"Fra Casa Bianca e Botteghe Oscure: fatti e retroscena di una stagionealla Farnesina" - presentazione del libro intervista di Maurizio Molinari a Lamberto Dini (Ed. Guerini e Associati) - (presso la Palazzina Presidenziale Smn, piazza Adua)

Prendere posto
Così possiamo iniziare
Questo dibattito
Gli anni caratterizzati da
Non è mai
Ovviamente non è abbiamo
Questo è l'aspetto vediamo se questo Consiglio
Ho
Ma speriamo di farcela sentiti
Allora io penso che ormai dopo tutti gli stilisti abbia perdonato tutti tutto il posto per sedere quindi cominciamo la presentazione di questo libro un libro particolare arriva alla fine di una di una di un quinquennio di lavoro molto intenso ed è una testimonianza
Proposta non a un personaggio qualsiasi ma dal ministro degli esteri e da una no l'uomo che ha anche ricoperto la carica di presidente del consiglio prima di diventare ministro degli Esteri e quindi di occuparsi dei grandi problemi internazionali del nostro Paese che sono stati negli ultimi cinque anni come voi potete capire se riusciremo a fare questo dibattito particolarmente interessanti perché perché un mondo politico stava cambiando un mondo politico stava prendendo un assetto diverso e c'era una serie di rapporti soprattutto internazionali e che dovevano essere curato in un certo modo bisogna far capire al mondo soprattutto bisogna far capire all'Occidente
Gli Stati Uniti la dell'oceano cosa stava succedendo nel nostro Paese io mi ricordo che al tempo delle prime elezioni del novantaquattro ci fu già uno sconcerto della del del degli americani
Che si occupavano di politica estera e soprattutto si occupava dei problemi del nostro Paese di fronte ai cambiamenti che stanno avvenendo non li capiranno molto bene
Devo dire
Per fastidiosissima produrre questo chimici nuovo
Non li capiscono molto bene
Cercarono
Interpretare un film valuterà in un certo modo
Devo dire che quando poi il Governo Prodi parti c'era c'è sud anche da spiegare da far capire agli americani cosa stava succedendo in Italia
E fu tocco Albini deve questo compito che era uno dei problemi più periti delicati il rapportare il governo degli Stati Uniti con questo nuovo governo
Io direi di spegnere i microfoni di parlare senza perché credo che sia abbastanza complesso ben deciso a Parigi che arrivano da fuori dice che devo fare Narciso
E non so abbassarlo dividere
Nemmeno mangiato
Però le poltrone quasi così ma ma stavo attaccato al muro
E quindi a spiegare a spiegare al al ma gli americani Comes cosa stava cambiando nel nostro Paese e in questo libro ci sono queste esperienze ci sono l'esperienze della politica interna dei rapporti interni del Paese fra fra le varie forze che si presentavano in campo e ci sono soprattutto il il il lavoro svolto in un mondo ancora più delicato quello che secondo me gli americani e poi sentiremo gli e Sperti sentiremo Fassino sentiremo Gawronski quello che secondo me gli americani avevano capito meno cioè caduto il Muro di Berlino non finiva un rapporto difficile con il resto del mondo ma cominciamo rapporti ancora più difficile probabilmente con quello che era le il meglio sul Medioriente l'Italia avrebbe potuto avere un grosso ruolo che gli americani forse non hanno capito devo dire che il governo italiano il suo ministro degli esteri questo ruolo ha cercato di recuperarlo in modo egregio e quindi grossi contatti importanti contatti con il Medioriente dall'Iraq villa sono stati preceduto dal nostro vanno sommati
E questo mi mi si vedono queste cose
Io direi di cominciare il dibattito voi sapete che abbiamo due importanti importanti relatore il ministro che Piero Fassino il l'onorevole nascano io darò la parola per primo a Piero Fassino che inventò dirà sono da questo dibattito anche da un punto di vista particolarmente legato a quella che è la nostra politica interna e poi
Ringrazio naturalmente
Il presidente Fini
Avermi invitato alla presentazione questo
Suo libro
E naturalmente me per me è un'occasione particolarmente gradita perché con il presidente Dini ho avuto la fortuna di lavorare per quasi tre anni nel ministero degli Esteri in una
Avventura comune che per me è stata di straordinaria una straordinaria esperienza oltre che politica anche umana del cui naturalmente sono grato al ministro gli abitanti che in quegli anni non lavorato con noi
Ho trovato il libro
Particolarmente interessante e utile perché appunto avendo vissuto molte delle cose che in questo libro vengono descritte
Ho ritrovato nel libro appunto
Quello che abbiamo fatto quello che
Per cinque anni è stata una intensa iniziativa di politica estera
Della governo
In passaggi notti altri ovviamente meno noti ad altri ma noti a noi che vivevamo lì e
Mi pare che
Il libro possa essere uno strumento molto utile per far conoscere a un grande pubblico
Le coordinate fondamentali nella politica estera italiana
Allora io voglio richiamare in questo diciamo discussione
Tre questioni che dal libro emergono in modo forte sono altre ma io ne ho scelte tre naturalmente per comodità
La prima da questo libro emerge che l'Italia ha una attiva politica estera questa affermazione può sembrare una asserzione ovvia non è così ovvia
Quando io diventai Sottosegretario poche settimane dopo
Una i primi viaggi che feci commissioni che feci come sottosegretario fu negli Stati Uniti
Per incontrare il mio omologo
E ricordo che questo segreta il sottosegretario di Stato americano
Mi disse a un certo punto per l'Italia certo un grande paese
Però un Paese che consuma la sicurezza che producono gli altri
Volendo dire sostanzialmente che l'Italia era sì un grande paese ma che sulla scena internazionale tendeva ad avere un ruolo molto prudente quando non passivo in ogni caso che quando si trattava di assumersi delle responsabilità agli appuntamenti significativi e importanti a un Paese che faceva un passo indietro
Io credo che in questo libro è documentato come in questi cinque anni noi siamo riusciti a cambiare il profilo e l'identità di politica estera dell'Italia
Da questo libro emerge con forza che noi non siamo oggi un Paese che consuma la sicurezza prodotta da altri
Questo libro testimonia di un impegno di politica estera che fa sì che l'Italia oggi concorda insieme agli altri grandi Paesi a produrre quella sicurezza di cui l'intero pianeta beneficenza articolare l'Europa benefici
Penso ha tutta l'avventura dell'Euro che non è stata soltanto un'avventura
Di tipo economico monetario evidentemente la moneta per definizione è uno dei degli strumenti fondamentali a cui attraverso i quali si attesta storicamente l'esistenza di una sovranità e di una soggettività politica
La scelta di dar vita alla moneta europea è stata una scelta certo sì economiche monetarie ma in primo luogo è stata la scelta politica
Con quando voluto unificare la la Germania per rendere visibile irreversibile processo unificato due marchi e mi pare che non ci sia prova più evidente del fatto che la moneta è un grande fatto un grande certa politica bene l'avventura dell'Euro è stata una scelta con la quale noi abbiamo ricollocato l'Italia pienamente dentro il processo di integrazione collocandola nel cuore del processo di integrazione e nei punti alti dell'integrazione europee
L'impegno nei Balcani
Che ci ha visti impegnati di costantemente in termini politici militari economici umanitari
E che ha fatto di noi dopo l'Italia dopo gli Stati Uniti il Paese che in questo momento al maggiori impegno politico militare nell'area per garantire pace e stabilità in un'area che come anche le vicende della Macedonia di questi giorni dimostrano è assai risposta a rigurgiti a colpi di coda ritorni indietro a condizioni di stabilità
Penso al rapporto che nel libro ha descritto bene
Che noi abbiamo avuto con la Russia e che in particolare il presidente Dini ha avuto con i dirigenti russi e che è stato un rapporto assolutamente essenziale in un passaggio assolutamente delicato come quello dell'allargamento della NATO
Che si è potuto fare grazie al fatto che parallelamente al negoziato di allargamento coi Paesi candidati si conduceva una strategia di relazione di rapporto con la Russia che consentisse
Se non li avete messi almeno di avere uno che non fosse
Frontale di conflitto brutale e il ruolo che l'Italia ha giocato in particolare presidente vinili cioè molti viaggi a Mosca ha giocato in quella passaggio è stato essenziale
Penso al rapporto con i Paesi cosiddetti critici dall'Iran alla Corea del Nord a Cuba Paesi che naturalmente appunto nel momento in cui definiamo critici sono Paesi verso i quali noi stessi esprimiamo
Un atteggiamento di critica su aspetti che attengono alle modalità con cui questi Paesi
Sono organizzati e vivono in particolare sul terreno dei diritti umani ma che non ci ha impedito non ci impedisce di sviluppare un'iniziativa volta appunto attraverso una strategia di dialogo critico a favorire a sollecitare da parte di questi Paesi il superamento delle contraddizioni che noi vediamo denunciamo ma
Che non si
Il impediscono di operare di agire
Ecco intanto questo è un punto forte io penso che se c'è una cosa come siamo alla vigilia di un voto finisce una legislatura si fanno dei rendiconti dei bilanci se c'è una cosa che il centrosinistra può credibilmente credo in primo luogo per merito di Dini
Vantare e di avere certamente reso più visibile percepibile assertivo
Riconosciuto il profilo internazionale del nostro Paese l'identità di una politica estera ricordo che nel novantasette
Il un inserto dedicato alla politica estera dei Paesi europei
Del report di un grande giornale americano intitolato un pezzo se l'Italia Happy surplace felice sorpresa appunto a testimoniare appunto con quel titolo e poi con un pezzo che era ce l'ha diciamo
Lo so modo le cose che ho detto fin qui e cioè che appunto si scopriva un'Italia che stava ritrovando una funzione un'assertività
Appunto passava dall'essere consumatore di sicurezza prodotta altrui al produttore a concorrente di produzione di sicurezza produttori
Seconda questione che voglio evidenzia questo libro mette in evidenza come l'Italia abbia una politica estera
Che tiene in una visione strategica complementare le tre dimensioni europee
L'integrazione dell'unione
Il processo di allargamento ad Est il dialogo euromediterraneo
Anche questo non è una cosa scontata perché chi si occupa di politica estera sa che per lungo tempo in Italia un luogo classico diciamo un topos classico del dibattito la discussione sulla politica estera era uguale delle vocazioni l'Italia dovesse scegliere
No
Se dovesse privilegiare l'integrazione europea ora ce l'ha subito uno che si alzava che diceva che in questo modo si emarginano una funzione di terra oppure c'era chi diceva che bisognava guardare al Mediterraneo allora c'era subito uno diceva che ci distanza ramo dalle Alpi alla entravamo nostro rapporto con l'Unione
E poi negli ultimi anni la tendenza contrapporre la direttrice a destra direttrice assolute io penso che la questo libro emerge come quelle diciamo quelle analisi e quelle schematizzazione la politica estera fossero francamente astratte
Perché in realtà l'Italia ha perseguito una politica che atteso a rendere complementari come sono le tre dimensioni le tre direttrici dello sviluppo europeo anche guardando una carta geografica si vede che in Italia e nel punto fisico di intersezione ove quelle tre dimensioni si toccano
Perché l'Italia è pienamente partecipe del processo di integrazione e noi abbiamo scelto appunto di fare dell'Euro l'occasione per rendere ancora più centrale la nostra partecipazione al processo di integrazione l'Italia al tempo stesso è vi talmente interessato all'allargamento ad Est perché si è diciamo quei Paesi a cui l'Unione europea si allargherà di qui al due mila e quattro sono la nostra frontiera orientale sono Paesi con i quali abbiamo storicamente relazioni molto intense relazioni che in questi anni si sono sviluppate in modo impressionante
Ricordo sul piano economico che devo che il vasto territorio che si sviluppa da Trieste al Baltico
A Mosca ai Balcani il secondo mercato dopo l'Unione europea per il sistema economico italiano sono sessanta mila le imprese italiane che operano su quel mercato
E al tempo stesso l'Italia per collocazione geopolitica geofisica interrelazioni sviluppate ed abitualmente un Paese mediterraneo con una vocazione mediterranea che da tutti riconosciuta ma queste provocazioni
Che spesso nel dibattito sono state rappresentate come vocazioni tra loro alternative in concorrenza in realtà non lo sono lo sono sempre di meno e l'Italia mi pare ha contribuito a non prenderle concorrenziale
No
Svolgendo un ruolo attivo
Per esempio nel momento avendo un ruolo attivo sia nel definire le strategie di allargamento ricordo che la strategia di allargamento deciso al Consiglio europeo di Lussemburgo del mille novecentonovantasette reinterpreta fortissimo l'imprinting italiano Guido la definizione di una strategia trainando Paesi che erano molto più prudenti e tiepidi in Europa sull'allargamento
E al tempo stesso l'Italia in questi anni è stato paese che ha avuto la capacità di dividere e far vivere il dialogo euromediterraneo in modo molto forte anche appunto andando al di là diciamo delle se ristrutturate formali di dialogo per intrecciare tanto le sedi formali anche molte altre sedi informali bilaterali e multilaterali che rafforzasse lo quella dimensione il libro mi pare lo rende evidente è che questo è qualcosa che si consente al futuro del Paese chiunque governi all'indomani del tredici maggio io penso di questa politica estera che ha messo l'Italia nelle condizioni di essere protagonista il punto di incontro e e e di reciproca contaminazione delle tre direttrici europee dovrà tenere conto anche in futuro
Terza questione finisco
Per questo libro emerge come una costante della politica estera perseguite in questi anni
è stata la ricerca continua di un rapporto di coerenza tra l'affermazione degli interessi nazionali e la partecipazione dell'Italia ai processi di integrazione multilaterali e sopranazionale
Questo è verissimo per il rapporto con l'Unione europea l'interesse nazionale dell'Italia ha coinciso e coincide con lo sviluppo dei processi di integrazione noi abbiamo cercato di partecipare in ogni modo questi processi ho già ricordato Leo ma ricordo che questi anni che abbiamo alle spalle sono stati gli anni in cui abbiamo portato l'Italia nel sistema Schengen
Sono gli anni di rapporti
Di cooperazione rafforzata che l'Italia ha costruito come alcuni Paesi penso al rapporto italo-austriaco che ha dato un impulso particolare
Su tutto il tema dei diritti e che è stata la prima iniziativa da cui ha preso le mosse tutto un lavoro che ha portato alla Carta dei diritti d'inizio
Penso al rapporto con francesi spagnoli e portoghesi per dare un impulso particolare sia le relazioni tra l'Unione europea e il Mediterraneo sia le relazioni tra Unione Europea e Mercosur e avanti di questo passo ma questa nostra coerenza tra interesse nazionale e dimensione multilaterale e sovranazionale non sia esaurita nella dimensione europea
In realtà ha fatto sì che l'Italia puntasse a svolgere un ruolo attivo
In tutte le sedi multilaterali
Dalle Nazioni Unite
Dove l'Italia è stata protagonista di una proposta di riforma del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che in questi anni è stato una delle tre o quattro proposte attorno a cui ruotato costantemente il dibattito
Ha luogo attivo che noi abbiamo cercato di giocare pure in mezzo a mille difficoltà nel WTO e non nell'organizzazione mondiale del commercio in questi anni
In epoca in cui la globalizzazione economica rende sempre più evidente la necessità di forti istituzioni economiche multilaterali capace di dare alla globalizzazione regole più certe
Alle funzioni alla allo sviluppo che noi abbiamo cercato di dare a tutti i momenti di
Integrazione sovranazionale
Penso a ruolo propulsivo che noi abbiamo avuto proprio nello percentuale nei Balcani ad esempio rilanciando l'iniziativa centroeuropea mettendo in campo l'iniziativa adriatica
Stabilendo con gli americani un asse privilegiato per lo sviluppo dell'attività dell'Ossezia
E avanti di questo passo quindi un punto che mi pare un terzo punto importante che questo libro rende evidente che è stata una caratteristica una costante della politica estera di questi anni è proprio questa noi abbiamo fatto vivere la politica estera italiana
Diciamo costantemente intorno a questo asse
Che ha intrecciato e reso coerente l'affermazione di interessi nazionali perché gli interessi nazionali esistono anche nell'epoca della globalizzazione
No abbiamo cercato ogni volta di trovare il punto di incontro di coerenza di intreccio tra l'affermazione dell'interesse nazionale e la crescita e lo sviluppo i processi di integrazione sovranazionale multilaterale globale perché ci rendiamo conto che nell'epoca
Della sovranazionalità e della globalizzazione
Occorre accelerare la predisposizione e la costruzione di istituzioni politiche sovranazionale multilaterale che siano capace di governare i processi e la nuova Scala in cui questi processi si manifesta ecco io ho finito si potrebbero dire molte altre cose libero e ricco di episodi di scenari di vicende specifiche e particolari che abbiamo vissuto e del buon vademecum appunto di come si è sviluppata lumi su molti fronti la politica estera italiani in questi cinque anni mi pare che sia appunto un libro importante anche proprio per questo è più che su questo non è un libro per addetti ai lavori
Anche naturalmente ogni libro di politica estera da chi si occupa di politica estera in genere eletto voracemente
Ma questo è un libro in realtà che si offra un grande pubblico e quindi anche una finalità diciamo di socializzazione in qualche modo pedagogica
Rivolto al grande pubblico per far diciamo acquisire non solo conoscenze ma anche nozioni e indirizzi di politica estera che consenta una vasta opinione pubblica di avere più cognizione di causa di quali sono le scelte che il nostro Paese ha vissuto e vive e io credo che sia importante far uscire in un'epoca come questa perché in genere nella politica estera nella carne nelle campagne elettorali temi di politica estera vengono trattate diciamo soltanto parzialmente c'è una difficoltà a far vivere no
Nella campagne elettorali temi di politica estera un libro di questo genere offre quantomeno l'occasione di avere sedi per in qualche modo ridurre questo rischio grazie
Questa bella
Produzione libro devo dire che alcune cose colpiscono in modo particolare Petrassi lo stesso fermato su questo questa Cicolani sull'Europa questo sguardo a estere assunte questo allargamento dalla parte questi interessi interessa sempre più pressante verso il Mediterraneo cioè contribuiscono hanno contribuito ad essere oggetto di grasso dibattito
In termini europei tenendo conto venti quelli superato il conoscente per esempio che come sapete
A ha occupato perché permessi insieme estivo d'interesse
Politici
E dei dei dei burocrati e delle frodi disperso trattato sapete che l'Italia ha avuto dei problemi
Ed è arrivato ultima per problemi più che altro di carattere di comunicazioni di registrazioni i dati
E quindi il problema problema nel quando Fassino dice questo è un libro per non addetti ai lavori io credo che sia la verità cioè un rinvio che fa capire la politica estera quello che è successo alla presidenza in un periodo particolarmente delicato difficile ma lo fa capire in una forma di intervista perché non dimentichiamo che questa la lunga intervista che il ministro degli esteri Lamberto Dini ha rilasciato al collega Maurizio Molinari in questa chiacchierata emergono e sono emersi tutti i fatti di questo periodo
Fatti che si sono riciclati anche in modo particolare sull'Europa e del suo idolo cinque legati questo mondo nuovo sta facendo tanto discutere ancora piano di ripensamenti di contraddizioni
Che io chiamo a parlare l'onorevole IAS Gawronski che d'Europa si occupa quotidiana la parola all'orgoglio Foschi
Volevo
Ringraziare presidente del Ministro Dini
Per avermi dato questa occasione di partecipare alla presentazione di questo libro che come ha detto Fassino
Due mila e due anticipare subito che sono sostanzialmente su molte cose che ha detto Fassino
Ancora ci dice brevemente straordinariamente Montanari nuova
Anche perché anche perché o o l'ho sempre avuto un'altissima considerazione di come il ministro Dini ha svolto sta svolgendo ancora la sua funzione di
Il capo della diplomazia
Italiana credo che negli anni recenti negli anni del dopoguerra fuochi abbiano ho svolto questo compito con tanta professionalità e
Competenza
Aggiungo a questo anche il ministro Fassino perché quando io da osservatore da politico dal membro della Commissione affari esteri del Senato
Alla di credevo lì incontravo gli osservatori criticato anche il cerchio ecco ho avuto modo di constatare come la loro collaborazione fosse
Si inaugura proficua e utile credo che tutti e due si possa dire che abbiano sempre fatto
L'interesse
Cercate di fare
L'interesse dell'Italia
E credo che ci siano quasi sempre riuscite quei pochi casi in cui secondo me non ci sono riusciti
Proprio quelli che vorrò affrontare questa conversazione non come non tanto come critica in accordo con le osservazioni come curiosità come domande di chiarimento che voglio rivolgere al ministro
Vorrei partire forse dal dal da quello che ha detto Fassino va
Giustamente dedicato Fassino ed è che di questi tempi importante il primo quello si parla di una nuova visibilità di una nuova affermazione della politica estera
Io credo che ci sia stata naturalmente non sono non sono così il ministero come Fassino su questo su questo aspetto credo che ci sia stata perché come ho detto prima c'è stata una capacità Monte una capacità politiche e diplomatica credo che ci sia stata
Questo governo questo ministro attorno alla possibilità rapidissima in Italia rimanere
Il ministero cinque e credo che ci sia stata
Per questo spirito di Bari parte cicche
Accennato anche persino se ne parla abbastanza nel libro il ministro Dini elenca i vari moltiplicando ha permesso anche a noi del Polo
Appoggiare certe iniziative di politica estera italiana oggi multicanalità contenuta nel senso che assente hanno trascorso certe iniziative non si sarebbe tutto si svolge ma credo che questo spirito oltre che agli utili delicato Ministro Dini sia comunque anche molto proprio alla maniera in cui ha gestito la targa
Potrei dire soffice alla maniera non controverso alla sua capacità di coinvolgere anche altri anche altri che la pensano diversamente nella produzione della
Quindi d'accordo con Fassino ma non completamente perché devo dire che quella frase che gli ha citato il suo collega americano sulla sul consumo di sicurezza che tanta sfruttando gli altri forse non è totalmente cancellato dalla mentalità soprattutto dell'ENEL per altri motivi qualche per cui accendo
L'avventura dell'evo c'è una cosa importantissima una cosa che ha cambiato la situazione dell'Italia mi domando fino a che punto proprio tutto il merito certo il merito è ritagliate che in Italia ha fatto i sacrifici necessari per entrarci ma ecco mi domando se questo tipo di sacrifici questo tipo di politica sarebbe stato possibile se non ci fosse stato dall'esterno la pressione dell'Europa alla necessità di entrare nell'Unione Europea
La il desiderio di di partecipare a questa nuova costruzione ecco io osservo negli ultimi dieci cent'anni i maggiori paesi europei hanno impiegato questo periodo per riformare loro stessi per riformare le istituzioni l'esempio più evidente certo quello dei Paesi dell'Est che hanno dovuto cambiare tutto a loro interno perché uccidono da una esperienza particolare ma anche la Francia la Francia accorciato il mandato presidenziale ha ha cambiato invenzione organizzazioni venga devoluto maggiori poteri alla Corsica ha iniziato a combattere la corruzione anche noi l'abbiamo fatto ma mi domando fino a che punto
La Germania in questo stesso periodo assorbito un altro paese da subito un'altra fetta di Germania spostato la capitale da Bonn a Berlino a riformata con il suo sistema fiscale la Spagna questi ultimi venticinque anni cito dal trentesimo ha prodotto delle riforme culturali e politiche economiche l'importanza enorme che hanno portato a trasformare questo Paese in una democrazia veramente moderna che
Ecco io mi domando fino a che punto ecco l'Italia
Che non ha saputo prendere tutte queste iniziative e che quando riprende ecco mi domando se non sia un po'sempre su una politica di difesa su una politica di contenimento di i negazionisti evitare che non offendere non di di mediare di rimanere esempio attacca al nucleo duro per l'Europa la Francia e l'Inghilterra per accadesse di
Impedire per esempio che Germania e Giappone insieme al Consiglio di sicurezza
Perché se dovessero entrare volontaria sarebbe sarebbe certamente diverso quindi ecco riconosco è vero in questi cinque anni si è fatto molto ancora io riconosco che sarebbe stato difficile fare di più però difficile fare di più questa organizzazione di paese che abbiamo quella mancanza di riforme che citato si sono svolte in altri però ecco mi piacerebbe
Mi piacerebbe che si potesse fare di più quello sono d'accordo con Fassino che il prossimo governo qualunque esso sia si dovrebbe alzare su quanto è stato fatto adesso e credo che i cambiamenti di politica estera se ci saranno saranno
Mi
Vorrei elencare tre o quattro punti come ho detto prima sui quali questo libro che veramente
Una somma della politica estera italiana in poche pagine estremamente
Divulgativo facili da leggere interessante io credo che interessante non solo per quelli come noi che si occupano di politica estera per qualunque persona abbia curiosità su quello che succede
Attorno allontana
Tre quattro punti che vorrei citare sui quali il libro non mi ha convinto ma non mi ha convinto il diploma già di episodi periferiche inedito non mi avevano convinto allora
Sono
Per esempio questa Fassino l'ha citato nell'ambito del primo punto questi rapporti con gli stati difficili rapporti con l'Iran la Libia Algeria la Corea ecco noi credo che abbiamo avuto ministro Dini se posso dire ha avuto un po'sempre l'ambizione di essere il primo a riuscire a fare qualche cosa stabilire dei rapporti con questi
Ora io non so se se essere il primo a stabilire rapporti con dei Paesi difficili come sono difficili quelli sia sempre in merito che sia sempre
Un'iniziativa che poi si traduce in un successo credo che il alcuni casi aumenta soprattutto l'Iran questo sia stato
Ma con altri Paesi che io personalmente ho seguito più da vicino come per esempio la Corea del Nord sono stato due volte un ultimo ammorbidita dove sono stato
Un mese fa città
Credo che questo affrettare i tempi
Questa visita che il ministro Dini ha fatto Corea nel marzo dell'anno scorso
Quando ancora non c'era stato questo il super vertice fra le due Pinto alla Corea del Sud Corea del Nord quando non c'era ancora clima necessaria
Siccome non non si poteva nemmeno sperare cambiamento di clima necessario per stabilire questi rapporti poi questo cambiamento ritratto
C'è stato il vertice tra le due Coree c'è stato un tentativo di avvicinamento ma questo tentativo almeno per adesso sembra un po'essere addosso quindi questa necessità che di essere i primi e non è una politica secondo me ma può essere vista dall'esterno minuto credo sia dal Consiglio di Stato all'esterno come un tentativo protagonismo che cerca di colmare
Decisivo che ci sono della politica
Se ci possono essere
Poi nel libro se ne parla secondo me è uno di quei casi in cui la politica estera italiana ha dimostrato maggiori punteggia le incertezze maggiori lei è anche in atti di vendita ed è ed è il caso il caso Sala Carlo leader curdo venuto
In Italia Stato Roma per qualche settimana sconvolgendo la vita politica italiana nel libro Ministro Dini al domanda del giornalista Molinari se sono stati compiuti gli errori nel caso salame risponde sì il fatto di averlo fatto
A me sembra che il fatto di averlo fatto entrare sia stato un errore capitale certo ma diciamo è un errore di percorso un qualche cosa che si poteva evitare ma costerà difficile evitare perché sette i parlamentari facciano parte di un gruppo però dal governo l'hanno invitato l'hanno fatto hanno fatto entrare in Italia forse era era difficile occorsero difficile bloccare questa entrata ma credo che la cosa molto più grave di averlo fatto entrare sì è stata la gestione del caso Sala quelle prime tre settimane in cui le prime tre settimane dove il governo italiano è stato incapace di decidere se dargli asilo assecondarli algido constatarne fino a quando dopo tre settimane finalmente non mi ricordo se il ministro Presidente del Consiglio D'Alema
Pronunciò la fatidica frase
O sarà è un terrorista non può non li diamo di tutto questo se questa tra fosse stata pronunciata il giorno più lungo
Entrò quelle tre settimane tutto quello che è successo cioè
Tragico peggioramento dei rapporti con la Turchia e certamente dell'incomprensione incomprensioni con l'alleato americano
Ecco tutto questo non sarebbe successo e forse sarebbe stato sull'allargamento della NATO persino credo che farà un piccolo sorriso per questo è un tema Meccano in cui abbiamo rivolte discusso dei nostri incontri nella Commissione esteri del Senato sull'allargamento dalla NATO e l'ONU
Credo
Che l'Italia ha svolto copre il ruolo che avrebbe potuto svolgere
Dispone di iniziativa perché mi ricordo degli angeli sostituti affatto a Mosca nel novantasei novantasette credo fosse adesso non mi ricordo in cui come fece delle dichiarazioni che erano
Molto allineate sulle tesi di Mosca sulle tesi di Mosca Mosca a quel momento aveva
Allargamento e lo faceva sapere e mi ricordo me lo ricordo bene perché allora metterci le figlie di quei paesi che dovevano entrare centonovanta Maria eccetera
Erano erano molto preoccupato ecco secondo me questo fu un errore lo chiedo ammesso di essere d'accordo frammentazione perché questi questi timori Mosca
Ci sono poi libertà superando e oggi l'allargamento c'è questi Paesi sono pentito la NATO la Russia non protesta chi anzi direi che ci sono forti spinte in Russia per entrare nella NATO
Della NATO sospeso quindi perché è un po'come in parallelo si può fare per quello che è oggi l'iniziativa americana dello dello dello dello studio da difesa antimissile anche lì Dussin all'inizio erano contrari però adesso data la decisione per degli Stati Uniti sembrano un po'accettare questa
E come ultimo punto
Così su cui ove il pubblico accennato dal primo questa immagini un po'anti americanismo che la Farnesina
Ha dato durante
Io sinceramente non credo che gli studi iniziali Federica sono super convinto anche perché
Penso che qualcuno Dell'Utri ha vissuto tre amministrativi ossa non possa che essere pro americano avendo visto come funziona questo Paese ma credo che in politica e anche in politica e
Quello che la gente senza a un valore forse addirittura più importante di quello che è la vera realtà e credo che da Rambouillet imporre certo si è dato un po'troppo spesso di contestare devono essere non essere d'accordo con gli americani io credo che uno dei pilastri della politica estera dell'Italia la richiesta italiana tedesca e proprio scusate il lapsus deve essere proprio diciamo la fedeltà alla alleanza con gli Stati Uniti persino parlava prima di di fedeltà italiana allora alleanze internazionali e questo è vero è vero che l'Italia svolge un ruolo molto utile e molto leale all'interno di questa alleanza ma credo che i principi base della politica estera italiana potesse questa alleanza con gli Stati Uniti poi un tentativo di
Spostare verso il Mediterraneo verso il sud del Paese dell'Europa l'influenza dell'Europa in modo che in questo settore mettete così adatto all'Italia ecco l'Italia possa svolgere un ruolo un ruolo
Importante e infine sul lato positivo Auditel che sono molto soddisfatti come nel governo
Italiano in questi ultimi cinque anni ha condotto tutta la pratica dell'allargamento l'Europa verso su questo credo che
Il governo Farnesina del peso di un atteggiamento diverso rispetto alla pace positivo sin dall'inizio stentato il tentennamento che ci sia c'erano stati una voce
Ringrazio
Ancora il ministro dell'invitato questa a questa presentazione e lo prego eventualmente se durante
Federico situazione queste mie osservazioni appunto come domande come richiesto
Perché la mia esperienza di politica comunitaria
E soprattutto con commovente dei presidenti di commissione d'inchiesta
Lei è sicuro di quanto
Concerto Miccoli politica è
Nella cooperazione
Ricevuta lettera Cina insieme
Mi sono trovato esista sfida estetica acquisite ma faccia profondamente ma
Parte da
Parte
Va bene
Walter Ilario Martella
Poiché il Consiglio
Certo sulle
Affatto così eccessive infatti ad
Difficoltà
E quindi
Tutto
Sacrifici
Imprese
La del terzo
C'erano dei problemi ricordo come presidente del
Su
Dice
Che va
Insomma c'è c'è tutta
Rosso relazione se
Il ministro
Va bene porta
Va bene sia dal punto di vista della della diplomazia avvocato inglese
Niente
Personale
Gli avvenimenti
Io possibili quindi ritengo interessante
Per ritrovare scientifiche sugli preventiva punti in questo che ci ci riportano un rapporto difficile voglio ricordarlo che da secoli passo la parola all'presidente credo che all'epoca vistosa carenza presidente di e mi ricordo che mi disse una cosa importante fondamentale basilare sono
Dice noi siamo in utile esauriente dell'anima evoluzione incidente della bisogna trovare che sono punto Lotito ha rinunciato
Su questo punto e credo che questa cosa se lo disse
Presidente Dini su questo punto proveniente da questo far ripartire un contatto
Quel mondo storici
Io con la parola al ministro degli esteri
Di Lamberto Dini per dare una risposta a tutte le cose sono stato
Caduto ciechi e la ringrazio vorrei dire in primo luogo
Che ringrazio e Piero Fassino che mio punto di vista al fatto
Brillantemente una RAI una radiografia anche succinta di quella che sono state le linee portanti della politica estera di questi di questi cinque
Che lui li ha indicati Federica glielo fa poco ma sono ugualmente grato al senatore Gawronski
Che ha portato nella sua illustrazione gli elementi di condivisione anche di dubbio su quello che è stato il nostro comportamento sul quale ritornello fra un momento
Vorrei però prima a fare alcune considerazioni di carattere generale se mi permettete ma sarò molto breve
Io credo che l'insieme e la politica estera di un Paese
Deve essere giudicato da quello che lascia in eredità
In termini di continuità di coerenza di proiezione verso il futuro
E di capacità di aggregare consensi
Nell'insieme credo che in questi cinque anni anche con l'aiuto dell'opposizione
Quale tornerà noi lasciamo Bilancio acconsentì
Abbiamo a volte
Percorso itinerari che potevano sembrare tortuosi anche per le incertezze
Di una scena internazionale mutamento
Ma nella nostra strategia riprendo un punto sottolineato da Fassino l'elemento costante è stata la ricerca e la difesa dell'interesse nazionale
Che non sempre corrisponde album stile immediato poco comportare temporanee arretramenti
Costringere a rivedere il giudizio imporre verifiche costanti ma certo non si possono giudicare le scelte soltanto a posteriori
Alla luce di fatti che non erano conosciuti nel momento in cui le scelte sono state effettuate quello che conta e di fare alla fine di un periodo di tempo relativamente lungo con un Breve di fare un bilancio di profitti e perdite e vedere come Luciano credo che questo bilancio dell'Italia non tanto che il ministro degli Esteri cerca oltre il Governo a questo bilancio di questi cinque anni sia sia positivo
Fassino ha parlato dell'Europa direi proprio a cominciare dall'Europa
Dove la nostra posizione e di grande considerazione altrui
Gli altri parlano pensa
Simili credibilità delle iniziative delle proposte che sono state presentate in questo campo dall'Italia perché ci sono ampiamente riconosciuta e non credo che ci sia un indice
Nello stare in Europa
Che Monella moneta unica la finanza cui l'abbiamo ristabilito è stata riportata la stabilità un indice nel quale non abbia in questi anni non si abbiano fatto in questi anni il passato
E a questo riguardo non credo che il prestigio del nostro Paese
E il in Europa sia mai stato un po'siano i più grandi riconoscimenti
Li abbiamo avuti al vertice di Nizza quando si trattava di di riformare le istituzioni in vista dell'allargamento le proposte dell'Italia hanno occupato
Veramente un posto di primo piano sono state accetta anche in gran parte ma anche nelle relazioni euro atlantiche c'è stato un convincimento e credo alla luce dell'impegno che abbiamo preso dei discorsi dei costi che abbiamo pagato prendendo i Balcani cominciando dai Balcani che l'Italia si è guadagnata una nuova affidabilità
Ma affidabilità e lealtà
Non significa adesione acritica
Questo che vorrei dire anche al senatore Bianco
Significa in un certo senso capacità di misurare le conseguenze di ogni azione il rapporto tra fini e mezzi
E sempre ricerca
Ipotesi alternative quando l'alternativa ed in particolare fra
La nasce e l'uso della guerra e l'uso dello sport del l'uso della forza
Quindi noi e vengo al all'acquisizione di Rambouillet dei Balcani e lo spiego anche nel libro il nostro sforzo è stato fino all'ultimo di cercare di evitare che si passasse ai bombardamenti
Con tutte poi le conseguenze sono state ma una volta chissà è stato impossibile trovare un accordo fra le parti
La NATO ha deciso di passare ad uso della forza l'Italia è stata coerente leale
Rispettivamente fino in fondo pagando il prezzo più alto perché evidentemente quelle azioni militari sono state condotte dal nostro territorio tutte e nessuno escluso quindi credo che questo ha portato anche
Ha un grande riconoscimento da parte degli Stati Uniti
Perché diciamo per la prima volta di nuovo il l'Italia è stata impegnata
Militarmente in maniera pesante lo continuiamo a essere come una presenza militare
Nei Balcani che è la seconda dopo quella degli Stati Uniti per non parlare poi di Operazione Alba per azione Alba fu quella diciamo intervento militare di emergenza
Fu condotto nel novantasette a fronte di un rischio di guerra civile in Albania
A Porta ma avanti e in questo caso devo dire vista anche la composizione delle nostre forze politiche e parlamentari anche quello della maggioranza dei dei partiti che sostenevano il governo
Quella non sarebbe stata possibile se non ci fosse stato il sostegno dell'opposizione
Quindi un elemento di politica bipartisan alla quale inghiottendo che ho sempre tenuto e abbiamo ottenuto e che anche per il futuro ritornano commento su questo noi vorremmo che effettivamente la politica estera fosse sottratta
Al di sotto dei partiti rimanesse alla di dialettica all'interno ma che poi si faccia fronte comune
Quando dobbiamo che presentare l'immagine dell'Italia o dobbiamo prendere decisioni che possano anche apparire apparire difficile ho parlato dei Balcani quanto questo abbia inciso sulla nostra credibilità
E direi che
Non è un caso se oggi vediamo i riconoscimenti formali di questa nostra posizione di affidabilità anche nella mia e li troviamo a questi nell'attribuzione della responsabilità di capo militare della NATO all'ammiraglio Venturoni è la prima volta che nella storia della NATO di in cinquant'anni che l'Italia occupa una tale posizione
O che il comando delle forze dispiegate nel prossimo
Si è andato e ci sono periodi
Dei quali la diciamo il comando si alterna oggi sia andato a un generale italiano sarà Cabigiosu io questo tutto questo non sarebbe stato possibile se non avessimo e non godersi Moggi della fiducia
Dei nostri dei nostri quindi abbiamo fatto passi avanti
Nel Kosovo naturalmente aspetto che io poi parlo nel libro è che si è agito militarmente senza un mandato dell'ENEL
Sulla base di un principio che si chiama dell'ingerenza umanitaria diretti paesi più civili più avanzati possano del diritto
Di intervenire per prevenire una catastrofe umanitaria più grave però questo principio effettivamente non ha fatto molta strada
Mi ha fatto molta strada nei Paesi avanzati come l'Italia come i Paesi dell'alleanza atlantica ma continua ad essere fortemente contrastato
Largamente nel resto del mondo e questo perché perché naturalmente in sei Paesi più forti diciamo i Paesi della NATO si arrogano il diritto di intervenire debba alcani ci sono e questo è l'osservazione che mi è stata fatta da tanti capi governi ministri degli esteri nel Mediterraneo e del Medio Oriente
Tanto per restare nelle zone limitrofe dice be se la NATO l'ha fatto nei Balcani domani lo potevo potrebbe fare contro di noi
Si tratta naturalmente di Paesi in via di sviluppo dove le istituzioni democratiche possano non essere Corsico come le nostre a dove c'è un sistema insiste che hanno che per nell'insieme hanno garantito cercano di garantire la stabilità a quel paese vi ho parlato tra l'altro di questo concetto di incentrare un intervento alle Nazioni Unite
Nel novantanove segretario generale Kofi Annan era della stessa opinione
Che dovremmo pensare in futuro anche a una revisione della Carta delle Nazioni Unite da permettere alle
E in fondo la carta si basa sull'integrità territoriale e quindi la non Chiarenza nella nella il mantenimento appunto dell'integrità non ingerenza in paesi paesi sopra dovremmo ripensare davanti al crisi che c'è il pari ci siamo trovati di fronte fronte ci potremmo trovare di nuovo di fronte che riguardano in particolare ho ricevuto questi aspetti umanitari che sono fortemente sentiti nei paesi democratici democratici più avanzati
Non parlo della Russia se non per commentare quanto ha detto
Or ora senatore Gawronski
Ma anche in questo caso credo che noi abbiamo tessuto rapporti molto intensi attraverso una presenza e un dialogo costante e tenace
E questa concertato consuetudine di concertazione di frequentazione
Non cito impedisce certo di vederne le insufficienze di questo grande Paese
Noi siamo impegnati ancora nella Russia sente più strettamente all'Europa
E nonostante che la Russia si espande su due continenti vogliamo guardi verso l'Europa certamente non verso l'Oriente
Rispondo al momento all'osservazione fatta dal senatore Gawronski quando si è trattato dell'allargamento della NATO
Il nostro sforzo è stato non di sposare
Le tesi russe che alla fine la Russia non si è opposta
A questa fase di allargamento come del resto non lo poteva fare perché era una decisione venute spetta ma volevamo che quella decisione fosse presa dopo un'ampia consultazione con la Russia così che da riceverne praticamente il consenso e non creare tensioni e lacerazioni che avrebbero allontanato la Russia dall'Europa e anche dalla invece vogliamo la Russia agganciata alla NATO lo stesso senatore Gawronski e quello è l'obiettivo e noi stessi ci proponiamo quindi qual è il mezzo qual è la tattica qual è l'azione che dobbiamo condurre per farsi che non ci sia dopo l'intervento militare della NATO nei Balcani ad esempio rotto ogni rapporto con
Non ce lo dimentichiamo
E questo rapporto è stato di uscito ricostruito grazie agli sforzi degli uni e degli altri ma anche dei nostri per riportare la Russia guardare verso l'Europa e null'altro
Quindi ma anche nel Mediterraneo credo che noi lasciamo un insieme di relazioni privilegiate
Abbiamo superato l'eredità del passato e di antagonismo
Per risentimenti coloniali nei riguardi della Libia e non è stata menzionata stasera però la Libia riveste una posizione strategica termica cioè non soltanto perché primo fornitore di energia nel nostro Paese ma perché a due passi dall'Italia e dall'altra parte
Abbiamo passato avuto rapporti Cologna però siamo riusciti nonostante la personalità così complessa del colonnello Gheddafi di mettere una pietra sul passato e di costruire con fatica ma costruire costruire un rapporto privilegiato fra l'Italia
E la io ricordo che non non son passati molti anni da quando Gheddafi minacciava di lanciare missili sulla degli USA o sulle nostre isole ci sono esponenti militari che si ricorderanno molto bene oggi tutto questo non si parla colonnello Gheddafi parla dell'Italia come un Paese con un Paese e credo che questo sia un risultato non non indifferente
Vorrei aggiungere due altre cose abbiamo ancora cinque dieci minuti prima che anche il ministro Fassino
Ci debba ci debba lasciare
E la cosa è la seguente prima però vorrei riprendere alcune altre questioni serie dei dubbi sollevati dal senatore Gawronski
Che i Paesi difficili ho parlato della Libia e può essere anche riguardano il Paese difficile come l'apertura all'Iran e credo che anche questo rientri nell'ottica di dare un contributo affinché prevalgano quelle forze nuove nell'Iran che vogliamo il dialogo con l'Occidente il dialogo fra le differenti culture la cultura occidentale e la cultura islamica e anche in questo credo siamo riusciti senatore Gawronski di questo credo ci possano ci possa dare io non ho mai in trattando di questi Paesi cercato di essere il primo o eccessiva fretta per essere il primo no per la Libia certamente
Volevamo riaprire il rapporto prima anche prima degli altri se fossi ma vorrei commentare sulla Corea del Nord
Perché senatore
è un aspetto troppo presto ora Corea del nord non rientrava nei possibili entrare nei nostri interessi strategici non è la Libia non è l'Iran non è il Mediterraneo tutti i Paesi del Mediterraneo non è vicino Medio Oriente non paese lontano Colico non abbiamo interessi economici di nessun tipo ci sono imprese italiane un mercato chiuso piccolo paese nell'insieme io ho fatto questo perché sono stato sollecitato
Dai i più importanti paese grazie in primo luogo dalla Corea del Sud ma in particolare incoraggiato direttamente dagli Stati Uniti perché l'amministrazione Clinton cercato fino in fondo
Di vedere quali erano le possibilità di rompere isolamento della Corea del Nord l'unico paese maschio veramente comunista come un sistema di tipo e lo metto tra virgolette stalinista e la sua economia produce inviarmi avanzate
Di armi di distruzione di massa di missile a media e domani corsa lunga coda lunga gettata
Danni
Stazione quindi non ha cercato fino in fondo fino a dicembre di poter raggiungere
Un accordo che mettesse fine e potesse prima
Riconversione dell'economia
Del North Korea allontana anzi da dedicare la più parte delle risorse agli armamenti
Certamente che poi esportano come essendo la loro loro unica fonte di di proventi di proventi valutare e di riorganizzare l'economia interna aprendosi come ha fatto la Cina come ha fatto in Vietnam verso l'economia di mercato diventare più produttiva eliminare le scarsità di beni alimentari di povertà esiste che esiste in quel Paese quindi questa è la spiegazione della Corea del Nord per uno spirito di servizio non certo senso siccome io ai per qualche ragione la persona che si riteneva una delle persone adatte per poter andare a parlare ai dirigenti del Nord Corea su come cercare vedere anche sulla base della nostra esperienza come siamo passati a un'economia più di mercato alle privatizzazioni
Avevamo un'economia pubblica vent'anni fa
Che le industrie pubbliche rappresentavano il quaranta per cento della produzione nazionale
In Corea del Nord tutta la produzione e dello Stato quindi quella che è stata la nostra esperienza e quindi anche sulla base della mia formazione ma in ogni caso chiudi economista che di politico Eros atto individuato come la persona che forse poteva cercare puntare una voce Caldarella e qualche passo l'abbiamo fatto devo dire
Che l'Italia è stata primo Paese europeo dedizione dell'Unione Europea a stabilire relazioni diplomatiche però siamo stati seguiti da tutti gli altri trentuno ottobre che significa che forse non avevano sbagliato e che il tentativo di risolvere il problema
Corea del Nord dobbiamo continuare a farlo senza concessioni senza fare regali senza un alcun relazione che può economica e poi invece portare sollievo ma che non porti a decisione di cambiamento l'unico produce cooperazione che portiamo avanti
è un piccolo progetto per la produzione
Perché
Perché in un Paese come la Corea del Nord delle condizioni
Ecco è di questo che a mio avviso
No ma credo soglie che abbiamo rilievo strategico o politico ma
Anche di carattere umanitario e di interesse quindi anche in questi casi io volevo dire che noi abbiamo
Sempre cercato di là della
Di agire di concerto
Con con gli altri con gli altri Paesi particolare con i più importanti con i più importanti Paesi alle
Vorrei riprendere l'immagine di Piero Fassino di quello che gli era stato detto la prima volta che è andato in gli Stati Uniti come sottosegretario cioè a dire italiano paese che consuma la sicurezza che producono gli altri mi pare che se è vero che il bilancio della difesa italiana quanto spendiamo per la difesa negli armamenti il nostro contributo all'amianto cioè tra può essere più
Rispetto alle
Degli altri paesi mi pare che quanto abbiamo fatto in Albania nei Balcani CP qualifica ampiamente per le spese e lo sforzo che abbiamo fatto che va che al di fuori nello stesso bilancio militare
E certamente ce li qualifica le nostre riforme interne sono state le io di questo non posso non essere d'accordo con il senatore il senatore D'Avanzo
Perché effettivamente ora siamo entrati nella moneta unica ora e abbiamo una finanza virtuosa il futuro della nazione si gioca sulla sua competitività la competitività del sistema Italia e in questo siamo ancora un po'carenti siamo carenti per le inefficienze dei nostri servizi pubblici della distribuzione dei poteri
E in particolare
Punto di rigidità grosse nel mercato del lavoro che evidentemente rallentano gli investimenti è forse e danneggiano l'anno la competitività professor la Palombara pervenuta a Roma due settimane fa rilievi universi tiene diceva giustamente che come mai inizia in Italia l'Italia è il paese dove minore io ogni altro Paese in Europa sono gli investimenti esteri la ragione che evidentemente ci sono ancora agli occhi degli investitori esteri per fare investimenti i concreti di produzione di attività produttive perché ci sono ancora troppi vincoli perché forse l'Italia ancora l'immagine del paese dove si facevano troppi scioperi e quindi dove le relazioni di lavoro
Difficili parte dai
L'investimento meno attraente quindi meno sicuro questa è un'immagine del passato che stiamo cambiando ma dobbiamo progredire maggiormente per rendere il nostro sistema
Più competitivo infine soltanto una parola e mancano due minuti alle sette e mezzo Tell ora che ci siamo fissati di terminale
Io vorrei dire che e credo che la nostra politica est
Era sia stata condotta s'certi s'certamente non con una visione velleitaria ma sia stata commisurata ai nostri mezzi e credo che sia stata capace di cogliere nella maggior parte dei casi in questo bilancio che io dicevo di trattare di cogliere l'interesse nazionale nelle sue forme più profonde e durevoli e sarò ben lieto se effettivamente la politica estera possa essere sottratta alle fazioni politiche interne perché dobbiamo dare un'immagine di unità di unità all'estero per mantenere credibilità credo che ci sono stati momenti importanti in cui questo bipartisanship di cui parlava il senatore Gawronski si è verificata momenti in cui questo si è verificato negli ultimi cinque anni dobbiamo tutti qualunque sia il partito di appartenenza che sia un bove no di centro sinistra un governo di centrodestra rafforzare questo il mai dell'Italia che proiettiamo attraverso l'unità nazionale L'Unità negli intenti come ci presentiamo all'estero l'immagine che diamo di nuovi il resto del mondo io sono fiducioso e guarda anche a questo riguardo all'avvenire del nostro Paese che ha fatto così tanti progressi conti
Grazie
Il
Già
Aspettasse ma alcuni
Sì sì
Soprattutto
Vi ringrazio
La pazienza
Grazie
Ma
Quindi valido
Va bene