"Quei terribili 55 giorni" - l'ultimo libro scritto da Gustavo Selva e dedicato al rapimento dell'on. Moro

Esce in questi giorni
Un libro di Gustavo Selva ha dedicato alla vicenda Moro quei terribili cinquantacinque giorni
A venticinque anni dalla al rapimento della uccisione del presidente Democrazia Cristiana come la sua scorta
E barbaramente uccisi nel giorno del rapimento Gustavo Selva presidente della Commissione esteri della Camera esponenti di Alleanza nazionale ma giornalista all'epoca direttore del GR due
Ci ripropone quanto da cronista
Di del racconto in quel periodo e poi però anche da da cronista commentatore ma anche oggi provar rileggere il personaggio Aldo Moro politicamente partiamo però dal dal documento perché dal punti se giornalistico
Si ripercorre quella drammatica vicenda il modo in cui lei Presidente raccontò agli italiani dal giorno del rapimento qualche giorno dopo ma mano che la vicenda evidentemente si andava
Comprendendo sempre di più fino alla tragica fine di quel momento
Uno scoop che naturalmente umanamente non avrei mai voluto fare ma fu proprio il GR due precisamente interrompendo i suoi programmi
Non poco dopo le nove di mattina diede per primo la notizia all'Italia e al mondo dico all'Italia al mondo perché anche nel mondo naturalmente fece immediatamente notizia
Mi ricordo che fu introdotto una notizia che ha dell'incredibile
Eccetera eccetera e posso anche raccontare che la diedi semplicemente sulla base di una telefonata che è un cronista del Gazzettino di Roma
Che casualmente si trovava sul posto mi fece io stavo al telefono mi ricordo come fosse adesso col nostro corrispondente da Parigi col costante alla RAI da Parigi perché dopo qualche settimana ci sarebbero state le elezioni presidenziali in Francia io intendevo andare ed interrompe la mia segretaria Paola Mirri e dicendo prendo prendeva il questa comunicazione che hanno rapito Moro me sembra aver capito male il giornaliste che si chiama chi è chi mi disse Visentin temeva che io non riconoscersi la sua voce la riconobbi benissimo dice guarda che qui hanno ucciso la scortano rapito Moro ma sei sicuro proprio naturalmente io c'ero sei sicuro si si guarda sono qui ero per caso in via Fani e ho potuto vedere tutta la scena sono morti tutti eccetera
Naturalmente
Prevalse in me anche sopra della prudenza dello stesso controllo dalla notizia dello spirito giornalistico di andare subito al microfono di mandare subito al metrò sai sulla base centrale di mettermi in contatto con il ministro dell'Interno Francesco Cossiga mattone tutte le linee erano occupate non riuscì assolutamente a raggiungere sulla base del urli della sirena che andavano io li poteva ascoltare allora da via del Babuino perché la sede di via del Babuino nella direzione appunto di via Fani
Feci dare dalla redattore che era di turno in quel momento la notizia mentre andava in onda confesso di mamma mia ma se per caso non fosse vera che cosa perché che cosa ho combinato uscendo dallo studio devo di dire che è bella dolorosa perché avrei preferito essere sbagliare ed essere punito da dolorosa conferma che in effetti perché mi venne incontro un relatore portando via le prime notizie del lancio ho voluto raccontare questo perché l'ho vissuto fin dal primo momento e poi io che allora facevo editoriale quasi ogni giorno di cui non dico ogni giorno ma per lo meno ogni due tre quattro giorni intervenivo e affermo lo dichiaro in questo mio libro perché resto riporto tutti gli editoriali o gran parte degli editoriali che io scrissi sul caso Moro che fu insieme ad una gran matite a vicenda politica anche un thrilling con una specie di di giallo nel senso che tuttora sì arrivavano si tuttora arrivavano delle notizie ci fu perfino lì ci furono false false notizie che l'avevano ritrovato al largo dalla duchessa eccetto utili lordi insomma e nel genio Marcucci che ha scritto la parte cronisti Ka che era caporedattore del IR due seguiva con una puntualità per cui tanto lui che io ho insieme abbiamo scritto dal vivo la la cronaca che fu già stampata in un instant book nei giorni immediatamente successivi al nove maggio cioè dopo l'assassinio ed io facevo i commenti ed ebbi anche naturalmente frequentissimi contatti con le presidente del col ministro degli Interni Cossiga con Andreotti con soprattutto il segretario Zaccagnini quindi posso di a viva voce potevo allora e oggi lo scritto dare le mie impressioni
Oggi dopo assolutamente cambiato opinione devo dire che sono un pentito
Circa la possibilità che si era di forse salvare Moro non è un pentito tra virgolette ovviamente
Della strategia della fermezza ma anche ci sembra di capire del
Contenuto delle lettere di modi quanto quelle lettere fossero davvero espressione del presidente da democrazia cristiana allora si disse non è il Moro che conosce
Amo questo è un primo punto un primo punto sia i due punti cominciamo proprio delle lettere giusto le lettere arrivarono subito pare quattro cinque giorni dopo il rapimento
E anzi mi ricordo un altro episodio che veniva in via del Babuino una sera prima dell'aprile del molto molto subito dopo la Seconda Terza lettera per registrare il convegno dei cinque l'onorevole Guido Gonella uno dei fondatori storici della Democrazia Cristiana che naturalmente l'argomento del giorno quando ci si incontrava
Fra democristiani come io ero allora il tema poi non solo per i democristiani ma per tutti il tema era il rapimento di Mauro ricordo come forse adesso che con nella mi disse sì noi resisteremo naturalmente perché e dobbiamo essere fermi e duri contro dello Stato ma se arriverà al punto in cui ci si chiede
Di fare uno scambio di prigionieri Cutter Moro io credo che dovremmo assolutamente farlo perché il nostro spirito cristiano rosso il verso di una vita vale molto di più
E difatti tutta la serie di lettere sono riportate quasi le settanta lettere di cui molte non lette da nessuno perché non venga non vennero consegnate non rette da nessuno all'epoca non vennero con segnate ai destinatari che sono una crescente pressione che Moro fa terre salvarsi la vita
Nato devo dire con una rassegnazione oggi mi pare che la sincerità di queste lettere non posso esserne si discuta per la sua personale dite c'erano ci sono delle notazioni in queste lettere per empio intanto l'amore per il più il piccolo nipotino ma poi ricordare ricordati che c'è una tenda dice scrive alla moglie Onorina un'oretta come la chiamava e c'è una una penna biro nel taschino ad Arcore cerca di chiudere
Il il gas la sera quando quindi e l'uomo Moro che parla
Ma ogni lettera si chiude con la benedizione a chiesta addio per i suoi familiari con Limbo l'azione addio ma politicamente diventa durissimo nei confronti degli suoi
Amici veramente fra virgolette della Democrazia Cristiana perché fra l'altro in bocca il caso che io ho vissuto quand'ero corrispondente in Germania via Ellera scambio che ci fu con ex sindaco di Berlino Lorenz sedici e come hanno fatto i tedeschi dobbiamo possiamo fare così anche noi
E la sua richiesta che si ripete si ribadisce in molte lettere quella di convocare la direzione nazionale del partito
Di convocare il Consiglio nazionale di che fare un dibattito anche in Parlamento se necessario niente di tutto questo venne fatto perché e qui e la teoria che io la teoria l'ipotesi che io presento anche se vogliamo in modo problematico ancora
E che fu soprattutto la durezza del Partito comunista di Berlinguer
Che per liberarlo essi dalla accusa di connivenza
Di essere stato all'album di foto l'album di famiglia delle Brigate Rosse e di essere stato di aprire quasi assolto con l'espressione molto blanda dei compagni che sbagliano le molti militanti delle Brigate Rosse il Berlinguer del Dingo perché voleva invece dimostrare proprio con la prima l'esperienza di sostegno al governo in una circostanza così drammatica come questa che lo Stato veniva prima di qualsiasi altra cosa
Io non certo la DC non
Si tirò indietro presenta noi proviamo spesso come allora i radicali per esempio insieme anche ai socialisti dicevano non la trattativa ma il dialogo anche il tenero evidentemente invita allungare il periodo anche di di di di vita del del prigioniero in quel momento il PC fu un monolite ma anche però la DC evidentemente no la DIC CID
Fu schiava cioè non si poteva naturalmente tutti me compreso che ripeto io non posso oggi dire d'altra parte trascritto negli editoriali che mi ma oggi in sede di analisi e non volendo assolutamente GT mare filosoficamente quelli che dicono le cose che sono avvenute vuol dire che dovevano avvenire no questo credo che questo determinismo e io lo respingo perché se si pensava qua ne sarebbero state le conseguenze probabilmente si dava più ragione a quello poi che si è verificato però lettere di Moro in cui dice il mio sangue ricadrà su di voi il che vuol dire e dopo nove anni o poco no ho dieci anni o poco più la Democrazia Cristiana finita primo punto di tutto secondo punto di studio e la figura di Moro come politico che è sempre stata venduta
Come
L'antesignano o quasi il capo dei cattocomunisti quelli che volevano e questa sua atto finale sembra a dare ragione perché era a questa teoria e non è mai stata studiata a fondo qual era il vero Moro
Io lui lo di Fini Skonk conservatore illuminato io credo che in effetti forse un concertatore nominato ma la lettura delle sue lettere su il l'analisi del suo ultimo discorso discorso che fece mi pare il ventotto febbraio se ricordo bene l'ho data a memoria in questo momento del mille novecentosettantotto per convincere i riluttanti senatori e deputati a votare la fiducia al governo Andreotti governo Consort è attivo diciamo con la maggioranza consociativa offre degli spunti molto interessanti intanto comincia a dire che questo non è la scelta una scelta ideologica ma è soltanto un in temporaneo passaggio per arrivare alla scadenza della elezione del nuovo presidente della Repubblica che sarebbe poi avvenuto nel luglio successivo
E in queste lettere
Ci sono per esempio un atto di condannato tale dal partito comunista che si presenta come il partito duro che c'è la lettera a Tullio ancora che dice ricevo una condanna a morte dal Partito comunista o qualcosa di simile intensa che mi dovrebbe ripensare che mi dovrebbe riconoscenza perché sono io che li ho portati al Governo
Poi soprattutto c'è tutta la sua filosofia nei confronti del del partito nella lettera ultima in cui si dimette dalla Democrazia cristiana parla di Andrea di Andreatta esaltando lo come un liberaldemocratico esalta l'associazione dell'Arel dice anche con una certa ironia dalla candidatura di Umberto Agnelli che nel mille novecentosettantasei si presentava come candidato senatore dice sì sapevano tutti che non liberaldemocratico che faceva che interpretava una parte del pensiero democratico cristiano solo Donat Cattin non lo vuol Eva ma se venivano voleva Torino perché non voleva che la sua immagine forse in qualche misura inquinato lo prendevano però a Roma in questo part Tito un po'cattivo dice cioè scrive Moro in una in una delle sue lettere e fine a se è una figura di un di un liberaldemocratico di un liberaldemocratico laico
Pur avendo una fortissima fede fredde religiosa cattolica le dice un modo attento a a quelli che sono i sovietici ti produttivi a quelle che poi sarebbero diventate anche associazioni
Mondi come quello delle ateo CL lei lei osserva allora ancora forse non era ben delineata ma si stavano si stava delineando e fa anche dei nomi fa il nome per esempio di Mazzotta fa il nome di Adolfo Sarti fa il nome di Mario Segni appunto il nome di Andreatta fa il nome di
Di dei più giovani perché intanto comincia con liquidare tutto alla vecchia generazione democristiano dicendo noi ci dobbiamo tutti ritirare ma li vedo tutti collocati non nell'Area filo marxista o o Dossetti Anna ma li vedo collegati tutti nell'are credo fa una trazione diceva tutta gente che segue molto il mondo
Anglosassone parla l'inglese
In questo modo che sarebbe
Da
Divi iniziare come come aperturista nei confronti del partito comunista dalla lettura così attenta da Lost io così attento che io ho fatto di tutte le lettere appare certamente il contrario vale davvero la pena fare a fondo uno studio sulla personalità vera di Moro per consegnarne non l'immagine che gli ha voluto dare il monumento che c'è a Maglie il Moro scolpito Amalia è un Moro crea in tasca una copia dell'Unità ora intanto il giornale preferito e questo lo so per esperienza diretta preferito da more e su cui Moro scriveva che il giorno era e quindi non era poi mi sembra che proprio sì e sia un accaparramento della personalità di Moro fatto ad uso strumentale soltanto la terza fase mi pare che forse più una fase che si presentava dopo il passaggio che la Democrazia Cristiana faceva necessariamente visto il risultato delle elezioni del settantasei io la vedo più in alternativa al Partito Comunista piuttosto che in consociati in consociazione negli occhi il suo corso seguito il fenomeno della Ostpolitik che in Germania vedo un po'lo stesso passaggio che i tedeschi hanno fatto con la grosse coalizioni con la grande coalizione per poter aprire una stagione nuova che il dialogo con l'Est europeo ma poi sono ritornati in totale alternativa a al partito al partito anche verso alla sinistra che ieri è rappresentata dal partito dalle spese
Presente l'ultima considerazione
Ricordava prima di come la vicenda rappresenti anche un giallo un thrilling per qualcuno continua a dire Moro non è
è stato salvato non perché non ci si riusciva non solo perché non ci riuscì lei ha detto forse ci si poteva riuscire
Allora meno meno convinto adesso di più qualcuno invece continua quando si è arrivati alla conclusione che non erano più i dieci dodici quattordici mi pare brigatisti rossi
Sì di cui le i primi comunicati chiedevano la liberazione ma pare che si sia rivelato questa ad un solo anzi precisamente ad una solo alla alla Paola Bisuschio
Beh allora io mi chiedo se veramente lo Stato sarebbe crollato avrebbe perduto
Tutta la sua forza e la sua capacità o se invece si salvava Moro e qui naturalmente c'è il più angoscioso
Per gli interrogativi che io pongo con nel grande prudenza naturalmente
Forse che non le lettere di Moro che si dimetteva dalla Democrazia cristiana che criticava fortemente la classe politica che aveva guidato la Democrazia cristiana fino a quel momento con dei giudizi terribili che critica il Partito Comunista ritrovarsi di nuovo fra i piedi Moro vivo nei forse era politicamente un bel un bel carico era politicamente un'operazione piuttosto piuttosto pesante da sopportare parlo poco parlo politicamente con questo non voglio dire con questo non voglio dire la domanda era qualcuno
Folle non salvare Moro come qualcuno su come si sostiene la barbarie cioè non si fecero tutte quelle cose che potevano aprire una discussione
Ma che contemporaneamente mettevano già in un un'incrinatura nell'alleanza fra i comunisti e i socialisti per esempio perché chi si levò in
Difesa della possibilità di aprire una discussione con le Brigate Rosse aprire una trattativa con le Brigate rosse fu Craxi che e e Moro colse con grande lucidità questo aspetto al punto che gli scrive una lettera ringraziandolo
Ripeto quello che mi ha impressionato nella studio analitico che ho fatto per circa un anno di tutto questo materiale e che non c'è stato nessuno degli appelli fatti da Moro
Che sia stato seguito da dai democristiani dell'epoca cioè io credo che la riunione della direzione la riunione del consiglio nazionale no non dico una convocazione straordinaria del
Del del Parlamento ma niente niente di tutto questo è stato fatto ci fu anche l'idea mi ricordo di Arrigo levi
Perché tutti sentivamo il dovere di difendere lo Stato ma contemporaneamente sentivamo anche il bisogno di fare qualche cosa per salvare questo eccezionale uomo che era Aldo Moro
Arrigo levi fece la proposta di eleggere di eleggerlo pur di far dimettere leone di eleggerlo capo dello Stato cosa che secondo lui avrebbe potuto determinare la liberazione credo che forse sì un articolo che aveva una sua suggestione ma che servisse poi era sì cretese servisse a liberarlo
Non credo