"La comunicazione tra globalizzazione e localismo" - organizzato dalla Provincia di Palermo nell'ambito di "Provincia in Festa" (presso Villa Giulia)

Posso costruire è molte delle argomentazioni che anche questa sera sentiremo
Saranno oggetto anche dell'incontro con i nostri tre ospiti e con condotti per mano così ecco la provocazione che gli è propria provocazione intellettuale bella alta
Dalla ricorso al Coni Castro giornalista tutti noto volevo presentare di appunto i nostri ospiti il presidente nazionale dell'ordine dei giornalisti dottore Del Boca
Che naturalmente lo scrittore giornalista molto noto e che da qualche mese appunto dirige il glorioso ordine di Luchino il dottore
Antonio Padellaro condirettore Lolita e non solo giornalista ma anche scrittore bisogna dirlo perché ecco ha pubblicato libri di grande interesse e lo ringraziamo particolarmente io stesso comprendevo sotto abbiamo tenuto un po'questo contato tenevamo molto io ho sottolineato a questo incontro anche di Valeri e posizioni diverse sul su questo tema e devo dare devo ringraziare pubblicamente a disponibile al dottore Padellaro perché è arrivato proprio alle quindici del pomeriggio domani mattina è già in partenza e la ringrazio così come ringrazio dove l'onorevole Mennitti minorenni canicola
Ormai è antichissima data non diciamo quanto deputato europeo ma soprattutto direttore se mi consente della disseminazione ed è la Fondazione ideazione
Perché la fondazione di azione appunto è un un cento che riguarda la elaborazione culturale politologi a metà brevi metà politica un po'dei grandi temi che si vanno agitando così come dottore Palella tutti noto e il condirettore della dell'unità
Ecco io il mio compito di presentazione l'avevo sotto presidenta provincia conoscete tutti
Ne comprendo voi eventualmente se mi è consentito da Nicastro ma così do parlate mezzo intervento ma tutti ascoltiamo soprattutto e ascolteremo soprattutto i nostri cortesi ospiti grazie al dottore
Osvaldo
Combinato un guaio
Buonasera
Questa sera ne parliamo di comunicazione tra globalizzazione
Localismo
Lo prendiamo in mano sei perché e localismo
Ma volendo introdurre un tema così complesso e impegnativo io partirei da Umberto Eco
Che recentemente ha un convegno sull'informazione
Ha raccontato come è venuto a conoscenza il dodici dicembre del mille novecentosessantanove della strage di piazza Fontana
Lui era aveva credo a Milano
E aveva bisogno di parlare con un suo collega americano
Lo chiamo intorno alle sei di sera pomeriggio
E da dal collega americano apprese che a a Milano era stata piazzata la bomba
Nella sede della Banca dell'Agricoltura c'erano stati morti e feriti
Notizia che l'UE ancora non aveva telefono subito a casa a Milano da a casa di amici
Che si trovavano tra l'altro in quella zona e neanche loro ne sapevano nulla
In Italia ancora erano pochi alle sei del pomeriggio a sapere che nella banca dell'agricoltura di Milano e la sposa la bomba
Io tutto questo accadeva nel mille novecentosessantanove
Se fosse accaduto
Ai nostri tempi
Ai nostri giorni io credo che e cosa avrebbe stato sicuramente informato a quell'ora da tante fonti
Da una edizione straordinaria del telegiornale del di uno dei tanti telegiornali
Che avrebbe sicuramente organizzato una
Un inviato sul posto avrebbe sicuramente visto oppure sarebbe stato informato dai notiziari radiofonici che vanno in onda ogni mezz'ora su una moltitudine di oppure sarebbe stato informato da internet a fare attraverso o uno dei tanti siti collegati al ai giornali on line
E infine sempre per ipotesi scolastica possiamo dire che avrebbero potuto avere l'informazione attraverso un sms al telefonino
Quindi
Che cosa significa questo che dal mille novecentosessantanove ad oggi sono accadute soprattutto due cose la prima che c'è stata una moltiplicazione esponenziale delle forze delle fonti di informazione
Grazie devo dire al allo sviluppo e all'uso massiccio delle tecnologie
La seconda cosa che è accaduto è che c'è stata una fortissima accelerazione nella diffusione delle notizie nel flusso di informazioni
Io credo che bisogna tutto sommato sentirsi soddisfatti diciamo così di quello che ha significato in questo campo il progresso e le tecnologie
Tutto questo va attribuito a quello che noi intendiamo definiamo il processo di globalizzazione
è un po'un vantaggio
Detto così che si traduce diciamo così per chi fa l'informazione la produce ma anche perché la consuma
Bene io credo che voi non volendo anticipare molti temi dobbiamo dire anche che oggi le fonti di informazione sono tante
Ma c'è anche un risvolto una forte concentrazione
Nelle mani di pochi elementi delle proprietà dalle fonti di informazione
Radio e televisione interne siti sono sempre di più concentrati nelle mani di pochi elementi recentemente c'è stato per la maxi fusione tra ma a Ulla Mary con una n e Time Warner che ha praticamente concentrata nelle mani di questa società
Il controllo di tanti mezzi di informazione dalla Cnn al New York Times
Ma che genere a questo punto ci dobbiamo chiedere di informazione
La globalizzazione e di comunicazione la globalizzazione sta mettendo in atto è una domanda che adesso noi giriamo subito ai nostri ospiti
E però vorrei anche aggiungere un'altra cosa che a proposito voi senza anticipare naturalmente il giudizio che i nostri ospiti daranno
Vorrei soltanto richiamare
Le opinioni critiche che su questo punto sono state espresse da tanti grandi maestri del giornalismo
Da Scalfari abbocca a Montanelli
Ma anche e soprattutto dagli studiosi dalla comunicazione perché tutti almeno sono concordi su un punto e il punto è questo che non sempre le tecnologie si possono coniugare con la qualità dell'informazione
è un problema devo dire non proprio recentissimo
E l'altro punto che la maggiore circolazione delle notizie
Non sempre si risolve in un vantaggio per la conoscenza
La comicità diciamo così s'diventata quasi sinonimo sinonimo di superficialità
Manca l'approfondimento e c'è un deficit di comprensione
Guardate che in questo modo si è realizzato una sorta di paradosso siamo più informati ma ne sappiamo di meno
L'altro paradosso è che se è un fatto accade nell'altra parte del mondo
Prestazioni la Korea il Giappone l'Australia
Noi ne veniamo a conoscenza immediatamente
Nel giro di pochi minuti le televisione sono in grado di stabilire attraverso anche i collegamenti con i satelliti collegamenti con una con i posti dove i fatti sono accaduti sono in grado di raccontarli indiretta con tutte le immagini con tutti i dettagli con tutte le informazioni che servono il risvolto ma non sempre dire quasi addirittura raramente la stessa cosa accade per il fatto che accade per il fatto che succede si verifica nel nostro orto di casa l'informazione locale
Non è la stessa che della dell'informazione globale
Voglio dire che c'è come dire un gatto che ancora
Dirige l'informazione globale la globalizzazione della notizia dalla notizia che accade sotto quasi sotto i nostri occhi
Ed è un altro diciamo aspetto paradossale perché in fondo ci può interessare fino a un certo punto il fatto che è accaduto in Australia o in Giappone ci interesserebbe io credo molto di più il fatto che è accaduto a casa nostra
Quasi diciamo così che la globalizzazione sia diciamo il contrario del localismo è che Global tra globalizzazione e localismo non c'è nessun punto lì contatto
Io non la voglio fare molto lunga perché credo questo intervento serviva soltanto a dare un un quadro dalla dalla situazione a fissare alcuni punti che poi con i i nostri amici avremo modo di approfondire
E allora la prima cosa che vorrei dire e vorrei chiedere
E che e se i nostri amici si identificano e sono in grado di dirci se siamo veramente entrati nell'era della comunicazione fast food
Così superficiale così generica che non approfondisce che informa poco e se questo o difetto se questo
Caratterizzazione della della notizia oggi sia in parte dovuta alla dalle tecnologie è in parte diciamo ai processi che hanno imposto alla globalizzazione
Da dove cominciamo
Cominciamo dal presidente
E comici modo presidente
Dunque intanto secondo me
E quo avrebbe potuto da questi tempi essere informato da un messaggio GSM da internet oppure potrebbe non saperne niente nemmeno adesso e quindi ecco del due mila uno sarebbe l'eco del mille novecentosessantanove perché se è vero che l'assunto che ne so ne siamo più informati ma ne sappiamo di meno
Se è vero che tanta informazione significa nessuna informazione nessuna conoscenza significa che adesso con tutta questa tempesta di input di riferimenti può anche darsi che uno non sappia che è stato messo una bomba in piazza Fontana
Arrivano tanti messaggi però la gente del solito da fare di solito la gente lavora chi lavora in negozio che lavora in fabbrica che fa l'imprenditore che lavora in un ufficio
Solitamente occupa quelle otto dieci dodici ore a fare il lavoro per cui è pagato non per legge o si intende per andare a navigare
E quindi è impegnato nelle cose dell'ufficio e le cose dell'informazione le viene a conoscere la sera quando eccede il telegiornale più o meno come avveniva nel mille novecentosessantanove
Io credo che la globalizzazione che c'era nel mille novecentosessantanove nella globalizzazione che c'è adesso
Tutto sommato non è che sia cambiato niente globalizzazione diventata la parola di moda e ogni tanto non ci fermo richiamo
Del Lessico più che del contenuto e quindi sembra che adesso dobbiamo pensare a questo potere iper nazionale e sovranazionale che ci governerà e che ci toglierà tutte libertà ma è sempre stato così
I giornali che perse sono globalizzati le notizie che contano c'erano su tutti i giornali di tutti i tempi di tutte le latitudini hanno ammazzato Lincoln e ha pubblicato in America pubblicato in tutti i giornali europei
La bomba di piazza Fontana per l'appunto il giorno dopo riempivo pagine e pagine dei nostri giornali ed era pubblicato in America
Quello che è cambiato è cambiato il mezzo che naturalmente più veloce più tempestivo più rapido e che quindi mette l'informazione in contraddizione con se stessi
Ma i giornali un tempo avevano così necessita di globalizzare sì che mandavano fisicamente delle persone a Parigi a New York in Australia a Sydney
Per raccogliere le informazioni che tutti quanti avevano dovevano però affidarsi alla capacità umana che come si sa deve fare i conti con le pigrizie
Con le cattiva volontà qualche volta con delle vigliaccherie con delle pause d'intelligenza delle pause di fantasia
Con impegni e altri che si cercavano e che quindi non aveva più il tempo destare sugli avvenimenti
Però i giornali vantavano la gente a Parigi per avere notizie le grosse notizie che i giornali parigini pubblica con il giorno dopo quindi globalizzati di per sé
Tra l'altro la questione della globalizzazione è una questione che guardarla con un po'di occhio critico ci darebbe come risultato che il mondo è stato spagnolo per almeno duecentocinquanta anni
Dal da Pizarro a corte se fino a duecentocinquanta anni dopo perché gli spagnoli ha un padrone di tutto
Poi il mondo è stato per larga misura francese
Perché non c'era accordo che non potesse essere francese oggi sembra che sia inglese di globalizzazione parliamo adesso non parlavamo un secolo fa intervenire francofoni ero parò tre secoli fa intermedi spagnola
Quello che è cambiato ripeto è il medio prima era un vecchio a misura d'uomo adesso meglio che sembra stratosferico
In particolare interne ci mette nelle condizioni di avere un mezzo
Che con una perdita che non è mai stata immaginata
Con la capacità non soltanto di correggere ma di auto correggersi
Con la capacità di mettere in comunicazione persone organizzazioni a varie latitudini
Con una possibilità minima di attrezzatura che significa poi un computer o un televisore e al costo di una telefonata mette nelle condizioni di essere il rapporto in collegamento con tutto il mondo
Però i vantaggi che internet danno in termini di rapidità di capacità di essere in contatto sono i suoi stessi difetti
Perché giustamente la rapidità non è sinonimo di qualità
La rapidità non è sinonimo di verità
E tante volte la prima fonte pregiudica quelle successive
E il ripetersi continuo dei punti di vista mutuati dalla prima fonte da spesse volte l'idea della pluralità che soltanto vicino alla verità verificabile lasciamo perdere la verità vera
Ora questo porta una serie di problemi che riguardano i giornalisti loro modo di lavorare di trascuro però certo pone il problema di quale informazione cittadino a il quale cittadino a questa informazione supera planetaria procedente conto di non conoscere le cose
E allora il cittadino che è un uomo è che misura di tutte le cose
E per l'uomo ritenuto l'uomo filosofico generico ma l'uomo e che non credo te che misura le sue così in base a dove pretende che ha oltre queste formazione planetaria ci sia l'informazione di casa sua che quella che precisamente lo interessa
Che è quella che più facilmente giudica quando un signore cade dalla bicicletta e si spacca una gamba davanti a casa
Una notizia scritta davvero bene preciso oppure l'errore del tutto evidente
Perché se si chiama Giuseppe non si può pubblicare Carlo il giorno dopo se si rompe la gamba destra non era il ginocchio sinistro
Certo fare un ragionamento sull'economia americana è troppo facile perché di Mila i dati a disposizione uno ne seleziona venti riesce a fare un pezzo anche coerente con se stesso per dire che va tutto bene che va tutto male che va così cosa e ha una sua logica
Se questo si è rotto una gamba si è rotto una gamba non un braccio
Ora gli americani che sono un pochettino più avanti di noi hanno individuato la formula
Che è un mix di globale di locale non a caso l'ha chiamato Glocal
Perché si sono resi conto che un eccessivo
Sforzo per essere universali perde l'appeal con la comunità nella quale si vive
Però è vero che il contrario che cioè una cronaca troppo cittadina finisce per isolare la città la comunità il Paese il lettore e non lo inserisce in un contesto più nazionali ormai tutte le nostre città sono in qualche modo città europee
Chiunque di noi e cittadino di Palermo ma anche cittadino d'Europa e cittadino del mondo
E allora occorre far vedere come i problemi di cui vi siano in qualche modo il riverbero di problemi più grandi o al contrario come i problemi più grandi non si esauriscano abolisce piuttosto che a Washington abbiano riferimento qua
E questo è ancora uno sforzo che tiene all'intelligenza dei giornalisti non c'è nessuna macchina
Che riesce a mettere d'accordo questi concetti io per questo sono ottimista e credo che i giornalisti che dicono essere una razza in estinzione proprio per questo manterranno la loro professionalità e continueranno a fare il mestiere a patto che lo vogliano
Poi magari vedremo come Stan modifiche si stacca modificando il modo di fare il mestiere cioè se la mediazione giornalistica ancora un senso ancora un valore o se viene sempre più ridotta da una in uno spazio che viene invece sempre di più occupato da a figure politiche
Che cosa intendo dire
Recentemente
Si è discusso molto su un'affermazione di un noto uomo politico il quale dice ma io quando ho qualcosa da dire non lavato a comunicare ai giornali non non parlo con con i giornalisti preferisco comunicarla a direttamente al pubblico rivolgermi direttamente ai cittadini attraverso la televisione la televisione nomi comporta nessuna forma di mediazione
E quindi io quello che devo dire lo comunico direttamente
Ecco in questo modo che cosa sia saltata sia saltata la fase della selezione della notizia la notizia è tale perché c'è un professionista che ne ha e che la profondità la studiata
L'ha selezionata ritenuto che fosse meritevole di essere date la data
E invece a a questo punto
Il criterio della selezione viene sottratto al controllo del professionista e viene era finisce direttamente in mano
Al politico io non so se questo è un passo avanti oppure no ecco e e credo che questo sia anche
Una una una una ragione per la quale dobbiamo essere preoccupati del modo come la professione si sta modificando eccome il ruolo che è stato tradizionalmente assegnato alla mediazione giornalistica si va riducendo che ne pensa
Padellaro
Visto che si parla di politica non è il caso di far parlare il politico
Passò a pallate spessa colazione vorrei sembra dire prima cosa ne pensa se Susta
No io comincio da questa considerazione come sempre accade quando il tema è troppo vasto
Si corre il rischio di essere generici allora cerchiamo di focalizzare qualche aspetto
Il primo e che a me non sembra che si possa dire che non stiamo vivendo un momento di grande rivoluzione nella informazione e nella organizzazione della società
Lo dimostra il fatto che oggi i mezzi tradizionali che hanno formato l'opinione pubblica hanno una qualche difficoltà continuare a svolgere la loro azione nella stessa dimensione faccio un riferimento al quale tutti possono accedere
Noi abbiamo per esempio una stampa in Italia che largamente schierata
In maggioranza verso una posizione politica che non è quella che ha vinto le elezioni
Allora che cosa è accaduto
E accaduto che probabilmente la formazione dell'opinione pubblica
Non avviene più attraverso quegli strumenti che prima erano fondamentali erano quelli appunto dell'informazione ma attraverso un nuovo tipo di informazione che si va diffondendo quando parliamo di internet io credo che non si possano considerare soprattutto il grande elemento di libertà che salta la mediazione
Nicastro e che consente ai cittadini di comunicare fra di loro noi stiamo facendo qui un incolto molto interessante siamo quelli che siamo mentre noi discutiamo di queste cose e centinaia di migliaia
Di persone si parlano fra di loro si scambiano opinioni
Formano delle convinzione quindi tutto questo rappresenta l'avvento di un dato nuovo di un elemento anche di libertà
Che può anche contenere l'elemento dell'inesattezza ma che tuttavia globalmente
Riesce a formare la opinione con l'intervento di strumenti nuovi che fino a qualche anno fa non avevamo televisione e giornali
Coprivano tutta l'opinione pubblica oggi c'è una parte importante di questa opinione che si forma attraverso un rapporto diretto debbo dire peraltro che quando parliamo di globalizzazione e parliamo come dire di una fase interessante
Di quella che può essere chiamata senza paura delle parole Granico una della rivoluzione capitalista cioè noi ci troviamo in una fase della rivoluzione capitalista che non si esprime il più attraverso diciamo i mezzi del Novecento
Il nazionalismo è uno dei dati attraverso i quali si è stabilizzato il capitalismo nel Novecento oggi siamo di fronte al superamento del nazionalismo
Per realizzare situazioni nelle quali appunto il vincolo delle nazioni ma persino il vincolo delle poi della politica
Si allontana dalla i colori cioè l'economia realizza in questo momento una sostanziale libertà anche rispetto alla politica e come sempre accade di fronte a situazioni di questo genere
Proprio quando dovrebbe produrre gli effetti più ampie si determinino fenomeni contrastanti come quelli che si oppongono alla globalizzazione anche qui svolge ad analisi i più approfondite
Comporterebbe diciamo un dibattito che non so se il rientro meno nel nostro incontro quello che voglio dire che per esempio in Italia abbiamo avuto sentore di due movimenti sussultorio l'epicentro di uno Strasburgo Brussel
L'epicentro dall'altro è Milano il primo elemento sussultorio
E quello che porta ad un superamento delle realtà nazionali in una realtà più ampia che per esempio l'Europa l'altra quella che ha avuto come epicentro Milano nella rivalutazione
Di alcuni aspetti locali il federalismo cioè il tentativo di far rivivere appunto le realtà di carattere locale io qui andando proprio perse interesse voglio dire che il riferimento che faceva del Boca
Pensa globalmente agisci localmente e il tentativo dallo slogan nel tentativo di realizzare come dire
La soddisfazione dell'uomo il quale si muove in un mondo più ampio ma cerca anche i suoi riferimenti le tradizionali quindi il problema è che in un Paese come il nostro
Dove vi è stata una sostanziale posizione centralista
Che ha portato come dire al liberarsi quasi degli elementi locali considerati un ostacolo a determinare la unità del paese in un Paese come il nostro oggi si divide questa esigenza
Che abbiamo ritenuto ad un certo momento fosse un ostacolo e invece una ricchezza cioè quella di far rivivere delle realtà di carattere locale che sono importanti perché sono i riferimenti sociali entro i quali l'uomo è abituato a muoversi e ritrova la sua identità ritrova se stesso
La capacità
Di mettere insieme queste due esigenze che sono contrapposte Machete tuttavia appartengono ad uno stesso fenomeno che si chiama globalizzazione quella cioè di far vivere
La velocità degli aventi l'ampiezza degli aventi rispetto alla capacità di ritrovare se stessi nel realtà alle quali noi siamo vicini beh e il tentativo appunto di conservare da una parte questa speranza che sì posso andare avanti in un mondo più ampio in cui si realizza poi il principio che è fondamentale nella vita dell'uomo quella di star meglio ma dall'altra parte anche l'esigenza fondamentale quella di riconoscere OCSE di conoscere se stessi il prossimo io voglio ricordare che in Francia in particolare
Si disse a un certo momento che i francesi al diventavano un po'i custodi del loro museo cioè avevano una preoccupazione
Di andare verso la globalizzazione perché temevano di perdere alcuni dei loro riferimenti e anche dei loro privilegi più ampi io credo che in Italia oggi ci sia una tendenza che vada molto bene eseguita di realizzare questi due aspetti
Se lo faremo come lo faremo spetterà dalla società nel suo complesso anche da noi che e gestiamo l'informazione
E che forse oltre ad informare attraverso la esposizione delle notizie dovremo farlo anche andando un po'dentro la notizia molto spesso oggi
La velocità della notizia di scientifica anche con la genericità dell'informazione fornire una informazione più responsabile più approfondita
Forse aiuterebbe molto
I cittadini quindi coloro che raccolgono
Le nostre notizie a formare questa realtà che coniughi le due esigenze e ci faccia vivere in una società nella quale ci sia la grande dimensione dell'economia che si espande ma anche la identità dico ai cittadini che abbiamo bisogno di avere dei riferimenti e senza i quali ci sembra di andare incontro al buio
Ma io gioco come avete visto ha giocato di rimessa perché volevo prima ascoltare le osservazioni degli amici qui presenti per vedere se e quando emergeva in questo dibattito quello che io ripeto ritengo sia il vero soggetto della nostra conversazione cioè il lettore ma cosa pensa il lettore o il telespettatore se parliamo di comunicazione televisiva di tutte queste cose di di cui stiamo parlando della globalizzazione della informazione locale di internet del ruolo dei giornalisti
Allora sarà capitato va un po'a tutti coloro che vivono in questo mondo di ogni tanto girare
Per l'Italia e ascoltare lamentele spesso dei vettori cioè di coloro che la mattina vanno all'edicola e spendono mille cinquecento lire di tasca loro per avere il quel prodotto chiamato giornale oppure che pagano semplicemente l'abbonamento alla RAI per vedere il telegiornale o comunque insomma hanno ritengono di avere l'ultima parola l'ultima parola nel giudicare i prodotti che noi ogni giorno come giornalisti confezioni
E allora dare le beh queste sondaggi volanti che noi giornalisti spesso facciamo più perché siamo interpellati sul tema Io ricavato due o tre osservazione di fondo
Che non riguardano la globalizzazione perché la richiesta che mi viene spesso fatta e quella di giornali più leggeri non nel senso dei contenuti ma più smilzi ma possibile che i voti di quotidiani io debba leggere ogni giorno sessanta pagine ottanta pagine c'è c'è la l'incubo del lettore ma noi che facciamo i giornali siamo anche lettori abbiamo questa doppia funzione di dover affrontare ogni giorno la lettura di una sterminato numero di pagine di notizie e c'è sempre in ciascuno di noi confessiamo lo il durante la giornata o la serie di un po'il complesso di colpa di aver comprato un prodotto non abbia avuto leggero allora c'è quel vezzo di mettere da parte
Del delle delibere gli inserti quegli articoli che ci hanno interessato che poi restano giacciono per la per permessi per settimane in qualche e che non leggeremo mai
Anzi poi genere cingeva cinema punta mentale state quest'estate vorrei leggervi quella certe cose qua restate foto però ingombrano ecco il lettore la prima cosa elettore chiede giornali più semplici da da da sfogliare da leggere perché non c'è tempo non c'è tempo queste almeno e quello che mi dico una seconda osservazione scusate io sono molto banale ma da banalità spesso anzi quasi sempre nascondere verità
La seconda osservazione che viene fatta eh viene delle persone un pochino più anziane e dico ma il caratteri sono troppo piccoli non riesco a leggere allora qui è stato evocato Umberto Eco allora anch'io però la mia citazione colta sue ecco perché alcuni due tre anni fa andai a seguire per L'Espresso
Ralf al Festival dell'Unità di Modena ecco che parlava di beni culturali con l'allora ministro dei Beni culturali che era Veltroni e allora c'era una grande attese perché insomma c'era si aspettava delle osservazioni profonde da parte di Umberto Eco sulla riforma dei beni culturali prego
Prese la parola e di sé dice ma io vorrei fare al ministro Veltroni una sola richiesta quella di ingrandire le targhette nei musei vicino alle opere di esposte perché non si reggono tecnico trovata una intuizione molto giusta e che tutto sommato viene prima di tutte le grandi riforme che ne vorremmo così applicare al mondo del bene culturale così così come ecco chiedo delle targhette più grosse per più più più vi più leggibili e il lettore normale chiede chiede delle delle vede dei caratteri più prosperò venendo poi ai contenuti veri i lettori si lamentano del fatto che i giornali
Non fanno spesso il loro mestiere allora qui faccio punto e a capo e vorrei descrivervi rapidamente
A proposito del saper fare il proprio mestiere
Che con come si svolge il lavoro di un di un redattore capo di un di un direttore cioè di chi ha responsabilità in un grande quotidiano durante il giorno c'è quello signore
A una serie di fonti d'informazione
Praticamente infinite perché io ho faccio il mio esempio alla mia sinistra il monitor con le agenzie non soltanto avanza ma sette otto nove agenzie agenzie italiane agenzie straniere che in continuamente trasmettono flash su quello che succede e in tutto il pianeta poi ovviamente un altro schermo con internet ovvio io sono collegato sui cosiddetti preferiti cioè una serie di testate elettroniche che mi danno immediatamente né notizie dall'Italia e dal mondo poi o il televideo accesso sulle notizie
Del del momento e poi io ovviamente i miei colleghi che mi informano di quello che sta succedendo ebbene questa è una scena che si ripete in tutti i giornali dalla mattina alla sera ebbene questi giornali così tecnologicamente appare
Avanzati con questa massa di informazioni che da cui è spesso è difficile districarsi pesi giornali così
Che dovrebbe essere così rapidi nel saltare sulla notizia hanno bucato in maniera clamorosa è colpevole l'affare Lipobay
Voi sapete di cosa sto parlando c'è un pro un amico un medicinale prodotto dalla più una delle più grandi case farmaceutiche del mondo che si chiama la Bayer
Il quale da alcuni questo medicinale da Mensi forse danni è così nocivo d'aver provocato cinquantadue sessanta ottanta cento morti non si sa non lo sappiamo
I giornali di questo non hanno mai parlato non hanno mai parlato perché non lo sapevano no lo sapevano lo sapevano perché le informazioni sulla nocività del Lipobay
Erano già arrivate attraverso internet o attraverso pubblicazioni specializzate alle redazioni dei giornali in già da parecchio tempo
Però nessuno l'aveva preso in seria considerazione
E così un compito primario dell'informazione che quello di dire avvertire i consumatori cittadini attenzione questo medicinale nocivo attenzione
Potete lasciarci la pelle e questo compito questi giornali non lo hanno assolto quand'è che i giornali si sono accordati
Che dovevano parlare del Lipobay quando la Bayer
Ha deciso per ragioni legate a le per ragioni di ordine giudiziario legate anche alla caduta del titolo che cominciava appunto a già franare ha dovuto atto improvvisare una conferenza stampa e annunciare a tutto il mondo
Autodenunciarsi a tutto il mondo dicendo effettivamente abbiamo anche noi accertato che questo farmaco e nocive mortale e quindi chiediamo scusa ai nostri consumato allora la dobbiamo riflettere su questa su questo distacco tra la quantità non sono parlando della momento il momento di produzione dei giornali per la quantità di informazioni che abbiamo era incapacità di selezione incapacità volontà o c'è qualcosa di peggio allora
Qui c'è un altro prima parlavo quindi ho cominciato questo mio intervento cercherò di essere sintetico spesso spero poi di avere poi e ci sia coi un'arma possibilità di tornare su questi temi abbiamo focalizzata mini sono state missione sui lettori adesso focale siamo sul giornalista
Perché tutta questa massa di informazioni deve essere a certo punto selezionata ci deve essere un signore che sceglie il giornalismo è scelta e capacità di selezione quindi c'è un essere umano
Un un signore in carne ed ossa
O meglio una comunità di professionisti i quali a una certa ora devono scegliere quale cosa mettere in pagina e quali no quali inchieste avviare e quali no quali notizie sono importanti e quali no allora noi dobbiamo domandarci
Se
Dirà della globalizzazione degli internet le lettere come oggi avanzate
Questi professionisti sono sempre all'altezza del loro compito
Io qui non voglio al fatemi avere due parti in commedia come spesso fanno i giornalisti che parlano vengono parlarvi informazione parlano male del del loro mestiere parlano male del giornale del giornalismo e dei giornali non polio parlare male dei giornalisti
Perché voglio difendere la mia professione e penso che i giovani si faccia un eccellente lavoro in questo Paese io parlo di un meccanismo che spesso sin toppa che spesso non funziona che spesso non ha non arriva a quei risultati che era qui dovrebbe arrivare per quale i motivi sono tanti ci vorrebbe veramente una non ci ben ben più dei pochi minuti abbiamo a disposizione i motivi sono tanti ma sotto il motivo fondamentale i motivi fondamentali io li li vedo in due il viso sotto due aspetti
Il primo lo riporto alla responsabilità del giornalista il quale tende in perfetta buona fede a vedere a osservare il mondo attraverso i suoi occhiali
Noi giornalisti abbiamo degli occhiali particolari che mettono a fuoco degli aspetti della realtà e non ne mettono a fuoco altri
Quali aspetti della realtà vengono messi a fuoco quelli che interessano a noi giornalisti cioè nel momento della selezione delle notizie ciò che ve lo sa lo sanno tutti coloro che lavoro nei giornali
Quello che viene selezionato e quindi va in pagina è quello che hanno in giornalisti sembra molto interessante quello e quei ciò che invece viene espulso viene messo da parte o viene comunque viene considerato poco interessante quello che a noi giornalisti sembra poco interessante
Questo stacco questo distacco tra il nostro giudizio e il giudizio del lettore che invece è diverso cosa ha provocato il presidente dell'ordine dei giornalisti credo che sia molto sensibile a questo discorso il fatto di l'Italia è uno dei Paesi dunque dei quali si reggono meno quotidiani cioè molto semplice c'è una il quotidiane ancora visto come è un un uno strumento di informazione che ha diciamo così o di servizio per sapere
Cosa cosa si cosa ecco cosa succede appunto nella cronaca cittadina o di élite questa e quindi noi dobbiamo interrogarci sui nostri occhiali
è giusto continuare a guardare la realtà in maniera così deforma
Il secondo problema è qui torno Aldo problema già il più generale è certamente che c'è un condizionamento del potere però ora et vorrei spezzare ho finito una lancia a favore dalla politica
Non è la politica che condizionano i giornali io lavoro nei giornali da trent'anni e vi posso dire che i condizionamenti da parte della politica dei quali io mi sono sentito come dire vittima si contano sulla punta posso contarli sulle sulla punta delle dita di una mano
I condizionamenti sono quelli del potere economico primo citato Bayer ma io vorrei fare rapidamente un altro esempio l'esempio delle grandi case automobilistiche
Allora riceve pochi giorni fa è stata presentata a Barcellona hanno modello dalla FIAT la Stilo
Io devo dire che è incredibile come tutta la stampa italiana compreso il giornale che io condivido abbia è saltato questo modello come il la macchina più a avveniristica più perfetta più tecnologicamente avanzati cioè io non leggo mai scusate nelle pagine che si dedica dei motori alle auto una critica che una un modello nuovo velistica
E questa e io credo che sia il segno di una dipendenza di un condizionamento da cui i giornalisti devono a cui i giornalisti devono sottrarsi perché e ho veramente finito io penso che quella se quelle cassa bensì calare in maniera totale della professione e al servizio del pubblico di quelle persone che ogni mattina vanno alle edicole comprano espresso e destino di fuori dalla tasca mila cinquecentodieci questo compimento
Deontologica e professionale
Deve deve avvenire quando appare il primo flash un giorno in qualche agenzia in qualche internet che dice Lipobay attenzione
E il giorno dopo Lipobay eh sulla prima pagina di tutti i giornali per dire ai cittadini attenzione guardatevi da questo medicinale questo è il punto d'arrivo grazie
Sono questione toccato che sicuramente avremo modo di riprendere un attimo fra o fra un attimo intanto io però volevo coinvolgere all'onorevole Musotto
Su un tema l'informazione politica io ricordo che tanto tempo fa si diceva che l'informazione politica in Italia si producesse per mille e cinquecento lettori che poi il titolo di un famoso saggio di alcuni anni fa
Beh
Era una informazione come dire diretta a un pubblico di addetti ai lavori perché si pensava che in fondo tra segreterie di partiti
Deputati politici in servizio attivo non più di mille cinquecento fossero i lettori a cui l'informazione politica era destinato
Oggi credo che non sia più così che la realtà sia modificata in che senso codificata ma e intanto perché come ho osservava a Padellaro
C'è stato una sorta di dilatazione degli spazi dei giornali giornale non sono più uno strumento snello facile e riempiono pagine su pagine bene se voi vedete i i giornali al principale giornale nazionale
Nel primo sfoglio sono tutt'le pagine sono tutte dedicate a o all'informazione politica o ad temi che hanno una relazione molto stretta con la politica
E be questo che vuol dire vuol dire che i lettori non sono più mille cinquecento sono diventati un po'di più forse cambiato anche il modo di fare l'informazione politica
Una una delle cose una delle critiche che io faccio qui l'avvocato del diavolo anche se poi non voglio recitare come diceva del mare due parti in commedia però alcune cose le devo riprendere una delle critiche che vengono rivolte diciamo così all'informazione politica
Oggi è che ci sia una eccessiva dilatazione delle di questa informazione
Se voi vedete mediamente non meno di quattro pagine dei grandi quotidiani nazionali dalla Repubblica al Corriere la sera sono dedicate all'informazione politico o a temi che hanno una violazione con la politica
In fondo o c'è come dire anca lo sforzo sì anche qui di selezionare forse anche di tematizzare alcune alcune questioni e quindi isolando le dal da un contesto e dedicando ad ogni questione una profondamente un approfondimento e un'attenzione particolare però il rischio è che ci sia come dire il trionfo della chiacchiera e che la politica poi finisca per avete diciamo una uno spazio esorbitante
Sui giornali
Finali per fare passare un proprio punto di vista e per determinare essa stessa l'agenda della politica attraverso i giornali cose che dovrebbe essere invece tutto il contrario
Recentemente vorrei citare un episodio o onorevole tre lo avevo trova il ministro Tremonti
Ha voluto porre il problema del Bucco Pooh dei conti pubblici nei conti pubblici B questione molto controversa nuova forma un affronto il merito ma il metodo come la questione è stata posta la questione viene posta attraverso un'intervista al TG uno delle ore venti cioè quando c'è quella famosa come dire lignea
Critica per cui l'informazione comincia a entrare in fibrillazione e si pubblica senza molta attenzione tutto quello che avveniva quindi già c'è una scelta strategica alle ma se voi vedete del resto tutti
Tutte
I congressi dei partiti tutte le convention tutti le grande sessioni dei partite le grandi riunioni gli appuntamenti politici importanti sono scanditi sugli orari dei telegiornali
Com'è che come è possibile che il leader di un partito concluderà il suo come il suo intervento alle tredici e trenta giusto in tempo
Per il TG uno Corp per consentire al TG uno di collegarsi ereditare indiretta l'immagine dell'ideale che sta intervenendo per esprimere il suo punto di vista quindi
Come come vedete c'è la politica che in qualche modo
Prende spazi determina le scelte dei giornali li condiziona condiziona anche in tempi dicevo di Tremonti che sceglie quindi TG uno per porre questa questione che poi si ritrova l'indomani sui giornale sulle prime pagine dei giornali perché del resto
Non è solo la politica a porre l'agenda dell'informazione e apporre e a formulare anche
L'agenda dalla politica stessa ma è anche il telegiornale asse a a determinare poi la gerarchia delle notizie sui giornali del giorno dopo
Quindi c'è come di comico come dire una una sorta di linea strategica per cui l'informazione politica oggi è in qualche modo e fortemente controllata dal potere politico io lo dico con un
Tono o provocatorio perché vorrei che su questo punto volevo Musotto che è un politico e che con i giornali diciamo a un rapporto frequente anche buono devo dire
Sì potesse dire se è un un aspetto vero quello che un po'sottolineato oppure no o c'è un'esagerazione
Io vorrei innanzitutto diciamo come padrone di casa qui in questo
Assieme al professor Romano ringraziare la presenza dei nostri gentilissimi ospiti che costituiscono un parterre di altissimo profilo presente bocca da Antonio Padellaro che tutti noi abbiamo seguito oggi un po'meno seguiamo perché
E quindi il tema di un giornale che perché era noi Volvo leggiamo ma insomma
Lo scriviamo sempre con grande attenzione naturalmente Mimmo Mennitti che
Mi lega hanno rapporti di colleganza come eurodeputato ma e devo dire che Mimmo Mennitti a grandi responsabilità
Per le scelte che noi abbiamo fatto dove dal mille novecentonovantaquattro essendo lui il direttore di azione del sedendo
Un po'tra virgolette in termini assolutamente positivi ideologo di un determinato o di una rivoluzione che in effetti è avvenuto nello schieramento politico italiano e quindi è un po'il responsabile nostre scelte pur venendo da percorsi e da esperienze diverse Picasso mi voleva c'è lanciato con cui che dove don Franco Nicastro che io ringrazio oggi fare il regista e che ho sempre stimato che con cui ci conosciamo da da tantissime andò quando Nicastro giovane cronista giudiziario del giovane avvocato quindi frequentavamo i gli stessi ambienti
Io vorrei dire una cosa che una provocazione al contrario non è la politica che condiziona l'informazione io vorrei dire che paradossalmente l'informazione che condizionano il politico
Perché
La primo atto che compie un politico avveduto
E quello di far vedere io presenterete nel web norma poi seguiti cominciamo la rassegna stampa la teso detto la rassegna stampa innanzitutto comprare addirittura il giornale al a mezzanotte agli angoli
Delle strade tu già cominci poi cominci la rassegna stampa la mattina arrivi nella nostra Ufficio Stampa assolutamente efficiente trovi subito la rassegna stampa alle otto e mezzo
E poi ti vedi tutti giudice tu inizi la tua giornate quindi inizi il momento delle tue scelte condizionato indubbiamente all'informazione molte volte tante le tue decisione
E non già alle più importanti perché di devi tener conto di tanti fattori ma tante scelte linee strategiche
I comportamenti sono dettati dal tre condizionamento che ti viene ad avere letto tutto questa
Informazioni quindi
è il contrario
E e infatti ho sentito d'osservazione che mi hanno che io condivido pienamente cura che diceva
Padellaro e mi fa pece mai quando mai il politico riesce a condizionare a ingerire essi nell'attività di informazione dei giornali e dei giornalisti l'altra osservazione quelle diceva Mimmo Mennitti
Paradossalmente si sono vinte le elezioni a parte dello schieramento politico che indubbiamente non avendo la la stragrande maggioranza della stampa schierata verso questa direzione
E allora come sempre c'è la variabile un uomo la variabile uomo e il lettore la variabile uomo per fortuna l'uomo nella sua interezza così come designato dal presidente del Boca il giornalista
In un mondo in cui la tecnologia in cui la modernizzazione e la celerità con cui si rinnova e cambia la nostra società con le esigenze con i bisogni con le tendenze
E di una velocità pazzesca
Che difficilmente sia la politica sia l'informazione può gestire e controllare sono fenomeni sociali
Che
Paradossalmente sia che non alle informazioni che non è certamente Quarto potere ma io ritengo che sia il primo potere lo dico non in termine positivi vie è una costatazione come cittadino come Citterio anche impegnato nella politica
E quindi questi due a spetti che la politica che non sempre riesce a essere in sintonia e al passo per tutte le sue lentezze per tutti i suoi passaggi di mediazioni
Non si è all'altezza e non si è in sintonia per gestire questo processo la globalizzazione
Noi come come amministrazione di ente territoriale certamente siamo più rivolte verso la localizzazione la necessità che ci sia una localizzazione all'informazione per far sapere quello che noi facciamo quello che noi riusciamo a produrre quello che noi siamo come
Esistiamo
Indubbiamente difficile che tutto questo avvenga sarebbe opportuno che tutti questi processi venissero gestiti nel senso migliore con il primato della politica quindi mettendo possibilmente
Del regola nella gestione della informazione mettendo delle regole ove possibile ma non lo è
è sempre più difficile nelle cose che posso disse nelle cose che non possono dirsi nelle sanzioni da applicare nel momento in cui si dicono cose ha sbagliato cosa che che certamente fanno dei danni devastanti nei confronti del singolo cittadino diciamo che ci sono tutta una serie di processi
Che è difficilissimo reazione alla mente compresso e l'argomento di oggi diceva giustamente Mimmo Mennitti non è di una vastità per cui riuscirà andare a sintesi non è facile
Però per quel che riguarda la necessità Padellaro vedeva la necessità del Dore
Del giornalista il politico ambirebbe ad avere da un punto di vista egoistico certamente grande visibilità e quindi non la verità assoluta avere un minimo di consenso una sponda da un punto di vista egoistico ma è sbagliato da un po'di vista di democrazia di libertà
Di garanzia dell'informazione l'ideale sarebbe avere dei giornalisti che nel momento in cui come dice parla scelgono scelgono la verità scelgono la notizia vera cosa assolutamente impossibile come quando si dice che c'è l'obbligatorietà dell'azione penale evitare anche le è una mistificazione e che c'è sempre una certa da parte del magistrato inquirente che inizia l'azione penale rispettano altezze che rende il reato con altre notizie che potrebbe sembrare più reato ma per quanto riguarda la sua professione datata del reato anche lì la scelta della notizia che corrisponde al fattore alla realtà tutto questo
Naturalmente non esiste perché un sistema perfetto dal momento in cui l'uomo non c'è e allora la pluralità
è l'unica garanzia la possibilità di dare più voci voci a più fonti di informazione e possibile così nel confronto
Nella grande dialettica nella grande diversità c'è la possibilità di scelta da parte dei cittadini e c'è la possibilità anche di raggiungere il vero è la verità e questo è la notizia per quel che riguarda la informazione politica diceva fra Policastro
E una un settore ed è uno spazio una nicchia rivolta a pochissimi lettori questo io credo che sia profondamente vero il cittadino comune non credo che la legge
Lei gli articoli di fondo che sono molte volte dire altissimo pregio e questo apportato io ritengo anche ad una
Diversità del modo di comunicare dal politico verso i cittadini e verso gli elettori
Per cui il messaggio deve essere chiaro il messaggio deve essere immediato il messaggio deve avere una concretezza
Il cosiddetto
Facciamo un ragionamento o un ragionamento
Era sempre una cosa per cui c'è opponibile prima dei sedici facciamo un raggio ma cosa complicatissima
Se mi preamboli alla Moro che duravano otto ore però dimore
E do Bahia tiri Moretti però dopo incisi scriveva articoli di fondo che non finivano mai che riuscivo a capire qua inventarsi che c'era un filo conduttore una grande sa dei Gia per cui il lettore ma ha sempre sa oggi tutto questo io dico fortunatamente è cambiato e ci sono personaggi politici o no
Naturalmente non facciamo nome cognome se lo faccio vedere che hanno avuto questa capacità di capire che tutto questo ormai è preistoria
Che non si fanno più congressi politici ho partecipato a tantissimi congressi con me non servono più perché sono noiosi sì perché i giovani non lo capiscono perché appunto il ragionamento
Non ho non ha più nessun senso nome attiene alla realtà c'è stato una grande rivoluzione alla capacità anche l'informazione
Capire tutto questo lo capisce gestito attraverso i tanti mezzi e strumenti che ci sono e ribadisco l'unica garanzia per tutti noi e la pluralità che deve essere però stabilità e gestita dalla politica nel senso migliore
Io leggere anche la professionalità sarà quella frase per professionalità io intendo anche la capacità di controllare le notizie secondo alcune regole deontologiche quindi la verifica diretta alla fonte l'approfondimento la necessità di dare anche riscontro dalla controparte
Ma parliamo un attimo di volevo sotto parlava di verità categoria diciamo assoluta enorme non ci vogliono il vero il venti magari scritto con la maiuscola nel ma siccome e sarebbe troppo impegnativo io invece mi preferisco andarci diciamo più terra terra
Mentre interveniva Padellaro quando che che raccontava come si svolgeva la vita di un giornalista dentro un giornale alle prese con una un flusso interminabile di di notizie di agenzie
Di di di di di di notizie da selezionare da comprendere anche ecco che veniva in mente un'altra confidenza che mi faceva l'altro giorno un mio amico col
Fondente del Corriere della Sera
L'UE aveva scritto era stato era era andato a a un a vedere di persona alla scena di un delitto
Era un delitto importante quindi zio perché fosse un familiare di un pentito quindi fatto di cronaca di una certa rilevanza
Andò sul posto vide torno a scrivere
Su più tardi lo chiamo il capo servizio del sul giornale
E gli fece notare che il suo pezzo in realtà aveva un'incongruenza o comunque riferiva un fatto in modo diverso da come invece lo riportava l'agenzia Ansa
Lui parlava di una di una di una vittima che era distesa a dentro la macchina sulla con il capo reclinato sul sedile mentre l'agenzia Ansa
Dava una scena descrive una scena diversa con me il cadavere che era in mezzo alla strada coperto da un lenzuolo perché la vittima aveva cercato di un di fuggire ma era stato poi inseguito dai il resta sia dice quale io sei dice o qualche problema dice ma guarda che io sono stato sul posto due posso dare testimonianza diretta che andrà a trattare esattamente così
Dice no guarda dobbiamo trovare un'altra soluzione noi scriveremo esattamente quello che scrive avanza anche se poi il fatto è avvenuto in modo diverso
Ma come mai
Beh perché poi domani tutti gli altri giornali riprenderanno avanza
E noi saremo gli unici ad ad esprimere una voce dissonante non è possibile la verità e in quella che ha scritto avanza perché poi la verità che tutti i giornali riprenderanno
Beh malore triste e sarebbe davvero triste doversi confrontare congrue problemi di di questo genere io lo chiedo diciamo così al al presidente dell'ordine dei giornalisti
Al quale vorrei capire diciamo quali sono di punte se ci sono ancora punti di riferimento o deontologici che impongono al giornalista descrive prima di tutto la verità e poi di utilizzare le agenzie
Soltanto come fonte ma ma non come fonte primaria o come verità assoluta
Questo domani in teoria andava meglio per i direttori poiché su coloro che chiedono i cronisti di adeguarsi alla sono il presidente dei giornalisti Perrotta lotto è una rappresentanza dei soprusi io volevo dire due cose come premessa
Dunque la prima e che lasciamo perdere la verità lasciamo perdere quella con la P maiuscola ne son tentato di dire che quella con la p minuscola
Perché se penso per esempio i processi giusto per seguire un po'il ragionamento che faceva presidente alla Provincia dove a distanza di dieci anni ci sono una serie di sentenze nemmeno parenti fra loro
Per cui se c'è una condanna in primo grado questa certo che lo assolvono in appello che lo condannano un po'in Cassazione ma le fa fare il processo quindi se dopo dieci anni ci sono elementi così contraddittori questi poveri giornalisti
Che cosa possono fare se non tentare di essere onesti
In effetti io e i miei colleghi non chiedo la verità chiedo onestà
La seconda è che le pressioni che ci sono sui giornalisti sul monte all'informazione diciamo
Dei cosiddetti poteri forti che il più delle volte sono forti davvero
è una costante
Anche qui come non abbiamo scoperto se non lessicalmente il termine globalizzazione
Perché la questione globalizzate vecchia come il mondo
Le pressioni dei politici sulla informazione e cosa risaputa da i tempi in cui c'è stato qualcuno che la qual cosa dirà qualcun altro
E illiberali Simo Giolitti metteva sotto controllo il telefono del Corriere della Sera
Perché aveva scoperto che quello era un modo come un altro per sapere quali erano le fonti privilegiate che davo le notizie al Corriere della Sera e quindi come poteva inserirsi
In un circuito mediatico che magari per mille cinquecento persone soltanto talora le mille cinquecento che interessavano a luglio
E se uno va a guardare la storia del giornalismo trova storia poco commendevoli dei giornalisti che prendevano lo stipendio da loro editore gli ATC organo lo prendevano dai vari ministri
Parlo di tempi tanta dei tempi di Giolitti quindi non ci son procedimenti disciplinari da fare adesso ma così è stato
Il che significa che c'è sempre stato un rapporto di domande di offerto dove chi aveva interesse ad uscire cercavo qual era la strada migliore per uscire
E anche qui io non mi accontenterei mi accontenterei che i giornalisti avessero una sorta di loro onestà
Perché se si modula un congresso di partito in modo tale che il leader finisca alle tredici e trenta
E la televisione quel giorno lì parla d'altro
Questo leader politico può finire alle tredici alle tredici e trenta alle quattordici e le quattordici e trenta
Se però il TG uno ospita il politico va al congresso proprio in quel momento e trova sistema di assecondare l'audience che l'altro provoca sarà mica colpa del politico saranno i giornalisti che debbono fare il mestiere loro
Io chiedo ai colleghi di tenere la schiena dritta la testa alta se poi non sono in grado di farlo continuano a predicare nel deserto
Però questo ragionamento non ha più tanto spazio per essere fatto perché come correttamente
Ricordavo Padellaro
Il numero delle copie va calando
Il che significa che tutti questi ragionamenti che ci facciamo sul fatto che dobbiamo migliorare che ha dobbiamo avviare un circuito virtuoso di informazioni di notizia
Noi lo diciamo ma il lettore l'ha capito da tempo
Eravamo vicini ai sei milioni sei milioni e qualcosa copie quotidiane pensiamo di arrivare a sette siamo scesi a cinque
E non dipende solo dalla concorrenza della radio e della televisione via internet
Perché anche le televisione se si esclude Celentano e la Carrà
Bene deve fare i conti con un la gimcana fra i flop
Intanto l'ho spiegato cioè intraveda una marea di notizie ma la gente di solito altro da fare che consultare internet e non è Italia che fa concorrenza ai giornali
A tutti i dibattiti ci sono i direttori che più o meno all'unisono dicono troppo politica
Poi finito il dibattito parlano al cellulare col caporedattore avvisiamo pedaliera pagine in più a Berlusconi va così
Sì appena finito di dire che la troppa
Permettimi se i lettori vogliono il corpo più grande che cosa aspetti a mettere un corpo più grande L'Unità
Io non lo posso mentre Amato si io sono soffra presento solo i giornalisti ma se tu ce l'hai giornale fallo
E se il problema è che siamo appecoronati rispetto alla baia cerchiamo di non esserlo rispetto alla Federfarma dopodomani
Sì abbiamo imparato però anche il problema non è soltanto di essere orgogliosi perché i rischi sono enorme i giornalisti hanno pendenti sulla testa mille miliardi di richiesta danni
Che è una richiesta che farebbe tremare le vene ai polsi a chiunque perché un giornalista che oggi guadagna tanto guadagna qualche milione
E pensare che nell'arco dei vent'anni dovrà andare a giudizio per una questione di un miliardo lo spaventa l'autocensura è una cosa ovvia e persino normale
Poi voglio aggiungere una cosa che ha un significato palermitano
Noi ci lamentiamo di chi ci fa la richiesta danni poi i giornalisti sono i primi a chiedere ai giornalisti la richiesta danni e quindi anche questo poi diventa contraddittorio più o meno come direttore che chiede il corpo più grande poi non lo fa
Devo corrispondere sul corpo più grande ma il presidente dell'ordine dei giornalisti sa benissimo che i corpi più grandi idoli decide aggiornare la sua autonomia purtroppo ci sono problemi legati alla stampa dei giornali
Problemi tecnici che spesso ha non non non non ci non permettono di realizzare quelle riforme che ne vorremmo fosse per noi
Tante cose nella grafica dalla stampa giornali potrebbero essere migliorate poi c'è uno stampatore che decide
Sulla base delle sue esigenze ma dico questo perché era soltanto non era un'autodifesa era semplicemente una puntualizzazione in un discorso che invece mi trova completamente d'accordo
Quello dell'ovviamente di Del Boca mentre io sono stato un po'tirato per i capelli anche se indirettamente da un'affermazione che è stata ripetuta qui
Due volte da da Domenico Menniti e poi da presidente Musotto e che mi ha fame ha un po'così mi mi costringe a a fare una una una replica ed è quella secondo la quale in Italia si è verificato questo evento miracoloso per cui una stampa nettamente schierata contro Berlusconi tanto per non fare nomi non è riuscito a impedire in qualche modo la vittoria elettorale di Berlusconi nelle proporzioni che conosciamo allora permettono di dire questo
Prima di tutto sono d'accordo sul fatto che non esiste una correlazione tra informazione e consenso politico vorrei fare un esempio molto banale quello della lega
La lega di Bossi esplosa elettoralmente al nord senza vere spesso neanche allo un trenta secondi nel telegiornale della sera cioè per anni la Lega è stato un fenomeno politico sommerso
Ignorato la grande stampa d'informazione ignorata telegiornali Pomona ben bel giorno abbiamo appreso che la lega era un partito egemone in Lombardia in Piemonte e nel Veneto
E quindi io non la ritengo appunto che ci sia questo effetto di questa questo rapporto di causa ed effetto tra informazione a favore e quindi poi la che lavora politica che se ne approfittasse nel gioco
Ma devo anche dire che l'affermazione secondo cui nel in questo momento politico ancor fino anche qualche una qualche mese fa
Leader della Casa delle Libertà abbia dovuto combattere contro una stampa ostile mi sembra anche un po'paradossale visto che oggi il punto uno dei punti cruciali del del ritiene che volo dei problemi che deve affrontare il Presidente del Consiglio è quello
Noto del conflitto di interessi che si riferisce proprio al pericolo e lui è già avendo la proprietà di tre emittenti televisive e come presidente del Consiglio potendo avere indirettamente il controllo di tre televisioni quelle
Emittenti pubbliche Possa
Esercitare un controllo sui media confronti fino ai limiti della correttezza democratica e quindi diciamo che io su questo terreno andrei cauto però devo dire e non vi sembra un'affermazione paradossale da chi dirige Canzi condivide un giornale di opposizione a questo governo
Che il problema non è quello della quantità di televisione cioè del del quanto si sta in televisione ma di come si usa la televisione
E qui io devo dare atto alla Berlusconi ma insomma voglio dire andare atto abbastanza banale abbastanza scontato diversa butoh usare la televisione molto meglio dei suoi avversari perché
Forse la sua esperienza di grande venditore parlo del doveroso in presenza dell'esperienza imprenditoriale gli ha consentito di
Capire esattamente come si parla al Paese e quali messaggi concisi netti ma molto focalizzati vanno inviati uno dei motivi per cui il centrosinistra ha perso e perché non ha avuto la stessa capacità io ritengo che il centrosinistra avesse argomenti più argomenti di Berlusconi ma li ha trasmessi malissimo li ha trasmessi in maniera
Spesso
Confusa
Contraddittoria e quindi forse ecco l'uso la qualità del quindi dell'uso del mezzo in questo caso ha ha fatto ha vinto sulla quantità di di del del del dell'uso del mezzo stesso riposa si può stare ore e ore in televisione e non dire niente si possono azzeccare due tre trasmissioni due tre interventi e si può convincere l'elettorato
Chiudo con invece venendo tornando un attimo facendo un passo indietro
E tornando al problema delle responsabilità del giornalista io non credo che ci siano problemi di censure in questo paese anche perché come si fa a censurare
Una notizia nel momento in cui abbiamo raccontato tutti quanti lo sanno tutti le fonti di informazioni sono infinite ditemi voi come è possibile che una qualunque notizia che riguardi appunto il potere politico il potere economico voglio dire nel momento in cui parlo di notizie clamorose emerge come si come fanno i giornali a mettersi d'accordo per nasconderlo per censurare io penso che questo non sia possibile
Io penso invece qui torno al discorso che facevamo all'inizio proposito della Bayer e dei grandi grandi concentrazioni economiche finanziarie
Che noi dobbiamo stare attenti a un altro pericolo ciò al pericolo di non di mitizzare alcuni fenomeni mitizzato idoli noi mettiamo fuoristrada i nostri lettori a cosa mi riferisco
Mi riferisco proprio all'anno per esempio parlavamo di di di internet alla new economy
Dunque la new economy è stata pompata dall'informazione mondiale per anni fino a due anni fa la new economy doveva essere era il nuova nuova frontiera che avrebbe dato prosperità al mondo e quindi cosa abbiamo qual è stato il fenomeno conseguente il fenomeno conseguente è stato quello dell'esplosione delle Borse
E qual è stato il fenomeno conseguente al fenomeno dell'esplosione delle borse è stato quello di una quantità infinita di piccoli risparmiatori che
Non conoscendo probabilmente nulla dei meccanismi economico-finanziari ma leggendo i giornali ascoltando la televisione
Hanno pensato che la New Economy sarebbe stata il nove Dorado e qui abbiamo assistito appunto al fenomeni di società di nuove aziende di nuove imprese che hanno avuto esplosioni in Borsa incredibile
In questi giorni noi stiamo verificando che cosa che la new economy e si sta rivelando in parte un bluff e assistiamo alla caduta di quelle aziende di quell'impresa e di quei marchi sembravano destinati a conquistare il mondo dell'economia una caduta rovinosa
E assistiamo alla caduta di meno se anche di tanti piccoli risparmiatori che sono stati indotti
Non con la truffa non con il dolo ma con ripeto la mitizzazione di un fenomeno da parte della comunicazione sono stati indotti a investire i loro risparmi in quel in quel in quel mercato azionario io devo dire che tre giorni fa
Mi sono arrabbiato con me stesso e con i miei colleghi quando ho visto un titolo secondo me giusta azzeccato su un giornale che certamente non un giornale vicino hanno il giornale era libero diretto da Vittorio Feltri che certamente non erano di sinistra
Il quale però ha fatto il titolo giusto
La riva econometria volge centinaia migliaia decine di migliaia di piccoli risparmiatori e io ho detto ai miei colleghi queste era un tema che noi dell'Unità dall'Ama affrontare ecco dove bisogna lavorare perché si tratta di fenomeni che riguardano la vita quotidiana dei colli piccoli piccoli risparmi l'economia di tante di tante persone di tante persone che che in questo momento non sanno veramente che cosa sta succedendo quindi io credo che il pericolo sia delle degli oli di un'informazione drogata mitizzata sia quella di non orientare bene il lettore di non spiegare esattamente dove dove il pericolo troppo spesso i giornali si fanno prendere da un entusiasmi ospiti io spero che sia soltanto un entusiasmo così dovuto alla alla voglia di sparare notizie ma ci vorrebbe ma una maggiore capacità del riflessione termino veramente dicendo
Che la politica i famosi mille cinquecento lettori di quei per l'America
Sì
I i mille cinquecento lettori di una volta forse sono diventati un poco i nodi più però l'impressione che poi stringi stringi coloro che hanno veramente interesse a da capire ad approfondire i temi della politica siano rimasti in numero esiguo
E qui vennero Domenico Menniti che dirige un eccellente
Mensile
Bimestrale che sia mediazione dove veramente c'è un un combo ogni due mesi uno sforzo effettivo di approfondimento di temi importanti forse ci potrà dire una parola in in proposito io quindi penso che la politica si è ancora resti ancora in questo Paese un una zona franca per pochi cultori quella la politica vera la politica d'approfondimento il resto amica Sole definita tu e il chiacchiericcio e il teatrino dalla politica ma quello penso che sia poco importante
Sono d'accordo con quello che so l'ho detto prima per il lettore comune sia soltanto uno spreco di pagine grazie
Bene visto che c'è questo questa sollecitazione io la raccolgo subito
Parliamo di grandi temi
Vi stavamo trascurando
I giornali da dieci anni a questa parte
Sono pieni di i temi che riguardano le guerre le guerre su uno scacchiere mondiale che va dall'Iraq al ai Balcani
Devo dire che su tutti questi temi in fondo
Non è che ci siano poi tante dissonanze io ho potuto verificare che in fondo si seguano indirizzi linee e
Sforzi informativi che vanno tutti in una certa direzione
E mi veniva in mente la frase di Pascal che diceva
La verità oltre la verità aldiquà dei pm
L'errore al di là dei Pirenei
Beh forse nel mondo della globalizzazione tutto questo non avrebbe più senso la verità sta al di qua e aldilà dei Pirenei
Ma è una verità unica quella che la globalizzazione ci sta portando
A proporre scusi ma visto che stato proprio Mennitti a sollevare il tema e a riprenderlo poi Padellaro
A proposito dei giornali schierati in un certo modo o comunque in una direzione diversa da quella che poiché risultata la la forza politica vincente delle elezioni
Io vorrei che questo tema comunque venisse un tantino approfondito anche alla luce di quelle che sta sono state definite le concentrazioni editoriali
Beh io ho che che chi conosce un po'di storia del giornalismo sacche la il vizio d'origine dei giornali italiani e che tutti i o quasi tutti i giornali italiani sono nati in funzione o di un progetto politico o di un interesse economico tutti quasi indistintamente
E che questa realtà in fondo non si è poi tanto modificate certo le cose sono molto cambiate rispetto ai tempi di Giolitti ma oggi abbiamo come dire un panorama della stampa italiana che certamente soffre di qualche problema
Vogliamo vederli i grandi giornali nazionali la Stampa di Torino beh fa capo alla FIAT lo sanno tutti
Corriere della Sera
E una società in cui c'è l'http ce la filiera ce la Rizzoli il Messaggero c'è Caltagirone il giornale sappiamo di chi è
Beh le pubblica anche quello uno è un giornale che fa riferimento diciamo così a un a a un gruppo economico che prima aveva una maggiore caratterizzazione
Rispetto ad oggi e come vedete poi questa questa o panorama della stampa italiana non è proprio quello di una stampa schierata come diceva Mennitti in una direzione diversa da quella che della forza politica che ha vinto le elezioni
O se non è così
Comunque devo dire che la stampa italiana risente ancora fortemente
Del condizionamento che vengono o dal potere politico sempre meno e su questo sono perfettamente d'accordo con Padellaro o dal potere economico cioè sempre di più
Sì ha risposto molto complessa perché la domanda va dalle guerre la alla Allegra localismo non sappiamo
Che non sappiamo che fine abbia fatto consente che me ne diventi di ringraziare Padellaro per l'apprezzamento fatto dal condirettore dell'Unità è una cosa che mi rende come dire veramente orgoglioso perché esso con quale spirito critico e fatta io non è che vogliamo ricambiare la tua cortesia da una scortesia ma voglio dirti questa proprio amichevolmente io ho fatto una constatazione ribadisco perché mi sembra direttiva lo schieramento degli organi di informazione in Italia
E non tanto in rapporto alla proprietà quanto in rapporto a situazioni consolidate nelle redazioni per precedenti equilibri culturali e politici che non sono stati rimossi
E una situazione dalla quale emerge obiettivamente una migliore disponibilità nei confronti della parte che non ha vinto questo non lo dico per polemica
Lo dico per evidenziare come in effetti la capacità della informazione
E in particolare della carta stampata nel determinare l'opinione pubblica e molto diminuita
E questo in fondo ci porta a sostenere la stessa cosa perché anche tu hai detto che in effetti oggi non vi è più questa relazione diretta fra quello che la informazione sostiene e quello che gli elettori fanno io dico che
Esiste a questo riguardo
Anche la immissione che va considerata di un elemento nuovo
Che è quello della Rete della libertà dell'informazione per cui mentre ognuno di noi parla
A un certo numero di ascoltatori altri liberamente per conto loro si scambiano opinioni e si formano convinzione attraverso uno strumento che si può utilizzare senza dovere avere disponibilità enormi per entrare nel mondo dell'informazione un sito un Indirizzo on line e la capacità di scambiarsi opinione e di formarsi opinione
Per quanto riguarda poi il l'altro aspetto sul quale in effetti tu dici che esiste una differenza fra la proprietà e la capacità di utilizzazione dello strumento che sono perfettamente d'accordo
Il che non significa sia chiaro che non vada affrontato con il dovuto rigore il problema del conflitto di interessi che va rimosso
Detto questo va anche riferito che la capacità l'idea di utilizzare uno strumento nuovo e moderno come la televisione rappresenta una delle doti fondamentali per chi oggi svolge attività politiche debbo anche dirvi che io non trovo nessuno scandalo per il fatto che la politica misura il suo tempo su quello dell'informazione la politica che non viene conosciuta e come se non esistesse
Quindi la esigenza che questa politica sia conosciuta
Non determina nessuna soccombenza
Dell'informazione rispetto alla politico viceversa e un modo perché politiche informazione collaborino perché il pubblico conosca meglio quello che ogni forza politica ogni leader sostiene i problemi nascono quando viene una disparità di trattamento tra le forze politiche ma quelle problema che riguarda la libertà
E il rispetto del pluralismo che io ritengo almeno noi a questo livello tutti sosteniamo con la stessa forza e con la stessa convinzione
Le guerre
E le guerre io credo che il grande sforzo dei cinquant'anni succeduti all'ultima guerra mondiale sia stato quello come dire di regionalizzare i conflitti cioè di evitare che i conflitti diventassero mondiali
Sotto questo aspetto vi è stata una capacità del vecchio equilibrio nel regionalizzare i conflitti la rottura del vecchio equilibrio quello che contrapponeva le due potenze l'una dall'altra parte con tutti gli alleati determina situazioni che soprattutto nei Balcani non soltanto nei Balcani hanno determinato realtà nuove non credo che c'entri il pensiero unico al quale pensa penso tu facessi riferimento a questo riguardo che debbo dirti che effettivamente questo pensiero unico
Mi sembra più un'oppressione di chi vede il mondo globalizzato soltanto nell'ottica dell'economia che una realtà esistono tante globalizzazione
Esiste la globalizzazione economica resiste la globalizzazione dal tecnologica resiste la globalizzazione dell'informazione resiste la globalizzazione delle istituzioni
Dove la carenza il più forte proprio sulla globalizzazione delle istituzioni dove le carenze di carattere politico che caratterizzano questa fase determina anche una maggiore difficoltà nel determinare le nuove aggregazioni multinazionali che si vorrebbero realizzare sotto questo aspetto la globalizzazione la tecnologia ha fatto passi da gigante quella
Che ha fatto crollare
La potenza della
Russia dell'Unione Sovietica la globalizzazione dell'economia procede per suo conto nonostante si realizzi dall'altra parte qui il discorso diventerebbe lungo la forza diventerebbe serio
Dall'altra parte il movimento antiglobale che è diventata come dire una eresia
Che si sta traducendo in uno slogan capace di immobilizzare masse enormi e questo problema andrebbe approfondito con un po'più di serietà e quindi anche di tempo poi esiste la globalizzazione delle istituzioni
La quale ripeto sta vivendo il suo momento di maggiore difficoltà perché la politica che vive il suo momento di maggiore difficoltà io non so se prima erano mille cinquecento quelli che leggevano le pagine
Politiche dei giornali
Posso dirti che colleghi i quali lavorano ai grandi quotidiani italiani riferiscono che la situazione drammatica cioè senza fare nomi perché sarebbe indelicato
Ma c'è un grande quotidiano che sostiene che il sei per cento dei suoi elettori leggono le pagine della politica
Ce n'è un altro che sembrava fosse particolarmente invece proteso su quel piano e confessa che all'interno il dieci per cento
Viene un momento di caduta della tensione politica e quindi anche di scarso interesse dei lettori tanto è vero che è quello che Berlusconi chiama il teatrino
E noi giornalisti chiamiamo il tentativo di interessare anche i non addetti ai lavori e che oggi si realizzavano i retroscena
Che rappresentano un dato abbastanza recente della cronaca politica tanto è vero che tutto questo e un tanto dico come dire di coniugare la politica con la mondanità
Facendone un fatto non serioso il guaio è che talvolta non diventa seria quindi non finisce neppure con l'interessare le mille cinquecento che prima facevano politica
Quanto quanto alla esperienza che io personalmente sto vivendo con ovviamente un gruppo di persone che si interessano a questi problemi debbo dire che ogni giornale ha un target tu lo sai perché fai un giornale prettamente politico e il target oggi
E diventato più interessante per le riviste che riguardano un personale medio-alto che per giornali generici
Perché e il cittadino italiano medio che non intende in questo momento interessarsi di politica secondo l'impegno reale dirò un'altra parola per finire
La grande informazione quotidiana oggi occupata dalla televisione
Il quotidiano attentato e in una certa misura è riuscito
A trovare una sua dimensione ponendosi come l'Inter Petre il commentatore delle notizie che vengono offerte la televisione il guaio in per quella fascia dei settimanali
E e qui Padellaro ha lavorato per lungo tempo come vicedirettore all'Espresso sono proprio quei giornali che vivono una loro difficoltà perché non sapendo come forze si stanno come dire adeguando la televisione basta vedere che non c'è più un'inchiesta e ci sono invece una serie di foto e di notizie rapide che danno proprio il ricordo della televisione vari cimeli in tutto questo
Non ci prendiamone atto tenendo conto che la vita è così si vince si perde
Si sale si scende l'importante è esserci dentro i fenomeni e che ognuno faccia con onestà la propria parte grazie io ringrazio l'onorevole niente perché in fondo è riuscito a
A concludere con questo suo intervento