"Mezzogiorno e Riforma Federalista dello Stato" - organizzato da SVIMEZ (presso Palazzo Marini, Via del Pozzetto 158)

Se Bassolino e spero di poter ringraziare anche il ministro la Loggia
Impegna alla Conferenza Stato Regioni certezza di poter e saper aggiunge
Dovrei dire nella sua presenza e la loro presenza qua in relazione all'importanza degli incarichi istituzionali vestiti testimoniarla rilevanza
Questa nostra iniziativa sottrarrò pochi pochissimi nuovi all'amico Maccanico appena spiegare la genesi del documento che vi è stato distribuito
Le finalità che ci riprova chiamo con questo convegno sin dall'inizio della sua azione ad altri mezzi facendo proprio l'insegnamento dei grandi meridionalisti del passato richiamo Salvemini Dorso Sturzo
Ha operato nella consapevolezza che l'ordinamento rigidamente accentrato adottato per troppo preoccupazioni politiche all'atto dell'unificazione nazionale
Ha avuto un'incidenza negativa sulle possibilità di sviluppo delle regioni deboli del Paese
Di certo un ordinamento caratterizzato da una gelosa tutela delle prerogative del potere centrale
Con la conseguente moltiplicazione dei poteri locali ha costituito a lungo un forte ostacolo allo sviluppo della società civile
Senza il quale l'intervento dei pubblici poteri per lo sviluppo economico anche fare razionalmente impostato e adeguatamente finanziato come accadde nella prima fase della politica di intervento straordinario non poco ridurre a risultati voluti
Da qui l'interesse con cui gli altri mezzi e ha seguito l'avvio a far data dall'avvento delle regioni dell'azione delle forze politiche volta accentuato decentramento e nel contempo ad una responsabilizzazione della pubblica amministrazione e dei poteri locali
E ciò non già nell'ambito di una concezione illuministica secondo la quale il rafforzamento dei poteri locali e con esso la crescita della società civile potesse far venir meno di per sé l'esigenza di un intervento speciale dello Stato per lo sviluppo delle aree economicamente svantaggiate
Ma nella certezza che l'intervento non avrebbe portato a risultati voluti se non avesse trovato adeguata risposta a livello locale
Da qui è ancora l'interesse con cui gli altri mezzi al seguito del processo di riforma del titolo quinto della Costituzione
Kapoor dato dopo la doppia lettura delle Camere il referendum all'emanazione della legge costituzionale numero tre che ha profondamente innovato l'ordinamento costituzionale
Ma proprio questo nuovo assetto dei poteri locali una qui importanza valutare se si sia oggi in presenza o meno di un ordinamento federale
A posto per i meridionalisti un interrogativo suggerito anche in qualche modo dalla scomparsa dall'articolo diciannove centodiciannove della Costituzione
Del riferimento all'obiettivo della valorizzazione del Mezzogiorno e dell'edizione e cioè dalla costituzionalizzazione della questione meridionale
Per rispondere a questi interrogativo e comunque per accertare se un ordinamento tendenzialmente federalistico lasci spazio a un intervento speciale dello Stato centrale
Per lo sviluppo delle aree economicamente svantaggiate lazy mezze ha ritenuto di costituire un'apposita commissione composta da qualificati esperti e studiosi di questi problemi
Professor Manin Carabba e l'onorevole Antonio Maccanico consigli di amministrazione associazione e i professori Michele Ainis e Marcello Degni Giacinto Della Cananea e Tommaso Edoardo Frosini
Al termine i suoi lavori la Commissione ha dato incarico ai costituzionalisti professor Della Cananea professor Frosini di raccogliere in un documento di sintesi le concordi conclusioni cui era pervenuto
Sono conclusioni incoraggianti
L'ordinamento federale non preclude l'attuazione del principio perequativo e con esso la possibilità di destinare risorse ai Comuni e alle regioni deboli
Derivanti direttamente dai principi proprie dello Stato moderno ed iscritti alla nostra Costituzione repubblicana della solidarietà e dei diritto dei cittadini a servizi pubblici di uguale misura quale che sia la Regione in cui vivono risiede
Su questo documento la Svimez ha ritenuto opportuno avviare un dibattito organizzando questo convegno che consentirà di acquisire su tali problematiche
Il punto di vista di qualificati esponenti delle istituzioni delle forze politiche e della cultura grazie
Prego onorevole Maccanico ha detto alterazione terrete due dossier
Sì io mi limiterò una esposizione il più possibile sintetica dei tratti fondamentale del documento presentiamo
Questo convegno nasce dall'interesse molto marcato che tradizionale nella Svimez per i problemi istituzionali
E per i riflessi che i cambiamenti nell'organizzazione politica e amministrativa della Repubblica
Provocano o possono provocare nelle politiche di sviluppo per creare dicono che come economicamente svantaggiate in particolare per il Mezzogiorno
E non si può negare che tutta la politica per il Mezzogiorno del periodo repubblicano avuto un preciso connotato istituzionale
L'intervento straordinario realizzato con la Cassa per il Mezzogiorno partiva da una prosa imposto precise
La inidoneità delle strutture organizzative ordina
Proprie dello Stato unitario a produrre uno sforzo eccezionale per ampiezza intensità necessario accusa con Enzo dell'obiettivo Fini Borrelli e del mare il divario di sviluppo
Tra il centro nord e il sud del Paese
Non è certo questa l'occasione opportuna per riesaminare o richiamare l'esperienza e la storia dell'intervento straordinario nel Mezzogiorno
Non si può tuttavia non ricordare che quella politica era innestata come ho detto su un modello di Stato organizzato modo centralistico ed uniforme
Che l'istituto speciale per uno strumento centralistico governativo
E che prima segnali biochimici della Cassa per il Mezzogiorno dell'intervento straordinario si ebbero proprio in coincidenza con i tentativi degli anni settanta di attuazione dall'ordinamento regionale previsto dalla
Costituzione del quarantotto
Comprendere quindi come le chiedo le vaste riforme nell'organizzazione della repubblica
Che sono state introdotte nel corso della tredicesima legislatura seguendo una duplice binario quello della legislazione ordinaria a Costituzione invariata la legge-delega in cinquantanove ripeto vanta sette
E successivi decreti legislativi la legge dedica centotrentadue del novanta timore e successivo decreto legislativo numero cinquantasei del Duemila sul federalismo fiscale
E quella della riforma della Costituzione con un sostanziale mutamento della forma di Stato
Legge costituzionale numero uno del novantanove legge costituzionale numero due del Duemila legge costituzionale numero tre del due mila uno abbiano suscitato un vivo interesse nella Svimez e Saffi tenuto opportuno affidare ad una commissione di studio il compito di valutare le implicazioni di tale innovazione su complesso della politica in favore delle aree economicamente svantaggiate in particolare per il Mezzogiorno
Il documento che presentiamo oggi è risultato di questa indagine
Avremmo potuto presentando prima dello svolgimento del referendum confermativo del sette ottobre scorso perché era già pronta
Ma abbiamo preferito superare quella data per consentire un dibattito il più possibile scevro di polemiche sereno su una tematica che consideriamo decisiva per il futuro del nostro Paese
Il documento ha una duplice finalità
Quella di fornire un'analisi più possibile accurata della portata dei principali cambiamenti introdotti quella di indicare le possibili vie per promuovere lo sviluppo delle aree depresse nel nuovo quadro istituzionale
Per quanto concerne la prima finalità il documento parte dalla constatazione degli elementi fondamentali vincolanti che caratterizzerà il nuovo quadro e con la europeo delle politiche di sviluppo
Si ricorda che le istituzioni europee hanno tre distinte funzioni
Quella di garantire l'efficace efficiente allocazione dei fattori produttivi secondo le regole del mercato che esce le distorsioni generate dai poteri privati cartelli abusi di posizione dominante e così via
E dai poteri pubblici Monopoli tariffe aiuti statali alle imprese
Secondo obiettiva quella dalla stabilizzazione
Per quanto attiene il governo della moneta e di conseguenza le politiche di bilancio dei singoli stati membri
Infine last but not least
Quella di esplicare attività finalizzate alla riedizione degli squilibri economici tra le diverse aree territoriali
A questo fine si ricorda che circa i due terzi delle risorse stanziate per i fondi strutturali sono destinate proprio le regioni in ritardo di sviluppo si tratta di non voler indirizzi precisi che sono vale di qualunque sia la forma di Stato e che crede documento abbia fatto bene a richiamare perché non vi è fra loro un ordine gerarchico
Nell'illustrare le innovazioni a Costituzione invariata
Si pone in rilievo nel documento il passaggio assai marcato da un sistema politico amministrativo caratterizzato da uniformità ed accentramento sia pure corretto dalla disposizione del vecchio articolo centodiciannove della Costituzione
Che prevedeva regimi speciali per il Mezzogiorno e isole
Ad onor del mento imperniato sull'autonomia sulla sussidiarietà e sulla differenziazione
Che fa della di formata della riforma e va un po'un valore asse
Con la legge numero cinquantanove del novantasette gli estensori del documento ritengono che sia stata data effettiva attuazione al principio sancito nell'articolo cinque della Costituzione
Cioè adeguare i principi e i metodi della legislazione alle esigenze dell'autonomia e libertà centrale
Si pone in rilievo inoltre che due aspetti sono sufficientemente definiti
Il decentramento delle funzioni statali verso le Regioni
E il decentramento delle funzioni regionali verso i comuni che avvicina il nostro regionalismo la quello tedesco
Tutti questi punti hanno trovato conferma solenne della riforma costituzionale
Nell'analisi delle riforme costituzionali sono posti in rilievo gli elementi sistematici delle tre leggi che innovano profondamente la forma di Stato
In particolare la revisione delle forme di governo sia delle regioni a statuto ordinario sia nelle regioni a statuto speciale l'ampliamento dei poteri di autorganizzazione cioè della potestà statutaria
L'attribuzione di materia dramma materia elettorale che rimangono allo stato l'allargamento della potestà legislativa delle Regioni e la soppressione dei controlli del governo sulla loro produzione legislativa
Gli estensori si domandano se sia vero fare il federalismo
E a questo proposito pongono in rilievo l'assenza di un Senato delle Regioni o delle Autonomie con una grave carenza alla quale sarebbe necessario porre rimedio al più presto
Si afferma che una governance caratterizzata da una molteplicità dei livelli di governo richiede necessarie meccanismi di coordinamento centrale interregionale interno
Tra le più importanti innovazioni si indica quella che nel nuovo articolo centoquattordici conferisce all'organizzazione dello Stato un impianto Geo istituzionale orizzontale non più verticale con al centro Roma capitale della Repubblica
Sì critica la soppressione della menzione dell'obiettivo valorizzazione del Mezzogiorno e delle isole
Ma siccome rilievo la grande importanza
Della previsione nell'ambito della solidarietà interregionale del fondo perequativo ed è la possibilità di destinare risorse aggiuntive per le aree meno favorite prevista dal nuovo articolo centodiciannove
Tributi ed entrate proprie
Compartecipazione al gettito di tributi erariali riferibile al loro territorio questa è una importante novità perché c'è una territorializzazione delle imposte
Fondo perequativo senza vincoli di destinazione per i territori a minore capacità fiscale per abitante possibilità di interventi speciale in favore di determinate era per promulgare per promuovere lo sviluppo sono i pilastri del nuovo ordinamento finanziario della regione
La seconda parte del rapporto quella che esamina i metodi per promuovere lo sviluppo delle aree depresse nel nuovo quadro istituzionali
E difficile bilanciamento tra autonomia uniformità e proprio centrata in gran parte sulle norme del nuovo articolo centodiciannove
Si sottolinea che insito nel concetto stesso di autonomia
Che collettività situate in aree diverse scelgano di destinare risorse maggiori o minori accampi riveste la conosce
Cioè nella logica dell'accentuata coincidenza nei sistemi a forte autonomia fra coloro che sopportano gli oneri volti a finanziare le prestazioni pubbliche e coloro che scelgono coloro che ne determina il livello e la composizione
Tuttavia
Se le differenze tra le gestioni pubbliche sono in certa misura inevitabile
In un sistema autonomistico ma unitario io la Repubblica una e indivisibile e altrettante ineludibili problema e dei limiti entro il quale gli interventi perequativi sono oltre che desiderabili per ragioni etiche e politiche
Anche necessari all'interno del quadro costituzionale del quadro comunitario prima ricordate
E il rapporto riconosce che la riforma non affatto eluso questo problema quanto al fondamento giuridico degli interventi perequativi
Oltre all'articolo tre della Costituzione al principio di eguaglianza e e ai diritti sociali stabiliti nella prima parte della Costituzione
Si richiamano il principio dell'unità della Repubblica l'esigenza di buon andamento dei pubblici uffici degli enti gestori di pubblici servizi che richiedono regole omogenee in quanto le prestazioni lo richiedano
Segue un accurato esame degli ordinamenti federali e di altri Paesi che accanto a notevoli variabili prevedono tutti forti misure ispirata ad esigenze perequativi
Contro di ricorrere
Che determina univocamente che la quota di ricchezza consumata in loco nelle aree più sviluppate è inferiore a quella strettamente disponibile
Gli obiettivi perequativi sono così perseguiti nello mantenimento dal fondo perequativo dalla possibilità di predisporre nuovi interventi speciali fervore determinate aree per promuovere lo sviluppo economico secondo quanto prescrive come diceva l'articolo diciannove nel nuovo testo
E dalla norma della lettera m dell'articolo centodiciassette
Che stabilisce che rientra nella legislazione poteri della legislazione esclusiva dello Stato
La determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale
In presenza di questa complessa normativa il rapporto dovute fornendo alcune indicazioni operative nel breve e nel medio termine
Si tratta di adempimenti necessari e in gran parte urgente
In particolare quello riguardante il decreto legislativo cinquantasei del due mila sul federalismo fiscale che è stata al giorno oggetto di molte critiche che andrebbe al più presto riesaminata
Perché riguarda in particolare il fondo perequativo
La definizione delle risorse aggiuntive
A determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni le norme di armonizzazione dei bilanci pubblici permetto di aggiungere anche la necessità di una legge che preveda l'esercizio dei poteri sosta sostitutivi dello Stato
Secondo quanto prescrive il nuovo articolo centoventi
Cito quando lo richiedono la tutela dell'unità giuridica iter unità economica e in particolare la tutela dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali prescindendo dai confini territoriali dei governi locali
Si tratta di un'opera di attuazione della riforma assai delicata e complessa
Che richiederà un forte impegno del governo del Parlamento dal quale la Svimez non mancherà per dare un doveroso contributo di idee e proposte
Quest'opera che richiederà uno sforzo congiunto di Stato regioni province comuni non può avere tempi molto lunghi
Il Mezzogiorno che nel due mila ha mostrato significativi segni di una inversione di tendenza
Frutto del favorevole ciclo economico ma anche della nuova politica di incentivi iniziata nel novantasei corre seri rischi di un grave rallentamento per a diversi avversa condizione macroeconomica che non è stato prevedeva e quanto potrà dura
Cumulare gli effetti negativi
Il con quelli derivanti da inadempienze incertezza di natura istituzionale sarebbe esiziale
Confidiamo che siano prese le iniziative necessarie
Perché questo doloroso esito sia evitato
Considerato che era importante innovazione in senso federale introdotti nell'ordinamento
Non solo non pregiudicano gli interventi perequativi ma rendono possibile politiche pubbliche di coesione più articolate a vari livelli e potenzialmente più efficace
Sviluppo ed autonomia potranno in futuro crescere insieme grazie
Amico Maccanico do la parola al presidente del insolita
Sì io vorrei innanzitutto ringraziare davvero molto la Svimez
Per questo contributo un
Che ci offre
Sulle conseguenze delle nuove norme costituzionali
Approvata con il recente referendum ed anche per questa occasione
Poiché sono del tutto d'accordo con il rapporto che ci viene presentato
E con le considerazioni adesso fatte dal Antonio Maccanico vorrei modo essenziale sottolineare qualche aspetto e qualche considerazione
Dalla prima e questa
Non siamo in un una fase di passaggio in un momento di passaggio
Della vita meridionale ed italiana
E come sempre avviene nei nelle fasi e nei momenti di passaggio
Si decidono
Nelle prossime settimane nei prossimi mesi qui ed ora
Questioni che poi incideranno sulla vita del Mezzogiorno per un lungo periodo
C'è dunque
Il futuro del Mezzogiorno
In gioco
Nelle scelte che si fanno e si vanno a compiere nelle prossime settimane e nei prossimi mesi
Io avverto cui innanzitutto un problema
Che viene
Un po'anche prima della gestione delle nuove norme costituzionali
Il problema a mio avviso e questo noi dobbiamo evitare a quello che sarebbe un grave pericoloso paradosso per il Mezzogiorno
Il paradosso può essere questo
Negli ultimi anni
Nel Mezzogiorno vi sono stati alcuni significativi passi in avanti
Che io non voglio enfatizzare perché non sarebbe giusto
Sono del tutto consapevole del cammino lungo che ancora davanti a voi
Però io ho sempre combattuto e contrastato
Lo storico pessimismo interno alla Tokyo
Il
Piangerci addosso
Il pensare che tutto sia sempre fare
Perché questo non ci aiuta a vedere singoli passi davanti che sono stati fatti
Sì e non c'è aiuto a dormire poi la necessaria determinazione per fare tutto il cammino che dobbiamo ancora
Non solo negli ultimi mesi ma negli ultimi anni le
In questi mesi nel due mila e nel mille novecentonovantanove
Noi abbiamo avuto io ed abbiamo nel Mezzogiorno per la prima volta dopo dieci quindici anni
Tutti gli indicatori economici come segno positivo babbo ma tutti con il segno positivo
Per me è una novità importante
Per lungo tempo che abbiamo avuto tutti gli indicatori economici tutti con il segno negativo
E invece negli ultimi tempi negli ultimi anni i principali indicatori economici
L'export
Il tasso di occupazione sottolineo il tasso di occupazione
Che il punto di riferimento più serio anche rispetto al tasso di disoccupazione Natale in Time morte delle imprese soprattutto delle piccole e piccolissime imprese
Tutti gli indicatori si sono mossi un un segno positivo
A volte blocco
Ma segnalando una inversione
Il dubbio qui
Può esserci il rischio del paradosso
Noi abbiamo bisogno in questo momento
Di fronte questi indicatori finalmente con il segno positivo
Di rafforzare le tendenze che si sono espresse in questi anni
Di renderle più forti
Al maggior ragione dopo l'undici di settembre
A maggior ragione dopo una
Gravissima vicenda internazionale e mondiale che può invece spingere a tante ragioni di
E dunque
Abbiamo bisogno avremmo bisogno di una finanziaria
Due mila e due
Di una politica economica di una politica di bilancio ordinario dello Stato capaci di rafforzare i segnali positivi
Di renderli più dinamici ancora
E di tutto abbiamo bisogno ecco il rischio del paradosso invece di scelte chi ci facciano in qualche modo indebolire anziché rafforzare i segnali positivi dei più
Io lo dico in modo come cerco di fare sempre istituzionale
E dunque molto pacato e molto oggettivo
E dunque mi auguro che il Parlamento adesso alla Camera e poi con il rientro in Senato
Riesca ad apportare all'attuale legge finanziaria
Necessarie ed indispensabili modifiche verso e a favore del Mezzogiorno
In queste settimane non nei prossimi mesi e nei prossimi anni
E lo sottolineo
Perché la stessa questione di fondi europei
Sui quali tutte le regioni meridionali stanno lavorando si stanno impegnando
Noi dobbiamo continuare a considerarla nella sua natura vera e cioè come fondi aggiuntivi
Aggiunti ivi
Al bilancio ordinario alla politica economica del governo alle legge finanziaria e ma lei dunque
Se in qualunque modo passasse l'idea di trasformarli
In un fondi di fatto sostitutivi dell'intervento ordinario dello Stato noi abbiamo già vissuto un problema analogo come Mezzogiorno anni fa
Quando finì lì la lunga stagione che si era svolta per più di quarant'anni nel bene e nel male bene e nel male dell'intervento svolte
E quando il Mezzogiorno ha pagato il fatto che le politiche ordinarie il bilancio ordinario dello Stato non hanno saputo fare la propria parte di fronte alle file dell'intervento sfortuna segnalo il problema
Anche perché nelle settimane scorse adesso mi sembra un po'diminuito e io lo con lo stato complice Michele e mi auguro che non torni più anche perché nelle scorse settimane gli era stato un eccesso di allarmismo sui fondi europea
Non ho motivato nella realtà
Quasi a mettere le mani in avanti
E noi tutti dobbiamo ben sapere di che si tratta
La normativa europea stabilisce che il primo grande appuntamento che noi abbiamo il trentuno dicembre del due mila e due
Entro il trentuno dicembre del due mila e due le regioni dell'obiettivo uno devono aver speso
Il dieci per cento dei fondi europea e io vorrei sottolineare giustamente la nuova normativa europea stabilisce che si parte con una quota protesta della specie nei primi anni perché si postula a differenza del passato
Di impiegare i primi anni dei nuovi fondi europei in una necessario opera di programmazione e di criteri di qualità e di concentrazione senza ripercorrere vecchie strade dell'intervento a pioggia
Siamo pienamente a tempo
Come regioni meridionali
Per potere entro il trentuno dicembre del due mila e due ottemperare all'obbligo del dieci per cento della spesa dei fondi europee con criteri nuovi di programmazione e di qualità
Lo sottolineo perché non vorrei che allarma Emilio eccessivi
Fossero finalizzate in qualche modo poi ardo un uso improprio di quelli europei che devono essere rigorosamente aggiuntivi e consentirci assieme alle scelte interne al Mezzogiorno ed alla politica generale dello stato di poter perseguire quello che è annui avviso il nostro obiettivo essenziale
Aniene un tasso di crescita quantitativo e qualitativo del Mezzogiorno nei prossimi anni superiore a quello della media nazionale che l'unico modo per poter aprire nei nei prossimi anni
Per una linea e prospettiva di sviluppo del Mezzogiorno
E dunque l'ora e non domani che si tratta di compiere alcune scelte significative così è per il nuovo quadro costituzionale
Per la riforma del titolo quinto della Costituzione sono del tutto d'accordo vorrei soltanto sottolineare sulla discussione riforme federaliste
Io penso che si tratti di riforme che si muovono i nel senso che dire
Di riforme importanti
Fondate su nuovo rapporto di pari dignità tra le principali istituzioni della Repubblica italiana
Sottolineo l'importanza della costituzionalizzazione del ruolo dei Comuni
Che rappresentano la più tenga istituzione storica italiana
Apprezzo molto l'equilibrio
Che in questa riforma c'è tra funzioni il ruolo dello Stato centrale delle regioni e dei comuni che sono la prima forma di Stato sul territorio
In Italia sarebbe stato a mio avviso il possibile ed impraticabile un federalismo soltanto regionale perché sarebbe andato contro il lungo corso della storia italiana
Importanza di questo equilibrio
E l'equilibrio significa anche costruire nuove Regioni anche grazie a questa riforma costituzionale
E in nuove regioni che non abbiano più in sé
Peccato originale
Di questi trent'anni di vita dell'istituto regionale e cioè il peccato di un nuovo centralismo regionale che sia giunta al centralismo nazionale
E dunque enorme responsabilità di smontare una macchina e di riformarla in senso qualitativo per poter concepire le regioni questa è la sfida che davanti a tutti i consigli regionali a tutte le Giunte regionale per poter fare in modo che i Consigli regionali
Anziché avere una vecchia dialettica con gli esecutivi
Sulle competenze del passato
Si muovono invece con l'ambizione di essere come dei Parlamenti regionali
Poteri enormi nel campo della lista
E le giunte a loro modo avere l'ambizione di muoversi come governo regionali queste
La nuova fase istituzionale la sfida che si apre dopo il Vaccara
E queste riforme in senso federale stato centrale e Regioni e comuni possono e debbono a mio avviso essere completate in questa legislatura
Con l'istituzione di un Senato delle Regioni
Perché solo così si si potrà parlare
In modo più proprio di una riforma federale
Perché ogni riforma federale presuppone porta con sé
Una Camera delle Regioni
Ed anche nuove modalità di elezione della corte costituzionale
Nuove modalità che non possono essere improvvisata
Ma nuove modalità che devono significare a luglio avviso
Che il Senato delle Regioni
E dunque una camera nazionale delle regioni e delle autonomia
Prende parte responsabilmente alla elezione di una nuova Corte Costituzione ma in modo nazionale e responsabile e non col logiche regionale e territoriale di contrapporsi
Si aprirà nelle prossime settimane un altro tema delicato
Mentre noi dobbiamo cominciare ad applicare queste norme
Può darsi che il Governo quota
Decida
Di aprire Leather Dinu dover riformulare
Quelle che vanno sotto il nome di devoluzione
Vedremo
In ogni caso così come sempre si è fatto è di fondamentale importanza
Un confronto tra governo regioni e sistema delle autonomia
è discutere e decidere assieme
E a vere il massimo di unità
Stando attenti questa è la preoccupazione che vorrei esprimere
A non a vere nei prossimi mesi
Una terribile confusione che rischierebbe di portare alla paralisi l'intero sistema istituzionale italiano stando cioè attenti
Ah che non succeda che sì ritardi l'applicazione delle nuove norme costituzionali appena varate volete fare
Si mettono in campo
Nuove ed ulteriori riforme che hanno i loro tempi parlamentari e costituzionale
E questo può portare a mio avviso ad una confusione e paralisi East
Per questa ragione si tratta di muoversi con grande saggezza
Sapendo che di fronte non ci sono fondamentalmente due strati
Una è quella per la quale mi muovo
Con nettezza io
Ed è la strada di una forte e piena collaborazione tra tutti i livelli di governo
Chiunque stia in questi livelli di governo forte e piena collaborazione
Tra il Governo nazionale il Parlamento della Repubblica le regioni il sistema delle autonomia
Per applicare subito ebbene con intelligenza le nuove norme costituzionali l'altra strada
E quella di un continuo conflitto istituzionale e costituzionale con reciproci e permanenti ricorsi alla corte costi
Noi dobbiamo nettamente muoverci sulla strada della collaborazione
Istituzionale
La cabina di regia che abbiamo deciso di istituire mi sembra un fatto positivo a condizione che e abbiamo discusso ieri a Palazzo Chigi
Che siano chiari i suoi scopi
E per me
Le cose dovrebbero andare in questo modo
Ci sono materie di esclusiva competenza dello Stato
Non c'entra la cabina di regia
La cabina e di regia può monitorare
E stare attento a a che
Nessuna regione invada il campo
Della competenza esclusiva dello Stato
Vi sono mi permetto di sottolineare
Materie di competenza esclusiva delle Regioni e la cabina di regia non c'entra
Può monitorare che lo Stato non invada come può succedere data la naturale resistenza degli apparati centrali un campo che è di competenza esclusiva delle Regioni faccio due e servite
Nel campo dell'agricoltura del turismo la competenza esclusiva delle regioni
Lo Stato deve fare RIS solitamente è un passo indietro
E non deve continuare la vecchia storia e prassi italiana di riportare per le finestre ciò che il Parlamento e i cittadini hanno messo fuori Della Porta
Nella cabina di regia è il compito è enorme
Noi dobbiamo in spirito di collaborazione
Deve finire
La legislazione concorrente tra Stato e regioni
In molte materie delicate e de importante e dobbiamo farlo in tempi brevi e rapidi prima
Che esse si incrocino con eventuali
Nuove decisioni che il Governo può darsi che voglia su
Vi sono materie delicatissime faccio un altro esempio ancora c'è qualche collega Emilio
Che pensa che l'articolo diciotto dello Statuto dei lavoratori sia di competenze alle Regioni
La mia opinione esattamente opposta
L'articolo diciotto dello Statuto dei lavoratori
Riguarda i grandi diritti sociali e civili che sono di competenza esclusiva dello Stato centrale e del Parlamento
Attenti tutti alla confusione e alle invasioni
E delicatissimo
è il tema dei diritti sociali e civile
è importante anche su una questione di decisiva importanza
Come quella della sanità
Avendo noi alle spalle già qualche precedente negativo su cui la mia regione
Grazie all'apporto di qualificati studiosi che stanno o qui questa sera assieme con noi ha potuto fare un Esame critico e poi che il decreto legislativo in questione è stato fatto
Dal Governo e dalla maggioranza di centrosinistra io a maggior ragione ne parlo con assoluta schiettezza
Perché sono abituato a muovermi in questo modo istituzionale
Nel decreto legislativo cinquantasei
In materia di sanità c'è una profonda ingiustizia verso il Mezzogiorno
E qui non c'entra nulla quell'aggettivo che hanno e ad altro
In primo luogo al Presidente della Repubblica piace moltissimo e che l'aggettivo solidale
Un invito a federalista
Non c'entra nulla
Perché io non voglio alcuna solidarietà in questo voglio il rispetto di diritti essenziale
E voglio che siano rivisti i parametri profondamente ingiusti
Perché basati in primo luogo sul criterio dominante dell'anzianità della popolazione e questo è un criterio che per le regioni meridionali che sono le più giovani del paese è un criterio talmente penalizzante che la mia regione dandy perde qualcosa come cinquecento miliardi all'anno non c'entra nulla la solidarietà
Voglio semplicemente parametri più giusti di ripartizione
Rivedendo criteri e parametri e facendo in modo che vi sia nella ripartizione del fondo sanitario nazionale
Quella giusta misura verso tutte le regioni meridionali io e concludo sottolineo questo aspetto della sanità e del decreto legislativo cinquantasei perché è un precedente molto delicato
Poiché ci prepariamo ad affrontare il grandissimo tema del federalismo fiscale
Molto delicata per tutti quanti noi e quindi qui centra il solidale
Qui c'entra come andiamo a definire quel fondo perequativo
Che vorrei sottolineare è vero
è scomparso il riferimento al Mezzogiorno e alle isole però è stato costituzionalizzato il fondo perequativo e di riequilibrio nazionale
E noi dobbiamo andare ad una definizione del fondo perequativo e di riequilibrio nazionale che ci consenta di fare in modo che il nascente federalismo italiano che dovrà fare molti passi sulla sua strada sia appunto un federalismo capace di unire ancora di più il Paese infine e concludo
Io penso che in una fase come questa
Dopo il referendum e le nuove norme costituzionali
Sia importante dentro il Mezzogiorno
Accentuare quella che possiamo chiamare anche una nuova solidarietà tra meridionale
Mi avverto molto la necessità e il bisogno avverto molto e da tempo che la giusta attenzione che abbiamo avuto per le articolazioni interne al Mezzogiorno
Che dobbiamo mantenere i la Svimez a tanto a far in questo senso si accompagni però anche a quella l'unitarietà del Mezzogiorno su cui sempre la riversa in questi anni non ha mancato di richiamare la nostra
Unitarietà e anche nuova solidarietà tra meridionali nuova solidarietà Interna al Mezzogiorno ad un Mezzogiorno non chiuso in se stesso ma che anzi qui c'è un altro opportunità delle nuove norme costituzionali aumento giorni a regioni meridionali
Che grazie all'opportunità di avere anche una loro politica estera ed internazionale
Potranno soprattutto si unite fra loro le regioni meridionali e se unite fra loro anche al di là degli schieramenti politici che le governano allora una iniziativa verso Paesi o regioni del Mediterraneo una iniziativa che sarà sempre più importante dei prossimi anni
Ricordandoci tutti quanti noi che mezzogiorno in Mediterraneo stanno assieme sono due facce di una stessa medaglia e che nella lunga storia del Mediterraneo e del Mezzogiorno
Le fasi positive li hanno visti camminare assieme
E le fasi negative hanno visto mezzogiorno e il Mediterraneo fare passi indietro io avverto molto questa questo bisogno questa necessità anche di una nuova frontiera in diminuzione
Della iniziativa meridionale una nuova frontiera europea
I fondi strutturale ma anche molto una nuova produttiva e di iniziativa mediterranea e penso che dobbiamo fare il più grande sforzo per muoverci assieme tutti meridionale tutte le regioni meridionali
Grazie molto il presidente Bassolino questo interessante il suo intervento degli arredi far precedere gli interventi programmati dagli interventi dei due autori
E le documento professore l'agenda della così
Cosa quindi pregherei il professor dov'è che non è avevano
Benissimo da va benissimo
Se funziona grazie presidente
L'articolo centodiciannove della Costituzione nel nuovo testo assegna autonomia finanziaria alle regioni
Alle province agli altri enti locali
Ma può dirsi che abbiano la stessa autonomia
La Costituzione dispone inoltre che si effettuino interventi di tipo perequativo
Come può assicurarsi delle regioni la cui autonomia finanziaria e rafforzata siano responsabili per l'uso buono o cattivo che ne fanno io proverò nel nei tempi ristretti che mi sono stati accordati dal presidente Mesic
A rispondere a queste tre domande con riflessioni che proposte ovviamente data la ristrettezza dei tempi utilizzerà uno stile assertivo
Senza riuscire a dimostrare tutti i passanti dell'argomentazione
Sotto il primo profilo sebbene la Costituzione attribuisca riconosca autonomia finanziaria ai poteri regionali ha poteri locali
Resta il fatto che soltanto di regioni hanno potestà legislativa quindi la medesima autonomia finanziaria è disgiunta dal possesso del potere legislativo l'autonomia è differenziata
Inoltre e soprattutto non si può dimenticare che vi sono differenze oltre che di diritto di fatto sono differenze profonde
E se attengono alla storia
Alla collocazione geografica alle dimensioni
Al grado di sviluppo economico
Alle dotazioni di infrastrutture le meno recenti
Ferrovia le più recenti quelle tecnologica delle telecomunicazioni
Il nuovo articolo centodiciannove dovremo chiamarlo semplicemente l'articolo centodiciannove
Mostra consapevolezza di questa differenza perché fa riferimento come espressione peraltro ambigua alla diversa capacità fiscale per abitante che le regioni che i territori hanno e ne fa il presupposto necessario e sufficiente peraltro che sorga il dovere sottolineo il dovere dello Stato
Di porre in essere interventi ulteriori rispetto al fondo di perequazione
Però non può dimenticarsi che se di autonomia si parla in senso proprio per tutti i poteri regionali e locali l'autonomia è differenziata di fatto e questo se a in si l'elemento per concludere che non di autonomia ma di autonomie al plurale occorre parlare
Ha una conseguenza che mi conduce al secondo quesito che ho posto inizialmente ossia come dovrà realizzarsi la perequazione
Cioè l'assolvimento di quel dovere di solidarietà o per dirlo anche in termini più espliciti
Di redistribuzione
Che come diceva Massimo Severo Giannini prima e a prescindere da ogni principio costituzionale è scritto nella struttura stessa dello Stato moderno dello Stato regioni mi chiamava fuoriclasse lo Stato cioè in cui tutti i ceti
A affluiscono alla sfera pubblica
Da questo punto di vista il l'articolo centodiciannove agisce in tre direzioni
Non tutte chiare a dire il vero
La prima è quella indicata dal presidente Bassolino cioè la costituzionalizzazione del fondo perequativo già peraltro istituito nel due mila e non ancora operante
Quindi c'è un istituto del quale occorre darsi carico prima di tutto per eliminare alcune distorsioni e poi permettono in grado di funzionare
In secondo luogo la Costituzione stabilisce che per consentire alle regioni
Di
Rispondere alla loro missione
Per assicurare la questione della solidarietà espressamente menzionata lo Stato debba destinare risorse aggiuntive
Sempre di quattrini si tratta quindi
Però un altro titolo
Perché in questo caso non si tratta più di risorse che vengano dati a tutti in base al fondo perequativo nazionale ma di risorse che debbano essere assegnate laddove serve quando serve periscopio per cui sono necessarie
Io da questo punto di vista passando dalle riflessioni alle proposte
Mi permetterei di suggerire a coloro che dovranno poi determinare in Parlamento il contenuto di questi istituti
Che si tenga conto di due elementi
Il primo si trae dallo stesso articolo centodiciannove il quale consente che i poteri regionali e locali si indebitino ma non per le spese correnti soltanto delle spese destinate sorregge degli investimenti
In secondo luogo severo come recentemente la Banca d'Italia ha riportato nell'ultimo Bollettino economico nel Mezzogiorno è tuttora carente
Il capitale disponibile per gli investimenti non bisognerebbe guardare a capitare nell'ottica in cui si guardava adesso ai tempi di Cavour
Bisognerebbe considerare che il capitale e anche il capitale umano
Nella società dell'informazione il capitale umano è la prima la principale risorsa di cui una collettività dispone per generare ricchezza e quindi bisognerebbe considerare forse di questo qualche contabilista vorrà un giorno occuparsi che tra gli investimenti ci sono anche quelli nel capitale umano
Infine vi sono degli interventi speciali distinti da quelli di tipo finanziario e per questi io direi che si debba raccogliere l'indicazione di chi si preoccupa della
Minore propensione delle imprese di investire in alcune aree del Paese
Ma bisognerebbe anche preoccuparsi e questo sarebbe un compito degno dello stato di eliminare gli ostacoli che tuttora intralciano gli investimenti privati per esempio vi sono in alcune aree del Paese segnatamente nel Mezzogiorno
Poteri locali che impongono esorbitanti oneri amministrativi e finanziari alle imprese che intendo realizzare reti infrastrutture di telecomunicazioni
Questioni che andrebbero eliminati lo Stato dovrebbe iniziare una coraggiosa opera di disboscamento del dei lacci e lacciuoli frapposti agli investimenti privati
Infine la responsabilità
La Costituzione italiana da questo punto di vista stabilisce all'articolo ottantuno un principio generale cui tutti i poteri pubblici debbono uniformarsi
Là dove c'è il potere c'è il responsabilità
Chi si rivolga alla collettività per trarne risorse finanziare mi assume la correlativa responsabilità devi agire in modo pubblico trasparente esporsi alle critiche di tutti
Il problema e che noi oggi abbiamo una a simmetria
Lo Stato è sottoposto ai vincoli stringenti di Maastricht
Gli enti locali sono sottoposti a disciplina del dissesto finanziario che ha consentito significativi progressi
Le regioni no
Le Regioni soggiacciono soltanto al così detto debole patto di stabilità interno per cui c'è uno scompenso nel sistema dei poteri pubblici
Vi sono soggetti le regioni che hanno una importante significativa autonomia finanziaria ma non hanno un sistema che le renda responsabile di fronte al pubblico e cioè prima di tutto alla collettività regionale ma da quella nazionale cui ci si rivolge per le risorse aggiuntive
Io quindi proporrei conclusivamente che si introduca
Un
Serio regime di responsabilità delle Regioni
Perciò perché nella finanza che chi valga a ciò che il fallimento costituisce per le imprese private
Vale a dire che una volta assicurato alle Regioni un finanziamento diretto e quello indiretto per ragioni ineludibili di solidarietà
Si debba imputare ad esse la responsabilità completa
Per la gestione delle risorse di cui a vario titolo dispongono imponendo avesse la prova del Bilancio
Cioè questo è un aspetto spinoso perché chi è abituato al controllo del potere centrale e anche abituato alle provvidenze del potere centrale in caso di bisogno
Ma se si dimette poteri locali come è stato detto poc'anzi la decisione
Sulle spese da effettuare e sui modi per finanziare queste spese
è anche giusto imporre ai poteri locali e regionali una regola rigida e nazionale
Per assicurare il rispetto dell'equilibrio finanziario e assicurare così
Il l'autentico rispetto del principio di autonomia
Concludo
Le nuove norme costituzionali hanno importanti potenzialità e presentano alcuni rischi
Non è detto che le potenzialità siano colte
Non è da escludere che i rischi si concretizzino
Si può dubitare della consistenza forze anche non me ne voglia presidente Maccanico della congruenza di alcune delle nuove disposizioni costituzionali però una volta che se vi sono il compito dei giuristi in primo luogo e credo anche di coloro che operano in esecuzione e quelli dargli attuazione grazie
Ringrazio il professor Della Cananea prego il professor Frosini
Fare il contingentamento dei tempi anche perché
Grazie presidente arnesi no io sarò brevissimo anche perché come coautore infatti si devono ascoltare i rilievi commenti muoveranno eventualmente gli altri interventori
Mi premeva soltanto così dire solo contributo a questo dibattito sottolineando come la riforma del titolo quinto della Costituzione
Vada letta a mio avviso insieme e in un contesto unitario con la legge costituzionale uno novantanove con la legge costituzionale due due mila uno ovvero le due leggi costituzionali che hanno modificato la forma di governo delle regioni producendo l'elezione diretta del presidente della regione e dando l'autonomia statutaria alle regioni
Cioè è un disegno complessivo una sorta di processo costituente diciamo così regionale che ha iniziò nel novantanove con la legge costituzionale uno novantanove che ha consentito l'elezione diretta del Presidente
Della giunta e quindi ha rafforzato
Diciamo così un il l'esecutivo il potere decisionale all'interno dello delle ragioni e ha dato alle Regioni poi il potere di scrivere improprie da provare in proprio lo statuto senza che questo debba passare poi attraverso il visto del commissario del governo ma soltanto l'ipotesi di una eventuale eventuale controllo da parte della Corte costituzionale qualora sì ritenga che lo statuto violi alcuni precetti costituzionali e il caso recentissimo per esempio della regione
Ma che il cui statuto appunto è stato impugnato presso la Corte costituzionale
Quindi un disegno unitario che fa emergere quello che oggi si usa chiamare il regionalismo differenziato
Quindi un regionalismo che trova oggi la sua acme nella modifica del titolo quinto Mallard modifica del titolo quinto della Costituzione deve necessariamente essere letta
Come consequenziale alla legge costituzionale uno novantanove sull'elezione diretta dei presidenti delle giunte regionali e sull'autonomia statutaria delle regioni e sulla e insieme alla legge costituzionale due due mila uno sull'elezione diretta dei presidenti delle giunte delle regioni a statuto speciale
Perché i due temi forma di governo cioè la modifica dell'assetto dei rapporti che si vendono instaurare all'interno della regione ai fini della determinazione dell'indirizzo politico e la forma di Stato cioè la parte che comprende la distribuzione dei rapporti fra centro e periferia debbono necessariamente camminare insieme
Questo è un come dire un dato ormai scontato
Della dottrina costituzionalistica dama stati in poi forma di governo e forma di Stato
Sono due momenti che debbono intersecarsi fra di loro e non possono essere sganciati numeri spetta all'alto quindi ecco a maggior ragione l'interesse e l'importanza della riforma proprio se letta
In in diciamo in collegamento con quanto già fatto dalle GIS l'attore costituzionale nel novantanove e poi nel due mila e uno
Una battuta solamente su questo articolo centodiciannove che ha soppresso il riferimento al Mezzogiorno e alle isola la valorizzazione del Mezzogiorno e dalle isole
Vero che come dire per chi ha a cuore il Mezzogiorno
Fa una certa impressione vedersi sottratto questo termine questo riferimento geografico dal la Carta costituzionale
Ma è pur vero che lo diceva prima molto bene il presidente Bassolino come oggi il fondo perequativo a un'azzurra fosse maggiore valenza addirittura rispetto alla e esplicita definizione l'esplicito riferimento costituzionale del Mezzogiorno perché il fondo perequativo come dire si distribuisce
Lungo l'assetto delle norme costituzionali laddove invece il Mezzogiorno era quasi come dire
Emarginato soltanto con riferimento al centodiciannove oggi ci sono altri valori disse così se posso usare questo termine costituzionali che potenziano maggiormente
Gli eventuali deficit delle aree depresse nel nostro Paese uno al fondo perequativo un altro è la sussidiarietà un altro principio che finalmente ha trovato ha cittadinanza alle nostro
Nella nostra carta costituzionale una sussidiarietà che prevede appunto un intervento statale laddove le regioni non riescono più a portare a compimento quelli che sono i loro progetti quello che il loro sviluppo quindi sussidiarietà
Fondo perequativo e poi come dire un robusto di quella che nel rapporto viene chiamato diritto sociale territoriale cioè e proprio nella natura stessa della nostra Costituzione
Aiutare e intervenire laddove nome innanzitutto del principio d'eguaglianza all'articolo tre o il principio unità della Repubblica l'articolo cinque laddove appunto le Regioni
Ovvero dei dei degli assetti territoriali
Non hanno più la capacità di sapersi diciamo adeguare a quello che è lo sviluppo dell'interior per l'intero territorio nazionale chiudono con una e quindi ecco l'importanza poi immagino che fosse interverranno anche su questo punto i coloro che prenderanno la parola dopo di me l'importanza degli statuti cioè quel in un vero momento costituente delle Regioni sta proprio nella predisposizione nella formulazione nell'approvazione degli statuti gli statuti potranno costituire un un un un momento veramente essenziale per la formazione di quel nuovo regionalismo di cui parlava il presidente Bassolino ricordo che appunto l'articolo centoventitré della Costituzione
Ci dice che ciascuna regione uno statuto che in armonia con la Costituzione ne determina la forma di governo e i principi fondamentali di organizzazione e funzionamento
Su questo tema nel ricordo col ministro Maccanico che ci fu una commissione di studio che elaborano coordinata dal professor Cesare Pinelli qui presente che Lapo poi un rapporto sulle questioni aperte sul federalismo appunto accentuando anche molto questo aspetto questo fenomeno dell'autonomia statutaria e dell'eventualità di introdurre all'interno degli statuti dei nuovi diritti regionali oltre a quelli già diciamo fissati nella Carta costituzionale
Chiudo davvero con una immagine molto suggestiva che ho provato nell'articolo apparso oggi su l'Unità di Agazio Loiero in prima pagina dedicato proprio al tema oggetto del nostro dibattito e con riferimento proprio rapporto dello Svimez
Là dove si dice che lo scenario che ci si presenta all'albo del nuovo federalismo italiano appare come quello di una bella giornata di sole invernale inattesa che si di pani quella leggera foschia mattutina
è un'immagine molto suggestiva che rende bene secondo me è proprio quello che sta avvenendo cioè una nuova prospettiva del regionalismo chiamiamolo pure federalismo ancora velato da una foschia
E che mi auguro che diciamo che la sottrazione di questa leggera foschia dell'alba del federalismo venga meno soprattutto allorquando il legislatore costituzionale decida di introdurre lo sa la il Senato delle Regioni la seconda Camera regionale
Che ritengo sia un passaggio fondamentale che possa veramente completare questo processo che ripeto
Considero iniziato con la legge costituzionale uno novantanove ancora in progress laddove deve concludersi con la trasformazione del Senato in una camera delle regioni grazie
Grazie
La parola al professor ritmico Raffaele
La
Buonasera grazie presidente
Io
Nella prima parte
Vorrei svolgere alcune considerazioni di carattere comparatistico per poi andare invece finire in maniera un po'più tecnica sull'articolo centodiciannove su villa innovatività di questa disciplina rispetto alla vecchio articolo centodiciannove che al termine del del rapporto sono tra l'altro entrambi sono riportati opportunamente quanto alle premesse
Mi mi interessava ricordare alcuni aspetti cioè i seguenti l'esperienza degli stati composti includo in essi Stati federali e Stati regionali
Ci dice che in nessun altra materia come in quella della disciplina delle relazioni finanziarie la Costituzione e così geneticamente aperta affatto alla storia
Voglio dire che sotto la vigenza del medesimo testo costituzionale spettanza Stati federali come gli Stati Uniti o il Canada
Il medesimo testo ha vissuto il medesimo testo costituzionale ha vissuto modelli di relazioni intergovernative finanziaria carattere prima competitivo
Poi appunto solidale e per esempio nel caso americano di nuovo con ritorni verso soluzioni competitive
Un modello chiaramente compito solidale come quello tedesco
Invece a sta vivendo aperture dopo una sentenza per il tribunale costituzionale federale
Sta vivendo aperture competitive quindi uno stesso testo costituzionale delle vicende diverse in materia di relazioni finanziari come mai questo
Probabilmente la risposta e nella nell'oggetto della disciplina delle relazioni finanziari del federalismo fiscale più volgarmente la disciplina costituzionale dedicata queste parti tra queste relazioni non si occupa incerto della organizzazione dei servizi pubblici ma della capacità di ripeto di governo di decidere nell'interesse dei cittadini
Non si occupa cioè dell'organizzazione della produzione ma della formazione delle politiche pubbliche e allora il punto è questo
Le politiche pubbliche sono e devono essere notoriamente nella disponibilità delle maggioranze
Ecco allora questa mutevolezza delle costituzioni su queste parti
Le costituzioni nella parte relativa alle relazioni finanziarie hanno un compito ingrato dare disciplina costituzionale e quindi sottrarre alla disponibilità delle mutevoli maggioranze di governo
Ciò che almeno in parte delle però allo stesso tempo rimanere nella loro disponibilità ora ci sono sempre a livello comparatistico due indicatori che ci permettono di dare dei giudizi sulle capacità delle costituzioni federali di sottrarre la materia delle relazioni governative interno finanziarie alla disponibilità totale delle maggioranze questi indicatori sicuro
Se poi mi sono il la il primo è il rapporto tra autonomia impositiva cioè la potestà di elevare imposte e autonomia normativa
Cioè la potestà di disciplinare poi in concreto le fattispecie impositive dei livelli regionali e in secondo luogo l'esistenza il funzionamento di una seconda camera regionale
Quanto al primo indicatore l'esperienza comparata ci dice che se la Costituzione
Si limita a riconoscere autonomia impositiva senza prevedere allo stesso tempo autonomia normativa effettiva la conseguenza pratica ultima e che l'autonomia finanziaria
Viene determinata da chi quella autonomia concretamente la disciplina cioè in genere dallo Stato
E inoltre venendo al secondo indicatore se la Costituzione non prevede dunque che al procedimento di formazione della legge regionale della legge statale
Partecipa anche una seconda camera espressiva degli interessi regionali allora quella previsione costituzionale sull'autonomia impositiva rimane lettera morta
E quindi le relazioni finanziaria sono dominio totale delle maggioranze politiche ed era questa la situazione italiana vino all'otto novembre
Questo primo modello può essere perfezionato invece con la previsione da parte delle costituzioni di seconde camere che esprimano gli interessi regionali in modo da permettere ai livelli regionali di esprimere durante il procedimento formativo delle leggi i propri interessi nella propria voce questa soluzione quella più diffusa negli Stati federali ed è una soluzione di diciamo di second best
Sì rispetto alla prima ce n'è poi una molto nota una terza un ultimo modello
Che quello tedesco in cui oltre alla seconda Camera federale
E la Costituzione a prevedere ripeto in Costituzione le quote dei tributi spettanti alle regioni e allo Stato qui la garanzia nei confronti dei livelli regionali e massima
In questi ultimi due modelli le relazioni finanziarie non sono più dominio della maggioranza diventano politiche costituzionali
Cioè non le maggioranze politiche non possono dare forma liberamente a questa materia ma incontrano dei limiti procedimentali o sostanziali posti in maniera efficace dalla costituzione rispetto a questo quadro ecco vorrei brevemente valutare la portata di innovatività sotto alcuni aspetti del nuovo articolo centodiciannove autorevolmente in Italia è stato sostenuto che questo centodiciannove non introduce nessuna novità rispetto alla vecchia disciplina
Quanto all'autonomia impositiva la potestà di elevare in imposte appunto
It commi primo e quarto del nuovo centodiciannove effettivamente non sembrano aggiungere niente di nuovo rispetto alla vecchia disciplina
C'è solo un maggior dettaglio come ha evidenziato Della Cananea ma era in maggior dettaglio perché si ci si riferisce anche all'autonomia finanziaria delle Autonomie locali
Quanto al rapporto e qui vengo alle novità che secondo me invece il nuovo centodiciannove introduce quanto al rapporto tra autonomia impositiva ed autonomia normativa che il rapporto che dà vita poi concretezza alle relazioni finanziarie
I termini della questione rispetto al vecchio centodiciannove mi sembrano cambiare complicarsi
Nel vecchio nella vecchia logica del centodiciannove funzionava così era la legge dello Stato ad attribuire questo il termine presente in Costituzione e quindi a determinare la tipologia delle imposte regionali
Già nell'essi con se lo leggiamo il nuovo articolo centodiciannove diverso le regioni hanno risorse Autonomie stabiliscono ed applicano tributi ed entrate proprie però Paola Della specialistica il dato più rilevante
E dato dal fatto che queste imposte
Oltre a dover essere in armonia con la Costituzione devono rispettare in base al centodiciannove al nuovo centodiciannove secondo comma i cito dal nuovo centodiciannove i principi di coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario
è un nuovo limite mi chiedo rispetto alla situazione precedente è un limite che favorisce le regioni e positivo per le regioni
Una risposta così su due piedi il caso di dire è difficile perché perché nella nuova disciplina costituzionale la materia tributaria e pericolosamente distribuita tra legislazione esclusiva la lettera è del secondo comma del centodiciassette
Sistema tributario e contabile dello Stato e legislazione concorrente appunto armonizzazione dei bilanci pubblici e coordinamento della finanza pubblica e di sistema tributario
Quindi stando così le cose la novità mi sembra almeno sulla carta esserci il nuovo limite cioè per l'autonomia impositiva regionale costituito dai principi di coordinamento della finanza pubblica non è più determinato autonomamente dalla legge dello Stato
Ma lo è in via di legislazione concorrente e questo bene o male mi sembra rappresentare un progresso forse debole
Per l'autonomia regionale
C'è una seconda novità questa volta di carattere procedimentale
Poiché questa materia il coordinamento della finanza pubblica di cui si parla appunto nel terzo comma del centodiciassette rientra tra quelle di legislazione concorrente
Accade che per espressa previsione dell'ultima dell'ultimo articolo della legge tre due mila e uno
Su di essa su questa materia debba pronunciarsi la commissione parlamentare per le questioni regionali integrata dai rappresentanti delle Regioni
Del particolare dei presidenti regionali delle Province e degli enti locali con i possibili aggravamenti procedurali che tutti conosciamo previsti linea cent'nel nell'ultimo comma dell'articolo undici della legge tre due mila uno
E poi c'è quindi questo no ulteriore fatto nuovo c'è una partecipazione delle regioni ce ne ultimo che mi sembra ancora non rilevato nel rapporto si mette l'accento opportunamente sul fondo sul fondo perequativo previsto dal nuovo centodiciannove al terzo comma ora non c'è dubbio che e so che questa materia la determinazione rientra nella legislazione esclusiva dello Stato lo prevede espressamente la richiamata lettera e
Però
Sul relativo progetto di legge non si può escludere neanche in questo caso l'intervento della Commissione sempre quella prevista dall'articolo undici della legge
Infatti il secondo comma di questo articolo
Articolo undici specificando quali sono i progetti di legge sui quali detta Commissione deve intervenire
E molto chiaro nell'affermare che il ciò accade quando un progetto di legge riguardi le materie di cui al terzo comma dell'articolo centodiciassette tutte le materie concorrenti e all'articolo centodiciannove della Costituzione ora concludo è indubbio che la legge sul fondo perequativo riguarda appunto materie di cui alla centodiciannove
E dunque se è vero che la legge istitutiva del fondo appartiene alla legislazione esclusiva dello Stato per espressa previsione costituzionale e altrettanti indiscutibilmente vero che quella legge toccandola in materia di cui al centodiciannove
Va sottoposta al parere della Commissione parlamentare integrata con i rappresentanti delle Regioni
Quindi anche se in forma molto mediata
A causa di un'integrazione che suscita delle perplessità dal punto di vista della conformità costituzionale la Commissione come sapete integrata non solo con rappresentanti delle Regioni ma ancora anche con quelli degli enti locali ed esprimere pareri sulla legislazione dello
Ed è la regione
Quindi anche se in forma molto mediata la nuova disciplina costituzionale permette un intervento delle regioni durante la fase formativa della legge istitutiva del fondo perequativo conclusivamente la nuova disciplina mi sembra recare delle novità complessivamente favorevoli alle regioni sia in relazione all'autonomia normativa sia in relazione alla partecipazione delle regioni nel procedimento legislativo
Queste novità non c'ha autorizzato a dire che le relazioni finanziarie siano state sottratte alle politiche di maggioranza per diventare politiche costituzionali
Però il senso di marcia mi sembra quello giusto per completare il cammino ma lo hanno sottolineato quasi tutti quelli che mi hanno preceduti
Rimane il passaggio dalla cameretta appunto prevista dall'articolo undici la commissione parlamentare integrata al Senato delle regioni nelle quali auspicabilmente almeno a mio parere siano presenti le sulle regioni senza commistioni con rappresentanti degli enti locali
Vi ringrazio
Approccio al Manin Carabba
Prima di tutto ringraziando sta occasione vorrei dire che
Io reputo molto importante un'istituzione come la Svimez
Abbia a parte non da oggi ma
Ora dopo il referendum
Deciso di muoversi all'interno di una prospettiva di che coniuga il federalismo con il meridiano il meridionalismo
Nella
Negli animali spirits del meridionalismo
Probabilmente circolano e sono presenti
Sentimenti motivazioni non prive di loro fondamenti cioè intravisti ICI non favorevoli al federalismo
Se il meridionalismo prendesse
Quella direzione sarebbe una terribile errore
E quindi naturalmente
Finezza una grande peso ma non è tutto il meridionalismo io credo spero però che questa presa di posizione questo impegno
Induca la politica culturale e anche la politica tout-court degli uomini impegnati in Parlamento e nelle assemblee regionali
E comunali del Mezzogiorno ad accettare la la sfida del
Io
Concordo in larga no ok va avendo diciamo partecipare alle discussioni concordo con il rapporto così brillantemente illustrato da
Della Cananea da Frosini
Voglio semplicemente in maniera molto telegrafica
Porre tre temi che secondo me s'saranno
All'attenzione
Il Parlamento
E dei consigli regionali
Penso anch'io come ha detto più volte presidente Bassolino dalle prossime settimane è una caccia tempo rappreso
Primo problema
Io credo che il Parlamento dovrebbe
Accingersi a legiferare il più presto possibile
Su un tema
Difficilissimo ma che è l'architrave della riforma
Che è quello ed è materia di Esch competenza esclusiva lo sta che è quello della determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni connesse ai diritti civili e sociali
è stato detto anche da Della Della Cananea dei limiti
Di un di una modo di operare che e del resto anche agli esempi Frattina Bassolino portavano
Che
Scelga parametri finanziari quote capitarie non parametri sostanziali
Disco distinguere le responsabilità della Repubblica da quelle del mondo delle autonomie
La Costituzione nuova indica questo criterio fondamentale
è un criterio che obbliga alla misurazione e valutazione delle prestazioni connesse ai diritti civili e sociali legati ai cittadini vorrei dire
E confrontarsi su questo problema avendo un appunto un atteggiamento
Istituzionale non di parte
E tuttavia non sfugge
Che questi sono i confini
Dello welfare il rapporto fra Welfare e federalismo e proprio nella diverso atteggiarsi da parte soprattutto in uno schieramento in un sistema politico che tenda diventare bipolare
Il confronto sui confini
Dell'welfare di cui si assuma la responsabilità alla Repubblica
E dei margini
Di diversificazione
Legati all'accettazione di un modulo
Complesso del federale
è una discriminante fondamentale
è un punto di confronto concreto legato alle attese dei cittadini
Ed è il quale poi dipende anche il con l'atteggiarsi nel sistema tributario degli strumenti di perequazione ma credo che questa sia io sono persuaso che questa sia prima un secondo tema anche qui Bassolino lo ha
Bene anticipato da da da persona
Legata responsabilità istituzionale ad una passione politica commercio nel suo intervento
Ebbene
Ma cooperazione
Fra le regioni del Mezzogiorno e fra le regioni del Mezzogiorno e lo Stato
Anche in proiezione sia pure nei limiti della Costituzione consente dei rapporti internazionali
Che espressamente Richet frenata nove articolo centodiciassette ai commi
Penultima e ultima
Insomma nessuna maledizione biblica
Condanna all'isolamento
Le singole regioni del Mezzogiorno queste norme come pure quelle più complesse non c'è tempo riparlarne delle auto del centosedici delle autonomie
Grasso Maria variabile delle Autonomie
Possono essere a partire dalla stagione statutaria
Affidata allo Statuto era legislazione regionale un'occasione fondamentale perché anche un luogo comune delle regioni del Mezzogiorno e per il meridionalismo
Perché è ovviamente un luogo comune
Da sfatare perché privo di qualunque fondamento quello che voglia immaginare qualunque intervento cooperativo e unitario delle regioni del Mezzogiorno
Fra di loro
E anche con la partecipazione dello Stato come non coerenti con il sistema federalistico basta pensare che le grandi agenzie di sviluppo
Maggiori nella valutazione nella storia della amministrazione degli Stati democratici sono quelle degli Stati Uniti la tv arrosto il Tiana parla Commission
Dell'amministrazione Kennedy Johnson e e molte altre
In nelle operazioni nelle quali gli Stati membri e lo Stato federale affrontano insieme
Grandi problemi di aree
Vantaggi anche in un paese industriale
Terzo punto ecco concludo perché sono ovviamente
E le grandi perché
Io credo che nel nuovo contesto
Costituzionale
Pur con i meriti che soprattutto nel periodo novantasei novantotto
A qui sito la cosiddetta nuova programmazione concertata con il
Dei cento fiori delle diverse figure
Di intesi nei contratti insomma del di negoziazione
Pubblicistica
Potrebbe a questo punto diciamo dovere essere
Ripensata
In una disciplina
Non voglio dire una nuova legge per il Mezzogiorno ma insomma certamente nel ripensamento dell'insieme di leggi ordinarie
Che nel decennio passato
Hanno svolto una funzione di supplenza
Essenziale che si è mossa tardi nella seconda metà degli anni novanta
Dopo che effettivamente il Mezzogiorno ha pagato un prezzo spaventoso
Alla inerzia delle burocrazie centrali seguita alla fine dell'intervento straordinario io faccio un mestiere sono da dodici anni relatore per la corte dei conti nel giudizio sul rendiconto dello Stato
Lavoro che svolgo in contraddittorio con tutti i ministeri
Nella struttura del bilancio nella concreta operatività dei ministeri a ma tenuto conto del passaggio che si deve che veniva determinarsi con la fine dell'intervento straordinario e le responsabilità in questo senso iscritte nelle leggi sono state sostanzialmente ignora per questo è stata un una valica supplenza il ciclo della chiamiamo la nuova programmazione
Ma ecco il mio dubbio verte su due punti
Io credo che nella nuova
Architettura
Disegnata dalla Costituzione
Per quanto attiene agli strumenti finanziari
Anche perfetto del passaggio alla competenza esclusiva delle Regioni
Della
Competenza in materia di tutti i principali settori produttivi
Lo Stato non possa ritirarsi
Ma anche di strumenti finanziari debbano essere sempre più automatici
Sul tipo del credito d'imposta
Mentre diciamo uno spazio minore porre stare ma minore
Per in fondo in fondo
Ripensando a tradizioni e non c'è niente di male a rievocare come quella
Degli istituti l'intento Pastore con i nuclei niente come come problema di attrezzatura di completamento di di di di visione di collegamento fra il sistemi infrastrutturali nel e e le iniziative di industrializzazione non cancellando naturalmente
L'esperienza svolta ma sapendo che probabilmente
Proprio perché
Come dicevo Rodio Pasquale Saraceno bene il caso di citare in questo caso cespugli talora
La corrispondenza fra dei vari economico il divario di maturità politica
Un
Brusco trasferimento come accadde con esiti infausti
Nella legge seguire tragedia del terremoto il vino un brusco trasferimento di eccessive e dirette responsabilità discrezionali non vorrei dire brutalmente ai ceti politici
Per mezzogiorno
Non credo che sia auspicabile penso quindi a una disciplina queste sono ovviamente opinioni strettamente personale perché siamo sono andato fuori seminato rispetto al rapporto nella quale l'automatismo degli strumenti finanziari
Di sostegno naturalmente nei limiti consentiti dall'Unione Europea sia abbia un ruolo più ampio anche perché poi io penso che la legge quattro otto otto il credito d'imposta siano gli strumenti che si sono rivelati più efficace
Sì ed è certamente una borderline senza no non non ma con una prevalenza dell'automatismo che un con una prevalenza dell'auto
E il secondo fronte è quello di una programmazione arretra per le infrastrutture per la quale diciamo si vede ovviamente essere superata quella in attuazione
Del precetti che sin dal novantadue furono dettati per adeguare l'intervento ordinario alle nuove esigenze di ripartizione delle risorse in uno stato che rinunciava allo strumento dell'intervento
Straordinario questi sono notazione che si aggiungono le prime due sono più pertinenti quelle sul livelli essenziali delle prestazioni e sulla cooperazione fra Regioni mezzogiorno le riflessioni anche per me me ne scuso molto balbettante iniziali sull'opportunità di una riflessione di un ciclo nuovo di programmazione meridionalista dopo quello
Quasi esclusivamente affidato agli strumenti di concertazione e al e ai cento fiori delle dei contratti di area di programma variamente denominati
Penso che sia però il caso dunque
Di cominciare mentre si riflette sull'attuazione del federalismo a ripensare a questa architettura
Grazie
A ridare la parola agli altri previsti pregherei di contingentare perché dobbiamo restituire la sala Rizzoli più con il Palmieri suocero
Chiudi cui ambienti Lucia cioè Roma conosce sono Vittorio
Grazie presidente
Accolgo l'invito cercherò di limitarmi veramente a una rapida battuta
Economica da qui voglio dare qualche quindi linea di sviluppo sul rapporto fra l'Unione europea abbia questa riforma costituzionale
Abbiamo visto come giustamente sottolinea il rapporto io come giustamente richiamato dai relatori che mi hanno preceduto che lo spazio per gli interventi ritmi di sviluppo e sicuramente limitato nel nuovo testo costituzionale io apparentemente limitato
Cioè
Dopo l'abrogazione dell'articolo centodiciannove tra fino al comma qui dopo l'eliminazione delle procure storico del Mezzogiorno
Nulla c'è un'interferenza
Grazie dicevamo dopo nel nuovo assetto costituzionale gli spazi per l'intervento per il Mezzogiorno ci sono anche se limitati c'è sicuramente come già sottolineato l'ultimo comma dell'articolo centosedici che prevede la possibilità di nuove forme di autonomia differenziata nuove forme di autonomia speciale su base di legge statale con l'intesa delle regioni interessate
Cioè il fondo perequativo più volte richiamato sull'articolo centodiciannove e ci sono anche giustamente anche se richiamate soprattutto dal presidente Bassolino le intese fra diverse regioni per sviluppare le proprie politiche
Sembra quindi che gli strumenti ci siano ma siano limitati ma io voglio fermarmi a riflettere sull'importanza che invece per le politiche di sviluppo all'Unione Europea
L'europea in fondo sta stravolgendo e sta tagliando tutta la nostra Costituzione anche senza modifiche testuale
In materia economica l'Unione europea essenzialmente tre i protestata iniziative la politica di bilancio l'efficace allocazione delle risorse e quindi l'Antitrust il controllo e proprio la riduzione degli squilibri fra le zone territoriali già richiamate i fondi strutturali sono un grimaldello enorme per favorire le politiche di sviluppo alle aree svantaggiate
Questo secondo me oggi è il punto importante è riuscire saper sfruttare approfittare le politiche comunitarie anche da parte delle regioni in fondo l'Unione europea ha modificato e questo voglio sottolinearlo tacitamente senza modifiche testuali tutta la Costituzione
Se noi oggi leggiamo le fonti del diritto non possiamo considerare le fonti del diritto senza le fonti comunitarie
Perché giustamente prevalgono i regolamenti comunitari stesso discorso per la tutela dei diritti la tutela i diritti ormai c'è anche a livello comunitario penso alla recente Carta dei diritti fondamentali dell'europea ancora giustizia costituzionale
Ormai può sembrare paradossale ma se una legge italiana e difforme dalla Costituzione e conforme un regolamento comunitario torna ad essere costituzionale
Quindi la l'effetto dirompente enorme e questo accade anche per le politiche di sviluppo giustamente oggi ormai dopo le regioni debbano puntare all'Europa non a caso il nuovo articolo centodiciassette pone come unico limite unico vincolo per tutta la legislazione regionale quella comunitaria però dobbiamo stare attenti perché non è solo un vincolo per l'Unione europea
E Jolie non solo debbono partecipare debbono approfittare debbono sapere utilizzare i fondi comunitari le politiche comunitarie ma debbono partecipare alla formazione
E quest'oggi è stato costituzionalizzato perché non a caso l'articolo centodiciassette quinto comma della Costituzione ci ricorda che le regioni e le province autonome non solo devono provvedere all'attuazione all'esecuzione delle norme comunitarie
Ma provvedono a e di e partecipano alle decisioni dirette alla formazione degli atti normativi comunitari questa è la grande sfida questa grande opportunità sapersi attuare la Costituzione ma saper anche soprattutto partecipare alla formazione delle politiche comunitarie
Io concludo qui grazie per il tempo grazie grazie
Surfista De De Mita la rapida
Allora danzava
Allora socialità Nolan
Grazie
Io credo farò alcuni commenti
Rapidi su se che ci sono stati dati molti elementi per valutare quali spazi ci siano nel nuovo nella prospettiva nove ordinamento per
Mantenere aperta una
Riflessione sulle politiche di sviluppo del sistema dualistico del italiano e quindi mi limiterò ad alcuni commenti sul come gestire questi spazi sulle opportunità e i rischi che questa gestione forse arrivare
Direi che sarebbe
è interessante rilevare
Come un certo disagio rispetto alla prospettiva del federalismo federalismo fiscale in particolare venga proprio dalle riflessioni che vengono dal Mezzogiorno
Ed è curioso rilevare come invece all'epoca del
Primo dibattito
All'epoca della Costituente
C'è le ragioni a favore del genere dell'autonomia dell'autonomismo all'autonomia
Anche le ragioni critiche diciamo il dibattito era tutto interno al Mezzogiorno perché a favore che l'incontro era molto marginale il contributo di personalità Esterne al Mezzogiorno
Diciamo i pessimisti come quindi statalisti come tutti oppure che vedevano proprio nel problema della perequazione una difficoltà per andare verso la corona di spine non era un visione e aprioristica
Volevamo politici più diciamo strettamente politici come Togliatti e Nenni che vedevano là non praticabilità storica in quel momento dell'autonomismo senza mettere a repentaglio il valore dell'unità
Diciamo quindi c'erano
Riflessioni molto più aperti all'autonomia con perplessità allegate per così dire prosciolta spetti tecnici che avevano a che fare molto con il problema della perequazione
Oggi ci troviamo in una situazione abbastanza diversa direi che la fase
Nulla spinta poi anche la riforma federalista un po'il frutto di quindici o vent'anni
Di insistenza sulla positività
E sulla riflessione sull'esperienza della positività
Dello sviluppo locale
Cioè in qualche modo è una risposta ha un'idea che il localismo avranno il fattore propulsore dello sviluppo e quindi il federalismo è un modo di un federalismo adesso il decentramento e autonomia è un modo di liberare al massimo le forze che portano alla propulsione e allo sviluppo
Molto in ombra è che in un sistema dualistico
Al valore positivo delle differenze occorre anche contrapporre il valore negativo delle disuguaglianze
Che è diverso dalle differenze questo è un tema che non è mai stato dibattuto nello scarsamente dibattuto
E quindi c'è a mio avviso una percezione asimmetrica del ruolo del federalismo ora noi potremmo è forse questo il programma di lavoro per chi guarda questo problema dal Mezzogiorno
Proporci un programma di rovesciamento di questa cosa cioè il federalismo può essere uno strumento per controllare le disuguaglianze e salvaguardare le differenze cioè il tema poi centrale nella documento che ci è stato proposto
E credo che sia il tema fondamentale certo c'è molto scetticismo sul fatto che in questo momento in questa fase in questa prospettiva il federalismo fiscale politico eccetera sia uno strumento molto efficace per controllare le disuguaglianze in questo momento c'è solo il grande interrogativo quanto più grandi potranno essere disuguaglianze
E in base alla forma che assumerà la legislazione relativa l'introduzione della riforma federalisti quindi c'è questa percezione del rischio
E questo diciamo da economista secondo me aldilà del
Così delle valutazioni tecniche vorrei riportarlo con un problema molto rilevante
Allora
Mi sembra importante sottolineare che non è affatto neutrale il modo con cui questa riforma
Per proprio guardando a questa ottica di federalismo come strumento di salvaguardia e addirittura di controllo delle disuguaglianze oltre che di promozione del valore positivo che la differenza
La non neutralità del modello già lo si vede per esempio nel decreto che presidente Bassolino ha citato decreto cinquantasei due mila è molto ambiguo su questo aspetto presta quindi amplissime
Amplissime argomenti per proseguire in una direzione o nell'altra tra due modelli di federalismo il così detto federalismo fiscale di carattere verticale o di carattere orizzontale
Tecnicamente
Diciamo c'è una apparente costruzione in cui
Di fatto questo federalismo questo schema degli finanziamento in questo caso del sanità è presso un meccanismo per così dire orizzontale in cui ci sono regioni che danno regioni che ricevono
Nella sostanza poi né i fatti ancora un modello estremamente verticale perché il fondo perequativo gestito dallo Stato è di fatto le regioni sono solo formalmente titolare di risorse di cui non hanno nessun diritto di a sul quale non hanno nessuna possibilità di accampare diritti in quella cosa ma formalmente decreto cinquantasei apre molto
Spazio al volendo orizzontale ora in un sistema dualistico il modello di federalismo fiscale di carattere orizzontale pericolosissima avviso perché porta immediatamente a confronto
La forza contrattuale delle regioni povere tra virgolette rispetto alle regioni ricche e già abbiamo visto neri rapporti Stato-Regione proprio sulla sanità qual è il risultato di questo confronto
Il confronto porta al massimo arriverà qualche Regione dica che modifica mente rinuncia a un certa quota di risorse che spetterebbero alla Regione ricca per solitaria non mente finanziaria la regione povera
E qui veniamo al tema dei livelli minimi livelli ordini ritenuti sufficienti non minimi sufficienti
Che la legislazione attuale pone come un'esigenza da definire
Qui credo che la solidarietà come diceva giustamente segnate da soli non c'entri affatto questo è il diritto di cittadinanza che con questi livelli minimi noi dobbiamo garantire in questo senso io credo che è un a priori il livello minimo con la solita non ha nulla a che fare e quindi tutta la politica di perequazione non ha nulla a che fare con il principio di solidarietà
Una politica di contro di cure e di mantenimento di un sistema in cui tutti sono cittadini con gli stessi diritti ed è una cosa non da poco perché non è assolutamente come vista inumano ipotetico siccome potrebbe essere visto in un ipotetico schema di federalismo orizzontale
Questi livelli minimi allora mettiamoci in un'ottica proprio
Di contrattazione
è chiaro che a chi adattare al fondo di perequazione conviene a fissare i livelli minimi al punto più basso possibile
Livelli non minimi necessari perché non viene detto River domineranno necessario ecco essenziale è dove essenziale non è concetto di minima
A chi più dei veri in qualche modo a far fronte alle esigenze civili evidentemente conviene fissare il livello essenziale al livello più alto possibile quindi la perequazione diventa una contrattazione tra questi due estremi sequestra contrattazione non è assolutamente diciamo elemento politicamente controllato da un centro ecco il federalismo verticale il rischio estremamente rilevante di
Diciamo non tanto ledere la solidarietà ma vede il diritto di cittadinanza
L'altro elemento
Chiudo con questo
è le politiche di sviluppo quindi non lo schema di queste fino adesso il suo nome finora si è ragionato solo sul problema della perequazione come se il federalismo si risolvesse a questo no se vogliamo creare con il federalismo uno strumento per fare una politica e quindi in questo senso è l'apporto positivo al professionismo può dare a un sistema dualistico per superare le disuguaglianze ferma restando la valorizzazione delle differenze
Allora la perequazione è come dire il minimo per garantire la cittadinanza dopodiché c'è qualche altra cosa le famose risorse aggiuntive non solo quelle europee sì ma diviene ed è questo anche questo è nella Costituzione debba anche quelle nazionali
Allora in un'ottica anche qui di razionalità di lungo periodo il problema non è potrebbe sembrare che questo il campo della solidarietà
Ma non è assolutamente un problema di solidarietà qui è un problema di convenienza è un problema di modello di sviluppo di modello complessivo e a mio avviso egoisticamente la parte forte del Paese dovrebbe puntare molto a diciamo dare risorse aggiuntive in un'ottica efficiente di uso per massimizzare lo sviluppo della parte debole perché così facendo riduce le esigenze di perequazione ex post quindi non lungo periodo il discorso della diciamo della politica di sviluppo delle risorse aggiuntive e quindi dell'elemento della soddisfare il dettato costituzionale che occorre anche soddisfare a un principio di che è molto nascosto di riduzione delle disuguaglianze
è il miglior strumento il più adatto proprio a ridurre in prospettiva se appunto queste politiche sono efficace l'azione perequativa dello Stato e quindi il dibattito sui livelli essenziali da finanziare
In questo senso il terrorismo può essere uno strumento di sviluppo e può essere quindi un elemento in cui il Mezzogiorno può avere convenienza entrare con un atteggiamento molto positivo e in un certo senso approfittare delle opportunità non ultima quella del un grande discorso su quali sono le direttrici politiche generali mediterraneo
L'Est europeo eccetera ma occorre anche essere ben consapevoli modelli intense immediatamente implementati potendo sempre di federalismo diciamo orizzontale spinti possono essere proprio un rischio estremamente rilevante per garantire financo i diritti di cittadinanza di questo sistema
Navacco
Io non essendo giurista ecco un costituzionalista non intervengo sui contenuti analitici e tecnici del documento che la Svimez ha offerto a questa pubblica discussione
Per via a mio avviso chi parla e in qualche modo figlio e parte dalla storia stessa di questa istituzione che promuove incontro il documento che c'
è stato sottoposto deve essere lettore di inteso anche e soprattutto alla luce dell'attenzione che da oltre cinquant'anni la scrivente dedica al problema del superamento degli squilibri economici
Che segna nel Paese convinta come essa è che la tendenziale eliminazione dei divari territoriali che purtroppo persistono c'è da considerare come fattore condizione per lo sviluppo dell'Italia tutta intera
La Carta costituzionale per disegnare finire degli anni Quaranta una Repubblica in cui le preoccupazioni per le differenziazioni territoriali e Avanti soprattutto nell'economia ma anche più in generale le condizioni socioculturali del Paese introdussero nel disegno di un
Sistema di autonomie politiche amministrative e nel suo insieme dalle composito sistema è venuto acquisendo nel tempo solidità e potere seppur non sempre efficacia ed efficienza
E nato così adoperate Ida operato un ordinamento che seppure non acconsentito quello che Pasquale Saraceno uno dei padri fondatori dilatori della Svimez dello Sviluppo Lazio tale indicava come l'obiettivo della unificazione economica dell'Italia ad oltre un secolo dall'unificazione politico amministrativa e giuridica dalla nazione ha reso possibile che gli istituti e le realizzazioni in cui si è tradotto o avanzamento economico sociale del Paese specie in materia di welfare
Nonché l'accrescimento delle sue dotazioni infrastrutturali e civili non siano stati troppo negativamente condizionati dalle assai rilevanti differente inizialmente esistenti fra le grandi macroaree del Paese
La Costituzione repubblicana del quarantotto prendendo atto degli squilibri dei divari che già in passato avevano fatto emergere una storica questione meridionale
Riconosceva all'articolo diciannove ancora gli allegati accendo l'esigenza di valorizzare il Mezzogiorno venditore e non era un mero riconoscimento geografico
Perché appunto di questione politica si parla già allora
Mentre dicevo attraverso l'articolo trentotto dello Statuto dalla Regione Siciliana si confrontava col problema dei rapporti tra occupazione in occupazione reddito e ritorte spendibili in questo quadro ed è la logica dell'epoca l'ordinamento figlio di quella Costituzione è stato capace di consentire quel grande esperimento di straordinarietà destato la Cassa del Mezzogiorno
In effetti la casa è stata nella storia politica amministrativa del Paese un istituto profondamente innovativo strumento di una politica pubblica importante ma non è certo è questo l'obiettivo per interessa in questo momento dico di questa
Ritengo invece importante segnalare qui la preoccupazione che non può non pervadere
Il meridionalismo nazionale ed europeista che si riconosce nella di primati intorno ai rischi che talune innovazioni costituzionali introdotta dal novantasette e altre in corso per la loro probabile
Implicazioni possono presentare nei confronti della configurabilità stessa e poi del perseguimento di rinnovate politiche e di nuovi interventi nazionali di riequilibrio e di coesione
Sempre negli anni decorsi la diverta dato atto quando possibile
Dei mutamenti non congiunturali avvenuti negli aspetti quantitativi e qualitativi gli squilibri e di quei mutamenti ha colto che novità traendo re anche ragioni di speranza per il futuro su e non soltanto indicazioni di pessimismo
Troppe volte tuttavia la tripletta dovuto sottolineare l'ampiezza e la qualità dei perduranti divari presenti in Italia divarica trovo nel sud hanno in modo unitario nell'intero territorio
A prescindere da ovvie differenze locali motivazioni e caratteristiche strutturali che fin l'Unione Europea giudica meritevoli di essere l'Obiettivo uno di una politica di corruzione
Ora l'intrecciarsi e sovrapporsi e radicato di tali squilibri e condizionò la capacità di crescita dalla nazione e tale da non consentire di pensare che essi possano essere affrontati in ordine sparso
Ciascuna Regione per proprio conto con territori in concorrenza tra loro in una sorta di gara in cui talune forte del proprio Maggiora avanzamento e benessere
Ed è quindi necessariamente destinato ad essere vincente ed altri e necessariamente avvocato ad essere perdente perché gravato dagli handicap
Storici che ne caratterizzano l'arretratezza e comunque Rita
Al fondo dei problemi che taluno fra noi io spesso e indotto a leggere nel documento il Di Maggio di cui stiamo discutendo c'è la domanda se le modifiche federali che il Paese sta introducendo nel suo ordinamento
Non che ciò che potrà derivarne in sede di criteri per la ripartizione delle risorse o di attribuzione dalle entrate alle singole regioni o nella fissazione di standard o parametri cui si è riferito Bassolino ha ripetutamente ho ancora e per nel prevedere ulteriori e non simmetriche devoluzioni e nuove competenze locali e quant'altro che queste permetteranno nel loro insieme di lasciare aperta la possibilità ingestibile
Politiche territoriali in favore delle aree deboli ed economicamente tante è evidente che il quesito va oltre le innovazioni che si sono tradotte in leggi costituzionali definito così come non è condizionato dai risultati dal recente arrecare
Il Parlamento potrebbe in ogni momento limitato intervenga
La volta va oltre tutto ciò soprattutto nel senso che la risposta alla domanda
Se le modifiche federali o insieme localistiche che si stanno introducendo in Italia potranno consentire l'accelerata progresso del Sud e con essa con le pulsioni profonde
E con le attese e radicali e perché non dirlo anche con gli egoistici interessi
E anima ne muovono quanti considerano gli stessi nuovi disegni ancora poco autonomia e troppo condizionati da esigenze redistributive riequilibra attrici
O di solidarietà e di socialità come sembra che voglia dire quasi polemicamente
Tali esigenze che pur sono essenziale in un Paese che voglia perseguire la propria compiuta unificazione vengono sentite e vissute da taluni non come elementi fondanti di una equilibrata convive
Territori e cittadini cui la storia offerto finora opportunità diverse di progresso e di benessere ma quasi come pesi e vincoli alla libertà
Di auto-governo dei territori dei soggetti più forti che spesso darwiniana mente si considerano anche i progetti migliori
Ma se ciò avvenisse l'Italia dei suoi ordinamenti e in alto nella tua stessa unità che è da considerare e rimane un valore non potrebbe non corrette seri rischi fin di sopravvivenza
Grazie presidente in realtà ci sono due questioni diverse
C'è la questione del nuovo testo costituzionale e poi c'è la valutazione di questo contributo che alla fine sa ha predisposto le due questioni sono a mio avviso diverso vanno poste su piani diversi quanto riguarda il primo punto
La funzione di un testo dei costi costituzionale dovrebbe essere quella di consentire di capire devia a dire che cosa per questo testo dovremmo poter desumere quale titolo abbiano cittadini diverse zone a livelli specifici di trattamento dispiace che non sia pietoso De Mita ma circa una settimana fa in un articolo sul sole ventiquattro ore finita diceva ahimè questo testo non ci aiuta non riusciamo a capire non riuscì diciamo e si tratta di un testo l'IBAR l'empito facevo stiamo dicendo ed ha riempito la costituzione di avviso di grave rischio debbo dire che il Gris il rischio ancora più grave in quanto il tentativo che vedo oggi portata avanti con decisione quello di rimuoverlo questo testo
Se noi andiamo a vedere come sta succedendo adesso sono i gettiti sulla legge finanziaria computer le finanziarie contenuti dell'inerzia sono a mio avviso in evidente contrasto con testo costituzionale che è stato introdotto il testo costituzionale vorrebbe che i trasferimenti con pensassero a minore capacità fiscale
E noi abbiamo un'operazione pesante riferita ai trasferimenti in progressione un per cento cui per centotré per cento senza tener conto che in questi azione dei vari siccome nel tempo questa cosa è andata male doveva di correggere dei minori basi imponibili IRPEF e ICI
Per di più ci stiamo andando nella direzione di una compartecipazione IRPEF definita sulla base del riscosso chi accentuerà in maniera gravissima la situazione relativa diversi territori ragionare sul riscosso significa non tener conto del fatto che il riscosso incorpora la progressività delle aliquote
E la progressività per detrazione quindi noi andiamo a definire un meccanismo che Bieber si differenzia Lamela qualità
La terza punta sul punto che cito solo per barzelletta perché è una barzelletta
Nel mentre ci riempiamo la bocca sulla questione delle Autonomie sulla sulla decisione territorio le regioni e quant'altri siamo autonomi nel decidere sulle proprie funzioni
Il Parlamento Repubblica fa l'operazione pesanti a mio avviso sulla su una materia imponibile comunale attraverso l'esenzione delle insegne
Ora Renzi la disciplina insegna e non ha non ha rilevanza sul piano fiscale
Ha rilevanza all'interno di un problema del di gestione dell'ambiente urbano che tipicamente una funzione di carattere comunale per di più l'esenzione un provvedimento di politica finanziaria che si spiega spero sul per ragioni che sono dentro
La gestione del servizio di cui si tratta il Governo parlamento su questa roba non dovrebbero avere alcune alcun potere perché si tratta di funzioni che sfuggono alla competenza tuttavia qui stiamo discutere vanitosa discutere poi essere cinque metri due metri vola disciplina di grandissimo dettaglio su materia che nell'arredo urbano che enorme nella competenza né esclusiva nel concorrente
Allora se così stanno le cose permettete almeno osservatore mi piace fare di conto entro di dire che va be'abbiamo scritto un pezzo di carta ma la partita e completamente cercare per giocare con serietà questa partita io credo abbiamo cominciare a stabilire dei punti che a me sembrano evidenti
Il primo punto
E questo in realtà stiamo per discutendo di un sistema finanziario italiano che speriamo abbia una sua coerenza
Questo sistema e al suo interno decentrato ci attribuisce funzioni I redenti
Elementi che lo costituiscono la confusione tra tra c'entra l'istmo centralismo e federalismo quindi può riapporre raffronto il centralismo parlato
E il federalismo dall'altro trascura il fatto che i periti realismo
Federalismo fiscale è un banale errore di traduzione dall'americano
C'è Federico discale quando parliamo di confiscare ritroviamo questa questa espressione principale principale trattato di smascherare tutti di finanza pubblica e troviamo multi level Finance
Cioè sistema finanziario a molti livelli di governo noi fingiamo di credere che esista una categoria logica federalismo fiscale che è diversa da quella di decentramento nel senso dell'autonomia del sistema quale ce l'abbiamo rischiamo per questa via di dire che ci dobbiamo inventare
L'autonomia tributaria regionale più forte
Senza tener conto dei rischi e dei costi ma persone di questo tipo
Tra l'altro sarebbe stato interessante ascoltare qui vendita perché limita osserva mio avviso una cosa ragionevole
Io non è che sia favorevole lattico a uno decreto legislativo cinquantasei del due mila sulla sulla sanità ne abbiamo scritto abbiamo considerato però quando De Mita dice in realtà il decreto legislativo cinquantasei e più avanzato del testo costituzionale
Perché parte dei servizi e discute del medico dei servizi magari regolando mare regolando in modo non appropriato parla i contenuti specifici di fiscalità
E dei quali bisognerebbe pure parlare alla fine e a mio avviso dice una cosa che del tutto sensata quindi abbiamo ragionare di un sistema finanziario coerente nel suo nel suo contenuto logico che sia articolata
Che era prima che oggi e che sarà poi magari
Dobbiamo andare nella direzione di un progresso nelle Autonomie benissimo è giustissimo facciamolo ma partendo dalla domanda chi devi a dire che cosa tutto il resto è letteratura
Letteratura pericolosa perché per esempio io per i giuristi ho imparato che una cosa è lo stato è una cosa la Repubblica allora quando parliamo di ordinamento della Repubblica noi diciamo che la con l'amico diciamo che l'ordinamento della Repubblica
Deve essere articolato quindi il sistema della repubblica italiana in un sistema nel quale c'è lo spazio per per le Autonomie ma lo Stato italiano al quale io pago le imposte in funzione il mio recapito ha verso di me
Un dovere di uguale trattamento non può prendere venire imposte e trasferire queste imposte ad altre ad altre comunità sulla base del criterio della ricchezza media di queste comunità
Io sto Ottagono imposte sulla base degli aventi diritto non posso avere in cambio un trattamento che dipende dalla ricchezza o dalla povertà dei miei vicini di casa
Le questioni della distribuzione a mio avviso sono completamente aperte sono questioni di di equità e non di solidarietà vi è una questione di solidarietà che è gravissima ma la solidarietà va be riferita ai cittadini in condizioni dei bovini non facciamo nulla per i cittadini in condizioni di pochi
Ma la solidarietà verso il terribile verso i territori è un falso argomento verso i territori sai il dovere della dell'uguale trattamento del cittadino non il dovere della solidarietà verso verso strutture perso comunità diversamente allocate grazie
L'amara alla alla professor Spinelli Cesare deve grazie
Vorrei rispondere brevemente a un interrogativo che ha circolato abbastanza questa sera
E che in parte spiega anche la stessa occasione è la presentazione del rapporto il nuovo testo costituzionale nella misura in cui non parla più di mezzogiorno nella misura in cui assume una posizione sul tema centrale del rapporto fra redistribuzione Autonomie
Diversa per alcuni aspetti per lo meno da quella che era desumibile dal testo costituzionale perché tutto ciò
Significa che il Mezzogiorno deve considerarsi sballo Rizzato
Deve considerarsi in qualche modo in perdita e rispetto alle nuove disposizioni
Ecco io penso di no
E cercherò di dire perché
Il rapporto parte molto esattamente dalla considerazione che i problemi storici delle nostre dell'articolazione territoriale
Italiana
Erano due non uno solo il troppo accentramento e la troppa uniformità
E aggiunge molto giustamente che la Costituzione repubblicana affrontato in modo cento molto elevato è molto importante il tema dell'accentramento riconoscendo autonomia regionale il tema dell'uniformità
è stato affrontato meno dalla Costituzione italiana nel senso che l'uniformità ha potuto insinua anzi ho potuto continuare a caratterizzare
Vaste aree basti basi ambiti le amministrazioni vi scaduti la legislazione e soprattutto la finanza regionale
Allora io credo che se noi guardiamo a questa circostanza e noi teniamo anche presente che questo tema della differenziazione in realtà non riguarda soltanto più il fatto che in Italia abbiamo uno sviluppo storicamente dualistico sviluppo economico dualistico ma abbiamo una differenziazione interna queste aree molto pronunciata da tanti punti di vista anche dal punto di vista economico
E che quindi questo aspetto della differenziazione non può essere trascurato neanche se si guarda al Mezzogiorno io credo che questo sia un elemento da considerare della riflessione che facciamo su un dato testuale dell'articolo centodiciannove quando all'articolo centodiciannove non dice più e particolarmente per valorizzare il Mezzogiorno e le isole
Cancella questo e però far rimanere il principio che lo Stato aldilà
Della della distribuzione di risorse che dovrebbero consentire a ciascuna Regione di svolgere le proprie funzioni normali o quelle che la il vecchio testo chiamava funzioni normali
Può per ragioni di perequazione di sviluppo e altre ragioni enunciate quel comma
Può fornire determinati i contributi anche arriva singole regioni oltre che alle metropolitane Comuni Province
Ecco
Non al Mezzogiorno come no per la verità neanche il vecchio testo lo faceva perché per diceva
E particolarmente per valorizzare il Mezzogiorno le isole può destinare a singole regioni quindi non c'era neanche vedere però naturalmente qual è stata l'interpretazione in realtà poi quel comma è stato stravolto perché quel con attraverso quella quei contributi speciali che passato chi novantacinque per cento della finanza regionale perché si trattava l'unico aggancio e i fondi di settore perché nel nel secondo comma non ci sono non c'è il fondamento per i fondi di settore sapete che la sanità i trasporti sono stati grandissima parte di fondi
Dei fondi regionali quindi ora e io credo che sia questa la la la riflessione da fare e cioè io non credo che il mezzogiorno possa ritenersi penalizzato per il fatto di non essere nominato e credo anche che il fatto che la distribuzione dei rapporti tra Stato e regioni sotto il profilo finanziario non necessariamente penalizza anzi credo che possano agevolare le migliori energie presenti nel Mezzogiorno
Naturalmente per fare questo c'è bisogno di molto c'è bisogno di grande lucidità
E anche di dirci chiaramente le cose come stanno cioè mi riferisco all'intervento precedente al professor Pica anche alla discrasia che ci può essere fra ciò che la norma costituzionale dice e l'attuazione che si può verificare anche riferimento alle leggi finanziarie che sono essenziali
Però io vorrei aggiungere qualcosa è veramente concludo perché siamo veramente chiusura credo almeno agli interventi
Ecco qui aggiungere qualcosa a proposito del rapporto qui siamo invece
Nella lettura del diritto positivo non parliamo del futuro no fra il decreto cinquantasei e il nuovo testo dell'articolo centodiciannove ecco se
Vedete ci sono dei primo commento in realtà è una relazione esplicativa di Giarda
Al decreto legislativo cinque del due mila ma lì è molto chiaro il discorso in realtà di federalismo di cooperazione orizzontale non c'è quasi traccia nel decreto cinquantasei del due mila ad avviso di colui che lo ha scritto
Perché non c'è quasi traccia perché in Ferrari la cooperazione orizzontale significa che da questa cooperazione lo stato escluso che decidono le regioni tra loro e ma non è così il il il criterio decisionale che sta alla base del decreto cinquantasei del due mila è molto molto simile al testo del centodiciannove
Con una importante precisazione che il decreto legislativo cinquantasei del due mila essendo un testo legislativo
è da un lato molto più specifico necessariamente rispetto a quanto può essere un testo costituzionale e dall'altro prevede una manovra di redistribuzione finanziaria che ha una scansione temporale di tredici anni quindi è come se
La Costituzione no dovesse rispettare questo questo criterio ed è una c'è una certa rigidità in tutto questo nel senso che se le cose vanno sulla base di di quelle previste se si rispettano quelle previsioni evidentemente questo vuol dire che anche il testo costituzionale si deve adeguare a quelle previsioni insomma in altre parole come se in fondo da un certo punto di vista questo non lo dico io da qui in quelle per la prima volta sono cose note da pochi realtà c'è il grosso problema del rapporto fra la legislazione immediatamente anteriore al testo costituzionale al nuovo testo e il nuovo testo spesso che riguarda prima di tutto le leggi Bassanini quindi altro settore rispetto alla finanza ma la questione del tutto identica quale rapporto c'è
Tra legislazione ordinaria in parte anticipato il nuovo testo
E in principi introdotti nel nuovo testo ecco però io credo che se questo è vero se il decreto legislativo cinquantasei del due mila prefigura le linee essenziali che sono indicate nell'articolo centodiciannove della Costituzione
E possiamo stare un po'più tranquilli per lo meno non c'è questa questo grosso contrasto che si dice
Per quanto riguarda infine perché discorso sarebbe naturalmente molto più lungo ma per quanto riguarda infine il tema del rapporto tra fondo perequativo
Vuole vorrei semplicemente richiamare un accenno di Manin Carabba che mi sembra centrali per le diceva
Tutto dipende da come da che cosa farà il Parlamento della Repubblica a proposito della determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni e ha perfettamente ragione in effetti quella decisione centrale
In realtà poi se noi andiamo a vedere che cosa succede in concreto ci accorgiamo già delle prime slabbratura è che de verifichiamo in concreto rispetto a questa nostra speranza perché che cosa è la legge finanziaria se non una prima incrinatura di questa determina come si arriverà questa determinazione in realtà vedete su questo punto è assolutamente cruciale la procedura
Cioè la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni va fatta assieme alle regioni e alle Autonomie perché se lo fa lo Stato da solo
Tutto questo urta profondamente contro lo spirito del nuovo testo e in particolare contro l'articolo centodiciannove il fondo insomma la decisione sul fondo perequativo
E la decisione sui livelli essenziali delle prestazioni pubbliche che riguardano i diritti civili e sociali o stanno così stanno insieme oppure è inutile che stiamo a parlare devono necessariamente stare insieme devono dare un quadro univoco proprio perché benissimo quello che diceva prima il professor Pica
Proprio perché è verissimo che noi non possiamo interpretare la solidarietà in senso per così dire pietoso cioè riferirlo ai territori davvero questo
Non c'è una solidarietà territoriali c'è un problema di equità che riguarda i cittadini e le prestazioni pubbliche devono essere garantite ai cittadini su tutto il territorio nazionale e che
L'articolo centoventi rafforza con quella previsione della mente quasi
Così a tutoraggio per cui nel caso in cui questi livelli non siano rispettati
In qualche parte del territorio nazionale il governo si sostituisce
Quindi è una è una è una prescrizione molto forte che vi fa capire con quanto quale significato effettivo il testo attribuisca a questa definizione dei livelli essenziali tutto sta a vedere
Come sarà questa definizione io però credo in conclusione che questo dimostra anche che il testo non è acqua fresca
Qualcosa ha detto ha fatto passare
Una ha fatto superare uno stadio uno stadio in cui in un certo senso uno strato di indifferenza
Della costituzione rispetto a questi problemi
Perché nella nostra costituzione diritti sociali stavano da una parte le Autonomie stavano dall'altra e non c'era connessione tra queste cose tutto il nostro sviluppo dello stato sociale è andato avanti con
Messi il tema delle delle autonomie regionali potesse andare parallelo da un'altra parte come sempre due cose non ci fosse un incontro a questo punto il problema del posto si tratta di vedere come risolveremo grazie
Credo diamo chiudere qui i lavori vorrei dire che da tutti è venti
Mi chiama insieme erza lavare imitato documento che abbiamo presentate vorrei quindi rinnovare ringraziamento agli amici dell'Haganah repressivi per averlo bella ritardo resta il problema di uguali basso a essere pezzi e politiche per lo sviluppo del reale economicamente il verde giada ma forse questo Parma raggiante di un'altra documenta che esamineremo insieme grazie