"L'Italia e la politica internazionale" - organizzato dall'Ispi (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale) - (presso l'Ispi, Palazzo Clerici, via Clerici 5)

Ringrazio
Tutti i presenti di essere intervenuti qui stasera
Per me
Grande piacere per l'ISPI
è un grande privilegio ospitare il presidente Lamberto Dini
Qui a Milano quest'oggi
Listini
E lo IAI
Producono annualmente un annuario sulla politica estera italiana
Con particolare riferimento naturalmente all'anno
Precedente
E quest'anno il presidente Dini
Ha molto cortesemente accettato
Di
Presentare citare alcune riflessioni sul contenuto di questo annuario che poi la politica estera italiana nel corso del due mila
Che è stato un anno certamente
Molto impegnativo
Pieno di eventi significativi e anche un anno di transizione verso degli sviluppi futuri
Per cui il due mila ha dato inizio
Io non mi dilungo in questa fase dico solo
E avere ospite a Milano presidente Dini è un piacere personale io ho avuto
L'onore di lavorare
Luigi
Era ministro degli Esteri
Ed io stesso ero segretario generale alla Farnesina e anche in precedenza
Quando era un workshop
D'altronde conosco il presidente Dini
Da molti anni quindi con sincera gratitudine che lo accolgo qui
Passerei adesso la parola al professor Silvestri per una breve nota introduttiva
Prima di venire al contesto
In questo volume prego seppur grazie grazie Boris
Bah io credo anche a me spettano semplicemente poco più di un saluto grazie al merito al nome dell'Istituto affari internazionali
Che insieme con vispi ha ripreso questa pubblicazione
Insomma dell'annuario dell'Italia nella politica internazionale
è un tentativo di seguire
Con la maggiore accuratezza possibile e anche con la maggiore capacità di analisi
Che riusciamo a esprimere come due maggiori istituti italiani che si occupano di problemi di politica estera di politica internazionale seguire quello che è un'evoluzione importante dell'Italia
In questi anni l'evoluzione che negli ultimi anni è stata poi particolarmente legata alla figura stessa del presidente Fini ma Presidente del Consiglio e poi ministro degli esteri per cui con grande interesse anche
Specifico
Per per la sua personale esperienza in questo campo
Una una un'evoluzione della politica estera italiana nel senso di una sua crescente maggiore diciamo complessità oltre che autorevolezza è un'attenzione maggiore anche strumenti di politica estera con attenzione anche alle tecniche della politica estera che era forse un certo periodo certo periodo era stata tenuta più più il minore attenzione dalla dalla dalla dalla dalla compagine nazionale dal governo italiano
Un posto perché parte perché si dava per scontato che una volta fatta la famosa scelta di campo tra Occidente e Oriente tra comunisti
Americani o europei la cosa era già fatta e tutto il resto rettificate chitarristico di per sé non era stato non era così non lo era mai stato ma lentamente la crescita del nostro Paese la crescita economica e la crescita politica del nostro Paese affatto sì che in un certo senso siamo stati forzati a riscoprire la politica estera la politica internazionale è questo ha riportato la nostra attenzione su questi temi ha riportato l'Italia ad essere un protagonista importante nella campo internazionale
Ha riportato H una tensione crescente proprio sulle attività specifiche della politica estera che noi cerchiamo di seguire e che non sono solo l'attività diplomatica a tutto l'insieme dei grandi rapporti internazionali che costituiscono il tessuto del Paese
Ma ecco io questa mia fare fuoco o semplicemente il ruolo appunto di presentatore per conto dei militari e quindi vorrei a questo punto passare direttamente la parola al presidente Dini
Per che lui introducano la sua la sua visione e quello che ha trovato quello che pensa del nostro annuario la ringrazio presidente
Signore e signori buonasera
Vorrei cominciare col dire che
La nostra vita è scandita
Da momenti di decisione e da momenti di azione
Momenti che si intrecciano
E si rincorrono
Spesse volte tumultuosa mente lasciando purtroppo poco spazio all'esercizio della riflessione
Eppure tirare le somme fare un bilancio dei risultati raggiunti
Misurare questi ultimi alla luce delle nostre aspettative più e soprattutto
Dei principi e dei valori nei quali crediamo costituisce opera non soltanto meritorie utile ma anche senz'altro indispensabile
La presentazione di questa annuario dedicato all'Italia e alla sua politica internazionale nell'anno due mila ci fornisce un'occasione quanto mai benvenuta per una siffatta riflessione
Sono pertanto lieto dello IAI dell'ISPI
Mi ampiamente mi abbiano invitata a Palazzo Clerici per affidarmi il gradito compito di una presentazione del libro che abbiamo con l'annuario costituisce il risultato di uno sforzo collettivo che ha visto impegnati studiosi e ricercatori dei due istituti fra i più prestigiosi
Istituti diversi per la loro storia è per loro la tradizione
Ma ambedue illustri cute custodi di una cultura tutta italiana
Che hanno saputo mobilitare risorse intellettuali e materiali per produrre per il secondo anno consecutivo un risultato avvento avente il crisma dell'eccellenza
Non posso che incoraggiare i dirigenti dello IAI e dell'ISPI a proseguire lungo la strada della collaborazione reciproca e della congiunzione delle rispettive forze una strada tanto più obbligata se si tiene presente che essi si propongono un obiettivo comune
Quello cioè di educare di formare e di preparare le coscienze degli italiani affinché esigua rischiano da un certo pensare locale
E sappiano affrontare le sfide di un millennio in cui le nuove tecnologie dell'informazione e della comunità comunicazione
Finiscono col dare fattori del tempo e dello spazio una valenza ben diversa da quella di un passato anche recente
Il termine annuario inteso come studio analitico e periodico degli avvenimenti che caratterizzano un periodo storico appare senz'altro inadeguato
Accogliere la ricchezza di contenuti della pubblicazione
E che abbiamo davanti agli occhi
Gli autori infatti non si sono limitati neppure questa volta a un Alien cauzione dei fatti
E ciò nella piena consapevolezza che questi ultimi non hanno un carattere di nero avvenimento ma vanno collocati piuttosto nella cornice della lunga durata di cui parla Fernand Braudel
Le diverse mani che si sono cimentati nel mio lavoro nel lavoro redazionale
E precisamente coordinato da due illustri accademici
I professori Franco Bruni
E Natalino Ronzitti
Esprimono opinioni e valutazioni che potranno anche non essere condivise da tutti
Ma esse sono pur sempre il segnale di una precisa presa di coscienza
Che cioè la politica estera è sempre stata e oggi più che mai la forma visibile inconfondibile dell'identità del Paese
Identità che alla spiega alla stregua delle sembianze di un essere umano
Rimane sostanzialmente la stessa sebbene sia sottoposta al logorio del tempo e vada trattata alle mutate scoop circostanza
Scrisse scriveva molto opportunamente Winston Churchill nelle sue memorie che cito il solo modo per un individuo di restare costante all'interno di situazioni che cambiano
E quello di mutare con esse mantenendo la propria azione coerente soltanto a un principio
A un preciso obiettivo dominante
E ciò vale ne sono convinto profondamente per gli uomini come per le istituzioni
Ma c'è di più
Le scelte fondamentali della politica estera italiana
Prime fra tutte l'integrazione europea la solidarietà atlantica non costituiscano all'appannaggio di questa o di quella forza politica
è confortante poter constatare
Che almeno finora dal normale dialettica tra maggioranza e opposizione non le abbia mai messe in discussione
Ed è così che dobbiamo continuare i frutti il futuro rifuggendo da ogni strumentalizzazione
La linea di politica estera deve essere infatti patrimonio comune della nazione perché da essa dipende in ultima analisi la difesa e la promozione dei suoi primari interessa
In tale contesto è risultato fondamentale il recupero di credibilità del nostro Paese
Derivante in particolare dalla ritrovata stabilità economica e finanziaria quale condizione della nostra partecipazione alla terza fase dell'Unione economica e monetaria
Nonché dall'importante contributo fornito alla stabilizzazione e alla pace in tutta l'area balcanica
La nostra azione deve essere anche in grado di cogliere le straordinarie occasioni offerte dai mutamenti sociali e tecnologici di questo nuovo millennio
Ogni epoca diceva Balzac
Ha un termine che la riassume e citava riferendosi al diciannovesimo secolo liberalismo e socialismo il segno della nostra epoca dire io
La competitività l'adeguamento delle nostre strutture in primo luogo amministrative per colmare l'attuale crisi livello dislivello di statualità
Resta al centro della nostra azione
Dell'azione della classe politica ben oltre le alternanze e segna Cristini non soltanto di una politica ma anche di un Paese
Inizio di un nuovo millennio globalizzazione
E questa la cornice entro la quale ci muoviamo
Per la verità la globalizzazione non c'è interamente sconosciuta basti pensare al commercio dei grandi scopritori e navigatori del passato
Agli effetti sul commercio spesso e sulla conoscenza di culture diverse provocati dall'invenzione della stampa
E in un'era a noi più vicina alle vicende dello stesso colonialismo
La globalizzazione di cui stiamo parlando è qualcosa di diverso tuttavia di cui come è scritto nella parte introduttiva dell'annuario
Si sente si stenta a capire l'effettiva portata guardando ai suoi attori e ai meccanismi necessari
Affinché la globalizzazione si accompagni al rafforzamento della democrazia nel sistema mondiale
Forse hanno ragione coloro che ritengono che il processo scientifico soprattutto nel campo delle tecnologie applicate alla comunicazione all'informazione
Ha favorito l'irruzione prepotente della competitività in ogni settore in ogni aspetto della vita sociale
Una competitività si aggiunge che si svolge senza controlli al di fuori di regole e che rischia se non verrà governata di mettere seriamente a repentaglio le stesse condizioni della nostra esistenza umana
Creando fratture insanabili fra i popoli
Tra i popoli in e popoli auto e favorendo una crescita economica tutt'altro che attenta al rispetto delle leggi della natura
Ogni rivoluzione porta con sé un rimescola io di carte
E Paesi industrializzati come quelli nostri le modalità del dialogo sociale si ribellano ormai superate
E le parti direttamente interessati a quest'ultimo dovevano compiere una vera e propria svolta culturale un salto di qualità imposto dalla progressiva erosione di confini temporali e territoriale
Non basta dunque scagliarsi contro gli eccessi della concorrenza contro l'affermazione del carattere prioritario degli interessi degli azionisti
Quali eventi considerati dirompenti della coesione del corpo sociale
Occorre come si propone raffreddare gli Stones
Riuscire a far quadrare il cerchio a combinare cioè benessere economico coesione sociale e libertà politica
Insomma
La globalizzazione richiede una governance che tenga conto delle esigenze degli interessi di tutti i principali protagonisti
Degli Stati come delle istituzioni internazionali
Delle organizzazioni intergovernative come delle delle società multinazionali
Ma che soprattutto sappia utilizzare i valori regali legati alla flessibilità all'efficienza alla produttività
Alla competitività e all'utilità in funzione di un benessere comune equamente ripartito fra i popoli e conseguito nel rispetto dei limiti imposti dall'ambiente il che significa sviluppo sostenibile per tutti
Un'ultima osservazione su questo argomento riguarda i rapporti tra globalizzazione e integrazione europea
La globalizzazione sfugge in gran parte al controllo degli Stati e delle istituzioni
Anche delle istituzioni internazionali e può apparire quindi con un fenomeno più che voluto accettato passivamente
Quanto all'Europa invece l'esperienza storica ci dimostra che è una delle ispirazioni dei padri fondatori
Quella che riponeva le proprie speranze nell'otto Mathis mo'dell'integrazione economica per pervenire all'integrazione politica si è dimostrata nel corso degli anni quanto meno azzardata
Con ciò voglio dire che l'unità europea ha potuto avanzare fin qui soltanto in virtù di una volontà politica
E che non si potrà realizzare compiutamente fintanto che la solidarietà economica sarà sottoposta a spinte nazionali e sette e settoriali spesso paralizzanti
E la solidarietà politica mancherà di un preciso disegno con obiettivi comprensibili e accettabili per la coscienza popolare
Strettamente legati agli scopi innovatori di strutture istituzionali
Aventi il carattere dell'originalità
Molto opportunamente l'annuario mette l'accento sull'Europa il sul ruolo svolto dal governo italiano
Nel portare avanti il disegno di un continente unito
Il due mila è stata a questo proposito un anno cruciale
Certamente il Trattato di Nizza fa giudicato alla luce anche delle attese più ambiziose e lungimiranti
Delle quali assieme ad altri ci siamo fatti porti portatori e che cosa e che va collocato altresì nella prospettiva di un processo ancora lungo e quindi come tappa di un cammino incompiute
Ma nel due mila a maggio risale la lectio di Fischer all'università di un volto abbiamo cominciato a percepire chiaramente i segnali di una presa di coscienza dei limiti
Di un approccio volto soprattutto a fare perno sui cosiddetti il dopo stia stretta il resto va al sodo ricordo erano all'inizio soltanto due e cioè la composizione della Commissione europea e la rifondere azione del volto in Consiglio a favore degli Stati membri più importanti quale contropartita della rinuncia di questi ultimi alla vere più di un commissario
Fu soltanto cammin facendo nel corso dei lavori della Conferenza intergovernativa
Che soprattutto per l'insistenza dell'Italia a queste due l'effetto OPA si aggiunsero l'estensione delle materie dei trattati su quali si poteva votare a maggioranza e la revisione delle regole relative all'attuazione delle cooperazioni rafforzate
Ricordo che quest'ultimo tema formò l'oggetto di una specifica proposta italo-tedesca
Quali considerazioni trarre dall'esperienza maturata lo scorso anno
Nessun girerei quattro la prima riguarda i rapporti tra l'Unione europea e i suoi cittadini
è vero che la riduzione e l'eliminazione dei dazi intracomunitari prima e la realizzazione del mercato interno poi hanno riguardato soprattutto le imprese e i partner sociali
Ma già l'abolizione delle frontiere interne ha interessato milioni di persone
L'entrata in circolazione dell'euro all'inizio dell'anno prossimo semiali era un momento importante per la presa di coscienza da parte di tutti i cittadini del loro essere europee insomma
La nuova dimensione potrà essere percepita grazie alla moneta unica in maniera diretta senza intermediari
La seconda considerazione assai considerazione attiene alla riflessione in corso in vista della scadenza del due mila quattro
Le personalità politiche più avvertite
Si rendono ormai conto che le modifiche attinenti al decision making Paola dell'Unione Europea
Non sono di per sé sufficienti per sopportare la forza d'urto
Rappresentata dal passaggio all'orizzonte del due mila dieci da quindici a ventisette Stati membri e per far fronte altresì alle sfide della globalizzazione
Occorre cioè un progetto di insieme che contempli obiettivi concreti e modalità e tappe per raggiungerli obiettivi di accresciuta sicurezza sia interna che esterna
Conseguibili soltanto attraverso l'allargamento delle competenze dell'Unione o se si vuole l'abbandono di parti di sovranità nazionali
Mi sembra una questo riguardo significative le recenti prese di posizione
Sia della socialdemocrazia tedesca sia del primo ministro francese volte ad accelerare il processo di integrazione del mercato interno
A chiedere che il metodo comunitario ma anche esteso alle politiche di immigrazione e di asilo metodo comunitario significa competenza da parte della commissione
A proporre l'istituzione di un corpo di polizia europea per la protezione delle frontiere esterne dal crimine organizzato e dall'immigrazione clandestina
E ad accrescere le capacità dell'Europa per assicurare la stabilità nella regione euroatlantico
La terza considerazione riguarda il rafforzamento delle istituzioni in termini di democrazia di trasparenza e di efficacia
Tale rafforzamento e certamente funzione degli obiettivi che si intende perseguire
Con il progetto di insieme nel medio periodo
E si concretizza in ultima analisi nella ricerca di un diverso equilibrio equilibrio tra poteri dell'unioni e poteri degli stati membri a tutto vantaggio naturalmente dei primi
A questo riguardo però bisognerà respingere in maniera decisa ogni tentativo consistente nel pre nel pretendere invocando il principio della sussidiarietà
Una revisione di quelle competenze che già rientrano nella sfera comunitaria
Mi riferisco alla proposta contenuta nella mozione della socialdemocrazia tedesca
Di rinazionalizzare gli aiuti all'agricoltura e allo sviluppo regionale tuttora così importanti per gli equilibri interni dell'Unione
In questo quadro occorrerà che da parte nostra si mostri chiarezza e decisione nel precisare le condizionale quali potremmo accettare nel due mila quattro
La prospettata ridefinizione delle competenze dell'Unione e delle competenze degli Stati membri
Occorrerà altre sì
Essere sempre coscienti del fatto che conformemente al voto dei padri fondatori il modello d'Europa che esce fuori ci sforziamo di creare ha il carattere dell'eroe finalità
E non quello del già visto in altri termini
E ridurre il dibattito in atto alla contrapposizione tra visione federale e visione confederale del futuro ordinamento del vecchio continente
Significato rinunciare alle ambizioni e rifugiarsi nel porto sorto certa aspetti più comodo dell'aura mediocrità s'la quarta e ultima considerazione riguarda l'elaborazione della Costituzione europea
Cioè il governo italiano ritiene essere un obiettivo fondamentale nel quadro del completamento del processo di integrazione nel suo ispirato intervento la settimana scorsa proprio qui a Palazzo Clerici
Il Presidente Ciampi ci ha ricordato con quell'autorevolezza che gli deriva dalla sua adesione incondizionata ai valori di un'ora un'Europa integrata come non si non vi siano e cito alternative al perseguimento di ambizioni elevate che travolgono egoismi e scetticismo i sulla capacità dell'Europa di adeguare istituzioni e meccanismi decisionale
In un suo recente saggio Norberto Bobbio scrive che i romani avevano ben chiara da distinzione
Tra res pubblica intesa come costituzione politica insieme di leggi e modo di vivere
E nazione
Quale luogo nasce natio
E tutto ciò che al luogo è direttamente legato quale l'etnia e la lingua
Ma tra res pubblica e nazione non vi è contraddizione alcuna anzi queste due nozioni si completano a vicenda e danno l'idea di quanto sia importante sviluppare tra popoli che appartengono nazioni diverse
Quella Costituzione quella responsabilità che ha come punto di riferimento la creazione della cittadinanza europea verso la quale il presidente dalla Repubblica ci in città a compiere un passo ulteriori l'obiettivo dunque ci è ben presente e il Presidente Ciampi vede nella costituzione europea e di un nuovo lo cito una condizione essenziale perché l'Europa rafforzi la sua identità
E diventi protagonista della politica internazionale
Non possiamo che condividere questi propositi anche se come sottolinea lo stesso presidente
L'unificazione europea procede più lentamente delle nostre attese
Ma come diceva diciamo né la vita è generosa nel forno nel fornire occasione di agire
E bisogna essere preparati da tempo attraverso la riflessione per essendo in grado di riconoscerlo e di sfruttarle non appena e se si presentano
Noi non potremo accettare della Costituzione europea una visione riduttiva
Che possa andare a scapito delle potenzialità di sviluppo del processo stesso occorre cioè che i tempi maturi no consapevoli come siamo che una costituzione formale ispirata dal solo intento di una semplificazione redazionale dei trattati fondatori e delle successive modifiche
Finirebbe col mortificare l'ispirazione originaria essenzialmente evolutiva della costituzione materiale attuale
Ritengo che la riflessioni in atto debba in tempi Verri arricchirsi di un contributo a nostro contributo italiano
Contributo che facendo appello altresì al patrimonio intellettuale di questi due istituti si inquadri nelle linee tradizionali del nostro sentire agire europeo
Ma sappia nello stesso tempo far maturare elementi innovative
Continuità non è sinonimo di immobilismo significa invece saper sfruttare al massimo anche le circostanze che sono che possono apparire avverse in un determinato momento storico
Senza dimenticare che è una linea da noi costantemente seguita fin dai primordi della storia dell'integrazione europea
è stata quella di fare in modo che risultati soltanto parziale
Parziali e comunque da noi considerati in spot insoddisfacenti
Non potessero in ogni caso essere di ostacolo al raggiungimento in un secondo motivo dei nostri obiettivi e questo l'abbiamo fatto
Cercando nelle ditta del tatto del trattati i lasciare una porta aperta a futuri sviluppi piuttosto che un trattato ci metto una pietra tombale
Su un argomento questo significa di cercare di che non skate trattati che abbiamo scritto non siano di ostacolo al raggiungimento più tardi dei nostri obiettivi
La nostra riflessione dovrebbe concretizzarsi in un programma di insieme assortito di un calendario
Molte delle idee avanzate dai tedeschi e dei francesi in tema di estensione delle competenze dell'Unione nei campi della politica estera e di sicurezza comune
E dello spazio interno di giustizia sicurezza e libertà ci dovrebbero trovare pienamente consenzienti
Ma mi domando se non si possa anche avanzare proposte che diano concretezza all'esercizio della funzione impositiva dell'Unione
Questa funzione resta ancora troppo ancorata a un sistema impropriamente chiamato delle risorse proprie
E basato in sostanza esclusivamente sui contributi degli Stati degli Stati membri sapete che oggi contributo e uno virgola ventisette per cento del prodotto nazionale di ciascun Paese quindi dell'Unione Europea
Ciò che fa sì che il Parlamento europeo quale detentore assieme al consiglio dell'autorità
Dell'autorità di bilancio può intervenire soltanto dal lato delle spese essendo l'ammontare delle entrate fissato dagli Stati membri è sottoposto al solo controllo dei singoli parlamenti nazionali
Certamente l'elaborazione di un progetto di insieme deve essere il risultato di una volontà comune
E di uno sforzo collettivo che associno con modalità da definire gli Stati candidati all'adesione
Non possiamo forse aspettarci che tutti i governi abbiano l'intenzione o la capacità di Perth tardi partecipare a questo progetto
Ma formule sperimentate in passato
Quali le clausole di Optina oltre su determinate materie o le esenzioni potrebbero favorire il raggiungimento anticipato da parte di una maggioranza di Stati membri di obiettivi comuni a tutti
Concludendo su questo punto non ritengo che almeno per il momento vi siano le condizioni per portare avanti alternative diverse rispetta quella che ho testé delineato
Ipotesi suggestive di avanguardia o di nucleo duro
Suggerite anche da personalità autorevoli nell'assunto che l'allargamento a circa trent'Stati membri non sia compatibile con il processo dell'ulteriore approfondimento sì urtano ha difficoltà probabilmente insormontabili sia dal punto di vista del funzionamento istituzionale sia da quello politico
Sono cioè convinto c'è il miglioramento apportato dal Trattato di Nizza le modalità di applicazione delle norme
Relative alla cooperazione rafforzata costituisca un passo importante sulla via dell'accelerazione dell'integrazione politica del vecchio continente
Molto molti sono gli altri temi attinenti alla politica estera dell'Italia trattati nell'Annuario
Mi soffermerò su due di essi e cioè l'esclusione del nostro Paese dal seggio non permanente in Consiglio di sicurezza
E le ragioni profonde del nostro impegno nell'area balcanica
La questione della mancata elezione dell'Italia membro non permanente del Consiglio va vista e valutata con la dovuta serenità di giudizio anche con riferimento alle sue ricadute sulla nostra immagine e sul nostro prestigio
A questo riguardo occorre anzitutto ripercorrere alcune Tampa in tappe importanti della vicenda
E riflettere sulle motivazioni che ci indussero in una situazione obiettivamente difficile e relativamente non comune per il sistema delle Nazioni Unite
E cioè un numero di candidati superiori ai posti da ricoprire nel gruppo dei Paesi occidentali
Che ci indussero a puntare a partire da marzo del novantanove se uno dei due seggi elettivi
Pure in presenza di una simile situazione la nostra decisione di scendere in campo venne incoraggiata
Dalle sollecitazione di numerosi Paesi amici
E ci sembrò non priva di significato la circostanza
Di inserire nel biennio due mila uno due mila due dopo che quello precedente era stato caratterizzato dalla presenza del Canada e dall'Olanda un Paese importante dell'area mediterranea
Il fondamento non soltanto i soliti code la nostra aspirazione lo individua amor della stessa carta delle aziende le Nazioni Unite
Che nell'indicare i criteri per l'eleggibilità ai dieci seggi riservati ai membri non permanenti
Fa espresso riferimento nel suo articolo ventitré e lo cito al contributo dei membri delle Nazioni Unite al mantenimento della pace e della sicurezza internazionale
E agli altri fini dell'organizzazione
Ci sembrò dunque
Che la nostra ambizione trovasse la sua giustificazione nell'essere l'Italia quinto contribuente al bilancio ordinario dell'organizzazione
E sesto per quello delle operazioni di pace e fortemente impegnata nelle operazioni umanitarie gestite promossi autorizzate dalle Nazioni Unite
In particolare l'anno scorso l'Italia ha partecipato alle operazioni di pace con oltre otto mila uomini
Quasi tutti dislocati nell'area balcanica e con un contributo finanziario di circa quarantaquattro milioni di dollari
L'insieme di queste considerazione costituì dunque la premessa alla presentatore alla presentazione della candidatura italiana e la base della sua credibilità come mai
Viene allora da domandarci il nostro Paese
Del quale è un Imam unanimemente riconosciuta la consistenza dell'apporto in termini finanziari e di risorse umane all'Organizzazione delle Nazioni Unite se visto preferire l'Irlanda e la Norvegia
E come mai
Nonostante che ci fossero stati assicurati ben centoquarantuno appoggi dei quali novantatré formalizzati per iscritto e ricordo che il quorum per essere letti era di centoquindici voti
La votazione del dieci ottobre l'anno scorso si concluse con un verdetto hanno e così sfavorevole
Entriamo qui certamente nel campo delle interpretazioni poiché essendo il voto degli stati membri segreto non è agevole individuare con certezza le motivazioni della svolta determinatasi al momento della votazione
Ma non penso di essere molto lontano dal vero nell'affermare
Che sul comportamento dell'assemblea generale abbia influito in maniera determinante la volontà di privilegiare le aspettative di due Paesi minori anche se di tutto rispetto
In altri termini riteniamo che la vicenda che ci ha visti i perdenti vada interpretata soprattutto quale segnale di contrarietà
Nei riguardi di una gestione troppo elitaria del Consiglio di sicurezza
Che trova la massima espressione come sappiamo nella presenza in esso di cinque Stati membri permanenti ai quali compete il diritto di veto
La circostanza poi che qualche settimana dopo gli Stati Uniti non siano stati eletti nella nel nella importante Commissione dei diritti umani della quale gli Stati UNIFIL facevano fatti hanno fatto parte fin dal momento della costituzione delle Nazioni delle questi comitati ne in quella dei narcotici e della droga conferma la tendenza generale con cui certamente occorrerà fare i conti in sede di riforma dell'organizzazione
Ciò detto in questa vicenda non sono nemmeno di poco conto altri aspetti di ordine diverso attinenti ad alcune nostre posizioni di politica estera mi riferisco in particolare
All'impegno profuso nella battaglia per l'abolizione della pena di morte
E per l'istituzione del Tribunale penale del Tribunale penale internazionale
Impegno che come è noto ci ha posto in una posizione non facile nei confronti di un numero non indifferente i governi e non solo di quelli paesi in via di sviluppo
Tuttavia qualunque possono essere state le ragioni alla base di questa battaglia perduta
Proverei qualche difficoltà a dirmi consenziente con coloro che sostengono che la mancata elezione in seno al Consiglio di sicurezza abbia inciso sull'otto ore volete sa dell'Italia di cui l'Italia gode in campo internazionale
Forse sarebbe opportuno anche ricordare che sempre nell'ottobre dell'anno scorso fumo rieletti
Con centocinquantasei voti sui centosessanta al Comitato economico e sociale del quale avevamo fatto parte per due trienni precedenti organo di rilevante importanza delle Nazioni Unite
Mentre gli Stati Uniti ai Paesi Bassi anch'essi eletti nella stessa occasione raccolsero meno voti dell'Italia rispettivamente centoquarantotto e centoquarantasette voti
Vengo ora alla nostra politica nei Balcani
L'elezione della difficile esperienza delle crisi nel sud est dell'Europa prima in Bosnia Erzegovina e poi in Kosovo sono molteplici e profonde
E dobbiamo dobbiamo augurarci soltanto che vengano compresse da tutti e se vanno dalla rinnovata spinta per una politica estera e di sicurezza comune dell'Unione Europea
All'impegno globale per una ricostruzione balcanica
Che non dovrà essere limitata al settore dell'economia Mandra finalizzata a far finalmente prevalere nella regione quel concreto esercizio della democrazia e della reciproca convivenza
La cui sistematica violazione è stata la causa prima
Dell'ormai più che decennale l'instabilità
Non starò qui a ripercorrere le diverse tappe di un processo che a cominciare dalla vittoria dell'opposizione democratica a Belgrado si sono rivelate nel nello scorso anno positive
Ma la verità
E che la situazione dell'ex Jugoslavia continua ad essere tre carenti precaria e carica di rischi
Certamente le diverse tensioni dell'aria hanno la loro specificità
Ma sarebbe un errore non riconoscere l'esistenza di una matrice comune che le lega tutte
E nella quale i fattori etnici e religiosi rivestono un'importanza determinante
Stando così le cose ritengo che i comportamenti della comunità internazionale
Rivolti a favorire la stabilizzazione dei Balcani debbano essere conseguiti conseguenti e coerenti tra loro
In linea con le conclusioni raggiunte con gli accordi internazionali e con le pertinenti delle sue risoluzioni delle Nazioni Unite
In altri stermini
Mi sembra difficile poter conciliare l'azione volta a rafforzare l'integrazione territoriale della Bosnia Erzegovina e al tempo stesso l'intenzione di favorire una soluzione indipendentista indipendentista per il Kosovo
Così come occorre superare la contraddizione esistente
Fra il caldeggiare relazioni di buon vicinato tra l'Albania e il Kosovo
E sempre allo stesso tempo le esitare a trovare soluzioni che consentono in prospettiva di guardare senza sospetti al riavvicinamento tra albanesi del Kosovo e albanesi di Macedonia
Ciò premesso la politica italiana nei Balcani
è stata caratterizzata dal forte impegno profuso assieme ai nostri partner europei e americani nel portare avanti un approccio basato sulla riconciliazione
Sulla tutela delle di società statuali multietniche
E sul rispetto dello status quo delle frontiere degli Stati usciti dallo smembramento della ex-Jugoslavia
Questa linea potrebbe forse essere tacciata dell'accusa di eccessiva prudenza se collocata in uno spot una prospettiva di lunga durata
Nel Breve e nel medio termine però essa si trova confrontata
Con la realizzazione di uno statuto di largo autonomia per il Kosovo
Con il rafforzamento dell'unità della Bosnia Erzegovina
E in questo quadro con l'applicazione degli accordi di Dayton o in tutte le sue parti con la tutela dell'integrità della Macedonia con la protezione delle minoranze serbe ungheresi albanese sbornia che e rom
Nonché con il rientro dei rifugiati
Sono tutti problemi questi che potranno essere avviati a soluzione soltanto se la comunità internazionale saprà continuare a collocarli in una cornice di insieme unitaria e coerente un processo di stabilizzazione
Che dovesse consistere nel ritagliare i confini degli Stati della regione balcanica in modo da farli coincidere con i contorni di Società unitaria dei punti di vista etnico e religioso e culturale
Si troverebbe a dover far fronte al difficoltà ben maggiori di quelle che abbiamo avuto fino ad ora
E non è affatto detto che un diverso assetto politico e geografico potrebbe essere tale da garantire una pacificazione duratura di questa tormentata Regione concludo questo mio intervento con una riflessione
La forma principale di organizzazione di una società civile di cui gli omini ebbero a dotarsi a partire dalle rivoluzioni americana e francese
Cioè lo Stato
Fondato sulla ripartizione dei tre poteri tradizionali
Mostra segni di evidenti difficoltà a mantenere in un mondo che Volpe verso forme più articolate di vita collettiva le prerogative di un tempo
Occorre che lo stato si adatti alle mie tua mutate circostanze
Modifiche i modi e mezzi del suo stare in un sistema globale
La sua politica estera pertanto risente di questi mutamenti epocali
E se un tempo lo Stato o ricorreva alla politica estera soprattutto quale strumento principe per lutto tutelare la sua indipendenza
Oggi invece il problema di cui si trova confrontato e quello di gestire la sua dipendenza da altri soggetti internazionali siano essi altri stati o organizzazioni
Di recente abbiamo fatto conoscenza come dicevo prima con il fenomeno della globalizzazione
Un processo che come è stato detto costituisce un insieme di processi coi evolutivi nell'economia nella cultura nella politica in conseguenza dei quali la separatezza
Tra gli insiemi sociali delle diverse parti del mondo si riduce progressivamente e inesorabilmente
Certamente
La separatezza non è destinata a scomparire del tutto ma il sistema globale del quale stiamo parlando richiederà all'attivazione di strumenti di coordinamento che il coordinamento sistematico e non episodico
Mi sembra che la forte limitazione portata alla sovranità nazionale da interventi
Oggi quanto meno tollerati ma che un tempo configuravano una inammissibile ingerenza negli affari interni di un altro Stato
Sia indicativa di questa voluti Silone destinata a fare della scienza della politica internazionale la scienza del sistema politico globale
Io ringrazio presidente Dini per questo
Suo intervento certamente di di grande spessore
Politico
In cui ha toccato temi ardue e difficili
Partecipazione dell'Italia al processo
Di costruzione europea
La globalizzazione e la società civile anche temi delicati come quelli la mancata elezione italiana membro non permanente del Consiglio di sicurezza con straordinaria
Franchezza ed efficace
E vorrei passare adesso la parola ai due coautori del nostro
Annuario ma il presidente giustamente ci ha detto che è un termine diminuisce il valore di questo testo e pregherei forse il professor Ronzitti
Di prendere la parola per un commento
La ringrazio
Leggero
Ma non
Tra la ringrazio ambasciatore per avermi dato la parola in quanto curatore insieme al collega Bruni questo annuario di questo volume ovviamente io non posso nello stare nel criticare
Il volume e quindi mi li metterò mi limiterò a dire quelli che sono stati i criteri per la sua elaborazione nonché apprendere spunto da alcuni capitoli per fare alcune riflessioni
Sono già state ampiamente del resto illustrate dal presidente Dini il quale ha toccato un po'tutti i punti su cui si misura
L'annuario sull'annuario e diviso in vari settori che partono dal sistema internazionale si innestano nella politica estera italiana e già a partire dall'altra hanno noi abbiamo dato conto di questo fenomeno della globalizzazione in termini di una visione democratica della globalizzazione
Come è possibile democratizzare la globalizzazione un tema ovviamente che prove sarà ripetuto quest'anno perché è un tema quindi nell'Annuario edizione due mila due
Perché è un tema molto incisivo e pregnanti la politica europea che uno dei fattori essenziali della politica estera italiana Setti politica estera italiana si può mai ormai parlare per quanto riguarda la politica europea perché investe tutti i settori
Della vita pubblica e tutti i settori
Dell'economia italiana nonché poi siamo passati a prendere in considerazione
La politica di difesa alcune fattori che riguardano l'economia e la politica sociale come ad esempio l'immigrazione o la politica
Allo sviluppo e abbiamo fatto rilievo dato grande rilievo alla legge italiana per quanto riguarda la remissione del debito ai Paesi più poveri un fatto essenziale che bisogna giustamente sottolineare nonché poi cioè un grande una grande capito è una grande parte dedicata all'economia ed infine sono state prese in considerazione alcune aree che sono di più immediato interesse per l'Italia a cominciare dai Balcani
Su cui sia intrattenuto per ultimo il presidente Dini vorrei ricordare per quanto riguarda la mancata elezione
Italia al membro non permanente del Consiglio di sicurezza che noi non abbiamo per niente
Ha affermato che questo possano ledere il prestigio dell'Italia ci siamo domandati peraltro questa in giustezza seguiti giustizia si può parlare delle relazioni internazionali
Perché come ci ha ricordato il presidente Dini probabilmente uno dei motivi per cui è stato dato un voto negativo nei confronti dell'Italia diciamo meglio
Non gli è stato dato un vuoto positivo è questa gestione elitaria delle relazioni internazionali cioè alcuni Paesi si sono hanno votato contro l'Italia perché vedevano di malocchio una gestione militare
Delle relazioni internazionali ma dobbiamo ricordare è che l'Italia con la sua proposta di riforma del Consiglio di sicurezza si è abbattuta proprio contro questa gestione Elisa delle relazione internazionali ecco perché parlo di ingiustizia per quanto questo possa valere nelle relazioni internazionali nella vicenda italiana
Al seggio permanente non permanente del Consiglio di sicurezza vorrei ora toccare alcuni punti che riguardano più da vicino la politica europea e il trattato
Di Nizza che segna a mio avviso checché ne dicano alcuni una svolta molto importante nel politica d'integrazione europea ed uno dei primi Problemi credo che si pone e si porrà proprio in vista dell'allargamento e il problema della governabilità dell'Unione
In vista dell'allargamento uno dei capitoli
Del volume
Si domanda infatti se la rifondere azione devoti in seno al Consiglio e in particolare la composizione della Commissione la composizione della Commissione sia fino al due mila cinque
Quando entreranno nuovi paesi candidati ma anche dopo il due mila cinque saprà rispondere a questa sfida l'altro punto che è stato messo in rilievo riguarda i rapporti tra allargamento e approfondimento cioè questo allargamento potrà andare ha scandito dell'approfondimento
Già si sentono alcune voci addirittura dai vecchi membri dell'Unione europea di rinazionalizzazione delle politiche che sono stati trasferiti all'Unione Europea io credo che lo strumento esista lo strumento è indicato dai trattati affinché l'allargamento non possano andare a scapito dell'approfondimento ed è lo strumento delle cooperazioni rafforzate cooperazioni rafforzate che sono stati estese ai tre pilastri dell'Unione Europea
Quello che c'è da fare ore di estendere queste cooperazioni rafforzate anche alla politica di difesa Italia si è battuta insieme alla ciurma a questo riguardo ma adesso ancora alcuni Stasi conterà
L'altro problema riguarda il futuro il futuro assetto istituzionale dell'Unione Europea si va verso uno Stato federale talvolta queste sono questioni nominalistiche perché io devo sottolineare che già esistono alcuni ingredienti dello Stato federale a cominciare dalla libera circolazione i fattori della produzione e del mercato interno
Un prodotto che possano circolare liberamente all'interno degli stati membri il mutuo riconoscimento
Ti alcun istituto all'interno degli stati membri non lo troviamo all'interno dell'Unione europea non lo troviamo in altri Stati federali ad esempio gli Stati Uniti d'America questo mutuo
Riconoscimento spesso non ce la moneta unica alla moneta unica
Simbolo dello Stato federale il grosso problema della moneta unica sarà il Governo della moneta unica cioè perché non basta avverte
Una moneta cartacea che circoli all'interno degli di di tutti gli stati membri dell'Unione ma il grosso problema sarà come questa moneta sarà governata se ci sono delle strutture forti che possono governare questa alcuni e inoltre il terzo simbolo della sovranità Esterna dello stato che la politica di difesa qua probabilmente siamo più indietro ma ormai si sta assistendo ad uno accelerazione accelerazioni per quanto riguarda addirittura lo stabilimento di un corpo di un euro corpo che posso intervenire in situazione di urgenza e qua si tratta di ristabilire di provare Nicola nato anche perché per la Lazio che attualmente si sta dimostrando come un'organizzazione di sicurezza collettiva a livello regionale il caso della Macedonia insegna che la NATO che interviene per disarma i guerriglieri di albanesi
E uno dei capitoli centrale del volume che è dovuto all'ambasciatore che anche riguarda la costituzione europea qua è un esercizio che appena agli inizi ma è un esercizio che deve essere continuato come ricorda il presidente Dini e questa costituzione europea
Può assumere diversi significati si può andare da una tua eletta semplificazione che trattati a questo estrapolare alcune norme alcuni stati infatti dicono che già ad esempio il Regno Unito dice che in questo senso una costituzione europea già esistente perché in fondo la stessa corte di giustizia delle comunità europee fa riferimento quelli che sono i principi costituzionali comuni degli stati membri a quello che noi vogliamo e che vogliono alcuni istanti e un salto di qualità notevoli a questo riguardo e quindi giustamente ha sottolineato il presidente Dini che il dilemma tra federazioni confederazione è un falso dire
è un falso dilemma perché è necessario pensare a qualcosa di nuovo non vedere le cose
Storica solo storicamente fare riferimento al passato ma bisogna fare riferimento al futuro quindi avere delle idee nuove a questo riguardo avere dei principi fondanti di una vera e propria costituzione europea it il grosso problema a mio avviso a questo riguardo sarà
Il la nozione di una federazione di Stati di una futura Costituzione europea e la sua compatibilità con l'allargamento qua io credo che il meccanismo delle cooperazioni rafforzate non gioca più non è sufficiente e necessario appunto di sviluppare delle idee nuove affinché effettivamente sì sia una situazione paritaria nell'ambito dell'Unione europea e questa costituzione federale non sia fatta a scapito di alcuni Stati membri e questa costituzione federale non vede alcuni stati egemoni e alcuni Stati membri a rimorchio degli stati egemoni quindi questo è un discorso io credo su cui bisogna riflettere e bisogna riflettere anche sulle forme del processo costituente
E lo abbiamo visto quello che è successo
Dicono in Irlanda e con il referendum è che c'è stato per quanto riguarda il trattato di di Nizza che qua bisogna che questo processo non sia più un processo esclusivamente elitario ma bisogna coinvolgere il popolo bisogna chiedersi se esista un popolo europee otto ma evidentemente la futura costituzione europea deve avere una discontinuità con il passato deve essere qualcosa di nuovo del
E stabilire l'identità culturale
Di un popolo europeo la Costituzione
Se noi vediamo la storia delle carte costituzionali e specialmente il costituzionalismo americano è un evento straordinario e non si può
A bere una Costituzione facendo riferimento gradualismo della revisione dei Trattati qua ogni due o a quattro anni
Abbiamo una revisione dei tracciati comunitari che è diventata un processo permanenti e quindi oggi è necessaria questa semplificazione che anche per un giurista e difficile veramente armonizzare tutte queste norme che si affastella l'una dopo l'altra ma questo non è il gradualismo non è la Costituzione non è il processo costituente
Perché il processo costituente è un processo straordinario
On segno in tal senso a mio avviso età accogliere nella carta dei diritti fondamentali vi sono state delle grosse novità perché la differenza di altri strumenti questa accoglierà accoglie sia i diritti politici sia i diritti economici non è uno strumento ancora giuridicamente vincolante ma è uno strumento che possiamo dire a una sua superiorità politica però ci sono dei limiti nella Carta dei diritti fondamentali perché anche questa carta dei diritti fondamentali e una carta retrospettiva riassuntiva dei diritti già esistenti
Non è stata elaborata da un'assemblea costituente io credo che bisogna puntare per avere veramente effettivamente un processo costituente bisogna puntare dirigersi verso un salto di qualità un salto di qualità che non può essere effettuato da una semplice conferenza intergovernativa chiudo queste brevi riflessioni facendo riferimento ad uno dei capitoli dell'Annuario che sono già stati oggetto di esami da parte del presidente Dini e cioè la nostra politica nei confronti dei Balcani
Uno dei fatti essenziali è il processo di democratizzazione in Serbia Montenegro anche se questo processo il faticoso ancora non si sa
Se si consolidare inseriti si consoliderà in che maniera potrà essere consolidato ma io credo che un fatto rivoluzionario che dovrà essere visto poi nell'ambito della globalizzazione
E del governo delle istituzioni è la giustizia penale internazionali
Finalmente fino a compiuto dei crimini internazionali anche al più alto livello dovrà rispondere i fronti alla giustizia penale internazionale e di qui la bontà dell'idea italiana che si è fatta portatrice con la Conferenza di Roma di avere una corte penale internazionale e bisogna ancora effettuare la battaglia in proposito perché vi sono alcuni membri permanenti del Consiglio di sicurezza che sono ostili all'istituzione di questa Corte permanente internazionale
Ma la giustizia penale internazionale
Non può se giustizia deve essere non può avere diverse misure deve essere effettivamente i una giustizia penale universale e con questo concludo questa mia breve illustrazione grazie
L'esordio
Grazie
Certo
Grazie mille presidente Dini per
La sua presenza la ricchezza dei commenti che ha voluto dedicare al nostro lavoro riterremo presenti nel lavoro per l'anno per l'anno che viene se avremo la possibilità accederemo ulteriormente i suoi consigli
Voglio anche cogliere l'occasione per ringraziare Chiti nell'Istria collaborato alla redazione di questo volume in particolare i membri del comitato scientifico che sono anche autori Alessandro Colombo Simona Gallotta e Stefania Mazzoni
Tutti gli altri autori molti dei quali vedo qui presenti
Nonché il preziosissimo lavoro redazionale di Renata Meda durante
Nel
Nell'Annuario abbiamo dato particolare spazio a due temi che saltano fuori dall'indice con come protagonisti da un lato l'Europa e dall'altro i temi economici che abbiamo sparso un po'dappertutto
Soprattutto nella seconda e nella terza parte questi tue
Pilastri l'Europa ai temi economici si intrecciano e le due cose sono naturalmente intrecciate
Perché soprattutto dal punto di vista dell'Italia le relazioni economiche e le politiche economiche sono sempre più un fatto europeo
E dall'altra parte l'Europa
Forse bisognerebbe dire ai me
Rimane prevalentemente una Europa economica
Nella parte sulla politica macro economica e di bilancio abbiamo messo in luce
Il modo con cui la formulazione della politica finanziaria del Paese ha interloquito intensamente con gli organi comunitari
Dal programma di stabilità fino al problema dell'età
Delle provvedimenti per il Mezzogiorno è stato da questo punto di vista il due mila un anno di grande interesse
Il capitolo sulle
Politiche commerciali
è intitolato direttamente alla politica commerciale europea altrimenti non potrebbe essere perché è questa e questo nella logica dell'istituzione europee
Anche se abbiamo cercato di mettere in luce come gli interessi dell'Italia soprattutto in una serie ti comparti come la produzione agricola alimentare
Gli interessi dell'Italia siano ampiamente compatibili con la strategia europea nelle politiche commerciali
Persino il capitolo delle politiche sociali
E
Tutto incentrato sull'Europa
Ed è addirittura collocato nel capitolo nella sezione del libro dedicato all'Unione Europea anziché in quello dedicato all'economia
Ciò non significa per carità che sia nostra convenzione che bisogna centralizzare le politiche e le istituzioni sociali
Ma invece che e questa è una nostra convinzione che cerchiamo di esplicitare
Nella capitolo appropriato
L'Unione europea può fare molto per stimolare il miglioramento la razionalizzazione e la modernizzazione delle politiche sociali
Di tutti i Paesi con particolare riguardo all'Italia
In vari modi favorendo lo scambio di esperienze e il benchmarking sulla best practice che diciamo si crea nell'evoluzione delle politiche sociali in Europa
Incentivando un sistema paneuropeo
Dissesti nel sociale che è del tutto insufficiente in particolare in Italia
E per il quale si spende troppo poco spendendo troppo invece in altri aspetti della politica sociale che sono inefficienti rallentano l'elasticità del sistema
E infine questo è un compito che l'Europa potrebbe prendere con più decisione imponendo maggiore trasparenza
Nelle informazioni sul finanziamento dello stato sociale soprattutto sui trasferimenti intergenerazionali impressionanti che sono coinvolti e che non sono chiare e l'opinione pubblica
Non sono chiari alle generazioni soprattutto che dovranno pagarne il prezzo
Imporre una trasparenza in questi che sono conti occulti nella contabilità di tutti i Paesi potrebbe essere utile a accelerarne la riforma ecco questi sono degli esempi di questo intreccio di temi europei e di temi economici che ho voluto sottolineare come una delle caratteristiche di questo annuario dell'annuario di quest'anno
A fronte di questi scenari di queste ambizioni di questi di questi lavori in corso mi sembra d'altra parte che
L'Europa della collaborazione economica sia in una fase di stanca
Le questioni istituzionali più ampie le questioni della Conferenza intergovernativa prossima oltre che di quella passata
Del due mila quattro e qui ci si domanda già se non sia il caso magari di tentare di anticiparla il più possibile
Sono state già accennarti ampiamente da chi mi ha preceduto in particolare da alcune penetranti osservazioni del presidente Dini permettetemi osservazione specifiche al settore monetario finanziario di cui mi occupo
Più da vicino
Qui c'è una crisi della collaborazione anche se è uno dei settori dove è più evidente o se vogliamo più appariscente il progresso per esempio per il fatto che abbiamo una moneta comune e fra un po'ce l'avremo anche nel borsellino
Ma c'è una crisi strategica della Banca centrale europea una crisi di credibilità probabilmente una crisi di organizzazione
Ci sono alcuni inciampi molto gravi nella legislazione finanziaria europea
L'ultimo che ha creato creerà particolari difficoltà anche Alitalia lo abbiamo appreso nei giorni scorsi dalla Borsa la bocciatura della direttiva sull'OPA
L'armonizzazione delle regole che riguardano i mercati dei titoli in Europa e la il coordinamento dei sistemi di regolamentazioni di vigilanza
Che ha fatto leva su un interessante lavoro istruttorio e propositivo coordinato dal colosso quanto all'Ussi
Stenta ad avanzare trova ostacoli nei conflitti di competenza fra i vari organi comunitari
La regolamentazione bancaria che viene coordinate proposta in sede del comitato di Basilea
E anche se in una fase di stallo risultata un po'pasticciata non conclusiva e l'unione europea devo dire non è stata capace di influenzarne in moto unitarie significativo i lavori
Sì che il mercato europeo dei capitali ancora ampiamente segmentato
E non in grado di approfittare delle grandi opportunità che potrebbe offrire agli investitori
Ai a coloro che del denaro fanno investimento produttivo
Come si potrebbe come si potrebbe fare
E sì su questo piano si fallisce
Anche la moneta unica
Rischierà di entrare in difficoltà
E questo mi sembra uno dei
Dei settori in cui bisogna insistere di più con maggior coraggio e con maggiore ambizione
Credo che nell'Annuario
Per l'anno venturo queste difficoltà saranno seguite e discussione
Così come torneremo sul quadro generale della politica estera italiana
Che
Nella direzione dell'Europa deve sempre avere il suo punto strategico
L'economia ed Europa
Non vanno contrapposte l'Europa politica e l'Europa economica
Anche perché il teste più vero della capacità di decisione politica
Io credo e la distorsione di un economista ma sono gli interessi economici è vero ci sono tante altre cose cruciali importanti persino le guerre da decidere
Però se vogliamo misurare
L'efficienza la continuità della capacità di gestione politica
La
I temi dell'economia sono quelli che offrono
Spunti più diffusi più intensi più continui se l'Europa esiste politicamente uno dei primi punti dove lo vedremo e nel miglior funzionamento re sui mercati e della sua economia
E per l'Italia questo può anche dire continuare a
Un dialogo con le istituzioni europee che ci porta e ci ha portato
Una importante disciplinano i nostri comportamenti la disciplina esterna è una delle cose che abbiamo avuto dalla comunità internazionale e che dobbiamo continuare a ricevere non in modo passivo
Ma contribuendo a nostra volta a formare i quadri istituzionali che la possono generare
In modo sempre più virtuoso presidente Pigna
Avuto un'espressione che mi sono notato perché di estrema di estremo interesse la politica estera
Come gestione della propria dipendenza dalle organizzazioni sovranazionali dalla come dalla dalle relazioni sempre più strette che gli stati hanno con la comunità
Internazionale ecco in questa gestione della propria dipendenza in particolare sul terreno economico che speriamo in modo virtuoso perché c'è anche un modo vizioso dico ti cooperare internazionalmente quando per esempio ci si trova intorno a un tavolo e ci si perdonano i reciproci peccati
Uno con l'altro e si torna a casa si fa peggio di prima ecco no bisogna che la
Cooperazione e la gestione delle rispettive dipendenze sia una gestione severa
E virtuosa e speriamo di vedere quest'anno e quindi di vedere nell'annuario che prepareremo per l'anno venturo la testimonianza che ci muoviamo in questa direzione grazie
Grazie professor Bruni
Io sono certo che il presidente Dini
Potrebbe cogliere lo spunto da quanto i due
Conduttori i curatori del libro hanno detto
Però abbiamo pochissimi minuti mi piacerebbe anche rivolgere un momento al pubblico per vedere se ci son qualche domanda augurandomi che forse proprio da queste domande uno o due
Possano trarsi lo spunto per le le ulteriori riflessioni che sono certo il presidente Dini ha in mente
Mi rivolgo quindi
Alla Sala c'è qualcuno che vuole fare la domanda se vedo una mano levata
Ascoltiamo la domanda se no passerei il microfono al presidente Dini per qualche ulteriore parola di commento
Io ho ascoltato con grande interesse le riflessioni coloro che hanno curato questo volume crescono profondi conoscitori
Della politica estera italiana King e della politica internazionale
In effetti mi colpiva ora poi tengo su alcune osservazioni fatte dal professor Ronzitti
L'affermazione
Che è difficile non condividere
Del professor Bruni che la cooperazione economica europea è in una fase di stanca
E ne ha date diverse
Illustrazioni di questo
La bocciatura della Tibet direttiva sull'OPA da parte del Parlamento è un sintomo anche quello
Il modo di operare della banca centrale direi quasi in isolamento
Mancanza di un coordinamento della politica economica in seno agli undici dodici ora che sono e quindi le altre spetti regolamentazione bancaria e altre cose quindi io prendere a dire sì che siamo oggi in questa situazione
Quindi cosa fare come nel più grosso nel più grande più grande questione di mirare alla costituzione europea
Io dicevo che ci sono momenti e noi dobbiamo prepararci dobbiamo
Presentare un modello di riferimento alla quale riferirsi appunto per il futuro e aspettare che i tempi maturino
Che oggi non sembra esserci che questi tempi siano ancora
Avvenuti perché vediamo dai comportamenti che Islanda
C'è un Paese membro
Entrata nel nell'unione monetaria
E che praticamente ha bocciato con un referendum il Trattato di Nizza ma quali sono le ragioni trattato di Nizza non era chiaro ai cittadini no sembra che fosse principalmente il timore che il Trattato di Nizza che apre la strada all'allargamento che questo avrebbe portato a una riduzione dei benefici netti cioè l'Islanda attratto in tutti questi anni e sul quale ha basato dell'Unione Europea su quale ha basato la propria prosperità
Quindi ICI sono ancora gli egoismi nazionale insieme alle questioni economiche
E si è anche nelle questioni politiche direi più e più in generale
Noi come Italia io credo che dobbiamo veramente per essere credibili dobbiamo rispettare i principi e i patti su cui oggi si gestisce l'euro
E quindi attraverso di questo essere capaci di far valere con maggior forza e nostre idee oltre che alle nostre nel nostro calcio e nostre idee specialmente quelle che riguardano
Il futuro dell'Europa e la parola giusta e la competitività l'Italia non può continuare a perdere di competitività
Abbiamo attraverso le azioni che governi recenti ma che il nuovo governo intende promuovere che mirino a quest'aspetto non soltanto a dare benefici attesi o non attesi promessi durante la campagna elettorale a beneficio di alcuni o di altri questi non aumentano la competitività del sistema Italia
Quindi senza essere critico ma vorrei dire
E le stesse misure che sono state annunciate sul piano economico dal nuovo governo che a mio avviso erano promesse elettorali che dovevano essere mantenuto la vediamo se il Parlamento ne ratificherà in che modo
Che passerà ma
Forse quelle risorse che richiede al nuovo l'applicazione di quelle misure l'abolizione dell'imposta sulle donazioni e successioni per tutti oltre a quello che era stato fatto
La cosiddetta Tremonti bis se quelle risorse fossero più Stato e più direttamente investite nell'aumento della della competitività del sistema
Attraverso in generale quelle che sono le riduzione dei costi riduzione del costi sulle imprese piuttosto che sgravare diciamo da imposta i profitti che forse possono essere investiti io credo che le impresse i loro piani per il due mila due li hanno già fatti dal tempo senza aspettare quindi gli investimenti decisi per il due mila due erano stati già decisi e quindi io lo interpreto come un regalo
Che viene fatta alle imprese che non riduce i costi di produzione e quindi non ho aumenta la produttività
Particolare se si volevano sgravare
E gli investimenti per nuovi invece dati utili io credo che il l'attenzione dovrebbe essere concentrata
Sui settori dove lei le imprese investono poco
Per esempio ricerca e innovazione
Le l'Italia sappiamo che tutte le imprese non investono abbastanza perché non dedicare perché non sgravare
Gli investimenti nuove
Quindi non proiettati non programmati che potrebbero veramente quindi andare anche nella direzione dell'innovazione che forse alla base in fondo della competitività del nostro del nostro sistema
Professor Ronzitti affatto siamo affermazioni
Di orientamento e di direzione della nostra politica estera che sono
Ampiamente interamente con condivisibili
Quindi non mi tratto Tron
Anche per mancanza di tempo
Ma io vorrei sottolineare che come diceva un momento fa che istituti prestigiosi come questi Dogliani Lispi possono essere fonte anche di riflessione per gettare oggi le basi di quello che noi vediamo essere la Costituzione europea
L'Europa federale se così deve essere in un modello non ci ha visto come dicevamo insieme sia lui che io perché l'Europa e che si deve costruire non può prendere a riferimento un'esperienza storica di un paese o di un altro no qui stiamo facendo qualcosa di nuovo
Di innovativo è su questo che dobbiamo riflettere e lavorare e aspettare il momento politico affinché quell'idea possa essere portata avanti con forza
Oggi siamo in una posizione in Europa non solo per le questioni economiche ma anche quel quelle politiche direi di di riflessione di pausa anche lì
Il fatto che il governo socialdemocratico tedesco pensi alla rinazionalizzazione di alcune prerogative dell'Europa va nella direzione opposta
Rispetto all'Europa federale o una Costituzione che non è soltanto formale quel si basa soltanto sui diritti dei cittadini e di poche altre cose
Quindi siamo in un momento in cui l'Europa del resto è sempre andata avanti così con Chick
Si fanno dei passi avanti coi c'è una pausa poi dobbiamo aspettare per farne ancora un altro avanti
è un miracolo che non passi troppo tempo prima che questo nuovo passo avanti importante possa essere fatto grazie
Io ringrazio ancora il presidente Dini queste sue parole ringrazio i curatori di questo volume ringrazio il pubblico dell'attenzione con cui ha seguito questo dibattito e auguro a Totti la buona sera