"Saddam, la guerra nel Golfo, l'Onu, il dibattito che si svolse in Parlamento, i pacifisti, i nonviolenti, i radicali..." servizio realizzato con documentazione tratta dall'archivio di Radio Radicale

La cosiddetta guerra del golfo dalla gennaio novantuno per la liberazione del Kuwait invaso dalle dittatore iracheno Saddam Hussein e
Dibattito che si svolse in Parlamento nell'imminenza delle
Militare della comunità internazionale guidata dagli USA
E quanto visto che i radicali in quella circostanza
Saranno i principali argomenti che caratterizzeranno l'odierno programma realizzato con documenti d'archivio
La prima registrazione che mi ama riproporre una sintesi che pronunciò a Palazzo Madama il sedici gennaio novantuno
Era della lega Umberto Bossi
Ritengo che in Italia
Debba restare nel nel Golfo posso restare nel Golfo bah non debba impegnarsi in atti di guerra perché non tutte le strade sono state sondato ed esperite e la direzione della pace
Sarà anche che noi italiani che abbiamo sulla coscienza delle responsabilità in merito al cattivo o pessimo risultato dalla cooperazione
Con il poesie in via di sviluppo
Sarà che quante volte ce lo chiediamo
Abbiamo se accettiamo la logica della forza evidentemente dobbiamo anche chiederci quante volte dovremo far ricorso alla stessa logica dalla porta nei prossimi anni si avvicinò per fondo una guerra la prima guerra energetica ed è una guerra che probabilmente i sospetti molti sospettavano ed a quarant'anni della ma aspettando questo primo per emergenti che ma Secondo secondo me la via dalla guerra non era o non è in questo momento la via migliore
E perché dobbiamo chiederci quante volte
Questo a via se non sia un boomerang ci ritorna indietro quanto a volte dovremo far ricorso alla forza
Se non cambiamo strada ad esempio nella cooperazione
Quei paesi in via di sviluppo operazioni sia di tipo economico chiedo aiuto lo sviluppo evidentemente che un'importante arma forse la più importante Oleśnica ma possibile attraverso cui il nostro Paese Paesi industrializzati devono affrontare il problema del riequilibrio politico economico e sociale dell'intero pianeta
Bisogna ricordare anche che il nostro Padre nostro Paese ha utilizzato questo strumento in modo per lo meno fallimentare
E vale la pena ricordare che ha concesso linee di credito per decine di migliaia di miliardi a Paesi in guerra come l'URSS l'Iraq Somalia ed altre regioni del terzo mondo
Ignorando i profondi mutamenti in atto no collocazione internazionale dell'attività economiche
E in entrambi i casi si è proceduto verso forme politiche che anziché a favorire la distensione lo sviluppo e il dialogo hanno innescato e favorito meccanismi di squilibrio tra noi sud del mondo
Il punto centrale per comprendere governare questi fenomeni questi nuovi soggetti di diritto parlo dei paesi economicamente deboli e costituiti da è costituito dalla messa a punto oltre che di nuovi regimi basati costituiti
Su una serie di norme in grado di governare i rapporti economici internazionale dalla presa d'atto
E le grandi concentrazioni industriale che hanno accompagnato
Gli ultimi negli ultimi secoli ultimi secoli alla nostra economia non possono costituire certamente il motore principale dello sviluppo e dell'occupazione nel resto del mondo nei Paesi del Terzo Mondo
In sintesi la concentrazione del potere economico e politico nella grande impresa e nei sindacati e nella lobby politiche
Hanno favorito posizioni di monopolio
E creato politiche protezionistiche rallentamenti dei processi di redistribuzione delle risorse indebolimento delle relazioni economiche internazionali divisioni acutizzazione dei conflitti
Nel mondo del lavoro l'economia mondiale di tipo liberale centralista
Ah ridente mente cominciata percorre una spirale verso il basso
Siamo in una situazione di staticità mi sembra di saturazione il guadagno di un gruppo di un Paese rappresenta oggi ma rappresenterà ancora più negli anni a venire la perdita per un altro Paese
La nota c'è una nostra cecità indubbiamente una nostra incapacità da attuare subito
Gli adatte adeguamenti economici in casa nostra come nei rapporti con l'estero
Ciò che questa situazione questo modo di concepire la cooperazione con il Terzo Mondo indebolirà e soprattutto l'aver escluso dalla cooperazione la media la piccola impresa
Perché è evidente che la media la piccola impresa passano dalla sala media piccola impresa probabilmente avremmo avuto una ricaduta economica nel nel nelle tasche de dei cittadini al Terzo Mondo viceversa sappiamo tutti che la grande impresa o costruire come in Somalia
La grande della grande fabbrica che produce con cinema questi paesi non hanno né i mezzi né i tecnici poi per farle funzionare quindi di più la grande impresa
Mette in atto un'economia che non ha una ricaduta economica all'interno del Paese al Terzo Mondo mano economia che sono soldi che partono praticamente l'Alitalia che ritornano all'Italia attraverso alta attraverso appunto queste grandi imprese
Quindi c'è sicuramente da da impegnarsi in un nuovo ordine economico mondiale
Inoltre semmai io credo che se noi restiamo questo circolo vizioso le relazioni economiche con il Medioriente con i paesi del terzo mondo quarto mondo compendia recente industrializzazione quelle in via di industrializzazione posso diventare un gioco a somma zero che può alla fine a diventare inevitabile un grave conflitto mondiale voglio dire che
Saddam e sicuramente come l'ho definito prima il dittatore gli invasori su questo non c'è dubbio su questo non c'è dubbio che la lega Lombarda Lega Nord accetta accetta le diciamo le definizioni internazionale dell'ONU
Ma pensiamo che fare la guerra adesso probabilmente la guerra che poi viene enfatizzata a motivi politici viene enfatizzato soprattutto da da quei partiti che hanno problemi di aggregazioni interne che pensava di aggregarsi portando la gente in piazza a manifestare contro la guerra che io voglio vedere quanto quanto drammatica e quanto grande sarà perché non penso che sarà così grande mi sembra un grosso sfoggio di muscoli sì
Che poi questi muscoli diventino veramente totalmente distrutte quei quattro da vedere io penso che non non non si andrà in quella direzione non è interesse di nessuno fa saltare i pozzi petroliferi esistente tanto meno dell'Occidente probabilmente tanto meno dall'America
Quindi ognuno si deve prendere le proprie responsabilità Saddam ma grandi responsabilità non è uno stinco di santo ma penso che sia che non si siano ancora esperite tutte le vie tutte le vie per andare alla guerra sicuramente
Se il problema il problema del dalla dell'intervento russo dell'Armata russa in nei Paesi baltici preoccupa perché mostra come lo sfoggio di muscoli americano abbia allo sfoggio di muscolo americane abbia fatto far faccia da contraltare un operazione in Russia dall'Armata russa e quindi è come se sia il caso di costruire gli argini della i i nuovi argini del fiume
Nell'economia della Società del del futuro con vecchie strutture insomma al massimo non c'è più il comunismo lo chiameremo sarà una nuova forma di liberismo ma quello che escluso mi sembra il nuovo che sta avanzando il nuovo che sta avanzando al federalismo
La logica della Confederazione nella logica di uno Stato che abbia competenze esclusive in più punti dallo Stato di modo che la media la piccola impresa possono essere con carenze alle quel grande capitale quei grandi potentati economici che adesso sono i padroni degli stati nazionale lo Stato nazionale
Dobbiamo metterci in testa che alla fine che deve essere superato
Per il bene per la democrazia del mondo grazie
Era Umberto Bossi a Palazzo Madama il sedici gennaio mille novecento novantuno
E ascoltiamo adesso anche una sintesi di quanto disse quello stesso giorno ma alla Camera
Il missino Mirko Tremaglia
E noi
Siamo rimasti senza nemmeno la ufficialità di una nostra posizione per quanto riguardava i tentativi
Perché lungo il corso di questi mesi dal mese di agosto
E nonostante non avessimo chiesto più volte
Abbiamo detto anche anche e di questo ce n'è cenno dei vari interventi del ministro degli Esteri dalla verità di una conferenza per il Mediterraneo
Pure indispensabile per risolvere i problemi della della regione
Abbiamo chiesto di inviare una missione parlamentare in Iraq
Uno scandalo
Ma quale scandalo quando noi abbiamo detto e abbiamo proclamato che non vi poteva essere una soluzione americano del problema
Quando noi avevamo ha proclamato con decisione che soltanto l'Europa doveva camminare o comunque doveva essere all'avanguardia per le sue nuove funzioni e i suoi nuovi ruoli beh perché l'Italia che presiedeva la comunità ecco non ha determinato o non ha deciso un incontro ufficiale a Baghdad poi ci sono andati tutti
Ci ha dato all'Unione Sovietica
Ci ha dato noia mentre data oggi sono andati tutti quanti sono stati i francesi sono stati tedesche
Poi dopo ci sono stati iniziative individuali che diventava un fatto anacronistico
Nel quadro di una situazione generale
Così difficile così e così complessa
Ma
L'Italia abbiamo dimostrato prima
In grave ritardo
Nessuno incontro ufficiale nessuna
Iniziativa diplomatica d'altronde ha potuto aprire il quarto di Baghdad
Perché nell'Unione Sovietica nella Francia
Nei grandi uomini politici
Hanno potuto avere quella parola da da un sei e cioè me ne rendo via dall'Iraq
Beh ma nemmeno la Francia che qui si è tentato un po'di strumentalizzare perché il progetto francese che ripeteva poi altri percentuali progetti altre indicazioni era a conoscenza di Baghdad come ha dichiarato ieri il Presidente del Consiglio francese da almeno dieci giorni
Per cui è inutile dire poi quello che è l'atteggiamento interno
Nello schieramento occidentale quando è chiarissima
Questa presa di posizione
Più sei e cioè non mi muovo dall'Iraq e ha respinto tutti quelli che sono i progetti e i piani che sono stati allori sottoposto
Nemmeno la svolta dal trenta novembre con il discorso di Bush
Che apriva è un grande spiraglio di incontri e direttamente tra l'America
E dirà che ha avuto poi un seguito se vero
Il fallimento dell'incontro di Ginevra
E se è vero che in quell'occasione addirittura di Jaca disprezzato totalmente l'Europa
è vietato anche viaggio del segretario generale a Baghdad come si fa a dimenticare tutto questo o noi dobbiamo andare all'infinito
In una situazione che è divenuta Bellante
Perché
Il discorso di un sei
Che era stato che ha diviso
Lo ripetiamo il mondo arabo
Ha favorito Israele
Certo che un punto cruciale delle situazioni di giustizia deve porci come noi
Abbiamo più volte e stigmatizzato chiese se è vero che noi abbiamo ritrovato disperatamente quasi in bilico miracolosamente la forza delle risoluzioni dell'ONU come fatti cogenti su un piano internazionale
Dopo che vi è stato questo patto tra gli Stati Uniti e Unione Sovietica
Che non vorremmo fosse diventato un baratto ignobile avvilente e agghiacciante per quanto riguarda il massacro o comunque il bagno di sangue dalla Lituania
Va be'ma se è vero tutto ciò le risoluzioni devono avere un valore assoluto
Le risoluzioni dell'ONU prendiamola per buona da oggi in poi
Eh devono significare in ordine internazionale a tutti quanti
I popoli del mondo
E chiedere e di ottenere giustizia Israele era sempre respinte
Non le attuabile le ha ignorate
E non vi è stata certamente una punizione una sanzione
Di carattere internazionali
Quando l'Europa ha tentato dell'ultimo momento con la teorica cioè Italia Olanda e Lussemburgo
E e prende contatti con Baghdad a Baghdad ho detto di no questo lo dico ai a quelle che oggi vogliono contrapposti dicendo noi non vogliamo la guerra come se noi lo volessimo
Perché il pericolo dell'Iraq non è solo quello di oggi
Non è in pericolo soltanto chiedo ai constatiamo nel fatto che ha invaso è uno Stato sovrano
Uno Stato che apparteneva al nonno uno Stato che apparteneva a lei caricava questo noi l'abbiamo letto l'abbiamo detto dall'incontro con la delegazione parlamentare irachena
E per dire che loro stessi avevano riconosciuto questo stato come identità come entità internazionale
E ma non è solo questo
è il quadro dal futuro che ci deve preoccupare
Perché è indubbiamente dobbiamo considerare che la strategia di un serio è Baldini RAI andava al di là dopo questo prima occupazione
Per quanto riguardava gli avvenimenti gli avvenimenti futuri
Perché tutto ha rischiato e tutto ha sfidato e continua a sfidare in una in una vicenda che diventa persino paranoica o perversa
Perché era la lettura di tutto quanto un mondo che è il suo mondo che doveva essere il suo mondo
Ha alzato la bandiera dal fanatismo religioso che a lui non competeva certamente e ha distrutto in questo momento le possibilità del popolo palestinese
Perché ha spaccato il mondo il mondo arabo come si fa a non a sostenere qua no ricordare quelle che sono le forze anche militare nel Golfo che appartengono agli Stati arabi
E questo è un punto certamente essenziale il ricorso alla forza
Quando vi è una lesione dell'ordine internazionale
Tale da non poter essere tollerato sembra senza grave disagio e pericolo
Quando non esista nessun'altro modo di difendere gli interessi e valori minacciati
Quando Vieri ragionevole convinzione che solo così si possa giungere ad una pace con giustizia e che il cedimento possa creare pericoli peggiori di quelli che si vogliono evitare e che c'entra in tutto ciò il pacifismo e in una scelta che deve essere assoluta a questo punto se non è altro che un nominalismo nel fango
Che nasconde il neutralismo delle conoscenze
Schiaccia il diritto dei popoli ad avere la propria indipendenza la propria libertà
La propria sovranità
Era il missino Tremaglia ascoltiamo adesso anche quanto dis Luciano Guerzoni
Del gruppo della sinistra in di
Allora io devo dire che si sta tragicamente portando il Paese verso una guerra dalle conseguenze imprevedibili e devastanti
Ma il governo e la sua maggioranza dicono che guerra non è la diplomazia internazionale i parlamenti l'opinione pubblica di tutto il mondo
Il Pontefice sono mobilitati
Da giorni da settimane per scongiurare la guerra ma agli italiani si vuole far credere che non si tratta di guerra
Il Parlamento degli Stati Uniti è stato impegnato per più giorni in un drammatico ed altissimo dibattito sul tema della guerra e sulla concessione al presidente Bush dei relativi poteri ma al Parlamento italiano il governo chiede di autorizzare un'operazione che si vuole definire con una finzione giuridica
Di polizia internazionale
Ma il problema è se può bastare un nome giusto una finzione giuridica per occultare l'orrenda realtà della guerra
Che abbiamo ormai di fronte a nuove
Fra l'altro fra le cose occultate nella relazione del Presidente del Consiglio
Va anche detto che non c'è una parola
Sulla consistenza delle delle nostre forze se cioè si intendano mandare nuovi uomini nuovi mezzi nell'area del Golfo in nel caso sventurato che la situazione precipiti o se come in interviste alla stampa di qualche giorno fa il Presidente del Consiglio il ministro della difesa
Intendono confermare un orientamento che era di non incrementare le forze già presenti
Comunque qualunque cosa si pensi nel merito della crisi del Golfo
Va detto che questo comportamento del Governo e della sua maggioranza di occultare la reale la verità stessa delle cose è straordinariamente grave e irresponsabile e sotto la dice non soltanto la Costituzione della Repubblica
Che vincola procedure specifiche il coinvolgimento dell'Italia in azioni comunque di guerra ma la sostanza stessa del rapporto democratico tra cittadini e istituzioni come tra cittadini elettori ed eletti
è semplicemente immorale a mio parere di fronte ad una scelta che per la sua gravità impegnerebbe tutti ad un'estrema attenzione
Alla volontà popolare
Che si tenti di tacitare un'opinione pubblica giustamente tese all'armata imbrogli Ando le carte e nascondendo la verità
Nella sventurata ipotesi che si arrivi al conflitto armato la sconvolgente realtà dei fatti
Con le vite uccise le immani distruzione proprie di ogni guerra si incaricherà di smascherare l'inganno e di mettere davanti alle proprie responsabilità
Una maggioranza solo una maggioranza politica che ha salutato stamani in quest'aula con un lungo irridente e appagato applauso questa indecente trovata
Ma ancora una volta sarà troppo tardi
Non è vero che nel Golfo vi siano solo due possibilità come ha preteso di sostenere il Presidente del Consiglio la guerra o la supina accettazione dell'arroganza del dittatore iracheno Saddam Hussein
Non è vero che in quest'aula e nel Paese ci si divida tra chi è per la legalità internazionale il ripristino della legalità e chi invece è disposto a piegarsi all'arroganza
E alla a e all'atto di violazione della legalità internazionale commessa dall'Iraq
Chi ha deciso in quale seggi
Che si è tentato tutto che non esistono altre possibilità altre strade da percorrere
Io ritengo che la comunità internazionale
Avesse ed ancora altri decisivi strumenti per ripristinare la legalità
Dall'inasprimento delle sanzioni economiche ad un'applicazione più rigorosa dell'embargo al tenace perseguimento
Con il sostegno in questo caso dell'intera opinione pubblica mondiale di ogni ulteriore via diplomatica questa doveva essere la scelta di un paese come l'Italia
Che per due volte non dimentichiamolo
In questo secolo ha provato sulla propria carne gli strati della guerra e l'incapacità della guerra a mio parere di ogni guerra di mettere capo alla soluzione di qualsiasi problema di giustizia e di legalità
Usando un'espressione cara al presidente del Consiglio dirò che so di dire una cosa che a qualcuno farà dispiacere
Ma debbo dire che i cittadini di questo Paese devono sapere che se la guerra scoppierà con il deliberato coinvolgimento dell'Italia
è perché il governo e la sua maggioranza l'hanno voluta precludendo sì le altre strade ancora efficacemente percorribile
Mentre si concede danni allo Stato di Israele consenziente l'Italia
Di non osservare le deliberazioni altrettanto vincolanti dell'ONU
Nei confronti del popolo palestinese si pretende al tempo stesso che l'ultimatum al dittatore iracheno sia rispettato con cronometrica puntualità a costo della guerra
Domando al governo domando la maggioranza a quali domando allora all'onorevole Capriglia a quali criteri di equità e di legalità risponda a questa politica dei due pesi e delle due misure
Si dice lo ha detto anche il segretario del partito socialista Craxi stamattina in quest'aula Saddam se è fatto scudo strumentalmente della causa palestinese
Io mando perché il nostro Paese
La comunità europea la comunità internazionale lasci quest'arma propagandistica nelle mani del dittatore iracheno mi domando se non era questa l'occasione
Per indire quella conferenza sul Medio Oriente proposta
In varie sedi e a vari livelli e sulla quale c'era anche da già negli strumenti votati dal Parlamento negli atti di indirizzo votate dal Parlamento in agosto un impegno del governo se non era questa la l'occasione per aprire un processo di vera pacificazione nel Medio Oriente
Togliendo
Dalla propaganda
Del dittatore iracheno questo questo problema innegabile irriducibile che appunto il dramma del popolo palestinese
Si è detto e concludo
Che questo intervento questo conflitto armato
Che Dio non voglia abbia realizzarsi
E necessario per garantire un ordine per il futuro
Credo che non occorra essere esperti di politica internazionale per rendersi conto che l'apertura di questo conflitto rischia di aprire un contenzioso mi si passi la parola anche se può sembrare eccessivamente enfatica un contenzioso epocale fra l'Occidente e l'Islam
Fra il nord e il sud del mondo
Questa guerra
Onorevole presidente onorevole rappresentanti del Governo e colleghi non generale pace si scende a rotta se sciaguratamente
La guerra ci sarà ma generale una estensione nello spazio e nel tempo di ulteriori conflitti
Così l'ex parlamentare della sinistra in inter Luciano Guerzoni e ascoltiamo adesso quanto disse sedici gennaio mille novecentonovantuno alla Camera la comunista Livia tu
Onorevoli colleghe e colleghi vorrei rivolgermi soprattutto alle onorevoli colleghe
Ognuna di noi è contro la guerra
Ciascuna di noi ha dato il suo contributo per costruire una cultura di pace
Ciascuno di noi oggi vede la propria individuale coscienza chiamata a rispondere ad interrogativi impegnativi e anche drammatici
Siamo diverso e per biografia per generazione per tradizione culturale religiosa per scelta politica
Eppure molte cose ci accomunano
Sono quelle che abbiamo costruito insieme alle donne del nostro Paese
Abbiamo costruito insieme il sistema dei valori l'impalcatura istituzionale di questa nostra democrazia e di questa nostra Repubblica
Il rifiuto della tirannide il rifiuto della guerra
La conquista della libertà hanno visto protagoniste migliaia e migliaia di donne
Abbiamo difeso questa democrazia e siamo stati in prima fila nel ripudiare la guerra negli anni cinquanta negli anni Sessanta negli anni settanta
Abbiamo arricchito questa nostra democrazia con nuovi contenuti e valori
Quelli che sono scaturiti dalla nostra emancipazione e liberazione
Abbiamo costruito una nuova e ricca solidarietà internazionale
Abbiamo imparato a sentirci cittadine d'Europa e del mondo
Questo Parlamento c'è viste protagoniste
Di un generale impegno di solidarietà internazionale in particolare nei confronti delle donne palestinesi
Ciascuno di noi io credo ha contratto un debito nei confronti di amiche di compagne impegnate nel pacifismo e nella solidarietà internazionale
La nostra stessa battaglia di emancipazione e liberazione propone oggi una più ricca cultura e nuovi assetti di pace di solidarietà
Oggi sono proprio le donne in ogni parte del mondo a proporre il più impegnativo programma di pace esercizio di una responsabilità verso se stesse verso gli altri e le altre verso le generazioni future
L'affermazione di nuovi diritti e doveri civili
Il superamento di ogni forma di dominio tra i sessi
La costruzione quotidiana di gesti e atti di vita
La parzialità
L'attenzione al concreto la ricerca di una coerenza tra le parole di fatti sono queste le caratteristiche più significative che accomunano in molti filoni di pensiero e di pratica politica delle donne
E se propongo la l'impegno pacifista
Di rintracciare nei gesti e nelle scelte che compongono la vita di ogni giorno relativa ai consumi all'organizzazione quotidiana alla qualità e quantità del lavoro
La relazione che esiste tra di essi e le grandi scelte di politica economica sociale ed istituzionale
Il rispetto delle condizioni di vita delle donne
La loro uscita dalla marginalità e dalla passività
La loro presa di parola costituisce nel sud del mondo la condizione fondamentale per uscire dalla fame dalla povertà per costruire un modello di sviluppo giusto e sostenibile
Per questo noi che viviamo nei paesi ricchi del mondo dobbiamo allargare i nostri orizzonti di vita e di pensiero per costruire una interdipendenza politica concreta con la forza delle donne e degli altri Paesi
E allora onorevoli colleghi che di fronte al rischio di una guerra che si prospetta come l'avventura senza ritorno perché rinunciare a costruire tenacemente oggi una prospettiva di pace
Tale prospettiva è ancora possibile
No se consideri l'ultimatum dell'ONU come l'indicazione di un obbligo per il ricorso alla guerra si insista sull'erba Argo si sottraggano asso da Mohsen ragioni per cui esso può presentarsi come il punto di riferimento la guida del riscatto dei Paesi arabi e come era il pierre de la sacrosanta e martoriata causa palestinese
Come autorevolmente ha scritto il presidente della Camera onorevole Iotti abbiamo subito la Conferenza per il Medio Oriente si fissino subito sede data agenda non è un cedimento a Saddam è una sfida Saddam
Con essa vogliamo affermare i valori di libertà di giustizia di emancipazione del mondo arabo che sono invece calpestati mistificare dalla politica di prepotente di aggressione di un dittatore che sta giocando con le vite del popolo e di altri popoli
Oggi invece la maggioranza di questo Parlamento su proposta del suo governo accetta la rinuncia alla costruzione della pace
Perché nonostante i suoi sentimenti di pace la maggioranza di questo Parlamento a base del mutamento di funzione delle navi italiane del Golfo
E quindi avvalla la partecipazione delle navi medesime alcun ad un possibile conflitto bellico
Onorevoli colleghi che io credo sia nostro dovere ribellarci a questa scelta ce lo chiedono i sentimenti di pace che nutrono la stragrande maggioranza delle donne italiane
Questa rinuncia alla ricerca della pace sarà per noi donne un fardello più amaro e più pesante
E sarà ancora più gravemente sulle nostre concrete dite e sulla prospettiva delle nostre battaglie di emancipazione di liberazione
Questa rinuncia alla ricerca della pace qui ed ora smentisce alcuni punti importanti del nostro patrimonio comune
Anzitutto la critica radicale che abbiamo fatto la guerra al suo sistema di valori e di relazioni la guerra tanto più la guerra nucleare non costituisce lo abbiamo detto più volte una componente separata una eccezione rispetto al sistema di valori su cui è basata è organizzata la nostra convivenza umana
La guerra presuppone un sistema economico basato su una forte industria bellica è un alto tasso di spese militari
Presuppone un ordine mondiale basato sulla rapina delle risorse dei Paesi più poveri
Presuppone il dominio di un Paese sull'altro
La guerra definisce la pace come un semplice intervallo come Periodo in cui sono assenti i conflitti la guerra presuppone una concezione e pratica della politica basata essenzialmente sulla logica e sull'uso della forza
Presuppone una concezione delle relazioni umane basate sul dominio e sul potere noi donne abbiamo morto marcato ed elaborato la nostra lontananza da questa cultura partendo dalla radice affermando che la pace non è soltanto il tempo sottratto alla guerra come la vita non è soltanto il tempo sottratto la morte
Abbiamo posto la necessità di superare ogni forma di dominio nel rapporto tra i sessi tra le persone per fondare invece l'esperienza della reciprocità del riconoscimento della reciproca differenza
Abbiamo individuato nella nostra esperienza di genere la proposta di una soggettività che non sia semplice coscienza disse ma rapporto all'altro relazione
Abbiamo messo in discussione l'idea del potere come potere su qualcuno potere di dominare di decidere per tutti di decidere della vita e della morte
Abbiamo affermato la concezione del potere come riappropriazione della nostra forza individuale e collettiva come il potere di fare le cose di esercitare una padronanza sulla nostra vita
E abbiamo imparato che interdipendenza significa prendere atto che le sorti del sud del mondo chiamano fortemente in causa il destino e la stessa possibilità di esistenza e di sopravvivenza del Nord
Abbiamo imparato che interdipendenza significa esercitare senza reticenze
Che non è possibile esportare il sud i modelli di sviluppo esistenti non solo perché il benessere la ricchezza del Nord presuppongono essi basato sullo sviluppo diseguale quindi sulla povertà e l'arretratezza del Sud
Ma anche perché la generalizzazione del modello del Nord sviluppato provocherebbe la distruzione ecologica del pianeta
Non c'è possibilità quindi di modificare le drammatiche condizioni di vita dei popoli del Sud senza criticare il modello di sviluppo nostro senza mettere in discussione i nostri stili di vita
E abbiamo detto che non è possibile individuare le vere cause del sottosviluppo nel sud del mondo se non si assume un'analisi che al metta al centro le donne e gli uomini
I progetti per lo sviluppo sono spesso falliti anche perché non hanno riconosciuto i soggetti a cui riferirsi non hanno cioè riconosciuto alle donne
Non rinunciamo quindi a costruire qui ed ora atti concreti di pace
Si punti ancora sull'embargo e si prepari subito una conferenza di pace nel Medioriente
Noi sentiamo viva la necessità di ascoltare e di dare espressione ai sentimenti di pace e di speranza che animano le donne italiane
Vogliamo dare il nostro contributo affinché essi diventino una forza politica una forza politica capace di sfidare Saddam Hussein né ma capace anche di sfidare chi si è arreso alla logica imposta da Saddam Hussein
Una forza politica che solleciti questo governo e questo Parlamento a riconsiderare la sua posizione come ha scritto sempre Nilde Iotti non c'è solo una guerra da scongiurare ma anche una pace da costruire e non solo del Medioriente
E la pace si costruisce mettendo in campo tutte le risorse capaci di costruire una nuova convivenza umana e civile la pace si costruisce attraverso la giustizia la cooperazione tra il nord e il sud attraverso la trasformazione degli assetti economici e di potere attraverso la costruzione di una nuova qualità dello sviluppo
Oggi più che mai la pace si costruisce attraverso una forte espressione della soggettività delle donne e degli uomini attraverso la messa in campo delle istanze di trasformazione sociale e culturale di crescita umana
Non si costruisce la pace rinunciando nei stesse ma prendendo in carico le nostre vite elencando le in modo sempre più strette a quella delle altre
In Europa per costruire una forza delle donne dall'Atlantico agli Urali nel Mediterraneo per costruire un Mediterraneo di pace
Sappiamo che il passaggio decisivo di tale processo risiede nella capacità di dare uno stato una patria la Palestina e che essa riconosca a sua volta lo Stato e la parte di Israele
E allora ricordiamo qui
Le nostre compagne sorelle palestinesi e le pacifiste israeliane per lui ricordiamo e l'orgoglio la loro forza l'esempio che ci hanno dato e rinnoviamo il nostro impegno sul piano politico e su quella attinente la costruzione della concreta solidarietà
Perché allora non dare noi l'esempio e costruire una conferenza delle donne europee arabe americane e israeliane per una giusta pace in Medioriente
Alle donne italiane diciamo oggi e diremo domani noi voteremo contro la guerra votate anche voi contro la guerra ogni vostro gesto ogni vostro atto di non violenza il ripudio della guerra
Aiuta a risolvere in modo giusto la crisi del Golfo alla logica di Saddam Hussein alla logica delle armi rispondiamo e rispondete con la sfida della pace
Era la comunista Livia Turco il sedici gennaio mille novecentonovantuno alla Camera durante nel dibattito sulla crisi nel Golfo l'ultimo intervento che veniamo a riproporli in questa circostanza è quello che pronuncio l'ex parlamentare il segretario radicale
Giovanni Negri
Perché è vero che fra non violenti e pacifisti bisogna pur dirlo e spero che ci si consenta almeno il credito della buona perde
In queste ore il confronto sembra
Un dialogo drammatico fra sordi
E assisto è vero compagni colleghi comunisti spero mi facciate credito di buona fede
Assisto sbigottito a quella che mi sembra una differenza abissale che corre fra non violenti e pacifisti
O almeno ancora una volta forse fra radicali e comunista
A me pare che qualcuno qui affermi e voglia affermare ad ogni costo qui ieri in piazza un concetto di pace che recita
La pace e una situazione di non belligeranza purché sia anche a qualsiasi prezzo
E pace quella situazioni in cui non c'è guerra guerreggiata e in cui non c'è guerra che coinvolga il nostro Paese e i nostri cittadini
Bene la nostra pace
Io credo per fortuna la pace dei non violenti e deve essere uno spazio diverso
La pace per noi una politica
La politica attraverso le quali le persone fruiscono della vita del diritto a vivere in un in un itinerario che va dalla sopravvivenza la libertà la realizzazione e la persona ma per noi non esiste non è dato che esista concetto di pace
Senza diritto senza tutela del diritto senza democrazia che non sono valori ontologiche c'è astratti sono valori fisici concreti il Dean sono strutture il diritto e la democrazia
Ecco queste tutta la differenza che correva anche degli anni Trenta amici e compagni pacifista correva negli anni Trenta
Perché certo a Monaco nell'Europa continentale degli anni Trenta
Di fronte a un dittatore armato fino ai denti
Assassino violento
C'erano due atteggiamenti ci furono due atteggiamenti
L'uno a Monaco
Disse che la pace era una situazione nel nostro continente di non belligeranza
Purché fosse anche al prezzo dei Sudeti anche al prezzo di Danzica anche al prezzo della Polonia
L'altro Hitler non si attendeva
Hitler era convinto che mai
L'Inghilterra file democratiche borghese di fronte alla muscolosa Germania sarebbe intervenuta indifesa e per onorare un patto con l'apporto
Per fortuna il concetto di pace della Gran Bretagna in quel momento fu che non c'è pace
Senza Democrazia e diritto per le persone
Non solo equivoco
E una differenza in questo momento fra non violenti pacifisti non casuale che ha degli riscontri
Io sono contento rivendico qui
E rivendico fuori di qui
La mia serenità in coscienza di nonché aperta anticipato alle manifestazioni cosiddette per la pace
Che in prima fila
Vedevano il collega Sbardella
Il senatore Cossutta monsignor Cappucci i compagni di Democrazia proletaria frange di estrema destra e i digiuna tori per la pace
Noi almeno io personalmente non violento
Appartengo a una cultura per la pace della democrazia e del diritto che esattamente antitetica a quella di queste persone
Sono sbigottito o confesso
Sono sbigottito dalla posizione dei colleghi e compagni comunisti che ho voluto seguire con grandissima attenzione
Non capisco permettetemelo come unite che si candida a leader di partito di governo
Di un Paese democratico occidentale
Possa questa mattina proporre permettetemi la polemica
Non solo molti minuti di nobilissimo comizio contro la guerra
Ma la concreta proposta come sbocco politico per ritiro delle navi italiane
Questa è la via che una forza che si deve candidare a essere finalmente dopo cinquant'anni
Forza democratica di alternativa di governo di questo Paese
Come può indicare all'Italia al mondo nella situazione data in cui un dittatore assassino e violento ricatta il mondo con delle risoluzioni delle Nazioni Unite mi chiedo sbigottito consentitemelo come possa proporre dopo l'astensione all'invio delle navi
E l'embargo non ho fatto tutto questo fa tutto questo per sviluppare ragionamento visto a dire perché sono sbigottito perché perché io non mi basta compagni e colleghi comunisti non mi basta da voi questa proposta per me pepe nero radi permettete valvola di Varese MPI alcune vedete però dramma se me lo permettete se me lo permettete io credo che voglio dire da Kinnock in Inghilterra all'Spd al Partito socialista francese come forza anche che vi proponete di essere forza
Socialista e democratica moderna mi pare che non sia una linea adeguata se me lo permette
Non so che non avete bisogno giudizio ma è mio diritto di deputati di poter esprimere un giudizio in questa sede
No
No
No non dovete fare nessuna guerra non dovete fare nessuna guerra
Il no no meglio nella mappa lascia lascia stare
Consentitemi di dire consentitemi di dire da non violento che trovo limitative limitato
Il tipo di antiamericanismo che viene sviluppato in queste ore nelle manifestazioni per la pace
Perché io credo che il nostro problema sia dire in queste ore che occorre più Europa
Che occorre un'Europa della democrazia del diritto che occorrono gli Stati Uniti d'Europa con le loro responsabilità
Non mandare i nostri ragazzi della sinistra a urlare dopo vent'anni di sconfitte gli enti gomma perché non è il problema di urlare in queste ore gli eventi genti gomma né e giusto non riconoscere il ruolo anche dico bene anche di libertà che gli Stati Uniti d'America hanno hanno saputo svolgere è a me pare che certe componenti antiamericane
Di un certo antiamericanismo del movimento siano quelle che si ripetono nelle Perna sconfitta per cui hanno sbagliato tutto sulla Cambogia hanno sbagliato tutto sulla Cina hanno sbagliato sul Vietnam hanno sbagliato sull'Iran
Cari compagni è demo proletario lottatori continui oggi perdi non so che cosa né invitavate le donne a correre
A ad adulare in chador coperte
L'Ayatollah Khomeini questa questa era la cultura che hai in me esprimeva la stilista poi però alla cultura in nome della quale do i ragazzini
Dovevamo sfilare questa e una cultura sbagliata la dobbiamo accettare come sbagliata e consentitemi di dire un'altra cosa
Se me lo permettete consentitemi dire un'altra cosa che io sono contento di non aver partecipato a queste manifestazioni
Assente manifestazioni o una parte di queste manifestazioni non cerco la polemica a tutti i costi
Perché queste manifestazioni
Tra Sud hanno hanno tra sudato
Di una antiebraismo che francamente mi fa paura
Io però voglio dire colleghi comunisti
Ve lo voglio dire e ha ben va be'd'accordo siamo alla cultura qua chi l'ha pagato ma avrà pagato il Mossad non solare va bene allora io volevo dire assiepate parlare i colleghi esprime volevo di Bari io volevo dire dico avrebbe il buon andamento dei lavori a quest'ora volevo dire no ma va be'ma queste sono storie purtroppo antiche che non si vogliono non si vogliono rivedere queste cose qua
Io però giorno io non ho insultato nessuno
Io per ragioni personali niente
Cari cari colleghi e coloro che fuori qui ascoltano questa mattina
Ho voluto son voluta andare prima di venire qui al cosiddetto detto
Al cosiddetto ghetto
è
Francamente ho potuto ascoltare il racconto e ne sono rimasto abbastanza sconvolto
Di una ragazzina di anni dodici
Che si chiedeva per quali ragioni troppi parenti propizi in Israele in questo momento dovessero chiudere ermeticamente le finestre
Per la paura di un attacco chimico
Mentre il proprio padre diceva che il popolo di Israele rischiava di essere per l'ennesima volta sterminato e lei andata a una manifestazione per la pace tic con la pace
Aveva udito per tre ore slogan e c'è nella collezione
Quali per carità
Niente guerra niente guerra sarà il sotto terra
Parliamoci chiaro la cui c'è una ultras Sudan di cultura anche Heine antiebraica e un invito a liberarci
Come movimento per la pace come movimento non violento liberiamoci liberate di al più presto di questo perché questo giustamente io ritengo che alla maggioranza degli italiani facciano orrore
Ascoltare certi slogan in certe manifestazioni per la pace e almeno da sinistra io credo
Ho ascoltato Andreotti ho ascoltato Andreotti
Non è che Andreotti sia meno responsabile ma c'è una responsabilità delle due grandi culture rispetto alla questione ebraica
Alle due grandi culture di questo Paese non è che mi accanisco con voi
La Santa Sede è oggi uno stato di questo mondo che proclamando imparzialità
Fra Israele e i palestinesi riceve Arafat ma la Santa Sede e uno stato di questo mondo che non riconosce in via diplomatica il diritto all'esistenza dello Stato di Israele
Questa è una verità
Ed è bene che questa verità sia detta
Ed è bene chiedere al Presidente del Consiglio che è cattolico
Di operare in queste ore perché finalmente la Santa Sede si decida non tacciare come dèi siti gli ebrei ma a riconoscere l'esistenza è iscritto ad esistere
Dello stato di Israele che non ha occupato territori invaso una guerra di aggressione
Ma che nel sessantasette a rispondendo a una guerra di aggressione
Occupò il cuore e la Cisgiordania
Non nove nove no no cari colleghi all'equiparazione Saddam cattivo che occupa il CONAI Israele cattivo che occupa i territori Israele non ha mai proclamato guerre di aggressione
Lo dovete ricordo
E allora
E allora no caro compagno Rousseau
Questa non è una guerra nord del mondo contro sud del mondo
In un momento nel quale
Centinaia di migliaia di esseri umani migrano dal sud del mondo che non ha diritto e democrazia verso il nord del mondo che tenta di Avvenire Democrazia e diritto
Il problema è quello di esportare non solo modelli economici di libero mercato ma anche modelli di civilizzazione
E il problema è che questo governo faccia i conti con le sue responsabilità che non sono solo di questo governo mi dispiace che non sono solo di questo governo perché cari compagni
Quando per dieci anni si è messa sotto accusa la politica
Di vendita di asportazione va bene cari colleghi per carità cari colleghi compagnia giacché voi
Allora onorevoli colleghi
Quando per dieci anni quando per dieci anni o per quindici anni qua dentro con settantaquattro atti di indirizzo parlamentare settantaquattro atti di indirizzo parlamentare si chiedeva a questo governo
Perché stava addentando materiale bellico di carattere chimico se non nucleare ma certamente di armamenti convenzionali
A dittatori feroci come quelli iracheni o ad altri come ad esempio sia barre cari colleghi e compagni socialisti ecco quando il problema è quello di ridiscutere di una politica estera che dall'Africa al Medio Oriente
Ha dato ha nutrito
I dittatori di strumenti e di poteri di ricatto e di armi questo governo non sa che a rispondere
Ma la più grande forza di opposizione era silente in Commissione Difesa in quest'aula o al più era sprezzante però so che il problema del traffico d'armi lo ponevano poneva con dignità e con forza
Al massimo si doveva esser ridicolizzato
Oggi sono problemi vostri ed è giusto che siano problemi in primo luogo vostri oltre che
Oltre che no ecco e allora per concludere e io chiedo scusa se ha preso molto tempo questa questa parentesi che pure non è una parentesi non è una parentesi perché è un fatto di identità politica
E sicuramente
Sicuramente il dialogo e dialogo fra diversi o non è dialogo doppi qua può dialogare con i simboli voi complice
Un altro problema
Allora il problema in questo momento e che cosa il Governo intende fare
Noi almeno io personalmente come non violento
Arrivò persino a quello che per me e la scelta più drammatica o anzi è tragico
Quella di concepire che l'uso della forza
Possa essere necessaria per la tutela del diritto internazionale al di fuori del quale se solo la legge della giungla c'è solo la legge del violento c'è solo la legge del taglione
Ma detto questo il Governo io spero risponda
E risponda positivamente alla proposta che noi avanziamo con la nostra Risoluzione
Perché con la nostra risoluzione ti diamo una cosa molto semplice
C'è ancora tempo noi riteniamo che esistano strumenti altri che quelli Pellicini per approvare colpire destabilizzare liquidare politicamente un dittatore sanguinario assassino che in primo luogo assassino non di americani o di occidentali ma che un assassino dirà che ENI disturbi di palestinesi
Di tanti palestinesi quanti non ne sono mai stati uccisi nello Stato di Israele
Noi crediamo che esistano ancora ore e giorni per tentare
La resistenza democratica era anche fatta di Radio Londra
Il colonnello Stevens che comportavano almeno me lo dicono i miei genitori i miei nonni senza quella radiolina che parlava e che diceva non ci sarebbe stato coraggio
Si faccia contro l'informazione sull'opinione pubblica araba sull'opinione pubblica internazionale sui sudditi di Saddam Hussein si cerchino tutte le vie dall'inasprimento dell'embargo a tutte le vie che non sono belliche
Per liquidare il dittatore
E c'è
Secondo noi ci sono ore e giorni per farlo
Sì il play
Si tenti di convocare può essere un atto unilaterale una conferenza sui diritti della persona e sulla sicurezza nel Mediterraneo nel Medioriente
Si ridiscuta ecco soprattutto questo si può arrivare persino a concepire l'idea di dire sì sfidando l'impopolarità massima perché per la carità usciti di qua per ragioni di bottega per l'unità interna di partito
E Commodo che tutti si assolva ci sia solo in un sì o no alla guerra no imporre un poco più complesso sfidando il massimo di impopolarità si può anche dire ebbene da forza di opposizione si vota
Sulla decisione di ricorso alla forza a una condizione che questo governo non si periti stanno nel nostro alla cultura il pentimento
Sui nostri settantaquattro atti di critica di indirizzo parlamentare nei quali richiedevamo ma che fate
Ma che fate sull'Iraq ma che fate sulla Somalia ma che fate sull'Africa non su questo non chiediamo pentimenti o dire abbiamo sbagliato però se il governo annuncia se qua almeno che sul traffico d'armi sulla politica scellerata per cui l'Occidente il nord del mondo ha riempito darmi
Persone pericolose dittatoriali Fazzini sanguinari ecco almeno su questo si alzi domani il Presidente del Consiglio si alza il ministro degli esteri a dire non è stato bello non è stato simpatico vogliamo procedere in direzione diversa ecco se non si fosse questo
Se ci fosse questo segnale bene
Ragioneremo noi stessi nove non violenti sul come votare domani in assenza di questo noi ci limiteremo a proporre e a votare la nostra risoluzione ci sono ore per continuare la sfida non bellica a un dittatore pericoloso come Saddam Hussein ci sono ore per pensare di convocare una conferenza internazionale sul diritto alla persona
E sulla sicurezza nel Medioriente nel Mediterraneo
Ci sono ore per ritirare suonare sulla politica del governo italiano dei governi occidentali che hanno riempito di armi pericolosi
Per il dittatori di cui e di questo ora scontiamo le conseguenze sicuramente ci sono ore per questo per noi non violenti e concludo presidente
Non ci sono invece nei minuti nei secondi
Per accettare la mistificazione
Per cui attraverso proposte dirette o indirette
E qui pompe si china la testa di fronte al dittatore perché per noi non ci può essere pace senza diritto senza democrazia e dunque senza
Il non chinare la testa di fronte al dittatore soprattutto non ci sono minuti per consentire equiparazioni che non sono dignitose sul piano della verità storica e politica
Perché un conto sono le responsabilità di un dittatore terminatore del proprio popolo di tumulti di palestinesi iraniani e di altri che aggrediti occupato il cui vai
E altro conto sono le responsabilità
Che pure non condividiamo in toto degli Stati Uniti d'America dell'Europa e dello Stato di Israele
Era il sedici gennaio mille novecento novantuno e con questo intervento
Pronunciato alla Camera dall'ex parlamentare e segretario radicale Giovanni Negri
Dibattito che si svolse sulla crisi del golf si conclude qui togliendo programma realizzato con documenti d'archivio in precedenza avete riascoltato sintesi degli interventi che pronunciarono al Senato è a Montecitorio
Umberto Bossi Mirko Tremaglia Luciano Guerzoni e Livia Turco