"L'Europa tra pace e guerra" - organizzato dai Democratici di Sinistra (presso il Convitto della Calza, piazza della Calza)

Sul tema della situazione internazionale sulle considerazioni da fare dopo il Social Forum
L'esito positivo del Social Forum e la grande e pacifica manifestazione nove novembre hanno contraddetto la campagna mediatica negativa orchestrata dalla destra
Che aveva alimentato Paure e avversioni strumentalizzando preoccupazioni comprensibili di tanti cittadini che vivono e lavorano a Firenze per i fatti accaduti a Genova e e altrove prima le violenze queste cose
Questa è stata incerto una sfida che abbiamo vinto ma non è stata l'unica sfida che abbiamo vinto a contatto
Per questo l'apertura di credito verso il movimento e ha prevalso anche un modello di relazioni tra soggetti diversi che ha voluto e saputo distinguere movimenti
Come abbiamo detto la scelta di ospitare il Social Forum europeo è stata in primo luogo un atto di civiltà politica e di democrazia
E per questa semplice verità chi ha promosso la speculazione più vergognosa sulle preoccupazioni cittadini deve pagare un prezzo politico molto forte perché l'attacco
Mirato contro il sindaco Domenici si è risolto in un volume dei in un boomerang e poi ha messo a nudo il vuoto totale di etica pubblica e di politica della destra Toscana e di Forza Italia in particolare
Non dobbiamo smettere di fare questa denuncia e non smetteremo di fare questa denuncia sarà un fatto che tessera anche per una fase più lungo
Di certo accoglierà Firenze il Social Forum è stato anche un atto di volontà politica di apertura
Abbiamo rilanciato la vocazione della città di Firenze e della Toscana come laboratorio del dialogo tra istituzioni partiti e movimento
Una risorsa di valenza nazionale questa per i DS per l'Ulivo
E credo che anche così noi rinnoviamo
Una tradizione politica un tessuto democratico e creiamo rapporti fecondi con tanti giovani che sono stati impegnati o toccati insomma questa fase di movimento
Non ci siamo limitati a partecipare
In tanti invisibili con una nostra posizione alla manifestazione nove novembre abbiamo accettato il confronto e ne siamo stati partecipi
Intanto c'è stato un grande lavoro in questi mesi
Con la costituzione di un gruppo che ha seguito l'evoluzione sociale formano con tantissime iniziative nella stagione delle feste L'Unità come sapete
Con la manifestazione nazionale per la pace di Firenze con Piero Fassino col Congresso nazionale gli altri punti che non a caso si è fatto in Toscana con iniziative di associazioni del partito vicine al partito
Con tanti sindaci presidenti di Provincia ce l'abbiano fatto tante
Iniziative sui grandi tende e voglio sottolineare in questo percorso il ruolo specifico molto forte che ha avuto la Sinistra giovanile quella toscana in particolare tra i giovani nel movimento
Con una fase di crescita che io credo sia stata eccezionale valore politico
In generale si può dire che i DS a tutti i livelli e con l'impegno in prima persona anche nelle fasi più difficili di Piero Fassino hanno avuto un atteggiamento diverso da quello tenuto a Genova pesantemente condizionato dallo sbandamento politico organizzativo che abbiamo vissuto allora
E anche questo è il segno di come in un anno abbiamo fatto urti passi in avanti
è indubbio e tutti lo riconoscono che a partire dalla scelta di Claudio Martini di organizzare il primo meeting di San Rossore prima del G otto di Genova dalla Toscana è venuto un impulso politico nuovo per la sinistra e per l'Ulivo
Ora come dire dobbiamo capitalizzare un risultato che è positivo per noi e forte di questo risultato dobbiamo rilanciare la nostra iniziativa sui grandi temi e sulla difficile situazione internazionale per la pace
Di certo c'è un tema ineludibile centrale per costruire la pace per battere il terrorismo e l'insicurezza e anche un banco di prova di prova per l'Europa per l'Europa che si costruisce come Europa Poli politica
Quello della democrazia sovranazionale del governo democratico della globalizzazione e dunque del ruolo politico dell'Europa nella costruzione un sistema di relazioni multipolare
La dimensione europea forma di Firenze e la partecipazione realizzate spuntano i canti i giovani sono stati un fatto politico di grande rilievo anche da questo punto di vista non è cosa di poco conto l'affermarsi di una sorta di embrione di Società civile europea proprio a partire dal grande tema della qualità della globalizzazione
Da un pensiero critico comunque opposto al pensiero unico liberista
Al mercato senza controlli allo strapotere delle tre tecnocrazia e che sappia vedere in modo maturo anche le nuove insidie per la democrazia
C'è il segno del possibile affermarsi di una corrente collettiva come è stato detto che oggi emerge e delle cose dell'esaurirsi della corrente individualistica che aveva contrassegnato gli anni ottanta e novanta soprattutto questo vale per i giovani
Tutto ciò deve stare molto a cuore a sinistra e per noi può e deve saldarsi con la costruzione politica dell'Europa e delle sue istituzioni la manifestazione europea per la pace nove novembre ha avuto un grande rilievo mondiale
è stata presentata giustamente come un evento in opposizione al rischio di un attacco all'Iraq eccetto rappresentato la mobilitazione più grande contro l'unilateralismo americano perciò aiutato quella parte di Paese di forze che si sta battendo per sviluppare il ruolo dell'ONU per contenere la pericolosità di Saddam e per scongiurare una guerra
Con l'azione dell'ONU si è evitato
L'intervento unilaterale americana fino ad oggi e non sarebbe bastato io credo dire no alla guerra in ogni caso per fermare Bush la risoluzione mille quattrocentoquarantuno votata alla unanimità dal Consiglio di Sicurezza stringe Saddam alle proprie sponsor Rita ha rispetto degli impegni più volte traditi verso la comunità internazionale ma non prevede automatica
Per noi credo per l'Ulivo faccia ancora testo la mozione presentata unitariamente in Parlamento che come sapete si pone al sostegno all'iniziativa dell'ONU dà un giudizio molto molto negativo sull'eventualità violazione militare contro l'Iraq ma non disconosce la legittimità dell'uso la forza per difendere la sicurezza
E diritti dell'uomo e perciò non contraddice l'articolo capisce la mozione ricorda l'articolo undici della Costituzione
è stata questa posizione la posizione importanti Stati europei della Germania fra tutti e di parte preponderante dei partiti del socialismo europea ecco io credo che noi dobbiamo tra tanti
Problemi tra tante critiche che si possono fare anche all'ONU alle agenzie sovranazionali continuare a sostenere questa strada per evitare una una guerra
Dunque credo che anche in questa fase di iniziativa
Per evitare le conseguenze incalcolabili di un conflitto noi non dobbiamo sfuggire al merito di un giudizio sull'ipotesi di guerra all'Iraq
Noi qui abbiamo già avuto passaggi di un certo interesse non abbiamo fatto il seminario qui appoggio imperiale
Dove si è discusso di questo anche se l'attenzione del degli organi d'informazione era rivolta magari ad altre ad altre questioni e si è discusso in modo approfondito impegnato di questo e credo che anche il documento che il partito ha proposto per l'adesione all'iniziativa di ieri sia un documento importante che segna una posizione solida della nostra forza politica su questo tema
Io credo che dobbiamo opporci in modo motivato
Alla prospettiva d'un conflitto insieme non dobbiamo sfuggire al dovere di assumere una posizione chiara e responsabile sul ruolo dell'ONU e su quello dell'Europa sull'uso
Della forza ai fini di pace di diritto con un tetto e ciò aprendo su questo punto
Anche se rimane una posizione negativa su un intervento militare oggi in Iraq aprire un confronto
Con le associazioni che animano i nuovi movimenti nel nostro partito nel nell'Ulivo io credo che il percorso che facciamo come loro teniamo come lo motiviamo Conti
E credo che questo percorso possa aiutarci questo è stato lo spirito anche la discussione fatta in Toscana dal partito toscano
A far convivere differenze che ci sono e a far prevalere le esigenze di unità del partito e dell'Ulivo che sono sentite come un bene assoluto dalla stragrande maggioranza dei nostri militanti e dei nostri elettori queste sono le ragioni per cui ci siamo proposti di fare oggi questo un mento di confronto
Importante per questa proposta a Piero Fassino Maria Seneca era a Firenze questa questa questa iniziativa di confronto
Da punti di vista diverso dall'esercizio i ruoli diversi Domenici e Martini Migone era sementi tutti fortemente impegnati sui temi discutiamo oggi possono dare un contributo a far fare un ulteriore passo in avanti la nostra discussione Giuliano Amato che diciamo un compito centrale
Nella Convenzione europea e ed è punto di riferimento del Partito del socialismo europeo può aprire la nostra discussione che sarà poi chiusa da Piero Fassino questa è un'iniziativa non è l'ultima già ricordo che diciassette diciotto di gennaio a Firenze si terrà la riunione della delegazione del Partito socialista europeo nella Convenzione europea
Il comune di Firenze sta preparando per la primavera altre iniziative sugli stessi temi della pace del rapporto tra i popoli e come partito diciamo
Da oggi vogliamo irradiare su tutto il territorio della toscano iniziativa forte su questi su questi niente
Do la parola a Giuliano Amato per aprire
Mi spiace che cosa il terrore ci sarebbero e io ho fatto l'intensificazione traffico
Ma c'era
O dovunque
Ma è importante discutere oggi
Proprio nel pieno per la questione irachena perfetta con queste dodici mila pagine
All'ONU stanno esaminando il tema della pace e della guerra perché dobbiamo avere degli elementi essere tranquille davanti alla nostra coscienza sulle posizioni che stiamo prendendo
E dobbiamo essere in grado tuttavia di guardare anche al di là di questo per non trovarci ogni mese ogni settimana ogni anno davanti allo stesso problema di dover dire di no ad una due
Perché non è la prima volta che ci succede
Non sarà l'ultima volta se il mondo continuerà ad essere squilibrata come squilibrato
E rispetto ad un mondo squilibrato come oggi non basta dire no il mondo non mi piace bisogna mettersi in condizioni di cambiare ti renderlo diverso
Oggi dire no alla guerra e necessaria
Cioè in questo spray Cison momento in questa precisa situazione nella quale ci troviamo
Bisogna fare sentire a chi e nella condizione di esercitare un potere talmente superiore ad ogni altro da poter adottare questa decisione
Che questa decisione sbagliata
E questo è importante sottolinearlo perché questo oggi lo dice tanto chi è contrario per ragioni morali acqua dunque guerra
Quanto chi è contrario a queste acque e a questo punto vale il fatto che costoro la penso no allo stesso modo
Che non non si fronteggia
Un pericolo grave come è grave per il mondo e per ciascuno di noi il pericolo del terrorismo che sta continuando serpeggiare nel mondo
Bombardando l'Iraq
Non c'è nessuna relazione tra queste due cose
Non si risolve nessun problema esercitando unilateralmente ed in questo modo il potere di distruggere
Anche un regime distruggere delle case di distruggere delle vite con versetto di destabilizzare l'intera regione e di alimentare probabilmente ancora di più le radici del terrore
Cioè queste sono le ragioni per le quali tu tutto questo non ha senso tutto questo è sbaglio
Ed è diciamo dal punto di vista morale capite tante volte ci si trova nella vita davanti a un problema sì assenso sacrificare una vita e ci sono delle situazioni in cui
Ha attenzione come noi capita di rispondere di sì
è capitato ai nostri nonni che facevano la resistenza
Capita nella vita familiare a volte sul tema sul quale molti di noi hanno opinioni diverse ma capita anche nella vita familiare che si decide di sacrificare una vita per salvarne ma
Ma
Che migliaia e migliaia di persone debbano morire ammanettata a Baghdad
Per trovare dei siti che forse neanche ci sono
Per trovare delle armi che fosse possono essere trovate in altro modo della cui esistenza oggi ancora non c'è nessun altro e non è detto che in quelle dodici mila pagine o altro che ci siano beh questo è un prezzo enorme che viene fatto pagare la domanda è perché cioè ogni volta che si sacrifica una vita umana se accade di doverlo fare la certezza delle buone ragioni del per è una certezza in assenza della quale credo che nessuna coscienza possa resistere a quello che fa
E questo ecco e ebbene che nel mondo si percepisca che c'è questa reazione che è in primo luogo morale davanti ad un pub
Ma ci sono anche reazioni che vanno al di là di questo ci si domanda qual è l'effetto di tutto qui
Ed è stato già detto anche troppe volte che l'effetto di tutto questo sarà quello di trasformare ancora di più Saddam ma in un mare utile non merita di essere un martire in un eroe non merita di essere un errore
In un simbolo di una
Soggezione ad un potere aggressore non merita di essere il simbolo della soggezione ad un potere Gressoney
E quindi diciamo no
Ed è possibile che questo no ancora
Attraversando l'Europa raggiungendo le Nazioni Unite riesca è orientare le decisioni successive in una direzione che evita questo disastro
Al di là di questo ecco questa domanda ce la dobbiamo fare possiamo rimanere nella condizione di
Dovrei dire di no nell'imminenza di ipotesi di questo genere
Oppure dobbiamo organizzarci
Perché nel mondo questo abbia ad accadere non più o ad accadere il meno possibile o ad accadere o ad essere prospettato tra soggetti tra Poteri lettera sì
Attori dell'arena internazionale che vivono la vita del mondo con un maggiore equilibrio e con una maggiore capacità di influenza si addice qui vedete ecco noi siamo responsabili noi tutti europei
Del fatto che davanti alla prospettiva di tragici errori come questo noi siamo solo nella condizioni di dire di no
E non siamo in condizioni di imporre strategie di terzi che riescano ad evitare il tragico dilemma tra questi e tra cui quello questo è il nostro vero problema capite
E non dobbiamo ritenerci soddisfatti del fatto che noi pur giustamente abbiamo detto di no perché non abbiamo fatto la nostra parte
A sufficienza non abbiamo a sufficienza ha assunto la responsabilità di far sì che la realtà delle cose non arrivi a queste drammatiche stretto
E c'è poco da fare insomma oggi noi viviamo in un mondo che e caratterizzato dalla
Direi enorme eccessiva
Disponibilità di potere decisionale unilaterale da parte di un unico paese per il bene per il
E questo o è un fatto che non funzioni Rispetto acquisto pensate ogni volta che c'è una vicenda internazionale di rilievo
Tutti gli altri si dividono tra quelli che dicono sì no non ma Simba ma null'altro che questo sì no no ma SIM
E l'Europa stessa
Fino ad ora
Salvo momenti buoni che sono emersi direi principalmente in ragione del lavoro che poi hanno fatto i due Paesi che abbiamo nel Consiglio di Sicurezza noi europei
è stato un insieme di discordanti sì contro dei no dei sì ma contro dei mamma
Ma quale la strategia europea per combattere il terrorismo
Quale la strategia europea per tagliare le radici sotto il i l'erba sotto i piedi del terrorismo
Qual è la strategia europea per fare in modo che i Bin Laden egli Saddam Hussein che sono dei formidabili briganti
Non diventino invece dei simboli positivi per migliaia milioni di esseri umani che non hanno alcuna colpa
Del fatto che vedono costoro come simboli di un'ingiustizia chi si patiscono quale la nostra strategia è qual è la forza di cui ci dotiamo
Per imporre questa strategia di verza nel mondo
Noi dobbiamo ammettere dolorosamente ma realisticamente che noi oggi noi non abbiamo una strategia e non siamo dotati delle strutture che nel caso larghissimo ci darebbero la forza di farla valere nei confronti di
Ecco il nostro compito aldilà del non al posto del no di oggi ma al di là del noti oggi il nostro compito per evitare che queste situazioni si ripropongono un compito che è tutt'altro che impossibile
Perché è possibile costruire un mondo come diciamo multipolare
è possibile impostare delle strategie per un mondo che fronteggia nuovi problemi che oggi l'unico vero potere mondiale
Tende direi naturalmente a vedere risolvibili attraverso l'uso delle armi in altre forme
è possibile cioè quindi quanto più siamo consapevoli del fatto che è possibile tanto più dobbiamo sentirci responsabili del fatto che questa possibilità noi non la trasformiamo in un fatto reale
In una politica che si fa avvertire in una posizione che ha un peso del mondo
Insomma e e e è di tutta evidenza che qui c'è un problema di integrazione tra culture e di integrazione tra economie a questo mondo
Stanno qui le radici dei mali che poi si presentano come cancri e quando sono cani critica anche si rileva in modo Ornella
Ebbene noi sappiamo abbiamo maturato la consapevolezza che ci sono modi diversi da quelli utilizzati fino ad oggi per affrontare i problemi del accennava a lui ai temi della globalizzazione
Ecco quelli di voi che hanno potuto seguire dall'INPS da vicino i lavori di queste persone chiamate socio al Forum
Che così dall'esterno vengono visti come così Cassinari pericolose
E che hanno in realtà il il grande merito secondo me di cercare di trovare a volte non le trovano
Ma per lo meno recente piano delle risposte di verze ad un andamento delle cose del mondo che insomma nessun cristiano può dire che è un andamento accettati nessuno proprio pudica
E di cui le politiche seguite fino ad oggi non si sono rivelate in grado di risolvere effettivamente il problema
E qui ci sto noi abbiamo delle strategie che possiamo impostare e avremmo anche mettendole insieme le forze per potere impostare queste queste strategie insomma è vero che le liberalizzazioni partiamo in concreto
Servono ma a seconda dei paesi in cui le fai hai bisogno di farle con maggiore o minore gradualità hai bisogno di accompagnarle o non accompagnarle con altre
Perché se tu dici in un mondo intero si svilupperà se noi lo liberalizziamo il risultato sarà che il fortissimo
è già azionista andando a conquistare risorse di altri essere porteranno casa il
Si terranno portar via le risorse e diranno come verrà al mondo liberalizzato ma io sono rimasto quello di prima
Ma questo è economicamente provato non è una lamentela danno globale che pinte perché che lo sviluppo è fatto così cioè non è che in un'economia liberalizza
Lo sviluppo rimangono immutate
In un'economia liberalizzata accade che arriva all'impresa transnazionale
Che ha già tutte le infranto la più interno tutte le infrastrutture e in mezzi per produrre a quel livello tecnologico per commercializzare i suoi prodotti sui canali del commercio globale e quelli che erano lui
A quel punto quelli che già ci stavano o si rifugiano in un'economia sommersa che cerca di arrabattarsi
Come capita nel Mezzogiorno d'Italia cercando di ruba chiare sui costi di non pagare i contributi di far lavorare i bambini e di far lavorare la gente la notte e difendere senza pagare il bollo etc etc oppure non cantare perché lo sviluppo a livelli più avanzati di un'economia non arretrata
è uno sviluppo che ha bisogno di personale formato è uno sviluppo che ha bisogno di innovazione è uno sviluppo che ha bisogno di Portia reo porti infrastrutture mezzi di comunicazione
Tutto un insieme di organizzazione che la liberalizzazione non è che lo produce da sola sono le politiche pubbliche che producono tutto questo che accompagnano tutto questo
E se non c'è tutto questo il risultato è che qualunque economista anche diverso da chi frequenta i Social Forum è costretto ad ammettere che le divergenze aumentano più della convergenza
E che i dislivelli di reddito aumentano più ancora che di accrescimento i che pure ci sono di reddito in determinate partite e che quindi c'è bisogno di più cose c'è bisogno di politiche c'è bisogno di raccordi tra governi locali e governo globale perché siano fatte queste politiche
C'è bisogno che le istituzioni finanziarie internazionali si impegnino su queste politiche oltre che chiedere le cose che Pietro
I paesi le tasse saranno state abolite
Perché quando saranno state abolite tutte le tasse non ci sarà più né un euro né un dollaro per fare le politiche che servono allo sviluppo e a quel punto che diceva c'era chi non c'era da prendere male
Ecco questa la sostanza voglio dire di un di un impianto che è talmente chiaro
Che uno dice ma allora facciamolo paniere è chiaro che il mondo ha bisogno di maggior democrazia
Ed è evidente che diversi dei paesi nei quali vediamo crescere respinte terroristi sono Paesi sprovvisti di democrazia e non ci sarà sviluppo se non c'è democrazia
Questo ce lo dobbiamo mettere tutti nella testa
Perché la democrazia è quella cosa per cui la voce di ciascuno si sente e se la voce di chi è un poveraccio non
Vanno a beneficio di chi poveraccio non è e questo è provato dalla vicenda di tanti Paesi poveri rapinati dai loro stessi governi rapinati dai loro stessi governi quindi questi Paesi hanno bisogno di democrazia
E allora io dico gli americani hanno ragione quando vuole già nota avere un mondo più democratico ma un mondo più democratico nel ventunesimo secolo non lo si porta con le baionette né di Napoleone né di George Tabori
La democrazia questo ce l'aveva insegnato il vecchio Carlo e aveva ragione nasce in primo luogo nella coscienza delle persone i cui diritti non sono riconosciuti
Ed è attraverso una coscienza dissi che ciascuno a queste che crescono i diritti democratici e il bisogno democratico e questo non si esporta questo si fa crescere
Questo si fa nascere questo esige collaborazione questo esige presenze non solo istituzionali questo è lo snodo delicatissimo che c'è tra istituzioni sovranazionali che lavorano per la democrazia
Le organizzazioni non governative
Che la fanno a seminare con facili accordo con similari organizzazioni tre trovano in questi Paesi mentre si arrivo io governo io sono un falso ore che esprime una sovranità esterna
E quindi fruttifica un tessuto democratico ecco
Vedete quante cose che non si fanno o si fanno male si possono fare ora questo incluse
Queste cose dovrebbe farle l'euro
E il paradosso è che l'Europa dice che ne vorrebbe fare
L'Europa si dipinge come un paese come un potere civile nel mondo l'Europa si dipinge come una forza che vuole portare al di fuori di sé quel modello sociale che è riuscita a sviluppare all'interno di sì
Ma l'Europa non c'è
L'Europa e quindici Paesi più dieci tra poche settimane
Che continuano ad esprimere ciascuno la propria politica
Assommare la confusione delle rispettive politiche a rinunciare a far valere il lì il peso che avrebbe tutta insieme
Noi paradossalmente siamo pronti ad esprimere strategie europee siamo incapaci di fare questa è la condizione nella quale oggi in questo momento
Noi ci troviamo ed è qui che azteco capite che c'è bisogno e che ha un senso ma ha un senso non astratto ecco di quelle cose come dicevano una volta in un vecchio partito lo dice compagno Togliatti si fa e uno non è che ne è convinto rispetto ai propri valori ai propri sentimenti a Cremona assente nello stomaco malavitosi prendersi beffa no l'Europa ecco non risponde ad un comandamento portato da qualcuno dall'alto di una multa ma è lo strumento attraverso il quale voi potete realizzare le cose di cui sentite il bisogno allora bisogna superare per fare questo tanti ostacoli che e caratterizzano e la la vicenda europea di questo momento che sono intanto le contraddizioni
Rispetto ai nostri buoni sentimenti
Perché siamo pieni di buoni sentimenti e di cattive politiche
Perché guardate state attenti
Ecco l'Europa vuole essere quello che dicevo ma nel mondo e vista ancor più se volete degli stessi americani come un Europa la quale rispetto alle altre parti del mondo è interessata a salvare i suoi commerci
In questo momento
Se io fossi americano avrebbe buon gioco a dire voi europei siete tanto per la pace in realtà vi dà fastidio che io interrompo ai vostri commerci con Saddam
E io sarei in difficoltà a rispondere a questo argomento
E allora capite che il mio pacifismo europeo finisce per acquistare un carattere assolutamente strumentale
Come mi sia consentito dire all'interno di quel gran calderone che è il movimento è facile notare un carattere strumentale in una antiglobalista Imhoff francese
Che andando dai vertici dello Stato al movimentismo dei bocche fondamentalmente difende il protezionismo che protegge l'agricoltura francese
Parliamoci chiaro
Che noi europei siamo fatti in questo modo insomma ecco siamo proprio figli di Dio dopo che chi li cacciò dal Paradiso Terrestre siamo Daniel ma a seconda di come ci guardano siamo il bene e il male
Quindi dobbiamo liberarci delle nostre contraddizioni le nostre politiche di immigrazione
Punto il fatto che tanti esseri umani sono mantenuti qua come clandestini allo scopo di poter licenziare appena si ammalano perché tanto loro devono stare zitti
E quindi usufruire di tanto lavoro devono in forma nera inconsapevole violazione dei diritti non dello Statuto dei lo del lavoro del due mila ma dei diritti del lavoro del mille ottocento perché pensa il clandestino io faccio di te perché mi pare chiede che si apra testi poi era tua figlia no ecco uno e decantiamo tanto i nostri diritti le nostre protezioni no dobbiamo liberarci di queste contraddizioni dobbiamo dotarci di una forza europea
Ecco un la parte principale del lavoro in cui sono impegnate
E quella di dare all'Europa una voce e una capacità unitaria nella politica internazionale pensate una cosa sola voto tante volte con che non la si diceva
Il giorno che noi unifichiamo la politica internazionale europea quel giorno il Fondo monetario in e la Banca mondiale hanno l'Europa come principale azionista
Possiamo addirittura portare la sede da Washington in Europa perché la serie di qui perché queste due grandi istituzioni segue l'azionista principale in questo momento e gli Stati Uniti potrebbe essere l'Europa
Non lo facciamo sapere al governo in carica sino a organizzazione con una cerimonia previa ospitare da qualche parte a Pratica di Mare tutta una confusione invece invece può essere capite ecco che differenza enorme può fare quindi le politiche delle quali parlavo quale influenza potrebbero avere sul mondo
Allora questo è ciò che sta al di là del no
Ma certo tanto da fare che e non è facile perché se c'è un terreno sul quale gli Stati nazionali stanno difendendo se stessi questo terreno è del a ciascuno la sua politica internazionale
E questo ci indebolisce tutti Heerenveen deboli anche coloro che si ritengono forti
Quindi ecco bisogna in questa fase finale anche del lavoro di questa convenzione c'è bisogno di tanta attenzione politica c'è bisogno anche che i Parlamenti ci aiutino e ci facciano esprimere il potenziale che abbia altrimenti tra un anno ci ritroveremo magari a tentare un altro no
Mentre tra un anno senza antagonismi ideologici noi possiamo avere un peso e quello che conta ritrovarlo questo peso e il mondo farlo essere davanti a dei sì
Anomala al Gianpiero asinelli
Presiede il forum pezzetto terzo settore fa parte l'astensione per la pace è stato uno dei promotori e degli organizzatori più importanti del Social Forum
Ora per gli coperti siamo entro un quarto d'ora dieci minuti
Ho
No io metto
Per entrare
Subito in uno dei temi principali che ha toccato amato vorrei utilizzare qualche frase che ci possa far riflettere
è tempo di smetterò di pretendere che gli europei americani condividono una visione comune del mondo
L'Europa si sta allontanando dal potere sta andando oltre il potere all'interno di un mondo autore colato direi di sì leggi regole negoziazione cooperazione internazionale
Gli americani tendono a perseguire una finalità negli affari internazionali vogliono risolto i problemi eliminate le minacce
Gli americani sempre di più tendono verso l'unilateralismo negli affari internazionali
Sono meno inclini ad agire attraverso le istituzioni internazionali quali le Nazioni Unite
Meno inclini a lavorare in collaborazione con altre nazioni per perseguire fini comuni più scettici al riguardo del credito del diritto internazionale
E più desiderosi di operare al di fuori delle sue restrizioni ogni qual volta lo reputi do necessarie o anche semplicemente utile
Gli europei insistono nel dire di essere più pronti nell'appellarsi al diritto internazionale alle convenzioni internazionali dell'opinione internazionale per risolvere le dispute di cercare di usare i legami commerciali ed economici per far avvicinare le nazioni di accentuare spesso il processo piuttosto che risultato ritenendo che in ultima istanza il processo può divenire sostanza
Ora che gli Stati Uniti sono potenti si comportano come le nazioni potenti si comporta quando le grandi potenze europee erano forti credevano nella forza e nella gloria Marziale
Adesso vedo nel mondo attraverso gli occhi delle potenze più deboli
Tali punti di vista assai diversi i deboli contro i forti hanno prodotto per loro natura differenti giudizi strategici differenti valutazione delle minacce e dei mezzi adeguati per affrontare le minacce neanche differenti calcoli degli interessi in gioco
Tale stato di dicono se non è transitoria non è dovuto all'elezione di un presidente
è giunto il momento di affrontare questi problemi attestata queste frasi sono estrapolate dalla da un testo dirò perché gran consigliere della Casa Bianca che ha e lavorato alla predisposizione
Insieme Steve Della Casa Bianca del famoso documento sulla guerra preventiva
L'unica cosa sulla quale concordo che è necessario affrontare i problemi attestato per quelli che sono per come si pongono oggi in questo nostro tempo e per come caratterizzano questo nostro tempo
Questi problemi sono loro l'orizzonte della politica del nostro agire politico in questa fase storica
Se gli squilibri drammatici che si producono nella globalizzazione sono un dato
Lo diceva adesso ma sempre più incontrovertibile
Nonostante gli sforzi di qualche scienziato improvvisato che ha allietato le serate di Porta a Porta recentemente durante le giornate del Forum sociale europeo
Se la crisi ambientale un dato sempre più esplosivo sotto i nostri occhi
Come
No ma io mi riferivo a molto molto molto peggio Cecchi Paone ritrovati a confronto il Vaticano Coppa Fabio a
Carlos fornito dall'antichità se il terrorismo internazionale è un dato e insieme a questo non è il proliferare delle tensioni e non la risoluzione la non risoluzione dei conflitti che sono andato sempre più drammatico della realtà che ci circonda
Il tema delle relazioni tra Stati Uniti e Unione europea nella definizione di una governance democratica è positiva del pianeta che viviamo
Nella definizione di un progetto che di equilibrio eque condiviso ed effettivamente liberi le potenzialità positive della globalizzazione e un tema essenziale il tema essenziale di cui dobbiamo discutere l'orizzonte politico entro il quale si determinano i nostri pensieri le nostre azione è il tema al quale dobbiamo dedicare la nostra capacità critica la nostra elaborazione della nostra iniziativa
La costruzione ricostruzione il rinnovamento programmatico e di identità della sinistra del futuro della sinistra che dobbiamo consegnare all'epoca che si apre a quelli che vengono dopo Dino
Vedete io come è stato detto lavorato alla realizzazione del Forum sociale europeo e quindi per definizione sono contro questa guerra
Annunciata in Iraq come si dice come si è detto con uno slogan
Fastidioso cominciare
Diciamo anche da me
Senza se e senza ma una critica radicale a questa a questa prospettiva
Il partito
è stato ricordato anche qui assunto dall'inizio una posizione che dice bisogna evitare in ogni modo questa guerra perché sarebbe una sciagura è una sciagura il solo pensare gli effetti di questa di questa guerra mi sembra che ci sia un ambito
Molto vasto di unità possibile tra quello che questi movimenti hanno sperato hanno denunciato hanno implorato e quella che è stata l'opposizione il ragionamento
Dei DS per questo io ho qualche dubbio sulla validità di aprire un confronto referendari al nostro interno perché penso che il partito non posso prendere altra posizione e questo lo penso io ovviamente mi pare
Che non ci sia nessuno che vada in una direzione diverso
E però soprattutto perché io credo che non dobbiamo rischiare di concludere la discussione su questo orizzonte politico del nostro tempo sul sì o il no alla guerra in Iraq
Io sono molto d'accordo con le cose che diceva Marx dall'altro lato avverto anche il rischio che venga sottovalutato il tema dell'uomo
Il tema di come si può organizzare una grande iniziativa per la formazione del diritto internazionale credo che rischiamo di fare un po'come gli americani cioè quando non dice qualcosa che ci fa piacere siamo d'accordo servono dice qualcosa che ci fa dispiacere
Non siamo d'accordo o comunque siamo portati come dire anni Carlo non a combatterlo
Non a combattere
Io penso che Saddam deve essere disarmato
Non andava aiutato ad armarsi e questo è un tema che finalmente comincia ritornare perché altrimenti leggiamo stranamente la storia di quest'ultimo quindicennio di questo snocciola anzi di una guerra dietro l'altra
Io avevo serie perplessità dubbi o ci ritornerò su questo tema
Attorno alle guerre non sono mai stato diciamo esponente di un pacifismo testimoniale diciamo ma mi sono trovato ad esprimere ragioni critiche fortissime nei confronti di tutta questa di questo rosario di guerre che si sono sviluppate
In questi in questi anni Saddam deve essere disarmato non andava aiutato ad armarsi l'iniziativa internazionale doveva essere deve essere forte su questo su questo punto
Ma tutta la propaganda sulla guerra si muove al di fuori del diritto internazionale
Io questo il termine che voi che voglio propormi
Ho detto recentemente bell'articolo di Napolitano sulla sull'Unità
Sul capitolo sette della Carta dell'ONU
Sulla legittima personaggi legittimità delle azioni coercitive in applicazione dei deliberati del Consiglio di sicurezza e quindi in applicazione delle sanzioni
Previste dal diritto internazionali io lo condivido in gran parte
Temo però che c'entri poco con quanto sta accadendo e con quanto l'amministrazione americana
Pensa della Carta dei diritti dei della carta dell'ONU delle Nazioni Unite e del capitolo settimo così come viene esplicitamente detto non è che lo suppongo io
Vorrei sfatare l'idea sbrigativa io questo lo dico un po'tutti i compagni del partito
è una discussione su questo vorrei sfatare l'idea sbrigativa e non vera di un pacifismo integrale sono dedito alla testimonianza certo c'è una forte componente di testimonianza
è evidente che c'è una componente di testimonianza non sarebbe un movimento strano se non avesse questo tipo di di realtà
Ma ma c'è ben altro
E se se non si spiega come dicevo prima la storia politica diventi come di questi ultimi vent'anni di movimento pacifista in Italia in Europa e magari qualche nostro storico si interroga un posto romanticamente diciamo su questo
Su questo punto
E non si capisce Porto Alegre diceva armato non si capisce il movimento di critica alla globalizzazione
Non si contesta in sé diciamo una gran parte del movimento non contesta in sé la questione dell'uso della forza
Per difendere affermare applicare il diritto internazionale difendere i diritti umani anche se credo che una delle idee più sciagurati ne siano circolate in questo periodo sia la l'idea della guerra umanitaria
Ma quello che si contesta è la violenza sistematica del diritto internazionale
Che deriva dalla estensione dalla proliferazione delle tensioni e dei conflitti ma che deriva anche dall'atteggiamento di chi sarebbe
Preposto diciamo ad essere garante di questo di questo diritto internazionale
La sua applicazione unilaterale e ineguale
L'applicazione unilaterale ineguale che c'è stata e che viene praticata del diritto internazionale l'azione di polizia internazionale qui si apre un grande capitolo in appalto al gendarme del piani
L'inerzia nei confronti del mercato degli armamenti anzi la sua implementazione distorsiva
Se vengono messi a Baget della difesa degli Stati dell'America in quest'anno di bilancio crebbe cinquecentosettanta miliardi di dollari non è un gioco ha un'influenza determinante anche sull'economia mondiale
E non solo sull'economia perché poi questi armamenti diciamo sappia
Che già c'è e che condiziona in modo pesantissimo e commerci illegali i poteri illegali sul piani
Le aste lo che si che che si critiche che si condanna sono le azioni militari in dispregio delle popolazioni civili
Ci ritornava ma ma insomma questa idea che adesso gli interventi della comunità internazionale si fanno con questa strategia dei bombardamenti dal cielo io vorrei ricordare che il movimento pacifista italiano meglio il movimento per la pace Italia
Durante la guerra del Kosovo essenzialmente Simmons contro questa pratica dei bombardamenti dal cielo che producevano come effetti collaterali centinaia e migliaia di morti
Dopo una guerra civile che aveva prodotto migliaia di morti
Che cosa c'entra
Con l'applicazione del Capitolo settimo lo sbarco di una forza di occupazione delle dimensioni di quella che viene annunciato degli Stati Uniti d'America tutti i giorni
E il bombardamento indiscriminato dell'Iraq come è stato detto
Pare che in caso di violazione dell'ONU secondo alcuni in particolare secondo gli Stati Uniti d'America si posso soltanto decidere questo tipo di intervento sotto forma di guerra di occupazione io penso che dobbiamo uscire da questa morsa ridicola
Tra la teoria dell'imperio da una parte il libro di Toni Negri che ha fatto epoca e dall'altra Bruno Vespa che ognuno che va a a Porta a Porta di chiede il massello AV decide di intervenire voi che cosa fate il preludio dobbiamo uscire da quest'da questa morsa e dobbiamo trovare
Il coraggio la forza la lucidità
Di dire che cosa pensino
Di dire che cosa pensiamo di dire perché siamo contro questa guerra e di dire che cosa la comunità internazionale deve fare per rimuovere le ragioni della guerra
Insomma io quello che voglio dire
Perché il diritto internazionale non può essere un optional
E il futuro del pianeta
E soltanto attraverso l'affermazione di un diritto internazionale ecco e condiviso che si può costruire quel mondo multipolare di cui si diceva precedentemente
Io penso che dobbiamo in sostanza battersi perché Saddam venga disarmato dallo senza guerre perché questa è la nostra e la nostra lotta io penso che dobbiamo costruire una grande alleanza internazionale per affermare un diritto internazionale ecco il condiviso lo ripeto per l'ennesima volta e che l'Europa deve essere il motore di questa Andrea
E penso che dentro questo la sinistra democratica deve trovare
Il suo ruolo alla testa di questo movimento
E dobbiamo costruire una grande iniziativa di dialogo con la cultura democratica degli Stati Uniti d'America perché non c'è solo l'America di Bush non c'è solo l'America di Bush
E c'è un'America in movimento e lo sta parlando soltanto di quelli che fanno le manifestazioni parlò di una cultura americana che il movimento e che si pone gli stessi problemi che ci poniamo noi perché è vero che alla base abbiamo un nucleo di valori comuni
Ai quali dobbiamo e possiamo riferirci Marino annunciandogli
Ponendoci il problema di cambiare la qualità delle relazioni internazionali la qualità dell'economia mondiale la qualità della governance mondiale come si dice delle istituzioni del governo mondiale
Io penso che questo movimento ha un grande respiro può avere un grande respiro queste iniziative
Il movimento che abbiamo visto a Firenze ha diverse anime ma si è unito e io penso che rimarrà unito intorno ad alcune idee semplici e forti
Conquistare la legittimità e la forza per la critica democratica della globalizzazione e della guerra come strumento di risoluzione dei conflitti
Lanciare una grande campagna mondiale per l'affermazione dei diritti sociali
Rompere
Come ha detto Prodi due giorni dopo questo fatto un qualche scalpore come diciamo tutti qua rompere la tirannia del pensiero unico alla quale non siamo condannati nessuno
Questo movimento avrà molte scadenze in futuro ci sarà un anno molto intenso io credo che dobbiamo saperlo perché dobbiamo saper dialogare credo che sia essenziale dialogare
Tra la sinistra e questo movimento
E dobbiamo innanzitutto vigilare che non si proceda oltre la criminalizzazione di questo movimento io vorrei che evitassimo che i poliziotti che hanno fatto danni a Genova possono ricorrere alla Cirami
E vorrei evitare che questo movimento venga schiacciato sulla logica
No global terrorismo credo che questo sia un fatto politico importante al quale dobbiamo guardare così come dobbiamo guardare che questo movimento sappia isolare tutte le tentazioni negative che come in ogni movimento
Si affaccia però ieri è stato un grande successo
Porto Alegre sarà un grande successo
Il quindici febbraio se rimarrà il clima di guerra veramente milioni di persone scenderanno in piazza in Europa non è uno scherzo
E poi ci sarà per noi in Italia San Rossore l'ONU dei popoli dedicata al tema della responsabilità dell'Europa di fronte al mondo
E la par la marcia Perugia-Assisi e poi ci sarà il Forum Sociale Europeo a Parigi una grande stagione movimento di mobilitazione che è un'occasione un'occasione per la sinistra
Questo movimento di movimenti senza memoria e questo è un dato molto importante sul quale riflettere senza memoria
Che costruisce oggi pertanti la percezione del mondo in cui viviamo è una grande costruì occasione per costruire la sinistra del futuro
Firenze l'ha capito
Io spero che tutti insieme sapremo cogliere questa occasione nella distinzione dei ruoli ma nella fiducia che una nuova Radice posso essere messa alla cultura democratica
Ci sono dei punti specifici
Sui quali sarebbe bene cominciare ad incrociare la discussione
Io credo che non
Che forse la la la discussione nel partito in questa fase è stata troppo come dire sviata dalla idea che ci fosse un rischio di condizionamento esterno dell'autonomia diciamo di ragionamento del nostro partito
Su su molti versanti non solo su quello del
Della dell'iniziativa per la pace contro la guerra penso tutta la vicenda dei dei girotondi
Io credo che bisogna andare al merito delle questioni
Io non sono un sospetto da questo punto di vista ho votato Fassino ne sono assolutamente convinto
Penso che si stia facendo un buon lavoro però penso che bisogna affrontare i temi bisogna avere il coraggio di affrontare i temi e di dare al nostro
Partito una capacità di dialogo maggiore capace di cogliere le occasioni che ci stanno di fronte in un'altra occasione potremo affrontare i temi di fondo ma credo che Amato ne abbia già toccati moltissimi
Penso che il nostro lavoro su tutte queste questioni riguardanti il mondo la politica internazionale temi della pace e della guerra debbano ritrovare un posto prioritario nell'attenzione quotidiana del dibattito dei nostri compagni dei nostri organismi dirigenti del rapporto che abbiamo con la gente perché su questo oggi e più di ieri possibile costruire una reazione culturale un movimento culturale che può realmente cambiare la coscienza dei nostri giorni
O
Ora
No va
Passione senza sono
Prima chiedendo appunto di di fanno sapere anche a voi Leonardo
Io
Ho
Tutti sulla base del fatto che siccome io ho il vantaggio di stare a Firenze ovviamente per dovere di ospitalità verso chi è venuto da Roma verso chi è venuto da Torino
è giusto che abbiano più tempo loro in meno tempo io quindi per la gioia neanche di Marco Filippeschi credo che sarò molto molto sintetico
Quindi mi esprimerò un po'forse con l'accetta e voi mi giustificherete ben questo
Il primo punto io penso che noi dobbiamo spiegare bene perché siamo contro questa Guerra possibile molto possibile contro l'Iraq
Perché secondo me se noi lo facciamo
Conquistiamo anche consensi in alcuni settori che magari in questo momento
Non sono stati raggiunti da un messaggio efficaci
Credo che ci siano delle ragioni proprio di merito che qui sono state accennate che vanno riprese soprattutto credo che si debba porre all'opinione pubblica la domanda che cosa serve questa guerra
Di sicuro non serve a quell'obiettivo nel quale tutti noi ci riconosciamo che la lotta contro il terrorismo internazionale anzi corre il rischio di determinare scenari molto più complicata per usare un eufemismo anzitutto in Medioriente
Per questo stesso motivo la seconda osservazione io trovo che sia giusto in questo momento mobilitarsi sotto
Tutti gli aspetti tutte le riforme possibili
Credo in questo senso che la manifestazione del nove novembre gli appuntamenti che prima richiamato ora sin siano molto importanti e significativi
Mi pare di grande valore che in questo momento ci sia non una testimonianza ma la manifestazione di una volontà politica in d'Europa
Contro questa guerra
Ma credo anche che sia importante riuscire a svolgerebbe un ruolo incisivo a livello europeo e attraverso quelli che sono i nostri strumenti diciamo così a livello internazionale
Penso all'Internazionale socialista penso al Partito del socialismo europeo penso alla necessità di sviluppare una iniziativa de guarda verso e con alcuni governi europei il terzo punto lo accennava già Giuliano Amato
è quello che naturalmente ci angoscia ma io credo debba rappresentare di più uno stimolo per noi non basta evidentemente tutte le volte che ci troviamo di fronte a un passaggio difficile drammatico come quello di una guerra dire no
è necessario pensare concretamente al problema della costruzione di un nuovo ordine sia sul piano degli equilibri politici sia sul piano delle strategie di sviluppo
Ecco quindi che emerge il tema dell'Europa della funzione storica che noi individuiamo dell'Europa
In un saggio pubblicato verso la fine degli anni ottanta Norberto Bobbio riprendeva quel principio della terzietà che è così importante e fondamentale per portare avanti una politica di pace
Una terzietà che può vedere un soggetto investito del ruolo di arbitro il terzi una super partes oppure di mediatore il terzo è un'Inter parte inter pares
Ecco da questo punto di vista io credo che sia importante che la sinistra
Si batta a livello europeo per individuare una funzione storica dell'Europa in questo senso certamente quando Bobbio scriveva
Quel saggio c'erano ancora i due blocchi ma credo che questo principio di un ruolo di terzietà dell'Europa per non solo la lotta contro la guerra ma per la costruzione della pace
O se debba diventare per noi Sinistra Europea uno degli obiettivi fondamentali nella costruzione delle nuove rotte destro
Siamo il continente di Immanuel Kant che fu il primo che se ben ricordo nel mille settecentonovantacinque fu il primo a tematizzare la questione di della pace perpetua
E credo che in quello ci sia un filone del pensiero europeo che vada ripreso e valorizzato anche dentro
La
Con benda costituzione
A questo proposito quarto punto lo diceva già Filippeschi noi vorremmo a Firenze riprendere proprio questo tema nella prossima primavera con un grande appuntamento internazionale della costruzione del nuovo ordine della pace
Ne approfitto anche della presenza di Giuliano Amato io credo che il ruolo delle istituzioni locali e in modo specifico delle città per costruire una rete i rapporti di relazioni basata sulla cooperazione sulla solidarietà sulla costruzione
Ti un ordine pacifico sia fondamentale e vorrei davvero
Che più di quanto finora è avvenuto nella
Futura Costituzione europea questo trovasse una qualche riflesso poiché invece mi pare che finora non so mi pare che anche dopo le che nei documenti prodotti in termini città
Non ci sia quasi non ci sia proprio
Ecco ma questo sarebbe importante proprio in funzione anche della costruzione di una iniziativa di questo tipo il ruolo delle città e delle istituzioni locali d'altra parte si è visto quanto poi le città e le istituzioni locali semi importanti
Se si vuole fare in modo che una nuova coscienza del mondo si esprima come è accaduto con il Forum sociale europeo che si è svolto a Firenze
Io credo che la questione più importante sia stata questa che al di là del fatto di condividere un meno lì c'è un pezzo di Europa che nel momento in cui dobbiamo costruire la nuova Europa Sire Espresso ed era giusto non solo dialogare ma era giusto che avesse la possibilità di esprimersi
Devo dire colgo l'occasione apro una parentesi per ringraziare Stefano Passigli che in quei giorni non facili è stato forse è quello che ha scritto l'articolo più intelligente sul rapporto fra il Forum sociale e la città
Forse è stato anche uno dei pochi dire qualcosa in quei giorni
Credo anche che quindi da questo punto di vista noi si debba riprendere questa capacità di rapporto e di relazione avendo la capacità di
Presentare le nostre idee nostre proposte i nostri indirizzi io per esempio fatto questa esperienza di partecipare ad un dibattito dibattito specie tre mila persone perse la vita al Social Forum e ho visto anche che va beh a parte una piccola contestazione iniziale ma era roba locale insomma in realtà
Quello che io dicevo che non è che coincide sì per tutto con quello che poteva essere l'orientamento maggioritario di quell'Assemblea veniva molto seguito cioè le possibilità di un dialogo di un confronto e di un incontro ci sono sono molto concrete c'erano molti ragazzi giovani che prendevano tanti appunti che forse ascoltavano il mio intervento con molta più attenzione di quanto lo possano ascoltare anche alcuni esponenti del centrosinistra era più facile farsi ascoltare lì diciamo che non nel dibattito che alle volte si potrebbe sviluppare nelle nostre file e credo infine e questa è l'ultima osservazione che vorrei fare
Che ci sia un punto che non può sfuggire alla nostra riflessione che Giuliano Amato accennava nel suo intervento che riguarda il problema che sta evidentemente in rapporto stretto con l'oggetto dell'incontro stasera l'Europa fra pace e guerra che è quello dello sviluppo della globalizzazione neoliberista e così via ecco io credo che forse noi oggi dovremmo anche riuscire andare al di là di certe semplificazioni che in questo movimento di movimenti vi sono e riuscire a far comprendere come non esista uno schema unico modello unico ma come questi gli effetti del globalizzazione neoliberista si verificano in modo differente
A seconda delle realtà qui da noi ciò avviene attraverso questa forma di neoliberismo molto pasticcione direi del governo che abbia ma soprattutto io direi se appunto forse no nemmeno neoliberismo forse più pasticcione che altro però vedete questo è un tema quando poi andiamo a vedere che cosa succede nel nostro paese vediamo che in queste ore si sta approvando un certo tipo di legge finanziaria i cui effetti
Saranno estremamente pesanti e io questo l'ho detto anche nel dibattito con il movimento vanno bene i bilanci partecipanti quando c'è la possibilità di fare i bilanci forse questa quest'anno sarà molto difficile questo lo voglio sottolineare proprio perché io spero che ci sia sempre più la possibilità
Di trovare delle sedi di confronto e di dibattito
Libero e aperto fra di noi all'interno del centrosinistra e non vorrei davvero che i problemi che noi abbiamo che sono tanti venissero affrontati dal versante sbagliato cioè più a partire da una logica interna che non a partire dalla reale entità dei problemi che abbiamo davanti e delle domande a cui dobbiamo dare delle risposte Amato diceva che un tempo c'era un partito in cui bastava dirlo dice il compagno Togliatti per carità quello evidentemente da una cosa profondamente spara sporse non so nemmeno se poi succedeva così cento però non bisogna nemmeno avete l'esperto opposto no ma io mi sono più preoccupato della situazione attuale Giuliano no
In cui non si capisce più venne chi dica che cosa e mi preoccupo quindi del fatto che parlando di un tema così importante come quello dell'Europa fra pace e guerra noi sì abbiano delle sedi di confronto reale che non siano condizionante da logiche rinsecchite di un ceto politico che si avvita su se stesso grazie
Ecco ok negli atti confondere porta perfino Nottola possono
Formare
Il nostro
Rasi Merelli
Di Perugia
Io sono di Torino ma vorrei rassicurare il nostro presidente che questo vantaggio chilometri con un lo trasformerò i minuti o per lo meno se lo faccio Louis Vuitton ha riprendere
Farò una cosa di di cattivo gusto
Che è quella di lodare alcuni dei presidenti no perché di solito bisogna fare conterà i presenti bisogna criticarle invece bisogna lodare quelli che sono assenti però questa volta lo devo proprio fare
Devo rivolgermi a voi attesi sindaco Pepper residente a tutti i toscani fiorentini
Avete proprio fatto una cosa Galanda come come come si diceva come si diceva un tempo
E mi spiego meglio anche per esperienza so come difficile
Fare il re convergere le ragioni delle istituzioni
Le ragioni della politica
E le ragioni della propria convinzione no bisogna anche
Ricordarci che se siamo qui è perché ci crediamo un po'no
E perché
Pensiamo che con la politica riusciamo a fare delle cose che ci appare hanno no
Che appaga nuovo in legge che ci consente odor di affrontare quelle persone più vicine con cui abbiamo un rapporto quotidiano
Invece di Giuliano volevo ricordare una sua battuta stupenda son poche le battute che passano alla storia no
Ma quelli di noi che erano appesi la Roma si ricorderanno quando lui disse no dopo aver detto questo nostro partito che si avvia sempre di più sulla strada
Per il socialismo europeo poi però ha detto
Norme in uno dei tempi di trovare i me la robusta contanti lotta che con il suo sangue risolverà i vostri problemi
Allora ti dico Giuliano che
Non hai risolto i nostri problemi anzi avrò anche qualche rilievo critico d'affari fino
Però del merito
Però Santa Madonna di vedere finalmente dirci questi siamo contraria a questa guerra punto nuovo indipendentemente dalle procedure io spiegherò anche propria laddove
A dire quello che finora con chiarezza non è stata detta
Dai leader del mio partito no è un bell'aiuto io mi auguro che questa sia l'occasione per dire
Ma se io non ho letto arabi con Lennon obiettano avendone perché mi occupo quotidianamente
Di queste questioni questa cosa con nettezza non è stata detta e che quindi se c'è una discussione dentro il nostro partito è perché il problema
Ed è inutile fingere che non esista perché è importante dirlo
Ma perché su questa guerra eventuale e che io spero ancora che si che fitti
Sappiamo tutto non c'è niente da scottati come tu hai detto giustamente se anche gli ispettori scoprono
Delle armi si affronterà questa questione
Ma che si debba combattere il terrorismo con la guerra
Questo sappiamo
Che non che che che non può essere sappiamo anche che questo sullo Gandhi guerra al terrorismo ha reso per esempio impossibile
Lo sforzo di Washington che pure SFOR che pure esiste di contenere la politica di Sharon
Del ritorno allo status quo ante in precedenza precedente a tutto il processo di pace l'ha reso impossibile perché come può spiegare al altro che lui non può fare la guerra al terrorismo quando Bush teorizza livello globale che il modo per combattere il terrorismo è quello di usare la guerra guardate qui non è una questione di Palo
Perché uso il solito esempio come giudicheremo noi un'azione di polizia un'azione repressiva nei confronti di terroristi che consistesse nel bombardamento del quartiere in cui loro sono abilità guardate che qui c'è una contraddizione grossa perché fare azione di polizia internazionale che più che è un diritto e dubbi in
Comporta disponibilità da parte della comunità internazionale in primo luogo gli Stati Uniti che hanno dei grossi problemi di politica interna da questo punto di vista
Di agire esponendo se stessi Novi però polizia internazionale proprio per evitare quei cosiddetti danni collaterali
Che altrimenti con lo strumento della guerra non sono probabili ma sono sicuro
E quando si dice quando Massimo D'Alema dice dobbiamo vedere tutto questo nel contesto della grande questione del terrorismo io gli dico sì
Hai ragione la prima ragione per la quale io sono contrario ad un eventuale governo e del guerra dell'Iraq bisogna dirlo adesso
Ecco perché ferisce la capacità della comunità internazionale di fare la lotta al terrorismo
Guardate che io non sto cadendo del vecchio vizio della sinistra di dire ma è il problema sociale cento che lo è no certo che ha ragione Rasi bellica il problema dei rapporti sorde giù ma esiste un problema repressivo immediato no non ripetiamo a livello internazionale l'errore che facevamo sulla sicurezza pubblicare in Terna eccetera ma è un problema di polizia
Perché se tu usi l'arma della guerra al terrorismo Lodi fonti talmente evidente
Vi dico e i le bambine nelle scuole Vittorino annunciò a Firenze
Da quando esiste questa teoria si rifiutano assolutamente categoricamente di mangiare un certo tipo di carne stanno venendo fuori chador eccetera eccetera
Era una sfida
Che non viene solo soltanto scusate il termine dalle strozzate del nostro presidente del Consiglio mai maniera più sostanziosa no a è inutile no parlare poi di rispetto delle civiltà etc
Se per far sopravvivere una politica estera della maggiore potenza
Si va alla ricerca di un bipolarismo smarrito con la fine della guerra ha fretta
Perché il problema degli Stati Uniti della politica estera americana io figuratevi sono
Un fanatico un pianismo passato dico sempre il super ripeto questa battuta anche se l'ho già fatto passato metà della mia vita
A spiegare ai miei compagni degli americani non mangiano i bambini
E l'altra metà della mia vita spiegare agli stessi compagni che non solo gli americani sbagliano ma che bisogna anche avere un po'di coraggio nel dirglielo che sbagliano e anche
Dissentire anche di sentire duramente quando questo è necessaria
Veniamo alla questione dell'OLAF certo che vogliamo tutelare lo
Io dico qualche cosa di più a questo proposito tanto di cappello al segretario generale delle Nazioni Unite che si è comportato con grande di dita deve stare un po'attento perché c'è un suo predecessore svedese
Te finito che è finito male perché
Seguiva questa linea
Il suo connazionale Hans Blix
Che ben conosciamo che tra l'altro è anche un mio amico sul piano personale vedete che
è un po'diverso dall'australiano battitore
E non dimentichiamoci che le ispezioni sono state sospese perché è stato dimostrato che non erano degli ispettori ma degli agenti dei servizi principali servizi segreti occidentali cominciano a dircele anche
Terra di noi queste cose
Allora Piero come si tutela hanno le Nazioni Unite qual è il rischio maggiore
Che le Nazioni Unite corrono
Secondo me il rischio maggiore che corrono le Nazioni Unite non è di essere scavalcati
Ma di essere impiegate
DSR umiliate
Che
Le difese proprio perché non sono dell'influenza europea Giuliano sei stato troppo generoso nei confronti dei francesi e soprattutto degli inglesi
Nelle loro prestazioni come membri permanenti del Consiglio di sicurezza che nel momento in cui diventasse sicuro l'intervento
Allora con una mano americana pesantemente posata sul rubinetto del petrolio iracheno arretrati compresi
Quelli distaccati
Sì con a cominciare dal la Russia la Cina che ancora distratta si mettano a fare della Realpolitik
E quale peggiore il destino per le Nazioni Unite in cui noi crediamo di essere umiliata dalla Realpolitik
Di alcuni stati nucleo rappresentativi della grande maggioranza dell'umanità e anche dalla parte più cospicua dello stesso Occidente questa è la cosa che va risposta
A Bruno Vespa quando lui Vienna sfrucugliate sulla questione ma se lo decide l'ONU se non lo decide l'ONU e guardate che Bruno Vespa non è un cretino
è un servo ma è un servo molto intelligente
E che quindi se poi ci pone quel quesito è perché le nostre posizioni evidentemente hanno lasciato qualche spazio perché questo ragiona perché nessuno è stato capace di dire che la questione delle operazioni è unica e la difesa delle operazioni si fa in altro modo
Veniamo
Vediamo ad un altro tema tu Giuliano hai fatto una proposta che è importantissima che vorrei che tu facessi formalizzarsi rivelò complessi dice
Cioè quella dell'unificazione delle quote europee nelle istituzioni di Bretton Woods perché la cosa più seria che noi e anche qui l'importanza dell'iniziativa Fioretti
E di dire che Europa può fare la differenza può essere la differenza essenziale nei rapporti tra nord e sud
Però tesi io adesso faccio un po'come si faceva del PC compagno Amendola fa l'autocritica del compagno in gara dopo
Però vi avverto
Io stesso quando ero presidente della Commissione sterili
Mi chiedo perché non ho convocato il tuo funzionario sia quando eri ministro del tesoro che Presidente del Consiglio dottor davanti
E gli chiedevo conto del suo comportamento degli organismi dirigenti
Ho fatto malissimo a farlo però come diceva Bruno Trentin io devo il mio boccali in ogni responsabilità
Però scusa per Tecce secchio intero da questo punto di vista
Perché io ero presidente della commissione Esteri
Ma tutti sarà il pur posto in problemi che si pone non dei indiano metropolitano ma Joseph Stiglitz
Premio Nobel per l'economia e l'ex presidente del Council dove economica attuale nonché vicepresidente della guardo bene
Nella critica al Washington Consensus Washington Consensus vuol dire che tramite le istituzioni la deformazione della di istituzioni di Bretton Woods
Gli Stati Uniti fanno quello che vogliono e Stiglitz si dice ma i rappresentanti del tesoro degli altri paesi occidentali che tavolo fanno e i governi che ce li mandano senza distribuzione vogliono cambiare linea perché capisci Giuliano le cose le proposte sono anche credibili di no
Se noi non è una questione questa non è autocritica staliniana credibili
è una questione di rigore intellettuale perché se non capiamo no dove abbiamo commesso degli atti fino facciamo fatica a cambiarli questi atti e accanto convinzione
Compagni cittadini per la nostra determinazione nel cambiare questi atti esito tutti i l'atteggiamento del ministro del Tesoro italiano in cinque anni sarebbe stato sufficiente su
Ti rispondo con un proverbio francese tra vita Attilio Guangzhou fesso undici
Dove dobbiamo cominciare a rispondere Dinoi stessi
E io credo io credo che noi possiamo fare questa proposta assolutamente gareggia anche tu fai no che quella dell'unificazione delle quote dei una posizione comune europea no
Questa è valida oggi com'era valida sarebbe stata valida anche quando noi avevamo gli strumenti di governo per farla con maggiore credibilità
Io non l'ho fatta
Tu adesso la fine Peneo riconosco il merito no
Vuole dire diciamo che questo tipo di dinamica nord e sud sia pecche io siamo stati un po'più lenti dei quei ragazzacci no che si sono mobilitati nelle piazza
Un'altra osservazione vorrei fare sulla questione dell'Europa
Vedete qui c'è
Come dire una
Una tentazione italiana no tempo la tentazione dell'equidistanza
E anche la tentazione dell'attendismo vediamo come tutti si schierano che poi ci schieriamo nuovi
Ora sulla questione di qui c'è un problema dell'euro cioè tutte queste cose non è che non succedono per caso e non voglio nemmeno dire che succedono solo perché l'Inghilterra netta attiva
Però darà l'Inghilterra che è alla ricerca di un impero perduto a metà atlantica
E l'Europa continentale prima che fosse rappresentato da non so chi o dal nostro presidente del Consiglio una certa differenza c'è di nuovo una citazione francese villa tizio di ferro russo il punto da chiarire anche Tarantino il che tu la questione inglese la questione Blair
Non la risolti mediando no o non schierando ti delle tensioni ditta d'emblée e la Germania e in sempre maggiore misura Laffranco
Noi non abbiamo non siamo nei la Comunità di Sant'Egidio negli Stati Uniti d'America non siamo troppo forti è troppo deboli per essere dei mediatori
E allora se veramente la guerra non la vogliamo se vogliamo una difesa europea se vogliamo dire anche a Solana che la smetta di
Come nell'ultima articolo di considerare la difesa europea come qualcosa che non porta una pensione molto forte se fatta in termini di indipendenza
Nel rapporto con il nostro maggiore alleato dobbiamo imparare dalla storia
E la storia accusa ci dice
Che gli inglesi finché discutiamo con loro finché mettiamo finché cambiamo le posizioni non succede niente
Gli inglesi si muovono quando l'Europa è disposta a muoversi in una certa direzione poi ci mettono un po'più tempo
Bisogna essere pazienti come loro hanno un glorioso passato noi abbiamo dei debiti storici nei loro confronti guardate che è difficile convivere con un glorioso passa ma il modo per aiutare i loro non è quello di collocarsi a metà strada tra Londra e Berlino perché c'è il rischio che nessuno se ne accorga
Ultima cosa sul sulla questione del dibattito interno
Facciamo funzionare gli organismi dirigenti
Per tu sai che io a luglio c'ho provato sono arrivato con una mozione in direzione che poi non c'è stato verso di discutere
Ricordo anche il fatto che quando in maniera assolutamente inutile esistono mentale
Furio Colombo che io ammiro moltissimo ha fatto un tentativo nobile di spiegare che perché amavamo tanto la pace in diverse forme ci siamo divisi in cinque posizioni in Parlamento
C'era una riunione già convocata
Va ristretta discreta di discussione di merito finalmente di politica estera dagli organismi dirigenti
Facciamole queste discussioni perché sennò per ribelli l'ultima legge tutti i lamenti che poi si ricorre allo Statuto e si comincia a parlare di referendum degli iscritti grazie per l'attenzione
Sì effettivamente ai
Autista Franz Ludwig
Io sarò la tua
Possano finire le schermaglie tutti allora
Anch'io cerco di essere rapido anche perché condivido tante cose dette soprattutto intanto voglio esprimere una mia soddisfazione per il fatto mi sembra che questo dibattito
Faccia emergere una posizione dei DS una posizione nostra sinistra che mi pare devo dire chiara forte e che dobbiamo oggi spendere dappertutto perché prende una posizione non vuol dire mettersi il la coscienza in pace abbiamo preso una posizione abbiamo un nostro giudizio che ci tranquillizza
Questa posizione dobbiamo oggi farla diventare occasioni mobilitazione occasioni di dialogo con gli altri noi diciamo che la guerra in Iraq è una guerra sbagliata
Nella guerra che noi non condividiamo è una guerra che non rientra in nessuna concezione che possiamo immaginare anche di governo mondiale delle questioni persino l'ipotesi di polizia internazionale che possa risolvere alcune questioni mi sembra un punto forte
Sul quale noi possiamo operare e che ci mette in collegamento con tanti cittadini soprattutto con i giovani io voglio partire nella mia riflessione da da alcune cose che sono accadute in questi giorni che mi sembra rendano necessario costruire su questo approdo che anche contenuto dentro questo documento ma anche sullo spirito che ci mettiamo dentro perché poi i documenti vanno anche vissuti che che rafforzano questa questione non mi riferisco soltanto alla manifestazione del nove
Del nove di novembre che si è svolta qui a Firenze che è stata incriminati stazione pari a due volte la città insomma tanto per intendersi una cosa che ha avuto questa dimensione
Mi riferisco anche al dibattito che c'è stato dopo alla all'apertura al respiro che abbiamo un misurato a Firenze nelle settimane dopo che ci danno oggi agio di progettare tante cose nuove
Che prima magari neanche sognavamo
Tant'è che la domanda che mi faccio oggi e perché questo Social Forum non si doveva fare insomma ecco mi sembra che proprio la risposta sta proprio in questo oggi possiamo progettare delle cose che neanche immaginare
Le cose di ieri sera la bella fiaccolata di ieri sera che ci ha dato anche a Firenze l'occasione di vedere tanti cittadini tra l'arco tra l'altro colgo l'occasione lo saluto fa numeri tutti qui in sale presente Tiziano Terzani che è stato uno degli animatori
Una
E la manifestazione di ieri perché a a svolge anche lì un ruolo anche di di animatore culturale di un certo rapporto con questi e poi pure citare un piccolo episodio accaduto tre ore fa
Nel mio ufficio si sono presentati due cittadini fiere Intini uno di nazionalità statunitense uno di nazionalità irachena sono due dirigenti del comitato USA Iraq contro la guerra in Iraq comitato che esista Firenze nata a Firenze che sono venuti a dirmi tutti e due noi vogliamo collaborare con la Regione Toscana per creare delle iniziative
Per dire che siamo contro questa guerra e mi ha colpito che il cittadino americano diceva questa davvero non ha nessuna giustificazione somma meno ancora di tutte
Quindi questo è il contesto nel quale noi ci muoviamo insomma io credo quindi dobbiamo allora
La mia impressione io voglio partire ho l'impressione che può non voglio fare tante tante ulteriori ragionamenti sono poi mi pare dobbiamo dare anche modo a Piero di sviluppare estesamente il suo il suo intervento
Quello che sento io quello che sento io
E che la questione della pace torna ad essere questioni fondativa della nostra identità politica e della nostra identità culturale non è il diciassettesimo punto del nostro programma
è una delle due-tre questioni fondative del nostro essere persone di sinistra della nostra cultura della sinistra e credo che questo sia un approdo importante perché diciamo la verità su questo tema per tante ragioni abbiamo anche avuto momenti di distrazione abbiamo avuto anche perché presi da mille altre questioni perché poi non è neanche sempre facile
Affrontare questo tema non basta dire sono per la pace perché poi si sappia davvero prendere il toro per le corna e affrontare le questioni ma oggi questa diventa una questione fondativa
E io credo che bisogna quindi su questo lavorare
Perché non abbiamo riso io su questo sono d'accordo con Giuliano anche se poi voglio sviluppare il suo concetto non abbiamo risolto tutti i nostri problemi quando abbiamo detto che siamo contro questa guerra in Iraq perché tanti altri problemi rimangono aperti problemi che porteranno poi a dire alcuni sì come tu hai conclusosi la mia sola corto aggiungo però che se oggi noi diciamo no non saremo mai in condizioni di dire di sì
Perché non abbiamo creato quel quel punto di partenza che il ripristinare una filiera giusta
La filiera che mette insieme un nostro impegno per un governo mondiale
Per una e qualche appassita di gestione del mondo e
Il giudizio sulle singole questioni separare separare i fatti dare un giudizio di merito allora
La questione fasce come questioni fondativa io credo che su questo dobbiamo lavorare
Su questo però lavora anche perché oggi il tema della pace non si pone nel nostro nel nostro background culturale come si poneva cinquant'anni fa non è la stessa cosa
Oggi la pace di cui parliamo non è il confronto fra Este e Ovest oggi la pace di cui parliamo il fondamento della pace e il grande tema del governo globale del mondo
E il grande tema della giustizia e il tema di valori di reciproco rispetto fra le culture fra le religioni e cosa ancora più complessa
Perché forse in altri periodi c'era una sorta di di barriera che diciamo la verità in certi periodi la nostra cultura della pace è stato anche abbastanza unilaterale è stata anche abbastanza
Antiamericana abbiamo avuto anche per tanto tempo una io credo che oggi dobbiamo andare oltre e basare questa cultura della pace come davvero un movimento di io lo chiamo così di un nuovo umanesimo
Il nuovo umanesimo che mette le base che ne che che si fonda su una uso una riscoperta anche di di di un di una piattaforma culturale che per noi è assolutamente fondamentale io vedo uno spazio nuovo anche per noi per il lavoro che stiamo facendo per la ridefinizione
Pare che il passaggio in Iraq sia cruciale
Io quindi condivido l'impianto che alcuni sul quale ci stiamo muovendo lo voglio rafforzare voglio dire non dobbiamo avere preoccupazioni perché se noi riusciamo come mi pare si stia facendo qua separare chiaramente le cose un conto e il nostro giudizio sulla necessità di un impegno internazionale per battere il terrorismo
Per governare le tensioni per dare delle risposte anche sapendo che questo vuol dire che la comunità internazionale in certi momenti deve assumersi delle responsabilità
Anzi se le deve assumere non è un diritto e un dovere l'avessimo fatto con con conduco con con modi giusti e con grande forza in certe situazioni poi bisogna chiedere perché non si è fatto ma sono ora non voglio voglio per un conto è questo e un conto è la questione dell'Iraq un conto è la storia che abbiamo vissuto fino adesso quello che io ho sentito a Firenze lo lo scritto in un articolo parla vedendo questi ragazzi e che sul tema che GB possano essere delle situazioni in cui l'uso della forza è legittimo i ragazzi ci arriva una capito il momento lo capisce quello che non capisce come la vicenda dell'Iraq possa entrare dentro questa vicenda
Perché per come si è sviluppato non io questo quello che sento non c'è nessun bollo dell'ONU che potrà rendere questa guerra giusta nel cuore e nella mente di questi ragazzi al limite potrebbe usare la stiamo ragionando non non stiamo facendo diciamo comizio per non
Ci sarà un certo punto in cui persino il concetto della legittimità si distinguerà dal concetto della giustezza
Perché per come è venuta fuori non c'entra ricostruzione logica di questa vicenda
Allora io questo sento per questo dico dobbiamo prendere con forza il filo che abbiamo ripreso io devo dare atto a Piero a a Marina Sereni sono la segreteria del partito che diciamo se impegnato molto su questa questione per spingere tutto il partito su quel su questa di rischi perché io voglio dire e anche una questione della nostra unità
The Partito del Movimento io spererei anche dei dell'Ulivo
Farne proprio la base dalla quale ripartiamo su che cosa lavoriamo per unità forte del nostro partito se non sulle questioni della pace
Se non sulle questioni fondamentali della nostra identità sarebbe paradossale se noi fossimo per la pace in Iraq e per la guerra fra di noi
Cioè questo francamente mi sembrerebbe una cosa un po'e se la questione della pace di cose scontato perché no è scoccata
Quindi io io la vedo così allora voglio finire per dire ecco che a me sembra che noi dobbiamo quindi caricare questo tema anche del della forte capacità di di mobilitazione culturale ideale che questo propone io sento una questione che gira presenti sul quale noi possiamo creare nuovi elementi di mobilitazione
Si parla della Convenzione europea
Perché ad esempio sul tema della convenzione non può maturare un movimento di opinione di intellettuali di forze che sulla base di tutto ciò che avvenuto Firenze due mila due e poi chieda che nella nuova convenzione la nuova Costituzione europea che uscirà dalla convenzione vi sia un articolo che assomiglia al nostro articolo undici
All'articolo undici e dalla nostra Costituzione che dica che l'Europa come comunità di Paesi democratici rifiuta lo strumento della guerra
E
E viceversa sviluppa un tema del governo globale del mondo e anche delle responsabilità per la pace che questo comporta ma questa è altra questione da un automatico e diciamo anche un po'burocratiche procedurale meccanismo di affrontare questioni io sento e questa è l'ultima davvero un'ultima riflessione che badate
Il tema dell'uso della forza per la pace non l'uso della forza per il petrolio l'uso della forza per il dominio di di certe regioni l'uso della forza per la pace
Non è un prezzo che noi dobbiamo Pärnu i pacifisti dobbiamo pagare alle regole del mondo io lo vedo in certi casi come una necessità che esiste ma questo richiede un'autorità morale straordinaria
Un'autorità morale straordinario della comunità internazionale ed soprattutto dei grandi Paesi diciamo la verità questa autorità morale in molti casi è stata dilapidata
I lapidata su politiche di rapina su politiche di sfruttamento delle situazioni mondiali che hanno dei delle cose veramente clamorose ora il mondo che mente complicato nessuno pensa sia semplice però da qui possiamo ripartire
Una idea del Governo mondiale che non rifiuta le sue responsabilità ma che giudica i fatti per quello che sono le guerre per quello che sono e che rilancia il tema di una nuova autorità morale dell'ONU e di tutta la comunità internazionale
Io credo sia una cosa affascinante per la quale lavorare
E mi sembra che ho avuto sono davvero spero davvero che a partire da oggi da questa fase anche i DS possono dare tutto il loro fondamentale contributo a questa vicenda
Fino però baricentri quindi sarò breve se per cercare di essere breve sono naturalmente schematico mi riconduco già alcune riflessioni usato infatti io condivido l'impianto che è stato qui proposto dal Giuliano molte delle considerazioni che sono state fatte dagli altri interlocutori nostre ringrazio naturalmente Giuliano colto l'invito nostro partito essere qui e ringrazio PS fiorentini nel promosso questa occasione di riflessione
Allora prima vado per punti per essere breve
Prima questione
Io penso che noi dobbiamo fare i conti con una transizione incompiuta anche dell'ordine internazionale
Ne parliamo spesso della transizione incompiuta degli assetti politici istituzionali italiani che è un tema che questa sera discutiamo ma che c'è
Ma c'è anche una transizione incompiuta nella negli equilibri internazionali
Nel senso che noi siamo in un percorso che ha alle spalle un vecchio ordine che non c'è più ma non abbiamo ancora acquisito un nuovo ordine che non cerco
Il vecchio ordine che governava il mondo che era fondato sull'esistenza di due grandi potenze intorno a cui si erano aggregati due grandi blocchi militari economici i politici ideologici contrapposti
è caduto è venuto meno quel caduta del muro di Berlino con tutto ciò che accadrà la quella caduta conseguito
Da quel momento è cominciata una faticosa costruzione di un equilibrio internazionale che oggi noi non abbiamo
Che non abbiamo e badate resa più complessa da tutte le dinamiche di globalizzazione su cui tornerò che però è il punto perché
In questo diciamo vacuum in questo vuoto tra un vecchio ordine che non c'è più e un nuovo ordine che non c'è ancora ci sta la fragilità del mondo ci sta la debolezza degli equilibri internazionali l'instabilità i rischi
Ci stanno i conflitti e le guerre che possono scoppiare
Con una difficoltà del mondo a ricondurre a una soluzione politica
Per tutto il conflitto in Medioriente
Il compito e Medioriente diciamo non nasce oggi come sappiamo da cinquant'anni segna la vita di quale regione e tuttavia
Appare oggi assai meno governabile e visti capire di quanto non fosse stato governato in certi momenti quel conflitto durante la fase delle delle delle quindi Pola
Pure una situazione non risolta di conflitto aperto
No
Quindi nella nella debolezza di un ordine internazionale che non riesce a come dire
Dare al mondo un assetto riconosciuto che siamo perché sia capace di dare regole di governo maturano gli elementi di fragilità possono scoppiare guerre acutizzarsi conflitti a cui essi i divari sia e gli squilibri
Può trovare maggiore forza il terrorismo che in fondo e ha messo a nudo questa debolezza perché
Quell'attentato dell'undici settembre che ha tirato giù quelle due torri Anna Manhattan nel cuore sì e nel simbolo del Paese più potente del quando ci ha fatto vedere a tutti la globalizzazione sotto una specie a cui la fino a quel momento non ho pensato la globalizzazione il problema della sicurezza globale
Il problema della vulnerabilità del mondo
Il problema di un mondo che è globale non soltanto dal tunnel nelle sue dimensioni di sviluppo e di crescita economico finanziario ma è globale sempre di più in ogni dimensione ivi compresa la sicurezza individuale dei cittadini
Quindi da questo punto di vista il il punto vero che noi abbiamo di fronte è che
Viviamo in un mondo che è più fragile più insicuro perché
La faticosa costruzione di un assetto mondiale nuovo non è giunta diciamo il suo approdo
E in questa fragilità naturalmente può maturare anche la tentazione di perseguire una strategia di insomma si misurano strategie diverse perché
La strategia americana che viene definita diciamo comunemente come l'unilateralismo e non è un colpo di testa è una risposta a questa fragilità di fronte alla difficoltà di un mondo a trovare un equilibrio un assetto condiviso alla tentazione di fare da soli la tentazione di imporre una strategia unilaterale che noi consideriamo sbagliate
Che noi consideriamo essere una scorciatoia lo consideriamo guardando proprio l'attentato dell'undici settembre
Quando
Il terrorismo riesce a colpire in quel modo così devastante
Il paese più potente del mondo nella città che è simbolo di quella potenza nel quartiere che si muove quella potenza questo significa che il Paese più te più potente del mondo da solo non è al riparo dal terrorismo Alice la lezione del fatto che la scelta dell'unilateralismo a una scelta
Che velleitaria e che un ordine mondiale che si è capace di dare al mondo un assetto diverso non può che passare per un nuovo equilibrio multipolare
E multilaterale estraiamo conferma proprio guardando a rischio del terrorismo che è in grado di colpire ovunque da Bali a Mombasa Mosca a a New York o Washington traiamo ancora di più conferma che il mondo lo si può diciamo assestare dargli una
Garanzia di sicurezza di stabilità in quanto non lo si affidi soltanto alle scelte di un Paese ma si costruisca un sistema un equilibrio un ordine che sia riconosciuto che sia condiviso
E quindi se riconosciuto condiviso non può che essere multipolare multilaterale non poche fondarsi sul coinvolgimento di tutti i soggetti che la comunità internazionale sono parte ma intanto c'è questo primo tema
Il tema di un ordine mondiale che non
è stato diciamo che che non abbiamo oggi acquisito e che si tratta di costruire
Secondo punto
La costruzione di questo ordine mondiale deve fare i conti con un grande tema politico che il tema della sovranità
Il tema politico della globalizzazione si chiama la sovranità cosa voglio dire
Voglio dire che il mondo è globale in tutto ormai
E sempre di più è globale nella produzione globale degli scambi e globale nella comunicazione globale nella circolazione degli uomini
è globale nella scienza
E globale nella comunicazione non è globale in una cosa o quanto meno non è altrettanto globale in una cosa nella sovranità politica
Noi viviamo in un mondo che globali in ogni fenomeno ma quei fenomeni sono affidati nel loro governo alle sovranità nazionale alle relazioni tra le sovranità nazionali
Questa è una contraddizione vistosa della globalizzazione
Perché siccome ognuno di quei fenomeni ad emissione più larga della dimensione su cui si esercita la sovranità di una nazione anche di quella più potente
Si apre ogni giorno una contraddizione sempre più vistosa tra la dimensione la complessità la profondità dei problemi e dei fenomeni e la inadeguatezza della sovrani delle sovranità nazionale dei loro strumenti a governare
E di questo abbiamo esempi tutti i giorni
E riguardo per stare a un tema che riguarda la nostra vita quotidiana l'immigrazione
In un'Europa che alla libera circolazione l'idea che si possa governare l'immigrazione sia quella legale sia la lotta quella clandestina sulla base di politiche nazionali cozza con la libera circolazione serve una politica europea per l'immigrazione se non c'è una politica a quella scala
La somma di politiche nazionali non è in grado di dare a governare adeguatamente un fenomeno come l'immigrazione e si potrebbe parlo di questo di questo fenomeno che rende concreta la globalizzazione la vita della nostra società per non parlare dei temi che sembrano più lontani più astratto
Quindi il grande tema che noi abbiamo di fronte è questo
In fondo è cosa stiamo facendo né in Europa se non questa Europa è il punto del mondo dove è più avanzata la costruzione di una nuova sovranità che non sostituendo del tutore sovrani stata statali però si congiungersi integra e allarga le sovranità statali
Per essere capaci di governare fenomeni e problemi casca si svolgono ormai tutti su scala continentale per cui ci siamo dati la moneta unica
Abbiamo la libera circolazione abbiamo deciso di costruire un sì uno spazio europeo di giustizia parliamo di politica estera comune di politica difesa comune e giustamente arrivate a quota discutendo per anni di questa cosa e costruendo per ciascuna di queste cose pezzi di percorso ci poniamo il problema la convenzione di cui Giuliano e uno dei protagonisti di ridisegnare un'architettura istituzionale più forte
Comunque
Cioè il grande tema dell'ordine mondiale questo è come si costruiscono come si costruisce si costruiscono nuovi luoghi di sovranità globale
Che passa per la costruzione di sovranità continentali e non è un caso che ormai in ogni continente stiano maturando processi di costruzione di integrazione di sovranità solo nazionali che assumono come riferimento l'Unione europea
Dal Mercosur
No perfino l'Africa che il continente dove per ragioni di sviluppo economico e sociale che chiunque capisce e più arretrate più difficile processo integrazione ci si è posti per il due mila cinquanta non ha importanza se si faranno al se ce la faranno assenso l'obiettivo per il due mila cinquanta di avere il mercato unico africano lo spazio di libera circolazione applica un dire qualcosa
Vuol dire qualcosa
Cioè il mondo si costruì si muove per costruire sovranità sovranità
Il problema delle istituzioni internazionali terzo punto del mio ragionamento a partire dall'ONU è questo io
Gian Giacomo di ha discusso tante volte su queste Giangiacomo abbiamo sempre fatto una battaglia insieme io mi sono sempre evitato e continui ritardi con quelli che quando si parla del loro dice loro non serve a niente perché è debole
No debole e debole quindi è inutile anzi se siccome debole è colpa dell'ONU no perché è esattamente il contrario che cos'è l'ONU l'ONU una soap come come siccome si disse quando nacque è una Società delle Nazioni
L'ONU è una società per azioni di cui gli azionisti sono gli Stati nazionali se gli Stati nazionali non capitalizzano l'amministratore delegato non ha i soldi per fare investimenti giusto per fare la metafora
Cosa vuol dire tradotto incisivo contrada tradotto tradotto in concreto che se gli Stati nazionali non danno all'ONU i soldi gli uomini e anche ambiti di sovranità
Su cui l'ONU possa esercitare il suo potere loro sarà sempre debole
Allora il problema dell'insufficienza dell'inadeguatezza dell'ONU non si risolve dicendo siccome debole e inutile è esattamente vero il contrario siccome debolezze che c'è il problema di come facciamo una battaglia perché sia più forte
E come perché si esca e si superi la condizione per cui oggi tutte le volte che c'è una crisi nel mondo la prima cosa che dice qualsiasi primo ministro e che non intervenga poi quei primi ministri sono gli stessi a non dare all'ONU i soldi gli uomini le risorse per fare quello che devono fare
Allora il problema è come si rafforzano le istituzioni internazionali come si dà maggiore sovranità maggiori poteri maggiori funzioni maggiori risorse quante questo non vale solo per loro e poi parliamo d'oro vale per tutte
Uno io siccome con il movimento no global discuto datata tempo danni perché mi interessa discutere io ho sempre polemizzato con la rappresentazione demoniaca che si dà dell'Organizzazione mondiale del commercio
Perché ormai siamo del commercio è uguale a uno Macciotta rappresentazione che c'è nel movimento rappresenta l'ONU almeno fino un anno fa quelle soggette ambiato anche quello rappresentava l'ONU come buone l'organizzazione mondiale del commercio come l'espressione diciamo dell'imperialismo delle
Del dei mercati no eccedenze
Perché siamo del commercio come sono fatte allo stesso modo sono associazioni di Stati nazionali
Che si è lì che si sono costituite per fini comuni che quegli stati condividono e che funzionano attraverso la rappresentanza in quell'associazione degli stati attraverso la presenza lì di ambasciatori permanente sì l'OMC è uguale allo
Identico anzi c'è un problema che non a tutti gli Stati membri come se la loro è difatti sta allargandosi con l'ingresso della Cina dell'Arabia Saudita e di chi non c'è eccetera eccetera benissimo
La caserma del commercio è un altro punto essenziale perché in un mette in un mondo che sempre di più fatto di liberalizzazione dei liberi mercati però siccome sappiamo che il mercato senza regole
A cui se gli elementi di giustizia di iniquità tanto più su scala globale come sappiamo
è un'organizzazione che ora si potenzia dandogli funzioni regole risorse strumenti per diventare strumento della comunità per governare i mercati oppure
Noi avremo sempre delle contraddizioni deve gli emiri io ho fatto parte condomini e commercio ed estero
Del termine sta viale che ha negoziato con la Cina l'ingresso
Relazione del mezzo
E a un certo punto si è posto il problema di ad attivare della politica di formazione per i quali l'amministrazione cinese per dargli le nozioni le informazioni necessarie ad applicare quelle che sarà sono le regole dello ANC
E facemmo una riunione e quando discutevamo questo Ruggiero che era allora direttore dell'ANC a noi a me e ad alcuni altri che molto inferiori sostenevamo Casiraghi queste pericolose ha detto fermatevi un secondo perché sulla base del Budget dello ANC noi quest'anno abbiamo i soldi per formare un cinese
Uno non due
Paese di un miliardo e mezzo l'amministrazione dopo formarono quindici o trenta o venti mila perciò
Uno
Allora perché faccio questo esempio che guida un altro punto e potrei fare altri esempi che ho incontrato qualche mese fa la brontola
La quale mi ha detto di fronte a un problema gigantesco dell'umanità un grande tema di globalizzazione il mondo continua a essere afflitto da malattie endemiche che provocano la morte di milioni di persone dall'AIDS in avanti
Una relazione l'azione mondiale della sanità è uno strumento la denunciati dice
Ma donna di grande determinazione collettiva chi la conosceva seguite alla sua carriera politica che lei fa spot pubblicitari con i soldi che ha
E con i poteri che di fronte a un grande tema come quello allora il e potrei continuare l'Organizzazione internazionale del lavoro ne parliamo bisogna combattere la piaga dei della sfruttamento del lavoro minorile
O il non riconoscimento dei diritti nel lavoro femminile ci sono le famose Sette convenzioni internazionali sui diritti del lavoro sul a quali deve sovraintendere l'organizzazione internazionale lavoro quella che sta Ginevra lo viti
Da Aloi che non ha gli strumenti e le risorse per essere capace effettivamente di fare una battaglia essere uno strumento di regolazione che applica il sette convenzioni in tutti i Paesi del mondo pertanto raggio politiche non so allora questa è una questione fondamentale dalla
Se noi vogliamo costruire un ordine mondiale che sia più giusto più equo dare alla globalizzazione quella dimensione che noi giustamente riteniamo debba vere e che è stato il motivo per cui sono venuti a Firenze centinaia di migliaia di persone decine di migliaia di giovani
Questo tema di come si pone lo nell'agenda la battaglia per la costruzioni di luoghi e sedi di sovranità
Globale
Che possono vivere in quanto gli Stati nazionali con tutta la gradualità che volete ma cominciano a trasferire almeno piccole prime quote di sovranità è questione fondamentale
Fino alla questione che appare i core dato Amato perché abbiam provato più volte
Questa questione è un esempio analogo la questione di trasferire le quote divini partecipazione del Fondo monetario e della Banca mondiale che sono intestate ogni singolo europeo all'Unione Europea determinerà dovuta mento dei rapporti di forza tra Stati Uniti e Unione europea intanto
In quelle sedi determinando la possibilità di cambiare le politiche che sono state perseguite in questi anni che sappiamo sono
Fonte non secondaria di molti degli squilibri che il mondo conosciuto basta pensare ai disastri prodotti dal Fondo monetario internazionale in Argentina andare tanto lontano
No quindi quindi da questo punto di vista questo è un punto allora
La discussione pace guerra eccetera non può prescindere tutto questo perché vedete a me sembra che se vogliamo declinare in modo giusto una battaglia per la pace abbiamo diversi che il vero problema non è pace guerra il vero problema è politica guerra
Cioè se noi siamo capaci di costruire la prospettiva del mondo con gli strumenti della politica ma gli strumenti della politica non sono semplicemente dire sono per la pace sono per la guerra ma costruire gli strumenti che consentano via via sempre di più alla comunità internazionale di governare come la politica i suoi problemi le sue contraddizioni oppure essere prigionieri di una casualità che poi quando scoppia un conflitto ti porta appunto al dilemma drammatico ma quando sei al dilemma drammatico senza come dire al di là del problema
Senz'altro al di là del problema
E quindi io penso che il problema che noi abbiamo eccome
Assumiamo questo schema e facciamo una battaglia perché
Appunto si lavori per un nuovo ordine mondiale in questo nuovo ordine mondiale si sia la capacità di costruire sempre di più luoghi e sedi di sovranità sovranazionale a partire da quelle sedi come le Nazioni Unite che possono essere dotate di poteri e
Risorse competenze più ampie in grado di
Di dare al al mondo via via un ordine maggiore qui c'è un ruolo fondamentale dell'Europa
Sì si usa adesso spesso un'espressione l'Europa come attore globale
è un'espressione un po'di gergo ma vuol dire questo un'Europa che non si ponga il problema soltanto di difendere la sua ciò che è acquisito nella sua storia prescindendo da ciò che sta fuori di lei
Fate quello che sto dicendo non è così scontato perché noi abbiamo spesso avuto ancora fino a pochi anni fa una discussione
Su per esempio difendere il modello sociale europeo contro il modello sociale americano pacifico il modello sociale giapponese che a me non ha mai convinto perché mi è sembrata impostata così sempre una Baum impostazione tutta difensiva
Perché il problema dell'Europa non è come difende il suo modello sociale tra dell'Europa e come attore per costruire un modello sociale mondiale diverso
Non come difende solo il suo
Perché si pone l'obiettivo solo di difendere il suo contro altri modelli nel momento in cui la globalizzazione determina la contaminazione e l'interazione dei modelli sarà destinato a essere sconfitto
Questo ragionamento può sembrare e confuso ma vi faccio un esempio molto concreto
Il tema della democrazia e dei diritti è un grande tema ormai della globalizzazione che va affrontato e noi siamo abituati a parlare della globalizzazione
Affrontando in genere la globalizzazione dal punto di vista economico finanziario la globalizzazione dei mercati la globalizzazione la produzione la globalizzazione degli scambi è questo grande tema è un grande
Ma poi affrontiamo uno o il tema della globalizzazione della democrazia dei diritti e delle opportunità
Noi abbiamo discusso un anno fa appassionatamente alcalino e se era giusto o no
Partecipare alla iniziativa militare la comunità internazionale in Afghanistan contro Bin Laden e contro il regime talebano e abbiamo discusso appassionatamente c'era chi sosteneva che era giusto che non giusto
Nessuna discussione tra di noi com'è che per dieci anni noi abbiamo accertato che in Afghanistan avvenisse la negazione di fondamentali diritti della persona che non avremmo mai accettato che fossero negati nel nostro Paese
Peggio abbiamo accettato la negazione di quei diritti in nome di un relativismo culturale e religioso infondato
Perché un conto è riconoscere le identità delle regioni altro conto è farsi alibi delle differenze delle identità per accettare la negazione di diritti universali individuali in quel Simini per ogni individuo
Perché non ha niente a che vedere con la religione il fatto che un bambino non posso giocare con un aquilone non ha niente a che vedere con la religione il fatto che una ragazza non posso andare a scuola solo perché è una ragazza non ha niente a che vedere con la Regione il fatto che un ragazzo non posso sentire la musica eppure per dieci anni
Abbiamo accertato che in Afghanistan venisse tutto questo
E quando qualcuno diceva guardate questa Rock è inaccettabile sì ma sono musulmani cosa c'entra tutto questo
Io contesto questo modo
Che è un'altra faccia di quel protezionismo e quell'egoismo europeo di cui tu parlavi riferendosi all'agricoltura qui al protezionismo e leggo io non l'ho più sul piano politico
Battersi perché la globalizzazione si aggiusta significa battersi oggi per la globalizzazione giusto sul piano economico e cioè batte sul piano mondiale perché ci sia una redistribuzione della ricchezza delle risorse
Ma battersi anche perché la globalizzazione sia la globalizzazione dei diritti della democrazia su questo punto ma non ci siamo e non ci siamo in primo luogo come Europa
Guardi questa è una grande questione
Che bisognerà affrontare perché si perché perché diventerà sempre più incompatibile
Una battaglia per una globalizzazione giusta sul piano economico se non si pone il problema anche della globalizzazione dei diritti e della democrazia perché c'è un rapporto sempre più stretto tra mercato e democrazia cene a livello di ogni singolo Paese e c'è anche su scala mondiale
E questa è una questione fondamentale che io penso che dobbiamo affrontare
In questo contesto io colloco anche tutta la vicenda allora più concretamente nella crisi irachena io penso
Ho già avuto modo di dirlo da questo punto di vista Giangiacomo permetto di dire che la tua critica infondata perché basta stanno diciamo ha fatto e sta testimoniando i verbali degli interventi perché alla Camera i deputati che è una sede ufficiale formale poi le cose che ho scritto detto
Io penso che noi dobbiamo dire con grande chiarezza
Che la guerra in Iraq è una guerra sbagliata l'ho detto e lo ribadisco
Lo è per ragioni politiche
Lo è per ragioni politiche perché non c'è nessuna ragione oggi per condurre una guerra i cui esiti possono essere catastrofici assolutamente ingovernabile
Penso a che cosa può produrre un ago una guerra in Iraq percepita dalle opinioni pubbliche dei Paesi arabi delle società islamiche come l'ennesima l'ennesimo conflitto dell'Occidente contro questi Paesi nel momento in cui già queste società e questi Paesi sono percorsi da una febbre integralista che si alimenta di umori anti occidentale
Penso a cosa può produrre una guerra in Iraq come conseguenza a poche centinaia di chilometri da un Medio Oriente che già oggi ha insanguinato in una spirale di violenza che non riusciamo a ferma penso che cosa può determinare lo hanno già detto altri compagni qui a cosa può determinare una guerra nell'indebolimento della coalizione internazionale contro il terrorismo nella stessa capacità di evitare che si avvia vite una spirale terroristica che come abbiamo visto da Mosca a Mombasa a balia in grado di riprodursi e di colpire drammaticamente
Queste sono le ragioni per cui io penso noi dobbiamo dire che quella guerre sbagliate quindi quella guerra va evitato in ogni modo bisogna far di tutto perché non accada
E bisogna far di tutto perché non accada sostenendo fino in fondo l'ONU nella sua azione politico diplomatica primo di tutto
Facendo in modo che le ispezioni si possono fare perché la condizione per evitare il conflitto che le ispezioni si facciano che quelle ispezioni acquisiscono elementi di certezza che diano tutte le sicurezze e le garanzie alla comunità internazionale
Che si è che
Portino quelle ispezioni o ad accertare che lì non si costruiscono ordigni pericolosi o se si costruiscono che vengono distrutte e si applica una risoluzione dell'ONU cioè in quanto noi siamo assolutamente determinati a fare in modo che Saddam Hussein
Ottemperi e applichi tutto ciò che l'ONU chiede che si faccia noi siamo forti nel sostenere l'ONU
Nella sua missione e nel battersi contro una guerra che invece rischia di non conseguire l'esito che vogliamo e di produrre delle conseguenze catastrofiche
Ecco a me sembra l'impianto
Che come vedete è un impianto che si muove su una dimensione politica
Non mette in causa una posizione che io ribadisco perché trovo assolutamente politicamente la la condivido di San non mette in causa la possibilità per la politica di valutare anche tra i suoi strumenti l'uso della forza perché fa parte delle possibilità della politica che si usi la foto
Valuta che in condizioni nel contesto specifico che si è determinato in nell'attuale scena internazionale
La vicenda irachena è una vicenda che non comporta quell'uso della forza come lo strumento per risolverla e anzi l'uso della forza determinerebbe un suo aggravamento è un avvitamento su se stesso di una situazione che rischierebbe di diventare ancora più inestricabile ancora più ingovernabile
Con conseguenze catastrofiche
No poi naturalmente io intendiamoci bene lo già ha sempre detto col massimo rispetto per chi da ragioni o di fede o culturali o politiche fa discendere una opposizione
Totale a qualsiasi uso Della Porta in qualsiasi condizione è una posizione che assolutamente rispetto ma so benissimo che la politica oltre che l'etica della convinzione fare i conti spesso con l'etica della responsabilità e che fa parte della delle scelte difficili chi ha una responsabilità politica anche dover fare i conti con delle crisi drammatica che possono anche comportare l'uso della forza
Questo a mio giudizio non è oggi il caso dell'Iraq
E questa è la ragione per cui io penso che quella guerra sia sbagliata e bisogna cercare di evitarla di far di tutto perché a quella guerra non si aprì
Mettendo in campo tutta la mobilitazione necessaria e l'iniziativa politica necessaria perché non ci si arriva
Finisco l'ultima considerazione
Noi giustamente diciamo
La pace
è una priorità la pace si costruisce e la pace si costruisce mettendo in campo politiche
Oggi la pace richiede ad esempio il rilancio fortissimo di una grande iniziativa per la pace in Medioriente
Perché o noi riusciamo a interrompere la spirale di violenza di terrore che insanguina ormai in modo devastante quella terra
O come abbiamo visto quella crisi non risolta non solo produce nuovi lutti nuove sofferenze nuovi morti lì ma diventa uno dei principali terreni di coltura
Di fenomeni a partire dal terrorismo che rischiano di sanguinare il mondo in fondo
In fondo la globalizzazione e la dimensione globale del terrorismo ci ha posto di fronte a un problema che nel passato affrontavamo in modo diverso rapporto tra conflitti locali e sicurezza globale
Noi abbiamo usato per circa mezzo secolo dal quarantacinque ad oggi ogni volta che succedeva un conflitto da qualche parte nel mondo la categoria della guerra locale
Che era come dire un'espressione con la quale da un lato rassicurava mono gli stessi se dicevamo che era locale voleva dire che gli interessava solo quelli che vivevano in quel luogo in un tutto il resto del mondo e che essendo locale quindi non ci interessa
Se volete una delle questioni che questi ultimi anni ha messo di fronte a noi è proprio il fatto che non esistono guerre locali ogni guerra locale e tassello di un grande tema che si chiama sicurezza globale
E un conflitto locale come quello del Medioriente non risolto diventa un tassello essenziale di un grande tema che è l'insicurezza e l'instabilità del mondo intero allora la pace si costruisce intanto se diamo risposte ai conflitti a partire da quella Medioriente secondo la pace si costruisce se siamo capaci di rilanciare con forza un'iniziativa sui grandi temi posti anche dal Forum di Firenze di una globalizzazione e quei giusta approntando tutte le varie questioni che questo questo grande tema può
In termini di redistribuzione della ricchezza delle risorse e delle opportunità delle condizioni prima di tutto delle condizioni di vita di crescita e di sviluppo
E questo è un altro tema su cui va rilanciata con forza
Per non parlare di cose astratte nella legge finanziaria che in corso di esame al Senato te lo segnalo Giuliano dove se ne sei senatore il Governo ha proposto il congelamento
Della legge sulla estinzione del debito dei quarantotto Paesi più poveri del mondo approvata dai nostri governi e che ha già prodotto efficaci risultati di riduzione del debito no
E cioè rimase su sì benissimo venissero Giuliano Grazia ma io non dico mica niente al periodico Frattini adesso dicendo che è Frattini che
Che la sta congelando e quindi è un grande tema per esempio di battaglie immediata è questo come evitare il congelamento di una legge che noi abbiamo prodotto e che è stata una legge che ha prodotto risultati
Così come io penso che anche questa è una cosa di cui abbiamo lavorato insieme con Giangiacomo l'altra legislatura io penso che noi dobbiamo batterci per perché sita plichi una proposta che è stata approvata al vertice dello indizi di doni ma che il governo italiani di centrosinistra portarono a Seattle e cioè la ridurla abolizione di ogni imposizione fiscale sulle esportazioni dei quarantotto Paesi più poveri del mondo che rappresenta un concreto aiuto in termini finanziari ed economici ai Paesi più poveri nelle loro esportazione quindi
Da secondo la pace si costruisce se non siamo capaci di individuare obiettivi intorno a questo grande tema di una globalizzazione che cominci acquisire elementi di equità di redistribuzione e di
Giustizia
Terzo la pace si costruisce
Se non siamo capaci di far crescere sempre di più
Non solo politiche
Giovanni ma anche soggetti globale
Anche questo è un altro tema non risolto così come noi sconti Contini amo troppo spesso a guardare i fenomeni della globalizzazione
Con mille lenti della sovranità nazionale badate che la costruzione di una politica globale che consenta la globalizzazione di essere più equo e più giusta pone anche il problema di avere soggetti globali che la gestisca non solo sul terreno istituzionale questo l'ho già detto anche sul terreno politico
Il grande tema che si pone ad esempio a livello europeo è che se ma va avanti come sta andando avanti sempre di più un processo di integrazione che costruisce una nuova soggettività politico istituzionale europeo
Questo richiede la costruzione di soggetti politici europei grande tema ad esempio dei partiti europei
è un tema cruciale perché non si gestisce una politica a livello continentale se non si sono soggetti politici che sono costruiti a livello continentale e non si fa con a decollare e avanzare una politica di carattere globale se non si comincia a costruire soggetti politici che hanno l'ambizione via via di diventare globali
Il grande tema di che cosa deve essere il partito socialista europeo di cui Amato e vicepresidente o di cosa debba essere internazione socialista cambia di segno nel momento in cui il tema che diventa cruciale nell'agenda politica e la costruzione di sovranità
Sovranità globali sovranità continentali perché le sovranità chiedono Soggetti e quindi qui c'è un altro grande tema che riguarda in particolare
Noi della sinistra di come siamo capaci di accompagnare la costruzione di una strategia per una globalizzazione giusta con la costruzione di una strategia e di soggetti politici della sinistra
Che siano capace di di fare ecco me pare che questi siano i temi che diciamo stanno di fronte a noi e io credo che questi se con questo taglio noi dobbiamo affrontare la questione facendo spacciando di questo tema della pace
E della costruzione di un mondo che sia caratterizzato appunto dal da un ordine mondiale improntato alla multilateralità al multipolarismo a una globalizzazione più equa e giusta un tratto fondamentale d'identità della nostra battaglia culturale nostra battaglia politica e son d'accordo con questa sollecitazione che veniva da Claudio Martini
In fondo e finisco in questa considerazione questa la nuova frontiera di quella parola un po'vecchia che in questi ultimi anni non abbiamo più usato che forse bisognava usare che la parola internazionalismo i la nuova frontiera dell'internazionalismo e questo nel corso del Novecento
La sinistra si è posto il problema di civilizzare il capitalismo
E il la grande sfida del nuovo secolo e come si civilis alla globalizzazione
Il capitalismo lo si e civilizzato come il welfare e con il suffragio universale la democrazia e la redistribuzione dei redditi la civilizzazione della globalizzazione in qualche modo pone gli stessi problemi sia pure con una strumentazione che non può essere semplicemente la stessa su scala mondiale
E quindi se una nuova frontiera dell'internazionalismo su cui noi dobbiamo essere capaci di caratterizzare la nostra identità la nostra battaglia politica grazie
Roma
No