"La città si interroga: finis Italiae?" - organizzato nell'ambito della manifestazione "La città e l'Ottagono" (presso la Galleria Vittorio Emanuele II)

Buona sera
Grazie per la vostra partecipazione grazie anche a Salvatore Veca Marcello Veneziani rispettivamente
Figlio solo politica giornalista e saggista ci occuperemo d Italia finisse Italia qualche anno fa Boccaccio forse grande sociologo italiano parlato dell'Italia osservava che
Erano scappate di virtù che erano fuggiti valori in Italia e che fu donna del mondo
Siamo di fronte a una Fini si tagli cosa vuol dire affermare ciò Sica forse verificare affrontare se i valori che hanno costituito l'identità italiana siano ancora tali ossicini invece semplicemente mutati
E gli odori lì che ci fa Cilento in queste ricerche da un lato perché dei capisala fisso sia come qualcosa che focalizza che promuove l'elogio dell'attenzione insieme la passione l'incertezza è quindi un approccio sicuramente laico disincantato al tempo stesso impegnato e come Cile veneziani perché ne Loggia tradizione di padre in figlio effettivamente alcuni problemi legati anche nostri medita di pone e vedremo anche il perché perché talmente vita italiana e su di essa Prospero duplici equivoco c'è chi ne sa troppo Chiesa troppo poco
Forse perché i diventa Jana è il frutto di medicine millenaria ma al suo interno vi è un'identità nazionale che a poco più di un secolo chi precipita tuttora Fracci e forse incapaci di tradursi di tradurre la modernità in azioni concrete
Da qui il distacco l'invadenza la politica la debolezza dello Stato e quant'altro ma ne discuteremo la cominciamo subito con la Salvatore Veca
L'identità italiana può essere contrapposta un'identità nazionale oggi Fini si Italia annuncia una fine dei valori che hanno fondato d'Italia
Dunque
è una domanda complicata perché ci sono dentro più cose prima di tutto
Quando poi parliamo di identità
è un termine che senso prevedete negli ultimi quindici diciotto anni il termine identità
A assunto una frequenza molto crescente allora la prima osservazione che vorrei fare questa quando in quale circostanze noi siamo interessati a definire identità
La e naturale ringrazio Finazzer per questa osservazione iniziale naturale rispondere che
Noi siamo interessati a definire l'identità
E quando qualcosa non funziona cioè quando qualcosa
Che stava nel deposito delle cose cui siamo abituati delle cose che ci sono familiari
Conosce un intoppo qualcosa non torna nella mia terminologia che non è molto originale ma insomma per far veloce quando qualcosa viene sottratto al deposito delle certezze abituali ed entra in una spirale di incertezza
Allora ecco quando cominciando a discutere di identità italiana per esempio c'è stata una fase piuttosto recente
Se noi pensiamo che la discussione su identità italiana quale identità quali le radici possibili vendette tetti italiane e qualcosa che ha preso forza nella discussione pubblica
Noi nei luoghi della discussione pubblica non c'era ancora questo stupendo luogo della discussione pubblica e quindi faccio i complimenti a chi ha pensato a questa cosa però ha cominciato e al diciamo all'inizio degli anni Novanta solo dieci anni
Che ci si interroga intorno a c'è non c'è non è la prima volta naturalmente però acquisito una certa importanza un certo spicco allora c'è da chiedersi che cosa è diventato incerto
E perché altrimenti non ci spiegheremo la domanda
Sappiamo benissimo che la storia della dell'Italia dal punto di vista dello Stato-nazione è recente quando diciamo recente naturalmente stiamo pensando a una comparazione
Qui stiamo pensando semplicemente io pensavo venendo qui le come dire in modo fine della Francia come dire una fine del Regno Unito o fine della Svezia
Potremmo dire finis Germaniae
è stato detto Finis Austriae ne sono perché perché sappiamo questo non l'ha detto Boccaccio ma l'ha detto più tardi lo stupendo saggio sul carattere degli italiani sappiamo che per esempio Italia o Germania hanno una lunga straordinaria tradizione culturale e letteraria
Non linguistica ma hanno una recente tradizione nazionale sono compare messi a confronto con Francia per esempio Regno Unito sono certamente recenti
E naturalmente ogni volta che noi ci poniamo la questione che adesso destinazione pone e in e è chiaro che dovremo però precisare bene che cosa è diventato incerto e che senso a rispondere a questa domanda
Per non per non evitare la risposta tuttavia io sono convinto di questo
Che per dirla in due parole
Anche per rimanere sul breve periodo per lungo tratto nel secondo dopoguerra
Quella che è stata identificata come identità italiana era qualcosa che aveva a che vedere come il riferimento per dir così all'orizzonte costituzionale dell'arte la Repubblica
Le ragioni di questo sono note se ne può discutere però grosso modo questo era il modo di rispondere alla domanda
Come si dice negli Stati Uniti cosa vuol dire essere italiani presenteremo dire condividere qualcosa che cosa condividi condividi con altri un grappolo di valori più o meno traditi non importa ma un grappolo di credenze e queste tipo Enti cliccano
Tutti i denti fichi in quanto ti distingui da altri che sei riconosciuto da altri e questa è la risposta
Ora per molti motivi piuttosto noti un'ancora di farla lunga chiudo lì per molti motivi questa risposta che stava nell'arsenale delle certezze
In qualche modo è stata investita da incertezza
E allora non è stata più disponibile così de plano e allora abbiamo cominciato a ripensare la nostra storia recente l'abbiamo cominciato cominciato quella inevitabile lavoro che quello per ripetere di revisionismo c'è sempre
Se si fa sul serio storia poi si può una pasta d'accordo e non o o no con alcune versioni ma di fatto abbiamo cominciato a rivedere intensamente che cosa ci lega perché questa è la domanda su che cosa tiene insieme qual è il vincolo se il vincolo che aveva fatto come dire aveva fatto coesione aveva tenuto assieme
Per un lungo tratto della recente storia italiana sembra essere esposto incertezza e indebolirsi eterodossia ecco questo secondo me il tipo di questioni che affrontiamo quando ci poniamo la domanda sull'identità italiana
Lezioni oltre ovviamente commentare quanto detto Veca vorrei aggiunge anche qual è il rapporto tra la tradizione italiana e l'identità connessi è stata rappresentata dalla politica in fondo dei che ci ha detto in questi ultimi anni quando l'ittita è stata affrontata è stata rappresentata dalla politica ero edita dentro una epoca repubblicana fondamentalmente ma questa è spesso stata contrapposta a un'altra epoca come da tradizione italiana
Ma io sono convinto che nel nostro Paese noi viviamo da alcuni decenni una sorta di divorzio tra un'identità italiana sommersa ma persistente è un'identità italiana superficiale istituzionale pubblica
Ecco la identità italiana pubblica superficiali istituzionale e l'identità che in qualche modo abbiamo rimosso ok vediamo indebolita ci vergogniamo quasi di essere italiani per lo meno di pronunciare questa forma di identità attraverso un legame istituzionali un legame civico riteniamo di adire ed abbiamo in effetti un senso dello Stato piuttosto debole
Tendiamo a cancellare a rimuovere la storia del passato più che ad affrontarla insomma combattiamo una sorta di guerra di liberazione nascosta direi
Nei confronti dell'identità italiana
Però poi esiste dall'altro versante un'identità italiana più tenace
Che è un'identità italiana fatta di gusti di sensibilità di carattere nazionale di propensioni di indole e quelle identità a mio avviso resta resiste ed è forte
Ed evidente di identità che più attingere a quello che possiamo definire la tradizione italiana
Quindi diciamo che si è creata una sorta di divorzio tra il senso dell'identità nazionale e il senso dello Stato
Il legame civico con gli altri italiani il senso di appartenenza ad un sistema Paese ecco questo che obiettivamente fragile però sentiamo forte l'appartenenza ad un sistema culturale ad un sistema di De ed è una provenienza abbastanza forte che la dice lunga e qui aveva perfettamente ragione Salvatore Veca quando notava questa differenza dell'Italia e della Germania rispetto ad altri Paesi come la Francia o l'Inghilterra
E cioè il nostro è un Paese che ha una debole
Perché recente identità politica statuale ma ha una forte radicata e antiche identità nazionale prepolitica
C'è un'identità che affonda le sue radici nella romanità nel Medioevo nell'Italia pagane né l'Italia cattolica nel nostro tratto di paese mediterraneo nella nostra cultura nel nostro modo di essere persino una nostra gastronomia nel nostro modo di vestire nel nostro modo di pensare un'identità prepolitica molto forte ma un'identità politica estremamente fragile
Credo che questa sia la contraddizione se vogliamo fare un passo in più e chiederci come mai vi diamo questo
Divorzio questa schizofrenia
Beh direi che lo viviamo perché consideriamo il passaggio alla modernità come un passaggio di affrancamento dalla nostra identità cioè riteniamo che ci sia una specie di incompatibilità
Di principio e di fatto tra l'essere italiani ed essere moderni allora per essere moderni non dobbiamo più essere italiani dobbiamo essere appunto globali dobbiamo rifiutare la lingua del nostro paese la cultura la storia del nostro Paese e qui rientra ancora una volta questo lungo esercizio di vergogna nei confronti della nostra identità
Che è un esercizio che avvertiamo da tanto tempo e questa incompatibilità che abbiamo creato e che a mio avviso il punto debole o se vogliamo il peccato originale di questa Italia contemporanea
Cioè l'idea che ci sia una separazione netta incolmabile tra la modernità e la tradizione italiana e allora l'Italia è un Paese che è in ritardo rispetto agli altri perché non ha avuto la sua riforma protestante
L'Italia un Paese in ritardo perché ha avuto una presenza culturale civile e religiosa di altro tipo sola cerchiamo sempre delle ragioni per far scontare
Il debito di ritardo del nostro Paese rispetto agli altri poi magari arriviamo dire che il nostro è un Paese che ha avuto la controriforma e perciò avuto il fascismo dimenticando il piccolo dettaglio che in Germania c'è stata la riforma protestante poi c'è stato nazionalsocialismo insomma un piccolo particolare che forse la dice lunga sulla fragilità di alcune tesi che diamo invece per scontata
Ecco io penso che il nostro limita il nostro peccato originale sia proprio quello cioè la convinzione della incompatibilità tra identità nazionale e modernità
Il trono dopo con Veneziani sulla questione del rapporto tra Chiesa e identità laddove chi sentendo come gerarchia ecclesiastiche istruzione Zatta Salvatore Veca Lepida faccia riferimento lo Pardi immagina quel discorso sopra il costume di italiani dell'emirato centoventiquattro
In quel saggio dopanti se non sbaglio parlate di una mancanza nostro penso di una Società stretta di un buon tono e dice non c'è un luogo in cui insomma gli italiani possono prendere stima tra di loro
Possono ostinarsi trovino cosa vuol dire la stima per un filosofo perché ci stimiamo poco ceo racconto con lo diceva Helmut Schmidt in Intervista Sergio Romano che ritaglia un carrarmato che ha una marcia in più la retromarcia la gente ride si diverte Gianni si riconosce quasi lo scherno nei confronti di italiani ecco perché siamo bastata disponibili auto offende l'italianità
Alla Silla al la tesi l'idea di di leopardi mi è sempre sembrata un'idea
Molto
Felice
Anche perché veneziani
Depone efficacemente questa antitesi fra e se l'Italia deve essere moderni diciamo per dirla così in due battute e naturalmente la questione i efficace però è complicata la questione perché non abbiamo un'idea molto univoca di che cosa voglia dire modernità
Quindi
Diciamo prendiamola con beneficio di inventario la prendiamo come un pezzo che mettiamo lì quello che
Ho apprezzato del dell'intervento di Marcello Veneziani e il riferimento alla gastronomia io ricordo una discussione con proprio quando si cominciarono a questo tipo di discussioni
Verso l'inizio degli anni Novanta
Mi ricordo Gian Enrico Rusconi aveva posto con forza la questione Pittella tesi vie di Rusconi è noi non abbiamo una religione civile la si deve costruire non ci riconosciamo come diceva Marcello Veneziani
Nel sistema nell'appartenenza alla casa comune al sistema Paese dobbiamo costruirla lo costruiamo attraverso un patriottismo costituzionale questa è una tesi una tesi sostenuta in Germania paese padano Habermas voglio dire
Sono queste però mi ricordo Ruggiero Romano con grande storico italiano
Il quale disse guardate d'unico punto dove trovare titoli radici di identità e nel lungo periodo gastronomico nella varietà gastronomica italiana cioè nella civiltà materiale ora questo però il vero per molti paesi o per molte tradizione ma torniamo al punto che mi poteva Finazzer prima lì l'idea di Leo Pardi detto in due parole questa qual è la differenza fra il modo in cui si modernizza no diciamo così
Francia piuttosto che Inghilterra
E invece il si modernizza Italia la la differenza sta in questo che le parti vedeva naturalmente con lo sguardo piuttosto impressionante tutto a questo processo ma la sua idea in parole povere era questa la differenza sta in questo fatto che mentre in altri Paesi europei
Indipendentemente dalla questione riforma o non riforma abbia abbiamo hanno avuto luogo società strette Società Stretto e vuol dire semplicemente élite
Il élite
élite di vario tipo possono essere letti in diversi ambiti sociali
E
Le società strette sono i luoghi in cui si svolge la il lo scambio la interazione lo scambio tra pari
La stima di cui parlava lei viene fuori di lì e viene fuori per una ragione la parte molto acuto in questo per una ragione elementare
Che poi come diceva intralcio Marx non vorreste mai poter dire che vi vergognate del club che di ammette come membri del club spesso e perché perché è chiaro che se io una frequentazione costante nell'amore degli affari nella politica in nell'arte in quello che volete voi con altri io ho un forte interesse individuale acché ci sia un riconoscimento di stima collettivo
E quindi utilità e virtù vanno insieme
Ah sì a loro volta il fatto che vi siano relitte società strette genera un meccanismo etiche diffonde le buone etichette che diffonde il bon ton che diffonde esattamente le buone regole del convivere TELEDIFE e le amplia su frazioni di popolazione che include
La mancanza di questo sostiene il vecchio leopardi dalle nostre parti è il vizio alla base di quegli atteggiamenti che lei richiamava è che Marcello Veneziani e presentava però la domanda che mi fare io eh
Ma è un destino cinico e baro il fatto che noi siamo come dire inevitabilmente in tutti a non riconoscerci con mutua stima ho non possano darsi condizioni o si sono date condizioni o potrebbero darsi condizioni in cui si costi si ricostituisca o si costituisca
Un la cerchia della società civile voglio dire io non sono non ho mai creduto a queste idee o troppo arretrato troppo avanzato tanto arretrato da essere avanzato ma semplicemente ogni paese al suo come dicono i tedeschi Southern regala sulla specifica via
Alla alla crescita Allo sviluppo piaccia o non piaccia e allora mi chiedo se e quali possono essere gli elementi che possano costituire tale da noi dalle nostre parti non in un'Italia che cambia ma in un mondo che cambia l'Italia che cambia la risposta che possiamo dare che sia all'altezza di quello che ci piacerebbe fosse la risposta giusta
Del libro invece veneziani si parla di una tradizione italiana è caduta nel solco tra due sponde tra tradizione popolare e tradizione dei letterati
Gli ho aperto ricordando Boccaccio ancora prima Dante poi i Machiavelli gli Ardecore letterati sostanzialmente hanno sempre criticato identità italiana
Poi sapere qual è il ruolo che la Chiesa cattolica a giocato e in questa rapporto tra letterati e valori popolari
Lo dico anche perché certamente l'ex ecco perché ha continuato l'esperienza e l'Impero romano per certi versi avuto monopolio culturale importante nostro Paese e ha stretto sempre apporti significativi di alleanza col potere politico
Paio partire da una considerazione che mi riannodato quello che diceva prima Salvatore Veca a proposito degli o parti e le parti sosteneva che uno degli elementi dell'auto di si stima degli italiani che era il nostro preteso e retorico cosmopolitismo
Cioè era un modo per disprezzare vicino attraverso l'amore del lontano pertanto più diciamo declamava hanno una passione universale quanto più eravamo in realtà piuttosto diffidenti nei confronti del vicino
E questa è un'antica questione che si può tanto applicare alla disistima pubblica degli italiani quanto a quel rapporto che tu appunto prima accennati quello della frattura in qualche modo tra élites e popolo la disistima verso il popolo Accio italiano
Beh è una disistima che viene un po'da lontano anche perché la cultura si è formata in Italia in qualche modo in antitesi alla alla comunità popolare che veniva invece identificata col sentire religioso
E quindi c'era questa tensione che indubbiamente comune a molte delle culture occidentali ma che nel nostro Paese assumeva una forza ancora più pregnante l'intellettuale diventava in qualche modo il concorrente del sacerdote e quindi da questo punto di vista c'era comunque una tensione inevitabile
E credo che la formazione cattolica la sensibilità cattolica degli italiani abbia fortemente permeato la nostra identità nazionale però nel momento in cui c'è stata la composizione politica di questa unità e lì che si è verificato diciamo il vero
Divorzio tra la nostra formazione civica e la formazione la sensibilità religiosa del nostro Paese
Noi fondo scontiamo una debole identità civile perché abbiamo vissuto l'identità politica con una separazione da altre identità a cominciare da quella religiosa
E quindi io credo che il limite un limite peraltro bilaterale del processo risorgimentale è stato proprio quello di essere concepito
Come un movimento di minoranze che escludeva Tremonti sostanziali del nostro paese cioè il mondo contadino il mondo cattolico il modo meridionale
Ecco questa fondamentale triplice esclusione ha prodotto un'identità italiana dimezzata
E quando parlo di questa esclusione non la faccio riferimento a una responsabilità unilaterale di Kodori quali hanno dato vita al Risorgimento
Dico che una responsabilità bilaterale da parte di chi da un punto di vista religioso non coglieva l'importanza dell'unità
Nazionale e non coglieva la coerenza dell'unità nazionale L'Espresso rispetto a un processo storico e culturale stratificato che passava anche dalla mentalità cattolica religiosa nel nostro Paese
E quindi diciamo le responsabilità vanno perlomeno ripartite in pari grado tra i di risorgimentali istinti anti risorgimentali Stich quindi io credo che non si possa immaginare un'identità nazionale e ancor più l'identità nazionale italiana
A prescindere dal sentire religioso che ha permeato nel bene e nel male il nostro Paese per così tanto tempo e quindi uno dei limiti te la nostra identità pubblica
Nazionale e proprio questa mancata capacità di riconoscere che alle nostre basi c'è una mentalità cattolica che ci ha impregnato
Che è stata foriera di vizi e di virtù
Sarebbe un errore limitarsi soltanto gli uni o soltanto agli altri cioè questo Paese si è formato all'ombra di questa mentalità alle volte anche intenzione rispetto a questa mentalità quando è diventata potere quando è diventata clericalismo però è una forza che c'era in qualche modo forgiati e da qui abbiamo pensato di fare a meno ritenendo ancora una volta e qui ritorno all'ipotesi di partenza che per noi modernità voleva dire emancipazione dalle identità a cominciare appunto dall'identità religiosa
I tre dita italiano dunque ci sono fondamenti c'è una storia pure pre come dire dita c'è un passaggio nel suo libro in cui lei
Afferma che c'è un tempo in cui si vanno ad erigere i templi e un tempo in cui dentro questi tempi si va per saccheggiare
Poi le spiegasse questa sua formazione e la Lega si è anche all'eredità
Del tempo in Italia edita che ogni giorno poi ne scontiamo anche non solo quando parliamo di Risorgimento di fascismo e Resistenza ma contiamo ancora più indietro
Ma cerca di capire chi siamo stati per cercare Hitachi vendita su chi saremo perché questa è la domanda che noi dovremo affrontare la scelta dell'obiezione
Sono son due domande la la prima su questa misteriosa espressione tra il saccheggio dei templi la io uso questa espressione per quanto riguarda un campo di attività intellettuale che quello in cui mi esercito che quello della ricerca filosofica
E a che vedere con il problema del rapporto con la tradizione chiudiamo tutti
Nel senso che in senso molto elementare quando noi adesso usiamo Boccaccio leopardi
Noi stiamo saccheggiando
Boccaccio e lo perde
Nel senso che quando
Utilizziamo sci piano
Dalla complessiva costruzione di Boccaccio di leopardi per prendere questi due casi
Senza avere un interesse per fortuna vostra e nostra filologico adesso a far ricostruire Boccaccio leopardi
Vediamo un'idea interessante importante è un modo di guardare le cose lo prendiamo e lo applichiamo ai problemi che abbiamo nel due mila e uno nel sulla Finis Italiae o meno
Nell'atto io credo che una delle caratteristiche della nel mio caso del lavoro filosofico si è quello di non poter sfuggire a questo corpo a corpo con la tradizione
Questo non è vero nell'ambito dell'algebra piuttosto che nell'ambito della biologia molecolare
Non è vero nell'ambito della dell'astrofisica
Posso fare benissimo astrofisica biologia molecolare
Non impegnandomi in un corpo a corpo con la tradizione che mi precede è molto difficile fare filosofia
Forse è molto difficile fare storia è molto difficile fare forse scrivere romanzi o poesie senza impegnarsi in qualche modo come un corpo a corpo con la tradizione
Soprattutto quando questa tradizione viene sentita come oppressiva
Viene sentita come core tante come qualcosa che ci lega come diceva Thomas Mann la tradizione ci lega e la libertà dell'io
Cerca di emanciparci in ogni caso invece di onorare il templi noi secondo me allegramente alla Clemente li saccheggiano ed è bene che sia così
La seconda questione invece
Chiede di spostare il saccheggio del tempio senza riferimento al tempio della Chiesa romana apostolica a cui faceva riferimento a Marcello Veneziani di spostare il saccheggio del tempio
Alle questioni che ci stanno a cuore cioè e c'è un punto che vorrei sottolineare di quello che Finazzer ha detto cioè e in fondo quando noi ci interroghiamo ci chiediamo discutiamo su che su quale progetto di noi stessi
Sarebbe quello interessante su che cosa noi dobbiamo sperare di essere e passi accodarsi che non abbiamo idee diverse su che cosa però questo ci accomuna cioè l'idea di pensare che cosa sbarre della pena di essere se già non lo siamo
Pensiamo al futuro è molto fatuo pensare che si possa desiderare un futuro senza in qualche modo saccheggiare il passato cioè senza in qualche modo
Senza i qualche modo prendere sul serio le nostre controparti passate quale che sia la valutazione perché è vera una cosa che diceva veneziane che molto spesso l'idea se vogliamo riprendere questa semplice opposizione
L'idea che la cancella modernità richieda la rimozione nel rapporto con la storia che con quello che è passato a questa emigra profondamente sbagliata possiamo diverge nei modi di interpretare per dirla così da dove veniamo
C'è un sacco di controversia la questione del ruolo del del del non della religione ma la questione del ruolo delle istituzioni di potere e di carisma religioso perché questa è la questione altra è la questione delle forme e delle credenze religiose
La questa questione è una cosa per esempio che come veneziani accennava nel suo primo intervento ha dato luogo ad una celebre controversia cioè torniamo ci daccapo in fondo che minoranze operino è un fatto costante
Le minoranze francesi erano minoranze francesi che ci sia un rapporto fra questo e il sentire religioso diffuso in ampi strati di popolazione esclusa dai centri urbani nelle società che abbiamo alle spalle è un fatto comune a varie società quindi non è questo che ci spiega le differenze
Allora noi possiamo litigare sul passato l'errore che dovrà che che che faremo in ogni caso è quello di pensare che questo passato con conti
Perché i passati non passano se uno li prende sul serio questa è un po'la mia idea quanto si debba tornare indietro questo lo lascio però gli storici voglio dire quello che a me interesserebbe
Mettere a fuoco
è una vicenda dal punto di vista storico certamente molto più stretta nel tempo ed è a me sembra le perché questa è quello che non riusciamo a cogliere in una discussione di questo genere
E della vicenda che accompagna la data sostanzialmente la storia repubblicana italiana ecco questo mi sembra
Per
è chiaro che se vogliamo tornare al sempre possiamo andare indietro perché no agli Etruschi progetti possiamo i Celti possiamo fare un sacco di cose di questo genere
Oggi ho l'impressione però che è vero che ci sono tratti di Unicoop di lunga durata ma è anche vero che noi ci poniamo certe questioni in certi modi oggi perché siamo eredi abbiamo il retaggio controverso e discusso di questa storia che la storia repubblicana italiana
Sulla storia repubblicana politico c'è domanda prima di passare a domande comuni
In questi ultimi anni dei nostri di Tita stata costruita come anti una strategia adeguata le circostanze più vi sono stati anche i repubblicani o anti monarchici antifascisti e anticomunisti altri democristiani o anti comunisti però a favore di che cosa pro in funzione di che cosa questa stagione del proprio lei intravede oppure invece potremmo Adel costruire altre categorie dell'anti e magari ci sono già oggi riflessioni a un tiro pay o altro ancora
Ma se vogliamo vedere il lato buono di questa a forma di antagonismo primario che caratterizza il nostro Paese potremmo dire che trattandosi di un Paese che in fondo a una forte tensione politica
Noi sappiamo da Carl Schmitt in poi che la politica nasce a partire dalla designazione del nemico e quindi in qualche modo noi abbiamo bisogno dell'antagonista per poterci costituire parte politica e e forse un limite ma è anche una caratteristica del fare politica
Soprattutto se consideriamo che una sana democrazia bipolare deve essere una democrazia civilmente conflittuale
Però in effetti quello che tu poni non è un problema soltanto di fondazione della politica e che in effetti noi più che pensare in positivo ha un'identità comune
Pensiamo che l'unico motivo per cui dobbiamo costituirci in gruppo e impedire a un terzo ad altri di prendere il potere di assumere una posizione di comando quindi in effetti esiste questo limite io credo che il limite nasca anche da un fatto
Noi abbiamo rimosso
Il nostro passato perché quando è sorta la nostra Repubblica il riferimento appunto alla Repubblica come incipit mi sembra pertinente e noi abbiamo in qualche modo operato una sorta di disarmo collettivo
Al mondo laico e anticlericale non piaceva l'Italia cattolica ai cattolici non piaceva l'Italia risorgimentale del venti settembre l'Italia anti papalina
A molti a tutti i costituenti non piaceva ovviamente l'Italia del fascismo e quindi abbiamo rimosso per gradi interi tronconi della nostra storia e ci siamo trovati alla fine
Alla considerazione di una storia che nasceva fondamentalmente fra il mille novecentoquarantacinque e il quarantotto cioè tra la fine della guerra civile italiana e la partenza diciamo così della carta costituzionale
E abbiamo situato la nostra origine la nostra tradizione soltanto in quel triennio non c'era altra legittimazione civile e politica che non fosse riconducibile a quel triennio ecco quello credo sia un po'il limite della nostra identità e la ragione per la quale non riusciamo a trovare un'identità positiva al nostro Paese perché tutte le identità precedenti non erano in qualche modo praticabili ne quella religiosa né quella civile né quella diciamo culturale in senso lato dal nostro Paese e quindi ci siamo trovati un po'in questa condizione bisogna dire che questa nostra situazione
Ha avuto anche una teorizzazione a cui prima faceva riferimento Salvatore Veca cioè l'idea del patriottismo della Costituzione che è un'idea che nasce in effetti in Germania macchiate Quito nel nostro paese c'è la convinzione che noi dobbiamo costituire un patriottismo sulla base del patto costituzionale cioè della comune appartenenza ad una carta costituzionale
Ecco due secoli fa un uno studioso controrivoluzionario Winter's Bone alte sosteneva che i paesi e le culture si dividono fondamentalmente tra i patrioti della Costituzione
I patrioti della tradizione i patrioti della Costituzione sono coloro i quali credono che con un patto con una carta con una decisione scritta si possa in qualche modo dar luogo ad una comunità ad una intesa ad un patto civile sociale e quindi ad una nazione viceversa il patriottismo della tradizione il patriottismo che affonda le proprie radici nelle consuetudini nelle tradizioni tramandate appunto
Nella comune eredità nel patrimonio di idee di costumi di indirizzi
Non solo gastronomici ma anche diciamo
Di natura è più alta rispetto a quello della cucina ecco ci sono questi due modelli culturali noi nel nostro Paese abbiamo in qualche modo privilegiato
Il primo modello del patriottismo della Costituzione che poi abbiamo letto ancora di più nella chiave di un patriottismo dalla Costituzione ma immediato e interamente risolto nella democrazia dei partiti e quindi nella partitocrazia
E invece abbiamo accantonato il patriottismo della tradizione che ha continuato a sopravvivere ma in zone completamente in politiche in zone cioè lontane
Dalla tratto politico dal tratto civica ecco questo credo che sia un po'l'elemento caratterizzante della nostra Repubblica quando cerchiamo una tradizione nel nostro Paese la dobbiamo cercare al di fuori del patto repubblicano e della storia
Civile e politica della democrazia italiana questa è una contraddizione che noi viviamo che Visconti hanno insomma perché io più che parlare di identità ecco come avete visto faccio riferimento più all'idea di tradizione
Perché l'identità forse è una realtà più statica la tradizione è un processo che continuamente si volle che quindi in cui e consentito come dice la vecchia saccheggiare in qualche modo il passato il problema e non esaurirsi né in un rapporto come dire
Feticisti Co con il passato né dall'altra parte ritenere che si debba rimuovere il passato per costruire il futuro la tradizione e rielaborazione incessante ecco noi questa operazione non l'abbiamo fatta
Io ora mi rivolgo la stessa domanda ed entrambi all'interno di questo quattro che abbiamo offerto questa sera Fini si taglia proprio giustificare la domanda finissi tali cominciamo dalla lingua
Fa trent'anni non si parlerà più italiano gli inglesi dominerà la globalizzazione italiano sarà in diretta locale Becker veneziani
Filosofi non sono abilitati a fare profezie fan dei disastri quando prevedono
Beh problema però la stessa domanda la farei se la pongono in Francia voglio dire la stessa domanda s'ha da poco in sede di Unione Europea voi sapete che il problema dei costi delle traduzioni e spaventosa dell'argomento in genere presentato a favore delle delle dell'uso dell'inglese
Io non credo che sia un un un intestino né cestino c'è nulla di necessario o si può tranquillamente pensare che vi saranno non preveda una diciamo questa nello SME lo spettro delle possibilità cioè vi sarà al tempo stesso l'esperanto e questo potrà convivere a condizione delicate con la varietà delle tradizioni nel caso degli usi linguistici cioè non è che questa idea che ok l'inglese la koinè mondiale ricercato che lo spagnolo cresce moltissimo e che quindi ma voglio dire che questo voglia dire che se tu sei a favore di questo sei contro la la il il la pari età delle lingue Rai tre lingue una delle cose più spie dei patrimoni più straordinari e il fatto che le differenze questo voglio dire no potevo tra Clemente speriamo di parlare italiano e non parlare
Lingue nero lingue spaventose come quelle che tendono a tappe
Io piuttosto mi porrei la questione se noi continueremo a quale come potremmo tramandare abbiamo tanto parlato di tradizione e di tesori e di templi ecco piuttosto io mi chiedo dal punto di vista non del mio lavoro di filosofo mi ha del mio lavoro di insegnante
La grande sfida educativa
Che legata a questa faccenda insomma perché questa per molti viene pensata come zavorra
E quindi dire al via la zavorra clicca e vai ecco questo questo è un grande problema non è il fatto se sarà inglese per questo conviveva con un sacco di lingue
Ma guarda io non lo farei delle profezie anche perché mi sono convinto che come le streghe di Macbeth sì predice il futuro per orientarle ancorché modo
Ecco io sono convinto che che si stia creando un automatismo che è il peggiore dei fratelli ismi cioè l'idea che noi stiamo andando verso una società ad una dimensione quindi anche linguistica
E ci stiamo andando in modo come dire naturale come se fosse un evento meteorologico c'è un fatto che prescinde completamente dalla nostra volontà dei nostri desideri delle nostre aspirazioni ecco io cercherei innanzitutto di demistificare questo automatismo
Non dimentichiamo che trent'anni fa si riteneva ad esempio che il mondo dovesse in qualche modo vedere il suicidio del capitalismo a vantaggio del del comunismo e poi non è avvenuto così
Ecco evitiamo le forme di determinismo storico e quando si parla per esempio di un mondo che parlerà tutto inglese ma io penso e lo diceva prima anche giustamente Salvatore Veca che quando c'è una crescita demografica per esempio delle popolazioni
Di lingua ispanica B già questo scenario comincia a essere controverso
Quando io sento parlare dell'americanizzazione del mondo anch'io vedo con qualche inquietudine questo fenomeno però mi accorgo che c'è anche una ah sì attizza Tione del mondo ci sono anche altre forme di penetrazione
Perché se ci sono come dire delle forme di penetrazione che reggono sulla maggiore capacità dell'apparato tecnologico militare economico ce ne sono altre che reggono sulla maggiore resistenza culturale sulla maggiore mobilità sulla maggiore capacità democratica e quindi ci sono tante variabili ecco in mezzo a queste due variabili il fragile coccio della lingua italiana non mi sembra che debba necessariamente perire
Potrebbe certo diventare anche una specie di lingua d'élite
O se vogliamo una lingua di due minoranze di un'élite colta e di una minoranza sfigata ecco per usare un'espressione cioè vertici e basi della società mentre i ceti medi della società la grande parte della Società diventa una come dire si orienta verso una forma linguistica più anglofona se così possiamo dire però non mi sentirei di fare questo tipo di previsioni anche perché sono convinto che quanto più crescono fenomeni di globalizzazione tanto più crescono i fenomeni reattivi alla globalizzazione c'è uno storico delle civiltà sanno Huntington che nel libro Lo scontro delle civiltà
Nota che a fronte di una cocca colonizzazione del pianeta che assume anche tratti linguistici appunto di uniformità linguistica c'è una recupero della dimensione culturale religiosa perfino etnica che sempre più forte lui vede anzi prefigurare una mondo diviso in nove spazi vitali che ricordano un po'le aree a cui faceva riferimento smette nel logos nel non mostra la terra ecco e evidentemente gli scenari sono più controversi ecco non mi sentirei di sottoscrivere una profezia a senso unico
E mentre mi sono provocazioni rimane il fatto che il patrimonio linguistico pro capite in questo Paese sta calando
C'è l'uso dei vocaboli italiani sta bollendo questo perché sta favorendo la cultura italiana quali siano le ragioni sapete è stata indagare seconda questione Fini sita di sì per la rieducazione Fini si taglia dei non ci saranno più i figli italiani
Lei sono un un un commento prima di rispondere il il problema del del impoverimento lessicale
Presa con propria sentissimo in Francia
E non è che la Francia abbia voglio dire è un problema quello che è interessante quando si possono comparare dei freno dei dei fenomeni allora se ce l'hai qui e ce l'hai la vuol dire che non dipenda dal fatto che siano italiane usa come dire quel problema più complicato ed è un problema e per questo secondo me la questione educazione sarà una delle sfide difficile
Sulla questione si disse Finis Italiae perché non ci saranno più ai bambini e ci saranno ci saremo solo noi ci auguriamo per lungo tempo va piuttosto vecchiotti
In quinta età come dire e quindi con un sacco di gadget di direttive
Ok nuova l'idea dei tassi demografici sembra che permanendo il persistendo l'attuale tendenza
Sia ragionevole pensare che finissi Italia sia letterale in questo senso però visto che noi riteniamo abbiamo evocato lunghi tratti lunghi periodi alle nostre spalle da questo punto di vista noi potremmo avere quello che Società multicolori
Non vedo in parte già cominciamo ad avere questi processi sono processi complicati a volte hanno il carattere proprio degli eventi naturali perché i tassi
Diciamo i saldi demografici su Jen erano comportamenti collettivi
Allora ci sarà una bella sfida allora ci sarà una bella sfida perché sarà la sfida di una comunità
Civile sociale e politica
Che a lutto ha difficoltà e a debolezze nel proprio pensarsi come comunità politiche
Comunque l'unità politica vuol dire come persone che quale che siano le loro idee intorno alla politica condividono alcune cose
Sono il conflitto democratico il bipolarismo beninteso saltano in aria e si corrono allora la bella sfida sarà come un Paese così potrà governare processi di integrazione e saprà riconoscere i pronipoti di coloro che vengono da altre parti come nuovi italiani italiana questa è una sfida vera
Ma a me devo dire preoccupa questo fenomeno di impoverimento del proprio demografico del nostro Paese è un fenomeno tra l'altro che ci pone alla testa dell'Occidente come molti di voi sapranno perché siamo con il tasso più basso di natalità nel mondo
Perché mi preoccupa e non solo e non tanto per una ragione come dire di di patriottismo nazionale e di e volontà di vedere in qualche modo proseguire l'identità italiana ma anche per un'altra ragione non mettere al mondo figli e anche come dire uno scommettere sul futuro
Un convincersi che si debba giocare tutto nel presente nella dimensione egocentrica della propria vita
Per questo io lo considero comunque un fenomeno negativo io non sarei diciamo ottimista nel valutare una società che praticamente in cui interi come dire
Il intere regioni spariscono si parla che tra vent'anni la Lombardia se vogliamo far riferimento
Demografico sparirà cioè nel senso che ci saranno cinque sei milioni italiani meno permette non è compensative questa assenza con la presenza di cinque sei milioni
Di persone provenienti da altri Paesi e non ha ripeto soltanto per una questione di identità italiana ma perché è una società che non è in grado di scommettere sul futuro di in gravi dare l'avvenire
è una società che in qualche modo si chiuse in se stesse si è curvata in una forma egocentrica di sguardo del proprio ombelico vive soltanto per l'attimo fuggente ecco è una società che ha interrotto i legami con la tradizione perché tradizione non vuol dire soltanto rapporto con le origini vuol dire anche rapporto con l'avvenire cioè capacità di continuità comprensione di un sentimento elementare che il mondo non nasce con noi e non finisce con noi ecco quando invece noi abbiamo la sensazione di dover in qualche modo soltanto pensare alla nostra generazione eternit Zandonà nostra società pensando al nostro presente non prevedendo nuovi fidi venni comincia a preoccupare quindi in effetti quel riferimento che Finazzer faceva è un riferimento che io giudico inquietante non solo ai fini dell'India da lingua italiana ma proprio ai fini della comunità italiana e direi proprio della del sentire comune di noi italiani
Ultima domanda rispetto a Fini si taglia Fini si taglia perché finisce la geografia e finisce la politica l'avvento dell'euro la tecnologia
L'irrilevanza del territorio di fronte i processi informatici che fanno volare informazioni e possono rendere virtuali
è un film amo queste sono questioni che riguardano
Il mondo
Ci sono processi che hanno luogo e che investono Società tra cui per esempio la Società italiana quindi non c'è nulla di di nuovo di esclusivo
E quindi la mia risposta è le il problema assai è S e e sarà prevedibilmente quello di rispondere
A agli affetti di alcuni dei processi cui Finazzer fa riferimento allora la dette rito realizzazione cioè diciamo il fatto che spazia attento non contano più in certi ambiti
Il fatto che quello che accade da questa parte ai feti da quell'altra parte il fatto che scelte di alcuni nell'Ottagono hanno effetti su altri che pur avendo scelto altrove cioè l'insieme di Prodi di di processi o di fenomeni di un che noi etichettiamo con un termine molto controverso
Ma certamente efficace che il fatto che la globalizzazione chiederà risposte
A me sembra che le risposte che le politiche perché il che le politiche nazionali possono dare siano piuttosto deboli rispetto all'esercizio di potere che sia in questi ambiti e quindi mi sembra che questa sia per dir così una fase in cui una lunga tradizione di di esercizio di potere politico che genera equilibri instabili fra poteri sociali
Poeta il Iezzi sia nel punto di Sella rispetto ad una fase in cui poteri sociali ubiqui sono più forti
Di poteri nazionali vincolati ma questo di nuovo non è Fini si Italia questo è il cambiamento di un parte del paesaggio che è stato per noi a lungo familiare
Quando fu cui ama si inventò la fine della storia cominciava a tutta la faccenda voglio dire e cominciava la storia e quindi credo che questo rientri indiciamo nella prossima discussione che faremo l'anno prossimo in questo splendido luogo diciamo che riguarda il
Ma io penso che il lo scenario descritto da Salvatore Veca sia uno scenario sicuramente come dire
Rappresentativo della realtà però credo che non possa diventare l'unico scenario possibile nel senso che io vedo accanto un flusso maggiore quello che tutti notiamo c'è dello sconfinamento della perdita del territorio
Dei legami con il luogo e con il tempo che si allentano che sicuramente il fenomeno maggiore più vistoso e più forte notiamo dall'altra parte il tentativo di recuperare questo vuoto cioè di dare delle risposte a questo voto di risarcire ci di questa assenza avvertiamo una specie di buco nero nella nostra esistenza e questo buco nero è rappresentato proprio dal fatto che come diceva un filosofo ogni io a una patria originaria c'è ognuno di noi ha bisogno anche in una società globale di sentire un luogo come casa di avere una costellazione di riferimenti che hanno comunque e delle come dire che i punti fissi e stabiliti in un luogo in una cultura in un modo di essere in una provenienza ecco io non credo che ci sia solo questo processo credo che ci siano due processi oggi Ant agonistici
Che si vanno delineando e con processo di spaesamento di globalizzazione di dette rito realizzazione da una parte e dall'altra parte un tentativo di nuovo radicamento in forme nuove in culture diverse a volte anche con conati tribali quindi conati di aggressività che non sono assolutamente accettabili ma che tuttavia manifestano una mancanza un qualche cosa che sentiamo venirci meno
Ecco per questo io credo che non si debba in qualche modo accettare come un evento meteorologico la globalizzazione e il processo di mondializzazione della politica e dell'economia ma si debba tentare in qualche modo di governarlo di rispondere ritenendo per esempio che in questa fase e in cui vengono meno le sovranità popolare e le sovranità nazionali
E viene meno anche la democrazia viene meno anche la pacata cita di controllo dei cittadini nei confronti dei processi decisionali perché questi processi decisionali perdono il riferimento alle istituzioni territoriali democraticamente eletti
Diventano decisioni prese in luoghi assolutamente lontani dalla piazza nel senso proprio del luogo in cui i cittadini esercitano la sovranità non la piazza
Intesa come manifestazione come scontro
E e quindi sono fenomeni che non vanno visti semplicemente con rassegnazione e fatalismo ma con qualche inquietudine
Ritenendo che ci siano comunque due processi che da una parte questo grande processo e dall'altra quell'altro processo un processore attivo di riscoperta e di ricomposizione in qualche modo di un tessuto tradizionale di un legame originario con un luogo che avvertiamo come patria
Quindi io credo che azione The Future affascinante ma non è ineluttabile i pregiudizi lo sono è questo il problema per esempio da quanto emerso si era parti siamo tre lega i baci veneziani un ruolo importante sotto profilo politico economico ma anche culturale oggi che l'hanno le istituzioni locali non esclude che un consiglio comunale di Milano posti l'intero egualmente importante a un consiglio invece internazionale possedeva ancora quale sarà il nome di un'istituzione che possa rappresentare legittimamente
Un così internazionale ma non vi è dubbio che nella globalizzazione c'è anche la globalizzazione che questo rapporto tra il locale il quadro sovranazionali i nostri autori sono merita dice Trento per l'applauso sottarchi
Precisi
E sono stati sempre nel merito delle mie domande
Parabole sebacea Positano intervenire di fare domande o di anche dare vostro contributo e quindi a attendo la vostra partecipazione comico sento abbiamo anche ingentilito forse il nostro la nostra Agorà
Perché abbiamo come sempre una breve poesia che serve per integrare la nostra esperienza culturale la serata ve ne diamo lettura a questa poesia e poi le vostre domande
Grazie Finazzer sono Santo Emma prestando la sua azione contrariato esso essa carcere giustizia ho pensato per riportare una poesia per tutti e spero che dopo la ritirata e il mio G otto globalizzazione colonizzazione la pecora Dolly e la mucca pazza
L'incesto in vitro Lutero prestato e il tutto geneticamente modificato non ci sto non ci stiamo non lo vogliamo
A piè fermo lo rifiutiamo e perciò lo contestiamo cercano la pace il rispetto dell'ambiente e dei diritti della persona
Il prete si sposa e la natura lo chiama non si pente ritorna il sereno senza badare al trasporto si strugge siamo in tanti siamo in pace essendo il giusto tutti in piazza a contrastare la ragione ci dovrà andare il mio funghi scontri e spari ed un giovane sul selciato tanto odio distruzione
Ma non era per la pace chioggiotto siamo andati non mi piace non lo voglio linguaggi otto lo faccio qui con lavoro e tanto amore per colui che ha bisogno tutti i giorni in ogni istante e vi assicuro che sono in tanti
Ma così non si risolve mi risponde furbacchione
Son potenti interessati ti assicuro sono grandi
Uno solo conosco grande gli rispondo di rimando colui che ci ha creato lascia fare stare a guardare la donare solo amore
Non conoscono quest'arma e non sapranno cosa fare
Perché i nuovi pure noi siamo grandi e non siamo solo in otto siamo in tanti siamo forti e coraggiosi
Non vogliamo questa guerra fratricida non ritagliano andiamo troppo lavoriamo sempre unita relazione
Grazie che lei
C'è un primo intervento
Nessuna norma interna le ore infatti una politica e civile ma non voglio parlare di polizia ieri sono andate al Beccaria
E dove ho passato due ore con un gruppo di dieci RAI da sì e uno a me ed è il piano nasce
E Chirico escursioni Opel Tay pensando che gli chiese
Cioè no non e mia nonna invece visse il permetto seminano io li porti il mondo da fuori
Grazie che il suo contributo
Beccare veneziani Cattaneo parlava di Stati Uniti d'Italia Luigi Sturzo parlava di mali della politica italiana il federalismo può contribuire o può indebolire di Tito italiana domanda se volete banale giornalistica proporre le vostre opinioni tappe non raccoglie altri interventi prego
Vado riguarda vogliono ma debbono sì no no il federalismo può sicuramente come dire costituire un buon ricostituente per la nostra identità nazionale però non lo riterrei quella medicina salvifica di cui si parla da un po'di anni
Da una parte c'è una considerazione di ordine storico che bene o male l'Italia che è passata da paese agricolo Paese moderno e passata attraverso l'Italia dei prefetti
Attraverso un assetto che in qualche modo richiamata la struttura statale francese e non quella di un Paese federale e quindi riconosco che in qualche modo una struttura centrale bene o male ha funzionato nel nostro Paese
Ha smesso di funzionare e forse da trent'anni a questa parte quando i danni dello statalismo hanno prevalso sui vantaggi del ruolo pubblico e quindi abbiamo avuto una crescita dello statalismo a fronte di un deperimento del senso dello Stato
Ecco personalmente con tutte le riserve con una buona dose di disincanto ritengo che oggi il federalismo se concepito come principio di responsabilizzazione in loco possa avere un suo valore
è una sua relativa efficacia anche nel nostro Paese però innanzitutto lo inserirei all'interno e nel contesto di una unità nazionale che ritengo comunque fondamentale concepita a sua volta all'interno
Della comunità europea e dall'altra parte riterrei che fosse necessario
Dare dei contrappesi al federalismo
Ad esempio un contrappeso importante quello dell'elezione diretta del capo dell'esecutivo ecco a quinte amo forse in un altro contesto però ecco quello che voglio dire che quanto più si rafforza
L'idea di trasferire poteri a livello locale tanto più è necessario che ci siano sia a livello simbolico che a livello politico forme di potere che richiamano in qualche modo l'unità della nazione
Perché
Ma vorrei aggiungere prima ci siamo guardate perché non sapevamo chi doveva rispondere per prima no non voglio dire non servono alla domanda ma questa era la ragione per cui ci siamo guardati ma devo dire ben buona parte stava qua dove Marcello Veneziani anche rispetto a un po'alla mitologia cioè all'al fatto che il toccasana eccetera che sono un po'lei le scorciatoie ora però vorrei rispondere molto brevemente commettendo la mia risposta a quello che ho ascoltato impegni da parte della polizia
E nella dichiarazione che faceva la signora quando ha detto pensavo mi dicesse se la nonna invece ha detto Sei Milano allora questo allora quello che sta quello che potrebbe essere una risposta e torniamo alle ultime battute su globalizzazione
Il il disegno e anzi di una geografia mutata di un cambiamento insomma dei livelli e dei luoghi di governo questa è una domanda di nuovo non solo italiana
Per addirittura si sente in Francia che abbiamo spesso evocato che giustamente veneziane richiamava per il modello prefettizio dei dipartimenti
Ora
Noi sappiamo che come si usa dire con una battuta
Il gli stati nel senso dello Stato nazione sono come dire troppo grandi per fare certe cose l'esempio dello statalismo opprimente e sono troppo piccoli per farne altre
Non vuol dire alcuni sostengono che gli stati nazione non ci sono più non ci devono essere più io non credo a questo credo però che il la dimensione del statuale dello Stato sia una delle dimensioni allora il problema della che i governi che rispondano a persone
Il problema delle piazze che citava veneziani della democrazia cioè questi di quelle che come si dice in teoria politica il prova del rapporto fra esercizio di autorità e il thermos
La e e chi sceglie chi deve governarlo B questo per esempio potrebbe aver luogo in uno spazio che sud statuale e questo è uno dei modi di pensare l'articolazione decentrata o se vogliamo chiamarla federale nostro pare un federalismo strano perché sarebbe l'ipotesi di un federalismo dallo Stato unitario in genere Stati unitari
Si ottengono impervia federale perché ci si unisce quindi è da diciamo però quindi un livello è quello come dire il più vicino
Quello che sussidiarietà per dir così quello che tu non puoi fare nel livello più vicino ti chiedo di spostarti di livello di governo e probabile che certi fattori e certe funzioni restino gli stati ma è assolutamente probabile che altri richiedono forme di integrazione sovranazionale l'esempio dell'Unione Europea
Che è complicato che un processo difficile che ha un sicuro deficit democratico e di grande interesse allora voi pensate Milano
Milano mandarti ha già questo è un problema ma e questa è la direzione Italia Europa ecco questo è un modo di pensare livelli di governo che col minor deficit democratici nei Democratici e che rispondano alle sfide
Di quello scenario che presentavo prima su cui veneziani diceva c'è questo ma c'è anche la risposta reattiva del approfitto della parola che ho ma adesso taccio Red ho scritto un libro che si chiama la penultima parola e altri enigmi la mia non è l'ultima parola quindi le forme reattive cui tu accennavi veneziani sono alcuni degli effetti del processo di globalizzazione non c'è alcun dubbio
Che sono tra quelli che sono virtuosi e viziosi
Eccomi qua e che potranno costituire gli elementi di fari età rispetto allo scenario molto pigro della standardizzazione chiudo grazie
Amico presentare no
Mi alzo in piedi volevo rispondere a Marcello Veneziani azoto Rebecca che nelle interrogativo Finis Italiae
All'opposto problema tipico c'è come finirà l'italiano tra trent'anni italiano avrà agli occhi a mandorla Zanocco Saracco cioccolato cioccolata e così tra trent'anni che fine avrà fatto l'italiano come lingua
Mi spiace che voi l'abbiate ricordato un famosissimo sconosciuto regionalista del mille ottocento che si chiama Petrocelli dalla catena famoso apre il famoso libro il moribondi di Palazzo Carignano è presero a catena un giornalista e scrittore
Singolare e Loria ai elaborato categoria diceva che italiano l'Italia
Nei secoli ha avuto dominazioni di tutti di tutti i colori avuto arabi e bizantini greci vandali e Longobardi Visigoti e poi e poi e poi austriaci tedeschi eccetera però ha sempre conservato una sua compattezza e dice che in sostanza B conclude dicendo che l'Italia l'Italia ha una una sua diabolica capacità di metabolizzare tutte queste estraneità e costituire un qualcosa di fondo che l'Italia italianità dunque così fondo che adesso si chiamerebbe con un termine corrente si chiamerebbe lo zoccolo duro ma anche e leve la nostra identità nazionale perché volete che l alla la lingua italiana lingua italiana
Ai e Silvia Dell'Atti no ma una quantità di etnie arabi Longobardi i tedeschi Screti francesi eppure ha una sua freschezza una sua identità incontinente
Inenarrabile quindi concludendo io non sarei in Asia come voi e confrontate stesi Italia perché appunto abbiamo noi italiani abbia Dio ci ha dato questa straordinaria capacità dei assimilare di metabolizzare di trasformare e di far diventare nostro quello che fino a poco tempo prima era straniero grazie
Fare rispondo brevemente per dire soltanto questo che condivido questa come dire questa vocazione all'ottimismo questo ottimismo dalla volontà però dall'altra parte mi rendo conto che oggi
Processo un po'diverso c'era un'identità italiana che metabolizzata apporti altri
Adesso c'è il rischio che avvenga il fenomeno opposto cioè che altri metaboliti sino identità italiana ecco questo mi preoccupa un po'di più perché un conto è dire che anche nella nostra lingua ci sono apporti di culture di lingue lontane non solo di quelle più vicine
Un'altra cosa e notare come dire l'impoverimento del nostro tessuto linguistico notare il continuo ricorso ad espressioni
Di altra lingua quando si possono usare tranquillamente quelli di lingua italiana ecco credo che questo fenomeno sia un po'più preoccupante comunque mi auguro che abbia ragione lei che abbia torto io
Io volevo vorrei ringraziare chi è intervenuto per aver segnalato un libro che io lo conosco che mi legge i moribondi di Carignano sin Palazzo Carignano schema ok grazie dell'informazione mentre mentre ascoltavo siccome io non vedo voi perché ciò a queste luci che saranno utilissime ma che
Non vedo niente quindi assumo che sono fatte apposta per mettere difficoltà e relatore varcherà tecnica ci riesco perfettamente ma nel senso che uno non sa se sta parlando a qualcuno presenta sale sopra andate tutti Dl continua a parlare come un imbecille e detenzione
Ma guardavo per esempio che tanto non c'è qui poveri e quindi posso dirlo che lì c'è McDonald's'Lecce ci perché la vecchia cara città il transfer Manni e la Chamber nascono i argenteria dal mille ottocentosettantadue se riusciamo a tenerlo insieme in modo in equilibrio sarei dell'ottimismo dei moribondi del Palazzo Carignano
Vorrei chiedere alle a Salvatore Vega
Mi riferisco alla storia a tutta la storia nostra italiana ai POR e popoli che ci ha hanno preceduto
In Romania latini cioè la storia da da quando si è cominciato a scrivere quanti italiani la conoscono
Quanti italiani sono consapevoli di questa storia e della letteratura italiana
Ora io di io son convinta che si l'ottanta per novanta per cento degli italiani conoscesse la propria storia la propria letteratura io secondo me sarebbe come uno una ossatura
Sì con logica che e le chiuderebbe a a si aiuterebbe ad affrontare i problemi attuali di cui parlate li affronteremo alcuni con più intelligenza praticità
Insomma
Grazie
La domanda è rivolta a lei vecchi
è uno Sensi è un è un buon commentò ed è una
è difficile non essere d'accordo con lei non so se naturalmente questo
E se questo fosse vero in questo implicherebbe la capacità di risolvere i problemi con praticità non lo so certamente però vorrebbe dire qualcosa vorrebbe dire appunto a quello uno dei temi da cui siamo partiti quello come dire che costruire il futuro non vuol dire rimuovere il passato ecco la la questione che io vedo come importante in quello che lei dice e per come io lo sento e di nuovo la questione e del fattore educazione cioè questo mi sembra non non è un'idea molto originale la mie e difficilmente controvertibile che educazione siano dei grandi fattori ciò che controverso è il modo in cui si debba erogare educazione e eccetera però certamente credo sia importante a rendersi conto che le agenzie e e le persone che hanno la responsabilità di educare sono cose preziose che dovremmo prendere terribilmente sul serio e questa l'inseguimento che io traggo da quello che lei ha osservato
Buona sera dunque volevo dire una cosa un paio di cose
Innanzitutto approfitto di questa discussione sull'identità italiana per ricordare un grande antitaliano che è morto molto di recente cioè Gianfranco Miglio
Che a cui purtroppo i mass media non hanno dato accostato avuto notizie non ha dato alcun spazio totalmente era scomodo anche anche da morto il problema che Miglio molto spesso sollevato e per cui probabilmente i suoi interventi sono state considerate come molto provocatori è quello delle due italie cioè di un'Italia mediterranea in Italia che storicamente insomma risale alla Magna Grecia e di un'Italia europea produttiva industrializzata ecco mi sembra un tema che in una discussione sull'identità italiana vada toccato se non altro per per il fatto che è un tema che ricorre spesso nella cultura italiana di questo secolo pensiamo a Giustino Fortunato Prezzolini eccetera e non ultimo miglio
Poiché ecco volevo fare una considerazione io condivido perfettamente quello che ha detto veneziani riguardo al rapporto tra modernità e identità nazionale ribaltando lo completamente
Cioè nel senso che a mio parere l'idea dell'identità nazionale L'idea Nazionale nasce proprio con la modernità
Cioè in Italia prima storicamente prima del mille settecentonovantasei novantanove cioè del cosiddetto triennio rivoluzionario nessuno si era mai sognato di unificare di unificare il Paese
L'idea nazionale italiana è un'idea figlie della rivoluzione francese ed è giacobinismo quindi è strettissima mente collegata con la modernità
Prima della modernità prima dell'Illuminismo e soprattutto la rivoluzione francese nessuno si era mai sognato di unire l'Italia
E infine una considerazione ecco per quanto riguarda il federalismo secondo me l'equivoco e questo molto spesso i parà di federalismo come di decentramento come di devoluzione dei poteri dallo Stato alle regioni e agli enti locali
Questo non è federalismo e decentramento ed evoluzione è un primo passo verso il federalismo non è federalismo il vero federalismo e divisione della sovranità tra lo Stato e le Regioni che probabilmente un concetto per ora troppo rivoluzionario proprio di avere il coraggio di dire quello che il federalismo realmente
Veneziani
No solo un'osservazione io sono sono stato a lungo discusso molto con Gianfranco Miglio che stimavo molto e con cui ho avuto una lunga tradizione di di confronto scientifico
Il il lungo l'unica osservazione che farei perché soprattutto la cosa ho provato in azione diciamo come in fondo esportazione del modello negoziale francese che si inventa poi gli Stati-nazione stessa cade in Germania esattamente quindi ma il punto è questo io non credo che la devoluzione o diciamo il Piacenza son d'accordissimo e decentramento non è federalismo da perché dovremmo dire che la devoluzione e il primo passo verso il federalismo ecco questo mi lascia perplesso devoluzione devoluzione punto e basta
Perché se immaginiamo il federalismo come processo tutti i modelli federali che noi conosciamo sono modelli in cui quello che non era unito si unisce qui tutti i casi in cui qualcosa che unito deve dividersi o danno luogo a un patatrac pensata al caso belga o se no mi sembra che la forma ragionevole e plausibile sia quella esattamente della devolute alla devoluzione somma hotel o del decentramento
Chiamandoli per il loro nome questa è l'unica osservazione che fare
Scusa
Va io innanzitutto condivido il suo omaggio a Gianfranco Miglio e anche la sua sorpresa nei confronti della disattenzione dei giornali
Per la morte di questo grande studioso dalla politica personalmente ho scritto un articolo dedicato a Luís presentandolo proprio come un grande antitaliano
E ho scritto con lui anche un libro Padania Italia che era appunto un libro in cui si manifestavano proprio quelle divergenze che lei stesso ha opportunamente richiamato in questo caso ma Dio non credo
E qui c'è la ragione del dissenso non credo che esistano queste due italie così come le ha pensate nell'ultimo periodo della sua esistenza Gianfranco Miglio
Perché poi bisogna ricordare che Gianfranco Miglio è stato anche il teorico della Repubblica mediterranea che al contrario valorizzava dei tratti specifici di un'identità italiana che comprendeva dalle Alpi alla Sicilia
E poi in una fase successiva invece ha preferito parlare di un'Italia divisa lei ha citato giustamente una vasta letteratura che si richiama questa idea delle due italie io potrei citarle un altro non trascurabile Autore che parlava di una divisione del dell'Italia in due ma attraverso la dorsale appenninica
E proprio Dante che nel devo De vulgari eloquentia dice che l'Italia praticamente divise c'è un'Italia di destra è un'Italia di sinistra mai riferimento non era ovviamente politico ideologico ma era proprio un'Italia tirrenica è un'Italia adriatica
Potrei anche ricordare io da meridionale le consonanze che avevano i pugliesi verso nei confronti dei veneti perché eravamo tutti in qualche modo figli del Golfo di Venezia donde anche il mio cognome ecco credo che ci siano insomma
Varie ragioni per poter dire che questa Italia estremamente diversificata mea ma tuttavia dei tratti comuni quando lei dice che l'identità nazionale sorge sull'onda del giacobinismo
Dice una cosa giusta ma forse non è l'espressione identità italiana quella cui fa riferimento ma Stato nazionale
Cioè lo Stato nazionale in effetti nasce sotto la suggestione della Rivoluzione francese e poi di tutto ciò che da Napoleone a Moratti in poi diciamo è stato importato nel nostro Paese
Ma l'identità italiana è qualcosa che preesiste e qualcosa che esiste già nella letteratura italiana
Nella vita comune italiana insiste già disegnata dalla geografia di un Paese che penisola ed è e poi e da un arco alpino che lo distingue lo differenzia dal resto di altri paesi cioè voglio dire esiste questa identità pur con tutte le differenze interne che costituiscono una ricchezza di questo Paese
Per questo io non sarei così convinto che un federalismo inteso come devoluzione e poi magari come effettiva ripartizione
Radicale direi quasi trustee Ca'di parti d'Italia di tranci d'Italia possa essere una soluzione per il nostro Paese anche perché a fronte
Di una politica ormai subalterna nei confronti di poteri forti internazionali io già vedo barcollare gli Stati nazionali sovrani figuriamoci Stati regionali estati locale
Allora
Innanzitutto buona sera a tutti volevo fare due domande una ad entrambi anche se la risposta che ha appena dato veneziani mi ha un po'anticipato le io appunto parla di un'emozione come dire di unità prepolitica dell'Italia quello che volevo chiederle di dare una maggiore concretezza anche se può sembrare un po'una contraddizione in termini
Una maggiore concretezza a questo Geist cioè questo spirito che in fondo far sì che la nostra nazione il diciamo si possa parlare di Italia ecco
Il concetto di questa sera e finissi Italia lei più o meno dove collocarli incipit
La seconda domanda è anche un po'una provocazioni prima lei ha anche detto che l'Italia dei precetti ha avuto una sua funzioni importante l'Italia così dei notabili il discorso linguistico c'è il pericolo appunto che il italiano diventi semplicemente un dialetto e che l'inglese sì affermi
Mi pare di cogliere una certa contraddizione perché da un lato si dice che la lingua è stato un fattore sicuramente unificante ai fini del del del processo nazionale dall'altro però ho si dice anche che occorre riservare la Süss l'esistenza dei dialetti locali allora io le chiedo scusi la boutade tanto per fare un esempio se io insegnasse a mio figlio il dialetto barese farebbe bene i Papalia di incriminare mi per attentato all'unità dello Stato ecco cioè lingua italiana sì ma quanto spazio per i dialetti per le realtà particolari che comunque fanno parte nella storia del nostro Paese grazie
Gli che Veneziani risponda vorrei anche dire che resterà su signora nella domanda e che la signora è che in dolce attesa quindi abbia già una risposta contro la crisi demografica anzi dall'allora qui a Milano un applauso evocano
Ad arte io sono convinto che la l'identità del nostro Paese
Nasca e cresca anche dalla lingua ma è un fatto spontaneo che nasce attraverso i secoli e credo soprattutto che come direbbe dobbiamo attenerci in qualche modo un criterio realistico che è una sorta di identità
O di percezione della comunque della comunanza attraverso dei cerchi concentrici cioè io non credo che si possa come dire giocare l'identità nazionale contro identità locale o contro l'identità europea così come non credo che si possa giocare la lingua italiana contro i dialetti gli eletti hanno una porzione di autenticità importanza sociale di valore comunicativo che va preservato
Ma non a danno e Aspesi della lingua nazionale così come non vedo la ragione per la quale privilegiare come dire la lingua nazionale Iliescu utile per esempio la conoscenza della lingua inglese insomma
Sarebbe pura follia ecco io credo che e non dobbiamo irrigidire i concetti dobbiamo accettare l'idea fluida
Che il patriottismo naturale verso cui mio intendiamo è stato di cerchi concentrici
Cioè il mio primo patriottismo inutile dire quello che sorge all'interno del legame familiare e poiché legami cittadino e poiché legame regionale delega me nazionale
Via via allargando sia contesti più grandi ecco non riesco a concepire l'una cosa in antitesi all'altra ecco
Quando poi lei invece mi chiedeva di precisare meglio questa col questo carattere nazionale ma innanzitutto o una certa difficoltà a farlo perché è una mentalità è una sensibilità e quindi difficile dire che la mentalità avuto questi precisi Woking di espressione però è indubbiamente vero cioè io quando leggo
Le opere di Machiavelli o quando ascolto quando sento le cronache nel Trecento vedo già un'identità italiana sento autori che parlano non solo la mia lingua ma dicono cose che sono abbastanza concordi con un sentire italiano e mi accorgo che di questa sensibilità siamo in fondo parte con sfumature diverse
Parte cointeressata tutti quanti ecco perché io dico che l'identità pre politica nel nostro Paese è forte
Non l'assolutizza o per carità e figlia di flussi di rielaborazioni di incroci di incontri però persiste sussiste ecco questa identità mi sembra un fatto forte ed è un fatto che anche ci consente in qualche modo le volte di ammortizzare anche i contrasti le lacerazioni e anche le debolezze dei nostri assetti politici
Salvatore Veca voleva aggiungere
Perché lei cosa si vorrei aggiungere due due cose
Fare gli auguri alla signora perché oltretutto si inquadra bene nella discussione sull'andamento demografico e poi fare molti auguri perché non so se il bambino bambino già lo sapete Chet maschio approda per il nuovo italiana piccolissima che arriva per la seconda cosa è questa una una specie di spot pubblicitario c'è un libro molto bello Chieti Baumann
Pubblicato deve saper far troppa re reclama la terza insomma tensione
E pubblicato da Laterza da poco che si chiama voglia di comunità
Molti dei temi che soprattutto ha messo a fuoco in alcuni suoi interventi Marcello Veneziani trovano dire esattamente come un approfondimento di grande a me sembra di grande interesse in particolare
Questo tema che che veneziani introduceva rispondendo allora cioè quello dei cerchi de ma quando diceva Doolittle lo chiamo il patriottismo
Se io se però l'inflazione amo così diventa un po'pasticciata che non sa sì posso essere patriottico con i miei ma allora diventa il familismo no direi che sono chiamiamolo come ci pare ma sono insomma sono le cerchie delle lealtà
Delle nostre lealtà di ciò che di ciò che di ciò che ci unisce
Di ciò che ci unisce più intensamente di ciò che del definisce il sistema delle nostre prossimità quando noi siamo a casa nostra questo è il che il tema appunto della voglia di comunità naturalmente a mano a mano che queste cerchi si allargano
Il il la sfida difficile quella che affideremo al al nostro maschietto a questo beneducato c'erano sarà come il sarà quello qui non tanto di mantenere il calore e l'intensità di queste realtà primario nati costruire di di a di alimentare di i tipi di lealtà non verso le persone che per cui io ho una conoscenza fisica mia i miei
Verso chiunque
Verso chiunque faccia parte della comunità a cui io appartengo queste la difficoltà della faccenda perché allora la quale la comunità e questo torniamo diciamo all'inizio della discussione di stasera qual è la comunità che nei definisce in modo vuol dire qual è la comunità che ha priorità sulle altre dei cerchi di Marcello Veneziani e torniamo al punto da cui siamo partiti che è una buona cosa perché vuol dire che abbiamo lavoro che riflessione da fare perché lo faccio come milanese io sono nato a Roma ma vivo a Milano da un sacco di tempo lo faccio come Lombardo lo faccio come italiano come europeo
Qual è la cerchia che mi identifica e che ha priorità sulle altre ora questo mi sembra è un modo per prendere sul serio in le questioni che abbiamo discusso questa sera e non è di nuovo l'ultima è la penultima parola su queste faccende per fortuna perché è meglio non ci siano ultime parole in questioni collettive pubbliche
Buonasera cerco di essere brevissimo data l'ora
Sono qua
Io sono premetto non sono leghista sono militante dei Verdi il Sole che ride o piange previsto periodo teniamo presente che Tao pura perché membro del direttivo federale dei Verdi
Che io seguo ideologicamente è un addio regionalista cioè uno che mi ha insegnato non so se andrà bene insegnato a pensare che il primo livello del cittadino e quello della propria avvio regione della propria cultura della propria lingua
Che ritengo una propria lingua vada insegnata nelle scuole il dialetto oppure la lingua lombarda perché gallica per cui è una è una lingua si può richiamare forse dialetto
Vada insegnata a scuola insieme l'italiano l'inglese a quello che sarà ecco per cui che il padre sale curate ritengono che la prima cosa è la regione per cui dobbiamo arrivare un federalismo serio modello germanico modello lender perché il federalismo dell'Ulivo mi dispiace perché io faccio parte dell'Ulivo sono un perdente
Troppo poco rispetto a un vero federalismo che deve essere
Unità ma solidarietà solidarietà come diceva anche alle Langer sudtirolese cioè non chiusura verso gli altri come fare un razzismo ma aperture però in un vero federalismo che per me è quello dei Laender è quello della riforma costituzionale di fatti anche età augurata non voterà a favore anche solo di vista di questo vale per il comunque non sono più parlare del referendum prossimo ma di vero federalismo che non decentramento di questo ragazzo che intervenuto prima con la maglietta gialla credo che mi capisca meglio perché io sono qui Irma
Lombardia in lite l'Europa e non solo nella parte meridionale dell'Italia per cui c'è un Europa diversa io mi sento di appartenere come a dice anche me e sulle all'Europa centrale non all'Europa del sud la seta fare chiusura mentale proprio da queste ore né colto la storia sollecitati romani che hanno invaso le donne celtiche questa è la storia grazie senta pare razzismo sono un verde ritengo
Raccogliamo ancora una domanda poi conclusione pubblici naturalmente dando risposta
Ma anche alle posizioni filo bestiale
Grazie
Ma la mia domanda è questa
Voi avete più volte citato il discorso di Leopardi
Il quale in effetti afferma
Così come in estrema sintesi
Che gli italiani hanno piuttosto usanze e le abitudini che costumi
Ora però quello che impressione è che questa affermazione questo testo che se ben ricordo del ventiquattro mille ottocentoventiquattro cento settant'anni il topo nel novantuno
Sergio Romano che scrive il testo Finis Italiae la riprende testualmente anzi lo sviluppo
Ed è proprio sul giudizio di Sergio Romano che chiedo il vostro parere la sviluppare confermando che intanto degli italiani e dei non parla perché non sa se ce ne siano allora in secondo luogo che l'Italia Paese anfibio Paesi ristretto non è che abbia a rischio la sua unità ma che sta sua unità e per così dire per tornare al discorso prima di te cara e definita dall'appartenenza garantiti corporazioni tribali e li fa anche l'elenco parla dei giudici parla della Banca d'Italia
Parla per le forze dell'ordine parla della CEI parte la naturalmente dai giornalisti di tutti quegli animali Dattilo televisivi
Non fa nomi ai Costanzo e così via cioè i nuovi intellettuali repubblicani sul tema per educazione Peter educazione per identità e chiedo a voi come anche e soprattutto il giornalista ma non solo al giornalista anche al filosofo una educazione che inscrive l'identità nella continuità della comparazione della Coop possa in qualche modo può essere rimediata questo mi sembra il problema chiamalo poneva dà la sua conclusione non con molte speranze antico dimostrava anche in forma in qualche modo clinica
Come il tema della tiferà Inter i singoli italiani che non hanno una identità simbolica macchia politica
Appunto per appartenenza a corporazioni perveniva a costituirsi lo diceva il fiuto basta vedere il diverso modo con cui le ritualità di morti accompagnavo quando capita purtroppo un giornalista piuttosto che uno lavoratore parole di romano quindi il problema delle identità e dell'appartenenza
In uno stato o in non stato per dirla appunto con leopardi con Romano ecco come poi pensate Possa caratterizzarsi netta noi
Grazie ultimissimo interessate certo questa serata e sta facendo nascere altre e questo è un segno positivo della dell'incontro
Io volevo chiedere appunto Marcello Veneziani però su quando quando parlava prima di quell'italianità di fondo che lui ha con aveva ha come sensazione che però a me
Per quello che ne so che mi risulta cioè non è così lampante prima parlato appunto di Dante di Machiavelli senza tetto e togliere nulla alloro che forse erano mosche bianche ma l'Italia del mille ottocentosessantuno era un'Italia a
A
Di Chiaretti era un'Italia che politicamente derivava sostanzialmente da una concezione comunale
Quali erano i valori cioè e valori intendo proprio la scala di valori che potevano avere che potevano aver italiani e che possono avere oggi cella i valori di riferimento
Che sono solo lei ci alla religione ma anche come uno concepisce lo Stato le regole e così via
Ultimissima poi davvero ed aver devo concludere anche perché non sono tre che lo facciano veneziani a un treno per Roma fra pochi minuti il treno dello Stato che sarà puntuale per la serata e quindi dobbiamo rispetta
Non è una domanda ma un'osservazione che mi pare legittimo fare avete parlato di Corinne in qualche modo e linguistiche politiche sostanzialmente che creano quell'Italia prepolitica e qui sono d'accordo con veneziani
Ma insomma esisteva l'Italia al tempo delle corti in campo artistico poi chi di corte in corteo si spostavano dell'équipe di artistiche hanno creato l'arte italiana prima ancora della nello stato italiano e Cuesta funzione dell'arte come appunto omologazione culturale comunque di trasmissione di certi valori continua ancora oggi però l'arte contemporanea e parlava proprio perché me ne occupo riflette questa situazione di dialogo tra locale e globale e ha coniato un termine per definire l'arte contemporanea che blocca locale da una parte locale e dall'atrio
è un locale
è un volo di anche il discorso di un'attenzione a come dire
Risolverei l'arte soltanto in superficie cioè non riflette più il contenuto basta l'immagine basta che l'immagine sia essenzialmente estetica e seducente
Però all'interno di questo quadro estremamente generale superficiale che sto dicendo
Ma ritiene una particolarità che è propria a una cultura locale e passo si vede nelle vie no lei a casa documenti anche nell'ultima dove peraltro
Prati all'unanimità non fa altro chiede salvaguardare una certa quotidianità all'interno di una propria tradizione in questo clima di omologazione culturale grazie
Ma io credo che esista appunto sono convinto che esista una filo conduttore nel nostro Paese che può essere rintracciato in una identità che sorge da un comune sentire
Religioso da una comune sensibilità artistica da una storia per molti versi analoga e comune da una comune propensione mediterranea credo che ci siano elementi non trascurabili per poter delineare un'identità italiana
Però è vero quello che veniva detto a proposito di un Paese che abitudine non costumi come diceva appunto leopardi questo Paese non ha avuto ancora una educazione civica e politica e non l'ha neanche adesso
Anzi la stessa espressione educazione spesso viene bandita dei nostri dizionari perché ritenuta desueta e lievemente autoritaria oltre che arretro infatti persino la RAI ricorre alla parola educational per parlare di educazione perché si vergogna quasi di usare l'espressione educazione invece un'educazione comunitaria in effetti deve essere uno dei punti fermi e su cui esercitare valori condivisi principi condivisi
Per quanto riguarda invece la questione del federalismo solidale della solidarietà be'anch'io credo che la solidarietà certo cresca per cerchi concentrici come diceva anche Salvatore Veca ma diciamo che cresce a partire dal più vicino
E si allarga verso il più lontano ecco io temo sempre le dichiarazioni astratte di amore verso l'umanità
Perché ricordo quello che diceva da un verso le parti
E dall'altro Dostoevskij
Che l'amore per l'umanità di solito si accompagna all'odio quale indifferenza per il vicino ecco a me piacerebbe invece partire dall'attenzione verso chi è accanto verso chi soffre accanto e quindi ci sono due diversi modelli di solidarietà con cui dobbiamo fare i conti una solidarietà che in qualche modo si prende cura dei problemi del mondo nella sua universalità e una solidarietà invece che parte dal più vicino che via via si allarga in ambiti e in contesti più lontani ed è anche questa
Una forma di solidarietà comunitaria
Io mi fermo qui scusandomi con voi se adesso abbandonerò questo palco mi scuso anche con Salvatore Veca ma devo partire e a proprio a conforto della tesi della Finis Italia
E le principali città italiane Milano e Roma e dopo le undici e mezzo non sono più collegate né con aerei né con vagoni letto quindi siamo davvero la Cenerentola d'Europa e come Cenerentola a mezzanotte perdiamo la scarpine
Non mi resta che due battute per evitare che Marcello vada via da solo che
Sono una cosa la questione che poneva il il dirigente è venuto come rappresentante dei Verdi nel libro per federalismo
Si può discutere che cosa sia la lingua lombarda io questo non lo so cioè su questo avrei dei dubbi sulla questione Leopardi mondi a me sembra che la questione il il problema di Sergio Romano sia un problema
Perché perché Romano pone un problema che riguarda la natura particolarmente corpo rata
Della della Società italiana e quindi il fatto che ci sono che le persone valgono in quanto riferite a organizzazioni accetti gli esempi che lei faceva solo di questo tipo questo non è il problema di leopardi ma è certamente un problema importante ripreso perché sia uno dei problemi italiani ma questo diventa non un discorso di Fini si Italia ma riscosso
Perché riguarda lette diciamo quanto può reggere l'elemento cioè tu quale che noi abbiamo irrigidito atto a tutela e protezione e quanto può reggere in una come si usa dire in un mondo che cambia e quindi in un'Italia che cambia mi ha molto colpito l'ultima osservazione sull'arte sia per quanto riguardava il riferimento al caso di globalizzazione italiano altri diciamo quando il problema era che questo era italiana
Tikrit potremmo pensare al problema ad esempio poi spostato sul piano dell'architettura e sul piano del melodramma per esempio e sulla dimensione oggi riferimento al al globale locale cioè al al localismo
è un riferimento che vale per l'espressione e la costruzione dei modi artistici così come vale anche per altri tipi
Di riflessioni sulle forme della agire vale nell'ambito ad esempio dell'analisi del comportamento economico e anche del comportamento di impresa
Quindi credo che tutte queste cose siano importanti e vi ringrazio per avermi suggerito riflessioni ulteriori vuole solo fare una battuta finale
Marcello Veneziani lo abbiamo alcune idee diverse alcune idee condivise
Ma abbiamo lo stesso modo di muovere le mani quando parliamo questo è semplicemente italiano come lo vedrebbe uno da fuori grazie
Ringrazio
Iniziali ringrazio vecchia ricordo che in effetti questa serata anche trarre spunto da un terzo libro da una riflessione che proprio Sergio Romano tornò all'Italia finisse Italia alla con