"Relazioni pericolose. Sindacati e politica dopo la concertazione" - Presentazione del libro scritto da Roberto Mania ed Gaetano Sateriale, edito da Il Mulino (presso l'Istituto Luigi Sturzo, via Coppelle n. 33)

Però
Relazioni pericolose sindacati e politica dopo la concertazione che è stato scritto da state reale
E mania
State Riale è stato un grande sindacalista adesso deve a un grande e ed è un grande sindaco di Ferrara
Roberto Mania è stato capo servizio all'Ansa problemi del lavoro economici e adesso è in un grande quotidiano nuovo quotidiano
Questo libro è stato pubblicato dal Mulino
Delle edizioni a casa editrice di Bologna perché è qui rappresentata al massimo livello da Giovanna Monia e che ha in serbo un'altra novità
Con una quale questo libro costituì era come dire una formidabile doppietta e cioè un libro
Libro conversazione di Gino Giugni sì sullo stesso tema
E quindi può essere che ci si ritrovi a discutere anche di quel tipo i partecipanti sono tutte persone autorevoli
E io invece ho scelto presentare devo solo stabilire un certo ordine che è quello alfabetico che voi vedete qui nell'invito
Quale quale domanda porre per dare immediatamente loro la parola
Io potrei questa domanda e chiederei loro di rispondere molto liberamente
In questo libro chiunque l'ha letto la notato subito c'è una idea di concertazione un po'il grande problema anche l'interrogativo
Che come dire fa perno su una visione storico contingente o congiunturale della medesima
Cioè la concertazione come formula soluzione perché in un dato periodo in un certo sistema con determinati rapporti di forza politici e sindacali
Funziona così come ha funzionato in Italia verrà detto credo da tutti
Questo non sarebbe un problema la si può accettare come definizione ma tutto quanto vi ho detto prima nel libro di Gino Giugni che giustamente
Si chiama la lunga marcia della concertazione non si dà a questa idea se è una lunga marcia non è una cosa molto contingente
Lui coltiva carenza l'idea di un corso più lungo appunto sotterraneo qualche volta carsico ecco non chiedo di pronunciarmi sul libro di Gino Giugni ma come vedete voi la concertazione degli anni novanta a parte il suo Bilancio che è già stato tratto ma nel sistema italiano dal punto di vista storico sociale dal punto di vista anche ordinamentale
Come è stata secondo voi lo chiedo dapprima a Guglielmo Epifani
A provo a rispondere
Diciamo un quesito che al fondo si riduce a a questo a questo dilemma
Il sistema ed gli strumenti gli Obiettivi di concertazione che dal novantatré
Hanno accompagnato la vita delle relazioni sindacali e in generale la vita del paese
Fino alla fine del decennio del secolo scorso
Vanno visti
Come
Diciamo un quadro ordinato stabile di scelte di convergenza di obiettivi
Dettato da una scelta profonda o anche da uno stato di necessità
Questa mi pare e quindi come tale vive come scelte esplicito ha vissuto come scelta esplicita o è stato nei fatti uno strumento che in quelle condizioni
Provava a dare risposta ai problemi che il Paese
Io credo che al di là di quello che normalmente anche abbiamo detto sostenuto c'è molto di di stato di necessità in quelle scene
Io vorrei un attimo ricordare quali erano quelli quegli elementi novantadue e per il Paese un anno
Terribile
Tra l'estate e il settembre il Paese vive una fase di bancarotta strisciante
Non ci sono le risorse per pagare gli stipendi pubblici il Tesoro ha difficoltà di finanziamento molto molto forte
Il debito pubblico era quello che ne avevamo un'inflazione un po'fuori controllo
Si impone una misura che e destinata ad avere degli effetti molto profondi sul futuro
Come quella messa in campo dalla dal governo Amato e con l'accordo del novantadue
Quella misura opera sostanzialmente in connessione con la svalutazione della lira del trenta per cento che ci fu
Un quadro di respiro all'economia italiana
Se noi vediamo il grafico della produzione industriale di queste italiana ne vediamo che cresce dopo quella svaluta azione fino al novantasei in maniera molto netta e cresce lo stesso la quota di esportazioni italiane nell'export mondiale
Questo è dovuto al fatto che con una svalutazione del trenta per cento le nostre merci prendono respiro e vantaggio competitivo nel mercato nel mercato mondiale
Ovviamente una svalutazione ed in quelle dimensioni accanto al debito pubblico che aveva il Paese può innestare un meccanismo una spirale terribile nel rapporto tra dinamica dei prezzi e dinamica dei salari e contemporaneamente
Può rendere l'intervento sulla qualità del sistema produttivo e dei servizi e degli strumenti all'impresa assolutamente secondario l'accordo del novantatré quindi opera in questo quadro di necessità
Dopo la boccata di ossigeno che la svalutazione porta al Paese trovare impostare un principio degli obiettivi di politica economica di politica sociale di politica dei redditi
Che sia funzionale Hadassah diciamo a dare un governo razionale e utile della fase che vive il Paese in quel momento
è una scelta di coesione sociale
è un Paese che assegna all'Italia una missione il risanamento senza trascurare l'equità e senza trascurare i fattori qualitativi di competitività del nostro sistema produttivo industriale e dei servizi a partire dalla ricerca
E dalla formazione
Questa è la scelta che viene che viene fatta è che accompagna sostanzialmente la dinamica delle relazioni industriali dei processi produttivi in maniera molto forte tra il novantatré e il novantotto
Sono gli anni più alti in cui opera effettivamente quel sistema di concertazione
Io credo che questo sia il punto vero che accompagnò quelle scelte quelle vicende ovviamente detto questo poi corollari che ne conseguono
In quel sistema è ovvio quando gli obiettivi erano condivisi
Risanare il Paese evitare la bancarotta favorire l'ingresso nella moneta unica assicurare una stabilità del rapporto tra dinamica dei prezzi e dei salari politica dei redditi è qua i corollari che ne derivavano erano ovviamente molti un sistema di relazioni contrattuale fondato su regole precise che tenevano questi obiettivi
Un sistema di relazioni tra le organizzazioni sindacali fortemente unitario
Un insieme di politiche pubbliche a sostegno dello sviluppo coerenti con il quadro d'assieme che l'accordo nel novantatré consegnata
Per questo dico che fu un accordo in cui il dato di necessità si unì con un dato di scelta
Fu mezzo secondo me degli attori di quel momento tutti gli attori io parlo adesso per il sindacato ma la stessa cosa secondo me valeva anche per le scelte del sistema delle riprese poi del governo di favorire quel clima e quegli obiettivi
Poi potremmo fare io credo fra l'altro a luglio su fa sono esattamente dieci anni dall'accordo dall'accordo famoso dovrebbe essere credo compito un po'anche nostro di provare un po'riflettere
Su pregi e virtù di quell'accordo su quello che ha funzionato su che cosa ha determinato nei problemi reali dell'economia italiana e nella politica distributiva dei redditi come sono state utilizzate le risorse sul versante dell'impresa
Quindi credo che avremo tempo per fare questa riflessione che assolutamente assolutamente fondamentale però quella scelta fu la scelta che accompagnò virtuosamente la vita del paese in quella fase ora quella scelta a un certo punto finisce h qui ci possono essere opinioni diverse la mia opinione che la spinta propulsiva che aveva quello stato di necessità e quegli obiettivi Sila c'ero
Probabilmente si accennò anche nel tessuto dei soggetti reali del Paese per molti fu vissuta come una camicia di forza
Che che negava libertà e possibilità in tutto questo poi determinò la fatica con cui si arrivò al Patto di Natale del novantotto e poi infine alle vicende segnate dai rapporti complicati con quest'ultimo con il Governo secondo Governo Berlusconi fino alle vicende dei giorni dei giorni nostri
Io credo che questa sia una ricostruzione almeno dal mio punto di vista abbastanza onesta del come nacque del perché nacque e questo secondo me spiega anche che cosa ci consegna che cosa non ci consegna che cosa ci trasmette che cosa non ci trasmette
Ovviamente tra di noi discutemmo per noi la politica di concertazione era sempre strumentale cioè è una politica che accompagnava degli obiettivi condivisi
Per altri segnatamente la CISL e la UIL la politica di concertazione da tutto tondo una politica ma tutto sommato queste sono differenze insignificanti
Rispetto al fatto che allora condividemmo degli obiettivi e fummo d'accordo nella gestione di quegli strumenti e che tutto questo produsse una fase di coesione che dal mio punto di vista hanno portato dei risultati positivi
Per i lavoratori e per l'insieme del Paese disse io continuo talvolta ripete anche verso l'azione del governo una critica molto forte oggi lo faccio sempre in questo nome perché vedo nell'azione del Governo nel tentativo permanente di operare invece per divisione
Tutto quel processo di coesione che con fatica fu costruito in quegli anni oggi via via viene smantellato ancora prima che sul terreno delle relazioni con il sindacato secondo me per una scelta culturale
Per nascita per un'idea di provare a ridare libertà quella che veniva vissuta come una camicia di forza e per questa strada recuperare sviluppo e dinamismo
In realtà in questo modo secondo me si opera scientemente un processo di divisione tra i soggetti sociali tra le rappresentanze tra i livelli istituzionali del Paese e non facendolo in maniera organica sulla base di un progetto
Questo secondo me produce dei danni
Che andranno letti simmetria esattamente opposta ai vantaggi che avremo negli anni novanta
Grazie
Dicono entità
Abbiamo fatto in modo che i sindacalisti aprono e chiudono questo il giro
Ma io ho provato molto molto interessante innanzitutto la lettura del del libro un libro difficile non avrebbero semplice Pietro
Che unisce una parte storica molto attenta nella quale si vede che chi scrive è stato anche attore parte di quelle vicende
E una parte propositiva che è quella sulla quale poi concentrò in gran parte mio
Il mio intervento
Sulla parte storica quindi la parte di ricostruzione
Delle vicende soprattutto degli anni Novanta aggiornamento su quelle che ci interessano di più
Anche rispetto a quanto Accornero diceva mi sembra di poter fare una riflessione soprattutto che forse un una chiosa un'aggiunta a quanto scritto nel libro ricostruzioni che condivido gran parte però l'impressione che non ci fosse mai sottovalutare il fatto che la azione di supplenza come qui viene indicato da parte del sindacato
Per l'assunzione di responsabilità di scelte difficili importanti di sacrifici complesse che furono allora fatti e a mio avviso non tanto va a collegare o al meglio se posso permettermi nel libro viene un po'troppo collegata al passo indietro della politica
E forse e questa è la mia impressione
Il problema non è tanto legato a una automatica sostituzione tra partiti e sindacati partiti che vengono meno c'è bisogno d'una rappresentanza per la soluzione di questa crisi responsabilità quindi entra in gioco il sindacato in parte forse anche questa cosa ci può essere ma io ho l'impressione che in questo le cose che dice più dicevo Epifani prima mi trovano d'accordo sono convincenti in questo c'è da tener conto della straordinarietà
Del cammino che l'Italia è stata costretta a fare nel periodo sostanzialmente novantadue novantasette novantadue novantotto cioè un Paese che si trova improvvisamente ad aver firmato sostanzialmente la propria condanna aver firmato la necessità di dover rientrare il parametri
Che erano
Praticamente irraggiungibili
Può erano raggiungibili solamente con cura da cavallo si trova poi la necessità in cinque finanziarie in sei finanziarie a dover tentare di raggiungere quei parametri con una serie di docce fredde che continuamente vengono
Poste dai vari ministri di allora il cui ministri non italiani di cui ci siamo ormai dimenticati nomi ma insomma su nomi famigerati che erano i nomi che aprivano le pagine
Di tutti i giornali italiani quando con un semplice respiro davano intendere che l'Olanda o la Germania avevano un atteggiamento più chiuso oppure forse si poteva immaginare che in quel momento in quelle sei leggi finanziarie
Credo che il la necessità e un accordo che vedesse in campo tutte
Le i possibili protagonisti di un tentativo di recupero di quel risultato
Sia stato un elemento centrale i sindacati hanno fatto la loro parte così come l'hanno fatto gli altri poi si è presentato un credo un lavoro collettivo complessivo del Paese ma qui si c'è stata una straordinarietà di impegno del sindacato e credo che anche lavoro di concertazione legato alla all'accordo del novantadue novantatré e legato qua e tutte le scelte per esempio della riforma delle due riforme delle pensioni della legge finanziaria quella che
Raddoppio Valencia per capirci quella del
Per il novantasette del novantasei
Son tutte scelte il l'accordo sul pacchetto Treu visto che Tiziano è arrivato tutte scelte che videro una assunzione di responsabilità però legata ha un obiettivo che aveva visto l'intero paese mobilitato in cui i partiti si fecero parte
Sia su un solo responsabilità in modo molto forte molto rilevante e in cui questa responsabilità se sono assunte anche gli altri soggetti
Invece sulla parte propositiva io mi sono segnato una vettura del del testo tre cose che mi hanno colpito e sulle quali voglio aggiungere
Qualche riflessione che sono tre cose in ma in prospettiva perché può alla fine anche il sottotitolo sui lasciava sostanzialmente una discussione aperta di cui anche credo i vip i prossimi contributi dei mesi prossimi per il due mila e tre si apre per l'Italia con sostanzialmente una domanda la domanda è cosa succederà dopo
La fine della guerra civile
Due mila due è stato nel campo delle relazioni industriale sindacale l'anno della guerra civile la guerra civile
A mio avviso l'hanno perso tutti l'hanno perso potuti complessivamente la piazza del paese che ha perso competitività
Che ha reagito peggio degli altri Paesi europei alla crisi internazionale e che quindi si trova oggi
Se togliamo l'esempio che viene spesso fatto ma che purtroppo per loro è un esempio molto particolare per caso la Germania è il paese che sta reagendo in modo più
Più bolso più zoppo alla alle difficoltà della della crisi internazionale che c'è per tutti questo è anche figlio del fatto che il due mila e due è stato un anno terribile da questo punto di vista Manno di conflittualità
Un anno di
Senza che da parte del governo
Un anno di assenza di una chiara indicazione di marcia un anno di divisione sindacale e anche questo ovviamente ha pesato quindi la domanda su che cosa accadrà dopo la guerra civile
Io credo dopo che i morti e feriti alla fine complessiva che li ha pagati la competitività del Paese perché credo che questo sia il risultato finale che oggi siamo tutti
A a ragionare con le code che tutto questo avrà perché referendum sull'articolo diciotto sarà una coda della guerra civile del due mila e due della quale nessuno sente sinceramente il bisogno perché oggi invece mi sembra che si sia fatta strada la consapevolezza che la guerra è finita
E che è finita la guerra forse ci sono i giapponesi che continuano a combatterla ma finita la guerra bisogna ricostruire perché se no al Paese
Non può credo continuare a vivere in un clima di guerra civile in questo campo che ripeto fatti sui danni per quest'anno per l'anno che è passato ma non ritengo che possiamo considerare che possa continuare le cose così quindi a a questa domanda che è poi la la il contributo principale che il libro vuole dare mi sembra di capire al dibattito in questi giorni in queste settimane così importanti Piero Giarda e alcune alcune risposte le risposte chiodo sono riprendendo le dal dalla lettura del testo cercando di andare oltre nella riflessione la prima
In questo aggiungendo qualcosa rispetto a quanto è sviluppato nel testo io ho l'impressione che si sia persa un'occasione in questi anni l'occasione persa nel ruolo parlando del ruolo del sindacato
è stata quella che si era intravisto nel periodo novantasette novantotto novantanove non per particolari meriti ma perché oggettivamente si era intravisto una scintilla di
Possibile nuovo ruolo del sindacato che giocarsi le sue carte
Sempre di più in termini di protagonismo attivo dello sviluppo del Paese e del disegnare lo sviluppo del Paese insieme alle altre parti piuttosto che come semplice controparte
Il sindacato oggi interpretato come semplice controparte in una situazione in cui si è tutti nella stessa barca nella novantacinque per cento delle imprese italiane imprenditore lavoratori per combattere la competizione afferma che i cinesi ci fanno per combattere la competizione sleale che dalle altre parti viene fatta
Io ho l'impressione che la risposta lì mi mi riferisco a quelle scintille che allora si erano viste in quell'esperienza esperienza
All'uscita ombre molte ombre non non non la sto semplificando ma voglio mi interessa qui citarla per il caso in sé che era quella della programmazione negoziata
Che soprattutto nelle regioni Obiettivo uno se la sviluppate che aveva visto qui mi interessano per il la cosa in sé per il ruolo del sindacato
Che aveva visto i dirigenti sindacali doversi inventare un nuovo ruolo
Secondo me interpretato in giro per il Paese venne bene meglio di quanto ingelosire
E interpretato bene genericamente al di là della appartenenza attivato il nuovo che secondo me appare ripreso perché quella è la strada di fronte a quello sviluppo dei territori passa attraverso un ruolo dei sindacati che riescono sui livelli locali
A interpretare la propria azione come un'azione che indica sceglie fa indica priorità e poi nuove le sue pedine locali sulla base di questa indicazione quindi sottolineo questo punto perché secondo me è una strada da riprendere ed è una delle strade principali sulle quali muoversi
Nel futura mi ha colpito molto in giro per l'Italia parlare con tanti sindacalisti di tutte le provenienze sindacali che
Raccontavano
Come anche loro tempi per la loro attività avesse fortemente cambiato pesi e misure di fronte a questa nuova sfida rispetto al quale si trovavano e nella quale si trovano allo stesso tavolo della parte datoriale
E degli enti locali ma non più intermedi controparte ma in termini di protagonisti di una di scelte di sviluppo delle quali ognuno si assume le sue responsabilità
Quando si nel libro si parla delle dei due livelli del livello nazionale a livello locale c'è pilota in questo punto sia fondamentale ed è sicuramente una delle strade del futuro il secondo per essere molto rapidi è la questione che in discussione secondo me in questi mesi e sarà una delle cose sulle quali sarebbe bello se l'Italia trovasse forme di sostegno unitario
Qui tutti insieme maggioranza opposizione sindacati e Confindustria e cioè quella di riuscire nella Convenzione europea
A disegnare un assetto istituzionale europeo nel quale le politiche macro economiche con le quali si indica sia un Paese prende il cartellino giallo per essere chiari sulle politiche di deficit e sulle politiche
Di bilancio ecco che queste politiche vedano un affiancamento dei criteri di Maastricht ai criteri altri temi di Maastricht seri criteri di Lisbona per capirci io ritengo che questa scelta sarebbe una scelta importante tra l'altro questa scelta viene anche incontro a una a mio avviso battaglia giusta che Confindustria fatto per indicare al Paese che il prossimo obiettivo è quello di Lisbona in un Paese come il nostro che il uno dei più contenti tutti a raggiungere gli obiettivi dell'economia della conoscenza così come li abbiamo
Indicati individuati a Lisbona per io credo che sia importante che questa scelta venga fatta e credo che attorno a questa scelta il paese sicuramente troverebbe delle forme di coinvolgimento di tutti il terzo elemento
E la parte finale del libro
Che indica la parolina magica della partecipazione che ritengo essere l'altro il tema su quale dovremmo confrontarci misurarci nel prossimo nel prossimo futuro perché se quel ragionamento sui cinesi che facevo prima per dircela brutalmente cioè che alla fine si è tutti sulla stessa barca di fronte alla a una concorrenza che ormai
E è globale diversa
Ecco ritengo che su questo il nostro Paese deve trovare delle forme non soltanto di discussione generica ma delle forme di realizzazione pratica di che cosa vuol dire la partecipazione sapendo che ci sono delle cose che interessi possono fare e delle cose che non sono utile che non si possono fare ma quelle che si possono fare io ho l'impressione che sarebbe molto importante se in quest'anno
Si cercasse si trovasse il modo di farla perché mi sembra mi sembra d'un modo utile importante per far sì che dopo la guerra civile sì ricomincia sa costruire dalle cose che sono utili per oggi per la competizione di oggi la competizione in mercati difficili come sono quelle di oggi
Termino dicendo veramente che l'Italia non può permettersi un due mila e tre sulla falsariga del due mila due che ha avuto io penso di poter dire secondo me quali sono e di chi sono le responsabilità però al di là di questo credo che il giudizio generale sul fatto che il due mila e due in questo campo non è stato un anno
A suo al saldo negativo per il paese credo che sia un giudizio facilmente
Condivisibile da tutta la se così cerchiamo di capire che cosa c'è dopo
Nel libro si chiede dopo la concertazione io dico dopo il due mila e due in questo campo sapendo che alla domanda chiave che è quella sulla quale siamo interrogati tutti nel due mila due sapere se nel bipolarismo un sindacato deve trattare un sindacato deve soltanto superare contro un governo che dell'altra parte
E io credo che a questa domanda le risposte che sono cominciate abbozzare sono risposte complessivamente che devono tener conto degli elementi che citavo prima perché altrimenti ho l'impressione che il tema finisce per non essere sviluppato nelle forme e nei modi in cui c'è bisogno e finisce per essere sviluppato con la testa rivolta all'indietro invece credo che le sfide che abbiamo di fronte in questo due mila e tre sono talmente alte pesanti che dobbiamo affrontarle con questo spirito molte grazie a lei da l'avviso al pubblico che qui davanti ci sono alcuni posti impostare ultima esistenti tocca adesso a Stefano Parisi
Grazie
Anch'io anch'io
Ho apprezzato questo libro perché credo che sia molto interessante anche perché pone le questioni in maniera molto chiara e pone credo
In maniera anche nuova rispetto alla discussione che è stata fatta in questi anni in specie in quest'ultimo anno sulla concertazione sì concertazione no pone le questioni ci pone davanti a una serie di di argomenti che sono argomenti veri oggettivi
E io vorrei un attimo fare velocissimo un excursus ma serve un pochino indietro solo per dimostrare quanto l'Italia è cambiata da da allora fino adesso io ricordo ero ragazzino facevo le fotocopie a Palazzo Chigi nel mille novecentottantaquattro quando facemmo l'accordo
Per per la scala mobile sui punti di scala mobile quella portarono a Bordeaux dove lo Stato cioè il governo non solo intervenire per decreto con i suoi punti di scala mobile ma bloccò per decreto tariffe prezzi equo canone
E c'è tutta un'appendice al libretto rosso di quel di quell'accordo in cui ci sono la soluzione di una serie di stato di crisi in giro per l'Italia dove lo Stato
Azionista scioglieva una serie di nodi o garantiva una serie di di di di fatti occupazionali alle organizzazioni sindacali per cui diceva che a Priolo revocato determinate cose piuttosto che a Crotone altre piuttosto che a Manfredonia altri investimenti garanzie in cassa integrazione eccetera certo
C'era uno schema in cui lo scambio erano scambio molto evidente cioè uno scambio in cui la rappresentanza e la forza del Governo era di un di uno Stato che interveniva pesantemente sull'economia
E di un sindacato che aveva come interlocutore principale il governo su quelle vicende
E di un mondo industriale privato lo rappresentato dalla Confindustria mentre invece il pubblico rappresentato da Intercity devastato e che come dire chiudeva l'accordo sul sul superamento del vecchio meccanismo di scala mobile per Harvard andare verso il nome
Nel mille novecentonovanta quarte due treni
Tutti e due gli cito perché sono d'accordo fra di loro legati era tutto già tutto un altro Paese nel senso che si era il sindacato discusse in quella in quel raccordo di come procedere verso la via delle privatizzazioni
Non c'era la possibilità di fare nessun intervento su prezzi e tariffe anzi c'è un capitolo ricordo chiesto più volte al sindacato sul ruolo delle Authority e su tre scatto c'è scritto press card nel nel testo dell'accordo
E lo scambio
Era uno scambio ovviamente fatto sul noto a tutti qui non lo racconto ovviamente politica dei redditi cioè mentre allora si scambiava in modo preciso e puntuale negli anni ottanta
Quanti punti di scala mobile quanto blocco delle tariffe quanto blocco dei prezzi c'era già un meccanismo virtuoso nella nel nella parte del del principale l'accordo del novantatré quello sulla politica dei redditi in cui si condivideva
Si concordava che c'erano delle procedure leggerne perché di tali procedure si tratta che poi sono in qualche modo anche evocate dentro il libro procedure leggera in cui si condividono alcune scelte le scelte di bilancio
Per fare in modo che tutti si comportino in modo coerente sia per la politica dei redditi che per la politica il risanamento dei conti pubblici lasciando ovviamente il Governo libero di fare le sue finanziarie di fissare col DPEF l'assuefazione programmate lasciando le parti poi libere di concertare e di concordare o di contrattare nel caso della gli assetti contrattuali le dinamiche salariali avendo alcuni punti di riferimento che sono come siamo come sappiamo l'asta ci sono dei punti di riferimento condivisi politicamente attraverso un una un accordo intergovernative interconfederale al quale non si è qui
Dei dei provvedimenti di legge del governo per attuarlo ma era un accordo virtuoso che a cui che si innescò dove lo Stato il Governo aveva poteri completamente diversi da quelli che aveva nel nel nel mille novecentottanta ed è vero quello che dice Gori il il il libro che c'era un fatto un momento di totale supplenza del ruolo delle parti sociali rispetto alla politica ricordo che insieme a quell'accordo
Giuliano Amato presidente del Consiglio fece quattro riforme fondamentali per la nostra economia allora non riforme molto importanti Sanità
Pensioni
Pubblico impiego e finanza locale e le fece con quattro voti di fiducia alla Camera e al Senato
Erano delle che sui quali si chiede il voto di fiducia cosa che oggi sarebbe polemiche impensabile mentre nel nello schema nello schema attuale perché c'era il Parlamento che era assolutamente steso con i partiti che erano nelle condizioni in cui erano all'inizio degli anni Novanta
Quell'accordo ci dette una grande credibilità e apri un periodo molto importante io non credo che la concertazione se no in parte per la assolutamente insufficiente riforma Dini che ha fatto delle cose importanti ma che non ha poi effettivamente morso e se non invece in maniera molto più consistente per quanto riguarda la riforma del pubblico impiego che allora una riforma molto importante dal punto di vista degli strumenti che si introducevano le dinamiche di organizzazione del lavoro
Dentro le pubbliche amministrazioni
Poi non è che il sindacato partecipo di una grande di una grande ristrutturazione cambiamento del Paese ma l'effetto di quell'accordo
Un effetto che consentiti ridurrebbe drasticamente rapidamente l'inflazione come sulle fette dell'accordo l'ottantaquattro molto positivo che ci salvò raccordo tanta quattro come di solito accordo del novantadue novantatré e soprattutto ci legge una credibilità tale che ci consente di far ridurre i tassi di interesse e questo è stato il risanamento vero forte
Negli anni Novanta
Oggi l'Italia è ancora tutto un'altra da quella del del del mille novecentonovanta perché è un'Italia in cui non ci sono più quei partiti la proprio tripartite fisicamente non ci sono più e c'è il sistema giudiziario ormai più o meno consolidate dal punto di vista del suo funzionamento
C'è un un ruolo delle parti sociali diverso che si degenera diverso adesso io dirò a mio avviso per quale motivo è diverso
E quindi si è generato nel corso del del del Duemila non per una rottura politica perché il governo ha detto basta con la concertazione come d'altronde anche questo libro ammette non è un problema di superamento di quella roba che ne abbiamo chiamato concertazione ma che lo possiamo chiamare come ci pare ma insomma era quel momento in cui ci sono condivisi
E si sono gestiti insieme le organizzazioni sindacali una serie di processi a monte del a valle dell'accordo del novantatré e che sono stati una condivisione stretta spesso anche molto vincolante
Del governo con le organizzazioni sindacali ricordo tutta la vicenda che ha riguardato la riforma delle pensioni o lo stesso tentativo di D'Alema di fare alcune cose che non è riuscito a fare per il veto del sindacato cioè in questo anno in questi anni novanta
Il credito acquisito nel novantatré dalle organizzazioni sindacali poi è stato speso nel corso degli anni Novanta
Nel nel nelle varie fasi difficili politiche del del del corso degli anni novanta con un diritto di veto forte che il sindacato ha avuto in alcuni passaggi importanti della riforma è che il Paese doveva doveva pagare
Il due mila
E due allora tutto
Enrico mi dispiace non c'è stata nessuna guerra civile non so quale film avete visto ma non c'è stata in Italia nessuna guerra civile c'è stato qualcuno che ha voluto fare un'enfatizzazione di uno scontro sindacale che né i fatti nelle fabbriche nelle aziende e nei luoghi di lavoro nella città né nel nelle città non ci sta la guerra civile è un termine scusami ma io io vi consiglio coi politici di usare i termini un pochino più pacati
Perché non c'è stata nessuna guerra civile culto perché sono soltanto un morto e l'hanno ammazzato delle persone che forse volevano innescare una guerra civile che ringrazio Dio non c'è stata e morto un amico di tutti quanti noi quindi
Credo che dobbiamo usare dei termini un pochettino più pacati perché se no sembra che in Italia se qualcuno mi sentisse dall'esterno sembra che in Italia c'è stata una guerra civile laddove la guerra civile non c'è stata
C'è stato un forte confronto sindacale ci mancherebbe altro c'è stata una divisione forte movimento sindacale che non è dovuta assolutamente né alla voglia di Confindustria né a coloro che hanno firmato quelle organico del
Quel patto per il lavoro
Del cinque di luglio ma c'è stato una organizzazione sindacale che si è voluta tirare fuori come ormai evidente cioè non è più neanche bisonti spiegarlo insomma dal gennaio del due mila dal dal Patto per Rho dal dall'accordo sui contratti a termine fino a l'accordo della FIAT Auto Giorgio salvo che orchestra misurante firmando in queste ore in questi giorni
Stabilimento che sta vivendo sulla firma c'è un'organizzazione si dà come dimostra la piattaforma dei meccanici della FIOM ma se c'è uno che non sa indagare se tira fuori se tira fuori da un meccanismo che si sta come dimostra questo libro e come spiega il suo libro che si sta modernizzando
Ed è un modo meccanismo nove io credo che il il il il cinque luglio del due mila e due sia il modello però sicuramente si sta evolvendo verso un sistema di relazioni sindacali sui quali dobbiamo risolvere riflettere pacatamente
Perché è evidente che siamo andando in un contesto diverso c'è il federalismo c'è il sistema maggioritario
C'è un ruolo diverso e il sistema maggioritario impegna la politica il il ed è giusto che sia così che il chi vince le elezioni le vince sulla base di un programma che ha trattato e condiviso con gli elettori e non deve andare a ritrattare di condividere
Con le parti sociali questo vale ovviamente sia per un governo di centrodestra che per un governo di centrosinistra e quindi è logico che il ruolo diverso delle organizzazioni sindacali e di rappresentanza del mutare
Questo appuntamento è un mutamento difficile sul quale io credo che bisognerebbe riflettere riflettiamo sarò veloce allora io credo che
Non esiste non c'è in Italia non c'è più uno schema purtroppo del quale non siamo ancora figli e una certa cultura sindacale con la figlia lo schema del conflitto
Se voi andate nei posti di lavoro nelle aziende dove si lavora non c'è un clima di conflitto
C'è più molto di più un clic no che non ci siano conflitti e ma non c'è un clima generalizzato di conflitti quello che ha prodotto dopo gli anni Sessanta tutta la legislazione e la nostro strumentario di di legislazione pesante di contrattazione pesante
Sul luogo di lavoro il rapporto tra lavoro e capitale si diceva una volta Manzione rapporto tra lavoro e azienda è un rapporto che è molto più fluido
è completamente cambiato cambiano addirittura i rapporti di forza si pensi soltanto nelle aree del Nord dove dove c'è una carenza di manodopera e dove i rapporti di forza sono su tempi invertiti da questo punto di vista quale conflitto
Lì c'è l'esigenza di creare insieme e di costruire insieme nel pieno rispetto e della della della della rappresentanza degli interessi certo esso interessi anche diversi
Ma creare degli obiettivi comuni sui quali lavorare che su questo schema bisogna riuscire a lavorare
Con chi ci sta augurandoci che prima o poi il paese si modernizzi per cui ci siamo tutti e questo deve valere sia c'è un governo di centrodestra che se c'è un governo di centrosinistra perché non si può dire che una riforma del mercato del lavoro
Fatta da Tiziano Treu è una riforma buona e la riforma del mercato del lavoro che va nella stessa identica direzione fatta da da Roberto Maroni non è una riforma buona perché rientra nell'ossessione antica logica rientra nello stesso ad accentuare almeno vuol dire perché ho sempre detto con diciamo sa come dolore Tiziano Treu è quella che ha dato gli effetti occupazionali che ancora oggi abbiamo quindi non sono assolutamente sì ci mancherebbe altro furono quelli da Confindustria che ha firmato quell'accordo che ha firmato questo
Io dico solo che bisogna riuscire a riflettere su che tipo di relazioni sindacali dobbiamo avere Nigri corvi libro dice delle cose importanti
Ad esempio cosa che io condivido anche in parte cioè smitizzare il rapporto tra politica e organizzazioni sindacali nel senso che non non si scandalizza del fatto che Cofferati si sia schierato in maniera così evidente dal punto di vista politico
Ma nello stesso tempo dice che le relazioni sindacali devono andare avanti nonostante queste cose qua perché sarebbe un errore e un sindacato dice io gli accordi di pace solo doverosa dal reparto mi faccio con gli altri perché altrimenti si ricrede si creano delle del un'impossibilità di governare il Paese e un evidente assoluta certa esclusione delle delle rappresentanze sindacali dai momenti decisionali perché è giusto che il Parlamento ce la possa fare da solo è giusto Parlamento dalla sua maggioranza ce la posso fare da solo e che gli si intermedi rispetto alle organizzazioni sindacali e la tentazione rientranza degli imprenditori
Nel parlare direttamente con la gente dovete prendere personale no sarà venti perché quello che c'è
Che è rappresentato nell'ormai frastagliato e devo dire devastato tavolo di Palazzo Chigi devastato dal patto Di Natale credo forse quella sia la vera data della morte della concertazione
Dove c'abbiamo sino all'invasione trentasette trentasei sigle seduto intorno a un tavolo
Che era presente o di tutto di più ma dove vivente che non si discute è molto difficile discutere e dove quello quelle organizzazioni sindacali mentre negli anni Ottanta negli anni novanta CGIL CISL e UIL Confindustria e la rappresentanza delle imprese artigiani commercianti eccetera
Si facevano carico di una serie di problemi che andavano ben al di là dei loro interessi tirare giù l'infrazione occuparsi della finanza pubblica eccetera oggi una rappresentanza così frastagliata come tutti sappiamo
Rischia di essere una band anzi nella quale ognuno è strettamente legato ai suoi propri interessi base della vicenda IRAP sul sindaco sul sul sul fisco rispetto al Patto per l'Italia allora
Siccome lì in quel tavolo non sono sovente rappresentati alcuni importanti bisogni
Non sono aumentati i disoccupati quelli che teorizzare ancora il mercato del lavoro e che non ci sappiamo di rappresentanza indagato
Dal sindacato accanto ai lavoratori occupati allora o noi pensiamo e cerchiamo come secondo me la soluzione che libro avanza è una soluzione molto interessante di rendere più leggero il rapporto tra organizzazioni sindacali
Tavolo del TAR tavoli di concertazione chiamiamolo come ci pare e e politica di governo e dove quindi si sviluppi però nello stesso tempo e questo è l'altro tema molto importante un meccanismo di sussidiarietà sugli interessi specifici da parte delle parti sociali sui temi che sono loro propri oppure rischiamo di farci male faccio un esempio
E qui dentro ovviamente si innesca anche la questione del federalismo che credo che sia molto importante e l'esempio è questo in materia di lavoro
In materia di lavoro ne abbiamo due scenari possibili abbiamo cucinare oggi serve non sappiamo come il Titolo quinto della Costituzione come interpretabile ognuno può dire la sua quando dice che tutte le sicurezze lavora in capo alle Regioni ma noi abbiamo due possibilità
O quella di di riuscire a a bere una legislazione pesante così come quella italiana adesso che pervade e che si moltiplica per le varie regioni creando tanti diversi mercati del lavoro oppure abbiamo la possibilità di definire alcune regole generali
Che che che possiamo chiamare sottopose insomma le lei regole leggere che guardi guardano tutti
E poi questo decentramento questa sussidiarietà non venga fatta
A favore delle amministrazioni locali e del potere politico locale ma sono invece le parti sociali possono svolge la loro funzione di contrattazione nel normare alcune vicende in deroga cambiando le cose adattandole alle esigenze del mercato del lavoro per Mosca
Cioè io quello che voglio dire o noi siamo d'accordo che il modello futuro
è un modello in cui
Non è più la rappresentanza stretta degli interessi che cerca di fare uno scambio salvo momenti molto difficili in cui il senso di responsabilità di tutti
Ha consentito di fare delle grandi operazioni di risanamento ma quella si chiama emergenza e sperimentale della vetro beneficenza oppure il nuovo modello un altro è un modello nel quale ci si mette d'accordo sugli obiettivi di fondo
Ci si mette d'accordo sul fatto che non si può continuare a crescere come economia come siamo cresciuti in tutti gli anni Novanta nel libro c'è scritto favolosi anni novanta insomma siamo cresciuti meno della media europea per tutto il decennio dove ci mettiamo d'accordo sul fatto che il tasso di occupazione Lisbona deve essere questa la premessa del Patto per l'Italia dobbiamo raggiungere nei tempi certi i dati sul tasso di occupazione e poi dentro questi obiettivi di fondo che tutti quanti dobbiamo condividere abbiamo a ragionare come i nostri rappresentino sempre si possono essere contemperati con questi obiettivi di fondo cosa vuol dire questo
Vuol dire che noi dobbiamo ragionare in una logica di sviluppo e le relazioni industriali che si pongono come obiettivo non tanto quello di ripartirsi le risorse che ci sono e quindi se io tolgo delle pensioni di anzianità
Favorisca il giovane se se se aziende aumento sfavorito giovani quindi ragiono in un meccanismo tra garantiti
Tenendo fuori quelli che non sono garantiti ma non ha voluto aggiramento ma lavoro e non in un'ottica di aumento del tasso occupazione aumenta la base produttiva aumento della della crescita e su quella cosa su tutte quante le esigenze possono essere migliorate molto meglio peso più risorse c'è più possibilità di lavoro per tutti
E allora si fa un salto di qualità questa è la vera novità
C'è la vera novità che ne dobbiamo capire e che è dentro il Patto per l'Italia nella sua premessa e chiede verso una nuova logica con la quale noi possiamo relazioni sindacali è quella della crescita e quella della possibilità poi nell'ambito di obiettivi comuni che ognuno svolga le sue ordinarie
Sa equilibrate non e non conflittuali relazioni sindacali per raggiungere insieme a dispetto degli interessi reciproci reciproci quegli obiettivi di fondo grazie
Grazie a Stefano Parisi tocca adesso a Savino Pezzotta
Ma il la
No dicevo da un po'la voglia di fare polemica che non farò perché non serve più a nulla mi sembra credere tempo bisognerebbe una polemica straordinaria proprio perché il libero e molto interessante
Provocatorio
Chiarissimo che percorse
è un libro che mi è piaciuto ma che riparte che no ed un'altra cultura rispetto alla mia lessicali e si vede
Basta leggerlo è bello interessante tutta letto da un cestino rintraccia una cultura diversa dalla mia davvero proprio non si vede tutto tutta si no ed eleggano diciamo se no non ci capiamo il problema vero è che continuiamo a discutere in questo modo l'opera ma è un libro bello interessante provocatorio balletto ma rappresenta una cultura diversa dalla mia
Proprio nella del suo approccio deciso in modo però niente ne discutiamo l'altra volta
Perché
è insomma se voi lo leggete vede lo capite che che non è non è letta con gli occhi dalla cinesi daremmo concernente la sto leggendo la la cosa davvero accetta di fare ha o meno ma
La lega è così che si aiuta anche a capire le cose sabato ti diciamo sono cittadini
Che le cose non siano
Dietro c'è una cultura una cultura partecipativa
E che a favorito il determinarsi dalla concertazione non nasce solo per supplenze
Perché le supplenze si danno quando avvengono anche perché sono già preparate sanano sita perché se invece di esservi dentro il movimento sindacale una cultura partecipativa una cultura di questa natura fossimo stati dietro la cultura antagonista la progettazione non ci sarebbe stata
Chiarissimo
Per cui non è che nasca solo per supplenze il fatto dalla debolezza dei partiti ha favorito proprio per necessità forse quel l'affermarsi di una modalità di questo genere queste è una cosa che noi dobbiamo dirlo
C'è dietro l'accordo di San Valentino non si parla mai di quell'accordo è un po'rimosso
Un po'dimostrazione
Che però è l'avessi istamina e per l'altro
Perché l'accordo di San Valentino nella premessa alla concertazione
E qui è nell'ottantaquattro per il sindacato
Fa un salto sul versante della sua soggettività politiche
Perché entra dentro una grande questione si sottopone a dei passaggi difficili come cosa deve fare
Ed è secondo me l'elemento diciamo di di svolta vero nel sindacato poi lo si fa sempre da soli poi si arriva poi arrivano tutti
E alla fine si può dimostrare che l'accordo di San Valentino aveva sì toccato la scala mobile ma non ha provocato quegli effetti disastrosi che erano stati propagandate attraverso le cose che ha scatenato in quel tempo
Per questo poi la verità se non ci fosse stato l'accordo è sempre di San Valentino io penso sarebbe stato difficile arrivare poi all'accordo del novantadue altro accordo dimenticato
Che se non si dà un apporto dal novantadue con tutte le difficoltà con gli autoconvocati con i bulloni con tutte queste cose non si sarebbe stata poca nel novantatré Pepe quando si fa un discorso su la concertazione come malattia io
Faccio fatica ad accettare il tema anche dal concertazione Avati la progettazione allo sviluppo è un processo che è dentro il movimento sindacale dico io rivendico dalla mia lettura parziale partigiana rivendico il fatto che c'era un'organizzazione che comunque ha forzato sul terreno dalla partecipazione forzando sul terreno la partecipazione ha consentito che quell'accordo si potesse fare
E se no lo si faceva
Io credo che questo va riconosciuto
No veramente no non
Chiesi poiché vuol dire in pratica riconoscere nelle anche qui qualche differenza e con il libro c'è riconoscere che comunque il se parliamo di partecipazione come cultura come substrato culturale alla concertazione vuol dire riconoscere che i soggetti sociali sono portatori di una loro politicità proprio intrinseca
Che nasce dalla loro parzialità probabilmente il tema è questo
Cioè io sindacato sono portatore di una politicità mia che nasce dalla mia parzialità che si confronta con la politicità che quella dei partiti che ha un'altra politicità più generale perché amano alla presentazione e di Tito più generali
Ma il pensare che io non abbia e che sia stato un po'una malattia queste cose mi sembra un po'un po'troppo
Certo che il novantatré
Noi siamo stati obbligati a fare alcune cose però anche qui
Il fatto rientrare in Europa e fu un atto politico deciso dalla politica
Non mi sono mai dimenticarlo
Il sindacato di fronte a quell'atto politico che condivideva
Assume delle responsabilità
Per contribuire a raggiungere quegli obiettivi che erano stati determinati non so fino a che punto è supplenza o sostegno al raggiungimento di alcuni obiettivi
Che pure diciamo il sistema democratico italiano aveva individuato come obiettivi suoi
E pertanto il sindacato assume una dimensione una connotazione riformista perché sta dentro con la sua soggettività con la sua parzialità dentro un progetto che era stato definito in termini più generali
Lo che questo sia il senso dal punto di vista nostro chiediamo a quella fase a quel modello e aiutato cioè ma la concertazione è cresciuta
E declina declina soprattutto nel novantotto quando come ci ricordava prima
Dai soggetti primari erano sindacato imprenditore si passa a una molteplicità di soggetti per cui le responsabilità vengono frantumate e disperse e da quel momento si concede si fanno dei grandi documenti pensiamo al documento del Natale del novantotto che eroga teatro di tutto
Un programma elettorale così non è mai stato fatto
Però ero e non ci sono i soggetti che lo gestiscono
Perché i soggetti che hanno gestito son stati frantumati sono stati dispersi per cui tutte le volte che chiedo la possibilità di fare una verifica sull'accordo al novantotto devo chiamare trentasei soggetti e questi trentasei soggetti non hanno tutti la stessa volontà e lei che nasce diciamo un po'la crisi della concertazione
Io credo che se guardiamo le questioni che abbiamo di fronte oggi non lo tengo molto lunga
Io credo che la concertazione sarebbe utile ancora oggi
Lo stesso Lula che ormai viene osannato in una bella intervista che fa il manifesto dice che bisogna fare un contratto sociale con tutte le forze che stanno in Brasile tira fuori il suo Paese da alcuni elementi di negatività
Per quell'idea che nelle realtà che devono affrontare alcune situazione complessa la concertazione sia una politica da mettere in campo ormai è diciamo ampiamente ricordo
Io dico che sarebbe oggi una esigenza
Perché i problemi che abbiamo di fronte nei prossimi mesi
Non è che sono meno di quelli che avevamo quando siamo entrati in Europa
Primo perché abbiamo la situazione economica dal punto di vista produttivo che presenta una serie di difficoltà che conosciamo tutti
Secondo c'è il problema dell'allargamento dell'Europa che non è una cosina una passeggiata anche se gli si discute poco
Ma che ha delle condizioni economiche da affrontare o che vanno affrontati con elementi di coesione oppure scattano
Tutti gli elementi del corporativismo
Compreso anche quello sindacale o territoriale
Perché è una vera sfida quella dell'allargamento
Abbiamo il problema di come gestire la questione del federalismo per renderlo più compatibile ad alcune esigenze pecore le cose che si dicono all'interno del libro che probabilmente bisogna ragionare in modo diverso l'Europa
La nazione e la dimensione per federalista volo il territorio come impianto è un impianto che sta in piedi
Poi le forme i modi possiamo discutere ma l'impianto è questo ed è l'impianto che avremo in termini di sfida nei prossimi mesi non è che l'avevo chissà fra quanti anni
Ed è qui che nasce il mio pessimismo
Cioè io credo
Cioè io sono pessimista sul futuro
Va beh se lo diciamo e
Io sono anche stufo dell'invocazione all'unità
No non facciamo se le più che ci facciamo vede alla salute
Io credo che sia difficile oggi avere un impianto di coesione
Anche se io ci scommetterei
Un impianto di guarigione perché ci sono dei problemi all'interno del sindacato
E problemi che stanno all'interno del sindacato sono attinenti e andrebbero approfonditi con onestà e linearità
Al rapporto diverso Coco e pensiamo al rapporto con la politica tanto per dirigere la chiara
E siccome abbiamo una modalità io non dico che l'ho ragione io
Per carità
Finora però abbiamo una modalità diversa
Dei approcciarsi alla questione del rapporto con la politica voi capite che che problema c'è
Perché se io sono impegnato nella mia parte politica
Con un pezzo con una struttura del mio sindacato
E come fate a confrontarmi con il governo che era al con il governo di cui io sono all'opposizione
Vale per tutti e due richiamabile avute però su fa perché la concertazione non si fa
Voglio essere chiaro io non dico che è sbagliato dico che non è possibile cioè una impossibilità reale varrebbe anche nel governo del centro sinistra
Se fosse così anche con un governo di centrosinistra invece che con un governo di centrodestra
Avremmo la stessa impossibilità
E non è che dico la questione sono pessimista
Avremmo bisogno di concertazione ma non riusciremo a far
E questo non è che aiuta il Paese
Questo non aiuta il Paese
Perché le divisioni che ci sono oggi nel sindacato
Impediscono il dispiegarsi di politica di questa natura
E fino a che non sono risolte si rimane lì
Potevo fare degli accordi tutti parziali fatti a secondo
Dei momenti dalle condizioni delle situazioni ma un'idea concertativa come coesione come capacità anche delle forze sociali di partecipare al governo perché così sta scritto
Almeno per quanto riguarda la sua la loro imparzialità ma di partecipare al governo è inibito dalle divisione che abbiamo noi
Io credo che poi tornare al tema di quale autonomia per il sindacato sarebbe il tema vero per mettere alla base di un'idea di concertazione
Ma io credo che questo fatto impedisca
Qualsiasi processo riformista da parte del sindacato
Ma lei non lo dico con felicità lo dico con quell'amarezza no
Noi pensiamo davvero e il modello contrattuale che è scaturito dall'acqua dal novantatré sia ancora valido totalmente oggi certo che lo lo mantengo in piedi fino all'ultimo momento e fino a che non ne ho un altro caro Riva venti
Ma siccome ci rendiamo conto tutti che non funziona lo dice anche il libro no l'Europa e decentramento
Ma per cambiare modello contrattuale con le divisioni è possibile io dico di no
E siccome le divisioni attengono ha un problema che è quello che dicevo prima non è che possiamo trovare che si risolva facilmente per cui il sindacato si indebolisce in questa situazione finché non senesi
La stessa concertazione territoriale
Andiamo a vederla come avviene non è che avviene in tutti i luoghi allo stesso modo
Dipende molto anche qui dalla vicenda politica
E pertanto anche su questo terreno un indebolimento del sindacato
La partecipazione non aveva altre ed
Tutti ricamo partecipare ma noi siamo convinti che in una situazione di questo genere la partecipazione sia possibile a pane che abbiamo idee diverse sul concetto di partecipazione soprattutto l'abito dell'impresa l'azionariato tutte queste cose
Ma in una situazione di divisione non è neanche possibile pensare che si riescano trovare una mediazione
Io credo che il libro va bene si fa riflettere ma la condizione in cui siamo entrati e queste
E che se non ne usciamo alla svelta
Però c'è una un nodo da risolvere che il tempo un po'complicato
Io credo che il processo che avremo di fronte è quello di un indebolimento costante e continua a movimento sindacale
Al punto che se continuiamo anche aumentare le ore di sciopero quando ci serviranno se non saremo più in grado neanche di farle la posizione diciamo tutta no
Poi io non ho nulla anzi qui già pensare a anche alcune altre ora bisogna sì chiudo
Per quello che dovrà fare i conti con la realtà della divisione oggi fatto che con la concertazione
Perché se rimane così prese solo le volete concertativa
Per cui anche parlare poi dico io sono convinto come il libro che risiede ripensarla renderla più leggera introdurre elementi più di confronto bilaterale con le mie controparte
Ritornare a qualche accordo interconfederale non farebbe male fare un po'di dialogo sociale per carità ritornare a fare un po'di di sindacato leggero sarebbe anche opportuno rilanciare la concertazione solo su alcune politiche di tipo generale
Però la vedo difficile
Come edifici e la cosa che stanno lì proprio io non condivido che quella di regolare per legge la forma la rappresentanza ma richiese la divisione non se ne può neanche parlare
Perché io sarò comunque contraria
Perché non mi risolve le questioni
Ecco allora dico ragionare dalla concertazione significa pensare a che cosa è avvenuto in questi mesi in questo anno all'interno del sindacato e le divisioni che si sono determinati
Perché se non risolviamo questo è tutto il discorso è un bel discorso di possiamo divertire a
Farlo ma alla fine quando arriviamo al dunque ognuno di noi va per la sua strada grazie grazie Pezzotta adesso è tenuto a rispondere uno dei due autori
Chiamati in ballo con valutazioni varie ma più volte prego la parola Gaetano state viale
Bardato ringrazio
Interlocutori di starei molto gentili nei confronti del nostro lavoro e anche molto franchi nelle affermazioni che hanno esposto credo che rispetto meritino altrettanta franchezza
La prima considerazione che voglio fare e che sia io sia il mio socio Mania
Abbiamo partecipato per lunghi anni dall'interno ai negoziati più o meno concertativi e quindi nutriamo il massimo rispetto per coloro che provano a realizzarle
La seconda considerazione perché sappiamo quanto è difficile complicata la seconda considerazione che ci siamo avvalsi
Di un vantaggio di essere un po'lontani dal teatro in cui si svolgevano le vicende sindacali concertative le relazioni industriali degli ultimi
Almeno per me il fatto di tenere una cosa un po'lontana comincia ad aiutarmi a metterlo a fuoco
La terza cosa che voglio dire è che
Ed ero io nono la stessa cultura della CISL che ha Pezzotta nel della UIL che ha il mio amico Luigi Angeletti con cui abbiamo passato tanti anni di vicende complicate dei metalmeccanici ho una cultura diversa questo non mi permette di non mi impedisce di confrontarmi alla pari con amici fraterni che hanno culture diverse dalla mia e di andarci in ferie d'estate insieme non mi hanno mai chiesto di cambiare cultura per salire in barca come anche perché la barca la mia quindi avrei come dire insomma
Vantaggi è un vantaggio perché non c'è dubbio
Non c'è dubbio ma voglio dire questo
E credo non sia una constatazione banale
Le cose migliori che sono uscite dal questo sindacato così strano che il sindacato italiano sono uscite quando le tre culture hanno saputo mescolarsi
No quando si sono come dire misurate
Fra loro cercando di determinare le distanze ma quando si sono mescolate
Su molte cose la mescolanza e anche piuttosto facile io non sono convinto che sua partecipazione ci sia questo questo grande solco che è stato tracciato meno l'esperienza mia
CGIL CISL e UIL FIM FIOM e UILM hanno sulla partecipazione fatto delle cose formidabili insieme perché avevo delle idee abbastanza vicine solo quindi andrei a scalare però rispetto il segnale che ha lanciato il segretario generale della CEI
Sul tema del libro proprio la distanza mi in qualche modo mi obbliga mi impone e mi rende anche più facile precisare alcune cose
La concertazione non è semplicemente il fatto che ci si trova a discutere otto lontana cioè non è qualsiasi forma di relazioni industriali che noi chiamiamo concertazione un po'questo è un difetto siccome la nostra grande esperienza per dieci anni è stata questa abbiamo sovrapposto l'idea la concertazione anche in Italia una cosa molto particolare io individuò due tratti particolari uno
Che si condividono le finalità strategiche con cui ci si siede attorno al tavolo con i rappresentanti delle massime istituzioni cioè si si condivide l'esigenza il bisogno che il Paese ha in quel momento
Cosa che invece in altri tavoli negoziali o in altri momenti di confronto si può non condividere secondo l'esperienza degli anni novanta che ha avuto un epilogo triste non c'è dubbio
Che sostanzialmente si concorda all'unanimità quale lo scambio o il vincolo che ciascuno per la sua parte si prende una volta concordate le finalità strategiche questi sono i caratteri della concertazione italiane
Le altre cose sono come forse l'abbiamo immaginata l'abbiamo vissuta abbiamo Nostalgia ma i caratteri fondamentali quando la concertazione
è riuscita a produrre l'uscita dall'emergenza sono questi
Se è questa se son queste le caratteristiche salienti oggi non c'è più
Non c'è più ci sono delle delazioni faticose c'è perché non c'è più nostro punto di vista diciamo distante no Palcoscenico per due motivi
Uno perché un soggetto molto importante che il governo ha scritto in un documento ufficiale che non ci doveva più essere
Questa mi pare un punto forte che non può essere cancellato
Quindi un fatto soggettivo
L'altro l'altro io credo invece che sia un fatto oggettivo
E cioè perché secondo noi che l'abbiamo guardata da lontano
Forse nel momento in cui in questo Paese si consolida un modello di rappresentanza politica basato su un'idea forte e praticata dell'alternanza
Si fa fatica a immaginare che le parti sociali possano se non in momenti di particolare emergenza per il Paese
Concordare sulle scelte strategiche
Questo il punto e questa è la nostra tesi ci può dire che è una stupidaggine o si può dire che ha qualche fondamento ma queste erano state
Dopodiché
Mi mi mi consenta Stefano
Vecchio amico molto apprezzato di di cui di nottate a Palazzo Chigi di trattative difficili ognuno e prigioniero
Della sua cultura della sua della sua adolescenza lui ricordava simpaticamente i pantaloni corti e faceva le fotocopie nell'ottantaquattro
Io ho vissuto un'altra dove scienza ho vissuto la grande crisi della chimica e i grandi accordi di ristrutturazione firmati dal sindacato
Ciascuno è prigioniero di quelle esperienze lì e cerca di riprodurre nel tempo ai fatti lui cerca di riprodurre l'accordo l'ottantaquattro che ha citato per trasferirsi ha citato è citato nel libro bianco
Cioè un accordo importante che si può fare senza l'unanime consenso degli attori sociale
Non voglio dare un giudizio di merito voglio dare un giudizio sulla forma
Io invece credo che in questo sia una cosa diversa
Si può sempre fra due punti tracciare una retta quindi ottantaquattro novantadue novantatré la retta però la rete andrebbe spiegata ecco io non
Non sono in grado di dire
Sulla base di quale postulato matematico ma certamente non si possono dare per scontati punti intermedi non si può immaginare che c'è una logica se non si dice qual è ecco allora io credo che l'ottantaquattro su una cosa molto diversa da quella che comincia nel novantadue novantatré con tutte le complicazioni del caso non voglio andare troppo avanti se la concertazione non c'è più
Se cioè l'accordo del novantatré in qualche modo un po'in crisi
E anche io son preoccupato Pezzotta molto perché comincerò ad entrare in crisi alcuni fondamenti che stanno dentro quell'accordo
Il primo la politica dei redditi
Non è immaginabile che non ci sia più lo scambio concertativo che c'è stato gli anni Novanta
E che ancora i comportamenti di tutti i sindacati debbano essere coerenti a modello inflazioni programmate infanzia reale anche se non ci fossero i dubbi sull'inflazione
Come calcolata anche se non ci fossero questi dubbi è difficile immaginare che se salta un pezzo della macchina resta in piedi quell'altro costatazione io credo banale
E come veniva detto probabilmente è difficile pensare che resti in piedi quel sistema contrattuale che stretto raccordo novantatré difficile allora a questo punto cosa si fa c'è bisogno di nuove regole questa è la domanda che ci dobbiamo dare perché si potrebbe tranquillamente rispondere no non c'è bisogno delle la politica fa la politica
C'è un mandato maggioritario chi governa dove e governi che lì vicino governare Stefano governi se deve governare col consenso di avere il consenso su alcune cose deve essere decisa come quel consenso costruisce e con chi
Anche qui son possibile diversi modelli ci può dire se il modello dell'unanimismo non va più bene
L'idea del maggioritario dell'alternanza deve permeare tutta la società civile
Allora ci devono essere i sindacati che stanno come maggioranza e sindacati che stavo da un'altra parte
Ci deve essere le associazioni imprenditoriali che stanno con la maggioranza quelle che stanno con un'altra la magistratura che sta con una maggioranza quelle che stanno con un'altra la salita che sta connazionali operano su una cambio Paese anch'io cambio Paese se il modello canadese io se il modello è questo allora io capisco bene le difficoltà che dice Pezzotta se non c'è un accordo non facciamo la legge sulla rappresentanza
Assolutamente vero ma se il problema è ereditare un Paese che applica la società civile il principe l'alternanza a loro le regole servono e devono essere regole che si fanno ci concordano e vengono rispettate anche quando non c'era sufficiente convergenza o coesione nel merito delle questioni questo il punto ultimissima considerazione
Ma
è ancora possibile pensare a un modello solo che si firma a Roma e si applica a tutto il Paese
Io ho qualche dubbio su questo perché è vero che la concertazione locale la consultazione locale son sono molto differenti c'è una pelle di leopardo molto strana però anche vero che il Paese cresciuto moltissimo
E che queste esperienze sono cresciute tantissimo ed è vero che io in qualità di sindaco firmato degli accordi di concertazione con le parti sociali e quindi io voglio restare fedele nacque l'idea è e quindi probabilmente devo immaginare non più un accordo nazionale che mette il cappello in testa a tutti ma delle esperienze che guardano alla realtà del federalismo che sta in qualche modo vedendo
Molte grazie a Sant'Elia le abbiamo ultimato il primo giro il secondo giro sarà un po'più breve io riprenderei la sequenza che abbiamo già visto come avete sentito già tutti stanno cominciando a rispondere relativamente al dopo questo era senz'altro il tema del secondo giro prego Epifani
Dicesse no molto
Sostanza noi oggi siamo mi pare in una in una terra di nessuno dal punto di vista del delle regole dei criteri non c'è più un sistema sostanzialmente della dell'ultimo decennio del passato abbiamo di fronte tentativi abbozzi di prefigurare un dialogo sociale che in realtà non mi pare che abbia la né la forza né la strutturazione del dialogo sociale europeo perché qui bisogna anche sapere che quando parliamo di dialogo sociale europeo è un sistema assolutamente formalizzato assolutamente strutturato
Il dialogo sociale che si svolge in Europa prevede una strutturazione di procedure di norme che è esattamente il contrario di quelle soft lordo di cui di cui si sta parlando
Quindi anche perché bisogna sempre guardare con con l'interezza ai problemi che abbiamo di fronte una qui ci sono due strade o si va avanti in una destrutturazione che continua inutile nasconderci dietro ci sono due strade o si continua su questa strada si divide si divide si divide e a furia di dividere poi non si riesce a ricomporre un film
Oppure si prova a ripartire con qualche regola condivisa
C'è la volontà di ripartire con qualche regola condivisa partendo con qualche regola condivisa non sul punto dello scambio che più conviene a qualcuno
Il rapporto prezzi salari
Ma provando a ragionare su alcuni fondamenti di un sistema di relazioni che può essere non quello che abbiamo alle spalle e neanche quello prefigurato nel libro bianco ci sono le condizioni ci sono le condizioni il libro offre qualche terreno di spunto che io mi permetto di dire
Mi trova sufficientemente interessato
Perché è evidente che di fronte al nulla preferisco anche una modalità di consultazione leggera marce io non ne posso più di sentire il ministro del lavoro che da quattro mesi dice che convoca i sindacati sulla delega delle pensioni lo dice un giorno sì e un giorno no non lo fa mai
E non penso che la soluzione sia di dire tanto ci pensa al Parlamento
Ora la vecchia concertazione era troppo il dialogo sociale e a livello europeo è tutt'altra cosa ma qui si pratica esattamente il contrario
Che il governo non sente neanche l'avvertenza su un tema così delicato di convocare tutte le parti sul delega delle pensioni sto parlando una cosa precisa
E di sentire quello che pensano le parti poi può fare quello che vuole come la CGIL può fare a quel punto quello che vuole ma che almeno si sappia
Che cosa può fare il governo
Sulla legge finanziaria
Quindi sto parlando poi ai bilanci
Noi siamo arrivati a una riunione degli tutto all'ultimo momento del tutto non preparata
Io per questo dico che la strada e la china in cui siamo messi una china molto delicato
Io penso che ci sarebbe bisogno di ricostruire un minimo terreno di regola per l'esercizio dell'autonomia della responsabilità di ognuno
Perché se non si costruisce questo terreno evidente che il processo di proliferazione diciamo del fatto che gli hanno poi finisce unicamente per fare diciamo i propri comportamenti del tutto fuori da un sistema che promesse l'ordinato di relazioni io penso che a quel punto diventa ovviamente ora anche la discussione sul federalismo bisogna farla con qualche attenzione perché evidente che siamo in presenza di una spostamento di poteri verso la periferia tant'è vero che noi abbiamo Miria degli accordi
A livello comunale sia a livello regionale di procedure e di merito
Fatto con tutti i governatori di tutti i colori politici
E quindi è evidente che questo spostamento c'è ma se noi non rendiamo più trasparente e definitivo il percorso istituzionale non è che diamo forza i livelli territoriali di contrattazione sociale di politica economica se noi non completiamo questi iter di revisione di equilibrio dei poteri tra centro e periferia tutto diventa un'operazione di trasferimento di responsabilità a cui non corrisponde un concerto organico ridefinito la vicenda della sanità emblematica
Sì al centro si decidono di cambiare le quote capitarie cioè il sistema di calcolo dei finanziamenti della Regione non è che io ho proposto in Toscana contrattare cosa contratto
Quando presidente da Regione mi dice che si trova con due mila miliardi meno rispetto al bacino precedente perché è cambiata Roma contro l'opinione di quella regione mini bisogna tenere assieme un quadro istituzionale equilibrato e dentro quel quadro fare le nostre scelte
Dentro questo io il problema di una
Formati
Rappresentanza un po'più certificata io penso che sarebbe opportuno avere innanzitutto sul modello di quello che c'è nel pubblico impiego poi vedendo come eventualmente andare oltre
Perché io capisco che ci vuole un'intesa per avere più forza sulle regole però non è che io posso arrivare al pensiero per cui abbiamo un sistema di relazioni in cui normalmente tranquillamente ognuno si sceglie con chi discutere con chi decidere con chi fissa gli accordi
Trentasette son troppi allora si decida in trentadue così deciderà in trenta così diceva il ventinove e poi si finisce per decidere in tre e gli altri trenta
E della vicenda che abbiamo alle spalle io vorrei un po'di rispetto in più per tutti
Vorrei che si fosse il rispetto per l'ultimo sapere che cosa determina che ambiti anche lui che prerogative non che viene chiamata un tavolo quando serve per far numero per quando non servono si decide e si fa da un'altra parte no non mi piace questo metto non mi piace questo me
E siccome penso di rappresentare il sindacato più grande che c'è in Italia io penso che ci voglia un aspetto non della CGIL Cipollino rispetto del consenso che i lavoratori danno un'organizzazione così grande e quando tu non fai queste cose non le fai bene o Prodi escludere un'organizzazione come scelta di fondo allora siamo in presenza di qualcosa che secondo me non solo non piace
A alla gente riorganizzazione o al gruppo dirigente della CIA si fa qualcosa che non va
Perché anche quando ci si dissento si possono fare scelte in cui non si condivide nel merito bisogna sempre avere rispetto dell'altro bisogna sempre immaginare che l'altro responsabile delle proprie scelte come naturalmente
è ovviamente portato a fare ma siccome rappresenta delle persone rappresentate lavoratori degli anziani dei giovani dei cittadini bisogna portare rispetto a quella rappresentanza
Senza il rispetto delle altre rappresentanze c'è una riduzione della democrazia c'è una riduzione delle forme di partecipazione di consenso non possiamo costruire un modello partecipativo con una scelta riduce la partecipazione al rispetto della
Grazie impone
Ma io ritengo questo che
C'è una crisi della rappresentanza ed è uno dei problemi che col Patto di Natale esploso ed è una crisi della rappresentanza che però in questo termine indico rappresentanza nel suo completo nel suo concerto largo è vero che c'è un problema di legge sulla rappresentanza ma c'è un problema di generale rappresentanza del mondo associativo sennò non ci poniamo questo problema non ci rendiamo conto delle difficoltà di questi anni un tempo fare un accordo avere dalla stessa parte tre soggetti quattro soggette voleva dire avere l'intero Paese oggi la frammentazione nella quale questo Paese si trova a vivere e soprattutto il fatto che le stesse grandi associazioni si trovano spesso e volentieri ad essere superati dagli appelli al Paese e parlano direttamente i loro singoli associati e questo finisce per essere una cosa di cui credo tutti dobbiamo tenere dobbiamo tenere conto
Però io veramente insisto sul fatto che la pagina vada puntata
Non mi interessa discutere sui termini a me interessa dire che l'anno che abbiamo alle spalle è un anno nel quale il Governo non ha ottenuto niente di quello che volevo ottenere in questo caso niente
Perché ha fatto un patto che era che andava aveva promesso delle cose si era impegnato a muoversi in una certa direzione quel patto non è ancora legge tra l'altro perché ancora lì impantanato in Parlamento non per colpa dell'opposizione ma perché la maggioranza ha deciso che alterano le priorità
La devolution di Bossi al Senato le altre vicende che hanno bloccato la Camera in quest'anno quindi non è ancora legge
L'articolo diciotto non c'è perché è stato eliminato da quella vicenda lì quindi il Governo il Governo il cui l'ottocentoquarantotto bis è fermo in un binario morto quindi io mi chiedo il Governo che cosa ha ottenuto qual è stato il risultato alla fine di tutto questo processo Berlusconi annunciato nella conferenza stampa di fine anno
Scusate ho capito che ci siamo sbagliati marcia indietro perché tutta questa tensione sociale c'è tornata male anche noi questo è il saldo finale del governo Confindustria Confindustria chiedeva e si aspettava meno tasse la riforma delle pensioni e flessibilità l'articolo diciotto
Le risultato antenne tentando di governo e che le casse alla fine complessivamente tra locali
Nazionale sono aumentate che la riforma delle pensioni nella stessa conferenza stampa Berlusconi ha detto per carità dopo il visto coralmente l'ultimo sondaggio di pensioni non se ne parla più
Sulla vicenda articolo diciotto l'articolo diciotto è stato de di fatto nella sostanza stralciato mi chiedo se questo è un risultato
Importante e significativo
Credo che non abbia vinto chi ha firmato e credo che non abbia vinto chi non ha firmato perché la rifà il referendum ma adesso poi creerà problemi alla fine a tutt'
Tutti complessivamente hanno da questa qualitativa porno mentalmente grazie d'acqua
Tutti complessivamente da questa partita
Annoverando al termine del due mila e due hanno un saldo che è negativo poi per propaganda ognuno può dire no io alla grande e ne sono uscito alla grande
Non è uscita la grande nessuno men che meno ovviamente l'opposizione ma l'opposizione gioca in questa partita una un ruolo diverse marginale però intendiamo se siamo qui a ragionare no non di propaganda ma di cose reali questa è una partita salta che è stata assalto negativo per tutti per tutti allora siccome ha lasciato poi sul campo molte difficoltà perché checché questo due mila e due sia un anno da ricordare il positivo per l'economia italiana e per le le relazioni industriali sindacali io credo che fuso sia tranne che questo
Non so se l'aumento di ore di sciopero saldo del cinquecento e del seicento per cento non è dovuto solo alla CGIL attenzione dovuta tutti c'è stata un'attenzione sociale che è esplosa complessivamente io credo che l'esito finale di tutto questo è un esito a saldo negativo per tutti era questo che si voleva è questo che serve la competitività del Paese secondo me no ecco perché io dico voltare pagina voltare pagina alla fine serve a tutti
E attenzione lo dico dopo che l'ha già detto il capo del Governo perché Berlusconi nella conferenza stampa di fine anno ha chiaramente fatto capire a tutti i soggetti la pagina girata su questa materia
E rende ai essendosi reso conto del vicolo cieco nel quale alla fine lui stesso senti la ora il problema è farsi che il due mila e tese a un anno in cui si comincia a ricostruire qualche cosa sulle macerie io indico alcune cose che a mio avviso possono essere utili fermo restando che io ritengo che ogni passo che va nella direzione di dell'unità sindacale della ripresa di dialogo sindacale gli atti concreti piccoli non propaganda sia un fatto positivo
Son pessimista sonno ottimista non lo so
Rispetto le posizioni di tutti ritengo che alla fine il sindacato sia più forte sia unito
E complessivamente sia più debole si è diviso in un momento nel quale lo stesso ruolo il sindacato che in questa logica di rappresentanza che viene messo in e quindi ritengo per esempio che intanto la vicenda FIAT sarebbe molto utile se nella vicenda FIAT il sindacato gioca il suo ruolo unito
Sarebbe molto utile se nella rinnovo contrattuale dei meccanici i sindacati tenessero una posizione unitario
Ma oggi vi cito come nei arrivano mi sono arrabbiata con lei è sceso lecito come elementi rispetto ai quali rispetto ai quali a me sembrerebbe utile che questo avvenisse mi sembrerebbe utile che questa venisse dopodiché è evidente che chi non vuole
Rispetta queste strade si assume le sue responsabilità però cito dei punti che sarebbero importanti per il Paese perché la vicenda FIAT è una vicenda che tocca alla fine tutto il Paese se riuscissimo
A trovare degli elementi positivi di intesa su questi elementi mi sembra che sarebbe un vantaggio pertugi però perché la mia il mio ragionamento non è quello del tanto peggio tanto meglio io potrei anche dire
Sei due mila e tre fosse come il due mila e due visto il saldo finale Rio brevemente descritto dal due mila e due uno potrebbe anche dei ma se è così forse anche meglio così siccome non la penso così penso che il Paese
Un altro colpo di competitività come questo difficilmente lo regge ritengo invece che ci sia anche solo per le cose che diceva Savino prima la sfida dall'allargamento sfida delicatissima per la nostra economia rispetto al quale ci giochiamo moltissime cose quindi ritengo che quando dico cominciamo tutti a ricostruire
Ritengo che rispetto a questo lo cito in conclusione che alcune delle conclusioni del libro
Siccome anch'io vengo da una cultura simile a quella e di Pezzotta quindi molto legata al tema in assoluto dell'autonomia al tema della partecipazione io penso che alcune delle conclusioni
Vengono citate da maniera saperi al nel libro tutto sommato potrebbero essere prese in considerazione soprattutto sugli aspetti la partecipazione perché ritengo che quella strada sia la strada importante quindi rispetto alla quale qualche passo anche di tipo regolamentare legislativo sicuramente cioè intere
Grazie Stefano Palazzi soltanto ricordare ad Enrico Letta che sei mesi dopo l'accordo del settembre del novantasei Tiziano eclatanti
Dico solo che se non va bene
Sei mesi dopo l'accordo del novantasei il dove facemmo un accordo per per le nuove regole del mercato del lavoro
Tiziano Treu l'allora ministro del lavoro era molto lontano da poter portare in Parlamento del pacchetto Treu che è stato approvato molto dopo sei mesi
Quindi insomma dire dopo sei mesi dell'accordo del luglio del novanta del due mila e un
No so cosa infine nel senso fai sei mesi e il provvedimento vedrà la luce molto prima e non sarà modificato l'aspetto no io sono uno che ha firmato l'accordo lo difende
Ma è di tutta evidenza perché quell'accordo un accordo che ha delle profonde importanti modifiche del regolamento del lavoro in Italia che darà dei profondi effetti positivi come ha dato l'accordo del novantasei prima allora da Romano Prodi e Tiziano Treu lascia stare tutto voi ce l'hanno una maggioranza allora dove dove dopo fatto l'accordo con il sindacato Tiziano Treu ad un'altra a cambiare quell'accordo per con Bertinotti giustamente che Bertinotti è stato in Parlamento
E invece non era seduto al tavolo della trattativa questa è la storia di questa dell'accordo del novantasei nella storia dell'accordo del due mila uno non è peggiore di quella anzi per il momento visti i tempi parlamentari tra che vedrà la luce Dello settimana e migliore quindi i risultati di un accordo di quel tipo di quella portata fuori poi misure dopo sei mesi e dire che il due mila uno è un anno di studio in due mila e due un anno passato invano è un errore ed è ingeneroso nei confronti di coloro che hanno firmato quell'accordo che solo la casta una grande maggioranza della rappresentanza delle imprese del mondo del lavoro
Attenzione perché questo è un problema importante perché buttar via il due mila due solo perché
Uno servizio indicato da CGIL ha deciso di comincia a far politica di mettersi fuori completamente dalle relazioni sindacali credo che sia un errore politico e una politico moderato come tecnico rete commettere allora credo che invece il problema sia proprio questo che la Regione sta dei reali non sono figlio dell'accordo dall'ottantaquattro perché
Io credo però profondamente nel fatto che
Il nostro Paese ha delle patologie come le aveva nel mille novecentottantaquattro la patologia la scala mobile
Come gli aveva nel mille novecentoventuno e nel mille novecentonovantadue e la patologia era il crack della finanza pubblica e anche limitazioni elevatissima e ancora la scala mobile che viveva
Oggi il Paese ha delle patologie come nell'ottantaquattro così nel novantadue
La CGIL l'ottantaquattro non ci stette e nel novantadue si dimise il segretario della CGIL allora quando facemmo il vero do ragione Pezzotta è quello della della dell'abolizione della scala mobile
Perché così è la storia io credo sì Gaetano penso proprio che è più importante l'obiettivo politico che ci si pone è che non l'unanimismo questo è un problema dispongo se c'erano almeno duecento ma no sull'accordo delle
Nel novantadue fuga ma scusate ad una fuorilegge
Mi spiace dietro agli agenti nel novantanove fu abolito a finalmente a Scanavacca
Panico c'è
Diciamo che il funerale fu nel novantadue con l'età si attesta sul sequestro Alessandro tendenza torna eliminazione definitiva della scala mobile e la definizione di un nuovo sistema gli assetti contrattuali per i paesi vicini novantuno invece che a settembre novantadue al al luglio del novantatré fu l'accordo novantadue tutti quanti sanno che politicamente l'atto politico di morte della scala mobile fu il luglio del novantadue allora il trentuno luglio novantadue giorni in cui si dimise trentina allora il problema è proprio questo
Io certo che mi auguro un sindacato unito e concertativo che voglia fare le riforme e che si ponga degli obiettivi ma gli obiettivi sono più importante dell'unanimismo
Perché altrimenti non ce la faremo mai la riforma delle pensioni di Dini fu fatta senza l'accordo da Confindustria
Che saranno dal tavolo Albertini fece lo stesso la sua riforma come pensava che fosse fatto e fu giusto così Cervara riforma di purtroppo i risultati li ha fatti vedere purtroppo non funziona ancora e quindi ritoccare
Però io credo di fondo no verso quattro tendono a fronte non potete essere alquanto strano
Credo che dispongono del ragazzo
Ci sono le più diverse adesso in opposizione
Rosa pari a
Grecia
E allora il credo sia giusto rimaneggiato avverrà il prossimo
E allora credo che il problema sia esattamente questo cioè credo che invece io nonostante alcune cose dette da Saveriani libbre meglio di del tuo intervento esatto licenziamenti mentre la mano di mediazione fondamentale cioè credo che sia fondamentale invece proprio pensare a un sistema leggero
Dove si possano interpretare e guidare queste nuove politiche sapendo che però ognuno poi perderà dei pezzi ovviamente in rappresentanza di due modelli diversi sono esattamente queste un modello è quello in cui penso io che quello che secondo me anche in qualche modo adombrato altro sistema cioè che cioè un modello di relazioni legge dove ci si pone degli obiettivi dove si vede molto di partecipazione come scritto possesso nel libro
Intesa non tanto la partecipazione all'azionariato eccetera ma nella partecipazione gli obiettivi di fondo nella gestione dell'economia dell'azienda eccetera dove la condivisione
La variabilità del del del salario tutto quello che sappiamo è che lo strumento di di partecipazione vera è la condivisione degli obiettivi
C'è la sintesi vera degli interessi diversi sono nella crescita e l'aumento della ricchezza per tutti quella sintesi vera ed è un modello
L'altro modello e quello invece che Sinatra finisce sempre di più nella difesa degli interessi rappresentati e mi dispiace su questo sono non sono d'accordo
Con con le regole della rappresentanza codificate per legge perché più giù codifiche quelle regole per leggi e più tu costringi le organizzazioni sindacali a rappresentare esclusivamente quelli che che la brutta perché la rappresenta
E quindi inchioda i sempre di più il sistema delle relazioni sulla rappresentanza e tiri sempre più via
Da quel tavolo coloro che nel tavolo non ci sono le nuove impresa i soggetti non iscritti a Confindustria che non ci si scrivono perché
Sono state date di giovani che vogliono investire come i giovani disoccupati collaboratori coordinati e continuativi tutti coloro che sono una band ripeto sempre più importante alla nostra economia e che non sono affatto rappresentati
Nella Confindustria dal sindacato di da coloro che vogliono approfittare e allora o noi vigiliamo in quel modello e allora rischiamo di diventare sempre più una società cooperativa col corporativa chiusa che non evolve oppure noi allarghiamo quel modello e faccia ognuno di noi un passo indietro
Un passo indietro nei confronti di una politica di centrodestra ipoteca politica di centrosinistra
Facciamo tutti quanti un passo indietro ma lavoriamo per costruire un un modello condiviso ed è evidente che
Le regole del gioco devono essere regole è giusto che devono essere condivise però la regola del gioco non può essere che tutti devono essere
L'intero periodo storico delle nostre relazioni io credo che invece la possibilità di di fare questo e la possibilità di costruire questo modello è dentro il il impatto del del luglio del del cinque luglio ed ella fosse Rita ancora di costruirlo a tutti i livelli del nostro futuro e credo che qui sia una una di quelle cose su cui togliendo di mezzo scusate lo dicono io credo molto nella politica ma togliendo di mezzo purtroppo suo Paese spaccato in due con una Milla insomma invece c'è già un attimo di ragionare intorno a queste cose de voli di Zanda in questo senso insomma dal punto di vista degli schieramenti e ragioniamo su cosa ci serve ecco io credo che se riusciamo a fare questo esercizio tutti quanti
Sa essere accusati di essere filogovernativi contro il Governo c'era certo ma di ragione aree sulle cose che ci servono io credo che si possono fare degli importanti passi avanti credo per primo che lo stesso governo a mio avviso non ha capito fino in fondo cosa è successo il cinque luglio del due mila uno cioè non ha capito che si poteva del due mila due non ha capito che si poteva costruire un modello diverso e su quel modello diverso bisogna ragionare tante mozione abbiamo avuto dopo immagino del sopra abbiamo noi noi dobbiamo puntare su quel modello e l'unica cosa che può tenere in piedi quello quel modello se ragioniamo tra parti sociali intorno a una costruzione di un di un di un sistema che io potrei anche continua a chiamare concertazione perché non vedo perché pagamenti cambiargli nome che quello di ieri di condividere gli obiettivi e di lasciare Julie delle parti poi di organizzarsi e questo credo anche in
Non sarà un passo un passaggio sicura
Adesso tocca a Savino Pezzotta Point risponderà per ultimo
Mania
Che forse ci dirà se le relazioni pericolose sono quelle pesanti per leggere o quelle prego per
Ho
Capito
Ma io credo che continua a mantenere il pessimismo inizia
Cioè non tre no no no non mi serve perché le condizioni sono quelle che abbiamo di fronte che abbiamo sotto gli occhi se il problema nostro è che il sindacato italiano non ha ancora imparato a fare i conti col bipolarismo oppure interpretata il bipolarismo con una piccola riduzione di tutto io a questo gioco non ci sto io non voglio fare il sindacato di una parte
Atti di sindacato di una parte sociale che sono i lavoratori e via dicendo il loro problema è qui fino a che in questo Paese non nasce una cultura dell'alternanza il che significa che i due contendenti hanno comunque un assetto di valori un assetto di di convergenze comuni finché non esce queste il problema sarà difficilissimo da risale siccome c'è qualcuno che teorizza che con quelli che ha vinto le elezioni non si parla è un bel problema è fare la concertazione
Cioè ma il problema no e allora io dico siccome consigliere io non la metto in discussione legittimo che ognuno la pensi in questo modo devo solo avere
Pazienza di aspettare che anche questo Paese diventi un paese normale e quando sarà un Paese normale ritorneremo a concertare va be'io non lo so quali sono le
Relazioni pericolose o meno dico che oggi devo tentare di salvaguardare quello che Bossi
Vive salvaguardare
Non ho neanche la pretesa di costruire vorrei solo non distruggere visto che ce ne sono già tanti che distruggono e a forza di se ci troveremo con poco in mano cerchiamo di mantenere quello che c'è che è già qualcosa età qualcosa e anche gli appelli all'unità per piacere ossia accompagnano battuti
Possono appello che io accetto che mi fanno riflettere ma restano lì dire che immetta nei doveva fare una piattaforma unica l'ho fatto anch'io l'appello mi è stato risposto che non ha bisogno di categoria rifatti ha bisogno di categoria andata avanti avevo fatto un bell'appello è in una sede importante tra queste la questione se una una categoria collega del metal
Alimento sindacale ha un suo simbolismo e che poi altri contratti rifacciamo insieme non se ne parla di questo un'altra
Ma il simbolismo dei metalmeccanici quello lì sì è una categoria di questa che è stata la più unitaria quella che aveva presi alla quasi pensata come la quarta confederazione arriva a un certo punto a presentare tre piattaforme
Lei qualche problema qualche problema c'è vuol dire che anche gli appelli che abbiam fatto tutti compreso il sottoscritto hanno sortito poco perché lì non servono appelli che in parte al Serrone anche su altre questioni
Allora se facciamo gli appelli facciamo anche dei giudici se non lo facciamo li lasciamo che le cose vaticane
Lo dico veramente perché poi ognuno si stancano e di tutto questo appellarsi
L'unità è meglio dalla risalita no
E però se non ce l'ha fatta ma non è che siamo dei diventati ma di un certo punto è che ci sono delle due versioni che non si vogliono risolvere ma si vedono lo sappiamo tu
E siccome lo sappiamo tutte bisogna aspettare e siccome io son convinto che l'onda finirà finita l'onda se io ho resistito ha mantenuto in piedi un'idea di autonomia Gatto o l'idea di partecipazione o l'idea di concertazione o l'idea di contrattazione quando sarà finita l'onda e forse potremmo riprendere ma l'onda deve esaurirsi
Riga non è ascolto mistero cede si serve che voi continuate a finanziare qualcosa e sarà molto difficile che la concordiamo come è legittimo che voi lo sia lo facciate
Legittimo che voi lo facciate non puoi non puoi pensare che io ti segue assolutamente ricchezze quella cosa lì c'è un ostacolo ricchezze quella cosa lì e di intervento diretto Empoli dica di una vostra struttura è un ostacolo dovete togliere quell'ostacolo allora si può riprendere perché finché c'è questa non è possibile ecco allora siamo alla
Sì tre cose che forse ci capiamo perché resta un ostacolo Rita è perché io guardate
Guarda con attenzione a quello che avviene in quell'area politico culturale sono interessato a che a volte in termini riformisti sono però non appartengo culturalmente parlare
E se devo fare L'Unità non mi si può mettere dentro un dibattito che coinvolga quella realtà che sta da un'altra parte e tutte le volte che mi si trascina lì io torno indietro no no per carità dobbiamo sapere che le persone sono queste
Allora io dico contributo del libro secondo me il POR ante perché tecnologica che dicevo prima teniamo al
Che non si esaurisca
Che non si esaurisca il
Dico solo che nel breve periodo io continuo a rimanere pessimista c'ha provato
Però
E continua a mantenere questo pessimismo
Che è legato un po'anche ha detto se riesco a resistere se riesco a mantenere in piedi una serie di vite si è fatto anche qualche accordo che mi salvano l'articolo diciotto che magari mi ribalterà il referendum perché adesso ce la vediamo
Lei non lo sa cosa succederà con referendum però ci sarà davvero i fatti mi abbia scelto la strada del
Stiamo lì a vedere no perché adesso vedo che ci sono le proposte che modificherebbero anche quello conservato io e non ci sto tanto perché sia chiaro no ci sono altre proposte che non sono praticante adesso aspettiamo fino lì
Giugno c'è tempo siamo lì a vedere
E a giugno decideremo come fare sicuramente non voteremo per la proposta di Bertinotti tanto perché sia chiaro qual è il nostro vieta perché se no succedono altre cose come sono sempre successe in questi casi
Tutto qui tolto il sindacato recupera una sua dimensione riformisti ma anche nei suoi rapporti
Perché le nei suoi rapporti o si convince che noi siamo il portato di tre tradizioni
Di tre Q sindacali che non c'è un'unica cultura sindacale e che il pluralismo non è un
E che per poter fare le cose insieme bisogna avere anche la pazienza dalla mediazione
Che secondo me è la cultura del riformismo vero e che tante volte probabilmente meglio aspettare un giorno che accentuare lo e che se si aspetta un giorno o due si può arrivare il si è ma se io voglio fare da me non si arriva mai insieme probabilmente se entro introduciamo il tema della mediazione tra di noi
Enza non pensiamo che qualcuno abbia venduto qualcosa per un piatto di lenticchie o abbia fatto cose scellerate forse l'unità possiamo anche a riprendere almeno qualche convergenza se non lo
Molte grazie adesso l'ultima parola a Roberto Mania
Intanto devo ringraziarvi la passione con cui avete letto il nostro libro però non ho cambiato idea
Rispondo con questo alla domanda di Accornero io non avrei intitolato come sala signora Monia commessa Gaetano come sa Fornero questo libro le relazioni pericolose quindi alla sua domanda non rispondo
Rispondo con la mia proposta di titolo io avrei intitolato questo libro la malattia della concertazione
Ho fatto una trattativa con satellitare essendo lui più bravo che ha vinto lui spalleggiato dalla moglie con le perplessità di Accornero
Il nodo centrale
Sistema che si definisce negli anni novanta e un sistema malato
Al di là delle ragioni che diceva Epifani diceva letta su cui tutti condividiamo ma la concertazione modifica i ruoli delle parti
Modifiche
L'azione della politica
E il dibattito che ne abbiamo visto oggi esattamente questi dell'inquinamento dei soggetti sociali e io i soggetti politici entro le questioni di politica generale tutta la questione
Titolo di oggi in fondo su questi sulla non
Della concertazione che io avrei appunto chiamato la malattia della Francia
Che persiste non è è vero che non si fa più la concertazione ma la cultura che ha
Pervaso tutti gli anni Novanta è rimasto
E rimasta né i soggetti sociale
E prima
Nei soggetti politici
Colpito moltissimo nelle ultime settimane gli ultimi giorni un'idea del ministro del lavoro Maroni
In genere non si parla male degli assenti questa volta come dire deroghe euro al principio
Sulla vicenda dell'articolo diciotto sul referendum l'articolo diciotto che ripropone uno schema peraltro raccontato anche nel libro c'è quello delle trentacinque ore tutti ricorderanno che ad un certo punto in una trattativa sindacale dentro la concentrazione si inserisce Fausto Bertinotti
E giusti risolve con quella legge sulle trentacinque ore che fece tre ore poi tu tutti ci siamo scordati in questa vicenda dell'articolo diciotto la guerra civile di cui parla letta si inserisce di nuovo un soggetto politico che Bertinotti ruba andò tra virgolette libreria alle parti sociali la cosa scandalosa in tutto questo non è solo il politicamente parlando il comportamento di Bertinotti ma anche l'idea del ministro del lavoro che dice ho incaricato i miei mio ufficio legale di studiare se è possibile costi a dire il comitato per il no nel due pericoli sul referendum sull'articolo diciotto oggi il ministro dovrà dirci qual era il risultato di questo Comitato ma l'anomalia stanche e l'idea che un Governo possa immaginare questo giorno in cui Maroni ha detto queste cose hanno condiviso l'idea Fini e lo stesso Marzano ora nei manuali di diritto costituzionale in genere non è una fattispecie prevista io non sono andato a riguardare ma ho paura che l'idea che il Comitato per il No possa essere promosso dal governo non è una delle fattispecie ipotizza e che il governo difende la legge davanti alla Corte costituzionale mal fatte Polito e il fatto vero a mio avviso e per questo dalla malattia non sicuri e che il ministro Maroni ha in mente Epifani o un'ombra che sta dietro epifanie gli occhi a mandorla ma insomma la guerra e ancora in corso non è finita i giapponesi ci sono ma
In in ho in molti luoghi e questo come dire facile esteri su queste essere pessimisti
Io devo poi brevemente una risposta a Pezzotta tanto apprezzato la passione davvero con quello ha letto il libro io non so se questo libro non appartiene alla cultura cislino certo Gaetano ha un'altra storia io non sono mai a te scritta il sindacato confederale
Ho apprezzato
Anche che Letta abbia colto in realtà delle cose molto vicine a mio avviso alla vostra tradizione però persone guarda che sulla tanta quattro novantadue il libro dice esattamente le cose che pensi tu dice che nell'ottantaquattro si è per sa un'occasione e testuale lo segnato qua e avevate ragione voi insieme a Guglielmo Epifani e nel novantadue si dice che lo sforzo della CGIL con le dimissioni di Trentino consentirono di strappare quasi definitivamente oggi possiamo dire il rapporto di dipendenza col partito
C'è una nota che viene riportato il libro in cui Petruccioli allora uomo braccio destro di Occhetto racconta le difficoltà del partito che indicazione storicamente l'a fine di un'epoca esattamente questi novantadue e libro lo racconta concludendo noi pensiamo questo come dire debbo ritornare al al sodalizio con Gaetano anche quelle pericolose siano le relazioni pesanti quelle del decennio scorso
Che se ne possano costruire altre misure come dire dubito in tempi Prati proprio per le cose che diceva letta la guerra non è affatto finita