"Les maitres censeurs" il libro di Elisabeth Levy

Radio radicale
Era rimasta in sospeso la risposta ad una domanda che ci eravamo posti un paio di settimane fa di fronte ad un libro dove c'eravamo meravigliati di trovare cose che credevamo ormai non si scrivessero più in una Francia in stupidità dall'anti le Pen Isma'dall'antiberlusconismo da lattice erano Isma'dall'antiamericanismo la domanda era questa il libro di Elisabeth Levy sul conformismo il perbenismo intellettuale dei famosi maître à penser primo tra tutti il gran sacerdote dei chierici Bernard rilevi sulla loro dittatura Inter attuale e quindi sul regime di censura che avrebbero instaurato le metto la Saras si intitola per l'appunto il saggio e l'anticorpo prodotto da un pensiero che è pur sempre discendente dall'Illuminismo oppure eravamo stati noi particolarmente fortunati ad aprire il libro appena scartato proprio dove si mette a nudo una grande mistificazione del pericolo fascista di le Pen inventato dall'arco costituzionale francese e non solo in verità per compattare il regime contro lo spauracchio del mostro
Beh in realtà una cosa e l'altra perché le epigrafi di Pechino sul boicottaggio scientifico dei tempi moderni contro le libertà intellettuali la leggevamo l'altra volta viene usata non solo e non tanto per dire abbasso ogni forma di censura ma anche e forse soprattutto per denunciare assieme ai suoi alfieri il frutto avvelenato dei moderni Tempi moderni e cioè il liberismo e liberalismo tanto più se in versione esportazione in una parola la globalizzazione coi tempi che corrono dicevamo non vorremmo che sotto la gara antistato si celasse un anno con l'OPA
E infatti a questa conclusione ci si può arrivare in due modi leggendo si libro prestando come deve fare ogni buon lettore la massima attenzione a quello che c'è scritto ma anche a quello che viene taciuto oppure prendendo una scorciatoia e fermandosi alla quarta di copertina alla nota più l'Africa dove si dice che l'autrice oltre ad essere giornalista e la presidentessa della Fondazione del due marzo cioè ma questo non viene detto di un'associazione fiancheggiatori dice dell'ex notabile socialista Jean-Pierre Chevènement che nella politica francese e catalizza buona parte dei sentimenti femministi anti federalisti antilopi visti anti europeisti anti tedeschi antiamericani antiglobal anti antiproibizionisti senza tuttavia avere il monopolio di una simile Weltanschauung più nel segno so della Francia che che del mondo per la verità dato che il mercato politico transalpina offre una vasta scelta dal il cattolico tradizionalista monarchico il vandeano il visconte Philippe de Villiers alla trotskista Arlette la chi è da un Jean Marie le Pen a uno scialle Pasqua quello che ricordiamolo perché aiuta ad inquadrare meglio tutti e due piace tanto ad uno come Gianfranco Fini il quale essendo l'ormai anche Luís antifascista e antirazzista e anti antisemita col popolo le penne non vuole più avere niente a che fare effettivamente se c'è qualcuno che esce bene da questo libro questi è senz'altro Chevènement e levi Elisabeth deve come minimo averlo votato al primo turno delle presidenziale a questo punto però la domanda diventa questa è possibile che la nuova denuncia del tradimento dei chierici esca dalla penna di una fan una discesa in mano
Che ci sia del marcio infra ancia e che di questo portino le loro responsabilità agli intellettuali della cosiddetta sinistra morale i boriosi intellettuali della riscossa i virtuosi dell'antirazzismo dell'antifascismo per usare il vocabolario della Livi i professionisti dell'antirazzismo
E dell'antifascismo per dirla invece con un sapore Cha Cha hanno beh su questo non ci piove ci sono sembrati ridicoli nella crociata contro Berlusconi e poi in quella contro le tende e ci ha fatto piacere scoprire che c'è ancora qualcuno in Francia col senso del ridicolo sarà pure Chevènement ti sta ma questo non ci impedisce laicamente di farci insieme una bella sghignazza
Che i bersagli presi di mira dal suo libro abbiano anche una brutta tendenza all'egemonia culturale al monopolio delle idee che si sentano spesso più giudici che liberi pensatori pure è vero
Anche se queste miserie non sono esclusivo appannaggio dei nouveaux philosophes con cui tanto ce l'analisi ma ce l'ha anche con Daniel Cohn Bendit la quale Levi molto ben documentata
Anche buon gioco nel rinfacciare a questa gente una brutta tendenza alla censura e alla scomunica prendiamo il caso quel vecchio lo scegliamo tra i tanti elencati perché lo scandalo provocato dal suo libro Platform e arrivato fin qui in Italia
Per aver toccato due argomenti tabù pedofilia e islamofobia è incorso nell'ostracismo degli intellettuali benpensanti sorte migliore del resto non sta toccando Oltralpe ad Oriana Fallaci come vedremo la prossima settimana
Stesso trattamento riservato allo scrittore alloca mi per un paio di suoi libri impallinati come un colabrodo dopo un processo sommario al tribunale della morale per crimine di xenofobia uno antisemitismo l'altro il fatto che uno come la finché Alcott che non può essere sospettato di indulgenza nei confronti di atteggiamenti antisemitici ci abbia visto in tutta la vicenda oltre che le libro più che antisemitismo una montatura di ex antisemiti in cerca di riscatto e di ebrei in cerca del brivido della persecuzione e per noi la conferma che Élisabeth Lévy ha ragione
Oppure al contrario il caso di un altro libro la visse Xi yeld Katrine M la vita sessuale di Katrina M micidiale verbale di accoppiamenti di una ninfomane iperattiva salutato come un capolavoro dagli stessi denigratori di quel Back o comunque da una buona parte di loro e guai a dire con tra Ario o anche solo a farci su qualche battutina ha buon gioco ancora una volta Elisabeth levi nel passare in rassegna questi episodi di ostracismo e di censura per mettere a nudo i meccanismi di intolleranza intellettuale che
Muovono tanti intellettuali in nome del bene quello con la p maiuscola di cui si sentono i custodi ai sacerdoti da lì ad avallare la santa alleanza entro le Pen il passo è breve infatti Bernard arrivi ai suoi non hanno esitato a farlo la denuncia contro il machiavellismo del bene
Ci trova senz'altro sensibili noi radicali voglio dire che ci richiamiamo alla tradizione non violente libertaria Delphine che non giustifica i mezzi
E tuttavia sentire evocare il concetto di fondamentalismo occidentale sentire trattare le messe in guardia contro i rigurgiti dello spirito di Monaco come un ricatto morale verso chi dissente proclamare che l'antitotalitarismo moralista e gente e il fondamento dell'moderna censura che House vinse e il Gulag e sono diventati ormai armi di dissuasione contro chiunque sia recalcitrante all'ordine dei diritti dell'uomo che sul piano in nazionali l'ideologia dei diritti dell'uomo non conosce nel relativo né provvisorio nei divenire storico e che la democrazia non è più un fine che si prefisse hanno le le società umane ma un'esigenza immediata davanti alla quale devono cedere le frontiere le sovranità le peculiarità economiche Uggio politiche beh parole del genere non può possono non metterci sul chi vive senza per questo volere minimamente insinuare che l'autrice di questo libro flirt con i revisionisti e i negazionisti nei capitoli dedicati in particolare alle guerre jugoslave da quella croata fino a quella del Kosovo si vede che la battaglia per il libero pensiero contro la censura contro il conformismo intellettuale più che fine a se stessa e in realtà funzionale all'Apologia la sponsorizzazione di un filone culturale politico che poi è quello dei vari usciremo che pullulano a destra come a sinistra sullo scenario politico francese si capisce meglio così il PC tale capo d'accusa che con una formula che starebbe bene anche in bocca le tende Elisabeth levi muove alla sinistra francese essere diventata il braccio armato della globalizzazione mercantile
Le guerre di Milosevic dicevamo ciò che agli occhi della Levì e presunzione manicheismo le colpe di cui si sono macchiati i fautori del principio di ingerenza quello per intenderci che secondo gli intellettuali italiani è stato inventato da papa Wojtyla che secondo quelli francesi da Bernard Kouchner
E che invece che ascolta Radio Radicale ha sentito molto tempo prima in bocca a Marco Pannella
Laddove dicevamo Élisabeth Lévy vede manicheismo noi sappiamo che c'è in realtà il sacrosanto principio di distinzione tra vittima e carnefice tra aggredito e aggressore un principio che proprio per le forti resistenze della Realpolitik delle cancellerie occidentali da una parte e dei pacifisti dall'altra si è fatta una fatica enorme a far passare prima di mandare i soldati delle democrazie a difendere gli aggrediti
E la linea su cui ancorò su cui si ancorò all'epoca anche Bernard Henry Levy a cui la sua omonima rinfaccia subito nel capitolo la domanda vietata seguendo il filo logico e polemico della censura di avere scritto nel suo e del novantaquattro a proposito dei dubbi che qualcuno avanzava sulla matrice della terribile strage al mercato di Sarajevo quella che poi spinse la NATO ad intervenire contro i serbo bosniaci bastardo chi pone la questione
D'accordo non è così che dovrebbe parlare chi per mestiere dovrebbe rifuggire dalle certezze e sempre aver caro il dubbio ma è anche vero che se anche in quell'occasione avessimo continuato a discutere invece di intervenire i macellai di no si dice avrebbero potuto continuare ad agire indisturbato per Elisabetta Dell'invece non c'era nessuna fretta ci demmo al manicheismo ecco come andò e alla NATO va da sé cui potevano le mani leggiamo
In Bosnia ci dicono avanza il nazismo chi non è d'accordo con questa lettura della storia e complice della barbarie scegliete da che parte state la guerra è semplice da una parte le vittime dall'altra il boia le prime sono per forza d'il capo della verità i secondi in quello dalla menzogna gli intellettuali francesi dei quali ci si sarebbe aspettati che facessero luce sulla situazione preferiscono giocare ai novelli Madaro
Chiuse le virgolette
Che Adriano Sofri verrebbe da chiederle e anche Marco Pannella e anche Olivetti più lì quando andarono a passare il Capodanno del novantadue nel fango di una trincea dentro una divisa covata
E anche la affinché il Crotto che più o meno contemporaneamente mandava alle stampe un libro dove scriveva l'incubo del ventesimo secolo non è terminato occupati e bosniaci lo stanno sentendo sulla propria pelle io io difesi con tanto più ardore in quanto essi vivono una doppia sofferenza da un lato quella di essere vittime di una guerra criminale dall'altro quella di vedere la verità della loro sofferenza negata o calunnia ecco ci siamo soffermati su finché al Crotto e perché li sapete devi fa spesso ricorso all'autorità
Del filosofo alla sua autorevolezza lungo tutto il libro e quando deve ricordare la presa di posizione manichea di finché al coté si vede chiaramente che è imbarazzata
Perché non le tornano i conti il libro di Elisabeth Levy dicevamo la volta scorsa è uscito prima delle elezioni presidenziali la denuncia dei metodi fascisti degli antifascisti francesi non si riferisce quindi alla fattura lanciata contro le penne all'indomani del primo turno delle presidenziali potrà farci magari un nuovo capitolo in una prossima edizione noi per ora ci limitiamo a notare però che i referenti di levi i politologi i politici i pensatori più gettonati nel suo libro su rimasti tutti silenziosi durante i quindici giorni del pubblico linciaggio lite e lo stesso hanno fatto quando in Olanda pochi giorni dopo è stato assassinato da un anti fascista più zelante degli altri Pim fortemente
Mentre un'intervista al Figaro la Livi in quei giorni almeno l'ha rilasciata liquidando sotto o il titolo gli antifascisti in OPA saranno la parodia di resistenza inscenata per le strade in televisione e dappertutto in Francia idem per la penosa campagna di le monde contro Berlusconi su cui l'alibi si riscatta un minimo con qualche riga nel suo libro ma su cui nessuno dei suoi amici si è indignato e una parentesi a proposito di Berlusconi una quindicina di giorni fa fa Umberto Eco gli hanno tra tutte pubbliche dato l'ennesimo sfogo contro l'odiato Berlusconi alle Monte però questa volta devono avergli detto amico hanno i c'è passata la sbornia antiberlusconiana vai a bussare altrove e così ecco si è dovuta accontentare di liberarsi
Comunque la notizia e che stavolta non se ne filato nessuno chiusa la parentesi due parole volevo dire sui referenti culturali della Livi quelli che mai una volta che che dicano una fesseria Pierre-André Taguieff e Marcel cosce
Innanzitutto già incontrati presi in castagna su Islam democrazia i diritti dell'uomo nella trasmissione della tv francese di un mesetto fa dove c'era stata annunciata la presenza di Oriana Fallaci e poi ancora Martins Castelnuovo
Diciamo François Kahn diciamo Claire fino a Richie Debray che è un nome più conosciuto per via dei suoi trascorsi rivoluzionari accanto nientemeno che a Che Guevara
Volete sapere che cosa hanno in comune questi intellettuali immuni al virus che colpisce quindi altri vanno tutti d'amore e d'accordo con Chevènement proprio come Elisabeth ieri
C'è infine un'altra cosa che va notata l'assenza di un capitolo quello sull'antiamericanismo che pure si sarebbe prestato a ulteriori interessanti considerazioni sul politicamente corretto sul pensiero ben pensante noi che invece ce ne siamo a suo tempo occupati sappiamo che a parte poche eccezioni le élites francesi intellettuali in testa tutto sono tranne che filoamericane da quelle parti se uno è filoamericano e sicuramente anticonformista meriterebbe quindi se non la simpatia almeno la solitari
Ma di una come Elisabeth Levi si dà il caso però che una delle rare voci che più nettamente si è levata per denunciare l'antiamericanismo in versione francese sia proprio a Bernard Henry Lévy proprio lui l'ortodosso il dittatore il censore
Per far quadrare la sua tesi un tantino manichea non se ne abbia a male l'alibi scrive che la denuncia dell'antiamericanismo del suo omonimo sfiora l'intimidazione e si domanda
Come Sartre perché diceva trent'anni fa un anticomunista è un bastardo levi vuole oggi dire un antiamericane un bastardo
Può bastare per questa settimana grazie per l'attenzione ci risentiamo sabato prossimo questa naturalmente e radio radicale