"Balcani: nuove spartizioni?" - organizzato dall'Ispi (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale) e dal Centro per gli Studi di Politica Estera e Opinione Pubblica dell'Università degli Studi di Milano (presso la Sede dell'Ispi, Palazzo Clerici, via Clerici 5)

Di miliardi di saluti più cordiali e garantisce la sua presenza il ventuno giugno quando è previsto anche già il titolo almeno come una un'agenda per il mondo in occasione dell'incontro del G otto
L'incontro del ventuno giugno all'Università degli Studi nella sala del rettorato e poi di riceverete tutte le comunicazioni
Noi ringraziamo molto Lucio Caracciolo di avere accettato l'invito e anche di di avere accettato una piccola
Estensione dei suoi compiti in questo senso
Beh data l'impostazione che ha Caracciolo Jas trattando del problema dei Balcani verso nuove spartizioni sia per il tema sia per l'impostazione l'impostazione di Limes
La prospettiva è ampio raggio comunque abbiamo considerato queste non ci è sembrato bello inventare anche perché Romano mi ha telefonato ieri e potevamo diventare poco un fatto del giorno quello non ci sarà invece la discussione partendo dai Balcani può essere a più ampio raggio quindi se ci sono domande sulla politica internazionale che siano domande vere domande contenute nei limiti Caracciolo si è impegnato a rispondere
è un posto
Ecco va be'poi vediamo come ne viene io credo che la Crozza accadrà Denis
Allora queste erano notizie essenziali esprimendo a Romano alla solidarietà e devo dirgli che in cinque anni è la prima volta che manca ieri era molto Rink asciutto oggi mi ha ritelefonato Mary in ospedale effettivamente sottoposta a TAC
Questo il leader ha riferito ora prima di dare la parola Caracciolo solo vogliamo aggiungere pregavo Canavero il presso restare contemporanea segretario del Centro che avete visto altre volte di aggiornarvi su una piccola novità informatica che abbiamo realizzato e che renderebbe più facile
Il rapporto con il pubblico che segue le nostre iniziative dopodiché Caracciolo avrà la parola per la sua relazione allora Cerzeto vuole spiegare dunque a partire già da dalla manifestazione di oggi e d'ora in avanti sul sito www o Licks punto it ci sarà la presentazione della dell'incontro con un riassunto del volumetto che normalmente poi viene distribuito una spiegazione generale della dell'iniziativa osservatorio sul mondo e la possibilità di fare domande perché fosse impossibilitato ad essere presente direttamente come si usa dire on line
Alcune delle domande saranno coi raccolte accurata di un incaricato che porrà le domande direttamente ai relatori è una iniziativa sperimentale dovrebbe aiutare a allargare il l'iniziativa osservatorio sul mondo anche nel mondo dei dei più giovani che usano le gli strumenti informatici e quindi la la salutiamo la sigla è Poli ex punto it P o è lei x punto it
è uno di quei giornali informatici che d'ora in avanti dedicherà sempre una parte alla alle nostre iniziative
Grazie se vogliamo cominciare abbiamo
Grazie professore grazie per l'invito mi associo di cuore gli auguri al professor Romano che certamente non pretendo minimamente di sostituire
Cercherò di
Darvi quello che è il mio punto di vista sulla situazione attuale nei Balcani tenendo conto non solo e non tanto della situazione dei Balcani in quanto tali
Per quanto del loro significato per noi dico questo perché la sensazione mia e che a parte qualche manipolo di fanatici della materia la parola Balcani susciti ormai in Italia e direi nel mondo occidentale sentimenti tra il fastidio la noia e la secca indifferenza sentimenti che si possono capire dopo dieci anni di conflitti che non hanno apparentemente portato a una soluzione stabile
Ma che purtroppo si può dire non ci permettono di solo per questo disinteressarci di una regione che tra l'altro per noi italiani è una regione di frontiera
Dico di questo sentimento di di fastidio e e qualche volta anche di l'insofferenza
Perché come forse voi avrete notato la nuova amministrazione americana
Prima ancora di essersi insediata
Aveva pubblicamente manifestato la sua intenzione attraverso almeno le persone competenti nella materia di disimpegnarsi gradualmente nei Balcani
Erano usciti articoli sulla stampa americana
Di autorevoli consiglieri di Bush
Fidi Esperti Val cannolo oggi
I quali appunto sostenevano che da su per quanto riguarda i Balcani era una terra di scarsa rilevanza dal punto di vista americano che quindi non si capiva perché il taxpayer americano dovesse pagare tanti dollari per mantenere in loco diverse migliaia di G. Aires e che quindi una delle priorità di Bush sarebbe stata per quanto riguarda la politica estera quella di avviare un disimpegno militare e direi più complessivamente un disimpegno geopolitico
Dai Balcani
Questo in realtà si sta verificando in misura molto minore di quanto non fosse stato annunciato anche perché la politica estera di questa amministrazione ancora piuttosto errati carri contraddittoria che certamente destinata ancora diverse evoluzioni anche per il cambiamento che è occorso
Nella maggioranza del Senato in seguito alla defezione di un senatore democratico che è diventato indipendente consegnando quindi il Senato nella nelle mani dei democratici il che Haus un valore fondamentale per la politica estera americana
Ripper chi ricorda il ruolo decisivo che il congresso in particolare il Senato a nel determinare le linee della politica estera americana in particolare il Senato per quanto riguarda la ratifica dei trattati internazionali e così via
Questa premessa sul disinteresse americano sul tentativo di disimpegno americano necessaria perché ci aiuta anche a capire la nostra il nostro approccio diciamo piuttosto rapsodico piuttosto occasionale comunque non strategico
Alla alle varie questioni balcaniche che si sono manifestate all'attenzione dell'opinione pubblica internazionale negli ultimi dieci anni
Nel senso che l'atteggiamento generale dell'Occidente parlo qui sia per gli europei sia in generale per tutto l'Occidente credo anche per gli americani è stato quello di intervenire quando la situazione era diventata
Ormai almeno apparentemente insostenibile
Nelle fasi di relativa calma o nelle fasi in cui l'attenzione dei media non si concentrava sui Balcani
L'atteggiamento è stato quello di occuparsene poco di gestire l'esistente
E di paradossalmente se vogliamo seguire una politica dello status quo in assenza dello status quo
Mi spiego meglio
Quando la crisi jugoslava che ovviamente non era
Così recente come i nostri media volevano far credere è venuta alla luce
Dopo il crollo del comunismo e
Intorno al mille novecentonovanta
La posizione di tutti i Paesi del mondo e comunque dei paesi occidentali
Era quella che si dovesse preservare una Jugoslavia unita e democratica questa è la parola d'ordine del Presidente Bush senior
Salvo l'eccezione della Germania dell'Austria della Santa Sede a partire dal novantuno queste è stata per un biennio almeno la posizione non solo degli Stati Uniti ma dell'Unione Sovietica finché è esistita e di tutti gli altri paesi del mondo
Quindi una posizione diciamo di status quo cioè di preservazione dal punto di vista geopolitico di quello che esisteva
Oggi dopo varie guerre conflitti crisi contro crisi che in una situazione di
Pronunciata ambiguità più politica in cui alcuni Stati esistono solo sulla carta penso la Bosnia Erzegovina alcuni alcune regioni non si sa bene a chi appartengano per esempio il Kosovo
Altri stati sembrano sull'orlo te la disintegrazione o comunque in seria crisi esistenziale penso alla Macedonia la politica resta quello dello status quo cioè quella di
Prendere atto se vogliamo di una situazione sul terreno e di gestirla con il minore impegno possibile e comunque senza una visione strategica
Una delle conseguenze dell'assenza di una visione strategica
E invece contemporaneamente della presenza di un'attenzione mediatica è stata quella di usare la forza come sostitutivo della strategia non avendo una visione chiara dei nostri interessi e lì dove volessimo portare o comunque accompagnare tutti i popoli
Di questa regione
Siamo intervenuti puntualmente cioè senza una continuità strategica
Nelle crisi prima bosniaca e poi fino a quella kosovara
Con la forza pensando di
Chiudere nel minor tempo possibile queste crisi o questi conflitti ma senza vere
Una idea prospettica di quello che poi sarebbe stato infine da servire attraverso l'uso della forza se vogliamo la migliore esemplificazione
Della sostituzione della strategia con la forza è stato uno scambio di battute tra l'allora presidente del Consiglio Massimo D'Alema e l'allora presidente degli Stati Uniti
William Jefferson Clinton avvenuto alla vigilia tenda
Attacco della NATO alla Jugoslavia
Quando appunto D'Alema è in visita a Washington si rivolse
Al presidente americano il quale appunto gli annunciava l'intenzione di far scattare i bombardamenti con una domanda ovvia e cioè e dopo i bombardamenti che cosa facciamo
Clinton che non avevo una risposta si rivolse al suo Consigliere per la Sicurezza nazionale Sandy Berger gli disse dopo i bombardamenti che facciamo Berger che ebbe un attimo di esitazione
E poi rispose continuiamo a bombardare
Questa era diciamo la prospettiva strategica nostra durante la guerra della Jugoslavia una prospettiva che evidentemente scontava l'idea che la guerra sarebbe durato un paio di giorni come noi sappiamo non è stato
Oggi a
Quasi due anni dalla fine della guerra del Kosovo
è possibile immaginare un nostro disimpegno dai Balcani e quali ne sarebbero le conseguenze
Io credo che
Purtroppo o per fortuna non voglio dare una valutazione un nostro disimpegno dei Balcani non sia nell'arco delle possibilità e quando dico nostro in questo caso mi riferisco specificamente al nostro Paese
Più generalmente all'Europa e in una buona misura anche agli Stati Uniti
Perché infatti i Balcani che ci piaccia o no sono importanti per noi che se non stabiliamo in che misura e perché i Balcani sono importanti per noi e poi difficile proseguire nel ragionamento e anche definire delle politiche
I Balcani sono innanzitutto da un punto di vista geopolitico e da un punto di vista economico una terra di passaggio una via di transito
In particolare lo sono per persone e merci provenienti dall'Asia centrale
Verso l'Europa
Purtroppo questo tipo di traffici che non è mai stato molto sviluppato si è sviluppato recentemente soprattutto sotto forma di traffici illegali
L'esempio più noto ma non il l'economicamente più importante forse adesso è quello della droga per esempio il fatto che la droga prodotta per esempio in Afghanistan
A chi attraversa l'Asia centrale l'Europa orientale la regione caucasica poi attraverso i Balcani
E in particolare anche attraverso la regione del Kosovo e dell'Albania
Per viene poi sui mercati occidentali via Italia
L'ottanta per cento prima della guerra almeno questi sono dati che precedono l'intervento armato nostro del novantanove prima della guerra l'ottanta per cento circa delle rovina prodotta in Afghanistan in Asia centrale passava
Per il Kosovo adesso ci sono state delle deviazioni nuove Vie nuovi percorsi si stanno costruendo ma comunque
Questo tipo di traffici continua
Ma il traffico che sta diventando economicamente più importante è quello di esseri umani
Stiamo parlando di di di miliardi e miliardi di dollari ma stiamo parlando di quindi di noccioline
Esseri umani sia sotto forma di
Rifugiati o semplicemente migrati clandestini
Che vengono
Introdotti dalle mafie locali
Con l'appoggio con la Noches en los dei governi balcanici verso i nostri paesi
In particolare uno dei traffici più lucrativi in questo momento e quello della prostituzione
Gestito in particolare dall'organizzazione criminali albanesi
E
Vi sono poi
Traffici forse meno noti al grande pubblico di persone ma comunque di rilievo sempre maggiore che riguardano per esempio
La forza lavoro più o meno nera
Chi sono ormai indagini avviate
Anche dai nostri organi d'investigazione
Su nostri imprenditori i particolari delle regioni del Nord Est i quali d'intesa con organizzazioni criminali
Balcaniche reclutano manodopera ovviamente clandestina e alla bassissimo costo perché come sappiamo in queste regioni praticamente non c'è
Profferta non c'è domanda di di lavoro e quindi si sommano questioni strategiche questioni geopolitiche
E anche questioni sociali e politiche che riguardano direttamente la nostra politica interna basta ricordare aprendo una breve parentesi il ruolo che ha avuto il dibattito se così si può chiamare sulle politiche migratorie in occasione delle ultime elezioni quindi sono questioni che riguardano direttamente non solo l'assetto strategico intorno a noi non solo l'assetto geopolitico ma anche la qualità della nostra società che la qualità delle nostre istituzioni democratiche
Vi è poi
Oltre a questo aspetto di transito
Diciamo poco commendevole
In prospettiva e molto meno per ora nella realtà
Un'importanza dei Balcani dal punto di vista delle condotte energetiche
In particolare i Balcani sono in termini strettamente geografici la via di comunicazione più ovvia e più diretta
Tra le
Fonti
Petrolifere che di gas naturale che sono presenti nella Russia meridionale nel Caucaso nella regione del Caspio che
L'Europa occidentale
Siamo ancora nel campo o di strutture poco rilevanti o di strutture in via di progettazione
Ma certamente
Le condotte energetiche che attraversano attraverseranno i Balcani sono una posta in gioco
Piuttosto rilevante in grado comunque anche di condizionare le nostre politiche
Molto anche dipenderà da quello che si rivelerà l'effettivo potenziale energetico dell'aria del Caspio sul quale c'è molta leggenda e ancora poco a conoscenza
Ma intorno alla diversificazione delle condotte energetiche pipeline spia Scotty
Dalla regione del Caspio verso l'Europa occidentale verso i mercati occidentali è in corso come sapete una partita che non è solamente economica ma che anzi eminentemente geopolitica
Perché evidentemente certi percorsi significano certe cose certi altri significa un cose completamente diverse ad esempio se privilegiare o non privilegiare la Turchia in questi in questi passaggi sette a mettere o non ammettere la Serbia e così via
Se questa è l'importanza con l'hanno un'importanza dei Balcani
E allora opportuno cercare di individuare le caratteristiche della situazione balcanica
Oggi cioè come appare la situazione sul terreno oggi
Non parlo dei Balcani nel loro complesso perché impiegheremmo probabilmente un tempo eccessivo mi riferisco in particolare alla Regione della ex Jugoslavia
E dell'Albania
In questa regione noi abbiamo sostanzialmente due Stati e mezzo e una quantità di staterelli di terre di nessuno di regioni ASP incertissimo Statuto
Che sono evidentemente in movimento dal punto di vista geopolitico
I due Stati e mezzo sono la Slovenia che però su per molti aspetti si può già dire fuori dai Balcani
E da questo punto di vista la strategia slovena si è rivelata vincente
Voi ricorderete che
La Slovenia e che ebbe la la grande abilità strategica di inventare una guerra che non c'è mai stata
E di quella con la Jugoslavia si avendo anche la fortuna di non avere minoranze etniche rilevanti sul suo territorio di sganciarsi dalla Croazia dal resto della Jugoslavia
In maniera
Quasi indolore avviandosi verso la cooperazione con l'Occidente ancora la Slovenia è un Paese candidato a entrare nell'Unione Europea cosa che nessuno degli altri paesi in questione è un Paese candidato a entrare nella NATO anche se praticamente non ha un esercito ma questo conta poco
E quindi è un Paese sempre più connesso al nostro mondo europeo occidentale e centrale
Anche se i suoi mercati naturali sono quelli serbo-croato ex jugoslavo perché certamente le merci slovene non hanno una grande penetrazione nei nostri mercati mentre hanno una possibilità di
Incidere ancora parecchio nei mercati ex jugoslavi
Quindi uno di questi due Stati e mezzo la Slovenia è praticamente fuori
Il secondo Stato cui faccio riferimento alla Croazia
La classe invece con tutti gli sforzi che ha fatto sta facendo e ancora con entrambi i piedi nei Balcani anche se la parola Balcani è una parola tra virgolette vietata in Croazia
Perché Balcani sono sempre quelli che stanno più a sud di noi
Quindi non si non si sa bene dove comincino i Balcani ma certamente per
L'opinione pubblica corrente in Croazia e Balcani sono comunque assurdo della Croazia dicevo la Croazia con entrambi i piedi nei Balcani malgrado la svolta democratica di di straordinaria importanza avvenuta
L'anno scorso con la morte di Tudjman
Che fra l'altro gli ha permesso di evitare un processo all'Aja
Che
Con l'avvio di una svolta democratica che è servita fra l'altro a cominciare un processo di
Revisione di pulizia all'interno delle istituzioni croate dove il sistema diciamo familistico autoritario mafioso di Tudjman
Aveva creato delle incrostazioni piuttosto
Pesanti difficili da
Preliminare
Il mezzo Stato cui faccio riferimento dopo la Slovenia e la Croazia e la Jugoslavia perché mezzo perché la Jugoslavia come sappiamo informalmente esiste e comprende dal punto di vista del diritto internazionale la repubblica di Serbia la Repubblica di Montenegro che come parte della Repubblica di Serbia la provincia del Kosovo
Ma sappiamo anche che all'atto pratico la situazione è leggermente diverso nel senso che la provincia serba del Kosovo è una terra diciamo a statuto indefinito
Una sorta di protettorato internazionale in cui non si capisce bene chi protegge cosa o ti protegge chi ma in cui decine di migliaia di soldati internazionali garantiscono
La pace
Quanto al Montenegro si sono svolte recentemente delle elezioni nella Repubblica del Montenegro che avrebbero dovuto consentire al presidente montenegrino Milo Djukanovic di indire in tempi rapidi un referendum sull'indipendenza del Montenegro il risultato di queste elezioni è stato molto incerto si arriverà probabilmente a un Governo piuttosto debole dato che Montenegro spacca spaccato a metà intendiamoci parliamo di seicentocinquanta mila abitanti non è che stiamo parlando di di grandi quindi grandi cifre ma il Montenegro ha una sua antica tradizione di sovranità che intende in qualche modo anche se poi esercitata solamente in un arco di tempo piuttosto breve
Dopo il congresso di Berlino ma
Intende in qualche modo non solo preservare quel grado di sovranità di cui dispone ma di sancirlo attraverso questo sostengono gli indipendentisti montenegrini un referendum che poi permette al Montenegro di staccarsi dalla Serbia
Quindi la Jugoslavia è un è uno stato di mediato
All'interno del quale emerge comunque
Cioè la repubblica di Serbia
Attualmente come sapete il presidente delle DIGOS lariana e Vojislav Kostunica
Il quale ha vinto
Le elezioni del settembre dello scorso anno contro Milosevic in modo anche piuttosto inaspettato e non del tutto chiaro e chiarito ma il il fatto è che da un punto di vista pratico Kostunica come presidente della Jugoslavia è appunto il presidente di uno Stato
Che poi in realtà non ha una capacità di esercitare la sua sovranità su importanti porzioni del proprio territorio a cominciare ovviamente dal Kosovo dal Montenegro
Quindi si pone probabilmente si porrà probabilmente la questione serba nel senso della o di una nuova piccola Jugoslavia in cui i serbi e montenegrini ed eventualmente kosovari
Sta per stipulino un nuovo patto di cooperazione di convivenza oppure semplicemente di una Repubblica di Serbia indipendente
Che come tale dovrà evidentemente eleggere poi un suo nuovo presidente perché quello attuale fra l'altro Milutinović rischia di essere tradotto all'Aja come ex collaboratore di Milo scettici
Oltre a questi due Stati e mezzo dicevo nei Balcani
E qui c'è anche in qualche modo il il rischio o la possibilità secondo i punti di vista di nuove spartizioni di nuove aggregazioni anche territoriali
Il resto è tritolo dei Balcani francamente indecifrabile anche in punto di diritto
Ci siamo abituati a mettere tra parentesi la Bosnia Erzegovina
La Bosnia Erzegovina
è stata elevata
Al rango di Stato indipendente in seguito la disgregazione della Jugoslavia e alla guerra che poi ha infuriato in maniera così sanguinosa con decine di migliaia di vittime in Bosnia
Ma non è mai stata e probabilmente non sarà mai uno Stato nazionale
Attualmente al di là della forma istituzionale del complessa architettura rococò più che barocca inventata Dayton
La sostanza è che abbiamo una Repubblica serba di Bosnia
La quale aspira fra l'altro a una qualche forma di federazione con la repubblica di Serbia
Abbiamo una federazione croato musulmana che non esiste di fatto nel senso che la memoria dello scontro dei massacri fra croati e musulmani all'inizio della guerra di Bosnia è ancora molto viva e la percezione reciproca diciamo tra
Musulmani bosniaci
E croato bosniaci eversivo presi soprattutto particolarmente negativa e i croati non senza qualche ragione dal loro punto di vista si chiedono perché i serbi di Bosnia abbiamo diritto alla loro Repubblica e loro invece no
In realtà questo diritto non ce l'hanno perché nel novantaquattro per ragioni eminentemente strategiche gli americani li convinsero
A allearsi con i musulmani per poter meglio fronteggiare la minaccia serba cioè questa alleanza di carattere
Utilitaristico strettamente militare che non poggiava su alcuna comunanza di interessi o di mentalità Audi percezioni comuni evidentemente non regge in tempo di pace
Anche la Bosnia come il Kosovo è un territorio largamente affidato al controllo di forze armate internazionali essenzialmente nato ma non solo
Dove un alto rappresentante si chiama così ma lo si capì che non si sa di che cosa cioè di che cosa rappresenti in questo caso nostri ecco esercita Poteri incerti a metà tra il governatore la governante
E e facilmente
Ricattabile è utilizzabile dai gruppi etnici o dei gruppi di potere locale
Questo
Questi incerti protettorati perché certamente protettorati in senso stretto non sono sono uno degli effetti anzi l'effetto più forte di quella mancanza di strategia di cui parlavo prima
Teniamo infine
Alla situazione nella parte meridionale e orientale di questa Regione
In particolare
Alla questione degli albanesi fuori di Albania
Sì in qualche modo la situazione nei Balcani diciamo serbo croati bosniaci
Relativamente sotto controllo nel senso che a mio avviso ma possono ovviamente essere smentito domani dei fatti
Gli eventuali conflitti tra il i vari gruppi politici o di interesse o anche clan mafiosi sono comunque gestibili
In termini più o meno pacifici
Purtroppo non è così per quanto riguarda la situazione
In Kosovo nella Macedonia
E in una qualche misura anche in Albania
La novità degli ultimi mesi
Purtroppo l'esplosione di un conflitto per ora di intensità piuttosto modesta
Ma che minaccia di diventare più importante nell'Arma c'è Doni a nord-occidentale
Macedonia nord-occidentale dove storicamente insediata una forte minoranza albanese
Calcolabile su una popolazione totale della Macedonia di circa due milioni di abitanti fra i sei e gli otto cento mila individui
I quali rivendicano maggiori diritti
Nei confronti degli slavo macedoni cioè della della componente maggioritaria della popolazione macedone d'altronde anche la Macedonia è uno Stato alquanto improbabile
Perché oltre a rivendicare questi diritti una parte di loro per fortuna minoritaria in collegamento con albanesi del Kosovo con la guerriglia
Kosovara
A a Cesone un fronte di lotta e di confronto con il potere di Skopje con il potere dell'autorità di di Macedonia che in qualche misura anche con noi inteso come è nato
Un fronte che sì coinvolgendo Asura in misura più o meno forte
Appunto la Macedonia accidentale il confine con il Kosovo del di questa parte della Macedonia e la Serbia meridionale Serbia meridionale la regione di Presevo dove esiste una forte presenza albanese e dove è sorta una guerriglia anche questa collegata all'ex UCK cioè all'ex Esercito di liberazione del Kosovo
Ora può apparire paradossale ma non lo è per chi segue le vicende balcaniche
Come il nostro atteggiamento nei confronti della guerriglia albanese sia cambiato
Nel corso dei due anni che hanno seguito la guerra del Kosovo
Anche nella retorica ufficiale della NATO penso alle dichiarazioni pubbliche del segretario generale scozzese Lord Robertson
Quelli che una volta erano gli insorti dell'UCK e comunque sono stati oggettivamente i nostri alleati o meglio se vogliamo i nostri beneficati più per i nostri alleati durante la campagna contro Milosevic da sono diventati improvvisamente dei banditi dei personaggi da assolutamente
Evitare o comunque tenere invece sotto sotto controllo
Nel giro di pochi mesi perché è avvenuto questo cambiamento di posizione nostro nei confronti
Delle delle guerriglie albanesi innanzitutto forse va ricordato che
Quello che è un è stato occasionale è stato semmai il nostro appoggio loro
Nel senso che fino alla primavera del mille novecentonovantotto almeno ufficialmente la posizione non solo europea ma anche americana nei confronti della guerriglia albanese era quella di considerarli terroristi questa la definizione ufficiale al Dipartimento di Stato
L'UCK era un'organizzazione terroristica
Quando si è pensato di poter utilizzare questo organizzazione definita terroristica in funzione anti Milosevic
E cioè nella primavera del novantotto si è passati repentinamente nel giro di poche settimane in questo caso mi riferisco i documenti del Dipartimento di Stato americano
Dalla definizione terrorista alla definizione insorto per poi assumerne le conseguenze pratiche sotto forma di Aiuti più o meno lasciate filtrare di addestramento e così via
Questo Periodo diciamo di luna di miele è durato il tempo che doveva durare cioè il tempo della guerra del Kosovo
Subito dopo anche una volta verificata la scarsa Prisa che questo organizzazioni guerriglieri avevano sulla popolazione locale
Dal punto di vista del consenso
Siamo passati a un atteggiamento diverso che nel senso che non abbiamo più bisogno di loro per combattere Milosevic anzi la guerriglia albanese rischiava di essere un fattore di destabilizzazione
Una volta soprattutto che a Belgrado era avvenuta anche con il sostanzioso è sostanziale apporto di alcuni Paesi occidentali il cambio della guardia tra Milosevic e Kostunica
In una
Jugoslave che improvvisamente tra virgolette diventava buona con un presidente si nazionalista ma insomma in modo accettabile
E comunque non è intenzionato a lanciare il suo paese in avventure militari tipo quelle tentate da Milosevici è chiaro che il pericolo
Dal punto di vista dello status quo cui facevo riceve riferimento prima
Diventava o i nostri alleati del giorno prima cioè i guerriglieri albanesi
Ora è importante ricordare che la guerriglia albanese in Kosovo ha sempre avuto una forte componente Panay albanese
Cosa intendo per Panhard danese intendo il fatto che nella loro visione il Kosovo è solo una parte di una più vasto territorio
A maggioranza una forte presenza albanese
Che deve essere l'ANCI Pato dal controllo slavo e deve essere portato a sovranità e indipendenza
Ricordo personalmente una conversazione con uno dei leader dell'UCK nella stato del novantotto con una carta della Regione davanti in cui appunto lui mi spiegava
Come quello che noi chiamiamo Kosovo non è quello che loro chiamano Kosovo cioè noi chiamiamo Kosovo il Kosovo jugoslavo disegnato avvertito
E come Provincia autonoma all'interno della Serbia loro pensano il Kosovo come
Una cosa un pochino più grande cioè si rifanno più o meno al vilayet Totta umano cioè al distretto amministrativo ottomano questo Kosovo più grande in realtà sì allarga fino a ricomprendere la Macedonia nord-occidentale
Una parte del Montenegro e una parte della Serbia meridionale
Cioè le parti in cui si può considerare una maggioranza una forte presenza albanese
Ed essendo dal loro punto di vista incompatibili slavi e albanesi l'obiettivo era di partire dal Kosovo come una sorta di Piemonte
Locale per poi allargare la prospettiva arrivare alla formazione
Di un chiamiamolo grande Kosovo per capirci
In cui la sovranità fosse esercitata totalmente dagli albanesi
Quello che sta accadendo in Macedonia incidentale altro non è che la prosecuzione del disegno
Che noi abbiamo forse non tutto con un del tutto consapevolmente facilitato con l'intervento contro la Jugoslavia
Solo che
Questo progetto non ha più ammesso che allora lo abbia avuto prima in maniera esplicita il nostro appoggio perché evidentemente significherebbe destabilizzare uno staterello come la Macedonia e uso uso il diminutivo non in senso dispregiativo ma perché effettivamente è uno stato di modeste dimensioni
Ma uno stato di grande rilevanza strategica per la NATO
Non è un caso che quando Bush padre sosteneva che la Jugoslavia era una questione europea di cui gli americani non dovevano occuparsi purtuttavia volle che un manipolo di marines si stabilisse in Macedonia proprio per garantire la stabilità di questa Repubblica ex jugoslava stabilità che sei minacciata avrebbe implicato un rischio di destabilizzazione dell'intero fianco sud della NATO
Perché questo perché la Macedonia oggetto di rappresentazioni geopolitiche controverse contrastanti da parte dei suoi vicini cioè sia da parte dei bulgari che da parte dei greci che da parte degli albanesi che da parte dei serbi
Ciascuno dei quali diciamo considera almeno parti della Macedonia di fatto come proprie
O come affittate a questo provvisorio potere di Skopje
Cosa che per quanto riguarda Albania Bulgaria e Serbia potrebbe essere forse di rilevanza strategica relativa ma coinvolgendo la Grecia cioè un membro della NATO
E coinvolgendo la in uno scacchiere quello balcanico in cui la rivalità greco turca affonda nel passato ed è particolarmente virulenta
E beh questo naturalmente dal punto di vista americana non era tollerabile e quindi è chiaro che c'è una linea rossa che qualsiasi Amministrazione americana compresa quella attuale a mio avviso dovrà preservare e che passa attraverso appunto
La garanzia di questo stato di Macedonia
Perché se si dovesse disintegrare il rischio di una qualche forma di conflitto interno la NATO fra greci e turchi
Dove per esempio i turchi potrebbero accusare i greci di dell'età espansionistiche o cose di questo genere e viceversa rischierebbe di esplodere
In conclusione
Vorrei soffermarmi su due aspetti per poi lasciare spazio alla discussione
Uno è quello delle nostre e qui mi riferisco soprattutto all'Europa delle nostre politiche o forse il termine politica eccessivo dei nostri approcci attuali
E l'altro è il tema delle connessioni tra organizzazioni criminali nostrane e balcanica
L'Italia pur essendo paese di frontiera intendendo per frontiera ovviamente non da frontiera di Trieste ma l'Adriatico
Più interessata di qualsiasi altro Paese occidentale anche europeo ai Balcani
Nel senso che ne siamo più direttamente toccati qualsiasi compulsione basti pensare anche le vicende interne albanesi che accade dall'altra parte dell'Adriatico le ricordo che il il canale di Otranto largo settanta chilometri
Cioè qualsiasi confusione che avviene lì tocca direttamente e magari ci tocca anche fino al punto da dover invito inviare una spedizione
Militare
Oltre Adriatico
L'Italia
è stata in qualche modo pilota dal punto di vista della concezione attuale
Almeno sulla carta europea ed occidentale dell'approccio ai Balcani nel senso di rivendicare
Fin dall'esplodere della crisi
Un approccio di tipo regionale per regione intendendo sia appunto la regione dell'ex Jugoslavia più Albania da considerare in modo integrato e da trattare in modo integrato
Cosa significa
Secondo i nazionalisti
Nella regione questa posizione non era altro che un modo surrettizio di immaginare una nuova Jugoslavia
Questo era in particolare la convinzione del presidente Tudjman
Secondo la nostra visione intendendo quella del ufficiale del del governo italiano e degli altri governi europei si trattava invece nominativo ricostruire una Jugoslavia evidentemente impossibile
Ma di fare in modo che in in nuovi stati sorti dalla disgregazione della vecchia Jugoslavia avessero un rapporto fra loro simile certo non uguale a quello che gli stati membri dell'Unione europea hanno tra loro
Cioè che per dirla con una parola forse retorica la logica fosse quella dell'integrazione un sì tesa anche in senso europeo piuttosto che quella della balcanizzazione
Consapevoli anche del fatto che evidentemente una balcanizzazione intesa ovviamente nel senso negativo del termine
Pronunciata della regione adriatica avrebbe avuto effetti contaminanti
Anche per il nostro Paese
E per l'Europa occidentale forse non si sottolineerà mai abbastanza
Il valore che ha avuto nell'approccio europeo alla questione balcanica
Il valore che hanno avuto le le nostre sensibilità riguardo le minoranze nazionali presenti nei nostri Paesi
Per esempio per quanto riguarda l'Italia penso all'Alto Adige per quanto riguarda la Gran Bretagna penso l'Irlanda del Nord per quanto riguarda la Spagna penso al Paese Basco
Tutti questi Paesi che hanno avuto a che fare con i Balcani via li hanno guardati anche sotto specie del rischio di balcanizzazione
Intesa come possibilità di dare fiato e sostanza a movimenti indipendentisti all'interno stesso dei nostri Stati europei
Quindi questo approccio europeo integrato si è affermato negli ultimi anni è stato codificato nel cosiddetto patto di stabilità per l'Europa Sudorientale
Che tiene insieme ai Paesi dell'Unione europea negli Stati Uniti e altri e che appunto si propone di ricostruire le ragioni di una cooperazione fra tutti gli Stati della regione
Questa cooperazione ovviamente può essere incentivata però solo in modo molto concreto cioè mettendoci dei soldi cosa che invece abbiamo una certa difficoltà a fare
Per esempio attraverso la costruzione di infrastrutture uno dei progetti più arditi e interessanti cui fa riferimento per esempio presidente croato Mesic cioè in una interviste che abbiamo pubblicato nell'ultimo volume di Limes è quello di un'autostrada che colleghi Trieste all'Albania attraversando o all'interno ovviamente
Tutta la la la fascia costiera adriatica dalmata
Intesa come Progetto sul quale potesse crearsi una convergenza di interessi e quindi anche di risorse fra tutti i paesi attraversati quindi appunto in Italia Slovenia Croazia Bosnia Erzegovina Montenegro quindi anche gli jugoslavi a e Albania e quindi poi anche Grecia in modo da dare a questi Paesi il senso di una comunità d'interessi ma un senso concreto nonsenso retorico
Si potrebbero citare molti altri progetti molti dei quali afferiscono a quella capitolo delle condotte energetiche cui mi riferivo in apertura uno degli aspetti fondamentali di questo patto di stabilità l'idea della condizionalità
Cioè gli aiuti occidentali i soldi nostri
Possono essere dati da solamente ad alcune condizioni una condizione fondamentale è quella della cooperazione regionale tra questi Paesi che non discute le sovranità dove esistono
Ma tende a non ossificato le in strutture statuali fra loro ostili in guerra più o meno aperta altrimenti non avrebbe senso tutto quello che facciamo e un'altra condizionalità importante vengo al punto finale e quella della lotta alla criminalità
Ora questo è un punto che è stato per molti anni diciamo fino a un paio d'anni fa sottaciuto per ragioni di opportunità politica o se preferite geopolitica
Macché è stato sempre presente
Nelle analisi degli osservatori della regione
Perché evidentemente non si capisce molto di quello che è successo nella regione senza tenere presente l'importanza politica ed economica delle organizzazioni criminali io bassi e per usare un termine a noi più familiari
La caratteristica di queste organizzazioni criminali rispetto per esempio alle organizzazioni criminali nostrane
E questa è una caratteristica che in qualche modo va a nostro vantaggio ma va a svantaggio loro che sono difficilmente separati di per usare un termine diplomatico dalle istituzioni
Nel senso che in molti di questi Paesi si era creata una commistione e in qualche misura questa commistione resiste tra istituzioni pubbliche molte virgolette e criminalità organizzata
Ho portato qui un un giornale croato del diciassette maggio
Che si chiama Nacional che ha pubblicato ormai c'è una letteratura molto vasta anche se da noi poco conosciuta sul tema che ha pubblicato un articolo che ha fatto molto rumore non sono in Croazia
Che comincia così traduco all'impronta
Il ministro provato per l'interno signor sci Meluzzi in ma con firmata confermato che il signor stanco su Botticelli uno dei più importanti boss della mafia serba che partner nel traffico di sigarette del presidente montenegrino Milo Djukanovic è diventato cittadino croato nel mille novecentonovantanove
Secondo le dichiarazioni del ministro dell'Interno approvato questo mafioso serbo con un passaporto croato
Considerato uno degli uomini più ricchi dell'intera regione con un patrimonio di circa cinquecento milioni di dollari cioè più di due mila miliardi di lire
Hanno di più no scusate più di mille miliardi
A quanto pare egli ha ricevuto i suoi documenti di cittadino croato sulla base di una raccomandazione del generale gli U-Boot cessi prolissa ex comandante della sessantadue sessantaseiesima brigata dell'esercito croato
E ha ricevuto questi documenti sulla base di un articolo della di una legge che stabilisce che gli stranieri che sono particolarmente attivi nel sostegno degli interessi nazionali croati possono ottenere questo passaporto
Questo è solamente un esempio tra mille della intrinseche sa
Tra istituzioni pubbliche e organizzazioni criminali
E anche diciamo tra organizzazioni criminali e istituzioni pubbliche che almeno apparentemente si sono fatte la guerra penso ai serbi e croati
Sono usciti ormai anche dei libri in in Croazia forse anche in Serbia
Che testimoniano dei continui contatti delle telefonate amichevoli che anche durante i periodi più duri della guerra di Bosnia intervenivano per esempio tra Tudjman e Milosevic
Cioè mentre i nostri diplomatici sia faticavano per convincerli a portarli a un tavolo negoziale
Questi signori si telefonavano tutti le severe tutte le sere per sapere come stava la signora e per stabilire dove potevano trasferire eventuali risorse in quale banca cipriota o Svizzera e così via
Se non capiamo questa dimensione è molto difficile poi affrontare questi problemi soprattutto e qui chiudo veramente perché noi e parlo di noi italiani
Siamo direttamente coinvolti attraverso organizzazioni come la Sacra corona unita o altre in questi traffici la camorra stessa la camorra napoletana
E per chi conosca anche in maniera superficiale come il sottoscritto
La nostra costa adriatica è facile rendersi conto
Come queste connessioni e questi intrinseche se abbiano prodotto una perdita di controllo da parte delle nostre istituzioni pubbliche di porzioni non irrilevanti del territorio nazionale
Su cui si sono insediati gli agenti di questi i traffici e di queste connessioni
Qualche volta anche con la diciamo sotto lo sguardo non del tutto malevolo delle nostre forze di polizia
Questo credo che sia un aspetto fondamentale da tenere presente in qualsiasi visione geopolitica dei Balcani ma soprattutto tenendo presente quelle che sono le conseguenze
Per noi italiani dal punto di vista della qualità della nostra società della nostra vita quotidiana e anche della nostra democrazia
Cambiamenti di questa qualità che possono essere prodotti da ciò che avviene oltre Adriatico
Grazie
Prego che è andata
Allora noi seguiamo le nostre regole intanto la ringraziamo Caracciolo che ha richiamato anzi l'ha detto all'inizio problema dei Balcani che rischia di sfuggire alla nostra memoria e la nostra attenzione per molti aspetti
Ha toccato i due piani sia il piano internazionale da un lato sia e la mancanza di una strategia generale con molti interrogativi che ha posto per la discussione sia il pericolo di una disgregazione generale
Poi allargato le prospettive a quella che può essere una balcanizzazione latente dell'Europa
Realizzare un po'le sue parole qua pericoli che toccano la vita civile con l'ultima parte per esempio relativa alla criminalità abbiamo circa una mezz'ora per l'eventuale discussione
Se la signorina ci aiutano i possiamo raccogliere il primo gruppo di tre o quattro prevede una due tre
Intanto cominciamo a vedere queste tre
Mi raccomando domande veri e reali domande sì e no devo togliere la parola
Per favorire un nome e poi la domanda pronto pronto sì buonasera io mi chiamo Mariano Giordano Giordano di cognome innanzitutto se possibile professor di Tiezzi fare i miei auguri personali alla Sergio Romano quale
Quando
Il quadro via delineato il signor Caracciolo è un quadro si direbbe dispetti disperazione assoluta oggi come oggi questi i Balcani sono stati sentire questo che solo in due occasioni loro storia questi popoli sono stati uniti prima sotto i turchi
E dopo sotto la monarchia condivido in questo monarca abbastanza fascista non si sente se è seria pronto pronto adesso mi se lei sia onde immobile mi sento sì se lei tiene il microfono fermo lassù in luogo pubblico più pallore di ripeto un minuto solo che il quadro delineato dal signor Caracciolo è un quadro disperante eccetto il speranza la domanda popoli mi mi consenta un minuto su i popoli Balcani sono rimasti uniti solo in due occasioni storiche e ieri la unione è stata imposta dall'alto
Da parte del congresso Tilli passati anni diciannove e successivamente sotto Tito sono riusciti anche a battersi contro i nazisti adesso la domanda è questa
Se noi non Leccino impegniamo nei Balcani tenuto conto che oggi c'è un impegno e ciò nonostante c'è una criminalità Chris
Gente c'è un un un sistema organizzativo amministrativo politica talmente deficit Iaia se non invece non CD non ci impegniamo che cosa succederà grazie seconda domanda dove va
Più vere che si può alle domande e domande vere
Alla fine riuscirà ad Ankara
Nome e domanda buonasera in mio nome Alfredo cassato
La mia domanda al dottor Caracciolo è questa
Per quanto è a sua conoscenza per le notizie in suo possesso
La c'era piena lo stato scelto di cui si è parlato relativamente meno dopo la cessazione dei bombardamenti ecco
Quali effettivi danno ha avuto effettività nel piccolo troppo che si è potuto capire forse meglio al termine dei bombardamenti aerei cioè la Serbia è stata pesantemente danneggiata Militia mente danneggiata superficialmente danneggiata
Io il tenore di vita della popolazione serba oggi sia uniti il quale sia
Peggio peggiore picchiato non fosse le dieci anni fa per c'è una ricostruzione Touring per via che adesso io ponti risulta nutrivo ferrovie o qualcosa del genere un'ultima domanda perversione rapido e secondo lei dottor Ferrazzi riservi altre un revanscismo
Grazie la terza domanda era qua
C'era chi era fatta era cedere un'altra latente no allora partiamo dalle prime tre per favore Preve
Breve dunque
Spreco tre secondi per fare i complimenti a Caracciolo per la sua posizionata questi sono accettati iniziamo Mancuso
Lei ha espresso le perplessità della NATO e forse non solo è nato a pensare un cambiamento per la preservazione la della Macedonia così come molto importante
Pur tuttavia mi sembra di capire che in debba locali la presenza di minoranze albanesi in ciascuno Stato costituisce uno dei fattori di stabilità indubbia
Tra l'altro una minoranza
Instabilità tratto in una lista militarmente te una minoranza che visibile perché è noto che una donna albanese regolarmente ogni dieci mesi partorisce per cui è una è una minoranza che può essere destinata a diventare sono maggioranza quanto più corpose allora dico e così mostruoso pensare di creare un territorio destinato alle popolazioni albanesi sembra sembra mostruoso forse sembra datata da apartheid però non si può pensare una soluzione di questo genere secondo domanda brevissima
Non crede lei che noi esageriamo nel considerare che i problemi aldilà dell'Adriatico debbano essere per forza problemi nostri fermo restando che qualche problematica eccetera
Non mi risulta che la Grecia consideri le sue problematiche i problemi che sorgono Albania e non credo che il russo Svizzera Francia considererebbero troppe ritrovato eventuali problematiche dell'Italia grazie
Vuole fare un rinvenuti grazie qui
Tecnica
Di ridurre le domande
Grazie
Mi dispiace di aver dato l'idea di disperazione perché non era nelle mie intenzioni forse il fatto di dover comprimere un periodo storico decennale poco tempo può dare l'idea di una disperazione assoluta ma francamente non sono disperato
La situazione è quella che è non è brillante ma sempre compariamo questa situazione con quella che era qualche anno fa quando c'era in corso un conflitto militare in Bosnia oppure anche successivamente penso la guerra
Cominciata senza sapere bene dove saremo da definire contro la Jugoslavia
Qualche modesto progresso c'è stato se non altro non abbiamo più nei due glielo devo
Cardini della Regione cioè Zagabria e Belgrado dei regimi che avevano fatto della destabilizzazione e anche della criminalizzazione delle rispettive società uno degli elementi di forza e la svolta democratica prima in Croazia e poi in Serbia e in qualche modo le due svolte si tengono e sono destinate a crescere o a fallire insieme secondo me sono un segno importante di di novità è una possibilità di di di sviluppo per tutta la regione
Se noi non ci impegnamo succede molto semplicemente che si entra in una spirale che nessuno in grado di prevedere
Che nella peggiore delle ipotesi può portare all'esplosione di nuovi conflitti
Ai quali molto probabilmente mi sento di dire la nostra reazione sarebbe piuttosto diversa che non a quelli precedenti nel senso di dire fatto poco lo che vi pare
E e l'altra conseguenza di più di lungo periodo sarebbe quella di favorire la crescita in quei territori ripeto comunque di frontiera per voi perché la geografia ce la messi là
Di ampie aree fuori controllo e quindi controllate da organizzazioni terroristiche criminali che comunque fanno delle illegalità la loro ragione di esistenza quindi credo che non esista
Dal punto di vista razionale una seria alternativa all'impegno problema che l'impegno deve essere orientato da una bussola cosa che finora non è avvenuto cedano
Da un interesse determinato e quindi da una politica che serva questo interesse e possibilmente anche e questo però mi pare che stia realizzando senza farci reciprocamente le scarpe fra alleati
La seconda domanda quali danni io questo mentono no come le cifre ma sicuramente
Se lei prende le le statistiche di cui siamo a conoscenza evidentemente
Affidabili come tutte le statistiche cioè non molto e l'impressione che uno ha
Sbarcando Belgrado effettivamente le due cose non stare insieme perché di rilevamenti statistici sui danni prodotti dai nostri bombardamenti generale dal conflitto
Ci danno l'idea di un Paese che probabilmente ha senza pavimenti il più povero della Regione quindi più povero d'Europa
Se uno va a Belgrado vede la gente allegra che affolla i caffè partecipare agli spettacoli pubblici pensa che essa sia tutto passato tutto finito in realtà diciamo il secondo aspetto pertiene se vogliamo un po'al carattere nazionale serbo il primo è un dato di fatto e cioè la distruzione della guerra è stata veramente disastrosa dal punto di vista delle infrastrutture dal punto di vista ecologico specialmente per quanto riguarda il bacino del Danubio e anche questa è una cosa che tocca a noi perché David Rubino si ferma lì
Quindi diciamo che i danni sono stati veramente importanti
E infatti rispondo anche alla parte finale la sua domanda in questo momento per quello che posso apprezzare io il sentimento prevalente non è un sentimento di rivincita
Ma è la volontà di rimettere in piedi il Paese di darsi un minimo di prospettiva perché una delle conseguenze per la Serbia non solo per la Serbia di queste guerre è stata in questi anni l'emigrazione della parte migliore della società
Centinaia di migliaia di serbi soprattutto di giovani soprattutto di gente veramente in gamba e volenterosa ha lasciato il Paese perché semplicemente non vedeva una prospettiva abbiamo ormai una diaspora serba in America in Europa e altrove molto molto consistente
Importante sarebbe ricostruire in Serbia le ragioni e di una prospettiva queste questo è il compito del nuovo governo e questa è l'aspettativa della popolazione serba
Che comunque non è in questo momento affetta da un particolare revanscismo o da un particolare nazionalismo anzi se per esempio usiamo come indicatore l'atteggiamento rispetto alla possibilità che Milosevic venga tradotto all'Aja
Noi vediamo che c'è secondo i sondaggi una evoluzione nel senso di considerare questa prospettiva come accettabile
Anche perché sappiamo bene che sull'altro piatto della bilancia ci sono cento miliardi di dollari di certo questo metodo la cifra insomma una qualcuna buona fetta di aiuti americani alla Jugoslavia che sono essenziali per la ricostruzione quindi non può si va troppo per il sottile quando l'alternativa è questo
La terza domanda che le mi poneva il la questione di un territorio chiamiamolo pad albanese a me personalmente non non darebbe alcun problema darebbe invece un problema probabilmente agli albanesi nel senso che al di là di quella che può essere la retorica di alcuni ideologia appunto OPA d'albanesi che comunque sono minoritari il fatto è che le popolazioni albanesi dei Balcani sono estremamente divise tra loro
Durante la guerra del Kosovo per ragioni di opportunità politica si è evitato di ricordare come sia stata nel periodo novantasette novantotto soprattutto una sorta di guerra nella guerra tra albanesi in cui centinaia di albanesi sono stati uccisi da altri albanesi per ragioni politiche o di altro genere
Gli albanesi di Albania e gli albanesi del Kosovo sono anche per le storie diverse che hanno vissuto chi ha vissuto sotto ebbero già e chi ha vissuto sotto Tito ma insomma sono veramente due Bondi per non parlare delle visioni interna l'Albania
All'interno stesso della Macedonia insomma c'è una certa distinzione tra fare da fare tra i vari gruppi tra diciamo strati Urbani il clan e così via quindi non c'è un progetto di grande Albania e comunque semmai c'è un progetto di grande costo o se vogliamo dire così che potrebbe includere il Kosovo la macedone accidentale è un quella fetta di serbe meridionale cui facevo riferimento prima
Ma non credo che comunque sarebbe questa la panacea almeno non credo
Se sono problemi nostri si purtroppo sono problemi nostri nel senso che io credo come tutti voi li farei volentieri a meno anche perché mi sono stufato di pubblicare volumi sui Balcani
Ma purtroppo le circostanze diciamo morfologiche
Del dell'Europa ci obbliga or considerarli problemi nostri
C'è un secondo giro c'è sostenerne l'iniziale un'altra domanda possibile non
La
Allora sì buonasera io mi chiamo posto Reschigna personalmente mi scuso se non oso arrivato tardi e posso fare la domanda solamente sulla base della del parte l'intervento che ho scontato
Personalmente ritengo molto velleitaria l'ipotesi di un'autostrada che attraversa i Balcani da Trieste che arriva fino all'Albania
Mi sembra una delle tante ipotesi come dice di autostrada come dire di Autostrada della Pace di quelle che che il principe e Vittorio Emanuele di Savoia propone ogni tanto anche per la Israele la Palestina visti i risultati non mi sembra che che la cosa possa funzionare molto volevo sapere da lei un'opinione poi con lo scooter una piccola una piccola domanda Trieste è una delle città più belle d'Italia che cosa costa al nostro Paese lanciare tra virgolette un'offensiva culturale soprattutto nei riguardi di Slovenia e Croazia
Perché non si sentano diciamo così su cui solamente dalla potenza tedesca
Allora c'era il signor signora la e poi ci presso il tema vero
Buonasera Elisabetta Palmieri vorrei sapere secondo lei quali sono le possibilità che i responsabili della pulizia etnica vengano finalmente tradotti al tribunale dell'Aja ci sarà mai un grande processo
Tipo processati Norimberga che potrebbe essere un momento di Rifondazione storica per quella regione
Professor tema vero quanto
Beh parlando
Volevo chiedere e quale ruolo hanno appunto che se se l'hanno avuto che ruolo continuano ad a vere lei divisioni religiose nella penisola balcanica
Allora possiamo
Molto vada per tre o se c'è un ultimatum ultimo giro non ci sono altre finiamo qua poi dopo allora va be'
Ok
L'autostrada io penso che si farà non subito ma penso che si farà perché effettivamente già ci sono degli cominciano a esserci degli studi di fattibilità e diciamo alcune società sono interessate al progetto
Quindi probabilmente non è per domani ma per dopodomani penso di sì l'Italia inizialmente non era favorevole a questo progetto perché lo vedeva come una forma di concorrenza rispetto alla nostro sistema di comunicazioni Adriatico visione secondo me piuttosto miope perché appunto ripeto la cosa si farà comunque visto che probabilmente si farà sarà bene esserci
Anche perché io penso che sarà inevitabile sviluppare e linee di trasporto aereo marittimo trasse adriatiche
Noi abbiamo in maniera per me incomprensibile distrutto l'Adriatica a favore dei trasporti marittimi Tirrenia ICI
Adesso il risultato è che l'Adriatico è un mare greco dal punto di vista dei trasporti che piuttosto paradossale
E non vedo quale può essere l'interesse italiano a mantenere questa situazione uno degli aspetti per i quali non ci conviene mantenere questa situazione è proprio quel lo che si spera almeno almeno ma non è solo una speranza credo la costruzione di infrastrutture nord-sud in conseguenza della sua nuova situazione dei Balcani rende anche le i collegamenti est-ovest più importanti Trieste
La politica di Roma non è stata la politica di Trieste e viceversa
Non dobbiamo dimenticare che quando è scoppiata la la crisi jugoslava nel novanta novantuno Trieste presso il più precisi la Regione Friuli aveva una sua agenda che era totalmente diversa si era opposta a quella di Roma in particolare appoggiava l'indipendenza della Slovenia Kushan si serviva del Friuli come arma di pressione o come leva se vogliamo dei confronti di Roma mi riferisco incontri far presente Biasutti e Cuccia di cui sono ormai noti anche i dettagli e quindi il problema è ah sì tutto arrivare a definire un approccio italiano e non solamente triestino alla alla questione balcanica naturalmente tenendo conto di quelli che sono gli interessi del nostro della nostra zona di frontiera che però ripeto non è solo Trieste ma è tutta l'Italia da Santa Maria di Leuca
Al alla Venezia Giulia
L'offensiva culturale ma intanto io non francamente credo che la presenza tedesca evidentemente c'è ma è anche un po'mitizzata da noi nel senso che tutto sommato non è così pervasiva come alcuni Germano furbi nostrani a mano immaginare e comunque non è così esclusiva nei confronti di un paese che delle dimensioni del nostro che volesse in qualche modo asserire propri interessi in maniera più continuativa
La possibilità che i responsabili della pulizia etnica vadano all'Aia ma io non so fino a che punto di responsabilità o meglio che livelli di responsabilità si potrà arrivare
Penso che prima o poi ci siano
Buone possibilità temi l'OSCE riceveva dall'Aja che questo sia uno esempio diciamo di di giustizia francamente ho qualche dubbio anche ricordando quella che è la storia di questo tribunale e ci detto in parole povere fu creato questo tribunale come formativi risarcimento americano e francese nei confronti dei musulmani bosniaci
Quando avevi cani francesi non volevano intervenire direttamente nella guerra di Bosnia crearono a questo tribunale che doveva servire a tenere sotto tiro i primi cari di guerra serbi finita la guerra tutti sanno dove sono i vari cara lettrice e compagnia cantante ma nessuno arriva a restare per la semplice ragione
Che non valgono alla vita di un soldato americano nel senso che siccome per arrestarli bisognerebbe rischiare la vita di uno o due o forse anche di più soldati che Ivano restare perché questi signori ci hanno si muovono con milizie di centinaia di guardie del corpo
Evidentemente diciamo il prezzo viene giudicato eccessivo quindi rispetto diciamo alla retorica giustizialista c'è poi una una pratica se vogliamo più realistica che rende difficile colpire questi personaggi io penso che comunque
Una buona parte di loro prima o poi finirà Lai e ci sarà anche da divertirsi tra virgolette vista la quantità di contatti di ogni genere che noi e non parlo solo dell'Italia ma anche dell'America e di altri Paesi europei e che ho avuto con loro quindi se vogliono ci possono far divertire parecchio
Per quanto riguarda le le divisioni religiose io penso che siano state strumentalizzate
Anche perché non stiamo parlando di una terra così Pia stiamo parlando di una terra in cui al di là appunto dell'uso nazionalistico della storia religiosa di questi Paesi diciamo insieme non dico dell'ateismo ma dell'agnosticismo quantomeno della non pratica religiosa dopo dieci Annie di regimi dichiaratamente laici o atei si è abbastanza consolidato
Il fatto è che evidentemente al fine di legittimare certi progetti geopolitici
L'uso della religione è stato utile questo credo che valga un po'per tutti vale forse in modo particolare per la Chiesa ortodossa di Serbia e al modo ancora più speciale per la Chiesa cattolica di Croazia
Sicuramente la lobby croata in Vaticano avuto ha un'influenza fondamentale nell'orientare le decisioni del Papa
Nel novantuno a favore della indipendenza di Slovenia Croazia in particolare sappiamo anche quella che è stata l'azione non sempre limpidissima dell'ordine francescano in Erzegovina anche contro la chiesa intesa come diocesi
Quindi evidentemente la religione può essere strumentalizzata mai immaginare che masse di popolazione si muovono in fiammate
Il nome di nuove crociate che siano cristiane e cattoliche ortodosse voti neppure islamiche mi pare una rappresentazione cinematografica ma poco aderente alla realtà
Allora ci fermiamo guardi io ringrazio ancora a
Ce ne ci ancora ci sarebbero ancora domande
C'è spazio per una se vogliamo l'ultima va uno è la è la fa una sola però
Mi scusi mi chiamò Callegari Ferruccio Calegari però ci faccia la domanda vera è veloce le il relatore il dottor Caracciolo fatto cenno alla della contrapposizione politica diciamo fra Roma e Trieste e viceversa
Recentemente qui c'è stato lanciato sollevazione sul fatto che l'entrata economico certi una forte gruppo francese di un forte gruppo economico milanese e però e qui si è mosso anche il governo a Trieste la Luka Koper che l'ente portuale di Capodistria praticamente ha vinto la gestione del del cosiddetto un molo sette lui Trieste e si dice che alle spalle della Luka Koper ci sia in effetti il capitale tedesco vorrei temete disse il dottor Caracciolo trovare una sua interpretazione a questo fatto
Mi dispiace ma non sono in grado di rispondere perché ho letto queste cose ma non conosco più approfonditamente la questione mi deve scusare
Alla prossima volta
Allora grazie adatta grazie al volto a Caracciolo è che ormai è quasi un en plein e quindi speriamo di averla presto ancora di nuovo allora presso il Foro Romano