E quando dico nel campo tra culture intendo dire le arti lo spettacolo dal vivo il cinema la televisione ma intendo dire anche la formazione la scuola l'università non vorrei che la separazione tra dicasteri che c'è nel nostro Paese ci portasse a pensare che c'è una sorta di confine di muro che separa il momento in cui un ragazzo dentro la scuola impara
Le lingue imparate studiare la storia il momento in cui sceglierà uno sceglierà di andare a vedere un certo spettacolo una certa mostra un certo lo abbiamo bisogno di aumentare il clima
Di produzione e di consumo culturale dei nostri Paesi credo che tutti quanti sentiamo il rischio di vivere in una società nella quale i processi di omologazione dell'offerta finiscono inevitabilmente con l'alleggerire
L'offerta in qualche caso anche corrente la più volgare
Penati questo vale evidentemente per la televisione ma non vale solo per la televisione
Tutto quello che è pensato con l'obiettivo di raggiungere sempre costantemente unicamente il massimo di ascolto è costruito su una sorta di stereotipo intellettuale di una figura di consumatore medio del prodotto culturale al quale si deve rivolgere sostanzialmente un'offerta unidirezionale
E quindi fortemente omologate se c'è una cosa che non può essere omologata e la cultura
E anche se c'è una cosa che sfugge all'omologazione in questo sta la nostra fortuna
Perché certo si può delocalizzare una fabbrica di scarpe ma non si può delocalizzare il Colosseo non si può delocalizzare il lucro non si può delocalizzare il Partenone neanche la creatività di tanti artisti Contemporary delle diverse discipline
Allora a noi
Ad una generazione di i responsabili politici istituzionali europeista il compito di capire che questa è la grande sfida che segnerà disse il processo di integrazione anche perché
L'allargamento dell'Europa aprirà nuovi problemi
Le culture sono state ancor più separate di quanto non siano state le culture dei quindici e la comunità dei linguaggi e persino delle lingue
Sarà assai più
Una costruzione da fare di quanto non possa oggi essere quella sorta di
Piccolo esperanto che fa sì che noi francesi o noi e gli inglesi cominciamo a capirci quasi senza bisogno di usare una lingua comune sarà più complesso con i bulgari con i rumeni o con culture esperienze lingue storie dalle quali siamo inevitabilmente
E questo è un problema è stato ed è un problema più lontani allora io quello che vorrei cogliere quest'occasione di un punto un saluto non formale diciamo qui
Parla insieme certo il sindaco di una città che naturalmente grande capitale culturale che cerca
Di rafforzare questa sua vocazione questa sua identità ma parla anche una persona appassionata delle cose
Della cultura e della politica culturale nazionale ed europea
Io penso che oggi sia veramente il momento di cambiare passo
Di cambiare passo
L'Osservatorio che è stato proposto ancora nel rapporto non solo
Per il quale l'Italia e Roma credo abbiano ragione di Dini immaginare di poter svolge una funzione importante questo osservatori ci potrebbe consentire tanto di guardare fotografare la situazione così com'è nelle sue diseguaglianza le sue contraddittorietà
E al tempo stesso cominciare a definire i territori di una possibile politica comune
Una politica comune fatta di regole comuni io ne cito una sola
L'ho sostenuto in sede europea e
Voglio ribadirlo qui io penso all'effetto straordinariamente importante che ha avuto nel nostro Paese una piccola norma che mettemmo in una legge sull'audiovisivo che vincolava le televisioni pubbliche e private a produrre
Fiction italiana ed europea
L'effetto è stato di rimettere in moto l'industria culturale e audiovisiva del nostro paese che era in una condizione molto grande io immagino che cosa sarebbe se questo avvenisse a livello europeo
Perché l'Europa deve sentirsi anche grandi industrie
L'Europa ha un bacino di centinaia di milioni di utenti possibili deve costruire una sua cultura comune a gradi con processo che non sarà semplice non sarà indolore ma il suo obiettivo
Dev'essere quello di tendere a costruire anche esperienze di prodotti comuni di carattere europeo oltre ad una maggiore circolazione
Delle nostre opere d'arte del nostro patrimonio culturale delle nostre esperienze teatrali
E dei nostri linguaggi culturali
Allora
Questo convegno sia la buona occasione per dire questo
Per dire che
Per l'Europa non per chi ha passione per la cultura ma per l'Europa
è necessario che questo pilastro usiamo un'espressione tipica del linguaggio politico europeo questo pilastro dell'integrazione europea
Esista
Ed è il pilastro culturale del pilastro della della capacità di ciascun paese della comunità intera di reggere una competizione mondiale che è una competizione più forte di quanto non sia in altri settori
E allora da questo punto di vista io penso che l'Italia
Per quello che l'Italia è dal punto di vista culturale
Posta svolge una funzione molto rilevante molto importante questo è il mio augurio a questo convegno è anche l'impegno che credo ciascuno di noi possa possa mettere io tra poco mi scuso dovrò andar via proprio per fare quanto di più coerente con con questo convegno si possa fare cioè andare a Parigi non solo al Salone del libro ma anche a presentare
A Parigi il programma culturale della della mia città di Roma che è un programma quest'anno particolarmente rilevante e particolarmente europeo io credo che questo circuito di scambi di esperienze e di conoscenze
Questa capacità di rafforzare i sistemi di relazione di dialogo tra di noi siano uno dei modi attraverso i quali possiamo segnare questa discontinuità della quale abbiamo bisogno quello che vorrei e concludo dire con chiarezza e che quello di cui stiamo parlando è forse l'elemento di discontinuità più più forte bisogna introdurre
Tante piccole politiche nazionali ludico sostituite ma
Alle quali si deve sovrapporre una grande politica europea un grande disegno per la cultura europea
Senza il quale io credo che lo stesso processo di integrazione e lo stesso processo di allargamento troveranno più difficoltà e subiranno maggiori ritardi di quanto ne possiamo immaginare quindi e con questo spirito che vorrei davvero augurarvi buon lavoro
Adesso do la parola al segretario generale dottor Rocca erano dei beni culturali che portare il saluto del ministero e anche del ministro
Che possibilità cioè se ne fanno è perché appunto a Parigi al salone
Un giorno io sono qui per portare il saluto del ministro per i Beni e attività culturali
L'onorevole Giuliano cubani
Che purtroppo impegnato altrove
Venti ineludibili
Però mi sono tenuto a mandare me
Per testimoniare il suo interesse
A questo convegno internazionale e si augura che il presto
Magari l'anno venturo se ne possa fare un altro che dicono nuovo Olmi politica culturale per una nuova Europa che stiamo costruendo insieme
Il policentrismo culturale dell'Europa è una ricchezza che non voglia assolutamente disperso
Perché anche la ricchezza del nostro Paese
L'Italia è un Paese dove la cultura ha mille facce famiglia Radici a mille vocazione e quest'altra sua grande ricchezza una ricchezza che l'Italia se me lo consentite ha esportato nei secoli scorsi in Europa che l'Europa ha esportato nel mondo il compito quindi è più facile
Il sindaco di Roma un del torrone sottolineando con la maestria che gli è consueta quale sia l'esigenza reale quella di parlarci di scambiarci esperienze di definire obiettivi comuni taluni vi abbiamo già colti adesso resta da cogliere il grande obiettivo di una politica culturale europea che si sta già facendo ma la si sta facendo ancora informa diciamo approssimativa nel senso di un grande disegno
Culturale europeo non può prescindere da una nuova Europa e questo è fondamentale due parole per la Fondazione all'Europa
Che nella mia vita di modesto funzionario ho seguito fin dalla sua nascite credo di averla non dico tenuto a battesimo sarebbe troppo presuntuoso ma di avere assistito quantomeno al suo battesimo
Oberon campo dello spettacolo da quasi quarant'anni debbo dire che le cose più intriganti più nuove più innovative più emozionanti le ho viste Sempre a Roma Europa
L'ho visto a villa Medici le ho viste nei luoghi di Roma Europa ha saputo cogliere e ha saputo trovare nella nostra Città di Roma
Quindi onore al senatore Giovanni Pieraccini
Allora direttrice o direttore perché pare che non si debba sa dire direttrice direttore invia al direttore anche se una fascinazioni signore armonico
Che hanno animato da un'Europa gli hanno saputo dare un senso vero
Non è insolito senso del solito Festival ce ne sono talmente tanti
Ma un festival vero una fondazione che ha saputo trovare quello che noi andiamo cercando in Europa e nel mondo cioè un nuovo orizzonte culturale che ci avvicini
Che sconfitti all'intolleranza
Che sottolineo solidarietà
Quale gente fra i popoli e fra le persone che è altrettanto importante come quella flebo quella fra le persone
Un saluto un ringraziamento al rettore magnifico della senza universitari ancora continua il direttore magnifico perché così diceva quando ero
L'università pare giusto che ha ospitato questo convegno e lo considero sfidare
Fino a sabato
Un saluto a autorevolissimi convenissi qui presenti
Al ministro La Loggia che è stato mio ministro per due mesi sembra quasi il titolo di un film
E naturalmente
Sindaco della nostra città
Ripeto ministro urbani si augura l'anno venturo si possa celebrare un convegno che si chiamerà Seedorf chi si chiami una nuova politica culturale però una nuova euro vi ringrazio
Io ringrazio il rappresentante delle Finisterre beni culturali Rocca anche perché ha avuto così gentili parole
Sono il nostro lavoro
Fondazione allora
E adesso
Farò io l'intervento introdotti
Innanzitutto
Desidero anch'io
Ricordare l'uomo che in questo momento
Gliele sepolto Marco
Viaggi
Perché era un uomo del dialogo
E perciò
Debbo dire che questo il nostro
Convegno dedicato a Luigi
Perché il nostro convegno è il convegno del dialogo fra le culture europee
Nella luce mediterranea
Del mito greco
Appare per la prima volta
Il nome d'Europa
Europa è figlia del re dei Fenici Agesilao
E fu rapita da Zeus trasformatasi in toto e condotta a Creta
Suo fratello Carmo
Un mandato dal re a cercarla ma non la trovo
Sì fermo in Grecia fondò tende
E l'importo l'alfabeto fenicio
Così fin dalle origini la nostra civiltà
è fatta di incontri incroci fra luoghi agenti diverse in un processo costitutivo di una società aperta
Da quelle stesse sponde più tardi
Non è nell'alta parola di Cristo col suo universale linguaggio
Di amore e di uguaglianza degli uomini e trovò a Roma il suo centro liquida e di espansione
Si sviluppa in tal modo il lungo viaggio della nostra civiltà da Oriente a Occidente e si consolida la sintesi dei suoi tre fondamenti la dialettica greca lo Stato il diritto romano e il cristianesimo
La troppo il Campidoglio e il Golgota sono i suoi simboli
Ora siamo qui riuniti
Figli di questa millenaria civiltà perché vogliamo contribuire ad una nuova stagione dell'Europa
Quella della sua unità non più nel segno della potenza e del predominio nel mondo
Ma di un'Europa diventata come fu detto Portelli essa civile
Nel ruolo di portatrice dei valori della pace
Della democrazia della dignità dell'uomo e della donna della fraternità fra i popoli del dialogo fra le religioni
Sono i più alti valori elaborati dalla nostra storia
Se ci guardiamo intorno tuttavia
Sentiamo che questa nuova funzione dell'Europa ancora fragile
Il processo unitario in corso in una transizione dagli Stati nazione alla federazione o Confederazione europea testo si svolge fra insidie resistenze e molte incognite
Ha cresciuta ed ai problemi dell'allargamento a nuovi paesi dell'Europa centro orientale
C'è tuttavia qualcosa che dovrebbe preoccuparci di più
E è che questo processo unitario
Così difficile va avanti senza un'attività diretta appassionata partecipazione dei cittadini europei
Tutta la storia dell'unità europea è una storia che si è svolta dall'alto i suoi trattati costitutivi a partire dal primo che è quello della Comunità del Carbone e dell'Acciaio la cieca
A quello fondamentale di Roma del mille novecentocinquantasette fino all'ultimo di Nizza sono opera dei governi sebbene naturalmente con l'approvazione del sostegno dei parlamenti
Si potrebbe dire quasi come nelle vecchie costituzioni monarchiche con una certa esagerazione ma anche con qualche verosimiglianza che è un processo costituzionale oltre gli attori
Ci sono naturalmente molte ragioni che spiegano questo innanzitutto la strada delle di forestazione politica dell'Europa venne subito sbarrata dal fallimento del Trattato della Comunità europea di difesa alla recente
Così che si pensò di imboccare quella più tecnica più facile più settoriale dell'economia ritengo che sia stato realistico farlo e Dante giusto perché la dinamica stessa del mercato comune ci ha portato lontano
Fino all'euro riaprendo le porte all'edificazione dell'unità politica
Tuttavia la grande massa dei cittadini europei via assistito più che partecipato ed ha visto sorgere strutture comunitarie non elettive quindi più burocratica che democratiche
Nell'unico organo elettivo al Parlamento europeo ha riempito il vuoto per i suoi poteri ancora limitati seppure assai accresciuti
Anche qui si può dire che fu una scelta che permise un cammino positivo concreto altrimenti impossibile
Ma il deficit di democrazia e di partecipazione popolare resta e si constata facilmente
Un sondaggio nel due mila ci ha detto che soltanto il quattro per cento degli europei dichiara di sentirsi esclusivamente europeo il sei principalmente europeo ma l'ottantasette per cento afferma di sentirsi appartenente unicamente alla propria nazione l'unione la commissione appaiono lontane
Stranamente nello stesso tempo assenti e pervasive
Sono assenti perché a tutt'oggi le questioni vitali le lotte politiche sono nazionali e lo sono ancora oggi i partiti le battaglie parlamentari la dialettica fra maggioranza e opposizione
Dall'Europa è venuta finora la politica se l'era fatalmente non introduciamo sbandate del risanamento dei bilanci del Patto di stabilità
La pratica DB giudiziosa regolamentazione della commissione
Pervasiva per fare qualche esempio come il tentativo di vietare il lardo di Colonnata della mia Versilia Olla misura delle banane
Nonostante tutto questo noi siamo profondamente convinti che l'unità europea radicata nella coscienza o se volete nel succo uscente degli europei
Perché essi vivono in realtà Ford dandoci sugli usi costumi tradizioni europee anche se con molte varianti nazionali e si esprimano con la cultura l'arte la religione la filosofia dell'Europa
Del resto quando una decisione portata avanti con chiarezza e concretezza ed appare a tutti importanti
Utile la reazione degli europei e positiva come ha dimostrato quasi festosamente nella notte di questo Capodanno la morte delle nostre antiche monete e la nascita dell'euro
In tutto questo processo unitario così come è impostato e si sviluppa c'è una grande assente la cultura scegliendo la via dell'unificazione economica non si è riflettuto che non si può edificare niente di solido
Se non è fondato sulla coscienza nella convinzione dei cittadini
No non si può costruire artificialmente l'unità politica dell'Europa
E neppure la coscienza di questa unità
Ma l'unità della cultura europea non deve essere costruito
Non deve essere costruita
Dal allora la storia dell'Europa tratti scusate ma
Poiché è una realtà
Ha detto il presidente Havel
Era
Ero euro dunque ha detto avrebbe era l'Europeo in modo così evidente naturalmente dal non aver mai riflettuto sull'argomento e senza dubbio così per la maggior parte degli europei
Forse si può pensare che ci sarebbe bisogno di una socratica maieutica
Dunque mi sale rimanda al presidente tela quindi a quel punto
Nessun impegno organico gli organizzatori organizzato c'è stato per portare alla piena luce della coscienza collettiva l'identità dell'Europa
Né sul piano comunicativo né su quello razionale
Non c'è stata una politica culturale
Anzi con l'approccio economicistico del processo unitario la cultura non ha fatto parte delle materie comunitarie FIDAL pasti
Dopo mastri che è rientrata
Ma pensa per l'un per cento nel bilancio dell'Unione
E
Le iniziative che si sono prese talora eccellenti
Dico operazioni culturali ed artistiche di borse di studio di programmi per i giovani
Mirano alla conoscenza reciproca fra gli europei Manni non all'illustrazione dei valori della civiltà europea che appaiono un presupposto acquisito
Se scorrete i documenti culturali dell'Unione
Vin battere che è sempre nell'area affermazione della ricchezza e della pluralità della nostra cultura
Con le sue molteplici realtà nazionali da difendere e da preservare con un bene essenziali controlli minaccia di un'organizzazione
è giusto
Ma non troverete sottolineato con la stessa intensità che esiste un altro bene da preservare e sviluppare se si vuole che l'Europa sia una e Possa svolgerà un suo ruolo positivo nel mondo
Quello del nella sua identità culturale
Occorre dunque una politica culturale dell'Unione che deve spogliarsi chiaramente di ogni possibile significato di manubrio lezione
Poiché deve soltanto assicurare i mezzi e le regole e gli strumenti giuridici e preparare programmi appropriati affinché la delibera azione della cultura possano svilupparsi delle migliori condizioni possibili e sulla storia che dobbiamo riflettere per comprendere ciò che noi siamo se è vero che ogni civiltà è una formazione storica lo è ancor più quella europea lontana dalla staticità delle civiltà orientali caratterizzata invece da un dinamismo unico fra tutte le civiltà umane
Questo dinamismo è il frutto delle complesse spesse drammatiche vicende in continua evoluzione svoltesi in quell'angolo del Mediterraneo
Dove africani ed egizi fenici ed ebrei greci e persiani
Si incontrarono e si scontrarono
è qui che si forgiò una società di uomini che non accettarono di sottomettersi al dispotismo asiatico dell'impero persiano
Pieni di fiducia in se stessi di coraggio di avventura di inquietudine di curiosità
Ma anche impegnati nella ricerca della spiegazione di ciò che accadeva e li circondava e Belluno stesso agire
Credevano nella forza illuminante della ragione umana
Nacquero così la filosofia la la dialettica il pensiero filosofico politico l'arte la scienza come antitesi al dispotismo come espressioni di libertà
Sull'Acropoli di Atene entrarono nella storia la democrazia
La libertà da allora la storia dell'Europa nella storia della libertà
Con l'Impero romano questa centralità dell'uomo e della sua azione si istituzionalizza nella elaborazione del diritto nella costruzione dello Stato e nella prima esperienza di unità europea
Il cristianesimo conferma il valore fondamentale della vita umana
è infatti l'uomo con la propria azione che poco conquistarsi il paradiso condannarsi all'inferno il forte radicamento dell'uomo nella sua alla sua vicenda terrestre
è chiaramente illustrato dalla fiducia che nell'ultimo giorno del giudizio universale Elli ritroverà per sempre il proprio corpo
La forza della civiltà europea
è di essere concentrata a costruire la città terrena non la Città di Dio
Una civiltà in perenne movimento aperta a tutti gli apporti pronti ad assimilare esperienze valori altrui niente affatto a chiusa in se stessa
Come dimostrò per esempio riassorbe nido il pensiero greco dalla splendida civiltà araba
In un moto circolare della storia
Che testimonia la necessità delle reciproche esperienze e conoscenze
L'Europa è dunque movimento dinamismo insaziabile ricerca del nuovo o high tech mette ha scritto l'Occidente la curiosità è un conservatore combattente il riposo è il supplizio dell'Europa
Naturalmente questo dinamismo che alla base dell'espansione europea della sua civiltà ma anche un pesante risvolto negativo poiché si è tradotto anche in volontà di dominio di sopraffazione in guerre genocidi crudeltà ferocia
Fino al terribile Ventesimo secolo costellato ti Lager e di cura
La drammatica di pubblicità dell'uomo oscillante fra la capacità delle più alte manifestazione del pensiero dell'arte della fraternità e d'amore e la barbarie fino alla bestialità
Tuttavia la civiltà europea è l'unica che ha saputo fare a fondo l'autocritica nessun'altra civiltà l'ha fatto e non lo fa
Noi abbiamo condannato comuni delitto irredimibile il nostro colonialismo imperialismo l'Euro centrismo l'orgoglio del nostro pensiero e della nostra scienza la nostra stessa storia e siamo giunti al relativismo
Non pochi sono addirittura arrivati alla parificazione di tutte le civiltà dalla tribù alla più complessa negando l'idea di una superiorità della civiltà europea occidentale
Certamente il concetto di superiorità mal posto perché fa pensare a civiltà dominanti a civiltà dominate e così non deve essere ogni cultura merita rispetto
Se penso ai tesori di intelligenza e alla tenacia
Necessaria una sperduta tribù africana per affrontare in un clima durissimo in un ambiente ostile fra malattie epidemie animali feroci e creare una società sento per gli uomini che l'hanno saputo fare non solo rispetto ma ammirazione
Ciò non toglie però penso all'alto contributo dato all'umanità dalla civiltà europea
E se espresso Omero e Dante Shakespeare e Goethe Mozart e Beethoven e Michelangelo
E se esanime Galileo e Newton e molti molti altri che segnano flette nello sviluppo dell'arte della filosofia e della scienza essi sono patrimonio dell'umanità
A una civiltà che non crede profondamente nei propri valori destinata alla decadenza e non è in grado di svolgere alcun dialogo poiché il dialogo presuppone il confronto fra valori diversi di ognuna delle parti è convinta
Del resto non risulta che le civiltà del mondo islamico non siano certe dei propri valori
è dunque necessario il dialogo per costruire una società internazionale pacifica libera giusta pur sapendo che è molto difficile i valori dell'Europa quell'Europa via Porta sono quelli originali
I valori della libertà della pari dignità dell'uguaglianza dell'uomo e della donna della giustizia sociale della democrazia insieme al rispetto del pluralismo culturale e religioso
Della nostra stessa Europa sempre più multietnica tutti insieme questi valori caratterizzano l'Europa e soltanto l'Europa
Ma essi sono l'Europa ma sono anche vivo al valori universali
Del resto sanciti in gran parte dalla Carta delle Nazioni Unite
Accade paradossalmente che movimenti riformatori in tanti Paesi extra-europei siano anti occidentali
Ma nelle loro lotte si ispira ai principi e ai valori della civiltà europea e cioè principi nella democrazia e della libertà
Certamente c'è stata una lunga profonda crisi dell'Europa non del tutto risolta iniziò quando ancora forte era al potere europeo
Spengler annunciò il tramonto dell'Occidente e poi le voci si moltiplicare con critiche e autocritiche dinanzi al drammatico Ventesimo secolo con le sue devastanti guerre le sue dittature
Dalle quali Europa uscì esausta
E si affermò l'egemonia negli Stati Uniti delli degli Stati Uniti
C'è nella letteratura
Un personaggio prototipo dell'Europa Ulisse
Pieno di tradizionali in virtù della famiglia la patria gli dèi
Però pronto ad ogni azione per vincere furbo duttile vendicativo ma soprattutto animato da spirito d'avventura ed insaziabile curiosità
Rinasce sempre nel tempo nel canto dei poeti
E con Dante si lancia all'orecchio nell'ultima avventura
Per seguirlo in virtù che e conoscenza
Oltre le colonne d'Ercole a morire nell'oceano ignoto
Ma con gioia
Ulisse diventa
Un piccolo ebreo irlandese che si aggira per le vie di Dublino
La grande avventura è finita
Ulisse l'Europeo si è ripiegato su se stesso
Ma è da questo ripiegamento su se stessa l'Europa ripartita
Dopo le devastanti catastrofe del ventesimo secolo spogliata da ogni volontà e velleità di egemonia è ritornata ai più o riciclare i valori della sua eredità classica e cristiana
è l'Europa del dialogo con le altre civiltà e le altre religioni
Bisogna avere dai chiaro però che il dialogo non è il segnale della nostra debolezza e non è una politica di rinuncia
La nuova Europa si propone un rilevante ruolo
è l'Europa potenza civile
La politica del dialogo non è una politica per deboli ma per forti
Esiti ha infatti salda unità politica forse economica anche militare altrimenti è soltanto una predica tenuto predicazione impotente
Purtroppo il nostro stato attuale lo dimostra con l'incapacità di influire da europei nelle crisi del nostro stesso continenti
C'è dunque molto lavoro da compiere
Per portare il processo unitario fino all'unità politica
Ma è necessaria la convinta partecipazione dei cittadini e dell'opinione pubblica europea così il nostro ragionamento torna al suo inizio
C'è bisogno di una politica culturale che illustri valori fondamentali e comuni della civiltà europea reni dagli europei convinti di appartenere alla stessa civiltà questo convegno perciò si propone di agire in tre settori proprio perché per questo scopo il primo settore quello di una politica culturale dell'Unione
La sollecitazione a sviluppare al massimo la propria politica per consolidare la coscienza dell'unità culturale in tutti i Paesi dell'Unione
Il nostro relatore onorevole Ruffolo
Già stato impegnato nel Parlamento europeo in questo senso
è stato il promotore del primo rapporto di iniziative legislative in ambito culturale approvato a larga maggioranza dall'Assemblea il sei e il sette settembre due mila uno in esso si prevede un piano triennale di cooperazioni culturali fra i quindici Paesi dell'Unione la creazione di un osservatorio europeo della cultura
Che noi vorremmo proporre che avesse ha sede a Roma dove nel mille novecento cinquantasette la comunità europea nacque e infine
Il secondo Forum e sulla cultura dopo quello del cinquantotto piatte complessi a Bruxelles
Lo chiediamo inoltre una graduale politica di armonizzazione delle diverse legislazioni culturali anche sotto gli aspetti fiscali e tributari
Non certo però omogeneizzare le culture nazionali ma per creare in tutta l'Unione le migliori condizioni possibili e più le più favorevoli in ogni Paese per lo sviluppo della cultura il secondo settore
è quello della scuola il nostro relatore il rettore magnifico dell'Università Roma tre Fabiani illustrerà l'attività già cospicua di collaborazione fra le università europee
E tutti gli sviluppi molto importanti della dalla ricerca scientifica fino alle materie umanistiche che possono organizzarsi e qui vogliamo proporre che in tutte le scuole europee dalle elementari fino alle medie superiori si inseriscano nell'insegnamento della storia
Una o due ore mensili dedicate a illustrare i principi valori della civiltà europea la sua unità alla sua identità
Così che le nuove generazioni crescano consapevoli di essere europei e poi il significato di essere europei
Infine
Il terzo settore quello delle fondazioni qui presente in buon numero con l'euro Piranha Foundation Center
Anche qui un lavoro di collaborazione già in atto fra molte di esse ma anche qui si possono fare programmi bilaterali punti Carter battere culturali in molti campi
Che accanto all'impegno dei pubblici poteri ci sia vivace e ricco quello della civili società civile
Il nostro contributo sarà certamente parziale è modesto
Ma ci auguriamo che possa inserirsi in molti altri contributi perché il cammino verso l'Europa unita sia vittorioso
Ringraziamo il presidente del Senato terra che ha voluto essere presente nonostante i soli molteplici impegni viene infatti adesso adatta a Bologna
Dove ha partecipato alla cerimonia un prete Marco Ricci
Sì siamo molto grati se farlo
Far parlare subito
Come ma perché dunque il privato se va a Palazzo oppure mandargli una minuscola qualcos'
Allora adesso do la parola al ministro parolacce
Di tutto
Un segno di ringraziamento al senatore Pieraccini
Per aver voluto insieme con me la Fondazione Romaeuropa organizzare questo importante
Convegno internazionale
E organizzarlo in questa città in questa università che sta sempre di più aumentando la propria capacità di organizzazione di influenza settore dalla cultura degli studi universitari
Ma voglio sottolineano in particolare proprio il fatto che si svolga in questa città Roma
Che è una città che mette insieme
Ma a volte specificità
Che sono credo proprio alla base della
Degli argomenti che oggi qui vengono esaminati e trattati
Roma come città storica
Una città che ha contribuito significativamente
A costruire a fare la storia del mondo
Ed in particolare la storia europea
Roma come città europea
Per avere nel corso di tanti secoli
Costituito un punto di riferimento un faro al quale tutti i popoli d'Europa hanno guardato
Con particolare attenzione vorrei dire con rispetto con considerazione
Roma come città
Cristiana sede del cristianesimo
E perciò che il cristianesimo ha svolto come elemento unificatore della civiltà del mondo occidentale e non solo
Ma per quello che riguarda
La caratteristica essenziale della cultura europea legata alla vita di questa città insieme con la nascita lo sviluppo l'affermazione del cristianesimo in Europa e nel mondo
Roma come città sede
Della cultura europea
Per queste caratteristiche
E per il fatto di avere sviluppato proprio all'interno di questa città e da questa città
Un messaggio unificante sul quale oggi possiamo costituire una base per sviluppare il proprio quelle iniziative
Che da parte della Fondazione
Che oggi qui organizza questo convegno e non solo
Può essere
Un elemento unificatore dei tanti popoli d'Europa
Io credo che valga la pena di sottolineare
Voglio farlo in questo
Breve saluto
Come la evoluzione della cultura
Abbia avuto passaggi essenziali nella storia dell'umanità
Da quel riconoscimento
Dei diritti connessi all'individuo
Cultura
Ma lei cristiana
Pagana
Ma che ha trovato proprio qui
Attraverso i fondamenti del diritto mondiale
Con l'epoca del Corpus iuris se io stile neo no
Il fondamento essenziale sul quale tutti gli altri diritti
Hanno fatto riferimento nel corso oramai di ventuno secoli
E ancora l'affermazione dell'uomo
Con me centro della civiltà
Come il riconoscimento dell'uomo come basse
Sul quale costruire l'elemento unificatore della civiltà del mondo occidentale e non solo occidentale
E ancora
Il riconoscimento della persona come elemento ancora una volta unificante del sistema culturale che a fondamento e base
Nella nelle origini della cultura europea
Io credo che ci sono abbastanza elementi
Per passare
Dopo l'iter sbilenco
Al CIPE esso romano
Al cittadino così come abbiamo cominciato a considerarlo
Con
La rivoluzione liberale
Del diciottesimo secolo
Sino ad arrivare all'affermazione
Di questi principi del che riconoscono l'individuo un uomo la persona all'interno dalla nostra costituzione repubblicana e da questa
All'interno dei Trattati di Roma del mille novecentocinquantasette
Abbiamo già dato un grande contributo
L'abbiamo già dato come Italia io credo che molto di più ancora è possibile fare per la costruzione di una identità europea che ancora in fase
Di preparazione
Non c'è ancora l'uomo europeo
Non c'è ancora il cittadino europeo non c'è ancora la persona europea nel senso che noi siamo abituati a riconoscere all'interno degli ordinamenti costituzionali delle Costituzione d'Europa
Ma è questa la scommessa
Di questo secolo e questa la scommessa che è già iniziata attraverso i lavori dalla Convenzione europea che porteranno ad una costituzione europea che riconoscerà
Questi fondamenti come base per la
Convivenza civile democratica liberale all'interno del nostro continente
Ma c'è anche un ruolo propositivo deve nascere dall'euro
Che non può che far fondamento su questo
Per andare oltre
Per affermare anche nel contesto internazionale della globalizzazione
Un contributo significativo
Affinché la globalizzazione avvenga secondo il contributo appunto che l'Europa può dare fondandosi su questi principi
Che sono principi che sposano insieme
Certamente la solidarietà
Certamente la economia sociale certamente la solidarietà la tolleranza il riconoscimento reciproco tra i popoli
Ed è proprio su questo che voglio per un momento attirare la vostra attenzione
Su un concetto che io credo sia stato sino a questo momento troppo poco sviluppato che richiede invece uno sforzo ulteriore da parte di ciascuno di noi
Di tutti coloro i quali credono fermamente che se la base è questa dalla cultura europea su questo dobbiamo costruire mi riferisco alla costruzione della pace
Che non è soltanto
La mancanza di guerra che non è soltanto la non contrapposizione frontale tra civiltà culture
E ancora eserciti potenza interessi
Ma è proprio il riconoscimento della diversità
E la solidarietà tra diversi
E il voler puntare alla valorizzazione della diversità per la costruzione di quel villaggio globale all'interno del quale siamo chiamati a vivere come vera scommessa di questo secolo e dei secoli avvenire
Non ci potrà essere vera pace se non ci sarà fondamento culturale che ne farà Radice
Nel corso dei decenni nel corso dei secoli perché vi sia un elemento unificatore che non è io la cancellazione della diversità ma è il riconoscimento l'accettazione delle diversità come fondamento della convivenza pacifica
Non è possibile immaginare che vi possa essere una contrapposizione di interessi per quanto forti
Che non possa trovare all'interno di una solidarietà reciproca che nell'Europa deve trovare il suo fondamentale al radicamento non è possibile immaginare la costruzione di un mondo che vi Vannella pace in questa accezione della pace
Senza un contributo fondamentale alla cultura europea
Ed è proprio per questo l'argomento come ovvio meriterebbe ben altri approfondimenti che non un Breve assoluto che porto a nome del governo italiano lo faccio molto volentieri in questa sede
Ma certo
Argomento che andrà sicuramente all'attenzione non solo di studiosi ma io mi auguro di cittadini mi auguro di studenti mi auguro delle nuove generazioni che vorranno come noi abbiamo vissuto con entusiasmo compassione forse sognando
Gli anni cinquanta quando si affacciò
Per la prima volta al concetto di Europa unificata attraverso i Trattati di Roma
Quella è un'epoca passata
Vorrei che fosse affidata alla storia all'analisi storica
Oggi dobbiamo lavorare per qualcosa di molto più
Complicato ma anche di diverso
Ma anche di più ancora entusiasmante appassionante se crediamo realmente
Che l'Italia da sola possa essere un grande Paese ma allo stesso tempo parte essenziale integrata è integrante
Della cultura europea della unificazione dall'Europa
Siamo davanti lo ricordava prima anche il sindaco Veltroni
Ad un appuntamento oramai imminente
Quello di vedere entrare all'interno dell'Unione Europea Paesi ancora un po'più DiVersi rispetto a quelli che già ci sono
Come ci prepariamo a questo incontro se non tentando uno sforzo ulteriore che unifichi l'Europa dal punto di vista culturale
Che dia spazio all'ingresso delle nuove diversità ma che allo stesso tempo non perda una identità che sta alla radice del nostro stesso vivere insieme
La radice che non può prescindere dalla cultura occidentale
Che non può prescindere dalla cultura cristiana che non può prescindere dal riconoscimento dalla persona dell'uomo come elemento fondamentale della società con tutto ciò che questo comporta
Nell'ambito
Della regolamentazione normativa che non può che essere unificata e unificante dalla nostra cultura attraverso l'azione positiva che i governi e non solo i governi ma gli stessi cittadini d'Europa devono contribuire a creare è vero ha detto bene il senatore Pieraccini vi sono obiettivi a breve scadenza sui quali dobbiamo lavorare dopo la dichiarazione del venticinque maggio del novantotto e ancora l'altra che si fece nel giugno del novantanove io credo che si deve fare un ulteriore sforzo perché come bene ha indicato il senatore Pieraccini ci sia la realizzazione di almeno tre obiettivi uno nel settore della politica culturale dell'Unione
Due nella formazione scolastica impossibile prescindere da questo tre nelle nella sinergia che si può creare tra tutte le fondazioni che partecipano a questo grande progetto
Fu notato
Qualche tempo fa
Professor Cappelletti qui presente potrà esserne Bonte Spinone
Fu notato sul finire degli anni Ottanta nella seconda parte degli anni ottanta che mancava in Europa un elemento essenziale che facesse da base culturale comune
Non era stata prevista
La cosiddetta libera circolazione del libro scientifico
Come se la scienza e la cultura fossero state per un momento accantonate dal processo unificatore europeo
Ebbene alcune persone allora ritenne no di dovere attraverso la creazione del segretariato europeo per le pubblicazioni scientifiche
Di cui mio padre fu fondatore e primo presidente dare un contributo forte essenziale
Alla circolazione dalla cultura del libro scientifico nella constatazione che a quel punto Semperoper amente banale ma sino a quel momento nessuno l'aveva mai posta in essere
Che era ben strano che si sviluppa Assoro culture
Dico sì approfondita analisi sino alla costruzione di intere categorie di scienze in diverse parti del nostro continente senza che vi fosse la possibilità e gli altri cittadini d'Europa ne potessero usufruire e a sua volta contribuire allo scambio culturale non esisteva la possibilità di una traduzione dei libri scientifici nelle diverse lingue d'Europa
Oggi almeno questo edilizia realtà
Vi è un grosso impulso
Perché questo continui e contribuisca attraverso la propria azione a creare ancora una volta la unificazione dalla cultura europea nel riconoscimento delle diversità reciproco
Bene io credo che questo può essere un Indirizzo sul quale ciascuno di noi è chiamato a dare un importante contributo
Senza dimenticare lo voglio dire giusto oggi che un giorno speciale
In cui abbiamo ricordato ed è stato ben fatto e ringraziamo per questo il rettore di questa università
Una brevissima commemorazione in un minuto di silenzio dalla figura del collega professore Biaggi
Bene io credo che ciascuno di noi debba fare un forte ripensamento delle proprie
Del proprio modo di agire
Del proprio modo di esprimersi del proprio modo di creare un clima di vera solidarietà
E certo non posso fare a meno di notare con una nota
Non positiva ma non voglio far polemica voglio soltanto dare un contributo semmai alla al rasserenamento del clima
Ma ciò che è avvenuto ieri in una città importante come Parigi il proprio in occasione dell'apertura dalla Fiera del Libro certo non aiuta
Non aiuta non voglio naturalmente polemizzare
Con nessuno nemmeno ovviamente con componenti del governo amico alleato fratello della Francia ci mancherebbe altro
Ma qualche parola in meno
Forse qualche atteggiamento di maggiore apertura
Evitare di polemizzare tra componenti di governi Diversi all'interno dell'Unione Europea sarebbe ed è già un segnale
Forse potremmo in questa maniera ritenere anche nella politica europea
Di collaborazione e integrazione tra diversi governi e diversi Paesi di potere dare un contributo alla costruzione dello di una unica cultura europea
Certo ciò che è successo ieri non ci incoraggia a questo
Ma sono ottimista
Forse sono soltanto momenti di gente che non ha compresso
Non ha capito
Forse si attarda non comprendere e non capire
L'Europa è troppo importante
Almeno quanto la libertà la democrazia
Io non credo
Che possiamo procedere nel nostro cammino se non nel riconoscimento nella legittimazione reciproca ciò che noi abbiamo nel nostro DNA
Continueremo a farlo anche con coloro i quali la pensassero diversamente da noi
Troppo forte radicamento la libertà la democrazia nel nostro DNA
Troppo forte la ricerca della integrazione troppo forte la voglia di collaborare insieme
Troppo forte la voglia di trovare una via comune che porti al progresso alla civiltà ad una cultura che faccia dell'Europa il faro dal mondo ancora una volta partendo da qui da Roma grazie
Grazie allora al ministro mettono la parola al professor Emanuele che è il presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Roma partecipanti al Social prenda Fondazione
Romaeuropa perché ansie ringrazio per il suo contributo
E uno dei dei sostenitori anche di tutte le nostre iniziative
Ringrazio il presidente Pieraccini per la sua frettolosa presentazione io farò un intervento brevissimo anche per non sottrarre tempo al ben più autorevole intervento del presidente del Senato senatore vera credo avrà cosa molto più importanti
Deve dire di quante ne potrò dire io io gli affetti non mi stupisco mai
Della vitalità del mio amico Giovanni Pieraccini
Ci conosciamo dal mille novecento settanta circa
E da quando la nostro rapporto
Di amici e di convinti sostenitori di alcune idee comuni
Sulla socialità sulla diffusione di questa ci hanno consentito di dibattere serenamente
Ho sempre ammirato di Luís questa inesausta capacità di proposta
Ricordiamo che Piragine stato anch'io misti ministro della programmazione nazionale
Voglio raccontare perché in un'epoca in cui
Tutto ciò che riguarda il passato viene considerato come non valido
Credo che l'apporto di personalità come Luigi abbiano contribuito a fare una Italia migliore che è quella che noi viviamo oggi
Proprio per la coerenza di certe idee e la capacità progettuale con cui lui le ha realizzate
E quando mi ha chiesto ha chiesto a me come presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Roma di partecipare al progetto di questa sua creatura bellissima che appunto
Caratterizzata da una capacità di proposta Lori etnica
Che ogni anno rallegra la nostra città con eventi irripetibili con
Opere che difficilmente si riesce a vedere di simile nel nostro nel nostro mondo un po'chiuso a volte e meno sensibile alla diversità di altri
Io ho aderito con grande entusiasmo la sua proposta perché ero certo che sarebbe stata sicuramente una avventura culturale di grandissime dimensioni e lo è stato la fondazione che mi onoro di presiedere aveva un percorso sociale molto ben radicato nel campo della sanità
Nel campo dell'istruzione nel campo del volontariato
Grazie anche a Pieraccini abbiamo aperto una strada che poi ovviamente non si circoscrive all'avventura culturale che Luís di cui lui si fa carico ma spazia in altre iniziative che io io ho voluto fortemente a sostenere nel campo appunto museale
Ma da questa nostra commistione di intenti è nato qualcosa che viene riconosciuto universalmente a Roma come
Farò in una città nella quale normalmente
Vale la regola di Flaiano della capacità di moda polizza are gli avvenimenti di dimenticarli in tempi brevissimi
Questa nuova sulla sfida mia affascina moltissimo anche perché la proposta da tempo Daloui sottoposta ai nostri organi la nuova politica culturale per l'Europa è una proposta di dimensioni enormi
Che sicuramente ci impegnerà negli anni avvenire con degli sforzi non soltanto economici ma intellettuale di non poco conto
E
Sono molto felice che oggi questa nostra giornata di inizio di avvio coincida con la Convenzione sul futuro dell'Europa
E quasi una
Una
Coincidenza voluto ovviamente macché rafforza la nostro fermo determinato non saper ma determinazione di dare un contributo
Anche a ciò che la politica la politica la grande politica porterà avanti nelle prossime giornate
Perché noi siamo consapevoli fortemente di questa identità culturale dell'Europa e questa nostra convinzione
è quella che come bene ha detto il presidente La Repubblica ci protegge
Dalla omologazione
In questo mondo che sempre più si globalizzati questo mondo che
Quotidianamente sisma sovrappone sovrappone esperienze e culture ambizioni i desideri speranze economia
Ecco l'Europa è sicuramente un'isola che non è soltanto una isola felice per la qualità della vita che comparativamente difficile poter contestare fa di noi una regione del mondo di altissimo standing esistenziale
Ma soprattutto è un'Europa che ha la potenzialità di produrre ancora le idee nel mondo che verrà perché dobbiamo ricordarlo con orgoglio di europei i nella culla dell'Europa e Naba quasi tutto ciò che oggi nel mondo intellettualmente sì
Praticarsi e polvere da cui tutto nasce e lo dobbiamo sicuramente e nel paradosso
Ad una concezione diversa da quella pacifista che qualche volta viene evocata per ricordare il ruolo dell'Europa nel mondo
Mai come nei momenti di guerra le idea dell'Europa è stata forte
Anzi oserei dire che è la guerra che in molti casi ha portato alla concezione dell'Europa senza evocare ovviamente le figure carolingia di Carlo Magno che credeva per prima una nazione unita unità né pensare alla al sogno napoleonico
Sicuramente la grande sensazione che si è avuta durante le grandi e dei grandi bagni di sangue delle due grandi guerre mondiali che c'hanno che hanno attraversato la regione Europa sono quelle che hanno portato i padri fondatori dell'Europa gli allenatore
I grandi personaggi come De Gasperi a credere fortemente nella esigenza di una unità paradossalmente la pace
A volte allontanato ha rappresentato un perito e norme di appesa per l'edificazione di una concezione che era nata proprio nei momenti in cui il furore della guerra
Lo straccio delle nazioni la grande problematica della
Dello sterminio aveva posto i presupposti di una diversa risposta a tutto ciò che l'orrore della guerra rappresentate
E nella nostra Europa sono nate le grandi idee aggreganti
Che oggi sono quelle che si contrappongono
Il liberismo
Il socialismo sono le grandi idee che sono nate nel momento in cui la prima grande rivoluzione industriale che è nata in Europa ai evidenziato il dibattito storico che ancora oggi noi viviamo
Tra il capitale e lavoro tra la forza della concezione liberista del mercato come strumento di sviluppo
E la grande esigenza di una solidarietà di una sussidiarietà che scaturisce dal rispetto di chi fa grande il mondo del lavoro di chi fa grande il mondo del mercato e poi sempre rimangono e sono i lavoratori coloro i quali
Contribuiscono a questo grande processo
E quindi oggi noi abbiamo davanti una una grande sfida
Una grande sfida per completare questa idea dell'Europa che ancora monca perché ad onta di questo unificazione economica monetaria e parla un uomo che viene dal mondo dalla finanza
Mancano le porte importanti i gli strumenti gli architravi fondanti di quello che sarà una costruzione che poi resterà nel tempo
A testimonianza di ciò di cui abbiamo creduto era un'idea indiscutibilmente valida io parlo della costruzione politica
Della concezione politica di questa Europa che debba essere diversa da quella che ancora oggi aleggia per il nostro per il nostro Paese europeo questa concezione in cui si
Finalmente si raggiungano degli strumenti anche istituzionali che cementifici no che realizzino quest'idea che oggi cammina sulla spinta prego precedente
Prevalentemente economicistica
Abbiamo bisogno di una concezione e voluttà del sistema tributario non lo dico ovviamente per
Una come si dice evocazione
Personale finalizzata alla evidenziazione dei miei interessi principali ma sicuramente finché l'Europa avrà più e diverse forme di tassazione
Questa Europa avrà delle grandi difficoltà ad essere realizzata proprio perché ci saranno Sempre delle differenze anche di attrazione delle
Comunque convivenze difficili tra in prese cittadini lavoratori
Ma soprattutto come bene è stato individuato da questa
Iniziativa è il problema dalla cultura il problema dell'istruzione
E io credo che in questo momento e concludo
Il ruolo fondante delle fondazioni
Che venne riconosciuto dall'euro Piemonte foundation Center dalla quale mi onoro di partecipare come strumento di proposta
Come strumento reale di intervento nel sociale come strumento reale nell'intervento nel campo della cultura sia da fortemente difendere e privilegiare
E mi amareggia dire che in questa stagione che viviamo
Al termine di un lungo percorso che da dieci anni occupa le fondazioni in una quotidiana battaglia di sopravvivenza
Di fronte a norme che si sono succedute
Con motivazioni le più disparate
Finalizzate a razionalizzare il sistema bancario dapprima di riedificare una struttura privatistica di oggi dare un ruolo luogo alle regioni si rischia fortemente di erodere
La base non soltanto economica ma culturale intellettuale di quegli strumenti che a mio modo di vedere sono indispensabili per la creazione di quella cultura di cui parliamo
Le fondazioni la mia fondazione e la testimonianza poi data può esser data bene dai promotori di questo convegno hanno sempre ritenuto di essere veicolo finanziario devoluto alla crescita collettiva della società
La crescita di quella sussidiarietà orizzontale di cui tanto si parla
Perché ci siamo sostituiti in lunghi larga misura a uno Stato in ritirata per problemi di deficit finanziario soccorrendo le iniziative culturali sanitarie del volontariato dell'istruzione laddove lo Stato non era più in grado di farlo
Lo abbiamo e lo continuiamo a fare con grande slancio nonostante le problematiche che quotidianamente siamo costretti ad affrontare le difficoltà che siamo costretta affrontare basta l'ultima in questo momento tutte le fondazioni italiane sono ferme
In attesa di sapere cosa accadrà di loro
Demandando soltanto all'ordinaria amministrazione la loro vita che significa in buona sostanza aver esaurito i propri compiti avere soliti i propri mezzi
Dovendo attendere qualcosa che non arriva o che ci si augura che non arrivi che potrebbe invertire il corso del nostro operato
Io spero che forte e matura venga la risposta oggi a questi problemi
Perché il compito che noi ci siamo ritagliati
Il compito che vorremmo esplicare il compito in cui ho fortemente credo quello proprio di sostenere iniziative come quello di Erna per fare sì che esse divengano punto di aggregazione
Dell'istruzione della cultura per la nascita veramente di quella seconda grande linea di supporto all'idea di Europa che è nata con l'economia camminerà con le gambe degli uomini con la solidarietà con la socialità con l'istruzione con la cultura grazie
Ringrazio molto il presidente vanno bene per il suo contributo per le parole che peraltro benevole verso di voi adesso abbiamo la parola portante
Del presidente del Senato tema
Dopodiché farebbe un break vi è una quindicinali minuti appare cominceremo con le relazioni e diciamo in un'inchiesta Mani mattina quindi Colombani Manzella e poi interno
Signore signori
Cari colleghi universitari in primo luogo perché nel merito Diversi qua presenti e quindi anche i cari amici
Cari colleghi politici perché anche si sono presenti e soprattutto caro signor presidente senatore Pieraccini io desidero in primo luogo ringraziarvi per l'invito che mi avete fatto genere
Un intervento presso
Questo convegno invito che ho accolto molto volentieri
Non soltanto per l'interesse che portò all'argomento Europa non soltanto per il luogo in cui questo argomento viene dibattuto ogni volta che trovo un'occasione di tornare in qualche aula universitaria lo faccio sempre volentieri non soltanto anche per la simpatia quella foto alla Fondazione Roma Europa e soprattutto per l'amicizia che io nutro
Senatore Pieraccini mio concittadino io ricordo benissimo quando Luigi ancora molto giovane mia ascoltava Yo persona già molto matura mi ascoltava e cercava di istruirsi poi lui ha fatto molta carriera eh io qua mi sono trovato
L'argomento dicevo che questo argomento sono particolarmente interessato noi oggi l'hanno già ricordato tutti lo sanno ci troviamo nella all'inizio e anche forse un po'più dell'inizio nel bel mezzo di un processo di costruzione o di integrazione della Europa e naturalmente per costruire la Europa quale che essa sia in forma di Stato di superstato dil confederazione di federazione
Di organismo sovranazionali sui generis e così via comunque per costruire un entità sì europea siffatta occorre evidentemente una senso di appartenenza a quella cosa a quella istituzione che si sta costruendo cioè senso di appartenenza ad una medesima comunità
Qualunque sia la istituzione che finalmente noi continueremo quell'aggettivo europeo
Che terrà insieme l'intera costruzione implica il senso di appartenenza ciò che l'aggettivo europeo appunto denota
E
Ciò significa
Noi
Per costruire questa Europa abbiamo bisogno di un senso di identità europea
Ma quando parliamo di identità europea
Dobbiamo essere tutti quanti intellettualmente onesti noi dobbiamo riconoscere che esistono ancora dell'accusa un
Se non dei vuoti
La Puglia vuoti che nel linguaggio politico assumono espressioni diverse
Ad esempio ritardo ad esempio tecnici democratico ad esempio euro criticismo scetticismo e così via ma tutte quante stanno ad indicare
Che il processo dell'acquisizione dei viola identità che è necessario per dare anima al corpo istituzione europea non è ancora
Come compiuto e acquisito
E questa è la questione che io vorrei dibattere
Brevemente con voi
L'identità come contribuire alla identità europea
Prima ancora abbiamo già una identità europea
Se non li abbiamo qua le identità europea noi dobbiamo cercare di costruire e dobbiamo cercare di identificare io credo amici e colleghi che questo sia in particolare in particolare quello della identità comune europea in particolare il compito della cultura e degli uomini di cultura
Sono convinto che
Trattare d'Europa come una ideologia
L'ultima ideologia della sinistra l'ha definito un pensatore liberale come Lord Dahrendorf
Se anziché trattare l'Europa come un mito
Se anziché trattare all'Europa come uno strumento talvolta di polemica politica
Considerassero l'Europa
Come un obiettivo concreto e raggiungibile
Oppure ancora
Se gli uomini di cultura non sia attardarsi ero
A fare o dichiarare la resistenza a Mussolini
O a Hitler
O anche verso
Come abbiamo sentito dire in questi giorni
Personaggi morti e che non esistono in Italia
Se gli uomini di cultura facessero questi io credo che gli uomini di cultura
Farebbero il loro dovere
Che è un dovere così come io lo concepisco
Modesto
Difficile
Faticoso
Ma Nobile ed esaltante cioè il dovere di acquisire
Di elaborare e di trasmettere competenze e conoscenza
Accade purtroppo ancora oggi in Italia
Che quegli uomini di cultura che concepiscono il loro lavoro nel modo in cui ho detto
Lavoro modesto faticoso e difficile di trasmissioni e prima ancora di elaborazione di conoscenza accade che uomini siffatti
Come il professor Marco Biagi
Vengano dalla comunità dei loro pari considerati talvolta come dei traditori
E dalla comunità degli assassini vigliacchi vengano ammazzati
Ironico
E tragico anche il destino della cultura quando non è molto seria
Gode di grandi favori
Quando invece molto rigorosa viene ammazzata
Però io torno a richiamare il nome di cultura quale tutti voi siete qua alla responsabilità del lavoro intellettuali ritorno sulla questione identità europea
Quale identità come contribuire a quella vendita
Se non ricordo male
Anche perché non sono propriamente un uomo di cultura
Fu il generale Eisenhower
Che disse propose degli americani degli inglesi che gli americani e gli inglesi erano divisi dalla stessa lingua cioè divisi da ciò che li unisce
Credo che sia stata senatore ma non vorrei sbagliare
Che cosa voleva dire la battuta era molto spiritosa arguta ma aveva anche un significato profondo cioè dalla da questa battuta si può ricavare un significato un po'tutto il fondo e cioè che è proprio la appartenenza ad una stessa
Linguaggio l'uso dello stesso linguaggio l'appartenenza ad una stessa cultura che favorisce
Le identità e diversità e che mette meglio in evidenza le diversità nel caso citato dal senato delle diversità delle istituzioni e della cultura inglese rispetto originario rispetto a quella americana
Bene io vorrei riprendere questa battuta di Asa inaugura
E prove Sciarra
Trova nella sua simmetrica e applicarlo all'Europa io credo di poter dire che
Ciò che
Unisce gli europei
Esattamente ciò che li divide
Cioè la diversità
Delle loro culture
Sembra un paradosso come un po'paradossale la battuta di Asa inaugura ma invece io credo che possa essere un po'illuminante della situazione che noi stiamo attraversando
Ciò che riunisce gli europee ciò che li divide
Che esistono varie e differenti culture non in Europa
è evidente a tutti
Così come testimoniato dalla la la cosa più evidente di tutto e che sono le diversità dei linguaggi per le lingue
Noi sappiamo questo è un tema su cui uomini di cultura ma quelli molto seri
E molto rigorosi che si sono occupati di problemi del linguaggio
E della comunicazione
Cito wine lecito Goodman e Cicchitto
Quasi tutti scomparsi di recente Ciccone con un Chico l'ultimo forse scomparso di recente calda almeno sappiamo che il linguaggio da differenti la differenza dei linguaggi
Implica una differenza di rappresentazione di visioni del mondo cioè il linguaggio
Non è
Lo specchio della natura lilla cosa e qua la parola l'evento e quale la frase
Il linguaggio è qualcosa che forma il mondo perché
Come
C'è tua Rizzari in un modo anziché in un altro
Significa molto spesso vedere la stessa cosa in un modo anziché in un altro e descrivere rappresentarla in un modo anziché in un altro
Poi il linguaggio più che uno specchio
Un modo di dipingere e quindi ha una sua personalità a differenza dei linguaggi indica e di conti quindi di lingue indica una differenza di culture e una differenza di rappresentazione
Tutti e e anche quelli come me che conoscono
Pochi i rudimenti di lingue straniere avranno avuto la esperienza di trovarci talvolta in difficoltà nel tradurre letteralmente frase la frase e di rendersi conto che ci sono al volto delle frasi o addirittura le singole parole non traducibile perché lo perché li abbiamo libico rispondenti e non si possono inventare convenzionalmente i corrispondenti linguistici nel nostro vocabolario ma perché il modo con cui quella parola in una lingua indigena vede e concentra Lizza non agli corrispondente nulla nello stesso modo della mi concentro le Giare nell'altra lingua
Allora
Nasce la domanda perché se la differenza di col di linguaggi anche differenza di culture differenza di rappresentazioni dove ricercare la comune identità europea
Perché se l'Europa è questo
E questo paesaggio a macchia di leopardo di culture di linguaggi dove e qui ritorno al miglio paradosso
La identità comune la possiamo trovare
Nella stessa consapevolezza che noi tutti in Europa abbiamo nella stessa consapevolezza che esistono
Culture
Valori e concezione diverso
Cioè
L'essere noi consapevoli delle nostre diversità e accettarle come nostri diversità e quella è la caratteristica comune è una identità comune della euro
Penso che forse cosiddette non è più un paradosso
Noi europei noi italiani noi inglesi noi francesi parliamo lingue diverse abbiamo storie diverse abbiamo detto prima anche talvolta concezioni modi di concettualizzare diversi ma abbiamo la consapevolezza
Ciascuno
Che l'altro è diverso da noi e cerca di interpretare di leggere il mondo alla sua maniera è una maniera traducibile
Nei nostri linguaggi consapevolezza della diversità
Ora mi si obietterà
Immagino mi pare l'obiezione anche apparentemente fondata che questa è una sottigliezza filosofica che non specie di capirlo filosofico che ho sondato cercando
E mi si obietterà anche mi si potrebbe obiettare anche che questa identità che ho cercato di dirlo di indicare cioè la consapevolezza delle differenze
Che queste identità non è sufficiente a creare quella cornice europea comune che costituisce come di chiedeva all'inizio l'anima delle istituzioni che stiamo creando oltre non è sufficiente
Pensiamoci un po'prima di rispondere negativamente
A quest'obiezione
Se si accetta e si è si è veramente consapevole della differenza allora questa consapevolezza
Fonda
Un valore molto importante
è un principio molto importanti
Che è quello della tolleranza
La consapevolezza dell'altrui diversità e la consapevolezza che l'altrui diversità può essere tradotta
Nel mio mondo nel mio linguaggio così come accade in Europa tutti i giorni
Fonda il rispetto e la tolleranza dell'altro
E non solo fa questo già di per Che cosa importante
Ma fornisce anche uno strumento alla tolleranza
E lo strumento che la tolleranza cioè per comunicare con il diverso traducibile nel nostro linguaggi la lo stiramento è quello del dialogo dia
Parola molto spesso usata
E talvolta
Abusate
Perché
Bisogna riflettere su che cosa è dialogo e qual è lo scopo del dialogo
Guardate che
Il figlio lo scopo del dialogo
Non è il consenso l'unanimità
Della degli dell'uditorio con il quale si dialoga non è questo il dialogo può avere questo come conseguenza ma lo scopo del dialogo non è quello della l'ottenimento del consenso
Lo scopo primario del dialogo non ha neppure quella della conversione dell'interlocutore
Anche questo può essere una conseguenza del dialogare è lo scopo del dialogo
Questo non messo bene in luce parecchi filosofi
Ah per Massa è stato uno degli ultimi Popper è stato uno dei primi del Novecento lo scopo vero primario fondamentale del dialogo per cui il dialogo è importante e nobile esattamente di avere la consapevolezza della
Altro della e dell'altrui diversità
Perciò il rispetto degli altri
E perciò la tolleranza
Ecco è tornata la parola
Dunque
Per ricapitolare brevissimamente allora la Consob si parte dalla consapevolezza dell'altrui diversità questa consapevolezza comincia a costituire una cornice comune europea questa cornice comune europea non è sottile non è fragile perché fonda la tolleranza e fornisce lo strumento del diavolo
Si potrebbe io non ne ho più nel tempo che credo soprattutto in un più capacità non sarebbe interessante soprattutto per un giovane e bravo magari anche per una fondazione che voglia contribuire cercare
Ma a a dibattere questo tema cercare come dire
La radice storica e anche il filo storico che attraversa questa concezione della tolleranza del dialogo e soprattutto del riconoscimento dell'altro che è tipico dell'Europa tipico dell'euro
Andiamo ciò
Per veramente Kempe grandissime linee quindi chiedo molto scuse ai competenti indiano a ritroso un po'a ritroso nella nella storia del pensiero John Stewart Mill
John Stewart Mill
Saggio sulla libertà saggio sulla libertà
Dice che
Parlo del contraddittorio quindi in altri termini è la dialettica il confronto insomma il dialogo
Mi dice perché è solo grazie adesso che c'è ci può essere una chiara comprensione e una profonda percezione della verità
Qui la verità questa concezione in quel saggio di John Stewart mio la verità e messe in relazione allo strumento del contraddittorio
L'occhio
E con la frase questa volta il saggio sulla tolleranza indicativo no John Stewart meno parla mette in relazione contraddittorio o dialogo a verità
L'otto saggio sulla tolleranza
Mette ugualmente in relazione la discussione con la verità
Cito una frase
La introduzione forzata delle opinioni
La violenza sugli altri
La negazione del dialogo
Trattiene la gente ad aderire ad essa
Perché in singoli inevitabile sospetto piccola forzatura la violenza sulla prima sino all'inevitabile sospetto che a quel modo non si faccia avanzare la verità
Ma si persegua l'interesse o il dominio ecco un altro caso tipico e Poggio Loch aggiunge anche chi seguirebbe mai questo metodo per convincere un alto della verità certa della matematica
Si fa forse una forzatura
Si fa forse una violenza sull'allievo per convincerli una certezza rovesciato la matematica no
Si discute si dialoga nel caso la matematica si dimostra nel caso di Dio a di universi concettuali che non sono matematici si discute ma non si dimostra
Ma che cosa dice il brano e che cosa dice l'ostaggio sotto l'avanzo di lotta mette di nuovo in relazione la verità con la discussione
E mondo moderno e concezione moderna questa
Cioè l'Europa ci è arrivata tardi tardi a partire dall'otto e poi da Stewart meno e poi da Popper fino ad Habermas nono l'Europa c'è nata con questa concezione cena
Aristotele
I topici
Libro ben noto dedicato proprio al l'arte
Della convinzione convince bentornati della persuasione l'alto della discussione
E che dice Aristotele topici
Per la dialetti è la dialettica altro termine per dire confronto beh di dialogo perché discussione la dialettica
L'arte che indirizza verso i principi di tutte le scienze e poi vai avanti va avanti e parla di nuovo della verità
L'Europa è nata così
Cioè c'è una un filone conduttivo nella cultura europea che mette in relazione appunto
La verità o meglio l'acquisizione progressiva delle verità con la discussione col dialogo tolleranza nasce da lì
Naturalmente l'Europa non è mica sempre stata tollerante
No
Molto spesso e soprattutto nell'epoca moderna ha imparato la tolleranza a proprie spese pensate alle guerre di religione quinte pensato appunto John lotte perché dice quelle cose
Spesso ha perduto questo filo conduttore all'Europa
Ma
Sempre altrettanto a volte quando l'ha perduto lo ha ritrovato
E noi oggi siamo tra coloro che lo hanno di nuovo nella fase delle al ritrovamento del filo conduttore ecco allora qual è la identità della Europa Coppola concezioni della vita della la consapevolezza della diversità la tolleranza e il dialogo
Naturalmente sto parlando dell'Europa perché una descrizione anche come dire
Spassionata
Di di altre culture nel mondo le altre civiltà nel mondo altre tradizioni dal mondo
Fanno mostrano che in altre parti del mondo in altre culture un'altra civiltà del mondo questo principio della tolleranza non è un principio fondante e tipico e proprie fondamentale di quelle culture e civiltà
Noi siamo tolleranti
Dicevo prima qualche volta perdiamo questo filo
Qualche volta ce ne dimentichiamo
E il caso proprio di questi giorni degli uomini di cultura e di dibattiti qualche volta sullo scontro di home di cultura italiana qualche volta ho visto e mi dispiace se lo scordano anche di home di cultura francesi
Ma tuttavia presente tuttavia è presente
E spesso quando la si perde
Questo senso della tolleranza quando la si perde si avverte non dico la colpa non serve per l'errore sembra di avvertire l'invito
Chiudo con una
Domanda
A quale qualche volta ho cercato di dare risposta ma qui prefisso qui lasciare unite sotto forma di di domande
Perché non m'importa proprio riferimento a quel riferimento brevissimo che ho fatto alle altre culture o altre civiltà in cui la tolleranza non è il principio fondante
Che cosa accade quando la cultura della tolleranza dunque a questo punto posso parlare della cultura europea occidentale
Quando questa cultura della tolleranza
Si incontra o si scontra con altre culture
Caso
Esistente
Ahimè oggi nel mondo e caso grave
Voglio entrare nell'argomento dal punto di vista Oro politico le storico politico non lo voglio
Per il riservarmi ancora lo spazio diciamo così concettuale che cosa può fare una cultura che è fondato sulla tolleranza quando ne incontra un'altra che sulla tolleranza non è fondato terribile argomento terribile al come a cui però tutti quanti siamo invitati a riflettere perché i casi possono presentarsi e noi sappiamo che il caso si sta presentando anzi si è presentato è gravissimo ed è tra noi
Qui ci possono essere di vari atteggiamenti
Intellettuali per risolvere questo problema
Il primo sa sarebbe quello di dire che
Noi
Della nostra cultura
Con i nostri principi con i nostri valori possiamo dimostrare possiamo dimostrare che le altre culture sono sbagliate
Sono erronee
Tentativo di dire che la cultura è il migliore o superiore alla cultura Bin perché si può dimostrare a partita
Che di e il rumore
E questo sarebbe esattamente il contrario di quello che ho cercato di predicare fino adesso
Cioè
Difendere il pluralismo
Come ho detto essere il connotato tipico del dell'Europa difendere il pluralismo attraverso l'immagine di una ragione ragione forte
Che diventa dogmatica fino al punto di dimostrare l'errore da della della cultura altrui e paradossale egli insostenibile
Non si è più pluralisti se si dice una voce che c'è un'unica ragione dimostrativa
L'unico inizialmente dimostrativa che può dimostrare l'errore di questo di quella cultura quindi questa linea concettuale alla risposta che ho posto
Non è accettabile
Ce n'è un'altra linea concettuale
Una cultura basato su certi principi ad esempio la tolleranza si incontra con un'altra cultura
E conclude che l'una cultura con la con la non essendoci muove dimostrare alcunché non la cultura è uguale alla
Questa
Risposta che per me e inaccettabile
Sta diventando lo dico con un campanello che suona e che rimbomba quindi da allarme sta diventando presso molti sempre più diffusi ambienti intellettuali europeo che italiani la risposta più diffuse dominante
Cioè è la risposta
Che dal pluralismo
Salta verso il tre l'attivismo
E sta diventando la cultura dominante
Ci pensa addirittura che sia corretto dire così
Noi siamo uguali a noi della tolleranza siamo qua la querela intolleranza abbiamo gli stessi diritti
Si pensa addirittura che sia più rispettoso questo atteggiamento
E addirittura ancora si usa un si inventa un linguaggio per essere rispettosi quello che si chiama il linguaggio politicamente corretto
Che sostiene la filosofia politicamente corretta che ha tanti nomi il relativismo in Italia è nota più celebrata come il pensiero debole e così via e così via dal pluralismo
Che ha il problema di della della dell'altra cultura si salta dal relativismo da relativismo si tratta lo scetticismo e dallo scetticismo si sa si salta
Nel buio
Perché non si è più nemmeno voi intellettualmente armati ove l'altra cultura delle intolleranze ci dovesse invade lo attacca
Io respingo anche questa soluzione la respingo perché il pluralismo non è la stessa cosa del relativismo
E men che mai relativismo stessa cosa dello scetticismo qui c'è un un passaggio che viene fatto surrettiziamente lentamente da uomini di cosiddetta cultura soprattutto italiana e francese
Che è un pesce un passaggio è un salto logico e filosofico inaccettabile e proprio veramente sbagliato allora suggerisco suggerisca titolo di perché mi rifaccio astio al premier neri faccio la lotta mi rifaccio ad Aristotele suggerisco la un'altra strada
E cioè la strada del cercare di parlare con l'interlocutore cercare di convincerlo cercare ciascuno nella propria cultura di dare l'esempio
Con la educazione il che vuol dire in termini politici ad esempio vuol dire costruire istituzioni adeguate mantenerle
Difenderle sostenerne e cercare in questo modo di diffondere di diffondere la nostra cultura
Io non sono convinto che non si possa dire
Che una cultura se si prende questa strada cioè dell'esempio della testimonianza dell'educazione non si possa dire che una cultura
Migliore di un'altra
Sono convinto del contrario che si possa dire che la cultura del milione di un altro perché così come un'idea sul mercato intellettuale è migliore di un'altra
La teoria di Galileo è migliore di quella di Aristotele ad un certo punto della storia perché nel mercato delle idee vince quella di Galileo e perde quella di Aristotele ugualmente si può dire che una cultura il migliore di un'altra quando quando ma l'una cultura grazie ad esempio grazie all'educazione perciò grazie alle istituzioni grazie al modo con cui si organizza ci diffonde e trova degli adepti e degli aderenti
La cultura occidentale ha avuto questa caratteristica si è diffusa e ha trovato aderenti e ha detto non c'è nessuna ragione per vergognarsene
C'è tutto alla ragione per esserne orgogliosi
E naturalmente evitare un altro salto dall'essere orgogliosi all'essere tra contanti e diventare
Degli imperialisti
C'è una ragione per sostenere che in questa società occidentale in questa cultura occidentale in questa civiltà occidentale europea noi abbiamo realizzato
Delle forme intellettuale delle forme istituzionali dei modi di essere politici
Che abbiamo tutto il titolo di ritenere grazie al successo che ottengono sul mercato della storia mondiale abbiamo tutto il titolo per ritenere che ci sono preferibili e migliori di un altro
Cento che rispettiamo gli altri l'ho detto prima è la nostra identità cento che rispettiamo ma il limite del rispetto appunto nella reciprocità
Sapendo perfettamente che siamo obbligati al dialogo ma oltre un certo limite il dialogo diventa una resa
Questo volevo dirlo vi chiedo scusa se il mio ho portato troppa passione a questi temi perché mi son dimenticato probabilmente difende il ruolo e della funzione sono entrato in un'aula universitaria mi avete un po'ingannato perché tanti faccio i colleghi gli amici che sono qua su ho cercato di contribuire come meglio ritenevo e dovevo grazie di notevole
Ringraziamo il presidente del Senato vivamente perché I e appassionatamente è andato ben al di là dal saluto ufficiale ci ha dato un contributo al dibattito importante grazie
Cioè allora adesso facciamo un break di quindici minuti dieci b ce la facciamo diciamo dieci
Subito do la parola ad arconti presidente della della comparazione Facca comunicazione e contributore di questo questo convegno per cui lo ringraziamo e che porta
Per favore se no non cominciano mai
E appartiene
Allora forse al Paese forse si può parlare
Anche qui
Per favore silenzio
E proviamo poco cioè
Facciamo
Stava rientrando
Forse
Un saluto a tutti gli intervenuti
Il mio intervento
Avrà la durata
Otto dieci minuti e sarà ancorato a due brevi riflessioni
La prima riguarda il processo di unificazione europea
Ed il suo rapporto con la diversità e interno e nel mondo estrema
La seconda riguarda il contributo che la Fondazione possono dare allo sviluppo della cultura europea
Riflessione sintetiche riferito a due temi senza la possibilità di poterlo analizzare compiutamente e non solo per mancanza di tempo
L'entrata in vigore dell'euro ha stimolato molte pregevole commenti ne utilizzo alcuni stralci con una scelta personale l'euro come tappa non sufficiente ma fondamentale nella costruzione dell'Europa espressione della volontà concreta di unificare le differenze è una moneta che scaturisce dal riconoscimento di identità diverse quindi va all'alterità di cui oggi in epoca di globalizzazione bisogna avere un'altissima consapevolezza lei euro e destinata a misurarsi sui mercati mondiali con il dollaro partendo dal presupposto che le due monete sono espressione di due concezioni del mondo differenziate collegate dalla comune dalle comune radici culturale
La spiegazione all'unità europea e la conseguente graduale costruzione di una grande Europa scaturisce da una lunga storia di guerre tra le nazioni che la compongono
Attraverso le quale è maturata la consapevolezza che dopo il secondo conflitto mondiale ognuno di essi preso singolarmente non avrebbe avuto
Più avuto un ruolo di primo piano nello scenario mondiale e che un approdo alla pace dopo tante disastri poteva essere raggiunto solo attraverso un processo di unificazione che ne armonizzarsi alle diversità
Il dollaro racconta invece la storia degli statunitensi costituite sì per sovrapposizione
E la storia di una grande nazione generando democrazie che tenda ad esportare la sua potenza economica e la sua cultura con finalità egemone così hanno fatto per così come hanno fatto per secoli le nazioni europee
L'America da questo punto di vista è figlia dell'Europa
Ma sono in molti ormai a teorizzare che le caratteristiche del suo sviluppo
La sua superiorità scientifica e tecnologica la sua economia la sua organizzazione politiche sociali unite alla superiorità militare strategica ne definiscono un'identità sempre più marcate originale
Fino al punto da ipotizzare né una nuova civilizzazione all'interno della quale l'Europa reciterebbe un ruolo di provincia dell'impero
L'Europa
Avviando il processo di unificazione abbia mostrato la volontà del raccogliere la sfida si può essere fedele alleato degli Stati Uniti
Ma con la consapevolezza che esiste un confronto sul piano dei valori
E caratterizzata necessariamente il rapporto tra le due realtà
Non è solo l'assetto sociopolitico e le strategie economiche dei due Paesi ad essere oggetto di confronto competitivo
Forse ancor di più la politica internazionale dove l'Europa deve riconquistare un ruolo decisivo
Sarà decisiva infatti ai fine della costruzione di un mondo più giusto senza il quale nessun organizzazione regionale può sentirsi libera ed al sicuro
La consapevolezza dell'Occidente dopo aver esteso il suo dominio espropriando il resto del mondo per le sue tradizioni
Riconosco ora l'altra faccia della terra il diritto di prendere parte senza abiurare la propria identità alla mondializzazione
Intesa non solo come avente economico ma come la presa d'atto della responsabilità del genere umano verso il pianeta che abita dove la sua esistenza al luogo
E con una ispirazione fondante dell'Unione Europea
Alla quale collegarle diversità interne armonizzando le per ridare slancio ad una civiltà competitiva ma aperta ai contributi Esterni
La contaminazione non il relativismo alle civiltà è il segreto del progresso del genere umani
La seconda riflessione
La fondazione che presiede una piccola fondazioni che riesce erogare risorse dell'attività istituzionale
Per circa quattro cinque milioni di euro ogni anno
Una goccia nel mare delle risorse che possono mettere a disposizione le grandi fondazioni
Non siamo riusciti a fare cose pregevoli nel campo del recupero dei beni artistici per la ricerca scientifica dell'impegno a promuovere cultura dalla legalità della sicurezza e dell'integrazione
Indagando la realtà dell'immigrazione con tutto il suo carico di problemi economici sociali e politici religiose
Su questi temi abbiamo avviato una linea editoriale realizzando una collana di pubblicazione che hanno incontrato vasto interessa
Abbiamo varato di recente la rivista abitare la terra affidato alla direzione del professor Portoghesi
Che si occupa prevalentemente dal rapporto uomo ambiente
Non c'è nessuno
Dei temi sopra richiamati che non sia di dimensione di interesse tale e che non si presta ad una collaborazione
Fra le fondazioni europee
è interessante evidenziare come le fondazioni di origine bancaria italiana
Hanno un patrimonio di circa quaranta miliardi di euro e possono mettere a disposizione annualmente orrendi un reddito spendibile per attività istituzionale di circa un miliardo di euro
Una realtà simile esiste negli altri Paesi europei così che è facile ipotizzare l'impiego di cospicue risorse per iniziative comuni
Sganciate dalle questo istituzionale ed orientato ad Obiettivo di sviluppo e di integrazione culturale rivolte soprattutto ai giovani europei
Il campo di studio di proposte formative di esperienze operative comuni anche a sostegno degli utili retta alle popolazioni meno fortunate e sterminati
L'esperienza insegna poi che a volte anche iniziative che sembrano confinati in ambiti circoscritti riservato a territori limitati ad una ricerca di specialisti si può rivelare di interesse universale
Mi piace citare un esempio che posso entrare il meno adatto a sostenere la mia argomentazione nello scorso autunno sia svolta Reggio Calabria un convegno sponsorizzato dalla Fondazione che presiedo con lo scopo di approfondire il contributo per la cultura calabro bizantina dato allo sviluppo dell'umanesimo italiani
La Calabria è oggi una regione immagine dell'Europa lontana dal suo baricentro politico ed economico
Ma è la terra dove all'inizio dell'era cristiana
Si sono incontrati
Il pensiero greco il diritto romano e la solidarietà cristiana San Paolo è sbarcato Reggio Calabria sul continente
Una regione che ha conservato come nessun'altra fino al Rinascimento il legame con la cultura greco-bizantina
Al convegno organizzato dall'assessorato alla cultura dalla provincia di Reggio Calabria hanno partecipato insigni studiosi proveniente da tutta Europa che hanno messo in evidenza il rapporto tra il calabrese Leonzio Pilato
Primo traduttore al mondo dal greco al latino delle opere di Ome
E vorrei dei codici giustinianea e degli altri autori classici ed il Petrarca parte dell'umanesimo che non conoscendo il greco non poté così come il Boccaccio atti Jordi direttamente a quel il convegno ha riservato poi una sorpresa rispetto a tutto ciò che ormai gli specialisti sapevano nel momento in cui i professori al finger dall'Università di Amburgo e Rashid dell'Università di Parigi
Hanno rivelato la scoperta dei documenti fino allora inediti proveniente dai fondi manoscritti greci parigini
Che dimostrano come Leonzio Pilato non fosse soltanto un semplice traduttore dal greco ma uno studioso sterminata cultura capace di influenzare in maniera significativa il pensiero dei padre dell'umanesimo
Non può sfuggire quanto sia importante di andare criticamente alle origini dell'umanesimo europeo in una fase di avanzato processo di unificazione dell'Europa
E come un tema del genere ad esempio oggi discusso in una città periferica possa diventare un impegno di grande rilievo culturale per le fondazioni europee
Gli esempi ovviamente si potrebbero moltiplicare ma non intendo debordare il tempo concesso e pertanto concludo notando che le fondazioni bancarie possono giocare un ruolo di primo ordine nel contribuire allo sviluppo di una cultura europea
Arricchito dalle specificità di ciascun paese gran
Presidente arconti adesso i due relatori conosce Colombani
Il Rettore del mobile e poi Manzella o il dibattito siamo però in gravi difficoltà di tempo cercheremo
I sintetizzare al massimo non rivelatori
Insomma interventi prego già detti concentrarli nella sintesi bassi
Allora o se Colombani
Prima prima di tutto vorrei scusa tre di usare il concesse
Perché non non sono troppo posso fa
Tutto in Italia ma
Dunque la che schiocchi Musette pose dette del sangue sia la crisi più poter far Facts Dante che passione
Alle volte
E ha sostato Ciclosi vissuto nel due
Dubbio indetto Apollo del Duce un buon chi nudo su un po'Cultures
E chi disse un chierico Fisiola Franza di sì sette da queste il furgone offre all'uomo parole più il giro
Mazzone diciamo almeno penso che
Però a fare attraverso la cultura invece penso che il momento non
Momento diciamo
Dominatori cinquant'anni dominati dal senso di diciamo nella costruzione europea oggi dietro di noi ed è proprio perché ormai il passato che fosse giunto il momento della cultura
Innanzitutto ferie che già da alcune per le parole che sono state dette in precedenza vorrei ricordare perché
Secondo me in Europa se esiste una cultura unica
Esiste una unicità della cultura che risale molto lontano
Non penso se era il caso di ricordarlo in università italiana quando l'Italia
C'è stato il periodo medievale come sapete in cui il grande filosofo italiano Tommaso d'Aquino insegnava a Parigi alla Sorbona
C'è stato anche
Io credo Domenico di Guzman che prima di fondare dei domenicani
Ha insegnato insomma predicato in Francia ed è seppellito a Bologna
C'è stato toccherà insegnato la filosofia scolastica alla Sorbona
E oggi abbiamo le opere di Umberto Eco
Che fanno rivivere queste immagini del non OPA dei conventi dell'università e che attraverso i suoi scritti essere amato in mostra chiaramente come l'Europa fosse già unita all'epoca processato Rinascimento nel cemento che aveva l'Italia come capofila tecnici hanno formato una base comune perché è stato un momento decisivo nella vita e nel progresso l'Europa con l'accettazione della scienza poi l'Illuminismo
è un nuovo movimento europeo è di nuovo movimento europeo consapevole di essere europeo
Ed è una società europea della cultura in pochi tutti scrivevano a tutti quei tutti parlavano lo stesso linguaggio fino in Russia ed era un movimento estremamente consapevole di se stesso
Anche il romanticismo in un certo qual modo che è stata una reazione all'Illuminismo
Che ha avuto diciamo un sospetto diciamo più oscurò nazionalista ultranazionalista arriva comunque anche una parte più illuminata entusiasta con personaggi come Byron Puskin AN Victor Hugo
Che ha naturalmente creato delle separazione molto forti ma che è stato anche un momento molto importante del Movimento europeo
Le fasi finali vi tolgo che richiedeva non la creazione degli Stati Uniti d'Europa e poi c'è stato il grande momento del positivismo
In poche parole durante la nostra storia ve ne sono tanti eventi europei
Con ognuno ha la sua specificità
Nazionale all'interno del movimento europeo che costituisce il nostro zoccolo comune del ricordo meglio ho letto che Benedetto Croce si poneva la domanda o meglio chiedeva che si pensasse lo
Che qua quanto del tipo le morto in questa lezione all'ONU chiede Che cos'è il pivot e cosa è morto nella cultura europea attraverso un dialogo europeo
E forse questo è il nostro primo dovere oggi procedere insieme sempre che si proceda a questo esame alzamento insieme un esame della nostra storia per vedere cose vive cos'è morto nella nostra cultura
Per sbloccare però su una soluzione concreta su manuali scolastici comuni per raggiungere ad una procedure sì ma la metodologia simile nell'insegnamento della storia europea
Spesso ne sono alla base dei molti i malintesi e fraintendimenti c'è anche il modo in cui si insegna la storia e penso che i nostri ministri dell'Istruzione dovrebbero veramente l'abbraccio un attimo in modo
Da fare emergere
Un elemento comune nella nostra storia nelle nostre in movimento e che formano a questa nostra base comune
Naturalmente non possiamo anticipare nulla sono stato molto sorpreso e penso che sia un po'delicato risponde da qualcuno che non è più qui sul podio con quel cerchio che farlo sono rimasto sorpreso nel sentire il Presidente del Senato
Naturalmente di fronte agli accademici utilizzando il paradosso
Procedura che fa parte delle regole del gioco credito ha detto che per cercare di unirsi attraverso a quanto ci divide
Ma se avessimo applicato
Qual è la situazione in Europa nel mille centoquarantacinque la Germania vera sull'orlo del crollo
Divorato dal Demone che aveva generato alla Spagna era sempre sotto il giogo franchista la Francia della Vittorio soltanto nelle parole dei Paesi Bassi erano stati rase al suolo l'Est dell'Europa erano stato ormai separato peli l'Inghilterra aveva messo tutte le sue cioè forza
Ormai sfinita inibendo iniziato un periodo di declino quindi tutto doveva essere ricostruito abbiamo potuto scegliere di ricostruire soltanto attraverso le tradizioni nazionali disegna rosse
E invece ci sono stati alcuni in Italia in Francia in Germania in Inghilterra anche perché questo tensioni uccellacci del che hanno pensato che partendo dall'economia bisognava cercare cosa ci univa non tanto le divisioni ma quanto poteva unirci e l'economia è stata scelta come ter Reno per terreno di conquista di questa unità
Molto in Europa pensavano come presidente Pera
Che le nostre divisioni avrebbero potuto dare un giorno un'unità
Però è un modo di dire che l'Europa si farà da sola
L'Europa farà da sé ma se coloro che ci hanno preceduto fossero rimaste su questa posizione
Schuman Monnet De Gasperi se fosse rimasto su questa posizione oggi dove saremmo c'è una persona
Che condividono questo pensiero e conservato in vita ci pensavo che non bisognava fare nulla il sasso democratici scandinavi pensavano che lo impegnava immischiarsi quello che cedeva nell'Europa del Sud anche il generale de Gaulle pensava
Non bisogna fare nulla che l'Europa sta ed è fatta da sola un giorno e per quanto riguarda il il fondatore della socialdemocrazia tedesca che sono la summa del non era lontano
Non dico pilotati sul mare ma il pilota il o politico lontano da questo pensiero quindi altri socialdemocratici de democristiani persone animate non da una ideologia dite di sinistra ma da un'ideologia europea che si riguardava tutti hanno pensato che invece bisognava condividere cose che potevano unirci l'economia quindi l'Europa è quindi partita dall'economia
Forse hanno fatto bene deve spettare senza saperlo
Una questo elemento diciamo Chabad hanno saputo da fra virgolette marxista partecipe dall'economia dall'infrastruttura e da questo punto di partenza che la Comunità europea del carbone e dell'acciaio sono giunte a Maastricht de alla monetaria l'euro e quindi abbiamo compiuto un ciclo che oggi si è concluso dobbiamo ricordarci però che fino alla fine anche la logica di Maastricht
La logica dell'euro non era evidente per nessuno la stampa britannica in influenzate dalla siti non ci credeva gli Stati Uniti hanno lasciato fare perché non ci credevano anche un governo amico rispetto alle ambizioni
Europee come l'amministrazione Clinton ha lasciato a fare perché non ci credevano pensava che gli europei sarebbero riusciti a raggiunge una moneta Aronica
Perché perché era la prima zona di convergenza mondo forse la più forte potenzialmente potenzialmente la più ricca non soltanto per il benessere obiettivo ma anche più ricca per il proprio modello sociale
Perciò eran naturalmente un grande profitto
Si tratta di una costruzione che è stata fatta senza spogliare nessuno lo senza avere de perdenti anche la Grecia la spina potuto entrare nell'Euro sapendo bene
Quanto c'era da prospettare ora ci troviamo di fronte a nuove fasi ci dovrà essere un governo economico europeo ci dovranno essere altre conquiste
Ma sappiamo che prima doveva essere compiuto questo ciclo perché insostituibile da questo punto di vista e perché non tacere
Ticinese diciamo del il debito dei tagli agli hotel dove gli italiani che sono dei fautori vedi questa risultato alla prossima fase molto complessa che pensano la mente delle debolezze le velate leadership in Europa verso note
Turbolenze negli spiriti
Piattelli e vi sono anche ideologie che si allontanano dalla concezione europea considerandola una ideologia di sinistra come pretesto ciò complica la questione se la sfida dell'ampliamento
C'è la sfida della trasformazione delle nostre regole di funzionamento all'interno stesso dell'Europa
Vi è la sfida della firma si oppone rispetto agli Stati Uniti non tanto un'affermazione la potestà dei rivali della rivalità non affermazione rispetto alla solidarietà e alla concorrenza
è difficile dosare ma è questo che ci aspetta è un programma ventennale è un programma che ci occuperà per trent'anni
Anche perché la globalizzazione come tutti sanno preoccupa tutti e quattro da popolazione richiede una maggiore tutela che verrà richiesta all'Europa e quindi l Europa dovrà
Saggiamente tosare
Raggiunge un equilibrio fra il mercato e la protezione
Senza esagerare in nessuno dei due sessi devo dire che la base d'agosto durante la base di un'identità europea ed è una base moderata e riformista al tempo stesso e ciò può disturbare delle ed energie ma è comunque una realtà che dobbiamo considerare
Come ha attraversare questo periodo questo ventennio senza grosse difficoltà nobilmente apprendendo a riflettere in modo europeo tra europea a formare sviluppare le università e sviluppare progetti europeo progetti scientifici europei
Questo è quanto ci aspetta e aspetta tutte le nostre strutture nell'istruzione superiore naturalmente neanche l'immenso campo della creazione audiovisiva e cinematografica
Che influenza molto elementi oggigiorno l'avevo già detto dopo il mille novecentoquarantacinque naturalmente molto difficile
Non ricordare che abbiamo vissuto
In Europa e in Italia in modo particolare un periodo dominato dal cinema italiano d'altro canto
E del resto il modello estetico
Veicolato dalle al cinema italiano perché in fin dei conti non aveva uguali coi dall'influenza se non i pittori del Rinascimento italiano è stato veramente dominante in Europa e anche questa è una base a partire della quale dalla quale il cinema europeo si è potuto sviluppare nell'opera di Rossellini Fellini Antonioni piena dell'audace dell'innovazione uno sguardo sulla società e sul modo in dossier alle nuovo che si stava creando
Che ha catturato l'immaginario di tutto il nostro continente cinquant'anni dopo la situazione è molto più difficile natural perché i mezzi e gli strumenti della creazione non esistono più sono troppo deboli perché la base di una cinematografia europea
è stata erosa dall'accesso illimitato inevitabile e comunque poco contestargliele dell'insieme dei prodotti hollywoodiani ma anche per l'asse e cioè più Contestabile di infrastrutture che dire no mezzi finanziari alla creazione e probabilmente oggi
A livello europeo pedine per considerare la necessità di istituire mezzi eccezionali in Francia abbiamo inventato strumenti eccezionali
Finanziamento attraverso le catene televisive che permettono all'industria del cinema delle immagini di esistere svilupparsi e quindi di partecipare alla creazione forse si dovrebbe estendere quest'esempio
Ad altre carenze e comunque bisogna trovare degli strumenti originali per difendere e sviluppare il cinema
Se l'Europa vuole continuare ad esistere nell'ambito culturale dominante che è quello della produzione di immagine nel prodotto proteggiamo all'agricoltura ai nostri coltivatori e in questo modo l'agricoltura europea si è sviluppata in modo notevole perché la possano pensare che anche la cultura possesso che ad un certo punto protetta dall'Europa e al riparo di questa protezione posso sviluppa penso comunque
Che a livello di si oppone
L'intervento deve essere più numerose forse dovremmo cominciare dal tetto della casa cioè conta la ricerca fondamentale l'istruzione superiore in Francia e in particolare la comunità dei ricercatori degli scienziati con loro cessato quante ricerche scientifiche senza Picasso immediati sono molto preoccupati rispetto al ritardo europeo nei confronti degli Stati Uniti sta per l'emergenza europea ed è anche un elemento chiave della problematica della cultura appena chi dice ricerca dice anche università e di nuovo qui dovremmo chiedere ai nostri ministri di avere un po'più di fantasia
Facendo sì che gli studi superiori siano europee in Germania agli studenti ad un certo punto dovevano recarsi da Mediaset ad un'altra
Sull'insieme del territorio tedesco forse
Come per l'Istituto di studi politici via Parigi obbligare gli studenti abbassato almeno uno dei cinque anni di studio in università europee già questo sarebbe un primo passo importante poi è stata teatro una zona di libero scambio Rocco nato a triplo scambio perché l'Europa non potrebbe essere anche una zona di libero scambio dei titoli
Se cominciasse Maccari questa zona dello scambio dei titoli fosse potremmo far progredire l'identità la cultura europea a cui tutti siamo particolarmente attacca
E poi
E forse troppo pretenzioso o vanno a opporsi all'inglese come lingua franca va bene l'inglese ma chiediamo almeno i nostri ministri di instaurare una seconda lingua obbligatoria
Così avremo la certezza che l'italiano il tedesco per anno di nomina segnati in Francia col forse francese ritorni in Italia con la certezza che la
Il tedesco sempre insegnato in Spagna di quanto non lo sia oggi ecco una seconda lingua obbligatorio e mi sembra una misura immediata che e iniziare un discorso sull'identità culturale europea se vogliamo superare appunto allo stadio delle parole ed entrare nei fatti
Ecco alcune riflessioni che volevo d'altro canto
Ascoltando il presidente Pera
Di nuovo con
Dispiace di parlare di Louis senza che vi sia presente mi dicevo che prima di tutto penso che
L'impostazione fondamentale di dire che consideriamo quanto ci divide quanto siete fa la nostra unità mi sembra un'impostazione destinata al fallimento mi sembra un modo per dire che l'Europa
Deve smettere di progredire perché con questo tipo di impostazione mi sembra questo è il parere di un cittadino europeo e nient'altro l'Europa andrà di nuovo verso il blocco del gioco delle idee a meno che dalla convenzione istituzionale Carol genuinità
Non emerga un'idea capace di trascina di nuovo tutti i popoli penso che i politici spesso si sbagliano solo con l'opinione pubblica sullo spettro beni pubblici appendono esterno della Francia
In Francia aveva una certa cautela quasi una paralisi del settore europea sì giudice come pretesto che tedesche non non c'è una fase autocritica
Tra
Dei punti di riferimento ormai sono cambiati naturalmente se la Germania Faccio state cambiamenti che bisogna comunque continuare a intentare
Ma nessuno dei nostri dirigenti prende un'iniziativa sua precedente perché pensano che l'opinione pubblica sia si Filippo colpevole che è sempre stata molto più avanti dei dirigenti ormai da dieci anni a questa parte del per quanto riguarda la costruzione europea la pelle pubblica
Ben avrà
Le persone con le popolazioni aderiscono profondamente la cosa europea oggi sono frenati da Domenico Ricci siamo passati in una fase in cui per alcuni intellettuali aperte Nocchetti
Alcuni politici che non hanno in anticipo avanti Anna mostratole cammineranno ha lanciato l'Europa
In questo processo evolutivo unificazione no e oggi invece sono le opinioni pubbliche e sono certo che se interroghiamo agli italiani
Sono senz'altro avanti propri dirigenti e questo vale anche per la Germania e vedete che fra poco anche l'Inghilterra il Regno Unito rientrerà entra nell'euro perché gli ambienti commerciali economici e poi anche le fasce più ampie
Del PD Repubblica considerando che questo ritardo rispetto allora appare tra pericolose venne ben presto anche Regno Unito entra
Questa è una dimensione che forse dobbiamo considerare un'ultima osservazione
Che non è sensato almeno importante sempre per il presidente che ha posto questa domanda fondamentale e cioè che cosa succede quando una cultura della tolleranza incontra una cultura dell'intolleranza ora mi sarebbe piaciuto che fosse andato oltre ai stesso discorso e chiederle in quel caso intendeva che islamismo per esempio fosse una cultura dell'intolleranza
Considera che oggi attracco alla guerra contro il terrorismo siamo in una lotta di civiltà personalmente contesta assolutamente questa visione del rifiuto questa visione perché nella storia dell'Islam non c'è sta di fatto scritto che una qualche setta che dice di essere l'Islam possa incarnare l'Islam che nella storia è fatta di civiltà di tolleranza
I tali fatti degli umiliati dal mio nulla a che fare con il califfato che ben la tenda corre installare nel luogo in cui agiva per nulla a che vedere e far credo lasciar credere che oggi potremmo essere in una zona uno scontro di civiltà e molto pericoloso ed è falso
Ed è pericoloso anche perno
Per il modo in cui possiamo accogliere una situazione grave una situazione di scontro con un terrorismo le cui motivazioni devono essere forse più ricercata a livello di tutte le risme non di islamismo
Pepe in un certo qual modo
Un modo per condurci in un vicolo cieco
Per questo ritengo che si tratti di è un tema che se fosse rimasto qui con noi avrebbe meritato una maggiore discussione se l'identità europea deve fare Glass Marcel rispetto ad un'identità islamica non non a sei
L'Italia la Francia la Spagna hanno come il Piccinino paesi del Maghreb e soprattutto perché francese ora come pc neanche i tedeschi siamo citazione Europa con i tedeschi
Dovremmo ormai costruire delle relazioni pacifiche tra l'Unione europea e i Paesi del Maghreb relazione di buon vicinato
Non devo iniziare a dei discorsi confusi ma dal principio che la la tolleranza la tolleranza deve essere attribuita anche nostri vicini magrebini
E non soltanto nell'Est ma forse questo non era la riflessione del presente per i rapidi per me è difficile continuare
Su questa nota e con questo concludo ringrazio che
Ringrazio
Ringrazio molto Colombani per il suo importante
Intervento partecipazione chiara arricchisce
Nostra di allora la parola altro relatore Manzella
Poi spero di poter far parlare almeno quattro persone poi sospendiamo
Chiedendo la Seat
Ma con con lamponi non c'eravamo messi d'accordo a suonare a quattro mani questo tema certo che la frase d'esordio musicale dalla stessa stesse cioè questa frase attribuita
L'ha detto non l'ha detto da diciamo Nancy se dovessi ricominciare ricomincerà ed alla cultura e anch'io non offre non sono affatto sicuro
Che il formidabile Effetto di ingranaggio messo in moto dalla su tutta la scena tardi dell'economia della produzione strategica e delle connesse libertà si sarebbe ugualmente
Verificato
Le ragioni dell'economia hanno una loro forza persuasiva
Che fa agevoli le strade impervie e che soprattutto sembra non coinvolgere principi e bandiere irrinunciabile
Ma soltanto interessi e mercati dove il compromesso e la regola
E tuttavia è difficile pensare che la forza dell'economia avrebbe dispiegato il suo pieno Effetto corsivo
Senza che prima per secolare lavorìo non fosse stata la cultura affare l'Europa con una sua problematica identità identità
Eccetera
A farla innanzitutto come
Come spazio del pensiero come continente spirituale avrebbe Torsello
Dalla Repubblica letteraria di Volterra fino alla struttura spaziale del diritto dice Smith
Vi è costo tantissima nella modernità la coscienza che l'Europa è un'idea prima di essere un fatto
E in Europa politica morale e culturale di Federico Chabod
Che si staglia non come un sistema geografico compatto ma come una forma di coscienza piantata nel cuore di un continente di una storia
Ma c'è qualcosa di più questa
Unità di vita di azione di lavoro spirituale racchiusa nel
Nell'idea di Europa e queste sono le parole di Biagio De Giovanni in questo suo ultimo bellissimo libro sull'ambiguo potenza d'Europa ecco
Queste unità non avrebbe potuto essere terreno di costruzione se lo spirito dell'Europa non avesse nella modernità
Assunto la forma e la densità
Della cultura giuridica
Della cultura istituzionale
E questa specifica cultura giuridica che fa l'Europa
L'alta cultura filosofica europea ha infatti nel Settecento come dire una sua torsione politica Voltaire Rousseau ovatta ENEL convergono nell'immaginare un'Europa del diritto pubblico
L'elemento determinante dell'unità e in un diritto che si imponga la pluralità dei sovrani in un diritto che abbia la capacità di resistere alla politica
L'Europa come comunità di valori e determinate essenzialmente da una comunità di cultura giuridica
Per questo decisivo porto della cultura del diritto alla concretizzazione dell'idea d'Europa viene fatto di pensare che per una volta almeno anche Hegel
Abbia sbagliato
Nella costruzione europea
L'intuizione la riflessione giuridica e aurorale
Non giunge malinconicamente a sera
Come l'uccello di Minerva dei giuristi quando tutto è compiuto
La maniera di pensare l'idea d'Europa in termini istituzionali da allora in poi non abbandonerà più il pensiero costruttivo
Europeo
E quando giunge alla grande catastrofe del Novecento
Essa avrà perciò un carattere tragicamente unitario essa si abbatterà come scrisse Bruno Bauer contemporaneamente e sul costituzionalismo e sulla filosofia e sulla forma di Stato
Quello Stato che aveva schiacciato la cittadinanza sotto il peso delle Nazione
Perché la nuda persona senza nazione era diventato un'anomalia
E per essa
Non c'era una nicchia appropriata
Nella struttura
Del diritto generale
Dopo una catastrofe così complessiva il tenace lavorìo dalla cultura giuridica europea riparte da dove era giusto che Ripa stili se cioè da una riflessione critica sulle memorie nazionali anzi da una destabilizzazione di quelle memorie
Cominciava a delinearsi quella che De Giovanni chiama la dimensione morale
Di una costituzione politica europea
In Italia
La lunga stagione di pensiero europeo
Da Benedetto Croce
A Luigi Einaudi da Altiero Spinelli ad Alcide De Gasperi conduce ad una radicale contestazione della sovranità statuale
La Costituzione italiana del mille novecentoquarantotto all'articolo undici è la prima carta al mondo che rompe il tabù della sovranità nazionale con una clausola di autolimitazione alla sopravvenienza
Di un ordinamento sovrasta attuale
La Germania Federale con il suo articolo
Ventitré seguirà un anno dopo cioè le costituzioni dei vinti
Raccolgono e comprendono la svolta della cultura giuridica europea prima si può dire di quelle dei vincitori
Ancora
E questa cultura filosofica giuridica l'utilità dalla critica all'assolutismo nazionale che inventa in Germania il concetto di patriottismo costituzionale
Un patriottismo cioè legato alle libertà e ai valori comuni dalla propria costituzione ma anche delle altre costituzioni democratiche dell'Occidente
E sono ancora i giuristi ad immaginare una costituzione senza Stato e prima dello Stato
E dunque
Innanzitutto con la cultura con la specifica cultura
Giuridica anticipando l'economia che in un certo senso si compie l'aggiramento di quella stessa impervia questione istituzionale ancora aperta
Nella
Res pubblica composite europea a cui sta lavorando
La convenzione di di pesce
E forse dunque in questo senso che Jean Monnet aveva ragione la sua confessione
Nello spazio culturale che si situano le precondizioni perché l'ingranaggio del carbone e dell'acciaio posso a mettersi in moto con i suoi stupefacenti resti finali
D'altra parte molle esteso l'aveva avvertito aveva detto
Una volta introdotto un fermento di novità
In un sistema statico nessuno sa dove si arresterà il movimento
Era anche un'ironica avvertenza una strizzata d'occhio sulla questione politica fondamentale che concretamente si apriva mentre per i creduloni
Si assumevano le rassicuranti i resti di una regolazione pacifica dura controversia economica era infatti quella regolazione
Condotta con la formula mai più guerra in Europa una banale Frances retorica
No
Nel momento in cui si legava a fatti giuridici extra statuali come la creazione di un'alta autorità di una corte di giustizia Ducasse crea quella formulare un atto solenne di rinuncia alla sovranità proprio nel suo potere più terribile il potere di guerra
In questo senso la mite comunità del carbone e dell'acciaio era un atto rivoluzionario
Frutto diretto della sua precondizione l'alta cultura giuridica europea
Quella che per la prima volta aveva cominciato a pensare una teoria politica
Non più ipnotizzata dal problema della sovranità proprio perché percepiva la sovranità ogni sovranità comune ostacolato l'ordinamento l'uovo fondato sul principio pacifista
Comincia così a costruirsi quell'ordinamento guidato
Dalla mano invisibile di un
Diritto costituzionale originale cioè più più scienza della cultura che scienza del potere
E perciò fin dall'inizio diritto sensibilissimo ai contesti culturali delle infinite Repubblica europee come un giorno disse Machiavelli
L'unità della diversità appunto come intitola l'ultima ricerca dei parlamentari socialisti europei un processo federativo che può essere interpretato nell'ottica di un
Potere pubblico come atto di salvezza dello Stato dal suo tramonto ma anche come atto di moralità pubblica secondo le parole
Di camper per cui ogni Stato avendo in sé il seme del male della guerra può liberarsi una soltanto federandosi
Sarà però e Lazar il grande teorico contemporaneo del federalismo a dare di questo movimento giuridico europeo la più radicale interpretazione in chiave culturale
Per Eleazar questa mutua Nunzio federalistica e l'affermazione di indipendenza di una specifica cultura europea
Qualcosa dice Lazar che gli Stati nazionali avevano cercato di distruggere nel sulla base dell'idea che ogni singolo Stato dovesse avere la propria autonomia culturale
Proprio fondo un po'quello che ci riesce per stamattina
Il sindaco Veltroni
Cioè come in un gioco di specchi motivi dell'unità e della diversità si rincorrono un sia nella teoria siano la pratica esperienza europea
Non è certo per caso che la cittadinanza europea nella sua dualità
Cercherà Maastricht ed il radicarsi innanzitutto nei comuni delle civiltà municipali delle nazioni europee in quel repubblicanesimo cittadino che non è mai stato nudo meccanismo di potere
Ma sempre rappresentazione di comunità di destino
Di valori risalenti di perduranza di sviluppo artistico e culturale
In sostanza la cultura dell'origini si pone come Massimo fattore di sviluppo dell'integrazione europea con metodi ancora più raffinati a ben vedere meno scontati dello spillo verrà economico
L'ordinamento costituzionale che si forma non sarà infatti mai un ordinamento completamente separato dei vari ordinamenti nazionali come voleva la tradizionale dicotomia internazionalistica ordinamento europeo ordinamenti nazionali sono interconnessi non tanto da meccanismi istituzionali quanto da quei particolari tratti culturali che sono i principi giuridici e questo ordinamento strutturato per principi cioè per tratti in volo valoriali e non per procedure
Fa spazio ad un certo punto alla Carta dei diritti fondamentali proclamata a Nizza nel dicembre del due mila
Vera espressione dell'autorappresentazione culturale degli europei per tre ragioni primo perché appunto una carta che scegli i principi
Sì dignità uguaglianza libertà giustizia cittadinanza solidarietà per sovvertire ogni precedente classificazione dei diritti e porre esplicitamente la persona al centro di tutte le politiche dell'Unione
Secondo perché si tratta di una carta che presenta secondo la caratterizzazione che marca tutto il processo costituzionale europeo elementi di autonomia ed elementi di intarsio rispetto ai cataloghi
Dei diritti nazionali terzo perché una carta che non può essere comparata le confusa con altre carte internazionali frutto come non d'accordo fra Stati
Ma di elaborazione interparlamentare perciò carta d'identità
Costituzionale dell'Unione
Ebbene
Nel preambolo di questa carta
Si pone
Come Grundnorm la cultura che sta facendo l'Europa
L'unità e la diversità
Ed è Espresso con concise efficace da una parte il mantenimento dei valori comuni del repubblicanesimo
Dall'altro il rispetto della diversità delle culture e delle tradizioni dei popoli europei dell'identità nazionale degli stati membri
E già c'era stata la formula articolo centocinquantuno del trattato con la sua struttura logica il retaggio il patrimonio culturale comune da evidenziare
Rispetto alle patrimoni nazionali e regionali e regionali e abbiamo queste regioni costituzionali europee che ogni giorno di più sono gelose della loro competenza legislativa
Proprio in materia culturale
Ecco e qui codificato quindi in queste norme la carta
Penati il diritto alla differenza culturale anzi come è stato scritto l'unità del sistema non regge se non è in grado di vivere di far vivere le differenze il loro governo
Vi è anche in queste norme rivelata tutta l'insufficienza di una cultura di maggioritari Isma'assoluto
Quando la carta proclama il meccanismo il pluralismo dei mezzi di comunicazione l'articolo undici questo vuol dire che la proprietà dei mezzi comunicazione non è senza limiti
E che il potere pubblico deve provvedere a riportare a ragione democratica le situazioni
Anomale
Con colorita espressione si è detto che norme come queste servono a stanare la società per che vive in Europa
Ma mentre parliamo con i lavori della Convenzione
Di Brussel oggi e la stessa cultura giuridica europea ad essere Stannard
Cioè la vecchia talpa bene scavato ma ora si trova al punto difficile di una codificazione costituzionale con una fondarsi di preoccupazioni e di schermi formalistici cose cioè che non sono mai appartenuti a quella cultura di libera creazione di diritto scritto
E non scritto secondo le flessibili opportunità di vuoti o pieni
Normativi di superamento di conservazione dei diritti nazionali e quindi la speranza è che la compone la convenzione si ritrova il bandolo di un metodo
Per cui la cultura giuridica che ha fatto l'Europa deve essere la stessa che uscirà nella sua essenziale fisionomia e funzionalità costituzionale dalla convenzione
Ma già la domanda dell'Ulisse europeo lo dicevo stamattina
Che Cini è un'altra cioè riuscirà la cultura europea ad europeizzare la terra
Nel senso non imperialistico ma repubblicano e dialogico del termine sarà capace d'Europa tutti in tela di essere l'eccezione culturale al globali dice mo'
Carnalmente disse una volta che nel mille quattrocentonovantadue l'Europa aveva imparato a pensare per linee globali
Oggi con me scrive proprio viaggio di Giovanni si presento una straordinaria occasione
Per il pensiero europeo che sia l'Europa a dare un'interpretazione delle linee globali della storia propria sulla base dell'inedito processo che ha vissuta che sta vivendo
O con l'Europa interpreta il gobbo lobbismo o sarà essendo
Ad essere interpretata dal gruppo di Isma'nella chiave della non politiche
Ma per Europa che va oltre visse concludo
C'è un'Europa che dentro di sé e cerca di consolidare in cooperazione quel cultura comune che senza schemi quasi per Sapen sale adattamento di comportamenti a situazioni ci ha portato il al punto in cui siamo
Tutte le proposte contenute in un ottimo rapporto di Giorgio Ruffolo
Approvata al Parlamento europeo vanno in questa direzione
Direi che la svolta
Dal giusto sospetto europeo nei confronti di una omogeneizzazione tenuta si passa al reciproco riconoscimento
Di una politica culturale europea in alleanza e non in contrapposizione con le culture nazionali
Proprio perché l'abbiamo vista la specifica cultura europea come fattore di sviluppo dell'integrazione io andato avanti sfruttando e non contrapponendosi ai movimenti culturali dentro la comunità
Semmai ed è l'unico appunto
Finale
Il rapporto Ruffolo non solleva con adeguato vigore la questione dell'eccezione culturale sportiva
Vedo il professor Cappelletti qui che
L'eccezione cioè della salvaguardia dell'autonomia di regole diritti i valori di una cultura
Che unifica rispettando le diversità critiche antagonismi masse larghe popolari altrimenti difficile comuni a comunitarizzare quello sport per il quale i confini d'Europa sono già dall'atto antico al Pacifico e Turchia e Israele sono già dentro
Quei confini
Quello sporto fattori identitari o forte ancora una volta frutto di cultura popolare e non di leggi e quindi in un certo senso realtà più avanti dell'Unione in questo
In questo senso aveva ragione
Colombani
Ma che richiede dentro l'Unione un equilibrio basato sulla sussidiarietà e sull'autonomia
Quell'equilibrio stravolto dalla corte di giustizia nell'unica sciagurata sentenza di tutta la sua giurisprudenza la decisione Bosman
Ecco
Forse se diciamo né avesse proprio voluto ricominciare in altro modo avrebbe certo ricominciato dalla cultura ma dalla cultura sportiva
Siamo di fronte al problema nel tempo i adesso cominciamo a dare la parola interventi il provinciali membri della dibattito
Cercheremo di anzi chiedo che cerca di essere più sintetici possibili
E parleremo qui staremo qui fino alle tredici e quarantacinque dopodiché andiamo a faccia un break per per il per il pranzo che si svolge qui
Alla da quelle finestre dalla parte opposta
E poi riprenderemo dopo un'ora penso quattro tre quarti d'ora dice il cerchiamo c'ha tre quarti d'ora in maniera che purtroppo i relatori di oggi si possa far parlare più alto numero possibile
Intervenuti allora intanto io vorrei dare la parola alla Revell Asciutti perché pomeriggio può esserci ed è il presidente della commissione cultura del Senato
Non vuole e non c'è è già andato via purtroppo Pepper comunque ha lasciato nel suo intervento dello pubblicheremo negli atti integrale allora non la parola a professor Cappelletti che vicepresidente dell'Istituto dell'enciclopedia Italiana
Può occuparsi
Per osservanza del tempo e questo vorrei a questo aspirò
Con un forte appello per il ripristinò l'incoraggiamento dei rapporti tra ricerca per la ricerca fisico biologica e umanissimo dico ricerca fisico biologica perché alla conferenza della ricerca qualche giorno fa una mia protesta di vedere compresa la matematica tra le scienze
Ha creato una situazione di panico nel senso psichiatrico perché siamo adesso autorizzati a dare la situazioni di panico ma che cosa c'entra
La matematica con le scienze della natura
Il panico si è accentuato quando il fisico Rubbia che caro amico che sedeva accanto a me ha detto mani naturale però la matematica è una scienza divina e quindi molto lontani nemmeno umanistica vero
Il dibattito stupendo in corso al Collège de France sulla natura della matematica
Sulla radicalismo conoscitivo presente nelle matematiche
Sull'apparizione improvvisa di quella di quella apporre tonno di quell'inesplicabile che il numero primo con un milione di cifre
Questo senso di una realtà prego umana o prete romana che invade il pensiero
Con la matematica e lo sollecita a creare quello che sarà poi la strutturarlo lo spazio formale di movimento delle scienze della natura ma anche come dire
Lo lo spazio donde l'umanesimo può spiccare reali per i suoi volli verso l'interiorità dell'uomo verso l'essere puro l'essere in quanto essere
Noi chiediamo che un gruppo di uomini innamorati di questo miracolo che e la scuola la scuola concepita alla maniera europea
La scuola che in questa nuova università a tanto da specchiarsi e tanto da ritrovare della propria essenza mi riferisco all'università di Roma Tre
Viva questa idealità
Della conoscenza del mondo che riconosce la necessità di una logica entro cui deve collocarsi di una Grosio l'orgia
Gli un'auto Lucia
Quanto è vero che c'è stata una preparazione invisibile dell'Europa e di matrice culturale che sarebbe stata poi insufficiente certo a creare l'Europa istituzionale
Quel magico aprile mille novecentoventinove nel quale nel quale fosse Rule accedeva all'Anfiteatro de carta della Sorbona per un appello generale vigoroso alla ritocchi ricostituzione del concetto dell'ente
Le meditazioni cartesiani riconoscerlo sono una delle dei retaggi più grandi che il secolo passato lascia al nostro poter Cicco Logain collegare con il dibattito in corso al Collegio di Francia supposizioni avanzatissime di analisi
Dell'esperienza formale delle matematiche dibattiti si svolgono altrove sentendo la necessità di una cultura non naturalistica forse non divina ma certamente umana e umanistica per il progresso delle scienze
Questo è un grandissimo ideale che con humilis mi mezzi può dare al miracolo non ancora spento
Della scuola universitaria
Tanta parte per imporsi come presagio del futuro come costruzione del futuro altrimenti abbiamo il regresso indegno dell'Europa
Della scienza come madre di tecnologie come proprie ditte vince di bisogni pratici della comunità umana
La scienza della natura deve essere molto più che questo e soltanto l'innesto immessa dell'umanesimo e di essa sull'umanesimo può creare una una idealità
Vivificante davvero nuova non pragmatica non utilitaria per l'università che deve rimanere il luogo di creazione di quella Europa dello spirito
Totalmente disarmata ma assolutamente necessaria per un verso e fortissima anche per un altro verso che noi non possiamo trascurare
Lo slancio istituzionale non avrebbe di che alimentarsi se questa forza profonda che viene dalla invisibilità umana dall'urgenza umana verso il pensiero inteso nella sua radicalità
Non la sostenesse oggi e domani e l'università forse non è a caso che oggi ci vediamo in una università deve offrire questo
Piccoli spazi piccole occasioni con il segreto intento che batte qui il cuore più profondo della vita europea
Professor Cappelletti adesso do la parola a presso trenta Mazzei dice
Che fra l'altro e quindi sono in mano al all'influenza la febbre quindici ti do la parola subito magari regge scrittore prove
Tale no Balcani tende ad
Un combattente della libertà nell'altra grazie senatore vi prometto di essere molto breve
Sono forse il primo partecipante di questo convegno che che viene delle solo padre a destra se fosse ancora qualche alcun dato che evitato ma sono forse il primo che parli e non possiamo dimenticare che anche tutta questa parte dell'Europa detta fino a ieri Europa dell'est
Fa parte dell'OPA del della nostra Europa comune concreti questo a questo voglio o complesso come il convoglio cominciare fare qualche Cenni
Anzi cresta terminologia fino a qualche tempo fa si parlava dell'Europa dell'Est
Non esiste più in questo senso che è stato determinato della dalla guerra fredda dalla come seconda guerra mondiale non esiste più quell'Europa dell'est poi si è parlato dell'Europa centrale e orientale anche il nostro dipartimento alla Sapienza porta questo termine non c'è più anche questo termini diventò disse desueto
Poi o finalmente si parla dell'altra Europa cosa e l'altra altro in questa situazione cos'è alterità di testa Europa nessuno non ha cercato di di di fare un eterno di definirlo
Dunque è come io su questo vorrei fornire alcune Paparone occorre distinguere nei processi in cui si trova diciamo chiamavo chiamavo la conta virgolette altra Europa distinguere la transizione dalla trasformazione non è la stessa cosa siamo stati sorpresi da due grandi eventi primo
Lo sfacelo di un intero quello dell'Unione Sovietica nessuno i grandi cremlinologi come richiamo negli Sati Uniti nessuno aveva previsto ma nessuno non ha previsto anche la lunghezza di processi di transizione
Si credeva qualche anni sono necessari qui entriamo tutti dentro non è vero sono maggiori difficoltà che incontriamo spera ancora e dunque c'è una transizione molto più lunga che previsto e e la transizione basata su ipotesi la trasformazione basata sul risultato e queste transizioni non riescono a venire delle fasi di cui sono risultati questo mi sembra importante io porrò in modo critico dell'Europa da cui provengo da qui o immigrato nella quale ho lottato per un socialismo dal volto umano e non poté estivi cattivi nazionali nazionalismi che hanno infiammato i Balcani
Per dire due parole sull'atmosfera che c'è in questa parte d'Europa un cattivo odore dell'Ancien Régime che ristagna in ancora in molte zone del nostro continente ed in questa parte dell'Europa
Si tratta di una realtà che sembra già compiuta pur senza concludersi insisto su questo una realtà compiuta che non riesce a concludersi e raggiungere un riesce a risorgere una forma citabile
Una situazione difficile da sopportare il pare non si riesce ad affrancare
Io ho chiamato questo non luogo già una decina di anni fa hanno creato demmo creatura
Si proclama democrazia e continuano le componenti di quello che era la dittatura di ieri dunque mi sembra che questo questo sicché se su Tiozzo situazione ibrida può essere chiamata in questo modo
Finisco con questo con due constatazioni vi si fanno spartizioni senza che rimanga granché da spartire
Si è creduto di conquistare il presente il presente non si riesce nemmeno ad avere ragione del passato
Di nascono certe libertà senza che si sappia sempre cosa farne rischiando spesso di abusarne
Ecco in questi paesi è stato necessario difendere un patrimonio nazionale adesso occorre difendersi di questo patrimonio nazionale
Altrettanto dicasi per la memoria si doveva salva carta salvaguardarla adesso occorre salvaguardasse salvarsi di questa memoria
Un ritorno del al passato
Chi è soltanto una chimera e c'è un ritorno del passato che abbiamo visto nei Balcani che è una vera tragedia ecco questo mi sembra cari amici la situazione delle ex Europa dell'est
E in cui da qui provengono de difficoltà maggiori naturalmente questo non si può applicare tutti i Paesi ugualmente da Polo ogni allacci Repubblica Ceca alla Ungheria e la Slovenia
Hanno fatto patina passata passi in avanti e sono primi candidati ma non dimenticate una cosa la Slovenia paese che ha avuto più successo nei Balcani ammesso otto anni per raggiungere la Slovenia
Otto anni
La Croazia e ASP ottanta per cento la Serbia cinquanta per cento la postina e sangue non anche anche al così Drogheria rumeni a sono Paesi europei che ci hanno dato tanti rumeni a tanti scrittori importanti sono al sessanta per cento questo non vuol dire che io vogliamo riabilitare questi terribili regimi dell'Est
Non si possono riabilitare ma in questi regimi erano alcune cose che hanno potuto essere meglio usate
Un asse Kurita sociale una lungo rapporti di scambio la produttività in vari stessi Paesi Cresto su questo ma ripensato quando si parla della de L'altra Europa e del suo modo di entra io ho lasciato un testo abbastanza lungo se sei pagine non voglio abusare voglio soltanto il fare una critica anche io a quella idea del conflitto delle con presto finisco del conflitto delle civiltà e delle culture
Mi sembra che sono vicino a un uomo alcune idee che sono state espresse che è contrario ad alcune che sono state dette
Infatti si parlava di dalla cultura dell'intolleranza non esista una cultura dell'intolleranza non è più cultura quanto diventa intolleranza
C'è un grandissimo errore che che molto infatti che sia molto riprodotto nelle nostre riflessioni
Abbiamo visto negli anni trenta nell'Europa che dei grandi culture europee culture nazionali diventavano ideologia e delle nazioni una gran parte della cultura tedesca
Italiana spagnola russa ad un altro modo diventava ideologia e non sono le culture che si scontrano sono detti queste parti della cultura che sono alienati per adoperare questo termine di Max che sono alienati in ideologia in quanto tali Sissi si scontrano non dunque Revere culture non ci può essere una cultura dell'intolleranza
Ed questo mi sembra molto importante ho visto proprio nello spazio che osservavo di più visto i capi dei Balcani
Che erano molto ma partecipi e molta entusiasti delle idee di ha delle idee di di fatto Huntington
Credo che c'è qualche cosa di sbagliato in questi termini non possiamo pensare l'avvenire dell'Europa
Abbiamo visto questi fenomeni anche nell'Europa stessa
E in questi giorni dopo l'undici settembre sì sempre osserviamo questi al tipo di errori nella riflessione Riz Ahmed islamismo non sono la stessa cosa rissa Amis mogli fondamentalismo non sono la stessa cosa
E anche nel fondamentalismo esista un corrente mistico che non è aggressivo corrente terrorista e noi non distinguiamo tutto questo e vogliamo parlare del dialogo delle culture
Sono sono fra veramente le cose che dovremmo di cui dovremmo uscire e il discorso europeo discorso sull'Europa che lo segue da tempo da tempo sia più che all'insediamento a Roma split screen sia all'insegnamento alla Sorbona
Questo discorso è pieno di banalità il prima tappa di testa diciamo et come uscire della banalità per parlare dei loro
Grazie
Vorrei far calare ancora almeno due interventi quindi richiede una sintesi e do la parola al professor Marramao presidente della Fondazione Basso
Perché la Fondazione Basso e docente in questo ateneo riprendo il filo degli ultimi interventi da quello del mio vecchio e caro amico Predrag Matvejević a intervento
Di un'ancella e di Colomba lì il fatto che il prima il
Presidente vera mio vecchio amico peraltro affrontato il tema in chiave di lezione filosofica mi consente
Invece di affrontare la questione dell'Europa sul versante più politico
Due lezioni di filosofia sarebbero forse troppo per una mattinata soprattutto in conclusione di mattina
E allora io credo che il problema fondamentale sia quello che è stato posto dagli ultimi interventi
L'identità europea non è
Una qualcosa di misterioso
Ma a delle precisi radici culturali questo mi pare che mantenga l'abbia detto molto bene
Se l'unità europea e una unità di difesa l'identità europea Roura unità di differenza come come risulta tra l'altro anche dal rapporto Ruffolo
E se il policentrismo europeo viene considerato come una risorsa con una ricchezza
Ne consegue qualcosa di molto importante dal punto di vista storico e politico e cioè che l'Europa come identità si è venuta costituendo nel corso dei secoli e dei millenni come un tabulato entrature multiple
E dunque ha ragione Colombani ma ragione Matvejević nel dire che l'Europa nasce da progressive contaminazioni da incroci tra culture
L'Europa e un mosaico di differenze
E lo è non oggi nel mentre che ci poniamo il problema della tolleranza anch'ma lo è costitutivamente l'Europa e costitutivamente un mosaico di differenza
Questo lo sappiamo
Problema che a questo punto sorge un problema molto molto chiaro che va detto in maniera esplicita
Che è un'alternativa traiamo novità tutto ciò
L'Europa fortezza
L'Europa che in qualche modo si trincera
Attorno a dei confini culturali denti tagliati
Delimitati come dire a priori
O l'Europa come spazio di libertà e di diritti questo è diciamo il primo motore
E naturalmente io sono stato molto contento del fatto che l'amico Mansell abbia citato l'espressione una costituzione senza Stato che il titolo
Di una ricerca che dal mille novecentonovantotto la Fondazione Basso appunto porta avanti sotto la mia cura insieme al collega tedesco Jürgen Habermas
Problema fondamentalmente questo come intendere oggi l'identità e l'appartenenza dell'Europa dal punto di vista politico
L'identità e l'appartenenza sta intanto nella forma costituzionale
E in secondo luogo non può che stare che risiedere
In una sfera pubblica europea
Che è una dimensione che si viene progressivamente costituendo sci
Ma detto questo detto questo una volta che stabiliamo che la Costituzione europea e la prospettiva che la sfera pubblica europea e la condizione di base dell'appartenenza di ogni appartenenza
Una volta che diciamo come ha detto il vicepresidente della Convenzione Giuliano Amato che la Convenzione stessa ha doppiato il Capo di Buona Speranza
E si stava avviando dalle questioni procedurali verso le questioni di contenuto verso il dibattito intorno ai profili di una costituzione europea
Se è vero questo come intendiamo noi la forma costituzionale qui il punto fondamentale è un problema culturale e politico insieme
E qui noi abbiamo due questioni cruciali
E badate bene solo questioni cruciali
Che l'Europa si deve porre se vuole
Fronteggiare in modo efficace
Una sfida globale
Nella quale essa si trova appresa nella morsa
Di due colossi il colosso americano e il colosso asiatico è inutile che aggiriamo questo è il vero problema allora
Ci sono due due opzioni
Che non riguardano badate bene non riguardano la cultura di destra o la cultura di sinistra ma ma diciamo purtroppo dico perché complica diciamo un fattore di complicazione del discorso ma tagliano trasversalmente la destra e la sinistra
Due questioni due divisioni trasversali
In primo luogo l'Europa deve essere la forma costituzionale
Deve dare luogo a un superstato o deve dare luogo a una federazione di Stati diciamo sovrani o confederazione
Oppure deve dare luogo come io ritengo a una sorta di sistema di governo multilivello a un'auto in lei persiste of government che in qualche modo deve superare deve superare
In maniera definitiva
La logica della sovranità e del trasferimento di sovranità questo il primo punto direi che dire su questo punto è inutile dire noi abbiamo una sinistra europea schierata con superstato una destra europea schierata con superstato una destra europea una sinistra europea schierate contro il superstato
In secondo luogo
è possibile pensare all'Europa
Come un mix di innovazione innovazione tecnologica come è noto il know how europeo indietro rispetto a quello americano nordamericano ma anche ai meno rispetto a quello asiatico
E possibile pensare ad un'Europa
Fondata su un mix di innovazione garanzie civili e sociali
Badate bene qui ancora gli spiriti si dividono
E si dividono trasversalmente abbiamo lo spirito di Lisbona marzo due mila
Chi parla che parla di un'Europa di un'Europa con me miscela
Di garanzie sociali
E di economia e di economia dello sviluppo di economia della conoscenza
Noi abbiamo lo spirito di Barcellona che invece all'insegna della flessibilità della competizione e via dicendo ecco io credo che queste siano non ha alternative le biforcazioni
Sulle quali dobbiamo dire qualcosa io sono convinto della possibilità di optare per quanto riguarda l'aspetto istituzionale
Su una visione dell'Unione Europea alzate la Coop della idea di Stato e di sovranità
Nel senso di un sistema di governo multilivello e per quanto riguarda il secondo punto sono convinto invece della necessità di mantenere quel circolo come dire virtuoso
Di innovazione
E garanzie civili e sociali che hanno fatto l'originalità dell'Europa rispetto al Nord America e all'Asia fino ad oggi per dirla in maniera molto molto banale
Delle aree dei settori come l'istruzione
L'università
Che diventano settori di formazione permanente
Non più indirizzate
Ai fruitori Giovanni ma indirizzati tendenzialmente all'intera popolazione
E il settore della sanità
Dove emerge il problema della salute privata come risorsa pubblica
Questi due aspetti pongono un problema molto serio non soltanto dal punto di vista dell'etica dell'etica sociale
Ma dal punto di vista dell'economicità degli Investimenti sarebbe diseconomico non ha vere un'istruzione pubblica europea efficiente
Legata alla formazione permanente e non avere un sistema sanitario pubblico e in grado di salvaguardare quella grande risorsa pubblica che la salute privata
Un economista anglo indiano come Amartya Sen c'ha avvertito da tempo sui disastri delle privatizzazioni
Nei settori deputati alla produzione di beni pubblici e dunque stiamo molto attenti a non a non importare sul terreno del dibattito istituzionale europeo
Dei principi dei valori dei criteri che valgono per esempio per Paesi come il Nord America dove vi è un sistema storico di ammortizzatori sociali estremamente efficiente
Per un'area un settore come quello di alcuni Paesi asiatici dove certe innovazioni sono rese possibili per il semplice ma elementare fatto che i diritti non esistono Grassi
Vorrei chiedere fare sintetico intervento ma ancora una persona perché il presidente nel nulla Cesare Merlini che deve partire pettorine del recupero
Dopodiché chiediamo
Vi chiedo scusa se vi rubo un coro un minuto prima del del o due o tre minuti prima dell'Ance
Ma e tra l'altro il mio compito è facilitato dall'intervento che mi ha preceduto che io vorrei far muovere da una
Da qualcosa che ha detto il presidente Pieraccini in apertura dei lavori questo concetto dell'Europa potenza civile
Mi sembra importante che noi rapportiamo questo discorso della potenza civile con il discorso dalla cultura
Potenza civile normalmente si intende un qualche cosa un po'contrapposto con la potenza militare come l'ingegneria civile data come contrapposta all'ingegneria militare
E più vicina quindi alla cultura io ritengo che bisogna fare attenzione a non cadere in queste idee in questi schematismi
La cultura come è già stato detto qua come gli scambi commerciali con le religioni inserendo un fanno la pace
Anzi sappiamo benissimo che nella storia e di all'uopo ai d'Europa i grandi conflitti sono nati in fase in cui c'erano forti scambi commerciali con forti scambi culturali la pace la fanno le potenze e la conservano le istituzioni
L'America nella storia ha fatto la pace dalla potenza e poi ha fatto quella delle istituzioni adesso sembra fare essere molto incline a fare la pazza della potenza
L'Europa dove sta in questo io credo che il dibattito sul ruolo internazionale dell'Europa e sulla cultura di potenza che ha ancora l'Europa non sia sufficientemente sviluppato dal problema si pone adesso perché perché è già stata citata il problema dalla convenzione che deve fare altri passi istituzionali bisogna rendersi conto che il pool il primo necessario passo istituzionale che deve fare la cospicua la convenzione e quella dalla politica estera e di difesa comune
Ora se noi andiamo a prendere alla distinzione che per esempio ama fare il ministro Tremonti passaggio di competenze o passaggio di sovranità
Io ritengo che qui si debba riconoscere il fatto che non si passa la competenza della politica estera di sicurezza e di difesa comune senza passare alla senza passare della sovranità questo è importante perché e e ed è da da tenere presente perché evidentemente significa se noi siamo io sono perfettamente d'accordo con quello suo di dar la la costruzione istituzionale europea
è una costruzione istituzionale multistrato multilivello eccetera
Però il livello che sta sopra tutti gli altri strati che fatto dell'esercito e dalla moneta quella la bolletta l'abbiamo fatto ci vuole quello dell'esercito
è questo che bisogna avere ben presente ma si fa e poi si può distinguere se l'Europa vuol fare una politica di potenza più militare o più civile
Più di e tis Mbeki non più di P. smentendo in tutto questo si può discutere questo la cosa importante è che bisogna vere l'assunto che l'Europa deve essere potenza nel mondo
Cosa significa questo Huckabee siamo ancora questo il superstato ecco e concludo con questo io mi vorrei vincere contro questa retorica del superstato che è diventata di moda
Ma quando mai tipo artigiani del se dell'europeismo e del federalismo hanno parlato di superstato
Le sue
Certo hanno sostenuto un'OPA uno un'Europa sovranazionale ma l'Europa sovranazionale non l Europa superstato questa è una caricatura che viene fatta per sparare facilmente sull'avversario
Noi vogliamo tu significa adeguarsi al modello l'unico modello che sembra non riusciamo avere in testa che è quello dello Stato nazione accentrato e che quindi il discorso consisterebbe nel trasferire semplicemente dal livello delle nazioni a livello d'Europa
La costituzione di uno Stato
E accentrato che quindi addirittura potrebbe inseguire come ha inseguito certa destra
L'inseguire l'idea dell'Europa nazione
Mentre noi siamo dell'idea che bisogna fare un'opera solo un'Europa sovrannazionale che rispetta le culture nazionali
Ma a al quelli al più alto livello della stratificazione la capacità di fare Potenza potenza civile potenza militare dipenderà dalle circostanze
E e dei modi
La cultura deve sapere è è essere accanto a questo problema della costituzione di una Europa potenza grazie
Il monosale fra tre quarti d'ora oggi ci dice alla seduta pomeridiana preceduta dalla Rettore Fabiani che sarà anche il relatore quindi farà relatore poi due relatori onorevole Ruffolo veneziani poi tutto il dibattito grazie
E adesso mi do la parola per
La relazione sul sistema delle stazione la creazione nella fascia zero
Come coordinatore di questa sessione o anche l'obbligo di controllare il tempo comincerò da me stesso ovviamente
E mi propongo di tagliare drasticamente la relazione che avevo preparato per tentare un minimo di recupero
Del tempo che stamattina
Si è allungato per vari per vari motivi
Il titolo dalla relazione del sistema dell'istruzione e la creazione di una coscienza europea
E gli interventi che mi hanno proceduto preceduto si è a lungo discusso del processo di allargamento che è stato avviato e che ha aperto una fase di radicale mutamento geopolitico nell'assetto dell'Unione Europea
Si è parlato all'idea della Costituzione europea che qualunque forma prenderà sta per dare vita in ogni caso ad uno spazio istituzionale comune intorno al quale appunto far crescere concretamente dei istituzioni dell'unione
Si è parlato appunto della per la formazione del processo di formazione di un'identità europea se già esiste quanto esiste
E come bisogna e come bisognerà forzarla per dare a questi processi a questi processi e formazione dei caratteri che rafforzino la democrazia rafforzino la stabilità la coesione della Società europea
Ci si è chiesto e appunto queste anche interrogativo che mi pongo se esiste uno spazio e se c'è un ruolo che può essere svolto dalla comunità scientifica e culturale europea nel suo insieme e non lo specifico dal sistema dell'istruzione
Un ruolo nel processo che deve determinare un salto di qualità nel concetto di cittadinanza affermando soprattutto tra i giovani il senso della cittadinanza europea
In verità lo stesso superamento delle barriere rappresentate dei diversi sistemi economici e monetari
Era iscritto nel quadro di un riconosciuto tessuto culturale comune radicato nel patrimonio ideale del pluralismo delle libertà individuali e della dignità dei cittadini
La cultura l'istruzione tuttavia
Come è stato detto anche negli interventi che mi hanno proceduto pur costituendo un riconosciuto bene in sé è un fattore di sviluppo economico e di crescita dell'occupazione ha avuto un ruolo marginale rispetto a quello dell'economia e ciò nonostante i sia un riconoscimento generalizzato della sua azione come fattore di coesione come fattore di identità e come veicolo della partecipazione democratica dei cittadini europei all'edificazione di un Europa unit
Nella sua relazione o percorso una serie di passaggi importanti
Che hanno scandito soprattutto in quest'ultimo quindicennio questo processo di formazione
L'edificazione della coscienza della coscienza della coscienza europea
Già
Il Trattato di Maastricht nel mille novecento novantadue
Riconosceva la funzione primaria dell'istruzione a tutti i livelli a questo a questo fine e additava al nella compenetrazione di sistemi formativi in uno strumento fondamentale della costruzione
Dell'Europa unita
Il libro bianco del mio film mille novecentonovantasette insegnare di in ed imparare verso la società cognitiva individuava una serie di sfide
E tra queste la sfida della società dell'informazione quella della mondializzazione quella della civiltà scientifica e tecnica che malgrado i suoi effetti generalmente benefici
Sembrava però sviluppare sembra sviluppare alla società anche ambivalenti sentimenti
Sentimenti di di Mina
La commissione ha lavorato allungo con Bari interventi su questo su questo piano e ha definito le dimensioni principali
Nella costruzione che bisogna mettere in atto nella costruzione dell'Europa delle conoscenze soprattutto favorire l'occupabilità dei giovani dei lavoratori aumentare il potenziale delle conoscenze contribuire alla costruzione di un Europa dei cittadini
Ed in questo quadro e centrale il compito attribuita al sistema dell'istruzione e della formazione a tutti i livelli per far fronte da un lato a vertiginoso mutamento dei contenuti del sapere e dei metodi della sua diffusione acquisizione
E dall'altro al mutare dello schema tradizionale che scandisce le tappe della vita degli individui prospettando una società nella quale l'apprendimento oltre a diventare assai più complesso che nel passato richiede di essere praticato non in una sola fase della vita ma lungo tutto il suo arco
Uno una delle tappe fondamentali di questo percorso di costruzione dell'identità europea attraverso l'istruzione e la formazione e rappresentato indubbiamente dalla dichiarazione dalla dichiarazione di Bologna
Due ventinove Paesi hanno riaffermato il nesso tra istruzione cultura e costruzione dell'identità europea convenendo su un programma fondato sul riconoscimento di uno scopo comune
E di un insieme di obiettivi lo scopo comune la creazione di uno spazio europeo dell'educazione gli obiettivi
Come strumenti di attuazione intesi nella costruzione di una cornice comune di titoli questo caso di titoli universitari
L'introduzione di un duplice livello di titoli nel caso italiano il famoso tre più due l'adozione di un sistema di crediti formativi
Il sistema di valutazione della qualità l'eliminazione molto importante queste richiamata più volte dallo stesso Colombani ma da tanti altri
Degli ostacoli alla mobilità ora la dichiarazione di Bologna può centrata sul sistema dell'istruzione universitaria superiore aveva però e da una porta da ben più vasta che bisogna cogliere che investe l'intero sistema dell'istruzione nel contribuire processi di riforme convergenza e questo da all'istituzione
Distruzioni ad un tempo una straordinaria responsabilità ma anche un'opportunità unica di dar forma al futuro dell'Europa
Una sfida che spingeva e spinge le istituzioni educative ad essere protagoniste e non soltanto oggetto dei processi innovativi questo io credo che sia la spinta e la sfida più forte che hanno di fronte a sé le istituzioni le istituzioni locali educative università evidentemente compreso
Da parte della commissione nel tempo c'è stato il riconoscimento che
Proponendo un metodo aperto al coordinamento c'è stato il riconoscimento del carattere collettivo di questa impresa di costruzione di un
Di un sistema comune dell'istruzione europea riconoscimento che si tratta di obiettivi cioè che non possono essere raggiunti da singoli da singoli stati membri al di fuori una profonda cooperazione a livello a livello europeo
Alla luce della sfida posta dalla rapidità dei mutamenti dalla società globalizzata è complessa i sistemi di istruzione e di formazione si trovano dunque di fronte alla necessità di adempiere a compiti che sono oggi del tutto nuovi l'alta però alfabetizzazione ad esempio non può più essere riguardata come una capacità acquisita una volta per tutte
E durevole per il corso della vita ma come un corpo di conoscenze che deperisce nel tempo
Anche in relazione con una società nella quale l'assorbimento di informazioni passa attraverso strumenti diversi dalla lettura e da quelli tradizionali ingenti
E dunque le istituzioni educative perciò debbano ridefinire il patrimonio di conoscenze di base debbono adattarlo ai mutamenti debbano contribuire a soddisfare l'esigenza degli individui di riacquisire nel corso della vita competenze aggiornate
Debbono aumentare e migliorare la qualità dell'istruzione iniziale della formazione professionale degli insegnanti e dei formatori in genere
Per far sì che le loro conoscenze c'erano coerenti con l'evoluzione e corrispondenti alle aspettative della della società
In questo in questo processo le istituzioni non educative strutturate soprattutto quelle quelle strutturate
Debbono migliorare la qualità e l'efficacia dei sistemi di istruzione e di formazione debbono agevolare l'accesso di tutti al sistema di istruzione e formazione
Debbono aprire i sistemi di istruzione e formazione al resto del mondo ripeto Colombani su questo ha detto molto
In quanto considerati i processi di globalizzazione occorre promuovere d'incrementare l'apertura dei sistemi di istruzione e formazione al resto del mondo
Incoraggiando l'apprendimento di più lingue comunitarie e migliorando la qualità del loro insegnamento nelle scuole e nei centri info di formazione
Per aumentare al contempo la mamma la mobilità gli scambi occorre
Sulla solida base già costituita dai programmi Comenius Socrates Lonardo in gioventù aumentare il numero degli istituti che accedono a tali programmi migliorare la certificazione delle qualifiche acquisite delle competenze sviluppate
Facendo in modo che i sistemi di accreditamento di controllo della qualità siano compatibili e qui le qualifiche siano valutate ugualmente in tutta l'Europa
Per il ragione giù in cemento di questi obiettivi è altresì necessario elaborare dei concreti processi di controllo delle iniziative attraverso adeguati adeguati indicatori
In questo senso e per giungere all'integrazione europea del sistema dell'istruzione bisogna tener conto
Che istruzione stessa ormai ha raggiunto una sulla multidimensionali tra
Essa cioè non poco limitarsi alle competenze richieste dal solo mercato del lavoro in un determinato periodo di tempo
L'istruzione e agente di socializzazione distruzione e agente di integrazione e a e agente di emancipazione di dei cittadini
E nello stesso tempo occorre riconoscere il carattere policentrico della cultura e dei processi formativi molte competenze richieste possono essere acquisite mediante contesti di approfondimento formale
Ma anche di approfondimento informale e non formale vanno ugualmente riconosciute bisogna trovare il modo ovviamente di riconosce
Questo processo
Nel sistema di istruzione deve tener conto appunto del problema della cittadinanza attiva di creare di creare le condizioni per una cittadinanza attiva per l'esercizio di una cittadinanza attiva dell'esercizio delle pari opportunità
Per la coesione per la coesione sociale sociale e deve altresì farsi carico anche dei problemi
Dei problemi della governance e cioè di promuovere nuove forme di governance nuove forme di governance europee
Io non mi soffermo su queste su queste questioni ebbero la relazione che poi sarà pubblicato per guadagnare tempo passo a una Breve sintetica descrizione però dei maggiori problemi dalla dimensione dei maggiori problemi del sistema del sistema formativo
Europeo
Perché ritengo che la maggiore difficoltà che si incontrano nel definire una politica comune e data dalle oggettive numerose differenziazioni che esistono tra i vari sistemi di istruzione e dalla dimensione del sistema stesso
In un ambito europeo
Ho fatto dei conti delle stime delle stime che non sono dati appunto un film non ha potuto ricavare da dati dai dati ufficiali
Ma da alcuni indicatori ritengo di poter dire che sono circa ogni anno ottanta milioni
Gli studenti attivi ai vari livelli del sistema formativo europeo
Non meno di dieci milioni la dimensione del corpo del corpo docente del corpo docente europeo senza considerare le norme numero ovviamente di addetti di carattere tecnico e amministrativo al sistema stesso
Ebbene siamo di fronte a una cifra che annualmente appunto dell'ordine di circa cento centodieci milioni di unità
Nell'ambito di una popolazione europea che ha un flusso continuo per o di giovani di ottanta milioni che creano di anno in anno un certo un certo livello di turno quindi è un sistema di una dimensione di una dimensione incredibile incredibile lambito dalla popolazione trecentocinquanta milioni di unità credo che sia la Pop
Grosso grosso modo
Accanto a questa la dimensione già un problema evidentemente
La struttura dei percorsi formativi livelli e successioni di titolo le modalità di frequenza a distanza part-time o full-time e così via
Le forme di accesso l'accreditamento della durata il contenuto dei curricula sono tutti estremamente variabilità paese al Paese sono molto diversi profili degli studenti profili per i loro profili per età i profili per genere anche nelle diverse discipline nelle lingue diverse discipline nei diversi paesi come sono molto differenti al mese per Paese i tassi di abbandono
La possibilità che i giovani hanno di proseguire i loro studi fuori dal paese di origine e generalmente ancora Dean livello molto basso
Capite che hanno di proseguire i loro studi scusate al di fuori del Paese di origine ancora al livello dell'opportunità ristretta e non della prassi comune in realtà solamente il due per cento dei giovani europei studiano in un altro Paese
Anche se però la quota e in crescita e in crescita significativa
E molto variabile da paese a paese la spesa per l'istruzione in termini assoluti è in termini relativi ed anche in termini di composizione con diversa incidenza delle fonti pubbliche delle fonti private delle famiglie sono queste e molte altre Laurent Cantet velocemente e differenze che rendono complesso rafforzare i caratteri di omogeneità del sistema di dischi istruzione europeo
E permettono in condizioni di attivare collegamenti organici
E operativi
Diversità tra l'altro che mettono in chiara evidenza anche il problema di conoscersi di conoscersi reciprocamente
Attraverso una maggiore produzione diffusione informazioni informazioni statistiche in primo luogo un impegno che va affrontato tempestivamente anche con la Formazione di osservatori gli osservatori specifici
E di osservatori di natura
Di natura generale
Il compito quindi è difficile ma la sfida è importante e da qui passa io credo uno dei punti fondamentali che potranno dare che potranno dare un segno marcare un segno significativo al processo di unificazione europea in tutta Europa però si ha l'impressione che si stia chiedendo al sistema formativo e questo vale non solo in Italia e in questo particolare momento politico ma in tutta Europa si ha l'impressione che si stia richiedendo al sistema formativo di riorganizzarsi sulla base di risorse significativamente ridimensionate
Ed invece le risorse da investire debbono cresce
Vedono crescere perché bisogna mettere in conto che l'impatto determinato dalle nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione
Mettono in discussione i metodi di ricerca i metodi di insegnamento l'intera organizzazione tradizionale del sistema richiedendo riqualificazione e aggiornamenti continui con risorse necessarie a questo riguardo
Bisogna investire di più perché l'educazione a distanza e quella continua introdurranno nuovi stili pedagogici e nuove tecniche si presume per esempio del duecentocinque ma il duecentocinque Dumas del due mila e cinque scusate ma il due mila e cinque domani
In Oro per il trenta per cento
Della domanda della sola formazione universitaria interesserà studenti adulti che non possono frequentare fisicamente
L'integrazione era di queste componenti di insegnamento nelle strategie di formazione e molto onerosa e va affrontata con uno spirito progettuale uno scritto progettuale che non si può
Mettere in atto solamente a livello di un singolo Paese bisognerà inoltre diversificare le attività di insegnamento
Secondo le priorità che possono essere evidentemente anche diverse
Bisognerà trovare un giusto equilibrio tra didattica professionale didattica generale
Tra didattica specialistica eruzione educazione in presenza e a distanza
Bisognerà sollecitare valutare la qualità bisognerà essere capaci di cogliere tempestivamente le domande del lavoro distinguere partners con cui competere nell'ambito dell'autonomia delle istituzioni delle istituzioni
Dell'istituzione culturale con quelle da cui cooperare qualificare il personale amministrativo trovare la giusta collocazione di ogni segmento della filiera formativa
Per stabilire un rapporto organico e continuo con l'intero sistema della ricerca e dell'istruzione
In ogni ogni livello
In conclusione
Di fronte alla prospettiva dell'allargamento di una più stretta integrazione parziale o totale l'Unione Europea sta oggi vivendo una fase difficilissima con sbocchi
Che sono di ardua previsione ma è necessario però convincersi che questo progetto processo e uscito dal novero delle ipotesi e divenuto concreta prospettiva politica economica sociale e culturale
Si è insistito
E lo abbiamo risolto il problema dell'unione monetaria esistente in qual misura il problema dell'unione europea della conoscenza
Esiste e va ancora risolto il problema di una vera politica comune per questo settore che preservi e valorizzi la collocazione delle diversità culturali
Con i dubbi autonomia e libertà di insegnamento organizzi e governi la competizione di qualità colleghi correttamente il mondo della conoscenza il mondo della cultura col mondo dalla produzione
Su questo terreno l'Unione europea a un punto di forza ineguagliabile che deriva dalla sua storia diceva Antonio Ruberti un grande patrimonio comune sul piano dei saperi
L'Europa delle università l'Europa delle scienze e delle arti l'Europa della cultura e su questa base e ora di dare valenza piena e riconosciuta di politica di sviluppo alla politica per l'istruzione e la formazione europea
Siamo arrivati tardi questo punto ma oggi bisogna appunto insistere sui su questo una valenza piena è riconosciuta di politica dello sviluppo alla politica per l'istruzione e la formazione e questo in tutta Europa
Ma questo significa che bisogna impegnarsi seriamente per far sì che lo spazio europeo dalla scienza lo spazio della cultura della tecnologia della formazione a tutti deve
Lire un sistema integrato di ricerca di formazione che sia di riferimento per le generazioni di giovani che aspirano addivenire classe colta e dirigente della nuova Europa
Grazie procediamo forse sono stato più lungo di quello che pensavo nonostante il taglio che ha fatto e comunque dovrà la parola alla l'onorevole
Giorgio Ruffolo
Che non ha bisogno di presentazioni
E che svolgerà una relazione sulla cooperazione culturale o d'Europa
Mentre credo che non farò una relazione vera e propria
Una con la necessaria profondità solennità che una relazione dovrebbe avere una piuttosto mi limiterò ad una forse più utile comunicazione informativa
Durante la mattinata sono stati evocati è stata evocata più volte la risoluzione del Parlamento europeo che nasce da un'iniziativa appresa
Nella Commissione cultura del Parlamento europeo qua c'è una autorevole rappresentante Barbaro turche penso interverrà dopo
Una Risoluzione sulla cooperazione sulla cooperazione
Culturale in Europa siccome è un oggetto misterioso questa risoluzione penso che sia utile dare qualche informazione concreta e pratica su che cosa è veramente e cosa ce ne possiamo attendere
E che cosa e e che cosa dobbiamo fare per poterla per poterne sviluppare le premesse
Nasce questa relazione dalla una constatazione molto semplice
Dalla constatazione che quel famoso articolo centocinquantuno del trattato di Amsterdam che prima aveva un altro numero il centoventotto a Maastricht e adesso ne avrà un altro ancora
Con quando il quando il Trattato di Nizza sarà
Ratificato
Nasce dal fatto che questo trattato de definisce in termini assolutamente precisi la la funzione della cooperazione culturale in Europa e è uno dei più chiari e distinti articoli nell'ambito di un nell'ambito di un testo che non risplende realmente di nitore cartesiano
Dice esattamente
L'azione della comunità e intesa incoraggiare la cooperazione tra gli Stati membri in tutti i settori della cultura nel rispetto delle loro diversità nazionali e regionali evidenziando nel contempo il
Retaggio culturale comune
Si tratta di una formula fedi infelice mi pare che esprime le due caratteristiche essenziali di questa cosa
In esprimibile che la cultura europea difficilmente definibile una cosa avrebbe detto Santagostino che sappiamo tutti che cos'è
Ma non sappiamo definire lui parlava del tempo
La formula è felice e mi pare che indichi degli orientamenti precisi
Categorici
Purtroppo quella formula non sia affatto concretata
In una politica culturale europea
De Gaulle avrebbe detto anzi Napoleone avrebbe detto l'intendenza non ha seguito se non molto parzialmente molto alla lontana
è vero che la commissione di Brussel ha ha svolto un lavoro molto importante con i progetti che essa promosso
E a chi ha finanziato compresi nei due programmi principali cultura due mila e Media Plus
Si tratta di di iniziative
Di progetti intelligenti stimolanti importanti ma che nell'insieme non configurano una vera politica culturale sia per l'esiguità delle risorse
Ma sia soprattutto per il vuoto che esiste tra di programmi gestiti a livello dell'Unione
E le politiche culturali nazionali
A partire dalla pura e semplice informazione reciproca
Infatti non è stato affrontato il cuore dell'articolo centocinquantuno che è proprio il rapporto tra la ricchezza delle diversità nazionali
E la valorizzazione del retaggio comune
Questo aspetto cruciale richiede molto più della promozione di una serie vasta di micro progetti individuali richiede un macro progetto di cooperazione tra i governi e con l'Unione nel quadro di un programma comune
Da queste constatazioni da questa esigenza è nata appunto nella Commissione cultura del Parlamento europeo l'idea di una iniziativa parlamentari di una forte iniziativa parlamentare e sedeva legislativa volta porre le premesse della costituzione di una vera e propria rete di cooperazione culturale tra i Paesi dell'Unione
Beh la prima è ovvia tappa di questo programma
Doveva essere ed è stata una ricognizione delle politiche culturali nazionali dei loro vari aspetti
A tale scopo la direzione generale studi e ricerche del Parlamento europeo è stata da noi incaricata di svolgere questa ricognizione
Attraverso un'indagine comparativa sullo stato delle politiche culturali nazionali dei paesi dell'unione dei quindici Paesi dell'Unione
Era la prima volta che si faceva una
Si prendeva un'iniziativa del genere
Ed è sulla base dello studio che uscito da questa ricognizione che si è elaborato e presentato e discusso un rapporto di iniziativa legislativa sulla cooperazione culturale
Che è stato prima di tutto ha varato dalla Commissione cultura
Del parlamento all'unanimità cosa abbastanza sorprendente
E non sa non non molto usuale
E poi è stato approvato nella sessione plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo nella sessione di settembre del due mila e uno
Alla ricchissima maggioranza questo è il primo testo legislativo che è stato adottato dal Parlamento europeo nell'ambito culturale che cosa dice in concreto
E per farla la più breve possibile
Beh la risoluzione invita la Commissione europea ad assumere una serie di iniziative
Tra le quali le più importanti sono la costituzione di un osservatorio europeo della cultura
E il lancio e l'elaborazione di un piano triennale di cooperazione culturale
Oltre alla convocazione di un Forum della cultura di un secondo forum della cultura il primo era stato era stato tenuto un anno due anni fa
E infine la costituzione di una Consulta permanente di operatori culturali
Beh la Commissione di Bruxelles affatto proprie e devo dire in breve tempo buona parte di queste richieste c'è stata dunque una sollecitazione forte d'una risposta altrettanto
Altrettanto importante a questa sollecitazione
Il ventuno e ventidue novembre dell'anno scorso è stato organizzato a Brussel secondo forum sulla cooperazione culturale
E i risultati del Forum come la Commissione stessa di Bruxelles ha rilevato nelle sue conclusioni sono in linea con le principali proposte di questo rapporto
Poi la Commissione ha previsto per il secondo semestre di quest'anno
La pubblicazione di un invito un bando
Per la presentazione di proposte
Per uno studio di fattibilità
Che dovrebbe condurre alla creazione dell'Osservatorio europeo della cultura
Quanto al piano triennale di cooperazione culturale l'altra richiesta che era stata fatta della nella risoluzione il direttore generale alla cultura della Commissione europea
Ha riconosciuto nelle conclusioni del Forum di cui vi avevo parlato poco fa
La necessità di definire delle piattaforme di cooperazione culturale attraverso un piano pluriennale di cooperazione in grado di sviluppare progetti di grande qualità culturale e artistica dunque anche questa richiesta del piano triennale sostanzialmente sembra essere stata accorta dalla Commissione e poi dovrà essere accolta dal Consiglio dei ministri
Ecco vorrei fare soltanto brevissime considerazioni su questi punti che cose o che cosa immaginiamo che sia e che faccia questo osservatorio che cos'è e che cosa possiamo immaginare che sia che faccia e che contenga questo piano triennale di cooperazione culturale
Io credo che l'Osservatorio vada inteso come una struttura assolutamente leggera leggerissima dal punto di vista burocratico ma fortemente collegata alle autorità nazionali e regionali
Che cosa dovrebbe fare dovrebbe portare avanti in modo continuativo e sistematico la ricognizione conoscitiva svolta già dal Parlamento estendendola anche ai Paesi candidati all'adesione alla all'Unione
E dovrebbe provvedere all'adozione di statistiche comparabili non ce ne sono
Di un sistema di reciproca informazione di un sistematico confronto critico delle esperienze
Di una selezione di quelle che si chiamano le migliori pratiche le iniziative che hanno avuto maggiore successo nei vari Paesi dell'Unione
E che possono essere adottate dagli altri Paesi
E l'apertura di zone di cooperazioni nelle quali appare più conveniente opportuno adottare
Atteggiamenti e politiche comune comuni in campo culturale c'è un ottimo presupposto il lavoro che è stato svolto da un gruppo di studio che si chiama leadership Group Legg sigla un gruppo dell'Eurostat sulle statistiche culturali
Si tratta di riprendere questo lavoro di generalizzarlo di litio renderlo sistematico di portarlo a livello delle iniziative comuni dell'Unione
Questo dovrebbe fare l'osservatorio
E il piano triennale il piano triennale dovrebbe fornire un quadro di riferimento generale
Per tutti i quindici Paesi e poi prospettive prospetticamente per tutti gli altri che dubbio volta volta faranno parte dell'Unione per sviluppare una cooperazione concreta tra le autorità nazionali competenti su una serie di obiettivi specifici
Interpretando il principio di sussidiarietà in modo positivo e costruttivo
Beh
Questo principio di sussidiarietà bisogna dirlo qualche volta interpretato in un modo assolutamente burocratico
La cultura non è un cassettone
Il cui contenuto debba essere ripartito in cassettini
Gelosamente custoditi e difesi con rigide divisioni di competenze tra le nazioni d'Europa ciascuna come dire abbigliata nei suoi caratteristici costumi non è questo non è questo il metodo che deve essere seguito per applicare il principio di sussidiarietà è un precipuo positivo
Non non nasce da una visione folcloristica e burocratica della sussidiarietà la cultura è l'incontro lo abbiamo detto mille volte ripetuto delle diversità sul terreno del retaggio comune
E dunque il tema fondamentale del piano dovrebbe essere proprio questo che cosa possiamo fare insieme per valorizzare i due chiamiamoli così pilastri dell'articolo centocinquantuno la diversità
è il retaggio comune
A me pare che il modo migliore di valorizzare il primo di questi pilastri la diversità delle esperienze culturali europee
Sia quello di promuovere un confronto direttori continuo sui temi comuni che emergono dalla ricognizione
Si tratta di scegliere i temi più significativi e di definire i modi di definire le forme per attivare una discussione per raggiungere attraverso di questa delle posizioni comuni
Quanto al secondo il retaggio comune
Io penso che la via più diretta e concreta per valorizzarlo mi sembra quello di individuare i problemi e i temi culturali critici del nostro
Può ai quali l'Europa può vorrei dire deve dare un suo particolare contributo
Temi culturali largo senso muovendo dal terreno che lei è diventato attraverso tutte le sue tempestose vicende
Il più proprio e congeniale
Quello che io chiamerei un umanesimo pacifico e tollerante
Alieno da i due opposti estremismi del mercatismo totalitario e del fondamentalismi spesso e del fondamentalismo fanatico
Penso per esempio all'approccio culturale alla società multietnica al problema delle migrazioni a quello delle biotecnologie ieri del controllo demografico della questione ambientale
Alla ricerca e allo sviluppo tecnologico
Affrontandoli nei loro presupposti di valore e di cultura
Insomma al sostrato di ideali e di valori che sta sotteso a queste cruciali questioni ed è infatti attraverso il confronto globale con gli altri sui grandi temi del nostro tempo de si raggiunge una chiara consapevolezza della propria identità
L'identità non è qualche cosa che debba essere definita attraverso una speculazione astratta
Ho uno studio filosofico ma attraverso posizioni concrete prese sui grandi temi che premono
Sul nostro tempo e sulle nostre responsabilità
E attraverso la risposta a questi temi che si raggiunge la coscienza della identità europea non semplicemente affermandola apoditticamente
C'è perché c'è
Concludo
Stamattina si evocata da più parti soprattutto da da Andrea Manzella
Quella che io direi la una leggenda metropolitana che circola in Europa e che attribuisce a uno dei padri più autorevoli dell'Europa Jean Monnet
All'incirca questa frase se dovessi affrontare oggi il problema della costruzione europea comincerei dalla cultura io non lo so proprio se l'abbia detto
E a dire la verità un poco ne dubito
Cominciare dall'economia
è stata infatti un'ottima idea di Monnet e dei suoi amici
Ma è è chiaro che non si vive di solo pane
E ora che ed è ora che l'idea moderna d'Europa si ora che l'idea di Europa si è direi prodigiosamente quasi miracolosamente affermate radicata ora che l'utopia politica sta nascendo sul solido terreno della solidarietà economica
Come possiamo non dare a questa nostra creatura improbabile
Come non possiamo darle il soffio vivificante della cooperazione culturale della cultura
Dopo esserci scannati per secoli
Ci riconosciamo Consort qualche sorpresa
Per ora soprattutto nelle facce plurali di una bella moneta comune
Ma non soltanto in quelle all'Europa e anche
Vorrei dire una metafora musicale
Facciamoci prestate dalle visto erosi suo titolo il sottotitolo di un suo libro famoso che si chiama il crudo il cotto il sottotitolo eh
Tema con variazioni è il tema con variazioni è una forma musicale europea elegantissima
Diceva Montesquieu l'Europa non è che una nazione composta da più nazioni e a secoli di distanza gli rispondeva Ortega i casse
L'Europa è uno sciame molte api è un solo volo ringrazia
Grazie all'onorevole Ruffolo adesso la parola al dottor veneziani
Che tiene una relazione Europa cultura educazione
Ma io
Io cercherò di partire dove ha lasciato Giorgio Ruffolo
E vorrei partire punteggia andò alcune zone d'ombra del processo europeo cioè partire è un po'a contrario da alcuni punti che in qualche modo oscurano il processo europeo attualmente in corso
E comincerei dalla prima osservazione che credo sia ricorrente ossessiva nel nostro tempo
E cioè la convinzione che il processo europeo sia sorto sulle basi di una integrazione economica bancaria finanziaria e abbia in qualche modo escluso emarginato comunque considerato come un fattore sopraggiunto secondario
Il riferimento alla cultura europea la storia europea alla politica europea
è una osservazione che ormai ricorre in tutti i versanti della politica e della vita civile europea e curiosamente è l'unico punto che accomuna tanto i critici
Antieuropeisti quanto i più convinti europeisti perché entrambi sostengono uno per lamentarsi se ne l'altro per auspicare un ulteriore maturazione del processo europeo entrambi sostengono la
Esclusione della politica della cultura e della storia europea da questa prima fase del processo unitario che è un processo che appunto ha avuto nella moneta che ha avuto nella euro Croazia cioè nella tecnocrazia che ha guidato questo processo oltre che ovviamente nella finanza e nella banca i punti di raccordo dell'unione europea
Questo è il primo punto d'ombra su cui tutti in fondo
Concordiamo verso cui tutti abbiamo una seppur diversa interpretazione ma siamo accomunati da una medesima lettura
E credo che vi sia però una Punto immediatamente seguente che rende più oscuro il processo europeo ed è un punto che al contrario vorrebbe tentare di illuminare il processo europeo
Mi riferisco a quella debordante diffusa retorica europea
Cioè esiste e dobbiamo fare i conti con questa realtà una sorta di retorica europea che vuole essere una specie di risarcimento per un processo che si è troppo ha vinto alla moneta si è troppo legato alla questione dell'Euro
E quindi come risarcimento come compensazione retorica cioè il tentativo di evocare
E invocare al tempo stesso la nascita di una cultura europea
Spesso questo esercizio e retorico perché il tentativo che lo anima è un tentativo che in qualche modo prescinde dalla reale coordinate dalle reali coordinate storiche della cultura e della tradizione europea
E mira piuttosto a una immaginaria quanto ipotetica utopica unità europea che non esiste nella realtà
E questo forse ci introduce a un punto che mi sembra
Un punto debole dell'attuale processo europeo ed è un punto debole che per usare un'espressione abbastanza ricorrente tra alcuni filosofi del Novecento si potrebbe dire
Il costruttivismo europeo cioè
La tendenza a immaginare in un'Europa che prescinda in qualche modo dalla sua realtà storica dalla sua tradizione dalla concretezza dei popoli come l'hanno vissuta attraverso il secco
Ecco questo costruttivismo europeo è un po'il limite diciamo così culturale dell'Europa cioè la tentazione di immaginare un'Europa artificiale un'Europa artificiosa che prescinda proprio dalla
Dal reale confronto con la vita la storia e la tradizione europee
E questa idea del come dire costruttivista dell'Europa è un'idea che probabilmente sovrappone alla realtà dell'Europa un'immaginazione d Europa
Così come mi sembra altrettanto preoccupante ma frutto proprio di questa cultura l'idea che l'Europa in qualche modo possa nascere intorno a una sorta di patriottismo della Costituzione europea
Il patriottismo della Costituzione solitamente e legato ad un patto fondato sulla carta e non alla consonanza di tradizioni di usi di costumi di storia al confronto reale
Forse al patriottismo della Costituzione che attualmente caratterizza il processo europeo e che trova nella Convenzione europea oggi il suo punto di riferimento andrebbe non dico contrapposto ma perlomeno proposto come bilanciamento
E come possibilità in qualche modo di ancoraggio alla storia d'Europa un patriottismo della tradizione europea
Ecco questo è l'elemento che mi sembra attualmente latitante
Quindi per affrontare l'argomento della cultura europea io ho la netta impressione la netta sensazione che stiamo usando la cultura europea dico noi a livello di Europa
Stiamo usando la cultura europea più come ornamento di un processo economico e politico che come sostanza cioè in realtà stiamo usando la cultura europea come cornice di un quadro in cui la cultura praticamente non ha un valore fondante non ha un valore essenziale ma appunto una buon valore di orpello un valore di ornamento
Questo discende probabilmente dall'idea che i processi reali della storia della vita europea siano situati altrove e in fondo l'economia il motore dei popoli e l'economia che regge
Alla elaborazione di una nuova Europa e quindi la cultura serve soltanto come possibilità di dare una nobiltà di veste a questo processo che invece ha ben altri contenuti ecco penso che sia necessario che in questa fase si cominci a ripensare alla cultura europea non come alla cornice di questo processo ma come al contenuto cioè la necessità di rimettere al centro come essenza dell'Europa la cultura europea quando dico cultura europea non faccio riferimento a una elaborazione ideologica dell'Europa non faccio riferimento a una sorta di intellettuale collettivo che in qualche modo elabora una costruzione europea e decide quali possano essere i parametri intorno ai quali costruire l'Europa
Quando parlo di cultura europea faccio riferimento a quello che diceva per esempio gli usarla nel novantanove nel ventinove quando sosteneva appunto che la cultura e il sedimento
Di un sapere che si stratifica attraverso il tempo e che diventa la base di una comunità quindi cultura come forma mentis come mentalità come sensibilità come idem sentire
è quello il punto di partenza un punto di partenza che nel caso europeo viene galvanizzato anche dalla presenza delle diversità cioè il processo europeo non si può concepire come un processo di
Progressiva uniformità ma Valcomp orario concepito come è stato ribadito peraltro anche questa mattina attraverso la concertazione di diversità
Perché l'Europa resta una e plurale e la ricchezza dell'Europa e appunto quella di rappresentare questa pluralità e questa diversità che i più aderente proprio alla realtà dell'Europa e questa è una ragione in più per guardare con sospetto a una forma di costrutti viso Mauro Peo e piuttosto attingere alla realtà della vita europea che si è svolta attraverso la diversità di piani culturali la diversità di tradizione
Tre elementi sono stati riconosciuti anche nel corso di questa mattina come gli elementi di base del della cultura e dell'educazione europea e cioè il la civiltà greca
Lo Stato Romano il diritto Romano e la civiltà cristiana civiltà cristiana che ha profondamente permeato l'unione europea
Ecco di fronte a questi elementi noi notiamo che il processo europeo e anche i primi atti fondativi della Convenzione europea in qualche modo prescindono da questo contesto
C'era un riferimento abbastanza inquietante di cui si è parlato nelle settimane scorse in cui si faceva riferimento per la convenzione europea e quindi per la nascita successiva
Della costituzione europea alla l'incontro con i sindacati con Little con gli intellettuali e poi in un etc generico si comprendeva anche l'ispirazione religiosa dell'Europa la civiltà europea attraverso il suo incontro
Con la cultura greca e con il mondo romano ecco in quell'eccetera era compresa l'essenza e l'anima dell'Europa
Sbrigare la in questo modo come una sorta di orpello laterale marginale del processo europeo e assolutamente un grave errore culturale prima ancora che politico
Che oltretutto rende debole la costruzione europea perché prescinde proprio dalle sue fondamenta reali delle
E quindi questo elemento di cultura europea credo che si debba coniugare con un recupero della tradizione europea
Io ho sentito parlare in queste ore in questi
Interventi più volte della necessità di valorizzare una identità europea che indubbiamente è un valore di ancoraggio estremamente positivo ma con il rischio che l'identità sia qualcosa di stabile
E al tempo stesso di statico cioè di
Una sorta di precondizione storica che prescinde dalle evoluzioni del tempo
Invece parlare di tradizione europea significa inserire questa identità europea nel flusso della storia cioè ammettere che durante la storia l'identità europea ha subito modificazioni oscillazioni cambiamenti insomma il processo europeo è un processo di rielaborazioni incessante di una identità e quindi tradizione che vuol dire proprio trasmissione e quindi senso della continuità e non culto del passato esattamente il termine che può diventare un po'come dire il traghettatore nei confronti di una unità europea e quindi mi sembra importante che Lidia di cultura dell'Europa sia legata profondamente all'idea di tradizione europea
Però cultura implica in sé Lidia di coltivazione
Coltivare e l'elemento fondamentale della cultura e per questo io ho richiamato nel titolo del mia conversazione mia comunicazione
E il riferimento alla educazione alla educazione europea è un'espressione che di solito da qualche anno suscita qualche inquietudine perché quando si parla di educazione da un verso si ritiene di forzare
Alcuni percorsi liberi della formazione della personalità degli europei dei cittadini europei e degli Stati e dei popoli
Che vivono in Europa ridiedi educazione indica quasi una sorta di coazione alle volte nella parola educazione si vede un retrogusto
Giacobino o in altri casi autoritario un tentativo quasi pedagogico di portare l'Europa attraverso un processo un po'a tappe forzate ecco
Questa e la visione inquietante della educazione e spesso si preferisce puntare su termini più rassicuranti su processi più neutrali
Per impedire in qualche modo che questo termine susciti sospetto intorno alla cultura europea
In realtà io sono convinto che
Senza un tentativo di una cultura europea
Non è che gli individui i cittadini europei siano lasciati alla libertà delle scelte
Ma al contrario siano lasciati
In balìa di agenzie diseducativa e che svolgono a loro modo a contrario un processo educativo nei confronti dell'Europa cioè in altri termini se non c'è una cultura europea che educa
Attraverso luoghi che possono essere fondazioni incontri riferimenti va a finire che mancando questo riferimento educativo europeo
Altri organismi altre realtà altre forze in campo che rispondono nonna interessi generali nonna valori condivisi ma a interessi legittimamente
Di pochi e a valori di pochi possano in qualche modo imporre un processo educativo attraverso anche una diseducazione di massa
Penso a processi che si intrecciano con la televisione con le grandi agenzie commerciali con le grandi forze multinazionali
Che possono produrre effetti non positivi su una cultura e una Ducati una europea quindi credo che sia importante da parte dei soggetti politici istituzionali culturali d'Europa caricarsi anche della responsabilità di un processo educativo europeo ecco questo elemento credo che attualmente sia latitante anche se si intravedono segnali di risveglio si vede in alcuni Paesi un maggiore investimento nei confronti dell'educazione
E c'è qualche abbozzo di Progetto per avviare un'educazione europea però è un progetto che va in qualche modo portato avanti va in qualche modo evidenziato corroborato attraverso una più attiva presenza in qualche modo dalla cultura europea quindi non vergogniamoci della parola educazione come accade anche da noi in Italia dove ad esempio in una testata televisiva della RAI per parlare di educazione occorre dissimulato l'attraverso il linguaggio inglese parlare di educational perché educazione inquietante può quasi risvegliare sentimenti gentili anni da Stato etico è invece no parliamo di educazione perché educazione
Ai la base per una cultura che si propaga attraverso la qualità attraverso un preciso processo di crescita di un paese di un popolo di una civiltà e quindi rivendicare in qualche modo la positività di un programma educativo europeo credo che debba essere uno degli auspici fondamentali per far nascere in questa questa Europa
Ecco attualmente noi non abbiamo risolto a mio parere una sorta di quesito fondamentale che alla base del processo europeo cioè noi siamo tutti genericamente portati a dare un valore positivo all'Europa però allo stesso tempo
Intendiamo l'Europa in modo diametralmente opposto io credo che si fronteggiano due concezioni di Oropa che sono estremamente divaricate se non addirittura alternative tra loro
C'è chi vede l'Europa come una sorta di gradino verso la globalizzazione cioè come una specie di salada tesa per uno stato mondiale per una società senza confini per una società in qualche modo permeata di cosmopolitismo ed è un progetto legittimo che fa parte di una cultura che ha una sua nobiltà una sua storia ha una sua tradizione ed è il progetto di chi vede l'Europa come una sorta di anticamera per la Società Globale
Questo tipo di cultura naturalmente produce Effetti sul piano pratico e politico europei che sono ben preciso
Dall'altra parte c'è una visione delle dell'Europa che è agli antipodi di questa che vede cioè il processo europeo non come un gradino verso la globalizzazione o verso la
Lo Stato planetario ma come una risposta alla globalizzazione
Non direi quasi un argine nei confronti della globalizzazione ma un tentativo di mettere insieme culture diverse per rispondere al processo di globalizzazione nel primo caso l'Europa nasce da un processo di disse integrazione dell'EUR delle nazioni
Nel secondo caso l'Europa nasce da un processo di integrazione delle nazioni
Sono due processi che hanno esiti DiVersi perché se concepiamo l'Europa soltanto con un gradino intermedio verso una società globale o secondo altri verso una società occidentale una specie di come dire di Piano interno al condominio Occidente di cui ovviamente l'amministratore
Era presentato dagli Stati Uniti noi facciamo una scelta culturale ben precisa se viceversa riteniamo che il destino la linea alla cultura dell'Europa abbia una sua peculiarità distinta non conflittuale ma distinta rispetto alle altre del mondo del pianeta facciamo una scelta di altro tipo
E personalmente propendo per questa seconda lettura dell'Europa perché ritengo che questa lettura sia più omogenea alla cultura
Alla tradizione europea e riesca a dare all'Europa anche una sua fisionomia precisa sul piano internazionale e vorrei dire anche un suo protagonismo a livello mondiale
Senza sogni di primati senza darwinismo internazionali che sono devastanti almeno quanto quelli opposti il relativismo di cui prima parlava in mattinata il senatore pena
Ecco credo che sia importante ritrovare in questo senso una koinè europea
Trovare una cultura comune europea e per farlo io credo che sia importante anche recuperare la dimensione Geo culturale dell'Europa perché attualmente viviamo nella considerazione dell'Europa come una sorta di club
Ho una sorta di camorra altre nella migliore delle ipotesi in cui è possibile in qualche modo essere cooptati a prescindere dai riferimenti giro culturali
Voi sapete che sono in atto tentativi di integrazione europea che prevedono anche la Turchia che prevedono anche Israele e che prevedono allargamenti a dismisura ben al di là di quelli dell'est europeo che sono invece estremamente compatibili in una dimensione geopolitica dell'Europa
Ecco io credo che se vogliamo dare un senso un significato l'Europa dobbiamo restare in qualche modo legati a quella connotazione geografica politica e culturale dell'Europa che è rappresentata dal fatto di essere un continente di venire da una storia di derivare da quelle tre grandi radici a cui prima facevo riferimento cioè quella cristiana quella greca e quella romana e quindi ritenere che questi siano realmente i fondamenti della unione europea che non si possa immaginare così un destino generico dell'Europa
è importante che l'Europa ritrovi questa sua visioni identitaria seppur attraverso lo su mostri con culture con i tempi con le istanze e le esigenze sempre più varie del nostro tempo quindi non Lidia dell'Europa come fatto a sé che prescinde
Dalla dalla storia dalla contaminazione dal piano internazionale però tuttavia una Europa che fa riferimento a un preciso assetto geografico culturale e politico e che non intende se stessa semplicemente come una sorta di club in cui basta pagare l'iscrizione e si è automaticamente europea ecco questo credo che sia un elemento importante per caratterizzare una cultura e una educazione europea quindi noi dobbiamo ancora risolvere nel processo europeo la scelta di fondo che dobbiamo compiere cioè se vogliamo che l'Europa sia semplicemente un gradino verso la globalizzazione e quindi sia soltanto un'entità convenzionale da costruire artificialmente attraverso un processo di costituzione
Che prescinde completamente o comunque in modo significativo dalla storia europea o se viceversa intendiamo partire dalla storia e dalla tradizione e dalla cultura europea credo che questo comporti
Una dell'indifferente disporsi nei confronti del processo educativo un differente atteggiamento nei confronti della cultura europea e anche un differente atteggiamento sul piano politico ho l'impressione che questa differenziazione non sia stata sufficientemente evidenziata nel processo europeo di questi anni ce l'ho l'impressione che abbiano in qualche modo e l'uso questi argomenti a livello europeo e credo che questa sia una responsabilità di cui dobbiamo farci carico
Ecco per questo io direi in in conclusione per avviarne alla conclusione io avevo fatto una relazione scritta ma non sentendo quindi ritornare su questa su questa
Relazione importante decidere se noi a intendiamo l'Europa come la intendeva un grande storico Federico Chabod il quale diceva che il principio primo per definire l'Europa
è quello di definirla per contrapposizione in base a ciò che non è Europa o se viceversa riteniamo semplicemente che l'Europa sia soltanto un modo convenzionale per intendere un processo che va avanti credo che la scelta attuale che è una scelta di non scegliere nella scelta cioè fondata semplicemente sul processo economico e tecnocratico credo che si manifesti la sua debolezza proprio nella Scelta di quel simbolo che noi abbiamo e che la bandiera europea
Cioè io quando vedo la bandiera europea e vedo queste stelle che ruotano intorno a un vuoto
Mi rendo conto che nella bandiera europea e in qualche modo descritto il codice genetico di una debolezza europea che proprio rappresentata dalla vere delle stelle che ruotano intorno a un centro vacante ha un centro vuoto ecco in quel vuoto deve sorgere la cultura europea deve sorgere l'educazione europea ma non può che sorgere dalla tradizione europea
Grazie
Grazie Toro veneziani chiedo siccome abbiamo un problema di tempo
E credo che non tutti gli interventi previsti
Le persone che si hanno di cui sono previsti interventi sono presenti in tavola in a una io chiederei faremo nelle in una una sorta di appello consentite
E vorrei sapere chi c'è in modo da stabilire i tempi in maniera precisa
Cosimo Ceccuti cene
Cioè Riccardo Crescenzi scene Renzo Foa non lo vedo più è andato via
Cesare Merlini
Cesare Merlini
Andate ha parlato ha parlato Luigi Moccia è andato via
Dato via
Roberto cui è c'è Sergio Ristuccia è andato via
Vittorio Strada
A la figlia c'ha un messaggio da leggere Massimo Teodori è andato via
Scusate continuo perché Pietro D'Acierno Luciana Castellina e lì Marco Causi è andato via
Marco Causi ma c'è non c'è Vittorio Emiliani
Malato e invece vedo il senatore Elia
Massimo Fichera e qui che hanno iniziato pagato Giorgio Lombardi
Non c'è Domenico Mennitti
Non c'è vero
Scusatemi Barbaro turno è presente Michele vostro che
Non c'è Michela storditi non c'è Bruno Toscano c'è Monique Veaute c'è
Vero bene allora io a questo punto secondo questo ordine i gruppi erano duelli accomunerei
Uno e uno da lei una parola a a tutti gli interventi pregando pregandoli di essere Brevi di stare fra i cinque e dieci minuto minuti massimo quindi Cosimo Ceccuti e poi Luciana Castellina
Grazie presidente io sarò telegrafico anche perché gentilmente il mio intervento era nella cartellina che è stata distribuita stamani relatori goloso triade solo un punto l'importanza delle fondazioni l'ha detto
Se ti Piraccini stamattina parlando più volte ci siamo tornati sopra
Il ruolo che per questa sfida che l'Europa della cultura può essere fatto dalle fondazioni
Si è detto molto anche con l'amico Veneziani l'identità dell'Europa l'identità scaturisce dall'idea diversità diversità delle culture e quindi una prima esigenza e quella secondo me di la conoscenza di questa diversità delle culture
Ed è già importante conoscere conoscere gli altri
Le fondazioni questo possono portare un contributo io ho l'onore di presiedere una fondazione a Firenze che la Fondazione Spadolini legato alla Nuova antologia una delle più antiche riviste europee e noi ventitré mesi fa abbiamo fatto un importante convegno collegati con la Fondazione nazionale siamo politiche di Parigi con la quale abbiamo lungo accordo
Ed era intitolato appunto sulle le fondazioni europee di studi politici attualità e prospettive abbiamo invitato a parlare cinque fra le maggiori fondazioni d'Italia di Francia di Cher Magna che si intestano a leader politici
Che hanno fatto con l'Europa ad Adenauer cadde colpa Mitterand Berti Naumann e così sia ed è scaturito un importantissimo confronto ci siamo parlate ci siamo conosciuti abbiamo studiato quelle che erano lei Lelli statuti quelli che erano gli obiettivi gli scopi che ci siamo proposti le pubblicazioni che anche l'iter mentre adesso ci scambiamo
Quelli che erano i lavori che potevamo fare in comune nel rispetto delle singole autonomie delle diversità
Pertanto questo abbiamo viste le reazioni e cioè gli scambi anche delle altre relazioni i desideri di partecipare di rinnovare quest'incontro che son venuti dal Belgio dal Portogallo dalla Grecia dalla Spagna
Quindi è un cammino piccolo ma che può essere utile per correre perché ci permetterà di conoscere e di trovare nel rispetto delle diversità
Quegli obiettivi comuni pensiamo ai grandi temi dei convegni le istituzioni le riforme delle istituzioni la scuola la formazione che possono esportare appunto una voce di tutti verso un cammino comune grazie presidente
Parola
A Luciana Castellina e seguirà l'onorevole Barbaro tu dal Parlamento europeo
Io sono fra coloro che ben sa no che se si fosse fatto come si vorrebbe che diciamo ne avesse fatto cioè cominciare per la cultura
L'Europa non si sarebbe fatta mai vorrei soltanto notare che nonostante consiglio che si continui a parlare di cultura europea non c'è neanche quel documento
Europeo dell'istituzione europea
In cui si dica cultura europeo si dice sempre culture europee che cosa completamente diverso
Vale a dire che le competenze della un'istituzione europea sono solo a tutela delle diversità culturali europee e non della cultura europea che simili di cui si media
Persino l'esistenza
Ora
Tutto questo che si sia sottovalutato questo dato nella costruzione europea questo un altro paio di maniche si è sottovalutato enormemente quanto sarebbe stato difficile fare l'Europa
Rimanendo arrestando queste culture in larga parte incomunicabilità in siamo alle lingue da un punto di vista innanzitutto politico
Già fa fatica un siciliano avere fiducia nei propri ministri che parlano italiano figuratevi un po'se quanto fiducie poste aprire se quello parla addirittura il danese nella politica questa incomunicabilità linguistica che quella lingua non è solo ed unicamente un problema tecnico conta e molto cultura comune c'è davvero o non c'è davvero ma io vorrei buttare un po'di acqua nel vino di tanti entusiasmi che qui sono stati espressi perché diciamoci la verità
Quando pensiamo la cultura europea pensiamo alla cultura greco giudaico cristiana
Con tutti quello che ha prodotto che lo rispetto alla persona la separazione fra scienza e religione
Ma io è proprio all'Occidente e non più specificatamente all'Europa qua dunque parliamo dell'Europa nella sua specificità che cosa diciamo che ha di diverso da ciò che oramai patrimonio culturale di una aria così larga come l'Occidente
Ma
Io debbo dire scusate ma il paradosso ma quando mi dai mi chiedono cosa c'è di realmente comune che sia proprio specifico dell'Europa e non del resto dell'Occidente
Dico il movimento operaio e la gastronomia
Voglio dire con questo che una vera specificità cioè in un certo tipo di movimento operaio di sindacalismo che esiste solo in questa parte dell'Occidente che si chiama Europa e non altrove e la gastronomia perché solo qua che noi abbiamo un rispetto per il cibo che non troviamo nel resto dell'Occidente
Sarebbe lungo adesso fare un discorso Marx microimprese dà una spiegazione di tutto questo bel perché la gastronomia ma insomma adesso non avrà il tempo per poterlo fare
No
Non c'è adesso se me la rene o guerre io svolgo e tu qua Butterfly differente Manzi dice lo sviluppo capitalistico che in Ciani in China non c'è stato in Europa lo sviluppo capitalistico si svolge in presenza di istituzioni Pray capitaliste che ancora molto vitali che sono la chiesa il mondo rurale la stessa resto Croazia e dunque non c'è mai totalmente un'aderenza della società al mercato all'economia come altrove
Perché e questo consente e quindi disse
Fare una cosa così antieconomica come quella di fare il mille formaggi che ci sono i ministri in Europa anziché quello che proviamo da Mack Donald molto semplicemente questo fa sì che ci sia un sindacalismo che sia molto politico etico politico e non puramente economicista
E questo accetta la Cina non ha avuto uno sviluppo capitalistico e quindi la cosa diversa a parte queste divagazioni
In realtà guardiamoci bene in faccia ma ciò che c'è di comune culturalmente in Europa quello attraverso cui noi comunichiamo in Europa in larga parte la cultura americana
La lingua veicolare attraverso cui ci parliamo è l'inglese e prendo il cinema e l'audiovisivo perché sono di gran lunga l'espressione culturale
Più popolare più di massa quella che fa più senso comune di ogni altra cosa cioè cinema e televisione bene il settantatré per cento
Americano viene da Hollywood ed il resto europeo ma all'interno di quel restante europeo che già poco solo il sei sette per cento europeo non nazionale cioè ciascuno si consuma la propria cultura locale
E poi per il resto quella americana nessuno vede Fini francese lo diceva qualche dono in Italia nessuno vede gli italiani in Francia non parliamo poi dei danesi degli svedesi si tratta di cifre assolutamente irrilevante
Allora e fissiamo al secolo multietnico colti della multiculturalità io credo che non gli assi e stiamo oggi a una tendenza anche dentro l'Europa di un revival tribale
Vale a dire di un revival iper localistico che continuiamo a vedere un pochino da per tutto
E questo per un bisogno di identità
Naturalmente cui si dà una soluzione illusoria l'identità Rismondo
Inteso come il ripiegamento identitario e al minimo come Rappo come fette come reazione di una strani azione di una paura di essere come dire ma donna alzati
E quindi naturalmente nasce anche come dire la politica europea perché
La gli Stati nazionali sono terribilmente gelosi e non vogliono lasciare la cedere sovranità sulla cultura sugli ordinamenti scolastici
Perché sanno che la cultura e penso soprattutto di nuovo all'audiovisivo che così importante oltre gli ordinamenti scolastici perché sanno che questi sono produttori di senso di memoria collettiva di valori di abitudini e cioè crea non senso comune e quel senso comune e indispensabile
Per ottenere il consenso che è un greco ingrediente fondamentale per uno Stato democratico allora gli Stati nazionali sanno che tutto questo e così importante a creare quel consenso comune consenso che è la base dell'esercizio della democrazia istituzioni europee sembra che tutto questo non ce l'hanno
E che gli sia indifferente che in Europa non ci sia il senso comune di qui direi la debolezza anche dell'istituzione opera europee
Badate che basta vedere la televisione le nostre televisioni non si è mai riusciti a fare che la Rete delle televisioni almeno pubbliche facessero i programmi comuni si fa in comune solo Sanremo e la partita di calcio
Tutto il resto non si fa in comune non c'è circolazione dei film e così via io credo che noi rischiamo una in con un mimica abilità totale e diciamoci anche qui una verità
Citava
Non mi ricordo chi più citava il castello di Federico vicino a Catania e io vorrei citarli Palazzo una mostra recente di Palazzo Grassi sulla comunicazione culturale
A nella nell'epoca del Rinascimento sulla su come i fiamminghi erano influenzati dai toscani dalle botteghe asse e viceversa cioè c'era una Kutcher colazione strano culturale extra ordinaria
Ce n'è molto meno purtroppo oggi e questo mi pare che ci debba dar portare qualche riflessione anche la Francia e l'Italia ma noi continuiamo a parare la Francia evitare person di cinema perché la distanza geografica oramai pesa infinitamente di meno di quanto non pesava un tempo c'era una frontiera geografica questa frontiera geografica non c'è più non dico che mi piace tutto questo non mi piace affatto dico però che questo c'è e dobbiamo farci i conti e allora che fare
Io credo che dobbiamo stare attenti e difendere queste culture europee nella loro diversità innanzitutto da questo processo di Matt Donald Ytzhak passione non attraverso una politica di protezionismo ma Hans capire che quando ci si difende all'Organizzazione mondiale del commercio contro una falsa liberalizzazione
Della settore audiovisivo si fa una battaglia per il pluralismo per mantenere invita alla sopravvivenza delle culture europea e dunque di una pluralismo senza del quale non andremo da nessuna parte
Che dobbiamo aumentare gli strumenti di comunicazione e non illuderci di costruire delle cose
Ho sentito il ministro Buttiglione dire che dobbiamo per far circolare il cinema creare una grande made già Collingwood Diana europea che faccia il film inglese e così saremo in concorrenza
Ecco allora se questo lo dobbiamo fare lo fanno meglio alle contenute come facciamo noi noi facciamo un'altra cosa e mi pare se potrebbe sicuramente unico purtroppo naturalmente se poi tu questo si sta già facendo
Si fanno i film in inglese perché il mercato chiede i film in inglese ma sì io faccio il film in inglese lo diceva Lizzani è ovvio che poi non è più naturale che l'attore che poi parla inglese meglio se l'inglese piuttosto che sei italiano
La mattina mangi il cornetto con il cappuccino mangia le uova col bacon sa e quindi tutti fin piano piano passo passo diventa un'altra cosa il sì snatura alla fin fine la scuola anche qui c'abbiamo un rischio credo da una parte geloso controllo degli ordinamenti scolastici da parte dei governi dall'altro dilagare dei famosi e di quei Ciano package s'vale a dire di un prodotto di mercato educativo americano che intere tutte quante le scuole senza che nessuno a questo punto free
Se ne
E allora per concludere io credo che l'Osservatore proposto dal Teatro Ruffolo sia una cosa di grande importanza perché si propone di portare ma esattamente non di costruire una cultura europea che ha bisogno di un processo ma è uno strumento di comunicazione di comunicazione che mette a raffronto diversi diverse
Diversi il primo belli culturali legislazione e così via e in questo senso aiuto un avvicinamento credo che in questo ci sia un ruolo europeo importantissimo io credo che l'Europa abbia un ruolo nella salvaguardia della diversità a me mi fa molto più paura che il settantatré per cento di film americani in Europa mi fa paura il novantasette per cento di film americani in America
Voglio dire che l'America vede al resto del mondo attraverso un forellino discreto per cento pensa a quei poveri bambini americani che capisco che quando capita qualcosa nel mondo
Si spaventi da dicono questo è solo il male perché effettivamente non hanno neanche l'immagine di cosa può essere il diverso da loro l'Europa è stato citato Quicksand su George Gadamer
E vorrei ricordare le cose molto belle che lui dice proprio d'un ruolo dell'Europa l'Europa e il più piccolo territorio
Dove vivono più diversità culturali linguistiche questa via e quindi al Ciampino abitudine più votazione ad accettare l'altro ad accettare il dialogo con l'altro e quindi questo è un ruolo fondamentale
E allora
Bene io credo mi pare molto interessante che ci sia stato una buona accoglienza
Dell'Osservatorio vuol dire che i tempi sono maturati qualche anno fa non sarebbe stato impossibile
Perché la questione della comunicazione diventa importantissima purtroppo nella difesa della diversità c'è una tendenza europea
Ai rigidi ire a mantenere chiusi a a non comunicare ogni cultura sappiamo bene che se non è contaminata se non è innescata alla fine deperisce muore
Quindi la difesa la diversità certo non può voler dire mai
Invece mantenere questa appunto questa chiusura tribale che naturalmente sarebbe sarebbe credibile pericolosissima
Tutto questo dicevo è un buon segno è un buon segno anche lo dico come informazione che sia stata accolta molto bene quello che adesso noi stiamo facendo per il cinema e cioè per la prima volta lo faremo uscirà fra qualche mese un giornale sul cinema europeo quotidiano on line in quattro lingue
Che significa per la prima volta proporsi una comunicazione fra europei a proposito del cinema che prima non era possibile
Tutto questo naturalmente ricordandoci che i confini d'Europa
Sono difficili lotti a stabilirsi dove finisce dove comincia l'Europa si andiamo l'unico curiosamente l'unico confine
Geograficamente importante perché c'è di mezzo non c'erano e quello con ciò che c'è più simile che ci divide cioè da ciò che ci è più simile che sono gli Stati Uniti
A destra dove lo mettiamo questo confine lo stadio gli Urali aldilà degli orali prima in Polonia
Non non si sa bene e quello del Sud vorrei visto che qui ha parlato
Petra macchie di cera Matvejević ricordare una sua frase perché credo che nella costruzione culturale europea sia molto importante quando lui dice
L'Europa senza del Mediterraneo eccome
Un adulto privato della sua infanzia purtroppo col Mediterraneo abbiamo scambi soltanto che riguardano i musei delle antichità sul moderni sull'attuale non c'è
Più niente
Grazie ora la parola all'onorevole Barbaro tour nel Parlamento europeo e seguirà signor Crescenzi
Perché tale non certezze a Mestre frasi tanto calata anch'quando io quaranta Starship Cioce sulla poi vai se mi fa un provino e cerca in tutta a ciò ci dà stock Sarnari a Paolo Street factoring Crescenzo otto guarda ci sia stato ogni coccio con assegni Hunt avute sei test ci direte fosse nell'interesse e fui Gil girava complicanze for sottoposti è migliorato
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Quei civili sesta Guéant Trenitalia impotenza X Positano attenta fosca Ochotona Europa
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Sa causino danni ampio sappiamo di allarme al e vincente alloggi ma anch'io ero paese spaccio mentre si rese Challant Chance anche buon TAC ha intenti antistress alunni e
Quello alto il senso carcere
Ho Focea Alberto studiolo destrezza e fare finta bizzarri Moggi Monk continui potesse fare cinque salmi soap con la cinghia Angiò stress
A e se stessa e ci attente perciò un anno Pipitone peccando in Regione e ne prostituta aspra laici patto ogni dei fruitori e fu il fondamento di uno fax qualche Knights tempo sta forse opposti anche D'Alema
Riccardo crescente e poi il senatore Andrea
Com intervento vorrei contribuire al dibattito di oggi portando alcuni brevi spunti raccolti nelle discussioni svolte nelle Aule di questa università con professori e altri colleghi studenti dell'università
Credo che la generazione alla quale appartengo sia ancora la ricerca di un suo peculiare approccio alla società ai suoi problemi
Cresciuti nella cosiddetta società dell'informazione in un mondo sempre più complesso e difficile da comprendere ci viene imputato un disimpegno generazionale senza precedenti studi e ricerche indagano periodicamente
Forme e livello di questo disinteresse
Le grandi tematiche che hanno catalizzato attenzioni ed energie delle generazioni precedenti non sono certo superate
Tuttavia non sarebbe corretto dire che oggi siano dimenticate al contrario vengono percepite con chiarezza e sgomento in tutta la loro reale portata e a loro dimensione che travalica i confini di ogni Stato nazionale per divenire globale
E proprio la percezione di questa globalità che paradossalmente si traduce in una rinuncia all'azione all'impegno fattivo per modificare il corso degli eventi un compito che è pari irrealizzabile all'interno dei singoli stati nazionali
La via dunque che permette alla carica innovativa delle nuove generazioni di esprimersi fa passare fondamentalmente per il riconoscimento di un'identità europea capaci di dare un significato nuovo alla partecipazione in tutte le sue forme
L'Europa può essere percepita come livello adeguato per affrontare i grandi temi come riferimento di una più ampia prospettiva sul mondo
è possibile cioè che proprio a livello europeo l'aspirazione ad influire sui grandi temi posso trovare una sua concretezza
Restituendo senza la partecipazione e togliendone alla diffidenza per il cambiamento e l'allargamento dei confini
Queste considerazioni denotano l'importanza di acquisire la consapevolezza che in Europa forte e coesa rende effettivamente possibile controllare la globalizzazione e usarla a vantaggio dell'umanità
Conseguentemente il coinvolgimento della nostra generazione cammino dell'Europa non può esprimersi nei canali tradizionali di partecipazione ma trova il suo compimento solo nel radicarsi della consapevolezza delle potenzialità del disegno europeo
Un disegno che nasce dalle ceneri del secondo conflitto mondiale Altiero Spinelli si riferisce al federalismo europeo come l'unica idea politica nuova nata dalla catastrofe della seconda guerra mondiale
Luigi Einaudi rivolgendosi ai colleghi di Assemblea costituente il ventinove luglio del quarantasette buoni chiaramente l'Europa e la sua integrazione come antidoto a riproporsi della violenza
Citandolo ma diciamo alto che noi riusciremo a salvarci dalla Terza Guerra Mondiale solo se noi impugneremo per la salvezza e l'unificazione dell'Europa l'idea i Terna della volontaria cooperazione per il bene comune
La spinta ideale del processo di integrazione europea try dunque origine dagli orrori della guerra
Partendo dalla memoria di quegli eventi e raccogliendo il testimone di coloro che ne sono stati protagonisti
Avvertiamo però la necessità di fondare il contributo della nostra generazione al cammino dell'Europa la nostra identità e il nostro impegno europeista su qualcosa di attuale di diverso attuale come nuovo è il linguaggio della nostra generazione diverso come diverse sono le esperienze storiche esistenziale che ci caratterizzano gli orrori del conflitto europeo la ferocia delle dittature sono parte della memoria delle nuove generazioni
Tuttavia la nostra idea di Europa non può che essere fondata su qualcosa di differente poiché si materializza nella società dell'informazione e della globalizzazione e viene permeata da tutte le sue particolarità e distanza
Se quindi era chiara per i nostri padri le esigenze ideale a cui rispondeva il processo di integrazione europea altrettanto può non esserlo per noi
Credo che la ricerca di questa motivazione sia l'elemento chiave per l'ulteriore consolidamento del processo di integrazione nonché la pietra miliare di qualunque Costituzione europea
E precisamente in questo ambito si gioca il ruolo imprescindibile della cultura in tutte le sue manifestazioni ed espressioni
La cultura che in tutte le sue forme e forza motrice di migliaia di giovani riuniti ad ascoltare musica oppure in viaggio su treni e aerei alla scoperta di luoghi e opere d'arte
La cultura che racchiude in sé i comuni valori rappresentando la spinta ideale verso l'integrazione
Istruzione e formazione svolgono in questo contesto un ruolo duplice
Da una parte fungono da elemento di propagazione della cultura e della sua forza unificante e dall'altra costituiscono gli strumenti per il suo tradursi non solo e non soltanto intolleranza
Ma in in integrazione vera in incontro in cittadinanza
La formazione e in questa ottica un formidabile strumento di inclusione sociale non solo perché indispensabile per la partecipazione al mondo produttivo ma anche quale fattore determinante per l'affermazione la diffusione di una coscienza europea
Per citare di nuovo diciamo le noi non quali iniziamo degli stati noi uniamo degli uomini
Oggi l'avverarsi di questo ideale imprescindibile per la prosecuzione del processo di integrazione dipende da come il mondo della formazione saprà misurarsi con la domanda di valori comuni che la nostra generazione in modi e forme diverse esprime
Del senatore leopoldo Elia seguirà il professor Puja
Ma io mi riservo poi nel testo scritto di sviluppare
Alcune considerazioni che la mancata conoscenza delle due
Relazioni
Mi impedisce di svolgere ora qui brevemente vorrei tracciare un po'un parallelo tra la situazione di incertezza che c'è
A livello di definizione della cultura europea e delle culture
Nazionali
In relazione alle incertezze o alle prospettive incerte
Te l'apporto o della cultura giuridica istituzionale che è quella che più mi riguarda da vicino ma riflessa nelle proposte che verranno esaminate
Dalla convention
Presieduta da Giscard d'estate
E debbo dire che c'è molta incertezza perché per esempio mi riferisco solo ai discorsi fatti all'apertura della convenzione
Beh Aznar parla parla senz'altro di una di una dei valori positivi della cultura europea da per scontato che ci sia questa nozione di cultura europea che si concentri nei diritti fondamentali di tutti senza discriminazione democrazie pluraliste prosperità condivisa concorrenza economica nello stesso tempo parla in altre gli altri passi del suo discorso di unità profondo culturale profonda dell'Europa pronti a sua volta in un intervento che è il più impegnato in realtà in senso costruttivo diciamo
Per il futuro anche istituzionale dell'Europa ma anche di quello culturale
Prodi parla
Noi europei dobbiamo scommettere sul futuro per fare dell'Europa un polo di influenza intellettuale scientifico e di innovazione e infine
Nell'ultima parte del discorso di Giscard esistenti c'è una concezione dell'Europa più vicina anche a quello che è stato detto qui quando si è detto che più che di cultura europea si deve parlare di cultura dei singoli Paesi
C'è questa idea comune anche al libro di moscoviti cd ultimo sull'Europa intitolato L'Europa potenza nella mondializzazione in cui si si concepisce in risposta alla richiesta di Abreu ammasso di un patriottismo costituzionale per l'Europa si risponde che
C'è si deve costruire l'Europa come spazio pubblico uno spazio pubblico in cui ciascuno può muoversi liberamente e uno spazio in cui vi sia noi si sviluppino forti identità culturali i sembrerebbero più le identità culturali nazionali insieme coscienti della loro delle loro origini e aperti agli scambi tra di esse
Che e possano stimolare pure
E poi si dice le eredità culturale viene concentrata culturale civile viene concentrata l'Europa ha dato al mondo la ragione l'umanesimo e la libertà
Ecco questa incertezza tra una cultura come fatto europeo e invece il richiamo al pluralismo culturale alle culture nazionali
è un po'diciamo il parà è in parallelo con le incertezze con quelle che sono le tensioni a livello di cultura istituzionale e ti proposta istituzionale
A questa incertezza corrisponda a questa incertezza o a questa
Pluralità di nozioni corrisponde la formula che oggi va per la maggiore e che è stata inserita tali Giscard nel suo discorso come una delle prospettive che saranno esaminate
Dalla dalla convention cioè ci sarebbero sul tavolo della convention e l'organizzazione delle istituzioni europee ai sensi del Trattato di Nizza poi ci sarebbe il piano vi sarebbero i tedeschi insomma soprattutto gli Oscar Fischer il piano per un'Europa organizzata secondo uno schema federale come proposto segnatamente da alti dirigenti tedeschi
Tre il documento elaborato dalla Commissione europea sulla modernizzazione del metodo comunitario quarto ecco questa è la soluzione che specialmente in Francia trova maggiori consensi
La soluzione avanzate con la formula Federazione di Stati-nazione
Indipendentemente dal fatto che essi che esse comportino la creazione di una seconda camera perché Fischer aveva proposto anche bicameralismo mentre qui si può dare il federazione una impostazione che mantiene qualcosa non solo il nome ecco ma della eredità Spinelli Anna che però non si esaurisce
Nella formula federalista di tipo americano o di tipo tedesco
E quindi si parla appunto di federazione di Stati-nazione
Questa questa formula
E alcuni la ritengono un ossimoro una un assemblaggio di due concetti incompatibili che quindi dà luogo a una situazione un esito Null ist etico in particolare Mosconi ci risponde no è la dialettica la risposta da dare ai critici della formula
Federazione di Stati nazione la dialettica una risposta storiche cistica che punta sulla tensione quella che Jospin
Nel suo discorso del ventotto maggio dell'anno scorso ha chiamato la tensione costitutiva terrà appunto la federazione e gli stati nazione dopo che soprattutto il ministro degli esteri francese Hubert Védrine aveva su un piano anche di elaborazione culturale aveva messo l'accento sulla differenza profonda con la vicenda statunitense dicendo
America nell'America del Nord c'erano tredici Stati ma c'era un'unica nazione egli ottico un'unica cultura
Ecco e invece in Europa abbiamo tredici Stati abbiamo sì tredici insomma tanti stati e e tante diverse nazioni e tante diverse culture
E quindi da questa differenza di situazioni
Nasce poi questo rifiuto del superstato
Per nasce il rifiuto del federalismo il tipo americano e Tedesco e e sì dal luogo a questo discorso della
Federazione di Stati-nazione che
Vede
L'organizzazione dell'unione europea come qualcosa che secondo i francesi sta a fianco degli Stati nazione non sopra gli Stati nazione e anche Prodi respinge questa idea del superstato
Demonizza esorcizza
Questa formula che teme che impaurisce Schena troppo non dissolvere Nistor perché quelli sono irriducibili probabilmente ma tutta una serie di
Cittadini di europei che sono
Legati alla identità nazionale in un modo ancora fortemente possessivo e allora ecco nasce questa formulazione che certamente a delle ambiguità che saranno sciolte dalle prossime vicende politiche
A livello europeo perché perché molte volte questa formula della Federazione degli Stati nazione un rinvio alla
Formulazione che è stata forse espressa da Chirac con maggiore precisione cioè questo questo dice gestiamo insieme
Ecco esercitiamo insieme quote di sovranità trasferite all'Unione
All'Unione Europea
Ecco perché elusiva questa formula e lascia perdere gran parte dei problemi
Perché tutto dipende dal modo della gestione se il modo della gestione dovesse avvenire sui punti sulle questioni più importanti all'unanimità e logico che e diciamo saremmo molto lontani dalla anche dalla prospettiva di Federazione degli Stati nazione sarebbe meglio
Non occultare una intergovernativi tali essenziale con formule più ambiziose e che non hanno diciamo non hanno uno spazio l'essenziale invece che come ha detto Prodi che si è come ripeto spinto più avanti di tutti gli altri nel merito nel discorso che ha fatto che al di là delle formule
Ecco quello che possano venire sia
A trattare
Acquista costi tutt'costruzione originale europea schierando i principi
Delle nostre tradizioni democratiche nazionali e cioè la separazione dei poteri il voto a maggioranza il dibattito pubblico e il voto da parte degli eletti del popolo di tutti i testi di legge
L'approvazione delle imposte da parte del Parlamento se cioè si può il problema e arrivare importa molto in anche in quanto tempo ma l'essenziale e arrivare diciamo a una
Situazione in cui ci sia una capacità deliberativa ci sia una capacità che poi
I francesi si tue Ranno a fianco dello Stato nazione altri diranno che malgrado tutto e sopra perché quando si parla di governo economico per esempio accanto alla banca europea certamente si dice qualcosa di più dello dello stare
Insieme e a fianco comunque quello che è importante
E al di là delle formule arrivare a queste realizzazioni istituzionali che si sono torno a ripetere in parallelo con le nozioni di cultura e di il superamento delle nozioni di cultura e di nazione in realtà finora
Non solo nella vecchia sentenza della Corte del tribunale costituzionale tedesco la democrazia è stata allegata esclusivamente all'esperienza degli Stati nazionali
Ma anche la cultura è stata legata esclusivamente all'esperienza degli Stati nazionali europee
Ora il problema è appunto e concludo problema e di vedere se come viene contestata l'esistenza di un tema URSS europee ricordo le riflessioni tv almeno a questo proposito e si possa diciamo invece è arrivare attraverso la formazione dell'opinione pubblica
A una a una forma non che ha una forma di unione che contenga oltre ai oltre ai popoli e alle Nazioni e agli Stati contenga anche un popolo
Europeo contenga anche una cultura europea da Lorenzo Valla a Federico Chabod
Un una una struttura di potere politico europea che possa parlare con una sola voce nel concerto delle nazioni nel concerto mondiale grazie
Adesso la parola Roberto cui era seguirà Massimo Fichera mi raccomando di stare al massimo in dieci minuti modo da poter richiudere al massimo alle diciassette e trenta
Considero un fattore chiave della costruzione dell'Europa soprattutto in relazione ai sistemi distruzione cioè il meccanismo all'effetto della mobilità
Fin dal Trattato di Roma i fondatori hanno immaginato l'Europa come una società è uno spazio aperti
Per i suoi cittadini nella consapevolezza che la mobilità stessa contro contribuisse alla creazione di un sentimento di appartenenza
All'appropriazione dei suoi beni culturali all'acquisizione di una coscienza comune e alla elaborazione della cittadinanza
Un nesso strettissimo lega cultura istruzione mobilità un nesso che affonda le radici nella storia basta ricordare come ha fatto stamattina Colombani come proprio in Europa
Quel modello di ricerca di organizzazione e di trasmissione del sapere incorporato nelle università sia nato
Come un processo di apprendimento internazionale transnazionale e comparato le grandi università medievali erano luoghi di incontro di studenti e professori provenienti da tutti i Paesi ed è lui che sono nati valori ideali alti ed universali
Come la libertà di espressione di stampa di eguaglianza
Oggi incorporati in una sensibilità che chiamiamo interculturale e che tende a declinarsi in termini di globalizzazione
E la cui portata e complessità richiede una rinnovata riflessione una vera e propria filosofia per l'Europa nel novantasette
Ruberti un in in indimenticato commissario europeo ricordava in un'intervista che l'effetto più direttamente percepibile della globalizzazione
Era l'indebolimento delle frontiere nazionali e si chiedeva subito dopo come sarebbe e voluto questo indebolimento per questo che riguarda l'istruzione la ricerca e la cultura e come si sarebbe dovuto e potuto influire su questa evoluzione
Lui aveva immaginato ha immaginato uno spazio comune del sapere non beninteso uno spazio monolitico ma uno spazio nel quale si sarebbe mosso liberamente il capitale immateriale di conoscenze di competenze quale agente dello sviluppo
Questo processo e incentrato sulla mobilità
Salto molte cose su invito del rettore se da un lato numerose iniziative comunitarie come il piano di azione in materia
Di mobilità dotato dal Consiglio europeo di Nizza la raccomandazione del Parlamento e del Consiglio l'istituzione di una task force sui nuovi mercati testimoniano
L'importanza della mobilità
E il riconoscimento politico di cui gode
Dall'altro non si può ritenersi soddisfatti dei risultati raggiunti alla luce delle tendenze che i flussi di questa mobilità che lasciano intravedere
Rispetto a questo fenomeno l'attenzione è stata quasi sempre centrata sui programmi strutturati su quelle che conosciamo Erasmus Socrates gioventù
I flussi organizzati in Europa sono certamente fra i più alti del mondo
E rappresentano secondo uno studio del novantanove non più del venti per cento in cifra assoluta hanno raggiunto il numero di cento mila unità all'anno
E nonostante questo sia considerato un successo
Siamo ancora molto lontani dall'obiettivo originario cioè far sì che almeno il dieci per cento di tutti gli studenti dell'Unione avessero l'opportunità di trascorrere almeno un semestre in un paese diverso dal proprio
Accanto ad una mobilità organizzata si è poi sviluppata e continua a svilupparsi impetuosa mente una sorta di mobilità spontanea quella che spesso viene chiamata Affrini Lovers che se da un lato offre un indicatore politico e sociale di grande importanza come ben sanno
Tutti coloro che a vario titolo specialmente nelle università hanno a che fare con queste spinte
E talora mossa da peculiarità e differenziali nei sistemi di istruzione diversi paesi europei
Quali le regole del numero chiuso o le affinità culturali e linguistiche e che se viene lasciata a se stessa se non è governata adeguatamente ovviamente in modo democratico
Potrebbe produrre e di fatto produce già forme indesiderabili di bricolage dell'istruzione superiore che poco contribuirebbero agli obiettivi
Economia delle istituzioni educative superiori i flussi studenteschi hanno anche assunto un altro aspetto
Quello del business accanto alla cooperazione accademica abbiamo anche una concorrenza accademica alla quale si estende sia pure molto differenziato al reclutamento studentesco
Alcune istituzioni
Hanno adottato strategie di internazionalizzazione dei curricula quali strumenti certamente legittimi di concorrenza
In questo contesto gioco un appunto il loro Effetto i differenziali di diffusione linguistiche farò un esempio alcune numerose anzi istituzioni anglosassoni godono di fatto di una rendita di posizione di un valore aggiunto che le induce spesso ad un atteggiamento piuttosto tiepido nei riguardi dei grandi programmi comunitari e di una correlata tendenza ad un reclutamento di studenti paganti di varia provenienza europea e nonno
Dunque un segmento significativo della mobilità
Un segmento significativo di quest'mobilità assume una valenza più di mercato che politica ciò spinge ad alcune riflessioni
In primo luogo sul ruolo ricoperto
Dalla politica di insegnamento delle lingue nel un generale nella politica di integrazione europea e sulla necessità di moltiplicare gli sforzi per una diffusa e generalizzata promozione
Dell'idea di futuri cittadini che padroneggia no oltre alla propria lingua madre almeno altre due lingue sia pure in forma passiva
In secondo luogo sulla necessità
Di trovare strumenti per democratizzare come ha indicato il Consiglio europeo di Nizza la mobilità e gli scambi ed ampliare la gamma degli istituti di istruzione superiore che partecipano a questa attività anche la mobilità di docenti e ricercatori
è un potente fattore di coesione e di integrazione il sapere è internazionale per definizione soprattutto nei Paesi democratici e liberi e dunque è integrato nell'idea di Europa
L'effetto più significativo della mobilità dei docenti e in primo luogo quello della reciproca leggibilità dei curricula dei meccanismi didattici con la conseguenza di una virtuosa
Comparabilità e integra abilità di questi sistemi
La mobilità dei docenti e di ricercatori d'altra parte non è fine a se stessa ma è uno strumento per promuovere quell'armonizzazione per esempio che è stata additata dalla dichiarazione di Bologna
Occorre anche dire però che
Quella immagine per esempio che evocata da devi dell'oggi col suo professore che va al congresso soffre di numerose
Eccezioni che assumono un particolare affetto soprattutto se riflettiamo su questo problema nel contesto del processo di allargamento dell'Europa
Alla luce delle difficoltà che ha una piena efficace mobilità dei ricercatori si frappongono ovviamente per ragioni economiche poi bisogna dire che c'è anche una mobilità non proprio desiderata quella rappresentata dalla fuga dei cervelli verso istituzioni che offrono condizioni migliori per la ricerca e l'insegnamento il libro bianco della Commissione un nuovo impulso per la gioventù europea individua e da dita numerosi ostacoli alla mobilità dovuti alla mancanza di informazioni a tutti i livelli a barriere mentali
A procedure burocratiche alla mancanza di equivalenti dei diplomi e del riconoscimento delle esperienze acquisite ma anche ha una conoscenza insufficiente delle lingue straniere
La mobilità rimane ancora un'esperienza riservata una minoranza di giovani
Bisogna dunque passare dall'eccezione alla regola la mobilità dovrebbe e deve far parte integrare dell'apprendimento fin dalla più giovane età i programmi devono infatti essere accessibili a tutti i giovani a prescindere dalla loro origine socio economica e geografica
Una menzione particolare a questo proposito va fatta per le l'importanza che le nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione hanno nella costruzione di quella che è stata chiamata la mobilità virtuale incentrata su un processo di integrazione di ciò che esiste già
E non di ciò che deve essere costruito attraverso la creazione di reti
Lungo le quali viaggiano non solo fisicamente docenti ricercatori e si sviluppano progetti e programmi
Facendo di quello spazio comune un tessuto che colleghi centri di produzione e di diffusione della cultura
Fondazioni reti e associazioni rivestono a questo proposito un ruolo particolarmente importante
Nella costruzione anche di un immaginario europeo comune
E costituiscono il terreno sul quale rinforzare e qualificare l'auspicato impegno europeista della scuola degli enti locali e dell'università
Il sostegno alla mobilità tuttavia richiede adeguati finanziamenti
E anche una cresciuto livello di interazione fra i partner di pari passo con come è stato anche evocato stamattina con meccanismi di controllo della qualità
Se i programmi comunitari hanno consentito di acquisire esperienza e si pongono come esempi da seguire
Non sono e non sono state finora sufficienti a sostenere questo processo
Tutti gli attori pubblici e privati che a vario titolo concorrono ai processi di distruzione e di formazione università
Enti locali fondazioni devono agire in modo coordinato per contribuire ad allargare la mobilità quale fattore di coesione comprensione e coesistenza pacifica fra i popoli e i cittadini europei di oggi e di domani
Dottor Massimo Fichera essendo il professor Bruno Toscano
Mi raccomando sempre tempo
Garantisco per il tempo perché l'intervento che avevo preparato
Relativo a un aspetto particolare
Disco l'occasione di collaborazione culturale che può essere la nascita dalla Società dell'informazione e del multimedia lirismo in particolare
Questo intervento lo consegnerei alla presidenza per le successive stante mi limiterei quindi alzare una sola osservazione
Che mi è stata suggerita dall'intervento del dottor veneziani Veneziani ha parlato parlando che da Loris principi
A cui si può guardare in modo differenziato come fondanti dell'Europa da una parte vista come una fase di preparazione alla globalizzazione
Dall'altra parte invece con un richiamo alla tradizione europea dichiarando la sua preferenza per questa seconda per questo secondo punto di vista ecco io credo che e i punto l'esame del valore di principio in cui ci si può respirare guardare al problema europeo non sia riducibile a questi due problemi questi due concetti Pecile valori sono ambedue presenti nell'europeismo
Da una parte la globalizzazione è una grande offerta di occasioni di universalizzazione Universal si alza azione è un valore positivo
Cantona dall'altra la tradizione per certamente rispettate tenuta
E quindi presta una raccomandazione su una riflessione da fare utilmente riflessione sulle possibili nascite valori di nascita dell'idea europea alla quale vorrei contribuire ricordando una cosa non è un caso che la l'Italia com'è stato riconosciuto oggi anche da Colombani ha rappresentato una delle colonne portanti della creazione del Movimento europeo e della politica europea e questo è stato dovuto a due ha molti motivi uno dei quali motivi che anche che il primo la prima teorizzazione computer del federalismo europeo
Fu operata nel Manifesto federalista di Altiero Spinelli bene dobbiamo ricordarci che il Manifesto federalista di Altiero Spinelli fu fatto in carcere FIN un carcere fascista in cui lui stava dall'età di vent'anni
In cui doveva stare ancora per molti anni e fu fatta mentre per l'Europa giravano evidenti di quella che sarebbe stata l'ultima terribile guerra fratricida
Ecco due valori la libertà e la democrazia e la pace che certamente stanno a fondamento dell'Europa grazie
Sorgono toscano poi seguirà l'ultimo intervento dalla dottoressa strana
Una formula molto usata anche nelle Sico istituzionale e che nella sua assoluta assertività
Non sembra lasciare alcuno spazio le osservazioni ad integrazioni
Tanto meno a repliche e a dubbi
Definisce il grande insieme costituito da i centri storici dai complessi monumentali e per le opere d'arte
Patrimonio comune dell'umanità
La sonora espressione ha tra l'altro il vantaggio di stabilire che la testimonianza d'arte e di storia trascende l'ambito nazionale di appartenenza
E che per conseguenza l'istanza di conoscenza e di tutela
Fatta propria da tutti i Paesi che la riconoscono appunto come un patrimonio comune
Nessuno credo sarebbe disposto a negare questa impegnativa etichetta la Torre di Pisa aveva più grave di Augsburg o alla mio mistiche di rame
Infatti l'umanità che attribuisce a questi e ad altri monumenti un'importanza sopranazionale
Sembra aver presenti soprattutto se non esclusivamente le grandi e più famose emergenze
Quelle che costituiscono da sempre un richiamo irresistibile per ingenti masse di visitatori
E davvero non si può non vedere grazie unisce anche a un'efficiente organizzazione turistica
Quelle masse che assediano cattedrali e grandi musei non brulicano solo di connazionali per dir così del monumento ma di ampie rappresentanze di ogni Paese
Nulla ci dà un'idea più espressiva e consolante di che cosa in concreto significhi patrimonio dell'umanità
Che assistere alla pacifica invasione poliglotta delle stanze vaticane e dei castelli della Loira
Ci sembra tuttavia di avvertire un elemento non secondario di singolarità in questo corpo a corpo di relativamente pochi centri storici monumenti e musei da una parte e di numerabili carovane di visitatori di ogni lingua del Paese dall'altro
I pochi si confrontano non senza difficoltà con in molti forse con i troppi si scelgono delle vette e si chiede a tutti di scalare dalle si allestisce una superba Cristo Mazzia per lanciarla con ingenti risorse comunicative e per mettere a disposizione di moltitudini di varia estrazione e provenienza
Per sua storia anche istituzionali e masse assetate di cultura sembrano incontrarsi a metà strada
Nella convinzione che esista una rigida gerarchia del visitabile e che sia bene fissare una volta per tutti
Per tutte la le priorità cioè le fonti di conoscenza alle quali in paziente attesa del proprio turno non si può mancare di dissetarsi
Questo incontro a metà strada ha una sua non suo rispettabile retroterra culturale che ha pongo coltivato l'obiettivo di un'arte di una storia da scegliere anzi da tra scegliere tronchi alti e diritti facilmente riconoscibili in una troppo intricata foresta così le periferie par lo delle periferie d'euro va cedevano ai centri si promuoveva con ogni certezza un raro maggiore che sovrastava tanto minore si faceva emergere un valore alle da una medietà se regionale o locale negli anni Sessanta del Novecento alcuni fra i migliori storici dell'arte italiani vertici di scuole diverse talvolta in forte contrasto stilare no in perfetto accordo un elenco di antichi ed eletti in dipinti murali spesso interi siti da staccare il più presto possibile dai muri di sui quali erano nati per prevenire le conseguenze di un nuovo conflitto mondiale mo'dato il clima di guerra fredda l'elenco fu dimenticato e l'operazione rimase a metà un'altra lista altrettanto sconcerta anche di cui oggi non si parla più per fortuna fu per orata dall'UNESCO e ricordo lo smarrimento che si ci prese me e da altri colleghi del Consiglio naz e dei beni culturali allorché fumo richiesti di provo vorrei il menhir italiano composto di una quindicina di monumenti da salvare che sembrava urgente includere in un listone Jenne orale confesso di non ricordare se il numero quindici fosse appannaggio di tutti i Paesi europei se qualcuno fosse stato fermato alla soglia se un altro fosse incoraggiato ad oltre passarla in quegli anni mi la l'espressione l'Europa delle capitali rispecchiava fedelmente le raggiunte certezze e della necessità di un'impostazione aristocraticamente sintetica con la quale coglie le cui la quintessenza della civiltà del nostro continente nel frattempo però la storia e poi anche la storia dell'arte Ave hanno percorso un altro cammino la ricerca soprattutto in Italia scopriva i significati e l'espressività del piccolo del marginale cioè dell'anello più fragile di una catena che in sua senza diventava meno comprensibile la mappa delle presenze d'arte si andava i nuovi segni la storia d'l'arte faceva risaltare per la prima volta re di cultura figurativa povere ma non insignificanti intero non è ma in contatto con aree più fortunate ai valori di qualità e di consistenza produttiva si affiancavano valori di capillarità e di distribuzione
La tendenza era certo in relazione con le aperture della nouvelle histoire non è René Manzi e al sociale micro storico ma nello stesso tempo rispondeva più o meno consapevolmente al bisogno diffusamente avvertito di una tutela più comprensiva attenta alla conoscenza e alla conservazione di contesti integrati di maggiore e minore di centrale di periferico ed anche al concetto di attività e di produzione oltre che di espressione poetica buttavano anche le nozioni disco ma di bottega che perdevano quanto ancora conservava anno di statico e di circoscritto senza dover rinunciare a nessuno dei caratteri che li distinguevano rivela loro non estranei Rabascini assai più ampi oltre che Singh rari sintonie con atteggiamenti culturali sensibilità mentalità anche altrove presenti i confini tra attenzione particolaristica interesse Genet alle si scoprivano molto meno rigidi di quanto apparissero in passato e anche di quanto determinate ceffi culturali li ritenevano tuttora e parallelamente si si chiudeva nei campi finiti i confini gelo uffici ossessivi vuole Geo artistici e veniva a formarsi un nuovo ante la cui elaborazione è frutto di una grande ricerca europea in prova presso che rappresentava non più soltanto centri staterelli cultura ali ma direttrici di radiazione percorsi di piccola grande circolazione nei quali erano coinvolte aree culturali regioni ma anche vere e proprie identità nazionali la no la ricerca stava modellando un'inedita Europa artistica pigmentata con densità entusiasmante di focolai
Ma in quasi perpetuo movimento ricchissima di valori locali ma anche più di situazione interferenti di incontri in luoghi vicini e lontani
E anzi emigrazioni nel mille quattrocentoquindici alla compagnia di pittori di Genova afferiscono una ventina di scritti sei sono non bardi tre senesi nove Pisani e solo due genovesi ci imbattiamo sempre più spesso in gruppi la cui composizione sembra presupporre la superiorità o almeno la funzionalità
Di contatti incroci contaminazioni alleanze fra radici linguaggi attitudini diverse una delle migliori botteghe viaggianti tardo gotiche attive al di qua e al dall'Appennino mette a frutto il lavoro comune di un numero uno Bruzzese un senese un dalmata e un tedesco questo per la piccola e media circolazione ma il nuovo disegno delle pagine doppie dell'Atlante non è certo da meno il merito una grande palestra comune ad aragonesi catalani Valenziani provenzali genovesi napoletani siciliani non si tratta di constatazioni generali ma di fenomeni di grande circolazione di lunga durata sempre meglio attestati da opere fonti documenti trarre trecento del primo Quattrocento il successo delle migliori botteghe fiorentine di raggio decisamente europeo e spazia dalla regione di Valencia alberelli leva Rodano della mossa del Reno sono state per secoli in realtà un unica asta fluviale formidabile per passaggi Scar gli incontri di costruttori di cattedrali scultori in legno in pietra orafi detraibili tori sono queste le stesse rotte gli stessi scali di predicatori popolari studenti operai artigiani in emigrazione stagionale mercato tutti banchieri già i banchieri fiorentini e lucchesi genovesi piemontesi ad a Bruxelles a versa e le opere divanetti rossi Vander corso che arrivano a Torino Chieri Genova Firenze
E questa è l'Europa artistica che la ricerca sta chiarendo negli aspetti già noti e che sta scoprendo nei suoi aspetti impartito scuri o del tutto inediti la costruzione oggi di una politica culturale avrebbe senso al di fuori della memoria di tutto questo ma non si può fare a meno di insistere sulle proiezioni della memoria cioè su quelle qualità essenziali grazie le quali la memoria diventa Progetto di questo progetto è parte fondamentale no la nuova consapevolezza sempre meglio basata sulla ricerca deriva Lori di capillarità e di distribuzione ma in questa valorizzazione di ogni punto per quanto piccolo che comporta che compone il tessuto non c'è nulla che posso giustificare chiusure Rocca menti prosopopea è localistiche né tanto meno esaltazioni eziologiche parte fondamentale nei e anche la conoscenza di un'alata geografia culturale di un incontro pressoché illimitato e sul larga scale e su larga scala con il diamo di attenzione ai piccoli punti ma non dimentichiamo mai che la vitalità che inizia ammiriamo non potrebbe esistere senza l'energia che ha tra verso il circuito di cui essi fanno parte continuare a scoprire i segreti di questa energia mi sembra il traguardo più augurabile non solo per nutrire i nostri studi ma per contribuire a un processo formativo che possa definirsi motivatamente europeo
Grazie professor toscano l'intervento del prodotto scalare l'ultimo quindi la seduta si chiude e vi ricordo che domani mattina si ricomincia alle nove e trenta
Credo di poter dare un suggerimento utile ricordandovi che ci sono c'è una grande manifestazione in città che quindi sarebbe bene raggiunge questo posto prima delle nove e mezza altamente sarà molto difficile grazie arrivederci a domani