"Quale ambiente" rubrica a cura di Giorgio Spadaccia - (L'approvvigionamento di gas e petrolio in Italia)

Buongiorno agli ascoltatori di radio radicale da Giorgio Spadaccia per la rubrica quale ambiente oggi parleremo del l'approvvigionamento energetico italiano della domanda e dell'offerta all'Italia come tutti sanno no in termini generali è un Paese importatore di materie prime quindi fortemente dipendente da paesi terzi cercheremo di dare un quadro generale della situazione italiana né per lei ne parliamo con il dottor Stefano Delli Colli direttore responsabile della staffetta petrolifera un quotidiano specializzato in questo settore dottor De Nicolo innanzitutto che cosa è la staffetta
Per ogni sera quando nasce come vive
è un saluto a tutti gli ascoltatori la staffetta quotidiana è l'unica agenzia specializzata sulle fonti di energia in Italia Leonid
Fini della staffetta risalgono al mille novecentotrentatré cioè ben settanta anni fa quando per iniziativa di Goffredo Cozzi così perché io la la la pubblicazione era un mensile mani in mano si è trasformato un carattere molto molto operativo molto commerciale oggi siamo un settimanale anch'io comunque quotidiano negli anni poi la sempre maggiore richiesta di informazione ci ha portato a appartare dal settore petrolifero a tutte le altre fonti sia fendenti Elettrica fonti rinnovabili ambiente eccetera eccetera abbiamo dei supplementi speciali sui prezzi sul card pone sul gemelle leggi decreti sull'ambiente e poi oggi siamo anche on line con una edizione in inglese ci tengo soltanto a dire ancora che chiamo un quotidiano del tu
Tu indipendente lo eravamo settanta anni fa e lo siamo tuttora il trio di di questi tempi dire che è un valore aggiunto notevoli non è facile essenzialmente
Ecco veniamo subito un quadro generale quanto importiamo proprio in parole povere di petrolio quanto di gas in questo qui in quanto siamo dipendenti quali sono diciamo i quantitativi e le percentuali anche la percentuale
Rispetto al fabbisogno diciamo firme noi siamo purtroppo non sovente fortemente squilibrato negli approvvigionamenti su grazie
E petrolio sostanzialmente di questi due fonti solamente coprono oltre ormai l'ottanta per cento dei nostri approvvigionamenti c'è una
In testa del petrolio a scendere del gas assalire però poi nel conto complessivo risultato non cambia molto e questo poi anche un altro problema ma la cima
Loro ne parleremo in seguito al suo problema Gassen combustibili solidi sono sostanzialmente il carbone in pratica sono sta
Abili c'è un leggero aumento delle fonti Rino rinnovabili in questi ultimi tempi ma ancora poca cosa su gas praticamente il discorso è più o meno analogo anche se cambiano in Ostellino fornitori come dipendenza abbiamo quindi siamo debitori diciamo così rispetto da via via in Russia che sono i nostri due maggiori fornitori io a tubo con due gasdotti dal nord e il trasmette attraverso il canale di
Via e poi di piccole cose arriva anche dai perché bassi dalla Norvegia sì ma sostanzialmente diciamo credo oltre il novanta per cento arrivi da questi due metà mobili praticamente sì ecco e Algeria in
Di danaro in termini di quantità sia di petrolio che di gas diciamo di quanto parliamo suonava nucleo unità
E io qui davanti e proprio gli ultimi le ultime stime che sono state fatte dall'Unione petrolifera che sono state rese note rese note oggi sono migliaia di venti miliardi il conto della della della della fattura energetica è in aumento e anche quello della fattura retorica era chiaramente tutto questo dipende poi dall'andamento dei prezzi internazionali che negli ultimi tempi hanno avuto alti e bassi a seconda delle varie congiunture
Il mercato
Sì punto Lahiri poi dice la politica OPEC il saliscendi dei prezzi
Mio alcuni mesi poi rimane una direzione inattesi va in un'altra ben questo momento scontiamo sostanzialmente un po'le attese
La guerra scorso Iraq
Ecco rispetto diciamo al al fabbisogno quant'è la percentuale di petrolio e di gas che importiamo sul
Sul totale a molto l'ottanta per cento in ambo i casi greche vicini ci avviciniamo all'ottantacinque per cento grosso modo dinamica ed è una percentuale che è andata tra sci
Nando praticamente dagli anni ottanta in poi è rimasta più o meno stabile con delle punte più o meno Walter sempre però superiori all'ottanta
Sempre sopra ottantatré ecco vediamo ad allora adesso vediamo un attimo invece il discorso dell'importazione che appunto le giace tuning lei già accennato che per il petrolio & si va in un modo diciamo Pegaso in un altro cominciamo dal petrolio da quali Paesi in Italia
Importano aggiornerei sostanzialmente due sono le ha
Aree che ci interessano di più da questo punto di vista delle Medioriente e l'Africa grossomodo il l'Africa copre il quaranta per cento degli approvvigionamenti il Medioriente un altro trenta per cento come si vede siamo qui a un un'altra volta oltre iter tanta per cento da queste due aree all'interno dell'aria Medioriente abbiamo l'Arabia Saudita che ha un peso superiore all'undici per cento e l'Iran perché siamo più o meno sullo stesso livello in Africa invece il nostro maggiore fornitore e la Libia con oltre ventitré milioni per coprono oltre il ventitré per cento quasi dieci milioni di di tonnellate e il il il nostro maggiore forniture quindi e la Libia il nostro maggiore fornitore attualmente
Ed è seguito poi dalla Russia preveda idee Daivari pari pari di satelliti chiamiamoli così soprattutto questo quindi sarà per il gas Mancino no anche perché non credo anche per i professori quindi il russo
Diciamo che sotto questo punto di lettini di attenzione e il il nostro maggiore punto di riferimento dal punto di vista della l'approvvigionamento ha quindi è la Russia interni sia in somme
Anello petroliferi aveva
Se vogliamo che il nostro è uno dei nostri maggiori fornitori se non in forza in forse il maggiore con lei ecco questo per esempio vere ed è un dato che a me
Non sorprende abbastanza non me l'aspettavo la Russia ha fatto grossi sforzi vineria nell'arco degli ultimi anni intanto per aumentare la produzione petrolifera in questo momento direi che
è diventato uno dei maggiori concorrenti anche dei Paesi OPEC e e è andato confermando invece per quello che era il il il discorso verso dove è stato sempre forte ecco questo mi fa capire io punto non sono un tecnico nel settore ma leggevo
Una rivista specializzata pochi giorni fa ma colpito un discorso che appunto la rabbia saudita stava cercando di tenere i prezzi bassi proprio diciamo
Tra virgolette fregare la Russia ma non entriamo diciamo per ora in questo tipo di discorso qualche colomba che ogni volta che il passo avere conferisce l'ombrello e quindi ecco quindi abbiamo questo quadro
Dunque pericardio volevo dare qualche dato corso si era chiesto anche sul piano passiamo a vedere il discorso che il discorso
Praticamente il Medioriente in Medioriente
Algeria il re e e Russia che da soli coprono appunto la maggior parte delle nostre importazioni sono attualmente noi consumiamo circa settanta miliardi di metri cubi dica ma i consumi sono in forte sviluppo e addirittura le previsioni parlano tra una decina d'anni di oltre novanta c'è chi arriva prevedere anche novantacinque cento e e soprattutto per gli usi nella termoelettrica cioè nelle centrali elettriche e questo è l'uso maggiore che si fa oggi di piazza per ragioni sia ambientali soprattutto dire
Ambientali una volta era per questioni Pretto anche adesso dire che invece i prezzi del gas sassofono allineando quelli petroliferi ecco
Tre a me c'era un problema questo sempre colpi mi colpì colpito molto io tendo sempre a parlarne noi praticamente importiamo tutto questo gas con due metanodotti uno dall'Algeria cioè quindi Pia tubo si era l'Algeria che dalla Russia quindi mentre sul piano del petrolio c'è la difficoltà ha già la guerra in Iraq in Iran cioè voglio dire almeno è possibile diversificare sia pure con un dall'oggi al domani ma interni sicuramente di qualche mese e sul piano del gas come no voto no nonché poi noi abbiamo da quello che lei mi diceva io m'ha colpito anche questo dato abbiamo solo un terminale per il gas e liquidi liquido diciamo quello che si può essere trasportato per in parole povere competono vivere insomma diciamo così momentanee
Ambiente Toniolo questo gas liquido che poi viene ripresa ricavi nell'intera Sicilia e chiude quello ho capito ne abbiamo solo una la Spezia e quindi da questo punto di vista siamo non solo dipendenti ma
Praticamente ci troviamo in una situazione di di totale dipendenza diciamo che questi due Paesi o sbaglio
I quell'uno dei nostri punti deboli fra gli altri fra i vari altri sotto il profilo energetico al fatto che noi siamo praticamente debitori i due tubi in pratica uno dall'Algeria e uno dalla Russia non abbiamo mai tentato la via della diversificazione sul gemelle che invece così e beh non tanto di di a vere delle forniture da altri Paesi ma soprattutto di vincolarci in caso di crisi o altro dalle forniture via tubo e il che finale uno solo è quello dell'ENI che alleni a Panigaglia vicino alla Spezia ed è oltretutto un piccolo terminale di circa tre
Virgola cinque milioni miliardi di metri cubi di di capacità ed è anche abbastanza per pari al tre quattro per
Cento diciamo così dalle cose venivo ceduto non estendibile diciamo che la capacità è utilizzata completamente ecco in cui stabiliamo
A ad incrementare sempre fortemente l'utilizzo del gas mi pare che
Tra l'altro io ecologia con le faccio una domanda ma non è non c'è il rischio anche di saturazione diciamo di questi metanodotti cioè credo che poi è un certo punto ci sia un limite i metanodotti sostanzialmente sono per lo più già satura e con
Le dei potenziamenti nei prossimi anni probabilmente si potrà recuperare ancora qualche qualche cosa diciamo però che che non ce ne fossero di altri in particolare lenta realizzare il gasdotto dalla Libia anche sono circa otto dodici miliardi di metri cubi hanno fra un tre quattro anni quello potrà essere una fonte di approvvigionamento ulteriore però per vincolarci appunto come dicevo in caso di crisi di approvvigionamento il Gnl potrebbe essere un punto di riferimento importante sotto questo punto di vista praticamente ci sono molti progetti sulla carta per ora di varie società l'ENEL per esempio ne ha progettato i preti i terminali una Taranto uno vicino a Trieste uno a Vado Ligure la Edison ne ha un altro molto avanzato vicino a Rovigo off-shore sul Mare Adriatico da British Gas
Ne ha uno appena autorizzato vicino a Brindisi e poi ce ne sono altri ancora di varie società meno conosciute la la da una su una società se la perde l'appalto
Ma per esempio ne ha ne ha precettati altri però sono tutti i progetti che che richiederanno investimenti molto grossi e che sono ancora tutti sulla carta e quindi in via di
Trazione sette del che cosa c'è militarizzazione quello più vicino è quello della Edison armonico è quello più
Cino che però ha una capacità di quattro virgola cinque sei miliardi di metri cubi hanno poi probabilmente dovrebbe arrivare quello della British Gas a Brindisi lei nel a tre terminali in vista ecco da questo punto di vista
Abbiamo visto io ho seguito un po'in questi giorni questo discorso che l'ENEL sta ritornando invece sul carbone perché si dice con le nuove tecnologie è possibile abbattere fortemente le emissioni non è più come una volta e quindi si dice praticamente sul carbone o a
Nuovo fino a tempo fa al sette otto per cento forse oggi siamo intorno al dieci per cento con Lemmon si sia un po'meno ma siamo sempre sotto il dieci per cento e
Diciamo la politica dell'ENEL è quella di arrivare invece a quello capita un venti per cento sì però però ci sono poi me forti avversione i i io personalmente devo dire sono abbastanza favorevole cioè in questa in questo quadro in questo scenario ma ci sono forte avversione degli delle associazioni ambientaliste abbiamo visto la situazione a Civitavecchia all'ENEL vuole strutturale questa centrale a carbone e c'è ci sono forti opposizioni ecco è in questo che su questo cosa ne pensa sarà possibile questo tipo di dire alidi politica di realizzazioni da parte del
Ma lei nel nell'arco degli ultimi anni ha insistito molto sul discorso della diversificazione si era direi indirizzata molto su piazze e poi tale chiarimento cambiando le strategie specie con la nomina di Scaroni ad amministratore delegato c'è stato un cambio in questo senso bere abbastanza significativo riprendendo in parte alcune indicazioni del precedente
Si punta molto appunto su carbone e orimulsion che è una miscela Tumino sa che viene dal Venezuela in entrambi i casi ci sono due progetti molto importanti una quello che ricordava lei attore barbarica vicino a Civitavecchia è una centrale molto grossa di oltre due mila cinquecento metri Mw che dovrebbe essere riconvertite da olio combustibile come oggi a carbone l'altra è una centrale che sta Porto Tolle vicino a Rovigo e quella invece dovrebbe essere riconvertita a orimulsion però in entrambi
Io ho a livello comune alle ore a livello regionale ora ad entrambi i livelli ci sono delle preoccupazioni a Civitavecchia è stato fatto anche in un referendum popolare quindi non ha una una valenza no indiana ma sostanzialmente si è pronunciato per il no
Sì questo appunto ecco ma da un punto di vista diciamo generale e quello del carbone sicuramente un discorso chi di diversificazione di approvi amento abbastanza facile a parte quello che abbiamo e che abbiamo in Italia e quindi c'è un punto diciamo un discorso generale io dico di politica estera che non può essere sottovalutato se voi c'è un discorso di diversificazione economica eccetto c'è un problema di emissioni ma oggi con le nuove tecnologie pare che questo sia possibile ma che c'è sopra sopra tu direi soprattutto ma discorso molto importante dell'abbattimento dei costi perché utilizzare il carbone noi abbiamo l'energia più Chiatti cara in tutto Europa e tra l'altro credo Pincara quasi in tutto il voglio ecco questo è un problema che dico riguarda l'industria dei consumi riguarda tutti e credo che da questo punto di vista appunto non si possa non tenere conto diciamo di questi discorsi generali lei pensa che il riuscirà questo diciamo questo tipo di operazione oppure come al solito appunto secondo tornerà a a puntare tutto sul gas ma
Questo tentativo di diversificazione va avanti da parecchio tempo ricordiamo che non abbiamo fatto un referendum sostanzialmente o discutere dalle varie fonti di utilizzo il nucleare che oggi sarebbe potuto essere una una situazione di alleggerimento però per ragioni che inutile toccare il meno dove abbiamo eliminato si sicuramente l'energia elettrica prodotta da fonte nucleare avrebbe dato un aiuto fra l'altro ci siamo accollati costi notevoli per lo smantellamento di tutti gli altri costi relativi dal punto di vista Carbone sicuramente il discorso della diversificazione potrebbe essere ottimo oggi esistono tecnologie come ricordava lei gesuiti sul curatori sui denitrificatori eccetera che sono che tecnologie completamente affidabili e quello che conta voi FARC ieri alle popolazioni locali che le emissioni vengono controllate che quindi non è tanto quello che entra anche ai in importante ma è quello che esce quindi non è tanto la fonte Carbone solido o o petrolio altro Mallett ripeto meno dell'abbattimento dei i fumi successivi insomma ecco questo è il punto che purtroppo invece dal punto di vista informativo molte volte non si riesce a far
Lire alle agli enti locali venisse otto dei vicoli fermiamoci qui e magari periodicamente non so più o meno una volta al mese dieci risentì
Amo e lei magari ci fornisce gli aggiornamenti ringraziamo il dottor Stefano Delli Colli direttore responsabile della staffetta petrolifera un saluto agli ascoltatori di radio radicale da Giorgio Spadaccia arrivederci e grazie