Presentazione del 2º Rapporto annuale sullo stato dell'Unione Europea a cura dell'Istituto di Studi ed Analisi Economica (ISAE) - (c/o sede Isae -piazza Indipendenza 4)

Tutti scusate incide il ritardo abbiamo atteso il ministro per le politiche comunitarie Rocco Buttiglione che per il momento non è rintracciabile quindi non sappiamo se
Arriverà in ritardo non arriverà ma abbiamo deciso che anche per rispetto nei confronti dei di scasso anta che sono arrivati puntualissimi alle undici e del pubblico che aspettava di di lì cultura abbiamo deciso di cominciare cominciare anche senza il ministro
Prima di tutto vorrei dire che questo è il secondo rapporto del nostro istituto sullo stato dell'unione europea che è stato coordinato in modo eccellente devo dire dal dottore e spara
Che sono lieta di avere qui qui i nostri che scansa anche ringrazio moltissimo in particolare Benedetto Della Vedova parlamentare europeo Andrea Manzella
Senatore professore vince struzzo Visco deputato anch'egli professore
Normalmente noi procediamo in questo modo io leggo una parte dell'introduzione
E poi diamo la parola in ordine alfabetico in questo caso il ministro Buttiglione però anche se arrivasse sarà l'ultimo a parlare in modo che beneficerà dei commenti degli altri
Degli altri di Scansano
Dunque il secondo rapporto dell'ISAE sullo stato dell'Unione Europea
Che in versione definitiva sarà pubblicato nell'autunno prossimo come abbiamo pubblicato il primo presso l'editore il Mulino
Viene presentato in un momento molto particolare del processo di integrazione comunitaria a sei mesi dall'IMI sì o della circolazione dell'euro come moneta fisicamente entrata nelle tasche di più di trecento milioni di abitanti
Allorché sono in corso i lavori della Convenzione europea chiamata a elaborare in tempi rapidi un process un Progetto di profonda riforma istituzionale in vista dell'apposita Conferenza intergovernativa del due mila tre
Due fatti estremamente simbolici che chiudono un'epoca e ne aprono un'altra l'Unione europea si configura sempre più come un nucleo forte da cui ha tratto un numero crescente di paesi attorno a cui potrebbe quindi stringersi un'area che si estende dal circolo polare artico al Nordafrica dall'Atlantico agli Urali Paul murali fino al Mar Nero
L'Unione Europea si trova la vigilia di un allargamento dei propri confini della sua composizione in una misura che non può essere assolutamente paragonata per portata e complessità
Alle precedenti adesione alla Comunità e in un contesto internazionale nel quale la recente firma del trattato tra la NATO e la Russia
Sancisce in modo definitivo la fine delle contrapposizioni tra Est e Ovest di cui è stata segnata nel sangue la storia europea del Novecento
Chi ha creduto per anni nella necessità dell'unificazione europea a numerosi motivi per ritenere che quel progetto si è aggiunto ha un grado di maturazione molto elevato
In particolare testa grande soddisfazione il sogno a lungo coltivato della moneta unica ora coronato
Lei è uno è il segno tangibile di una convergenza di intenti e di destini ma in prima ottenuta e le conseguenze attese in termini di stabilità monetaria di integrazione commerciale
Dal combinato disposto del mercato unico e della moneta unica sembrano già operanti
L'Europa del progresso e della ragione avanza tuttavia la Rete entro cui attualmente opera l'Unione europea sembra ancora più intricata di quanto non lo sia stata in passato nei tanti momenti anche difficili della storia comunitaria dalla crisi fanno comunità
E la Francia sulla questione agricola metà degli anni Sessanta
Al frustrante periodo di stasi nella prima parte degli anni ottanta alla drammatica fase della frantumazione del Sistema monetario europeo all'inizio degli anni Novanta
Accanto alle luci oggi si osservano le ombre insieme successi emergono problemi e difficoltà
Troviamo capire perché proprio la crescente integrazione con quel suo lento ma costante passo dopo passo suggerito agli albori della comunità da Jean Monnet
Ha condotto a una situazione in cui in modo quasi inerziale gli Stati nazionali europee sono poste di fronte alla eventualità da alcuni percepita come un rischio reale
Che venga sorpassato una soglia oltre la quale il pendolo della sovranità di governo oscilla in modo deciso verso il livello sovranazionale
Le resistenze degli Stati membri a ulteriori progressi nel grado di integrazione economica e politica non a caso sono andate diffondendosi negli ultimi tempi
I segnali sono numerosi le forti ed esplicite perplessità tedesche sulla invasività dell'autorità che la concorrenza europea e sui limiti fissati per le politiche industriali nazionali
Il muro di gomma solo in parte intaccato opposto dalla Francia sulle liberalizzazioni e le privatizzazioni delle public utilities la contrarietà di diversi Stati il Regno Unito in prima fila di fronte a regole armonizzate con maggiormente condivise riguardanti i mercati finanziario la fiscalità
Tuttavia
Se i problemi fossero ancorché complicati tutti della natura di questi appena accennati saremmo ancora in un contesto tradizionale caratterizzato dalla consueta lotta negoziale
Tra Paesi con interessi priorità diverse contesto nel quale il confronto-scontro si risolverebbe come l'esperienza finora insegna con il compimento di un altro passo grazie al quale un nuovo equilibrio sarebbe raggiunto
Invece oggi c'è dell'altro qualcosa che preoccupa di più anche perché di contorni non facilmente decifrabili
In primo luogo riemergono pulsioni di euroscetticismo profonde quanto il piloro ma allo stesso tempo superficiali nella corteccia prefrontale
Quasi che la scarsa performance economica dell'Unione ancora al traino di quella statunitense fosse imputabile a errori omissioni delle istituzioni europee
O quasi che meritassero solo severità e ironia le evidenti difficoltà a rendere visibile e significativa
La presenza dell'Unione nelle questioni più spinose per l'Europa dall'ordine pubblico alla sicurezza dalla difesa alla politica estera
Ma perfino questo potrebbe essere considerato il business chiuso al se non fosse che tali pulsioni affiorano contemporaneamente in una parte dell'élite europee e i movimenti politici che trovano alimento e forza in sentimenti molto diffusi nell'opinione pubblica
Di paura spaesamento incertezza dei valori frustrazione di fronte a processi di carattere economico e sociale percepiti come fuori controllo
E un'Europa solcata dal grande timore della perdita delle proprie identità etniche storiche religiose e di fronte a fenomeni assai diversi quali la pressione di correnti migratorie supposto nell'immaginario collettivo quasi come bibliche
La difficile convivenza quotidiana gomito a gomito con abitudini culturali di stranieri un tempo molto distanti oggi ritenuti minacciosi
Il terrore della omologazione dei valori fomentato da movimenti no global dotati di grande attrazione mediatica in realtà totalmente globalizzati
Tutte pensioni rispetto alle quali è forte richiamo delle sirene del proprio orticello di una dimensione anche politica più ristretta locale o nazionale
Dove potersi riconoscere con immediatezza e tramite cui ritrovare una protezione e una riaffermazione di coordinate tradizionali appunto etniche culturali religiose e l'Europa della conservazione e dei sentimenti
Da questo coacervo di reazioni spesso irrazionali e ingiustificate ma forse più radicate di quanto possano suggerire soltanto alcune percentuali di votanti nelle recenti elezioni francesi olandesi
A essere messo in grave crisi e il senso ancora acerbo la percezione della cittadinanza europea cioè dell'appartenenza consapevole riconosciuta a un universo di diritti e libertà
Di doveri e responsabilità di realtà e di prospettive che senza nulla a senza annullare le radici regionali e nazionali l'Europa è riuscita a proporre creare nel tempo dopo conflitti sanguinosi
Ma la cui dimensione istituzionale di riferimento agli occhi della società civile resta confinata troppo lontano rispetto alle realtà delle proprie comunità locali e nazionali
Emerge allora un autentico dilemma per molti versi inedito complesso e contraddittorio
Il processo di integrazione europea si è spinto troppo in avanti oppure al contrario soltanto l'Unione nel suo insieme non i singoli stati membri è in grado di lenire molte delle paure e il grave malessere dei propri cittadini
C'è troppa o troppo poca Europa
E dovere crediamo di un istituto di ricerca come l'ISEE pur non immune da anzi arricchito dalla passione civile di guardare con freddezza e realismo al processo dinamico dell'integrazione europea e le istituzioni chiamate a governarlo
Per tentare di fornire qualche risposta a queste domande difficili
Diversi sono gli aspetti che è importante valutare che caratterizzano al momento la costruzione economica e politica dell'Unione Europea
Innanzitutto i risultati conseguiti nell'ultimo decennio inducono a ritenere che il processo di unificazione abbia oltrepassato un punto di non ritorno
Ed abbia raggiunto una sostanziale irreversibilità
Si pensi soltanto per rimanere alle questioni economiche alla costruzione ormai giunta quasi a pieno compimento del mercato unico e al grado di integrazione commerciale favorito dall'assenza tra Stati membri di barriere tariffarie e non
Si pensi ancora la moneta unica circolanti in dodici dei quindici Paesi con vantaggi già evidenti in termini di assenza di tensioni valutarie di stabilità nominale
Beninteso è chiaro che anche un'unione commerciale monetaria quale quella realizzata in Europa può correre il rischio di una disintegrazione
La storia offre esempi di fratture e scomposizione di federazione di Stati
Ma certo i costi associati al ritorno valute nazionali a un commercio frenato da dazi e barriere non tariffarie o dall'abbandono del diritto della concorrenza quale principio cardine di efficienza e di equità
Sarebbero nell'Unione europea tanto elevati da risultare probabilmente insostenibile sia sul piano economico che politico
In secondo luogo le scelte perseguite in Europa negli ultimi anni sembrano capaci di provocare una sorta di contare Jodie effetto domino su ambiti di policy making meno toccati finora dal processo di integrazione
Non appare lungo né lontano il passo da compiere fra l'introduzione dell'euro è un più stretto coordinamento delle politiche fiscali da parte degli stati membri
O forse nel tempo delle politiche retributive da parte dei rappresentanti dei lavoratori
Una terza caratteristica che aiuta a valutare l'Unione europea nel suo presente affetto e nelle sue prospettive e il suo essere in modo crescente un polo di attrazione per paesi esterni all'Unione
La sua storia per certi versi e anche la storia dei successivi allargamenti da sei a quindici Paesi
Oggi siamo prossimi autentico Big Bang con la prevista Desy on in pochi anni di dodici nuovi membri e con una lista di attesa che si allunga ulteriormente ad un numero crescente di Stati
Desiderose di condividere gli evidenti vantaggi della costruzione comunitaria
E palese che il processo di costruzione europea è sottoposto a una fase di accelerazione e avrebbe difficoltà ad arrestarsi
Si è dunque in presenza di una grande opportunità ma anche di gravi difficoltà
Poiché fermi non si può restare la costruzione della casa comune o si consolidò nelle relazioni politiche ed economiche all'interno del continente o si sgretola
E ciò rende per certi versi improrogabili le decisioni sull'assetto e sulle azioni di governo dell'Unione
Da tale punto di vista la forma istituzionale assunta con il passare degli anni dall'unione appare davvero particolare e multiforme
Questa si presenta infatti come un'organizzazione di tipo federale molto sui generis o con l'espressione di Jacques Delors come un oggetto politico non identificato
Il sistema istituzionale dell'Unione europea oggi un vertice una testa composto dal Parlamento Consiglio e Commissione di dimissioni limitate
Poco più di venti mila persone lavorano in modo permanente tra Bruxelles e Strasburgo
Un numero che cancella ogni polemica sul presunto Moloch degli euro però perché se si pensa che in Italia più di un ministero da solo tocca e supera questa cifra
Tale corpo abbastanza snello e capace di un'attività intensa e incessante di carattere legislativo
Nelle funzioni amministrative e gestionali tutto è lasciato invece l'autonomia degli stati membri coerente con le osservazioni appena avanzate e la quota molto bassa di risorse finanziarie intercettate dall'Unione
Nonostante la percezione che l'Unione europea e la commissione in particolare siano macchine mangia soldi
Il bilancio comunitario è molto ridotto pari complessivamente come noto all'uno virgola ventisette per cento del prodotto nazionale lordo europeo
E di gran lunga inferiore rispetto alle quote del reddito nazionale intorno al quaranta per cento che normalmente gli Stati federali riserva no alle amministrazioni centrali
Anche i meccanismi decisionali dell'Unione si deve erano assai particolari
Il Consiglio dei capi di Stato e di governo che costituisce il vertice politico dell'Unione e al quale spettano i grandi indirizzi di fondo ponendo attorno a un tavolo i rappresentanti dei membri della Federazione costituisce una stranissima via intermedia
Tra un'altra Camera degli Stati membri è un organismo in cui è presente una forte componente legislativa e insieme tratti del potere leggere esecutivo
Tale istituzione proprio in virtù della sua composizione si serve di un metodo di gestione intergovernativo
Il Parlamento europeo soltanto in tempi relativamente recenti comincia ad approssimarsi e tradizionali poteri propri della sempre democraticamente elette
Esercizio del potere legislativo seppure tramite il meccanismo della codecisione
E ruolo importantissimo di legittimazione democratica e di condizionamento della Commissione europea del suo presidente dei suoi membri del suo programma come le dimissioni della Commissione Santer hanno recentemente dimostrato la commissione istituzione del tutto originale le cui peculiarità sono andata accentuando sì nel tempo rappresenta un organismo indipendente dei poteri forti ed estesi adesso in particolare e attribuibile
Quell'arguti Rizzo da parte di unione europea di una produzione normativa sempre più vincolante per gli Stati membri la Commissione ha un diritto esclusivo di iniziativa legislativa seppure nel quadro dei grandi indirizzi politici tracciate dal consiglio e l'incisività del suo ruolo di organismo tecnico di alto livello le conferisce pronunciato potere di gestione delle proposte
La valutazione sull'assetto istituzionale dell'Unione passa anche attraverso un'analisi dell'attuale della potenziale ripartizione di competenze
Qui si guarda la divisione di carattere tanto legislativo che gestionale delle competenze orizzontale cioè settoriali e di quelle verticali distinzione fra nazionale sovranazionale
L'Unione Europea ha progressivamente occupato un numero maggiore di materia in ciascuna di esse altrettanto progressivamente alla Gatto i propri margini di intervento senza apparentemente seguire alcun criterio di tipo logico normativo
Nel tentativo di adottarne uno atto a valutare l'attuale la potenziale futura ripartizione delle competenze nonché l'articolazione degli interventi dell'Unione Europea si ricorre a tre distinzione concettuale che sembrano in proposito opportune
Quella fra Stato e mercato quella tra livello nazionale e sovranazionale di intervento pubblico e infine quella tra tipi di strumenti e in particolare tra l'uso diretto del Budget e il metodo della regolazione
Nella ripartizione di compiti tra economia privata e pubblica all'interno dell'Unione di riferimento deve essere alla presenza di importanti fallimenti del mercato più che proporzionali rispetto ai Carmen Felix o alla volontà di redistribuire risorse e ricchezza
In tale prospettiva nonostante che l'Unione europea non copre in misura eccessiva aree dell'economia del sociale altrimenti riconducibili al funzionamento del mercato
Appare utile interrogarsi su politiche quali quella agricola comune dove l'intervento europeo risulta massiccio e di ostacolo all'operare dei meccanismi concorrenziali che meglio garantirebbero gli interessi dei consumatori europei
Una seconda distinzioni di cui è utile servirsi riguarda la questione della ripartizione delle competenze tra i livelli sovranazionali e nazionali di governo l'intervento dell'Unione e non dei singoli Paesi in un'ampia serie di materia dovrebbe trovare infatti giustificazione la presenza di economie di scale di esternalità tali da rendere più efficiente un'azione organizzata ad un grado più elevato di quello nazionale e a fortiori di quello regionale o locale
Di converso il livello statale di governo manterrebbe un fondamento in quegli ambiti contrassegnati da scarsissimo
Scarsi più spillover da forti diversità tra partner e da una significativa eterogeneità delle preferenze dei cittadini
L'utilizzo rigorosa dei criteri sopra richiamati comporta pertanto che siano da considerare di pertinenza dell'Unione Europea
Competenze nel campo della politica monetaria della politica estera della difesa degli aiuti alla cooperazione allo sviluppo della politica commerciale verso i paesi terzi della politica dell'ambiente
Una terza distinzione concerne due diversi strumenti dell'intervento pubblico la leva finanziaria e il Budget tipici dello Stato produttore da un lato e la rule of law tipica dello Stato regolatore dall'altro
Premesso che l'Unione europea non esercita alcuna funzione dello Stato proprietario Brussel non controlla l'azienda o servizi di alcun tipo diverse azioni pubbliche di livello comunitario rientrano a pieno titolo nella prima categoria
Anzitutto la gestione centralizzata della politica monetaria da parte della Banca centrale europea per quanto i singoli Paesi con i governatori delle banche centrali nazionali siano presenti nei suoi meccanismi decisionali in secondo luogo la politica commerciale comune con un insieme di decisioni curate direttamente dall'Unione
Sebbene in presenza di inevitabile mediazione tra Stati membri infine tutti gli interventi finanziati dal bilancio dell'Unione Europea dalla politica agricola comune ai fondi strutturali e di coesione
Dagli aiuti alla cooperazione allo sviluppo alle risorse modeste ma non insignificanti a favore della ricerca scientifica alle politiche per la coesione regionale e sociale
Nell'agire dell'Unione molto più pronunciate sono le funzioni tipiche dello Stato regolatore
All'interno di tale seconda categoria e opportuno separare almeno tre componenti distinte dal diverso grado di invadenza delle regole comunitarie nella vita degli stati membri
La prima concerne quelle regole cui si possono accompagnare interventi diretti mica economici dell'Unione europea nell'attività dei Paesi partner come ad esempio si osserva nelle azioni della commissione a proposito degli aiuti di Stato nazionali
In secondo luogo l'Unione europea produce normative rigide e vincolanti per gli Stati membri i numerosi i macro settori senza però intervenire direttamente a livello micro
Tali regole riguardano ad esempio l'equilibrio dei bilanci pubblici nella politica fiscale e siamo i parametri di Maastricht e al patto di stabilità e crescita le politiche della concorrenza la stabilità nominale la protezione dei consumatori
Infine le azioni di regolazione dell'Unione Europea si esplicano in una serie di funzioni di coordinamento degli stati membri lasciando loro significativi margini di autonomia
Trattasi quindi della forma la terza più soft di regolazione
Ad esempio nei campi della tutela della salute e del welfare le politiche nazionali sembrano tuttora disegnate in modo indipendente e l'invasività delle decisioni dell'unione e limitata
Le stesse indicazioni di massima delle politiche economiche forniscono una forma di coordinamento debole da parte dell'Unione
A questa categoria appartengono anche i due notti metodi di azione comunitaria del coordinamento aperto e delle cooperazioni rafforzate
Per ricordare un caso del primo tipo
Gli Stati membri non vengono forzati a faticose irrealistiche convergenze normative e di policy ma ad esempio la riduzione delle fasce di povertà diventa in qualche misura un obiettivo prioritario per tutti i Paesi nel loro insieme
L'antesignano invece delle cooperazioni rafforzate può essere considerato l'accordo di Schengen
L'insieme di considerazioni appena compiuto intende sottolineare che l'intervento di politica economica dell'Unione europea e limitato ai casi in cui si verifichino contemporaneamente tre circostanze
Con probabilità composta abbastanza bassa sussistano forti fallimenti del mercato ho necessità di redistribuzione di risorse esistano fallimenti del governo lo stadio locale e nazionale
Terzo il principio di sussidiarietà induca ad agire con la rule of law o con il Budget a livello sovranazionale
L'assetto attuale degli interventi implica che per motivi di coerenza complessiva e di migliore organizzazione del policy making
Il numero di materie controllato dall'Unione Europea e destinato a crescere e le azioni comunitarie a farsi più incisive
In proposito valgono tre considerazioni che potrebbero servire da guida per una riforma del sistema di ripartizione delle competenze
Non ho il tempo di parlare di questa parte della gente partizione delle competenze nemmeno forse dei meccanismi di decisione che ci sono toccati in questa introduzione scritta e nemmeno forse della vexata quaestio della del cosiddetto deficit democratico di cui parlerò però nella sintesi dei capitoli
E non toccherò nemmeno un altro aspetto discusso nelle note scritte dell'introduzione quello cioè Entella delle nuove proposte sulla Presidenza del Consiglio europeo di Blair e Chirac e di Prodi
Vorrei a questo punto invece ricordare qualche cosa nel contenuto dei capitoli
Che sono sei in questo rapporto sullo stato dell'Unione Europea
Diviso questo secondo rapporto come il primo cioè diviso in tre parti le regole l'economia la società
Il primo capitolo del rapporto e dedicato alle questioni della legittimità democratica delle istituzioni comunitarie
Come è noto da molti anni il processo decisionale dell'Unione considerato insufficiente dal punto di vista del controllo dell'opinione pubblica europea
L'espressione molto diffusa deficit democratico sintetizza il percepito stato di mancanza di legittimità dell'Unione nei confronti dei suoi cittadini
Il capitolo tuttavia giungere a conclusioni diverse
Sulla base di un attento esame delle preture cattive assunte con il passare degli anni dal Parlamento europeo
Sembra difficile sostenere che il circuito che lega i cittadini e le politiche dell'Unione tramite il voto espresso in occasione delle elezioni europee sia privo di quelle caratteristiche di trasparenza e controllo
Necessaria per garantire l'effettiva legittimità e qualità nella funzione di rappresentanza politica
L'Assemblea di Strasburgo ha infatti conquistato con il passare degli anni poteri più estesi sia sul piano legislativo
Tramite la procesura dura di codecisione assieme al Consiglio europeo sia sul piano del controllo sulla commissione di Brussel
Non di meno il capitolo suggerisce alcuni strumenti utili al fine di aumentare il grado di legittimità delle istituzioni comunitarie
Molto importante sembra in particolare il maggiore coinvolgimento delle assemblee nazionali nella fase ascendente delle palline politiche comunitarie
Un secondo insieme di strumenti istituzionali atte a raggiungere un positivo anche se difficile equilibrio tra avanzamento di Ruffini Pica azione difesa delle prerogative nazionali e legittimità democratica
E costituito dall'operare del principio del mutuo riconoscimento del metodo delle cooperazioni rafforzate e di quello del coordinamento attento
In forme molto diverse tali strumenti consentono di sfuggire alle strettoie spesso impraticabili dell'armonizzazione normativa
Della eccessiva compressione degli interessi nazionali della scarsa trasparenza dei processi decisionali
Il secondo capitolo del rapporto affronta il tema dell'allargamento dell'Unione
Questa è infatti ormai prossima al suo quinto ampiamente o con un ingresso a regime di dodici nuovi membri il cosiddetto gruppo di Lussemburgo Polonia Ungheria Repubblica Ceca Slovenia Estonia oltre che Cipro
E il cosiddetto gruppo dica Helsinki Slovacchia Lettonia Lituania Romania Bulgaria e Malta
Al momento è previsto per il due mila quattro l'ingresso di dieci Paesi gli esclusi essendo Romania e Bulgaria
Il capitolo affronta in dettaglio i principali elementi che compongono il mosaico dell'ampliamento a Est dell'Unione Europea
Da allora esame e possibile ponderare con attenzione i rischi e costi ma anche i vantaggi per il futuro dell'economia europea
La maggiore integrazione sembra comportare effetti positivi sia per l'Unione nel suo complesso questa è una delle conclusioni più importante del secondo capitolo
Sia per i Paesi del Centro Est Europa tuttavia i risultati sono fortemente influenzati dalla disparità in termini di peso economico delle due aree
Essenzialmente il fatto che un blocco grande ricco si integri con uno piccolo e relativamente povero provoca conseguenze asimmetriche per le due zone considerate gli effetti economici dell'allargamento misurati rispetta la dinamica del PIL parrebbero essere modesti per l'Unione Europea e molto più consistenti per gli stati entranti
La distribuzione dei benefici peraltro risulta differenziata per gli attuali Paesi membri a seconda della loro collocazione geografica della struttura economica e di altri fattori
Quali il posizionamento riguarda le principali politiche comunitarie la politica agricola comune e i fondi strutturali in modo particolare
Come argomentato anche nei capitoli primo e quarto di questo rapporto l'aspetto più rilevante dell'allargamento dell'Unione e quella di carattere istituzionale sia per i quindici sia per i Paesi candidati in particolare dal punto di vista di un'Unione che ha già raggiunto un elevato grado di integrazione l'aumento del numero degli Stati partecipanti rischia di porre seri problemi nel già complesso processo di decision making
E di bloccare o rallentare un volume crescente di decisioni in questo quadro estensione ed effettiva applicazione delle procedure di voto a maggioranza qualificata e più frequente utilizzo del metodo delle cooperazioni rafforzate
Sembrano soluzioni capaci di attenuare l'impatto dell'allargamento sul processo decisionale comunitario e di conseguenza sulla velocità dell'integrazione
Il terzo capitolo di questo rapporto esamina l'operare della politica monetaria e di quella fiscale nei primi tre anni e mezzo di esperienza della moneta unica
L'analisi forse sorprendentemente per alcuni mostra che sebbene la Banca centrale europea persegua come obiettivo prioritario la stabilità dei prezzi nell'Unione economica e monetaria
Il suo comportamento riflette l'influenza anche dell'andamento del ciclo economico reale
Del Complesso emerge quindi una valutazione di gestione sufficientemente equilibrata e flessibile dell'esperienza di politica monetaria nella prima fase dell'euro
Nel capitolo si riportano alcune evidenze tese ad illustrare come la politica monetaria unica se confrontata con quella che sarebbe stata teoricamente adottata dalle singole economie sulla base di semplici regole monetarie
Abbia comportato per taluni Paesi l'adozione dei tassi di interesse divergenti rispetto a quelli potete ICI ottenuti con funzioni di reazione nazionali
In particolare gli scostamenti mediamente più significativi nell'arco del triennio mille novecentonovantanove due mila uno si riscontrano per Germania da un lato e Irlanda dall'altro
Nella prima la funzione di reazione al ciclo e all'inflazione interni avrebbe condotto a tassi di interesse in media più contenuti rispetto a quelle decise dalla Banca centrale europea
Dunque a una politica monetaria più espansiva
Nel secondo Paese i tassi di interesse teorici calcolate sulla base delle condizioni nazionali sarebbero invece risultati più elevati segno pertanto di un approccio più restrittivo
Nel capitolo inoltre si cerca di verificare se l'adozione della moneta unica comporti un impulso aggiuntivo all'innalzamento del grado di integrazione tra i paesi membri dell'unione economica e monetaria
Le stime riportate sembrano effettivamente dimostrare l'esistenza di quest'ultimo effetto aggiuntivo valutabile in un aumento grazie all'unione economica monetaria intorno al due virgola cinque per cento degli scambi dei paesi dell'euro
Dall'alto della politica fiscale la valutazione dei primi anni di coordinamento e complessivamente positiva
I disavanzi pubblici in rapporto al PIL sono andati diminuendo nell'arco del periodo di applicazione tranne che nell'ultima fase in alcune importanti economie dove può aver inciso le stretto del rallentamento economico
Tuttavia il Patto di stabilità e crescita non sembra tenere nel giusto conto una pluralità di aspetti cruciali come il corretto uso degli stabilizzatori automatici
L'influenza del ciclo la rilevanza dei saldi strutturali la qualità e la composizione dei bilanci il livello del debito e l'attenzione alla sostenibilità nel medio termine
Che concorrono a definire tutti le caratteristiche delle manovre nazionali di finanza pubblica e che possono influire sulla conduzione della politica monetaria anche in modo indipendente dall'andamento dei saldi nominali di bilancio
Il quarto capitolo di questo rapporto
E dedicato all'esame delle politiche della concorrenza in ambito europeo
Il completamento del mercato unico ai e inevitabilmente sollecitato il consolidarsi di regole di tutela della concorrenza comuni
Sull'intero territorio dell'Unione e in modo graduale ha comportato una sopra nazionalizzazione della materia
In sostanza la legislazione prodotta a Brussel diviene sempre più vincolante per l'impresa che opera sul mercato interno e per l'attività di regolazione dell'autorità di concorrenza e nazionali
Si tratta di tendenze peraltro che si estendono oltre il limite dell'Unione che in considerazione della globalizzazione dei mercati e sollecitano un forte grado di collaborazione tra le principali istituzioni poste a tutela della concorrenza nei maggiori Paesi
Più in dettaglio per quanto concerne le novità di tipo applicativo né cambiamenti sia delle politiche antitrust sia della normativa della viva gli aiuti di Stato si osservano spostamento pronunciato da una forma di vigilanza e di Zante ad una ex post
Con più specifico riferimento alla materia degli aiuti di Stato in un quadro reso complesso dalla conferma della tradizionale posizione della commissione sulla necessità che tali forme di sostegno vengano progressivamente ridotte
E dall'imminente ingresso di Stati da lungo tempo abituati a misure di politica economica classificabili come aiuti
Il quarto capitolo si sofferma su alcune tipologie di trasferimenti in particolare quelle indirizzate alle imprese operanti nelle aree meno sviluppate dell'Unione Europea
Proprio in considerazione del completamento del mercato unico
Sancito dall'esistenza di un Comune diritto della concorrenza resta inspiegabile a tutt'oggi come gli stati membri possano godere di elevati margini di flessibilità ad esempio nell'adozione di specifiche iniziative di taglio fiscale
Qualcosa che invece viene escluso in maniera tassativa per singole ancorché vaste regioni ugualmente in via di sviluppo all'interno dei ricchi Stati membri dell'Unione
Nel quinto capitolo del rapporto si analizzano i sistemi sanitari dei quindici Paesi e si studi negli affetti del processo di invecchiamento demografico sulla crescita delle corrispondenti stese
In primo luogo si esamina la politica sanitaria comunitaria e si evidenzia come il campo d'applicazione delle policy sia limitato ad azioni di coordinamento
Di promozione e prevenzione della salute e non si estenda alla gestione e all'organizzazione dei servizi sanitari
I quali in linea quel principio di sussidiarietà rimangono di competenza esclusiva degli stati membri
Successivamente il capitolo descrive le principali caratteristiche dei sistemi sanitari distinti in due tipologie fondamentali
Il modello Beveridge basato sul servizio sanitario nazionale a fornitura universale a carico dello Stato finanziato mediante tassazione generale e con controllo e o gestione pubblica dei fattori produttivi
E il modello Bismarck fondato su assicurazioni sociali finanziato mediante conduce contributi e congestione pubblica e o privata dei mezzi di produzione
Il capitolo sottolinea come le caratteristiche dei servizi sanitari dei vari Paesi europei si siano avvicinate nel tempo
Dal momento che da un lato si sono introdotti schemi contrattuali anche laddove il finanziamento si realizza con tassazione generale
E dall'altro lato i sistemi ad assicurazione obbligatoria hanno ormai raggiunto la copertura universale dei cittadini
Nella seconda parte del capitolo l'analisi si rivolge più esplicitamente alla questione dell'invecchiamento
E si esaminano in modo critico dapprima le ricadute sul sistema economico dei previsti andamenti demografici e le politiche suggerite dall'Unione Europea per farvi fronte e successivamente le conseguenze sulla crescita della spesa sanitaria
Il capitolo evidenzia come in passato l'andamento demografico non abbia rappresentato un importante fattore di crescita dei costi perché essi dipendono principalmente dalla prossimità della morte
Indipendentemente dall'età in cui questa avviene
Numerose previsioni per i decenni a venire suggeriscono tuttavia un forte impatto della variabile demografica sulle erogazioni per la salute
Il capitolo evidenzia come preso atto del fatto che gli effetti degli andamenti demografici sul settore sanitario sono molto incerti
Le conseguenze dell'invecchiamento della popolazione sulla spesa sanitaria potrebbero essere meno severe di quanto si ritenga abitualmente
Nel sesto ed ultimo capitolo sono illustrati i progressi compiuti dall'Unione europea nel campo della coesione sociale con particolare riferimento allo stato di attuazione del processo di elaborazione dei cosiddetti indicatori strutturali
Questi dovranno fornire all'interno del metodo di coordinamento aperto indicazioni sulla situazione le caratteristiche di ogni Stato riguarda i fenomeni di povertà ed esclusione sociale
Ciò al fine di agevolare la valutazione delle performances l'efficacia delle politiche attuate il confronto tra pari
La valutazione espressa nel capitolo indubbiamente positiva per ciò che riguarda la definizione di una strategia comune sospetti mai affrontati precedentemente in maniera organica e sistematica
Quali il coinvolgimento di diversi organi europei e di tutte le istituzioni competenti
E la volontà dimostrata anche con la redazione dei primi piani di azione nazionale sull'inclusione sociale di rispettare tappe scadenze definite di comune accordo
Tuttavia permangono forti dubbi su alcuni aspetti fondamentali
L'elenco due e poi concludo in primo luogo nella scelta del paniere di indicatori sembra essere sostenuta a parole ma sottovalutata nei fatti la molteplicità di dimensioni nelle quali il fenomeno dell'esclusione sociale può esprimersi
In secondo luogo si sottolineano i rischi che una open Coordination si trasformi troppo spesso in soft Coordination
Dove la mancanza di sanzioni potrebbe minare la reale efficacia di un metodo che non vincola distanti a determinate azioni politiche ma semplicemente indirizza consiglia suggerisce gli obiettivi
A questo punto darei la parola in ordine alfabeti compiere i commenti ai nostri di scarsa ante e quindi la parola ce la Benedetto Della Vedova parlamentare europeo che ringrazio molto di essere qui con noi
Grazie ovviamente sono io a ringraziare
Lesse dal Presidente Elise per questo invito
Il rapporto
Onde eroso assai stimolante equamente merita anche qualche giorno in più per essere digerito però offre una molteplicità di ricchi spunti per la discussione che in parte sono stati Benn sintetizzati nella sua introduzione
Io volevo fare alcune considerazioni discorso organico ma alcune considerazioni a partire dagli spunti
Dal rapporto e dall'introduzione
Una domanda credo ben posta è quella che lei ha posto nella sua introduzione c'è troppa Europa o troppo poca Europa io credo senza grande sforzo di fantasia
Che la risposta sia c'è troppa Europa e troppo poca Europa
Su questo si potrebbe discutere credo a lungo
Anche
Utilmente sbeffeggiando alcuni eccessi
Burocratici che l'Europa compie io sono stato lunedì scorso all'assemblea di Assolombarda presidente di Assolombarda Perini avuto buon gioco
Nell'andare all'attacco dell'assunzione europea
Ricordando le famigerate norme che pure hanno una loro perversa razionalità sulla misura delle banane eccetera ma ecco non è di questo che io credo dobbiamo parlare o non è solo di questo che credo dobbiamo parlare
Quando diciamo c'è troppa Europa io voglio parlare di un punto specifico a questo proposito che richiamato e anche analizzato in molti aspetti nel rapporto parlo della politica agricola comune analizzati in particolare per gli Effetti che l'allargamento avrà
Sulla politica agricola comune
E viceversa
Ecco io credo che su questo
Forse giustamente
Il rapporto si astiene da giudizi
Che rischiano di essere giudizi politici e quindi giudizi del tutto arbitrari ma credo che nelle valutazioni che vengono fatte nel rapporto
Si possano trarre questa è la mia convinzione personale naturalmente si possano trarre argomenti per dire che sicuramente se è vero che c'è troppa Europa uno dei principali aspetti su cui lavorare è quello dalla politica agricola comune
E dovendo essere drastico io credo che la politica agricola comune se l'Europa vuole avere una linea strategica di in qualche modo ridefinizione se non addirittura di Rifondazione in vista dell'allargamento io credo che la politica agricola comune vada come prospettiva abbandonata
Questo non significa che dal giorno dall'oggi al domani si possa rinunciare alla politica agricola comune ma credo che la prospettiva debba essere quella nel rapporto si parla e si analizza il bilancio dell'Unione Europea giustamente
La presidente ha richiamato l'esiguità del Bilancio l'uno virgola ventisette per cento del PIL esigui la del Bilancio dell'unione europea
Probabilmente i cittadini europei salvo gli agricoltori che sono meno di sette milioni e poi ci sono le famiglie ma insomma sono meno di sette milioni di operatori su una popolazione di oltre duecentocinquanta e di arte lo sanno gli agricoltori il
Napoli terricola comune assorbe
Direttamente e indirettamente uno circa quarantasette possiamo oltre quarantacinque quarantasei quarantacinque diretto solo su quarantasette per cento delle risorse sono devolute alla politica agricola comune
Restano tra l'altro
Di gran lunga superiori le risorse anche dopo il nuovo Fund il americano ai sussidi americani ma questa è una polemica che ci porterebbe fuori strada sicuramente credo che un tema che va posto
Perché è un tema assolutamente concreto e perché è anche in qualche modo paradigmatico il tema che va posto secondo me la politica agricola comunitaria
Se posso permettermi
Un non dico un suggerimento ma comunque uno spunto per i lavori futuri a rischio chiaramente di un
Di infilarsi in un ginepraio politico sicuramente e quello che rappresenta oggi la politica agricola comunitaria
Per l'Europa nel suo insieme un tema che va affrontato c'è troppa Europa e e io credo che con tutte le ragioni storiche che che conosco e che so essere fondatissime
E il merito storico che la politica agricola comunitaria avuto nell'essere uno degli elementi proprio di addensamento
Nei decenni trascorsi dell'unione stessa sotto profilo istituzionale non solo ecco io credo che oggi questo sì un elemento che va messo in discussione se noi e questo credo e temo che i cittadini europei per esempio non lo sappiano che e poi vengo al punto successivo noi abbiamo il quarantacinque virgola due per cento più altre voci insomma del bilancio destinato all'agricoltura
Sono quarantaquattro mila cinquecento sul quarantaquattro miliardi di euro
Abbiamo trenta milioni di euro dedicati alla politica estera e di sicurezza
Politica comunitarizzato assi ma per esempio che esclude totalmente se non per del
Indicazioni da assolutamente di massima del Parlamento europeo quindi non è nemmeno tra tutto il discorso molto interessante che viene fatto sulla legittimità democratica sua rappresentanza politica nel primo nel primo capito questo elemento ecco
Mi fermo qui potrei dire molto di più naturalmente però un punto che io volevo sottolineare e questo e secondo me non rapporto ci sono gli elementi per andare avanti e trarre delle conseguenze
Dove c'è invece troppo poca Europa
E anche qui il rapporto a presenta in modo molto
Neutro ma molto comprensibile alcuni dati che vengono dall'eurobarometro ed altre indagini
Sulla percezione e anche su ciò che i cittadini europei vorrebbero dalla dall'unione europea ecco dove c'è troppo poche Europa e mi sembra di poter dire che i cittadini europei su questo sono d'accordo nella politica estera e di sicurezza comune
E se questo valeva negli anni passati sicuramente nella stagione
Che in qualche modo se aperta
L'ultimo trimestre dell'anno scorso sicuramente questo verissimo su questo tema quello dalla politica estera e di sicurezza comune che anche a dispetto alle analisi richiamate nel rapporto nella relazione di Alesina eccetera di usare uno schema sul sulla dimensione sulla scala dimensionale
Ottimale per capire quali politiche vadano assegnati dall'Unione quale
Quali lasciati euro io dico restituite agli Stati sicuramente quella dalla politica estera e di sicurezza è una politica che assicura economie di scala eccome eppure su questo
Non ci sono soldi naturalmente non ci sono soldi perché non c'è un assetto istituzionale che ossa in qualche modo
Possa in qualche modo
Giustificare anche l'impiego di risorse e su questo credo che
L'Europa sconti il suo nanismo politico e poi anche militare quindici ministri degli esteri
Un alto commissario
Un alto rappresentante scusate Solana e il commissario parte ecco questo è un tema su cui ci vuole più Europa sicuramente credo che è difficile e perfino i più ho tacciati di esserlo
Infine più euroscettici su questo a partire dall'attuale governo italiano su questo hanno le idee
Non so quanto precise ma comunque hanno un'idea di una politica estera europea e quello che è successo nelle scorse settimane
Che sia successo accidentalmente o volutamente rispettarlo della crisi in Israele e in particolare dalla crisi della basilica hanno dimostrato come l'Europa esiste se ha una voce Ricci
Ma mi fermo qui sul più Europa un altro tema su cui occorre sicuramente più Europa l'immigrazione
Abbiamo visto ieri
Assennato Berlusconi lanciare quest'idea di una politica comune di un rafforzamento di alcune misure comuni a suonarla aveva fatto qualche settimana fa da Blair
Nel merito io credo che questa scelta che il Consiglio europeo sembrerebbe apprestasse a fare sull'immigrazione sia una scelta sbagliata condivido le critiche espresso a suo tempo ribadite oggi
Da agosto il giorno anche l'unico giornale che ha avuto il coraggio di prendere di petto queste decisioni dicendo che dietro l'irrigidimento nel nei confronti dell'immigrazione clandestina
S'c'è il rischio che si celi in realtà una volontà di ridurre l'immigrazione to cure questo avrebbe per le cose che conosciamo conseguenze assai negative sulla economia europea sul suo futuro sul futuro del suo welfare eccetera ma a prescindere dal merito anche qui è vero che ci vuole più Europa su questo ma è anche vero che l'assetto istituzionale non è oggi attrezzato per dare spazio
Riconoscendo il principio della legittimità democratica dalla rappresentanza politica queste politiche
Che sono una sorta di politica semi comunitarizzare atta
In cui le decisioni avvengono all'interno di quello che continua a essere credo almeno nei paesi
Diciamo democratici o liberal democratici semplicemente per capirci di uno degli organismi legislativi più opaco che esiste in questi Paesi che il consiglio europeo poi magari
Il ministro che stato parte potrà smentirmi ma quello che dall'esterno si vede anche dalla posizione
Del parlamento europeo è che sicuramente le decisioni che vengono prese l'intero Consiglio quelli dell'immigrazione non passeranno nei al vaglio vero dal Parlamento europeo
Né al vaglio dei Parlamenti nazionali va be'sono decisioni che vengono prese senza una investitura una legittimità e legittimazione democratica quindi
Quindi
Meno Europa e più Europa e banale ma è così e credo che questo sia debba essere il debba essere il lei il motivo anche delle dei lavori che la convenzione sta portando avanti vedremo
Sul Bilancio una piccola cosa contenuta nel rapporto che io ho molto apprezzato ed è l'analisi che viene fatta in un box di due-tre pagine della proposta o ballon d'essai di Romano Prodi dall'imposta dalla tassa europea
Credo che sia corretto porre questo problema in una chiave federalista o comunque in una chiave di poteri centrali pochi ma che devono essere gestiti in quanto tali
Idealmente nell'interesse dell'Unione e non come somma dell'interessi dei singoli Stati il problema del finanziamento avuto di un finanziamento autonomia una fonte autonoma di finanziamento del bilancio comunitario
Esiste Prodi lancia quest'idea credo che nel rapporto si sia fatto bene a raccoglierla io credo che quest'idea
Oggi del tutto prematura per quanto metodologicamente assai corretta si possa concretizzare a due condizioni no taxation without representation cioè senza un controllo io dico del Parlamento europeo
Vero di investitura
Dell'esecutivo di controllo dell'esecutivo di controllo del Bilancio cosa che in parte oggi già avviene peraltro ma il bilancio poi viene costruito secondo logiche che non appartengono al Parlamento europeo ecco quindi prima logica logica liberale di una controllo democratico di un potere democratico vero secondo che queste questa imposta non sia un'imposta che vada ad aggiungersi ma che in realtà se un'imposta che sostituisca tributi locali
Cosa deve fare quindi l'Europa il capitolo sulla concorrenza
Analizza
Con dovizia di attenzione
Quella che
Unanimemente riconosciuta una delle politiche più efficaci anche più forti sul piano interno che sul piano delle relazioni economiche
Commerciali e poi non solo internazionale che è la politica della concorrenza Big Mario
Il commissario Monti le sue iniziative il blocco di alcune fusioni importanti contrasti con gli Stati Uniti anche se lui tiene a precisare che in realtà fa notizia quel lungo
Caso su cento in cui tra le due sponde dall'Atlantico c'è
C'è
Ci sono sorgono difficoltà anziché novantanove per i quali c'è intesa su questo io volevo dire
Due cose la prima vengono individuati i principi riassunti poi anche nella relazione introduttiva
Di una riarticolazione della politica di concorrenza assolutamente opportuna anche in vista dell'allargamento perché altrimenti avremo bisogno di un grattacielo enorme solo per ospitare i funzionari della direzione generale concorrenza
E Antitrust quindi riarticolazione che prevede un forte coinvolgimento in parte Enrico involge il mento dell'autorità nazionali in un quadro staremo a vedere che nelle
Nei desiderata del commissario credo con qualche giusta aspettativa positiva debba essere una appunto un'articolazione e non una rinazionalizzazione nemmeno in parte dalla politica di concorrenza
Opportune a mio avviso gli interventi ex-post anziché ex-ante che rischiano di non essere più gestibili
Ecco io credo che su questo
Non vorrei essermi sbagliato mancano alcune analisi critiche
Non voglio dire delle politiche antitrust in generale come pure a un liberale o per usare una parola che in Italia è una brutta parola un liberista nonostante l'ottimo lavoro di Monti credo che si debba sempre guardare con una dose
Dal punto di vista dall'analista di scetticismo le politiche che non s'devono essere considerate dogmatiche antitrust ma questo è un discorso troppo
Una cosa invece che secondo me andrebbe sviluppata rispetto alla politica di concorrenza europea lo dico nel modo più semplice
E il fatto che continui a rimanere
La commissione la direzione generale intero Commissione continui a rimanere al contempo autorità inquirente e autorità in giù giudicante che due potere diverso questa è una delle critiche che gli americani fanno più
Forte più i secondo me però più incisiva alla alla autorità dalla concorrenza ma europea su questo credo che
Su questo credo che si debba lavorare e su questo credo che la anche la convenzione dovrebbe riuscire a dire qualcosa a questo proposito
Nel rapporto sì sottolineano
Qua e là si si individuano alcuni casi che sono i casi i casi cruciali eccetera ecco io credo che un'altra critica che andrebbe fatta alla Autorità della concorrenza io ho provato a farlo più volte
Anche direttamente al commissario mi rendo conto delle difficoltà è che secondo me esistono nei trattati strumenti necessari a alla commissione perché si intervenga su alcune distorsioni asimmetrie pericolosissimo per molti aspetti devastanti all'interno dell'Unione Europea
Faccio il caso per tutti da manuale nel caso EDF ma potrei parlare anche di ENEL nessuno Scala diverso eccetera cioè noi abbiamo assistito per esempio la bocciatura settembre da parte del Parlamento per un solo voto peccato che non ci sia il ministro Buttiglione a con l'indicazione anche dal governo italiano votate contro la direttiva sull'OPA che poi era stata bocciata
Ecco quell'oppure non sarebbe stata bocciata quell'OPA se non vi fosse stato il caso di fra Montedison era proprio successivamente quel giovane giustamente questi casi creano l'alibi o la ragione ma io penso sia più corretto dire l'alibi per dire no dobbiamo stare attenti prima di liberalizzare i mercati finanziari contendibilità
Su scala europea dalle imprese eccetera eccetera perché siamo noi consegniamo le nostre aziende privatizzate in mercati liberalizzati nelle mani di monopolisti stranieri
Che di Stato come nel caso del ecco io credo che su questi come su dove c'è posto che si compra
Si compra di H le interni sono Lecce tutti questi casi io credo che su questo la Commissione mi rendo conto delle difficoltà però su questo credo che la Commissione debba aprire un fronte lo dovrebbe aprire a partire dall'idea aiuti di stato uno società non quotata
Di proprietà del Tesoro anche se non caso ieri supera l'indebitamento fisiologico però potenzialmente lo potrebbe fare secondo me già questo aiuto di stato e poi c'è l'abuso di posizione dominante l'esportazione ormai codificata diciamo così dell'abuso di esportazione dominanti di posizione dominante su questo secondo me ci potrebbe essere più capacità di incidere anche con le regole attuali perché altrimenti poi questi tu gli dai un dito prendono la mano quindi la nuova direttiva sull'OPA appropriata la Volkswagen tedeschi che non vogliono
La liberalizzazione del mercato dell'energia che non procede come dovrebbe eccetera ultima considerazione mi sembrava di cogliere nelle parole anche della presidente una sorta di rammarico di fondo sul fatto che di rammarico di fondo sul fatto che
In qualche modo a fronte della politica economica è un mondo della politica monetaria centralizzata io ho molto apprezzato
Il giudizio virgolette lei chiaramente positivo quindi in quanto tale controtendenze controtendenza viene spesso sulla politica monetaria della Banca centrale europea chiuso ma mi sembra di percepire un rincrescimento rammarico che a fronte di questo non vi sia un in qualche modo
Un coordinamento non centralizzazione sarebbe scorretto ma comunque perché non è quello che lei ha detto va auspicava un coordinamento più forte e più importante delle politiche
Ecco che si esatto su queste Olindo usato più come espediente retorico eccetera io credo che l'Europa abbia bisogno non tanto di politiche economiche
Fortemente coordinate ma abbia bisogno di buone politiche economiche e non credo che sia così necessario
A differenza di quanto successo per le politiche monetarie non sto credo che sia così necessità che che le le cose finirebbero per coincidere
Io credo invece che
Anche a livello di politica economica e su
Pieghe Nobel forse ho interpretato sono andato oltre
Finale
No no mai fare del io vedo io vedo quotidianamente Nova settimanalmente che il termine coordinamento
L'emblema della politica al Parlamento europeo laddove il Parlamento europeo troppo spesso l'emblema della non politica cioè non del non confronto dal Mondiale tira sopra la coordinamento in genere poi si fanno i migliori compromessi perché per me coordinamento vuol dire concorrenza per altri coordinamento vuol dire non gestione comune ma quasi
E però ecco io credo che su questo credo che su questo
Questa la mia opinione su questo la commissione faccia il Baines Merkel che giustissimo viene fatto anche nel rapporto peraltro lavori quindi sul con un surplus di informazioni su quello che realmente succede
O per i per informare il più possibile la pubblica opinione europea sugli esiti diversi che politiche diverse
O magari anche le stesse politiche stanno dando nei vari Paesi
Ma io credo che non abbiamo assolutamente bisogno di un super commissario all'Economia credo che Solbes vada bene con questi poteri forse ecco
Magari asciugando un po'tante altre cose la moral suasion potrebbero aumentare e questa sarebbe la cosa più importante magari appunto evitando nessuno dico nel modo più banale ma comunque evitando di colpire l'Irlanda in un modo discutibile in un momento discutibile e poi giustamente dovere fare nemmeno la faccia feroce nei confronti dei big perché questo è un rischio su queste vado a chiudere c'è il problema c'è il problema delle politiche fiscale il fiscale intese come tax policies ecco io credo che su questo per esempio si debba lavorare nella direzione della concorrenza fiscale
Il che non prevede che non ci sia nessun lavoro da parte dell'Unione europea ci sono tutti i problemi di adempimenti tutti i problemi di doppie doppi lavori dal punto di vista amministrativo eccetera eccetera ma io credo che si debba lasciare agli stati la sovranità in fatto di imposizione fiscale
Non la faccio lunga io sono stato relatore di un rapporto sulle politiche fiscali per gli anni a venire in Europa il parlamento alla fine accettato quella che era la mia impostazione cioè quella del riconoscimento del principio dalla concorrenza fiscale come principio virtuoso su questo si apre il problema e chiudo della tassazione delle imprese per esempio
Nell'apporto dall'anno scorso il principio del mutuo riconoscimento era stato assai sviluppato dall'ISEE su temi anche molto stimolanti meno maturi di quello fiscale come quello del lavoro
Io credo che il principio del mutuo riconoscimento per esempio nel primo punto da affrontare a livello fiscale in Europa che è quello della tassazione delle imprese che a mio avviso non va affrontato con l'idea dell'armonizzazione fiscale
Creare una base consolidata una base di imposizione con Comune consolidata e altro che e arrivare all'armonizzazione su questo è il principio del mutuo riconoscimento cioè dalla combustione taxe insomma per Lane prese in particolare questo va a vantaggio delle imprese medio piccole e quindi per l'Italia sarebbe una cosa molto
è interessante è un principio anche Ponte eventualmente verso situazioni più più consolidate che credo possa essere felicemente utilizzato si tratta di consentire alle imprese di avere un avere a che fare con un solo sistema fiscale un solo modo per calcolare l'imponibile fiscale il proprio quello del proprio Paese
E poi un meccanismo per ripartire la base imponibile tra i vari Paesi
Mi fermo qui quindi troppa Europa troppo poche Oropa
Troppa e troppo poche ora gli ho cercato di dare brevissimamente forse non troppo progressivamente ma insomma punto per punto molto brevemente alcune indicazioni grazie mille
Grazie grazie molte Benedetto Della Vedova anche per i suggerimenti per i prossimi rapporti indubbiamente la pacche è uno dei temi che affronteremo l'anno prossimo ha già quest'anno abbiamo raggiunto conclusioni assolutamente identiche
A letture
Nel mentre salutò il ministro Buttiglione sono costretta ad andare avanti con l'ordine alfabetico ormai intrapreso e quindi lascia do a lui la parola per concludere e quindi ringrazio Andrea Manzella senatore per essere presente gli do la parola
Sì dei primi due gli interventi per la nostra Presidente è quella di
L'onorevole Della Vedova
E abbiamo capito tutti che nel tormentone più Europa me in Europa insomma viene fuori l'idea di un'Europa diverso
Ognuno diverse di un'Europa diversa soprattutto nei confronti della non Europa quand'ero deputato europeo insomma viaggiando per il mondo con le delegazioni cioè
Il
Lo specifico europeo mi veniva dato dalla
Interazione dalle interlocuzione con gli americani del sud del Nord con gli asiatici Sacco quelli che stanno stanno fuori gli extracomunitari ecco diamo le impronte digitali
Ecco e allora e che cos'è che è è la l'Europa che ha superato la linea la linea d'ombra all'Europa che diviene adulte quindi se il confronto giustamente Della Vedova diceva insomma
Mario Monti quando fa i suoi criteri
Di concorrenza ecco deve
Tenere conto anche
Delle altre
Delle altre opinioni delle altre dottrine delle altre le in realtà
E anche della realtà nostra non più in se stessa confinata ma ormai apre
Al mondo intero
E di qui il
Questa Europa che si sta facendo che si è fatto adulta il l'attenzione attenzione rivolta alla convenzione la convenzione che
Sì
Interroga sul futuro dell'Europa e qui in questo rapporto che così realistico così equilibrato a a un certo punto che abbastanza vicino al vettore cioè a pagina sedici come un punto un punto di caduta di speranza di TTT scetticismo quando paragona quando paragona il compito della convenzione ad una quadratura del cerchio
Una quadratura del cerchio o in una convenzione che stretta fra la ritrosia degli Stati nazionali ad ulteriori cessioni di sovranità
E invece la necessità di maggiore efficienza istituzionale capitata dal grande allargamento ogni allargamento è a posto questo problema che viene detto con brutta parola approfondimento qua questo che dire di revisione tenuta della macchina istituzionali quando confini d'Europa sì
Si allargano e questo naturalmente implica una revisione del motore più
Più più più attenta e più accurata più profonda e allora quadratura del cerchio sarà così o non sarà così
Ma io credo che sarà così sarà il compito impossibile duro quadrature del cerchio se la convenzione in seguisse l'idea
Che ogni tanto civico più una costituzione o tagliata
Di una Costituzione è calata
Calata dall'alto un'astratta architettura istituzionale che è fatalmente sagomata perché siamo tutti schiavi
Delle tradizioni e delle abitudini mentali sagomata sul sulle sugli antichi schemi sta turistici quindi questo il rischio dell'incaglio cerca ma certamente non sarà così non sarà così se la convenzione si persuade era di una cosa e cioè che il
Il metodo funzionalista non hanno
Non è morto non è morto nella sua semplicità cioè
La semplicità della formula che dice che le costituì istituzioni europee
E devono nascere dal basso cioè dal ai bisogni dalle percezioni dalle attese dei cittadini e quindi istituzioni funzionale ai bisogni
Se e il bisogno del cittadino della lega la castori si Padoa Schioppa l'hanno detto e in questo momento di una lotta sovrastato quale alla criminalità ovvero alla regolazione dei flussi Bagrat Orio ovvero al Sicurezza Esterna letta va benissimo
Nascono le istituzioni funzionali acquisti bisogni senza bisogno d'ingegneria costituzionale diffidate dei costituzionalisti
Ecco sì
Accordo bisogna prendere le distanze dal proprio mestiere ad una certa età
E allora quindi un lavoro istituzionale che non sia ossessionato ossessionato dall'idea di chi comanda in Europa abbiamo visto
Interviste chi comanda in Europa cioè dall'equilibrio dei poteri nell'ordinamento
Dell'Unione perché in fondo anche quello che verrà fuori il prodotto cioè sana costituzione sarà Trattato costituzionale obbediva in se stesso di per sé
Ad un bisogno e qual è questo bisogno era quello che comprino sacchetti studiavamo quand'era
Bisogno della certezza del diritto Lopez da ogni ateneo certezza del diritto che che è un bisogno elementare diceva di prevedere coi urea ultimo hurrà o Yoruba Muti porre come si diceva un tempo il titolo e allora se questo
Se questo ecco di locazione gli atti ho fatto filosofi del diritto a Bari con un professore che si chiamava Aldo Moro e che ci imponeva la rottura di lotta al sito in via le certezze
Non potabile qualcosa Grande libretto sì e allora ecco se queste la il punto e allora la quadratura del cerchio
Può riuscire
Può riuscire perché le
Le ulteriori limitazioni di sovranità sono accettate dagli Stati nazionali ecco con
Con due condizioni son due condizioni ormai necessarie perché non riusciva a creare è insomma
Gli stati si trovano ormai nazionali si trovano costretti a fronteggiare una sindrome una sindrome di ripiegamento dice spesso una sindrome di paure le ansie dell'epoca sorprende allora hanno bisogno di Stati due di due condizioni o prima a condizione che
Queste limitazioni siano limitazioni di sovranità come dire incrementali vive con tecniche abbassa intensità hakka nervose
Rapporto dice soprattutto io dico a bassa interi a bassa intensità e naturalmente a condizioni di parità con gli altri Stati secondo quanto dice la nostra
Articolo undici della nostra Costituzione che qualcuno pare vorrebbe cambiare così profeticamente l'articolo undici a Costituzione
Diceva questo a condizioni pare accetta levitazione della propria sovranità consente all'imitazione proprio sulla a condizioni di parità con
Anche qui
La seconda condizione e che siano limitazioni imposte quasi legittimate come leader riceve dai bisogni della cittadinanza e perciò io vedo con favore esso c'è Giuliano Amato lo vorrà essere che hanno fatto un poco tirato in Italia questo ufficio che in sulle tecniche dell'anti sondaggio benissimo però teniamole la i sondaggi così un po'a distanza però fa Bruno bene gli autori del rapporto a dedicarsi alle i dati del dall'eurobarometro perché di per sé l'eurobarometro e fatto con tecniche di anti sondaggio l'incrocio delle domande e poi basta riflettere sui dati del sondaggio perché dal sondaggio venga fuori l'anti sondaggio certo qui queste queste queste cose
E e allora quali sono queste tecniche a bassa intensità a bassa intensità per di limitazione personalità che qui io sono
Sono perfettamente d'accordo nell'individuazione del di queste lettere tecnica più che
Ce ne accorgemmo per tempo cioè il primo è il vecchio principio del mutuo riconoscimento Buteo riconosce ovetto che ha un una seconda giovinezza
A una seconda giovinezza una seconda giovinezza e che ha la sua massima esplicazione qui per la verità
Concordo con Della Vedova che il rapporto deve essere digerito però insomma dell'inizio di gestione non ho visto Bennet
E individuato il campo in cui il cui il principio del mutuo riconoscimento in questo momento la sua massima esplicazione che lo spazio di libertà
Di sicurezza di cooperazione giudiziaria poco fa su iniziativa pochi giorni fa su iniziativa del ministro Buttiglione è venuto il commissario di Torino che ha fatto uno splendido
Uno splendido o Discover splendido intervento sul principio di sussidiarietà
Polverizza Ando non vuol dire non vorrei dire ridicolizzando tutte le paure sul mandato di cattura europeo come se e e il
Questo spazio giuridico non vivesse sulla sussidiarietà costituzionale sul principio perduto riconoscimento qui per
Ringraziare il ministro Buttiglione deve citato questa possibilità di di capire che le garanzie costituzionali nazionali non vengono meno laddove
Attraverso il principio del mutuo riconoscimento si pone in essere questo spazio di e di libertà di sicurezza di cooperazione giudiziaria
Il secco la seconda tecnica diciamo di di di limite e questo delle cooperazioni
Rafforzate cioè
Che si da un lato la garanzia di non omogeneizzazione di identità che sono irriducibili dall'altro lato insieme la possibilità di una differenziazione perché
Voglia andare avanti
Penso è il metodo del coordinamento aperti e qui abbiamo il senatore Ciccanti che le urne che è un un teorico di questo metodo i suoi interventi apprezzatissimi alla aggiunto affari europei del Senato spesso fa riferibilità questo mai detto e fa benissimo
Perché anche qui con la tecnica degli indicatori che sono attente amente attentamente e valutati nel rapporto al capitolo sesto
Rimane da un lato intende però nell'ambito del coordinamento aperto rimane integra l'identità nazionale ma è un'edizione nazionale che subisce la pressione dei pari
E degli altri stati
E subisce direi la pressione di una comparazione competitiva di una comparazione competitiva perché se tu metti dei dati Elli allinei c'è l'uno opinione pubblica che chi preme ti preme
E dovrebbe essere
Accompagnate questa opinione pubblica dei parlamenti nazionali io dico spesso bisogna bottiglione lo sa che del nostro Parlamento le Commissioni parlamentari dovrebbero dedicarsi di più ad analizzare settore per settore
Il il work in progress del coordinamento del coordinamento aperto in maniera Daverio una base parlamentare valida per il consiglio di primavera dunque e ben vedere questi
Questi metodi pongono in termini termini nuovi il problemi di legittimazione dell'unione europea di fronte di fronte ai cittadini insomma che da sempre il il principio del mutuo riconoscimenti addirittura e il fondamento della nostra democrazia cementato io accetto il principio maggioritario in quanto tu sei uguale a B e quindi uno in più gli altri sono uguali a me e quindi uno in più degli altri mi mi ricco
Dice che il mutuo riconoscimento e lui e e così che le cooperazioni rafforzate presuppongono un
Un quadro
Unico un quadro istituzionale unico e si pongono attenzione qui mi pare che il rapporto non non è perfetta del decentra non non già come garanzie soggettive degli stati in e degli stati auto
Bensì come garanzia oggettiva dell'ordinamento Småland direbbe il l'ordinamento giuridico dell'integrazione europea cioè come garanzie che questa
Spinta propulsiva vada vada comunque perde comunque avanti e e quindi e quindi il e lo stesso metodo del coordinamento
Aperto Ciccanti Rosa ci è vita un po'il tormentone della disegno delle competenze perché in un certo senso tutte in materia Lizzani competenze nello stesso campo
Assegna agli Stati nazionali le competenze materiali e assegna all'Unione europea le competenze immateriali del controllo dalla comparazione
Se vogliamo del dell'impulso dell'impulso attraverso le tecniche di
Di comparazione
Insomma in tutte e tre queste procedure l'integrazione procede per vie orizzontali e non per vie verticali procede per lo su Bossi e non
A vocazione
E ieri un'ora
E allora e allora
Se così stando le cose
E e e quindi vi è questa
Direi legittimazione quasi arredi ecco mettere una istituzione europea in Rete e allora si spiegano anche i tre fatti iter infatti che becco anche posti in luce dal rapporto urla la forza crescente al Parlamento europeo e Ikea
Io sono stato parlamentare europeo prevede di essere parlamentare nazionale ti assicuro Della Vedova più grande Nostalgia settantasette
Ho grande nostalgia del Parlamento europeo perché essa costoso come lo sono queste cose che quando uno sta i distanti noi il Re Magi una volte cardinale Montini fece una bellissima predica
E la sindrome dei Re Magi che che i lontani capiscono capiscono meglio quello che sta accadendo i Re Magi che partono lontano capiscono meglio quello che stava accadendo
Nella mangiatoia di Betlemme insomma è che queste ricordo di un po'migliore questa questa cosa del Parlamento europeo per non in sé tanto in sede parte il fatto dal pubblico la codecisione di cui fuori
Modesto modesto relatore suo tempo insomma è una cosa che credo che funzioni ma il il punto il punto è questo che il Parlamento europeo non in sé ma in quanto Magni
In quanto punto il fulcro o di attrazione d'un sistema parlamentare nazionale che certo e di un sistema parlamentare europea che deve svilupparsi attraverso coordinamento Parlamento europeo per la ventilazione ma insomma questo
Il il punto
La seconda e direi la forza dell'opinione pubblica europea è
Forse l'opinione pubblica europea certi
Il il il demo sono abbiamo visto che chiedono nuovi campi d'integrazione inutile stare a sul astrologa are Colico i filosofi esiste il Demos europeo la lingua farà se e si a omogenea
Parte dal basso con la richiesta di di nuovi interventi nel campo della sicurezza del campo e allora lì e sì qualcosa c'è
Chiamata la demo se chiamatelo come volete può prione pubblica europea che mettere ma insomma i giornali europei che escono con gli stessi titoli con le stesse beh insomma c'è un che sono la reazione alla al ballottaggio delle penne B è stato un fatto impressionante come e vecchi Giobbe perde e e qui di qui c'è una bella espressione del rapporto dice le opinioni pubbliche europee che danno il nulla osta
Il nulla molto bene questo ce l'ho dato il nulla osta a a all'interventismo dell'unione in altri in altri campi del nei rapporti allora
Terzo elemento è la forza
La forza dei diritti da forse la forza dei diritti non abbiamo avuto la carte
La Carta di Nizza la cui forza prostata Antonella lo status la ricerca dello status diamo negoziamo lo Stato stante il fatto che raccoglie le tradizioni e costituzionali comuni agli Stati membri sta nel fatto che lei corti cominciano ad applicarla sta nel fatto che un punto e un punto di riferimento e qui da una certa
Da una certa freddezza del rapporto poi ho visto che quando poi sono andate ad analizzare le le politiche concrete ebbe la prendono sul serio quando per esempio vanno alla coesione sociale vedono fanno la politica della casa con molta finezza dicono
E la Cassa depositi concetto di cassa adeguata la teoria per la cosa
Dei diritti ecco concludo
Insomma io credo che così ragionando in questi termini la quadratura del cerchio e prossimo la quadratura attorno è possibile senza che venga innalzato il fantoccio dello Stato dal superstato e questa specie di costruzione artificiosa creata artificialmente da un lato gli antieuropeisti il superstato che ha mai parlati su questa dall'altro lato
Dagli dai vetero federalisti che certe paure di possano alimentare e questo questo modo
Diciamo mite di fare l'Europa non non allontana cesto l'idea dell'Europa come attore globale ecco quel quello che il fine su più ambizioso
E nello stesso tempo è più semplice che è quello di riequilibrare il mondo
Grazie grazie molte hai perfettamente ragione quando dice che il mutuo riconoscimento non è ben centrato in questo in questo rapporto ma a dire il vero l'abbiamo fatto
Come il ministro Buttiglione sa perché l'anno scorso ha discusso del rapporto nel primo rapporto sullo stato l'Unione europea e anche dedichi amo adesso nei prossimi giorni due giornate intere al problema del mutuo riconoscimento il quattordici giugno al diciassette giugno in questo istituto
E anche su questioni di mutuo riconoscimento al di fuori del dei problemi economici per esempio mutuo riconoscimento e spazio giuridico in Europa un mutuo riconoscimento e cultura
è un convegno internazionale al quale naturalmente siete tutti invitati
Ora darei la parola a Vincenzo Visco professore e deputato ringraziandolo per essere qui con noi
Bene io innanzitutto mi congratulo per questo rapporto che molto buono
E e fa capire tante cose penso dovrebbe essere posto come lettura obbligatoria per lo meno per i membri delle commissioni
Che Camera Senato si occupano di queste di queste cose
E perché non aspiro molto di più ma questo pranzo perché sarebbe auspicabile anche che altri lo leggessero però questo fa capire tante cose fa capire per esempio l'impressionante molle di vantaggi che deriva tanti dalla esistenza dell'Europa dal fatto di di farne parte anche cioè leggendo si vede indirettamente quello che si che si è ottenuto e le cose in più che si potranno ottenere attraverso questa rafforzamento di di questo processo
Che come ricorda Fiorella attraversa una fase di crisi
E che è una fase di crisi seria perché a che vedere appunto con
Un un rimbalzo delle opinioni pubbliche nel senso
Negativo su vuole appunto quelli che possono essere conseguenze
Collegate alla al processo e qui viene spesso perso per perso di vista il fatto che all'Europa e un tipico esempio l'unico esempio
Di globalizzazione virtuosa che noi siamo stati in grado di creare nel nel mondo rispetto a tutte le difficoltà
Che derivano da d'integrazione
Molto rapida note delle economie di alcuni mercati particolare ecco in Europa si è cercato di dare una risposta che
Sembra funzionare funzionare abbastanza
Allora il problema è vedere adesso cosa cosa è possibile fare è evidente che il problema istituzionale quello però che tiene tutti gli anni
Sì in questo in Europa ne sapeva molto molto complicato insomma otto tra la Commissione e Governo e il Parlamento europeo parlamenti nazionali faccia un un meccanismo che data la natura no del l'Unione europea e Time Consumer in che ed è complicato da capire no perché la gente effettivamente non vede qual è il suo ruolo tutto in quel tutto questo processo
C'è un problema che riguarda anche i singoli sta
Perché soltanto proprio una
Politica europea bipartisan a livello di Stato magari sancita anche con una rappresentanza dei arrivano i commissari che tiene conto è maggioranza e opposizione da una forza operativa effettiva ai Paesi che attuano questa politica
A che ciò si vede chiaramente laddove questo non c'è è chiaro che ci sono più più difficoltà in quanto in quanto divisioni visione sul processo si manifestano nel sede nazionale poi impacci hanno i processi a livello a livello centrali
E quindi siamo siamo in una situazione complicata anche se possono aiutare alcune di queste politiche di coordinamento indiretto no che si stanno mettendo in in campo operative mutuo riconoscimento che che antico cooperazioni rafforzate già più complicato mente io penso sono che il coordinamento al petto Cappon Ajax tic Competition sostanzialmente cioè e quindi uno un'esplicitazione di best practice nei diversi paesi è una cosa molto promettente
Se si legge l'ultimo l'ultimo capitolo si possono vedere appunto quali sono alcuni alcuni problemi aperti in particolare in campo sociale e quindi come per esempio quando si discute di riforme perché Colletti riforme fiscali se uno guarda qui cui efficienti dovrebbe essere portato a concludere che la la riforma fiscale principe Raffaele Italia quella che introduce un'imposta negativa per i due creatori povertà e cioè alquanto diverso delle cose si sanno che si stanno facendo oggi però dato che qua poi quei coefficienti ci sono poi c'era un certo punto queste cose
E me
L'altro aspetto importante su cui mi soffermerò un
Minimo
Ah no volevo dire prima classe averle all'economia
Che io sono assolutamente d'accordo sulla questione la politica agricola
Da fra l'altro c'è questo il buco nero da unica europea
Fatto se noi vogliamo a a a dare un minimo di risposta tutti questi ragazzi che protestano quali poi sono normalmente
Persone gran gran non misura anche ad una grande massaggio persona modella che riformiste
Ma religiose no cioè dico i giovani che sono mossi da sentimenti molto condivisibili
Ho e allora qui questi e che cosa li li si può rispondere quando lo pongo il problema fame nel mondo c'è la cosa più semplice
E dire che dovremmo appieno i Paesi ricchi dove ma prive i nostri mercati alla produzione agricola bene degli altri paesi punto cioè questo prese il problema d'Argentina non ci sarebbe se lo potessero esportare lobbistiche noi mangeremo cane migliore
E
A prezzi molto più bassi