"La cultura liberale" rubrica a cura di Massimiliano Finazzer Flory

A volte quando si guarda la televisione si avverte l'impressione di impotenza ma a volte quando si parla di televisione perfino peggio non è inutile perciò assumono un punto di vista sulla televisione non dal di fuori ma all'interno di essa insomma tenuta Apologia ma anche finto agonia questa televisione secondo Maurizio Costa
Il futuro della televisione nella rivoluzione digitale qui viene affrontato come dialoga antico una conversazioni che degenera io ne attenzione Terciuc
Verso il futuro partendo dal presente come sapete che viene con Carlo Maria Lomartire solo potrete dire generalista e commerciale il contesto tecnologico del futuro il contesto politico essere presente emerge per ora dal punto di vista della televisione un triplice tratto che la definisce un tratto che ne segnala l'insufficienza da un lato per eccesso troppa tv rispetto al tipo di fruizione dei consumatori peraltro pochi del mercato italiano ovviamente perché c'è poca concorrenza da qui parziale sperimentazione da qui la città delle privatizzazioni da qui le anomalie Berlusconi e da qui soprattutto anche una Trillini pecche diventò insufficiente per difetto perché troppo poca acqua età rispetto all'informazione che sta offre dunque insomma la televisione contraddittorie per l'incapacità di impossibilità di superare il problema interverrà tra pubblico privato categorie delle quali perché Moggi quanto sia la dimissione anacronistica poche rispetto una tecnologia che paradossalmente dalle
Tre televisioni potrebbe risolversi invece in parte avversa conclude questo interessante saggio anche una riflessione sul decreto Alitalia hanno che spesso perché con Carlo Maria Lomartire sinonimo di vita da trivio nemico politico forse perché e quindi Costanzo parlare effettua un il rapporto con la mafia dunque con la comunicazione di massa sbagliato e prova di mercato prima di interessi quali sono prima di ignoranza
Andiamo alla secondo contributo rumori di un conservatore il racconto di Sergio Romano racconto di un secolo descrivere e quello narrativo declinato in prima persona Ricci offre che cosa se non le esperienze di chi ha conosciuto da vicino la classe dirigente italiana passata e presente ciò che emerge e certo la confessione ma su tutto è una dichiarazione sulla pochezza culturale e morale pernici ed italiana anche perché essere frutto della a format ideologica del Sessantotto ingenerare i nostri burocrati sono grazie dolente tipiche dei ed faziosi ma ma c'è un ma
Qui che ero nel passato per lo meno verrà consapevolezza del ruolo che allora era impegnato una consentono coerente anche l'orgoglio delle funzioni preposte dopo sessantotto che questo non ci sarà più vengono distrutte categorie filosofiche politiche quali la sovranità a quali l'Autorità soprattutto allora alla fine romana i conservatori per riferì per reazione perché non c'è rimedio conservatori quanto alla libertà viene posta al centro ma in periferia gliela filosofia dello Stato da qui chi dissente e che tuttavia si riconosce provano dunque dice che conservatore non è un iter sta si colloca a destra dei liberali
E tuttavia si declina poi come un potente un nuovo scettico uno che fa del realismo definito un orizzonte entro il quale ci può credere nel giro io ho perso tempo diffidare la democrazia certo dall'ecografia alimentata dal dogma ma deve vecchie che poi questo punto diventa parte integrante i difetti ita culturale il cui nome consuetudine e capire quali rischio però venne liberale qual è la sfida vera che negli affrontare certamente la geopolitica e nella geopolitica Sergio Romano riconosce che forse questa è la lezione che oggi i consumatori possono offrire anche liberali l'interesse e più ora degli ideali quest'ultimo libro modi un po'Salvatore l'appendice Longanesi finiamo rapidissimamente ovviamente pochi secondi soltanto per ricordare invece un altro e terzo
Ostaggi interessante il sistema politico italiano Gianfranco Pasquino bonomia in i versi di presso l'H D dice le qui si ricorda soltanto come una città civile che vitale e vibrante quando però viene
Tre affondata dal a dall'incontro con un sistema politico stra stra potente non può altro darsi come si sono assicurati ovviamente istituti referendari gli unici veri cambiamenti politici sono venuti in effetti da questi strumenti di questi istituti qui però ce la ricorda l'analisi che fa Pasquino destino politico italiano mette l'accento sul tipo di Stato sulla forma di governo sulla dinamica del sistema elettorale solidi mento della democrazia per il e anche a capire certamente che cos'è un sistema politico con Pasquino un insieme complesse continuo di interazioni tra l'autorità tra il regime inteso come regole procedure istituzioni e la comunità politica una comunità politica invece consapevole del suo ruolo ed un suo peso
Bene
Si era creata cioè di salute e ci sentiamo la prossima settimana